A
Comunicazione
Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno quarto - numero 4 - DICEMBRE 2010
Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna
2
Sommario
Premio speciale a Agenzia delle Entrate,
Università di Bologna e Comune di Bologna
Segnalazione di eccellenza nella IX
edizione del Premio Filippo Basile
“Prendi i soldi e scappa”, primo cortometraggio
sull’Agenzia delle Entrate
SOMMARIO
Giovanna Bonarini
“commento di fine carriera”
Il frastornante passaggio ad un nuovo ciclo di vita
Direzioni Provinciali obbligate a valutare lo stress da
lavoro correlato
A Bologna “la manovra estiva” e le principali novità
fiscali
Fisco leggero per la prima casa...ma attenzione a non
perdere le agevolazioni
Fai la differenza
Dalle pratiche alle “Best Practice”
La Direzione Regionale a “Casa dolce casa”
su Telesanterno e Telecentro
Nel 2010 ottimi risultati e nuove
iniziative per il progetto “Fisco e scuola”
Fisco e scuola a Pavullo
E la scuola c’è
Scuola primaria Marconi di Spilamberto
Un’ungherese a Bologna…cioè Programma Fiscalis
COMUNICAZIONE
Registrazione Tribunale di Bologna
n. 7734 del 19.02.2007
Anno quarto - numero 4
Dicembre 2010
Legale Rappresentante
Antonino Gentile
Direttore Responsabile
Biagio Cunsolo
Coordinatore Editoriale
Vincenzo Possemato
Responsabile Progetto Grafico
Giorgio Bertuzzi
Foto
Biagio Cunsolo
Giovanna Zannini
Stampa
In proprio
redattori:
Pierluigi De Rosa, Simone Mirasolo,
Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini,
Giovanna Zannini
per questo numero
si ringrazia:
Marilena Biolchini, Giovanna Bonarini
Giancarlo Cagnani, Berardino De Simone,
Maria Cristina Garuti, Eva Gubacsi,
Milvia Guidetti, Giancarlo Iseppi,
Aldo La Mendola, Carmela Pelosi,
Anita Pezzetti, Donatella Pierleoni,
Giovanna Regina, Wanda Rabacchi
L’Ufficio Amministrazione
del Personale della DRER
L’Ufficio Fiscalità Generale della DRER
Contenzioso Tributario
3
Al personale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna
Gentili colleghe e colleghi,
in questi giorni che precedono il periodo natalizio mi è gradito rivolgervi un cordiale saluto insieme ai
miei migliori auguri di buone feste per tutti voi e le vostre famiglie.
Oggi la nostra Agenzia è una solida realtà istituzionale, attenta a rispondere alle esigenze dei singoli contribuenti
e della collettività.
Le vostre professionalità, lo spirito di servizio, il senso dello Stato e la volontà di migliorare costituiscono
una risorsa che ci ha già permesso di raggiungere rilevanti risultati e di realizzare un importante progetto
di riforma e che ci permetterà di affrontare una nuova fase di crescita.
Nei primi mesi dell’anno abbiamo concluso, primi in Italia, la prima fase della riorganizzazione, quella
d’impatto, che ha visto i nostri 25 uffici locali diventare Direzioni Provinciali. Ora è iniziata la fase di
stabilizzazione, fase in cui dobbiamo essere capaci di migliorare dall’interno il modello organizzativo e di
svilupparne le potenzialità.
Sul fronte dei controlli, la specializzazione per aree contribuirà a migliorare la qualità degli accertamenti
e delle verifiche purché accompagnata da una programmazione che sappia coniugare un’attenta selezione
dei soggetti con una puntuale rivisitazione delle scelte sulla base del feedback di adesioni e ricorsi, nella
consapevolezza che solo analisi mirate del territorio e dei distinti settori economici possono garantire la
proficuità e l’efficienza dei controlli.
Per i servizi, occorre incentivare sempre più l’uso delle nuove tecnologie da parte dei professionisti e dei
singoli utenti e migliorare l’organizzazione del lavoro e gli applicativi di supporto.
Il ruolo e il governo della nuova struttura organizzativa che è l’Ufficio territoriale sarà oggetto di un workshop
che organizzeremo con le direzioni centrali e regionali nel prossimo anno.
In un momento in cui è forte l’attenzione della
pubblica opinione sull’efficienza della PA, la nostra
Agenzia rappresenta, con orgoglio, un punto
di riferimento certo e ogni sforzo sarà da me
assicurato per favorire lo sviluppo di tutti voi e
garantire i giusti riconoscimenti ai migliori.
Rivolgo a tutti voi un sincero apprezzamento
per i risultati che avete raggiunto con il vostro
lavoro ed ancora sinceri auguri per un sereno
Natale e un felice nuovo Anno.
Antonino Gentile
2010
Comunicazione
4
Premio speciale
a Agenzia delle Entrate,
Università di Bologna e Comune di Bologna
Biagio
Cunsolo
PRIMO PIANO
Ancora un premio speciale per
l’Agenzia delle Entrate Emilia-
Romagna, questa volta è toccato
allo spot “Registra il contratto di
affitto, essere in regola non è mai
stato così facile! “
Una Menzione Speciale riconosciuta
dalla Giuria del Premio
nazionale “La Pa che si vede - la
tv che parla con te” per lo spot
che promuove lo Sportello Registrazione
Affitti istituito dalla
Direzione Regionale Emilia-
Romagna in collaborazione con
l’Università di Bologna e il Comune
di Bologna.
Alla consegna del premio hanno
presenziato, per l’Agenzia
delle Entrate i coordinatori del
progetto, Pierluigi De Rosa e
Antonella Pellegrino.
Lo spot realizzato da Codec.tv,
la web tv del Progetto
Giovani del Comune di
Bologna, è stato selezionato
tra gli oltre 200 prodotti
candidati al premio nazionale
indetto dal Formez
su iniziativa del Ministero
per la Pubblica Amministrazione
e l’Innovazione in
collaborazione con l’Ordine
dei Giornalisti.
La Giuria si è così espressa;
“menzione speciale a questo video
che in forma di spot ha saputo
proporre una soluzione reale,
un servizio della Pa, al problema
dell’evasione fiscale nel settore
abitativo. E’ stata apprezzata
inoltre la collaborazione tra i diversi
Enti impegnati per attivare
il servizio. Complessivamente, il
video risulta veloce e il messaggio
raggiunge immediatamente
il target principale, i giovani”.
Il video è l’elemento chiave della
campagna di comunicazione
che ha accompagnato l’apertura
dello sportello dedicato
agli studenti universitari
che devono registrare
il contratto di affitto,
nel cuore della cittadella
universitaria di Bologna.
Scopo del nuovo
servizio, attivo a
pieno regime dallo scorso mese
di settembre, è rimuovere le barriere
di accesso al servizio di registrazione
(difficoltà di compilazione
dei modelli, necessità di
recarsi in un Ufficio dell’Agenzia),
rafforzare i benefici
per gli studenti
(risparmio di
tempo, accesso
alle
agevolazioni
fiscali) e
prevenire
l’evasione
fiscale nel
settore abitativo.
5
Lo sportello fornisce informazione
e consulenza fiscale sui
contratti di locazione, ma soprattutto
offre la possibilità di
registrare il contratto di affitto,
grazie alla presenza di un funzionario
dell’Agenzia delle Entrate
– Direzione Provinciale
di Bologna. Finora i contratti
registrati sono stati 60, mentre
i contatti hanno superato quota
250. Variegata la tipologia
di utenti che si sono rivolti allo
sportello: nella maggior parte
dei casi studenti fuori sede, ma
anche genitori e proprietari in
procinto di cedere in affitto il
proprio appartamento.
Auguri
“Il traguardo raggiunto, che si
aggiunge al secondo posto ottenuto
nella scorsa edizione del
Premio con il video Chi evade
tassa il tuo futuro, testimonia la
vocazione alla comunicazione
integrata della Direzione Regionale
Emilia-Romagna, una
comunicazione in grado di accompagnare
le attività istituzionali
con strumenti innovativi
– dichiara il Direttore Regionale,
Antonino Gentile. D’altro
canto, ad essere premiata non è
solo l’ottima qualità del video,
ma anche la strategicità del servizio
erogato. Facilità di accesso
al servizio, benefici fiscali per chi
ha un contratto di affitto in regola,
prevenzione dell’evasione
fiscale nel settore abitativo sono
i fattori che hanno determinato
il successo dell’intero progetto.
Auguri
Ma soprattutto, a vincere è l’idea
di coinvolgere gli studenti
nell’assunzione di responsabilità
che l’essere cittadini comporta”.
La Redazione
2010
Comunicazione
PRIMO PIANO
6
Prendi i soldi e scappa
La Direzione Regionale dell’Emilia Romagna realizza il primo cortometraggio sull’Agenzia
delle Entrate insieme al DAMS di Bologna
Giorgio
Bertuzzi
PRIMO PIANO
Un cortometraggio sul tema dell’evasione
fiscale sarà il prodotto finale
del nuovo laboratorio formativo organizzato
dall’Agenzia delle Entrate
Emilia-Romagna in collaborazione
con il DAMS, il corso di laurea in
Discipline delle Arti, della Musica
e dello Spettacolo dell’Università di
Bologna.
Il laboratorio, iniziato il mese scorso,
è coordinato dai due funzionari
“comunicatori” della Direzione Regionale,
Pierluigi De Rosa e Simone
Mirasolo, che insieme al tecnicoregista
Stefano Orro, guideranno
un gruppo di 12 studenti, registi in
erba, alle prese con le tematiche del
fisco.
Dopo una serie di incontri, in cui
si parlerà dell’evasione fiscale, delle
sue sfaccettature italiane, della
mission e delle azioni realizzate da
parte dell’Agenzia delle Entrate
per contrastarla, i giovani registi
realizzeranno il cortometraggio. Si
occuperanno, in particolare, dell’ideazione
del soggetto, della stesura
della sceneggiatura, dell’individuazione
del setting, del casting degli
attori, delle riprese e del montaggio.
Un progetto ambizioso che ha il
fine ultimo di comunicare una “rappresentazione
visiva” dell’Agenzia
delle Entrate, della sua vision istituzionale,
per far conoscere, attraverso
canali e strumenti non “convenzionali”,
ma di sicuro impatto, l’utilità
del lavoro svolto dalla nostra
amministrazione.
La partnership istituzionale con
l’Università di Bologna mediante
lo strumento del laboratorio for-
mativo è ormai giunta al terzo anno
consecutivo: una collaborazione
positiva che ha permesso all’Agenzia
delle Entrate di “arricchirsi” con
nuove competenze specialistiche e
agli studenti di sviluppare le proprie
conoscenze teoriche, realizzando
progetti concreti. Nel 2009
il laboratorio organizzato con il
corso di laurea in Comunicazione
Pubblica e Sociale si è aggiudicato
il secondo premio assoluto nel concorso
La PA che si vede, con il video
promozionale “Chi evade tassa il
tuo futuro”.
Il primo ciak del laboratorio “Prendi
i soldi e scappa” è previsto per la
prossima settimana; il cortometraggio
sarà finito entro la fine del mese.
Sperando in un nuovo successo.
7
Come andare a ritirare un premio...
L’Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo della Direzione Regionale Emilia-Romagna
si è aggiudicato la segnalazione di eccellenza nella IX edizione del Premio Filippo
Basile, concorso organizzato dall’Associazione Italiana Formatori per valorizzare
le migliori esperienze formative realizzate dalle pubbliche amministrazioni. Il progetto
segnalato è “Entrate nel merito: un progetto di partnership tra Agenzia delle Entrate e
licei scientifici”, che nel 2010 ha coinvolto i licei bolognesi Copernico, Fermi e Sabin
È giovedì mattina, io e la
mia capo ufficio Anita
Pezzetti siamo in stazione
in attesa di salire sul treno.
