COMUNE DI PIETRASANTA PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO
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studio tecnico associato<br />
dott. ing. andrea biagiotti – dott. Ing. tiziano suffredini<br />
via bixio, 24 – 55049 viareggio<br />
tel 0584 54707 – fax 0584 409333<br />
studio.tecnico@biagiottiesuffredini.it<br />
<strong>COMUNE</strong> <strong>DI</strong> <strong>PIETRASANTA</strong><br />
<strong>PROGETTO</strong> ESECUTIVO PER LA<br />
REALIZZAZIONE <strong>DI</strong> NUOVE TOMBE E<br />
LA SOPRAELEVAZIONE DELLA<br />
GALLERIA EST DEL CIMITERO DELLA<br />
FRAZIONE <strong>DI</strong> VALLECCHIA<br />
OPERE STRUTTURALI E AL RUSTICO<br />
Marzo 2008<br />
<strong>PROGETTO</strong><br />
<strong>IMPIANTO</strong> <strong>ELETTRICO</strong><br />
studio tecnico<br />
per. Ind. alfredo gragnani<br />
via pacinotti, 32 – 55049 viareggio<br />
telefax 0584 943361<br />
gragnanialfredo@virgilio.it<br />
Proprietà:<br />
Comune di Pietrasanta<br />
Piazza Matteotti 29<br />
Pietrasanta (LU)<br />
Ubicazione:<br />
Via Provinciale Vallecchia<br />
Pietrasanta (LU)<br />
Progetto e Direzione dei lavori:<br />
Ing. Tiziano Suffredini<br />
Via Bixio, 24<br />
55049 Viareggio<br />
Progetto e Direzione dei lavori impianti:<br />
Per. Ind. Alfredo Gragnani<br />
Via A. Pacinotti, 32<br />
55049 Viareggio
STU<strong>DI</strong>O TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani<br />
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA E RELAZIONE <strong>DI</strong> CALCOLO<br />
1.1 - GENERALITÀ'<br />
Nel presente progetto verrà trattato un impianto elettrico a partire dal punto di<br />
consegna dell’ente distributore per un area cimiteriale. L’impianto elettrico sarà<br />
alimentato a tensione non superiore a 1000 V c.a. (400/230 V) con potenza<br />
impegnata pari a 18 kW. L’area cimiteriale, di proprietà del Comune di Pietrasanta, è<br />
sita in Comune di Pietrasanta, Via Provinciale, località Vallecchia.<br />
L’intervento in oggetto prevede la realizzazione di un piano interrato e la<br />
sopraelevazione della galleria est, nonché la realizzazione di nuove tombe esterne,<br />
per un total di 21 tombe, .229 loculi e 162 ossari.<br />
La superficie in pianta lorda del fabbricato (somma dei vari piani) superiore a 200 mq,<br />
l’intervento ricade nell’ambito di applicazione della Legge 46/90 art.1 comma 2, art.6<br />
commi 1 e 2, nonché del D.P.R. 447/91 all’art.4 comma 1 lettera b). In particolare per<br />
l’installazione dell’impianto elettrico è obbligatoria la redazione di progetto da parte di<br />
professionista iscritto ad un albo professionale.<br />
2 - PROGETTAZIONE DELL’<strong>IMPIANTO</strong> <strong>ELETTRICO</strong><br />
L’impianto elettrico è stato progettato al fine di assicurare la protezione delle<br />
persone e dei beni, nonché il corretto funzionamento dello stesso per l’uso previsto.<br />
A tale scopo, nella stesura del progetto stesso, si è tenuto in maggior<br />
considerazione la condizione dell’esercizio sicuro piuttosto che un contenimento dei<br />
costi.<br />
3.1 - RIFERIMENTI ALLA LEGISLAZIONE VIGENTE<br />
- D.P.R. n. 547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”<br />
del 27.04.1955<br />
- Legge 186 “Disposizioni concernenti la produzione dei materiali,<br />
del 01.03.1968 apparecchiature, macchinari, installazione impianti elettrici<br />
ed elettronici.”;<br />
- Legge 791 “Attuazione della Direttiva del Comitato delle Comunità del<br />
del 18.10.1977 Europee (n. 73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza e<br />
successive<br />
che deve possedere il materiale elettrico destinato ad<br />
modifiche<br />
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.”;<br />
- Legge 46 “Norme per la sicurezza degli impianti.”;<br />
del 05.03.1990<br />
- D.P.R. 447 “Regolamento di attuazione della legge 5/3/90 n. 46,<br />
del 6.12.1991<br />
in materia di sicurezza degli impianti.”;<br />
- D.P.R. 392 “Regolamento recante disciplina del procedimento di<br />
del 18.04.1994 riconoscimento delle imprese ai fini della installazione,<br />
ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto<br />
delle norme di sicurezza.”;<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
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- D.Lgs 626/94 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,<br />
del 19.09.1994 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,<br />
e successive<br />
90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della<br />
modifiche<br />
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.”;<br />
- D. Lgs 493/96 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le<br />
del 14.08.1996 prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza<br />
e/o di salute sul luogo di lavoro.”<br />
- D. Lgs 494 “Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le<br />
del 14.08.1996 prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare<br />
nei cantieri temporanei o mobili.”<br />
- D.Lgs 626 “Attuazione della direttiva 63/68/CEE in materia di<br />
del 25.11.1996 marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere<br />
utilizzato entro taluni limiti di tensione.”;<br />
3.2 - RIFERIMENTI ALLE NORME CEI e UNI<br />
CEI 0-2<br />
CEI 17-13/1<br />
CEI 23-51<br />
CEI 64-8/1<br />
CEI 64-8/2<br />
CEI 64-8/3<br />
CEI 64-8/4<br />
CEI 64-8/5<br />
Guida per la definizione della documentazione di progetto<br />
degli impianti elettrici.<br />
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per<br />
bassa tensione (quadri BT) -Parte 1: Apparecchiature di<br />
serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di<br />
serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS).<br />
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove<br />
dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso.<br />
domestico e similare.<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali.<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 2: Definizioni.<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 3: Caratteristiche generali.<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza.<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 5: Scelta e installazione dei componenti elettrici.<br />
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CEI 64-8/6<br />
CEI 64-8/7<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 6: Verifiche.<br />
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non<br />
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in<br />
corrente continua.<br />
Parte 7: Ambienti e applicazioni particolari.<br />
4 - ELENCO E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE <strong>DI</strong> <strong>PROGETTO</strong><br />
Il progetto consta di:<br />
* - Schema planimetrico dei circuiti di:<br />
ILLUMINAZIONE OR<strong>DI</strong>NARIA e F.M..<br />
* - Schema planimetrico dei circuiti di:<br />
ILLUMINAZIONE LOCULI..<br />
* - Schema planimetrico circuiti di:<br />
ILLUMINAZIONE <strong>DI</strong> SICUREZZA.<br />
* - Schemi unifilari dei quadri di protezione e comando<br />
* - Relazione tecnica dell'impianto progettato<br />
TAV. IE1 (allegata)<br />
TAV. IE1 (allegata)<br />
TAV. IE1 (allegata)<br />
TAV. IE2 (allegata)<br />
5 - IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEL SITO<br />
La parte di area cimiteriale in oggetto, risulta raggiungibile da strada pubblica (via<br />
Provinciale), per mezzo di un passo carrabile.<br />
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6 - DESTINAZIONE D’USO<br />
Al piano interrato, di superficie pari a circa 230 m 2 , saranno ricavati 24 loculi suddivisi<br />
in 6 blocchi composti da 5 livelli, di un area destinata alla sepoltura delle 21 tombe di<br />
famigli poste al piano terra e 80 ossari suddivisi in 10 blocchi su 8 livelli . Al piano<br />
terra saranno ricavati 21 tombe di famiglia, mentre al piano primo saranno realizzati<br />
205 loculi suddivisi in 41 blocchi su 5 livelli e 82 ossari.<br />
I tre piani saranno collegati da n° 1 scala a rampa rettilinea e da n° 1 montaferetri.<br />
Nel sottoscala del piano interrato verrà ricavato n° 1 locale di servizio all’interno dei<br />
quale saranno installati i quadri elettrici di protezione e comando ed i trasformatori di<br />
sicurezza asserviti ai circuiti di alimentazione delle lampade votive. Allo stesso piano,<br />
in adiacenza la vano corsa del montaferetri, verrà ricavato un locale all’interno del<br />
quale sarà ubicato il macchinario dell’ascensore, il relativo quadro elettrico di<br />
comando e il quadro elettrico di protezione dei circuiti elettrici asserviti al montaferetri.<br />
Al piano terreno, in adiacenza al vano corsa del motaferetri, saranno ricavati due<br />
servizi igienici, di cui uno accessibile alle persone disabili. Tali servizi igienici saranno<br />
dotati di antibagno comune.<br />
7 - CARATTERISTICHE DELL’<strong>IMPIANTO</strong> <strong>ELETTRICO</strong><br />
Il grado di protezione degli impianti elettrici installati in locali ordinari non soggetti ad<br />
umidità (gallerie, ambienti confinati) sarà IP2X e/o IP4X. I componenti dell’impianto<br />
elettrico installati in ambiente esterno presenteranno un grado di protezione minimo<br />
