Valutazione rischio chimico - Forli
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Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi”<br />
Viale della Libertà, n° 14 - 47100 Forlì<br />
<strong>Valutazione</strong> del <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong><br />
Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81<br />
REDATTO DA REVISIONE N. DATA<br />
3 giugno 2011
Indice<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data Giugno 2011<br />
Pagina 2<br />
Indice<br />
INTRODUZIONE ................................................................................................................................................. 4<br />
PREMESSA ........................................................................................................................................................... 8<br />
ANALISI DELLE SOSTANZE .......................................................................................................................... 14<br />
PROSPETTO SINTETICO DELL'ESPOSIZIONE ........................................................................................ 16<br />
LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE ................................................................................................. 16<br />
LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA ................................................................................................. 21<br />
LABORATORIO DI CHIMICA QUALITATIVA ........................................................................................... 24<br />
LABORATORIO DI ANALISI TECNICA ...................................................................................................... 28<br />
LABORATORIO DI SALDATURA ................................................................................................................ 30<br />
LABORATORIO DI MACCHINE A FLUIDO ................................................................................................ 32<br />
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DELL'ESPOSIZIONE ............................................................................... 33<br />
CAMPIONAMENTI IGIENISTICO-AMBIENTALI ..................................................................................... 34<br />
SORVEGLIANZA SANITARIA ....................................................................................................................... 35<br />
MISURE SPECIFICHE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE ................................................................... 36<br />
CONSIDERAZIONI SUI PRODOTTI CANCEROGENI .............................................................................. 37<br />
ALLEGATI .......................................................................................................................................................... 39<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI<br />
DEL D.Lgs.626/94<br />
Rev. 3<br />
Data Giugno 2011<br />
Pagina 3<br />
Il presente documento di valutazione dei rischi è stato elaborato da:<br />
Istituto Tecnico Industriale "Marconi"<br />
Il Dirigente scolastico<br />
(Dott.ssa Eliana Fiorini)<br />
_____________________________<br />
Il Responsabile del SPP<br />
(Prof. Michele Di Lella)<br />
_____________________________<br />
Il Medico Competente<br />
(Dr. Giuseppe Budini)<br />
_____________________________<br />
Con la consulenza dei tecnici di NIER Ingegneria<br />
Ing. Massimo Maccarone<br />
_____________________________<br />
Per presa visione:<br />
lI rappresentate dei lavoratori per la sicurezza<br />
Prof.ssa Costa Carla<br />
_____________________________<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
Introduzione<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 4<br />
INTRODUZIONE<br />
Il contenuto del presente documento costituisce un'integrazione al documento di <strong>Valutazione</strong><br />
dei Rischi in merito ai potenziali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori dei<br />
preparati che trovano impiego specifico nel processo produttivo aziendale, sia come materie<br />
prime che come intermedi o residui.<br />
Scopo della valutazione dei rischi è ottemperare a quanto disposto dall’art. 223 del D.Lvo<br />
81/2008, introducendo nell’organizzazione aziendale le conoscenze, le competenze e<br />
soprattutto lo spirito necessario per consentire di valutare i rischi chimici a cui sono<br />
sottoposti i lavoratori addetti, determinarne la dimensione ed in funzione di questa valutare<br />
se e quando intervenire per ridurne l’entità (art. 28 D.Lvo 81/2008).<br />
L'obiettivo della valutazione che di seguito si andrà a realizzare è quello di individuare tutti i<br />
pericoli e le possibili fonti di <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> presenti e/o che risultino ragionevolmente<br />
prevedibili derivanti dallo svolgimento quotidiano dell’attività lavorativa, per consentire al<br />
datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per<br />
salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori.<br />
Analizzando le metodologie di lavoro poste in essere dall'azienda nonché gli ambienti e le<br />
attrezzature utilizzate, in relazione alla frequenza delle operazioni ed ai tempi di esposizione<br />
è stato possibile definire una mappa dei rischi nella quale sono stati valutati alla fonte i vari<br />
fattori che presentano potenziali di minaccia per la sicurezza e la salute degli addetti.<br />
È stata quindi preliminarmente presa in considerazione la presenza di tutti gli agenti chimici<br />
pericolosi detenuti sul luogo di lavoro, in grado di costituire un <strong>rischio</strong> per la salute e la<br />
sicurezza in ragione delle loro proprietà chimiche e tossicologiche.<br />
Successivamente alla ricognizione delle proprietà pericolose degli agenti presenti, anche<br />
facendo riferimento alle frasi R che accompagnano la classificazione CEE, sono state prese<br />
in esame le modalità di esposizione, quanto a tipo e durata, per valutare l'incidenza delle<br />
circostanze di svolgimento del lavoro sull'esposizione complessiva, anche al fine di eliminare<br />
eventuali situazioni di esposizione indebita.<br />
Per una stima della pericolosità degli agenti chimici utilizzati si è fatto riferimento al modello<br />
applicativo proposto dal Gruppo di lavoro "Rischio Chimico" della Regione Piemonte in<br />
collaborazione con l'Università di Torino e l'ARPA Piemonte<br />
A supporto del criterio valutativo, operando in maniera più o meno dettagliata a secondo<br />
delle possibilità di parametrizzazione e atomizzazione del contesto lavorativo ed applicando<br />
ogniqualvolta possibile i modelli proposti dall'Assessorato alla Sanità della Regione<br />
Piemonte, i calcoli per l’individuazione dell’Indicatore di Rischio e l’impiego delle tabelle di<br />
parametrizzazione dei fattori di pericolo e di esposizione per tutte quelle attività che<br />
rientreranno nella categoria delle operazioni in grado di esporre ad agenti chimici, applicati ai<br />
relativi elementi considerati, saranno in grado di determinare il livello di <strong>rischio</strong> presente nello<br />
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Introduzione<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
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Data giugno 2011<br />
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specifico contesto esaminato nonché l'entità dei rischi connessi nel complesso alla presenza<br />
o all'esposizione ad agenti chimici.<br />
Anche tenendo conto del livello di esposizione, inteso come tipologia, natura e durata<br />
dell'esposizione al singolo fattore di <strong>rischio</strong>, i pericoli individuati in azienda sono stati<br />
preliminarmente associati ad un indice (denominato nel seguito "livello di pericolo" o anche<br />
"pericolosità") individuato sulla base delle possibili conseguenze che possono essere<br />
realisticamente stimate qualora effettivamente si possa manifestare il fenomeno<br />
indesiderato. Indicativamente:<br />
LIVELLO DI PERICOLO<br />
MINIMO<br />
BASSO<br />
MEDIO<br />
ALTO<br />
DEFINIZIONE<br />
Infortunio o episodio di esposizione acuta con invalidità rapidamente<br />
reversibile (pochi giorni).<br />
Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili (pochi giorni).<br />
Infortunio o episodio di esposizione acuta con invalidità reversibile.<br />
Esposizione cronica con effetti reversibili.<br />
Infortunio o episodio di esposizione acuta con possibili effetti di<br />
invalidità parziale.<br />
Esposizione cronica con effetti rapidamente irreversibili e/o<br />
parzialmente invalidanti.<br />
Infortunio o episodio di esposizione acuta con possibili effetti letali o<br />
di invalidità totale.<br />
Esposizione cronica con possibili effetti letali o totalmente invalidanti.<br />
La presenza di pericoli per la salute e la sicurezza ha reso necessario adottare in azienda<br />
misure di sicurezza in grado di eliminare o ridurre alla fonte la loro gravità, rendendo altresì<br />
meno probabile l'accadimento di eventi morbosi e consentendo di valutare quindi il livello di<br />
<strong>rischio</strong> residuo.<br />
Per definire il grado di criticità del <strong>rischio</strong> sono state adottate le seguenti linee guida:<br />
RISCHIO ALTO<br />
La situazione identifica sia l’esistenza di condizioni che determinino un<br />
pericolo grave ed immediato per i lavoratori sia una violazione grave di norme<br />
pregresse e non abrogate dal D.Lgs. 81/2008.<br />
La situazione identifica altresì condizioni in cui il <strong>rischio</strong> residuo, pur nel rispetto delle<br />
norme cogenti e dei codici di buona pratica, possa comunque determinare il<br />
verificarsi di conseguenze gravi, acute o croniche, ovvero mortali.<br />
Tale situazione deve essere eliminata con urgenza.<br />
RISCHIO MEDIO La situazione, pur non identificando l’esistenza di condizioni per il determinarsi di<br />
un pericolo grave ed immediato, rappresenta comunque una grave violazione a<br />
norme di sicurezza pregresse e non abrogate dal D.Lgs. 81/2008.<br />
La situazione identifica altresì condizioni in cui il <strong>rischio</strong> residuo, pur nel rispetto delle<br />
