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Cilento - Unico

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CILENTO<br />

Mediterraneo e<br />

mediterraneità<br />

di Giuseppe Liuccio<br />

I giorni di festa concedono lunghi momenti<br />

di relax, che consentono, qualche<br />

volta, utili riflessioni. A me tra Natale<br />

e Capodanno è capitato di pensare<br />

spesso al Mediterraneo ed alla mediterraneità,<br />

che sono invocati spesso<br />

a sbafo di retorica per facili consensi:<br />

bla bla di politici a corto di idee, flatus<br />

vocis di intellettuali orecchianti ed<br />

istrioni. Provo a dargli dei contenuti. Il<br />

concetto di Mediterraneo può vantare<br />

molte definizioni, a cominciare da<br />

quella di Platone, che parlando del<br />

grande mare della storia antica scriveva:<br />

“Stiamo tutti intorno al mare come<br />

CONTINUA A PAGINA 3<br />

CAPACCIO<br />

Auguri al sindaco<br />

Pasquale Marino<br />

Il sindaco Pasquale Marino, come di<br />

dovere, ha rivolto gli auguri ai cittadini<br />

capaccesi, ricordando quanto<br />

l’Amministrazione a sua guida abbia<br />

fatto per loro. Il resoconto delle realizzazioni<br />

- si fa per dire – si snoda in<br />

due cartelle, a fronte delle dodici del<br />

suo “ricco” Programma elettorale. Ciò<br />

ha predisposto anche noi, che amiamo<br />

la stringatezza, a soffermarci nella lettura.<br />

Alla maniera di Diogene, con il lanternino,<br />

abbiamo cercato qualcosa<br />

della sua azione, non dico di evidente<br />

e rappresentativo, ma almeno di significativo<br />

che restasse come segno di<br />

un percorso, di un’idea, di un disegno<br />

strategico.<br />

CONTINUA A PAGINA 2<br />

di Aurelio Di Matteo<br />

€ 1, 00<br />

Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€<br />

0828.720114 - unicosettimanale.it - redazione@unicosettimanale.it Anno XII n° 01 del 15 Gennaio 2010<br />

EPIFANI CITTADINO<br />

CILENTANO<br />

DA SINISTRA ADA CONFORTI, GUGLIELMO EPIFANI E DON CARMINE TROCCOLI<br />

I tredici bambini della scuola elementare di Sacco sono tutti dietro al cartello “Benvenuto<br />

al nuovo cittadino”, Epifani va a salutarli e si commuove, quando gli dicono<br />

che la scuola è tutta lì e che la vogliono chiudere. Don Carmine Troccoli, il<br />

rettore del santuario della Madonna della Neve, gli illustra le opere d’arte contenute<br />

nella bella chiesa di S. Silvestro e gli regala tre libri sulla storia del paese.<br />

ORESTE MOTTOLA A PAGINA 4<br />

Maria, madre<br />

della fede<br />

Maria, madre discreta della fede<br />

“Beata te perché hai creduto”, sono le<br />

parole di saluto della cugina a Maria<br />

ARTICOLO A PAGINA 17<br />

di Luigi Rossi<br />

Il mare d’inverno<br />

porta via la spiaggia<br />

di Lucio Capo<br />

Spiagge scomparse, lidi distrutti, strade<br />

cancellate dalla furia dei marosi,<br />

tutto come previsto.<br />

ARTICOLO A PAGINA 12<br />

CAPACCIO<br />

Amministrazione:<br />

dalla pianificazione<br />

all’attuazione<br />

CARMINE PALUMBO A PAGINA 5<br />

EBOLI<br />

Per un ramo caduto<br />

abbattuti dieci pini<br />

FRANCESCO FAENZA A PAGINA 18<br />

SALA CONSILINA<br />

Intervista a<br />

Domenico Cartolano<br />

ANTONELLA CITRO A PAGINA 17<br />

CALORE<br />

Arciuolo,<br />

un direttore<br />

per il rilancio<br />

ARTICOLO A PAGINA 14<br />

ALBURNI<br />

Fondovalle,<br />

si cambia<br />

impresa e progetto<br />

ORESTE MOTTOLA A PAGINA 11<br />

CILENTO<br />

Piano del Parco,<br />

approvato dal<br />

Consiglio Regionale<br />

DOMENICO NICOLETTI A PAGINA 16


2<br />

Attualità<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

CAPACCIO. Il bilancio dell’attività amministrativa 2009<br />

Siamo ancora alle buone intenzioni<br />

DALLA PRIMA<br />

Sconsolati e delusi non abbiamo<br />

trovato niente di niente, ma,<br />

come in campagna elettorale,<br />

solo una somma di parole per<br />

nascondere un grande vuoto politico<br />

e amministrativo. Il resoconto<br />

di questi anni di governo<br />

del territorio capaccese è stato affidato<br />

alla penna del dottor Carmine<br />

Caramante, portavoce dell’Amministrazione<br />

comunale,<br />

che di certo non sarà incorso in<br />

omissioni. Non possiamo, quindi,<br />

avere dubbi su eventuali dimenticanze<br />

sue o sulla scarsa attenzione<br />

nostra.<br />

In conclusione cosa ha detto<br />

Che dopo due anni e mezzo dal<br />

suo insediamento ha svolto una<br />

grande opera di studio e di richieste.<br />

Come dire che dopo<br />

quasi tre quarti del suo percorso<br />

amministrativo non ha realizzato<br />

alcunché.<br />

Certo ci sono una rotatoria ultimata,<br />

altre due “avviate” e una<br />

in “dirittura di arrivo”, qualche<br />

intonacata a una struttura da recuperare<br />

per farne una sede in<br />

funzione, tutto sommato, per la<br />

spicciola clientela, alcune buche<br />

PASQUALE MARINO<br />

stradali rattoppate, un tratto di<br />

strada senza abitazioni ben illuminato<br />

(a servizio di chi e di che<br />

cosa); per non parlare delle politiche<br />

sociali tra le quali - udite,<br />

udite! - si evidenzia la Porta<br />

Unica di Accesso per l’ambito<br />

del Piano di Zona S6, per la<br />

quale, tra l’altro, è molto dubbio<br />

dare merito all’Amministrazione<br />

comunale: insomma tutte cose –<br />

ROCCADASPIDE. Crolla il convento di Sant’Antonio<br />

Comune e Soprintendenza: è urgente intervenire<br />

Sono crollati il convento di S.<br />

Antonio e parte dell’annessa<br />

chiesa S. Maria delle Grazie<br />

collocati ai piedi di Roccadaspide.<br />

E le reazioni non si sono<br />

fatte attendere. «E’ stato abbattuto<br />

il convento di S. Maria,<br />

anni addietro, per costruire strade,<br />

esordisce Mario Cammarota.<br />

E’ in bilico la chiesa dell’Assunta<br />

ed ora cade a pezzi<br />

la chiesa di S. Antonio con tutto<br />

il convento. Ma un paese che<br />

lascia morire il proprio passato<br />

può essere considerata una<br />

città», si chiede il cittadino<br />

rocchese. Le prime avvisaglie<br />

dei crolli, del 2 e 9 gennaio<br />

scorsi, si ebbero nel 2005,<br />

quando il parroco don Cosimo<br />

smise di celebrare la tredicina<br />

in onore di S. Antonio, nella<br />

chiesa S. Maria delle Grazie.<br />

C’erano delle pericolose crepe<br />

sotto il porticato esterno dell’edificio<br />

religioso per la spinta<br />

del mal ridotto e annesso convento.<br />

Si temeva, a ragione, per<br />

l’incolumità dei fedeli. Ma allora,<br />

la proprietaria del convento,<br />

Filomena Vitolo, che rivendica<br />

anche la proprietà<br />

della chiesa, parlò di allarmismo<br />

“inutile”. «Non c’è un pericolo<br />

imminente per l’edificio<br />

religioso. Se così fosse stato, io<br />

quale proprietaria del corpo<br />

unico della struttura, avrei<br />

avuto l’obbligo di recintare<br />

tutto per evitare qualsiasi pericolo<br />

per i miei concittadini. C’è<br />

un allarmismo inutile: le volte<br />

dell’edificio sono così forti da<br />

poter durare altri secoli e mi sto<br />

adoperando con la Soprintendenza<br />

delle belle arti per il recupero<br />

integrale di tutta la struttura»,<br />

affermava la Vitolo. Ma il<br />

risultato è sotto gli occhi di tutti.<br />

«A chi spetta aggiustare gli annessi<br />

edifici religiosi E perché<br />

non si è intervenuti prima», si<br />

chiede, fra gli altri, Fernando<br />

Lombardi, che aveva riportato<br />

l’attenzione sullo stato di abbandono<br />

del convento, prima<br />

del crollo. Anche perché si discute<br />

ancora sulla proprietà<br />

della chiesa contesa tra la curia<br />

vallese e la famiglia Vitolo.<br />

Sempre nel 2005, fu promossa<br />

una sottoscrizione popolare indirizzata<br />

al vescovo Favale, a<br />

favore della chiesa, che la Vitolo<br />

definì nulla perché<br />

CONTINUA A PAGINA 3<br />

sia detto con<br />

tutto il riguardo<br />

per le meritorie<br />

categorie<br />

- che un<br />

normale dipendente<br />

dell’Ufficio<br />

tecnico,<br />

accompagnato<br />

da<br />

un Vigile urbano,<br />

avrebbe<br />

potuto benissimo<br />

realizzare<br />

e,<br />

forse, in minore<br />

tempo.<br />

Per il resto<br />

Continua lo<br />

stile amministrativo<br />

che<br />

caratterizzò<br />

le sue precedenti esperienze: una<br />

pacca sulle spalle, un caffè, una<br />

promessa, un lungo manifesto<br />

programmatico e poi il nulla,<br />

senza lo straccio di un’opera<br />

pubblica, funzionale o strategica<br />

che voglia dirsi. D’altra parte in<br />

tutto il territorio comunale sono<br />

sorte, dal dopoguerra a oggi, solo<br />

due opere pubbliche, una strategica<br />

(il ponte sul Sele) dovuta alla<br />

lungimiranza del sindaco Salvatore<br />

Paolino e un’altra funzionale<br />

(la sede del Liceo scientifico)<br />

dovuta a ben venti anni di attività<br />

dell’Amministrazione provinciale,<br />

anche quella di sinistra e<br />

per inefficienza degna compagna<br />

di questa del sindaco Marino.<br />

Ciò che più fa specie non sono<br />

tanto le mancate realizzazioni, o<br />

almeno il loro inizio, dei grandi<br />

propositi elettorali, ormai consegnati<br />

al lontano ricordo di alcuni<br />

anni, ma il pomposo e qualificante<br />

proclama che aveva segnato<br />

la caduta dell’Amministrazione<br />

Sica e che era stato proposto<br />

come scopo principale della<br />

nuova, del quale non s’intravede<br />

ancora l’approssimarsi del traguardo.<br />

Facendo violenza alla nostra<br />

poca dimestichezza psicologica<br />

con i programmi elettorali, abbiamo<br />

ripreso quel lungo testo<br />

per verificare se l’età ci avesse<br />

fatto brutti scherzi.<br />

Erano proprio otto i mesi entro i<br />

quali avrebbe dovuto realizzare il<br />

Piano Urbanistico Comunale.<br />

Dopo ben trenta mesi, di esso c’è<br />

solo qualche diatriba, qualche altisonante<br />

proposito di modifica<br />

ad usum delphini e qualche annunciata<br />

data, spostata sempre<br />

più in là. Per il resto i cittadini di<br />

Capaccio possono godersi gli auguri<br />

del Sindaco per un 2010 che<br />

“sia un anno nel quale recuperare<br />

i veri valori e aprirsi verso il<br />

prossimo e i più deboli, mettendo<br />

sempre al centro la famiglia”.<br />

Un sottinteso invito a guardare<br />

nella propria casa, evitando di<br />

sbirciare in quella comunale perché<br />

lì non si troverebbe niente.<br />

In altre realtà politiche, più montanare<br />

e sbrigative, avrebbero in<br />

gran fretta cacciato con modi decisi<br />

simili amministratori. Noi, invece,<br />

eredi della cultura della<br />

Magna Grecia, gli auguriamo,<br />

ma dopo le ovvie e doverose dimissioni<br />

per il bene di Capaccio,<br />

di continuare, come sua abitudine,<br />

beatamente a dormire per il<br />

prossimo e per moltissimi anni a<br />

venire. Ma non so se i cittadini<br />

sono altrettanto pazienti di attendere.<br />

Aurelio Di Matteo


Attualità<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 3<br />

CULTURA. Il viaggio e la migrazione sono nel nostro dna<br />

Mediterraneo, mediterraneità e miracoli di bellezza<br />

DALLA PRIMA<br />

ranocchie intorno ad uno stagno”.Ma<br />

la definizione che<br />

consente una qualche appropriata<br />

analisi geografica, storica<br />

ed anche letteraria è quella<br />

di Bruno Etienne:”Il Mediterraneo<br />

-egli scrive- è un continente<br />

liquido con contorni<br />

solidi ed abitanti mobili”. Ma<br />

questo continente liquido è<br />

stato teatro della grande storia<br />

e della evoluzione di straodinarie<br />

civiltà. Fu regno del<br />

mito, che gonfiò emozioni ai<br />

poeti, ed universo di ricerca<br />

che accese riflessioni ai filosofi,<br />

ma anche campo di battaglia<br />

di condottieri per accrescerne<br />

regni e potere, avventura<br />

e scoperta sulle rotte<br />

degli scambi commerciali.<br />

Ulisse ne fu, ed in parte ne è<br />

ancora, simbolo e modello per<br />

l’umanità inquieta di curiositas.<br />

Gli uomini di questo continente<br />

raramente sono stati e<br />

sono stanziali, quasi sempre<br />

migranti. Il nomadismo è una<br />

loro caratteristica.<br />

Partì Ulisse e ne contagiò di<br />

esperienze le opposte sponde<br />

vincendo la forza bruta degli<br />

uomini/pastori (Polifemo), la<br />

diffidenza violenta della primitività<br />

contadina (Lestrigoni),<br />

resistendo alla seduzione<br />

della malia improduttiva (Sirene),<br />

subendo volontaria violenza<br />

psicologica alle tormentate<br />

fasi dell’amore/innamoramento<br />

(Nausicaa), sentimento/tormento<br />

(Calipso),<br />

carnalità/dominio dei sensi<br />

(Circe), fedeltà/valori familiari<br />

(Penelope); si incantò a<br />

verginità d’aurore e a sogni laceranti<br />

di nostalgia dei tramonti,<br />

si specchiò nel riso<br />

delle stelle e seguì i percorsi<br />

della luna nelle notti serene e<br />

si imbufalì con il vento ringhioso<br />

nel ventre delle grotte<br />

e galoppò ardimentoso a cavallo<br />

di marosi fragorosi nei<br />

giorni di tempesta, metabolizzò<br />

fiori e frutti di agricoltura<br />

fiorente (/nel giradino di Alcinoo),<br />

approdò sfinito e smemore,<br />

“bello di fama e di sventura”,<br />

alla sua Itaca per ricostruire<br />

regno e riformare agricoltura<br />

feconda con il remo e<br />

con la vanga, da sempre compagni/strumenti<br />

di lavoro<br />

dell’uomo del Mediterraneo<br />

che fu e resta marinaio di terra<br />

e contadino di mare.<br />

Partì Enea e sulla rotta tracciata<br />

dagli dei cercò in approdi<br />

tormentati una patria<br />

nuova/antica e fondò un<br />

regno, che innervato sul passato<br />

si proiettò nel futuro, nel<br />

segno della pietas e della tolleranza.<br />

E fu il primo esempio<br />

della nemesi storica dei vinti,<br />

a rinascita gloriosa sulle macerie<br />

della sconfitta.<br />

A pensarci bene, la storia è<br />

fatta quasi sempre dai vinti<br />

più che dai vincitori, perchè<br />

sono i vinti a conservare memoria<br />

di identità con voglia di<br />

LA BAIADITRENTOVA<br />

esaltarla, anche se rinnovata<br />

ed arricchita dall’esperienza<br />

del dolore. Partirono i nostri<br />

Padri Geci e sperimentarono<br />

nuove rotte sui mari e, con il<br />

loro prezioso pantheon di eroi<br />

e dei, approdarono sulle coste<br />

della Sicilia e della Calabria;<br />

ad Agrigento, Siracusa, Segesta,<br />

Selinunte, Sibari, Crotone<br />

edificarono città fiorenti e<br />

templi maestosi e vi depositarono<br />

le loro memorie a culti<br />

universali. E qui da noi, in<br />

Campania, riecheggiarono<br />

dall’antro di Cuma oracoli a<br />

perforazione di futuro, a Paestum<br />

consegnarono ai secoli a<br />

venire miracoli di bellezza e di<br />

armonia nell’ambra scanalata<br />

delle colonne doriche e nelle<br />

pitture sepolcrali a viatico dell’aldilà<br />

e a Velia regalarono<br />

agli uomini del futuro guida<br />

feconda di Pensiero Antico.<br />

Partì il messaggio rivoluzionario<br />

del Biondo Nazareno,<br />

uomo/dio, e gonfiò cuore,<br />

anima e pensiero e diede ali al<br />

cammino degli apostoli per<br />

creare un mondo di amore.<br />

Partirono i monaci basiliani e<br />

cercarono rifugio sicuro in<br />

grotte di montagne e da laure<br />

ed abbazie irradiarono civiltà<br />

di lettere e fecondità di agricoltura<br />

e sapienza di artigianato<br />

con tecniche di nuove<br />

colture, con la regimentazione<br />

delle acque e pestando erbe<br />

della salute nelle farmacopee.<br />

Partirono i mercanti delle Repubbliche<br />

marinaree e Marco<br />

Polo indicò le vie della seta e<br />

delle spezie e gli Amalfitani<br />

tornarono con la ricchezza<br />

della carta e l’orientamento<br />

della Rosa dei Venti. Partì<br />

Cristoforo Colombo e le caravelle<br />

vittoriose approdarono<br />

esperte di rotte per nuovi<br />

mondi. Partirono gli Arabi<br />

con in dono lo scrigno dei tesori<br />

di Alessandra e fiorì il<br />

meticciato della cultura andalusa;<br />

e con il contributo di<br />

Averroè ed Avicenna conoscemmo<br />

la produzione di<br />

Aristotele e Platone, che accesero<br />

di entusiasmo il lavoro<br />

paziente e sapiente di monaci<br />

colti nel chiuso delle nostre<br />

abbazie. E qui da noi nacque<br />

il più grande fatto di cultura<br />

dell’intero Medioevo: la<br />

Scuola Medica Salernitana,<br />

frutto dell’intuizione e della<br />

collaborazione di medici<br />

greci, romani, arabi e cristiani,<br />

figli meticci, tutti, della<br />

mediterraneità delle opposte<br />

sponde.<br />

Sono queste soltanto alcune,<br />

ma significative schegge di<br />

una lunga temperie storica,<br />

che ha avuto come teatro il<br />

Mediterraneo e ne ha fatto un<br />

continente di paesi multipli<br />

in conflitto, spesso, e diffidenti,<br />

quasi sempre, tra di<br />

loro. In questo continente<br />

vasto, variegato e multiplo<br />

per razze e culture va esercitata<br />

la indagine/ricerca per riscoprire<br />

buona parte del nostro<br />

passato ad esaltazione di<br />

presente nel segno della tolleranza<br />

e della ricchezza umana<br />

e culturale della ibridazione.<br />

Lo può fare e lo deve fare soprattutto<br />

il nostro <strong>Cilento</strong>, se<br />

mai riuscirà a pensare e ad<br />

agire in unità di intenti e,di<br />

progetti, come la sua storia<br />

consiglia e consente.<br />

Giuseppe Liuccio<br />

g.liuccio@alice.it<br />

Tel 0828.720114<br />

Fax 0828.720859<br />

e-mail:<br />

redazione@unicosettimanale.it<br />

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Direttore Responsabile<br />

Bartolo Scandizzo<br />

Condirettore<br />

Oreste Mottola<br />

Grafica ed Impaginazione grafica<br />

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della Lucania al n.119<br />

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85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431


4<br />

Attualità<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

LEGALITÀ.<br />

In Sicilia 36 ore a<br />

Barcellona P.G.<br />

L’unica cosa che fa paura alla<br />

mafia, che oggi ha i suoi rappresentanti<br />

direttamente dentro alle<br />

istituzioni più rappresentative, è<br />

la rabbia dei familiari delle loro<br />

vittime e quel Facebook che permette<br />

ai giovani delle realtà ad<br />

alto controllo criminale di colloquiare<br />

tra di loro sfuggendo al<br />

condizionamento ambientale imposto<br />

dalla mentalità mafiosa.<br />

Sono le cose che ho capito l’8<br />

gennaio scorso quando sono stato<br />

a Barcellona Pozzo di Gotto, cittadina<br />

di oltre 40 mila abitanti in<br />

provincia di Messina, a portare<br />

l’omaggio dei giornalisti perbene<br />

della Campania sotto la lapide che<br />

ricorda come la mafia, nel 1994,<br />

chiuse la bocca a Beppe Alfano.<br />

Con me c’erano oltre cinquanta<br />

giovani del “popolo delle agende<br />

rosse” di Salvatore Borsellino. Barcellona<br />

è ritenuta la “Corleone del<br />

Duemila” perché qui trascorsero<br />

una parte della loro latitanza uomini<br />

del calibro di Nitto Santapaola,<br />

Bernardo Provenzano e<br />

Gerlando Alberti jr. Da qui partì il<br />

timer che servì a mettere in atto il<br />

terribile attentato di Capaci. Questo<br />

è anche il paese di un giornalista<br />

come Emilio Fede e Francesca<br />

Chillemi, miss Italia 2003. Le<br />

pasticcerie sono un tripudio di sapori<br />

e colori. Il potere locale è<br />

sotto il controllo di un’associazione<br />

che è un po’ culturale e d’impronta<br />

massonica dentro alla<br />

quale convivevano i mafiosi e<br />

qualche magistrato. Chi si oppone<br />

generalmente fa una brutta<br />

fine. Ucciso perché svelava i segreti<br />

inconfessabili del potere,<br />

come Alfano, o come quella ragazza<br />

sedicenne impiegata “a 150<br />

mila al mese” nella lavanderia del<br />

paese che si trova tra le mani, involontariamente,<br />

una carta d’identità<br />

che fa capire che “l’ingegnere”<br />

ossequiato come tale non è<br />

altri che un mafioso latitante. Si<br />

chiamava Graziella Campagna e<br />

fu barbaramente trucidata solo<br />

perché aveva la colpa di avere un<br />

fratello carabiniere. L’assassino,<br />

Gerlando Alberti, ora è in libertà.<br />

E’ un paese di contraddizioni Barcellona,<br />

la mattina in chiesa, alla<br />

messa in memoria di Alfano, ci<br />

siamo solo noi che siamo venuti<br />

da fuori. Qualcuno del paese si<br />

aggiunge al corteo e poi li ritroviamo<br />

tutti dentro alla grande sala<br />

dove c’è la commemorazione.<br />

Con me ci sono le ebolitane Assunta<br />

Nigro e Rosalba Visconti, la<br />

prima è un avvocatessa dell’Idv.<br />

Saremmo stati i più meridionali se<br />

non ci fossero due ragazzi calabresi<br />

con i quali ci è facile fare il<br />

parallello tra i fatti di Rosarno e<br />

quelli di S. Nicola Varco. Un sud<br />

sempre più impoverito ed incattivito<br />

scarica le sue contraddizioni<br />

sui più deboli: i migranti.<br />

Oreste Mottola<br />

SACCO. L’accoglienza festosa al segretario della Cgil nominato cittadino onorario<br />

