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Guida per insegnanti della scuola primaria e ... - CGIL del Trentino

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Il mio lavoro a <strong>scuola</strong><br />

FLC <strong>CGIL</strong> <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong><br />

GUIDA PER GLI INSEGNANTI ASSUNTI<br />

CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO<br />

IN PROVINCIA DI TRENTO 2010/2011<br />

Anno<br />

Scolastico<br />

2010/11


Patronato Inca<br />

Cgil <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong><br />

La tua pensione.<br />

Un diritto di domani<br />

da tutelare oggi<br />

Contribuzione previdenziale, ricongiunzione <strong>del</strong>le posizioni<br />

pensionistiche, previdenza complementare, riscatti. Dietro<br />

ciascuna di queste parole c’è un tuo diritto. Messi uno sopra<br />

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di domani.<br />

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trento@inca.it<br />

www.cgil.tn.it<br />

Inca Cgil <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong>.<br />

Un servizio a tutela dei tuoi<br />

diritti. Sempre.


Il mio lavoro a <strong>scuola</strong><br />

FLC <strong>CGIL</strong> <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong><br />

GUIDA PER GLI INSEGNANTI<br />

ASSUNTI CON CONTRATTO<br />

A TEMPO DETERMINATO<br />

IN PROVINCIA DI TRENTO<br />

2010/2011<br />

AGOSTO 2010


Indice<br />

RIFORMA DALMASO, ECCO COME CAMBIA LA SCUOLA IN TRENTINO ........ 5<br />

GRADUATORIE, IMMISSIONI IN RUOLO E RINNOVO CONTRATTUALE .......... 9<br />

ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO 2010/2011 ................................. 13<br />

DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE GRADUATORIE DI ISTITUTO DEL PERSO-<br />

NALE DOCENTE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO DEL SOSTEGNO, DELLA<br />

LINGUA STRANIERA NELLA SCUOLA PRIMARIA, AL COMPLETAMENTO<br />

DI ORARIO E AI CRITERI E ALLE MODALITÀ DI INTERPELLO DEGLI ASPI-<br />

RANTI DOCENTI .............................................................................. 23<br />

IL RAPPORTO DI LAVORO DEI DOCENTI NELLE SCUOLE A CARATTERE<br />

STATALE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ............................... 31<br />

1. CONTRATTO INDIVIDUALE 31<br />

2. FESTIVITÀ 34<br />

3. FERIE 36<br />

4. ASSENZE PER MALATTIA 38<br />

5. PERMESSI 41<br />

6. PERMESSI PER AMMINISTRATORI LOCALI 44<br />

7. PERMESSI BREVI 46<br />

8. ASPETTATIVE 47<br />

9. ASSENZE PER MATERNITÀ E/O PATERNITÀ 49<br />

10. TEMPO PARZIALE 53<br />

11. ORARIO 57<br />

12. RETRIBUZIONE 63<br />

ALLEGATO 66


Riforma Dalmaso,<br />

ecco come cambia<br />

la <strong>scuola</strong> in <strong>Trentino</strong><br />

DALLA DELIBERA DELL’11 SETTEMBRE 2009 AL PROTOCOLLO DEL 15<br />

MARZO 2010. IL DIBATTITO SULLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE E<br />

LA POSIZIONE DELLA FLC <strong>CGIL</strong><br />

5<br />

La <strong>scuola</strong> secondaria di secondo grado in provincia di Trento è stata coinvolta<br />

nel corso <strong>del</strong>l’anno scolastico 2009/10 in un processo di innovazione<br />

organizzativa e didattica che ha fatto discutere e riflettere tutta la comunità<br />

locale.<br />

La Giunta provinciale con <strong>del</strong>ibera n. 2220 <strong>del</strong>l’11 settembre 2009 ha introdotto<br />

un orario annuale <strong>del</strong>le lezioni di 930 ore <strong>per</strong> i licei e di 990 <strong>per</strong> gli<br />

istituti tecnici, ha previsto l’unità oraria <strong>del</strong>le lezioni di 50 minuti, ha fissato<br />

il calendario scolastico in 35 settimane (anzichè le attuali 33), ha fatto confluire<br />

gli attuali istituti professionali nei futuri rinnovati istituti tecnici.<br />

La Flc Cgil <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong> ha criticato duramente il metodo <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta che<br />

non ha cercato il confronto con il mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong>, ma nel contempo ha<br />

attivato i propri gruppi di riferimento e organismi direttivi <strong>per</strong> affrontare<br />

insieme i contenuti e la portata <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>ibera.<br />

Abbiamo organizzato assemblee in tutti gli istituti su<strong>per</strong>iori <strong>per</strong> discutere<br />

con i docenti e raccogliere osservazioni, critiche e proposte, oltre a convocare<br />

sul tema un attivo provinciale dei <strong>del</strong>egati e un seminario di approfondimento<br />

sul biennio unitario.<br />

Abbiamo fatto tutto questo avanzando contemporaneamente le nostre<br />

proposte ai tavoli con l’Amministrazione. Da anni infatti la Flc Cgil va<br />

dicendo che la <strong>scuola</strong> <strong>del</strong> secondo ciclo va riformata, che bisogna ridurre la<br />

frammentazione disciplinare e gli indirizzi di studio, che bisogna abbassare<br />

l’orario settimanale, che si deve portare l’obbligo scolastico a 18 anni e che<br />

il biennio unitario è necessario in rapporto all’innalzamento <strong>del</strong>l’obbligo<br />

scolastico a 16 anni.


6<br />

Nel corso dei vari incontri con l’Amministrazione, tenuto conto anche di<br />

quanto man mano veniva formalizzato nei regolamenti nazionali, l’iniziale<br />

proposta <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta si è concretizzata in tre punti: la confluenza degli<br />

istituti professionali nei nuovi indirizzi tecnici ad eccezione di quello ad<br />

indirizzo socio sanitario; il biennio unitario; la possibilità di adottare l’ora<br />

di lezione ridotta a 50 minuti.<br />

ORARIO ANNUALE STUDENTI<br />

I quadri orari provinciali 2010/2011, tenendo a riferimento quelli annuali<br />

nazionali, prevedono la possibilità di articolare l’unità oraria di lezione in 50<br />

minuti anziché di 60. Le ore rimanenti saranno recu<strong>per</strong>ate in attività con gli<br />

studenti <strong>per</strong> 66 ore annuali, invece di 99, e <strong>per</strong> 4 ore dedicate alla programmazione-formazione,<br />

a seguito <strong>del</strong> protocollo tra Amministrazione e sindacati.<br />

Le modalità <strong>del</strong> recu<strong>per</strong>o, oggi ancora in via di definizione all’Apran,<br />

debbono essere regolate dal contratto provinciale.<br />

La Flc ha chiesto alla Provincia un impegno politico forte a non ridurre<br />

l’occupazione, anche ricorrendo alla correzione dei coefficienti di calcolo.<br />

Sulla riduzione <strong>del</strong>l’ora di lezione la Flc ha sempre affermato che deve<br />

essere lasciata la scelta alle scuole e che le modalità <strong>del</strong> recu<strong>per</strong>o sarebbero<br />

state materia da trattare al tavolo Apran. La riduzione <strong>del</strong>l’ora di lezione<br />

era già stata assunta di fatto negli ultimi anni dalla quasi totalità <strong>del</strong>le scuole<br />

trentine con una criticità spesso evidenziata dagli stessi docenti: alcune<br />

istituzioni scolastiche adottavano lezioni di 50 minuti facendo recu<strong>per</strong>are<br />

tutto il tempo <strong>scuola</strong> mancante (99 ore annue), altre istituzioni riducevano<br />

le ore di lezione senza alcun obbligo di recu<strong>per</strong>o.<br />

BIENNIO UNITARIO<br />

La novità, interessante e positiva, introdotta dal mo<strong>del</strong>lo scolastico <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Provincia di Trento è il biennio unitario che, almeno in parte, va nella<br />

direzione auspicata dalla nostra organizzazione sindacale e risponde alle<br />

Raccomandazioni <strong>del</strong> Parlamento euro<strong>per</strong>o, oltre che alle necessità insite<br />

nell’introduzione <strong>del</strong>l’obbligo scolastico a 16 anni: un mo<strong>del</strong>lo di <strong>scuola</strong> con


7<br />

un orario sostenibile e contenuto (32-34 ore settimanali), evitando la frammentazione<br />

degli insegnamenti in un numero eccessivo di materie, all’interno<br />

<strong>del</strong> quale, dopo il primo biennio obbligatorio ed unitario, vengano<br />

attivati <strong>per</strong>corsi più specialistici con un peso orario crescente <strong>del</strong>le discipline<br />

caratterizzanti, ferma restando la presenza dei quattro assi fondamentali<br />

dei sa<strong>per</strong>i (linguistico, scientifico-tecnologico, storico-sociale).<br />

La Flc sostiene la scelta di un biennio unitario <strong>per</strong> tutti gli indirizzi <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

secondaria su<strong>per</strong>iore, al fine di evitare a studenti e genitori scelte precoci e<br />

difficilmente reversibili. Un biennio a carattere, ad un tempo, orientativo e<br />

propedeutico ai <strong>per</strong>corsi successivi, con la missione di fornire conoscenze<br />

e competenze <strong>per</strong> la cittadinanza, che devono ricomprendere, quindi, una<br />

formazione scientifica di base.<br />

È <strong>del</strong> tutto evidente che questa innovazione importante necessita di una<br />

forte innovazione metodologica e organizzativa, di una didattica laboratoriale<br />

diffusa in via ordinaria e in tutti gli indirizzi, a fronte <strong>del</strong>l’attuale<br />

prevalente didattica frontale e che <strong>per</strong>tanto l’Amministrazione dovrà predisporre<br />

un piano di formazione <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale adeguato.<br />

ISTITUTI STATALI PROFESSIONALI<br />

La <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong>l’11 settembre 2009 ha cancellato gli istituti professionali<br />

facendoli confluire nei nuovi indirizzi tecnici. La Flc ha da subito chiesto<br />

all’amministrazione l’impegno che agli utenti venisse garantito il mantenimento<br />

sia <strong>del</strong>l’attuale offerta formativa provinciale, sia il mantenimento<br />

<strong>del</strong>le pari opportunità offerte nel resto <strong>del</strong> territorio nazionale.<br />

La materia è particolarmente <strong>del</strong>icata e complessa ed è stata trattata<br />

tenendo conto sia dei nuovi regolamenti nazionali, sia <strong>del</strong> nuovo Titolo V<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Costituzione che prevede la possibilità <strong>per</strong> gli istituti professionali di<br />

rilasciare qualifiche e diplomi professionali, di competenza <strong>del</strong>le Regioni,<br />

soltanto in regime di sussidiarietà nel rispetto <strong>del</strong>le esclusive competenze<br />

<strong>del</strong>le Regioni/Province Autonome in materia.<br />

In <strong>Trentino</strong> il sistema <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione professionale è ormai consolidato e<br />

di buon livello e fa parte <strong>del</strong> sistema educativo come dimostra la sua incardinazione<br />

nella legge provinciale n.5 <strong>del</strong> 2006.<br />

Si tratta ora di mettere in sinergia la domanda e l’offerta formativa <strong>del</strong><br />

territorio e di evitare le sovrapposizioni di indirizzo. Il resto è in mano


8<br />

alle scuole, a loro spetta adeguare metodologia didattica e formazione alle<br />

esigenze degli studenti.<br />

Gli indirizzi aziendali e turistici dei professionali hanno trovato, con le<br />

opportune flessibilità, collocazione nel tecnico amministrazione-finanzamarketing,<br />

mentre il tecnico dei servizi socio-sanitari è rimasto nell’Istituto<br />

professionale poiché l’Itas nazionale non è stato inserito in alcun <strong>per</strong>corso,<br />

né tecnico, né professionale.<br />

Dopo un lungo dibattito e un fitto confronto con il mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong>,<br />

la Flc Cgil ha sottoscritto insieme ad altre sigle sindacali (non tutte) un<br />

protocollo di intesa, dove sono stati inseriti paletti e fissati punti importanti,<br />

tra i quali un recu<strong>per</strong>o solo parziale <strong>del</strong> tempo di lezione ridotto, il<br />

mantenimento <strong>del</strong>l’organico e <strong>del</strong>le risorse finanziarie nel settore <strong>del</strong>l’istruzione<br />

in modo che anche i precari venissero conseguentemente tutelati. Il<br />

Protocollo di intesa con l’assessorato non è stato firmato da alcuni sindacati<br />

che hanno ritenuto evidentemente poco importante mantenere il tasso<br />

di occupazione sulla media degli ultimi cinque anni e inalterate le risorse<br />

destinate al comparto. Il Protocollo ha anche la funzione di fornire gli<br />

indirizzi all’Apran <strong>per</strong> aprire una trattativa contrattuale sulle modalità di<br />

recu<strong>per</strong>o dei 10 minuti.<br />

La Flc ha voluto così fissare alcuni punti importanti che tutelassero i lavoratori<br />

a tempo determinato e indeterminato: mantenimento dei posti di<br />

lavoro, qualità <strong>del</strong> servizio e indirizzi chiari <strong>per</strong> affrontare le problematiche<br />

in sede contrattuale.


Graduatorie,<br />

immissioni in ruolo e<br />

rinnovo contrattuale<br />

L’ANNO SCOLASTICO 2010/2011 INIZIA SENZA NUOVE ASSUNZIONI A<br />

TEMPO INDETERMINATO E CON IL CONTRATTO DI LAVORO AMPIAMENTE<br />

SCADUTO<br />

9<br />

GRADUATORIE BLOCCATE DAL TAR<br />

Le graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli degli <strong>insegnanti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> in <strong>Trentino</strong>,<br />

aggiornate nel corso <strong>del</strong> 2010 con punteggi di continuità più alti degli<br />

attuali (40 punti dopo 3 anni di continuità didattica invece di 15 ogni 5<br />

anni), sono state sospese dal Tar di Trento. Di fronte alla decisione <strong>del</strong> tribunale<br />

amministrativo l’amministrazione provinciale ha deciso di bloccare<br />

le immissioni in ruolo <strong>per</strong> l’anno scolastico 2010/2011 e di riorganizzare le<br />

graduatorie sulla base <strong>del</strong> vecchio sistema di punteggio.<br />

Anche su richiesta <strong>del</strong>le organizzazioni sindacali, il Dipartimento istruzione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Provincia Autonoma di Trento ha scelto di rivedere d’ufficio il<br />

solo punteggio <strong><strong>del</strong>la</strong> continuità, mantenendo la validità <strong>del</strong>le graduatorie<br />

aggiornate, <strong>per</strong> poter mantenere l’inclusione nella graduatoria dei nuovi<br />

iscritti rispetto all’anno 2009/10.<br />

NESSUNA IMMISSIONE IN RUOLO PER QUEST’ANNO<br />

In attesa <strong>del</strong> pronunciamento <strong><strong>del</strong>la</strong> Corte Costituzionale, la Provincia<br />

ha stabilito di non procedere a nuove immissioni in ruolo almeno <strong>per</strong><br />

quest’anno. Definite nel numero sulla base <strong>del</strong>l’effettivo grado di co<strong>per</strong>tura<br />

<strong>del</strong>le singole classi di concorso, le immissioni in ruolo negli ultimi anni<br />

hanno <strong>per</strong>messo la stabilizzazione di 652 insegnati precari. Sono state


10<br />

infatti 212 le immissioni in ruolo nel 2007, 196 nel 2008 e 244 nel 2009.<br />

La Flc Cgil aveva chiesto di procedere comunque alle immissioni in ruolo,<br />

almeno <strong>per</strong> quelle classi di concorso <strong>per</strong> le quali i diversi punteggi di<br />

continuità non avessero modificato le graduatorie, ma la Provincia non ha<br />

accolto tale richiesta ritenendo corretto aspettare l’esito <strong>del</strong> ricorso.<br />

Con una lettera all’assessore provinciale all’istruzione, la Flc Cgil ha comunque<br />

ribadito la necessità di definire i criteri <strong>per</strong> l’assunzione a tempo<br />

indeterminato <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale docente <strong>per</strong> l’anno scolastico 2010/2011<br />

calcolando il relativo contingente <strong>per</strong> le immissioni in ruolo e di congelare<br />

le disponibilità residue in modo da poterle sommare a quelle che verranno<br />

a crearsi <strong>per</strong> l’anno scolastico 2011/2012, dando così al <strong>per</strong>sonale precario<br />

l’effettiva garanzia <strong>del</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le mancate assunzioni in ruolo di<br />

quest’anno scolastico.<br />

RINNOVARE IL CONTRATTO IN TRENTINO SI PUÒ<br />

Intanto il Governo Berlusconi con il decreto n. 78/2010, ora convertito in<br />

legge, ha bloccato il rinnovo dei contratti di lavoro dei dipendenti pubblici<br />

<strong>per</strong> ben quattro anni. In questo <strong>per</strong>iodo anche i lavoratori <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong><br />

non potranno beneficiare di un loro diritto, quello alla difesa <strong>del</strong> potere di<br />

acquisto dei propri stipendi. Nessun aumento – dice il Governo – potrà<br />

essere concesso ai dipendenti pubblici italiani.<br />

La Flc Cgil <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong> – con le le altre categorie <strong>del</strong> pubblico impiego e<br />

la confederazione - ha chiesto che in <strong>Trentino</strong> si possa invece procedere al<br />

rinnovo (il contratto è scaduto il 31 dicembre 2009), su<strong>per</strong>ando di fatto il<br />

blocco stabilito dal Governo Berlusconi.<br />

Le ragioni di fondo sono due. La Provincia Autonoma di Trento, che<br />

concorrerà alla correzione dei conti pubblici nazionali migliorando i propri<br />

saldi di bilancio, gode di un’autonomia statutaria e in virtù di questa la<br />

contrattazione nel comparto pubblico è di primo livello, ossia aumenti e<br />

norme contrattuali vengono stabiliti tra le parti a Trento e non a Roma. In<br />

secondo luogo la legge finanziaria provinciale <strong>per</strong> il bilancio <strong>del</strong> 2010 aveva<br />

già stanziato le risorse necessarie al rinnovo dei contratti di tutti i settori<br />

<strong>del</strong> pubblico impiego in <strong>Trentino</strong>, <strong>scuola</strong> compresa.<br />

Per questo motivo la Flc Cgil <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong> continua a chiedere un tavolo


contrattuale con l’amministrazione provinciale <strong>per</strong> giungere al rinnovo <strong>del</strong><br />

contratto di lavoro al di là <strong>del</strong> blocco voluto dal Governo Berlusconi.<br />

11


Assunzioni a tempo<br />

determinato 2009/2010<br />

IL REGOLAMENTO SUGLI INCARICHI A TEMPO DETERMINATO E SUPPLENZE<br />

TEMPORANEE NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI PROVINCIALI A CARATTERE<br />

STATALE.<br />

(decreto <strong>del</strong> Presidente <strong><strong>del</strong>la</strong> Provincia 24 giugno 2008, n. 23-130/Leg)<br />

13<br />

Art. 1 - Oggetto<br />

1. Questo regolamento disciplina le modalità e le procedure <strong>per</strong> il conferimento<br />

degli incarichi a tempo determinato e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

nelle istituzioni scolastiche provinciali a carattere statale, in attuazione<br />

<strong>del</strong>l’articolo 93 <strong><strong>del</strong>la</strong> legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (Sistema educativo<br />

di istruzione e formazione <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong>), di seguito denominata “legge<br />

provinciale”.<br />

Art. 2 - Tipologia degli incarichi a tempo determinato e <strong>del</strong>le<br />

supplenze temporanee<br />

1. I posti di insegnamento e le cattedre, di seguito denominati “posti”, non<br />

assegnati a <strong>per</strong>sonale assunto a tempo indeterminato, sono co<strong>per</strong>ti con il<br />

conferimento di:<br />

a) incarichi annuali, <strong>per</strong> i posti vacanti e disponibili entro la data <strong>del</strong> 31<br />

ottobre e che rimangono tali <strong>per</strong> l’intero anno scolastico;<br />

b) supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche, <strong>per</strong> i<br />

posti non vacanti ma disponibili entro la data <strong>del</strong> 31 ottobre, fino al termine<br />

<strong>del</strong>l’anno scolastico o <strong>per</strong> le ore di insegnamento che non concorrono<br />

a costituire posti e che si rendono disponibili entro la data <strong>del</strong> 31<br />

ottobre;<br />

c) supplenze temporanee brevi <strong>per</strong> ogni altra necessità di supplenza diversa<br />

dai casi previsti dalle lettere a) e b).


