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Parrocchia di Caravaggio - Youblisher.com

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<strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong> <strong>Caravaggio</strong><br />

Nostra<br />

N° 6 - DICEMBRE 2012<br />

GENNAIO 2013<br />

Famiglia


Sommario<br />

Il Parroco<br />

Santo Natale 2012 “<strong>di</strong> buona volontà” ....................................... 1<br />

Auguri <strong>di</strong> Buon Natale dai sacerdoti della <strong>Parrocchia</strong> .................. 2<br />

Anno della Fede<br />

L’infanzia <strong>di</strong> Gesù, nuovo libro <strong>di</strong> Papa Benedetto XVI..................3<br />

Il Ciclo Liturgico <strong>di</strong> Luca .............................................................. 4<br />

Carità<br />

Avvento <strong>di</strong> fraternità 2012 .......................................................... 6<br />

Anno Pastorale 2012/2013<br />

Per una scuola che educa e genera cultura ..................................7<br />

Azione Cattolica<br />

Voi stessi date loro da mangiare ................................................ 9<br />

Anno della Fede<br />

Me<strong>di</strong>tazioni orientali e Cristo, il “DIO con noi” ........................ 10<br />

Ero malato e mi avete visitato ................................................... 11<br />

Sacramenti<br />

Figli nel Figlio, nella Chiesa ....................................................... 12<br />

Vestizione dei nuovi Ministranti ................................................ 13<br />

Diario Sacro ..............................................................................14<br />

Comunità<br />

Porte aperte al Conventino ....................................................... 15<br />

Open Day alla Sorgente ............................................................ 16<br />

L’abbonamento<br />

al bollettino<br />

“Nostra Famiglia”<br />

per l’anno 2013<br />

è <strong>di</strong> 18 euro.<br />

Pellegrinaggi<br />

Azione Cattolica: gita-pellegrinaggio al Santuario <strong>di</strong> Oropa ...... 18<br />

Sulle orme del beato Giovanni Paolo II ..................................... 19<br />

Anagrafe parrocchiale e<br />

Angolo della generosità..........................................................20<br />

Realizzazione grafica: Antonio Solivari - Stampa: Laboratorio Grafico<br />

Direttore Responsabile: Vincenzo Rini - <strong>Caravaggio</strong> - Perio<strong>di</strong>co - Reg. Trib. <strong>di</strong> Bergamo 5/4/1984 n.18 - Reg. Stampa


Il Parroco<br />

Santo Natale 2012<br />

In un giorno<br />

così ricco <strong>di</strong> fede,<br />

è <strong>di</strong>fficile trattenere<br />

sentimenti <strong>di</strong> gioia!<br />

Ma è bene<br />

ricordarsi che<br />

i buoni sentimenti<br />

non sono ancora<br />

la buona volontà.<br />

“<strong>di</strong> buona volontà”<br />

Ibuoni sentimenti sono<br />

capaci <strong>di</strong> fare le tregue,<br />

ma la buona volontà elimina<br />

le guerre. I buoni sentimenti<br />

preparano i pacchi<br />

<strong>di</strong> Natale per i poveri, la<br />

buona volontà cancella la<br />

<strong>di</strong>soccupazione e la povertà.<br />

I buoni sentimenti mandano<br />

anche bigliettini <strong>di</strong><br />

auguri, la buona volontà<br />

supera le antipatie e fa<br />

pace vera.<br />

Chie<strong>di</strong>amo perdono, se<br />

ci accontentiamo <strong>di</strong> buoni<br />

sentimenti e non li traduciamo<br />

in atti benefici <strong>di</strong><br />

volontà. Abbiamo sempre<br />

bisogno <strong>di</strong> risvegliare la<br />

nostra attenzione <strong>di</strong> fede<br />

su avvenimenti <strong>di</strong> portata<br />

cosmica, perché l’abitu<strong>di</strong>ne<br />

a celebrarli potrebbe attenuarne<br />

l’impatto <strong>di</strong>rompente.<br />

Il Natale, per <strong>di</strong> più,<br />

ha l’accordo <strong>di</strong> tutti nella<br />

gioiosa celebrazione, ma i<br />

motivi sono <strong>di</strong>versi: vacanze,<br />

tre<strong>di</strong>cesima, viaggi,<br />

incontri, ferie, pranzi, regali.<br />

Quanti saranno i credenti<br />

che attribuiscono la loro<br />

gioia natalizia al ricordo<br />

del più straor<strong>di</strong>nario avvenimento:<br />

Dio venuto a<br />

stare con noi nella persona<br />

<strong>di</strong> Gesù Dio è sempre<br />

dove il mondo meno si<br />

aspetta <strong>di</strong> trovarlo! Chi<br />

avrebbe mai pensato che<br />

l’immenso Dio stesse in<br />

quel Bambino e in quella<br />

stalla Forse è per questo<br />

che molti non l’incontrarono.<br />

Lo cercano dove non è<br />

e dove lui non ha voluto<br />

essere.<br />

• Poteva nascere “ricco e<br />

potente”. È nato povero<br />

e debole. È inutile cercarlo<br />

nelle stanze della<br />

ricchezza e del potere,<br />

sia esso laico o religioso.<br />

• Poteva nascere tra le<br />

fanfare del prestigio.<br />

È nato umile e nascosto.<br />

È inutile cercarlo nella<br />

vanità del successo.<br />

• Poteva nascere a Roma,<br />

tra coloro che contavano<br />

nell’impero. È nato in<br />

una insignificante località.<br />

È inutile cercarlo tra i<br />

cosiddetti “gran<strong>di</strong>”.<br />

Questo Emanuele, Dio<br />

con noi, ha scelto <strong>com</strong>e<br />

sua <strong>di</strong>mora la carne dell’uomo,<br />

<strong>di</strong> ogni uomo. Noi<br />

lo troviamo lì. Quando<br />

accanto all’uomo mettiamo<br />

un aggettivo che crea<br />

<strong>di</strong>stinzioni e <strong>com</strong>portamenti<br />

<strong>di</strong>versi: bianco/nero,<br />

ricco/povero,<br />

cristiano/musulmano ecc.<br />

Gesù non è più con noi!<br />

(segue)<br />

Nostra Famiglia<br />

1


Ci troviamo tra le mani un<br />

idolo. Se Dio è con noi, allora<br />

non possiamo essere gli<br />

uni contro gli altri. La pace<br />

che Gesù ci ha portato, dobbiamo<br />

trasmetterla ai fratelli.<br />

E la pace “biblica” è un concetto<br />

denso, che vuol <strong>di</strong>re<br />

benessere, prosperità, sviluppo,<br />

gioia, giustizia, appagamento,<br />

<strong>com</strong>pletezza. Tutto<br />

questo dobbiamo offrire agli<br />

altri. Dio si serve allora <strong>di</strong><br />

noi, delle nostre mani, delle<br />

nostre parole, delle nostre<br />

qualità per essere davvero<br />

l’Emanuele, per essere la<br />

Provvidenza sempre presente<br />

nella storia, il prolungamento<br />

della sua vita umana<br />

tra noi. E noi possiamo<br />

<strong>di</strong>ventare il riflesso visibile<br />

del Dio invisibile.<br />

Padre Creatore <strong>di</strong> tutto<br />

l’universo,<br />

noi ti ringraziamo<br />

per la Presenza,<br />

nella storia umana e in noi,<br />

del Figlio tuo Gesù,<br />

l’Emanuele.<br />

Aiutaci nella gioia<br />

che proviamo<br />

a sentirci sempre<br />

più vicini a Lui<br />

con la preghiera.<br />

E facci <strong>com</strong>prendere,<br />

in questa giornata,<br />

profumata <strong>di</strong> cielo,<br />

che la fede e l’amore<br />

verso Te non<br />

sono cosa <strong>di</strong>versa<br />

dall’amore verso gli altri.<br />

Auguri <strong>di</strong> Buon Natale<br />

Dalle pagine del nostro giornalino parrocchiale<br />

entri in ogni casa della nostra parrocchia<br />

il nostro più caloroso augurio <strong>di</strong> Buon Natale.<br />

Un augurio pieno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne a tutti gli<br />

affezionati lettori, ai numerosi operatori pastorali<br />

che collaborano con noi nello svolgimento delle<br />

attività parrocchiali, ai gruppi, alle associazioni<br />

e ai movimenti che si fanno carico delle svariate<br />

proposte spirituali, formative, sportive,<br />

culturali, ricreative, caritative.<br />

Il nostro pensiero va soprattutto a chi sta<br />

attraversando un momento <strong>di</strong>fficile in campo<br />

lavorativo, familiare e personale.<br />

A chi non ha motivo <strong>di</strong> gioire perché fortemente<br />

provato dalla malattia, dalla sofferenza<br />

o dalle ristrettezze economiche.<br />

In questa notte santissima, in cui Dio si fa piccolo<br />

per essere preso in braccio da tutti, torni a splendere<br />

nei nostri cuori e nella nostra vita la speranza<br />

in un mondo migliore, salvato dall ’amore.<br />

I sacerdoti della <strong>Parrocchia</strong><br />

Buon Natale, <strong>Caravaggio</strong><br />

Nostra Famiglia<br />

2


Anno della Fede<br />

L’infanzia <strong>di</strong> Gesù<br />

“L’infanzia <strong>di</strong> Gesù”,<br />

terzo libro della trilogia<br />

iniziata nel 2006 da<br />

Joseph Ratzinger -<br />

Papa Benedetto XVI<br />

con il “Gesù <strong>di</strong> Nazaret”,<br />

e proseguita poi nel<br />

2010 con<br />

“Dall’ingresso in<br />

Gerusalemme fino<br />

alla risurrezione”,<br />

è nelle librerie <strong>di</strong> 50<br />

Paesi del mondo,<br />

tradotto in 9 lingue.<br />

La prima e<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong><br />

oltre un milione <strong>di</strong><br />

copie, sarà presto<br />

seguita dalle traduzioni<br />

in altre 20 lingue che<br />

<strong>di</strong>ffonderanno il volume<br />

in altri 72 Paesi.<br />

Il Papa offre ai lettori <strong>di</strong> tutto il mondo uno<br />

“spaccato” dei primi anni della vita <strong>di</strong><br />

Gesù, soffermandosi in particolare sulla<br />

genealogia del Salvatore, così <strong>com</strong>e delineata<br />

nei Vangeli <strong>di</strong> Matteo e <strong>di</strong> Luca (primo capitolo).<br />