Guglielmo Epifani, ora sei uno di noi<br />

I tredici bambini della scuola<br />

elementare di Sacco sono tutti<br />

dietro al cartello “Benvenuto<br />

al nuovo cittadino”, Epifani<br />

va a salutarli e si commuove,<br />

quando gli dicono che la scuola<br />

è tutta lì e che la vogliono<br />

chiudere. Don Carmine Troccoli,<br />

il rettore del santuario<br />

della Madonna della Neve, gli<br />

illustra le opere d’arte contenute<br />

nella bella chiesa di S.<br />

Silvestro e gli regala tre libri<br />

sulla storia del paese. “Vedo<br />

che ha fatto tutto lei, complimenti.<br />

Apprezzo molto anche<br />

perché nella mia precedente<br />

vita mi occupavo proprio di<br />

editoria”. Poi la lunga passeggiata<br />

lungo corso Vittorio<br />

Emanuele, per quasi 800<br />

metri, con molti affacciati<br />

dalle finestre per salutare Guglielmo<br />

Epifani, il segretario<br />

generale della Cgil venuto a<br />

Sacco, il paese di sua madre<br />

per ricevere la cittadinanza<br />

onoraria. “Ho parlato davanti<br />

ad un milione di persone<br />

ma non vi nascondo che questa<br />

sera mi è molto più difficile”,<br />

così Guglielmo Epifani,<br />

parlando di fronte a quasi l’intera<br />

popolazione del paese,<br />

590 persone iscritte all’anagrafe.<br />

“Ma qui ci sono case<br />

per tremila persone”, dice Antonio<br />

Macchiarulo, il medico<br />

e sindaco. “Ma tutto è ben tenuto”,<br />

aggiunge un Epifani<br />

che con gli occhi cerca lo slargo<br />

dove giocava a “mazza e<br />

taccara”, il baseball in versione<br />

sacchese. Nel Largo dell’Annunziata<br />

c’è la casa che è<br />

stata del nonno Vincenzino<br />

Conforti, possidente terriero e<br />

commerciante. “La vita mi ha<br />

portato lontano, prima al seguito<br />

di mio padre, e poi del<br />

mio lavoro. Vi chiedo scusa di<br />

non aver curato di più i contatti<br />

con il paese”. Poi ti raccontano<br />

del finale di ogni<br />

grande comizio del dirigente<br />

sindacale, che da Torino a Genova,<br />

riceve ogni volta il<br />

gruppetto di operai ed impiegati<br />

nati a Sacco, che vanno a<br />

salutarlo. Così come fa questa<br />

sera Pierina Consoli, sostituto<br />

procuratore a Salerno, che lo<br />

saluta e gli ricorda come i<br />

compagni dei suoi giochi di<br />

ragazzo a Sacco: “Oggi sono<br />

la prima generazione di laureati<br />

con genitori contadini,<br />

pastori ed emigranti”. La<br />

madre di Epifani aveva quattro<br />

sorelle ed un fratello. “Ho<br />

parenti in tanti paesi del salernitano<br />

– racconta – a Montecorvino<br />

Pugliano, Capaccio,<br />

Postiglione ed Eboli”. Al comune,<br />

il vicesindaco Franco<br />

Latempa, racconta delle telefonate<br />

e mail arrivate da ogni<br />

parte del mondo per salutare<br />

l’illustre concittadini. Pasquale<br />

Masullo, consultore degli<br />

emigrati italiani negli Usa e a<br />

capo di un’associazione di<br />

sacchesi a New York con oltre<br />

duemila iscritti ha mandato<br />

una mail che gronda commozione.<br />

“Ricordo una mia zia<br />

che è partita per gli Usa nel<br />

1953 e che non è più tornata –<br />

dice Epifani – . Quando vedo<br />

quello che accade a Rosarno,<br />

o prima ancora a S. Nicola<br />

Varco, m’indigno perché non<br />

è giusto prendersela con i più<br />

deboli”. I diritti sono l’asse<br />

del suo ragionamento davanti<br />

all’intero paese. Tutti l’ascoltano<br />

perché parla semplice<br />

semplice. “Ci vogliono ancora<br />

due ore per arrivare qui da<br />

Salerno, non è giusto”. O l’invocazione<br />

perché ai giovani<br />

che ancora resistono nel paese<br />

alle pendici del monte Motola<br />

si dia la possibilità di avere un<br />

lavoro che possa mantenerli<br />

nel paese e non sradicarli<br />

come è avvenuto ai loro nonni<br />

e genitori. “Soprattutto, si faccia<br />

di tutto, per conservare la<br />

scuola ai bambini. Risparmiare<br />

sulla loro pelle o sull’assistenza<br />

sanitaria ai nostri anziani<br />

è semplicemente una<br />

crudeltà”. La gente si alza in<br />

piedi ed applaude a lungo.<br />

“Sei uno di noi”, gli urlano.<br />

L’imperturbabile Epifani non<br />

nasconde più la sua commozione.<br />

LA ZIA ED IL CUGINO.<br />

PER NOI ERA IL “ROMA-<br />

NINO”<br />

“Ci ha sempre voluto molto<br />

bene e si sente spesso al telefono<br />

con i miei figli”. Ada<br />

Conforti, 75 anni, è l’ultima<br />

zia vivente di Guglielmo Epifani<br />

e vive a Sacco. “E’ stato<br />

sempre molto studioso ed ha<br />

fatto molta strada. Da bambino<br />

veniva qui dai nonni e s’intendeva<br />

bene con i coetanei.<br />

Ogni volta che l’abbiamo cercato<br />

si è fatto in quattro”. Racconta<br />

la storia di come i genitori<br />

di Epifani si conobbero a<br />

Montecorvino Rovella, loro<br />

sfollati a casa di parenti, ed il<br />

padre, militare che da militare<br />

di leva risaliva la penisola<br />

per tornarsene nella sua Umbria.<br />

Giuseppe Sabato è invece un<br />

cugino di primo grado:<br />

“Quando Guglielmo veniva<br />

in paese lo chiamavamo il romanino<br />

per via di quel suo<br />

SOPRA, DA SINISTRA, TAVELLA, EPIFANI E MACCHIARULO. SOTTO, UN MOMENTO DELLA CERIMONIA<br />

aspetto distinto che vi posso<br />

assicurare che teneva uguale<br />

pure da bambino. Io e Peppe<br />

Mazzaccaro però lo trasformavamo<br />

e lo coinvolgevamo<br />

non solo nei giochi ma pure<br />

nelle bricconate. Era il negozio<br />

di nonno Vincenzino il nostro<br />

mondo fatato. Per il prosieguo<br />

io però gli rimprovero<br />

quel non essere mai venuto il<br />

2 agosto, alla festa della Madonna<br />

degli Angeli, l’evento<br />

al quale nessun sacchese può<br />

mancare”. E’ carico d’affetto e<br />

stima il “rabbuffo” del cugino.<br />

“Ha cominciato a lavorare<br />

sin da giovane, mentre studiava,<br />

poi Gino Giugni lo ha<br />

voluto nel gruppo di lavoro<br />

che ha preparato lo Statuto<br />

dei Lavoratori. E’ da quel<br />

punto che la sua carriera di<br />

dirigente sindacale ha conosciuto<br />

un’accelerazione tale<br />

che lo ha portato ai traguardi<br />

prestigiosi che ha raggiunto”.<br />

Nel corso della visita a Sacco i<br />

parenti si danno il cambio per<br />

rammentare con lui questo o<br />

quell’episodio.<br />

Oreste Mottola


N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

Capaccio-Paestum<br />

5<br />

CAPACCIO. 2010. Ha inizio la seconda fase<br />

Dalla pianificazione all’attuazione<br />

Si è da poco concluso il 2009,<br />

un anno difficile e travagliato,<br />

segnato da un periodo di profonda<br />

crisi economica, ciò nonostante<br />

ricco di cambiamenti<br />

attuati e progetti già in cantiere<br />

per il 2010.<br />

Punto di svolta con la staticità<br />

degli anni passati è stata<br />

l’apertura della nuova sede<br />

del liceo scientifico Piranesi<br />

che, dopo circa quarant’anni<br />

d’attesa, ha dato giusta ed<br />

adeguata sede alle attività scolastiche<br />

ed educative per i nostri<br />

giovani.<br />

Passo, che ha dimostrato,<br />

come la forza e la volontà di<br />

crescita si siano fuse in unico<br />

obiettivo: lo sviluppo culturale,<br />

turistico ed economico del<br />

nostro Comune.<br />

Non a caso, agli ormai tradizionali<br />

eventi come il Salone<br />

della Mozzarella di Bufala<br />

Campana, che valorizza e rappresenta<br />

“l’oro bianco” delle<br />

IL BUSCITY-SIGHTSEEING DEL PARCO DEL CILENTO<br />

nostre terre; il Carnevale, che<br />

unisce in unica grande festa e<br />

rappresentazione tante contrade<br />

di un Comune così<br />

vasto; e il rinomato Premio<br />

Charlot, che ogni estate, porta<br />

centinaia di turisti ad assistere<br />

a spettacoli e concerti di vario<br />

genere nella suggestiva location<br />

dei Templi, si aggiunge<br />

un altro importante segno<br />

della voglia di valorizzazione<br />

del territorio che ha portato, il<br />

4 Aprile, all’inaugurazione<br />

della sede italiana dell’Università<br />

Europea per il Turismo<br />

che ci darà sicuramente lustro<br />

culturale e un’immagine positiva<br />

agli occhi di tanti Paesi,<br />

così come la XII Edizione della<br />

Borsa Mediterranea del Turismo<br />

Archeologico.<br />

PAESTUM. Zona di rispetto della legge 220<br />

I risultati del concorso di idee<br />

Con determina n. 735 del<br />

29/12/2009, il Responsabile<br />

del IV Settore ha approvato i<br />

verbali, la relazione conclusiva<br />

e la graduatoria finale del<br />

“Concorso Internazionale di<br />

Idee per Paestum”, sulla base<br />

della quale è risultato vincitore,<br />

con il punteggio (espresso in<br />

centesimi) di 71,1, il gruppo di<br />

Roma guidato dall’arch. Paolo<br />

Vitti, composto dagli architetti<br />

Riccardo D’Acquino, Maria<br />

Rosaria Guarini, Mauro Olevano,<br />

Francesco Nardi, Serena<br />

Tedesco, Aurelio Galiano e Valentina<br />

Alunni; al secondo<br />

posto, con il punteggio di 70,2,<br />

il gruppo di Napoli guidato<br />

dall’arch. Pasquale Miano,<br />

composto dagli architetti Emilia<br />

Esposito, Eugenio Certosino,<br />

Marina Di Iorio e Patrizia<br />

Porritiello; terzo classificato, un<br />

gruppo locale con il punteggio<br />

di 61,2, guidato dall’arch. Lucrezia<br />

Ricciardi, composto<br />

dagli architetti Carmine<br />

Voza, Alfonso Di Masi, Antonio<br />

Elia Sica, Olvermann Mondillo<br />

e dall’ing. Cristian Apolito.<br />

Come previsto dall’art. 16<br />

del bando, al gruppo 1° classificato<br />

verrà corrisposto il premio<br />

di Euro 36.000 (di cui Euro<br />

18.000 verranno considerati<br />

come acconto per il successivo<br />

incarico di cui all’art. 1 del<br />

bando); al gruppo 2° classificato,<br />

vanno Euro 15.000; al<br />

terzo, Euro 9.000. In totale,<br />

erano 34 le proposte in gara, di<br />

cui 8 hanno riguardato l’area<br />

della stazione di Paestum, 12<br />

l’area dell’ex fabbrica Cirio e<br />

Porta Giustizia, 6 l’area di Torre<br />

di Mare e 4 l’area di Porta Marina<br />

e Porta Aurea. Il progetto<br />

vincitore riguarda l’area di<br />

Torre di Mare, ed ha l’obiettivo<br />

di riqualificare la zona e di<br />

bonificare il tratto che conduce<br />

a mare, intervenendo sul fronte<br />

destro di Via Nettuno. Le fasi<br />

di attuazione delle azioni progettuali<br />

sono puntuali e chiare.<br />

La fattibilità economica attrarrà<br />

anche risorse private che<br />

amplieranno la capacità di rigenerazione<br />

del progetto.<br />

CONTINUA A PAGINA 6<br />

Proprio tutto è stato rivolto<br />

allo sviluppo del turismo e del<br />

territorio nel nostro Comune,<br />

anche la risistemazione stradale,<br />

che ha portato alla realizzazione<br />

delle rotatorie in località<br />

Cerro e Cafasso ed, alla<br />

pianificazione, per il 2010,<br />

della realizzazione di altre due<br />

rotonde nelle località di Ponte<br />

Barizzo e Varolato, che porteranno<br />

più sicurezza negli incroci<br />

a raso e meno traffico e<br />

code soprattutto d’estate con<br />

l’arrivo dei turisti.<br />

Per chi poi la macchina non ha<br />

intenzione di prenderla ma<br />

vuole comunque godersi posti<br />

e panorami, è stato instituito<br />

il nuovo servizio estivo di trasporto<br />

denominato “CitySightSeeing”<br />

che, attraverso il<br />

caratteristico bus-navetta scoperto<br />

di colore rosso, vi porterà<br />

viaggiando tra le meraviglie<br />

del <strong>Cilento</strong> e del Vallo di<br />

Diano.<br />

Anche l’anno che è iniziato<br />

avrà come obiettivo le stesse<br />

tematiche e sarà sicuramente<br />

decisivo ed importante su vari<br />

fronti. A riguardo, grandi<br />

aspettative sono affidate all’esito<br />

della richiesta di fondi,<br />

fatta al Por Campania, per<br />

circa 40 milioni di euro, per la<br />

ripresa di varie opere (dalla<br />

piscina comunale di Capaccio<br />

Scalo, al lungomare; dalla riqualificazione<br />

delle strade rurali<br />

all’illuminazione pubblica).<br />

Se tutte queste opere riuscissero<br />

ad essere attuate insieme<br />

alla tanto attesa “metanizzazione”<br />

del Comune, per<br />

la quale l’inizio dei lavori è<br />

previsto in questo primo trimestre,<br />

davvero si potrà parlare<br />

di 2010 spumeggiante e<br />

l’intero Comune raccoglierà i<br />

frutti di così tanto lavoro.<br />

Carmine Palumbo


6<br />

Capaccio-Paestum<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

POLITICA. Il Pdl, area An, continua il confronto con l’amministrazione Cirielli<br />

Giovanni Baldi nella sezione di via Magna Graecia<br />

GIOVANNI BALDI<br />

Bisogna dirlo! Il Pdl a Capaccio<br />

è un partito che tenta, riuscendoci,<br />

di tessere un rapporto<br />

di confronto con l’amministrazione<br />

Cirielli. Nel<br />

mese di dicembre, portarono<br />

a Paestum quasi mezza giunta<br />

provinciale. A gennaio<br />

hanno ripreso ospitando nella<br />

sede di via Magna Graecia,<br />

Giovanni Baldi. Un medico di<br />

Cava dei tirreni, chiamato da<br />

Edmondo Cirielli a ricoprire il<br />

ruolo di assessore provinciale<br />

alle politiche sociali, ha avuto<br />

anche le deleghe alle politiche<br />

sanitarie e sicurezza alimentare.<br />

Sala gremita, nonostante<br />

un’impietosa domenica di<br />

pioggia battente che invitava<br />

più a stare vicino al camino acceso<br />

che ad uscire di casa per<br />

ascoltare un simpatico signore<br />

longilineo che ha accolto la<br />

sollecitazione di Franco Sica a<br />

venire ad incontrare i responsabili<br />

dell’associazionismo capaccese<br />

e non solo.<br />

E Baldi non si fa pregare nell’annunciare<br />

un cambio di<br />

marcia nei rapporti con i responsabili<br />

dei piani di zona a<br />

cui la regione ha demandato il<br />

compito di gestire le risorse<br />

DA PAGINA 5<br />

A partire da giovedì 7 gennaio,<br />

sul sito www.comune.capaccio.sa.it,<br />

nella sezione “Bandi<br />

e Concorsi”, sarà consultabile<br />

e scaricabile la relazione della<br />

Commissione giudicatrice,<br />

della quale hanno fatto<br />

parte: Angela Pontrandolfo (Facoltà<br />

di Lettere e Filosofia, Università<br />

di Salerno),Fabrizio Spirito<br />

(Facoltà di Architettura,<br />

Università “Federico II” di Napoli),<br />

Teresa Rotella (Ordine<br />

degli Architetti Pianificatori,<br />

Paesaggisti e Conservatori della<br />

provincia di Salerno), Luigi<br />

Ciancio (Ordine degli Ingegneri<br />

della provincia di Salerno).<br />

Ha presieduto la Commissione,<br />

e coordinato i lavori,<br />

l’arch. Rodolfo Sabelli, Responsabile<br />

IV Settore del Comune<br />

di Capaccio Paestum.<br />

“Siamo molto soddisfatti,<br />

quanto ci eravamo prefissi è<br />

stato portato a termine rispettando<br />

rigorosamente il cronoprogramma<br />

stabilito - affermano<br />

i consiglieriCarmine Caramante,<br />

Raffaele Barlotti e Domenico<br />

De Riso - il Concorso<br />

d’Idee ha attratto e coinvolto<br />

tantissimi tecnici ed è stato oggetto<br />

di dibattito sulle principali<br />

testate giornalistiche del<br />

settore. Ora si apre una fase ancora<br />

più importante. Innanzitutto,<br />

agli inizi di febbraio,<br />

presso la sala conferenze del<br />

Museo di Paestum, grazie alla<br />

disponibilità della Sovrintendenza<br />

e della direttrice Marina<br />

Cipriani, si terrà la cerimonia<br />

destinate ad alleviare povertà<br />

ed handicap nei territori.<br />

Baldi chiede che i “Piani di<br />

zona triennali siano stilati con<br />

una tempistica perentoria<br />

come chiesto dall’assessore regionale<br />

Alfonsina De Felice”.<br />

Poi annuncia di aver chiesto<br />

alla giunta di destinare oltre 3<br />

milioni di euro nel bilancio<br />

provinciale per andare incontro<br />

alle esigenze dei comuni e<br />

delle associazioni che praticano<br />

assistenza nel territorio. Riconosce<br />

che “il Terzo settore è<br />

l’unica struttura in grado di<br />

presiedere il territorio con affidabilità<br />

e continuità. Pertanto<br />

è giusto e opportuno che<br />

venga sostenuto dall’ente<br />

pubblico.”<br />

Sollecita gli amministratori locali<br />

a seguire l’esempio di<br />

Cava dei Tirreni sulla strada<br />

della costituzione di un “consorzio<br />

al posto dell’associazione<br />

di comuni, per garantire<br />

PAESTUM. Zona di rispetto della legge 220<br />

I risultati del concorso di idee<br />

di premiazione,<br />

unitamente<br />

alla Mostra<br />

di tutte le<br />

opere in<br />

gara ed alla<br />

presentazione<br />

di un<br />

volume che<br />

conterrà<br />

RODOLFO SABELLI<br />

tutti i progetti che hanno partecipato.<br />

Dopo questa data,<br />

con celerità, sarà dato l’incarico<br />

al gruppo vincitore di redazione<br />

del progetto preliminare,<br />

definitivo ed esecutivo. Per<br />

metà anno, contiamo di completare<br />

tutte le procedure tecnico-amministrative,<br />

in modo<br />

da iniziare i lavori progettati a<br />

settembre”.<br />

la stabilizzazione del personale<br />

che ora opera in regime di<br />

estrema provvisorietà.”<br />

Baldi, nel ricordare che il presidente<br />

Cirielli gli ha chiesto<br />

anche di occuparsi della questione<br />

sanitaria, pur non avendo<br />

la provincia competenza in<br />

materia, rivendica a sé una politica<br />

di servizio da parte di un<br />

uomo che fa il medico ed è in<br />

trincea quotidianamente. Un<br />

servitore a tutto tondo, insomma.<br />

Baldi si lancia anche in una intemerata<br />

filippica contro la gestione<br />

della sanità in Campania<br />

che spreca risorse e non<br />

rende un servizio degno di<br />

questo nome. Attacca la legge<br />

regionale 16 che tenta di fare<br />

ordine nel servizio sanitario in<br />

Campania, ma teme altrettanto<br />

che il commissario di governo<br />

possa essere ancora più<br />

incisivo di quanto non sia già<br />

la razionalizzazione proposta<br />

da Bassolino. Punta il dito,<br />

anche lui, contro il ‘Napolicentrismo’<br />

che ha fatto dichiarare<br />

a Cirielli che con il federalismo<br />

si potrebbe indire un<br />

referendum per una regione<br />

ex novo.<br />

Baldi riconosce, poi, che il Registro<br />

provinciale tumori consegna<br />

dati su cui costruire interventi<br />

oculati per abbattere<br />

l’incidenza delle malattie tumorali<br />

in provincia e nelle singole<br />

realtà. Fare politica, animare<br />

il confronto, sottoporre i<br />

rappresentanti a verifica. Questo<br />

è quello che sta facendo il<br />

circolo Pdl di Capaccio proveniente<br />

da area An.<br />

Se le altre anime del Pdl e ogni<br />

altro partito facesse altrettanto<br />

si potrebbe guardare con più<br />

fiducia la classe politica che<br />

aspira ad amministrare…<br />

biesse


Capaccio-Paestum<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 7<br />

CULTURA. Vincenzo Mari si congeda con un concerto d’autore<br />

Il soprano Palazzo, il tenore Fortunato e il baritono Cristarella diretti da Vigorito<br />