14<br />

2. Gli incarichi annuali previsti dal comma 1, lettera a), sono rinnovati<br />

annualmente e comunque <strong>per</strong> un massimo di due anni se <strong>per</strong> il medesimo<br />

posto <strong>per</strong>mangano le condizioni richieste <strong>per</strong> il primo conferimento. A tal<br />

fine il contratto individuale di lavoro contiene la clausola con la quale è<br />

previsto il rinnovo automatico <strong>del</strong> contratto medesimo.<br />

3. Il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche, previsti dal comma 1, lettere a) e b),<br />

è effettuato dal dirigente <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale competente in materia<br />

di gestione <strong>del</strong>le risorse umane <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> e <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione, di seguito<br />

denominata “struttura provinciale competente”, prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data stabilita<br />

dalla Giunta provinciale <strong>per</strong> l’inizio <strong>del</strong>le lezioni utilizzando le vigenti graduatorie<br />

provinciali <strong>per</strong> titoli <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale docente <strong>del</strong>le scuole provinciali<br />

a carattere statale.<br />

4. A decorrere dalla data di inizio <strong>del</strong>le lezioni il conferimento è effettuato<br />

dal dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica, utilizzando le vigenti graduatorie<br />

d’istituto, <strong>per</strong> la co<strong>per</strong>tura di:<br />

a) incarichi annuali e supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività<br />

didattiche, in caso di esaurimento o di assenza <strong>del</strong>le graduatorie provinciali<br />

<strong>per</strong> titoli;<br />

b) supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche, fino a sei<br />

ore settimanali di insegnamento;<br />

c) incarichi annuali previsti dal comma 1, lettera a), non co<strong>per</strong>ti prima<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> data di inizio <strong>del</strong>le lezioni;<br />

d) supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche previste<br />

dal comma 1, lettera b), non co<strong>per</strong>te prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data di inizio <strong>del</strong>le<br />

lezioni;<br />

e) supplenze temporanee brevi di cui al comma 1, lettera c).<br />

5. In caso di esaurimento o di assenza <strong>del</strong>le graduatorie provinciali <strong>per</strong><br />

titoli, il dirigente <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale competente può autorizzare<br />

i dirigenti <strong>del</strong>le istituzioni scolastiche ad effettuare il conferimento degli<br />

incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività<br />

didattiche anche prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data di inizio <strong>del</strong>le lezioni.


Art. 3 - Conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze<br />

temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche<br />

mediante l’utilizzo <strong>del</strong>le graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli<br />

15<br />

1. Per la co<strong>per</strong>tura di posti, nei casi previsti dall’articolo 2, comma 1,<br />

lettere a) e b), il dirigente <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale competente stipula i<br />

contratti di lavoro a tempo determinato secondo la procedura e le modalità<br />

previste da questo articolo.<br />

2. Il dirigente <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale competente definisce il calendario<br />

<strong>del</strong>le convocazioni e compila il quadro <strong>del</strong>le disponibilità comprensivo<br />

<strong>del</strong>le relative sedi che possono essere assegnate con incarico annuale o con<br />

supplenza temporanea fino al termine <strong>del</strong>l’attività didattica.<br />

3. Prima <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>azioni di conferimento dei posti, il dirigente <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

struttura provinciale competente rende noto, secondo le modalità indicate<br />

rispettivamente dai commi 4 e 5, il calendario <strong>del</strong>le convocazioni e l’elenco<br />

dei posti individuati ai sensi <strong>del</strong> comma 2.<br />

4. Il calendario <strong>del</strong>le convocazioni è pubblicato all’albo e sul sito internet<br />

di riferimento <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale competente almeno cinque giorni<br />

antecedenti la data fissata <strong>per</strong> la prima convocazione; tale pubblicazione<br />

equivale a tutti gli effetti a convocazione.<br />

5. L’elenco dei posti disponibili è pubblicato all’albo e sul sito internet di<br />

riferimento <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale competente almeno ventiquattro ore<br />

prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data fissata <strong>per</strong> la relativa convocazione.<br />

6. La co<strong>per</strong>tura di posti nei casi previsti dall’articolo 2, comma 1, lettere a)<br />

e b), è effettuata rispettando l’ordine <strong>del</strong>le graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli.<br />

7. I posti di sostegno sono conferiti agli aspiranti forniti <strong>del</strong> prescritto titolo<br />

di specializzazione con priorità rispetto alle altre tipologie di insegnamenti.<br />

Gli aspiranti che hanno accettato un incarico su posto di sostegno,<br />

non possono, <strong>per</strong> lo stesso anno scolastico, rinunciare a tale incarico <strong>per</strong><br />

accettarne un altro su posto d’insegnamento o sulla classe di concorso da<br />

cui è derivata la posizione utile <strong>per</strong> l’attribuzione <strong><strong>del</strong>la</strong> supplenza su posto<br />

di sostegno.<br />

8. Il rapporto di lavoro a tempo determinato si costituisce con la sottoscrizione<br />

<strong>del</strong> contratto individuale e ha effetto dal giorno <strong>del</strong>l’assunzione in<br />

servizio; la scadenza <strong>del</strong> contratto è fissata nel seguente modo:


16<br />

a) al 31 agosto <strong>del</strong>l’anno scolastico di riferimento, <strong>per</strong> gli incarichi annuali;<br />

b) al 30 giugno <strong>del</strong>l’anno scolastico di riferimento, <strong>per</strong> le supplenze temporanee<br />

fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche;<br />

c) all’ultimo giorno di effettiva <strong>per</strong>manenza <strong>del</strong>le esigenze di servizio, <strong>per</strong><br />

le supplenze temporanee brevi;<br />

d) alla data stabilita dal calendario scolastico <strong>per</strong> la fine <strong>del</strong>le lezioni, <strong>per</strong> gli<br />

incarichi annuali e le supplenze temporanee conferiti dopo il 31 ottobre.<br />

9. Prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data di inizio <strong>del</strong>le lezioni, la struttura provinciale competente<br />

procede ad ulteriori convocazioni <strong>per</strong> il conferimento dei posti che si<br />

sono resi disponibili, anche <strong>per</strong> effetto <strong><strong>del</strong>la</strong> mancata assunzione in servizio<br />

o <strong>per</strong> l’abbandono <strong>del</strong> servizio, partendo dal primo aspirante successivo<br />

all’ultimo a cui è stato conferito un incarico o una supplenza nella precedente<br />

convocazione. Nel caso di disponibilità di posti ad orario intero, sono<br />

convocati, nel rispetto <strong>del</strong>l’ordine di graduatoria, anche gli aspiranti che,<br />

precedentemente convocati, abbiano rinunciato al conferimento di ore di<br />

insegnamento che non costituivano posto.<br />

Art. 4 - Conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze<br />

temporanee mediante l’utilizzo <strong>del</strong>le graduatorie d’istituto<br />

1. Il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica conferisce gli incarichi annuali<br />

e le supplenze temporanee previste dall’articolo 2, comma 4, scorrendo le<br />

vigenti graduatorie d’istituto e nel rispetto di quanto previsto dall’articolo<br />

3, comma 8, <strong>per</strong> quanto riguarda la scadenza <strong>del</strong> contratto.<br />

2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 113, comma 2, <strong><strong>del</strong>la</strong> legge<br />

provinciale, il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica può conferire supplenze<br />

temporanee brevi solo <strong>per</strong> i tempi strettamente necessari ad assicurare il<br />

servizio scolastico e comunque dopo aver provveduto alla sostituzione <strong>del</strong><br />

<strong>per</strong>sonale assente con docenti già in servizio nella medesima istituzione<br />

scolastica, eventualmente utilizzando spazi di flessibilità nell’organizzazione<br />

<strong>del</strong>l’orario didattico nel rispetto di quanto disposto dal contratto collettivo<br />

provinciale di lavoro <strong>del</strong> comparto <strong>scuola</strong>.<br />

3. Per ragioni di continuità didattica, qualora al primo <strong>per</strong>iodo di assenza<br />

<strong>del</strong> titolare ne seguano altri, senza soluzione di continuità o interrotti solo<br />

da giorno festivo o da giorno libero dall’insegnamento ovvero da entrambi,<br />

la supplenza temporanea breve è prorogata nei riguardi <strong>del</strong> medesimo sup-


17<br />

plente già in servizio a decorrere dal giorno successivo a quello di scadenza<br />

<strong>del</strong> precedente contratto.<br />

4. Se al primo <strong>per</strong>iodo di assenza <strong>del</strong> titolare ne segue un altro intervallato<br />

da un <strong>per</strong>iodo di sospensione <strong>del</strong>le lezioni, il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica<br />

dispone la conferma <strong>del</strong> supplente già in servizio; in tal caso il nuovo<br />

contratto decorre dal primo giorno di effettivo servizio dopo la ripresa <strong>del</strong>le<br />

lezioni. Tale disposizione trova applicazione anche nei casi di ritorno al<br />

lavoro <strong>del</strong> docente previsti dagli articoli 51 bis, comma 2, e 51 ter, comma<br />

3, concernenti la tutela <strong><strong>del</strong>la</strong> maternità, <strong>del</strong> vigente contratto collettivo<br />

provinciale di lavoro <strong>del</strong> comparto <strong>scuola</strong>.<br />

5. Per la sostituzione <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale docente con orario d’insegnamento<br />

strutturato su più istituzioni scolastiche, il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica<br />

può provvedere autonomamente al conferimento <strong><strong>del</strong>la</strong> supplenza<br />

temporanea breve <strong>per</strong> le ore di rispettiva competenza.<br />

6. Per la sostituzione di <strong>per</strong>sonale docente assente <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi non su<strong>per</strong>iori<br />

a 15 giorni, il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica può conferire supplenze<br />

temporanee brevi scorrendo le rispettive graduatorie d’istituto con<br />

un criterio di precedenza nei riguardi degli aspiranti residenti o domiciliati<br />

nei comuni ove sono collocate le scuole <strong>del</strong>l’istituzione scolastica. Nel caso<br />

di prosecuzione <strong>del</strong>l’assenza <strong>del</strong> titolare, il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica<br />

provvede alla proroga <strong>del</strong> contratto o alla conferma <strong>del</strong>lo stesso secondo<br />

quanto previsto dai commi 3 e 4.<br />

Art. 5 - Effetti <strong>del</strong> mancato <strong>per</strong>fezionamento e risoluzione anticipata<br />

<strong>del</strong> rapporto di lavoro<br />

1. Il mancato <strong>per</strong>fezionamento e la risoluzione anticipata <strong>del</strong> rapporto di<br />

lavoro comportano i seguenti effetti <strong>per</strong> l’anno scolastico in corso:<br />

a) <strong>per</strong> gli incarichi annuali e le supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le<br />

attività didattiche conferite sulla base <strong>del</strong>le graduatorie provinciali <strong>per</strong><br />

titoli:<br />

1) l’aspirante che rinuncia ad una proposta di assunzione o è assente<br />

alla convocazione <strong>per</strong>de la possibilità di conseguire incarichi annuali<br />

e supplenze temporanee fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche sulla<br />

base <strong>del</strong>le graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli <strong>per</strong> il medesimo insegnamento;


18<br />

2) l’aspirante che non assume servizio dopo l’accettazione <strong>per</strong>de la possibilità<br />

di conseguire incarichi annuali e supplenze temporanee, sia<br />

sulla base <strong>del</strong>le graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli che di quelle d’istituto,<br />

<strong>per</strong> il medesimo insegnamento;<br />

3) l’aspirante che, dopo la sottoscrizione <strong>del</strong> contratto, rinuncia all’incarico<br />

conferito <strong>per</strong> accettarne un altro, <strong>per</strong>de la possibilità di conseguire<br />

incarichi annuali e supplenze temporanee, sia sulla base <strong>del</strong>le<br />

graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli che di quelle di istituto, <strong>per</strong> l’insegnamento<br />

<strong>per</strong> il quale ha rinunciato;<br />

4) il docente che non accetta il rinnovo <strong>del</strong> contratto conferito ai sensi<br />

<strong>del</strong>l’articolo 2, comma 2, <strong>per</strong>de la possibilità di conseguire incarichi<br />

annuali e supplenze temporanee, sia sulla base <strong>del</strong>le graduatorie provinciali<br />

<strong>per</strong> titoli che di quelle d’istituto, <strong>per</strong> tutti gli insegnamenti;<br />

5) il docente che abbandona il servizio <strong>per</strong>de la possibilità di conseguire<br />

incarichi annuali e supplenze temporanee, sia sulla base <strong>del</strong>le<br />

graduatorie provinciali <strong>per</strong> titoli che di quelle d’istituto, <strong>per</strong> tutti gli<br />

insegnamenti;<br />

b) <strong>per</strong> gli incarichi annuali e le supplenze temporanee conferiti sulla base<br />

<strong>del</strong>le graduatorie d’istituto:<br />

1) l’aspirante che rinuncia ad una proposta di supplenza temporanea<br />

breve, <strong>per</strong> un posto a orario pieno e di durata inferiore ai 60 giorni,<br />

non può essere interpellato, dal dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica<br />

che ha effettuato la chiamata, <strong>per</strong> le successive supplenze temporanee<br />

relative al medesimo insegnamento che si rendano disponibili fino al<br />

31 gennaio, se la proposta non accettata cade in detto <strong>per</strong>iodo, ovvero<br />

fino al termine <strong>del</strong>l’attività didattica, se la proposta non accettata<br />

cade dopo il 31 gennaio;<br />

2) l’aspirante che rinuncia ad una proposta di un incarico annuale o di<br />

una supplenza temporanea, <strong>per</strong> un posto a orario pieno e di durata<br />

su<strong>per</strong>iore ai 60 giorni, non può essere interpellato, dal dirigente<br />

<strong>del</strong>l’istituzione scolastica che ha effettuato la chiamata, <strong>per</strong> i successivi<br />

incarichi annuali o supplenze temporanee che si rendano disponibili;<br />

3) il docente che rinuncia ad una proroga o ad una conferma contrattuale<br />

<strong>per</strong> un posto a orario pieno, non può essere interpellato, dal<br />

dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica che ha effettuato la chiamata, <strong>per</strong><br />

i successivi incarichi annuali e supplenze temporanee che si rendano<br />

disponibili;


19<br />

4) l’aspirante che non assume servizio dopo l’accettazione, <strong>per</strong>de la possibilità<br />

di conseguire incarichi annuali e supplenze temporanee <strong>per</strong><br />

tutte le graduatorie <strong>del</strong> medesimo insegnamento in tutte le istituzioni<br />

scolastiche;<br />

5) il docente che abbandona il servizio, <strong>per</strong>de la possibilità di conseguire<br />

incarichi annuali e supplenze temporanee <strong>per</strong> tutti gli insegnamenti<br />

in tutte le istituzioni scolastiche.<br />

2. Nel caso previsto dal comma 1, lettera a), numero 5), il docente <strong>per</strong>de<br />

altresì, <strong>per</strong> il medesimo insegnamento, la possibilità di conseguire incarichi<br />

annuali o supplenze temporanee sulla base <strong><strong>del</strong>la</strong> graduatoria provinciale <strong>per</strong><br />

titoli <strong>per</strong> l’anno scolastico successivo.<br />

3. La rinuncia prevista dal comma 1, lettera b), numeri 1) e 2), non è causa<br />

di alcuna sanzione qualora l’aspirante abbia già in corso un contratto di lavoro,<br />

in qualità di docente, nelle scuole provinciali a carattere statale, o nelle<br />

istituzioni formative provinciali o nelle scuole <strong>del</strong>l’infanzia provinciali.<br />

4. Il dirigente competente non applica quanto disposto dai commi 1 e 2<br />

ove i previsti comportamenti siano dovuti a giustificati motivi suffragati da<br />

documentazione presentata dall’interessato.<br />

5. Il docente in servizio con un contratto con scadenza anteriore alla data<br />

fissata <strong>per</strong> il termine <strong>del</strong>le lezioni può, entro il 30 aprile, risolvere anticipatamente<br />

il rapporto di lavoro <strong>per</strong> accettarne un altro di durata sino alla data<br />

fissata <strong>per</strong> il termine <strong>del</strong>le lezioni, <strong>del</strong>l’attività didattica o <strong>del</strong>l’anno scolastico.<br />

Art. 6 - Completamento di orario e cumulabilità di diversi rapporti<br />

di lavoro nello stesso anno scolastico<br />

1. Il docente in servizio con contratto a tempo determinato ad orario<br />

ridotto può, in relazione alla posizione occupata nelle graduatorie d’istituto<br />

ove è inserito, completare il proprio orario di insegnamento fino alla concorrenza<br />

<strong>del</strong>l’orario di cattedra previsto <strong>per</strong> il corrispondente <strong>per</strong>sonale con<br />

contratto a tempo indeterminato.<br />

2. Il completamento <strong>del</strong>l’orario può attuarsi solo in presenza di compatibilità<br />

oraria, sia mediante l’attribuzione <strong>del</strong>le frazioni di orario disponibili,<br />

sia mediante il frazionamento orario dei posti disponibili, salvaguardando<br />

in quest’ultimo caso l’unicità <strong>del</strong>l’insegnamento nella classe e nell’attività


20<br />

di sostegno. Nel caso in cui il completamento <strong>del</strong>l’orario avvenga attraverso<br />

il conferimento di frazioni orario, al fine di evitare ulteriori frazionamenti, il<br />

dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica conferisce l’incarico al docente con orario<br />

ridotto, previo consenso <strong>del</strong>lo stesso, anche qualora la somma dei due incarichi<br />

ecceda l’orario cattedra, fermo restando tuttavia il limite <strong>del</strong>le ventiquattro<br />

ore settimanali; tale limite orario si riferisce alle ore d’insegnamento.<br />

3. Ai fini indicati dal comma 1, prescindendo dallo scorrimento <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

graduatoria d’istituto, il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica conferisce al<br />

docente già in servizio a tempo determinato presso l’istituzione scolastica,<br />

previo consenso <strong>del</strong>lo stesso, l’ulteriore supplenza che consente il completamento<br />

<strong>del</strong> suo orario.<br />

4. Qualora la supplenza da conferire sia pari o inferiore alle sei ore, il<br />

dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica, dopo aver proposto il completamento<br />

di orario secondo quanto disposto dal comma 3, senza alcuna accettazione,<br />

conferisce come ore eccedenti l’incarico al <strong>per</strong>sonale con orario cattedra e<br />

in servizio presso l’istituzione scolastica, prioritariamente a quello a tempo<br />

indeterminato in possesso <strong>del</strong> corrispondente titolo di studio e successivamente<br />

al <strong>per</strong>sonale a tempo determinato inserito nelle corrispondenti<br />

graduatorie d’istituto.<br />

5. Nel rispetto <strong>del</strong> limite orario <strong>del</strong>le ventiquattro ore settimanali, il completamento<br />

è conseguibile con più rapporti di lavoro a tempo determinato<br />

da svolgere in contemporaneità cumulando ore appartenenti al medesimo<br />

o a diverso posto di insegnamento o classe di abilitazione presso istituzioni<br />

scolastiche <strong>del</strong> primo e <strong>del</strong> secondo ciclo, purché sussista comunque compatibilità<br />

oraria e tenendo presente il criterio <strong><strong>del</strong>la</strong> facile raggiungibilità.<br />

Art. 7 - Conferimento degli incarichi e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

presso l’istituzione scolastica e formativa ladina (scola<br />

ladina de Fascia)<br />

1. In relazione a quanto disposto dall’articolo 49, comma 2, lettera b), <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

legge provinciale e fermo restando quanto stabilito da questo regolamento,<br />

il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica e formativa ladina (sorastant de<br />

la scola ladina) conferisce gli incarichi annuali e le supplenze temporanee<br />

previste dall’articolo 2, commi 1 e 2, con decorrenza dal primo settembre di<br />

ogni anno scolastico.