norme cogenti e dei codici di buona pratica, possa comunque determinare il<br />
verificarsi di conseguenze di gravità limitata.<br />
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Introduzione<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
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Tale situazione deve essere modificata in tempi ragionevolmente brevi<br />
RISCHIO BASSO La situazione, pur non rappresentando una violazione a norme cogenti, presenta<br />
rischi adeguatamente controllati ma non sono rispettati integralmente i principi<br />
generali stabiliti all’art. 15 del D.Lgs 81/2008.<br />
Presenta la necessità di adeguamenti di carattere tecnico, basati sui codici di buona<br />
pratica, resi necessari in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso<br />
tecnologico (D.Lgs. 81/2008).<br />
RISCHIO<br />
MINIMO<br />
La situazione, pur non rappresentando una violazione a norme cogenti, presenta<br />
rischi possibili ma senza prove che gli stessi possano causare malattie o ferite.<br />
Presenta la necessità di adozione di misure organizzative e tecniche per elevare il<br />
livello della prevenzione e per garantire il rispetto dei principi ergonomici<br />
nell’adeguamento dei posti di lavoro o nella scelta delle attrezzature o nella<br />
definizione dei metodi di lavoro e produzione.<br />
Sulla base delle suddette considerazioni, a ciascun livelli di <strong>rischio</strong> è stata associata una<br />
tempistica degli interventi di mitigazione valutabile come segue:<br />
Scala delle Criticità<br />
CRITICITÀ<br />
MINIMO<br />
BASSO<br />
MEDIO<br />
ALTO<br />
DEFINIZIONE<br />
Sono da valutare azioni di mitigazione in fase di programmazione.<br />
Non si ravvisano interventi urgenti.<br />
Mantenere sotto controllo i rischi valutando ipotesi di interventi<br />
mitigativi.<br />
Monitorare costantemente i rischi valutando la necessità di interventi<br />
mitigativi nel breve/medio periodo.<br />
Intervenire con urgenza per individuare ed attuare gli interventi di<br />
prevenzione e protezione che riducano il <strong>rischio</strong> ad una criticità<br />
inferiore.<br />
Per ciascuna mansione sono stati esaminati quindi tutti i fattori attinenti alla presenza o<br />
all'uso di prodotti chimici e sono state fornite le motivazioni giustificative dei giudizi espressi<br />
sui livelli del danno potenziale, dell'esposizione e del <strong>rischio</strong> residuo, corredati dalle misure<br />
adottate dall'azienda per l'eliminazione o la riduzione al minimo dei pericoli presenti. Tra le<br />
caratteristiche <strong>chimico</strong>-fisiche delle sostanze chimiche presenti, ai fini della valutazione della<br />
pericolosità, è stata data particolare rilevanza agli aspetti legati ad eventuali pregiudizi per la<br />
salute dei lavoratori, sia per l'insidiosità dell'esposizione sia per la cronicità degli effetti.<br />
Le caratteristiche di pericolosità dovute all'infiammabilità, oggetto di valutazione specifica<br />
riconducibile al <strong>rischio</strong> di incendio e comunque aspetto esclusivamente pertinente alla sfera<br />
dei pericoli per la sicurezza, sono riportate ad integrazione e a corredo dei contenuti di tale<br />
documento specifico, nella misura in cui siano necessari per fornire una giustificazione delle<br />
misure adottate e non relative a situazioni incidentali o comunque di emergenza.<br />
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Introduzione<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
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I risultati sono stati organizzati presentando per ciascuna mansione i rischi chimici a cui sono<br />
soggetti i lavoratori concretamente inquadrabili secondo tale classificazione. Qualora<br />
determinate figure dovessero essere impiegate in più mansioni considerate distintamente,<br />
l'aspetto informativo e la relativa sorveglianza sanitaria scaturenti anche dai contenuti del<br />
presente documento dovranno tenere conto di tale aspetto specifico.<br />
Per fornire indicazioni operative applicabili per la programmazione e la necessità dei controlli<br />
sanitari, il livello di pericolosità degli agenti chimici è stato inteso quale relativo ad eventi non<br />
accidentali.<br />
Le eventuali procedure richiamate in allegato al presente documento, rappresentative dei<br />
contenuti dell'informazione e della formazione da impartire ai lavoratori dall'impresa, non<br />
sono infine da intendersi come guide alla buona prassi di laboratorio ma costituiscono le<br />
prescrizioni di sicurezza minime inderogabili in materia di sicurezza ed igiene sul luogo di<br />
lavoro nel rispetto di tutta la normativa vigente in materia.<br />
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Premessa<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
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PREMESSA<br />
La valutazione dell'esposizione ai rischi connessi con l'utilizzo di preparati chimici, non<br />
cancerogeni o mutageni, è stata desunta parametrizzando il contributo sia delle<br />
caratteristiche intrinseche delle sostanze sia dell'effettiva qualità dell'esposizione, secondo<br />
un’elaborazione del modello di calcolo proposto dall'Assessorato alla Sanità della Regione<br />
Piemonte in collaborazione con l'ARPA locale.<br />
Sono stati pertanto identificati e quantificati i seguenti fattori:<br />
• gravità potenziale dell'agente <strong>chimico</strong><br />
• durata dell'effettiva esposizione all'agente <strong>chimico</strong><br />
• livello di esposizione, qualitativo e quantitativo, all'agente <strong>chimico</strong><br />
che caratterizzano la pericolosità dell'agente <strong>chimico</strong> così come utilizzato in azienda e del<br />
<strong>rischio</strong> residuo risultante dall'applicazione delle misure organizzative e gestionali di<br />
prevenzione e protezione .<br />
E' stato pertanto necessario entrare nel merito degli aspetti riguardanti i singoli preparati<br />
presenti e utilizzati, riassumendo poi in un quadro sintetico i dati derivanti dall'analisi di<br />
dettaglio.<br />
Nell'ambito del turno lavorativo, inteso come giornata tipo, sono state individuate, mediante<br />
intervista diretta con gli operatori, le possibili occasioni di utilizzo dei singoli prodotti chimici,<br />
caratterizzate da diverse modalità di svolgimento e intese come specifiche attività lavorative<br />
finalizzate all'ottenimento di un ben preciso risultato operativo, differenziando in particolare i<br />
compiti caratterizzati da un uso sistematico del formulato da quelli legati a forme di utilizzo<br />
estemporaneo od occasionale.<br />
L'indicatore di <strong>rischio</strong> connesso con l'utilizzo dell'agente <strong>chimico</strong> è stato quindi calcolato<br />
ponderando gli indici associati ai tre fattori precedentemente menzionati secondo la formula:<br />
IR i = P i x D i x E i<br />
Ove:<br />
IR i rappresenta il <strong>rischio</strong> residuo dovuto all'esposizione dell'i-esimo prodotto <strong>chimico</strong>, l'entità<br />
del quale determina la natura delle misure specifiche di prevenzione e protezione necessarie<br />
P i è il parametro legato alla pericolosità intrinseca dell'i-esimo prodotto <strong>chimico</strong>, in funzione<br />
della sua tossicità acuta e/o cronica<br />
D i è il fattore moltiplicativo relativo al tempo di esposizione all'i-esimo agente <strong>chimico</strong><br />
E i è il fattore moltiplicativo relativo al quantitativo di i-esimo agente <strong>chimico</strong> utilizzato per<br />
addetto e per settimana<br />
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Premessa<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
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La gravità intrinseca di un prodotto o di un intermedio è stata stimata sulla base delle<br />
conoscenze derivanti dalle schede di sicurezza fornite dal produttore a corredo dello stesso<br />
o, in mancanza, dai dati desumibili dalla letteratura tecnica. In funzione delle frasi di <strong>rischio</strong><br />
R applicabili ai prodotti chimici, derivanti dalle loro caratteristiche tossicologiche note, ogni<br />
preparato è stato assegnato ad una classe di gravità caratterizzata da un indice ad essa<br />
associato.<br />
A ciascuna frase R è stato associato un punteggio in grado di rappresentare la gravità del<br />
danno associato al prodotto e la reversibilità o meno degli effetti derivanti dall'esposizione<br />
all'agente, secondo la seguente traccia:<br />
Frase di Rischio<br />
Indice P i<br />
R22; R36; R37; R38; R66 1<br />
R 20; R21; R25; R34; R35; R41; R65 2<br />
R23; R24; R28; R43; R67 3<br />
R26; R27; R42; R62; R63; R64; R68 4<br />
R33; R39; R40; R47; R48; R60; R61 5<br />
Nel caso di presenza di più frasi di <strong>rischio</strong> si è utilizzato, per classificare il singolo prodotto<br />
<strong>chimico</strong>, il fattore di gravità con indice più elevato. Per i prodotti non pericolosi viene assunto<br />
convenzionalmente, se necessario, il valore di 0,5.<br />
I fattori relativi a durata e qualità dell'esposizione sono stati parametrizzati facendo<br />
riferimento alla giornata lavorativa ricorrente, non episodica, che determina il massimo<br />
tempo di impiego del prodotto <strong>chimico</strong>.<br />
Qualora non siano disponibili risultati di campionamenti igienistici, il punteggio è stato<br />
attribuito seguendo la seguente tabella:<br />
Durata dell'esposizione<br />
Indice D i<br />
< 10 % dell'orario di lavoro (< 45 minuti/die) 1<br />
10 ÷ 25 % dell'orario di lavoro ( 45 ÷ 120 minuti/die) 2<br />
26 ÷ 50 % dell'orario di lavoro ( 120 ÷ 240 minuti/die) 3<br />
51 ÷ 100 % dell'orario di lavoro ( 240 ÷ 480 minuti/die) 4<br />
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Premessa<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
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Qualità dell'esposizione<br />
Indice E i<br />
fino a 1 kg o litri, per settimana x addetto 1<br />
1 ÷ 10 kg o litri, per settimana x addetto 2<br />
10 ÷ 100 kg o litri, per settimana x addetto 3<br />
100 ÷ 1000 kg o litri, per settimana x addetto 4<br />
oltre 1000 kg o litri, per settimana x addetto 5<br />
