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Paralisi del III nervo cranico da causa insolita - S. D'Amelio

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Ospe<strong>da</strong>le Oftalmico di Torino<br />

Dipartimento di Malattie Oculistiche<br />

Divisione di Oculistica A-<br />

Oftalmologia Infantile e Strabismo<br />

Direttore Dott. Savino D’Amelio<br />

Caso di <strong>Paralisi</strong> <strong>del</strong> <strong>III</strong> n.c.<br />

S. D’Amelio- L. Barbero- L. Indovina<br />

La conoscenza <strong>del</strong>l’eziologia di una paralisi <strong>del</strong> <strong>III</strong> <strong>nervo</strong> <strong>cranico</strong> è<br />

importante per impostare il trattamento più adeguato: chirurgico o<br />

non chirurgico, quando operare. La paralisi <strong>del</strong> terzo nc è più<br />

frequente nell’adulto. In alcuni casi la sede esatta <strong>del</strong>la lesione è<br />

chiara, mentre in altri la localizzazione <strong>del</strong>la lesione è deduttiva.<br />

Sia nell’infanzia che nell’adulto si riscontrano le medesime cause,<br />

piuttosto nei due gruppi di età varia la loro frequenza.<br />

Negli adulti, le cause più frequenti sono aneurismi e malattie vascolari<br />

quali ischemia, ipertensione, diabete, arteriti infiammatorie.<br />

Nei bambini, fattori congeniti, compresi traumi <strong>da</strong> parto e ipossia,<br />

sono le principali cause di paralisi <strong>del</strong> <strong>III</strong> nc . Sono state descritte<br />

forme genetiche di paralisi con trasmissione sia di tipo dominante che<br />

recessiva.<br />

I traumi sono la <strong>causa</strong> più comune di paralisi <strong>del</strong> 3° nc acquisito sia<br />

nell’adulto che nei bambini.<br />

Nei casi di emicrania che duri fino a 4 settimane, sia nell’adulto sia nei<br />

ragazzi può comparire una paralisi transitoria di un <strong>nervo</strong><br />

oculomotore, nell’83 % dei casi <strong>del</strong> solo <strong>III</strong> nc . Cause meno comuni<br />

per entrambi i gruppi di età includono : fistole carotido-cavernoso,<br />

mucocele <strong>del</strong> seno frontale, infarto mesencefalico.<br />

Una paralisi totale <strong>del</strong> <strong>III</strong> nc , che interessi tutti gli effettori estrinseci,<br />

può essere centrale e risparmiare la pupilla, o periferica e coinvolgere<br />

la pupilla. Lesioni <strong>del</strong> nucleo <strong>del</strong>l’oculomotore sono rare, quando<br />

compaiono producono deficit bilaterali spiegati <strong>da</strong>ll’anatomia <strong>del</strong><br />

nucleo e <strong>del</strong>le sue fibre. I due muscoli elevatori <strong>del</strong>la palpebra<br />

superiore sono innervati <strong>da</strong> un nucleo unico mediano situato<br />

all’estremo cau<strong>da</strong>le <strong>del</strong> complesso nucleare <strong>del</strong>l’oculomotore. Perciò è<br />

<strong>da</strong> attendersi che una lesione che interessa questa regione (cau<strong>da</strong>le<br />

mediana ) <strong>del</strong> nucleo produca una ptosi bilaterale e simmetrica. Un


secondo <strong>da</strong>to anatomico che spiega un interessamento bilaterale è<br />

che il <strong>nervo</strong> <strong>del</strong> muscolo retto superiore è crociato. Il sottonucleo per<br />

la funzione <strong>del</strong> retto superiore di ciascun lato <strong>del</strong> tronco cerebrale dà<br />

origine a fibre che innervano il retto superiore contro laterale ( in<br />

minor grado quello omolaterale). Al contrario una oftalmoplegia <strong>del</strong><br />

<strong>III</strong> n.c. in assenza di ptosi indica una lesione a livello rostrale, con<br />

risparmio <strong>del</strong>la porzione cau<strong>da</strong>le.<br />

L’interessamento periferico può essere dovuto ad una lesione<br />

localizzata molto posteriormente (là dove il terzo emerge <strong>da</strong>l<br />

mesencefalo) o più anteriormente (seno cavernoso, fessura orbitaria )<br />

in questo caso possono essere interessati anche altri nervi cranici.,<br />

Infine giunto nell’orbita il <strong>nervo</strong> si divide nella branca inferiore che<br />

comprende i nervi estrinseci per innervare retto inferiore e piccolo<br />

obliquo e <strong>da</strong> cui si separa la componente viscerale diretta alla pupilla e<br />

al corpo ciliare (attraverso il ganglio ciliare), la branca superiore<br />

comprende i nervi per il retto mediale, il retto superiore, e l’elevatore<br />

<strong>del</strong>la palpebra.<br />

Si riporta il caso (fig. 1-2) di una donna adulta di 70 anni con paralisi<br />

monolaterale <strong>del</strong> <strong>III</strong> n.c., con interessamento di tutti i muscoli<br />

estrinseci innervati <strong>da</strong>ll’oculomotore, è risparmiata la componente<br />

motoria intrinseca parasimpatica. Integro il VI n.c . (normale<br />

movimento di abduzione) ed il IV n.c. come dimostrato <strong>da</strong>lla<br />

inciclotorsione <strong>del</strong>l’occhio paretico nel tentativo <strong>del</strong>l’infra-adduzione.