IP55. Le lampade votive avranno grado di protezione almeno IPX3.<br />
8 - SISTEMA <strong>DI</strong> <strong>DI</strong>STRIBUZIONE<br />
Il sistema elettrico dell’impianto in oggetto è classificato dalla Norma CEI 64-8 di<br />
prima categoria, poiché presenta una tensione nominale Vn pari a 400 V c.a.<br />
L’impianto utilizzatore alimentato è derivato direttamente dai morsetti di uscita del<br />
gruppo di misura di proprietà dell’ente distributore.<br />
Il sistema, in base alla situazione del neutro e delle masse rispetto a terra, viene<br />
classificato di tipo TT, in quanto il neutro è collegato direttamente a terra nella cabina<br />
di trasformazione di proprietà dell’ente distributore mentre le masse saranno collegate<br />
all’impianto di terra dell’utente (in parte esistente).<br />
Alla luce di quanto sopra esposto il sistema di distribuzione e di utilizzazione<br />
dell’energia elettrica presenta le seguenti caratteristiche:<br />
- Sistema: Trifase + Neutro<br />
- Tensione nominale fase-fase 400 V c.a.<br />
- Tensione nominale fase-neutro 230 V c.a.<br />
- Frequenza del sistema 50 Hz<br />
- Potenza impegnata 18 Kw<br />
- Temperatura locali di installazione 15 - 30 °C<br />
- Temperatura esterna 0 - 45 °C<br />
- Altitudine 30 m (s.l.m.)<br />
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9 - SCELTA DEI COMPONENTI<br />
Nella realizzazione dell’impianto elettrico in oggetto verranno utilizzati<br />
esclusivamente materiali e componenti realizzati secondo le normative tecniche di<br />
sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano<br />
(CEI), provvisti di marchio IMQ o altro marchio elencato nell’Allegato IV del D.M.<br />
13.06.1989, oppure dotati di certificati o attestati di conformità (legge n. 46 del<br />
05.03.1990 art. 7 comma 1, D.P.R. n. 447 del 06.12.1991 art. 5 comma 2) alle norme<br />
armonizzate (Norme EN) rilevanti al fine della sicurezza, stabilite dagli organi di<br />
normalizzazione elettrotecnica ed elettronica notificati dagli stati membri alla<br />
commissione della comunità europea CENELEC (legge n. 791 del 18.10.1977).<br />
Tutti i materiali ed i componenti installati dovranno essere provvisti della marcatura<br />
CE attestante la conformità degli stessi alle disposizioni di legge vigenti (legge n. 791<br />
del 18.10.1977, D. L.vo n. 626 del 25.11.1996)<br />
I componenti elettrici dovranno essere installati, utilizzati e mantenuti in esercizio in<br />
maniera conforme alle loro destinazioni, non dovranno compromettere la sicurezza<br />
delle persone, degli animali domestici e dei beni e non produrranno sovratemperature,<br />
archi elettrici o radiazioni che possano causare pericolo; inoltre se durante le fasi di<br />
installazione dovessero subire dei danneggiamenti dovranno essere sostituiti (non<br />
sarà ammessa la riparazione di alcun componente dell’ impianto).<br />
I componenti, scelti e messi in opera secondo le caratteristiche dell'ambiente,<br />
saranno adatti alla frequenza e alla tensione nominale di alimentazione e scelti in<br />
base alla corrente che li percorrerà nell'esercizio ordinario; inoltre saranno in grado di<br />
sopportare anche le correnti che potranno prodursi in regime perturbato, tenendo<br />
conto del tempo di intervento delle protezioni.<br />
10 - DESCRIZIONE DEI CARICHI ELETTRICI<br />
In conseguenza dei carichi elettrici previsti, deducibili dagli schemi unifilari dei quadri<br />
di protezione (tavola IE2 allegata), l'impianto elettrico è stato progettato per una<br />
potenza assorbita pari a 18 kW trifase (400 V). Tale potenza è frutto del calcolo della<br />
contemporaneità di utilizzo delle varie utenze.<br />
11.0 - SCELTA E MESSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE<br />
Nella scelta delle condutture elettriche si è tenuto conto della natura dei luoghi, della<br />
tensione, delle sollecitazioni termiche ed elettromagnetiche che si possono produrre<br />
in caso di cortocircuito, dalla temperatura ambiente locale più elevata, dalla<br />
temperatura delle sorgenti di calore esterne e delle altre sollecitazioni alle quali le<br />
condutture potranno essere sottoposte durante la realizzazione dell’impianto elettrico<br />
e durante il servizio.<br />
Al fine di evitare effetti dannosi del calore prodotto dai macchinari presenti negli<br />
ambienti in oggetto, tutti i componenti delle condutture saranno posizionati a<br />
sufficiente distanza dalle fonti di calore; se in fase di installazione, per qualsiasi<br />
motivo, non si potrà ottemperare alla presente prescrizione, si installeranno opportuni<br />
schermi di protezione.<br />
Tutti i componenti delle condutture, saranno messi in opera e manipolati<br />
esclusivamente a temperature comprese entro i limiti fissati dalle relative Norme o, in<br />
mancanza delle stesse, indicati dal costruttore.<br />
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Le condutture saranno protette contro l’ingresso di corpi liquidi e solidi (acqua e<br />
polvere), pertanto ogni elemento delle stesse sarà conforme al grado di protezione IP<br />
necessario per il luogo nel quale esso è installato, come indicato negli elaborati grafici<br />
allegati alla presente relazione.<br />
Nella scelta delle condutture si è inoltre tenuto conto delle possibili aggressioni e<br />
danneggiamenti di ogni elemento della conduttura da parte di sostanze corrosive od<br />
inquinanti, a tal fine saranno installati componenti resistenti a tali sostanze.<br />
Le condutture sono state scelte, in modo da assicurare adeguata resistenza<br />
meccanica alle sollecitazioni (urti o schiacciamenti) , come di seguito indicato; inoltre<br />
saranno installate in modo tale che durante la posa, l’uso e la manutenzione dei cavi<br />
essi non subiscano danneggiamenti alle guaine e agli isolamenti).<br />
Le condutture saranno poste in opera in modo che i raggi di curvatura dei cavi non<br />
costituiscano causa di danneggiato dei cavi stessi, sia in fase di installazione che in<br />
fase di esercizio e manutenzione.<br />
Le condutture elettriche saranno disposte o contrassegnate in modo tale da poter<br />
essere identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto<br />
11.1.1 -CAVIDOTTI INTERRATI<br />
I cavidotti per posa interrata saranno realizzati con tubazione in polietilene a doppio<br />
strato ad alta densità, resistenti all’urto, allo schiacciamento e alla perforazione.<br />
Saranno utilizzati cavidotti costituiti da due elementi tubolari coestrusi, quello interno<br />
liscio, al fine di consentire l’infilaggio dei conduttori riducendo al minimo l’attrito sulle<br />
superfici del tubo, quello esterno currogato, per conferire flessibilità e resistenza<br />
meccanica.<br />
I cavidotti saranno posati ad una profondità minima di 0,5 m, e rispetteranno, negli<br />
incroci e nei parallelismi con tubazioni metalliche di servizio (gas, ecc.), le distanze<br />
minime di seguito indicate:<br />
- 0,3 m da tubazioni metalliche (distanza misurata in pianta);<br />
- 0,3 m negli incroci con tubazioni metalliche;<br />
- 0,5 m da eventuali gasdotti 4 a -7 a specie (distanza misurata in pianta);<br />
- 0,5 m negli incroci con gasdotti 4 a -7 a specie.<br />
Nei parallelismi con tubazioni di adduzione gas sarà rispettata la distanza minima di<br />
0,5 m, nel caso di incroci la conduttura elettrica interrata sarà dotata di protezione<br />
meccanica addizionale (lastra o massetto in calcestruzzo).<br />
Il percorso interrato delle tubazioni sarà segnalato in modo tale da rendere evidente la<br />
loro presenza in caso di ulteriori scavi, a tal fine si provvederà alla posa in opera di<br />
nastro monitore posato a non meno di 0,20 mt. al di sopra dei tubi.<br />
11.1.2 - POZZETTI<br />
Lungo i tratti di tubazione saranno posizionati i pozzetti di ispezione in corrispondenza<br />
delle derivazioni, dei cambi di direzione, ecc. Nei tratti rettilinei la distanza tra due<br />
pozzetti consecutivi non sarà superiore a 20 mt., in modo da facilitare la posa dei cavi<br />
e rendere l’impianto sfilabile. I pozzetti, realizzati in c.l.s., avranno le dimensioni di<br />
50x50xh60, in modo da permettere l’infilaggio dei cavi rispettando il raggio minimo di<br />
curvatura ammesso ed evitare il danneggiamento delle guaine dei cavi. I pozzetti in<br />
oggetto saranno muniti di chiusini di tipo carrabile.<br />
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11.2 - TUBI PROTETTIVI<br />
Le tubazioni di forma cilindrica per posa in vista, costruite con materiale<br />
autoestinguente del tipo pesante (PVC), avranno grado di protezione minimo IP4X.<br />
I tubi posati all’interno di pareti saranno del tipo leggero o pesante e seguiranno<br />
percorsi orizzontali o verticali o paralleli agli spigoli delle pareti con una minima<br />
pendenza per consentire lo scarico di una eventuale condensa.<br />
Le tubazioni posate nei pavimenti seguiranno il percorso in pratica più breve.<br />
In particolare i tubi rigidi saranno conformi alle Norme CEI EN 50086-1 (CEI 23-39),<br />
CEI EN50086-2-1 (CEI 23-54) e CEI EN50086-2-1/A11 (CEI 23-54;V1).<br />
Il diametro interno delle tubazioni e dei relativi accessori sarà pari ad almeno 1,3<br />
volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi che essi sono destinati a<br />
contenere, al fine di garantire la sfilabilità dei cavi stessi (Norma CEI 64-8 art.<br />
522.8.1.1); i diametri delle varie tubazioni saranno scelti in conformità alle tabelle di<br />
seguito riportate.In fase esecutiva saranno prese tutte le precauzioni necessarie atte<br />
ad impedire l'otturazione delle tubazioni da calce, sassi ecc.<br />
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Tabella 1 – Diametro minimo (mm) dei tubi flessibili in PVC, in relazione alla sezione ed al<br />
numero dei cavi posati.<br />
Cavi Sezione (mm 2 )<br />
Uo/U ( # ) Tipo Numero 1,5 2,5 4 6 10<br />
450/750 V<br />
Cavo unipolare PVC<br />
(senza guaina)<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
16<br />
16<br />
16<br />
20<br />
20<br />
20<br />
20<br />
25<br />
25<br />
16<br />
20<br />
20<br />
20<br />
25<br />
25<br />
25<br />
32<br />
32<br />
16<br />
20<br />
25<br />
25<br />
25<br />
32<br />
32<br />
32<br />
32<br />
16<br />
25<br />
32<br />
32<br />
32<br />
32<br />
32<br />
40<br />
50<br />
16<br />
32<br />
32<br />
32<br />
40<br />
40<br />
40<br />
50<br />
50<br />
Cavo<br />
multipolare<br />
PVC<br />
Bipolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
20<br />
32<br />
40<br />
25<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
50<br />
32<br />
50<br />
63<br />
40<br />
63<br />
-<br />
Tribolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
20<br />
40<br />
40<br />
25<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
50<br />
32<br />
63<br />
63<br />
40<br />
63<br />
-<br />
Quadripolare 1<br />
2<br />
3<br />
25<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
50<br />
32<br />
50<br />
63<br />
3263<br />
-<br />
50<br />
-<br />
-<br />
0,6/1 kV<br />
Cavo unipolare PVC<br />
PVC o Gomma<br />
(con guaina)<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
25<br />
40<br />
50<br />
50<br />
63<br />
63<br />
63<br />
-<br />
-<br />
25<br />
40<br />
50<br />
50<br />
63<br />
63<br />
63<br />
-<br />
-<br />
25<br />
50<br />
50<br />
63<br />
63<br />
63<br />
63<br />
-<br />
-<br />
25<br />
50<br />
63<br />
63<br />
63<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
32<br />
50<br />
63<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
Cavo<br />
multipolare<br />
PVC<br />
o Gomma<br />
Bipolare<br />
Tribolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
1<br />
2<br />
3<br />
25<br />
50<br />
63<br />
25<br />
50<br />
63<br />
32<br />
50<br />
63<br />
32<br />
50<br />
63<br />
32<br />
63<br />
63<br />
32<br />
63<br />
63<br />
32<br />
63<br />
-<br />
32<br />
63<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
Quadripolare 1<br />
2<br />
3<br />
32<br />
50<br />
63<br />
32<br />
63<br />
63<br />
32<br />
63<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
# Uo indica la tensione nominale verso terra del cavo.<br />
U indica la tensione nominale (trale fasi) del cavo.<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
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Tabella 2 – Diametro minimo (mm) dei tubi rigidi in PVC, in relazione alla sezione ed al numero<br />
dei cavi posati.<br />
Cavi Sezione (mm 2 )<br />
Uo/U ( # ) Tipo Numero 1,5 2,5 4 6 10<br />
450/750 V<br />
Cavo unipolare PVC<br />
(senza guaina)<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
16<br />
16<br />
16<br />
16<br />
20<br />
20<br />
20<br />
25<br />
25<br />
16<br />
16<br />
16<br />
20<br />
20<br />
20<br />
20<br />
25<br />
25<br />
16<br />
16<br />
20<br />
20<br />
20<br />
25<br />
25<br />
32<br />
32<br />
16<br />
20<br />
25<br />
25<br />
32<br />
32<br />
32<br />
40<br />
40<br />
16<br />
25<br />
32<br />
32<br />
32<br />
40<br />
40<br />
50<br />
50<br />
Cavo<br />
multipolare<br />
PVC<br />
Bipolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
16<br />
32<br />
40<br />
20<br />
40<br />
40<br />
20<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
50<br />
32<br />
-<br />
-<br />
Tribolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
16<br />
32<br />
40<br />
20<br />
40<br />
50<br />
20<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
Quadripolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
20<br />
40<br />
40<br />
20<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
50<br />
32<br />
50<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
0,6/1 kV<br />
Cavo unipolare PVC<br />
PVC o Gomma<br />
(con guaina)<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
20<br />
40<br />
40<br />
50<br />
50<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
20<br />
40<br />
50<br />
50<br />
50<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
20<br />
40<br />
50<br />
50<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
25<br />
40<br />
50<br />
50<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
50<br />
50<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
Cavo<br />
multipolare<br />
PVC<br />
o Gomma<br />
Bipolare<br />
Tribolare<br />
1<br />
2<br />
3<br />
1<br />
2<br />
3<br />
25<br />
40<br />
50<br />
25<br />
50<br />
-<br />
25<br />
50<br />
50<br />
25<br />
50<br />
-<br />
25<br />
50<br />
-<br />
32<br />
-<br />
-<br />
32<br />
-<br />
-<br />
32<br />
-<br />
-<br />
32<br />
-<br />
-<br />
40<br />
-<br />
-<br />
# Uo indica la tensione nominale verso terra del cavo.<br />
U indica la tensione nominale (trale fasi) del cavo.<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
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11.3 - CASSETTE e SCATOLE<br />
Le condutture saranno provviste di cassette ispezionabili mediante rimozione o<br />
apertura di coperchio, destinate a fungere da rompitratta oppure a contenere i<br />
dispositivi di giunzione, derivazione o altri componenti non manovrabili dall’esterno.<br />
I coperchi saranno saldamente fissati alle cassette per mezzo di viti.<br />
Le cassette avranno dimensioni tali che le giunzioni e i cavi posti nelle stesse non<br />
occupino più del 50% del volume interno, inoltre le tubazioni saranno attestate in<br />
modo da evitare eccessivi intrecci di cavi; nella tabella 1 riposata di seguito è indicato<br />
il numero massimo di tubazioni attestabili alla cassetta, in relazione alle sue<br />
dimensioni.<br />
Le cassette contenenti circuiti a tensione diversa, saranno provviste di setti per la<br />
separazione dei circuiti stessi, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da<br />
rendere possibile la separazione dei circuiti in oggetto all’interno delle cassette.<br />
Le cassette contenenti circuiti a tensione diversa, saranno provviste di setti per la<br />
separazione dei circuiti stessi, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da<br />
rendere possibile la separazione dei circuiti in oggetto all’interno delle cassette.<br />
Le condutture saranno inoltre provviste di scatole destinate a contenere<br />
apparecchiature di protezione, sezionamento e comando (interruttori, deviatori,<br />
invertitori, commutatori, prese a spina ecc...).<br />
Non saranno ammesse giunzioni entro scatole portafrutti; le scatole, destinate a<br />
contenere apparecchiature appartenenti a circuiti differenti per tipo e tensione,<br />
saranno provviste di setti separatori, inoltre le tubazioni ad esse attestate saranno<br />
disposte in modo da rendere possibile la separazione dei circuiti sopra menzionati.<br />
Tabella 1 – Numero massimo di tubi attestabili alle cassette, in relazione alla<br />
grandezza (mm) dei tubi stessi. °<br />
Dimensioni interne Predisposizione Diametro del tubo (mm)<br />
LxHxP (mm) n° scomparti<br />
16 20 25 32 40 50 63<br />
90x90x45 1 7 4 3 - - - -<br />
120x100x50 1 10 6 4 - - - -<br />
120x100x70 1 14 9 6 - - - -<br />
150x100x70 1 18 12 8 4 4 2 -<br />
160x130x70 1 20 12 8 6 4 2 -<br />
200x150x70 2 24 16 10 6 4 4 -<br />
300x150x70 3 - 24 16 10 6 5 2<br />
390x150x70 4 - - 20 12 8 6 3<br />
480x160x70 3 - - 24 16 10 6 4<br />
520x200x80 3 - - - - 12 8 6<br />
° Nella compilazione della tabella si è ipotizzato che le tubazioni attestabili alla cassetta, contengano il<br />
numero massimo di cavi ammesso (secondo quanto indicato nelle tabelle 1 e 2 riportate al punto 15.1.1<br />
della presente relazione) e che il contenuto massimo dei cavi, tenuto conto delle giunzioni, non superi il 50%<br />
del volume interno della cassetta.<br />
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11.4.0 - CONDUTTORI<br />
I cavi scelti in funzione del loro tipo di posa e in relazione alle condizioni di impiego,<br />
saranno messi in opera in modo da evitare danneggiamenti alle guaine, agli<br />
isolamenti dei cavi stessi ed alle loro terminazioni.<br />
In fase di posa gli sforzi di tiro non dovranno essere applicati alle guaine o ai<br />
rivestimenti isolanti, bensì ai conduttori, i quali non dovranno subire sollecitazioni<br />
meccaniche eccessive (≤60 N per mm 2 per i conduttori in rame) ne ruotare sul proprio<br />
asse.<br />
11.4.1 - CALCOLO DELLE CORRENTI <strong>DI</strong> IMPIEGO<br />
Per poter scegliere in modo corretto alcune delle caratteristiche dei componenti<br />