Accanto al livello base di probabilità stimata rappresentato dall'indice E i , la letteratura<br />
evidenzia altri fattori, finalizzati a differenziare i vari prodotti chimici sia sulla base delle loro<br />
caratteristiche <strong>chimico</strong>-fisiche sia sulla base del tipo e delle modalità di processamento,<br />
definibili come correttivi in quanto utilizzabili per modificare in diminuzione o in incremento il<br />
solo indice E i . Tra questi:<br />
Natura Descrizione Fattore correttivo<br />
S T A T O<br />
F I S I C O<br />
T I P O D I<br />
I M P I A N T O<br />
TIPO DI<br />
PROCESSO<br />
DISPOSITIVI DI<br />
PROTEZIONE<br />
TECNICA<br />
sostanza gassosa + 1<br />
liquido altobollente (> 150°) 0<br />
liquido mediobollente +0,25<br />
liquido bassobollente (< 50°) +0,75<br />
evaporazione a 20° elevata (tensione vapore > 9 kPa ) +0,75<br />
evaporazione a 20° media (tensione di vapore tra 1 e 9 kPa) +0,25<br />
evaporazione a 20° negligibile (tensione vapore < 1 kPa) * 0<br />
solido non respirabile 0<br />
solido respirabile +1<br />
solido intermedio +0,5<br />
a ciclo chiuso (c.c) e sigillato -3<br />
a c.c. con carico/scarico manuale -2<br />
a c.c. ma con periodici e limitati interventi manuali -2<br />
a c.c. con carico/scarico manuale e limitati interventi manuali -1<br />
Operatori remotizzati da pericolo inalazione** -2<br />
operatori remotizzati da pericolo ingestione o contatto** -1,5<br />
operatori remotizzati per esposizione frammentaria ** -1<br />
manuale 0<br />
senza apporto di energia termica 0<br />
con apporto di energia termica +0,5<br />
senza apporto di energia meccanica 0<br />
con apporto di energia meccanica +0,5<br />
idonei con piano di manutenzione programmata -1<br />
assenza di piani di manutenzione programmata -0,5<br />
possibilita' di contatto cutaneo +0,5<br />
* Se l'evaporazione è negligibile a 20° allora a nche il fattore correttivo relativo alla temperatura di ebollizione<br />
vale 0.<br />
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Premessa<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
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** L'operatore si intende remotizzato allorquando la pericolosità del prodotto è minimizzata dalla<br />
distanza tra punto di applicazione e distretto corporeo esposto (cute, apparato respiratorio,<br />
apparato digerente), quando l’esposizione sia solo indiretta ovvero quando l'operatore alterna brevi<br />
tratti di esposizione normale a lunghi tratti di assenza.<br />
Qualora invece siano stati effettuati precedenti monitoraggi di tipo strumentale il punteggio<br />
relativo al parametro D i è stato assegnato con le stesse modalità che nel caso precedente,<br />
mentre ad E i è stato attribuito un valore determinato in proporzione alla concentrazione di<br />
agente misurata, rapportata al TLV seguendo la seguente tabella:<br />
Qualità dell'esposizione<br />
Indice E i<br />
< 5 % del TLV 0,5<br />
5 ÷ 10 % del TLV 1<br />
11 ÷ 25 % del TLV 2<br />
26 ÷ 50 % del TLV 3<br />
51 ÷ 100 % dell' del TLV 4<br />
> 100 % del TLV 5<br />
Anche in questo caso, accanto al livello base di probabilità stimata rappresentato dall'indice<br />
E i , è stato possibile identificare i seguenti fattori correttivi per modificarlo in diminuzione o in<br />
incremento:<br />
Natura Descrizione Fattore correttivo<br />
C O N T A T T O<br />
C U T A N E O<br />
S I G N I F I C A T I V<br />
O<br />
Sostanza etichettata R21, R24, R27, R34, R35, R38, R43, R66 + 0,5<br />
ovvero<br />
Sostanza attiva per via cutanea +0,5<br />
ovvero<br />
Sostanza sensibilizzante per contatto + 0,5<br />
ovvero<br />
Sostanza sensibilizzante per inalazione + 0,5<br />
Nel caso in cui i rilievi ambientali abbiano evidenziato concentrazioni di inquinante molto<br />
basse rispetto al valore limite, si è valutata la possibilità, anche il relazione alla qualità<br />
complessiva dell'esposizione ed alle misure tecniche di contenimento, di attribuire ad E i un<br />
valore di 0,5.<br />
Sia nel caso di approccio analitico sia nel caso di misurazione igienistica, a scopo<br />
prudenziale, il valore di ponderazione E i , seppure modificato da uno o più fattori correttivi,<br />
non è mai stato considerato inferiore a 0,5.<br />
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Premessa<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
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L'avvenuta classificazione, attraverso numeri ed indici, dei diversi parametri P i , D i ed E i<br />
considerati, ha consentito l'apprezzamento integrato degli stessi mediante la seguente<br />
tabella di correlazione tra l'indice IR i e la qualità della stima, in grado di definire<br />
sinteticamente il <strong>rischio</strong> residuo:<br />
Classe di valori di IR i<br />
<strong>Valutazione</strong> del <strong>rischio</strong> residuo<br />
1 ÷5 Minimo<br />
5 ÷10 Basso<br />
11 ÷25 Medio<br />
26 ÷100 Elevato<br />
Si è ritenuto potersi affermare l'esistenza di un <strong>rischio</strong> trascurabile (con riferimento<br />
all'esposizione al singolo prodotto <strong>chimico</strong>) ovvero moderato (con riferimento alla mansione,<br />
quindi al complesso degli agenti chimici a cui la singola figura è esposta) allorché l'indicatore<br />
di <strong>rischio</strong> si collochi nelle prime due classi di ripartizione, con valore quindi non superiore a<br />
10.<br />
Nel caso siano disponibili monitoraggi igienistici dell'analita, in caso di concentrazioni<br />
misurate oltre il 50 % del TLV non si è ritenuto comunque possibile valutare come<br />
trascurabile il <strong>rischio</strong> residuo, anche se il corrispondente indice di <strong>rischio</strong> fosse risultato<br />
inferiore a 10.<br />
Per dare sinteticamente una valutazione complessiva del <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> riguardante una<br />
mansione e relativa quindi all'utilizzo in contemporanea o in successione di n prodotti<br />
chimici, si è fatto riferimento alla media dei fattori pericolo (P m ) ed esposizione (E m )<br />
ponderata in funzione della durata di esposizione D i , secondo la seguente espressione:<br />
P<br />
m<br />
=<br />
i=<br />
n<br />
∑<br />
( D × P )<br />
i<br />
i=<br />
1<br />
i=<br />
n<br />
∑<br />
i=<br />
1<br />
D<br />
i<br />
i<br />
m<br />
=<br />
i=<br />
n<br />
∑<br />
( D × E )<br />
i<br />
i=<br />
1<br />
i=<br />
n<br />
L'indice di <strong>rischio</strong> complessivo per la mansione, IR, è stato quindi ricavato secondo la<br />
seguente espressione:<br />
E<br />
∑<br />
i=<br />
1<br />
D<br />
i<br />
i<br />
IR m = P m x 4 x E m<br />
Il parametro durata è stato fissato pari a 4, nell'ipotesi che la media delle durate<br />
dell'esposizione giornaliera nella maggioranza delle giornate lavorative più gravose, esclusi<br />
casi episodici, sia superiore a 240 minuti. In caso contrario il fattore 4 potrà essere sostituito<br />
dal valore effettivamente corrispondente.<br />
Di norma le sostanze sono state considerate indipendentemente. In caso di utilizzo<br />
contemporaneo di più sostanze o preparati la valutazione è stata condotta sulla sostanza<br />
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Premessa<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
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con indice di E i maggiore mentre qualora le sostanze abbiano il medesimo organo bersaglio<br />
o un dimostrato effetto additivo è stata considerata la somma delle quantità utilizzate.<br />
In presenza di analisi chimiche mirate Ei è stato valutato confrontando la somma delle<br />
concentrazioni misurate con il TLV più restrittivo tra quelli disponibili.<br />
Per fornire, in sede espositiva, una suddivisione adeguatamente approfondita dei livelli di<br />
<strong>rischio</strong> graduandolo mediante livelli di criticità sintetizzati da espressioni di comprensione<br />
immediata senza che a questi sia associato un valore numerico velleitario e di scarsa<br />
interpretabilità, nella seguente relazione tecnica non sono stati riportati i dati numerici relativi<br />
ai fattori P i , D i , E i ed IR i , ma sono stati riportati solo sintetici giudizi di merito desumibili<br />
attraverso le seguenti tabelle di conversione:<br />
Frase di Rischio<br />
Giudizi relativi alla<br />
Pericolosità<br />
nessuna<br />
Minima<br />
R22; R25; R34; R36; R37; R38; R65; R66 Bassa<br />
R20; R21; R23; R24; R28; R35; R41; R43; R67 Media<br />
R26; R27; R33; R39; R40; R42; R47; R48; R60; R61; R62;<br />
R63; R64; R68<br />
Elevata<br />
Prodotto D i x [E i + modificatori]<br />
Giudizi relativi<br />
all'Esposizione<br />
1 ÷5 Minima<br />
5 ÷10 Bassa<br />
11 ÷25 Media<br />
26 ÷100 Elevata<br />
Si precisa infine che i distretti anatomici individuati nelle tabelle relative ai varî prodotti<br />
chimici come "esposti" lo sono solo nelle effettive condizioni di utilizzo, tenendo quindi già<br />
conto delle misure di prevenzione e protezione adottate per eliminare qualsiasi forma di<br />
esposizione indebita o comunque eccessiva.<br />
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Analisi delle sostanze<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data Giugno 2011<br />
Pagina 14<br />
ANALISI DELLE SOSTANZE<br />
La presenza di potenziali rischi derivanti da esposizioni ad Agenti Chimici sussiste in quanto<br />
nell’ambiente di lavoro si manipolano o si utilizzano sostanze che sono indicate<br />
nell’etichettatura come contenenti sia componenti classificati come pericolosi sia componenti<br />
che, pur non essendo classificabili come pericolosi, potrebbero in via ipotetica essere<br />
presenti negli ambienti di lavoro in quantitativi non trascurabili rispetto ai valori ritenuti<br />
accettabili.<br />
Sebbene lo svolgimento dell’attività lavorativa da parte delle figure presenti in istituto<br />
(docenti, assistenti di laboratorio, addetti alle pulizie, ecc.) non sia tale da esporre in maniera<br />
massiccia il personale addetto ad agenti chimici potenzialmente pericolosi per la loro<br />
sicurezza e salute, tuttavia lo svolgimento dell’attività lavorativa è tale da esporre il personale<br />
addetto alla gestione operativa dei laboratori di chimica e macchine a fluido ad agenti chimici<br />
(oggetti imbrattati di olio, fumi di saldatura, vapori di solventi ecc.) potenzialmente pericolosi<br />
