Cliccando qui - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti
Cliccando qui - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti
Cliccando qui - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
TERZA EDIZIONE<br />
MAGGIO 2009<br />
I bambini<br />
prima di tutto<br />
Attualità<br />
II circolo - Scuola G. Garibaldi<br />
Da altri Paesi<br />
III Circolo - Scuola Roncalli<br />
Religione<br />
IV Circolo - Scuola S.Giovanni Bosco<br />
Sport<br />
V Circolo - Scuola S. Francesco<br />
Cultura<br />
VI Circolo Scuola d.L. Milani<br />
Musica-Cinema<br />
I circolo - Scuola IV Novembre<br />
Ministero Pubblica Istruzione<br />
1
d. Nunzio Falcicchio,<br />
Michele Cannito,<br />
Onofrio Bruno,<br />
Sabina Piscopo<br />
ASPETTANDO<br />
LA QUARTA EDIZIONE<br />
Per chi ci crede veramente fatti e non parole.<br />
I bambini prima di tutto....era questo lo<br />
slogan che tre anni fa ci diede la spinta<br />
per portare avanti un progetto non commerciale<br />
ma significativo ed importante.<br />
Il Giornale dei Bambini di <strong>Altamura</strong><br />
non è nato per altri scopi se non quello<br />
di promuovere i bambini: non vogliamo<br />
parlare dei bambini o sui bambini ma lasciar<br />
parlare i bambini. Sport, attualità,<br />
religione, cultura, cinema, esteri e musica<br />
sono i temi di questa terza edizione. Il<br />
grande aiuto degli amici giornalisti Michele<br />
Cannito, Onofrio Bruno e Sabina<br />
Piscopo hanno fatto sì che questa terza<br />
edizione venisse alla luce. Questa volta i<br />
bambini, aiutati da insegnanti formidabili,<br />
hanno scritto su temi vari con tutta<br />
la semplicità, lucidità e chiarezza che li<br />
contraddistingue. Ancora una volta una<br />
bella lezione per quelli che un tempo<br />
“sono stati bambini”. Non è mancato anche<br />
questa volta il supporto del Comune<br />
di <strong>Altamura</strong> e specialmente dell’Assessorato<br />
alla Cultura e Pubblica Istruzione<br />
guidato dal dott. Giovanni Saponaro.<br />
Ringrazio la Nuova Murgia perchè ogni<br />
mese dedica uno spazio ai bambini...grazie<br />
di vero cuore.<br />
Grazie a voi dirigenti, insegnanti e genitori<br />
per tutta l’opera educativa che quotidianamente<br />
svolgete per i bambini “adulti di<br />
domani”.<br />
Grazie a voi bambini per il vostro entusiasmo,<br />
per la vostra purezza, per la saggia<br />
ingenuità.<br />
Grazie a Te o Buon Signore per tutto quello<br />
che ci doni ogni giorno. Non è stato facile<br />
trovare i contributi per la realizzazione di<br />
questo giornale ma alcune persone credendo<br />
nel progetto hanno voluto ancora<br />
una volta sostenere tale iniziativa: grazie<br />
da parte di tutti i bambini. Ci sarà una<br />
quarta edizione Noi lo vogliamo, e voi<br />
Chi ci sosterrà Aspettiamo sin da ora persone<br />
disponibili a promuovere il progetto<br />
dei Bambini di <strong>Altamura</strong>.<br />
Aspettando la Quarta Edizione....<br />
Un caro abbraccio<br />
d. Nunzio Falcicchio<br />
Carissimi Bambini,<br />
Sono molto contento che<br />
dopo tre anni questa bella<br />
iniziativa coordinata da don<br />
Nunzio Falcicchio, insieme<br />
ad alcuni giornalisti, prosegue<br />
con tanto entusiasmo.<br />
Promuovere un progetto,<br />
come quello del Giornale<br />
dei Bambini, con la partecipazione di tutti e sei i<br />
Circoli Didattici di <strong>Altamura</strong> è molto educativo<br />
perchè insegna che insieme “si può fare di più”.<br />
Noi Amministratori del Comune di <strong>Altamura</strong><br />
attraverso l’Assessorato della Pubblica Istruzione<br />
e della Cultura, cercheremo di non far venir mai<br />
meno il nostro contributo per sostenere questa lodevole<br />
iniziativa. Ringrazio tutti gli imprenditori<br />
che hanno contributo a sostenere questo progetto<br />
perchè il Giornale dei Bambini di <strong>Altamura</strong> vede<br />
la luce per la terza volta.<br />
Alla fine di questo anno scolastico, desidero porgere<br />
a tutti i dirigenti, le insegnanti, i genitori e<br />
i bambini un caro augurio da parte del Sindaco<br />
di <strong>Altamura</strong>, dott. Mario Stacca, dell’Amministrazione<br />
Comunale e mio personale.<br />
dott. Giovanni Saponaro<br />
Sono felice di portare il mio saluto su questo numero del “Giornale dei bambini”. Ancora<br />
una volta la curia diocesana di <strong>Altamura</strong> anima un’iniziativa di grande valore, capace di<br />
introdurre i più giovani nel modo più appropriato al confronto e all’analisi dei grandi<br />
temi che riguardano direttamente il loro futuro. Ai nostri giovanissimi redattori e alle loro<br />
famiglie rivolgo i miei più calorosi saluti e agli organizzatori rinnovo il mio ringraziamento<br />
per aver realizzato questa pubblicazione così utile all’educazione e l’istruzione dei ragazzi.<br />
Mariastella Gelmini<br />
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca<br />
2<br />
3
II circolo - Scuola G. Garibaldi - ins. Maddalena Lillo<br />
Attualità<br />
Atti di vandalismo<br />
I ragazzi si divertono a degradare la città<br />
Il vandalismo è uno dei problemi della nostra città:<br />
<strong>Altamura</strong>.<br />
È una forma di divertimento che i ragazzi usano per<br />
rompere segnali stradali, imbrattare muri, distruggere<br />
piante, incendiare cassonetti della spazzatura …<br />
Sui muri esterni <strong>delle</strong> case e <strong>delle</strong> scuole, sui monumenti<br />
storici scrivono <strong>delle</strong> parole volgari, dediche<br />
per le fidanzate e tracciano dei disegni osceni.<br />
Usano gessetti, bombolette spray e pennarelli.<br />
Perché i ragazzi fanno tutto questo<br />
Forse per farsi notare<br />
Per sembrare o sentirsi più grandi<br />
Un giorno ci è capitato di assistere a una scena di vandalismo<br />
