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ANNA PAOLA SNAIDERO by DONNA IMPRESA MAGAZINE

artista-PUBLIC RELATION ANNA PAOLA SNAIDERO INIZIA LA SUA CARRIERA PROFESSIONALE DI GRAFICA PUBBLICITARIA A 20 ANNI, LAVORANDO PER IL GRUPPO GRANDI IMPIANTI REX DI PORDENONE PRODUTTORE DI ELETTRODOMESTICI PER GRANDI IMPIANTI IN TUTTO IL MONDO. Dopo un paio di anni di collaborazione, accetta l’invito della STOCK di Trieste e si trasferisce a lavorare e vivere in questa città completando progetti inerenti la pubblicità su stampa nazionale e comunicati commerciali in TV. La crescita e l’esperienza di quasi 5 anni all’ufficio pubblicità STOCK ....

artista-PUBLIC RELATION
ANNA PAOLA SNAIDERO INIZIA LA SUA CARRIERA PROFESSIONALE DI GRAFICA PUBBLICITARIA A 20 ANNI, LAVORANDO PER IL GRUPPO GRANDI IMPIANTI REX DI PORDENONE PRODUTTORE DI ELETTRODOMESTICI PER GRANDI IMPIANTI IN TUTTO IL MONDO.
Dopo un paio di anni di collaborazione, accetta l’invito della STOCK di Trieste e si trasferisce a lavorare e vivere in questa città completando progetti inerenti la pubblicità su stampa nazionale e comunicati commerciali in TV. La crescita e l’esperienza di quasi 5 anni all’ufficio pubblicità STOCK ....

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BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />

BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />

MADE IN ITALY<br />

Di<br />

WINTER 2009/2010<br />

donna impresa magazine<br />

Proprietà editoriale e progetto grafico <strong>DONNA</strong> <strong>IMPRESA</strong><br />

DOSSIER<br />

“capita a chiuque di cadere...”<br />

VAGABONDI, BARBONI, SENZATETTO,<br />

HOMELESS, CLOCHARD: SONO LORO<br />

L’ESERCITO DEGLI INVISIBILI<br />

DONNE<br />

SPECIALI<br />

A.A.A. MONDO FEMMINILE<br />

CERCASI<br />

EVENTI<br />

Todi: leadership umbra<br />

al femminile<br />

Torino: Un salone per<br />

le donne di impresa<br />

IL SENSO<br />

DEL BELLO ’<br />

Percezione oggettiva<br />

o soggettiva<br />

JACKBELLAVITA<br />

Winter 2009/2010 night “the life”<br />

www.donnaimpresa.com<br />

storia di<br />

copertina<br />

<strong>ANNA</strong> <strong>PAOLA</strong><br />

<strong>SNAIDERO</strong>


artista,<br />

di Valeria Basso _ PR & Advertising Coordinator<br />

Storia di<br />

copertina<br />

PUBLIC RELATION<br />

E MAMMA:<br />

<strong>ANNA</strong> <strong>PAOLA</strong> <strong>SNAIDERO</strong><br />

<strong>ANNA</strong> <strong>PAOLA</strong> <strong>SNAIDERO</strong> INIZIA LA SUA CARRIERA PROFESSIONALE<br />

DI GRAFICA PUBBLICITARIA A 20 ANNI, LAVORANDO PER IL<br />

GRUPPO GRANDI IMPIANTI REX DI PORDENONE PRODUTTORE DI<br />

ELETTRODOMESTICI PER GRANDI IMPIANTI IN TUTTO IL MONDO.<br />

Dopo un paio di anni di collaborazione, accetta l’invito<br />

della STOCK di Trieste e si trasferisce a lavorare e vivere<br />

in questa città completando progetti inerenti la pubblicità<br />

su stampa nazionale e comunicati commerciali in TV.<br />

La crescita e l’esperienza di quasi 5 anni all’ufficio<br />

pubblicità STOCK le permettono di portare a compimento<br />

progetti che spaziano dalla fotografia alla cinematografia<br />

pubblicitaria. Con questo bagaglio di esperienze accetta un<br />

nuovo impiego alla GFP, azienda di grafica foto e stampa,<br />

ritornando a Pordenone, sua città natale, prendendosi cura<br />

di numerosi progetti anche nel campo dell’arredamento,<br />

lavorando con le maggiori ditte del settore. Il catalogo<br />

Snaidero Cucine é un progetto che le sta particolarmente a<br />

cuore in quanto poco tempo prima a Trieste ha conosciuto<br />

il suo futuro compagno di vita e di lavoro, Dario Snaidero.<br />

Il catalogo piace molto anche al Cav. Rino Snaidero,<br />

fondatore del gruppo, che le affida altri progetti aziendali<br />

subito dopo il matrimonio con Dario. Anna Paola é con<br />

Dario e il Cav. Rino Snaidero quando, durante un viaggio<br />

in Canada, si esplora la possibilità di affrontare il nuovo<br />

mercato nordamericano partendo da Toronto. Infatti dopo<br />

poco tempo la Snaidero Usa avrà la sua prima sede a<br />

Toronto. Il 1981 é l’anno del matrimonio e l’anno seguente<br />

nasce Alberto. Anna Paola si dedicherà alla sua crescita,<br />

pur sempre seguendo il marito in attività di PR, finché nel<br />

1996 Dario decide di trasferirsi negli Stati Uniti per<br />

seguire la Snaidero USA più da vicino. La scelta di Dario si<br />

rivela vincente in quanto oggi Snaidero USA, di cui il<br />

Comm. Dario Snaidero è Presidente e Chief Executive<br />

Officer, è l’importatore e distributore esclusivo del marchio<br />

Snaidero in Nord America. La missione dell’azienda è di<br />

“fornire al mercato americano il piu sofisticato design di<br />

cucine italiane, ideate da un’elite mondiale di architetti e<br />

designers, mantenendo alti livelli di servizio al cliente”.<br />

La Snaidero USA opera attraverso due dipartimenti: Retail<br />

e Contract. Nel Retail, vanta una rete di distribuzione di 27<br />

negozi esclusivi, di cui 4 di proprietà dell’azienda.<br />

La rete è in continua crescita per fare fronte alle richieste<br />

del mercato tanto da posizionarsi, nel 2008, quale primo<br />

importatore di cucine europee negli States con una grossa<br />

incidenza sul fatturato Snaidero. Per quanto riguarda il<br />

Contract invece, Snaidero USA inizia la sua attività nel<br />

settore nel 1992, con l’acquisizione del contratto per<br />

fornire cucine per il complesso residenziale di lusso delle<br />

Bristol Towers, in Brickell Avenue a Miami, Florida.<br />

Da allora, Snaidero USA ha creato alleanze strategiche con<br />

i migliori costruttori, tra cui Trump e Turnberry, Bovis,<br />

Aspac, MGM, facendo cosí di Snaidero il marchio di<br />

cucine d’eccellenza per i piú prestigiosi progetti<br />

residenziali su tutto il territorio nordamericano, dalla<br />

Florida alla California, dal Canada alle Hawaii, dai Caraibi<br />

a Las Vegas. Negli ultimi 17 anni, Snaidero USA ha<br />

completato oltre 120 progetti, per un totale di piú di 20.000<br />

cucine installate. Snaidero USA e’ inoltre l’importatore<br />

esclusivo di altri marchi italiani d’arredamento: Move<br />

(armadi), L’O di Giotto (bagni) e Lualdi (porte d’interni),<br />

che stanno diventando rinomati presso i costruttori di<br />

progetti contract. Il successo di questo esempio di realtà<br />

italiana nel mercato nordamericano, si deve anche alla<br />

strategia vincente di PR, comunicazione e immagine.<br />

Con un ufficio interamente dedicato alle Pubbliche<br />

Relazioni, diretto da Anna Paola, il prodotto Snaidero é<br />

costantemente presente nelle riviste di settore e di life style<br />

americane locali e nazionali. Snaidero USA rappresenta il<br />

meglio del Made in Italy, fornendo cucine di design<br />

italiano in case lussuose ed appartamenti di alto livello,<br />

www.donnaimpresa.com 5


Il fotografo di architettura Claudio Santini<br />

ed Anna Paola Snaidero<br />

Anna Paola con il figlio Alberto ad un evento allo showroom di Snaidero USA a Los Angeles.<br />

nelle più importanti località e città<br />

degli Stati Uniti, di conseguenza, il<br />

prodotto Snaidero é spesso oggetto di<br />

editoriali nelle riviste di arredamento<br />

americane. Le Pubbliche Relazioni di<br />

Snaidero USA sono supportate anche<br />

dalle attività di eventi culturali<br />

organizzati nei negozi flagships, veri<br />

templi di design, ubicati a Los Angeles,<br />

Miami e New York. Disegnati e<br />

Anna Paola al party di apertura dello showroom Snaidero USA a New York<br />

(in data 10 settembre 2009), in compagnia di Cindy Allen (capo redattrice<br />

della rivista americana Interior Design) e dell'architetto Giorgio Borruso (che<br />

ha creato il design dello showroom).<br />

progettati dall’architetto italiano<br />

Giorgio Borruso, sono stati premiati<br />

per la loro unicità e particolarità di<br />

esporre le cucine in un ambiente che<br />

coinvolge il visitatore in un’esperienza<br />

di puro design. Il negozio di Miami si é<br />

infatti aggiudicato nel 2007 il Good<br />

Design Award di Chicago, il più ambito<br />

e rinomato premio di design<br />

americano, noto in tutto il mondo.<br />

Anna Paola ha inoltre una passione per<br />

la pittura, infatti le sue opere e dipinti<br />

sono richieste da design di fama<br />

internazionale, e alcune opere sono<br />

presenti sul sito<br />

www.annapaolasnaidero.com. Il suo<br />

primo vernissage é previsto a Los<br />

Angeles alla fine di Marzo 2010, in<br />

occasione della manifestazione Walk of<br />

Art and Design in West Hollywood.


Soprannome . Nome . Anno di nascita . Interessi .<br />

Statura . Peso . Colore degli occhi . Colore dei capelli . La parte migliore del tuo corpo<br />

Dipende da chi mi guarda . Quella peggiore Dipende sempre da chi mi guarda . Sei felice Mi hanno insegnato che la felicità è un concetto astratto, per cui non sono in grado di risponderti . Sei fidanzata,<br />

convivente o sposata Fidanzata, convivente e anche sposata . Hai mai tradito Non posso certo dirlo a te! Sei stata tradita Voglio illudermi che non sia accaduto . Bevi alcolici Secondo te Ti sei mai<br />

ubriacata Direi di si… Fumi Sigari. Hai mai fumato una canna Ancora no, ma non è detto che non lo faccia in futuro . Fai uso di droghe Non ne ho bisogno . In politica destra o sinistra Devo rifletterci<br />

su, magari te lo dico un’altra volta . Favorevole all'eutanasia Certo . Alla pena di morte No, in nessun caso . All'aborto Sono per il libero arbitrio . A che età il I° bacio Non me lo ricordo . Per fare sesso, te<br />

lo devono far capire Ovvero Normalmente si capisce no Te lo devono dire Tipo: “scusa avrei voglia di fare sesso con te, se ti va ci appartiamo dietro l’angolo” No non credo proprio . Di solito prendi<br />

l’iniziativa Potrei farlo . Preliminari o subito al sodo Dipende . Cosa ne pensi del sesso orale Fondamentale direi. L' hai già sperimentato Se l’ho sperimentato Ma che cos’è, una formula chimica La<br />

posizione preferita Dipende . Hai visto un film porno E’ capitato, ma mica un intero film . Con quanti sei stata a letto Pochi. Sei mai stata con una persona del tuo stesso sesso Ancora no . Hai mai fatto<br />

sesso con due uomini insieme No . Sei mai stata con uno che ha fatto cilecca Non è mai successo, per ora . Sei mai stata in un sexi-shop Non ho avuto il tempo . Collant o autoreggente Nessuno dei<br />

due . L'uomo coi boxer o gli slip Non m’interessa . Parolaccia che dici più spesso Non hai sufficiente spazio per scriverle tutte . Quella che ti dicono più spesso Non è importante . Un tuo pregio<br />

Uhm…odio quando mi chiedono i pregi e i difetti… comunque… il pregio dovrebbero dirlo gli altri. Un tuo difetto La gelosia se è un difetto . Ti hanno imbarazzato queste domande Imbarazzata... per così<br />

poco No…! Ti sei annoiata a rispondere No, tutt’altro . Quanto sei stata sincera da 1 a 10 Immagino si capisca . Ti è piaciuta l’intervista Se dico no ti offendi ;) Dai… poteva andare peggio… Ciao.<br />

di Nicola Maria Benedetti<br />

Quello che ti piace di più Valeriana Non è importante Odio descrivere gli interessi in un’intervista, risulterei banale e stereotipata al resto del mondo<br />

Non è importante Non è importante Fra il verde e il marrone, ma anche questo non è importante Quello che vedi<br />

A.A.A. MONDO FEMMINILE CERCASI<br />

VALERIANA<br />

MARIANI<br />

AMMINISTRATORE<br />

di World Service<br />

la comunicazione pensata<br />

EDITORE<br />

Donna Impresa Magazine<br />

PRESIDENTE NAZIONALE<br />

Donna Impresa<br />

(Artigianato, Commercio & Industria)<br />

PRESIDENTE<br />

di Aziende Associate<br />

PRESIDENTE NAZIONALE<br />

DI.Donna International<br />

<strong>DONNA</strong> <strong>IMPRESA</strong> <strong>MAGAZINE</strong><br />

MILANO - ROMA - TORINO<br />

PORTO SAN GIORGIO - ITALY<br />

Nella Foto: Valeriana Mariani indossa calzature Triver Flight<br />

www.donnaimpresa.com 9


Attendevo a Fiumicino, giorni<br />

fa, un aereo low-cost per<br />

ritornare a Bari e , tra gli<br />

sfortunati come me, mi sono<br />

imbattuto, con somma<br />

fortuna, in una persona non<br />

solo gradevolissima per<br />

l’aspetto, ma piena di<br />

innumerevoli risorse e con<br />

una o più storie che,<br />

raccontatemi, mi hanno, anzi,<br />

a detta anche sua, ci hanno<br />

alleviato l’attesa snervante (a<br />

questo punto per gli altri) di 5<br />

ore, tante per far giungere un<br />

aereo da Madrid.<br />

Il pranzo è stato galeotto, perché sedutici casualmente di<br />

fronte abbiamo iniziato a conversare sull’accaduto e poi<br />

su di sè e ne è venuta fuori una intervista piena di<br />

sorprese e di necessarie informazioni da elargire alle<br />

lettrici attente. L’affascinante donna con cui ho dialogato<br />

è la prof.ssa Gianna Maria Nardi, ricercatore presso<br />

l’Università di Roma “Sapienza-Facoltà di Medicina e<br />

Chirurgia, Dipartimento di Scienze<br />

Odontostomatologiche.<br />

Come mai hai intrapreso questo tipo di carriera molto<br />

atipico e poco noto<br />

Finiti gli studi della scuola Magistrale, mio grande<br />

obiettivo era riuscire a trovare un lavoro che mi<br />

permettesse l’autonomia economica: grande segno di<br />

libertà per i nostri tempi; volevo comprarmi una<br />

macchina e poter guidare con autonomia!<br />

Avevo vissuto le lamentele di mia mamma che per<br />

qualsiasi cosa o appuntamento “dipendeva “ da un<br />

uomo, mio padre, che peraltro io adoravo. Erano gli anni<br />

70, subito dopo il ’68. Seppi che questa scuola era<br />

un’opportunità per entrare subito nell’agognato mondo<br />

del lavoro.<br />

Quindi la tua scelta fu dettata essenzialmente dal<br />

desiderio di voler lavorare subito<br />

Si ,…anche se così non è stato. Non esisteva la figura<br />

professionale pur essendoci una scuola universitaria,<br />

In Italia nasce prima l’uovo o la gallina non lo sapremo<br />

mai !!!!!!<br />

Pensi che le donne oggi siano valorizzate a<br />

sufficienza nel mondo del lavoro Nel tuo settore di<br />

ricerca Esistono i baronati ed i sultanati<br />

Quando una donna è brava ha le stesse opportunità<br />

dell’uomo. Tranne che in politica. La bravura non ha<br />

sesso. Il mondo accademico è piramidale come nelle<br />

caserme. Esiste un rispetto che comunque è dovuto nei<br />

confronti di chi ha raggiunto la carriera ai massimi livelli.<br />

Non è sicuramente facile riuscire a fare ricerca come si<br />

vorrebbe, ma non certo per il baronato. Piuttosto perché<br />

non esistono i fondi per poterla esprimere come si<br />

vorrebbe. Il Dipartimento dove afferisco esprime tre<br />

importanti professori ordinari, tutte donne, e il mio<br />

direttore è una donna capace. Nonostante io sia solo una<br />

ricercatrice, mi è stata affidata la direzione di un Master.<br />

Prova evidente che se hai capacità, prima o poi qualcuno<br />

GI<strong>ANNA</strong> MARIA<br />

NARDI<br />

Si è definita: specialista del sorriso e di tutto ciò che<br />

serve per mantenerlo bello e sano....<br />

se ne accorge. So che le cronache sono piene di malcontento e di denunce, ma io so che tanti figli<br />

d’arte sono davvero bravi e credo che in ogni ambito esista il buono e il cattivo. Se riuscirò ad avere<br />

occasione di poter scrivere anche per qualche quotidiano non di settore scientifico, mi vorrò dedicare a<br />

scrivere non solo notizie cattive di denuncia, ma mi piacerebbe cercare quelle notizie positive che<br />

raccontino di storie pulite che portano speranza ai giovani per un futuro sereno. Mi spiego meglio ! In<br />

questo periodo sono state fatte interviste e raccontato storie di donne baresi e pugliesi di professione<br />

“escort”. Ospite in altre città per congressi, mi dovevo sentire le facili battute sulle capacità che<br />

esprimeva la mia regione. Sono invece tante le donne pugliesi impegnate in vari campi professionali<br />

che offrono un’immagine di eccellenza in Italia. Ma di questo le cronache non parlano…non fa notizia.<br />

Il mio motto è COMUNQUE VADA,SARA’ UN SUCCESSO !!!<br />

di Luciano Anelli<br />

LIVIA<br />

GERVASONI<br />

Livia Gervasoni - nata a Bergamo nel 1965 - ha<br />

fondato e da allora dirige Koi srl, società di marketing e<br />

ricerche di mercato con proprie sedi a Bergamo e a<br />

Roma. Koi è nata come naturale e quasi spontanea<br />

evoluzione del percorso professionale e manageriale<br />

della dott.ssa Gervasoni che opera nel settore del<br />

marketing da circa 20 anni, avendo collaborato - in<br />

qualità di ricercatrice quantitativa - con alcuni<br />

importanti istituti di ricerca, nazionali e internazionali.<br />

Grazie alla profonda esperienza maturata, alla continua propensione all'aggiornamento e alle naturali e<br />

spiccate doti imprenditoriali, nel 2008 ha fondato la propria società, specializzandosi nella ricerca<br />

internazionale: Koi infatti gestisce un consolidato network di contatti ramificato in tutto il mondo e può<br />

vantare una rete di collaboratori sull'intero territorio italiano che le permettono di gestire con<br />

naturalezza, efficienza ed efficacia, qualsiasi tipo di ricerca di mercato, sia che questa debba essere


LORENZA<br />

BENZI<br />

Una nuova sfida quella che si<br />

profila per Lorena Benzi,<br />

Communication and P.R.<br />

Manager e Amministratore<br />

Delegato della Value & Business<br />

S.r.L., agenzia internazionale di<br />

comunicazione.<br />

Con più di 20 anni di esperienza nel settore delle P.R., Lorena<br />

Benzi è stata recentemente nominata Direttore Generale<br />

Marketing, Comunicazione e Promozione del territorio di HBA –<br />

Academy, acronimo di Health Business Acquese, istituto di alta<br />

formazione interamente dedicato al business e alle figure<br />

professionali che ruotano attorno alla salute e al benessere. La<br />

professionista, già autrice del communication plan, dello studio e<br />

della realizzazione del logo marchio di HBA – Academy, avrà la<br />

responsabilità di promuovere l’immagine del nuovo polo<br />

universitario, una società nata ufficialmente il primo ottobre 2009,<br />

che vanta però un vissuto più che decennale nell'ambito<br />

universitario, oggi guidata dal Presidente Stefano Forlani, noto<br />

chirurgo estetico. Il progetto, nato sulle fondamenta del<br />

preesistente polo universitario di Acqui Terme, mira a creare un<br />

sistema di eccellenza formativa basato sulla comprensione delle peculiarità del territorio, costituite da benessere e ospitalità che, secondo le<br />

approfondite indagini svolte nell’ambito del progetto, devono essere il filo conduttore del business dell’acquese. All'imminente inaugurazione di HBA<br />

- Academy, prevista entro il termine dell'anno in corso, seguirà a gennaio 2009 la partenza dei primi corsi, rivolti sia a studenti diplomati o laureati sia<br />

a professionisti, managers, dirigenti di imprese ed imprenditori che operano nel settore del wellness. “ Mi auguro di portare un contributo sostanziale<br />

allo sviluppo e alla promozione di una realtà emergente nel panorama formativo italiano – dichiara Lorena Benzi – un progetto che vuole essere un<br />

centro di ricerca e produzione della conoscenza, di diffusione territoriale dell’innovazione, e che si rivelerà sicuramente utile per la promozione<br />

dell’imprenditorialità locale e per la cittadinanza acquese.”<br />

ROSA <strong>ANNA</strong><br />

PIRON-<br />

condotta in Italia, sia che debba essere condotta all’estero. Koi è formata da un team di esperti che lavorano con passione e cercano<br />

di allargare continuamente gli orizzonti di crescita e di sviluppo puntando anche ad attività sinergicamente connesse alla propria<br />

mission aziendale (uno degli obiettivi è la specializzazione nel segmento del lusso, a partire dalla gestione dei mystery shopping).<br />

Livia Gervasoni è riuscita in breve tempo a raggiungere questi lusinghieri risultati in un contesto professionale delicato e complesso<br />

come quello del marketing, proprio grazie alle sue pregresse e articolate esperienze lavorative di settore maturate in Italia e all’estero,<br />

alla sua appasionata determinazione e alla capacità di gestire le business relationship con i clienti. Il profilo umano e imprenditoriale<br />

di Livia Gervasoni è centrale nella società: lo stile, gli obiettivi di sviluppo e l’anima di Koi rispecchiano a pieno lo spirito di Livia,<br />

donna e professionista dalla mentalità costantemente aperta alle sempre nuove sfide del mercato.<br />

www.koiresearch.it<br />

TI SI RACCONTA<br />

“Sono nata a Napoli nel '56. La mia famiglia è da sempre nel<br />

campo librario e quindi sono sempre stata fra i libri. Ho lavorato<br />

fin da ragazzina, anche nella libreria della famiglia , e una volta<br />

sposata, ho lavorato ancora per circa cinque anni, sempre nel<br />

commercio, ma poi la difficoltà a gestire il tutto, mi ha fatto<br />

decidere di lasciar perdere il lavoro e dedicarmi completamente<br />

alla famiglia; famiglia davvero numerosa, in quanto a parte i tre<br />

figli e il marito, avevo in casa anche il suocero.”<br />

Il ruolo di casalinga mi è sempre stato molto stretto, per cui ho<br />

cercato di ritagliarmi spazi miei, sempre conciliandoli con gli<br />

impegni familiari: ho cominciato a dare lezioni private, cosa che


mi è sempre piaciuto fare in quanto mi viene naturale insegnare e<br />

mi dà molte soddisfazioni; ciò nonostante, la mia preparazione è<br />

principalmente scientifica benchè abbia fatto studi pedagogici. Mi<br />

piacciono molto i giovani, mi piace la loro spontaneità e il loro modo<br />

di essere, e mi piace sviluppare in loro l'amore per il sapere, aldilà<br />

della materia da studiare. Riesco a farmi seguire ed ho abbastanza<br />

autorevolezza. Ho vari interessi, dai classici lavori prettamente<br />

femminili come la maglia, l'uncinetto ed il ricamo, alla cucina,<br />

l'enigmistica e mi incuriosiscono le nuove tecnologie che permettono<br />

di elaborare anche il più semplice degli hob<strong>by</strong>. Il computer mi ha<br />

permesso di "uscire di casa" ed ampliare i miei orizzonti (molto<br />

limitati, dato che vivo in provincia). Ho cominciato ad usarlo per<br />

lavoro fin dal lontano 1980, quando gli schermi occupavano<br />

un'intera scrivania e i floppy disk erano grandi quasi come un foglio<br />

protocollo! Inizialmente il computer per me, era sinonimo di lavoro e<br />

di gioco, non ho capito subito la potenzialità di internet, che, ai miei<br />

occhi, si limitava all'immediatezza della posta ed il poter consultare<br />

materiale altrimenti fuori portata. Nel settembre del 2006 (2 giorni<br />

prima del mio 50° compleanno) ho perso mia madre. Quest'evento<br />

ha scatenato in me un terremoto, e come succede nei terremoti è<br />

venuto fuori di tutto e di più. Tutte le mie frustrazioni, insoddisfazioni,<br />

paure, delusioni sono venute a galla, improvvisamente mi sembrava<br />

di veder chiara la mia vita e quello che vedevo non mi piaceva. La<br />

mia famiglia era un peso insostenibile, soprattutto il rapporto con<br />

mio suocero e di conseguenza con mio marito. I figli che, crescendo,<br />

non avevano più bisogno di me; le difficoltà economiche, materiali,<br />

le vedevo irrisolvibili. Venivano a galla paure antiche e questo mi<br />

aveva fatto capire la gravità del mio stato mentale; inoltre non mi<br />

piacevo più, non credevo più in me stessa, mi sentivo incapace di<br />

reggere il tutto. Dovevo fare qualcosa, prima che la confusione<br />

prendesse il sopravvento. Mi sono dedicata ad internet, era un<br />

modo come un altro per uscire dalla mia testa. Ho creato una pagina<br />

web su un mio zio che faceva l'attore, giusto per vedere se ne ero<br />

capace, ma non c'era un riscontro diretto, cosa di cui ho sempre<br />

avuto bisogno. Allora ho tradotto una poesia di Ungaretti in<br />

napoletano e l'ho inviata all'Istituto Linguistico Campano, per avere<br />

una valutazione. E' stata accettata, pubblicata sul sito ed utilizzata<br />

per gli auguri natalizi agli utenti. Questo fatto mi ha spronato a fare<br />

di più. Da qui è nato tutto il resto. Ho cominciato a scrivere poesie,<br />

un racconto, poesia haiku, creato cruciverba, schemi per punto a<br />

croce, tutto per sapere quanto valevo, se ne ero capace, cosa<br />

sapevo fare. Il riscontro altrui mi ha aiutato a vedere in me doti che<br />

non sapevo di avere, capacità che avevo dimenticato, curiosità<br />

nuove ed è cambiata la mia prospettiva. Ho partecipato a siti di<br />

scrittura, creato due blog, uno di poesia e l'altro di schemi e lavori<br />

manuali, e poi l'incontro con Facebook. In un primo momento ero<br />

scettica, ma poi ho individuato la potenzialità di questo socialnetwork.<br />

Mi sono iscritta nel dicembre 2008 e ad oggi ho circa 1200<br />

contatti. Tanti, considerando che non ho all'attivo libri, pubblicazioni<br />

o simili. In quest'ambito, ho creato due gruppi, il primo è "Scrivere<br />

Haiku", il secondo "3 donne per l'arte", ho il gruppo fan che conta<br />

circa 800 iscritti (!) in nemmeno cinque mesi. E' tutto veramente<br />

incredibile! Ho capito che se si vuole si può cambiare, è un<br />

passaggio lungo e doloroso, ma ci si riesce, e cambia la<br />

considerazione che si ha di sè. Ho capito di essere un'aggregatrice,<br />

perchè nei miei scritti gli altri si riconoscono e riconoscendosi si<br />

riuniscono. Ho capito che quello che è successo a me succede a<br />

tutti, e che il riunirsi, il confrontarsi e collaborare fanno una<br />

differenza. Per ora ho all'attivo una relazione su “Donne e libri”, una<br />

proposta di scrivere un copione, sempre sulle tematiche al<br />

femminile, che mi verrà messo in scena. Un evento, che si terrà in<br />

primavera a Napoli, dove verrà presentato un pittore e verranno<br />

esposti i suoi dipinti: donne legate fra loro da una storia. La mia vita<br />

quotidiana, oggi non è cambiata, è solo cambiata la considerazione<br />

che ho di me stessa. E questo fa la differenza.<br />

www.rosannapironti.splinder.com<br />

LICIA<br />

NEGRI<br />

Licia Negri, Direttore Ftv Italia e amministratore delegato di Dynamis srl, casa<br />

di produzione video specializzata in contenuti moda e lusso, vince il premio<br />

giornalistico “Benvenuto Cellini” promosso da La Fondazione Cologni dei<br />

Mestieri d’Arte, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e<br />

la Camera di Commercio di Milano.<br />

Licia Negri, ha anche incontrato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, presso il Quirinale in occasione<br />

dell’incontro dedicato ai premi giornalistici che hanno ricevuto il suo Alto Patronato. La Giuria del Premio Benvenuto<br />