dell’impianto elettrico in oggetto (sezione dei conduttori, portate degli interruttori, ecc.)<br />
è stata valutata l’intensità di corrente che può transitare nelle varie parti di un circuito,<br />
considerando fra tutte le condizioni di carico ragionevolmente possibili, quella che<br />
fornisce valori maggiori; tale valutazione è stata effettuata in base alla potenza, al<br />
fattore di potenza e al rendimento degli apparecchi utilizzatori, nonché all’utilizzazione<br />
e alla contemporaneità di funzionamento degli stessi.<br />
11.4.2 - SEZIONE DEI CONDUTTORI<br />
La sezione dei conduttori è stata determinata in funzione della corrente che<br />
dovranno trasportare in condizioni ordinarie (corrente di impiego I B ), della loro<br />
massima temperatura di servizio, della caduta di tensione ammissibile, delle<br />
sollecitazioni elettromeccaniche e termiche che si possono produrre in caso di<br />
cortocircuito, del valore massimo dell’impedenza che permetta di assumere il<br />
funzionamento delle protezioni contro i cortocircuiti e delle sollecitazioni meccaniche<br />
alle quali i conduttori verranno sottoposti.<br />
Le portate effettive per posa in aria Iz (A) dei cavi, nelle varie condizioni di posa,<br />
sono state ricavate con la seguente formula:<br />
Iz = Io x k 1 x k 2<br />
dove:<br />
Io =<br />
portata in aria a 30 °C relativa al metodo di installazione previsto, ricavata<br />
dalle Tabelle I e II (Norma CEI-UNEL 35024/1);<br />
k 1 = fattore di correzione per temperature ambiente diverse da 30 °C<br />
(Tabella III Norma CEI-UNEL 35024/1);<br />
k 1 =<br />
fattore di correzione per più circuiti installati in fascio o strato<br />
(Tabella IV, V o VI Norma CEI-UNEL 35024/1);<br />
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Le portate effettive per posa interrata Iz (A) dei cavi, nelle varie condizioni di posa,<br />
sono state ricavate con la seguente formula:<br />
Iz = Io x k 1 x k 2 x k 3 x k 4<br />
dove:<br />
Io = portata per posa interrata a 20°C relativa al metodo di installazione<br />
previsto, ricavata dalla Tabella I (Norma CEI-UNEL 35026);<br />
k 1 = fattore di correzione per temperature del terreno diverse da 20 °C<br />
(Tabella II Norma CEI-UNEL 35026);<br />
k 2 =<br />
k 3 =<br />
k 4 =<br />
fattore di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano<br />
(Tabella III Norma CEI-UNEL 35026);<br />
fattore di correzione per profondità di interramento diverso da 0,80 m<br />
(Tabella IV Norma CEI-UNEL 35026);<br />
fattore di correzione per resistività termica diversa da 1,5 Kجm/W<br />
(Tabella V Norma CEI-UNEL 35026);<br />
Per le reali sezioni dei conduttori si dovrà fare riferimento agli elaborati grafici<br />
riportati nelle Tavole allegate.<br />
I circuiti di alimentazione delle lampade votive, essendo circuiti di segnalazione<br />
avranno sezione minima pari ad 1 mm 2 .<br />
Per le reali sezioni dei conduttori si dovrà fare riferimento agli elaborati grafici<br />
riportati nelle Tavola IE2 allegata.<br />
13.4.3 - CADUTE <strong>DI</strong> TENSIONE<br />
Le linee elettriche sono state dimensionate affinché le cadute di tensione tra l’origine<br />
dell’impianto elettrico (morsetti del contatore di energia) e qualsiasi apparecchio<br />
utilizzatore non siano superiori al 4 % della tensione nominale dell’impianto.<br />
13.4.4- IDENTIFICAZIONE DEI CONDUTTORI<br />
La identificazione dei conduttori in relazione alla colorazione del proprio isolamento<br />
rispetterà le prescrizioni seguenti :<br />
- Bicolore Giallo-Verde per il conduttore di terra, di protezione ed<br />
equipotenziale;<br />
- Colore Blu chiaro destinato al conduttore neutro<br />
- Monocolore: Marrone, Nero, Grigio, per il conduttore di fase<br />
- Altri colori: Rosso, Bianco per i circuiti SELV<br />
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13.4.5 - CONNESSIONE ELETTRICHE<br />
Le connessioni dei conduttori saranno effettuate mediante morsettiere adeguate al<br />
materiale dei conduttore e dei loro isolamenti, al numero e alla forma delle anime dei<br />
conduttori, alla sezione dei conduttori serrati, e al numero di conduttori da collegare<br />
assieme. In particolare saranno utilizzati morsetti del tipo a vite isolati in materiale<br />
plastico trasparente.<br />
Al fine di garantire adeguata protezione meccanica, le connessioni saranno ubicate<br />
all’interno di involucri (scatole).<br />
Le connessioni tra i conduttori e gli altri componenti saranno realizzati in modo tale<br />
da assicurare una continuità elettrica duratura e un’adeguata resistenza meccanica.<br />
La conducibilità, l'isolamento e la sicurezza dell'impianto non dovranno essere<br />
alterate da tali giunzioni.<br />
In particolare non saranno ammesse connessioni eseguite in tubi, condotti o fuori<br />
dalle scatole ed effettuate mediante attorcigliatura e ricoperta da nastro isolante.<br />
14.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI <strong>DI</strong>RETTI<br />
La protezione contro i contatti diretti, che consiste nelle misure intese a proteggere<br />
le persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti attive; intendendo per "Parti<br />
Attive" quelle in tensione nel servizio ordinario (compreso il neutro), sarà realizzata<br />
mediante isolamento delle parti attive stesse e per mezzo di involucri e barriere. Tali<br />
misure di protezione sono intese a fornire una protezione totale contro i contatti diretti.<br />
14.1 - PROTEZIONE ME<strong>DI</strong>ANTE ISOLAMENTO<br />
Le parti attive dei componenti saranno completamente ricoperte con un isolamento<br />
che dovrà essere rimosso soltanto mediante distruzione.<br />
L’isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica dovrà soddisfare le relative<br />
Norme.<br />
Per gli altri componenti elettrici la protezione sarà assicurata da un isolamento tale<br />
da resistere alle influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può<br />
essere soggetto nell’esercizio. Sarà vietato l’utilizzo di Vernici, lacche, smalti e<br />
prodotti similari in quanto non idonei per assicurare un adeguato isolamento per la<br />
protezione contro i contatti diretti.<br />
14.2 - PROTEZIONE ME<strong>DI</strong>ANTE INVOLUCRI<br />
Le parti attive saranno poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare un<br />
grado di protezione minimo IP4X.<br />
Gli involucri saranno saldamente fissati ed avranno sufficiente stabilità e durata nel<br />
tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente<br />
separazione dalle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibile, tenuto conto<br />
delle condizioni ambientali.<br />
Quando sia necessario aprire involucri o togliere parti di involucri, questo sarà<br />
possibile esclusivamente con l’uso di una chiave o di un attrezzo.<br />
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14.3 - PROTEZIONE AD<strong>DI</strong>ZIONALE ME<strong>DI</strong>ANTE INTERRUTTORE<br />
<strong>DI</strong>FFERENZIALE<br />
Come protezione addizionale contro i contatti diretti, tutti i circuiti facenti parte del<br />
presente impianto, ad esclusione del circuito di alimentazione del motore del<br />
montaferetri, saranno protetti da interruttori differenziali aventi corrente nominale di<br />
intervento (Idn) non superiore a 30mA.<br />
15.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI IN<strong>DI</strong>RETTI<br />
La protezione delle persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti<br />
conduttrici che possono andare in tensione in caso di cedimento dell'isolamento<br />
principale, sarà realizzata mediante l’interruzione automatica dell’alimentazione e<br />
mediante l’impiego di componenti elettrici di Classe II.<br />
15.1.0- PROTEZIONE ME<strong>DI</strong>ANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA<br />
DELL’ALIMENTAZIONE<br />
I dispositivi di protezione scelti interromperanno automaticamente l’alimentazione<br />
dei circuiti o dei componenti elettrici che proteggeranno contro i contatti indiretti, in<br />
modo che, in caso di guasto di impedenza trascurabile, nei circuiti o nei componenti<br />
elettrici stessi, tra una parte attiva (conduttore di fase) ed una massa o un conduttore<br />
di protezione, non persisterà, per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti<br />
fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili,<br />
una tensione di contatto pericolosa (50 V c.a.).<br />
L’interruzione automatica di ogni circuito sarà affidata ad interruttori differenziali aventi<br />
caratteristiche di intervento tali da garantire, in caso di guasto in qualunque parte<br />
dell’impianto, l’interruzione automatica dell’alimentazione ed il rispetto della<br />
condizione seguente :<br />
Dove :<br />
R<br />
A<br />
⋅ I ≤ 50<br />
A<br />
-R A<br />
è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle<br />
masse, in ohm;<br />
-I A<br />
è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di<br />
protezione, in ampere. Essendo il dispositivo di protezione utilizzato un dispositivo di<br />
protezione a corrente differenziale, I A<br />
è la corrente nominale differenziale I dn<br />
.<br />
Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione<br />
saranno collegate all’impianto di terra unico per mezzo dei conduttori di protezione,<br />
