DONNA IMPRESA MAGAZINE cover GIUSEPPE FATA _ CAMERA DELLA MODA CALABRIA
IL CORPO FRA RAPPRESENTAZIONE E LINGUAGGIO La presenza del corpo nella produzione letteraria è sempre stata legata a due aspetti distinti e collaterali: la concezione ideologica dell'entità corporea come elemento di riflessione di tipo pratico e speculativo, e l'uso che lo scrittore ne fa in senso espressivo e simbolico quando parla delle varie attività corporali, per esempio ludiche e di sforzo, di piacere e di costrizione, fisiche e cerebrali. Ma è arduo, se non addirittura impossibile, assegnare al corpo una definizione letteraria univoca, data la sua unità inscindibile di luogo ove trovano spazio sia l'anima e la mente, elementi spirituali e interiori, sia il fisico come contenitore esterno del più multiforme meccanismo funzionante che esista in natura. Il corpo è pertanto un organismo portatore di spirito e di materia nel suo essere singolare, unico. Nella leggenda che ha dato origine al mito del Faust, egli può vendere l'anima al demonio perché la possiede, e il demonio ricompensare con ogni sorta di voluttà di cui è il corpo a trarre godimento. Proprio da questa unicità, che paradossalmente si edifica su una dualità oppositiva, in letteratura prendono consistenza le classificazioni terminologiche e distintive che ne derivano, a seconda delle condizioni in cui il corpo è inserito e dei relativi campi di applicazione: di maschile e femminile (uomo e donna) e dei loro rapporti; di individuo e persona o, all'opposto, di sinonimo di collettivo dal punto di vista giuridico e sociale; di essere, e [...]
IL CORPO FRA RAPPRESENTAZIONE E LINGUAGGIO
La presenza del corpo nella produzione letteraria è sempre stata legata a due aspetti distinti e collaterali: la concezione ideologica dell'entità corporea come elemento di riflessione di tipo pratico e speculativo, e l'uso che lo scrittore ne fa in senso espressivo e simbolico quando parla delle varie attività corporali, per esempio ludiche e di sforzo, di piacere e di costrizione, fisiche e cerebrali. Ma è arduo, se non addirittura impossibile, assegnare al corpo una definizione letteraria univoca, data la sua unità inscindibile di luogo ove trovano spazio sia l'anima e la mente, elementi spirituali e interiori, sia il fisico come contenitore esterno del più multiforme meccanismo funzionante che esista in natura. Il corpo è pertanto un organismo portatore di spirito e di materia nel suo essere singolare, unico. Nella leggenda che ha dato origine al mito del Faust, egli può vendere l'anima al demonio perché la possiede, e il demonio ricompensare con ogni sorta di voluttà di cui è il corpo a trarre godimento. Proprio da questa unicità, che paradossalmente si edifica su una dualità oppositiva, in letteratura prendono consistenza le classificazioni terminologiche e distintive che ne derivano, a seconda delle condizioni in cui il corpo è inserito e dei relativi campi di applicazione: di maschile e femminile (uomo e donna) e dei loro rapporti; di individuo e persona o, all'opposto, di sinonimo di collettivo dal punto di vista giuridico e sociale; di essere, e [...]
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Di<br />
special edition moda 2012/13<br />
donna impresa magazine<br />
SPECIALE<br />
DONNE<br />
Metamorfosi sociali<br />
Casino de la Vallée Spa<br />
Via Italo Mus<br />
11027 Saint-Vincent (AO)<br />
Tel. +39 0166 522421<br />
Fax +39 0166 511616<br />
www.saintvincentresortcasino.it<br />
Proprietà editoriale e progetto grafico <strong>DONNA</strong> <strong>IMPRESA</strong> www.donnaimpresa.com<br />
DOSSIER<strong>MODA</strong><br />
La moda: chi la fa, chi la indossa,<br />
chi ne parla<br />
EVENTI<br />
I progetti della moda<br />
Le ragioni della nuova politica<br />
ABITARE<br />
IL TEMPO<br />
I luoghi della seduzione<br />
BELLAVITA<br />
Jack present:<br />
I'mstillhere...sonosemprequi.<br />
specialeRobertPlant voiceLedZeppelin<br />
storiadicopertina<br />
La Camera della Moda<br />
calabrese attraverso i suoi<br />
protagonisti<br />
Giuseppe<br />
atupertucon<br />
<strong>FATA</strong>
I testi e le foto sono coperti da copyright. E’ vietata la riproduzione parziale o totale salvo espresso consenso degli autori. _ brunobaldassarri@fastwebnet.it<br />
per la tua pubblicità e/o publiredazionale Dott. Bruno Baldassarri mob. 339.1309721 _ www.donnaimpresa.com<br />
INDICE:<br />
05 21<br />
STORIA DI COPERTINA<br />
Giuseppe Fata<br />
Presidente Camera della Moda<br />
Calabria<br />
Claudia Ferrise<br />
DOSSIER <strong>MODA</strong><br />
Kasta Morrely<br />
Erika Gottardi<br />
Armando Terribili<br />
Maria Pia Della Valle<br />
Nino Spirli<br />
35 67<br />
LA POLITICA DEL CORPO<br />
La cucina di Masha<br />
Roberto Guarducci<br />
Michele Miglionico<br />
Vittoriana<br />
Franco Ciambella<br />
Marina Mansanta<br />
Gianni Sapone<br />
Tina Arena<br />
Franco Francesca<br />
Giuseppe D'Urso<br />
Graziano Amadori<br />
Massimo Dogliani<br />
79<br />
EVENTI<br />
NOI C'ERAVAMO<br />
Matera: Premio Moda<br />
Salerno: Smac<br />
Bronte: 8° Meeting Moda<br />
Roma: Donne e vini da ...<br />
Gran Gala Moda Malta<br />
Premio Rosa d'Abruzzo<br />
Milano: Press&Outdoor<br />
PH FASHION<br />
Luca Esposito<br />
Giovanni Di Dio<br />
Giacomo Properzi<br />
Paolo Lo Russo<br />
Tony Ph<br />
BELLE SCOPERTE<br />
Carla Eusebi<br />
Graziella Bonaccorso<br />
Elisabetta Turtù<br />
Lucia Caccamo<br />
Naomi Chittani<br />
73<br />
ATUPERTUCON<br />
Morel Bolea Kasta Morrely<br />
Riccardo Gubiani<br />
91<br />
SPECIALE <strong>DONNA</strong><br />
Valeria Mangani<br />
Roberta Razzano<br />
Irene Pivetti<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Estoril Viaggi<br />
Paolo Sistilli<br />
103<br />
BELLA VITA<br />
I'M STILL HERE<br />
Robert Plant<br />
Cristian Marchi<br />
Antonio Baldoni<br />
PSG by night<br />
nella foto da sinistra: la modella Naomy Chittani,<br />
Riccardo Gubiani e Ramona Badescu a Cluj<br />
fashion in<br />
action<br />
coming:soon<br />
Valeriana Mariani e l' Ambasciatore austriaco Christian B.M. Berlakovits<br />
Ph: Luca Esposito<br />
www.suolificioantares.it<br />
antares<br />
RICONOSCIMENTO A ROMA PER LA PRESIDENTE<br />
E DIRETTRICE <strong>DELLA</strong> RIVISTA: A CONSEGNARLO<br />
L'AMBASCIATORE AUSTRIACO<br />
Premio speciale a Valeriana<br />
Mariani per "Donna Impresa"<br />
Nella decima edizione del premio nazionale "Le Ragioni<br />
della Nuova Politica", L'associazione culturale "L'alba del<br />
terzo millennio" ha attribuito un prestigioso riconoscimento<br />
speciale alla sangiorgese Valeriana Mariani, quale<br />
Presidente e Direttrice di "Donna Impresa Magazine". Le è<br />
stato consegnato dall'ambasciatore d'Austria Christian<br />
B.M. Berlakovits, lui stesso nell'occasione insignito del<br />
premio "La Colomba della Civiltà". La cerimonia si è svolta<br />
a Roma nella meravigliosa Sala Vanvitelli dell'Avvocatura<br />
Generale dello Stato, di fronte ad una platea di illustri<br />
rappresentanti dello stato e degli ambienti culturali, politici<br />
ed economici. In primavera Mariani sarà nominata<br />
Ambasciatore nel mondo della Camera della Moda di<br />
Reggio Calabria. " Questo - dice l'interessata - mi<br />
renderebbe straordinariamente felice perché l'essere<br />
visibile a livello internazionale nel campo dell'alta moda mi<br />
regalerebbe l'opportunità di promuovere anche, di riflesso<br />
ed in parallelo, il nostro territorio e la nostra straordinaria<br />
economia, fatta di aziende e marchi fra i più prestigiosi a<br />
livello internazionale".<br />
(liberamente tratto dal Resto del Carlino)<br />
Grottazzolina _info@suolificioantares.it T. 0734.632735<br />
F. 0734.636777
il<br />
corpo<br />
fra<br />
rappresentazione<br />
e<br />
linguaggio<br />
nella foto: Il presidente Giuseppe Fata e la Presidente Onorario Ambasciatori Principessa Costanza Afan De Rivera Costaguti Florio<br />
alla presentazione del calendario 2013 della Camera Regionale della Moda Calabria dedicato a Gianni Versace<br />
di Valeriana Mariani<br />
La presenza del corpo nella<br />
produzione letteraria è sempre<br />
stata legata a due aspetti distinti<br />
e collaterali: la concezione<br />
ideologica dell'entità corporea<br />
come elemento di riflessione di<br />
tipo pratico e speculativo, e l'uso<br />
che lo scrittore ne fa in senso<br />
espressivo e simbolico quando<br />
parla delle varie attività corporali,<br />
per esempio ludiche e di sforzo,<br />
di piacere e di costrizione, fisiche<br />
e cerebrali. Ma è arduo, se non<br />
addirittura impossibile,<br />
assegnare al corpo una<br />
definizione letteraria univoca,<br />
data la sua unità inscindibile di<br />
luogo ove trovano spazio sia<br />
l'anima e la mente, elementi<br />
spirituali e interiori, sia il fisico<br />
come contenitore esterno del più<br />
multiforme meccanismo<br />
funzionante che esista in natura.<br />
Il corpo è pertanto un organismo<br />
portatore di spirito e di materia<br />
nel suo essere singolare, unico.<br />
Nella leggenda che ha dato<br />
origine al mito del Faust, egli può<br />
vendere l'anima al demonio<br />
perché la possiede, e il demonio<br />
ricompensare con ogni sorta di<br />
voluttà di cui è il corpo a trarre<br />
godimento. Proprio da questa<br />
unicità, che paradossalmente si<br />
STORIA DI COPERTINA<br />
Alla scoperta<br />
dell’archetipo femminile.<br />
ATUPERTUCON<br />
<strong>FATA</strong><br />
persino di non essere, come il<br />
<strong>GIUSEPPE</strong><br />
edifica su una dualità oppositiva, in<br />
letteratura prendono consistenza le<br />
classificazioni terminologiche e<br />
distintive che ne derivano, a seconda<br />
delle condizioni in cui il corpo è<br />
inserito e dei relativi campi di<br />
applicazione: di maschile e femminile<br />
(uomo e donna) e dei loro rapporti; di<br />
individuo e persona o, all'opposto, di<br />
sinonimo di collettivo dal punto di<br />
vista giuridico e sociale; di essere, e<br />
fantasma o lo spettro; di 'carne' e di<br />
'sangue', in chiave simbolica; fino<br />
all'incorporeità degli esseri divini, la<br />
cui dimensione corporale è sublimata<br />
in senso religioso nel puro spirito. Più<br />
che la letteratura, tuttavia,<br />
storicamente è stata la filosofia a<br />
occuparsi di un'interpretazione del<br />
corpo come entità, data la sua<br />
fisionomia discorde e dualistica,<br />
trasformandolo da celebrazione della<br />
vita naturale in dilemma culturale e<br />
simbolico. Questo vale soprattutto<br />
per il pensiero occidentale. Nel<br />
mondo e nella cultura dell'Oriente,<br />
invece, corpo e spirito si fondono in<br />
un'entità unica e il dualismo filosofico<br />
non si pone in maniera così<br />
problematica, ma anche un po'<br />
astratta, come avviene<br />
nell'Occidente. Le linee direttrici<br />
www.donnaimpresa.com 05
della dualità si richiamano<br />
tradizionalmente alla filosofia greca, e<br />
trovano conferma in una varietà di<br />
posizioni teoriche che privilegiano<br />
comunque lo spirito. Da centro di<br />
irradiazione simbolica nelle comunità<br />
primitive, il corpo, come dice U.<br />
Galimberti è diventato in Occidente il<br />
“negativo di ogni valore” che il gioco<br />
dialettico-concettuale delle<br />
opposizioni è andato man mano<br />
accatastando. Dalla “follia del corpo”<br />
di Platone alla “maledizione della<br />
carne” nella religione biblica, dalla<br />
“lacerazione” cartesiana della sua<br />
unità alla sua “anatomia” ad opera<br />
della disciplina scientifica, all'homme<br />
machine degli illuministi, il corpo vede<br />
procedere la sua storia con la sua<br />
riduzione a forza-lavoro, a numero<br />
per potenziare la produzione in senso<br />
economico.<br />
Oggi, tuttavia, il problema è capovolto, perché nell’era<br />
dell'automazione, dell'informatizzazione e della globalizzazione, esso<br />
non ha più senso, essendo tagliato fuori dal ciclo produttivo, diventa<br />
economicamente un ingombro. Alla casistica problematica che ha<br />
accompagnato il corpo nella storia, naturale e culturale, bisogna<br />
aggiungere la componente economica per la quale il corpo diventa<br />
una questione sociale. Ma per superare l'opposizione culturale tra<br />
anima e corpo e cercare di dare a proposito dell'entità corporea una<br />
risposta più articolata e organica nel quadro della visione<br />
interdisciplinare che lo caratterizza, il sapere contemporaneo ha<br />
ulteriormente messo in evidenza il carattere culturale della nozione di<br />
corpo, trasferendolo dall'ambito naturale a quello dei concetti e<br />
assimilandolo ai fenomeni simbolici. Antropologia, semiologia,<br />
linguistica, medicina, psicoanalisi, ogni disciplina ha dato del corpo<br />
una propria proiezione come significato espressivo che supera la<br />
tradizionale separatezza di corpo e anima, di cuore e mente, di<br />
movimento e stasi, per situarsi nella sfera del rapporto comunicativo.<br />
Il corpo vivendo comunica perché produce un insieme di segni, ossia<br />
realizza con il proprio complesso movimento pratico e spirituale una<br />
serie di funzioni che assolvono lo scopo di comunicare ai diversi livelli<br />
e nei diversi contesti in cui agisce: come disse M. de Certeau, nella<br />
storia abbiamo un corpo per ogni epoca e per ogni gruppo. La<br />
letteratura è il campo dove questo movimento si esprime in senso<br />
rappresentativo grazie al linguaggio. A differenza della filosofia, la<br />
letteratura ha esaltato o denigrato il corpo in quanto invenzione<br />
oriflesso, dal punto di vista verbale, dell'attività umana. In tal senso il<br />
corpo è divenuto condizione essenziale nel contesto letterario, anzi è<br />
connaturato alla letteratura, poiché sul piano della raffigurazione<br />
espressiva esso si è via via identificato con l'uomo stesso.<br />
Personaggio principale, se non assoluto, del dialogo letterario, l'uomo<br />
è presente fisicamente e non come astrazione anche quando è<br />
portatore di idee: la sua manifestazione culturale e il suo movimento<br />
naturale si esprimono per mezzo ed in virtù del corpo. In letteratura,<br />
però, la parola non può rendere la rappresentazione del corpo con<br />
quell'evidenza plastica che è caratteristica della pittura e soprattutto<br />
della scultura, si esprime tecnicamente in forma diversa, perché la<br />
sua dimensione è descrittiva, ed appunto per questo il corpo acquista<br />
sulla pagina una pregnanza significativa quando il moto esteriore si<br />
associa alle reazioni interiori: il corpo diventa allo stesso tempo atto e<br />
pensiero, descritto nel suo fare e scandagliato nel profondo. In altri<br />
termini, è lo spirito che costruisce il corpo, come sosteneva F. Schiller<br />
nel pieno dell'esaltazione romantica. Da tali premesse ne deriva che<br />
la rappresentazione del corpo in letteratura non è mai neutra ma<br />
sempre l'espressione di un'idea. Nella descrizione manzoniana della<br />
monaca di Monza, figura di cui l'autore mette in evidenza,<br />
soffermandosi sapientemente su alcuni particolari, i tratti ambigui e il<br />
senso di inquietudine, il narrare trascorre dalla rappresentazione<br />
visiva a un implicito giudizio morale e storico; ma anche quando il<br />
discorso letterario in genere sembra risolversi in un elegante<br />
esercizio descrittivo, non privo di raffinatezze stilistiche (si potrebbe<br />
pensare a certe pagine estetizzanti di G. D'Annunzio), in realtà esso<br />
può richiamarsi a una visione edonistica che indugia, anziché su un<br />
paesaggio o su qualche oggetto, sul corpo quale luogo privilegiato<br />
del piacere umano in ogni tempo. L'insistenza descrittiva sul corpo<br />
non è accidentale, ma si inserisce nelle esigenze di una poetica che è<br />
frutto di una concezione del mondo: cela una ragione storica e<br />
culturale. Una svolta determinante al problema del corpo l'ha data in<br />
seguito la psicoanalisi. Le ricerche di Freud non sono circoscritte al<br />
luogo della psiche, ma hanno assorbito l'intera struttura<br />
dell'organismo umano; sulle sue orme, la concezione del corpo nella<br />
cultura contemporanea ha scoperto altre condizioni e ramificazioni<br />
espressive. Il corpo come linguaggio, che implica qualcosa di più<br />
rispetto alla nozione di linguaggio del corpo, non è un'ipotesi<br />
inverosimile, ma il frutto di una ricognizione meno superficiale del<br />
comportamento umano, la quale attribuisce alle nostre azioni un<br />
senso che va al di là della loro origine naturale. Ed è una<br />
caratteristica dell'attuale: come ebbe a dire J. Ortega y Gasset, il<br />
corpo è rinato e reclamarne la “riscoperta” è toccato al nostro tempo.<br />
Naturalmente, con tutti gli effetti del caso. Per J.-P. Sartre l'uomo<br />
consiste solo in ciò che fa, e ad agire nel complesso dell'esistenza è<br />
appunto il corpo, tragicamente condannato dalla libertà di fare. M.<br />
Foucault ha impostato tutta la sua opera sulle relazioni e costrizioni<br />
del corpo, dalla follia alla sessualità alle prigioni, ma, in dissonanza<br />
con Sartre, percepisce la libertà come illusoria se il fare non è<br />
“opposizione” all’ apparato che imprigiona l'uomo annullandone il<br />
corpo. Il corpo è stato infine protagonista del processo di<br />
cambiamento nei rapporti umani e nel costume sociale esploso con il<br />
Sessantotto. Ed è stata principalmente la donna che ha svincolato il<br />
proprio corpo dalle ipoteche che lo subordinavano a una funzione<br />
retoricamente materna o di puro oggetto di piacere: ciò, scrollandosi<br />
di dosso l'attribuzione di secondo sesso, che polemicamente aveva<br />
usato S. de Beauvoir per dire che donna non si nasce ma si diventa.<br />
Proprio i sorprendenti sviluppi letterari di oggi della dimensione<br />
corporale spingono a pensare che il corpo nella sua complessità, e al<br />
di là delle distinzioni genetiche, rimanga tuttora un'entità in larga parte<br />
ignota. Malgrado ci si illuda di avere ormai avviato un rapporto<br />
irreversibile con il nostro essere corpo, in realtà questo è un territorio<br />
che, a percorrerlo, regala ancora ininterrotte sorprese. In ogni sua<br />
parte esso cela un sorprendente laboratorio di ricerca in grado di<br />
offrire una serie infinita di possibilità sperimentali sconosciute, i cui<br />
risultati hanno sempre una duplice essenza: materiale e spirituale,<br />
che è compito della letteratura tradurre in linguaggio e plasmare<br />
stilisticamente.<br />
l'immaginario<br />
fantastico<br />
L'antropomorfismo dal punto di vista letterario è un'allegoria, una<br />
figura retorica. L'idea di introdurre animali cui attribuire condotte<br />
umane in un'opera letteraria, oppure di raffigurare animali con<br />
somiglianze umane ha un valore simbolico: è una tecnica espressiva<br />
per affrontare in maniera indiretta, ma anche con maggior libertà di<br />
contenuti, un discorso di fondo sull'uomo e calcolata allegoria a<br />
sfondo politico di G. Orwell nella Fattoria degli animali o di stampo<br />
moralistico nella Collina dei conigli di R. Adams. L'identificazione<br />
dell'uomo con la figura animale, come la comprensione della natura<br />
morale degli esseri attraverso l'aspetto fisico, ha dato origine nelle favole<br />
alle divinità di svariate civiltà: l'uomo ha fatto ricorso all'animale per<br />
mezzo di effigi, maschere, totem e leggendarie metamorfosi, per<br />
comunicare con gli altri e con sé stesso. ll Centauro, la Sfinge, Medusa,<br />
Proteo, il Minotauro sottolineano l'incontro magico e naturale tra la<br />
razionalità umana e l'istinto animale. Gli episodi più bizzarri delle<br />
Metamorfosi di Ovidio e dell'Asino d'oro di Apuleio rivelano che, nella<br />
immaginazione degli scrittori, la forma animale è sempre stata una<br />
maschera dietro la quale occultare gli errori, le paure o i desideri proibiti<br />
dell'animo umano. Dal mito greco di Pasifae e il toro sino alle favole<br />
dell'epoca medievale che riprendono il mito di Leda e il cigno, dietro al<br />
racconto fantastico e alla fiaba si nascondevano passioni inconfessabili,<br />
erotismo, amore e morte. La riproduzione simbolica, però, si arricchisce<br />
di significati nuovi quando entrano nel discorso i primi ordini scientifiche<br />
che conferiscono all'antropomorfismo un carattere meno fantasioso e più<br />
definito. Nei trattati di fisiognomia dell'antichità, dallo Pseudo-Aristotele a<br />
Polemone, da Adamanzio allo Pseudo-Apuleio, sino al De humana<br />
physiognomonia di G. Della Porta, del 1586, ogni parte del corpo umano<br />
era paragonata a quella di un animale, quasi gli animali fossero emblemi<br />
viventi delle passioni umane e in essi si potesse già riconoscere<br />
quell'aspetto oscuro della mente di ogni individuo, quell'inconscio portato<br />
definitivamente alla luce da Freud con la psicoanalisi e che spinge<br />
Nietzsche nella Gaia scienza a ribaltare perfino il rapporto: sarebbero gli<br />
animali a vedere nell'uomo un essere a loro uguale che ha perduto in<br />
maniera pericolosa il sano intelletto animale, a vedere cioè in lui l'animale<br />
delirante, l'animale che ride o che piange, l'animale infelice. Mentre le<br />
creature ibride del Bestiaire di Ph. de Thaon, del 1126, lasciano scorgere<br />
una forte critica nei confronti della società del tempo, raccontata sotto<br />
spoglie animalesche, il Roman de Renart, del 1288, precorre le favole di<br />
J. La Fontaine e poi di F. Fénelon e di J.-P. Florian, dove gli animali<br />
personificano vizi e virtù. La forma umana, nell'Ottocento, ritorna a<br />
essere una semplice maschera con le 73 tavole delle Metamorfosi del<br />
giorno e le Animalomanie di Grandville, con i disegni satirici di H.<br />
Daumier e le illustrazioni di S.-G. Gavarni: gli animali divengono<br />
personaggi veri e propri, e la bestialità umana corrompe la vita sociale,<br />
fino al punto di essere il simbolo di un mondo che gira alla rovescia. Dopo<br />
avere permeato il Medioevo e il Rinascimento, dopo essere resuscitato<br />
nelle speculazioni settecentesche e nelle favole del 19° secolo, il<br />
rapporto uomo-animale sembra rivivere, per mezzo della metafora,<br />
nell'era moderna: Gregor Samsa, interprete della Metamorfosi di Kafka,<br />
pur continuando a pensareeasentire come un essere umano, accoglie<br />
la propria metamorfosi in insetto immondo sino alla morte, perché così<br />
vuole il fato. Sembra un precedente per Il racconto della piattola di T.<br />
Landolfi, ma non lo è perché qui lo scrittore ha dato voce all'insetto che,<br />
con tono oracolare, ammonisce gli uomini della loro caducità. La<br />
soggezione inconscia dell'uomo nei riguardi della ferinità ha ancora<br />
sollecitato il Landolfi della Pietra lunare, mentre una delle identificazioni<br />
più diffuse è quella con il lupo, come nel Mal di luna di Pirandello e nei<br />
Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese. E tra gli ultimi cercatori<br />
d'avventure intellettuali del nostro tempo non poteva mancare una<br />
raffigurazione dell'umano in un animalesco fantastico: Apollinaire, A.<br />
Savinio, J.L. Borges, A. Masson sono gli ideatori di un surreale e<br />
immaginario bestiario interiore che paragona l'animalità a un vero e<br />
proprio carattere riproducibile in pittura attraverso il ritratto. L'avvento<br />
dell'era tecnologica ha modificato l'archetipo del legame esistente tra i<br />
caratteri delle specie animali e la conformazione fisica umana. Di fronte<br />
ai primi ragni umani apparsi nella Macchina del tempo di H.G. Wells, e<br />
alla descrizione anatomica dell'uomo-crisalide realizzata da R. Bradbury<br />
in Crisalide, a metà Novecento, la trasformazione dell'essere umano in<br />
animale vivente è quasi scomparsa, occultata dalla presenza di moderne<br />
creature che popolano l'immaginario degli scrittori di fantascienza e<br />
suggeriscono una diversa dimensione dell'animale tradizionale. All'inizio<br />
del Terzo millennio, i robot metallici, i mutanti genetici, gli alieni e i<br />
replicanti capaci di assumere a loro piacimento forme batteriche, siano<br />
esse animali oppure umanoidi, rappresentano metaforicamente la<br />
rinnovata paura dell'uomo di smarrire la propria identità smarrendo quegli<br />
istinti che lo accostavano irrazionalmente all'animale.<br />
TESTIMONIAL:<br />
Maria Perrusi (Miss Italia 2009)<br />
CONCEPT E FOTOGRAFIA:<br />
Arcangelo Fazio<br />
CONCEPT E POST<br />
PRODUZIONE<br />
FOTOGRAFICA:<br />
Gianluca Muraca<br />
HAIR DESIGNER:<br />
Giuseppe Fata<br />
MAKE-UP:<br />
Dario Caminiti<br />
PROGETTO GRAFICO:<br />
Enfasi Studio<br />
GIOIELLI:<br />
Gerardo Sacco<br />
TESTE SCULTURE:<br />
Giuseppe Fata
Abbiamo visto Presidente come, dai tempi più antichi, gli uomini nell'affermare che si tratta di un antico simbolo religioso orientale,<br />
hanno sentito l'esigenza di interrogarsi sul modo in cui poteva ma sia che rappresentasse il dio Baal, o il sole, nella sua triplice<br />
essersi formato l'universo, sulla nascita del genere umano e sulle forma di dio della primavera, dell'estate e dell'inverno, sia che<br />
cause dei fenomeni naturali che accompagnavano, ma spesso rappresentasse la luna con le gambe talora sostituite da falci lunari,<br />
anche sconvolgevano, la loro vita e come, non possedendo ancora è inconfutabile però il ritenere che questo particolare figurativo<br />
gli strumenti del pensiero filosofico e scientifico, essi si affidarono rivela degli aspetti tipicamente siciliani. I simboli hanno<br />
alla fantasia, personificarono e divinizzarono le forze benigne e incalcolabile valore tangibile anche nel tempo attuale, perché<br />
maligne da cui si sentivano circondati dando vita a un vasto riescono ad esprimere una sintesi di concetti di valore assoluto,<br />
patrimonio di storie, per loro sacre e veritiere, che sono giunte a generale ed eterno ma, oltre ciò, Medusa simboleggia colei che ti<br />
noi attraverso le più svariate fonti letterarie e artistiche. I miti, ferma e ti domanda "Sei pronto per conoscere ciò che si cela dietro<br />
racconti terribili e meravigliosi, che narrano le origini dell'universo, di me Potresti soffrire e perdere anche ciò che ami. Queste sono<br />
degli uomini e degli dèi e che hanno per protagonisti esseri le conseguenze". Lei è la trasformazione. Attraverso il suo sguardo<br />
soprannaturali, prendono il nome, dal greco "mythos", che ti blocca e ti trasforma. Ti avverte che ti sei spinto troppo oltre, che<br />
originariamente designava la «parola» e in particolare la «parola tutto quello che avverrà sarà pericoloso. Perché la conoscenza è<br />
solenne e sacra di un dio». Il mito non è un racconto del tutto pericolosa per chi non è pronto ad accoglierla. Medusa è donna,<br />
favoloso e inverosimile, ma racchiude una sua «verità», poiché è bellissima e sinuosa. E' colei "che domina". Violentata nel tempio<br />
un modo di conoscenza e di appropriazione della realtà tipico delle di Atena da Poseidone, oltraggiò la Dea nascondendo il suo volto<br />
società primitive, antiche e moderne. Il mito dunque viene dietro l'egida di quest'ultima e Lei la trasformò in un orrendo<br />
interpretato come autentica conoscenza o comunque come una mostro ma tutti sappiamo il mito della Gorgone mortale, colei che<br />
narrazione che possiede elementi di realtà. In questo senso osò sfidare Atena lodandosi dei suoi splendidi capelli. Ma ci siamo<br />
dobbiamo pensare al mito come alla sapienza propria elaborata da mai chiesti il perché la bellissima Atena dopo aver umiliato la<br />
una civiltà, un suo elemento di coesione, di memoria storica. Se fanciulla tramutandola in una "orrenda" creatura continuò a<br />
andiamo ad enucleare il mito nella sua pienezza lo scopriamo come perseguitarla istigando Perseo affinché la uccidesse Sarebbe<br />
una tipica fonte di modelli di comportamento e regole dell'agire e ipotesi ardita il pensare che Medusa possedesse ciò che Atena non<br />
potremmo azzardare nel dire che è nato dal bisogno di spiegare le aveva Atena è bella, di una bellezza classica, ma Medusa lo è di<br />
leggi della vita e della natura ed è stato uno strumento<br />
più, e diversamente, è sensuale. Atena è saggia, Medusa invece è<br />
di conoscenza per i popoli, con finali diversi o con particolare trasgressiva, Atena è "vergine", Medusa invece conosce i segreti<br />
alla scoperta<br />
dell’archetipo femminile.<br />
INTERVISTAESCLUSIVA<br />
discendenza femminile, arroccata e arginata in se stessa che adopera i<br />
suoi poteri "in funzione" della volontà del Padre Zeus. O, almeno, questa<br />
è la rappresentazione di Athena che ci è stata consegnata. Il mito<br />
sembra un modo per spiegare come la mente razionale rigetti<br />
l’esteriorità dell’apparire e "punisca" ogni celebrazione a ciò connessa,<br />
relegando Medusa tra i mostri. Il razionale cerca di difendersi, dapprima<br />
respingendo il lato istintuale, in seguito facendosene scudo; un modo per<br />
usare ciò che non si accetta senza farlo proprio, quasi sia un elemento<br />
estraneo, avulso e non appartenesse al proprio Io profondo. Medusa<br />
non attacca: si difende. Non invoca qualcuno a sé. Il suo compito è<br />
quello di guardare e bloccare. Fissare. Qualcuno o Qualcosa esiliandolo<br />
in un’immobile eternità, in un certo senso immutabilmente uguale a se<br />
stesso. La Signora che misura lo scorrere del tempo lo domina e sa che<br />
affinché ci si possa trasformare bisogna ineluttabilmente che il tempo<br />
passi, che si prenda coscienza di ciò che si è compreso ed in qualche<br />
modo lo si assimili. In uno sguardo, in un istante il tempo si blocca… può<br />
essere un modo per significare “Fermati e prendi coscienza”; sotto il Suo<br />
sguardo si diventa “pietra” solida, si trasforma in certezza ciò che prima<br />
era solo una percezione: “Sii conscia della trasformazione”. Ciò<br />
suggerisce che il recuperare la propria identità femminile è un lavoro di<br />
ascolto e scoperta di ciò che è la natura femminile nella sua essenza.<br />
Inevitabilmente diventa un lavoro “iniziatico” in cui gli archetipi millenari<br />
compenetrano la propria identità. Richiede costanza, pazienza, attesa e<br />
grande duttilità perché porta - senza dubbio-ainnumerevoli<br />
trasformazioni non solo interiori.. La farfalla è un fantastico insetto che ci<br />
insegna che la vita è cambiamento, è trasformazione. Come pensa si<br />
senta un bruco che inizia il suo periodo di trasformazione dentro una<br />
crisalide Ed ancora, quando Medusa ha acquisito la capacità di<br />
GiuseppeFata<br />
Medusa vestite in meravigliosi abiti di Claudia Ferrise, straordinaria<br />
interprete dello stile sartoriale fra le più celebrate nel campo dell’alta<br />
moda. A lei il compito di elevare il corpo femminile a simbolo del<br />
desiderio, fascino e terrore, bellezza e fatalità della figura femminile.<br />
Un interrogativo però rimane ancora aperto, o piuttosto, non<br />
esaustivamente sviscerato nella sua moltitudine di significati<br />
intrinseci; quasi vi fosse la volontà di fornire un elemento<br />
discordante all’interno di uno dei dibattiti maggiormente<br />
significativi della nostra epoca: gli stereotipi ed i pregiudizi legati al<br />
“genere”. Personalmente trovo interessante una ulteriore esegesi,<br />
ovvio che il desistere dai significati tradizionali mi ponga<br />
inevitabilmente alla stregua di eretica e per questo mi auguro di<br />
non essere messa al rogo (sorrido sarcastica), a partire proprio dal<br />
dato di fatto che Medusa, sia che fosse stata stuprata o sacrificata<br />
sull'altare, pone comunque la questione su come la responsabilità<br />
della sua decapitazione (proprio come Ifigenia fu sacrificata ad una<br />
Artemide assetata di sangue), sia stata decretata da un’altra donna,<br />
sebbene Dea: Atena. La preservazione del potere indurrebbe tutti<br />
dunque, uomini e donne, a sopprimere “l’altro/a” quando a questi<br />
si riconoscano capacità tali da poter mettere in discussione la<br />
propria egemonia. Punto. Curioso semmai che in questa lotta alla<br />
leadership l’uccisione sia stata decretata da una donna su un’altra<br />
donna: pura vanità<br />
I miti che riguardano Medusa descrivono la sua bellezza originaria, i suoi<br />
capelli; in una versione, è proprio la sua vanità la causa della<br />
trasformazione in mostro da parte di Athena. In altra versione è una<br />
sacerdotessa di Athena la cui “colpa” consiste nell’essersi fatta sedurre<br />
da Poseidone all’interno del Tempio della Dea. In entrambi i casi, il punto<br />
fantasiosi. In quasi tutte le società e culture è esistita una<br />
narrazione mitologica dell'origine dell'essere umano e<br />
dell'universo, quindi il mito deriva dall'umana necessità di<br />
rispondere alla domanda: "Da dove veniamo"<br />
È legittimo supporre che il mito possieda un'intelaiatura che viene<br />
sempre ripresa e modificata, fino anche ai giorni nostri e che è flessibile<br />
dal momento che ha diversi significati e si apre a plurali interpretazioni,<br />
modificandosi nelle continue riprese. Non a caso Campbell nell’ “Eroe<br />
dai mille volti” scrive: « I miti sono fioriti tra gli uomini in tutti i tempi, in<br />
tutte le regioni della terra, ed al loro vivificante afflato si deve tutto ciò<br />
che l’attività fisica e intellettuale dell’uomo ha prodotto». Il valore del<br />
mito, in quanto mito persiste, infatti il mito viene percepito come mito da<br />
ogni lettore in tutto il mondo; la sostanza del mito non sta nello stile, né<br />
nel modo di narrazione, né nella sintassi, ma nella storia che viene<br />
raccontata del resto non è esagerato affermare che le inestinguibili<br />
energie del cosmo si manifestano nella cultura umana proprio attraverso<br />
il mito. Se cerchiamo di scavare fino in fondo ci rendiamo conto che le<br />
religioni, le filosofie, le arti, le forme sociali dell’uomo primitivo e storico,<br />
le scoperte scientifiche e tecniche, gli stessi sogni che popolano il sonno,<br />
scaturiscono indistintamente dalla fonte magica del mito. Infatti, i simboli<br />
che fanno parte della mitologia non si fabbricano, non si possono<br />
inventare, controllare, o abolire per sempre: sono produzioni spontanee<br />
della psiche e ciascuno ne conserva intatto il potere.<br />
Medusa, in greco antico, significa dominio, talento, fascino e<br />
insieme seduzione e mostruosità della bellezza. Quindi eros e<br />
thanatos, passione e terrore. La paura è una passione e la sua<br />
rappresentazione produce liberazione. Gli studiosi sono concordi<br />
del sesso. Medusa rappresenta l'essere donna che non si piega ai<br />
soprusi dell'uomo, lei gioca e ti istiga, ti provoca e ti ammalia, è la<br />
Signora degli Incantesimi, ti incanta con i suoi serpenti e il suo<br />
sguardo paralizza la virilità maschile. Si legge che una volta Atena<br />
si accostò sulla riva di un lago e iniziò a suonare il flauto,<br />
(strumento d'estasi) e vide il riflesso di Medusa (a simboleggiare<br />
che Ella si cela in ogni donna) e ciò la rese potente ma anche piena<br />
di invidia, tanto da desiderare fortemente di "essere" Lei; motivo<br />
per il quale chiese la sua testa per poi raffigurarla sul suo scudo e<br />
la sua pelle per indossarla in battaglia. Capì che doveva essere<br />
Medusa per sconfiggere e impaurire i nemici, quei nemici che<br />
avevano spodestato l'antica Madre per essere poi "demonizzata" e<br />
ridotta in schiavitù per proliferare e nulla più. Medusa-Atena è la<br />
Dea-Serpente venerata dalle Amazzoni della Lybia, rappresenta i<br />
cicli del tempo e della natura, della morte e della rinascita, è la<br />
creatività e la distruzione al tempo stesso che continuamente si<br />
rigenera e si trasforma. E' il ciclo femminile, è il silenzio della<br />
conoscenza, è il varco per la trasformazione o la trasmutazione<br />
dell'anima dal Nigredo all'Oro. Medusa, dunque Presidente, è tutte<br />
le donne<br />
Athena usa la maschera di Medusa sul suo scudo, simbolo della<br />
presenza di misteri legati al femminile in cui nessuno sguardo estraneo<br />
dovesse posarsi, un modo per indicare un "blocco", un senso figurativo<br />
del "non puoi procedere oltre". Ma potrebbe racchiudere semplicemente<br />
il fatto che un uso esagerato della mente "blocca" la comprensione dei<br />
Misteri Femminili: Athena, d’altro canto, appare completamente<br />
sottomessa all’autorità paterna, è una vergine che rifiuta la sua<br />
pietrificare Dopo aver conosciuto l’abbraccio di Poseidone, signore<br />
delle profondità marine (e dunque inconsce), non è un potere che le<br />
appartiene da sempre. Volendo fare un parallelo - quasi… junghiano - le<br />
appartiene da dopo l’unione del maschile e del femminile. L'inconscio è<br />
costituito da bipolarità, da ambivalenze, da conflitti, forze che si<br />
muovono come cavalli impazziti senza domatore, e ogni tentativo di<br />
maturazione psichica si muove necessariamente verso un confronto,<br />
verso una unione, una commistione e un equilibrio di tali elementi<br />
opposti. Qualsiasi essi siano. La natura riconferma sempre la sua<br />
leadership, non dimentichiamolo…<br />
Le “Teste Sculture – Medusa” il cui tema, come abbiamo visto,<br />
affascinante nel suo richiamo simbolico, offre materia ricca di<br />
suggestioni da cui Claudia Ferrise, stilista che ha voluto al suo<br />
fianco in questa esperienza itinerante, è chiamata a trarre spunto<br />
affinché si rappresenti e magnifichi in passerella il corpo e la<br />
sensualità della donna oltre che quella straordinaria conoscenza e<br />
padronanza delle tecniche stilistiche e manifatturiere che sono<br />
proprie della tradizione sartoriale del sud. Ma come nasce,<br />
Presidente, questo bellissimo progetto Ed ancora, cosa, le ha<br />
consentito di riconoscere da subito in Claudia Ferrise quella stilista<br />
capace di tradurre tutto il carico di significato che desiderava far<br />
“rivivere” in chiave contemporanea della figura di Medusa<br />
Con le “Teste Sculture – Medusa”, figura mitologica, abbiamo voluto<br />
incarnare nelle passerelle, così come esige la modernità, nello stereotipo<br />
di Femme Fatale: ovvero quel femminile tanto seducente ed incantatore<br />
da incutere quasi soggezione e che si contempla attraverso statuarie<br />
bellezze dalle identità celate dietro paramenti simboleggianti la testa di<br />
focale è dato dai capelli di Medusa, che da strumento di fascino<br />
diventano portatori di morte. I capelli, da sempre simbolo della<br />
seduzione femminile, si trasformano in serpenti velenosi, sibilanti ed<br />
infidi; del resto anche Lilith, la cui unica "colpa" sembra sia stata il non<br />
voler soggiacere ad Adamo, aveva nei capelli il potere di sedurre. La<br />
razionalità (rappresentata da Athena) sembra rifiutare e punire con un<br />
marchio di "deformità" (quindi di difformità) l’uso cosciente della<br />
seduzione, quasi l’uso di un simile potere femminile debba condurre<br />
inevitabilmente alla rovina. D’altro canto il sedurre sembra sia l’unico<br />
potere che viene ancora “concesso” (o che non sia stato sottratto…) alle<br />
donne, ma assume comunque una connotazione negativa. Seduzione è<br />
allora sinonimo di inganno: si mostra una maschera che attira ma che<br />
nasconde spesso una realtà diversa, negativa. L’esperienza estetica<br />
della bellezza si intreccia all’esperienza dello sguardo creando, nello<br />
spazio delle complesse dimensioni dell’apprendimento, traiettorie<br />
estremamente suggestive da percorrere. Nel gesto di “prendere” ciò che<br />
è bello (o che appartiene alla bellezza, ivi comprendendo i suoi<br />
contraddittori opposti) si produce un movimento definibile attraverso<br />
curiosità e brama, ma, al contempo si sviluppa anche un senso di timore<br />
e paralisi; quel che attrae può divenire mostruosamente o terribilmente<br />
bello, ovvero, nel lessico proprio dell’eccesso che la bellezza porta con<br />
sé, “troppo bello”. C’è una sorta di insostenibilità che la bellezza crea. Il<br />
troppo bello che diventa mostruoso o terribile genera non solo ossimori,<br />
ma porta anche in campo la dis-misura, lo stupore che cerca subito una<br />
forma di controllo di quel largo smisurato e spaesante che stiamo<br />
intravedendo: si tenta quindi di ridurre quel che ci appare difficile da<br />
gestire. Si fa largo il concetto di mostruoso, che intreccia profondamente
ellezza e timore. Il termine “mostruoso” comprende, nella sua<br />
La moda, come da lei espresso, è estro, creatività, intuito, ma anche<br />
dimensione lessicale e semantica, pregnanti rimandi alla dimensione organizzazione, strategia, management. E queste due componenti,<br />
visiva dello sguardo “invidioso”; il lemma latino monstrum deriva dal apparentemente contrastanti, devono convivere e amalgamarsi per<br />
rafforzativo di monere, che significa avvisare e ammonire.<br />
assicurare il successo di un’idea imprenditoriale. Il mondo della moda è<br />
Il settore dell’alta moda è senza dubbio uno dei più importanti un mondo che vive di tendenze e gusti che cambiano nel giro di una<br />
campi di eccellenza del made in Italy. Il suo peso sulla nostra stagione. È un mondo quindi, in cui lo studio sociologico del<br />
economia è pari a pochi altri ambiti produttivi. Si tratta di un consumatore diventa non solo fondamentale, ma pressoché<br />
sistema particolare e poco studiato; in effetti, per lungo tempo, è irrinunciabile. Diventa sempre più importante trovare figure manageriali<br />
stato appannaggio esclusivo di stilisti e creativi e solo in epoca specializzate nel settore moda, persone in grado di “gestire la creatività”,<br />
recente si è iniziato a guardare ad esso come ad un vero e proprio indirizzandola senza ostacolarla o snaturarla così come pure diventa<br />
settore industriale. Indubbiamente l’oggetto di attività dell’industria imprescindibile condizione il saper innovare e scardinare le regole<br />
della moda, ovvero un prodotto ad alto contenuto creativo, rende le rimanendo però fedeli ai valori della loro marca e rafforzandone il<br />
imprese che operano in questo campo uniche per la necessaria vantaggio competitivo. Resta da sfatare l’idea che la moda sia solo<br />
compresenza al loro interno di quella che è stata definita come una spettacolo ed eventi: essa è un fattore sociale, ambientale ed economico<br />
doppia anima, emozionale, costituita da stilisti e creativi, e che riesce ad unire mondi differenti tra loro quali la creatività e il<br />
razionale in quanto rappresentata da manager che in essa lavorano consumo. In uno scenario così variegato, per vincere la battaglia<br />
e affiancano l’attività dei primi. La moda, infatti, è un insieme di concorrenziale le imprese devono essere in grado di assecondare le<br />
intuito, estro e creatività, ma anche management e organizzazione. richieste dei consumatori cercando di soddisfare nel miglior modo<br />
Si tratta, se vogliamo, di componenti formalmente discordanti ma possibile le loro esigenze. Tali imprese devono, quindi, adattarsi<br />
che devono convivere al fine di raggiungere l’obiettivo,<br />
velocemente al mercato, puntare all’innovazione sia del processo di<br />
assolutamente non trascurabile, della affermazione dell’impresa. La produzione che del prodotto, con una preferenza per la qualità, il servizio<br />
compresenza delle suddette anime è essenziale per la<br />
e la differenziazione. Ed è proprio al marketing che viene assegnato tale<br />
sopravvivenza stessa del settore. Da una parte, infatti, i prodotti ruolo per mantenere il posizionamento acquisito sul mercato, per<br />
realizzati devono essere di moda, se non di alta moda, ovvero rinforzarlo e per sostenere la battaglia concorrenziale. Il capo, una<br />
devono racchiudere al loro interno un’elevata qualità ed un alto creazione di lusso, è prodotto in singola copia o in piccolissima serie. Il<br />
livello stilistico ed innovativo, dall’altra è indispensabile che consumatore di alta moda desidera un abito che sia immagine, lusso,<br />
l’azienda rispetti le regole base per una gestione aziendale efficace status symbol, originalità, personalità, estro, e, soprattutto, il marketing<br />
ed efficiente. Si presenta, quindi, la necessità di effettuare un mix che rappresenta. L’alta moda è uno stile, un design, ma soprattutto è<br />
alla scoperta<br />
dell’archetipo femminile.<br />
INTERVISTAESCLUSIVA<br />
attraversano il Sistema nei trend e nell’identikit del target-moda ne<br />
stanno scotendo l’impalcatura dall’interno; principale conseguenza: il<br />
rafforzamento delle strutture di marketing. Fatto il prodotto bisogna<br />
trovare i consumatori: scoprirli, tentarli, spingerli, innovarli, all’occorrenza<br />
crearli. Il Marketing Moda è una strategia raffinata e molto complessa<br />
non più coerente con la classificazione che vedeva rientrare il “prodottomoda”<br />
nella sfera dei bisogni sociali; un abito o un mocassino non sono<br />
più acquistati per soddisfare una necessità primaria: la moda è il risultato<br />
di un bisogno postmoderno di consumare, prima che oggetti, significati; il<br />
prodotto deve essere in grado di comunicare un “mondo<br />
d’appartenenza”, mantenendo funzionalità ed efficienza. Gli attori del<br />
Sistema devono individuare “desideri”, non più “bisogni.<br />
Cito testualmente, Presidente: “La Camera Regionale della Moda<br />
Calabria da sempre rappresenta i più alti valori della moda e dello<br />
stile italiano con lo scopo di tutelare, coordinare, diffondere,<br />
controllare e potenziare l’immagine della moda calabrese sia in<br />
Italia che all’estero”, non poteva non ricordare degnamente Gianni<br />
Versace che è stato e sarà per sempre uno dei più grandi nomi<br />
della moda italiana nel mondo, imponendosi con la genialità che<br />
sempre lo ha distinto. Reggio è la terra di Gianni Versace e, come<br />
disse lui stesso, è questa terra che gli ha dato le ragioni della sua<br />
grande passione creativa. Il suo grande sogno si è ancor più<br />
caratterizzato per quella sua capacità di attingere dalle radici<br />
storiche della Calabria le suggestioni della sua arte creativa. Quella<br />
di Gianni Versace, prima ancora che fenomeno di moda, va indicata<br />
come espressione artistica di grande livello, capace non solo di<br />
prevenire i tempi ma anzitutto di disegnare il talento del Sud. I<br />
GiuseppeFata<br />
vogliamo far crescere il nostro Paese ci dobbiamo ricompattare e tenere<br />
stretto il nostro prodotto che è di massima eccellenza.<br />
L’importanza dei giovani<br />
Nell'ottica di un percorso che continua a sostenere le nuove generazioni<br />
Il suo sogno nel cassetto...<br />
Voglio realizzare il sogno di tanti giovani creativi. E' insieme che si può<br />
crescere, senza aver paura di fare squadra. In questi anni ho visto tanti<br />
giovani in difficoltà e noi nel nostro piccolo cerchiamo di sostenerli ed<br />
incoraggiarli con il loro sogno.<br />
Lei è un presidente giovanissimo con tante esperienze alle spalle<br />
come si vede in queste vesti<br />
All'inizio non mi vedevo, anche, perché sono un creativo ed amo essere<br />
libero ma ho accettato con l'idea di non essere un presidente legato alla<br />
poltrona ma che ama lavorare per gli altri. Quando sono stato proposto<br />
alla guida della camera ho chiesto sei mesi sperimentali per vedere se il<br />
mio operato potesse funzionare. Devo dire che è stato molto positivo ed<br />
ho avuto grandi apprezzamenti da tutti i componenti della camera e<br />
soprattutto dai giovani creatori in genere. Sono davvero contento di<br />
avere una squadra così forte, composta da grandi professionisti, ognuno<br />
nel proprio ambito. La camera è composta in gran parte da giovani ed<br />
oggi, dopo una fase sperimentale, possiamo dire che siamo una vera e<br />
propria realtà italiana. In questi anni abbiamo fatto tanto e la camera è<br />
stata protagonista in moltissimi eventi regionale, nazionali ed<br />
internazionali.<br />
Alcuni eventi dove collaborate<br />
Annualmente la camera consegna alcuni riconoscimenti. Come "Eventi<br />
d’eccellenza" posso citarne alcuni dove noi siamo presenti perché<br />
compendio tra esigenze diverse; i creativi sono costretti ad<br />
adeguarsi ai limiti posti dai vincoli di bilancio, senza che ciò<br />
sminuisca però il loro estro e la loro capacità innovativa e gli<br />
amministrativi devono anch’essi adattarsi al particolare contesto in<br />
cui operano e alle esigenze, talvolta inusuali, degli stilisti dalla cui<br />
attività dipende, in gran parte, il successo delle imprese. Si<br />
capisce, dunque, come sia fondamentale che il management di<br />
queste aziende cerchi di coniugare ed amalgamare le diverse<br />
istanze presenti al suo interno e che non sono esclusivamente<br />
amministrativo-gestionali: il management della creatività non si<br />
deve limitare a mantenere le competenze creative esistenti, ma ne<br />
deve favorire l’ampliamento e l’arricchimento continuo. Da quanto<br />
fin qui osservato si capisce come il prodotto moda presenti<br />
caratteristiche proprie e sia, dunque, di difficile collocazione<br />
all’interno dei tradizionali schemi economici e produttivi. E’ “un<br />
bene, che sta fra il necessario ed il superfluo, fra l’economia e la<br />
cultura”; la sua definizione appare difficile trattandosi, da una<br />
parte, di una vera e propria opera d’arte, dall’altra, di un prodotto<br />
che, per esigenze di gestione, deve in ogni caso trovare un mercato<br />
di sbocco e di vendita al pari degli altri prodotti. Da quanto fin qui<br />
esposto si può da subito intuire come "il prodotto moda" abbia<br />
caratteristiche peculiari rispetto ad altri prodotti ma come ciò<br />
nonostante non si dissoci dal concetto di azienda. Questa<br />
premessa al fine di chiederle, quanto, a parer suo, il management<br />
riesca oggi a coniugare le diverse istanze prospettate, affinché non<br />
si limiti all'esclusivo mantenimento delle competenze creative<br />
esistenti…<br />
un brand: per posizionarsi sul mercato è quindi necessario un ingente<br />
investimento di capitali nel brand e nel suo marketing, nella creazione di<br />
immagine e di attrattività. L’esclusività del prodotto di un brand di alta<br />
moda non riguarda, pertanto, solo il singolo abito, ma le modalità con cui<br />
esso è presentato, pubblicizzato e venduto. L’efficacia di un’iniziativa<br />
imprenditoriale nel settore dell’alta moda si basa necessariamente<br />
sull’estro e sulle capacità imprenditoriali e manageriali del gruppo che<br />
sta alla base. Nei comportamenti di acquisto del consumatore interviene<br />
la qualità apparente o percepita del bene, ma le positive performance su<br />
ampi orizzonti temporali sono il frutto di fiducia e fidelizzazione che per le<br />
imprese italiane dell’alta moda hanno raggiunto livelli eccellenti. Il<br />
concetto di moda, come stile condiviso da un’ampia comunità di<br />
riferimento, nasce con le aziende che realizzano prêt-àporter, con il<br />
quale si attua il processo di semantizzazione dell’abbigliamento che l’alta<br />
moda aveva reso possibile solo per un segmento ristretto di<br />
consumatori. Le grandi imprese hanno oggi intrapreso la strada delle<br />
estensioni di marca, rendendo alla portata di molti più consumatori alcuni<br />
di quei beni che prima erano privilegio di una elite, si pensi che il costo di<br />
un abito di prêt-à-porter è circa dieci volte inferiore a quello di un abito di<br />
alta moda. Nell’offerta di prêt-à-porter si possono trovare sia collezioni e<br />
capi griffati con il nome di stilisti, che con marchi aziendali. Il prêt-àporter<br />
è progettato dallo stilista, crea line di abbigliamento “di moda”, che<br />
fanno tendenza e che saranno realizzate in serie a prezzi accettabili e<br />
destinati anche ai più giovani, fino ad ora esclusi dall’alta moda. l’Italia è<br />
riuscita ad andare avanti data la forza “stile/qualità” del MADE IN ITALY.<br />
Molti marchi anonimi sono riusciti ad ottenere buoni risultati sul mercato.<br />
Ma i profondi cambiamenti strutturali e le grandi turbolenze che<br />
giovani sono sempre stati una delle maggiori fonti di ispirazione<br />
per Gianni Versace e, nello stesso tempo, lui stesso rappresenta un<br />
punto di riferimento per i giovani stilisti calabresi che vogliono<br />
emergere in questo campo”. Ma cosa, l’ha ha spinta a fondare la<br />
Camera Regionale della Moda Calabria<br />
Senza dubbio la mia passione per la moda e per l'arte che coltivo, in<br />
diversi modi, da quando avevo dodici anni. Terminate le superiori ho<br />
frequentato un'accademia nazionale per sette anni e da lì è iniziato il mio<br />
percorso nel mondo della moda. Un cammino che è cresciuto giorno<br />
dopo giorno e mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno, facendo<br />
diverse esperienze con grandi nomi dell'Alta Moda. Nel 2007, dopo 20<br />
anni di carriera, ho deciso, con il sostegno di alcuni personaggi che<br />
facevano moda da 50 anni, di proporre il mio progetto: "la nascita della<br />
prima Camera regionale della Moda in Italia".<br />
Concretamente la camera regionale della moda cosa fa<br />
La Camera Regionale della Moda ha il compito di sostenere i giovani<br />
stilisti emergenti, per dare loro la giusta visibilità, attraverso la<br />
realizzazione di prestigiosi eventi che la camera coordina, in Calabria, in<br />
Italia ed all'estero.<br />
Quale è l'obiettivo del progetto<br />
L'idea è nata dalla profonda convinzione che la moda italiana debba<br />
dare spazio ai giovani creativi, facendoli esprimere lavorativamente<br />
senza "sfruttarli " perché è giusto che trovino spazio nel nostro Paese,<br />
visto che l'Italia rappresenta la Moda del Mondo e noi dobbiamo<br />
alimentarla con loro. Bisogna dare la possibilità di realizzare il prodotto in<br />
Italia e non all'estero come, invece, molte case di moda fanno. Se<br />
condividiamo gli stessi obiettivi. Il Premio Mia Martini, ad esempio, che si<br />
svolge a Bagnara Calabra, città natale di Mia Martini, rappresenta una<br />
vetrina importantissima per la musica. Durante l'evento diamo la<br />
possibilità agli stilisti della Camera di presentare le loro collezioni come<br />
ospiti del premio. Ed ancora, il “Premio Moda Cinema Città dei Sassi<br />
di Matera”, lo “SMAC Fashion Word” di Salerno e tanti altri. E' giusto<br />
che questi eventi ci siano perché, se fatti bene, danno l'opportunità di<br />
puntare sui giovani. La Camera Regionale ha rappresentato il Made<br />
in Italy anche ad Oslo, Parigi, Cannes, Canada, ecc... E dunque, che<br />
dire ... siamo davvero soddisfatti di contribuire a promuovere<br />
l'immagine della Calabria nel mondo. Il nostro intento è fare sempre di<br />
più per la nostra Regione, ma non solo … purtroppo la Calabria viene<br />
vista come una terra discriminata, ma non è cosi, è fatta di persone<br />
vere, pulite che lavorano. Noi, in questi anni, abbiamo voluto<br />
riscattare, con il nostro operato la nostra terra, perché siamo noi che<br />
dobbiamo fare crescere il luogo dove viviamo e non gli altri ... mi<br />
riferisco sempre al sistema che ci prende in giro, riempendoci di<br />
illusioni che non portano da nessuna parte! La verità è che l'Italia è<br />
l'Italia e siamo tutti Figli di questo gioiello che ci invidiano in tutto il<br />
mondo. Voglio ricordare che il nome Italia è stato partorito dalla<br />
Calabria…<br />
Lei punta molto su i giovani, ciò è onorevole..<br />
Io punto sui giovani perché sono il futuro del nostro Paese ed essendo<br />
anche io "un presidente giovane" so cosa cercano. Non è<br />
assolutamente vero che i giovani non hanno il senso del fare anzi fanno<br />
molto bene … ma sono le Istituzioni che non ci mettono nelle condizioni
Nella foto: Claudia Ferrise e Giuseppe Fata<br />
Nella foto da sinistra: Maria Perrusi (Miss Italia 2009) Presidente<br />
Ambasciatori della Camera Regionale della Moda Calabria, il<br />
Direttore Responsabile Giovani Fashion Design Claudia Ferrise, il<br />
Presidente Giuseppe fata, il make-up artist Dario Caminiti, l'attrice<br />
Larissa Volpentesta Ambasciatrice della Camera, il Vice<br />
Presidente Delegato ai Rapporti con le Istituzioni e le Relazioni<br />
Internazionali Giuseppe Emilio Bruzzese, il Direttore Responsabile<br />
Giovani Fashion Design Claudia Ferrise ed il neo eletto Direttore<br />
Generale della Camera Regionale della Moda Calabria Alessandra<br />
Giulivo in un momento della presentazione.<br />
La Camera della Moda Calabria è reduce da una fortunatissima iniziativa che si è glorificata il giorno 7 di Gennaio a Palazzo San<br />
Giorgio di Reggio Calabria attraverso uno straordinario consenso di pubblico e di nomi fra i più autorevoli del panorama nazionale: un<br />
calendario del quale possiamo di seguito scorgere le immagini.<br />
La Camera Regionale della Moda Calabria si<br />
propone di: rappresentare i più alti valori<br />
della moda e dello stile italiano e di tutelare,<br />
coordinare, diffondere, controllare e<br />
potenziare l’immagine della moda italiana sia<br />
in Italia che all’estero; coordinare le energie<br />
di persone italiane, ma anche di altre<br />
nazionalità, che possano e vogliano dare un<br />
fattivo contributo allo sviluppo, all’incremento<br />
e alla migliore conoscenza del costume,<br />
dello stile e della moda italiana; collaborare<br />
con organismi pubblici e privati aventi affinità<br />
di interessi e scopi nell’intento di favorire il<br />
processo, l’espansione, la conoscenza, gli<br />
scambi e quanto altro di utilità per il settore;<br />
essere punto di riferimento ed interlocutore<br />
privilegiato per iniziative a carattere<br />
regionale, nazionale ed internazionale che<br />
abbiano a che fare con lo stile, il costume e<br />
la moda. Per raggiungere tali obbiettivi, la<br />
Camera può: promuovere lo sviluppo della<br />
moda mediante l’organizzazione di sfilate e<br />
manifestazioni di moda, in Calabria, in Italia<br />
ed all’estero, di convegni, congressi e mostre<br />
in genere, mediante l’adozione di ogni<br />
iniziativa volta alla migliore conoscenza dei<br />
problemi concernenti i settori interessati;<br />
redigere programmi, relazioni e pubblicazioni<br />
per la promozione della moda; svolgere,<br />
promuovere o dare il proprio patrocinio a<br />
conferenze, convegni e corsi di formazioni<br />
professionali e di perfezionamento per la<br />
preparazione dei giovani all’esercizio di vari<br />
professioni del settore; promuovere o dare il<br />
proprio patrocinio per l’istituzione di un<br />
Museo Permanente della moda nelle città<br />
calabresi e delle altre regioni italiane;<br />
stipulare accordi per programmi<br />
radiotelevisivi con emittenti pubbliche o<br />
private, per comunicazioni sulla stampa, per<br />
servizi di pubblicità e di pubbliche relazioni;<br />
coordinare la collaborazione con la regione,<br />
le province, i comuni, gli enti pubblici e privati<br />
calabresi ed italiani, le associazioni<br />
imprenditoriali, nell’interesse degli associati<br />
ed in particolare con gli enti preposti alla<br />
tutela e alla diffusione dello stile, del costume<br />
e della Moda calabrese ed italiana; creare<br />
relazioni permanenti fra Camera Regionale<br />
della Moda Calabrese e gli istituti scolastici e<br />
le università calabresi, italiani ed esteri, per<br />
promuovere progetti di studio e ricerca sullo<br />
stile, sul costume e sulla moda; promuovere<br />
e svolgere qualsiasi altra attività di<br />
qualsivoglia natura connessa al<br />
raggiungimento delle sue finalità.<br />
noi abbiamo delle qualità che vengono apprezzate più all'estero che in<br />
Italia…<br />
Cosa pensa dell'Italia<br />
Il mio pensiero, al di là del ruolo che occupo, è di un giovane che ama<br />
l'Italia e la bellezza del mondo. Il nostro Paese ha bisogno di essere<br />
"svecchiato" dai sistemi che lo affliggono e bisogna far rifiorire tutte<br />
quelle bellezze che vale la pena mettere in risalto perché ci sono…Io<br />
sono una persona che non ha mai illuso i giovani, se lo facessi sarebbe<br />
come farlo a me stesso.<br />
I suoi programmi futuri ...<br />
Noi facciamo in continuazione programmi… ora siamo pronti con il<br />
nostro prossimo evento che vuole puntare al centro del Mediterraneo e<br />
dare visibilità ai giovani ed al made in Italy.<br />
Una anticipazione dell'evento<br />
Certo... in esclusiva solo per la vostra rivista che ci segue con<br />
attenzione e che ringrazio di vero cuore. L'evento consisterà in una<br />
Mostra Internazionale d'Arte, Costume e Fashion Designer con la<br />
consegna del prestigioso Premio Internazionale "La Muse Venal" .<br />
Come si svolgerà<br />
L'evento si svolgerà a Reggio Calabria che rappresenta il centro del<br />
Mediterraneo. E' un concorso internazionale di fashion designer ... dove i<br />
giovani candidati potranno partecipare contemporaneamente a 5 /6<br />
sezioni. Ogni sezione avrà il proprio vincitore che oltre a ricevere il<br />
prestigioso premio, una statuetta stilizzata realizzata da un grande orafo<br />
di fama internazionale, vinceranno degli Stage presso aziende o<br />
laboratori, un book fotografico di moda con un personaggio famoso e<br />
tanta promozione. Saranno due giornate ricche di eventi: sfilate,<br />
inaugurazione di una mostra Made in Italy, mostra d'arte, incontri con<br />
autori di libri sulla moda, e tante altre cose ancora…<br />
Le va certamente tributato il merito di aver trasformato lo spirito<br />
indispensabile per relazionarsi adeguatamente al mondo<br />
contemporaneo, globalizzato e velocissimo. Una disponibilità ad<br />
aprirsi al nuovo senza preconcetti. I giovani, come lei,rappresentano<br />
le energie vitali, quelle che devono essere spese, non legate alla<br />
tradizione, ma ad uno spirito nuovo d’interpretarla. Penso debba<br />
realizzarsi un’osmosi attenta e generosa e che le nostre idee<br />
abbiamo costantemente bisogno di quell’enzima di freschezza e<br />
fantasia portato dalle nuove generazioni. Mi congratulo pertanto per<br />
il lavoro di squadra ed all'agire consapevole cui assisto guardandola<br />
più da vicino, lungi dall'essere un luogo comune l'affermare che la<br />
moda nella rete delle interdipendenze economiche, comunicative,<br />
sociali e culturali non sia che un punto del sistema. Segni evidenti<br />
che siamo di fronte ad una evoluzione del concetto moda, non più<br />
inteso come imposizione ma come fenomeno socio-sensibile che<br />
che pone l'accento sulle trasformazioni a cui il mondo odierno<br />
sottopone le culture del pianeta nella dialettica tra globale e locale.
