leggi - Pontificia Università Urbaniana
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U<br />
rbaniana<br />
ANNO XXXVIII<br />
Periodico<br />
della <strong>Pontificia</strong><br />
Università<br />
<strong>Urbaniana</strong><br />
Giugno 2013<br />
IN ASCOLTO<br />
DELL'ASIA<br />
le vie della fede
INDICE-GIUGNO-2013<br />
Rivista Quadrimestrale<br />
a carattere informativo<br />
della <strong>Pontificia</strong> Università<br />
<strong>Urbaniana</strong> di Roma<br />
Anno XXXVIII<br />
Giugno 2013<br />
A cura del<br />
CENTRO<br />
COMUNICAZIONI SOCIALI<br />
Direttore<br />
Prof. D. Luca Pandolfi<br />
Collaborano<br />
D. Roberto Cherubini<br />
Segretario Generale<br />
P. Giuseppe Iuliano, sx<br />
Direttore Istituti Affiliati<br />
P. Marek Rostkowski, omi<br />
Direttore della Biblioteca<br />
Prof. Emanuele Di Marco<br />
Docente Lingua italiana<br />
Dorineide Pantoja Ferreira, mmx<br />
Ass. Omnes Gentes<br />
Sede<br />
00120 Città del Vaticano<br />
Tel. +39 06.69889662<br />
Fax +39 06.69881871<br />
E.mail<br />
communication@urbaniana.edu<br />
1<br />
2<br />
5<br />
12<br />
19<br />
20<br />
Editoriale<br />
L’<strong>Urbaniana</strong> come luogo di “custodia reciproca” di P. Alberto Trevisiol . . . . . . . . 1<br />
L'Incontro<br />
• Non temete la tenerezza<br />
Il grido di Papa Francesco, il grido dei poveri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2<br />
Vita dell’Università<br />
• In ascolto dell’Asia: le vie per la fede<br />
Il Convegno Internazionale PUU del 2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5<br />
• Le voci e le fedi dell’uomo asiatico<br />
Dalla relazione introduttiva del Rettore Magnifico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7<br />
• L’ospitalità degli Spiriti<br />
Antica questione cinese e sfida per l’umanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11<br />
Voce degli studenti<br />
• Faith, the Light that leads to God<br />
Un’esperienza di incontro e condivisione dall’India . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12<br />
• L’esperienza di fede in Vietnam<br />
nella vita della Parrocchia di Trung Châu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15<br />
• Fede e vita quotidiana in Giappone<br />
nella testimonianza di una religiosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16<br />
• La sfida della Fede in Corea<br />
Testi e riflessioni degli studenti del Corso di Italiano Scritto Avanzato . . . . . . 17<br />
Proposte dell’università<br />
• La Facoltà di Teologia e la Specializzazione<br />
in Teologia Morale<br />
Una proposta per l’Anno Accademico 2013/14 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19<br />
Voci dal mondo<br />
• Visita dei proff. Iuliano, D’Auria, Gonzales e Gieniusz<br />
nei nostri Seminari e Istituti Affiliati<br />
in America Latina e in Africa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20<br />
• Rinnovo delle affiliazioni di Istituti in Africa e in Asia . . . . . . . . . . . . . . . . 23<br />
Grafica, impaginazione<br />
e stampa a cura di<br />
Inprinting srl, Roma<br />
26<br />
<strong>Urbaniana</strong> University Press<br />
• Novità editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26<br />
Finito di stampare<br />
nel Giugno 2013<br />
29<br />
Tesi di Laurea e Nomine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
EDITORIALE<br />
L’<strong>Urbaniana</strong><br />
come luogo di<br />
“custodia reciproca”<br />
di P. Alberto Trevisiol, imc<br />
Rettore<br />
L’<br />
Anno Accademico 2012-13<br />
si sta chiudendo e non possiamo<br />
che rallegrarci per la<br />
pluralità di eventi ed iniziative<br />
accademiche vissute<br />
con il corpo docenti e con gli studenti,<br />
ed anche con tutto il personale dell’Università.<br />
Al quotidiano e prezioso<br />
lavoro didattico e scientifico delle<br />
Facoltà e degli Istituti si sono aggiunte,<br />
infatti, numerose Giornate di<br />
Studio, Seminari e Convegni. Tra tutti<br />
ricordo il Convegno Internazionale<br />
sull’Asia tenutosi dal 15 al 17 aprile,<br />
che ha visto intervenire docenti e<br />
studiosi provenienti da numerosi contesti<br />
religiosi, culturali e linguistici, e<br />
che è stato preceduto e seguito da un<br />
intenso lavoro di studio e ricerca:<br />
l’uomo concreto che vive in Asia, la<br />
sua religiosità e la complessità economica,<br />
sociale e culturale del suo<br />
contesto, sono state al centro di una<br />
intensa riflessione e di un autentico a-<br />
scolto. E’ già in preparazione per il<br />
prossimo Anno Accademico un Convegno<br />
sulle Americhe, che sarà dedicato<br />
all’ascolto della proposta molteplice<br />
di un Continente segnato da<br />
secoli di dinamiche migratorie e interculturali, tra conflitti e speranze di un “mondo<br />
nuovo” accogliente per tutti.<br />
La pluralità religiosa e culturale, i cambiamenti epocali, le provocazioni della<br />
contemporaneità interrogano sempre più la ricerca e la trasmissione del sapere<br />
nella nostra Università, rinnovandoci nella nostra vocazione a preparare<br />
persone che, nella diversità dei carismi, svolgono la missione di annunciare<br />
il Vangelo e di testimoniare la verità della fede cristiana, fino ai confini del<br />
mondo. La recente nomina del prof. Godfrey I. Onah a vescovo di Nsukka,<br />
rafforza la nostra convinzione che nello studio e nella docenza offriamo il nostro<br />
servizio alla Chiesa. La storia del prof. Onah è un esempio forte: arrivato<br />
all’<strong>Urbaniana</strong> più di trenta anni fa come studente di filosofia, dopo la licenza<br />
ed il dottorato si è inserito nel corpo docente senza soluzione di continuità, fino<br />
a diventare, grazie alla coltivazione continua dei suoi talenti, professore ordinario<br />
di antropologia filosofica, direttore dell’ISA per due mandati e vicerettore<br />
per due diversi rettori. Oltre ad avere recato autentici contributi alla riflessione,<br />
in particolare nel campo della religiosità come struttura antropologica<br />
fondamentale e al rapporto tra le diverse culture e l’unica natura umana,<br />
ha continuamente esercitato il suo ministero sacerdotale e missionario nelle<br />
aule, con gli studenti, tanto che la sua nuova missione episcopale appare come<br />
la prosecuzione del suo lavoro all’<strong>Urbaniana</strong>.<br />
Infine, la nomina di due donne per incarichi importanti nella nostra Università,<br />
quali la Prof.ssa Lorella Congiunti quale Vice-Rettore e la Prof.ssa Longhitano<br />
quale Preside dell’ISCSM, laica sposata con tre figli la prima, religiosa la<br />
seconda, esprime l’orizzonte di un cambiamento importante.<br />
Nella sua Omelia per la Santa Messa di inizio del ministero petrino, papa<br />
Francesco ha parlato della vocazione al “custodire”; ebbene prepariamoci a<br />
concludere questo anno accademico, e soprattutto a vivere quello nuovo,<br />
pensando alla nostra Università come il luogo di un “reciproco custodirsi nella<br />
confidenza, nel rispetto e nel bene”.<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
1
L’incontro<br />
“<br />
In fondo,<br />
In fondo,<br />
tutto è affidato<br />
alla custodia dell’uomo,<br />
“<br />
ed è una responsabilità<br />
che ci riguarda tutti<br />
A cura del prof. Luca Pandolfi,<br />
Direttore del Centro<br />
Comunicazioni Sociali<br />
NON TEMETE LA<br />
Il grido di papa Francesco,<br />
“N<br />
on temete la tenerezza!” ha detto papa Francesco il 19 marzo,<br />
e nella breve omelia per l’inizio del suo ministero come vescovo<br />
di Roma la cita sei volte. Perché si dovrebbe temere la<br />
tenerezza Chi nel mondo ha paura di esercitare ed essere condizionato<br />
dalla tenerezza A chi si rivolgeva il papa Chiaramente<br />
a tutti noi, a coloro, credenti o meno, cattolici o meno, che hanno vo-<br />
2
tento, della solidarietà e della condivisione. Chi ha<br />
paura di tutto questo Sono i poveri del mondo<br />
Certo che no! Benché nessuno possa dirsi maestro<br />
o maestra di tenerezza e tutti dobbiamo impararne<br />
ogni giorno le strade nuove, qualcuno questa<br />
tenerezza la pratica da tempo..<br />
Mentre papa Francesco parlava di tenerezza, di<br />
“custodia” del creato, delle relazioni, dei più poveri<br />
e deboli, i cuori di molti si sono rallegrati. Ma non<br />
perché udivano parole nuove. Semplicemente perché<br />
udivano, parole antiche, praticate da secoli e in<br />
molti luoghi, da quelle realtà convertite ogni giorno<br />
dalla prossimità con le sofferenze dei poveri, dei<br />
piccoli, dei deboli e del creato. Chi quotidianamente<br />
non rimane indifferente e custodisce le gioie e le<br />
speranze, i dolori e le angosce dell’umanità, non ha<br />
paura di praticare la tenerezza e gioisce quando un<br />
papa la porta a orizzonte dell’inizio del suo ministero<br />
episcopale e petrino. Perché alla tenerezza è<br />
data dignità di progetto di vita e di servizio ed è liberata<br />
dall’essere mutevole e passeggero sentimento.<br />
La tenerezza è pratica quotidiana e si esercita<br />
attraverso la compassione e la custodia responsabile.<br />
TENEREZZA!<br />
il grido dei poveri<br />
glia di confrontarsi con le sue parole. Queste parole però risuonano<br />
con forza nell’animo e nelle azioni dei missionari, di coloro<br />
che provengono da territori di missione e che si preparano<br />
alla missione.<br />
Così non tutti in questo mondo hanno paura di confrontarsi<br />
con la pratica della tenerezza. Perché la tenerezza è pratica<br />
di umanità, è lasciar vivere dentro di noi la fragilità e la forza<br />
della compassione, dell’ascolto dell’altro, dello sguardo at-<br />
E papa Francesco non ne fa una questione religiosa,<br />
appannaggio dei cristiani e tantomeno dei cattolici:<br />
“La vocazione del custodire, – ha detto – non<br />
riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione<br />
che precede e che è semplicemente umana, riguarda<br />
tutti. È il custodire l’intero creato, la bellezza<br />
del creato, come ci viene detto nel Libro della<br />
Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi:<br />
è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per<br />
l’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’aver<br />
cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente<br />
dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono<br />
più fragili e che spesso sono nella periferia del<br />
nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia:<br />
i coniugi si custodiscono reciprocamente,<br />
poi come genitori si prendono cura dei figli, e col<br />
tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. È<br />
il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco<br />
custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel<br />
bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo,<br />
ed è una responsabilità che ci riguarda tutti.”<br />
1<br />
Ora qualcuno potrebbe dire come dice Caino “Sono<br />
forse io il custode di mio fratello” (Genesi 4, 9).<br />
Questa irresponsabilità disumana e crudele è infatti<br />
praticata da molti: uomini di potere e di governo,<br />
politici, padroni di società, capitali e imperi econon.2/13<br />
U R B A N I A N A 3
L’incontro<br />
mici, responsabili e gerarchie religiose,<br />
sociali ed educative. Tutte<br />
categorie di persone con un potere<br />
volto alla custodia dei propri interessi<br />
piuttosto che all’edificazione<br />
del bene comune. Costoro vedono<br />
il richiamo alla tenerezza come una<br />
minaccia e come un’inutile e sentimentale<br />
perdita di tempo<br />
Gli uomini e le donne di “buona volontà”<br />
(che nella traduzione corretta<br />
del passo di Luca 2, 14 sono coloro<br />
che Dio ama), coloro che abitano le<br />
“periferie” (tanto care al nostro nuovo<br />
papa), coloro che attendono e<br />
costruiscono ogni giorno la pace<br />
con giustizia, non sono meravigliati<br />
e commossi da queste ed altre parole<br />
del nuovo vescovo di Roma:<br />
sono contenti che porti scarpe come<br />
le loro (e molti non hanno neanche<br />
quelle), sono felici che abiti una<br />
casa normale come loro, che prenda<br />
i mezzi con gli altri, chiami per<br />
telefono gli amici, ami rinunciare a<br />
ori e suppellettili barocche, preghi<br />
per tutti e chieda di pregare per lui<br />
inchinando la testa davanti al popolo<br />
di Dio, rispetti chi non crede<br />
senza cessare di amarlo e di sentirsi<br />
uniti nella costruzione del bene…<br />
sono contenti che comunichi con le<br />
parole e con i segni la sua prossimità<br />
e il suo camminare insieme. Lo<br />
sentano giorno dopo giorno uno di<br />
loro. Gli uomini e le donne di buona<br />
volontà delle altre religioni, della società<br />
civile, delle molteplici realtà<br />
sociali e culturali si aspettano di iniziare<br />
e continuare a condividere<br />
con lui e con le comunità cristiane<br />
quel “dialogo tra luoghi e culture fra<br />
loro distanti, tra un capo del mondo<br />
e l’altro, oggi sempre più vicini, interdipendenti,<br />
bisognosi di incontrarsi<br />
e di creare spazi reali di autentica<br />
fraternità.” 2 Sono contenti e<br />
sanno che dopo le parole e i segni<br />
farà qualcosa “con” loro. Che sarà<br />
davvero “pontefice” (colui che costruisce<br />
ponti 3 ), tra coloro che portano<br />
con passione e umiltà la responsabilità<br />
di tante vite e gli irresponsabili<br />
che abitano i luoghi di<br />
potere della società, delle religioni,<br />
dell’economia. Questi ultimi temono<br />
che la tenerezza chieda loro di<br />
ridistribuire beni e potere. Hanno<br />
paura che la custodia del bene comune<br />
e dei diritti dell’uomo ponga<br />
limiti e vincoli al liberismo (o al neoliberismo)<br />
della loro cupidigia. Temono<br />
anche che il “prendersi cura<br />
di se stessi” 4 , presupposto importante,<br />
per papa Francesco, per l’esercizio<br />
della tenerezza e della custodia<br />
del fratello, faccia scoprire la<br />
vacuità delle loro ambizioni e il vuoto<br />
che costruiscono dentro e fuori<br />
di loro.<br />
Così la Chiesa, oggi, con papa<br />
Francesco, riscopre come la radicalità<br />
evangelica, se ridotta a mera<br />