La destinazione è Perugia,
dove oggi e domani, 28 e
29 ottobre, si svolgerà il 7°
Convegno AIF Pubblica
Amministrazione. Per arrivare
in questa bella città
dovremo cambiare ben tre
treni. In attesa dell’ultimo,
che partirà tra più di un’ora,
siamo a Terontola ed è
ora di pranzo: ci gustiamo
un buon panino col prosciutto
tagliato a mano,
come una volta, sedute su una panchina
al sole. È una bellissima giornata
e dopo la piacevole pausa pranzo
si riparte. Finalmente arrivate a
Perugia, ci avviamo verso il centro
città, dove a Palazzo Donini si svolge
la prima parte del convegno.
L’AIF, Associazione Italiana Formatori,
riunisce gli esperti di apprendimento
degli adulti con lo scopo di
favorire la conoscenza e quindi la
crescita personale e professionale.
Il convegno AIF PA è l’evento nazionale
che viene proposto annualmente,
durante il quale ci sarà la
premiazione della IX edizione del
Premio Basile, con la consegna dei
riconoscimenti alle Amministrazioni
che si sono distinte nel campo
della formazione. Il Premio Basile
vuole così premiare, valorizzare e
diffondere le migliori esperienze
formative realizzate dalle Pubbliche
Amministrazioni.
Il nostro Ufficio Formazione, comunicazione
e sviluppo ha partecipato
quest’anno con “entrate nel
merito: un progetto di partnership
tra Agenzia delle Entrate e Licei
Scientifici”, che si propone di educare
le giovani generazioni alla
legalità fiscale e alla cultura della
valutazione attraverso uno stage lavorativo.
Per lo sviluppo e la realizzazione
di questa iniziativa l’Agenzia
delle Entrate Emilia-Romagna
ha collaborato con la Provincia di
Bologna e 3 licei scientifici di Bologna,
Copernico, Righi e Sabin. Gli
allievi hanno partecipato a stage
presso i nostri uffici, dove sono stati
accompagnati in questa esperienza
da alcuni colleghi individuati come
tutor.
È venerdì mattina e a Palazzo dei
Priori, nella bellissima
Sala dei Notari, ha inizio
il Convegno. Dopo i saluti
di apertura delle Autorità
locali, si prosegue con gli
interventi riguardanti la
formazione e la riforma
della PA. Infine, le considerazione
conclusive del
Presidente nazionale AIF
Pier Sergio Caltabiano
sulle prospettive di sviluppo
della formazione a
fronte della crisi in atto.
La cerimonia di premiazione
del Premio Basile ha
inizio con le testimonianze
delle Amministrazioni prime
classificate.
Il nostro progetto si aggiudica una
segnalazione d’eccellenza e il riconoscimento
dell’AIF corona un apprezzamento
già espresso dai Presidi
degli Istituti scolastici coinvolti,
che hanno considerato la formazione
nella nostra amministrazione
un’esperienza ricca, stimolante e
fortemente innovativa. Anche i 69
ragazzi partecipanti hanno espresso
giudizi lusinghieri per lo stage,
che ha consentito loro di accrescere
il proprio bagaglio di conoscenze
all’interno della nostra organizzazione
improntata alla legalità e al
servizio dei cittadini.
Terminate le premiazioni si riparte
per Bologna, con la forte motivazione
che l’anno prossimo si farà di
tutto per vincere un primo premio
assoluto!
Milvia
Guidetti
PRIMO PIANO
2010
Comunicazione
8
Giovanna Bonarini
“commento di fine carriera”
Ex Direttore del Centro di Servizio di Bologna, Capo Settore Gestione Risorse, Presidente
del Comitato Paritetico sul fenomeno del Mobbing e Componente del Comitato Pari
Opportunità
Giovanna
Bonarini
NOTIZIE
Biagio Cunsolo mi ha proposto
”un’intervista di fine carriera” e già
la definizione mi ha inquietato.
Non sono appassionata di
bilanci – non è un caso se mi
occupo, con soddisfazione,
di gestione delle risorse – e
preferisco pensare a cosa farò
domani piuttosto che rivivere
i ricordi di più di trent’anni di
amministrazione – non tutti indimenticabili!
Quanto agli “aneddoti” che Biagio
mi chiede di raccontare, preferisco
glissare anche perché non
potrei scrivere “qualsiasi riferimento
a persone reali è puramente casuale”.
Ma non voglio deludere il nostro
direttore responsabile della rivista
proprio ora che lascio l’Agenzia e
quindi ho scritto un breve “commento”
di fine carriera seguendo la
traccia delle sue domande.
Sono entrata nell’Amministrazione
Finanziaria – come molti – del
tutto casualmente. Mi è piaciuto
e mi ha interessato il lavoro svolto
nei primi anni di carriera, quello di
verificatore fiscale, ma i miei studi
di organizzazione e le mie attitudini
erano indirizzate a mansioni diverse.
Per questo motivo ho colto, con
entusiasmo, l’occasione che mi ha
fornito l’istituzione del Centro di
Servizio delle imposte dirette, dove
ho subito immaginato che le mie
competenze organizzative e manageriali
avrebbero potuto meglio
esprimersi. Ed è stato proprio così:
l’esperienza più interessante, più
stimolante, più ricca di soddisfazioni
della mia carriera è stata – senza
alcun dubbio – quella di Direttore
del Centro di Servizio.
Guardando oggi a quel periodo
di lavoro mi piace evidenziare che
il Centro di Servizio è stato una
straordinaria palestra formativa per
i tanti giovani che hanno iniziato il
loro percorso lavorativo nell’Amministrazione
proprio da lì e che
hanno poi trasferito le competenze
e la professionalità acquisite negli
Uffici dell’Agenzia di tutta la regione.
Quell’esperienza ha rafforzato la
mia convinzione che la gestione
delle risorse umane sia l’aspetto
fondamentale da curare in qualsiasi
struttura organizzativa, tanto più in
una dalle rilevanti dimensioni come
l’Agenzia.
Non posso negare che dal momento
in cui sono entrata in Amministrazione
sia stata realizzata una profonda
trasformazione culturale al suo
interno, ma trovo che tuttora non
venga attribuito alle politiche del
personale il peso che meriterebbero.
“Cosa manca all’Agenzia per il salto
di qualità” mi chiede Biagio. Ecco
cosa manca: una coerente politica
gestionale che dia seriamente valore
al “merito”. Parola che non può essere
solo uno slogan buono per ogni occasione,
ma considerazione e gratificazione
reali ai tanti (e non a tutti)
che lavorano con serietà, professionalità,
passione indipendentemente
dall’ambito in cui si impegnano, che
si tratti del contrasto all’evasione, dei
servizi all’utenza o delle attività di
coordinamento e gestionali.
Un altro aspetto che all’interno
della nostra organizzazione ha
molti margini di miglioramento è
quello che riguarda il rispetto delle
pari opportunità. Nonostante l’esistenza
e l’attività del Comitato pari
opportunità di livello nazionale e di
quelli di livello regionale, nonostante
l’evolversi della legislazione di rango
europeo e nazionale, e le direttive
sempre più frequenti sulle misure
dirette a rimuovere nelle Pubbliche
Amministrazioni discriminazioni e
a valorizzare le competenze di tutti i
lavoratori, donne o uomini che siano,
manca in Agenzia – come, peraltro,
nella maggior parte dei contesti organizzativi,
una reale cultura delle
pari opportunità.
I dati che ogni anno il Presidente
del Comitato Nazionale trasmette
alla Direzione Centrale del Personale
sono scoraggianti. Nell’ultima
relazione si legge che le donne
sono presenza maggioritaria, e
9
che vi è sostanziale parità numerica
tra personale laureato
maschile e personale laureato
femminile, ma tra i dirigenti le
donne sono meno del 30%. La
differenza diventa ancora più
marcata quando si considera il
numero dei dirigenti generali.
Naturalmente tutto questo si
traduce in retribuzioni complessive
inferiori per le donne
(dato che per l’Emilia Romagna
è stato constatato nell’ultima
rilevazione effettuata).
Sono dati che non hanno bisogno
di commenti, anche perché
nella mia esperienza personale
e in quella di tante altre lavoratrici
che ho conosciuto c’è stata
l’evidenza di preferenze date, al
momento dell’attribuzione di
incarichi di qualsiasi tipo che
comportassero acquisizione di
titoli o particolari trattamenti
salariali, a personale di sesso maschile
di uguale valore di quello
di sesso femminile concorrente
per la medesima posizione.
Anche se non sono ottimista,
auguro a tutte le colleghe giovani
di riuscire a vedere nella nostra
amministrazione il cambiamento
della cultura organizzativa in
un’ottica di genere.
“Cosa lascia a malincuore” mi
chiede Biagio. Le persone, naturalmente!
Donne e uomini che
ho incrociato nel lavoro e con cui
ho collaborato con soddisfazione
(spero reciproca) e talvolta
con entusiasmo. Mi considero
molto fortunata, perché ho avuto
collaboratori con cui è stato
un vero e proprio piacere affrontare
incarichi specifici e attività
particolarmente impegnative che
mi sono state affidate ed è solo
grazie a coloro che - per più o
meno lunghi periodi – hanno
condiviso e affiancato il mio
percorso lavorativo, che posso
considerarmi soddisfatta del
lavoro fatto.
poter alfin riuscire a rider ironici e spensierati
anche allorquando uno scuro pensier
ci renderà disperati
Parlare di una persona che tutti conoscono e stimano, proprio per la sua
autorevolezza e per le innegabili doti di professionalità e di competenza
che possiede, comporta il rischio fortissimo di scadere nella banalità e
nell’ovvio, cosa poco gradita a chi scrive e sicuramente ancor meno gradita
alla protagonista di queste righe.
Così preferiamo provare a raccontare come questo “capo”, dall’aspetto un
po’ austero (all’apparenza), abbia offerto a chi ha avuto l’opportunità di
stare a suo stretto contatto un’immagine autentica, molto diversa da quella
presente nell’immaginario collettivo.
Si può dire che La conoscemmo che i numeri dava a tutto spiano
lassù con il Direttore all’ultimo piano
E noi che non volevamo certo esserle da meno
ne davamo ancora di più, meglio se in un battibaleno!
China sui prospetti degli uffici i più disparati
la vedevam controllare che gli obiettivi mai fossero dimenticati
Motivo suo d’orgoglio era la statura che su tutti svettava
eppur di essere sovrana di uno “statino” non disdegnava
Monitorare e pianificare il lavoro del collega irrequieto e novizio
ecco ciò che le si presentò entrando all’allora Centro di Servizio
Fu questo un mondo sì fuori dagli schemi eppur assai produttivo
Proprio quel che era anche in Lei il suo tratto distintivo
Con Lei si è lavorato sodo, perché Lei era la prima a farlo, e per chi la
affiancava veniva naturale fare lo stesso. Mentre si lavorava si imparava,
si cresceva, talvolta ci si angosciava ma sempre si viveva accanto ad una
persona che la sua presenza mai negava, non facendoti mai mancare il suo
supporto, il suo appoggio.
Naturale schiettezza lealtà e diligenza
ecco quel che sempre fu per Lei la dirigenza
Rosso qualche volta vedemmo il suo incarnito
quando troppo stretto un incarico addosso le avevan cucito
La sua memoria formidabile ha fatto sì che più volte si invertissero le
parti: eravamo noi a ricorrere a Lei per ricostruire situazioni, trovare cose,
farsi dare una mano: per un capo che sembrava tanto severo non è cosa
trascurabile davvero!
