Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
L’Azienda cambia<br />
<strong>NOVEMBRE</strong><br />
AsSei<br />
Periodico d'informazione<br />
numero<br />
Benessere organizzativo,<br />
i risultati dell’indagine su tutta<br />
la popolazione aziendale
AsSei<br />
Periodico d'informazione<br />
2<br />
l’editoriale di novembre<br />
L’Azienda cambia Giuseppe Tonutti<br />
Come è noto, in questo periodo si sta<br />
portando a compimento l’operazione<br />
di scorporo dall’Azienda per i Servizi<br />
Sanitari n. 6 degli ospedali di San Vito<br />
al Tagliamento e di Spilimbergo e delle<br />
funzioni ospedaliere dell’ospedale<br />
ex art. 21 L.R. 27.2.1995, n. 13 di Maniago<br />
e la loro attribuzione all’Azienda<br />
Ospedaliera di Pordenone che in tal<br />
modo si trasformerà in Azienda degli<br />
ozione della salute,<br />
i risultati del convegno<br />
“Sentieri di vita sana”<br />
Ospedali Riuniti del Pordenonese.<br />
Per la sede di Sacile, tale operazione<br />
era già stata fatta diversi anni fa.<br />
Il modello di sanità che si verrà a realizzare<br />
nella provincia di Pordenone<br />
sarà quello della distinzione dei ruoli<br />
tra erogatori e committenza. Sarà un<br />
modello che già da tempo è presente<br />
in alcune regioni (es. Lombardia)<br />
e, nella nostra regione, in provincia<br />
di Trieste. Tra coloro che, per dovere<br />
istituzionale, sensibilità politica o<br />
studio, si occupano di organizzazione<br />
sanitaria c’è chi è convinto assertore<br />
della separazione della conduzione<br />
fra ospedali e territorio e chi, invece,<br />
difende una visione unitaria di tutta<br />
l’assistenza. Personalmente penso<br />
che la verità non ce l’abbia in tasca<br />
nessuno. Sono due modelli di sanità<br />
che, in base a come vengono condotti<br />
da chi si troverà a gestirne l’operatività<br />
quotidiana, possono entrambi<br />
portare vantaggi e allo stesso tempo<br />
svantaggi.<br />
Ciò che appare veritiero è che, nel<br />
primo modello, le direzioni aziendali<br />
possono lavorare meglio in quanto<br />
concentrano la propria azione, e<br />
quindi la propria struttura aziendale,<br />
solamente su una tipologia di azienda<br />
(ospedaliera o territoriale). Questo si<br />
traduce nel lavorare per curare i malati<br />
e quindi sviluppare le tecnologie<br />
e le competenze capaci di utilizzare<br />
le tecniche innovative che caratterizzano<br />
il mondo della diagnosi e della<br />
cura (azienda ospedaliera); oppure<br />
lavorare per prevenire che i propri<br />
cittadini si ammalino, ad esempio<br />
promuovendo la salute o diagnosticando<br />
per tempo le malattie curabili,<br />
o vadano incontro alla riacutizzazione<br />
di malattie croniche (azienda<br />
territoriale).<br />
In tale contesto è auspicabile che i<br />
servizi territoriali possano progressivamente<br />
svilupparsi perché viene<br />
meno la possibilità della direzione<br />
aziendale di distogliere fondi allo scopo<br />
destinati, per affrontare carenze<br />
ospedaliere non programmate. Viene<br />
infatti meno il conflitto di interessi<br />
insito nelle aziende miste dove lo<br />
sviluppo di un settore deve avvenire<br />
a scapito dell’altro e spesso è vanificato<br />
da prese di posizione esterne<br />
di difesa di determinate strutture o<br />
situazioni organizzative. In questa<br />
prospettiva dovrà cambiare anche<br />
la visione degli amministratori locali<br />
nei rapporti con le aziende sanitarie<br />
del territorio rapportandosi con quella<br />
ospedaliera o con quella. territoriale<br />
a seconda dei servizi e dei problemi<br />
in discussione.<br />
La separazione, però, se non ben gestita,<br />
rischia di creare un diaframma<br />
nella continuità delle cure. Questa è<br />
la principale motivazione che apporta<br />
chi vede nell’azienda unica (ospedale<br />
e territorio) l’unico modo per preservarla<br />
e ove possibile migliorarla. Ipoteticamente<br />
ci sarebbe anche il rischio<br />
di induzione di attività di ricovero più<br />
o meno appropriata, determinata da<br />
interessi di carattere economico da<br />
parte delle aziende ospedaliere che<br />
teoricamente più casistica trattano,<br />
più incassano.<br />
Benessere organizzativo,<br />
i risultati dell’indagine su tutta<br />
la popolazione aziendale<br />
