Bilancio di sostenibilità 2004_Vol.2 - Impronta Etica
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<strong>2004</strong><br />
bilancio <strong>di</strong> sostenibilità del Gruppo Granarolo<br />
parte seconda - performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
Granarolo S.p.A. • Sede sociale in via Cadriano 27/2, Bologna 40127 • Tel +39 051 4162311 Fax +39 051 6380902 • welcome@granarolo.it • www.granarolo.it • C. F. 01660360601 • P. Iva 04119190371 • Capitale sociale al 31/12/<strong>2004</strong>: 126.694.402 euro, i. v.<br />
Performance<br />
<strong>di</strong> sostenibilità<br />
2/3<br />
economica<br />
Scenario <strong>di</strong> riferimento<br />
Evoluzione del mercato alimentare<br />
L’industria alimentare italiana nel <strong>2004</strong> ha risentito sia dell’andamento dei consumi interni che della riduzione<br />
della capacità competitiva del Sistema Paese, che ha determinato un deficit della bilancia commerciale.<br />
Gli spazi <strong>di</strong> crescita per l’industria nazionale si sono ridotti, anche perché nel mercato interno sta crescendo<br />
significativamente la presenza <strong>di</strong> operatori esteri, trainata dalle crescenti quote nel mercato della<br />
<strong>di</strong>stribuzione commerciale detenute nel nostro Paese dagli operatori del Nord Europa. Il rischio <strong>di</strong> un graduale<br />
declino del sistema agroalimentare italiano è alimentato da una eccessiva parcellizzazione dell’offerta<br />
(sono oltre 36.000 le imprese del settore) e dalla bassa capacità <strong>di</strong> gestire efficaci politiche <strong>di</strong> export.<br />
In questo contesto se da un lato sono incoraggianti le recenti operazioni <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> pezzi importanti<br />
dell’industria alimentare nazionale - come Cirio, Yomo, Parmareggio - dall’altro rimane alto il rischio che<br />
marchi <strong>di</strong> prestigio come Parmalat e Galbani finiscano in mani estere oppure al centro <strong>di</strong> strategie puramente<br />
finanziarie. Nei primi <strong>di</strong>eci mesi del <strong>2004</strong> per i prodotti dell’industria alimentare si è registrata una<br />
crescita contenuta al +2,9%. Un livello nettamente inferiore a quello complessivo dell’export italiano dello<br />
stesso periodo (+5,3%). Le importazioni <strong>di</strong> prodotti alimentari sono risultate in crescita con tassi superiori a<br />
quelli dell’export. Nonostante i maggiori investimenti pubblicitari (che hanno registrato un incremento del<br />
7%) i consumi interni si sono concentrati sui prodotti da primo prezzo e sulla marca privata, riducendo la<br />
quota del prodotto <strong>di</strong> marca industriale. Le cifre salienti dell’andamento dell’industria alimentare relative<br />
agli ultimi due esercizi sono riportate in tabella.<br />
Industria alimentare italiana in cifre<br />
Voci 2003 <strong>2004</strong> (stime)<br />
Fatturato 103 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 105 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
Produzione 1,9% 0,50%<br />
Numero imprese 36.700 <strong>di</strong> cui 6.700 36.600 <strong>di</strong> cui 6.650<br />
con più <strong>di</strong> 9 addetti<br />
con più <strong>di</strong> 9 addetti<br />
Numero addetti 396.000 <strong>di</strong> cui 398.000 <strong>di</strong> cui<br />
266.000 <strong>di</strong>pendenti 264.000 (66,3%) <strong>di</strong>pendenti<br />
Esportazioni 13,8 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 14,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro (+2,9%)<br />
Importazioni 11,8 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 12,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro (+5,9%)<br />
Saldo 2,0 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 1,7 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro (-15,0%)<br />
Totale consumi 179,0 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 181,0 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro (+1,1%)<br />
Posizione all'interno 2° posto (11%) dopo 2° posto (12%) dopo<br />
dell'industria manifatturiera italiana settore metalmeccanico settore metalmeccanico<br />
Primi 4 settori dell'industria alimentare italiana<br />
lattiero-caseario 13,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 13,8 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
dolciario 10,1 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 10,9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
trasformazione carne 7,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 7,4 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
vinicolo industriale 5,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro 5,4 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
Fonte: Elaborazioni e stime Federalimentare su dati Istat<br />
Completamente stampato su , ottenuta dal riciclo delle confezioni <strong>di</strong> latte
2 /<br />
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
Granarolo Annual Report <strong>2004</strong><br />
<strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità<br />
Parte prima - Identità, visione e strategia<br />
Parte seconda - Performance <strong>di</strong><br />
sostenibilità economica<br />
Parte terza - Performance <strong>di</strong> sostenibilità<br />
socio-ambientale<br />
• Granarolo e l’ambiente<br />
• Granarolo e gli stakeholder<br />
• Stakeholder engagement<br />
Pubblicazione a cura della Direzione politiche <strong>di</strong> sostenibilità<br />
e della Direzione comunicazione del Gruppo Granarolo.<br />
Realizzato con la collaborazione <strong>di</strong>:<br />
Pietro Bacchini (pianificazione strategica<br />
e controllo <strong>di</strong> gestione)<br />
Gilberto Cappellin (commerciale/Gdo)<br />
Mirella Di Stefano (politiche ambientali)<br />
Graziella Lasi (assicurazione qualità)<br />
Maddalena Nar<strong>di</strong> (risorse umane e organizzazione)<br />
Federico Santini (tesoreria e finanza)<br />
Daniela Santoro (amministrazione fornitori)<br />
e con la consulenza <strong>di</strong>:<br />
• Homina, Bologna (coor<strong>di</strong>namento e<strong>di</strong>toriale)<br />
• Fcl Comunicazione, Bologna<br />
(progetto grafico e impaginazione)<br />
Si ringraziano tutti coloro che nelle <strong>di</strong>verse società del Gruppo<br />
Granarolo si sono de<strong>di</strong>cati al reperimento dei dati utili alla<br />
definizione del piano dei conti.<br />
Stampa: Grafiche Damiani, Bologna<br />
Finito <strong>di</strong> stampare nel giugno 2005<br />
Copyright 2005 Granarolo S.p.A.<br />
La pubblicazione è <strong>di</strong>sponibile anche all’in<strong>di</strong>rizzo<br />
www.granarolo.it/impegno/sostenibilità<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Granarolo S.p.A., via Cadriano 27/2, 40127 Bologna<br />
Sebastiano Renna<br />
Responsabile comunicazione istituzionale<br />
Tel. 051 416 2684<br />
E-mail: sebastiano.renna@granarolo.it<br />
Mercato della materia prima<br />
Negli ultimi quattro anni in tutta Europa si è assistito ad una <strong>di</strong>scesa del prezzo del latte alla stalla. Questa tendenza, confermata anche nel <strong>2004</strong>,<br />
potrebbe essere destinata a continuare in seguito alla riforma della Politica agricola comune (Pac), che ha tra i propri obiettivi la riduzione del<br />
prezzo del latte europeo, al fine <strong>di</strong> avvicinarlo a quello mon<strong>di</strong>ale. Nel <strong>2004</strong> - con l’entrata nella Ue dei Paesi dell’Est e baltici - il mercato lattiero-caseario<br />
si è ulteriormente allargato, generando nuovi flussi <strong>di</strong> prodotto all’interno dell’Unione. I primi segnali si sono manifestati già in<br />
luglio (a un mese dall’ingresso dei Paesi Peco), quando si sono registrate le prime offerte <strong>di</strong> materia prima dai Paesi geograficamente più vicini<br />
all’Italia (Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria). Per il momento questo fenomeno <strong>di</strong> “travaso” <strong>di</strong> latte verso l’Italia sembra essere limitato<br />
nei volumi a poche decine <strong>di</strong> cisterne. Verso la Germania, invece, il flusso <strong>di</strong> materia prima è stato più rilevante, tanto che in alcuni casi ha<br />
assunto il carattere <strong>di</strong> vere e proprie forniture continuative.<br />
Prezzi me<strong>di</strong> alla stalla in Europa - valori in euro<br />
Paesi 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Italia 0,3513 0,3396 0,3350 * stime me<strong>di</strong>e Lombar<strong>di</strong>a Istat<br />
Germania 0,3184 0,3012 0,2890 * z.m.p<br />
Francia 0,3005 0,2967 0,2878 * Onilait<br />
Repubblica Ceca 0,2636 0,2448 0,2573 * commissione Ue<br />
Slovacchia 0,2241 0,2257 0,2363 * commissione Ue<br />
Lettonia 0,1560 0,1798 * commissione Ue<br />
Lituania 0,1250 0,1610 * commissione Ue<br />
Estonia 0,1800 0,2263 * commissione Ue<br />
Polonia 0,2150 0,1940 0,1985 * commissione Ue<br />
* stime progressive me<strong>di</strong>e<br />
La tabella consente <strong>di</strong> fare alcune riflessioni. Il prezzo nei paesi “storici” dell’Europa a 15 risulta in <strong>di</strong>scesa anche nel <strong>2004</strong>, aumentando il gap <strong>di</strong><br />
costo con il latte italiano che negli ultimi due anni è sceso più lentamente. Va aggiunto che l’accesso ad un nuovo mercato consente ai Paesi appena<br />
entrati nell’Ue <strong>di</strong> migliorare la red<strong>di</strong>tività dei prodotti e quin<strong>di</strong> la remunerazione della materia prima ai produttori, che nel corso del <strong>2004</strong> è<br />
aumentata <strong>di</strong> prezzo. Risulta quin<strong>di</strong> comprensibile l’intensificarsi <strong>di</strong> relazioni industriali tra i gruppi del settore caseario olandesi e tedeschi con<br />
il mondo agricolo e <strong>di</strong> trasformazione dei Paesi dell’Est e baltici. Il nostro Paese resta deficitario <strong>di</strong> materia prima, con un grado <strong>di</strong> autosufficienza<br />
pari a circa il 65% del proprio fabbisogno (stima Ue). Quin<strong>di</strong>, se si considera il calo delle produzioni correlato ad un incremento delle importazioni<br />
<strong>di</strong> latte in cisterna (+6,65% - dati Istat/Assolatte), è possibile spiegare in parte la sostanziale tenuta del prezzo del latte alla stalla in Italia.<br />
Risulta sempre più <strong>di</strong>fficile, nel nostro Paese, la definizione <strong>di</strong> un prezzo del latte “nazionale ufficiale”, cioè <strong>di</strong> un vero prezzo <strong>di</strong> riferimento per<br />
il mondo agricolo e della trasformazione. Anche nel <strong>2004</strong>, nonostante gli sforzi, non è stato possibile organizzare un vero e proprio tavolo <strong>di</strong> trattativa<br />
che vedesse coinvolti il mondo industriale e il mondo agricolo. Il prezzo <strong>di</strong> riferimento per il <strong>2004</strong>, se pur in<strong>di</strong>cativo, è il risultato degli<br />
accor<strong>di</strong> me<strong>di</strong> verso i quali si sono posizionati i principali gruppi industriali italiani. L’ampliamento della forbice <strong>di</strong> prezzo fra latte italiano e latte<br />
dei Paesi del Nord Europa (il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> costo nei confronti della materia prima tedesca e francese si è aggirato sul 12%) ha ormai ampiamente<br />
superato la barriera dei costi logistici <strong>di</strong> trasferimento, rendendo sempre più competitivo non solo il latte estero, ma soprattutto i prodotti<br />
finiti provenienti dall’Europa settentrionale. Complessivamente si è assistito ad una maggiore importazione complessiva <strong>di</strong> latte per oltre 2,5<br />
milioni <strong>di</strong> quintali, che si sono aggiunti ai 23 milioni <strong>di</strong> quintali che caratterizzavano l’importazione italiana del 2003. I dati appena citati sono un<br />
segno della <strong>di</strong>fficile tenuta competitiva della nostra produzione lattiero-casearia e quin<strong>di</strong> un pericolo grave per la filiera del latte italiano.<br />
Mercati <strong>di</strong> sbocco<br />
LATTE<br />
Il mercato del latte nel <strong>2004</strong> ha invertito il trend negativo registrato negli ultimi anni. Il comparto del latte fresco ha conosciuto una crescita<br />
dell’1,9%, mentre quello del latte Uht ha fatto segnare un avanzamento del 3%. Prosegue il travaso dei consumi – alimentato dalla crisi economica<br />
- dal latte fresco al latte Uht, che si è tradotto in un’ulteriore crescita del peso <strong>di</strong> quest’ultimo, che nel <strong>2004</strong> ha rappresentato circa il 65%<br />
dei volumi consumati <strong>di</strong> latte, contro il 35% del fresco (il rapporto era stato 61,5% contro 36,4% nel 2003). Il comparto del latte fresco nel <strong>2004</strong><br />
è stato caratterizzato da tre importanti fattori: l’allungamento della vita commerciale del prodotto (da 4 a 6 giorni), l’entrata nel mercato delle<br />
marche dei <strong>di</strong>stributori e la crisi Parmalat. La vicenda Parmalat avrebbe potuto accentuare la crisi del mercato del latte. Tuttavia i fattori sopra<br />
menzionati, uniti agli investimenti effettuati da Granarolo a sostegno della qualità, hanno permesso al mercato <strong>di</strong> registrare una ripresa, invertendo<br />
il trend negativo degli ultimi anni. Nel <strong>2004</strong> i <strong>di</strong>versi segmenti del comparto latte fresco hanno avuto un andamento alterno: quelli dell’alta<br />
qualità e del parzialmente scremato sono risultati i veri trascinatori del mercato, facendo segnare una crescita a volumi rispettivamente<br />
del 7,9% e del 5,5%, mentre hanno perso terreno i segmenti cosiddetti “emergenti” del biologico (-1%) e del latte a lunga durata (-23,7%),<br />
sia per la mancanza <strong>di</strong> investimenti specifici che per il cambio <strong>di</strong> legislazione che ha riguardato il latte fresco. E’ da rilevare, però, che, per quanto<br />
riguarda il latte <strong>di</strong> lunga durata, nella seconda parte dell’anno l’entrata delle private label ha contribuito ad invertirne sensibilmente il trend.<br />
Il segmento del latte intero ha continuato a perdere volumi (-12,1%) mentre lo scremato è cresciuto del 2%. Per quanto riguarda invece le <strong>di</strong>namiche<br />
registrate all’interno del comparto Uht, il segmento dell’intero è arretrato del 5% rispetto all’anno precedente, mentre il parzialmente<br />
scremato e lo scremato sono cresciuti rispettivamente del 4,1% e del 2,6%. Da segnalare, infine, la significativa crescita del segmento alta<br />
<strong>di</strong>geribilità (+17,2%), che nel <strong>2004</strong> ha pesato per il 5,6% sui volumi del comparto.<br />
YOGURT<br />