gennaio.<strong>GIUSEPPE</strong> <strong>FATA</strong> febbraio: ERMANNA SERPE marzo: FRANCO FRANCESCA aprile: GERARDO SACCO maggio: ANTONIO BATTISTINO giugno: MARIO COSTANTINO TRIOLO<br />
storia di copertina<br />
lacameradellamodacalabrese<br />
ATTRAVERSO I SUOI PROTAGONISTI<br />
TESTIMONIAL: MARIA PERRUSI MISS ITALIA 2009<br />
TESTIMONIAL: LARISSA VOLPENTESTAATTRICE<br />
GIOIELLI: GERARDO SACCO<br />
CALZATURE: ORONZO DE MATTEIS<br />
CONCEPT FOTOGRAFO: ARCANGELO FAZIO<br />
CONCEPT E POST - PRODUZIONE FOTOGRAFICA: GIANLUCA MURACA<br />
MAKE - UP: DARIO CAMMINITI<br />
HAIR DESIGNER: <strong>GIUSEPPE</strong> <strong>FATA</strong> PINO CERRA<br />
calendario 2013<br />
Luglio: EMILIA VATRANO agosto: RENÈ BRUZZESE settembre: ERASMO FIORENTINO ottobre: BIAGIO CREA novembre: CLAUDIA FERRISE dicembre: MARIKA PECORA
Organigramma 2013<br />
Camera<br />
Regionale<br />
della Moda<br />
Calabria<br />
Presidente<br />
Giuseppe Fata<br />
Vice Presidente<br />
Delegato ai Rapporti con le Istituzioni e le relazioni<br />
Internazionali<br />
Giuseppe Emilio Bruzzese<br />
Direttore Amministrativo<br />
Vincenzo Monea<br />
Segretario Tesoriere<br />
Domenico Monea<br />
Direttore Responsabile Giovani Fashion Designer<br />
Claudia Ferrise<br />
Responsabili Consulenza Giuridica<br />
Avv. Enrico Chindamo - Avv. Domenico Siclari<br />
Direttore Generale Comunicazione ed Eventi<br />
Alessandra Giulivo<br />
Direttore Responsabile Models Fashion Image<br />
Dario Caminiti<br />
Direttore Responsabile Settore Sartoriale<br />
Demetrio Gioia<br />
Presidente Ambasciatori<br />
Camera Regionale della Moda Calabria<br />
Maria Perrusi Miss Italia 2009<br />
Presidente Onorario Ambasciatori<br />
Principessa<br />
Costanza Afan De Rivera Costaguti Florio<br />
Presidente MAESTRI D’ARTE<br />
Camera Regionale della Moda Calabria<br />
Serenella Fraschini<br />
Presidente Onorario Maestri D’Arte<br />
Gerardo Sacco<br />
Presidente TESTIMONIAL<br />
Camera Regionale della Moda Calabria<br />
Francesca Pizzi<br />
E’ una situazione epocale, quella<br />
contemporanea che ci fa capire quanto<br />
sia necessario un passo indietro verso<br />
il concreto, particolarmente dal punto di<br />
vista lavorativo. Il settore artigianale<br />
sembra essere il solo ad offrire<br />
un’alternativa alla crisi che si è<br />
prepotentemente imposta anche nelle<br />
scelte di vita, dove quelle che potevano<br />
essere “certezze” oggi si sono rivelate<br />
pura illusione. Settori della moda che<br />
sono andati sempre più in decadenza<br />
per essersi lasciati ammaliare da quelle<br />
produzioni “usa e getta” che hanno<br />
sacrificato lo stile sartoriale italiano ai<br />
grandi numeri, mortificandolo nel suo<br />
più eloquente significato: quella<br />
tradizione artigianale che ha fatto del<br />
nostro Paese, soprattutto nel settore<br />
della Moda, la Capitale nel Mondo.<br />
Fare lo stilista non è una robetta facile,<br />
ma di sicuro è un bel lavoro, per quelli<br />
come Claudia Ferrise che in un abito ci<br />
cuciono l’anima. La gente è portata a<br />
pensare che nel mondo della moda sia<br />
tutto favoloso, luccicante, spettacolare.<br />
Eforsenonèsemprecosì,oforse<br />
quello che si vede è solo una parte del<br />
lavoro, la punta dell’iceberg; ma quella<br />
parte c’è solo per quegli stilisti che,<br />
come lei, sono ancora capaci di<br />
emozionarsi ed emozionare. Vero è<br />
che l’industria dell’abbigliamento sta<br />
vivendo un rallentamento a causa<br />
dell’economia stagnante, ma ciò<br />
nonostante continua a crescere la<br />
richiesta di progettisti di moda. Questo<br />
dato per nulla trascurabile è quello su<br />
cui dovremmo fermare la nostra<br />
attenzione sviscerandone e<br />
comprendendone il senso più profondo<br />
affinché sia da monito, per coloro che<br />
la moda la producono e non di meno<br />
per noi tutti che la vestiamo, quanto, il<br />
ricercare attraverso un abito tutto il<br />
nostro straordinario patrimonio<br />
culturale, sia indispensabile a far sì che<br />
essa riaffermi e consacri la sua<br />
leadership a livello internazionale.<br />
Perché una cosa è la manovalanza<br />
sartoriale, che i cinesi, più di altri,<br />
riescono a offrire a buon mercato;<br />
un’altra cosa è l’italian concept della<br />
moda, ovvero, l’ispirazione, la<br />
creatività di stilisti talentuosi che<br />
sanno far nascere il bello da semplici<br />
operazioni di accostamento di colori,<br />
FERRISE<br />
CLAUDIA<br />
Stilista e Direttore Responsabile Giovani Fashion Designer<br />
www.donnaimpresa.com 17
tessuti, modelli. La moda è emozione e creatività, non scordiamolo.<br />
Gli abiti, i colori, i tessuti, sono microelementi di un linguaggio che<br />
aiuta le persone a stare meglio, a sentirsi a proprio agio, a dettare<br />
quella parte di sé attraverso ciò che appare, ma anche attraverso ciò<br />
che sentiamo di trasmettere agli altri. Il fashion designer è (o<br />
dovrebbe essere) una persona sensibile, capace di cogliere l’essenza<br />
di una società (dei suoi umori, delle sue tensioni, della sua condizione<br />
storica) e il suo linguaggio, per poi trasformare il tutto in una sorta di<br />
codice comunicazionale. Cosa c’entra tutto questo C’entra nella<br />
misura in cui la moda diventa uno strumento di comunicazione. Ed è<br />
questo il suo significato: rappresentare una specifica visione della vita<br />
o percezione di essa. In una gonna, in una giacca, nei colori di ciò<br />
che indossiamo si concentrano valori profondi. Le vere icone<br />
contemporanee sono tutte quelle persone capaci di rimboccarsi le<br />
maniche e non abbattersi di fronte ad una sorte non particolarmente<br />
propizia, di andare avanti con fierezza certe che valga sempre la<br />
pena fornire il proprio personale contributo all’economia di questo<br />
nostro Paese attraverso quanto di meglio riescono ad esprimere. E le<br />
donne, in primis, grazie alla loro struttura genetica che sembrerebbe<br />
averle privilegiate attraverso il dono della lungimiranza, sono<br />
chiamate a farlo. Ovvio che stereotipare l’universo femminile entro un<br />
concetto di massima non è “cosa buona e giusta” e sebbene anche<br />
Madre Natura sembrerebbe consegnarci alcuni primati, direi che<br />
adagiarsi sugli allori non abbia senso alcuno. E Claudia Ferrise è uno<br />
straordinario esempio di come tutto questo sia vero. Lei è una di<br />
quelle donne che si svegliano al mattino dicendo: "Dio, spero tanto di<br />
non essere rapita dal principe azzurro oggi" conscia che il destino, là<br />
fuori, sta già legiferando la sua quotidianità attraverso il suo repentino<br />
svolgersi. Repentino, ma non inappellabile, Claudia questo lo sa. Ed<br />
anche io. Sarà per questo che la adoro.<br />
Quali sono Claudia gli ingredienti base per una buona<br />
collezione<br />
Indubbiamente è un insieme di più cose. Per cominciare ci<br />
vuole una buona dose di serenità interiore. E’ necessaria<br />
l’armonia dell’essere, la gioia di vivere. Poi è chiaro, che la<br />
voglia di stupire, di sorprendere non devono mancare mai<br />
se vuoi essere sempre al top. Il buon gusto nella scelta dei<br />
tessuti e dei modelli sono altresì elementi indispensabili nel<br />
mio lavoro.<br />
Considerato che ogni donna, fin da bambina, sogna<br />
per il giorno del proprio matrimonio un abito<br />
"speciale", che la faccia sentire "speciale", lei ha<br />
messo a disposizione delle future spose il suo grande<br />
talento e creatività interpretando abiti da sposa come<br />
opere d'arte: per la cura con cui vengono realizzati, i<br />
dettagli preziosi, i tessuti pregiati. Veri e propri<br />
masterpiece.<br />
Per me collezionare un abito importante è innanzitutto una<br />
sfida con me stessa. Devo essere io, per prima, ad esserne<br />
entusiasta. Non potrei mai e poi mai proporre sul mercato<br />
qualcosa che ritengo non abbia un'anima, che non sia<br />
capace di suscitare in chi lo vede un ‘emozione unica.<br />
L’unicità dei pezzi, che devono essere curati nei minimi<br />
dettagli, alla fine garantisce questo risultato. Si può solo<br />
immaginare quanto molteplici siano le prove che<br />
precedono la creazione di un capolavoro: scelte dei colori,<br />
dei tessuti, dei ricami.<br />
Ci parli dei progetti per questo 2013 che è nato<br />
all’insegna di un bellissimo calendario per cui ha<br />
realizzato l’abito di copertina, ciò a conclamare la sua<br />
bravura e a sancire in maniera indissolubile il rapporto<br />
professionale che la lega al Presidente della camera di<br />
Reggio Calabria, Giuseppe Fata, per il quale è<br />
esclusiva interprete, attraverso le sue creazioni, di quel<br />
suggestivo progetto itinerante legato al mito di Minerva<br />
e non omettendo, in ultima nota, di svelarci se, in<br />
particolare c'è un sogno riposto in “quel cassetto” che<br />
si augura si possa realizzare.<br />
Circa i progetti in cantiere per il 2013 nel dettaglio<br />
preferisco non anticiparvi niente, giusto per quel pizzico di<br />
scaramanzia che contraddistingue un po anche questo<br />
mondo. Tuttavia, posso solo dire che sarà ricco di eventi<br />
imperdibili e spettacolari a cominciare proprio dalla<br />
prossima settimana. Di sogni nel cassetto non ne ho. Ho<br />
solo un gran desiderio di continuare a portare avanti con<br />
dignità l’Azienda che rappresento. E voglio farlo, e ci tengo<br />
a sottolinearlo, seguendo, come ho sempre fatto finora, la<br />
strada stracciata da mio papà che l’ha fondata e che<br />
purtroppo è venuto a mancare 10 mesi fa.<br />
Prima di salutarla le apro questo ultimo spazio per un<br />
suo pensiero, qualcosa che sente di voler esternare<br />
ovviamente augurandole il più sincero degli in bocca a<br />
lupo la saluto caramente sperando di poterla<br />
incontrare più assiduamente in un prossimo futuro.<br />
Mi piacerebbe che la piccola imprenditoria e l'artigianato<br />
fossero messi nelle condizioni di poter sopportare meglio<br />
questo periodo di crisi globale e italiana. Il motore<br />
dell'economia nel nostro paese è rappresentato da queste<br />
categorie oggi troppo vessate da un regime fiscale<br />
insostenibile e che c'impone ogni giorno di fare l'impossibile<br />
per mandare avanti le nostre aziende nelle quali, non<br />
bisogna dimenticarlo, lavorano padri e madri di famiglie.<br />
Grazie anche Voi per la disponibilità. Spero di rincontrarvi<br />
presto.<br />
Alla scoperta<br />
dell’archetipo femminile.<br />
CLAUDIAFERRISE
Per capire la natura specifica delle imprese del sistema moda è necessario partire dall’etimologia del termine<br />
e dalle definizioni che di questo concetto sono state date nel corso del tempo.<br />
DIETRO: LE QUINTE <strong>DELLA</strong> <strong>MODA</strong><br />
Le ragazze cominciano a<br />
svolgere la professione di<br />
modella già attorno ai 16 anni<br />
di età, in piena adolescenza,<br />
una fase del ciclo di vita di<br />
grandi trasformazioni che<br />
spinge alla ricerca di nuovi<br />
modelli di riferimento, al<br />
desiderio di rompere con<br />
tutto ciò che infantilizza<br />
(Onnis), di liberarsi<br />
del controllo degli<br />
adulti sulla propria vita<br />
alla ricerca di autonomia<br />
e di una definizione del sé.<br />
Il sentimento di onnipotenza<br />
legato all’età, alla natura di<br />
questa professione,<br />
all’esperienza della nuova<br />
situazione, alla novità del<br />
lavoro, alla libertà, all’aspetto<br />
fisico attraente, alle attenzioni<br />
ricevute, possono far perdere<br />
di vista il senso di realtà e di<br />
umiltà e condurre la ragazza<br />
verso situazioni pericolose ed<br />
abitudini dannose. Ecco<br />
perché è importante che ci sia<br />
molta serietà nelle persone<br />
che svolgono la professione di<br />
manager…ed ecco perché<br />
sono qui a presentare Morel<br />
Bolea fondatore di Kasta<br />
Morrely ( servizio a pagina 72)<br />
La moda:<br />
CHI LA FA, CHI LA INDOSSA, CHI NE PARLA<br />
www.donnaimpresa.com 21
PER QUANTO ATTIENE ALL’ETIMOLOGIA <strong>DELLA</strong><br />
PAROLA <strong>MODA</strong>, LE INTERPRETAZIONI NON SONO<br />
UNIVOCHE; ALCUNI FANNO RISALIRE IL TERMINE AL<br />
FRANCESE MODE E QUINDI AL LATINO MODUS CON IL<br />
SIGNIFICATO DI MODO, FOGGIA, MANIERA. ALTRI,<br />
INVECE, FAREBBERO DERIVARE LA PAROLA DAL<br />
LATINO MOS, ANZICHÉ MODUS, CON UN SIGNIFICATO<br />
DI USANZA, COSTUME, ABITUDINE, REGOLA<br />
PIUTTOSTO CHE DI MODO, MANIERA, NORMA COME<br />
INVECE LA PRIMA INTERPRETAZIONE INDURREBBE A<br />
PENSARE. DIFFERENTI SONO ANCHE LE DEFINIZIONI<br />
CHE SONO STATE DATE DEL CONCETTO <strong>MODA</strong>.<br />
Si è affermato che “nel linguaggio comune, un fenomeno è<br />
considerato di moda se, nell’istante in cui se ne parla, ha raggiunto un<br />
diffuso apprezzamento da parte di un certo pubblico e in un<br />
determinato contesto che può essere geografico o di tipo<br />
socioculturale”. Tale definizione centra l’attenzione sul fatto che un<br />
prodotto è di moda, quando è gradito da un gruppo abbastanza ampio<br />
di persone in uno specifico contesto. Il fatto che si faccia riferimento al<br />
concetto di fenomeno, sottolinea l’ampiezza e la diffusione del termine<br />
non più associato esclusivamente al settore dell’abbigliamento, come<br />
invece avveniva in passato. Oggi si può a buona ragione affermare<br />
che quasi tutto può essere o non essere di moda, da un’automobile,<br />
ad un vestito, ad una marca di computer. Resta, però, il fatto che solo<br />
nel campo dell’abbigliamento il continuo cambiamento negli stili e nelle<br />
mode è stato riconosciuto e sancito con tanta forza da divenire ormai<br />
un’abitudine irrinunciabile. Il termine moda è definito anche come<br />
“aspetto e comportamento di una comunità sociale secondo il gusto<br />
particolare del momento per lo più a proposito dell’abbigliamento sia<br />
maschile che femminile”, e come “foggia, corrente del vestire e<br />
dell’acconciarsi, legata ad una determinata epoca e al gusto di una<br />
determinata società” e, ancora, “modo, costume passeggero di vivere<br />
e di comportarsi”. Tali definizioni mostrano una caratteristica propria<br />
dei prodotti di moda: la temporaneità e la brevità; le mode sono per<br />
loro natura passeggere, destinate a rinnovarsi nel corso di una<br />
stagione. La stagionalità di queste attività, se, da una parte, le rende<br />
di difficile interpretazione, dall’altra, costituisce uno dei fattori<br />
fondamentali del loro successo; il continuo rinnovarsi di anno in anno,<br />
di stagione in stagione, offre sempre una nuova platea di potenziali<br />
clienti. Ciò si traduce in un notevole vantaggio anche per i nuovi<br />
entranti perché, dal momento che sorgono nuove mode<br />
continuamente, tutti, in teoria, possono concorrere a dettarne una<br />
nuova e, quindi, a giocare un ruolo nelle collezioni di quella stagione.<br />
TRATTARE DELL’EVOLUZIONE DEL FENOMENO <strong>MODA</strong> È<br />
QUESTIONE LUNGA E COMPLESSA POICHÉ SI PUÒ BEN<br />
AFFERMARE CHE L’ATTENZIONE ALLE DIVERSE<br />
MANIERE E FOGGE NEL VESTIRE RISALE A TEMPI<br />
ANTICHISSIMI ESSENDO QUESTO UN FATTO<br />
INDISSOLUBILMENTE LEGATO ALLA VANITÀ UMANA.<br />
LE PRIME TRACCE DI TALE MANIFESTAZIONE<br />
POSSONO ESSERE RISCONTRATE NELLE ANTICHE<br />
CIVILTÀ MEDITERRANEE; LE EVOLUZIONI STILISTICHE<br />
ERANO, PERÒ, PIUTTOSTO LENTE E CON DIFFERENZE<br />
MINIME TRA INDUMENTI MASCHILI E FEMMINILI. A<br />
QUEI TEMPI LA DISTINZIONE SOCIALE SULLA BASE DEI<br />
CAPI DI ABBIGLIAMENTO INDOSSATI ERA LIMITATA E<br />
SI PREFERIVA RICORRERE ALL’UTILIZZO DI ACCESSORI<br />
ED ORNAMENTI RICCHI E PREZIOSI PER SEGNARE<br />
L’APPARTENENZA AD UNA CASTA PIÙ IMPORTANTE<br />
DELLE ALTRE.<br />
Nell’antico Egitto si cominciò a delineare il gusto per i colori vivaci e le<br />
linee stilizzate: gonnellini per gli uomini e tuniche senza maniche per<br />
le donne sono i modelli più ricorrenti nelle numerose raffigurazioni<br />
giunte fino a noi della vita degli antichi faraoni. Stili e fogge nel vestire<br />
si sono susseguiti, poi, anche nell’antica Grecia e ai tempi dei romani<br />
anche se, per entrambe le civiltà, non si può ancora parlare di nascita<br />
del fenomeno moda; le vesti sono abbastanza semplici e non<br />
presentano particolari cambiamenti di stile nel corso degli anni. La<br />
nascita vera e propria del fenomeno può essere fatta risalire al primo<br />
Rinascimento quando l’attenzione all’abito e alla distinzione sociale<br />
sulla base di esso diventa sistematica. Sarà con l’affermarsi della<br />
nuova classe dei commercianti che sorgeranno nuovi sistemi<br />
vestimentali caratterizzati dalla ricerca di una propria legittimazione<br />
sociale e non più distinti solo sulla base della loro funzione d’uso. La<br />
moda ha così cominciato a significare distinzione e differenziazione tra<br />
classi più o meno benestanti; l’abito non è più solo un elemento di<br />
prima necessità per coprirsi dal caldo, dal freddo e dalle avversità<br />
delle stagioni, ma diventa strumento di ostentazione del proprio<br />
benessere, nonché della propria posizione sociale. Diverse sono le<br />
teorie elaborate nel corso del tempo sulle motivazioni del continuo<br />
susseguirsi di mode diverse nel corso degli anni e delle stagioni.<br />
Un’ipotesi interessante è quella così detta del trickle-down, vale a dire<br />
del “gocciolamento verso il basso” secondo la quale le mode vengono<br />
create perché le classi più abbienti possano così distinguersi dalle<br />
altre. Tale teoria ritiene che le stesse mode, che nascono e si<br />
sviluppano presso le classi più elevate e abbienti della società,<br />
passino, poi, ai livelli inferiori della società, in modo graduale,<br />
diventando così patrimonio di tutti. L’oggetto di moda costituisce,<br />
quindi, un elemento di differenziazione solo nei primi stadi del suo<br />
ciclo di vita; quando raggiunge il suo picco di successo, comincia già a<br />
covare dentro di sé i primi sintomi del suo declino. Tanto più il capo di<br />
abbigliamento o l’accessorio è diventato di moda, tanto più si diffonde<br />
tra i consumatori e tanto meno costituisce elemento di<br />
differenziazione. Nel momento in cui tutti possono disporne cessa<br />
necessariamente di essere alla moda perché ha ormai perso le<br />
caratteristiche di originalità, creatività e unicità che un tale prodotto<br />
deve avere. Ecco allora che, secondo la teoria del trickle-down, prima<br />
che ciò avvenga le classi più benestanti avranno nuovamente trovato<br />
un diverso gusto con il quale identificarsi e distinguersi che col tempo<br />
troverà anch’esso diffusione presso il resto della società. Se è a partire<br />
dal Rinascimento che il fenomeno inizia ad assumere una certa<br />
consistenza, ulteriori sviluppi si sono avuti poi nel corso dei secoli. La<br />
moda si è, infatti, adeguata nel tempo ai filoni culturali e religiosi che di<br />
volta in volta hanno caratterizzato la vita sociale: una moda più<br />
estetica e fastosa ai tempi del Rinascimento, più austera e severa ai<br />
tempi della Riforma e della Controriforma. Dall’epoca di Luigi XIV e,<br />
poi, soprattutto nel diciannovesimo secolo, fulcro dell’alta moda è<br />
Parigi che accoglie alla metà dell’800 Charles Frederick Worth che<br />
può essere considerato il primo couturier indipendente. Si tratta di uno<br />
stilista che non realizza più solo abiti su commissione per le signore<br />
dell’aristocrazia, ma apre una vera e propria boutique. La Francia e,<br />
Le parole<br />
quindi, Parigi restano leader indiscussi del settore per<br />
più di un secolo almeno fino a quando, negli anni<br />
<strong>MODA</strong><br />
della.<br />
settanta del secolo scorso, nascono nuovi filoni nel<br />
settore; i profondi cambiamenti avvenuti nel secondo<br />
dopoguerra con l’emersione di nuove classi sociali,<br />
nonché la contestuale emancipazione della donna<br />
nella società e nel mondo del lavoro hanno prodotto<br />
una democratizzazione della moda. E’ di quegli anni<br />
la nascita e la rapida affermazione del prêt-à-porter. In<br />
quel periodo il nostro paese cominciò ad assumere<br />
un peso importante a livello mondiale attraverso le<br />
sfilate fiorentine di Palazzo Pitti e l’indissolubile<br />
legame moda-industria che si viene a creare a<br />
Milano. L’Italia, infatti, decise di concentrare<br />
l’attenzione su di un filone diverso rispetto a quello dei<br />
grandi couturier francesi, volto alla realizzazione di<br />
prodotti ricercati, dotati di elevato contenuto stilistico e<br />
creativo, ma più accessibili sia economicamente che<br />
dal punto di vista della portabilità del capo di<br />
abbigliamento, dedicato, quindi, non solo alle<br />
occasioni mondane, ma anche alle giornate di lavoro.<br />
NELLA SOCIETÀ OCCIDENTALE<br />
CONTEMPORANEA, QUASI NESSUNO PUÒ<br />
ORAMAI SOTTRARSI AI SUOI DETTAMI. E’<br />
LA <strong>MODA</strong> CHE È RITENUTA COSÌ TANTO<br />
IMPORTANTE DA SUSCITARE<br />
ATTENZIONE, O È TUTTA QUESTA<br />
ATTENZIONE PER LA <strong>MODA</strong> A RENDERLA<br />
IMPORTANTE<br />
Vero è che la moda influenza la maggior parte delle<br />
relazioni delle persone, con se stesse e con gli altri.<br />
Evidenziamo dunque una rottura con la tradizione e<br />
costante visione al “nuovo”. Walter Benjamin parlerà<br />
di “eterno ritorno del nuovo”. La nuova moda ha una<br />
grande rilevanza nella comprensione della nostra<br />
identità. La parola “moda” deriva dal latino modees<br />
(misura, maniera, forma). Adam Smith affermava che<br />
la moda acquista valenza in ambiti dove il gusto è<br />
fondamentale: abiti, mobili, poesia, architettura, ma<br />
anche della morale. Secondo il grande filosofo Kant,<br />
tutte le mode sono maniera di vivere, poiché<br />
comportano cambiamenti generali nelle abitudini di<br />
vita. Lipovetsky parlò invece di un meccanismo<br />
sociale generale, non limitandosi ai vestiti, ovvero la<br />
moda nell’abbigliamento è una delle tante<br />
manifestazioni della moda. Definizione di “moda”: un Impossibile piacere a tutti e soprattutto a tutte se<br />
oggetto è moda se e solo se funziona come elemento<br />
di distinzione sociale ed è parte di un sistema che lo<br />
non siamo lei. Brillante e arguta, bellissima,<br />
sostituisce con relativa rapidità con qualcosa di instancabile lavoratrice, respira e vive la moda. In<br />
nuovo. Tuttavia possiamo dare esempi di ciò che molti addirittura sostengono che lei “sia” la moda.<br />
chiamiamo “moda” e di ciò che non chiamiamo tale, Ve la presentiamo: il suo nome è<br />
ERIKA<br />
ma non possiamo dare una definizione. Secondo<br />
Thomas Carlyle, lo scopo originario dei vestiti non è il<br />
GOTTARDI<br />
calore o la decenza, bensì l’abbellimento. Gli abiti<br />
dunque sono “chiave di lettura del mondo”, e ciò<br />
funzionerà se l’esteriorità corrisponde all’interiorità.<br />
Esiste un collegamento tra moda ed identità, poiché<br />
noi siamo attraverso la nostra apparenza esteriore.<br />
Director Woman&Bride _ www.womanbride.it<br />
ROMA _ ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 23
ERIKA GOTTARDI Direttrice di Woman & Bride, brillante e seguitissima blogger di moda, opinionista web tv, direttrice di<br />
produzione di shooting e campagne moda. La moda è la sua passione. L’eleganza la sua cifra stilistica che si fonda sulla<br />
conoscenza e la ricerca della storia del costume. La nascita dello stile e la sua evoluzione fino alle epoche più recenti,<br />
attraverso lo studio del grandi Maestri della Moda. nella foto con Anton Giulio Grande (a sinistra) e Massimiliano Piccinno<br />
tutto il fashion<br />
minuto per minuto<br />
FUCSIATV<br />
DOPO IL SUCCESSO <strong>DELLA</strong> VFNO TORNA IL FORMAT<br />
TUTTO IL FASHION MINUTO PER MINUTO, IL DOCU-<br />
REALITY SULLA <strong>MODA</strong> CHE QUESTA VOLTA SARÀ<br />
AMBIENTATO DURANTE LA SETTIMANA DELL’ALTA<br />
<strong>MODA</strong> ROMANA.DUE LE PROTAGONISTE, UNA FASHION<br />
EDITOR, ERIKA GOTTARDI, DIRETTRICE DEL <strong>MAGAZINE</strong><br />
WOMAN & BRIDE E UNA CONDUTTRICE TELEVISIVA<br />
ESPERTA DI <strong>MODA</strong>, MARZIA PONZI, VOLTO <strong>DELLA</strong> WEB<br />
TV FUCSIA TV.<br />
Le telecamere di Fucsia TV le seguiranno in giro per le sfilate, i<br />
backstage, gli eventi e le feste mondane senza tralasciare i momenti<br />
di pausa e relax registrati all’interno di una suite del The First Luxury<br />
Art Hotel in cui alloggeranno per tutta la durata della kermesse. Da qui<br />
le protagoniste partiranno ogni mattina per raccontarci la fashion week<br />
capitolina dall’interno: un inedito dietro le quinte visto dagli occhi di<br />
due speciali “addette ai lavori “che, tra ritmi serrati, continui cambi<br />
d’abito, fugaci pranzi con le amiche e riunioni di lavoro, promettono di<br />
farci respirare l’aria della fashion week romana! Il plot è originale:<br />
seguire le vicende professionali ed umane delle due protagoniste ed,<br />
allo stesso tempo, documentare in maniera minuziosa la settimana<br />
dell’AltaModa con annesse sfilate e presentazioni. Un modo nuovo<br />
anche per avvicinare il pubblico al mondo dell’Alta Moda e del lusso,<br />
facendogli conoscere da vicino i protagonisti, i luoghi e le esperienze<br />
umane che si celano dietro una Maison o un Ufficio Stampa.Le<br />
telecamere saranno onnipresenti e registreranno le intere giornate.<br />
Per questo sarà molto importante anche la parte “privata” del reality,<br />
ovvero i momenti di vita quotidiana delle protagoniste che saranno<br />
“coinquiline” per cinque giorni all’interno di una suite nell’esclusivo The<br />
First Luxury Art Hotel, che fungerà quindi da quartier generale. Qui<br />
saranno “spiate” come in una sorta di Grande Fratello in tutte le loro<br />
azioni: al mattino mentre decidono cosa indossare, nei momenti di<br />
“trucco e parrucco”, nella hall mentre si confrontano sui reciproci<br />
impegni o si interfacciano con i propri collaboratori mentre aspettano<br />
la macchina che le porterà ai vari eventi.Parallelamente alle riprese<br />
per il programma televisivo, il pubblico a casa avrà la possibilità di<br />
seguire, in tempo reale, le vicende delle due protagoniste che<br />
posteranno, con una certa frequenza, resoconti ed impressioni della<br />
loro esperienza attarverso un’apposita pagina Facebook e Twitter, il<br />
che servirà anche per avvincere il maggior pubblico possibile e creare<br />
curiosità ed aspettative nei confronti del programma che andrà in<br />
onda, nei giorni successivi, su Fucsia TV.<br />
LA <strong>MODA</strong> CHI LA FA, CHI LA INDOSSA<br />
CHI NE PARLA<br />
SENZA FIDUCIA SONO POSSIBILI SOLO FORME MOLTO SEMPLICI DI COOPERAZIONE UMANA, QUELLE CHE<br />
PREVEDONO UNA TRANSAZIONE IMMEDIATA. PERSINO L’AZIONE INDIVIDUALE È TROPPO SUSCETTIBILE DI<br />
DISORDINE E DISTRUZIONE PER POTER ESSERE PIANIFICATA, SENZA FIDUCIA, AL DI LÀ DELL’ISTANTE<br />
PASSEGGERO” AFFERMA N. LUHMANN IN TRUST AND POWER. L. ZUCHER RITIENE CHE LA FIDUCIA SIA UN<br />
ELEMENTO COSÌ IMPORTANTE PER LA COOPERAZIONE IN OGNI FORMA DI SOCIETÀ DA ASSERIRE CHE ESSA SIA<br />
“VITALE PER IL MANTENIMENTO <strong>DELLA</strong> COOPERAZIONE NELLA SOCIETÀ E NECESSARIA COME TERRENO DI BASE<br />
ANCHE PER LA PIÙ BANALE ATTIVITÀ QUOTIDIANA”. SENZA FIDUCIA NON PUÒ ESISTERE UNA RELAZIONE, DATO<br />
CHE VIENE MENO IL CANALE CHE<br />
COLLEGA TRA LORO LE PERSONE.<br />
LA SFIDA ETICA È APPENA<br />
COMINCIATA, LA RISORSA UMANA<br />
HA RICONQUISTATO IL CENTRO DEL<br />
MONDO DEL LAVORO, DI UN LAVORO<br />
CHE È STRUMENTO PER LA<br />
PERSONA E NON VICEVERSA E LA<br />
COMUNICAZIONE COME CANALE DI<br />
COSTRUZIONE <strong>DELLA</strong> RELAZIONE<br />
RICHIEDE NUOVI STRUMENTI. LA<br />
PERSONA DEVE RIDIVENTARE<br />
PROTAGONISTA DEL LAVORO: PER<br />
POTER RAGGIUNGERE QUESTO<br />
TRAGUARDO DEVE FARSI OGGETTO<br />
ETICO DEVE SFORZARSI DI FARE<br />
PROPRI E VIVERE QUEI VALORI CHE<br />
LE AZIENDE OGGI PROCLAMANO<br />
COME PROPRIO ELEMENTO<br />
QUALIFICANTE E CHE IN REALTÀ<br />
SONO VECCHI COME IL MONDO:<br />
ONESTÀ, LEALTÀ, MAGNANIMITÀ,<br />
PAZIENZA, FEDELTÀ, CORAGGIO,<br />
FERMEZZA, PRUDENZA, GIUSTIZIA,<br />
LUNGIMIRANZA, SACRIFICIO,<br />
GENEROSITÀ E COSÌ VIA. E’ GRAZIE<br />
A QUESTE QUALITÀ UMANE, A<br />
QUESTE VIRTÙ, CHE L’UOMO SARÀ<br />
IN GRADO DI OFFRIRE VANTAGGIO<br />
COMPETITIVO A SE STESSO, ALLA<br />
PROPRIA AZIENDA.<br />
Questa è la storia del mio rientro nel campo<br />
della moda, dove ho lavoarto e dato molto<br />
nel mio passato quando, dal 1985 al 2002<br />
circa ho lavorato con i marchi più prestigiosi<br />
del made in italy e dall'alta moda: sorelle<br />
Fontana, Lancetti, Biagiotti, Gattinoni e<br />
Gianni Versace, maestri e stili di vita che<br />
hanno frastagliato le mie giornate più o meno<br />
fortunate nel mondo dell'effimero e della<br />
bellezza. Mondo che ho trascurato per un<br />
periodo lungo, fino all'avvento dei social<br />
La fiducia, la comprensione reciprocaeivalori<br />
condivisieicomportamentichelegano fra loro le<br />
persone e le comunità e rendono la cooperazione<br />
possibile.<br />
E' con noi<br />
ARMANDO<br />
TERRIBILI<br />
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network e dei fashion blog,<br />
frequentati da personaggi a<br />
volte non proprio ben<br />
preparati, non così come<br />
dovevamo esserlo noi in<br />
passarto quando<br />
affrontavamo il discorso<br />
moda. Quindi dopo aver<br />
letto strafalcioni e svarioni<br />
su vari post e editoriali ho<br />
deciso di rimettere in gioco<br />
le mie competenze nel<br />
settore e dire la mia, con<br />
l'occhio puntato<br />
specialmente alle nuove<br />
generazioni di stilisti. Su<br />
facebook ho fondato una<br />
Fashion academy Free, un<br />
accademia virtuale gratuita<br />
dove promuovo giovani<br />
designer e le loro strabilianti<br />
idee, ho varie fashion page<br />
dove mi occupo di<br />
passerelle, red carpet,<br />
profumi, moda maschile, ma<br />
il punto forte sono gli album<br />
di giornali vintage<br />
provenienti dal mio<br />
immenso archivio, dove<br />
ripropongo il meglio della<br />
fotografia di moda e delle<br />
collezioni del passato di<br />
grandi couturier come Dior<br />
Valentino Ferrè o le<br />
immagini delle mitiche top<br />
model che tanto turbarono i<br />
nostri sogni di adolescenti.<br />
Ebbene, le mie dissertazioni<br />
sono state noate da<br />
personaggi più o meno<br />
importanti del settore, Giancarlo Giammetti con il Valentino<br />
Museum e Rita Airaghi della Ferrè Foundation usano le mie<br />
immagini per integrare i loro archivi, il Gianni Versace tribute che<br />
amministro è il più grande blog fotografico mai dedicato alla figura<br />
di uno stilista, Michele Miglionico e Franco Ciambella mi hanno<br />
segnalato a questo gradito premio Città dei Sassi di Matera per la<br />
mia competenza messa a disposizione del vasto pubblico del<br />
Web. Grande onore ed emozione essere considerati dai<br />
professionisti di oggi e di ieri, scoprire ancora l'emozione negli<br />
occhi dei ragazzi che partecipano a questi concorsi di moda con<br />
le valigie piene di abiti e sogni, il tutto sullo sfondo di una città<br />
magica come Matera dal paesaggio naturale ricco di fascino.<br />
Essere premiati non per la mia arte o il mio stile, ma il bagaglio<br />
culturale che mi sono creato mi ha reso più forte nei confronti<br />
anche della quotidianità da affrontare tutti i giorni e mi gratifica e<br />
sprona ad andare avanti a cercare di fare del bello e del<br />
meraviglioso la ragione di vita di sempre più persone.La moda<br />
che sfila in passerella è il risultato di ricerca e dedizione di grandi<br />
professionisti, che spesso inizia molto prima della stagione<br />
presentata, in epoche in cui bisogna creare tendenze, stili e colori<br />
azzeccando ogni volta quelli giusti affinchè diventino appunto... di<br />
moda. Dietro la realizzazione di una sfilata ci sono corse<br />
frenetiche, ricerche spasmodiche, grandi silenzi e piccoli tormenti,<br />
da sinistra nella foto:Michele Miglionico, Barbara Chiappini e Armando Teribili al Premio Moda Città dei Sassi<br />
il tutto per poco più di mezz'ora di spettacolo dove modelle senza<br />
tempo incedono altere con creazioni che sono state sognate,<br />
realizzate, trasformate, ricamate, smontate e ricostruite prima di<br />
ottenere l'idea finale giusta. E stai lì dietro le quinte, a sperare che<br />
l'applauso in platea coincida con l'abito con il quale volevi<br />
trasmettere il tuo messaggio stilistico. Solo allora si può<br />
considerarsi "arrivati", non tanto perchè la bella attrice ha<br />
indossato la tua creazione sul red carpet oppure hai conquistato<br />
la copertina di un magazine famoso, ma quando la "gente"<br />
capisce il messaggio che vuoi trasmettere, perchè per molti stilisti<br />
la moda è l'unica espressione che hanno per manifestare i propri<br />
ideali, non solo di "bello" e "raffinato". Ed arriviamo a coloro che<br />
parlano di moda, non sempre a ragione o con la dovuta<br />
preparazione, personaggi che neanche si rendono conto a volte<br />
con le loro parole di distruggere mesi di lavoro se una collezione<br />
a loro non è piaciuta più per noia che vero disprezzo. Certo,<br />
l'Italia è piena di firme prestigiose che hanno dato lustro a marchi<br />
importanti nel periodo d'oro della moda italiana, ma il problema è<br />
che la classe politica non ha mai appoggiato veramente il sistema<br />
moda come succede in altri pasesi come la Francia o gli Stati<br />
Uniti dove l'industria Moda è un vero business con regole e<br />
investimenti mirati a far crescere le aziende che producono e le<br />
persone che ci lavorano...<br />
LA <strong>MODA</strong> CHI LA FA, CHI LA INDOSSA<br />
CHI NE PARLA<br />
MARIAPIA<br />
<strong>DELLA</strong> VALLE<br />
È cambiato tutto. Io la chiamo "la democratizzazione del fashion".<br />
E non è solo un'informazione segreta per quelle centinaia di<br />
giornalisti sparsi nel mondo. Nelle passate stagioni le sfilate sono<br />
state trasmesse online in tempo reale, i blog aprono una finestra<br />
sulle nuove idee.<br />
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La maggior parte dei blogger<br />
acquistano capi di moda e scrivono<br />
perché animati da una grande<br />
passione. Fra una rosa di candidate<br />
che svolgono questa professione, noi<br />
ne abbiamo scelta una, che incarna<br />
la donna contemporanea: una icona<br />
di stile ma anche tanto studio e<br />
determinazione nel raggiungere i<br />
propri obiettivi. In più, cosa che la<br />
rende irresistibile, è un'instancabile<br />
sognatrice.<br />
Ci parli un po' di lei, racconti al nostro pubblico di lettrici e lettori<br />
chi è Mariapia della Valle.<br />
Non è semplice parlare di sé, anche per chi, come me, gioca con le<br />
parole e le loro mille combinazioni come una bambina gioca con i<br />
dire la sua, costantemente alla ricerca delle emozioni giuste e delle<br />
parole più corrette per raccontarle.<br />
Quali sono, a parer suo, le nuove chance per i fashion designer<br />
portate dalle nuove tecnologie Ci racconti della sua esperienza<br />
maturata attraverso il suo Blog (Modi di Moda) e, non di meno,<br />
relativa ai social network che conferiscono a chiunque la<br />
possibilità di comunicare le proprie idee e visioni da qualsiasi parte<br />
del mondo. Una cosa che5o10anni fa non poteva succedere.<br />
L’avvento delle nuove tecnologie ha cambiato il modo di lavorare di interi<br />
settori: dall’organizzazione del lavoro alla produzione, dalla<br />
comunicazione alla gestione di fattori esterni non c’è nulla che non abbia<br />
risentito dell’evoluzione tecnologica (innovazioni di processo, di prodotto,<br />
informatizzazione, interconnessione, etc.). Uno dei settori che più ha<br />
vissuto questa evoluzione è proprio quello del fashion. Il settore della<br />
moda è particolare, bisogna essere costantemente informati, fare<br />
ricerca, cool hunting. E’ fondamentale, poi, intrattenere relazioni<br />
pubbliche, per fini sia commerciali che artistici. Bisogna essere sempre<br />
presenti, in contatto con colleghi, clienti, professionisti del settore di tutto<br />
potevo scrivere la mia personale opinione su una precisa tendenza, o<br />
meglio su un “modo di moda” da qui nasce il nome del mio blog (Modi di<br />
Moda). La passione si moltiplicava post dopo post, commento dopo<br />
commento, condivisione dopo condivisione. Ora mi sento in colpa<br />
quando, per motivi di lavoro o personali, sono costretta a trascurare “la<br />
mia creatura” che da poco ha compiuto un anno e che dopo soli sette<br />
mesi di vita è entrata nella classifica dei blog più letti d’Italia.<br />
Per lei che cosa c'è di divertente nello scrivere di moda Informare<br />
le persone, o avere il privilegio di andare per feste e vivere una vita<br />