Nella nostra provincia il PSSR prevede<br />
di cambiare l’attuale modello di<br />
gestione mista (almeno per l’ASS6)<br />
passando a quello della chiara distinzione<br />
dei ruoli tra chi si deve occupare<br />
di ospedali e chi di territorio. Come<br />
ogni cambiamento ciò è sufficiente<br />
per mandare in fibrillazione diversi<br />
operatori, convinti di chissà quale<br />
dramma si stia abbattendo su di loro.<br />
A parte tentare di tranquillizzare gli<br />
operatori coinvolti in questo processo<br />
di riassetto, io mi permetto di richiamare<br />
tutti sul fatto che le scelte relative<br />
all’assetto istituzionale del Servizio<br />
Sanitario Regionale sono scelte<br />
politiche sulle quali ognuno di noi può<br />
avere la propria opinione, ma che<br />
non sono più in discussione in quanto<br />
già adottate dalla Giunta Regionale.<br />
Ne consegue che collaborare per la<br />
corretta riuscita dell’operazione è<br />
d’obbligo per tutti, a cominciare dal<br />
personale dirigente e da quello che<br />
ricopre ruoli di responsabilità o di coordinamento.<br />
Starà nelle Direzioni dell’Azienda per<br />
i Servizi Sanitari n. 6 e dell’Azienda<br />
degli Ospedali Riuniti del Pordenonese,<br />
tramite l’attiva collaborazione<br />
dei propri dirigenti, gestire i rapporti<br />
istituzionali in modo da evitare o prevenire<br />
i fenomeni sopra paventati, attraverso<br />
la disciplina dei rapporti reciproci.<br />
Starà anche negli operatori di<br />
entrambe le aziende capire che la sanità<br />
in provincia funzionerà bene solo<br />
se tutte le aziende provinciali, CRO e<br />
privati compresi, funzioneranno bene<br />
e che è interesse di tutti superare<br />
quei diaframmi invisibili che possono<br />
incidere sulla qualità della salute dei<br />
cittadini.<br />
Io personalmente sono ottimista e<br />
spero di riuscire a trasmettere anche<br />
a voi le stesse sensazioni.
Benessere organizzativo,<br />
i risultati dell’indagine<br />
su tutta la popolazione<br />
aziendale<br />
Silvana Corona<br />
Erika Garbo<br />
Nel mese di giugno, al fine di ottemperare<br />
agli standard di accreditamento e al<br />
D.lgs.81/2008 e successive modifiche<br />
e integrazioni (all’art. 28 - Testo Unico<br />
sulla salute e sicurezza nel lavoro) è<br />
stata avviata la realizzazione di un’apposita<br />
indagine sul clima ed il benessere<br />
organizzativo aziendale. L’iniziativa,<br />
vissuta dalla nuova Direzione Generale<br />
come una grande opportunità per strutturare<br />
in maniera sistematica un canale<br />
di ascolto con le proprie risorse umane<br />
nella consapevolezza<br />
che capacità,<br />
potenzialità e<br />
benessere sono<br />
elementi essenziali<br />
per il conseguimento<br />
di qualsiasi<br />
obiettivo, aveva la<br />
finalità principale<br />
di individuare le<br />
aree di criticità sulle<br />
quali sviluppare<br />
strategie ed azioni<br />
per il miglioramento<br />
della qualità della<br />
vita lavorativa.<br />
L’apposito gruppo<br />
di lavoro interdisciplinare<br />
ha scelto lo<br />
strumento e le modalità<br />
di svolgimento<br />
dell’indagine. È<br />
stata coinvolta tutta<br />
la popolazione<br />
aziendale, in prima battuta il personale<br />
degli ospedali e successivamente quello<br />
delle strutture territoriali e l’indagine<br />
si è realizzata utilizzando il questionario<br />
multidimensionale della salute organizzativa<br />
(MOHQ - Multidimensional<br />
Organizational Health Questionnaire)<br />
messo a punto e validato dal Dipartimento<br />
della Funzione Pubblica con la<br />
collaborazione di esperti dell’Università<br />
“La Sapienza” di Roma. La fase di presentazione<br />
e somministrazione guidata<br />
del questionario è avvenuta, per tutto il<br />
personale, tra i mesi di giugno e luglio<br />
secondo un apposito calendario concordato<br />
con i responsabili di struttura e<br />
diffuso tramite mailing list e intranet. La<br />
presenza/assenza del benessere organizzativo<br />
nei contesti di lavoro è determinata<br />
dai 10 fattori sopra rappresentati.<br />
ll questionario, composto da una<br />
breve presentazione e da 67 domande<br />
suddivise in 8 sezioni (caratteristiche<br />
dell’ambiente di lavoro, sicurezza, caratteristiche<br />
del proprio lavoro, indicatori<br />
