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FEBBRAIO

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Neuropsichiatria Infantile,<br />

tra famiglia e società e<br />

il bambino che soffre<br />

<strong>FEBBRAIO</strong><br />

AsSei<br />

Periodico d'informazione<br />

numero<br />

Infertilità,<br />

avviato un nuovo<br />

servizio a Pordenone


AsSei<br />

Periodico d'informazione<br />

Servizio Veterinario,<br />

2<br />

l’editoriale di febbraio<br />

Neuropsichiatria Infantile, tra famiglia e società e il bambino che soffre Nicola Delli Quadri<br />

Gli studi epidemiologici nazionali e internazionali<br />

segnalano concordemente<br />

una prevalenza dei disturbi neuropsichiatrici<br />

in età evolutiva fra l’8 e il 12%<br />

della popolazione. La percentuale della<br />

nostra provincia si avvicina a quella registrata<br />

per le Regioni Piemonte, Lombardia<br />

ed Emilia Romagna, ed è il 6-7%.<br />

Dati comunque rilevanti e che testimoniano<br />

un fenomeno consistente come<br />

numero ma soprattutto significativo<br />

come complessità della casistica. Per<br />

dare risposte a queste problematiche<br />

il servizio di Neuropsichiatria Infantile<br />

dell’ASS6 svolge un intenso e qualificato<br />

lavoro con consolidate e profonde<br />

connessioni con tutte<br />

le strutture del territorio.<br />

Articolato e integrato<br />

in varie sedi<br />

di attività, esso opera<br />

con un mandato<br />

ampio e complesso<br />

offrendo interventi di<br />

prevenzione cura e<br />

riabilitazione nell’ambito<br />

della patologia<br />

presto un salto<br />

di qualità<br />

neuropsichiatrica in<br />

età evolutiva (0-18<br />

anni) con particolare<br />

riferimento a disturbi<br />

dello sviluppo cognitivo,<br />

comunicativo-linguistico, dell’apprendimento<br />

(area neuropsicologica) e<br />

affettivo e relazionale, alla psicopatologia<br />

e psichiatria dell’età evolutiva e alle<br />

patologie neurologiche e muscolari. La<br />

pianificazione delle attività, in riferimento<br />

alla storia del disturbo ed alle sue<br />

varie fasi, prevede specifici momenti di<br />

intervento: per le condizioni patologiche<br />

la presa in carico-cura centrata sul problema,<br />

quindi non solo sull’individuo,<br />

ma su persona-famiglia-contesto; nelle<br />

varianti della norma va sviluppata una<br />

particolare “attenzione” e programmato<br />

un efficace follow-up; nelle condizioni<br />

di rischio si attiva il lavoro di rete con i<br />

servizi sociali, scuola, medici e pediatri,<br />

agenzie del tempo libero. L’articolazione<br />

delle connessioni territoriali ed interistituzionali<br />

consente la produzione di<br />

buone prassi. Tra di esse vanno ricorda-<br />

te: il lavoro in network e per la continuità<br />

assistenziale con servizi della prima<br />

infanzia e la maternità, la Scuola (consultori,<br />

pediatri, nidi e scuola materna,<br />

scuola dell’obbligo) e la psichiatria; con<br />

i servizi sociali di ambito e dei comuni,<br />

attraverso gli accordi di collaborazione<br />

previsti dai Piani di Assistenza Territoriale,<br />

Piani di Zona e dalla L.R. per<br />

l’Handicap 41/96. Sono, inoltre, operativi<br />

da tempo i rapporti di consulenza e<br />

collaborazione con l’AOSMA (Pediatria,<br />

Neonatologia), l’Ospedale Pediatrico<br />

Regionale “Burlo Garofolo” di Trieste<br />

per la casistica ad elevata complessità,<br />

la partnership (piano di area vasta) con<br />

La Nostra Famiglia di San Vito, l’accordo<br />

di collaborazione con la Fondazione<br />

“Bambini e Autismo”, la collaborazione<br />

con varie Associazioni delle Famiglie<br />

dei disabili. Il servizio inoltre concorre al<br />

Progetto Interservizi Minori Stranieri, a<br />

quello per l’Adolescenza per la promozione<br />

della salute e alle Unità di Valutazione<br />

Minori ed Handicap. Sono, inoltre,<br />

presenti nel servizio una unità specialistica<br />

per la diagnosi dell’autismo, il<br />

Centro di Riferimento Regionale per i<br />

Disturbi dell’Attività e dell’Attenzione e<br />

consulenti esterni in fisiatria dell’infanzia<br />

ed epilettologia. La modalità operativa si<br />

basa su un Regolamento organizzativo<br />

ed operativo, deliberato dalla Direzione<br />

Generale e condiviso con tutti gli operatori.<br />

Nel 2009 gli utenti sono stati 1911. Il<br />

dato numerico si caratterizza nell’ultimo<br />

periodo per un incremento generale e<br />

Infertilità,<br />

avviato un nuovo<br />

servizio a Pordenone<br />

della gravità della casistica, del numero<br />

dei bambini disabili e con patologie<br />

complesse (un utente su 4 è portatore<br />

d’handicap), dei minori stranieri (il 17%<br />

dell’utenza complessiva) e di bambini<br />

con multi problematicità famigliare. Le<br />

patologie più frequenti sono rappresentate<br />

dai disturbi dello sviluppo (30,9%)<br />

i disturbi psicopatologici (15,8%) e i disturbi<br />

neurologici (10,6%). Il 27% presenta<br />

fattori associati di elevato rischio<br />

sociale. Questa sintetica illustrazione<br />

della realtà del Servizio di Neuropsichiatria<br />

Infantile dell’ASS6, diretto dal dott.<br />

Ferruccio Giaccherini e composto da<br />

un team multiprofessionale di Psicologi,<br />

Logopediste, Terapisti della<br />

Riabilitazione Motoria,<br />

Psicomotricista, Assistente<br />

Amministrativo e Ausiliario<br />

Specializzato, dimostra la<br />

grande e delicata complessità<br />

delle varie pratiche, la<br />

capacità di essere presenti<br />

nel territorio e di riuscire a<br />

fare prevenzione, diagnosi,<br />

cura e riabilitazione in<br />

stretta connessione con<br />

le realtà vive del tessuto<br />

sociale, a cominciare dalla<br />

famiglia e dalla scuola,<br />

per continuare con tutte le<br />

strutture socio-sanitarie. Il modello organizzativo<br />

ed operativo prefigura nei fatti<br />

e anticipa quanto contenuto nella proposta<br />

di piano socio-sanitario in discussione<br />

in Regione in questi giorni e relativo<br />

alla presa in carico delle persone con<br />

problemi di cronicità e disabilità. In effetti,<br />

il percorso assistenziale che caratterizza<br />

il Servizio è quello di una presa in<br />

carico totale con una messa a disposizione<br />

del bambino e della famiglia di tutte<br />

le risorse che l’organizzazione sociosanitaria<br />

e il territorio posseggono. Le<br />

sfide sono tante e ardue, ma lo spirito di<br />

servizio che da sempre anima il nostro<br />

Servizio di Neuropsichiatria è una garanzia<br />

di elevata professionalità, dedizione<br />

e consapevolezza dell’importante<br />

ruolo svolto per la crescita di una società<br />

più sana. A cominciare dai più deboli<br />

ed esposti.