favolosa (sorrido)<br />
Di divertente c’è molto, tanto, anche perché il mio blog è un blog molto<br />
ironico, che prende un po’ in giro quelle esagerazioni che le tendenze e<br />
la moda stessa a volte ci impongono. La moda in realtà è una cosa molto<br />
più seria di quanto pensiamo, ma noi “fashionisti” o esperti del settore,<br />
finiamo sempre per essere bollati come persone superficiali, senza<br />
sapere quanto studio possa esserci nella moda. Io ho studiato materie<br />
economiche e la moda è un fenomeno sì di costume ma alla base c’è<br />
molto presente sui social network, che mi danno la possibilità di essere in<br />
contatto con tutti gli addetti ai lavori del fashion, di essere informata sulle<br />
loro iniziative e nuovi progetti. Il mio blog ha una vita molto attiva sui<br />
social network dove, sia tramite la mia pagina personale sia quella del<br />
blog, aggiorno tutti i follower delle iniziative, eventi o semplicemente del<br />
nuovo post. Ho anche un gruppo di social-opinionisti che “taggo” quando<br />
condivido un nuovo post e, commento dopo commento, nascono delle<br />
vere e proprie discussioni su tematiche come la moda, il costume, le<br />
tendenze, l’amore.<br />
Il settore moda si sta arricchendo di figure professionali simili alla<br />
sua: secondo lei quali sono i nuovi lavori su cui puntare<br />
Il fashion è un settore sempre pieno di fermento e molto recettivo ai<br />
cambiamenti. Non è un caso che ci sia una continua evoluzione delle<br />
figure professionali, bisogna essere in continuo aggiornamento. Non<br />
credo che ci sia un ruolo professionale su cui puntare maggiormente.<br />
Bisogna seguire le proprie predisposizioni e proporsi in modi creativi,<br />
essendo al passo con i tempi. Un fotografo oggi può aprire un blog per<br />
corallini facendone collane e bracciali, in combinazioni e forme sempre<br />
nuove. Sono laureata in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa, P.R.,<br />
opinionista televisiva, esperta di eventi non convenzionali e di guerrilla<br />
marketing, giornalista freelance e Fashion Blogger, una delle più lette<br />
d’Italia. Sono alcune delle cose che faccio con passione e<br />
determinazione. Tante, a volte credo troppe, perché il mio perfezionismo<br />
mi porta a chiedere sempre di più a me stessaeachiedermi se faccio<br />
tutto al meglio in cui potrei farlo, ma, fortunatamente, si tende<br />
infinitamente senza arrivarci mai davvero. Vivo a Caserta, anche se<br />
sono spesso in giro per l’Italia. La moda e i progetti che seguo mi<br />
portano su e giù per la nostra bella penisola. Che sia la Milan Fashion<br />
Week, Alta Roma, un concorso per stilisti emergenti o un evento che<br />
reputi interessante, il trolley è sempre a portata di mano e sono<br />
diventata anche abbastanza brava a fare la valigia, cosa non semplice<br />
per noi donne, che vorremmo farci entrare sempre tutto l’armadio. In<br />
definitiva mi descriverei come una persona semplice, sempre pronta a<br />
il mondo. Tutto questo oggi è possibile con un click. I fashion designer<br />
oggi vivono ciò che lei stessa ha definito, proprio con parole che anche<br />
io amo adoperare, la “democratizzazione della moda”, che permette a<br />
chiunque di essere presente, sulla scena e sul mercato. Oggi come oggi<br />
un designer emergente, magari anche giovane e con poco investimento,<br />
può far conoscere al mondo il suo brand. La presenza sui social<br />
network, gestita con sapienza e costanza, può rendere moltissimo in<br />
termini di notorietà, un buon e-commerce può permettere la vendita in<br />
tutto il mondo.<br />
Com'è nata la sua passione per il web applicato al fashion<br />
Nasce in realtà da un’esigenza precisa che è alla base di tutti i blog:<br />
condividere. Iniziai a sentire il bisogno di condividere con gli addetti al<br />
settore e gli appassionati di moda tutte quelle esperienze, quelle novità,<br />
quelle “chicche” che la mia vita da giornalista e responsabile relazioni<br />
esterne di un magazine mi portavano a fare. Il blog mi permetteva di<br />
raccontare aneddoti divertenti che mai avrei potuto inserire in un articolo,<br />
moltissima economia, non capisco perché le persone se ne dimentichino.<br />
La facciata è scintillante, brillante, affascinante … E’ un mondo dorato in<br />
cui però non è facile arrivare, ci vogliono anni di duro lavoro e sacrificio.<br />
Le sfilate e gli eventi sono la cosa più bella ma, anche in questo, sono<br />
una blogger sui generis. Andavo già a tutti questi eventi. Non nascondo<br />
però, che il blog mi ha dato la possibilità di far sapere chi sono, di<br />
mostrare le mie potenzialità.<br />
I social, lo sappiamo, sono "the place to be" sia per l'utente che per<br />
l'azienda: fashion blogger come lei, giornalisti, aziende e designer<br />
hanno pagine in cui dialogano costantemente con i fan ...<br />
Sono totalmente d’accordo con lei. I social network hanno rivoluzionato<br />
la nostra vita e il nostro approccio alla vita e ai contatti. Nel mondo in cui<br />
viviamo tutto ruota attorno al concetto di network, di rete. Avere una<br />
propria rete di contatti e gestirla al meglio fa davvero la differenza. E’<br />
fondamentale essere presenti e connessi con il mondo. Io stessa sono<br />
rendere pubbliche le sue foto, realizzare uno shooting e pubblicarlo su<br />
face book in modo da renderlo visibile a milioni di contatti, cosa<br />
impensabile fino a qualche anno fa. Essere blogger per me è una cosa<br />
molto naturale, che ha unito alcune mie grandi passioni: la scrittura, la<br />
moda e il marketing. Ho fatto delle esperienze che non avrei potuto fare<br />
senza il mio blog. Sono stata una delle blogger protagoniste del progetto<br />
“Golden Curvy” di Golden Lady che mi ha portato in contatto con una<br />
grande azienda, vedere come lavora per poi essere coinvolta in prima<br />
persona dall’azienda nella co-creazione di una linea che tenesse conto<br />
delle esigenze delle donne curvy e plus size. Un’altra esperienza<br />
importante per me è stata tenere un workshop sul blog al Master Web<br />
Communication e Social Media all’Università degli Studi di Parma.<br />
Questa esperienza è stata particolarmente soddisfacente, perché è stato<br />
preso sul serio il fenomeno blogging sia da parte dei docenti che dei<br />
masteristi. Ho raccolto molte curiosità e molto interesse dalla classe, mi
IL CORPO DUNQUE È UN UNIVERSO SIMBOLICO<br />
IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE E SPERIMENTABILE<br />
DA PARTE DELL'INDIVIDUO. LA CAPACITÀ DEL CORPO<br />
DI PRODURRE SIGNIFICAZIONE È LEGATA AL SUO<br />
ESSERE CENTRO DI OGNI PRODUZIONE IMMAGINIFICA<br />
DELL'UOMO, CENTRO DEL DESIDERIO E DELLE<br />
PULSIONI, PIÙ O MENO CONTROLLATE<br />
DALL'EDUCAZIONE E DALLA CULTURA<br />
(M.COMBI,1998). IL CORPO È QUINDI SEGNATO,<br />
DISEGNATO, GESTITO E MOSTRATO DALLA CULTURA DI<br />
APPARTENENZA. IN MOLTE SOCIETÀ NON<br />
OCCIDENTALI IL CORPO NON RAPPRESENTA LA<br />
FINITEZZA ANATOMICA, ALTRA RISPETTO AL MONDO<br />
CONTINGENTE, MA È IL CENTRO DI<br />
QUELL'IRRADIAZIONE SIMBOLICA PER CUI IL MONDO<br />
NATURALE E SOCIALE SI MO<strong>DELLA</strong> SULLE<br />
POSSIBILITÀ DEL CORPO, E IL CORPO SI ORIENTA NEL<br />
MONDO TRAMITE QUELLA RETE DI SIMBOLI CON CUI<br />
DISTRIBUISCE LO SPAZIO, IL TEMPO E L'ORDINE DEL<br />
SENSO.<br />
Molti studiosi si sono sforzati di chiarire l'ultimo misterioso haiku del<br />
poeta Junichiro Kawasaki: "Senza rimpianti è la mela, non sa di non<br />
essere pesca". Fu scritto la mattina del 3 novembre 1996, poco prima<br />
che il vecchio poeta e sua moglie assumessero la dose di arsenico<br />
che li avrebbe ammazzati. Kawasaki parlava di sé, parlava di loro,<br />
parlava di noi con la voce di chi guarda la vita dal margine. La<br />
parabola mi è ritornata alla mente leggendo di Bronnie Ware,<br />
l'infermiera australiana trapiantata a Londra che ha raccolto i rimpianti<br />
dei malati terminali che ha assistito e li ha pubblicati in un libro di<br />
successo: The top five regrets of the dying. "I cinque rimpianti di chi<br />
sta per morire" sono non avere vissuto secondo le proprie inclinazioni,<br />
ma secondo le aspettative degli altri (1); avere lavorato troppo (2), non<br />
avere avuto il coraggio di esprimere i propri sentimenti alle persone<br />
care (3); avere perso di vista gli amici (4); non essersi permessi di<br />
essere felici (5). È una la lista che sulle prime può avere effetti<br />
devastanti perché ti costringe a guardare la tua esistenza da fuori,<br />
tutta insieme, e a trarre un bilancio in corsa, probabilmente<br />
catastrofico. La tentazione è precipitarsi a dare le dimissioni o<br />
abbandonare figli e marito per coronare il sogno, mai inseguito<br />
davvero, di diventare cantante.<br />
LA VERITÀ È CHE I RIMPIANTI SONO SEMPRE<br />
ORIGINATI DALLA VITA E NON VICEVERSA. SONO LA<br />
METÀ MANCANTE DI QUELLO CHE SIAMO.<br />
Se l'indagine fosse fatta tra ergastolani, tossici e rockstar maledette in<br />
punto di morte si otterrebbero molto probabilmente opinioni contrarie:<br />
non avere dato retta ai consigli, avere lavorato poco, avere<br />
sovrastimato sentimenti, amici e felicità. Ma la storia personale di<br />
ognuno si presenta sempre al crocevia con la storia profonda degli<br />
uomini. Un contadino lucano del 1700, un gladiatore romano, una<br />
cortigiana assira difficilmente si sarebbero dispiaciuti di non avere<br />
avuto la vita che volevano. Una Storia universale dei rimpianti<br />
racconterebbe, forse, che in punto di morte gli antichi provavano<br />
rimorsi più pratici, legati a episodi specifici, per condotte sbagliate o<br />
occasioni perdute. Non rimpiangevano altre vite per la semplice<br />
ragione che non potevano neppure concepirle attraverso la fantasia. Il<br />
nodo da cui scaturisce la nostra idea di felicità si annida proprio qui.<br />
Oggi, è doloroso il peso delle strade non imboccate, delle scelte non<br />
fatte, delle vite che non abbiamo vissuto perché il Novecento è<br />
fondato sulla vastità della scelta. È questa la sua invenzione più<br />
immensa.<br />
OGNI UOMO È LIBERO DI DIVENTARE QUELLO CHE È<br />
DAVVERO. E ALLORA PERCHÉ GLI SCAFFALI DELLE<br />
NOSTRE VITE NON SONO STIPATI COME QUELLI DEL<br />
SUPERMARKET LA TEORIA DEL MULTIVERSO - GLI<br />
INFINITI UNIVERSI PARALLELI <strong>DELLA</strong> MECCANICA<br />
QUANTISTICA-ÈLATRADUZIONE SCIENTIFICA DI<br />
QUESTA FANTASMAGORIA CULTURALE ED<br />
ECONOMICA. PER MILLENNI, POI, SI AVEVANO POCHE<br />
ESISTENZE-MODELLO, OGGI OGNUNO È SOTTOPOSTO<br />
A UN BOMBARDAMENTO DI VITE POSSIBILI. DI EROI E<br />
VITE IMITABILI. AVERE UN'UNICA VITA APPARE UNA<br />
LIMITAZIONE. IO SONO L'ARMONIA DI UNA VITA E LA<br />
SUA ELEGANZA RISIEDONO, INVECE, NELL'ADESIONE<br />
PERFETTA A SE STESSI, NELL'ACCETTARE<br />
QUELL'IRRIPETIBILE, DENSO, AGGLOMERATO CARICO<br />
DI MEMORIA E CONFINATO NELLO SPAZIO E NEL<br />
TEMPO IN CUI CONSISTE LA NOSTRA IDENTITÀ<br />
In fondo, è la storia narrata da Martin Buber di rabbi Sussja che in<br />
punto di morte, esclamò: "Dio non mi chiederà perché non sono stato<br />
Mosè, ma perché non sono stato Sussja". Tanto più la vita ci regala<br />
opportunità e attitudini, tanto più difficile è ricordarsi che siamo “umani<br />
troppo umani” e che la misura del nostro valore non coincide con il<br />
nostro successo o il nostro potere. Tanto più condizioniamo la vita<br />
degli altri, tanto più dobbiamo diventare persone migliori, dunque<br />
etiche, vere e modeste, capaci quindi di cavalcare e dominare il nostro<br />
narcisismo, cioè il nostro io. Troppo spesso successi professionali<br />
inducono una crescita a dismisura del nostro io e ci portano a<br />
trascurare il nostro essere “umani troppo umani”eaconsiderare i<br />
valori materiali della società (potere, ricchezza, visibilità) come valori<br />
centrali per la nostra crescita. E dunque il pericolo insito nella fortuna<br />
di avere e sviluppare delle capacità personali è quella di considerarsi<br />
esseri “superiori” e non semplicemente “umani troppo umani”,<br />
perdendo il valore centrale della modestia e della tolleranza verso gli<br />
altri. Avere dei talenti e svilupparli non è indice della nostra superiorità<br />
ma semplicemente della nostra fortuna, e non è indice del nostro<br />
valore come esseri umani ma della responsabilità di diventare migliori<br />
di ciò che siamo per mettere a disposizione noi stessi agli altri. La<br />
parabola dei talenti del Vangelo esprime molto bene questa idea:<br />
avere di più, non vuol dire essere di più ma semplicemente di avere<br />
una responsabilità sempre maggiore verso un utilizzo etico e morale di<br />
ciò che abbiamo. Non che ciò sia facile, ma è necessario perché<br />
possiamo essere qualcosa e non semplicemente possedere tanto.<br />
DUNQUE TANTO PIÙ ABBIAMO POTERE, TANTO<br />
MAGGIORE DEVE ESSERE LA INDIVIDUALE<br />
RESPONSABILITÀ NEL RICORDARCI CHE SIAMO<br />
“UMANI TROPPO UMANI” E METTERE AL SERVIZIO<br />
QUESTO POTERE DEL BENESSERE DI TUTTI.<br />
Il Dalai Lama spiega bene questa idea in “Una<br />
Rivoluzione per la Pace”, titolo che forse non<br />
esprime bene il titolo originale “Ethics for a New<br />
Millennium” cioè “Etica per un Nuovo Millennio”<br />
indicativo della responsabilità di tutti noi verso lo<br />
sviluppo di un mondo migliore. Il valore di una<br />
persona non si misura da quanto guadagna, dal<br />
cose<br />
che<br />
CAMBIANO<br />
potere che ha o da quale ruolo abbia nella società,<br />
bensì da ciò che fa e come vive…. E qui tocchiamo<br />
un punto fondamentale: il come si vive. “Come si<br />
diventa ciò che si è…” cioè la ricerca di noi stessi<br />
che è, a mio modesto parere, legato alla necessità<br />
profonda di ognuno di noi di ritrovare una sintonia e<br />
armonia tra come viviamo e ciò che siamo, cioè alla<br />
necessità di vivere onestamente con noi stessi e<br />
con gli altri, che vuol dire in fin dei conti null’altro che<br />
il credere nel valore assoluto dell’onestà quale asse<br />
portante della nostra vita. Allora perché, pur in<br />
buona fede, siamo troppo spesso maschere di noi<br />
stessi Perché la società ci porta a dover non<br />
essere noi stessi Forse semplicemente perché i<br />
valori che la società sostiene, cioè potere, successo<br />
e ricchezza materiale non sono in comunione con le<br />
aspirazioni più profonde dell’essere umano e<br />
dunque ci obbligano a mascherarci e aver paura di<br />
mostrare noi stessi al confronto con la società<br />
moderna e i suoi falsi miti.<br />
L’INQUIETUDINE E L’ANSIA CHE<br />
ACCOMPAGNA IL NOSTRO VISSUTO<br />
QUOTIDIANO, QUANDO NON SIA LEGATO<br />
A MOTIVAZIONI PATOLOGICHE, PUÒ<br />
ESSERE IL RISULTATO SIA DELLE<br />
ETERNA RINCORSA VERSO L’AVERE<br />
SEMPRE DI PIÙ CHE <strong>DELLA</strong> DISSINTONIA<br />
TRA CIÒ CHE SIAMO COSTRETTI A<br />
ESSERE E CIÒ CHE SIAMO VERAMENTE.<br />
MA FORTUNATAMENTE QUALCOSA STA<br />
CAMBIANDO … LA SOCIETÀ SI STA<br />
PROGRESSIVAMENTE ORIENTANDO<br />
VERSO LA RICERCA DI UNA BENESSERE<br />
MENTALE E SPIRITUALE SEMPRE MENO<br />
LEGATA ALL’AVERE E SEMPRE PIÙ<br />
ORIENTATA ALL’ESSERE E, DUNQUE NOI<br />
TUTTI, ABBIAMO IL DOVERE DI<br />
GUARDARE NOI STESSI RECUPERANDO I<br />
VALORI <strong>DELLA</strong> UMILTÀ, CIOÈ DEL<br />
NOSTRO ESSERE “UMANI TROPPO<br />
UMANI” E <strong>DELLA</strong> NOSTRA ONESTÀ, E<br />
NON DIMENTICARCI MAI CHE LA VITA È<br />
UN PROCESSO CONTINUO DI RICERCA DI<br />
NOI STESSI E <strong>DELLA</strong> SINTONIA CON I<br />
VALORI PROFONDI CHE APPARTENGONO<br />
ALLA NATURA UMANA.<br />
ROMA _ ITALY<br />
Scrittore, autore del libro: "Diario di una vecchia<br />
checca" edito da Minerva Edizioni (Bologna) è nato<br />
a Taurianova (RC), ma romano d’adozione, è ideatore di<br />
diversi format, tra i quali spiccano “La Fattoria”, “La<br />
capitanessa” e “Forum” ha collaborato per 17 anni con<br />
quest’ultimo e all’età di 28 anni ha ottenuto un contratto al<br />
teatro “Du Campagnol” a Parigi, dove ha tenuto interessanti<br />
seminari su Goldoni e Pirandello.<br />
NINO<br />
SPIRLI
"Ti ringrazio di avermi concesso la mia Meravigliosa Famiglia: mio Padre, che<br />
sicuramente Ti sta accanto, mia Madre, che mi da la forza con la sua forza, le mie<br />
Adorate Sorelle con le loro Famiglie, che mi assicurano l'Affetto, il Coraggio e il<br />
Conforto. Ti ringrazio per avermi regalato l'Amore, e per ben due volte: c'è chi non lo<br />
ha mai conosciuto. E Ti ringrazio per i miei Amici, che mi saldano a Te con la loro<br />
Fedeltà di Sentimento. Per tutti questi regali, Ti sono grato per sempre..."<br />
Liberamente tratto da "Lettera di Nino a Gesù Bambino" dell'anno 2010. Nella foto<br />
Nino con la mamma.<br />
il ruolo del corpo<br />
nel gioco<br />
<strong>DELLA</strong>SEDUZIONE<br />
Non siamo che corpi con pochi diritti e<br />
tanti desideri. Ho sempre pensato che<br />
non solo non è giusto il ragionare<br />
pensando che la società sia<br />
dicotomicamente identificabile ma anche<br />
che questo dualismo tra santi e peccatori,<br />
tra donne e uomini, tra italiani e stranieri,<br />
tra moralismo e libertarismo, tra<br />
strumentalità e passione, tra vittime e<br />
carnefici, tra bene e male, tra giusto e<br />
sbagliato, tra etero e omosessuali, tra noi<br />
e l’altro, non è che un limite entro il quale<br />
espiare l’individuale incapacità di<br />
comprendere che ci sono infinite cose<br />
delle quali non teniamo conto nel nostro<br />
ragionare per ripartizione. Il pensare per<br />
opposizione porta a distinguere e dunque<br />
a regolamentare, a disciplinare. Rifiutare<br />
il dualismo vuol dire non rifiutare le<br />
differenze, non annullare le sfumature,<br />
non prendere posizione. Ed a me, le<br />
differenze piacciono.<br />
Mi piace che individui provenienti da percorsi diversi, nel loro<br />
dirigersi in direzioni anche opposte, abbiano l’occasione di<br />
incontrarsi e sostenersi vicendevolmente nelle loro differenze.<br />
Dalle differenze, e solo da quelle, nascono nuovi mondi.<br />
L’obiettivo primo di ciascuno dovrebbe essere la sua liberazione.<br />
Approfondisco questa tematica con lei, Nino, in quanto<br />
consapevole che, più di altri, possiede l’abilità di riconoscere ed<br />
esplicitare l’ambiguità e la complessità del reale, complice il suo<br />
tormentato vissuto del quale ognuno di noi può nutrirsi attraverso<br />
le pagine del suo libro “Diario di una vecchia checca” edito da<br />
Minerva Edizioni, affinché la sua sofferenza sia da monito al che<br />
non si compiano ancora sciagure a danno dell’individuo. Le dico<br />
questo perché penso che la società contemporanea si barcameni<br />
ancora, a volte, nonostante le conquiste sociali, nello spicciolo<br />
qualunquismo di dividere i comportamenti umani in maschili e<br />
femminili stereotipandoli entro cliché di massima ma soprattutto<br />
non considerando che il genere biologico (maschio o femmina) da<br />
solo, non basta per definire l'appartenenza ad un genere.<br />
Dovremmo cominciare a percepirci diversamente, a porci delle<br />
domande sulla costruzione sociale dell'identità e dei ruoli di<br />
genere smettendola di idolatrare un polo o l'altro in modo così<br />
campanilistico ma in particolare non attribuendo cliché di sorta.<br />
LA <strong>MODA</strong> CHI LA FA, CHI LA INDOSSA<br />
CHI NE PARLA<br />
Siamo individui, prima ancora che uomini e donne, sebbene anche la struttura molecolare consegni un’identificazione di genere.<br />
Niente di più drammatico, presumo, Nino, il vivere sulla propria pelle, così come è accaduto a lei, il disagio di porsi al cospetto del<br />
mondo in relazione a quello che gli altri si aspettavano da lei, e non sulla base di ciò che intimamente era, conscio che quel misto di<br />
nette opposizioni che popolano le menti puritane dei benpensanti non avrebbero accettato la sua omosessualità se non come<br />
espressione di quelle “torbide mescolanze” da cui l’uomo comune tende a prender le distanze, se non fosse altro, per status.<br />
Smontate alla grande le tentazioni di alcuni terapeuti di promettere impossibili conversioni, la comunità scientifica offre oggi nuove<br />
strade divergendo all’unisono su quanto di più, anche immediatamente scontato, si potesse intuire pur non possedendo nozioni da<br />
Cattedra (Sarà un pure un parallelismo coraggioso, il mio, però mi pone non poche curiosità il fatto che il sostantivo cattedra nella<br />
sua esemplificazione da dizionario indichi anche “trono papale” e/o vescovile ) ovvero che l’omosessualità non è una patologia da<br />
curare, e qualora vi fosse davvero interesse per un obiettivo da raggiungere, quello non può prescindere dal costruire<br />
sull’omosessualità un’apertura «su un orizzonte di valori» di giustizia e di eguaglianza. In ballo dunque c’è oggi per la comunità<br />
scientifica (e non solo) la sfida di liberare e<br />
sostenere l’omosessualità entro un orizzonte<br />
sociale e politico che tuteli la persona e<br />
legittimi la pluralità delle identità sessuali.<br />
L’esclusione è razzismo ...<br />
Ho avuto la grande fortuna, Cara Valeriana, di<br />
nascere in una famiglia, la mia, per la quale la<br />
differenza non era l’eccezione, ma la regola.<br />
Essere differenti, diceva il mio adorato Papà<br />
Mimmo, significa essere vivi. Per lui, come per<br />
me, esistono tante categorie quanti sono i viventi<br />
in quel momento sulla Terra. E, dunque, non<br />
esistono categorie. Le Società Umane, per<br />
esempio, quante sono Una mi sembra poca,<br />
considerando usi, religioni, pensieri politici,<br />
sentimenti, comportamenti personali, e, visto che<br />
ormai è di moda parlarne, necessità sessuali. Ah!<br />
Il sesso! Quante pagine, quante riviste, quanti<br />
speciali tg, quante ciance su una cosa che<br />
dovrebbe rimanere privata … Ma io ho scritto il<br />
DIARIO DI UNA VECCHIA CHECCA che ne ha di<br />
sesso dentro … E, dunque Parlo bene e agisco<br />
male No: il DIARIO nasce proprio per affermare<br />
una cosa importante: volete sapere com’è un<br />
omosessuale Come vive Come mangia e<br />
cosa ... La risposta è una, e spontanea: Un<br />
omosessuale, o, meglio, un omosentimentale è<br />
come è! Come qualsiasi altra persona. Non è un<br />
essere speciale. È solo diverso da un altro<br />
omosessuale, da un altro eterosessuale, da un<br />
altro asessuale e così via per circa sei miliardi di<br />
viventi … Io ho avuto una vita serenamente<br />
drammatica, tragironica, direi: fra gioie, dolori,<br />
violenze, cadute, risalite … Tutte in nome di un<br />
solo credo: vivere libero. Non ho mai dovuto<br />
lottare, per ottenere il rispetto per chi ero, sono e<br />
sarò. Ho lottato per ottenere lavoro, come tutti,<br />
per acquistare una casa, come tutti, per pagare<br />
un bollettino alla posta, come tutti. Ho lottato per<br />
amore, sofferto per amore, pianto per amore, riso<br />
per amore, come tutti. Vivo una vita normalmente<br />
omosentimentale, omosessuale, omomorale …<br />
Come tanti …<br />
Lo sviluppo di una compiuta personalità è<br />
indubbiamente assai più faticosa nella società<br />
di odierna. Una società complessa è molto più<br />
difficile da decifrare; una società fortemente<br />
pluralistica, in cui predomina la varietà dei<br />
modelli, rende più ardua l'identificazione<br />
secondo le proprie caratteristiche e<br />
aspirazioni; una società instabile esige<br />
continui adattamenti e mutazioni; una società<br />
caotica in cui sembra che il fare debba<br />
predominare sul pensare, l'avere debba<br />
prevalere sull'essere, fa apparire la ricerca<br />
della gratificazione personale più importante<br />
Alcuni momenti della<br />
presentazione del libro<br />
al White di Roma<br />
"Diario di una vecchia<br />
checca" vincitore<br />
Premio "Metauros<br />
2013" sezione<br />
narrativa. Nel<br />
prestigioso parterre di<br />
ospiti fra gli altri:<br />
l'Editore Roberto<br />
Mugavero, Luna<br />
Berlusconi, Riccardo<br />
Gubiani, Manuel<br />
Ferrarini, Marina Ripa<br />
di Meana, Rita Dalla<br />
Chiesa, Gianni<br />
Sapone, Marina<br />
Mansanta, Erika<br />
Gottardi, Valeriana<br />
MarianielostilistaGai<br />
Mattiolo.<br />
L'intervista continua a pagina 35 ne "La politica del corpo"
della qualità delle relazioni. Certo, la società di oggi non presenta dell’Uomo Contemporaneo abbia grandi responsabilità. Mi capita<br />
solo elementi di rischio per il processo di formazione della spesso, da credente praticante polemico di ascoltare delle omelie da<br />
personalità, ma presenta anche molti elementi estremamente medioevo. Di parlare con dei preti da inquisizione, e, comunque, di fare<br />
positivi: la riduzione dei forti condizionamenti espressi da un sesso con alcuni di loro che sono in totale ipocrita contrasto con i loro<br />
costume fatto spesso solo da pregiudizi; una maggiore<br />
dogmi. Il popolo italiano, per buona parte, è ancora soggetto alle<br />
spontaneità nei comportamenti non irreggimentati da<br />
indicazioni dei sacerdoti: se incontra quelli illuminati, corre veloce verso<br />
autoritarismi familiari e sociali; una migliore comprensione della la liberazione e la coscienza di sé, se si accompagna a quelli più<br />
vita, delle sue criticità ed incognite; la possibilità, nella dialettica meschini e beceri, continua a marciare, ottuso, verso un baratro<br />
del dialogo culturale, di meglio comprendere il senso della cose e retrogrado e buio, da roghi in piazza e gogne morali.<br />
della vita, vedi anche la particolare attenzione che è stata dedicata Non trova sia riduttivo pensare che ciò che configura la vita d’un<br />
al complesso problema dell'identità di genere nella<br />
uomo, possa sintetizzarsi nell’avvicendarsi più o meno<br />
differenziazione, ma anche nell'integrazione, superando vecchie consapevole di caduta e rinascita, morte e resurrezione, rivolta e<br />
concezioni ideologiche che hanno a lungo tarpato capacità, obbedienza, peccato e redenzione, perdizione e salvezza, perché<br />
inclinazioni, possibilità di partecipazione e sviluppo di metà del tralasciamo tutto quanto sia accaduto, nel frattempo, fra un<br />
mondo. Da questa premessa ci si aspetterebbe che lo squarcio estremo e l’altro E non trova altresì assurdo il pensare che sia<br />
alla barriera del convenzionalismo sia tanto evidente da far spazio l’appartenenza ad un genere a generare comportamenti<br />
anche a quei temi “scottanti” che animano le piazze e le prime tralasciando che nell'anima un uomo sensibile e una donna<br />
pagine dei quotidiani e riviste più autorevoli, eppure…. Eppure sensibile sono le facce di un'identica moneta e viceversa che la<br />
non è così. Ci sono questioni sulle quali si pone ancora un “out meschinità possa, o non possa, appartenere ad entrambi<br />
out” . Lei, Nino, come si spiega il ritardo con cui il nostro Paese, Io mi illumino del mio cammino, comprese le partenze e gli arrivi. Agli<br />
più di altri, si confronta con le sfide del cambiamento Come estremi do l’importanza che hanno, che è pari a quella che ha ogni<br />
assicurare la costruzione di una compiuta identità ad ogni essere passo della mia lunga passeggiata. Del resto, non so da dove sia<br />
umano, ma anche riconoscere le differenti identità che esigono di partito, né dove arriverò, e quando, e se … Celebro ogni accadimento<br />
essere valorizzate e non annientate<br />
di questa mia vita cosciente e spero, un giorno, di raggiungere un<br />
Non vorrei sembrare banale, ma credo che la presenza esagerata sul grado di coscienza maggiore della mia vita impalpabile. E lo auguro ad<br />
territorio di una chiesa cattolica così poco incline ai rapidi cambiamenti ognuno di noi, che è, esattamente, il tutto e il suo contrario…<br />
la politica<br />
del<br />
CORPO<br />
LA <strong>MODA</strong> È LA SOSTANZA VITALE <strong>DELLA</strong> NOSTRA<br />
SOCIETÀ, IL LUOGO DI MASSIMA SPERIMENTAZIONE<br />
<strong>DELLA</strong> NOVITÀ COME ANCHE LO SPECCHIO PASSIVO DI<br />
UNA REALTÀ SOCIALE CHE SI SOMMUOVE<br />
RADICALMENTE. PER QUESTO OCCORRE SEGUIRE LE<br />
LINEE GUIDA DI UNA CONCETTUALIZZAZIONE<br />
“AGONISTICA” CAPACE DI COMPETERE CON LA<br />
COMPLESSITÀ, IL DINAMISMO E LA PLURALITÀ DEI<br />
FENOMENI A ESSA CONNESSI.<br />
Senza in alcun modo chiosare la famosa disputa fra Marx e Prudhon<br />
sulla filosofia della miseria (Prudhon) e la miseria della filosofia (Marx),<br />
il concetto di moda sembra volersi ergere a protagonista indiscusso,<br />
non solo esteriore ma anche interiore, intimo, carica di significati nobili e<br />
preveggenti nella società globale. Quasi per insorgere ad uno<br />
stereotipo ormai sin troppo obsoleto di superficialità e leggerezza, la<br />
moda, rivendica la sua capacità di cavalcare i grandi temi sociali, le<br />
differenza etniche, la salvezza e la sopravvivenza dell’ecosistema, i<br />
valori etici e religiosi, le imperscrutabili profondità dell’anima, i rapporti<br />
con l’altro, il bene e il male, a prendere le distanze insomma dall’essere<br />
percepita mero business. Non è semplice dare risposte significative e<br />
quantomeno “prevedere” se, e quando, tutto ciò sarà possibile tuttavia<br />
se ci dotiamo di “immaginazione sociologica” possiamo tentare un<br />
quadro di riferimento all’interno del quale la moda si possa collocare<br />
diversamente da come è stato fatto sino ad oggi, divenire cioè un<br />
simbolo forte ed anche bonario cui ispirare i propri comportamenti, la<br />
costruzione dell’identità non solo personale ma collettiva. Indossare un<br />
vestito è fondamentalmente un atto di significazione, ciò porta a<br />
rivedere un punto di vista tradizionale, in base a cui l'uomo ha inventato<br />
il vestito sulla base di tre motivazioni: la protezione (contro le<br />
intemperie), il pudore (per nascondere la propria nudità), l'ornamento<br />
(per farsi notare). A prescindere da queste motivazioni, che hanno<br />
comunque una loro validità, l'uomo si è vestito essenzialmente per<br />
esercitare la propria attività significante. In quanto atto di significazione,<br />
il "vestirsi" costituisce dunque un atto profondamente sociale, che ha<br />
senso solo se inserito in una dialettica fra individui all'interno di una<br />
collettività. E dunque, se è vero che l’abbigliamento resta un prodotto<br />
materiale, non possiamo prescindere dal fatto che la moda diventi<br />
prodotto culturale nel momento stesso in cui crea confini simbolici tra<br />
quanto è moda e quanto non lo è, e stabilisce inoltre qual è il gusto<br />
estetico maggiormente accreditato.<br />
PIACEVA MOLTO AD OSCAR WILDE E SAREBBE<br />
SICURAMENTE PIACIUTA A NIETZSCHE CHE, SE FOSSE<br />
STATA PIÙ NOTA, L’AVREBBE CERTAMENTE<br />
CATALOGATA COME FENOMENO OMOLOGANTE MA<br />
ANCHE DISTINTIVO A SECONDA DI CHI LA INTERPRETA<br />
Parliamo di seduzione, che è l’argomento primo sul quale mi<br />
preme indagarla (sorrido). In molti si professano capaci di<br />
insegnare l’arte della seduzione ma essa è un moto così<br />
spontaneo dell’essere umano che non si può codificare né<br />
tantomeno creare ad arte. Accade, e basta. Siamo sedotti e<br />
seduciamo in un modo che non sappiamo spiegare né spiegarci,e<br />
va bene così. Il fascino, in fondo, non è proprio il sentire di essere<br />
trasportati da un vento e vivere quella particolare emozione che<br />
“imbriglia” la mente, senza troppe regole, senza per forza capire<br />
Ah, la seduzione! E chi mai potrà capirne il cammino, le “regole”, se<br />
mai ce ne siano, il fine … Si cade. E basta. Si cade in trappola. Si cade<br />
fra le braccia. Si cade nelle reti. Si cade nel piacere … O, meglio, ci si<br />
abbandona e non si sa perché. La virtù della seduzione sta nel suo<br />
mistero. Uno non bello come me, ha sempre avuto compagni e<br />
compagne bellissimi. E, a loro volta, loro hanno scelto, o subìto, me. È<br />
l’esempio più vicino che mi viene da proporre. Oltre che Esmeralda e<br />
Quasimodo, Bella e Bestia, Callas e Onassis …<br />
Il suo rapporto con la moda …<br />
Amo l’eleganza, i fruscii, le essenze, i colori, i calori. Amo le ribellioni, le<br />
estrosità, i metalli e i minerali preziosi. Almeno, preziosi per me. Amo le<br />
tradizioni e le loro letture moderne. Vesto di lino d’estate, di cachemere<br />
d’inverno. Non indosso scarpe pesanti, mai. Ho una ricca collezione di<br />
ventagli, antichi, vecchi e nuovi. Belli. Le mie mani baciano guanti. Alle<br />
spalle, le inseparabili “sciallesse”. Amo gli stilisti. A loro dobbiamo tante<br />
rivoluzioni sociali. E non solo sociali …<br />
INDOSSANDOLA E DA COME VIENE SPALMATA SULLA<br />
MASSA COME MODELLO PERCHÉ LA <strong>MODA</strong> È ANCHE<br />
UNA QUESTIONE DI SENSO.<br />
Tra fashion blog, fashion magazine, fashion theory e fashion analysis<br />
essere fuori moda ormai sembra essere condizione impossibile. Come<br />
dire… la moda è di moda e la sua foltissima schiera di adepti e seguaci<br />
trovano ovunque pane per i loro denti e più di ogni altra cosa<br />
suggerimenti per il loro guardaroba. Ma siamo sicuri che il fashion<br />
addicted doc possa limitarsi a comprare il capo all’ultimo grido e ad<br />
abbinarlo poi con l’accessorio giusto di stagione Da anni esiste una<br />
materia perlopiù sconosciuta ai più che, ostentando radici filosofiche e<br />
una paternità addirittura aristotelica, può aiutarci ad analizzare anche il<br />
modo in cui i capi di moda si abbinano tra di loro facendosi portatori di<br />
significati per chi li osserva. Questa materia è la semiotica che, di<br />
sovente relegata al ruolo di noiosa materia per studiosi universitari<br />
occhialuti, in realtà cela ben più di una sorpresa. La semiotica, che<br />
come spiega bene la sua origine greca analizza i segni, si interroga,<br />
esplorandone a fondo le relazioni, sul perché gli elementi assumono un<br />
valore comunicativo quando si trovano ad essere inseriti in una “messa<br />
in comune” di dati. Insomma la semiotica è quella disciplina che ci<br />
aiuta a spiegare (o più opportunamente, a far luce, e non solo ad<br />
accettare come una sorta di evidenza lapalissiana) i motivi per cui un<br />
uomo d’affari con il suo doppiopetto d’ordinanza ben si distinguerà<br />
(leggi: significherà diversamente), infatti, da un rampante PR dei locali<br />
con i jeans lisi e la maglietta all’ultima moda. Ma anche una signora<br />
Semiofashionandthecity<br />
La nostra parrebbe lungi dal divenire<br />
quello che gli americani definiscono<br />
una “società random”, sebbene pure<br />
essa sembrerebbe procedere<br />
caoticamente, senza punti di<br />
riferimento stabili né scopi stabili che<br />
non siano quelli del singolo in<br />
questione: l’uomo politico da una parte<br />
e l’uomo della strada dall’altra che si<br />
ignorano anche comunicando perché<br />
troppo concentrati sulle proprie singole<br />
esigenze e quindi senza costruire alcun<br />
dialogo che sia fecondo per entrambi.<br />
Le esigenze dell’uno sembrerebbero<br />
cozzare, con insistente consuetudine,<br />
contro quelle dell’altro. Il concetto di<br />
Patria mai, come in questo momento,<br />
acquisisce la chiara connotazione di<br />
nebuloso e labile, il sistema di governo<br />
è debole e frammentario, la famiglia<br />
non è più una colonna portante della<br />
società e si relativizza (coesistono tanti<br />
tipi di famiglie con modelli e valori<br />
diversi a seconda delle componenti e<br />
delle dinamiche). Il lavoro che<br />
dovrebbe garantire dignità e stabilità<br />
all’uomo è precario e quindi non<br />
assicura stabilità men che mai, e ciò<br />
nella stragrande maggioranza dei casi<br />
(cosa ancor più grave), dignità. Si<br />
lavora per lo più per il mero denaro e il<br />
lavoro è solo in funzione del profitto,<br />
non della realizzazione di sé. Non<br />
rende liberi, rende schiavi del sistema<br />
plutocratico nel quale si è inseriti. Cosa<br />
c’entra la moda con questa analisi più o<br />
meno volgare della società odierna<br />
Beh, presto detto… se la moda, come<br />
è vero, rappresenta una delle<br />
espressioni prime della società, non<br />
può certo sottrarsi dall’esprimere alla<br />
società una risposta positiva… eppure.<br />
Ecco, è in “quell’eppure” che nasce la<br />
differenza. Essendo essa espressione<br />
della società è sempre più relativa e<br />
precaria, in più, nella moda, ormai non<br />
ci sono più regole: abolite le differenze<br />
fra maschile e femminile, così come fra<br />
estate e inverno, fra una stagione e<br />
l’altra (anche biologica) il che, parrebbe<br />
un danno. Già, parrebbe. Guardando la<br />
moda, la bella moda, personalmente<br />
vivo ancora l’illusione di sognare e di<br />
godere del bello che la moda ci<br />
propone, a prescindere, così come<br />
conservo ancora l’illusione di sognare<br />
una bella Italia.