positivi e negativi del benessere<br />
organizzativo, benessere psicofisico,<br />
apertura all’innovazione, suggerimenti,<br />
dati anagrafici) è stato compilato da<br />
1.408 dipendenti, totalizzando un tasso<br />
di risposta superiore al 76%, sicuramente<br />
rappresentativo della realtà<br />
analizzata. Si registra una prevalenza<br />
di genere, il 70% è donna, l’età media è<br />
di 45 anni, il livello di scolarità è medioalto,<br />
il 28% è in possesso di un diploma<br />
di scuola media superiore e il 23% di<br />
una laurea. Le categorie contrattuali<br />
risultano tutte rappresentate. Con riguardo<br />
al profilo generale (v. tabella) la<br />
media generale è di 2,58, di pochissimo<br />
al di sotto della soglia di soddisfazione<br />
(2,60). Tutti i fattori che superano<br />
la media sono considerati positivi<br />
e colorati di verde. Tra questi, i livelli<br />
più elevati e quindi i punti di forza sono<br />
rappresentati dalla “Collaborazione tra<br />
colleghi” e dall’“Efficienza organizzativa”.<br />
Al di sotto della media si collocano<br />
i fattori critici, colorati di rosso. Tra questi,<br />
i più significativi sono la “Richiesta<br />
lavorativa”, la “Percezione dello stress”<br />
e l’“Equità organizzativa”.<br />
Con riguardo<br />
ai suggerimenti<br />
proposti per il<br />
miglioramento<br />
del contesto<br />
lavorativo, fra<br />
i 15 item in cui<br />
era possibile<br />
scegliere, i tre<br />
più gettonati<br />
riguardano<br />
la richiesta di<br />
maggiore circolazione<br />
e<br />
chiarezza delle<br />
informazioni,<br />
la sicurezza<br />
nell’ambiente di<br />
lavoro e il desiderio<br />
di essere<br />
maggiormente<br />
valorizzati.<br />
Per saperne di più sugli aspetti metodologici,<br />
sui punteggi medi dei singoli<br />
fattori, sui valori di soddisfazione dei<br />
singoli settori lavorativi e sui risultati<br />
di diverse aggregazioni (sesso, età,<br />
categoria contrattuale, tipologia di contratto,<br />
anzianità in azienda, settore lavorativo)<br />
si rinvia al report pubblicato<br />
in intranet, sezione Comunicazione/<br />
URP. Prossimamente, la Direzione<br />
Generale pianificherà gli interventi<br />
per promuovere un miglior benessere<br />
organizzativo all’interno dei proprie<br />
strutture territoriali.<br />
3
Promozione della salute, i risultati del<br />
convegno “Sentieri di vita sana”<br />
Consultori familiari,<br />
avviati appositi gruppi<br />
per aiutare i genitori<br />
nell’educazione<br />
dei figli<br />
Silvana Widmann<br />
Fabiola Stuto<br />
Anna Maria Dolcet<br />
Franco Tramarin<br />
4<br />
A distanza di 5 anni dall’avvio del programma<br />
di prevenzione degli eccessi<br />
ponderali, dei disturbi alimentari e delle<br />
patologie conseguenti ad attività fisica<br />
e alimentazione inadeguate “Stili di vita<br />
come fattori di promozione della salute”,<br />
il gruppo di lavoro ha ritenuto opportuno<br />
procedere ad un momento di valutazione<br />
e di confronto tra le differenti partnership<br />
che si sono attivate per costituire la rete,<br />
favorendo la condivisione delle soluzioni,<br />
dei modelli e delle scelte operative adottate<br />
in differenti realtà.<br />
Tutto questo per<br />
gettare le basi di una<br />
“progettazione condivisa”<br />
per una continuità<br />
e sostenibilità nel<br />
tempo del percorso<br />
avviato. Il Dipartimento<br />
di Prevenzione, il<br />
Comune di Pordenone,<br />
l’AsNAS FVG e<br />
l’Associazione di Volontariato.<br />
Salusmundi hanno<br />
pertanto co-organizzato<br />
il seminario<br />
“Sentieri di vita sana”<br />
il 26 ottobre 2010<br />
presso l’ex convento<br />
di San Francesco a<br />
Pordenone. L’evento<br />
ha ricevuto il patrocinio<br />
dell’università di<br />
Udine e la collaborazione<br />
della Coldiretti, della LILT provinciale,<br />
dell’Istituto d’Arte di Cordenons e<br />
dello IAL di Aviano. Durante la giornata<br />
sono stati premiati 3 ragazzi dell’Istituto<br />
d’Arte di Cordenons che, guidati dalle<br />
insegnanti, hanno ideato le immagini<br />
e il logo del progetto “Merenda sana e<br />
movimento: un’associazione vincente”<br />
e dello stesso convegno. Il seminario ha<br />
dato spazio anche a quei partner che,<br />
dopo essere entrati in sinergia ed in rete,<br />