Disagio minorile,<br />

le buone prassi<br />

di rilevazione<br />

nella scuola con il<br />

“Progetto Mongolfiera”<br />

Informatizzazione,<br />

attivata la posta<br />

elettronica<br />

certificata<br />

Caterina Costa<br />

S.C.Affari Generali e Legali<br />

Il progetto Mongolfiera è un percorso<br />

condiviso nei Piani di Zona tra Ambito<br />

Est e Distretto Est ed è frutto del lavoro<br />

di rete tra Servizi Sociali dell’Ambito<br />

Est, Servizi del Distretto Est (Consultorio<br />

Familiare, Neuropsichiatria Infantile<br />

e Pediatri di Libera Scelta) e diversi<br />

Istituti Scolastici del Sanvitese in collaborazione<br />

con l’Equipe Specialistica<br />

dell’ASS6 e l’Ufficio Minori della Questura<br />

di Pordenone. Obiettivo prioritario<br />

del progetto è il riconoscimento precoce<br />

del disagio dei bambini in ambito scolastico<br />

e l’individuazione di comportamenti,<br />

di segnali e di sintomi rivelatori<br />

delle situazioni a rischio. La scuola in<br />

particolare funge da osservatorio sulla<br />

situazione complessiva del bambino e<br />

sulle dinamiche relazionali e familiari. La<br />

storia di questo progetto e la costruzione<br />

di una buona prassi è iniziata alcuni<br />

anni fa con diversi incontri tra il Servizio<br />

Sociale dei Comuni e Servizi dell’ASS6<br />

– Consultorio Familiare del Distretto<br />

Est e Neuropsichiatria Infantile - per<br />

formulare una prima ipotesi di percorso<br />

Scuola – Servizi socio sanitari, per<br />

una mappatura delle risorse scolastiche<br />

e delle collaborazioni in atto tra tutti<br />

i servizi territoriali e le scuole presenti<br />

nei Comuni di San Vito al Tagliamento,<br />

Sesto al Reghena, Morsano al Tagliamento<br />

e Cordovado. La scelta limitata<br />

ai Comuni sopra citati di questo territorio<br />

è stata determinata dal fatto che<br />

già nel 2003 con le scuole dei comuni<br />

di Casarsa della Delizia, Valvasone, Arzene<br />

e San Martino al Tagliamento si è<br />

svolto un percorso simile. Tra il 2007 e<br />

il 2008 si è costituito un gruppo ristretto,<br />

formato da operatori dei servizi territoriali<br />

e da insegnanti, che ha elaborato<br />

una fotografia dei minori frequentanti la<br />

scuola e ha individuato le aree da approfondire<br />

al fine di costruire un sapere<br />

trasversale che favorisca una miglior<br />

integrazione per la prevenzione del disagio<br />

e del maltrattamento. A novembre<br />

2008 è iniziata una formazione che ha<br />

visto una partecipazione di 85 operatori<br />

sia dei servizi territoriali che scolastici<br />

con la docente dott.ssa Fabia Mellina<br />

Bares per una definizione condivisa dei<br />

termini: disagio, trascuratezza, maltrattamento,<br />

abuso; successivamente sono<br />

stati affrontati gli aspetti giuridici, di merito/obbligo<br />

relativi alla segnalazione<br />

e/o denuncia; l’ultimo incontro è stato<br />

dedicato ad una ipotesi di buona prassi<br />

di integrazione e collaborazione tra<br />

scuola e servizi in ottemperanza al Protocollo<br />

della Prefettura e alle linee guida<br />

allegate allo stesso. A novembre 2009 è<br />

terminata la stesura della pubblicazione<br />

– “Progetto Mongolfiera: buone prassi<br />

in ambito scolastico per la rilevazione e<br />

segnalazione di disagio, maltrattamenti<br />

e abusi sessuali”, – frutto del lavoro del<br />

gruppo ristretto (insegnanti e operatori<br />

socio sanitari) sempre con la supervisione<br />

della dott.ssa Fabia Melina Bares.<br />

Ne è seguito un incontro pubblico<br />

a San Vito al Tagliamento il 13 gennaio<br />

2010 per divulgare l’iniziativa e presentare<br />

la pubblicazione a cui ha partecipato<br />

anche il nostro Direttore Generale.<br />

Le Referenti del “Progetto Mongolfiera”<br />

sono la dott.ssa Caterina Costa per<br />

l’ASS6 e la dott.ssa Elena Bertolo per<br />

l’Ambito Est.<br />

A partire da gennaio è attiva la casella<br />

di posta elettronica certificata<br />

(PEC) dell’ASS 6, il cui indirizzo è:<br />

Ass6PN.protgen@certsanita.fvg.it, che<br />

a tutti gli effetti costituisce lo strumento<br />

in grado di sostituire la posta raccomandata,<br />