Lo yogurt si è confermato uno dei mercati più <strong>di</strong>namici del settore alimentare, continuando nel suo inesorabile trend <strong>di</strong> crescita anche nel <strong>2004</strong>.<br />
Le ven<strong>di</strong>te si sono incrementate sia a volume (+5,1%) che a valore (+5,2%). Il tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> crescita degli ultimi 5 anni è stato del 7,4% a valore.<br />
Il segmento dello yogurt intero - pur continuando a rappresentare il core business del mercato - ha registrato un calo dell’1,6% a volume (-<br />
2,3% a valore) e ha continuato ad erodere la propria quota sul totale (attestata oggi al 52,1%). La crescita della categoria nel <strong>2004</strong> è stata infatti<br />
trainata dalle performance positive del magro (+8,4% a volume, +10,5% a valore), che è arrivato a rappresentare il 22,2% del totale, e del<br />
probiotico (+17,6% a volume) che pesa ormai il 18,6% a volume e oltre il 25% a valore. I consumi in famiglia <strong>di</strong> yogurt nel <strong>2004</strong> hanno mostrato<br />
un trend positivo (+2,8%), con un lieve incremento della penetrazione (da 18.5 a 18.6 milioni <strong>di</strong> famiglie). In particolare, a fronte <strong>di</strong> una<br />
stabilità nella penetrazione dello yogurt intero (17,2 milioni <strong>di</strong> famiglie) e magro (12,8 milioni), spicca l’ulteriore incremento della penetrazione<br />
dei probiotici (9,5 milioni; +3,4% sull’anno precedente, pari a circa 400.000 famiglie in più). Il maggior contributo è arrivato dai probiotici<br />
da bere, che hanno registrato un incremento <strong>di</strong> 600.000 famiglie, arrivando a 6,8 milioni.<br />
FORMAGGI FRESCHI E BURRO<br />
Quello dei formaggi freschi nel <strong>2004</strong> è risultato il segmento più <strong>di</strong>namico in questo mercato (+3,8% a volume), beneficiando <strong>di</strong> un trend <strong>di</strong> consumo<br />
favorevole ai latticini freschi dal sapore più delicato, dalla consistenza più morbida e da un prezzo me<strong>di</strong>o inferiore a quello degli stagionati.<br />
Tra i formaggi freschi, la mozzarella rappresenta il mercato più importante per giro d’affari (1.282 milioni <strong>di</strong> euro) e quello con penetrazione<br />
in famiglia più elevata (78,5%). In questo mercato i consumi sono cresciuti dell’1,1%, trainati dal segmento commo<strong>di</strong>ty del peso imposto<br />
(+5,2%), dove si è registrata una flessione significativa del prezzo me<strong>di</strong>o dovuta non alla promozionalità ma ad uno spostamento <strong>di</strong> mix a<br />
favore dei prodotti <strong>di</strong> prezzo più contenuto. In controtendenza la crescita delle mozzarelle <strong>di</strong> bufala (+12,4%), malgrado il prezzo significativamente<br />
superiore. Lo stracchino è il secondo mercato dei formaggi freschi per giro d’affari (360 milioni <strong>di</strong> euro) ed ha registrato un aumento sia<br />
a volume (+2,8%) che a valore (+3,5%). Anche se è in atto uno spostamento <strong>di</strong> consumi a favore dei prodotti confezionati, lo stracchino a peso<br />
variabile assorbe ancora il 50% dei consumi. La crescita del mercato è attribuibile al segmento premium, quello dei prodotti dalla consistenza<br />
più morbida e cremosa, in cui è ancora assente la marca della <strong>di</strong>stribuzione. Quello della ricotta è stato il mercato con il trend più favorevole sia<br />
a volume (+8,9%) che a valore (+9,9%). Malgrado la flessione registrata dalla ricotta fresca venduta a banco assistito, essa assorbe ancora il<br />
55% del totale consumi. La crescita si concentra quin<strong>di</strong> sul peso imposto ed è attribuibile sia al segmento premium che a quello commo<strong>di</strong>ty.<br />
Anche il mercato del mascarpone ha registrato nel <strong>2004</strong> trend positivi (+9,5% a volume e +7,8% a valore). Il burro si è confermato invece un<br />
mercato maturo, avviato al declino: nel <strong>2004</strong> i consumi si sono mantenuti stabili (+0,3%) solo grazie al maggiore ricorso alla leva promozionale.<br />
I moderni stili alimentari privilegiano infatti sempre più i con<strong>di</strong>menti vegetali (oli) a scapito <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> origine animale.<br />
UOVA<br />
Il mercato delle uova è stato caratterizzato da volumi rilevanti nel <strong>2004</strong>. Il consumo complessivo nel canale moderno è stato stimato in più <strong>di</strong><br />
1,9 milioni <strong>di</strong> uova (+4,1% a volume e +6,8% a valore sul 2003), per un valore complessivo <strong>di</strong> 361 milioni <strong>di</strong> euro. Il consumatore ha privilegiato<br />
anche qui i segmenti premium, in particolare quello delle uova extrafresche e da allevamenti a terra; le prime hanno rappresentato il 23,7%<br />
dei consumi a valore, con un tasso <strong>di</strong> crescita del 22,8%, mentre le altre il 19,7%, con un tasso <strong>di</strong> incremento a valore del 32,9%. Cresce, ma in<br />
misura inferiore rispetto al passato, il segmento biologico, che ha fatto segnare un aumento a valore <strong>di</strong> 2,9 punti, attestandosi su una quota del<br />
10,3% dei consumi totali.<br />
GASTRONOMIA<br />
Nel comparto dei prodotti alimentari confezionati il settore della gastronomia fresca si è <strong>di</strong>mostrato anche nel <strong>2004</strong> abbastanza vivace, anche<br />
se con tassi <strong>di</strong> crescita più contenuti rispetto al trend degli anni precedenti. Il comparto ha infatti conosciuto un avanzamento del 10,7% a volume<br />
e del 7,2% a valore, raggiungendo un livello <strong>di</strong> consumi, per quanto riguarda il settore confezionato retail, <strong>di</strong> circa 182 milioni <strong>di</strong> euro. I consumi<br />
vengono realizzati per l’82% nel canale Gdo, per il 7% nel normal trade e per l’11% nei <strong>di</strong>scount. Gli antipasti rappresentano il 22,6% dei<br />
consumi, ma grande interesse è stato mostrato per il segmento dei primi piatti freschi, cresciuto a valore del 55,4% e che, con i suoi 25,4 milioni<br />
<strong>di</strong> euro, ha rappresentato il 14% del totale mercato.
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica \ 3<br />
Mercato della <strong>di</strong>stribuzione<br />
Il settore della <strong>di</strong>stribuzione continua ad essere immerso in un processo <strong>di</strong> continua evoluzione. Sebbene<br />
sia proseguito il processo <strong>di</strong> ammodernamento e <strong>di</strong> ristrutturazione del normal trade, il cosiddetto “canale<br />
tra<strong>di</strong>zionale” nell’ambito alimentare pesa ancora per il 36,4%, gli ambulanti per il 12,2%. Le forme più<br />
moderne come l’ipermercato rappresentano l’8,9%, i supermercati il 38,4% e i <strong>di</strong>scount il 4,1%. Un’articolazione,<br />
questa, che risente della struttura del nostro territorio e della <strong>di</strong>stribuzione della popolazione<br />
nelle varie regioni. Nel <strong>2004</strong> la crisi economica ha prodotto primi visibili effetti anche in questo settore. Le<br />
ven<strong>di</strong>te al dettaglio sono calate dello 0,4%: non accadeva dal 1995. Ne hanno fatto le spese le piccole<br />
imprese <strong>di</strong>stributrici, che hanno registrato un calo delle ven<strong>di</strong>te dell’1,3%, a fronte <strong>di</strong> una crescita dello<br />
0,9% della grande <strong>di</strong>stribuzione (con gli ipermercati ad un +3% e i <strong>di</strong>scount al +2,9%). Si sono però registrati<br />
i primi segnali <strong>di</strong> stanchezza delle gran<strong>di</strong> superfici, attaccate dalle politiche aggressive del <strong>di</strong>scount.<br />
Ciò ha particolarmente rinfocolato la “battaglia dei prezzi” e moltiplicato le iniziative <strong>di</strong> fidelizzazione,<br />
trainate da raccolte punti, carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> insegna e da sempre più aggressive e sofisticate politiche <strong>di</strong><br />
sostegno alla private label. La grande <strong>di</strong>stribuzione ha cavalcato, con un sensibile incremento della promozionalità,<br />
le politiche <strong>di</strong> prezzo, inserendo in modo più consistente i primi prezzi. Sono tornati alla ribalta<br />
i “sottocosto”, i “4x2” e tagli prezzo gestiti con maggiore creatività e <strong>di</strong>namiche innovative. Di tutto ciò<br />
ha sofferto il prodotto <strong>di</strong> marca, che ha registrato un calo della propria quota valore passando dal 54,2% al<br />
52,4%, contro la crescita delle marche commerciali dal 13,0% al 14,4%. La crescente competizione fra<br />
insegne e <strong>di</strong>stributori per <strong>di</strong>vidersi una torta <strong>di</strong> consumi che si sta restringendo, ha mantenuto elevata la<br />
ricerca <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> concentrazione e razionalizzazione, che nel breve non esprimono particolari valori<br />
competitivi se non quelli “muscolari” nei rapporti con l’industria. Il rischio è che da parte degli operatori<br />
della <strong>di</strong>stribuzione ci sia una ricerca <strong>di</strong> valore eccessivamente proiettata verso il costo della merce, che<br />
peserebbe ancora <strong>di</strong> più sul rapporto con l’industria. Tutto questo in uno scenario <strong>di</strong> imprese <strong>di</strong>stributrici<br />
sempre più concentrate ed “estere”. Si pensi che cinque insegne detengono l’81% <strong>di</strong> quota della <strong>di</strong>stribuzione<br />
degli ipermercati. Di questa quota oltre il 50% è in mano ai <strong>di</strong>stributori esteri.<br />
Dieci insegne <strong>di</strong> supermercati detengono l’80% del mercato del canale, che registra una presenza più limitata<br />
<strong>di</strong> quota estera (15%), anche se <strong>di</strong>venterà decisivo l’approdo <strong>di</strong> Esselunga, che detiene l’11%. È in atto<br />
anche un’importante concentrazione dei fornitori: da una ricerca effettuata su dati dei principali retailers<br />
italiani si evince che i primi 20 fornitori rappresentano quasi il 40% del fatturato e quasi l’80% del fatturato<br />
è negoziato con il 30% dei fornitori. La ricerca <strong>di</strong> massa critica nei rapporti con l’industria ha prodotto<br />
processi <strong>di</strong> concentrazione delle organizzazioni <strong>di</strong>stributive in “supercentrali” d’acquisto. Una formidabile<br />
forza contrattuale che già nel 1990 appariva importante, pesando per il 50% sui volumi <strong>di</strong> acquisto della<br />
grande <strong>di</strong>stribuzione e che al 30 giugno <strong>2004</strong> deteneva, con le prime 5 “supercentrali”, una quota delle<br />
ven<strong>di</strong>te presso ipermercati e supermercati pari all’83,8%. Con la nuova intesa Coop Italia-Sigma le quote<br />
<strong>di</strong> mercato dei principali gruppi d’acquisto e delle supercentrali in Italia sono quelle in<strong>di</strong>cate nella tabella<br />
successiva. Essere presenti nella <strong>di</strong>stribuzione moderna oggi significa comunque mantenere rapporti commerciali<br />
con 5-6 organizzazioni (compreso Conad/Leclerc-Rewe), che rappresentano complessivamente<br />
una ventina <strong>di</strong> catene e che chiedono sempre migliori con<strong>di</strong>zioni d’acquisto. La concentrazione dei poteri<br />
d’acquisto della <strong>di</strong>stribuzione genera molte critiche, poiché non sempre ai volumi in gioco corrispondono<br />
reali contropartite in grado <strong>di</strong> giustificare la richiesta <strong>di</strong> sempre migliori con<strong>di</strong>zioni. Dal 1990 al 2003 sono<br />
state costituite 16 supercentrali d’acquisto fra <strong>di</strong>stributori e ne sono state chiuse 7. Sono state coinvolte in<br />
questo processo 48 insegne, <strong>di</strong> cui 12 sono passate da una supercentrale all’altra, presumibilmente più alla<br />
ricerca della “migliore con<strong>di</strong>zione” che <strong>di</strong> un vero e proprio approdo strategico. Ciò ha generato dal 1999<br />
un’erosione della red<strong>di</strong>tività dell’industria alimentare superiore al 10%, mentre la percentuale <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività<br />
della <strong>di</strong>stribuzione è aumentata nello stesso periodo <strong>di</strong> oltre tre volte, con una ripartizione del valore<br />
che ha premiato il maggior potere della <strong>di</strong>stribuzione verso la produzione. Naturalmente tutto ciò ha contribuito<br />
a produrre una fortissima selezione del dettaglio tra<strong>di</strong>zionale. Le proiezioni al 2006 <strong>di</strong> Cermes Bocconi<br />
delineano un’ulteriore evoluzione in termini <strong>di</strong> concentrazione delle ven<strong>di</strong>te totali del largo consumo<br />
sul canale moderno, con previsioni <strong>di</strong> quote degli iper superiori al 25%, con i supermercati e le superettes<br />
che si attesteranno intorno al 55% e i negozi minori che scenderanno sotto il 15%. In poco più <strong>di</strong> vent’anni<br />
la <strong>di</strong>stribuzione del nostro Paese ha registrato una vera e propria rivoluzione, pur in presenza <strong>di</strong> una<br />
legislazione sicuramente non liberista e tutt’ora, in molte regioni, conservativa.<br />
Strategia<br />
La <strong>di</strong>fesa della qualità e della sicurezza, la ricerca <strong>di</strong> un’innovazione <strong>di</strong>stintiva, la razionalizzazione dei processi<br />
in funzione <strong>di</strong> uno sviluppo profittevole e l’investimento su valori e reputazione nell’ambito <strong>di</strong> un<br />
approccio <strong>di</strong> sostenibilità, rappresentano in estrema sintesi le mosse strategiche realizzate dal Gruppo nel<br />
<strong>2004</strong>. Lo sviluppo profittevole ha avuto una particolare priorità, poiché la <strong>di</strong>mensione dell’impresa e la<br />
conquista <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> mercato significative rappresentano per Granarolo la con<strong>di</strong>zione imprescin<strong>di</strong>bile per<br />
guardare al futuro e per continuare a svolgere un’incisiva azione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e valorizzazione della filiera<br />
agroalimentare italiana.<br />
L’operazione Yomo<br />
Proprio in coerenza con gli obiettivi <strong>di</strong> sviluppo profittevole definiti nell’ambito dei cantieri Goal (generare<br />
obiettivi ambiziosi per la leadership) avviati nel 2003, Granarolo ha deciso <strong>di</strong> investire nel salvataggio<br />
<strong>di</strong> Yomo, grande e storica impresa nazionale dello yogurt caduta in grave crisi alla fine del 2003. Tra i nuovi<br />
business che il management <strong>di</strong> Granarolo aveva in<strong>di</strong>viduato per assicurare un crescente sviluppo all’impresa<br />