vicino al parco giochi di via Manzoni.<br />
Alcuni ragazzi avevano <strong>delle</strong> bombolette e disegnavano<br />
figure oscene.<br />
Poiché eravamo molto più piccole di loro non siamo<br />
intervenute.<br />
Per fortuna da quelle parti passò un signore che li<br />
rimproverò e loro scapparono a gambe levate.<br />
Secondo noi, tutti i ragazzi devono avere rispetto della<br />
città perché è anche la loro casa.<br />
Inoltre vorremmo darvi un consiglio: se assistite a<br />
scene del genere rivolgetevi alle forze dell’ordine, oppure<br />
fate ragionare i ragazzi facendogli capire che il<br />
loro vandalismo è una brutta azione, che non serve a<br />
niente e rende la città soltanto più brutta.<br />
Rossella Giorgio, Martina Pascale, Bianca Moramarco V G<br />
Le barriere<br />
architettoniche<br />
<strong>Altamura</strong> abbatte molte barriere<br />
ma i cittadini non le rispettano<br />
Teresa Prato IV C<br />
Finalmente <strong>Altamura</strong> si è decisa ad abbattere le barriere<br />
architettoniche per aiutare persone in difficoltà.<br />
Non tutto è fatto, ne restano ancora altre ma un buon<br />
inizio ci rende ottimisti.<br />
Ho notato che ad <strong>Altamura</strong> resiste una barriera più<br />
difficile da abbattere, essa non ha bisogno di mezzi<br />
meccanici per cadere, è l’indifferenza o forse la superficialità<br />
di alcune persone.<br />
Un giorno mentre ero al negozio di mia madre, dopo<br />
aver finito i compiti, ho sentito la mamma parlare<br />
con una disabile in carrozzella.<br />
Il problema era che la signora non poteva scendere<br />
dal marciapiede perché un’automobile era stata parcheggiata<br />
davanti allo scivolo sullo spazio dedicato ai<br />
disabili.<br />
La mia mamma ha chiamato i vigili che subito hanno<br />
fatto una multa al proprietario dell’automobile e<br />
hanno provveduto a rimuoverla.<br />
La signora ha ringraziato mia madre e felice è andata<br />
via scivolando dal marciapiede.<br />
Come avrete capito, vorrei chiedere più spazi da dedicare<br />
ai disabili perché loro sono persone come noi<br />
con qualche difficoltà in più e per questo devono essere<br />
rispettati.<br />
Spererei con tutto il cuore che le persone non occupassero<br />
almeno i pochi spazi dedicati ai disabili.<br />
Taccogna Carmen V G<br />
Mancano gli spazi verdi.<br />
E noi siamo costretti a guardare la tv!<br />
Nel paese in cui vivo<br />
mancano spazi verdi per<br />
far giocare i ragazzi. Tutto<br />
intorno è pieno di costruzioni<br />
e di cemento per cui<br />
i ragazzi non hanno un<br />
posto bello e sicuro dove<br />
giocare. Alcuni bambini<br />
sono costretti a giocare<br />
per strada con tutti i pericoli<br />
<strong>delle</strong> auto che passano.<br />
Secondo me giocare<br />
all’aperto è un diritto di<br />
ogni bambino che però<br />
non viene rispettato. Infatti,<br />
invece di realizzare<br />
spazi verdi, gli adulti<br />
continuano a costruire<br />
case, palazzi e strade<br />
dimenticandosi di noi<br />
bambini. Quando vedo uno spazio libero spero<br />
di vederlo trasformato in un parco per bambini.<br />
Ma ogni volta rimango deluso perché dopo un<br />
po’ vedo quello spazio trasformato in un grande<br />
palazzo e noi bambini siamo costretti a giocare<br />
chiusi in casa.<br />
Gli adulti ci rimproverano perché trascorriamo<br />
troppo tempo giocando con i videogiochi ma non<br />
capiscono che se noi avessimo un bel prato dove<br />
giocare, liberi e senza pericoli, andremmo lì a giocare<br />
insieme agli amici. Infatti è molto più bello<br />
giocare all’aperto con gli<br />
altri che stare da soli con<br />
un videogioco.<br />
Se io fossi il Sindaco<br />
di <strong>Altamura</strong> realizzerei<br />
tanti spazi verdi per far<br />
giocare tutti i bambini.<br />
In questo modo farei<br />
felici i bambini e i loro<br />
genitori che potrebbero<br />
stare tran<strong>qui</strong>lli perché i<br />
loro figli sono al sicuro.<br />
Inoltre creando i parchi<br />
con tanti alberi e piante<br />
combatterei l’in<strong>qui</strong>namento<br />
del nostro paese<br />
rendendo <strong>Altamura</strong> più<br />
pulita e più bella. Tutti<br />
noi bambini dobbiamo<br />
ricordare agli adulti l’importanza<br />
che ha per noi<br />
uno spazio verde per giocare, facendo una manifestazione.<br />
Lo slogan che io scriverei per questa<br />
manifestazione è: “Più spazi verdi per giocare e<br />
più alberelli per respirare”. Se non si realizzerà il<br />
mio sogno di avere uno spazio verde per giocare,<br />
quando sarò grande mi impegnerò a farlo per gli<br />
altri bambini che nasceranno.<br />
Edoardo Loizzo IV A<br />
Francesca Continisio IV D<br />
4 5
III Circolo - Scuola Roncalli - ins. Maria Facendola<br />
Da altri Paesi Da altri Paesi<br />
Ciao,<br />
mi chiamo Denis, ho 10 anni e frequento<br />
la IV Classe. Sono un bambino rumeno e<br />
sono in Italia da pochi mesi. Ho fatto subito<br />
amicizia con i nuovi compagni e con le nuove<br />
maestre. Ho imparato in fretta l’Italiano<br />
anche l’uso <strong>delle</strong> doppie. Ho scoperto che ho<br />
tante cose in comune con i miei nuovi amici,<br />
anche riguardo alla religione, pure essendo<br />
io un cristiano ortodosso. A Natale abbiamo<br />
confrontato le nostre tradizioni e io ho<br />
raccontato una antica usanza del mio paese:<br />
Denis IV B<br />
TRADIZIONE PASQUALE DELLA ROMANIA<br />
Il Giovedì Santo è per i rumeni il<br />
giorno dei morti ed è chiamato il<br />
“gioia mare”cioè “giovedì grande”.<br />
In questo giorno si portano in chiesa<br />
dolci fatti con farina o con grano<br />
bollito ricoperti di zucchero e noci,<br />
del vino e della frutta, che sono offerti<br />
in memoria dei morti e distribuiti ai<br />