Vincenzo Mari nasce a Capaccio nel<br />

1930. Già da piccolo si appassiona alla<br />

musica studiando pianoforte . Diventato<br />

Brigadiere della guardia di Finanza<br />

gira l’Italia seguendo vari spettacoli e<br />

opere teatrali. Successivamente studia<br />

canto a Genova. Tornato a Capaccio<br />

sente la mancanza del teatro, per cui organizza<br />

per sé e per i suoi compaesani le<br />

prime serate al San Carlo. Da qui l’idea<br />

di sensibilizzare il popolo, capaccese e<br />

non, alla cultura musicale. Il primo concerto<br />

classico è quello del Natale 1988<br />

per violino e pianoforte, con Giuseppe<br />

Mari e Anna Squitieri. Il concerto di Natale,<br />

di Pasqua e, dal 1991, quello di S.<br />

Lorenzo diventano così un appuntamento<br />

fisso per la popolazione capaccese<br />

che accorre sempre numerosa. Il concerto<br />

di Natale 2009, organizzato in collaborazione<br />

con la neonata Pro Loco, ha<br />

visto come protagonista l’orchestra<br />

ucraina, particolarmente apprezzata<br />

grazie soprattutto alla violinista solista<br />

che ha eseguito “L’inverno” dalle quattro<br />

stagioni di Antonio Vivaldi. Molto<br />

apprezzati anche Antonella Emanuela<br />

Maria Palazzo (soprano), che ha eseguito<br />

“Casta Diva” dalla Norma di Vincenzo<br />

Bellini, Alessandro Fortunato (tenore)<br />

che ci ha allietato grazie alla sua voce<br />

con “Nessun Dorma” dalla Turandot di<br />

Giacomo Puccini, e ancora Marco Cristarella<br />

(baritono) che ha eseguito<br />

“Largo al Factotum” dal Barbiere di Siviglia<br />

di Gioacchino Rossini.<br />

Largo consenso è stato ottenuto con l’ultimo<br />

brano di Giuseppe Verdi “Libiam<br />

nei lieti calici” dall’opera La Traviata. Il<br />

pubblico ha chiesto due volte il bis concessogli<br />

dal direttore d’orchestra, Maestro<br />

Franco Vigorito, prima con la canzone<br />

napoletana “Ti voglio bene assai”<br />

e poi con la celebre “Marcia di Radetzky”.Eppure,<br />

nonostante tutto questo<br />

successo, sembra che l’organizzatore,<br />

nonché Direttore artistico Vincenzo Mari<br />

abbia deciso di passare il testimone e di<br />

concludere la sua carriera artistica.<br />

Già durante la XXIII edizione del Concerto<br />

di Natale nel 2008 il Direttore Artistico<br />

aveva annunciato:”Lascio l’organizzazione<br />

ai giovani professionisti , che<br />

hanno acquisito esperienza e dimostrato<br />

capacità nel campo. Sono ottanta i<br />

concerti tenuti a Capaccio Capoluogo,<br />

ottanta le serate che hanno fecondato il<br />

Tradizionale Concerto di Natale Hotel Excelsior 26 dicembre 2009<br />

Premio “Targa Natalizia” conferito ad Enzo Cursaro<br />

Enzo Cursaro nasce a Capaccio nel<br />

1953. Giovane atleta, milita negli anni<br />

sessanta e settanta nelle squadre giovanili<br />

e poi nella prima formazione sportiva<br />

della Calpazio.<br />

Frequenta l’Istituto d’Arte di Salerno e<br />

successivamente l’Accademia di Belle<br />

Arti di Napoli. Diplomatosi nel 1978, si<br />

trasferisce a Roma, dove partecipa ad<br />

esposizioni collettive e si propone con<br />

mostre personali. Viaggia a lungo per<br />

motivi di studio anche all’estero. Dalla<br />

metà degli anni ottanta risiede nella città<br />

di Verona dove si dedica all’insegnamento<br />

delle discipline pittoriche nel<br />

Liceo Artistico Statale. In seguito lascia<br />

l’insegnamento per dedicarsi completamente<br />

alla sua arte.<br />

L’attività artistica lo porta ad esporre in<br />

diverse città italiane ed all’estero: in<br />

Francia, Spagna, Svizzera, Germania,<br />

Bulgaria, Stati Uniti d’America. Nel<br />

mese di luglio 2009 espone i suoi lavori<br />

più recenti, dedicati alla città di Paestum,<br />

nel Museo Archeologico di Paestum.<br />

L’innato notevole talento, unito ad un<br />

incessante lavoro di ricerca fanno raggiungere<br />

ad Enzo traguardi professionali<br />

ragguardevoli, di assoluto prestigio, in<br />

contesti culturali di prim’ordine nazionale<br />

ed internazionale. È oggi artista tra<br />

i più autorevoli della nuova pittura italiana.<br />

I suoi quadri sono esposti in diverse<br />

gallerie d’arte, in numerose gallerie<br />

private, fondazioni e in permanenza<br />

in collezioni pubbliche di importanti<br />

musei d’arte contemporanea.<br />

Per rendersi conto della qualità, vastità<br />

e diffusione della sua opera basta una<br />

semplice ricerca in internet.<br />

Al suo lavoro si sono interessati prestigiosi<br />

critici d’arte. Si ricordano:Vitagliano<br />

Corbi, Massimo Bignardi, Michel<br />

Haggerty, Luigi Serravalli, Giorgio Cortenova,<br />

Giuliano Menato, Gillo Dorfles,<br />

François Jaunnine.<br />

“Pochi artisti, come Enzo Cursaro, sanno<br />

coniugare insieme una lineare metodologia<br />

di lavoro con un’altrettanto efficace<br />

insorgenza onirica della visione… Artista<br />

singolare per capacità ed evidenza<br />

di poesia, Cursaro esprime un fare pittorico<br />

generoso di allusioni e di piani<br />

metaforici, senza timori o riverenze di<br />

maniera…<br />

…i solchi dialettici della sua materia penetrano<br />

con affascinante espressività nei<br />

paradisi e negli inferni del pensiero moderno.”<br />

Questi passaggi tratti da una recensione<br />

di Giorgio Cortenova, direttore<br />

del Museo d’arte contemporanea di<br />

Verona danno un’idea del livello professionale<br />

raggiunti dal pittore.<br />

talento dei giovani e dato corpo ad una<br />

tradizione in un paese che ha sempre<br />

coltivato la musica.<br />

Nel congedarmi desidero ringraziare<br />

tutti coloro che ne hanno reso possibile<br />

la realizzazione. Un grande grazie va ai<br />

proprietari dell’Hotel Excelsior, pronti<br />

fin dall’inizio a offrire gratuitamente<br />

sale, personale e servizi. Un grazie infine<br />

va Don Alfredo Monsignor Renna e<br />

ai frati francescani che in più occasioni<br />

hanno messo a disposizione, per più<br />

concerti, sale e chiese”. Concetto ribadito<br />

anche l’anno successivo: “Come già<br />

annunciato l’anno scorso, consegnerò<br />

nelle mani dei giovani della neonata Pro<br />

Loco, il Tradizionale Concerto di Natale,<br />

coordinato e diretto ancora per quest’anno<br />

dal sottoscritto, come promesso<br />

al sindaco Pasquale Marino, al Delegato<br />

al Capoluogo Consigliere Pinello Castaldo<br />

e a tutti coloro che nell’arco dell’anno<br />

mi hanno continuamente caldeggiato.<br />

Sono sicuro che questi giovani sapranno<br />

mantenere in vita meglio di me<br />

questo tradizionale concerto di Natale<br />

conosciuto in tutta Italia, particolarmente<br />

dai tanti artisti venuti da ogni<br />

parte ad esibirsi e a dare lustro con la<br />

loro partecipazione.<br />

Tengo a sottolineare che questa del Concerto<br />

rimane l’unica tradizione degna di<br />

nome e di nota a Capaccio capoluogo<br />

giunta ormai, grazie ai tanti sacrifici personali,<br />

alla sua ventiquattresima edizione.<br />

Nel congedarmi desidero ringraziare<br />

ancora una volta tutti coloro che negli<br />

anni ne hanno reso possibile la realizzazione,<br />

precisando che il loro apporto<br />

non è mancato neppure in tutti gli altri<br />

concerti tenuti a Capaccio in occasione<br />

delle grandi festività di capodanno,<br />

della Pasqua, san Lorenzo e di altre ricorrenze.<br />

Auguro alla Pro Loco di tenere alto il<br />

prestigio che le attività concertistiche di<br />

Capaccio hanno guadagnato in un quarto<br />

di secolo, ricordando che deve essere<br />

impegno della civica Amministrazione<br />

garantire, insieme con un contributo, la<br />

disponibilità idonea a continuare l’organizzazione<br />

di tali manifestazioni.”<br />

Noi cittadini di Capaccio e testimoni del<br />

quarto di secolo del quale parla il Maestro<br />

Mari, ci permettiamo di dissentire<br />

dalla sua affermazione relativa al fatto<br />

che i giovani sapranno continuare meglio<br />

di lui l’organizzazione del concerto<br />

di Natale. Siamo, invece, convinti che la<br />

sua esperienza, la sua capacità e la sua<br />

professionalità siano doti delle quali<br />

nessuno potrà mai fare a meno.<br />

Proprio per questo, nel concludere, vorremmo<br />

invitare il Maestro Mari a ritornare<br />

sui suoi passi o, perlomeno, esortarlo<br />

a non far mancare in futuro il suo<br />

prezioso contributo in quanto la gioventù<br />

è un dono ma la bravura e l’esperienza<br />

sono valori che si acquisiscono<br />

nel corso della vita.<br />

Liliana Ragni


8<br />

Agropoli<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

TRADIZIONI CHE SI RINNOVANO. Il Natale di Alfieri<br />

Una festa all’insegna della solidarietà<br />

E’ stato un Natale ricco di<br />

appuntamenti, quello promosso<br />

dall’amministrazione<br />

agropolese guidata dal sindaco<br />

Franco Alfieri. Cultura,<br />

musica, solidarietà, gastronomia,<br />

hanno colorato le serate<br />

natalizie di Agropoli .<br />

Le manifestazioni, patrocinate<br />

dall’assessorato al turismo<br />

presieduto dall’ingegner<br />

Mauro Inverso. hanno riservato<br />

agli agropolesi e ai cittadini<br />

dei paesi interni del<br />

<strong>Cilento</strong> la possibilità di una<br />

vasta scelta di serate di intrattenimento<br />

per ogni esigenza<br />

.<br />

Un ricco calendario che ha<br />

preso il via il 17 Dicembre e<br />

si e’ dilungato fino al 10 di<br />

Gennaio. “Dolce Agropoli”<br />

ha inaugurato gli appuntamenti.<br />

La manifestazione ha visto la<br />

presenza di artigiani provenienti<br />

da tutta Italia, facendo<br />

conoscere i proprii prodotti<br />

tipici. Natale è soprattutto<br />

solidarietà, ne è testimonianza<br />

il concerto per la<br />

pace organizzato dall’associazione<br />

“Classica <strong>Cilento</strong>”<br />

con la direzione artistica di<br />

Raffaele Iannicelli , ospiti<br />

dell’VII edizione i Solisti<br />

Aquilani che hanno promosso<br />

l’iniziativa di Orizzonte<br />

onlus per la costruzione di<br />

un centro ricreativo per bambini<br />

diversamente abili ad<br />

Agropoli.<br />

Direttamente dagli Stati Uniti<br />

, il gruppo Happy Day Gospel<br />

Singers con un concerto<br />

di grande spessore di musica<br />

gospel nella chiesa di Santa<br />

Maria delle Grazie.<br />

Dal fienile alla discoteca. Musica, amori e culture che cambiano<br />

Evoluzione amatoria cilentana nel ‘900<br />

Quale luogo tranquillo, solitario,<br />

fuori mano, testimoni solo<br />

galline, pecore, capre, mucche<br />

ed altri animali (fortunatamente<br />

per gli innamorati) non<br />

provvisti di parola, poteva trovare<br />

una coppia di amanti agli<br />

inizi del Novecento per consumare<br />

un giovanile atto<br />

d’amore prima ancora di essere<br />

passati dal parroco del<br />

paese Con un poco di immaginazione<br />

il fienile, ben fornito<br />

di cacca di quadrupedi o bipedi<br />

pennuti, poteva anche essere<br />

un locale con l’aria condizionata.<br />

La paglia non mancava<br />

mai e, quindi, anche il<br />

giaciglio poteva essere preferibile<br />

al migliore dei letti matrimoniali<br />

di una camera d’albergo<br />

a cinque stelle magari<br />

alle Maldive o sulla Costa Azzurra.<br />

Certamente la coppia di<br />

innamorati doveva ben prestare<br />

attenzione a quello che faceva.<br />

A quei tempi non c’era<br />

ancora la pillola, come oggi,<br />

che serve per non rimanere incinta<br />

( per gli esseri umani di<br />

sesso femminile) o al contrario<br />

per gli animali di sesso femminile.<br />

Pensate un poco che nella<br />

Piana del Sele si sta sperimentando<br />

una pillola per le bufale<br />

che partoriscono durante l’inverno<br />

perché durante l’estate<br />

devono fare più latte per produrre<br />

la famosa mozzarella di<br />

bufala. Ma che cavolo c’entra<br />

tutto questo. Non lo so. Un<br />

altro luogo dove la coppietta<br />

poteva appartarsi per fare<br />

l’amore era il covone. Oggi<br />

non se ne vedono più perché<br />

la paglia ed il fieno vengono<br />

conservati al coperto di grossi<br />

capannoni. Di forma conica,<br />

alto anche due metri, largo alla<br />

base parimenti, poteva servire,<br />

ma solamente per fare l’amore<br />

al chiaro di luna durante la stagione<br />

calda. Durante l’inverno<br />

bisognava andare nel fienile,<br />

nella stalla o sotto qualche<br />

tettoia dove, però, si poteva<br />

anche prendere il raffreddore.<br />

La tettoia riparava dalla pioggia,<br />

ma non dal freddo. Agli<br />

inizi degli anni ’60 scoppia la<br />

moda del dancing, di poi della<br />

discoteca, della pista da ballo,<br />

Ha richiamato l’attenzione<br />

dei cittadini anche lo straordinario<br />

spettacolo musicale<br />

all’aperto ”Ritorno al Barocco”<br />

un connubio e un’interazione<br />

tra musica, luci colorate,<br />

laser, fuochi e giochi<br />

d’acqua.<br />

Intrattenimento, sorrisi e<br />

zucchero filato; protagonisti<br />

i bambini nel giorno dell’epifania<br />

con l’animazione<br />

degli artisti di strada. Chiude<br />

la panoramica di festività natalizie<br />

con la meravigliosa<br />

iniziativa di “Agropoli in presepe“<br />

organizzata dall’associazione<br />

Arenosa, giunta<br />

quest’anno alla seconda edizione.<br />

Soddisfacente l’afflusso<br />

dei visitatori nel borgo<br />

antico, per ammirare i presepi<br />

realizzati da artigiani del<br />

<strong>Cilento</strong>. La mostra ha attratto<br />

turisti sempre più incuriositi,<br />

e ha registrato un aumento<br />

di presenze superiori<br />

allo scorso anno. “Every Cristmas<br />

Colors” patrocinato<br />

dall’assessorato alle politiche<br />

sociali del comune di Agropoli<br />

ha valorizzato i temi a<br />

sfondo sociale, mettendo in<br />

risalto “il saper donare un<br />

po’ di noi agli altri”. Trovare<br />

nelle piccole cose e nei piccoli<br />

gesti, tutto ciò che di più<br />

bello la vita espone, pur consapevoli<br />

di vivere in una società<br />

sempre più veloce e povera<br />

di attenzioni verso il<br />

prossimo, è di fondamentale<br />

importanza perché chi nella<br />

vita si trova in una condizione<br />

umana differente, trova in<br />

questi momenti, il sorriso e<br />

le sensazioni più vere dell’essere.<br />

Raffaella Giaccio<br />

dello stabilimento balneare<br />

con la palafitta direttamente<br />

sul mare. In questo periodo veniva<br />

inventato anche il “pomicio”.<br />

Stretti, stretti, appassionatamente,<br />

mentre il complesso<br />

di Bruno Martino, Fred Bongusto<br />

o Peppino Di Capri, eseguivano<br />

balli lenti con canzoni<br />

che parlavano d’amore.<br />

Cose d’altri tempi pure queste.<br />

Ad Agropoli c’era il Bar Nazionale,<br />

il Lido Azzurro, la Taverna<br />

dei Monaci, il Saracino<br />

ed “Il carrubo”, che prese il<br />

nome dall’albero che produceva<br />

la “sciuscella”, tanto gradita<br />

dagli equini e dai ragazzi<br />

nati durante la Seconda Guerra<br />

Mondiale, come lo scrivente.<br />

Anche a Paestum, a Palinuro<br />

ed in molti altri paesi costieri,<br />

di poi definiti turistici<br />

perché appunto venivano i turisti<br />

a villeggiare, da cui presero<br />

anche il nome di villeggianti<br />

e perché si bagnavano nel<br />

nostro mare presero anche il<br />

nome di bagnanti. L’allargamento<br />

etnico nel <strong>Cilento</strong>, ha<br />

portato anche ad un allargamento<br />

amatorio con susseguente<br />

matrimonio e relativa<br />

prolificazione. Nella proprio<br />

camera da letto del proprio<br />

appartamento, villa o mini che<br />

sia, tutto è legittimato col vincolo<br />

del matrimonio, della promessa<br />

di matrimonio o con<br />

qualche altra promessa, vera o<br />

falsa che sia. L’altra sera, mentre<br />

uscivo dal Centro Sociale<br />

Polivalente ( oramai lo sanno<br />

tutti che faccio volontariato al<br />

CSP di Agropoli) una bella signora<br />

dall’accento straniero,<br />

ben vestita ed un poco provocante<br />

mi guarda e mi apostrofa:”<br />

Ciao, bello!!!”. Un poco<br />

emozionato trovo la senile<br />

forza di rispondere:” Pure voi<br />

siete bella!!!”. E lei subito di<br />

rimando: “ Cento…”. Ed io:”<br />

No! Ho solo settant’anni! Non<br />

sono così vecchio come dite<br />

voi!” Mi sorride e se ne va.<br />

Mia moglie me lo ripete ogni<br />

mattina, prima di uscire di<br />

casa, di farmi la barba, così almeno<br />

sembro più giovane<br />

o…meno vecchio!!!<br />

Catello Nastro


Agropoli<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 9<br />

TORCHIARA. Una strada inutile e costosa denuncia l’opposizione<br />

Dal “Salvatore” al “Paradiso” sotto gli “Orti”<br />

Più treni per Agropoli<br />

E’ la avanzata dal sindaco Franco Alfieri, attraverso<br />

una lettera all’amministratore delegato di Ferrovie<br />

dello Stato Spa, Mauro Moretti, la richiesta<br />

di aumentare il numero dei treni che fermano alla<br />

stazione di Agropoli. Così il Sindaco: «Ricevo<br />

continue sollecitazioni – si legge nella missiva del<br />

primo cittadino agropolese - in merito al numero<br />

di treni che si fermano nella nostra città. Agropoli<br />

è punto di riferimento di un ampio territorio,<br />

con numerosi comuni del <strong>Cilento</strong> a noi contigui<br />

che utilizzano la nostra stazione ferroviaria con<br />

una popolazione stanziale di oltre 40 mila abitanti<br />

che, nella stagione estiva arriva a circa 400<br />

mila presenze. Un bacino di utenza, dunque, di<br />

tutto rispetto che ben giustificherebbe, anche sotto<br />

un profilo economico gestionale, una maggiore<br />

attenzione da parte di Ferrovie dello Stato».<br />

Per questi motivi il sindaco Franco Alfieri ha chiesto<br />

«per le potenzialità e la frequentazione della<br />

stazione ferroviaria di Agropoli, di soddisfare alcune<br />

nostre richieste migliorando così il servizio<br />

reso alle nostre comunità, facendo fermare nella<br />

fascia mattutina l’Intercity 550 delle ore 10.53<br />

(Reggio Calabria – Roma Termini), e nella fascia<br />

TORCHIARA<br />

AGROPOLI. In breve<br />

Più treni e la nuova frana<br />

pomeridiana l’Intercity 724 delle ore 18.09 (Siracusa<br />

– Roma Termini), oltre a favorire la fermata<br />

di uno dei treni che vengono definiti di qualità».<br />

Nuove regole per l’intitolazione di vie e piazze<br />

L’intitolazione di nuove vie, piazze e luoghi pubblici<br />

dovrà fare riferimento alla storia e alla cultura<br />

cittadina per tutelare e trasmettere l’identità collettiva<br />

locale. Così ha stabilito l’Amministrazione<br />

comunale agropolese che, con una recente deliberazione<br />

di giunta, ha stabilito nuove regole per<br />

la toponomastica cittadina. Stop con le strade intitolate<br />

a, Kennedy, Matteotti, Matilde Serao e<br />

Frank Zappa. D’ora in poi si cambia musica…<br />

Frana tra Agropoli e Castellabate<br />

Lo scorso lunedì sulla strada Provinciale che congiunge<br />

Agropoli-Castellabate (ex SS.267), una<br />

frana ha interessato parte della carreggiata impedendo<br />

il regolare affllusso agli autoveicoli a causa<br />

della presenza di numerosi massi sulla carreggiata.<br />

Numerosissimi i mezzi che a quell’ora transitavano<br />

e che hanno avuto non poca difficoltà per<br />

il movimento franoso situato in una curva pericolosa.<br />

Per fortuna non si sono registrati danni a<br />

cose o persone.<br />

Calabrese<br />

Si può definire utile o inutile.<br />

Magari bella o brutta. Certamente<br />

non può definirsi conveniente.<br />

La strada che il il Comune<br />

di Torchiara vuole realizzare<br />

per creare una viabilità<br />

alternativa al centro storico<br />

del piccolo paese cilentano costerà<br />

a noi contribuenti 2 milioni<br />

e 400 mila euro, vale a<br />

dire circa 3500 euro a metro lineare.<br />

Stiamo infatti parlando<br />

di un percorso di circa 700<br />

metri che, dall’attuale parcheggio<br />

sottostante la piazza<br />

principale del paese, arriverebbe<br />

a collegare la chiesa del<br />

SS. Salvatore che sorge sul meraviglioso<br />

belvedere chiamato,<br />

non a caso, Terrazza Paradiso.<br />

Il percorso taglierà campi<br />

di olivo e vigneti, allargherà<br />

una piccola antica via chiamata<br />

Sotto agli orti, si ergerà su<br />

muri di contenimento e disegnerà<br />

una curva a mezza costa<br />

della collina per andare a finire<br />

(come poteva mancare) in<br />

un bel parcheggio.<br />

Un’opera necessaria Non<br />

esattamente. A parte la piccola<br />

via che attraversa il centro<br />

storico del paese, Torchiara dispone<br />

di un’altra strada a<br />

valle, la Via Provinciale, che<br />

costeggia Torre Mangone e si<br />

ricollega alla piazza principale<br />

del paese. Se si volesse proprio<br />

facilitare il traffico del<br />

Paese (che vale la pena di ricordare<br />

ha, nel suo centro storico,<br />

circa 300 abitanti e non<br />

proprio un affollamento da<br />

Quinta Strada a New York)<br />

basterebbe istituire un senso<br />

unico.<br />

Per il momento il tracciato ha<br />

spaccato solo la pacifica vita<br />

del paese. Da una parte i proprietari<br />

delle particelle che saranno<br />

espropriate, dall’altra<br />

l’amministrazione comunale.<br />

I primi, in particolare una<br />

parte di loro, sono davvero<br />

esasperati. E il problema non<br />

è, come si potrebbe pensare, la<br />

rinuncia a piccole o grandi<br />

parti delle loro proprietà (o almeno<br />

non è solo quello). Il<br />

problema è che si sono trovati<br />

con un progetto esecutivo approvato,<br />

una scadenza di inizio<br />

lavori addirittura dell’ultimo<br />

trimestre 2009 e nessuna<br />

(proprio così: nessuna) comunicazione<br />

diretta. Il Comune<br />

cioè non si è mai peritato di<br />

scrivere, telefonare, informare<br />

in alcun modo questi cittadini<br />

che i loro beni sarebbero stati<br />

oggetto di esproprio. Sono<br />

state le voci di piazza ad informarli.<br />

Al di là della correttezza<br />

formale, sulla quale altre<br />

istituzioni saranno chiamate a<br />

pronunciarsi, resta il dato sostanziale<br />

di un’amministrazione<br />

che non tiene in nessun<br />

conto il parere dei propri cittadini<br />

che si sono visti addirittura<br />

negare, da parte del<br />

Sindaco, la convocazione di<br />

un’assemblea cittadina sul<br />

tema. Eppure, se la strada è<br />

così utile come i sostenitori di<br />

questa maggioranza dicono,<br />

quale momento migliore se<br />

non un confronto pubblico e<br />

democratico per dimostrare<br />

l’ampio consenso Non c’è da<br />

stupirsi dunque se si è arrivati<br />

al ricorso al Tar.<br />

Presentato da uno dei proprietari,<br />

al ricorso si sono associati<br />

altri 7 cittadini. Ma<br />

l’amministrazione è assolutamente<br />

determinata a proseguire.<br />

Il finanziamento è stato<br />

approvato dalla Regione e<br />

questi soldi, a quanto pare,<br />

non possono sfuggire. Vale la<br />

pena di sottolineare allora che<br />

questi soldi sono stati concessi<br />

quale “premialità” per l’alta<br />

percentuale di raccolta differenziata<br />

dei rifiuti raggiunta<br />

dai cittadini di Torchiara, assegnata<br />

in base all’Accordo di<br />

programma quadro “Superamento<br />

dell’emergenza rifiuti<br />

in Campania, premialità per la<br />

raccolta differenziata e risanamento<br />

