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CILENTO<br />
Mediterraneo e<br />
mediterraneità<br />
di Giuseppe Liuccio<br />
I giorni di festa concedono lunghi momenti<br />
di relax, che consentono, qualche<br />
volta, utili riflessioni. A me tra Natale<br />
e Capodanno è capitato di pensare<br />
spesso al Mediterraneo ed alla mediterraneità,<br />
che sono invocati spesso<br />
a sbafo di retorica per facili consensi:<br />
bla bla di politici a corto di idee, flatus<br />
vocis di intellettuali orecchianti ed<br />
istrioni. Provo a dargli dei contenuti. Il<br />
concetto di Mediterraneo può vantare<br />
molte definizioni, a cominciare da<br />
quella di Platone, che parlando del<br />
grande mare della storia antica scriveva:<br />
“Stiamo tutti intorno al mare come<br />
CONTINUA A PAGINA 3<br />
CAPACCIO<br />
Auguri al sindaco<br />
Pasquale Marino<br />
Il sindaco Pasquale Marino, come di<br />
dovere, ha rivolto gli auguri ai cittadini<br />
capaccesi, ricordando quanto<br />
l’Amministrazione a sua guida abbia<br />
fatto per loro. Il resoconto delle realizzazioni<br />
- si fa per dire – si snoda in<br />
due cartelle, a fronte delle dodici del<br />
suo “ricco” Programma elettorale. Ciò<br />
ha predisposto anche noi, che amiamo<br />
la stringatezza, a soffermarci nella lettura.<br />
Alla maniera di Diogene, con il lanternino,<br />
abbiamo cercato qualcosa<br />
della sua azione, non dico di evidente<br />
e rappresentativo, ma almeno di significativo<br />
che restasse come segno di<br />
un percorso, di un’idea, di un disegno<br />
strategico.<br />
CONTINUA A PAGINA 2<br />
di Aurelio Di Matteo<br />
€ 1, 00<br />
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€<br />
0828.720114 - unicosettimanale.it - redazione@unicosettimanale.it Anno XII n° 01 del 15 Gennaio 2010<br />
EPIFANI CITTADINO<br />
CILENTANO<br />
DA SINISTRA ADA CONFORTI, GUGLIELMO EPIFANI E DON CARMINE TROCCOLI<br />
I tredici bambini della scuola elementare di Sacco sono tutti dietro al cartello “Benvenuto<br />
al nuovo cittadino”, Epifani va a salutarli e si commuove, quando gli dicono<br />
che la scuola è tutta lì e che la vogliono chiudere. Don Carmine Troccoli, il<br />
rettore del santuario della Madonna della Neve, gli illustra le opere d’arte contenute<br />
nella bella chiesa di S. Silvestro e gli regala tre libri sulla storia del paese.<br />
ORESTE MOTTOLA A PAGINA 4<br />
Maria, madre<br />
della fede<br />
Maria, madre discreta della fede<br />
“Beata te perché hai creduto”, sono le<br />
parole di saluto della cugina a Maria<br />
ARTICOLO A PAGINA 17<br />
di Luigi Rossi<br />
Il mare d’inverno<br />
porta via la spiaggia<br />
di Lucio Capo<br />
Spiagge scomparse, lidi distrutti, strade<br />
cancellate dalla furia dei marosi,<br />
tutto come previsto.<br />
ARTICOLO A PAGINA 12<br />
CAPACCIO<br />
Amministrazione:<br />
dalla pianificazione<br />
all’attuazione<br />
CARMINE PALUMBO A PAGINA 5<br />
EBOLI<br />
Per un ramo caduto<br />
abbattuti dieci pini<br />
FRANCESCO FAENZA A PAGINA 18<br />
SALA CONSILINA<br />
Intervista a<br />
Domenico Cartolano<br />
ANTONELLA CITRO A PAGINA 17<br />
CALORE<br />
Arciuolo,<br />
un direttore<br />
per il rilancio<br />
ARTICOLO A PAGINA 14<br />
ALBURNI<br />
Fondovalle,<br />
si cambia<br />
impresa e progetto<br />
ORESTE MOTTOLA A PAGINA 11<br />
CILENTO<br />
Piano del Parco,<br />
approvato dal<br />
Consiglio Regionale<br />
DOMENICO NICOLETTI A PAGINA 16
2<br />
Attualità<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
CAPACCIO. Il bilancio dell’attività amministrativa 2009<br />
Siamo ancora alle buone intenzioni<br />
DALLA PRIMA<br />
Sconsolati e delusi non abbiamo<br />
trovato niente di niente, ma,<br />
come in campagna elettorale,<br />
solo una somma di parole per<br />
nascondere un grande vuoto politico<br />
e amministrativo. Il resoconto<br />
di questi anni di governo<br />
del territorio capaccese è stato affidato<br />
alla penna del dottor Carmine<br />
Caramante, portavoce dell’Amministrazione<br />
comunale,<br />
che di certo non sarà incorso in<br />
omissioni. Non possiamo, quindi,<br />
avere dubbi su eventuali dimenticanze<br />
sue o sulla scarsa attenzione<br />
nostra.<br />
In conclusione cosa ha detto<br />
Che dopo due anni e mezzo dal<br />
suo insediamento ha svolto una<br />
grande opera di studio e di richieste.<br />
Come dire che dopo<br />
quasi tre quarti del suo percorso<br />
amministrativo non ha realizzato<br />
alcunché.<br />
Certo ci sono una rotatoria ultimata,<br />
altre due “avviate” e una<br />
in “dirittura di arrivo”, qualche<br />
intonacata a una struttura da recuperare<br />
per farne una sede in<br />
funzione, tutto sommato, per la<br />
spicciola clientela, alcune buche<br />
PASQUALE MARINO<br />
stradali rattoppate, un tratto di<br />
strada senza abitazioni ben illuminato<br />
(a servizio di chi e di che<br />
cosa); per non parlare delle politiche<br />
sociali tra le quali - udite,<br />
udite! - si evidenzia la Porta<br />
Unica di Accesso per l’ambito<br />
del Piano di Zona S6, per la<br />
quale, tra l’altro, è molto dubbio<br />
dare merito all’Amministrazione<br />
comunale: insomma tutte cose –<br />
ROCCADASPIDE. Crolla il convento di Sant’Antonio<br />
Comune e Soprintendenza: è urgente intervenire<br />
Sono crollati il convento di S.<br />
Antonio e parte dell’annessa<br />
chiesa S. Maria delle Grazie<br />
collocati ai piedi di Roccadaspide.<br />
E le reazioni non si sono<br />
fatte attendere. «E’ stato abbattuto<br />
il convento di S. Maria,<br />
anni addietro, per costruire strade,<br />
esordisce Mario Cammarota.<br />
E’ in bilico la chiesa dell’Assunta<br />
ed ora cade a pezzi<br />
la chiesa di S. Antonio con tutto<br />
il convento. Ma un paese che<br />
lascia morire il proprio passato<br />
può essere considerata una<br />
città», si chiede il cittadino<br />
rocchese. Le prime avvisaglie<br />
dei crolli, del 2 e 9 gennaio<br />
scorsi, si ebbero nel 2005,<br />
quando il parroco don Cosimo<br />
smise di celebrare la tredicina<br />
in onore di S. Antonio, nella<br />
chiesa S. Maria delle Grazie.<br />
C’erano delle pericolose crepe<br />
sotto il porticato esterno dell’edificio<br />
religioso per la spinta<br />
del mal ridotto e annesso convento.<br />
Si temeva, a ragione, per<br />
l’incolumità dei fedeli. Ma allora,<br />
la proprietaria del convento,<br />
Filomena Vitolo, che rivendica<br />
anche la proprietà<br />
della chiesa, parlò di allarmismo<br />
“inutile”. «Non c’è un pericolo<br />
imminente per l’edificio<br />
religioso. Se così fosse stato, io<br />
quale proprietaria del corpo<br />
unico della struttura, avrei<br />
avuto l’obbligo di recintare<br />
tutto per evitare qualsiasi pericolo<br />
per i miei concittadini. C’è<br />
un allarmismo inutile: le volte<br />
dell’edificio sono così forti da<br />
poter durare altri secoli e mi sto<br />
adoperando con la Soprintendenza<br />
delle belle arti per il recupero<br />
integrale di tutta la struttura»,<br />
affermava la Vitolo. Ma il<br />
risultato è sotto gli occhi di tutti.<br />
«A chi spetta aggiustare gli annessi<br />
edifici religiosi E perché<br />
non si è intervenuti prima», si<br />
chiede, fra gli altri, Fernando<br />
Lombardi, che aveva riportato<br />
l’attenzione sullo stato di abbandono<br />
del convento, prima<br />
del crollo. Anche perché si discute<br />
ancora sulla proprietà<br />
della chiesa contesa tra la curia<br />
vallese e la famiglia Vitolo.<br />
Sempre nel 2005, fu promossa<br />
una sottoscrizione popolare indirizzata<br />
al vescovo Favale, a<br />
favore della chiesa, che la Vitolo<br />
definì nulla perché<br />
CONTINUA A PAGINA 3<br />
sia detto con<br />
tutto il riguardo<br />
per le meritorie<br />
categorie<br />
- che un<br />
normale dipendente<br />
dell’Ufficio<br />
tecnico,<br />
accompagnato<br />
da<br />
un Vigile urbano,<br />
avrebbe<br />
potuto benissimo<br />
realizzare<br />
e,<br />
forse, in minore<br />
tempo.<br />
Per il resto<br />
Continua lo<br />
stile amministrativo<br />
che<br />
caratterizzò<br />
le sue precedenti esperienze: una<br />
pacca sulle spalle, un caffè, una<br />
promessa, un lungo manifesto<br />
programmatico e poi il nulla,<br />
senza lo straccio di un’opera<br />
pubblica, funzionale o strategica<br />
che voglia dirsi. D’altra parte in<br />
tutto il territorio comunale sono<br />
sorte, dal dopoguerra a oggi, solo<br />
due opere pubbliche, una strategica<br />
(il ponte sul Sele) dovuta alla<br />
lungimiranza del sindaco Salvatore<br />
Paolino e un’altra funzionale<br />
(la sede del Liceo scientifico)<br />
dovuta a ben venti anni di attività<br />
dell’Amministrazione provinciale,<br />
anche quella di sinistra e<br />
per inefficienza degna compagna<br />
di questa del sindaco Marino.<br />
Ciò che più fa specie non sono<br />
tanto le mancate realizzazioni, o<br />
almeno il loro inizio, dei grandi<br />
propositi elettorali, ormai consegnati<br />
al lontano ricordo di alcuni<br />
anni, ma il pomposo e qualificante<br />
proclama che aveva segnato<br />
la caduta dell’Amministrazione<br />
Sica e che era stato proposto<br />
come scopo principale della<br />
nuova, del quale non s’intravede<br />
ancora l’approssimarsi del traguardo.<br />
Facendo violenza alla nostra<br />
poca dimestichezza psicologica<br />
con i programmi elettorali, abbiamo<br />
ripreso quel lungo testo<br />
per verificare se l’età ci avesse<br />
fatto brutti scherzi.<br />
Erano proprio otto i mesi entro i<br />
quali avrebbe dovuto realizzare il<br />
Piano Urbanistico Comunale.<br />
Dopo ben trenta mesi, di esso c’è<br />
solo qualche diatriba, qualche altisonante<br />
proposito di modifica<br />
ad usum delphini e qualche annunciata<br />
data, spostata sempre<br />
più in là. Per il resto i cittadini di<br />
Capaccio possono godersi gli auguri<br />
del Sindaco per un 2010 che<br />
“sia un anno nel quale recuperare<br />
i veri valori e aprirsi verso il<br />
prossimo e i più deboli, mettendo<br />
sempre al centro la famiglia”.<br />
Un sottinteso invito a guardare<br />
nella propria casa, evitando di<br />
sbirciare in quella comunale perché<br />
lì non si troverebbe niente.<br />
In altre realtà politiche, più montanare<br />
e sbrigative, avrebbero in<br />
gran fretta cacciato con modi decisi<br />
simili amministratori. Noi, invece,<br />
eredi della cultura della<br />
Magna Grecia, gli auguriamo,<br />
ma dopo le ovvie e doverose dimissioni<br />
per il bene di Capaccio,<br />
di continuare, come sua abitudine,<br />
beatamente a dormire per il<br />
prossimo e per moltissimi anni a<br />
venire. Ma non so se i cittadini<br />
sono altrettanto pazienti di attendere.<br />
Aurelio Di Matteo
Attualità<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 3<br />
CULTURA. Il viaggio e la migrazione sono nel nostro dna<br />
Mediterraneo, mediterraneità e miracoli di bellezza<br />
DALLA PRIMA<br />
ranocchie intorno ad uno stagno”.Ma<br />
la definizione che<br />
consente una qualche appropriata<br />
analisi geografica, storica<br />
ed anche letteraria è quella<br />
di Bruno Etienne:”Il Mediterraneo<br />
-egli scrive- è un continente<br />
liquido con contorni<br />
solidi ed abitanti mobili”. Ma<br />
questo continente liquido è<br />
stato teatro della grande storia<br />
e della evoluzione di straodinarie<br />
civiltà. Fu regno del<br />
mito, che gonfiò emozioni ai<br />
poeti, ed universo di ricerca<br />
che accese riflessioni ai filosofi,<br />
ma anche campo di battaglia<br />
di condottieri per accrescerne<br />
regni e potere, avventura<br />
e scoperta sulle rotte<br />
degli scambi commerciali.<br />
Ulisse ne fu, ed in parte ne è<br />
ancora, simbolo e modello per<br />
l’umanità inquieta di curiositas.<br />
Gli uomini di questo continente<br />
raramente sono stati e<br />
sono stanziali, quasi sempre<br />
migranti. Il nomadismo è una<br />
loro caratteristica.<br />
Partì Ulisse e ne contagiò di<br />
esperienze le opposte sponde<br />
vincendo la forza bruta degli<br />
uomini/pastori (Polifemo), la<br />
diffidenza violenta della primitività<br />
contadina (Lestrigoni),<br />
resistendo alla seduzione<br />
della malia improduttiva (Sirene),<br />
subendo volontaria violenza<br />
psicologica alle tormentate<br />
fasi dell’amore/innamoramento<br />
(Nausicaa), sentimento/tormento<br />
(Calipso),<br />
carnalità/dominio dei sensi<br />
(Circe), fedeltà/valori familiari<br />
(Penelope); si incantò a<br />
verginità d’aurore e a sogni laceranti<br />
di nostalgia dei tramonti,<br />
si specchiò nel riso<br />
delle stelle e seguì i percorsi<br />
della luna nelle notti serene e<br />
si imbufalì con il vento ringhioso<br />
nel ventre delle grotte<br />
e galoppò ardimentoso a cavallo<br />
di marosi fragorosi nei<br />
giorni di tempesta, metabolizzò<br />
fiori e frutti di agricoltura<br />
fiorente (/nel giradino di Alcinoo),<br />
approdò sfinito e smemore,<br />
“bello di fama e di sventura”,<br />
alla sua Itaca per ricostruire<br />
regno e riformare agricoltura<br />
feconda con il remo e<br />
con la vanga, da sempre compagni/strumenti<br />
di lavoro<br />
dell’uomo del Mediterraneo<br />
che fu e resta marinaio di terra<br />
e contadino di mare.<br />
Partì Enea e sulla rotta tracciata<br />
dagli dei cercò in approdi<br />
tormentati una patria<br />
nuova/antica e fondò un<br />
regno, che innervato sul passato<br />
si proiettò nel futuro, nel<br />
segno della pietas e della tolleranza.<br />
E fu il primo esempio<br />
della nemesi storica dei vinti,<br />
a rinascita gloriosa sulle macerie<br />
della sconfitta.<br />
A pensarci bene, la storia è<br />
fatta quasi sempre dai vinti<br />
più che dai vincitori, perchè<br />
sono i vinti a conservare memoria<br />
di identità con voglia di<br />
LA BAIADITRENTOVA<br />
esaltarla, anche se rinnovata<br />
ed arricchita dall’esperienza<br />
del dolore. Partirono i nostri<br />
Padri Geci e sperimentarono<br />
nuove rotte sui mari e, con il<br />
loro prezioso pantheon di eroi<br />
e dei, approdarono sulle coste<br />
della Sicilia e della Calabria;<br />
ad Agrigento, Siracusa, Segesta,<br />
Selinunte, Sibari, Crotone<br />
edificarono città fiorenti e<br />
templi maestosi e vi depositarono<br />
le loro memorie a culti<br />
universali. E qui da noi, in<br />
Campania, riecheggiarono<br />
dall’antro di Cuma oracoli a<br />
perforazione di futuro, a Paestum<br />
consegnarono ai secoli a<br />
venire miracoli di bellezza e di<br />
armonia nell’ambra scanalata<br />
delle colonne doriche e nelle<br />
pitture sepolcrali a viatico dell’aldilà<br />
e a Velia regalarono<br />
agli uomini del futuro guida<br />
feconda di Pensiero Antico.<br />
Partì il messaggio rivoluzionario<br />
del Biondo Nazareno,<br />
uomo/dio, e gonfiò cuore,<br />
anima e pensiero e diede ali al<br />
cammino degli apostoli per<br />
creare un mondo di amore.<br />
Partirono i monaci basiliani e<br />
cercarono rifugio sicuro in<br />
grotte di montagne e da laure<br />
ed abbazie irradiarono civiltà<br />
di lettere e fecondità di agricoltura<br />
e sapienza di artigianato<br />
con tecniche di nuove<br />
colture, con la regimentazione<br />
delle acque e pestando erbe<br />
della salute nelle farmacopee.<br />
Partirono i mercanti delle Repubbliche<br />
marinaree e Marco<br />
Polo indicò le vie della seta e<br />
delle spezie e gli Amalfitani<br />
tornarono con la ricchezza<br />
della carta e l’orientamento<br />
della Rosa dei Venti. Partì<br />
Cristoforo Colombo e le caravelle<br />
vittoriose approdarono<br />
esperte di rotte per nuovi<br />
mondi. Partirono gli Arabi<br />
con in dono lo scrigno dei tesori<br />
di Alessandra e fiorì il<br />
meticciato della cultura andalusa;<br />
e con il contributo di<br />
Averroè ed Avicenna conoscemmo<br />
la produzione di<br />
Aristotele e Platone, che accesero<br />
di entusiasmo il lavoro<br />
paziente e sapiente di monaci<br />
colti nel chiuso delle nostre<br />
abbazie. E qui da noi nacque<br />
il più grande fatto di cultura<br />
dell’intero Medioevo: la<br />
Scuola Medica Salernitana,<br />
frutto dell’intuizione e della<br />
collaborazione di medici<br />
greci, romani, arabi e cristiani,<br />
figli meticci, tutti, della<br />
mediterraneità delle opposte<br />
sponde.<br />
Sono queste soltanto alcune,<br />
ma significative schegge di<br />
una lunga temperie storica,<br />
che ha avuto come teatro il<br />
Mediterraneo e ne ha fatto un<br />
continente di paesi multipli<br />
in conflitto, spesso, e diffidenti,<br />
quasi sempre, tra di<br />
loro. In questo continente<br />
vasto, variegato e multiplo<br />
per razze e culture va esercitata<br />
la indagine/ricerca per riscoprire<br />
buona parte del nostro<br />
passato ad esaltazione di<br />
presente nel segno della tolleranza<br />
e della ricchezza umana<br />
e culturale della ibridazione.<br />
Lo può fare e lo deve fare soprattutto<br />
il nostro <strong>Cilento</strong>, se<br />
mai riuscirà a pensare e ad<br />
agire in unità di intenti e,di<br />
progetti, come la sua storia<br />
consiglia e consente.<br />
Giuseppe Liuccio<br />
g.liuccio@alice.it<br />
Tel 0828.720114<br />
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4<br />
Attualità<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
LEGALITÀ.<br />
In Sicilia 36 ore a<br />
Barcellona P.G.<br />
L’unica cosa che fa paura alla<br />
mafia, che oggi ha i suoi rappresentanti<br />
direttamente dentro alle<br />
istituzioni più rappresentative, è<br />
la rabbia dei familiari delle loro<br />
vittime e quel Facebook che permette<br />
ai giovani delle realtà ad<br />
alto controllo criminale di colloquiare<br />
tra di loro sfuggendo al<br />
condizionamento ambientale imposto<br />
dalla mentalità mafiosa.<br />
Sono le cose che ho capito l’8<br />
gennaio scorso quando sono stato<br />
a Barcellona Pozzo di Gotto, cittadina<br />
di oltre 40 mila abitanti in<br />
provincia di Messina, a portare<br />
l’omaggio dei giornalisti perbene<br />
della Campania sotto la lapide che<br />
ricorda come la mafia, nel 1994,<br />
chiuse la bocca a Beppe Alfano.<br />
Con me c’erano oltre cinquanta<br />
giovani del “popolo delle agende<br />
rosse” di Salvatore Borsellino. Barcellona<br />
è ritenuta la “Corleone del<br />
Duemila” perché qui trascorsero<br />
una parte della loro latitanza uomini<br />
del calibro di Nitto Santapaola,<br />
Bernardo Provenzano e<br />
Gerlando Alberti jr. Da qui partì il<br />
timer che servì a mettere in atto il<br />
terribile attentato di Capaci. Questo<br />
è anche il paese di un giornalista<br />
come Emilio Fede e Francesca<br />
Chillemi, miss Italia 2003. Le<br />
pasticcerie sono un tripudio di sapori<br />
e colori. Il potere locale è<br />
sotto il controllo di un’associazione<br />
che è un po’ culturale e d’impronta<br />
massonica dentro alla<br />
quale convivevano i mafiosi e<br />
qualche magistrato. Chi si oppone<br />
generalmente fa una brutta<br />
fine. Ucciso perché svelava i segreti<br />
inconfessabili del potere,<br />
come Alfano, o come quella ragazza<br />
sedicenne impiegata “a 150<br />
mila al mese” nella lavanderia del<br />
paese che si trova tra le mani, involontariamente,<br />
una carta d’identità<br />
che fa capire che “l’ingegnere”<br />
ossequiato come tale non è<br />
altri che un mafioso latitante. Si<br />
chiamava Graziella Campagna e<br />
fu barbaramente trucidata solo<br />
perché aveva la colpa di avere un<br />
fratello carabiniere. L’assassino,<br />
Gerlando Alberti, ora è in libertà.<br />
E’ un paese di contraddizioni Barcellona,<br />
la mattina in chiesa, alla<br />
messa in memoria di Alfano, ci<br />
siamo solo noi che siamo venuti<br />
da fuori. Qualcuno del paese si<br />
aggiunge al corteo e poi li ritroviamo<br />
tutti dentro alla grande sala<br />
dove c’è la commemorazione.<br />
Con me ci sono le ebolitane Assunta<br />
Nigro e Rosalba Visconti, la<br />
prima è un avvocatessa dell’Idv.<br />
Saremmo stati i più meridionali se<br />
non ci fossero due ragazzi calabresi<br />
con i quali ci è facile fare il<br />
parallello tra i fatti di Rosarno e<br />
quelli di S. Nicola Varco. Un sud<br />
sempre più impoverito ed incattivito<br />
scarica le sue contraddizioni<br />
sui più deboli: i migranti.<br />
Oreste Mottola<br />
SACCO. L’accoglienza festosa al segretario della Cgil nominato cittadino onorario<br />
Guglielmo Epifani, ora sei uno di noi<br />
I tredici bambini della scuola<br />
elementare di Sacco sono tutti<br />
dietro al cartello “Benvenuto<br />
al nuovo cittadino”, Epifani<br />
va a salutarli e si commuove,<br />
quando gli dicono che la scuola<br />
è tutta lì e che la vogliono<br />
chiudere. Don Carmine Troccoli,<br />
il rettore del santuario<br />
della Madonna della Neve, gli<br />
illustra le opere d’arte contenute<br />
nella bella chiesa di S.<br />
Silvestro e gli regala tre libri<br />
sulla storia del paese. “Vedo<br />
che ha fatto tutto lei, complimenti.<br />
Apprezzo molto anche<br />
perché nella mia precedente<br />
vita mi occupavo proprio di<br />
editoria”. Poi la lunga passeggiata<br />
lungo corso Vittorio<br />
Emanuele, per quasi 800<br />
metri, con molti affacciati<br />
dalle finestre per salutare Guglielmo<br />
Epifani, il segretario<br />
generale della Cgil venuto a<br />
Sacco, il paese di sua madre<br />
per ricevere la cittadinanza<br />
onoraria. “Ho parlato davanti<br />
ad un milione di persone<br />
ma non vi nascondo che questa<br />
sera mi è molto più difficile”,<br />
così Guglielmo Epifani,<br />
parlando di fronte a quasi l’intera<br />
popolazione del paese,<br />
590 persone iscritte all’anagrafe.<br />
“Ma qui ci sono case<br />
per tremila persone”, dice Antonio<br />
Macchiarulo, il medico<br />
e sindaco. “Ma tutto è ben tenuto”,<br />
aggiunge un Epifani<br />
che con gli occhi cerca lo slargo<br />
dove giocava a “mazza e<br />
taccara”, il baseball in versione<br />
sacchese. Nel Largo dell’Annunziata<br />
c’è la casa che è<br />
stata del nonno Vincenzino<br />
Conforti, possidente terriero e<br />
commerciante. “La vita mi ha<br />
portato lontano, prima al seguito<br />
di mio padre, e poi del<br />
mio lavoro. Vi chiedo scusa di<br />
non aver curato di più i contatti<br />
con il paese”. Poi ti raccontano<br />
del finale di ogni<br />
grande comizio del dirigente<br />
sindacale, che da Torino a Genova,<br />
riceve ogni volta il<br />
gruppetto di operai ed impiegati<br />
nati a Sacco, che vanno a<br />
salutarlo. Così come fa questa<br />
sera Pierina Consoli, sostituto<br />
procuratore a Salerno, che lo<br />
saluta e gli ricorda come i<br />
compagni dei suoi giochi di<br />
ragazzo a Sacco: “Oggi sono<br />