utopia, porta alla chiusura o alla<br />
fossilizzazione dell’esperienza religiosa.<br />
L’allegria, la tenerezza, l’apertura,<br />
la sobrietà, la condivisione,<br />
l’incontro solidale con l’altro aprono<br />
invece nuove vie all’evangelizzazione.<br />
Lo Spirito Santo, che è l’anima<br />
della missione, “ci fa entrare nel mistero<br />
del Dio vivente e ci salva dal<br />
pericolo di una Chiesa gnostica e di<br />
una Chiesa autoreferenziale, chiusa<br />
nel suo recinto.” 5 Uno Spirito che<br />
sprigiona – ha detto il papa – un dinamismo<br />
irresistibile, con esiti sorprendenti.<br />
“Lo Spirito Santo (…) ci spinge ad<br />
aprire le porte per uscire, per annunciare<br />
e testimoniare la vita buona<br />
del Vangelo, per comunicare la<br />
gioia della fede, dell’incontro con<br />
Cristo… Quanto avvenuto a Gerusalemme<br />
quasi duemila anni fa non<br />
è un fatto lontano da noi, è un fatto<br />
che ci raggiunge, che si fa esperienza<br />
viva in ciascuno di noi. La<br />
Pentecoste del cenacolo di Gerusalemme<br />
è l’inizio, un inizio che si prolunga.”<br />
6 La Pentecoste è un inizio<br />
che si prolunga oggi nelle azioni di<br />
coloro che portano nel mondo la<br />
Buona Notizia di Gesù di Nazareth,<br />
figlio di Dio e figlio dell’uomo.<br />
1<br />
Omelia per l’inizio del ministero petrino del<br />
vescovo di Roma, Roma 19 marzo 2013<br />
2<br />
Udienza al Corpo Diplomatico accreditato<br />
presso la Santa Sede, Roma 22 marzo 2013.<br />
Come lo stesso papa Francesco ha ricordato<br />
nell’Udienza al Corpo Diplomaico accreditato<br />
presso la Santa Sede, 22 marzo 2013<br />
3<br />
Omelia per l’inizio del ministero petrino del<br />
vescovo di Roma, Roma 19 marzo 2013.<br />
4<br />
Omelia della Domenica di Pentecoste, 19<br />
maggio 2013.<br />
5<br />
Omelia della Domenica di Pentecoste, 19<br />
maggio 2013<br />
6<br />
Omelia della Domenica di Pentecoste, 19<br />
maggio 2013<br />
4
Il Convegno Internazionale 2013 della <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong><br />
IN ASCOLTO<br />
DELL’ASIA:<br />
LE VIE PER LA FEDE<br />
Società e religioni fra<br />
tradizione e contemporaneità<br />
“<br />
Le comunità<br />
”<br />
Le comunità<br />
cristiane in Asia,<br />
un vissuto in rapida<br />
evoluzione tra<br />
domande molteplici<br />
A cura del prof. Luca Pandolfi<br />
La <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong><br />
è un’antica istituzione<br />
educativa nata nel 1627 come<br />
centro di formazione per i sacerdoti<br />
(ma successivamente anche<br />
per i laici) che si preparavano<br />
a partire come missionari nei territori<br />
in cui il Vangelo non era ancora<br />
mai stato annunciato o che provenivano<br />
da territori e dalle loro<br />
giovani Chiese dove l’annuncio<br />
era giunto negli ultimi secoli.<br />
L’<strong>Urbaniana</strong> nel corso dei secoli, rispondendo<br />
alle sollecitazioni diverse<br />
che provenivano dagli operatori<br />
pastorali dei Paesi di Missione,<br />
ha cercato di fornire gli strumenti<br />
culturali e la formazione umana<br />
che favorisse questo essenziale<br />
impegno della Chiesa universale.<br />
In questo contesto si è collocato<br />
il Convegno Internazionale del<br />
2013 che, dopo l’analoga iniziativa<br />
del 2012 sulla Chiesa e la<br />
realtà africana, si è proposto di<br />
studiare le prospettive antropologiche<br />
e missionarie della<br />
realtà e delal Chiesa in Asia<br />
provando a leggere in profondità<br />
le tre grandi aree culturali<br />
e linguistiche che fanno capo<br />
alla Cina, all’India, e al<br />
complesso mondo musulmano<br />
nelle sue diverse<br />
componenti (araba, indonesiana,<br />
malese, ecc…).<br />
Mons. Hon Tai Fai e il Card. Filoni<br />
L’Asia è il Continente dove<br />
nacquero e si sono<br />
sviluppate le grandi religioni<br />
e le fedi storiche<br />
(Induismo, Buddismo,<br />
Ebraismo, Cristianesimo,<br />
Islàm, Taoismo, Confucianesimo,<br />
Zoroastrismo, Shintoismo,<br />
ecc…). Queste “fedi” si tro-<br />
n.2/13 U R BA N I A NA<br />
5
Vita-dell’Università<br />
vano oggi a far fronte ad una sfida<br />
epocale: come far transitare il proprio<br />
patrimonio di credenze, valori<br />
ed espressioni di culto nell’attuale<br />
contesto mutato, fortemente tecnologizzato<br />
e, spesso, secolarizzato.<br />
Anche le comunità cristiane<br />
in Asia oggi si trovano a doversi<br />
confrontare con un vissuto diverso<br />
e in rapida evoluzione che pone<br />
ad esse domande molteplici.<br />
Il Convegno ha voluto dare ad esse<br />
maggior chiarezza ed evidenza,<br />
mettendo in luce i punti di forza<br />
e di debolezza della realtà attuale<br />
delle comunità cristiane in<br />
Asia, senza nascondere aspetti<br />
problematici con cui fare i conti.<br />
La Congregazione per l’Evangelizzazione<br />
dei Popoli ha chiaramente<br />
promosso e sostenuto l’evento<br />
presiedendo numerose<br />
sessioni attraverso la presenza<br />
del suo Prefetto, il Card. Fernando<br />
Filoni, che ha aperto i lavori e<br />
curato le conclusioni, così come<br />
quella del Segretario Mons. Hon<br />
Tai Fai e del Sotto-Segretario<br />
Mons. Wojda. Hanno presieduto<br />
alcune sessioni specifiche anche<br />
il Card. Tauran, Presidente del<br />
Pontificio Consiglio per il Dialogo<br />
Interreligioso, il Card. Sarah, Presidente<br />
Pontificio Consiglio “Cor<br />
unum” e Mons. Spreafico, Presidente<br />
della Commissione per l’evangelizzazione<br />
dei popoli e il<br />
dialogo fra le Chiese della Conferenza<br />
Episcopale Italiana.<br />
Oltre ai docenti dell’<strong>Urbaniana</strong> e<br />
di università europee, numerosi<br />
sono stati gli intellettuali e i protagonisti<br />
delle realtà asiatiche invitati<br />
a Roma per questo evento di<br />
notevole valore scientifico e culturale:<br />
tra loro docenti di istituti<br />
universitari statali e centri di ricerca<br />
cristiani, hindu e islamici di<br />
Bangladesh, Cina, Filippine, India,<br />
Indonesia, Libano, Pakistan,<br />
Sud Corea, Tailandia e Taiwan.<br />
Dopo il saluto del Card. Filoni e la<br />
prolusione del Rettore, prof. Trevisiol,<br />
ha aperto il convegno la relazione<br />
del Prof. Carmelo Dotolo,<br />
della Facoltà di Missiologia dell’<strong>Urbaniana</strong>,<br />
su Modernità, postmodernità,<br />
contemporaneità: categorie<br />
culturali e mutamenti storici,<br />
antropologici e sociali e quella<br />
del Dott. Lucio Caracciolo, Direttore<br />
di “Limes”, su La nuova geopolitica<br />
in Asia. Queste due relazioni<br />
hanno dato l’avvio ad un<br />
convegno che, come ha detto il<br />
Rettore Magnifico nella sua prolusione,<br />
ha cercato di mettersi in<br />
ascolto del vissuto esistenziale dei<br />
credenti, della pluralità delle loro<br />
fedi e culture, e delle sfide attuali<br />
della storia degli uomini e della<br />
Chiesa in Asia.<br />
Altre informazioni, insieme al programma<br />
del Convegno e alle biografie<br />
di tutti i relatori, si possono<br />
trovare su www.urbaniana.edu.<br />
6
Dalla Relazione introduttiva del Prof. Alberto Trevisiol, Rettore Magnifico<br />
Il Card. Tauran e il Prof. Trevisiol<br />
“<br />
In ascolto<br />
”<br />
In ascolto<br />
dell’Asia dove<br />
fedi e filosofie<br />
hanno guidato<br />
da millenni i passi di<br />
innumerevoli uomini e donne<br />
LE VOCI E LE<br />
FEDI DELL’UOMO<br />
ASIATICO<br />
Scrutando i segni dei tempi<br />
e interpretandoli alla luce del vangelo<br />
Gli orizzonti della vocazione missionaria<br />
e scientifica dell’UniversitàCome<br />
molti sanno,<br />
questo nostro incontro<br />
si colloca al<br />
centro della trilogia<br />
con la quale l’Università<br />
<strong>Urbaniana</strong><br />
ha voluto e intende rimettere a fuoco<br />
gli orizzonti della propria vocazione<br />
missionaria e scientifica nel<br />
contesto di un mondo in rapida<br />
evoluzione, affrontandola nei suoi<br />
tre ambiti geografici di proprio<br />
maggior interesse: l’Africa, l’Asia,<br />
l’America.<br />
L’anno scorso la nostra attenzione<br />
si è concentrata sul Continente africano<br />
che ci ha rivelato il suo volto<br />
forse meno noto e che raramente<br />
raggiunge la ribalta dei media internazionali.<br />
Mi riferisco alla ricchezza<br />
di riflessione culturale e al patrimonio<br />
spirituale che, partendo dall’eredità<br />
delle proprie tradizioni più<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
7
Vita-dell’Università<br />
autentiche, ha condotto l’Africa negli<br />
ultimi decenni a proporsi come<br />
modello alternativo ad una globalizzazione<br />
culturale che tende a livellare<br />
i comportamenti e le culture in<br />
quella che si presenta come un’annacquata<br />
mondializzazione.<br />
Ne è emerso un quadro incoraggiante,<br />
ricco di prospettive e proposte,<br />
a livello sociale, culturale ed<br />
ecclesiale, che hanno ribaltato<br />
un’immagine scontata dell’Africa<br />
quale “serbatoio inesauribile di problemi”<br />
in quella di un Continente<br />
ricco di idee e consapevolezza, fornito<br />
delle risorse intellettuali e spirituali<br />
per affrontare con coraggio un<br />
futuro pieno di sfide, capace di trasformare<br />
molte delle criticità del<br />
nostro mondo moderno in altrettante<br />
opportunità di pensiero e<br />
azione positiva. Penso al tema della<br />
famiglia, proposta in Africa come<br />
modello di accoglienza, piuttosto<br />
che, come siamo spesso portati a<br />
considerarlo oggi, ambito di conflittualità<br />
o di rivendicazioni; al tema<br />
della domanda religiosa, vissuta<br />
come dimensione in cui verificare lo<br />
spessore esistenziale dell’incontro<br />
e dell’agire, piuttosto che come<br />
luogo della speculazione astratta e<br />
delle ipotesi; alla dimensione comunitaria<br />
come felice alternativa all’introspezione<br />
individualistica e<br />
psicologica all’occidentale. Incoraggiati<br />
dai fecondi risultati dello<br />
scorso anno ci accingiamo ora ad<br />
esplorare un continente forse ancor<br />
più complesso e multiforme come<br />
quello asiatico.<br />
La complessità asiatica e il Convegno<br />
A prima vista lo scopo che ci siamo<br />
prefissi può apparire arduo o addirittura<br />
velleitario: come si può anche<br />
solo sondare l’immensità del<br />
patrimonio culturale, religioso e<br />
umano dell’Asia in soli tre giorni di<br />
lavori congressuali Ramana<br />
Maharsi 1 , celebre mistico tamil contemporaneo,<br />
maestro dell’Advàita<br />
Vedànta, ha scritto: “La comprensione<br />
non è un problema di tempo<br />
e spazio: dipende dalla maturità<br />
della mente” 2 . In qualche modo<br />
queste parole, ispirate dalla saggezza<br />
antica dell’Oriente Hindù, ci<br />
introducono allo spirito con cui vorremmo<br />
affrontare la complessità<br />
asiatica in questo nostro Convegno.<br />
Nostro scopo infatti non è tanto<br />
quello di procedere attraverso raffinati<br />
approfondimenti culturali ed<br />
erudite analisi per pervenire ad una<br />
trattazione sistematica ed esaustiva<br />
delle religioni, filosofie e antropologie<br />
asiatiche. Questo richiederebbe,<br />
per usare l’espressione di<br />
Maharsi, “molto tempo e molto<br />
spazio”, assai più di quello che è a<br />
nostra disposizione. Ciò che ci prefiggiamo<br />
è piuttosto far emergere il<br />
volto dell’uomo asiatico lasciandone<br />
trasparire la luce spirituale e la<br />
profondità interiore. Si tratta cioè<br />
essenzialmente di mettere in evidenza<br />
il vissuto religioso e lo spessore<br />
esistenziale su cui esso poggia,<br />
e questo, ne sono convinto, ci<br />
consentirà di raggiungere quella<br />
“maturità della mente” cui fa riferimento<br />
Ramana Maharsi, che porta<br />
ad una reale comprensione per poter<br />
afferrare in una unità armonica il<br />
molteplice delle espressioni umane<br />
e giungere alla profondità della loro<br />
essenza. Troppo spesso infatti, a<br />
mio parere, un approccio iperspecialistico<br />
rischia di parcellizzare<br />
l’uomo in analisi settoriali che fanno<br />
perdere di vista il fine ultimo di ogni<br />
ricerca in ambito umanistico, quello<br />
cioè di condurre ad incontrare la<br />
persona e farne risaltare la sua<br />
umanità integrale. L’approccio tipicamente<br />
occidentale, razionalista<br />
ed analitico, rivela tutti i suoi limiti<br />
se messo a confronto, ad<br />
esempio, con la visione che<br />
emerge dallo scritto Tao<br />
te Ching, opera del<br />
fondatore del Taoismo<br />
Lao Tzu, che<br />
pone invece come<br />
finalità e strumenti<br />
della riflessione e<br />
dell’agire umano la<br />
c o m p l e m e n t a -<br />
rietà, la dialettica,<br />
l’equilibrio. Scrive<br />
Lao Tzu: “Quando<br />
tutti riconoscono<br />
che una<br />
cosa è bella,<br />
un’altra diventa<br />
di conseguenza brutta.Quando un<br />
uomo viene ritenuto buono, un altro<br />
viene giudicato cattivo” 3 . Questa<br />
sintetica espressione mette a mio<br />
parere bene in luce tutta la parzialità<br />
di un atteggiamento che, per le<br />
sue pretese di meticolosità intellettuale<br />
e astrazione metodologica, rischia<br />
di cadere in un vizio autoreferenziale:<br />
partire dalla definizione di<br />
sé per interpretare l’altro e finire così<br />
a scorgere di esso null’altro che<br />
una caricatura. Lao Tzu, proponendo<br />
un suo modello di sapiente, così<br />
prosegue: “Il saggio … crea senza<br />
possedere, nutre senza chiedere<br />
indietro, compie senza chiedere<br />
compenso. Poiché dimentica costantemente<br />
se stesso, non viene<br />
mai dimenticato.” 4<br />
Si potrebbe obiettare che troppe<br />
sono le assenze in questo Convegno.<br />
Quanti altri aspetti andrebbero<br />
sottolineati, quante ulteriori espressioni<br />
tenute in considerazione e<br />
quante questioni in più analizzate!<br />
Non abbiamo certo la pretesa di offrire<br />
un quadro completo ed onnicomprensivo<br />
dell’universo asiatico,<br />
vorremmo però far in qualche mo-<br />
8<br />
Don Indunil Janaka Kodithuwakku e il dr. Phramaha Boonchuay Doojai
do nostro uno dei segreti della sapienza<br />