pronta per una prima a teatro sarà facilmente distinguibile da<br />
un’adolescente in minigonna. Il perché accada questo lo si può<br />
spiegare molto banalmente, sulla scia del pensiero di Barthes (il<br />
patrigno dei fashion studies), in questo significativo passaggio “Il<br />
vestito dà senso al corpo e quindi lo fa esistere: lo valorizza dandolo a<br />
vedere. Il vestito non nasconde, né mostra, allude e valorizza: non<br />
esibisce ma semantizza”. Insomma l’abito, per una volta, fa davvero la<br />
parte del monaco ma questo accade palesemente se, e solo se, chi<br />
osserva e chi indossa possiedono una ben fornita cassetta “di utensili<br />
semiotici” in grado di interpretare i messaggi che vogliamo trasmettere<br />
attraverso quello che indossiamo. Insomma dice bene Ugo Volli, guru<br />
italiano in materia, quando sottolinea che “La semiotica della moda<br />
deve in primo luogo essere una sintattica, nel senso che deve<br />
accertare che esiste una certa sistematicità nell’accostamento<br />
sintagmatico e nella selezione paradigmatica degli oggetti di<br />
abbigliamento”. Non devono spaventare il linguaggio troppo forbito ed<br />
i paroloni tecnici, in quanto il tutto lo si può facilmente riassumere e<br />
tradurre in semplici concetti: per sintattica si intende semplicemente<br />
una sorta di grammatica dell’abbigliamento, le norme che in qualche<br />
misura tutti più o meno coscientemente adottiamo davanti all’armadio<br />
ogni mattina preferendo alcuni capi a scapito di altri; per<br />
“accostamento sintagmatico” si vuol intendere invece che siamo tutti<br />
abituati a vestire la parte superiore e quella inferiore del corpo (non<br />
usciremmo mai con due camicie e le sole mutandine!); per “selezione<br />
paradigmatica”, infine, si intende invece la capacità di non accostare<br />
capi che i dettami della moda e del buon gusto ritiene sconveniente<br />
indossare, finanche talvolta a prescindere dalla situazione e dal luogo<br />
in cui siamo chiamati a rap-presentarci. Insomma la semiotica della<br />
moda vuole semplicemente essere un manuale di istruzioni per<br />
l’abbigliamento quotidiano e, aprendosi a tutti nei suoi più reconditi<br />
angolini in cui è chiamata a presenziare, vuole lasciarsi alle spalle la<br />
sua etichetta di materia esclusivamente accademica per mostrare<br />
come può essere utile (indispensabile forse!) nella battaglia quotidiana<br />
con le scelte di stile.<br />
VISTI DA VICINO: SENSUALITÀ, FASCINO E BELLEZZA.<br />
LA DIFFERENZA STA IN QUELLA FORZA<br />
DELL'IRRAZIONALE CHE SCONVOLGE ED ANNULLA<br />
CERTEZZE, CANONI E CRITERI DI VALUTAZIONE<br />
OGGETTIVA.<br />
La sensualità in una persona può essere considerata lo specchio della<br />
sua personalità, che riflette l'interesse e l'attrazione che gli altri<br />
sentono. L'essere umano è l'animale più sexy della terra, non rispetta<br />
le stagioni dell'amore e può dimostrarsi sensuale e seducente in<br />
qualsiasi momento della vita, a prescindere dalle occasioni. Lo "stile"<br />
nel comunicare la propria sensualità è assolutamente soggettivo. Non<br />
esiste una forma ideale per essere sexy. Il grado di emozione evocato<br />
in una persona da parte di un comportamento sensuale, dipende<br />
esclusivamente dalla complementarietà. Per alcuni individui il termine<br />
sexy si associa principalmente ad elementi esteriori e sessualmente<br />
chiari (obsoleto pensare che a rimanerne intrappolati siano soprattutto<br />
per i maschi); per altri il tono della voce, la gestualità, la saggezza,<br />
l'abbigliamento, oppure una miscela di molti elementi, può far nascere<br />
un desiderio. Non essendoci un modo stereotipato per essere sensuali<br />
conforme a tutte le persone, il "segreto" è essere se stessi, sicuri di sé,<br />
autentici. E' la nostra autostima, la sensazione di adeguatezza nelle<br />
molteplici situazioni della vita che ci rende sensuali agli occhi di chi è<br />
sensibile proprio alle nostre caratteristiche. Ciò che conta è la<br />
sicurezza di se. La sicurezza che aiuta a lasciar diffondere<br />
nell'ambiente che ci circonda il fascino della nostra personalità.<br />
Sguardi, gesti, parole ed anche contatti quando opportuni, sono capaci<br />
di rendere lo stile unico: il modo di accavallare le gambe, di guardare<br />
negli occhi, di avviare una comunicazione, di ascoltare e dimostrare<br />
empatia, di essere leali, di non dare nulla per scontato. Sarebbe un<br />
grave errore orientare le proprie energie per trovare la fiducia in se<br />
stessi allo scopo di soddisfare una estrema ricerca della seduzione. Il<br />
sorriso si tramuterebbe in un ghigno, anche se ben camuffato e gli<br />
occhi perderebbero la loro luce. Concludendo, per essere sexy non<br />
bisogna fare nulla. Non è necessario rifarsi ad atteggiamenti e<br />
comportamenti che, anche se ci piacciono, non ci appartengono.<br />
Bellezza e fascino non sono sinonimi, sebbene anche parrebbero<br />
coincidenti: sono due straordinarie e differenti doti che non sempre<br />
caratterizzano il medesimo individuo; ma, quando sono complementari<br />
in una stessa persona, sicuramente quella lascerà indelebili tracce di<br />
sé negli occhi e nel cuore di chi l'ha incrociata. La bellezza è una<br />
qualità del corpo; è, in un certo senso, oggettivamente valutabile<br />
perché la si misura, pur se inconsapevolmente, su canoni che vengono<br />
da lontano, dai modelli estetici proposti dagli artisti e codificati nelle<br />
immagini pittoriche e scultoree che essi ci hanno lasciato nel tempo:<br />
per la nostra civiltà occidentale i riferimenti remoti possono essere la<br />
Venere di Milo, la Primavera di Botticelli, le Madonne di Raffaello o di<br />
Leonardo, le voluttuose donne di Tiziano ( per citare i più famosi<br />
modelli femminili) o, se parliamo di uomini, valgono gli esempi<br />
dell'Apollo di Delfi o del Davide di Michelangelo. Pur trattandosi di<br />
figure idealizzate che rivelano il "divino" o, comunque, il "sublime",<br />
ancora oggi ci servono come pietra di paragone per le bellezze attuali<br />
benché nessuno, consapevolmente, applichi le regole di Leonardo o<br />
ancor meno quelle di Vitruvio per misurare la perfezione di un corpo o<br />
di un volto. Poiché la bellezza reale è effimera, effimeri ne sono i<br />
canoni di valutazione: oggi è la moda che decreta chi è bello e chi non<br />
lo è e perché. E il fascino Il fascino è qualcosa di indefinibile e<br />
indescrivibile, un' alchimia di elementi che esplodono<br />
contemporaneamente. Non è una qualità del corpo e perciò non è<br />
percepibile solo con gli occhi; l'origine greca e poi latina della parola<br />
"fascino" ci porta all'ambito semantico della magia, dell'ammaliamento,<br />
della forza dell'irrazionale che sconvolge ed annulla certezze, canoni e<br />
criteri di valutazione oggettiva. Se si accompagna alla bellezza, il<br />
fascino la esalta; se è dote di chi non è bello, ne cancella i limiti fisici<br />
mentre la stessa bellezza, priva del fascino, resta, in qualche misura,<br />
imperfetta perché, attraverso gli occhi, non porta molto al cuore o alla<br />
mente. E' una qualità che attiene all'intelligenza più che alla fisicità e si<br />
svela attraverso gesti, atti, modi, sguardi, sorrisi, parole: è<br />
l'espressione di tutta la forza della personalità di cui il corpo è il<br />
contenitore. La famosa Monna Lisa di Leonardo non è certamente una<br />
"bellezza" eppure da secoli ci seduce per quel sorriso e quello sguardo<br />
sul cui ambiguo mistero si elucubrano da sempre le menti autorevoli di<br />
studiosi e pubblico. La base del fascino è la Personalità ecco perché i<br />
bei manichini non hanno fascino neanche se hanno le sembianze di<br />
Davide o di Venere. Anche il mistero è una componente del fascino: un<br />
bellissimo corpo esposto in tutto il suo smagliante splendore è<br />
sicuramente un bel vedere, sicuramente suscita straordinarie<br />
sensazioni, ma sono certamente più intense le emozioni che nascono<br />
dall'immaginare e poi dallo scoprire un bellissimo corpo suggerito, ma<br />
non ostentato. Le civiltà orientali fondano su questa forma di<br />
emozionalità le basi dei loro canoni estetici e sessuali ed è questo uno<br />
dei motivi del fascino che quelle civiltà hanno sempre esercitato su noi<br />
occidentali.<br />
Il “sense and<br />
style”<br />
LO STILE È QUALCOSA DI PERSONALE, UNICO,<br />
RICONOSCIBILE. SEMPRE ALLA <strong>MODA</strong> PROPRIO<br />
PERCHÉ LA SUPERA MA <strong>DELLA</strong> QUALE, HA BISOGNO,<br />
NON FOSSE ALTRO CHE PER CONFRONTARSI.<br />
Qualche sera fa, parlando del più e del meno, improvvisamente, sono<br />
stata incalzata da una domanda meno banale di quanto possa<br />
sembrare: che cos’è il senso dello stile Ci sono espressioni oramai<br />
quasi abusate che sembrerebbero acquietare l’ardente desiderio di<br />
una risposta a partire da Vestire Alla Moda, oppure Essere Fashion,<br />
ma anche termini più tecnici come Anticipare la Tendenza, Conoscere il<br />
Mood, o molto più popolari come essere o vestire Trendy, in francese A<br />
la page. Locuzioni vaghe, nonostante anche abbiano a che fare con la<br />
moda in quanto “Divinazione” nei confronti di ciò che è presentato come<br />
“al di sopra”, più in alto, elevato (economicamente, socialmente,<br />
culturalmente, esteticamente), ma non basta. Nell'ambito della moda,<br />
una delle caratteristiche dello stile individuale è la personalizzazione<br />
delle scelte estetiche, nel bene e nel male, quello che ti fa subito dire di<br />
una persona: ecco, è lei! Ci sono persone che “indossano” la propria<br />
Personalità, che “vestono” il proprio stile, che “abitano” il proprio<br />
Carattere proprio come fossero Dentro ad un abito: stanno dentro cioè<br />
al proprio “modo di essere” e lo sanno fare con Consapevolezza, in<br />
francese, con Charme; queste persone sono come tutti noi, ma<br />
sembrano avere una marcia in più: uno stile personale. A volte<br />
bisognerebbe avere il coraggio di dire “meno fashion, più style”, ma il<br />
secondo, ahimè, non si vende e non si compra. L’Italia se lo è<br />
conquistato di diritto. Si tratta di una verità, universalmente riconosciuta,<br />
che gli italiani abbiano un senso innato per lo stile. Sia che si parli di<br />
moda o design, prima o poi si arriva al genio italiano per l’impeccabile<br />
eleganza e il moderno chic. Ma dove arriva tutto questo, questa abilità<br />
apparentemente senza sforzo nel creare un’immagine piena di classe<br />
che produce alcuni dei beni di lusso più ricercati al mondo Ogni<br />
nazione ha il suo marchio distintivo che caratterizza i propri prodotti e li<br />
fa risaltare per le loro caratteristiche esclusive: il Made in Germany per<br />
esempio è sempre stato sinonimo di robustezza ed affidabilità, il Made<br />
in USA è il segno dell’innovazione e l’avanguardia del prodotto; il Made<br />
in Japan simbolizza l’alta tecnologia e la funzionalità; il Made in Italy<br />
esprime, invece, l’eccellenza della creatività e della maestria. Nel<br />
campo della moda, l’Italia si distingue, ponendosi al primo posto per<br />
l’alta qualità dei prodotti tessili e per la perfetta eleganza e raffinatezza<br />
che permeano il prodotto rendendolo superiore, così come per la<br />
garanzia della qualità dei materiali utilizzati nella realizzazione dei beni.<br />
Il mondo intero ammira e confida in un prodotto Made in Italy e molte<br />
persone sono disposte a fare enormi sacrifici pur di essere in grado di<br />
acquistare un articolo di marca italiana da indossare con grande<br />
orgoglio perché quando lo indossano, indossano qualcosa di diverso:<br />
indossano la storia, le tradizioni, la creatività e l’orgoglio di una Patria, la<br />
nostra. Ci sono una serie di informazioni sul nostro Dna che sono state<br />
registrate prima dell’istante in cui siamo nati; dati semplici, basilari, che<br />
descrivono le condizioni del sistema e di parti di che erano lì prima che<br />
ci fossimo noi, così come siamo adesso. Un prima senza di noi,<br />
dunque.<br />
CERCARE UN’IDENTITÀ ANCHE ATTRAVERSO<br />
L’ACQUISTO DI VALORI SIMBOLICI.<br />
Il cliente dell'epoca postmoderna è molto più attento rispetto al passato<br />
all'aspetto simbolico-comunicativa dei beni che acquista perché, come<br />
profetizzò Maslow, una volta soddisfatti i cosiddetti “bisogni primari”,<br />
l'uomo tende a sviluppare i bisogni di appartenenza (affetto e<br />
identificazione) e i bisogni di stima, prestigio e successo che lo portano<br />
al bisogno di realizzazione di sé e le proprie aspettative. Ed è proprio<br />
questo: una volta sviluppati tutti i bisogno materiali, il consumatore<br />
richiede ai prodotti l'appagamento dei desideri immateriali di necessità<br />
estetiche, facendo venire a galla una nuova figura, un consumatore<br />
sempre alla ricerca di esperienze più che di prodotti, di sensazioni e<br />
emozioni, più che reali valori d'uso. Ed è proprio a partire da questo che<br />
si può affermare che tutti i bisogni cedono il passo ai desideri.<br />
IL DESIDERIO DEL LUSSO<br />
Da Maslow a Cenerentola “I sogni son desideri” e il lusso, come poche<br />
altre cose se è sopravvissuto ai secoli, alla storia stessa, è perché si<br />
pone ai vertice del nostro subconscio anelare di innalzarci al di sopra<br />
della cosiddetta “middle class”, utilizzando un'espressione che si avvia<br />
sempre più velocemente ad essere considerata anacronistica, motivo<br />
per cui si può candidamente affermare che, fino a quando esisteranno<br />
gli uomini e la nostra costante tendenza alla supremazia esisterà il<br />
lusso, come simbolo stesso della nostra vanità. Le aziende<br />
appartenenti al settore dei luxury questo lo sanno: ecco perché tendono<br />
a proporre un intero stile di vita, non solo un insieme di beni materiali.<br />
"Il cuore della casa" prende il posto del lettino dello psicanalista o<br />
dello studio del sessuologo e si trasforma nel posto ideale in cui<br />
liberarsi e lasciarsi trasportare in un "gioco seducente" da mettere in<br />
scena in due: vero preludio ai piaceri del cibo e della carne.<br />
La cucina di Masha in onda su canale 10 e 110<br />
Tv Centro Marche<br />
(+1) digitale terrestre: Giovedi fascia oraria 13:30/14:00 Lunedi<br />
11:30/12:00 Mercoledi 03:00/04:00 mascia.luciani@facebook.com<br />
Nelle foto Mascia Luciani con Valeriana Mariani ospite della<br />
fortunatissima trasmissione Tv per la regia di Roberto Rutili<br />
ELEMENTI DI STILE: LA CUCINA DI MASHA<br />
mens sana in corpore sano
Da dieci anni insegna laboratorio di fashion design all'Università degli Studi di<br />
Bari, precedentemente ha lavorato in vari uffici stile di aziende importanti, tra<br />
le quali Fendi per circa 22 anni.<br />
ROBERTO<br />
GUARDUCCI<br />
www.donnaimpresa.com<br />
L’ALTA <strong>MODA</strong> ED IL LUSSO, OLTRE AD AVERE UN<br />
PESO RILEVANTE NELL’ECONOMIA NAZIONALE,<br />
RAPPRESENTANO UNO DEI POCHISSIMI CAMPI DI<br />
ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY NEL MONDO<br />
EPPURE VI È UNA OGGETTIVA DIFFICOLTÀ<br />
NELL'ATTRIBUIRE AL LUSSO UNA PRECISA<br />
ETIMOLOGIA CONSIDERANDO CHE NEL CORSO DEI<br />
SECOLI IL CONCETTO STESSO DI LUSSO SI È<br />
EVOLUTO, PARTENDO DA UN IMMAGINE LEGATA ALLA<br />
VITA PUBBLICA E ARRIVANDO AD ESTRANIARSI DA<br />
ESSA, SEBBENE NE CONSERVI ANCORA UN FORTE<br />
LEGAME, TOCCANDO LA SFERA EMOTIVA E<br />
PSICOLOGICA LEGATA ALLA STESSA<br />
IDENTIFICAZIONE DELL'INDIVIDUO.<br />
Infatti una delle prerogative dei beni di lusso, forse quella più sentita<br />
attualmente, è quella di attribuire uno status sociale di prestigio, vero<br />
o presunto. Escludendo infatti i multimilionari e coloro che possono<br />
disporne senza difficoltà, l'acquisizione di un bene di lusso diventa<br />
un traguardo per coloro i quali necessitano di un'affermazione<br />
sociale. L'obiettivo di una marca è quello di sviluppare una brand<br />
knowledge, ovvero l'insieme di pensieri, sensazioni, immagini,<br />
esperienze e convincimenti legati al brand, traducendosi in maggiore<br />
fedeltà, minore sensibilità alle modifiche di prezzo al rialzo e alle<br />
inflessioni della concorrenza e in una comunicazione maggiormente<br />
incisiva. Il mondo della moda anche nella determinazione<br />
dell'identità di un brand fa eccezione: in quanto una componente<br />
fondamentale è rappresentata dall'identità stilistica cioè dall'insieme<br />
dei codici stilistici permanenti che caratterizzano in modo<br />
continuativo i prodotti di un'impresa e da quello che il fondatore<br />
abbia rappresentato nella storia. Il concetto di coerenza non influisce<br />
però sulla doverosa creatività che deve costantemente mantenere<br />
un brand per potersi evolvere nel tempo. Essere fedeli ai dettami<br />
aziendali per far acquisire maggiore credibilità alla marca non<br />
significa riprodurre ripetitivamente le sue manifestazioni: è ovvio che<br />
non sarebbe stato necessario riproporre all'infinito il celeberrimo<br />
tailleur che Chanel ripropose negli anni '70 per poter assestare<br />
sempre ai vertici l'azienda sul lungo periodo. Un brand deve essere<br />
in sintonia con le attese dei consumatori e con i suoi bisogni e<br />
desideri e dunque evolversi con essi; il passaggio obbligato dalla<br />
direzione creativa di Chanel a Karl Lagerfeld, alla morte della stilista,<br />
non ha disperso il valore della maison. Il vero problema è mantenere<br />
la stabilità del nucleo con l'esigenza di adeguare il linguaggio.<br />
IL LUSSO POSSIEDE GIÀ NEL SUO CORREDO<br />
GENETICO REQUISITI DISTINTIVI TALI DA ESSERE<br />
IRRESISTIBILE: ESSO CI RAPISCE, CI SEDUCE.<br />
A fronte di ciò una delle definizioni più calzanti può essere quella<br />
fornita a seguito di una ricerca di Bernard Dubois e Gilles Laurent,<br />
condotta nei paesi sviluppati sui clienti del lusso e che portò a<br />
coniare il nuovo termine di “escursionisti”, per definire gli<br />
appartenenti alla classe media, che non acquistano<br />
prevalentemente prodotti luxury ma che, quando lo fanno, hanno<br />
aspettative ben precise cioè, si aspettano prodotti di una qualità<br />
eccelsa, superiore a ciò che normalmente acquistano. Non essendo<br />
un'esperienza abituale ma al contrario nuova e speciale il prezzo del<br />
prodotto deve essere decisamente elevato, per sottolinearne<br />
maggiormente il grado di eccezionalità. Dopodiché pretendono<br />
l'esclusività, il prodotto deve essere raro, difficile da ottenere e<br />
possedibile da pochi; il momento dello shopping diviene una vera e<br />
propria esperienza multisensoriale, tutto, dall'arredamento alla<br />
musica di sottofondo, l'atteggiamento del personale è tutto parte<br />
dell'acquisto; si aspettano di venire in contatto con l'intera storia<br />
della casa, entrare in un mondo che è nato nel passato e che quindi<br />
garantisce la durata nel tempo accettando anche l'idea che quello<br />
che stanno facendo sia un acquisto futile o non necessario,<br />
l'importante è il servizio che deve rispettare le attese, dal momento<br />
in cui quella che si compie è un'azione memorabile. Per affrontare il<br />
tema della determinazione del prezzo bisogna seguire il metodo del<br />
valore percepito perché appunto come già ampiamente esplicitato in<br />
precedenza, il valore di un prodotto appartenete ai luxury brand non<br />
è essenzialmente materiale ma il suo valore è alimentato e<br />
aumentato da variabili no prices. Quanto più è elevato il valore<br />
percepito, rispetto alla concorrenza ad esempio, tanto maggiore<br />
potrà essere il prezzo applicato, ovvero maggiori saranno le<br />
opportunità di conquistare più grandi fette di mercato a parità di<br />
prezzo. La determinazione del prezzo di un luxury è quindi<br />
fondamentalmente diversa da quella di tutti gli altri prodotti in quanta<br />
non basata sui costi, ma parte dall'analisi dei bisogni dei clienti e<br />
spesso il prezzo elevato è ritenuto un attributo stesso del prodotto.<br />
IL RELATIVO, IL PRECARIO, IL SENSO. AGGETTIVI<br />
MODERNI, ANZI POST-MODERNI PERCHÉ<br />
ACCOMPAGNERANNO LA NOSTRA VITA SOCIALE<br />
ANCORA PER PARECCHIO.<br />
La moda li incarna tutti. La moda è senso, palpabile, indossabile e in<br />
primis visibile, si pensi al mondo delle sfilate e al ruolo che la vista<br />
dello spettatore ha in esse. Tutto è pensato per appagare quel<br />
senso: le luci, la scenografia, le modelle e gli abiti. Non vengono<br />
toccati in quel momento ma solo guardati con una presa a balzo,<br />
d’effetto quindi relativa, veloce, precaria. La moda è precaria quanto<br />
la società, non persiste lo spazio temporale di un mese perché il<br />
mese successivo è già pronta la nuova stagione, il marketing<br />
impone ritmi velocissimi a cui si sopravvive solo roteando come<br />
trottole in un mondo dai ritmi incalzanti che non si ferma mai. La<br />
moda è relativa: lo stilista produce tenendo conto degli input di<br />
mercato per il mercato, difficilmente oramai per se stesso se non in<br />
sporadiche occasioni in cui è chiamato a dar sfoggio della propria<br />
creatività. Va da se che il vero protagonista è il cliente, il centro del<br />
mercato stesso; sta sulle spalle di noi tutti dunque che la moda non<br />
si spogli del suo valore primo: la bellezza. Perché la bellezza, sotto<br />
l’egida dei grandi numeri, non sia costretta a soccombere.<br />
I protagonisti<br />
della moda<br />
Per diventare uno stilista di successo occorre padroneggiare in<br />
un'ampia gamma di concetti fondamentali non basta ovviamente solo<br />
essere affascinati dall'aspetto creativo della moda. Manipolare trame<br />
e motivi, affidarsi all'estro, avere cura dei dettagli, mettere alla prova<br />
la fantasia, far emergere la personale visione d'insieme e sviluppare<br />
nuove idee grazie ad un processo di ricerca continua diventano<br />
imperativi sebbene pure non sufficienti di chi della moda vuole fare il<br />
proprio strumento di lavoro. Il mondo si evolve tanto velocemente che<br />
per far sentire la propria voce è necessario ormai avere la<br />
padronanza tecnica che questo mondo esige. Coerentemente con<br />
quanto premesso quindi, è assodato che l'insieme delle conoscenze<br />
specifiche alle quali lo stilista deve riferirsi sia piuttosto vasto ed<br />
articolato e non sia soltanto correlato alle conoscenze relative al<br />
disegno, dal momento che egli opera con un alto grado di creatività,<br />
ma sempre a più stretto contatto con la realtà produttiva ed<br />
economica. Inoltre, se lo stilista è non solo responsabile ma anche<br />
proprietario della propria linea, deve possedere nozioni di economia,<br />
di sociologia, di tecnologia industriale, di strategie di presentazione, di<br />
comunicazione e di pubblicità del prodotto moda, dovendo occuparsi<br />
(o comunque essere in grado di delegare con accortezza) anche<br />
della produzione e della distribuzione della propria collezione. Di<br />
moda fra alta sartorialità e nuove tecnologie, di icone di stile e<br />
39
di prospettive future parleremo di seguito con alcuni dei nomi che<br />
fanno il lustro del nostro pregevolissimo made in Italy. Ad alcuni di<br />
essi è stato chiesto di raccontarsi … ad altri, di prestarsi a<br />
rispondere alle nostre domande che sono le medesime per tutti.<br />
Lungi dall’esser tacciati di pigrizia (sorridiamo) giustifichiamo che<br />
la scelta di porre i medesimi quesiti ad ognuno nasce dalla volontà<br />
di far meglio emergere le dissimilitudini.<br />
Il primo a risponderci è lo<br />
straordinario Roberto Guarducci che curerà, in qualità di Direttore<br />
Creativo, l'edizione 2013 del "Premio Moda Città dei Sassi".<br />
Roberto, descriva in poche parole il suo stile …<br />
Ho sempre amato proporre attraverso i miei abiti, una immagine di<br />
grande forza evocativa che si potesse esprimere attraverso linee<br />
fluide e ricercate, in modo elegantemente naturale e caratterizzate<br />
da particolarità sofisticate ed intriganti, con tagli sartoriali e<br />
lavorazioni inedite, che tendano a valorizzare al massimo le<br />
personalità che li indosseranno.<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione<br />
Ritengo che una della grandi personalità femminili che abbiano<br />
maggiormente ispirato e stimolato il mio senso creativo ed<br />
estetico, sia stata l'immagine magnifica della grande attrice e<br />
modella Audrey Hepburn., icona ideale di assoluta e naturale<br />
eleganza esteriore ed interiore e fonte d'ispirazione indiscussa e<br />
continuativa per intere generazioni di creativi.<br />
Le celebs di Hollywood, anche i grandi marchi della moda<br />
stanno iniziando ad interessarsi alla moda che viene dal<br />
basso, si pensa sia una risposta tangibile l'orientarsi in<br />
relazione ai gusti della gente, Lei come vede l'irresistibile<br />
ascesa della moda crowdsourcing, in cui un voto on-line<br />
contribuirebbe al decidere cosa produrre e comprare o<br />
ritenere lo stile e la creatività personali siano ancora i<br />
principali asset che concorrono a determinare l'eccellenza<br />
dell'offerta italiana e creare un forte brand di identity <br />
L'Alta Moda, quella cheèapienotitoloconsiderata la vera moda<br />
con la "M" maiuscola è costituita da un profondo fattore artistico/<br />
creativo e sartoriale di altissimo livello qualitativo, insieme ad un<br />
prêt-à-porter molto vicino all'Haute Couture come tipo di ideazione<br />
e lavorazione, da cui ne deriva l'espressione emozionale e<br />
seduttiva che ne caratterizza il principale fondamento e che<br />
rappresenta in assoluto il "Sogno dell'Immagine della Bellezza per<br />
Eccellenza". Per questo motivo non credo che le tendenze di una<br />
moda che può derivare da altre fonti … possano minimamente<br />
influenzare questo tipo di espressione del vero lusso, al contrario<br />
ritengo invece che questa importante ricerca di mercato possa<br />
essere utile ad alimentare le produzioni di prodotti più commerciali<br />
che rappresentano poi, la stragrande maggioranza delle<br />
produzioni di abbigliamento.<br />
Chi si occupa di marketing non deve più comportarsi da<br />
cacciatore che vuole catturare il cliente, ma deve diventare un<br />
giardiniere che coltiva con Lui un rapporto di fiducia …<br />
Indubbiamente SI! … Il successo, … deriva anche da come viene<br />
gestito il marketing aziendale, che oggi è più che mai un lavoro<br />
manageriale imprescindibile, che deve andare a pari passo con la<br />
creatività oggettiva, indirizzandola e potenziandola nel modo<br />
strategico più corretto. Il rapporto con i clienti deve essere seguito<br />
da canoni di fiducia e di interesse comuni, per poter raggiungere il<br />
traguardo come obbiettivo finale desiderato da entrambi.<br />
Una domanda futuribile: si arriverà un giorno a collezioni<br />
prodotte da algoritmi speciali che tradurranno in abiti i post<br />
dei fan di un marchio sui social network<br />
Amo immaginare l'uomo creativo al centro del proprio essere<br />
pensante e produttivo, come fonte unica di idee e ispirazioni<br />
elaborate esclusivamente dalla sua mente. Certamente le nuove<br />
tecnologie evolutive telematiche e virtuali ne agevoleranno<br />
l'espressione e la diffusione, e forse ogni uno potrà in un prossimo<br />
futuro realizzare con facilità le proprie idee, esprimendosi<br />
emozionalmente anche attraverso i social network! … Perché no<br />
nella foto: lo spettacolare abito bianco<br />
dello stilista Roberto Guarducci presentato<br />
al Premio Moda Citta dei Sassi Matera<br />
edizione 2012. www.premiomoda.it<br />
Riparte per il 2013 il Premio Moda “Città dei<br />
Sassi” che si terrà a Matera il 28 giugno 2013. Il<br />
concorso, nato nel 2008 dalla passione che<br />
caratterizza l’azienda promotrice, Publimusic.com,<br />
ha lo scopo di individuare e premiare stilisti<br />
emergenti e/o professionisti nel campo della moda<br />
femminile. Nella serata dell’evento, davanti a una<br />
Giuria Speciale composta da esperti e<br />
rappresentanti illustri del mondo della moda<br />
italiana, oltre a una seconda giuria composta da<br />
giornalisti, gli stilisti proporranno le proprie<br />
collezioni nella splendida P.zza San Pietro<br />
Caveoso con una scenografia naturale ed<br />
imponente quale è quella della Città dei Sassi di<br />
Matera (Patrimonio Unesco dell’Umanità,<br />
candidata a Capitale Europea della Cultura 2019).<br />
Saranno assegnati:<br />
Il Premio Moda “Città dei Sassi”;<br />
Il Premio della Critica;<br />
Il Premio della Giuria Giornalistica;<br />
Il Premio della Camera della Moda Calabria.<br />
Ai premi già previsti si aggiungerà: lo speciale<br />
“Premio Moda al Cinema”, appositamente ispirato<br />
alla cinematografia e che sarà aggiudicato da<br />
colui il quale avrà, nel corso della sua sfilata,<br />
saputo meglio interpretare il significato e il ruolo<br />
del cinema nella moda. Il Premio Moda “Città dei<br />
Sassi” dedica il suddetto premio, nell’edizione<br />
2013, all’attrice Audrey Hepburn, icona del cinema<br />
e di stile nel mondo, in occasione della<br />
celebrazione dei 20 anni dalla sua scomparsa.<br />
E’ tempo di velocità e di lentezza, di arcaismo e di<br />
fantascienza, di artigianato e di grande serie, di<br />
occidente e di oriente, di purezza e di violenza e in<br />
questo momento enigmatico e problematico dell’Italia<br />
si esprimono realismo, durezza, gioco, simpatia,<br />
memoria, naturalismo, sogno, sensua-lità, eleganza,<br />
ecologia, status, tradizione, tutto elaborato con<br />
materiali, tecniche e grafie sempre più sofisticati. La<br />
moda è arte, è un cuore pulsante che ha reso famoso<br />
il genio italiano nel mondo. E’ un modo di vivere. E’<br />
un’attitudine quotidiana. E’ un pensiero che si veste di<br />
colori, tessuti, tendenze e controtendenze. La moda è<br />
tutto questo, ma è anche molto altro.
Nasce a Milano, 9 maggio 1965 sotto il segno del toro.<br />
Si considera un autodidatta pur avendo imparato molto<br />
dal padre, sarto affermato a Milano.<br />
MICHELE<br />
MIGLIONICO<br />
Ha aperto il suo atelier a Potenza nel 1989. Nel 2000 Miglionico esordisce fuori calendario a Roma nella settimana dell'Alta Moda nei saloni di palazzo Barberini con una<br />
collezione dedicata all’Arma dei Carabinieri. Fa notizia l’abito da gran sera creato per le donne appena ammesse nell’arma. La sua moda si ispira a Valentino e al primo<br />
Yves Saint-Laurent. Nel luglio del 2000 viene accolto nel calendario ufficiale della Camera Nazionale della Moda Italiana. Nel febbraio 2005 lo stilista è invitato, da<br />
AltaRoma in collaborazione con ICE, Regiona Lazio e Ministero delle Attività Produttive, a sfilare a Mosca per rappresentare il “made in Italy” nel mondo accanto ai grandi<br />
nomi della moda italiana: Renato Balestra, Laura Biagiotti, Gattinoni, Gai Mattiolo, Lorenzo Riva, Rocco Barocco, Fausto Sarli. Nel Settembre 2006 Michele Miglionico<br />
rappresenta l’Alta Moda Italiana al 18° International Fashion Festival di Dalian (Cina) e nel marzo dell’anno successivo presenta a Beijing la collezione Couture Primavera-<br />
Estate. Al termine dello show gli viene conferito dalla China Fashion Association il Premio d’Onore. Nell’agosto 2008 Michele Miglionico è chiamato dall’ ICE (Istituto<br />
Commercio Estero) a rappresentare l'Alta Moda Italiana a “Casa Italia” durante i Giochi Olimpici di Beijing. Nell’agosto 2012 ha curato l’immagine di Miss Seychelles<br />
Sherlyn Furneau durante Miss World che si è svolto ad Ordos – Mongolia (Cina). Le sue creazioni hanno calcato le principali passerelle italiane: Roma, Capri, Firenze,<br />
Venezia, Milano, Bari, Matera e internazionali: Parigi, Montecarlo, Madrid, Bruxelles, Anversa, Amsterdam, Mosca, Beijing, Dalian (Cina), Qingdao (Cina), Washington,<br />
Mahè (Seychelles) ed il red carpet della 80^ Edizione degliAcademyAwards di LosAngeles.<br />
www.michelemiglionico.com<br />
Descriva in poche parole il suo stile …<br />
Ho sempre ricercato sin dall’inizio della mia carriera il mio senso di<br />
eleganza. Una ricerca di un linguaggio sofisticato e mai ostentato. Una<br />
sorta di coincidenza di etica e di estetica. Sono sempre stato percepito<br />
come un designer classico: cerco sempre di “reinventare” con le<br />
collezioni che creo cercando di rimanere fedele e coerente ai miei<br />
canoni estetici. Infatti si può essere innovativi guardando in modo<br />
personale alla tradizione. Il mio rapporto tra passato e futuro, tra<br />
tradizione ed innovazione è molto sottile. In sintesi sono un<br />
tradizionalista dallo spirito moderno.<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione …<br />
Credo che più che avere una musa ispiratrice oggi sia importante avere<br />
un immaginario lifestyle. Evidenziarlo crea il sogno!<br />
Le celebs di Hollywood, come anche i grandi marchi della moda si<br />
stanno iniziando ad interessare alla moda che viene dal basso, si<br />
pensa sia una risposta tangibile l’orientarsi in relazione ai gusti<br />
della gente, lei come vede l’irresistibile ascesa della moda in<br />
crowdsourcing in cui un voto on-line contribuirebbe al decidere<br />
cosa produrre e comprare o ritiene lo stile e la creatività personali<br />
siano ancora i principali asset che concorrono a determinare<br />
l’eccellenza dell’offerta italiana e di creare un forte brand identity<br />
L’interesse alla moda che viene dal basso è un fenomeno che<br />
caratterizza una gran parte del mondo del prèt à porter. Il web influenza<br />
ed evidenzia tendenze e necessità di una gran fetta di società che è in<br />
continua evoluzione. Ma sarebbe triste dire che il mondo della moda ne<br />
abbia bisogno per tracciare il suo segno di stile. Penso che oggi più che<br />
mai la creatività e lo stile personale siano gli elementi principali per<br />
creare e rafforzare l’identità di uno stilista .E’ anche vero però che il<br />
sistema ha nettamente creato una differenza tra Alta Moda e prèt à<br />
porter. La prima racconta un emozione con il compito di evidenziare la<br />
bellezza delle donne con la creazione di abiti lussuosi ed eccezionali di<br />
alta sartoria … Questa rimane ancora il grande laboratorio dove si<br />
sperimentano tutte le idee evidenziandone l’esclusività. Grazie alle mani<br />
esperte di premiere e di sarte che da un idea disegnata nasce una<br />
collezione. E’ un rito magico. Ed è con la sfilata che tutta la fatica, la<br />
passione e soprattutto l’emozione di questo mestiere meraviglioso si<br />
percepisce tutto. C’è poi Il prèt à porter, soprattutto quello di largo<br />
consumo, destinato al ceto medio, che sta risentendo della crisi in atto. Il<br />
made in italy è un valore che va preservato e quindi l’artigianalità che è<br />
da sempre al centro della filosofia del lavoro italiano. C'è una fame di<br />
innovazione e di coraggio più che mai oggi nel sistema moda che aiuti<br />
ad soddisfare le esigenze del cliente contemporaneo. Penso che siano<br />
queste le qualità giuste che il comparto moda ha per contrastare questa<br />
crisi economica. L’alta moda riguarda più la fantasia e la libertà del<br />
designer, mentre il prèt à porter ricerca un equilibrio tra bellezza e<br />
praticità. E per ottenere questo equilibrio qualche volta ci si deve<br />
avvalere della “consulenza” che la strada può darti. Il web gioca un ruolo<br />
determinante aiutando molto a dare risalto a questa unione sia a livello<br />
comunicativo che commerciale.<br />
Chi si occupa di marketing non deve più comportarsi da cacciatore<br />
che vuole catturare il cliente ma deve diventare un giardiniere che<br />
coltiva con lui un rapporto di fiducia …<br />
Oggi un designer moderno deve anche sapere essere un manager. Non<br />
è più l' epoca in cui gli stilisti possono permettersi di vivere sotto una<br />
campana di vetro senza nessun contatto con la realtà e con l' aspetto<br />
commerciale, soprattutto se vogliono mettersi in proprio. Cerco sempre<br />
di capire cosa veramente una donna vuole, come desidera porsi nel<br />
contesto in cui vive ed opera. Non è sempre facile… richiede tempo e<br />
pazienza ... ma alla fine è come in una bella storia di amore: i due<br />
amanti vivono insieme per sempre …<br />
Una domanda futuribile: si arriverà un giorno a collezioni prodotte<br />
da algoritmi speciali che tradurranno in abiti i post dei fan di un<br />
marchio sui social network<br />
Mi piace pensare alla tecnica, alla sartorialità, alla poesia di questo<br />
mestiere, non ad un cyber spazio dove una macchina o un computer<br />
faccia tutto annullando la creatività dello stilista … E’ realtà che i social<br />
network hanno democratizzato la moda rendendola meno d’elite<br />
avvicinandola al grande pubblico e forse una cyber sfilata, uno show<br />
con qualche nuova tecnica futuristica è già dietro l’angolo, o meglio<br />
dietro un clik …<br />
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Numerosi i<br />
personaggi passati<br />
nel suo atelier: da<br />
esponenti della<br />
politica,<br />
dell’imprenditoria e<br />
dell’aristocrazia, a<br />
celebrità dello<br />
spettacolo. In<br />
particolare Michele<br />
Miglionico ha<br />
vestito: per il cinema<br />
le attrici Ornella<br />
Muti, Maria Grazia<br />
Cucinotta, Florinda<br />
Bolkan, Martine<br />
Brochard, Luisa<br />
Ranieri, Maria<br />
Rosaria Omaggio,<br />
Ramona Badescu,<br />
Vanessa Hessler,<br />
Camilla Sjoberg; per<br />
la musica le cantanti<br />
Serena Autieri e<br />
Yasemin Sannino;<br />
per la televisione le<br />
conduttrici televisive<br />
Roberta Capua,<br />
Lorella Landi, Elisa<br />
Isoardi e Arianna<br />
Ciampoli e Sofia<br />
Bruscoli; per lo sport<br />
l’atleta Azzurra<br />
Laura Vernizzi; per il<br />
giornalismo<br />
televisivo Anna La<br />
Rosa, Maria<br />
Concetta Mattei,<br />
Cinzia Malvini.<br />
ROMA _ ITALY<br />
www.michelemiglionico.com<br />
PH: Carbonelli&Seganti<br />
DAI SANDALI ALLA SHIAVA A KLIMT<br />
ROMA _ ITALY<br />
Vittoriana si definisce: “un’artigiana della moda” che sogna di fare<br />
questo lavoro prima ancora di farlo, non dà una definizione della sua<br />
arte, che essendo espressione della sua ecletticità varia<br />
costantemente. Le sue creazioni riescono a lasciarti ogni volta senza<br />
fiato per la loro sobrietà ed eleganza.<br />
VITTORIANA<br />
I suoi abiti hanno fatto innamorare le dive del cinema ed è famosissima per aver creato i sandali alla schiava indossati da Sofia<br />
Loren. Donna eclettica di grandissima personalità ed insospettabile dolcezza. Il garbato riserbo con cui si pone al confronto degli<br />
altri e la sobrietà dei modi lasciano da subito presupporre che la sua amorevolezza bisogna conquistarsela, con pari lealtà di<br />
condotta. Questo almeno, è quello che ho percepito nel momento stesso in cui abbiamo incrociato lo sguardo la prima volta. Un<br />
incontro casuale all’uscita dell’Hotel Parco Dei Principi dopo la suggestiva visione del Capodanno viennese, ospiti comuni<br />
dell’amabile, affascinante, Christian B. Berlakovits, Ambasciatore D’Austria in Italia che quella sera aveva voluto augurare buon<br />
anno ai suoi amici attraverso quanto di più caratteristico rappresenti l’Austria, in tema di folklore. Una sera insolitamente fredda<br />
e piovosa, di quelle a cui i romani non sono troppo abituati, in cui il freddo sconsacra l’audacia delle spalle scoperte anche ad<br />
una come me che sembrerebbe sfidare con testarda consuetudine qualsivoglia condizione atmosferica; una sera di quelle in cui<br />
l’offerta di un passaggio in auto per raggiungere l’hotel nel quale pernottavo assumeva la netta connotazione di un dono divino. Il<br />
sorriso appena accennato e l’atteggiamento quasi materno con cui questa donna guardandomi dritta in volto pronunciava:<br />
“ Possiamo accompagnarti noi in hotel, se ti fa piacere”, riferendosi a lei ed al marito Aurelio Ciarallo che nel mentre si stava<br />
accingendo a prendere l’auto dal parcheggio, palesava la sua preoccupazione nel sapermi in giro a quell’ora … quasi avesse<br />
scoperto quella mia insana fragilità di provare come un senso di smarrimento quando mi trovo da sola lontana da casa. Quei<br />
feeling caratteriali che nascono a pelle da subito o non nascono mai. Il riconoscerci nell’attimo di uno sguardo e di un saluto<br />
appena pronunciato possono essere già da per se stessi il preludio necessario allo stabilirsi di una relazione che è lungi<br />
dall’essere inquadrata come “formale”. Lo status sociale, il nome e cosa facessimo nella vita di tutti i giorni ce lo siamo dette solo<br />
nel momento in cui ci siamo accinte a darci la buonanotte sebbene pure in auto abbiamo avuto modo di parlare di cose di<br />
ordinaria quotidianità. Ed è dunque solo dopo l’indugiare curioso dei miei occhi sul bigliettino da visita che mi stava porgendo mentre eravamo lì a<br />
scambiarci la promessa di rivederci non appena fossi tornata a Roma, che ho preso coscienza di una realtà: ovvero che dietro quella donna<br />
intelligente e minuta che mi trovavo di fronte si celava la grandezza di un mito. Uno stile ricercato il suo reso ancora più unico dalla sua umiltà. La<br />
sua avventura romana cominciò all'inizio degli anni '60, quando giovane e ribelle arrivò da Massa Carrara, dove il padre aveva un'azienda di<br />
marmo e “ la mamma che adorava la musica ed il vestire bene, di quella eleganza sobria fatta di dettagli, ci portava sempre all'opera". Ed è proprio<br />
nella musica che Vittoriana muove i primi passi, ed è negli ambienti musicali che conobbe suo marito Aurelio Ciarallo, giovane clarinettista jazz e<br />
suo attuale compagno di vita che ancora oggi le è vicino in ogni scelta ed iniziativa. “Anche nostro figlio Enrico è musicista nonché produttore –<br />
esordisce fiera - Ma per quel concerne me, per quanto anche amassi la musica, sentivo che quella non era quella la mia strada" . Sperimenta l’arte<br />
della moda, prima negli accessori. Si mette alla prova con alcune creazioni di orecchini ma ciò si compì in una non appagante soddisfazione<br />
personale, menché mai, tanto valeva guardare oltre. E’ nel '69 che sotto l’egida della perseveranza realizza un sandalo con i lacci che cingevano<br />
tutto il polpaccio. “ Al debutto a Palazzo Pitti nessuno se ne accorse - racconta - ci riprovai all'alta moda a Roma nel luglio 1970. Li inserii nella<br />
sfilata al Grand Hotel di Mila Schon che per mia fortuna li fece indossare a una modella d'eccezione: Consuelo O'Connor, direttore di Vogue ma<br />
soprattutto ambasciatrice della moda nostrana negli Stati Uniti da quando era diventata un po' italiana dopo il matrimonio molto glamorous con il<br />
conte Rudi Crespi". Fu la mossa vincente.<br />
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DAI SANDALI ALLA SHIAVA A KLIMT<br />
cinquantanni<br />
INSEGUENDO<br />
UNSOGNO<br />
ROMA _ ITALY<br />
di arte e moda<br />
I piedi femminili da sempre esprimono,<br />
nell’immaginario maschile, fascino e sensualità.<br />
Questa particolarità, talvolta di tipo feticistico, si<br />
realizza soprattutto in ambito sessuale, dove le<br />
estremità rappresentano il potere che la donna è<br />
in grado di manifestare nei confronti dell’uomo.<br />
Dall’aspetto puramente erotico si può poi passare a quello vagamente misterioso, in quanto c’è<br />
chi sostiene di essere in grado di scoprire la personalità di un individuo mediante la lettura della<br />
pianta dei piedi, anziché del palmo della mano. La forma e la posizione delle dita sembrano<br />
infatti in grado di svelare gli aspetti più nascosti del temperamento di una persona. Tutto ciò<br />
diventa poi ancora più intrigante quando questi vengono messi in relazione con il funzionamento<br />
cerebrale. Infatti, se attraverso il piede destro, collegato alla parte sinistra del cervello, si<br />
scoprono dettagli relativi alla concretezza e razionalità della persona, tramite quello sinistro,<br />
collegato all’emisfero destro, emergono gli aspetti più profondi quali la creatività, la sensibilità e<br />
la sensitività. Forse proprio per questi motivi la moda, con le sue trovate sempre più originali,<br />
continua ancora oggi a porre una particolare attenzione alla valorizzazione dei piedi, per<br />
esempio attraverso l’invito ad indossare anelli sulle dita e catenine sulle caviglie, ma soprattutto<br />
continuando a proporre quegli elegantissimi sandali gioiello che donano a chi li indossa un tocco<br />
di accattivante preziosità. Non a caso i sandali hanno rappresentato il primo tipo di calzatura<br />
della storia del mondo, soprattutto quelli “alla schiava”, risalenti a più di 3500 anni fa, e<br />
continuano ancora oggi a fare tendenza con i loro stravaganti ed eleganti intrecci. L’invenzione<br />
di queste calzature la si deve ad un’autentica artista: Vittoriana, colei che approda alla moda<br />
negli anni ’70, quando li idea. Indossati da Diana Vreeland, direttrice di Vogue America, da<br />
Sophia Loren, Brigitte Bardot e da altre dive del momento saltano alla ribalta delle riviste più<br />
autorevoli dell’epoca: “la vera scoperta quest’anno è una stilista di nome Vittoriana, i cui sandali<br />
alla schiava a forma di stivale (gladiator sandals) sono diventati uno status symbol. Vengono<br />
indossati da tutte le signore eleganti quali Consuelo Crespi, editor di American Vogue di Rome,<br />
dalla Principessa Luciana Pignatelli, e da Sophia Loren. Anche Jackie Onassis ne ha ordinate<br />
due paia tramite un’amica romana” (International Herald Tribune, 16 luglio 1970). I sandali,<br />
ritagliati nel cuoio e interamente realizzati a mano, erano stati proposti già alcuni anni prima da<br />
Vittoriana a Valentino, ma nel 1970 raggiungono un successo tale da richiedere un’ampia<br />
gamma di proposte di colori e pellami fino a una versione da sera in pelle dorata con perle<br />
inserite. Vittoriana inizia da sola nel 1962, e poi con l’aiuto di tre artigiane integra la sua<br />
produzione di sandali con una collezione di cinture in pelle e intricati inserti e fibbie di metallo<br />
che fa impazzire i grandi buyers americani. In seguito si dedica alla moda femminile, creando<br />
modelli unici, frutto della sua fantasia, e delle sue visione oniriche. Fin da bambina, infatti, a<br />
Massa dove è nata, insegue un sogno rivelatore che la porta a coltivare la passione per gli abiti,<br />
per la moda, e soprattutto per il colore, dando vita a uno stile personalissimo, che evoca luoghi<br />
fiabeschi e incantati. La sua è una ricerca tecnica continua che si esprime in tessuti sovrapposti,<br />
lavorati, trattati, fino ad ottenere quell’effetto vintage che lei predilige. Da 50 anni, nel suo studio<br />
di moda, Vittoriana disegna, taglia ed elabora ogni creazione, usando i metodi più vari per<br />
trattare le stoffe: bruciature, strappi, pennellate di colori con pigmenti che lei stessa prepara,<br />
ma, soprattutto, anticipa i tempi, ha premonizioni di tendenze che sono nell’aria. I risultati sono<br />
sorprendenti: capi artistici, iperfemminili, raffinati, per donne non omologate e dallo spirito<br />
indipendente e creativo. Una moda non occasionale ed effimera, ma fortemente contaminata<br />
dalla cultura e dall’arte. “Un ordine scomposto che diventa armonia perfetta” come lei ama<br />
definire il suo lavoro. Vittoriana, infatti, oltre ad essere una donna fortemente carismatica, una<br />
artigiana colta, una artista con grandi capacità comunicative, è mecenate di cultura, con gli<br />
incontri di arte, letteratura e musica che organizza sia dentro che fuori il suo atelier. Ne è<br />
testimonianza la sfilata Sognando Klimt, che è stata presentata il 9 ottobre preso l’Ambasciata<br />
d’Austria a Roma, in occasione dei 150 anni dalla nascita del grande artista, in cui sono stati<br />
presentati abiti da sera nei tessuti più impalpabili e in sfumature di colori ispirate ai quadri di<br />
Klimt, fino ai bagliori dell’oro.<br />
«KLIMT mi piace perché dà l’emozione del meglio di una donna, sensuale, avvolgente,<br />
materna. Un po’ come Armani prima maniera, altro che queste stampellone secche secche<br />
con le spalle minime di oggi». Vittoriana parla e si muove con l’entusiasmo di una ragazzina.<br />
La sua avventura romana cominciò negli anni ‘60, quando giovane e ribelle lasciò Massa<br />
Carrara, dove il padre aveva un’azienda di marmo e la mamma «adorava vestirsi bene, era<br />
ricercata nei tratti e ci portava sempre all’opera». Proprio nella musica, Vittoriana muove i<br />
primi passi: «Ho cantato perfino in esperanto. Nell’ambiente musicale conobbi mio marito<br />
Aurelio Ciarallo che faceva il clarinettista jazz e ancora oggi mi è vicino in tutte le mie scelte<br />
e iniziative. Anche nostro figlio Enrico, che ora ha 41 anni, fa il musicista e il produttore. Ma<br />
non era quella la mia strada. Allora provai a fare gli orecchini, un po’ come gli hippy<br />
dell’epoca. Ma anche lì, soldi pochissimi».Finché un’altra idea, stavolta decisiva. « Nel ’69<br />
realizzai dei sandali con i lacci che cingevano tutto il polpaccio. Li portai una prima volta a<br />
Palazzo Pitti ma nessuno se ne accorse. Ci riprovai all’alta moda di Roma nel luglio 1970<br />
inserendoli nella collezione di Mila Schon che li fece indossare alle ragazze che portavano i<br />
suoi abiti». Per fortuna a quella sfilata al Grand Hotel era presente Consuelo O’Connor, la<br />
direttrice di Vogue America diventata un po’ italiana dopo il matrimonio molto glamorous con<br />
il conte Rudi Crespi, che negli anni ’70 e ’80 fu l’ambasciatrice della moda nostrana negli<br />
Stati Uniti. «Li vide e impazzì. La mattina dopo mi telefonò e mi disse che mi aveva fissato<br />
una raffica di appuntamenti con tutti i grandi giornali internazionali». Dopo il successo dei<br />
sandali fu la volta delle cinte, e Vittoriana divenne la fabbricante numero uno per Valentino.<br />
«Ho venduto a lungo con il marchio di altri. Poi ho creato la mia maison e guai a chi mi<br />
propone di fare terzismo. Ho rifiutato offerte milionarie di chi voleva comprarmi l’azienda per<br />
commercializzare i miei prodotti».Negli anni ’80 la scoperta dei vestiti. « Uso la seta, che<br />
compro ovunque capiti, nei mercatini o in qualche negozio improbabile, e poi la tratto come<br />
dico io, la stropiccio, la lavo, la ridipingo, la bruciacchio perfino con le sigarette». Il risultato è<br />
imprevedibilmente originale ed elegante: le creazioni di Vittoriana hanno superato la prova di<br />
tutti questi anni. «Ho le mie sartine di fiducia e un nucleo duro di clienti affezionate. Marella<br />
Agnelli, della quale certo non si può dire che non ha stile, viene da me e ordina lo stesso<br />
vestito in dieci colori diversi. Non ho mai chiuso un bilancio in rosso, certo non ho utili da<br />
favola ma mi basta». Semmai, un cruccio: « Fra non moltissimi anni dovrò andare in<br />
pensione, e non ho ancora trovato nessuno a cui lasciare la mia sartoria che, credo, è un<br />
piccolo gioiello di artigianato artistico».