ambientale”.<br />

Non a caso alcuni degli altri<br />

progetti approvati sono: Collettori<br />

fognari intercomunale<br />

e comunali per adduzione reflui<br />

impianto di depurazione<br />

di Salerno a Bellizzi; “Tecnological<br />

and Environmental<br />

Multimedia Centre - European<br />

Planetarium San Pietro”<br />

(Centro multimediale e planetario<br />

S. Pietro) a Montecorvino<br />

Rovella; Completamento<br />

recupero centro storico di Capitignano<br />

a Giffoni Sei Casali;<br />

Restauro e riqualificazione<br />

funzionale del santuario S. Michele<br />

di mezzo e valorizzazione<br />

ambientale del sito a Fisciano;<br />

Sistemazione idraulico-forestale<br />

torrente a Corbara;<br />

Restauro e Rifunzionalizzazione<br />

della ex casa comunale<br />

in via Principi di Piemonte<br />

ad Auletta; Recupero e valorizzazione<br />

di un edificio per la<br />

promozione dell’artigianato e<br />

i mestieri tradizionali a San<br />

Rufo. Solo alcuni esempi per<br />

dire che di progetti l’amministrazione<br />

comunale ne avrebbe<br />

potuto proporre diversi:<br />

dalla realizzazione di un’isola<br />

ecologica (che attualmente<br />

non c’è) alla soluzione del problema<br />

dell’acqua (Torchiara<br />

non ha un’erogazione costante<br />

e d’estate ci sono giorni in<br />

cui manca del tutto) solo per<br />

citare i primi due che saltano<br />

all’attenzione. O addirittura,<br />

ancora più semplicemente, il<br />

rifacimento di alcune strade<br />

già esistenti che avrebbero bisogno<br />

di una buona manutenzione.<br />

Sfugge il collegamento<br />

tra il “risanamento ambientale”<br />

previsto dall’accordo quadro<br />

e la realizzazione di una<br />

strada di dubbia utilità, di incerta<br />

sicurezza da un punto di<br />

vista idrogeologico e che per<br />

giunta deturpa il paesaggio.<br />

Davvero: tra tutte le cose da<br />

fare, perchè proprio questa<br />

Sabina Izzo<br />

Consigliere comunale<br />

”Torchiara di tutti”<br />

Questa settimana, abbiamo deciso<br />

di farvi conoscere una splendida<br />

e raffinatissima band : i MICRO-<br />

LUX. Un trio, “ italo- tedesco, albanellese<br />

- ebolitano”,composto<br />

da Linda Edelhoff, voce e songwriting,<br />

Fabio Colasanti e Peppe<br />

Biondi. Si formano nel 2004, dall’incontro<br />

di Linda e Fabio e, a<br />

produzione già avviata, si aggiunge<br />

il chitarrista Peppe.<br />

Sono espressione di un minimalismo<br />

electro di stampo nord-norvegese,<br />

grondante di glitch (brevi<br />

e gradevoli errori digitali o analogici<br />

spesso usati aritmicamente )<br />

un po’ trasognanti. La mia prima<br />

volta li ho ascoltati sul palco del<br />

Meetting del Mare ’09, grande carnet<br />

musicale del sud Italia. Le loro<br />

prime note sono riusciti a catturare<br />

ed incantare il pubblico, facendo<br />

sognare con le loro melodie<br />

freddi fiordi norvegesi o peggio,<br />

delle fredde e desolate lande islandesi.<br />

Nel trio c’è tutto: porgramming<br />

intelligente, chitarre<br />

non invadenti e una voce precisa<br />

e delicata che ben si sposa con le<br />

trame sonore della band.<br />

Il loro sound si può inserire in una<br />

corrente musicale elettronica terapeutica,<br />

a metà strada, tra triphop<br />

e la minimal. I Microlux<br />

hanno da poco prodotto il loro lavoro<br />

discografico “Weisse”. E’ un<br />

disco che ha la capacità di emozionare,<br />

infatti la voce di Linda riesce<br />

a portare in luoghi di pace,<br />

con una fantastica colonna sonora<br />

simile ad un sogno. “Weisse”<br />

è un album, secondo il mio modesto<br />

parere, che convince fin da<br />

subito. Otto tracce d’impatto che<br />

colpiscono l’ascoltatore e non lo<br />

lasciano mai sazio: lo rendono affamato,<br />

goloso, quasi dipendente<br />

di un affresco sonoro assolutamente<br />

per il contesto in cui si<br />

trova. Insomma, se siete a caccia<br />

di qualcosa made in Campania e<br />

che non sia il solito disco neomelodico<br />

o pop-rock, vi conviene seguire<br />

il nostro consiglio e tuffarvi<br />

nel fantastico mondo dei Microlux:<br />

un posto in cui l’elettronica è<br />

la parola d’ordine e l’ascolto piacevole<br />

è assicurato. Siamo sicuri<br />

che non ve ne pentirete. Quello<br />

che è certo è, che difficilmente si<br />

riscontra italianità nel sound Microlux.<br />

Simone Zirpoli<br />

Simona Schipani


10<br />

Albanella-Altavilla<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

SINDACO & CO<br />

“DIMETTETEVI” LA<br />

RICHIESTA SU FACEBOOK<br />

L’appello arriva da uno dei<br />

tanti che in questi giorni<br />

hanno partecipato alla discussione,<br />

passata tutta attraverso<br />

Internet, sulle ultime scelte<br />

del sindaco di Altavilla. E’ il<br />

mio amico Enzo Mordente a<br />

suggerire la conclusione: non<br />

solo il primo cittadino ma l’intero<br />

consiglio comunale ne<br />

escono pesantemente delegittimati.<br />

“In primis si devono<br />

dimettere i consiglieri di opposizione,<br />

incapaci – aggiunge<br />

Mordente - di intraprendere<br />

qualsiasi iniziativa di contrasto<br />

al “non operato” della<br />

maggioranza, l’ultima notizia<br />

-assunzione del sindaco alla<br />

provincia- doveva essere uno<br />

spunto propizio, invece niente,<br />

il nulla a conferma della<br />

loro pochezza politica. Devono<br />

dimettersi i consiglieri che<br />

formano la maggioranza, negli<br />

ultimi due anni sono stati solo<br />

dei burattini nel teatro del<br />

consiglio comunale. Ed infine<br />

un invito sincero al sindaco, si<br />

faccia da parte si dimetta e<br />

continui il suo operato operaio<br />

in quel di Salerno…”. Doveroso<br />

aggiungere: a) I tempi<br />

dell’adesione al Pdl e del concorso<br />

alla Provincia sono praticamente<br />

sovrapponibili. b) In<br />

sede di presentazione a Cerrelli<br />

dell’adesione al Pdl Di<br />

Feo accennò al ruolo fondamentale<br />

svolto su di ciò da<br />

“Graziano Lardo” che è il dirigente<br />

della provincia responsabile<br />

del procedimento<br />

del famigerato concorso. c)<br />

Un sindaco che ha sempre ritirato<br />

lo stipendio “del comune”<br />

poiché ritiene di essere al<br />

servizio della cittadinanza a<br />

tempo pieno “deve” ora considerare<br />

immorale continuare<br />

a farlo visto che per 35 ore<br />

alla settimana, per contratto,<br />

sarà alle dipendenze di un’altra<br />

amministrazione pubblica.<br />

Oreste Mottola<br />

ALTAVILLA. 35 ore settimanali come esperto di sicurezza stradale<br />

Il sindaco Di Feo assunto dalla Provincia<br />

ANTONIO DI FEO<br />

Antonio Di Feo, il sindaco di<br />

Altavilla Silentina recentemente<br />

passato con il Pdl dopo<br />

una lunga militanza nel Pd,<br />

già consigliere provinciale dell’Udc<br />

per due consiliature, è<br />

stato assunto nel “Centro provinciale<br />

di monitoraggio della<br />

sicurezza stradale”. L’organismo<br />

redigerà una banca dati<br />

sugli incidenti stradali a disposizione<br />

dell’amministrazione<br />

provinciale. Con il<br />

primo cittadino altavillese, risultato<br />

primo nella graduatoria,<br />

lavoreranno gli ingegneri<br />

salernitani Salvatore Ottoveggio<br />

e Valentina Minichino,<br />

Alessandro Annunziata (Battipaglia)<br />

e Giuliana Pisapia<br />

(Cava de’ Tirreni). I componenti<br />

dell’organismo guadagneranno<br />

ognuno 23.500 euro<br />

l’anno ed il contratto annuale<br />

è dichiarato già rinnovabile all’interno<br />

del bando pubblico.<br />

L’avviso di selezione, emesso<br />

CERVELLI. Le gomme della Ferrari “cucinate” da Francesca Baione<br />

“Avevo un lavoro fisso vicino<br />

casa ma ad un certo punto ho<br />

deciso di cambiare”.<br />

Così Francesca Baione, altavillese<br />

di 37 anni, diploma al<br />

liceo scientifico di Roccadaspide<br />

e laurea in chimica presso<br />

l’università di Salerno, racconta<br />

la “svolta” che l’ha portata<br />

a fare, da oltre quattro<br />

anni, la responsabile delle<br />

“mescole interne” dei pneumatici<br />

Pirelli. Suo padre è Antonio,<br />

è stato a lungo presidente<br />

della Pro Loco. Un fratello,<br />

Rosario, è a Caselle, professore<br />

e vicepreside in un istituto<br />

tecnico, l’altro Guido, gestisce<br />

un’avviata attività nel<br />

settore delle immersioni subacquee<br />

a Sharm El Sheik.<br />

Francesca fin dai tempi dell’università<br />

ad Altavilla si<br />

vede poco. Poco, perché ha<br />

sempre studiato e tanto. In<br />

molti l’hanno riscoperta quando<br />

una sua foto è apparsa su<br />

“Quattroruote” e su quel giornale<br />

specializzato spiega la<br />

sua specializzata attività nel<br />

campo dei pneumatici: “Non<br />

si tratta di composti noti al<br />

mondo della gomma, bensì di<br />

elementi che – ci spiega - provengono<br />

da altri campi di applicazione<br />

e che, grezzi o trattati,<br />

ci aiutano a produrre un<br />

pneumatico a bassa dissipazione<br />

di calore e ridotto rilascio<br />

di particelle inquinanti,<br />

nel pieno rispetto delle normative<br />

internazionali”. Lasciamo<br />

la parola direttamente<br />

a lei per farci spiegare la sua<br />

il 13 ottobre 2009 e firmato dal<br />

dirigente Graziano Lardo indica<br />

la necessità di individuare:<br />

“professionisti esterni ai<br />

quali affidare la definizione ed<br />

attuazione di interventi programmati<br />

in materia di sicurezza<br />

stradale e della circolazione,<br />

connessi con i compiti<br />

del Centro provinciale di Monitoraggio<br />

della Sicurezza<br />

Stradale, consistenti nella raccolta<br />

della banca dati sugli incidenti<br />

stradali, nell’analisi<br />

dell’incidentalità rilevata,<br />

nella fornitura del servizio internet<br />

alle Amministrazioni<br />

Locali, ai Comandi di Polizia<br />

locale e ad agli enti di settore<br />

(Asl, Acs, Inail, Consulta, ecc.)<br />

e nella progettazione di sistemi<br />

informativi…”. La selezione,<br />

come recita il bando: “è rivolta<br />

in particolare ai laureati<br />

in ingegneria civile, dei trasporti<br />

e/o del territorio con<br />

esperienza in pianificazione<br />

dei trasporti e sistemi informativi”,<br />

ha visto classificarsi<br />

al primo posto proprio Antonio<br />

Di Feo, ingegnere di Altavilla<br />

Silentina, che agli 8 punti<br />

per i titoli ed il curriculum ha<br />

aggiunto 26 punti per il colloquio<br />

ed ha sbaragliato così gli<br />

altri concorrenti. Ora i cittadini<br />

del suo paese dovranno abituarsi<br />

all’idea di non vederlo<br />

in municipio per le 35 ore settimanali<br />

nelle dovrà prestare<br />

la sua opera lavorativa presso<br />

il Centro Provinciale per il monitoraggio<br />

della sicurezza<br />

stradale.<br />

Oreste Mottola<br />

La chimica altavillese firma anche per Porsche, Lamborghini e Suv<br />

FRANCESCA BAIONE<br />

carriera: “Dopo la lau<br />

rea in Chimica con tesi svolta<br />

CONTINUA A PAGINA 11<br />

Via Giunta 15<br />

Borgo San Cesareo<br />

Albanella<br />

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Alburni<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 11<br />

AQUARA. La verità sul blocco della Fondovalle Calore<br />

Feola: “Si cambia impresa e progetto”<br />

“Siamo ormai vicini alla risoluzione<br />

del contratto con l’impresa che ha in<br />

appalto la Fondovalle Calore”, lo ha<br />

reso Marcello Feola, assessore provinciale<br />

ai lavori pubblici ed all’urbanistica,<br />

durante un incontro tenuto ad Albanella.<br />

E se ne riparlerà il 23 gennaio,<br />

alle 19, presso la sala manifestazioni di<br />

Castelcivita sia con il presidente Cirielli<br />

che con l’assessore Feola. I fatti: dal<br />

mese di aprile che Coger Spa, con le<br />

consociate Rai. Cal ed Edrevea, le imprese<br />

appaltatrici del primo tratto della<br />

Fondovalle Calore, avevano sospeso<br />

ogni attività presso il cantiere di Aquara.<br />

“Il 27 giugno 2009 ho ordinato la ripresa<br />

dei lavori, questi hanno solo fatto<br />

finta di farlo…”, racconta Feola. E c’è il<br />

disagio di Mainardi, contrada rurale di<br />

Aquara, letteralmente messa sotto<br />

sopra da movimenti di terra su appezzamenti<br />

letteralmente requisiti da procedure<br />

espropriative molto lacunose.<br />

“Ormai è notizia ufficiale che chi si è<br />

aggiudicato quell’appalto versa in difficili<br />

condizioni economiche”, aggiunge.<br />

“Poi metteci la grande superficialità<br />

che è stata messa nell’avviare il cantiere.<br />

Gli espropri non erano definiti, ci<br />

SERRE. In tribunale ad Eboli duello Cornetta-Marano<br />

“Condannate Palmiro, mi ha diffamato”<br />

È iniziato l’8 gennaio, al tribunale di<br />

Eboli, il processo a carico di Palmiro<br />

Cornetta, primo cittadino di Serre. Il<br />

medico del Pd è accusato di diffamazione.<br />

A puntargli il dito contro è Vito<br />

Marano, ex sindaco di Serre, cancelliere<br />

presso il tribunale di Eboli. Rigettate<br />

le eccezioni preliminari, il processo è<br />

entrato nel vivo ieri mattina. Il giudice<br />

Roberto D’Auria ha ascoltato i primi<br />

tre testimoni dell’accusa: l’ingegnere<br />

Franco Mennella, Vincenzo Zito e lo<br />

stesso Vito Marano, costituitosi parte<br />

civile con l’avvocato Vincenzo Morriello.<br />

Nella prossima udienza, fissata<br />

per giugno, saranno ascoltati i titolari<br />

di una ditta edile e i testimoni della difesa.<br />

L’ex sindaco Marano ha confermato<br />

anche ieri: «Tutti i soldi del risarcimento<br />

che otterrò li donerò alle suore<br />

di Serre. Non voglio speculare sulla vicenda,<br />

ma la mia dignità non può essere<br />

calpestata con racconti diffamatori<br />

e inventati».<br />

Il casus belli esplose intorno a un comizio<br />

di Palmiro Cornetta, svoltosi in<br />

piazza Vittorio Veneto a Serre. Era il 25<br />

maggio del 2007. Era il giorno di chiusura<br />

della campagna elettorale. Cornetta<br />

attaccò a testa bassa, accusando<br />

Marano di aver beneficiato di alcune<br />

PONTE DELLE SETTE LUCI<br />

PALMIRO CORNETTA<br />

sono state perfino – a lavori iniziati –<br />

trattative “a soldi in mano” con i proprietari.<br />

E‘ veramente incredibile assistere<br />

a queste superficialità”, chiosa il<br />

docente di diritto pubblico presso la facoltà<br />

di scienze politiche all’università<br />

di Salerno. Due più due fa quattro ed<br />

alle difficoltà di imprese appaltanti in<br />

ambasce economiche si sono unite le<br />

difficoltà frapposte dal contenzioso che<br />

nel frattempo si era aperto. “Quest’opera<br />

già non nasce sotto una buona<br />

stella, ora andiamo di male in peggio.<br />

Però ora ci siamo, le condizioni per<br />

sciogliere il contratto ci sono tutte, a cominciare<br />

dal cronoprogramma che è<br />

largamente disatteso. Ora non ci resta<br />

che contabilizzare il già fatto, far rimodulare<br />

il progetto complessivo ed infine<br />

andare direttamente verso una<br />

nuova gara d’appalto. L’effetto sarà<br />

quello di far ritardare ancora la realizzazione<br />

di quest’arteria stradale che ha<br />

il compito di facilitare i collegamenti tra<br />

la Piana del Sele e l’Alto <strong>Cilento</strong> passando<br />

per l’Alto Calore”. Avviati un<br />

anno e mezzo fa, i lavori per i primi 11<br />

chilometri della strada richiedono un<br />

investimento di 40 milioni circa. La Provincia<br />

per il completamento degli altri<br />

11 chilometri ha presentato un progetto<br />

esecutivo e cantierabile alla Regione.<br />

I lavori della Fondovalle avviati nell’88<br />

furono sospesi nel ’92 . Solo nel 2007<br />

sono ripresi. «I fatti del 1992 sono uno<br />

scandalo che hanno fatto iniziare l’opera<br />

con metà del finanziamento di allora»,<br />

è da sempre la tesi di Antonio Valiante,<br />

vicepresidente della giunta regionale<br />

campana.<br />

“attenzioni” da parte della ditta De<br />

Vizia.<br />

La società in questione era stata incaricata<br />

di realizzare una discarica a<br />

Macchia Soprana. «Cornetta disse che<br />

la ditta De Vizia mi aveva regalato una<br />

crociera in cambio della gestione della<br />

discarica. Niente di più falso. Non so<br />

nuotare, l’ultima cosa che farei è una<br />

crociera» ha ribadito Marano in aula.<br />

La seconda accusa diffamatoria, partita<br />

durante il comizio del 2007, riguarda<br />

la carriera forense della figlia di Marano:<br />

«Cornetta ha colpito gratuitamente<br />

la mia famiglia. Mia figlia è laureata<br />

e abilitata alla professione di avvocato,<br />

ma non esercita. Quale carriera<br />

potevo agevolare». Difeso dall’avvocato<br />

Vincenzo Morriello, Vito Marano<br />

sfodera anche la terza accusa, a suo<br />

dire, inventata: «I miei rapporti con un<br />

ingegnere che nemmeno conosco e che<br />

avrei addirittura fatto promuovere».<br />

Udienza sciolta, il dibattimento continuerà<br />

a giugno.<br />

Pagina a cura di Oreste Mottola<br />

Le gomme di<br />

Francesca Baione<br />

DA PAGINA 10<br />

in collaborazione con le industrie ho<br />

iniziato a lavorare in provincia di<br />

Caserta (Megarad s.r.l.) nel settore<br />

“Ricerca e sviluppo”. In seguito ad<br />

alcune partecipazioni a Congressi<br />

sono venuta a conoscenza di un progetto<br />

di Ricerca sui Materiali polimerici<br />

in un settore pretrattamento<br />

di ricerca Pirelli (Pirelli labs). Attratta<br />

dalla possibilità di lavorare nella<br />

Ricerca avanzata ho lasciato il mio<br />

lavoro “fisso”, vicino casa, e... sono<br />

arrivata a Milano, con una borsa di<br />

studio. Inizialmente ho lavorato nel<br />

settore di materiali ottici innovativi e<br />

poi per pneumatici. Finalmente Pirelli<br />

Pneumatici mi ha assunto come<br />

tecnologo dei Materiali in Ricerca e<br />

Sviluppo. Praticamente mi occupo<br />

di creare nuove “mescole” (faccio le<br />

ricette come in cucina!) prendendo<br />

in considerazione ingredienti innovativi<br />

e che diano buone prestazioni<br />

(per Ferrari, Porsche, Lamborghini,<br />

ecc.), sicurezza e che siano ecocompatibili<br />

(basso consumo, basse emissioni,<br />

ecc.). Durante la mia attività<br />

lavorativa ho avuto modo di depositare,<br />

in collaborazione con alcuni<br />

miei colleghi, diversi brevetti.<br />

Quando questi brevetti sono stati accettati<br />

definitivamente a livello europeo<br />

e vengono ritenuti particolarmente<br />

significativi e di grande utilizzo<br />

industriale la Pirelli ci premia<br />

con una targa d’ oro che ci viene consegnata<br />

direttamente da Tronchetti<br />

Provera.<br />

Io il 26 novembre del 2009 ho ricevuto<br />

una targa d’ oro per aver brevettato<br />

l’utilizzo di un nuovo materiale<br />

che migliora alcuni aspetti tecnologici<br />

e prestazionali dei pneumatici.<br />

Inoltre ho avuto la possibilità<br />

di partecipare ad un evento presentato<br />

da Cecchi Paone in sede Assolombarda<br />

chiamato “orientagiovani”.<br />

Sono stata scelta dalla mia<br />

azienda come rappresentante della<br />

ricerca per motivare i giovani ad avvicinarsi<br />

alle facoltà scientifiche e di<br />

ricerca negli atenei italiani”. Dal suo<br />

curriculum invece traiamo la sintesi<br />

della sua attuale attività lavorativa:<br />

“Mi occupo dello sviluppo di nuove<br />

mescole per differenti linee di applicazioni/piattaforme<br />

e assistenza alle<br />

fabbriche di tutta Europa”. La storia<br />

di Francesca Baione è la bella storia<br />

di un’altavillese di talento, ma che<br />

dello studio e del sacrificio ha fatto la<br />

sua bandiera. Ed il cronista accarezza<br />

sempre il sogno di un paese che<br />

almeno una volta all’anno sia capace<br />

di dargli un segno di riconoscimento.


12<br />

<strong>Cilento</strong><br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

LITORALE. La furia di Eolo e Poseidone non arriva a caso<br />

Il mare d’inverno porta via la spiaggia dei sogni<br />

Il 2010 si apre con una serie di<br />

fortissime mareggiate che<br />

hanno sconvolto e stravolto la<br />

costa. Spiagge scomparse, lidi<br />

distrutti, strade cancellate dalla<br />

furia dei marosi, tutto come<br />

previsto. Se costruisci stoltamente<br />

sulla sabbia, il minimo<br />

che può capitarti e che ti si bagnano<br />

le terga. Se distruggi le<br />

dune e i fiori che vi albergano<br />

e al loro posto metti, ferro, cemento<br />

e piastrelle, quello che<br />

ti si prospetta e la furia di Eolo<br />

e di Poseidone.<br />

Tutto vince sulla ostinata volontà<br />

distruttrice dell’umana<br />

bestia, non bastano barriere,<br />

pennelli, frangiflutti e tutti gli<br />

artifizi che stupidamente si<br />

pensa di opporre alla furia del<br />

mareoceano. Nettuno reclama<br />

a se il suo spazio vitale, il<br />

tempo del suo respiro, l’area<br />

del battito del suo cuore. La<br />

linea di costa della Piana del<br />

Sele è interessata da un intenso<br />

fenomeno erosivo che porterà<br />

la fascia costiera verso un irreversibile<br />

degrado ambientale,<br />

che distruggerà per sempre il<br />

turismo da Pontecagnano a<br />

Paestum. Su 350 km di coste e<br />

spiagge della Campania, 210<br />

km sono a rischio erosione,<br />

circa il 60%, il restante 40%<br />

sono soggette ad erosione irreversibile,<br />

con buona pace del<br />

turismo balneare. L’erosione<br />

costiera è frutto della stupidità<br />

degli uomini. Negli ultimi cinquant’anni,<br />

la linea di costa è<br />

regredita esponenzialmente<br />

SOPRA IL LUNGOMARE DI<br />

ASCEA MARINA COMPLETAMENTE<br />

DISTRUTTO DALLE MAREGGIATE<br />

A DESTRA IL LIDO SCIABECCO,<br />

FORTEMENTE DANNEGGIATO<br />

per effetto delle attività umane.<br />

Le cause dell’erosione costiera<br />

sono da addebitare esclusivamente<br />

alle nefaste azioni di uomini<br />

famelici e amministratori<br />

conniventi.<br />

I fattori che hanno definitivamente<br />

distrutto la costa sono<br />

da imputare all’intensa antropizzazione<br />

delle spiagge, allo<br />

smantellamento delle dune per<br />

far posto ai lidi, ai villaggi turistici,<br />

agli alberghi, ai porti e a<br />

tutta quella paccottiglia di<br />

ferro, cemento e corpi sfatti<br />

spalmati di grasso abbronzante.<br />

Dalla fine degli anni ’50 la<br />

spiaggia di Paestum è stata<br />

sfruttata fino all’osso, come se<br />

fosse un bene inesauribile e indistruttibile,<br />

su cui si potesse<br />

fare qualsiasi schifezza, senza<br />

preoccuparsi delle conseguenze<br />

di azioni indiscriminate e<br />

autolesionistiche. Sulla spiaggia<br />

di Paestum bisognava entrarci<br />

in punta di piedi, come<br />

un’etoille dell’Operà, invece<br />

come in un’orgia delirante,<br />

come bufali “ammuscati” avete<br />

distrutto, spiantato, spianato.<br />

Le Dune di Paestum sono state<br />

cancellate, cementificate, spazzate<br />

via senza pietà, un bene<br />

di inestimabile valore perso per<br />

sempre, con colpevole negligenza<br />

del Comune e della Soprintendenza.<br />

CONTINUA A PAGINA 13<br />

“ MARMI PIETRE E MATERIALI<br />

RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI<br />

DELL’ARCHITETTURA MODERNA”<br />

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<strong>Cilento</strong><br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 13<br />