c’era appunto lo yogurt. Le opzioni alternative per una crescita <strong>di</strong> Granarolo in questo settore erano<br />
molto precise: tentare <strong>di</strong> crescere come marca Granarolo con investimenti consistenti sul piano della ricerca,<br />
dell’innovazione e soprattutto della comunicazione, oppure realizzare acquisizioni o alleanze con<br />
imprese detentrici <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> un certo interesse.<br />
La situazione <strong>di</strong> sofferenza che Yomo aveva già palesato sul finire del 2003, accresciutasi in modo eclatante<br />
all’inizio del <strong>2004</strong>, ha generato le con<strong>di</strong>zioni per stu<strong>di</strong>are un progetto <strong>di</strong> “salvataggio” complesso e non privo<br />
<strong>di</strong> rischi, che ha impegnato il management aziendale per <strong>di</strong>versi mesi.<br />
I PRESUPPOSTI STRATEGICI<br />
Possono essere sintetizzati nei seguenti punti:<br />
- dare nuove risposte al bisogno <strong>di</strong> crescita del Gruppo;<br />
- focalizzare opzioni <strong>di</strong> sviluppo coerenti con le “core competencies” aziendali;<br />
- rafforzare e sviluppare la <strong>di</strong>stintività dell’offerta;<br />
- in<strong>di</strong>viduare aree <strong>di</strong> miglioramento per realizzare valore all’interno dei processi aziendali.<br />
Una scelta <strong>di</strong> cambiamento. L’acquisizione <strong>di</strong> Yomo rappresenta un formidabile volano <strong>di</strong> accelerazione della<br />
crescita e dei processi <strong>di</strong> cambiamento su cui Granarolo sta lavorando con l’avvio del progetto Goal.<br />
Una scelta <strong>di</strong> sviluppo. Le sinergie derivanti dall’incorporazione <strong>di</strong> Yomo consentirebbero a Granarolo <strong>di</strong><br />
aggre<strong>di</strong>re le aree <strong>di</strong> sviluppo considerate prioritarie per <strong>di</strong>ventare il 3° player nel mercato dello yogurt e il<br />
3° player nel mercato dei caseari freschi.<br />
Processi <strong>di</strong> concentrazione nel mercato della <strong>di</strong>stribuzione<br />
Principali centrali d’acquisto<br />
Quote giugno 2002 prodotti grocery<br />
Italia Distribuzione (Coop Italia-Conad) 27,0%<br />
Interme<strong>di</strong>a-Rinascente 17,1%<br />
Esselunga-Selex-Agorà 16,0%<br />
GS-Carrefour 15,8%<br />
Inter<strong>di</strong>s-Me.Ca.Des 11,0%<br />
Principali centrali d’acquisto<br />
Quote giugno 2003 prodotti grocery<br />
Coop Italia 17,4%<br />
Interme<strong>di</strong>a-Rinascente 17,4%<br />
Esselunga-Selex-Agorà 16,4%<br />
GS-Carrefour 15,6%<br />
Inter<strong>di</strong>s-Me.Ca.Des-Sisa 15,2%<br />
Principali centrali d’acquisto<br />
Quote giugno <strong>2004</strong> prodotti grocery<br />
Coop Italia -Sigma 20,1%<br />
Interme<strong>di</strong>a-Rinascente 17,6%<br />
Esselunga-Selex-Agorà 17,0%<br />
Centrale Carrefour 15,2%<br />
Mecades 13,9%
4 /<br />
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
Evoluzione del mercato dello yogurt a valore - valori in euro<br />
Evoluzione della share of voice per i competitor dello yogurt<br />
1.200.000<br />
1.000.000<br />
800.000<br />
600.000<br />
400.000<br />
200.000<br />
0<br />
+11,4%<br />
+5,2%<br />
+12% +4,5%<br />
+4,2%<br />
1999 2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
Danone<br />
37,5%<br />
Yomo<br />
25,2%<br />
16,4%<br />
Muller<br />
12,7%<br />
34,9%<br />
22,6%<br />
45,2%<br />
16,2%<br />
13,3%<br />
47,7%<br />
23,8%<br />
10,8%<br />
56,8%<br />
14,2%<br />
5,4%<br />
57,6%<br />
19,4%<br />
14,4%<br />
Fonte: Iri Infoscan - Totale Italia (esclusi <strong>di</strong>scount)<br />
2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> obiettivo 2005<br />
Una scelta <strong>di</strong> coerenza. Il rilancio <strong>di</strong> Yomo è compatibile con il ricorso alle leve che hanno determinato il successo<br />
<strong>di</strong> Granarolo: qualità del prodotto, <strong>di</strong>stintività ed innovazione, marchio, competenza <strong>di</strong>stributiva.<br />
Una scelta <strong>di</strong> politica industriale. L’operazione darebbe modo a Granarolo <strong>di</strong> consolidare la propria presenza<br />
industriale sul territorio lombardo e <strong>di</strong> generare sinergie creando a Pasturago (Milano) il primo polo produttivo<br />
lattiero-caseario del Paese.<br />
Una scelta <strong>di</strong> responsabilità sociale. Il valore sociale dell’operazione consiste nel salvare e rilanciare una<br />
realtà storica del settore agroindustriale nazionale, inserendola in un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> sviluppo basato su un<br />
modello <strong>di</strong> filiera per ottenere la massima valorizzazione del prodotto nazionale nell’interesse dei consumatori,<br />
del comparto zootecnico e del territorio.<br />
LE TAPPE DELL’ACQUISIZIONE<br />
Nel primo semestre del <strong>2004</strong> è stata sviluppata la prima fase dell’operazione Yomo, che ha portato Granarolo<br />
alla costituzione <strong>di</strong> una società denominata Yogolat S.r.l., che verrà utilizzata per gestire il periodo <strong>di</strong><br />
transizione che si concluderà con la chiusura della procedura giu<strong>di</strong>ziaria. L’operazione è andata a buon fine,<br />
anche se con modalità che non la rendono tutt’ora conclusa, grazie al convergere <strong>di</strong> impegni che hanno<br />
coinvolto Banca Intesa, i sindacati, il Tribunale <strong>di</strong> Pavia e con una attenzione positiva da parte del Ministero<br />
delle Politiche Agricole. Granarolo ha assunto così la piena gestione del gruppo pioniere del mercato<br />
italiano dello yogurt, il cui prolungato stato <strong>di</strong> insolvenza verso fornitori e sistema bancario aveva portato<br />
al fermo degli impianti. L’impegno <strong>di</strong> Granarolo si era da subito concretizzato nella stipula <strong>di</strong> contratti<br />
<strong>di</strong> lavorazione e <strong>di</strong> servizio tra Yogolat e il Gruppo Yomo, che avevano consentito <strong>di</strong> riavviare l’attività industriale<br />
e <strong>di</strong> “riportare a scaffale” i prodotti Yomo. Tali contratti hanno alimentato il lavoro negli stabilimenti,<br />
la produzione e la <strong>di</strong>stribuzione. Il pronunciamento dei giu<strong>di</strong>ci della Sezione Fallimentare ha riconosciuto<br />
nella soluzione proposta da Granarolo “l’unico strumento per evitare l’imme<strong>di</strong>ato tracollo delle società,<br />
che già si trovano nell’impossibilità <strong>di</strong> operare autonomamente”. L’operazione ha comportato per Granarolo<br />
un impegno finanziario <strong>di</strong> circa 85 milioni <strong>di</strong> euro nel <strong>2004</strong> (in parte coperto da Banca Intesa che interverrà<br />
nel capitale <strong>di</strong> Granarolo S.p.A.), a cui si aggiungeranno altri 100 milioni <strong>di</strong> euro entro il 2007, destinati<br />
al rilancio delle aziende sul mercato e al riassetto produttivo e logistico. Nella pagina successiva sono<br />
descritte le tappe salienti del percorso.<br />
4 aprile <strong>2004</strong>. Viene siglato un accordo <strong>di</strong> servizi in base al quale il Gruppo Granarolo attiva un rapporto <strong>di</strong><br />
conto lavoro con le società del Gruppo Yomo e commercializza i prodotti a marchio Yomo, Pettinicchio e<br />
Merlo. In questo modo si riavvia l’attività delle aziende, dopo tre settimane <strong>di</strong> fermo produttivo.<br />
26 aprile <strong>2004</strong>. Yomo, Pettinicchio, Merlo e Leo Marven System (LMS) - giunte alla determinazione <strong>di</strong> presentare<br />
ricorso per l’ammissione alla procedura <strong>di</strong> Concordato Preventivo - sottoscrivono con Granarolo i<br />
contratti che regolano i fatti che accadranno da questa data fino alla conclusione dell’operazione. Gli effetti<br />
<strong>di</strong> tali scritture sono comunque subor<strong>di</strong>nati all’autorizzazione della procedura da parte dei competenti<br />
organi. Vengono stipulati contratti <strong>di</strong> concessione in affitto a Granarolo (o sua società) dei rami aziendali<br />
Yomo, Pettinicchio, Merlo e LMS. Questi atti sono finalizzati a garantire la continuità aziendale e la permanenza<br />
delle aziende sul mercato per il periodo necessario alla conclusione della procedura <strong>di</strong> concordato.<br />
Vengono inoltre sottoscritti con Granarolo i contratti preliminari <strong>di</strong> acquisto dei rami d’azienda Yomo, Pettinicchio,<br />
Merlo e LMS, acquisto da realizzarsi al momento della positiva conclusione della procedura <strong>di</strong> Concordato<br />
Preventivo e subor<strong>di</strong>natamente alla autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del<br />
Mercato. Granlatte, Granarolo S.p.A. e Banca Intesa siglano una scrittura privata in base alla quale alla positiva<br />
conclusione della procedura <strong>di</strong> Concordato Preventivo Granarolo delibererà un aumento <strong>di</strong> capitale che<br />
Banca Intesa sottoscriverà e che sarà finalizzato a finanziare il progetto <strong>di</strong> risanamento e <strong>di</strong> rilancio <strong>di</strong> Yomo.<br />
26 maggio <strong>2004</strong>. La Sezione Fallimentare del Tribunale <strong>di</strong> Pavia, con decreto firmato il 26 maggio,<br />
- <strong>di</strong>chiara aperta la procedura <strong>di</strong> Concordato Preventivo delle quattro società presentanti il ricorso;<br />
- or<strong>di</strong>na la convocazione dei cre<strong>di</strong>tori per i giorni 12 e 13 ottobre <strong>2004</strong>;<br />
- autorizza la sottoscrizione del contratto <strong>di</strong> affitto nei termini previsti dal contratto sopra citato.<br />
7 giugno <strong>2004</strong>. Il contratto d’affitto dei rami d’azienda <strong>di</strong> Yomo, Pettinicchio, Merlo e LMS viene sottoscritto<br />
con atto pubblico.<br />
7 luglio <strong>2004</strong>. Viene raggiunto con i sindacati un accordo <strong>di</strong> ristrutturazione aziendale che prevede la concessione<br />
della cassa integrazione per due anni per 315 <strong>di</strong>pendenti.<br />
29 settembre <strong>2004</strong>. L’accordo, che prevede impegni <strong>di</strong> investimento sia sugli stabilimenti che sul rilancio dei<br />
marchi, viene approvato con decreto del Ministero del Lavoro.<br />
IL PIANO STRATEGICO DI RILANCIO <strong>2004</strong>-2007<br />
Il piano strategico <strong>2004</strong>-2007 <strong>di</strong> rilancio <strong>di</strong> Yomo messo a punto da Granarolo prevede tre fasi. La prima è<br />
volta ad assicurare la continuità dell’attività. La seconda, <strong>di</strong> risanamento, finalizzata a conseguire rapidamente<br />
le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio economico. La terza, <strong>di</strong> sviluppo, che dovrà riportare le posizioni del Gruppo<br />
Yomo nel mercato su una soglia apprezzabile. L’obiettivo è il raggiungimento dell’equilibrio gestionale<br />
entro il 2006 e ritorno alla red<strong>di</strong>tività nel 2007. Sono previsti investimenti industriali per 35 milioni <strong>di</strong> euro<br />
sullo stabilimento <strong>di</strong> Pasturago, per 2,7 milioni sul sito della Merlo e per 1 milione su Pettinicchio. Gli investimenti<br />
stanziati per la comunicazione, a sostegno dei marchi delle società e delle ven<strong>di</strong>te, ammontano a<br />
50 milioni. Il piano prevede anche il potenziamento dello stabilimento <strong>di</strong> Pasturago, situato su un’area <strong>di</strong><br />
211.000 mq., dove saranno ricollocate anche le attività della Centrale del Latte <strong>di</strong> Milano. Il progetto - che<br />
potrà essere implementato solo a seguito della definitiva acquisizione degli asset <strong>di</strong> Yomo - prevede investimenti<br />
strutturali per 9,7 milioni nei primi 12 mesi e altri a seguire per 25,3 milioni, destinati alla realizzazione<br />
complessiva del polo industriale e alla creazione <strong>di</strong> una nuova piattaforma logistica al servizio del<br />
mercato <strong>di</strong> tutto il Nord Italia.<br />
Fonte: IRI Infoscan, ISS, Dicembre <strong>2004</strong><br />
Il rilancio dello yogurt a marchio Yomo nel <strong>2004</strong><br />
Aprile <strong>2004</strong><br />
Acquisizione Granarolo<br />
Lo yogurt continua ad essere il mercato che catalizza i maggiori investimenti in comunicazione. Anche nel<br />
<strong>2004</strong> ha oltrepassato abbondantemente gli 80 milioni <strong>di</strong> euro. Va segnalato che il 2003 è stato un anno eccezionale,<br />
nel quale i principali competitors hanno lanciato nuovi brand, sostenendoli con significativi investimenti<br />
<strong>di</strong> advertising. Nel <strong>2004</strong> il Gruppo Danone ha continuato ad accrescere la quota <strong>di</strong> investimenti<br />
(56,8%), con una crescita <strong>di</strong> 7 punti sull’anno precedente, pur mantenendo invariata l’entità assoluta degli<br />
investimenti (42,4 milioni <strong>di</strong> euro). Segue Nestlè – con una quota del 20% ed investimenti pari a 15,5 milioni<br />
<strong>di</strong> euro - e Muller, che ha ridotto drasticamente la sua quota <strong>di</strong> investimenti (da 21,4 milioni nel 2003 a<br />
14,6 nel <strong>2004</strong>) pur mantenendo una importante share of voice. Yomo – che ha scontato la pesante crisi<br />
finanziaria nel primo semestre del 2003 – ha perso quota negli investimenti, passando dal 10,8% al 5,4%. Il<br />
Gruppo Granarolo ha avviato un programma <strong>di</strong> investimenti in advertising sulla brand Yomo già nel <strong>2004</strong>, utilizzando<br />
i me<strong>di</strong>a televisivi e concentrando l’investimento nella seconda parte dell’esercizio, prioritariamente<br />
sul segmento intero omogeneo e su quello probiotico. L’investimento effettuato non aveva l’ambizione <strong>di</strong><br />
riportare Yomo a competere sul mercato dell’advertising a livello <strong>di</strong> player primari. Ha avuto invece il compito<br />
<strong>di</strong> far riaffacciare nella memoria del consumatore la presenza dello storico brand, nell’attesa che adeguate<br />
politiche <strong>di</strong> innovazione e <strong>di</strong> completezza dell’offerta consentano al Gruppo <strong>di</strong> competere alla pari con<br />
i principali concorrenti. L’obiettivo <strong>di</strong> riportare gli investimenti per la brand Yomo ad un livello competitivo è<br />
stato infatti fissato per il 2005.<br />
Rafforzare posizionamento<br />
<strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> Pettinicchio sui<br />
segmenti della mozzarella<br />
e della ricotta<br />
Ridefinire il ruolo <strong>di</strong> servizio<br />
e <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> specifici<br />
segmenti <strong>di</strong> prodotti<br />