per la loro sicurezza e salute, soprattutto durante gli interventi di preparazione dei solventi e<br />
durante le operazioni di saldatura.<br />
Nell’ambito delle operazioni d'officina meccanica sono infatti svolte operazioni di<br />
ingrassaggio e lubrificazione per le quali sono utilizzate sostanze liquide generalmente<br />
classificate come non pericolose ma tra cui vi sono anche sostanze irritanti o nocive, mentre<br />
le necessità proprie dei laboratori di chimica richiedono la preparazione di soluzioni ed il loro<br />
utilizzo nel corso dell'indagine scientifica durante la quale sono manipolati formulati aventi<br />
caratteristiche di pericolosità per la salute e l'incolumità del personale addetto, formulati<br />
generalmente risultanti dalla miscelazione e dalla reazione di sostanze o preparati detenuti<br />
in appositi recipienti e classificati, a seconda dei casi, come irritanti, nocivi, corrosivi o<br />
tossici.<br />
Durante le medesime operazioni d'officina gli addetti possono venire a contatto con olî<br />
esausti o emulsioni oleose che contaminano i pezzi meccanici e, in misura minore, con<br />
solventi e altri prodotti chimici di pulizia classificati come irritanti e nocivi per contatto da<br />
parte del personale fruitore, questi ultimi utilizzati in maniera massiccia durante le operazioni<br />
di lavaggio e pulizia delle carrozzerie con formulazioni talvolta in grado di presentare<br />
concentrazioni di sostanze irritanti nel prodotto tali da determinarne la classificazione tra i<br />
prodotti corrosivi.<br />
Durante le attività di esercitazione svolte nel laboratorio di macchine a fluido e necessitanti<br />
del funzionamento dei motori a scoppio colà detenuti nell'ambiente confinato del laboratorio<br />
medesimo sono emanati dai condotti di scarico dei gas anche classificabili come tossici per<br />
inalazione, tuttavia captati mediante sistemi di espulsione dei gas di scarico innestabili al<br />
tubo di scappamento dei motori, sistemi quindi atti a prevenire rilasci nell'ambito respiratorio<br />
dell'utente.<br />
Le operazioni di saldatura svolte nel laboratorio dedicato comportano infine pericoli dovuti<br />
alla diffusione nell’ambiente di lavoro di sostanze nocive sotto forma di polveri e gas anche<br />
nocivi per la salute dei presenti.<br />
Durante le operazioni di gestione e manutenzione delle attrezzature presenti nel laboratorio<br />
di macchine a fluido vengono impiegati fluidi lubrificanti, classificati anche come irritanti e<br />
nocivi (olî per motori e per liquidi combustibili), collocati in recipienti a tenuta ed impiegati<br />
secondo modalità tali da non sprigionare fumi e gas pericolosi per inalazione. L'utilizzo di tali<br />
prodotti, detenuti nei loro imballi originali a tenuta opportunamente stoccati in modo da<br />
prevenire il <strong>rischio</strong> di fughe del contenuto o di suoi derivati, nonché il loro trasferimento nel<br />
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VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
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Parte II - Rischi per l'esposizione ad agenti chimici<br />
Rev. 3<br />
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Pagina 15<br />
sistema idraulico di destinazione avvengono in circuito chiuso con tubo pescante senza<br />
rilascio di sostanza e senza pericolo di contatto per il personale presente.<br />
Il personale addetto alle pulizie, durante lo svolgimento di tale incarico, può essere infine<br />
esposto all’uso di preparati classificati anche come corrosivi per contatto o che possono<br />
comportare pericoli dovuti alla prolungata manipolazione degli stessi da parte degli addetti ai<br />
lavori in assenza di adeguate precauzioni e senza il rispetto delle relative norme<br />
precauzionali d’esercizio.<br />
Nel complesso i prodotti detenuti in istituto, generalmente:<br />
• reagenti<br />
• reattivi<br />
• catalizzatori<br />
• solventi<br />
• vernici<br />
• diluenti<br />
• lubrificanti<br />
• gas liquefatti<br />
• detergenti<br />
non comportano pericoli per la sicurezza del lavoratore e per l’ambiente durante il loro<br />
stoccaggio e, anche grazie alle misure adottate, non risultano pericolosi per la salute dei<br />
lavoratori esposti durante le fasi di lavorazione che ne richiedono l’utilizzo. Tali sostanze, che<br />
risultano tuttavia generalmente classificate come pericolose dalle schede di sicurezza<br />
presenti in istituto, possono tuttavia comportare, per inalazione o contatto, conseguenze<br />
anche gravi per la sicurezza e l'incolumità degli utenti durante la manipolazione.<br />
Sulla base delle loro proprietà fisiche e chimiche nonché sulla capacità di produrre effetti<br />
nocivi sono pertanto stati identificati i principali preparati chimici utilizzati in istituto, dei quali,<br />
in relazione alle prevedibili modalità di interazione con l'organismo, è stata altresì valutata la<br />
pericolosità.<br />
Si è infatti ritenuto necessario procedere ad una specifica valutazione del <strong>rischio</strong> dovuto<br />
all’uso di tali preparati, nonché di stimare preventivamente i rischi connessi ad eventuali<br />
prodotti chimici pericolosi ma eliminabili dal processo in quanto sostituiti da alternative<br />
ugualmente efficaci ma meno pericolose per la salute degli addetti.<br />
Negli allegati sono riportati, singolarmente per ciascun prodotto, i parametri che hanno<br />
consentito di effettuare la valutazione, con indicazione delle situazioni che hanno<br />
determinato le considerazioni effettuate.<br />
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VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
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Pagina 16<br />
PROSPETTO SINTETICO DELL'ESPOSIZIONE<br />
Per la determinazione dell'indice di <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong>, con riferimento al complesso dei prodotti<br />
utilizzati, considerato che non tutti i preparati presenti vengono utilizzati quotidianamente e<br />
che i tempi di esposizione riportati nel sottostante prospetto riguardano situazioni occasionali<br />
per le quali la somma complessiva delle durate di esposizione Ttot risulterebbe molto<br />
maggiore di 480’, e vista la grande variabilità della giornata lavorativa tipo e l’occasionalità<br />
d’utilizzo della gran parte dei preparati, che non consentono di individuare una giornata tipo<br />
rappresentativa in termini di ripartizione dei tempi di esposizione, è stato necessario fare<br />
riferimento ai singoli prodotti considerando ciascuno indipendentemente dal resto, con la<br />
durata di esposizione massima riferita al singolo preparato per rappresentare la condizione più<br />
gravosa possibile. Non è stato quindi ritenuto opportuno calcolare alcuna media ponderata,<br />
sia in quanto tale calcolo sarebbe risultato descrittivo di una situazione artificiale e pertanto<br />
velleitario e non rappresentativo di alcuna situazione reale, sia in quanto l’indice di <strong>rischio</strong><br />
<strong>chimico</strong> minimale di tutti i prodotti in uso renda palese, anche senza necessità di calcoli, come<br />
qualsiasi combinazione dia luogo a situazioni complessive di <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> comunque<br />
moderato. Le caratteristiche di <strong>rischio</strong> e di esposizione relative ai prodotti chimici presenti in<br />
istituto, anche in termini di durata e/o quantitativi in uso, sono state comunque sintetizzate in<br />
maniera differenziata per ciascun laboratorio e per ciascuna tipologia di figura coinvolta.<br />
Per la determinazione degli indici di esposizione D, nel caso dei laboratori, vista<br />
l'estemporaneità della durata dell'effettiva esposizione, si è fatto riferimento alla fascia di<br />
<strong>rischio</strong> più bassa possibile, rappresentata da un valore del corrispondente parametro pari ad<br />
uno.<br />
Per la determinazione degli indici di esposizione E si è tenuto conto degli eventuali dispositivi<br />
di protezione presenti, individuali o collettivi (i.e. aspirazione localizzata degli effluenti), questi<br />
ultimi quando presenti realizzati in modo da minimizzare i quantitativi di inquinante insistenti<br />
presso le vie respiratorie degli esposti e quindi in grado di realizzare una buona<br />
remotizzazione degli addetti rispetto alla sorgente di <strong>rischio</strong>.<br />
LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE<br />
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VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
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Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 17<br />
In relazione ai dati ricevuti ed inerenti l’attività e il tipo di lavorazioni svolte in laboratorio, è<br />
stato possibile determinare un'esposizione al <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> secondo quanto emerso<br />
dall'analisi del presente quadro riassuntivo, illustrativo del complesso dei preparati<br />
effettivamente utilizzati ed etichettati come pericolosi:<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ACETONE 3 15' 1 1,5 4,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO ACETICO 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO NITRICO 65 % 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO OSSALICO DIIDRATO 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO SOLFORICO 98% 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO CLORIDRCO 37% 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACQUA OSSIGENATA 35% 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO CLORURO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO IDRATO 25 % 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ARANCIO METILE 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ARGENTO NITRATO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
BARIO CLORURO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
BARIO NITRATO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
CALCIO CLORURO ANIDRO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
CALCIO OSSIDO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
COBALTO CLORURO OSO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