Passa poi a riflettere sugli eventi che<br />

fanno seguito all’annuncio a Maria (secondo<br />

capitolo) e al loro significato per l’intera umanità<br />

dopo la risposta “libera” della stessa<br />

madre <strong>di</strong> Gesù. Nel terzo capitolo, quello sulla<br />

nascita, la figura del Cristo viene collocata<br />

nella storia del suo tempo, con la concretezza<br />

del dominio da parte dell’impero romano<br />

sulla Palestina. Infine, nel quarto capitolo<br />

<strong>com</strong>paiono i Magi, simbolo della ricerca che<br />

ogni uomo e donna <strong>com</strong>piono verso la verità<br />

profonda dell’esistenza e del suo senso trascendente.<br />

Il libro si chiude poi con l’episo<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> Gesù tra i “dottori nel tempio”, prefigurazione<br />

della rivelazione piena che verrà nel<br />

mondo dal momento in cui il Figlio <strong>di</strong> Dio inizierà<br />

il suo ministero <strong>di</strong> annuncio.<br />

Questi i contenuti del testo del Papa, che si<br />

preannnuncia <strong>com</strong>e “un vero evento e<strong>di</strong>toriale”.<br />

Dopo aver scritto i primi due<br />

volumi il Papa aveva promesso un ‘piccolo<br />

fascicolo’ sull’infanzia <strong>di</strong> Gesù. E<br />

invece ne è venuto un libro molto<br />

importante che rimanda alle domande:<br />

‘Cosa intendevano <strong>di</strong>rci gli evangelisti<br />

Matteo e Luca sull’infanzia <strong>di</strong> Gesù’ e,<br />

la seconda, ‘È vero ciò che è stato<br />

detto Riguarda anche me’”.<br />

Nella sua ultima fatica letteraria<br />

Benedetto XVI sottolinea molto il<br />

ruolo centrale <strong>di</strong> Maria e il rispetto <strong>di</strong><br />

Dio per la libertà umana che in lei<br />

non trova ostacoli. E proprio a<br />

riguardo della figura <strong>di</strong> Maria il<br />

Papa si sofferma in particolare su eventi dei<br />

quali si è <strong>di</strong>scusso per secoli. Nel capitolo sul<br />

“parto verginale - mito o verità storica”, ad<br />

esempio, pone senza esitazioni la domanda:<br />

“È una realtà storica, un reale evento storico,<br />

oppure è una pia leggenda che, a modo suo,<br />

vuole esprimere e interpretare il mistero <strong>di</strong><br />

Gesù”. La risposta è articolata. Oltre a riferirsi<br />

a varie interpretazioni storiografiche e<br />

socio-religiose, Benedetto XVI richiama concezioni<br />

religiose dell’antichità (la “nascita dei<br />

faraoni egiziani” <strong>com</strong>e “legittimazione teologica<br />

del culto del sovrano” che viene collocato<br />

nella “sfera del <strong>di</strong>vino”; oppure la “generazione<br />

dei figli dei Patriarchi da un seme <strong>di</strong>vino”<br />

che ha “un carattere allegorico”). Questi<br />

e altri richiami non attenuano - afferma il<br />

Papa - la profon<strong>di</strong>tà della “<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> concezioni”<br />

che, per quanto riguarda i Vangeli,<br />

conserva “l’unicità dell’unico Dio e l’infinita<br />

<strong>di</strong>fferenza tra Dio e la creatura”.<br />

La risposta forse più sorprendente che<br />

Benedetto XVI offre alle gran<strong>di</strong> domande <strong>di</strong><br />

senso che vengono sollevate, ad esempio,<br />

circa la nascita verginale <strong>di</strong> Gesù, riguarda il<br />

“potere <strong>di</strong> Dio”. Scrive infatti che “non si<br />

tratta <strong>di</strong> qualcosa d’irragionevole e <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>ttorio,<br />

bensì proprio <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong><br />

positivo: del potere creatore <strong>di</strong> Dio”. Così –<br />

prosegue – “questi due punti - il parto verginale<br />

e la reale resurrezione dal sepolcro -<br />

sono pietre <strong>di</strong> paragone per la fede. Se Dio<br />

non ha anche potere sulla materia, allora<br />

Egli non è Dio”. Ma – conclude – “Egli possiede<br />

questo potere, e con il concepimento e<br />

la Risurrezione <strong>di</strong> Gesù Cristo ha inaugurato<br />

un nuova creazione”.<br />

Ufficio <strong>di</strong>ocesano per<br />

le <strong>com</strong>unicazioni sociali<br />

Nostra Famiglia<br />

3


Anno della Fede<br />

Il Ciclo Liturgico <strong>di</strong> Luca<br />

Con la prima<br />

domenica <strong>di</strong> Avvento<br />

è iniziato,<br />

per la Chiesa,<br />

un nuovo<br />

anno liturgico.<br />

Non è la fotocopia<br />

religiosa dell’inizio<br />

dell’anno civile.<br />

Ha un suo<br />

significato.<br />

È la Chiesa che<br />

ri<strong>com</strong>incia daccapo;<br />

siamo noi cristiani<br />

che veniamo invitati<br />

a ri<strong>com</strong>inciare<br />

daccapo, perché<br />

siamo consapevoli<br />

che il nostro modo<br />

<strong>di</strong> vivere, <strong>com</strong>e<br />

singole persone<br />

e <strong>com</strong>e Chiesa,<br />

non <strong>com</strong>bacia<br />

con l’ideale che<br />

Cristo propone.<br />

Ecco perché si succedono<br />

e si ripetono tre<br />

cicli liturgici: anno A–<br />

B–C, quasi una insistenza<br />

della liturgia, per <strong>di</strong>rci che il<br />

confronto tra la Scrittura e il<br />

nostro modo con cui viviamo<br />

le situazioni, i problemi<br />

sempre nuovi che il passare<br />

del tempo ci propone, deve<br />

essere continuo e deve rinnovarsi.<br />

Non perché il Vangelo<br />

cambia, ma perché noi<br />

cambiamo.<br />

Quest’anno, Anno C,<br />

nella celebrazione domenicale<br />

dell’Eucaristia, leggeremo<br />

il Vangelo <strong>di</strong> Luca.<br />

Chi è Luca<br />

Dalla tra<strong>di</strong>zione ecclesiastica<br />

dei primi Padri della<br />

Chiesa appren<strong>di</strong>amo che<br />

Luca è autore del terzo Vangelo<br />

e degli Atti degli Apostoli.<br />

Nel prologo (1,1-4) si<br />

presenta <strong>com</strong>e un personaggio<br />

della seconda generazione<br />

cristiana, istruito,<br />

ricercatore accurato delle<br />

tra<strong>di</strong>zioni. È me<strong>di</strong>co e <strong>com</strong>pagno<br />