vecchi e ai poveri.<br />
Il Venerdì Santo si mette davanti alla<br />
Croce un tavolo molto alto, in modo<br />
che vi si possa passare sotto.<br />
Sul tavolo si mette l’ epitaffio (un<br />
pezzo di stoffa ricamato o dipinto<br />
che indossa Cristo in occasione del<br />
seppellimento) e i fedeli, recandosi<br />
in chiesa, portano fiori al Cristo e ai<br />
loro morti, passando per tre volte<br />
sotto il tavolo sul quale è sistemato l’<br />
epitaffio.<br />
A sera si svolge un canto, una<br />
cerimonia affascinante alla quale<br />
partecipa tutto il villaggio<br />
La cerimonia si conclude con una<br />
processione attorno alla chiesa, con<br />
candele accese.<br />
Francesca Santoro<br />
Oyoul Zimouni VA
III circolo Circolo -- Scuola Garibaldi Roncalli - ins. Maria Maddalena Facendola Lillo<br />
IV Circolo - Scuola S.Giovanni Bosco - inss. Angela Grieco / Angelo Goffredo<br />
Da altri Paesi<br />
Religione<br />
Il Sinodo: Camminare insieme<br />
Quest’anno il nostro vescovo Mario ha deciso di iniziare il Sinodo<br />
nella nostra <strong>Diocesi</strong>. La nostra <strong>Diocesi</strong> è formata da 6<br />
paesi: <strong>Altamura</strong>, Santeramo, <strong>Gravina</strong>, <strong>Acquaviva</strong>, Poggiorsini<br />
e Spinazzzola.<br />
Ma, che cosa vuol dire Sinodo<br />
Sinodo vuol dire camminare insieme.<br />
Perchè il Vescovo ha iniziato il Sinodo<br />
Il vescovo ha fatto alcuni questionari per grandi. Ma poi si è<br />
chiesto, per i bambini Loro cosa pensano Allora ha fatto dei<br />
libricini per i bambini con i questionari. i sono <strong>delle</strong> domande<br />
e al Vescovo servono perchè dalle risposte capirà cosa pensano<br />
tutte le persone della sua diocesi. Ma serve anche perchè il<br />
Vescovo capisca se sta andando per la giusta strada, oppure se<br />
c’è bisogno di cambiare qualcosa.<br />
Alcuni si chiedono, come fa il Vescovo a leggere tutte le risposte<br />
Il Vescovo viene aiutato dai sacerdoti e questi da tante persone<br />
di buona volontà.<br />
Francesco Dambrosio IV A<br />
Il gioco dei bottoni<br />
Preghiera di un bimbo<br />
Aiuta Signore Ti prego, i bambini meno<br />
fortunati<br />
così che non rimpiangano mai di essere nati.<br />
Donagli il divertimento e l’allegria<br />
così che ognuno si senta come se fosse a casa sua.<br />
Dagli la serenità<br />
così che vivano con felicità.<br />
Anche se lontani dai loro paesi<br />
fa’, o Signore, che si sentano sempre amati e<br />
compresi.<br />
Questo Ti chiedo o Padre buono<br />
fa’ che tutti gli uomini capiscano che<br />
la vita di ognuno è un grande dono.<br />
Bianchi, neri, gialli e americani<br />
lasciamo le armi e diamoci le mani.<br />
Savio Forte VD<br />
Il gioco dei bottoni risale a circa 30 ann fà, ci<br />
giocava mia madre quando viveva in Albania.<br />
a quei tempi i bambini erano felici di poter<br />
vincere dei sempici bottoni, perchè si<br />
accontentavano di poco a differenza di<br />
adesso. La mamma mi ha raccontato<br />
che si giocava in casa sul pavimento di<br />
cemento e ci potevano partecipare non più<br />
di tre giocatori. Prima di iniziare si tracciava una<br />
linea con il gesso bianco, a distanza di quattro<br />
metri si disegnava un triangolo e si mettevano<br />
quattro bottoni al centro. I bambini si mettevano<br />
accanto al triangolo e lanciavano un bottone più<br />
grande in direzione della linea bianca, iniziava<br />
per prima il gioco colui che lanciava il proprio<br />
bottone più viciono alla linea. Durante il gioco<br />
si dovevav far spostare i bottoni e il bambino<br />
che li faceva uscire dal triangolo li vinceva tutti.<br />
Si divertivano tanto, anche se non credo che hai<br />
tempi d oggi i nostri genitori ci permetterebbero<br />
di tracciare linee sul pavimento, ma si potrebbe<br />
utilizzare il nastro adesivo per fare la linea e il<br />
triangolo, e certamente i bottoni non mancano<br />
nelle nostree case. Io proverò a giocare con mio<br />
fratello...e voi<br />
Sadiki Florida VD<br />
Maria Indrio - Domenico Martimucci - Ilaria Carlucci IV E<br />
8<br />
9
IV Circolo - Scuola S.Giovanni Bosco - inss. Angela Grieco / Angelo Goffredo<br />
Religione<br />
Loiudice Francesco IV F<br />
Religione<br />
Ora spegherò alcune cose<br />
della preghiera del Sinodo:<br />
nel verso “Amore, Creatore e Redentore” significa<br />
che Gesù è il Creatore infatti ha creato la Terra<br />
e Redentore cioè che Gesù regna per noi. I due<br />
righi successivi “Padre che ci hai amato tanto da<br />
darci il tuo figlio” cioè Dio ci ha amato tanto da<br />
sacrificare Gesù che è morto in croce. Al verso<br />
“Spirito Santo che ci fai Chiesa” infatti grazie ad<br />
esso noi siamo una comunità di cristiani. Infine<br />
nell’ultima strofa spiega che noi dobbiamo essere<br />
sempre in contatto con Gesù, essere come Maria<br />
nostra madre, e fare in modo che nel tempo<br />
ci sia solo amore, felicità così poi Gesù scenderà<br />
sulla terra a giudicare i vivi e i morti.<br />
10<br />
Ilaria Carlucci IV E<br />
Chiaromonte Emanuela - Segreto Mariacarla - Clemente Alessandra IV F
V Circolo - Scuola S. Francesco - Ins. Mariolina Grimaldi<br />
Domenico Castellano IID<br />
Oggi, Giovedì 26 Marzo 2009, nella palestra Colasanto della<br />
scuola “San Francesco d’Assisi”, abbiamo intervistato Carlo e<br />
Aldo, nostri compagni di classe.<br />
Sport<br />
Sport<br />
IO E LO SPORT<br />
Gli sport sono numerosi. Io ne conosco solo alcuni:<br />
il calcio, la pallavolo, il tennis ed il nuoto. Alcuni di<br />
questi si praticano in squadra, per esempio il calcio<br />
dove i giocatori devono segnare i punti facendo goal<br />
nella porta avversaria.<br />
In altri sport, invece, si gareggia da soli come accade<br />