Franco Ciambella (1966) vede la moda come un<br />
modo di comunicare le elaborazioni emozionali<br />
della mente. Nelle sue collezioni infatti, si<br />
incontrano spesso riferimenti a capi della couture<br />
tradizionali, ma ridefiniti nella forma, nei materiali e<br />
nel colore che si modula in contrasti ipercromatici o<br />
nell’evanescenza di sfumature ton sur ton o in<br />
viraggi di colore inaspettati. Riferimenti che ha<br />
metabolizzato frequentando il corso di moda<br />
all’Isituto Europero di Design a Roma prima e<br />
frequentando alcuni importanti atelier poi come:<br />
Capucci, Lancetti, Sarli e Gattinoni. Dopo aver<br />
aperto il suo primo atelier a Civitavecchia nel 1992,<br />
grazie a Chino Bert (oggi Padre Franco) presenta<br />
nel luglio del 1994 la prima collezione Alta Moda a<br />
Roma ispirata alla figura dell’Angelo alla sola<br />
stampa che ne decreta il successo e lo impone<br />
come il nuovo couturier della scena romana. Da<br />
allora Ciambella presenta ogni stagione le sue<br />
collezioni riscuotendo apprezzamenti sempre<br />
maggiori tra stampa e clienti. Viene invitato a<br />
partecipare anche all’evento “Donna Sotto le<br />
stelle”.“Ho sempre cercato un equilibrio tra l’irreale<br />
e il reale” afferma lo stilista che trae spesso<br />
ispirazione dalla natura come elemento di<br />
completezza, come paesaggio evocativo ideale,<br />
che traduce in forme e lavorazioni spesso modulari<br />
come petali, foglie e rouches. L’aspetto del reale e<br />
della concretezza emergono dalle citazioni colte<br />
delle sue collezioni come nel 1997 quando trae<br />
spunto dalle atmosfere noir per raccontare la<br />
cattiveria insita nell’animo umano o nella collezione<br />
dedicata alle eroine dell’opera lirica che fa sfilare nel<br />
1998. Il progetto moda viene elaborato e costruito<br />
con un alto standard artigianale, la materia tessuto<br />
viene manomessa, trasformata, scomposta,<br />
ricomposta, sgualcita ed elaborata in alternative<br />
texture. Per questo diventa docente moda presso<br />
l’I.E.D. nel 1995 e per altri istituti in Italia; oltre ad<br />
essere consulente di varie aziende del pret è porter<br />
come consulente del corner cerimonia.I capi<br />
trasmettono una disinvoltura scomposta e<br />
ricomposta e una femminilità che evoca un sexy<br />
intellettuale, elegante e romantico con una visione<br />
comune che è rappresentare il sogno e la<br />
spiritualità. La leggerezza è un altro aspetto su cui<br />
si fonda lo stile Ciambella, è fondamento di<br />
un’estetica fragile e costruita allo stesso modo e<br />
che si ritrova nelle sue collezioni Sposa che<br />
presenta a Milano dal 2000 al 2008 e che<br />
distribuisce nelle migliori boutique specializzate<br />
italiane e straniere. Il sogno è rappresentato come<br />
favola, a volte romantica e solare, altre gotica e<br />
vagamente dark o fetish, altre volte i mondi si<br />
incontrano e sono rappresentati per contrasti<br />
estetici inattesi. Nell’ottobre del 2009 presenta a<br />
Parigi la collezione I+D. La sua estetica è molto<br />
personale, emotiva, del tipo che viene<br />
frequentemente definito come classico-moderno,<br />
ma che potrebbe essere meglio definita come<br />
romanticamente modernista.Lo scopo è quello di<br />
rileggere il passato e cucire con il filo dell’estetica<br />
nuovi modi di vivere la moda, celebrando la sartoria<br />
storica e l’espressioni più contemporanee del<br />
design, in chiave onirica e innovativa senza<br />
rimpianti. Molte celebrities hanno indossato i suoi<br />
abiti couture come Milva, Barbara D’Urso, Tosca,<br />
Elena Sofia Ricci e Francesca Inaudi.<br />
Figlio d’arte, muove i primi passi all’interno della sartoria della<br />
madre e della e zia dove tocca tessuti con mano, assiste alle<br />
costruzioni sartoriali e sfoglia le patinate riviste di moda che<br />
diventano il suo rifugio privilegiato. La moda diviene per lui il<br />
modo di intendere il bello, l’emozione, il nuovo: il mondo che ha<br />
sempre sognato e di cui vuole far parte.<br />
FRANCO<br />
CIAMBELLA<br />
www.donnaimpresa.com 49<br />
CIVITAVECCHIA _ ITALY<br />
www.francociambella.com
AREZZO _ ITALY<br />
www.marinamansanta.com<br />
“Creare moda significa<br />
vivere e far vivere<br />
l’emozione della bellezza<br />
al cliente, immaginare il<br />
valore percepito del<br />
prodotto e incontrare il<br />
cliente sul suo livello di<br />
aspettative. Non si può<br />
impedire al cliente di<br />
provare le emozioni che<br />
desidera provare: il Bello<br />
è un valore assoluto ed è<br />
un principio primo e<br />
come tale sta sopra<br />
d’ogni differenziazione<br />
umana. Naturalmente<br />
ognuno di noi ha i suoi<br />
prototipi ma ciò<br />
prescinde dal<br />
considerare la moda<br />
sublime espressione<br />
artistica. Arte e Moda,<br />
negli anni hanno saputo<br />
contaminarsi a vicenda,<br />
regalandoci pezzi unici e<br />
opere d’arte celebri in<br />
tutto il mondo”.<br />
Via F. Crispi 12/14 _ Civitavecchia _Roma _ Italy _ www.francociambella.com special thanks Patrizio Fraticelli Relazioni esterne Ciambella S.r.l.<br />
Il desiderio di garantire prestigio al marchio Marina Mansanta<br />
Haute Couture ha spinto la fashion designer di abiti da sposa a<br />
mantenere all’espressione “Alta Moda” il suo originario<br />
significato, recuperando il cliché delle storiche Maison per<br />
offrire alle proprie clienti creazioni uniche, riconoscibili per lo<br />
stile e non per la quantità di copie prodotte.<br />
MARINA<br />
MANSANTA<br />
www.donnaimpresa.com 51
Uscita A1 Valdarno Seconda Strada Poggilupi, 95<br />
Terranova Bracciolini _ Arezzo _ T. e F. 055.9737562<br />
www.marinamansanta.com<br />
Descriva in poche parole il suo stile.. .<br />
Originale, elegante, unico. La mia<br />
missione è creare capi non<br />
convenzionali, questo è ciò che<br />
accomuna in primis, tutte le mie linee.<br />
La sua icona di moda o fonte di<br />
ispirazione<br />
Non ho una particolare icona da cui<br />
prendo spunto, io traggo ispirazione da<br />
tutto, soprattutto dai momenti di vita<br />
privata e quotidiana. Un luogo che<br />
visito, un film che guardo o<br />
un’atmosfera che vivo … ci sono<br />
molteplici cose che possono<br />
trasmetterci emozioni , generare idee,<br />
basta respirarle ed avere un’anima<br />
creativa.<br />
Le celebs di Hollywood, anche i<br />
grandi marchi della moda si stanno<br />
iniziando a interessarsi alla moda<br />
che viene dal basso, si pensa sia una<br />
risposta tangibile l’orientarsi in<br />
relazione ai gusti della gente, lei<br />
come vede l'irresistibile ascesa della<br />
moda in crowdsourcing in cui un<br />
voto on-line contribuirebbe al<br />
decidere cosa produrre e comprare o<br />
ritiene lo stile e la creatività personali<br />
siano ancora i principali asset che<br />
concorrono a determinare<br />
l’eccellenza dell’offerta italiana e di<br />
creare una forte brand identity<br />
Io sostengo che stile e creatività<br />
personali siano ancora i principali asset<br />
che concorrono a determinare<br />
l’eccellenza dell’offerta italiana.<br />
Guardare alla moda che viene dal<br />
basso ...qui si parla solo di una<br />
tendenza attuale...e come tutte le<br />
tendenze ... vanno e vengono, invece<br />
per creare capi atemporali, che non<br />
passano mai uno deve creare un<br />
proprio stile, un proprio modo di vedere<br />
ed elaborare in modo creativo non<br />
un'ispirazione temporanea e a<br />
scadenza....<br />
Chi si occupa di marketing non deve<br />
più comportarsi da cacciatore che<br />
vuole catturare il cliente, ma deve<br />
diventare un giardiniere che coltiva<br />
con lui un rapporto di fiducia …<br />
Ormai il consumatore è consapevole,<br />
non si fa più influenzare come in<br />
passato, dunque non ha più alcun<br />
senso applicare determinate strategie di<br />
marketing, è sicuramente meglio<br />
coltivare con lui un rapporto di fiducia …<br />
Una domanda futuribile: si arriverà<br />
un giorno a collezioni prodotte da<br />
algoritmi speciali che tradurranno in<br />
abiti i post dei fan di un marchio sui<br />
social network<br />
Non credo proprio che si arriverà a<br />
qualcosa del genere ... Anche se<br />
semplificherebbe la carriera di molti ...<br />
mia auguro di no! sarebbe un oltraggio<br />
alla creatività!<br />
Eclettico, innovativo e conservatore gli aggettivi che fanno del nome della maison un vanto ... La "donna<br />
Sapone" è elegante, superba, eccentrica e mai banale. Adora mischiare lo stile di tutti i giorni con influenze<br />
retrò. Questo è il concetto che fa di Gianni Sapone non solo uno stilista ma un artista affermato.<br />
Designer di moda e<br />
costumista teatrale.<br />
Afferma il suo nome<br />
nelle prestigiose<br />
maison di haute<br />
couture europee. Nel<br />
suo curriculum vanta<br />
nomi prestigiosi del<br />
mondo dello<br />
spettacolo a cui<br />
Gianni ha donato la<br />
propria Arte, storiche<br />
Maison per offrire<br />
alle proprie clienti<br />
creazioni uniche,<br />
riconoscibili per lo<br />
stile e non per la<br />
quantità di copie<br />
prodotte.<br />
GIANNI<br />
SAPONE<br />
www.donnaimpresa.com 53
Descriva in poche parole il suo stile …<br />
Prendo spunti sempre dal passato da ciò che era maledettamente<br />
femminile ... amo il costume ... ho iniziato la mia carriera venendo dal<br />
teatro ... non potrei mai non mettere un segno di vintage sui miei abiti.<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione …<br />
La mia icona Sicuramente sarà banale dirlo ma le ormai passate attrici di<br />
hollywood ... da Lana Turner a Rita Haiwort ... ma spesso l'ispirazione può<br />
darla anche una donna per strada, non ho mai avuto limiti ...<br />
Le celebs di Hollywood, come anche i grandi marchi della moda si<br />
stanno iniziando ad interessare alla moda che viene dal basso, si<br />
pensa sia una risposta tangibile l’orientarsi in relazione ai gusti della<br />
gente, lei come vede l’irresistibile ascesa della moda in<br />
crowdsourcing in cui un voto on-line contribuirebbe al decidere cosa<br />
produrre e comprare o ritiene lo stile e la creatività personali siano<br />
ancora i principali asset che concorrono a determinare l’eccellenza<br />
dell’offerta italiana e di creare un forte brand identity<br />
Mio dio no ... la vera moda io la intendo ancora alla vecchia maniera ...<br />
ispirazione, disegno, sartoria, cliente, vi prego non parlatemi di queste<br />
eresie ... la moda per me è arte ... e come tale va trattata.<br />
Chi si occupa di marketing non deve più comportarsi da cacciatore<br />
che vuole catturare il cliente ma deve diventare un giardiniere che<br />
coltiva con lui un rapporto di fiducia …<br />
Io parlo per me ... molte volte mi occupo personalmente della cliente ... più<br />
che un giardiniere devi essere uno psicologo ... devi capire la donna cliente<br />
che hai davanti sennò non riuscirai a consigliarle neanche un tubino nero ...<br />
Una domanda futuribile: si arriverà un giorno a collezioni prodotte da<br />
algoritmi speciali che tradurranno in abiti i post dei fan di un marchio<br />
sui social network<br />
Spero che la moda non arrivi a questo ... è come dire che Leonardo da<br />
Vinci per disegnare la Gioconda si era messo in piazza per decidere con il<br />
popolo ad alzata di mano se fargli i capelli castani oppure biondi (al ritratto)<br />
vi prego ...<br />
GIANNI SAPONE COUTURE www.giannisaponecouture.it<br />
ROMA _ ITALY<br />
PH: Adriana Sapone
nella foto:Tina Arena al Mamaia Summer Festival FashinTV in un momento della sfilata<br />
Uno stile unico, ineguagliabile dove tessuti<br />
pregevoli, colori e modelli si intrecciano per<br />
dare vita ad uno spettacolo di eleganza e<br />
ricercatezza. Un’esecuzione sartoriale di<br />
grande prestigio.La collezione di Tina dal<br />
nome “Luxury”è composta da capi di alta<br />
moda e sposa, nei toni dell’oro, ricamati con<br />
cristalli. Una parte degli abiti è dipinta a mano<br />
nei toni del corallo e del mare. Una<br />
espressione contraddistinta da fascino e<br />
raffinatezza.<br />
TINA<br />
ARENA<br />
Stilista www.tinarena.it<br />
Descriva in poche parole il suo stile …<br />
Colorato, femminile, elegante, eccentrico ma<br />
non troppo, aggiungerei creativo ma questo<br />
termine è un po' inflazionato … Mi piace<br />
spaziare tra le varie linee, spesso presenti nella<br />
stessa collezione, dal lineare all' etereo, dal<br />
ricamatissimo all handmade … sempre con<br />
molta attenzione però al taglio sartoriale e alla<br />
qualità di tessuti e rifiniture.<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione.. .<br />
La donna è la mia fonte di ispirazione perchè la<br />
donna cambia, si evolve, interpreta, emoziona,<br />
nutre con le sue forme, è complicata ma anche<br />
cosi straordinariamente bella come può essere<br />
la seta, come lo è un abito … Romantica,<br />
aggressiva, sensuale o timida tutto può essere<br />
espresso dall' abito giusto, ideato per chi lo<br />
indossa, esclusivo per linea e tessuti,<br />
caratteristica prioritaria delle mie creazioni.<br />
Amo molto Versace e Valentino pur così<br />
diversi, ma Elie Saab è il massimo …<br />
Le celebs di Hollywood, come anche i<br />
grandi marchi della moda si stanno<br />
iniziando ad interessare alla moda che<br />
viene dal basso, si pensa sia una risposta<br />
tangibile l’orientarsi in relazione ai gusti<br />
della gente, lei come vede l’irresistibile<br />
ascesa della moda in crowdsourcing in cui<br />
un voto on-line contribuirebbe al decidere<br />
cosa produrre e comprare o ritiene lo stile e<br />
la creatività personali siano ancora i<br />
principali asset che concorrono a<br />
determinare l’eccellenza dell’offerta italiana<br />
e di creare un forte brand identity<br />
Dipende dal target a cui ci si vuole rivolgere. La<br />
moda “dettata” dai social network è rivolta a un<br />
pubblico vasto e proprio per questo<br />
massificatrice. Vuoi mettere il piacere di<br />
indossare un abito in camerino seguiti dallo<br />
stilista, coccolati, invogliati, la seta addosso …<br />
L’ eccellenza italiana va difesa, sostenuta, stile<br />
e classe l’hanno resa famosa in tutto il mondo.<br />
L’arte della moda è anche stupire, ”realizzare"<br />
le proposte dei social è un po’ livellare ...<br />
Chi si occupa di marketing non deve più<br />
comportarsi da cacciatore che vuole<br />
catturare il cliente ma deve diventare un<br />
giardiniere che coltiva con lui un rapporto<br />
di fiducia …<br />
Il rapporto col cliente è essenziale, attraverso<br />
lui l'artista puo esprimersi e va dunque<br />
senz'altro curato ma l'occhio al marketing è<br />
essenziale, è un cerchio che si completa, se<br />
non lo curi non avrai clienti da gestire …<br />
Una domanda futuribile: si arriverà un<br />
giorno a collezioni prodotte da algoritmi<br />
speciali che tradurranno in abiti i post dei<br />
fan di un marchio sui social network<br />
Qualcosa di simile esiste ed è utilizzato dai<br />
grandi marchi che utilizzano le ricerche di<br />
mercato per produrre ciò che è più facilmente<br />
fruibile. Penso che forse sarà possibile ma a<br />
danno dell'individualità e, forse anche, della<br />
fantasia …<br />
MESSINA<br />
ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 57
Descriva in poche parole il suo stile …<br />
“L'armonia dei contrasti”. Il mio lavoro di eco-designer prende forma<br />
dal mix di elementi diversi , tessuti eco-compatibili, culture e stili,<br />
grazie ai miei numerosi viaggi in paesi differenti. Le mie collezioni<br />
includono diversi capi che possono essere indossati in differenti<br />
modi e possono essere adattati a diverse misure , mescolando<br />
influenze orientali con lo stile europeo. Adoro creare abiti ‘fluidi e<br />
architettonici’ ma sempre eleganti e femminile che sono sia versatili<br />
che indossabili per diverse taglie. Infatti spesso i miei campionari<br />
vengo creati su taglia 44 ( una moda più democratica) Il nostro<br />
Atelier di Benevento e’ la prima casa di moda al mondo a creare abiti<br />
d’alta moda in tessuti ecologici. Grazie al quale da anni siamo<br />
diventati in italia i promotori del Green Fashion e del Matrimoni Etico<br />
non solo per utilizzo di tessuti/materiali ecocompatibili ma anche e<br />
soprattutto per l’approccio più democratico - etico al fashion<br />
system!<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione<br />
La natura e gli animali con tutte le sue infinite possibilità di colori<br />
,sfumature e forme sono le mie vere ICONE. Nasce per questo<br />
motivo accanto all’alta moda www.francofrancesca.com il marchio<br />
ZOOMORFIC ispirarsi agli animali per vivere secondo natura . Una<br />
collezione abbigliamento e accessori di limited edition in materiali<br />
eco-compatibili!<br />
Le celebs di Hollywood, anche i grandi marchi della moda si<br />
stanno iniziando a interessarsi alla moda che viene dal basso,<br />
si pensa sia una risposta tangibile l’orientarsi in relazione ai<br />
gusti della gente, lei come vede l'irresistibile ascesa della moda<br />
in crowdsourcing in cui un voto online contribuirebbe al<br />
decidere cosa produrre e comprare o ritiene lo stile e la<br />
creatività personali siano ancora i principali asset che<br />
concorrono a determinare l’eccellenza dell’offerta italiana e di<br />
creare una forte brand identity.<br />
La moda è da sempre partita dal basso come fonte di ricerca ed<br />
ispirazione. Nasce sempre da una esigenza di praticità e funzionalità<br />
che si traduce a livello alto in lusso e sfarzo. E poi ritorna al basso<br />
perché e’ diventata icona!!La moda non e’ il prodotto di un singolo<br />
individuo ma dell’insieme delle persone coinvolte nella sua<br />
produzione ed e’ quindi una ‘attività collettiva. Per esempio Un capo<br />
non può diventare alla moda fintanto che non viene indossato da<br />
un’ampia fetta dei membri di una società. Oggi Internet grazie anche<br />
ai social network fornisce un bacino di conoscenza e capitale<br />
intellettuale online che le aziende vogliono conquistare perché vale<br />
la regola che la produttività di molti è maggiore di quella del singolo.<br />
Il crowdsoursing nella moda apri a nuovi orizzonti, per esempio se<br />
pensiamo al contest online tra freelance presenti in rete che<br />
competono allo sviluppo di un prodotto o di un servizio. Diventa un<br />
modo per far crescere il proprio bagaglio di conoscenze e per crearsi<br />
un gruppo di esperti. Tutti i partecipanti si contendono il podio di<br />
vincitori e quindi concorrono al riconoscimento del proprio progetto.<br />
Chi si occupa di marketing non deve più comportarsi da<br />
cacciatore che vuole catturare il cliente, ma deve diventare un<br />
giardiniere che coltiva con lui un rapporto di fiducia…<br />
Oggigiorno siamo confusi dalle continua offerta di prodotti e stili. Il<br />
vero vincitore è il marchio fedele alla propria identità e che<br />
costruisce il proprio successo quotidianamente fidelizzando il<br />
cliente nell’offrire un rapporto sempre più personale. Bisogna essere<br />
sempre presenti!!!! Il pubblico a memoria corta!!!!<br />
Una domanda futuribile: si arriverà un giorno a collezioni<br />
prodotte da algoritmi speciali che tradurranno in abiti i post dei<br />
fan di un marchio sui social network<br />
Anche nella moda il futuro è la tecnologia ed internet per cui è<br />
probabile che si possa costruire un mercato in questa direzione .<br />
Per esempio personalmente grazie ai social network io riesco a<br />
capire quale prodotto/stile piace di più e quindi dove concentrare la<br />
mia produzione ottimizzando tempi e sprechi!! Ma è anche vero che<br />
questo processo è molto HIGH TECH e poco HIGH TOUCH… può<br />
allontanare la pura creatività e diventare un semplice veicolo<br />
commerciale.<br />
BENEVENTO<br />
ITALY<br />
www.francofrancesca.com<br />
L'Armonia Degli Opposti. Le collezioni di Franco prendono<br />
ispirazione dal mix di elementi diversi, tessuti, culture e stili,<br />
proprio per il fatto di vivere e viaggiare in paesi diversi.Esse<br />
comprendono capi che possono essere indossati in diversi<br />
modi e regolati per adattarsi a forme diverse.Nel corso degli<br />
anni, lo stilista ha conquistato l’appelativo di eco-designer per<br />
aver utilizzato sempre piu’ tessuti naturali ed eco compatibili<br />
pur creando abiti fluidi e architettonici, eleganti e femminili.<br />
FRANCO<br />
FRANCESCA<br />
www.donnaimpresa.com 59
LA SPEZIA _ ITALY<br />
Giuseppe D'Urso con le sue creazioni d'alta<br />
moda intende dare vita ai desideri ed ai sogni di<br />
eleganza delle donne. Disegna solo capi unici<br />
che piu' si adattano alla personalita' della cliente<br />
e li realizza con tessuti pregiati e con tecniche<br />
d'alta sartoria artigianale. Dal tailleur adatto a<br />
qualsiasi occasione all'abito da sera e da sposa,<br />
Giuseppe esalta la femminilita' con creazioni<br />
originali e sempre attuali perche' l'alta moda non<br />
si adegua ai tempi, ma alla persona. L’apertura di<br />
un atelier a Firenze, in Vigna Nuova, ha<br />
significato per Giuseppe il contatto con un<br />
ambiente estremamente stimolante che ha<br />
influenzato il suo stile verso la piena<br />
realizzazione di una espressione centrata sulla<br />
figura femminile nelle sue particolarità individuali.<br />
All’epoca è iniziata la collaborazione con una<br />
grande firma della moda italiana. Attualmente la<br />
sua l’attività è basata di nuovo in Liguria, alla<br />
Spezia, dove nel suo atelier riceve le sue clienti,<br />
con le quali crea abiti d’alta moda, quindi unici,<br />
per ogni occasione. Ha vestito alcune delle<br />
partecipanti a “Miss Muretto”, in Alassio, ed ha<br />
sfilato in diverse occasioni con le sue creazioni.<br />
Alcuni suoi modelli d’alta moda compaiono nel<br />
catalogo di “Motexha 2009”, fiera del “made in<br />
Liguria” a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Ha<br />
partecipato ad importanti appuntamenti, tra cui a<br />
Monaco di Baviera. Nel 2010 ha ottenuto dallo<br />
stilista Andrea Odicini una menzione speciale<br />
all’interno di un concorso per giovani stilisti.<br />
Quest’anno ha partecipato al “Premio Moda Città<br />
dei Sassi” a Matera dove le sue creazioni hanno<br />
ottenuto il 2° premio al concorso ed il premio<br />
della Critica ed a Civitavecchia è stato ospite<br />
dello stilista Franco Ciambella. Nonostante più di<br />
vent’anni di attività, D’Urso ritiene che l’alta moda<br />
non sia mai un’esperienza conclusa ma che sia<br />
piuttosto una ricerca continua, stilistica e<br />
tecnologica.<br />
Giuseppe dopo aver frequentato il Liceo artistico<br />
e la Scuola di moda, apre il suo primo atelier a<br />
Genova il 3 luglio 1991 in Via San Lorenzo. Da<br />
allora ha iniziato a presentare la sua creatività in<br />
molte situazioni, collaborando anche con note<br />
sartorie e soprattutto tramite sfilate d’Alta moda,<br />
tra le quali quelle a Roma dedicate agli stilisti<br />
emergenti. In queste occasioni ha ottenuto<br />
premi e riconoscimenti per la purezza delle linee<br />
dei suoi abiti e l’originalità dei modelli.<br />
<strong>GIUSEPPE</strong><br />
D'URSO<br />
www.donnaimpresa.com 61
Sono state due donne a indicargli la strada che lo avrebbe<br />
portato diritto alla scelta della professione della vita. La prof.<br />
Barontini, la sua insegnante di educazione artistica quando<br />
frequentava le scuole medie, e la signora Mirella, una sarta<br />
vecchio stampo, di quelle che sanno fare tutto e che da un<br />
piccolo pezzo di stoffa riescono a tirar fuori un capolavoro di<br />
cucito.<br />
GRAZIANO<br />
AMADORI<br />
LIVORNO<br />
ITALY<br />
Graziano ha 42 anni, è livornese doc, ha già lavorato<br />
negli uffici stile di grandi maison (come Genny e<br />
Roberto Cavalli) e ha già sfilato ad Alta Moda<br />
Roma, il massimo o quasi per un couturier, perchè<br />
dopo Roma c’è solo Parigi. Nella vita il suo<br />
sogno è creare tanti begli abiti, abiti che<br />
possano far sentire bene chi li<br />
indossa.<br />
Lo stilista, che si divide fra l’ufficio di Livorno,<br />
quello di Firenze, lo showroom di Milano (il Vog9<br />
che ha tra i fondatori il livornese Roberto Rosini),<br />
le sarte (Mirella a Livorno e Tiziana a Donoratico)<br />
e gli atelier di ricamo (Montecatini e Rosignano<br />
Solvay), ha trovato anche il tempo di disegnare, da<br />
esterno, alcune linee per l’azienda Kuxo di Navacchio<br />
specializzata negli abitini di alta gamma per neonati, bambini e<br />
adolescenti. Ed è poi l’anima delle linee, sempre stilisticamente parlando,<br />
della griffe Amati che ha il suo quartier generale alla periferia di Firenze.<br />
Graziano ama disegnare. Lo fa con i pastelli per dare le giuste sfumature.<br />
Certo ... fa uso anche del computer per tutte le fasi successive della<br />
lavorazione. " Il figurino - dice - deve crescermi sotto le dita, assumere una<br />
forma tridimensionale con i colori. Poi davanti allo schermo del Pc si<br />
possono fare aggiustamenti e quant’altro è necessario perchè un modello<br />
funzioni".<br />
Descriva in poche parole il suo stile …<br />
Eclettico, contemporaneo, modern couture.<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione<br />
Strizzando un occhio alle star, preferisco ispirarmi alle esigenze<br />
delle donne contemporanee.<br />
Le celebs di Hollywood, anche i grandi marchi della moda<br />
si stanno iniziando a interessarsi alla moda che viene<br />
dal basso, si pensa sia una risposta tangibile<br />
l’orientarsi in relazione ai gusti della gente, lei come<br />
vede l'irresistibile ascesa della moda in<br />
crowdsourcing in cui un voto online<br />
contribuirebbe al decidere cosa produrre e<br />
comprare o ritiene lo stile e la creatività<br />
personali siano ancora i principali asset che<br />
concorrono a determinare l’eccellenza<br />
dell’offerta italiana e di creare una forte<br />
brand identity.<br />
Parlo per la mia Grif. Penso che<br />
mantenere l'eccellenza Italiana sia<br />
fondamentale per essere interessanti<br />
sul mercato..<br />
Chi si occupa di marketing non<br />
deve più comportarsi da<br />
cacciatore che vuole catturare il<br />
cliente, ma deve diventare un<br />
giardiniere che coltiva con lui un<br />
rapporto di fiducia…<br />
Entrambe le situazioni sono ancora<br />
fondamentali per vendere<br />
abbigliamento.<br />
Una domanda futuribile: si arriverà<br />
un giorno a collezioni prodotte da<br />
algoritmi speciali che tradurranno in<br />
abiti i post dei fan di un marchio sui<br />
social network<br />
Mi auguro di no, che già mi perdo in<br />
tutte queste definizioni<br />
ahahahahah!!!!. Rispondendo<br />
seriamente lo trovo estremamente<br />
interessante e innovativo.<br />
ufficio stampa Studart<br />
Carlotta Malafarina<br />
www.donnaimpresa.com 63
Massimo nasce a Cuneo con un talento e passione per la<br />
danza che lo porterà negli anni a vincere titoli italiani e<br />
stranieri a livelli professionali nel settore del ballo.<br />
Maturando scopre la sua passione per la moda ed apre<br />
due boutique di moda in Italia dove approfondisce la<br />
conoscenza del settore, degli stili e delle tendenze delle<br />
maggiori griffes internazionali. Si trasferisce in Francia per<br />
qualche anno, prima a Nizza poi a Parigi, dove corona il<br />
suo sogno di collaborare con un guru dell’alta moda<br />
parigina in qualità di esperto di ricerca dello stile. La<br />
continua voglia di creatività lo fa giungere in Africa dove<br />
resterà per otto lunghi anni. Qui trova ispirazione<br />
osservando i colori, le abitudini, gli oggetti, i costumi della<br />
popolazione autoctona. Di conseguenza sarà stimolato<br />
nella creazione di gioielli, di abiti e design d’interni.<br />
Conosce Tiziana Luxardo, fotografa di fama<br />
internazionale e Armando Tanzini, noto pittore e scultore<br />
con i quali avrà la possibilità di collaborare. Apre una<br />
boutique a Malindi dove conosce e veste personaggi<br />
famosi come Naomi Campbell. Nel frattempo viene<br />
chiamato per collaborare con lo staff dell’AMNESIA –<br />
SPACE di Ibiza in qualità di ballerino e costume designer.<br />
Decide di rientrare in Italia e matura diverse esperienze<br />
fotograficheper la rivista giapponese Leon (Vogue Japan)<br />
con diversi shots pubblicitari con il noto fotografo di moda<br />
Kinta Kimura. Collabora con l’agenzia di moda e<br />
spettacolo “ Giancarlo Caremoli” tramite la quale gira lo<br />
spot pubblicitario su SKY Uno “ Vuoi ballare con me ” con<br />
Lorella Cuccarini. E’ stato protagonista e stylist dello<br />
shooting: “ NATIVE” che gira l’Italia per la mostra<br />
fotografica di Damiano Dargenio con riferimenti alle<br />
tematiche della natura e dei popoli amerindi di cui crea,<br />
con la stilista Flavia Cavalcanti, i costumi. Attualmente è<br />
stylist di vari personaggi pubblici fra cui le celebri VJ Kris<br />
& Kris ed è per loro che nel 2009 realizza le sue prime<br />
“ SCULPTURE SHOES”. Questa prima esperienza<br />
produttiva è sfociata in una scelta di vita che genera in lui<br />
continui stimoli di ricerca nelle decorazioni, tendenze, stili<br />
personalizzati, accessori, materiali, portandolo a creare la<br />
sua prima collezione di scarpe gioiello nel (2011) in pezzi<br />
unici; che per loro natura non sono quasi mai ripetibili in<br />
maniera identica. I materiali utilizzati sono di notevole<br />
qualità: pellami pregiati, sia in vitello che suede<br />
(scamosciato) di varie tinte, secondo le mode e le<br />
esigenze di ogni compratrice. Le decorazioni spaziano da<br />
swarowsky a pietre dure, piume, borchie, fiori di seta in un<br />
continuum di novità eclettiche sempre al passo con i<br />
tempi ma soprattutto svolte con la cura artigianale,<br />
manualmente ma non perdendo mai di vista l’eleganza e<br />
talvolta anche la stravaganza. Vive e lavora a Milano<br />
dove segue personalmente la realizzazione di ogni<br />
singola sua creazione, cercando di soddisfare le crescenti<br />
richieste da parte dello show-biz (recente e’ la scarpa<br />
creata per Alba Parietti) e non solo...<br />
di Massimiliano Bisazza<br />
PH:Damiano Dargento<br />
Never say maybe<br />
CUTINI<br />
ASSEMBLAGGIO e<br />
MONTAGGIO CALZATURE<br />
Via Castelfidardo 28 _ Fermo _ T. 0734.640785<br />
Massimo, fashion designer, interpreta i passi<br />
delle donne con la creazione di scarpe gioiello<br />
che indossate diventano vere e proprie opere<br />
d'arte.<br />
MASSIMO<br />
DOGLIANI<br />
MILANO<br />
ITALY<br />
www.massimodogliani.com
SANBUCHETO (MC)<br />
ITALY<br />
Marinelli srl Via Fratelli Maggini 189/G Zona ind.le F.lli Guzzini<br />
Un fiore all’occhiello delle<br />
Marche che lavorano e si<br />
fanno conoscere a livello<br />
internazionale. Questo in<br />
sintesi è il percorso della<br />
MF Company, nota azienda<br />
specializzata nella<br />
diffusione di abbigliamento<br />
e calzature, che nel tempo<br />
si è affermata nel panorama<br />
distributivo italiano per la<br />
profonda conoscenza dei<br />
mercati, la completezza dei<br />
servizi offerti e la capacità di<br />
individuare strategie<br />
commerciali mirate alla<br />
crescita dei propri clienti. La<br />
competenza, la credibilità e<br />
il know how di MF<br />
Company, supportate dal<br />
dinamismo e dalla<br />
professionalità del<br />
management, hanno<br />
convinto il leader mondiale<br />
del settore – la Wolverine<br />
World Wide - a scegliere la<br />
società marchigiana per<br />
distribuire in Italia due noti<br />
marchi internazionali: dopo<br />
aver contribuito all’ampio<br />
successo di CATERPILLAR<br />
(abbigliamento, calzature e<br />
accessori) MF Company si<br />
è vista affidare il marchio<br />
CUSHE, calzature di grande<br />
carattere e dal design<br />
innovativo. Una partnership<br />
oramai consolidata e<br />
coronata dal riconoscimento<br />
internazionale ottenuto da<br />
MF Company come miglior<br />
distributore mondiale della<br />
Wolverine.L’azienda<br />
marchigiana attualmente<br />
può contare su un<br />
pacchetto di oltre 1.500<br />
clienti. A fianco delle più<br />
belle vetrine italiane,<br />
quest’anno Mf Company ha<br />
intrapreso la strada del<br />
retail. “I monomarca ci<br />
stanno fornendo già molte<br />
soddisfazioni – commenta<br />
l’amministratore unico<br />
Vittorio Marinelli -<br />
nonostante la crisi di<br />
consumi i nostri store<br />
stanno funzionando molto<br />
bene, tanto che abbiamo<br />
già in progetto<br />
l’ampliamento della nostra<br />
rete dopo i primi test su città<br />
importanti come Roma,<br />
Padova e Trieste”.Avanti<br />
tutta quindi come un vero<br />
Caterpillar, questa in fondo<br />
è la forza che caratterizza<br />
da sempre Mf Company.<br />
BELLE:SCOPERTE<br />
VALERIANAMARIANI<br />
INDOSSA CARLA: EUSEBI<br />
Dalle passerelle della “Sfilata di moda Dei Sarti Piceni” in terra natia e dal<br />
Concorso di Sartoria “Il Manichino d’Oro” organizzato dall’Accademia dei<br />
Sartori, a Roma, dove si aggiudica il 2° premio nell’anno 2011, la<br />
giovanissima Carla ne ha fatta di strada. Ragazza di grandissimo talento<br />
colleziona riconoscimenti e plauso delle giurie per lo stile coevo delle sue<br />
creazioni che non lesinano femminilità. Il 2012, in particolare, si è rivelato<br />
un anno di grandi cambiamenti per Carla, all’attivo servizi fotografici, la<br />
partecipazione allo Smac Fashion Award, alcune importanti sfilate nella<br />
capitale.<br />
Info: carla1902@live.it<br />
www.donnaimpresa.com 67<br />
MONTALTO DELLE MARCHE_ ITALY
Dopo essersi diplomata prima come Geometra e poi come Fashion<br />
Designer a Catania, decide di partire per completare i suoi studi ed<br />
arricchire la sua cultura nel campo della moda in quella che è la<br />
capitale per antonomasia, e cioè Milano. Consegue un ulteriore<br />
diploma di laurea come Fashion Designer presso l'Istituto Europeo di<br />
Design di Milano (IED <strong>MODA</strong> LAB) e comincia immediatamente ad<br />
inserirsi nel mondo della moda lavorando presso le più prestigiose ditte<br />
e Case di Moda della Lombardia.Dopo 7 anni di esperienza a Milano,<br />
la stilista decide di creare un suo Marchio che si chiama appunto<br />
GRAZIELLA BONACCORSO, una linea di Prêt-à-Porter disegnata e<br />
prodotta in Italia che si distingue per eleganza e raffinatezza. Numerosi<br />
i Premi e riconoscimenti che le sono stati conferiti a partire dalla sua<br />
carriera accademica a partire già dall’anno 2002 dove al prestigioso “IL<br />
MANICHINO D'AUTORE” viene premiata per la migliore<br />
interpretazione culturale. Con le sue creazioni è stata ospite presso<br />
numerosissime manifestazioni di rilievo nazionale ed internazionale,<br />
tra le quali ricordiamo la partecipazione all’ITALIA FASHION EXPO a<br />
DALLAS negli STATI UNITI D'AMERICA nel 2011, evento organizzato<br />
da “ITALIANEXPO.US” in collaborazione con le Camere di Commercio<br />
di Houston e Chicago (IACC) e le selezioni finali di MISS MONDO<br />
ITALIA 2012, in Puglia, dove i suoi abiti sono stati indossati per<br />
l’occasione da Jessica Bellinghieri. ”E’ lavorando che ho capito cosa<br />
significa veramente essere una Stilista a 360 gradi - ci dice Graziella -<br />
Il vero mestiere lo impari facendo tanta gavetta, e cioè lavorando tutti i<br />
GIARRE (CT)<br />
ITALY<br />
E’ una Stilista Siciliana che ha fondato il suo marchio nel Febbraio<br />
2010. Nata a Catania nel 1982, Graziella ha avuto sin da piccola la<br />
passione per la moda, l’arte, l'arredamento, e per tutte quelle cose in<br />
cui vi si possa inserire il termine “creatività”.<br />
GRAZIELLA<br />
BONACCORSO<br />
Ufficio Stile: Via Galileo Galilei 15 Ronco Briantino (Mi) _ www.graziellabonaccorso.com<br />
Sede Legale: Via Mario Rapisardi 29/A Giarre (Ct) _ T.e F.+39 0952889057<br />
giorni presso delle aziende di moda già avviate, poiché sei a contatto<br />
con stilisti, modellisti, sarti,fornitori, clienti,fotografi,ecc... non esiste<br />
nessuna scuola o università che ti insegni il mestiere. E' soltanto<br />
facendo questo tipo di esperienza che impari a capire il mercato della<br />
moda e quello che i clienti cercano, che spesso è ben diverso da ciò<br />
che ci piace disegnare. Credo che realizzare capi scenografici o<br />
appariscenti con i materiali più disparati, e che facciano dire allo<br />
spettatore WOW!! ... sia semplice un po’ per tutti, ma vestire la gente<br />
comune, facendola sentire elegante e raffinata anche con dei capi<br />
semplici e puliti nelle linee e nelle forme, sia una cosa ben diversa, che<br />
richiede innanzitutto buon gusto, ma che si impara solo dopo anni di<br />
esperienza lavorativa, presso delle strutture già consolidate, e ben<br />
organizzate (ma che purtroppo mancano in Sicilia). Inoltre, un altro<br />
parametro essenziale affinché si possa sempre continuare a crescere<br />
in questo settore è capire che bisogna avere tanta costanza, impegno<br />
e umiltà. Niente ti viene regalato, o concesso, tutto quello che ho<br />
creato sino ad oggi, l’ho fatto con grande spirito di sacrificio e spesso<br />
rinunciando a molte cose nella vita, ma io amo il mio lavoro e quindi<br />
non mi è mai pesato tutto questo … è stata dura - conclude - ma non<br />
ho rimpianti. Io credo fermamente che se si abbia voglia di crescere,<br />
rinnovarsi e andare avanti, non bisogna per nessuna ragione al mondo<br />
pensare solo per un istante di essere “arrivati” ma sforzarsi di restare<br />
umili nonostante i successi, di non smarrire il desiderio di conoscere,<br />
di imparare ogni giorno da tutti e da tutto".<br />
BELLE:SCOPERTE<br />
Nasce nel 1971 in provincia di Fermo; lavora<br />
per 10 anni in una azienda di confezioni, poi si<br />
specializza come modellista, designer e<br />
figurinista, frequentando vari corsi nazionali ed<br />
internazionali. Partecipa a vari concorsi<br />
nazionali qualificandosi sempre ai primi posti.<br />
Nel 2006 concretizza il sogno di aprire un<br />
atelier che porta il suo nome. La sua moda si<br />
può definire un connubio tra modernità e<br />
romanticismo.<br />
ELISABETTA<br />
TURTU<br />
L'amore e la passione che mette nel suo lavoro, la porta a sognare, insieme alle sue<br />
innumerevoli clienti, creando per loro abiti da sogno caratterizzati da particolari<br />
sofisticati, dettagli ben studiati, scenografici ed originali, con un tocco di graziosi<br />
interventi romantici.<br />
FERMO_ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 69<br />
Nella foto: la modella Sara Ben Zidane indossa un meraviglioso abito rosso rubino di Elisabetta Turtù
Descriva in poche parole il suo stile …<br />
Ecclettico, variegato, concettuale, glamour e<br />
sensuale, ogni donna deve potersi esprimere in<br />
qualsiasi contesto, attraverso il linguaggio<br />
dell’abito o costume che sia.<br />
La sua icona di moda o fonte di ispirazione<br />
L’ispirazione delle mie creazioni nasce e trae linfa<br />
vitale, a partire dal quotidiano, mi piace osservare<br />
tutto ciò che mi circonda, in particolare le donne,<br />
quello che riescono a trasmettere agli altri<br />
attraverso gli occhi, le gesta, le movenze ... ma<br />
una icona che mi ha dato l’input per osare era<br />
una grande donna che mi piace immaginare<br />
ancora fra noi: Moana Pozzi. Personaggio che ha<br />
saputo mostrarsi senza retoriche e che mi ha<br />
incuriosito tanto da approfondire studi che mi<br />
hanno portato alla realizzazione di alcuni costumi<br />
per eventi cinematografici, e questo mi ha<br />
convinta sempre più che ciò che lei esprimeva in<br />
fondo sono desideri che ogni donna almeno una<br />
volta nella vita ha desiderato o immaginato,<br />
anche se nessuna lo ammetterà mai.<br />
Le celebs di Hollywood, anche i grandi marchi<br />
della moda si stanno iniziando a interessarsi<br />
alla moda che viene dal basso, si pensa sia<br />
una risposta tangibile l’orientarsi in relazione<br />
ai gusti della gente, lei come vede<br />
l'irresistibile ascesa della moda in<br />
crowdsourcing in cui un voto on-line<br />
contribuirebbe al decidere cosa produrre e<br />
comprare o ritiene lo stile e la creatività<br />
personali siano ancora i principali asset che<br />
concorrono a determinare l’eccellenza<br />
dell’offerta italiana e di creare una forte brand<br />
identity<br />
Concordo che è giusto interessarsi a produrre per<br />
gente comune, ma questo non deve far perdere<br />
alcuni punti fondamentali dell’eccellenza italiana<br />
che da sempre ci contraddistinguono nel mondo<br />
quali la creatività e lo stile. La mia impressione e<br />
che oggi pur di produrre e di creare business si<br />
stia rischiando di perdere gli assetti di un marchio,<br />
di una identità personale, tutto ciò nel tempo<br />
potrebbe logorare il manifatturiero italiano, anche<br />
se già sono visibili i primi segni.<br />
Chi si occupa di marketing non deve più<br />
comportarsi da cacciatore che vuole catturare<br />
il cliente, ma deve diventare un giardiniere<br />
che coltiva con lui un rapporto di fiducia ...<br />
Concordo, il rapporto deve essere basato sulla<br />
fiducia tra cliente e imprenditore, solo così si<br />
possono conoscere fino in fondo quali sono,<br />
gusti, desideri e stile personale. Il compito<br />
dell’imprenditore è quello dell’osservazione che<br />
servirà nel consigliarlo nell’acquisto o nella<br />
realizzazione di un capo personalizzato.<br />
Una domanda futuribile: si arriverà un giorno<br />
a collezioni prodotte da algoritmi speciali che<br />
tradurranno in abiti i post dei fan di un<br />
marchio sui social network<br />
Ritengo che alcuni spunti possono essere presi in<br />
considerazione dal mondo del web, ma non fino<br />
in fondo, in quando lo stile, la creatività e la<br />
professionalità fanno si che lo stilista si differenzi,<br />
esprimendo la sua unicità in tutto ciò che fa a<br />
partire dal quotidiano; il contrario determinerebbe<br />
il far comprendere al fruitore un messaggio<br />
forviante di quello che è il lavoro dello stilista.<br />
FLORIDIA<br />
ITALY<br />
PH: Ramona De Orlando<br />
Dopo anni di studio e diversi titoli conseguiti al<br />
merito, Lucia è riuscita ad acquisire una grande<br />
padronanza per tutto ciò che riguarda l'arte e la<br />
moda sartoriale: modellista, stilista, costumista,<br />
insegnante di moda, figurinista. Gli elementi<br />
che contraddistinguono i figurini della stilista<br />
sono: creatività, eslusività, ricerca dei tessuti,<br />
innovazione.<br />
LUCIA<br />
CACCAMO<br />
Via Enzo Giudice _ Floridia (Sr) www.studiostilisticocaccamo.it<br />
Da miss alle passerelle internazionali, Naomi vanta un curriculum di tutto rispetto fatto di eventi fra i più prestigiosi. Un anno particolarmente denso di impegni, quello che si è<br />
appena concluso sotto l'egida del suo agente Riccardo Gubiani (titolare della famosa agenzia romana “GR MANAGEMENT” cui Naomi ha affidato la sua immagine dall'inizio<br />
dell'anno 2012), primo fra tutti: il Mamaia Festival, in Romania (17/08/2012) dove ha sfilato, quale unica rappresentante italiana, per il celeberrimo circuito di Fashion TV. A<br />
seguire, nel ruolo di "Testimonial", ha prestato il suo volto per il negozio I’M, a Bergamo e per il noto champagne “L’ORO DI BACCO” a Lipari e Panarea (Sicilia). Innumerevoli<br />
anche gli shooting fotografici per alcune delle Case di moda maggiormente significative del nostro Made in Italy fra le quali spicca la griffe GAI MATTIOLO. In ultima nota non<br />
possiamo non citare il suo intervento, sempre in veste di testimonial, alla presentazione del nuovo libro di NINO SPIRLI’ ex autore del noto programma FORUM di Mediaset e la<br />
partecipazione in qualità di giurata al concorso di Miss Winter Salento organizzato dall’associazione Flashback di Brindisi, svoltosi a Brindisi presso l’hotel Nettuno.<br />
NAOMY:CHITTANI<br />
Modella<br />
www.donnaimpresa.com 71
LA <strong>MODA</strong> INDOSSATA<br />
Nuovi strumenti e canali comunicativi consentono alle aziende di<br />
sintonizzarsi sui desideri dei consumatori in costante ricerca di<br />
esperienze di sensazioni ed emozioni, più che di valori d'uso. Figura in<br />
incessante evoluzione, quella del consumatore moderno, sempre più<br />
attento alle componenti simbolico-comunicative di ciò che acquista;<br />
sempre più esigente e sempre maggiormente spinto all’infedeltà alla<br />
marca, richiede ai prodotti l'appagamento di desideri immateriali, di<br />
bisogni estetici e psicologici. E' chiaro come nel settore del lusso i<br />
bisogni abbiano lasciato completamente spazio alle aspettative di<br />
“rivalsa”, portando alle fruizioni dei beni in senso personale, privato, in<br />
cui è la volontà di realizzare dei desideri che prevale, l'incarnazione di<br />
ideali, la volontà di evolversi parallelamente al proprio senso estetico,<br />
ed è proprio questo che guida l'atto di acquisto. Ne deriva che il lusso<br />
comprenda soprattutto qualità emozionali aggiunte a valori di<br />
ostentazione ed esclusività interni ai beni stessi o, per meglio dire,<br />
qualità che sono state apposte ai beni dai consumatori che, in<br />
un'escalation cronologica, dai tempi delle società di rapina a quella<br />
odierna, porta tutto ciò che è indossato, utilizzato o semplicemente<br />
ostentato da chi detiene il potere ad essere caricato di simboli, il<br />
possesso come espressione di un modus vivendi, che può anche<br />
trascendere dal vero status sociale dei fruitori. Veblen appunto definisce<br />
il lusso diverse volte nel corso della sua opera, ma riassumendo tutto<br />
con una frase “il lusso è volere qualcosa più degli altri, in quanto esso<br />
non sta tanto negli oggetti quanto in quello che essi rappresentino agli<br />
occhi degli altri”<br />
a tu per tu con:<br />
Morel Bolea fondatore di KASTA<br />
MORRELY, una organizzazione di difesa<br />
dei diritti umani attraverso la promozione<br />
di competenze e qualifiche necessarie<br />
per lo sviluppo di una società democratica<br />
sostenibile.<br />
La sua missione è quella di promuovere i valori<br />
europei di democrazia e di civiltà attraverso<br />
programmi e progetti di interesse per la comunità nel<br />
rispetto ed in difesa della cultura e dei valori umani al<br />
livello regionale, nazionale e internazionale, con il<br />
100% partecipazione volontaria, con propri uffici o<br />
filiali in Italia(Roma), Spagna(Madrid), Stati Uniti<br />
d’America(Nuova York), Moldova(Chisinau),<br />
Romania(Iasi, Botosani, Constanza) etc. Per l'attività<br />
internazionale e il contributo riconosciuti al fine dello<br />
sviluppo della cultura europea oltre che in difesa dei<br />
diritti umani, l’Organizzazione Kasta Morrely è<br />
divenuta in 2008 membro dell’Agora del Parlamento<br />
Europeo, partner globale della rete FLARE (Rete<br />
internazionale per la lotta contro la criminalità<br />
organizzata) e LIBERA, Global Human Rights<br />
Defence, membro fondatore della Coalizione Europea<br />
dei Giovani Coinvolti (Coalizione dei Giovani<br />
Coinvolti), ed oltre. Per essere in grado di compiere la<br />
missione per la quale è destinata, Kasta Morrely ha un<br />
Consiglio Conduttore composto da specialisti con<br />
risultati di valore, premi e molte qualificazioni di<br />
interesse per la dinamica dell’organizzazione come:<br />
uditori nel campo della qualità, valutatori di<br />
competenze professionali, trainer of trainers, maestri<br />
di cerimonie, manager progetto, organizzatori di<br />
spettacoli, ispettori risorse umane, manager del<br />
sistema di management sicurezza e salute in lavoro,<br />
psicologi, modelle(i) – specialisti PR, scrittori di<br />
letteratura di specialità, giornalisti, professori<br />
Nella foto da sinistra: Talida Moreli ( Presidente Organization Ong. ). Morel Bolea ( Fondatore Kasta Morrely )<br />
e a destra Diana Alexandroae ( Presidente )<br />
istruttore danza sportiva ed oltre. In qualità di<br />
organizzazione culturale per la difesa dei diritti umani,<br />
Kasta Morrely ONG, dopo numerosi premi e nomine, è<br />
stato poi riconosciuta a livello internazionale come<br />
partner privilegiato nella lotta contro il traffico di<br />
esseri umani finalizzata con la legalizzazione di una<br />
professione, quale è quella della moda, nella quale si<br />
insinuano con insospettabile abilità molti trafficanti di<br />
esseri umani. Il fine della Kasta Morrely ONG è<br />
dunque quello di promuovere i valori europei di<br />
democrazia e di civiltà attraverso programmi e<br />
progetti di interesse per la comunità sviluppandone il<br />
suo patrimonio culturale-educativo umano in attività<br />
di difesa dei diritti a livello regionale, nazionale ed<br />
internazionale, con il 100% partecipazione volontaria,<br />
con propri uffici in filiali dalla Spagna (Madrid) e<br />
Moldova (Chisinau). Su questo, prima ancora che il<br />
chiederle una più esaustiva descrizione delle attività<br />
dell’organizzazione della quale è onorevole<br />
rappresentante e di cui ho sintetizzato le finalità, il<br />
punto sul quale la chiamo a disputare…<br />
E una piacevole sorpresa per me scoprire come è bene<br />
informata sul brand Kasta Morrely. Kasta Morrely, dal<br />
punto di vista associativo, è un concetto rivoluzionario per<br />
il fatto che usa la forza e l’influenza della cultura e delle<br />
arti dello spettacolo per la difesa dei diritti e delle libertà<br />
fondamentali umani. Questo concetto rivoluzionario facilita<br />
il compimento della missione assunta dall’organizzazione<br />
Kasta Morrely di promuovere i valori della civiltà, della<br />
cultura e della democrazia. E un desiderio che si realizza<br />
MOREL<br />
BOLEA<br />
Fondatore del brand internazionale Kasta Morrely<br />
attraverso i programmi ed i progetti di interesse tramite i<br />
loro obiettivi chiari di contribuire allo sviluppo sostenibile<br />
delle comunità.<br />
La sua organizzazione, come abbiamo visto, si<br />
impegna in modo efficace in diverse attività che<br />
offrono una varietà di strumenti politici ed è grazie a<br />
questo impegno civico e le qualifiche dei suoi<br />
specialisti, che i volontari Kasta Morrely hanno vinto<br />
numerosi premi nazionali e internazionali, trofei,<br />
nomination, premi che sono motivanti per la<br />
partecipazione attiva a programmi e progetti di<br />
interesse dei cittadini. Quali, nello specifico<br />
L’esperienza nella difesa dei diritti umani e gli amici<br />
dall’area professionista della moda mi hanno aiutato, dopo<br />
che io avessi sostenuto le aspirazioni di qualche giovane<br />
www.donnaimpresa.com 73
volontario appassionato dalle arti dello<br />
spettacolo, a scoprire l’esistenza di deplorevoli<br />
atti consumati a oltraggio degli esseri umani e<br />
che si celano dietro l’egida di agenzie di<br />
modelle(i). Per caso ho scoperto un mondo<br />
parallelo con quello della moda che si serve<br />
dalla credibilità e dall’attrattività di questo per<br />
distruggere vite. Per aiutare il combattimento<br />
di questo flagello ho pertanto coordinato la<br />
creazione e la legalizzazione della scienza<br />
dell’occupazione di modella(o) e<br />
d’organizzatore di spettacoli, svolgendo in tal<br />
senso numerosi progetti Anti Modern Traffic e<br />
scrivendo anche la prima strategia<br />
transfrontaliera di lotta contro il traffico<br />
moderno di esseri umani. Ho goduto del<br />
sostegno e della partecipazione dei<br />
rappresentanti del Consiglio d’Europa, della<br />
Commissione Europea, dell’Ufficio<br />
d’Informazione del Parlamento Europeo,<br />
dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e<br />
la Cooperazione in Europa), del governo<br />
locale e degli organismi di specialità dal<br />
Ministero dell’Amministrazione a quello degli<br />
Interni di Romania. I libri e le pubblicazioni che<br />
sono stati pubblicati in relazione a questo<br />
scottante e quanto mai contemporaneo tema,<br />
ci hanno rinforzato l’immagine di competenza<br />
di Kasta Morrely in moda. Le competenze<br />
acquisite ci hanno indubbiamente aiutato<br />
anche alla definizione, per la prima volta nel<br />
mondo, del concetto di Fashion Theater –<br />
marchio registrato Kasta Morrely. Sarebbe<br />
difficoltoso per me oggi il tracciare una<br />
enumerazione dei risultati di valore del brand<br />
Kasta Morrely in quanto ogni anno sono stati<br />
tra 15 e 30 riconoscimenti a cominciare dai<br />
grandi diamanti fin’alle medaglie e diplomi che<br />
ci sono stati attribuiti al merito in una varietà di<br />
campi d’attività culturali e sociali. Posso però<br />
in tal senso menzionare alcuni grandi<br />
traguardi: Miss World, due finaliste Miss<br />
Europe, quattro titoli Miss Europe Junior e<br />
molti altri premi di Miss e Top Model etc. Tutti<br />
rappresentano una motivazione per la<br />
continuazione dell’attività culturale artistica<br />
Kasta Morrely.<br />
In attivo, dunque, un carnet di<br />
specializzazioni internazionali che<br />
sappiamo essere anche patrocinate e<br />
sostenute finanziariamente dalla<br />
Commissione Europea fra le quali<br />
spiccano: "La donna leader - Modello di<br />
successo della lotta contro la<br />
discriminazione e la violenza sulle donne”<br />
e "Giovani di successo"; a lei la parola<br />
Morel …<br />
Sono tantissimi i progetti internazionali svolti<br />
da Kasta Morrely che sono stati considerati<br />
dagli specialisti della Commissione Europea<br />
come “esempio di buone pratiche”, e ciò<br />
indubbiamente mi onora. Le rivelo che il<br />
segreto del successo e dei risultati di valore di<br />
Kasta Morrely si basa essenzialmente sul<br />
concetto "lo spirito volontario è l'attributo della<br />
vocazione di leader" (da me sancito) ed è<br />
proprio su questo principio che ruota tutta<br />
l'attività nazionale ed internazionale<br />
dell'organizzazione volta alla promozione della<br />
cultura e dei valori della democrazia con il<br />
100% partecipazione volontaria. Le numerose<br />
qualificazioni e risultati di valore del Consiglio<br />
Conduttore Kasta Morrely favoriscono la<br />
fruizione alla varietà di opportunità e risorse<br />
gratuite offerte dalla Commissione Europea<br />
anche a sostegno della specializzazione dei<br />
suoi volontari.<br />
Sappiamo di lei che è anche Ambasciatore<br />
at Large O.S.J. KNIGHTS OF MALTA … ce<br />
ne parla<br />
Noi siamo un Ordine Ospitaliero fondato dal<br />
Nostro Diletto Fra Gerardo di Sasso all’incirca<br />
1000 anni fà a Gerusalemme. E’ un grande<br />
onore per me appartenere a questo Sacro<br />
Ordine composto e guidato da persone di<br />
grande valore morale ed umano. La modestia<br />
e l’umiltà sono qualità che contraddistinguono<br />
tutti i membri del Nostro Santo Ordine O.S.J.<br />
Knights of Malta; caratteristiche che sono alla<br />
base di ciascuno e fondamento di quella<br />
volontà millenaria che è alla base del lavoro e<br />
delle attività del Nostro Ordine da sempre<br />
votato al mutuo soccorso e al benessere delle<br />
persone.<br />
Ci parli un po’ di lei e di come nasce questa<br />
sua passione per la moda che ha tradotto<br />
in impegno sociale..<br />
Sono da una famiglia di tecnocrati e persone<br />
di cultura: scrittori, drammaturghi, attori. I miei<br />
genitori mi hanno cresciuto come un uomo di<br />
mondo e per questo la mia infanzia l'ho<br />
trascorsa fra teatro, opera, filarmonica,<br />
università, ricevimenti ed eventi mondani. Ho<br />
avuto l'onore conoscere designer ed<br />
organizzatori di spettacoli veri da cui ho<br />
imparato cosa significa essere professionista<br />
nel campo della moda, un settore che si pone<br />
al vertice della società contemporanea. Vista<br />
l’educazione era normale che restassi<br />
affascinato da questo campo dell'arte e della<br />
bellezza umana. Le mie specializzazioni in<br />
difesa dei diritti umani risalgono agli anni<br />
successivi al 1990: ovvero prima che<br />
raggiungessi la massima esperienza nel<br />
campo della moda; legittimazione<br />
professionale che mi ha consentito di<br />
volgermi al collettivo ideando e creando per la<br />
prima volta nel mondo quello standard<br />
occupazionale di “modella(o)” e quello di<br />
“organizzatore di spettacoli” che fino a quel<br />
momento non erano stati legittimati come<br />
professioni. In ciò ha sicuramente concorso le<br />
innumerevoli qualificazioni e le competenze<br />
acquisite nei progetti per la difesa dei diritti<br />
umani. Se io non mi fossi stato dedicato alla<br />
difesa dei diritti umani sicuramente non avrei<br />
trovato le risorse umane, intellettuali e<br />
finanziarie per specializzarmi anche nella<br />
moda vista come fattore di sviluppo e di<br />
protezione della bellezza e dei suoi valori. Non<br />
posso omettere dunque il ringraziare tutti<br />
coloro che sono venuti da me pregandomi di<br />
aiutarli ad entrare nel campo della moda;<br />
senza di loro non avrei scoperto il traffico<br />
moderno di esseri umani e non avrei avuto<br />
neppure avuto, forse, la forte motivazione di<br />
oi<br />
C’ERAVAMO<br />
redazione<br />
donna<br />
impresa<br />
magazine<br />
Ospiti di FashionTv<br />
Summer Festival Mamaia<br />
Kasta Morrely<br />
Nelle foto Talida Moreli, Morel Bolea e Diana Alexandroae in alcuni momenti delle loro innumerevoli attività. Nella foto in basso da sinistra: Bruno Baldassarri con Marina<br />
Mansanta, Morel Bolea, Gianni Sapone, Riccardo Gubiani, Talida Moreli, Tina Arena, Diana Alexandroae e Daniel Robu al Mamaia Summer Festival Fashion Tv.<br />
contribuire alla legittimazione della professione di<br />
modella(o) e quella di organizzatore di spettacoli come<br />
modalità di lotta contro gli impostori ed i trafficanti di vite<br />
umane.<br />
La aspettiamo in Italia a braccia aperte Morel … il<br />
nostro Paese è lieto di accoglierla …<br />
Vengo in Italia in occasione delle riunioni e delle attività<br />
dell'Ordine Nostro O.S.J. Knights of Malta, ogni volta con<br />
grandissimo piacere. Ho un'opinione molto buona della<br />
élite d'Italia … Per ciò che mi riguarda gli italiani sono un<br />
popolo bello, allegro e straordinariamente accogliente …<br />
di Bruno Romano Baldassarri<br />
COMING: SOON<br />
ev nt<br />
Camera Regionale della Moda<br />
Calabria<br />
domenica 16 giugno Reggio Calabria<br />
“La Muse Venal”<br />
Mostra Internazionale CineArteModa, Concorso<br />
Internazionale Giovani Fashion Designer<br />
Special Aword Cinema “Carlo Rambaldi”<br />
Tre volte Premio Oscar per gli effetti speciali di King Kong di John<br />
Guillermin, E.T. di Steven Spielberge ed Alien di Ridley Scott, è stato uno<br />
dei geni internazionali del cinema, un mago degli effetti speciali ed un<br />
esempio indiscusso della creatività italiana.<br />
“La Muse Venal” Concorso Internazionale Giovani Fashion Designer<br />
Le sezioni del concorso internazionale sono intitolate a personaggi illustri<br />
che, con il loro indiscusso talento e la loro professionalità, si sono imposti,<br />
ognuno nel proprio ambito, a livello nazionale e internazionale, tenendo alto<br />
il nome della Calabria, dell’Italia nel Mondo.<br />
Premio Internazionale “LA MUSE VENAL”realizzata dal Maestro Orafo<br />
GERARDO SACCO<br />
Sede di Rappresentanza Reggio Calabria<br />
Via Sbarre sup n.95 _ T. 096 51721774 _ F. 096 5598297<br />
e-mail: cameraregionale.moda@libero.it<br />
e
nella foto: Riccardo Gubiani e Bruno Romano Baldassarri al Mamaia Summer Festival Fashion TV<br />
Gli si riconoscono grandissime<br />
competenze organizzative e<br />
ragguardevoli capacità<br />
relazionali ma soprattutto, ed in<br />
particolare, straordinarie capacità<br />
di lavorare in team, leadership e<br />
strategia, conoscenza dei<br />
fondamentali della moda intesa<br />
nella sua accezione di oggetto<br />
culturale.<br />
RICCARDO<br />
GUBIANI<br />
Titolare dell'Agenzia GR Management & Rappresentante Kasta Morelly Italia<br />
Sbaglio Riccardo se le dico che la vedo un uomo al<br />
quale piace circondarsi di poche persone, ma<br />
buone Uno di quelli che privilegia i rapporti<br />
genuini, a cui non mi piacciono le cose troppo<br />
artificiose. La vedo gioviale, quel sorriso stampato<br />
in volto di chi sa essere felice godendo di piccole<br />
cose: una chiacchierata fidata, una passeggiata al<br />
mare, una serata di divertimento con gli amici di<br />
sempre…<br />
Non sbagli, io vivo di emozioni vere trasmesse dagli<br />
amici e dalle persone che amo, mi accorgo, molto<br />
spesso, però, che a qualche volto do troppo, ma non<br />
rimpiango nulla, poi per me non esige il tavolo da due<br />
posti, soffrirei di solitudine … mi piacciono le tavolate, lo<br />
stare insieme ... vivere la vita !<br />
Stiamo attraversando un periodo di forte<br />
cambiamento, economico, sociale, di tendenze. Gli<br />
stereotipi che fino a ieri occupavano gran parte della<br />
comunicazione, per diversi motivi, hanno stancato,<br />
o più semplicemente, sono arrivati a fine corsa: tu,<br />
Riccardo, al momento a quale progetto stai<br />
lavorando e in questo 2013 ce n'è uno al quale tieni<br />
in modo particolare<br />
Il progetto del 2013 in realtà è una idea che da 3 anni<br />
sta covando dentro di me … ovvero portare la Moda<br />
nelle piazze italiane, comunicare l'arte della Moda alle<br />
persone comuni e soprattutto fare del Made in Italy, la<br />
mia bandiera il mio modo di vivere. Oltre a questo le<br />
normali manifestazioni ed eventi di moda che da anni<br />
seguo in Italia e all'Estero.<br />
Ormai quasi tutti i fashion brand coinvolgono outfit<br />
blogger in progetti di comunicazione (eventi, video,<br />
campagne pubblicitarie): qual è la tua opinione al<br />
riguardo<br />
Credo che oggi più che mai sia importante parlarne,<br />
comunicare, confrontassi in maniera però leale e<br />
costruttiva. Trovo che ci siano dei Blogger favolosi ma<br />
delle opinioniste che di moda non capiscono un ……<br />
(censura)<br />
Come nasce la tua collaborazione con Fashion Tv<br />
Fashion Tv … per me è una parola magica che quando<br />
sento o vedo scritta mi scalda il cuore. Ci collaboro<br />
ormai da molti anni portando stilisti Made in Italy agli<br />
eventi fatti in Romania e in Austria, è una grande<br />
famiglia formata da grandi persone e veri professionisti,<br />
ma assieme a loro ho avuto il piacere di conoscere e<br />
stimare una struttura non governativa rumena, Kasta<br />
Morrely di cui sono stato nominato, con mio enorme<br />
piacere e soddisfazione, responsabile per l'Italia, sono<br />
veramente delle persone "speciali" per me.<br />
Cosa vorresti che succedesse quest'anno nel<br />
mondo della moda<br />
La domanda è di quelle che ti piacerebbe facesse<br />
sorridere mentre in realtà mi fa molto pensare … per la<br />
moda quest'anno vorrei prima di tutto che le persone<br />
fossero più oneste nel proclamarsi ambasciatori del<br />
Made in Italy ... Se comprate all'estero e vendete con le<br />
vostre etichette … NON SIETE MADE IN ITALY.<br />
Secondo te che cosa di ciò che sta accadendo nel<br />
mondo modificherà la moda nel futuro<br />
Qui la risposta è abbastanza evidente frutto di anni di<br />
politiche sbagliate nell'export … nasceranno dei grandi<br />
gruppi asiatici che compreranno i nostri marchi e nel<br />
tempo approfittando dei loro costi saranno padroni del<br />
mercato … Da qui poi sorge spontanea una domanda: e<br />
la creatività italiana () I nostri giovani stilisti che<br />
credono ancora nella nostra affermazione mondiale<br />
saranno costretti a vedere i loro capi con una bella<br />
etichetta Made in China.<br />
www.donnaimpresa.com 77
EVENTI:NOI C'ERAVAMO<br />
di moda<br />
PERRELAZIONARCI<br />
AGLIALTRI<br />
MATERA _ SALERNO<br />
BRONTE _ ROMA _ MILANO<br />
La moda ci consente di porci in relazione agli atri<br />
e quindi di comprendere qualcosa di noi e degli<br />
altri; la rivelazione del sé parte hegelianamente<br />
dal confronto con l’altro. Come dire: Dimmi come<br />
ti vesti e potrò scoprire qualcosa di te, del tuo<br />
carattere, della tua natura.<br />
La moda veste il corpo, la moda usa il corpo come veicolo di trasmissione. La moda senza il<br />
corpo sarebbe finita, non esisterebbe, si sublimerebbe come mera immagine e cadrebbe nel suo<br />
lato esclusivamente fuggitivo senza essere di giovamento alcuno. Diverrebbe pura e semplice<br />
arte ma la moda estende il suo concetto al di là dell’arte, comprende il mercato, comprende l’uso<br />
e il consumo, comprende il corpo. La moda senza corpo finisce perché perde uno dei suoi<br />
connotati essenziali: la corporeità. Un abito acquista vero senso indosso a un corpo perché lo<br />
rappresenta nel suo stile e oppure nello stile altrui (penso a personaggi dello spettacolo e agli<br />
stilisti), imitato da chi indossa l’abito, rivela comunque un senso e tutti i sensi. Parlare di moda<br />
non vuol dire dunque solamente parlare di abiti: la moda è un tema trasversale a molte dottrine,<br />
e dunque ad altrettanti aspetti umani. La sociologia in particolare, si interessa alla moda in<br />
quanto manifestazione del collettivo che definisce i processi di mutamento sociale in un<br />
determinato arco di tempo. Sono tantissimi, oggi giorno, i concorsi di moda che vengono ideati,<br />
noi ve ne presentiamo solo alcuni che a parer nostro sono i più autorevoli nel nostro Paese.<br />
Concorsi che danno la possibilità a giovani talenti di gareggiare con le loro creazioni avendo la<br />
possibilità di vincere dei premi inerenti alla loro formazione, per entrare a far parte del World<br />
Fashion. A partire dal “Premio Moda Città dei Sassi” che Venerdì 28 giugno riaprirà i battenti per<br />
la sua edizione 2013. Il concorso è un evento dedicato interamente agli stilisti e agli artigiani<br />
creatori della moda. Il Premio Moda Città dei Sassi è un concorso internazionale, che nasce nel<br />
2008 dalla passione che caratterizza l’azienda promotrice, la Publimusic.com, ha lo scopo di<br />
individuare e premiare creatori fashion designer per scoprire stilisti emergenti e/o professionisti<br />
nel campo della moda femminile e per valorizzare principalmente il loro talento. Per partecipare<br />
al concorso è prevista un’iscrizione con scadenza 30 Marzo 2013, il bando e tutte le altre<br />
informazioni sono reperibili sul sito www.premiomoda.it . Successivamente alla chiusura dei<br />
termini di iscrizione, una Giuria Tecnica, nominata appositamente, decreterà gli otto stilisti<br />
finalisti che avranno la possibilità di presentare una collezione di creazioni di moda, nello<br />
specifico di Alta Moda Donna, sezione Abbigliamento e Accessori. Nella serata dell’evento,<br />
davanti a una Giuria Speciale composta da esperti e rappresentanti illustri del mondo della moda<br />
italiana, affiancata da una Giuria composta da giornalisti, gli stilisti proporranno le proprie<br />
originali creazioni nella splendida P.zza San Pietro Caveoso con una scenografia naturale ed<br />
imponente quale è quella della Città dei Sassi di Matera (Patrimonio Unesco dell’Umanità,<br />
candidata a Capitale Europea della Cultura 2019). In ultima nota non possiamo non mensionare,<br />
a rigor di cronaca, che la direzione artistica del Premio Città dei Sassi edizione 2013 sarà<br />
affidata ad uno degli stilisti maggiormente rappresentativi del Made in ItalY: Roberto Guarducci,<br />
un grande uomo prima ancora che uno stimatissimo sarto. Cosiccome non possiamo sottrarci<br />
dal ricordare gli stilisti che si sono distinti nel corso degli anni a cominciare dalla vincitrice della<br />
terza edizione: Anna Mattarocci, che aveva presentato una originalissima collezione dark ispirata<br />
alla saga di Star Wars, edizione in cui si era anche distinta, ottenendoo il premio della critica,<br />
una ancora acerba Chiara Banelli che a distanza di soli due anni abbiamo vista premiata a livello<br />
nazionale dalle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del panorama nazionale<br />
ultima delle quali la celeberrima Fidapa, organizzazione al femminile dell'imprenditoria di casa<br />
nostra. così pure non possiamo non citare il vicitore dell'edizione 2012, Erasmo Fiorentino,<br />
ragazzo di grande talento che sappiamo anch'egli essere già fra i nomi di spicco della moda<br />
Madein Italy.<br />
MATERA LUGLIO 2012 "PREMIO <strong>MODA</strong><br />
CITTA' DEI SASSI" www.premiomoda.it<br />
nella foto in alto: Valeriana Mariani con il<br />
Presidente di Giuria Franco Ciambella<br />
alcuni scatti del Premio Moda Città dei<br />
Sassi 2012, ideato e magistralmente<br />
organizzato dall’agenzia Publimusic di<br />
Sabrina Gallitto in collaborazione con<br />
il direttore artistico Enzo Centonze<br />
nella foto in alto con il Presidente di<br />
giuria, lo stilista Franco Ciambella. In<br />
basso: il Sindaco di Matera, Salvatore<br />
Adduce con Valeria Mangani<br />
SMAC:FASHION AWARD 2012 Vincitrice Anna Calviello, giovane stilista di Pomarico che ha<br />
portato in passerella la sua collezione “Donna Ricercata“, proponendo un mix di semplicità, raffinatezza e<br />
chiarezza espressiva. Seta e filati, trasparenze e applicazioni luminose per la moda mare. Tubini neri con stampe<br />
retrò per il giorno e abiti da sera alla caviglia con maniche lunghe e trasparenti. Un meritatissimo secondo posto è<br />
stato attribuito alla collezione “Innovazione e tradizione” di Rossella Isoldi, ispirata dalla lavorazione del macramè<br />
e dell’uncinetto. “London Masai” di Martina Laura Anastasi si è invece classificata terza proponendo una fusione<br />
tra motivi british ed etnici. Ovazione di pubblico e plauso alla giovanissima Carla Eusebi che sebbene anche non<br />
abbia ottenuto un riconoscimento formale, si è distinta per originalità: i suoi capi, uno straordinario mix di pelle e<br />
paillettes; un dark grintoso e ricercatissimo pensato per una donna anticonformista che non rinuncia alla propria<br />
femminilità. Tra le proposte legate al concorso, meritevole di lode l’iniziativa messa in cantiere dal Patron<br />
Pasquale Salsano affinchè i vincitori potessero conseguire, unitamente all’ambitissimo riconoscimento, la<br />
partecipazione agli stage formativi messi a disposizione da diverse Case di Moda italiane, nonché la possibilità di<br />
aderire, assieme al Concorso Internazionale Mare di Moda di Cannes, alla Fiera Internazionale del Beachwear<br />
“Mare d’Amare” a Fortezza da Basso di Firenze. La Camera della Moda di Calabria, ospite d’eccezione dello<br />
SMAC ha dato lustro di sé attraverso due performance entrambe di altissima abilità sartoriale quanto<br />
assolutamente suggestive dal punto di vista più prettamente scenografico: l’una ad opera della talentuosissima<br />
Claudia Ferrise che ha rappresentato il mito di Medusa attraverso le Teste Scultura di Giuseppe Fata, l’altra di<br />
eco storica nonchè di presentazione del film “Niccolò Macchiavelli il Principe della Politica”, nelle sale<br />
cinematografiche quest’anno in occasione del 500° anniversario della stesura dell’opera del Macchiavelli stesso,<br />
ad opera di Giuseppe Emilio Bruzzese, vice presidente della Camera Regionale Calabrese. Ospiti d’eccezione<br />
hanno presenziato all’evento che si è tenuto nello splendido Salone dei Marmi, a cominciare da Valeria Mangani,<br />
vicepresidente Altaroma, investita dal ruolo di presidente di giuria la quale ha espresso grande compiacimento<br />
per l’evento che continua ad affermarsi nella roccaforte delle iniziative che contribuiscono in maniera tangibile a<br />
dare lustro e risalto alla creatività italiana e definendo “Assolutamente meritevole di lode l’impegno e la<br />
professionalità del presidente Salsano in questo progetto di scouting”. Di grande importanza anche la<br />
collaborazione con l’Accademia del Lusso di Milano che, in onore dei 150 anni dell’unità d’Italia, ha presentato<br />
una collezione inedita interamente realizzata sull’idea patriottica della bandiera tricolore. Durante la serata hanno<br />
inoltre sfilato le nuove collezioni di Graziano Amadori, sorprendente direttore artistico dello SMAC che ha fatto<br />
sfoggio della sua creatività proponendo una donna che sa esprimere la sua femminilità, e di Franco Francesca,<br />
acclamatissimo per il suo impegno rivolto al sociale e che si traduce nella produzione di una moda<br />
ecosostenibile. Di grande interesse ed originalità la collaborazione con il Laboratorio di Realtà Virtuale<br />
dell’Università di Salerno diretto dalla prof. Genny Tortora, che ha curato la ricostruzione virtuale de “La schiava di<br />
Murecine”, progetto di ricerca realizzato nel 2003, frutto dell’applicazione delle nuove tecnologie alla<br />
valorizzazione dei beni culturali, parentesi introduttiva alla passerella d’Autore curata da Salvatore Ciro Nappo,<br />
consulente archeologo del progetto. Una sorta di omaggio alla moda attuale ed agli stilisti emergenti che hanno<br />
preso parte al concorso. L’entusiasmo papabile già dalla conferenza stampa di apertura aveva lasciato presagire<br />
ad un evento di grande successo, a conferma di ciò le parole di auspicio del Presidente di Casartigiani, Mario<br />
Andresano il quale esordiva "La sartoria italiana è da sempre molto solida e quello che proponiamo a giovani<br />
imprenditori sia d'età, sia d'impresa, è crescere insieme e costruire un futuro diverso recuperando il tempo che<br />
abbiamo perduto. L'interscambio è fondamentale per non restare fermi nelle nostre botteghe”. Tesi<br />
assolutamente condivisibile sulla base della quale Pasquale Salsano aggiunge: "Sappiamo che viviamo un<br />
momento di crisi nazionale. I mezzi che mettiamo in campo non devono essere sprecati. Quello che io cerco di<br />
fare è far si che le risorse dei giovani stilisti trovino un seguito".<br />
www.donnaimpresa.com 79<br />
In alto: i giurati dello SMAC<br />
Fashion Award di Salerno<br />
2012 con il Patron dell'evento<br />
Pasquale Salsano<br />
Sopra Valeriana Mariani<br />
Donna Impresa Magazine con<br />
due membri della giuria: il<br />
Fashion Blogger Armando<br />
Terribili e Mariateresa D'Arco,<br />
Direttore Locale Caserta della<br />
rivista "Slide" www.slideitalia.it<br />
in basso: Valeriana con il Vice-<br />
Presidente di Altaromamoda<br />
Valeria Mangani Presidente di<br />
giuria dello SMAC di Salerno.