tra<strong>di</strong>zionali (es. robiola)<br />
per Merlo<br />
Numero <strong>di</strong> referenze<br />
Fonte: IRI Infoscan, ISS, Dicembre <strong>2004</strong><br />
Prodotto<br />
Consolidare offerta<br />
su segmenti target<br />
Consolidare offerta<br />
su banco assistito<br />
Quota a volumi<br />
Prezzo<br />
Rafforzare e<br />
sostenere<br />
posizionamento<br />
premium<br />
Distribuzione<br />
Assicurare 100%<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
Aumentare<br />
<strong>di</strong>stribuzione<br />
allineandola ad<br />
altri prodotti<br />
Distribuzione ponderata<br />
Piano Yomo, Obiettivo 1: migliorare la performance commerciale del Gruppo Yomo.<br />
Sottobiettivo B: recupero quote <strong>di</strong> mercato per i caseari Yomo<br />
Comunicazione<br />
Sostenere<br />
con azioni<br />
specifiche<br />
priorità<br />
Piano Yomo, Obiettivo 1: migliorare la performance commerciale del Gruppo Yomo.<br />
Sottobiettivo A: riaffermare la leadership della marca Yomo<br />
Prodotto<br />
Prezzo<br />
Distribuzione<br />
Comunicazione<br />
Recuperare la leadership<br />
dell’intero valorizzando la<br />
<strong>di</strong>stintività dell’omogeneo<br />
e sviluppando il segmento<br />
edonistico<br />
Sviluppare offerta<br />
segmento<br />
edonistico<br />
Rafforzare e<br />
sostenere<br />
posizionamento<br />
premium<br />
Recuperare 100%<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
Sostenere<br />
marca/segmento<br />
con continuità<br />
Rilanciare il magro<br />
ridefinendo il<br />
posizionamento e la<br />
struttura <strong>di</strong> offerta<br />
Sviluppare nuova<br />
gamma <strong>di</strong> offerta<br />
Assicurare 100%<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
Sostenere<br />
pesantemente<br />
lancio gamma<br />
Affermarsi come secondo<br />
player del probiotico grazie<br />
ad una forte spinta <strong>di</strong><br />
innovazione<br />
Sviluppare<br />
e lanciare<br />
con continuità<br />
nuovi prodotti<br />
Guadagnare<br />
rapidamente<br />
<strong>di</strong>stribuzione<br />
nuovi prodotti<br />
Supporto <strong>di</strong><br />
comunicazione<br />
specifico per<br />
ciascun lancio<br />
priorità
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica \ 5<br />
Piano Yomo, Obiettivo 2: ridurre i costi cogliendo le sinergie <strong>di</strong> integrazione.<br />
Sottobiettivo A: aumentare il presi<strong>di</strong>o commerciale con le rete ven<strong>di</strong>ta integrata<br />
Granarolo<br />
Modello ad elevata<br />
capillarità, basato sulla<br />
tentata ven<strong>di</strong>ta sia <strong>di</strong> latte<br />
fresco che <strong>di</strong> prodotti<br />
caseari per tutti i punti<br />
ven<strong>di</strong>ta<br />
Yomo<br />
Struttura <strong>di</strong> preven<strong>di</strong>tori<br />
per punti ven<strong>di</strong>ta ad alto<br />
potenziale con rete <strong>di</strong><br />
concessionari per consegna<br />
e ven<strong>di</strong>ta su punti ven<strong>di</strong>ta<br />
a basso potenziale<br />
Modello integrato<br />
Preven<strong>di</strong>ta per i prodotti yogurt<br />
e caseari realizzata attraverso:<br />
• preven<strong>di</strong>tori su punti ven<strong>di</strong>ta<br />
ad alto potenziale (super+iper)<br />
• consegnatari (o ven<strong>di</strong>ta remota)<br />
sugli altri punti ven<strong>di</strong>ta<br />
• tentata ven<strong>di</strong>ta per il latte fresco<br />
Principali benefici<br />
Aumento dell’efficienza commerciale<br />
grazie a:<br />
• estensione della preven<strong>di</strong>ta<br />
• aumento della copertura grazie<br />
ad aumento massa critica<br />
Maggiore specializzazione dei ruoli<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e consegna<br />
Piano Yomo, Obiettivo 2: ridurre i costi cogliendo le sinergie <strong>di</strong> integrazione.<br />
Sottobiettivo B: incrementare l’efficienza del modello <strong>di</strong>stributivo integrato<br />
Granarolo<br />
Rete <strong>di</strong> depositi periferici<br />
per lo stoccaggio della<br />
merce e l’allestimento dei<br />
carichi per la <strong>di</strong>stribuzione<br />
secondaria<br />
Yomo<br />
Stoccaggio accentrato in<br />
piattaforme che servono la<br />
rete <strong>di</strong> concessionari<br />
Modello integrato<br />
• creazione <strong>di</strong> piattaforme integrate<br />
Granarolo + Yomo<br />
• trasformazione dei depositi<br />
periferici in transit point con<br />
accentramento <strong>di</strong> tutto lo stock<br />
• allestimento dei carichi per la<br />
<strong>di</strong>stribuzione secondaria<br />
all’interno delle piattaforme<br />
Principali benefici<br />
• riduzione dei costi per aumento<br />
della massa critica e della<br />
saturazione dei mezzi<br />
• riduzione del lead-time tra<br />
produzione e consegna al<br />
punto ven<strong>di</strong>ta<br />
• riduzione dello stock complessivo<br />
<strong>di</strong> prodotto sulla rete<br />
Piano Yomo, Obiettivo 2: ridurre i costi cogliendo le sinergie <strong>di</strong> integrazione.<br />
Sottobiettivo C: ottimizzare la produzione me<strong>di</strong>ante un assetto indutriale integrato<br />
Granarolo<br />
Yomo<br />
Latte<br />
Bologna<br />
Milano<br />
Gioia del Colle (BA)<br />
Anzio (RM)<br />
Rimini<br />
Soliera (MO)<br />
Yogurt<br />
Pasturago (MI)<br />
Yogurt<br />
Castel S. Pietro Terme (BO)<br />
Caseari<br />
Bologna<br />
Caseari<br />
Sermoneta (LT)<br />
Acqui Terme (AL)<br />
Modello integrato<br />
Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> un<br />
assetto industriale integrato in grado <strong>di</strong>:<br />
• supportare, come tecnologie e<br />
capacità produttiva, i piani <strong>di</strong><br />
sviluppo strategici del Gruppo<br />
• minimizzare i costi <strong>di</strong><br />
funzionamento e gli<br />
investimenti futuri<br />
GLI EFFETTI DELLA RIORGANIZZAZIONE<br />
È stato varato un piano <strong>di</strong> riorganizzazione interna che dovrà garantire, per la durata del processo <strong>di</strong> risanamento,<br />
un organico commisurato al reale giro d’affari del Gruppo. Granarolo ha infatti annunciato alle rappresentanze<br />
sindacali la necessità <strong>di</strong> procedere ad una contrazione temporanea dell’attività dei lavoratori,<br />
richiedendo l’intervento della Cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria per 350 risorse circa. L’occupazione<br />
dovrà in gran parte essere ripristinata con la graduale realizzazione degli obiettivi del piano industriale.<br />
È stata invece scongiurata la procedura <strong>di</strong> mobilità in essere nella precedente gestione, che avrebbe portato<br />
al licenziamento <strong>di</strong> circa 120 <strong>di</strong>pendenti, <strong>di</strong> cui 50 <strong>di</strong> Yomo già dal mese <strong>di</strong> agosto e 70 <strong>di</strong> Pettinicchio nel<br />
gennaio 2006. In considerazione delle gravi ricadute sociali dell’operazione, Granarolo ha assunto l’impegno<br />
<strong>di</strong> considerare concluso il salvataggio <strong>di</strong> Yomo solo quando l’azienda riconquisterà le posizioni perdute<br />
e i lavoratori potranno tornare sul luogo <strong>di</strong> lavoro. Inoltre ogni decisione verrà assunta nell’ambito <strong>di</strong> un corretto<br />
confronto con le organizzazioni sindacali.<br />
Le strategie<br />
nelle principali aree funzionali<br />
LA RISTRUTTURAZIONE NELL’AREA LOGISTICA E VENDITE<br />
Con l’operazione Yomo per Granarolo è <strong>di</strong>ventato più pressante il bisogno <strong>di</strong> accelerare i processi <strong>di</strong> cambiamento<br />
nell’area logistica e delle ven<strong>di</strong>te, che erano già in sperimentazione in seguito all’avvio del progetto<br />
Goal. È stato definito un progetto (avviato a metà <strong>2004</strong> e la cui conclusione è prevista a metà 2005) che consentirà<br />
al Gruppo <strong>di</strong> gestire un più ampio portafoglio <strong>di</strong> prodotti freschi, in un rapporto <strong>di</strong> maggiore e più<br />
efficiente servizio al cliente attraverso una struttura de<strong>di</strong>cata. Questa scelta renderà realizzabile un altro<br />
progetto <strong>di</strong> sviluppo: il lancio del “Food Service”, servizio specializzato al mondo della ristorazione, delle<br />
mense e delle comunità. La sperimentazione pilota, sviluppata nel <strong>2004</strong>, ha dato risultati incoraggianti, che<br />
hanno permesso <strong>di</strong> delineare un piano operativo che a fine <strong>2004</strong> è stato approvato dal consiglio <strong>di</strong> amministrazione.<br />
Con l’inserimento <strong>di</strong> una risorsa già professionalizzata nell’area del trade marketing, è stato<br />
avviato un cantiere <strong>di</strong> progettazione per la gestione più efficace ed efficiente del sistema <strong>di</strong> negoziazione<br />
dei rapporti con la grande <strong>di</strong>stribuzione, relativamente alle politiche <strong>di</strong> category, <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> iniziative<br />
a supporto del sell out dei prodotti. Nel campo dell’innovazione <strong>di</strong> prodotto il <strong>2004</strong> è stato l’anno del<br />
lancio <strong>di</strong> Piacere Leggero, bran<strong>di</strong>zzazione del latte parzialmente scremato che, avendo goduto <strong>di</strong> un supporto<br />
<strong>di</strong> comunicazione, ha manifestato imme<strong>di</strong>atamente insperati potenziali <strong>di</strong> sviluppo. Innovazioni sono<br />
state apportate anche al settore caseario e dello yogurt Granarolo, fermo restando che si è aperto un ampio<br />
e impegnativo cantiere <strong>di</strong> revisione e innovazione dell’offerta Yomo, finalizzato a generare rapide con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> recupero delle quote <strong>di</strong> mercato.<br />
LA RIFORMULAZIONE DELLE POLITICHE INDUSTRIALI<br />
L’inserimento <strong>di</strong> Yomo ha generato le con<strong>di</strong>zioni per la rifocalizzazione delle politiche industriali e produttive,<br />
in considerazione della capienza degli stabilimenti Yomo <strong>di</strong> Pasturago e Pettinicchio <strong>di</strong> Sermoneta. È<br />
stato avviato uno stu<strong>di</strong>o finalizzato all’in<strong>di</strong>viduazione dell’utilizzo futuro delle strutture produttive, i cui<br />
primi risultati si sono espressi già alla fine dell’anno e alimenteranno i piani industriali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o termine.<br />
Nel <strong>2004</strong> sono inoltre stati portati avanti i processi <strong>di</strong> cambiamento previsti dai cantieri Goal, con esiti molto<br />
positivi nella gestione e ottimizzazione dei flussi della materia prima, dei resi, della previsione delle ven<strong>di</strong>te<br />
e della pianificazione produttiva, nell’attivazione degli acquisti centralizzati e delle relative razionalizzazioni<br />
<strong>di</strong> processo. Infine, sono stati avviati gli stu<strong>di</strong> per il potenziamento dei sistemi informativi in<strong>di</strong>spensabili<br />
per affrontare la nuova complessità aziendale e gli obiettivi <strong>di</strong> razionalizzazione dei processi gestionali<br />
e amministrativi.<br />
Investimenti<br />
Nel <strong>2004</strong> il Gruppo ha realizzato investimenti in beni produttivi, strutture ed attrezzature per circa 22,5<br />
milioni <strong>di</strong> euro. Sono stati inoltre stanziati 2,8 milioni <strong>di</strong> euro per l’ammodernamento del parco automezzi e<br />
delle strutture commerciali e circa 0,5 milioni <strong>di</strong> euro per i sistemi informativi. Nell’area produttiva gli investimenti<br />
sono stati realizzati in tutti gli stabilimenti del Gruppo, con particolare attenzione ai siti <strong>di</strong> Bologna<br />
(sia pastorizzato che caseificio), Novara, Anzio, Castel San Pietro, Soliera. Sono stati inoltre interessati i siti<br />
delle controllate Sail, Centrale del Latte <strong>di</strong> Milano, Vercelli S.G. e i tre stabilimenti <strong>di</strong> Yogolat. Nell’unità produttiva<br />
<strong>di</strong> Bologna de<strong>di</strong>cata al latte pastorizzato, gli investimenti più significativi hanno riguardato:<br />
• l’introduzione del sistema <strong>di</strong> titolazione automatica del latte;<br />
• l’inserimento dei rifrattometri per il controllo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> latte;<br />
• il potenziamento del confezionamento latte fresco in Pet.<br />
L’investimento relativo a quest’ultimo punto ha determinato un cospicuo aumento della capacità produttiva.<br />
Nell’area del caseificio gli interventi più significativi hanno riguardato:<br />
• l’ulteriore automazione e potenziamento della linea stracchino, sia per quanto attiene la parte produzione<br />
che per la parte confezionamento;<br />
• l’adeguamento del reparto produzione e confezionamento paste filate, con l’introduzione dei fusori e la<br />
sostituzione <strong>di</strong> confezionatrici obsolete;<br />
• il potenziamento delle celle frigorifere e della centrale frigorifera, a garanzia <strong>di</strong> un corretto stoccaggio dei<br />
prodotti finiti freschi;<br />
• il potenziamento degli impianti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento per il miglioramento del microclima interno.<br />
Nell’area servizi del sito <strong>di</strong> Bologna sono stati effettuati interventi <strong>di</strong> adeguamento del locale <strong>di</strong> ricevimento<br />
latte, delle palazzine <strong>di</strong>rezionali e delle aree esterne. Per quanto riguarda il depuratore <strong>di</strong> Bologna si è<br />
provveduto alla copertura della vasca <strong>di</strong> bilanciamento e della centrifuga fanghi, per ridurre l’impatto derivante<br />
dai cattivi odori. Gli investimenti nel sito <strong>di</strong> Novara hanno riguardato:<br />
• l’installazione <strong>di</strong> una nuova linea <strong>di</strong> produzione e confezionamento <strong>di</strong> latte Esl (extended shelf life) e l’introduzione<br />
<strong>di</strong> un nuovo sistema <strong>di</strong> raffreddamento sull’impianto esistente;<br />
• il potenziamento dell’impianto <strong>di</strong> depurazione, il rifacimento delle reti fognarie e delle aree cortilive al<br />
fine <strong>di</strong> migliorare l’impatto ambientale dello stabilimento.<br />
Nel sito <strong>di</strong> Anzio gli investimenti realizzati sono stati in<strong>di</strong>rizzati:<br />
• al miglioramento del trattamento della materia prima;<br />
• alla realizzazione dell’impianto <strong>di</strong> climatizzazione del reparto confezionamento, che ha notevolmente<br />
migliorato le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro;<br />
• all’ottimizzazione del funzionamento del depuratore.<br />