asiatica: quella preziosità<br />
del “non detto” di cui Confucio si<br />
fece sapiente utilizzatore e che lo<br />
rese quanto mai eloquente, secondo<br />
quella disposizione tipica della<br />
mente cinese che trovò applicazione<br />
nei diversi campi dell’estetica: il<br />
silenzio in musica; il vuoto in pittura;<br />
gli spazi vuoti in architettura. Ci<br />
è stato tramandato questo Detto<br />
del maestro cinese: “Colui che pratica<br />
l’umanità è riluttante a parlare…<br />
Come si fa a parlare con leggerezza<br />
di una cosa che è difficile da mettere<br />
in pratica” 5 Simon Leys descrive<br />
così questa attitudine: “Si direbbe<br />
quasi che per Confucio una lingua<br />
sciolta debba riflettere una<br />
mente superficiale; appena la riflessione<br />
si fa più profonda, ecco<br />
emergere il silenzio.” 6 Lo stesso tema<br />
fu approfondito dal Mahatma<br />
Gandhi che nel parlare del suo incontro<br />
con la fede cristiana attraverso<br />
il monachesimo afferma: “Mi<br />
è spesso venuto in mente che un ricercatore<br />
della verità deve essere<br />
silenzioso. Conosco l’efficacia sorprendente<br />
del silenzio.” 7<br />
Questo atteggiamento mi sembra<br />
che possa costituire, nel nostro caso,<br />
una cifra che per aiutare a non<br />
perderci nel dettaglio. Quest’ultimo<br />
infatti forse può risultare alla nostra<br />
curiosità certamente più interessante<br />
ed attraente, ma probabilmente<br />
solo perché è più consono<br />
alla dimensione minuta nella quale<br />
siamo abituati a muoverci. “Chiedete<br />
le cose grandi e le cose piccole<br />
vi saranno date in più, chiedete le<br />
cose celesti e le cose terrestri vi saranno<br />
date in più” 8 affermava Origène,<br />
proponendo quella via che mirando<br />
al totale e al superiore ottiene<br />
anche di penetrare nel dettaglio<br />
e nel parziale.<br />
L’uomo asiatico e il suo concreto<br />
vissuto religioso<br />
Al-Ghazali, sapiente islamico del XII<br />
secolo, ha affermato: “Come può<br />
appartenere ai sapienti chi desidera<br />
la parola per riferirla e non per praticarla”<br />
9 L’interesse per l’uomo<br />
asiatico ci spinge pertanto a considerare<br />
non tanto le dottrine intese<br />
come astratte teorie e le religioni<br />
come pratiche rituali; il nostro interesse<br />
è rivolto piuttosto al vissuto<br />
religioso. Per questo ascolteremo<br />
le voci di autorevoli rappresentanti<br />
dei diversi “mondi” asiatici che si<br />
faranno interpreti del sentire e del<br />
vivere dei loro popoli. È quella sapienza<br />
vera di cui parla Al-Ghazali<br />
che non si accontenta della “parola<br />
per riferirla” ma vuole raggiungere<br />
quella parola mentre si fa vita e che,<br />
per noi cristiani, non può non trovare<br />
il suo riferimento supremo in Cristo,<br />
Parola divenuta Lei stessa carne<br />
e vita vissuta.<br />
A partire da questo principio diviene<br />
allora possibile realizzare<br />
lo spazio di un ascolto<br />
che non percorre tanto le<br />
vie del confronto teologico,<br />
ma scava in profondità<br />
per scoprire le radici<br />
comuni delle domande<br />
esistenziali dell’uomo e<br />
delle risposte che nel<br />
corso dei secoli le diverse<br />
fedi e filosofie<br />
hanno saputo dare,<br />
indicando da millenni<br />
una direzione<br />
ai passi di innumerevoli<br />
uomini e donne.<br />
Ci si potrebbe<br />
chiedere: ciò non<br />
costituisce una rinuncia alla propria<br />
identità Il nostro discorso non rischia<br />
di annullarsi nel generico e<br />
perdersi nel vago<br />
Le voci dell’altro, le fedi dell’altro<br />
In questo Convegno abbiamo voluto<br />
far parlare, con una presenza autorevole<br />
e multiforme, le voci delle<br />
tante culture e religioni “altre” rispetto<br />
al cristianesimo. La loro visione<br />
della vita e dei destini dell’uomo<br />
asiatico ci può salvare da quell’autoreferenzialità<br />
nella quale, di<br />
recente, il Cardinale Bergoglio, alle<br />
soglie della sua elezione come papa<br />
Francesco, individuava un rischioso<br />
frangente del vivere e del<br />
pensarsi cattolico. Egli ha detto: “I<br />
mali che, nel trascorrere del tempo,<br />
affliggono le istitu zioni ecclesiastiche<br />
hanno una radice nell’autoreferenzialità,<br />
in una sor ta di narcisismo<br />
teologico.” 10 Sì, sono convinto che<br />
per comprendere la nostra vocazione<br />
oggi come cristiani che o vivono<br />
in Asia, o ad essa guardano con rispetto<br />
e simpatia e riflettono sulle<br />
domande di senso e di umanità che<br />
da essa provengono, dobbiamo<br />
necessariamente partire dalla contemplazione<br />
del volto di quell’uomo<br />
asiatico che risulta, nei millenni, illuminato<br />
dalla luce spirituale delle fedi<br />
nate e sviluppatesi sul suo suolo.<br />
Nei millenni diverse vie all’infinito e<br />
all’interiore hanno percorso l’Asia e<br />
hanno guidato uomini, comunità e<br />
popoli nel loro vivere quotidiano. A<br />
volte non sono mancati i conflitti e<br />
le incomprensioni, e ancora oggi<br />
spesso emergono difficoltà nella<br />
convivenza e nel riconoscimento<br />
della reciproca dignità. Ha detto il<br />
mistico sufi 1 del XIII secolo Jalāl al-<br />
Dīn Rūmī: “Il corpo è simile a Maria,<br />
Ognuno ha un Gesù dentro di sé.<br />
Se sentiremo in noi i dolori, il nostro<br />
Gesù nascerà” 12 Questo Convegno<br />
non vuole ignorare le realtà storiche<br />
delle conflittualità, passate e presenti,<br />
benché questo non sia il suo<br />
tema centrale, perché sono convinto<br />
che assumere il peso della storia,<br />
anche dolorosa, frutto della pluralità<br />
asiatica possa introdurre in noi<br />
un seme di fecondità e svelare un<br />
ulteriore aspetto della nostra vocazione<br />
cristiana. Ho fatto prima cenno<br />
al vissuto esistenziale dei cre-<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
9
Vita-dell’Università<br />
denti, ma accanto ad esso e a partire<br />
da esso credo che l’altro grande<br />
orizzonte nel quale sia necessario<br />
collocarci nel nostro sforzo di<br />
comprensione sia proprio quello<br />
della storia.<br />
nello spirito del Concilio Vaticano<br />
II<br />
50 anni fa la grande assise conciliare<br />
del Vaticano II, docile al soffio<br />
dello Spirito divino, volle ricollocare<br />
la fede cristiana vissuta nelle comunità<br />
dei credenti dentro il grembo<br />
fecondo della storia affermando:<br />
“…è dovere permanente della<br />
Chiesa scrutare i segni dei tempi e<br />
interpretarli alla luce del vangelo,<br />
così che, in un modo adatto a ciascuna<br />
generazione, possa rispondere<br />
ai perenni interrogativi degli<br />
uomini sul senso della vita presente<br />
e futura e sul loro reciproco rapporto.<br />
Bisogna infatti conoscere e<br />
comprendere il mondo in cui viviamo<br />
nonché le sue attese, le sue<br />
aspirazioni e la sua indole spesso<br />
drammatiche.” 13 Bisogna a mio parere<br />
rifuggire con decisione dal rischio<br />
di considerare le fedi e le visioni<br />
dell’uomo solo come dottrine<br />
da studiare sui manuali, o espressioni<br />
del genio umano utili esclusivamente<br />
a far mostra di sé nella vetrina<br />
di un museo. Sappiamo bene<br />
come alcune ideologie nel secolo<br />
scorso hanno previsto quella che<br />
chiamavano “morte di Dio” proprio<br />
basandosi sulla previsione di una<br />
progressiva perdita da parte delle<br />
religioni del loro fecondo rapporto<br />
con la storia 14 . Ma noi credenti sappiamo<br />
e sperimentiamo quotidianamente<br />
che la fede diviene vera e<br />
rimane viva se essa è vissuta dall’uomo,<br />
poiché solo per il tramite<br />
del sentire e dell’agire degli individui<br />
e dei popoli riesce a mantenere<br />
vivo il proprio legame con la storia.<br />
L’uomo asiatico, le sue fedi e la<br />
modernità<br />
Per questo abbiamo proposto fin<br />
nel titolo del nostro Convegno come<br />
categoria per l’osservazione e<br />
la comprensione dell’uomo asiatico<br />
quella del rapporto del suo credere<br />
con il nuovo contesto della modernità.<br />
Certo, sappiamo bene che diversi<br />
sono gli approcci delle differenti<br />
fedi e culture al tema della storia.<br />
Basti pensare, per limitarci al<br />
contesto cristiano, alle diverse valutazioni<br />
che il cattolicesimo, il protestantesimo<br />
e l’ortodossia hanno<br />
dato del senso del rapporto dell’uomo<br />
con Dio dentro il flusso mutevole<br />
del tempo che, in questi ultimi<br />
decenni, ha conosciuto una notevole<br />
accelerazione.<br />
Rimane però decisivo, a mio parere,<br />
tenere in grande considerazione<br />
come le società e i paesi dell’Asia<br />
abbiano mutato profondamente il<br />
loro volto ponendo nuovi interrogativi<br />
e offrendo prospettive diverse<br />
all’evoluzione del pensiero e della<br />
prassi umana, realtà davanti alle<br />
quali le fedi possono e devono dire<br />
molto. Nel flusso della storia, divenuto<br />
particolarmente tumultuoso<br />
negli ultimi decenni, il credente ha<br />
un ancoraggio sicuro, grazie al<br />
quale l’uomo non perde la sua centralità<br />
e il suo destino non è affidato<br />
al caso.<br />
Questo è necessario saper ridire e<br />
dimostrare nell’oggi. È la sfida a cui<br />
non possiamo sottrarci noi credenti<br />
con il travaglio della ricerca esistenziale,<br />
ciascuno nella sua via,<br />
pena non tanto la morte di Dio, cosa<br />
che, per fortuna, sfugge alle nostre<br />
possibilità, ma la morte, altrettanto<br />
temibile, dell’uomo.<br />
A questo proposito vorrei concludere<br />
questo mio contributo con le<br />
parole di un grande sapiente dell’Oriente<br />
cristiano, il patriarca di<br />
Costantinopoli Athenagòras che<br />
nel 1968 affermava: “Per poter diventare<br />
cosciente della mia esistenza<br />
e di quella di Dio, ho bisogno<br />
dell’altro. La conoscenza della mia<br />
identità passa attraverso l’altro, e io<br />
la ricevo da Dio nello stesso momento<br />
in cui conosco l’altro. Noi<br />
uomini cerchiamo di unirci l’un l’altro,<br />
e troviamo insieme il centro a<br />
cui convergono i raggi” 15<br />
Mi sembra che questo sia il miglior<br />
auspicio che possiamo darci per<br />
queste nostre tre giornate di riflessione<br />
e incontro. Voglia l’Onnipotente<br />
donarci la grazia dell’incontro<br />
reciproco che ci apre l’orizzonte<br />
della conoscenza più profonda e<br />
autentica di noi stessi e di Lui.<br />
1<br />
Si veda D. Acharuparambil, La spiritualità<br />
dell’Induismo, Roma 1986, pp. 45-47; 224-<br />
229.<br />
2<br />
Lao Tzu, Tao te Ching, Milano 1998, p. 3.<br />
3<br />
Ivi, p. 6.<br />
4<br />
Ibidem.<br />
5<br />
Detti XII, 3.<br />
6<br />
S. Leys (a cura di), I detti di Confucio, Milano<br />
2006, p. 32.<br />
7<br />
Gandhi, Christian missions, Ahmedabad<br />
1960, p. 32.<br />
8<br />
Origene, Commento ai Salmi, (a4,4), PG XII,<br />
col. 1141.<br />
9<br />
S. Chialà, I detti islamici di Gesù, Milano<br />
2011, p. 99<br />
10<br />
Osservatore Romano del 28 marzo 2013.<br />
11<br />
Si veda A. Scarabel, Il Sufismo, Roma<br />
2007, pp. 64, 192.<br />
12<br />
Ivi, p. IX.<br />
13<br />
Concilio Ecumenico Vaticano II, Gaudium<br />
et Spes 4.<br />
14<br />
Cfr. Nietzsche, La gaia scienza, Milano<br />
1965, p. 129<br />
15<br />
Atenagora con Olivier Clément, Umanesimo<br />
spirituale, Cinisello Balsamo 2013, p.<br />
213.<br />
10
CENTRO STUDI CINESI - LECTIO MAGISTRALIS 2013<br />
L’OSPITALITÀ DEGLI SPIRITI<br />
Antica questione cinese e sfida per l’umanità<br />
GGiovedì 21 marzo<br />
il Centro Studi<br />
Cinesi dell’Università<br />
<strong>Urbaniana</strong><br />
ha realizzato<br />
la sua V Lectio Magistralis<br />
di Studi Cinesi 2013.<br />
La Lectio è stata tenuta dal<br />
Prof. Stephan Feuchtwang<br />
Direttore del Masters Programme<br />
on China in Comparative<br />
Perspective del Department<br />
of Anthropology &<br />
Asia Research Centre, Istituto<br />
della London School of<br />
Economics and Political<br />
Science, di Londra (GB). Titolo<br />
della Lectio è stato:<br />
“Hospitality to ghosts: a Chinese<br />
question and a challenge<br />
to humanity”.<br />
Svolta in Inglese (con traduzione<br />
simultanea in Italiano)<br />
l’interessante contributo del Prof. Feuchtwang,<br />
preceduto da una relazione dal Prof. Alessandro<br />
Dell’Orto, è stato poi al centro di un interessante<br />
dibattito. Erano presenti il Rettore Magnifico, Prof.<br />
Trevisiol, il Prof. Benedict Kanakappally, Decano<br />
della Facoltà di Missiologia, studenti e docenti della<br />
nostra e di altre università e numerosi ospiti di<br />
nazionalità asiatica e cinese. In questo contesto è<br />
stato inoltre presentato il progetto di catalogazione,<br />
dei libri presenti nella ricca Biblioteca dell’Università,<br />
in lingua cinese e nelle lingue asiatiche.<br />
Riportiamo una sintesi in Inglese dei contenuti della<br />
Lectio.<br />
Hospitality is a human universal. It has been taken<br />
up by the philosopher Jacques Derrida, projecting<br />
this institution of all human cultures, onto the scale<br />
of humanity itself. But as it is performed in practice,<br />
hospitality is a strikingly ambivalent institution. I<br />
shall explore the particular ambivalence of hospitality<br />
to gods and ghosts in contemporary China.<br />
From there I will give the example of a remarkable<br />
Vietnamese hospitality to the ghosts of hostile<br />
strangers and ask whether, as the ethnography by<br />
Heonik Kwon suggests, it could stand as an exemplar<br />
of international relations or of universalised<br />
hospitality. The commemoration (or disavowal) of<br />
mass deaths as historical events is contrasted to<br />
the individuation of what were anonymous ghosts,<br />
leaving us with a conundrum for everyday and necessarily<br />
local ethics and clashes between different<br />
universalization of empathy with suffering.<br />
Maggiori informazioni possono essere richieste al<br />
Centro Studi Cinesi. Il Centro, situato all’interno del<br />
Campus universitario è aperto al pubblico dalle<br />