si sono attivati con gli stessi obiettivi di<br />
salute per la collettività. In particolare la<br />
scuola, attraverso il rappresentante regionale<br />
dell’educazione alla salute e gli<br />
insegnanti impegnati con creatività nei<br />
progetti, hanno potuto condividere con<br />
gli operatori sanitari, che si occupano di<br />
promozione della salute, nuovi scenari,<br />
difficoltà e prospettive. Sono stati illustrati<br />
inoltre, quale momento valutativo<br />
delle azioni intraprese, i risultati di uno<br />
studio sulla prevalenza del sovrappeso<br />
e obesità condotto su un campione rappresentativo<br />
della popolazione infantile<br />
della provincia. Lo studio è cominciato<br />
nel 2005, coinvolgendo 783 bambini<br />
frequentanti le classi prime e quinte di<br />
12 scuole primarie. A distanza di 5 anni,<br />
è stato ripetuto nel<br />
2009, solo sulle classi<br />
quinte (455 bambini),<br />
interessando<br />
quei bambini che nel<br />
2005 frequentavano<br />
la prima elementare.<br />
Durante questo<br />
periodo, nella metà<br />
delle scuole reclutate<br />
sono stati avviati progetti<br />
di promozione<br />
di sani stili alimentari<br />
ed iniziative volte ad<br />
incrementare il movimento.<br />
La situazione<br />
nutrizionale in generale<br />
dei bambini nel<br />
2009 rimane pressoché<br />
invariata rispetto<br />
al 2005 e in linea con<br />
i dati regionali di OKkio<br />
alla salute (21%<br />
sovrappeso, 4% obeso).<br />
Il confronto tra le classi quinte del<br />
2005 e del 2009, ha evidenziato una<br />
diminuzione dell’eccesso ponderale e<br />
un aumento dei bambini che svolgono<br />
attività fisica regolare almeno 2 volte<br />
alla settimana. È stata riscontrata inoltre<br />
una riduzione dell’obesità nei maschi<br />
e del sovrappeso nelle femmine,<br />
dal confronto tra scuole che hanno avviato<br />
progetti di promozione della salute<br />
e scuole che non hanno attivato alcuna<br />
iniziativa. Questo dato sicuramente<br />
conferma quanto sia fondamentale avviare<br />
progetti continuativi di promozione<br />
della salute sia in campo alimentare che<br />
inerenti il movimento, con i vari partners<br />
del territorio.<br />
Oggi più che mai ai genitori spettano<br />
compiti difficili: sintonizzarsi con la crescita<br />
fisica, psicologica e sociale dei propri<br />
figli, rivedere i vecchi modelli educativi,<br />
arricchirli e integrarli, esercitare un<br />
ascolto attivo e una buona comunicazione,<br />
costruire in sostanza una nuova genitorialità.<br />
In questo contesto, un concreto<br />
aiuto ai genitori viene oggi offerto da tutti<br />
Consultori familiari dell’Ass6 attraverso<br />
spazi di incontro-confronto di gruppo per<br />
migliorare a più livelli il benessere e la<br />
qualità della vita familiare nella quotidianità.<br />
In particolare, i gruppi di supporto<br />
educativo sono due e si rivolgono a:<br />
- Genitori separati con figli: il gruppo si<br />
rivolge a genitori già separati che desiderano<br />
avere uno spazio nel quale poter<br />
parlare di dubbi e difficoltà relative alla<br />
situazione che stanno vivendo. Il gruppo<br />
ha l’obiettivo di condividere le difficoltà<br />
legate alla separazione, alle funzioni<br />
genitoriali e alla relazione con i figli e,<br />
conseguentemente, fornire sostegno<br />
alla genitorialità nella delicata situazione<br />
della separazione coniugale cercando di<br />
creare una rete di scambio e sostegno.<br />
- Genitori con figli preadolescenti e adolescenti<br />
dai 12 ai 18 anni:<br />
il gruppo ha gli obiettivi di far prendere<br />
coscienza ai genitori dei propri stili educativi;<br />
potenziare le capacità comunicative<br />
e relazionali; promuovere l’acquisizione<br />
di tecniche relative ai processi<br />
decisionali e alla risoluzione di problemi<br />
e conflitti; favorire la condivisione di<br />
esperienze e la rielaborazione di vissuti.<br />
La partecipazione ai gruppi è gratuita. Gli<br />
incontri si svolgeranno in orari pre-serali<br />
(dalle 17) per facilitare i genitori che lavorano<br />
e avranno una durata di circa un’ora<br />
e mezza per cicli di cinque incontri a cadenza<br />
quindicinale. Per maggiori informazioni<br />
e per l’iscrizione, gli interessati<br />
possono contattare i Consultori Familiari<br />
del proprio Distretto.