la prima generazione di laureati<br />
con genitori contadini,<br />
pastori ed emigranti”. La<br />
madre di Epifani aveva quattro<br />
sorelle ed un fratello. “Ho<br />
parenti in tanti paesi del salernitano<br />
– racconta – a Montecorvino<br />
Pugliano, Capaccio,<br />
Postiglione ed Eboli”. Al comune,<br />
il vicesindaco Franco<br />
Latempa, racconta delle telefonate<br />
e mail arrivate da ogni<br />
parte del mondo per salutare<br />
l’illustre concittadini. Pasquale<br />
Masullo, consultore degli<br />
emigrati italiani negli Usa e a<br />
capo di un’associazione di<br />
sacchesi a New York con oltre<br />
duemila iscritti ha mandato<br />
una mail che gronda commozione.<br />
“Ricordo una mia zia<br />
che è partita per gli Usa nel<br />
1953 e che non è più tornata –<br />
dice Epifani – . Quando vedo<br />
quello che accade a Rosarno,<br />
o prima ancora a S. Nicola<br />
Varco, m’indigno perché non<br />
è giusto prendersela con i più<br />
deboli”. I diritti sono l’asse<br />
del suo ragionamento davanti<br />
all’intero paese. Tutti l’ascoltano<br />
perché parla semplice<br />
semplice. “Ci vogliono ancora<br />
due ore per arrivare qui da<br />
Salerno, non è giusto”. O l’invocazione<br />
perché ai giovani<br />
che ancora resistono nel paese<br />
alle pendici del monte Motola<br />
si dia la possibilità di avere un<br />
lavoro che possa mantenerli<br />
nel paese e non sradicarli<br />
come è avvenuto ai loro nonni<br />
e genitori. “Soprattutto, si faccia<br />
di tutto, per conservare la<br />
scuola ai bambini. Risparmiare<br />
sulla loro pelle o sull’assistenza<br />
sanitaria ai nostri anziani<br />
è semplicemente una<br />
crudeltà”. La gente si alza in<br />
piedi ed applaude a lungo.<br />
“Sei uno di noi”, gli urlano.<br />
L’imperturbabile Epifani non<br />
nasconde più la sua commozione.<br />
LA ZIA ED IL CUGINO.<br />
PER NOI ERA IL “ROMA-<br />
NINO”<br />
“Ci ha sempre voluto molto<br />
bene e si sente spesso al telefono<br />
con i miei figli”. Ada<br />
Conforti, 75 anni, è l’ultima<br />
zia vivente di Guglielmo Epifani<br />
e vive a Sacco. “E’ stato<br />
sempre molto studioso ed ha<br />
fatto molta strada. Da bambino<br />
veniva qui dai nonni e s’intendeva<br />
bene con i coetanei.<br />
Ogni volta che l’abbiamo cercato<br />
si è fatto in quattro”. Racconta<br />
la storia di come i genitori<br />
di Epifani si conobbero a<br />
Montecorvino Rovella, loro<br />
sfollati a casa di parenti, ed il<br />
padre, militare che da militare<br />
di leva risaliva la penisola<br />
per tornarsene nella sua Umbria.<br />
Giuseppe Sabato è invece un<br />
cugino di primo grado:<br />
“Quando Guglielmo veniva<br />
in paese lo chiamavamo il romanino<br />
per via di quel suo<br />
SOPRA, DA SINISTRA, TAVELLA, EPIFANI E MACCHIARULO. SOTTO, UN MOMENTO DELLA CERIMONIA<br />
aspetto distinto che vi posso<br />
assicurare che teneva uguale<br />
pure da bambino. Io e Peppe<br />
Mazzaccaro però lo trasformavamo<br />
e lo coinvolgevamo<br />
non solo nei giochi ma pure<br />
nelle bricconate. Era il negozio<br />
di nonno Vincenzino il nostro<br />
mondo fatato. Per il prosieguo<br />
io però gli rimprovero<br />
quel non essere mai venuto il<br />
2 agosto, alla festa della Madonna<br />
degli Angeli, l’evento<br />
al quale nessun sacchese può<br />
mancare”. E’ carico d’affetto e<br />
stima il “rabbuffo” del cugino.<br />
“Ha cominciato a lavorare<br />
sin da giovane, mentre studiava,<br />
poi Gino Giugni lo ha<br />
voluto nel gruppo di lavoro<br />
che ha preparato lo Statuto<br />
dei Lavoratori. E’ da quel<br />
punto che la sua carriera di<br />
dirigente sindacale ha conosciuto<br />
un’accelerazione tale<br />
che lo ha portato ai traguardi<br />
prestigiosi che ha raggiunto”.<br />
Nel corso della visita a Sacco i<br />
parenti si danno il cambio per<br />
rammentare con lui questo o<br />
quell’episodio.<br />
Oreste Mottola
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
Capaccio-Paestum<br />
5<br />
CAPACCIO. 2010. Ha inizio la seconda fase<br />
Dalla pianificazione all’attuazione<br />
Si è da poco concluso il 2009,<br />
un anno difficile e travagliato,<br />
segnato da un periodo di profonda<br />
crisi economica, ciò nonostante<br />
ricco di cambiamenti<br />
attuati e progetti già in cantiere<br />
per il 2010.<br />
Punto di svolta con la staticità<br />
degli anni passati è stata<br />
l’apertura della nuova sede<br />
del liceo scientifico Piranesi<br />
che, dopo circa quarant’anni<br />
d’attesa, ha dato giusta ed<br />
adeguata sede alle attività scolastiche<br />
ed educative per i nostri<br />
giovani.<br />
Passo, che ha dimostrato,<br />
come la forza e la volontà di<br />
crescita si siano fuse in unico<br />
obiettivo: lo sviluppo culturale,<br />
turistico ed economico del<br />
nostro Comune.<br />
Non a caso, agli ormai tradizionali<br />
eventi come il Salone<br />
della Mozzarella di Bufala<br />
Campana, che valorizza e rappresenta<br />
“l’oro bianco” delle<br />
IL BUSCITY-SIGHTSEEING DEL PARCO DEL CILENTO<br />
nostre terre; il Carnevale, che<br />
unisce in unica grande festa e<br />
rappresentazione tante contrade<br />
di un Comune così<br />
vasto; e il rinomato Premio<br />
Charlot, che ogni estate, porta<br />
centinaia di turisti ad assistere<br />
a spettacoli e concerti di vario<br />
genere nella suggestiva location<br />
dei Templi, si aggiunge<br />
un altro importante segno<br />
della voglia di valorizzazione<br />
del territorio che ha portato, il<br />
4 Aprile, all’inaugurazione<br />
della sede italiana dell’Università<br />
Europea per il Turismo<br />
che ci darà sicuramente lustro<br />
culturale e un’immagine positiva<br />
agli occhi di tanti Paesi,<br />
così come la XII Edizione della<br />
Borsa Mediterranea del Turismo<br />
Archeologico.<br />
PAESTUM. Zona di rispetto della legge 220<br />
I risultati del concorso di idee<br />
Con determina n. 735 del<br />
29/12/2009, il Responsabile<br />
del IV Settore ha approvato i<br />
verbali, la relazione conclusiva<br />
e la graduatoria finale del<br />
“Concorso Internazionale di<br />
Idee per Paestum”, sulla base<br />
della quale è risultato vincitore,<br />
con il punteggio (espresso in<br />
centesimi) di 71,1, il gruppo di<br />
Roma guidato dall’arch. Paolo<br />
Vitti, composto dagli architetti<br />
Riccardo D’Acquino, Maria<br />
Rosaria Guarini, Mauro Olevano,<br />
Francesco Nardi, Serena<br />
Tedesco, Aurelio Galiano e Valentina<br />
Alunni; al secondo<br />
posto, con il punteggio di 70,2,<br />
il gruppo di Napoli guidato<br />
dall’arch. Pasquale Miano,<br />
composto dagli architetti Emilia<br />
Esposito, Eugenio Certosino,<br />
Marina Di Iorio e Patrizia<br />
Porritiello; terzo classificato, un<br />
gruppo locale con il punteggio<br />
di 61,2, guidato dall’arch. Lucrezia<br />
Ricciardi, composto<br />
dagli architetti Carmine<br />
Voza, Alfonso Di Masi, Antonio<br />
Elia Sica, Olvermann Mondillo<br />
e dall’ing. Cristian Apolito.<br />
Come previsto dall’art. 16<br />
del bando, al gruppo 1° classificato<br />
verrà corrisposto il premio<br />
di Euro 36.000 (di cui Euro<br />
18.000 verranno considerati<br />
come acconto per il successivo<br />
incarico di cui all’art. 1 del<br />
bando); al gruppo 2° classificato,<br />
vanno Euro 15.000; al<br />
terzo, Euro 9.000. In totale,<br />
erano 34 le proposte in gara, di<br />
cui 8 hanno riguardato l’area<br />
della stazione di Paestum, 12<br />
l’area dell’ex fabbrica Cirio e<br />
Porta Giustizia, 6 l’area di Torre<br />
di Mare e 4 l’area di Porta Marina<br />
e Porta Aurea. Il progetto<br />
vincitore riguarda l’area di<br />
Torre di Mare, ed ha l’obiettivo<br />
di riqualificare la zona e di<br />
bonificare il tratto che conduce<br />
a mare, intervenendo sul fronte<br />
destro di Via Nettuno. Le fasi<br />
di attuazione delle azioni progettuali<br />
sono puntuali e chiare.<br />
La fattibilità economica attrarrà<br />
anche risorse private che<br />
amplieranno la capacità di rigenerazione<br />
del progetto.<br />
CONTINUA A PAGINA 6<br />
Proprio tutto è stato rivolto<br />
allo sviluppo del turismo e del<br />
territorio nel nostro Comune,<br />
anche la risistemazione stradale,<br />
che ha portato alla realizzazione<br />
delle rotatorie in località<br />
Cerro e Cafasso ed, alla<br />
pianificazione, per il 2010,<br />
della realizzazione di altre due<br />
rotonde nelle località di Ponte<br />
Barizzo e Varolato, che porteranno<br />
più sicurezza negli incroci<br />
a raso e meno traffico e<br />
code soprattutto d’estate con<br />
l’arrivo dei turisti.<br />
Per chi poi la macchina non ha<br />
intenzione di prenderla ma<br />
vuole comunque godersi posti<br />
e panorami, è stato instituito<br />
il nuovo servizio estivo di trasporto<br />
denominato “CitySightSeeing”<br />
che, attraverso il<br />
caratteristico bus-navetta scoperto<br />
di colore rosso, vi porterà<br />
viaggiando tra le meraviglie<br />
del <strong>Cilento</strong> e del Vallo di<br />
Diano.<br />
Anche l’anno che è iniziato<br />
avrà come obiettivo le stesse<br />
tematiche e sarà sicuramente<br />
decisivo ed importante su vari<br />
fronti. A riguardo, grandi<br />
aspettative sono affidate all’esito<br />
della richiesta di fondi,<br />
fatta al Por Campania, per<br />
circa 40 milioni di euro, per la<br />
ripresa di varie opere (dalla<br />
piscina comunale di Capaccio<br />
Scalo, al lungomare; dalla riqualificazione<br />
delle strade rurali<br />
all’illuminazione pubblica).<br />
Se tutte queste opere riuscissero<br />
ad essere attuate insieme<br />
alla tanto attesa “metanizzazione”<br />
del Comune, per<br />
la quale l’inizio dei lavori è<br />
previsto in questo primo trimestre,<br />
davvero si potrà parlare<br />
di 2010 spumeggiante e<br />
l’intero Comune raccoglierà i<br />
frutti di così tanto lavoro.<br />
Carmine Palumbo
6<br />
Capaccio-Paestum<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
POLITICA. Il Pdl, area An, continua il confronto con l’amministrazione Cirielli<br />
Giovanni Baldi nella sezione di via Magna Graecia<br />
GIOVANNI BALDI<br />
Bisogna dirlo! Il Pdl a Capaccio<br />
è un partito che tenta, riuscendoci,<br />
di tessere un rapporto<br />
di confronto con l’amministrazione<br />
Cirielli. Nel<br />
mese di dicembre, portarono<br />
a Paestum quasi mezza giunta<br />
provinciale. A gennaio<br />
hanno ripreso ospitando nella<br />
sede di via Magna Graecia,<br />
Giovanni Baldi. Un medico di<br />
Cava dei tirreni, chiamato da<br />
Edmondo Cirielli a ricoprire il<br />
ruolo di assessore provinciale<br />
alle politiche sociali, ha avuto<br />
anche le deleghe alle politiche<br />
sanitarie e sicurezza alimentare.<br />
Sala gremita, nonostante<br />
un’impietosa domenica di<br />
pioggia battente che invitava<br />
più a stare vicino al camino acceso<br />
che ad uscire di casa per<br />
ascoltare un simpatico signore<br />
longilineo che ha accolto la<br />
sollecitazione di Franco Sica a<br />
venire ad incontrare i responsabili<br />
dell’associazionismo capaccese<br />
e non solo.<br />
E Baldi non si fa pregare nell’annunciare<br />
un cambio di<br />
marcia nei rapporti con i responsabili<br />
dei piani di zona a<br />
cui la regione ha demandato il<br />
compito di gestire le risorse<br />
DA PAGINA 5<br />
A partire da giovedì 7 gennaio,<br />
sul sito www.comune.capaccio.sa.it,<br />
nella sezione “Bandi<br />
e Concorsi”, sarà consultabile<br />
e scaricabile la relazione della<br />
Commissione giudicatrice,<br />
della quale hanno fatto<br />
parte: Angela Pontrandolfo (Facoltà<br />
di Lettere e Filosofia, Università<br />
di Salerno),Fabrizio Spirito<br />
(Facoltà di Architettura,<br />
Università “Federico II” di Napoli),<br />
Teresa Rotella (Ordine<br />
degli Architetti Pianificatori,<br />
Paesaggisti e Conservatori della<br />
provincia di Salerno), Luigi<br />
Ciancio (Ordine degli Ingegneri<br />
della provincia di Salerno).<br />
Ha presieduto la Commissione,<br />
e coordinato i lavori,<br />
l’arch. Rodolfo Sabelli, Responsabile<br />
IV Settore del Comune<br />
di Capaccio Paestum.<br />
“Siamo molto soddisfatti,<br />
quanto ci eravamo prefissi è<br />
stato portato a termine rispettando<br />
rigorosamente il cronoprogramma<br />
stabilito - affermano<br />
i consiglieriCarmine Caramante,<br />
Raffaele Barlotti e Domenico<br />
De Riso - il Concorso<br />
d’Idee ha attratto e coinvolto<br />
tantissimi tecnici ed è stato oggetto<br />
di dibattito sulle principali<br />
testate giornalistiche del<br />
settore. Ora si apre una fase ancora<br />
più importante. Innanzitutto,<br />
agli inizi di febbraio,<br />
presso la sala conferenze del<br />
Museo di Paestum, grazie alla<br />
disponibilità della Sovrintendenza<br />
e della direttrice Marina<br />
Cipriani, si terrà la cerimonia<br />
destinate ad alleviare povertà<br />
ed handicap nei territori.<br />
Baldi chiede che i “Piani di<br />
zona triennali siano stilati con<br />
una tempistica perentoria<br />
come chiesto dall’assessore regionale<br />
Alfonsina De Felice”.<br />
Poi annuncia di aver chiesto<br />
alla giunta di destinare oltre 3<br />
milioni di euro nel bilancio<br />
provinciale per andare incontro<br />
alle esigenze dei comuni e<br />
delle associazioni che praticano<br />
assistenza nel territorio. Riconosce<br />
che “il Terzo settore è<br />
l’unica struttura in grado di<br />
presiedere il territorio con affidabilità<br />
e continuità. Pertanto<br />
è giusto e opportuno che<br />
venga sostenuto dall’ente<br />
pubblico.”<br />
Sollecita gli amministratori locali<br />
a seguire l’esempio di<br />
Cava dei Tirreni sulla strada<br />
della costituzione di un “consorzio<br />
al posto dell’associazione<br />
di comuni, per garantire<br />
PAESTUM. Zona di rispetto della legge 220<br />
I risultati del concorso di idee<br />
di premiazione,<br />
unitamente<br />
alla Mostra<br />
di tutte le<br />
opere in<br />
gara ed alla<br />
presentazione<br />
di un<br />
volume che<br />
conterrà<br />
RODOLFO SABELLI<br />
tutti i progetti che hanno partecipato.<br />
Dopo questa data,<br />
con celerità, sarà dato l’incarico<br />
al gruppo vincitore di redazione<br />
del progetto preliminare,<br />
definitivo ed esecutivo. Per<br />
metà anno, contiamo di completare<br />
tutte le procedure tecnico-amministrative,<br />
in modo<br />
da iniziare i lavori progettati a<br />
settembre”.<br />
la stabilizzazione del personale<br />
che ora opera in regime di<br />
estrema provvisorietà.”<br />
Baldi, nel ricordare che il presidente<br />
Cirielli gli ha chiesto<br />
anche di occuparsi della questione<br />
sanitaria, pur non avendo<br />
la provincia competenza in<br />
materia, rivendica a sé una politica<br />
di servizio da parte di un<br />
uomo che fa il medico ed è in<br />
trincea quotidianamente. Un<br />
servitore a tutto tondo, insomma.<br />
Baldi si lancia anche in una intemerata<br />
filippica contro la gestione<br />
della sanità in Campania<br />
che spreca risorse e non<br />
rende un servizio degno di<br />
questo nome. Attacca la legge<br />
regionale 16 che tenta di fare<br />
ordine nel servizio sanitario in<br />
Campania, ma teme altrettanto<br />
che il commissario di governo<br />
possa essere ancora più<br />
incisivo di quanto non sia già<br />
la razionalizzazione proposta<br />
da Bassolino. Punta il dito,<br />
anche lui, contro il ‘Napolicentrismo’<br />
che ha fatto dichiarare<br />
a Cirielli che con il federalismo<br />
si potrebbe indire un<br />
referendum per una regione<br />
ex novo.<br />
Baldi riconosce, poi, che il Registro<br />
provinciale tumori consegna<br />
dati su cui costruire interventi<br />
oculati per abbattere<br />
l’incidenza delle malattie tumorali<br />
in provincia e nelle singole<br />
realtà. Fare politica, animare<br />
il confronto, sottoporre i<br />
rappresentanti a verifica. Questo<br />
è quello che sta facendo il<br />
circolo Pdl di Capaccio proveniente<br />
da area An.<br />
Se le altre anime del Pdl e ogni<br />
altro partito facesse altrettanto<br />
si potrebbe guardare con più<br />
fiducia la classe politica che<br />
aspira ad amministrare…<br />
biesse
Capaccio-Paestum<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 7<br />
CULTURA. Vincenzo Mari si congeda con un concerto d’autore<br />
Il soprano Palazzo, il tenore Fortunato e il baritono Cristarella diretti da Vigorito<br />
Vincenzo Mari nasce a Capaccio nel<br />
1930. Già da piccolo si appassiona alla<br />
musica studiando pianoforte . Diventato<br />
Brigadiere della guardia di Finanza<br />
gira l’Italia seguendo vari spettacoli e<br />
opere teatrali. Successivamente studia<br />
canto a Genova. Tornato a Capaccio<br />
sente la mancanza del teatro, per cui organizza<br />
per sé e per i suoi compaesani le<br />
prime serate al San Carlo. Da qui l’idea<br />
di sensibilizzare il popolo, capaccese e<br />
non, alla cultura musicale. Il primo concerto<br />
classico è quello del Natale 1988<br />
per violino e pianoforte, con Giuseppe<br />
Mari e Anna Squitieri. Il concerto di Natale,<br />
di Pasqua e, dal 1991, quello di S.<br />
Lorenzo diventano così un appuntamento<br />
fisso per la popolazione capaccese<br />
che accorre sempre numerosa. Il concerto<br />
di Natale 2009, organizzato in collaborazione<br />
con la neonata Pro Loco, ha<br />
visto come protagonista l’orchestra<br />
ucraina, particolarmente apprezzata<br />
grazie soprattutto alla violinista solista<br />
che ha eseguito “L’inverno” dalle quattro<br />
stagioni di Antonio Vivaldi. Molto<br />
apprezzati anche Antonella Emanuela<br />
Maria Palazzo (soprano), che ha eseguito<br />
“Casta Diva” dalla Norma di Vincenzo<br />
Bellini, Alessandro Fortunato (tenore)<br />
che ci ha allietato grazie alla sua voce<br />
con “Nessun Dorma” dalla Turandot di<br />
Giacomo Puccini, e ancora Marco Cristarella<br />
(baritono) che ha eseguito<br />
“Largo al Factotum” dal Barbiere di Siviglia<br />
di Gioacchino Rossini.<br />
Largo consenso è stato ottenuto con l’ultimo<br />
brano di Giuseppe Verdi “Libiam<br />
nei lieti calici” dall’opera La Traviata. Il<br />
pubblico ha chiesto due volte il bis concessogli<br />
dal direttore d’orchestra, Maestro<br />
Franco Vigorito, prima con la canzone<br />
napoletana “Ti voglio bene assai”<br />
e poi con la celebre “Marcia di Radetzky”.Eppure,<br />
nonostante tutto questo<br />
successo, sembra che l’organizzatore,<br />
nonché Direttore artistico Vincenzo Mari<br />
abbia deciso di passare il testimone e di<br />
concludere la sua carriera artistica.<br />
Già durante la XXIII edizione del Concerto<br />
di Natale nel 2008 il Direttore Artistico<br />
aveva annunciato:”Lascio l’organizzazione<br />
ai giovani professionisti , che<br />
hanno acquisito esperienza e dimostrato<br />
capacità nel campo. Sono ottanta i<br />
concerti tenuti a Capaccio Capoluogo,<br />
ottanta le serate che hanno fecondato il<br />
Tradizionale Concerto di Natale Hotel Excelsior 26 dicembre 2009<br />
Premio “Targa Natalizia” conferito ad Enzo Cursaro<br />
Enzo Cursaro nasce a Capaccio nel<br />
1953. Giovane atleta, milita negli anni<br />
sessanta e settanta nelle squadre giovanili<br />
e poi nella prima formazione sportiva<br />
della Calpazio.<br />
Frequenta l’Istituto d’Arte di Salerno e<br />
successivamente l’Accademia di Belle<br />
Arti di Napoli. Diplomatosi nel 1978, si<br />
trasferisce a Roma, dove partecipa ad<br />
esposizioni collettive e si propone con<br />
mostre personali. Viaggia a lungo per<br />
motivi di studio anche all’estero. Dalla<br />
metà degli anni ottanta risiede nella città<br />
di Verona dove si dedica all’insegnamento<br />
delle discipline pittoriche nel<br />
Liceo Artistico Statale. In seguito lascia<br />
l’insegnamento per dedicarsi completamente<br />
alla sua arte.<br />
L’attività artistica lo porta ad esporre in<br />
diverse città italiane ed all’estero: in<br />
Francia, Spagna, Svizzera, Germania,<br />
Bulgaria, Stati Uniti d’America. Nel<br />
mese di luglio 2009 espone i suoi lavori<br />
più recenti, dedicati alla città di Paestum,<br />
nel Museo Archeologico di Paestum.<br />
L’innato notevole talento, unito ad un<br />
incessante lavoro di ricerca fanno raggiungere<br />
ad Enzo traguardi professionali<br />
ragguardevoli, di assoluto prestigio, in<br />
contesti culturali di prim’ordine nazionale<br />
ed internazionale. È oggi artista tra<br />
i più autorevoli della nuova pittura italiana.<br />
I suoi quadri sono esposti in diverse<br />
gallerie d’arte, in numerose gallerie<br />
private, fondazioni e in permanenza<br />
in collezioni pubbliche di importanti<br />
musei d’arte contemporanea.<br />
Per rendersi conto della qualità, vastità<br />
e diffusione della sua opera basta una<br />
semplice ricerca in internet.<br />
Al suo lavoro si sono interessati prestigiosi<br />
critici d’arte. Si ricordano:Vitagliano<br />
Corbi, Massimo Bignardi, Michel<br />
Haggerty, Luigi Serravalli, Giorgio Cortenova,<br />
Giuliano Menato, Gillo Dorfles,<br />
François Jaunnine.<br />
“Pochi artisti, come Enzo Cursaro, sanno<br />
coniugare insieme una lineare metodologia<br />
di lavoro con un’altrettanto efficace<br />
insorgenza onirica della visione… Artista<br />
singolare per capacità ed evidenza<br />
di poesia, Cursaro esprime un fare pittorico<br />
generoso di allusioni e di piani<br />
metaforici, senza timori o riverenze di<br />
maniera…<br />
…i solchi dialettici della sua materia penetrano<br />
con affascinante espressività nei<br />
paradisi e negli inferni del pensiero moderno.”<br />
Questi passaggi tratti da una recensione<br />
di Giorgio Cortenova, direttore<br />
del Museo d’arte contemporanea di<br />
Verona danno un’idea del livello professionale<br />
raggiunti dal pittore.<br />
talento dei giovani e dato corpo ad una<br />
tradizione in un paese che ha sempre<br />
coltivato la musica.<br />
Nel congedarmi desidero ringraziare<br />
tutti coloro che ne hanno reso possibile<br />
la realizzazione. Un grande grazie va ai<br />
proprietari dell’Hotel Excelsior, pronti<br />
fin dall’inizio a offrire gratuitamente<br />
sale, personale e servizi. Un grazie infine<br />
va Don Alfredo Monsignor Renna e<br />
ai frati francescani che in più occasioni<br />
hanno messo a disposizione, per più<br />
concerti, sale e chiese”. Concetto ribadito<br />
anche l’anno successivo: “Come già<br />
annunciato l’anno scorso, consegnerò<br />
nelle mani dei giovani della neonata Pro<br />
Loco, il Tradizionale Concerto di Natale,<br />
coordinato e diretto ancora per quest’anno<br />
dal sottoscritto, come promesso<br />
al sindaco Pasquale Marino, al Delegato<br />
al Capoluogo Consigliere Pinello Castaldo<br />
e a tutti coloro che nell’arco dell’anno<br />