qualora il documento inviato<br />

sia stato sottoscritto con “firma digitale”,<br />

cioè con la procedura elettronica che<br />

consente di validare legalmente il documento<br />

stesso. Per il momento la PEC<br />

aziendale è abilitata alla sola ricezione<br />

di tali documenti inviati da altri Enti/<br />

aziende/soggetti privati e l’unico punto<br />

aziendale abilitato a ricevere la PEC<br />

è l’Ufficio Protocollo della sede centrale.<br />

La corrispondenza esterna pervenuta<br />

tramite PEC viene poi protocollata<br />

“in modalità informatica” ed è quindi<br />

immediatamente trasmessa, tramite la<br />

normale posta elettronica, al personale/<br />

destinatario interessato. Si tratta dunque<br />

di una modalità innovativa che consente<br />

di sveltire l’inoltro della corrispondenza,<br />

oltre che di “validare” in maniera<br />

legale l’invio/ricezione di qualsiasi documento<br />

che necessiti di una data e ora<br />

certa di arrivo in ASS6. Di tale innovazione<br />

è importante dunque che, anche<br />

integrando con l’indirizzo sopra riportato<br />

il “Logo” aziendale, sia data ampia<br />

informazione agli Enti/aziende/soggetti<br />

privati titolari di “firma digitale”, affinché<br />

possano avvalersi della PEC per la trasmissione<br />

dei propri documenti digitali.<br />

Allo stato attuale, invece, la PEC non<br />

può ancora essere utilizzata per inviare<br />

all’esterno corrispondenza “certificata”,<br />

in sostituzione della normale raccomandata<br />

e neppure è possibile attivare, al<br />

momento, altre postazioni di PEC, né<br />

presso le strutture aziendali né presso<br />

i singoli titolari di indirizzo di posta elettronica<br />

aziendale.<br />

3


Infertilità,<br />

avviato un<br />

nuovo<br />

servizio<br />

a Pordenone<br />

Percorso nascita,<br />

a marzo i primi<br />

risultati dell’indagine<br />

sull’offerta e<br />

qualità dei servizi<br />

Elodia Del Pup<br />

Tiziana Martuscelli<br />

4<br />

Nell’immaginario collettivo, la procreazione<br />

è considerata un processo naturale,<br />

semplice ed immediato, ma la realtà<br />

è diversa: ben 15-20% delle coppie<br />

non riesce a concepire un figlio e tale<br />

valore sembra destinato ad aumentare.<br />

Negli ultimi anni, il tema dell’infertilità e<br />

della sterilità di coppia suscita l’interesse<br />

dei media e di un ampio pubblico in<br />

relazione allo sviluppo, per alcuni versi<br />

stupefacente, delle nuove tecniche di<br />

fecondazione assistita (FIVET, IUI, ICSI<br />

e TESA) rispetto alle quali è in corso<br />

un acceso dibattito sul piano bioetico,<br />

medico e giuridico. L’infertilità è attribuibile<br />

per un 40% a fattori femminili, per<br />

un altro 40% a fattori maschili mentre<br />

nel 20% dei casi rimane inspiegata. La<br />

causalità è multifattoriale e sono implicati<br />

sia fattori psicosociali che processi<br />

patologici:<br />

- età (il periodo più fertile per una donna<br />

è compreso tra i 20-25 anni e si<br />

dimezza già attorno ai 35 anni, ma<br />

per esigenze sociali si posticipa il momento<br />

in cui di avere un figlio);<br />

- abitudine al fumo;<br />

- incremento delle malattie sessualmente<br />

trasmesse;<br />

- obesità;<br />

- esposizione a sostanze dannose;<br />

- difetti ovulatori;<br />

- problemi tubarici (collegati a malattie<br />

infettive);<br />

- endometriosi, ecc.<br />

In una buona parte dei casi, sono utili<br />

cure farmacologiche e terapie adeguate,<br />

ma oggi, a differenza di un tempo,<br />

si considera molto importante la tempestività<br />

della diagnosi e, data la rilevanza<br />

del fattore tempo, si consiglia la<br />

coppia che non riesce ad avere un figlio<br />

di iniziare gli accertamenti. dopo circa<br />

un anno di rapporti sessuali regolari e<br />

non protetti.<br />

Per ottenere informazioni e consulenza,<br />

la coppia può rivolgersi, spontaneamente<br />

o su invio del Medico di famiglia, al<br />

Consultorio Familiare di Pordenone<br />

(Distretto Urbano), che, sperimentalmente,<br />

ha avviato da pochi mesi un servizio<br />

rivolto ai residenti in tutta la Provincia.<br />

Si prescrivono gli accertamenti<br />