Cellini e il suo Presidente Ferruccio De Bortoli hanno decretato per la categoria “Servizi Televisivi” vincitore “I dettagli che<br />

fanno stile”, opera realizzata da Dynamis srl e trasmessa su Fashion Tv, il canale televisivo dedicato alla moda e allo stile<br />

meglio diffuso al mondo. Si tratta di un progetto alla scoperta delle figure più interessanti che ruotano intorno<br />

all’affascinante mistero dei mestieri d’arte nel segmento moda. I mestieri d’arte, trait-d’union fra passato e futuro, fra<br />

creazione ed esecuzione, rappresentano un’espressione del territorio, della sua cultura e delle sue possibilità di sviluppo<br />

economico. “ In Italia le tradizioni secolari dei Mestieri d’Arte fanno parte della nostra storia – commenta Licia – all’interno<br />

del fashion system dove il concetto di lusso è necessariamente sinonimo di perfezione tecnica, eccellenza e unicità, molti<br />

mestieri d’arte sono da sempre parte essenziale delle filiere produttive di grandi brand internazionali. Il nostro obiettivo è<br />

quello di puntare i riflettori su questi ‘artisti’ e portare nel mondo, grazie alla distribuzione del nostro canale in 202 Paesi,<br />

un patrimonio tanto prezioso e, spesso, troppo poco conosciuto. Sono molto orgogliosa di questo premio e spero che<br />

anche i nostri telespettatori continenti apprezzino questo servizio che rafforza il valore del Made in Italy”.<br />

www.ftv.com Ufficio Stampa Fashion Tv Italia<br />

Alessandra Fagotti,<br />

nuovo Direttore B2C.<br />

Umbra, 40 anni, laurea<br />

in Scienze Politiche,<br />

ha intrapreso il suo<br />

percorso professionale<br />

in Elica nel 2007, in<br />

qualità di Country<br />

Manager ed ora, con il<br />

nuovo incarico, entra<br />

didirittotrai9top<br />

manager che formano<br />

la squadra dell’AD<br />

Andrea Sasso.<br />

Prima dell’ingresso nel gruppo industriale<br />

fabrianese, ha maturato un’esperienza<br />

pluriennale in Russia, nell’ambito Sales<br />

dell’ East Trading Company di Antonio<br />

Merloni, dov’è entrata subito dopo la<br />

laurea.<br />

Gabriella Del Signore Ghenos srl<br />

ALESSANDRA<br />

FAGOTTI


Il sogno di una<br />

sceneggiatrice<br />

“Un grande film nasce da una<br />

grande sceneggiatura. La<br />

regola di uno sceneggiatore o<br />

di un autore è l'avere sempre<br />

l'assoluta consapevolezza di<br />

ciò che scrive, come lo scrive<br />

e il perché. Come dice<br />

Woody Hallen, per uno<br />

sceneggiatore è importante<br />

sapere cosa c'è dietro<br />

l'angolo, anche se è un<br />

particolare che non metterai<br />

mai nella scena, l'importante<br />

è il sapere cosa ci sia. Solo<br />

così si portà trovare un punto<br />

fermo, su cui si baserà tutta<br />

la storia”.<br />

” Mi chiamo Maria, ho 35 anni e da qualche anno, abito<br />

in un paese in provincia di Cuneo. Cosa potrei dire su di<br />

me Tantissime cose. Figlia di operai ma anche artisti.<br />

Mio padre iniziò giovanissimo a prendere lezioni di<br />

pianoforte e di fisarmonica. Dei cugini, anche loro<br />

musicisti... insomma, fin da piccola ho sempre sentito il<br />

profumo dell'arte in ogni sua forma. Adoro la pittura, i<br />

quadri di autore, l'arte contemporanea, e a scuola ero<br />

piuttosto brava, anche se non è la mia massima<br />

aspirazione. I miei sogni nel cassetto Tantissimi, uno<br />

dei quali l'ho realizzato per ben due volte: sono mamma<br />

di due splendidi cucciolotti, di 9 e 10 anni. Flavio ( il più<br />

grande) e Jasmine ( la piccolina). Il secondo sogno nel<br />

cassetto Scrivere sceneggiature. Un sogno che sto<br />

cercando nel mio piccolo di realizzare. Cominciai quasi<br />

per gioco, quando ero una ragazzina di 11 anni.<br />

Purtroppo fin da piccolina la mia salute non era mai<br />

stata delle migliori, a causa dell'asma. Ricordo che era il<br />

giorno di natale, ed ero ricoverata da una settimana in<br />

seguito ad una crisi che avevo avuto. Mio padre quel<br />

giorno mi regalò un libro, una raccolta di tutte le opere<br />

teatrali, e televisive più belle di Antonio De Curtis ( il<br />

grande Totò)insieme ad un quaderno ed una penna che<br />

avrei usato come diario segreto e per scrivere ogni mio<br />

pensiero o poesia. Quella sera poco prima della<br />

mezzanotte, come augurio del natale, un gruppo di<br />

musicisti di cornamusa e un uomo mascherato da<br />

Babbo natale, passavano per tutto il paese. Mi affacciai<br />

alla finestra della stanza arrampicandomi sull'enorme<br />

davanzale per poterli vedere, e il panorama che mi si<br />

presentava mi lasciò di stucco. Gli alberi, le case, i<br />

lampioni erano completamente decorati ed illuminati.<br />

Sembrava la scena di un film natalizio. Tutto era<br />

perfetto, ogni singola scena, ogni singolo movimento.<br />

L'unica nota stonata, era questa ragazzina, all'interno<br />

dell'ospedale costretta ad osservare il natale attraverso<br />

una grande finestra. Quella sera presi il mio quaderno<br />

ed il libro e cominciai a scrivere, seguendo passo per<br />

MARIA CONCETTA<br />

LOPERATO<br />

passo che il libro mi dava come esempio per scrivere una commedia partendo dalla storia, andando<br />

a finire sui dialoghi, gli atti ecc... Da quel momento non mi sono più fermata. Nel '91 frequentai<br />

anche un corso di recitazione, dizione e sceneggiatura teatrale a Torino. Non che mio padre fosse<br />

felicissimo, per il fatto che dovevo spostarmi in treno e il corso era serale, ma lo feci lo stesso a<br />

patto che me lo sarei pagato io così cominciai a lavorare come barista nel fine settimana. Da allora<br />

sono passati tanti anni, sono cresciuta, maturata. Come tutte le ragazze, ho avuto i miei primi amori,<br />

le prime cotte, e le mie piccole delusioni, delusioni che per la mia giovane età sembravano enormi,<br />

anche se duravano una sola settimana per poi svanire in una bolla di sapone. Adesso mi ritrovo una<br />

donna. Una donna che va avanti nella quotidianità, giorno per giorno cercando di insegnare dei<br />

valori giusti ai suoi figli, e che cerca con tutta se stessa di realizzare il sogno di riportare agli antichi<br />

valori anche il Cinema Italiano, raccontando la vita, l'universo che scopre nelle persone ogni giorno<br />

che passa. Ultimamente sto frequentando un corso di aggiornamento per sceneggiatori dallo<br />

sceneggiatore e fumettista, Manfredi Toraldo, per essere finalmente completa, come artista e<br />

sceneggiatrice, portando sempre nel cuore, quel mondo meraviglioso visto da adolescente,<br />

attraverso una grande finestra”.<br />

Maria Concetta Loperato<br />

CONNY<br />

AMATO<br />

Produttrice e conduttrice televisiva. Milanese di<br />

nascita e d'impostazione lavorativa ha alle spalle una<br />

pluriennale e documentata carriera. Formatasi nelle<br />

televisioni private lombarde è sbarcata negli anni '90<br />

in Toscana lavorando per importanti emittenti<br />

regionali e nazionali, sia analogiche che satellitari.<br />

Espertissima di conduzione è abituata ad operare sia in studio che in esterna e ad affrontare ogni<br />

tematica. La diretta per lei non ha segreti perché notevole è la sua esperienza anche nelle<br />

conduzioni di spettacoli di piazza. Conduce in esterna con Giuliano Gallerini su Sky Canale 830<br />

“Viva l'Italia Channel” il format "Parliamo di..." che porta il telespettatore alla scoperta del bel paese:<br />

cultura, arte, salute, benessere, attualità, spettacolo, gossip e quant'altro dall'Italia per il mondo,<br />

oltre che un format di divulgazione scientifica realizzato in studio, insieme alla dottoressa e<br />

ricercatrice di fama internazionale Liane Maria Ledwon. Tiene stage, convegni, seminari e corsi di<br />

conduzione, impostazione e portamento, televisione e self made make up televisivo.<br />

di Nadia Fondelli


Laura mentre riceve il premio “Le Muse”<br />

LAURA<br />

FRATI GUCCI<br />

Laura Frati Gucci con Luca Cordero di Montezemolo<br />

Laura con Maria Grazia Cucinotta<br />

IN PRIMO PIANO<br />

AIDDA<br />

Laura Frati Gucci è la presidente nazionale di AIDDA www.aidda.org (associazione imprenditrici e donne<br />

dirigenti d’azienda) e la vice presidente mondiale di FCEM www.fcem.org ( Femmes chefs d’entreprises<br />

mondiales) con oltre 400.000 associate in più di 60 Paesi nei cinque continenti, ai quali si aggiungono<br />

parecchi Paesi affiliati ed osservatori. FCEM ha una rappresentanza ufficiale presso:- le Nazioni Unite - il<br />

Consiglio d’Europa,-il Parlamento Europeo,-l’ UNCTAD-l’ UNIDO -l’ UNECE -l’ OCSE e-l’ ILO. AIDDA si<br />

occupa di proporre suggerimenti nell’ambito della programmazione del governo che riguardano lo sviluppo e<br />

la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria; di promuovere tematiche di genere<br />

per lo sviluppo dell’imprenditoria e per individuare opportunità di accesso e di promozione delle donne nel<br />

mondo del lavoro oltre che presentare iniziative per attivare collaborazioni sinergiche con enti pubblici e<br />

privati a sostegno dell’imprenditoria femminile in generale. Oggi l’associazione è impegnata nella<br />

realizzazione di un sito per sviluppare il turismo incoming in Italia l’ “ Italy Welcome Women” : un luogo<br />

virtuale di donne del turismo dedicato a donne viaggiatrici. E’ con la sua esperienza pragmatica di donna<br />

d’impresa che si occupa di marketing e di comunicazione, che Laura, presidente di Pirene (www.pirene.it)<br />

organizzazione di congressi ed eventi, porta avanti con innovazione e passione le attività di AIDDA, ciò<br />

naturalmente grazie alla partecipazione attiva delle sue numerose socie che, attraverso le 16 delegazioni<br />

regionali, sono da ritenersi il punto di riferimento nelle varie iniziative di genere che si realizzano nell’intero<br />

paese. Attenzione particolare è poi rivolta ai giovani attraverso il concorso “I-DEA” che premierà, in<br />

collaborazione con oltre 30 università, le migliori idee d’impresa.<br />

www.donnaimpresa.com 19


Maria in tour nel deserto Saudita<br />

MARIA<br />

ANGELICI<br />

IN PRIMO PIANO<br />

ANGELGAS<br />

Maria Pallotti in Angelici aveva 12 anni quando la sua<br />

famiglia, residente a Montelparo, paesino dell’entroterra<br />

marchigiano, decise di trasferirsi a Porto San Giorgio<br />

per dare piu’ occasioni di futuro alla loro ultima figlia.<br />

In quegli anni di pieno sviluppo in tutti i settori per Maria non mancano occasioni di lavoro sia nel<br />

pubblico che nel privato e lei al “posto fisso” sceglie di lavorare presso la ANGELGAS dove intravede<br />

piu’ autonomia, creativita’ e libere scelte, ditta individuale di Maurilio Angelici negli anni 50/60’ è una<br />

scommessa con il futuro, inizia infatti a costruire distributori stradali per la distribuzione del G.P.L.(Gas<br />

Petrolio Liquefatto) prodotto innovativo che si affaccia sul mercato dei carburanti vantando risparmio e<br />

rispetto ecologico. Anni difficili ma anche pieni di entusiasmo per affermare un prodotto che solo a<br />

proporne il termine “gas” generava resistenza per paura di scoppi e incendi. Certamente un prodotto<br />

complesso da gestire se non conoscendo e rispettando appieno le sue caratteristiche e la ANGELGAS<br />

si dedica allo sviluppo e alla affermazione del G.P.L. da oltre 55 anni. Dopo cinque anni da impiegata,<br />

Maria diventa la moglie del titolare, Maurilio Angelici. La vita scorre molto velocemente divisa<br />

quotidianamente tra famiglia, lavoro amministrativo e tecnico, impegni pubblici e privati, altalenante tra<br />

òneri e onòri (non ultimo il suo mandato a carica di vice presidente presso Confcommercio, categoria<br />

professionale alla quale è iscritta), sempre piena di sorprese da affrontare insieme ai suoi due figli e ai<br />

suoi collaboratori. Una vita, la sua, che scorre in parallelo alle esperienze di quante hanno accettato la<br />

sfida di imprendere con/per puro spirito di affermazione. Oggi Maria è amministratore della società<br />

continuando a dedicarsi con la dedizione di sempre a quella che per suo marito fu’ una scommessa, e<br />

che oggi, grazie alla sua perseveranza ed alle sue abilità conquistate sul campo, è senza ombra di<br />

dubbio alcuno, una scommessa vinta con straordinario successo.


Maria Rosaria Caracciolo con il marito Guglielmo<br />

IN PRIMO PIANO<br />

CARACCIOLO MANAGE-<br />

MARIA ROSARIA<br />

CARACCIOLO<br />

di Torchiarolo<br />

Maria Rosaria e Carlo Conti<br />

MENT & PRODUCTION<br />

La Caracciolo Management & Production srl non è<br />

solo la più rinomata e prestigiosa agenzia di<br />

spettacolo italiana per giovani talenti, ma è anche<br />

una grande famiglia in cui tutti operano per arrivare<br />

a raggiungere i migliori risultati possibili vantando<br />

una esperienza più che ventennale inviadiabile sia<br />

per professionalità che per sicurezza ed affidabilità.<br />

Maria Rosaria Caracciolo, ci parli di come nasce “Piccole Donne”…<br />

E’ nata con al fine di aiutare i bambini dell’Abruzzo; l’idea è venuta a Carlotta Casalvieri, una<br />

bambina di 10 anni, insieme a tre amiche. Già da tempo pensavo di produrre uno spettacolo, e<br />

visto che le protagoniste erano proprio quattro splendide bambine ho pensato di attribuire a questo<br />

evento un nome che fosse significativo sia in relazione all’età delle giovani protagoniste, quanto al<br />

fatto di rievocare simbolicamente il celeberrimo racconto “Piccole Donne” di Louisa May Alcott.<br />

Abbiamo debuttato al Teatro delle Muse, con grande successo di pubblico. L’incasso della serata,<br />

nello spirito dell’iniziativa, è stato devoluto alla scuola “Amiternum” i cui sette circoli didattici,<br />

distrutti dall’ultimo terribile sisma, erano rimasti sprovvisti degli elementi di arredo necessari oltre<br />

che di materiale didattico. Hanno contribuito al successo anche gli attori Clemente Pernarella,<br />

Maria Teresa di Bari, Mirella Caponetti e Gina Capone ai quali mi sento, ancora una volta, di dover<br />

dire grazie per il loro preziosissimo contributo.<br />

Da quanto tempo fa la manager dei bambini<br />

Da circa 25 anni mi occupo dei bambini su Roma e abbracciamo tutto il territorio.<br />

La sua carriera sappiamo essere costellata da numerosissimi successi televisivi e<br />

cinematografici, ci parli dei più significativi…<br />

Per il cinema “Io speriamo che me la cavo” perché mi ha dato il successo. Prodotto<br />

cinematografico in cui c’erano 14 dei miei bambini protagonisti scelti nelle strade, nei quartieri. La<br />

regista era Lina Wertmuller, una donna di una professionalità e di una intelligenza davvero fuori da<br />

comune. Da lei ho appreso moltissimo, i suoi insegnamenti mi sono stati preziosi ma, al di lè di<br />

questo, l’elemento maggiormente significativo è il rapporto di amicizia che, proprio grazie a questo<br />

film, abbiamo instaurato. Il mio successo nasce proprio con Lina Wertmuller e poi con “Amico mio”<br />

con Massimo Dapporto con la regia di Paolo Poeti; il protagonista era Adriano Pantaleo, uno degli<br />

scugnizzi di “ Io speriamo che me la cavo”. Adriano è stato per me come un figlio, pensi che siamo<br />

cresciuti insieme. Una sorta di seconda mamma, insomma. E proprio come una mamma sono<br />

ricambiata dell’amore che riverso nei loro confronti.<br />

Fra i suoi ragazzi quali, quelli che attualmente hanno maggiore successo<br />

Molti, ma per citarne alcuni potrei certamente fare il nome di Cristiana Capotondi, Alessandra


Mastronardi de I Cesaroni, Adriano Pantaleo, Ciro Esposito che nel<br />

tempo hanno acquisito una grandissima professionalità e, non<br />

ultima, la stupenda Sara Santostasi. La cosa che mi ha colpito e<br />

commosso particolarmente è che alcuni di questi ragazzi, che intanto<br />

si sono sposati e hanno avuto figli, mi hanno affidato i loro figli…<br />

affinchè compiessi lo stesso percorso di crescita professionale anche<br />

con loro. Per me è stato un grandissimo onore oltre che,<br />

naturalmente, un esempio di amore, rispetto, fiducia e stima nei miei<br />

riguardi. Il nostro lavoro nello spettacolo è difficilissimo, il bello è il<br />

rapporto che si crea con questi ragazzi, un rapporto di fiducia, di<br />

sicurezza, anche con le loro mamme che hanno creduto in me. Per<br />

cui devo ringraziare anche loro.<br />

Prima di diventare manager, ovvero titolare dell’agenzia<br />

Caracciolo, che cosa si occupava Maria Rosaria<br />

Di moda per una grande casa di Milano e andavo in giro con il<br />

campionario e le modelle per i negozi ma la cosa non mi gratificava.<br />

Poi accadde che mio fratello, fidanzato con la protagonista<br />

della“Ciociara”, Eleonora Brown, mi portò con sé sul set ed è lì ebbi<br />

modo di conoscere Vittorio De Sica. Io allora ero una ragazzina e mi<br />

colpì così tanto il set che pensai di trasferirmi da Napoli, dove<br />

vivevo, a Roma. Mio padre ci rimase male perché in famiglia erano<br />

tutti laureati in legge e scienze politiche ed era pertanto uno<br />

scandalo che la figlia, una donna, andasse in un’altra città da sola a<br />

fare il cinema. Sono stata la pecora nera della famiglia, in sintesi.<br />

Maria Rosaria Caracciolo di Torchiarolo, un cognome nobile…<br />

Un cognome nobiliare. Mia nonna era la principessa Pignatelli di<br />

Aragona e mia madre la Marchesa Dusmet Det Smous di origine<br />

francese perché mio nonno era nato a Parigi. Non mi piace quando<br />

mi chiamano Contessa Caracciolo; ringrazio mio padre per questo<br />

cognome che mi ha dato la possibilità di entrare in qualsiasi salotto e<br />

per me è stata una grande eredità anche perché non ho ereditato<br />

nient’altro. Ci tengo molto a stare con persone per bene perché per<br />

me conta molto il rapporto umano, prima ancora della posizione<br />

sociale. Prezioso insegnamento di mio padre il quale mi ripeteva<br />

sempre che signori si nasce non si diventa.<br />

Mi parli del festival, quante le edizioni<br />

Ho fatto la prima edizione due anni fa, mentre quest’anno ci<br />

dovrebbe essere la seconda edizione. Il mio desiderio è di farla a<br />

Roma o comunque nel Lazio, perché si affermi e diventi<br />

rappresentativa di questa meravigliosa regione alla quale sono molto<br />

legata. Il mio obiettivo dunque è quello di trovare una location adatta<br />

che mi consenta di farla crescere, sarebbe una cosa bellissima in<br />

quanto il nostro festival è diverso da quello dei Giffoni o dalla sezione<br />

Alice del Festival del cinema di Roma perché ci sono mestieri dello<br />

spettacolo ed anche perchè i protagonisti sono bambini e ragazzi.<br />

Sono loro che interagiscono e costruiscono questo festival in tutti i<br />

settori dello spettacolo, dal costumista allo scenografo, dall’attrice<br />

alla coreografa al parrucchiere. Potremmo considerarla una<br />

esperienza professionale... o meglio, uno stage, in quanto gli esperti<br />

di settore, nostri ospiti, hanno il compito di dimostrare dal vivo le<br />

proprie abilità tecniche. Ed è una cosa bellissima oltre che essere<br />

fondamentale ai fini dell’ acquisizione dei fondamentali. Agli esperti è<br />

demandata anche la scelta degli attori che vengono selezionati in<br />

funzione di criteri oggettivi, così come l’indicazione del film preferito<br />

sul quale lavorare. Mi auguro davvero che questo progetto vada<br />

avanti perché ha le caratteristiche di essere una una vera e propria<br />

“palestra di vita” .<br />

Dove è stata fatta la prima edizione<br />

In un bellissimo paesino in provincia di Salerno.<br />

Si è svolta al Gilda di Roma in Via<br />

Mario de Fiori la VII edizione del<br />

Premio Bontà- Talento per la<br />

Solidarietà e Premio Bravura –<br />

Junior Italia Talents organizzato da<br />

Antonella Ferrari presidente<br />

dell’Associazione Culturale EPICS<br />

insieme alla Contessa Maria<br />

Rosaria Caracciolo di Torchiarolo e il<br />

marito Guillermo Pricolo della<br />

Caracciolo Management &<br />

Production srl, presentato da Patrizia<br />

Antonacci e Fausto Verginelli.<br />

Un mare di Nutella, yougurt e budini e tanto latte sano, pasticcini e<br />

cioccolatini della Ferrero, animazione del Gilda, musica e tanta voglia<br />

di regalare un sorriso ai bambini meno fortunati. Tutti i ragazzi che<br />

recitano nelle fiction di successo o testimonial di spot televisivi hanno<br />

portato un dono da consegnare a bimbi meno fortunati di loro<br />

( Ospedale Bambin Gesù- Missioni Internzionali). Sono stati premiati e<br />

si sono esibiti giovani talenti che, durante la serata, hanno dato saggio<br />

della loro bravura e preparazione attraverso performance di<br />

recitazione, danza e canto con coreografie appositamente ideate da<br />

Maria Napoli di NLD – Nuovo Laboratorio Danza Company Ladispoli.<br />

Presenti e premiati: i protagonisti di “ Tutti pazzi per amore” : Brenno<br />

Placido (18 anni) figlio d’arte, che interpreta il ruolo di Emanuele,<br />

Nicol Murgia (16 anni), Laura Calgani (9 anni) “Nina” , -<br />

protagonista de “ I Cesaroni” nel ruolo di Matilde, Angelica<br />

Cinquantini (11 anni), per la prima volta anche in versione cantante.<br />

Strepitosa! Poi è stata premiata Sara Santostasi (16 anniprotagonista<br />

di Donna Detecvice 1 e 2 nel ruolo della figlia di Lucrezia<br />

Lante della Rovere, “ Chiamatemi Jo”. Nel ruolo di Jo e testimonial<br />

della Disney. Luca Arnone direttamente dal set di Gigi Proietti<br />

“ Preferisco il Paradiso” e interprete di diversi spot, Matteo Giovannini<br />

protagonista nella serie tv “ Incantesimo” “ Il falco e la colomba” nel<br />

ruolo di Paolino, Brando Cesarini (8 anni) che ha recitato sul set di<br />

“ Angeli e Demoni” , Giorgia Fiore (10 anni – chiamata la piccola<br />

Nicca Costa romana e le tre famose sorelline Giovanna, Francesca e<br />

Valeria Goglino. Per il premio “bontà” e il premio “ mamme famose”<br />

sono state premiate Anna Pettinelli RDS, Cristiana Merli Radio Rai,<br />

Nadia Bengala, Maria Monsè con la piccola Perla; Antonella<br />

Salvucci, Luciana De Falco (“ Un posto al sole”),<br />

Stefano Amatucci<br />

regista de “ Un posto al Sole”, Riccardo Sardonè e Salvio Simeoli,<br />

Giancarlo Bornigia del Gilda, Marcello Fontana di Michelangelo<br />

Gioielli che ha realizzato tutti i premi della manifestazione, Concetta<br />

Pepe titolare O.I.W, Marco Lorenzoni LatteSano, KID’S WORLD per<br />

i progetti didattici specialistici per l’apprendimento dell’inglese sin dalla<br />

più tenera età.<br />

Organizzazione e supervisione per il Gilda: Loredana Gelli_Servizio<br />

fotografico di Antonella Ferrari<br />

info: www.caracciolomanagement.com<br />

Calzaturificio Marco<br />

Iommi<br />

IL LABORATORIO DEL VERO MADE IN ITALY<br />

collezione<br />

WINTER 2009/2010<br />

GIOIELLO<br />

È PRODOTTO E DISTRIBUITO DAL CALZATURIFICIO MARCO IOMMI<br />

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BeautyServices<br />

INGROSSO PER ESTETICA<br />

A dicembre 2009 si è tenuto presso la Beauty Services il secondo corso di ricostruzione unghie in "Acrilico" Queen<br />

Nails. Nelle foto la titolare della “Queen Nails” Milena Vascon con le giovani corsiste.<br />

Queen Nails: ottimo servizio e<br />

prodotti di prima qualità, per<br />

questa casa che si attesta<br />

come uno dei leader di settore<br />

nel panorama nazionale.<br />

GROTTAMMARE_ASCOLI PICENO_ITALY<br />

QUEEN NAILS,un<br />

nome evocativo che<br />

significa REGINA<br />

DELLE UNGHIE,<br />

perché crediamo che<br />

ogni donna si debba<br />

sentire una regina in<br />

ogni momento della<br />

sua vita.<br />

L’azienda nasce, quasi per<br />

caso, nel 1985, da un’idea di<br />

Milena Vascon, fondatrice della<br />

società assieme al marito.<br />

Durante un soggiorno a<br />

Colorado Spring (USA) per<br />

accompagnare la figlia a degli<br />

allenamenti di pattinaggio, la<br />

signora Milena, avendo molto<br />

tempo libero a disposizione<br />

decide di frequentare un<br />

salone di acconciature, dove<br />

incontra una donna asiatica<br />

che la introduce nel mondo<br />

della ricostruzione delle<br />

unghie. Rimase affascinata da<br />

questa tecnica, riscoprendo il<br />

piacere di avere delle mani<br />

sane, curate e belle e si trovò a<br />

riflettere che se per lei era<br />

stato così piacevole riscoprirsi<br />

regina, sicuramente lo sarebbe<br />

stato anche per molte altre<br />

donne. Comincia quindi ad<br />

approfondire la sua<br />

conoscenza in merito alle<br />

tecniche di ricostruzione<br />

effettuando ogni anno dei corsi<br />

di specializzazione, finché nel<br />

1995 decide di coinvolgere<br />

anche la figlia Sonia e di<br />

frequentare una vera e propria<br />

scuola. Dalla passione,<br />

maturata in entrambe, agli<br />

affari il passo è breve: nasce<br />

così nel 1998 un salone di<br />

ricostruzione unghie. Ma la<br />

passione era così forte che<br />

non potevano tenerla solo per<br />

loro e quindi decisero di<br />

condividerla con altre persone<br />

con lo stesso sogno: sentirsi<br />

bene con le proprie mani e far<br />

sentire bene anche gli altri.<br />

Nascono così i corsi di<br />

ricostruzione unghie Queen<br />

Nails, tenuti in tutta Italia,<br />

eventi nei quali non solo si<br />

insegna la tecnica - che è<br />

fondamentale - ma anche ad<br />

amare questa attività e a<br />

trasmettere questo amore per<br />

la cura delle proprie mani alla<br />

clientela.<br />

PROFUMI, PUREDISTANCE<br />

CRYSTAL & GOLD EDITION<br />

La maggioranza delle<br />

donne spesso si lascia<br />

ammaliare da una<br />

fragranza non solo per le<br />

sue qualità intrinseche ma<br />

in un certo senso anche, e<br />

soprattutto, per il suo<br />

“volto”. Il profumo che vi abbiamo presentato in effetti, oltre la<br />

sapiente mescolanza di fragranze, seduce per bellezza, al primo<br />

colpo d’occhio...<br />

CHANEL, KIT DI BELLEZZA<br />

BY RYAN MCSORLEY<br />

Si chiama Ryan McSorley<br />

il giovane designer<br />

inglese che ha realizzato<br />

per il progetto Central<br />

Saint Martins – Skin <strong>by</strong><br />

Chanel. Un affascinante<br />

cofanetto di prodotti di bellezza Chanel, che espone in bella<br />

mostra sull’esterno la griffe della celeberrima casa.<br />

TARINA TARANTINO: ECCO<br />

IL MAKE-UP CHE BRILLA<br />

Celebrità e stilisti di moda<br />

di tutto il mondo sanno<br />

bene che Tarina<br />

Tarantino, la “regina del<br />

lusso irriverente” è<br />

indubbiamente una delle<br />

poche designer che riesce a far “brillare” ogni oggetto che<br />

tocca. La stravagante Tarina lancia sul mercato, in<br />

collaborazione con Sephora, un’esclusiva linea di accessori<br />

per il make-up ispirati al mondo pink e fiabesco delle collezioni<br />

Tarina Tarantino.<br />

PROFUMI, PUIG PER LE<br />

NUOVISSIME FRAGRANZE<br />

VALENTINO<br />

Valentino si allinea con<br />

un nuovo partner<br />

spagnolo per una nuova<br />

linea di profumi, ma per<br />

questo dovremo<br />

pazientare ancora un po’... circa un anno, in quanto il lancio<br />

non è previsto prima del febbraio 2011.<br />

IDEA REGALO: LE<br />

PINZETTE SWAROVSKI IN<br />

LIMITED EDITION<br />

Un accessorio piuttosto<br />

scontato come una<br />

classica pinzetta per<br />

sopracciglia Tweezerman<br />

(quella insomma che<br />

praticamente ogni donna ha sempre con sé nella borsetta),<br />

diventa oggetto glamour da esibire. Colorata e scintillante,<br />

nella sua veste fatta da decine e decine di piccoli cristalli, è<br />

prodotta in edizione molto speciale.


nelle foto: Il Ministro Giorgia Meloni con le organizzatrici di GammaDonna _ sotto: un momento del convegno.<br />

E' datata 28 e 29 gennaio 2010 la terza edizione di GammaDonna, una 2 giorni di<br />

forum, tavole rotonde e workshop, con il sostegno del Ministero della Gioventù, della<br />

Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino, incentrati sulla risorsa<br />

produttiva donna; Manifestazione alla quale il Capo dello Stato ha conferito una<br />

speciale medaglia di riconoscimento. Il Salone - evento biennale la cui prossima<br />

edizione è inclusa nel programma delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità<br />

d’Italia - ha lo scopo di aggregare Imprese, Enti e Istituzioni per la valorizzazione della<br />

“risorsa produttiva donna” ed il sostegno e la promozione dell’iniziativa d’impresa “ al<br />

femminile”. “ Quando abbiamo inventato GammaDonna nel 2004 – ha ricordato<br />

Giuliana Bertin Presidente di Valentina Communication, Agenzia ideatrice di<br />