production<br />
In alto: il team di stilisti che hanno sfilato allo SMAC FASHION AWARD 2012. Fra le novita' del prossimo<br />
appuntamento anche il moda mare e la riconferma di quanto già intrapreso con successo nella scorsa<br />
edizione dal Patron Pasquale Salsano: ovvero il fornire agli stilisti che aderiranno, la possibilità di<br />
immettersi in un circuito virtuoso di esperienze e promozione che servirà loro ad accrescere non solo il<br />
veicolare del proprio nome bensì anche accrescere il bagaglio di esperienze.<br />
nella foto i presentatori Maria Sirna e Rosario Di Stefano con Valeriana Mariani in un bellissimo abito di Lucia Caccamo e Baldassarri Bruno<br />
Da sinistra:Pasquale Salsano, Valeriana Mariani.<br />
Giuseppe Fata, Claudia Ferrise e G. Emilio Bruzzese<br />
Valeriana Mariani e il Presidente di<br />
Casartigiani Mario Andresano<br />
Nella foto di sinistra un momento della<br />
presentazione del libro "Gianni/Versace:<br />
lo stilista dal cuore elegante" scritto da<br />
Tony di Corcia e pubblicato dalla casa<br />
editrice pugliese Utopia Edizioni. Il<br />
volume racconta, attraverso venticinque<br />
interviste fatte ad altrettanti personaggi<br />
che hanno incontrato, nella loro vita, il<br />
designer scomparso nel luglio del 1997 a<br />
Miami, aneddoti e curiosità legati allo<br />
stilista. "L'intento era quello di omaggiare<br />
tutto ciò che Gianni Versace è stato nella<br />
maniera più rispettosa possibile -ha<br />
esordito Tony di Corcia -, non<br />
soffermandosi tanto sulla sua morte ma<br />
piuttosto su quanto ha fatto nella sua vita:<br />
per questo ho chiesto alle persone che<br />
sono state sue amiche di parlare,<br />
trasmettendo le proprie emozioni al<br />
lettore. Ne sono venuti fuori ritratti eterogenei, ma tutti collegati ad una delle figure più rappresentative<br />
del Novecento e del made in Italy; è inoltre un'immagine rara la foto di copertina che ritrae un Gianni<br />
Versace sorridente, rimasta finora inedita e gentilmente donata dalla sorella Donatella". Lo slash nel<br />
titolo divide, idealmente, i due aspetti della sua personalità, cioè Gianni, l'autenticità dell'uomo<br />
raccontato dai suoi amici, e Versace, lo stilista visto dagli occhi di chi ha lavorato con lui o da chi ha<br />
scelto i suoi abiti. La prefazione è stata affidata al fotografo Oliviero Toscani, mentre i 12 scatti degli<br />
inserti a colori, prevalentemente inediti, sono firmati da Gian Paolo Barbieri. Una vita, quella di di Gianni<br />
Versace che sembra proprio iniziare come una favola e finisce coi toni della tragedia ...<br />
In passerella Maikol Creation<br />
di Grancesca Carroccio<br />
Un momento della sfilata di Chiara Banelli: al centro Valeriana<br />
Mariani, Testimonial dell'8° Moda Show con le indossatrici<br />
Raffaella Fazio ( da destra), Ester Baccini e Alessia Varrica.<br />
8° MEETING <strong>MODA</strong> - STILISTI IN PASSERELLA Bronte, Eden del<br />
pistacchio, con un frutto dal gusto e dall'aroma universalmente riconosciuti come unici e<br />
particolari in tutto il mondo, si è resa palcoscenico esclusivo di una manifestazione di moda fra<br />
le più suggestive. Il suo ideatore ed organizzatore, Pietro Galvagno, ha espresso il meglio<br />
della moda made in Sicilia e non solo. Chiamate a sfilare, alle luci della ribalta, le creazioni di<br />
due delle designer più talentuose di terra siciliana: Lucia Caccamo (Floridia) e Maikol Creation<br />
di Francesca Carroccio (Bronte). Ospite d’eccezione la griffe Chiara Banelli di Udine, una<br />
stilista che si è portata alla cronaca oltre che per i numerosissimi Riconoscimenti e Premi,<br />
anche per essere stata scelta ad accompagnare l’immagine di Valeriana Mariani, Editore di<br />
Donna Impresa neo-eletta Presidente di “International Association Women Entrepreneurs and<br />
Business Leaders - Employment, Social Affaire & Equal Opportunities ” una associazione<br />
internazionale di donne e che a Bronte era stata chiamata a presenziare in qualità di Madrina,<br />
l’“8° Meeting Moda Stilisti in Passerella”, evento di cui riproponiamo di seguito i momenti più<br />
significativi attraverso una rassegna fotografica. Il progetto ideato e diretto da Pietro Galvagno<br />
per OMEGA PRODUCTION si è avvalso di partner di eccezione, a cominciare da Katia<br />
Augello famosissima make-up artist titolare del Centro Vitakssana di Floridia che ha in attivo<br />
alla carriera una moltitudine di premi nazionali e Donatella Accolla titolare del centro “Ricci e<br />
Capricci”, anch’essa ripetutamente saltata all’attenzione della cronaca nazionale per le sue<br />
performance professionali. L'evento, che si è tenuto Presso il Teatro Comunale di Bronte in<br />
data 8 dicembre e che si è avvalso del prezioso supporto dell’Amministrazione Comunale di<br />
Bronte, nella figura del Senatore Firrarello ed il Vice Sindaco Melo Salvia oltre che delle Forze<br />
dell'Ordine VV.UU.Carabinieri, è stato l’occasione giusta per mettersi a confronto con il mondo<br />
della notorietà, dell'apparire in Passerella, nel Set Cinematografico, nelle Copertine di famose<br />
riviste. Ospiti della serata: attori, fra cui l’affascinante Gaetano Lembo, attrici, coreografi,<br />
fotografi e fotoreporter del calibro del siracusano Gianni Luigi Carnera oltre che di Nunzio<br />
Galvagno, Guido Ciraldo e Matteo Schilirò. Presenti produttori, manager e talent Scout, primi<br />
fra tutti Michele Maccarone e Bruno Baldassarri che, in qualità di Direttore Marketing Italia<br />
della rivista Donna Impresa, ha selezionato fra tutte le bellissime modelle i volti a cui<br />
dedicheremo lo speciale “Belle scoperte” nel prossimo numero e che sono nello specifico:<br />
Raffaella Fazio, Ester Baccini, Alessia Varrica, Morena Catania ragazza di grande talento alla<br />
quale abbiamo anche rilasciato una nostra intervista visibile su you tube. Assenti giustificati a<br />
causa delle condizioni metereologiche che hanno fatto precipitare Bronte dietro un inaspettato<br />
manto di neve: Carmelo Ferrara in rappresentanza per l’IDI (Istituto Diplomatico<br />
Internazionale), Titolare della "Together Eventi" e Patron del Concorso Internazionale di<br />
Bellezza " Miss Regina d'EUropa" oltre che Patron del " Prestige Intarnational Talent" e la<br />
cantautrice siciliana Adriana Spuria. “Il mio grazie a tutti i presenti, ivi comprese la bellissime<br />
ragazze che hanno sfilato coordinate con grande maestria da Letizia Nicolosi - ci dice Il Patron<br />
dell’evento moda Pietro Galvagno - doveroso da parte però omaggiare del mio più sentito
sincero, ringraziamento le persone che mi hanno sostenuto … è grazie a loro innanzi tutto se<br />
tutto quello che abbiamo realizzato si è potuto magnificare. Con ciò mi riferisco al Dott. Guido<br />
Giraldo titolare della omonima Farmacia ricca anche di Prodotti rivitalizzanti naturali e<br />
Galenica varia, a Bronte - continua - a Gianfranco Messina titolare della Gioielleria Longhitano<br />
(Bronte), ad Alfredo Montalto, Alfio Neri e Vito Giuffrida titolari di EUROSPIN "La spesa<br />
intelligente" A.V.A. (Bronte) ed a Sicil Fruit. Non posso esimermi dall’esprimere gratitudine<br />
anche ai presentatori: Maria Sirna e Rosario Di Stefano che hanno eccelso nel ruolo non facile<br />
di interpretare lo spirito gioioso della manifestazione, è anche merito della loro grazia e<br />
simpatia se la scaletta ha acquisito “un’anima”.<br />
Non di meno bravi, il responsabile service<br />
audio-luci Papette Eventi, il Dee Jay Luca di Vincenzo ed ovviamente il corpo di ballo Elisa<br />
Montalto ed Emanuele Castelli TEN DANCE. Ultimi, ma solo in ordine cronologico, il mio<br />
plauso al titolare della storica Caffetteria Luca di Luca Roberto (Bronte) conosciuta in tutto il<br />
mondo per la preparazione artigianale di prelibatezze al pistacchio ed ai proprietari dell’Hotel<br />
Parco dell'Etna Bronte (Ct), in quanto entrambi hanno omaggiato i nostri illustri ospiti<br />
marchigiani di un’accoglienza meritevole di lode ... a me non resta pertanto ora che l’invitare<br />
voi ed i vostri lettori e lettrici al prossimo "Moda Show Stilisti in Passerella” edizione2013”<br />
In alto da sinistra: Valeriana Mariani con il Patron Pietro<br />
Galvagno e Luigi Carnera; di seguito Valeriana con Donatella<br />
Accolla e KatiaAugello. In basso alcuni scatti con i prestigiosi<br />
ospiti presenti all'evento e della sfilata di Lucia Caccamo<br />
Sara Iannone con Maria Giovanna Elmi e Rosanna<br />
Vaudetti. A destra Ugo Mainolfi consigliere AEREC<br />
Gli ospiti giurati di "Donne e vini ... da far girar la testa"<br />
Da sinistra: Valeriana, Luigi Bruno, la soubrette Liliana<br />
Pintilei, Sara Innone e la modella Marzia Saccomandi<br />
Beati fra le donne: il celeberrimo parrucchiere dei VIP<br />
Natalino Candido e lo stilista Luigi Bruno.<br />
Valeriana con Mariapia Lettini<br />
Valeriana Mariani con L'On. Katia Polidori<br />
Valeriana con un calice di rosso "Le Renè" della<br />
Cantina Santa Liberata (Fermo) indossa uno splendido<br />
abito dello stilista partenopeo Luigi Bruno<br />
DONNE E VINI DA FAR GIRAR LA<br />
TESTA “Tenuta Gran Paradiso” –<br />
Palombara Sabina (Roma) 28 settembre<br />
2012. C’è un legame magico che si instaura tra la<br />
bellezza e il fascino dell’arte sartoriale e il nettare degli<br />
dei. Legame suggellato dai profumi del territorio nel<br />
cuore della sabina, la Tenuta Gran Paradiso<br />
dell’imprenditore Claudio Saccomandi ha ospitato la<br />
manifestazione più fashion dell’anno. La splendida<br />
padrona di casa, Sara Iannone, responsabile della Sico,<br />
società immagine e comunicazione, ha riproposto la<br />
fortunata manifestazione realizzata nelle precedenti<br />
edizioni a Porto Rotondo, in Costa Smeralda e che ha<br />
avuto come testimonial Marta Marzotto, Amii Stewart,<br />
Franco e Celestina Taormina e Franco Carraro.<br />
Wine&fashion, queste le punte di diamante del made in<br />
Italy nel mondo. Ventuno le aziende vinicole in gara, una<br />
per ogni Regione d’Italia, al fine di rappresentare tutto il<br />
territorio nazionale. Una autorevole giuria tecnica,<br />
composta dall’onorevole Catia Polidori, Maria Giovanna<br />
Elmi e Rosanna Vaudetti (conduttrici RAI), Simonetta<br />
Travaglini (manager della moda), Ernesto Carpentieri<br />
(presidente AEREC), Ugo Mainolfi, Claudio Arcioni<br />
(presidente dell’Arte dei Vinattieri), Claudio Marini<br />
(direttore di International Post), Antonio Paris (consigliere<br />
regionale), Maria Pia Lettini (immobiliarista), Giancarlo<br />
Panarella (direttore ENOPRESS), Bruno Baldassarri<br />
(direttore marketing “Donna Impresa”), ha decretato la<br />
vittoria dei migliori abbinamenti. Per i vini bianchi: abito<br />
bianco realizzato con tessuti di chiffon e seta con finiture<br />
dorate, elegante e raffinato, indossato splendidamente<br />
dalla modella Klarissa Nuga. L’abito ha saputo cogliere le superlative caratteristiche del Greco di Tufo delle cantine<br />
Terranera della regione Campania. Per i vini rossi: l’intensità, il gusto fruttato e sensuale de Le Renè Rosso Piceno<br />
DOC della regione Marche, è stato esaltato dall’abito rosso realizzato in chiffon, di linea essenziale e decorato con<br />
pietre preziose Swarovski rosse rubino, indossato dall’affascinante Valeriana Mariani direttore del magazine “Donna<br />
Impresa”. Un ricco buffet ha accompagnato la degustazione, con piatti rigorosamente scelti ed abbinati ad ogni<br />
etichetta in base alle caratteristiche organolettiche dei vini. Ricordiamo che la manifestazione ha goduto di partner<br />
prestigiosissimi in campo internazionale oltre che di una grandissima visibilità sui media, ribalta ancor più esaltata dalle<br />
numerose personalità presenti sia in Giuria che tra gli ospiti. La dimora Gran Paradiso, che ha ospitato l’evento, oltre<br />
agli spazi comuni della piscina, del maneggio, dei giardini, dispone di dieci piccoli e confortevoli appartamenti che sono<br />
stati messi a disposizione su prenotazione delle aziende. Luigi Bruno, grande stilista partenopeo, che da oltre<br />
trent’anni dedica la sua straordinaria creatività alla celebrazione della femminilità, in quest’occasione oltre al profumo<br />
di donna ha portato in passerella il profumo di mosto selvatico. La scelta dei colori, dei tessuti e dei ricami sono stati<br />
ispirati dai profumi inebrianti delle vigne e del loro nettare. L’ideazione e la realizzazione delle acconciature delle<br />
modelle sono state affidate per la serata dall’hair stylist Natalino Candido. Elena Presti, grande attrice e ballerina di<br />
origine spagnola, affermata in tutta Europa, si è esibita, accompagnata dal celebre chitarrista Juan Lorenzo, in danze<br />
di flamenco e sevillanas, coinvolgendo gli ospiti presenti.<br />
Ph: Patrizia Santangelo & Fazio Gardini<br />
Valeriana Mariani e Morena Catania in<br />
un momento dell'intervista realizzata<br />
presso l'Hotel Parco dell'Etna a Bronte<br />
COMINGSOON: INTERVIEW<br />
Abbiamo smarrito la consapevolezza degli Antichi di essere un anello che congiunge un<br />
prima e un dopo di umanità. Un mondo di ingiustizie, di soprusi, di sofferenza, di<br />
prevaricazione, in cui si vive come schiacciati da imponenti meccanismi, in cui domina<br />
soltanto il dio denaro, il PIL, la crescita, la ricchezza materiale. Riteniamo tutti di essere<br />
incatenati a queste vite come se un altro mondo non fosse possibile; come se questa<br />
società con le sue regole e la sua organizzazione non potesse esser cambiata nell'interesse<br />
di tutti. Il nostro mondo è quello che gli uomini<br />
sono riusciti fino ad oggi a costruire. E allora ai<br />
giovani ed ai giovani vecchi, non resta forse<br />
altro che cominciare a disobbedire a quei padri<br />
putativi che hanno costruito un mondo<br />
sbagliato che sta distruggendo il loro futuro,<br />
che non lascia spazio alla speranza.<br />
L’alternativa è dunque quella di capovolgere<br />
l’ordine di questo mondo per cominciare a<br />
immaginare un mondo nuovo Ne parliamo<br />
con la manager Elisabetta Parise, Presidente<br />
dell'associazione "Fondazioni Formiche<br />
Giovani" insignita Donna "Acquario 2013<br />
presso Palazzo Ferrjoli da Sara Iannone<br />
presidentessa dell'Alba del Terzo Millennio in<br />
occasione del suo compleanno.<br />
PH: Patrizia Santangelo<br />
OSPITI A CASA DI:ANNA FENDI<br />
con Cecilia Villani (nella foto) e Bianca Maria<br />
Caringi Lucibelli (Roma - Villa Laetitia)
Via G.Agnelli 36/38 _ Fermo (Italy) _ T. 0734.440249 _ info.omegamodel@gmail.com<br />
COMING SOON<br />
Valeriana e Luisa Ferretti<br />
GRAN GALA' <strong>DELLA</strong> <strong>MODA</strong> - MALTA L’Organizzazione Internazionale<br />
Commercio Estero - OICE, istituzione del Dipartimento per l’Internazionalizzazione delle<br />
aziende dell’Istituto Diplomatico Internazionale, organizza, partendo da Malta, il primo Gran<br />
Galà della Moda Italiana nel Mondo. L'evento ha la capacità di portare alla ribalta il designer,<br />
fornendo i contatti giusti, farli sedere accanto ai grandi nomi. È a quel punto che il testimone della<br />
cura degli stilisti più promettenti passa a un sistema in grado di accoglierli; un sistema fatto di<br />
istituzioni, investitori, aziende e imprenditori che affiancano alla visibilità un aiuto tangibile nella<br />
produzione per chi abbia il sogno di proseguire con il proprio marchio e non solo di finire in qualche<br />
ufficio stile, anche se di prestigio. I contest sono indispensabili, soprattutto in un ambiente come<br />
quello odierno, in cui la mole di creativi che esce dalle scuole è immensa, ecco perchè O.I.C.E. ha<br />
messo in atto i suoi specifici strumenti promozionali come gli show room permanenti della rete<br />
“ Italia For World” e i “temporay store” che potranno essere utilizzati anche come futura piattaforma<br />
distributiva delle merci per essere vendute direttamente a grossisti ed importatori dell’area<br />
interessata. In un mercato affogato dalle “figure professionali”, il Day Italian’s Talent si distingue per<br />
la capacità di porre l’accento su un singolo designer. Si parla molto di trampolini di lancio: ma in<br />
MALTA<br />
realtà sono rari gli eventi che riescono davvero a fare la differenza. Quello che fa Mauro Broda,<br />
Presidente dell'Istituto e Patron del prestigiosissimo evento è tutt’altro che evanescente: lui è stato il primo ad aver investito tempo, fatica ed energie in<br />
DAY<br />
ITALIAN’S<br />
TALENT<br />
A<br />
un progetto di scouting delle nuove maestranze europee le cui parole d’ordine sembrano essere visibilità, contatti, network: "A Malta sfila un festival<br />
della creatività che non cerca di definire delle figure professionali - ci dice Mauro - bensì di promuoverle nell’importante “bacino del Mediterraneo” che<br />
comprende Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Questa è contemporaneamente l’occasione per i buyer provenienti dall’omonimo scacchiere<br />
economico di poter apprezzare i nostri prodotti ... Le leggi del mercato hanno privato la moda del sogno che l’ha resa grande, noi cerchiamo di<br />
ritrovarle". L’evento sarà interamente video-ripreso e trasmesso in diretta Live attraverso la speciale tecnologia SkylineWebcams, visibile in tutto il<br />
mondo dal sito www.SkylineWebcams.com. Info: Segreteria Organizzativa O.I.C.E _ infoidi@tiscali.it _ Tel.3774811001 _ www.idi-international.org<br />
IL PREMIO <strong>IMPRESA</strong> ROSA D’ABRUZZO va a nove<br />
imprenditrici la cui attività si è distinta in ambito regionale.<br />
Successo di pubblico per la prima edizione della manifestazione<br />
ideata da Luisa Ferretti della L&L Comunicazione che ha portato<br />
venerdì 16 novembre in sala Kursaal le imprenditrici d’Abruzzo<br />
che hanno fatto della propria azienda un’eccellenza del territorio.<br />
Le premiate: Giachetti e Branella, Soydan Munire, Stefania<br />
Pepe, Maria Iannetti e Angela D Eusanio, Eugenia Maria<br />
Mancini, Valentina Muzii, Sara Di Silvestre, Valeria Di Felice,<br />
Nadia Moscardi. Presenti nel tavolo dei relatori: Paolo Gatti,<br />
Assessore del lavoro della Regione Abruzzo; Francesco<br />
Mastromauro, sindaco di Giulianova, Antonella Ballone per<br />
Confindustria Teramo, Giuseppina Bizzarri docente di diritto del<br />
lavoro, Oriana Broccolini psicologa, Ady Melles cuoca e scrittrice,<br />
Fabio Capolla giornalista de Il Tempo, Monia Pecorale segretaria<br />
CGIL Teramo, Alessia De Paulis, delegata Pari opportunità ANCI,<br />
Gabriella Russo Adriatica Consulting e Pietro Rosica, Presidente<br />
Pmi Confindustria di Chieti. In giuria: Guido Campana assessore<br />
alle politiche del lavoro di Teramo, i giornalisti Walter De<br />
Berardinis e Alessandra Angelucci, Manuel De Nicola docente di<br />
economia aziendale per l' Università degli Studi di Teramo,<br />
Massimiliano Santonocito dello Studio Santonocio, Gabriella<br />
Russo dell’Adriatica Consulting, Margherita Di Marco presidente<br />
dell’Associazione Compagnia dei Merli Bianchi, Valeriana<br />
Mariani Presidente di Donna Impresa e Silvana Verdecchia<br />
presidente Coldiretti Teramo. L’evento è stato impreziosito da<br />
una performance teatrale della Compagnia Dei Merli Bianchi. “Il<br />
Premio Impresa Rosa d’Ambruzzo - precisa la Ferretti - è stato<br />
patrocinato da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune<br />
di Giulianova, Confindustria Teramo, Università degli Studi di<br />
Teramo, Comitato per le Pari Opportunità dell’Università degli<br />
Studi di Teramo e sostenuto da numerosi sponsor che ringrazio".<br />
MEDIA KEY: DA 30 ANNI AL SERVIZIO DI CHI COMUNICA<br />
Il parterre degli eventi di Media Key è composto da direttori marketing delle più importanti aziende, operatori della comunicazione, professionisti del settore,<br />
direttori creativi di agenzie di advertising, direttori di testate, giornalisti di autorevoli mensili e quotidiani nazionali, docenti universitari e personaggi famosi dello<br />
spettacolo, dello sport e della politica. Chi sponsorizza gli eventi può disporre di una visibilità a 360 gradi grazie alla diffusione di 10.500 copie mensili di Media<br />
Key e 9.500 di Tv Key agli operatori e ai decision maker delle aziende presenti alla serata di gala, ai 30.000 contatti al mese del nostro sito web e ai 10.000<br />
nominativi della selezionata mailing list cui viene inviata la newsletter: un vero strumento di promozione aziendale e di consolidamento dello status.<br />
OMEGA:MODEL<br />
"La nostra azienda offre molteplici servizi al mercato attuale, nelle più disparate forme, dalla progettazione 3D fino al realizzo completo del<br />
modello fisico su resina, copriamo ogni singola fase, nello specifico: consulenza per realizzazione di prototipi e modelli; studio per<br />
dimensionamento in base ai passaggi del materiale di stampaggio; realizzazione di prototipi con possibilità di piazzare direttamente la forma per<br />
avere l’effetto suola montata; ideazione di disegni in 2D per l’immagine della suola sia su laterale che su battistrada; realizzazione di modelli finiti;<br />
programmazione CAD/CAM per realizzazioni della parte meccanica dello stampo, e molto altro ancora. Diciamo che è nata principalmente per<br />
la produzione di modelli da utilizzare nella costruzione di stampi per fondi di calzatura, ma pian piano ha anche allargato i confini in molteplici<br />
settori, collaborando anche con la realizzazione di programmazione CAD con aziende del settore alimentare, dentale, meccanico."<br />
IULM Milano Media Key press&outdoor Valeriana Mariani premia: Volkswagen Group Italia nuova Audi Q3.<br />
L'evento è stato presentato dagli straordinari Petra Loreggian e Germano Lanzoni
... E PLANARE,<br />
TRASPORTATI<br />
DAL VENTO DELLE<br />
IMMAGINI ...<br />
La pubblicità ha costruito intorno a noi un nuovo<br />
paesaggio: cartelloni e insegne al neon, stampati,<br />
televisione, eccetera. Cosicchè quasi tutto<br />
l'ambiente che ci circonda sembra un paesaggio<br />
creato almeno in parte per vedere di più. E' proprio<br />
questo paesaggio commerciale che attrae la nostra<br />
curiosità, che ci rapisce. Nella città dei grandi<br />
magazzini e delle grandi reti industriali, dei grandi<br />
palazzi e dei grandi monumenti, la percezione<br />
visiva subisce una fortissima fascinazione ... è<br />
come arrivare in un luogo in cui il linguaggio non ha<br />
rapporto con i designati, ma solamente con gli<br />
"espressi", e cioè con il senso.<br />
LUCA: ESPOSITO<br />
N.L.P. & Marketing Management Consultant www.lucaesposito.com<br />
Luca Esposito un talento nella formazione una scoperta nella<br />
fotografia, come nasce la tua professione di fotografo<br />
Nasce dall’esigenza di trasformare un insieme magico di sensazioni,<br />
atteggiamenti, atmosfere che si creano attorno al comportamento<br />
umano in un icona istantanea che potrà rimanere per sempre.<br />
Citi il comportamento umano per i tuoi trascorsi di docente e<br />
trainer nel settore della comunicazione professionale<br />
ovviamente<br />
Diciamo pure che non si può prescindere da quelle esperienze che<br />
con le conoscenze sono oggi il mio attuale bagaglio di competenza<br />
sia nel lavoro che nella vita privata. D'altronde come sappiamo bene il<br />
comportamento è comunicazione.<br />
Complimenti, come sei riuscito in cosi breve tempo a ritagliarti<br />
uno spazio considerevole nel settore della fotografia che come<br />
sappiamo tutti soffre di “distorsioni” di mercato oramai da<br />
moltissimo tempo<br />
Se fai riferimento alla crisi generalizzata presente un po’ in ogni<br />
settore posso risponderti con estrema tranquillità che grazie allo<br />
sviluppo tecnologico mondiale anche in questo momento si è<br />
propagato quanto mai a dismisura grazie ad un informazione globale<br />
le persone hanno maggiori possibilità di scelta e i professionisti hanno<br />
sicuramente ottime opportunità di far conoscere il proprio lavoro. Nel<br />
mio campo tutto questo ha sicuramente evidenziato un considerevole<br />
aumento di persone che scattano fotografie, basterà andare in giro<br />
per la città per vedere ultimissime reflex “portate a spasso” lungo il<br />
corso o nei centri commerciali, sicuramente ha condizionato la<br />
produzione industriale orami totalmente immersa in continui ricicli di<br />
marketing per sfornare prodotti a volte veramente inutili, ha stimolato<br />
l’uscita di nuovi magazine specialistici e l’orami inevitabile esplosione<br />
di gruppi sempre più seguiti nei vari blog e social network.<br />
Appunto, i social Tu da esperto di comunicazione hai trovato<br />
più vantaggi o svantaggi nell’utilizzo dei social network So che<br />
sei molto attivo su Facebook con la tua pagina molto seguita.<br />
Facebook è davvero incredibile! Ti permette di sviluppare un idea in<br />
un tempo che prima era utopia solo pensarci. Collaborazioni<br />
dall’estero in tempo reale, servizi dislocati qui e la per il paese,<br />
feedback immediato sul comportamento insomma direi una vera<br />
nuova realtà a disposizione ed utilizzo di tutti. Se solo penso a quanti<br />
anni spesi in indagini di mercato, test di gradimento, ora se vuoi puoi<br />
avere consenso o no con un click! Fantastico! Ricordo la prima volta<br />
che, leggendo Theodore Levitt in Marketing Myopia, rimanevo<br />
sconvolto come si potesse a volte essere cosi ciechi di fronte a<br />
cambiamenti come quelli odierni; il mondo è cambiato e bisogna<br />
cambiare con lui o ci sarà un inevitabile estinzione delle imprese e<br />
delle professioni. Pensare oggi, di aprire uno studio o un negozio o<br />
una qualsivoglia attività aspettando dietro al bancone l’arrivo della<br />
clientela è praticamente un comportamento anacronistico e destinato<br />
al fallimento. Per renderti una mia esperienza personale ti posso dire<br />
che attualmente i dati statistici della mia pagina aperta solo a giugno<br />
del 2012 sono davvero impressionanti e tutto questo anche grazie<br />
anche alla mia attuale stretta collaborazione attiva con il marchio<br />
Matrix che rappresenta in Italia una realtà di primordine nel settore del<br />
Hair Style.<br />
In una frase: Matrix: imagine al you can be! Ci vuoi parlare<br />
dell’avventura intrapresa anch’essa da pochissimo tempo con<br />
l’importante marca<br />
Direi con estremo piacere, vista la splendida collaborazione che<br />
abbiamo instaurato con tutto il management. Il mio rapporto con loro<br />
è di una collaborazione ufficiale per il Centro Italia che mi ha visto alla<br />
fotografia ufficiale e di scena dell’evento nazionale tenutosi a Riccione<br />
per il lancio del rivoluzionario Colorinsider con un feedback sulle<br />
immagini pazzesco: più di quattro milioni di visualizzazioni da tutto il<br />
mondo con pubblicazioni online dalla Russia, UK, US, Canada,<br />
Ukraina, Bulgaria, Australia. Un vero orgoglio per me che paesi di<br />
tutto il mondo abbiano apprezzato l’ottimo lavoro svolto dal gruppo<br />
italiano e che le mie foto si ritrovino in giro per il mondo.<br />
Cito con piacere le parole del Direttore Generale di Matrix Italia<br />
Luca Nava rilasciate alla nostra redazione: “E' un piacere<br />
collaborare con Luca sia dal punto di vista professionale sia dal<br />
punto di vista umano, un serio professionista, un abile fotografo<br />
ed una persona sempre affidabile". Grandi collaborazioni quindi<br />
Si, sono davvero fortunato di collaborare con professionisti di gran<br />
fama nazionale ed internazionale e spero di continuare in questa<br />
direzione potendo contare su illustri nomi del calibro di Lino Sorrentino<br />
, Giancarlo Baldstein di Roma un vero punto di riferimento della<br />
Capitale, con Officina Dello Stile di Torino con il suo Art Director Marco<br />
Todaro che rappresentano il massimo per quanto riguarda<br />
professionalità ed estro Italia e all’estero nel mondo del hair style, le<br />
attuali collaborazioni con stilisti Italiani come il grande Franco<br />
Ciambella, il marchio Nikon che oramai mi accompagna da moltissimi<br />
anni, la bellissima, bravissima e lasciatemelo dire simpaticissima<br />
attrice americana Demetra Hampton che seguo in teatro in questi<br />
giorni e soprattutto con prestigiosi magazine come il tuo ...<br />
Wow! Ma sbaglio o stai dando delle anticipazioni su una<br />
possibile futura nuova collaborazione<br />
Perché no Mai porsi limiti di collaborazione, il magazine è bello con<br />
ottimi contenuti ed una splendida linea editoriale, quindi tutto è<br />
possibile si vedrà.<br />
Luca ti ringrazio del tempo dedicatoci, saremo sicuramente<br />
curiosi a questo punto di cosa avverrà in futuro e siamo sicuri<br />
di avere prossimamente tue notizie ma chiudiamo con una<br />
frase: Donna Impresa<br />
Per me, ogni donna è un impresa, sia che svolga una professione sia<br />
che gestisca una casa e una famiglia: ogni donna è più di una cosa<br />
contemporaneamente da sempre e tutte insieme rendono questa<br />
nostra società più ricca e piacevole.<br />
GIOVANNI:DI DIO<br />
Photographer _ www.giovannididio.com<br />
Brunch-ography e' un termine coniato da Luca<br />
Esposito che unisce in se due parole Brunch<br />
&Photography. È proprio questa l'idea che ha<br />
avuto Luca nell'aprire questo 2013, un incontro<br />
formativo gratuito aperto a tutti gli appassionati di<br />
fotografia, moda e affini. Un intervento di un ora<br />
dove Luca e molti amici professionisti saranno i<br />
protagonisti di questo passaggio di know-how<br />
professionale. Aneddoti, risposte, tecnica,<br />
conduzione, consigli, attrezzature, saranno gli<br />
oggetti calendarizzati degli interventi con un occhio<br />
pure alla parte fiscale e legale che accompagna<br />
questa professione.<br />
Giovanni Di Dio classe '78 nasce a Benevento “per<br />
gradito sbaglio” da una coppia di giovanissimi fidanzatini<br />
Beneventani ,trasferitasi poi la famiglia a Milano,vive lì<br />
fino all’età di 9 anni. Famiglia di calciatori come il fratello<br />
Palmiro Di Dio “ex difensore di serie A ed attualmente<br />
militante in Svizzera”,il padre Alfredo, lo zio Mario ed il<br />
nonno Giovanni, tutti avrebbero voluto che questo artista<br />
incompreso muovesse i primi passi nel mondo del<br />
pallone, la cosa non avvenne e dopo il canto, il<br />
pianoforte, la passione nello scirvere testi e poesie, la<br />
cultura Hip-Hop con il suo primo gruppo “LA<br />
TRAPPOLA”,poi la “MADE IN SANN-YO”, il suo spirito<br />
artistico approda definitivamente nel mondo fotografico!<br />
La fotografia è sempre stata una sua passione, mai<br />
concretizzata in lavoro fino all'età di 24 anni in cui<br />
vivendo in un periodo negativo dovuto anche alla<br />
separazione dei suoi genitori, troverà nella fotografia la<br />
sua grande valvola di sfogo, inizia a lavorare come<br />
fotografo in Disco, dapprima nella sua cittadina natale<br />
Benevento, “tra l'altro è stato uno dei primi a Benevento<br />
a creare una vera e propria moda della fotografia nei<br />
locali”; successivamente girando i migliori locali d'italia,<br />
senza tralasciare le isole...e di recente anche una tappa<br />
in una discoteca londinese! Malgrado le serate in disco<br />
che lo aiutavano non solo ad accrescere la sua<br />
notorietà, ma soprattutto a racimolare danaro da<br />
investire in attrezzatura fotografica, non ha mai smesso<br />
di studiare e sperimentare nuove tecniche fotografiche,<br />
così tra book a modelle, sfilate di moda, concorsi di<br />
bellezza, presiedendo diverse volte anche in giuria, ha<br />
sviluppato le sue doti artistiche, trasformando questa<br />
grande passione in un lavoro! Specializzato in foto di<br />
moda, ideatore dello "Shooting vip day", ha realizzato<br />
book fotografici per volti noti del mondo dello spettacolo,<br />
diversi dei suoi scatti sono stati pubblicati su riviste<br />
d'interesse nazionale, ha lavorato con Miss Cinema e la<br />
Nazionale italiana attori ed attrici, Miss Mondo Italia<br />
Abruzzo e Miss Ausonia; Ha presieduto anche in giuria<br />
per nominare la più bella del sud Italia, fianco a fianco<br />
con uno dei più grandi registi napoletani,<br />
l’indimenticabile Ninì Grassia. Da un recente sondaggio<br />
è risultato il piu' votato su 64 fotografi internazionali di<br />
moda. Attualmente continua nel suo cammino artistico<br />
cercando di offrire scatti sempre più originali ed è molto<br />
richiesto anche per matrimoni e cerimonie in genere,<br />
appassionato di fotografia sin da piccolo oggi è riuscito<br />
ad affermarsi come valido artista-professionista.