8.30 alle 13.00 e dalle 14 alle 16.30, dal lunedì al<br />
venerdì, o per appuntamento telefonando allo 06-<br />
69883173 o inviando una e.mail a hanxue@urbaniana.edu.<br />
Nel mese di maggio 2013 il Centro ha ricevuto la<br />
visita della Prof.ssa Pan Feng-Chuan, del Department<br />
of East Asian Studies, National Taiwan Normal<br />
University, Taipei, Taiwan; del Prof. Liu Guopeng,<br />
Docente presso l’Institute of World Religions,<br />
Chinese Academy of Social Sciences, Beijing,<br />
P.R. of China; e del Prof. Eugenio Menegon,<br />
direttore del Boston University Centre for the Study<br />
of Asia, negli U.S.A.<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
11
Voce-degli-studenti<br />
di Thomas Shinu,<br />
Diocesi di Tellicherry, India<br />
II Teologia, Collegio Urbano<br />
FAITH, THE LIGHT<br />
12<br />
While celebrating<br />
the year of faith,<br />
pondering on<br />
the theological<br />
and dogmatic<br />
aspects of<br />
italiano<br />
Se la vita è il dono prezioso di Dio, la fede è il dono più prezioso di Dio, perché è la fede<br />
che aiuta a condurre una vita piena di significato. È la chiave che apre la porta della<br />
salvezza. Ma la fede diventa stabile e incrollabile quando è appoggiata nella Santa Eucaristia<br />
ed è cementata con la preghiera quotidiana. Si scopre la pienezza della fede solo<br />
quando è accompagnato da attività di carità. La vera testimonianza di fede che ha il<br />
suo culmine nella carità sostiene la credibilità dei valori cristiani e favorisce l'armonia nella<br />
società nel suo ambiente multi religioso.<br />
church and faith my memories went<br />
back to my home, in a remote village<br />
in India.<br />
When I was a young boy, catechism<br />
teacher taught me that faith<br />
is the door that leads to God. I witnessed<br />
in my neighbourhood that<br />
the normal people of the village,<br />
having only the basic education<br />
have developed an unshakable<br />
faith and have found out solutions<br />
for all their problems under the<br />
shadow of faith and had consoled<br />
themselves telling, everything is<br />
the will of God. Now I ask, if faith
THAT LEADS TO GOD<br />
is the key that opens the door of<br />
salvation for those simple people,<br />
how this simple faith in God has<br />
intertwined with their day to day<br />
life This reflection helped me to<br />
trace back the roots of the solid<br />
faith of that generation.<br />
I believe that if life is the precious<br />
gift of God, faith is the most precious<br />
gift of God, because it is the<br />
faith that helps to lead a meaningful<br />
life. For, in a developed but<br />
complicated modern world faith is<br />
like a walking stick that supports<br />
to move ahead and guides us to<br />
communion with God.<br />
While tracing the roots of this faith<br />
it is revealed that solid faith has its<br />
foundation in Holy Eucharist. For<br />
many, the daily mass in the early<br />
morning was the fuel that transmits<br />
the power for the daily affairs.<br />
For them, Eucharist is the celebration<br />
of faith. This celebration of<br />
faith is continued in the daily family<br />
prayer, in the presence of all<br />
family members, that is the rosary<br />
followed by the bible reading<br />
which cements their faith. Now<br />
rosary has become an inseparable<br />
part of many families, because<br />
Holy Mary is the great model of<br />
faith. After the prayer, comes the<br />
moment in which parents and<br />
children share the joy and sorrow<br />
of the day. This prayerful and<br />
sharing lifestyle naturally helps the<br />
children to stick to the parents<br />
and their values even after being<br />
grown up. In short, it is the beginning<br />
of value oriented society.<br />
If family is the small unit of faith,<br />
parish church is that entity that<br />
embraces all families in the same<br />
roof of faith. Generally the parish<br />
is divided into small groups, composed<br />
of 20 t0 30 families. Twice<br />
in a month every units conducts<br />
family prayer meetings in alternative<br />
families which is normally assisted<br />
by parish priest. It is an occasion<br />
for the priest to understand<br />
the needs of his faithful and to<br />
create close acquaintance with<br />
them. Apart from, it is a platform<br />
for the people to share their problems<br />
and difficulties to their pastor.<br />
This relationship always keeps<br />
the faithful so close to the church.<br />
It becomes a fruitful way of catechism.<br />
As part of the ongoing catechism,<br />
faithful is classified according to<br />
the age. There is a compulsory<br />
catechism for school going children<br />
every Sunday, which provides<br />
a strong platform for the development<br />
of personality, various<br />
talents and most importantly basic<br />
lessons of Christian faith and<br />
values. There are different pious<br />
movements for kids, children and<br />
youths which conduct various extra<br />
curriculum activities such as<br />
bible quiz, bible dramas and other<br />
competitions that nurture gospel<br />
values. Various charity initiatives<br />
taken by these movements such<br />
as visiting the patients, visiting orphanages,<br />
raising funds for charity<br />
purposes, visiting rehabilitation<br />
centres, various nature protection<br />
initiatives etc. help to develop humanitarian<br />
values. Different pious<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
13
Voce-degli-studenti<br />
movements for parents also enrich<br />
the church and the society<br />
and motivate the younger generation<br />
too.<br />
The presence of small churches in<br />
the different corners of the parish<br />
and practice of novena in these<br />
churches promotes devotion to<br />
saints and renders liveliness to the<br />
faith. The lent seasons in the liturgical<br />
year is observed with keen<br />
interest through prayer, penance,<br />
almsgiving, and abstinence from<br />
certain foods and habits. All these<br />
fortify the faith. The strong evidence<br />
of the proclamation of the<br />
faith is that without any force all<br />
people irrespective of age participate<br />
in the Holy mass not only on<br />
Sunday but also in week days,<br />
specially youth and children. Most<br />
often this proclamation of faith is<br />
accompanied by charity activities.<br />
This true witnessing of faith which<br />
has its culmination in charity upholds<br />
the credibility of Christian<br />
values and fosters religious harmony<br />
in a multi religious ambience.<br />
These are the some visible<br />
aspects of faith of the normal people.<br />
In short, as Pope Emeritus Benedict<br />
XVI has mentioned in the<br />
Apostolic letter Porta Fidei, faith is<br />
a door that opens through baptism<br />
and nourished by other<br />
sacraments which brings to eternal<br />
life. So the celebration of Year<br />
of Faith, invites us to fortify our<br />
faith subduing to word of God so<br />
that our hearts are transformed by<br />
the everlasting grace of His<br />
words.
L’ESPERIENZA DI FEDE<br />
IN VIETNAM<br />
nella vita della Parrocchia di Trung Châu<br />
“<br />
Vivere<br />
”<br />
Vivere<br />
pienamente<br />
la testimonianza di Dio<br />
e far sentire agli altri<br />
che Dio li ama<br />
di Suor Do Thi Dung,<br />
I Anno di Licenza in<br />
Vita Consacrata (ISCSM)<br />
La parrocchia di Trung<br />
Chau appartiene alla<br />
provincia di Hung Yen,<br />
Diocesi di Thai Binh al<br />
Nord del Vietnam, cui<br />
vescovo è Monsignor<br />
Santos Ubierna Ninh. Ha ricevuto<br />
il Vangelo all’inizio del XVIII secolo.<br />
A quel tempo, Trung Chau era<br />
una cappella della parrocchia<br />
Ngoc Dong. Nell’anno di 1890 è<br />
stata trasferita alla circoscrizione<br />
della Parrocchia di Sai Quat. Poi,<br />
nel 1946, è diventata Parrocchia.<br />
Nel periodo della persecuzione<br />
del re Tu Duc, ci sono stati tanti<br />
testimoni morti per la fede cristiana,<br />
di cui almeno cinque nomi<br />
sono scritti nel libro dei martiri a<br />
Roma e stanno aspettando la beatificazione.<br />
Negli anni cinquanta<br />
del XX Secolo, a causa delle<br />
guerre, i fedeli dovettero lasciare<br />
la propria casa per andare verso il<br />
Sud del Paese, perché la pratica<br />
religiosa non era libera. Solo<br />
qualche famiglia rimase. Il numero<br />
dei fedeli oggi è pertanto ancora<br />
molto limitato, circa 439 persone.<br />
Quando ero bambina, avevamo<br />
una sola Messa all’anno e per<br />
averla gli anziani della mia parrocchia<br />
dovevano chiedere il permesso<br />
ai Capi locali e loro ai Capi<br />
della provincia. I bambini non avevano<br />
grandi occasioni per imparare<br />
il catechismo perché non c’era<br />
nessuno che glielo insegnasse.<br />
Oggi la chiesa è aperta solo 3<br />
volte alla settimana. Fino 1991, il<br />
parroco, P. Giuseppe Nguyen Van<br />
Ban, era stato mandato per custodire<br />
4 parrocchie, tra le quali<br />
c’era anche la mia, Trung Chau.<br />
Dopo di lui venne P. Giuse Nguyễn<br />
Văn Kha ed oggi è P. Vincenzo<br />
Pham Van Tuyen che le custodisce.<br />
L’evangelizzazione è ancora molto<br />
limitata. Da una parte perché i<br />
nostri fedeli non avendo una<br />
buona conoscenza della fede cristiana<br />
e degli insegnamenti della<br />
Chiesa, non hanno tanto slancio<br />
da portare il Vangelo agli altri. Dall’altra,<br />
perché le persone, anche<br />
se ci rispettano e ci amano, molti<br />
hanno paura di seguire la Chiesa<br />
Cattolica e hanno paura di<br />
perdere il culto degli antenati.<br />
Spero che in futuro, con la grazia<br />
di Dio e l’accompagnamento del<br />
nostro Parroco, i fedeli possano<br />
vivere pienamente la testimonianza<br />
di Dio e far sentire agli altri che<br />
Dio li ama .<br />
n.2/13 U R B A N I A N A 15
Voce-degli-studenti<br />
FEDE E VITA<br />
QUOTIDIANA<br />
IN GIAPPONE<br />
“<br />
È la vita<br />
”<br />
È la vita<br />
quotidiana<br />
dei cristiani che<br />
colma e scioglie<br />
il cuore degli altri<br />
di Suor Megimi Taniguchi,<br />
II Anno Baccalaureato in<br />
Scienze Religiose<br />
ISCSM - Sez. Roma<br />
Mi chiamo Suor Megimi<br />
Taniguchi, della Congregazione<br />
delle Suore<br />
della Beata Vergine<br />
Maria dell’Annunziazione,<br />
una congregazione che ha<br />
una casa a Nagasaki in Giappone.<br />
Sono arrivata a Roma per lo studio<br />
quasi due anni fa. Questa volta, per<br />
l’Anno della Fede, vorrei parlare e<br />
condividere con voi cosa accadde<br />
al battesimo di mia madre. Ho sentito<br />
da piccola questa storia e sempre<br />
mi è rimasta in mente.<br />
Mia madre è nata in una famiglia<br />
buddista. Quando lei è entrata al<br />
liceo avvenne un cambiamento importante<br />
nella sua vita: entrò in<br />
una scuola cattolica. Sentì parlare<br />
per la prima volta di Gesù e della<br />
vita cristiana e ne fu presto colpita<br />
e appassionata. In seguito sentì il<br />
forte desiderio di sapere di più del<br />
Dio di Gesù Cristo e cominciò a<br />
studiare il catechismo sotto la direzione<br />
delle suore della scuola.<br />
La gentilezza delle suore toccò<br />
molto il cuore di mia madre e iniziò<br />
ad avere in mente l’idea di farsi<br />
battezzare.<br />
Un giorno, dopo qualche esitazione,<br />
confidò ai suoi genitori il desiderio<br />
di ricevere il battesimo chiedendo<br />
loro il permesso di cambiare<br />
religione. La strada tuttavia non<br />
si presentava facile: mio nonno<br />
non volle accettare dicendo: “In<br />
Giappone c’è il Buddismo!”.<br />
Ma arrivò il giorno in cui mio non-<br />
no diede il permesso perché la<br />
condotta della vita quotidiana dei<br />
cristiani che vivevano intorno a lui<br />
era molto rispettata e loro erano<br />
persone molto rispettate. Il giorno<br />
del battesimo di mia madre molti<br />
cristiani diedero testimonianza della<br />
loro fede in Dio: sebbene non<br />
parlarono direttamente di Dio al<br />
nonno, il loro comportamento, il<br />
loro modo di vivere lo persuasero<br />
molto. Mia madre sempre diceva,<br />
e dice tutt’ora: “Noi dobbiamo vivere<br />
in modo concorde i nostri<br />
pensieri, le nostre parole e i nostri<br />
comportamenti, allora la gente saprà<br />
di Dio”.<br />
San Giacomo dice: “Che giova fratelli<br />
miei se uno dice di avere fede<br />
ma non ha le opere …se un fratello<br />
o una sorella sono senza vestiti<br />
e sprovvisti del cibo quotidiano e<br />
uno di voi dice loro: ‘andatevene in<br />
pace, riscaldatevi e saziatevi’, ma<br />
non date loro il necessario per il<br />
corpo, che giova Così anche la<br />
fede: se non ha le opere è morta in<br />
se stessa.” (Gc 2, 14-17)<br />
Essendo nell’Anno della Fede, io<br />
sento che solo con la grazia di<br />
Gesù e solo tramite la comunione<br />
di amore con Gesù queste parole<br />
diventano più vive e più reali. Come<br />
il modo di vivere quotidiano<br />
dei cristiani ha colmato e sciolto il<br />
cuore di mio nonno, anch’io vorrei<br />
testimoniare il più possibile il Signore<br />
che è amore.<br />
16
LA SFIDA DELLA FEDE<br />
IN COREA<br />
Testi e riflessioni degli studenti coreani del corso di Italiano Scritto<br />
a cura del<br />
prof. Emanuele Di Marco<br />
docente di Lingua Italiana<br />
Continuiamo a presentare<br />
ai lettori di<br />
‘<strong>Urbaniana</strong>’ alcuni<br />
dei frutti del corso di<br />
Lingua Italiana Scritta,<br />
nella speranza che il nostro lavoro<br />
possa rappresentare motivo<br />
di interesse e di reciproco arricchimento<br />
fra la cultura italiana ‘ospitante’<br />
e le tante altre che si incontrano<br />
all’interno della nostra<br />
università.<br />
Sicuramente, ottimi spunti di meditazione<br />
ci sono stati forniti dal recente<br />
Convegno Internazionale “In<br />
Ascolto dell’Asia: le Vie per la Fede”<br />
tenutosi fra il 15 e il 17 aprile<br />
presso il nostro ateneo.<br />
Lungi dal metterci a paragone con<br />
gli illustri interventi dei relatori di tale<br />
congresso, vorremmo comunque<br />
portare il nostro piccolo contributo<br />
di riflessione sull’argomento.<br />
In particolare, quest’anno<br />