Nello stabilimento <strong>di</strong> Castel San Pietro:<br />
• si è conclusa la realizzazione del fabbricato servizi tecnologici, dei parcheggi e delle aree cortilive;<br />
• si è dato avvio alla nuova centrale frigorifera, alla centrale termica e al nuovo impianto <strong>di</strong> potabilizzazione<br />
dell’acqua <strong>di</strong> pozzo.<br />
Nello stabilimento <strong>di</strong> Soliera si sono realizzati importanti e significativi investimenti:<br />
• la costruzione del nuovo fabbricato per la produzione <strong>di</strong> the in bottiglie Pet;<br />
• la realizzazione delle nuove baie <strong>di</strong> carico, che hanno migliorato le modalità, i tempi, la gestione e la sicurezza<br />
delle attività <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione;<br />
• il potenziamento del ricevimento e dello stoccaggio latte, per consentire la produzione del latte tracciato<br />
Prima Scelta;<br />
• la costruzione <strong>di</strong> una nuova cella frigorifera, con movimentazione realizzata attraverso navetta a guida<br />
laser, per lo stoccaggio dei prodotti a me<strong>di</strong>a conservazione.<br />
Nelle filiali commerciali sono stati acquistati dei nuovi macchinari per la movimentazione delle merci nei<br />
magazzini al fine <strong>di</strong> ridurre l’operatività pesante, migliorando la produttività. Nello stabilimento <strong>di</strong> Gioia del<br />
Colle l’investimento più importante ha riguardato il rifacimento <strong>di</strong> tutte le linee <strong>di</strong> conduzione del latte dal<br />
reparto ricevimento alle <strong>di</strong>verse confezionatrici. Nello stabilimento <strong>di</strong> gastronomia <strong>di</strong> Vercelli non si sono<br />
realizzati nuovi impianti per incrementare la capacità produttiva, ma si sono effettuati investimenti necessari<br />
alla razionalizzazione delle linee, con conseguente meccanizzazione mirata al contenimento dell’uso <strong>di</strong><br />
manodopera ed al miglioramento della etichettatura dei prodotti. Negli stabilimenti del Gruppo non espressamente<br />
citati sono stati effettuati importanti investimenti tesi:<br />
• ad introdurre sul mercato il nuovo contenitore Tetra Top per latte fresco;<br />
• a consolidare l’efficienza dei sistemi <strong>di</strong> ricevimento e trattamento della materia prima;<br />
• ad adeguare le tecnologie finalizzate al miglioramento dell’efficienza, della gestione, del controllo e della<br />
qualità dei prodotti.<br />
Nel complesso gli investimenti effettuati sono stati in<strong>di</strong>rizzati per il 30% alla produzione <strong>di</strong> latte fresco e<br />
latte Esl, per il 25% alla produzione <strong>di</strong> latte Uht, per il 15% alla produzione <strong>di</strong> the in bottiglia, per il 24% alla<br />
produzione <strong>di</strong> yogurt e caseari e per il restante 6% ad azioni in favore della tutela ambientale, della sicurezza<br />
e dei laboratori <strong>di</strong> ricerca e assicurazione qualità.<br />
Investimenti tecnologici - valori in euro<br />
Area produttiva 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Produzione latte fresco 12.532.561 5.346.604 6.273.208 5.673.259<br />
Produzione latte Uht 6.015.629 11.104.485 8.652.700 10.313.291<br />
Produzione yogurt e caseari 4.010.419 3.290.217 4.758.986 4.162.443<br />
Tutela ambientale e sicurezza 2.506.514 822.556 1.946.858 2.327.012<br />
Totale 25.065.123 20.563.862 21.631.752 22.476.005<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo
6 /<br />
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
Risultati <strong>di</strong> mercato<br />
Le <strong>di</strong>namiche concorrenziali<br />
nei principali mercati<br />
IL MERCATO DEL LATTE<br />
Nel <strong>2004</strong> Granarolo ha consolidato la propria leadership nel mercato del latte fresco, portando la sua quota<br />
stabilmente al <strong>di</strong> sopra del 32% a volume.<br />
Segmenti<br />
Market share Granarolo a volumi<br />
2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Latte fresco 27,1% 30,0% 31,8% 32,3%<br />
Latte Uht 13,2% 14,7% 17,4% 17,9%<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (iper+super) - anno <strong>2004</strong><br />
Segmenti Distribuzione numerica Distribuzione ponderata<br />
2001 2002 2003 <strong>2004</strong> 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Latte fresco 62% 75% 79% 80% 79% 85% 87% 88%<br />
Latte Uht 75% 82% 86% 88% 86% 88% 92% 93%<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (iper+super) - anno <strong>2004</strong><br />
Per quanto riguarda il latte fresco, l’alta qualità è risultato ancora il motore del comparto e in questo segmento<br />
il Gruppo Granarolo ha rafforzato la sua leadership, conquistando una quota a volume del 45,5%. Il<br />
segmento del latte parzialmente scremato ha ripreso a crescere, grazie anche alle azioni realizzate da Granarolo.<br />
Osservando i principali competitors si rilevano le non brillanti perfomance del Gruppo Parmalat<br />
(-8,7%), in particolare con i marchi Parmalat (-23,6%), Solac (-9,8%), Ala (-9,7%), Centrale <strong>di</strong> Roma<br />
(-7,9%). In controtendenza solo Berna, che ha conservato le proprie posizioni (0,7%). Il <strong>2004</strong> è stato l’anno<br />
nel quale hanno fatto prepotentemente il loro ingresso in questo mercato le private label. La catena più<br />
attiva è stata Coop, che ha però rinunciato al latte fresco in favore del latte microfiltrato, che in virtù della<br />
maggiore shelf life sostiene una catena <strong>di</strong> fornitura e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione meno complessa <strong>di</strong> quella del fresco.<br />
Le private label in breve tempo hanno ottenuto una quota a volume sull’anno del 2,5% e si sono caratterizzate<br />
per un prezzo me<strong>di</strong>o inferiore del 16% circa rispetto a quello me<strong>di</strong>o del mercato.<br />
Evoluzione delle quote <strong>di</strong> mercato <strong>2004</strong> nel comparto del latte fresco<br />
40<br />
Gruppo Granarolo Gruppo Parmalat Gruppo Newlat Marche private<br />
30<br />
29,8<br />
32,0<br />
30,5 31,6 32,0 31,4 32,3<br />
20<br />
27,2<br />
29,4 28,5 27,6 26,5 26,0<br />
10<br />
2,1 2,5<br />
3,3 4,4<br />
1,9<br />
1,9<br />
2,5<br />
1,8<br />
0,7<br />
0,8<br />
0,9<br />
1,7<br />
2,0 1,7<br />
Jan <strong>2004</strong> - Jan 2005 Jan <strong>2004</strong> Jan 2005<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (Iper+Super+Libero Servizio) - anno <strong>2004</strong><br />
Evoluzione delle quote <strong>di</strong> mercato <strong>2004</strong> nel comparto del latte biologico<br />
60<br />
50<br />
56,9<br />
Gruppo Granarolo Private Centrale Firenze<br />
57,3<br />
54,8<br />
53,2 54,8<br />
55,2<br />
48,7<br />
40<br />
30<br />
20<br />
19,7<br />
24,7<br />
22,6<br />
24,3<br />
21,3<br />
24,4<br />
34,4<br />
10<br />
10,7<br />
11,1<br />
9,0<br />
9,1<br />
9,2<br />
8,5<br />
6,9<br />
Jan <strong>2004</strong> - Jan 2005 Jan <strong>2004</strong> Jan 2005<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (Iper+Super+Libero Servizio) - anno <strong>2004</strong><br />
Evoluzione delle quote <strong>di</strong> mercato <strong>2004</strong> nel comparto del latte Uht<br />
40<br />
Gruppo Granarolo<br />
Gruppo Parmalat<br />
30<br />
20<br />
10<br />
28,0<br />
17,0<br />
26,0<br />
18,6<br />
28,0<br />
26,0<br />
28,0<br />
26,0<br />
23,0<br />
17,5 18,3 19,0 17,6 18,8<br />
Jan <strong>2004</strong> - Jan 2005 Jan <strong>2004</strong> Jan 2005<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (Iper+Super+Libero Servizio) - anno <strong>2004</strong>
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica \ 7<br />
Nel segmento del biologico, Prima Natura Bio <strong>di</strong> Granarolo (54,7% <strong>di</strong> quota, -2,1% rispetto al 2003) ha perso posizioni in favore delle marche private,<br />
che hanno adottato un posizionamento <strong>di</strong> prezzo <strong>di</strong> circa il 20% inferiore. Nel mercato del latte Uht, Granarolo – grazie ad una crescita a volumi<br />
dell’11,3% - ha recuperato 1,5 punti <strong>di</strong> quota (attestandosi al 17,9%). Il mercato del latte Uht è ormai “commo<strong>di</strong>tizzato” e raggiunge intensità<br />
promozionali me<strong>di</strong>e intorno al 50%, con punte anche del 70%. Lo scenario competitivo dell’Uht mostra una crescita del 18,7% da parte delle<br />
private labels, con un recupero <strong>di</strong> quota <strong>di</strong> 2,6 punti. I gruppi Parmalat e Newlat hanno perso rispettivamente 2,3 e 1,3 punti <strong>di</strong> quota ma hanno<br />
tenuto un prezzo me<strong>di</strong>o più elevato rispetto all’anno precedente (rispettivamente +1,9% e +2,3%).<br />
IL MERCATO DELLO YOGURT<br />
Danone si è confermato leader <strong>di</strong> mercato - con una quota del 25,4% a volume – in crescita <strong>di</strong> 1,2 punti sul 2003, grazie alle ottime performance dei<br />
segmenti funzionali (magro e probiotico), dove ha ormai consolidato posizioni <strong>di</strong> dominio con quote rispettivamente del 57,5% e del 76,9%. Per<br />
sostenere la crescita, la multinazionale ha incrementato gli investimenti in comunicazione su Vitasnella (11,2 milioni <strong>di</strong> euro, +1,7 milioni sul<br />
2003) e mantenuto una pressione elevatissima sui probiotici (21,6 milioni <strong>di</strong> euro). Nel segmento dell’intero, invece, l’insuccesso del lancio <strong>di</strong><br />
Fruix e Danissimo ha comportato un arretramento dell’19% a volume ed una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> quota <strong>di</strong> 1,5 punti. L’altro competitor, Muller, ha perso 1,2<br />
punti <strong>di</strong> quota a volume, attestandosi sul 17,7%. La flessione è spiegata dalla performance del core business, calato del 9,1% nel segmento frutta<br />
e dell’11,2% nel bianco; una riduzione non compensata dallo sviluppo del “doppia vaschetta” e dal lancio della linea Fruup, sostenuti con una<br />
forte comunicazione (l’investimento totale è cresciuto <strong>di</strong> 2 milioni <strong>di</strong> euro). Granarolo è risultata la terza azienda del mercato, con una quota a<br />
volume dell’11% sull’anno, ma in forte recupero (la quota a <strong>di</strong>cembre <strong>2004</strong> ha toccato il 12,8%). La per<strong>di</strong>ta verso il 2003 (-3,8 punti a volume) è<br />
<strong>di</strong>pesa dalle <strong>di</strong>fficoltà registrate dal marchio Yomo, responsabile interamente della flessione (-4 punti <strong>di</strong> quota, scesa al 7,2%). Infatti, il marchio<br />
Granarolo ha raggiunto la quota del 3,8% a volume (+0,3 punti <strong>di</strong> quota), con un incremento del 9,5% a volume e del 10% a valore, grazie<br />
alla positiva performance dello yogurt <strong>di</strong> alta qualità, rilanciato nel corso del <strong>2004</strong>.<br />
Quadro competitivo del mercato yogurt<br />
Competitors Quota a volume <strong>2004</strong> ∆ <strong>2004</strong>/2003<br />
Danone 25,4% +9,0%<br />
Muller 17,7% -1,2%<br />
Private labels 11,0% +20,7%<br />
Yomo 7,2% -31,0%<br />
Granarolo 3,8% +13,1%<br />
Granarolo+Yomo 11,0% -21,5%<br />
Vipiteno 6,1% +16,0%<br />
Parmalat 5,2% +1,3%<br />
Nestlè 4,9% +48,4%<br />
Mila 4,3% +21,4%<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (Iper+Super+Libero Servizio) – anno <strong>2004</strong><br />
Positiva anche la performance <strong>di</strong> Nestlé che, grazie al lancio <strong>di</strong> Sveltesse nel segmento magro (dove ha raggiunto una quota del 5,9%) ed al<br />
rilancio della linea probiotica Lc1 Vital (+1,9 punti <strong>di</strong> quota) ha raggiunto il 4,9% a volume, con ingenti investimenti sui me<strong>di</strong>a (15,5 milioni <strong>di</strong><br />
euro, +112% sul 2003). È proseguita anche l’avanzata delle aziende trentine: Vipiteno, con un quota del 6%, ha fatto segnare un +17,7% a volume;<br />
Mila, con una quota del 4,3%, è cresciuta del 26,4%; Merano, con una quota del 2%, è salita del 26,7%. Infine, Parmalat si è attestata sul<br />
5,2% <strong>di</strong> quota (-0,2 punti, +0,8% a volume), focalizzandosi su Kyr - unico brand rimasto in comunicazione – e riducendo il prezzo <strong>di</strong> intero e<br />
magro con operazioni promozionali.<br />
Mercato dello yogurt: sud<strong>di</strong>visione per segmenti<br />
Bi-comp 3,9%<br />
Piacere 3,2%<br />
Intero 43,1%<br />
2° Il Gruppo Granarolo - Yomo è la seconda<br />
marca con una quota a valore del 21,1%<br />
Probiotico<br />
cucchiaio 10,7%<br />
Magro 23,7%<br />
3° Il Gruppo Granarolo - Yomo è la terza<br />
marca (dopo Danone e le marche<br />
private) con una quota a valore del 7,6%<br />
Probiotico bere 15,4%<br />
3° Il Gruppo Granarolo - Yomo è la terza marca (dopo Danone e<br />
Nestlè) con una quota a valore del 5,7%<br />
Quote <strong>di</strong> mercato a volume Granarolo più Yomo per segmenti<br />
Mercato Quota Granarolo ∆ <strong>2004</strong>/2003 Quota Yomo ∆ <strong>2004</strong>/2003 Quota Gruppo<br />
Yogurt intero 6,2% +19% 9,7% -25,6% 15,9%<br />
Yogurt magro 1,6% -19,2% 5,8% -42,6% 7,4%<br />
Probiotico 1,5% +8,6% 3,1% -40,3% 4,6%<br />
Totale mercato 3,8% +13,1% 7,1% -31,0% 10,9%<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (Iper+Super+Libero Servizio) – anno <strong>2004</strong><br />
IL MERCATO DEI FORMAGGI FRESCHI<br />
Il Gruppo Granarolo è risultato il terzo player del mercato dei principali formaggi freschi confezionati (mozzarella, stracchino, ricotta, mascarpone)<br />
venduti nel canale moderno. Il Gruppo Galbani è rimasto stabilmente leader <strong>di</strong> mercato, raggiungendo il 33% del giro d’affari del comparto<br />
grazie al rilancio del brand Vallelata (quota a valore 8%, +0,7 punti rispetto al 2003) che presi<strong>di</strong>a il segmento premium del mercato; gli altri brand<br />
sono invece in <strong>di</strong>fficoltà: Santa Lucia ha registrato una quota a valore del 18,4% (-0,2 punti sul 2003), mentre Certosa ha segnato una quota a<br />
valore del 6,4% (-0,3 punti). Tutto questo in Galbani, malgrado il lancio <strong>di</strong> nuovi prodotti a fine 2003 e la politica <strong>di</strong> formato favorevole. Il Gruppo<br />
Lactalis - che ha acquisito nel corso dell’anno Invernizzi da Kraft - ha scelto <strong>di</strong> investire sulla brand Invernizzi e <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>are il segmento dei<br />
formaggi freschi tipici (treccia, burrata e stracciatella, squacquerone), ma ha ottenuto risultati poco favorevoli: la quota a valore è scesa al 12,2%<br />
(-1,3 punti), con per<strong>di</strong>te più significative sul mercato della mozzarella, dove si sono concentrati più lanci <strong>di</strong> nuovi prodotti. I prodotti a marchio<br />