21<br />

2. La Giunta provinciale definisce le modalità o<strong>per</strong>ative e le interconnessioni<br />

tra le o<strong>per</strong>azioni effettuate dal dirigente <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura provinciale<br />

competente e quelle disposte dal dirigente <strong>del</strong>l’istituzione scolastica e<br />

formativa ladina (sorastant de la scola ladina).<br />

Art. 8 - Disposizioni finali<br />

1. Nel caso di esaurimento <strong>del</strong>le graduatorie d’istituto il dirigente <strong>del</strong>l’istituzione<br />

scolastica conferisce gli incarichi annuali e le supplenze temporanee<br />

utilizzando prioritariamente le graduatorie di altre istituzioni scolastiche<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> provincia di Trento secondo un criterio di viciniorietà e d’intesa<br />

con i competenti dirigenti. Successivamente, ove necessario, il dirigente<br />

<strong>del</strong>l’istituzione scolastica procede al conferimento degli incarichi annuali<br />

e <strong>del</strong>le supplenze temporanee attraverso la comparazione, in osservanza<br />

ai criteri stabiliti dalla Giunta provinciale, <strong>del</strong>le domande di assunzione<br />

presentate direttamente all’istituzione scolastica.<br />

2. Agli aspiranti individuati ai sensi <strong>del</strong> comma 1 si applicano le disposizioni<br />

indicate dall’articolo 5, comma 1, lettera b), e commi 3, 4 e 5.<br />

3. In relazione a particolari esigenze o<strong>per</strong>ative relative all’insegnamento<br />

su posti di sostegno, all’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera nella <strong>scuola</strong><br />

<strong>primaria</strong> e alla realizzazione dei progetti di innovazione didattica previsti<br />

dall’articolo 93, comma 3 bis, <strong><strong>del</strong>la</strong> legge provinciale, la Giunta provinciale<br />

può definire specifiche modalità <strong>per</strong> il conferimento degli incarichi annuali<br />

e <strong>del</strong>le supplenze temporanee assicurando che:<br />

a) il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

<strong>per</strong> la co<strong>per</strong>tura di posti di sostegno sia effettuato con precedenza nei<br />

confronti degli aspiranti in possesso di idoneo titolo di specializzazione;<br />

b) il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee <strong>per</strong><br />

la co<strong>per</strong>tura di posti di insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera nella <strong>scuola</strong><br />

<strong>primaria</strong> sia effettuato con precedenza nei confronti degli aspiranti in<br />

possesso di specifica idoneità all’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera<br />

nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>;<br />

c) il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

previsti dalle lettere a) e b) sia effettuato con precedenza nei confronti<br />

degli aspiranti in possesso di titolo idoneo anche se conseguito successivamente<br />

ai termini stabiliti <strong>per</strong> la formazione <strong>del</strong>le graduatorie provinciali<br />

<strong>per</strong> titoli e d’istituto.


22<br />

Art. 9 - Abrogazioni<br />

1. Ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 119, comma 1, lettera b), <strong><strong>del</strong>la</strong> legge provinciale,<br />

dalla data di entrata in vigore di questo regolamento sono abrogati:<br />

a) l’articolo 2 quater <strong><strong>del</strong>la</strong> legge provinciale 28 agosto 1989 n. 6;<br />

b) l’articolo 2 <strong><strong>del</strong>la</strong> legge provinciale 15 marzo 2005 n. 5;<br />

c) il decreto <strong>del</strong> Presidente <strong><strong>del</strong>la</strong> Provincia 17 maggio 2005, n. 12-42/Leg<br />

(Regolamento concernente incarichi a tempo determinato e supplenze<br />

temporanee nelle scuole a carattere statale).


Disposizioni relative alle graduatorie di<br />

istituto <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale docente relative<br />

all’insegnamento <strong>del</strong> sostegno, <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

lingua straniera nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>, al<br />

completamento di orario e ai criteri e alle<br />

modalità di interpello degli aspiranti docenti<br />

Le disposizioni seguenti, in vigore dall’anno scolastico 2008/2009, dovranno<br />

essere confermate <strong>per</strong> l’anno scolastico 2010/2011 dalla Giunta provinciale<br />

con l’approvazione di una nuova <strong>del</strong>ibera in via di definizione.<br />

23<br />

INSEGNAMENTO DI SOSTEGNO NELLA SCUOLA PRIMARIA<br />

E SECONDARIA DI PRIMO GRADO<br />

1. Il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

<strong>per</strong> l’insegnamento su posti di sostegno nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong> e nella <strong>scuola</strong><br />

secondaria di primo grado avviene scorrendo gli elenchi formati ai sensi<br />

<strong>del</strong>l’articolo 12 <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale 24 aprile 2009,<br />

n. 934, avente ad oggetto “Termini e modalità <strong>per</strong> la presentazione <strong>del</strong>le<br />

domande ai fini <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione <strong>del</strong>le graduatorie d’istituto <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale<br />

docente e ulteriori direttive applicative (articolo 6, comma 7, decreto <strong>del</strong><br />

Presidente <strong><strong>del</strong>la</strong> Provincia 28 dicembre 2006, n. 27-80/Leg.)”.<br />

2. In caso di esaurimento degli elenchi di cui al comma 1 di questo articolo<br />

è previsto, in ordine di priorità e di graduatoria:<br />

a) lo scorrimento di un elenco aggiuntivo predisposto da parte <strong>del</strong>l’istituzione<br />

scolastica e formato, con le stesse modalità di cui all’articolo 12<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale n. 934 <strong>del</strong> 2009, da coloro<br />

che sono inseriti nella graduatoria di istituto e che abbiano conseguito il<br />

titolo di specializzazione sul sostegno successivamente alla scadenza <strong>del</strong><br />

termine <strong>per</strong> la presentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda di aggiornamento <strong>del</strong>le graduatorie<br />

provinciali <strong>per</strong> titoli o di iscrizione nelle graduatorie di istituto<br />

ed entro il 31 agosto;<br />

b) l’utilizzo degli elenchi degli istituti viciniori con le modalità di scorri-


24<br />

mento previste nell’ordine dato dal comma 1 e dal comma 2 lettera a) di<br />

questo articolo.<br />

3. Qualora, infine, risultino esauriti tutti gli elenchi dei docenti di sostegno<br />

e si renda necessario attribuire la supplenza ad aspiranti docenti privi<br />

di specializzazione, i dirigenti scolastici individueranno gli interessati mediante<br />

lo scorrimento <strong>del</strong>le graduatorie di istituto; <strong>per</strong> la <strong>scuola</strong> secondaria<br />

di primo grado il conferimento <strong>del</strong>l’incarico avverrà mediante lo scorrimento<br />

incrociato <strong>del</strong>le graduatorie di istituto, con gli stessi criteri previsti<br />

<strong>per</strong> gli elenchi di sostegno.<br />

INSEGNAMENTO DI SOSTEGNO NELLA SCUOLA SECONDARIA<br />

DI SECONDO GRADO<br />

1. Il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

<strong>per</strong> l’insegnamento su posti di sostegno nella <strong>scuola</strong> secondaria di secondo<br />

grado avviene scorrendo gli elenchi formati ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 12 <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

<strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale n. 934 <strong>del</strong> 2009; tali elenchi <strong>per</strong><br />

la <strong>scuola</strong> secondaria di secondo grado vengono predisposti relativamente<br />

a ciascuna area disciplinare come individuata dal decreto ministeriale 25<br />

maggio 1995, n. 170 recante “Ripartizione <strong>del</strong>le dotazioni organiche provinciali<br />

tra le classi di concorso”.<br />

In caso di esaurimento <strong>del</strong>lo specifico elenco da utilizzare relativamente<br />

all’area disciplinare interessata è previsto l’utilizzo in modo combinato,<br />

degli altri elenchi di sostegno relativi alle altre aree disciplinari.<br />

2. In caso di esaurimento degli elenchi di cui al comma 1 di questo articolo<br />

è previsto, in ordine di priorità e di graduatoria:<br />

a) lo scorrimento degli elenchi aggiuntivi relativi alle aree disciplinari di<br />

cui al comma 1, predisposti da parte <strong>del</strong>l’istituzione scolastica e formati,<br />

con le stesse modalità di cui all’articolo 12 <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>iberazione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale n. 934 <strong>del</strong> 2009, da coloro che sono inseriti<br />

nelle graduatorie di istituto e che abbiano conseguito il titolo di specializzazione<br />

sul sostegno successivamente alla scadenza <strong>del</strong> termine<br />

<strong>per</strong> la presentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda di aggiornamento <strong>del</strong>le graduatorie<br />

provinciali <strong>per</strong> titoli o di iscrizione nelle graduatorie di istituto ed entro<br />

il 31 agosto. Tali elenchi aggiuntivi sono scorsi dando priorità alla specifica<br />

area disciplinare e successivamente utilizzando in modo combinato<br />

gli altri elenchi di sostegno relativi alle altre aree disciplinari;


25<br />

b) l’utilizzo degli elenchi degli istituti viciniori con le modalità di scorrimento<br />

previste nell’ordine dato dal comma 1 e dal comma 2 lettera a) di<br />

questo articolo.<br />

3. Qualora, infine, risultino esauriti tutti gli elenchi dei docenti di sostegno<br />

e si renda necessario attribuire la supplenza ad aspiranti docenti privi<br />

di specializzazione, i dirigenti scolastici individuano gli interessati mediante<br />

lo scorrimento incrociato <strong>del</strong>le graduatorie di istituto, con gli stessi criteri<br />

previsti <strong>per</strong> gli elenchi di sostegno.<br />

INSEGNAMENTO DELLA LINGUA STRANIERA<br />

NELLA SCUOLA PRIMARIA<br />

1. Il conferimento degli incarichi annuali e <strong>del</strong>le supplenze temporanee<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong> avviene scorrendo gli elenchi<br />

formati ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 13 <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale<br />

n. 934 <strong>del</strong> 2009;<br />

2. In caso di esaurimento degli elenchi di cui al comma 1 di questo articolo<br />

è previsto, in ordine di priorità e di graduatoria:<br />

a) lo scorrimento di un elenco aggiuntivo predisposto da parte <strong>del</strong>l’istituzione<br />

scolastica e formato, con le stesse modalità di cui all’articolo 13<br />

<strong>del</strong>l’allegato alla <strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale n. 934 <strong>del</strong> 2009,<br />

da coloro che sono inseriti nella graduatoria di istituto <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong><br />

<strong>primaria</strong> e che abbiano conseguito la specifica idoneità all’insegnamento<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera successivamente alla scadenza <strong>del</strong> termine <strong>per</strong> la<br />

presentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda di inserimento nelle graduatorie provinciali<br />

<strong>per</strong> titoli o di <strong>per</strong>manenza, aggiornamento, inserimento nelle<br />

graduatorie di istituto ed entro il 31 agosto;<br />

b) l’utilizzo degli elenchi degli istituti viciniori previsti nell’ordine dato dal<br />

comma 1 e dal comma 2 lettera a);<br />

c) la nomina di aspiranti inseriti nella graduatoria di istituto <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong><br />

<strong>primaria</strong> che siano in possesso di titoli culturali specifici attestanti la<br />

conoscenza <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera e che abbiano chiesto l’utilizzo o<br />

abbiano dato la disponibilità <strong>per</strong> l’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera;<br />

d) la nomina di aspiranti che, pur non inseriti nella graduatoria di istituto<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>, siano in possesso di titoli culturali specifici<br />

attestanti la conoscenza <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera. In questo caso,<br />

qualora l’aspirante non sia in possesso <strong>del</strong> titolo di studio valido <strong>per</strong>


26<br />

l’insegnamento nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>, il servizio prestato vale ai soli<br />

fini economici.<br />

COMPLETAMENTO DI ORARIO E COMULABILITÀ DI DIVERSI<br />

RAPPORTI DI LAVORO NELLO STESSO ANNO SCOLASTICO<br />

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 6 <strong>del</strong> regolamento avente<br />

ad oggetto “Regolamento concernente incarichi a tempo determinato e<br />

supplenze temporanee nelle scuole a carattere statale” approvato con decreto<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong><strong>del</strong>la</strong> Provincia 24 giugno 2008, n. 23-130/Leg., nonché<br />

dal vigente Contratto collettivo provinciale lavoro <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale docente,<br />

il completamento di orario può attuarsi anche mediante il frazionamento<br />

orario <strong>del</strong>le relative disponibilità, salvaguardando in ogni caso l’unicità<br />

<strong>del</strong>l’insegnamento nella classe e nelle attività di sostegno.<br />

CRITERI E MODALITÀ DI INTERPELLO DEGLI ASPIRANTI DOCENTI<br />

1. Gli istituti interpellano gli aspiranti a supplenze e ne riscontrano la<br />

disponibilità o meno ad accettare la proposta di assunzione, mediante<br />

fonogramma o telegramma, secondo quanto previsto dai commi 2, 3, 4 e 5<br />

di questo articolo.<br />

2. Il fonogramma è la registrazione agli atti <strong>del</strong>l’istituto <strong><strong>del</strong>la</strong> chiamata<br />

telefonica, da effettuarsi con l’indicazione <strong>del</strong> giorno e <strong>del</strong>l’ora <strong><strong>del</strong>la</strong> comunicazione,<br />

<strong>del</strong> nominativo di chi l’effettua e <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>per</strong>sona che abbia dato<br />

risposta, <strong><strong>del</strong>la</strong> risposta o l’annotazione <strong><strong>del</strong>la</strong> mancata risposta.<br />

3. La proposta di assunzione deve contenere la classe di concorso o la<br />

tipologia di posto da coprire nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>, la durata e le ore di<br />

insegnamento settimanali.<br />

4. Per le supplenze che si preannunciano di durata inferiore ai 60 giorni la<br />

proposta di assunzione deve essere effettuata con fonogramma. L’accettazione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> proposta deve essere immediata ovvero entro il termine indicato<br />

dal Dirigente scolastico. La mancata risposta comporta lo scorrimento <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

graduatoria.<br />

5. Per le supplenze che si preannunciano di durata su<strong>per</strong>iore ai 60 giorni<br />

la proposta di assunzione deve essere effettuata con fonogramma; solo in


27<br />

caso di mancata risposta al fonogramma la proposta deve essere reiterata<br />

tramite telegramma. L’accettazione <strong><strong>del</strong>la</strong> proposta deve essere immediata<br />

ovvero entro il termine indicato dal Dirigente scolastico. La mancata risposta<br />

comporta lo scorrimento <strong><strong>del</strong>la</strong> graduatoria.<br />

6. L’aspirante che risulta destinatario di una supplenza inferiore a 60<br />

giorni, e che l’abbia accettata, deve tassativamente assumere servizio entro<br />

24 ore dall’accettazione <strong><strong>del</strong>la</strong> proposta. In caso contrario trova applicazione<br />

quanto previsto dall’articolo 5, comma 4 <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Provincia n. 23-130/Leg. Del 2008 il quale stabilisce che <strong>per</strong> gli incarichi<br />

annuali e le supplenze conferiti sulla base <strong>del</strong>le graduatorie di istituto la<br />

mancata assunzione in servizio o l’abbandono <strong>del</strong> servizio comporta l’esclusione<br />

dal conferimento di qualsiasi tipologia di incarico e supplenza conferiti<br />

sulla base <strong>del</strong>le graduatorie di istituto, <strong>per</strong> l’anno scolastico in corso.<br />

7. L’aspirante che risulta destinatario di una supplenza su<strong>per</strong>iore a 60<br />

giorni, e che l’abbia accettata, deve tassativamente assumere servizio entro<br />

48 ore dall’accettazione <strong><strong>del</strong>la</strong> proposta. In caso contrario trova applicazione<br />

quanto previsto dall’articolo 5, comma 4 <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Provincia n. 23-130/Leg. Del 2008 il quale stabilisce che <strong>per</strong> gli incarichi<br />

annuali e le supplenze conferiti sulla base <strong>del</strong>le graduatorie di istituto la<br />

mancata assunzione in servizio o l’abbandono <strong>del</strong> servizio comporta l’esclusione<br />

dal conferimento di qualsiasi tipologia di incarico e supplenza conferiti<br />

sulla base <strong>del</strong>le graduatorie di istituto, <strong>per</strong> l’anno scolastico in corso.<br />

8. L’aspirante che rinuncia alla proposta di supplenza incorre in sanzioni<br />

differenziate, stabilite sulla base <strong><strong>del</strong>la</strong> durata prevista <strong>per</strong> la supplenza<br />

medesima:<br />

a) la rinuncia ad una proposta di supplenza, con cattedra o posto orario<br />

pieno, di durata inferiore ai 60 giorni, comporta la mancata chiamata<br />

<strong>del</strong>l’interessato <strong>per</strong> le successive proposte, limitatamente alla specifica<br />

graduatoria o elenco, da parte <strong>del</strong>l’istituzione scolastica che ha effettuato<br />

la chiamata: fino al termine <strong>del</strong> 31 gennaio se la proposta cade in detto<br />

<strong>per</strong>iodo, fino al termine <strong>del</strong>l’attività didattica se la proposta cade dopo il<br />

31 gennaio;<br />

b) la rinuncia ad una proposta di supplenza, con cattedra o posto a orario<br />

pieno, di durata su<strong>per</strong>iore ai 60 giorni comporta la mancata chiamata<br />

<strong>del</strong>l’interessato <strong>per</strong> le successive proposte, <strong>per</strong> l’anno scolastico in corso,<br />

da tutte le graduatorie nelle quali è inserito nell’istituzione scolastica<br />

che ha effettuato la chiamata.


28<br />

La rinuncia non è causa di alcuna sanzione qualora l’aspirante abbia già in<br />

corso un contratto di lavoro con l’amministrazione scolastica in qualità di<br />

insegnante di <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong> o secondaria.<br />

Note<br />

Si riportano di seguito gli articoli 12 e 13 <strong>del</strong>l’allegato parte integrante <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

<strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale n. 934 <strong>del</strong> 2009<br />

Articolo 12 - Insegnamento di sostegno<br />

1. Per l’insegnamento su posti di sostegno agli alunni con bisogni educativi<br />

speciali, <strong>per</strong> tutti gli ordini e gradi di <strong>scuola</strong>, sono formati appositi<br />

elenchi nei quali sono inseriti gli aspiranti che, alla data di scadenza dei<br />

termini <strong>per</strong> la presentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda nelle graduatorie d’istituto,<br />

siano forniti <strong>del</strong> titolo di specializzazione <strong>per</strong> il sostegno secondo la normativa<br />

vigente.<br />

2. Per gli insegnamenti di <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>, in ciascun istituto comprensivo<br />

sono predisposti i rispettivi elenchi di sostegno, articolati in fasce, secondo<br />

le disposizioni di cui all’articolo 2 comma 1.<br />

3. Per tutti gli insegnamenti <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> secondaria di primo grado, in<br />

ciascun istituto comprensivo è predisposto un unico elenco di sostegno,<br />

articolato in fasce, secondo le disposizioni di cui all’articolo 2 comma 1; in<br />

detto elenco ciascun aspirante è inserito in base alla migliore collocazione<br />

di fascia in cui figura in una qualsiasi graduatoria di <strong>scuola</strong> secondaria di<br />

primo grado e col punteggio correlato a tale graduatoria.<br />

In relazione alla specificità dei titoli valutabili <strong>per</strong> la graduatoria d’istituto<br />

di strumento musicale nella <strong>scuola</strong> secondaria di primo grado e alla conseguente<br />

disomogeneità dei punteggi da attribuirsi in detta graduatoria<br />

rispetto a quelli degli aspiranti all’inserimento nelle altre graduatorie, anche<br />

i docenti di strumento musicale vengono inseriti nell’elenco di sostegno con<br />

il punteggio determinato sulla base <strong><strong>del</strong>la</strong> tabella di valutazione utilizzata


29<br />

<strong>per</strong> il restante <strong>per</strong>sonale che confluisce nel medesimo elenco (allegato A<br />

alla <strong>del</strong>iberazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Giunta provinciale n. 721 <strong>del</strong> 2007).<br />

4. Per gli insegnamenti di <strong>scuola</strong> secondaria di secondo grado, in ciascuna<br />

istituzione scolastica sono predisposti elenchi di sostegno, articolati<br />

in fasce, relativamente a ciascuna area disciplinare come individuate dal<br />

decreto ministeriale 25 maggio 1995, n. 170 (allegato 5 - Ripartizione <strong>del</strong>le<br />

dotazioni organiche provinciali tra le classi di concorso); gli aspiranti sono<br />

inclusi in ciascun elenco in base alla migliore collocazione di fascia in cui<br />

figurano in una qualsiasi graduatoria di <strong>scuola</strong> secondaria di secondo grado<br />

riferita al medesimo elenco e col punteggio correlato a tale graduatoria.<br />

5. Gli insegnamenti di sostegno sono attribuiti, in ciascun istituto, ad<br />

aspiranti in possesso <strong>del</strong> titolo di accesso richiesto <strong>per</strong> l’insegnamento nelle<br />

istituzioni scolastiche <strong>del</strong> corrispondente ordine.<br />

Articolo 13 - Insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera nella <strong>scuola</strong><br />

<strong>primaria</strong><br />

1. Per l’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera nella <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong> sono<br />

predisposti distinti elenchi, articolati in fasce secondo le disposizioni<br />

di cui all’articolo 2 comma 1, uno <strong>per</strong> ciascuna lingua straniera<br />

(tedesco e inglese), nei quali vengono inseriti gli aspiranti in possesso<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> specifica idoneità all’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera. La<br />

formulazione degli elenchi <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua straniera seguirà il seguente ordine<br />

di priorità:<br />

a) aspiranti in possesso <strong>del</strong>l’idoneità all’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua<br />

straniera ottenuta mediante la prova facoltativa sostenuta nell’ambito<br />

dei concorsi <strong>per</strong> esami e titoli o nell’ambito <strong>del</strong>le sessioni<br />

riservate <strong>per</strong> il conseguimento <strong>del</strong>l’abilitazione all’insegnamento e<br />

corsi speciali abilitanti oppure, ancora, in relazione allo specifico<br />

corso di studi seguito nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> laurea in scienze <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione<br />

<strong>primaria</strong>;<br />

b) aspiranti in possesso <strong>del</strong>l’idoneità all’insegnamento <strong><strong>del</strong>la</strong> lingua<br />

straniera ottenuta mediante la prova di accertamento indetta dalla<br />

Sovrintendenza scolastica provinciale, ora Servizio <strong>per</strong> la gestione <strong>del</strong>le<br />

risorse umane <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> e <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione.