la classe<br />
del corso avanzato<br />
di Italiano conta<br />
sulla presenza di<br />
due studenti a-<br />
siatici, entrambi<br />
provenienti dalla<br />
Corea del Sud.<br />
stimonianza riguardo le prove che<br />
la vita religiosa contemporanea<br />
propone quotidianamente in un<br />
contesto socio-culturale non certo<br />
facile ed in un periodo storico<br />
delicatissimo come quello che sta<br />
vivendo oggi il suo Paese.<br />
Ricordo, come sempre, che chi<br />
volesse leggere altri elaborati in<br />
lingua italiana scritti dagli studenti<br />
del corso, può rivolgere la sua attenzione<br />
alla sezione ‘blog’ del sito<br />
dell’università al seguente indirizzo<br />
web http://www.urbaniana.edu/blog/lingua_italiana/index.htm.<br />
La Chiesa coreana ha avuto origine<br />
da uomini sapienti circa duecento<br />
anni fa. Infatti, a quel tempo<br />
non c’era nessun missionario e loro<br />
studiavano da se stessi la dottrina<br />
cattolica che era arrivata dalla<br />
Cina. In questo modo, si è formata<br />
una prima comunità cristiana,<br />
ma la collisione tra cristianesimo e<br />
confucianesimo ne ha motivato la<br />
persecuzione per circa cento anni.<br />
Finita l’invasione giapponese, la<br />
penisola della Corea è stata separata<br />
in due parti: Corea del Nord e<br />
Corea del Sud. Nel Nord è stato instaurato<br />
un governo comunista<br />
mentre nel Sud un governo democratico.<br />
Nel 1950 è iniziato un<br />
conflitto tra le due parti che ancora<br />
oggi le divide.<br />
Dopo la guerra, la Corea del Sud si<br />
è sviluppata velocemente, ma ora<br />
ne paga le conseguenze. Questo<br />
perché tale progresso così rapido<br />
ha portato squilibri nei vari ambiti<br />
Nelle prossime<br />
righe, Gabriele<br />
Souk Lee,<br />
con l’aiuto di<br />
Tommaso<br />
Inje Hwang,<br />
offrirà la<br />
propria ten.2/13<br />
U R B A N I A N A<br />
17
questo rinnovamento si richiedono azioni sempre più legate al vangelo. Riformandosi in<br />
direzione del vangelo, la Chiesa coreana potrà servire per la vera salvezza della nazione e<br />
costruire la cultura dell’amore in Corea. Il protagonista è tutto il popolo di Dio su questa<br />
Voce-degli-studenti<br />
terra di Corea.<br />
(Diaconi cattolici si incontrano con religiosi musulmani)<br />
della società: famiglia, scuola, spiritualità,<br />
cultura e anche religione.<br />
Soprattutto, ha causato una profonda<br />
secolarizzazione e una coscienza<br />
materialistica che hanno influenzato<br />
la moralità molto seriamente.<br />
Per trovare soluzione a questi problemi,<br />
il ruolo della religione è fondamentale,<br />
anche perché, storicamente,<br />
il popolo coreano è stato<br />
sempre molto legato alle sue origini<br />
religiose fin dai tempi antichi.<br />
In Corea, ci sono tante religioni,<br />
ma le maggiori sono il buddhismo,<br />
il cattolicesimo, il protestantesimo,<br />
il confucianesimo, il won<br />
buddhismo, il chondogyo e i vari<br />
culti tradizionali. I coreani che professano<br />
una religione sono la metà<br />
della popolazione totale. Tutte le religioni<br />
cercano di ben operare nella<br />
società. Per esempio, i cattolici<br />
lavorano nella chiese, aiutano i migranti,<br />
i poveri ecc...<br />
Ma in questi tempi ci sono difficoltà<br />
nuove come il conflitto tra le religioni,<br />
il disinteresse delle persone<br />
verso la religione, l’immoralità di<br />
alcuni di religiosi.<br />
Anche la Chiesa cattolica di oggi vive<br />
queste difficoltà e, quindi, cerca<br />
di operare di conseguenza.<br />
In primo luogo, favorendo la maturazione<br />
della fede dei credenti<br />
attraverso la rieducazione o nuova<br />
evangelizzazione: li aiuta a raffigurarsi<br />
come cooperatori della Chiesa<br />
stessa nella società, con l’esempio<br />
della vita vissuta secondo la luce<br />
del vangelo.<br />
In secondo luogo, attraverso programmi<br />
di assistenza sociale, la<br />
Chiesa si impegna per coloro che<br />
sono alienati dalla nostra società:<br />
anziani che vivono soli, migranti,<br />
operai poveri, orfani ecc...<br />
Terzo, promuovendo l'armonia religiosa<br />
attraverso il dialogo e l’incontro<br />
con le altre religioni, la<br />
Chiesa si sforza di operare quella<br />
funzione positiva che la religione<br />
deve avere nella società. Per e-<br />
sempio, dal 1997 si tiene ogni anno<br />
una festa per l’armonia interreligiosa.<br />
A questa festa partecipano<br />
tanti esponenti di religioni differenti,<br />
consacrati e non, e non solo<br />
si condividono e confrontano gli<br />
aspetti dottrinali ma si cerca anche<br />
di vivere la gioia dello stare insieme<br />
anche attraverso strumenti quali la<br />
musica.<br />
Infine, la Chiesa coreana ricorda<br />
l’aiuto che ha ricevuto da parte di<br />
altri paesi e di altre chiese nel passato,<br />
e ora contraccambia tramite<br />
l’opera dei missionari ed i progetti<br />
di aiuto all'estero in tanti luoghi,<br />
tra cui l’Africa, l’Asia, e la stessa<br />
Corea del Nord.<br />
Nuova evangelizzazione, assistenza<br />
agli ultimi, dialogo interreligioso,<br />
missione: queste sono le linee direttrici,<br />
secondo il vangelo, dell’azione<br />
della Chiesa coreana per il<br />
presente e per il futuro.<br />
La Chiesa dovrebbe riformarsi e<br />
rinascere sempre. La rinascita e il<br />
rinnovamento della Chiesa si realizzano<br />
attraverso il cambiamento<br />
coraggioso di tutto il popolo di Dio.<br />
Per questo rinnovamento si<br />
richiedono azioni sempre più legate<br />
al vangelo. Riformandosi in direzione<br />
del vangelo, la Chiesa coreana<br />
potrà servire per la vera salvezza<br />
della nazione e costruire la<br />
cultura dell’amore in Corea. Il protagonista<br />
è tutto il popolo di Dio su<br />
questa terra di Corea.<br />
18<br />
(Lo slogan della festa per l’armonia interreligiosa: vita, pace, amore,<br />
condivisione)
Proposte-dell’Università<br />
TEOLOGIA MORALE<br />
ALL’URBANIANA<br />
La Specializzazione in Teologia Morale<br />
nella Facoltà di Teologia<br />
Lo studio della Teologia Morale all’<strong>Urbaniana</strong><br />
(I, II e III ciclo) si caratterizza<br />
per alcune attenzioni particolari.<br />
La sensibilità mondiale dei diversi<br />
temi trattati, come è richiesto anche<br />
da un ambiente accademico<br />
formato da studenti provenienti da<br />
più di 100 nazioni e dai cinque continenti.<br />
Per questo si cerca di formare<br />
alla capacità di discernimento<br />
necessaria nel contesto sopra<br />
descritto.<br />
La sensibilità all’inculturazione<br />
della morale, in quanto non si può e-<br />
ludere il confronto con le diverse tradizioni<br />
morali dei paesi da cui gli<br />
studenti provengono. Per questo è<br />
utile la facile consultazione dell’Archivio<br />
storico di Propaganda Fide<br />
che si trova nel campus dell’Università.<br />
La sensibilità missionaria, che accompagna<br />
lo studio della morale,<br />
accogliendo lo spirito proprio della<br />
Congregazione per l’Evangelizzazione<br />
dei Popoli. Questa sensibilità<br />
si esprime concretamente con u-<br />
na particolare attenzione alle esigenze<br />
etiche connesse all’evangelizzazione.<br />
Alcuni corsi che caratterizzano per<br />
contenuti e qualità dei docenti l’insegnamento<br />
della Teologia Morale<br />
nella nostra Licenza di Specializzazione<br />
CoRSI DEL II CICLo<br />
Anno Accademico 2013/2014<br />
• Conversione morale nella fede<br />
(D. ABIGNENTE)<br />
• La coscienza morale cristiana<br />
(C. ZUCCARO)<br />
• Morale ed evangelizzazione<br />
(C. ZUCCARO)<br />
• Spirito e vita cristiana<br />
(S. MAJORANO)<br />
• Il peccato e la sua remissione<br />
nella dottrina e prassi delle chiese<br />
ortodosse<br />
(B. PETRà)<br />
• Storia della teologia morale nel<br />
secoli XIV-XVI<br />
(A. AMARANTE)<br />
• Bioetiche a confronto<br />
(V. BALčIUS)<br />
• Matrimonio: fra natura e cultura<br />
(V. BALčIUS)<br />
• Presentazione sistematica delle<br />
encicliche sociali<br />
(L. SALUTATI)<br />
• Dalla dottrina della guerra giusta<br />
alla teologia della pace<br />
(L. SALUTATI)<br />
• La dottrina sociale della chiesa<br />
come evangelizzazione della società<br />
(G. MANZONE)<br />
• Messaggio morale nei Vangeli<br />
(A. GIENIUSZ)<br />
• Induismo: filosofia, religione, e-<br />
tica e spiritualità<br />
(B. KANAKAPPALLY)<br />
PONTIFICIA UNIVERSITà URBANIANA<br />
Via Urbano VIII, 16<br />
00165 – Roma<br />
Tel.: (+39) 06.6988.9611<br />
Fax.: (+39) 06.6988.1871<br />
Info:<br />
c.zuccaro@urbaniana.edu<br />
v.balcius@urbaniana.edu<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
19
Voci-dal-mondo<br />
Dagli Istituti Affiliati<br />
a cura del<br />
Prof. Giuseppe Iuliano, sx<br />
Direttore Istituti<br />
Affiliati della PUU<br />
L’URBANIANA EI<br />
CENTRI DI STUDIO<br />
NEL MONDO<br />
I professori Iuliano, D’Auria, Gonzales e Gieniusz<br />
hanno visitato i nostri Seminari e Istituti Affiliati<br />
in America Latina e in Africa<br />
20<br />
1) Visita ai due Istituti Affiliati<br />
del Perù<br />
Il Prof. Giuseppe Iuliano, Direttore<br />
dell’Ufficio che segue i nostri Istituti<br />
Affiliati, dal 23 al 31 maggio scorso<br />
ha vistato i 2 Istituti Affiliati del Perù:<br />
l’Instituto Superior de estudios Teológicos<br />
“Juan XXIII” (ISET) di Lima<br />
ed il Seminario Diocesano y Misionario<br />
- “Redemptoris Mater e Juan<br />
Pablo II” di Callao.<br />
Il primo Seminario, l’ISET, fu fondato<br />
il 24 dicembre<br />
1975, per iniziativa<br />
dei Superiori<br />
Maggiori<br />
delle Congregazioni<br />
Religiose<br />
presenti<br />
con le loro<br />
Case di formazione<br />
a Lima<br />
per creare<br />
un Centro<br />
di formazione<br />
comune<br />
per i religiosi<br />
candidati<br />
al Sacerdozio<br />
e per i<br />
religiosi e<br />
le religiose<br />
destinati<br />
alla ministero<br />
pastorale in Perù e nell’America<br />
Latina. Iniziò la sua attività<br />
scolastica nell’aprile del 1976 con<br />
P. Iuliano col Consiglio<br />
Direttivo dell’ISET<br />
169 alunni. Il primo Rettore fu p. César<br />
Blondet, salesiano. Il 6 agosto<br />
1981 fu riconosciuto dalla Conferenza<br />
episcopale peruana, l’ 8 settembre<br />
1988 fu approvato dalla<br />
Congregazione dei Religiosi ed il 28<br />
settembre 1999 fu Affiliato dalla<br />
Congregazione per l’Educazione<br />
Cattolica alla nostra Facoltà di Teologia.<br />
L’ultimo rinnovo dell’Affiliazione<br />
è stato concesso l’11 luglio<br />
2009, per un quinquennio.<br />
L’Istituto è diretto da un Consiglio<br />
direttivo di cui fan parte 4 Superiori<br />
Maggiori eletti dagli Istituti partecipanti<br />
al “consorzio” accademico, il<br />
Rettore ed il Prefetto degli Studi. Il<br />
Presidente del Consiglio direttivo è<br />
designato dai 4 Provinciali eletti.<br />
L’attuale Presidente è p. Juan José<br />
Salaverry Villarreal, Priore Provinciale<br />
O.P, il Rettore è p. Dionicio Alberca<br />
Gauna, C.PP.S, ed il Prefetto<br />
degli Studi è p. Manuel Omar Arias<br />
Coronel. O.P.<br />
Gli Istituti Religiosi che nel corrente<br />
Anno Accademico hanno i loro studenti<br />
presso questo Istituto sono<br />
51. Lo frequentano inoltre studenti<br />
dell’Ordinariato militare, della Diocesi<br />
di Lurin, della Prelatura di Huamachuco<br />
e del Vicariato apostolico<br />
di Requena.<br />
Gli alunni che frequentano il “biennio<br />
filosofico” sono 98 e quelli che<br />
frequentano il “quadriennio teologico”<br />
sono 103 per un totale di 201<br />
studenti. I Docenti che insegnano<br />
nel sessennio “filosofico teologico”
2) Visita all’Istituto Aggregato<br />
di Diritto Canonico di Nairobi<br />
in Kenya<br />
P. Iuliano col Rettore dell’Istituto ed alcuni studenti.<br />
rio Diocesano “Corazon de Cristo”.<br />
I Docenti di Filosofia sono 19, di<br />
questi 5 sono “stabili”. La Biblioteca<br />
possiede un patrimonio librario<br />
di 31.834 volumi ed è regolarmente<br />
abbonata a 12 titoli di Riviste teologiche<br />
e filosofiche.<br />
Il Prof. Iuliano con alcuni professori del “Redemptoris Mater”<br />
Il Prof. Iuliano con gli studenti del “Redemptoris Mater”<br />
Il Prof. Andrea D’Auria, Decano<br />
della nostra Facoltà di Diritto canonico,<br />
ha visitato lo “Institute of Canon<br />
Law” parte della “Catholic University<br />
of Eastern Africa” di Nairobi<br />
in Kenya, Aggregato alla Facoltà.<br />
La visita è avvenuta dall’8 al 12<br />
febbraio scorso. Il legame accademico<br />
dell’Aggregazione è stato<br />
concesso dalla Congregazione per<br />
l’Educazione Cattolica, al suddetto<br />
sono 42 di costoro 21 insegnano discipline<br />
di Teologia, 11 discipline di<br />
Filosofia e 10 discipline di Scienze<br />
umane. La Biblioteca possiede un<br />
patrimonio librario di 13.005 volumi<br />
ed è regolarmente abbonata a 40<br />
Riviste.<br />
Il “Seminario Diocesano e Missionario<br />
- Redemptoris Mater e Juan Pablo<br />
II” di Callao fu fondato nel 1985<br />
in seguito alla Visita di Giovanni<br />
Paolo II in Perù per offrire la formazione<br />
ai tanti giovani che desideravano<br />
diventare Sacerdoti. Nel 1986<br />
in una piccola casa di Callao iniziarono<br />
progressivamente i corsi filosofici<br />
e teologici. Dal 1991 gli studi<br />
di Filosofia furono fatti nella Sede<br />
del Seminario a Callao mentre quelli<br />
di Teologia presso la Facoltà <strong>Pontificia</strong><br />
e Civile di Lima. La Congregazione<br />
per l’Educazione Cattolica nel<br />
1996 concesse l’Affiliazione del Dipartimento<br />
di Teologia del Seminario<br />
alla Facoltà di Teologia della nostra<br />
Università ed il 28 ottobre 2004<br />
la eresse Facoltà di Teologia. Il 24<br />
aprile 1998 la medesima Congregazione<br />
concesse l’Affiliazione del Dipartimento<br />
di Filosofia alla nostra<br />
Facoltà di Filosofia. L’ultimo Rinnovo<br />
fu dato l’ 8 aprile 2008.<br />
L’Ordinario responsabile della Facoltà<br />
di Teologia e del Dipartimento<br />
di Filosofia è il Vescovo di Callao, S.<br />
Ecc. Mons. José Luis del Palacio<br />
Pérez-Medel. Il Rettore della Facoltà<br />