GammaDonna – lo abbiamo fatto nella convinzione che fosse necessario cambiare un<br />

modello di sviluppo che ancora oggi in Italia penalizza pesantemente la donna nel<br />

mondo del lavoro, a favore di un maggiore equilibrio. Ma per raggiungere risultati<br />

concreti occorre fare “massa critica”. In questo senso è stata progettata<br />

Gammadonna: come piattaforma aggregante, aperta al confronto e al contributo di<br />

quanti perseguono queste finalità ”“ . Economia, Etica, Equilibrio sociale: nuovi<br />

paradigmi per la società post-crisi” è il tema della due giorni di forum, tavole<br />

rotonde e workshop che analizzeranno gli sviluppi della crisi e le possibili vie di uscita<br />

tenendo conto di interventi non solo di natura economica, ma anche etica e sociale.<br />

“ La Regione Piemonte – ha dichiarato in una nota Mercedes Bresso – ha messo in<br />

atto in questi anni misure concrete volte a sostenere le donne che decidono di<br />

cimentarsi con attività autonome, cercando di agevolare le modalità di accesso al<br />

credito e il reperimento di capitali, oltre che la conciliazione del lavoro con le esigenze<br />

familiari. Nell’ottica di promuovere e mettere a confronto queste importanti ed<br />

emergenti esperienze, il Salone GammaDonna assume un ruolo significativo”.<br />

Nell’ambito del Salone è stato assegnato il Premio “ GammaDonna / 10 e Lode”.<br />

Promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo, il premio si propone di valorizzare la<br />

capacità imprenditoriale femminile come espressione di creatività innovativa non solo<br />

nel dare vita a nuove imprese, ma anche nell’introdurre soluzioni originali e<br />

significative in imprese già esistenti. Il Ministero della Gioventù, ha invece assegnato<br />

una menzione speciale alle giovani imprenditrici (sotto i 30 anni) vincitrici del Premio.<br />

“ I ragazzi e le ragazze italiane disposti a mettersi in gioco, capaci di lanciare idee<br />

vincenti sul mercato nazionale e internazionale, sono molti di più di quanti si possa<br />

pensare - ha detto il Ministro Giorgia Meloni - Esiste una giovane classe<br />

imprenditoriale che dimostra ogni giorno la propria capacità malgrado la difficile<br />

congiuntura economica. A queste giovani donne va il merito di essere già diventate un<br />

traino per l’economia, ognuna nel proprio specifico settore. Spero che, grazie a questo<br />

premio speciale dedicato alle imprenditrici più giovani, possano diventare un esempio<br />

a cui ispirarsi per tante altre giovani donne. Sono convinta infatti che le nuove<br />

generazioni abbiano più bisogno di esempi positivi a cui ispirarsi che di consigli”. Le<br />

vincitrici sono state selezionate da una giuria di esperti che fra centinaia di candidature<br />

hanno individuato cinque casi di eccellenza sulla base dei criteri di valutazione,<br />

pubblicati nel regolamento (www.gammadonna.it). Le cinque imprenditrici hanno avuto<br />

la possibilità di raccontare al pubblico la loro storia di successo nel corso del panel<br />

dedicato “ Storie di straordinaria Imprenditoria”. La serata di premiazione si è tenuta<br />

giovedì 28 gennaio 2010 nella splendida cornice del conservatorio di Torino.<br />

SONO INTERVENUTE: Giorgia Meloni , Ministro della Gioventù, Mariella Enoc<br />

Presidente di Confindustria Piemonte, Caterina Fioritti Presidente dell’Associazione<br />

Nazionale Donne nel Turismo, Giuliana Bertin Presidente di Valentina<br />

Communication, agenzia ideatrice di GammaDonna, Mercedes Bresso Presidente<br />

della Regione Piemonte<br />

Murasaki Fujisawa insegna arte<br />

giapponese nel suo Paese, ed è<br />

specializzata in ukiyo-e e cultura Edo.<br />

È docente presso la Gakushuin<br />

University, Kokugakuin University,<br />

Tamagawa University, Chuo University,<br />

Toyo University, Musashino art<br />

University, Chiba Institute of<br />

Technology, Sugino Fashion College e<br />

Ryotokuji University. È consulente dei<br />

più prestigiosi musei del mondo, come<br />

il Museum of Fine Arts di Boston.<br />

3° SALONE DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE<br />

L’UKIYO-E E I RITRATTI DI BELLEZZE - I MEDIA<br />

DI EDO E L’ABBIGLIAMENTO conMurasaki Fujisawa<br />

EVENTI<br />

GAMMA <strong>DONNA</strong><br />

Attesissima conferenza della Professoressa Murasaki Fujisawa,<br />

esperta internazionale di ukiyo-e, la pittura popolare<br />

maggiormente apprezzata nel Periodo Edo (1603-1868). Tramite<br />

una produzione in grande quantità dovuta al perfezionamento<br />

dell’incisione su legno, l’ukiyo-e ha ottenuto un considerevole<br />

numero di estimatori e si è sviluppato come mezzo di<br />

comunicazione di massa rappresentativo dell’epoca. Inoltre,<br />

nella seconda metà del XIX secolo, con l’apertura del Giappone<br />

all’Occidente, è stato esportato in vari paesi. La ricchezza del<br />

suo tratto ha influenzato i disegni degli impressionisti e le arti<br />

decorative occidentali, così da essere amato da un ampio strato<br />

di persone. Ufficio Stampa Fondazione Torino Musei<br />

www.donnaimpresa.com 29


A TU PER TU CON:<br />

A TU PER TU CON: Giorgio Mencaroni<br />

Presidente Unioncamere Umbria<br />

Come vede l’impresa al femminile in generale<br />

I dati che ho comunicato nell’intevento al Work shop parlano chiaro, in<br />

Umbria l’impresa al femminile è in continua crescita anche nel 2009<br />

nonostante il momento di crisi sia generale. Ovviamente in questo<br />

frangente così particolare sono più quelle che chiudono rispetto a<br />

quelle che aprono, ma ciò nonostante l’impresa al femminile ha un<br />

saldo positivo e ha raggiunto una percentuale di penetrazione nel<br />

contesto globale dell’unbria del 26% direi che è un dato molto<br />

consistente se si fa riferimento alla media nazionale che è del 24%.<br />

La crisi è finita o dobbiamo temere dei colpi di coda<br />

Come imprenditore vedo i momenti sempre con una natura ottimistica,<br />

per me il ½ bicchiere è sempre un bicchiere mezzo pieno … e non<br />

mezzo vuoto, guai se non fosse così, è nell’indole di un imprenditore<br />

essere ottimista. Al di là di questo, ritengo che il fenomeno di crisi nella<br />

sua fase più acuta sia passato, siamo in una fase di rimbalzo, anche se<br />

questo processo chiaramente è molto più lento di quello che è stata la<br />

velocità di caduta. Indi per cui… tornare ai valori ante 2008,2007<br />

significa attendere fiduciosi uno due anni a venire … tempi purtroppo<br />

molto lunghi. L’impresa del futuro dovrà porre la massima attenzione<br />

nell’organizzare la propria attività nella oculatezza delle spese e quindi<br />

essere “sana” rispettando le regole citate prima. Deve essere innanzi<br />

tutto l’imprenditore a credere nella propria impresa; è giusto insistere<br />

con il sistema del credito perché, sebbene oggi abbia stretto i cordoni<br />

della borsa (ovvia conseguenza di una eccessiva larghezza precedente<br />

della quale hanno beneficiato innanzi tutto le imprese con mezzi<br />

finanziari propri scarsi) ritorni a credere che il finanziamento all’impresa<br />

è indispensabile alla salvaguardia di una moltitudine di attività che<br />

altrimenti non riuscirebbero a sopravvivere.<br />

Lei è il Presidente neoeletto di Unioncamere dell’Umbria… ci dica,<br />

cosa intende fare nel periodo del suo mandato<br />

I propositi di Unioncamere sono quelli di aiutare ed assistere l’impresa<br />

nell’ambito del credito, alcune iniziative sono state già state prese, altre<br />

sono in progetto. Mi riferisco ad esempio all’aiuto attraverso il Consorzi<br />

Fidi, con il quale abbiamo già attuato un contributo in conto interessi a<br />

finalizzato a quelle aziende che vogliono aumentare il loro capitale<br />

sociale … un modo per riportare liquidità all’interno delle aziende, e non<br />

solo. Stiamo cercando di trovare soluzioni anche sulle imprese di<br />

persone e in questo caso agiremmo con i Cosorsi Fidi per aumentare<br />

la capacità di garanzia, che oggi è attorno al 50%, cercando di<br />

raggiungere la soglia del 75%. Da non dimenticare poi, il tema della<br />

Internazionalizzazione molto sentito dai nostri imprenditori umbri… in<br />

tal senso abbiamo finalmente raggiunto un accordo con la regione<br />

Umbria che ci consentirà di essere partner di un centro estero unico e<br />

non separato come è stato fino ad oggi, e questo dal 1 gennaio 2010.<br />

La presidenza di questo nuovo soggetto istituzionale sarà naturalmente<br />

affidata ad un imprenditore nominato dal consiglio regionale su di una<br />

terna fornita da Unioncamere. E’ per mezzo di questo nuovo organismo<br />

che agiremo con il mondo del credito istituendo il progetto “Imprendo<br />

Sicuro” dove l’imprenditore sarà assistito in tutte le sue forme dal<br />

mondo del credito che referenzierà l’azienda italiana che andrà ad<br />

espandersi all’estero.<br />

A TU PER TU CON: Anna Santilli<br />

Presidente del Comitato regionale per l’imprenditorialità femminile<br />

umbro e, imprenditrice nel settore della comunicazione fin dagli anni<br />

’80. Ha introdotto, insieme al neo eletto Presidente di Unioncamere<br />

Umbria Giorgio Mencaroni, i lavori del 3° meeting "Leadership umbra al<br />

femminile".<br />

“Forse proprio per la mia sensibilità professionale – ci dice Anna - non<br />

posso non lodare l’impegno del sistema camerale, dell’Unione<br />

Regionale dell’Umbria, della Camera di Commercio di Perugia e della<br />

Camera di Commercio di Terni, grazie al quale è possibile dare voce al<br />

lavoro silenzioso di tante imprese a prevalente conduzione femminile,<br />

per la reale affermazione di pari opportunità tra uomini e donne. Con i<br />

meeting le imprenditrici partecipanti hanno avuto l’opportunità di<br />

accrescere il proprio bagaglio di conoscenze in merito a problematiche<br />

che rivestono una funzione spesso determinante per il successo<br />

dell’iniziativa imprenditoriale e lo stesso scambio di esperienze<br />

aziendali rappresenta un importante valore aggiunto, quale<br />

arricchimento della cultura d’impresa al femminile. In questi tre anni ci<br />

siamo poste come obiettivo principale quello di favorire la creazione di<br />

una rete regionale attraverso la conoscenza reciproca ed oggi, con<br />

grande soddisfazione, credo che questo si stia realizzando. Tutte noi<br />

siamo consapevoli che le donne sono protagoniste determinanti della<br />

presente e futura crescita di occupazione della regione e che, quindi,<br />

promuovere l’imprenditoria femminile significa anche moltiplicare le<br />

chance di crescita del nostro territorio. Una rete che oggi si apre anche<br />

al resto del territorio nazionale con la partecipazione delle ambasciatrici<br />

del progetto "WAI - Women Ambassadors in Italy", cofinanziato dalla<br />

Direzione Generale Impresa e Industria della Commissione Europea<br />

coordinato a livello nazionale da Unioncamere Toscana con il supporto<br />

dei 19 "Enterprise Europe Network" (rete a sostegno delle PMI nelle<br />

materie dell’internazionalizzazione e dell’innovazione) che<br />

rappresentano la gran parte delle regioni italiane. Si tratta di<br />

imprenditrici esperte – continua la Santilli - che con la propria<br />

esperienza ed il proprio sostegno empatico potranno trasmettere<br />

passione, entusiasmo, ma anche competenze importanti ad aspiranti e<br />

neo-imprenditrici. Sempre a proposito di un "allargamento" della rete<br />

femminile, vorrei porre in risalto una recente esperienza in cui sono<br />

stata particolarmente impegnata soprattutto con le colleghe del Cif di<br />

Nella foto: Il tavolo dei relatori<br />

Perugia. Nella prima metà del mese, infatti, abbiamo incontrato una<br />

delegazione di imprenditrici e donne di cultura e di istituzioni<br />

proveniente da San Paolo del Brasile. Abbiamo cercato di trasferire loro<br />

proprio il modello di rete tra donne, già felicemente sperimentato dai<br />

nostri Comitati - i quali a livello nazionale hanno ricevuto il premio<br />

"Lavoriamo insieme" – con la convinzione che le nostre buone pratiche<br />

possono contribuire al creare le condizioni di sviluppo non solo in Italia,<br />

ma anche in Paesi con forti potenzialità che devono ancora emergere,<br />

quale ad esempio proprio il Brasile. Abbiamo pertanto affiancato al<br />

confronto ed al dialogo, anche un progetto di mentoring che speriamo<br />

possa aiutare tante brasiliane ad uscire dalla povertà delle favelas.<br />

Consapevoli, però, che tutto ciò non sia sufficiente, abbiamo favorito<br />

anche accordi di business per imprese sia femminili, che maschili con<br />

ottimi risultati. Un lavoro a tutto tondo, che è stato possibile anche<br />

grazie all’interessamento del Presidente Mencaroni, al quale rinnovo<br />

ulteriormente il mio più sentito ringraziamento. Tornando alla mia<br />

esperienza di Presidente del CRIF, devo riconoscere con gratitudine<br />

che è stata molto proficua anche grazie all’apporto entusiasta delle<br />

componenti del Comitato Regionale e dei due Comitati provinciali, le<br />

quali in questi anni si sono adoperate nel promuovere le iniziative<br />

imprenditoriali femminili. Il Comitato regionale oltre ad aver assicurato<br />

un’attività di coordinamento tra i due comitati provinciali ed<br />

un’impostazione unitaria con l’Ente Regione, nel corso degli anni ha<br />

svolto un’attività di ricerca e di studio con la pubblicazione di Capitale<br />

Donna (quarta edizione), ha promosso l’aggiornamento della banca dati<br />

sulle imprese al femminile e l’implementazione del sito Impresaumbra,<br />

che permette la ricerca e selezione delle imprese femminili e la<br />

realizzazione dei meeting "Leadership umbra al femminile". Questo, in<br />

breve, è il percorso tracciato dal Comitato Regionale per<br />

l’Imprenditorialità Femminile in questi anni che credo possa<br />

rappresentare anche il punto di partenza per il futuro comitato. Non può<br />

infine sfuggire che iniziative come questa non si sarebbero<br />

concretizzate, senza l’attiva partecipazione di alcune componenti degli<br />

stessi comitati provinciali che sono anche oggi presenti con noi per<br />

offrire il proprio contributo e delle due segreterie, Promocamera,<br />

azienda speciale della Camera di Commercio di Perugia, e la Camera<br />

di commercio di Terni. Un ringraziamento molto sentito lo devo alla<br />

dr.ssa Tiziana Pompei, dirigente dell’Unioncamere Italiana che ho avuto<br />

il piacere di conoscere a luglio e con la quale ci siamo riviste in<br />

occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati del<br />

Giro d’Italia e dell’Osservatorio Nazionale sulle imprese femminili,<br />

corredata dalla premiazione della Concorso Maglia Rosa, per l’impegno<br />

mostrato in questi anni a favore della promozione dell’Imprenditorialità<br />

Femminile e della rete dei Comitati per l’imprenditoria femminile, che<br />

quest’anno si è concretizzata anche attraverso l’approvazione di un<br />

progetto prioritario a valere sui finanziamenti del Fondo perequativo.<br />

MARIA ROSA<br />

BARTOLONI<br />

“I grandi vini si “fanno” in vigna - ci dice Maria<br />

Rosa - perché la bontà è il risultato di un<br />

sodalizio tra uomo e natura, che qui continua<br />

da sempre. Dalla cantina che era una stanza<br />

della casa padronale, fino agli anni cinquanta,<br />

adibita anche a camera da letto con giacigli di<br />

granoturco, nella memoria degli anziani, si<br />

passa a quella attuale; maturando l’antica<br />

passione di famiglia e questo profondo<br />

legame con il territorio”.<br />

Un vino unico... che diventa vera poesia.<br />

CANTINA BARTOLONI<br />

Loc. Moriano_Giano _Perugia_Italy<br />

"Ogni nostra creazione racconta una storia<br />

fatta di passione, cura dei particolari, creatività<br />

e gusto italiano per le cose belle. Luxury<br />

cashmere offre la sua collezione di<br />

abbigliamento e accessori realizzata dalle<br />

sapienti mani delle nostre maglieriste . Ogni<br />

modello è ideato per personalizzare e<br />

soddisfare le esigenze di vestire con capi di<br />

alta qualità ed eleganza”<br />

Capi unici proprio come voi.<br />

LUXURY CASHMERE<br />

Ripabianca_Perugia_Italy<br />

ADRIA<br />

CASTELLANI<br />

UNIONCAMERE UNBRIA<br />

TODI: 3° MEETING LEADERSHIP UMBRA AL FEMMINILE


Ancora un ringraziamento molto sentito per Mariangela<br />

Gritta Grainer, responsabile imprenditoria femminile di<br />

Retecamere, che in questi anni ha conquistato la stima e<br />

l’apprezzamento di tutte noi che abbiamo avuto la<br />

possibilità di conoscerla nelle precedenti edizioni –<br />

conclude – così come, non ultimi, il mio grazie,<br />

all’assessore Maria Prodi attraverso la sua<br />

ambasciatrice dr.ssa Antonietta Petetti del Servizio<br />

Nella foto: panoramica dell’imprenditrici intervenute al WorkShop<br />

L’UOMO CON LA VALIGIA. PICCOLA STORIA DEL BAGAGLIO<br />

Borgo e Rocca Medievale- Parco del Valentino<br />

14 febbraio - 10 maggio 2010<br />

Nella mostra curata da Paolo Novaresio, il bagaglio viene<br />

considerato in tutte le sue valenze pratiche e psicologiche.<br />

L’arco temporale<br />

considerato è quello<br />

compreso tra la metà<br />

dell’Ottocento e oggi,<br />

oltre ad una sezione<br />

dedicata al periodo<br />

medievale.<br />

Politiche attive del lavoro della Regione Umbria) ed ai<br />

coordinatori dei quattro gruppi di lavoro che hanno<br />

impegnato le imprenditrici su tematiche che<br />

contraddistinguono lo stile di management al femminile:<br />

Andrea Galli (Costruire un team vincente), Ernesto<br />

Moraggi (Gestione del talento e leadership), Andrea<br />

Cirelli (Leadership emozionale) e Beatrice Vergari<br />

(Giornalista professionista).<br />

MOTORI AL FEMMINILE :LE MOTO GIOIELLO DI ROBERTO<br />

ROSSI. PERLE BIANCHE STILE COCO CHANEL<br />

L’iconica targhetta Tiffany decora il serbatoio di una Harley<br />

Dettagli glamour, che sapessero soddisfare il gusto femminile:<br />

sul lato destro del serbatoio il logo<br />

“Roberto Rossi Mantova” si ispira a<br />

Chanel ed è decorato con perle<br />

bianche di piccole dimensioni, per<br />

dare un tocco di estrema classe.<br />

Sul lato sinistro c’è una decorazione<br />

a mano a pennello che riproduce la<br />

nota collezione dei gioielli Tiffany.<br />

Un’originale fusione artistica del<br />

famoso motostylist.<br />

COMUNICAZIONE<br />

CARRIERA<br />

E FEMMINILITA’<br />

“Ad un convegno che<br />

affrontava il tema del<br />

rapporto tra donne e<br />

ICT, affermai che le<br />

donne, impegnate nel<br />

campo delle nuove<br />

tecnologie della<br />

comunicazione e<br />

dell’informazione,<br />

rispondono a questo<br />

identikit: sono attive,<br />

curiose, innovative,<br />

rigorose e determinate;<br />

sono giovani e laureate<br />

e non sempre<br />

guadagnano meno degli<br />

uomini; sono però<br />

soprattutto portatrici di<br />

un mix di competenze<br />

non solo tecniche ma di<br />

tipo marcatamente<br />

relazionale. Ecco, mi<br />

riconosco molto bene in<br />

questo profilo. Da otto<br />

anni mi occupo di<br />

consulenza in<br />

comunicazione<br />

d’impresa e pubbliche<br />

relazioni e sono<br />

responsabile del reparto<br />

comunicazione di<br />

Medialine Group<br />

(www.mline.it), da me<br />

creato e organizzato,<br />

all’interno di un’azienda<br />

chefinoadallora<br />

forniva esclusivamente<br />

servizi legati al web.<br />

Tutto questo grazie alla<br />

lungimiranza della<br />

proprietà. Da circa 5<br />

anni, poi, ho focalizzato<br />

la mia consulenza sui<br />

New Media, in particolar modo sui metodi e le tecniche delle Pubbliche Relazioni nell’era del Web 2.0. Ho curato, ad<br />

esempio, la campagna elettorale su Second Life di un candidato alla Camera, durante le scorse elezioni politiche,<br />

ALESSIA<br />

PASSATORDI<br />

esperienza tanto unica nel suo genere, da ricevere una rilevante copertura mediatica (oltre che l’effettiva elezione!). Di<br />

recente ho ideato e fondato www.settevizi.it, una community che nasce da una visione innovativa, insolita, divertente ed<br />

“educativa” dei 7 vizi, sovvertendo così il senso tradizionale dei peccati capitali. Durante l’8° Assise Nazionale Città della<br />

Nocciola (www.cittadellanocciola.it) che si è tenuta a Giffoni Sei Casali (SA), a settevizi.it è stata conferita la carica di<br />

Socio Onorario del Club Amici della Città della Nocciola, perché è il portale è il Contenitore del blog ufficiale sulla nocciola<br />

italiana. Il riconoscimento è importante, perché proviene da un’Associazione che riunisce tutti i comuni corilicoli italiani e<br />

che organizza ogni anno l’Assise come momento d’incontro tra gli associati, per fare il punto della situazione sulla<br />

Nocciola Italiana.Questa Assise poi è stata particolarmente importante perché nella giornata centrale, il sabato, ha<br />

ospitato, per la prima volta, un convegno che ha avuto come tema l’importanza del Web per far conoscere la Nocciola<br />

Italiana; il convegno, da me moderato, dal titolo “La nocciola italiana su Internet: da Facebook al blog ufficiale”, ha visto la<br />

partecipazione dei massimi esperti italiani della comunicazione su Internet e le più grosse aziende dolciarie italiane, la<br />

Novi e la Ferrero. Al convegno sono intervenuti: Carla Buono www.myfruit.it, Michele Pisetta Ferrero spa, Stefano Grosso<br />

Novi – Elah Dufour, Mirko Pallera www.ninjamarketing.it, Alessia Passatordi www.settevizi.it, Eugenio Guarducci<br />

Presidente Eurochocolate, Stefano Vitta www.zubb.it, Marco Massarotto www.internetpr.it”.<br />

“ La convinzione di fondo a tutto ciò è che il mercato delle ICT richiederà sempre<br />

di più l’adozione di nuovi linguaggi centrati sulle relazioni sociali, ambito d’azione<br />

nel quale, storicamente, spiccano le qualità femminili ”.<br />

CITTA’ DELLA NOCCIOLA<br />

A GIFFONI SEI CASALI L’ OTTAVA ASSISE NAZIONALE


Ho 44 anni e svolgo la professione di<br />

commercialista da oltre 20 anni, avendola<br />

iniziata nello studio di mia madre,<br />

commercialista anche lei, subito dopo il<br />

conseguimento del diploma di ragioniere,<br />

avvenuto nel 1984, presso l'ITC Carducci di<br />

Fermo portando avanti nel contempo gli studi<br />

universitari presso la Facoltà di Economia e<br />

Commercio di Ancona. Sono iscritto all'Ordine<br />

dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili<br />

di Macerata. Da oltre 10 anni, insieme a mia<br />

madre, mia moglie, mia sorella e mio cognato,<br />

avvocati, abbiamo fondato lo STUDIO VITALI<br />

VALORI, una realtà di oltre 15 professionisti fra<br />

commercialisti e avvocati con studi a<br />

Montegranaro, Macerata e Roma. Sono<br />

sposato con Silvia Sbriccoli, dottore<br />

commercialista, con la quale abbiamo messo a<br />

mondo 5 figli, tutti maschi, il compito, per la<br />

verità ci è stato facilitato, perché abbiamo due<br />

coppie di gemelli ... di tutte le pianificazioni fatte,<br />

se valutate in termini di risultati ottenuti, quella<br />

della mia famiglia è senza dubbio la più prodiga<br />

Le tue aspettative giovanili si sono concretizzate nel mondo del lavoro attuale<br />

Direi di si. La professione di commercialista mi è sempre piaciuta e sin da piccolo manifestavo la<br />

volontà di diventare, da grande, commercialista; mia madre, sicuramente, ha contribuito in tal<br />

senso trasmettendomi l'amore per la professione e l'etica del lavoro. E' una professione,<br />

sicuramente impegnativa e stressante, che consente di essere a contatto con la gente, con i<br />

problemi delle imprese, facendo emergere aspetti caratteriali e di personalità che, spesso, vanno<br />

ben oltre e si rivelano più importanti della mera preparazione teorica. A scanso di equivoci, va<br />

detto che la professione non consente approcci facili e superficiali, necessitando di una solida<br />

preparazione di base e di continui aggiornamenti che si rivelano indispensabili per affrontare le<br />

problematiche della clientela.<br />

Quali le richieste delle aziende in un momento, quale questo, di crisi<br />

Il momento è molto difficile e le aziende, come tutti noi, si sono trovate impreparate ad<br />

affrontarlo. In particolare il ruolo del commercialista, che è anche un confidente<br />

dell'imprenditore, è divenuto ancor più importante perché deve saper infondere coraggio e voglia<br />

di tirare avanti, anche in presenza di tutte le difficoltà di questi momenti e, nello stesso tempo,<br />

deve saper spegnere, a necessità, facili ed effimeri entusiasmi che potrebbero talvolta crearsi a<br />

fronte di modesti risultati conseguiti...<br />

Quali sono gli strumenti a beneficio delle aziende per sopperire alla carenza della liquidità<br />

Ed in particolare quale è il comportamento delle banche<br />

Le aziende più piccole, quelle i cui equilibri di bilancio erano più fragili, sono state investite dal<br />

ciclone della crisi. In particolare le aziende del territorio, che esprime in grandissima prevalenza<br />

piccole e medie imprese, sono state segnate dal calo degli ordini e dei fatturati con conseguente<br />

difficoltà di riuscire a generare marginalità visto che, spesso, i costi fissi e di personale, non sono<br />

facilmente comprimibili. Da qui la necessità di ricorrere all'indebitamento bancario con lo scopo<br />

di ristrutturare le aziende, di avere un giusto rapporto fra i conti, cercando un nuovo equilibrio fra<br />

ERMANNO<br />

VITALI<br />

DOTTORE COMMERCIALISTA ESPERTO CONTABILITA’.<br />

PUBBLICO&PRIVATO<br />

A TU PER TU CON<br />

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l'indebitamento e le risorse nel breve<br />

periodo. Le banche da parte loro,<br />

imbrigliate dai vari parametri previsti da<br />

Basilea, non sempre riescono ad<br />

assecondare le necessità delle aziende<br />

finendo spesso, magari, per premiare<br />

aziende con minori prospettive ma con<br />

apparenti migliori equilibri di bilancio.<br />

Ecco quindi che il ruolo del commercialista<br />

diventa ancora più importante perché deve<br />

porsi, con un atteggiamento equidistante, al<br />

centro del problema esaminando con<br />

estrema attenzione le cause delle crisi e<br />

soprattutto verificando le prospettive delle<br />

aziende, costituendo valido strumento di<br />

lettura delle situazioni anche per le banche.<br />

Non dimentichiamo che le aziende più<br />

dinamiche sono quelle che debbono essere<br />

maggiormente aiutate perché, in un distretto<br />

come il nostro dove tutte le aziende<br />

interagiscono tra loro, sono quelle che<br />

consentono a tutto il territorio di superare<br />

più velocemente l'attuale crisi.<br />

Quale l'interpretazione della crisi che ha<br />

investito l'intera Europa<br />

E' una crisi profonda, inaspettata che ci<br />

imporrà di riflettere sulle condotte di<br />

consumo e di vita future. Rispetto ad altri<br />

paesi europei, in Italia è stata messa in atto<br />

una grande politica di ammortizzatori<br />

sociali a tutela soprattutto della<br />

conservazione dei posti di lavoro e della<br />

capacità di consumo dei cittadini che ha<br />

consentito, sino ad ora, anche grazie ad un<br />

alto grado di risparmio pro-capite che ci ha<br />

sempre caratterizzato, di affrontare la crisi,<br />

a livello di famiglie, meglio di altri paesi.<br />

Gli imprenditori invece, in particolare quelli<br />

piccoli, stanno soffrendo forse di più delle<br />

famiglie e, nel prosieguo, sarà fondamentale<br />

cercare di assisterli ed aiutarli in maniera da<br />

non disperdere professionalità, esperienze e<br />

soprattutto posti di lavoro.<br />

A livello locale, come viene vissuta tale<br />

crisi <br />

Oltre alla crisi di tutto il manifatturiero e di<br />

conseguenza dell'industria delle calzature<br />

che ci affligge già da qualche anno a questa<br />

parte, questa ulteriore crisi, tutta esogena,<br />

sicuramente ha aggravato i conti delle<br />

aziende. In particolare sono le industrie più<br />

piccole e quelle con un prodotto senza<br />

grande identità o segni distintivi a soffrire<br />

più delle altre; tuttavia il nostro è un<br />

territorio che sa misurarsi con le sfide e sa<br />

affrontare le difficoltà, anche le più dure.<br />

Nel dna dei nostri imprenditori c'è la<br />

capacità di fare sacrifici e soprattutto<br />

aleggia uno spirito combattivo che, sono<br />

sicuro, li porterà ad uscire da tale periodo<br />

affrontando e vincendo una sfida grande ed<br />

impegnativa quale è quella che stiamo<br />

vivendo.<br />

di Bruno Baldassarri<br />

...di tutte le pianificazioni<br />

fatte, se valutate in<br />

termini di risultati<br />

ottenuti, quella della mia<br />

famiglia è senza dubbio<br />

la più prodiga...<br />

Il servizio fotografico di Anthony Manfredonia è di Domenico Cornero<br />

QUANDO L’OCCHIO DELLA<br />

<strong>DONNA</strong> VUOLE LA SUA PARTE<br />

a cura di Antonella Colombo<br />

LUI<br />

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a cura di Antonella Colombo<br />