Percorso nascita,<br />
al via la campagna<br />
informativa per vivere<br />
serenamente<br />
la gravidanza<br />
e la maternità<br />
Sicurezza sul lavoro,<br />
continuano i corsi di formazione sulla<br />
movimentazione manuale dei carichi<br />
Silvana Corona<br />
Rosanna Brait<br />
Lara Fileccia<br />
In questo mese ha preso il via la campagna<br />
per far conoscere alle donne in<br />
attesa che è possibile vivere consapevolmente<br />
e serenamente la gravidanza,<br />
il momento della nascita e della crescita<br />
del figlio conoscendo meglio i servizi e<br />
le risorse presenti sul territorio provinciale.<br />
“Sei in gravidanza … ecco cosa ti<br />
offriamo” è l’accattivante opuscolo promosso<br />
dalla sezione pordenonese del<br />
Centro Aiuto alla Vita, in collaborazione<br />
con la nostra Azienda, l’Azienda Ospedaliera<br />
“Santa Maria degli Angeli”, la<br />
Casa di Cura “San Giorgio”, la Provincia<br />
e il Comune di Pordenone. L’opuscolo,<br />
prodotto in 6.000 copie, è stato tradotto<br />
anche in lingua inglese e francese per facilitare<br />
l’accesso ai servizi da parte delle<br />
donne straniere sempre più in aumento<br />
nel nostro territorio. È articolato in 9 sezioni<br />
all’interno delle quali è possibile trovare<br />
risposta alle domande più frequenti:<br />
“Pensi di essere incinta Hai difficoltà<br />
economiche, sociali per portare avanti<br />
la gravidanza Come prepararti alla nascita<br />
Dove puoi partorire Dove ti devi<br />
rivolgere per il codice fiscale e la tessera<br />
sanitaria di tuo figlio Se hai un lavoro,<br />
quali sono i tuoi diritti Come iscrivere<br />
tuo figlio all’asilo nido Quando e dove<br />
fare le prime vaccinazioni L’ultima sezione<br />
è dedicata ai riferimenti delle strutture<br />
territoriali e ospedaliere alle quali<br />
possiamo utilmente rivolgerci in caso di<br />
bisogno. Attualmente, il materiale è in<br />
distribuzione, nei locali del Centro Aiuto<br />
alla Vita, negli Uffici per le Relazioni con<br />
il Pubblico di tutte le Istituzioni che hanno<br />
aderito all’iniziativa e in particolare presso<br />
i servizi maggiormente frequentati<br />
dall’utenza potenzialmente interessata, i<br />
Consultori Familiari ed i Punti Nascita. Il<br />
materiale è scaricabile dal sito aziendale,<br />
www.ass6.sanita.fvg.it, sezione URP,<br />
opuscoli, percorso nascita.<br />
Dal Documento di Valutazione dei Rischi<br />
aziendale e da un controllo degli<br />
infortuni accorsi nel 2009, il Servizio<br />
di Prevenzione e Protezione (SPP),<br />
ha riconfermato quello che è uno dei<br />
rischi principali nell’ASS6: il rischio da<br />
Moviment azione Manuale dei Carichi<br />
(MMC) e l’assunzione di posture incongrue.<br />
Tenendo presente che l’informazione,<br />
la formazione e l’addestramento<br />
sono considerate, dal D.Lgs. 81/2008,<br />
misure di prevenzione<br />
e<br />
protezione importanti<br />
per<br />
prevenire ed<br />
abbattere i<br />
danni da sovraccarico<br />
biomeccanico<br />
del<br />
rachide, continuano,<br />
anche<br />
se con una veste<br />
diversa, i<br />
corsi specifici in azienda. La mappatura<br />
del rischio specifico, rilevata col metodo<br />
MAPO (Movimentazione Assistenza<br />
Pazienti Ospedalizzati), ha evidenziato<br />
come negli anni, alcune unità operative<br />
avessero la priorità di intervento (vedi<br />
oncologia, celle mortuarie, ortopedia di<br />
S.Vito al Tagliamento, personale della<br />
direzione sanitaria addetto al barellaggio).<br />
Per le stesse, in collaborazione<br />
con alcuni terapisti di riabilitazione<br />
e con il loro referente aziendale, si è<br />
attivato un percorso di gestione del rischio<br />
che prevedeva: da una parte l‘indicazione<br />
all’acquisto di ausili (per es.<br />
telini ad alto scorrimento) che fossero<br />
idonei e funzionali alle specifiche attività;<br />
dall’altra invece l’avvio di un processo<br />
di formazione/addestramento sul<br />
campo per gli operatori addetti alla movimentazione.<br />
In pratica non più corsi<br />
a livello aziendale con partecipanti provenienti<br />
da diverse realtà operative, ma<br />
formazione nell’ambito della propria<br />
un’unità operativa, dove il punto di partenza<br />
sono le reali carenze evidenziate<br />
dal personale del SPP durante i sopralluoghi<br />
effettuati. Ne consegue che lo<br />
scopo principale di questi corsi è quello<br />
di far si che gli operatori acquisiscano<br />
consapevolezza del rischio a cui sono<br />
esposti quotidianamente<br />
e nel contempo<br />
imparino a<br />
ridurlo tramite<br />
l’utilizzo di<br />
a t t r e z z a t u r e<br />
idonee. La cooperazione<br />
anche<br />
con figure<br />
professionali<br />
diverse (vedi<br />
fisioterapisti,<br />
personale del SPP,ecc.) resta un punto<br />
cardine per una gestione del rischio<br />
MMC a 360°. Con lo stesso principio e<br />
finalità ma con contenuti diversificati,<br />
è stato strutturato il medesimo corso<br />
rivolto a tutti i coordinatori aziendali.<br />
Per loro, il D.Lgs. 81/2008 prevede<br />
responsabilità diverse e nello specifico<br />
di supervisionare che la movimentazione<br />
avvenga secondo modalità corrette<br />
mediante anche ausiliazione idonea ed<br />
adeguata. Si è cercato quindi di implementare<br />
le loro conoscenze al fine di<br />
avere anche acquisti in tal senso più<br />
appropriati. La nuova modalità di formazione/addestramento<br />
ha conseguito<br />
apprezzamenti e risultati nei due contesti<br />
diversi e per questo riteniamo doveroso<br />
proseguire in tal senso anche per<br />
i corsi futuri.<br />
