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MANUALE SULLA GESTIONE SOSTENIBILE DEI VIVAI - Ce.Spe.Vi.

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lavorazione meccanica al contrario degli organi vegetativi (es. rizomi e tuberi) con i quali si<br />

propagano più facilmente le specie perenni.<br />

Un altro dato emerso dall’indagine è il numero esiguo di famiglie botaniche. Circa il 99% delle<br />

specie campionate appartengono a otto famiglie soltanto, di seguito elencate in ordine di diffusione<br />

decrescente: Asteracee, Onagracee, Crucifere, Portulacacee, Cariofillacee, Euforbiacee, Oxalidacee<br />

e Graminacee. Le specie più importanti sono soltanto una decina: Cardamine hirsuta (crescione dei<br />

prati; Cruciferee); Euphorbia maculata (euforbia macchiata, Euphorbiacee); Oxalis corniculata<br />

(acetosella dei campi; Oxalidacee); Epilobium hirsutum (garofano d’acqua; Onagracee); Portulaca<br />

oleracea (erba porcellana; Portulacacee); Senecio vulgaris (senecione comune; Composite);<br />

Sonchus oleraceus (cicerbita; Composite); Eclipta prostrata (eclipta; Composite); Stellaria media<br />

(centocchio; Cariofillacee); Sagina probumbens (sagina; Cariofillacee).<br />

Questo ristretto spettro botanico è simile a quello dei vivai situati in aree geografiche assai lontane<br />

dall’Italia (es. USA e Australia) e indica chiaramente la presenza di una fitocenosi molto<br />

specializzata, comprendente specie in grado di colonizzare, accrescersi e propagarsi (per<br />

disseminazione) nei contenitori molto facilmente anche in condizioni ambientali assai diverse.<br />

Normalmente la gestione delle infestanti nel comparto vivaistico si realizza con diserbanti chimici,<br />

che rappresentano un importante fattore di inquinamento; nel caso delle colture in contenitore si<br />

ricorre spesso anche alla costosissima scerbatura manuale. Il consumo medio annuo di agrofarmaci<br />

nel comprensorio del vivaismo Pistoiese si aggira intorno ai di 40 kg/ha ed è per il 75% (quasi 30<br />

kg/ha) rappresentato da diserbanti di sintesi (Kovacic, 2008). I formulati maggiormente utilizzati<br />

sono caratterizzati da principi attivi ad azione residuale o sistemica, e vengono impiegati sia nel<br />

caso di vivai di pieno campo sia nel caso di piante in contenitore e dei piazzali che ospitano i vasi<br />

(Kovacic, 2008). Queste sostanze, durante e dopo i trattamenti sono soggette a dispersione per<br />

deriva, lisciviazione e percolazione e rappresentano un rischio elevato di contaminazione<br />

ambientale, con gravi ripercussioni sulla salute (intossicazioni acute o croniche) degli operatori, dei<br />

cittadini che risiedono in prossimità delle aziende vivaistiche e in generale di tutte quelle persone<br />

esposte a contatto “accidentale” (aquirenti o visitatori) (Kovacic, 2008). Risulta pertanto necessario<br />

individuare dei metodi alternativi per il controllo delle infestanti con l’obiettivo di migliorare la<br />

sostenibilità ambientale dei processi produttivi del comparto vivaistico pistoiese. Nel caso dei vivai<br />

in contenitore il controllo delle malerbe deve essere interessare sia i singoli vai sia i piazzali di<br />

coltivazione.<br />

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