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Download Quaderno n. 6 Novembre-Dicembre 2010 - Quaderni del ...

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Ministero <strong>del</strong>la Salute<br />

Prefazione<br />

Italia è fra i Paesi con la più alta percentuale di anziani. Il rapporto annuale<br />

L’ 2007 <strong>del</strong>l’ISTAT ha documentato che al gennaio 2007 vi erano, in totale,<br />

59,1 milioni di persone, di cui 11,8 milioni le persone di età superiore a 65<br />

anni, pari al 19,9% <strong>del</strong>la popolazione totale. Tra il 1980 e il 2005 la percentuale<br />

di ultrasessantacinquenni è aumentata <strong>del</strong> 50%, mentre quella di ultraottantenni<br />

di oltre il 150%. All’inizio degli anni Ottanta la vita media era di circa 71<br />

anni per gli uomini e di 77 anni per le donne. Attualmente, la vita media ha<br />

raggiunto i 77 anni per gli uomini e gli 83 anni per le donne.<br />

Il rapporto <strong>del</strong>l’ISTAT mostra che, tra la popolazione degli ultrasessantacinquenni,<br />

il 40% è affetto da almeno una malattia cronica, il 18% ha limitazioni<br />

funzionali nelle attività <strong>del</strong>la vita quotidiana (disabilità), il 68% <strong>del</strong>le persone<br />

con disabilità presenta almeno 3 malattie croniche, l’8% è confinato in casa.<br />

Gli ultrasessantacinquenni risultano, quindi, essere i maggiori utilizzatori <strong>del</strong>le<br />

risorse sanitarie; condizione che ha indotto il Servizio Sanitario a un’attenta<br />

riflessione circa la necessità di ripensare culturalmente e riconsiderare strutturalmente<br />

le prestazioni sanitarie erogabili.<br />

Tale cambiamento demografico, unito all’incremento <strong>del</strong>le aspettative di vita,<br />

ha comportato, da una parte, il tramonto di quella visione ospedalocentrica dei<br />

servizi sanitari che ha caratterizzato il XX secolo e, dall’altra, ha visto emergere<br />

nuove problematiche sanitarie, sociali ed economiche che hanno indotto a ripensare<br />

le strategie sanitarie, soprattutto in merito alla gestione <strong>del</strong>la cronicità e alla<br />

prevenzione <strong>del</strong>la disabilità. Il cambiamento ha comportato, inoltre, il passaggio<br />

da un approccio esclusivamente d’organo a una visione olistica: il passaggio dalla<br />

cura <strong>del</strong>la malattia al prendersi carico <strong>del</strong>la persona nella sua interezza.<br />

La persona anziana non è da considerare solo una persona da assistere, ma una<br />

persona con proprie esigenze, le cui peculiarità derivano dall’interazione <strong>del</strong>l’organismo<br />

con l’ambiente e con le esperienze vissute nel corso degli anni. Lo<br />

stato funzionale <strong>del</strong>l’individuo non coincide con le sue patologie, ma è il frutto<br />

<strong>del</strong>l’interazione tra queste, con altri fattori quali condizioni economiche, sociali<br />

(isolamento e povertà), ambientali, neuropsicologiche e oggettive.<br />

Questo <strong>Quaderno</strong> manifesta l’impegno <strong>del</strong> Sistema Sanitario a favorire l’integrazione<br />

tra prevenzione e cura, da una parte, e bisogni sociosanitari di questa<br />

fascia <strong>del</strong>la popolazione, dall’altra, con la consapevolezza che, per risultare ef-<br />

IX

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