nelle numerose discipline dell’atletica leggera.<br />
Il nuoto è il mio sport preferito perché mette in<br />
movimento parti del nostro corpo, le mani, le braccia,<br />
i piedi, le gambe, la respirazione Non a caso i<br />
personaggi sportivi che preferisco sono Massimiliano<br />
Rosolino e Tania Cagnotto. Il primo è un nuotatore<br />
italiano mentre la seconda è una tuffatrice italiana.<br />
Entrambi sono campioni olimpionici che hanno<br />
guadagnato la loro fama grazie all’impegno costante.<br />
Non ho mai pensato fino ad oggi di diventare<br />
seriamente un personaggio sportivo perché non<br />
mi sento in grado di affrontare fisicamente gli<br />
allenamenti duri necessari. Però lo sport non è solo<br />
saper giocare, ma anche saper accettare le sconfitte.<br />
A nove anni non sono sicura di poter rinunciare alla<br />
mia libertà per diventare una sportiva professionista.<br />
Penso, però, che praticare lo sport faccia bene a<br />
qualsiasi età perché, come dicevano i latini, “MENS<br />
SANA IN CORPORE SANO” (la mente è sana se il<br />
corpo è sano).<br />
Margherita.Moramarco IV A<br />
Intervista a<br />
Alessandro Masi<br />
Avete vinto un premio insolito ma che sicuramente<br />
denota grande sportività, bravi! Perché è stato assegnato<br />
a voi<br />
Difficile dirlo. Sicuramente siamo una squadra che<br />
gioca in modo molto corretto. Durante il torneo abbiamo<br />
fatto pochissimi falli, non ci siamo nemmeno<br />
serviti di falli tecnici quando magari potevano essere<br />
utili. Siamo contro il gioco scorretto in assoluto.<br />
Cosa significa per I Matematici Fair Play<br />
Per noi non significa altro che “gioco normale”, dovrebbe<br />
essere così per tutti e a tutti i livelli naturalmente.<br />
È vero, il calcio è un gioco in cui ci vuole grinta<br />
ma nei limiti, con correttezza e massima sportività. Il<br />
gioco deve essere duro ma pulito, sempre nel rispetto<br />
<strong>delle</strong> regole.<br />
Vincere il premio Fair Play è per voi un’autentica soddisfazione<br />
o una sorta di contentino per non essere<br />
arrivati in finale<br />
In effetti sembra una sorta di “premio simpatia”. Si,<br />
forse da una parte è stato un contentino ma la realtà è<br />
che non avevamo una formazione valida che potesse<br />
vincere il torneo. Le squadre arrivate in finale sono<br />
ben più forti della nostra. Siamo rimasti con l’amaro<br />
in bocca per essere usciti troppo presto dal Campionato<br />
ma proprio per questo il premio è molto gradito,<br />
se non altro ci siamo distinti in qualcosa.<br />
MA NOI RIPETTIAMO IL FAIR PLAY<br />
Il nostro maestro ,quando facciamo scienze<br />
motoria,alla fine di ogni partita ci fa dare la mano il<br />
segno di fair play.<br />
NOI RISPETTIAMO IL FAIR PLAY<br />
Iniziamo l’intervista, facendo alcune<br />
domande a Carlo.<br />
Che sport pratichi<br />
KEMPO DO-IN<br />
Il KEMPO DO-IN è un attività fisica di<br />
origini orientale che combina tecniche di<br />
combattimento a mani nude e esercizi di<br />
respirazione, meditazione, rilassamento,<br />
automassaggio e streching. Questo allenamento<br />
consente di raggiungere un e<strong>qui</strong>librio<br />
interiore e di dare elasticità ai muscoli,<br />
flessibilità alle articolazioni, armonia ai<br />
movimenti. Il KEMPO DO-IN è chiamato<br />
volgarmente “ KUNG FU” ed è l’ arte marziale<br />
“madre” che ha dato origine alle altre<br />
arti marziali, anche al KARATE.<br />
Di che livello è la tua cintura<br />
Livello medio: è blu.<br />
Hai già avuto la cintura nera<br />
Non ancora.<br />
A cosa servono quei 2 bastoni<br />
Questi 2 bastoni si chiamano NUNCIA-<br />
CO e servono a difendersi.<br />
Hai mai fatto male a qualcuno<br />
No .<br />
Sei mai stato sconfitto<br />
No.<br />
Hai vinto <strong>delle</strong> coppe<br />
Si, una d’ argento e una d’ oro.<br />
Come si chiama il bastone che hai dietro<br />
la schiena<br />
Si chiama BO e serve per l’allenamento e<br />
per la difesa.<br />
Cos’ altro hai dietro la schiena<br />
Dietro la schiena ho la mia spada: è vera!<br />
Da quando hai iniziato ad allenarti<br />
Da quando avevo 4 anni.<br />
Quante ore ti alleni alla settimana<br />
Mi alleno 6 ore a settimana.<br />
Come si chiama il tuo maestro<br />
Il mio maestro si chiama Nicola.<br />
Ti piace praticare questo sport<br />
Si, molto.<br />
Le tue scarpe sono comode<br />
Si.<br />
Vuoi continuare ancora<br />
Si, fino a quando diventerò maestro.<br />
L’ intervista continua…<br />
Facciamo alcune domande ad Aldo che<br />
pratica la BREAK DANCE.<br />
Ti piace questo sport<br />
Si, perché la BREAK DANCE è uno sport<br />
molto movimentato, su base musicale, con<br />
molte acrobazie, tipo: capriole al contrario,<br />
verticali senza appoggiarsi al muro, …<br />
A quante gare hai partecipato<br />
Ho partecipato a 3 gare.<br />
Da quanto tempo pratichi la Break Dance<br />
Ho iniziato un anno fa.<br />
La coppa che ci hai mostrato è vera<br />
Si.<br />
Nella settimana quante ore ti alleni<br />
3 ore: 1,30 il lunedì e 1,30 il venerdì..<br />
Cos’ hai vinto<br />
1 medaglia e 2 coppe.<br />
E’ difficile praticare la Break Dance<br />
Per me no.<br />
A cosa serve il casco<br />
Per non farsi male alla testa.<br />
Perché hai scelto di praticare la Break<br />
Dance<br />
Perché mio padre mi aveva insegnato a fare<br />
le acrobazie;ha notato che ero molto bravo<br />
perciò mi ha iscritto a un corso di Break<br />
Dance.<br />
Qual è il tuo sogno<br />
Diventare campione mondiale di Break<br />
Dance.<br />
Ora i nostri due amici ci danno una dimostrazione<br />
del loro talento:<br />
noi guardiamo incantati e non smettiamo<br />
più di applaudire.<br />
Carlo e Aldo siete i nostri campioni!<br />
Continuate così!<br />
.<br />