Il rapporto di lavoro dei<br />

docenti nelle scuole a<br />

carattere statale <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Provincia autonoma di<br />

Trento<br />

SINTESI CCPL 2002/2005 - CCPL 2006/2009<br />

(con biennio 2008-09 e modifiche al 10 febbraio 2009)<br />

31<br />

Si riportano i principali istituti contrattuali alla luce <strong>del</strong>le novità introdotte<br />

con i contratti di lavoro dei docenti <strong>del</strong>le scuole a carattere statale <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Provincia Autonoma di Trento <strong>del</strong> 15 ottobre 2007, <strong>del</strong> 5 settembre 2008,<br />

con l’accordo <strong>per</strong> le modalità applicative <strong>del</strong>l’articolo 26 (Attività funzionali)<br />

sottoscritto il 10 febbraio 2009. Le norme riportate non esauriscono tutte<br />

le possibili variabili. Per casi particolari o <strong>per</strong> un esame più approfondito si<br />

rimanda alla consultazione dei testi contrattuali.<br />

1. CONTRATTO INDIVIDUALE<br />

Il rapporto di lavoro <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale docente <strong>del</strong>le scuole a carattere statale,<br />

come <strong>per</strong> tutti i dipendenti <strong>del</strong>le amministrazioni pubbliche, è regolato<br />

da norme contrattuali e dal codice civile. Il contratto individuale di lavoro,<br />

atto che vede la compartecipazione <strong><strong>del</strong>la</strong> parte datoriale e <strong>del</strong> lavoratore,<br />

costituisce uno degli istituti più vistosi <strong><strong>del</strong>la</strong> cosiddetta privatizzazione <strong>del</strong><br />

rapporto di lavoro e sostituisce l’atto di nomina che era un atto unilaterale<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione.<br />

Tipologia di contratti individuali<br />

Il rapporto di lavoro può essere a tempo determinato e a tempo indeterminato.


32<br />

1. Contratto di lavoro a tempo indeterminato. È quello che prima <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

riforma <strong>del</strong> rapporto di lavoro si chiamava ruolo.<br />

2. Contratto individuale a tempo determinato.<br />

Si tratta di un rapporto di lavoro a termine:<br />

• supplenze annuali, conferite dal Servizio <strong>per</strong> la Gestione <strong>del</strong>le Risorse<br />

Umane <strong><strong>del</strong>la</strong> Scuola e <strong><strong>del</strong>la</strong> Formazione (SGRUSF) su posti vacanti<br />

(dopo una certa data fissata dall’amministrazione e dopo l’esaurimento<br />

<strong>del</strong>le graduatorie provinciali, le o<strong>per</strong>azioni su tali posti sono svolte dai<br />

dirigenti scolastici sulla base <strong>del</strong>le graduatorie di istituto);<br />

• supplenze fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche, conferite dallo<br />

SGRUSF su posti liberi <strong>per</strong> tutto l’anno ma non vacanti (dopo una<br />

certa data fissata dall’amministrazione e dopo l’esaurimento <strong>del</strong>le graduatorie<br />

provinciali, le o<strong>per</strong>azioni su tali posti sono svolte dai dirigenti<br />

scolastici sulla base <strong>del</strong>le graduatorie di istituto);<br />

• supplenze temporanee con termine riportato nel contratto stesso, tali<br />

posti sono conferiti dai dirigenti scolastici sulla base <strong>del</strong>le graduatorie<br />

di istituto.<br />

Decorrenza<br />

La decorrenza è data dal giorno indicato <strong>per</strong> l’inizio effettivo <strong>del</strong> lavoro.<br />

Dallo stesso giorno decorre la retribuzione, previa presa di servizio, salvo le<br />

eccezioni di legge.<br />

Vincoli <strong>del</strong> contratto individuale<br />

Nel caso di contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato, l’amministrazione,<br />

all’atto <strong><strong>del</strong>la</strong> stipulazione <strong>del</strong> contratto, invita il destinatario a<br />

presentare, assegnandogli un termine non inferiore a trenta giorni, la documentazione<br />

prescritta e indicata nel bando di concorso o nelle ordinanze<br />

relative al reclutamento.<br />

Negli stessi termini l’interessato deve dichiarare di non avere altri rapporti<br />

di pubblico impiego o privato e di non trovarsi in una <strong>del</strong>le situazioni di<br />

incompatibilità, previste dall’art. 53 <strong>del</strong> D.Lgv 165/2001.<br />

Risoluzione <strong>del</strong> rapporto di lavoro<br />

La mancata presentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> documentazione prescritta o la mancata<br />

dichiarazione <strong><strong>del</strong>la</strong> situazione di incompatibilità comporta la non stipulazione<br />

<strong>del</strong> contratto ovvero, <strong>per</strong> i rapporti già instaurati, l’immediata risoluzione<br />

<strong>del</strong> rapporto di lavoro.


33<br />

Comporta, altresì, l’immediata risoluzione <strong>del</strong> rapporto di lavoro la mancata<br />

assunzione in servizio nel termine fissato, che non può essere inferiore<br />

alle 72 ore <strong>per</strong> i contratti a tempo indeterminato, salvo i casi in cui, in relazione<br />

alle vigenti disposizioni di legge, sia impedita l’assunzione (astensione<br />

obbligatoria <strong>per</strong> maternità, ecc.). Per il <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo<br />

determinato la presa di servizio deve avvenire in giornata, salvo diverso<br />

termine assegnato dall’amministrazione fatti salvi, sempre, i casi previsti da<br />

legge.<br />

Incompatibilità<br />

I casi di incompatibilità sono stabiliti dall’art. 53 <strong>del</strong> decreto legislativo<br />

165/2001 e dall’art. 508 <strong>del</strong> TU (testo Unico, decreto legislativo n.297 <strong>del</strong><br />

16 aprile 1994).<br />

Il dipendente non può:<br />

- esercitare il commercio;<br />

- esercitare l’industria;<br />

- esercitare alcuna professione;<br />

- assumere impieghi;<br />

- accettare cariche in società a fini di lucro.<br />

L’art. 53 <strong>del</strong> D.Lgv. citato stabilisce anche che tali incompatibilità vengono<br />

meno <strong>per</strong> dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale con prestazione<br />

lavorativa non su<strong>per</strong>iore al cinquanta <strong>per</strong> cento di quella a tempo<br />

pieno. Tale disposizione è stata estesa, <strong>per</strong> analogia, anche ai dipendenti<br />

con contratto a tempo determinato con la stessa prestazione lavorativa di<br />

cui sopra. L’art. 21 <strong>del</strong> CCPL 2006-09 che ha modificato in parte l’art. 40<br />

<strong>del</strong> CCPL 2002-05, stabilisce anche che il <strong>per</strong>sonale a tempo determinato,<br />

con orario settimanale inferiore alla cattedra oraria, ha diritto, in presenza<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> disponibilità <strong>del</strong>le relative ore, al completamento o all’elevazione <strong>del</strong><br />

medesimo orario.<br />

Libera professione<br />

Il <strong>per</strong>sonale docente, previa autorizzazione <strong>del</strong> dirigente scolastico, può<br />

esercitare la libera professione, purché non sia di pregiudizio alle attività<br />

inerenti alla funzione docente e sia compatibile con l’orario di servizio.<br />

Contratto<br />

Prima di sottoscrivere il contratto individuale, sia a tempo indeterminato,<br />

sia a tempo determinato, è importante leggere il contenuto, che deve conte-


34<br />

nere almeno i seguenti elementi:<br />

> l’identità <strong>del</strong>le parti;<br />

> la tipologia <strong>del</strong> rapporto di lavoro;<br />

> la data di inizio <strong>del</strong> rapporto di lavoro;<br />

> la data di cessazione <strong>del</strong> rapporto di lavoro <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale a tempo<br />

determinato;<br />

> la qualifica di inquadramento professionale e il relativo livello retributivo;<br />

> i compiti e le mansioni corrispondenti alla qualifica di assunzione;<br />

> la durata <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo di prova <strong>per</strong> i docenti con contratto a tempo indeterminato;<br />

> la sede di prima destinazione, ancorché provvisoria, <strong>del</strong>l’attività lavorativa;<br />

> le cause che costituiscono le condizioni di risoluzione <strong>del</strong> contratto;<br />

> la dichiarazione che il rapporto di lavoro è disciplinato dai contratti<br />

collettivi di lavoro.<br />

Normativa di riferimento<br />

• D.lvo 165/2001<br />

• Art. 11 CCPL 2006-09 che modifica l’art.22 CCPL 2002-05<br />

• Art. 21 CCPL 2006-09 che modifica l’art.40 CCPL 2002-05<br />

• Art.14 CCPL 21.07.2008 che integra l’art.68 CCP.29.11.2004<br />

2. FESTIVITÀ<br />

Le festività<br />

Sono considerati giorni festivi:<br />

- le domeniche;<br />

- le feste religiose: 1 gennaio, 6 gennaio, il lunedì successivo alla domenica<br />

di Pasqua,15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre;<br />

- le feste civili: 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno;<br />

- le 4 giornate di riposo derivanti dalle festività soppresse (altri due giorni<br />

sono stati aggiunti alle ferie);<br />

- la festa <strong>del</strong> patrono.<br />

Il giorno libero non è una festività ma un giorno lavorativo.<br />

Chi <strong>per</strong> esigenze, lavora in un giorno festivo (ad esempio <strong>per</strong> le elezioni<br />

scolastiche) ha diritto a recu<strong>per</strong>are un giorno di riposo stabilito dal dirigente<br />

scolastico (anche se non disciplinato esplicitamente né dal D.lvo


35<br />

165/2001, né dal CCPL, <strong>per</strong> il generalizzato richiamo contenuto nell’art.<br />

604 <strong>del</strong> D.lvo n.297/1994, è inevitabile individuare la fonte normativa di<br />

tale diritto nell’art. 35 <strong>del</strong> dpr n.3/1957).<br />

I lavoratori di religione ebraica possono chiedere il riposo sabbatico (da<br />

mezz’ora prima <strong>del</strong> tramonto <strong>del</strong> sole di venerdì a un’ora dopo il tramonto<br />

<strong>del</strong> sabato) usando il giorno libero (art. 4 <strong>del</strong>le 101/1989).<br />

Analogo diritto hanno i lavoratori <strong>del</strong>le chiese cristiane avventiste <strong>del</strong> 7°<br />

giorno (art. 7 legge 516/1991).<br />

Chi ha diritto<br />

Ha diritto alle festività tutto il <strong>per</strong>sonale che ha un contratto di lavoro.<br />

Validità<br />

Le festività valgono come servizio effettivo, anche <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo di prova.<br />

Retribuzione<br />

Spetta lo stipendio intero. Al lavoratore a tempo determinato sono pagate<br />

tutte le domeniche, le festività infrasettimanali e il giorno libero ricadenti<br />

nel <strong>per</strong>iodo di durata <strong>del</strong> rapporto di lavoro (art. 21 CCPL 2006-09).<br />

Nell’ipotesi che il supplente completi tutto l’orario settimanale, ha egualmente<br />

diritto al pagamento <strong><strong>del</strong>la</strong> domenica ai sensi <strong>del</strong>l’art.2109, comma 1,<br />

<strong>del</strong> Codice civile.<br />

Riposo <strong>per</strong> festività soppresse<br />

Ai dipendenti sono attribuite tutte le 4 giornate di riposo sostitutive <strong>del</strong>le<br />

festività soppresse se hanno lavorato tutto l’anno scolastico, anche con<br />

interruzioni, purché le interruzioni siano riconosciute a tutti gli effetti<br />

(assenze <strong>per</strong> malattia, <strong>per</strong>messi, ecc.).<br />

A chi ha lavorato meno, i giorni di riposo sono ridotti in proporzione; ha<br />

diritto a fruire di una giornata <strong>per</strong> ogni 3 mesi di lavoro.<br />

Ad esempio:<br />

- ad una supplente che ha lavorato saltuariamente <strong>per</strong> 3 mesi nell’anno<br />

scolastico, spetta solo una giornata;<br />

- ad un dipendente a tempo indeterminato che ha fatto un mese di<br />

assenza <strong>per</strong> malattia (valida a tutti gli effetti) e 3 mesi di aspettativa <strong>per</strong><br />

motivi di famiglia (non valida), spettano 3 giorni.<br />

I docenti possono usufruirne solo:<br />

- tra il termine <strong>del</strong>le lezioni e degli esami e l‘inizio <strong>del</strong>le lezioni <strong>del</strong>l’anno


36<br />

scolastico successivo;<br />

- durante i <strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le lezioni (vacanze di natale, Pasqua,<br />

ecc.).<br />

NB !! <strong>per</strong> le ferie da usufruire durante i <strong>per</strong>iodi <strong>del</strong>le lezioni vedere alla voce ferie<br />

Procedura<br />

Per fruire dei giorni di riposo occorre fare domanda al dirigente scolastico,<br />

indicando i giorni.<br />

Non occorre motivare, né documentare la richiesta.<br />

Il dirigente scolastico può respingere la richiesta solo <strong>per</strong> esigenze di servizio<br />

(art. 1 legge 937/77) che devono essere motivate <strong>per</strong> iscritto (artt. 2 e 3<br />

legge 241/90).<br />

Il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le festività soppresse non è rinviabile all’anno scolastico<br />

successivo.<br />

Normativa di riferimento<br />

• Art. 53 CCPL 2002-05<br />

• Art. 35 Dpr 3/1957<br />

• Legge 937/1977<br />

• Art.8 CCPL 21.7.2008 Biennio economico 2008-09<br />

3. FERIE<br />

A) FERIE PERSONALE CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO<br />

Il <strong>per</strong>sonale ha diritto, <strong>per</strong> ogni anno scolastico, a 32 giorni di ferie, comprensivi<br />

<strong>del</strong>le due giornate di festività soppresse previste dall’art. 1, comma<br />

1, lett. A <strong><strong>del</strong>la</strong> legge 937/1977.<br />

Quando sono fruibili<br />

Le ferie devono essere fruite durante i <strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le attività<br />

didattiche; durante la rimanente parte <strong>del</strong>l’anno la fruizione <strong>del</strong>le ferie è<br />

<strong>per</strong>messa <strong>per</strong> non più di sei giorni, purché senza oneri <strong>per</strong> l’amministrazione.<br />

In caso di particolari esigenze di servizio ovvero di motivate esigenze<br />

di carattere <strong>per</strong>sonale e di malattia, che non hanno <strong>per</strong>messo al docente la<br />

fruizione <strong>del</strong>le ferie nel corso <strong>del</strong>l’anno scolastico, le ferie saranno fruite<br />

entro l’anno scolastico successivo, sempre nei <strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le


37<br />

attività didattiche.<br />

B) FERIE PERSONALE CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO<br />

Il <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo determinato ha diritto, <strong>per</strong> ogni anno<br />

scolastico, a 32 giorni di ferie, comprensive <strong>del</strong>le due giornate previste<br />

dall’art.1 comma 1, lett. A <strong><strong>del</strong>la</strong> legge 937/1977.<br />

Quando sono fruibili<br />

La fruizione <strong>del</strong>le ferie deve avvenire nei <strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le<br />

attività didattiche. Essa non è obbligatoria nei <strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le<br />

lezioni durante l’anno scolastico. Se il <strong>per</strong>sonale non ha chiesto di fruire<br />

<strong>del</strong>le ferie durante i <strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le lezioni, queste verranno<br />

pagate al momento <strong><strong>del</strong>la</strong> cessazione <strong>del</strong> rapporto di lavoro.<br />

L’Art.54 <strong>del</strong> CCPL 2006-2009 introduce una novità che riguarda la<br />

fruizione <strong>del</strong>le ferie nel <strong>per</strong>iodo intercorrente tra la fine <strong>del</strong>le lezioni e<br />

l’eventuale inizio degli scrutini e/o esami. Il docente a tempo determinato<br />

è infatti considerato in ferie in tale <strong>per</strong>iodo e le relative giornate vengono<br />

conteggiate ai fini <strong>del</strong> raggiungimento <strong>del</strong> requisito dei 180 giorni di servizio<br />

effettivo che dà diritto alla retribuzione estiva (assieme a quello <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

presenza a qualsiasi titolo agli scrutini e /o esami).<br />

C) NORME COMUNI<br />

Non riducono le ferie<br />

Le assenze <strong>per</strong> malattia.<br />

I <strong>per</strong>messi retribuiti.<br />

L’astensione obbligatoria.<br />

I <strong>per</strong>messi <strong>per</strong> assistenza a familiare con handicap (art. 33 legge 104/19929.<br />

Riducono le ferie<br />

L’aspettativa <strong>per</strong> motivi di famiglia.<br />

L’aspettativa <strong>per</strong> il coniuge all’estero (leggi n. 33/1985 e n.26/1989).<br />

L’astensione facoltativa<br />

Le ferie si possono interrom<strong>per</strong>e<br />

Per motivi di servizio.<br />

Per impedimento causato da malattia adeguatamente e debitamente documentate<br />

su<strong>per</strong>iore a 3 giorni o che hanno dato luogo a ricovero ospedaliero<br />

Per astensione <strong>per</strong> maternità


38<br />

La malattia <strong>del</strong> bambino che dia luogo a ricovero ospedaliero<br />

Procedura <strong>per</strong> chiedere ferie<br />

Presentare domanda al dirigente scolastico.<br />

Il dirigente scolastico, <strong>per</strong> oggettive esigenze di servizio, può differire o<br />

negare il <strong>per</strong>iodo richiesto (ad esempio: ferie coincidenti con gli scrutini o<br />

gli esami). In tale caso deve indicare i motivi <strong>per</strong> iscritto, ai sensi degli artt.<br />

2 e 3 <strong><strong>del</strong>la</strong> legge 241/1990.<br />

D) NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

• Art. 52 CCPL 2002-05<br />

• Art. 60 CCPL 2002-05<br />

• Art. 25 e 26 CCPL 2006-09<br />

• Art.32 CCPL 2006-09<br />

• Art.54 CCPL 2006-09<br />

• Legge 937/1977<br />

4. ASSENZE PER MALATTIA<br />

A) PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO<br />

Durata<br />

Il <strong>per</strong>sonale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato assente <strong>per</strong><br />

malattia ha diritto alla conservazione <strong>del</strong> posto <strong>per</strong> 18 mesi, validi a tutti<br />

gli effetti. Per il calcolo si sommano le assenze <strong>per</strong> malattia verificatesi nei<br />

tre anni precedenti. Su<strong>per</strong>ato tale <strong>per</strong>iodo, il dipendente può richiedere un<br />

ulteriore <strong>per</strong>iodo fino ad un massimo di 18 mesi che non sono validi come<br />

servizio effettivo. Prima di concedere questo nuova proroga <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia<br />

l’amministrazione procede all’accertamento <strong>del</strong>le condizioni di salute al<br />

fine di stabilire la sussistenza di eventuali cause di assoluta e <strong>per</strong>manente<br />

inidoneità fisica a svolgere qualsiasi proficuo lavoro.<br />

Retribuzione<br />

Nei primi 18 mesi:<br />

- 12 mesi al 100%<br />

- 6 mesi al 50%


39<br />

Nei secondi 18 mesi:<br />

- nessuna retribuzione<br />

Cosa fare dopo i primi 18 mesi di malattia<br />

Il lavoratore che ha raggiunto il limite <strong><strong>del</strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> posto (18<br />

mesi di malattia nel triennio) può:<br />

a) non fare nulla. In tale caso l’amministrazione scolastica risolve il rapporto<br />

di lavoro;<br />

b) chiedere, se è idoneo ad altre mansioni, di essere utilizzato in altri<br />

compiti. In questo caso, a domanda, l’interessato è sottoposto all’accertamento<br />

medico da parte <strong><strong>del</strong>la</strong> ASL;<br />

c) chiedere, se la malattia è grave, un ulteriore <strong>per</strong>iodo di assenza, fino ad<br />

altri 18 mesi. In questo caso, dopo la richiesta, il dirigente scolastico<br />

chiede alla ASL di accertare la malattia.<br />

Nei casi b) e c) è consigliabile avviare la procedura prima <strong>del</strong> limite dei 18 mesi<br />

retribuiti totalmente o parzialmente.<br />

Gravi patologie<br />

Le assenze dovute a gravi patologie che richiedano terapie temporaneamente<br />

e/o parzialmente invalidanti, i giorni di assenza <strong>per</strong> ricovero ospedaliero<br />

o di day hospital e quelli dovuti alle terapie, sono escluse dal calcolo<br />

<strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo massimo di conservazione <strong>del</strong> posto e sono retribuite al 100%.<br />

Inidoneità<br />

Su<strong>per</strong>ati i <strong>per</strong>iodi di conservazione <strong>del</strong> posto, oppure a seguito di accertamento<br />

medico da parte <strong>del</strong>l’ASL, il <strong>per</strong>sonale che viene dichiarato dalla<br />

commissione medica inidoneo alla sua funzione può, a domanda, essere<br />

collocato fuori ruolo e/o utilizzato in altri compiti tenuto conto <strong><strong>del</strong>la</strong> sua<br />

preparazione culturale e professionale. Nell’accertamento medico, il dipendente<br />

ha diritto di farsi assistere da un medico di propria fiducia.<br />

Quando il dipendente, dichiarato non idoneo alla funzione, ma idoneo ad<br />

altri compiti, non chiede di essere utilizzato si risolve il rapporto di lavoro.<br />

B) PERSONALE A TEMPO DETERMINATO I<br />

Durata<br />

Il <strong>per</strong>sonale a tempo determinato con contratto annuale o fino al termine<br />

<strong>del</strong>le attività didattiche assente <strong>per</strong> malattia ha diritto alla conservazione<br />

<strong>del</strong> posto <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo di dodici mesi in tre anni scolastici.