VALLO DELLA LUCANIA. Contenuti e contenitori<br />

Individualismo e aggregazione nel <strong>Cilento</strong><br />

Il <strong>Cilento</strong> sembra essere ricco<br />

di esempi di individualismo.<br />

Dalla politica all’attività amministrativa,<br />

alla carenza di associazioni<br />

che durino più di<br />

un’elezione politica, tutti i settori,<br />

senza eccezione alcuna,<br />

sembra che ne siano gravemente<br />

contagiati.<br />

Basta vedere la difficile realtà<br />

del centrosinistra vallese,<br />

quanto sia durato il Movimento<br />

La Piazza dopo l’uscita di<br />

Marilù De Luca o che posto abbiano<br />

le attività culturali programmate<br />

e periodiche, per i<br />

ragazzi o per adulti, nel Parco,<br />

nella Comunità Montana o nel<br />

Comune, enti in cui siedono<br />

persone deputate, con oneri e<br />

onori, a svolgere questo ‘marginale’<br />

ruolo di operatore<br />

socio-culturale. Eppure qui c’è<br />

un popolo scolastico fatto da<br />

professori e ragazzi, quello<br />

degli universitari che tornano<br />

per il weekend ed esistono<br />

strutture, dell’amministrazione<br />

pubblica e della diocesi, che<br />

bene si prestano all’occorrenza.<br />

La tanto vituperata esperienza<br />

di Comunione e Liberazione,<br />

ad esempio, aveva portato<br />

alla formazione di campi<br />

estivi e invernali, di cineforum,<br />

di un giornale, di squadre sportive,<br />

oltre alle attività ordinarie.<br />

Non si vuole ora beatificarla,<br />

ma il nulla ha preso il posto di<br />

tutto ciò. La riflessione parte<br />

anche a seguito della scomparsa<br />

di vari attori dell’aggregazione<br />

che in questi ultimi anni<br />

sono volati al cielo. Basta ricordare<br />

il professor Angelo<br />

Fierro, maestro di corali e<br />

l’amico, anch’egli scomparso<br />

quasi assieme, il maestro Oris<br />

Valletta. Il primo di Vallo, il secondo<br />

di Pellare, erano riusciti<br />

a riunire ragazzi e persone<br />

adulte alla musica, componendo<br />

due esemplari formazioni di<br />

musica, oltre a trasmettere<br />

amore per l’arte, rispetto reciproco<br />

e senso dello stare assieme.<br />

Altro artefice dell’aggregazione<br />

era stato Antonio ‘canonico’<br />

Stifano, attivo baluardo<br />

dell’Azione Cattolica diocesana,<br />

anch’egli pellarese. Non<br />

solo parole quindi, ma incontri<br />

e attività per discutere in<br />

questa marginale fetta della<br />

provincia. In un settore in cui<br />

poco si fanno sentire grandi associazioni<br />

e strutture come partiti<br />

e sindacati, era dunque<br />

stato l’operato dei singoli a cercare<br />

il confronto, il dialogo, lo<br />

stare assieme. È in fondo uno<br />

dei mali del Sud, l’incapacità<br />

aggregativa che perseguita e<br />

condanna la società che, anche<br />

avendo possibilità e strutture -<br />

ed in questo Vallo è davvero<br />

privilegiata - manca nella parte<br />

essenziale: lo spirito di gruppo;<br />

ci sono i contenitori e non i<br />

contenuti.<br />

Da poco Vallo ha perso un’altra<br />

bella persona, Franco Di Vietri.<br />

Con lui era facile e arricchente<br />

scambiare opinioni. Amante<br />

della letteratura, del teatro e<br />

delle lingue, era un consumato<br />

viaggiatore, esercizio che<br />

adoperava per apprendere stili<br />

di vita e di cultura, argomento<br />

poi dei racconti agli amici del<br />

“Bar Mimì”, storico luogo di ritrovo<br />

cittadino che diveniva un<br />

punto aggregativo, sia per il locale<br />

come per il passante. Una<br />

particolare predilezione lo legava<br />

alla musica, da quella<br />

classica alla canzone napoletana,<br />

repertorio che interpretare<br />

anche pubblicamente. Attento<br />

conoscitore dei vari movimenti<br />

letterari, nazionali e, in<br />

particolare, tedeschi, erano il<br />

frutto delle sue ricerche di<br />

acuto e curioso osservatore del<br />

pensiero umano, attività che<br />

svolgeva divorando libri su<br />

libri, anche in lingua originale<br />

che ben conosceva essendo<br />

traduttore di tedesco. Ricercato<br />

nell’abbigliamento e, a suo<br />

modo, anticonformista, gli<br />

amici lo ricordano per la sua<br />

semplicità, capace di mettere<br />

sullo stesso piano l’operaio e il<br />

professionista affermato. Con la<br />

sua dipartita va via un altro<br />

punto di confronto e di stimolo<br />

culturale per Vallo e il <strong>Cilento</strong>.<br />

Nicola Nicoletti<br />

LITORALI CILENTANI.<br />

Il mare d’inverno porta via la spiaggia dei sogni<br />

LA SPIAGGIADELMINGARDO,<br />

CAMEROTA<br />

DA PAGINA 12<br />

Si è perso per sempre un bene<br />

prezioso, si e cancellato per<br />

sempre il dolce profumo del Giglio,<br />

per far posto al puzzo di<br />

fritto, di ficazza cò li frinfuli e<br />

panzarotti. Le dune costiere<br />

sono frutto del lento accumulo<br />

di sabbia, ad opera del vento e<br />

del mare. L’erosione delle spiagge<br />

e la demolizione delle dune<br />

sono associate da un unico destino.<br />

Le dune costituiscono un<br />

serbatoio di sabbia in grado di<br />

rifornire le spiagge nelle fasi “ordinarie”<br />

di erosione. Le dune<br />

hanno un enorme valore geomorfologico,<br />

ecologico e paesaggistico,<br />

una volta diffuse<br />

lungo le nostre coste, ora sopravvivono<br />

in pochissime aree.<br />

Le dune costiere nonostante<br />

siano largamente interessati da<br />

specifici strumenti di tutela, a livello<br />

europeo, sono gli ecosistemi<br />

maggiormente minacciati.<br />

Con la perdita delle Dune e<br />

della spiaggia si sono persi per<br />

sempre gli habitat, gli ecosistemi,<br />

il paesaggio e la biodiversità,<br />

che contribuiscono alla creazione<br />

della bellezza, tanto cara<br />

e amata dai turisti-viaggiatori.<br />

Ora noi ci accontentiamo<br />

di attraversare<br />

cumuli di<br />

ferraglia, plastica<br />

e blocchi di cemento<br />

per tuffarci<br />

in un mare nero,<br />

una volta lido agognato per<br />

dolci approdi, sogni e rimembranze.<br />

(Mare della vergogna,<br />

Mare della scalogna, Bianco<br />

fiore ferzato dalla gogna, Forse<br />

avrei bisogno di tuffarmi nell’abbisogna,<br />

me’ meschino arenato<br />

sullo scoglio).<br />

Lucio Capo


14<br />

Calore<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

AQUARA. Il centro lontra dalla protezione al rischio<br />

Le viti sradicate e la lontra mai vista<br />

LA LONTRA<br />

C’era una volta, anzi c’era otto<br />

anni fa, nei pressi dell’area picnic<br />

di Mainardi, unica frazione<br />

di Aquara, un’immensa rampicata<br />

di dolci viti che con i suoi<br />

mille colori sembrava fare la<br />

guardia al serpeggiante tratto<br />

del fiume Calore che scorreva ai<br />

suoi piedi.<br />

Il 25 febbraio del 2002 però,<br />

quando a dirigere il comune di<br />

Aquara era Vincenzo Luciano, il<br />

Parco Nazionale del <strong>Cilento</strong> e<br />

del Vallo di Diano approvò un<br />

progetto, da questi proposto,<br />

che prevedeva, al posto di quei<br />

verdeggianti vigneti, la creazione<br />

di un “Centro Lontra”, ossia<br />

di un’area vastissima e attrezzata<br />

di vasche d’acqua, di depuratori<br />

e di zone verdi in cui si<br />

potessero portare delle lontre,<br />

animali simbolo del nostro<br />

Parco, e permettere, così, ai turisti<br />

di osservarle in tutte le loro<br />

abitudini.<br />

Gli animali, inoltre, sarebbero<br />

stati tutelati ulteriormente se, invece<br />

di vederli da vicino, fosse<br />

stato creato e attrezzato di apposite<br />

videocamere un museoosservatorio<br />

del fiume e del<br />

Centro Lontra distante da tale<br />

habitat.<br />

A tre anni di distanza dal primo,<br />

anche questo secondo progetto<br />

fu approvato e finanziato. Si stabilì<br />

che questo sarebbe stato<br />

edificato a circa sette chilometri<br />

dal Centro Lontra, precisamente<br />

nel comune di Aquara, in<br />

viale della Vittoria.<br />

CASTEL SAN LORENZO. Nuove prospettive di salvataggio<br />

Mario Arciuolo il nuovo direttore generale<br />

Mario Arciuolo, (nella foto), è il<br />

nuovo Direttore Generale della<br />

Cantina Sociale Val Calore,una<br />

delle aziende vitivinicole più<br />

importanti della provincia di<br />

Salerno e che resta, nonostante<br />

le numerose vicissitudini a cui<br />

ha dovuto far fronte negli anni<br />

scorsi, un chiaro esempio di<br />

operosità, oltre che motivo<br />

vanto per il territorio.<br />

Il Consiglio Direttivo della Cooperativa,<br />

presieduta dall’Avv.<br />

Pasquale Mucciolo e che conta<br />

oltre 900 Soci, ha provveduto a<br />

nominare nei giorni scorsi Arciuolo,<br />

già Segretario Generale<br />

Nazionale della C.I.D.E.C.,<br />

nuovo Direttore dell’ Azienda.<br />

Costituita nel 1960 da valorosi<br />

viticoltori, pionieri nel dar<br />

vita alla cooperativa Val Calore,<br />

la Cantina Sociale Val Calore<br />

è in attività per la produzione<br />

vinicola dal 1968. Oggi è<br />

una realtà all’avanguardia per<br />

l’indiscussa qualità dei suoi<br />

prodotti, fra i quali spiccano i<br />

sette rinomati vini “Castel San<br />

Lorenzo” D.O.C. e i sette vini<br />

“Paestum” a Indicazione Geografica<br />

Tipica ma anche per la<br />

produzione dell’olio extravergine<br />

di oliva, cominciata nel<br />

1983.<br />

La Cantina Sociale è una delle<br />

più importanti della Campania,<br />

ed il suo Consiglio Direttivo ha<br />

dovuto lavorare non poco per<br />

ottenere l’accettazione di Mario<br />

Arciuolo. «Sarà una sfida importante,<br />

ma sono fiducioso -<br />

ha dichiarato subito dopo la nomina<br />

Mario Arciuolo - conosco<br />

la realtà della Cantina e con<br />

l’aiuto ed il supporto di tutti, dai<br />

produttori alle istituzioni locali,<br />

sono convinto che si possa<br />

lavorare per l’affermazione di<br />

prodotti di indiscussa qualità e<br />

strettamente legati alla tradizione».<br />

Il nuovo direttore è già al lavoro<br />

per la definizione di un<br />

piano di marketing che punti all’affermazione<br />

delle etichette<br />

della Cantina Sociale Val Calore<br />

nel mondo consumeristico<br />

locale e nazionale, attraverso<br />

strategie mirate alla diffusione<br />

promozionale dei prodotti nelle<br />

strutture ristorative e ricettive<br />

del territorio provinciale.<br />

L’iniziativa era<br />

ambiziosa ma, da<br />

allora, il progetto<br />

è rimasto agli<br />

inizi.<br />

Vale a dire che,<br />

come tante altre<br />

opere pubbliche<br />

del nostro territorio,<br />

è stato iniziato<br />

e non completato,<br />

bensì abbandonato<br />

a se<br />

stesso.<br />

Tutto quello che<br />

si può vedere<br />

oggi, nella zona<br />

citata, è un’accozzaglia<br />

di materiale<br />

da costruzione.<br />

Tempo fa anche il Codacons<br />

Campania aveva messo in luce<br />

il problema in un dossier, sottolineando<br />

che i lavori per il Centro<br />

Lontra di Mainardi erano<br />

stati finanziati con i fondi Por<br />

(programmi operativi regionali)<br />

e con i fondi Pit (progetti integrati<br />

territoriali), e che era tra le<br />

varie opere, frutto di questi stanziamenti,<br />

che avevano provocato,<br />

oltre ad un clamoroso sperpero<br />

di denaro pubblico, un<br />

danno di immagine verso le istituzioni<br />

comunitarie e verso i<br />

contribuenti europei e nessuno<br />

sviluppo ma l’edificazione di<br />

nuovi eco-mostri che degradavano<br />

i paesaggi.<br />

Tuttavia quello del Centro Lontra<br />

di Mainardi non rappresenta<br />

solo un esempio di soldi spesi<br />

male, territorio deteriorato e negligenza<br />

delle autorità locali ma<br />

rappresenta un vero e proprio<br />

pericolo pubblico in quanto la<br />

recinzione é stata fatta di legno<br />

e vetro, vetri questi rotti dal<br />

tempo, frantumatisi a terra e mai<br />

rimossi. Le pericolose, profonde<br />

e sporgenti vasche di cemento,<br />

di conseguenza, sono<br />

diventate facilmente accessibili<br />

e intorno ad esse sono cresciuti<br />

rovi e spine. In questa area i<br />

bambini spesso vanno a giocarci<br />

e, ignari del pericolo, si affacciano<br />

a quelle vasche.<br />

Per il momento è stata abbandonata<br />

ogni speranza di miglioramento<br />

della situazione in<br />

quanto non vi è nessuna attività<br />

edilizia in corso e la tabella informativa,<br />

esposta presso il cantiere<br />

fino a qualche mese fa, riportava<br />

che la durata dei lavori<br />

era pari a ventuno mesi con inizio<br />

nel febbraio 2002. Ora<br />

anche questa tabella, senza una<br />

ragione, è sparita.<br />

Restano i dubbi sulla questione:<br />

perché, nonostante il cantiere<br />

per la costruzione del Centro<br />

Lontra in località Mainardi risultasse<br />

abbandonato, il Parco<br />

Nazionale del <strong>Cilento</strong> e Vallo di<br />

Diano stanziò dei soldi per la<br />

costruzione del Museo-Osservatorio<br />

ad Aquara, che, c’è da<br />

dire, ora è incompleto e inusato,<br />

al massimo viene adibito a “cucina”<br />

per la celebrazione di improduttive<br />

sagre di paese<br />

Non sarebbe stato meglio portare<br />

a termine il primo progetto<br />

e poi dedicarsi al secondo<br />

E considerato che il progetto richiedeva<br />

un’ingente spesa di<br />

538.102, 58 euro come è possibile<br />

che nessuna autorità si interessa<br />

più della questione<br />

Possibile che nessuno si chiede<br />

dove sono andati questi soldi, se<br />

sono arrivati a destinazione e se<br />

sì come sono stati spesi<br />

Tuttavia, nell’ottobre del 2008,<br />

il rappresentante in consiglio<br />

comunale della lista di opposizione<br />

Rinnovamento Aquarese<br />

Arturo Stabile, in uno dei consigli<br />

comunali diede un’istanza<br />

all’attuale sindaco Franco Martino<br />

in cui chiedeva spiegazioni<br />

a proposito dei lavori pubblici<br />

del territorio e in cui faceva ben<br />

presente la questione del museo<br />

del fiume e dell’area faunistica<br />

della lontra.<br />

Stabile chiedeva, alle sue domande,<br />

una risposta scritta ai<br />

sensi dell’articolo 12 del regolamento<br />

per il funzionamento<br />

del consiglio comunale.<br />

E’ passato più di un anno e<br />

nemmeno a questa istanza c’è<br />

stata risposta.<br />

Se il problema dell’abbandono<br />

sia legato ad una negligenza<br />

delle amministrazioni comunali<br />

o dei vertici del Parco Nazionale<br />

del <strong>Cilento</strong> e Vallo di Diano<br />

resta un mistero. Sicuramente<br />

entrambi hanno la colpa di non<br />

essersi interessati del prosieguo<br />

dei lavori.<br />

Tutta questa indifferenza ha fatto<br />

in modo che tutti abbiano dimenticato<br />

quanti soldi siano effettivamente<br />

arrivati e quanti ne<br />

siano stati realmente investiti.<br />

Tutto quello che si sa è che per<br />

l’occasione fu creata un’impresa<br />

ad hoc che avesse le credenziali<br />

per rispondere ai parametri<br />

della gara d’appalto, affidata<br />

con grande probabilità al comune<br />

di Aquara. L’impresa era<br />

formata da due differenti ditte<br />

che si divisero i lavori. Ma le<br />

motivazioni dell’abbandono di<br />

questi ultimi e della mancata<br />

successiva consegna restano un<br />

mistero. Non si sa se nemmeno<br />

se i lavori siano stati divisi in<br />

lotti o meno quindi non si può<br />

ipotizzare nulla.<br />

In attesa di queste risposte, mentre<br />

si continua ad indagare sull’argomento,<br />

chi è curioso di sapere,<br />

stanco di ignorare lo<br />

scempio che lo circonda e spaventato<br />

dal pericolo che rappresenta<br />

lo scheletro di un’opera<br />

pubblica importante, aspetta<br />

anche un risveglio di coscienza<br />

da parte delle autorità competenti.<br />

Alessandra Pazzanese<br />

Consulenza, progettazione e realizzazione di:<br />

TENDAGGI PER INTERNI-TENDE DA SOLE-TENDE PER UFFICIO-TAPPEZZERIA<br />

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Calore<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 15<br />