e, una volta completata la diagnosi,<br />

vengono date le indicazioni del caso.<br />

Il gruppo di lavoro è composto da professionisti<br />

diversi ed è formato da due<br />

ginecologhe, due ostetriche e tre psicologi.<br />

Il problema dell’infertilità richiede,<br />

infatti, un approccio multidisciplinare<br />

perché l’impossibilità a procreare si ripercuote<br />

a livello emotivo e nella relazione<br />

tra i partners. Quando si identifica<br />

un problema di sterilità, alla coppia<br />

viene proposto il tipo di fecondazione<br />

assistita ritenuta più idoneo: vengono<br />

spiegate le procedure, le probabilità<br />

di successo, i rischi e le complicanze<br />

in modo che la coppia possa fare una<br />

scelta consapevole. Se alla fine la coppia<br />

ritiene di avvalersi delle tecniche di<br />

PMA, viene inserita nel programma di<br />

fecondazione assistita e il Consultorio<br />

cura e accompagna l’invio al servizio di<br />

Fisiopatologia della Riproduzione Umana<br />

e Banca del Seme dell’AOSMA (Pordenone)<br />

che funge da secondo livello<br />

e con la quale si è stabilita una stretta<br />

collaborazione. Riteniamo che la prevenzione<br />

rivesta un ruolo primario e che<br />

vada rivolta ai fattori che incidono sulla<br />

fertilità. Secondo l’Osservatorio Sociale<br />

sull’Infertilità, il binomio “prevenzionefertilità”<br />

è sconosciuto a gran parte degli<br />

italiani e non viene dato sufficiente<br />

rilievo ai comportamenti a rischio come<br />

fumare, bere, drogarsi, trascurare le infezioni<br />

genitali. Neppure le donne sanno<br />

che la capacità riproduttiva richiede<br />

consapevolezza ed attenzione al proprio<br />

corpo fin dall’adolescenza. Per<br />

questo motivo, abbiamo predisposto<br />

un depliant illustrativo rivolto in particolare<br />

alla popolazione giovanile che è in<br />

corso di distribuzione in tutte le scuole<br />

superiori della Provincia e nei luoghi più<br />

frequentati dal titolo “Come proteggo la<br />

mia fertilità”.<br />

Sabato 27 marzo 2010 si terrà a Pordenone<br />

una Conferenza sui primi risultati<br />

di un’indagine sull’offerta e sulla<br />

valutazione della qualità dei servizi del<br />

percorso nascita. L’indagine è stata organizzata<br />

dall’Istituto Superiore di Sanità<br />

ed effettuata dai nostri Consultori<br />

Familiari in collaborazione con i Reparti<br />

di Ostetricia e Pediatria degli Ospedali<br />

di Pordenone, San Vito al Tagliamento<br />

e Casa di Cura “San Giorgio”. Hanno<br />

aderito all’indagine 11 Regioni. L’indagine,<br />

iniziata a maggio 2009 e che terminerà<br />

a maggio 2010, è attuata tramite<br />

la somministrazione alle neo mamme di<br />

un primo questionario al momento della<br />

nascita, i successivi tre questionari<br />

sono stati somministrati al compimento<br />

del 3°, 6° e 12° mese del bambino.<br />

140 sono le signore che hanno partorito<br />

nel mese di maggio e che aderito alla<br />

ricerca. Alla Conferenza saranno presentati<br />

i risultati del primo questionario<br />

che le signore hanno compilato durante<br />

la degenza nei tre Punti Nascita della<br />

nostra Provincia. I risultati saranno particolarmente<br />

significativi soprattutto per<br />

gli operatori che si occupano del percorso<br />

nascita, siano essi dei Consultori<br />

Familiari, che ospedalieri. I dati ci aiuteranno<br />

a capire, inoltre, se le modalità<br />

di proposta di stili di vita sani nel momento<br />

della gravidanza sono adeguate<br />

o meno ai fini della loro efficacia. Il<br />

questionario, infatti, indaga se e quando<br />

viene assunto l’acido folico, quante<br />

ecografie, se le signore accedono ai<br />

corsi di accompagnamento alla nascita,<br />

come hanno gestito il fumo in gravidanza,<br />

che tipo di travaglio e parto hanno<br />

avuto, quale assistenza e sostegno<br />

all’allattamento, nonché il grado di soddisfazione<br />

delle signore. Sarà presente<br />

all’incontro il dott. Michele Grandolfo,<br />

epidemiologo dell’Istituto Superiore di<br />

Sanità, che terrà un’autorevole relazione<br />

sul percorso nascita secondo le<br />

raccomandazioni del Progetto Obiettivo<br />

Materno Infantile.