Di fiori donna poteva non esser creduta
eppur a carte scoperte giocar l’abbiam sempre veduta
E di apprezzare un buon bouquet abbiam conosciuto il suo gusto raffinato
non solo per odorar floreali omaggi ma per deliziare soprattutto il palato
Sapeva ascoltare e prendere a cuore le situazioni, senza clamore, con
un’umanità autentica che sfuggiva la forma e privilegiava la sostanza.
Ed allora un’allegra risata col tempo sempre più spesso da Lei abbiam udita
segno che sulle contorte congetture finalmente vinceva la vita
Questo vorremmo tener quale suo insegnamento:
poter alfin riuscire a rider ironici e spensierati
anche allorquando uno scuro pensier ci renderà disperati
I collaboratori
NOTIZIE
2010
Comunicazione
10
Lettera ad una collega che va in pensione
Vincenzo Possemato scrive alla dott.ssa Carmela Pelosi, Capo Ufficio Audit e sicurezza,
che dal 28 novembre è andata in pensione.
Vincenzo
Possemato
Cara Lilli,
permettimi di scriverti due righe
ora che sei andata in pensione e non
avrò più la fortuna di lavorare e di
confrontarmi con te.
Sono sicuro che, fosse dipeso esclusivamente
da te, non saresti “scesa
dal treno” ma, con il tuo fare sicuro,
avresti continuato la corsa nella
“carrozza di testa”.
In questi 13 anni insieme ho apprezzato
di te tanti aspetti del tuo
modo di essere e di lavorare. Ne voglio
citare alcuni.
La velocità e la profondità di pensiero.
Confrontarsi con te è stato un piacere;
hai sempre saputo cogliere gli aspetti
più difficili dei problemi per poi individuarne
le possibili soluzioni.
La capacità di relazione. Hai saputo
confrontarti, in ogni circostanza,
con il giusto tatto ed i modi più appropriati
con chi dipendeva da te e
con i tuoi capi, cui non di rado hai
saputo indicare la strada giusta.
L’ attitudine a diventare il punto di
riferimento dei tuoi collaboratori.
Sei sempre stata la bussola dei colleghi
che si affidavano a te per essere
sapientemente guidati nei difficili
compiti assegnati.
L’ abilità di saper imporre con garbo
le tue decisioni e di farle accettare
anche a chi ne pagava le conseguenze.
Mentre scrivo queste due righe ed
elenco gli aspetti del tuo modo di
lavorare che più mi hanno colpito,
mi sono reso conto che non ho fatto
altro che elencare tutti i comportamenti
organizzativi del modello di
competenze che la nostra Agenzia
ha adottato per valutare i propri
dirigenti.
Ed allora ho capito.
Ho capito che con te va in pensione
il dirigente modello, il “fedele
servitore dello Stato” che, senza
alcuna retorica, ha in questi anni
consentito all’Agenzia delle Entrate
di diventare eccellenza tra le amministrazioni
dello Stato.
Grazie Lilli, a nome mio e di tutti i
colleghi che sentono di doverti ringraziare.
Il frastornante passaggio
ad un nuovo ciclo
di vita
NOTIZIE
La mia permanenza a Bologna è
stata brevissima (troppo!) ma l’esperienza
che ho avuto la fortuna
di vivere mi ha aiutata a superare
momenti impegnativi della mia vita
e mi ha resa una persona più forte,
lucida e consapevole di prima.
Di ciò ringrazio tutti, quelli che ho
conosciuto soltanto ”a distanza”
quelli che mi hanno accolta con calore
e simpatia e quelli con i quali mi
sono quotidianamente confrontata.
Un saluto particolare ed affettuoso
agli auditors , agli audit managers
e ai capi ufficio del mio settore che
hanno avuto la capacità di destreggiarsi,
con leggerezza e professionalità,
fra i meandri
di un’attività complessa e
spesso conflittuale.
Un giorno, in un momento
di malinconia, un
amico mi spronò “a godere
dell’ora presente e a far sì che
l’ora presente fosse godibile”.
E’ ciò che sto facendo per
affrontare il frastornante passaggio
ad un nuovo ciclo di vita.!
Vi auguro che la vita sia con tutti
gentile e sorridente.
Carmela Pelosi
E’arrivata la pensione
anche per Giancarlo Cagnani
11
Il 26 novembre 2010 i colleghi del
contenzioso hanno salutato Giancarlo
Cagnani durante la cena conviviale
a Zola Predosa presso il ristorante
Parco dei Ciliegi.
C’erano tutti, con la voglia di testimoniare
l’affetto sincero e la stima
profonda nei confronti del collega
che, per tanti anni, ha lavorato con
passione e attaccamento al contenzioso
nella sperimentazione ed
elaborazione delle applicazioni informatiche
dopo aver maturato una
lunga ed importante esperienza
presso l’ex ufficio del registro.
Al saluto di commiato era presente
Luciano Di Marco dirigente
dell’Ufficio Applicazioni Informatiche
della Direzione Centrale Affari
legali e Contenzioso.
C’erano i colleghi di Bologna e della
Romagna e tutti in allegria hanno
festeggiato il congedo della persona
che ha rappresentato la memoria
storica del contenzioso dell’ufficio
regionale dell’Emilia Romagna.
Gli auguri sono stati calorosi e la
serata è trascorsa in un’atmosfera
vivace e festosa.
I pensieri sono fluiti spontanei e
con viva emozione verso colui che
ha lavorato per tanto tempo insieme
a noi affinché ricordi le esperienze
sedimentate l’una sull’altra,
perché nel dopo incontrerà sempre
il prima come qualcosa di presente
e di vivo.
Gli è stato rivolto l’augurio di non
dimenticare mai che nella nuova
fase di vita che verrà si conserva
l’esperienza di lavoro insieme ai diversi
colleghi e le infinite e mutevoli
atmosfere vissute nel corso degli
anni passati.
Non sono mancate altre dediche
per Giancarlo, una speciale :“Ai tuoi
nuovi pensieri che scorreranno nella
mente, ai nuovi
impulsi e alle tue
azioni, perché
l’immaginazione
ti accompagni
sempre nella felice
avventura di nuovi
esperimenti
con l’idea di un
giardino incantato intorno a te”.
Ovviamente gli è stato anche formulato
l’augurio di godere della
possibilità di rilassarsi e di dedicarsi
all’ozio puro e totale e di rinnovare
la coscienza con un distacco completo,
nella più sublime manifestazione
di pace ed armonia.
Durante il convivio la collega Emanuela
Renzi ha tratteggiato in
modo ironico il profilo del festeggiato
allietando ancor più la serata
che si è conclusa tra gli abbracci.
Giancarlo resterà nel nostro cuore
e ricorderemo la persona per le sue
elevate qualità umane e professionali.
I colleghi
NOTIZIE
2010
Comunicazione
12
Direzioni Provinciali obbligate
a valutare lo stress da lavoro correlato
Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione che può ridurre
l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute
Biagio
Cunsolo
CONTRIBUTI
Il rischio da stress da
lavoro correlato, come
chiarito dalla circolare
n. 23692 del Ministero
del Lavoro e delle Politiche
Sociali del 18 novembre
scorso, dal 31
dicembre 2010 dovrà
essere valutato ed inserito
nel D.V.R. (Documento
di Valutazione
dei Rischi) dell’Ufficio.
I Direttori delle DP che
abbiano già effettuato la
valutazione conformemente
a quanto disposto
dall’accordo collettivo
interconfederale stipulato
l’8 ottobre 2004,
non dovranno ripetere
l’indagine.
Ricordo che la valutazione
dei rischi, in
ogni Ufficio deve essere
immediatamente rielaborata,
in occasione di
modifiche del processo
produttivo o dell’organizzazione
del lavoro, o
in relazione al grado di
evoluzione della tecnica,
della prevenzione o della protezione
o a seguito d’infortuni significativi o
quando i risultati della sorveglianza
sanitaria ne evidenzino la necessità.
A seguito di tale rielaborazione, le
misure di prevenzione devono essere
aggiornate. Art. 29, comma 3 del
Dlgs 81/08 (così sostituito dall’articolo
19 del d.lgs. n. 106 del 2009).
L’istituzione di un nuovo Ufficio
dunque si configura tra le novità
trainanti che obbligano il datore di
lavoro non soltanto a rivalutare lo
stress da lavoro correlato ma anche
a riaggiornare l’intero Documento
di Valutazione dei Rischi.
Un D.V.R., infatti, non può riportare
rischi valutati all’interno di
una struttura non
più esistente, ma deve
riportare nuove valutazioni
attinenti i
rischi riscontrati nel
nuovo Ufficio, anche
se lo stesso non ha
subito trasformazioni
strutturali ed è rimasto
dopo l’attivazione
nell’immobile del
precedente Ufficio.
Com’è possibile allora
individuare lo stress
da lavoro correlato
negli ambienti di lavoro
Lo stress da lavoro
correlato non è una
malattia ma una situazione
di prolungata
tensione che può
ridurre l’efficienza sul
lavoro e può determinare
un cattivo stato
di salute, può essere
accompagnato da disturbi
o disfunzioni
di natura fisica, psicologica
o sociale ed è
conseguenza del fatto
che taluni individui non si sentano
in grado di corrispondere alle richieste
o alle aspettative riposte in
loro.
Con la parola “stress” non s’intende
l’aggressione ma la risposta
dell’organismo all’aggressione e che
questa risposta non è rigidamente
predeterminata, ma può variare
13
da un individuo all’altro, secondo
il temperamento, l’età, l’istruzione,
le abitudini comportamentali, le
specifiche abilità e la valutazione
soggettiva dell’evento o condizione
scatenante.
Quali sono le indicazioni, le definizioni
e la metodologia da seguire
per iniziare le attività di valutazione
dello stress da lavoro correlato
Come indicato nella circolare
23692 del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali del 18 novembre
scorso, la data del 31 dicembre
2010, deve essere intesa
non come termine ultimo ma come
data di avvio delle attività di valutazione
del rischio da stress da lavoro
correlato, il tutto rispettando le indicazioni
metodologiche individuate
dalla Commissione consultiva
permanente per la salute e sicurezza
sul lavoro.
La valutazione del rischio da stress
lavoro-correlato è dunque parte integrante
della valutazione dei rischi
e viene effettuata (come per tutti gli
altri fattori di rischio) dal datore di
lavoro avvalendosi del Responsabile
del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP) con il coinvolgimento
del Medico Competente
e previa consultazione dei Rappresentanti
dei Lavoratori per la Sicurezza
(RLS).
E’, quindi, necessario preliminarmente
indicare un percorso che
permetta una corretta identificazione
dei fattori di rischio da stress
lavoro-correlato, in modo che da
tale identificazione discendano la
pianificazione e la realizzazione di
misure atte ad eliminare, o ridurre
al minimo il cosiddetto rischio trasversale.
Ecco perché è stata incaricata la
Commissione consultiva permanente
per la salute e sicurezza sul
lavoro di formulare le recentissime
indicazioni metodologiche, finalizzate
ad indirizzare le attività dei
datori di lavoro, dei loro consulenti
e degli organi di vigilanza.
Le indicazioni metodologiche riportate
nella lettera circolare del
Ministero del lavoro e delle politiche
sociali dello scorso 18 novembre
sono state elaborate tenendo
conto dell’ampia produzione scientifica
disponibile sul tema e delle
proposte pervenute all’interno alla
Commissione consultiva e sono
state redatte secondo criteri di semplicità,
brevità e comprensibilità.