di Teologia è Fr. Antonio César Molinero,<br />
il Rettore del Filosofato è p.<br />
Mario Casalaspro ed il Segretario<br />
degli Studi sia di Filosofia che di<br />
Teologia il Sig. Javier Sales. Gli<br />
alunni che frequentano il “triennio filosofico”<br />
nel corrente anno accademico<br />
sono 107 e provengono dal<br />
Seminario Diocesano “Redentoris<br />
Mater” di Callao e dall’altro Seminan.2/13<br />
U R B A N I A N A<br />
21
Voci-dal-mondo<br />
Dagli Istituti affiliati<br />
Istituto, il 31 maggio 2011.<br />
Il Direttore dell’Istituto, il Reverendo<br />
Prof. Fabien Lonema insieme ai Docenti<br />
ed agli Alunni hanno accolto<br />
con entusiasmo ed interesse il Prof.<br />
D’Auria chiedendogli di offrire alcune<br />
lezioni nei giorni della sua permanenza<br />
a Nairobi.<br />
In questo anno accademico gli<br />
Alunni iscritti al “triennio” per la Licenza<br />
in Diritto canonico sono 28.<br />
In 4 sono stati gli Alunni che lo scorso<br />
anno, per la prima volta, hanno<br />
conseguito presso la nostra Facoltà<br />
la Licenza in Diritto canonico.<br />
3) Visita al Seminario “St. Paul”<br />
di Freetown in Sierra Leone<br />
Il Seminario Maggiore “St. Paul” di<br />
Freetown in Sierra Leone è stato visitato<br />
dal 14 al 21 gennaio scorso<br />
dal Prof. Fidel Gonzalez, Ordinario<br />
di Storia della Chiesa presso la Facoltà<br />
di Teologia della nostra Università.<br />
Il Seminario è affiliato alla<br />
Facoltà di Teologia dal 25 agosto<br />
1984. L’ultimo Rinnovo lo ha ottenuto<br />
dalla Congregazione per l’Educazione<br />
Cattolica il 29 aprile 2008.<br />
Nonostante le gravi e numerose difficoltà<br />
dovute alla recente guerra civile<br />
che ha stremato il Sierra Leone<br />
il Seminario ha formato numerosi<br />
Sacerdoti diocesani e religiosi tra<br />
cui 3 Vescovi: Mons. Edward T.<br />
Charles, da Rettore del Seminario<br />
ad Arcivescovo di Freetown; Mons.<br />
Campbell, da Padre Spirituale a Vescovo<br />
di Bo e di recente, Mons.<br />
Aruna, da Economo a Vescovo eletto<br />
di Makeni.<br />
Il Programma formativo prevede un<br />
“biennio filosofico” propedeutico alla<br />
Teologia ed un “quadriennio teologico”.<br />
Dalla visita è risultato che<br />
una particolare attenzione è riservata<br />
all’insegnamento della Missiologia<br />
la cui Bibliografia, presente in<br />
Biblioteca, è ricca ed aggiornata. I<br />
Docenti sono 21 di cui 8 “full-time”<br />
e “13 part-time”. Quando nel 2004 il<br />
Seminario iniziava la sua attività a<br />
Freetown (Regent) i Seminaristi erano<br />
36. Nell’anno accademico corrente<br />
2012/2013 sono 51: 37 residenti<br />
in Seminario e 6 in “tirocinio<br />
pastorale”. I rimanenti 7 sono “postulanti”<br />
dei Missionari Saveriani<br />
che frequentano la Scuola ed abitano<br />
nella loro Comunità religiosa. La<br />
Biblioteca costruita in più riprese con<br />
grande sacrificio, in seguito all’assalto<br />
dei ribelli a Makeni, andò completamente<br />
distrutta. Un certo numero di<br />
libri fu recuperato da un Professore<br />
del Seminario che li negoziò con i ribelli.<br />
Alcune donazioni di libri sono<br />
state fatte di recente da una Fondazione<br />
Statunitense e dalla nostra Università.<br />
E’ abbonata a 22 Riviste alcune<br />
delle quali di valore scientifico.<br />
La catalogazione e la cura dei libri è<br />
fatta ad opera dei Docenti e degli<br />
Studenti del Seminario.<br />
4) Visita ai due Seminari Maggiori<br />
Affiliati del Burkina Faso<br />
Il Prof. Andrej Gieniusz dal 20 al 27<br />
gennaio scorso ha visitato, come<br />
rappresentante della nostra Università,<br />
i due Seminari Maggiori del<br />
Burkina Faso, affiliati alla Facoltà di<br />
Teologia: il “Grand Séminaire St.<br />
Pierre Claver” di Koumi, Bobo-<br />
Dioulasso ed “il “Grand Séminaire<br />
Saint Jean-Baptiste” di Ouagadougou.<br />
Koumi è un piccolo villaggio situato<br />
a Sud-Ovest del Burkina Faso, nella<br />
Provincia del Houet, a circa 17 Km a<br />
Ovest di Bobo-Dioulasso ed a 375<br />
Km di Ouagadougou, la Capitale del<br />
Burkina Faso. Dal 1935, i Vescovi<br />
dell’Africa Occidentale costruirono<br />
questo Seminario per la formazione<br />
teologica dei giovani che desideravano<br />
abbracciare il Sacerdozio.<br />
Questa Istituzione è la prima “Scuola<br />
superiore” del Burkina Faso ed è<br />
storicamente l’antenato di tutte le<br />
strutture di “Studi superiori” fondate<br />
dallo Stato e della stessa Chiesa.<br />
L’Istituzione ha conservato per lungo<br />
tempo il suo Statuto regionale.<br />
Dal 1935 al 2012 ha accolto e curato<br />
la formazione di oltre 1.461 giovani,<br />
la maggior parte dei quali del<br />
Burkina. Dalla sua Fondazione gli<br />
alunni Ordinati Sacerdoti sono stati<br />
959. In quest’anno academico<br />
Il Prof. Gonzalez (da sinistra, il primo in seconda fila) con alcuni studenti del Seminario.<br />
22
Istituti/Seminari<br />
che hanno ricevuto<br />
negli scorsi mesi,<br />
dalla Congregazione<br />
per l’Educazione<br />
Cattolica, il Rinnovo<br />
dell’Affiliazione<br />
Alla Facoltà di Teologia<br />
Alcuni studenti del Seminario di Koumi col professor Gieniusz<br />
1) ” Grand Séminaire<br />
Copte Catholique”, Il Cairo,<br />
Egitto, 22 febbraio<br />
2013.<br />
2012-2013, frequentano il Seminario<br />
90 Studenti dei quali 60 residenti<br />
in Seminario.<br />
Le Grand Séminaire Sain Jean-Baptiste<br />
di Wayalge, ouagadougou è<br />
stato aperto nel 1977 e fino all’anno<br />
1993 ha ospitato gli Studenti del<br />
“ciclo filosofico” della Regione ecclesiastica.<br />
Dal 1994 forma gli studenti<br />
del “quadriennio teologico”. Il<br />
Seminario provvede alla formazione<br />
dei Seminaristi diocesani e dei Religiosi<br />
membri delle Congregazioni<br />
che hanno nei dintorni la loro Casa<br />
di formazione. Questi ultimi sono<br />
numerosi e costituiscono più di un<br />
terzo della popolazione studentesca.<br />
Il numero degli studenti che lo<br />
frequentano è in crescita: dai 120<br />
dell’anno 2004-2005 ai 140 del<br />
2012-2013.<br />
2)”Seat of Wisdom Seminary”<br />
- Dipartimento di<br />
Teologia, Owerri, Nigeria,<br />
25 febbraio 2013.<br />
3)”Stella Maris Major<br />
Seminary”, Nha Trang,<br />
Vietnam, 26 febbraio<br />
2013.<br />
4)”St. Augustine Major<br />
Seminary”, Jos, Nigeria,<br />
20 marzo 2013.<br />
5)”Saint Victor Major<br />
Seminary”, Tamale,<br />
Ghana, 16 aprile 2013.<br />
6) “St. Paul Major Seminary”,<br />
Freetown, Sierra<br />
Leone, 8 maggio 2013<br />
Alla Facoltà di Filosofia<br />
1) “National Seminary our<br />
Lady of Lanka, Dipartimento<br />
di Filosofia, Kandy,<br />
Sri Lanka, 7 gennaio<br />
2013.<br />
2) “Seat of Wisdom Seminary”,<br />
Dipartimento di Filosofia,<br />
Owerri, Nigeria,<br />
14 febbraio 2013.<br />
I seminaristi del Seminario di Ouagadougo<br />
n.2/13 U R B A N I A N A 23
I<br />
l Campus della <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong> è situato nelle<br />
vicinanze della Basilica di San Pietro, a pochi passi dal Centro<br />
storico di Roma e dal Gianicolo, ha il vantaggio di essere esterno<br />
alla ZTL e dotato di parcheggio interno. Adiacente al Campus si trova<br />
un complesso polivalente che offre servizi di parking per bus e auto,<br />
catering e ristorazione.<br />
L’Aula Magna dell’Edificio Antico accoglie 450 persone, è dotata di<br />
cabine di traduzione simultanea e sistema di collegamento in videoconferenza<br />
con gli altri ambienti dell’Università e l’esterno. Il palco<br />
dei relatori è a sette posti più <strong>leggi</strong>o.<br />
L’Aula è prestigiosa ed elegante, funzionale per Eventi e Congressi di<br />
particolare rilevanza, anche per un numero elevato di partecipanti.<br />
Sono di corredo dell’Aula Magna le sale e gli ampi corridoi antistanti<br />
per attività segretariale e aree espositive.<br />
L’Università <strong>Urbaniana</strong> offre spazi per ospitare meeting, convegni,<br />
congressi, eventi di alto profilo, ambienti per l’esposizione di stand,<br />
aree per catering.<br />
Il Complesso è immerso in un’ampia area verde che assicura agli<br />
ospiti riservatezza e quiete. È disponibile anche la Cappella Universitaria.<br />
Gli spazi a disposizione sono:<br />
• Aula Magna<br />
• Auditorium<br />
• Aula Newman<br />
• Sala Sessioni<br />
• Laboratorio informatico<br />
• Aule da 20 a 100 posti<br />
• Corridoi, terrazze ed aree verdi esterne<br />
Gli ambienti sono dotati di strumentazioni tecnologiche audio e video,<br />
di cabine per la traduzione simultanea, registrazione e collegamento<br />
per videoconferenze interne ed esterne.<br />
24
L’Aula J. Henry Newman inserita nel palazzo della Facoltà di Missiologia<br />
ospita 150 persone in un ambiente dallo stile elegante e sobrio,<br />
adatto per la sua particolare versatilità alla presentazione di libri e ogni<br />
altro evento culturale.<br />
L’Auditorium intitolato al Beato Giovanni Paolo II è una struttura<br />
autonoma capace di contenere 210 persone, è dotato di 5 cabine di<br />
traduzione simultanea e collegamento in videoconferenza con gli altri<br />
ambienti dell’Università e l’esterno.<br />
Il luogo è indicato per eventi di formazione professionale, conferenze<br />
e dibattiti, le postazioni in platea sono dotate di microfoni per interventi<br />
e partecipazione diretta. Il palco dei relatori è a cinque posti<br />
più <strong>leggi</strong>o.<br />
La Sala Sessioni posta<br />
all’interno dell’Edificio<br />
Paolo VI è un ambiente<br />
distinto e signorile adatto<br />
a riunioni e incontri<br />
riservati, dispone di 20<br />
postazioni dotate di microfono.<br />
È adiacente a<br />
un ampio terrazzo con<br />
veduta sulla città di Roma,<br />
utilizzabile per catering<br />
e coffee break.<br />
Stampa: Tipolitografia Trullo - Roma Grafica: Bruno Apostoli<br />
Il Laboratorio Informatico è una moderna aula con 30 postazioni<br />
PC, impianto audio/video in grado di essere utilizzata per corsi di formazione<br />
o linguistici, aggiornamento professionale e attività didattica.<br />
L’offerta degli spazi e delle aree congressuali è completata dalla disponibilità<br />
di aule con capienza da 20 a 100 posti, sale seminari e ampi<br />
corridoi che possono ospitare esposizioni, servizi di catering e coffee<br />
break in una splendida cornice con vista sulla cupola di San Pietro.<br />
È a disposizione l’assistenza di personale tecnico, sorveglianza e<br />
pulizia.<br />
La <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong><br />
fa parte della Congregazione per<br />
l’Evangelizzazione dei Popoli nell’ambito<br />
del sistema educativo della<br />
Santa Sede.<br />
Le sue origini risalgono al 1627<br />
quando Papa Urbano VIII fondò<br />
il Collegio Urbano, primo nucleo<br />
accademico della Congregazione<br />
De Propaganda Fide.<br />
Contatti:<br />
Via Urbano VIII, 16 - 00165 Roma<br />
Tel. 06.69889692 - Fax 06.69881871<br />
eventi@urbaniana.edu<br />
www.urbaniana.edu<br />
n.2/13 U R B A N I A N A<br />
25
<strong>Urbaniana</strong>-University-Press<br />
NOVITÀ<br />
EDITORIALI<br />
Formare alla missione<br />
JESúS-AnGEL BARREDA (A CURA DI)<br />
Collana Missiologia<br />
PP. 254 € 20,00<br />
ISBN 978-88-401-6020-7<br />
Storia, teologia, catechesi, pastorale, interculturalità e altre tematiche<br />
attuali, configurano uno spettro di studi che la Facoltà<br />
di Missiologia della <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong> ha offerto e<br />
continua a offrire agli universitari provenienti dalle diverse parti<br />
del mondo. Questo libro riproduce i lavori di ricerca svolti in occasione<br />
del 25° anniversario della creazione della Facoltà<br />
(1986-2011). La comunità accademica, riunita in una ricerca collettiva,<br />
ha focalizzato l’attenzione su tre momenti chiave della<br />
formazione missionaria: la missione come opera del missionario,<br />
la missione come munus della Chiesa e la missione come<br />
testimonianza al mondo..<br />
26<br />
<strong>Urbaniana</strong><br />
University Press<br />
Tel. 06.69889652<br />
redazioneuup@urbaniana.edu<br />
AUTORI<br />
Cardinal Ivan Dias, già Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione<br />
dei Popoli e Gran Cancelliere della <strong>Pontificia</strong><br />
Università <strong>Urbaniana</strong>; Mons. Savio Hon Tai-Fai, Vice<br />
Gran Cancelliere PUU; Mons. Giuseppe Cavallotto, Vescovo<br />
delle diocesi di Cuneo-Fossano; Prof. Cataldo Zuccaro;<br />
Mons. Juan Esquerda Bifet; Prof. Gianfranco Colzani.<br />
CURATORE<br />
JESúS-AnGEL BARREDA, studioso ed editore dell’Opera<br />
omnia di Bartolomé de Las Casas (Alianza, Madrid), è professore<br />
ordinario nella Facoltà di Missiologia della <strong>Pontificia</strong><br />
Università <strong>Urbaniana</strong>. Per la UUP ha pubblicato Europa e<br />
nuova evangelizzazione (2012)<br />
Since its foundation, the Faculty of Missiology at Pontifical <strong>Urbaniana</strong><br />
University has been offering his students from all over<br />
the world a wide range of course studies including History,<br />
Theology, Catechesis, Pastoral care, Intercultural studies. The<br />
volume presents the outcomes of the research workshop held<br />
on the occasion of the 25th anniversary of the Faculty (1986-<br />
2011). The collective research effort of the academic community<br />
presented in this book focuses on three key aspects of missionary<br />
formation: mission as work of the missionary; mission as<br />
munus of the Church; mission as witness to the world.<br />
AUTHORS<br />
Cardinal Ivan Dias, former prefect of the Congregation for<br />
the evangelization of People; Monsignor Savio Hon Tai-Fai,<br />
Vice-Chancellor of the PUU; Monsignor Giuseppe Cavallotto,<br />
Bishop of the Diocese of Cuneo-Fossano; Prof. Cataldo<br />
Zuccaro; Mons. Juan Esquerda Bifet; Prof. Gianfranco<br />
Colzani.<br />
A scholar and editor of Bartolomé de Las Casas - opera<br />
omnia (Alianza, Madrid), JESÚS-ANGEL BARREDA is full<br />
Professor at the Missiology Faculty of Pontifical <strong>Urbaniana</strong><br />
University. For UUP He authored Europa e nuova evangelizzazione<br />
(2012).