MADE IN ITALY<br />

BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />

Il servizio fotografico di Anthony Manfredonia è di Domenico Cornero<br />

www.donnaimpresa.com 37


Antonio “Anthony” Manfredonia nasce il 15 gennaio del 1982 a Caserta, studia<br />

canto presso la scuola privata YAMAHA. Dal 1998 ad oggi, canta con diverse<br />

band. L’estrazione musicale è il rock, ma negli ultimi anni con i “Maledidei”<br />

giunge ad una vera e propria musica cantautorale. I Maledidei, dei quali è sia<br />

creatore che autore dei brani, sono stati recensiti su quotidiani e riviste<br />

specializzate Il tutto passando nel 2004 per la moda ed il teatro. Presso la<br />

“New Faces” studia portamento e si diploma privatamente presso di essi. Ne<br />

conseguono sfilate e cinema. Partecipa al corto di Barbara Rossi “Non ti<br />

aspettavo”, ed al film politico “Impotenti esistenziali” di Cirillo ed Antonucci, nel<br />

quale interpreta un vigilante. Nel cast del film figuravano anche Tinto Brass,<br />

Sandra Milo, Antonella Ponziani etc. Partecipa a diverse trasmissioni televisive<br />

locali, come “la luna di Lello” su TV LUNA 2. Importanti in musica le<br />

collaborazioni con Agostino Santoro (ex Avion Travel); Ascanio Trivisano (ex<br />

Morricone) e Carmine Migliore (voce dei Collage). Scrive poesie e racconti.<br />

Quindi artista un po’ a 360°. Il progetto Maledidei nasce nell'estate del 2006 a<br />

Caserta, dall’incontro con Raffaele Bove. Entrambi provengono infatti da varie<br />

esperienze musicali con gruppi locali e campani. Nel 2007 incidono il loro<br />

demo-cd autoprodotto intitolato "L'Inverno che verrà", disco che sarà seguito<br />

da numerosissime date in locali e centri sociali della Campania. I Maledidei<br />

suonano un genere definibile come "rock-noir": un misto tra rock d'autore,<br />

poesia, noise e psichedelia. Loro fonte di ispirazione sono sicuramente gruppi<br />

come Marlene Kuntz, Afterhours, Sonic Youth, Giardini di Mirò, Pink Floyd. Ma<br />

anche cantautori italiani come De Andrè, Tenco, Patty Pravo, Modugno. Nelle<br />

loro performance dal vivo i Maledidei praticano una fusione sincretica di<br />

diverse forme artistiche: musica, poesia, teatro, in un suggestivo spettacolo<br />

fatto da musica ed interludi recitati ricchi di pathos. I momenti di poesia si<br />

ispirano a Baudelaire, Bukowsky ed alla poetica decadente in genere.<br />

ANTHONY<br />

MANFREDONIA<br />

www.aspesanicomunication.com _ www.darioaspesani.it<br />

Artista nella<br />

lavorazione<br />

artigianale<br />

di ceramiche,<br />

mosaici,<br />

cartapesta,<br />

pietra arenaria<br />

a Morreale<br />

(Palermo)<br />

Massimiliano Lo<br />

Iacono, 38 anni,<br />

maestro in arte<br />

applicata, si è<br />

diplomato all’Istituto<br />

d’Arte per il mosaico di<br />

Monreale. Opera nel<br />

settore artistico da circa<br />

quindici anni nelle sue<br />

botteghe d’arte site nel<br />

centro storico di<br />

Monreale. L' artista è<br />

riuscito con successo<br />

nel corso di questi anni<br />

a creare una perfetta<br />

armonia tra il manufatto<br />

artistico siciliano e il<br />

complemento d’arredo,<br />

MASSIMILANO<br />

LO IACONO<br />

il souvenir e quant’altro sposi perfettamente l’esigenza ed il gusto del turista. Massimiliano si avvale della collaborazione di 35 artigiani<br />

siciliani (prevalentemente selezionati fra i giovani) per la produzione della ceramica, della carta pesta, dei mosaici, della pietra arenaria<br />

scolpita e per tutti gli altri oggetti che commercializza.Tutti i clienti pertanto, anche i più esigenti, hanno un’ampia possibilità di scelta tra tutti<br />

i modelli di sua creazione, esposti nei suoi caratteristici due punti vendita.<br />

www.massimilianoloiacono.it<br />

E’ nato a Roma il 26 gennnaio del 1976_altezza 1.88_occhi marroni_capelli castani<br />

Autore ventennale con 35<br />

album pubblicati, circa 900<br />

brani scritti in diversi generi<br />

musicali: una sinfonia, un<br />

saggio sul blues e sul folk<br />

statunitense degli anni 30/40<br />

e un monologo teatrale,<br />

Dario è anche titolare di<br />

un’agenzia pubblicitaria.<br />

On Air tutti i giorni dalle<br />

18.00 alle 20.00 su radio fm<br />

104,5 e hit latina tutti i<br />

mercoledì e venerdì dalle<br />

22,00. In versione live<br />

solitario e/o band. Fra i suoi<br />

pricipali interessi la musica<br />

naturalmente e lo spettacolo<br />

in genere, oltre che una<br />

passione smodata per gli<br />

strumenti musicali etnici.<br />

Adora il cinema soprattutto<br />

le vecchie pellicole in bianco<br />

e nero, i libri, ed in<br />

particolare i dischi in vinile 78<br />

e 45 giri ed i viaggi estremi<br />

(tipo Istanbul - Katmandu e<br />

ritorno), Patagonia in barca a<br />

vela ecc.<br />

DARIO<br />

ASPESANI<br />

Esperienze Professionali:<br />

per la televisione,<br />

partecipazione alla fiction<br />

Mediaset “Amiche mie” con<br />

M.Buy e L.Ranieri. Nella<br />

pubblicità lavora come attore<br />

protagonista per lo spot<br />

“Ray-ban” per lenti<br />

“Barberini” e per “Cucine<br />

Zanussi”, mentre nella moda<br />

calca le passerelle dei nomi<br />

più autorevoli, fra questi:<br />

Miglionico, Missoni, Radiosa<br />

Spose, Carnevali Spose,<br />

Cotton Belt, Byblos,<br />

Borsalino e Rocco Barocco.<br />

Il suo volto è stato prestato<br />

per le campagne<br />

pubblicitarie di Vogue Uomo,<br />

Della Ciana cachemere, di<br />

BNL Banca, Files maglierie,<br />

Sky Olimpiadi invernali 2010<br />

e, non ultima, Oxer<br />

abbigliamento. Fra le sue<br />

esperienze professionali c'è<br />

anche quella di essere stato<br />

attore protagonista di<br />

numerosi fotoromanzi: sia in<br />

Italia che in Francia<br />

AIMONE<br />

ANGELI


“<br />

la virtù come filosofia<br />

di vita, ovvero il<br />

concetto di “nuova<br />

azienda” libera da<br />

obsoleti metodi<br />

organizzativi che per<br />

il suo successo<br />

punta, oltre che<br />

nell’investimento,<br />

sulla struttura a<br />

livello commerciale,<br />

anche e soprattutto<br />

sulle risorse<br />

”<br />

umane.<br />

MAURO<br />

MARINELLI<br />

IN PRIMO PIANO<br />

MARINELLI SRL<br />

Mauro Marinelli ha respirato aria imprenditoriale sin da piccolo, in effetti oggi, manager di successo<br />

a capo della società che ha fondato e cui è a capo, non tralascia la preziosissima eredità di famiglia<br />

incentrata sulle cosiddette “buone pratiche” che si traducono in concreto nello spirito di sacrificio,<br />

nel senso del dovere e nell’affidabilità. Forte della scuola di vita appresa dai suoi genitori (che sono<br />

stati i fondatori di un’azienda nata a cavallo fra gli anni ‘80/’90 specializzata nella produzione di<br />

articoli sportivi per grandi case leader di allora in campo nazionale) Mauro gestisce infatti<br />

magistralmente un impero commerciale legato alla promozione di alcuni marchi fra i più apprezzati<br />

in campo internazionale. Ed è proprio grazie alla sua intuizione, se la società acquisisce in pochi<br />

anni una sua fortissima identità caratterizzandosi come “unica” per caratteristiche e competenze.<br />

La strategia di avvicinarsi al modello organizzativo delle grandi case americane e soprattutto<br />

l’apertura ai mercati asiatici, nel 2000, periodo nel quale si reca in Cina spinto dalla necessità di<br />

produrre ed esportare all’estero, è risultata vincente in quanto gli ha consentito di capire quanto<br />

fosse importante rivedere la struttura dell’azienda affinchè acquisisse quelle caratteristiche di<br />

funzionalità e flessibilità che si sono poi rivelate essere lo scatto di vantaggio rispetto ai suoi<br />

competitor. La Marinelli Srl rappresenta una realtà moderna e virtuosa nel panorama calzaturiero<br />

nazionale: il giovane management, le innovative strategie commerciali e distributive, fanno sì che<br />

essa sia un punto di riferimento importante per agenti e clienti, un partner serio e propositivo.<br />

Mauro, una figura carismatica e dinamica, coinvolta direttamente nella gestione quotidiana, è<br />

affiancato da due responsabili commerciali oltre che dall’ausilio di un customer service che mette a<br />

disposizione della clientela professionalità e cortesia, di un ufficio estero, di un ufficio stile ed infine<br />

di un ufficio amministrativo. Quindici dipendenti, impiegati in varie aree di competenza che<br />

assolvono alle proprie mansioni con spirito di grande responsabilità e comunione di intenti con il<br />

giovane dirigente che ha introdotto in azienda il concetto di flessibilità come prioritario nei rapporti<br />

con il team di lavoro, costituito essenzialmente da donne. La società di distribuzione forte, stabile e<br />

ben piazzata sul mercato italiano gli consente di essere presente su tutto il territorio nazionale con<br />

12 agenzie, alcune delle quali, tra le più importanti del panorama italiano in quanto specializzate “I<br />

nostri agenti hanno un’importante preparazione tecnica sul prodotto – ci dice Mauro - e ciascuna<br />

agenzia vanta un proprio show room interamente dedicato ai nostri brand. Grazie a questa rete<br />

vendita capillare e competente, possiamo contare su un pacchetto di 800 clienti omogeneamente<br />

dislocati in ambito nazionale; siamo dunque in grado di raggiungere vari tipologie di negozi”. La<br />

Marinelli ha acquisito 9 brand in licenza: CAT, calzature, abbigliamento e accessori fashion e<br />

industrial (il primo dei grandi marchi avuto in concessione); DUNLOP, calzature fashion per i<br />

giovani; RIFLE, licenza del marchio per la produzione di calzature e la commercializzazione sul<br />

territorio nazionale ed internazionale; WORLD WALKER <strong>by</strong> BIRKENSTOCK (2°linea ufficiale);<br />

HUSH PUPPIES, (a partire dall’autunno-inverno 2009) calzature confortevoli per un cliente adulto<br />

ed esigente che non rinuncia ai capricci della moda; DOCKERS SAN FRANCISCO di proprietà<br />

della LEVI’S statunitense per la valigeria, CROSS JEANWEAR CO. e CUCHE FOOTWEAR,<br />

l’originale ed innovativo marchio inglese nato nel 2004 e gestito dalla Wolverine World Wide<br />

tenuto a battesimo dalla Marinelli lo scorso luglio. “ La notorietà nel mercato è stata acquisita con<br />

grande strategia e determinazione - ci spiega - selezionando di volta in volta veicoli promozionali<br />

idonei al fine (ovvero in relazione al target ed ai Paesi di riferimento), ciò attraverso notevoli<br />

investimenti pubblicitari, essendo presenti alle più importanti fiere nazionali ed europee come il Pitti<br />

Immagine Uomo (Firenze) e Micam (Milano) oltre che una forte presenza su riviste specializzate<br />

(GQ, Sport Week,…), non ultimi, l’utizzo di cartellonistica nei principali capoluoghi di provincia, la<br />

presenza sulle reti televisive (ad esempio Sky) ed i POS nei punti vendita che rappresentano una<br />

forma di marketing molto diretta nei confronti del consumatore finale. Per nulla trascurabile poi la<br />

promozione attraverso il web, nota assolutamente degna di merito, sulla quale ho puntato sin<br />

dall’inizio del mio percorso per affermare i prodotti in ambito internazionale . La conferma del<br />

successo di tali investimenti – continua - è stata sottolineata dall’ottenimento nel 2006 del premio<br />

come miglior distributore mondiale per lo sviluppo e promulgazione del marchio da parte della<br />

Wolverine World Wide, l’azienda americana leader a livello mondiale nel settore calzature e<br />

proprietaria del marchio CAT”.<br />

Ogni marchio per la Marinelli deve acquisire una propria, forte,<br />

identità ed essere veicolata in funzione di criteri precisi oltre che tenendo conto dei mercati<br />

emergenti in cui sia opportuno essere presenti in maniera incisiva “ L’interesse è principalmente<br />

rivolto ai Paesi in via di sviluppo in cui si intravedono grosse potenzialità: la Cina innanzi tutto dove<br />

abbiamo in cantiere l’apertura di 40 punti vendita - conclude Mauro - il Brasile, dove siamo già<br />

presenti con una struttura in cui sono in distribuzione tutti i nostri marchi, l’India e la Russia sulla<br />

quale nutriamo alcune perplessità in relazione alla crisi che l’ha investita, ma sulla quale puntiamo<br />

comunque la nostra attenzione”.<br />

www.marinellisrl.com<br />

www.donnaimpresa.com 41


LA BELLEZZA.<br />

Perché se ne parla così<br />

poco Perché nei discorsi<br />

della gente compare così di<br />

rado la parola “bello”<br />

O quando compare è buttata lì, con<br />

noncuranza, con leggerezza, senza troppe<br />

implicazioni di sorta. Si dice che una cosa è<br />

vera, non bella. Ma del resto chi è così<br />

sprovveduto da rispolverare l’equazione<br />

bellezza è verità, verità è bellezza...Noi.<br />

In fondo la bellezza è poi così bella<br />

IL CONCETTO DI<br />

BELLEZZA, MUTEVOLE O<br />

ASSOLUTO<br />

E’ ancora ... giudizio<br />

“soggettivo” oppure<br />

“oggettivo” di bellezza<br />

Il giudizio soggettivo, come dice il termine<br />

stesso, è esclusivamente personale; il<br />

giudizio oggettivo appartiene invece a noi<br />

tutti e per definizione si chiama “Estetica”.<br />

Ma come ci si comporti di fronte alle cose<br />

che ci circondano, quando dobbiamo darne<br />

una valutazione di tipo estetico, è un antico<br />

dilemma che non ha poi tanta ragion<br />

d'essere perché il concetto di bellezza oltre<br />

che attenersi alla soggettività, si fonda su<br />

una serie di elementi culturali e soprattutto<br />

psicologici ai quali non possiamo sottrarci e<br />

che ci condizionano in maniera<br />

inconsapevole. Ad esempio nel contesto<br />

moderno, l'utilizzo della bellezza a fini<br />

commerciali è una questione controversa<br />

della “guerra culturale”, all'interno della quale<br />

si può affermare che tale utilizzo promuove<br />

una percezione dogmatica (il Mito del Bello)<br />

piuttosto che virtuosa della bellezza.<br />

LA BELLEZZA DI IERI<br />

Ripercorrendo un po' di storia, vediamo che<br />

per Platone la bellezza resta una cosa sacra,<br />

ma fa parte del mondo della filosofia: guida<br />

l'uomo verso il mondo delle idee.<br />

Per Aristotele e più tardi per il Rinascimento<br />

invece, la bellezza è sinonimo di misura e<br />

proporzione, espresse dalla scienza<br />

matematica. Fino al XVIII secolo tutto ciò che<br />

è ritenuto bello viene copiato e riprodotto<br />

dagli artisti. Kant poi, pensa che il bello sia<br />

qualcosa che si comprende intuitivamente:<br />

secondo lui non ci sono “principi razionali”<br />

del gusto, tanto che l'educazione alla<br />

bellezza non può essere espressa in un<br />

manuale, ma solo attraverso la<br />

contemplazione stessa di ciò che è bello.<br />

Più recentemente viene riconosciuto anche il<br />

prodotto dell'immaginazione e della fantasia<br />

dell'artista che si sente libero di superare<br />

canoni prestabiliti e regole da rispettare.<br />

Possiamo affermare che almeno per quanto<br />

riguarda l'arte vi sono dei criteri obiettivi per<br />

valutare un'opera: criteri classici, che sono<br />

l'armonia tra le singole parti e il tutto, rispetto<br />

dei canoni, simbolismo, simmetria; criteri<br />

moderni che sono: accettazione da parte<br />

della critica, messaggio sociale, novità<br />

espressiva, onirismo, provocazione,<br />

stilizzazione, surrealismo.<br />

LA BELLEZZA OGGI<br />

Approdando ai giorni nostri, l'arte<br />

contemporanea non pensa più alla bellezza<br />

in senso classico, anzi si ha come<br />

l'impressione che la produzione di cose belle<br />

non sia più lo scopo dell'arte; da tutto ciò<br />

deriva la naturale deduzione che non può più<br />

esistere un giudizio oggettivo di bellezza.<br />

Se questa è la situazione per quanto<br />

riguarda il mondo dell'arte, altre<br />

considerazioni si aggiungono quando ci<br />

troviamo a valutare l'aspetto di una persona<br />

oppure oggetti tra i quali sceglierne uno da<br />

acquistare; cosa ci guida, quali elementi<br />

risulteranno determinanti ai fini della nostra<br />

scelta Collochiamo quindi, la bellezza da<br />

una parte e il gusto dell'osservatore dall'altra;<br />

ebbene questi due termini sembrano<br />

inscindibili, in quanto concepire una bellezza<br />

indipendente da un qualche osservatore che<br />

stia lì per goderla, equivale a pensare ad un<br />

quadro bellissimo abbandonato in una<br />

cassaforte o ad un fiore raro che cresce in<br />

mezzo ad una foresta inaccessibile<br />

(mancando un osservatore, esiste la<br />

bellezza); questi oggetti mancano del tutto<br />

di quel carattere di interazione pratica con<br />

un'intelligenza percettiva. Se vogliamo<br />

dunque analizzare il fenomeno bellezza, alla<br />

luce delle più recenti scoperte nel campo<br />

della psicologia, volendo capire quali sono i<br />

meccanismi che ci portano ad una<br />

valutazione estetica, dobbiamo<br />

necessariamente far ricorso allo studio dei<br />

fenomeni percettivi, come ci ha indicato<br />

Rudolf Arnheim, che è stato docente di<br />

psicologia dell'arte presso l'università di<br />

Harvard, il quale ha fondato la sua<br />

trattazione sui più recenti principi della<br />

psicologia della Gestalt. Quando i nostri<br />

sensi ci trasmettono sensazioni piacevoli che<br />

si avvertono istantaneamente durante<br />

l'esperienza e che tendono a collegarsi ad un<br />

contenuto emozionale positivo<br />

(consciamente o inconsciamente filtrato da<br />

un canone di riferimento che è già in nostro<br />

possesso) è allora che stiamo osservando o<br />

ascoltando o toccando qualcosa di bello.<br />

Il canone di riferimento di cui si parla può<br />

essere acquisito per istruzione, per<br />

consuetudine sociale, per una precedente<br />

esperienza analoga a quella che stiamo<br />

vivendo, che il nostro cervello ha<br />

memorizzato e che ci restituisce come<br />

risposta positiva allo stimolo ricevuto<br />

all'esterno.<br />

PERCEPIRE IL BELLO<br />

La percezione del bello è dunque la<br />

risultante di elementi diversi, frutto di<br />

processi storici e di sensibilità estemporanee<br />

che rendono impossibile definire dei canoni<br />

estetici assoluti. Spesso convivono aspetti<br />

conflittuali tra una tendenza a giudicare la<br />

bontà di una conformazione, dettata spesso<br />

dalle simmetrie presenti, e l'esigenza di<br />

esaltarne gli elementi di diversità, evidenziate<br />

dalle eventuali asimmetrie. Se si<br />

immaginasse di essere circondati da migliaia<br />

di sfere trasparenti e che, tra di esse, ne<br />

apparisse una dalla forma perfettamente<br />

cubica, probabilmente sarebbe essa ad<br />

attirare l'attenzione e ad essere stimata<br />

come la più bella, se non altro perché la più<br />

rara. È un poco come la storia di un brutto<br />

anatroccolo in un gruppo di anatre<br />

candidamente bianche: la selezione<br />

sessuale può trasformare quella che<br />

inizialmente appare come un'anomalia in un<br />

elemento di novità da inglobare nel gioco<br />

delle preferenze legate alla scelta del<br />

partner; ciò potrà portare col tempo ad una<br />

popolazione di bellissime anatre nere.<br />

La scelta sessuale si muove all'interno della<br />

plasticità delle forme viventi e coglie gli<br />

aspetti di dinamicità dei processi biologici,<br />

esaltando capricciosamente, dal punto di<br />

vista della percezione del bello, sia le loro<br />

simmetrie quanto le asimmetrie.<br />

E allora, forse, la domanda<br />

giusta sarebbe: “Che cosa ti<br />

è piaciuto” E poi, subito<br />

dopo: “Perché”<br />

"pulchra dicuntur quae visa<br />

placent" :<br />

Bello è tutto ciò che suscita nell’uomo il<br />

sentimento dell’ammirazione. Questa<br />

definizione si S. Tommaso d’Aquino ci fa<br />

individuare due tratti della bellezza: il vedere<br />

(quae visa) e il riverbero affettivo positivo<br />

(placent). La bellezza differisce dal vero, che<br />

è oggetto essenzialmente dell'intelletto, per il<br />

fatto di essere invece percepibile<br />

sensibilmente. Il bello non lo si pensa, lo si<br />

sente (nel senso di sensazione), o con la<br />

vista (bello iconico), o con l'udito (bello<br />

musicale), o con l'immaginazione che<br />

ricostruisce una vicenda verosimile (bello<br />

letterario). La bellezza suscita un riverbero di<br />

soddisfazione, di gioia: il bello piace.<br />

In qualche modo dunque la bellezza<br />

sintetizza in sè la conoscenza (il vero) e la<br />

affettività (il bene).<br />

E’ su quel perché che si<br />

potrebbe poi riaprire una<br />

lunga disquisizione …<br />

Pablo Picasso: la deposizione del Minotauro in costume da Arlecchino<br />

IL SENSO DEL<br />

BELLO<br />

rubrica a cura di Valeriana Mariani<br />

Lo studio della Bellezza è una lotta in cui l'artista urla di spavento prima di<br />

essere vinto (Charles Baudelaire)<br />

Cosa concorre a colpire l’immaginazione, l’individuale senso del bello Cosa ci fa rimanere quasi “incantati” davanti a quell’opera o, al contrario,<br />

dopo una fugace occhiata, passare oltre senza particolare interesse È forse esclusivamente la capacità tecnica dell’artista, la sua conoscenza<br />

delle “regole” del disegno, della scelta e distribuzione sulla tela dei colori, dello sviluppo della struttura compositiva, che fanno di un lavoro<br />

un’opera d’arte La capacità tecnica è per l’artista lo strumento attraverso il quale può dar vita all’opera, ma la tecnica artistica non è di per sé arte;<br />

ci sono tanti lavori tecnicamente ben fatti che non esiteremmo a definire “croste” come pure di cose meno perfette dove invece si legge “l’incanto”.<br />

Ma allora cosa trasforma un semplice quadro in un’opera d’arte Rudolf Steiner, ad esempio, in alcune conferenze parlando d’arte ha detto :<br />

“l’artista non cerca il vero naturale, ma l’apparenza del vero. L’opera artistica completa è opera dello spirito e quindi al di sopra della natura”.<br />

www.donnaimpresa.com 43


Cosa fa di un’opera un’opera d’arte<br />

è una domanda non da poco:<br />

l’opera d’arte deve suscitare<br />

qualcosa che sia al di là del gusto<br />

dell’epoca, della regione geografica<br />

o della cultura di appartenenza, al<br />

di là della tecnica rappresentativa e<br />

del mezzo usato; deve<br />

rappresentare in sé un evento che<br />

abbia una certa indipendenza dal<br />

contesto in cui è nato o almeno il<br />

contesto deve solo essere un<br />

indicatore, uno specificatore, una<br />

cornice. L’artista quando è tale<br />

mostra qualcosa che è incantato<br />

nel mondo e che nell’opera d’arte si<br />

manifesta, viene reso visibile.<br />

Egli conosce il mondo e di quella<br />

conoscenza ne fa una<br />

rappresentazione che parla al<br />

senso del bello e del gusto,<br />

diversamente dallo scienziato che<br />

ne estrae leggi intelligibili al<br />

pensiero razionale. L’artista<br />

rappresenta leggi di natura<br />

incantate nella realtà del mondo<br />

perché siano fruibili da una sfera<br />

più intuitiva che razionale. Ma<br />

l’opera d’arte ha una vita<br />

indipendente, esiste di per sè, al di<br />

là della capacità dell’osservatore di<br />

penetrare nella sua essenza Se<br />

così fosse, allora colui che osserva<br />

ha un ruolo solo passivo o<br />

possiamo pensare ad una sorta di<br />

rapporto dialettico tra l’opera d’arte<br />

e chi la osserva Matisse diceva<br />

che se l’osservatore è eguale alla<br />

sedia della galleria d’arte allora<br />

qualunque opera d’arte appare<br />

silenziosa, non comunica nulla.<br />

L’opera d’arte vive nel dialogo con<br />

chi la contempla ovvero ha valore in<br />

sé oppure esiste solo quando è<br />

contemplata La stessa domanda<br />

vale anche per il mondo naturale: la<br />

natura esiste indipendentemente<br />

dalla capacità dell’uomo di<br />

rappresentarla in sé stesso Il<br />

“segreto manifesto”, per dirla con le<br />

parole di Goethe, incantato nelle<br />

manifestazioni della natura o<br />

nell’opera d’arte attende l’uomo che<br />

lo colga; se questo accade si svela<br />

qualcosa che corrisponde a ciò che<br />

vede l’innamorato nell’amata e che<br />

altri non vedono, insomma una<br />

variante dell’“amor figlio di<br />

conoscenza” di L. da Vinci. Allo<br />

stesso modo per cui non ci si può<br />

innamorare di una lastra di acciaio<br />

altrettanto nell’opera d’arte deve<br />

esservi un contenuto che non è<br />

nella tecnica, non è nel contesto,<br />

non è nei mezzi ma può vivere solo<br />

nella capacità di rappresentazione<br />

dello spettatore.<br />

L’arte avventurosa di<br />

SANDRO<br />

Bartolacci<br />

nella foto:Oksana Kuzmenko titolare del portale www.urlopop.net<br />

Servizio fotografico realizzato da Alessandro Miola_Femo_Italy<br />

Nato in un paesino nei pressi della<br />

costa adriatica da una famiglia di<br />

contadini, Sandro Bartolacci è<br />

cresciuto fino a diventare un artista<br />

con la passione per il pensiero<br />

filosofico insito nell’arte. Nella<br />

Pinacoteca Civica della sua città<br />

natale, Fermo, è esposto un<br />

capolavoro assoluto, dipinto<br />

dall’artista barocco Pieter Paul<br />

Rubens; datato nel 1608, rappresenta<br />

L’adorazione dei Pastori. Anche nelle<br />

opere di Sandro Bartolacci emerge<br />

sicuramente una forte passione per<br />

gli elementi barocchi.<br />

Egli sa come utilizzare sapientemente spunti drammatici e<br />

come impressionare il suo pubblico. I suoi pannelli astratti, ed<br />

altre sue opere, rilevano una forte affinità con le forme<br />

architettoniche che è possibile ammirare nelle Chiese barocche.<br />

Altro parallelismo tra questo artista contemporaneo ed i suoi<br />

predecessori barocchi del XVII secolo si potrebbe ritrovare<br />

nell’accento posto sulla plasticità. La storia dell’arte è un<br />

tesoro da cui Sandro Bartolacci attinge, indubbiamente è un<br />

grande conoscitore di tutte le sue potenzialità ed è da essa che<br />

estrapola tutti gli elementi di cui ha bisogno. Il Barocco<br />

europeo non è l’unico periodo che influenza il suo lavoro: è<br />

possibile ritrovare, nelle opere di questo artista italiano, i<br />

modelli geometrici caratteristici dell’arte islamica, in<br />

particolare quella che ha raggiunto l’apice del suo splendore<br />

nel diciottesimo e diciannovesimo secolo. Sembra doveroso<br />

fare un confronto oggettivo tra le piastrelle persiane e le<br />

immagini di questo artista contemporaneo. I temi che propone<br />

vogliono suggerire dei collegamenti con i simboli araldici o<br />

rappresentano finestre, porte o cancelli Le decorazioni ed i<br />

colori brillanti hanno la funzione di allontanare fantasmi<br />

demoniaci Cerca di proporre uno sguardo in uno specchio<br />

magico Secondo la tradizione del popolo Dogon, nel Mali, in<br />

ogni famiglia il padre costruirebbe una porta Dogon per sua<br />

figlia, dopo il menarca. L’offerta di questa porta celebrerebbe e<br />

riconoscerebbe la sua femminilità ritrovata. Le giovani donne<br />

non rinunciano al loro bene e lo conservano anche dopo il<br />

matrimonio. Nel Mali, gli uomini credono che quando una<br />

donna abbia le mestruazioni sia sporca; pertanto essi non<br />

mangiano il cibo preparato da lei, né tentano alcun tipo di<br />

approccio sessuale in quei giorni. La moglie, lasciando la porta<br />

Dogon sulla soglia di casa, informa il marito delle sue<br />

condizioni ed egli è così libero di scegliere un’altra amante per<br />

quel periodo. Europa, Asia, Africa. L’ispirazione proviene da<br />

fonti differenti, da culture ed epoche diverse. La potente<br />

fusione tra abilità ed intelletto offre all’artista nuove<br />

opportunità. Ha una mente aperta e, rivisitando in chiave<br />

moderna tecniche antiche, crea qualcosa che non si è mai visto<br />

prima. E’ al tempo stesso etnologo, archeologo, filosofo e<br />

cosmografo. Una delle funzioni dell’arte è quella di mantenere<br />

viva la nostra memoria per le generazioni future, dunque non è<br />

una sorpresa che delle sculture memoriali svolgano un ruolo in<br />

primo piano nell’opera di Bartolacci. Si tratta di un custode del<br />

tempo, così come si intitola una delle sue opere. Come Alì<br />

Babà, l’eroe della famosa fiaba “le mille e una Notte”, Sandro<br />

Bartolacci conosce perfettamente la formula magica per aprire<br />

e chiudere gli angoli più remoti della nostra immaginazione.<br />

Dick Adelaar (critico d’arte)<br />

ARTE


Eva Fischer è nata a Daruvar (Ex Jugoslavia), nel 1920. Il padre Leopoldo, Rabbino Capo<br />

ed eccellente talmudista venne deportato dai nazisti. Sono più di trenta i familiari di Eva<br />

scomparsi nei lager. Negli anni precedenti la guerra, Eva si diplomò all’Accademia di Belle<br />