5
Servizio veterinario, tutto sul soccorso<br />
agli animali incidentati<br />
Influenza, avviata<br />
la campagna di<br />
vaccinazione 2010<br />
Enzo Re<br />
Emanuela Zamparo<br />
6<br />
Recentemente sono state introdotte norme<br />
relative al soccorso animale e al loro<br />
trasporto in caso di necessità (legge n.<br />
120 del 29 luglio 2010 che ha modificato<br />
per l’argomento specifico gli artt. 177 e<br />
189 del Codice della Strada). La nuova<br />
normativa prevede l’obbligo per l’utente<br />
della strada di fermarsi e di assicurare<br />
un tempestivo intervento di soccorso<br />
agli animali coinvolti nell’incidente. Evidentemente<br />
le notizie date dai media<br />
hanno avuto efficacia esagerata su<br />
qualche cittadino che ha preteso dal 118<br />
l’intervento dell’ambulanza per soccorrere<br />
il cane ferito.<br />
Dal fatto appare<br />
necessario chiarire<br />
i termini della<br />
responsabilità dei<br />
cittadini coinvolti<br />
in incidenti con<br />
animali e informare<br />
sugli interventi<br />
di soccorso che<br />
vengono prestati<br />
agli animali.<br />
La responsabilità<br />
del cittadino che<br />
ha investito un animale è di fermarsi<br />
e assicurare un tempestivo intervento<br />
di soccorso. Cosa significa Significa<br />
che il cittadino si deve fermare e fare in<br />
modo che all’animale incidentato venga<br />
prestato soccorso. Come Chiamando<br />
il 118. Questi, per consolidata collaborazione,<br />
mette in contatto il cittadino<br />
con il Servizio Veterinario dell’ASL che<br />
provvederà al soccorso. Se l’animale ha<br />
un proprietario, rilevato mediante lettura<br />
del microchip o mediante altro modo di<br />
conoscenza, questi dovrà provvedere<br />
alle cure necessarie. Se l’animale non è<br />
identificato o comunque non è possibile<br />
attribuire un proprietario o questi non<br />
viene immediatamente trovato, il Servizio<br />
Veterinario provvederà alle prime<br />
cure. Successivamente l’animale verrà<br />
trasferito presso una struttura di ricovero<br />
(canile o gattile) convenzionata con il<br />
Comune, in base al luogo di ritrovamento<br />
dell’animale. Le spese delle cure e della<br />
degenza per gli animali traumatizzati<br />
senza proprietario sono a carico del Comune<br />
in cui l’animale è stato trovato. La<br />
responsabilità del cittadino quindi si concretizza<br />
solo nel caso in cui non si fermi<br />
e non interessi gli enti deputati al soccorso<br />
(sanzione da 389 a 1.559 euro). La<br />
stessa responsabilità è attribuita anche<br />
alle persone che pur non avendo investito<br />
direttamente<br />
l’animale sono<br />
coinvolte nell’incidente.<br />
In questo<br />
caso la sanzione<br />
è inferiore (da 78<br />
a 311 euro). È<br />
bene chiarire che<br />
la norma prevede<br />
il soccorso per gli<br />
animali d’affezione,<br />
gli animali da<br />
reddito e gli animali<br />
protetti. La<br />
maggior parte degli animali incidentati,<br />
un centinaio ogni anno nella nostra provincia,<br />
risultano privi di proprietario. È<br />
anche vero che normalmente l’incidente<br />
avviene perché l’animale attraversa la<br />
strada e il cittadino ha interesse a sapere<br />
chi è il proprietario dell’animale per<br />
un problema di risarcimento del danno<br />
al veicolo o alla persona. Per questo si<br />
ferma e fa intervenire gli organi preposti.<br />
Ora oltre all’interesse personale, la<br />
norma chiede di aggiungere anche un<br />
interesse per la salute dell’animale. Da<br />
ultimo va precisato che l’intervento di<br />
soccorso agli animali selvatici incidentati<br />
e l’eventuale conseguente risarcimento<br />
del danno è compito dell’Amministrazione<br />
Provinciale.<br />
L’influenza costituisce un serio problema<br />
di sanità pubblica per la sua diffusione<br />
e per le possibili gravi complicanze,<br />
spesso sottovalutate. Infatti in Italia<br />
rappresenta la terza causa di morte per<br />
patologia infettiva, dopo AIDS e tubercolosi<br />
e, nel corso di epidemie estese,<br />
può colpire dal 5 al 30% della popolazione,<br />
con conseguenti ripercussioni<br />
negative sulla qualità della vita e sulla<br />
funzionalità dei servizi di pubblica utilità,<br />
in particolare di quelli sanitari. Al fine<br />
di contenere il diffondersi della malattia,<br />
dal 4 novembre l’ASS6 mette a disposizione<br />
il vaccino antinfluenzale, offerto<br />
gratuitamente alle persone con età<br />
pari o superiore ai 65 anni e ai soggetti<br />
affetti da malattie croniche, nonché ai<br />
familiari di soggetti ad alto rischio. La<br />
vaccinazione può essere effettuata<br />
da chiunque, rivolgendosi o al proprio<br />
medico di famiglia oppure agli Uffici di<br />
Igiene dei Distretti. Fondamentale per<br />
impedire la circolazione della malattia è<br />
la vaccinazione del personale sanitario<br />
di assistenza, e, più in generale, degli<br />
addetti a servizi pubblici di primario<br />
interesse collettivo, come il personale<br />
di scuole, poste e telecomunicazioni,<br />
pubblica amministrazione, forze di polizia,<br />
ecc.: sarebbe auspicabile un’ampia<br />
adesione alla vaccinazione, soprattutto<br />
degli operatori dei servizi sanitari,<br />
che si avvalgono ancora troppo poco<br />
di questo importante mezzo di prevenzione.<br />
Da quest’anno per i dipendenti<br />
dell’ASS6 è disponibile il vaccino antinfluenzale<br />
intra-dermico, che garantisce<br />
una migliore<br />
protezione, a<br />
fronte di un<br />
rischio di reazioni<br />
avverse<br />
locali e generali<br />
prossimo<br />
allo zero.