...ci pensa Giancarlo
Giancarlo Iseppi, Responsabile
del Servizio di Prevenzione e
Protezione della Direzione Provinciale
di Bologna in pensione
da Gennaio prossimo, testimonia
in prima persona quanto sia
vero il detto “La professionalità
non è acqua”. Sempre puntuale
nell’adempiere i compiti assegnatigli
dal ruolo da lui rivestito, ha
incarnato in pieno il significato
di sicurezza nei luoghi di lavoro
ampliandolo verso i colleghi e
riproducendolo nei fatti concreti
all’interno dei singoli Uffici.
Sviscerando quotidianamente la
nuova Normativa sulla sicurezza,
ha collaborato con competenza
e continuità propositiva elaborando
contenuti atti a risolvere
tempestivamente problematiche
tecniche ancorate nei nostri uffici
che soltanto con l’esborso di
numerosi quattrini si sarebbero
potuti, forse, risolvere. Ad ogni
criticità, prima di mettere
mani al portafogli ci
chiedevamo ...ci pensa
Giancarlo!
Orgogliosamente,
sempre più
sicuri.
Biagio
Cunsolo
Aldo
La Mendola
2010
Comunicazione
14
A Bologna “la manovra estiva”
e le principali novità fiscali
Antonella
Pellegrino
CONTRIBUTI
Il 21 ottobre scorso, presso la sede
dell’ASCOM di Bologna, si è tenuto
il convegno dal titolo ”“La manovra
estiva” e le principali novità
fiscali”. L’incontro, moderato da Domenico
Olivieri, dell’Ufficio Fiscale
dell’ASCOM di Bologna, è stato
l’occasione per analizzare le più significative
novità fiscali introdotte
dalla recente manovra correttiva
(D.L. 78/2010).
I lavori sono stati aperti da Enrico
Postacchini Presidente dell’A-
SCOM di Bologna che da un lato
ha ribadito l’impegno dell’Associazione
per la lotta contro l’evasione,
testimoniato anche dal significativo
contributo profuso dalla categoria
in questi anni per l’implementazione
e la revisione degli studi di settore,
dall’altro ha evidenziato i timori
generati dalle nuove disposizioni
che giungono in un momento estremamente
critico per gli operatori,
sia da un punto di vista economico
che finanziario.
Monica Lombardi, funzionario
dell’Ufficio Accertamento e Pasquale
Stellacci, Capo Settore
Controllo, contenzioso e riscossione
entrambi della Direzione Regionale
Emilia-Romagna hanno
affrontato l’argomento del “nuovo”
accertamento sintetico. L’art. 22 del
D.L. 31 maggio 2010, n. 78 ha, infatti,
profondamente rivoluzionato
l’impianto normativo di questo
istituto (commi da 4 a 8 dell’art.
38 del D.P.R. 29 settembre 1973,
n. 600). Questa trasformazione è
nata dall’esigenza di adeguare l’accertamento
sintetico al nuovo contesto
socio-economico, per migliorare
l’efficienza dell’indagine e per
fornire al contribuente maggiori
garanzie. Per il “vecchio” accertamento
sintetico erano previste due
condizioni: 1) il reddito complessivo
netto accertabile sinteticamente
doveva eccedere di almeno il 25% il
reddito netto dichiarato; 2) il predetto
scostamento doveva verificarsi
per almeno due periodi d’imposta
anche non consecutivi. Con la
nuova versione, il reddito accertabile
deve eccedere di almeno il 20%
il reddito lordo dichiarato; inoltre,
l’accertamento scatta in presenza
di mancata congruità nel singolo
periodo. Secondo la vecchia versione,
ancora, il presupposto dell’accertamento
sintetico era generico
e fondamentalmente basato sulla
“disponibilità”dei beni; nella nuova
versione, il presupposto si fonda
sulla ricostruzione “inversa” del reddito
prodotto sulla base di come è
stata spesa la ricchezza. Mentre il
redditometro di prima generazione
considerava il “reddito complessivo
netto”, quello di seconda generazione
valuta il “reddito complessivo”,
quindi il reddito “lordo”, sia
accertabile che dichiarato. Con la
nuova versione dell’art. 38 dal reddito
determinato sinteticamente si
deducono, poi, gli oneri deducibili.
La norma prevede che dall’imposta
vengano scomputate anche le detrazioni
relative agli oneri sostenuti
dal contribuente. Resta fermo “l’onere
della prova” a carico del contribuente
che può sempre bloccare l’
accertamento sintetico dimostrando
che la capacità di spesa trova
giustificazione in redditi diversi da
quelli posseduti nel periodo d’imposta
o nel possesso di redditi esenti
o soggetti a ritenuta alla fonte o,
comunque, esclusi legalmente dalla
formazione della base imponibile.
Alcuni significativi casi di determinazione
sintetica del reddito sono
stati presentati, in seguito, da Alessandro
Ricci, Docente dell’Università
di Bologna. Ricci ha utilizzato
alcuni esempi, per calcolare il reddito
sinteticamente accertabile con
l’ausilio dello strumento del redditometro.
L’abbandono del ruolo come titolo
esecutivo tributario e l’efficacia esecutiva
dell’accertamento sono stati,
invece, i motivi conduttori dell’intervento
di Christian Attardi, Capo
Ufficio Riscossione della Direzione
regionale. Con il D.L. n. 78/2010,
l’avviso d’accertamento relativo alle
imposte sui redditi e all’IVA diventa
titolo esecutivo tributario a
tutti gli effetti, scalzando così, dopo
quasi centocinquant’anni dalla sua
introduzione, il ruolo esattoriale
e la correlata notifica della cartella
di pagamento. L’Amministrazione
Finanziaria, in questo modo, può
contare su un titolo esecutivo tributario
più prontamente attuabile
ed Equitalia acquisterà sempre più
nettamente i connotati dell’esattore
pubblico dei tributi. Tale avviso di
accertamento emesso dall’Agenzia
delle Entrate e il connesso provvedimento
d‘irrogazione delle sanzioni
debbono contenere anche l’intimazione
ad adempiere, entro il termine
di presentazione del ricorso,
all’obbligo di pagamento degli importi
negli stessi indicati, ovvero, in
caso di tempestiva proposizione del
ricorso e a titolo provvisorio , della
metà del titolo accertato. Tale novità
è destinata ad operare per gli atti
impositivi e sanzionatori notificati
a partire dal 1° luglio 2011 e relativi
al periodo d’imposta in corso alla
data del 31 dicembre 2007 e successivi.
Per Attardi questa riforma si
pone in linea di continuità evolutiva
con l’innovazione che a partire dal 1°
ottobre 2006 ha riportato la riscossione
in mano pubblica, attribuendo
la relativa funzione all’Agenzia delle
Entrate che la esercita indirettamente
tramite Equitalia S.p.a.
Nella corso della tavola rotonda
che si è aperta sul tema, Ricci ha
evidenziato come la riforma della
riscossione sia stata varata in modo
troppo affrettato, in larga parte
sotto la spinta di mere esigenze di
“cassa”, senza tenere in debito conto
le esigenze di adeguata tutela del
contribuente. E’ stato sottolineato,
in particolare, come senza adeguate
modifiche normative ed organizzative,
la tutela cautelare, sino ad oggi
assicurata dall’art. 47 del D,Lgs. n.
546/92 e che costituisce parte essenziale
del diritto di difesa, finirà
per rivelarsi il più delle volte tardiva
e, dunque, sostanzialmente inutile.
Le altre novità della “Manovra estiva”
sono state oggetto dell’intervento
conclusivo di Antonio Vento.
responsabile dell’Ufficio Tributario
della Confcommercio di Roma.
L’art. 20 del D.L. 78/2010 dispone
misure urgenti in tema di normativa
antiriciclaggio e pone delle
limitazioni all’uso del contante e
dei titoli al portatore stabilendo la
riduzione da 12.500 a 5.000 euro
della soglia per la circolazione di
contanti, assegni trasferibili e titoli
al portatore. Il saldo dei libretti al
portatore in circolazione dovranno
essere, altresì, ricondotti al di sotto
di 5.000 euro entro il 30 giugno
2011.
Al fine di contrastare le frodi Iva,
ha concluso Vento, l’art. 21 del DL
78/2010, prevede che il contribuente
comunichi telematicamente
all’Agenzia delle Entrate le operazioni
rilevanti ai fini Iva di importo
non inferiore a 3mila euro. Si attendono,
a questo proposito, da parte
dell’Agenzia stessa, indicazioni circa
la periodicità, le modalità, i termini
e le caratteristiche dell’adempimento
che limitino al massimo
l’aggravio per i contribuenti.
15
CONTRIBUTI
2010
Comunicazione
16
Fisco “leggero” per la prima casa
... ma attenzione a non perdere
le agevolazioni
Tiziana
Sabattini
CONTRIBUTI
Bene primario per le famiglie italiane,
la “prima casa” gode di importanti
agevolazioni fiscali sia per l’acquisto
sia per il possesso: aliquota
ridotta dell’imposta di registro, o in
alternativa dell’Iva, imposte ipotecaria
e catastale in misura fissa, detrazione
delle spese sostenute per
l’intermediazione, detrazione degli
interessi passivi sul mutuo, niente
Irpef (per effetto della deduzione) e
niente Ici (a meno che non sia casa
di lusso, cioè accatastata nelle categorie
A/1, A/8 e A/9).
Le agevolazioni sull’acquisto
Nei trasferimenti di case non di
lusso, se il venditore è un privato o
una società semplice, l’agevolazione
consiste nell’applicazione dell’imposta
di registro nella misura del
3% (anziché del 7%) e dell’imposta
ipotecaria e catastale in misura fissa
(168 euro, anziché il 2% e l’1%).
Se la cessione è effettuata da un’impresa,
si applica, invece, l’’IVA al
4% (anziché al 10%) e le imposte
di registro, ipotecaria e catastale in
misura fissa (168 euro).
E’ possibile fruire dei benefici nel
caso in cui l’abitazione è trasferita
a titolo oneroso (acquisto della piena
proprietà, della nuda proprietà,
dell’usufrutto, del diritto d’uso e di
abitazione) ma anche a titolo gratuito
(successione o donazione).
In quest’ultimo caso, lo sconto si
applica quando anche uno solo dei
beneficiari possiede i requisiti per
fruire del regime di favore, ma solo
IMPOSTA PRIMA CASA ALTRE
acquisto da privato REGISTRO 3% 7%
acquisto da impresa
“costruttrice” o “ristrutturatrice”
entro 4 anni
dalla fine dei lavori
acquisto da impresa non
costruttrice o costruttrice
che vende dopo 4
anni dalla fine dei lavori
successione o donazione
IPOTECARIA 168 euro 2%
CATASTALE 168 euro 1%
IVA 4% 10% (*)
REGISTRO 168 euro 168 euro
IPOTECARIA 168 euro 168 euro
CATASTALE 168 euro 168 euro
REGISTRO 3% 7%
IPOTECARIA 168 euro 2%
CATASTALE 168 euro 1%
IPOTECARIA 168 euro 2%
CATASTALE 168 euro 1%
(*) 20% se l’immobile è di lusso
sulle imposte ipotecaria e catastale.
Le imposte di successione e donazione
devono, invece, essere applicate
in misura ordinaria.
In presenza delle condizioni previste
dalla norma 1 i benefici prima
casa spettano anche in caso di acquisti
effettuati per raggiungere la
piena proprietà o l’intero diritto
di reale di godimento del bene (ad
esempio, l’acquisto, da parte del
comproprietario, di ulteriori quote
di proprietà o l’acquisto della nuda
proprietà da parte del titolare del
diritto di usufrutto, uso o abitazione
o viceversa).