mi hanno continuamente caldeggiato.<br />
Sono sicuro che questi giovani sapranno<br />
mantenere in vita meglio di me<br />
questo tradizionale concerto di Natale<br />
conosciuto in tutta Italia, particolarmente<br />
dai tanti artisti venuti da ogni<br />
parte ad esibirsi e a dare lustro con la<br />
loro partecipazione.<br />
Tengo a sottolineare che questa del Concerto<br />
rimane l’unica tradizione degna di<br />
nome e di nota a Capaccio capoluogo<br />
giunta ormai, grazie ai tanti sacrifici personali,<br />
alla sua ventiquattresima edizione.<br />
Nel congedarmi desidero ringraziare<br />
ancora una volta tutti coloro che negli<br />
anni ne hanno reso possibile la realizzazione,<br />
precisando che il loro apporto<br />
non è mancato neppure in tutti gli altri<br />
concerti tenuti a Capaccio in occasione<br />
delle grandi festività di capodanno,<br />
della Pasqua, san Lorenzo e di altre ricorrenze.<br />
Auguro alla Pro Loco di tenere alto il<br />
prestigio che le attività concertistiche di<br />
Capaccio hanno guadagnato in un quarto<br />
di secolo, ricordando che deve essere<br />
impegno della civica Amministrazione<br />
garantire, insieme con un contributo, la<br />
disponibilità idonea a continuare l’organizzazione<br />
di tali manifestazioni.”<br />
Noi cittadini di Capaccio e testimoni del<br />
quarto di secolo del quale parla il Maestro<br />
Mari, ci permettiamo di dissentire<br />
dalla sua affermazione relativa al fatto<br />
che i giovani sapranno continuare meglio<br />
di lui l’organizzazione del concerto<br />
di Natale. Siamo, invece, convinti che la<br />
sua esperienza, la sua capacità e la sua<br />
professionalità siano doti delle quali<br />
nessuno potrà mai fare a meno.<br />
Proprio per questo, nel concludere, vorremmo<br />
invitare il Maestro Mari a ritornare<br />
sui suoi passi o, perlomeno, esortarlo<br />
a non far mancare in futuro il suo<br />
prezioso contributo in quanto la gioventù<br />
è un dono ma la bravura e l’esperienza<br />
sono valori che si acquisiscono<br />
nel corso della vita.<br />
Liliana Ragni
8<br />
Agropoli<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
TRADIZIONI CHE SI RINNOVANO. Il Natale di Alfieri<br />
Una festa all’insegna della solidarietà<br />
E’ stato un Natale ricco di<br />
appuntamenti, quello promosso<br />
dall’amministrazione<br />
agropolese guidata dal sindaco<br />
Franco Alfieri. Cultura,<br />
musica, solidarietà, gastronomia,<br />
hanno colorato le serate<br />
natalizie di Agropoli .<br />
Le manifestazioni, patrocinate<br />
dall’assessorato al turismo<br />
presieduto dall’ingegner<br />
Mauro Inverso. hanno riservato<br />
agli agropolesi e ai cittadini<br />
dei paesi interni del<br />
<strong>Cilento</strong> la possibilità di una<br />
vasta scelta di serate di intrattenimento<br />
per ogni esigenza<br />
.<br />
Un ricco calendario che ha<br />
preso il via il 17 Dicembre e<br />
si e’ dilungato fino al 10 di<br />
Gennaio. “Dolce Agropoli”<br />
ha inaugurato gli appuntamenti.<br />
La manifestazione ha visto la<br />
presenza di artigiani provenienti<br />
da tutta Italia, facendo<br />
conoscere i proprii prodotti<br />
tipici. Natale è soprattutto<br />
solidarietà, ne è testimonianza<br />
il concerto per la<br />
pace organizzato dall’associazione<br />
“Classica <strong>Cilento</strong>”<br />
con la direzione artistica di<br />
Raffaele Iannicelli , ospiti<br />
dell’VII edizione i Solisti<br />
Aquilani che hanno promosso<br />
l’iniziativa di Orizzonte<br />
onlus per la costruzione di<br />
un centro ricreativo per bambini<br />
diversamente abili ad<br />
Agropoli.<br />
Direttamente dagli Stati Uniti<br />
, il gruppo Happy Day Gospel<br />
Singers con un concerto<br />
di grande spessore di musica<br />
gospel nella chiesa di Santa<br />
Maria delle Grazie.<br />
Dal fienile alla discoteca. Musica, amori e culture che cambiano<br />
Evoluzione amatoria cilentana nel ‘900<br />
Quale luogo tranquillo, solitario,<br />
fuori mano, testimoni solo<br />
galline, pecore, capre, mucche<br />
ed altri animali (fortunatamente<br />
per gli innamorati) non<br />
provvisti di parola, poteva trovare<br />
una coppia di amanti agli<br />
inizi del Novecento per consumare<br />
un giovanile atto<br />
d’amore prima ancora di essere<br />
passati dal parroco del<br />
paese Con un poco di immaginazione<br />
il fienile, ben fornito<br />
di cacca di quadrupedi o bipedi<br />
pennuti, poteva anche essere<br />
un locale con l’aria condizionata.<br />
La paglia non mancava<br />
mai e, quindi, anche il<br />
giaciglio poteva essere preferibile<br />
al migliore dei letti matrimoniali<br />
di una camera d’albergo<br />
a cinque stelle magari<br />
alle Maldive o sulla Costa Azzurra.<br />
Certamente la coppia di<br />
innamorati doveva ben prestare<br />
attenzione a quello che faceva.<br />
A quei tempi non c’era<br />
ancora la pillola, come oggi,<br />
che serve per non rimanere incinta<br />
( per gli esseri umani di<br />
sesso femminile) o al contrario<br />
per gli animali di sesso femminile.<br />
Pensate un poco che nella<br />
Piana del Sele si sta sperimentando<br />
una pillola per le bufale<br />
che partoriscono durante l’inverno<br />
perché durante l’estate<br />
devono fare più latte per produrre<br />
la famosa mozzarella di<br />
bufala. Ma che cavolo c’entra<br />
tutto questo. Non lo so. Un<br />
altro luogo dove la coppietta<br />
poteva appartarsi per fare<br />
l’amore era il covone. Oggi<br />
non se ne vedono più perché<br />
la paglia ed il fieno vengono<br />
conservati al coperto di grossi<br />
capannoni. Di forma conica,<br />
alto anche due metri, largo alla<br />
base parimenti, poteva servire,<br />
ma solamente per fare l’amore<br />
al chiaro di luna durante la stagione<br />
calda. Durante l’inverno<br />
bisognava andare nel fienile,<br />
nella stalla o sotto qualche<br />
tettoia dove, però, si poteva<br />
anche prendere il raffreddore.<br />
La tettoia riparava dalla pioggia,<br />
ma non dal freddo. Agli<br />
inizi degli anni ’60 scoppia la<br />
moda del dancing, di poi della<br />
discoteca, della pista da ballo,<br />
Ha richiamato l’attenzione<br />
dei cittadini anche lo straordinario<br />
spettacolo musicale<br />
all’aperto ”Ritorno al Barocco”<br />
un connubio e un’interazione<br />
tra musica, luci colorate,<br />
laser, fuochi e giochi<br />
d’acqua.<br />
Intrattenimento, sorrisi e<br />
zucchero filato; protagonisti<br />
i bambini nel giorno dell’epifania<br />
con l’animazione<br />
degli artisti di strada. Chiude<br />
la panoramica di festività natalizie<br />
con la meravigliosa<br />
iniziativa di “Agropoli in presepe“<br />
organizzata dall’associazione<br />
Arenosa, giunta<br />
quest’anno alla seconda edizione.<br />
Soddisfacente l’afflusso<br />
dei visitatori nel borgo<br />
antico, per ammirare i presepi<br />
realizzati da artigiani del<br />
<strong>Cilento</strong>. La mostra ha attratto<br />
turisti sempre più incuriositi,<br />
e ha registrato un aumento<br />
di presenze superiori<br />
allo scorso anno. “Every Cristmas<br />
Colors” patrocinato<br />
dall’assessorato alle politiche<br />
sociali del comune di Agropoli<br />
ha valorizzato i temi a<br />
sfondo sociale, mettendo in<br />
risalto “il saper donare un<br />
po’ di noi agli altri”. Trovare<br />
nelle piccole cose e nei piccoli<br />
gesti, tutto ciò che di più<br />
bello la vita espone, pur consapevoli<br />
di vivere in una società<br />
sempre più veloce e povera<br />
di attenzioni verso il<br />
prossimo, è di fondamentale<br />
importanza perché chi nella<br />
vita si trova in una condizione<br />
umana differente, trova in<br />
questi momenti, il sorriso e<br />
le sensazioni più vere dell’essere.<br />
Raffaella Giaccio<br />
dello stabilimento balneare<br />
con la palafitta direttamente<br />
sul mare. In questo periodo veniva<br />
inventato anche il “pomicio”.<br />
Stretti, stretti, appassionatamente,<br />
mentre il complesso<br />
di Bruno Martino, Fred Bongusto<br />
o Peppino Di Capri, eseguivano<br />
balli lenti con canzoni<br />
che parlavano d’amore.<br />
Cose d’altri tempi pure queste.<br />
Ad Agropoli c’era il Bar Nazionale,<br />
il Lido Azzurro, la Taverna<br />
dei Monaci, il Saracino<br />
ed “Il carrubo”, che prese il<br />
nome dall’albero che produceva<br />
la “sciuscella”, tanto gradita<br />
dagli equini e dai ragazzi<br />
nati durante la Seconda Guerra<br />
Mondiale, come lo scrivente.<br />
Anche a Paestum, a Palinuro<br />
ed in molti altri paesi costieri,<br />
di poi definiti turistici<br />
perché appunto venivano i turisti<br />
a villeggiare, da cui presero<br />
anche il nome di villeggianti<br />
e perché si bagnavano nel<br />
nostro mare presero anche il<br />
nome di bagnanti. L’allargamento<br />
etnico nel <strong>Cilento</strong>, ha<br />
portato anche ad un allargamento<br />
amatorio con susseguente<br />
matrimonio e relativa<br />
prolificazione. Nella proprio<br />
camera da letto del proprio<br />
appartamento, villa o mini che<br />
sia, tutto è legittimato col vincolo<br />
del matrimonio, della promessa<br />
di matrimonio o con<br />
qualche altra promessa, vera o<br />
falsa che sia. L’altra sera, mentre<br />
uscivo dal Centro Sociale<br />
Polivalente ( oramai lo sanno<br />
tutti che faccio volontariato al<br />
CSP di Agropoli) una bella signora<br />
dall’accento straniero,<br />
ben vestita ed un poco provocante<br />
mi guarda e mi apostrofa:”<br />
Ciao, bello!!!”. Un poco<br />
emozionato trovo la senile<br />
forza di rispondere:” Pure voi<br />
siete bella!!!”. E lei subito di<br />
rimando: “ Cento…”. Ed io:”<br />
No! Ho solo settant’anni! Non<br />
sono così vecchio come dite<br />
voi!” Mi sorride e se ne va.<br />
Mia moglie me lo ripete ogni<br />
mattina, prima di uscire di<br />
casa, di farmi la barba, così almeno<br />
sembro più giovane<br />
o…meno vecchio!!!<br />
Catello Nastro
Agropoli<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 9<br />
TORCHIARA. Una strada inutile e costosa denuncia l’opposizione<br />
Dal “Salvatore” al “Paradiso” sotto gli “Orti”<br />
Più treni per Agropoli<br />
E’ la avanzata dal sindaco Franco Alfieri, attraverso<br />
una lettera all’amministratore delegato di Ferrovie<br />
dello Stato Spa, Mauro Moretti, la richiesta<br />
di aumentare il numero dei treni che fermano alla<br />
stazione di Agropoli. Così il Sindaco: «Ricevo<br />
continue sollecitazioni – si legge nella missiva del<br />
primo cittadino agropolese - in merito al numero<br />
di treni che si fermano nella nostra città. Agropoli<br />
è punto di riferimento di un ampio territorio,<br />
con numerosi comuni del <strong>Cilento</strong> a noi contigui<br />
che utilizzano la nostra stazione ferroviaria con<br />
una popolazione stanziale di oltre 40 mila abitanti<br />
che, nella stagione estiva arriva a circa 400<br />
mila presenze. Un bacino di utenza, dunque, di<br />
tutto rispetto che ben giustificherebbe, anche sotto<br />
un profilo economico gestionale, una maggiore<br />
attenzione da parte di Ferrovie dello Stato».<br />
Per questi motivi il sindaco Franco Alfieri ha chiesto<br />
«per le potenzialità e la frequentazione della<br />
stazione ferroviaria di Agropoli, di soddisfare alcune<br />
nostre richieste migliorando così il servizio<br />
reso alle nostre comunità, facendo fermare nella<br />
fascia mattutina l’Intercity 550 delle ore 10.53<br />
(Reggio Calabria – Roma Termini), e nella fascia<br />
TORCHIARA<br />
AGROPOLI. In breve<br />
Più treni e la nuova frana<br />
pomeridiana l’Intercity 724 delle ore 18.09 (Siracusa<br />
– Roma Termini), oltre a favorire la fermata<br />
di uno dei treni che vengono definiti di qualità».<br />
Nuove regole per l’intitolazione di vie e piazze<br />
L’intitolazione di nuove vie, piazze e luoghi pubblici<br />
dovrà fare riferimento alla storia e alla cultura<br />
cittadina per tutelare e trasmettere l’identità collettiva<br />
locale. Così ha stabilito l’Amministrazione<br />
comunale agropolese che, con una recente deliberazione<br />
di giunta, ha stabilito nuove regole per<br />
la toponomastica cittadina. Stop con le strade intitolate<br />
a, Kennedy, Matteotti, Matilde Serao e<br />
Frank Zappa. D’ora in poi si cambia musica…<br />
Frana tra Agropoli e Castellabate<br />
Lo scorso lunedì sulla strada Provinciale che congiunge<br />
Agropoli-Castellabate (ex SS.267), una<br />
frana ha interessato parte della carreggiata impedendo<br />
il regolare affllusso agli autoveicoli a causa<br />
della presenza di numerosi massi sulla carreggiata.<br />
Numerosissimi i mezzi che a quell’ora transitavano<br />
e che hanno avuto non poca difficoltà per<br />
il movimento franoso situato in una curva pericolosa.<br />
Per fortuna non si sono registrati danni a<br />
cose o persone.<br />
Calabrese<br />
Si può definire utile o inutile.<br />
Magari bella o brutta. Certamente<br />
non può definirsi conveniente.<br />
La strada che il il Comune<br />
di Torchiara vuole realizzare<br />
per creare una viabilità<br />
alternativa al centro storico<br />
del piccolo paese cilentano costerà<br />
a noi contribuenti 2 milioni<br />
e 400 mila euro, vale a<br />
dire circa 3500 euro a metro lineare.<br />
Stiamo infatti parlando<br />
di un percorso di circa 700<br />
metri che, dall’attuale parcheggio<br />
sottostante la piazza<br />
principale del paese, arriverebbe<br />
a collegare la chiesa del<br />
SS. Salvatore che sorge sul meraviglioso<br />
belvedere chiamato,<br />
non a caso, Terrazza Paradiso.<br />
Il percorso taglierà campi<br />
di olivo e vigneti, allargherà<br />
una piccola antica via chiamata<br />
Sotto agli orti, si ergerà su<br />
muri di contenimento e disegnerà<br />
una curva a mezza costa<br />
della collina per andare a finire<br />
(come poteva mancare) in<br />
un bel parcheggio.<br />
Un’opera necessaria Non<br />
esattamente. A parte la piccola<br />
via che attraversa il centro<br />
storico del paese, Torchiara dispone<br />
di un’altra strada a<br />
valle, la Via Provinciale, che<br />
costeggia Torre Mangone e si<br />
ricollega alla piazza principale<br />
del paese. Se si volesse proprio<br />
facilitare il traffico del<br />
Paese (che vale la pena di ricordare<br />
ha, nel suo centro storico,<br />
circa 300 abitanti e non<br />
proprio un affollamento da<br />
Quinta Strada a New York)<br />
basterebbe istituire un senso<br />
unico.<br />
Per il momento il tracciato ha<br />
spaccato solo la pacifica vita<br />
del paese. Da una parte i proprietari<br />
delle particelle che saranno<br />
espropriate, dall’altra<br />
l’amministrazione comunale.<br />
I primi, in particolare una<br />
parte di loro, sono davvero<br />
esasperati. E il problema non<br />
è, come si potrebbe pensare, la<br />
rinuncia a piccole o grandi<br />
parti delle loro proprietà (o almeno<br />
non è solo quello). Il<br />
problema è che si sono trovati<br />
con un progetto esecutivo approvato,<br />
una scadenza di inizio<br />
lavori addirittura dell’ultimo<br />
trimestre 2009 e nessuna<br />
(proprio così: nessuna) comunicazione<br />
diretta. Il Comune<br />
cioè non si è mai peritato di<br />
scrivere, telefonare, informare<br />
in alcun modo questi cittadini<br />
che i loro beni sarebbero stati<br />
oggetto di esproprio. Sono<br />
state le voci di piazza ad informarli.<br />
Al di là della correttezza<br />
formale, sulla quale altre<br />
istituzioni saranno chiamate a<br />
pronunciarsi, resta il dato sostanziale<br />
di un’amministrazione<br />
che non tiene in nessun<br />
conto il parere dei propri cittadini<br />
che si sono visti addirittura<br />
negare, da parte del<br />
Sindaco, la convocazione di<br />
un’assemblea cittadina sul<br />
tema. Eppure, se la strada è<br />
così utile come i sostenitori di<br />
questa maggioranza dicono,<br />
quale momento migliore se<br />
non un confronto pubblico e<br />
democratico per dimostrare<br />
l’ampio consenso Non c’è da<br />
stupirsi dunque se si è arrivati<br />
al ricorso al Tar.<br />
Presentato da uno dei proprietari,<br />
al ricorso si sono associati<br />
altri 7 cittadini. Ma<br />
l’amministrazione è assolutamente<br />
determinata a proseguire.<br />
Il finanziamento è stato<br />
approvato dalla Regione e<br />
questi soldi, a quanto pare,<br />
non possono sfuggire. Vale la<br />
pena di sottolineare allora che<br />
questi soldi sono stati concessi<br />
quale “premialità” per l’alta<br />
percentuale di raccolta differenziata<br />
dei rifiuti raggiunta<br />
dai cittadini di Torchiara, assegnata<br />
in base all’Accordo di<br />
programma quadro “Superamento<br />
dell’emergenza rifiuti<br />
in Campania, premialità per la<br />
raccolta differenziata e risanamento<br />
ambientale”.<br />
Non a caso alcuni degli altri<br />
progetti approvati sono: Collettori<br />
fognari intercomunale<br />
e comunali per adduzione reflui<br />
impianto di depurazione<br />
di Salerno a Bellizzi; “Tecnological<br />
and Environmental<br />
Multimedia Centre - European<br />
Planetarium San Pietro”<br />
(Centro multimediale e planetario<br />
S. Pietro) a Montecorvino<br />
Rovella; Completamento<br />
recupero centro storico di Capitignano<br />
a Giffoni Sei Casali;<br />
Restauro e riqualificazione<br />
funzionale del santuario S. Michele<br />
di mezzo e valorizzazione<br />
ambientale del sito a Fisciano;<br />
Sistemazione idraulico-forestale<br />
torrente a Corbara;<br />
Restauro e Rifunzionalizzazione<br />
della ex casa comunale<br />
in via Principi di Piemonte<br />
ad Auletta; Recupero e valorizzazione<br />
di un edificio per la<br />
promozione dell’artigianato e<br />
i mestieri tradizionali a San<br />
Rufo. Solo alcuni esempi per<br />
dire che di progetti l’amministrazione<br />
comunale ne avrebbe<br />
potuto proporre diversi:<br />
dalla realizzazione di un’isola<br />
ecologica (che attualmente<br />
non c’è) alla soluzione del problema<br />
dell’acqua (Torchiara<br />
non ha un’erogazione costante<br />
e d’estate ci sono giorni in<br />
cui manca del tutto) solo per<br />
citare i primi due che saltano<br />
all’attenzione. O addirittura,<br />
ancora più semplicemente, il<br />
rifacimento di alcune strade<br />
già esistenti che avrebbero bisogno<br />
di una buona manutenzione.<br />
Sfugge il collegamento<br />
tra il “risanamento ambientale”<br />
previsto dall’accordo quadro<br />
e la realizzazione di una<br />
strada di dubbia utilità, di incerta<br />
sicurezza da un punto di<br />
vista idrogeologico e che per<br />
giunta deturpa il paesaggio.<br />
Davvero: tra tutte le cose da<br />
fare, perchè proprio questa<br />
Sabina Izzo<br />
Consigliere comunale<br />
”Torchiara di tutti”<br />
Questa settimana, abbiamo deciso<br />
di farvi conoscere una splendida<br />
e raffinatissima band : i MICRO-<br />
LUX. Un trio, “ italo- tedesco, albanellese<br />
- ebolitano”,composto<br />
da Linda Edelhoff, voce e songwriting,<br />
Fabio Colasanti e Peppe<br />
Biondi. Si formano nel 2004, dall’incontro<br />
di Linda e Fabio e, a<br />
produzione già avviata, si aggiunge<br />
il chitarrista Peppe.<br />
Sono espressione di un minimalismo<br />
electro di stampo nord-norvegese,<br />
grondante di glitch (brevi<br />
e gradevoli errori digitali o analogici<br />
spesso usati aritmicamente )<br />
un po’ trasognanti. La mia prima<br />
volta li ho ascoltati sul palco del<br />
Meetting del Mare ’09, grande carnet<br />
musicale del sud Italia. Le loro<br />
prime note sono riusciti a catturare<br />
ed incantare il pubblico, facendo<br />
sognare con le loro melodie<br />
freddi fiordi norvegesi o peggio,<br />
delle fredde e desolate lande islandesi.<br />
Nel trio c’è tutto: porgramming<br />
intelligente, chitarre<br />
non invadenti e una voce precisa<br />
e delicata che ben si sposa con le<br />
trame sonore della band.<br />
Il loro sound si può inserire in una<br />
corrente musicale elettronica terapeutica,<br />
a metà strada, tra triphop<br />
e la minimal. I Microlux<br />
hanno da poco prodotto il loro lavoro<br />
discografico “Weisse”. E’ un<br />
disco che ha la capacità di emozionare,<br />
infatti la voce di Linda riesce<br />
a portare in luoghi di pace,<br />
con una fantastica colonna sonora<br />
simile ad un sogno. “Weisse”<br />
è un album, secondo il mio modesto<br />
parere, che convince fin da<br />
subito. Otto tracce d’impatto che<br />
colpiscono l’ascoltatore e non lo<br />
lasciano mai sazio: lo rendono affamato,<br />
goloso, quasi dipendente<br />
di un affresco sonoro assolutamente<br />
per il contesto in cui si<br />
trova. Insomma, se siete a caccia<br />
di qualcosa made in Campania e<br />
che non sia il solito disco neomelodico<br />
o pop-rock, vi conviene seguire<br />
il nostro consiglio e tuffarvi<br />
nel fantastico mondo dei Microlux:<br />
un posto in cui l’elettronica è<br />
la parola d’ordine e l’ascolto piacevole<br />
è assicurato. Siamo sicuri<br />
che non ve ne pentirete. Quello<br />
che è certo è, che difficilmente si<br />
riscontra italianità nel sound Microlux.<br />
Simone Zirpoli<br />
Simona Schipani
10<br />
Albanella-Altavilla<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
SINDACO & CO<br />
“DIMETTETEVI” LA<br />
RICHIESTA SU FACEBOOK<br />
L’appello arriva da uno dei<br />
tanti che in questi giorni<br />
hanno partecipato alla discussione,<br />
passata tutta attraverso<br />
Internet, sulle ultime scelte<br />
del sindaco di Altavilla. E’ il<br />
mio amico Enzo Mordente a<br />
suggerire la conclusione: non<br />
solo il primo cittadino ma l’intero<br />
consiglio comunale ne<br />
escono pesantemente delegittimati.<br />
“In primis si devono<br />
dimettere i consiglieri di opposizione,<br />
incapaci – aggiunge<br />
Mordente - di intraprendere<br />
qualsiasi iniziativa di contrasto<br />
al “non operato” della<br />
maggioranza, l’ultima notizia<br />
-assunzione del sindaco alla<br />
provincia- doveva essere uno<br />
spunto propizio, invece niente,<br />
il nulla a conferma della<br />
loro pochezza politica. Devono<br />
dimettersi i consiglieri che<br />
formano la maggioranza, negli<br />
ultimi due anni sono stati solo<br />
dei burattini nel teatro del<br />
consiglio comunale. Ed infine<br />
un invito sincero al sindaco, si<br />
faccia da parte si dimetta e<br />
continui il suo operato operaio<br />
in quel di Salerno…”. Doveroso<br />
aggiungere: a) I tempi<br />
dell’adesione al Pdl e del concorso<br />
alla Provincia sono praticamente<br />
sovrapponibili. b) In<br />
sede di presentazione a Cerrelli<br />
dell’adesione al Pdl Di<br />
Feo accennò al ruolo fondamentale<br />
svolto su di ciò da<br />
“Graziano Lardo” che è il dirigente<br />
della provincia responsabile<br />
del procedimento<br />
