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EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
175<br />
8. A partire da questa personale conversione<br />
proponiamo una visione della pace<br />
come superamento del peccato personale e<br />
strutturale, superamento della sofferenza,<br />
del dolore, dell’ira, delle profonde ferite<br />
nella riconciliazione. Come testimoni della<br />
buona novella vogliamo impegnarci nella<br />
nostra missione nel mondo a favore di questo<br />
cammino di riconciliazione, che richiede<br />
di distinguere fra un’azione contro il male,<br />
la violenza, l’ingiustizia, da un agire a<br />
favore della pace e della giustizia, escludendo<br />
ogni forma di violenza per rendere<br />
possibile una vera riconciliazione. La nodel<br />
commercio di droga e di armi, porta la<br />
morte in tanti angoli del nostro mondo. Le<br />
spietate regole, infine, di un mercato che, in<br />
nome della libertà, subordina il valore della<br />
vita a quello economico, privilegiando pochi<br />
e marginalizzando molti, spesso condanna<br />
ad un futuro senza speranza soprattutto<br />
i più deboli: le donne, i bambini, gli<br />
anziani e gli ammalati. A volte sembra davvero<br />
che i semi della pace siano soffocati<br />
dagli interessi del potere politico ed economico,<br />
da queste strutture di ingiustizia e<br />
peccato personale.<br />
Cosa significa, allora, pace in questo<br />
mondo selvaggio e militarizzato Cosa significa<br />
pace in un mondo dove regna un sistema<br />
consumistico e di appropriazione<br />
Che cosa vuol dire pace per gli uomini e le<br />
donne che vivono in zone di guerra Che<br />
cosa vuol dire pace per chi ha perso tutto<br />
Nello spirito francescano, di fronte a tutte<br />
queste situazioni, non possiamo rimanere<br />
passivi o solo spettatori commossi, ma dobbiamo<br />
sentirci chiamati a seguire le orme di<br />
Gesù Cristo che è venuto «per annunziare ai<br />
poveri un lieto messaggio, per proclamare<br />
ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista,<br />
per rimettere in libertà gli oppressi e<br />
predicare un anno di grazia del Signore»<br />
(Lc 4,18).<br />
Francesco ha abbracciato il piano di Dio<br />
per le sue creature, considerandole una famiglia<br />
di sorelle e di fratelli (cf Cant). Egli<br />
non si è mai chiamato semplicemente<br />
“Francesco”, ma sempre “frate Francesco”.<br />
Essere “fratello” rivelava il suo sentirsi in<br />
relazione con ogni creatura e la sua missione<br />
di sanare le relazioni con docile umiltà<br />
(cf Cant 10-11; 3Comp 14,58). L’azione<br />
della pace è legata a quest’annuncio della<br />
buona novella del Vangelo (cf Ef 6,15) e indirizzata<br />
a tutti gli uomini indifferentemente<br />
dal loro stato sociale e dal loro sesso, dalla<br />
loro razza e dalla loro religione. Rimanendo<br />
fedele al proprio Signore, per la<br />
Chiesa la promozione della pace nel mondo<br />
è parte integrante della missione con cui essa<br />
continua l’opera redentrice di Cristo sulla<br />
terra (cf Compendio della dottrina sociale<br />
della Chiesa, n. 516). Come missionari e<br />
missionarie del Vangelo, e fedeli alla Chie-<br />
sa, vogliamo rinnovare la nostra tradizione<br />
di essere oggi messaggeri della pace evangelica.<br />
Promuovere il bene<br />
7. Poiché la pace comincia ad essere vissuta<br />
come valore profondo nell’intimo di<br />
ogni persona per poi estendersi alle famiglie,<br />
alle nostre fraternità e comunità fino a<br />
coinvolgere tutti gli ambiti in cui viviamo,<br />
per creare una vera e propria cultura della<br />
pace (cf Compendio della dottrina sociale<br />
della Chiesa, n. 495) sarà necessaria la nostra<br />
personale riconciliazione con Dio, con<br />
noi stessi, con i fratelli, le sorelle e con tutto<br />
il creato. Pur essendo questo un momento<br />
molto personale e intimo, tale riconciliazione<br />
deve comprendere anche le nostre<br />
strutture, il nostro stile di vita, il nostro lavoro<br />
e la nostro missione, affinché tutto serva<br />
veramente per la costruzione della pace,<br />
della giustizia e dell’amore. Solo attraverso<br />
una credibile conversione dei nostri cuori,<br />
delle nostre strutture personali, del nostro<br />
stile di vita, del nostro modo di programmare,<br />
pensare e lavorare diventeremo fruttuosi<br />
operatori di pace. Il nostro impegno<br />
per la pace richiede poi, in modo particolare,<br />
di procedere con quello spirito fraterno<br />
che caratterizza in modo speciale la nostra<br />
forma di vita e di non lasciare che alcuni<br />
fratelli e sorelle con una particolare vocazione<br />
profetica si impegnino da soli a favore<br />
della pace, della giustizia e della salvaguardia<br />
del creato.