Biblioteca:<br />
vetrina delle<br />
novità<br />
a cura della<br />
Biblioteca Scientifica<br />
anna.falcetta@ass6.sanita.fvg.it<br />
Volontariato, inaugurata<br />
a San Vito la seconda sede<br />
dei Laringectomizzati<br />
Il 16 novembre,<br />
all’ospedale di<br />
San Vito, in prossimità<br />
degli ambulatori<br />
ORL, è<br />
stata inaugurata<br />
una nuova sede<br />
dell’Associazione<br />
Regionale Laringectomizzati - Friuli Venezia<br />
Giulia (ARL-FVG). Alla cerimonia<br />
inaugurale erano presenti il direttore generale<br />
dell’ASS6, dott. Tonutti, il sindaco<br />
di San Vito, dott. Gregoris, e il direttore<br />
della struttura complessa di ORL, dott.<br />
Miani, i quali, dopo aver unanimemente<br />
sottolineato il fondamentale e, talvolta,<br />
insostituibile ruolo svolto in ambito sanitario<br />
dalle Associazioni di Volontariato,<br />
e l’importanza dell’aprirsi dell’ospedale<br />
alle Associazioni stesse, hanno evidenziato<br />
come l’azione dell’ARL-FVG<br />
sia indispensabile non soltanto per i<br />
pazienti che, reduci dalla malattia, incontrano<br />
la solidarietà fattiva di chi ha<br />
avuto gli stessi problemi, ma anche per<br />
le loro famiglie. Presso la nuova sede,<br />
infatti, si riuniranno settimanalmente,<br />
nella mattinata di martedì, nuovi e vecchi<br />
pazienti laringectomizzati per affrontare<br />
insieme tutte le problematiche relative<br />
alla riabilitazione funzionale ed al<br />
reinserimento familiare, sociale e lavorativo,<br />
dopo interventi di chirurgia maggiore<br />
sulle prime vie aerodigestive e sul<br />
collo. Oltre al recupero funzionale della<br />
voce, dell’olfatto, del gusto e la riabilitazione<br />
chinestesica della spalla e del<br />
collo da parte di “Maestri Riabilitatori”,<br />
infatti, l’attività prevede l’intervento specialistico,<br />
quando ritenuto necessario,<br />
dello specialista ORL, ma anche l’eventuale<br />
supporto dello psicologo a favore<br />
sia del paziente “mutilato della voce”,<br />
sia dei suoi familiari.<br />
Roberto Celotto<br />
Cesare Miani<br />
Auguri al Dott. Giovanni Tasca<br />
Purtroppo l’effetto<br />
“Tremonti”<br />
ha colpito anche<br />
noi e dal prossimo<br />
mese il<br />
Dott. Tasca intraprenderà<br />
la<br />
felice carriera<br />
di “pensionato”.<br />
Ci ricordiamo una frase storica che diceva<br />
sempre ad ogni cambiamento di Direttore<br />
Generale “ I Direttori vanno e vengono ma<br />
noi restiamo” e ci sembra strano che adesso<br />
sia avvenuto il contrario. A parte i primi “5 minuti<br />
terribili” come dice lui , d’inizio pensione,<br />
il resto sarà molto impegnativo tra trekking in<br />
montagna , corse in bicicletta, gite in barca,<br />
teatro e passeggiate in piazza Unità d’Italia<br />
a Trieste. Insomma l’attività post-lavorativa<br />
non manca!!!! Sono passati diversi anni da<br />
quell’agosto del 1976 quando ha cominciato<br />
la sua carriera nell’ambiente sanitario nel<br />
Laboratorio di Analisi Cliniche dell’Ospedale<br />
di San Vito al Tagliamento. Ha accettato la<br />
grande sfida nel 1996 di costituire il Servizio<br />
di Prevenzione e Protezione, servizio nuovo<br />
nato dal famoso Decreto Legislativo “626” e<br />
che ha diretto fino ad ora riuscendo a creare<br />
un ambiente lavorativo sereno, “umano”, collaborativo<br />
e rispettoso di ogni competenza e<br />
affrontando difficoltà sempre con il sorriso<br />
sulla bocca. A lui vanno la nostra riconoscenza<br />
e stima e l’augurio di un futuro ricco di<br />
attività e soddisfazioni extra lavorative.<br />
Nevio, Lara, Maria Grazia,<br />
Rosanna, Mauro<br />
Luciano Bomben va in pensione<br />
Integrità, professionalità, capacità e competenza<br />
riconosciute da tutti coloro che, operando<br />
nel Servizio Prevenzione e Sicurezza<br />
degli Ambienti di Lavoro, sono quotidianamente<br />