Le agevolazioni prima casa competono
anche sull’acquisto:
• contemporaneo di due alloggi
contigui destinati a essere uniti
• di un alloggio da accorpare al
primo già acquisito in regime
di favore
• di un’abitazione destinata ad
ampliarne un’altra che non ha
beneficiato del regime di favore
perché non ancora vigente 2 oppure
per difetto dei requisiti al
momento del rogito. 3
In tutti i casi sopra indicati, è necessario
che l’appartamento risultante
dall’accorpamento dei due alloggi
rientri nella tipologia d’immobile
non di lusso.
17
Come si calcolano le imposte
Se la vendita è soggetta a imposta
di registro la base imponibile su cui
calcolare le imposte può essere costituita
dal valore catastale dell’immobile,
anziché dal corrispettivo
pagato, se la vendita riguarda un
immobile ad uso abitativo (e relative
pertinenze) e l’acquirente è un
privato. 4
Il valore catastale è determinato
moltiplicando la rendita catastale
(rivalutata del 5 per cento) per determinati
coefficienti.
Per fruire dell’applicazione delle
imposte sul valore catastale dell’immobile,
l’acquirente, deve farne
esplicita richiesta al notaio.
Nell’atto deve, inoltre, essere indicato
l’effettivo importo pattuito per
la cessione.
Se la vendita della casa è, invece,
soggetta a Iva, la base imponibile è
data dal prezzo pattuito e dichiarato
nell’atto dalle parti e non dal valore
catastale.
Nell’atto le parti devono necessariamente
indicare:
• il valore della cessione (effettivo
importo pattuito)
• le modalità di pagamento (assegno,
bonifico, eccetera)
• eventuale ricorso ai servizi di
mediazione (partita Iva o codice
fiscale del mediatore, il numero
d’iscrizione al ruolo degli
agenti di affari in mediazione
e della camera di commercio,
quanto pagato per la mediazione,
com’è stato eseguito il pagamento)
TIPOLOGIA REND. RIV. X COEFF. RENDITA X COEFFICIENTE
prima casa 110,00 115,50
fabbricati appartenenti
120,00 126,00
ai gruppi catastali A e C
(escluse le categorie A/10
e C/1
fabbricati appartenenti al
140,00 147,00
gruppo catastale B
fabbricati delle categorie
60,00 63,00
A/10 (uffici e studi privati)
e D
Fabbricati delle categorie
C/1 (negozi e botteghe) e E
40,80 42,84
I compensi pagati ai soggetti d’intermediazione
immobiliare per
l’acquisto dell’abitazione principale
possono essere portati in detrazione
nella dichiarazione dei redditi
relativa all’anno nel corso del quale
sono stati corrisposti (principio di
cassa).
L’importo massimo su cui si può
fruire della detrazione Irpef del
19% è pari a 1.000 euro da ripartire
tra i comproprietari in ragione della
percentuale di proprietà.
Le pertinenze
Gli sconti si applicano anche all’acquisto
delle pertinenze dell’abitazione
principale a condizione che
siano classificabili o classificate nelle
categorie catastali C/2 (magazzini
e locali di deposito), C/6 (rimesse
e autorimesse), C/7 (tettoie
chiuse o aperte).
L’agevolazione è ammessa limitatamente
all’acquisto di una sola pertinenza
per ciascuna delle tre categorie
anche se acquistate con atto
separato rispetto alla prima casa di
abitazione.
Se il trasferimento della pertinenza
e dell’abitazione principale avviene
con un unico atto il trattamento
previsto per il bene principale si
estende “comunque” alla pertinenza
e, quindi, l’aliquota agevolata (Iva o
registro) applicabile all’abitazione si
trasmette alla pertinenza 5 .
Se il trasferimento avviene, invece,
con atto separato, è necessario verificare
se è soggetto ad Iva o imposta
di registro, considerando la pertinenza
come se fosse un immobile
abitativo, quindi:
• la cessione è soggetta a IVA e
gode dell’aliquota del 4% (anche
se l’abitazione principale,
era stata assoggettata a imposta
di registro) se la pertinenza è
CONTRIBUTI
2010
Comunicazione
18
CONTRIBUTI
venduta dall’impresa costruttrice
entro 4 anni dalla sua ultimazione
• la cessione della pertinenza è
soggetta a imposta di registro
e gode dell’aliquota del 3%, se
la pertinenza non è venduta
dall’impresa costruttrice o lo è
dopo 4 anni dalla costruzione 6
I presupposti fondamentali per la
sussistenza del c.d. vincolo pertinenziale
7 sono due: un “elemento
soggettivo”, rappresentato dalla volontà
effettiva di creare un vincolo
di strumentalità e complementarietà
funzionale tra due beni e un
“elemento oggettivo”, consistente nel
rapporto funzionale corrente tra la
cosa principale e quelle accessorie
purché nell’atto di cessione sia evidenziato
il “vincolo pertinenziale”,
che rende il bene servente, una proiezione
del bene principale.
Sono applicabili le aliquote agevolate
anche quando la pertinenza si
trova in prossimità dell’abitazione
principale (comunque non in un
punto distante o in un altro Comune)
ma, di fatto, è destinata in modo
durevole a servizio della casa di abitazione.
Il beneficio fiscale, solitamente
escluso per l’acquisto di pertinenze
concernenti un immobile acquistato
in regime ordinario, è consentito
invece per:
• l’acquisto della pertinenza di
un immobile che, a suo tempo,
pur trovandosi nelle condizioni
oggettive e soggettive richieste
dalla norma, non ha goduto del
trattamento agevolato perché
non ancora previsto dalla normativa
vigente o ancora in corso
di costruzione 8
• l’acquisto, con atto separato
della pertinenza della casa di
abitazione acquistata direttamente
dall’impresa costruttrice
prima del 22.5.93, senza
applicazione dell’agevolazione
prima casa, pur ricorrendone
al tempo tutti i requisiti richiesti
dalla normativa. L’esistenza
di tali condizioni deve essere
dichiarata nell’atto di acquisto
della pertinenza e deve essere
documentata su richiesta degli
uffici finanziari
I requisiti
Il primo requisito indispensabile
per fruire delle agevolazioni è che
l’acquisto riguardi una casa di abitazione
non “di lusso”. Per verificare se
un immobile è considerato di lusso,
occorre far riferimento ai criteri individuati
dal decreto del Ministro
dei lavori pubblici 2 agosto 1969,
mentre non è assolutamente rilevante
(in questo caso) la categoria
catastale.
Il decreto individua le caratteristiche
per definire la natura dell’abitazione,
in particolare:
• gli artt. da 1 a 7 elencano le singole
caratteristiche alla presenza
di ciascuna delle quali l’immobile
è considerato di lusso
• l’art. 8, invece, definisce come
“di lusso” le unità immobiliari
che abbiano più di 4 caratteristiche
tra quelle indicate nella
tabella allegata al decreto stesso
• E’, quindi, sicuramente di lusso
l’abitazione unifamiliare dotata
di piscina di almeno 80 mq di
superficie o campi da tennis
con sottofondo drenato di superficie
non inferiore a 650 mq.
Se invece piscina e campi da tennis
sono condominiali (con meno di
15 unità abitative) l’appartamento
è considerato di lusso se ricorrono
anche altre tre condizioni: ad esempio,
superficie utile complessiva
superiore a 160 mq (esclusi balconi,
terrazzi, cantine, soffitte, scale e
posto macchina); balconi o terrazzi,
a servizio della singola unità immobiliare,
di superficie utile complessi-
va superiore a 65 mq; montacarichi
o ascensore al servizio di meno di
4 piani. Verificato che l’immobile
non sia di “lusso” i benefici spettano
alla presenza di determinate condizioni:
a) l’immobile deve essere ubicato
nel Comune in cui l’acquirente ha la
residenza o in cui intende stabilirla
entro 18 mesi dalla stipula, oppure
nel Comune dove l’acquirente
svolge la propria attività principale
(qualsiasi tipo d’attività, anche non
remunerata).
Per i cittadini italiani residenti all’estero
(iscritti all’AIRE) deve trattarsi
di prima casa posseduta sul
territorio italiano.
Per l’acquirente che si è trasferito
all’estero per motivi di lavoro, la
casa agevolata, deve trovarsi nel territorio
del Comune in cui ha sede o
esercita l’attività, il soggetto da cui
dipende.
Per il personale delle Forze Armate
e delle Forze di Polizia non è richiesta
la condizione della residenza nel
Comune di ubicazione dell’immobile
acquistato con le agevolazioni
prima casa.
b) l’acquirente non deve essere titolare,
esclusivo o in comunione
col coniuge (la comproprietà con
un soggetto diverso dal coniuge è
consentita), di diritti di proprietà,
usufrutto, uso e abitazione di altra
casa di abitazione nel territorio del
Comune, dove si trova l’immobile
da acquistare
c) non deve essere titolare, neppure
per quote o in comunione legale, su
tutto il territorio nazionale, di diritti
di proprietà, uso, usufrutto, abitazione
o nuda proprietà, su altra
casa di abitazione, acquistata, anche
dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni
per l’acquisto della prima
casa. Non configura causa ostativa
al godimento dell’agevolazione
il fatto
che il coniuge dell’acquirente
sia titolare
di un immobile
abitativo acquistato,
con il beneficio, prima
del matrimonio.
Questo immobile,
infatti, non è entrato
nella comunione legale
ed è, quindi, nella
titolarità esclusiva
dell’altro coniuge 9 .
Le condizioni richieste
e l’impegno a stabilire
la residenza, entro 18 mesi, da
parte dell’acquirente che non risiede
nel Comune dove è situato l’immobile
che acquista, devono essere
attestate con apposita dichiarazione
da inserire nell’atto notarile.
Decadenza dall’agevolazione
L’ acquirente decade dai benefici
fiscali usufruiti in sede di acquisto
dell’immobile se:
• l’ Amministrazione finanziaria
accerta che le dichiarazioni rese
nell’atto sono false (ad esempio
perché il contribuente è titolare
di immobili per i quali aveva
già usufruito dell’agevolazione
prima casa oppure è titolare
di diritti reali su altri immobili
siti nel Comune in cui si trova
l’immobile acquistato con l’agevolazione)
• il contribuente non trasferisce
la residenza nel Comune ove
è situato l’immobile entro 18
mesi dall’acquisto. Non si perdono
le agevolazioni se il mancato
trasferimento è dovuto a
cause di forza maggiore (l’evento
deve essere oggettivo, non
prevedibile, tale da non poter
essere evitato, caratterizzato
dalla non imputabilità alla parte
obbligata) 10
• il contribuente vende o dona l’abitazione
prima che sia decorso
il termine di 5 anni dalla data di
acquisto, a meno che entro un
anno non proceda al riacquisto
di un altro immobile da adibire
ad abitazione principale
Nel caso di rivendita dell’immobile
“agevolato” prima che siano trascorsi
cinque anni non è necessario che
il secondo acquisto avvenga in presenza
dei requisiti per godere dei
benefici prima casa, ma è sufficiente
che l’immobile acquistato sia adibito
ad abitazione principale.
