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tematica con C-Arte delle opere in carta, conferma le sezioni oramai “s<strong>to</strong>riche” degli Artisti italiani, Artisti<br />

stranieri, Scultura; apre ancora <strong>di</strong> più ai giovani con i Calabresi under 35 e con le Promesse delle Accademie<br />

<strong>di</strong> Belle Arti non solo calabresi ma nazionali e internazionali, e, dunque, de<strong>di</strong>ca, nella ricorrenza del<br />

quadricentenario dalla nascita, l’even<strong>to</strong> <strong>di</strong> celebrazione all’illustre Cavalier Calabrese Mattia Preti, na<strong>to</strong> a<br />

Taverna – Catanzaro – nel 1613. Ques<strong>to</strong> è il Premio Internazionale Lìmen Arte 2012 che, ancora una volta<br />

affida<strong>to</strong> alla collaudata e saggia Direzione Artistica del prof. Giorgio Di Genova, alla sapiente maestria<br />

del cura<strong>to</strong>re Massimo Caggiano e alle esaltanti scelte dei prestigiosi critici Lara Caccia, Elena Del Drago,<br />

Genny Di Bert, Enzo Le Pera, Elisabetta Longari, Ugo Piscopo – che ringraziamo per la loro opera e<br />

per la loro de<strong>di</strong>zione – conferma un trend crescente <strong>di</strong> successo nella partecipazione artistica e nella<br />

poliedricità delle proposte che, anche quest’anno, sicuramente, troveranno gra<strong>di</strong>men<strong>to</strong> <strong>di</strong> critica e <strong>di</strong><br />

pubblico, consolidando l’au<strong>to</strong>revolezza <strong>di</strong> Lìmen Arte nei più qualificati circuiti artistici nazionali. È così,<br />

anche in questa quarta e<strong>di</strong>zione, il Premio, tra la contemporaneità del passa<strong>to</strong> e quella del presente,<br />

rimane fedele alla sua mission protesa ad esaltare l’arte, le sue evoluzioni, i suoi messaggi, i processi <strong>di</strong><br />

comprensione e deco<strong>di</strong>ficazione, ad appannaggio <strong>di</strong> un pubblico sempre più numeroso e variega<strong>to</strong>, per<br />

determinare opportunità <strong>di</strong> crescita in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> sviluppo terri<strong>to</strong>riale. Soprattut<strong>to</strong> parlando <strong>di</strong> arte<br />

moderna, ovvero <strong>di</strong> quella oggi a noi contemporanea, spesso ci si è chies<strong>to</strong> se fosse, <strong>di</strong> fat<strong>to</strong>, un “prodot<strong>to</strong>”<br />

<strong>di</strong> élite, destina<strong>to</strong> ad un pubblico ristret<strong>to</strong> <strong>di</strong> inten<strong>di</strong><strong>to</strong>ri o se, invece, non potesse essere in<strong>di</strong>vidua<strong>to</strong> un<br />

itinerario percorribile da tutti, attraverso il quale capire le molteplici concatenazioni esistenti tra fenomeni<br />

apparentemente mol<strong>to</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> una realtà in turbinoso cambiamen<strong>to</strong> e le modalità comunicative prescelte<br />

dagli artisti per trasferire rappresentazioni, idee, esperienze e sensazioni. A questa seconda ipotesi è<br />

ovviamente orienta<strong>to</strong> il Premio Internazionale Lìmen Arte che abbiamo fortemente pensa<strong>to</strong> come luogo<br />

<strong>di</strong> osservazione e appren<strong>di</strong>men<strong>to</strong>, ma anche <strong>di</strong> produzione, interscambio e interattività <strong>di</strong> tendenze,<br />

conoscenze ed esperienze ra<strong>di</strong>cate, da una parte, nel simbolismo e nel gus<strong>to</strong> estetico <strong>di</strong> chi crea – anche<br />

con una volontà esplicita <strong>di</strong> «provocazione», <strong>di</strong> «sperimentazione», <strong>di</strong> «clamore» – dall’altra, nel senso <strong>di</strong><br />

meraviglia, curiosità e interesse <strong>di</strong> chi osserva con il gus<strong>to</strong> <strong>di</strong> cogliere e <strong>di</strong> interpretare modelli, forme e<br />

cromie. Ques<strong>to</strong> perché <strong>di</strong> fronte all’arte contemporanea, comunque nell’accezione in premessa richiamata,<br />

non ci si può limitare semplicemente a guardare, ma bisogna compenetrarsi, relazionarsi, ascoltare, sentire,<br />

immaginare... in poche parole abbandonarsi e permettere che si compia quel processo osmotico che mira<br />

a penetrare nell’io altrui per consentire <strong>di</strong> partecipare al proprio. È così che si attua quella comunicazione<br />

tra artista e spetta<strong>to</strong>re che dà valore all’arte e all’opera d’arte e che risiede, innanzitut<strong>to</strong>, nel piacere,<br />

per l’uno <strong>di</strong> crearla – e in multiformi aspetti –, per l’altro <strong>di</strong> osservarla secondo rinnovate percezioni e<br />

intuizioni, cogliendone aspetti tra<strong>di</strong>zionali e novità. Novità che, nella nostra contemporaneità, privilegiano

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