mentre le masse estranee (tubazioni di alimentazione impianti di servizio, parti<br />
strutturali metalliche, armature principali del cemento armato, le reti metalliche<br />
elettrosaldate) saranno collegate all’impianto unico di terra mediante il conduttore<br />
equipotenziale.<br />
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15.1.1 - INTERRUTTORI <strong>DI</strong>FFERENZIALI<br />
Per la protezione dei circuiti dai contatti indiretti saranno adottati dispositivi<br />
differenziali con toroide contenuto nel blocco differenziale stesso.<br />
Tali dispositivi, installati nei quadri di protezione, sono stati scelti in base alla corrente<br />
massima che fluisce nei circuiti da essi protetti in condizioni ordinarie di<br />
funzionamento, e in funzione delle caratteristiche di seguito riportate:<br />
- Tensione nominale;<br />
- Corrente differenziale nominale di intervento;<br />
- Tipo di intervento;<br />
- Funzionamento in presenza di componenti continue o pulsanti di tipo unidirezionale;<br />
- Tempo di intervento o totale di sgancio;<br />
- Potere di chiusura ed interruzione differenziale nominale I∆m.<br />
Per la protezione dei circuiti saranno adottati interruttori differenziali puri e blocchi<br />
differenziali da associare a interruttori magnetotermici, di tipo istantaneo con corrente<br />
nominale differenziale I∆n pari a 0,3A (protezione motore montaferetri) e 0,03 A,<br />
tensione nominale 230-400 V, di Classe AC (sensibili alla sola corrente di dispersione<br />
alternata), per tutti i restanti circuiti.<br />
Al fine di garantire la selettività tra i dispositivi di protezione installati in serie, a monte<br />
dei differenziali sopra descritti, sarà installato un relè del tipo selettivo avente corrente<br />
differenziale regolata pari a 0,3 A, di Classe A, tensione nominale 415 V.<br />
I dispositivi differenziali adottati garantiranno, in qualunque momento, la protezione<br />
differenziale senza intervenire (intervento intempestivo), in presenza di correnti di<br />
dispersione transitorie, non pericolose per le persone e per i beni, che si richiudono<br />
sulla terra attraverso una capacità (causate da sovratensioni di natura atmosferica, da<br />
sovratensioni di manovra, da messa sotto tensione di circuiti che presentano una forte<br />
capacità verso terra).<br />
15.2 - PROTEZIONE ME<strong>DI</strong>ANTE COMPONENTI ELETTRICI <strong>DI</strong> CLASSE II<br />
La presente protezione sarà assicurata con l’uso di componenti elettrici aventi un<br />
isolamento doppio o rinforzato (Classe II), tali componenti sono identificati con il<br />
simbolo grafico riportato in fig.1<br />
- Fig. 1 Componente o apparecchio di Classe II<br />
Le parti conduttrici racchiuse nell’involucro isolante non dovranno essere collegate<br />
ad un conduttore di protezione.<br />
L’installazione dei componenti elettrici sopra citati (fissaggio, collegamento dei<br />
conduttori, ecc.) sarà effettuata in modo da non danneggiare la protezione assicurata<br />
secondo prescrizione di costruzione degli stessi componenti elettrici.<br />
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15.3 - PROTEZIONE COMBINATA CONTRO I CONTATTI <strong>DI</strong>RETTI E IN<strong>DI</strong>RETTI<br />
La protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti delle lampade votive sarà<br />
garantita mediante l’alimentazione degli stessi con circuiti a bassissima tensione di<br />
sicurezza SELV (12 V c.a.). I trasformatori di sicurezza che alimentano i circuiti SELV,<br />
come precedentemente detto, saranno ubicati nel locale di installazione dei quadri<br />
elettrici di protezione e comando posto al piano interrato I circuiti SELV saranno<br />
costituiti da cavi unipolari isolati in PVC del tipo N07V-K tensione nominale 450/750 V,<br />
posati parte in tubazioni esclusive e parte in tubazioni comuni ai circuiti a tensione<br />
diversa. I cavi utilizzati per la formazione dei circuiti di sicurezza, essendo posati in<br />
alcuni tratti assieme ai circuiti alimentati a 230/400 V, risultano isolati per la massima<br />
tensione presente.<br />
I circuiti SELV e le masse facenti parte dei circuiti stessi non dovranno essere<br />
collegati a terra in nessun punto.<br />
16.0 - MESSA A TERRA<br />
La messa a terra di protezione di tutte le parti di impianto sarà effettuata collegando<br />
le parti interessate all’impianto di terra unico esistente per mezzo di conduttori di<br />
protezione.<br />
Tale impianto di terra è costituito da:<br />
dispersori intenzionali e di fatto (strutture in cemento armato del fabbricato),<br />
conduttore di terra, collettore (o nodo) principale di terra, conduttori di protezione,<br />
conduttori equipotenziali.<br />
16.1 - <strong>DI</strong>SPERSORE<br />
Il collegamento elettrico con il terreno è realizzato per mezzo di picchetti esistenti in<br />
acciaio zincato avente sezione a croce. Nell’esecuzione delle opere in cemento<br />
armato si provvederà alla realizzazione di collegamenti delle armature in ferro delle<br />
strutture in cemento armato stesse, mediante corda di rame nuda avente sezione pari<br />
a 35 mm 2 formata da trefoli aventi diametro pari a 1,8 mm.<br />
16.2 - CONDUTTORE <strong>DI</strong> TERRA<br />
Il conduttore di terra, avente lo scopo di collegare i dispersori dell’impianto di terra<br />
esistente al collettore (o nodo) principale di terra del nuovo fabbricato, sarà realizzato<br />
con corda di rame isolata avente sezione pari a 35 mm 2 , posata in tubo protettivo in<br />
modo da non sottoporlo a sforzi meccanici ne assoggettarlo al pericolo di corrosione o<br />
logoramento meccanico.<br />
L’impianto di terra di fatto, costituito dalle dalle opere in cemento armato del<br />
fabbricato,poste in intimo contatto con il terreno, saranno collegate al nodo principale<br />
di terra mediante corda di rame nuda della sezione di 35 mm 2 come riportatto al punto<br />
16.1 precedente.<br />
Le giunzioni soggette a corrosione, specialmente quelle a contatto con il terreno,<br />
dovranno essere protette contro la corrosione ad esempio mediante verniciatura,<br />
catramatura o nastratura.<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
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16.3 - COLLETTORI ( O NO<strong>DI</strong> ) <strong>DI</strong> TERRA<br />
I collettori (o nodi) di terra saranno costituiti da una piastra metallica (in rame<br />
preferibilmente stagnato o cadmiato), provvista di morsetti, viti e bulloni per fissare i<br />
capicorda dei conduttori.<br />
Al tale piastra si collegherà :<br />
- il conduttore di terra (nodo principale)<br />
- i conduttori di protezione<br />
- i conduttori equipotenziali<br />
I conduttori saranno identificati mediante targhette con idonea segnalazione<br />
secondo quanto richiesto dalla normativa tecnica vigente (Norma CEI 64-8).<br />
16.4 - CONDUTTORI <strong>DI</strong> PROTEZIONE<br />
I conduttori di protezione PE collegheranno le masse degli utilizzatori al nodo di terra<br />
al fine di garantire la protezione contro i contatti indiretti.<br />
La sezione dei conduttori è stata determinata in modo convenzionale, in base alla<br />
sezione del conduttore di fase, come indicato nella tabella seguente<br />
(Norme CEI 64-8 Tab. 54F):<br />
Sezione dei conduttori di fase<br />
dell’impianto<br />
S (mm 2 )<br />
S < = 16<br />
16 < S < = 35<br />
S > = 35<br />
Sezione minima del corrispondente<br />
conduttore di protezione S P (mm 2 )<br />
Sp = S<br />
Sp = 16<br />
Sp = S/2<br />
La sezione dei conduttori di protezione comune a più circuiti è stata determinata in<br />
funzione del conduttore di fase di sezione maggiore.<br />
Il conduttore di protezione ed i conduttori di fase facenti parte dello stesso circuito<br />
saranno posati nella medesima conduttura.<br />
16.5 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI<br />
Le masse estranee, intendendo per tali tutte le parti conduttrici non facenti parte<br />
dell’impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, dovranno essere collegate a<br />
terra per mezzo di conduttori equipotenziali, al fine di assicurare l'equipotenzialità fra<br />
le masse estranee stesse e le masse.<br />
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16.5.1 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI<br />
Le masse estranee saranno collegate al nodo principale di terra per mezzo di<br />
conduttori equipotenziali principali realizzati in corda di rame isolata in P.V.C. avente<br />
sezione pari a 16 mm 2 ; tali conduttori, protetti meccanicamente, seguiranno percorsi<br />
brevi.<br />
17.0 - PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI<br />
Al fine di garantire la protezione dei conduttori e dei loro isolamenti da valori di<br />
corrente (sovraccarichi e cortocircuiti) che possono provocare sollecitazioni termiche<br />
di diverso genere e sollecitazioni meccaniche per sforzi elettrodinamici, sono state<br />
effettuate le necessarie scelte dei dispositivi di interruzione automatica<br />
dell’alimentazione, come di seguito specificato.<br />
17.1 - PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI <strong>DI</strong> SOVRACCARICO<br />