del <strong>di</strong>stributore hanno eroso quota alle aziende <strong>di</strong> marca, avvantaggiandosi dell’attenzione crescente del consumatore per il prezzo, ma anche<br />
della tendenza alla banalizzazione dell’offerta <strong>di</strong> alcuni mercati (ricotta e mascarpone soprattutto). Nel mercato del burro il Gruppo Granarolo è<br />
<strong>di</strong>ventato il secondo player del mercato (quota a valore 7,1%) - malgrado la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> posizioni da parte <strong>di</strong> Pettinicchio e Centrale Latte Milano<br />
- grazie all’immagine positiva che il brand ha acquisito dal mercato limitrofo del latte fresco. Gli altri competitors <strong>di</strong> marca hanno perso <strong>di</strong> fronte<br />
all’avanzata delle private labels che hanno raggiunto il 24,4% (+2,8 punti sul 2003).<br />
Quadro competitivo del mercato formaggi freschi<br />
Competitors Mozzarella Stracchino Burro<br />
<strong>2004</strong> ∆ <strong>2004</strong>/2003 <strong>2004</strong> ∆ <strong>2004</strong>/2003 <strong>2004</strong> <strong>2004</strong>/2003<br />
Galbani 25,4% +0,3 pt. 37,2% -1,1 pt. 5,4% -0,7 pt.<br />
Private Labels 14,6% +2,2 pt. 10,5% -1,4 pt. 24,4% +2,8 pt.<br />
Gruppo Granarolo 5,8% -1 pt. 9,9% +0,6 pt. 7,1% -0,2 pt.<br />
Invernizzi 5,5% -0,9 pt. 21,8% -0,9 pt. - -<br />
Prealpi - - - - 9,4% -0,1 pt.<br />
Nonno Nanni - - 6,9% +1,8 pt. - -<br />
Fonte: AC Nielsen Scantrack (Iper+Super+Libero Servizio) – anno <strong>2004</strong>
8 /<br />
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
GLI ALTRI MERCATI<br />
Uova. Il quadro competitivo nel mercato delle uova è ancora caratterizzato da un elevato livello <strong>di</strong> polverizzazione<br />
delle marche. Le private labels rappresentano la realtà <strong>di</strong> riferimento, poichè realizzano il 34% <strong>di</strong> quota<br />
<strong>di</strong> mercato e sono in continua crescita (+3 punti sull’anno precedente). In questo quadro le performance <strong>di</strong><br />
Granarolo sono risultate <strong>di</strong> notevole impatto. La quota <strong>di</strong> mercato detenuta dal nostro Gruppo - pur in un<br />
assetto <strong>di</strong>stributivo da completare - è pari al 3,3% del totale dei consumi; una posizione che assume un significato<br />
<strong>di</strong> rilievo, se misurata all’interno degli specifici segmenti: Granarolo vale infatti il 15,5% nel segmento<br />
delle uova biologiche e il 7,5% in quello delle uova extrafresche, con un fatturato che ha raggiunto gli 8,7<br />
milioni <strong>di</strong> euro, in crescita del 65% rispetto all’esercizio precedente.<br />
Dessert. In questo mercato Granarolo compete esclusivamente nel segmento bu<strong>di</strong>ni e creme, dove raggiunge<br />
una quota del 8,8% (+0,4 punti) con il marchio alta qualità.<br />
Gastronomia. In questo comparto merceologico - dove operano circa 150 imprese - la marca Alta Gastronomia<br />
Arturo Vogliazzi, con i suoi quasi 5 milioni <strong>di</strong> kg prodotti, si pone ai vertici del mercato con una quota del 10%<br />
e con posizioni rilevanti nei segmenti antipasti e primi piatti. Nel corso del <strong>2004</strong> la marca del Gruppo è cresciuta<br />
del 16,5% a volumi nei primi piatti, del 7,3% nelle salse e del 3,8% negli antipasti (formato fino a 150<br />
grammi). Buoni i risultati - sia <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta che <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>mento dei consumatori - ottenuti nel periodo <strong>di</strong> Natale,<br />
con preparazioni gastronomiche specifiche che hanno registrato una crescita del 9,2%.<br />
Andamento delle ven<strong>di</strong>te<br />
Il fatturato del Gruppo nel <strong>2004</strong> ha superato gli 851 milioni <strong>di</strong> euro, dando luogo ad una crescita del 16,6%<br />
rispetto all’esercizio 2003. A questo risultato hanno contribuito sia l’incorporazione del fatturato delle aziende<br />
Yomo (per 9 mesi circa <strong>di</strong> attività), pari a circa 86 milioni <strong>di</strong> euro, sia la crescita ottenuta sul mercato, che<br />
ha pesato per i restanti 35 milioni <strong>di</strong> euro. Al netto dei risultati Yomo il fatturato è pertanto cresciuto del 4,8%.<br />
Performance <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta sud<strong>di</strong>vise per aree <strong>di</strong> mercato - valori in euro<br />
Risorsa 2001 2002 2003<br />
Italia nord occidentale 194.283.475 22,8% 21%<br />
Italia nord orientale 227.741.946 26,7% 29%<br />
Italia centrale 141.896.685 16,7% 15%<br />
Italia meri<strong>di</strong>onale 266.036.346 31,3% 32%<br />
Totale Italia 829.958.452 97,5% 97%<br />
Paesi UE 12.315.897 1,4% 1%<br />
Paesi extracomunitari 9.258.451 1,1% 2%<br />
Totale estero 21.574.349 2,5% 3%<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
ANDAMENTO DELLE VENDITE NEL COMPARTO LATTE E PANNA<br />
Nonostante la crisi dei consumi il Gruppo Granarolo ha realizzato buone performance in tutti i segmenti <strong>di</strong><br />
mercato in cui è presente. Le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> latte fresco, core business, hanno segnato un +3,3%, trainate dal latte<br />
<strong>di</strong> alta qualità (+5,9%), che si è avvicinato al 50% <strong>di</strong> quota nel segmento specifico raggiungendo i 167,7<br />
milioni <strong>di</strong> euro. L’altro pilastro che ha trainato la crescita delle ven<strong>di</strong>te del latte fresco è Piacere Leggero, il<br />
latte parzialmente scremato sul quale è stata avviata una campagna <strong>di</strong> comunicazione sui me<strong>di</strong>a televisivi che<br />
ha contribuito ai risultati raggiunti: le ven<strong>di</strong>te hanno raggiunto i 69 milioni <strong>di</strong> euro, con una crescita del 15,2%<br />
rispetto al 2003. Negativi sono invece risultati l’andamento del segmento intero - che ha ceduto volumi all’alta<br />
qualità - e del biologico, che ha risentito della non positiva congiuntura economica. Con la panna pastorizzata<br />
sono stati raggiunti risultati importanti: crescita in volumi del 6,9% e a valore del 7,7%, a fronte <strong>di</strong> circa<br />
21 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> fatturato. Ottime le performance ottenute dal latte Uht (+13%), linea nella quale è stata<br />
avviata una innovazione denominata Prima Scelta: un prodotto caratterizzato da latte interamente <strong>di</strong> provenienza<br />
nazionale e <strong>di</strong> elevata qualità, al quale è stato applicato un trattamento industriale capace <strong>di</strong> preservare<br />
qualità organolettiche e gusto, e da un pack ad elevato contenuto <strong>di</strong> servizio (tappo richiu<strong>di</strong>bile). In termini<br />
competitivi è risultato negativo il segmento dell’alta <strong>di</strong>geribilità: Granarolo è infatti cresciuta del 7,5% a<br />
valore raggiungendo 21,7 milioni, e del 4,5% a volumi, ma ha perso 2,3 punti <strong>di</strong> quota. Parmalat è invece cresciuta<br />
del 19,7%, aumentando la sua quota <strong>di</strong> 1,2 punti.<br />
Performance <strong>di</strong> mercato realizzate nel <strong>2004</strong> per segmento <strong>di</strong> prodotto - valori in migliaia <strong>di</strong> euro<br />
Ricavi per segmento Valori <strong>2004</strong> ∆ <strong>2004</strong>-2003<br />
Latte fresco 306.382 3,3%<br />
Latte Uht 176.386 13,0%<br />
Yogurt 93.024 180,8%<br />
Panna pastorizzata 20.691 7,7%<br />
Panna Uht 14.788 2,3%<br />
Latte Accadì 21.764 7,5%<br />
Formaggi freschissimi 19.561 46,2%<br />
Mozzarella 66.010 45,6%<br />
Burro 17.439 6,1%<br />
Ricotta 7.208 14,1%<br />
Mascarpone 8.467 12,8%<br />
Uova intere 8.696 65,1%<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
Performance <strong>di</strong> crescita del Gruppo<br />
nel mercato food&beverage<br />
Nel <strong>2004</strong> Granarolo si è confermata al vertice della graduatoria delle aziende del settore food&beverage<br />
che hanno fatto segnare il più elevato tasso <strong>di</strong> crescita del fatturato. Il risultato è emerso dall’indagine realizzata<br />
da Iri-Infoscan e condotta sui canali della moderna <strong>di</strong>stribuzione (ipermercati, supermercati e<br />
superette). Nella categoria delle aziende con oltre 250 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> fatturato Granarolo S.p.A. si è<br />
collocata - con il 10,5% <strong>di</strong> tasso <strong>di</strong> crescita rispetto all’anno precedente (nel 2003 era stato l’8,1%) – al<br />
secondo posto, preceduta soltanto da Danone (12,6%) e sopravanzando aziende come Ferrero (9,9%),<br />
Galbani (3,1%) e Kraft (2,8%).<br />
I gruppi top performer per crescita nella Gdo - valori in migliaia <strong>di</strong> euro<br />
Azienda Fatturato ∆ sul Rank Rank<br />
<strong>2004</strong> 2003 <strong>2004</strong> 2003<br />
Danone 411 12,6% 1 1<br />
Granarolo 449 10,5% 2 8<br />
Ferrero 890 9,9% 3 -<br />
Perfetti 285 8,1% 4 10<br />
Heineken 257 4,9% 5 2<br />
Galbani 418 3,1% 6 6<br />
Kraft 540 2,8% 7 -<br />
Star 325 2,4% 8 7<br />
Coca Cola 513 2,3% 9 4<br />
Nestlé 1.285 2,2% 10 9<br />
Fonte: Iri-Infoscan (Iper+Super+Superette)<br />
Un'altra in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> rilievo emerge dal ranking relativo ai valori assoluti <strong>di</strong> fatturato del settore<br />
food&beverage. Qui il Gruppo Granarolo ha scalato tre posizioni nell’ambito delle top ten, confermando il<br />
4° posto assoluto tra i gruppi alimentari interamente italiani - dopo Barilla, Ferrero e Parmalat – e collocandosi<br />
al 6° posto (dal 9° in cui si trovava l’anno precedente) con 643 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te a valore<br />
realizzate attraverso il canale <strong>di</strong>stributivo moderno.<br />
I gruppi top 10 dell’alimentare nel canale Gdo (iper+super+superette) - valori in migliaia <strong>di</strong> euro<br />
Azienda Fatturato Fatturato Fatturato Rank <strong>2004</strong><br />
2002 2003 <strong>2004</strong> (2003)<br />
Nestlé 1.666 1.777 1.717 1 (1)<br />
Barilla 1.403 1.443 1.475 2 (2)<br />
Unilever 1.319 1.328 1.340 3 (3)<br />
Ferrero 774 808 890 4 (4)<br />
Parmalat 709 729 664 5 (5)<br />
Granarolo 457 495 643 6 (9)<br />
Danone 611 674 568 7 (6)<br />
Kraft 561 528 540 8 (7)<br />
Coca Cola 440 499 513 9 (8)<br />
Galbani 368 404 418 10 (10)<br />
Fonte: Iri-Infoscan (Iper+Super+Su perette)<br />
La notorietà delle brand<br />
Nel corso del <strong>2004</strong> è stata effettuata una stima della brand awareness delle marche del Gruppo nei principali<br />
mercati <strong>di</strong> riferimento, al fine <strong>di</strong> valutarne appetibilità e <strong>di</strong>stintività presso il consumatore e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
il potenziale commerciale. La rilevazione è stata compiuta dall’istituto <strong>di</strong> ricerca Ipsos, attraverso<br />
interviste personali ad uomini e donne <strong>di</strong> età superiore ai 15 anni. Il campione rappresentativo della<br />
popolazione italiana era costituito da 1000 adulti <strong>di</strong>stribuiti in 180 punti <strong>di</strong> campionamento.<br />
BRAND AWARENESS NEL MERCATO DEL LATTE<br />
La ricerca ha fatto emergere come nel mercato del latte la marca Granarolo abbia conquistato posizioni nei<br />
confronti <strong>di</strong> tutti i propri competitor e in particolare <strong>di</strong> Parmalat. Per quanto riguarda la notorietà cosiddetta<br />
“top of mind” (prima marca citata dal consumatore), Granarolo ha ottenuto il 27% delle citazioni, al pari<br />
<strong>di</strong> Parmalat. Questo risultato ricolloca le due marche concorrenti sullo stesso piano, dopo un percorso che<br />
negli anni precedenti aveva visto la marca Granarolo inseguire, raggiungere e, in alcuni casi superare,<br />
quella concorrente.<br />
Brand awareness - latte - evoluzione della notorietà spontanea (marca “top of mind”)<br />
ANDAMENTO DELLE VENDITE NEL COMPARTO YOGURT<br />
Il Gruppo Granarolo ha complessivamente raggiunto i 93 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> ricavi, con una crescita del 180%<br />
rispetto al 2003. Questo risultato è da ascrivere per la maggior quota all’ingresso del fatturato dello yogurt<br />
Yomo. Il dato complessivo è infatti attribuibile per 36 milioni <strong>di</strong> euro al prodotto a marchio Granarolo (cresciuto<br />
del 10% sull’anno precedente) e per 57 milioni alle referenze <strong>di</strong> Yomo. Relativamente all’andamento<br />
<strong>di</strong> quest’ultimo marchio, bisogna considerare che la consistente flessione registrata in particolare nei<br />
segmenti dello yogurt intero (-28,2% a volume, con per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 3,6 punti <strong>di</strong> quota), magro (-41% a volume,<br />
-5,1 punti quota) e probiotico (-36% a volume, -4,3 punti <strong>di</strong> quota) è da leggere alla luce dell’assenza<br />
dei prodotti dagli scaffali della <strong>di</strong>stribuzione per alcune settimane nel periodo <strong>di</strong> fermo produttivo dell’azienda.<br />
I livelli <strong>di</strong>stributivi sono infatti ancora largamente inferiori a quelli del 2003: -7 punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
ponderata sull’omogeneo, -18 punti sul magro, -11 punti sul probiotico.<br />
ANDAMENTO DELLE VENDITE NEL COMPARTO FORMAGGI FRESCHI<br />
Nel segmento della mozzarella, Granarolo ha conseguito oltre 66 milioni <strong>di</strong> venduto, con un incremento<br />
del 45,6% rispetto al 2003. In questo valore sono compresi 45 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te dei prodotti a<br />
marchio Granarolo e 21 milioni <strong>di</strong> euro del fatturato Pettinicchio e Merlo. Al netto <strong>di</strong> quest’ultimo, Granarolo<br />
ha registrato un incremento del 2,9% a volumi e una sostanziale equivalenza del fatturato rispetto<br />
al 2003. Nel segmento dello stracchino Granarolo ha raggiunto 13,7 milioni <strong>di</strong> venduto, con un incremento<br />
del 2,2%. L’apporto delle aziende acquisite è stato invece <strong>di</strong> 5,9 milioni <strong>di</strong> euro, per un fatturato<br />
complessivo <strong>di</strong> 19,6 milioni (+46,2%).<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
Parmalat<br />
Granarolo<br />
1999 2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
La graduatoria <strong>di</strong> notorietà totale (data dalla somma <strong>di</strong> quella spontanea e <strong>di</strong> quella suggerita al consumatore)<br />
vede in prima posizione la marca Granarolo - che ha ottenuto l’89% delle citazioni – seguita da Parmalat<br />
con l’87%. In questo specifico ambito <strong>di</strong> rilevazione la notorietà della marca Granarolo ha per la prima<br />
volta sopravanzato quella del principale competitor.