Non si realizza, quindi, la decadenza
se, entro 1 anno, l’acquirente
compra una nuova abitazione che
adibisce a dimora abituale:
• anche se nel frattempo è entrato
in possesso di un ulteriore
immobile nello stesso comune
in cui è situato quello che si
vuole riacquistare
• anche se il nuovo acquisto viene
operato all’estero, purché
sussistano strumenti di cooperazione
amministrativa che
consentano di verificare che
effettivamente l’immobile sia
stato adibito a dimora abituale
del contribuente
19
CONTRIBUTI
2010
Comunicazione
20
CONTRIBUTI
In entrambi i casi non si decade
dall’agevolazione prima casa ma
non ricorrono i requisiti per godere
del beneficio sul secondo acquisto,
che sconterà, pertanto, l’imposta in
misura ordinaria e non potrà fruire
del credito d’imposta 11 .
L’azione di verifica della sussistenza
dei requisiti “prima casa” può essere
effettuata, dagli Uffici dell’Agenzia
delle Entrate, entro il termine massimo
di tre anni.
La data da cui far decorre questo
termine è diversa a seconda dei casi.
Decorre dalla data dell’atto di acquisto
nel caso, ad esempio, di dichiarazioni
mendaci; dallo scadere
del termine dei 18 mesi previsto
per il trasferimento della residenza
nel nuovo comune se al momento
dell’acquisto si abitava altrove.
Decorre dall’ultimo giorno utile per
riacquistare altra abitazione, nel
caso di vendita prima dei cinque
anni.
(Esempio: acquisto con agevolazioni
il 2 gennaio 2005 - vendita il 31
gennaio 2008 - termine per riacquistare
30 gennaio 2009 - termine
per effettuare i controlli 29 gennaio
2012).
L’ ufficio competente dell’Agenzia
delle Entrate, nei casi di revoca delle
agevolazioni fiscali, emette avviso
di liquidazione delle maggiori imposte
dovute, delle sanzioni (30%)
e dei relativi interessi (calcolati dal
1 gennaio 2008 al 31 dicembre
2009 all’1,375% semestrale 12 e
dal 1 gennaio 2010 al 3,5% annuale,
con calcolo giornaliero 13 ).
Il contribuente ha l’opportunità di
ottenere la riduzione a 1/4 delle
sanzioni amministrative irrogate,
se entro il termine per proporre il
ricorso (60 giorni) provvede a pagare
tutti gli importi dovuti (imposta,
interessi e sanzioni ridotte) indicati
nell’avviso di liquidazione.
Termine
per i
controlli
3
ANNI
Decorrenza - Il periodo si calcola dallo scadere
del termine previsto per soddisfare le richieste
stabilite dalla legge
• dalla data dell’atto di acquisto per le false
dichiarazioni rilasciate sul possesso dei requisiti
richiesti
• scadere del termine dei 18 mesi previsto per il
trasferimento della residenza nel nuovo comune
se al momento dell’acquisto si abitava in altra
località
• dall’ultimo giorno utile, entro il quale doveva
essere effettuato il riacquisto di altra abitazione
principale, in caso di vendita della casa entro
cinque anni dall’acquisto
NOTE
1) Nota II-bis all’art.1 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 26
aprile 1986, n. 131 (Testo unico dell’imposta di registro)
2) Circolare 12 agosto 2005, n. 38, punto 3. 4
3) Circolare 7 giugno 2010, n. 31, punto 2
4) Novità introdotta dalla Finanziaria 2007
5) Circolare 01 marzo 2001, n. 19 /E, punto 2.2.2
6) Circolare 01 marzo 2007, n. 12, punto 2
7) La nozione di pertinenza è contenuta agli articoli 817 e seguenti
del codice civile, secondo cui: “Sono pertinenze le cose
destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di
un’altra cosa. La destinazione può essere effettuata dal proprietario
della cosa principale oda chi ha un diritto reale sulla
medesima”
8) Circolare 7 giugno 2010, n. 31, punto 1
9) Risoluzione 20 agosto 2010, n. 86
10) Risoluzione 1 febbraio 2002, n. 35 (Sisma che ha coinvolto
il comune dove era situato l’immobile e altri comuni che, a
seguito del fenomeno naturale, sono stati individuati come
disastrati da un’ Ordinanza del Ministero dell’Interno)
Risoluzione 10 aprile 2008, n. 140 (abbondanti infiltrazioni
d’acqua provenienti dal tetto, in conseguenza della quale la
casa era stata dichiarata inagibile e inabitabile con ordinanza
del sindaco.)
11) Circolare 7 giugno 2010, n.31, punto 3
12) ai sensi dell’art 55, del DPR 26 aprile 1986, n. 131
13) ai sensi dell’art. 6, comma 2, del DM 21 maggio 2009
21
Fai la differenza
Dalle pratiche alle “Best Practice”
Giovanna
Regina
“Fai la differenza” è il progetto di
Comunicazione interna che la Direzione
regionale dell’Emilia Romagna
ha avviato per la diffusione
delle best practice, in linea con il
Piano di Comunicazione nazionale
per il 2010.
Il progetto ha l’obiettivo di far
emergere, valorizzare e condividere
le best practice.
Ma che cosa sono le best practice
Sono azioni innovative che consentono
di migliorare l’efficacia e l’efficienza
dei processi lavorativi rispetto
alle prassi in uso al fine di:
• omogeneizzare i comportamenti
professionali dei dipendenti
e facilitarne il lavoro;
• uniformare le modalità operative
degli Uffici;
• elevare gli standard qualitativi
e quantitativi delle singole prestazioni.
Per la loro efficacia (risultati migliori)
ed efficienza (minore sforzo),
garantiscono il raggiungimento
degli obiettivi nel massimo della
qualità e dell’economia.
Ogni best practice è un’amalgama di
saper fare pratico e conoscenze tecniche
innovative che si concretizza
in un’azione di successo esemplare,
condivisibile e riproducibile che
concorre a realizzare cambiamenti
all’interno dell’organizzazione.
Infatti le caratteristiche che contraddistinguono
le best practice
sono:
• l’innovatività delle prassi;
• la riproducibilità in altri ambiti
amministrativi;
• la trasferibilità delle conoscenze
utilizzate;
• la coerenza con i processi di
riforma;
• la coerenza con il sistema organizzativo;
• l’essere strumento di sviluppo
professionale.
Il concetto di best practice rientra
nel più ampio processo di benchmarking:
un processo continuo di
misurazione dei prodotti/servizi/
processi lavorativi teso a identificare,
condividere e diffondere pratiche
particolarmente significative
al fine di migliorare le prestazioni
lavorative.
Si tratta di una definizione inserita
nel contesto dell’”apprendimento”
quindi di una forma di sviluppo
professionale finalizzata ad integrare
ciò che le persone apprendono
per altre vie, ad ”imparare dagli altri”.
Pertanto si mira ad apportare
all’ organizzazione il contributo di
nuove idee e far apprendere qualcosa
di nuovo.
La diffusione delle best practice rientra
in tal modo in un approccio
strategico per l’individuazione e la
condivisione rapida dei modi migliori
di fare le cose supportando
l’innovazione e il miglioramento
continuo dei processi e delle loro
performance.
Il progetto regionale si prefigge infatti
di:
• diffondere tra il personale
una nuova cultura aziendale,
orientata all’innovazione
• individuare e selezionare le
best practice
• divulgarne la conoscenza
tramite gli strumenti informativi
telematici.
Le fasi in cui si articola il progetto
sono cinque:
- raccolta e classificazione delle
segnalazioni delle best practice
inviate dagli Uffici;
- selezione delle prassi migliori
da parte di dirigenti esperti;
- comunicazione agli Uffici degli
esiti della selezione;
- segnalazione di merito al promotore
e pubblicizzazione nella
Intranet regionale;
- manutenzione e aggiornamento
periodico della raccolta delle
best practice.
Il personale della regione – autore
di potenziali best practice - è stato
invitato a compilare un’apposita
scheda di auto segnalazione da presentare
al proprio Capo Ufficio.
Nella scheda l’autore attiva un’autovalutazione
della pratica proposta
rispetto ad alcuni indicatori fondanti
quali l’innovatività, la riproducibilità,
la trasferibilità, la coerenza
con i processi di riforma, la
coerenza con il sistema organizza-
CONTRIBUTI
2010
Comunicazione
22
tivo, la possibilità di sviluppo professionale,
attribuendo a ciascuno
di essi un valore numerico (da 1 a
5), integrato da una brevissima motivazione.
In tal modo l’autore diviene co-responsabile
della validità della pratica
proposta che il Capo Ufficio,
condivisa l’azione innovativa e il
valore aggiunto per l’organizzazione,
invia alla Direzione regionale –
Ufficio formazione, comunicazione
e sviluppo.
Tutte le best practice pervenute
vengono periodicamente analizzate
e selezionate da dirigenti esperti
nella materia, secondo il metodo
della revisione paritaria, sulla base
del modello internazionale usato in
ambito accademico e universitario
per le pubblicazioni scientifiche che
garantisce parametri di valutazione
omogenei e coerenti.
Le caratteristiche distintive di tale
metodo sono l’anonimato e l’indipendenza
degli esperti pertanto
i nominativi del panel di esperti
non vengono pubblicizzati e le best
pratice da loro analizzate sono rese
anonime. Solo al termine della selezione
viene reso noto l’autore della
best practice selezionata.
La validazione delle best practice
selezionate avrà luogo ogni tre mesi
con la pubblicazione sul sito intranet
regionale.
Gli autori delle best practice selezionate
riceveranno una segnalazione
di merito da parte del Direttore
regionale che costituirà titolo
preferenziale nelle selezioni interne
per l’accesso a master e percorsi di
alta formazione convenzionati con
l’Agenzia delle Entrate.
La Direzione Regionale
a “Casa dolce casa”
su Telesanterno e Telecentro
CONTRIBUTI
La Direzione Regionale ha partecipato
ad un’interessante iniziativa
promossa dalla FIAIP Emilia-Romagna
(Federazione Italiana Agenti
Immobiliari Professionali) intitolata
“CASA DOLCE CASA”, una
serie di trasmissioni televisive dedicate
agli immobili, trattati sotto diversi
profili. La Direzione regionale,
rappresentata dalla dott.ssa Sonia
Tripaldi, funzionario dell’Ufficio
Fiscalità generale, ha affrontato argomenti
di sicuro interesse per il
telespettatore; in particolare:
• Un inquadramento generale
delle imposte che gravano sugli
immobili (ICI, IRPEF, IVA\
Registro, Ipotecarie e Catastali)
• La tassazione (Registro/IVA,
imposte ipotecarie e catastali)
in sede di acquisto del fabbricato
abitativo;
• Le condizioni per fruire delle
aliquote agevolate (Registro/
IVA) “prima casa” e le principali
cause di decadenza dall’agevolazione;
• Il Credito d’imposta;
• La tassazione in caso di acquisto
di immobile non abitativo.
La dott.ssa Tripaldi, nel suo intervento,
si è confrontata con l’ingegner
Sanfelice, rappresentante
dell’Agenzia del territorio e con il
coordinatore del centro studi nazionale
FIAP, Armando Barsotti.
L’Ing. Stefano Sanfelice, dopo aver
brevemente descritto i compiti
dell’Agenzia del Territorio, ha commentato.
in tema di aggiornamenti
delle banche dati catastali, i nuovi
adempimenti (in sede di atti immobiliari
notarili) introdotti con la
manovra correttiva (art. 19, comma
14 del D.L. n.78/2010 convertito
nella Legge n. 122/2010). Soffermandosi,
infine, sulle modalità di
accertamento poste in essere dall’Agenzia
del Territorio, comprese
quelle basate sulle foto aeree.
Armando Barsotti, in conclusione,
ha trattato gli aspetti legati al
ruolo del mediatore immobiliare,
con particolare riferimento all’indicazione
nel rogito del nominativo
del mediatore e alla detraibilità dal
punto di vista fiscale del compenso
corrisposto .