STIO. l’opposizione consiliare protesta<br />

“Il sindaco Caroccia seppellisce la democrazia”<br />

PASQUALE CAROCCIA<br />

I consiglieri di minoranza ad<br />

agosto 2009 avevano richiesto<br />

al segretario comunale le<br />

‘determine’ adottate dall’ ufficio<br />

tecnico e dal responsabile<br />

dell’ufficio di ragioneria<br />

al fine dell’espletamento del<br />

loro mandato.<br />

Il sindaco in maniera illegittima,<br />

sostituendosi al segretario<br />

comunale, in questo caso<br />

responsabile del procedimento,<br />

a settembre con nota del<br />

8/09/09, rifiuta di fornire ai<br />

consiglieri quanto richiesto.<br />

Quest’ultimi, avendo atteso<br />

invano, ad un ripensamento<br />

dello stesso, solo in data 30<br />

dicembre 09, in occasione<br />

del consiglio comunale, cercavano<br />

di leggere al consiglio<br />

una lettera inviata al segretario<br />

comunale, nella quale,<br />

oltre che contestare il rifiuto<br />

a fornire i documenti richiesti<br />

da parte del sindaco, sollecitavano<br />

il segretario comunale<br />

a rispettare le norme<br />

previste in materia compreso<br />

il regolamento di organizzazione<br />

e funzionamento del<br />

consiglio comunale approvato<br />

dalla stesso sindaco e dalla<br />

sua maggioranza in data<br />

28/08/07 nel quale all’ art.<br />

25 dello stesso recita:”I consiglieri<br />

comunali hanno diritto<br />

al rilascio di copia di delibere<br />

di consiglio di giunta e<br />

Castel San Lorenzo abbandona<br />

l’Unione dei Comuni “Alto Calore”<br />

e si prospetta un’unione di<br />

tipo territoriale e di bacino. (Si<br />

passa dalla logica dei servizi ad<br />

uno sviluppo integrato di territorio<br />

e di concertazione).<br />

Il Consiglio Comunale di Castel<br />

San Lorenzo con atto n. 40 del<br />

19.10.2002 e contestualmente<br />

con i Consigli Comunali di<br />

Campora, Felitto, Laurino, Valle<br />

dell’Angelo e Sacco procedevano<br />

all’istituzione dell’Unione<br />

dei Comuni, denominata “Alto<br />

Calore”. Ora a distanza di circa<br />

otto anni, il Consiglio Comunale<br />

di Castel San Lorenzo nella<br />

seduta del 29 dicembre 2009,<br />

delibera il recesso dall’Unione<br />

dei Comuni “Alto Calore” ai<br />

sensi dell’art. 6 dello Statuto<br />

dell’Unione. Ma quali sono stati<br />

i motivi che hanno indotto l’amministrazione<br />

di “Castello” ad<br />

un così repentino distacco dall’Ente<br />

“Alto Calore” Il Sindaco<br />

Michele Lavecchia uno dei fautori<br />

della prima ora, insieme all’ex<br />

Sindaco di Valle dell’Angelo<br />

dr. Salvatore Iannuzzi, nella<br />

costituzione dell’ente, durante<br />

la seduta consiliare del 29 dicembre,<br />

ha racchiuso nel suo<br />

intervento, il momento politico<br />

di questi ultimi tempi. Egli, infatti,<br />

ha evidenziato: “Le speranze,<br />

fin dall’inizio, erano<br />

quelle di abbandonare la vecchia<br />

logica, che vedeva ogni<br />

singola realtà racchiusa in se<br />

stessa, arroccata attorno al proprio<br />

campanile e cercare di<br />

creare percorsi condivisi con<br />

altri territori, al fine di creare opportunità<br />

nuove di risparmio e<br />

di sviluppo”. Il Consigliere<br />

Cosmo Guazzo, pensa non ad<br />

unione “dorsale” dei comuni<br />

della vallata, egli considera fattibile<br />

una Unione dei comuni<br />

“territoriale” del bacino della<br />

Valle del Calore, più coesa ed<br />

omogenea. …”è un atto politico<br />

importante perché cambia la<br />

strategia di questo Comune a<br />

delle determine dei responsabili<br />

dei servizi “. Invece, di<br />

fatto, con atteggiamento aggressivo,<br />

il sindaco ne impediva<br />

la lettura, tanto da costringere<br />

tutta la minoranza<br />

ad abbandonare la seduta.<br />

Tali atteggiamenti non sono<br />

mai stati presenti nella storia<br />

democratica di Stio, ove, in<br />

passato, le minoranze hanno<br />

sempre avuto il massimo rispetto<br />

da parte delle maggioranze,<br />

pur nella distinzione<br />

dei ruoli.<br />

Il comune di Stio è stato,<br />

nella zona, negli anni ottanta<br />

e novanta additato a modello<br />

di democrazia e trasparenza.<br />

Infatti, già in quegli anni,<br />

non solo i cittadini venivano<br />

informati delle adunanze dei<br />

consigli comunali, cosa che<br />

oggi avviene raramente, quasi<br />

come se si avesse paura che<br />

la gente partecipando potesse<br />

essere più libera nell’esprimere<br />

un giudizio sull’operato<br />

degli amministratori, ma<br />

LAURINO. Castel San Lorenzo abbandona l’Unione<br />

Gennaro Capo: “Uscita precipitosa”<br />

anche e soprattutto si rispettava<br />

il diritto dovere delle minoranze<br />

di dissentire su qualche<br />

argomento di consiglio,<br />

valutando quel dissenso non<br />

come un ostacolo al procedere<br />

amministrativo, ma un<br />

arricchimento della discussione.<br />

Desta ancora più meraviglia,<br />

come il sindaco Caroccia,<br />

che assomma nella sua persona<br />

varie cariche (anche<br />

consigliere provinciale, presidente<br />

della comunità montana<br />

Calore S.) possa preoccuparsi,<br />

della discussione, o di<br />

rendere più trasparente il suo<br />

operato. Forse ancora non ha<br />

ben compreso che l’Italia è<br />

un paese democratico e libero<br />

nel quale esistono cittadini<br />

e non sudditi come lui vorrebbe.<br />

Gruppo consiliare di<br />

minoranza di Stio<br />

“ Democrazia e Libertà”<br />

Antonio Santangelo, Carlone<br />

Armando, Natalino Barbato<br />

proposito della cosiddetta politica<br />

del territorio; non seguendo<br />

più la partecipazione del Comune<br />

in un’unione territoriale<br />

dorsale, bensì di bacino. Superare<br />

la logica dei servizi e pensare<br />

di unire il nostro territorio<br />

già poco esteso, prevedendo<br />

una diversa ipotesi di partecipazione<br />

del comune ad un’unione<br />

che possa rispondere alle esigenze<br />

che superi la valenza dei<br />

servizi, ma si possa pensare ad<br />

uno sviluppo del territorio di carattere<br />

comprensoriale. Si può<br />

immaginare, infatti, al fiume Calore,<br />

quale punto d’unione di<br />

più territori omogenei; ad un<br />

impianto di depurazione integrato<br />

tra più realtà territoriali,<br />

così come già del resto previsto.<br />

Con una diversa strategia di partecipazione<br />

del nostro Comune<br />

in un’ipotesi di bacino più<br />

coeso ed omogeneo, è più facile<br />

immaginare di organizzare i<br />

servizi in maniera comprensoriale:<br />

ad es.: vigilanza, istruzione,<br />

assistenza alle imprese, assetto<br />

territoriale”. “L’unica ipotesi<br />

percorribile è quella di raggruppare<br />

i comuni limitrofi,<br />

aventi gli stessi interessi e le<br />

stesse peculiarità, Roccadaspide,<br />

Aquara, Castelcivita, Felitto<br />

e Bellosguardo”. In antinomia è<br />

il capogruppo di minoranza<br />

Gennaro Capo, il quale mette in<br />

evidenza che: “L’uscita dall’Unione<br />

sia quanto meno precipitosa<br />

e sia solo una ritorsione<br />

per una mancata solidarietà<br />

politica…”. A noi, comunque,<br />

resta ancora l’interrogativo del<br />

perché di questa uscita!. Sicuramente<br />

il Sindaco di Felitto e Presidente<br />

dell’Unione dei Comuni,<br />

Caronna, ci potrà, senz’altro,<br />

dare una sua risposta. Certamente<br />

il Palazzo di Via Cesine<br />

(Sede della Comunità Montana<br />

a Roccadaspide) è degno testimone.<br />

Infatti di questi tempi,<br />

come si sa, non si balla solo a<br />

“Ballando sotto le stelle”.<br />

Pietrantonio Accarino<br />

“Il Terrorismo”,<br />

nuovo saggio di<br />

Antonella Colonna Vilasi<br />

Eversione nera, terrorismo di matrice<br />

rossa, manovre occulte di apparati<br />

deviati dello Stato, molotov,<br />

bombe e scontri di piazza. Pagine<br />

oscure e sanguinose della storia repubblicana<br />

che rivivono nel saggio<br />

“Il terrorismo” (Mursia, euro 19,00)<br />

di Antonella Colonna Vilasi, docente<br />

presso l’Università degli Studi di Salerno.<br />

Con puntigliosa precisione e<br />

senza nessun pregiudizio ideologico<br />

la Vilasi, studiosa da sempre attenta<br />

ai fenomeni di criminalità organizzata,<br />

rievoca ed analizza magistralmente<br />

quarant’anni di terrorismo<br />

italiano e di attacchi alla democrazia,<br />

dalla “strategia della tensione”<br />

alla formazione delle nuove Br all’alba<br />

del Duemila. La ricostruzione<br />

delle trame terroristiche parte da un<br />

anno ben preciso, il 1969. L’anno<br />

della strage di Piazza Fontana a Milano,<br />

che chiuse una lunga sequela<br />

di attentati, ben centoquarantacinque<br />

in tutto il paese, una media di dodici<br />

al mese, uno ogni tre giorni. Cifre<br />

spaventose.<br />

Il debutto del terrorismo politico, di<br />

quella strategia della tensione che<br />

fece da incubatrice agli anni di piombo.<br />

Nelle oltre duecento pagine l’autrice<br />

ricostruisce in dettaglio tutta la<br />

galassia di sigle di organizzazioni armate<br />

di sinistra che operavano in<br />

quegli anni: dalle colonne militari<br />

delle Brigate Rosse, passando dal<br />

Movimento Comunista rivoluzionario,<br />

ai Reparti comunisti d’ attacco<br />

fino alle nuove BR. Di ogni organizzazione<br />

vengono fornite le caratteristiche<br />

ideologiche e militari, le azioni<br />

e l’organigramma. Analoga analisi<br />

viene sviluppata per il terrorismo<br />

di destra, dalla ricostruzione del fallito<br />

Golpe Borghese alla nascita dei<br />

Nar. La ricostruzione documentale,<br />

basata su un’imponente e completa<br />

bibliografia, mette in fila i fatti separandoli<br />

da opinioni di parte e consente<br />

al lettore -come scrive Pierluigi<br />

Vigna nella prefazione- «di avere<br />

conoscenza di quello che è stato il<br />

fenomeno in Italia, se non altro quale<br />

antidoto a fenomeni che potrebbero<br />

riproporsi».<br />

Per non dimenticare.<br />

Raffaele Avallone


16<br />

Diano<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

IN FARMACIA<br />

Dapoxetina (Prilygi)<br />

per l’eiaculazione<br />

Efficacia solo<br />

matematica<br />

Vi ricordate la dapoxetina<br />

il principio attivo<br />

utilizzato per<br />

l’eiaculazione precoce<br />

Già qualche mese<br />

fa ne avevamo parlato<br />

e ci eravamo lasciati in attesa di<br />

ulteriori aggiornamenti... Ecco le<br />

novità! Nei 4 studi accorpati della<br />

durata di 12 settimane che hanno<br />

valutato l’uso della dapoxetina al<br />

bisogno su oltre 4000 pazienti si è<br />

testata l’assunzione di un dosaggio<br />

di 30 e 60mg da 1-3 ore prima del<br />

rapporto sessuale. Come risultato<br />

finale è stato valutato l’aumento<br />

della latenza eiaculatoria (periodo<br />

che va dall’inizio dell’approccio<br />

sessuale all’eiaculazione) rispetto al<br />

basale. Il tempo di latenza eiaculatoria<br />

all’inizio era di 0,9 minuti, alla<br />

fine dello studio era di 1,9 con placebo<br />

e di 3,1 con dapoxetina 30mg<br />

e 3,6 con dapoxetina 60mg. Valutando<br />

bene però in che modo sono<br />

stati effettuati i calcoli si è visto che<br />

il tempo di latenza eiaculatoria intravaginale<br />

è stato calcolato come<br />

media aritmetica e non come media<br />

geometrica. Ricordiamo, che una<br />

caratteristica della media geometrica<br />

(rispetto a quella aritmetica) è<br />

che i valori più piccoli sono molto<br />

più importanti rispetto ai più grandi.<br />

Addirittura, è sufficiente la presenza<br />

di un unico valore nullo per<br />

rendere nulla la media aritmetica<br />

semplice e ponderata... Negli studi<br />

è stata usata media aritmetica! Infatti,<br />

l’unico studio che riporta sia<br />

la media aritmetica che la media<br />

geometrica della latenza eiaculatoria<br />

dopo 24 settimane di trattamento,<br />

mostra una differenza nei risultati<br />

e la latenza eiaculatoria calcolata<br />

come media geometrica risulta<br />

circa la metà rispetto a quella calcolata<br />

come media aritmetica: con<br />

dapoxetina 30mg scende da 2,2minuti<br />

a 1,1, con dapoxetina 60mg da<br />

2,5 a 1,6. Al momento non sono in<br />

corso ulteriori studi sulla dapoxetina.<br />

I dati fino ad ora a disposizione<br />

hanno quindi mostrato un’efficacia<br />

molto modesta del farmaco<br />

nel trattamento dell’eiaculazione<br />

precoce. Si rimanda al medico specialista<br />

la valutazione di un’eventuale<br />

prescrizione anche in virtù<br />

delle sue potenziali reazioni avverse<br />

segnalate.<br />

Alberto Di Muria<br />

info@farmaciadimuria.it<br />

PIANO DEL PARCO. Approvato dal Consiglio regionale<br />

“Bisogna rimboccarsi le maniche”<br />

AMILCARE TROIANO<br />

Credo sia opportuno chiarire<br />

ai Cilentani e Dianesi cosa significa<br />

l’approvazione, del<br />

Piano del Parco del <strong>Cilento</strong> e<br />

Vallo di Diano, all’UNANI-<br />

MITA’ del Consiglio Regionale<br />

della Campania, al fotofinish<br />

il 24 dicembre scorso.<br />

Un grande progetto di futuro,<br />

per troppi anni rimasto nei<br />

cassetti e che oggi, se ben gestito,<br />

può rappresentare la<br />

“RIPARTENZA” del Parco<br />

con grandi responsabilità dell’attuale<br />

gestione che grazie a<br />

questo strumento ambizioso e<br />

lungimirante può dare una<br />

svolta al suo operare.<br />

Ai Cilentani e Dianesi bisogna<br />

dire che dopo anni di abbandono<br />

e approssimazione finalmente<br />

esiste un documento<br />

di sviluppo locale fortemente<br />

autocentrato con un ricchissimo<br />

bagaglio di conoscenze<br />

di grande qualità culturale<br />

ed operativa.<br />

Cosa significa il Piano del<br />

Parco:<br />

Innanzitutto è finito il tempo<br />

delle “basse speculazioni politiche”<br />

sul piano del parco<br />

che hanno visto morti e feriti<br />

fare il loro tempo ed essere<br />

coinvolti dalla volontà del fare<br />

rispetto alla cultura del “non<br />

fare” anzi seminare paure e<br />

preoccupazioni per “non fare”<br />

con le conseguenti ricadute di<br />

rallentamento e imbrigliamento<br />

dell’azione dell’Ente;<br />

Decadono le “Misure di Salvaguardia”<br />

allegate al Decreto<br />

del Presidente della Repubblica<br />

istitutivo dell’Ente Parco e<br />

con esse decade qualsiasi parere<br />

della Soprintendenza ai<br />

beni architettonici e paesistici<br />

in quanto il Piano “ha effetto<br />

di dichiarazione di pubblico<br />

generale interesse e di urgenza<br />

e di indifferibilità per gli interventi<br />

in esso previsti e sostituisce<br />

ad ogni livello i piani<br />

paesistici, i piani territoriali o<br />

urbanistici e ogni altro strumento<br />

di pianificazione”.<br />

Attuare gli obiettivi fissati dall’Ente<br />

Parco nel lontano ottobre<br />

del 1998 ed oggi ancora attuali:<br />

favorire la crescita ed il consolidamento<br />

delle strutture interne<br />

al Parco e lo sviluppo<br />

delle professionalità e delle capacità<br />

tecniche nel territorio<br />

cilentano;<br />

utilizzare il più possibile le conoscenze<br />

e le esperienze delle<br />

istituzioni universitarie, affiancando<br />

agli Uffici del Parco<br />

esperti di competenza specifica,<br />

scelti in base alle loro professionalità,<br />

alle esperienze<br />

note ed alla pertinenza dei titoli<br />

scientifici;<br />

utilizzare al meglio le conoscenze<br />

e le documentazioni<br />

già disponibili, od acquisibili<br />

senza oneri aggiuntivi, in particolare<br />

favorendo - con riferimento<br />

all’accordo di programma<br />

già predisposto - il<br />

massimo coordinamento con<br />

le attività della Provincia per<br />

la formazione del Piano Territoriale<br />

Provinciale, evitando<br />

inutili ripetizioni o incoerenze;<br />

tendere alla massima organicità<br />

nell’articolazione del lavoro,<br />

riducendo il rischio di<br />

sovrapposizioni e lacune e favorendo<br />

la convergenza interdisciplinare.<br />

Per l’economia e lo sviluppo è<br />

urgente che il parco insedi la<br />

Consulta per l’attuazione del<br />

piano armonizzandolo alle<br />

mutate esigenze territoriali<br />

ma soprattutto per cogliere<br />

questa occasione per SBURO-<br />

CRATIZZARE l’Ente Parco e<br />

offrire ai cittadini una “governace”<br />

locale fortemente efficace<br />

ed efficiente per lo sviluppo<br />

economico e sociale al<br />

quale mira il Piano del Parco.<br />

La Regione Campania ha<br />

colto, da tempo, in questa<br />

ampia Regione del <strong>Cilento</strong> e<br />

Vallo di Diano l’opportunità<br />

di un cambiamento di rotta<br />

puntando sulla qualità territoriale<br />

e le sue risorse. Il <strong>Cilento</strong><br />

e Vallo di Diano sono<br />

oggi il vanto della stessa Regione<br />

in materia di qualità<br />

della vita e i Cilentani e Dianesi<br />

responsabilmente devono<br />

accorciarsi le maniche e lavorare<br />

sodo per un futuro, almeno<br />

in questa terra, “possibile”.<br />

Domenico Nicoletti<br />

*Direttore di HISPA e Docente<br />

di Salvaguardia e Gestione delle<br />

Aree Protette presso l’Università<br />

degli Studi di Salerno.<br />

ROCCADASPIDE.<br />

DIGERITO<br />

BENE<br />

Casomai non me ne ricordassi<br />

più avanti, auguri di buon<br />

anno. La rutilante sfilza di tavole<br />

imbandite a festa, cenoni<br />

e desolanti trenini al ritmo di<br />

Disco Samba lascia spazio<br />

alle frenesie da perenne campagna<br />

elettorale. L’anno che si<br />

para davanti ai nostri occhi è<br />

un esercizio di smisurata pazienza<br />

mista a spaesamento,<br />

una torrida pietraia da attraversare<br />

in solitudine. Il Vallo<br />

di Diano - che scruta sazio il<br />

mondo dalla sua posizione<br />

appartata - pensa di passarsela<br />

tutto sommato bene, di tirare<br />

avanti senza infamia né<br />

lode. Questa sensazione di<br />

appagamento stride con lo<br />

stato d’insofferenza che giace<br />

represso nel silenzio. A quando<br />

uno scatto d’orgoglio,<br />

un’occasione per non chinare<br />

la testa a terra Le nostre aspirazioni,<br />

acerbe quanto ogni<br />

nuovo anno, si ostinano a ferirsi<br />

contro un muro appena<br />

intonacato, che in realtà nasconde<br />

i problemi della provincia<br />

logorata. Inquadrate nei<br />

cliché della forzata serenità,<br />

degli abbonamenti dozzinali<br />

alla televisione satellitare e<br />

dell’erba del giardino appena<br />

falciata, le nostre vite in panne<br />

esibiscono i muscoli scolpiti<br />

ma non mostrano affetto per<br />

la loro terra d’appartenenza;<br />

sebbene circolino in SUV,<br />

esse abdicano alla loro stessa<br />

superficialità. Poi suona d’improvviso<br />

la sveglia e pensi:<br />

“Ma non è il caso di comprare<br />

il digestivo, ché le feste<br />

sono finite da un pezzo”. Ad<br />

ogni modo, come ricordano<br />

gli anziani cubani ritratti dalla<br />

blogger cubana Yoani Sánchez,<br />

“la cosa buona è che le<br />

cose vanno sempre peggio”.<br />

Uno scontroso 2010<br />

Carmine Marino<br />

Crolla il convento di Sant’Antonio<br />

DA PAGINA 2<br />

«riguardante una struttura privata». Ed ora «la Vitolo mi ha assicurato<br />

che incontrerà la Soprintendenza<br />

per i beni architettonici<br />

e paesaggistici di Salerno e<br />

Avellino», afferma il sindaco Girolamo<br />

Auricchio, che ha già<br />

predisposto un sopralluogo della<br />

Soprintendenza. Effettuato, quest’ultimo,<br />

dall’architetto Rosalba<br />

De Feo, e dal responsabile dell’ufficio<br />

tecnico di Roccadaspide,<br />

l’ingegnere Tommaso Giuliani.<br />

Un bene, il convento, che ha<br />

ospitato il superiore dell’ordine<br />

francescano Felice Perretti, poi<br />

diventato Papa Sisto V, dal 1585<br />

al 1590.<br />

Francesca Pazzanese


Diano<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 17<br />

SALA CONSILINA. L’intervista al vicesindaco<br />

Cartolano: “Opere e viabilità a vantaggio di tutti”<br />

Dopo polemiche e disagi, è<br />

possibile percorrere a senso<br />

di marcia alternato la Strada<br />

Provinciale 11 Trinità di Sala<br />

Consilina - Silla di Sassano,<br />

come risponde all’utenza<br />

“E’ stato sicuramente un atto<br />

importante quello di aver finalmente<br />

convinto l’Anas,<br />

l’impresa esecutrice dei lavori<br />

e la Provincia ad aprire a senso<br />

alternato la strada provinciale<br />

in questione, arteria importante<br />

fondamentale sia per Sala<br />

Consilina che Sassano Monte<br />

San Giacomo, San Pietro. E’<br />

una strada importante ai fini<br />

dei collegamenti, questo dimostra<br />

che quando c’è un tavolo<br />

di concertazione e c’è sinergia<br />

e confronto, si riesce a<br />

risolvere brillantemente i problemi<br />

comuni”.<br />

Qual è secondo lei l’errore<br />

compiuto dalla Provincia<br />

“L’errore che ha fatto la Provincia<br />

è di non aver ascoltato<br />

le istanze delle amministrazioni<br />

e ha chiuso una strada per<br />

un mese senza creare un percorso<br />

alternativo adeguato creando<br />

ulteriori disagi. Adesso<br />

che si è partiti con largo termine,<br />

rivolgo un ringraziamento<br />

a tutti: dall’Anas alla Provincia,<br />

all’Associazione Imprenditori<br />

e al suo presidente Valentino<br />

Di Brizzi. Non esiste<br />

una prima donna, dico che è<br />

Spiritualità e società<br />

stato fatto un ottimo lavoro tavolo<br />

di concertazione. In qualità<br />

di assessore alla viabilità<br />

ho detto la mia, manifestando<br />

le mie perplessità, l’amministrazione<br />

di Sassano ha fatto la<br />

sua parte, il Presidente dell’AIV<br />

altrettanto e insieme abbiamo<br />

cercato di risolvere la<br />

questione. Ritenevo che i lavori<br />

dovessero essere eseguiti<br />

quanto prima nonostante non<br />

sia un ingegnere. Finalmente<br />

l’ingegnere e i tecnici dell’Anas<br />

hanno convenuto con<br />

noi dicendo che si poteva continuare<br />

a lavorare senza includere<br />

la strada, siamo così pervenuti<br />

a un’ottima decisione.<br />

Rivolgo dunque un ringraziamento<br />

a tutti gli enti che hanno<br />

permesso l’apertura della provinciale<br />

escludendo definitivamente<br />

ogni polemica”.<br />

A quando risale allora il termine<br />

ultimo per la chiusura<br />

“Non so dirlo con precisione,<br />

hanno di certo una tempistica<br />

che non è stata rispettata quindi<br />

mi auguro che saranno consegnati<br />

entro primavera semmai<br />

inoltrata, i lavori relativi al<br />

ponte autostradale su questa<br />

strada provinciale e consentire<br />

così il naturale traffico automobilistico.<br />

Mi auguro che<br />

non si verifichi alcun imprevisto<br />

di sorta e la tempistica dei<br />

lavori stessi venga ora rispettata<br />

rigorosamente”.<br />

Riguardo la viabilità cittadina,<br />

esistono diversi disagi legati<br />

alla percorrenza dai due<br />

capi estremi Sant’Antonio –<br />

Trinità passando per il centro.<br />

Come arginarli<br />

“Deve essere necessariamente<br />

rivisto il sistema viario di Sala<br />

Consilina. Lo dice chi ha fatto<br />

l’assessore alla viabilità nove<br />

anni fa ed è tornato a riavere<br />

questo assessorato. Il sistema<br />

viario va rivisto questo è certo,<br />

Sala Consilina come detto in<br />

Consiglio Comunale non può<br />

avere più provvedimenti tampone<br />

o a macchia di leopardo.<br />

A giorni, verrà stilato il bando<br />

per dotarci di un nuovo piano<br />

traffico perché i tempi sono<br />

maturi e l’utenza è tanta”.<br />

Cosa significa tutto ciò<br />

Maria, madre discreta di fede<br />

“Sala Consilina si è sviluppata<br />

tantissimo e in centro sono<br />

stati fatti dei lavori. E’ quanto<br />

mai doveroso oggi sistemare la<br />

viabilità o almeno tentare di sistemarla.<br />

Quando si fa un<br />

piano traffico si opera uno<br />

stravolgimento, va rivisto e va<br />

dato un canovaccio stravolgendo<br />

anche il piano parcheggio.<br />

Quindi mi auguro che da<br />

qui a un paio d’anni avremo<br />

una viabilità diversa e senz’altro<br />

migliore rispetto a quella<br />

attuale”.<br />

In quali altri settori vanno<br />

operate delle modifiche<br />

“Va rafforzato il reparto di Polizia<br />

Municipale perché è impensabile<br />

fare viabilità con<br />

sette vigili. Sala Consilina ha<br />

bisogno di vigili a Trinità, vigili<br />

a Sant’Antonio, e ha bisogno<br />

di vigili in Piazza Umberto<br />

I, perché mentre prima la<br />

piazza era una zona non molto<br />

trafficata adesso abbiamo<br />

riempito il palazzo ubicato nel<br />

centro della stessa con uffici e<br />

proprio là urge avere un servizio<br />

di Polizia Municipale che<br />

soddisfi le diverse esigenze. In<br />

ultimo il centro storico sarà interessato<br />

da un intervento per<br />

l’importo di 4milioni di euro.<br />

Il tutto nell’interesse dei cittadini<br />

tutti senza svantaggiare<br />

nessuno”.<br />

Antonella Citro<br />

di Luigi Rossi<br />

DALLA PRIMA<br />

“Beata te perché hai creduto”,<br />

sono le parole di saluto della<br />

cugina a Maria; eppure al messaggio<br />

dell’angelo poteva dubitare<br />

come Zaccaria, magari esigere<br />

maggiori garanzie per quello<br />

che le veniva richiesto o pretendere<br />

più chiarezza perché,<br />

stando alla legge, rischiava la<br />

vita; invece ha fiducia, crede. In<br />

ciò Elisabetta riconosce la sua<br />

grandezza, ma la giovine vergine<br />

non si esalta, si sente piccola<br />

e inadeguata; proclama che<br />

la sua felicità risiede nel Signore,<br />

sicura dell’amore di Dio, dal<br />

quale proviene tutto il bene. Ciò<br />

avviene all’incontro di due<br />

madri, mentre l’evangelista richiama<br />

l’attenzione sui rispettivi<br />

figli.<br />

Grazie a Maria, Gesù, Parola di<br />

Dio scesa dal cielo sulla terra,<br />

inizia da Nazaret il primo viaggio<br />

missionario che lo porterà,<br />

poi, da adulto a Gerusalemme<br />

e da Risorto fino ai confini della<br />

terra. Ma per comprenderne<br />

portata e significato occorre recarsi<br />

alla grotta e prepararsi in<br />

semplicità ad accoglierlo. Le parole<br />

di Elisabetta, una benedizione<br />

ed una beatitudine annodate<br />

dal legame di fede, e la risposta<br />

di Maria, la credente per<br />

eccellenza, messasi in viaggio<br />

come Abramo, Mosé, Elia e tanti<br />

personaggi nella storia della salvezza,<br />

aiutano in ciò. Infatti, chi<br />

è toccato da Dio non può stare<br />

fermo, chiuso nel proprio io,<br />

deve mettersi in cammino: viaggio<br />

del cuore e del desiderio,<br />

della paura e della fuga, dell’attesa<br />

e della speranza, della vita<br />

fino all’approdo finale nella<br />

fede e nell’amore anche se il tragitto<br />

porta in collina, nel deserto,<br />

nella solitudine della montagna.<br />

Si fa fatica, ma alla fine si<br />

trova l’Assoluto. E’ l’esperienza<br />

di Maria e di Giuseppe, necessaria<br />

perché Gesù nasca, ma<br />

anche dei pastori, uomini semplici,<br />

e dei magi, nobili sapienti.<br />

In questo viaggio, nell’esperienza<br />

travagliata della ricerca<br />

delle ragioni della fede, per apprezzarne<br />

in pieno il dono una<br />

volta raggiunta la meta, Maria è<br />

vicina a noi, nei momenti esaltanti<br />

dell’estasi, ma soprattutto<br />

nelle fasi della ricerca che suscita<br />

dubbi, aridità, rigetto; sempre<br />

con noi perché è l’Odighitria,<br />

cioè la vergine che indica<br />

la via, come i monaci italo-greci<br />

hanno insegnato ai nostri padri<br />

ad invocarla.<br />

Direzione e tragitto Maria li ha<br />

descritti pronunziando il suo<br />

Magnificat: celebrazione del<br />

Dio dei poveri, degli ultimi,<br />

degli umili, degli oppressi, esaltazione<br />

dell’impossibile che<br />

diviene storia grazie al tocco<br />

rigeneratore del dito di Dio. Il<br />

canto di meraviglia di Maria<br />

è una gioiosa testimonianza<br />

dell’esperienza felice di un incontro.<br />

Ella ha compreso che<br />

Dio s’immerge nella vita dell’uomo<br />

attraversando i cieli<br />

per condividerne l’esperienza<br />

quotidiana; crede fermamente<br />

che il mondo cambierà perché<br />

Dio l’ha promesso ed Egli è per<br />

tutti l’unico, concreto ed indefettibile<br />

punto di forza, generatore<br />

di salvezza perché è Lui per<br />

primo ad amare.<br />

Questi sentimenti si riflettono<br />

nel Magnificat esaltando la dinamica<br />

del dono e, di conseguenza,<br />

l’amato che sa vedere<br />

Dio all’opera. Ecco perché il<br />

Natale rimane innanzitutto la<br />

festa degli umili, occasione di<br />

riscatto della povera gente.<br />

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interessati potranno contattarci<br />

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vitae ai recapiti sopra indicati,<br />

prestando il proprio consenso al<br />

trattamento dei dati personali.<br />

Questi ultimi verranno utilizzati<br />

al solo fine di valutazione e<br />

selezione relativamente al<br />

presente annuncio. Pur<br />

rimanendo facoltativo, in difetto<br />

del consenso del candidato non<br />

sarà possibile effettuare la<br />

selezione e saremo costretti a<br />

distruggere il curriculum vitae. I<br />

dati saranno trattati, anche<br />

mediante strumenti informatici,<br />

solo allo scopo menzionato e<br />

con modalità strettamente<br />

funzionali a tali finalità. Nei<br />

confronti dei dati conferiti<br />

l’interessato può esercitare i<br />

diritti di cui all’art. 13 della<br />

legge 675/96, rivolgendosi per<br />

iscritto all’Agenzia Allianz Ras di<br />

Paestum, titolare del<br />

trattamento.<br />

Maria lo ricorda a tutti testimoniando<br />

col suo sì che i valori più<br />

profondi si nascondono tra gli<br />

semplici, perciò prorompe nell’inno<br />

del Magnificat, messaggio<br />

e preghiera che più si approssima<br />

al rivoluzionario discorso<br />

delle beatitudini pronunziato<br />

dal Figlio quando, seduto<br />

su un’altra balza montuosa, circondato<br />

dai discepoli e rivolto<br />

alle folle assetate di verità, speranzose<br />

di salvezza, desiderose<br />

di essere amate, ha proclamato<br />

beati i poveri .


18<br />

Eboli<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

EBOLI, SCUOLA DI SALITA RIPA. Tagliati gli alberi per fare spazio alle auto dei genitori<br />