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica \ 9<br />
Brand awareness - latte - notorietà totale (spontanea più suggerita)<br />
Risultati della gestione<br />
Granarolo<br />
89%<br />
Granarolo<br />
Alta Qualità<br />
Accadì<br />
Più Giorni<br />
18%<br />
15%<br />
32%<br />
80%<br />
La gestione del <strong>2004</strong> merita <strong>di</strong> essere esaminata con attenzione, per comprendere esattamente le <strong>di</strong>namiche<br />
che - a uno sguardo superficiale – sembrano aver peggiorato la performance economica. Esaminando<br />
le caratteristiche della crescita interna, l’incremento <strong>di</strong> 35 milioni <strong>di</strong> fatturato ad essa attribuibile corrisponde<br />
ad un tasso <strong>di</strong> sviluppo del 4,8%. Un risultato <strong>di</strong> assoluto rilievo, se si tiene conto dell’andamento<br />
dei consumi e dei mercati Yomo.<br />
Prima Natura Bio<br />
13%<br />
Principali in<strong>di</strong>catori gestionali del bilancio <strong>2004</strong> - valori in migliaia <strong>di</strong> euro<br />
Piacere Leggero<br />
Parmalat<br />
Parmalat<br />
Fresco Blu<br />
Zymil<br />
Giglio<br />
12%<br />
31%<br />
51%<br />
60%<br />
80%<br />
87%<br />
In<strong>di</strong>catori Valori <strong>2004</strong> ∆ <strong>2004</strong> - 2003<br />
Ricavi netti 851.532 16,6%<br />
Ebitda 69.448 -8,0%<br />
Ebit 42.103 -14,8%<br />
Red<strong>di</strong>to ante imposte 21.254 5,4%<br />
Utile netto 5.688 -44,9%<br />
Cash flow da gestione red<strong>di</strong>tuale 51.467 -7,9%<br />
Posizione finanziaria netta 137.438 -14,0%<br />
Polenghi<br />
38%<br />
Fonte: area amministrazione Granarolo<br />
Latte Maremma<br />
Centrale Salerno<br />
Latterie Friulane<br />
BRAND AWARENESS NEL MERCATO DELLO YOGURT<br />
Nel mercato dello yogurt la notorietà totale delle marche in competizione vede in testa Danone con l’88%<br />
delle citazioni, seguita a ruota da Yomo con il 76% e da Muller con il 70%. Granarolo si colloca al 4° posto<br />
con il 56%, subito <strong>di</strong>etro Parmalat.<br />
Brand awareness - yogurt - notorietà totale (spontanea più suggerita)<br />
100%<br />
Latte Busche<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
0<br />
Ala<br />
Sole<br />
Sterilgarda<br />
Muller<br />
Matese<br />
Berna<br />
Perla<br />
Centrale Milano<br />
Centrale Roma<br />
Abit<br />
Mukki<br />
Carnini<br />
Latte Sano<br />
88%<br />
Danone<br />
5%<br />
4%<br />
4%<br />
8%<br />
7%<br />
7%<br />
76%<br />
11%<br />
10%<br />
10%<br />
20%<br />
21%<br />
21%<br />
19%<br />
17%<br />
15%<br />
14%<br />
56%<br />
28%<br />
32%<br />
40%<br />
70% 66%<br />
Yomo Granarolo Muller Parmalat Nestlè Centr. Milano<br />
BRAND AWARENESS NEL MERCATO DELLA MOZZARELLA<br />
Nel mercato della mozzarella (il segmento più significativo nell’ambito dei formaggi freschi) spicca la leadership<br />
<strong>di</strong> notorietà <strong>di</strong> Galbani (84%), seguita da Locatelli e Invernizzi, rispettivamente con il 65% e il 64%.<br />
Le marche del Gruppo Granarolo si collocano subito <strong>di</strong>etro: 43% <strong>di</strong> awareness per il marchio Granarolo e il<br />
36% per il marchio Pettinicchio.<br />
60%<br />
80%<br />
46%<br />
18%<br />
100%<br />
Brand awareness - latte - evoluzione della notorietà totale (spontanea più suggerita)<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
1998/1999 1999/2000 2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/<strong>2004</strong><br />
Brand awareness - mozzarella - notorietà totale (spontanea più suggerita)<br />
Parmalat<br />
Granarolo<br />
Scendendo nell’analisi della performance red<strong>di</strong>tuale, rileviamo che l’Ebitda <strong>di</strong> 69,4 milioni <strong>di</strong> euro risente<br />
dell’apporto negativo per 8,1 milioni del business Yomo, al netto del quale l’in<strong>di</strong>catore si sarebbe attestato<br />
a 77,5 milioni. Situazione analoga per l’Ebit: i 42,1 milioni del valore consolidato sono scomponibili in<br />
50,9 milioni realizzati dal business al netto <strong>di</strong> Yomo e dall’apporto negativo sempre <strong>di</strong> Yomo pari a 8,8<br />
milioni. Il risultato ante imposte, <strong>di</strong> 21,3 milioni, è penalizzato dalla per<strong>di</strong>ta registrata dal business Yomo<br />
per 8,9 milioni, senza la quale si sarebbe attestato a 30,2 milioni. L’impatto negativo dell’operazione Yomo<br />
sui principali in<strong>di</strong>catori economico-finanziari del Gruppo - pur in linea con le previsioni - è dunque evidente.<br />
L’incidenza sul fatturato dell’Ebitda è passata dal 10,3% del 2003 all’8,16% del <strong>2004</strong>. Quella dell’Ebit<br />
è invece scesa dal 6,7% al 4,9%. Al netto dell’operazione Yomo, gli in<strong>di</strong>catori si attestano su valori molto<br />
simili a quelli del 2003: Ebitda al 10,1% ed l’Ebit al 6,6%. Il bilancio consolidato si è chiuso con un risultato<br />
prima delle imposte <strong>di</strong> 21 milioni (20 milioni nel 2003) e un utile netto <strong>di</strong> 5,6 milioni (10,3 milioni nel<br />
2003). I 30,2 milioni <strong>di</strong> utile ante imposte al netto <strong>di</strong> Yomo - pari al 3,9% del fatturato <strong>di</strong> pertinenza – sono<br />
raffrontabili con i 20,2 milioni del 2003 (2,8%).<br />
Effetto Yomo sugli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività<br />
In<strong>di</strong>catore % su fatturato Al netto Yomo Anno 2003<br />
Ebitda 8,2% 10,1% 10,3%<br />
Ebit 4,9% 6,6% 6,8%<br />
Red<strong>di</strong>to ante imposte 2,5% 3,9% 2,8%<br />
Utile netto 0,7% 2,0% 1,4%<br />
Fonte: elaborazione su dati Tesoreria e Finanza Granarolo<br />
Il conto economico va dunque valutato secondo due <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> lettura: la parte “storica” del conto<br />
economico evidenzia risultati in linea con l’anno precedente, una immutata capacità <strong>di</strong> sviluppo per linee<br />
interne - sorretta dalla forza <strong>di</strong> marca e da politiche <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>stintive e riconosciute dai consumatori -<br />
una buona efficienza industriale, una generazione <strong>di</strong> free cash flow in grado <strong>di</strong> migliorare costantemente<br />
la posizione finanziaria netta e un capitale investito adeguatamente coperto. Sarebbero stati risultati<br />
eccellenti, perchè ottenuti in un esercizio caratterizzato da un’economia stagnante, da un andamento dei<br />
consumi sfavorevole, dal cambiamento nelle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> acquisto che ha visto privilegiare i prodotti a<br />
prezzi più contenuti, e perché conseguiti nel corso <strong>di</strong> significativi cambiamenti organizzativi e <strong>di</strong> progettazioni<br />
complesse, avviate prima che si realizzasse l’operazione Yomo. Sono proprio questi risultati che hanno<br />
dato al Gruppo la possibilità <strong>di</strong> acquisire la gestione <strong>di</strong> Yomo. Questi fondamentali economici, patrimoniali<br />
e finanziari hanno prodotto le con<strong>di</strong>zioni per poter tollerare un transitorio peggioramento degli in<strong>di</strong>catori<br />
<strong>di</strong> performance, a fronte <strong>di</strong> una prospettiva <strong>di</strong> nuova crescita profittevole.<br />
Evoluzione degli in<strong>di</strong>catori gestionali – ultimo triennio - valori in migliaia <strong>di</strong> euro<br />
In<strong>di</strong>catori 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Ricavi netti 685.435 730.613 851.532<br />
Ebitda 9,8% 10,3% 8,2%<br />
Ebit 6,2% 6,8% 4,9%<br />
Utile netto 1,2% 1,4% 0,7%<br />
Cash flow da gestione red<strong>di</strong>tuale 38.982 55.864 51.467<br />
Posizione Finanziaria Netta 177.082 159.852 137.438<br />
Next Debt/Ebitda 2,6 2,1 2<br />
Ebitda cover 7,1 13,7 11,9<br />
Debt/Equity 1,3 1,2 0,9<br />
Fonte: area tesoreria e finanza Granarolo<br />
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, la posizione finanziaria netta è migliorata <strong>di</strong> oltre 22 milioni <strong>di</strong><br />
euro. La definizione nel corso dell’esercizio 2003 <strong>di</strong> un finanziamento in pool sul mercato domestico <strong>di</strong> 100<br />
milioni <strong>di</strong> euro della durata <strong>di</strong> 5 anni - da rimborsare con quote semestrali a partire dal 18° mese dall'erogazione<br />
- aveva consentito al Gruppo <strong>di</strong> completare il programma biennale <strong>di</strong> ristrutturazione del debito,<br />
così da collocare nel me<strong>di</strong>o termine il 100% dell’indebitamento del Gruppo. Tale operazione - unita a quelle<br />
sottoscritte nel corso del 2002 – aveva prodotto un profilo <strong>di</strong> rimborsi sostanzialmente costante fino al<br />
2008, ed estremamente contenuto nel corso del <strong>2004</strong>. Ciò ha consentito <strong>di</strong> focalizzare la gestione finanziaria<br />
nel <strong>2004</strong> su tre obiettivi operativi primari:<br />
• la riduzione della posizione finanziaria netta, a prosecuzione del trend degli ultimi esercizi, perseguendo<br />
due principali <strong>di</strong>rettrici: la tesaurizzazione <strong>di</strong> parte della liqui<strong>di</strong>tà generata dalla gestione caratteristica<br />
ed il miglioramento della gestione del capitale circolante netto, con particolare attenzione a cre<strong>di</strong>ti e<br />
tempi <strong>di</strong> incasso;<br />
• l’implementazione del nuovo programma <strong>di</strong> cartolarizzazione, firmato nel <strong>di</strong>cembre 2003, ed allargato<br />
anche alle società controllate Centrale del Latte <strong>di</strong> Milano e Sail;<br />
• la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> nuove operazioni finanziarie, ove necessario, per sostenere eventuali acquisizioni.<br />
La gestione red<strong>di</strong>tuale ha generato flussi <strong>di</strong> cassa per 51,5 milioni, ai quali si sono aggiunti 1,3 milioni dalla<br />
variazione del capitale circolante netto, quale beneficio dell’ampliamento del programma <strong>di</strong> securitization.<br />
Questo ha consentito <strong>di</strong> finanziare sia i flussi da attività <strong>di</strong> investimento a me<strong>di</strong>o lungo termine (per 29,7<br />
milioni), sia la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> (per 0,6 milioni). È stato così possibile utilizzare i flussi rimanenti<br />
per la riduzione della posizione finanziaria netta, che è passata da 159,9 milioni a 137,4 milioni <strong>di</strong> euro.<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
43%<br />
36%<br />
84%<br />
65%<br />
64%<br />
27%<br />
19%<br />
18%<br />
0<br />
Granarolo<br />
Pettinicchio<br />
Galbani<br />
Locatelli<br />
Invernizzi<br />
Francia<br />
Ala<br />
Polenghi
10 /<br />
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
Calcolo e <strong>di</strong>stribuzione<br />
del valore aggiunto<br />
Criteri <strong>di</strong> determinazione<br />
L’azienda, attraverso la collocazione sul mercato dei beni e servizi prodotti, incamera le risorse finanziarie necessarie per la gestione della propria<br />
attività. A tali risorse in entrata vanno sottratte le quote necessarie all’acquisizione delle merci e dei servizi dall’esterno. Ciò che rimane è<br />
il valore aggiunto caratteristico lordo, definibile come la ricchezza creata attraverso l’attività aziendale nel suo complesso. A tale importo viene<br />
sottratto o aggiunto quello derivante dalla gestione non caratteristica (finanziaria e straor<strong>di</strong>naria), dando luogo al valore aggiunto globale<br />
lordo, inteso come la ricchezza creata dall’azienda attraverso il suo core business. Una volta dedotti gli ammortamenti e gli accantonamenti (che<br />
rappresentano la quota <strong>di</strong> ricchezza destinata alla rigenerazione del capitale investito nei fattori produttivi), si giunge alla in<strong>di</strong>viduazione del<br />
valore aggiunto globale netto, che rappresenta la quota finale <strong>di</strong> ricchezza prodotta dall’azienda e <strong>di</strong>stribuita ai <strong>di</strong>versi stakeholder che hanno<br />
contribuito a generarla.<br />
Determinazione del valore aggiunto - valori in euro<br />
Voci 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Valore della produzione 667.232.365 687.163.794 733.925.903 855.252.813<br />
Ricavi delle ven<strong>di</strong>te e delle prestazioni-rettifiche <strong>di</strong> ricavo 665.701.468 685.438.413 730.742.462 851.820.596<br />
Variazione delle rimanenze <strong>di</strong> prodotti in corso <strong>di</strong> lavorazione,<br />
semilavorati e finiti (e merci) (208.282) 10.362 866.114 1.157.932<br />
Variazione lavori in corso su or<strong>di</strong>nazione<br />
Altri ricavi e proventi 1.739.179 1.715.018 2.317.327 2.274.285<br />
Ricavi della produzione tipica 667.232.365 687.163.794 733.925.903 855.252.813<br />
Ricavi per produzioni atipiche (Produzioni in economia)<br />
Costi interme<strong>di</strong> della produzione 506.108.931 500.573.148 536.442.443 633.352.025<br />
Consumi <strong>di</strong> materie prime 269.988.364 264.335.745 270.883.642 303.052.426<br />
Consumi <strong>di</strong> materie sussi<strong>di</strong>arie 48.499.356 48.758.214 49.532.638 58.851.054<br />
Consumi <strong>di</strong> materie <strong>di</strong> consumo 8.173.388 8.828.548 8.643.938 10.280.445<br />
Costi <strong>di</strong> acquisto <strong>di</strong> merci 80.193.461 69.020.206 79.678.935 83.242.008<br />
Costi per servizi 55.613.155 62.066.724 65.482.231 88.331.491<br />
Costi per go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> terzi 4.645.925 5.194.848 5.833.810 7.646.326<br />
Accantonamenti per rischi 200.360 33.500 85.332 1.244.184<br />
Altri accantonamenti 2.265.565 1.706.685 3.130.368 1.479.712<br />
Oneri <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> gestione 36.529.358 40.628.678 53.171.549 79.224.379<br />
Valore aggiunto caratteristico lordo 161.123.434 186.590.646 197.483.461 221.900.788<br />
Componenti accessori e straor<strong>di</strong>nari (8.811.550) (5.851.311) (13.411.716) (1.535.732)<br />
+/- Saldo gestione accessoria (5.258.409) (8.568.306) (20.494.441) (234.049)<br />
Ricavi accessori 0 0 0 0<br />
costi accessori 5.258.409 8.568.306 20.494.441 234.049<br />
+/- Saldo componenti straor<strong>di</strong>nari (3.553.141) 2.716.995 7.082.725 1.769.781<br />
Ricavi straor<strong>di</strong>nari 3.235.806 7.431.840 13.742.279 6.280.522<br />
costi straor<strong>di</strong>nari 6.788.947 4.714.845 6.659.554 4.510.741<br />
Valore aggiunto globale lordo 152.311.883 180.739.335 184.071.744 223.436.520<br />
Ammortamenti della gestione 29.182.456 32.792.560 34.333.809 40.744.801<br />