In comunità<br />
Fondamenti di etica sociale<br />
DI ALDo VEnDEMIATI<br />
Manuali/Filosofia/Strumenti di studio e ricerca 31<br />
PP. 296 € 28,00<br />
ISBN 978-88-401-7040-4<br />
Il libro mette a fuoco gli elementi "fondativi"<br />
dell'etica sociale alla luce delle problematiche<br />
contemporanee. A fronte della diffusa<br />
mentalità individualistica, l'Autore<br />
pone anzitutto la prospettiva della solidarietà<br />
come struttura antropologica fondamentale<br />
(cap. 1); fa poi seguire un'articolata<br />
trattazione delle virtù fondamentali<br />
dell’etica sociale: l’amore e la<br />
giustizia. Mediante l’analisi fenomenologica,<br />
l’Autore approda ad una<br />
metafisica dell’amore (cap. 2), con le<br />
sue principali configurazioni: affetto,<br />
eros e amicizia (cap. 3). A riguardo<br />
della giustizia, dapprima ne ricerca i fondamenti<br />
nell'orizzonte del diritto, con particolare riferimento<br />
ai diritti umani (cap. 4), ne esamina poi le dimensioni fondamentali<br />
(generale e particolare, commutativa e distributiva),<br />
mostrando come essa si raccordi con l’amore (cap. 5). Si sofferma<br />
infine sulle comunità fondamentali: matrimonio e famiglia<br />
(cap. 6) e società più ampia, con i rapporti economici, la cultura,<br />
lo Stato e la comunità internazionale (cap. 7). Ogni capitolo<br />
risulta arricchito da un excursus di approfondimento.<br />
ALDo VEnDEMIATI, professore ordinario di Filosofia Morale nella<br />
<strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong>. Le sue ricerche vertono prevalentemente<br />
sulla fondazione dell’etica: dal dialogo con la tradizione<br />
tomista (San Tommaso e la legge naturale, UUP 2011) e la fenomenologia<br />
(Fenomenologia e realismo, napoli 1992) al confronto<br />
con le problematiche più attuali (La specificità bio-etica, Soveria<br />
Mannelli 2002; Universalismo e relativismo nell’etica contemporanea,<br />
Milano 2007). Per la UUP ha pubblicato, inoltre, i manuali<br />
In prima persona. Lineamenti di etica generale (ristampa III<br />
ed. 2012).<br />
L’Autrice esplora la struttura profonda della vita trinitaria cogliendo «la<br />
kenosi d’amore vissuta dalle tre divine Persone nei loro rapporti l’una verso<br />
le altre, e nei confronti di noi loro creature. È di qui – sulla traccia,<br />
soprattutto, di autori come Sergej Bulgakov – che prende ispirazione il<br />
saggio di Tiziana Longhitano. Con una peculiarità accentuata: quella di<br />
voler penetrare, con la sensibilità sofiologica consentanea al “genio<br />
femminile”, nel significato non solo teo-logico e, dunque, in divinis, ma<br />
anche e di conseguenza antropologico ed ecclesiologico e, dunque, nella<br />
nostra vita, della kenosi quale forma Christi dell’esistenza cristiana. E ciò,<br />
da un lato, rileggendo l’intera Tradizione della Chiesa, in Oriente come in<br />
Occidente, per rilevarvi la presenza e l’efficacia crescente di questa<br />
coscienza; e, dall’altro, via via evidenziandone le ricadute nella delineazione<br />
dello stile della vita». Dall’Introduzione di Piero Coda.<br />
Tiziana Longhitano è docente di Antropologia Teologica e Teologia Trinitaria<br />
e Preside dell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria della<br />
<strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong> di Roma. Oltre a numerosi articoli dedicati<br />
all’antropologia teologica ha pubblicato Il dono che redime. Il legame tra<br />
l’Antropologia filosofica e la Teologia mistica, Aracne Editrice, Roma 2006 e Il<br />
fascino della differenza. Percorsi fra identità e culture per un’antropologia<br />
dell’incontro, Art editrice, Roma 2008.<br />
The manual highlights the fundamental principles of social<br />
ethics in the light of contemporary issues. In opposition to present<br />
day self-centered approach, chapter 1 denotes solidarity as<br />
the fundamental anthropological structure of man as social animal<br />
and explores the constitutive virtues of social ethics: love<br />
and justice. The investigation of love through a phenomenological<br />
approach ends up into a metaphysics of love (ch. 2) and<br />
its main faces (affection, eros, and friendship). As for justice, the<br />
author focuses on its fundamentals which are identified in the<br />
sphere of human rights (ch. 4) and connected with love (ch. 5).<br />
Eventually the author delves into the issue of the key communities<br />
i.e. marriage and family on the one hand and society on<br />
the other (ch. 7). The volume is enriched by survey excursus at<br />
the end of each chapter and by an ample bibliography.<br />
ALDO VENDEMIATI teaches Moral Philosophy at Pontifical <strong>Urbaniana</strong><br />
University. His main research field is the foundation of<br />
ethics, in dialogue with the Thomist tradition (San Tommaso e la<br />
legge naturale, Roma 1995) and phenomenology (Fenomenologia<br />
e realismo, Napoli 1992). He has addressed the issues of the nature<br />
and future of bioethics as well as that of universalism and relativism<br />
in contemporary ethics (Universalismo e relativismo nel-<br />
€20,00<br />
Vita trinitaria e Kenosi T. Longhitano<br />
<br />
l’etica contemporanea, Milano 2007). The university manual In prima<br />
persona. Lineamenti di etica generale, published by UUP, has<br />
reached its third edition.<br />
<br />
Tiziana Longhitano<br />
M I S S I O L O G I A T e o l o g i a M I S S I O L O G I A T e o l o g i a<br />
Vita trinitaria e kenosi<br />
Vita trinitaria<br />
e Kenosi<br />
<br />
<br />
<br />
DI TIZIAnA LonGHITAno<br />
Missiologia<br />
PP. 214 € 20,00<br />
ISBN 978-88-401-6021-4<br />
L’Autrice esplora la struttura profonda<br />
della vita trinitaria cogliendo<br />
«la kenosi d’amore vissuta<br />
dalle tre divine Persone nei loro<br />
rapporti l’una verso le altre, e<br />
nei confronti di noi loro creature.<br />
È di qui – sulla traccia,<br />
soprattutto, di autori come<br />
Sergej Bulgakov – che<br />
prende ispirazione il saggio<br />
di Tiziana Longhitano. Con<br />
una peculiarità accentuata:<br />
quella di voler penetrare,<br />
con la sensibilità sofiologica<br />
consentanea al “genio<br />
femminile”, nel significato<br />
non solo teo-logico e, dunque, in divinis, ma anche<br />
e di conseguenza antropologico ed ecclesiologico e,<br />
dunque, nella nostra vita, della kenosi quale forma Christi dell’esistenza<br />
cristiana. E ciò, da un lato, rileggendo l’intera Tradizione<br />
della Chiesa, in Oriente come in Occidente, per rilevarvi la presenza<br />
e l’efficacia crescente di questa coscienza; e, dall’altro, via<br />
via evidenziandone le ricadute nella delineazione dello stile della<br />
vita». (Dall’Introduzione di Piero Coda).<br />
TIZIAnA LonGHITAno insegna Antropologia teologica nella <strong>Pontificia</strong><br />
Università <strong>Urbaniana</strong> dove è Preside dell’Istituto Superiore di<br />
Catechesi e Spiritualità Missionaria. è autrice di: Il fascino della differenza.<br />
Percorsi fra identità e culture per un'antropologia dell'incontro,<br />
Art editrice, Roma 2008, e Il dono che redime. Il legame tra<br />
l'Antropologia filosofica e la Teologia mistica, Aracne editrice, Roma<br />
2006.<br />
The Author delves into the deep structure of Trinitarian life and focuses<br />
on it as «kenosis of love which the three Persons experience<br />
in their own self-relations and in regards to us creatures as<br />
well. This is the inspiring idea behind Tiziana Longhitano’s work:<br />
with the sophiological sensitivity (typical of the feminine genius)<br />
and drawing from authors such as Sergej Bulgakov she looks into<br />
the theological meaning of kenosis as forma Christi of Christian<br />
life not only in divinis, i.e. from the theological perspective but also<br />
from the anthropological and ecclesiological ones, in our very<br />
life. She retraces the presence and growing strength of this idea<br />
in the Eastern and Western tradition and highlights the consequences<br />
it had on the style of life» (From the foreword by Piero<br />
Coda).<br />
TIZIANA LONGHITANO teaches Theological Anthropology at Pontifical<br />
<strong>Urbaniana</strong> University where is Dean of the Istituto Superiore<br />
di Catechesi e Spiritualità Missionaria. She is the author of: Il fascino<br />
della differenza. Percorsi fra identità e culture per<br />
un'antropologia dell'incontro, Art editrice, Roma 2008, and Il dono<br />
che redime. Il legame tra l'Antropologia filosofica e la Teologia mistica,<br />
Aracne editrice, Roma 2006.<br />
n.1/13 U R B A N I A N A<br />
27
<strong>Urbaniana</strong>-University-Press<br />
28<br />
La costituzione gerarchica<br />
della Chiesa universale<br />
e particolare<br />
Commento al Codice<br />
di Diritto Canonico Libro II, Parte II<br />
DI LUIGI SABBARESE<br />
Manuali<br />
PP. 287 € 28,00<br />
ISBN 978-88-401-7041-1<br />
All’interno del binomio universale-particolare<br />
della dimensione gerarchica della Chiesa, il<br />
volume configura giuridicamente i diversi uffici,<br />
con le autorità in essi costituiti, dando speciale<br />
attenzione alle strutture di comunione e<br />
di corresponsabilità – di nuova e di antica istituzione<br />
– che costituiscono l’espressione<br />
del principio della collegialità. Nella Sezione<br />
I troviamo la trattazione concernente la<br />
suprema autorità della Chiesa, che si esplica<br />
sia nell’ufficio primaziale del Romano<br />
Pontefice sia nel Collegio dei<br />
Vescovi, unitamente agli altri organismi<br />
che, con il Papa, prendono parte alla<br />
sollecitudine di tutta la Chiesa. La Sezione II, sulle<br />
Chiese particolari e i loro raggruppamenti, rappresenta la tipologia<br />
delle diverse Chiese particolari e l’autorità in esse costituita<br />
(Titolo I-II). Segue poi la struttura interna delle Chiese particolari<br />
(Titolo III) con l'esame degli organismi di partecipazione (consiglio<br />
presbiterale, collegio dei consultori, consiglio pastorale e<br />
per gli affari economici). Ampio spazio è dedicato all’organizzazione<br />
della parrocchia, territoriale e personale, e al suo nuovo<br />
profilo ecclesiologico.<br />
LUIGI SABBARESE, docente ordinario di Diritto matrimoniale nella<br />
Facoltà di Diritto Canonico della <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong>,<br />
giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma,<br />
consultore presso la Congregazione per l¹Evangelizzazione dei<br />
Popoli e Referendario del Supremo Tribunale della Segnatura A-<br />
postolica. Autore di numerose pubblicazioni, ha curato il volume<br />
Coram Sabattani. Decisiones ineditae (1955-1965). è fondatore e<br />
direttore dell’annuario “Ius Missionale”.<br />
In the context of the hierarchical constitution of the Church, t-<br />
wofold in nature – universal and particular –, the volume outlines<br />
– from a legal perspective – the different offices, and authorities<br />
established in them, giving a special focus to the structures of<br />
communion and co-responsibility – new or ancient – through<br />
which the principle of collegiality manifests itself. Section I deals<br />
with the supreme authority of the Church which is embodied in<br />
the primatial authority of the Supreme Pontiff, in the College of<br />
Bishops along with the other organisms of the Church through<br />
which her solicitude is exercised. Section II – on particular<br />
churches and their groupings – presents an overview of their d-<br />
ifferent types and of the authority established in them (Title I-II).<br />
Then the author highlights the internal ordering of particular<br />
churches (Title III) and the structures of participation (the presbyterial<br />
council, the college of consultors, the pastoral council<br />
and that for financial affairs). Eventually the Author deals extensively<br />
with parish (personal as well as territorial) organization and<br />
with its new ecclesiological outlook.<br />
LUIGI SABBARESE is full professor of Marriage Law at Canon<br />