Per un ramo caduto, abbattuti dieci pini<br />

Anno nuovo, Melchionda vecchio. Il<br />

sta”. I segaioli di via Ripa hanno fatto un<br />

politici, per i pini tagliati, per i tronchi<br />

vento e le mareggiate spazzano via due<br />

gran lavoro. Nel cortile della scuola, ora,<br />

sani, per lo spazio auto ai genitori degli<br />

lidi, alla Marina di Eboli. Danneggiano<br />

c’è il parcheggio per gli insegnanti, per i<br />

alunni, ma soprattutto perchè, il sinda-<br />

l’ospedale privato, la pineta e la flora me-<br />

genitori, i bidelli, i docenti precari, i visi-<br />

co dei quattordici rimpasti in giunta, tal<br />

diterranea. In uno scenario da dopo guer-<br />

tatori occasionali, i bambini del centro<br />

Martino M., ora dovrà tagliare almeno<br />

ra, però, a fare notizia sono i posti auto<br />

storico, qualche cittadino di Olevano,<br />

il 50 per cento degli alberi ebolitani.<br />

dei genitori nella scuola salita Ripa. Per<br />

puta caso passi di lì e voglia parcheggia-<br />

“L’unica motivazione rimasta in piedi-<br />

far spazio alle loro macchine, è andata in<br />

re. C’è lo spazio per tutti. Magari ci met-<br />

racconta Rocco Tasso- è questa. Gli al-<br />

porto la strage più inutile di alberi. Con<br />

tiamo anche un ripetitore telefonico, un<br />

beri erano storti e li hanno tagliati. Ora<br />

la quale scusa “L’assessore Mazzara ci<br />

antenna per le videochiamate e il depo-<br />

ci chiediamo, ma da piazza Pendino a<br />

ha spiegato che i pini erano malati. La<br />

sito per le scorie nucleari del governo<br />

piazza della Repubblica, cosa faranno<br />

versione ci è stata fornita nell’incontro uf-<br />

Berlusconi. E non immaginate la sereni-<br />

Spazzeranno via tutti gli alberi”. L’ul-<br />

ficiale fatto in comune. Incontro avvenu-<br />

tà. Giorni fa, eravamo davanti ai cancel-<br />

timo appunto è di Leda Minchillo, anche<br />

to non prima, ma dopo il taglio dei pini”-<br />

li.<br />

lei, “rompiscatole” di Legambiente:<br />

spiega Rocco Tasso, dirigente di Legam-<br />

Abbiamo visto i genitori della Salita<br />

“nelle altre città, le riunioni sul taglio<br />

biente. Poi cosa avete scoperto “Nella<br />

Ripa giungere a scuola con i figli. Sal-<br />

degli alberi si fanno prima di abbatte-<br />

riunione al comune, visto che la relazione<br />

dell’agronomo Fausto Manna smen-<br />

LEDA MINCHILLO<br />

tellando e canticchiando, sospiravano<br />

sollevati.<br />

re qualcosa. A Eboli no. Nelle altre città,<br />

si son fatti addirittura dei referendum,<br />

tiva l’assessore, e che cioè i pini erano<br />

mo chiamare- riparte Tasso- è che alla riu-<br />

Senza pini nel cortile, non c’è più peri-<br />

prima di toccare degli alberi (Battipaglia,<br />

sani...ci è stato spiegato che gli<br />

nione, in pratica, solo il dirigente scola-<br />

colo per i loro bambini. Eppure l’agro-<br />

ndr). A Eboli no”. Alla Leda di Legam-<br />

alberi erano storti. E quindi andavano ab-<br />

stico Celestino Rocco era informato del<br />

nomo ha accertato “il discreto stato di<br />

biente vorremmo spiegare. Egregia am-<br />

battuti”. Albero storto, pino abbattuto.<br />

taglio di tutti i pini. In comune erano con-<br />

salute dei pini”. Ma allora chi ha parla-<br />

bientalista, non rompa troppo le scatole.<br />

La tristissima storia ebolitana inizia<br />

vinti che gli alberi tagliati fossero solo un<br />

to a sproposito Ma non è finita. L’as-<br />

Con le befane sui pattini in piazza della<br />

prima di Natale. Uno sciagurato pino<br />

paio, al massimo quattro pini”. Ne hanno<br />

sessore all’ambiente, infatti, si è ritrova-<br />

Repubblica, il mondo di Patty al Palase-<br />

della scuola Salita Ripa, 60 anni di età, su<br />

segati 10, invece. Di pini. Tutti sani. E’<br />

ta un’alleato inatteso: il Wwf. Dalle pa-<br />

le e le passerella di Maria Giovanna<br />

per giù, si è distratto un attimo e ha perso<br />

probabile che tra il Mondo di Patty al Pa-<br />

gine del Mattino, infatti, Vincenzo Ar-<br />

Elmi nel presepe vivente, lei veramente<br />

un ramo. Era attaccato al suo tronco. Il<br />

lasele, le befane sui pattini in piazza, la<br />

menante ha dichiarato: “i pini non sono<br />

crede che M al quadrato (Melchionda e<br />

vento forte, un po’ di artrite, l’anagra-<br />

passerella di Maria Giovanna Elmi nelle<br />

alberi auctoni (della zona). Hanno fatto<br />

Mazzara) abbiano avuto il tempo per<br />

fe non più favorevole, ne hanno provo-<br />

capanne del presepe, nè l’assessore Maz-<br />

bene a tagliarli”. A leggere la dichiara-<br />

una riunione, cinque minuti per discu-<br />

cato il crollo. Per un ramo caduto, è par-<br />

zara nè il candidato Melchionda, abbia-<br />

zione di Armenante, a Legambiente si<br />

tere sui pini da tagliare A Eboli, prima<br />

tita al “shoa” dei pini del Salita Ripa.<br />

no avuto il tempo per visitare il cortile di<br />

son messi le mani nei capelli: “Quei pini-<br />

si taglia. Poi si discute. E se si scopre l’er-<br />

Cade un ramo, si demolisce l’albero. E’<br />

Salita Ripa. E magari frenare il taglio dei<br />

spiega Rocco Tasso- sono alberi tipici<br />

rore Ingrato fu quel pino “flaccido” che<br />

accaduto davvero. A Eboli, in provincia<br />

10 pini più sani di Eboli. La sensazione,<br />

del Mediterraneo”. Comunque sia. Co-<br />

smarrendo un ramo, in un giorno di<br />

di Salerno. E’ come se l’assessore Mazza-<br />

infatti, è proprio quella. Al primo tronco<br />

munque la pensi Legambiente. La sto-<br />

tempesta e mareggiate, provocò il taglio<br />

ra buchi una gomma dell’auto, lungo<br />

tagliato, è venuto fuori che i pini tutto<br />

ria è chiusa. Gli alberi sono stati taglia-<br />

di tutto il filare, il suo suicidio e la ghi-<br />

le dissestatissime strade ebolitane (pro-<br />

erano, tranne che malati. Al secondo ta-<br />

ti. Per un ramo distratto che nel basso<br />

gliottinamento dei suoi nove fratelli. Tri-<br />

vinciali e comunali). E che fa<br />

glio effettuato si è pure scoperto che non<br />

cadde. Dei pini non c’è più traccia. Qual-<br />

stezza immane. Ma siamo a Eboli. E<br />

Invece di cambiare la ruota, l’assessore ta-<br />

tutti gli alberi erano pericolisi, piegati<br />

che politico dice pure che il cortile della<br />

questo passa il convento. Occhio agli al-<br />

glia la macchina a metà. A Salita Ripa è<br />

e con rami cadenti. Ma per non sconten-<br />

Salita Ripa è ora più bello. Tanto per sba-<br />

beri. Se ne avete uno nel giardino di<br />

capitato più o meno questo. Hanno ta-<br />

tare il filare di pini, li hanno fatti fuori<br />

vare un po’ con il sindaco. A noi, il cor-<br />

casa. Ed è leggermente storto, chiamate<br />

gliato 10 pini, per un ramo caduto. “La<br />

tutti. L’assessore Mazzara non si perde<br />

tile della Salita Ripa, trasmette una tri-<br />

il prete e dategli l’estrema unzione.<br />

cosa più sensazionale, se così la voglia-<br />

d’animo. Difende la sua linea “stragi-<br />

stezza unica. Non solo per le bugie dei<br />

Francesco Faenza


Sele<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 19<br />

In un modo diverso, poteva iniziare. Ma<br />

dal vecchio non si discosta troppo. Il<br />

nuovo decennio ci ripresenta i vecchi politici,<br />

le loro manie, le molte bugie e le<br />

tante fesserie del 2009. Prendete il liceo<br />

artistico. Ne hanno parlato tutti. Scaricandosi<br />

le colpe a vicenda. Prendendosi i<br />

meriti per la conservata autonomia. Ma la<br />

vera battaglia è stata persa. Il liceo artistico<br />

lascia il centro storico. Perchè la politica<br />

ha ceduto. Alla contabilità dei tecnici.<br />

Ai bilanci in rosso. All’incapacità di programmare.<br />

Liceo artistico, Pdl e Pd, voto 3: L’assessore<br />

provinciale Carpentieri declassa il liceo<br />

artistico, lo accoppia al Magistrale di Campagna<br />

e ne cancella l’autonomia. Sorpresa<br />

generale. “L’accordo era un altro- scrive il<br />

preside Giordano- con il sindaco Melchionda<br />

avevamo pensato a un accorpamento<br />

tra liceo classico e liceo artistico”.<br />

L’accordo raggiunto a Eboli, pare, non sia<br />

mai stato comunicato a Salerno. E così,<br />

l’assessore provinciale si è messo a fare il<br />

ragioniere. Ha tagliato i rami secchi. Accorpando<br />

liceo artistico e magistrale di<br />

Campagna. Esplosa la protesta, la provicncia<br />

ha fatto retromarcia. E il liceo artistico<br />

ha mantenuto l’autonomia amministrativa.<br />

E’ iniziata quindi la bagarre sui meriti.<br />

“Sono stato io a far restituire l’autonomia<br />

all’artistico” ha dichiarato Martino<br />

Melchionda, sindaco di Eboli. A sbeffeggiarlo<br />

ci ha pensato Fausto Vecchio (Pdl):<br />

“Melchionda arriva in ritardo, come al solito.<br />

La notizia è vecchia di tre giorni. Il<br />

liceo artistico<br />

resta autonomo grazie all’impegno del<br />

Pdl”. Botta e risposta. Destra e sinistra. Non<br />

senza il centro: “Se l’artistico resta autonomo,<br />

deve ringraziare l’impegno dell’Udc.<br />

Io e Pierino Infante- dichiara Paolo<br />

Polito- abbiamo lavorato a lungo per far<br />

cambiare idea all’assessore Carpentieri”.<br />

Resta un dubbio. Una domanda finale.<br />

Le pagelle ebolitane<br />

Come mai il sindaco e tutti gli altri politici<br />

non si sono così rizelati quando il liceo artistico<br />

è stato<br />

trasferito dalla storica sede di Sant’Antonio<br />

all’anonimo edificio di via Pescara, dove<br />

condivide aule e laboratorie con i ragazzi<br />

del professionale Aldo Moro.<br />

Eppure il sindaco e molti politici avevano<br />

minacciato mari e monti, in estate, con la<br />

scuola chiusa, se l’artistico fosse stato sfrattato<br />

dal centro storico. A sfratto realizzato,<br />

Melchionda ha perso le catene, per incatenarsi<br />

alla<br />

Provincia. Cariello sta cercando il numero<br />

dell’arcangelo, assesor Gabriele. E il centro<br />

così attivo per l’autonomia del liceo artistico<br />

ancora non ha capito<br />

se il cambio di istituto è più di destra o di<br />

sinistra. Finale indegno.<br />

Asis, voto 4: acqua gialla dai rubinetti.<br />

Emozioni forti nei bicchieri ebolitani. Da<br />

Fontanelle al Paterno, la zona ovest di Eboli<br />

si ritrova con l’acqua putrida nei rubinetti<br />

di casa. Il primo episodio viene denunciato<br />

il 30 dicembre scorso. Alla prima sorsata<br />

cinese, l’amministratore dell’Asis, Gino<br />

Cioffi (voto 4), promise che il fenomeno sarebbe<br />

rientrato subito. Per la serie, aggiustiamo<br />

qui, rattoppiamo là e tutto si risolve.<br />

Passato Capodanno, il problema si è riproposto<br />

altre due volte. A quanto pare, infatti,<br />

non è un problema di tubature ma di<br />

pozzi. La zona ovest di Eboli (Paterno, Fontanelle<br />

e Grataglie) sorseggia acqua dalla<br />

colorata provenienza. In attesa di un chiarimento,<br />

vorremmo capire perchè è stata<br />

nascosta la verità il 30 dicembre scorso,<br />

visto che il problema era veramente serio.<br />

Bastava ammettere il danno, la contaminazione,<br />

quel che era accaduto. Senza arrampicarsi<br />

sugli specchi.<br />

Candidature alle comunali: voto 3. Sono<br />

troppi, i candidati a sindaco: Melchionda,<br />

Cariello, Rosania, per il centrosinistra; Di<br />

di Francesco Faenza<br />

Benedetto, Vecchio, Rocco, Cardiello, Clemente,<br />

Bisogno, D’Aniello e Busillo, per il<br />

centrodestra.<br />

Predicano tutti l’unità, ma ognuno va per<br />

conto suo. E guai a fare un passo<br />

indietro, a realizzare un po’ di sana sintesi.<br />

Del bipolarismo non vogliono sentir parlare.<br />

Di Carmelo Conte a sinistra con Bassolino,<br />

o a destra, con Caldoro, attendono<br />

tutti l’esito, trattenendo il fiato. Di programmi,<br />

finora, se ne è parlato poco.<br />

Ecoballe da rimuovere, mareggiate da trattenere,<br />

piano regolatore da eseguire. Sembra<br />

tutto dimenticato. Di sondaggi fasulli,<br />

ne sono spuntati già tre. Non si sa chi li fa,<br />

questi sondaggi. Il primo è stato elaborato<br />

al bar Rifrullo, dalla società Massimo<br />

friends, è calcolava con complicate somme<br />

algebriche, l’approdo di Cariello al ballottaggio,<br />

in attesa di scoprire l’avversario. Ingrati<br />

amici. Il mago Othelma dà Cariello<br />

vincente al primo turno. Ma non si è capito<br />

se parlasse di burraco o scala a 40. Il secondo<br />

sondaggio è stato elaborato su Facebook.<br />

E vede Franco Cardiello in vantaggio<br />

su Fausto Vecchio.<br />

Di soli due punti. Con Busillo distanziato,<br />

in attesa di trapianto di fegato. Il terzo sondaggio,<br />

rianima Busillo. A “sparare” cannonate<br />

è Antonio Lubritto. “Con Telesalerno,<br />

abbiamo fatto un sondaggio” voto tre a<br />

Renato Santese per la silente complicità. E<br />

cosa dice il sondaggio “Che Busillo è il<br />

candidato più gradito nel centrodestra” l’ha<br />

buttata lì Lubritto, come se giocasse i 10<br />

numeri a Win For Life. Si attende ora il<br />

quarto sondaggio.<br />

La quarta bufala. Verrà resa pubblica nelle<br />

prossime ore. Chi non ha argomenti, a questo<br />

si appiglia. Alla propaganda fumosa. Al<br />

cerimoniale modello Ceausescu. Alle processioni<br />

con i dipendenti delle società<br />

miste o convenzionate. Alle pizze gratis e<br />

alle bollette pagate in cambio di un voto. Il<br />

peggio del peggio. Con o senza sondaggio.<br />

MIGRANTI. Due luoghi, la stessa tragedia<br />

San Nicola Varco e Rosarno, storie di diseredati<br />

Stesse scene. Stessi volti. Stesse barricate.<br />

Identica militarizzazione. Da Rosarno a San<br />

Nicola Varco, la mezzaluna colonizzata<br />

dagli schiavi della Piana del Sele. Li aspettavano<br />

di notte. Arrivarono alle 8 del mattino.<br />

Oltre 60 mezzi blindati e 650 uomini<br />

tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e perfino<br />

la forestale per procedere allo sgombero<br />

coatto di oltre mille immigrati di colore<br />

ed alla tabula rasa delle favelas di San Nicola<br />

Varco. «Chi entra è morto, chi esce è<br />

appena nato». La scritta è in arabo. Campeggiava<br />

su uno dei muri all’ingresso. Suonava<br />

quasi come un avvertimento per i<br />

nuovi arrivati. Liberazione per quei pochi<br />

che riuscivano a scappare.<br />

Diseredati. Ghettizzati. Clandestini. Rifugiati.<br />

Terroristi (). Gente vomitata dalle loro<br />

terre e spedita all’inferno, tra parquet d’immondizia<br />

e pennnellate di fango. Dio solo<br />

sa quanti ne erano: mille e forse anche di<br />

più. Marocchini, tunisini, magrebini. Potevano<br />

finire in una serra di pomodori a Ragusa<br />

o in Puglia e invece seguirono le orme<br />

di Cristo: si fermarono ad Eboli, poco più<br />

in là, a San Nicola Varco, nelle cascine abbandonate<br />

attorno ad un vecchio silos di<br />

granaio. A due passi da un enorme capannone.<br />

Un mercato ortofrutticolo di proprietà<br />

della Regione Campania costato la bellezza<br />

di 20 miliardi di vecchie lire e mai<br />

entrato in funzione. Sullo sfondo, a perdita<br />

d’occhio, i campi e le serre delle multinazionali<br />

dell’agroalimentare.<br />

Disperati del mare approdati nel regno delle<br />

mozzarelle e dei beauty farm, in questo<br />

scorcio di periferia dove ti alzi alle 4 del<br />

mattino, prendi la bici e ti fai spedito 30 km<br />

fino al primo “caporale”. E’ lui che ti prende<br />

e ti fa lavorare in cambio di una percentuale<br />

tra i 20 ed i 25 euro. Predoni nel regno<br />

delle fragole e dei fiori – se ti va bene – ma<br />

puoi finire sotto una serra di pomodori e<br />

spezzarti la schiena per un tozzo di pane o<br />

morire di fatica senza che nessuno ti dia<br />

una sepoltura perché sei clandestino. Come<br />

il marocchino trovato una sera in un vagone<br />

della ferrovia: era cadavere da almeno<br />

un mese, ma per l’economia della Piana del<br />

Sele semplicemente due-braccia da rimpiazzare.<br />

Vengono prima truffati e poi resi<br />

clandestini in loco. E’ la stessa legge Bossi-<br />

Fini a suggerire il percorso da compiere:<br />

l’unico modo per avere un visto d’ingresso<br />

è la chiamata nominale in Marocco da<br />

parte delle aziende del settore. Che ovviamente<br />

non può che avvenire tramite intermediatori<br />

(i caporali) della stessa nazionalità<br />

dei migranti. Paghi 5-6000 euro da spartire<br />

tra committente e caporale. Quando poi<br />

arrivi ed hai otto giorni per convertire il<br />

visto in permesso di soggiorno, l’azienda<br />

scompare. Le conviene di più riassumerti<br />

dopo, clandestino e in nero. E’ una truffa<br />

che attraversa tutta l’Italia: lo scorso anno<br />

su 8000 domande verificate dalle prefetture,<br />

migliaia si riferivano a società fittizie che<br />

non avevano nessuna possibilità di assumere,<br />

secondo i dati forniti da Radio Vostok.<br />

Mentre la mattina del 12 novembre scorso<br />

si completa lo sgombero il sindaco bassoliniano<br />

di Eboli, Martino Melchionda, parla<br />

di una «necessaria opera di bonifica per tutelare<br />

il benessere dei cittadini». Carne<br />

umana da macellare e spedire altrove. La<br />

transumanza dei corpi infetti. L’ultima immagine<br />

della dignità umana scarnificata<br />

dalla politica.<br />

Giuseppe Napoli<br />

MODA<br />

Passaro Sposa sfila<br />

a Salerno<br />

Grande successo di pubblico alla Sfilata<br />

di Passaro Sposa che si è tenuta al<br />

Teatro Augusteo di Salerno nella giornata<br />

di ieri, domenica 10 gennaio. Non<br />

la solita sfilata, con questo evento si è<br />

voluto dar risalto all’eleganza e alla tradizione<br />

di un marchio storico.<br />

La serata si è aperta con un suggestivo<br />

filmato che da un lato ha messo in evidenza<br />

la tradizione dell’Azienda e dall’altro<br />

ne ha esaltato l’innovazione e<br />

l’eleganza.<br />

LA FAMIGLIA PASSARO<br />

Il filmato è stato realizzato con lo stile<br />

fashion e ultracontemporaneo dei redazionali<br />

di moda delle migliori testate<br />

giornalistiche televisive, esaltando<br />

nel contempo, le immagini d’epoca<br />

rappresentative del marchio Passaro, in<br />

un connubio tra tradizione ed innovazione.<br />

Connubio che è stato il vero<br />

protagonista della serata.<br />

Dopo il filmato di apertura, 6 bellissimi<br />

quadri di ispirazione cinematografica<br />

hanno fatto da cornice alla meravigliosa<br />

collezione. Settantaquattro gli<br />

abiti dalle linee diversissime in grado di<br />

incontrare il gusto di tutte le spose.<br />

Al primo quadro, “Colazione da Tiffany”<br />

per la donna sofisticata e nel contempo<br />

sbarazzina sono seguiti quelli<br />

ispirati a “Titanic” e “Maria Antonietta”<br />

per le donne più romantiche e sognatrici.<br />

Il quarto quadro, “Sabrina” per<br />

la sposa che ama l’intramontabile eleganza<br />

del classico; il quinto quadro,<br />

ispirato a “Pretty Woman”, per la<br />

donna che ama sottolineare la sua sensualità.<br />

L’ultimo, ispirato al “Gattopardo”,<br />

per la donna che ama i dettagli<br />

preziosi e raffinati. Passaro Sposa Couture,<br />

Valentino, Vera Wang, Pronovias,<br />

Blumarine, Atelier Aime’e e Riva sono<br />

state solo alcune delle griffe italiane ed<br />

internazionali protagoniste della sfilata.<br />

Seta, tulle e chiffon i tessuti utilizzati<br />

per rendere gli abiti fluidi ed eleganti.<br />

Non i soliti accessori o le solite acconciature<br />

hanno completato questi splendidi<br />

abiti, ma i preziosissimi veli o i<br />

diademi o i sofisticatissimi cappelli di<br />

tutte le forme e dimensioni. Tutti i dettagli<br />

sono stati curati nei minimi particolari<br />

grazie alla grande maestria della<br />

signora Pinella Passaro.