La protezione dei conduttori di tutti i circuiti dalle correnti di sovraccarico sarà<br />
garantita da dispositivi di protezione che interverranno prima che tali correnti possano<br />
provocare un riscaldamento nocivo dell’isolante, dei collegamenti, dei terminali o<br />
dell’ambiente circostante le condutture.<br />
A tal fine, sulla base delle correnti di impiego, si sono dedotti i valori delle correnti<br />
nominali degli interruttori automatici, e le portate effettiva dei cavi di alimentazione dei<br />
quadri di distribuzione e dei singoli utilizzatori, in accordo con le prescrizioni normative<br />
di seguito indicate :<br />
1) Ib ≤ In ≤ Iz<br />
2) If ≤ 1,45 Iz<br />
dove:<br />
Ib = corrente di impiego del circuito<br />
In = corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione<br />
Iz = portata in regime permanente della conduttura calcolata secondo le effettive<br />
condizioni di funzionamento<br />
If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il<br />
tempo convenzionale in condizioni definite<br />
La verifica della seconda condizione non è necessaria in quanto sono stati scelti<br />
interruttori automatici aventi i seguenti valori di correnti di funzionamento:<br />
- 1,45 In per gli interruttori per uso domestico (conformi alla norma CEI 23-3)<br />
- 1,3 In per interruttori per uso industriale (conformi alle norma CEI EN 60947-2)<br />
I circuiti sono stati progettati in modo che non si presentino frequentemente<br />
sovracorrenti prolungate di intensità inferiore alla corrente di funzionamento dei<br />
dispositivi di protezione.<br />
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17.2 - PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI <strong>DI</strong> CORTOCIRCUITO<br />
La protezione dei conduttori di tutti i circuiti dalle correnti di cortocircuito sarà<br />
garantita da dispositivi di protezione che interromperanno tali correnti prima che esse<br />
possano divenire pericolose a causa degli effetti termici e meccanici prodotti nei<br />
conduttori e nelle connessioni.<br />
I dispositivi di protezione sono stati scelti in modo che il loro potere di interruzione<br />
non sia inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione, e<br />
interromperanno tutte le correnti, provocate da un cortocircuito in qualsiasi punto del<br />
circuito, in un tempo inferiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite<br />
ammissibile.<br />
I dispositivi di protezione soddisferanno pertanto le seguenti condizioni:<br />
1) Pi > Icc<br />
2) (I 2 t) ≤ k 2 s 2<br />
dove:<br />
Pi = potere di interruzione del dispositivo di protezione espresso in kA<br />
Icc = Valore efficace della componente simmetrica della corrente presunta di<br />
cortocircuito<br />
I = valore efficace della corrente di cortocircuito<br />
t = durata in secondi<br />
K = coefficiente dipendente dal tipo di isolamento dei conduttori<br />
s = sezione dei conduttori in mm 2<br />
Le apparecchiature di protezione sono state scelte in modo tale che:<br />
- la corrente simmetrica di cortocircuito presunta a inizio linea risulti minore o uguale<br />
al valore limite superiore della corrente massima di cortocircuito Ib;<br />
- La corrente simmetrica di cortocircuito presunta a fine linea risulti superiore o uguale<br />
al valore limite inferiore della corrente minima di cortocircuito Ia.<br />
I valori di corrente presunta di cortocircuito dei circuiti trifase sono stati calcolati, a<br />
inizio linea considerando il guasto trifase (guasto più gravoso), mentre a fine linea<br />
stimando il guasto monofase (fase-neutro o fase-fase nei circuiti in cui il conduttore<br />
neutro non è distribuito).<br />
I<br />
cc<br />
max ≤ I I min ≥ I<br />
b<br />
cc<br />
a<br />
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Per determinare il valore delle correnti di cortocircuito presunte nei vari punti<br />
dell’impianto si è proceduto come di seguito riportato:<br />
I<br />
cc<br />
=<br />
3<br />
R<br />
U<br />
+ X<br />
2 2<br />
t t<br />
guasto trifase<br />
I<br />
cc<br />
=<br />
R<br />
U<br />
+ X<br />
2 2<br />
t t<br />
guasto fase-fase<br />
I<br />
cc<br />
=<br />
R<br />
U<br />
+ X<br />
2 2<br />
t t<br />
guasto fase-neutro<br />
dove:<br />
I cc<br />
= valore efficace della componente simmetrica della corrente presunta di<br />
cortocircuito espressa in kA<br />
U = tensione di fase (o stellata in caso di guasto monofase fase-neutro) espressa in V<br />
R t<br />
= resistenza dei circuiti a monte del punto scelto espressa in mΩ<br />
X t<br />
= reattanza dei circuiti a monte del punto scelto espressa in mΩ<br />
Il valore della corrente presunta di cortocircuito nel punto di consegna è comunicata<br />
all’utente dall’ente distributore dell’energia.<br />
I valori delle impedenze sono state calcolate come di seguito illustrato:<br />
- Collegamento in sbarre o in cavo<br />
R<br />
c<br />
=<br />
ρ ⋅<br />
L<br />
S<br />
X = c<br />
k ⋅ L<br />
dove:<br />
L = lunghezza espressa in m<br />
S = sezione espressa in mm 2<br />
2<br />
⎛mΩ⋅mm<br />
⎞<br />
ρ = resistività espressa in ⎜ ⎟<br />
⎝ m ⎠<br />
k = coefficiente desunti dalle tabelle delle caratteristiche tecniche dei cavi<br />
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17.3 - <strong>DI</strong>SPOSITIVI <strong>DI</strong> PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI<br />
La protezione combinata dalle correnti di sovraccarico e di cortocircuito dei circuiti<br />
sarà assicurata da interruttori automatici magnetotermici, i quali soddisferanno<br />
contemporaneamente alle prescrizioni normative precedentemente illustrate. Tali<br />
dispositivi, installati nei rispettivi quadri di protezione, sono stati scelti tenendo conto<br />
delle caratteristiche di intervento magnetico, riconducibili alla minima sovracorrente<br />
che può far intervenire lo sganciatore elettromagnetico Im 1 e alla minima corrente che<br />
fa certamente intervenire lo sganciatore elettromagnetico Im 2.<br />
Per la protezione delle linee di alimentazione di apparecchi utilizzatori ordinari, si e<br />
scelta come tipo di caratteristica di intervento la curva C nella quale:<br />
Im1÷Im2 = 7÷10 In (per i prodotti di applicazioni industriali rispondenti alla norma CEI<br />
EN 60947-2 - CEI 17-5)<br />
Im1÷Im2 = 5÷10 In (per gli interruttori di sovracorrente per usi domestici o similari<br />
rispondenti alla norma CEI 23-3)<br />
I dispositivi di protezione adottati saranno idonei inoltre a svolgere la funzione di<br />
sezionamento di tutti i poli dei vari circuiti (conduttori di fase e conduttore neutro), in<br />
modo da garantire la sicurezza delle persone incaricate ad eseguire lavori, riparazioni,<br />
localizzazioni di guasti o sostituzione di apparecchi, su parti attive o nelle loro<br />
vicinanze.<br />
Il quadro completo dei dati relativi alle grandezze elettriche pertinenti i vari circuiti,<br />
sono desumibili dagli schemi unifilari dei quadri elettrici riportati negli elaborati grafici<br />
allegati.<br />
17 - QUADRI ELETTRICI <strong>DI</strong> <strong>DI</strong>STRIBUZIONE<br />
Il quadro elettrico di distribuzione, installato nel vano gruppi di misura E.N.E.L<br />
(distanza dal gruppo di misura < 3mt.), del tipo per installazione a parete, sarà idoneo<br />
per il montaggio di interruttori automatici modulari. Detto contenitore, realizzato in<br />
materiale isolante autoestinguente, avrà grado di protezione IP 40 e sarà dotato di<br />
portella di chiusura con chiave o attrezzo.<br />
Il quadro elettrico di distribuzione generale, il quadro secondario locale macchinario<br />
ascensore e i quadri di protezione dei circuiti di alimentazione delle lampade votive,<br />
saranno del tipo da incasso e avranno grado di protezione IP 40. Tali quadri, costituiti<br />
da contenitori in materiale isolante autoestinguente, dotati di portella<br />
trasparentemunita chiudibile con chiave o attrezzo, saranno idoneo per il montaggio di<br />
interruttori automatici modulari.<br />
Tali quadri di tipo ANS (quadro non di serie parzialmente soggetto a prove di tipo)<br />
saranno costruiti con apparecchiature sottoposte singolarmente alle prove di tipo<br />
indicate dalla norma CEI-EN 60439-1 (CEI 17-13/1), inoltre, avendo corrente<br />
nominale in entrata inferiore a 125 A e una corrente di cortocircuito nominale presunta<br />
nel punto di installazione non superiore a 10 kA, saranno realizzati in conformità alla<br />
Norma CEI 23-51. Gli involucri di detti quadri saranno conformi alla norma CEI 23-49.<br />
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Sui quadri sopra menzionati dovranno essere apposte delle targhette identificatrici<br />
indelebili, riportanti i seguenti dati:<br />
- Nome o marchio del costruttore<br />
- Tipo o numero di identificazione<br />
- Corrente nominale (Inq)<br />
- Natura della corrente<br />
- Frequenza (Hz)<br />
- Tensione nominale di funzionamento (Un)<br />
- Grado di protezione<br />
QUADRO <strong>DI</strong> <strong>DI</strong>STRIBUZIONE<br />
Norma di riferimento CEI 23-51<br />
Costruttore<br />
S.I.E. S.r.l.<br />
Tipo o numero di identificazione<br />
G10/410<br />
Natura della corrente<br />
alternata monofase<br />
Frequenza<br />