40<br />

Retribuzione<br />

In ciascun anno scolastico la retribuzione è pari al 100% nel primo mese di<br />

assenza, al 50% nel secondo e terzo mese, senza retribuzione nei successivi<br />

mesi. I mesi retribuiti anche parzialmente sono validi come servizio.<br />

C) PERSONALE A TEMPO DETERMINATO II (su supplenze brevi)<br />

Durata<br />

Il <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo determinato stipulato dal dirigente<br />

scolastico e diverso da quelli precedenti assente <strong>per</strong> malattia ha diritto, nei<br />

limiti di durata <strong>del</strong> rapporto di lavoro, alla conservazione <strong>del</strong> posto <strong>per</strong> un<br />

<strong>per</strong>iodo non su<strong>per</strong>iore a 60 giorni annuali.<br />

Retribuzione<br />

La retribuzione è pari al 100% nei primi 30 giorni, gli altri giorni non sono<br />

retribuiti.<br />

I <strong>per</strong>iodi di assenza senza assegni interrompono la maturazione <strong>del</strong>l’anzianità<br />

di servizio a tutti gli effetti.<br />

D) NORME COMUNI<br />

Cosa fare in caso di malattia<br />

Comunicare, salvo comprovato impedimento, l’assenza alla <strong>scuola</strong> entro<br />

l’inizio <strong>del</strong>l’orario di lavoro. L’assenza può essere comunicata anche da un<br />

familiare. Comunicare, inoltre, la durata <strong>del</strong>l’assenza e il domicilio, che può<br />

essere anche diverso da quello in possesso <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong>.<br />

Entro cinque giorni deve inviare alla <strong>scuola</strong> il certificato medico con la sola<br />

prognosi. Al fine <strong>del</strong> rispetto dei termini la certificazioni medica può essere<br />

anticipata via fax o posta elettronica.<br />

Nelle fasce orarie di re<strong>per</strong>ibilità (10.00 – 12.00; 17.00 – 19.00) il dipendente<br />

è tenuto a rimanere al domicilio <strong>per</strong> eventuali visite di controllo. Il<br />

lavoratore può assentarsi <strong>per</strong> visite mediche, accertamenti, ecc., ma deve<br />

preventivamente comunicare alla <strong>scuola</strong> il motivo ed una diversa fascia<br />

oraria di re<strong>per</strong>ibilità. Se la malattia non è accertata <strong>per</strong>ché il lavoratore è assente<br />

dal domicilio nella fascia oraria di re<strong>per</strong>ibilità, l’assenza è ingiustificata<br />

e comporta la trattenuta <strong><strong>del</strong>la</strong> retribuzione (art. 5 D.L. 463/1983, come<br />

modificato dalla legge n. 638/1983). Se il comportamento <strong>del</strong> lavoratore è<br />

stato volutamente negligente, il dirigente scolastico può anche attivare il<br />

procedimento disciplinare.


41<br />

Visita fiscale<br />

La <strong>scuola</strong> può disporre il controllo <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia fin dal primo giorno di<br />

assenza, attraverso la competente ASL. Pertanto il dirigente scolastico può<br />

chiedere la visita fiscale dal primo giorno di assenza, ma non è obbligato. Il<br />

controllo non è disposto se il dipendente è ricoverato in ospedali pubblici o<br />

convenzionati.<br />

E) NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

• Art. 30 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 58 CCPL 2002-05<br />

• Art. 32 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 60 CCPL 2002-05<br />

5. PERMESSI<br />

A) PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO<br />

Per ogni anno scolastico, a domanda, sono concessi <strong>per</strong>messi retribuiti <strong>per</strong> i<br />

seguenti motivi:<br />

> concorsi ed esami: 8 giorni compresi eventuali giorni <strong>per</strong> il viaggio;<br />

> lutto <strong>per</strong> coniuge, convivente, parenti entro il secondo grado ed affini di<br />

primo grado: 3 giorni lavorativi <strong>per</strong> evento anche non continuativi su<br />

richiesta motivata;<br />

> lutto <strong>per</strong> parenti di terzo grado ed affini di secondo: 1 giorno lavorativo;<br />

> motivi <strong>per</strong>sonali o familiari. Il motivo deve essere documentato, anche<br />

al rientro, o autocertificato: 3 giorni lavorativi. Con la stessa procedura<br />

possono essere utilizzati i 6 giorni di ferie fruibili durante il <strong>per</strong>iodo di<br />

lezione. In tal caso la concessione dei 6 giorni non è condizionata dalla<br />

sostituibilità senza oneri <strong>per</strong> l’amministrazione;<br />

> matrimonio: 15 giorni consecutivi fruibili da una settimana prima a<br />

due mesi successivi al matrimonio stesso. Spetta anche in caso di nuove<br />

nozze;<br />

> assistenza a parenti ed affini (fino al III grado) con handicap: 3 giorni al<br />

mese anche non consecutivi.


42<br />

B) PERSONALE A TEMPO DETERMINATO<br />

Al <strong>per</strong>sonale a tempo determinato, nel limite <strong><strong>del</strong>la</strong> durata <strong>del</strong> rapporto di<br />

lavoro e in proporzione a questa (con eccezioni stabilite da legge) sono<br />

concessi <strong>per</strong>messi retribuiti <strong>per</strong> i seguenti motivi:<br />

> concorsi ed esami: 8 giorni compresi eventuali giorni <strong>per</strong> il viaggio;<br />

> lutto <strong>per</strong> coniuge, convivente, parenti entro il secondo grado ed affini di<br />

primo grado: 3 giorni lavorativi;<br />

> lutto <strong>per</strong> parenti di terzo grado ed affini di secondo: 1 giorno lavorativo;<br />

> motivi <strong>per</strong>sonali o familiari. Il motivo deve essere documentato, anche al<br />

rientro, o autocertificato: 6 giorni lavorativi;<br />

> matrimonio: 15 giorni consecutivi. Spetta anche in caso di nuove nozze;<br />

> assistenza a parenti ed affini (al III grado) con handicap: 3 giorni al<br />

mese anche non consecutivi.<br />

C) NORME COMUNI<br />

Permesso riconosciuto al padre lavoratore in occasione <strong><strong>del</strong>la</strong> nascita <strong>del</strong>/<strong><strong>del</strong>la</strong><br />

figlio/a<br />

> l’Amministrazione ritiene che, considerata la difficoltà di far coincidere<br />

l’assenza <strong>del</strong> padre lavoratore con il giorno <strong>del</strong> parto, il <strong>per</strong>messo possa<br />

essere accordato al docente anche successivamente – entro e non oltre<br />

quindici giorni dalla nascita: 1 giorno da certificare con idonea autocertificazione<br />

<strong>del</strong>l’avvenuta nascita <strong>del</strong>/<strong><strong>del</strong>la</strong> figlio/a.<br />

Grado di parentela<br />

I grado: genitori e figli<br />

II grado: fratelli, nonni, nipoti (figli di figli)<br />

III grado: zii, nipoti (figli di fratelli)<br />

Grado di affinità<br />

I grado: suocera-nuora, suocero-genero<br />

II grado: cognati<br />

Procedura<br />

Chi è interessato deve presentare domanda al dirigente scolastico, il quale<br />

non può rifiutare il <strong>per</strong>messo se rientra in una <strong>del</strong>le tipologie previste, ad<br />

eccezione dei motivi <strong>per</strong>sonali che possono essere subordinati a particolari<br />

esigenze di servizio, formalmente e debitamente motivate.<br />

Ogni assenza deve essere documentata, anche al rientro al lavoro, o autocertificata<br />

in base alle leggi vigenti.


43<br />

Altri <strong>per</strong>messi<br />

Tali <strong>per</strong>messi non sono sempre estensibili a tutti i rapporti di lavoro, la<br />

normativa citata in parentesi individua il campo di applicazione.<br />

• Formazione (art. 40 CCPL 2006-09 che modifica art. 76 CCPL 2002-05)<br />

• Partecipazione a convegni e congressi di associazioni professionali (art.<br />

453 D.lvo 297/94)<br />

• Convegni <strong>per</strong> attività artistiche (art. 454 D.lvo 297/94)<br />

• Congedi <strong>per</strong> attività sportiva su richiesta <strong>del</strong> Coni (art. 454 D.lvo<br />

297/94)<br />

• Invalidi (art. 13 legge 638/83)<br />

• Permessi <strong>per</strong> diritto allo studio (art. 29 CCPL 2006-09 che modifica<br />

art. 56 CCPL 2002-05)<br />

• Permessi sindacali (ACQP 5 maggio 2003)<br />

• Congedo alle armi <strong>per</strong> esigenze temporali (art. 38 DPR n.3/1957)<br />

• Per donazione sangue (art. 1 legge 584/1967)<br />

• Per testimoniare in processo (art. 348 Cpp e art. 255 Cpc)<br />

• Per giudice popolare (legge 74/78)<br />

• Candidatura alle elezioni europee (art. 52 legge 18/1979)<br />

• Funzioni elettorali (art. 11 legge 53/1990)<br />

• Mandato amministrativo (legge 265/1999)<br />

• Volontari <strong><strong>del</strong>la</strong> protezione civile (art. 10 DPR 613/1994)<br />

• Volontari dei vigili <strong>del</strong> fuoco (art. 14 legge 996/1970)<br />

• Rappresentante dei lavoratori <strong>per</strong> la sicurezza (art. 78 CCPL 2002-05)<br />

D) NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

• Art. 54 CCPL 2002-05<br />

• Art. 29 CCPL 2006-09 che modifica l’art.56 CCPL 2002-05<br />

• Art. 32 CCPL 2006-09 che modifica l’art.60 CCPL 2002-05<br />

• Art. 40 CCPL 2006-09 che modifica l’art.76 CCPL 2002-05<br />

• Art. 78 CCPL 2002-05<br />

• Art.11 CCPL 21.07.2008 Biennio 2008-09<br />

• Tutte le norme citate


44<br />

6. PERMESSI PER AMMINISTRATORI LOCALI<br />

Il diritto<br />

A) Hanno diritto di assentarsi dal servizio, <strong>per</strong> l’intera giornata in cui sono<br />

convocati i rispettivi consigli, i lavoratori componenti:<br />

- i consigli comunali<br />

- i consigli provinciali (non il consiglio provinciale <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong>, che è<br />

equiparato ad un consiglio regionale)<br />

- i consigli metropolitani<br />

- le comunità montane<br />

- le unioni di comuni<br />

- i consigli di circoscrizione dei comuni con popolazione su<strong>per</strong>iore a<br />

500.000 abitanti.<br />

Per i consigli che si svolgono nelle ore serali, i lavoratori hanno diritto di<br />

non riprendere il lavoro prima <strong>del</strong>le ore 8 <strong>del</strong> giorno successivo.<br />

Quando le sedute si protraggono oltre la mezzanotte, i lavoratori hanno<br />

diritto di assentarsi dal servizio <strong>per</strong> l’intera giornata successiva.<br />

B) Hanno diritto ad assentarsi dal servizio <strong>per</strong> partecipare alle riunioni cui<br />

fanno parte <strong>per</strong> la loro effettiva durata, i lavoratori facenti parte:<br />

- <strong>del</strong>le giunte comunali, provinciali (vedi sopra), metropolitane e <strong>del</strong>le<br />

comunità montane<br />

- degli organi esecutivi dei consigli circoscrizionali, dei municipi, <strong>del</strong>le<br />

unioni di comuni e dei consorzi tra enti locali<br />

- <strong>del</strong>le commissioni consiliari o circoscrizionali formalmente istituite<br />

- <strong>del</strong>le commissioni comunali previste <strong>per</strong> legge, ovvero membri <strong>del</strong>le<br />

conferenze dei capigruppo e degli organismi di pari opportunità, previsti<br />

dagli statuti e dai regolamenti consiliari<br />

Il diritto di assentarsi comprende il tempo <strong>per</strong> raggiungere il luogo <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

riunione e rientrare al posto di lavoro.<br />

Hanno diritto, oltre ai <strong>per</strong>messi di cui alle lettere A) e B), di assentarsi <strong>per</strong><br />

un massimo di 48 ore lavorative al mese:<br />

- i sindaci<br />

- i presidenti <strong>del</strong>le province<br />

- i sindaci metropolitani<br />

- i presidenti di comunità montane<br />

- i presidenti dei consigli provinciali e dei comuni con popolazione su<strong>per</strong>iore<br />

ai 30.000 abitanti


45<br />

Hanno diritto, oltre ai <strong>per</strong>messi di cui alle lettere A) e B), di assentarsi <strong>per</strong><br />

un massimo di 24 ore lavorative al mese:<br />

- i componenti degli organi esecutivi dei comuni, <strong>del</strong>le province, <strong>del</strong>le<br />

città metropolitane, <strong>del</strong>le unioni di comuni, <strong>del</strong>le comunità montane, dei<br />

consorzi fra enti locali<br />

- i presidenti dei consigli comunali, provinciali e circoscrizionali<br />

- i presidenti dei gruppi consiliari <strong>del</strong>le province e dei comuni con popolazione<br />

su<strong>per</strong>iore ai 15.000 abitanti.<br />

Retribuzione<br />

Le assenze sopra riportate sono retribuite dall’amministrazione di appartenenza.<br />

Permessi non retribuiti<br />

I lavoratori, chiamati a ricoprire cariche pubbliche elettive in aggiunta ai<br />

<strong>per</strong>messi retribuiti, hanno diritto ad ulteriori <strong>per</strong>messi non retribuiti sino<br />

ad un massimo di 24 ore lavorative mensili qualora risultino necessari <strong>per</strong><br />

l’espletamento <strong>del</strong> mandato.<br />

Documentazione dei <strong>per</strong>messi<br />

L’attività relativa alla carica elettiva ed i tempi di espletamento degli impegni<br />

devono essere documentati mediante una certificazione <strong>del</strong>l’ente. La<br />

programmazione <strong>del</strong>le assenze non ha alcun valore sostitutivo <strong><strong>del</strong>la</strong> documentazione<br />

richiesta.<br />

Per assicurare la continuità didattica<br />

Il <strong>per</strong>sonale docente chiamato a ricoprire le cariche elettive e che si avvalga<br />

<strong>del</strong> regime <strong>del</strong>le assenze e dei <strong>per</strong>messi, è tenuto a presentare, ogni trimestre,<br />

a partire dall’inizio <strong>del</strong>l’anno scolastico, alla <strong>scuola</strong> in cui presta servizio,<br />

apposita dichiarazione circa gli impegni, connessi alla carica rico<strong>per</strong>ta,<br />

da assolvere nel trimestre successivo, nonché a comunicare mensilmente<br />

alla stessa <strong>scuola</strong> la conferma o le eventuali variazioni degli impegni.<br />

Qualora le assenze, derivanti dagli impegni dichiarati, non consentano al<br />

docente di assicurare la necessaria continuità didattica nella classe o nelle<br />

classi, il dirigente scolastico può nominare un supplente <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo<br />

strettamente indispensabile e, comunque, sino al massimo di un mese.<br />

Tale supplenza è prorogabile solamente se c’è l’esigenza in relazione a quanto<br />

dichiarato nella comunicazione mensile, e sempreché non sia possibile


46<br />

provvedere con altro <strong>per</strong>sonale in soprannumero o a disposizione.<br />

Per tutto il <strong>per</strong>iodo <strong><strong>del</strong>la</strong> supplenza il docente titolare, nel <strong>per</strong>iodo in cui<br />

non è impegnato nell’assolvimento dei compiti connessi alla carica rico<strong>per</strong>ta,<br />

è utilizzato nella <strong>scuola</strong>.<br />

Normativa di riferimento<br />

• D.lvo n.267/2000<br />

• Art. 57 CCPL 2002-05<br />

7. PERMESSI BREVI<br />

Compatibilmente con le esigenze di servizio. Al <strong>per</strong>sonale con contratto<br />

a tempo indeterminato e al <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo determinato<br />

di durata annuale e fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche, possono essere<br />

concessi <strong>per</strong>messi brevi di durata non su<strong>per</strong>iore a due ore di servizio effettivo.<br />

I <strong>per</strong>messi non possono eccedere, <strong>per</strong> ciascun anno scolastico, l’orario settimanale:<br />

24 ore i docenti <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>, 18 ore i docenti <strong>del</strong>le scuole<br />

secondarie.<br />

Procedura<br />

Chi è interessato deve presentare domanda al dirigente scolastico, indicando<br />

le ore di lavoro nella giornata e quelle <strong>per</strong> cui chiede il <strong>per</strong>messo.<br />

Il dirigente scolastico può negare, ridurre il <strong>per</strong>messo <strong>per</strong> esigenze di servizio<br />

che devono essere indicate <strong>per</strong> iscritto (artt. 2 e 3 legge 241/1990). La<br />

concessione è subordinata alla possibilità di sostituire chi chiede il <strong>per</strong>messo<br />

con docenti in servizio. Non si possono pagare supplenti, ma si possono<br />

pagare ore eccedenti.<br />

Recu<strong>per</strong>o<br />

Le ore di <strong>per</strong>messo devono essere recu<strong>per</strong>ate. Il momento lo stabilisce il<br />

dirigente scolastico in base alle esigenze di servizio nei due mesi successivi<br />

alla richiesta. I docenti recu<strong>per</strong>ano possibilmente con riferimento alle ore di<br />

attività non effettuate.<br />

In caso di recu<strong>per</strong>o di attività di insegnamento verranno effettuate con<br />

precedenza nella classe dove avrebbe dovuto prestare servizio il docente


47<br />

in <strong>per</strong>messo. In caso di attività funzionali prioritariamente in attività <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

stessa tipologia.<br />

Se il recu<strong>per</strong>o non è possibile a causa <strong>del</strong> dipendente, il dirigente scolastico<br />

cura la trattenuta <strong>del</strong>l’importo orario dalla paga.<br />

Validità<br />

Valgono come anzianità di servizio e non riducono le ferie.<br />

Retribuzione<br />

Intera a meno che il mancato recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le ore non sia da addebitare al<br />

lavoratore.<br />

Visite mediche specialistiche<br />

Il <strong>per</strong>messo breve, nel limite annuale prima indicato, può essere richiesto<br />

anche <strong>per</strong> visite mediche specialistiche. In questo caso non è dovuto il<br />

recu<strong>per</strong>o.<br />

Normativa di riferimento<br />

• Art. 28 CCPL 2006-09 che modifica l’art.55 CCPL 2002-05<br />

8. ASPETTATIVE<br />

Aspettative <strong>per</strong> motivi di famiglia, di lavoro, <strong>per</strong>sonali e di studio<br />

L’aspettativa <strong>per</strong> motivi di famiglia, prevista dall’art. 69 e 70 <strong>del</strong> T.U. Approvato<br />

con DPR n.3/1957, si può chiedere anche <strong>per</strong> gravi ragioni <strong>per</strong>sonali,<br />

<strong>per</strong> motivi di studio, di ricerca in cui rientrano tutti i miglioramenti<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> preparazione professionale, anche (e non solo) in relazione all’attività<br />

scolastica; <strong>per</strong> gli incarichi e le borse di studio resta in vigore l’art.453 <strong>del</strong><br />

DPR n.297/1994.<br />

Chi può chiedere l’aspettativa<br />

a) Il <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo indeterminato<br />

b) Il <strong>per</strong>sonale assunto con contratto a tempo determinato <strong>per</strong> l’intero<br />

anno o fino al termine <strong>del</strong>le attività didattiche<br />

Retribuzione e validità<br />

Il <strong>per</strong>iodo in aspettativa non è retribuito e non vale <strong>per</strong> l’anzianità di carriera.