Alfonso Scalera - Giuseppe Angelastri IV B<br />
12<br />
13
V Circolo - Scuola S. Francesco - Ins. Mariolina Grimaldi<br />
VI Circolo Scuola d.L. Milani - ins. Maria Stano<br />
Sport<br />
Cultura<br />
INTERVISTA AL<br />
CALCIATORE DI ALTAMURA<br />
Sig. Caputo, mi presento, mi chiamo<br />
Francesca Rinaldi.<br />
Volevo chiederLe da quanti anni fa<br />
questo lavoro Da molto tempo.<br />
Quanti anni ha sig. Caputo Non<br />
posso dirlo per motivi privati ma ti<br />
dico che ho più di 20 anni.<br />
Le piace molto questo lavoro, vero<br />
sig. Caputo<br />
Hai indovinato Francesca, mi piace<br />
molto.<br />
Io già da piccolo sognavo di fare il<br />
calciatore vedendo molte persone<br />
in TV, anche perché ero molto bravo<br />
nel calcio.<br />
Sua madre era contenta che Lei facesse<br />
il calciatore Si, ma io in verità<br />
non le dissi nulla, lo dissi solo<br />
a mio padre che, nella mia prima<br />
partita si misero a piangere tutti e<br />
due, pensa che finirono di vedere<br />
tutta la partita, quando arrivai a<br />
casa mi fecero una festa a sorpresa<br />
fingendo di non saper nulla!<br />
Pensa di prendere presto la pensione<br />
Ora non ci penso nemmeno di<br />
prendere la pensione.<br />
La pensione la prenderò quando<br />
non avrò più la forza di giocare a<br />
pallone.<br />
Quando esce penso che Le chiedono<br />
autografi, foto ecc. ecc.<br />
La cosa che mi chiedono di più<br />
sono le foto.<br />
Ora, sig. Caputo devo andare ma ci<br />
rivedremo presto.<br />
Quest’anno abbiamo<br />
approfondito lo studio<br />
della poesia dei grandi<br />
autori e anche noi guidati<br />
dalle maestra ci siamo<br />
improvvisati… poeti.<br />
A mio padre<br />
L’uomo che torna stanco,<br />
a tarda sera dal lavoro,<br />
appoggia la borsa<br />
e scuote gli indumenti,<br />
si affaccia sulla soglia della cucina,<br />
controlla che tutto sia nella norma,<br />
che nessuno manchi,<br />
che tutti abbiano un volto sereno.<br />
L’uomo che porta il cemento sulle scarpe,<br />
l’odore della polvere in casa.<br />
La mia voce che interroga,<br />
la sua che mi risponde.<br />
Un uomo, un piccolo uomo,<br />
che torna a casa stanco,<br />
ci guarda e risorge<br />
dalla fatica che traspira<br />
dalle pupille accese.<br />
Classe V E<br />
L’incontro con il<br />
giornalista<br />
Lo scorso 12 novembre 2008, noi alunni <strong>delle</strong> classi<br />
5^ A, B, C, D, E, della scuola primaria “Don Lorenzo<br />
Milani”, abbiamo incontrato il giornalista che è nato<br />
ad <strong>Altamura</strong>, Onofrio Bruno, il quale è un corrispondente<br />
della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Noi alunni ci<br />
siamo organizzati e disposti nell’androne C (eravamo<br />
ben 120): questo ambiente scolastico si è trasformato<br />
in una sala di “Conferenza Stampa”. Onofrio Bruno<br />
si è presentato spiegandoci che il corrispondente è il<br />
giornalista che lavora in una determinata città. Egli invia<br />
“on line” gli articoli alla Gazzetta del Mezzogiorno e<br />
collabora anche con i giornali di <strong>Altamura</strong>. Ha chiarito<br />
inoltre che ci sono anche giornalisti che lavorano in<br />
redazione mentre l’inviato è colui che si reca sul posto<br />
dove il fatto è accaduto. L’abbiamo intervistato e tanti<br />
di noi hanno formulato <strong>delle</strong> domande; egli con gentilezza,<br />
garbo e pazienza, ha risposto in maniera chiara ed<br />
esauriente, informandoci che esistono scuole e master<br />
specifici ad indirizzo giornalistico, soprattutto al Nord<br />
Italia. L’intervista ha completato la prima fase del nostro<br />
lavoro inerente il “ Progetto Newspaper Game “ il<br />
quale si è concluso il 25 febbraio con la pubblicazione<br />
degli articoli su una pagina del quotidiano “ La Gazzetta<br />
del Mezzogiorno “; pagina ideata e stilata interamente<br />
da noi “giornalisti in erba”.<br />
Classe V C<br />
Francesca Rinaldi V E<br />
14 15
VI Circolo Scuola d.L. Milani - ins. Maria Stano<br />
Nicla Scalera IV C<br />
I circolo - Scuola IV Novembre - ins. Maria Vicenti<br />
LA CANZONE: L’OPPORTUNITÀ<br />
Cultura<br />
Musica<br />
NOI E IL LIBRO...<br />
QUESTIONE DI FEELING<br />
Anche quest’anno, noi alunni di 3° A della<br />
scuola primaria “ Don Lorenzo Milani<br />
” di <strong>Altamura</strong>, stiamo vivendo la bellissima<br />
esperienza di essere protagonisti<br />
del nostro percorso didattico. Così come<br />
ci hanno spiegato le nostre insegnanti,<br />
l’offerta formativa di ogni istituto, può<br />
essere “ampliata” con progetti che ogni<br />
classe chiede di realizzare. Noi siamo,<br />
infatti, al 3° appuntamento con il progetto<br />
lettura: ” Incontro con l’Autore”.<br />
L’attività, svolta durante la sua lezione,<br />
prevede la lettura del testo di un libro di<br />
narrativa per ragazzi. La nostra attenzione<br />
si è fermata su “ Uomini sottosopra<br />
”, di Gek Tessaro, autore e illustratore,<br />
della città di Verona, edito dalla casa<br />
editrice “Arte bambini”.<br />
“Uomini sotto sopra è un libro originale<br />
per la tecnica grafica, le illustrazioni<br />
(tutte in bianco e nero) e dall’uso ricorrente<br />
<strong>delle</strong> rime baciate.<br />
L’autore usa la tecnica del diritto e rovescio<br />
tanto che il libro può essere letto<br />
e guardato da soli o con un compagno,<br />
uno di fronte all’altro facendolo ruotare<br />
di 180°.<br />
Per l’animazione e la lettura approfondita<br />
del testo ci siamo avvalsi della<br />
presenza di un esperto della compagnia<br />
teatrale “Mulino d’arte”, che ha reso<br />
l’esperienza ancora più entusiasmante<br />
e ha permesso a noi bambini di riflettere<br />
sulla stupidità dell’uomo che usa le<br />
armi per distruggere l’altro e se stesso.<br />