<strong>di</strong> viaggio e <strong>di</strong> missione<br />

<strong>di</strong> S. Paolo: Luca lo<br />

incontra a Filippi nel 58, lo<br />

segue a Gerusalemme, tra il<br />

61 e il 62 collabora con<br />

Paolo; nel 66-67 è vicino a<br />

Paolo durante la sua prigionia<br />

a Roma<br />

Secondo Atti 11, 27-28<br />

Luca è originario della<br />

<strong>com</strong>unità <strong>di</strong> Antiochia.<br />

Oltre a ciò, sappiamo che<br />

è un uomo che ha una<br />

buona conoscenza della cultura<br />

greca. Circa la storia <strong>di</strong><br />

cui vuole essere servitore e<br />

interprete, si preoccupa <strong>di</strong><br />

raccogliere notizie sicure. Dal<br />

materiale raccolto ha saputo<br />

ricavare un racconto lineare<br />

e continuo: dalla storia terrena<br />

<strong>di</strong> Gesù alle vicende del<br />

Cristianesimo primitivo.<br />

L’opera <strong>di</strong> Luca<br />

Nonostante certi richiami<br />

alla storia, Luca non è propriamente<br />

uno storico;<br />

altrettanto propriamente<br />

non è un teologo. Piuttosto<br />

Luca è uomo <strong>di</strong> Chiesa il<br />

quale, sul finire dei tempi<br />

apostolici, intende assicurare<br />

alla Chiesa la soli<strong>di</strong>tà<br />

della tra<strong>di</strong>zione evangelica<br />

che egli riceve e nello stesso<br />

tempo trasmette.<br />

Luca è raccoglitore <strong>di</strong><br />

memorie evangeliche; ne è<br />

Nostra Famiglia<br />

4


anche l’or<strong>di</strong>natore al fine<br />

che esse assumano per intero<br />

il valore loro proprio:<br />

essere fonte e fondamento<br />

della fede della Chiesa. In<br />

un tempo in cui per il passare<br />

degli anni in<strong>com</strong>inciavano<br />

a svanire le ra<strong>di</strong>ci delle<br />

tra<strong>di</strong>zioni originarie e la<br />

realtà fisico-storica <strong>di</strong> Gesù<br />

<strong>com</strong>inciava a venire messa<br />

in <strong>di</strong>scussione dall’affacciarsi<br />

delle prime eresie, Luca<br />

fissò la realtà <strong>di</strong> Gesù <strong>com</strong>ponendo<br />

un Vangelo per<br />

tutta la Chiesa, garante<br />

della realtà storica e della<br />

verità teologica <strong>di</strong> Gesù.<br />

Occorre <strong>di</strong>re in partenza<br />

che il Vangelo <strong>di</strong> Luca, a <strong>di</strong>fferenza<br />

degli altri, non è<br />

un’opera autonoma: è stato<br />

<strong>com</strong>posto <strong>com</strong>e primo volume<br />

<strong>di</strong> un’opera più ampia, il<br />

cui secondo volume è quello<br />

degli Atti degli apostoli.<br />

Questi due volumi sono così<br />

rigorosamente legati dall’autore<br />

che una valutazione<br />

piena del suo lavoro è possibile<br />

soltanto leggendo<br />

l’opera intera. La prima<br />

parte, il Vangelo, corrisponde<br />

ai Vangeli <strong>di</strong> Matteo e<br />

Marco; la seconda parte<br />

narra l’itinerario della pre<strong>di</strong>cazione<br />

cristiana da Gerusalemme<br />

a Roma. Luca traccia<br />

in questo modo una vera e<br />

propria Storia della Salvezza<br />

<strong>di</strong>visa <strong>com</strong>e in tre quadri o<br />

perio<strong>di</strong>: il tempo d’Israele, il<br />

tempo <strong>di</strong> Gesù, il tempo<br />

della Chiesa. La Storia <strong>di</strong><br />

Gesù <strong>di</strong>viene quin<strong>di</strong> il<br />

momento centrale <strong>di</strong> una<br />

storia più ampia che, <strong>com</strong>e<br />

inizia in un tempo lontano<br />

(la genealogia <strong>di</strong> Gesù in<br />

Luca risale ad Adamo; v Lc<br />

3,23-28) così è destinata a<br />

proseguire a lungo dopo <strong>di</strong><br />

lui. Per lui la vita <strong>di</strong> Cristo<br />

anticipa e prepara la storia<br />

della Chiesa e questa è da<br />

lui concepita <strong>com</strong>e continuazione<br />

nella storia e nel<br />

mondo della vita <strong>di</strong> Gesù.<br />

Il Vangelo <strong>di</strong> Luca<br />

Nonostante il suo interesse<br />

storico, Luca è innanzitutto<br />

evangelista. Egli si preoccupa,<br />

più che <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere<br />

una biografia storicamente<br />

precisa della vicenda terrena<br />

<strong>di</strong> Gesù, <strong>di</strong> rendere testimonianza<br />

al suo messaggio <strong>di</strong><br />

salvezza, allo scopo <strong>di</strong> suscitare,<br />

far progre<strong>di</strong>re o consolidare<br />

la fede. Nell’opera <strong>di</strong><br />

Luca si rispecchia la fede e<br />

la confessione della <strong>com</strong>unità.<br />

Ma qual è il messaggio<br />

teologico <strong>di</strong> Luca Evidentemente<br />

questo è il problema<br />

centrale per la <strong>com</strong>prensione<br />

del Vangelo. È una questione<br />

molto <strong>com</strong>plessa che<br />

non è possibile affrontare<br />

nello spazio limitato <strong>di</strong> questa<br />

esposizione. Basti fare<br />

solo un cenno alle questioni<br />

che fanno da trama a questo<br />

Vangelo.<br />

• Il <strong>di</strong>segno salvifico <strong>di</strong> Dio<br />

nella storia;<br />

• Il ruolo <strong>di</strong> Gesù nell’attuazione<br />

della salvezza;<br />

• La Chiesa e la sua missione<br />

nel tempo;<br />

• La vita cristiana.<br />

Queste tematiche sarà possibile<br />

<strong>com</strong>prenderle nella<br />

lettura continuata del Vangelo<br />

<strong>di</strong> Luca che la liturgia<br />

domenicale <strong>di</strong> questo anno<br />

C proporrà. La partecipazione<br />

alla liturgia eucaristica<br />

domenicale unita alla lettura<br />

personale dei passi che <strong>di</strong><br />

domenica in domenica verranno<br />

proposti, consentiranno<br />

<strong>di</strong> entrare gradualmente<br />

in profon<strong>di</strong>tà nella <strong>com</strong>prensione<br />

del Vangelo <strong>di</strong> Luca e<br />

soprattutto <strong>di</strong> trarne profitto<br />

per la nostra fede. Obiettivo,<br />

quest’ultimo, che, <strong>com</strong>e<br />

abbiamo visto, si propone<br />

l’evangelista.<br />

Da ultimo, alcune<br />

informazioni utili<br />

• La data <strong>di</strong> <strong>com</strong>posizione<br />

del Vangelo <strong>di</strong> Luca.<br />

Attualmente la maggioranza<br />

degli esegeti la colloca<br />

tra il 75 e l’85/90,<br />

quin<strong>di</strong> sul finire dell’età<br />

apostolica.<br />

• Il luogo <strong>di</strong> <strong>com</strong>posizione:<br />

è sconosciuto. I Padri<br />

della Chiesa e anche<br />

alcuni esegeti hanno proposto<br />

località molto svariate.<br />

In genere si ritiene<br />

che questo Vangelo non<br />

sia stato <strong>com</strong>posto in<br />

Palestina, perché l’evangelista<br />

<strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> non<br />

conoscerne la geografia.<br />

• I destinatari dell’opera<br />

sono soprattutto i cristiani<br />

provenienti dal Paganesimo<br />

che appartenevano<br />

a <strong>com</strong>unità <strong>di</strong> origine<br />

paolina. L’evangelista<br />

evita espressioni offensive<br />

per i pagani; sottolinea<br />

la <strong>di</strong>mensione universale<br />

della salvezza e<br />

riporta alcuni episo<strong>di</strong> e<br />

detti <strong>di</strong> Gesù che preludono<br />

alla missione della<br />

Chiesa tra i gentili<br />

Don Franco Perdomini<br />

Nostra Famiglia<br />

5


Carità<br />

Avvento <strong>di</strong> fraternità 2012<br />

Mano tesa a Kasika,<br />

un villaggio del Congo<br />

piagato dalla guerra<br />

e un aiuto alle<br />

famiglie in <strong>di</strong>fficoltà<br />

della nostra<br />

parrocchia<br />

Come ogni anno vivendo<br />

il tempo liturgico<br />

che ci prepara a celebrare<br />

il Natale del Signore,<br />

siamo invitati ad aprire il<br />

nostro cuore alle necessità<br />

dei fratelli con un gesto <strong>di</strong><br />

carità concreta.<br />

La nostra Chiesa <strong>di</strong>ocesana<br />

ha deciso quest’anno <strong>di</strong><br />

offrire la propria solidarietà<br />

a una <strong>di</strong>ocesi dell’Africa e in<br />

modo particolare alla parrocchia<br />

<strong>di</strong> Kasika, in Congo.<br />

È una tra le <strong>com</strong>unità cristiane<br />

più martoriate nella<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Uvira. Fin dalla<br />

sua nascita, ad opera <strong>di</strong> un<br />

sacerdote “fidei donum” <strong>di</strong><br />

Forlì, don Marco Ricca Roselini,<br />

è stata chiusa e riaperta<br />

più volte a causa dei continui<br />

sanguinosi conflitti. Ora,<br />

dopo la morte <strong>di</strong> questo<br />

sacerdote, la missione <strong>di</strong><br />

guida della <strong>com</strong>unità è portata<br />

avanti da un sacerdote<br />

locale, don Alberto Kalafula.<br />

Le situazioni da sanare sono<br />

tante, ma in modo particolare<br />

è stata in<strong>di</strong>viduata una<br />

realtà che ha assoluto bisogno<br />

<strong>di</strong> aiuto. Un gruppo <strong>di</strong><br />

bambini orfani, con altri<br />

bambini e le loro mamme<br />

hanno bisogno <strong>di</strong> essere<br />

ac<strong>com</strong>pagnati in un faticoso<br />

cammino <strong>di</strong> ripresa della<br />

vita normale, nella sua quoti<strong>di</strong>anità.<br />

C’è un progetto che prevede<br />

il reinserimento nella<br />

vita sociale delle mamme,<br />

attraverso la possibilità <strong>di</strong><br />

lavorare degli appezzamenti<br />

<strong>di</strong> terreno e la scolarizzazione<br />

dei bambini. È una iniziativa<br />

che prevede l’acquisto<br />

<strong>di</strong> quaderni,biro, lavagne,<br />

<strong>di</strong>vise, generi per l’igiene<br />

personale, scarpe. La nostra<br />

<strong>di</strong>ocesi, attraverso gli uffici<br />

Caritas e Missionario, intende<br />

sostenere quest’opera e<br />

noi ben volentieri collaboriamo.<br />

Accanto a questo abbraccio<br />

<strong>di</strong> solidarietà ad una<br />

chiesa sorella dell’Africa<br />

vogliamo, per quanto ci è<br />

possibile, aprire il cuore<br />

anche a parecchie famiglie<br />

della nostra <strong>com</strong>unità che<br />

stanno vivendo forti <strong>di</strong>sagi<br />

economici. La Casa della<br />

Carità già sta offrendo<br />

sostegno, ma anche qui, i<br />

bisogni sono sempre tanti.<br />

Quello che ciascuno <strong>di</strong><br />

noi potrà dare per queste<br />

iniziative, sarà testimonianza<br />

concreta <strong>di</strong> una fede che<br />

riconosce nel povero, il<br />

Figlio <strong>di</strong> Dio, nato a Betlemme.<br />

È il bimbo del presepe<br />

che non vuole essere considerato<br />

un estraneo, uno<br />

sconosciuto in questo clima<br />

<strong>di</strong> feste, ma chiede <strong>di</strong> essere<br />

amato concretamente nel<br />

fratello che ha bisogno <strong>di</strong><br />

un aiuto.<br />

Nostra Famiglia<br />

6


Anno Pastorale 2012/13<br />

Per una scuola che<br />

Sintesi delle linee<br />

pastorali 2012/2014<br />

educa e genera cultura<br />

La Chiesa cremonese nel<br />

prossimo biennio 2012/<br />

2014 <strong>com</strong>pirà il terzo<br />

passo del percorso pastorale<br />

de<strong>di</strong>cato all’educazione. Se<br />

nel 2009/2010 si è inteso<br />

risvegliare la coscienza circa<br />

il <strong>com</strong>pito educativo e nei<br />

due successivi (2010/2012)<br />

ci si è soffermati sulla figura<br />

dell’educatore nella visione<br />

cristiana, ora l’attenzione è<br />

puntata alla scuola, che rappresenta<br />

un’importante<br />

esperienza nel percorso<br />

educativo: da essa passano<br />

tutti i ragazzi e i giovani che<br />

qui sono aiutati ad andare<br />

alla scoperta della vita e dei<br />

suoi valori.<br />

“Per una scuola che<br />

educa e genera cultura” è il<br />

titolo delle nuove linee<br />

pastorali del Vescovo<br />

Lafranconi: in questo primo<br />

anno l’accento sarà dato<br />

all’aspetto più prettamente<br />

educativo; nel secondo,<br />

invece, si rifletterà sulla<br />

capacità della scuola <strong>di</strong> trasmettere<br />

la cultura, ma<br />

anche <strong>di</strong> farla e rigenerarla.<br />

Il documento consta <strong>di</strong><br />

una introduzione, cinque<br />

capitoli e una serie <strong>di</strong> schede<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento che<br />