del famigerato concorso. c)<br />
Un sindaco che ha sempre ritirato<br />
lo stipendio “del comune”<br />
poiché ritiene di essere al<br />
servizio della cittadinanza a<br />
tempo pieno “deve” ora considerare<br />
immorale continuare<br />
a farlo visto che per 35 ore<br />
alla settimana, per contratto,<br />
sarà alle dipendenze di un’altra<br />
amministrazione pubblica.<br />
Oreste Mottola<br />
ALTAVILLA. 35 ore settimanali come esperto di sicurezza stradale<br />
Il sindaco Di Feo assunto dalla Provincia<br />
ANTONIO DI FEO<br />
Antonio Di Feo, il sindaco di<br />
Altavilla Silentina recentemente<br />
passato con il Pdl dopo<br />
una lunga militanza nel Pd,<br />
già consigliere provinciale dell’Udc<br />
per due consiliature, è<br />
stato assunto nel “Centro provinciale<br />
di monitoraggio della<br />
sicurezza stradale”. L’organismo<br />
redigerà una banca dati<br />
sugli incidenti stradali a disposizione<br />
dell’amministrazione<br />
provinciale. Con il<br />
primo cittadino altavillese, risultato<br />
primo nella graduatoria,<br />
lavoreranno gli ingegneri<br />
salernitani Salvatore Ottoveggio<br />
e Valentina Minichino,<br />
Alessandro Annunziata (Battipaglia)<br />
e Giuliana Pisapia<br />
(Cava de’ Tirreni). I componenti<br />
dell’organismo guadagneranno<br />
ognuno 23.500 euro<br />
l’anno ed il contratto annuale<br />
è dichiarato già rinnovabile all’interno<br />
del bando pubblico.<br />
L’avviso di selezione, emesso<br />
CERVELLI. Le gomme della Ferrari “cucinate” da Francesca Baione<br />
“Avevo un lavoro fisso vicino<br />
casa ma ad un certo punto ho<br />
deciso di cambiare”.<br />
Così Francesca Baione, altavillese<br />
di 37 anni, diploma al<br />
liceo scientifico di Roccadaspide<br />
e laurea in chimica presso<br />
l’università di Salerno, racconta<br />
la “svolta” che l’ha portata<br />
a fare, da oltre quattro<br />
anni, la responsabile delle<br />
“mescole interne” dei pneumatici<br />
Pirelli. Suo padre è Antonio,<br />
è stato a lungo presidente<br />
della Pro Loco. Un fratello,<br />
Rosario, è a Caselle, professore<br />
e vicepreside in un istituto<br />
tecnico, l’altro Guido, gestisce<br />
un’avviata attività nel<br />
settore delle immersioni subacquee<br />
a Sharm El Sheik.<br />
Francesca fin dai tempi dell’università<br />
ad Altavilla si<br />
vede poco. Poco, perché ha<br />
sempre studiato e tanto. In<br />
molti l’hanno riscoperta quando<br />
una sua foto è apparsa su<br />
“Quattroruote” e su quel giornale<br />
specializzato spiega la<br />
sua specializzata attività nel<br />
campo dei pneumatici: “Non<br />
si tratta di composti noti al<br />
mondo della gomma, bensì di<br />
elementi che – ci spiega - provengono<br />
da altri campi di applicazione<br />
e che, grezzi o trattati,<br />
ci aiutano a produrre un<br />
pneumatico a bassa dissipazione<br />
di calore e ridotto rilascio<br />
di particelle inquinanti,<br />
nel pieno rispetto delle normative<br />
internazionali”. Lasciamo<br />
la parola direttamente<br />
a lei per farci spiegare la sua<br />
il 13 ottobre 2009 e firmato dal<br />
dirigente Graziano Lardo indica<br />
la necessità di individuare:<br />
“professionisti esterni ai<br />
quali affidare la definizione ed<br />
attuazione di interventi programmati<br />
in materia di sicurezza<br />
stradale e della circolazione,<br />
connessi con i compiti<br />
del Centro provinciale di Monitoraggio<br />
della Sicurezza<br />
Stradale, consistenti nella raccolta<br />
della banca dati sugli incidenti<br />
stradali, nell’analisi<br />
dell’incidentalità rilevata,<br />
nella fornitura del servizio internet<br />
alle Amministrazioni<br />
Locali, ai Comandi di Polizia<br />
locale e ad agli enti di settore<br />
(Asl, Acs, Inail, Consulta, ecc.)<br />
e nella progettazione di sistemi<br />
informativi…”. La selezione,<br />
come recita il bando: “è rivolta<br />
in particolare ai laureati<br />
in ingegneria civile, dei trasporti<br />
e/o del territorio con<br />
esperienza in pianificazione<br />
dei trasporti e sistemi informativi”,<br />
ha visto classificarsi<br />
al primo posto proprio Antonio<br />
Di Feo, ingegnere di Altavilla<br />
Silentina, che agli 8 punti<br />
per i titoli ed il curriculum ha<br />
aggiunto 26 punti per il colloquio<br />
ed ha sbaragliato così gli<br />
altri concorrenti. Ora i cittadini<br />
del suo paese dovranno abituarsi<br />
all’idea di non vederlo<br />
in municipio per le 35 ore settimanali<br />
nelle dovrà prestare<br />
la sua opera lavorativa presso<br />
il Centro Provinciale per il monitoraggio<br />
della sicurezza<br />
stradale.<br />
Oreste Mottola<br />
La chimica altavillese firma anche per Porsche, Lamborghini e Suv<br />
FRANCESCA BAIONE<br />
carriera: “Dopo la lau<br />
rea in Chimica con tesi svolta<br />
CONTINUA A PAGINA 11<br />
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Alburni<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 11<br />
AQUARA. La verità sul blocco della Fondovalle Calore<br />
Feola: “Si cambia impresa e progetto”<br />
“Siamo ormai vicini alla risoluzione<br />
del contratto con l’impresa che ha in<br />
appalto la Fondovalle Calore”, lo ha<br />
reso Marcello Feola, assessore provinciale<br />
ai lavori pubblici ed all’urbanistica,<br />
durante un incontro tenuto ad Albanella.<br />
E se ne riparlerà il 23 gennaio,<br />
alle 19, presso la sala manifestazioni di<br />
Castelcivita sia con il presidente Cirielli<br />
che con l’assessore Feola. I fatti: dal<br />
mese di aprile che Coger Spa, con le<br />
consociate Rai. Cal ed Edrevea, le imprese<br />
appaltatrici del primo tratto della<br />
Fondovalle Calore, avevano sospeso<br />
ogni attività presso il cantiere di Aquara.<br />
“Il 27 giugno 2009 ho ordinato la ripresa<br />
dei lavori, questi hanno solo fatto<br />
finta di farlo…”, racconta Feola. E c’è il<br />
disagio di Mainardi, contrada rurale di<br />
Aquara, letteralmente messa sotto<br />
sopra da movimenti di terra su appezzamenti<br />
letteralmente requisiti da procedure<br />
espropriative molto lacunose.<br />
“Ormai è notizia ufficiale che chi si è<br />
aggiudicato quell’appalto versa in difficili<br />
condizioni economiche”, aggiunge.<br />
“Poi metteci la grande superficialità<br />
che è stata messa nell’avviare il cantiere.<br />
Gli espropri non erano definiti, ci<br />
SERRE. In tribunale ad Eboli duello Cornetta-Marano<br />
“Condannate Palmiro, mi ha diffamato”<br />
È iniziato l’8 gennaio, al tribunale di<br />
Eboli, il processo a carico di Palmiro<br />
Cornetta, primo cittadino di Serre. Il<br />
medico del Pd è accusato di diffamazione.<br />
A puntargli il dito contro è Vito<br />
Marano, ex sindaco di Serre, cancelliere<br />
presso il tribunale di Eboli. Rigettate<br />
le eccezioni preliminari, il processo è<br />
entrato nel vivo ieri mattina. Il giudice<br />
Roberto D’Auria ha ascoltato i primi<br />
tre testimoni dell’accusa: l’ingegnere<br />
Franco Mennella, Vincenzo Zito e lo<br />
stesso Vito Marano, costituitosi parte<br />
civile con l’avvocato Vincenzo Morriello.<br />
Nella prossima udienza, fissata<br />
per giugno, saranno ascoltati i titolari<br />
di una ditta edile e i testimoni della difesa.<br />
L’ex sindaco Marano ha confermato<br />
anche ieri: «Tutti i soldi del risarcimento<br />
che otterrò li donerò alle suore<br />
di Serre. Non voglio speculare sulla vicenda,<br />
ma la mia dignità non può essere<br />
calpestata con racconti diffamatori<br />
e inventati».<br />
Il casus belli esplose intorno a un comizio<br />
di Palmiro Cornetta, svoltosi in<br />
piazza Vittorio Veneto a Serre. Era il 25<br />
maggio del 2007. Era il giorno di chiusura<br />
della campagna elettorale. Cornetta<br />
attaccò a testa bassa, accusando<br />
Marano di aver beneficiato di alcune<br />
PONTE DELLE SETTE LUCI<br />
PALMIRO CORNETTA<br />
sono state perfino – a lavori iniziati –<br />
trattative “a soldi in mano” con i proprietari.<br />
E‘ veramente incredibile assistere<br />
a queste superficialità”, chiosa il<br />
docente di diritto pubblico presso la facoltà<br />
di scienze politiche all’università<br />
di Salerno. Due più due fa quattro ed<br />
alle difficoltà di imprese appaltanti in<br />
ambasce economiche si sono unite le<br />
difficoltà frapposte dal contenzioso che<br />
nel frattempo si era aperto. “Quest’opera<br />
già non nasce sotto una buona<br />
stella, ora andiamo di male in peggio.<br />
Però ora ci siamo, le condizioni per<br />
sciogliere il contratto ci sono tutte, a cominciare<br />
dal cronoprogramma che è<br />
largamente disatteso. Ora non ci resta<br />
che contabilizzare il già fatto, far rimodulare<br />
il progetto complessivo ed infine<br />
andare direttamente verso una<br />
nuova gara d’appalto. L’effetto sarà<br />
quello di far ritardare ancora la realizzazione<br />
di quest’arteria stradale che ha<br />
il compito di facilitare i collegamenti tra<br />
la Piana del Sele e l’Alto <strong>Cilento</strong> passando<br />
per l’Alto Calore”. Avviati un<br />
anno e mezzo fa, i lavori per i primi 11<br />
chilometri della strada richiedono un<br />
investimento di 40 milioni circa. La Provincia<br />
per il completamento degli altri<br />
11 chilometri ha presentato un progetto<br />
esecutivo e cantierabile alla Regione.<br />
I lavori della Fondovalle avviati nell’88<br />
furono sospesi nel ’92 . Solo nel 2007<br />
sono ripresi. «I fatti del 1992 sono uno<br />
scandalo che hanno fatto iniziare l’opera<br />
con metà del finanziamento di allora»,<br />
è da sempre la tesi di Antonio Valiante,<br />
vicepresidente della giunta regionale<br />
campana.<br />
“attenzioni” da parte della ditta De<br />
Vizia.<br />
La società in questione era stata incaricata<br />
di realizzare una discarica a<br />
Macchia Soprana. «Cornetta disse che<br />
la ditta De Vizia mi aveva regalato una<br />
crociera in cambio della gestione della<br />
discarica. Niente di più falso. Non so<br />
nuotare, l’ultima cosa che farei è una<br />
crociera» ha ribadito Marano in aula.<br />
La seconda accusa diffamatoria, partita<br />
durante il comizio del 2007, riguarda<br />
la carriera forense della figlia di Marano:<br />
«Cornetta ha colpito gratuitamente<br />
la mia famiglia. Mia figlia è laureata<br />
e abilitata alla professione di avvocato,<br />
ma non esercita. Quale carriera<br />
potevo agevolare». Difeso dall’avvocato<br />
Vincenzo Morriello, Vito Marano<br />
sfodera anche la terza accusa, a suo<br />
dire, inventata: «I miei rapporti con un<br />
ingegnere che nemmeno conosco e che<br />
avrei addirittura fatto promuovere».<br />
Udienza sciolta, il dibattimento continuerà<br />
a giugno.<br />
Pagina a cura di Oreste Mottola<br />
Le gomme di<br />
Francesca Baione<br />
DA PAGINA 10<br />
in collaborazione con le industrie ho<br />
iniziato a lavorare in provincia di<br />
Caserta (Megarad s.r.l.) nel settore<br />
“Ricerca e sviluppo”. In seguito ad<br />
alcune partecipazioni a Congressi<br />
sono venuta a conoscenza di un progetto<br />
di Ricerca sui Materiali polimerici<br />
in un settore pretrattamento<br />
di ricerca Pirelli (Pirelli labs). Attratta<br />
dalla possibilità di lavorare nella<br />
Ricerca avanzata ho lasciato il mio<br />
lavoro “fisso”, vicino casa, e... sono<br />
arrivata a Milano, con una borsa di<br />
studio. Inizialmente ho lavorato nel<br />
settore di materiali ottici innovativi e<br />
poi per pneumatici. Finalmente Pirelli<br />
Pneumatici mi ha assunto come<br />
tecnologo dei Materiali in Ricerca e<br />
Sviluppo. Praticamente mi occupo<br />
di creare nuove “mescole” (faccio le<br />
ricette come in cucina!) prendendo<br />
in considerazione ingredienti innovativi<br />
e che diano buone prestazioni<br />
(per Ferrari, Porsche, Lamborghini,<br />
ecc.), sicurezza e che siano ecocompatibili<br />
(basso consumo, basse emissioni,<br />
ecc.). Durante la mia attività<br />
lavorativa ho avuto modo di depositare,<br />
in collaborazione con alcuni<br />
miei colleghi, diversi brevetti.<br />
Quando questi brevetti sono stati accettati<br />
definitivamente a livello europeo<br />
e vengono ritenuti particolarmente<br />
significativi e di grande utilizzo<br />
industriale la Pirelli ci premia<br />
con una targa d’ oro che ci viene consegnata<br />
direttamente da Tronchetti<br />
Provera.<br />
Io il 26 novembre del 2009 ho ricevuto<br />
una targa d’ oro per aver brevettato<br />
l’utilizzo di un nuovo materiale<br />
che migliora alcuni aspetti tecnologici<br />
e prestazionali dei pneumatici.<br />
Inoltre ho avuto la possibilità<br />
di partecipare ad un evento presentato<br />
da Cecchi Paone in sede Assolombarda<br />
chiamato “orientagiovani”.<br />
Sono stata scelta dalla mia<br />
azienda come rappresentante della<br />
ricerca per motivare i giovani ad avvicinarsi<br />
alle facoltà scientifiche e di<br />
ricerca negli atenei italiani”. Dal suo<br />
curriculum invece traiamo la sintesi<br />
della sua attuale attività lavorativa:<br />
“Mi occupo dello sviluppo di nuove<br />
mescole per differenti linee di applicazioni/piattaforme<br />
e assistenza alle<br />
fabbriche di tutta Europa”. La storia<br />
di Francesca Baione è la bella storia<br />
di un’altavillese di talento, ma che<br />
dello studio e del sacrificio ha fatto la<br />
sua bandiera. Ed il cronista accarezza<br />
sempre il sogno di un paese che<br />
almeno una volta all’anno sia capace<br />
di dargli un segno di riconoscimento.
12<br />
<strong>Cilento</strong><br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
LITORALE. La furia di Eolo e Poseidone non arriva a caso<br />
Il mare d’inverno porta via la spiaggia dei sogni<br />
Il 2010 si apre con una serie di<br />
fortissime mareggiate che<br />
hanno sconvolto e stravolto la<br />
costa. Spiagge scomparse, lidi<br />
distrutti, strade cancellate dalla<br />
furia dei marosi, tutto come<br />
previsto. Se costruisci stoltamente<br />
sulla sabbia, il minimo<br />
che può capitarti e che ti si bagnano<br />
le terga. Se distruggi le<br />
dune e i fiori che vi albergano<br />
e al loro posto metti, ferro, cemento<br />
e piastrelle, quello che<br />
ti si prospetta e la furia di Eolo<br />
e di Poseidone.<br />
Tutto vince sulla ostinata volontà<br />
distruttrice dell’umana<br />
bestia, non bastano barriere,<br />
pennelli, frangiflutti e tutti gli<br />
artifizi che stupidamente si<br />
pensa di opporre alla furia del<br />
mareoceano. Nettuno reclama<br />
a se il suo spazio vitale, il<br />
tempo del suo respiro, l’area<br />
del battito del suo cuore. La<br />
linea di costa della Piana del<br />
Sele è interessata da un intenso<br />
fenomeno erosivo che porterà<br />
la fascia costiera verso un irreversibile<br />
degrado ambientale,<br />
che distruggerà per sempre il<br />
turismo da Pontecagnano a<br />
Paestum. Su 350 km di coste e<br />
spiagge della Campania, 210<br />
km sono a rischio erosione,<br />
circa il 60%, il restante 40%<br />
sono soggette ad erosione irreversibile,<br />
con buona pace del<br />
turismo balneare. L’erosione<br />
costiera è frutto della stupidità<br />
degli uomini. Negli ultimi cinquant’anni,<br />
la linea di costa è<br />
regredita esponenzialmente<br />
SOPRA IL LUNGOMARE DI<br />
ASCEA MARINA COMPLETAMENTE<br />
DISTRUTTO DALLE MAREGGIATE<br />
A DESTRA IL LIDO SCIABECCO,<br />
FORTEMENTE DANNEGGIATO<br />
per effetto delle attività umane.<br />
Le cause dell’erosione costiera<br />
sono da addebitare esclusivamente<br />
alle nefaste azioni di uomini<br />
famelici e amministratori<br />
conniventi.<br />
I fattori che hanno definitivamente<br />
distrutto la costa sono<br />
da imputare all’intensa antropizzazione<br />
delle spiagge, allo<br />
smantellamento delle dune per<br />
far posto ai lidi, ai villaggi turistici,<br />
agli alberghi, ai porti e a<br />
tutta quella paccottiglia di<br />
ferro, cemento e corpi sfatti<br />
spalmati di grasso abbronzante.<br />
Dalla fine degli anni ’50 la<br />
spiaggia di Paestum è stata<br />
sfruttata fino all’osso, come se<br />
fosse un bene inesauribile e indistruttibile,<br />
su cui si potesse<br />
fare qualsiasi schifezza, senza<br />
preoccuparsi delle conseguenze<br />
di azioni indiscriminate e<br />
autolesionistiche. Sulla spiaggia<br />
di Paestum bisognava entrarci<br />
in punta di piedi, come<br />
un’etoille dell’Operà, invece<br />
come in un’orgia delirante,<br />
come bufali “ammuscati” avete<br />
distrutto, spiantato, spianato.<br />
Le Dune di Paestum sono state<br />
cancellate, cementificate, spazzate<br />
via senza pietà, un bene<br />
di inestimabile valore perso per<br />
sempre, con colpevole negligenza<br />
del Comune e della Soprintendenza.<br />
CONTINUA A PAGINA 13<br />
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RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI<br />
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<strong>Cilento</strong><br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 13<br />
VALLO DELLA LUCANIA. Contenuti e contenitori<br />
Individualismo e aggregazione nel <strong>Cilento</strong><br />
Il <strong>Cilento</strong> sembra essere ricco<br />
di esempi di individualismo.<br />
Dalla politica all’attività amministrativa,<br />
alla carenza di associazioni<br />
che durino più di<br />
un’elezione politica, tutti i settori,<br />
senza eccezione alcuna,<br />
sembra che ne siano gravemente<br />
contagiati.<br />
Basta vedere la difficile realtà<br />
del centrosinistra vallese,<br />
quanto sia durato il Movimento<br />
La Piazza dopo l’uscita di<br />
Marilù De Luca o che posto abbiano<br />
le attività culturali programmate<br />
e periodiche, per i<br />
ragazzi o per adulti, nel Parco,<br />
nella Comunità Montana o nel<br />
Comune, enti in cui siedono<br />
persone deputate, con oneri e<br />
onori, a svolgere questo ‘marginale’<br />
ruolo di operatore<br />
socio-culturale. Eppure qui c’è<br />
un popolo scolastico fatto da<br />
professori e ragazzi, quello<br />
degli universitari che tornano<br />
per il weekend ed esistono<br />
strutture, dell’amministrazione<br />
pubblica e della diocesi, che<br />
bene si prestano all’occorrenza.<br />
La tanto vituperata esperienza<br />
di Comunione e Liberazione,<br />
ad esempio, aveva portato<br />
alla formazione di campi<br />
estivi e invernali, di cineforum,<br />
di un giornale, di squadre sportive,<br />
oltre alle attività ordinarie.<br />
Non si vuole ora beatificarla,<br />
ma il nulla ha preso il posto di<br />
tutto ciò. La riflessione parte<br />
anche a seguito della scomparsa<br />
di vari attori dell’aggregazione<br />
che in questi ultimi anni<br />
sono volati al cielo. Basta ricordare<br />
il professor Angelo<br />
Fierro, maestro di corali e<br />
l’amico, anch’egli scomparso<br />
quasi assieme, il maestro Oris<br />
Valletta. Il primo di Vallo, il secondo<br />
di Pellare, erano riusciti<br />
a riunire ragazzi e persone<br />
adulte alla musica, componendo<br />
due esemplari formazioni di<br />
musica, oltre a trasmettere<br />
amore per l’arte, rispetto reciproco<br />
e senso dello stare assieme.<br />
Altro artefice dell’aggregazione<br />
era stato Antonio ‘canonico’<br />
Stifano, attivo baluardo<br />
dell’Azione Cattolica diocesana,<br />
anch’egli pellarese. Non<br />
solo parole quindi, ma incontri<br />
e attività per discutere in<br />
questa marginale fetta della<br />
provincia. In un settore in cui<br />
poco si fanno sentire grandi associazioni<br />
e strutture come partiti<br />
e sindacati, era dunque<br />
stato l’operato dei singoli a cercare<br />
il confronto, il dialogo, lo<br />
stare assieme. È in fondo uno<br />
dei mali del Sud, l’incapacità<br />
aggregativa che perseguita e<br />
condanna la società che, anche<br />
avendo possibilità e strutture -<br />
ed in questo Vallo è davvero<br />
privilegiata - manca nella parte<br />
essenziale: lo spirito di gruppo;<br />
ci sono i contenitori e non i<br />
contenuti.<br />
Da poco Vallo ha perso un’altra<br />
bella persona, Franco Di Vietri.<br />
Con lui era facile e arricchente<br />
scambiare opinioni. Amante<br />
della letteratura, del teatro e<br />
delle lingue, era un consumato<br />
viaggiatore, esercizio che<br />
adoperava per apprendere stili<br />
di vita e di cultura, argomento<br />
poi dei racconti agli amici del<br />
“Bar Mimì”, storico luogo di ritrovo<br />
cittadino che diveniva un<br />
punto aggregativo, sia per il locale<br />
come per il passante. Una<br />
particolare predilezione lo legava<br />
alla musica, da quella<br />
classica alla canzone napoletana,<br />
repertorio che interpretare<br />
anche pubblicamente. Attento<br />
conoscitore dei vari movimenti<br />
letterari, nazionali e, in<br />
particolare, tedeschi, erano il<br />
frutto delle sue ricerche di<br />
acuto e curioso osservatore del<br />
pensiero umano, attività che<br />
svolgeva divorando libri su<br />
libri, anche in lingua originale<br />
che ben conosceva essendo<br />
traduttore di tedesco. Ricercato<br />
nell’abbigliamento e, a suo<br />
modo, anticonformista, gli<br />
amici lo ricordano per la sua<br />
semplicità, capace di mettere<br />
sullo stesso piano l’operaio e il<br />
professionista affermato. Con la<br />
sua dipartita va via un altro<br />
punto di confronto e di stimolo<br />
culturale per Vallo e il <strong>Cilento</strong>.<br />
Nicola Nicoletti<br />
LITORALI CILENTANI.<br />
Il mare d’inverno porta via la spiaggia dei sogni<br />
LA SPIAGGIADELMINGARDO,<br />
CAMEROTA<br />
DA PAGINA 12<br />
Si è perso per sempre un bene<br />
prezioso, si e cancellato per<br />
sempre il dolce profumo del Giglio,<br />
per far posto al puzzo di<br />
fritto, di ficazza cò li frinfuli e<br />
panzarotti. Le dune costiere<br />
sono frutto del lento accumulo<br />
di sabbia, ad opera del vento e<br />
del mare. L’erosione delle spiagge<br />
e la demolizione delle dune<br />
sono associate da un unico destino.<br />
Le dune costituiscono un<br />
serbatoio di sabbia in grado di<br />
rifornire le spiagge nelle fasi “ordinarie”<br />
di erosione. Le dune<br />
hanno un enorme valore geomorfologico,<br />
ecologico e paesaggistico,<br />
una volta diffuse<br />
lungo le nostre coste, ora sopravvivono<br />
in pochissime aree.<br />
Le dune costiere nonostante<br />
siano largamente interessati da<br />
specifici strumenti di tutela, a livello<br />
europeo, sono gli ecosistemi<br />
maggiormente minacciati.<br />
Con la perdita delle Dune e<br />
della spiaggia si sono persi per<br />
sempre gli habitat, gli ecosistemi,<br />
il paesaggio e la biodiversità,<br />
che contribuiscono alla creazione<br />
della bellezza, tanto cara<br />
e amata dai turisti-viaggiatori.<br />
Ora noi ci accontentiamo<br />
di attraversare<br />
cumuli di<br />