impegnati nella nostra difficile attività.<br />
A Pordenone l’attività del Servizio Sanitario<br />
nella prevenzione nei luoghi di lavoro è nata<br />
con lui e con lui si è strutturata. Siamo certi<br />
però che la passione per l’attività che svolge<br />
abbia reso tutti questi anni leggeri e ricchi<br />
di soddisfazioni. Se un leader è colui che è<br />
in grado di portare le persone da dove sono<br />
a dove non sono mai state, bisogna riconoscere<br />
che nel suo campo, per molti di noi,<br />
Luciano ha svolto questo ruolo e anche di<br />
questo gli siamo riconoscenti.<br />
Carlo Venturini<br />
La comunicazione della salute.<br />
Un manuale. Raffaello Cortina, 2009<br />
Il volume, a cura della Fondazione Zoè,<br />
fornisce una presentazione essenziale<br />
dei temi più rilevanti nella comunicazione<br />
medico-paziente, affrontate da specialisti<br />
delle principali discipline coinvolte. Il testo<br />
si rivolge ai professionisti della salute, agli<br />
studiosi e a tutti coloro che sono coinvolti<br />
in una relazione terapeutica. Alcuni titoli<br />
delle sezioni del volume: la salute nella<br />
società dei consumi; la comunicazione<br />
della salute durante il ciclo della vita; il<br />
racconto del farmaco; la notizia medicoscientifica<br />
e i media.<br />
Dipendenze patologiche tra riti<br />
e miti. L’esperienza pordenonese.<br />
Libreria al Segno, 2010<br />
Il testo raccoglie gli atti relativi al convegno<br />
“30 anni di lavoro nelle dipendenze.<br />
Ieri, oggi…quale domani nell’incontro con<br />
il territorio” che si è tenuto a Pordenone<br />
il 12 marzo 2010 e che ha rappresentato<br />
non solo la celebrazione di un trentennio<br />
di lavoro del servizio pubblico, ma anche<br />
l’occasione per fare il punto sull’evoluzione<br />
del fenomeno “dipendenze patologiche”.<br />
Il volume sarà presentato giovedì 9 dicembre<br />
alle ore 17.00 presso la Sala Stampa<br />
della Provincia di Pordenone. L’incontro si<br />
preannuncia quale occasione utile per ripercorrere<br />
la storia dell’attività del Servizio e illustrare<br />
le nuove linee d’azione per il futuro.<br />
7
Consultori familiari<br />
avviati appositi gruppi<br />
per aiutare i genitori<br />
nell’educazione dei figli<br />
Direttore responsabile<br />
Marco Castelletto<br />
Coordinamento redazionale<br />
Silvana Corona<br />
Redazione<br />
Antonella D’Arenzo, Anna Maria Falcetta,<br />
Alessandro Gislon, Nevio Iacuzzi,<br />
Ornella Miot, Luciana Pignat,<br />
Sandro Santarossa, Sergio Saracchini,<br />
Paola Segato, Carmela Zuccarelli<br />
Segreteria<br />
Ornella Miot, Luciana Pignat<br />
Tel. 0434-369917<br />
Fax 0434-522650<br />
e-mail: urp@ass6.sanita.fvg.it<br />
dg@ass6.sanita.fvg.it<br />
A questo numero hanno collaborato:<br />
Rosanna Brait Servizio di Prevezione e Protezione<br />
Roberto Celotto Direttore Presidio Unico Aziendale<br />
Silvana Corona Responsabile Ufficio per le Relazioni con il Pubblico<br />
Annamaria Dolcet Responsabile Consultorio Familiare - Distretto Nord<br />
Lara Fileccia Servizio di Prevenzione e Protezione<br />
Erika Garbo Ufficio per le Relazioni con il Pubblico<br />
Cesare Miani Direttore S.C. Otorinolaringoiatria - San Vito<br />
Enzo Re Direttore Servizio Veterinario<br />
Fabiola Stuto Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione<br />
Giuseppe Tonutti Direttore Generale<br />
Franco Tramarin Psicologo Consulente Consultori Familiari<br />
Silvana Widmann Dipartimento di Prevenzione<br />
Emanuela Zamparo Direttore Dipartimento di Prevenzione<br />
Progetto grafico<br />
Michele Berardi<br />
Impaginazione e Grafica<br />
Sergio Saracchini<br />
Stampa<br />
Tipografia Sartor<br />
Pordenone<br />
Reg. Trib. di Pordenone<br />
n. 515 del 28 Luglio 2004<br />
Promozione della salute,<br />
i risultati del convegno<br />
“Sentieri di vita sana”<br />
8