48<br />

La durata dipende da questi fattori:<br />

a) il <strong>per</strong>iodo massimo di un’aspettativa è un anno (art. 69.4 DPR 3/1957)<br />

b) due aspettative inferiori all’anno si considerano un unico <strong>per</strong>iodo se il<br />

<strong>per</strong>iodo di lavoro tra esse non su<strong>per</strong>a i sei mesi (almeno 6 mesi e 1 giorno)<br />

(art. 70.1 DPR 3/1957)<br />

c) non si possono prendere aspettative <strong>per</strong> motivi familiari <strong>per</strong> più di 2<br />

anni e mezzo in 5 anni (art. 70.2 DPR 3/1957)<br />

d) <strong>per</strong> motivi particolarmente gravi si può chiedere un ulteriore <strong>per</strong>iodo di<br />

6 mesi (art. 70.3 DPR 3/1957)<br />

Procedura<br />

L’interessato deve presentare la domanda al dirigente scolastico motivandola<br />

e documentando i motivi.<br />

Entro 30 giorni (art. 69 DPR 3/1957) il dirigente scolastico può accoglierla<br />

o, se vi sono motivi di servizio, differire l’inizio, diminuire la durata, rifiutarla.<br />

In questi casi le motivazioni devono essere scritte (artt. 2 e 3 legge<br />

241/1990)<br />

Alcuni esempi di situazioni che si possono verificare:<br />

- un docente chiede l’aspettativa dal 1 giugno; il dirigente scolastico<br />

potrebbe spostarne l’inizio al termine degli scrutini o degli esami in cui<br />

è impegnato il docente;<br />

- un docente chiede diversi <strong>per</strong>iodi brevi di aspettativa intervallati da una<br />

settimana. Il dirigente scolastico potrebbe autorizzarli a condizione che<br />

l’assenza sia continua, senza brevi riprese di servizio, <strong>per</strong> garantire agli<br />

alunni la continuità didattica <strong>del</strong> supplente.<br />

L’aspettativa può essere revocata <strong>per</strong> motivi di servizio.<br />

Riscatto dei <strong>per</strong>iodi di aspettativa<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 5 <strong>del</strong> D.lvo n. 564/1996 i <strong>per</strong>iodi di aspettativa familiari<br />

successivi al 31.12.1996, fino ad un massimo di tre anni, sono riscattabili ai<br />

fini pensionistici.<br />

Altre aspettative<br />

> I docenti che hanno su<strong>per</strong>ato il <strong>per</strong>iodo di prova possono chiedere un<br />

ulteriore <strong>per</strong>iodo di aspettativa fino al massimo di 1 anno scolastico<br />

ogni 10. Il <strong>per</strong>iodo non è valido <strong>per</strong> la carriera; chi lo chiede può, a sue<br />

spese, pagare i contributi previdenziali (art 26.14 legge 448/1998)<br />

> Per il <strong>per</strong>sonale a tempo indeterminato è possibile fare domanda di


49<br />

essere collocato in aspettativa <strong>per</strong> un anno scolastico senza stipendio <strong>per</strong><br />

fare l’es<strong>per</strong>ienza di una diversa attività lavorativa nell’ambito di un altro<br />

comparto <strong><strong>del</strong>la</strong> P.A.<br />

> Il dipendente già in servizio presso l’amministrazione provinciale dal<br />

almeno quattro anni, vincitore di concorso presso altra area contrattuale,<br />

comparto o altra pubblica amministrazione, ha diritto alla conservazione<br />

<strong>del</strong> posto, senza retribuzione e decorrenza <strong>del</strong>l’anzianità, <strong>per</strong> la durata<br />

<strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo di prova<br />

> Congedo straordinario retribuito fino ad un biennio <strong>per</strong> assistenza a<br />

portatore di handicap grave; possono accedere al beneficio:<br />

a) il coniuge <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>per</strong>sona gravemente disabile qualora convivente con<br />

la stessa;<br />

b) genitori <strong>del</strong> portatore di handicap grave;<br />

c) fratelli o sorelle conviventi con il soggetto portatore di handicap<br />

grave;<br />

d) figlio/a convivente con la <strong>per</strong>sona in situazione di disabilità grave;<br />

La fruizione <strong>del</strong> suddetto beneficio è subordinata ad alcune condizioni<br />

specifiche<br />

> Messa a disposizione <strong>del</strong> Coni (art. 454 D.lvo 297/1994)<br />

> Coo<strong>per</strong>azione in paese in via di sviluppo (legge 49/1987)<br />

> Esonero sindacale (ACQP 5 maggio 2003 e legge 300/1970)<br />

> Il congedo straordinario <strong>per</strong> dottorato di ricerca (legge 476/1984; art.<br />

52 legge n.448/2001; art. 31 CCPL 2006-09). In caso di ammissione ai<br />

corsi di dottorato di ricerca senza borsa di studio o di rinuncia a questa,<br />

l’interessato conserva il trattamento economico (stipendio tabellare,<br />

eventuali assegni “ad <strong>per</strong>sonam”, retribuzione professionale docente,<br />

assegno di colonna b) previdenziale e di quiescenza in godimento.<br />

Normativa di riferimento<br />

• Art. 31 CCPL 2006-09 che modifica l’art.59 CCPL 2002-05<br />

• Tutte le norme citate.<br />

9. ASSENZE PER MATERNITÀ E/O PATERNITÀ<br />

La tutela <strong><strong>del</strong>la</strong> maternità è stabilita da norme di legge, integrate da norme<br />

contrattuali; essa vale sia <strong>per</strong> docenti con contratto a tempo indeterminato<br />

che a tempo determinato.


50<br />

A) PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO<br />

Congedo <strong>per</strong> maternità (Astensione obbligatoria)<br />

Diritto a:<br />

- 2 mesi prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data presunta <strong>del</strong> parto<br />

- 3 mesi dopo il parto<br />

- i <strong>per</strong>iodi di interdizione <strong>per</strong> complicanze. L’ispettorato <strong>del</strong> lavoro può<br />

disporre, sulla base <strong>del</strong>l’accertamento medico, l’interdizione al lavoro<br />

fino al <strong>per</strong>iodo di astensione obbligatoria.<br />

In questi casi spetta il 100% <strong><strong>del</strong>la</strong> retribuzione ed il <strong>per</strong>iodo è valido ad<br />

ogni effetto.<br />

È possibile, a domanda, posticipare il <strong>per</strong>iodo di astensione obbligatoria<br />

fino ad 1 mese prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data presunta <strong>del</strong> parto e astenersi <strong>per</strong> i 4<br />

mesi successivi all’evento, a condizione che il medico specialista attesti che<br />

tale opzione non sia di pregiudizio alla salute <strong><strong>del</strong>la</strong> gestante e <strong>del</strong>/<strong><strong>del</strong>la</strong><br />

nascituro/a.<br />

In caso di parto prematuro alla lavoratrice spettano, comunque, i mesi di<br />

congedo <strong>per</strong> maternità non goduti. Qualora il figlio nato prematuro abbia<br />

bisogno di un <strong>per</strong>iodo di degenza presso una struttura ospedaliera, la madre<br />

ha la facoltà di richiedere che il restante <strong>per</strong>iodo di congedo obbligatorio<br />

non fruito possa decorrere in tutto o in parte dalla data di effettivo rientro<br />

in casa <strong>del</strong> figlio. La richiesta è accolta previa idonea certificazione medica<br />

che attesti le condizioni di salute <strong><strong>del</strong>la</strong> lavoratrice <strong>per</strong> il rientro al lavoro.<br />

Congedo parentale (Astensione facoltativa)<br />

Diritto, a domanda, a 10 mesi di congedo entro i primi otto anni di vita <strong>del</strong><br />

bambino (tale congedo può essere usufruito da entrambi i genitori, anche<br />

contemporaneamente, sempre nel limite dei 10 mesi).<br />

Se richiesti entro il compimento <strong>del</strong> terzo anno:<br />

- i primi 30 giorni retribuiti al 100%<br />

- altri sette mesi al 30%<br />

- ultimi due al 0%<br />

Se richiesti dai 3 agli 8 anni <strong>del</strong> bambino, è garantita, a carico <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

solo la co<strong>per</strong>tura degli oneri previdenziali. Tale vincolo trova<br />

un’eccezione in relazione al reddito, qualora quello <strong>del</strong> genitore richiedente<br />

il congedo ( tra il terzo e l’ottavo anno di vita <strong>del</strong> bambino) sia inferiore a<br />

2.5 volte l’importo minimo di pensione INPS.<br />

I <strong>per</strong>iodo di congedo si possono usufruire anche frazionatamente.


51<br />

Non sono validi <strong>per</strong> le ferie e la tredicesima.<br />

Il congedo parentale è sospeso in caso di malattia <strong>del</strong> genitore che lo ha in<br />

godimento.<br />

Aspettativa non retribuita<br />

Entro il decimo anno di età <strong>del</strong> bambino:<br />

- aspettativa non retribuita di dodici mesi, frazionabile in mesi interi<br />

Malattia bambino<br />

Dopo il compimento <strong>del</strong> primo anno di vita e sino alla conclusione <strong>del</strong><br />

terzo:<br />

- i genitori, alternativamente, hanno diritto annualmente ad un massimo<br />

di 30 giorni retribuiti al 100%,computati complessivamente <strong>per</strong> entrambi<br />

i genitori, il resto non retribuito<br />

- nel primo anno di vita le assenze sono retribuite fino a trenta giorni<br />

in alternativa al godimento dei primi trenta giorni di congedo parentale;<br />

qualora i trenta giorni siano già stati usufruiti, <strong>per</strong>mane il diritto<br />

all’astensione, che in tale caso non è retribuita<br />

Dal terzo anno di vita <strong>del</strong> bambino fino all’ottavo:<br />

- 10 giorni annui non retribuiti, con co<strong>per</strong>tura degli oneri previdenziali<br />

NB !! Ai congedi <strong>per</strong> malattia <strong>del</strong> figlio non si applicano le disposizioni sul controllo <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia <strong>del</strong><br />

lavoratore. La malattia <strong>del</strong> bambino, anche nell’ipotesi <strong>del</strong> ricovero ospedaliero, sospende il decorso<br />

<strong>del</strong> congedo parentale in godimento.<br />

A decorrere dal 1 novembre 2008, i <strong>per</strong>messi <strong>per</strong> malattia <strong>del</strong> bambino sono computati nell’anzianità<br />

di servizio a tutti gli effetti, compresi quelli relativi alla tredicesima mensilità e alle ferie.<br />

B) PERSONALE A TEMPO DETERMINATO<br />

Congedo <strong>per</strong> maternità (Astensione obbligatoria)<br />

Diritto a:<br />

- 2 mesi prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data presunta <strong>del</strong> parto<br />

- 3 mesi dopo il parto<br />

- i <strong>per</strong>iodi di interdizione <strong>per</strong> complicanze. L’ispettorato <strong>del</strong> lavoro può<br />

disporre, sulla base <strong>del</strong>l’accertamento medico, l’interdizione al lavoro<br />

fino al <strong>per</strong>iodo di astensione obbligatoria.<br />

In questi casi spetta il 100% <strong><strong>del</strong>la</strong> retribuzione ed il <strong>per</strong>iodo è valido ad<br />

ogni effetto.<br />

È possibile, a domanda, posticipare il <strong>per</strong>iodo di astensione obbligatoria<br />

fino ad 1 mese prima <strong><strong>del</strong>la</strong> data presunta <strong>del</strong> parto e astenersi <strong>per</strong> i 4 mesi


52<br />

successivi all’evento, a condizione che il medico specialista attesti che tale<br />

opzione non sia di pregiudizio alla salute <strong><strong>del</strong>la</strong> gestante e <strong>del</strong> nascituro/a.<br />

In caso di parto prematuro alla lavoratrice spettano, comunque, i mesi di<br />

congedo <strong>per</strong> maternità non goduti. Qualora il figlio nato prematuro abbia<br />

bisogno di un <strong>per</strong>iodo di degenza presso una struttura ospedaliera, la madre<br />

ha la facoltà di richiedere che il restante <strong>per</strong>iodo di congedo obbligatorio<br />

non fruito possa decorrere in tutto o in parte dalla data di effettivo rientro<br />

in casa <strong>del</strong> figlio; la richiesta è accolta previa idonea certificazione medica<br />

che attesti le condizioni di salute <strong><strong>del</strong>la</strong> lavoratrice <strong>per</strong> il rientro al lavoro.<br />

La docente che all’atto <strong><strong>del</strong>la</strong> proposta di un contratto di lavoro si trovi in<br />

astensione obbligatoria ha diritto a quella supplenza sia ai fini giuridici sia<br />

ai fini economici con pagamento al 100% <strong>per</strong> tutta la durata <strong><strong>del</strong>la</strong> supplenza;<br />

ha diritto altresì all’eventuale proroga <strong><strong>del</strong>la</strong> supplenza anche se ancora in<br />

astensione.<br />

NB !! in assenza di contratto di lavoro, i <strong>per</strong>iodi di astensione obbligatoria <strong>per</strong> maternità danno diritto<br />

all’indennità di maternità all’80% calcolata sull’ultima retribuzione <strong>per</strong>cepita, purché intervengano<br />

entro 60 giorni dalla cessazione <strong>del</strong> rapporto precedente.<br />

Congedo parentale (Astensione facoltativa)<br />

Diritto individuale, a domanda, a 6 mesi di congedo entro i primi otto anni<br />

di vita <strong>del</strong> bambino (tale congedo può essere usufruito da entrambi i genitori,<br />

anche contemporaneamente, nel limite dei 10 mesi complessivi).<br />

Se richiesti entro il compimento <strong>del</strong> terzo anno:<br />

- i primi 30 giorni retribuiti al 100%<br />

- altri cinque mesi al 30%<br />

Tale vincolo trova un’eccezione in relazione al reddito, qualora quello <strong>del</strong><br />

genitore richiedente il congedo (tra il terzo e l’ottavo anno di vita <strong>del</strong> bambino)<br />

sia inferiore a 2,5 volte l’importo minimo di pensione INPS.<br />

I <strong>per</strong>iodo di congedo si possono usufruire anche frazionatamente.<br />

Non sono validi <strong>per</strong> le ferie, la tredicesima e <strong>per</strong> la maturazione <strong>del</strong> diritto<br />

allo stipendio estivo.<br />

Il congedo parentale è sospeso in caso di malattia <strong>del</strong> genitore che lo ha in<br />

godimento.<br />

Malattia bambino<br />

Dopo il compimento <strong>del</strong> primo anno di vita e sino alla conclusione <strong>del</strong><br />

terzo:<br />

- i genitori, alternativamente, hanno diritto annualmente ad un massimo


53<br />

di 30 giorni retribuiti al 100%, computati complessivamente <strong>per</strong> entrambi<br />

i genitori, il resto non retribuito<br />

- nel primo anno di vita le assenze sono retribuite fino a trenta giorni<br />

in alternativa al godimento dei primi trenta giorni di congedo parentale;<br />

qualora i trenta giorni siano già stati usufruiti, <strong>per</strong>mane il diritto<br />

all’astensione, che in tale caso non è retribuita.<br />

Dal terzo anno di vita <strong>del</strong> bambino fino all’ottavo:<br />

- 10 giorni annui non retribuiti, con co<strong>per</strong>tura degli oneri previdenziali<br />

NB !! Ai congedi <strong>per</strong> malattia <strong>del</strong> figlio non si applicano le disposizioni sul controllo <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia <strong>del</strong><br />

lavoratore. La malattia <strong>del</strong> bambino, anche nell’ipotesi <strong>del</strong> ricovero ospedaliero, sospende il decorso<br />

<strong>del</strong> congedo parentale in godimento.<br />

A decorrere dal 1 novembre 2008, i <strong>per</strong>messi <strong>per</strong> malattia <strong>del</strong> bambino sono computati nell’anzianità<br />

di servizio a tutti gli effetti, compresi quelli relativi alla tredicesima mensilità e alle ferie.<br />

C) NORME COMUNI<br />

La lavoratrici madri, entro il primo anno di vita <strong>del</strong> bambino, in alternativa<br />

all’astensione facoltativa, possono chiedere la riduzione di lavoro di 2 ore al<br />

giorno. La riduzione è di 1 ora se l’orario giornaliero di servizio è inferiore<br />

a 6 ore.<br />

Tale diritto si applica, a richiesta <strong>del</strong>le lavoratrici madri, sia al <strong>per</strong>sonale con<br />

contratto a tempo indeterminato, sia la <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo<br />

determinato, nei limiti <strong><strong>del</strong>la</strong> supplenza; la retribuzione è al 100%.<br />

D) NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

• D.lvo 151/2001<br />

• Art. 25 CCPL 2006-09 che modifica l’art.51 CCPL 2002-05<br />

• Art.9 CCPL 21.07.2008<br />

10. TEMPO PARZIALE<br />

Può chiedere la trasformazione <strong>del</strong> rapporto da tempo pieno a tempo parziale,<br />

il <strong>per</strong>sonale con contratto a tempo indeterminato, compreso il <strong>per</strong>sonale<br />

utilizzato in altri compiti <strong>per</strong> motivi di salute e il <strong>per</strong>sonale a qualsiasi<br />

titolo comandato o distaccato presso enti o istituzioni.