50 Hz<br />
Tensione Nominale<br />
230 V<br />
Corrente nominale (Inq)<br />
32 A<br />
Grado di protezione<br />
IP 40<br />
Esempio di targa richiesta dalla norma CEI 23-51<br />
Per i quadri realizzati in conformità alle Norme CEI 23-51 il costruttore dovrà<br />
rilasciare la prescritta dichiarazione di conformità, dopo aver eseguito:<br />
- a) Il controllo visivo dei dati di targa e della conformità del quadro agli schemi<br />
circuitali e ai dati tecnici;<br />
- b) La verifica del corretto cablaggio, del funzionamento meccanico, e se necessario,<br />
del corretto montaggio degli apparecchi, della sistemazione dei cavi e del<br />
funzionamento elettrico.<br />
- c) La verifica del collegamento delle masse al conduttore di protezione, con esame<br />
a vista e con prova strumentale (per i quadri aventi carpenteria metallica).<br />
- d) La prova della resistenza d’isolamento verso massa dei conduttori attivi, che<br />
misurata a 500 V, deve essere almeno 1000 Ω/V riferita alla tensione nominale<br />
verso terra del circuito<br />
- e) La verifica dei limiti di sovratemperatura (i dispositivi installati all’interno<br />
dell’involucro devono dissipare nel loro complesso una potenza Ptot non<br />
superiore a quella che l’involucro può dissipare nell’ambiente circostante.<br />
A tal fine deve essere verificata la relazione P tot = 1,2 P dp + P au ≤ P inv<br />
Dove:<br />
P dp è la potenza dissipata dai dispositivi di protezione e/o di manovra;<br />
P au è la potenza dissipata dagli ausiliari, ad esempio trasformatori, lampade ecc;<br />
P inv è la potenza dissipata dall’involucro, dichiarata dal costruttore dell’involucro<br />
Il coefficiente 1,2 tiene conto in modo forfetario della potenza dissipata dai<br />
collegamenti, dalle prese a spina, relè, timer, ecc.)<br />
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I dispositivi di protezione e comando installati all’interno dei quadri di distribuzione<br />
saranno dotati di targhetta indelebile, facilmente leggibile e fissata in modo non<br />
amovibile, che ne indichi la propria destinazione d’uso.<br />
Nelle immediate vicinanze dei quadri sarà inoltre apposta la segnaletica di sicurezza<br />
prevista dal D. L.vo 626/94 conforme al D. L.vo 493/96, ed in particolare:<br />
-Attenzione Tensione elettrica pericolosa;<br />
-Vietato usare acqua per spegnere incendi;<br />
-Vietato effettuare manovre al personale non autorizzato<br />
19.1 - COMAN<strong>DI</strong> FUNZIONALI<br />
Per i circuiti che richiedono di essere comandati in modo indipendente dalle altre<br />
parti di impianto, sono stati previsti dispositivi di comando funzionale (interruttori di<br />
manovra, interruttori automatici, contattori, relè ausiliari, prese a spina fino a 16A,<br />
ecc.). Detti dispositivi, destinati alla chiusura, apertura dell' alimentazione di uno o più<br />
apparecchi utilizzatori, saranno idonei a sopportare le condizioni più severe in cui gli<br />
stessi possono essere chiamati a funzionare.<br />
Sarà vietato l’inserimento del dispositivo di comando unipolare sul conduttore<br />
neutro.<br />
19.2 - COMPONENTI PER SERIE CIVILI<br />
Negli ambienti ordinari (Locali di installazione dei quadri elettrici, locale macchinario<br />
ascensore e servizi igienici) saranno installate serie componibili di tipo civile<br />
rispondente alle norme CEI 23-5, 23-9, 23-16.<br />
I frutti saranno inseriti a mezzo di attacco rapido al telaio (la loro rimozione sarà<br />
consentita esclusivamente con l’ausilio di attrezzo); il quale sarà fissato alla scatola<br />
portafrutti da incasso a mezzo di viti e sullo stesso saranno successivamente fissate<br />
le placche a pressione.<br />
La serie dovrà prevedere interruttori unipolari e bipolari,interruttori con sensore di<br />
movimento a raggi infrarossi passivi, pulsanti, prese a spina 10 e/o 16A, prese a spina<br />
10-16A UNEL, basi portafusibili, interruttori automatici fino a 16 A (norma CEI 23-3).<br />
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19.3 - FUSIBILI<br />
Premettendo che l'esercizio ordinario dell'impianto elettrico non sarà affidato a<br />
persone addestrate, i fusibili saranno scelti ed installati in modo che il ricambio sotto<br />
tensione della cartuccia potrà effettuarsi senza pericolo. Le basi dei fusibili che<br />
utilizzeranno portafusibili a vite dovranno essere collegate in modo che il contatto<br />
centrale si trovi a monte della stessa base.<br />
. Le basi dei fusibili che utilizzeranno portafusibili a spina dovranno essere disposte<br />
in modo da escludere la possibilità che il portafusibile possa fare contatto con le parti<br />
conduttrici delle due basi dei fusibili adiacenti.<br />
I fusibili, le cui cartucce possano essere rimosse o sostituite da persone non<br />
addestrate, devono essere di un tipo che sia conforme alle prescrizioni di sicurezza<br />
riportate nella normativa tecnica vigente (Norme CEI).<br />
I fusibili utilizzati di forma cilindrica (f.to 10,3x38), saranno del tipo gG (fusibili per uso<br />
generale) potere d’interruzione 6 kA, tensione nominale di esercizio 230V c.a.,<br />
rispondente alle Norme CEI.<br />
19.4 - PRESE A SPINA<br />
Le prese a spina installate sia per alimentare apparecchi trasportabili mobili o<br />
portatili sia per alimentare apparecchi fissi sono state scelte in modo da prevenire i<br />
danneggiamenti che potranno presumibilmente derivare dalle condizioni d'ambiente e<br />
d'uso.<br />
In ambiente ordinario è stata prevista una presa a spina monofase 2P+T a poli<br />
allineati con alveoli schermati per installazione fissa, grado di protezione IP 21, aventi<br />
corrente nominale di 10A-16A, munita di contatti di terra centrale. Detta presa di<br />
corrente, conforme alle norme CEI 23-5 e CEI 23-16, sarà installata in modo tale che<br />
l'asse geometrico di inserzione della relativa spina sia orizzontale e posto ad un<br />
altezza dal piano di calpestio di almeno 900-1000 mm.<br />
Nel locale di installazione del macchinario dell’ascensore, per l’alimentazione degli<br />
apparecchi necessari per le operazioni di manutenzione, sarà installata una presa a<br />
spina per usi industriali del tipo interbloccata con fusibili avente corrente nominale non<br />
superiore alla corrente nominale delle prese stesse, conformi alle norme CEE 17, CEI<br />
23-12 (CEI EN 60309-1/60309-2). Detta presa, avente grado di protezione IP55 sia a<br />
spina inserita sia a spina disinserita (Norma CEI 70-1), sarà installata su scatola<br />
incassata nella muratura.<br />
Al fine di aumentare il grado di sicurezza delle persone i circuiti di alimentazione<br />
delle prese a spina in oggetto saranno protetti con interruttori differenziali aventi<br />
corrente nominale differenziale di 0,03 A.<br />
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20 - <strong>IMPIANTO</strong> INTERNO <strong>DI</strong> PROTEZIONE DAI FULMINI (LPS interno)<br />
Al fine di ridurre gli effetti elettrici ed elettromagnetici prodotti delle correnti da<br />
fulmine in caso di fulminazione indiretta (sovratensioni causate dalla fulminazione<br />
diretta degli impianti esterni, o per accoppiamento induttivo) e dalle sovratensioni<br />
introdotte a causa di manovre sulla rete di distribuzione, ecc., si provvederà<br />
all’installazione, in posizione accessibile ed ispezionabile, di limitatori di<br />
sovratensione.<br />
In particolare saranno utilizzati scaricatore aventi le seguenti caratteristiche:<br />
1) Scaricatore di corrente da fulmine – limitatore di sovratensione da installare<br />
all’interno del quadro di distribuzione generale [Q1]<br />
• Classe di prova I<br />
• Tensione massima continuativa U c = 255 V/ 50 Hz<br />
• Livello di protezione U p ≤ 1,5 kV<br />
• Corrente impulsiva da fulmine I imp = 100 kA ( forma d’onda della corrente di prova<br />
10/350 µs)<br />
• Tempo d’intervento t A ≤ 100 ns<br />
Gli scaricatori saranno collegati con condutture brevi tra i cavi di alimentazione (L1,<br />
L2, L3, N) e la terra dell’impianto (nella realizzazione di tale collegamento saranno<br />
evitati parallelismi tra la linea da proteggere ed il conduttore di protezione dei limitatori<br />
stessi).<br />
Il collegamento tra i limitatori di sovratensione e la barra o morsettiera<br />
equipotenziale, sarà realizzata con corda di rame isolata.<br />
I limitatori di sovratensione dovranno essere periodicamente controllati, specialmente<br />
dopo i grossi temporali, al fine di verificare la perfetta efficienza.<br />
Per salvaguardare l’incolumità delle persone occupanti l’area cimiteriale ed i beni in<br />
essa contenuti, sarà cura del committente far eseguire una valutazione del rischio<br />
contro la fulminazione del fabbricato (secondo CEI EN 62305-2/-3), ed adottare le<br />
misure di protezione necessarie.<br />
21.1 - ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE INTERNA<br />
I locali e le gallerie saranno adeguatamente illuminati mediante luce artificiale<br />
idonea per intensità, qualità e distribuzione . Il tipo di illuminazione adottato e la sua<br />
distribuzione permetteranno un facile riconoscimento degli oggetti ivi presenti e<br />
sufficienti per evitare l’affaticamento visivo e rendere chiaramente percepibili le<br />