Tutti i fotografi sono forse un<br />
po' voyeristi, perchè amano<br />
l'immagine, specialmente<br />
quando devono inseguirla a<br />
lunga prima di poterla<br />
catturare. Anche in questo<br />
aspetto la fotografia cela un<br />
significato più profondo: la<br />
segreta speranza di catturare<br />
la realtà, ovvero arrestarla in<br />
uno scatto rendendola eterna.<br />
TONY: PH<br />
http://facebook.com/Tony.Photographer.CT<br />
Entusiasmo, emozioni, iniziativa e dinamismo<br />
mi hanno da sempre spinto ad andare avanti<br />
nel lavoro così come nelle mie passioni, una in<br />
particolare la fotografia che cresce giorno dopo<br />
giorno grazie anche ai social network come<br />
facebook. Lì ho creato il mio profilo con il nome<br />
d’arte Tony Ph dove pubblico i miei scatti, ed<br />
inoltre anche una pagina FS@Photoservice<br />
(Fotoamatori Siciliani) con tutti i servizi<br />
realizzati alle fotomodelle. Quello che cerco di<br />
fare è pormi degli obiettivi da raggiungere e<br />
una volta realizzati, vado alla ricerca di un<br />
qualcosa che mi consenta di crescere<br />
GIACOMO:PROPERZI<br />
347 7853738<br />
Factory Agenzia _ M.<br />
_ giacobs@gmail.com<br />
Giacomo Properzi nasce a Porto San Giorgio<br />
nelle Marche ed inizia la sua carriera<br />
professionale a Roma nell’ambito<br />
cinematografico, televisivo e pubblicitario. Come<br />
aiuto regista di affermati professionisti quali<br />
Gabriele Muccino, Antonello Grimaldi, Gianluca<br />
Tavarelli, Michele Placido collabora alla<br />
realizzazione di pellicole importanti come “Liberi”,<br />
“Distretto di polizia”, “Il grande sogno” e molte<br />
altre, affiancando sempre il lavoro di<br />
coordinazione dei grandi maestri con il lavoro sui<br />
nuovi linguaggi dei nuovi registi emergenti.<br />
Contemporaneamente porta avanti la sua antica<br />
passione artistica, infatti con l’incontro nel 2006<br />
con il curatore/artista Raffaele Bedarida, inaugura<br />
l’apertura, a Roma nel meraviglioso scenario del<br />
quartiere di Trastevere, di una galleria d’arte<br />
DAVAR dove vengono proposti e incoraggiati i<br />
nuovi linguaggi di artisti italiani e internazionali. Da<br />
qui il passaggio verso l’ambito artistico nel settore<br />
della moda e pubblicitario è breve e li riprende il<br />
discorso fotografico che affianca alla<br />
sperimentazione video. Dall’incontro con la<br />
stilista/artista Caterina Micheli nasce l’idea di<br />
realizzare Factory una ampia società che appunto<br />
si occupi di realizzazione di pubblicità, moda, night<br />
life, campi che consentono un libera<br />
sperimentazione dei vari linguaggi dalla fotografia<br />
al video passando anche per grafica e pittura. In<br />
collaborazione con molti locali e discoteche viene<br />
portato avanti anche un discorso di scenografia<br />
multimediale e mapping video per rendere sempre<br />
più spettacolari gli eventi proposti dalle varie<br />
organizzazioni di eventi. Dal 2010 Factory lavora<br />
nel centro Italia in collaborazione con le più<br />
importanti aziende di moda in generale soprattutto<br />
nel prolifico territorio marchigiano ma senza<br />
escludere altri settori come quello gastronomico e<br />
del turismo.<br />
GIACOMO: PROPERZI<br />
PAOLO:LO RUSSO<br />
Nato nel 1971 a Bari, sin dall'infanzia mostra un temperamento artistico ed una sensibilità a 360°.<br />
Appassionato di disegno, ballo e canto, nel 1989 si diploma al Liceo Artistico Statale di Bari. Nel<br />
1990 si avvicina alla fotografia in maniera professionale e comincia a frequentare i corsi della<br />
scuola dei F.lli Antonelli a Bari. I suoi studi si proiettano in una continua ricerca della realtà<br />
attraverso immagini che trasmettano forti emozioni e mostrino l'anima di chi guida l'obbiettivo,<br />
rendendo dinamico ciò che è immobile ed esaltando la personalità vera dei soggetti ritratti. Il suo<br />
percorso visivo e la sua capacità di catturare momenti e attimi di vita colpisce al cuore lasciando<br />
tracce di storia, di espressione e di umanità. In ogni singolo scatto i dettagli sono curati tanto da<br />
diventare pura essenza della foto stessa; le luci e le sfumature, poi, fanno di queste foto un gioiello<br />
d'arte. Paolo Lorusso arriva con la sua arte a parlare senza usare parole, a far sorridere,<br />
emozionare e riflettere allo stesso tempo. Free-lance di natura, oggi è apprezzato e stimato<br />
collaboratore esterno di diversi studi fotografici in Puglia, agenzie e riviste di moda internazionali,<br />
enti pubblici e privati. Ha partecipato a molteplici concorsi fotografici nazionali e internazionali<br />
ottenendo ottimi riscontri sulle sue ricerche; ha esposto in diverse collettive a livello nazionale con<br />
l'Associazione Fotografica Rocco Verroca di Casamassima (Ba). Ha partecipato a molteplici<br />
concorsi fotografici nazionali e internazionali ottenendo ottimi riscontri sulle sue ricerche; ha<br />
esposto in diverse collettive a livello nazionale con l'Associazione Fotografica Rocco Verroca di<br />
Casamassima (Ba). Numerose le esperienze consumate sul territorio, tutte egualmente meritevoli<br />
di plauso fino a che, nel 2005 fonda, con Francesco Simone e Luciana Zollo, l'Associazione<br />
Radica Onlus, finalizzata allo sviluppo sullo studio visivo di Territorio-Uomo-Ambiente. Nello stesso<br />
anno, nella Sala Murat di Bari, organizza, allestisce (con l'aiuto dell'Architetto Laia Gagliani di<br />
Milano) e cura artisticamente la collettiva “La Società dei Vizi”. La mostra, sostenuta dal comune di<br />
Bari nella persona dell'allora assessore alla cultura Dott. La Forgia, prende in esame l'uomo ed il<br />
territorio in un confronto immediato ed emotivo di risorse ed aspetti, partendo da una dimensione<br />
dimensione mondiale e nazionale per arrivare alla realtà regionale pugliese. Nel 2008/2009,<br />
l'importante collaborazione con Edizioni Condé Nast per il reportage fotografico dell'evento<br />
fieristico Ia Sposa nelle edizioni di Milano e Roma; le foto dei suoi reportage sono apparse sulle<br />
maggiori testate di settore quali Vogue Sposa e Sposabella. Nel 2010 apre il suo Atelier nel centro<br />
di Bari (via Dante 33) dove espone i suoi lavori e riceve i suoi clienti. Ancora oggi continua la sua<br />
ossessiva ricerca della realtà attraverso forti emozioni, attraverso lo studio sull'uomo e le cose nel<br />
mondo, nel suo mondo. Ancora oggi la sua voglia artistica gira a 360° senza soste. Le sue foto<br />
sono ormai ricercate da diverse testate giornalistiche nazionali ed internazionali e distribuite in<br />
collezioni private in tutto il mondo.<br />
N.L.P. & Marketing Management Consultant www.lucaesposito.com
Via G.Agnelli 36/38 _ Fermo (Italy) _ T. 0734.440249 _ info.omegamodel@gmail.com<br />
COMING SOON<br />
Valeriana e Luisa Ferretti<br />
GRAN GALA' <strong>DELLA</strong> <strong>MODA</strong> - MALTA L’Organizzazione Internazionale<br />
Commercio Estero - OICE, istituzione del Dipartimento per l’Internazionalizzazione delle<br />
aziende dell’Istituto Diplomatico Internazionale, organizza, partendo da Malta, il primo Gran<br />
Galà della Moda Italiana nel Mondo. L'evento ha la capacità di portare alla ribalta il designer,<br />
fornendo i contatti giusti, farli sedere accanto ai grandi nomi. È a quel punto che il testimone della<br />
cura degli stilisti più promettenti passa a un sistema in grado di accoglierli; un sistema fatto di<br />
istituzioni, investitori, aziende e imprenditori che affiancano alla visibilità un aiuto tangibile nella<br />
produzione per chi abbia il sogno di proseguire con il proprio marchio e non solo di finire in qualche<br />
ufficio stile, anche se di prestigio. I contest sono indispensabili, soprattutto in un ambiente come<br />
quello odierno, in cui la mole di creativi che esce dalle scuole è immensa, ecco perchè O.I.C.E. ha<br />
messo in atto i suoi specifici strumenti promozionali come gli show room permanenti della rete<br />
“ Italia For World” e i “temporay store” che potranno essere utilizzati anche come futura piattaforma<br />
distributiva delle merci per essere vendute direttamente a grossisti ed importatori dell’area<br />
interessata. In un mercato affogato dalle “figure professionali”, il Day Italian’s Talent si distingue per<br />
la capacità di porre l’accento su un singolo designer. Si parla molto di trampolini di lancio: ma in<br />
MALTA<br />
realtà sono rari gli eventi che riescono davvero a fare la differenza. Quello che fa Mauro Broda,<br />
Presidente dell'Istituto e Patron del prestigiosissimo evento è tutt’altro che evanescente: lui è stato il primo ad aver investito tempo, fatica ed energie in<br />
DAY<br />
ITALIAN’S<br />
TALENT<br />
A<br />
un progetto di scouting delle nuove maestranze europee le cui parole d’ordine sembrano essere visibilità, contatti, network: "A Malta sfila un festival<br />
della creatività che non cerca di definire delle figure professionali - ci dice Mauro - bensì di promuoverle nell’importante “bacino del Mediterraneo” che<br />
comprende Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Questa è contemporaneamente l’occasione per i buyer provenienti dall’omonimo scacchiere<br />
economico di poter apprezzare i nostri prodotti ... Le leggi del mercato hanno privato la moda del sogno che l’ha resa grande, noi cerchiamo di<br />
ritrovarle". L’evento sarà interamente video-ripreso e trasmesso in diretta Live attraverso la speciale tecnologia SkylineWebcams, visibile in tutto il<br />
mondo dal sito www.SkylineWebcams.com. Info: Segreteria Organizzativa O.I.C.E _ infoidi@tiscali.it _ Tel.3774811001 _ www.idi-international.org<br />
IL PREMIO <strong>IMPRESA</strong> ROSA D’ABRUZZO va a nove<br />
imprenditrici la cui attività si è distinta in ambito regionale.<br />
Successo di pubblico per la prima edizione della manifestazione<br />
ideata da Luisa Ferretti della L&L Comunicazione che ha portato<br />
venerdì 16 novembre in sala Kursaal le imprenditrici d’Abruzzo<br />
che hanno fatto della propria azienda un’eccellenza del territorio.<br />
Le premiate: Giachetti e Branella, Soydan Munire, Stefania<br />
Pepe, Maria Iannetti e Angela D Eusanio, Eugenia Maria<br />
Mancini, Valentina Muzii, Sara Di Silvestre, Valeria Di Felice,<br />
Nadia Moscardi. Presenti nel tavolo dei relatori: Paolo Gatti,<br />
Assessore del lavoro della Regione Abruzzo; Francesco<br />
Mastromauro, sindaco di Giulianova, Antonella Ballone per<br />
Confindustria Teramo, Giuseppina Bizzarri docente di diritto del<br />
lavoro, Oriana Broccolini psicologa, Ady Melles cuoca e scrittrice,<br />
Fabio Capolla giornalista de Il Tempo, Monia Pecorale segretaria<br />
CGIL Teramo, Alessia De Paulis, delegata Pari opportunità ANCI,<br />
Gabriella Russo Adriatica Consulting e Pietro Rosica, Presidente<br />
Pmi Confindustria di Chieti. In giuria: Guido Campana assessore<br />
alle politiche del lavoro di Teramo, i giornalisti Walter De<br />
Berardinis e Alessandra Angelucci, Manuel De Nicola docente di<br />
economia aziendale per l' Università degli Studi di Teramo,<br />
Massimiliano Santonocito dello Studio Santonocio, Gabriella<br />
Russo dell’Adriatica Consulting, Margherita Di Marco presidente<br />
dell’Associazione Compagnia dei Merli Bianchi, Valeriana<br />
Mariani Presidente di Donna Impresa e Silvana Verdecchia<br />
presidente Coldiretti Teramo. L’evento è stato impreziosito da<br />
una performance teatrale della Compagnia Dei Merli Bianchi. “Il<br />
Premio Impresa Rosa d’Ambruzzo - precisa la Ferretti - è stato<br />
patrocinato da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune<br />
di Giulianova, Confindustria Teramo, Università degli Studi di<br />
Teramo, Comitato per le Pari Opportunità dell’Università degli<br />
Studi di Teramo e sostenuto da numerosi sponsor che ringrazio".<br />
MEDIA KEY: DA 30 ANNI AL SERVIZIO DI CHI COMUNICA<br />
Il parterre degli eventi di Media Key è composto da direttori marketing delle più importanti aziende, operatori della comunicazione, professionisti del settore,<br />
direttori creativi di agenzie di advertising, direttori di testate, giornalisti di autorevoli mensili e quotidiani nazionali, docenti universitari e personaggi famosi dello<br />
spettacolo, dello sport e della politica. Chi sponsorizza gli eventi può disporre di una visibilità a 360 gradi grazie alla diffusione di 10.500 copie mensili di Media<br />
Key e 9.500 di Tv Key agli operatori e ai decision maker delle aziende presenti alla serata di gala, ai 30.000 contatti al mese del nostro sito web e ai 10.000<br />
nominativi della selezionata mailing list cui viene inviata la newsletter: un vero strumento di promozione aziendale e di consolidamento dello status.<br />
OMEGA:MODEL<br />
"La nostra azienda offre molteplici servizi al mercato attuale, nelle più disparate forme, dalla progettazione 3D fino al realizzo completo del<br />
modello fisico su resina, copriamo ogni singola fase, nello specifico: consulenza per realizzazione di prototipi e modelli; studio per<br />
dimensionamento in base ai passaggi del materiale di stampaggio; realizzazione di prototipi con possibilità di piazzare direttamente la forma per<br />
avere l’effetto suola montata; ideazione di disegni in 2D per l’immagine della suola sia su laterale che su battistrada; realizzazione di modelli finiti;<br />
programmazione CAD/CAM per realizzazioni della parte meccanica dello stampo, e molto altro ancora. Diciamo che è nata principalmente per<br />
la produzione di modelli da utilizzare nella costruzione di stampi per fondi di calzatura, ma pian piano ha anche allargato i confini in molteplici<br />
settori, collaborando anche con la realizzazione di programmazione CAD con aziende del settore alimentare, dentale, meccanico."<br />
IULM Milano Media Key press&outdoor Valeriana Mariani premia: Volkswagen Group Italia nuova Audi Q3.<br />
L'evento è stato presentato dagli straordinari Petra Loreggian e Germano Lanzoni
VALERIANA: MARIANI<br />
AmministratoreWorldServiceLaComunicazionePensata_PresidenteNazionaleDonnaImpresa<br />
Artigianato<br />
Commercio&Industria_PresidenteInternationalAssociationWomenEntrepreneursandBusinessLeaders<br />
Employment Social Affaire&Equal Opportunities_ EditoreDonnaImpresaMagazine<br />
nella foto: Valeriana indossa un abito della stilista siciliana Graziella Bonaccorso<br />
my name is Joyk ... <br />
La terapia chiamata "Doll Therapy" o “Empathy Doll” consiste nel ricorso all'oggetto bambola che riveste gradualmente un<br />
significato simbolico in grado di aiutare a migliorare il benessere delle persone con problematiche che compaiono<br />
generalmente in età avanzata. Le bambole terapeutiche originali, denominate Joyk, possiedono caratteristiche particolari<br />
che potrebbero non farle apparire come le bambole più belle in vendita, ma che le rendono maggiormente in grado di<br />
suscitare emozioni e che per questo vengono definite anche “bambole empatiche”.<br />
la Verità è al di là delle opposizioni duali<br />
nonsolobambole speciale<br />
Molti studiosi si sono<br />
sforzati di spiegare l'ultimo<br />
misterioso haiku del poeta<br />
Junichiro Kawasaki:<br />
"Senza rimpianti è la mela,<br />
non sa di non essere<br />
pesca". Fu scritto la<br />
mattina del 3 novembre<br />
1996, poco prima che il<br />
vecchio poeta e sua moglie<br />
assumessero la dose di<br />
arsenico che li avrebbe<br />
uccisi. Kawasaki parlava di<br />
sé, parlava di loro, parlava<br />
di noi con la voce di chi<br />
guarda la vita dal margine.<br />
La parabola mi è tornata<br />
alla mente leggendo di<br />
Bronnie Ware, l'infermiera<br />
australiana trapiantata a<br />
Londra che ha raccolto i<br />
rimpianti dei malati<br />
terminali che ha assistito e<br />
li ha pubblicati in un libro di<br />
successo: The top five<br />
regrets of the dying. "I<br />
cinque rimpianti di chi sta<br />
per morire" sono non avere<br />
vissuto secondo le proprie<br />
inclinazioni, ma secondo le<br />
aspettative degli altri (1).<br />
Avere lavorato troppo (2), non avere avuto il<br />
coraggio di esprimere i propri sentimenti alle<br />
persone care (3); avere perso di vista gli amici<br />
(4); non essersi permessi di essere felici (5). È<br />
una la lista che sulle prime può avere effetti<br />
devastanti perché ti costringe a guardare la tua<br />
esistenza da fuori, tutta d’un fiato, e a trarre un<br />
resoconto in corsa, probabilmente catastrofico.<br />
La tentazione è precipitarsi a dare le dimissioni<br />
o abbandonare figli e marito per coronare il<br />
sogno, mai inseguito davvero, di diventare<br />
altro. La verità è che i rimpianti sono sempre<br />
originati dalla vita e mai viceversa. Sono la<br />
metà mancante di quello che siamo. Se<br />
l'indagine fosse fatta tra ergastolani, tossici e<br />
rockstar maledette in punto di morte si<br />
otterrebbero risposte antitetiche: non avere<br />
dato retta ai consigli, avere lavorato poco,<br />
avere sovrastimato sentimenti, amici e felicità.<br />
Ma la storia personale di ognuno si incrocia<br />
sempre alla storia profonda degli uomini. Un<br />
contadino marchigiano del 1700, un gladiatore<br />
romano, una cortigiana assira difficilmente si<br />
sarebbero dispiaciuti di non avere avuto la vita<br />
che volevano. Una Storia universale dei<br />
rimpianti racconterebbe, forse, che in punto di<br />
morte gli antichi provavano rimorsi più pratici,<br />
legati a episodi specifici, per comportamenti<br />
sbagliati o occasioni perdute. Non<br />
rimpiangevano altre vite per la semplice<br />
ragione che non potevano neppure<br />
immaginarle. Il nodo da cui erompe la nostra<br />
idea di felicità si annida qui. Oggi, è doloroso il<br />
peso delle strade non imboccate, delle scelte<br />
non fatte, delle vite che non abbiamo vissuto<br />
perché il Novecento è fondato sulla vastità<br />
della scelta. È questa la sua invenzione più<br />
immensa. Ogni uomo è libero di diventare<br />
quello che è davvero. E allora perché gli<br />
scaffali delle nostre vite non sono stipati come<br />
quelli del supermarket La teoria del<br />
Multiverso - gli infiniti universi paralleli della<br />
meccanicaquantistica-èlatraduzione<br />
scientifica di questa molteplicità culturale ed<br />
economica. Per millenni, poi, si avevano<br />
poche esistenze-modello, oggi ognuno è<br />
sottoposto a un bombardamento di vite<br />
possibili. Di eroi e vite imitabili. Avere un'unica<br />
vita appare una limitazione; Io sono l'armonia<br />
di una vita e la sua eleganza che risiedono,<br />
invece, nell'adesione perfetta a se stessi,<br />
nell'accettare quell'irripetibile agglomerato<br />
carico di memoria e confinato nello spazio e<br />
nel tempo in cui consiste la nostra identità. In<br />
fondo, è la storia narrata da Martin Buber di<br />
rabbi Sussja che in punto di morte, esclamò:<br />
"Dio non mi chiederà perché non sono stato<br />
Mosè, ma perché non sono stato Sussja". O<br />
potremmo dire, con altre parole: il cammino<br />
verso se stessi. Quel cammino nel quale,<br />
riconoscendo lo splendore vitale del proprio<br />
dimorare nel mondo, in quell'istante totale del<br />
qui e ora, si realizza l'estrinsecazione<br />
dell'occasionale come necessario, del relativo<br />
come assoluto, la potente e vibrante verità del<br />
finito abitato da infinita bellezza, l'umile cosa<br />
che rivela il suo amore originario. La goccia del<br />
rubinetto, il passo per strada, una parola<br />
distratta, un rumore nell'aria ... Il resto è solo<br />
infinita distanza tra alto e basso, dualismo.<br />
Devozionismo terrorizzato o disperazione<br />
nichilista. La gioia è originaria. La propria<br />
identità è irripetibile. Non esistono due persone<br />
identiche, anche se i gemelli omozigoti<br />
possono in larga misura essere considerati<br />
come dei soggetti uguali, quasi dei cloni l'uno<br />
dell'altro. La consapevolezza di possedere<br />
un'identità chiara è un elemento di grande<br />
importanza, ma altrettanto importante, se non<br />
di più, è il sentire che la propria identità è forte,<br />
sana, accettabile, buona e di valore. Ognuno<br />
di noi, per potere vivere bene, deve avere<br />
stima della propria identità. A volte abbiamo<br />
bisogno di alcune conferme dall'esterno, da<br />
parte di persone o di oggetti atti a comunicarci<br />
che siamo a posto e che andiamo bene.<br />
Attenzione però che questo bisogno non sfoci<br />
nel cosiddetto "narcisismo", ovvero nella<br />
tendenza ad affidare il nostro valore a oggetti<br />
la cui scelta dipende soprattutto da fattori<br />
socio-culturali. La nostra storia non deve<br />
essere dunque la storia della mela d'autunno<br />
di Junichiro Kawasaki che cade senza<br />
rimpianti perché il desiderio di un'esistenza da<br />
pesca non l'ha mai neppure sfiorata. Il vivere lo<br />
stupore continuo di scoprire tutti i frutti che<br />
sono racchiusi in noi e il desiderio di viverli, lo<br />
sono. Questo, e solo questo.<br />
"Dedicato a tutti quelli che vivono un'esistenza<br />
da mele perché non sanno di essere pesche".<br />
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MANGA<br />
VALERIA<br />
NI<br />
Vice presidente di Alta Roma<br />
di Maria Pia Della Valle<br />
Quella delle donne non è mai stata una vita facile, fin dalla notte<br />
dei tempi la donna ha dovuto affrontare innumerevoli sfide e una<br />
competizione ad armi impari con l’uomo. Se per la Bibbia la donna<br />
fu la tentatrice dell’uomo, colei che lo spinse al peccato,per tutto il<br />
corso della storia antica la donna è stata relegata a vita domestica<br />
senza possibilità di crescita e di acculturarsi. Per il Medio Evo,<br />
addirittura, le donne, alcune donne, colpevoli solo di essere<br />
capaci in medicamenti omeopatici, furono additate di stregoneria<br />
e di essere amanti di Satana. La storia di genere ci ha insegnato<br />
tanto, molte sono le pagine “nere” nella storiografia in “rosa”, le<br />
donne, però, hanno avuto sempre spalle forti e passo dopo passo<br />
hanno conquistato con fatica e sudore rispetto, diritti e pari dignità<br />
rispetto al “sesso forte”. Esser donna è una sensazione<br />
particolare, non è ovvietà sostenere che una donna, con la sua<br />
sensibilità, il suo senso artistico, il suo istinto possa fare delle cose<br />
speciali. Non è semplice esser donna, tantomeno è facile essere<br />
una donna di successo, riuscire ad emergere e a far sentire la<br />
propria voce. Questo articolo vuole essere un tributo alla donna, al<br />
suo saper essere vincente, in un mondo costruito dalla mano<br />
maschile. Un plauso alle donne, quelle capaci, quelle caparbie,<br />
quelle che da sole hanno costruito qualcosa di unico, quelle che<br />
fanno bene il proprio mestiere, che tutti i giorni si svegliano e<br />
prima di essere manager, docenti o donne in carriera sono<br />
mamme, mogli affettuose e che tutte le sere tornando a casa<br />
chiudono la porta e riabbracciano i loro cari. Queste pagine<br />
celebrano alcune delle donne straordinarie che contribuiscono<br />
ogni giorno a scrivere la storia di genere, impugnando una penna<br />
dall’inchiostro rosa. Parlando di queste figure femminili di ampio<br />
successo e spicco non si può non citare una donna sicuramente<br />
di successo che fa dell’eleganza, della cultura e della ricerca del<br />
bello il suo impegno quotidiano: Valeria Mangani. Vice presidente<br />
di Alta Roma, Consigliera per le Relazioni Esterne del Sindaco di<br />
Roma, Docente di tecnologia dei tessuti alla Sapienza, non ha<br />
dimenticato le donne, dal 2006, infatti, è Presidente<br />
dell’Associazion e “Universo Femminile” che promuove l’immagine<br />
femminile.<br />
Valeria, lei è ciò che istintivamente chiunque<br />
definisce una donna di successo, affermata.<br />
Quanto è difficile affermarsi essendo donna<br />
Com’è riuscita in questa “impresa”<br />
Donna e successo sono un binomio delicato e per<br />
taluni aspetti addirittura controverso, spesso sinonimo<br />
di comportamento “combattivo” , necessario per<br />
mantenere sempre la padronanza di sé in contrasto<br />
ottico e fisico con lo schema sociale classico che<br />
propone la donna dolce, fragile, gentile e remissiva,<br />
bisognosa del consiglio e del supporto maieutico<br />
dell'uomo pigmalione...(il mio 50% e' così). L’esigenza<br />
di sostenere la competizione maschile sul posto di<br />
lavoro e di doversi dimostrare all’altezza del proprio<br />
ruolo, sottopone la donna ad uno stress intenso e<br />
continuativo,spesso difficile da tollerare, che pone in<br />
essere una severa selezione naturale che si realizza<br />
attraverso una serie di meccanismi fisiologico-adattativi<br />
che la rendono più adatta alla situazione (pensate a me<br />
in Campidoglio per esempio ...). A tal proposito mi torna<br />
in mente un calzante aforisma di Sir Charles Darwin<br />
che sosteneva che in natura SOPPRAVIVE IL PIU'<br />
ADATTO (The survival of the fittest). La donna di<br />
successo è una donna che esce dagli schemi e dalle<br />
briglie sociali e ridisegna il suo corredo genetico<br />
adattandosi all'ambiente che la circondaeasuavolta<br />
probabilmente migliorandolo. Come una<br />
gazzella che nella savana fugge alla caccia<br />
ostinata del leone che la insegue, così la<br />
donna di successo diviene tale perchè riesce<br />
a sopravvivere all'ambiente ostile, attingendo<br />
ad energie inattese ed inesplorate sino a<br />
poco prima, esempio calzante per me che<br />
sono nata in Sud Africa. La donna di<br />
successo si è talmente adattata all'ambiente<br />
ostile al punto di guadagnarsi sul campo le<br />
mostrine del comando, a costo di innalzare i<br />
suoi ormoni dello stress, convivendo con<br />
cortisolo e prolattina alle stelle, adattandosi<br />
al fatto che mentre si scappa dall'aggressore<br />
non ci si ferma certo per strada a ristorarsi e<br />
rilassarsi o tanto meno a riprodursi o<br />
dissertar di cinema o filosofia ...Tutto cio' la<br />
rende rigida, fin troppo austera. Anche<br />
l’abbigliamento ne risente: le sue scelte di<br />
stile sono dettate dalla volontà di non<br />
mostrare a colleghi e superiori la sua<br />
femminilità, per non essere predata. Tutto<br />
cio' in natura si definisce mimetismo criptico<br />
difensivo e consiste per l'appunto nel<br />
nascondersi da un predatore confondendosi<br />
cromaticamente nello sfondo ambientale. La<br />
donna di successo è fiera del suo carattere,<br />
che le ha consentito di diventare quello che<br />
e'! La donna di successo non è preda del<br />
leone anzi all'occorrenza diviene predatore<br />
lei stessa a sua volta. Un quinquennio di<br />
attivita' come responsabile delle relazioni<br />
esterne dell'attuale Sindaco di Roma<br />
Capitale, di Vice Presidente di Alta Roma, di<br />
CEO di varie compagnie, mi hanno posto a<br />
contatto e confronto con personaggi di ogni<br />
genere, politici, capi di stato, Presidenti di<br />
multinazionali, premi Nobel, attori, cantanti,<br />
stilisti, Maestri, etc. da loro ho appreso le<br />
mille sfaccettature della diplomazia e delle<br />
relazioni sociali, internazionali,<br />
amministrative e produttive. Tutto ciò ha<br />
fertilizzato il mio humus culturale di schietta<br />
provenienza artistica, innestandovi il seme<br />
della amministrazione chiara, trasparente e<br />
fortemente positiva.<br />
Lei può essere considerata, con un gioco<br />
di parole, una donna che ama le donne,<br />
che non le dimentica. Infatti, nonostante i<br />
suoi numerosi impegni, si dedica molto<br />
all’Associazione “Universo Femminile”<br />
che lei stessa ha fondato. Quali sono gli<br />
obiettivi principali di questo progetto<br />
L'associazione si prefigge di Organizzare di<br />
eventi benefici volti a promuovere le tante<br />
sfaccettature del sociale aventi il mondo<br />
femminile come protagonista.<br />
"Consapevolizzare da Donna" e' la parola<br />
d'ordine, volta ad esaltare una femminilità<br />
attiva e moderna. Consulenza per eventi<br />
culturali nazionali ed internazionali dedicati<br />
all’universo femminile.Realizzare<br />
pubblicazioni e conferenze. Organizzare<br />
eventi umanitari. Partecipare attiva alle<br />
campagne volte alla tutela dell’immagine e<br />
della salute della donna.<br />
L’icona dell’Associazione è quella di uno<br />
specchio, che ricorda una delle<br />
peculiarità classiche del mondo<br />
femminile: La vanità. Lei, che è autrice di<br />
www.donnaimpresa.com 95
vari best seller sulla salute e sulla nutrizione, che<br />
rapporto ha lei con la vanità E con la bellezza<br />
Cos’è la bellezza per lei<br />
La prima strada che si rispecchia è proprio il caso di<br />
dire nella mia associazione e che si apre davanti a<br />
noi è quella della bellezza come ideale. Tra il bello e<br />
il bene esiste un legame misterioso, inafferrabile e<br />
indistruttibile. La "Bellezza", intesa in senso<br />
"schilleriano", è un concetto universale. Ad essa è<br />
affidato il potere di ricomporre in un'unità armonica il<br />
disordine fondamentale della realtà, rendendola<br />
capace, così, di rivelare un senso ultimo al di sopra<br />
del suo stesso caos. La donna incarna il concetto<br />
assoluto di bellezza a 360° dall'interno la bellezza<br />
esplode evanescente e prorompente all'esterno. . In<br />
tal senso condivido l'idea della bellezza di<br />
Dostoevskij che coincide con quella che da Platone<br />
("Il bello è lo splendore del vero"), passando per lo<br />
Pseudo Dionigi Aeropagita ("Dio ci concede di<br />
partecipare alla sua propria Bellezza") si innesta poi<br />
saldamente nella tradizione russa con la nota<br />
raccolta ascetica conosciuta come "Filocalia" e nella<br />
tradizione di Alessandria costruisce una vera e<br />
propria "iconosofia": una grandiosa Teologia della<br />
Bellezza per la quale penetrare l'essenza delle cose<br />
vuol dire essenzialmente contemplarne la bellezza<br />
perfetta.L'universo femminile che io intendo è<br />
contemplazione non solo estatica, ma dinamica delle<br />
bellezza come musa consolatrice del genere umano.<br />
La bellezza salvera' il mondo .... afferma il principe<br />
Miškin nell'Idiota di Dostoevskij .Questa frase è quasi<br />
un'evocazione lontana, manifesto della mia<br />
associazione del mio stile di vita come donna, come<br />
madre, come moglie.... di successo questo è<br />
semplicemente la conseguenza di affrontare la vita<br />
con il cuore e con la mente ben aperti ed in sincronia.<br />
Nella costruzione russa della frase, "Mir spasët<br />
krasotà", l'autore con una anastrofe inverte oggetto e<br />
soggetto, "Il mondo salverà la bellezza", quasi a voler<br />
sottolineare che il punto centrale in tutto ciò di cui si<br />
sta parlando non è soltanto la bellezza, in quanto la<br />
parola stessa "mir", che in russo - fatto curioso - ha<br />
due significati: mondo e pace. L'universalismo della<br />
cultura russa sembra discendere o incarnarsi nella<br />
lingua stessa, laddove l'aspirazione all'armonia<br />
concorde dell'umanità coincide con l'umanità stessa,<br />
il mondo. Il punto centrale è dunque che il mondo<br />
sarà salvato dalla bellezza: una profezia "linguistica"<br />
in questo caso si avvererà e il semplice mondo/mir<br />
diventerà la pace/mir. Interessante no<br />
Come Vice Presidente di Alta Roma più volte ha<br />
parlato del concetto di moda come Arte,<br />
sartorialità, artigianalità, ponendosi l’obiettivo di<br />
liberare questo settore dalla presunta<br />
superficialità che lo attraversa e che spesso crea<br />
pregiudizi. E’ possibile creare un concept di<br />
Fashion più profondo Come<br />
La moda ci racconta le nostre radici, da dove<br />
veniamo e dove stiamo andando è la bussola del<br />
genere umano. E' nata con il genere umano ed<br />
accanto a lui procede non vacua espressione del<br />
nulla e del superfluo, ma espressione del mondo<br />
che cambia. La moda può salvare l'Italia ed il mondo<br />
dalla crisi e lo fara' se sapremo ispirarci fedelmente<br />
ai suoi principi, restaurando fiducia nel ns tessuto<br />
sociale italiano ordito di di artigiani, santi, poeti,<br />
navigatrori ed eroi ... Prendiamo per esempio la<br />
Moda etica ed eco-friendly si stanno imponendo sui<br />
mercati: chi non ne ha ancora capito le potenzialità<br />
commerciali ed indistriali, resta tagliato fuori. Sono<br />
sempre più numerose le aziende (importanti o meno<br />
conosciute) che hanno sintonizzato le loro antenne,<br />
orientando la produzione in base a questa nuova<br />
consapevolezza, puntando sia sulla ricerca di<br />
materiali a basso impatto, riciclati o riciclabili, che<br />
rappresentano un passo importante verso la<br />
salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, sia sul<br />
sostegno a popolazioni disagiate, dando lavoro a chi,<br />
altrimenti, non potrebbe garantire un presente e un<br />
futuro dignitosi alla propria famiglia. Ho promulgato<br />
pionieristicamente da anni questo aspetto sociale e<br />
produttivo della moda. Dai jeans in cotone bio<br />
all’abito nuziale realizzato da artigiani Nepalesi,<br />
passando per scarpe di carta riciclata, capi in fibra di<br />
latte e t-shirt griffate che garantiscono una adeguata<br />
remunerazione ai coltivatori indiani, il futuro è<br />
adesso: perché aspettare La moda come strumento<br />
di miglioramento della qualita' di vita non e'<br />
un'ipotesi, ma solida realta'!<br />
Alta Roma si pone da sempre come promotrice di<br />
giovani talenti con il concorso “Who’s on Next”<br />
ed altre numerose iniziative. Quanto è<br />
importante, nel panorama attuale, puntare sui<br />
nuovi nomi oltre che a quelli altisonanti<br />
l mondo uscira' dalla gravissima crisi economicofinanziaria<br />
scoppiata nel 2008, ma la geografia<br />
economica risulta profondamente sovvertita.<br />
L'economia mondiale riprendera' gradualmente solo<br />
se sapremo fare appello ai nostri talenti vocazionali<br />
più antichi ed autentici..In un mondo sempre più<br />
globalizzato crollano assiomi e certezze infranti dalla<br />
crisi economica internazionale e le cui regole sono in<br />
fase di riscrittura. La vittoria arridera' a chi ha avra'<br />
fiducia nel cambiamento che parte dalla base, dai<br />
giovani. Io questo concetto l'ho sempre sostenuto e<br />
ribadito anche all'Universita' quando insegno.Mai<br />
come in questo momento per sopravviverei vari livelli<br />
istituzionali, civili e imprenditoriali sono chiamati a<br />
complesse sinergie di lavoro di gruppo, mai come in<br />
questo momento dovremo far leva sul team building,<br />
si tratta di un obiettivo focale cruciale per rafforzare<br />
la propensione delle nostre imprese all'export, se<br />
desideriamo favorire la loro crescita dimensionale<br />
(non a caso solo 8 mila imprese fatturano l'80%<br />
dell'export italiano, cui nel complesso concorrono<br />
190 mila aziende), l'innovazione e, dunque, una<br />
maggiore capacità di competere. Who's on next<br />
incarna questo concorso ispirativo che ho voluto<br />
fortemente in Alta Roma e che sta fungendo da<br />
archetipo di riferimento in tutto il mondo. Voglio<br />
sottolineare con fermezza che lo scouting di nuovi<br />
talenti creativi e produttivi sarà foriero della rinascita<br />
nella moda, nell' arte e perchè no, anche della<br />
politica. Chissa' che finalmente la ricetta della ripresa<br />
non venga proprio dalla moda. Forse se qualche<br />
illuminato stylist cominciasse ad amministrare i nostri<br />
miseri bilanci cittadini, regionali e nazionali<br />
potremmo uscire più rapidamente da questi mesti<br />
momernti di crisiPer crescere in un mondo sempre<br />
più competitivo, ogni Paese deve fare leva sui propri<br />
assets. Un Paese come l'Italia dispone di una storia<br />
millenaria, in ogni epoca “fertilizzata” con<br />
l'innovazione tecnologica abbinata ai cosiddetti<br />
“saperi del territorio”. Per accrescere il valore<br />
aggiunto, dobbiamo rilanciare il nostro binomio<br />
tradizione-innovazione, al di là del fattore<br />
competitivo-prezzo che fu il fattore di successo<br />
dell'ormai lontano miracolo economico.<br />
la Verità è al di là delle opposizioni duali<br />
Roberta, lei è una donna che ha creduto e crede molto nella<br />
ricerca, quanto è stato difficile per lei, intraprendere la scalata<br />
nel mondo del Fashion<br />
Se una cosa non la sudi allora non te la meriti e non te la godi! È stato<br />
un percorso di gavetta tutto in salita ma sono stata io a sceglierlo. La<br />
mia famiglia aveva pensato per me una strada diversa. Non era la<br />
mia. Per seguire la mia strada ho rinunciato ad ogni certezza. Ho<br />
abbandonato gli studi di giurisprudenza per quelli artistici. Finiti gli<br />
studi la mia caparbietà mi ha portato a Roma. Ho iniziato osservando<br />
Madame Gattinoni in atelier e cercando di rubare con gli occhi, la<br />
mente e il cuore ogni piccolo gesto delle sue mani. Tutto ciò che<br />
imparavo mi spingeva ad andare oltre. Così mi sono innamorata<br />
sempre più della ricerca. Poi ho capito che la ricerca non può avere<br />
confini. Se è vera è libera. Se ti proponi un obiettivo non voli più.<br />
Volando sono arrivata dalla moda al cibo. Fondamentalmente sono<br />
di Maria Pia Della Valle<br />
ROBERTA<br />
RAZZANO<br />
Ricercatrice e Storica del Costume<br />
Esser donna non è semplice e non lo è ancor meno se<br />
hai un ruolo, un’autorità, se conduci uno studio, se devi<br />
comunicare sapere. Roberta Razzano è l’esempio di<br />
donna che non si ferma mai, continua la sua ricerca in<br />
campi assai diversi. Ricercatrice e docente di Storia del<br />
Costume all’Università San Raffaele di Roma,<br />
Coordinatrice del corso di Moda e Design Industriale<br />
presso la stessa Università, specializzata in tecniche di<br />
tintura tessile con il maestro giapponese, Laozi<br />
Nagayama, la Razzano ha lavorato in molte maison di<br />
moda cominciando il suo percorso dalla maison<br />
Gattinoni. Partendo, poi, dalla sperimentazione di<br />
tinture commestibili, ha allargato la sua esperienza al<br />
mondo della Food Art dell’Associazione “Universo<br />
Femminile” che promuove l’immagine femminile.<br />
una persona che si annoia facilmente a fare sempre le stesse cose.<br />
Ho bisogno di mettermi in gioco e avere stimoli nuovi. Questo è il<br />
segreto. Ecco perché non mi fermo mai!<br />
Dalla moda, dallo studio dei tessuti, all’insegnamento. So che<br />
tiene particolarmente ai suoi ragazzi e che da insegnante cerca<br />
di seguirli non solo teoricamente ma di spingerli a proporsi al<br />
mondo della Moda, segnalando spesso valide opportunità di<br />
visibilità. Quanto è importante credere nelle nuove generazioni<br />
per l’attuale classe dirigente<br />
Insegnare non vuol dire stare si un piedistallo. E’ sentirsi parte di una<br />
comunità, di un mondo di persone unite nel profondo da un sentire<br />
comune. Se dentro senti questo, insegnare fa parte della vita. E’<br />
ovvio e naturale come respirare. Senza dirmelo me l’ha insegnato in<br />
quei mesi di silenziosa dedizione il mio maestro giapponese. In<br />
Oriente la conoscenza si trasmette in modo più diretto e meno<br />
www.donnaimpresa.com 97
azionale. E’ una comunicazione da cuore a cuore.<br />
Ha mai letto lo zen e l’arte del tiro con l’arco Per<br />
imparare l’allievo deve abbandonare tutti i suoi<br />
preconcetti, perfino la volontà di riuscire, deve<br />
perdere se stesso in un’armonia superiore con il<br />
suo agire e con il risultato che otterrà. Ecco, è<br />
esattamente cosi! Sinceramente penso che la<br />
classe dirigente sia lontanissima da questo modo<br />
di sentire.<br />
Ci racconta brevemente il suo passaggio dalla<br />
moda al food Cos’è, nello specifico, la food<br />
art E’ qualcosa che và al di là di un semplice<br />
pinzimonio colorato o di un cocktail inusuale ...<br />
Guardandomi indietro adesso, sembra quasi un<br />
cammino segnato, una serie di piccoli passaggi, in<br />
se apparentemente insignificanti che mi hanno<br />
portato ad esplorare un mondo nuovo. Con Laozi<br />
(il mio maestro giapponese) ho imparato a tingere i<br />
tessuti con i pigmenti naturali estratti dalle piante.<br />
Fra quelle piante c’era il tè. Quando ho iniziato a<br />
camminare da sola, da buona napoletana ho<br />
provato a sostituire il tè con il caffè. Poi con il vino,<br />
la curcuma, lo zafferano, i mirtilli, le fragole, la<br />
menta, i pistacchi, il curry, la barbabietola. A volte<br />
quei tessuti li avrei mangiati. Ed è stato grazie al<br />
colore di quei tessuti che Fernanda Gattinoni mi ha<br />
accolto nel suo atelier aprendomi le porte al mondo<br />
dell’alta moda. Poi è stato naturale provare a<br />
comporre usando i cibi stessi invece dei loro<br />
pigmenti. Quando usi ingredienti naturali la<br />
ripetitività è impossibile. E’ ripetitivo il prodotto<br />
industriale, ma un grande chef non prepara mai<br />
due piatti identici. Anche gli abiti che tingevo in alta<br />
moda non erano mai identici. I cosiddetti food<br />
designers cercavano la standardizzazione. Io<br />
cercavo l’unicità. In questo, mi sentivo artista, non<br />
designer. La mia era Food Art. Se dovessi definirla,<br />
direi che: “La food art, è quella tendenza che<br />
nasce in opposizione al food design, ribellandosi<br />
all’appiattimento, alla freddezza ed allo standard<br />
delle consuete creazioni ripetitive di matrice<br />
sostanzialmente industriale.<br />
La sua esperienza nel Food Design è<br />
consolidata, con una collaborazione stabile con<br />
il laboratorio di Fisica Gastronomica<br />
dell’Università di Parma. Come viene vista la<br />
donna in quell’ambito<br />
Essere donna può essere un fardello ma anche<br />
un’opportunità unica. Se riesci ad amarlo, quel tuo<br />
essere donna, allora puoi davvero volare. A questo<br />
punto non devi più chiederti come viene vista una<br />
donna, ma solo come viene vista Roberta. E<br />
quando vola, Roberta la si vede attraverso le sue<br />
creazioni.<br />
Spesso si usano dei termini in modo improprio,<br />
specie nei settori in cui si è specializzata, cosa<br />
ne pensa del proliferare di termini come art,<br />
food, designer, fashion, ecc. che dovrebbero<br />
essere accomunati ad una competenza ma che<br />
spesso si ritrovano a fare solo “immagine”<br />
Il problema non sono le parole. Sono le persone. Ci<br />
si sveglia al mattino e si decide di essere un’artista,<br />
un fashion designer e così via, senza avere<br />
competenze, senza avere studiato, senza esercizio<br />
e spesso anche senso estetico. Sta dominando un<br />
mito stupido di una creatività che prevale sulla<br />
tecnica. Ma da che mondo è mondo la creatività<br />
può essere solo figlia della tecnica. Come diceva<br />
Leo Longanesi: “L’arte è un appello al quale molti<br />
rispondono senza essere chiamati”.<br />
di Maria Pia Della Valle<br />
Essere e apparire o apparire<br />
ed essere Dalla foglia di fico<br />
dell'Eden al pirandelliano<br />
berretto a sonagli che regge<br />
l'economia dei Paesi; “Dal<br />
Celodurismo a Yes We Can<br />
passando per il Vaffa... e la<br />
Rottamazione”.<br />
Mai come oggi il corpo risulta presente con<br />
una tale forza nella scena politica che non<br />
possiamo non considerarlo il nuovo<br />
protagonista a fronte del quale le<br />
polarizzazioni destra e sinistra, vecchio e<br />
nuovo, conservatore e progressista paiono<br />
obsolete e inutilizzabili. Si tratta di un<br />
fenomeno molto interessante, anzitutto<br />
perché diffuso in quanto assaliti dalle<br />
IRENE PIVETTI: LIBRI<br />
immagini dei leader politici nel nostro quotidiano ma anche, ed in particolare, ai fini della<br />
comprensione del come e perché il corpo mediale del leader trionfi indipendentemente<br />
dalle colorazioni politiche o dai programmi elettorali. Sono ormai molti gli studi che<br />
trattano il tema del corpo Politico a partire da quello relativo alla metafora del corpo<br />
(considerata nelle sue implicazioni simboliche e teologico politiche) e al ruolo che essa<br />
svolge sia nell’autorappresentazione del potere, nella definizione di Stato e della<br />
rappresentanza politica, sia in relazione alla dialettica o l’opposizione tra corpo sovrano<br />
e corpo assoggettato che nelle trasformazioni del rituale e del simbolismo politico, e<br />
dell’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale, soprattutto in riferimento<br />
alla sostanziale perdita dell’“aura” dei detentori del potere nel processo di<br />
trasformazione a cui è sottoposta la sacralità del “corpo del re”, e quindi del “corpo del<br />
leader”, nell’epoca dei media elettronici attraverso la “messa in scena” di quello che<br />
prima era lo spazio del “retroscena”. In qualche modo, è come se l’ampiamente<br />
discussa perdita di privacy fosse un fenomeno che riguarda i grandi leader almeno<br />
quanto può riguardare le persone comuni. In altre parole, vi sarebbe una sorta di<br />
reciprocità nella perdita della privacy operata dai media, grazie alla quale abbiamo un<br />
qualche accesso all’intimità di chi ci controlla. Con questo non si vuole suggerire che gli<br />
effetti di tale “perdita dell’aura” si giochino soltanto in chiave negativa: spesso i leader<br />
possono utilizzare questa situazione come una risorsa per la loro immagine pubblica,<br />
anche se le possibilità di “manipolazione” delle informazioni sulla loro intimità sono<br />
considerevolmente minori rispetto a un tempo, e vi è una maggiore consapevolezza di<br />
tali strategie da parte del pubblico. E’ In questa prospettiva che abbiamo individuato, ad<br />
emblema dell’oggetto della nostra indagine, un libro che anatomizza le dinamiche del<br />
cedimento della soglia tra scena e retroscena e di come esse, nell’ottica di un<br />
abbassamento dell’eroe politico al nostro livello, comportino una “personalizzazione”<br />
della politica, dove contano più i volti (telegenici) e le parole rispetto ad altri ordini di<br />
considerazioni. Un’analisi asciutta e puntuale che rivela gli aspetti più significativi<br />
dell’attuale comunicazione politica, scritta a quattro mani da Irene Pivetti, figura politica<br />
d’eccezione, a 31 anni la più giovane presidente della Camera dei Deputati della<br />
Repubblica Italiana, e Alessio Roberti, sociologo ed esperto di intelligenza linguistica,<br />
che si è formato con il consulente in comunicazione di Bill Clinton e Barack Obama.<br />
Una prospettiva diversa attraverso cui leggere e ascoltare i messaggi di chi chiede il<br />
nostro voto e, in vista di nuove competizioni elettorali, acquisire un nuovo strumento di<br />
giudizio. Citiamo testualmente “Dalla torre d’avorio del politichese all’impatto emotivo<br />
del turpiloquio, dall’uso sapiente della metafora alla forza trainante dello slogan perfetto,<br />
alcuni politici dimostrano di conoscere a fondo il potere del linguaggio, manifestando<br />
quella che gli autori definiscono intelligenza linguistica”. Nota confortante dell’addotto è<br />
che anche noi cittadini elettori possiamo acquisire questa abilità, diventando noi per<br />
primi linguisticamente intelligenti e imparando così a distinguere tra i discorsi dei politici<br />
e quelli dei politicanti attraverso le parole più ferite, più stanche, più tradite. Piantiamo<br />
dei paletti, come facevano gli antichi quando fondavano una città nuova. Proponiamo<br />
che il 2013 sia l'anno in cui il linguaggio riprenda fiato, con una specie di vaccinazione di<br />
massa dalle manipolazioni e dalle mistificazioni: per la politica un bagno di umiltà, per i<br />
cittadini un recupero di senso critico. Insomma, questo sguardo ironico e disincantato<br />
alle trappole verbali (e non solo) che la politica ci propone ve lo consigliamo davvero<br />
caldamente.. perché, per quanto anche affascinati da una istruttiva metafora in cui è<br />
possibile leggere il dramma dell’uomo, che si muta in rêverie cosciente, nel racconto<br />
“The Happy Hypocrite”, composto da Beerbohm nel 1897, non possiamo sconsacrare il<br />
saggio Orazio: “Naturam expellas furca, tamen usque recurret” (Potrai scacciare la<br />
natura col forcone tuttavia sempre tornerà). A buon intenditor, poche parole. Poche sì,<br />
ma buone.<br />
La seduzione, una moda che non passa mai di<br />
moda<br />
MUSICA<br />
NEXT: EVENT<br />
La seduzione inconscia è un'espressione talmente comune sulla Terra, che la maggior parte dell'umanità è cieca alla sua<br />
esistenza, eccetto forse per il fatto di sentirsi fisicamente e emozionalmente diversi dopo averla subita. Sempre e<br />
continuamente l'uomo è sedotto. Da bambino, attraverso la sorpresa che ogni nuova acquisizione comporta, è la seduzione dei<br />
suoni, dei colori, dei profumi, di ogni cosa che accenda la sua fantasia. Da adolescente sono il potere del sogno e il richiamo<br />
dell'utopia le forze da cui lasciarsi condurre altrove, nella sensazione appagante e onnipotente che sia possibile conquistare il<br />
mondo e realizzare ogni aspirazione. Da adulti, la seduzione assume i mille volti del desiderio: le molteplici figure con le quali<br />
l'uomo popola il suo immaginario per padroneggiare la sua solitudine esistenziale, la sua condizione di individuo che forgia<br />
forme e simboli e che tesse racconti per darsi un'identità e una collocazione, per radicarsi nel mondo. Così è possibile parlare di<br />
seduzione non solo amorosa, ma di una seduzione delle idee, di una seduzione dello spirito, della seduzione del male o delle<br />
immagini. Dovunque si profili una promessa di riparazione, di appagamento, o l'illusione di una ricomposizione delle proprie<br />
tensioni, o anche dovunque si intraveda una possibilità di sentirsi più pienamente partecipi della vita, attraverso la sfida del<br />
perdersi e del ritrovarsi, lì è in atto la seduzione.<br />
IN PRIMO: PIANO<br />
"La musica seduce la nostra sensibilità, ma eccita anche la nostra attività intellettuale, offrendo alla filosofia un campo particolarmente ricco e stimolante<br />
su cui esercitare le proprie riflessioni: come nasce una forma, come nasce un senso, come avviene una costruzione di suoni, che cosa è l’ascolto e la<br />
percezione sonora, che cosa è il<br />
suono stesso. Di questo e altro<br />
parleremo con due straordinarie<br />
interpreti della musica classica<br />
che abbiamo avuto il piacere e<br />
l’onore di ascoltare l’otto marzo<br />
(festa della donna) ospiti<br />
dell’Ambasciatore austriaco a<br />
Roma Christian B. Berlakovits"<br />
Cristina Cavalli è diplomata in<br />
Pianoforte al Conservatorio "G.<br />
Nicolini" di Piacenza e in Musica<br />
da Camera al Conservatorio "B.<br />
Maderna" di Cesena con il<br />
massimo dei voti, nonché alla<br />
prestigiosa Accademia "Incontri<br />
col Maestro" di Imola, affianca al<br />
CRISTINA: CAVALLI<br />
GAIA: VAZZOLER<br />
percorso musicale accademico altre esperienze di approfondimento, seguendo Corsi e Masterclass con importanti personalità del panorama musicale,<br />
tra cui emergono come più significative Sergio Fiorentino, Pier Narciso Masi e Marisa Somma. L’attività solistica e cameristica l’ha portata su importanti<br />
palcoscenici in Italia ed Europa con unanimi consensi di pubblico e di critica. Parallelamente all'attività concertistica tradizionale, collabora costantemente<br />
con il mondo del Teatro e della Danza ideando e realizzando, personalmente ed in collaborazione con altri artisti, spettacoli di accostamento e di sintesi<br />
tra la Musica e le altre arti. Il suo recital "Mediterraneo", un viaggio sonoro lungo le coste del Mar Mediterraneo, ha debuttato a Roma ed è atteso in altri<br />
importanti centri in Italia, Spagna e USA. Gaia Vazzoler diplomata in pianoforte sotto la guida del M° Tiziana Poletta e Carmela Pistillo, si è laureata nel<br />
2000 col massimo dei voti in DAMS presso l’Università RomaTre con il Prof. Mario Bortolotto, discutendo la tesi sperimentale in Storia della Musica<br />
Richard Wagner e il pianoforte, che le è valsa la prestigiosa Borsa di Studio della Richard Wagner Stipendienstiftung di Bayreuth. Ha lavorato come<br />
Musicologa presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per oltre dieci anni, in veste di curatrice di numerose rassegne musicali di guida all’ascolto,<br />
storia della musica e introduzione ai concerti, con esempi dal vivo al pianoforte ed interventi di artisti ospiti. Presentatrice di numerosissimi eventi,<br />
concerti ed incontri musicali, ha presentato il Premio Speciale Via Vittoria conferito al Maestro Ennio Morricone nel 2010 ed al Maestro Luis Bacalov e<br />
Prof. Bruno Cagli nel 2011. Curatrice del progetto Noteinviaggio (programma di viaggi musicali in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa<br />
Cecilia), ha recentemente pubblicato il saggio Roma di Note, itinerario musicale nella Città Eterna dal passato ad oggi. Collabora regolarmente con<br />
l’Ambasciata d’Austria a Roma, il Rotary Club, l’Inner Wheel, la Reale Accademia di Spagna, il Conservatorio di Santa Cecilia, la Compagnia per la<br />
Musica in Roma, l’A.Gi.Mus. e numerose altre istituzioni culturali, esibendosi come pianista sia in veste di solista che in formazioni da camera, con un<br />
repertorio cha spazia dai grandi autori classici al primo Novecento. Tra gli ultimi impegni si segnala la collaborazione con Radio Vaticana nell’ambito della<br />
trasmissione musicale Diapason, numerose dirette in qualità di musicologa per Radio Capital e la realizzazione del video documentario “Liszt e Roma”in<br />
collaborazione col M° Michele Campanella, presentato in forma di concerto nella Sala della Protomoteca del Campidoglio e trasmesso integralmente da<br />
RaiNews. Attualmente è impegnata in una serie di lezioni-concerto presso la Sala Ciampi di Roma (rassegna “Note e Movimenti”) ed è curatrice del<br />
progetto “Musica in Circolo” per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.<br />
VIVA LA VITA: BIANCAMARIA CARINGI LUCIBELLI<br />
Gran Gala delle Margherite Festa di Primavera, una serata di solidarietà.<br />
Una manifestazione annuale che ha contribuito alla realizzazione di numerosi progetti umanitari e che si terrà, come<br />
di consueto, nei saloni dell’Hotel Excelsior di Via Veneto in Roma il 13 Aprile 2013. Saranno presenti, così come<br />
avvenuto per le edizioni precedenti, circa cinquecento persone del mondo dell’imprenditoria, della cultura e dello<br />
spettacolo, allietati da un concerto di “LINO PATRUNO E IL SUO JAZZ SHOW”, con la partecipazione della cantante<br />
Giovanna Berardinelli. Quest’anno, il Gala, ideato ed organizzato da Biancamaria Caringi Lucibelli, va a beneficio<br />
delle finalità statutarie di “VIVA LA VITA” Onlus associazione di familiari e malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica che<br />
ha come Presidente Onorario e Testimonial Erminia Manfredi ,moglie del compianto grande attore Nino. "I progetti di<br />
beneficenza hanno uno scopo prettamente umanitario e di servizio, di volta in volta scelti dai vari partner che si<br />
succedono senza vincoli politici,etnici e/o religiosi - spiega Biancamaria in una nota - tutto quello che riesco a<br />
realizzare, con mero spirito di volontariato, lo faccio con il massimo impegno della mia persona, in quanto credo di<br />
sfruttare le mie particolari doti di comunicazione e di comprensione verso il prossimo meno fortunato di noi. Tutti gli<br />
obiettivi vengono realizzati grazie alla fiducia dei tanti sponsor a partire dall’ Hotel Excelsior che ogni anno con spirito<br />
di solidarietà, contribuisce con la professionalità di tutto il personale dirigente e non in maniera ineccepibile alla<br />
buona riuscita della manifestazione nei vari sontuosi saloni messi a disposizione degli illustri invitati".