La trasmissione andrà in onda sulle
reti “Telesanterno” e “Telecentro”
(alle ore 19.30 del 13 dicembre e
alle ore 23 del 17 dicembre)
Ufficio Fiscalità Generale
Nel 2010 ottimi risultati e nuove
iniziative per il progetto “Fisco e scuola”
23
Incontri nelle scuole (65), visite
guidate agli Uffici Territoriali (23),
visite al Comando Provinciale della
Guardia di Finanza (2): tocca quota
90 (sono state 79 nel 2008 e 86
nel 2009) il numero delle iniziative
portate avanti con successo ed entusiasmo,
dall’inizio dell’anno ad oggi,
dagli uffici delle Entrate emilianoromagnoli.
Altri appuntamenti
sono in programma per il mese di
dicembre.
Sono 35 le iniziative rivolte ai bambini
delle scuole primarie, 9 quelle
destinate a ragazzi delle scuole secondarie
di primo grado e 47 le proposte
indirizzate agli studenti delle
scuole secondarie.
Le attività
Gli interventi hanno l’obiettivo di
sensibilizzare i giovani sulle tematiche
della legalità, sono concordati e
pianificati con gli insegnanti e adattati
alle specifiche esigenze della
classe. Le azioni sono diversificate
a seconda del target di riferimento
(studenti dai 7 ai 10 anni, dagli
11 ai 13, dai 14 ai 18, insegnanti e
famiglie) e sulla base degli effettivi
interessi didattici ed organizzativi
della scuola. Queste le principali
attività:
• Visite guidate - Gli studenti
assistono “in tempo reale”
all’erogazione dei servizi, osservano
come l’Agenzia delle
Entrate realizza concretamente
le attività d’informazione e
assistenza al fine di semplificare
il rapporto con i cittadini e
agevolare l’adempimento spontaneo
agli obblighi fiscali
• Incontri destinati ai ragazzi
delle superiori – Sono incentrati
sui principi generali del
sistema tributario, mission e vision
dell’Agenzia delle Entrate,
i servizi telematici, le attività di
assistenza e informazione e di
contrasto all’evasione
• Incontri destinati ai ragazzi
delle elementari e delle medie
– Si focalizzano sul valore
del rispetto delle regole per il
corretto funzionamento di una
società civile, sui principi fondamentali
della Costituzione
(diritti e doveri) e sull’importanza
del pagamento delle imposte
per l’erogazione dei servizi
utili alla comunità (istruzione,
salute, ambiente, giustizia,
sicurezza)
• Campagna di sensibilizzazione
e comunicazione – ha
l’obiettivo di fornire adeguata
visibilità alle istituzioni coinvolte,
agli interventi realizzati e
alle finalità del progetto
I risultati
L’ adesione delle istituzioni scolastiche
al progetto “Fisco e Scuola” è
crescente, in aumento anche l’interesse
dimostrato per le diverse attività
organizzate e i positivi riscontri
ricevuti da insegnanti, genitori e
studenti.
Sale a 40 (32 nel 2008 e 38 nel
2009) il numero degli Istituti scolastici
che hanno collaborato, nell’anno
2010, con l’Agenzia delle Entrate:
3 licei classici, 3 licei scientifici,
12 istituti tecnici e commerciali, 7
scuole secondarie di primo grado e
15 primarie.
Hanno partecipato al progetto,
dall’inizio dell’anno ad oggi, 101
classi, per un totale di più di 2.200
studenti (per l’esattezza 2.208).
Sono 90 le tappe del tour emilianoromagnolo
della legalità che ha interessato
bambini e ragazzi di ben
28 comuni della regione.
Il progetto “Fisco e scuola” ha coinvolto,
nel 2010, tutte le Direzioni
Provinciali e la Direzione Regionale.
L’elenco completo delle iniziative
realizzate e il materiale didattico
prodotto è scaricabile dal sito internet
regionale.
2010
Comunicazione
Tiziana
Sabattini
FISCO & SCUOLA
24
Fisco e scuola a Pavullo
Marilena
Biolchini
Wanda
Rabacchi
FISCO & SCUOLA
La bellissima
esperienza, che
Wanda ed io abbiamo
vissuta e
condivisa, è nata
per caso una mattina,
a Modena,
nell’ufficio di
M.Cristina Garuti,
Referente di
Fisco e Scuola.
Parlando del più e del meno siamo
venute a conoscenza di un’iniziativa
che dava l’opportunità di fare
conoscere ai bambini delle scuole
elementari, in un modo simpatico
ed estremamente semplice, ma non
per questo meno incisivo e ricco di
messaggi, una materia “ostica” come
quella del fisco.
L’entusiasmo e la partecipazione di
Cristina ci ha completamente conquistate
ma ancora non avevamo
realizzato, e nemmeno ci sfiorava
l’idea, che nella sua mente ricca ed
esplosiva si stesse già concretizzando
il progetto che ci avrebbe poi
coinvolte.
L’iter che ci ha portate al fatidico
incontro del 27 ottobre 2010 con le
scuole è stato ovviamente guidato
da lei che ci ha formate e arricchite
con la sua esperienza ma, nonostante
questo, sia io che Wanda, quella
mattina, ci sentivamo come quando
si affronta un esame a scuola.
Per entrambe si trattava della prima
volta che ci vedeva protagoniste
nell’intrattenere un pubblico che
era arrivato fin lì per ascoltare quello
che avevamo da dirgli e, quindi,
la responsabilità che sentivamo era
tanta.
Ma poi sono arrivati gli insegnanti
con i bambini e i loro occhi, i loro
sorrisi e la loro presenza gioiosa ma
educata e composta ci ha magicamente
rilassate e guidate durante
tutto l’incontro
che ha occupato
uno spazio di tre
ore (dalle 9.30
alle 12.30).
I nostri interventi
si sono alternati
alla proiezione
di due cartoni
animati mirabilmente
studiati
per rendere di facile comprensione
termini e concetti non sempre alla
portata dei bambini, e di due giochi
anch’essi finalizzati a rendere più
comprensibile quello che è il Fisco
e in che modo opera.
Ma non è tutto qui! Con questo incontro
si sono voluti sottolineare e
fare arrivare a un pubblico di bambini,
a nostro parere molto ricettivo,
dei messaggi che sono alla base del
buon cittadino in generale e non
solo del buon contribuente, come il
rispetto delle regole, delle persone e
delle cose altrui.
Cristina è una persona che ama
moltissimo il suo lavoro e quello
che fa, è piena di idee e con grande
25
capacità le concretizza. Ci ha guidate
e sostenute con abile maestria e
il risultato è andato oltre le migliori
aspettative.
Di questo ce ne siamo rese conto,
sia grazie alla partecipazione diretta,
continua e interessata dei ragazzi
con i loro numerosi interventi, sia
quando, al termine dell’incontro, gli
insegnanti ci hanno chiesto di poter
ripetere l’esperienza con altre classi
il prossimo anno scolastico.
Poco prima del termine della mattinata
ci è venuti a salutare il Sindaco
del Comune di Pavullo nel Frignano,
Romano Canovi, che vogliamo
ringraziare, innanzitutto per averci
messo a disposizione l’Aula Consigliare
dove si è svolto l’incontro
con le cinque classi delle Scuole
Elementari di Sestola, Fanano ed
Acquaria.
Soprattutto la sua inaspettata presenza
ha regalato, a questa esperienza,
una sorta di “ufficialità”
consegnando personalmente a tutti
i bambini l’attestato di presenza, e
arricchendola grazie al suo intervento
breve, conciso e mirato.
Che dire ancora…che abbiamo lavorato
divertendoci e con la certezza
di avere lanciato dei piccoli semi
in un terreno molto fertile: il cuore
e la mente dei bambini che sono il
nostro futuro.
Quindi grazie, a chi, dell’Amministrazione
Finanziaria, ha ideato,
appoggiato e reso possibile la realizzazione
di questo progetto, perché
siamo certe che iniziative come
questa siano positive e utili per la
formazione dei ragazzi…futuri
contribuenti.
E la scuola c’è
Scuola primaria Marconi di Spilamberto
Berardino
De Simone
Continua positivamente l’esperienza
di Fisco e Scuola che vede
l’Agenzia delle Entrate entrare in
contatto con gli studenti delle scuole
pubbliche, e proprio di uno di
questi incontri vi voglio parlare.
E’ una mattina di metà novembre,
tipica emiliana, di quelle che non
regalano il sole neanche a pagarlo,
e di buon ora io e le mie due colleghe,
Sabrina e Cristina, ci rechiamo
nella prima delle due scuole previste
per gli incontri della giornata, la
scuola elementare Marconi di Spilamberto.
Ci attendono due quinte classi e,
durante il tragitto che ci separa
dalla meta, una lieve ma palpabile
emozione ci prende come ai tempi
(aimè ormai lontani … ) in cui anche
noi eravamo studenti; i dubbi e
le domande iniziano ad insinuarsi
nei nostri discorsi, saremo capaci
anche stavolta di spiegare a dei bimbi
chi siamo, cosa facciamo, perché
siamo lì Riusciremo a rispondere
alle loro immancabili ed imprevedibili
domande Siamo arrivati, non
c’è più tempo per esitare, si comincia!
FISCO & SCUOLA
2010
Comunicazione
26
FISCO & SCUOLA
Risolti i soliti inconvenienti tecnici
iniziali, il pc non si connette al proiettore,
l’audio manca, le luci non
vanno, ecc. partiamo con la lezione
vera e propria.
I bimbi ci guardano, ci osservano,
ci scrutano, dapprima con un po’ di
sospetto e diffidenza, come si conviene
a chi non si è mai visto prima
di allora, poi, pian piano, riusciamo
io e le colleghe a conquistare la loro
fiducia; e a quel
punto è fatta. La
classe si scioglie,
inizia ad interagire
e a partecipare,
prima uno poi
due fino a che tutti
vogliono dire
la loro, vogliono
partecipare, vogliono
CAPIRE
! Per noi a quel
punto è una gran
fatica riuscire ad
accontentare tutti
e subito, ma si
sa i bimbi sono
così…, però che
soddisfazione, era
quello che volevamo!
Il tempo intanto
scorre, riusciamo
appena a finire il
programma che ci
eravamo prefissati, che un qualcosa
ci riporta alla nostra dimensione,
alla nostra età. E’ la campanella, e
già a scuola c’è sempre quella che segna
inesorabilmente la fine di una
lezione e l’inizio della successiva.
Facciamo giusto in tempo a salutare
tutti, bimbi e maestre, a guardarci
negli occhi fra noi per dirci, “ce
l’abbiamo fatta”, come sempre, che
arriva un’altra classe, altri bimbi, altri
occhi da conquistare; un rapido
cambio delle mansioni fra noi tre
e via, si ricomincia di nuovo, tutto
come prima, eppure sempre diverso
perché ogni volta è come se fosse la
prima volta.
Altre domande, altri dubbi, altre
osservazioni, ma quante cose sanno
i bimbi oggi Anche noi eravamo
così Chissà, troppo tempo è
passato da allora, ed è meglio non
pensarci …
Anche la seconda classe si fa conquistare,
e dà soddisfazioni non da
poco, ma al solito il tempo passa e
la campanella è inesorabile.