hanno lo scopo <strong>di</strong> sostenere<br />

la lettura critica del testo, a<br />

livello personale o <strong>di</strong> gruppo.<br />

Nell’introduzione il presule<br />

rimarca l’interesse della<br />

Chiesa verso la scuola e il<br />

suo indubbio ruolo educativo,<br />

nonostante molte voci la<br />

vorrebbero, per una insana<br />

idea <strong>di</strong> neutralità educativa,<br />

semplice trasmettitrice <strong>di</strong><br />

nozioni. La parabola del<br />

“Seminatore” è l’icona<br />

biblica <strong>di</strong> riferimento: essa,<br />

infatti, trasmette con suggestiva<br />

efficacia l’idea della<br />

pazienza, della larghezza<br />

d’animo, della speranza,<br />

caratteristiche in<strong>di</strong>spensabili<br />

per il docente, ma in qualche<br />

maniera anche per lo<br />

studente.<br />

Il primo capitolo tratteggia<br />

alcune caratteristiche<br />

della società o<strong>di</strong>erna: dall’emergenza<br />

educativa che<br />

mette in gioco il senso stesso<br />

dell’uomo e le relazioni<br />

che lo costituiscono al relativismo<br />

etico che impe<strong>di</strong>sce<br />

<strong>di</strong> stabilire principi e ragioni<br />

<strong>com</strong>uni, dall’in<strong>di</strong>vidualismo<br />

esasperato fino all’eclissi del<br />

ruolo paterno. «Padre – precisa<br />

il Vescovo – può <strong>di</strong>ventarlo<br />

solo chi sa far nascere<br />

nel figlio il desiderio <strong>com</strong>e<br />

l’unica con<strong>di</strong>zione che consente<br />

il processo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione<br />

e con esso il<br />

coraggio <strong>di</strong> operare scelte<br />

libere». In questa delicata<br />

fase sociale i cristiani non<br />

possono far altro che riba<strong>di</strong>re<br />

il valore della cultura<br />

(segue)<br />

Nostra Famiglia<br />

7


<strong>com</strong>e fondamento della<br />

identità e libertà della persona,<br />

appassionarsi sempre<br />

più alla ricerca della verità,<br />

nella consapevolezza che la<br />

realtà sorpassa il soggetto,<br />

e impegnarsi a costruire<br />

relazioni significative.<br />

Il secondo capitolo analizza<br />

il rapporto, antico e<br />

fecondo, tra Chiesa e scuola.<br />

La collaborazione può<br />

continuare e approfon<strong>di</strong>rsi<br />

puntando sulla formazione<br />

integrale della persona in<br />

una <strong>com</strong>unità educante:<br />

serve, però, un progetto<br />

organico che conferisca<br />

all’educazione «un significato<br />

e una <strong>di</strong>rezione per far sì<br />

che i saperi trasmessi contribuiscano<br />

all’unificazione<br />

della coscienza personale<br />

contro il rischio della frammentazione».<br />

Da parte sua<br />

la Chiesa può offrire al<br />

mondo della scuola un’idea<br />

<strong>di</strong> uomo ben chiara e strutturata,<br />

può richiamare tutti i<br />

soggetti del territorio a una<br />

stretta ed efficace alleanza<br />

educativa, può mostrare la<br />

bellezza e la plausibilità dell’esperienza<br />

cristiana attraverso<br />

testimoni cre<strong>di</strong>bili.<br />

Il terzo capitolo riguarda<br />

la pastorale della scuola e<br />

dell’educazione e verte su<br />

un’idea fondamentale, riassunta<br />

da mons. Lafranconi<br />

così: «La scuola può ritrovare<br />

la sua autorevolezza solo<br />

assumendo in pieno il <strong>com</strong>pito<br />

educativo, cioè l’attenzione<br />

per la persona nella<br />

sua interezza, per la sua crescita<br />

in umanità, in consapevolezza,<br />

in capacità e<br />

<strong>di</strong>sponibilità a partecipare<br />

alla vicenda della società».<br />

Ciò sarà possibile solo se la<br />

scuola mostrerà il carattere<br />

vitale della conoscenza: «la<br />

cultura – prosegue il vescovo<br />

Lafranconi – dà gli strumenti<br />

per capire la realtà e<br />

per interagire con essa; ma<br />

dà anche le chiavi per <strong>com</strong>prendere<br />

la propria umanità,<br />

nel suo senso e nei suoi<br />

valori; dà parole per narrare<br />

la propria vita, metterla in<br />

<strong>com</strong>unicazione con altri,<br />

renderla <strong>di</strong>sponibile al confronto».<br />

Per fare tutto questo,<br />

però, è fondamentale<br />

porre al centro dell’azione la<br />

persona dello studente,<br />

impostare relazioni educative<br />

significative e cre<strong>di</strong>bili,<br />

valorizzare il ruolo degli<br />

insegnanti <strong>com</strong>e maestri e<br />

testimoni, promuovere un<br />

patto educativo con le famiglie,<br />

ma soprattutto superare<br />

la famigerata neutralità<br />

educativa attraverso un progetto<br />

che <strong>di</strong>a all’educazione<br />

prospettive <strong>di</strong> vasto orizzonte,<br />

togliendo l’educazione<br />

dalla spontaneità <strong>di</strong><br />

un’azione affidata solo al<br />

buon senso o alle preferenze<br />

personali.<br />

Nel quarto capitolo – gli<br />

orientamenti pastorali –<br />

mons. Lafranconi chiede <strong>di</strong><br />

accorciare le <strong>di</strong>stanze: «La<br />

Chiesa, che pure sperimenta<br />

una crisi del suo impegno<br />

educativo, – specifica –<br />

deve prendersi cura della<br />

pastorale dell’educazione in<br />

generale e mostrare particolare<br />

attenzione per la scuola,<br />

statale e paritaria, <strong>di</strong><br />

ogni or<strong>di</strong>ne e grado, per<br />

valorizzarne la funzione<br />

educativa che, essendo<br />

corale, richiede la promozione<br />

<strong>di</strong> una vera alleanza educativa<br />

tra famiglie, scuole,<br />

parrocchie, associazioni e<br />

movimenti presenti in un<br />

determinato territorio». Il<br />

Presule accenna all’insegnamento<br />

della religione cattolica<br />

e al ruolo degli insegnanti<br />

<strong>di</strong> questa materia,<br />

l’importanza della scuola<br />

paritaria cattolica, il rapporto<br />

con la pastorale giovanile,<br />

l’imprescin<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> un<br />

patto educativo tra le <strong>di</strong>verse<br />

agenzie formative.<br />

Nell’ultimo capitolo sono<br />

elencate alcune iniziative<br />

pastorali: la costituzione <strong>di</strong><br />

“Gruppi <strong>di</strong> promozione<br />

pastorale” nelle zone attraverso<br />

l’immissione nelle<br />

<strong>com</strong>missioni <strong>di</strong> pastorale<br />

giovanile <strong>di</strong> docenti e genitori,<br />

la promozione nella<br />

terza domenica <strong>di</strong> settembre<br />

della giornata <strong>di</strong>ocesana<br />

della scuola, la valorizzazione<br />

della settimana dell’educazione<br />

<strong>di</strong> gennaio, una<br />

maggiore <strong>com</strong>plementarietà<br />

tra catechesi e scuola, la<br />

responsabilizzazione dei<br />

genitori perché partecipino<br />

alla vita della scuola, la cura<br />

dei docenti e dei <strong>di</strong>rigenti<br />

scolastici, il sostegno e la<br />

promozione delle associazioni<br />

professionali.<br />

«Speranza ed educazione<br />

– conclude mons. Lafranconi<br />

– hanno una stretta parentela:<br />

l’educazione è il de<strong>di</strong>carsi<br />

a costruire un futuro<br />

che non c’è ancora, con<br />

fiducia nella vita, che ha<br />

bisogno della cura delicata<br />

<strong>di</strong> chi ha già imparato a<br />

conoscere <strong>di</strong> essa la bellezza<br />

e il valore. È de<strong>di</strong>carsi al<br />

ragazzo <strong>di</strong> oggi perché cresca<br />

in lui l’adulto <strong>di</strong> domani».<br />

Ufficio per le<br />

Comunicazioni Sociali<br />

della Diocesi <strong>di</strong> Cremona<br />

Nostra Famiglia<br />

8


Azione Cattolica<br />

Il percorso formativo<br />

<strong>di</strong> Azione Cattolica –<br />

anno 2012/2013<br />

Il percorso formativo <strong>di</strong><br />

quest’anno associativo si<br />

ispira all’espressione <strong>di</strong><br />

Gesù “Date voi stessi da<br />

mangiare” rivolta ai suoi<br />

<strong>di</strong>scepoli desiderosi <strong>di</strong> congedare<br />

la folla che li aveva<br />

seguiti in territorio deserto.<br />

L’episo<strong>di</strong>o evangelico è narrato<br />

nel capitolo 9 del vangelo<br />

<strong>di</strong> Luca, il vangelo liturgico<br />

dell’anno. La gente non<br />

se ne va, anche se lontana<br />

da casa, anche se tar<strong>di</strong>,<br />

anche se senza provviste…<br />

Questa gente è sedotta<br />

da Gesù, lo cerca, lo segue,<br />

perché intuisce che Egli è in<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>re parole nuove<br />

capaci <strong>di</strong> saziare la fame <strong>di</strong><br />

senso delle loro esistenze. Il<br />

titolo che la abilita a ricevere<br />

in dono il pane è la<br />

povertà, il riconoscersi piccoli<br />

e bisognosi. Il pane<br />

sazia chi ha fame.<br />

Quanto sarebbe bello,<br />

ogni tanto, sentirci parte <strong>di</strong><br />

questa folla che non si<br />

accontenta del già raggiunto,<br />

ma che cerca <strong>di</strong> nuovo,<br />

afferrata dal fascino del<br />

Signore Gesù!<br />

I <strong>di</strong>scepoli colgono le esigenze<br />

delle gente e ne<br />

fanno portavoce “Congeda<br />

la folla perché vada nei villaggi<br />

e nelle campagne dei<br />

<strong>di</strong>ntorni per alloggiare e trovare<br />

cibo”. Ma Gesù non<br />

manda via nessuno. Chiede<br />

ai <strong>di</strong>scepoli un personale e<br />

totale coinvolgimento “Voi<br />

stessi date loro da mangiare”.<br />

Il dare, nel linguaggio<br />

evangelico, spesso, è la<br />

declinazione del verbo<br />

amare: ”Ho avuto fame e mi<br />

avete dato da mangiare…”<br />

(Matteo 25)<br />

Le parole <strong>di</strong> Gesù possono<br />

suonare <strong>com</strong>e provocazione,<br />

eppure in<strong>di</strong>cano con<br />

chiarezza il passo da <strong>com</strong>piere.<br />

I <strong>di</strong>scepoli sono chiamati<br />

ad inserirsi nella logica<br />

<strong>di</strong> Gesù, <strong>di</strong>ventare, <strong>com</strong>e<br />

Lui, dono per i fratelli. La<br />

logica del dono è la <strong>di</strong>mensione<br />

autentica della vita.<br />

Da questa tutti sono sorprendentemente<br />

beneficiati<br />

e a questa tutti sono chiamati<br />

con stupore e partecipazione.<br />

Il poco dei <strong>di</strong>scepoli,<br />

5 pani e 2 pesci, <strong>di</strong>venta<br />

sufficiente se con<strong>di</strong>viso.<br />

Anzi, grazie all’invito a mettere<br />

a <strong>di</strong>sposizione tutto ciò<br />

che hanno, il poco <strong>di</strong>venta<br />

molto.<br />

Il vero miracolo che si<br />

<strong>com</strong>pie è l’aver fatto entrare<br />

i <strong>di</strong>scepoli nella prospettiva<br />

del dono. Il teologo Sequeri<br />

così si esprime: ”La bellezza<br />

del segno è che Gesù non<br />

moltiplica propriamente del<br />

cibo, bensì la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

alcuni a prendersi cura della<br />

fame altrui”.<br />

L’evangelista Luca raccontando<br />

questo episo<strong>di</strong>o<br />

della vita <strong>di</strong> Gesù, narrato<br />

per ben due volte da Matteo<br />

e Marco, accentua l’attualizzazione<br />

dell’avvenimento<br />

in relazione all’esperienza<br />

della sua chiesa. Così<br />

il miracolo dei pani per il<br />

popolo nel deserto <strong>di</strong>venta il<br />

dono meraviglioso e salvifico<br />

che Gesù continua a<br />

<strong>di</strong>spensare al suo nuovo<br />

popolo nella chiesa.<br />

Me<strong>di</strong>ante il servizio dei<br />

Do<strong>di</strong>ci e dei <strong>di</strong>scepoli la<br />

<strong>com</strong>unità deve provvedere a<br />

tutti coloro che hanno bisogno<br />

(Atti 4,34-35; 6,1-6).<br />

Allora il Signore può potenziare<br />

quel poco che i <strong>di</strong>scepoli<br />

gli mettono a <strong>di</strong>sposizione<br />

per provvedere a tutti.<br />

Don Giambattista Piacentini<br />

Assistente <strong>di</strong>ocesano<br />

Nostra Famiglia<br />

9


Anno della Fede<br />

Angolo dell’Approfon<strong>di</strong>mento<br />

Me<strong>di</strong>tazioni orientali e<br />

Sull’attualità<br />

delle tecniche <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>tazioni orientali,<br />