“Quello su cui l’uomo è stato più a pensare<br />
è come riuscire a farsi male…come<br />
scienziato è un incapace, non è riuscito<br />
ad inventare la PACE…”.<br />
Il progetto terminerà con l’incontro con<br />
l’autore ed un laboratorio che lo stesso<br />
terrà a noi alunni nei locali della nostra<br />
scuola. Vorremmo invitare tutti i bambini<br />
,per condividere quest’esperienza<br />
e per comprendere che attraverso la<br />
lettura possiamo diventare grandi arricchendo<br />
il nostro lessico e le nostre<br />
conoscenze.<br />
Classe III A<br />
La Gabbianella e il Gatto<br />
Ciao! Siamo i bambini della 4^ C della Scuola Primaria “Don Lorenzo Milani”, 6°<br />
Circolo Didattico di <strong>Altamura</strong>.<br />
Siamo stati invitati a scrivere un articolo per il Giornale dei Bambini sulla nostra esperienza<br />
di lettori. Abbiamo fatto un’interessante scoperta: la maggior parte di noi<br />
ama leggere! Ci siamo chiesti come e quando è nata questa passione ed è emerso<br />
che è stato spontaneo, perché siamo stati aiutati ad apprezzare la lettura e l’ascolto<br />
di libri di narrativa, fin dal primo anno di scuola primaria (alcuni di noi anche dalla<br />
scuola dell’infanzia). Siamo partiti con le Avventure di Pio, siamo passati a Cipì<br />
(Mario Lodi), poi a Il Mago di Oz (Lyman Frank Baum), per giungere alla Storia di<br />
una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Luis Sepùlveda).<br />
E ogni anno è stato per noi un crescendo di interesse e di amore per la lettura!<br />
Come dicevamo, quest’anno abbiamo appena terminato l’avvincente lettura del romanzo<br />
di Sepùlveda, grazie al quale siamo stati “trasportati” nel porto di Amburgo<br />
e abbiamo vissuto vicende inimmaginabili con un gruppo di gatti ed una gabbianella:<br />
con loro abbiamo riso, pianto, abbiamo vissuto vicende sorprendenti, avventurose<br />
e sempre emozionanti.<br />
Tutto inizia con una gabbiana che finisce in una macchia di petrolio e, consapevole<br />
di essere sul punto di morte..<br />
..Non vogliamo raccontarvi la trama in modo tradizionale, per lasciare anche a voi<br />
il piacere di leggere questo libro. Abbiamo pensato di darvene un piccolo assaggio<br />
attraverso <strong>delle</strong> immagini e <strong>delle</strong> poesie che abbiamo composto su alcuni personaggi<br />
di questo avvincente racconto. Sì, perché abbiamo fatto anche un’altra interessante<br />
e inaspettata scoperta: con la poesia tutti possiamo trasmettere sentimenti<br />
ed emozioni in modo molto efficace, perché la poesia arriva dritto al cuore.<br />
Buona lettura anche a voi e fidatevi della nostra esperienza: chi legge si trasforma<br />
e diventa ciò che sogna!<br />
Classe IV C<br />
Francesco Loviglio IV C<br />
SCHEDA DELLA CANZONE<br />
TITOLO: L’OPPORTUNITA’<br />
AUTORI: MOGOL – GHINAZZI (PUPO)<br />
GENERE: MUSICA LEGGERA<br />
CANTANTI: YOUSSOU’ N DOUR – PAOLO BELLI - PUPO<br />
TESTO DELLA CANZONE<br />
Caro amico sconosciuto, io mi sento combattuto<br />
tra la voglia di aiutare e i problemi da affrontare<br />
nel cercare la risposta mi smarrisco perché so<br />
quanto vale quanto costa questa volta dirti no.<br />
Io vorrei che in questi giorni cosi pieni di paure<br />
ci stringessimo la mano come fra persone vere<br />
senza rancori o diffidenza lasciando posto alla speranza<br />
che con un briciolo di sole si uniforma ogni colore.<br />
Vivere insieme poi non è impossibile dipenderà da noi<br />
vivere l’essere diversi come un’opportunità benvenuto amico e anche<br />
a chi non ha una casa, né un paese<br />
ma solo offese<br />
non esiste un’altra strada alternativa all’umiltà.<br />
Benvenuto qua, benvenuto.<br />
Caro amico sconosciuto, anch’io sono combattuto,<br />
fra il bisogno di restare e la voglia di fuggire.<br />
Per tornare nella terra dove io sono cresciuto,<br />
dove il tempo si è fermato, caro amico sconosciuto.<br />
Ogni strada è lastricata d’incertezza e buche fonde<br />
il destino è stato duro, qualche volta anche con noi.<br />
Io non voglio più sfuggire, il tuo sguardo amico caro<br />
e non voglio che il problema sia la chiesa od il denaro.<br />
Vivremo insieme noi, supereremo i mille ostacoli vedrai<br />
vivremo l’essere diversi come un’opportunità,<br />
benvenuto amico e anche a chi,<br />
non ha una casa né un paese, ma solo offese.<br />
Non esiste un’altra strada alternativa all’unità,<br />
benvenuto qua…<br />
Vivremo l’essere diversi come un’opportunità.<br />
Benvenuto qua, benvenuto qua.<br />
Benvenuto.<br />
MESSAGGIO: cantare e vivere l’essere diversi insieme: messaggio<br />
universale di fratellanza.<br />
CONTENUTO: due uomini di razza diversa si incontrano: uno nero<br />
extracomunitario e l’altro bianco. Dopo un primo momento di diffidenza,<br />
il bianco propone di vivere insieme perché è un’opportunità<br />
per conoscersi.<br />
Il nero , da parte sua , risponde che è incerto se restare o andare<br />
via, pensa alla sua terra, alle difficoltà e ai problemi da affrontare<br />
nel nuovo Paese. Insieme, però, affermano che l’essere diversi è<br />
una ricchezza per l’umanità.<br />
MOTIVAZIONE: questa canzone, presentata al Festival di Sanremo,<br />
ci ha colpito molto, perché ha espresso, con parole semplici, la<br />
difficoltà di chi cerca lavoro in terra straniera, il disagio di chi non<br />
riesce a integrarsi, ma, allo stesso tempo il conflitto che vive chi si<br />
trova davanti uno straniero.<br />
E’ un inno ad accogliere il “ diverso “ senza scontri, ma con armonia,<br />
ignorando il colore della pelle; tutti noi dobbiamo contribuire<br />
a rendere uniforme questo mondo, dando il benvenuto a chiunque<br />
bussi alla nostra porta.<br />
La diversità non dovrebbe essere solo un elemento di tolleranza,<br />