Arti di Lione e fece ritorno a Belgrado in tempo per subire i vandalici bombardamenti nazisti<br />

sulla città (1941) senza dichiarazione di guerra.<br />

Ebbe così inizio un periodo travagliato fatto di fughe e costellato da privazioni e duri sacrifici. Insieme alla madre e al fratello minore, Eva venne<br />

internata nel campo di Vallegrande (Isola di Curzola) sotto amministrazione italiana che non conobbe (Eva è lieta di dirlo) ferocia alla pari di<br />

quella nazista. Per una malattia materna ebbe un permesso d’assisterla insieme al fratello, nell’ospedale di Spalato dove ancora ottenne un<br />

permesso di trasferirsi a Bologna. Era il 1943 ed Eva Fischer si nascose con i suoi in città, sotto il falso nome di Venturi. Ricorda spesso quel<br />

tempo infausto ove però la mano dei buoni non si sottraeva al pericolo di dare aiuto e solidarietà ai perseguitati. Fu determinante allora l’aiuto di<br />

Wanda Varotti, Massimo Massei ed altri ancora del Partito d’Azione (Eva è membro ad honorem dell'Associazione Nazionale Partigiani). A<br />

guerra finita Eva Fischer scelse Roma come sua città d’adozione: intenso è l’amore che ella porta a questa città. Entrò immediatamente a far<br />

parte del gruppo di artisti di Via Margutta coi quali contrasse indelebili amicizie. Di quel periodo sono gli incontri con Mafai e Guttuso, Tot,<br />

Campigli, Fazzini, Carlo Levi, Capogrossi, Corrado Alvaro e tanti di quella generazione di artisti che avevano maturato idee luminose entro il<br />

buio della dittatura.Intensa fu l’amicizia con De Chirico, Mirko, Sandro Penna e Franco Ferrara allora già brillante direttore d’orchestra; venne<br />

così il tempo di lunghe e notturne passeggiate romane anche con Jacopo Recupero, Cagli, Avenali, Giuseppe Berto e Alfonso Gatto nonché<br />

Maurice Druon, non ancora ministro della cultura francese, che andava scrivendo le pagine de “Le grandi famiglie”. Fu in quel tempo che Dalì<br />

vide e s’innamorò dei mercati di Eva mentre lo stesso Ehrenburg scrisse sulle “umili e orgogliose biciclette”. Con Picasso s’incontrarono nella<br />

bella casa di Luchino Visconti parlando a lungo d’arte contemporanea e del sussulto intimo che porta alla creatività. Picasso la esortò a<br />

progredire nella luce misteriosa delle barche e delle architetture meridionali. Venne così il tempo di Parigi dove Eva abitò a lungo a Saint<br />

Germain des Près e cercò di Marc Chagall divenendone amica devota e profonda ammiratrice. Egli le raccontava di sogni colorati nonché del<br />

fascino dei racconti biblici. Zadkine ospitò generosamente Eva ammirandone il coraggio d’una ricerca intensa e costruttiva e il fascino d’una<br />

cultura mitteleuropea tutt’altro che trascurabile. In quell’epoca Eva Fischer realizzò “paesaggi romani” con le loro trasparenze e lontananze<br />

come se il tempo si fosse in qualche modo fermato sulle rovine della Città Eterna. Dunque venne la volta di Madrid. Qui la pittura di Eva Fischer<br />

– finalmente esposta nei musei – fu al centro di dibattiti nell’Atelier di Juana Mordò fra l’artista marguttiana e i pittori spagnoli ancora in lotta<br />

contro il franchismo. Eva portò loro la testimonianza di un’arte rinata in un mondo libero fatta di tentativi nuovi, magri discutibili ma al cospetto di<br />

tutti gli sguardi e tutti i giudizi. Negli ultimi anni Cinquanta, si stabilì a Roma, nel popolare quartiere di Trastevere. Nell’appartamento sottostante<br />

viveva il compositore Ennio Morricone. Nacque così un profondo legame umano e artistico. Nel 1990 Ennio le dedicò il CD "A Eva Fischer<br />

pittore". Negli anni Sessanta Eva Fischer fu a Londra dove espose nella più esclusiva Galleria della City, quella Lefevre che aveva concesso<br />

l’ultima “personale” al pittore italiano Modigliani. La Galleria Lefevre ospitò i quadri di Eva per i “suoi colori mediterranei e l‘italianità” dellesue<br />

tele. Il mondo della Fischer è fatto di brevi migrazioni ovunque il suo estro l’ha chiamata: da Israele ove dipinse mirabili tele di Gerusalemme e<br />

Hebron (molto note sono le vetrate del Museo israelitico di Roma) fino agli U.S.A. dove contò numerosi collezionisti ed estimatori, fra i quali gli<br />

attori Humphrey Bogart (fu la moglie Laureen Bacall a donargli la prima opera) e Henry Fonda. Oggi che l’arte di Eva Fischer è conosciuta nel<br />

mondo, ella parla di sé con assoluta modestia, tipica di una donna coraggiosa ed intelligente, dallo sguardo pulito e profondo, nonostante gli<br />

affronti degli uomini in quei tempi disumani. Ella non condanna costoro con rabbia e vendetta ma sì con questa mostra di quadri malinconici e<br />

grigi, con sguardi di uomini stupiti prima ancora che smarriti e di bambini immobili nel gelo dei vagoni appiccicati a treni senza ritorno. Nel 2008 il<br />

Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, le ha conferito l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica.<br />

Umili e orgogliose<br />

biciclette<br />

EVA<br />

Fisher<br />

L'Ombrello Rosso (The Red Umbrella )<br />

Salvador Dali_Gala_AmerigoTot<br />

Giorgio De Chirico<br />

ALFABETO<br />

IMMAGINARIO<br />

gallery<br />

www.paolosistilli.nl _ UTRECHT _Nederland<br />

PAOLO<br />

Sistilli<br />

Dillon Kroe èunartista<br />

emergente americano. " Devo<br />

molto ai maestri italiani - ci<br />

dice - non potrei essere<br />

l'artista che sono oggi senza<br />

Amedeo Modigliani. Come<br />

Modigliani, infatti posseggo<br />

un grande amore per la<br />

pittura della figura femminile.<br />

Trovo profonda poesia in ogni<br />

curva, il fluire di una donna<br />

attraverso il suo corpo nudo.<br />

Sono ossessionato dall’ idea<br />

di riuscire a catturarne il suo<br />

mistero sensuale e<br />

trasportarlo su tela”. Dillon<br />

Kroe oggi vive nella zona di<br />

Los Angeles della California,<br />

ha partecipato a numerose<br />

collettive e concorsi ed<br />

attualmente sta lavorando ad<br />

una nuova collezione al fine<br />

di presentarla nelle principali<br />

gallerie d'arte.<br />

www.dillonkroe.com<br />

DILLLON<br />

Kroe<br />

LOS ANGELES _ CA _USA


Cristina Capriotti è una professionista<br />

nel campo della bellezza e del makeup<br />

televisivo/teatrale fra le più abili ed<br />

affermate del settore, tanto da essere<br />

stata chiamata ad Hollywood ad<br />

insegnare estetica. Mamma<br />

dolcissima e premurosa, Cristina è<br />

una donna dalle mille sfaccettature.<br />

Rara e preziosa come un diamante.<br />

Appassionata di sport ed in particolare<br />

di equitazione è una artista a 360°:<br />

suona il pianoforte, la chitarra, adora<br />

cantare e dipingere. “L’ottimismo - dice<br />

- ce l’ho nel sangue.” e non potrebbe<br />

non essere così...la dolcezza del suo<br />

sguardo e quel persistente sorriso<br />

appena accennato sulle sue labbra<br />

non sono altro che la piacevole<br />

conferma di questo suo atteggiamento<br />

fiducioso nei confronti della vita...e<br />

delle persone. Quando ci parla di sé lo<br />

fa con molta naturalezza “Il rispetto del<br />

prossimo e della natura - aggiunge -<br />

vuol dire aver compreso che ogni<br />

nostra azione, nel bene e nel male, ha<br />

un'effetto verso noi stessi, mentre<br />

nella preghiera e con il ringraziamento<br />

si concretizza il riconoscimento dei<br />

propri limiti e l'apprezzamento per tutto<br />

quello che ha contribuito ad<br />

accrescere il nostro spirito. Dobbiamo<br />

cercare di essere felici nella semplicità<br />

del quotidiano, perchè è questa la<br />

vera medicina per la cura dello spirito”<br />

e del corpo.<br />

CRISTINA<br />

“Sono una donna che pensa<br />

positivo e che affronta con serenità<br />

anche le difficoltà conscia che ogni<br />

percorso di vita pone ostacoli.<br />

Essere se stessi e non abbattersi è<br />

il mio motto..la mia filosofia. E’<br />

proprio questo mio pensiero che mi<br />

ha avvicinata al Reiki, quella<br />

disciplina che consente all’energia<br />

di circolare per alimentare tutti i<br />

processi, anche fisiologici, di cui<br />

l’organismo ha bisogno... pratica<br />

della quale sono fedele discepola e<br />

che attualmente insegno.”<br />

“CAPRIOTTI”<br />

Cristina gioca a fare la Vamp<br />

davanti all’obiettivo del<br />

nostro fotografo “Ma in<br />

realtà - dice - sono una<br />

donna molto semplice e<br />

gioviale, tutt’altro che<br />

sofisticata. Adoro tutto ciò<br />

che è gioco, trasformazione<br />

anche per questo ho scelto<br />

di intraprendere la<br />

professione di make-up<br />

artist; pitturare sulle tele,<br />

passione ereditata da mio<br />

padre, mi affascina così<br />

come pitturare i volti e<br />

renderli tridimensionali nella<br />

dovuta correzione con<br />

ombre e luci... mi piace<br />

modificare la geometria di un<br />

viso rendendolo più<br />

armonioso.” Abilità<br />

confermata da una<br />

ventennale esperienza che<br />

ha deciso di trasferire alle<br />

numerosissime ragazze<br />

iscritte presso l’Accademia<br />

di estetica nella quale<br />

insegna.<br />

BEAUTY<br />

La bellezza è una trappola in<br />

cui ogni uomo di buon senso<br />

sarebbe felice di cadere.<br />

Oscar Wilde, L'importanza di chiamarsi<br />

Ernesto, 1895<br />

Il culto del bello nell’antichità ha il suo periodo più elevato<br />

nell’arte greca dove diventa addirittura una filosofia di vita e<br />

un mezzo per comprendere e valutare tutti i fenomeni<br />

dell’universo. Per Protagora, l’uomo, in quanto migliore<br />

espressione della natura, era misura di tutte le cose. Nella<br />

fase più alta di questa ricerca, quella classica, l’artista volle<br />

finanche correggere i “difetti” e le imperfezioni della realtà<br />

fisica costruendo una natura ideale, così come può esistere<br />

solo nella mente e associando a questo tipo di bellezza<br />

tutte le altre virtù umane come l’intelligenza, l’equilibrio<br />

psichico, la socievolezza, l’eroismo ecc. Questa bellezza<br />

integrale fatta di esteriorità e interiorità aveva una funzione<br />

morale, doveva educare gli individui, perché era la migliore<br />

possibile, ed era quindi quella che si avvicinava di più alle<br />

divinità. L’uomo dunque poteva essere bello ma non<br />

perfetto, sia dentro che fuori, e bisognava tendere e<br />

guardare alla bellezza ideale per migliorarsi e somigliare<br />

sempre di più a Dio. Una siffatta bellezza non poteva non<br />

avere delle “regole”, regole assolute. Canoni, appunto.<br />

Generazioni di studiosi hanno cercato di individuare i<br />

parametri matematici e geometrici di questa estetica ideale<br />

in grado di attrarre tutti, indistintamente, basata su<br />

proporzioni e simmetrie (bilaterali e rotazionali) ben definite<br />

e definibili. Leonardo da Vinci chiamò queste proporzioni<br />

“Sezione Aurea” per andare alla radice del senso<br />

dell’armonia e della bellezza. Fibonacci, con la sua famosa<br />

serie numerica, cercò di spiegare matematicamente le<br />

sequenze progressive di gran parte delle forme esistenti in<br />

natura. Policleto, scrittore classico della Grecia antica, fissò<br />

nei suoi “canoni” la struttura, le forme e le proporzioni di un<br />

uomo ideale. Tale modello fu poi sviluppato da Vitruvio,<br />

architetto romano, in tutte le opere imperiali seguenti.<br />

Humayun ci ha provato nel 1997 con il volto umano. Pare<br />

quindi che la natura dell’intero universo si fondi<br />

strutturalmente e funzionalmente sul principio della<br />

bellezza. Einstein affermò che la sua teoria della relatività<br />

scaturì da una metafisica ricerca di simmetria. Roger<br />

Penrose, uno dei padri, insieme a Stephen Hawking, della<br />

teoria sui buchi neri, disse: “senza estetica non si fa nulla”.<br />

Ciò suggerisce un tipo di bellezza legata anche ad una<br />

dimostrazione matematica, a una equazione e quindi al<br />

pensiero razionale. Il dato straordinario viene dalle<br />

numerose ricerche dell’etologia umana, della psicologia<br />

sociale e dei laboratori neurobiologici che confermano le<br />

intuizioni millenarie riguardanti questa logica dell’armonia<br />

universale. Il cervello sembra programmato apposta per<br />

discriminare istantaneamente ciò che è oggettivamente<br />

bello da ciò che non lo è, perché, così facendo, siamo<br />

portati a scegliere le cose e gli esseri più sani in quanto<br />

garantiscono una buona formazione genetica, una migliore<br />

sopravvivenza e una migliore capacità riproduttiva. Ed ecco<br />

che la bellezza si lega necessariamente al discorso della<br />

selezione naturale e quindi dell’evoluzione. Simmetrie e<br />

www.donnaimpresa.com


armonie diventano sinonimi di salute<br />

e continuazione della specie, grazie<br />

a questo archetipo della bellezza<br />

innato in ognuno di noi. La<br />

neurobiologia scopre che all’interno<br />

del cervello esiste un complesso di<br />

organi adibito alle sensazioni<br />

piacevoli che l’uomo prova in ciò che<br />

vede, ascolta o ritiene fare di<br />

interessante. In particolare, i<br />

neurotrasmettitori che agiscono tra<br />

l’area tegmentale ventrale e il nucleo<br />

accumbens creano un campo<br />

chiamato “circuito del piacere”,<br />

circuito attivato sia se si ascolta la<br />

musica preferita sia se si guarda il<br />

partner o, meglio ancora, se si ha<br />

un rapporto amoroso. Questo ci<br />

insegna che l’uomo è un<br />

dipendente, non tossico, di tante<br />

sostanze dopaminergiche prodotte<br />

naturalmente dal sistema nervoso<br />

centrale, quando è intento a fare,<br />

sentire, vedere o gustare cose belle.<br />

Infatti è scontato che tutto ciò che è<br />

considerabile come bello è destinato<br />

a far provare emozioni piacevoli,<br />

altrimenti che bello sarebbe ! Anzi<br />

è legittimo definire la bellezza come<br />

tutto ciò che può essere causa di<br />

emozioni gradevoli e positive.<br />

MISTERIOSA,<br />

MIRABILE NATURA<br />

Ciò che noi chiamiamo<br />

natura è un poema<br />

chiuso in caratteri<br />

misteriosi e mirabili.<br />

Ma se l'enigma si potesse svelare<br />

noi vi conosceremmo l'odissea dello<br />

spirito, il quale, per mirabile illusione<br />

cercando se stesso, fugge se<br />

stesso; poiché si mostra attraverso il<br />

mondo sensibile solo come il senso<br />

attraverso le parole, solo come,<br />

attraverso una nebbia sottile, quella<br />

terra della fantasia, alla quale<br />

miriamo. Ogni splendido quadro<br />

nasce quasi per il fatto che si toglie<br />

quella muraglia invisibile che divide<br />

il mondo reale dall'Ideale, e non è se<br />

non l'apertura, attraverso la quale<br />

appaiono nel loro pieno rilievo le<br />

forme e le regioni di quel mondo<br />

della fantasia, il quale traluce solo<br />

imperfettamente attraverso quello<br />

reale. La natura per l'artista è non<br />

piú di quello che è per il filosofo, cioè<br />

solo il mondo ideale che apparisce<br />

tra continue limitazioni, o solo il<br />

riflesso imperfetto di un mondo, che<br />

esiste, non fuori di lui, ma in lui”.<br />

(Friedrich W. J. Schelling - Sistema<br />

dell'idealismo trascendentale)<br />

Un ‘incontro gradevolissimo ed interessante con un “personaggio” davvero<br />

speciale, ci ha accolti nella sua residenza estiva tra le suggestive colline<br />

Ostrensi:<br />

ERCOLE<br />

“MORONI”<br />

Sul suo sito ha scritto “Io amo ogni stagione, ma ho una predilezione per la primavera” a cosa si riferiva in particolare<br />

Io amo tutto ciò che è rinascita … tutto ciò che non è evidente, e questo concetto lo applico in tutti i miei lavori anche nel particolare.<br />

Da una sua affermazione “ la perfezione, se esiste è insensibile e senza anima Perché e che cos’è per lei la bellezza<br />

Io trovo la bellezza in tutte le cose. Trovo la bellezza nelle stagioni, nel bulbo di una rosa, nelle bacche rosse dopo la fioritura; oggigiorno ognuno<br />

di noi non vede la bellezza vera delle cose e delle persone. La bellezza nasce su tutto, è su tutto: non amo la perfezione di un oggetto così<br />

come non amo la perfezione di un corpo. Sono i I difetti a rendere le cose e le persone terribilmente affascinanti ed uniche. L’incertezza fa parte<br />

a pieno titolo della nostra realtà.<br />

www.donnaimpresa.com


Lei sostiene ancora, in quella che definisce la sua<br />

filosofia di vita, che i suoi allestimenti e<br />

composizioni spesso descrivono la stagione, le<br />

caratteristiche del luogo e lo stile di vita della<br />

gente...<br />

Si, è così. I fiori devono essere parte integrante del<br />

luogo in cui vengono esposti in perfetta armonia con gli<br />

elementi che li circondano e non opprimerli. Per<br />

realizzare ciò devo pertanto poter scorgere gli aspetti<br />

più intimi delle persone e cogliere la natura delle cose<br />

... Per me è assolutamente cruciale percepire l’essenza<br />

della vita in tutte le sue rappresentazioni; devo poter<br />

respirare l’incanto e la storia di un posto e toccare<br />

l’anima di una persona. Nella mia attività conoscere<br />

l’intimo dei clienti è fondamentale al fine di raggiungere<br />

l’obiettivo di una ottima composizione. Applico il<br />

concetto dell’orgoglio di essere italiano, l’esempio viene<br />

dalla nostra sartoria, dove la cura del dettaglio ha reso<br />

famoso l’abito in tutto il mondo, ed io nel mio lavoro,<br />

andando anche oltre il semplice concetto del dettaglio,<br />

cerco di cogliere la bellezza ed i colori propri di ogni<br />

stagione come le sfumature di ciscuna personalità. Non<br />

posso prescindere dal la persona con cui mi trovo ad<br />

interagire per darle quello che desidera.<br />

Lei sostiene ancora, in quella che definisce la sua<br />

filosofia di vita, che i suoi allestimenti e<br />

composizioni spesso descrivono la stagione, le<br />

caratteristiche del luogo e lo stile di vita della<br />

gente...<br />

Si, è così. I fiori devono essere parte integrante del<br />

luogo in cui vengono esposti in perfetta armonia con gli<br />

elementi che li circondano e non opprimerli. Per<br />

realizzare ciò devo pertanto poter scorgere gli aspetti<br />

più intimi delle persone e cogliere la natura delle cose<br />

... Per me è assolutamente cruciale percepire l’essenza<br />

della vita in tutte le sue rappresentazioni; devo poter<br />

respirare l’incanto e la storia di un posto e toccare<br />

l’anima di una persona. Nella mia attività conoscere<br />

l’intimo dei clienti è fondamentale al fine di raggiungere<br />

l’obiettivo di una ottima composizione. Applico il<br />

concetto dell’orgoglio di essere italiano, l’esempio viene<br />

dalla nostra sartoria, dove la cura del dettaglio ha reso<br />

famoso l’abito in tutto il mondo, ed io nel mio lavoro,<br />

andando anche oltre il semplice concetto del dettaglio,<br />

cerco di cogliere la bellezza ed i colori propri di ogni<br />

stagione come le sfumature di ciscuna personalità. Non<br />

posso prescindere dal la persona con cui mi trovo ad<br />

interagire per darle quello che desidera.<br />

Dicono di lei che è uno dei maggiori fioristi<br />

internazionali e creative designer … e noto come il<br />

“fiorista delle star” …<br />

Io provengo da un paesino dove erano più galline che<br />

persone. Son partito a 18 anni per l’avventura fuori<br />

dall’Italia … ho viaggiato in tutto il mondo e tendo molto<br />

a rispettare la cultura della nazione in cui vengo<br />

ospitato… sono arciconvinto che il rispetto sia la chiave<br />

e il motore di questo mondo. Le star Comuni mortali<br />

come noi (sorride). L’amore viscerale per la mia<br />

professione ma certamente anche questo mio<br />

relazionarmi con estrema naturalezza con tutti,<br />

indipendentemente dalla classe sociale e dalla fama,<br />

mi ha regalato molte chance nel mondo dorato dello<br />

Star System.<br />

Ci parli di Casa Ercole e dei suoi progetti legati al<br />

mondo della moda e dei corsi che tiene in tutto il<br />

mondo…<br />

Casa Ercole è una struttura ricettiva polivalente<br />

pensata per onorare le mie radici marchigiane. Era<br />

molto importante per me che fosse realizzata proprio<br />

nelle marche, il luogo dove sono nato e dal quale sono<br />

esiliato giovanissimo … sa, il fatto che io viva a Londra<br />

non è significativo ai fini della preservazione della mia<br />

identità e dell’amore che nutro per questa terra<br />

straordinariamente bella e ricca di contrasti<br />

paesaggistici. Le Marche sono sempre nel mio cuore,<br />

nonostante non risieda più qui. Oggi la Casa Ercole è<br />

divenuta uno dei luoghi cruciali di numerose attività sia<br />

culturali che sociali; fra queste non posso esimermi dal<br />

citarne in particolare una: quella svolta dalla<br />

cooperativa Omphalos , con la quale ho iniziato un<br />

percorso molto interessante, volto al sostegno dei<br />

bambini autistici. Ritengo sia fondamentale contribuire,<br />

laddove abbiamo la possibilità di farlo, a sostenere<br />

coloro i quali si occupano dei problemi legati all’<br />

infanzia, perché ritengo che ognuno, a questo mondo,<br />

deve poter avere diritto ad una chance.<br />

La mitologia greca comprende molte storie che<br />

illustrano lo stretto rapporto fra la vita umana,<br />

quella delle piante e dei fiori insieme al grande<br />

rispetto che gli antichi nutrivano per il mondo<br />

vegetale. Comune denominatore e principio base<br />

delle teorie sviluppate da tanti ricercatori era che la<br />

salute e il benessere provengono dall'interno e<br />

dipendono dall'armonia tra corpo, mente ed<br />

emozioni …<br />

L’uomo del terzo millennio in generale ha perso il<br />

rapporto diretto con la natura….credo fermamente che<br />

la cultura in tal senso stia cambiando, c’è un ritorno e lo<br />

dimostrano coloro i quali vengono a soggiornare in<br />

questa struttura. Dopo qualche giorno c’è l’abbandono<br />

totale di tutti i mezzi di comunicazione calandosi<br />

perfettamente con questo luogo incantevole e fuori dal<br />

mondo dove gli odori e sapori sono rimasti intatti nel<br />

tempo..<br />

Se picchiate una donna con un fiore, preferite una<br />

rosa. Per via delle spine...(Henri de Régnier)<br />

Il mio fiore preferito è certamente la rosa. Mi ricordo a<br />

tal proposito che qualche tempo fa uno dei miei clienti il<br />

giorno di San Valentino scrisse su di un biglietto, non<br />

indirizzato alla propria moglie, bensì all’amante… “Con<br />

ogni petalo accarezzerei il tuo corpo” su un nutrito<br />

mazzo di rose. La stessa dedica la scrisse poi in un<br />

altro bigliettino destinato ad un altro amante, questa<br />

volta gay… e, per inciso, spendendo anche molto di<br />

più. Per ciò che concerne me… si, lo farei… con le<br />

rose.<br />

Come regalare dei fiori ad una donna...<br />

Nell’ inviare un omaggio ad una signora bisogna curare<br />

molto i dettagli, e soprattutto… e qui viene fuori quella<br />

che è la mia filosofia nel lavoro, regalare ciò che piace<br />

all’altro e non a se stessi; questo il modo migliore per<br />

rendere davvero gradito un omaggio.<br />

Ercole Moroni domani<br />

Ho tante cose in cantiere ad iniziare proprio dallo<br />

sviluppo di Casa Moroni con la nuova gestione… un<br />

po’ come cercare di condividere una ottima bottiglia di<br />

champagne con le persone giuste. Fra gli impegni<br />

imminenti , quello relativo al Savoy, in veste di direttore<br />

creativo, l’insegnamento presso la mia casa di Londra,<br />

attività che amo in modo particolare e la moda …<br />

Ercole Moroni fotografato nella sua residenza estiva; a destra con Bruno Baldassarri in un momento dell’intervista<br />

“<br />

La conversazione finisce con un<br />

appello alle giovani generazioni affichè<br />

conservino l’umiltà e non si lascino<br />

scoraggiare dal duro lavoro e dalle<br />

piccole sconfitte disseminate lungo il<br />

percorso…Perché è impensabile riuscire<br />

a costruire qualcosa di importante senza<br />

sacrifici, amore e dedizione nei confronti<br />

”<br />

della propria professione …


IL POTERE DELLE MANI<br />

Silvano Zanchi, diplomato all'Istituto d'arte di San<br />

Sepolcro (Arezzo), è stato titolare per venticinque anni<br />

della cattedra di oreficeria all'Istituto d'arte di Fermo<br />

(AP). Ha conseguito prestigiosi premi e riconoscimenti e<br />

ha esposto le sue creazioni in tutto il mondo, da via<br />

Margutta a Roma a Singapore, da Miami a Dubai, negli<br />

Emirati Arabi. Non semplici gioielli, va vere e proprie<br />

opere d’arte, piccole sculture, pezzi unici per la perizia<br />

tecnica della realizzazione che si avvale dell’antica<br />

tecnica della fusione a cera persa, e per l’elaborazione<br />

della forma sempre nuova e originale. Metalli nobili e<br />

pietre preziose di raffinata originalità, forme<br />

asimmetriche, intrecciate e fantasiose, con giochi di luci<br />

e sfaccettature in cui la suggestione dei segni incisi e la<br />

rigorosa ricercatezza dei motivi decorativi sembrano<br />

prendere spunto da storie di civiltà lontane, dalle<br />

tradizioni e dagli stili di popoli antichi quali gli Egizi, gli<br />

Etruschi e gli Incas. Artsta dalla forte vitalità creativa,<br />

Silvano Zanchi si mostra spesso lontano dai dettami<br />

delle mode del momento e delle regole del mercato,<br />

raggiungendo livelli di assoluta qualità e classe nel<br />

settore dell’oreficeria d’artista, in difesa della sculturagioiello<br />

intesa come bene culturale prima che come<br />

“status-simbol. La forma dei gioielli scultura di Silvano<br />

Zanchi è l’originalità distintiva di un artigiano che fa della<br />

ricerca e della continua innovatività stilistica la base del<br />

proprio fare arte. Il rispetto e l’orgoglio nei confronti<br />

dell’artigianalità dell’opera non sacrificano, anzi<br />

arricchiscono stimolandola, l’anzia creativa dell’artista<br />

orafo :solo l’estro, la manualità artigiana è una preziosa<br />

esperienza possono infatti riuscire a dar forma ad un<br />

linguaggio che sia piena espressione della fantasia e del<br />

mondo interiore.<br />

di N.Rosaria Agazzi<br />

SILVANO<br />

ZANCHI<br />

GIOIELLI<br />

IL PRE -<br />

ZIOSO<br />

senso del bello<br />

Le opere d’arte hanno il rilevante<br />

compito di essere una fonte<br />

comunicativa di testimonianza di<br />

valori che da temporali<br />

divengono eterni. “il vero capitale<br />

delle persone, delle società,<br />

degli Stati - sentenzia Joseph<br />

Beuys - è il potenziale creativo.<br />

Credo che sia ormai sotto gli<br />

occhi di tutti che aveva ragione.<br />

Ma la creatività è un motore che<br />

va acceso e l'unico mezzo per<br />

accenderlo è la passione”.<br />

È dalla bellezza della vita che sgorga l’ispirazione artistica ed<br />

è grazie all’opera artistica che la vita si erige al mistero,<br />

balbetta l’ineffabile, mostra l’invisibile e dona il senso profondo<br />

ed eterno dell’esistenza. L’uomo, ricercatore di senso, scorge<br />

nel bello la via che introduce nel significato profondo della vita,<br />

dona entusiasmo per il bene e il vero e dilata lo spirito umano<br />

facendogli abbracciare, con l’ispirazione prima e la creazione<br />

artistica poi, il significato pieno della propria esistenza e<br />

dell’universo. I prodotti artistici nascono per sopravvivere al<br />

loro creatore e in essi si racchiudono valori spirituali eterni,<br />

scaturiti dalla esperienza personale dell'artista circa la realtà<br />

sociale in cui vive o è vissuto o vivrà. Il prodotto artistico<br />

erompe da un atto creativo dell'artista, colui che da antico<br />

artigiano a genio per antonomasia ha attraversato, nella storia,<br />

tutti i ceti sociali. Questo percorso storico ha permesso la<br />

nascita di molti "topos" sulla figura del creativo, di colui che<br />

possiede quella strana capacità di generare dal niente un<br />

"oggetto" che ora c'è e prima no, frutto di una sua idea nata in<br />

un luogo oscuro, misterioso, della sua mente. La nascita<br />

dell'arte determina la nascita culturale dell'uomo, a sua volta<br />

costruito dalla sua stessa cultura entro un processo dinamico<br />

che conduce sino a noi percorrendo una esperienza di vita<br />

antica, ma sempre nuova e rinnovabile ove l'arte si pone come<br />

una peculiarità intrinseca universale della specie umana. Il<br />

prodotto artistico nasce da un atto creativo, che implica<br />

sempre il concetto rivoluzionario di "creatività"…. termine che<br />

include sempre il carattere di imprevedibilità, cioè un processo<br />

di pensiero che sfugge totalmente alle leggi deterministiche e<br />

influenza il concetto del "bello"<br />

www.donnaimpresa.com


CHIARA<br />

Torre<br />

ETNICA GIOIELLI<br />

D’ARTE:<br />

passione, creatività,<br />

magia e femminilità<br />

Amo raccogliere pietre e materiali preziosi<br />

che il mio Tempo mi regala ... brillanti che<br />

riflettono la Luce ... rubini e coralli che<br />

infiammano il Cuore ... ambre profumate<br />

... e fondi di bottiglie e sassi ...<br />

la mia anima e' un<br />

filo che li tiene uniti...<br />

amo creare gioielli<br />

unici per donne<br />

speciali.<br />

Amo il processo di<br />

trasformazione dal materiale grezzo, che<br />

rimanda al regno della Terra ed al Fuoco<br />

ed a quello dell’Aria (per i colori, i riflessi e<br />

la luminosità delle pietre), alla creazione<br />

del Gioiello ... è una sorta di movimento<br />

alchemico, di sublimazione dal piano della<br />

materia a quello delle idee e dello spirito e<br />

simboleggia l’energia dell’anima e la<br />

preziosa forza dello spirito umano.<br />

COLLEZIONE I CORALLI<br />

“Hanno pur oggi i Coralli, al contatto, la<br />

stessa natura: prendono durezza dall’aria,<br />

e le verghe, che sono nel mare, sassi<br />

diventano quando si sporgono fuori<br />

dall’onde”. (Ovidio)<br />

COLLEZIONE I TURCHESI<br />

Il Turchese: Gemma dei popoli<br />

Antico e tuttavia attuale ... questo è il<br />

Turchese. Il suo brillante blu cielo<br />

appartiene ai colori preferiti di ogni tempo.<br />

COLLEZIONE IL MARE<br />

"Uomo libero, amerai sempre il mare".<br />

(Charles Baudelaire)<br />

Chiara<br />

www.donnaimpresa.com<br />

LA STORIA. È iniziata quasi per caso la storia di una delle famiglie di<br />

gioiellieri più conosciute in Italia: a Dino Ceccuzzi, arrivato a Gallarate<br />

da Montepulciano nella seconda metà degli anni Trenta, viene<br />

diagnosticato un vizio cardiaco durante la visita per il servizio militare.<br />