Dipendenze,<br />

a marzo il<br />

convegno<br />

sui 30 anni<br />

di attività<br />

del Servizio<br />

Francesco Burgio<br />

Roberta Sabbion<br />

Servizio Veterinario,<br />

presto un salto<br />

di qualità<br />

Enzo Re<br />

In occasione dei trenta anni di attività, il nostro<br />

Servizio per le tossicodipendenze ha<br />

organizzato il convegno dal titolo: “Trenta<br />

anni di lavoro nelle dipendenze. Ieri,<br />

oggi… quale domani nell’incontro con il<br />

territorio”, che si terrà, nell’ex Convento di<br />

San Francesco, a Pordenone il 12 marzo<br />

2010 e vedrà la partecipazione di importanti<br />

esperti del settore come il Professor<br />

Vittorino Andreoli. In questi trent’anni, vi è<br />

stata una profonda trasformazione del fenomeno<br />

delle dipendenze, di conseguenza,<br />

dei servizi pubblici che sono stati chiamati<br />

ad affrontarlo; contemporaneamente,<br />

anche la legislazione nazionale ha avuto<br />

una notevole rivisitazione e un profondo<br />

mutamento. Nel corso di questi anni il servizio<br />

pubblico per le dipendenze è uscito<br />

sempre di più dal chiuso delle mura, non<br />

solo fisiche, delle proprie sedi e delle proprie<br />

strategie operative, e mano a mano<br />

si è aperto e ha incontrato il territorio nel<br />

quale è inserito. Questo per riuscire, da un<br />

lato, a intercettare una sempre più ampia<br />

fascia di bisogni espressi e inespressi delle<br />

persone che vivono in questo territorio,<br />

dall’altro per poter procedere ad una diagnosi<br />

sempre più precoce delle problematiche<br />

delle dipendenze e, conseguentemente,<br />

alla predisposizione di programmi<br />

terapeutici il più possibile personalizzati,<br />

più vicini alle reali necessità delle persone<br />

coinvolte in queste problematiche e, quindi,<br />

possibilmente più efficaci. Nel corso<br />

del convegno verrà, pertanto, da una parte<br />

ripercorsa la storia di questi trenta anni,<br />

rivisitando l’evoluzione del fenomeno e<br />

delle attività del servizio per le dipendenze<br />

di Pordenone, dall’altra verrà approfondita<br />

tutta una serie di stimoli e di riflessioni<br />

rispetto alle prospettive che si aprono sui<br />

vari aspetti del fenomeno “dipendenza”.<br />

La necessità, poi, di creare una rete di comunicazione<br />

e di relazioni di collaborazione<br />

tra tutti i servizi per le dipendenze della<br />

Regione sempre più stretta, passa attraverso<br />

la condivisione sia delle storie che,<br />

soprattutto, delle esperienze operative più<br />

significative che ciascun servizio ha, in<br />

questi anni, attuato proprio tenendo conto<br />

del territorio in cui opera e, quindi delle<br />

caratteristiche che quel contesto presenta<br />

in termini di bisogni, esigenze e risorse. Il<br />

convegno vuole, pertanto, essere non un<br />

punto di arrivo, ma un punto di partenza<br />

per sviluppare nuove strategie di pensiero,<br />

di riflessione e di buone pratiche nei<br />

confronti della complessità della condizione<br />

di dipendenza.<br />

Nel nostro piccolo, poiché JCI (Joint<br />

Commission International) non ha gli<br />

standard per la veterinaria e per stare<br />

al passo con quanto l’Azienda sta facendo<br />

per le altre strutture, abbiamo<br />

iniziato un percorso di miglioramento<br />

della nostra organizzazione basato sul<br />

sistema di gestione per la qualità ISO<br />

9001. Accompagnati da una società di<br />

consulenza, stiamo ripensando il nostro<br />

modo di lavorare in funzione di un<br />

diverso orientamento al cliente e una<br />

nuova cultura lavorativa, improntata<br />

alla professionalità<br />

e alla gestione<br />

intelligente.<br />

L’obiettivo è di<br />

presentare una<br />

Struttura aziendale<br />

affidabile,<br />

che garantisca<br />

la riproducibilità<br />

delle sue performance,<br />

il mantenimento<br />

nel tempo e un miglioramento<br />

continuo dello standard qualitativo<br />

delle prestazioni e dei servizi erogati.<br />

Abbiamo già sviscerato e abbozzato le<br />

procedure operative ed ora stiamo producendo<br />

le procedure di sistema. Naturalmente<br />

su queste ultime ci stiamo<br />

interfacciando con quanto già l’Azienda<br />

sta predisponendo nel suo percorso<br />

JCI. Buttare giù una procedura non è<br />

così difficile: si tratta di descrivere quello<br />

che normalmente si fa, valutare se<br />

vi sono dei miglioramenti da apportare,<br />

metterlo per iscritto e poi fare quello<br />

che si è detto di fare. Il difficile è condividere<br />