fig 1<br />

fig 2<br />

Il quadro depone per un’eziologia centrale, la noxa patogena potrebbe<br />

essere localizzata a livello <strong>del</strong>l’emergenza <strong>del</strong> <strong>III</strong> n.c. nello spazio<br />

subaracnoideo. La localizzazione a livello <strong>del</strong> seno cavernoso appare<br />

meno probabile <strong>da</strong>to il mancato coinvolgimento degli altri nc<br />

oculomotori (IV e VI n.c.). Meno probabile è anche una localizzazione<br />

nucleare a livello <strong>del</strong>la porzione dorsale <strong>del</strong> mesencefalo. Le paralisi<br />

complete <strong>del</strong> <strong>III</strong> nc per lesioni <strong>del</strong> nucleo oculomotore sono rare.<br />

Quando si presentano sono caratterizzate <strong>da</strong> deficit bilaterali a carico<br />

degli elevatori <strong>del</strong>la palpebra superiore e dei retti superiori


controlaterale e in minima parte sono dirette al retto superiore<br />

omolaterale. Pertanto una lesione in questa regione può determinare<br />

un deficit monolaterale <strong>del</strong> RM, RI, PO, ma un deficit bilaterale dei retti<br />

superiori e degli elevatori <strong>del</strong>la palpebra.<br />

La paziente viene ricoverata in un reparto di neurologia dove viene<br />

fatta diagnosi di sinusite mascellare ed etmoido-sinusale destra. (fig 3)<br />

fig 3<br />

Indirizzata alle cure <strong>del</strong>l’otorinilaringoiatra, la paziente presenta la<br />

regressione <strong>del</strong>la paralisi e un ottimo recupero funzionale <strong>del</strong> <strong>III</strong> n.c.<br />

(fig 4-5).


fig 4<br />

fig 5<br />

Giunta <strong>da</strong> noi per un controllo oculistico ed ortottico si rileva un<br />

quadro oftalmologico nella norma, si richiede tuttavia una RMN per<br />

controllo. L’esame evidenzia:


-“la presenza di abbon<strong>da</strong>nte materiale di aspetto flogistico nella<br />

compagine <strong>del</strong> seno mascellare di destra”;<br />

-in corrispondenza <strong>del</strong>la sostanza bianca profon<strong>da</strong> di entrambi gli<br />

emisferi cerebrali si riconosce la presenza di focolai di gliosi <strong>da</strong> esiti<br />

ischemici in gran parte confluenti, con maggior evidenza in sede<br />

paraventricolare. Un piccolo focolaio di gliosi si visualizza anche in<br />

sede ponto-mesencefalica destra; (fig 4)<br />

- e soprattutto si rileva la presenza di un piccolo meningioma che<br />

occupa gran parte <strong>del</strong> seno cavernoso destro, con minimo aggetto a<br />

livello <strong>del</strong>la parete mesiale <strong>del</strong>la fossa cranica media omolaterale (fig<br />

6).<br />

fig 6<br />

Il caso pone molti interrogativi sulla eziopatogenesi e sull’evoluzione<br />

<strong>del</strong> quadro clinico. Il recupero funzionale <strong>del</strong> <strong>III</strong> nc drestro, dopo<br />

terapia antiflogistica rivolta alla componente sinusitica, non esclude<br />

un possibile ruolo <strong>del</strong>l’elemento ischemico a cerico <strong>del</strong> mesencefalo e


tantomeno il ruolo <strong>del</strong> piccolo meningioma riscontrato nel seno<br />

cavernoso destro.<br />

Conclusione: le paralisi dei nervi oculomotori ed in particolare <strong>del</strong> <strong>III</strong><br />

nc si presentano a volte con segni tipici che ne permettono la diagnosi<br />

di sede con buona approssimazione, già prima di esguire esami<br />

strumentali e per immagine. Altre volte i quadri clinici sono atipici e<br />

non ben definibili. In tutti i casi noi consigliamo l’esecuzione<br />

tempestiva di una RMN. Prima di intervenire sullo strabismo<br />

l’oftalmologo deve attendere almeno 6 mesi, e comunque dopo che<br />

l’eziopatogenesi sia stata ben definita.<br />

*Miller N. Solitary oculomotor nerve palsy in childhood. Am J Ophthalmol<br />

1977;83:106 –111.<br />

*Goldstein JA, Cogan D.:Diabetic ophthalmoplegiawith special referenceto<br />

the pupil. Arch. Ophthalmol 1960; 64 :592<br />

*Malcolm L. Mazow: in Clinical Strabismus Management, AL Rosembaum &<br />

AP Santiago, 1999, pag 251-258<br />

*Walsh and Hoyt’s clinical neuro-ophthalmology. 5th ed. Baltimore: Williams<br />

&z Wilkins, 1998.<br />

*Noorden G.K. von.- Campos E.C.: Binocular Vision and Ocular Motility.<br />

Theory and management of strabismus. 6^ Edition, 2002, Mosby Co., St<br />

Louis

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