Un episodio che segna il suo destino e che impone la necessità di<br />

apprendere una professione sedentaria, (portandolo così lontano<br />

dalle orme del padre ferroviere.) Dino inizia a lavorare come<br />

apprendista orologiaio a Gallarate, poi si sposta in un negozio di<br />

Busto Arsizio, rilevandone nel 1949 l’attività. Il proprietario non ha<br />

eredi che continuino la sua attività, dunque lascia il negozio al suo<br />

dipendente più intraprendente. Nasce così il marchio Dino Ceccuzzi,<br />

che subito si afferma per la qualità del servizio e la bravura<br />

nell’interpretare i gusti dei clienti, fino a diventare, nel 1955 uno dei<br />

primi rivenditori autorizzati del marchio Rolex. Le precarie condizioni<br />

DINO<br />

Ceccuzzi<br />

quando il gioiello è arte<br />

«Il gioiello è cultura, è una forma d’arte». Questa la filosofia che anima il marchio Dino Ceccuzzi, arrivato quest’anno a festeggiare il<br />

sessantesimo anniversario. Un traguardo importante, raggiunto grazie a qualità e competenza, ingredienti capaci di sconfiggere la crisi insieme<br />

a una mentalità imprenditoriale e alla capacità di adeguarsi alla mutevolezza dei tempi senza snaturare la propria professionalità. «Siamo riusciti<br />

a creare un marchio nella distribuzione, diventando punto di riferimento per gli amanti del lusso e del buongusto. Non è stata un’impresa facile<br />

mantenere la propria identità in una realtà dominata da marchi forti» afferma Bruno Ceccuzzi, figlio del fondatore Dino. Arrivata alla terza<br />

generazione con la figlia Alessandra, la famiglia Ceccuzzi (nella foto) prosegue la propria avventura imprenditoriale senza incertezze nel periodo<br />

più nero dell’economia. Oggi il gruppo, composto da Dino Ceccuzzi e Dino C, conta tre negozi a Busto Arsizio (Va), due a Varese, uno a Roma e<br />

uno a Como, per un totale di una ventina di collaboratori.<br />

di salute del padre mettono l’acceleratore alla preparazione del figlio,<br />

il primogenito Bruno. Lascia il liceo classico e va a bottega in un<br />

negozio di Milano, dove impara l’arte dell’orologeria. Nel 1961, alla<br />

vigilia del trasloco in un nuovo negozio più grande, nella via di fronte a<br />

quello originario, Dino muore e tocca al figlio Bruno, non ancora<br />

maggiorenne, prendere le redini dell’attività. La volontà del ragazzo<br />

insieme all’impegno della madre, conquistano la clientela convincono<br />

i clienti a dar fiducia a Bruno. Una scelta vincente: il marchio Dino<br />

Ceccuzzi cresce e si rafforza negli anni. Dopo gli orologi, Bruno si<br />

dedica alle pietre preziose. Nel 1973 diventa il primo gemmologo<br />

italiano del neonato Igi, l’Istituto Gemmologico Italiano. Nel frattempo<br />

anche la moglie, Paola, entra a far parte dell’attività di famiglia,<br />

sostituendo la madre di Bruno, diplomandosi in gemmologia. Nel<br />

1979 la decisione di rafforzare la propria immagine: il marchio Dino<br />

Ceccuzzi viene creato e registrato ed inizia l’espansione<br />

imprenditoriale. A Busto Ceccuzzi è ormai un’istituzione e quindi si<br />

apre su nuove piazze: nel 1986 apre un secondo negozio nel<br />

centralissimo corso Matteotti di Varese. Nel 1987 la figlia Alessandra<br />

inizia a lavorare nell’azienda di famiglia: nel 1988 si diploma in<br />

gemmologia e nel 1993 entra definitivamente in azienda. Il volume<br />

d’affari aumenta e, nel 1991, cambiano sede, riattraversando la strada<br />

e tornando nella palazzina del ‘700 negozio in cui tutto era<br />

cominciato. Nello stesso anno anche l’altro figlio, Dino come il nonno,<br />

entra in azienda. Nel 1998 la società diventa una Spa, un assetto<br />

societario insolito per un negozio. Nel 2003, per intuizione di<br />

Alessandra, nasce Dino C., il prêt-à-porter dei gioielli di tendenza e<br />

qualità: l’insegna si accende a Busto Arsizio, ancora a Varese, e in<br />

nuove piazze, come Roma e Como.<br />

Silvia Perfetti_Eo Ipso


RACCONTI:<br />

Vita di fabbrica<br />

GIANLUCAMerola<br />

“A lavoro faccio sempre più schifo. Sono settimane che non<br />

riesco a raggiungere il minimo di produzione.”<br />

A lavoro faccio sempre più schifo. Sono settimane che non riesco a raggiungere il minimo di produzione. I miei<br />

colleghi mi guardano con un odio che non capisco. Per me sono tutti fantastici, adoro le loro mani che<br />

stringono, con più forza di quanta necessaria, chiavi inglesi, pinze, martelli, cacciaviti, e che di lì a<br />

poco stringeranno le braccia dei loro bambini, la carne calda di letto delle loro mogli, i<br />

coccodrilli di peluche dei loro figli. Il capoturno mi si avvicina tenendo le gambe larghe come<br />

un cowboy, anche se non c'è pubblico, la scena è tutta sua. Mi chiede cos'è che non va.<br />

Non c'è niente che non va, non capisco perché me lo chieda. Non va che per causa mia<br />

la media di produzione della squadra scende vergognosamente, non va che, per colpa<br />

mia perdono 22 euro al mese -duecentosessantaquattro euro all'anno - di premio<br />

produzione. Anche gli ultimi arrivati riescono a produrre più di me. Non va che lavoro<br />

male, non va che sono sempre in ritardo. "Ma che cazzo ti passa per la testa".<br />

Lo fisso e non so che dire, è tutto vero. Quando qualcuno mi sputa in faccia la verità<br />

io non so che dire. Sarei capace di contestare qualunque cosa, anche il colore delle<br />

sue scarpe, ma la verità mi atterrisce, mi manda al tappeto. Vorrà dire che mi<br />

impegnerò di più, non riesco ad aggiungere altro. Lavorare di notte mi piega con la<br />

stessa facilità con cui il mago Silvan piega cucchiaini durante i suoi spettacoli.<br />

E' l'una, mancano ancora cinque ore alla fine del turno e sono già agli sgoccioli.<br />

Non ho abbastanza fiato per rincorrere quei maledetti bicchieri che volano<br />

dappertutto. Mi scotto continuamente, aggiungo sulle mie braccia segni viola che<br />

si sommano ad altri segni viola. Le mie braccia somigliano ad una tela astratta,<br />

al disegno di un bambino di due anni che si è messo in testa di disegnare la fine<br />

del mondo. Di tanto intanto faccio qualche operazione sbagliata, plastica molle<br />

cola sulle mie braccia, mi taglio cercando di tirarla via con la lama del taglierino.<br />

Chiedo al capoturno di sostituirmi per poter andare in bagno a pisciare e mi<br />

stendo sulla panca degli spogliatoi. Solo un minuto, mi dico. Passa un minuto,<br />

un'ora, forse un mese, poi mi sembra di sentire una voce arrabbiata<br />

avvicinarsi. Ho sei anni, i capelli arruffati e indosso un maglione troppo<br />

grande per me. Mio padre mi sgrida per avergli segato il manico del<br />

martello."Basta, hai rotto il cazzo. O lavori o te ne vai a casa" Mi ritrovo a<br />

terra, con la panca ribaltata addosso. Il capoturno ha gli occhi fuori dalle<br />

orbite di un paio di centimetri. La sua rabbia lo rende buffo, ma questo lui<br />

non può saperlo. Mi scuote con la punta di ferro delle scarpe da lavoro,<br />

come se volesse accertarsi che sia vivo, o, peggio, come fossi una carcassa<br />

da spostare dal centro della strada. Negli spogliatoi c'è sempre puzza di olio<br />

bruciato. Apro il rubinetto e aspetto che la prima acqua, quella marrone,<br />

venga inghiottita dal lavandino. Offro le mani al ghiaccio sciolto che fotta a<br />

singhiozzi, le agito bagnate sul viso e, no, non funziona, non mi sveglia. Torno<br />

all'impianto attraversando uno spazio in cui non mi riconosco. Uno spazio che<br />

odio senza rancore, alla stessa maniera di un obeso che odia il cibo che lo<br />

rende grasso. La fabbrica alimenta il mio dolore. La odio perché ne ho bisogno.<br />

Ne ho bisogno perché la odio. Mi trascino in apnea fino alle sei del mattino. Non<br />

riesco a stare a galla. Sono un naufrago che non ha mai voluto imparare a nuotare<br />

quando il mare era calmo. Adesso mi tocca ingoiare e sputare, sperando di toccare<br />

la riva prima di annegare. Chiudo con un bel meno 23% di produzione. Record<br />

negativo di sempre. Wow, sono una cima. Il guaio è che dopo aver lavorato otto ore,<br />

di notte, devi anche tornare a casa senza schiantarti con la macchina. Mi sveglio alle<br />

16,30 ed è già buio. Vivo giorni senza luce. Esco per andare a lavoro troppo presto o<br />

troppo tardi, mi addormentano quando gli altri fanno colazione, mi sveglio a ora di cena.<br />

Il bello del giorno libero è che ho tutto il tempo che voglio per non fare niente, per<br />

crogiolarmi e stare a galla come una papera di gomma nella vasca di un bambino. Mi metto<br />

nudo davanti allo specchio, le occhiaie mi arrivano quasi alla punta del naso. Mi raso i<br />

capelli a zero lasciando intatta la barba, ringiovanisco di un paio di anni. Taglio via anche<br />

la barba e via altri due anni. Adesso ho ventisei anni, mi sorrido allo specchio. La fabbrica<br />

ha reso il mio corpo tonico, nascondendo la timidezza del mio essere esile con linee<br />

precise intorno ai muscoli. Sono patetico, sono bianco come un cadavere ad eccezione<br />

delle parti riempite dall'inchiostro e delle braccia viola, sulle quali non ci sono bolle, ma<br />

strisce scure raggrinzite. Avvicino il braccio al naso e sento distintamente l'odore di carne<br />

bruciata, mista alla puzza di plastica. Mi osservo, trattengo il respiro esponendo i pettorali<br />

e esponendo i pettorali e contraendo gli addominali, faccio uno sguardo serio<br />

corrucciando la fronte. Mi infilo sotto la doccia e gratto la pelle con il guanto di<br />

crine che hai lasciato tu. Gratto come un disperato, un appestato, sto attento<br />

solo a non sfregiarmi le braccia. L'acqua bollente mi sbatte sulla faccia,<br />

chiudo gli occhi, respiro con la bocca aperta, ansimo. Se piangessi non se ne<br />

accorgerebbe nessuno. Esco dalla doccia senza essere riuscito a lavarmi di<br />

dosso un bel niente. Le malinconie mi sono ancora attaccate addosso, i tuoi<br />

passi lasciano scie di profumo in altre stanze, per altri nasi, altri occhi<br />

seguono il tuo passaggio, in altri luoghi. Controllo il cellulare, ma non c'è<br />

nessuna tua chiamata. Vorrei telefonarti, avere il coraggio di farlo, avere<br />

qualcosa di speciale da dirti, magari una di quelle cose brillanti capaci di<br />

ammutolirti, ma non ce l'ho. Vorrei penetrare la tua corazza lucida di<br />

scarafaggio. Certi giorni, come oggi, mi accontenterei di scheggiarla. Vorrei<br />

poter trovare la frase giusta, quella che non ti fa arrabbiare. Una frase<br />

divertente, irresistibile, capace di farti crepare dal ridere, capace di cancellare<br />

qualsiasi schiaffo, insulto, indice puntato. Mi rigiro il cellulare nelle mani ed è<br />

freddo, non ha niente a che vedere con il calore del tuo corpo appiccicato al<br />

mio. Se lo guardo rimane a fissarmi inespressivo con i suoi pixel arancioni.<br />

Lo accarezzo con le dita, ma non riesco a dargli la vita, rimane indifferente,<br />

rimane telefono. Mi accendo una sigaretta, smonto la batteria. Così è più<br />

leggero, ho come la sensazione di aver staccato un uomo dal respiratore<br />

artificiale, di averlo liberato. Smonto la cover frontale, dispongo tutti i pezzi<br />

uno accanto all'altro, ma non mi basta. Prendo un coltello dal tavolo e faccio<br />

leva piegando la plastica per staccare il display. Non è divertente, non mi dà<br />

nessuna gioia fare questo gioco infantile, ma non c'è niente altro che possa<br />

fare se non sperare in una evoluzione tecnologica del vodoo. Telefoni al<br />

posto di bambole. Domani comprerò il giornale locale alla ricerca della<br />

notizia: ragazza ventiseienne trovata nel suo letto con la testa staccata.<br />

Nessuna traccia dell'omicida. Accendo il pc e ti scrivo una mail. Dieci righe<br />

per dirti che ti voglio. Schiaccio "invia" e me ne pento subito. Mi fischiano le<br />

orecchie, mi fischiano sempre da qualche mese. Questo fischio costante e<br />

atono mi ricorda che ci sei, una presenza costante che scarta a destra la mia<br />

volontà e corre la sua corsa verso il niente. Vorrei esserti vicino, pelle a pelle,<br />

su di te, con i nostri respiri che si sommano e annullano. E invece sei<br />

lontana. Lontana con la testa, lontana con lo stomaco. Rimonto il cellulare e<br />

chiamo Dino. Con lui si esce a bere, è così che funziona. Un uomo ha<br />

bisogno di avere delle certezze nella vita: Dino è la certezza che mi<br />

ubriacherò, è la certezza che perderò i sensi, la certezza che sopravviverò<br />

anche a questa notte. Le valvole dell'amplificatore si scaldano come si deve,<br />

il giradischi freme, Tom Waits mi brama. Sfilo il disco dalla copertina con la<br />

stessa accortezza con cui maneggerei tritolo, lo accarezzo con la spazzola in<br />

fibra di carbonio, come accarezzerei le tue gambe, lascio che lo stilo trovi la<br />

sua strada tra i solchi e godo mentre ascolto il tuo silenzio e aspetto. Dopo<br />

dieci minuti sento la sua macchina arrivare, socchiudo la porta e lo spio<br />

mentre si aggiusta la giacca di pelle e raggiunge l'ingresso. Dino sorride.<br />

Cascasse il mondo, Dino sorride. La sua presenza nella mia vita è un dono di<br />

Dio e, stranamente, oggi non è in ritardo. Ci abbracciamo sulla porta come se<br />

non ci vedessimo da anni e invece non è passata che una settimana.<br />

Beviamo una birra, aspettiamo che finisca la facciata del disco e usciamo in<br />

strada. Facciamo il giro dei bar, fumiamo due milioni di sigarette, beviamo e<br />

parliamo tanto. Attacchiamo bottone con due ragazze, le offriamo da bere,<br />

ma ce la filiamo quando scopriamo che quei corpicini moderatamente<br />

succulenti, appartengono a due sedicenni. Tagliamo la notte, la spacchiamo<br />

a metà come una pesca acerba sotto il peso di una mannaia. Ancora un paio<br />

di posti, ancora un po' di alcol, ci diamo gomitate per guadagnare la cassa e<br />

stabilire chi pagherà il giro. In quello che sarà l'ultimo bar della serata c'è un<br />

Tequila Party, è tardi e la gente è su di giri. Buttiamo giù un paio di bicchieri,<br />

la musica è volgare e alta. Dai tavoli vicini sentiamo i bicchieri battere sui<br />

tavoli e qualcuno gridare "bum bum". Ci avviamo verso i bagni insieme, come<br />

due puttane che vanno a ravvivarsi il trucco, Dino sorride come se gli<br />

avessero appena comunicato che ha avuto un figlio. La vita gli scivola<br />

addosso, non ha odio dentro di sé. La musica si fa meno rumorosa, sui<br />

divanetti non restano che pochi ragazzi, prendiamo i nostri giubbini, ci diamo<br />

qualche pugno ai fianchi, come due adolescenti alticci e andiamo via.<br />

Tra due ore comincia il turno in fabbrica, il criceto deve essere pronto, la<br />

ruota deve girare, nessuno la può fermare.<br />

LETTE-<br />

RATURA<br />

il senso del<br />

bello letterario<br />

La letteratura deve favorire il<br />

sentimento della bellezza la<br />

letteratura … considerata spesso<br />

vacua ed evanescente, a volte<br />

persino pallosa, di presunta<br />

evasione, appagamento,<br />

divertimento (il diletto della<br />

tradizione letteraria),- forse<br />

bisognerebbe trovare il modo di<br />

farne apprezzare ai giovani, con<br />

Umberto Eco, il suo potere, un<br />

potere immateriale che la rende<br />

resistente alle ingiurie del tempo<br />

e le consente di tenere in<br />

esercizio e difendere la lingua,<br />

contro i tentativi dei più diversi<br />

avversari, dal totalitarismo<br />

all’anglofilia. La letteratura,<br />

contribuendo a formare la lingua,<br />

crea identità e comunità, tiene in<br />

esercizio anche la nostra lingua<br />

individuale. Ma, soprattutto … “il<br />

mondo della letteratura è in grado<br />

di ispirarci la fiducia che ci sono<br />

alcune proposizioni che non<br />

possono essere revocate in<br />

dubbio, e ci offre quindi un<br />

modello, immaginario sin che<br />

volete, di verità.” (Eco)<br />

Questa consapevolezza, che è anche un chiaro avvertimento<br />

contro “l’eresia critica” che instaura un circolo infinito di<br />

interpretazioni dell’opera, arrivando a volte a rinnegare la<br />

stessa intenzione dell’autore, -ci permette di verificare,<br />

secondo Eco, se un lettore possiede il senso della realtà,<br />

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ovvero è preda delle sue allucinazioni.<br />

Potere della letteratura e verità hanno<br />

origine nei nostri investimenti passionali,<br />

nostri e delle generazioni, delle<br />

collettività che hanno contribuito al<br />

consolidamento della tradizione<br />

letteraria; personaggi che migrano ma<br />

che conservano la loro autenticità e<br />

verità, di cui, nonostante ormai siamo<br />

entrati nell’era dell’ipertesto, delle storie<br />

a più mani, dei destini dei personaggi<br />

negati e stravolti, - non può essere<br />

negata la realtà, la loro verità, il destino<br />

che custodiscono e rivelano. Qui si apre<br />

il confronto con le nuove forme della<br />

scrittura (letteraria) nell’era di Internet, e<br />

la cosa assume un particolare interesse,<br />

per noi che conosciamo e frequentiamo<br />

ambienti e colleghi con una certa<br />

pratica, e qualche aspirazione, in merito.<br />

Il punto di vista di Eco<br />

“…giocare creativamente con gli<br />

ipertesti, modificando le storie e<br />

contribuendo a crearne delle nuove, può<br />

essere un’attività appassionante, un<br />

bell’esercizio da praticare a scuola, una<br />

nuova forma di scrittura,… Ma questi<br />

giochi non sostituiscono la vera funzione<br />

educativa della letteratura, funzione<br />

educativa che non si riduce alla<br />

trasmissione di idee morali, buone o<br />

cattive che siano, o alla formazione del<br />

senso del bello.”Il potere della letteratura<br />

ha anche una funzione educativa, di<br />

educazione alla vita…“Leggere un<br />

racconto vuole anche dire essere presi<br />

da una tensione, da uno spasimo.(…) È<br />

la scoperta che le cose sono andate, e<br />

per sempre, in un certo modo, al di là dei<br />

desideri del lettore. Il lettore deve<br />

accettare questa frustrazione, e<br />

attraverso di essa provare il brivido del<br />

Destino (…) Questo ci dicono tutte le<br />

grandi storie, caso mai sostituendo, a<br />

Dio, il fato, o le leggi inesorabili della<br />

vita. La funzione dei racconti<br />

“immodificabili” è proprio questa: contro<br />

ogni nostro desiderio di cambiare il<br />

destino, ci fanno toccar con mano<br />

l’impossibilità di cambiarlo. E così<br />

facendo, qualsiasi vicenda raccontino,<br />

raccontano anche la nostra, e per<br />

questo li leggiamo e li amiamo. Della<br />

loro severa lezione “repressiva” abbiamo<br />

bisogno.<br />

La narrativa<br />

ipertestuale ci può<br />

educare alla libertà<br />

e alla creatività. È<br />

bene, ma non è<br />

tutto. I racconti “già<br />

fatti” ci insegnano<br />

anche a morire…”<br />

Musicista per<br />

natura,<br />

scrittore per<br />

piacere,<br />

giornalista per<br />

lavoro,<br />

irriverente per<br />

spiacere,<br />

investigatore<br />

per curiosità, a<br />

volte<br />

reazionario, di<br />

norma<br />

impenitente e<br />

sopratutto con<br />

un pessimo<br />

carattere oltre<br />

la normale<br />

sopportabilità.<br />

Però leale e a<br />

volte ingenuo.<br />

morte.”ERSILIA<br />

Cacace<br />

IL PESO SOTTILE DELL’AMORE<br />

Enrico Folci Editore genere: un giallo che parla d’amore.<br />

Una storia che sembra riemergere dopo anni trascorsi sotto un velo di polvere. Un mistero da<br />

sciogliere e comprendere. Sospetti da dissipare e dubbi da verificare. Sullo sfondo, forte eppure<br />

nascosto, un amore che non ha trovato ancora il coraggio di emergere.<br />

“Giulia ama un uomo che non esiste, e non può sottrarsi a questo amore. Come ogni donna che<br />

ama, cercherà di abbattere ogni ostacolo che si frappone tra lei e il sentimento. E dimostra, con<br />

una ingenuità e una forza inimmaginabile, che non bisogna mai smettere di sognare. Un libro per<br />

imparare da capo l’amore. Una storia meravigliosa nella sua semplicità, che dimostra però come<br />

la forza dei sentimenti sia capace di abbattere anche l’unico ostacolo che sembra inevitabile: la<br />

ANTONIO<br />

Pignatiello<br />

Antonio Pignatello<br />

Il Sogno del Ladro<br />

Racconto<br />

Al confine tra le Germania e la Francia, un<br />

rifugiato uruguagio e un fuorilegge<br />

ungherese si ritrovano a vivere sempre<br />

sospesi tra il confine della legge e la<br />

felicità tra un ex contrabbandiere slavo,<br />

una prostituta polacca e un ex ufficiale<br />

dell'esercito britannico tra bottiglie e locali<br />

dove nessuno vuole cambiare la propria<br />

vita tranne l' ungherese...I suoi libri sono,<br />

romanzi, storie brevi, testi sul e di teatro,<br />

articoli sul giornalismo, pubblicati sul sito<br />

www.ilmiolibro.it sono:<br />

* Il Caso Wrazfosky * Il falco non dorme<br />

con la civetta * Sparagli Maria * Wynek<br />

L’Unno * L’inferno non li volle, Calate il<br />

Sipario * I miei anni in Sicilia * Storie del<br />

Black Horse.<br />

Soldani<br />

SERGIO<br />

Soldani è<br />

attore-regista,<br />

scrittore,<br />

poeta<br />

drammaturgo.<br />

Lavora in televisione con il cartone animato di cui è autore e<br />

doppiatore dal titolo “Porto Perfetto”. Si occupa della recitazione e di<br />

dizione, tiene corsi per adulti e bambini. in teatro a messo in scena<br />

oltre 100 elaborati tra commedie di sua scrittura, spettacoli di fiabe per<br />

bambini con musiche di sua composizione e recita. Come poeta ha<br />

pubblicato otto raccolte di cui l’ultima “ Supponenza” nella quale<br />

riconduce la poesia ad un viaggio interiore che si distende in versi<br />

serrati ma ricchi di armonia, quasi meditazione offerte al lettore con<br />

garbo e con pudore.<br />

EMANUELE<br />

Lombardo<br />

Emanuele Lombardo è nato e vive in Sicilia. Ha<br />

conseguito un Master in Comunicazione e<br />

Tecnologie dell'Informazione e un Dottorato di ricerca<br />

in Biotecnologie degli alimenti. Da sempre nutre un<br />

amore profondo per tutto ciò che è cultura e prima di<br />

scrivere questo libro ha girato la Sicilia. L'ha<br />

ascoltata nella voce della gente, nel sapore intenso<br />

dei suoi piatti, nei rustici colori dei suoi paesaggi. "Mi<br />

sono sorpreso", dice, "quando ho capito che questa<br />

terra non parla con te... ma di te".<br />

Jean è un artista, ma non dipinge né scrive poesie. La sua arte nasce da un dono bizzarro della<br />

natura: nella sua mente le percezioni dei cinque sensi s’incrociano e si mescolano, sicché un<br />

sapore può fargli sentire un suono, mentre un odore può far sì che egli veda un colore. Il tutto, nel<br />

suo animo creativo, si organizza a formare un quadro, un racconto, così mangiare assieme a lui<br />

diventa una vera poesia. Quando il destino lo porta ad affrontare la guerra, col suo carico assurdo di<br />

morte e di distruzione, la sua speciale sensibilità si rivela una condanna a un’angoscia profonda.<br />

Sperduto in una terra lontana, per ritrovare se stesso e il suo amore, dovrà seguire L’eco del gusto.<br />

… Prendendone una in mano si sentì sfiorare le dita dalle carezze leggere con cui le donne l’avevano<br />

impastata. Ne toccò la superficie con le labbra e quella, calda e ruvida, gli lasciò, come un bacio, un<br />

velo di farina sulla bocca. Infine l’addentò e chiuse gli occhi…<br />

In copertina un’ opera di Paolo Sistilli


“solo quando urinano negli anfratti e nei passaggi ameni, e, come cani, lasciano il segno di se,<br />

delimitando un territorio che non c’è, nella dimensione del niente”.Pasolini, uno che scampò al<br />

falò ma non riuscì ad evitare di essere massacrato, negli anni ‘70 diceva che stavamo<br />

sacrificando sull’altare del consumismo e del denaro facile a farsi e molto facile a spendersi,<br />

l’umanità, quella dei nostri padri, che su quell’altare i governi, le multinazionali, ma anche la<br />

gente comune stava compiendo un eccidio antropologico; nessuna differenza più tra i ragazzi<br />

disagiati e quelli per bene, tutti votati alla barbarie, tutti senza vita, col sorriso maligno, alla<br />