LORENA: MAGLIOCCO<br />
Autrice Tv e Storica dell'Arte<br />
“Se l’ideale è la tramutazione, non tramuto nulla se non comincio<br />
a mutare me stesso. L’utopia comincia domani, e può anche non<br />
cominciare mai; la tramutazione comincia oggi e non ha mai<br />
fine ”(Norberto Bobbio) . Maria Lorena Magliocco, 31 anni autrice<br />
Tv e storica dell’arte. Oggi attiva concretamente nella vita politica<br />
romana e Presidente dell’associazione Altruisti Nati. Fiera di non<br />
aver apparati cerca nella propria generazione e nel proprio<br />
genere la forza per sovvertire questo mondo, perché si può.<br />
L’abbiamo incontrata per le strade del centro storico di Roma, in<br />
una serata particolarmente fredda e tra le prime cose che ci ha<br />
detto: “Anche se fa freddo, facciamo una passeggiata, adoro<br />
questa città …la sento mia anche se nelle mie vene scorre il<br />
sangue del Salento, terra antica e piena di storia. Fin da subito<br />
ho capito che qui volevo vivere e realizzarmi. Conosco molto<br />
bene questa città, le sue strade, i suoi palazzi, i suoi monumenti<br />
e quei luoghi celati dalle guide turistiche. Roma è come una<br />
grande madre accoglie tutti, ma ripudia nello stesso tempo se non ci sai vivere”.<br />
BEATRICE: DAMIANI<br />
Traduttrice<br />
L’agenzia “Traduzioni e Lingue” ha sede a Riccione, nel cuore della Romagna, e fornisce diversi<br />
servizi linguistici, quali, traduzioni, interpretariato e insegnamento<br />
lingue. L’agenzia collabora esclusivamente con traduttori laureati<br />
e specializzati in varie lingue, garantendo così un servizio di alta<br />
qualità.<br />
Chi si rivolge principalmente all’agenzia ‘Traduzioni e<br />
Lingue’ ... Beatrice<br />
"Aziende, privati, studi legali e professionali e non solo. Offriamo<br />
corsi collettivi, lezioni individuali, a domicilio o presso il nostro<br />
ufficio, corsi aziendali, ripetizioni private e lezioni via Skype. L’uso<br />
di Internet è diventato indispensabile anche nell’insegnamento. In<br />
questo modo il cliente è in grado di mettersi in contatto con noi<br />
comodamente dal luogo in cui si trova, senza doversi spostare e<br />
di conseguenza risparmiando tempo. Cerchiamo di accontentare<br />
il cliente, trovando sempre un modo per rispondere alle sue<br />
esigenze. Oggi più che mai, nell’era di Internet e con il mondo in<br />
continua evoluzione, conoscere almeno una lingua straniera è<br />
diventato indispensabile, per potersi muovere in autonomia e<br />
comunicare più facilmente. Non a caso, i corsi di lingua sono<br />
sempre più numerosi. La nostra agenzia organizza corsi di vari<br />
livelli, dall’elementare all’avanzato, continuamente, in modo che<br />
chi si iscrive ha poi la possibilità di passare al livello superiore e<br />
di continuare a studiare la lingua che ha scelto finché lo desidera.<br />
Chiunque può avvicinarsi a una lingua straniera, per esigenze di<br />
lavoro o per piacere. Le lingue straniere sono ponti che ci<br />
permettono di raggiungere luoghi vicini o lontani, e di comunicare<br />
con le popolazioni di tutto il mondo" www.traduzionielingue.eu<br />
VIRGINIA: BRESCIA<br />
Artista<br />
35 anni, nata a Parma e vive in Sardegna dall'età di quattro. appassionata di musica, strumentista e<br />
cantante, da animatrice liturgica ad esperienze da solista in svariati cori polifonici, artista, smette i<br />
pennelli eicolori, per dedicarsi a una nuova forma di "arte tridimensionale", nella forma del riciclo,<br />
realizza diverse mostre in Sardegna, con un discreto successo di pubblico, incuriosito dalle forme e<br />
dalle composizioni su tela, realizzate con svariati materiali, plastica, legno, ferro, spaghi, carta<br />
cartone ... materiali per lo più recuperati nelle discariche, una sorta di "pulizia dell'ambiente", un'arte<br />
tutta "ecologica", che risponde alla ferma convinzione, che l'arte è ovunque, è in cosa che<br />
sappiamo osservare con occhi diversi. A breve, in Giugno,<br />
presso la LIBRERIA BETTINI, a Cesena, si svolgerà una mostra<br />
personale, sempre all'insegna del Riciclo. Virginia, una donna<br />
forte e passionale, amante dell'eleganza, sensualità, della<br />
musica che l'ha spinta a diverse collaborazioni artistiche, canta e<br />
suona, lasciandosi traportare dalle note, spesso a occhi chiusi,<br />
nel tentativo di trasmettere emozione al pubblico che ascolta, da<br />
sempre sostenitrice dell'interpretazione delle parole di un brano,<br />
la musica "è vita", e bisogna sentirla dentro per poterla far<br />
esplodere nel cuore di chi ascolta, anche a discapito<br />
dell'estensione vocale, spesso motivo di attrazione per il<br />
pubblico.. Appassionata di fotografia, realizza foto<br />
paesaggistiche sul suo piccolo paese Osini, di 800 abitanti, nel<br />
quale vive dal 2008,terra povera economicamente, ma ricca di<br />
attrazioni naturali da mozzare il fiato, e di un paese vecchio, di<br />
pari fascino e bellezza...<br />
ROMA _ ITALY<br />
COMING: SOON<br />
nel prossimo numero<br />
PH: Roberto Baldassarri<br />
Le sue opere siano lungi dall’essere confortevoli<br />
ed “anestetizzanti” oggetti d’arredamento<br />
L’arte è come la primavera, una fase di transizione, un risveglio vero e proprio. E’ una specie di alba dell’anima, un passaggio dal<br />
buio e dal torpore dell’inverno all’energia positiva dell’estate. C’è quella sensazione di spensieratezza, di allegria e di aspettativa<br />
che sottende a tutto; un po’ come quando apri gli occhi mentre stai ancora dormendo e ti accorgi che è una bella giornata, che hai<br />
voglia di uscire, e inizi già a sentire i miti sbuffi di aria sulla pelle. In questa opera, prima di una di una lunga serie di lavori dedicati<br />
alla Valle D’Aosta ed in particolare a Saint Vincent, Paolo ci narra le esuberanze visive, olfattive e tattili di un luogo indimenticato<br />
per suggestione paesaggistica di cui egli è rimasto irrimediabilmente sedotto. Lettere poggiate su una tessera di cartone con la<br />
leggerezza della neve racchiudono la promessa di ritornare. Tezera: E`il nome greco per 4 ma anche per l'elemento del<br />
mosaico.Il lavoro e`un modulare di cartone ondulato dipinto ad acrilico formato da nove tesera (20x20 cm) fermato da un sistema<br />
di listello ad incastro 60x60 cm. Il concetto di questa opera e`ispirato dai grandi pannelli publicitari, dopo un periodo di tempo finita<br />
la loro funzione di comunicazione vengono demontati e rimontati a caso perdendo l`originale forma ma acquistando le nuove<br />
valenze estetiche dettate dal caso. Tale concetto rientra nella ricerca che da alcuni anni sto compiendo nel mondo<br />
dell'archeologia della comunicazione (alfabeti immaginari)in pittura e scultura. La scelta dei colori nella tesera rosso nero e le<br />
lettere scelte richiamano un ipotetico alfabeto (Valle D`Aosta) smembrato e rocostruito in nuove versioni sempre diverse<br />
dimostrando che il concetto di comunicazione non verbale rimane ed acquista nuovi valori. Il cartone ondulato dipinto ad acrilico<br />
PAOLO: SISTILLI<br />
con metodi grafici e`protetto da una vernice, è possibile metterlo sotto tecla di acrilato nel caso di ambienti particolarmente umidi<br />
e fumosi.<br />
Sullo sfondo l'opera (Tezera) del Maestro Paolo Sistilli dedicata alla Valle D'Aosta<br />
Via Tintoretto 7 Ss16 _ Grottammare (Ap) _ T. 0735.632622<br />
www.estorilviaggi.it<br />
Estoril Viaggi vi consiglia il Saint-Vincent Resort&Casino<br />
Capita a volte di avvertire già alla partenza che si prenderà<br />
parte a qualcosa di unico, di speciale, indimenticabile. E’,<br />
poi, una questione di empatia l’affiatamento che si crea con<br />
le persone, lo stare bene fin da subito. Il giusto feeling che<br />
si instaura, la bellezza di entrare in un mondo per il piacere<br />
di condividere con altri quella quotidianità fatta di luoghi<br />
suggestivi, di parole delicatamente pronunciate, di gesti e di<br />
semplici momenti, veri e propri tesori di cui, poi, non vorrai<br />
più fare a meno. Indimenticabile nelle sue esuberanze<br />
visive, olfattive e tattili il Saint Vincent Resort&Casino. Ogni<br />
luogo sembrerebbe essere stato pensato per stupire, ogni<br />
persona della équipe sembrerebbe essere stata selezionata<br />
sulla base della bellezza del sorriso, ogni oggetto scelto<br />
affinché regali profonde emozioni, ogni allestimento scenico<br />
affidato alla più talentuosa e bizzarra delle registe: la natura<br />
che fa bella mostra dei suoi inimitabili spettacoli attraverso<br />
sconfinati perimetri e tetti di trasparenti cristalli. Che si tratti<br />
di leggere un libro nella hall, piuttosto che sorseggiare un<br />
caffè o gustare un aperitivo, la suggestione è unica nella<br />
sua irripetibilità, ed è così che capita di assistere al<br />
rincorrersi capriccioso dei raggi del sole che fanno capolino<br />
fra le nubi o in sconfinati azzurri, allo scroscio sensuale<br />
della pioggia, al genuino fulgore della neve piuttosto che<br />
all’ansimare poderoso del vento. Una autentica emozione<br />
quando per la prima volta si scorge il proiettarsi dei raggi fra<br />
le innumerevoli opere d’arte di cui si fregiano copiosamente<br />
le pareti dell’intera struttura ma, ancor di più, quando essi si<br />
scagliano fra la pietanze di una tavola riccamente imbandita<br />
quasi a glorificarne la già prorompente bellezza. Ogni<br />
emozione dicono abbia un odore particolare che a noi non<br />
è concesso di scoprire e che la mente abbia la capacità di<br />
allontanare il ricordo, rimuovendolo nell’inconscio … e che il<br />
corpo invece non dimentica … ma chissà perché una<br />
vacanza trascorsa al Resort&Casino di Saint Vincent<br />
dell’inconscio proprio non ne vuole sapere ...<br />
www.paolosistilli.nl
I LUOGHI <strong>DELLA</strong> SEDUZIONE<br />
Esperienze emozionali destinate a restare impresse nella memoria, il<br />
fascino del contesto che riporti ogni relazione professionale alla sua<br />
dimensione più confidenziale, l'importanza di unire al business il piacere<br />
anche estetico: tutto questo deve offrire una struttura ricettiva oggi.<br />
Questo spiega la fondamentale importanza per il settore mice delle<br />
location d'elite come dimore storiche, castelli, residenze d'epoca e<br />
venue di charme. Veri e propri tesori, di cui l'Italia è ricchissima, che con<br />
le proprie architetture, i giardini, gli arredi, i pezzi d'arte si fanno custodi<br />
della storia e delle tradizioni più affascinanti. Ve ne presentiamo qui una<br />
davvero speciale ad un costo altrettanto speciale.<br />
ROMA<br />
HOTEL:2000<br />
Il fascino delle dimore storiche nella Capitale<br />
In posizione privilegiata nel centro di Roma, vicinissimo alla Stazione<br />
Termini e ben collegato con i mezzi di trasporto, l’Hotel 2000, con il suo<br />
fascino antico, rappresenta il baricentro ideale per chi ama il confort<br />
unito al fascino della dimora storica. Ubicato nel cuore del centro<br />
cittadino in un antico palazzo nobiliare del 1900 interamente ristrutturato,<br />
dista soli 50 metri da Piazza Barberini ed a soli 5 da Fontana di Trevi e<br />
Piazza di Spagna. L’hotel dispone di 13 camere completamente<br />
attrezzate con TV, telefono, minibar, aria condizionata e bagno completo<br />
con straordinarie cabine e/o vasche Iacuzzi dotate di idromassaggio. La<br />
colazione è servita in camera.<br />
Hotel 2000 Roma _ Via delle 4 fontane 16 _ T. 06.42021019<br />
ABITARE IL TEMPO<br />
Grandarredo è l'evoluzione della tipica bottega artigiana marchigiana di 50 anni fa, e rappresenta oggi un<br />
connubio perfetto tra tradizione ed innovazione. Realizza direttamente arredamenti su misura unici per la<br />
finitura manuale e la tecnologia costantemente applicata. L'azienda è oggi una moderna realtà industriale che,<br />
personalizzando gli spazi abitativi riesce ad offrire il valore aggiunto tipico del "Made in Italy".<br />
Contando sulla lunga esperienza maturata lavorando per marchi importanti del contract, GRANDARREDO è oggi pronta ad affrontare la sfida dei nuovi mercati internazionali.<br />
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the evolution of a typical italian<br />
"workshop" astabilished over<br />
fifty years ago in the italian<br />
region Marche and nowaday it<br />
represents a perfect<br />
combination between tradition<br />
and innovation. Grandarredo<br />
directly manufactures unique<br />
"tailor-made furnishing<br />
solutions" throughoutstanding<br />
handcrafted finishes and<br />
constant attention to advanced<br />
technology. Today Grandarredo<br />
is a structured modern<br />
manufacturing company able to<br />
offer the typical "Made in Italy"<br />
high quality standards by<br />
personalising interior living<br />
spaces. After gaining a<br />
remarkable experience by<br />
working for and on behalf of<br />
prestigious italian contract<br />
brands, today Grandarredo is<br />
ready to face the new challenge<br />
of the international market.<br />
FRANÇAIS<br />
Grandarredo est l'évolution de<br />
la "bottega" artisanale italienne<br />
né dans la Région Marche il y a<br />
50 ans et représente le parfait<br />
mariage entre la tradition et<br />
l'innovation. On fabrique<br />
"meubles clefs en main" unique<br />
pour la finition manuelle et pour<br />
l'application de nouvelles<br />
technologies disponibles.<br />
GRANDARREDO c'est<br />
aujourd'hui une moderne<br />
industrie qui, grace à ses<br />
possibilités de personnaliser les<br />
espaces d'habitation, offre la<br />
valeur ajoutée typique du<br />
"Made in Italy". Notre longue<br />
expérience en travaillant avec<br />
les marques les plus<br />
importantes du contract, nous<br />
permet d'affronter le défi de la<br />
compétition de nouveaux<br />
marchés internationaux
I'm still here<br />
Io sono sempre qui<br />
rubrica a cura<br />
Bruno Romano Baldassarri<br />
nella foto con Robert Plant leader Led Zeppelin<br />
traduzione a cura di Beatrice Damiani<br />
rrivare al<br />
Adiciannovesimo<br />
numero ed<br />
essere ancora qui a<br />
raccontarvi la notte,<br />
come cita una nota<br />
pubblicità, non ha<br />
prezzo!. Bene ragazzi<br />
.... pronti per un'altro<br />
viaggio Con chi<br />
Ovviamente in<br />
compagnia di Jack,<br />
vagando sempre in<br />
cerca di news da<br />
proporvi. Un happy-tour<br />
guidato nell'era<br />
postmoderna portando<br />
con noi il rock, l'elettrico<br />
ed il funky/soul. In<br />
questo lungo inverno ...<br />
tutto viene avvolto e<br />
assorbito da una voglia<br />
di trovare piacere<br />
vivendo fin oltre le prime<br />
luci dell’alba! ... ah! si, la<br />
notte ... che tutto cela e<br />
rende diamantino ...<br />
dove la rabbia si<br />
trasforma in voglia di<br />
vivere il buio come<br />
fosse l’ultimo, in un<br />
tourbillon fashion fatto<br />
di luci, colori e note che<br />
fanno da sfondo al<br />
grande palcoscenico<br />
della vita ... e noi...<br />
come le stelle noi ... eroi<br />
di un sogno ... good star<br />
singer<br />
etra x<br />
&deejay<br />
producer<br />
all'interno:<br />
Cristian Marchi (Dee Jay)<br />
Antonio Vandoni (Radio Italia)<br />
Qi Clubbing (Brescia)<br />
MADE (Como)<br />
Le Gall<br />
Novecento (Porto San Giorgio)<br />
winter fashion 2012/2013<br />
byCAPTAINJACK.it<br />
www.donnaimpresa.com<br />
ELLAVITA<br />
103
Atupertucon<br />
voice<br />
Led Zeppelin<br />
Robert<br />
Robert Plant si è sempre dignitosamente negato di imboccare la<br />
via più semplice e pigra, anche se quella dell’esplorazione senza<br />
indugio che ha scelto, si è rivelata essere quella di uno zingaro<br />
errante e senza meta, ma di gran lunga più eccitante. Negli ultimi<br />
anni, le sue lotte post-Zeppelin hanno finalmente iniziato ad avere<br />
un senso. Ha iniziato una collaborazione con Alison Krauss, poi ha<br />
fondato un suo proprio gruppo che ha chiamato “Band of Joy”, con<br />
il quale suona una specie di musica ibrida e il suo etereo e mistico<br />
modo di canticchiare gli dona una gradevole, ma sinistra bellezza.<br />
All’età di 63 anni, sembra avvolto da una costante curiosità che<br />
può nascondersi dietro a un forte senso di umiltà. E’ troppo cortese<br />
per far notare quanto le polverose e attraenti strade secondarie<br />
che ha imboccato lo separino dall’aristocrazia del rock. Qualche<br />
tempo prima che parlassimo, il suo gruppo più recente, il Band of<br />
Joy, appunto, ha suonato nell’ultimo concerto programmato,<br />
almeno per ora. “Così – spiega – sono costretto a tornare<br />
sottoterra e nascondermi di nuovo. Nonostante la difficoltà nel<br />
trovarsi lontano dall’Inghilterra durante la stagione calcistica – ci<br />
dice - i sabato pomeriggio sono un po’ spenti qui, il luogo del suo<br />
ultimo rifugio è Austin, in Texas, la residenza di Patty Griffin, l’altra<br />
vocalist del gruppo Band of Joy (la band della gioia).<br />
Tanto tempo è passato dalla celeberrima "Black Dog",<br />
cosa pensi di aver fatto da allora<br />
Penso di aver stupito me stesso e che questo sia il motivo per<br />
cui lo sto ancora facendo.<br />
Sorprendere te stesso nel trovare che cosa<br />
Trovare un altro modo per migliorare quello che so già fare.<br />
Qualcosa che mi stimoli. Sono sempre su una specie di curva<br />
di apprendimento e cerco di sfruttarla usando anche il mio<br />
talento. Se riesco a sorprendermi continuamente, significa<br />
che sono vigile.<br />
Tanta gente che ha fatto per molto tempo quello che stai<br />
facendo tu, spesso si trovano in una condizione dove<br />
finiscono per non imparare mai<br />
Il fatto è questo: quanto le persone vogliono veramente<br />
imparare Voglio dire, alcuni diventano schiavi delle abitudini<br />
e vi rimangono per sempre. Quello che esordisce come un<br />
grande momento di passione esplosiva, può terminare come<br />
uno spettacolo di cabaret, 25 o 30 anni dopo. Dipende se si<br />
riesce a trovare la giusta dimensione per ampliare se stessi.<br />
Pensa che la differenza stia tra le persone che scelgono<br />
un percorso, piuttosto che un altro<br />
Probabilmente, sta nei circa 12 o 13 cm di giro vita.<br />
La chiave sta nella magrezza<br />
No, dimagrisci perché diventi agile e perché sei alla ricerca di<br />
nuove idee. Se devo giustificare me stesso nell’assurda vita<br />
che sto vivendo, devo dimostrare qualcosa che sia credibile e<br />
che sia in linea con il mio nome, il mio CBE (Plant è stato<br />
nominato Comandante dell’ordine dell’impero britannico nel<br />
2009) e la vice presidenza da una vita (della squadra di calcio<br />
che Plant sovvenziona, i Wolverhampton Wanderers). Allora,<br />
sì, sono sempre a scuola. E’ cruciale che io stia al passo con i<br />
tempi, senza essere trasportato sulla terra dell’eccessiva<br />
confidenza dei cliché e dei riconoscimenti alla carriera.<br />
Sì, è così semplice per le persone prendersela comoda.<br />
Non penso sia così facile. Penso che tra tutti coloro che<br />
hanno raggiunto la propria tranquillità, che indossano le loro<br />
pantofole e i maglioncini senza maniche in stile Fair Isle, già<br />
pronti per il freddo di ottobre, solo alcuni siano in lutto per i<br />
grandi momenti dell’invenzione e dell’esplosione. E ritengo<br />
anche che non si pensi di andare avanti così per sempre.<br />
Sarebbe fantastico se lo fosse, ma non c’è motivo per<br />
giudicare. Sono fortunato perché i miei figli sono cresciuti, li<br />
adoro, sono molto fiero di loro e siamo a stretto contatto,<br />
proprio come dei grandi amici, ma loro non hanno tanto<br />
bisogno di me ora, così posso godermi questo meraviglioso<br />
mondo della musica. L’altro giorno stavo pensando a quanto<br />
sia strana oggi la generazione di cantanti, se così li vogliamo<br />
chiamare, a quanti ne siano rimasti tra quelli che cantano e<br />
attorcigliano il microfono. E non ne sono rimasti molti tra noi.<br />
Nascondo i miei limiti frequentando persone molto talentuose.<br />
L’emozione della collisione tra il ragazzo che attorcigliava il<br />
microfono nel 1966 e quello di oggi è un’avventura fantastica.<br />
Non ne sono rimasti molti tra noi e io ho imparato molto bene<br />
a coprire il passato. (continua ...)<br />
Plant<br />
www.donnaimpresa.com 103
"Ricorda un giorno prima d'oggi, un giorno di quando eri giovane, libero di<br />
giocare insieme col tempo" ... Ah!!!! il tempo!!!! …. passa e lascia dietro di<br />
noi solo ricordi … cantiamo una canzone che ci ronza per la testa …<br />
Startway to heven … Una strada (scala) che ci conduce dritti in paradiso.<br />
Si ….. è proprio vero … Robert ci hai fatto sognare ... con le tue ballate<br />
blues ed il tuo rock violento ... quasi dovesse cadere il mondo e ci<br />
trascinasse con un’urlo (quello di whotta lotta love) nell’oblio eterno. Che<br />
bello ritrovarlo a Milano reduce della presentazione del loro ... “Celebration<br />
Day” ... il lavoro in celluloide di una vita … ma ... In quell’istante ... il mio<br />
cuore inizia a pulsare al ritmo del “drum” dell’indimenticabile John<br />
Bonham e un tam-tam di ricordi entra poderoso nella mia mente, mi<br />
prende per mano e mi trascina indietro nel tempo, dove gli attimi hanno<br />
annullato il tempo ... e dove il tempo è realtà ... Oggi sono qui, a Milano<br />
con Robert … la leggenda del rock!<br />
nella foto da sinistra:<br />
John Paul Jones, Jimmy Page,<br />
Robert Plant e Jason John Bonham<br />
(figlio del leggendario<br />
batterista dei Led Zeppelin)<br />
In che modo<br />
Odio i cliché. E quando sei un cantante rock nel 1966, piuttosto che<br />
blues psichedelico negli anni settanta, dei quali sappiamo tutto, o degli<br />
anni ottanta, nei quali era una lotta sopravvivere, e degli anni novanta,<br />
grande periodo per la sperimentazione, sono ancora molto emozionato<br />
per essere arrivato qui. Queste sono le enormi diagonali all’interno<br />
della musica nella quale sono stato coinvolto.<br />
Cosa stai facendo in questo momento, oltre che presentare in giro<br />
per il mondo “Celebration Day”, ad Austin<br />
Sto cercando di elaborare nuove idee.<br />
Ne stai trovando qualcuna<br />
Certo che sì. Qui è pieno di idee. E’ un vero focolaio di musica e buone<br />
idee. Forse, per via della mia generazione e della mia età, della<br />
resistenza all’esplosione del rock British underground, eravamo dei<br />
ragazzi, e non sapevamo come gestire l’ego e cose del genere e ora,<br />
quando arrivi a un certo punto al di sotto dei tuoi limiti, essere bravi non<br />
significa solo essere veloci. Essere bravi significa dare un contributo a<br />
trecentosessanta gradi al grande mondo della musica. Il record del<br />
gruppo Band of Joy è stato quello di incidere 23 brani in circa dieci<br />
giorni. Alla fine di una serata sai che hai inciso tre o quattro canzoni e<br />
che sono state praticamente completate. Ricordo che a un altro artista<br />
della parte atlantica, famoso negli anni ottanta, che incideva a Sarm<br />
West, (nello studio di registrazione del produttore Trevorn Horn, a<br />
Londra), gli ci sono volute ben tre settimane solo per decidere quale<br />
rullante usare.<br />
E tutti noi tutti ne conosciamo il ritmo.<br />
Immagino di sì. Suona come “Owner of a Lonely Heart.”<br />
Con il passare degli anni, trovi più facile o più difficile rimanere<br />
creativo<br />
Avrete probabilmente notato che negli ultimi due album che ho<br />
composto – quello con Alison e quello che con il mio gruppo, Band of<br />
Joy – non c’è molta originalità. Nel tour che abbiamo appena<br />
completato abbiamo scritto prolificamente durante i soundcheck, così<br />
ho un mucchio di demo in stile trippy psychedelic trance. Penso che sia<br />
perché è un po’ più fiacca rispetto a quella dei Primal Scream, ma ha lo<br />
stesso suono di armoniche di Link Wray. Con Patty, invece, abbiamo<br />
scritto un paio di bei pezzi insieme. Infatti, ci vedremo per provare tra<br />
circa un’ora e mezza. Ora suono molto la chitarra acustica, cosa che<br />
evitavo di fare negli anni settanta. Non riuscivo a guardare una chitarra<br />
senza impallidire, perché mi trovavo con uno dei più spettacolari<br />
suonatori di chitarra degli ultimi anni del ventesimo secolo.<br />
Con il passare degli anni hai ritenuto più importante il fatto di<br />
ascoltare consigli da parte di altre persone o l’hai ignorato<br />
completamente<br />
Chiunque mi ha dispensato consigli. Ognuno aveva qualcosa da dirti.<br />
Molte persone mi hanno detto di fare la cosa più ovvia, man mano che<br />
la mia carriera andava avanti. Questo mi avrebbe fatto sprofondare<br />
nell’abisso.<br />
Intendevano: “Rimetti insieme la tua band”<br />
Penso sia passata l’ora, ormai.<br />
Mentre ti dovresti sentire libero di fare quello che vuoi. In ogni<br />
caso, sembra una parte importante di quello che sei e di chi sei,<br />
ora che non sarebbe il percorso che avresti scelto.<br />
No, infatti. Il punto è: quanto puoi andare lontano con questo E questo<br />
è tutto quello che faccio, sono solo un cantante. Voglio fare un sacco di<br />
cose diverse.<br />
Hai mai pensato seriamente a rinunciare a tutto e diventare un<br />
insegnante<br />
Sì, ci ho pensato. Ho perso mio figlio quando aveva solo cinque anni,<br />
nel 1977. Abbiamo perso il nostro bambino (Karac Plant, il suo figlio<br />
maggiore è morto di infezione virale). La nostra famiglia è sempre stata<br />
molto vicina alla scuola di Rudolf Steiner Waldorf, nella contea del<br />
West Midlands, e mi piaceva il modo in cui tutti operavano. Certo,<br />
come famiglia, non abbiamo ancora superato la sua perdita. Pensavo<br />
ci fosse qualcosa di più onesto e morale che scavare e rinchiudere<br />
l’ego nell’armadio. Perché non importa quello che diciamo, le persone<br />
di spettacolo sono di solito insicure, hanno un carattere instabile, e in<br />
qualche modo vengono compensate da quel poco di gloria, o di<br />
espressione, o qualsiasi cosa essa sia. Pensavo di essermene liberato.<br />
Sì, non pensavo fosse una buona idea. A volte mi sento ancora così. Il<br />
figlio di Alison Kraus, Sam, frequenta una scuola steineriana, nel<br />
Tennessee e sono stato con lei alcuni minuti quando lo siamo andati a<br />
prendere all’uscita; devo ammettere che l’odore di sapone carbonico e<br />
gli schiamazzi di gioia dei ragazzi non mi infastidivano affatto.<br />
Cosa gli avresti insegnato<br />
Sarebbe bello se avessi ancora dei ragazzi, ma ho cinque nipoti che si<br />
meravigliano della mia pazzia. Penso che avrei raccontato loro grandi<br />
storie. Riesco a far addormentare le persone durante un viaggio di<br />
dodici ore su un autobus. Se mi mettessi a parlare dei Black Shield<br />
Irish che camminano a due a due da Cardigan Bay a Hereford per<br />
svaligiare la cattedrale, riuscirei a fare addormentare Patty in pochi<br />
secondi.<br />
Queste non sono le storie selvagge che ho letto!<br />
Robert (Ride) Questo è un periodo diverso, amico. Voglio dire, tutti<br />
siamo a conoscenza di quelle storie e quelle sono solo storie,<br />
leggende.<br />
Dopo tutti questi anni, come hai fatto a mantenere i tuoi capelli in<br />
quel modo<br />
Non lo so. Parlo seriamente. Sono stato sicuramente fortunato. Mia<br />
madre era una zingara e scorreva sangue scuro nelle sue vene; i suoi<br />
capelli erano così spessi che non riusciva a spazzolarseli. Ecco perché<br />
sono stato fortunato e ogni volta che vado a tagliarmeli, i parrucchieri si<br />
rifiutano di farlo.<br />
Ci sono dei momenti in cui, come Sansone, dici: “Tagliatemeli<br />
tutti!”<br />
Ripensando al fatto di essere un insegnante, mi sono reso conto che io<br />
sono un caratterista, ma non sono amareggiato da questo. Ogni volta<br />
che ho dei dubbi, suono qualche canzone di David Crosby. Sai, quella<br />
canzone dal titolo “Almost Cut My Hair”, che fa così: ": "just the other<br />
day...it's getting kind of long, I could have said it was in my way...but I'm<br />
not giving in...I'm going to let my freak flag fly." Ora, quando cammino<br />
in un aeroporto con i miei amici, sono fiero che non sia successo, che<br />
ho lasciato perdere e che mi sento ancora così attaccato a quell’intero<br />
periodo. Non sono un triste e vecchio hippy, ma un felice e vecchio<br />
hippy, credo.<br />
Mantenere alta la bandiera della stravaganza, è ancora un<br />
principio valido per te<br />
Assolutamente sì. Lo è ancor di più. Quando non ci sarà più Murdoch,<br />
chi prenderà il suo posto Una volta la subcultura era enorme e sfidava<br />
la corruzione che prevale, invece, e io mi sentivo così fortunato ad<br />
essere tra quelli che pensavano che la positività potesse derivare da<br />
discorsi scientifici e costruttivi. Voglio dire, per quanto tempo ancora<br />
riusciremo a stare a guardare questo posto che si sta consumando,<br />
quando possiamo vedere chiaramente quali sono le risposte e quello<br />
che sta succedendo Sembra che la novità sia così vivace ora che è<br />
quasi diventata un momento per stare a guardare qualcosa, ma poi ci<br />
si muove verso qualcos’altro. Quindi, sì, è l’unica cosa da fare con i<br />
capelli lunghi Forse sì.<br />
Se un giovanissimo ti incontrasse adesso, cosa lo<br />
sorprenderebbe di te<br />
Dunque, posso stare alzato fino a tardi. Quello che non possiedo in<br />
stile e astuzia, ce l’ho, invece, in gioia ed entusiasmo. Mi piace stare<br />
con le persone che si sentono a proprio agio, quindi, penso che un<br />
giovanissimo penserebbe di me che sono una persona semplice e un<br />
hippy nella sua tarda mezza età.<br />
Cosa gli suggeriresti<br />
Bella domanda. Non essere troppo duro con te stesso. Cogli tutte le<br />
opportunità e i rischi che puoi. Devi buttarti nella mischia ad<br />
avventurarti con la voce, perché essere solo un cantante, non è<br />
abbastanza.<br />
Robert, pensi ci possano essere le condizioni per una "reunion"<br />
o il Celebration Day lo dobbiamo considerare come l'ultimo atto<br />
dei Led Zeppelin<br />
Jimmy (Page) e John Paul Jones, sono tutti e due del segno del<br />
Capricorno (ride divertito ... ). Sono muti come pesci ... non dicono una<br />
sola parola. Loro stanno bene nei loro mondi e lasciano fare tutto il<br />
resto a me. Non sono io come dicono, il cattivo della situazione …<br />
Bisognerebbe chiedere ai capricorni cosa intendono fare … io, per dire,<br />
non ho impegni nel prossimo futuro ...
singer<br />
extra<br />
&deejay<br />
producer<br />
Cristian<br />
Marchi<br />
http://www.cristianmarchi.it<br />
www.donnaimpresa.com<br />
107
Arte o Mestiere<br />
Un mestiere applicato all’arte<br />
Radio Italia continua ad affermarsi come la radio più ascoltata. Di<br />
certo non è solo il frutto di una presenza pluriennale. Qual è il<br />
segreto e quanto lavoro c’è dietro una programmazione così<br />
amata<br />
Radio Italia non è la radio più ascoltata, ma è tra le primissime ed è il<br />
Network che più guadagna ascolti in questo ultimo anno ed è<br />
certamente leader tra altre radio (imitazioni) di solo musica italiana. Il<br />
segreto di questo successo, oltre alla coerenza e alla peculiarità del<br />
prodotto editoriale, stà nel fatto che da 30 anni è il punto di riferimento<br />
del mercato discografico di musica italiana e una programmazione<br />
curata nei dettagli, che soddisfa un pubblico vastissimo<br />
Con un palinsesto così ampio ai microfoni di radio e video italia si<br />
sono avvicendati grandissimi ospiti dalla musica alla televisione,<br />
dallo spettacolo allo sport. Quale ha lasciato una impronta in più<br />
Nei nostri studi sono venuti tutti i più grandi Artisti degli ultimi 30 anni di<br />
musica italiana, ma quello che ci ha lasciato un’incredibile forza,<br />
sensibilità e genialità è sicuramente Lucio Dalla e questa convinzione ce<br />
l’ho da sempre, non adesso perché non è più tra noi.<br />
Il panorama musicale italiano negli anni passati ha visto la<br />
predominanza di artisti uomini. La tua esperienza, anche nei talent<br />
show che in questi ultimi anni stanno segnando un passaggio<br />
importante per il settore della nuova musica, ti porta a considerare<br />
un cambiamento anche con l’affermazione delle donne in questo<br />
settore<br />
Si, è vero, grazie ai talent negli ultimi anni le donne hanno avuto più<br />
attenzione e più considerazione, era ora…<br />
La musica è mente e cuore. Attraverso il ricordo nasce e rinasce<br />
ogni volta un’emozione. La tua canzone<br />
Dici bene, mente e cuore e forse perché condivido appieno il testo, la<br />
mia canzone preferita è “La costruzione di un amore” di Ivano Fossati<br />
Un viaggio nel tempo tra il retro e il palco: il tuo ricordo più bello ...<br />
Il ricordo che ho più bello del mio lavoro si riferisce a quando ero il<br />
discografico di Pierangelo Bertoli e che, per la sua situazione di<br />
diversamente abile, non era MAI stato invitato ad uno spettacolo in<br />
prima serata in televisione e al Festival di Sanremo del 2008 che ha<br />
fatto insieme ai Tazenda, ho avuto l’onore ed il piacere di accompagnare<br />
Pierangelo sul palco del Teatro Ariston e acclamato e richiamato sul<br />
palco dall’applauso della gente non finiva più, abbiamo fatto una<br />
seconda uscita, trovando tutta la gente del teatro in standing ovation …<br />
Ci siamo poi ritrovati da soli nell’ascensore del teatro abbracciati a<br />
piangere come bambini, felici di aver vissuto un’esperienza del<br />
genere…<br />
intervista a cura di<br />
Beatrice Giasi<br />
nella foto Tony Baldoni con Jovanotti<br />
Antonio<br />
Vandoni<br />
Direttore Artistico musicale di Radio e Video Italia<br />
Pare di scorgere un sorriso sul suo volto ma non ci giureresti. Il suo tono è<br />
affabile, cortese, forse distante ma difficile capirlo dalla sua espressione<br />
apparentemente indolente. Ma bastano pochi minuti di conversazione per<br />
capire che Antonio Vandoni è una persona attenta e scrupolosa che ama il<br />
suo lavoro. Quegli stessi minuti che rivelano anche un altro aspetto. Diverso.<br />
Accattivante. Ma rimettiamo ordine e partiamo dagli “ultimi” 20 anni di carriera:<br />
Attuale Direttore Artistico musicale di Radio e Video Italia. Inizia la sua carriera<br />
musicale negli anni novanta come responsabile della promozione radiofonica<br />
e televisiva, locale ed internazionale per la Dischi Ricordi, (passando dal rock<br />
degli U2, con i quali ha lavorato, alla poesia di Gino Paoli. Dalle note di De<br />
Andrè, alle ballate di Venditti e alla passione della Nannini). Successivamente<br />
diventa responsabile della promozione radiofonica e televisiva locale per la<br />
BMG Ariola. Morandi, Daniele Silvestri, Ramazzotti e molti altri sono gli artisti<br />
che affianca in questo periodo. Un lungo elenco di straordinaria attività perché<br />
Radio Italia e Video Italia oltre alla musica affianca anche eventi ed attività<br />
culturali e sportive di grande rilievo. 30 anni di musica e successi in Italia e<br />
all’estero con una programmazione di certo non facile da gestire. Dal 2002 al<br />
2010 è in giuria al Premio Video Clip Indipendente del Meeting delle Etichette<br />
Indipendenti M.E.I. Numerosi gli interventi nelle maggiori manifestazioni<br />
musicali nazionali ed internazionali. Collabora come consulente musicale e<br />
manager per diversi artisti e band emergenti. Che altro dire Un uomo da<br />
mille volti e risvolti che in queste pagine, tra parole chieste e risposte<br />
proveremo a conoscere un po’ meglio.<br />
Molti considerano importante apparire. Il tuo lavoro invece è quasi<br />
sempre nel retro. Come raccontava qualcuno chi conduce<br />
veramente i giochi risiede effettivamente dietro le quinte…<br />
Io adoro questo lavoro, perché consapevole di non avere un talento ne<br />
vocale, ne musicale, mi piace valorizzare quello degli altri e perché io<br />
sono davvero felice di veder realizzato un sogno e mi rende felice vedere<br />
gli altri felici. I giochi sono interiori, non quelli che appaiono…<br />
Sei indubbiamente un uomo di grande fascino e carisma. Quanto è<br />
importante o influente nel tuo lavoro<br />
Ti ringrazio, ma se fosse così, questo è importante nella vita, non solo nel<br />
lavoro, perché il carisma induce considerazione e rispetto<br />
In questo periodo di grande crisi come risponde il mercato<br />
musicale<br />
Ne soffre, come soffrono tutti i settori, specie quelli voluttuari, ma la<br />
musica ha dalla sua parte che suscita emozioni e che ha un linguaggio<br />
universale, per cui il cuore e il comunicare non andranno mai in crisi, non<br />
sono valori effimeri<br />
Il made in Italy è il nostro più grande tesoro. Credi che anche nella<br />
musica si debba puntare alla valorizzazione del nostro mercato E<br />
soprattutto com’è cambiata la musica, gli artisti e la risposta del<br />
pubblico negli ultimi anni<br />
Dobbiamo tutti renderci sempre più conto del valore del Made in Italy, con<br />
la sensibilità, con l’iniziativa con la disponibilità d’animo che hanno gli<br />
italani. Il music business e i media per fortuna ne tengono sempre più<br />
conto, adesso bisogna che anche le istituzione ne prendano atto e si<br />
adeguino con incentivi ed iniziative<br />
Radio Italia solo musica italiana, l’Art Direct ha lavorato con i più<br />
grandi ma l’uomo Antonio chi amerebbe affiancare nel backstage di<br />
un suo grande evento<br />
Paolo Bonolis<br />
A fronte di questi lunghi anni tra palco e musica torneresti in<br />
cattedra dopo l’esperienza al Master di comunicazione musicale alla<br />
Cattolica di Milano nel 2011 Cosa ti ha trasmesso questa<br />
esperienza con un contatto diretto verso chi ha deciso di<br />
intraprendere questo tuo stesso viaggio<br />
Tornerò all’Università, perché quest’esperienza mi ha dato molto, in<br />
quanto ho trovato molto interesse, tornerò ma davanti alla cattedra, per<br />
condividere più che insegnare agli allievi esperienze di questo magnifico<br />
lavoro.<br />
Professionalità, competenza, abilità, serietà, impegno, ci sarà<br />
qualcosa che manda in confusione l’uomo Vandoni<br />
Nulla, se hai queste doti, unite alla calma, non ti manda in confusione<br />
nulla.<br />
www.donnaimpresa.com 109
In occasione del nuovo film di James Bond (SKYFALL)e delle celebrazioni del 50° anniversario di 007 al<br />
cinema, Bollinger - da sempre lo champagne preferito da James Bond - ha creato un astuccio evento in<br />
edizione limitata a forma di silenziatore Walther PPK e una Bottiglia da collezione: Bollinger 002 for 007. E’il<br />
1956 quando lo Champagne Bollinger incontra per la prima volta James Bond. A far nascere il felice<br />
binomio è lo stesso creatore dell’agente segreto più famoso al mondo, Ian Fleming, nel romanzo Diamonds<br />
are Forever. Da allora, una lunga e felice storia d’amore ha unito l’agente 007 e la popolare Maison<br />
francese di vino, che compare, come lo Champagne preferito da Bond, nei romanzi come nei film: da<br />
Licenza di uccidere, fino a Casino Royale, passando per Vivi e lascia morire e Golden Eye, l’agente 007<br />
sorseggia e ordina solo Bollinger. Champagne Bollinger 002 for 007, distribuita in esclusiva per l’Italia dal<br />
Gruppo Meregalli : Chic, ludica e dall’immagine creativa che richiama il mitico agente segreto, questa<br />
inedita custodia a forma di silenziatore Walther PPK è stata creata appositamente dai designers<br />
dall’agenzia Sparkle. La particolare forma ed il trucco della combinazione delizieranno i fan dell’agente<br />
segreto: l’astuccio si apre infatti solo allineando le cifre 0-0-7 e cliccando poi sul logo della pistola.<br />
All’interno, una bottiglia di Bollinger La Grande Année 2002, il millesimo d’eccezione dell’ultimo decennio,<br />
come afferma Matthieu Kauffmann Chef de Cave della Maison. La bottiglia, vestita in nero brillante ed<br />
argento a caldo, sarà essa stessa oggetto da collezione, per celebrare con massima eleganza i 50 anni di<br />
James Bond al cinema. Il motivo della zigrinatura, tipica del silenziatore, è stata ripresa sia sul cofanetto che<br />
su etichetta e capsula della bottiglia<br />
fashion in<br />
action<br />
coming soon<br />
Riflettori puntati su Napoli per il nuovo Evento dedicato alla Moda<br />
Internazionale targato FashionTv. La città si tinge dei ‘’Colori della<br />
Moda’’, assume un volto inedito divenendo la location prescelta per la<br />
prima "NAPOLI in GLAMOUR’’ , Giugno 2013. GR Management di<br />
Riccardo Gubiani (nella foto) e FTV (fashionTV) si prefiggono di creare<br />
un trait d’union tra il mondo della moda e dell’eccellenza dello stile<br />
italiano e il grande pubblico internazionale. Nel corso delle serate si<br />
alterneranno in passerella più di 30 fashion brand. Per tre serate<br />
consecutive la ‘’passerella’’ diverrà il red carpet d’eccezione per le<br />
‘’ grandi griffe’’ che verranno affiancate da “ nomi emergenti’’ desiderosi di<br />
farsi conoscere ed uniti da un solo intento comune: celebrare ‘’Naples in<br />
Glamour’’. Ad arricchire lo splendido contesto, ospiti ed artisti di fama<br />
internazionale. L’Evento, magistralmente diretto da Alessandro Mazzini,<br />
sarà costellato di momenti di stile che raggiungeranno la loro massima<br />
espressione in un fantastico show. L'ultima serata sarà aperta da uno<br />
show dello Stilista Gai Mattiolo con uno spettacolo indimenticabile.<br />
La conduzione della diretta, trasmessa in 196 Paesi del Mondo, sarà<br />
affidata al duo inedito Janet De Nardis e Livio Beshir.<br />
PH: Liviu Farcas<br />
nella foto da sinistra: la modella Naomi Chittani,<br />
Riccardo Gubiani e Ramona Badescu a Cluj<br />
disco<br />
extra<br />
it's fashiom<br />
ERBUSCO BRESCIA<br />
ITALY<br />
QI CLUBBING<br />
Non chiamatela discoteca. Sarebbe riduttivo. Il QI, semmai, è anche una discoteca, ma in realtà è molto di più. E’ uno<br />
stile, è un modo di interpretare e vivere la notte e il divertimento, è un modo diverso di concepire il gruppo e il concetto<br />
medesimo di ritrovo. Dagli arredi ai suoni, il QI ama distinguersi perché non crede all’omologazione e alle facili<br />
scorciatoie. Trasversale, innovativo e sempre elegante, il locale di Rovato nasce nel dicembre 2001 ed è un grande<br />
cilindro dedicato al Clubbing progetto dall’archistar Beppe Riboli . Lo aprono, carichi di speranze, progetti e visioni<br />
notturne, Luigi “Gino” Liguori e Alda Civelli. La filosofia del locale è immediatamente chiara: ottima musica nell’area<br />
discoteca e gran cibo al ristorante. Trenta spettacoli all’anno, ognuno con diverse repliche, spesso un po' diverse tra loro.<br />
Gli show di QI clubbing sono veri musical e prendono vita su due grandi palchi. QI vive di notte, ma respira per l’intera<br />
settimana ed è anche un vero teatro con costumisti, coreografi, scenografi, artisti del light design ed esperti in grado di<br />
tarare sempre nel modo giusto Respira attraverso il suo corpo di danza, una decina di ballerine, acrobati e performer<br />
che prima degli show provano e riprovano i pezzi.<br />
Via Delle Industrie, 79 www.qiclubbing.com<br />
Il 14 settembre 2012 è partita l'avventura di Made Club. La location è quella della più storica<br />
discoteca comasca ma la direzione è quella del futuro. Il locale simbolo di questa città, con oltre<br />
40 anni di tradizione, si rinnova radicalmente nello stile senza rinunciare allo spirito che ha fatto<br />
divertire tante generazioni. Lo stile del club è semplice, minimale e pure sofisticato. Piuttosto in<br />
contro tendenza rispetto alla moda anni ’80 (led & neon) di questo periodo. Ogni venerdì al Made<br />
balla la Como più adulta e sofisticata, ogni sabato il pubblico è più giovane e scatenato. Il venerdì<br />
si parte di solito con un buffet impreziosito da sushi freschissimo sulle note live di ottime band. Il<br />
sabato invece, sempre nel privé, la musica è elettronica, mentre in main room ogni notte si passa<br />
attraverso tutti i colori del ritmo. E non è tutto ogni notte inizia presto, con un buffet curato e<br />
sempre molto affollato. Se in console in main room si alternano ottimi professionisti come Morris<br />
Corti e Rasky, i dj guest sono di calibro internazionale come Ian Carey oppure splendide dj girl<br />
come Deborah De Luca, Jessie Diamond ed Isa Iaquinta. Molto interessante anche la formula<br />
del 'techno Privè, che va in scena una volta al mese. Qui, nel privè, uno spazio più raccolto<br />
rispetto alla main room ma comunque importante, ogni mese si alternano i dj dell'universo<br />
musicale creato da Sven Vath. Ovvero grandi nome come Tobi Neumann o Onur Ozer. Come se<br />
non bastasse, per rendere l’esperienza ancor più travolgente ogni notte è prevista un’animazione<br />
danzante che sa trasformare ogni notte in un show. Gli artisti della Night Project strabiliano con i<br />
loro balli in costume, dalla classica all’hip/hop-house, le loro acrobazie vi lasceranno senza fiato.<br />
Si muovono a tempo, perfettamente sincronizzati e per questo emozionano.<br />
COMO<br />
ITALY<br />
it's cool<br />
music club como
P.S.Giorgio by night<br />
metti una notte ... con Jack<br />
"Metti una notte sulla east-coast …!" il filo conduttore è la musica e il divertimento … nel bene e nel<br />
male. La notte ci accumuna ed il sottofondo delle nostre serate sono relazioni che si consumano<br />
attraverso costumi, stimoli, prospettive, con una sensibile meditazione e partecipazione esteticamente<br />
avvincente. Un reportage di come si vive una notte ... Ovviamente sulla east-coast! ... Parola di Jack<br />
Febersnc<br />
ASSEMBLAGGIO FONDI E LAVORAZIONE CALZATURE<br />
le<br />
gll a<br />
oui c'est moi<br />
caffè<br />
900<br />
keepcalm<br />
Via Bernini 32 _ Trodica (MC) _ T.0733 564396<br />
PH:<br />
* Caterina Micheli, Stefano Belà<br />
Giacomo Properzi ( Factory)<br />
Nelle foto da sinistra: Bruno Baldassarri,<br />
Chiara Martelli e Augusto 900
Agente<br />
Fineco leasing<br />
"La nostra professionalità e la nostra esperienza sono maturate in circa un trentennio di lavoro nel settore del leasing, ciò ci permette di offrire un<br />
sevizio con grande contenuto professionale, con risposte precise e puntuali. Grazie inoltre al collegamento diretto con la società mandante<br />
Unicredit Fineco Leasing S.p.a. ed alla autonomia gestionale a noi riconosciuta, siamo in grado di risolvere la maggior parte dei problemi che<br />
possono verificarsi dalla stipula fino alla chiusura di ogni contratto di leasing".<br />
soluzioni chiare ... futuro in movimento<br />
trattoria:<br />
DA ANTONIA<br />
via della Stazione, 54/58 _ MARINAPALMENSE (FM)<br />
Un viaggio di sapori e profumi di un tempo, vi trasporterà nel cuore<br />
della tradizione della cucina.<br />
La cucina segue il ritmo delle stagioni e riserva la massima attenzione a una materia prima di assoluta qualità che trasforma in<br />
piatti esteticamente molto belli e curati, ricchi di gusti e di sapori, espressione di matura intelligenza gastronomica. Non vi<br />
aspettate dunque di trovare un locale di lusso e globalizzato, perché la Trattoria da Antonia ha il concetto del pesce appena<br />
pescato, quello che ti invoglia ed emoziona , dal pesce azzurro ai crostacei e ai crudi pesci più tipici in linea con la stagionalità<br />
del mare Adriatico. Una cucina di pesce che rispetta la tradizione della trattoria di pesce tipica.<br />
Studio Leasing<br />
dal 1983 al servizio delle imprese nelle Marche<br />
www.VASTAROLILEASING.IT<br />
LEASING<br />
TARGATO<br />
STRUMENTALE<br />
IMMOBILIARE<br />
AGEVOLATO<br />
NAUTICO<br />
SOCIO AGGREGATO<br />
Associazione Italiana Leasing<br />
iscrizione Albo UIC n. A/5850<br />
0734 67 95 64 r.a.<br />
Via G. Galliano, 80/82 Porto San Giorgio (Fermo) F. 0734.675415 mob. 338.2677552