biopolitica - MECCANICISMO - Liceo Scientifico Statale "E. Fermi ...
biopolitica - MECCANICISMO - Liceo Scientifico Statale "E. Fermi ...
biopolitica - MECCANICISMO - Liceo Scientifico Statale "E. Fermi ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Quindi costruì una funzione del tempo, data dall’integrale della funzione di distribuzione<br />
f moltiplicata per il suo logaritmo log f, nota oggi con il nome di<br />
funzione H, ma inizialmente chiamata E. Fece vedere come, se si annulla la<br />
derivata temporale di f, ovvero se il sistema si trova in uno stato di equilibrio,<br />
questo implica l’annullarsi anche della derivata di H. Mostrò poi che dH<br />
dt<br />
non<br />
può mai essere positiva e dunque H può solo diminuire nel tempo, assestandosi<br />
infine su di un certo valore costante, essendo limitata inferiormente. Con questa<br />
dimostrazione Boltzmann intendeva aver provato che un sistema, qualora non vi<br />
si trovi già, tende a raggiungere lo stato di equilibrio, per il quale la funzione H<br />
assume valore minimo. Inoltre aveva trovato che questo processo è irreversibile,<br />
dato che qualsiasi allontanamento dallo stato finale comporterebbe un’inversione<br />
del segno di dH<br />
dt .<br />
La condizione necessaria affinché dH<br />
dt<br />
si annulli è infine proprio la condizione<br />
sufficiente precedentemente trovata per l’equilibrio e che conduce univocamente<br />
alla distribuzione di Maxwell, la quale quindi, discendendo direttamente da una<br />
condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio stesso, è perciò unica.<br />
Aggiuntivamente, Boltzmann dimostrò che quando dH<br />
dt<br />
= 0 e la distribuzione è<br />
quella di Maxwell, allora le leggi di Boyle, di Charles e di Avogadro sono tutte<br />
verificate se la temperatura è uguale all’energia media di traslazione di una molecola<br />
[7]. Derivò poi un importante teorema sulla funzione H: quando questa<br />
ha raggiunto il suo valore minimo o di equilibrio H min , può differire dal negativo<br />
dell’entropia del gas soltanto per una costante aggiuntiva arbitraria. Questo<br />
implica che la variazione di H min lungo una traiettoria reversibile è uguale alla<br />
variazione dell’entropia, a meno del segno: di qui segue, almeno per i processi<br />
reversibili, la Seconda Legge della Termodinamica [8].<br />
È opportuno a questo punto specificare meglio la definizione ed il significato<br />
fisico della funzione di distribuzione delle velocità.<br />
Boltzmann chiede ai suoi lettori di prendere in considerazione un recipiente pieno<br />
di un gas che consiste di molecole sferiche identiche e perfettamente elastiche.<br />
Introduce quindi una funzione f delle tre componenti del vettore velocità, u, v,<br />
w, e del tempo t, tale che f(u, v, w, t)dudvdw sia il numero di molecole per unità<br />
di volume che, al momento t, hanno le componenti della velocità comprese tra<br />
u e u + du, v e v + dv, w e w + dw. Questa funzione specifica la distribuzione<br />
delle velocità delle molecole nel recipiente ad ogni istante e la sua evoluzione è<br />
dovuta agli scambi di quantità di moto conseguenti agli urti. Supponendo quindi<br />
di conoscere f ad un dato momento, sarà possibile studiare la sua evoluzione<br />
“classificando” e “contando” le collisioni a cui vanno incontro le particelle del<br />
gas. La prima quantità da calcolare è perciò il numero di collisioni dν che avvengono<br />
in una unità di volume, durante un certo intervallo di tempo dt, tra due<br />
qualsiasi molecole che si trovavano inizialmente in due dati elementi di volume<br />
dello spazio delle velocità – d 3 w 1 e d 3 w 2 – e che in seguito all’urto si andranno<br />
a trovare in altri due determinati volumetti d 3 w 1 ′ e d 3 w 2 ′ [8].<br />
16