ferraglia, plastica<br />
e blocchi di cemento<br />
per tuffarci<br />
in un mare nero,<br />
una volta lido agognato per<br />
dolci approdi, sogni e rimembranze.<br />
(Mare della vergogna,<br />
Mare della scalogna, Bianco<br />
fiore ferzato dalla gogna, Forse<br />
avrei bisogno di tuffarmi nell’abbisogna,<br />
me’ meschino arenato<br />
sullo scoglio).<br />
Lucio Capo
14<br />
Calore<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
AQUARA. Il centro lontra dalla protezione al rischio<br />
Le viti sradicate e la lontra mai vista<br />
LA LONTRA<br />
C’era una volta, anzi c’era otto<br />
anni fa, nei pressi dell’area picnic<br />
di Mainardi, unica frazione<br />
di Aquara, un’immensa rampicata<br />
di dolci viti che con i suoi<br />
mille colori sembrava fare la<br />
guardia al serpeggiante tratto<br />
del fiume Calore che scorreva ai<br />
suoi piedi.<br />
Il 25 febbraio del 2002 però,<br />
quando a dirigere il comune di<br />
Aquara era Vincenzo Luciano, il<br />
Parco Nazionale del <strong>Cilento</strong> e<br />
del Vallo di Diano approvò un<br />
progetto, da questi proposto,<br />
che prevedeva, al posto di quei<br />
verdeggianti vigneti, la creazione<br />
di un “Centro Lontra”, ossia<br />
di un’area vastissima e attrezzata<br />
di vasche d’acqua, di depuratori<br />
e di zone verdi in cui si<br />
potessero portare delle lontre,<br />
animali simbolo del nostro<br />
Parco, e permettere, così, ai turisti<br />
di osservarle in tutte le loro<br />
abitudini.<br />
Gli animali, inoltre, sarebbero<br />
stati tutelati ulteriormente se, invece<br />
di vederli da vicino, fosse<br />
stato creato e attrezzato di apposite<br />
videocamere un museoosservatorio<br />
del fiume e del<br />
Centro Lontra distante da tale<br />
habitat.<br />
A tre anni di distanza dal primo,<br />
anche questo secondo progetto<br />
fu approvato e finanziato. Si stabilì<br />
che questo sarebbe stato<br />
edificato a circa sette chilometri<br />
dal Centro Lontra, precisamente<br />
nel comune di Aquara, in<br />
viale della Vittoria.<br />
CASTEL SAN LORENZO. Nuove prospettive di salvataggio<br />
Mario Arciuolo il nuovo direttore generale<br />
Mario Arciuolo, (nella foto), è il<br />
nuovo Direttore Generale della<br />
Cantina Sociale Val Calore,una<br />
delle aziende vitivinicole più<br />
importanti della provincia di<br />
Salerno e che resta, nonostante<br />
le numerose vicissitudini a cui<br />
ha dovuto far fronte negli anni<br />
scorsi, un chiaro esempio di<br />
operosità, oltre che motivo<br />
vanto per il territorio.<br />
Il Consiglio Direttivo della Cooperativa,<br />
presieduta dall’Avv.<br />
Pasquale Mucciolo e che conta<br />
oltre 900 Soci, ha provveduto a<br />
nominare nei giorni scorsi Arciuolo,<br />
già Segretario Generale<br />
Nazionale della C.I.D.E.C.,<br />
nuovo Direttore dell’ Azienda.<br />
Costituita nel 1960 da valorosi<br />
viticoltori, pionieri nel dar<br />
vita alla cooperativa Val Calore,<br />
la Cantina Sociale Val Calore<br />
è in attività per la produzione<br />
vinicola dal 1968. Oggi è<br />
una realtà all’avanguardia per<br />
l’indiscussa qualità dei suoi<br />
prodotti, fra i quali spiccano i<br />
sette rinomati vini “Castel San<br />
Lorenzo” D.O.C. e i sette vini<br />
“Paestum” a Indicazione Geografica<br />
Tipica ma anche per la<br />
produzione dell’olio extravergine<br />
di oliva, cominciata nel<br />
1983.<br />
La Cantina Sociale è una delle<br />
più importanti della Campania,<br />
ed il suo Consiglio Direttivo ha<br />
dovuto lavorare non poco per<br />
ottenere l’accettazione di Mario<br />
Arciuolo. «Sarà una sfida importante,<br />
ma sono fiducioso -<br />
ha dichiarato subito dopo la nomina<br />
Mario Arciuolo - conosco<br />
la realtà della Cantina e con<br />
l’aiuto ed il supporto di tutti, dai<br />
produttori alle istituzioni locali,<br />
sono convinto che si possa<br />
lavorare per l’affermazione di<br />
prodotti di indiscussa qualità e<br />
strettamente legati alla tradizione».<br />
Il nuovo direttore è già al lavoro<br />
per la definizione di un<br />
piano di marketing che punti all’affermazione<br />
delle etichette<br />
della Cantina Sociale Val Calore<br />
nel mondo consumeristico<br />
locale e nazionale, attraverso<br />
strategie mirate alla diffusione<br />
promozionale dei prodotti nelle<br />
strutture ristorative e ricettive<br />
del territorio provinciale.<br />
L’iniziativa era<br />
ambiziosa ma, da<br />
allora, il progetto<br />
è rimasto agli<br />
inizi.<br />
Vale a dire che,<br />
come tante altre<br />
opere pubbliche<br />
del nostro territorio,<br />
è stato iniziato<br />
e non completato,<br />
bensì abbandonato<br />
a se<br />
stesso.<br />
Tutto quello che<br />
si può vedere<br />
oggi, nella zona<br />
citata, è un’accozzaglia<br />
di materiale<br />
da costruzione.<br />
Tempo fa anche il Codacons<br />
Campania aveva messo in luce<br />
il problema in un dossier, sottolineando<br />
che i lavori per il Centro<br />
Lontra di Mainardi erano<br />
stati finanziati con i fondi Por<br />
(programmi operativi regionali)<br />
e con i fondi Pit (progetti integrati<br />
territoriali), e che era tra le<br />
varie opere, frutto di questi stanziamenti,<br />
che avevano provocato,<br />
oltre ad un clamoroso sperpero<br />
di denaro pubblico, un<br />
danno di immagine verso le istituzioni<br />
comunitarie e verso i<br />
contribuenti europei e nessuno<br />
sviluppo ma l’edificazione di<br />
nuovi eco-mostri che degradavano<br />
i paesaggi.<br />
Tuttavia quello del Centro Lontra<br />
di Mainardi non rappresenta<br />
solo un esempio di soldi spesi<br />
male, territorio deteriorato e negligenza<br />
delle autorità locali ma<br />
rappresenta un vero e proprio<br />
pericolo pubblico in quanto la<br />
recinzione é stata fatta di legno<br />
e vetro, vetri questi rotti dal<br />
tempo, frantumatisi a terra e mai<br />
rimossi. Le pericolose, profonde<br />
e sporgenti vasche di cemento,<br />
di conseguenza, sono<br />
diventate facilmente accessibili<br />
e intorno ad esse sono cresciuti<br />
rovi e spine. In questa area i<br />
bambini spesso vanno a giocarci<br />
e, ignari del pericolo, si affacciano<br />
a quelle vasche.<br />
Per il momento è stata abbandonata<br />
ogni speranza di miglioramento<br />
della situazione in<br />
quanto non vi è nessuna attività<br />
edilizia in corso e la tabella informativa,<br />
esposta presso il cantiere<br />
fino a qualche mese fa, riportava<br />
che la durata dei lavori<br />
era pari a ventuno mesi con inizio<br />
nel febbraio 2002. Ora<br />
anche questa tabella, senza una<br />
ragione, è sparita.<br />
Restano i dubbi sulla questione:<br />
perché, nonostante il cantiere<br />
per la costruzione del Centro<br />
Lontra in località Mainardi risultasse<br />
abbandonato, il Parco<br />
Nazionale del <strong>Cilento</strong> e Vallo di<br />
Diano stanziò dei soldi per la<br />
costruzione del Museo-Osservatorio<br />
ad Aquara, che, c’è da<br />
dire, ora è incompleto e inusato,<br />
al massimo viene adibito a “cucina”<br />
per la celebrazione di improduttive<br />
sagre di paese<br />
Non sarebbe stato meglio portare<br />
a termine il primo progetto<br />
e poi dedicarsi al secondo<br />
E considerato che il progetto richiedeva<br />
un’ingente spesa di<br />
538.102, 58 euro come è possibile<br />
che nessuna autorità si interessa<br />
più della questione<br />
Possibile che nessuno si chiede<br />
dove sono andati questi soldi, se<br />
sono arrivati a destinazione e se<br />
sì come sono stati spesi<br />
Tuttavia, nell’ottobre del 2008,<br />
il rappresentante in consiglio<br />
comunale della lista di opposizione<br />
Rinnovamento Aquarese<br />
Arturo Stabile, in uno dei consigli<br />
comunali diede un’istanza<br />
all’attuale sindaco Franco Martino<br />
in cui chiedeva spiegazioni<br />
a proposito dei lavori pubblici<br />
del territorio e in cui faceva ben<br />
presente la questione del museo<br />
del fiume e dell’area faunistica<br />
della lontra.<br />
Stabile chiedeva, alle sue domande,<br />
una risposta scritta ai<br />
sensi dell’articolo 12 del regolamento<br />
per il funzionamento<br />
del consiglio comunale.<br />
E’ passato più di un anno e<br />
nemmeno a questa istanza c’è<br />
stata risposta.<br />
Se il problema dell’abbandono<br />
sia legato ad una negligenza<br />
delle amministrazioni comunali<br />
o dei vertici del Parco Nazionale<br />
del <strong>Cilento</strong> e Vallo di Diano<br />
resta un mistero. Sicuramente<br />
entrambi hanno la colpa di non<br />
essersi interessati del prosieguo<br />
dei lavori.<br />
Tutta questa indifferenza ha fatto<br />
in modo che tutti abbiano dimenticato<br />
quanti soldi siano effettivamente<br />
arrivati e quanti ne<br />
siano stati realmente investiti.<br />
Tutto quello che si sa è che per<br />
l’occasione fu creata un’impresa<br />
ad hoc che avesse le credenziali<br />
per rispondere ai parametri<br />
della gara d’appalto, affidata<br />
con grande probabilità al comune<br />
di Aquara. L’impresa era<br />
formata da due differenti ditte<br />
che si divisero i lavori. Ma le<br />
motivazioni dell’abbandono di<br />
questi ultimi e della mancata<br />
successiva consegna restano un<br />
mistero. Non si sa se nemmeno<br />
se i lavori siano stati divisi in<br />
lotti o meno quindi non si può<br />
ipotizzare nulla.<br />
In attesa di queste risposte, mentre<br />
si continua ad indagare sull’argomento,<br />
chi è curioso di sapere,<br />
stanco di ignorare lo<br />
scempio che lo circonda e spaventato<br />
dal pericolo che rappresenta<br />
lo scheletro di un’opera<br />
pubblica importante, aspetta<br />
anche un risveglio di coscienza<br />
da parte delle autorità competenti.<br />
Alessandra Pazzanese<br />
Consulenza, progettazione e realizzazione di:<br />
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Calore<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 15<br />
STIO. l’opposizione consiliare protesta<br />
“Il sindaco Caroccia seppellisce la democrazia”<br />
PASQUALE CAROCCIA<br />
I consiglieri di minoranza ad<br />
agosto 2009 avevano richiesto<br />
al segretario comunale le<br />
‘determine’ adottate dall’ ufficio<br />
tecnico e dal responsabile<br />
dell’ufficio di ragioneria<br />
al fine dell’espletamento del<br />
loro mandato.<br />
Il sindaco in maniera illegittima,<br />
sostituendosi al segretario<br />
comunale, in questo caso<br />
responsabile del procedimento,<br />
a settembre con nota del<br />
8/09/09, rifiuta di fornire ai<br />
consiglieri quanto richiesto.<br />
Quest’ultimi, avendo atteso<br />
invano, ad un ripensamento<br />
dello stesso, solo in data 30<br />
dicembre 09, in occasione<br />
del consiglio comunale, cercavano<br />
di leggere al consiglio<br />
una lettera inviata al segretario<br />
comunale, nella quale,<br />
oltre che contestare il rifiuto<br />
a fornire i documenti richiesti<br />
da parte del sindaco, sollecitavano<br />
il segretario comunale<br />
a rispettare le norme<br />
previste in materia compreso<br />
il regolamento di organizzazione<br />
e funzionamento del<br />
consiglio comunale approvato<br />
dalla stesso sindaco e dalla<br />
sua maggioranza in data<br />
28/08/07 nel quale all’ art.<br />
25 dello stesso recita:”I consiglieri<br />
comunali hanno diritto<br />
al rilascio di copia di delibere<br />
di consiglio di giunta e<br />
Castel San Lorenzo abbandona<br />
l’Unione dei Comuni “Alto Calore”<br />
e si prospetta un’unione di<br />
tipo territoriale e di bacino. (Si<br />
passa dalla logica dei servizi ad<br />
uno sviluppo integrato di territorio<br />
e di concertazione).<br />
Il Consiglio Comunale di Castel<br />
San Lorenzo con atto n. 40 del<br />
19.10.2002 e contestualmente<br />
con i Consigli Comunali di<br />
Campora, Felitto, Laurino, Valle<br />
dell’Angelo e Sacco procedevano<br />
all’istituzione dell’Unione<br />
dei Comuni, denominata “Alto<br />
Calore”. Ora a distanza di circa<br />
otto anni, il Consiglio Comunale<br />
di Castel San Lorenzo nella<br />
seduta del 29 dicembre 2009,<br />
delibera il recesso dall’Unione<br />
dei Comuni “Alto Calore” ai<br />
sensi dell’art. 6 dello Statuto<br />
dell’Unione. Ma quali sono stati<br />
i motivi che hanno indotto l’amministrazione<br />
di “Castello” ad<br />
un così repentino distacco dall’Ente<br />
“Alto Calore” Il Sindaco<br />
Michele Lavecchia uno dei fautori<br />
della prima ora, insieme all’ex<br />
Sindaco di Valle dell’Angelo<br />
dr. Salvatore Iannuzzi, nella<br />
costituzione dell’ente, durante<br />
la seduta consiliare del 29 dicembre,<br />
ha racchiuso nel suo<br />
intervento, il momento politico<br />
di questi ultimi tempi. Egli, infatti,<br />
ha evidenziato: “Le speranze,<br />
fin dall’inizio, erano<br />
quelle di abbandonare la vecchia<br />
logica, che vedeva ogni<br />
singola realtà racchiusa in se<br />
stessa, arroccata attorno al proprio<br />
campanile e cercare di<br />
creare percorsi condivisi con<br />
altri territori, al fine di creare opportunità<br />
nuove di risparmio e<br />
di sviluppo”. Il Consigliere<br />
Cosmo Guazzo, pensa non ad<br />
unione “dorsale” dei comuni<br />
della vallata, egli considera fattibile<br />
una Unione dei comuni<br />
“territoriale” del bacino della<br />
Valle del Calore, più coesa ed<br />
omogenea. …”è un atto politico<br />
importante perché cambia la<br />
strategia di questo Comune a<br />
delle determine dei responsabili<br />
dei servizi “. Invece, di<br />
fatto, con atteggiamento aggressivo,<br />
il sindaco ne impediva<br />
la lettura, tanto da costringere<br />
tutta la minoranza<br />
ad abbandonare la seduta.<br />
Tali atteggiamenti non sono<br />
mai stati presenti nella storia<br />
democratica di Stio, ove, in<br />
passato, le minoranze hanno<br />
sempre avuto il massimo rispetto<br />
da parte delle maggioranze,<br />
pur nella distinzione<br />
dei ruoli.<br />
Il comune di Stio è stato,<br />
nella zona, negli anni ottanta<br />
e novanta additato a modello<br />
di democrazia e trasparenza.<br />
Infatti, già in quegli anni,<br />
non solo i cittadini venivano<br />
informati delle adunanze dei<br />
consigli comunali, cosa che<br />
oggi avviene raramente, quasi<br />
come se si avesse paura che<br />
la gente partecipando potesse<br />
essere più libera nell’esprimere<br />
un giudizio sull’operato<br />
degli amministratori, ma<br />
LAURINO. Castel San Lorenzo abbandona l’Unione<br />
Gennaro Capo: “Uscita precipitosa”<br />
anche e soprattutto si rispettava<br />
il diritto dovere delle minoranze<br />
di dissentire su qualche<br />
argomento di consiglio,<br />
valutando quel dissenso non<br />
come un ostacolo al procedere<br />
amministrativo, ma un<br />
arricchimento della discussione.<br />
Desta ancora più meraviglia,<br />
come il sindaco Caroccia,<br />
che assomma nella sua persona<br />
varie cariche (anche<br />
consigliere provinciale, presidente<br />
della comunità montana<br />
Calore S.) possa preoccuparsi,<br />
della discussione, o di<br />
rendere più trasparente il suo<br />
operato. Forse ancora non ha<br />
ben compreso che l’Italia è<br />
un paese democratico e libero<br />
nel quale esistono cittadini<br />
e non sudditi come lui vorrebbe.<br />
Gruppo consiliare di<br />
minoranza di Stio<br />
“ Democrazia e Libertà”<br />
Antonio Santangelo, Carlone<br />
Armando, Natalino Barbato<br />
proposito della cosiddetta politica<br />
del territorio; non seguendo<br />
più la partecipazione del Comune<br />
in un’unione territoriale<br />
dorsale, bensì di bacino. Superare<br />
la logica dei servizi e pensare<br />
di unire il nostro territorio<br />
già poco esteso, prevedendo<br />
una diversa ipotesi di partecipazione<br />
del comune ad un’unione<br />
che possa rispondere alle esigenze<br />
che superi la valenza dei<br />
servizi, ma si possa pensare ad<br />
uno sviluppo del territorio di carattere<br />
comprensoriale. Si può<br />
immaginare, infatti, al fiume Calore,<br />
quale punto d’unione di<br />
più territori omogenei; ad un<br />
impianto di depurazione integrato<br />
tra più realtà territoriali,<br />
così come già del resto previsto.<br />
Con una diversa strategia di partecipazione<br />
del nostro Comune<br />
in un’ipotesi di bacino più<br />
coeso ed omogeneo, è più facile<br />
immaginare di organizzare i<br />
servizi in maniera comprensoriale:<br />
ad es.: vigilanza, istruzione,<br />
assistenza alle imprese, assetto<br />
territoriale”. “L’unica ipotesi<br />
percorribile è quella di raggruppare<br />
i comuni limitrofi,<br />
aventi gli stessi interessi e le<br />
stesse peculiarità, Roccadaspide,<br />
Aquara, Castelcivita, Felitto<br />
e Bellosguardo”. In antinomia è<br />
il capogruppo di minoranza<br />
Gennaro Capo, il quale mette in<br />
evidenza che: “L’uscita dall’Unione<br />
sia quanto meno precipitosa<br />
e sia solo una ritorsione<br />
per una mancata solidarietà<br />
politica…”. A noi, comunque,<br />
resta ancora l’interrogativo del<br />
perché di questa uscita!. Sicuramente<br />
il Sindaco di Felitto e Presidente<br />
dell’Unione dei Comuni,<br />
Caronna, ci potrà, senz’altro,<br />
dare una sua risposta. Certamente<br />
il Palazzo di Via Cesine<br />
(Sede della Comunità Montana<br />
a Roccadaspide) è degno testimone.<br />
Infatti di questi tempi,<br />
come si sa, non si balla solo a<br />
“Ballando sotto le stelle”.<br />
Pietrantonio Accarino<br />
“Il Terrorismo”,<br />
nuovo saggio di<br />
Antonella Colonna Vilasi<br />
Eversione nera, terrorismo di matrice<br />
rossa, manovre occulte di apparati<br />
deviati dello Stato, molotov,<br />
bombe e scontri di piazza. Pagine<br />
oscure e sanguinose della storia repubblicana<br />
che rivivono nel saggio<br />
“Il terrorismo” (Mursia, euro 19,00)<br />
di Antonella Colonna Vilasi, docente<br />
presso l’Università degli Studi di Salerno.<br />
Con puntigliosa precisione e<br />
senza nessun pregiudizio ideologico<br />
la Vilasi, studiosa da sempre attenta<br />
ai fenomeni di criminalità organizzata,<br />
rievoca ed analizza magistralmente<br />
quarant’anni di terrorismo<br />
italiano e di attacchi alla democrazia,<br />
dalla “strategia della tensione”<br />
alla formazione delle nuove Br all’alba<br />
del Duemila. La ricostruzione<br />
delle trame terroristiche parte da un<br />
anno ben preciso, il 1969. L’anno<br />
della strage di Piazza Fontana a Milano,<br />
che chiuse una lunga sequela<br />
di attentati, ben centoquarantacinque<br />
in tutto il paese, una media di dodici<br />
al mese, uno ogni tre giorni. Cifre<br />
spaventose.<br />
Il debutto del terrorismo politico, di<br />
quella strategia della tensione che<br />
fece da incubatrice agli anni di piombo.<br />
Nelle oltre duecento pagine l’autrice<br />
ricostruisce in dettaglio tutta la<br />
galassia di sigle di organizzazioni armate<br />
di sinistra che operavano in<br />
quegli anni: dalle colonne militari<br />
delle Brigate Rosse, passando dal<br />
Movimento Comunista rivoluzionario,<br />
ai Reparti comunisti d’ attacco<br />
fino alle nuove BR. Di ogni organizzazione<br />
vengono fornite le caratteristiche<br />
ideologiche e militari, le azioni<br />
e l’organigramma. Analoga analisi<br />
viene sviluppata per il terrorismo<br />
di destra, dalla ricostruzione del fallito<br />
Golpe Borghese alla nascita dei<br />
Nar. La ricostruzione documentale,<br />
basata su un’imponente e completa<br />
bibliografia, mette in fila i fatti separandoli<br />
da opinioni di parte e consente<br />
al lettore -come scrive Pierluigi<br />
Vigna nella prefazione- «di avere<br />
conoscenza di quello che è stato il<br />
fenomeno in Italia, se non altro quale<br />
antidoto a fenomeni che potrebbero<br />
riproporsi».<br />
Per non dimenticare.<br />
Raffaele Avallone
16<br />
Diano<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
IN FARMACIA<br />
Dapoxetina (Prilygi)<br />
per l’eiaculazione<br />
Efficacia solo<br />
matematica<br />
Vi ricordate la dapoxetina<br />
il principio attivo<br />
utilizzato per<br />
l’eiaculazione precoce<br />
Già qualche mese<br />
fa ne avevamo parlato<br />
e ci eravamo lasciati in attesa di<br />
ulteriori aggiornamenti... Ecco le<br />
novità! Nei 4 studi accorpati della<br />
durata di 12 settimane che hanno<br />
valutato l’uso della dapoxetina al<br />
bisogno su oltre 4000 pazienti si è<br />
testata l’assunzione di un dosaggio<br />
di 30 e 60mg da 1-3 ore prima del<br />
rapporto sessuale. Come risultato<br />
finale è stato valutato l’aumento<br />
della latenza eiaculatoria (periodo<br />
che va dall’inizio dell’approccio<br />
sessuale all’eiaculazione) rispetto al<br />
basale. Il tempo di latenza eiaculatoria<br />
all’inizio era di 0,9 minuti, alla<br />
fine dello studio era di 1,9 con placebo<br />
e di 3,1 con dapoxetina 30mg<br />
e 3,6 con dapoxetina 60mg. Valutando<br />
bene però in che modo sono<br />
stati effettuati i calcoli si è visto che<br />
il tempo di latenza eiaculatoria intravaginale<br />
è stato calcolato come<br />
media aritmetica e non come media<br />
geometrica. Ricordiamo, che una<br />
caratteristica della media geometrica<br />
(rispetto a quella aritmetica) è<br />
che i valori più piccoli sono molto<br />
più importanti rispetto ai più grandi.<br />
Addirittura, è sufficiente la presenza<br />
di un unico valore nullo per<br />
rendere nulla la media aritmetica<br />
semplice e ponderata... Negli studi<br />
è stata usata media aritmetica! Infatti,<br />
l’unico studio che riporta sia<br />
la media aritmetica che la media<br />
geometrica della latenza eiaculatoria<br />
dopo 24 settimane di trattamento,<br />
mostra una differenza nei risultati<br />
e la latenza eiaculatoria calcolata<br />
come media geometrica risulta<br />
circa la metà rispetto a quella calcolata<br />
come media aritmetica: con<br />
dapoxetina 30mg scende da 2,2minuti<br />
a 1,1, con dapoxetina 60mg da<br />
2,5 a 1,6. Al momento non sono in<br />
corso ulteriori studi sulla dapoxetina.<br />
I dati fino ad ora a disposizione<br />
hanno quindi mostrato un’efficacia<br />
molto modesta del farmaco<br />
nel trattamento dell’eiaculazione<br />
precoce. Si rimanda al medico specialista<br />
la valutazione di un’eventuale<br />
prescrizione anche in virtù<br />
delle sue potenziali reazioni avverse<br />
segnalate.<br />
Alberto Di Muria<br />
info@farmaciadimuria.it<br />
PIANO DEL PARCO. Approvato dal Consiglio regionale<br />
“Bisogna rimboccarsi le maniche”<br />
AMILCARE TROIANO<br />
Credo sia opportuno chiarire<br />
ai Cilentani e Dianesi cosa significa<br />
l’approvazione, del<br />
Piano del Parco del <strong>Cilento</strong> e<br />
Vallo di Diano, all’UNANI-<br />
MITA’ del Consiglio Regionale<br />