quello che si scrive: bloccati per<br />

due ore a discutere sull’uso di un termine<br />

piuttosto che un altro, gente che<br />

si arrabbia e abbandona l’incontro sbattendo<br />

la porta, dialettica dei migliori parolai,<br />

profusa a fiumi, per far valere il<br />

proprio parere contro quello di altri, battutine<br />

provocatorie di chi si crede già a<br />

posto contro ogni tentativo di cambiamento,<br />

messa in discussione della leadership<br />

dei responsabili e, nonostante<br />

questo, la voglia sotterranea di riprendere<br />

ogni volta l’incontro perché tutti, in<br />

fondo, capiscono la bontà del processo<br />

legato ad un miglioramento della qualità.<br />

Sono questi i bozzetti scolpiti nella<br />

mente di chi partecipa attivamente alla<br />

costruzione del sistema qualità. È una<br />

grande occasione per mettere in risalto<br />

i punti di forza e le criticità della nostra<br />

organizzazione, per prendere coscienza<br />

dei valori su cui poggia la nostra<br />

attività nei confronti<br />

della nostra<br />

Azienda e<br />

del nostro lavoro,<br />

inseriti in un<br />

contesto dinamico<br />

e contradditorio<br />

fra una<br />

visione legalistica<br />

di tutori della<br />

salute pubblica<br />

e una visione più imprenditoriale di<br />

soddisfazione del cliente, dove non è<br />

chiaro chi sia il cliente di un servizio di<br />

ispezione e controllo e quali i requisiti<br />

della sua soddisfazione. Tra queste difficoltà<br />

si muove tutta l’Area Veterinaria<br />

con i suoi 27 veterinari, 7 tecnici della<br />

prevenzione, 2 amministrativi, 1 ausiliario<br />

specializzato, 2 operatori tecnici. La<br />

strada è tracciata ed è tutta in salita. Di<br />

più: si è messo di traverso l’emergenza<br />

rabbia che ci assorbirà totalmente<br />

nei prossimi mesi con la vaccinazione<br />

dei cani. In questa situazione non sarà<br />

facile portare avanti anche i stringenti<br />

aspetti della qualità e rispettare i tempi<br />

che ci siamo prefissati di sottoporci alla<br />

visita di certificazione entro aprile di<br />

quest’anno. Anche da queste righe mi<br />

corre l’obbligo di sollecitare i colleghi<br />

tutti a stringere i denti e andare avanti<br />

perché una vittoria, la certificazione<br />

ISO 9001, anche se sudata, è più gratificante<br />

di una facile sconfitta.<br />

5


Salute e sicurezza<br />

sul lavoro, le nuove<br />

attività del medico<br />

competente<br />

Assenze per malattia,<br />

le nuove fascie orarie<br />

di reperibilità<br />

Importante incontro a<br />

Pordenone sul Piano<br />

Socio-Sanitario con<br />

l’Assessore Kosic<br />

Daniele Ciresola<br />

Struttura Operativa<br />

Risorse Umane<br />

Nicola Delli Quadri<br />

6<br />

In tema di salute e sicurezza dei lavoratori,<br />

importanti novità sono state introdotte<br />

dal D.Lgs. 106/09. Tra le più<br />

rilevanti vi è quella contenuta nell’art.<br />

41, che prevede la possibilità per il datore<br />

di lavoro di far effettuare la visita<br />

medica preventiva anche prima dell’assunzione<br />

del lavoratore stabilendo<br />

chiaramente che: «Le visite mediche<br />

preventive possono essere svolte in<br />

fase preassuntiva, su scelta del datore<br />

di lavoro, dal medico competente o dai<br />

dipartimenti di prevenzione delle ASL».<br />

La scelta dell’ASS6 è stata quella di affidare<br />

tali visite al medico competente<br />

aziendale, che provvede alla loro effettuazione<br />

sulla base di un programma<br />

stabilito dal medico stesso, in relazione<br />

ai rischi presenti in azienda e riportati<br />

nel documento di valutazione dei rischi.<br />

Un’altra novità di particolare importanza<br />

è quella, prevista dallo stesso art.<br />

41, che dispone debba essere obbligatoriamente<br />

effettuata una visita medica<br />

di controllo da parte del medico competente<br />

nei confronti di tutti i lavoratori<br />

che si siano assentati dal lavoro, per<br />

motivi di salute, per un periodo superiore<br />

ai 60 giorni continuativi, al fine di<br />

verificare l’idoneità alla mansione, prima<br />

della ripresa del lavoro e prima di<br />

una nuova esposizione al rischio lavorativo.<br />

Il recente D.Lgs. prevede infine<br />

che il medico competente consegni al<br />

lavoratore, alla cessazione del rapporto<br />

di lavoro, copia della cartella sanitaria e<br />

di rischio, mentre l’originale deve essere<br />

conservato dal datore di lavoro per<br />

almeno dieci anni. Altre utili informazioni<br />

in materia sono riportate nel sito<br />

intranet, alla voce “medico competente<br />