20<br />

Battipaglia<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

Ztl, è scontro<br />

Zona a traffico limitato tra sondaggi e proteste<br />

Una città divisa in due o forse<br />

no. Forse una semplice contrapposizione<br />

cittadinanzacommercianti,<br />

o forse nemmeno.<br />

Insomma, è dal taglio<br />

del nastro del “Natale a Battipaglia”<br />

che la Zona a Traffico<br />

Limitato istituita sulla centrale<br />

Via Mazzini nel centro battipagliese,<br />

non ha cessato di<br />

creare polemiche e dibattiti.<br />

Da un lato, come detto i commercianti,<br />

contrari da sempre<br />

al passeggio ma a favore del<br />

passaggio (auto, camion, pullman,<br />

motorini) che ingolfano<br />

la strada centrale di Battipaglia.<br />

Dall’altro i cittadini,<br />

l’Amministrazione e le associazioni<br />

ambientaliste, che da<br />

sempre si augurano di trovare<br />

pedonabile il “corso” cittadino.<br />

La polemica rilanciata<br />

varie volte da quotidiani e comunicati<br />

stampa a firma del<br />

Sindaco è rimbalzata un po’<br />

sulla bocca di tutti. Di pochi<br />

giorni fa un sondaggio-referendum<br />

in formato tascabile,<br />

realizzato fronte strada dal<br />

Punto Pdl cittadino. ZTL SI’,<br />

ZTL NO, nulla di più. Si legge<br />

dallo spoglio che a favore<br />

sono la stragante maggioranza<br />

dei cittadini-passanti che<br />

hanno votato. Su 366 voti ben<br />

306 SI e solo 60 NO. Percentuali<br />

da far arrossire i bulgari.<br />

Ma come si sa questi sondaggi<br />

a volte rappresentano solo<br />

provocazioni, senza volercene,<br />

non possono certo rappresentare<br />

campioni tali da poter<br />

rappresentare sul serio l’opinione<br />

della cittadinanza. Eppure<br />

anche questo è un dato<br />

da inserire nella querelle di<br />

cui ci interessiamo. C’è poi chi<br />

va oltre, come il circolo cittadino<br />

di Legambiente, che<br />

anche alla luce dei preoccupanti<br />

livelli di PM10 nell’aria<br />

del centro cittadino, spinge<br />

per un restyling stile “Corso<br />

Vittorio Emanuele”, con una<br />

pavimentazione adeguata ad<br />

un passeggio costante lungo<br />

ogni week end dell’anno.<br />

Questa proposta mantiene,<br />

tuttavia, l’apertura del transito<br />

agli autoveicoli nei giorni<br />

feriali, pronto ad essere interrotto<br />

nei fine settimana e nei<br />

giorni festivi.<br />

Sul tema l’Amministrazione<br />

nicchia, cercando di dare un<br />

colpo al cerchio e una alla<br />

botte, tentando cioè di accontentare<br />

sia i cittadini-pedoni,<br />

sia i commercianti. Tra questi<br />

ultimi, però, non c’è solo chi<br />

si professa “integralista dell’auto<br />

nel negozio”, alcuni – i<br />

più ragionevoli – aprono all’Amministrazione,<br />

chiedendo<br />

però che il sistema Ztl sia<br />

introdotto in una più ampia<br />

progettazione che preveda<br />

parcheggi gratuiti, navette e<br />

un arredo pubblico che renda<br />

piacevole lo shopping a piedi.<br />

In fondo, da quando il Carrefour<br />

e gli altri mille centri<br />

commerciali (che ormai spuntano<br />

come funghi) hanno<br />

aperto i battenti, a Battipaglia<br />

i negozi sono sempre più desolatamente<br />

vuoti; e allora sì<br />

che un argomento del genere<br />

diventa cruciale per la decadente<br />

economia battipagliese.<br />

Valerio Calabrese<br />

A PARER MIO<br />

I malavoglia<br />

di ERNESTO GIACOMINO<br />

Giù le mani dagli statali. E<br />

pure la bocca, va’. O soprattutto<br />

quella. Insomma: basta<br />

chiacchiere, sospetti, avvertimenti<br />

più o meno velati: la<br />

gente in organico al Comune<br />

di Battipaglia lavora tutta,<br />

nessuno escluso. Anzi: negli<br />

ultimi tempi, che c’era da dare<br />

una raddrizzata seria alla baracca,<br />

ci sono state pure svariate<br />

performances non dovute,<br />

non per timore di strigliate<br />

ma semplicemente per amore<br />

della città.<br />

Questo, in sintesi, il messaggio<br />

del duro manifesto apparso<br />

la vigilia di Natale per le<br />

strade battipagliesi, a firma<br />

congiunta dei sindacati confederali<br />

CGIL, CISL e UIL, alla<br />

fine di un trimestre abbondante<br />

di polemiche fra Sindaco<br />

e rappresentanti vari dei dipendenti<br />

comunali.<br />

Come dire, fino a poco tempo<br />

fa si credeva che un Sindaco<br />

di sinistra avverso ai sindacati<br />

fosse un fatto altamente improbabile,<br />

nel contesto sociale<br />

e politico italiano. Pensare<br />

poi che quello stesso Sindaco<br />

non avesse facoltà di esprimere<br />

perplessità circa il buon<br />

operato degli uffici comunali<br />

pareva pura utopia. Tanto più<br />

che una della motivazioni indicate<br />

alla base di tale veto è<br />

tanto scontata quanto semplice:<br />

Santomauro non potrebbe<br />

criticare i “suoi” impiegati<br />

perché nel trentennio passato<br />

era segretario comunale, con<br />

sospetto d’ingerenza – diretta<br />

o meno, ufficiale o pressappoco<br />

– nella scelta di chi assumere,<br />

dove impiegarlo e come<br />

gestirlo.<br />

Un discorso che non fa una<br />

piega, ovviamente. Se compri<br />

una macchina, giacché la decisione<br />

è stata tua, poi non<br />

CONTINUA A PAGINA 22


Pontecagnano<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 21<br />

AEROPORTO SALERNO COSTA D’AMALFI. Triste bilancio<br />

Pochi passeggeri e per il 2010 meno voli<br />

Partire dall’aeroporto Salerno<br />

Costa d’Amalfi per Milano o<br />

Verona può trasformarsi in una<br />

traversata in solitario. Poco più<br />

di cinquecento imbarchi per<br />

Milano, tra volo di andata e<br />

quello di ritorno, per una media<br />

giornaliera di otto viaggiatori a<br />

bordo, cifre ancor più basse per<br />

il volo diretto a Verona, tenendo<br />

conto che si trattava di un<br />

collegamento non quotidiano.<br />

A parte il ‘pienone’ dei voli durante<br />

le festività Natalizie solo<br />

in rare occasioni aerei che potrebbero<br />

trasportare cinquanta<br />

passeggeri, partono con venticinque,<br />

massimo trenta persone<br />

a bordo. Secondo i dati forniti<br />

dalla Filt-Cgil, le tratte coperte<br />

dalla Air Dolomiti chiudono<br />

male l’anno con voli<br />

anche con un solo passeggero.<br />

“Sono numeri che ci preoccupano<br />

— conferma il segretario<br />

provinciale della Filt-Cgil Vito<br />

Luciano — e che rendono questa<br />

infrastruttura praticamente<br />

inutile. Facciamo appello alle<br />

istituzioni locali affinché pianifichino<br />

finalmente una gestione<br />

manageriale dello scalo, al<br />

fine di trasformarlo in un nodo<br />

cruciale per lo sviluppo di tutta<br />

la provincia di Salerno”.<br />

AUGUSTO STRIANESE<br />

Come già avevamo accennato<br />

in questi mesi per il piccolo aeroporto<br />

il competitors maggiore<br />

è indubbiamente l’ Alta Velocità<br />

appena inaugurata. Per<br />

un professionista è più comodo<br />

e, in alcune occasioni, anche<br />

più economico viaggiare in<br />

treno piuttosto che in aereo: chi<br />

si sposta per motivi di lavoro (il<br />

flusso da e per l’aeroporto è per<br />

lo più di tipo business) preferisce<br />

essere in mattinata a Milano<br />

piuttosto che partire alle 14:50,<br />

unico volo disponibile, e arrivare<br />

alle 16:45.<br />

Il vettore del gruppo Lufthansa<br />

alla luce dei fatti ha deciso da<br />

martedì scorso di ridurre da<br />

sette a cinque i voli settimanali<br />

su Milano (sono attualmente indisponibili<br />

martedì e giovedì) e<br />

da cinque a tre quelli per Verona<br />

che partiranno solo nei giorni<br />

dispari alle 15:00. Il sindaco<br />

di Pontecagnano nonché Presidente<br />

dell’Aeroporto, Ernesto<br />

Sica, accusa: “Sin dall'inizio ho<br />

ribadito ad Air Dolomiti che gli<br />

orari da loro voluti per il collegamento<br />

Salerno-Malpensa<br />

erano sbagliati, pur ritenendo<br />

questa tratta fondamentale per<br />

il futuro dello scalo salernitano.<br />

È evidente che i dati relativi al<br />

numero di passeggeri a bordo è<br />

sintomatico di un errore clamoroso<br />

ed oggi si evidenzia<br />

tutta l'inutilità di un collegamento<br />

a quell'orario: sono i salernitani<br />

a dover andare a Milano<br />

e non i milanesi a venire<br />

a Salerno".<br />

Anche l’ex Strianese ha commentato<br />

i dati “inconfutabili”<br />

invitando tutti a parlare meno<br />

di consigli di amministrazione,<br />

di presidenze e vice presidenze<br />

e promuovere di più una<br />

struttura che copre due tratte<br />

nazionali. La mancanza di un<br />

piano di comunicazione adeguato<br />

è per Strianese tra le maggiori<br />

cause del fallimento tanto<br />

che ancora oggi c’è non sa se<br />

l’aeroporto sia aperto e funzionante.<br />

“E’ mancata poi anche<br />

quella filiera tra istituzioni, associazioni<br />

di categoria e tour<br />

operator per la promozione<br />

dello scalo.- ha aggiunto- Dobbiamo<br />

quindi dirigere gli sforzi<br />

in quella direzione, altrimenti<br />

anche Air Dolomiti potrebbe<br />

andare via da Salerno”. Per l’ex<br />

assessore provinciale ai trasporti<br />

Gianpaolo Lambiase la<br />

potenziale concorrenzialità<br />

dello scalo sarà possibile solo<br />

con l’inserimento in una rete<br />

regionale dei trasporti: “L’asse<br />

con Napoli Capodichino- che<br />

ormai non regge più l’attuale<br />

traffico aereo - lo trasformerebbe<br />

nel primo tra i piccoli aeroporti<br />

d’Italia, con un bacino potenziale<br />

di oltre un milione di<br />

passeggeri l’anno. Ma ad oggi<br />

questo discorso non è stato affrontato,<br />

anzi si è pensato di più<br />

a chi e a come si dovesse gestire<br />

questa infrastruttura<br />

Tiziana Troisi<br />

BATTIPAGLIA<br />

“Orti di città”<br />

L’importante strumento<br />

a favore degli<br />

anziani<br />

ARCHEOLOGIA.<br />

L’Antece decollato<br />

Domina la Valle del Sele dall’alto<br />

della Costa Palomba, ubicata<br />

nel Comune di Sant’Angelo<br />

a Fasanella. Lo chiamano<br />

l’Antece, termine mutuato dal<br />

dialetto locale, come a dire,<br />

immobile a mo’ di stoccafisso.<br />

E l’Antece è statico, ma carico<br />

di fascino, trattandosi di fatto<br />

di un guerriero scolpito nel calcare<br />

degli Alburni, nel cuore di<br />

un castrum a 1125 m s.l.m.<br />

La datazione della scultura rupestre<br />

è incerta, forse espressione<br />

delle genti Lucane insediatesi<br />

nel V sec. a.C. nella regione<br />

che da loro prese il<br />

nome, Lucania, appunto. Egli,<br />

vestito di chitone e protetto<br />

dallo scudo rotondo degli opliti,<br />

rigido nella sua frontalità arcaica,<br />

si ergeva a testimone<br />

oculare di quella fetta di<br />

mondo mediterraneo compreso<br />

tra la costa tirrenica, la ionica<br />

e l’adriatica e vivacizzato<br />

dalla presenza dei Sibariti di<br />

Posidonia o dei Focesi di Elea,<br />

come degli Spartani di Taranto<br />

o degli Ateniesi di Turi, piuttosto<br />

che dei Tirreni di Picentia<br />

piuttosto che della stessa cultura<br />

osca. Oggi è ancora possibile<br />

ammirare l’Antece che, ora<br />

come allora, si leva a controllo<br />

dei traffici, dei valichi e delle<br />

strade che attraversano la piana<br />

L’ANTECE DI SANT’ANGELO A FASANELLA<br />

del Sele e il Vallo di Diano,<br />

fisso a scrutare le genti di diverse<br />

culture che in antiquo<br />

percorrevano l’Italia meridionale<br />

da est a ovest. Tanti dunque,<br />

e non solo Lucani, saranno<br />

saliti fin lassù a porgere una<br />

preghiera, a officiare un sacrificio<br />

propiziatorio per avere il<br />

favore del dio Alburnus, e la<br />

presenza di un’ara sacrificale<br />

con canale di scolo e di pozzetti<br />

funzionali al culto, avvalorano<br />

questa ipotesi di ‘luogo<br />

sacro’, benché non siano<br />

mai state effettuate delle ricerche<br />

sistematiche per<br />

datare precisamente il<br />

contesto e ricostruirne le<br />

fasi di frequentazione.<br />

Agli inizi del secolo scorso<br />

il Guerriero di Costa Palomba<br />

è inoltre stato mutilato<br />

della testa, decollato,<br />

mentre intorno l’erba alta<br />

non consente una visita<br />

agevole. Nonostante ciò è<br />

ancora meta degli amanti<br />

delle passeggiate ad alta<br />

quota, come della curiosità<br />

degli esperti e orgoglio<br />

della comunità di Sant’Angelo<br />

a Fasanella. Ha attraversato<br />

i secoli l’Antece .<br />

Un tempo ha veduto gli<br />

Etruschi trattare con Egiziani<br />

e Sardi, ha intravisto<br />

poi i Saraceni, conosciuto le<br />

truppe di Federico II e più di recente<br />

gli Americani e seguito di<br />

certo le fasi dell’operazione<br />

Avalanche, ha visto sicuramente<br />

anche gli immigrati ammassati<br />

a San Nicola, assoggettati<br />

ai caporali e quindi dispersi<br />

nella Piana del Sele. Avrà pensato<br />

alle parole di Santo Mazzarino,<br />

quando scrive: “Qui, in<br />

Italia, lo scambio culturale, che<br />

già in epoca preistorica […]doveva<br />

essere notevole, diventava<br />

sempre più intenso, ché le<br />

popolazioni «mediterranee»<br />

non erano assimilate o assoggettate<br />

o distrutte, ma continuavano<br />

a vivere con le sopravvenute<br />

indoeuropee. L’Italia<br />

fu la terra in cui l’incontro e<br />

la collaborazione di varie facies<br />

culturali divenne un aspetto,<br />

anzi «l’aspetto» della storia<br />

antica” (S. Mazzarino, Dalla<br />

monarchia allo stato repubblicano,<br />

Rizzoli, 1992).<br />

Chissà cosa avrà pensato, avrà<br />

trovato curioso un dispiegamento<br />

di forze degno di un battaglione<br />

per quattro poveracci<br />

affamati e sfruttati, oppure forse<br />

non ha veduto niente, decapitato<br />

com’è si sarà rigirato dall’altra<br />

parte senza assistere, imbarazzato,<br />

alla vicenda – lui<br />

che ne avrà viste tante – , per<br />

poi udire con altrettanto imbarazzo<br />

gli spari di Rosarno.<br />

Medusa Cha Cha Cha<br />

Chiunque voglia segnalarci notizie<br />

e curiosità intorno al patrimonio<br />

culturale di Salerno e provincia,<br />

o semplicemente riguardo<br />

a siti poco noti o per nulla, non<br />

esiti a contattare la “Medusa” al<br />

seguente indirizzo e-mail:<br />

medusachachacha78@libero.it<br />

Tutto pronto per gli orti urbani a<br />

Battipaglia. L’idea di istituire<br />

anche nella città della Piana del<br />

Sele il progetto di inclusione sociale<br />

rivolto ad anziani, scolaresche<br />

e disabili, inprontato sull’agricoltura<br />

biologica e sociale,<br />

è nato da un’azione che Legambiente<br />

da diversi anni spinge sul<br />

territorio regionale. In particolare,<br />

proprio di recente la Regione<br />

Campania, su impulso della stessa<br />

associazione ecologista, ha destinato<br />

un finanziamento di 1,8<br />

milioni di Euro alla realizzazione<br />

diffusa di questo progetto (1000<br />

orti per la Campania). I fondi saranno<br />

gestiti dai Piani di Zona<br />

Sociali operanti sui vari territori<br />

della Regione. Ebbene, il Comune<br />

di Battipaglia, avende recepito<br />

il progetto del circolo locale di<br />

Legambiente, ha avviato la fase<br />

istruttoria, delegando i propri<br />

tecnici a stilare un precipuo progetto<br />

in collaborazione con i responsabili<br />

dell’associazione. La<br />

parte economico-finanziaria sarà<br />

portata avanti dall’assessore<br />

Della Corte, mentre l’idea-progetto<br />

è affidata all’assessore all’ambiente<br />

e patrimonio, Massimo<br />

Casillo. Ma i tempi del<br />

bando, salvo proroghe, stringono<br />

e così, avendo individuato il<br />

terreno interessato al progetto –<br />

quello in cui si erge la torre Pizometrica,<br />

nel quartiere S.Anna<br />

– l’Amministrazione ha inteso<br />

spingere ora sul piede dell’acceleratore.<br />

Ora, dunque, la palla<br />

passa a tecnici e cercatori d’oro,<br />

ovvero chi dovrà realizzare il<br />

progetto e chi agganciare il finanziamento.<br />

Valerio Calabrese


22<br />

Sele<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010<br />

CAMPAGNA. Basso dell’Olmo, dopo il danno la beffa. Condannati per aver difeso un bene primario<br />

La denuncia sociale dell’artista Giovambattista De Angelis<br />

Roberto D’Auria, giudice monocratico<br />

del Tribunale di Salerno,<br />

Sezione Distaccata di<br />

Eboli, lo scorso 22 Dicembre<br />

ha pronunziato e pubblicato,<br />

mediante lettura del Dispositivo,<br />

una sentenza di condanna<br />

per ben 192 imputati, su<br />

292 chiamati a processo per la<br />

discarica di Basso dell’Olmo<br />

di Campagna. Una sentenza<br />

che ha fatto subito discutere in<br />

città. Tanta la delusione, perché<br />

dopo il danno, è arrivata<br />

puntualmente la beffa. Circa<br />

duecento condanne per cittadini,<br />

di certo non dei criminali!,<br />

che hanno avuto “la sola<br />

colpa” di aver difeso, tra l’altro<br />

inutilmente, perché la discarica<br />

dei veleni fu comunque<br />

realizzata!, il proprio territorio<br />

da un crimine ambientale<br />

ovvero per difendere un<br />

bene primario, la salute. Infatti,<br />

dati inequivocabili dell’OMS<br />

testimoniano che in<br />

Campania “il tasso di mortalità<br />

per tu mori, legato alle discariche<br />

a cielo aperto, abusive<br />

o autorizzate che siano, è tra i<br />

più alti d’Europa”. Fu proprio<br />

A PARER MIO<br />

GIOVAMBATTISTA DE ANGELIS<br />

ciò che alcuni mesi fa spinse<br />

addirittura lo stesso PM Carmine<br />

Olivieri a chiedere l’assoluzione<br />

per tutti gli imputati.<br />

Il 20 Ottobre 2009, poi, la<br />

parola passò alla difesa. Non<br />

nascondiamo, che, dopo tale<br />

posizione, nessuno pensava<br />

ad una sentenza così pesante<br />

nei confronti dei chiamati “a<br />

DA PAGINA 20<br />

puoi pretendere di controllarla<br />

periodicamente dal meccanico.<br />

Sarebbe eresia, sfiducia verso<br />

il concessionario, e via manifesti<br />

vari dell’Assocostruttori,<br />

Federmanutentori e Comitato<br />

Autisti Riuniti. Sposi una tizia,<br />

dopo vent’anni senti un palese<br />

odore di corna: guai a voler<br />

controllare, subito volantini e<br />

comizi e dichiarazioni varie<br />

dell’Unionbaldracche.<br />

Eccessiva suscettibilità dei dipendenti,<br />

ha poi detto qualcuno<br />

per contrappeso. Non<br />

scherziamo. Queste cose le<br />

dice chi non sa quant’è difficile<br />

vivere da emarginati, completamente<br />

avulsi dal contesto<br />

sociale che ti circonda. La conoscono,<br />

loro, la solitudine di<br />

chi esce dall’ufficio mentre gli<br />

altri ancora lavorano, e non ha<br />

nessuno con cui scambiare<br />

quattro chiacchiere al bar E<br />

l’essere costretti a dormire<br />

tutte le sante notti, senza la divertente<br />

insonnia di quei fortunati<br />

che lavorano nel privato<br />

e giocano a scarabeo con parole<br />

come mobilità, cassa integrazione,<br />

riduzioni d’organico<br />

E il non poter gioiosamente<br />

rabbrividire e grattarsi gli attributi,<br />

come tutti, alla sola<br />

pronuncia dell’espressione<br />

“crisi economica”<br />

E comunque: chiaro che, sull’altro<br />

versante, gli effetti del<br />

manifesto di protesta non si<br />

sono fatti attendere. Ad esempio,<br />

è già partita una campagna<br />

di sensibilizzazione rivolta<br />

alla cittadinanza tutta, con<br />

cui si invitano tanto l’Amministrazione<br />

che gli utenti a non<br />

presumere mai più inattività o<br />

fannulloneria di questo o quell’ufficio<br />

pubblico, a pena di vedersi<br />

il proprio atto di nascita<br />

misteriosamente mangiato dai<br />

topi. Saranno evitate le code<br />

agli sportelli, perché ledono<br />

l’immagine dell’addetto con<br />

una subdola quanto errata presunzione<br />

di lentezza: per stabilire<br />

quali cittadini servire si<br />

LA PROTESTA A BASSO DELL’OLMO<br />

di ERNESTO GIACOMINO<br />

I malavoglia<br />

procederà di volta in volta con<br />

estrazioni a sorpresa: ora un<br />

colore, ora le iniziali del cognome,<br />

ora il modello di macchina.<br />

Tutti gli utenti non in<br />

possesso dei requisiti estratti<br />

saranno coattivamente allontanati<br />

e pregati di tornare l’indomani.<br />

E ancora: per fugare<br />

ogni sospetto che un dipendente<br />

possa timbrare il cartellino<br />

al posto del collega assente,<br />

saranno incendiati tutti i<br />

cartellini e rimossa la macchinetta<br />

segnapresenze. L’ammontare<br />

complessivo degli stipendi<br />

sarà mensilmente rimesso<br />

dal Comune nelle mani<br />

del parroco rionale, che provvederà<br />

a sua volta a girarne<br />

quota ad ogni singolo addetto<br />

previa minuziosa e segreta<br />

confessione sulle ore di lavoro<br />

effettivamente svolte.<br />

<strong>Unico</strong> strappo alla regola: il sacerdote<br />

prescelto non potrà<br />

dare penitenze. E’ però ammesso<br />

quel minimo fisiologico<br />

di cresta sui buoni pasto.<br />

giudizio il 26 Febbraio 2008<br />

nell’aula bunker di Fuorni”.<br />

Fra le condanne, quella del<br />

Primo Cittadino di Campagna,<br />

Biagio Luongo. Come per<br />

lui, condanne anche per altri<br />

politici ed amministratori, ex<br />

assessori, cittadini comuni e,<br />

soprattutto, Gaetano De Simone,<br />

riconosciuto tra i promotori-protagonisti<br />

della<br />

lotta in difesa di Basso<br />

dell’Olmo. Pacata la dichiarazione<br />

alla stampa<br />

del Sindaco di Campagna:<br />

“Rispettiamo il lavoro<br />

della magistratura.<br />

Provo un sentimento<br />

di amarezza. Abbiamo<br />

difeso la città da<br />

una scelta drammatica<br />

sul terreno ambientale.<br />

Costruire una discarica<br />

in quella zona delicatissima<br />

è stato un atto<br />

grave. C’è il fiume Sele.<br />

L’acqua che irriga l’intera<br />

piana del Sele partiva<br />

da lì. Per questo<br />

abbiamo contestato<br />

quella scelta, protestando<br />

con il prefetto<br />

Catenacci e Guido Bertolaso”.<br />

Ecco, invece, cosa ha immediatamente<br />

dichiarato alla<br />

stampa Gaetano De Simone:<br />

“Faremo appello, ma fin d’ora<br />

voglio dire che sono orgoglioso<br />

per la condanna ricevuta”.<br />

Una protesta che si concluse<br />

con la morte di Carmine Iuorio,<br />

di certo moralmente il<br />

293° imputato!, il giovane che<br />

5 anni fa, il 23 febbraio 2005,<br />

fu stroncato da infarto al presidio<br />

sull’autostrada, “in una<br />

notte troppo gelida per lui, ma<br />

pure troppo importan te per<br />

non manifestare”. E non poteva<br />

cadere in un momento diverso,<br />

la presentazione, mercoledì<br />

30 dicembre 2009 nella<br />

Sala Conferenze del Comune<br />

di Campagna, del Video della<br />

performance artistica “Inquinamento<br />

Globale - Biological<br />

Milk”, Forme Plastiche in Movimento<br />

di Giovanbattista De<br />

Angelis (artista protagonista),<br />

che si avvalse della collaborazione<br />

di Aurora Cubicciotti e<br />

Donato Linzalata, presentata<br />

lo scorso 30 agosto 2009 in<br />

Piazza “Melchiorre Guerriero”,<br />

la Piazza della fontana<br />

della Chiena. “Il latte alla diossina,<br />

secondo lo storico e critico<br />

dell’arte Gerardo Pecci -<br />

venne idealmente ‘filtrato’<br />

dall’arte contemporanea e riproposto<br />

come mezzo e materia<br />

attraverso cui prendono<br />

vita rinnovate forme plastiche<br />

in movimento. La musica e la<br />

danza, incisive e pregnanti, accompagnarono<br />

tutta la performance<br />

per denunziare i mali<br />

del mondo”. In effetti, allora<br />

De Angelis, sempre secondo<br />

Pecci, partì “da una realtà in<br />

cui ogni riflessione è superflua,<br />

se non per denunciare<br />

apertamente, e con determinazione<br />

assoluta, la vergognosissima<br />

realtà di mucche che<br />

pascolano sul terreno della discarica<br />

di Basso dell’Olmo nel<br />

comune di Campagna, in provincia<br />

di Salerno”. Mucche<br />

“che mangiano quotidianamente<br />

i veleni della diossina<br />

presente nella discarica, di<br />

fronte al simulacro scultoreo<br />

dell’Homo Campanus Infelix,<br />

che sulla croce, con la maschera<br />

antigas, già denunciava<br />

apertamente lo scempio fatto<br />

da mano umana nei confronti<br />

della Natura”. In un territorio<br />

“naturale adiacente l’importante<br />

Oasi WWF di Persano,<br />

ubicata nei Comuni di Campagna<br />

e di Serre”. Una rappresentazione,<br />

quindi, che, attraverso<br />

le arti salvatrici della<br />

terra: “costringe tutte le coscienze<br />

a prendere atto che il<br />

nostro pianeta deve essere purificato<br />

da tutti i veleni, non<br />

solo chimici, ma anche politici<br />

e pseudo culturali, che inquinano<br />

la nostra quotidiana esistenza,<br />

ridando valore assoluto<br />

alla centralità dell’uomo e<br />

alla vita, in tutte le sue forme,<br />

vegetali e animali”. Dunque,<br />

con Giovambattista De Angelis<br />

“l’arte si riappropria della<br />

sua funzione sociale, per diventare<br />

momento di riflessione<br />

e di denuncia dei mali<br />

della nostra società”. Già a Salerno<br />

nell’estate 2008, con la<br />

mostra collettiva ‘Lex-Icon.<br />

Immagine di un diritto’, Aurora<br />

Cubicciotti, Giovanbattista<br />

De Angelis e Donato Linzalata<br />

“invitarono tutti a riflettere<br />

sulla donazione degli<br />

organi”. Il secondo grande<br />

momento fu la realizzazione<br />

della performance “Homo<br />

campanus infelix in Campania<br />

felix”. Anche allora, 17 Febbraio<br />

2009, De Angelis, con la<br />

collaborazione del gruppo<br />

Lex-Icon, propose “una incisiva<br />

e paradigmatica denuncia<br />

dei mali che affliggono la<br />

Campania e più in generale il<br />

nostro Mezzogiorno”. E da<br />

quell’esperienza è poi nato il<br />

senso stesso della sua nuova<br />

proposta artistica “Biologic<br />

Milk”.<br />

Mario Onesti


Gastronomia<br />

N°01 del 15 Gennaio 2010 23<br />

Viaggi e Assaggi<br />

Passione genuina e professionalità all’”Agri2000Paestum”<br />

Dopo la sosta natalizia<br />

del nostro<br />

giornale è difficile<br />

ricominciare a<br />

scrivere delle mie<br />

esperienze goderecce<br />

che effettuo regolarmente<br />

in lungo e largo nella nostra<br />

provincia. Le feste sono belle,<br />

ma alla fine tutti abbiamo da<br />

“ridire” con la nostra bilancia, i<br />

nostri vestiti vanno visivamente<br />

stretti, abbiamo tanta voglia<br />

di metterci a dieta, cerchiamo<br />

di stare il più possibile lontano<br />

da tavola. Tutte cose facili a<br />

dirsi. Io, personalmente, sono<br />

uno di quelli che è meglio fargli<br />

un vestito che invitarlo a cena.<br />

Quindi, vi lascio immaginare in<br />

che condizioni arrivo alla befana,<br />

nonostante la volontà, a parole,<br />

di mangiare poco. Così,<br />

per questo nostro primo appuntamento<br />

del 2010, non mi<br />

sono allontanato troppo da<br />

casa ed ho fatto una capatina<br />

all’Agri2000Paestum, locale<br />

che avevo già recensito nel novembre<br />

del 2003. Ci sono stato<br />

di sabato sera, infatti il ristorante,<br />

che è anche pizzeria, in<br />

questo periodo è aperto unicamente<br />

dal venerdì sera alla domenica.<br />

Invece, dal lunedì al<br />

venerdì, a pranzo, funziona<br />

come self-service. Poi, tutti i<br />

giorni dalle 6 del mattino vi si<br />

può consumare una ricca e<br />

buona colazione o semplicemente<br />

un ottimo caffè, dalle 11<br />

è il posto ideale per prendere<br />

un aperitivo con stuzzichini<br />

d’ogni genere e dalle 16 alle 18<br />

è prevista anche l’ora del tè con<br />

pasticceria secca preparata in<br />

“casa”. In pratica, dal punto di<br />

vista gastronomico sembra un<br />

autogrill, ma è sufficiente fermarsi<br />

per rendersi conto che è<br />

molto di più, meglio organizzato<br />

e più piacevole. Per arrivarci,<br />

prendendo la S.S. 18 da<br />

SALVATORE GALLO E ROBERTA<br />

ORLANDO. A DESTRAL’INGRESSO<br />

Capaccio Scalo verso nord lo<br />

troviamo ben visibile sulla destra<br />

dopo meno di un km. Vi si<br />

parcheggia molto agevolmente<br />

e per questo motivo è spesso<br />

un luogo d’incontro. Dall’ultima<br />

mia visita non c’è più la<br />

stessa gestione. Adesso, a fare<br />

gli onori di casa troviamo il<br />

giovanissimo Salvatore Gallo,<br />

insieme alla sua compagna Roberta<br />

Orlando.<br />

Salvatore, che troviamo in cucina,<br />

prima di approdare su<br />

questi “lidi” ha avuto interessanti<br />

esperienze professionali<br />

in Trentino, poi ha gestito insieme<br />

a suo zio Agostino Sica il<br />

vicino ristorante “F.lli Sica” e<br />

da meno di un anno sempre in<br />

società con lo zio hanno preso<br />

anche “il timone” di questa interessantissima<br />

struttura. Così,<br />

si è resa necessaria una suddivisione<br />

dei compiti: Salvatore<br />

si occupa dell’Agri2000Paestum<br />

e Agostino del ristorante<br />

F.lli Sica e la cosa sembra funzionare<br />

a meraviglia. Appena<br />

entrato nel locale ho immediatamente<br />

notato una calda atmosfera.<br />

Il locale è molto spazioso,<br />

a sinistra una zona riservata<br />

al bar, ben attrezzato, che<br />

è situato al centro; a destra un<br />

sontuoso camino acceso arredato<br />

con grandi divani e successivamente<br />

la sala ristorante.<br />

Qui troviamo comode sedie di<br />

vimini con cuscini verdi, tovaglie<br />

di un bel verde mare, coprimacchia<br />

e tovaglioli di colore<br />

rosso-arancio. Ad occuparsi<br />

del mio tavolo (ero solo) il responsabile<br />

di sala Giuliano<br />

Quaglia, che è stato veramente<br />

bravo e professionale: sorriso<br />

spontaneo, grande disponibilità,<br />

attento e preciso. Per intenderci<br />

il cameriere ideale per<br />

tutte le occasioni. Do un’occhiata<br />

al menu, l’offerta è unicamente<br />

terragna: antipasti, secondi<br />

e pizze, mentre i primi<br />

vengono elencati a voce in<br />

quanto cambiano quotidianamente<br />

in base ai prodotti di stagione.<br />

Poi, da poco tempo sono disponibili<br />

anche piatti di mare<br />

che variano in base al pescato.<br />

Per la scelta delle pietanze ho<br />

lasciato fare dando come indicazione<br />

che desideravo delle<br />

porzioni un po’ leggerine e<br />

debbo dire che ci sono parzialmente<br />

riuscito. Per stuzzicare<br />

l’appetito mi è arrivata una<br />

croccante bruschetta insieme a<br />

dei bastoncini di pasta<br />

lievitata e fritta. Originale,<br />

e non comune per le<br />

nostre zone, l’antipasto<br />

che mi è stato servito:<br />

uovo in camicia su letto<br />

di funghi pleurotus e ricoperto<br />

con scagliette di<br />

parmigiano. A seguire,<br />

come primo, un ben<br />

amalgamato risotto con<br />

zucca, salsiccia e formaggio<br />

di fossa e poi,<br />

come secondo, un tenero<br />

filetto di manzo in<br />

crosta con funghi porcini<br />

e verdurine brasate.<br />

Dulcis in fundo un gustoso<br />

babà alla crema. Dalla presentazione<br />

dei piatti e dal gusto ho<br />

notato una bella professionalità<br />

accompagnata da passione<br />

genuina. Come vino, dalla lista<br />

che necessita un leggero ampliamento,<br />

ho bevuto un Cannonau<br />

di Sardegna 2007 Doc<br />

delle cantine Argiolas che ha<br />

accompagnato a meraviglia la<br />

mia serata. Per una sera del genere<br />

all’Agri2000Paestum mettete<br />

in preventivo circa 30 euro<br />

a persona, veramente spesi<br />

bene.<br />

Agri2000Paestum, Via S.S.18,<br />

Contrada Cerro – 84040 Capaccio-Paestum<br />

(SA). Tel.<br />

LA RICETTA<br />

Rigatoni con<br />

ricotta di bufala e<br />

pancetta<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

360 g di rigatoni<br />

200 g di ricotta di bufala<br />

100 g di pancetta<br />

brandy<br />

un rametto di rosmarino<br />

caciocavallo stagionato grattugiato<br />

sale<br />

pepe.<br />

Preparazione:<br />

Lavare il rametto di rosmarino,<br />

strapparne le foglie e tritarle<br />

insieme alla pancetta. Rosolare<br />

il tutto in padella per<br />

qualche minuto, sfumare con<br />

due cucchiai di brandy e spegnere<br />

il fuoco. Nel frattempo,<br />

in una pentola, portare ad<br />

ebollizione l’acqua, salare e<br />

lessare la pasta. Mentre cuoce<br />

la pasta, mischiare la ricotta di<br />

bufala in una ciotola con due<br />

cucchiai di caciocavallo stagionato<br />

grattugiato, due di<br />

acqua di cottura della pasta e<br />

un pizzico di pepe macinato al<br />

momento. Scolare la pasta al<br />

dente, versarla in padella nel<br />

condimento di rosmarino e<br />

pancetta e mantecarla con<br />

poca acqua di cottura della<br />

pasta. Poco prima di spegnere<br />

unire la crema di ricotta, mischiare<br />

bene e servire subito.<br />

Vino consigliato: Marraioli<br />

2006, Aglianico Sannio Doc,<br />

Antica Masseria Venditti, Castelvenere<br />

(BN)<br />

0828.730094 – Fax 0828.727677.<br />

Diodato Buonora

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