Law Faculty of the Pontifical <strong>Urbaniana</strong> University, External Judge<br />
of the Tribunal of First Instance of the Rome’s Vicariate and<br />
Consultor of the Congregation for the Evangelization of People<br />
and Prelate Referendarius of the Supreme Tribunal of the Apostolic<br />
Signature. He is the author of many books and the editor of<br />
the Coram Sabattani. Decisiones ineditae (1955-1965). He is the<br />
founder and director of the annually published “Ius Missionale”.<br />
Il sacramento dell'Ordine nel<br />
Codice di Diritto Canonico<br />
Il ministero dalla formazione all'esercizio<br />
DI GIACoMo InCITTI<br />
Manuali<br />
PP. 228 € 26,00<br />
ISBN 978-88-401-7042-8<br />
A partire dalle acquisizioni teologiche essenziali<br />
sulla natura del sacramento dell’Ordine,<br />
questo libro offre una riflessione<br />
sui temi relativi alla formazione<br />
dei futuri ministri sacri o chierici, allo s-<br />
tatuto giuridico e all’esercizio del ministero.<br />
Il volume presenta in forma sistematica<br />
la normativa canonica globale<br />
che nel Codice è distribuita in diversi<br />
libri. Si tratta di una tematica<br />
ancora oggetto di discussione e di<br />
indagine storica, biblica e teologica.<br />
Al centro dell’attenzione non sta la<br />
norma, bensì la persona e la realtà ecclesiale che<br />
la norma canonica vuole tutelare e garantire nella sua autenticità<br />
e libertà. In questa prospettiva il volume offre criteri per orientamenti<br />
pratici e stimoli utili ad un ripensamento di modalità<br />
formative e condizioni di vita del ministro ordinato.<br />
GIACoMo InCITTI, sacerdote diocesano, ha insegnato diritto<br />
canonico nell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni ed è attualmente<br />
docente nella Facoltà di diritto canonico dell’Università <strong>Urbaniana</strong>.<br />
è Giudice esterno presso il Tribunale di Appello del Vicariato<br />
di Roma e Consultore della Congregazione per il Clero. Ha<br />
pubblicato: Il consiglio presbiteriale. Alle origini di una crisi, Bologna<br />
1996 e Il popolo di Dio. La struttura giuridica fondamentale tra<br />
uguaglianza e diversità, UUP 2007.<br />
The present collection of published and unpublished studies retraces<br />
the intellectual path of a missionary. Passion for mission<br />
and for the Church is the inspiring framework of these essays.<br />
They combine the attention to the present life and mission of<br />
the believers in Christ with scholarly research, addressing a variety<br />
of subjects, from the biblical foundations of evangelization<br />
to still open and debated missiological issues. The outcome is a<br />
multifaceted and rigorously documented survey which precisely<br />
and clearly highlights figures, documents, contexts and theoretical<br />
issues.<br />
GIACOMO INCITTI, a diocesan priest, he has taught Canon Law at<br />
the Istituto Teologico Leoniano in Anagni and is currently professor<br />
at the Faculty of Canon Law of the <strong>Urbaniana</strong> University. He<br />
also holds the position of External Judge of the Court of Appeal of<br />
the Vicariate of Rome and Consultor to the Congregation for the<br />
Clergy. He has also published Il consiglio presbiteriale. Alle origini<br />
di una crisi, Bologna 1996 and Il popolo di Dio. La struttura<br />
giuridica fondamentale tra uguaglianza e diversità, UUP 2007.
Tesi-pubblicate<br />
a cura di Maurizio Visentin<br />
PARK Chimock 09/01/2013<br />
La formazione dei chierici e la Ratio institutionis<br />
sacerdotalisdella Chiesa coreana del 2001<br />
Moderatore: INCITTI Giacomo Orazio<br />
THURACKAL Johnson Joseph 09/01/2013<br />
Fate of Death, Gift of Life. Service as the Strategy<br />
of the Son of Man for a New Humanity. A Narrative<br />
Exegesis of Mk 8:27-10:52.<br />
Moderatore: BAZZI Carlo<br />
SIQUEIRA nelson Antonio Joseph 21/01/2013<br />
Towards Participation in the Administration of<br />
Temporal Goods of the Parish<br />
Moderatore: MOSCA Vincenzo<br />
oLADoKUn Matthew Akinjide 07/02/2013<br />
Pastoral Ministry to the Sick among the Yoruba<br />
of Nigeria: Missiological Inquiry<br />
Moderatore: STEFFEN Paul Benedikt Winfried<br />
KUnnInPURAYIDAM THoMAS James<br />
22/02/2013<br />
"That together you may praise": The Meaning and<br />
Function of Rom 15,1-6 in The Exhortation Of<br />
Rom 14,1 -15,13<br />
Moderatore: GIENIUSZ Andrzej<br />
EKKA Francis 14/03/2013<br />
The contributions of the Lay catechists in the e-<br />
vangelization of the tribals of Chotanagpur, India<br />
Moderatore: OBORJI Francis Anekwe<br />
PALUZZI Silvestro 04/04/2013<br />
Formazione integrale in ambito ecclesiale: il<br />
counselling psicologico multisetting. Ricerca e-<br />
sperienziale e progetto di costituzione di un centro<br />
di formazione al counselling presso la P.U.U.<br />
Moderatore: TREVISIOL Alberto<br />
DACKoUMAnDJI Gaston-Gilchrist<br />
09/04/2013<br />
La vie comme polarité: la vision de l´homme en Romano<br />
Guardini<br />
Moderatore: NDRECA Ardian<br />
SAVARIMUTHU Uvari Antony 23/04/2013<br />
Table Fellowship as a Unifying Symbol in Establishing<br />
Kingdom Community from an Indian Theological<br />
Perspective<br />
Moderatore: MAZZANTI Giorgio<br />
VAZHAKooTTATHIL AnTonY John 03/05/2013<br />
The missionary challenges of the catholic popular<br />
devotions. A study In the context of the Church<br />
In Kerala<br />
Moderatore: OBORJI Francis Anekwe<br />
JoSEPH Suja 08/05/2013<br />
Following in faith: an exegetico-theological study<br />
of Mark 10,46-52 Moderatore: GIENIUSZ Andrzej<br />
KURISInGAL Antony 28/05/2013<br />
Private Associations. A Study on the Ecclesiastical<br />
Legislation with particular reference to the K-<br />
erala Latin Catholic Association<br />
Moderatore: INCITTI Giacomo Orazio<br />
KEMA Gélase Armel 30/05/2013<br />
La sentence ecclésiastique dans le système judiciaire<br />
canonique. Synthèse de la jurisprudence de<br />
la Rote Romaine en matière d´incapacité assumendi<br />
(c. 109S, n. 3) de 1990 à 2010.<br />
Moderatore: SABBARESE Luigi<br />
GnAnA PRAKASAM Christopher 03/06/2013<br />
Legislative Authorities of Particular Laws in CIC and<br />
in CCEO in Light to the Dialectic between the U-<br />
niversal/Common Law and the Particular Law<br />
Moderatore: MOSCA Vincenzo<br />
Nomine<br />
• A febbraio 2013 sono stati nominati Professori Consociati i docenti Caterina Ciriello, Maurizio<br />
Martinelli e Yolanda Valero Cárdenas.<br />
• A Febbraio 2013 il Gran Cancelliere della <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong> ha nominato Preside<br />
dell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria (ISCSM) la Prof.ssa Sr. Tiziana Longhitano,<br />
delle Suore Francescane dei Poveri. Docente Consociata di Antropologia Teologica<br />
presso l’ISCSM sostituisce Fr. Kipoy Pombo eletto alla fine di Dicembre 2012 Superiore Generale<br />
dei Fratelli Giosefiti di Kinzambi, nella Repubblica Democratica del Congo.<br />
• Il 28 febbraio 2013, il Santo Padre Benedetto XVI, ha nominato Vescovo Ausiliare della diocesi<br />
di Xuân Lôc (Viêt Nam) il Rev.do Mons. Joseph Dinh Duc Dao, finora Rettore del Seminario<br />
Maggiore della medesima diocesi, assegnandogli la sede titolare vescovile di Gadiaufala. Nato<br />
il 2 marzo 1945 a Thuc Hoa, diocesi di Bùi Chu, ha studiato nel Seminario minore San Francisco<br />
Saverio di Bùi Chu (1961-1964), nel Seminario maggiore di Saigon (1964-1965), e poi ha<br />
completato la formazione sacerdotale presso il Pontificio Collegio Urbano, a Roma (1965-<br />
1971). È stato ordinato sacerdote il 27 marzo 1971, incardinato nell’arcidiocesi di Saigon. Dal<br />
1971 al 1976 ha conseguito il Dottorato in Teologia Morale presso l’Alfonsianum e dal 1976-2007<br />
è stato Vice Direttore e poi Direttore del C.I.A.M. Dal 1980 al 2009 è stato Professore alla <strong>Pontificia</strong><br />
Università <strong>Urbaniana</strong>, nella Facoltà di Missiologia e nell’Istituto di Catechesi e Spiritualità<br />
Missionaria.<br />
• Il Reverendo Mons. Antoine Kambanda, Rettore del Seminario Maggiore<br />
“St. Charles Nyakibanda” nella Diocesi di Butare in Rwanda, il 7<br />
maggio scorso è stato nominato dal Santo Padre Francesco, Vescovo di<br />
Kibungo. Nato nel 1958 nell’Arcidiocesi di Kigali, è stato ordinato Sacerdote<br />
l’8 settembre 1990 dal Beato Giovanni Paolo II, in occasione della<br />
sua visita pastorale in Rwanda. Ha conseguito il Dottorato in Teologia<br />
morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. E stato prima Professore<br />
e poi, dal 2006, Rettore del Seminario Maggiore “St. Charles Nyakibanda”,<br />
Affiliato dal 1979 alla nostra Facoltà di Teologia.<br />
• Il Santo Padre, il 1 giugno, ha nominato Promotore di Giustizia "ad interim"<br />
e Difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico del Vicariato<br />
della Città del Vaticano il Rev.do P. Luigi Sabbarese, C.S., docente della<br />
nostra Facoltà di Diritto Canonico.<br />
Il 13 Aprile 2013, il Papa Francesco ha<br />
nominato Vescovo di Nsukka (Nigeria) il<br />
Rev.do Godfrey Igwebuike onah, Vice-Rettore<br />
della <strong>Pontificia</strong> Università<br />
<strong>Urbaniana</strong> e Consultore della Segreteria<br />
Generale del Sinodo dei Vescovi.<br />
Nato il 18 agosto 1956, ad Imilike Ani, in<br />
Udenu Local Goverment Area dello Stato<br />
di Enugu, dopo aver frequentato le<br />
scuole locali, nel 1977 è entrato nel Bigard<br />
Memorial Major Seminary, (oggi<br />
St. Joseph Seminary) a Ikot-Ekpene per<br />
i corsi di Filosofia e al Bigard Memorial<br />
Major Seminary di Enugu, dove ha svolto<br />
i corsi di Teologia (1977-1984). È stato<br />
ordinato sacerdote il 28 luglio 1984<br />
per la diocesi di Enugu, e poi incardinato<br />
a Nsukka, all’atto di creazione di questa<br />
nuova Circoscrizione. Dal 1988 al<br />
1992 ha conseguito la Licenza e il Dottorato<br />
in Filosofia all’Università <strong>Urbaniana</strong>,<br />
dove ha insegnato nella Facoltà<br />
di Filosofia<br />
dal 1992:<br />
dal 2008 è<br />
stato Vice<br />
Rettore della<br />
<strong>Pontificia</strong> U-<br />
niversità <strong>Urbaniana</strong>,<br />
Roma.<br />
Il 16 Aprile 2013 il Gran Cancelliere della<br />
<strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong> ha<br />
nominato Vice Rettore la Prof.ssa Lorella<br />
Congiunti, Docente Straordinario<br />
della Facoltà di Filosofia (Cattedra di<br />
Filosofia della natura). La prof.ssa Congiunti,<br />
sposata, con tre figli, insegna<br />
nella <strong>Pontificia</strong> Università <strong>Urbaniana</strong><br />
dall’A.A. 1999-2000.<br />
Ha conseguito la laurea e il dottorato in<br />
filosofia presso l’Università degli Studi di<br />
Roma “Tor Vergata”, il baccalaureato in<br />
Sacra Teologia presso la <strong>Pontificia</strong> Università<br />
Lateranense e la Licenza in Sacra<br />
Teologia presso la <strong>Pontificia</strong> Università<br />
di San Tommaso “Angelicum”. E’<br />
direttrice della SITA Società Internazionale<br />
Tommaso d’Aquino, socio corrispondente<br />
della <strong>Pontificia</strong> Accademia di<br />
San Tommaso e membro del Comitato<br />
Scientifico della Fondazione Vaticana<br />
STOQ “Science, Theology and the Ontological<br />
Quest”. Si interessa prevalentemente<br />
di questioni filosofiche legate alla<br />
natura dei viventi, e a questioni epistemologiche<br />
di confine tra scienze, filosofia<br />
e teologia. Tra le sue principali<br />
pubblicazioni: Soggettività e ontologia<br />
(Abelardo, Ardea 1996); La ragione e il<br />
suo contrario (Sinnos, Roma 2004), Soggetto<br />
del sapere e scienze moderne<br />
(Jaca Book, Milano 2005) e Lineamenti<br />
di filosofia della natura (UUP, Città del<br />
Vaticano 2011).<br />
Da destra, la prof. Congiunti e la prof. Longhitano
AUNG KYAW HTET, Red Afternoon/1, Myanmar 2007, Olio su tela, cm 117 x 152<br />
PONTIFICIA UNIVERSITÀ URBANIANA<br />
00120 Città del Vaticano<br />
www.urbaniana.edu