ma soprattutto, un bene prezioso da custodire.<br />
Il confronto con chi è diverso deve essere un arricchimento e una<br />
risorsa per la nostra crescita.<br />
Inoltre, l’ ascolto di questa canzone ci ha fatto capire quali sono<br />
i valori da rispettare per stare bene insieme: l’amicizia, la comprensione<br />
e la libertà, elementi essenziali per l’avvenire pacifico<br />
dell’umanità.<br />
Classe VD<br />
Questa canzone ha ispirato alcuni<br />
alunni che si sono dilettati a<br />
scrivere testi per nuove canzoni che<br />
trattano lo stesso tema.<br />
AMICI SIAMO NOI<br />
amico mio.<br />
Perdono…<br />
Il colore della pelle<br />
ti chiedo scusa<br />
non fa differenza<br />
per le umiliazioni<br />
perché amici<br />
subite a causa dei miei fratelli<br />
siamo noi.<br />
bianchi.<br />
Tutte le volte,<br />
L’amicizia è l’unica fonte<br />
che con il razzismo<br />
Di perdono,<br />
i bianchi hanno fatto<br />
perché amici<br />
di te un essere inferiore, siamo noi<br />
tutte le volte<br />
e sconfiggeremo l’odio<br />
che sono stati sgarbati che si è impadronito<br />
verso di te,<br />
del mondo.<br />
tutte le volte<br />
che ti hanno maltrattato<br />
Caterina Colonna VD<br />
e fatto schiavo,<br />
non riesco a immaginare quanto…<br />
sei stato umiliato<br />
16 17
Vincenzo Capurso V B<br />
I circolo - Scuola IV Novembre - ins. Maria Vicenti<br />
IL FILM: LA VITA È BELLA<br />
Cinema<br />
- La filosofia di vita che emerge è che la vita<br />
SCHEDA DEL FILM<br />
bisogna viverla anche se c’è un solo barlume<br />
di speranza.<br />
Marika Galetta<br />
TITOLO: LA VITA E’ BELLA<br />
FILM VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR<br />
ANNO: 1997<br />
REGIA: ROBERTO BENIGNI<br />
GENERE: COMICO-DRAMMATICO<br />
DURATA: 110 MINUTI<br />
ATTORI: ROBERTO BENIGNI - G. DURANO<br />
N. BRASCHI - HORST BUCHOLZ<br />
G. CANTARINI - S. BUSTRIC<br />
SCENEGGIATURA: V. CERAMI - R. BENIGNI<br />
MUSICHE: N. PIOVANI<br />
MOTIVAZIONE: COMMEMORARE LE<br />
VITTIME DELL’OLOCAUSTO IN OCCASIONE<br />
DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA.<br />
I BAMBINI HANNO DETTO:<br />
- Questo film mi ha fatto capire che le guerre<br />
sono soltanto morte e distruzione; vanno<br />
evitate!<br />
Michele Dipalma<br />
- E’ un film allegro e nello stesso tempo triste:<br />
fa ridere, piangere e riflettere. – Il coraggio<br />
che il papà ha avuto, nel tentativo di<br />
salvare il proprio figlio dall’orrore dei lager,<br />
è una cosa bellissima.<br />
Anna Prezioso<br />
- E’ stato belle veder che molti Ebrei sono<br />
stati liberati, ma sono diventato triste<br />
perché moltissimi sono stati uccisi brutalmente.<br />
Donato Crapuzzi<br />
- La scena che mi è piaciuta di più è quella in<br />
cui, Roberto Benigni nasconde suo figlio in<br />
una cassa dicendogli di uscire solo quando<br />
sente silenzio e, pur di non farlo preoccupare,<br />
imita un burattino, pur avendo il fucile<br />
puntato.<br />
Carlo Clemente<br />
- Benigni racconta lo sterminio degli Ebrei,<br />
evento da cancellare dalla storia dell’umanità,<br />
ma da ricordare per non ripeterlo, in<br />
modo diverso dagli altri registi, senza immagini<br />
violente.<br />
Francesco Barone<br />
- E’ una storia semplice, è come una favola<br />
in cui c’è il dolore eppure è piena di meraviglia<br />
e felicità.<br />
Carlo Columella<br />
- Benigni, come al solito, ha mostrato la<br />
sua bravura nel mettere in scena una storia<br />
tanto triste, usando la sua comicità ironica,<br />
dissacrante ,ma rivela tanta sensibilità.<br />
Vitalba Incampo<br />
LA VITA E’ BELLA<br />
RACCONTATA DAI<br />
BAMBINI DELLA 5^B<br />
GIORNO DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO<br />
In questo giorno, attraverso la lettura di documenti,<br />
il commento di alcune poesie e la visione<br />
del film “ La vita è bella “, abbiamo ripercorso<br />
e ricordato con infinita amarezza tutti coloro<br />
che furono vittime innocenti della SHOAH, in<br />
particolar modo i bambini.<br />
La visione del film ci ha fatto capire meglio, anche<br />
col sorriso sulle labbra, la realtà che si viveva<br />
in un campo di concentramento nazista.<br />
Domenico Modica<br />
Ho provato tristezza per quello che è accaduto<br />
agli Ebrei, ma anche molta rabbia, per<br />
come i Tedeschi li hanno trattati. La scena<br />
che mi ha particolarmente colpito, è stata<br />
quella in cui la mamma di Giosuè, tornando<br />
a casa per festeggiare il compleanno del<br />
bambino, trova tutto distrutto. Capisce subito<br />
che Guido e Giosuè sono stati presi dai<br />
Tedeschi e, pur non essendo lei Ebrea, sale<br />
su quel treno per poter stare vicino ai suoi<br />
cari, senza pensare alla sua vita.<br />
Francesca Moramarco<br />
Ho provato tristezza, ma anche divertimento,<br />
perché Guido faceva battute e scherzava<br />
anche un secondo prima della sua morte.<br />
La scena che mi particolarmente colpito<br />
è stata quella in cui i carri armati dell’ armata<br />
americana sono arrivati nel campo di<br />
concentramento e hanno liberato gli ultimi<br />
superstiti , così il bambino ha creduto veramente<br />
di aver vinto il 1° premio.<br />
Vincenzo Capurso – Filomena Colonna<br />
Vedendo questo film ho provato tanta tristezza,<br />
considerando cosa può riuscire a<br />
fare l’uomo, ma anche tanta ammirazione<br />
per questo papà così coraggioso.<br />
Mi ha colpito il momento in cui Guido ha tradotto<br />
ai compagni di sventura, gli ordini del<br />
soldato tedeschi, scherzosamente, per non<br />
impressionare suo figlio.<br />
Giuseppe Cornacchia<br />
Ho provato compassione durante la scena<br />
dell’uccisione di Guido, che è morto sorridendo,<br />
perché in lui c’era ancora<br />
molta speranza.<br />