della Campania, al fotofinish<br />
il 24 dicembre scorso.<br />
Un grande progetto di futuro,<br />
per troppi anni rimasto nei<br />
cassetti e che oggi, se ben gestito,<br />
può rappresentare la<br />
“RIPARTENZA” del Parco<br />
con grandi responsabilità dell’attuale<br />
gestione che grazie a<br />
questo strumento ambizioso e<br />
lungimirante può dare una<br />
svolta al suo operare.<br />
Ai Cilentani e Dianesi bisogna<br />
dire che dopo anni di abbandono<br />
e approssimazione finalmente<br />
esiste un documento<br />
di sviluppo locale fortemente<br />
autocentrato con un ricchissimo<br />
bagaglio di conoscenze<br />
di grande qualità culturale<br />
ed operativa.<br />
Cosa significa il Piano del<br />
Parco:<br />
Innanzitutto è finito il tempo<br />
delle “basse speculazioni politiche”<br />
sul piano del parco<br />
che hanno visto morti e feriti<br />
fare il loro tempo ed essere<br />
coinvolti dalla volontà del fare<br />
rispetto alla cultura del “non<br />
fare” anzi seminare paure e<br />
preoccupazioni per “non fare”<br />
con le conseguenti ricadute di<br />
rallentamento e imbrigliamento<br />
dell’azione dell’Ente;<br />
Decadono le “Misure di Salvaguardia”<br />
allegate al Decreto<br />
del Presidente della Repubblica<br />
istitutivo dell’Ente Parco e<br />
con esse decade qualsiasi parere<br />
della Soprintendenza ai<br />
beni architettonici e paesistici<br />
in quanto il Piano “ha effetto<br />
di dichiarazione di pubblico<br />
generale interesse e di urgenza<br />
e di indifferibilità per gli interventi<br />
in esso previsti e sostituisce<br />
ad ogni livello i piani<br />
paesistici, i piani territoriali o<br />
urbanistici e ogni altro strumento<br />
di pianificazione”.<br />
Attuare gli obiettivi fissati dall’Ente<br />
Parco nel lontano ottobre<br />
del 1998 ed oggi ancora attuali:<br />
favorire la crescita ed il consolidamento<br />
delle strutture interne<br />
al Parco e lo sviluppo<br />
delle professionalità e delle capacità<br />
tecniche nel territorio<br />
cilentano;<br />
utilizzare il più possibile le conoscenze<br />
e le esperienze delle<br />
istituzioni universitarie, affiancando<br />
agli Uffici del Parco<br />
esperti di competenza specifica,<br />
scelti in base alle loro professionalità,<br />
alle esperienze<br />
note ed alla pertinenza dei titoli<br />
scientifici;<br />
utilizzare al meglio le conoscenze<br />
e le documentazioni<br />
già disponibili, od acquisibili<br />
senza oneri aggiuntivi, in particolare<br />
favorendo - con riferimento<br />
all’accordo di programma<br />
già predisposto - il<br />
massimo coordinamento con<br />
le attività della Provincia per<br />
la formazione del Piano Territoriale<br />
Provinciale, evitando<br />
inutili ripetizioni o incoerenze;<br />
tendere alla massima organicità<br />
nell’articolazione del lavoro,<br />
riducendo il rischio di<br />
sovrapposizioni e lacune e favorendo<br />
la convergenza interdisciplinare.<br />
Per l’economia e lo sviluppo è<br />
urgente che il parco insedi la<br />
Consulta per l’attuazione del<br />
piano armonizzandolo alle<br />
mutate esigenze territoriali<br />
ma soprattutto per cogliere<br />
questa occasione per SBURO-<br />
CRATIZZARE l’Ente Parco e<br />
offrire ai cittadini una “governace”<br />
locale fortemente efficace<br />
ed efficiente per lo sviluppo<br />
economico e sociale al<br />
quale mira il Piano del Parco.<br />
La Regione Campania ha<br />
colto, da tempo, in questa<br />
ampia Regione del <strong>Cilento</strong> e<br />
Vallo di Diano l’opportunità<br />
di un cambiamento di rotta<br />
puntando sulla qualità territoriale<br />
e le sue risorse. Il <strong>Cilento</strong><br />
e Vallo di Diano sono<br />
oggi il vanto della stessa Regione<br />
in materia di qualità<br />
della vita e i Cilentani e Dianesi<br />
responsabilmente devono<br />
accorciarsi le maniche e lavorare<br />
sodo per un futuro, almeno<br />
in questa terra, “possibile”.<br />
Domenico Nicoletti<br />
*Direttore di HISPA e Docente<br />
di Salvaguardia e Gestione delle<br />
Aree Protette presso l’Università<br />
degli Studi di Salerno.<br />
ROCCADASPIDE.<br />
DIGERITO<br />
BENE<br />
Casomai non me ne ricordassi<br />
più avanti, auguri di buon<br />
anno. La rutilante sfilza di tavole<br />
imbandite a festa, cenoni<br />
e desolanti trenini al ritmo di<br />
Disco Samba lascia spazio<br />
alle frenesie da perenne campagna<br />
elettorale. L’anno che si<br />
para davanti ai nostri occhi è<br />
un esercizio di smisurata pazienza<br />
mista a spaesamento,<br />
una torrida pietraia da attraversare<br />
in solitudine. Il Vallo<br />
di Diano - che scruta sazio il<br />
mondo dalla sua posizione<br />
appartata - pensa di passarsela<br />
tutto sommato bene, di tirare<br />
avanti senza infamia né<br />
lode. Questa sensazione di<br />
appagamento stride con lo<br />
stato d’insofferenza che giace<br />
represso nel silenzio. A quando<br />
uno scatto d’orgoglio,<br />
un’occasione per non chinare<br />
la testa a terra Le nostre aspirazioni,<br />
acerbe quanto ogni<br />
nuovo anno, si ostinano a ferirsi<br />
contro un muro appena<br />
intonacato, che in realtà nasconde<br />
i problemi della provincia<br />
logorata. Inquadrate nei<br />
cliché della forzata serenità,<br />
degli abbonamenti dozzinali<br />
alla televisione satellitare e<br />
dell’erba del giardino appena<br />
falciata, le nostre vite in panne<br />
esibiscono i muscoli scolpiti<br />
ma non mostrano affetto per<br />
la loro terra d’appartenenza;<br />
sebbene circolino in SUV,<br />
esse abdicano alla loro stessa<br />
superficialità. Poi suona d’improvviso<br />
la sveglia e pensi:<br />
“Ma non è il caso di comprare<br />
il digestivo, ché le feste<br />
sono finite da un pezzo”. Ad<br />
ogni modo, come ricordano<br />
gli anziani cubani ritratti dalla<br />
blogger cubana Yoani Sánchez,<br />
“la cosa buona è che le<br />
cose vanno sempre peggio”.<br />
Uno scontroso 2010<br />
Carmine Marino<br />
Crolla il convento di Sant’Antonio<br />
DA PAGINA 2<br />
«riguardante una struttura privata». Ed ora «la Vitolo mi ha assicurato<br />
che incontrerà la Soprintendenza<br />
per i beni architettonici<br />
e paesaggistici di Salerno e<br />
Avellino», afferma il sindaco Girolamo<br />
Auricchio, che ha già<br />
predisposto un sopralluogo della<br />
Soprintendenza. Effettuato, quest’ultimo,<br />
dall’architetto Rosalba<br />
De Feo, e dal responsabile dell’ufficio<br />
tecnico di Roccadaspide,<br />
l’ingegnere Tommaso Giuliani.<br />
Un bene, il convento, che ha<br />
ospitato il superiore dell’ordine<br />
francescano Felice Perretti, poi<br />
diventato Papa Sisto V, dal 1585<br />
al 1590.<br />
Francesca Pazzanese
Diano<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 17<br />
SALA CONSILINA. L’intervista al vicesindaco<br />
Cartolano: “Opere e viabilità a vantaggio di tutti”<br />
Dopo polemiche e disagi, è<br />
possibile percorrere a senso<br />
di marcia alternato la Strada<br />
Provinciale 11 Trinità di Sala<br />
Consilina - Silla di Sassano,<br />
come risponde all’utenza<br />
“E’ stato sicuramente un atto<br />
importante quello di aver finalmente<br />
convinto l’Anas,<br />
l’impresa esecutrice dei lavori<br />
e la Provincia ad aprire a senso<br />
alternato la strada provinciale<br />
in questione, arteria importante<br />
fondamentale sia per Sala<br />
Consilina che Sassano Monte<br />
San Giacomo, San Pietro. E’<br />
una strada importante ai fini<br />
dei collegamenti, questo dimostra<br />
che quando c’è un tavolo<br />
di concertazione e c’è sinergia<br />
e confronto, si riesce a<br />
risolvere brillantemente i problemi<br />
comuni”.<br />
Qual è secondo lei l’errore<br />
compiuto dalla Provincia<br />
“L’errore che ha fatto la Provincia<br />
è di non aver ascoltato<br />
le istanze delle amministrazioni<br />
e ha chiuso una strada per<br />
un mese senza creare un percorso<br />
alternativo adeguato creando<br />
ulteriori disagi. Adesso<br />
che si è partiti con largo termine,<br />
rivolgo un ringraziamento<br />
a tutti: dall’Anas alla Provincia,<br />
all’Associazione Imprenditori<br />
e al suo presidente Valentino<br />
Di Brizzi. Non esiste<br />
una prima donna, dico che è<br />
Spiritualità e società<br />
stato fatto un ottimo lavoro tavolo<br />
di concertazione. In qualità<br />
di assessore alla viabilità<br />
ho detto la mia, manifestando<br />
le mie perplessità, l’amministrazione<br />
di Sassano ha fatto la<br />
sua parte, il Presidente dell’AIV<br />
altrettanto e insieme abbiamo<br />
cercato di risolvere la<br />
questione. Ritenevo che i lavori<br />
dovessero essere eseguiti<br />
quanto prima nonostante non<br />
sia un ingegnere. Finalmente<br />
l’ingegnere e i tecnici dell’Anas<br />
hanno convenuto con<br />
noi dicendo che si poteva continuare<br />
a lavorare senza includere<br />
la strada, siamo così pervenuti<br />
a un’ottima decisione.<br />
Rivolgo dunque un ringraziamento<br />
a tutti gli enti che hanno<br />
permesso l’apertura della provinciale<br />
escludendo definitivamente<br />
ogni polemica”.<br />
A quando risale allora il termine<br />
ultimo per la chiusura<br />
“Non so dirlo con precisione,<br />
hanno di certo una tempistica<br />
che non è stata rispettata quindi<br />
mi auguro che saranno consegnati<br />
entro primavera semmai<br />
inoltrata, i lavori relativi al<br />
ponte autostradale su questa<br />
strada provinciale e consentire<br />
così il naturale traffico automobilistico.<br />
Mi auguro che<br />
non si verifichi alcun imprevisto<br />
di sorta e la tempistica dei<br />
lavori stessi venga ora rispettata<br />
rigorosamente”.<br />
Riguardo la viabilità cittadina,<br />
esistono diversi disagi legati<br />
alla percorrenza dai due<br />
capi estremi Sant’Antonio –<br />
Trinità passando per il centro.<br />
Come arginarli<br />
“Deve essere necessariamente<br />
rivisto il sistema viario di Sala<br />
Consilina. Lo dice chi ha fatto<br />
l’assessore alla viabilità nove<br />
anni fa ed è tornato a riavere<br />
questo assessorato. Il sistema<br />
viario va rivisto questo è certo,<br />
Sala Consilina come detto in<br />
Consiglio Comunale non può<br />
avere più provvedimenti tampone<br />
o a macchia di leopardo.<br />
A giorni, verrà stilato il bando<br />
per dotarci di un nuovo piano<br />
traffico perché i tempi sono<br />
maturi e l’utenza è tanta”.<br />
Cosa significa tutto ciò<br />
Maria, madre discreta di fede<br />
“Sala Consilina si è sviluppata<br />
tantissimo e in centro sono<br />
stati fatti dei lavori. E’ quanto<br />
mai doveroso oggi sistemare la<br />
viabilità o almeno tentare di sistemarla.<br />
Quando si fa un<br />
piano traffico si opera uno<br />
stravolgimento, va rivisto e va<br />
dato un canovaccio stravolgendo<br />
anche il piano parcheggio.<br />
Quindi mi auguro che da<br />
qui a un paio d’anni avremo<br />
una viabilità diversa e senz’altro<br />
migliore rispetto a quella<br />
attuale”.<br />
In quali altri settori vanno<br />
operate delle modifiche<br />
“Va rafforzato il reparto di Polizia<br />
Municipale perché è impensabile<br />
fare viabilità con<br />
sette vigili. Sala Consilina ha<br />
bisogno di vigili a Trinità, vigili<br />
a Sant’Antonio, e ha bisogno<br />
di vigili in Piazza Umberto<br />
I, perché mentre prima la<br />
piazza era una zona non molto<br />
trafficata adesso abbiamo<br />
riempito il palazzo ubicato nel<br />
centro della stessa con uffici e<br />
proprio là urge avere un servizio<br />
di Polizia Municipale che<br />
soddisfi le diverse esigenze. In<br />
ultimo il centro storico sarà interessato<br />
da un intervento per<br />
l’importo di 4milioni di euro.<br />
Il tutto nell’interesse dei cittadini<br />
tutti senza svantaggiare<br />
nessuno”.<br />
Antonella Citro<br />
di Luigi Rossi<br />
DALLA PRIMA<br />
“Beata te perché hai creduto”,<br />
sono le parole di saluto della<br />
cugina a Maria; eppure al messaggio<br />
dell’angelo poteva dubitare<br />
come Zaccaria, magari esigere<br />
maggiori garanzie per quello<br />
che le veniva richiesto o pretendere<br />
più chiarezza perché,<br />
stando alla legge, rischiava la<br />
vita; invece ha fiducia, crede. In<br />
ciò Elisabetta riconosce la sua<br />
grandezza, ma la giovine vergine<br />
non si esalta, si sente piccola<br />
e inadeguata; proclama che<br />
la sua felicità risiede nel Signore,<br />
sicura dell’amore di Dio, dal<br />
quale proviene tutto il bene. Ciò<br />
avviene all’incontro di due<br />
madri, mentre l’evangelista richiama<br />
l’attenzione sui rispettivi<br />
figli.<br />
Grazie a Maria, Gesù, Parola di<br />
Dio scesa dal cielo sulla terra,<br />
inizia da Nazaret il primo viaggio<br />
missionario che lo porterà,<br />
poi, da adulto a Gerusalemme<br />
e da Risorto fino ai confini della<br />
terra. Ma per comprenderne<br />
portata e significato occorre recarsi<br />
alla grotta e prepararsi in<br />
semplicità ad accoglierlo. Le parole<br />
di Elisabetta, una benedizione<br />
ed una beatitudine annodate<br />
dal legame di fede, e la risposta<br />
di Maria, la credente per<br />
eccellenza, messasi in viaggio<br />
come Abramo, Mosé, Elia e tanti<br />
personaggi nella storia della salvezza,<br />
aiutano in ciò. Infatti, chi<br />
è toccato da Dio non può stare<br />
fermo, chiuso nel proprio io,<br />
deve mettersi in cammino: viaggio<br />
del cuore e del desiderio,<br />
della paura e della fuga, dell’attesa<br />
e della speranza, della vita<br />
fino all’approdo finale nella<br />
fede e nell’amore anche se il tragitto<br />
porta in collina, nel deserto,<br />
nella solitudine della montagna.<br />
Si fa fatica, ma alla fine si<br />
trova l’Assoluto. E’ l’esperienza<br />
di Maria e di Giuseppe, necessaria<br />
perché Gesù nasca, ma<br />
anche dei pastori, uomini semplici,<br />
e dei magi, nobili sapienti.<br />
In questo viaggio, nell’esperienza<br />
travagliata della ricerca<br />
delle ragioni della fede, per apprezzarne<br />
in pieno il dono una<br />
volta raggiunta la meta, Maria è<br />
vicina a noi, nei momenti esaltanti<br />
dell’estasi, ma soprattutto<br />
nelle fasi della ricerca che suscita<br />
dubbi, aridità, rigetto; sempre<br />
con noi perché è l’Odighitria,<br />
cioè la vergine che indica<br />
la via, come i monaci italo-greci<br />
hanno insegnato ai nostri padri<br />
ad invocarla.<br />
Direzione e tragitto Maria li ha<br />
descritti pronunziando il suo<br />
Magnificat: celebrazione del<br />
Dio dei poveri, degli ultimi,<br />
degli umili, degli oppressi, esaltazione<br />
dell’impossibile che<br />
diviene storia grazie al tocco<br />
rigeneratore del dito di Dio. Il<br />
canto di meraviglia di Maria<br />
è una gioiosa testimonianza<br />
dell’esperienza felice di un incontro.<br />
Ella ha compreso che<br />
Dio s’immerge nella vita dell’uomo<br />
attraversando i cieli<br />
per condividerne l’esperienza<br />
quotidiana; crede fermamente<br />
che il mondo cambierà perché<br />
Dio l’ha promesso ed Egli è per<br />
tutti l’unico, concreto ed indefettibile<br />
punto di forza, generatore<br />
di salvezza perché è Lui per<br />
primo ad amare.<br />
Questi sentimenti si riflettono<br />
nel Magnificat esaltando la dinamica<br />
del dono e, di conseguenza,<br />
l’amato che sa vedere<br />
Dio all’opera. Ecco perché il<br />
Natale rimane innanzitutto la<br />
festa degli umili, occasione di<br />
riscatto della povera gente.<br />
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trattamento.<br />
Maria lo ricorda a tutti testimoniando<br />
col suo sì che i valori più<br />
profondi si nascondono tra gli<br />
semplici, perciò prorompe nell’inno<br />
del Magnificat, messaggio<br />
e preghiera che più si approssima<br />
al rivoluzionario discorso<br />
delle beatitudini pronunziato<br />
dal Figlio quando, seduto<br />
su un’altra balza montuosa, circondato<br />
dai discepoli e rivolto<br />
alle folle assetate di verità, speranzose<br />
di salvezza, desiderose<br />
di essere amate, ha proclamato<br />
beati i poveri .
18<br />
Eboli<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
EBOLI, SCUOLA DI SALITA RIPA. Tagliati gli alberi per fare spazio alle auto dei genitori<br />
Per un ramo caduto, abbattuti dieci pini<br />
Anno nuovo, Melchionda vecchio. Il<br />
sta”. I segaioli di via Ripa hanno fatto un<br />
politici, per i pini tagliati, per i tronchi<br />
vento e le mareggiate spazzano via due<br />
gran lavoro. Nel cortile della scuola, ora,<br />
sani, per lo spazio auto ai genitori degli<br />
lidi, alla Marina di Eboli. Danneggiano<br />
c’è il parcheggio per gli insegnanti, per i<br />
alunni, ma soprattutto perchè, il sinda-<br />
l’ospedale privato, la pineta e la flora me-<br />
genitori, i bidelli, i docenti precari, i visi-<br />
co dei quattordici rimpasti in giunta, tal<br />
diterranea. In uno scenario da dopo guer-<br />
tatori occasionali, i bambini del centro<br />
Martino M., ora dovrà tagliare almeno<br />
ra, però, a fare notizia sono i posti auto<br />
storico, qualche cittadino di Olevano,<br />
il 50 per cento degli alberi ebolitani.<br />
dei genitori nella scuola salita Ripa. Per<br />
puta caso passi di lì e voglia parcheggia-<br />
“L’unica motivazione rimasta in piedi-<br />
far spazio alle loro macchine, è andata in<br />
re. C’è lo spazio per tutti. Magari ci met-<br />
racconta Rocco Tasso- è questa. Gli al-<br />
porto la strage più inutile di alberi. Con<br />
tiamo anche un ripetitore telefonico, un<br />
beri erano storti e li hanno tagliati. Ora<br />
la quale scusa “L’assessore Mazzara ci<br />
antenna per le videochiamate e il depo-<br />
ci chiediamo, ma da piazza Pendino a<br />
ha spiegato che i pini erano malati. La<br />
sito per le scorie nucleari del governo<br />
piazza della Repubblica, cosa faranno<br />
versione ci è stata fornita nell’incontro uf-<br />
Berlusconi. E non immaginate la sereni-<br />
Spazzeranno via tutti gli alberi”. L’ul-<br />
ficiale fatto in comune. Incontro avvenu-<br />
tà. Giorni fa, eravamo davanti ai cancel-<br />
timo appunto è di Leda Minchillo, anche<br />
to non prima, ma dopo il taglio dei pini”-<br />
li.<br />
lei, “rompiscatole” di Legambiente:<br />
spiega Rocco Tasso, dirigente di Legam-<br />
Abbiamo visto i genitori della Salita<br />
“nelle altre città, le riunioni sul taglio<br />
biente. Poi cosa avete scoperto “Nella<br />
Ripa giungere a scuola con i figli. Sal-<br />
degli alberi si fanno prima di abbatte-<br />
riunione al comune, visto che la relazione<br />
dell’agronomo Fausto Manna smen-<br />
LEDA MINCHILLO<br />
tellando e canticchiando, sospiravano<br />
sollevati.<br />
re qualcosa. A Eboli no. Nelle altre città,<br />
si son fatti addirittura dei referendum,<br />
tiva l’assessore, e che cioè i pini erano<br />
mo chiamare- riparte Tasso- è che alla riu-<br />
Senza pini nel cortile, non c’è più peri-<br />
prima di toccare degli alberi (Battipaglia,<br />
sani...ci è stato spiegato che gli<br />
nione, in pratica, solo il dirigente scola-<br />
colo per i loro bambini. Eppure l’agro-<br />
ndr). A Eboli no”. Alla Leda di Legam-<br />
alberi erano storti. E quindi andavano ab-<br />
stico Celestino Rocco era informato del<br />
nomo ha accertato “il discreto stato di<br />
biente vorremmo spiegare. Egregia am-<br />
battuti”. Albero storto, pino abbattuto.<br />
taglio di tutti i pini. In comune erano con-<br />
salute dei pini”. Ma allora chi ha parla-<br />
bientalista, non rompa troppo le scatole.<br />
La tristissima storia ebolitana inizia<br />
vinti che gli alberi tagliati fossero solo un<br />
to a sproposito Ma non è finita. L’as-<br />
Con le befane sui pattini in piazza della<br />
prima di Natale. Uno sciagurato pino<br />
paio, al massimo quattro pini”. Ne hanno<br />
sessore all’ambiente, infatti, si è ritrova-<br />
Repubblica, il mondo di Patty al Palase-<br />
della scuola Salita Ripa, 60 anni di età, su<br />
segati 10, invece. Di pini. Tutti sani. E’<br />
ta un’alleato inatteso: il Wwf. Dalle pa-<br />
le e le passerella di Maria Giovanna<br />
per giù, si è distratto un attimo e ha perso<br />
probabile che tra il Mondo di Patty al Pa-<br />
gine del Mattino, infatti, Vincenzo Ar-<br />
Elmi nel presepe vivente, lei veramente<br />
un ramo. Era attaccato al suo tronco. Il<br />
lasele, le befane sui pattini in piazza, la<br />
menante ha dichiarato: “i pini non sono<br />
crede che M al quadrato (Melchionda e<br />
vento forte, un po’ di artrite, l’anagra-<br />
passerella di Maria Giovanna Elmi nelle<br />
alberi auctoni (della zona). Hanno fatto<br />
Mazzara) abbiano avuto il tempo per<br />
fe non più favorevole, ne hanno provo-<br />
capanne del presepe, nè l’assessore Maz-<br />
bene a tagliarli”. A leggere la dichiara-<br />
una riunione, cinque minuti per discu-<br />
cato il crollo. Per un ramo caduto, è par-<br />
zara nè il candidato Melchionda, abbia-<br />
zione di Armenante, a Legambiente si<br />
tere sui pini da tagliare A Eboli, prima<br />
tita al “shoa” dei pini del Salita Ripa.<br />
no avuto il tempo per visitare il cortile di<br />
son messi le mani nei capelli: “Quei pini-<br />
si taglia. Poi si discute. E se si scopre l’er-<br />
Cade un ramo, si demolisce l’albero. E’<br />
Salita Ripa. E magari frenare il taglio dei<br />
spiega Rocco Tasso- sono alberi tipici<br />
rore Ingrato fu quel pino “flaccido” che<br />
accaduto davvero. A Eboli, in provincia<br />
10 pini più sani di Eboli. La sensazione,<br />
del Mediterraneo”. Comunque sia. Co-<br />
smarrendo un ramo, in un giorno di<br />
di Salerno. E’ come se l’assessore Mazza-<br />
infatti, è proprio quella. Al primo tronco<br />
munque la pensi Legambiente. La sto-<br />
tempesta e mareggiate, provocò il taglio<br />
ra buchi una gomma dell’auto, lungo<br />
tagliato, è venuto fuori che i pini tutto<br />
ria è chiusa. Gli alberi sono stati taglia-<br />
di tutto il filare, il suo suicidio e la ghi-<br />
le dissestatissime strade ebolitane (pro-<br />
erano, tranne che malati. Al secondo ta-<br />
ti. Per un ramo distratto che nel basso<br />
gliottinamento dei suoi nove fratelli. Tri-<br />
vinciali e comunali). E che fa<br />
glio effettuato si è pure scoperto che non<br />
cadde. Dei pini non c’è più traccia. Qual-<br />
stezza immane. Ma siamo a Eboli. E<br />
Invece di cambiare la ruota, l’assessore ta-<br />
tutti gli alberi erano pericolisi, piegati<br />
che politico dice pure che il cortile della<br />
questo passa il convento. Occhio agli al-<br />
glia la macchina a metà. A Salita Ripa è<br />
e con rami cadenti. Ma per non sconten-<br />
Salita Ripa è ora più bello. Tanto per sba-<br />
beri. Se ne avete uno nel giardino di<br />
capitato più o meno questo. Hanno ta-<br />
tare il filare di pini, li hanno fatti fuori<br />