CROMO NITRATO ICO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
n-ESANO 5 15' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
FERRO CLORURO ICO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO NITRATO ICO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO SOLFATO OSO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
INDICATORE UNIV. pH 1-11 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
IODIO BISUBLIMATO 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
LITIO CLORURO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
MAGNESIO METALLICO 0,5 15' 1 1 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MANGANESE SOLFATO OSO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
NICHEL CLORURO OSO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
PIOMBO NITRATO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
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Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 18<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
POTASSIO BICROMATO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO CARBONATO ANIDRO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO CROMATO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO PERMANGANATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO SOLFOCIANURO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
RAME CLORURO ICO 3 15' 1 1 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
RAME SOLFATO ICO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO CARBONATO ANIDRO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO IDRATO GOCCE 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
STAGNO CLORURO OSO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
In aggiunta ai suddetti preparati, presso il laboratorio viene fatto uso di altri reagenti<br />
etichettati come non pericolosi ovvero solamente infiammabili (F) o solamente comburenti<br />
(O):<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ACIDO CITRICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALLUMINIO POTASSIO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO CARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO NITRATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
CALCIO CARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
CARBONE ATTIVO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FENOLFTALEINA 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MAGNESIO OSSIDO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO ACETATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO FERROCIANURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO IODURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SACCAROSIO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO ACETATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO BICARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO FOSFATO BIBASICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO FOSFATO MONOBASICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
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Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 19<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
SODIO SOLFATO ANIDRO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO TIOSOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
STAGNO GRANULARE 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
STRONZIO CARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
STRONZIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ZINCO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ZINCO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Con riferimento al complesso dei prodotti utilizzati, visto il grande quantitativo di formulati<br />
disponibili e la grande complessità e variabilità della giornata lavorativa tipo e dei prodotti<br />
presenti, fra cui la massima parte di uso occasionale e per quantitativi minimi, è stato<br />
necessario fare riferimento alla media dei valori assunti dai parametri P ed E.<br />
Classe di sostanze o attività ∑ P ∑ E Pm Em<br />
Sostanze pericolose (n° 38) 89,5 32 2,34 0,84<br />
Sostanze non pericolose (n° 31) 15,5 15,5 0,5 0,5<br />
Nota la media si è proceduto a calcolare l'indice di <strong>rischio</strong> residuo IR per ciascuna figura<br />
presente, in funzione dell'effettiva persistenza nell'ambiente e delle effettive condizioni di<br />
esposizione.<br />
Studenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 2,34 45 1 0,84 1,97 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 5 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,88 60 2 0,76 2,86 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Assistenti di laboratorio<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,34 120 2 0,84 3,93 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,34 90 2 0,63 2,94 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 60 2 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 30 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,79 300 4 0,68 4,87 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
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VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
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Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 20<br />
Docenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,34 5 1 0,84 1,97 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,34 45 1 0,63 1,47 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 5 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,91 65 2 0,62 2,37 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
1 esposizione diretta: include il tempo dedicato alla preparazione delle esperienze e alla manipolazione diretta<br />
dei reagenti<br />
2 esposizione indiretta: è dovuta alla persistenza del personale nei medesimi ambienti in cui vengono svolte le<br />
esperienze di terzi. Per tenere conto della remotizzazione per distanza dal punto di applicazione delle<br />
sostanze si è fatto riferimento ad un fattore di riduzione del parametro E del 25 %<br />
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VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
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Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 21<br />
LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA<br />
In relazione ai dati ricevuti ed inerenti l’attività e il tipo di lavorazioni svolte in laboratorio, è<br />
stato possibile determinare un'esposizione al <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> secondo quanto emerso<br />
dall'analisi del presente quadro riassuntivo, illustrativo del complesso dei preparati<br />
effettivamente utilizzati ed etichettati come pericolosi:<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ACETOFENONE 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACETONE 3 15' 1 2 6 BASSO TRASCURABILE<br />
ACIDO ACETICO 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO BENZOICO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO CLORIDRCO 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO NITRICO 65 % 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO SALICILICO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO SOLFORICO 98% 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE ETILICO 1 15' 1 1,5 1,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE AMILICO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE AMILICO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE METILICO 5 15' 1 1,5 7,5 BASSO TRASCURABILE<br />
ALDEIDE ACETICA 5 15' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
ALDEIDE BENZOICA 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALDEIDE FORMICA 5 15' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
AMILE ACETATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO IDRATO 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ANIDRIDE ACETICA 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ARGENTO NITRATO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
BENZAMIDE 4 15' 1 1 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
CLOROFORMIO 5 15' 1 1,5 7,5 BASSO TRASCURABILE<br />
DICLOROMETANO 5 15' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
N-ESANO 5 15' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
ETERE DI PETROLIO 4 15' 1 2 8 BASSO TRASCURABILE<br />
ETERE ETILICO 3 15' 1 2,5 7,5 BASSO TRASCURABILE<br />
FENOLO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO CLORURO ICO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
IDROSSILAMMINA CLORIDRATO 5 15' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 22<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
IODIO BISUBLIMATO 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
NAFTOLO ALFA 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
NAFTOLO BETA 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ISO OTTANO 3 15' 1 1 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO PERMANGANATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
RAME ACETATO ICO 2 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
REATTIVO DI FEHLING 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
RESORCINA 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO CARBONATO ANIDRO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO IDRATO GOCCE 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
TOLUENE 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
VANILLINA 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ZINCO CLORURO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
In aggiunta ai suddetti preparati, presso il laboratorio viene fatto uso di altri reagenti<br />
etichettati come non pericolosi ovvero solamente infiammabili (F) o solamente comburenti<br />
(O):<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ACIDO ASPARTICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO OLEICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
CARBONE DECOLORANTE 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
DIBUTILFTALATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FENOLFTALEINA 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO BICARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO FERRICIANURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO IODATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO IODURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