Finisce la mattinata e noi siamo
un po’ storditi, ma non dall’allegro
frastuono dei ragazzi, a cui in verità
abbiamo ormai fatto l’abitudine,
ma dalla consapevolezza di essere
riusciti in un qualcosa per il quale,
onestamente non eravamo preparati,
se non solo a livello teorico; e
cioè il contatto con i bambini, che
non si può imparare su nessun testo,
ma si deve apprendere sul campo,
un po’ come fa l’Agenzia con i
nuovi assunti, sarà forse per quello
che ce l’abbiamo fatta Chissà
Intanto, giusto il tempo per un boccone,
e via si parte verso una nuova
scuola, ci spostiamo in un’altra
località, ci aspettano per la lezione
pomeridiana.
Arriviamo presso la scuola elementare
Trenti di San vito, a anche lì
solita storia che già abbiamo vissuto
altre volte, non funziona questo,
non va quello, si sente, non si vede
ecc. ma ormai non ci facciamo più
caso, qualche tocco sapiente dei
docenti e, perché non dirlo, anche
nostro che non guasta, e come d’incanto
tutto va al suo posto tutto
funziona e cominciamo
nuovamente.
E’ pomeriggio, i
bimbi sono già
un po’ stanchi
e noi ce ne accorgiamo,
ma
non desistiamo,
siamo pur sempre
funzionari
dell’AE, no
Ci adeguiamo
un po’ ai loro
ritmi alle loro
esigenze e anche
stavolta ne
veniamo fuori
bene, alla grande
direi, la modestia
ci piace,
ma quando ci
vuole ci vuole.
La lezione parte
e decolla bene
i ragazzi al solito reagiscono e ci
stupiscono ancora, è proprio vero
non riusciremo ad abituarci mai
alla loro vivacità, ma è giusto così.
Il tempo vola e la campanella arriva
anche stavolta, siamo esausti, senza
voce ma felici, durante il tragitto
di ritorno ci confrontiamo anche
noi ed è un susseguirsi di emozioni
che ci travolgono, su tutte prevale il
ricordo di quegli occhi che ci guardavano,
e che ci aspettano ancora.
Al prossimo giro si ricomincia, e
l’emozione continua …
Un’ungherese a Bologna…
cioè Programma Fiscalis
In Ungheria tutte le persone fisiche nelle loro dichiarazioni
ogni anno hanno la possibilità di offrire l’1% della loro imposta
a qualsiasi organizzazione della società civile
27
Eva
Gubacsi
Dal 15 al 19 novembre 2010 avevo
la grande fortuna di passare
cinque giorni all’Agenzia delle
Entrate di Bologna esaminando
l’amminisrazione fiscale italiana.
Sono venuta alla città delle torri da
Kecskemét, più precisamente dalla
Direzione Regionale della Grande
Pianura Meridionale dell’autorità
fiscale. Prima di partire non vedevo
l’ora di tornare di nuovo nella bella
Italia dove avevo già passato qualche
settimana di vacanza e alcuni
mesi di studio, e di arrivare a Bologna
di cui tantissimi portici non
avevo ancora visto.
Al primo giorno del mio stage
mi hanno aspettato Fabrizio e Gianluca,
i miei gentili coordinatori
che sono i colleghi dell’Ufficio
Antifrode e che durante il mio
soggiorno hanno fatto il massimo
per organizzarmi un’ottimo programma
e presentarmi dettagliatamente
il lavoro della Direzione
Regionale dell’Agenzia delle Entrate.
Lunedì mi hanno introdotto
l’amministrazione fiscale italiana,
la struttura
della Direzione
Regionale
e i compiti
principali
dell’Ufficio
Antifrode.
Martedì ho conosciuto
il lavoro
dell’Ufficio
Grandi Contribuenti
e l’analisi
di rischio applicata
dall’Antifrode. Mercoledì i
colleghi dell’Ufficio Contenzioso
mi hanno descritto il loro lavoro e
ho preso conoscenza della funzione
d’intranet. Il quarto giorno ho visitato
la Direzione Provinciale e gli
uffici territoriali. Infine l’ultimo giorno
dello stage abbiamo riassunto
le nostre opinioni e le differenze tra
l’amministrazione fiscale italiana e
ungherese.
Qui non vorrei tediarvi con tutte
le regole e tutti i processi del lavoro
che ho conosciuto durante la
mia permanenza, perché li sapete
ancora meglio di me. Invece vorrei
illustrarvi in breve soltanto la pratica
ungherese che diferisce da quella
italiana.
Per prima ho ammirato le cinque
aliquote dell’imposta sul reddito
delle persone fisiche. In Ungheria
ne già abbiamo solo due: fino a 5
millioni di fiorini l’aliquote è 15%
e sotto i 5 millioni è 32%. Però il
governo ha già accettato la legge
che dice che per 2011 la misura
dell’I.R.Pe.F. sarà 16% per tutti.
Mentre l’aliquote dell’imposta sul
reddito delle società e dell’IVA
sono 19 e 18%. Magari qui conviene
a menzionare che in Ungheria
tutte le persone fisiche nelle loro
dichiarazioni ogni anno hanno la
possibilità di offrire l’1% della loro
imposta a qualsiasi organizzazione
della società civile che ha la sede in
Ungheria.
Per quanto riguarda la struttura
dell’autorità fiscale, anche in
questo campo ci sono qualche differenza.
L’organico dell’autorità
fiscale d’Ungheria è circa 15 mila
persone, mentre il paese ha circa
10 milioni d’abitanti. Abbiamo 7
direzioni regionali e in ogni regione
ci sono tre direzioni provinciali.
Poi a Budapest funziona la Direzione
dei Contribuenti Rilevanti
che è l’ufficio competente nei casi
dei contribuenti più grandi, degli
stranieri, dei soldati, dei poliziotti,
dei vigili del fuoco e dei tutti i funzionari
dell’autorità fiscale. Così si
può evitare per esempio che un collega
deve o può fare la liquidazione
della dichiarazione
o la valutazione di
una domanda di
un’altro collega.
Ogni direzione ha
tre settori principali.
Presso il settore
fiscale funziona il
Dipartimento della
Registrazione dei
Contribuenti che
oltre tanti altri compiti
deve registrare
FISCALIS
2010
Comunicazione
28
FISCALIS
i dati e i cambiamenti dei dati dei
contribuenti, deve rilasciare il numero
di partita IVA e il codice fiscale;
il Dipartimento della Liquidazione
delle Dichiarazione, il Dipartimento
di Procedura, il Dipartimento
dell’Amminisztrazione del
Conto Corrente Fiscale e il Dipartimento
di Tassa.
Nel settore di controllo abbiamo i
dipartimenti di controllo dell’IVA,
dei contribuenti rilevanti (i contribuenti
grandi, ma non i più grandi),
delle società, delle persone fisiche
e dei imprenditori e poi il dipartimento
di controllo operativo. Per
questi dipartimenti di controllo
l’analisi di rischio fa sempre un reparto
separato, il reparto di selezione.
Qui forse vale la pena a descrivere
il lavoro dei colleghi operativi
che in Ungheria non devono e non
possono aspettare davanti al negozio
e fermare gli aquirenti e controllare
se hanno ricevuto la fattura o
no; invece ogni mese ricevono una
certa cifra per cui devono aquistare
loro un prodotto o un servizio, cioè
fare un’aquisto di prova ad esempio
a un negozio, in un ristorante oppure
a un massaggiatore.
Nel settore esecutivo funzionano
i seguenti dipartimenti: il Dipartimento
dell’Amministrazione degli
Arretrati; il Dipartimento della
Liquidazione delle Società che deve
fare sempre un controllo prima che
una società cessa; il Dipartimento
della Facilitazione del pagamento
che ha il compito di valutare tutte le
richieste di riduzione e pagamento
a rate; e il Dipartimento Esecutivo
di cui esecutori possono agire contro
i contribuenti senza avere la lettera
incarico.
Vorrei tornare per un momento al
Dipartimento della Registrazione
dei Contribuenti che fa due compiti
che possono essere interessanti: la
registrazione delle deleghe permanenti
e la sospensione del numero
di partita IVA. Anche da noi i contribuenti
possono dare delle deleghe
permanenti per esempio ai contabili,
ai fiscalista o a un dipendente
per poter presentare delle dichiarazioni
o richieste al posto del contribuente
via elettronica, tramite
l’internet. Oltre questa possibilità
i contribuenti possono dare delle
deleghe permanenti ai delegati che
li autorizzano ad agire nel loro caso
davanti all’autorità fiscale personalmente
o per scritto. E questo dipartimento
amministra un sistema, un
programma, dove tutti i colleghi
degli altri uffici possono guardare
se il contribuente ha una delega e
che tipo.
I colleghi del Dipartimento della
Registrazione dei Contribuenti
fanno un lavoro che rassomiglia
alla verifica d’esistenza che fanno gli
uffici locali di Bologna. L’autorità
fiscale ungherese sospende e dopo
ritira il numero di partita IVA a
tempo indeterminato se la società o
l’imprenditore non è trovabile nella
sede e non c’è l’insegna; se la stessa
spedizione dell’autorità fiscale torna
due volte con un segno che indica
la sua sconoscenza; se non ha
rapresentante; se il rapresentante
non è una persona reale o non si
può trovare; se non ha cassetta delle
lettere; se dopo la scadenza è passato
più di un’anno e il contribuente
non ha presentato la dichiarazione
o è da un’anno che non paga delle
imposte. Oltre questi casi sospendiamo
la partita IVA per 60 giorni se
la società non presenta il resoconto
annuale al Tribunale Societario
malgrado l’avvertimento, oppure il
Dipartimento Operativo ha chiuso
il negozio per 60 giorni per la seconda
volta.
Le sanzioni della sospensione
sono i seguenti: i contribuenti possono
svolgere attività, ma durante la
sospensione non possono chiedere
rimborso d’IVA; non possono ricevere
nessun sussidio di bilancio;
non possono chiedere il numero
di partita IVA comunitario che
serverebbe per stipulare contratto
con i contribuenti degli altri paesi
membri dell’Unione Europea. E
poi ha un’ultima sanzione che non è
stabilita nella legge. Il registro delle
società è pubblico, tutti possono
vedere se una partita IVA è sospesa
o no, quindi i soci dell’altre società
possono dire che „non stipulo contratto
con te, perché il tuo numero
di partita IVA è sospeso o anche
ritirato”.
L’ultima differenza che volevo
ancora menzionare è che oltre il
Dipartimento Legale e di Coordinazione
che da interpretazione delle
leggi non chiari, all’ogni direzione
regionale funziona il Dipartimento
d’Autorità dove si deve demandare
tutti gli appelli e quest’ufficio
ha il compito di decidere se l’atto
d’accertamento dell’autorità di primo
grado è conforme al diritto
oppure no. Anche contro questa
decisione si può fare ricorso, ma a
quel punto arriva il caso al tribunale
di primo grado.
Dalla parte dell’Agenzia Entrate
di Bologna ritengo assai interessante
il programma che l’Ufficio
della Formazione organizza per gli
studenti di 17-18 anni delle certe
tre scuole statali, nel cui ambito
i giovani lavorando cinque giorni
all’ufficio hanno la possibilità di
prendere conoscenza della funzione
dell’Agenzia Entrate e della vita
dei contribuenti. Secondo me questo
è un progetto veramente importante,
perché gli studenti finiscono il
liceo o forse anche l’università senza
sapere qualsiasi cosa della contribuzione,
perché generalmente non
s’interessa oppure perché non ne
hanno bisogno neanche.
Alla fine vorrei ringraziare di
nuovo tutti i colleghi italiani della
loro gentilezza, la disponibilità,
l’ospitalità e l’aiuto senza di cui non
avrei mai potuto per esempio passare
all’Agenzia delle Entrate un
periodo così piacevole, guardare il
teatro anatomico e assaggiare i veri
tortellini bolognese.