Valore aggiunto globale netto 123.129.427 147.946.775 149.737.936 182.691.719<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica \ 11<br />
Analisi del valore aggiunto<br />
Dal prospetto <strong>di</strong> determinazione del valore aggiunto emerge come tra il 2001 ed il <strong>2004</strong> il Gruppo abbia significativamente<br />
migliorato la propria capacità <strong>di</strong> generare valore, in particolare nel corso dell’ultimo anno, dove<br />
si è registrata una significativa accelerazione <strong>di</strong> questo andamento. Il valore aggiunto caratteristico lordo<br />
(Vacl) è infatti complessivamente aumentato del 37,7% del quadriennio, passando da 161,1 a 221,9 milioni<br />
<strong>di</strong> euro. Tra il 2003 ed il <strong>2004</strong> l’incremento è stato del 12,3%. Nel quadriennio considerato la forbice si è<br />
mantenuta positiva anche a livello <strong>di</strong> valore aggiunto globale lordo (Vagl), salito da 152,3 a 223,4 milioni<br />
<strong>di</strong> euro, con un incremento del 46,7%. Anche in questo caso, nel <strong>2004</strong> il processo <strong>di</strong> creazione del valore<br />
ha registrato un’accelerazione rispetto agli anni precedenti, grazie alla riduzione <strong>di</strong> alcuni costi accessori<br />
che hanno fortemente attenuato il saldo negativo della gestione extra-caratteristica. Nell’ultimo<br />
anno, infatti, la crescita del Vagl è stata del 21,4%. Nel <strong>2004</strong> la crescita del valore aggiunto globale netto<br />
(Vagn) è stata <strong>di</strong> quasi 33 milioni <strong>di</strong> euro, corrispondenti ad un +22% rispetto all’anno precedente<br />
(+48,4% nell’arco del quadriennio). In valore assoluto il Vagn sfiora quota 183 milioni <strong>di</strong> euro. In sostanza,<br />
le cifre evidenziano come nel <strong>2004</strong> Granarolo abbia mostrato una crescente propensione a generare<br />
valore attraverso la propria gestione caratteristica.<br />
Trend del valore aggiunto (periodo 2001 - <strong>2004</strong>) - valori in migliaia <strong>di</strong> euro<br />
250.000<br />
200.000<br />
150.000<br />
100.000<br />
50.000<br />
0 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Vagn<br />
Vagl<br />
Vacl<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
Tavola <strong>di</strong> analisi dei risultati red<strong>di</strong>tuali - valori in euro<br />
Voci <strong>2004</strong> % Fatturato 2003 % Fatturato Differenza Differenza %<br />
Ricavi netti prodotti 851.532.800 100,00% 730.613.237 100,00% 120.919.563 16,55%<br />
Altri ricavi 848.384 0,10% 127.885 0,02% 720.499 563,40%<br />
Totale ricavi 852.381.184 100,10% 730.741.122 100,02% 121.640.062 16,65%<br />
Contributi e premi (66.448.230) -7,80% (43.045.771) -5,89% (23.402.459) 54,37%<br />
Provvigioni (53.742.080) -6,31% (42.739.814) -5,85% (11.002.267) 25,74%<br />
Trasporti alla ven<strong>di</strong>ta (17.613.449) -2,07% (15.592.242) -2,13% (2.021.207) 12,96%<br />
Costi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (137.803.760) -16,18% (101.377.827) -13,88% (36.425.933) 35,93%<br />
Ricavi netti dei costi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta 714.577.424 83,92% 629.363.295 86,14% 85.214.129 13,54%<br />
Costi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> produzione (533.036.432) -62,60% (468.216.231) -64,09% (64.820.202) 13,84%<br />
Margine <strong>di</strong> contribuzione 181.540.992 21,32% 161.147.064 22,06% 20.393.928 12,66%<br />
Pubblicità (39.278.407) -4,61% (30.261.043) -4,14% (9.017.364) 29,80%<br />
Costi commerciali in<strong>di</strong>retti (24.951.896) -2,93% (19.316.832) -2,64% (5.635.064) 29,17%<br />
Costo del lavoro in<strong>di</strong>retto (36.403.952) -4,28% (27.914.811) -3,82% (8.489.141) 30,41%<br />
Altri costi <strong>di</strong> struttura (14.478.664) -1,70% (10.808.279) -1,48% (3.670.386) 33,96%<br />
Altri proventi 3.020.918 0,35% 2.674.352 0,37% 346.566 12,96%<br />
Ebitda 69.448.991 8,16% 75.520.452 10,34% (6.071.461) -8,04%<br />
Ammortamento immobilizzazioni immateriali (3.065.025) -0,36% (2.302.234) -0,32% (762.791) 33,13%<br />
Ammortamento immobilizzazioni materiali (20.922.678) -2,46% (20.053.058) -2,74% (869.620) 4,34%<br />
Svalutazione cre<strong>di</strong>ti (1.481.107) -0,17% (3.130.365) -0,43% 1.649.258 -52,69%<br />
Accantonamenti (1.876.507) -0,22% (630.120) -0,09% (1.246.387) 197,80%<br />
Ebit 42.103.674 4,94% 49.404.675 6,76% (7.301.001) -14,78%<br />
Proventi e oneri finanziari (5.823.174) -0,68% (5.497.037) -0,75% (326.137) 5,93%<br />
Proventi e oneri straor<strong>di</strong>nari (4.019.641) -0,47% (12.282.438) -1,68% 8.262.796 -67,27%<br />
Ammortamento marchi (6.209.491) -0,73% (5.139.848) -0,70% (1.069.643) 20,81%<br />
Ammortamento avviamento e <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> consolidamento (4.796.949) -0,56% (6.314.707) -0,86% 1.517.758 -24,04%<br />
Red<strong>di</strong>to ante imposte 21.254.419 2,50% 20.170.645 2,76% 1.083.774 5,37%<br />
Imposte sul red<strong>di</strong>to (15.566.048) -1,83% (9.853.268) -1,35% (5.712.780) 57,98%<br />
Utile netto 5.688.371 0,67% 10.317.378 1,41% (4.629.006) -44,87%<br />
Fonte: area amministrazione Granarolo<br />
Tavola <strong>di</strong> analisi della struttura patrimoniale - valori in euro<br />
Voci 31/12/<strong>2004</strong> 31/12/2003 31/12/2002<br />
Marchi 63.404.920 74.523.392 79.596.305<br />
Avviamento 58.595.238 62.733.253 66.897.089<br />
Differenze <strong>di</strong> consolidamento 10.669.381 11.688.237 21.066.877<br />
Immobilizzazioni immateriali 4.187.677 4.091.879 5.054.692<br />
Immobilizzazioni materiali 135.097.138 126.154.262 123.154.457<br />
Partecipazioni 5.248.863 5.322.609 5.460.959<br />
Altre immobilizzazioni 16.944.658 20.966.591 17.868.053<br />
Immobilizzazioni 294.147.875 305.480.223 319.098.432<br />
Rimanenze <strong>di</strong> magazzino 29.008.694 25.583.901 23.401.903<br />
Cre<strong>di</strong>ti verso parti correlate 12.454.896 133.480 130.962<br />
Cre<strong>di</strong>ti commerciali 59.774.167 111.751.870 113.809.523<br />
Altri cre<strong>di</strong>ti 180.968.207 93.297.298 76.080.438<br />
Debiti verso parti correlate (32.200.377) (35.064.142) (44.735.657)<br />
Debiti commerciali (147.369.428) (113.141.046) (105.180.880)<br />
Debito fiscale (4.592.248) (14.690.292) (9.451.458)<br />
Altri debiti (62.974.858) (28.687.803) (26.904.740)<br />
Capitale circolante netto 35.069.053 39.183.266 27.150.091<br />
Fondo Tfr (22.848.379) (21.513.537) (20.442.085)<br />
Fon<strong>di</strong> per rischi ed oneri (16.063.816) (15.584.160) (11.440.958)<br />
Totale fon<strong>di</strong> (38.912.195) (37.097.697) (31.883.043)<br />
Capitale investito 290.304.733 307.565.792 314.365.480<br />
Coperto da:<br />
Capitale sociale versato 126.694.402 126.694.402 126.694.402<br />
Riserve e risultati a nuovo 10.013.886 417.419 (7.712.341)<br />
Utile (per<strong>di</strong>ta) del periodo 5.782.209 10.229.938 8.129.803<br />
Patrimonio <strong>di</strong> terzi 10.375.482 10.371.904 10.171.440<br />
Capitale proprio 152.856.979 147.713.663 137.283.304<br />
Indebitamento finanziario a me<strong>di</strong>o/lungo termine 131.270.430 173.517.150 84.288.036<br />
Indebitamento finanziario netto a breve termine<br />
(<strong>di</strong>sponibilità monetarie nette)<br />
Debiti finanziari a breve 53.455.561 28.235.775 129.136.314<br />
(Cre<strong>di</strong>ti finanziari a breve) 0 0 0<br />
(Disponibilità e altri titoli) (47.287.237) (41.900.796) (36.342.174)<br />
6.168.324 (13.665.021) 92.794.140<br />
Posizione finanziaria netta 137.438.754 159.852.130 177.082.176<br />
Distribuzione del valore aggiunto<br />
tra gli stakeholder<br />
Il prospetto relativo alla <strong>di</strong>stribuzione del valore aggiunto tra i principali stakeholder aziendali nel triennio<br />
considerato evidenzia quanto segue.<br />
- La principale quota <strong>di</strong> valore aggiunto (il 79,5%) viene destinata alla remunerazione del personale. Nel<br />
periodo in oggetto questa voce è risultata in costante incremento (+4,8% rispetto al 2001, +3,3% verso il<br />
2002, +26,3% sul 2003). L’impennata del valore nel <strong>2004</strong> è dovuta alla presa in carico del personale Yomo.<br />
- I risultati <strong>di</strong> gestione dell’ultimo triennio hanno prodotto sensibili effetti sia sulla quota <strong>di</strong> autofinanziamento<br />
aziendale che su quella della remunerazione della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda la<br />
prima (passata dal 5,5% al 6,5% al 2,6%), nel 2001 il Gruppo aveva attinto alle riserve <strong>di</strong>sponibili per 10,4<br />
milioni <strong>di</strong> euro al fine <strong>di</strong> ripianare la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> gestione, sottraendo l’8% del valore aggiunto complessivamente<br />
generato. Per quanto concerne, invece, la remunerazione della pubblica amministrazione, ricor<strong>di</strong>amo<br />
che nel 2001 la quota <strong>di</strong> valore destinata all’Erario era risultata pari all’1,7%, mentre negli ultimi due<br />
esercizi la ricchezza prodotta ha fatto salire dal 6% al 7,8% i trasferimenti netti al settore pubblico sotto<br />
forma <strong>di</strong> imposte.<br />
- L’aliquota <strong>di</strong> valore aggiunto destinata alla società e al territorio negli ultimi tre anni si è stabilizzata attorno allo<br />
0,5% (fino al 2001 a tale voce era riferito anche l’impegno finanziario connesso ad una sponsorizzazione sportiva<br />
<strong>di</strong> rilievo nazionale) e corrisponde alla somma delle liberalità corrisposte ad enti e associazioni del terzo settore<br />
a titolo <strong>di</strong> supporto per progetti <strong>di</strong> carattere culturale, umanitario, scientifico e sportivo.<br />
- Il progressivo miglioramento della posizione finanziaria netta dell’azienda e la ristrutturazione del debito verso<br />
gli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to (con conseguente azzeramento della posizione finanziaria netta <strong>di</strong> breve termine) hanno<br />
determinato un progressivo calo della quota <strong>di</strong> valore aggiunto trasferita al sistema bancario attraverso la<br />
remunerazione del capitale <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to (passata dal 6% al 2,5% al 3% nell’arco del triennio).<br />
- Una rilevante quota <strong>di</strong> ricchezza prodotta è ad appannaggio del consumatore (me<strong>di</strong>amente il 6-7%) e corrisponde<br />
al controvalore economico dei premi attribuiti attraverso la partecipazione all’operazione promozionale<br />
“Regali <strong>di</strong> Alta Qualità”. Si tratta <strong>di</strong> una remunerazione che afferisce ad una platea <strong>di</strong> circa 700 mila<br />
famiglie, con un valore me<strong>di</strong>o per famiglia pari a circa 18 euro.<br />
- Nel <strong>2004</strong>, per la prima volta nella sua storia, il consiglio <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> Granarolo ha deliberato la <strong>di</strong>stribuzione<br />
<strong>di</strong> un <strong>di</strong>videndo <strong>di</strong> 600 mila euro tra gli azionisti (0,5% del valore creato) in conseguenza dei risultati<br />
<strong>di</strong> gestione conseguiti nel 2003. Nel 2005 il <strong>di</strong>videndo salirà a 950 mila euro, pari allo 0,52% del valore<br />
aggiunto prodotto nel <strong>2004</strong>.<br />
Totale 290.304.733 307.565.792 314.365.480<br />
Fonte: area amministrazione Granarolo
12 /<br />
Annual Report<br />
<strong>2004</strong> - Gruppo Granarolo <strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> sostenibilità - Parte seconda - Performance <strong>di</strong> sostenibilità economica<br />
Prospetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del valore aggiunto nel periodo 2001-<strong>2004</strong> - valori in euro<br />
Voci 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />
Remunerazione del personale 109.728.295 111.281.383 115.025.439 145.339.278<br />
Personale non <strong>di</strong>pendente 52.472.437 53.556.132 55.278.011 69.190.684<br />
Personale <strong>di</strong>pendente 57.255.858 57.725.251 59.747.428 76.148.594<br />
remunerazioni <strong>di</strong>rette 44.268.393 44.592.883 46.194.387 59.126.969<br />
remunerazioni in<strong>di</strong>rette 12.987.465 13.132.368 13.553.041 17.021.625<br />
Remunerazione della pubblica amministrazione 2.321.253 9.597.979 9.100.356 14.277.731<br />
Imposte <strong>di</strong>rette 2.120.432 10.921.244 9.853.267 15.566.048<br />
Imposte in<strong>di</strong>rette 817.337 955.347 938.620 1.076.502<br />
Sovvenzioni in c/esercizio 616.516 2.278.612 1.691.530 2.364.819<br />
Remunerazione del capitale <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to 7.918.403 6.550.658 3.772.663 5.592.666<br />
Oneri per capitali a breve termine 4.510.240 2.638.297 (1.364.797) (338.328)<br />
Oneri per capitali a lungo termine 3.408.164 3.912.361 5.137.460 5.930.995<br />
Remunerazione del capitale <strong>di</strong> rischio 0 0 633.472 950.208<br />
Dividen<strong>di</strong> 0 0 633.472 950.208<br />
Remunerazione dell'azienda (10.430.781) 8.129.803 9.596.466 4.738.163<br />
Variazione riserve (10.430.781) 8.129.803 9.596.466 4.738.163<br />
Liberalità esterne 1.963.811 753.752 767.408 1.025.737<br />
Remunerazione del consumatore finale 11.628.446 11.633.200 10.842.132 10.767.936<br />
Valore aggiunto globale netto 123.129.427 147.946.775 149.737.936 182.691.719<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
Ripartizione del valore aggiunto tra gli stakeholder - 2001<br />
Ripartizione del valore aggiunto tra gli stakeholder - 2002<br />
Società e territorio 1,3%<br />
Consumatori 8%<br />
Società e territorio 0,5%<br />
Istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to 6%<br />
Variazione riserve aziendali -8%<br />
Istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to 4,5%<br />
Autofinanziamento aziendale 5,5%<br />
Consumatori 9%<br />
Pubblica<br />
amministrazione 6,5%<br />
Pubblica<br />
amministrazione 1,7%<br />
Personale 82%<br />
Personale 75%<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
Ripartizione del valore aggiunto tra gli stakeholder - 2003<br />
Ripartizione del valore aggiunto tra gli stakeholder - <strong>2004</strong><br />
Consumatori 7%<br />
Società e territorio 0,5%<br />
Consumatori 5,9%<br />
Società e territorio 0,5%<br />
Istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to 2,5%<br />
Autofinanziamento aziendale 6,5%<br />
Istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to 3%<br />
Autofinanziamento aziendale 2,6%<br />
Pubblica<br />
amministrazione 6%<br />
Pubblica<br />
amministrazione 7,8%<br />
Azionisti 0,5%<br />
Azionisti 0,5%<br />
Personale 77%<br />
Personale 79,5%<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo<br />
Fonte: area pianificazione e controllo <strong>di</strong> gestione Granarolo