vare un po’ con il sindaco. A noi, il cor-<br />
casa. Ed è leggermente storto, chiamate<br />
gliato 10 pini, per un ramo caduto. “La<br />
tutti. L’assessore Mazzara non si perde<br />
tile della Salita Ripa, trasmette una tri-<br />
il prete e dategli l’estrema unzione.<br />
cosa più sensazionale, se così la voglia-<br />
d’animo. Difende la sua linea “stragi-<br />
stezza unica. Non solo per le bugie dei<br />
Francesco Faenza
Sele<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 19<br />
In un modo diverso, poteva iniziare. Ma<br />
dal vecchio non si discosta troppo. Il<br />
nuovo decennio ci ripresenta i vecchi politici,<br />
le loro manie, le molte bugie e le<br />
tante fesserie del 2009. Prendete il liceo<br />
artistico. Ne hanno parlato tutti. Scaricandosi<br />
le colpe a vicenda. Prendendosi i<br />
meriti per la conservata autonomia. Ma la<br />
vera battaglia è stata persa. Il liceo artistico<br />
lascia il centro storico. Perchè la politica<br />
ha ceduto. Alla contabilità dei tecnici.<br />
Ai bilanci in rosso. All’incapacità di programmare.<br />
Liceo artistico, Pdl e Pd, voto 3: L’assessore<br />
provinciale Carpentieri declassa il liceo<br />
artistico, lo accoppia al Magistrale di Campagna<br />
e ne cancella l’autonomia. Sorpresa<br />
generale. “L’accordo era un altro- scrive il<br />
preside Giordano- con il sindaco Melchionda<br />
avevamo pensato a un accorpamento<br />
tra liceo classico e liceo artistico”.<br />
L’accordo raggiunto a Eboli, pare, non sia<br />
mai stato comunicato a Salerno. E così,<br />
l’assessore provinciale si è messo a fare il<br />
ragioniere. Ha tagliato i rami secchi. Accorpando<br />
liceo artistico e magistrale di<br />
Campagna. Esplosa la protesta, la provicncia<br />
ha fatto retromarcia. E il liceo artistico<br />
ha mantenuto l’autonomia amministrativa.<br />
E’ iniziata quindi la bagarre sui meriti.<br />
“Sono stato io a far restituire l’autonomia<br />
all’artistico” ha dichiarato Martino<br />
Melchionda, sindaco di Eboli. A sbeffeggiarlo<br />
ci ha pensato Fausto Vecchio (Pdl):<br />
“Melchionda arriva in ritardo, come al solito.<br />
La notizia è vecchia di tre giorni. Il<br />
liceo artistico<br />
resta autonomo grazie all’impegno del<br />
Pdl”. Botta e risposta. Destra e sinistra. Non<br />
senza il centro: “Se l’artistico resta autonomo,<br />
deve ringraziare l’impegno dell’Udc.<br />
Io e Pierino Infante- dichiara Paolo<br />
Polito- abbiamo lavorato a lungo per far<br />
cambiare idea all’assessore Carpentieri”.<br />
Resta un dubbio. Una domanda finale.<br />
Le pagelle ebolitane<br />
Come mai il sindaco e tutti gli altri politici<br />
non si sono così rizelati quando il liceo artistico<br />
è stato<br />
trasferito dalla storica sede di Sant’Antonio<br />
all’anonimo edificio di via Pescara, dove<br />
condivide aule e laboratorie con i ragazzi<br />
del professionale Aldo Moro.<br />
Eppure il sindaco e molti politici avevano<br />
minacciato mari e monti, in estate, con la<br />
scuola chiusa, se l’artistico fosse stato sfrattato<br />
dal centro storico. A sfratto realizzato,<br />
Melchionda ha perso le catene, per incatenarsi<br />
alla<br />
Provincia. Cariello sta cercando il numero<br />
dell’arcangelo, assesor Gabriele. E il centro<br />
così attivo per l’autonomia del liceo artistico<br />
ancora non ha capito<br />
se il cambio di istituto è più di destra o di<br />
sinistra. Finale indegno.<br />
Asis, voto 4: acqua gialla dai rubinetti.<br />
Emozioni forti nei bicchieri ebolitani. Da<br />
Fontanelle al Paterno, la zona ovest di Eboli<br />
si ritrova con l’acqua putrida nei rubinetti<br />
di casa. Il primo episodio viene denunciato<br />
il 30 dicembre scorso. Alla prima sorsata<br />
cinese, l’amministratore dell’Asis, Gino<br />
Cioffi (voto 4), promise che il fenomeno sarebbe<br />
rientrato subito. Per la serie, aggiustiamo<br />
qui, rattoppiamo là e tutto si risolve.<br />
Passato Capodanno, il problema si è riproposto<br />
altre due volte. A quanto pare, infatti,<br />
non è un problema di tubature ma di<br />
pozzi. La zona ovest di Eboli (Paterno, Fontanelle<br />
e Grataglie) sorseggia acqua dalla<br />
colorata provenienza. In attesa di un chiarimento,<br />
vorremmo capire perchè è stata<br />
nascosta la verità il 30 dicembre scorso,<br />
visto che il problema era veramente serio.<br />
Bastava ammettere il danno, la contaminazione,<br />
quel che era accaduto. Senza arrampicarsi<br />
sugli specchi.<br />
Candidature alle comunali: voto 3. Sono<br />
troppi, i candidati a sindaco: Melchionda,<br />
Cariello, Rosania, per il centrosinistra; Di<br />
di Francesco Faenza<br />
Benedetto, Vecchio, Rocco, Cardiello, Clemente,<br />
Bisogno, D’Aniello e Busillo, per il<br />
centrodestra.<br />
Predicano tutti l’unità, ma ognuno va per<br />
conto suo. E guai a fare un passo<br />
indietro, a realizzare un po’ di sana sintesi.<br />
Del bipolarismo non vogliono sentir parlare.<br />
Di Carmelo Conte a sinistra con Bassolino,<br />
o a destra, con Caldoro, attendono<br />
tutti l’esito, trattenendo il fiato. Di programmi,<br />
finora, se ne è parlato poco.<br />
Ecoballe da rimuovere, mareggiate da trattenere,<br />
piano regolatore da eseguire. Sembra<br />
tutto dimenticato. Di sondaggi fasulli,<br />
ne sono spuntati già tre. Non si sa chi li fa,<br />
questi sondaggi. Il primo è stato elaborato<br />
al bar Rifrullo, dalla società Massimo<br />
friends, è calcolava con complicate somme<br />
algebriche, l’approdo di Cariello al ballottaggio,<br />
in attesa di scoprire l’avversario. Ingrati<br />
amici. Il mago Othelma dà Cariello<br />
vincente al primo turno. Ma non si è capito<br />
se parlasse di burraco o scala a 40. Il secondo<br />
sondaggio è stato elaborato su Facebook.<br />
E vede Franco Cardiello in vantaggio<br />
su Fausto Vecchio.<br />
Di soli due punti. Con Busillo distanziato,<br />
in attesa di trapianto di fegato. Il terzo sondaggio,<br />
rianima Busillo. A “sparare” cannonate<br />
è Antonio Lubritto. “Con Telesalerno,<br />
abbiamo fatto un sondaggio” voto tre a<br />
Renato Santese per la silente complicità. E<br />
cosa dice il sondaggio “Che Busillo è il<br />
candidato più gradito nel centrodestra” l’ha<br />
buttata lì Lubritto, come se giocasse i 10<br />
numeri a Win For Life. Si attende ora il<br />
quarto sondaggio.<br />
La quarta bufala. Verrà resa pubblica nelle<br />
prossime ore. Chi non ha argomenti, a questo<br />
si appiglia. Alla propaganda fumosa. Al<br />
cerimoniale modello Ceausescu. Alle processioni<br />
con i dipendenti delle società<br />
miste o convenzionate. Alle pizze gratis e<br />
alle bollette pagate in cambio di un voto. Il<br />
peggio del peggio. Con o senza sondaggio.<br />
MIGRANTI. Due luoghi, la stessa tragedia<br />
San Nicola Varco e Rosarno, storie di diseredati<br />
Stesse scene. Stessi volti. Stesse barricate.<br />
Identica militarizzazione. Da Rosarno a San<br />
Nicola Varco, la mezzaluna colonizzata<br />
dagli schiavi della Piana del Sele. Li aspettavano<br />
di notte. Arrivarono alle 8 del mattino.<br />
Oltre 60 mezzi blindati e 650 uomini<br />
tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e perfino<br />
la forestale per procedere allo sgombero<br />
coatto di oltre mille immigrati di colore<br />
ed alla tabula rasa delle favelas di San Nicola<br />
Varco. «Chi entra è morto, chi esce è<br />
appena nato». La scritta è in arabo. Campeggiava<br />
su uno dei muri all’ingresso. Suonava<br />
quasi come un avvertimento per i<br />
nuovi arrivati. Liberazione per quei pochi<br />
che riuscivano a scappare.<br />
Diseredati. Ghettizzati. Clandestini. Rifugiati.<br />
Terroristi (). Gente vomitata dalle loro<br />
terre e spedita all’inferno, tra parquet d’immondizia<br />
e pennnellate di fango. Dio solo<br />
sa quanti ne erano: mille e forse anche di<br />
più. Marocchini, tunisini, magrebini. Potevano<br />
finire in una serra di pomodori a Ragusa<br />
o in Puglia e invece seguirono le orme<br />
di Cristo: si fermarono ad Eboli, poco più<br />
in là, a San Nicola Varco, nelle cascine abbandonate<br />
attorno ad un vecchio silos di<br />
granaio. A due passi da un enorme capannone.<br />
Un mercato ortofrutticolo di proprietà<br />
della Regione Campania costato la bellezza<br />
di 20 miliardi di vecchie lire e mai<br />
entrato in funzione. Sullo sfondo, a perdita<br />
d’occhio, i campi e le serre delle multinazionali<br />
dell’agroalimentare.<br />
Disperati del mare approdati nel regno delle<br />
mozzarelle e dei beauty farm, in questo<br />
scorcio di periferia dove ti alzi alle 4 del<br />
mattino, prendi la bici e ti fai spedito 30 km<br />
fino al primo “caporale”. E’ lui che ti prende<br />
e ti fa lavorare in cambio di una percentuale<br />
tra i 20 ed i 25 euro. Predoni nel regno<br />
delle fragole e dei fiori – se ti va bene – ma<br />
puoi finire sotto una serra di pomodori e<br />
spezzarti la schiena per un tozzo di pane o<br />
morire di fatica senza che nessuno ti dia<br />
una sepoltura perché sei clandestino. Come<br />
il marocchino trovato una sera in un vagone<br />
della ferrovia: era cadavere da almeno<br />
un mese, ma per l’economia della Piana del<br />
Sele semplicemente due-braccia da rimpiazzare.<br />
Vengono prima truffati e poi resi<br />
clandestini in loco. E’ la stessa legge Bossi-<br />
Fini a suggerire il percorso da compiere:<br />
l’unico modo per avere un visto d’ingresso<br />
è la chiamata nominale in Marocco da<br />
parte delle aziende del settore. Che ovviamente<br />
non può che avvenire tramite intermediatori<br />
(i caporali) della stessa nazionalità<br />
dei migranti. Paghi 5-6000 euro da spartire<br />
tra committente e caporale. Quando poi<br />
arrivi ed hai otto giorni per convertire il<br />
visto in permesso di soggiorno, l’azienda<br />
scompare. Le conviene di più riassumerti<br />
dopo, clandestino e in nero. E’ una truffa<br />
che attraversa tutta l’Italia: lo scorso anno<br />
su 8000 domande verificate dalle prefetture,<br />
migliaia si riferivano a società fittizie che<br />
non avevano nessuna possibilità di assumere,<br />
secondo i dati forniti da Radio Vostok.<br />
Mentre la mattina del 12 novembre scorso<br />
si completa lo sgombero il sindaco bassoliniano<br />
di Eboli, Martino Melchionda, parla<br />
di una «necessaria opera di bonifica per tutelare<br />
il benessere dei cittadini». Carne<br />
umana da macellare e spedire altrove. La<br />
transumanza dei corpi infetti. L’ultima immagine<br />
della dignità umana scarnificata<br />
dalla politica.<br />
Giuseppe Napoli<br />
MODA<br />
Passaro Sposa sfila<br />
a Salerno<br />
Grande successo di pubblico alla Sfilata<br />
di Passaro Sposa che si è tenuta al<br />
Teatro Augusteo di Salerno nella giornata<br />
di ieri, domenica 10 gennaio. Non<br />
la solita sfilata, con questo evento si è<br />
voluto dar risalto all’eleganza e alla tradizione<br />
di un marchio storico.<br />
La serata si è aperta con un suggestivo<br />
filmato che da un lato ha messo in evidenza<br />
la tradizione dell’Azienda e dall’altro<br />
ne ha esaltato l’innovazione e<br />
l’eleganza.<br />
LA FAMIGLIA PASSARO<br />
Il filmato è stato realizzato con lo stile<br />
fashion e ultracontemporaneo dei redazionali<br />
di moda delle migliori testate<br />
giornalistiche televisive, esaltando<br />
nel contempo, le immagini d’epoca<br />
rappresentative del marchio Passaro, in<br />
un connubio tra tradizione ed innovazione.<br />
Connubio che è stato il vero<br />
protagonista della serata.<br />
Dopo il filmato di apertura, 6 bellissimi<br />
quadri di ispirazione cinematografica<br />
hanno fatto da cornice alla meravigliosa<br />
collezione. Settantaquattro gli<br />
abiti dalle linee diversissime in grado di<br />
incontrare il gusto di tutte le spose.<br />
Al primo quadro, “Colazione da Tiffany”<br />
per la donna sofisticata e nel contempo<br />
sbarazzina sono seguiti quelli<br />
ispirati a “Titanic” e “Maria Antonietta”<br />
per le donne più romantiche e sognatrici.<br />
Il quarto quadro, “Sabrina” per<br />
la sposa che ama l’intramontabile eleganza<br />
del classico; il quinto quadro,<br />
ispirato a “Pretty Woman”, per la<br />
donna che ama sottolineare la sua sensualità.<br />
L’ultimo, ispirato al “Gattopardo”,<br />
per la donna che ama i dettagli<br />
preziosi e raffinati. Passaro Sposa Couture,<br />
Valentino, Vera Wang, Pronovias,<br />
Blumarine, Atelier Aime’e e Riva sono<br />
state solo alcune delle griffe italiane ed<br />
internazionali protagoniste della sfilata.<br />
Seta, tulle e chiffon i tessuti utilizzati<br />
per rendere gli abiti fluidi ed eleganti.<br />
Non i soliti accessori o le solite acconciature<br />
hanno completato questi splendidi<br />
abiti, ma i preziosissimi veli o i<br />
diademi o i sofisticatissimi cappelli di<br />
tutte le forme e dimensioni. Tutti i dettagli<br />
sono stati curati nei minimi particolari<br />
grazie alla grande maestria della<br />
signora Pinella Passaro.
20<br />
Battipaglia<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
Ztl, è scontro<br />
Zona a traffico limitato tra sondaggi e proteste<br />
Una città divisa in due o forse<br />
no. Forse una semplice contrapposizione<br />
cittadinanzacommercianti,<br />
o forse nemmeno.<br />
Insomma, è dal taglio<br />
del nastro del “Natale a Battipaglia”<br />
che la Zona a Traffico<br />
Limitato istituita sulla centrale<br />
Via Mazzini nel centro battipagliese,<br />
non ha cessato di<br />
creare polemiche e dibattiti.<br />
Da un lato, come detto i commercianti,<br />
contrari da sempre<br />
al passeggio ma a favore del<br />
passaggio (auto, camion, pullman,<br />
motorini) che ingolfano<br />
la strada centrale di Battipaglia.<br />
Dall’altro i cittadini,<br />
l’Amministrazione e le associazioni<br />
ambientaliste, che da<br />
sempre si augurano di trovare<br />
pedonabile il “corso” cittadino.<br />
La polemica rilanciata<br />
varie volte da quotidiani e comunicati<br />
stampa a firma del<br />
Sindaco è rimbalzata un po’<br />
sulla bocca di tutti. Di pochi<br />
giorni fa un sondaggio-referendum<br />
in formato tascabile,<br />
realizzato fronte strada dal<br />
Punto Pdl cittadino. ZTL SI’,<br />
ZTL NO, nulla di più. Si legge<br />
dallo spoglio che a favore<br />
sono la stragante maggioranza<br />
dei cittadini-passanti che<br />
hanno votato. Su 366 voti ben<br />
306 SI e solo 60 NO. Percentuali<br />
da far arrossire i bulgari.<br />
Ma come si sa questi sondaggi<br />
a volte rappresentano solo<br />
provocazioni, senza volercene,<br />
non possono certo rappresentare<br />
campioni tali da poter<br />
rappresentare sul serio l’opinione<br />
della cittadinanza. Eppure<br />
anche questo è un dato<br />
da inserire nella querelle di<br />
cui ci interessiamo. C’è poi chi<br />
va oltre, come il circolo cittadino<br />
di Legambiente, che<br />
anche alla luce dei preoccupanti<br />
livelli di PM10 nell’aria<br />
del centro cittadino, spinge<br />
per un restyling stile “Corso<br />
Vittorio Emanuele”, con una<br />
pavimentazione adeguata ad<br />
un passeggio costante lungo<br />
ogni week end dell’anno.<br />
Questa proposta mantiene,<br />
tuttavia, l’apertura del transito<br />
agli autoveicoli nei giorni<br />
feriali, pronto ad essere interrotto<br />
nei fine settimana e nei<br />
giorni festivi.<br />
Sul tema l’Amministrazione<br />
nicchia, cercando di dare un<br />
colpo al cerchio e una alla<br />
botte, tentando cioè di accontentare<br />
sia i cittadini-pedoni,<br />
sia i commercianti. Tra questi<br />
ultimi, però, non c’è solo chi<br />
si professa “integralista dell’auto<br />
nel negozio”, alcuni – i<br />
più ragionevoli – aprono all’Amministrazione,<br />
chiedendo<br />
però che il sistema Ztl sia<br />
introdotto in una più ampia<br />
progettazione che preveda<br />
parcheggi gratuiti, navette e<br />
un arredo pubblico che renda<br />
piacevole lo shopping a piedi.<br />
In fondo, da quando il Carrefour<br />
e gli altri mille centri<br />
commerciali (che ormai spuntano<br />
come funghi) hanno<br />
aperto i battenti, a Battipaglia<br />
i negozi sono sempre più desolatamente<br />
vuoti; e allora sì<br />
che un argomento del genere<br />
diventa cruciale per la decadente<br />
economia battipagliese.<br />
Valerio Calabrese<br />
A PARER MIO<br />
I malavoglia<br />
di ERNESTO GIACOMINO<br />
Giù le mani dagli statali. E<br />
pure la bocca, va’. O soprattutto<br />
quella. Insomma: basta<br />
chiacchiere, sospetti, avvertimenti<br />
più o meno velati: la<br />
gente in organico al Comune<br />
di Battipaglia lavora tutta,<br />
nessuno escluso. Anzi: negli<br />
ultimi tempi, che c’era da dare<br />
una raddrizzata seria alla baracca,<br />
ci sono state pure svariate<br />
performances non dovute,<br />
non per timore di strigliate<br />
ma semplicemente per amore<br />
della città.<br />
Questo, in sintesi, il messaggio<br />
del duro manifesto apparso<br />
la vigilia di Natale per le<br />
strade battipagliesi, a firma<br />
congiunta dei sindacati confederali<br />
CGIL, CISL e UIL, alla<br />
fine di un trimestre abbondante<br />
di polemiche fra Sindaco<br />
e rappresentanti vari dei dipendenti<br />
comunali.<br />
Come dire, fino a poco tempo<br />
fa si credeva che un Sindaco<br />
di sinistra avverso ai sindacati<br />
fosse un fatto altamente improbabile,<br />
nel contesto sociale<br />
e politico italiano. Pensare<br />
poi che quello stesso Sindaco<br />
non avesse facoltà di esprimere<br />
perplessità circa il buon<br />
operato degli uffici comunali<br />
pareva pura utopia. Tanto più<br />
che una della motivazioni indicate<br />
alla base di tale veto è<br />
tanto scontata quanto semplice:<br />
Santomauro non potrebbe<br />
criticare i “suoi” impiegati<br />
perché nel trentennio passato<br />
era segretario comunale, con<br />
sospetto d’ingerenza – diretta<br />
o meno, ufficiale o pressappoco<br />
– nella scelta di chi assumere,<br />
dove impiegarlo e come<br />
gestirlo.<br />
Un discorso che non fa una<br />
piega, ovviamente. Se compri<br />
una macchina, giacché la decisione<br />
è stata tua, poi non<br />
CONTINUA A PAGINA 22
Pontecagnano<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 21<br />
AEROPORTO SALERNO COSTA D’AMALFI. Triste bilancio<br />
Pochi passeggeri e per il 2010 meno voli<br />
Partire dall’aeroporto Salerno<br />
Costa d’Amalfi per Milano o<br />
Verona può trasformarsi in una<br />
traversata in solitario. Poco più<br />
di cinquecento imbarchi per<br />
Milano, tra volo di andata e<br />
quello di ritorno, per una media<br />
giornaliera di otto viaggiatori a<br />
bordo, cifre ancor più basse per<br />
il volo diretto a Verona, tenendo<br />
conto che si trattava di un<br />
collegamento non quotidiano.<br />
A parte il ‘pienone’ dei voli durante<br />
le festività Natalizie solo<br />
in rare occasioni aerei che potrebbero<br />
trasportare cinquanta<br />
passeggeri, partono con venticinque,<br />
massimo trenta persone<br />
a bordo. Secondo i dati forniti<br />
dalla Filt-Cgil, le tratte coperte<br />
dalla Air Dolomiti chiudono<br />
male l’anno con voli<br />
anche con un solo passeggero.<br />
“Sono numeri che ci preoccupano<br />
— conferma il segretario<br />
provinciale della Filt-Cgil Vito<br />
Luciano — e che rendono questa<br />
infrastruttura praticamente<br />
inutile. Facciamo appello alle<br />
istituzioni locali affinché pianifichino<br />
finalmente una gestione<br />
manageriale dello scalo, al<br />
fine di trasformarlo in un nodo<br />
cruciale per lo sviluppo di tutta<br />
la provincia di Salerno”.<br />
AUGUSTO STRIANESE<br />
Come già avevamo accennato<br />
in questi mesi per il piccolo aeroporto<br />
il competitors maggiore<br />
è indubbiamente l’ Alta Velocità<br />
appena inaugurata. Per<br />
un professionista è più comodo<br />
e, in alcune occasioni, anche<br />
più economico viaggiare in<br />
treno piuttosto che in aereo: chi<br />
si sposta per motivi di lavoro (il<br />
flusso da e per l’aeroporto è per<br />
lo più di tipo business) preferisce<br />
essere in mattinata a Milano<br />
piuttosto che partire alle 14:50,<br />
unico volo disponibile, e arrivare<br />
alle 16:45.<br />
Il vettore del gruppo Lufthansa<br />
alla luce dei fatti ha deciso da<br />
martedì scorso di ridurre da<br />
sette a cinque i voli settimanali<br />
su Milano (sono attualmente indisponibili<br />
martedì e giovedì) e<br />
da cinque a tre quelli per Verona<br />
che partiranno solo nei giorni<br />
dispari alle 15:00. Il sindaco<br />
di Pontecagnano nonché Presidente<br />
dell’Aeroporto, Ernesto<br />
Sica, accusa: “Sin dall'inizio ho<br />
ribadito ad Air Dolomiti che gli<br />
orari da loro voluti per il collegamento<br />
Salerno-Malpensa<br />
erano sbagliati, pur ritenendo<br />
questa tratta fondamentale per<br />
il futuro dello scalo salernitano.<br />
È evidente che i dati relativi al<br />
numero di passeggeri a bordo è<br />
sintomatico di un errore clamoroso<br />
ed oggi si evidenzia<br />
tutta l'inutilità di un collegamento<br />
a quell'orario: sono i salernitani<br />
a dover andare a Milano<br />
e non i milanesi a venire<br />
a Salerno".<br />
Anche l’ex Strianese ha commentato<br />
i dati “inconfutabili”<br />
invitando tutti a parlare meno<br />
di consigli di amministrazione,<br />
di presidenze e vice presidenze<br />
e promuovere di più una<br />
struttura che copre due tratte<br />
nazionali. La mancanza di un<br />
piano di comunicazione adeguato<br />
è per Strianese tra le maggiori<br />
cause del fallimento tanto<br />
che ancora oggi c’è non sa se<br />
l’aeroporto sia aperto e funzionante.<br />
“E’ mancata poi anche<br />
quella filiera tra istituzioni, associazioni<br />
di categoria e tour<br />
operator per la promozione<br />
dello scalo.- ha aggiunto- Dobbiamo<br />
quindi dirigere gli sforzi<br />
in quella direzione, altrimenti<br />
anche Air Dolomiti potrebbe<br />
andare via da Salerno”. Per l’ex<br />
assessore provinciale ai trasporti<br />
Gianpaolo Lambiase la<br />
potenziale concorrenzialità<br />
dello scalo sarà possibile solo<br />
con l’inserimento in una rete<br />
regionale dei trasporti: “L’asse<br />
con Napoli Capodichino- che<br />
ormai non regge più l’attuale<br />
traffico aereo - lo trasformerebbe<br />
nel primo tra i piccoli aeroporti<br />
d’Italia, con un bacino potenziale<br />
di oltre un milione di<br />
passeggeri l’anno. Ma ad oggi<br />
questo discorso non è stato affrontato,<br />
anzi si è pensato di più<br />
a chi e a come si dovesse gestire<br />
questa infrastruttura<br />
Tiziana Troisi<br />
BATTIPAGLIA<br />
“Orti di città”<br />
L’importante strumento<br />
a favore degli<br />
anziani<br />
ARCHEOLOGIA.<br />
L’Antece decollato<br />