che si <strong>di</strong>ffondono<br />

anche attraverso<br />

canali quali il<br />

“Beauty Center”:<br />

ecco una<br />

riflessione<br />

cristiana<br />

Cristo, il “DIO con noi”<br />

Nel secolo XX, nel<br />

cosidetto “clima del<br />

‘68” sorsero in Occidente<br />

i “Buddha Bar” in cui<br />

all’ombra del principe Siddhartha<br />

Buddha si beve, si<br />

mangia e ci si rilassa in un<br />

mix <strong>di</strong> musiche orientaleggianti,<br />

asian underground,<br />

percussioni arabe, ritmi<br />

cubani e jazz. Dopo una<br />

serata ‘me<strong>di</strong>tante’ cresce la<br />

voglia <strong>di</strong> relax e allora vien<br />

voglia <strong>di</strong> dormire nel ‘tatami’<br />

ed arredare casa con<br />

prodotti che evitano campi<br />

elettromagnetici; i massaggi<br />

‘ayurve<strong>di</strong>ci’ trattamenti ai ‘5<br />

tibetani’, tecniche psicofisiche<br />

e lezioni <strong>di</strong> yoga, poi per<br />

alcuni sono il prelu<strong>di</strong>o<br />

all’approccio delle filosofiereligioni<br />

orientali.<br />

Tutto ciò, in sé, si può<br />

<strong>com</strong>prendere, perché nella<br />

ricerca della felicità e del<br />

senso della vita le persone è<br />

bene che si aprano ad<br />

ampio raggio, tuttavia, parte<br />

della nostra società occidentale-<br />

mentre cerca risposta<br />

all’eterno bisogno umano <strong>di</strong><br />

spiritualità nel Bud<strong>di</strong>smo,<br />

l’Induismo, lo Zen, e la<br />

me<strong>di</strong>tazione trascendentalecontemporaneamente<br />

accantona però la metafisica,<br />

secolarizza la vita sociale<br />

e, peggio, spiega il cristianesimo<br />

<strong>com</strong>e se fosse un semplice<br />

mito religioso buono<br />

soltanto per ‘creduloni’.<br />

Di fronte a questo quadro,<br />

appare utile offrire<br />

qualche in<strong>di</strong>cazione, perché:<br />

“La Chiesa Cattolica… considera<br />

con sincero rispetto<br />

quei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> agire e <strong>di</strong> vivere”,<br />

tuttavia: “ Essa annuncia,<br />

ed è tenuta ad annnunciare,<br />

il Cristo che è “via,<br />

verità e vita” (Gv 14,6) in<br />

cui gli uomini devono trovare<br />

la pienezza della vita religiosa<br />

e in cui Dio ha riconciliato<br />

a Sé stesso tutte le<br />

cose” (Concilio Vaticano II,<br />

Nostra Aetate n.2), nell’umile<br />

coscienza che il <strong>di</strong>alogo<br />

col mondo non elimina lo<br />

specifico annuncio cristiano,<br />

nell’obbe<strong>di</strong>enza alla verità e<br />

nel rispetto della libertà,<br />

perché: “ Non è… un vanto<br />

pre<strong>di</strong>care il Vangelo, è una<br />

necessità” (1 Cor 9,16).<br />

Utile, è la lettera “Orationis<br />

Formas”, che tratta della<br />

me<strong>di</strong>tazione cristiana; fu<br />

scritta dalla Congregazione<br />

Vaticana per la Dottrina<br />

della Fede nel 1989. Me<strong>di</strong>tare<br />

è la forma <strong>di</strong> preghiera<br />

che nella conoscenza <strong>di</strong> sé e<br />

<strong>di</strong> Dio, dà pace. La vita d’oggi<br />

chiede raccoglimento, ma<br />

in talune forme me<strong>di</strong>tative<br />

orientali Dio è ridotto a<br />

misura ‘cosmica’ e così<br />

rimane solo l’ego (ismo)<br />

umano. Il <strong>di</strong>vino è dato da<br />

semplici ‘sensazioni’, anche<br />

colte e non edonistiche, ma<br />

senza l’incontro-<strong>di</strong>alogo tra<br />

Dio e me: è un “fai da te”<br />

spirituale con un <strong>di</strong>o che<br />

non si rivela personalmente<br />

né propone regole etiche e<br />

<strong>di</strong> vita sulle quali debbo<br />

misurarmi.<br />

Restare in se stessi, è il<br />

vero pericolo, perché è – in


Ero malato<br />

e mi avete visitato<br />

sostanza – una forma d’ateismo,<br />

d’autosufficienza, <strong>di</strong><br />

‘gnosi’. S. Agostino spiegava,<br />

già quin<strong>di</strong>ci secoli orsono,<br />

<strong>com</strong>e si può ‘svuotare lo spirito’<br />

in maniera positiva: “Se<br />

vuoi trovar Dio abbandona il<br />

mondo esteriore e rientra in<br />

te stesso… ma oltrepassa te<br />

stesso, perché tu non sei <strong>di</strong>o:<br />

Egli è più profondo e più<br />

grande <strong>di</strong> te”.<br />

Dio è in noi e con noi,<br />

con la sua Grazia, ma ci trascende.<br />

Egli si è rivelato pienamente<br />

in Gesù (“Chi ha<br />

visto me, ha visto il Padre”<br />

Gv 14,9), il quale è con noi<br />

e per noi nel Vangelo e nei<br />

Sacramenti; e Cristo ci propone<br />

la ‘liberazione’<br />

me<strong>di</strong>ante la pratica dell’amore<br />

<strong>di</strong> Dio e del prossimo.<br />

È un impegno, ma<br />

quanta felicità e ‘benessere’<br />

ogni volta che ci riesco!<br />

La preghiera ha bisogno<br />

anche <strong>di</strong> tecnica ed esperienza:<br />

i mistici cristiani<br />

sono luce da due millenni, i<br />

monasteri e le scuole <strong>di</strong> preghiera<br />

sono i luoghi in cui<br />

attingere anche oggi a questa<br />

luce.<br />

Dott. Sac. Bruno Scarpino,<br />

docente <strong>di</strong> Teologia Morale<br />

È questa una delle espressioni che troviamo<br />

nella pagina dell’evangelista Matteo riguardante il giu<strong>di</strong>zio<br />