Franti. Warhol diceva che nella società dello spettacolo ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di<br />

celebrità, eccovi serviti ragazzi, a voi la fama senza gloria piccoli eroi del mondo alla rovescia,<br />

auguri e godetevi i vostri quindici minuti piccoli mostri figli di mostri.<br />

“capita a chiunque di cadere…”<br />

LIANA<br />

Fadda<br />

DOSSIER<br />

CLOCHARD<br />

PREFAZIONE<br />

I binari della vita di Liana Fadda<br />

Gli passiamo accanto con indifferenza, a volte nemmeno ci<br />

accorgiamo di loro, altre, siamo infastiditi dalla loro inquietante<br />

presenza, dall’odore che emanano, dal sudiciume che impregna i<br />

loro abiti e persino dal fatto che esistono. Li chiamiamo vagabondi,<br />

barboni, senzatetto, homeless, clochard, quasi volessimo celare a<br />

noi stessi che sicuramente, un tempo, ognuno di loro – l’«esercito<br />

degli invisibili» – possedeva un nome e un cognome e, soprattutto,<br />

una dignità. Ma chi sono gli homeless Sono tutti coloro che non<br />

possiedono un luogo dignitoso in cui vivere, coloro le cui condizioni<br />

sono al di sotto della soglia considerata sufficiente per vivere in<br />

modo decoroso all’interno di una determinata comunità. È però quasi<br />

impossibile determinare quanti siano veramente, perché i barboni<br />

sono in continuo movimento, e in alcune nazioni, in aumento. Non<br />

possiedono una casa in cui vivere, non hanno un domicilio, si<br />

spostano senza sosta alla ricerca di qualcosa che a volte è vita, altre<br />

volte morte e degrado. Il fenomeno non risparmia nessun Paese al<br />

mondo, anche i più sviluppati e civili. Le Nazioni Unite riferiscono che<br />

«in tutto il mondo ci sono oltre 100 milioni di senzatetto», in cifre, una<br />

persona su 60 non possiederebbe un alloggio adeguato. Ma la<br />

definizione di senzatetto varia da luogo a luogo. In Giappone vi sono<br />

fast food e internet point che per 100 yen all’ora, circa 60 centesimi<br />

di euro, offrono una minuscola postazione dove trascorrere la notte.<br />

In India centinaia di migliaia di persone vivono per strada. Dormono<br />

all’aperto, distesi su giacigli improvvisati, non possiedono un<br />

gabinetto, non hanno l’elettricità e si lavano con l’acqua del fiume.<br />

È il degrado più totale, la povertà estrema. Negli Stati Uniti il<br />

problema degli homeless è drammatico; mediamente, si calcola che<br />

ogni anno, in modo saltuario o cronico, vi sia almeno un milione di<br />

persone che vive in strada. A Chicago, la terza metropoli più grande<br />

d’America, «15.000 senzatetto vivono in edifici abbandonati, per<br />

strada o in dormitori pubblici», riferisce Ed Shurna, direttore della<br />

Chicago Coalition for the Homeless, un’associazione che si batte<br />

per arginare il fenomeno. In Brasile, dove le disuguaglianze sociali<br />

sono estreme, sono 64,5 milioni le persone che vivono sotto il livello<br />

di povertà. Questa condizione comporta che solo il 6,5% dei<br />

brasiliani supera i 60 anni d’età contro il 16% degli americani e il<br />

22% degli svedesi. Schiere di bambini miserabili vagano per strada<br />

sniffando la colla, tentando così di placare i morsi della fame. Molti di<br />

loro, poi, vengono uccisi dagli squadroni della morte, bestiali<br />

«vigilantes» che in questo modo criminale pensano di «ripulire» la<br />

città…Ma quali sono le cause che conducono a questa condizione<br />

Talvolta è una precisa scelta di vita, ma nella maggior parte dei casi<br />

le motivazioni sono le più svariate: mancanza di salari decenti, uno<br />

sfratto o il costo esorbitante degli affitti, problemi di salute mentale,<br />

vedovanza, tossicodipendenza o abuso di alcol, abbandono delle<br />

cure ospedaliere o di lungodegenza, fuga dall’abuso domestico<br />

(sessuale, fisico e mentale), ex carcerati che non trovano lavoro,<br />

disastri e calamità naturali (terremoti, incendi, tsunami), guerre e<br />

carestie. Si stima che i barboni in Italia siano circa 150.000.<br />

Nell’indifferenza e nell’insofferenza generale, non meraviglia dunque<br />

la trovata di un comune del Veneto, Belluno, che in piazza Martiri ha<br />

deciso di installare panchine antibarbone: divise a metà da un<br />

bracciolo, impediscono alla persona di allungarsi per dormire. Meglio<br />

allontanarli, meglio non vederli. Eppure, non sono quasi mai<br />

pericolosi. Ma quante volte ci soffermiamo a riflettere, anche solo per<br />

un istante, sulle sofferenze che si celano dietro quegli esseri che<br />

incrociamo per strada Gli «allunghiamo» un’elemosina, e la<br />

coscienza torna a posto. Invece è importante, per ognuno di noi, per<br />

i cosiddetti «normali», non dimenticare che quelle sono persone,<br />

persone che forse hanno perso se stesse. Ma anche noi rischiamo di<br />

perdere noi stessi, e il nostro bene più prezioso – la nostra anima –<br />

se ci abbandoneremo al sonno della coscienza.<br />

www.donnaimpresa.com 63


Il ristorante Berbel è nato nell'aprile 2009 con spirito giovane ed idee nuove. L'anima sono le<br />

persone che vi operano e che con passione, stile ed amore, sapientemente orchestrate da<br />

una profonda conoscenza della tecnica enogastonomica, hanno permesso di ottenere<br />

riscontri positivi fin dai primi mesi di vita. La filosofia del Berbel si esprime attraverso la<br />

tradizione e la sostanza in costante armonia tra di loro, all'interno di un ambiente caldo ed<br />

elegante, ma non tropppo sofisticato. La cucina, con degustazione "à la carte" propone piatti<br />

sia di carne che di pesce e paste anche farcite rigorosamenete fatte a mano. Una grande<br />

attenzione è riservata alla cantina con una selezione di vini (circa 250 etichette nazionali), che<br />

riesce a soddisfare anche i palati più esigenti. Le bollicine nazionali e francesi sono presenti<br />

e, per accontentare proprio tutti, una pagina della carta è dedicata alle mezze bottiglie, ai<br />

magnum e alle birre. Il Berbel è anche catering, a disposizione per l'organizzazione di<br />

qualsiasi evento, sia a casa vostra, per cene intime o di lavoro, che in strutture più grandi, per<br />

occasioni speciali come matrimoni, inaugurazioni, ricevimenti per la cui realizzazione è in<br />

grado di allestire tutto il necessario, grazie ad un efficiente supporto logistico.<br />

www.berbel.it<br />

BER BEL<br />

ristorante<br />

via San Domenico 33d<br />

Torino tel. 011.4366778<br />

ristoberbel@live.it<br />

chiuso:<br />

sabato a pranzo e la domenica<br />

GUSTO<br />

il senso del<br />

buono<br />

“L’anima mia gustava di quel cibo<br />

/ che, saziando di sé, di sé<br />

asseta”.<br />

Dante Alighieri, Purgatorio<br />

Come è nata la trinità bellobuono-vero<br />

e perché oggi sembra<br />

a noi far parte quasi di una sorta<br />

di archeologia concettuale<br />

L’oggetto artistico è una specie di<br />

finestra che ci spalanca la<br />

percezione di qualcosa che non<br />

conosciamo, di un abisso. È una<br />

porta schiusa dal sensibile<br />

all’ultrasensibile, ma un<br />

ultrasensibile che non viene<br />

dichiarato. Quindi non c’è<br />

passaggio dal bello sensibile al<br />

bello intelligibile; si resta<br />

nell’intelligibile, ma, per così dire,<br />

con una specie di emorragia del<br />

sensibile. Si sa che il sensibile<br />

non basta…<br />

C’è dunque un "quid", un "non so che", che contribuisce a<br />

decretare che cos’è il bello, qualcosa che non è né calcolabile né<br />

misurabile, qualcosa che vi si annette, che il genio dell’artista fa<br />

penetrare; tutti i canoni precedenti in qualche modo saltano,<br />

perché non c’è più un criterio condivisibile a cui ricorrere.<br />

Bisogna avere quello che si chiamerà appunto "gusto". Rispetto<br />

ai sensi nobili della vista e dell’udito, che sono capaci di misurare<br />

in metri o in cadenze o in altezza di suoni, il gusto è il più intimo<br />

dei nostri sensi: non è come il tatto, che implica il contatto, ma è<br />

un contatto dentro di noi, dentro una mucosa sensibile, come<br />

quella nel corpo del palato o, nel caso della bocca, della lingua.<br />

Quindi l’idea di gusto implica che ci sia un elemento soggettivo<br />

dominante e che, soprattutto, l’opera d’arte venga introiettata da<br />

chi giudica. Ma allora si tornerebbe al problema della bellezza<br />

legata all’arbitrio individuale, secondo i proverbi che abbondano<br />

nella bocca non solo del popolo ma anche dei cosiddetti dotti.<br />

Invece il gusto, noi sappiamo, può essere educato, e anzi tutta<br />

l’arte moderna e l’estetica stessa, in quanto disciplina, nascono<br />

proprio dalla necessità di educare il gusto, perché non è la<br />

stessa cosa una di quelle croste che si vendono lungo le strade<br />

nelle stazioni balneari, del vecchietto col fiasco in mano - che<br />

poi, fra l’altro, non è altro che una degradazione di un quadro di<br />

Cézanne-euncapolavoro riconosciuto, ad esempio un quadro<br />

di Giotto, oppure di Caravaggio.<br />

www.donnaimpresa.com 65


Sulla bocca di tutti<br />

L’arte del cucinare è la semplicità<br />

Sicuramente uno dei ristoranti migliori per una cena di qualità nel cuore di Porto<br />

San Giorgio, dove poter gustare una cucina ricercata e creativa, basata sull’utilizzo<br />

di prodotti freschissimi scelti personalmente ogni giorno dallo Chef. Il menù vario e<br />

raffinato, coniuga sapientemente il colore ed il sapore in un’esplosione di profumi<br />

decisi e particolari, che sanno di spezie, di campagna, di tradizione. Ottimi gli<br />

antipasti caldi e freddi, indimenticabili il profumo intenso e la bontà del prosciutto<br />

tagliato a mano e dei salumi nostrani, tutti rigorosamente selezionati fra le migliori<br />

produzioni artigianali locali. Non mancano prelibatezze di carne, memorabili primi<br />

piatti e dessert. L’abbinamento a vini di qualità è consigliato in sala dalla titolare,<br />

Patrizia Valori, una giovane donna che possiede la straordinaria capacità di farti<br />

sentire bene, come a casa. Il servizio è accurato e l’ambiente è elegante ed intimo.<br />

Il ristorante disposto su due sale di cui una all’interno di una veranda, è indicato<br />

anche per colazioni di lavoro, cene di rappresentanza, banchetti, cene tra amici.<br />

IL CREPUSCOLO_Via F.lli Kennedy_83_Porto San Giorgio (fm)_tel. 0734.670903


Non solo vongole<br />

Dove il gusto incontra il mare<br />

I sapori migliori del Mar Adriatico da gustare in un ambiente elegante e raffinato posto<br />

nel cuore del centro storico della cittadina rivierasca. Tra le specialità, da non perdere<br />

la crudità di pesce, il fritto misto con il pescato del giorno e poi mazzancolle, patate e<br />

baccalà, vongole e cozze in guazzetto, gamberoni rossi, mezze maniche allo scoglio,<br />

stringozzi bianchi e rossi, risotti e, per concludere, una lista di desserts della casa.<br />

Il menù, organizzato in funzione del pescato giornaliero, solitamente propone anche<br />

piatti semplici che fanno parte della tradizione marinara locale: imperdibili le<br />

grigliate di pesce. In sala troverete i consigli e la simpatia della bella titolare, Mary,<br />

che saprà guidarvi nella scelta dei piatti più prelibati, abilmente preparati anche grazie<br />

al “contributo preziosissimo” di Umberto. Ottima la lista dei vini.<br />

LA ROCCA_Piazza del Rosario 4_Porto San Giorgio (Fm)_ITALY_tel. 0734.675242<br />

chiuso: il lunedì<br />

LA<br />

ROCCA ristorante


Cucina di casa mia<br />

L’insostenibile leggerezza del gusto<br />

Gestione familiare per uno dei locali più caratteristici di Porto San Giorgio che nasce<br />

dalla volontà di creare un’attività in cui i coniugi Francesca e Luigi potessero<br />

esprimere, al di là dell’ovvia passione per la cucina conseguente anche ad una lunga<br />

esperienza di entrambi maturata nel settore, il desiderio di ritrovarsi quotidianamente<br />

con i giovanissimi figli a condividere quel progetto di vita che, fino a qualche anno fa,<br />

sembrava dover rimanere un’utopia. La qualità è l’elemento distintivo sul quale la<br />

coppia ha puntato sin dall’inizio. Paste fatte con la trafila di bronzo, gnocchi lavorati a<br />

mano, ragù cotti a fuoco lento come da tradizione, verdure, pinzimoni, carne<br />

“scottona”di primissima scelta, olio, aceto, tartufi, lardo di colonnata, formaggi e<br />

salumi DOP che ricercano personalmente recandosi nelle zone di produzione più<br />

caratteristiche d’Italia, sono da ritenersi, unitamente ad una selezione di vini, acquaviti<br />

e distillati fra i più rari e pregiati in ambito nazionale, il punto forte della trattoria.<br />

Elemento distintivo: l’ospitalità, il calore e la cortesia che fanno della Trattoria la<br />

Marmetta, uno di quei luoghi in cui mangiare diventa davvero un piacere. Da non<br />

perdere i piatti cucinati con le ricercatissime carni di agnello Saint Michel.<br />

LA MARMETTA_Lungomare Gramsci Sud_Porto San Giorgio (Fm)_ITALY_tel. 0734.671178<br />

chiuso il mercoledì<br />

trattoria<br />

LA MARMETTA


istorante<br />

BOCCONDIVINO<br />

Incontri di gusto<br />

Particolari romani<br />

BOCCONDIVINO_Piazza Campo Marzio 6_Roma_ITALY_tel. 06.683086/3<br />

Il ristorante BoccondivinoèaRomainPiazzaCampoMarzio,nelcuore tranquillo del centro<br />

storico della città, situato in un palazzo del 1500, costruito su preesistenti colonne romane<br />

sormontate da capitelli ionici, con un gradevole dehors sulla piazzetta dominata dalla<br />

cinquecentesca chiesa di Santa Maria in Campo Marzio. Dagli arredi al servizio, ogni<br />

particolare è stato curato ed allestito al fine di offrire un’atmosfera prestigiosa e riservata, ma<br />

sempre ospitale, alla clientela rappresentata per lo più da politici, intellettuali, personaggi dello<br />

spettacolo sia italiani che internazionali. Atmosfera dettata dalla natura stessa delle due sale di<br />

cui una riservata ai non fumatori, la cui architettura non può contenere, complessivamente, più<br />

di 60 persone. Le sale sono dotate di aria condizionata integrata con piacevoli tavoli all’aperto.<br />

Si nota l’intervento dell’ interior design che ha saputo valorizzare le quattro colonne di granito<br />

inserendole in un ambiente moderno, con un comodo e rilassante canapè lungo i muri,<br />

arredato con mobili progettati da famosi design, impreziositi da tessuti di alto pregio e dalla<br />

biancheria di sala, tutta rigorosamente in puro lino. Sulle pareti considerevoli opere originali dei<br />

maggiori pittori del novecento, offrono la possibilità di godere di un “colpo d’occhio” unico.<br />

Le tele vengono sostituite ogni due mesi, al fine di poter gustare i piaceri della cucina italiana e<br />

dell’arte in un ambiente sempre diverso. Il proprietario Daniele Costantini, è forse il ristoratore<br />

più giovane della città: quanto ha iniziato l’attività aveva solo diciotto anni.<br />

www.boccondivino.it<br />

palazzo<br />

VENTURELLI<br />

A spasso con il tempo<br />

Per trascorrere dal tempo fuori dal tempo<br />

La cornice ideale per una vacanza immersi nella tranquillità , assaporando il piacere di vivere i molteplici ambienti nobiliari e<br />

sognando altri paesaggi nelle eleganti suite....e per un evento importante. Dentro le mura di Amelia, in un antico palazzo del<br />

'500 le ambientazioni si susseguono in repentini e spettacolari colpi d’occhio: la “Sala Gialla” che si affaccia sulla terrazza e<br />

sulla valle regalando uno spettacolo di verde e riflessi di luce dall’alba al tramonto. Il grande letto a baldacchino, gli arredi e i<br />

tessuti ornamentali sulle tinte dell’ocra e dorato donano una particolare eleganza alla camera, lasciando sognare altri<br />

paesaggi; “La Soffitta” che si compone di un'ampia cucina-sala da pranzo un accogliente salotto sul soppalco, due camere<br />

da letto matrimoniali e due bagni. I colori e l'uso del legno per pavimenti e soffitti contribuiscono a far sentire gli ospiti proprio<br />

come a casa loro; “L'antico Granaio” si trova sulla terrazza del palazzo e regala una vista panoramica unica e<br />

indimenticabile. E’ l'ambiente ideale per un aperitivo, una festa privata, un coffee break di lavoro o un piccolo evento.<br />

La storia del palazzo Della famiglia Venturelli si ha notizia ad Amelia fin dal 1300 con il capostipite Petrucciolo, che<br />

compare eletto fra gli Anziani di Amelia. Mons. Angelo di Tommaso, nell’elenco degli uomini illustri che completa la sua Guida<br />

di Amelia del 1931, cita Giovanni Venturelli, riportando anche il nome di Petruccioli. Questo fa pensare ad un cambiamento<br />

del patronimico in un nome che più corrispondeva al ruolo sociale che la famiglia aveva assunto: nello stemma, un ovale<br />

tagliato a metà e diviso in due nella parte inferiore, compaiono una ruota e due stelle, simboli della buona sorte o della<br />

buona ventura. Giovanni, governatore di Bologna (1460) sotto Pio II, poi vescovo e governatore di Cesena e infine di tutta la<br />

Romagna sotto Sisto IV (1475), è il nipote di Filippo, vescovo di Amelia e oratore comunale presso Papa Eugenio IV al<br />

concilio di Firenze (1426).<br />

www.palazzoventurelli.com<br />

via Pomponia, 30 05022 Amelia (Tr) tel. +39 0744 666067 fax +39 0744 666072<br />

nelle foto le suggestive stanze di Palazzo Venturelli


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CASA<br />

La casa come<br />

realizzazione della<br />

famiglia nella bellezza e<br />

nell'amore<br />

Dal punto di vista puramente teologico, la famiglia è un'icona della Trinità, e realizza la Chiesa<br />

domestica: la casa che è, o può essere, o si spera che sia, frutto della tekné di un architetto o di un<br />

ingegnere civile. La casa intesa come spazio per l'uomo, e con essa la città, non deve portare al<br />

"terrenismo", ad uno sguardo solo orizzontale e chiuso. L'uomo è, anche un corpo e la corporeità<br />

www.donnaimpresa.com 73


è la strada obbligata per accedere all'inteleggibile e allo spirituale, in quanto l'uomo non si<br />

esaurisce nel corpo. Avvicinandoci all'argomento casa e famiglia con una visione marcatamente<br />

laica, per progettare il bello invece, secondo Roberto Gabetti, occorre una grande consuetudine<br />

con i grandi dell'architettura. Ad uno Studente della Facoltà di Architettura di una Università<br />

italiana che gli chiedeva cosa dovesse fare un architetto per bene svolgere la sua professione<br />

rispose: "Passare la mattina in biblioteca, il pomeriggio in cantiere, la sera in studio". E non solo<br />

coi grandi dell'architettura ma con i pensatori che hanno segnato un tempo, e, in cantiere, coi<br />

tecnici e gli artigiani che stanno trasformando il progetto in realtà. Le Facoltà di Architettura con i<br />

loro corsi di Storia e di Estetica introducono a questa sensibilità e la direzione lavori arricchirà il<br />

risultato e renderà l'architetto capace di comprendere operai ed artigiani, portatori, spesso, di una<br />

sapienza antica.<br />

Per concludere.<br />

Non abbiamo il diritto a volgerci indietro sentimentalmente per cantare le bellezze del passato.<br />

La storia va fatta criticamente, e la sua conoscenza ci serve per impastare di novità l'oggi,<br />

guardando al futuro. La storia della casa ha almeno diecimila anni. Quale casa, di quale epoca<br />

storica, privilegiare La casa-torre dei nobili medievali O la casa rinascimentale di tanti nobili e<br />

ricchi borghesi La casa degli stessi dali'800 al `900 Prima di farlo bisognerebbe chiedersi come<br />

erano le case dei più. La fine dell'800 e i primi decenni del `900 vedono il fiorire delle città giardino<br />

ma anche delle case operaie nei luoghi, in genere, più tristi delle città, con un degrado molto<br />

rapido. E' più importante attivare la nostra creatività e affinare la nostra esistenza virtuosa, con gli<br />

strumenti del sapere architettonico, e con la pratica delle virtù, così da arrivare, per lo più insieme<br />

ad altri, a risultati che dicano il bello e il buono. E' possibile progettare in questo senso. Anche<br />

nella semplicità che, da parte sua, non può che essere verace. Anche la veracità è una virtù.<br />

A sua volta chi abita la casa è richiesto di sapere con chiarezza che "il sole vale più della<br />

televisione" (Mario Lodi), e di compiere un'azione di educazione permanente con quanti vivono<br />

con lui.<br />

Piero Scoccia mobile 337.789221<br />

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aziende e privati sfruttando le più moderne tecnologie per il<br />

risparmio energetico.<br />

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impianti tecnologici civili ed industriali<br />

a casa o in azienda avrai sempre la necessità di<br />

collegare controllare muovere connettere...<br />

*Gli impianti:elettrici * Isistemi:domotica_sicurezza_comunicazione<br />

automazione * Il controllo:<br />

accessi<br />

1 - Gli impianti fotovoltaici L’azienda ha progettato e realizzato varie<br />

1 tipologie di impianti fotovoltaici, sia per utilizzo domestico che per utilizzo 2<br />

industriale. La pregevole competenza acquisita unita all'alto rendimento dei<br />

prodotti installati ed all'elevato standard qualitativo delle installazioni,<br />

consente oggi a Sytec di offrire una serie completa di servizi minimizzando<br />

l'impatto estetico ed architettonico dell'intervento, ma soprattutto limitando<br />

l'invasività dell'installazione sulle strutture esistenti. Tali iniziative hanno<br />

comportato per i committenti il raggiungimento di significativi risultati dal<br />

punto di vista della sicurezza elettrica trasformando una iniziativa<br />

"ecologica" in un notevole vantaggio sia in termini di risparmio energetico,<br />

che fiscale e di costi per le aziende.<br />

2 - La domotica Ovvero integrazione intelligente degli apparati. Infatti, con<br />

un unico sistema, si possono comodamente gestire: sicurezza (fughe di<br />

gas, incendio, allagamento, antintrusione, TV a circuito chiuso, allarmi<br />

tecnici, chiamate di soccorso), climatizzazione (caldaie, condizionatori,<br />

temperature nei vari ambienti), illuminazione, motorizzazioni (tende, scuri,<br />

serrande, basculanti, cancelli, porte), prese elettriche, consumi elettrici,<br />

comunicazione (telefonia/dati, video-citofonia), multimedialità (TV SAT,<br />

cinema in casa, diffusione audio/video), irrigazione, elettrodomestici, ecc.<br />

Servirsi degli impianti elettrici intelligenti significa voler bene a sè stessi e ai<br />

propri familiari ... perchè un impianto domotico aumenta la qualità della<br />

vita, riduce lo stress e rende sicura la vostra abitazione.<br />

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URLO<br />

POP<br />

<strong>by</strong> Oksana<br />

Ci siamo<br />

incontrati in una<br />

“extraordinaria”<br />

location: il<br />

“Gatto Blu” a<br />

Civitanova<br />

Marche. A fare<br />

da padrona di<br />

casa la<br />

bellissima<br />

Oksana, titolare<br />

dell’agenzia<br />

URLOPOP.<br />

Dopo i<br />

convenevoli ed<br />

un brindisi<br />

l’abbiamo<br />

intervistata:<br />

Che cosè Urlopop,<br />

Oksana<br />

E’ un progetto nato circa 3<br />

anni fa; inizialmente<br />

doveva essere un<br />

prodotto editoriale<br />

dedicato al mondo del<br />

divertimento che si è<br />

trasformato in un prodotto<br />

sul web. Urlopop è<br />

sinonimo di urlo popolare.<br />

Urlo, ovviamente, a<br />

simboleggiare il popolo<br />

della notte.<br />

Da quanti anni siete<br />

presenti sul web<br />

E’ un portale<br />

giovanissimo, ha solo un<br />

anno di vita e vuole<br />

rappresentare una sorta di<br />

guida per i locali di<br />

Marche, Emilia-Romagna<br />

e Toscana dove siamo<br />

presenti in maniera<br />

significativa. Adesso poi<br />

… stiamo tentando di<br />

acquisire altre regioni tra<br />

cui la Lombardia, a<br />

Mantova in particolare,<br />

dove abbiamo iniziato a lavorare molto bene, e nella regione Veneto … nello specifico a Venezia.<br />

Avete un metodo di inserimento dei locali all’interno del vostro portale<br />

Certamente si…vengono prese in considerazione solo quelle discoteche che hanno una storia e/o si presentano con dei requisiti importanti ...<br />

nella foto da sinistra: Paola, Oksana, Jack e Valeria alla discoteca Gattoblu di Civitanova Marche<br />

etra x<br />

&dj<br />

IN QUESTO NUMERO:<br />

* Intervista ad Oksana Kuzmenko<br />

* Angelie Dj * Sharon May Linn * Dj Rap<br />

* Discoteca Live di Torino * Rip:a remix manifesto<br />

www.donnaimpresa.com 79<br />

BELLAVITA<br />

“cool winter ”


nella foto:Oksana Kuzmenko titolare del portale www.urlopop.net<br />

quali ad esempio il servizio, il<br />

fascino attrattivo della location,<br />

la qualità della musica, la<br />

particolarità dell’animazione<br />

ecc. Locali dunque con titoli<br />

degni di mensione dei quali<br />

vengono inserite le<br />

caratteristiche peculiari<br />

attraverso la compilazione di<br />

una scheda tecnica; una<br />

descrizione che molto spesso<br />

fanno gli stessi titolari … ma la<br />

cosa principale ed importante è<br />

che “diamo voce” a coloro i<br />

quali sono utenti del locale … i<br />

quali possono dare i loro volte<br />

dei giudizi, sia positivi che<br />

negativi. Massima libertà di<br />

espressione dunque all’utente<br />

finale …<br />

Abbiamo parlato di ieri ed<br />

oggi … progetti futuri<br />

Diciamo che il futuro è già …<br />

oggi. Stiamo lavorando con i<br />

migliori Dj in voga in questo<br />

momento; dj che hanno fatto e<br />

fanno la storia della musica<br />

disco … uno su tutti Claudio<br />

Coccoluto. Lo staff di Urlo ama<br />

lavorare con veri professionisti<br />

tanto da costruire uno staff che<br />

mi segue nel mio peregrinare<br />

in giro per l’Italia.<br />

Chi è Oksana<br />

Vivo in Italia da 11 anni e devo<br />

confessare che non sempre la<br />

vitamihariservatoroseefiori<br />

… comunque (!!!). Nasco con<br />

una cultura musicale nel<br />

sangue in quanto violinista …<br />

laureata in lingue ed ho<br />

ultimamente conseguito,<br />

nel<br />

2008, a Milano,<br />

una laurea in<br />

Grafica Pubblicitaria e Design.<br />

Sono cattiva … e cinica! (giù<br />

risate da tutto il gruppo …<br />

affermazione poco credibile<br />

per chi la conosce bene). Io le<br />

dico senza peli sulla lingua …<br />

però sono una donna molto<br />

riservata … ho pochi amici<br />

intimi, persone di cui mi posso<br />

fidare ciecamente. Obiettività<br />

di giudizio che spesso mi crea<br />

e mi ha creato dei problemi.<br />

Ma per concludere posso<br />

tranquillamente dire che ora<br />

faccio un lavoro che adoro …<br />

e sono davvero felice!”<br />

Allora non possiamo che<br />

dire: bella, ANCONA<br />

obiettiva ,<br />

brava…. e adorabile ….<br />

parola di Jack ITALY<br />

charissa saverio<br />

alias<br />

vocalist<br />

Over her 15-year career, DJ Rap has moved effortlessly between genres,<br />

staking her claim on various styles within the electronic spectrum, while<br />

simultaneously pushing the limits of rock and pop. The First Lady of Drum ‘n’<br />

Bass and the undisputed Queen of the Turntables, her music has infiltrated<br />

club systems and car stereos worldwide, and her numerous forays into video<br />

game and motion picture soundtracks have solidified her pedigree as one<br />

dance music’s most successful and prolific artists. With three studio albums,<br />

75 mix compilations and over 2,000,000 in cumulative worldwide sales to her<br />

name, what makes you think she’d stop now.<br />

“This goes deeper than just a dance record,” says Rap, inspired <strong>by</strong> a wide<br />

range of artists, from Pink Floyd to Mutemath. “This album is a soundtrack to<br />

my life and what I’ve been going through”.<br />

"A febbraio del 2010 uscirà Synthesis, un nuovo album firmato dalla famosa<br />

etichetta Ministry of Sound - mi confida Charissa Saverio in arte DjRap - un<br />

album che intreccia una serie completa di texture di sintesi organica e stati<br />

d'animo, e dipinge un quadro lucido del mio viaggio sia come compositrice<br />

che come polistrumentista. Lo ritengo un album potente, melodico e<br />

impeccabile dal punto di vista musicale, Synthesis è un ritorno alla<br />

ibridazione degli stili che avevano portato avanti i Learning Curve (Sony)”.<br />

di Bruno Baldassarri<br />

www.dirap.com<br />

NEW YORK<br />

USA<br />

vocalist<br />

Ho iniziato a muovere i primi passi in Discoteca nell’88, all’età di 16 anni, prima come barista poi come<br />

organizzatore di eventi, dj e animatore, all’epoca i vocalist avevano molto meno spazio rispetto ad oggi, ma io<br />

me lo sono sempre conquistato con la tecnica, la professionalità, lo studio, la passione per il suono della mia<br />

voce riprodotta da un microfono, qualcosa di magico che da subito mi ha rapito. Nei primi anni novanta oltre alla<br />

disco mi sono cimentato in molte altre esperienze come il teatro, lavori vari, Londra, l’animazione nei villaggi<br />

turistici (per quasi dieci anni). Mi sono sempre appassionato con piacere all’arte, alla letteratura, e soprattutto<br />

alla musica. Negli anni ottanta, ai tempi del collegio, amavo il rock, poi ho scoperto la dance e non l’ho più<br />

mollata. A dire la verità ho iniziato con la musica quando ero piccolino, a 7/8 anni, e per un decennio ho suonato<br />

ll corno in un corpo bandistico, era nel mio dna, o forse nel nostro ... in quanto mia sorella suona la tromba, mio<br />

fratello il clarinetto e mia madre è corista. Ho iniziato a fare radio solo nel 1998 e nel frattempo ho collezionato<br />

tantissime presenze nei migliori locali della regione: Zen Club, Mahè, Flexus, Green Leaves, Babaloo, Novavita,<br />