Giuseppe Tragni<br />
messaggio del<br />
santo padre<br />
benedetto xvi<br />
per la XLIII Giornata Mondiale<br />
<strong>delle</strong> Comunicazioni Sociali<br />
“Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia.”<br />
24 maggio 2009<br />
Cari fratelli e sorelle,<br />
in prossimità ormai della Giornata Mondiale<br />
<strong>delle</strong> Comunicazioni Sociali, mi è caro rivolgermi<br />
a voi per esporvi alcune mie riflessioni<br />
sul tema scelto per quest’anno: Nuove<br />
tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una<br />
cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia.<br />
I giovani, in particolare, hanno colto l’enorme<br />
potenziale dei nuovi media …Molti benefici<br />
derivano da questa nuova cultura della comunicazione.<br />
Le nuove tecnologie hanno anche aperto<br />
la strada al dialogo tra persone di differenti<br />
paesi, culture e religioni. La nuova arena digitale,<br />
il cosiddetto cyberspace, permette di incontrarsi<br />
e di conoscere i valori e le tradizioni<br />
degli altri. Simili incontri, tuttavia, per essere<br />
fecondi, richiedono forme oneste e corrette<br />
di espressione insieme ad un ascolto attento e<br />
rispettoso.<br />
La vita non è un semplice succedersi di fatti e<br />
di esperienze: è piuttosto ricerca del vero, del<br />
bene e del bello.<br />
Il concetto di amicizia ha goduto di un rinnovato<br />
rilancio nel vocabolario <strong>delle</strong> reti sociali<br />
digitali emerse negli ultimi anni. Tale concetto<br />
è una <strong>delle</strong> più nobili con<strong>qui</strong>ste della cultura<br />
umana. Nelle nostre amicizie e attraverso<br />
di esse cresciamo e ci sviluppiamo come esseri<br />
umani. Proprio per questo la vera amicizia è<br />
stata da sempre ritenuta una <strong>delle</strong> ricchezze<br />
più grandi di cui l’essere umano possa disporre.<br />
Per questo motivo occorre essere attenti<br />
a non banalizzare il concetto e l’esperienza<br />
dell’amicizia.<br />
L’amicizia è un grande bene umano, ma sarebbe<br />
svuotato del suo valore, se fosse considerato<br />
fine a se stesso. Gli amici devono sostenersi<br />
e incoraggiarsi l’un l’altro nello sviluppare<br />
i loro doni e talenti e nel metterli al servizio<br />
della comunità umana. In questo contesto, è<br />
gratificante vedere l’emergere di nuove reti<br />
digitali che cercano di promuovere la solidarietà<br />
umana, la pace e la giustizia, i diritti<br />
umani e il rispetto per la vita e il bene della<br />
creazione.<br />
Il Papa vi è accanto con la sua preghiera e con<br />
la sua benedizione.<br />
Dal Vaticano, 24 gennaio 2009, Festa di San<br />
Francesco di Sales.<br />
BENEDICTUS PP. XVI<br />
Il Giornale dei Bambini di <strong>Altamura</strong> / Terza Edizione - Maggio 2009<br />
Coordinamento generale:<br />
d. Nunzio Falcicchio<br />
(Direttore Diocesano Ufficio Comunicazioni Sociali)<br />
Coordinamento giornalistico:<br />
Onofrio Bruno (La Gazzetta del Mezzogiorno)<br />
Michele Cannito (La Nuova Murgia)<br />
Sabina Piscopo (giornalista)<br />
Progetto grafico e impaginazione<br />
Pino Colonna<br />
Stampa<br />
Digital Print di Antonio Nuzzi<br />
Redazioni scolastiche:<br />
I Circolo: Maria Vicenti<br />
II Circolo: Maddalena Lillo<br />
III Circolo: Maria Facendola<br />
IV Circolo: Angela Grieco / Angelo Goffredo<br />
V Circolo: Mariolina Grimaldi<br />
VI Circolo: Maria Stano<br />
I Dirigenti <strong>delle</strong> sei Scuole Primarie di <strong>Altamura</strong><br />
I Circolo: Marilena Massa<br />
II Circolo: Pasquale Castellano<br />
III e V Circolo: Tommaso Cardano<br />
IV Circolo: Bartolomeo Terlizzi<br />
VI Circolo: Francesco Vicenti<br />
18 19
Ringraziamo <strong>qui</strong> di seguito coloro che credendo in questo progetto<br />
hanno dato un contributo per la realizzazione di questa terza edizione<br />
EdilHabitat<br />
via Manzoni (ang. circ. Bari-Matera) <strong>Altamura</strong> (Bari)<br />
tel. 080 311 1397 - www.edilhabitat.it - info@edilhabitat.it<br />
CICORELLA s.r.l. - Via <strong>Gravina</strong>, 28 - <strong>Altamura</strong> (Bari) - Tel. 080.3118800 r.a. - www.cicorella.it - e-mail: info@cicorella.it<br />
ANTIFURTO - ANTINCENDIO - TVCC - CONTROLLO ACCESSI - RILEVAZIONE PRESENZE - TELEFONIA PER INTERNI - NETWORKING<br />
DOMAR s.r.l. - via Appia Antica KM 13,100 - Zona Industriale Jesce Matera<br />
tel. +39 0835 338711 - fax +39 0835 338769 - www.domar.it - info@domar.it<br />
Maddalena Home<br />
Via Caduti Di Via Fani, 16, <strong>Altamura</strong> (BA)<br />
Tel. 080 3140616<br />
Strada St. 171 per Santeramo, Km. 1.500<br />
<strong>Altamura</strong> - (BA) - Tel. 080 3149950<br />
www.annettemaison.it<br />
NICOLA GRAMEGNA<br />
Impresa di costruzioni, restauro e consolidamento<br />
Via Piccinni, 20 - <strong>Altamura</strong> (BA) - Tel/Fax: 080 311 72 08 - http://www.nicolagramegna.com - e-mail: info@nicolagramegna.com<br />
Agenzia Generale di <strong>Altamura</strong> - Via Monte Rosa, 18 - <strong>Altamura</strong> - Tel. 080 3143660<br />
CO.SI.DA. S.r.l. Via S. Rita n° 18 - <strong>Altamura</strong> (Ba) - Tel./Fax 080/3101904 e-mail: cosidasrl@libero.it<br />
Palo del Colle - Info 0809911795<br />
Numero Verde 800 693444 (solo per ordini clienti)<br />
www.garofolisrl.it<br />
Via Pisano, 56 / int. 7<br />
Andria (Ba) Tel. 0883.587376<br />
Matera - Zona Ind. Jesce<br />
Tel. +39 0835 24 59 11<br />
www.bawergroup.com - info@bawer.it<br />
Fire Protection System Snc<br />
Via U.Giordano 19 - <strong>Altamura</strong> (BA<br />
Tel. 080.3106248<br />
Centro Assistenza<br />
Informatica<br />
di Tafuni Nicola<br />
Via Maggio 1648, 51 - <strong>Altamura</strong><br />
Tel. 080 3163038 - 329 2938083<br />
www.centroassistenzainformatica.it