situazioni di pericolo.<br />
La scelta dei corpi illuminati è stata eseguita in maniera tale da garantire, sul piano<br />
di lavoro ad un’altezza di 0,85 mt. dal pavimento e nelle zone di passaggio a 0,20 mt.<br />
dal pavimento stesso, il grado di illuminamento di esercizio raccomandato dalle<br />
normative e legislazioni vigenti (norma UNI EN 12464-1, D. L.vo 626/94).<br />
Il tipo di apparecchi di illuminazione adottati e il relativo posizionamento sono riportati<br />
negli elaborati grafici allegati alla presente relazione.<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K<br />
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21.2 - ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE <strong>DI</strong> SICUREZZA<br />
Al fine di garantire la sicurezza delle persone in caso di mancanza dell’illuminazione<br />
ordinaria è stata prevista un ‘illuminazione di sicurezza, che per intensità, qualità e<br />
distribuzione permetterà in caso di emergenza il raggiungimento, senza pericolo di<br />
infortuni, delle vie di esodo e la loro sicura percorribilità fino ad un luogo sicuro<br />
(esterno).<br />
Le prestazioni dell’illuminazione di sicurezza sono state differenziate secondo le<br />
varie aree, in particolare:<br />
- per le vie di esodo si è adottato un illuminamento di 5 lux;<br />
- per gli ambienti si è considerato un valore di illuminamento pari a 2 lux;<br />
L'illuminazione di sicurezza dei vari locali, nonché della cabina e del vano corsa<br />
montaferetri), sarà realizzato con corpi illuminanti autoalimentati dotati di batteria in<br />
tampone, muniti di lampade fluorescenti compatte; mentre l’illuminazione di sicurezza<br />
delle gallerie e delle scale di accesso alle stesse sarà realizzata con corpi lampada,<br />
inseriti sui circuiti di illuminazione ordinaria, muniti di gruppo automatico di emergenza<br />
(inverter e batterie in tampone).<br />
I corpi illuminanti autoalimentati, inseriti sul circuito di illuminazione di sicurezza,<br />
avranno un autonomia minima di 1h con un tempo di ricarica di 12h.<br />
Il tipo di apparecchi di illuminazione adottati e il relativo posizionamento sono riportati<br />
negli elaborati grafici allegati alla presente relazione (Tavola IE1).<br />
I corpi illuminanti saranno installati nelle posizioni indicate negli schemi planimetrici<br />
allegati alla presente relazione, e posti fuori dalla portata di mano.<br />
In prossimità delle uscite e lungo le vie di esodo saranno installati cartelli<br />
fotoluminescenti con pittogramma raffigurante la segnaletica di sicurezza.<br />
22.3 - ILLUMINAZIONE DEI LOCULI<br />
L'illuminazione dei singoli loculi sarà eseguita con lampade votive, equipaggiate con<br />
lampadine a led da 0,3 W/12V (Attacco E14).<br />
Al fine di evitare perdite d’isolamento, cortocircuiti e disfunzioni dell’impianto, le<br />
lampade votive avranno grado di protezione minimo IPX3 (protezione contro la<br />
pioggia).<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
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23 - VERIFICHE<br />
Prima della messa in funzione dell’impianto saranno effettuate le seguenti verifiche:<br />
Esame a vista<br />
L’esame a vista dell’impianto elettrico installato accerterà che le condizioni di<br />
realizzazione siano conformi alle normative vigenti (Norme CEI 64-4/64-8). Inoltre<br />
durante l’esecuzione dell’esame a vista si verificherà che i componenti elettrici siano<br />
conformi alle prescrizioni di sicurezza indicate dalle relative Norme, siano stati scelti<br />
correttamente e non presentino danneggiamenti visibili tali da compromettere la<br />
sicurezza.<br />
In particolare l’esame a vista riguarderà le seguenti condizioni:<br />
- metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti;<br />
- metodi di protezione contro gli effetti termici;<br />
- scelta dei conduttori;<br />
- scelta e corretta messa in opera dei dispositivi di protezione e segnalazione<br />
- scelta e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento e comando;<br />
- scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonee in riferimento alle<br />
influenze esterne;<br />
- identificazione dei conduttori di neutro e di fase;<br />
- presenza di schemi, cartelli monitori e di informazioni analoghe;<br />
- identificazione dei circuiti, dei dispositivi di protezione, dei morsetti, ecc.;<br />
- idoneità delle connessioni dei conduttori;<br />
- agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione.<br />
Prove<br />
A seguito dell’esame a vista saranno eseguite le seguenti prove:<br />
- continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e<br />
supplementari;<br />
- resistenza di isolamento tra ogni conduttore attivo dell’impianto elettrico e la terra;<br />
- protezione dai contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione;<br />
- prove di polarità degli interruttori unipolari;<br />
- prova di tensione applicata (da effettuare su eventuali componenti non costruiti in<br />
fabbrica);<br />
- prove di funzionamento di tutte le apparecchiature;<br />
Nel caso in cui una delle prove sopra elencate rilevasse la presenza di un difetto, tale<br />
prova e ogni altra prova precedente che possa essere stata influenzata dal difetto<br />
rilevato dovranno essere ripetute dopo l’eliminazione del difetto stesso.<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
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24 - GESTIONE E MANUTENZIONE<br />
Al fine di assicurare l’intervento tempestivo e sicuro su ogni parte dell’impianto sia in<br />
fase di gestione sia in occasione di interventi di manutenzione e controllo, gli schemi<br />
elettrici allegati alla presente relazione devono essere tenuti a disposizione del<br />
personale incaricato.<br />
L’individuazione dei componenti e dei circuiti elettrici sarà consentita da indicazioni e<br />
contrassegni indelebili e inamovibile posti sui quadri di distribuzione, e sulle<br />
apparecchiature di protezione, comando e controllo.<br />
Ad intervalli di tempo prestabiliti (dipendenti dal tipo di attività, e alla severità di<br />
esercizio a cui sono sottoposti gli impianti e alle istruzioni dei costruttori della<br />
componentistica) dovranno essere previsti interventi di controllo e manutenzione<br />
preventiva al fine di garantire la sicurezza delle persone e dei beni nonché l’affidabilità<br />
del sistema elettrico evitando situazioni di guasto improvviso.<br />
25 - <strong>DI</strong>SPOSIZIONI FINALI<br />
L'impianto elettrico in oggetto rispetterà quanto riportato nella presente relazione, e<br />
sarà eseguito a perfetta Regola d'Arte da impresa in possesso dei requisiti tecnicoprofessionali,<br />
come espressamente richiesto dalla Legge 5 Marzo 1990 n. 46. La ditta<br />
installatrice, al termine dei lavori, dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità<br />
dell’impianto realizzato (art. 9 comma 1 Legge 5 marzo 1990 n. 46). Tale<br />
dichiarazione di conformità dovrà essere redatta secondo il modello allegato al<br />
conforme al Decreto del Ministero dell’Industria del Commercio 20 febbraio 1992.<br />
I disegni e le specificazioni, come documenti della prestazione professionale, sono e<br />
dovranno rimanere di proprietà del progettista. Non dovranno essere usati in altri<br />
progetti o sviluppi di questo progetto, salvo il caso di consenso scritto da parte del<br />
professionista.<br />
Il progettista non è responsabile per le attrezzature, le tecniche e per il coordinamento<br />
dei lavori. Infine il progettista non è responsabile per le misure di sicurezza adottate in<br />
cantiere così come previsto dagli art. 4 e 5 del D.L.vo n° 494/96. Sarà di esclusiva<br />
competenza del committente l’opportuna nomina del coordinatore della sicurezza per<br />
la progettazione e l’esecuzione dei lavori.<br />
Il progettista non si assume alcuna responsabilità in merito alle misure di sicurezza da<br />
adottare in cantiere, così come previsto dagli art. 4 e 5 del D.L.vo n° 494/96 e<br />
successive modifiche e integrazioni. Sarà di esclusiva competenza del committente<br />
l’opportuna nomina di del coordinatore della sicurezza per la progettazione e<br />
l’esecuzione dei lavori.<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K<br />
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Nella presente relazione e negli elaborati grafici allegati, sono stati considerati i<br />
seguenti atti progettuali :<br />
- percorsi delle linee<br />
- le sezioni dei conduttori<br />
- gli apparecchi utilizzatori<br />
- i carichi previsti<br />
- schema dei quadri elettrici<br />
- scelte progettuali<br />
- conformità alle Norme CEI ed alle Leggi vigenti<br />
La presente relazione costituisce parte integrante degli elaborati allegati e si riferisce<br />
esclusivamente alla sola progettazione con l'esclusione della D.L., di misurazioni<br />
strumentali e di verifica e/o collaudo finale.<br />
Viareggio lì, 12.09.2007<br />
Il Progettista<br />
Gragnani Per. Ind. Alfredo<br />
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361<br />
P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K<br />
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