REATTIVO DI SCHIFF 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO ACETATO ANIDRO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO BICARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO SOLFATO ANIDRO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
UREA 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Con riferimento al complesso dei prodotti utilizzati, visto il grande quantitativo di formulati<br />
disponibili e la grande complessità e variabilità della giornata lavorativa tipo e dei prodotti<br />
presenti, fra cui la massima parte di uso occasionale e per quantitativi minimi, è stato<br />
necessario fare riferimento alla media dei valori assunti dai parametri P ed E.<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 23<br />
Classe di sostanze o attività ∑ P ∑ E Pm Em<br />
Sostanze pericolose (n° 41) 101 52,5 2,46 1,28<br />
Sostanze non pericolose (n° 41) 20,5 20,5 0,5 0,5<br />
Nota la media si è proceduto a calcolare l'indice di <strong>rischio</strong> residuo IR per ciascuna figura<br />
presente, in funzione dell'effettiva persistenza nell'ambiente e delle effettive condizioni di<br />
esposizione.<br />
Studenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 2,46 45 1 1,28 3,15 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 5 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,97 60 2 1,09 4,29 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Assistenti di laboratorio<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,46 120 2 1,28 6,3 BASSO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,46 90 2 0,96 4,72 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 60 2 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 30 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,87 300 4 0,95 7,11 BASSO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Docenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,46 5 1 1,28 3,15 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,46 45 1 0,96 2,36 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 5 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 2 65 2 0,88 3,52 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
1 esposizione diretta: include il tempo dedicato alla preparazione delle esperienze e alla manipolazione diretta<br />
dei reagenti<br />
2 esposizione indiretta: è dovuta alla persistenza del personale nei medesimi ambienti in cui vengono svolte le<br />
esperienze di terzi. Per tenere conto della remotizzazione per distanza dal punto di applicazione delle<br />
sostanze si è fatto riferimento ad un fattore di riduzione del parametro E del 25 %<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 24<br />
LABORATORIO DI CHIMICA QUALITATIVA<br />
In relazione ai dati ricevuti ed inerenti l’attività e il tipo di lavorazioni svolte in laboratorio, è<br />
stato possibile determinare un'esposizione al <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> secondo quanto emerso<br />
dall'analisi del presente quadro riassuntivo, illustrativo del complesso dei preparati<br />
effettivamente utilizzati ed etichettati come pericolosi:<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ACIDO ACETICO 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO CLORIDRCO 37% 2 15' 1 3 6 BASSO TRASCURABILE<br />
ACIDO NITRICO 65 % 2 15' 1 2,5 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO OSSALICO DIIDRATO 2 15' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO SOLFORICO 98% 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE AMILICO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALLUMINIO NITRATO 1 15' 1 1,5 1,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO CLORURO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO IDRATO 25 % 2 15' 1 2,5 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO MOLIBDATO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO OSSALATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO SOLFOCIANURO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ARANCIO METILE 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ARGENTO NITRATO 2 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
BARIO CLORURO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
BARIO NITRATO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
CALCIO CLORURO ANIDRO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
COBALTO CARBONATO 5 15' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
CROMO NITRATO ICO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO NITRATO ICO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO SOLFATO OSO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
LITIO CARBONATO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
LITIO CLORURO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
LITIO NITRATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
MANGANESE SOLFATO OSO 5 15' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MERCURIO NITRATO OSO 5 15' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
NICHEL CARBONATO OSO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
PIOMBO BIOSSIDO 5 15' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
PIOMBO CARBONATO 5 15' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
PIOMBO NITRATO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 25<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
POTASSIO BISOLFATO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO CARBONATO ANIDRO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO CROMATO 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO OSSALATO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO PERMANGANATO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
RAME CLORURO ICO 3 15' 1 1 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
RAME SOLFATO ICO 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO CARBONATO ANIDRO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO IDRATO GOCCE 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
STRONZIO NITRATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
TIOACETAMMIDE 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ZINCO NITRATO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
In aggiunta ai suddetti preparati, presso il laboratorio viene fatto uso di altri reagenti<br />
etichettati come non pericolosi ovvero solamente infiammabili (F) o solamente comburenti<br />
(O):<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ALLUMINIO OSSIDO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALLUMINIO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMIDO SOLUBILE 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO ACETATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO CARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO NITRATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AMMONIO TETRABORATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
CALCIO CARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FENOLFTALEINA 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO AMMONIO SOLFATO ICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FERRO OSSIDO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MANGANESE ACETATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MANGANESE CARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO FOSFATO BIBASICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 BASSO TRASCURABILE<br />
POTASSIO IODURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO NITRATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
POTASSIO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 26<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
SODIO ACETATO ANIDRO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO BICARBONATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO FOSFATO BIBASICO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO NITRATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO SOLFATO ANIDRO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO TETRABORATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
SODIO TIOSOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
STAGNO GRANULARE 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
STRONZIO CLORURO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ZINCO ACETATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
ZINCO SOLFATO 0,5 15' 1 0,5 < 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Con riferimento al complesso dei prodotti utilizzati, visto il grande quantitativo di formulati<br />
disponibili e la grande complessità e variabilità della giornata lavorativa tipo e dei prodotti<br />
presenti, fra cui la massima parte di uso occasionale e per quantitativi minimi, è stato<br />
necessario fare riferimento alla media dei valori assunti dai parametri P ed E.<br />
Classe di sostanze o attività ∑ P ∑ E Pm Em<br />
Sostanze pericolose (n° 42) 100 42,5 2,38 1,01<br />
Sostanze non pericolose (n° 33) 16,5 16,5 0,5 0,5<br />
Nota la media si è proceduto a calcolare l'indice di <strong>rischio</strong> residuo IR per ciascuna figura<br />
presente, in funzione dell'effettiva persistenza nell'ambiente e delle effettive condizioni di<br />
esposizione.<br />
Studenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 2,38 45 1 1,01 2,4 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 5 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,91 60 2 0,88 3,36 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 27<br />
Assistenti di laboratorio<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,38 120 2 1,01 2,4 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,38 90 2 0,76 1,81 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 60 2 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 30 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,82 300 4 0,78 5,68 BASSO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Docenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,38 5 1 1,01 2,4 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,38 45 1 0,76 1,81 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze non pericolose 0,5 5 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,95 65 2 0,72 2,81 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
1 esposizione diretta: include il tempo dedicato alla preparazione delle esperienze e alla manipolazione diretta<br />