al quale andremo incontro alla fine della nostra vita.<br />

La malattia, più o meno<br />

grave, è una esperienza<br />

che prima o poi a tutti<br />

nella vita capita <strong>di</strong> fare. Ti<br />

trovi in una situazione <strong>di</strong><br />

debolezza, <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e<br />

ti farebbe sicuramente<br />

piacere con<strong>di</strong>videre questi<br />

momenti con qualcuno<br />

che ti vuole bene e al<br />

quale sta a cuore la tua<br />

serenità. La <strong>com</strong>unità cristiana,<br />

da quando Cristo<br />

è entrato in questo<br />

mondo, ha sempre cercato,<br />

nelle forme più consone<br />

alle varie situazioni e<br />

ai vari perio<strong>di</strong> della storia,<br />

<strong>di</strong> essere vicino alla persona<br />

malata. Ne sono un<br />

esempio <strong>di</strong> questa prossimità<br />

i tanti santi che,<br />

nella loro saggezza e lungimiranza,<br />

hanno creato<br />

opere che assistono le<br />

persone nelle loro varie<br />

situazioni <strong>di</strong> debolezza.<br />

La Chiesa continua ancora<br />

questa sua missione<br />

attraverso l’opera dei<br />

sacerdoti e <strong>di</strong> tante persone<br />

<strong>di</strong> buona volontà che,<br />

nelle modalità più <strong>di</strong>sparate,<br />

vanno incontro a<br />

Cristo nel malato che<br />

vanno a visitare.<br />

Capita <strong>di</strong> frequente a noi<br />

sacerdoti <strong>di</strong> essere contattati<br />

per poter far visita<br />

ad una persona anziana o<br />

ammalata che ha desiderio<br />

<strong>di</strong> confessarsi e <strong>di</strong> fare<br />

la <strong>com</strong>unione, non potendo<br />

recarsi in chiesa. La<br />

nostra <strong>com</strong>unità parrocchiale<br />

è grande. È in<strong>di</strong>spensabile<br />

quin<strong>di</strong> segnalare<br />

le situazioni <strong>di</strong> persone<br />

anziane o ammalate.<br />

Anche quando veniamo a<br />

conoscenza <strong>di</strong> persone<br />

ricoverate in ospedale,<br />

facciamo il possibile per<br />

visitarle. Diamoci una<br />

mano a realizzare questo<br />

gesto <strong>di</strong> carità nel miglior<br />

modo possibile. E anche<br />

quando le situazioni <strong>di</strong><br />

malattia sono gravi, non<br />

aspettiamo a chiedere il<br />

sacramento dell’Unzione<br />

quando ormai i malati<br />

non sono più coscienti.<br />

Dobbiamo far <strong>di</strong>ventare<br />

questo sacramento una<br />

occasione per ac<strong>com</strong>pagnare<br />

il malato in un<br />

momento <strong>di</strong>fficile della<br />

sua vita, che a volte può<br />

essere anche la preparazione<br />

all’incontro finale<br />

con il Signore della vita.<br />

Tante volte c’è il timore<br />

che il malato si spaventi-<br />

“capisce ancora, è presente”<br />

ci viene detto.<br />

Non per niente infatti<br />

questo sacramento ha<br />

cambiato nome da Estrema<br />

Unzione a Unzione<br />

dei malati. Aiutiamoci a<br />

viverlo con i nostri ammalati<br />

<strong>com</strong>e la mano tesa <strong>di</strong><br />

Gesù, la sua visita; è il<br />

suo starci accanto in un<br />

momento che a volte può<br />

portare sconforto e tristezza<br />

nel nostro cuore.<br />

“La accolgono gli ammalati<br />

e i sofferenti, il dono<br />

più prezioso della nostra<br />

<strong>com</strong>unità”, così è stato<br />

letto nel saluto a don<br />

Angelo nel giorno del suo<br />

ingresso <strong>com</strong>e nostro Parroco.<br />

Che davvero per tutti sia<br />

chiara ed evidente questa<br />

presenza preziosa nella<br />

<strong>com</strong>unità e ciascuno, per<br />

quello che può, si faccia<br />

più prossimo a questi<br />

nostri fratelli.<br />

Nostra Famiglia<br />

11


Sacramenti<br />

Figli nel Figlio, nella Chiesa<br />

Riflessione sulla<br />

nuova prassi che<br />

inizierà nella<br />

nostra <strong>com</strong>unità:<br />

i riti iniziali del<br />

Battesimo collocati,<br />

una volta al mese,<br />

all’inizio della<br />

Messa domenicale.<br />

Un’occasione<br />

preziosa per tutta<br />

la <strong>com</strong>unità!<br />

della fede indetto<br />

dal papa è, per i<br />

L’anno<br />

credenti, occasione<br />

preziosa per rinnovare la<br />

consapevolezza del dono<br />

ricevuto nel Battesimo, che<br />

apre un cammino esistenziale<br />

orientato all’eternità:<br />

“Attraversare quella porta<br />

(la fede) <strong>com</strong>porta immettersi<br />

in un cammino che dura<br />

tutta la vita. Esso inizia con il<br />

Battesimo, me<strong>di</strong>ante il quale<br />

possiamo chiamare Dio con<br />

il nome <strong>di</strong> Padre, e si conclude<br />

con il passaggio attraverso<br />

la morte alla vita eterna,<br />

frutto della risurrezione del<br />

Signore Gesù che, con il<br />

dono dello Spirito Santo, ha<br />

voluto coinvolgere nella sua<br />

stessa gloria quanti credono<br />

in Lui”. Questo cammino ha,<br />

indubbiamente, una <strong>di</strong>mensione<br />

personale: man mano<br />

che cresce, il credente è invitato<br />

e sostenuto ad aderire<br />

liberamente alla grazia del<br />

Battesimo, conformando<br />

gradualmente al Vangelo la<br />

propria mentalità, gli atteggiamenti<br />

e i <strong>com</strong>portamenti,<br />

le scelte. I cammini <strong>di</strong> catechesi<br />

che le parrocchie attivano<br />

(secondo il nuovo<br />

modello catecumenale o<br />

quello tra<strong>di</strong>zionale, <strong>com</strong>e nel<br />

caso <strong>di</strong> <strong>Caravaggio</strong>) servono<br />

proprio a questo; il loro<br />

obiettivo non è prima <strong>di</strong><br />

tutto, <strong>com</strong>e in genere si<br />

pensa, ricevere i sacramenti,<br />

ma far sì che i bambini possano<br />

pian piano imparare, in<br />

relazione alla loro età, cosa<br />

significhi essere e vivere da<br />

cristiani. Potremmo sinteticamente<br />

affermare che la catechesi<br />

è tirocinio <strong>di</strong> vita cristiana:<br />

essa presuppone che,<br />

una volta <strong>com</strong>piuto tutto<br />

l’iter (che, nella nostra impostazione,<br />

termina con la Cresima),<br />

il ragazzo possa continuare<br />

(non smettere, <strong>com</strong>e<br />

normalmente accade!) a<br />

vivere da cristiano, nella sua<br />

<strong>com</strong>unità. Accanto alla<br />

<strong>di</strong>mensione personale, infatti,<br />

il cammino del credente<br />

ha sempre anche una<br />

<strong>di</strong>mensione ecclesiale. Ognuno<br />

<strong>di</strong> noi è <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Cristo<br />

perché una <strong>com</strong>unità cristiana<br />

glielo ha annunciato: i<br />

genitori e i nonni, certo, ma<br />

anche padrini e madrine,<br />

catechisti, insegnanti, sacerdoti,<br />

suore, ... volti e nomi<br />

che abbiamo stampato nelle<br />

menti e nei cuori e che, nel<br />

passato <strong>com</strong>e nel presente,<br />

rendono visibile la chiesa –<br />

la parrocchia – fatta anzitutto<br />

<strong>di</strong> persone. È proprio<br />

attraverso il Battesimo che<br />

un bambino viene accolto<br />

dalla <strong>com</strong>unità cristiana<br />

<strong>com</strong>e suo nuovo membro;<br />

essa si impegna a sostenere<br />

i genitori – primi testimoni –<br />

Nostra Famiglia<br />

12


Domenica 25 Novembre<br />

Vestizione dei nuovi Ministranti<br />

nell’educarlo alla fede; la<br />

partecipazione all’Eucaristia<br />

sancirà, poi, la sua piena<br />

appartenenza alla parrocchia.<br />

Il Battesimo, allora<br />

(<strong>com</strong>e tutti gli altri sacramenti),<br />

non è un evento <strong>di</strong><br />

carattere privato, che riguarda<br />

il sacerdote, la famiglia e<br />

i parenti, ma è un importante<br />

momento <strong>di</strong> vita dell’intera<br />

<strong>com</strong>unità cristiana. Ad<br />

esprimere questi impegnativi<br />

concetti è, nella sua imme<strong>di</strong>atezza,<br />

il linguaggio del<br />

rito, fatto <strong>di</strong> gesti simbolici.<br />

All’inizio del rito, che solitamente<br />

avviene sulla soglia<br />

della chiesa, il sacerdote<br />

domanda ai genitori che<br />

nome intendano dare al loro<br />

bambino; alla loro risposta,<br />

egli chiede loro <strong>di</strong> esprimere<br />

quale dono stiano chiedendo<br />

per lui alla Chiesa; sinceratosi<br />

della responsabilità che<br />

essi si assumono <strong>com</strong>e educatori<br />

alla fede, esprime l’accoglienza<br />

da parte della<br />

<strong>com</strong>unità verso questo suo<br />

nuovo figlio, generato dall’acqua<br />

e dallo Spirito: “Caro<br />

(nome), con grande gioia la<br />

nostra <strong>com</strong>unità cristiana ti<br />

accoglie”; <strong>com</strong>pie, infine, sul<br />

bambino (imitato, poi, dai<br />

genitori e dai padrini) il<br />

segno della croce, per esprimere<br />

che, nel sacramento, il<br />

bambino muore con Gesù<br />

all’egoismo e rinasce con Lui<br />

ad una vita nuova, nella<br />

quale potrà rivolgersi a Dio<br />

<strong>com</strong>e ad un Padre e agli altri<br />

<strong>com</strong>e a fratelli. Infine tutti,<br />

percorrendo la navata centrale<br />

della chiesa, giungono<br />

davanti all’altare e prendono<br />

posto nei banchi, per ascoltare<br />

la Parola <strong>di</strong> Dio. Con<br />

questo cammino <strong>di</strong> ingresso<br />

nell’e<strong>di</strong>ficio della chiesa, il<br />

rito esprime simbolicamente<br />

l’accoglienza del bambino<br />

ed il suo ingresso nella chiesa<br />

fatta <strong>di</strong> persone. Il rito<br />

acquista ancor più rilievo se<br />

collocato, così <strong>com</strong>e descritto,<br />

all’inizio della Messa<br />

domenicale: esattamente<br />

<strong>com</strong>e vedremo, anche a<br />

<strong>Caravaggio</strong>, in alcune domeniche<br />

dell’anno. Tale prassi<br />

educa l’assemblea a <strong>com</strong>prendere<br />

che il Battesimo <strong>di</strong><br />

un bambino è sempre un<br />

evento <strong>di</strong> grazia che la<br />

riguarda, in quanto, oltre ad<br />

essere per ciascuno memoria<br />

del proprio Battesimo, testimonia<br />

la ra<strong>di</strong>calità <strong>di</strong> un<br />

amore, che nel suo donarsi,<br />

non smette <strong>di</strong> raggiungere e<br />

trasformare i suoi figli; contemporaneamente,<br />

la interpella<br />

circa la sua vitalità nel<br />

generare nuovi figli, me<strong>di</strong>ante<br />

l’annuncio della parola,<br />

l’amministrazione dei sacramenti,<br />

la testimonianza viva<br />

della carità.<br />

Nostra Famiglia<br />

13


DICEMBRE<br />

Diario Sacro<br />

DAL 16 AL 23<br />

In <strong>Parrocchia</strong><br />

NOVENA DI NATALE<br />

Sabato 15<br />

• Ore 18: Censimento del Gruppo<br />

Scout<br />

Domenica 16<br />

• Ore 11.15: S. Messa e bene<strong>di</strong>zione<br />

delle statuine <strong>di</strong> Gesù Bambino<br />

per i presepi- Presentazione dei<br />

can<strong>di</strong>dati alla S. Messa <strong>di</strong> Prima<br />

Comunione.<br />

• Ore 16: PRESEPE VIVENTE IN<br />

FORMA ITINERANTE<br />

Dal Conventino, via Griala, prima<br />

sosta Largo Cavenaghi. Da Largo<br />

Cavenaghi, Via Vicinato, Via Fermo<br />

Stella, seconda sosta Piazza Locatelli,<br />

davanti alla scuola “M. Merisi”.<br />

Si prosegue per Via Caldara,<br />

Via Cavour, terza sosta in Piazza<br />

del Comune. Poi Via Marconi per<br />

giungere in Piazza SS. Fermo e<br />

Rustico per il momento della chiusura.<br />

Genitori, alunni e insegnanti del<br />

Conventino propongono il mistero<br />

del Natale.<br />

Martedì 18<br />

• Ore 20.45, in <strong>Parrocchia</strong>: Celebrazione<br />

Penitenziale per giovani e<br />

adulti e confessioni natalizie con<br />

la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi sacerdoti<br />

confessori. Non si aspetti all’ultimo<br />

ad accostarsi al sacramento<br />

della confessione per evitare attese<br />

insopportabili davanti al confessionale.<br />

Mercoledì 19<br />

• Ore 20.45, in <strong>Parrocchia</strong>:<br />

“Il Natale della Sorgente”.<br />

Giovedì 20<br />

• Ore 20.45: Veglia <strong>di</strong> Preghiera <strong>di</strong><br />

Natale nella Chiesa <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no.<br />