Domina la Valle del Sele dall’alto<br />
della Costa Palomba, ubicata<br />
nel Comune di Sant’Angelo<br />
a Fasanella. Lo chiamano<br />
l’Antece, termine mutuato dal<br />
dialetto locale, come a dire,<br />
immobile a mo’ di stoccafisso.<br />
E l’Antece è statico, ma carico<br />
di fascino, trattandosi di fatto<br />
di un guerriero scolpito nel calcare<br />
degli Alburni, nel cuore di<br />
un castrum a 1125 m s.l.m.<br />
La datazione della scultura rupestre<br />
è incerta, forse espressione<br />
delle genti Lucane insediatesi<br />
nel V sec. a.C. nella regione<br />
che da loro prese il<br />
nome, Lucania, appunto. Egli,<br />
vestito di chitone e protetto<br />
dallo scudo rotondo degli opliti,<br />
rigido nella sua frontalità arcaica,<br />
si ergeva a testimone<br />
oculare di quella fetta di<br />
mondo mediterraneo compreso<br />
tra la costa tirrenica, la ionica<br />
e l’adriatica e vivacizzato<br />
dalla presenza dei Sibariti di<br />
Posidonia o dei Focesi di Elea,<br />
come degli Spartani di Taranto<br />
o degli Ateniesi di Turi, piuttosto<br />
che dei Tirreni di Picentia<br />
piuttosto che della stessa cultura<br />
osca. Oggi è ancora possibile<br />
ammirare l’Antece che, ora<br />
come allora, si leva a controllo<br />
dei traffici, dei valichi e delle<br />
strade che attraversano la piana<br />
L’ANTECE DI SANT’ANGELO A FASANELLA<br />
del Sele e il Vallo di Diano,<br />
fisso a scrutare le genti di diverse<br />
culture che in antiquo<br />
percorrevano l’Italia meridionale<br />
da est a ovest. Tanti dunque,<br />
e non solo Lucani, saranno<br />
saliti fin lassù a porgere una<br />
preghiera, a officiare un sacrificio<br />
propiziatorio per avere il<br />
favore del dio Alburnus, e la<br />
presenza di un’ara sacrificale<br />
con canale di scolo e di pozzetti<br />
funzionali al culto, avvalorano<br />
questa ipotesi di ‘luogo<br />
sacro’, benché non siano<br />
mai state effettuate delle ricerche<br />
sistematiche per<br />
datare precisamente il<br />
contesto e ricostruirne le<br />
fasi di frequentazione.<br />
Agli inizi del secolo scorso<br />
il Guerriero di Costa Palomba<br />
è inoltre stato mutilato<br />
della testa, decollato,<br />
mentre intorno l’erba alta<br />
non consente una visita<br />
agevole. Nonostante ciò è<br />
ancora meta degli amanti<br />
delle passeggiate ad alta<br />
quota, come della curiosità<br />
degli esperti e orgoglio<br />
della comunità di Sant’Angelo<br />
a Fasanella. Ha attraversato<br />
i secoli l’Antece .<br />
Un tempo ha veduto gli<br />
Etruschi trattare con Egiziani<br />
e Sardi, ha intravisto<br />
poi i Saraceni, conosciuto le<br />
truppe di Federico II e più di recente<br />
gli Americani e seguito di<br />
certo le fasi dell’operazione<br />
Avalanche, ha visto sicuramente<br />
anche gli immigrati ammassati<br />
a San Nicola, assoggettati<br />
ai caporali e quindi dispersi<br />
nella Piana del Sele. Avrà pensato<br />
alle parole di Santo Mazzarino,<br />
quando scrive: “Qui, in<br />
Italia, lo scambio culturale, che<br />
già in epoca preistorica […]doveva<br />
essere notevole, diventava<br />
sempre più intenso, ché le<br />
popolazioni «mediterranee»<br />
non erano assimilate o assoggettate<br />
o distrutte, ma continuavano<br />
a vivere con le sopravvenute<br />
indoeuropee. L’Italia<br />
fu la terra in cui l’incontro e<br />
la collaborazione di varie facies<br />
culturali divenne un aspetto,<br />
anzi «l’aspetto» della storia<br />
antica” (S. Mazzarino, Dalla<br />
monarchia allo stato repubblicano,<br />
Rizzoli, 1992).<br />
Chissà cosa avrà pensato, avrà<br />
trovato curioso un dispiegamento<br />
di forze degno di un battaglione<br />
per quattro poveracci<br />
affamati e sfruttati, oppure forse<br />
non ha veduto niente, decapitato<br />
com’è si sarà rigirato dall’altra<br />
parte senza assistere, imbarazzato,<br />
alla vicenda – lui<br />
che ne avrà viste tante – , per<br />
poi udire con altrettanto imbarazzo<br />
gli spari di Rosarno.<br />
Medusa Cha Cha Cha<br />
Chiunque voglia segnalarci notizie<br />
e curiosità intorno al patrimonio<br />
culturale di Salerno e provincia,<br />
o semplicemente riguardo<br />
a siti poco noti o per nulla, non<br />
esiti a contattare la “Medusa” al<br />
seguente indirizzo e-mail:<br />
medusachachacha78@libero.it<br />
Tutto pronto per gli orti urbani a<br />
Battipaglia. L’idea di istituire<br />
anche nella città della Piana del<br />
Sele il progetto di inclusione sociale<br />
rivolto ad anziani, scolaresche<br />
e disabili, inprontato sull’agricoltura<br />
biologica e sociale,<br />
è nato da un’azione che Legambiente<br />
da diversi anni spinge sul<br />
territorio regionale. In particolare,<br />
proprio di recente la Regione<br />
Campania, su impulso della stessa<br />
associazione ecologista, ha destinato<br />
un finanziamento di 1,8<br />
milioni di Euro alla realizzazione<br />
diffusa di questo progetto (1000<br />
orti per la Campania). I fondi saranno<br />
gestiti dai Piani di Zona<br />
Sociali operanti sui vari territori<br />
della Regione. Ebbene, il Comune<br />
di Battipaglia, avende recepito<br />
il progetto del circolo locale di<br />
Legambiente, ha avviato la fase<br />
istruttoria, delegando i propri<br />
tecnici a stilare un precipuo progetto<br />
in collaborazione con i responsabili<br />
dell’associazione. La<br />
parte economico-finanziaria sarà<br />
portata avanti dall’assessore<br />
Della Corte, mentre l’idea-progetto<br />
è affidata all’assessore all’ambiente<br />
e patrimonio, Massimo<br />
Casillo. Ma i tempi del<br />
bando, salvo proroghe, stringono<br />
e così, avendo individuato il<br />
terreno interessato al progetto –<br />
quello in cui si erge la torre Pizometrica,<br />
nel quartiere S.Anna<br />
– l’Amministrazione ha inteso<br />
spingere ora sul piede dell’acceleratore.<br />
Ora, dunque, la palla<br />
passa a tecnici e cercatori d’oro,<br />
ovvero chi dovrà realizzare il<br />
progetto e chi agganciare il finanziamento.<br />
Valerio Calabrese
22<br />
Sele<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010<br />
CAMPAGNA. Basso dell’Olmo, dopo il danno la beffa. Condannati per aver difeso un bene primario<br />
La denuncia sociale dell’artista Giovambattista De Angelis<br />
Roberto D’Auria, giudice monocratico<br />
del Tribunale di Salerno,<br />
Sezione Distaccata di<br />
Eboli, lo scorso 22 Dicembre<br />
ha pronunziato e pubblicato,<br />
mediante lettura del Dispositivo,<br />
una sentenza di condanna<br />
per ben 192 imputati, su<br />
292 chiamati a processo per la<br />
discarica di Basso dell’Olmo<br />
di Campagna. Una sentenza<br />
che ha fatto subito discutere in<br />
città. Tanta la delusione, perché<br />
dopo il danno, è arrivata<br />
puntualmente la beffa. Circa<br />
duecento condanne per cittadini,<br />
di certo non dei criminali!,<br />
che hanno avuto “la sola<br />
colpa” di aver difeso, tra l’altro<br />
inutilmente, perché la discarica<br />
dei veleni fu comunque<br />
realizzata!, il proprio territorio<br />
da un crimine ambientale<br />
ovvero per difendere un<br />
bene primario, la salute. Infatti,<br />
dati inequivocabili dell’OMS<br />
testimoniano che in<br />
Campania “il tasso di mortalità<br />
per tu mori, legato alle discariche<br />
a cielo aperto, abusive<br />
o autorizzate che siano, è tra i<br />
più alti d’Europa”. Fu proprio<br />
A PARER MIO<br />
GIOVAMBATTISTA DE ANGELIS<br />
ciò che alcuni mesi fa spinse<br />
addirittura lo stesso PM Carmine<br />
Olivieri a chiedere l’assoluzione<br />
per tutti gli imputati.<br />
Il 20 Ottobre 2009, poi, la<br />
parola passò alla difesa. Non<br />
nascondiamo, che, dopo tale<br />
posizione, nessuno pensava<br />
ad una sentenza così pesante<br />
nei confronti dei chiamati “a<br />
DA PAGINA 20<br />
puoi pretendere di controllarla<br />
periodicamente dal meccanico.<br />
Sarebbe eresia, sfiducia verso<br />
il concessionario, e via manifesti<br />
vari dell’Assocostruttori,<br />
Federmanutentori e Comitato<br />
Autisti Riuniti. Sposi una tizia,<br />
dopo vent’anni senti un palese<br />
odore di corna: guai a voler<br />
controllare, subito volantini e<br />
comizi e dichiarazioni varie<br />
dell’Unionbaldracche.<br />
Eccessiva suscettibilità dei dipendenti,<br />
ha poi detto qualcuno<br />
per contrappeso. Non<br />
scherziamo. Queste cose le<br />
dice chi non sa quant’è difficile<br />
vivere da emarginati, completamente<br />
avulsi dal contesto<br />
sociale che ti circonda. La conoscono,<br />
loro, la solitudine di<br />
chi esce dall’ufficio mentre gli<br />
altri ancora lavorano, e non ha<br />
nessuno con cui scambiare<br />
quattro chiacchiere al bar E<br />
l’essere costretti a dormire<br />
tutte le sante notti, senza la divertente<br />
insonnia di quei fortunati<br />
che lavorano nel privato<br />
e giocano a scarabeo con parole<br />
come mobilità, cassa integrazione,<br />
riduzioni d’organico<br />
E il non poter gioiosamente<br />
rabbrividire e grattarsi gli attributi,<br />
come tutti, alla sola<br />
pronuncia dell’espressione<br />
“crisi economica”<br />
E comunque: chiaro che, sull’altro<br />
versante, gli effetti del<br />
manifesto di protesta non si<br />
sono fatti attendere. Ad esempio,<br />
è già partita una campagna<br />
di sensibilizzazione rivolta<br />
alla cittadinanza tutta, con<br />
cui si invitano tanto l’Amministrazione<br />
che gli utenti a non<br />
presumere mai più inattività o<br />
fannulloneria di questo o quell’ufficio<br />
pubblico, a pena di vedersi<br />
il proprio atto di nascita<br />
misteriosamente mangiato dai<br />
topi. Saranno evitate le code<br />
agli sportelli, perché ledono<br />
l’immagine dell’addetto con<br />
una subdola quanto errata presunzione<br />
di lentezza: per stabilire<br />
quali cittadini servire si<br />
LA PROTESTA A BASSO DELL’OLMO<br />
di ERNESTO GIACOMINO<br />
I malavoglia<br />
procederà di volta in volta con<br />
estrazioni a sorpresa: ora un<br />
colore, ora le iniziali del cognome,<br />
ora il modello di macchina.<br />
Tutti gli utenti non in<br />
possesso dei requisiti estratti<br />
saranno coattivamente allontanati<br />
e pregati di tornare l’indomani.<br />
E ancora: per fugare<br />
ogni sospetto che un dipendente<br />
possa timbrare il cartellino<br />
al posto del collega assente,<br />
saranno incendiati tutti i<br />
cartellini e rimossa la macchinetta<br />
segnapresenze. L’ammontare<br />
complessivo degli stipendi<br />
sarà mensilmente rimesso<br />
dal Comune nelle mani<br />
del parroco rionale, che provvederà<br />
a sua volta a girarne<br />
quota ad ogni singolo addetto<br />
previa minuziosa e segreta<br />
confessione sulle ore di lavoro<br />
effettivamente svolte.<br />
<strong>Unico</strong> strappo alla regola: il sacerdote<br />
prescelto non potrà<br />
dare penitenze. E’ però ammesso<br />
quel minimo fisiologico<br />
di cresta sui buoni pasto.<br />
giudizio il 26 Febbraio 2008<br />
nell’aula bunker di Fuorni”.<br />
Fra le condanne, quella del<br />
Primo Cittadino di Campagna,<br />
Biagio Luongo. Come per<br />
lui, condanne anche per altri<br />
politici ed amministratori, ex<br />
assessori, cittadini comuni e,<br />
soprattutto, Gaetano De Simone,<br />
riconosciuto tra i promotori-protagonisti<br />
della<br />
lotta in difesa di Basso<br />
dell’Olmo. Pacata la dichiarazione<br />
alla stampa<br />
del Sindaco di Campagna:<br />
“Rispettiamo il lavoro<br />
della magistratura.<br />
Provo un sentimento<br />
di amarezza. Abbiamo<br />
difeso la città da<br />
una scelta drammatica<br />
sul terreno ambientale.<br />
Costruire una discarica<br />
in quella zona delicatissima<br />
è stato un atto<br />
grave. C’è il fiume Sele.<br />
L’acqua che irriga l’intera<br />
piana del Sele partiva<br />
da lì. Per questo<br />
abbiamo contestato<br />
quella scelta, protestando<br />
con il prefetto<br />
Catenacci e Guido Bertolaso”.<br />
Ecco, invece, cosa ha immediatamente<br />
dichiarato alla<br />
stampa Gaetano De Simone:<br />
“Faremo appello, ma fin d’ora<br />
voglio dire che sono orgoglioso<br />
per la condanna ricevuta”.<br />
Una protesta che si concluse<br />
con la morte di Carmine Iuorio,<br />
di certo moralmente il<br />
293° imputato!, il giovane che<br />
5 anni fa, il 23 febbraio 2005,<br />
fu stroncato da infarto al presidio<br />
sull’autostrada, “in una<br />
notte troppo gelida per lui, ma<br />
pure troppo importan te per<br />
non manifestare”. E non poteva<br />
cadere in un momento diverso,<br />
la presentazione, mercoledì<br />
30 dicembre 2009 nella<br />
Sala Conferenze del Comune<br />
di Campagna, del Video della<br />
performance artistica “Inquinamento<br />
Globale - Biological<br />
Milk”, Forme Plastiche in Movimento<br />
di Giovanbattista De<br />
Angelis (artista protagonista),<br />
che si avvalse della collaborazione<br />
di Aurora Cubicciotti e<br />
Donato Linzalata, presentata<br />
lo scorso 30 agosto 2009 in<br />
Piazza “Melchiorre Guerriero”,<br />
la Piazza della fontana<br />
della Chiena. “Il latte alla diossina,<br />
secondo lo storico e critico<br />
dell’arte Gerardo Pecci -<br />
venne idealmente ‘filtrato’<br />
dall’arte contemporanea e riproposto<br />
come mezzo e materia<br />
attraverso cui prendono<br />
vita rinnovate forme plastiche<br />
in movimento. La musica e la<br />
danza, incisive e pregnanti, accompagnarono<br />
tutta la performance<br />
per denunziare i mali<br />
del mondo”. In effetti, allora<br />
De Angelis, sempre secondo<br />
Pecci, partì “da una realtà in<br />
cui ogni riflessione è superflua,<br />
se non per denunciare<br />
apertamente, e con determinazione<br />
assoluta, la vergognosissima<br />
realtà di mucche che<br />
pascolano sul terreno della discarica<br />
di Basso dell’Olmo nel<br />
comune di Campagna, in provincia<br />
di Salerno”. Mucche<br />
“che mangiano quotidianamente<br />
i veleni della diossina<br />
presente nella discarica, di<br />
fronte al simulacro scultoreo<br />
dell’Homo Campanus Infelix,<br />
che sulla croce, con la maschera<br />
antigas, già denunciava<br />
apertamente lo scempio fatto<br />
da mano umana nei confronti<br />
della Natura”. In un territorio<br />
“naturale adiacente l’importante<br />
Oasi WWF di Persano,<br />
ubicata nei Comuni di Campagna<br />
e di Serre”. Una rappresentazione,<br />
quindi, che, attraverso<br />
le arti salvatrici della<br />
terra: “costringe tutte le coscienze<br />
a prendere atto che il<br />
nostro pianeta deve essere purificato<br />
da tutti i veleni, non<br />
solo chimici, ma anche politici<br />
e pseudo culturali, che inquinano<br />
la nostra quotidiana esistenza,<br />
ridando valore assoluto<br />
alla centralità dell’uomo e<br />
alla vita, in tutte le sue forme,<br />
vegetali e animali”. Dunque,<br />
con Giovambattista De Angelis<br />
“l’arte si riappropria della<br />
sua funzione sociale, per diventare<br />
momento di riflessione<br />
e di denuncia dei mali<br />
della nostra società”. Già a Salerno<br />
nell’estate 2008, con la<br />
mostra collettiva ‘Lex-Icon.<br />
Immagine di un diritto’, Aurora<br />
Cubicciotti, Giovanbattista<br />
De Angelis e Donato Linzalata<br />
“invitarono tutti a riflettere<br />
sulla donazione degli<br />
organi”. Il secondo grande<br />
momento fu la realizzazione<br />
della performance “Homo<br />
campanus infelix in Campania<br />
felix”. Anche allora, 17 Febbraio<br />
2009, De Angelis, con la<br />
collaborazione del gruppo<br />
Lex-Icon, propose “una incisiva<br />
e paradigmatica denuncia<br />
dei mali che affliggono la<br />
Campania e più in generale il<br />
nostro Mezzogiorno”. E da<br />
quell’esperienza è poi nato il<br />
senso stesso della sua nuova<br />
proposta artistica “Biologic<br />
Milk”.<br />
Mario Onesti
Gastronomia<br />
N°01 del 15 Gennaio 2010 23<br />
Viaggi e Assaggi<br />
Passione genuina e professionalità all’”Agri2000Paestum”<br />
Dopo la sosta natalizia<br />
del nostro<br />
giornale è difficile<br />
ricominciare a<br />
scrivere delle mie<br />
esperienze goderecce<br />
che effettuo regolarmente<br />
in lungo e largo nella nostra<br />
provincia. Le feste sono belle,<br />
ma alla fine tutti abbiamo da<br />
“ridire” con la nostra bilancia, i<br />
nostri vestiti vanno visivamente<br />
stretti, abbiamo tanta voglia<br />
di metterci a dieta, cerchiamo<br />
di stare il più possibile lontano<br />
da tavola. Tutte cose facili a<br />
dirsi. Io, personalmente, sono<br />
uno di quelli che è meglio fargli<br />
un vestito che invitarlo a cena.<br />
Quindi, vi lascio immaginare in<br />
che condizioni arrivo alla befana,<br />
nonostante la volontà, a parole,<br />
di mangiare poco. Così,<br />
per questo nostro primo appuntamento<br />
del 2010, non mi<br />
sono allontanato troppo da<br />
casa ed ho fatto una capatina<br />
all’Agri2000Paestum, locale<br />
che avevo già recensito nel novembre<br />
del 2003. Ci sono stato<br />
di sabato sera, infatti il ristorante,<br />
che è anche pizzeria, in<br />
questo periodo è aperto unicamente<br />
dal venerdì sera alla domenica.<br />
Invece, dal lunedì al<br />
venerdì, a pranzo, funziona<br />
come self-service. Poi, tutti i<br />
giorni dalle 6 del mattino vi si<br />
può consumare una ricca e<br />
buona colazione o semplicemente<br />
un ottimo caffè, dalle 11<br />
è il posto ideale per prendere<br />
un aperitivo con stuzzichini<br />
d’ogni genere e dalle 16 alle 18<br />
è prevista anche l’ora del tè con<br />
pasticceria secca preparata in<br />
“casa”. In pratica, dal punto di<br />
vista gastronomico sembra un<br />
autogrill, ma è sufficiente fermarsi<br />
per rendersi conto che è<br />
molto di più, meglio organizzato<br />
e più piacevole. Per arrivarci,<br />
prendendo la S.S. 18 da<br />
SALVATORE GALLO E ROBERTA<br />
ORLANDO. A DESTRAL’INGRESSO<br />
Capaccio Scalo verso nord lo<br />
troviamo ben visibile sulla destra<br />
dopo meno di un km. Vi si<br />
parcheggia molto agevolmente<br />
e per questo motivo è spesso<br />
un luogo d’incontro. Dall’ultima<br />
mia visita non c’è più la<br />
stessa gestione. Adesso, a fare<br />
gli onori di casa troviamo il<br />
giovanissimo Salvatore Gallo,<br />
insieme alla sua compagna Roberta<br />
Orlando.<br />
Salvatore, che troviamo in cucina,<br />
prima di approdare su<br />
questi “lidi” ha avuto interessanti<br />
esperienze professionali<br />
in Trentino, poi ha gestito insieme<br />
a suo zio Agostino Sica il<br />
vicino ristorante “F.lli Sica” e<br />
da meno di un anno sempre in<br />
società con lo zio hanno preso<br />
anche “il timone” di questa interessantissima<br />
struttura. Così,<br />
si è resa necessaria una suddivisione<br />
dei compiti: Salvatore<br />
si occupa dell’Agri2000Paestum<br />
e Agostino del ristorante<br />
F.lli Sica e la cosa sembra funzionare<br />
a meraviglia. Appena<br />
entrato nel locale ho immediatamente<br />
notato una calda atmosfera.<br />
Il locale è molto spazioso,<br />
a sinistra una zona riservata<br />
al bar, ben attrezzato, che<br />
è situato al centro; a destra un<br />
sontuoso camino acceso arredato<br />
con grandi divani e successivamente<br />
la sala ristorante.<br />
Qui troviamo comode sedie di<br />
vimini con cuscini verdi, tovaglie<br />
di un bel verde mare, coprimacchia<br />
e tovaglioli di colore<br />
rosso-arancio. Ad occuparsi<br />
del mio tavolo (ero solo) il responsabile<br />
di sala Giuliano<br />
Quaglia, che è stato veramente<br />
bravo e professionale: sorriso<br />
spontaneo, grande disponibilità,<br />
attento e preciso. Per intenderci<br />
il cameriere ideale per<br />
tutte le occasioni. Do un’occhiata<br />
al menu, l’offerta è unicamente<br />
terragna: antipasti, secondi<br />
e pizze, mentre i primi<br />
vengono elencati a voce in<br />
quanto cambiano quotidianamente<br />
in base ai prodotti di stagione.<br />
Poi, da poco tempo sono disponibili<br />
anche piatti di mare<br />
che variano in base al pescato.<br />
Per la scelta delle pietanze ho<br />
lasciato fare dando come indicazione<br />
che desideravo delle<br />
porzioni un po’ leggerine e<br />
debbo dire che ci sono parzialmente<br />
riuscito. Per stuzzicare<br />
l’appetito mi è arrivata una<br />
croccante bruschetta insieme a<br />
dei bastoncini di pasta<br />
lievitata e fritta. Originale,<br />
e non comune per le<br />
nostre zone, l’antipasto<br />
che mi è stato servito:<br />
uovo in camicia su letto<br />
di funghi pleurotus e ricoperto<br />
con scagliette di<br />
parmigiano. A seguire,<br />
come primo, un ben<br />
amalgamato risotto con<br />
zucca, salsiccia e formaggio<br />
di fossa e poi,<br />
come secondo, un tenero<br />
filetto di manzo in<br />
crosta con funghi porcini<br />
e verdurine brasate.<br />
Dulcis in fundo un gustoso<br />
babà alla crema. Dalla presentazione<br />
dei piatti e dal gusto ho<br />
notato una bella professionalità<br />
accompagnata da passione<br />
genuina. Come vino, dalla lista<br />
che necessita un leggero ampliamento,<br />
ho bevuto un Cannonau<br />
di Sardegna 2007 Doc<br />
delle cantine Argiolas che ha<br />
accompagnato a meraviglia la<br />
mia serata. Per una sera del genere<br />
all’Agri2000Paestum mettete<br />
in preventivo circa 30 euro<br />
a persona, veramente spesi<br />
bene.<br />
Agri2000Paestum, Via S.S.18,<br />
Contrada Cerro – 84040 Capaccio-Paestum<br />
(SA). Tel.<br />
LA RICETTA<br />
Rigatoni con<br />
ricotta di bufala e<br />
pancetta<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
360 g di rigatoni<br />
200 g di ricotta di bufala<br />
100 g di pancetta<br />
brandy<br />
un rametto di rosmarino<br />
caciocavallo stagionato grattugiato<br />
sale<br />
pepe.<br />
Preparazione:<br />
Lavare il rametto di rosmarino,<br />
strapparne le foglie e tritarle<br />
insieme alla pancetta. Rosolare<br />
il tutto in padella per<br />
qualche minuto, sfumare con<br />
due cucchiai di brandy e spegnere<br />
il fuoco. Nel frattempo,<br />
in una pentola, portare ad<br />
ebollizione l’acqua, salare e<br />
lessare la pasta. Mentre cuoce<br />
la pasta, mischiare la ricotta di<br />
bufala in una ciotola con due<br />
cucchiai di caciocavallo stagionato<br />
grattugiato, due di<br />
acqua di cottura della pasta e<br />
un pizzico di pepe macinato al<br />
momento. Scolare la pasta al<br />
dente, versarla in padella nel<br />
condimento di rosmarino e<br />
pancetta e mantecarla con<br />
poca acqua di cottura della<br />
pasta. Poco prima di spegnere<br />
unire la crema di ricotta, mischiare<br />
bene e servire subito.<br />
Vino consigliato: Marraioli<br />
2006, Aglianico Sannio Doc,<br />
Antica Masseria Venditti, Castelvenere<br />
(BN)<br />
0828.730094 – Fax 0828.727677.<br />
Diodato Buonora