54<br />

Tipologie di tempo parziale<br />

Tempo parziale “orizzontale”:<br />

distribuzione <strong>del</strong>l’orario ridotto su tutti i giorni lavorativi.<br />

Tempo parziale “verticale”:<br />

distribuzione <strong>del</strong>l’orario ridotto su alcuni giorni alla settimana (<strong>del</strong> mese,<br />

possibilità non praticabile dai docenti in servizio sulle classi, o di determinati<br />

<strong>per</strong>iodi <strong>del</strong>l’anno).<br />

Tempo parziale biennale (due anni retribuiti al 50% con il primo anno<br />

lavorato a orario completo e il secondo anno a casa) <strong>per</strong> il docente con una<br />

anzianità di servizio di almeno10 anni; questo part-time può essere fruito<br />

una sola volta nel quinquennio.<br />

Articolazione pluriennale <strong>del</strong>l’orario di lavoro: 5 anni all’80% <strong><strong>del</strong>la</strong> retribuzione<br />

con 4 anni di lavoro a orario pieno e 1 anno a casa.<br />

Condizioni<br />

Il numero di part-time “tradizionale” non può su<strong>per</strong>are il 25% <strong>del</strong>le dotazioni<br />

organiche provinciali di ciascun posto, classe di concorso o qualifica<br />

professionale.<br />

L’articolazione pluriennale <strong>del</strong>l’orario non può su<strong>per</strong>are il 5% <strong>del</strong>l’organico<br />

provinciale dei docenti e può essere concesso solo a coloro che hanno almeno<br />

10 anni di anzianità di servizio.<br />

Il part-time biennale può essere concesso solamente al <strong>per</strong>sonale con almeno<br />

dieci anni di anzianità di servizio e valutate le esigenze organizzative.<br />

Riduzione<br />

Per il part-time verticale settimanale e orizzontale, la quantità di riduzione<br />

oraria <strong>del</strong>l’orario di lavoro è scelta dagli interessati, ma deve tener conto<br />

<strong>del</strong>le particolari esigenze di ciascun grado di istruzione, anche in relazione<br />

alle singole classi di concorso a cattedre o posti ed assicurare, <strong>per</strong> ciascun<br />

insegnamento e in ciascuna classe, l’unicità <strong>del</strong> docente.<br />

Per il part-time annuale, sottoposto alla valutazione <strong>del</strong>le esigenze organizzative,<br />

il servizio viene svolto a quadrimestri.<br />

Per il part-time biennale il servizio viene svolto <strong>per</strong> intero in un anno e non<br />

viene svolto nell’anno successivo. Nel caso che il docente si assenti nell’anno<br />

scolastico di servizio <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo su<strong>per</strong>iore a 16 settimane il biennio<br />

si interrompe con ripristino <strong>del</strong> rapporto a tempo pieno.<br />

Per l’articolazione pluriennale <strong>del</strong>l’orario di lavoro, l’anno di riposo può<br />

essere chiesto dal quarto anno scolastico <strong>del</strong> quinquennio in caso di un’an-


55<br />

zianità di servizio di almeno dieci anni; dal terzo in caso di un’anzianità di<br />

almeno quindici anni; dal primo nel caso di un’anzianità di almeno venti<br />

anni.<br />

Ferie<br />

I dipendenti a tempo parziale orizzontale hanno diritto ad un numero di<br />

ferie pari a quello dei lavoratori a tempo pieno.<br />

I dipendenti a tempo parziale verticale hanno diritto ad un numero di giorni<br />

proporzionato ai giorni di lavoro prestati nell’anno scolastico.<br />

I dipendenti a tempo parziale biennale hanno diritto, nell’anno di lavoro, ad<br />

un <strong>per</strong>iodo di ferie pari a quelli a tempo pieno.<br />

I dipendenti con articolazione pluriennale <strong>del</strong>l’orario hanno diritto, nei<br />

quattro anni di servizio, ad un numero di ferie pari a quelli a tempo pieno.<br />

Attività e obblighi di servizio<br />

- l’orario di insegnamento riportato nel contratto individuale<br />

- <strong>per</strong> coloro che nell’anno hanno una riduzione di orario, le attività funzionali<br />

all’insegnamento sono in proporzione all’orario di cattedra, fatto<br />

salvo il diritto di partecipazione agli organi collegiali, anche oltre l’orario<br />

obbligatorio, senza oneri <strong>per</strong> l’amministrazione. Qualora tale partecipazione<br />

sia richiesta dall’amministrazione, essa viene retribuita.<br />

Durata rapporto a tempo parziale<br />

Per la durata di almeno due anni il <strong>per</strong>sonale a tempo parziale verticale e<br />

orizzontale non può richiedere, salvo comprovate esigenze, la cessazione <strong>del</strong><br />

rapporto a tempo parziale.<br />

Le altre due tipologie sono legate alla durata <strong>del</strong>l’articolazione <strong>del</strong> servizio,<br />

ossia due e cinque anni.<br />

Presentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda<br />

La domanda di trasformazione <strong>del</strong> rapporto di lavoro da tempo pieno a<br />

tempo parziale, sottoscritta dall’interessato, deve essere presentata <strong>per</strong> il<br />

tramite <strong>del</strong> dirigente scolastico, al dirigente <strong>del</strong>lo SGRUSF entro una data<br />

fissata dall’amministrazione (di norma il 15 marzo) di ciascun anno scolastico.<br />

Collocamento in pensione e tempo parziale<br />

Il <strong>per</strong>sonale docente con contratto a tempo indeterminato che abbia ma-


56<br />

turato i requisiti di età e di anzianità contributiva necessari <strong>per</strong> il collocamento<br />

in pensione può richiedere il trattamento di pensione di anzianità e,<br />

contemporaneamente, quello conseguente alla trasformazione <strong>del</strong> rapporto<br />

di lavoro a tempo parziale.<br />

Tale <strong>per</strong>sonale ha diritto al mantenimento in servizio presso la sede ultima,<br />

salvo il caso in cui non risulti in soprannumero.<br />

La retribuzione sarà ridotta in misura inversamente proporzionale alla<br />

riduzione <strong>del</strong>l’orario normale di lavoro, tenendo presente il cumulo tra<br />

pensione e retribuzione spettante al dipendente che, a parità di condizioni,<br />

presta servizio a tempo pieno.<br />

NB !! Le trattenute fiscali saranno o<strong>per</strong>ate separatamente dalle due amministrazioni, Provincia e<br />

INPDAP, quindi con una aliquota minore <strong>del</strong> dovuto, <strong>per</strong> cui nel momento <strong><strong>del</strong>la</strong> dichiarazione dei<br />

redditi verrà o<strong>per</strong>ato il conguaglio.<br />

Procedura<br />

1. L’interessato presenta domanda al dirigente <strong>del</strong>lo SGRUFS tramite il<br />

dirigente scolastico entro il 15 marzo (o altra data stabilita e comunicata<br />

dall’amministrazione) eccetto i docenti che chiedono il part-time contestuale<br />

al pensionamento <strong>per</strong> i quali la scadenza <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda è la stessa<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> domanda di pensionamento.<br />

2. Il dirigente <strong>del</strong>lo SGRUSF forma <strong>per</strong> ogni insegnamento, classe di<br />

concorso, due graduatorie; una <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale che ha chiesto il collocamento<br />

a riposo <strong>per</strong> anzianità di servizio, l’altra <strong>per</strong> il restante <strong>per</strong>sonale.<br />

3. Il dirigente <strong>del</strong>lo SGRUSF determina il contingente dei posti a tempo<br />

parziale (fino al 25% <strong><strong>del</strong>la</strong> dotazione organica complessiva a livello<br />

provinciale di <strong>per</strong>sonale a tempo pieno di ciascuna classe di concorso o<br />

di ciascun ruolo).<br />

4. Il dirigente <strong>del</strong>lo SGRUSF convoca gli interessati <strong>per</strong> la firma <strong>del</strong> nuovo<br />

contratto a tempo parziale (anche tramite la <strong>scuola</strong> di servizio).<br />

Normativa di riferimento<br />

• Legge 335/1995<br />

• Om 446/1997<br />

• CM 61/1997<br />

• Art 38 CCPL 2002-05<br />

• Art. 19 CCPL 2006-09 che integra l’art.38 CCPL 2002-05<br />

• Art. 20 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 39 CCPL 2002-05<br />

• Art. 42 CCPL 2006-09


11. ORARIO<br />

57<br />

L’orario di lavoro dei docenti è diviso in attività di insegnamento e attività<br />

funzionali all’insegnamento.<br />

Prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>le lezioni, il dirigente scolastico predispone il piano<br />

annuale <strong>del</strong>le attività e i conseguenti impegni dei docenti e lo propone al<br />

Collegio dei Docenti che lo <strong>del</strong>ibera.<br />

Attività di insegnamento<br />

L’orario di insegnamento si svolge:<br />

- nel <strong>per</strong>iodo <strong>del</strong>le lezioni, fissato dal calendario scolastico;<br />

- in non meno di cinque giorni la settimana. Il giorno libero non è un<br />

diritto ed è considerato lavorativo;<br />

- l’orario settimanale può essere articolato in modo flessibile sulla base di<br />

più settimane con un massimo, di norma, di flessibilità non su<strong>per</strong>iore<br />

a 4 ore. La decisione è presa dal Collegio dei docenti, con il parere dei<br />

consigli di classe interessati e rientra nel progetto di istituto. Ad esempio<br />

nella secondaria si può aumentare l’orario di una materia di una/due<br />

ore in alcune settimane e diminuirlo in altre in modo che il monte ore<br />

annuale non cambi.<br />

Quadro <strong>del</strong>l’orario di insegnamento<br />

Docenti di <strong>scuola</strong> elementare: 22 ore settimanali, nelle quali rientra anche<br />

l’assistenza alla mensa, l’arricchimento <strong>del</strong>l’offerta e le supplenze in caso di<br />

ore residue. Alle 22 ore vanno aggiunte 2 ore da destinarsi, anche in modo<br />

flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica.<br />

Docenti scuole secondaria di primo grado: 18 ore settimanali, nelle quali<br />

rientrano anche l’assistenza alla mensa, l’arricchimento <strong>del</strong>l’offerta e le<br />

supplenze in caso di completamento di orario.<br />

Docenti <strong>scuola</strong> secondaria di secondo grado: 18 ore settimanali, nelle quali<br />

rientrano gli interventi didattici ed educativi e le supplenze in caso di completamento<br />

di orario.<br />

Docenti specialisti di ruolo di lingua straniera <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong> che si<br />

dichiarano disponibili ad espletare tale servizio <strong>per</strong> un quadriennio: 20 ore<br />

settimanali di cui almeno 18 di insegnamento.<br />

Docenti di religione cattolica <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong>: 18 ore frontali, due ore<br />

di programmazione collegiale, due ore a disposizione, due ore <strong>per</strong> attività<br />

funzionali.


58<br />

Docenti di religione cattolica <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> secondaria: 15 ore frontali,<br />

un’ora di programmazione collegiale, un’ora a disposizione, un’ora <strong>per</strong> attività<br />

funzionali.<br />

Le attività di recu<strong>per</strong>o e di arricchimento <strong>del</strong>l’offerta e gli interventi educativi<br />

integrativi sono demandati all’autonoma programmazione di istituto e<br />

sono svolti:<br />

- nella <strong>scuola</strong> <strong>del</strong>l’obbligo <strong>per</strong> lo più nell’orario settimanale, con la possibilità<br />

ovviamente di ore aggiuntive;<br />

- nella secondaria di secondo grado in ore aggiuntive durante l’anno o nei<br />

<strong>per</strong>iodi di sospensione <strong>del</strong>le lezioni previsti dal calendario scolastico.<br />

Completamento di orario<br />

I docenti <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> secondaria assunti a tempo pieno che hanno una<br />

cattedra inferiore alle 18 ore sono tenuti a completare l’orario con spezzoni<br />

orario, interventi integrativi, supplenze, attività para e interscolastiche.<br />

Anche il completamento può essere articolato sulla base di più settimane.<br />

Riduzione ora di lezione<br />

La riduzione <strong>del</strong>l’ora di lezione può derivare:<br />

- da una scelta <strong>del</strong> dirigente scolastico <strong>per</strong> rispondere ad esigenze organizzative<br />

estranee alla didattica;<br />

- da una scelta <strong>del</strong> collegio dei docenti, che <strong>per</strong> questo fa una proposta al<br />

consiglio di istituto, <strong>per</strong> realizzare spazi di flessibilità <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

<strong>del</strong>l’orario didattico.<br />

Nel primo caso è escluso l’obbligo <strong>del</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le frazioni orarie da<br />

parte dei docenti.<br />

Nel secondo caso i docenti devono recu<strong>per</strong>are le frazioni orarie, completando<br />

l’orario d’obbligo con attività <strong>del</strong>iberate dallo stesso collegio dei docenti.<br />

Il contratto stabilisce che ai docenti che rientrano nel secondo caso (ai<br />

quali vengono parificati anche quelli che hanno nel loro orario più di un<br />

rientro pomeridiano e/o serale) venga assegnato un compenso annuo di<br />

710 euro. A quelli rientranti nel primo caso, il compenso verrà assegnato<br />

se, volontariamente, aderiscono alle prestazioni integrative di 16 o 33 ore<br />

annue, a seconda <strong>del</strong>l’entità <strong><strong>del</strong>la</strong> riduzione oraria.<br />

Attività funzionali all’insegnamento<br />

Le attività funzionali sono costituite da ogni impegno inerente alla funzione<br />

docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici.


59<br />

Queste attività possono essere individuali e collegiali.<br />

Le attività individuali, comprendono:<br />

a. la preparazione <strong>del</strong>le lezioni e <strong>del</strong>le esercitazioni<br />

b. la correzione degli elaborati<br />

c. i rapporti individuali con le famiglie<br />

Le attività collegiali, comprendono:<br />

d. il collegio dei docenti e le sue articolazioni, compresa l’attività di<br />

programmazione e verifica di inizio e fine anno e l’informazione alle<br />

famiglie sui risultati degli scrutini: fino a 40 ore annuali<br />

e. i consigli di classe e di interclasse: non più di 40 ore annuali<br />

f. le riunioni <strong>per</strong> scrutini intermedi e finali<br />

g. le riunioni <strong>per</strong> esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla<br />

valutazione.<br />

Le attività relative ai punti a), b), c), f ), g) sono atti dovuti e non hanno un<br />

tempo contrattualmente stabilito.<br />

Le attività relative al punto d) devono essere svolte e qualora il limite<br />

<strong>del</strong>iberato dal collegio docenti venga su<strong>per</strong>ato si può accedere alle ore di<br />

potenziamento formativo (40 ore provinciali) di cui al punto successivo o<br />

essere retribuiti <strong>per</strong> le attività aggiuntive (fondo di istituto). Nell’organizzare<br />

le riunioni occorre assicurare prioritariamente quelle plenarie. Sarebbe<br />

paradossale retribuire tutti i docenti <strong>per</strong> la partecipazione ad un collegio<br />

straordinario che costerebbe troppo al fondo <strong>del</strong>l’istituzione scolastica.<br />

Fissare all’inizio <strong>del</strong>l’anno scolastico il numero <strong>del</strong>le ore di riunioni <strong>del</strong><br />

collegio serve <strong>per</strong> limitare le riunioni plenarie al minimo e <strong>per</strong> l’attività<br />

<strong>del</strong>iberativa. Devono essere invece ampliate le riunioni <strong>del</strong>le varie articolazioni:<br />

commissioni, gruppi, ecc. che preparano i materiali o i documenti da<br />

portare, in termini di proposta, al collegio in sede plenaria <strong>per</strong> la discussione,<br />

la modifica, l’integrazione e la <strong>del</strong>ibera.<br />

Le attività relative al punto e) rientrano in quelle regolate dal punto b),<br />

comma 3, art. 26 CCPL 2202-05 come modificato dall’art. 12 CCPL<br />

2006-09. Per queste attività non vi è un numero di ore uguale <strong>per</strong> tutti,<br />

<strong>per</strong>ché dipendono dall’ordinamento e dal numero di classi di ogni docente.<br />

Il collegio nella sua attività programmatoria iniziale stabilisce finalità e numero<br />

<strong>del</strong>le riunioni nel piano <strong>del</strong>le attività. Nel programmare tali riunioni<br />

occorre tenere conto che i docenti (il contratto parla di docenti con più di<br />

sei classi, <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> questi si è ritenuto che sia possibile, in via teorica, il<br />

su<strong>per</strong>amento <strong>del</strong> limite temporale stabilito) non devono su<strong>per</strong>are 40 ore<br />

annue.


60<br />

Le attività relative al punto c) sono rese secondo le modalità decise dal<br />

consiglio di istituto che <strong>del</strong>ibera sulla base <strong>del</strong>le proposte <strong>del</strong> collegio dei<br />

docenti. Il contratto stabilisce che il Consiglio di Istituto interviene solo<br />

sulle modalità organizzative rispetto alla proposta <strong>del</strong> Collegio dei docenti.<br />

Il contratto, poi, non quantifica l’impegno; chiarisce solo che deve essere<br />

assicurata la concreta accessibilità al servizio.<br />

Attività di potenziamento formativo<br />

Queste attività vengono previste dal comma 4 <strong>del</strong>l’articolo 26 <strong>del</strong> CCPL<br />

2002-05 come modificato dall’art. 12 CCPL 2006-09 e ulteriormente modificato<br />

il 10.2.2009, che prevede un totale di 40 ore <strong>del</strong>iberate nel piano<br />

<strong>del</strong>le attività prioritariamente:<br />

- 20 ore <strong>per</strong> la realizzazione <strong>del</strong> progetto di istituto<br />

- 10 ore <strong>per</strong> supplenze<br />

- 10 ore <strong>per</strong> attività di formazione e aggiornamento su tematiche individuate<br />

dal collegio docenti <strong>per</strong> supportare e qualificare il progetto di<br />

istituto<br />

Il contratto ha lasciato la piena libertà alle scuole autonome di definire i<br />

contenuti di queste ore, prevedendo una proposta di suddivisione e non un<br />

vincolo <strong>per</strong> i collegi dei docenti.<br />

NB !! L’elenco <strong>del</strong>le attività già previste dall’art.39 <strong>del</strong> CCPL 1998-2001, può essere un riferimento.<br />

A seguito <strong>del</strong>le molte segnalazioni ricevute sulle più stravaganti applicazioni<br />

da parte dei dirigenti scolastici <strong>del</strong>le 10 ore di supplenza, la FLC ha<br />

chiesto ed ottenuto la seguente precisazione in sede Apran:<br />

Le 10 ore di supplenza sono obbligatorie e devono essere effettuate nell’arco<br />

<strong>del</strong>l’anno scolastico di riferimento e non possono essere utilizzate <strong>per</strong> lo<br />

svolgimento di altre attività; il collegio docenti, su proposta <strong>del</strong> dirigente<br />

scolastico, può <strong>del</strong>iberare la calendarizzazione di una parte <strong>del</strong>le dieci ore<br />

che si considerano comunque rese; le restanti ore saranno richieste dal<br />

dirigente con un ordine di servizio, tenuto conto <strong><strong>del</strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> docente<br />

presso l’istituzione scolastica e quindi nelle “ore buche” o al termine<br />

<strong>del</strong>l’orario di servizio; il dirigente dovrà aver cura di assegnare equamente<br />

il numero <strong>del</strong>le supplenze ai vari docenti; al termine <strong>del</strong>l’anno scolastico le<br />

eventuali ore non utilizzate sono considerate comunque rese.<br />

Le riunioni <strong>per</strong> le attività funzionali e di potenziamento sono, di norma, convocate<br />

con un preavviso di almeno 5 giorni.