Venerdì 21<br />

• Ore 20.45: Concerto <strong>di</strong> Natale in<br />

Chiesa <strong>Parrocchia</strong>le eseguito<br />

dall’Unione Corale “Don Domenico<br />

Vecchi”.<br />

Sabato 22<br />

• Ore 20.45: Concerto <strong>di</strong> Natale<br />

nella Sala polivalente dell’Oratorio<br />

eseguito dal Corpo Ban<strong>di</strong>stico<br />

“Città <strong>di</strong> <strong>Caravaggio</strong>”.<br />

Lunedì 24<br />

VIGILIA DI NATALE<br />

I sacerdoti sono presenti in Chiesa<br />

per le confessioni:<br />

- mattino: fino alle ore 12;<br />

- pomeriggio: dalle ore 15 alle 19;<br />

- notte: dalle ore 22.30.<br />

• Ore 23.30: Introduzione al Natale<br />

con testi e musiche<br />

• Ore 24: Solenne concelebrazione<br />

Eucaristica della notte. È sospesa la<br />

S. Messa vespertina delle ore 17.30.<br />

Martedì 25<br />

NATALE DI GESU’<br />

S. Messe <strong>com</strong>e alla domenica.<br />

Mercoledì 26<br />

Festa liturgica <strong>di</strong><br />

S. STEFANO PRIMO MARTIRE<br />

S. Messe <strong>com</strong>e alla domenica.<br />

Domenica 30<br />

Festa liturgica<br />

“SANTA FAMIGLIA DI<br />

GESÙ, MARIA E GIUSEPPE”<br />

Lunedì 31<br />

ULTIMO GIORNO DELL’ANNO<br />

• Ore 17.30:<br />

S. Messa con il Canto del “Te<br />

Deum” in ringraziamento a Dio.<br />

Ricordo <strong>di</strong> tutti i defunti del 2012.<br />

RADIO CARAVAGGIO/MAGNOLIA FM 92.2<br />

Ore 9.00/10.30 - 16.00/17.00<br />

Nelle ore non in<strong>di</strong>cate sopra, la Ra<strong>di</strong>o <strong>Caravaggio</strong>/Magnolia è collegata con la Ra<strong>di</strong>o Diocesana «Cittanova» (Cremona)<br />

Nostra Famiglia<br />

14


Comunità<br />

Porte aperte al Conventino<br />

Cronaca dell’Open<br />

Day attraverso le<br />

parole degli alunni<br />

Sabato 10 novembre presso la scuola<br />

elementare “Conventino” si è svolto<br />

l’Open Day. Le porte della scuola si<br />

sono aperte per far vedere ai futuri alunni la<br />

struttura. La famiglie hanno avuto la possibilità<br />

<strong>di</strong> vedere alunni e maestre all’opera<br />

nelle <strong>di</strong>verse attività: c’era il laboratorio <strong>di</strong><br />

informatica, il percorso dei cinque sensi,<br />

l’aula <strong>di</strong> musica, l’aula <strong>di</strong> creta, l’aula <strong>di</strong> religione,<br />

il filmato del presepe vivente e il filmato<br />

<strong>di</strong> una normalissima giornata a scuola<br />

per far vedere ai bambini e alle famiglie<br />

<strong>com</strong>e si svolge.<br />

Il Conventino era pieno <strong>di</strong> gente!<br />

Gli alunni che hanno aiutato le maestre<br />

nelle <strong>di</strong>verse attività, sicuramente hanno<br />

fatto una buona impressione, perché si sono<br />

impegnati molto per far vedere ai bambini le<br />

<strong>di</strong>verse attività che si svolgono durante l’anno<br />

scolastico.<br />

Chiara Severgnini, IV B<br />

Sabato 10 novembre la scuola “Conventino”<br />

ha aperto le porte per l’ormai tra<strong>di</strong>zionale<br />

Open Day. I visitatori sono<br />

stati accolti da un gruppo entusiasta e<br />

festante <strong>di</strong> alunni <strong>di</strong> quinta, che hanno<br />

mostrato loro le aule, ricche <strong>di</strong> cartelloni<br />

colorati e i vari laboratori: informatica, religione,<br />

musica, pittura e manualità, marionette,<br />

ecc.. La partecipazione <strong>di</strong> bambini e<br />

genitori è stata buona, e molto gra<strong>di</strong>ta l’iniziativa<br />

e il coinvolgimento degli alunni <strong>di</strong><br />

ogni classe, impegnati nell’animazione dei<br />

vari laboratori.<br />

I bambini della V<br />

La circostanza dell’Open Day è stata<br />

occasione preziosa per la scuola <strong>di</strong><br />

manifestare (attraverso lo stile <strong>di</strong> accoglienza<br />

e <strong>di</strong> coinvolgimento attivo) gli elementi<br />

che concorrono a definire la sua identità<br />

cattolica: l’attenzione e la cura personale<br />

per gli alunni; ma, ancora <strong>di</strong> più, la tensione<br />

(con le fatiche che <strong>com</strong>porta) a tessere relazioni<br />

ispirate alla logica del Vangelo: tra gli<br />

insegnanti, anzitutto; poi, tra loro e i bambini<br />

con le rispettive famiglie. Il cuore dell’azione<br />

educativa della scuola cattolica<br />

risiede, infatti, nella <strong>di</strong>sponibilità congiunta<br />

del corpo insegnanti e dei genitori a scegliere<br />

la strada ecclesiale della <strong>com</strong>unione (possibile<br />

anche se i punti <strong>di</strong> vista e le sensibilità<br />

sono <strong>di</strong>versi) per l’educazione <strong>com</strong>pleta dei<br />