Lola, Soda, Gialù, Tenda Rossa, Tartaruga, Palace – Number One, Taboo, Le Gall, Nero di Sole, 43° Parallelo,<br />

Gattopardo, La Terrazza, Disco Faleria, Hakunamatata, Glamour…. e poi la recente svolta con le serate al Club<br />

Pineta di Milano Marittima e le successive partenze per diversi Clubs d’Italia. Dal 2004 ho iniziato a produrre<br />

musica e la cosa mi sta fortunatamente riuscendo bene con ottime collaborazioni e una buona distribuzione.<br />

Sto cercando comunque di fare il grande salto con pezzi che ho in cantiere da tempo e che presto, sono sicuro,<br />

troveranno il loro meritato battesimo. Al primo posto c’è la famiglia, al secondo la famiglia, al terzo la famiglia!<br />

Ogni anno che passa sento di avere più energia e più voglia di fare, il tempo mi ha migliorato tantissimo e fatto<br />

capire che non è mai tardi per iniziare una nuova avventura, una nuova esperienza, una nuova vita. Da dieci<br />

anni lavoro anche a Radio Faleria Mare (104.5 – www.radiofm.net), oltre alla Discoteca; l’attività di imprenditore<br />

nel <strong>by</strong> night mi impegna tantissimo, diciamo quasi tutto il tempo, tempo che non basta mai, grandi ambizioni e<br />

progetti importanti con la Merli Entertainment per un futuro lavorativo al fianco dei miei amici Gianluca Jay –<br />

Alessandrino – Alberto Merli – Ilaria B, con un ringraziamento sempre speciale ad Edo & Mattia Ascani, Stefano<br />

Nicolai, Emilio Cicchinè, Fabio Senzacqua e la Banda Novavita ... e poi produco, produco, produco musica …


Angelie è da diversi anni sulla scena musicale italiana con<br />

suggestivi dj set firmati essential house nei clubs di tutta Italia ed<br />

è considerata tra le massime esponenti dj femminili del panorama<br />

italiano. Da anni suona come GUEST nei più prestigiosi clubs<br />

d’Italia esclusivamente su vinile.<br />

Sin dal 2004 i suoi djset entrano nella programmazione settimanale di Radio Orion (la<br />

prima e più importante radio italiana sul web esclusivamente elettronica che propone<br />

musica ricercata e all’avanguardia, ogni martedi e domenica in ESSENTIAL HOUSE.<br />

Inoltre, dall'ottobre 2005 Angelie dopo l’esperienza con radio Orion, sbarca di nuovo in<br />

FM in + di 25 emittenti italiane con un programma denominato OrionAir, programma<br />

house, elettronica e di quanto più vicino possibile alla musica ballata nei dancefloor<br />

nazionali ed internazionali. In contemporanea, i suoi djset vengono programmati in<br />

radio syndication. Dal mese di ottobre 2005 inizia la collaborazione con Piper channel<br />

format televisivo in onda in varie emittenti televisive italiane dove vengono riproposte in<br />

video la sua musica. Nel 2006 esce ufficialmente la sua prima compilation “ Essential<br />

House –The First” 12 tracce elettro house mixate dalla stessa Angelie. Sempre nello<br />

stesso anno è official dj selector for MISS YACHT CLUB il più importante e famoso<br />

concorso di bellezza nei vari approdi e circoli nautici italiani. Nel 2007 Angelie realizza<br />

la nuova sigla per MISS YACHT CLUB e si riconferma official dj selector per l’estate<br />

2007. Sempre nello stesso la “Plug In Records”, etichetta discografica londinese,<br />

sceglie come dj testimonial ufficiale per l’Italia Angelie dj, nei party Plug-In.<br />

A settembre arriva il lancio del primo calendario di Angelie … il primo di una dj donna,<br />

inserito successivamente nel suo nuovo progetto musicale su vinile “IMAGINATION<br />

NOW” dal sound elettro house uscito nel febbraio 2008 su etichetta “PlugIn Records –<br />

London – UK”, con il remix di Dino Angioletti (Pastaboys) e dj Andreino (M.A.S<br />

Collective) due dei più grandi esponenti della musica elettro house in Italia e all’estero.<br />

Il 2008 è l’anno della svolta con il progetto “ Imagination now” Angelie balza in<br />

classifica come singolo dance tra i più venduti, viene inserito nelle principali dj chart,<br />

suonato da top dj come deep dish, joe t vannelli, ralf, ricky montanari … e su Radio<br />

Deejay, m2o, Radio Syndication in tutta italia … il singolo include una versione firmata<br />

da Dino Angioletti (Pasta Boys) e Andreino (MAS collective). Il 2009 si caratterizza con<br />

una nuova produzione–èuscito in tutti i negozi di dischi e digital store la nuova<br />

produzione discografica di Angelie. Remix per Funky Groover “ I speack life” che vede<br />

la presenza della backvocalist degli INCOGNITO.<br />

Estate 2009 è ART DIRECTOR presso la discoteca Frederik on the beach di<br />

Rossano - Cosenza. Angelie alterna le sue performances live alle produzioni in studio<br />

ed è attualmente in studio per registrare una nuova compilation in uscita in questo<br />

mese. Angelie attualmente conduce un format radiofonico (www.househotchart.com) in<br />

onda in diverse radio FM italiane e straniere , webradio e ascoltabile su iPhone con<br />

l’applicazione iTechno.<br />

www.angeliedj.com<br />

j-deejay<br />

Giorgio J-Deejay è nato professionalmente il 6<br />

gennaio alle ore 20.33 ... anagraficamente invece il 2 Maggio del 1985. “ La mia<br />

passione per la musica è iniziata sin da piccolo - dice - una gavetta di dieci anni, tre<br />

dei quali trascorsi ad organizzare feste private e compleanni. Poi, grazie alla spinta<br />

di alcune persone che credevano nelle mie capacità, sono approdato allo ZERO<br />

DISCO VILLAGE, dove sono rimasto un’intera stagione. Per i seguenti tre anni,<br />

ovvero il 2004, 2005, 2006, sono stato dj set al Baladì di Torre San Patrizio, locale in<br />

cui ho proposto il genere musicale che maggiormente preferisco: l’house e l’<br />

elettronika... esperienza che ricordo con grandissimo piacere sia per la risposta più<br />

che positiva del pubblico alla mia musica quanto per staff affiatatissimo che si era<br />

formato. Tre anni davvero strepitosi!!! Dal 2007 al 2009 invece ho ripreso a suonare<br />

da solo, facendo soprattutto grandi feste private, in ville o locali presi in affitto non<br />

disdegnando l’offerta di qualche importante concessione balneare: prima fra tutte i<br />

“Bagni Merli” di Porto San Giorgio nella quale ho lavorato per l’intera stagione. Nel<br />

futuro... qualche locale importante...”<br />

RICCIONE<br />

ITALY<br />

deejay<br />

SHARON MAY LINN<br />

OLTRE AD AVER LAVORATO CON DIVERSE<br />

FORMAZIONI COME CANTANTE DI COVERS DALLA<br />

DISCO ’70-’80, ALLA MUSICA BLACK (SOUL E R’N’B),<br />

AGLI EVERGREEN BLUES E JAZZ, DAL 1996<br />

COMINCIA LA CARRIERA DI VOCALIST HOUSE IN<br />

MOLTEPLICI CLUB IN TUTTA ITALIA. INIZIALMENTE<br />

COME CORISTA MA POI COME SOLISTA, SHARON<br />

VANTA UNA LUNGA CARRIERA FATTA DI<br />

TANTISSIMA ESPERIENZA LIVE, POTENZIANDO LA<br />

SUA VOCE CALDA E NERA E RAGGIUNGENDO<br />

LIVELLI ALTISSIMI DI INTERPRETAZIONE. LE SUE<br />

ESIBIZIONI SI DIVIDONO TRA CONCERTI LIVE DI<br />

COVERS (SOUL, BLUES, JAZZ, POP E ROCK) E<br />

PERFORMANCES COME VOCALIST FREE-STYLE<br />

NEI CLUB E NELLE DISCOTECHE DI TUTTA ITALIA.<br />

CON LA NOTORIETÀ NEGLI AMBIENTI HOUSE<br />

EUROPEI ACQUISITA GRAZIE A MOLTEPLICI<br />

COLLABORAZIONI DISCOGRAFICHE CON VARI<br />

DJ’S E PRODUTTORI, SIA COME CANTANTE CHE<br />

COME AUTRICE, LE PERFORMANCES SI<br />

ESTENDONO ANCHE NEI CLUB ALL’ESTERO,<br />

COME IN INGHILTERRA, IBIZA, MESSICO,<br />

POLONIA, GERMANIA, SPAGNA, OLANDA,<br />

MONTECARLO, RUSSIA, ROMANIA ED ALTRI<br />

ANCORA.<br />

NETHERLANDS<br />

vocalist-singer<br />

“<br />

I progetti discografici più recenti sono :<br />

*Supacupa con Alex Gaudino e Nari “ Keep movin’ on” *Supacupa con Alex<br />

Gaudino e Nari “ Singing la la” Lil’ Love con Alex Gaudino e Jerma “ Little love”<br />

Con Alex Gaudino scrive “Destination unknown” interpretato dai famosissimi<br />

Crystal Waters, recentemente remixata è diventata la hit internazionale “ Destination<br />

Calabria”. Nel 2006 è uscito “ Sunshine” scritto e prodotto con i Wawa,<br />

noto duo di dj’s e produttori polacchi, e che include una<br />

version di Jerry Ropero. Sempre nel 2006 è stato<br />

stampato “ Head over heels”, come progetto Blu<br />

Lipstick, contenente una versione di Alex Gaudino<br />

inserito sulla nota compilation HED<br />

KANDI (UK). Nel 2007 in<br />

collaborazione con<br />

Sergio D’Angelo,<br />

Sharon scrive e<br />

produce<br />

”<br />

“IGot<br />

Fever uscito su<br />

Lemans records (Germania)<br />

e al quale hanno partecipato i<br />

Wawa con ben due versioni.Sempre<br />

con D’Angelo e la collaborazione di<br />

Cucky dj, su Equal rec (Italia) esce un<br />

prodotto raffinato in stile soulful: “ Don’t<br />

keep me hanging on”. Altra proficua<br />

collaborazione è quella con Cristian Marchi:<br />

il risultato è Saudage Project ft. Sharon May<br />

Linn “ Love’s Gonna Get You”. Ultimi lavori<br />

degni di nota sono: la collaborazione con dj e<br />

produttore francese Dim Chris per la "colonna<br />

sonora" ufficiale del fenomeno tutto d'oltralpe<br />

Tecktonik, il brano “ No Sucker” su EMI. Di nuovo<br />

su Equal records in uscita “ Scent of summer nights”<br />

con gli Unisonofx. Grande novità è il ritorno degli FPI<br />

Project di cui Sharon è oggi voce ufficiale: in uscita<br />

doppio cd FPI collection con un brano inedito " So<br />

Everybody" creato proprio da questa recente unione!<br />

Gli ultimi brani a cui Sharon ha lavorato sono con il progetto<br />

cover Lovematic con " Send Me An Angel" e " There's Something<br />

Going On". Con i Lovematic già nella colonna sonora di GOMORRA<br />

con il brano " I Feel The Love". Un' ulteriore collaborazione è stata con i<br />

produttori Stefano Silvestri e Dino Maggiorana (aka Phunk Investigation) come White<br />

Shoes con " Show Me The Way" e in uscita con " No Control". Prestigiosa<br />

collaborazione anche con The Cube Guys con il brano " Love" e "Passion" e in<br />

lavorazione. Novità! In lavorazione un brano con top producer Cristian Marchi,<br />

nonché con Airplane recs producer Federico Scavo. A livello di collaborazioni<br />

internazionali continua quella ormai assodata con i Wawa e ora una nuovissima con il<br />

produttore russo Danila su etichetta Wazzup.<br />

Sharon è davvero un portento…le sue esibizioni sono davvero straordinarie…una vocalist tra<br />

le più aprezzate al mondo… rimanete sintonizzati….è pura energia...parola di Jack


LIFE CLUB<br />

it’s fashion<br />

Magico<br />

winter 2009/10<br />

,<br />

, musica e<br />

tanto<br />

360° Movida<br />

moda<br />

glamour<br />

TORINO<br />

ITALY<br />

Trasformazioni, evoluzioni,<br />

energia e movimento,<br />

quattro elementi in una<br />

atmosfera sofisticata e<br />

innovativa La “Discoteca Life<br />

Club di Torino”<br />

La discoteca "Life Club" di Torino, è oramai da 5 anni<br />

parte integrante e fondamentale della movida notturna<br />

torinese. E' collocata ai confini del meraviglioso parco<br />

del Valentino e si affaccia su C.so Massimo D'Azeglio,<br />

location che permette sia di raggiungerla in modo<br />

piuttosto semplice dalle principali arterie della zona,<br />

sia di trovare parcheggio abbastanza facilmente.<br />

Il locale si articola in un unica grande sala divisa su<br />

due livelli, con al piano basso la pista, il bar principale<br />

e tutti gli originali divani color cioccolato, ed al piano<br />

alto l'elegante bar superiore e l'imponente e super<br />

tecnologica consolle Dj e luci. Ed è proprio questa<br />

ultima il cuore e l'anima del Life intorno alla quale<br />

nasce e cresce la filosofia stessa del locale: la<br />

consolle, perché é solo con la musica, la qualità del<br />

suono, la brillantezza delle luci e la varietà dei giochi<br />

di colore che riusciamo a creare delle fantastiche<br />

serate, qualunque sia il genere musicale trattato, che<br />

sia esso house, elettronica, revival, o latino; ed è solo<br />

così che si riesce a trasmettere qualcosa di unico alle<br />

persone che vengono per divertirsi e dimenticare per<br />

qualche ora i problemi della routine di tutti i giorni.<br />

Aperta dal Venerdì alla Domenica, al Life si alternano<br />

pubblici diversi dai 18 ai 35 anni circa a seconda del<br />

tipo di serata, ed è anche possibile ascoltare le<br />

prestazioni sonore dei migliori artisti italiani ed<br />

internazionali che regolarmente si recano a suonare<br />

da noi. Infine non possiamo non sottolineare come la<br />

continua ricerca della miglior qualità possibile del<br />

servizio e del prodotto a 360°, e l' esperienza di questi<br />

anni, abbia portato la direzione del locale a creare<br />

degli avvenimenti assolutamente unici non solo per il<br />

palcoscenico di Torino, ma probabilmente in<br />

anteprima in Italia. Ci riferiamo alla serata denominata<br />

"HQM" Hight Quality Monday, nella quale si fa incetta<br />

non solo di artisti di ogni genere, ma anche di arredi<br />

speciali, di scenografie e costumi studiati e realizzati<br />

apposta sul tema della serata, dove l'eleganza,<br />

l'atmosfera e la magia dei suoni e dei colori vi<br />

lasceranno senza parole. Una serata studiata<br />

finalmente per un pubblico esclusivo e ricercato che<br />

aveva perso il piacere di trascorrere una serata in<br />

abito da sera all'interno di un grande salotto ed<br />

immerso in un vero e proprio sgargiante spettacolo.<br />

Tutto questo è il "LIFE”<br />

Ragazzi ... lasciatevi<br />

avvolgere dalle poderose<br />

fauci della notte ...<br />

parola di Jack!<br />

Orario di Apertura:<br />

Venerdi dalle ore 00:00 alle 4:30<br />

Sabato: dalle 00:00 alle 4:30<br />

Domenica 21:00 dalle 2:00<br />

Prezzo: 15.00 (uomo) 10.00(donna)<br />

Info per Pernotazioni: +393388402758 +393311957844<br />

www.lifedisco.to.it<br />

discoteca<br />

CLUB ZEN<br />

Season<br />

2010<br />

PORTO SAN GIORGIO<br />

FERMO_ITALY<br />

CAFE’<br />

Florian<br />

P.S.GIORGIO<br />

ITALY


A REMIX<br />

MANIFESTO<br />

Che senso ha la proprietà<br />

intellettuale nell'era del peer-topeer<br />

e del file sharing, di Napster<br />

e di Torrent Se lo domanda Brett<br />

Gaylor il regista di "Rip! A remix<br />

manifesto" il documentario<br />

presentato in anteprima al Torino<br />

Film Festival e proiettato il 23<br />

novembre su Cult, il canale 131 di<br />

Sky che parla della biografia di Girl<br />

Talk, all'anagrafe Gregg Gillis, dj e<br />

musicista statunitense specializzato<br />

in mash-up. In altri termini Talk<br />

realizza le sue composizioni (ad<br />

oggi ha pubblicato quattro album,<br />

l'ultimo dei quali - Feed the animals<br />

- si è guadagnato il 24esimo posto<br />

nella top-50 2008 della rivista<br />

Rolling Stone) rubando frammenti<br />

da una dozzina di brani musicali per<br />

volta di altri autori, li riversa su<br />

software Adobe Audition o<br />

AudioMulch, li campiona, per poi<br />

mescolarli fino a dar vita a una<br />

nuova traccia inedita. Senza pagare<br />

un cent di diritti d'autore. Riluttante<br />

al copyright per scelta, Talk nel film<br />

spiegherà le ragioni per cui il furto<br />

di musica fatto in un certo modo<br />

oggi è da considerarsi legittimo. Il<br />

regista sosterrà la sua posizione<br />

interpellando anche Lawrence<br />

Lessing, noto professore di legge<br />

all'Università di Stanford impegnato<br />

contro il diritto d'autore. Il furto<br />

intelligente nel mondo dell'arte, è<br />

una posizione sostenuta a più<br />

riprese - forse con modi più raffinati<br />

- anche dal regista di casa nostra,<br />

lo straordinario Mario Monicelli. " Lei<br />

ha rubato parecchio ” gli chiese<br />

Vittorio Zincone in una celeberrima<br />

intervista pre-festival di Venezia<br />

2009. " Certo ", rispose. "Io e tutti gli<br />

sceneggiatori con cui ho lavorato.<br />

Suso Cecchi D’Amico è una che ha<br />

letto tutto il leggibile. Sapeva tutto.<br />

Prendavamo da Flaubert, da Gogol,<br />

da Maupassant. Per rubare bene" ,<br />

ammonisce il regista, "bisogna<br />

conoscere". ... “ libertà di accedere<br />

a tutte le informazioni è la questione<br />

del nostro secolo” ... <strong>by</strong> Jack<br />

Gregg Gillis<br />

E’storia recente quella di Gregg Gillis in arte Girl Talk, il rapper/deejay che porta<br />

in tournee i suoi mash-up, accompagnandosi solo con laptop, voce e tanto<br />

sudore. Ce ne parla Goodfellas:“Un misterioso Gregg Gillis che incide per<br />

etichetta Illegal Art, dj sui generis e ‘responsabile’ cospiratore negli ambiti<br />

mediatici più alti. Feed The Animals è uno di quei classici dischi capaci di<br />

sconvolgere il vostro fine settimana. Un party album destabilizzante al quale<br />

sono invitati. loro malgrado, Sinead O’ Condor (una taglio pitchato di ‘Nothing<br />

Compares To You’), i Twisted Sister di ‘We’re Not Gonna Take It’ , la Avril Lavigne<br />

di ‘Girlfriend’ ed i Procol Harum di ‘A Whiter Shade Of Pale’. Un lavoro che di<br />

base incamera movenze r&b ed electro, partendo spesso e volentieri per la<br />

tangente con un arte del campionamento spettacolare. Del resto è emblematica<br />

l’immagine di Gregg chino sul suo computer, un performer nato oseremmo dire.<br />

Un microfono, un laptop maltrattato ed il suo look che non ammette repliche: un<br />

bianco dalla barba incolta, dall’occhio spiritato e parzialmente nudo. Una<br />

concatenazione di sublimi atti vandalici (in musica).


L’ASD RUGBY CLUB<br />

SAMBENEDETTESE<br />

“ E’ nata dalla passione di un gruppo di amici per il gioco del Rug<strong>by</strong>. La condivisione di valori quali l’amicizia,<br />

la lealtà, il coraggio, il rispetto per l’altro hanno attratto, stagione dopo stagione, un foltissimo gruppo di<br />

ragazzi - ci dice Claudio Della Ventura cotitolare della Beauty Services con Stefano D’Ercoli e sponsor<br />

della ASD RUGBY - ma anche genitori, amici e sostenitori. Attualmente la società conta oltre 150 giovani<br />

tesserati e ben 5 formazioni che partecipano ai rispettivi campionati. Oltre alla Seniores, che gioca nel<br />

girone 1 del Campionato Regionale di Serie C, abbiamo l’Under 18, che è l’unica squadra nelle Marche che<br />

gioca nel Campionato Under 18 Elite interregionale (Marche, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, San<br />

Marino), l’Under 16 con un gruppo di quasi 40 ragazzi tesserati (la squadra con più giocatori della regione),<br />

e le neonate Under 14 e Under 12 che giocano i loro campionato a concentramenti regionali. L’ASD Rug<strong>by</strong><br />

Club Sambenedettese ha scelto di investire la maggior parte delle proprie risorse nel settore giovanile, nella<br />

considerazione che i giovani rappresentano il futuro e che garantendo loro un contesto sociale sano,<br />

potremo contare su una società migliore. Non pochi ragazzi si sono avvicinati alla nostra realtà e,<br />

nonostante condizioni di disagio familiare e sociale, non sono caduti nella trappola della devianza e delle<br />

dipendenze. Lavorare con i giovani presuppone una metodologia istruttiva, che si basa su delle parole<br />

chiave che sono: consapevolezza, aggressività, contatto, frustrazione, gioco, grounding.<br />

L’aggressività nel senso stretto della parola non ha nulla a che fare né con il sadismo né con la distruzione.<br />

La parola deriva dal latino e significa “camminare verso”. Ogni manifestazione positiva di vita è aggressiva.<br />

L’aggressività è la manifestazione vitale della muscolatura, del sistema del movimento.<br />

La gestione dell’aggressività e del contatto nelle varie forme come esperienze fondamentali nello sviluppo<br />

della personalità del bambino/a e, presupposto per una attiva e responsabile vita di relazione.<br />

Gli strumenti sono: le esercitazioni e giochi di contatto oculare vocale e corporeo con finalità di gestione<br />

dell’agressività; giochi di lotta individuali e giochi di lotta di gruppo; gioco del rug<strong>by</strong> con le sue regole<br />

fondamentali; esercitazioni e giochi stimolanti la conoscenza delle parti del corpo e delle funzioni vitali (es.<br />

respirazioni); esercitazioni e giochi stimolanti l’apprendimento e la strutturazione degli schemi motori di base<br />

(strisciare,arrampicarsi, rotolare…). Noi crediamo che lavorare con serietà e professionalità - conclude<br />

- porti risultati sportivi e umani significativi, e siamo fieri di essere diventati una società che è un<br />

punto di riferimento per squadre, giocatori, accompagnatori e dirigenti.<br />

“<br />

Claudio<br />

Sostegno, solidarietà, coraggio, costanza e passione sono<br />

valori della vita come del rug<strong>by</strong>. Aggiungici divertimento e<br />

soddisfazione e non resta che venire a provare . siamo certi che il<br />

rug<strong>by</strong> conquisterà anche il tuo CUORE!<br />

new<br />

PER LA TUA PUBBLICITÀ:<br />

339.1309721<br />

in uscita<br />

SAN BENEDETTO DEL TRONTO<br />

ITALY<br />

newMUSIC & SPORT<br />

generation<br />

di Roberto Baldassarri<br />

MANGIANDO E IMPARANDO-M&I<br />

leader nel settore dei Team Building culinari, ha messo il grembiule e ai fornelli la<br />

nazionale neozelandese di rug<strong>by</strong>, i famosi All Blacks, in un’attività di team building<br />

ideata da Lula Pedroni, trainer responsabile e fondatrice di M&I.Proprio questo è<br />

successo l’11 novembre 2009: per una sera 5 rugbisti degli All Blacks si sono<br />

cimentati in provetti chef grazie a Mangiando e Imparando-M&I! Una serata<br />

decisamente unica nel suo genere ed entusiasmante per il clima gioviale e sportivo<br />

che si è creato: l’evento infatti è stato organizzato con un format che ha coinvolto<br />

tutti i presenti grazie al team building sviluppato ad hoc per l’occasione da<br />

Mangiando e Imparando – M&I e selezionato tra il suo cappello di proposte<br />

formative. Il gioco scelto è stato improntato sull’aspettativa e rientra nel format<br />

ideato da Lula Pedroni “Sarai estratto anche tu” e fa parte della collaudata e ricca<br />

offerta per le aziende e che ha come scopo l’ affinare la capacità di team work.<br />

www.donnaimpresa.com 89


di<br />

PIO FILIPPO<br />

Napoli _ Italy<br />

Tra le spire dell'orgoglio<br />

..frammenti di passione<br />

trattenuti prigionieri<br />

tra le spire dell’orgoglio...<br />

...lacrime non versate<br />

s’insinuano nel profondo,<br />

per un lago d’amarezza..<br />

...incomprensioni e dolori,<br />

onde violente<br />

sugli argini dell’anima...<br />

...trascinano al largo<br />

tra acque profonde<br />

di rabbia e sofferenza...<br />

...dal passato, una parte,<br />

in richiamo dagli abissi,<br />

ha da esser revisionata...<br />

...passioni spezzate,<br />

andate indimenticate,<br />

tra rabbiosi ostacoli...<br />

...in apnea sommersa mente<br />

cerca strada vanamente,<br />

tra ragionamenti senza uscite...<br />

...potenti battiti del cuore,<br />

echeggino sonorità ancestrali<br />

e il pensiero, rapito, è impotente...<br />

...fantastiche percussioni,<br />

la mente non si oppone,<br />

e vicina è nel perdono...<br />

...passione più forte del tempo,<br />

e suoi ricordi e dolori,<br />

che pian piano, diviene ruscello...<br />

...poi torrente, fiume furioso,<br />

cascata dirompente,<br />

travolge resistenze come niente...<br />

…ora senza ragione, s’acquieta<br />

in un profondo mare d’amore,<br />

il vecchio arso deserto del cuore.<br />

Pensieri in libertà.<br />

Il corpo, il cuore e l’anima delle donne.<br />

La donna non dice quello che<br />

vorrebbe. Non dice neanche<br />

quello che dovrebbe. E l’uomo<br />

tenta il metodo delle estrazioni<br />

del lotto. Il problema è che i<br />

numeri che girano nell’urna sono<br />

90, il numero giusto di ogni<br />

donna è solo uno. E spesso, è<br />

un numero decimale illimitato<br />

non periodico, e nei 90 numeri<br />

dell’urna manco c’è.<br />

Ho incontrato la tua fronte quella sera,<br />

si imponeva sulla tua persona mentre camminavi senza fretta<br />

e sembrava che contassi ogni ciottolo della strada. L’aria era<br />

ancora tiepida di sole, ma tu continuavi ad alzare il bavero<br />

come se non sopportassi quel poco di vento che ti circondava<br />

il collo. Ti sporgevi in avanti, e sembrava che ad ogni passo<br />

vedessi sul selciato qualcosa di molto più interessante di ciò<br />

che ti stava intorno. Ti ho incontrato stringendo le palpebre per<br />

correggere la miopia, ma avevi già voltato il viso verso il<br />

bosco. Ogni giorno eri li su quella strada bagnata dal sole, ti<br />

scorgevo a stento quando ti fermavi nel silenzio del<br />

pomeriggio mentre il vento chiacchiera con le foglie. E alzavi il<br />

bavero stringendo le spalle. Guardavo e chiudevo gli occhi<br />

cercando di immaginare il contenuto dei tuoi che correvano<br />

cauti sul selciato al confine dell’ orizzonte. Era come se ogni<br />

lieve rumore attirasse la tua attenzione e volgevi il viso in ogni<br />

direzione interrogando il silenzio, non guardavi mai il cielo.<br />

Una notte ti sei fermato sotto la luna . Potevo vedere la tua<br />

fronte bianca di luce. E i tuoi occhi spalancati. E il tuo collo<br />

scoperto. Sembravi il ritratto di un poeta e io divertita ti<br />

opera di Selçuk Aklın<br />

VirGy<br />

Noi Donne,<br />

divine creature,<br />

diamolavitaela<br />

sentiamo crescere<br />

dentro di noi,<br />

esseri dotati di una<br />

forza superiore,<br />

capaci di<br />

risollevarci da<br />

terra, spiccare il<br />

volo, rinascere e<br />

RICOMINCIARE..<br />

STEFANIA<br />

Rimondi<br />

immaginavo alzare il palmo verso il cielo domandando l’ ispirazione. Il tuo mondo visto da quella<br />

finestra buia che dominava il colle non sembrava chiederti poesia. Era ancora il sole a colorare<br />

quella via che non ha più visto la tua fronte, tu non cammini più su questa strada. Mi hai permesso di<br />

resistere al freddo immaginando di ripararmi sotto a quel bavero, di seguire fiduciosa la tua ombra<br />

per nascondermi. Chiedendo ad ogni sguardo la ricchezza del tuo. Pretendendo che ogni fronte<br />

portasse il segno della luna ,ti ho cercato in ogni mio incontro. Di te mi restano le parole mai sentite<br />

nel silenzio e un ricordo antico e intenso di uno sguardo che non si è mai rivolto a me... Con<br />

passione sento ancora il suono dei tuoi passi coltivo la dolcezza di un sorriso che è tuo. E dedico<br />

ogni accendersi della mia luce a quel viso intento sulla strada. Quando ti ritroverò sarà per sentirmi<br />

dire che non ho sbagliato....<br />

di Valeriana Mariani<br />

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