aziendale”, dove è anche possibile scaricare<br />

la relativa modulistica.<br />

Nell’ambito del<br />

processo di rinnovamento<br />

della<br />

Pubblica Amm<br />

i n i s t r a z i o n e<br />

avviato con il<br />

D.Lgs. 150/09,<br />

meglio noto come “Decreto Brunetta”,<br />

era stato stabilito di ridefinire, con apposito<br />

decreto, le fasce orarie di reperibilità<br />

per i dipendenti pubblici assenti dal<br />

servizio a causa di malattia. Questo decreto,<br />

emanato a fine 2009 ed entrato<br />

in vigore a partire dal 4 febbraio scorso,<br />

fissa i nuovi orari di tale reperibilità, che<br />

adesso vanno dalle ore 9.00 alle 13.00<br />

e dalle ore 15.00 alle 18.00 di tutti i<br />

giorni, compresi quelli non lavorativi e<br />

festivi. Restano peraltro esclusi dall’obbligo<br />

di rispetto di tali fasce di reperibilità<br />

i dipendenti per i quali l’assenza sia<br />

dovuta a:<br />

a) patologie gravi che richiedono terapie<br />

salvavita;<br />

b) infortuni sul lavoro;<br />

c) malattie per le quali è stata riconosciuta<br />

la causa di servizio;<br />

d) stati patologici sottesi o connessi alla<br />

situazione di invalidità riconosciuta.<br />

Sono pure esclusi da tale obbligo i dipendenti<br />

nei confronti dei quali sia stata<br />

già effettuata la visita fiscale per il periodo<br />

di prognosi indicato nel certificato<br />

di malattia. Restano infine confermate<br />

le precedenti disposizioni in materia,<br />

compreso l’obbligo per il datore di lavoro<br />

di disporre la visita fiscale anche<br />

nel caso di malattia di un solo giorno,<br />

salvo che nei casi sopraindicati. Per<br />

qualsiasi informazione o chiarimento in<br />

merito è possibile contattare il S.O.R.U.<br />

(tel. 0434.369-900-876) oppure gli Uffici<br />

Controllo Presenze/Assenze della<br />

Sede centrale (0434.369-993-902) o<br />

dell’Ospedale, a San Vito al Tagliamento<br />

(0434.841.655-656-657) e a Spilimbergo<br />

(0427.595605- 627-628).<br />

Il 19 febbraio<br />

nella sala<br />

del consiglio<br />

comunale di<br />

Pordenone,<br />

l’Assemblea<br />

dei Sindaci<br />

della Provincia<br />

di Pordenone ha incontrato l’Assessore<br />

alla Salute e Protezione Sociale della<br />

Regione Friuli Venezia Giulia Prof. Vladimir<br />

Kosic. Tema dell’incontro un documento che<br />

la stessa Assemblea aveva in precedenza<br />

approvato all’unanimità dei presenti e che<br />

contiene il punto di vista dei Sindaci sull’assetto<br />

dei servizi socio-sanitari in provincia<br />

nel contesto regionale. I lavori, introdotti dal<br />

sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello,<br />

alla presenza anche dei Direttori Generali<br />

Del Ben, Delli Quadri e Zanelli, sono proseguiti<br />

con l’intervento dell’Assessore Kosic il<br />

quale ha espresso adesione al documento<br />

e soddisfazione per l’unità di intenti che lo<br />

sostiene. In particolare, l’Assessore ha sottolineato<br />

come con ciò si rafforzino i legami<br />

di comunità e fra la stessa e la regione; nello<br />

specifico dei contenuti del documento sono<br />

stati evidenziati i passaggi che si riferiscono<br />

alla necessaria revisione organizzativa della<br />

rete ospedaliera come espressa nella originale<br />

proposta che va sotto il nome di “ospedali<br />

riuniti” della Provincia di Pordenone:<br />

un’unica realtà ospedaliera con riferimento<br />

l’ospedale cittadino e l’integrazione strutturale<br />

degli ospedali di rete e le altre realtà<br />

sanitarie a contenuto ospedaliero. L’Amministrazione<br />

Regionale è molto interessata a<br />

tale progetto e l’Assessore ha dichiarato di<br />

voler proporre un’iniziativa di modifica istituzionale<br />

per la sua realizzazione. Il modello<br />

Pordenone può diventare un esempio per<br />

l’intera Regione: così si è espresso l’Assessore<br />

nei confronti del documento presentato<br />

e ha rimarcato come, in questa fase, è necessaria<br />

particolare attenzione agli operatori<br />

che si esprimono su alti livelli di impegno lavorativo<br />

e professionale e senza il contributo<br />

dei quali non sarà possibile garantire risultati<br />

duraturi ai pur validi progetti presentati. Al<br />

dibattito hanno, inoltre, partecipato con importanti<br />

interventi il Sindaco di Spilimbergo,<br />

Renzo Francesconi, il Sindaco di Andreis,<br />

Franca Quas, il Presidente del Consiglio<br />

Comunale di<br />

Sacile, Giuseppe<br />

Toffoli<br />

e l’Assessore<br />

Giovanni<br />

Zanolin, del<br />

Comune di<br />

Pordenone.