più piccoli.<br />

Nostra Famiglia<br />

15


Comunità<br />

Open Day alla Sorgente<br />

Il bello della scuola<br />

in mostra e sono<br />

proprio gli alunni<br />

stessi a rivelarlo.<br />

Entusiasmo, impegno,<br />

serietà: sono questi gli<br />

ingre<strong>di</strong>enti per un perfetto<br />

open day. Se poi a<br />

ricettarli sono i ragazzi e i<br />

loro insegnanti, il risultato<br />

non può che essere eccellente.<br />

È quello che è accaduto<br />

sabato 20 ottobre<br />

all’open day della scuola<br />

me<strong>di</strong>a “La Sorgente” <strong>di</strong><br />

<strong>Caravaggio</strong>. Nel pomeriggio<br />

infatti molti sono stati i visitatori<br />

accolti dalla Preside<br />

Genny Scaperrotta che,<br />

ac<strong>com</strong>pagnati dai ragazzi <strong>di</strong><br />

terza me<strong>di</strong>a in veste <strong>di</strong><br />

guide, hanno potuto apprezzare<br />

le attività laboratoriali<br />

e multi<strong>di</strong>sciplinari svolte,<br />

capire la metodologia della<br />

<strong>di</strong>dattica, ricevere qualsiasi<br />

delucidazione a proposito<br />

del piano dell’offerta formativa<br />

dell’istituto che ha <strong>di</strong><br />

recente festeggiato i trent’anni<br />

<strong>di</strong> presenza attiva sul<br />

territorio. Aule aperte per<br />

lezioni <strong>di</strong> lingua inglese e<br />

spagnola tenute dagli stessi<br />

alunni, esperimenti <strong>di</strong> scienze,<br />

lavori <strong>di</strong> manualità pratica<br />

e <strong>com</strong>petenze <strong>di</strong>gitali,<br />

abilità musicali, introspezione<br />

emotiva e una mostra<br />

sull’autunno hanno incantato<br />

bambini e genitori in visita<br />

strappando numerosi sorrisi<br />

e <strong>com</strong>plimenti.<br />

Ecco alcuni <strong>com</strong>menti<br />

dalla viva voce degli organizzatori:<br />

“Quest’anno l’open day<br />

è stato organizzato molto<br />

bene: c’erano aule che<br />

spiegavano nei dettagli ciò<br />

che facciamo e impariamo<br />

a scuola. Ho partecipato in<br />

prima persona ed è stata<br />

un’esperienza molto coinvolgente,<br />

inoltre un sacco<br />

<strong>di</strong> gente è venuta a visitare<br />

la Sorgente! Nella mia<br />

aula, il laboratorio <strong>di</strong> scienze,<br />

noi ragazzi eravamo<br />

all’opera <strong>com</strong>e piccoli<br />

scienziati in erba: eseguivamo<br />

gli esperimenti e li<br />

spiegavamo ai visitatori…<br />

li abbiamo lasciati a bocca<br />

aperta! Abbiamo avuto<br />

successo perché siamo riusciti<br />

a rendere alla portata<br />

<strong>di</strong> tutti una materia che<br />

sembra <strong>com</strong>plicata.”<br />

Alessandro Antonioli<br />

“L'open day della Sorgente<br />

è stato sempre pieno<br />

<strong>di</strong> gente in ogni ora, quin<strong>di</strong><br />

noi alunni non ci siamo per<br />

nulla annoiati… anzi,<br />

abbiamo lavorato duramente<br />

ma… che sod<strong>di</strong>sfazione!<br />

Ho dato il mio contributo<br />

suonando il flauto<br />

nell’aula <strong>di</strong> musica. Insieme<br />

ai miei <strong>com</strong>pagni ho<br />

ad<strong>di</strong>rittura imparato un<br />

Nostra Famiglia<br />

16


nuovo brano, tanto è stato<br />

l’impegno che abbiamo<br />

profuso! Guidati dal nostro<br />

professore <strong>di</strong> musica, il<br />

mitico Ferri, abbiamo riprodotto,<br />

tra gli altri, il notissimo<br />

brano <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong> “Va’<br />

pensiero”, che emozione!<br />

Abbiamo attratto numerosi<br />

visitatori mostrando<br />

“lezioni tipo <strong>di</strong> musica”<br />

che sono sempre piene <strong>di</strong><br />

note, a volte uscite male,<br />

altre meglio… i nostri<br />

ascoltatori ci hanno spesso<br />

applau<strong>di</strong>to, altre volte ridevano<br />

dei nostri <strong>di</strong>sastri!<br />

Secondo me, il pomeriggio<br />

è stato un vero successo e<br />

mi sono <strong>di</strong>vertita molto!”<br />

Chiara Colombo<br />

“L’open day alla Sorgente<br />

è stato un vero successone!<br />

Tutti noi alunni<br />

abbiamo dato il massimo,<br />

ci siamo impegnati, l’agitazione<br />

è stata molta ma alla<br />

fine tutto è andato a meraviglia<br />

e ogni attività è riuscita<br />

in modo spettacolare.<br />

Chi l’avrebbe ma detto che<br />

ci saremmo anche <strong>di</strong>vertiti!!<br />

Quello che ricordo<br />

con maggiore sod<strong>di</strong>sfazione<br />

è stato il lavoro <strong>di</strong> squadra<br />

che si è creato tra<br />

alunni e insegnanti, <strong>com</strong>e<br />

eravamo affiatati! Nella<br />

mia aula, quella de<strong>di</strong>cata<br />

alla ricerca emotiva si<br />

affrontavano ben tre materie<br />

<strong>di</strong>verse tra loro: l’arte,<br />

la scienza e la poesia. Noi<br />

ragazzi ci siamo <strong>di</strong>visi i<br />

<strong>com</strong>piti: c’era chi osservava<br />

al microscopio, chi<br />

<strong>di</strong>pingeva e chi scriveva.<br />

L’attività del nostro laboratorio<br />

insegnava a osservare<br />

la realtà che ci circonda<br />

con occhi <strong>di</strong>versi mescolando<br />

l’osservazione<br />

oggettiva a quella soggettiva<br />

per poi trasformare le<br />

nostre considerazioni in<br />

vera poesia. Il pomeriggio,<br />

anche se faticoso, è stato<br />

molto piacevole e <strong>di</strong>vertente<br />

per tutti, insegnanti e<br />

alunni.”<br />

Sara Garlini<br />

“Quest’anno l’open day<br />

è stato fantastico, c’era<br />

tantissima gente e anche<br />

molto lavoro da fare.<br />

C’erano molte aule allestite<br />

ognuna in modo <strong>di</strong>verso:<br />

alcune si concentravano<br />

sulle materie tra<strong>di</strong>zionali,<br />

altre sui laboratori<br />

delle aree progetto. Io ero<br />

nell’aula <strong>di</strong> educazione fisica<br />

insieme ad altri ragazzi,<br />

dovevo accogliere la gente<br />

e parlare delle lezioni <strong>di</strong><br />

motoria, degli obiettivi da<br />

raggiungere e delle attività<br />

sportive che si organizzano<br />

a scuola. I primini invece<br />

raccontavano dell’orienteering,<br />

un esercizio che consiste<br />

nell’orientarsi con<br />

una mappa e con una bussola,<br />

i ragazzi <strong>di</strong> terza<br />

me<strong>di</strong>a infine parlavano<br />

dello spettacolo sulle olimpia<strong>di</strong><br />

messo in scena per la<br />

festa <strong>di</strong> fine anno lo scorso<br />

giugno. Non mancavano a<br />

con<strong>di</strong>re il tutto cartelloni<br />

colorati e belle fotografie<br />

<strong>di</strong> cui noi eravamo i protagonisti.”<br />

Camilla Tomasoni<br />

“Nell’aula <strong>di</strong> spagnolo, il<br />

pomeriggio dell’open day<br />

si è svolto cantando la<br />

canzone dei numeri e quella<br />

dell’alfabeto. Insieme a<br />

Pili, la madrelingua, abbiamo<br />

parlato della cucina<br />

spagnola senza <strong>di</strong>menticare<br />

<strong>di</strong> salutare con un<br />

“hola!” tutti i visitatori. È<br />

stata un’esperienza <strong>di</strong>vertente,<br />

l’occasione giusta<br />

per stare tutti insieme e<br />

sentirsi più gran<strong>di</strong>!<br />

Giulia Carbone<br />

Tra le altre iniziative è<br />

stata davvero significativa la<br />

presenza degli ex alunni,<br />

accorsi a dare testimonianza<br />

della loro esperienza alla<br />

Sorgente. “Abbiamo trovato<br />

professori che si sono rivelati<br />

molto più che docenti,<br />

bensì amici, confidenti e<br />

sostenitori…”, “Essere<br />

responsabile e aiutare gli<br />

altri è quello che ho imparato<br />

in questa scuola…”, “Per<br />

noi la Sorgente è <strong>com</strong>e una<br />

seconda casa, siamo fieri <strong>di</strong><br />

averla frequentata, auguriamo<br />

agli alunni futuri <strong>di</strong> vivere<br />

al meglio l’avventura<br />

delle me<strong>di</strong>e…”, “Ciò che<br />

siamo ora lo dobbiamo ai<br />

nostri professori che, in ogni<br />

modo, hanno cercato <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>carci la retta via!”. Questi<br />

sono alcuni dei <strong>com</strong>menti<br />

dei ragazzi che ora frequentano<br />

il primo anno delle<br />

superiori e che hanno scaldato<br />

il cuore a chiunque li<br />

abbia ascoltati.<br />

Nostra Famiglia<br />

17


Pellegrinaggi<br />

Se non è tra<strong>di</strong>zione,<br />

Anche quest’anno,<br />

l’Azione Cattolica,<br />

ha organizzato<br />

all’inizio del nuovo<br />

anno associativo una<br />

gita-pellegrinaggio.<br />

poco ci manca<br />

Abbiamo visitato il Santuario <strong>di</strong> Oropa<br />

situato a una dozzina <strong>di</strong> chilometri a<br />

nord <strong>di</strong> Biella. È il più importante Santuario<br />

mariano delle Alpi collocato in uno<br />

scenario naturale molto suggestivo a 1200<br />

metri <strong>di</strong> altezza. Il <strong>com</strong>plesso è davvero<br />

maestoso; oltre alla Basilica Antica, del XVII<br />

secolo, in cui si venera la MADONNA NERA,<br />

vi è poi l’imponente basilica superiore consacrata<br />

nel 1960 ma non ancora terminata.<br />

In armonia con le due Basiliche ci sono<br />

poi il Chiostro seicentesco, la porta regia, i<br />

due piazzali, il Museo dei Tesori, gli appartamenti<br />

reali dei Savoia, il Sacro Monte e il<br />

cimitero monumentale. Tutto è sorto nel<br />

tempo a testimonianza della fede e della<br />

devozione mariana delle <strong>com</strong>unità della Valli<br />

Biellesi. Il tempo a nostra <strong>di</strong>sposizione era<br />

limitato e non abbiamo visto tutto: merita <strong>di</strong><br />

ritornarci!<br />

Nostra Famiglia<br />

18


Nostra Famiglia<br />

19


Anagrafe <strong>Parrocchia</strong>le dal 15 Ottobre all’1 Dicembre 2012<br />

Battesimi<br />

Rinati alla vita<br />

68 Bonetti Matilde <strong>di</strong> Massimo e Brambilla Angela<br />

69 Brigatti Lorenzo <strong>di</strong> Mario e Dona<strong>di</strong>o Felicia<br />

70 Comminesi Paolo <strong>di</strong> Augusto e Pedrazzini Maria Grazia<br />

71 Lanterna Giovanni <strong>di</strong> Gianluigi e Costa Laura<br />

72 Lanterna Rosa Sofia <strong>di</strong> Gianluigi e Costa Laura<br />

73 Minoia Eva <strong>di</strong> Luigi e Legraman<strong>di</strong> Paola<br />

74 Sassi Elisa <strong>di</strong> Gian Pietro e Milanesi Ilaria<br />

75 Tirloni Clau<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Lorenzo e Oldoni Laura<br />

76 Trisol<strong>di</strong> Lorenzo <strong>di</strong> Graziano e Cavagnoli Antonella<br />

77 Trivella Enea <strong>di</strong> Maurizio e Possenti Carla<br />

78 Macchi Alessandro <strong>di</strong> Riccardo e Palmadessa Patrizia<br />

79 Candeloro Nicholas <strong>di</strong> Pasquale e Pelizzoli Roberta<br />

80 Macri’ Christian <strong>di</strong> Rocco e Fascini Cristin<br />

81 Premoli Andrea <strong>di</strong> Giorgio e Robecchi Rita<br />

82 Rossi Alessandro <strong>di</strong> Fabio e Szozda Anna<br />

Matrimoni<br />

Uniti nella Grazia del Signore<br />

Defunti<br />

Riposano nella pace del Signore<br />

40 Madeo Espe<strong>di</strong>to<br />

con Virelli Adriana<br />

il 21.10<br />

41 Bulgarelli Fabio<br />

con Sala Raffaella<br />

il 27.10<br />

42 Macchi Riccardo<br />

con Palmadessa Patrizia<br />

il 24.11<br />

100 Bietti Giuseppe, anni 94<br />

101 Brega Mario, anni 70<br />

102 Ticozzi Guglielmo, anni 92<br />

103 Morini Giuseppina, anni 92<br />

104 Valdameri Elena, anni 91<br />

105 Belloli Maria, anni 85<br />

106 Moroni Carlo, anni 68<br />

107 Morettini Lucia, anni 83<br />

108 Tossi Margherita, anni 91<br />

109 Ferri Giovanni, anni 80<br />

110 Rossini Giuseppe, anni 91<br />

111 Carminati Gia<strong>com</strong>o, anni 87<br />

112 Rossetti Angelo, anni 85<br />

113 Paluschi Alma, anni 84<br />

114 Pontoglio Gian Battista, anni 61<br />

115 Perego Stefanina, anni 92<br />

116 Legraman<strong>di</strong> Francesca, anni 77<br />

Angolo della Generosità<br />

Nell’occasione<br />

dei Battesimi <strong>di</strong>:<br />

Matilde, Lorenzo, Paolo,<br />

Giovanni, Rosa Sofia, Eva,<br />

Elisa, Clau<strong>di</strong>a, Lorenzo, Enea ..385,00<br />

Nicholas, Christian, Andrea<br />

e Alessandro ...........................140,00<br />

Messe Perpetue<br />

in suffragio <strong>di</strong>:<br />

Le amiche <strong>di</strong> Barbara e Roby<br />

per il papà Pietro.......................50,00<br />

Def. Fam. Asperti,<br />

Moioli e Poloni..........................80,00<br />

Def. Fam. Savini e Stefanoni.......30,00<br />

Nonni ........................................50,00<br />

Curcio, Colombo e Merisio......100,00<br />

Coniugi Baruffi ..........................35,00<br />

I genitori per il loro caro<br />

Gianbattista Mombrini .............250,00<br />

Amici <strong>di</strong> Antonio e Miriam<br />

per il papà Guglielmo ................30,00<br />

Offerte varie:<br />

Contributo per mostra dal pittore F.<br />

Tresol<strong>di</strong> 100,00 - Per bene<strong>di</strong>zione<br />

salma 50,00 - Coro Alpa per Rassegna<br />

cori 150,00 - Per celebrazione<br />

anniversari <strong>di</strong> matrimonio <strong>com</strong>unitara<br />

490,00 - N.N. 100,00 - Famiglia Ferri<br />

in ricordo della mamma Maria 100,00<br />

- Fam. Ferri in ricordo <strong>di</strong> Giovanni,<br />

50,00 - Contributo Cre<strong>di</strong>to Bergamasco<br />

1000,00 - Agricoltori per festa<br />

ringraziamento 350,00 - La famiglia<br />

Ferri Gian Pietro e Roberto 100,00 -<br />

Virgo Fidelis 150,00 - I familiari in<br />

ricordo <strong>di</strong> Rossini Giuseppe, 100,00 -<br />

Monica Gamba per uso sala 50,00 - In<br />

ricordo <strong>di</strong> Carmela, 20,00 - La Classe<br />

1952, 50,00 - N.N. 20,00 - N.N. 5,00 -<br />

N.N. in suffragio <strong>di</strong> Fernanda e Felicita<br />

Manfredoni 600,00 - Pino e Pina per la<br />

<strong>Parrocchia</strong>, 50,00 - In suffragio dei<br />

defunti della Classe 1929, 25,00 - N.N.<br />

35,00 - N.N. 5,00 - In ricordo <strong>di</strong><br />

Arianna, 35,00 - In ricordo <strong>di</strong> Mons.<br />

Casarotti, 85,00 - In suffragio dei<br />

propri defunti, 60,00 - In suffragio dei<br />

propri defunti 10,00 - Nel ricordo <strong>di</strong><br />

Alma Paluschi 100,00<br />

Nostra Famiglia<br />

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Le Scuole della Comunità<br />

Primaria Paritaria<br />

Conventino<br />

Secondaria<br />

<strong>di</strong> I° Grado<br />

Paritaria<br />

La Sorgente<br />

Abbiamo<br />

a cuore<br />

il futuro<br />

<strong>di</strong> tuo figlio.

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