dei reagenti<br />
2 esposizione indiretta: è dovuta alla persistenza del personale nei medesimi ambienti in cui vengono svolte le<br />
esperienze di terzi. Per tenere conto della remotizzazione per distanza dal punto di applicazione delle<br />
sostanze si è fatto riferimento ad un fattore di riduzione del parametro E del 25 %<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 28<br />
LABORATORIO DI ANALISI TECNICA<br />
In relazione ai dati ricevuti ed inerenti l’attività e il tipo di lavorazioni svolte in laboratorio, è<br />
stato possibile determinare un'esposizione al <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> secondo quanto emerso<br />
dall'analisi del presente quadro riassuntivo, illustrativo del complesso dei preparati<br />
effettivamente utilizzati ed etichettati come pericolosi:<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
ACIDO ACETICO 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO CLORIDRICO 2 15' 1 3 6 BASSO TRASCURABILE<br />
ACIDO FOSFORICO 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO NITRICO 2 15' 1 1,5 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACIDO PERCLORICO 2 15' 1 2 4 BASSO TRASCURABILE<br />
ACIDO SOLFORICO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE ETILICO 1 15' 1 1 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE ISOPROPILICO 3 15' 1 1 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE ISOBUTILICO 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
ALCOLE METILICO 5 15' 1 1,5 7,5 BASSO TRASCURABILE<br />
CROMO METALLICO 0,5 15' 1 1 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MAGNESIO METALLICO 0,5 15' 1 1 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
MANGANESE METALLICO 0,5 15' 1 1 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
RAME METALLICO 0,5 15' 1 1 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
O-FENANTROLINA 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
ACETOFENONE 1 15' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
TOLUENE 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
REATTIVO DI GRIESS 2 15' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
REATTIVO DI NESSLER 5 15' 1 0,5 2,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
BENZENE 5 15' 1 1,5 7,5 BASSO TRASCURABILE<br />
BENZINA 5 15' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
Con riferimento al complesso dei prodotti utilizzati, visto il grande quantitativo di formulati<br />
disponibili e la grande complessità e variabilità della giornata lavorativa tipo e dei prodotti<br />
presenti, fra cui la massima parte di uso occasionale e per quantitativi minimi, è stato<br />
necessario fare riferimento alla media dei valori assunti dai parametri P ed E.<br />
Classe di sostanze o attività ∑ P ∑ E Pm Em<br />
Sostanze pericolose (n° 21) 47 25 2,23 1,19<br />
Nota la media si è proceduto a calcolare l'indice di <strong>rischio</strong> residuo IR per ciascuna figura<br />
presente, in funzione dell'effettiva persistenza nell'ambiente e delle effettive condizioni di<br />
esposizione.<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 29<br />
Studenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 2,23 45 1 1,19 2,4 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 15 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,80 60 2 1,02 3,67 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Assistenti di laboratorio<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,23 120 2 1,19 5,3 BASSO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,23 120 2 0,89 3,97 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 60 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,88 300 4 0,83 6,24 BASSO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Docenti<br />
Classe di sostanze o attività Pm Tm Dm Em IRm Giudizio<br />
Sostanze pericolose 1 2,23 10 1 1,19 2,4 MINIMO TRASCURABILE<br />
Sostanze pericolose 2 2,23 45 1 0,89 1,98 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 10 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,96 65 2 0,88 3,45 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
1 esposizione diretta: include il tempo dedicato alla preparazione delle esperienze e alla manipolazione diretta<br />
dei reagenti<br />
2 esposizione indiretta: è dovuta alla persistenza del personale nei medesimi ambienti in cui vengono svolte le<br />
esperienze di terzi. Per tenere conto della remotizzazione per distanza dal punto di applicazione delle<br />
sostanze si è fatto riferimento ad un fattore di riduzione del parametro E del 25 %<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 30<br />
LABORATORIO DI SALDATURA<br />
In relazione ai dati ricevuti ed inerenti l’attività, il tipo di lavorazioni presenti ed alla<br />
descrizione delle stesse considerate nell’ambito medio della giornata lavorativa, si può<br />
determinare la suddivisione del personale presente nelle mansioni e nella relativa<br />
esposizione al <strong>rischio</strong> in oggetto.<br />
Con riferimento al complesso dei prodotti utilizzati, visto il grande quantitativo di formulati<br />
disponibili e la grande complessità e variabilità della giornata lavorativa tipo e dei prodotti<br />
presenti, fra cui alcuni di uso occasionale, è stato necessario fare esclusivo riferimento<br />
alla combinazione più severa tra quelle possibili e non episodiche, secondo il presente<br />
quadro riassuntivo:<br />
Studenti<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
FUMI DA OSSITAGLIO 5 30' 1 2 10 BASSO TRASCURABILE<br />
FUMI DA SALDATURA AL PLASMA 2 5' 1 2 4 MINIMO TRASCURABILE<br />
FUMI DA SALDATURA MAG 3 5' 1 2 6 BASSO TRASCURABILE<br />
POLVERI<br />
AERODISPERSE<br />
METALLICHE<br />
1 45' 1 1,5 1,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 10' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 2,37 95' 2 1,6 7,58 BASSO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Assistenti di laboratorio<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
FUMI DA OSSITAGLIO 5 120' 2 1 10 BASSO TRASCURABILE<br />
FUMI DA SALDATURA AL PLASMA 2 45' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
FUMI DA SALDATURA MAG 3 45' 1 1 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
POLVERI<br />
METALLICHE 1 180' 3 0,5 1,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AERODISPERSE<br />
Attività collaterali 0,5 60' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 2,3 450' 4 0,73 6,71 BASSO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 31<br />
Docenti<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
FUMI DA OSSITAGLIO 5 45' 1 1 5 MINIMO TRASCURABILE<br />
FUMI DA SALDATURA AL PLASMA 2 10' 1 1 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
FUMI DA SALDATURA MAG 3 10' 1 1 3 MINIMO TRASCURABILE<br />
POLVERI<br />
METALLICHE 1 45' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
AERODISPERSE<br />
Attività collaterali 0,5 10' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 2,71 120' 2 0,77 4,17 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 32<br />
LABORATORIO DI MACCHINE A FLUIDO<br />
In relazione ai dati ricevuti ed inerenti l’attività, il tipo di lavorazioni presenti ed alla<br />
descrizione delle stesse considerate nell’ambito medio della giornata lavorativa, si può<br />
determinare la suddivisione del personale presente nelle mansioni e nella relativa<br />
esposizione al <strong>rischio</strong> in oggetto.<br />
Con riferimento al complesso dei prodotti utilizzati, visto il grande quantitativo di formulati<br />
disponibili e la grande complessità e variabilità della giornata lavorativa tipo e dei prodotti<br />
presenti, fra cui alcuni di uso occasionale, è stato necessario fare esclusivo riferimento<br />
alla combinazione più severa tra quelle possibili e non episodiche, secondo il presente<br />
quadro riassuntivo:<br />
Studenti - Docenti<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
OLIO MINERALE 2 15' 1 0,5 1 MINIMO TRASCURABILE<br />
FLUIDI LUBROREFRIGERANTI 0,5 30' 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 15' 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 0,86 60' 2 0,5 0,86 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
Assistenti di laboratorio<br />
Preparato P T D E IR Giudizio<br />
OLIO MINERALE 2 120' 2 0,5 2 MINIMO TRASCURABILE<br />
FLUIDI LUBROREFRIGERANTI 0,5 120' 1 0,5 0,5 MINIMO TRASCURABILE<br />
Attività collaterali 0,5 60' 1 0,5 0,5* MINIMO TRASCURABILE<br />
Complessivo 1,1 300' 4 0,5 2,2 MINIMO MODERATO<br />
P m T tot D tot E m IR m<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Prospetto sintetico dell'esposizione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 33<br />
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DELL'ESPOSIZIONE<br />
Ambiente Mansione IR * Giudizio<br />
STUDENTE 2,86 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
LAB. DI CHIMICA GENERALE<br />
LAB. DI CHIMICA ORGANICA<br />
LAB. DI CHIMICA QUALITATIVA<br />
LAB. DI ANALISI TECNICA<br />
LAB. DI SALDATURA<br />
LAB. DI MACCHINE A FLUIDO<br />
ASSISTENTE 4,87 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
DOCENTE 2,37 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
STUDENTE 4,29 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
ASSISTENTE 7,11 BASSO RISCHIO MODERATO<br />
DOCENTE 3,52 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
STUDENTE 3,36 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
ASSISTENTE 5,68 BASSO RISCHIO MODERATO<br />
DOCENTE 2,81 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
STUDENTE 3,67 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
ASSISTENTE 6,24 BASSO RISCHIO MODERATO<br />
DOCENTE 3,45 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
STUDENTE 7,58 BASSO RISCHIO MODERATO<br />
ASSISTENTE 6,71 BASSO RISCHIO MODERATO<br />
DOCENTE 4,17 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
STUDENTE 0,86 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
ASSISTENTE 2,2 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
DOCENTE 0,86 MINIMO RISCHIO MODERATO<br />
* IR = Indice di Rischio residuo<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Campionamenti igienistico-ambientali<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 34<br />
CAMPIONAMENTI IGIENISTICO-AMBIENTALI<br />