61<br />

Rapporti con le famiglie<br />

Uno di punti più controversi è il rapporto con le famiglie. Infatti il contratto<br />

lo inserisce tra le attività dovute, ma non è quantificato l’impegno.<br />

Inoltre, in un precedente contratto, veniva indicata la possibilità di un suo<br />

potenziamento da far riconoscere all’interno <strong>del</strong>le prestazioni ulteriori<br />

facoltative.<br />

Con il CCPL 2002-05 le prestazioni facoltative sono diventate obbligatorie<br />

e nulla è stato modificato nei confronti dei rapporti con le famiglie<br />

quindi anche la possibilità di continuare ad essere riconosciute come potenziamento<br />

dei rapporti con le famiglie.<br />

Per questa ragione il collegio dei docenti deve, prima di tutto, individuare<br />

le modalità da proporre al consiglio di istituto, affinché il rapporto con<br />

le famiglie possa avvenire in modo da rispettare il dettato contrattuale,<br />

cioè, come stabilisce il c.5 <strong>del</strong>l’art.12 <strong>del</strong> CCPL 2006-2009, assicurarne<br />

l’efficacia, e, successivamente, qualora lo ritenga necessario, potrà anche<br />

individuare le modalità di un suo eventuale potenziamento da inserire nelle<br />

attività <strong>del</strong>l’art.12 <strong>del</strong> CCPL 2006-2009 c.4 lettera a). Ovviamente sarebbe<br />

paradossale che il potenziamento fosse maggiore <strong>del</strong>l’attività dovuta. Alcune<br />

<strong>del</strong>ibere di Collegi docenti che non hanno mantenuto un giusto equilibrio<br />

fra l’attività dovuta e il suo potenziamento hanno messo i sindacati in<br />

difficoltà durante la trattativa.<br />

Attività aggiuntive<br />

Le attività aggiuntive possono essere di insegnamento e/o funzionali all’insegnamento.<br />

Sono svolte oltre l’orario obbligatorio. Sono programmate nel progetto di<br />

istituto, inserite nel piano <strong>del</strong>le attività e consistono nello svolgimento di attività<br />

finalizzate alla qualificazione e all’ampliamento <strong>del</strong>l’offerta formativa.<br />

Le attività aggiuntive funzionali all’insegnamento sono svolte oltre gli obblighi<br />

orari previsti contrattualmente e possono consistere, ad esempio, in:<br />

- progettazione di interventi formativi;<br />

- attività con funzioni di collaborazione alla dirigenza;<br />

- attività di coordinamento <strong>del</strong>l’attività didattica;<br />

- produzione di materiale con particolare riferimento anche a prodotti<br />

informatizzati utili <strong>per</strong> la didattica;<br />

- partecipazione a progetti comunitari, nazionali o locali mirati al miglioramento<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> produttività <strong>del</strong>l’insegnamento e <strong>del</strong> servizio ed al<br />

sostegno ai processi di innovazione;


62<br />

- attività di raccordo tra la <strong>scuola</strong> e mondo <strong>del</strong> lavoro;<br />

- ogni altra attività <strong>del</strong>iberata dal consiglio di istituto nell’ambito <strong>del</strong><br />

progetto di istituto.<br />

Le attività aggiuntive di insegnamento sono svolte oltre gli obblighi orari<br />

previsti contrattualmente e possono consistere in arricchimento <strong>del</strong>l’offerta<br />

e in attività di recu<strong>per</strong>o, comprese quelle legate al su<strong>per</strong>amento dei debiti<br />

scolastici degli alunni <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> secondaria di secondo grado.<br />

Collaborazioni plurime<br />

Su autorizzazione <strong>del</strong> dirigente scolastico, i docenti possono prestare la<br />

propria collaborazione ad altre scuole su progetti <strong>del</strong>iberati dagli organi<br />

collegiali.<br />

Ciò non può comportare esoneri dagli impegni nella <strong>scuola</strong> di titolarità o<br />

di servizio.<br />

Prestazioni professionali<br />

Le scuole, sulla base di un regolamento <strong>del</strong>iberato dagli organi collegiali,<br />

possono prevedere attività didattiche rivolte al pubblico anche di adulti, con<br />

esclusione dei propri alunni (<strong>per</strong> le materie di insegnamento).<br />

Normativa di riferimento<br />

• Art. 25 CCPL 2002-05<br />

• Art. 12 CCPL 2006-09 che modifica l’art.26 CCPL 2002-05<br />

• Art. 27 CCPL 2002-05<br />

• Art. 28 CCPL 2002-05<br />

• Art. 13 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 29 CCPL 2002-05<br />

• Art. 47 CCPL 2002-05<br />

• Art. 48 CCPL 2002-05<br />

• Art. 56 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 103 CCPL 2002-05<br />

• Art. 57 CCPL 2006-09 soppressivo <strong>del</strong>l’art. 104 CCPL 2002-05<br />

• Art. 58 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 105 CCPL 2002-05


12. RETRIBUZIONE<br />

63<br />

Composizione<br />

La struttura <strong><strong>del</strong>la</strong> retribuzione è composta da:<br />

1) trattamento fondamentale (<strong>per</strong> 13 mensilità) costituito da voci:<br />

a) stipendio tabellare, cioè una <strong>del</strong>le sette posizioni stipendiali di cui è<br />

fatta la carriera economica;<br />

b) assegno tabella B (indennità provinciale legale alle 40 ore di potenziamento<br />

formativo).<br />

Una possibile terza voce <strong>del</strong> trattamento fondamentale potrebbero<br />

essere eventuali “assegni ad <strong>per</strong>sonam”, ma sono poco diffusi e legati a<br />

situazioni <strong>del</strong> tutto <strong>per</strong>sonali e particolari.<br />

2) trattamento accessorio:<br />

a) retribuzione professionale docente (<strong>per</strong> 12 mensilità), diversificata su<br />

tre posizioni;<br />

b) assegno <strong>per</strong> il nucleo familiare che spetta a chi ha certe condizioni di<br />

reddito in base alla composizione <strong>del</strong> proprio nucleo familiare;<br />

c) eventuale trattamento accessorio costituito da voci che spettano in<br />

relazione a particolari situazioni (retribuzione ore aggiuntive con il<br />

fondo <strong>del</strong>l’istituzione scolastica, retribuzione <strong>per</strong> le funzioni strumentali,<br />

compenso <strong>per</strong> ore eccedenti e altro);<br />

d) assegno di flessibilità (<strong>per</strong> 10 mensilità).<br />

Stipendio tabellare e progressione di carriera<br />

L’attuale mo<strong>del</strong>lo di carriera economica è stato introdotto dal CCNL 94-<br />

97 ed è avvenuto, <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale già in ruolo, al primo gennaio 1996 in<br />

base all’anzianità che aveva al 31.12.1995. I mesi residui sono stati arrotondati<br />

ad un anno se su<strong>per</strong>avano 6 mesi altrimenti sono stati trascurati.<br />

La carriera è costituita <strong>per</strong> ogni livello da 7 posizioni stipendiali (detti<br />

gradoni):<br />

posizione 1 2 3 4 5 6 7<br />

Anzianità<br />

in anni<br />

0 – 2<br />

(da anni<br />

0 e fino<br />

ad anni 2,<br />

mesi 11 e<br />

giorni 29)<br />

3 – 8<br />

(dopo anni<br />

3 e fino<br />

ad anni 8,<br />

mesi 11 e<br />

giorni 29)<br />

9 – 14<br />

(dopo anni<br />

9 e fino ad<br />

anni 14,<br />

mesi 11 e<br />

giorni 29)<br />

15 – 20<br />

(dopo anni<br />

15 e fino<br />

ad anni 20,<br />

mesi 11 e<br />

giorni 29)<br />

21 – 27<br />

(dopo anni<br />

21 e fino<br />

ad anni 27,<br />

mesi 11 e<br />

giorni 29)<br />

28 – 34<br />

(dopo anni<br />

28 e fino<br />

ad anni 34,<br />

mesi 11 e<br />

giorni 29)<br />

da 35<br />

(dopo anni<br />

35)<br />

<strong>per</strong>manenza 3 6 6 6 7 7


64<br />

Il passaggio da una posizione stipendiale all’altra avviene <strong>per</strong> anzianità. Il<br />

passaggio è ritardato <strong>per</strong> chi riceve la sanzione disciplinare <strong><strong>del</strong>la</strong> sospensione<br />

dal servizio:<br />

> due anni di ritardo, in caso di sospensione dal servizio su<strong>per</strong>iore a un<br />

mese;<br />

> un anno di ritardo, in caso di sospensione dal lavoro di durata fino a un<br />

mese.<br />

Aggiornamento al biennio 2008-09 (firmato il 5 settembre 2008)<br />

Sono stati ottenuti aumenti <strong>del</strong> 1,7% a decorrere dal 1.1.2008 e <strong>del</strong> 3% con<br />

decorrenza 1.7.2008; a partire dal 1° gennaio 2009 gli aumenti sono <strong>del</strong><br />

5%: questi aumenti riguardano le voci tabellari, l’assegno provinciale e la<br />

retribuzione professionale docente (vedi tabella).<br />

Assegno provinciale<br />

Questa voce stipendiale <strong>del</strong> trattamento fondamentale caratterizza lo<br />

stipendio dei docenti <strong><strong>del</strong>la</strong> provincia di Trento. Essa, dal 1 gennaio 2007 è<br />

passata ad € 2.217,00 e a regime dal 1° gennaio 2009 passerà ad € 2.329,68<br />

annue.<br />

Retribuzione professionale docente (Rpd)<br />

Questa voce <strong>del</strong>lo stipendio è stata introdotta <strong>per</strong> la prima volta col contratto<br />

1998-2001 sotto la dizione c.i.a. (compenso individuale accessorio).<br />

Dopo il biennio contrattuale 2000-01 ha cambiato denominazione ed è<br />

stata diversificata in base all’anzianità in tre posizioni:<br />

• da 0 a 14 anni passa da € 164,00 mensili al 31.12.2007, ad € 172,34<br />

mensili a decorrere dal 1.1.2009;<br />

• da 15 a 27 anni passa da € 202,00 mensili al 31.12.2007, ad € 212,27<br />

mensili a decorrere dal 1.1.2009;<br />

• da 28 in poi, passa da € 257,50 mensili al 31.12.2007, ad € 270,59 mensili<br />

a decorrere dal 1.1.2009.<br />

Assegno di flessibilità<br />

Tale compenso, pari a 710 euro mensili <strong>per</strong> 10 mensilità (da settembre a<br />

giugno), è attribuito ai docenti che prestino la loro attività secondo almeno<br />

una <strong>del</strong>le seguenti modalità:<br />

a) una scansione <strong>del</strong>l’ora di lezione, anche con la suddivisione in unità<br />

diverse <strong>del</strong>l’ora cronologica, secondo un progetto didattico e/o organiz-


65<br />

zativo che determini il rispetto <strong>del</strong> completamento <strong>del</strong>l’orario d’obbligo;<br />

b) nel caso di riduzione <strong>per</strong> cause esterna qualora il docente presti 16 o<br />

33 ore di prestazioni integrative (la diversità di quantità oraria dipende<br />

dall’entità <strong><strong>del</strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong>l’ora di lezione) e, comunque, non su<strong>per</strong>iore<br />

al debito orario;<br />

c) qualora nell’orario di insegnamento ci sia più di un rientro pomeridiano<br />

o serale.<br />

Altre indennità<br />

Sono inoltre previste una serie di indennità <strong>per</strong>:<br />

• attività di collaborazione con il dirigente scolastico (art. 36 CCPL<br />

2002-05)<br />

• attività complementari di educazione fisica (art. 45 CCPL 2002-05<br />

integrato da art. 23 CCPL 2006-09)<br />

• equo indennizzo (art. 64 CCPL 2002-05)<br />

• buono pasto (art. 65 CCPL 2002-05)<br />

• viaggi di istruzione e visite guidate (art. 92 CCPL 2002-05)<br />

• indennità di trasferimento d’ufficio (art. 93 CCPL 2002-05)<br />

• servizio su più sedi (art. 53 CCPL 2006-09 che modifica l’art. 94<br />

CCPL 2002-05)<br />

• retribuzione estiva supplenti (art. 54 CCPL 2006-09 che modifica l’art.<br />

95 CCPL 2002-05 )<br />

• docenti <strong>del</strong>le isole linguistiche (art. 97 CCPL 2002-05)<br />

Normativa di riferimento<br />

• Art 28 CCPL 2002-05<br />

• Art. 13 CCPL 2006-09 che modifica l’art.29 CCPL 2002-05<br />

• Parte seconda, Titolo I Capo I CCPL 2002-05<br />

• Parte seconda Titolo I CCPL 2006-09<br />

• Biennio economico 2008-09 <strong>del</strong> 5.9.2008<br />

• Tutti gli articoli citati


66<br />

Allegato<br />

Tabelle stipendiali mensili<br />

(dal 1° gennaio 2009)<br />

Docenti <strong>scuola</strong> a carattere<br />

statale<br />

ANZIANITÀ STIPENDIO RPD<br />

Docenti <strong>scuola</strong> <strong>primaria</strong><br />

ASSEGNO<br />

PROV.<br />

TOTALE 1<br />

FLESSIBILITÀ<br />

(10 mensilità)<br />

TOTALE 2<br />

(con<br />

flessibilità)<br />

Da 0 a 2 1629,6 172,34 194,14 1996,08 71 2067,08<br />

Da 3 a 8 1673,62 172,34 194,14 2040,1 71 2111,1<br />

Da 9 a 14 1809,2 172,34 194,14 2175,68 71 2246,68<br />

Da 15 a 20 1967,57 212,27 194,14 2373,98 71 2444,98<br />

Da 21 a 27 2121,26 212,27 194,14 2527,67 71 2598,67<br />

Da 28 a 34 2272,9 270,59 194,14 2737,63 71 2808,63<br />

Da 35 2385,84 270,59 194,14 2850,57 71 2921,57<br />

Docenti <strong>scuola</strong> secondaria 1° grado<br />

ANZIANITÀ STIPENDIO RPD<br />

ASSEGNO<br />

PROV.<br />

TOTALE 1<br />

FLESSIBILITÀ<br />

(10 mensilità)<br />

TOTALE 2<br />

(con<br />

flessibilità)<br />

Da 0 a 2 1768,64 172,34 194,14 2135,12 71 2206,12<br />

Da 3 a 8 1817,47 172,34 194,14 2183,95 71 2254,95<br />

Da 9 a 14 1977,06 172,34 194,14 2343,57 71 2414,57<br />

Da 15 a 20 2160,78 212,27 194,14 2567,19 71 2638,19<br />

Da 21 a 27 2339,18 212,27 194,14 2745,59 71 2816,59<br />

Da 28 a 34 2514,17 270,59 194,14 2978,9 71 3049,9<br />

Da 35 2643,88 270,59 194,14 2978,9 71 3179,61


67<br />

Docenti <strong>scuola</strong> secondaria 2° grado: diplomati<br />

ANZIANITÀ STIPENDIO RPD<br />

ASSEGNO<br />

PROV.<br />

TOTALE 1<br />

FLESSIBILITÀ<br />

(10 mensilità)<br />

TOTALE 2<br />

(con<br />

flessibilità)<br />

Da 0 a 2 1629,6 172,34 194,14 1996,08 71 2067,08<br />

Da 3 a 8 1673,62 172,34 194,14 2040,1 71 2111,1<br />

Da 9 a 14 1809,2 172,34 194,14 2175,68 71 2246,68<br />

Da 15 a 20 1967,57 212,27 194,14 2373,98 71 2444,98<br />

Da 21 a 27 2196,73 212,27 194,14 2603,14 71 2674,14<br />

Da 28 a 34 2347,11 270,59 194,14 2811,84 71 2882,84<br />

Da 35 2461,35 270,59 194,14 2926,08 71 2997,08<br />

Docenti <strong>scuola</strong> secondaria 2° grado: laureati<br />

ANZIANITÀ STIPENDIO RPD<br />

ASSEGNO<br />

PROV.<br />

TOTALE 1<br />

FLESSIBILITÀ<br />

(10 mensilità)<br />

TOTALE 2<br />

(con<br />

flessibilità)<br />

Da 0 a 2 1768,64 172,34 194,14 2135,12 71 2206,12<br />

Da 3 a 8 1868,84 172,34 194,14 2235,32 71 2306,32<br />

Da 9 a 14 2029,16 172,34 194,14 2395,64 71 2466,64<br />

Da 15 a 20 2226,93 212,27 194,14 2633,34 71 2704,34<br />

Da 21 a 27 2478,84 212,27 194,14 2885,25 71 2956,25<br />

Da 28 a 34 2643,88 270,59 194,14 3108,61 71 3179,61<br />

Da 35 2775,44 270,59 194,14 3240,17 71 3311,17


Appunti<br />

69


CASA<br />

MIA<br />

SERVIZI FISCALI APERTI TUTTO L’ANNO<br />

730 UNICO ICI RED ISEE/ICEF SUCCESSIONI COLF-BADANTI<br />

PER APPUNTAMENTI E INFORMAZIONI<br />

I CENTRI CAAF <strong>CGIL</strong> APERTI TUTTO L’ANNO<br />

caaf@cgil.tn.it<br />

Tel. 848.00.16.08*/199.24.30.30**<br />

*al costo di una telefonata urbana, escluso cellulari / **al costo di 14 centesimi al minuto<br />

SEDI IN PROVINCIA DI TRENTO<br />

Sede Direzionale<br />

via Giusti, 49<br />

Tel 0461 924988<br />

Sede Principale<br />

via Muredei, 8<br />

Tel 0461 303997<br />

Trento Nord<br />

via Lunelli, 9<br />

Tel 0461 428588<br />

Trento Centro<br />

via Roma, 35<br />

Tel 0461 221768<br />

Mezzolombardo<br />

via Roma, 6<br />

Tel 0461 604466<br />

Rovereto<br />

(con recapito a Brentonico e Folgaria)<br />

via Maioliche, 57/H<br />

Tel 0464 421327<br />

www.caaf.it<br />

800 730 740<br />

Ala<br />

via C. Battisti, 3<br />

Tel 0464 674234<br />

Riva <strong>del</strong> Garda<br />

viale Canella, 3<br />

Tel 0464 557773<br />

Arco<br />

viale <strong>del</strong>le Palme, 3<br />

Tel 0464 518111<br />

Riva <strong>del</strong> Garda/Arco<br />

(con recapito a Bezzecca)<br />

Loc. S.Tommaso<br />

Tel 0464 552121<br />

Tione di Trento (con recapito a Ponte Arche)<br />

via Roma, 17/A<br />

Tel 0465 324942<br />

Storo (con recapito a Condino)<br />

via Roma, 41/B<br />

Tel 0465 680598<br />

Pergine Valsugana<br />

via Pennella, 92<br />

Tel 0461 533025<br />

Borgo Valsugana<br />

via <strong>per</strong> Telve, 2/B<br />

Tel 0461 753450<br />

Levico Terme<br />

via Marconi, 52<br />

Tel 0461 706712<br />

Cles<br />

via Degas<strong>per</strong>i, 10<br />

Tel 0463 421088<br />

Malè<br />

c/o Municipio - Piazza Regina Elena<br />

Tel 0463 901796<br />

Cavalese<br />

(con recapito a Pozza di Fassa)<br />

via Pasquai, 20<br />

Tel 0462 230507<br />

Tonadico<br />

via U. Scopoli, 17<br />

Tel 0439 763207<br />

nordest


PERCHÉ<br />

ISCRIVERSI<br />

ALLA FLC <strong>CGIL</strong><br />

❭❭<br />

crescita<br />

❭❭<br />

vengono<br />

Iscriversi alla FLC <strong>CGIL</strong> significa partecipare attivamente<br />

alla vita <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> e impegnarsi in modo concreto <strong>per</strong><br />

affermare il valore <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>scuola</strong> pubblica come servizio alla<br />

formativa e sociale dei cittadini.<br />

La FLC <strong>CGIL</strong>, nelle trattative sindacali con líAmministrazione scolastica e nei rapporti con<br />

la categoria professionale dei docenti, o<strong>per</strong>a in base al principio <strong><strong>del</strong>la</strong> solidariet‡, contro<br />

le tendenze egoistiche e di casta che si affermano nella nostra societ‡.<br />

La strategia dei diritti Ë líobiettivo <strong>per</strong> il quale, secondo la <strong>CGIL</strong>, nella nostra societ‡ tutti<br />

i cittadini dovrebbero poter godere di alcuni fondamentali diritti, come il diritto al lavoro,<br />

allíistruzione, alla cultura, alla salute, alla maternit‡ e alla paternit‡, a una pensione che<br />

consenta di vivere con dignit‡, a un lavoro non alienante e s<strong>per</strong>sonalizzante.<br />

Líaffermazione di questi principi dentro e fuori i luoghi di lavoro Ë líobiettivo di fondo<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>CGIL</strong>.<br />

L’iscrizione alla FLC <strong>CGIL</strong> <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong> <strong>per</strong>mette di ricevere<br />

informazioni locali e nazionali attraverso il giornalino degli<br />

iscritti che viene recapitato a domicilio e le newsletter che<br />

inviate <strong>per</strong> posta elettronica.<br />

Inoltre garantisce due polizze assicurative <strong>per</strong>:<br />

• responsabilit‡ civile<br />

• ricovero ospedaliero <strong>per</strong> infortunio<br />

❭❭<br />

La FLC <strong>CGIL</strong> offre anche un servizio di consulenza:<br />

a Trento, in via Muredei, 8<br />

dal lunedì al venerdì ore 9-12 e 15-18 (tel 0461 303958/9)<br />

a Rovereto in via Maioliche, il venerdì ore 9-12 e 15-18 (tel 0464 401979)<br />

e <strong>per</strong> posta elettronica all’indirizzo: flc@cgli.tn.it<br />

Altri recapiti vengono attivati durante líanno presso gli uffici <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>CGIL</strong> di Riva d/G, Cavalese,<br />

Tione. Anche i <strong>del</strong>egati <strong><strong>del</strong>la</strong> FLC <strong>CGIL</strong>, presenti in numerosi istituti scolastici, possono<br />

essere un utile e prezioso riferimento.<br />

Per ulteriori informazioni<br />

sui servizi offerti consultare i siti web:<br />

www.flcgil.it - www.cgil.tn.it

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