Biblioteca:<br />

vetrina delle<br />

novità<br />

a cura della<br />

Biblioteca Scientifica<br />

anna.falcetta@ass6.sanita.fvg.it<br />

Carlo Francescutti, importante<br />

e gradito ritorno in Azienda<br />

Ospedale di San Vito, a marzo l’inaugurazione<br />

delle nuove sale parto<br />

Dal 1° gennaio è rientrato in servizio,<br />

nello staff della Direzione Generale, il<br />

dott. Carlo Francescutti che per anni<br />

è stato uno dei riferimenti di rilievo in<br />

A.R.S., affrontando un’ampia gamma<br />

di problematiche, utilizzando vari ambiti<br />

disciplinari (statistica, epidemiologia,<br />

informatica, demografia), e dedicandosi<br />

intensamente all’area della valutazione<br />

della salute e disabilità, dell’innovazione<br />

socio-sanitaria e collaborando con<br />

l’OMS per le classificazioni internazionali,<br />

attività che continuerà a seguire<br />

a livello regionale. Qualificazione tanto<br />

ampia e la valida conoscenza del sistema<br />

sanitario regionale non potranno<br />

che avere ottime ricadute nell’organizzazione<br />

sanitaria dell’Area Vasta Pordenonese.<br />

Bentornato con noi Carlo e<br />

buon lavoro!<br />

Fabrizio Chiarizia<br />

Emergenza Haiti, l’esito della raccolta<br />

fondi<br />

Il 19 marzo alle ore 12 sarà inaugurato<br />

il nuovo gruppo di sale parto che si<br />

configura come un ulteriore passo verso<br />

il miglioramento della qualità e della<br />

personalizzazione dei servizi offerti per<br />

il percorso nascita. Oltre alle autorità<br />

locali saranno presenti il Professor Vladimir<br />

Kosic, Assessore Regionale alla<br />

salute, integrazione sociosanitaria e politiche<br />

sociali e Sua Eccellenza Ovidio<br />

Poletto, Vescovo della Diocesi di Concordia-Sagittaria.<br />

Presa in carico e intervento<br />

nei disturbi dello sviluppo.<br />

Erickson 2009<br />

Questa ricca raccolta di strategie di intervento<br />

per il trattamento riabilitativo<br />

dei disturbi dello sviluppo ospita i contributi<br />

di numerosi professionisti che svolgono<br />

la loro attività clinica all’interno di<br />

équipe interdisciplinari e che sono quotidianamente<br />

coinvolti nella riabilitazione<br />

e nella presa in carico dei bambini<br />

con tali disturbi: logopedisti, neuropsichiatri<br />

infantili, neurologi, psicologi, terapisti<br />

della neuroriabilitazione dell’età<br />

evolutiva. Prende in esame i disturbi<br />

specifici del linguaggio e dell’apprendimento<br />

dedicando anche ampio spazio<br />

alla presentazione dei possibili trattamenti.<br />

Per ogni tipo di disturbo trattato<br />

viene definita un’iniziale cornice teorica,<br />

corredata, a seguire, di proposte operative<br />

e discussione di casi clinici.<br />

A Villiam Giuliani<br />

A nome della Fondazione Francesca<br />

Rava-N.P.H. Italia Onlus ringraziamo<br />

tutti coloro che hanno risposto all’appello<br />

lanciato dalla Presidente della Fondazione.<br />

I fondi complessivamente raccolti<br />

nelle cinque postazioni aziendali, ammontano<br />

a 1.315 euro e sono stati prontamente<br />

versati per sostenere l’ospedale<br />

pediatrico N.P.H. Saint Damien a<br />

Port au Prince, scelto come base per la<br />

protezione civile italiana.<br />

Caro Willy,<br />

qualcuno lassù ti ha improvvisamente voluto con sé,<br />

perché anch’egli ha visto la semplicità e la grandezza<br />

del tuo cuore. Ti ringraziamo perché ci hai fatto il dono<br />

della tua grande e sincera amicizia.<br />

Ci mancherai ma ti porteremo per sempre nel nostro cuore...<br />

grazie Willy.<br />

I colleghi e amici del Distretto Ovest<br />

7


Disagio minorile,<br />

le buone prassi di<br />

rilevazione nella scuola con<br />

il “Progetto Mongolfiera”<br />

Direttore responsabile<br />

Marco Castelletto<br />

Redazione<br />

Silvana Corona, Antonella D’Arenzo,<br />

Anna Maria Falcetta, Alessandro Gislon,<br />

Nevio Iacuzzi, Ornella Miot,<br />

Luciana Pignat, Sandro Santarossa,<br />

Sergio Saracchini, Paola Segato,<br />

Carmela Zuccarelli<br />

Segreteria<br />

Ornella Miot, Luciana Pignat<br />

Tel. 0434-369917<br />

Fax 0434-522650<br />

e-mail: urp@ass6.sanita.fvg.it<br />

dg@ass6.sanita.fvg.it<br />

A questo numero<br />

hanno collaborato:<br />

Francesco Burgio Dipartimento per le Dipendenze<br />

Fabrizio Chiarizia Servizio Innovazione e Gestione Tecnologie Informatiche<br />

Daniele Ciresola Medico Competente<br />

Caterina Costa Consultorio Familiare Distretto Est<br />

Nicola Delli Quadri Direttore Generale<br />

Elodia Del Pup Responsabile Consultorio Familiare Distretto Urbano<br />

Tiziana Martuscelli Responsabile Consultorio Familiare Distretto Est<br />

Enzo Re Responsabile Servizio Veterinario<br />

Roberta Sabbion Direttore Dipartimento per le Dipendenze<br />

Struttura Complessa Affari Generali e Legali<br />

Struttura Operativa Risorse Umane<br />

I Colleghi del Distretto Ovest<br />

Progetto grafico<br />

Michele Berardi<br />

Impaginazione e Grafica<br />

Sergio Saracchini<br />

Stampa<br />

Tipografia Sartor<br />

Pordenone<br />

Reg. Trib. di Pordenone<br />

n. 515 del 28 Luglio 2004<br />

Servizio Veterinario,<br />

presto un salto<br />

di qualità

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