In relazione all’assenza di formulati per i quali la pericolosità intrinseca sia tale da<br />
introdurre elementi di incertezza nella valutazione del <strong>rischio</strong> residuo ovvero per i quali<br />
l'entità dell'esposizione sia tale da modificare significativamente la valutazione del <strong>rischio</strong><br />
residuo in condizioni severe non episodiche, non si è ritenuto necessario prevedere<br />
specifiche forme di campionamento della concentrazione degli inquinanti.<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
Sorveglianza sanitaria<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 35<br />
SORVEGLIANZA SANITARIA<br />
A seguito delle valutazioni effettuate sulla natura dei rischi presenti, anche sulla base di<br />
criteri di riferimento costituiti da riscontri bibliografici e da confronti con situazioni<br />
analoghe riportate in studi specifici, avendo altresì valutato l'entità dei rischi connessi con<br />
i prodotti chimici, anche mediante la verifica dei quantitativi in peso e volume presenti nei<br />
luoghi di lavoro, è stato possibile determinare la presenza in istituto di un <strong>rischio</strong> residuo<br />
di esposizione ad agenti chimici accettabile in relazione ai potenziali rischi presenti se<br />
valutati a prescindere dalle misure adottate per il loro contenimento.<br />
Tutte le condizioni di lavoro presenti, gli interventi e le misure adottate in azienda sono<br />
tali da limitare i rischi derivanti dall’esposizione agli agenti chimici solitamente in uso e<br />
sono volti a minimizzare le possibilità di ingestione, contatto cutaneo ed inalazione di<br />
inquinanti aerodispersi da parte dei lavoratori addetti portando il livello di <strong>rischio</strong> esistente<br />
durante le attività lavorative quotidiane entro limiti di sicurezza accettabili.<br />
In relazione al fatto che la generalità dei preparati l'esposizione agli stessi configura un<br />
<strong>rischio</strong> residuo trascurabile, vista inoltre l'assenza di formulati per i quali la pericolosità<br />
intrinseca sia tale da introdurre elementi di incertezza nella valutazione del <strong>rischio</strong><br />
residuo oppure per i quali l'entità dell'esposizione sia tale da modificare<br />
significativamente la valutazione del <strong>rischio</strong> residuo in condizioni severe non episodiche,<br />
si è ritenuto superfluo istituire forme di sorveglianza sanitaria.<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Misure specifiche di protezione e prevenzione<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 36<br />
MISURE SPECIFICHE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE<br />
In relazione ai risultati emersi dalla valutazione del <strong>rischio</strong> residuo, i risultati della quale<br />
sono illustrati in precedenza, è stato evidenziato come il <strong>rischio</strong> residuo per la salute<br />
dovuto ad esposizione ad agenti chimici sia sostanzialmente attestato su livelli prossimi<br />
al "<strong>rischio</strong> zero" e tali da far ritenere eccessivi eventuali sforzi per una sua ulteriore<br />
riduzione, in quanto eccessivamente onerosi rispetto al beneficio igienistico e<br />
prevenzionistico ottenibile.<br />
Sebbene il <strong>rischio</strong> residuo sia comunque accettabile e tollerabile, l’eventuale utilizzo di<br />
dispositivi di protezione individuale risulta necessario a seguito della necessità di<br />
minimizzare quanto più possibile i rischi ai quali i lavoratori sono esposti, in ottemperanza<br />
alle misure generali di tutela previste dalla legislazione vigente.<br />
Per mantenere su livelli minimi anche il <strong>rischio</strong> residuo per la sicurezza dovuto all'uso di<br />
prodotti chimici si ritiene necessario mantenere gli attuali standard di sicurezza e<br />
rispettare le misure tecniche e gestionali già in atto presso l'istituto.<br />
Per ridurre il <strong>rischio</strong> residuo al minor livello possibile si procederà comunque ad adottare<br />
nel breve periodo le seguenti misure tecniche e gestionali:<br />
• Pianificazione scritta mediante l'adozione di appositi registri dell’utilizzo e della<br />
manutenzione dei sistemi di captazione localizzata dei fumi di saldatura<br />
• Pianificazione scritta mediante l'adozione di appositi registri dell’utilizzo e della<br />
manutenzione dei sistemi di captazione localizzata delle cappe chimiche<br />
• Utilizzo dei registri di consegna e manutenzione dei dispositivi di protezione<br />
individuale e conservazione ordinata degli stessi con programmazione di una loro<br />
manutenzione sistematica e della frequente sostituzione dei DPI usurati o comunque<br />
esausti<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Considerazioni sui prodotti cancerogeni<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 37<br />
CONSIDERAZIONI SUI PRODOTTI CANCEROGENI<br />
Presso i laboratori dell'istituto sono impiegati i seguenti prodotti classificati come<br />
cancerogeni manifesti, in quanto contraddistinti dalle frasi di <strong>rischio</strong> R 45 ("può provocare il<br />
cancro") ed R 49 ("può provocare il cancro per inalazione"):<br />
Preparato<br />
Etichettatura Situazioni di esposizione presenti nella vita reale<br />
POTASSIO CROMATO R 49 Il cromo esavalente è presente nelle acque potabili, in<br />
POTASSIO BICROMATO R 49<br />
concentrazioni generalmente pari a circa 0,05 mg/l, con un<br />
limite massimo legale di 0,2 mg/l. Si trova nelle acque<br />
minerali, nella carne, nel fegato e nei cereali integrali.<br />
COBALTO CLORURO OSO R 49 Si trova nelle impurità del nichel (bigiotteria, accessori<br />
metallici dell'abbigliamento), in oli da taglio come inquinante,<br />
nei cementi; come pigmento per vetro, ceramica e plastica.<br />
Si trova nella vitamina B12. Siccativo in vernici e inchiostri<br />
invisibili, resine acriliche e poliesteri. Catalizzatore della<br />
gomma butadiene, nastri magnetici, indicatori di umidità. Si<br />
trova in protesi dentarie e nei pastelli a cera<br />
BENZENE R 45 Il benzene è presente nelle benzine per autoveicoli nella<br />
BENZINA R 45<br />
percentuale massima dell'1%. La maggior fonte di<br />
esposizione per la popolazione deriva dai gas di scarico degli<br />
autoveicoli, ma anche dalla normale combustione della legna<br />
e del tabacco nonché dalle perdite evaporative del<br />
combustibile durante il rifornimento. La dose di benzene<br />
contenuta in 20 sigarette equivale ad un esposizione al<br />
traffico veicolare di 4-6 ore.<br />
TIOACETAMMIDE R 45 Il prodotto è utilizzato come ipnotico in medicina e<br />
veterinaria, come solvente, come stabilizzante per carburanti<br />
e come reagente per le analisi chimiche di laboratorio<br />
Relativamente a POTASSIO CROMATO, POTASSIO BICROMATO, COBALTO CLORURO<br />
OSO e TIOACETAMMIDE si osserva quanto segue:<br />
• Pur essendo cancerogeni per inalazione, hanno stato fisico solido ed evaporazione<br />
a temperatura ambiente negligibile<br />
• Non sono sottoposti a riscaldamento o nebulizzazione<br />
• Le sostanze sono maneggiate con cura ed in modo da prevenire la dispersione<br />
• Sono manipolati in condizioni di calma d'aria e da personale dotato dei necessari<br />
dispositivi di protezione individuale<br />
• Le sostanze sono detenute in quantità assolutamente minime, nella fattispecie:<br />
Preparato<br />
POTASSIO CROMATO<br />
POTASSIO BICROMATO<br />
COBALTO CLORURO OSO<br />
TIOACETAMMIDE<br />
Condizioni di impiego ed esposizione<br />
Chimica qualitativa: 4 grammi / anno per studenti<br />
160 grammi/anno per assistenti<br />
Chimica generale: 0,6 grammi / anno per studenti<br />
200 grammi/anno per assistenti<br />
Chimica generale: 0,06 grammi / anno per studenti<br />
20 grammi/anno per assistenti<br />
Chimica generale: 0,4 grammi / anno per studenti<br />
150 grammi/anno per assistenti<br />
Chimica qualitativa: 4 grammi / anno per studenti<br />
160 grammi/anno per assistenti<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Considerazioni sui prodotti cancerogeni<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 38<br />
Relativamente a BENZINA e BENZENE si osserva quanto segue:<br />
• Pur possedendo un'evaporazione a temperatura ambiente elevata, sono utilizzati<br />
per durate minime e<br />
• Sono manipolati da personale dotato dei necessari dispositivi di protezione<br />
individuale per le vie respiratorie<br />
• Non sono sottoposti a riscaldamento o nebulizzazione<br />
• Le sostanze sono detenute in quantità assolutamente minime, nella fattispecie<br />
Preparato<br />
BENZENE<br />
BENZINA<br />
Condizioni di impiego ed esposizione<br />
Analisi Tecnica e strumentale: 2 ml / anno per tutti<br />
Analisi Tecnica e strumentale: 100 ml / anno per tutti<br />
In tutti i casi l'esposizione:<br />
• non è mai di tipo né cronico né elevato,<br />
• è saltuaria e di periodicità elevata (mensile o più)<br />
• è di brevissima durata<br />
• avviene per quantitativi di molto inferiori al TLV-STEL.<br />
L'ESPOSIZIONE ALLO SPECIFICO PERICOLO RISULTA DI FATTO UGUALE O INFERIORE A<br />
QUELLA STATISTICAMENTE ATTESA O COMUNQUE POSSIBILE PER LA POPOLAZIONE<br />
GENERALE NON ESPOSTA. IL RISCHIO PROFESSIONALE CONSEGUENTE E' PERTANTO DA<br />
RITENERSI TRASCURABILE.<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena
Allegati<br />
VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ai sensi dell’art. 223 del D.Lgs. 81/08<br />
Rev. 3<br />
Data giugno 2011<br />
Pagina 39<br />
ALLEGATI<br />
Ad integrazione del presente Rapporto di <strong>Valutazione</strong> sono allegati i seguenti documenti :<br />
1) Schede di valutazione del <strong>rischio</strong> per il Laboratorio di Chimica Generale<br />
2) Schede di valutazione del <strong>rischio</strong> per il Laboratorio di Chimica Qualitativa<br />
3) Schede di valutazione del <strong>rischio</strong> per il Lab. di Analisi Tecnica e Strumentale<br />
4) Schede di valutazione del <strong>rischio</strong> per il Laboratorio di Chimica Organica<br />
5) Schede di valutazione del <strong>rischio</strong> per il Laboratorio di Saldatura<br />
6) Schede di valutazione del <strong>rischio</strong> per il Laboratorio di Macchine a Fluido<br />
NIER Ingegneria per ITIS “G. Marconi”<br />
Coordinamento a cura dell’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena