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N 0 - giugno/luglio 2014
Soul
Il Kite Magazine digitale
numero uno in Italia
Red BullEventi
Spot guide
Dakhla...
molto a sud
Tecnica wave
Mitu
bottom turn
Formula Kite
Y&M World
Championships
Unfastened
interview
Airton Cozzolino
e InÊs Correia
lightwind freeride
SIZES
15 › 18
Sky Solbach
“The Juice makes light wind free riding fun again!
It is fast, flys upwind with ease and delivers smooth power even in the lightest of
winds. The lightweight three-strut design allows me to get out and ride in super
light wind and still have the great turning and handling of my smaller kites.”
Photo_David Grahn
true
kiteboarding
www.northkiteboarding.com
High Performance
meets
Everyday Functionality
INTRODUCING THE 2014/15 NAISH RIDE
Photo: Stephen Whitesell
All-around Freeride
Sizes: 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12
(orange/grey)
(yellow/blue)
(yellow/g
distribuito da:
+39 0185 264 754 • info@action2sport.com • www.action2sport.com
NaishItalia
Naishkiteboarding
naishkites.co
The Ride is for everyday kiteboarders looking for ease and simplicity.
, 14
The incredibly lightweight, two-strut design provides superior low-end performance due to its
fuller center section, creating a drifting effect while maintaining smooth power delivery throughout
turning. It also has a slightly flatter arc compared to other kites, which gives it more punch when
sheeting-in and provides easy jumping along with that nice “sheet-in and go” feel.
The Ride has a new wing tip shape with increased leading edge curvature, which reduces the
surface area allowing the kite to rotate with less drag on the water, resulting in an even easier
water relaunch.
In addition, the Ride also features faster inflation and smaller packing for easy transport due to its
fewer amount of struts, so it can travel anywhere and be the first kite to get out on the water.
Recommended Control System: Base Control System
rey)
TWO-STRUT DESIGN
EVOLUTIVE PROFILE
OCTOPUS INFLATION SYSTEM
ANTI-STICTION WINDOW
SWEPT COMPACT C
RADIAL SEGMENTED ARC
SOLID FRAME CONSTRUCTION
MINI-BATTENS
m
POWER FOIL CANOPY
LOW DRAG WING TIP
RADIAL LOAD DISTRIBUTION
Kitesoul magazine
giugno - luglio 2014
bimestrale
Direttore Responsabile
Roberta Pala
roberta.pala@kitesoul.com
Wave Technique Editor
Mitu Monteiro
Freestyle Tecnique Editor
Alberto Rondina
Tecnica
Renato Casati
Photo & Video
Maurizio Cinti
Testi
Renato Casati, Giuseppe
Esposito, Mitu Monteiro,
Francesco Oppedisano,
Cesar Portas, Alberto Rondina,
Federico Sugoni,
Annabel Van Westerop
Immagini
Sandro Bigozzi, Toby Bromwich,
Gilles Calvet, Diogo Cardoso,
Tisia Challal, Giangi Chiesura,
Maurizio Cinti, Erwan Crouan,
Quincy Dein, Zinou Guiri,
Pedro Henrique, Christian
Laubaney, Damiano Levati,
Alberto Maiorano, Federica
Ponteggi, Lukas Prudky,
Hugo Silva, Gabriele
Rumbolo, Kai Sou, Pablo
Vadillo, Stephen Whitesell,
Jason Wolcott
Cover: Airton Cozzolino Photo
Roberta Pala
Editore e pubblicità
VISU Media
Via Cavour, 20
24030 Ambivere (BG)
Amministratore Unico
Federico Sugoni
fs@kitesoul.com
Registrazione Tribunale
di Bergamo n°10/2014
del 15/04/2014.
Periodicità bimestrale
Copyright Kitesoul Magazine
La VISU Media è titolare esclusiva della testata
Kitesoul Magazine e di tutti i diritti
di pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo
da parte di terzi di testi, fotografie e disegni, anche
parziale, è vietato. L’Editore si dichiara pienamente
disponibile a valutare - e se del caso regolare -
le eventuali spettanze di terzi per la pubblicazione
di immagini di cui non sia stato eventualmente
possibile reperire la fonte. Informativa
e Consenso in materia di trattamento dei dati
personali (Codice Privacy d.lgs. 196/03).
Nel vigore del D.Lgs 196/03 il Titolare
del trattamento dei dati personali,
ex art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media,
con sede legale in Ambivere (BG),
via Cavour, 20. La stessa La informa
che i Suoi dati, eventualmente da Lei
trasmessi alla VISU Media, verranno
raccolti, trattati e conservati nel rispetto
del decreto legislativo ora enunciato
anche per attività connesse all’azienda.
La lettura della presente informativa deve
intendersi quale presa visione dell’Informativa
ex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi dati
personali alla VISU Media varrà quale consenso
espresso al trattamento dei dati personali secondo
quanto sopra specificato. L’invio di materiale (testi,
fotografie, disegni, etc.) alla VISU Media deve
intendersi quale espressa autorizzazione alla loro
libera utilizzazione da parte di VISU Media per
qualsiasi fine e a titolo gratuito, e comunque,
a titolo di esempio, alla pubblicazione
gratuita su qualsiasi supporto cartaceo
e non, su qualsiasi pubblicazione (anche
non della VISU Media), in qualsiasi canale
di vendita e Paese del mondo.
Roberta
Pala
Direttore responsabile
Fotografo sportivo dal 1997.
Kitesurfer dal 2001, negli ultimi 15
anni responsabile delle principali testate
di kitesurf. Spirito libero, ha mollato
tutto per una vita a contatto
della Natura e dello sport. Vive
a Capo Mannu, in Sardegna,
l’onda più bella
del Mediterraneo…
Renato
“Dr. Kite”
Casati
Responsabile tecnico
Wave team rider RRD. Kitesurfer dal
2000, è stato giudice ed atleta PKRA e
KPWT. Ha scritto continuativamente
per diverse riviste di settore
negli ultimi 12 anni.Vive fra
lago di Como e Sardegna,
ma sverna fra le onde
Capoverdiane.
Alberto
Rondina
Redattore tecnico
freestyle
È il miglior esponente del Kite Italiano
nel mondo delle competizioni, Rider
Ufficiale per Cabrinha Kites, Neil
Pryde e GoPro. Quattro volte
Campione Italiano, Campione
Europeo 2010 e terzo classificato
nel Campionato
Mondiale PKRA 2012.
Maurizio
Cinti
Videomaker
Appassionato di cinema
e fotografia. Skater, Snowboarder
e Wakeboarder, appena ha conosciuto
il kitesurf, tutto il resto è diventato
un ricordo, inizia con il freestyle,
ma ora ama le onde grandi
e potenti. La ricerca
dello swell perfetto
è la sua passione.
Mitu
Monteiro
Redattore tecnico
wave
Capoverdiano di Sal, Rider Ufficiale
F-One, Manera. Campione Mondiale
wave KPWT nel 2008 e tre volte
Vice Campione Mondiale.
Inizia giovanissimo con il Surf
e con il Windsurf, dopo
poco scopre il Kitesurf
e diventa amore puro.
Federico
Sugoni
Il BOSS
Manager d’Azienda
ed Imprenditore, si appassiona
al surf da giovanissimo, ma scopre
l’amore per il Kitesurf da grande
durante un viaggio alle Hawaii.
Il kite è la sua più grande
passione dopo sua
figlia. Nel 2014 fonda
Kitesoul Magazine.
4
KSoul magazine
Cosa sia KiteSoul è scritto nel nome, il nostro kite, la nostra anima...
Chi siamo noi? Un gruppo di Kiters, alcuni professionisti, altri dei
“veterani”, se così si può dire in uno sport così giovane, persone che
hanno imparato con due cavi cassonati, sperimentando, esplorando, e
si sono innamorati, vedendolo crescere, evolvere, migliorare.
Kitesoul è nato in un momento in cui si sta cercando di ritrovare lo
spirito del nostro sport, trasportandolo nell’era digitale in cui viviamo.
La natura ci accoglie ogni giorno e ci dona il suo palcoscenico per
esprimere noi stessi, attraverso questo fantastico sport, ed è per il
rispetto di questa che abbiamo deciso di essere digitali, abbandonando
la carta stampata in favore di un’informazione più veloce e dall’anima
“green”. Avremo sempre un occhio per le espressioni estreme dello
sport, quelle che vivono di agonismo e competizione, ma vogliamo
essere qualcosa di più che narratori di gesta atletiche, di certo alla
portata di un numero ristretto di persone... E non pretendiamo di
diventare una guida per nessuno, ma compagni di viaggio, persone
che mettono a disposizione la loro esperienza per realizzare qualcosa
che possa essere uno scambio appassionato...
E così avremo consigli tecnici speciali per gli approcci al waveriding,
forniti da chi delle onde ha fatto la sua vita, una delle persone più umili
e speciali, l’ex campione del mondo Mitu Monteiro. Ci sarà tra le pagine
uno dei rider freestyle più forti del mondo con la sua disponibilità e il
suo carisma, Alberto Rondina, inviato speciale per le tappe PKRA, e
autore di didattiche e spot guide preziose. E ci aiuteranno persone
entusiaste, come il super tecnico Renato Casati. Avremo test dei
materiali, per aiutare il lettore nella scelta della vela e della tavola più
adatta, e organizzeremo veri test che saranno fatti da persone normali
quali siamo, rider di ogni livello, freeriders, o meglio soulriders...
KiteSoul è quello che abbiamo dentro, durante e dopo ogni uscita, è
questo legame che sentiamo così forte e intenso, con la Natura, il suo
mare... e la nostra anima.
KSoul magazine 5
Sommario
62
Eventi
18
eventi
Red Bull
Unfastened
9/13 aprile,
Sardegna
28
interview
44
Spot Guide
Dakhla…
molto a sud
Naish
demo
tour
2014
con Kevin
Langeree
Airton
Cozzolino
6
KSoul magazine
76
Spot guide
Wave Spot
Isola di Sal
92
interview
Inês
Correia
108
Handikite
Chris Ballois
handiconsulting.com
KSoul magazine 7
portfolio
8
KSoul magazine
Rider: Niccolò Porcella - Photo: Jason Wolcott
KSoul magazine 9
portfolio
10
KSoul magazine
Rider: Youri Zoon - Photo: Quincy Dein
KSoul magazine 11
portfolio
12
KSoul magazine
Rider: Jalou Langeree - Photo: Toby Bromwich/PKRA
KSoul magazine 13
news
Marine Village Academy
Una nuova realtà del litorale romano, al chilometro 10,100 da Ostia in
direzione Anzio, Marine Village Academy S.S.D. è una scuola di mare
affiliata allo CSAIN e iscritta al Registro delle Associazioni e Società
Sportive del CONI che promuove la cultura del mare fra i giovani.
Marine Village Academy S.S.D. è una Scuola Vela Autorizzata dalla
Federazione Italiana Vela che opera all’interno dell’impianto sportivo
balneare Marine Village. Per il kitesurf, troverete la nuovissima scuola
che ha come istruttore Roberto Foresti, conosciuto nel mondo
del Kitesurf italiano ed internazionale come fotografo ufficiale del
PKRA per diversi anni, è Giudice Nazionale FIV e Istruttore FIV. La
conoscenza del mondo Kitesurf e la pratica sin dagli albori della
disciplina fanno sì che Roberto possa avere una grande esperienza
nel settore. Roberto utilizza per i corsi i migliori materiali North e ION.
Per info: segreteria@academymv.it; www.academymv.it;
tel 06.92918514; cell 333.1814619.
La scuola e centro test
Cabrinha nascono da
una conversazione
via Skype tra Gegè
La Barbera e Alberto
Rondina qualche mese
fa. Alberto cercava uno
spot di una certa visibilità
in Italia, per poter avere
una bella base dove
organizzare camp, e
divulgare al massimo
l'immagine sua e di
Cabrinha. Nelle parole
di Alby: “Dal 2009 dopo
aver vinto il 4° titolo di
Campione Italiano e
aver iniziato a fare tutto
il Tour Pkra, oltre agli
eventi promozionali, il
tempo per promuovere
Cabrinha in Italia,
veramente non c’era!
Sono sempre stato
dispiaciuto di questo,
perché pur essendo
il rider di punta di
14
KSoul magazine
Collaborazione tra Alberto Rondina e Cabrinha
e Sicily Kite Park allo Stagnone di Marsala
Cabrinha, per assurdo,
nel mio paese purtroppo
non c’è stata grande
promozione! Mi è
capitato molto spesso
di andare all’estero
e trovare i negozi con
tanti miei poster ma
non vedere niente nei
negozi italiani. Oltre a
questo, sono convinto
che la “mia” azienda
abbia dei prodotti al top
e penso che meriti una
promozione maggiore: quindi
chi non ha negozi vicino che
vendano Cabrinha/NP può
trovare tutta la gamma nel mio
store! Quindi è da questa analisi
che ho deciso di prendere
degli impegni in questo senso,
ho aperto uno store online di
prodotti Cabrinha NP e ho
Dal progetto di Adriano Bertaggia e dalle
sapienti mani artigianali di Max Galtarossa di
KiteLoose è nata Wavy. Adriano ci racconta: “In
questi anni abbiamo sviluppato un innovativo
hydrofoil bidirezionale, Wavy, che sfruttasse
possibilità diverse di stabilità fluidodinamica. La
scelta di materiali, profili e sezioni era finalizzata
alla massima efficienza e, cosa antitetica,
alla stabilità e facilità di utilizzo. Visti i
notevoli risultati ottenuti e con gli stessi
propositi, abbiamo deciso di proporre la
versione monodirezionale. Il particolare
e unico shape da noi inventato consente
elevati alfa di volo, elimina stalli
indesiderati, estendendo in basso la
velocità di crociera, e conferisce stabilità
longitudinale che si concretizza in un
elevatissimo range di utilizzo. L’efficienza
idrodinamica della soluzione studiata, si
sposa con l’estrema docilità nell'utilizzo e
riduce i tempi d'apprendimento. Presso
Mon-bay Villa, Monvalle (VA) www.
bbmonvalle.it è possibile pernottare
iniziato a sponsorizzare delle
scuole ed aiutare qualche
giovane rider! L’anno scorso ho
iniziato con la scuola del mio
home spot, il Vela Club Marano
a Riccione e a collaborare
con la scuola Kitesardegna di
Porto Botte e quest’anno è
partito il progetto Stagnone! E
Wavy
così, il mio store online
www.criticalslide.com,
sponsorizza la scuola
gestita da Gegè and
company della Scily Kite
Lounge”. Dal canto suo
la Sicily Kite Park stava
cercando il terzo marchio
da affiancare a Wainman e
Best per il loro circolo FIV
e centro IKO, necessità
nata dal continuo
incremento di clientela,
soprattutto europea. Così
adesso, presso il Sicily Kite Park,
Cabrinha è presente sia per i
materiali usati nella didattica
sia per i test per tutti quelli che
volessero provare Switchblade,
Vector e Chaos.
Info: www.criticalslide.com;
sicilykitepark.com;
FB sicily kite lounge.
in un resort esclusivo e testare Wavy trainati
da motoscafo o kite in massima sicurezza. I
confortanti test lì effettuati con principianti, che
in pochi minuti gestivano la gioia di “volare
sull’acqua”, ci permettono di affermare che
Wavy è easy, divertente, ma assolutamente
performante e versatile”. Info: loose@loose.it
KSoul magazine 15
Calendario
28 giugno-4 luglio IKA PKRA Kiteboarding Freestyle Junior
World Championship
18 luglio-2 agosto Fuerteventura Kiteboarding PKRA
Grand Slam 2014
Camping La Ballena
Alegre- Costa Brava, Sant Pere
Pescador, Girona, Spagna
Rene Egli Center, Playa
Sotavento, Fuerteventura
1-10 agosto The Beetle Kitesurf World Cup 2014 St Peter Ording, Germania
15-19 ottobre Barra Grande Kiteboarding Grand Slam Barra Grande, Brasile
5-9 novembre 2014 PKRA World Tour Haikou/Hainan
International Kitesurf Festival
(da confermare)
Calendario provvisorio
Haikou, Hainan Island, Cina
Freestyle
2/3 agosto Talamone ASD IKU Open Maschile
Femminile Juniores
5/7 settembre Porto Botte ASD Kitesardegna Open Maschile
Femminile Juniores
Wave
1 ottobre/10 dicembre Sardegna Chia Wind Club Campionato Nazionale Wave
Racing
12/13 luglio Riccione Vela Marano Foilcup assoluto nazionale/kitefest
(long-distance open)
22/23 agosto Malcesine KSNavene/Fraglia International Speed record One
Hour Oper
19/21 settembre CN Oristano Formula Race Assoluto
1/2 novembre CV Scirocco Assoluto Slalom
KTE
24-27 luglio Gizzeria Hang Loose Beach Course Racing European
Championship
Altri eventi
4-9 luglio Foil week sul Garda a Torbole e Malcesine
16
KSoul magazine
P R O G R E S S I V E C O R E L I N E
S TRIKE
SELECT
ANTI_SMELL:
SANITIZED® TREATMENT PREVENTS
ODOR RESULTING FROM BACTERIA,
MILDEW OR OTHER GATECRASHERS
SUPERB STRETCH:
SUPERB ELASTIC AND LIGHT
STRETCH JERSEY FOR BEST
FREEDOM OF MOVEMENT
POWER_SEAM:
SUPER STRETCHY FINE LINE SEAM
SEALING TECHNOLOGY WITH EVEN LESS
RESTRICTION AND WEIGHT
D_HYDRATE:
FAST DRYING AND STRETCHY
JERSEY INSIDE OF ALL SELECT
MODELS
WWW.ION-PRODUCTS.COM
Testo: Roberta Pala
Fotografie: Red Bull Content Pool (Giangi Chiesura,
Damiano Levati, Alberto Maiorano, Lukas Prudky) e Roberta Pala
9-13 Aprile
Sardegna
Chi non è mai stato in Sardegna forse
non sa cosa voglia dire perdersi in paesaggi
senza confine, con quelle dune morbide
che circondano la spiaggia di Chia
e danzano a ogni raffica di vento…
18
KSoul magazine
Play
me
KSoul magazine 19
Red bull unfastened
Che cosa voglia dire lo sa bene Airton
Cozzolino, che di Chia ha fatto la sua seconda
casa e ha voluto condividere con alcuni dei più
grandi waveriders del mondo, le sue emozioni,
il suo vento, le sue onde… Con il supporto di
Red Bull, l’evento in programma prevedeva
lo svolgersi di quattro specialità, wave riding,
wave impression (con aerial tricks sull’onda),
flat & style (tricks su acqua piatta) e best trick,
tutte rigorosamente strapless!
I presupposti c’erano tutti per un evento
eccezionale e, nonostante le condizioni non
siano state al top per carenza di onde e
vento leggero, i riders presenti hanno intuito
Classifica finale
Airton Cozzolino Lopes (ITA)
Patri McLaughlin (USA)
Patrick Rebstock (USA)
Matchu Lopes Almeida (CV)
Reo Stevens (USA)
Francesco Maffei (ITA)
Alexander John Karry (USA)
Sandro Pisu (ITA)
Play
me
20
KSoul magazine
quali possano essere le potenzialità dell’isola e
alcuni, di sicuro, non mancheranno di visitarla
ancora, alla prima epica mareggiata.
Il paesaggio di cui hanno goduto i riders fin
dal primo giorno, mostrava Chia in tutta la sua
bellezza, dalla sommità della collina su cui ha
sede il Club Spartivento, dove alloggiavano
gli atleti, la vista domina dalla torre di Chia,
passando per lo stagno di Su Giudeu, a
Capo Spartivento. Otto i partecipanti, il
padrone di casa Airton Cozzolino, i quattro
fortissimi riders USA Patrick Rebstock, Patri
McLaughlin, Reo Stevens e Alexander
Bear Karry, il capoverdiano Matchu Lopes
Almeida e gli altri due italiani Francesco
Maffei e la wild card local Sandro Pisu.
La sera prima dell’inizio ufficiale della
competizione, Sergio Cantagalli, organizzatore
dell’evento con Red Bull Italia, ha osservato
con cura le mappe del vento per la giornata
seguente e la decisione è stata una sola:
Funtanamare, lo spot wave dell’iglesiente, a una
settantina di chilometri a nord di Chia.
Partenza di buon’ora per l’organizzatissimo
staff Red Bull e i ragazzi del K38, con le loro
moto d’acqua, per il servizio di assistenza ai
riders. Con gli atleti ancora un po’ frastornati
dalla bellezza del paesaggio tra Chia e
Funtanamare, si da inizio al riscaldamento e
allo skipper’s meeting del Flat and Style ovvero
una competizione a heat uno contro uno con
manovre freestyle in acqua piatta.
Il vento è stato via via sempre più intenso,
consentendo lo svolgersi del tabellone single e
double elimination.
Per alcuni riders, come il californiano Patrick
Rebstock, è stata la prima volta in una
competizione di questo tipo e, dopo una single
elimination in cui è uscito al primo turno, nella
double ha fatto una super rimonta chiudendo in
terza posizione con uno stile ipnotico, potente,
alto, radicale. Heat dopo heat il livello dei riders
si è reso evidente in tutta la loro spettacolarità
e potenza, impressionanti Airton Cozzolino
e Patri McLaughlin che hanno dato vita a
una sfida emozionante, single appannaggio
di Patri, con manovre sempre con l’aquilone
basso in potenza, uno dei criteri di giudizio più
importanti, e un confronto dei due nella double
dove le manovre sganciate e i pass di Airton
hanno fatto la differenza assieme alla varietà e
l’altezza delle stesse.
Airton
Cozzolino
“Mi concentro di più sul
fatto di aver invitato qui
i rider più forti al mondo,
noi andiamo in acqua
per sfidarci, però
ci stiamo anche
divertendo!”
KSoul magazine 21
Red bull unfastened
Francesco
Maffei
“È stato molto
stimolante stare in acqua
tutti assieme, e ogni giorno
abbiamo cercato
di spingerci a
migliorare sempre
di più…”.
22
KSoul magazine
Sandro
Pisu
“Ho fatto una splendida
esperienza con questi
ragazzi ed è stato
un piacere e un onore
stare in acqua
con loro”.
Matchu
Lopes Almeida
“in gara a Funtanamare
siamo arrivati a un certo
punto in cui il livello di
manovre era veramente
alto e ciascuno di noi
stimolava l’altro”.
Una delle heat più spettacolari e combattute
è stata di certo quella tra Airton e Matchu, la
scuola capoverdiana è un esempio per questa
specialità, davvero un lavoro difficile quello della
giuria, composta dal giudice italiano Romano
Raspini, dall’ex campionessa del mondo wave
2011 Inês Correia e da Jim Gaunt di Kiteworld.
Emozionatissimo Sandro Pisu, la wild card e local
dell’evento, che si è scaldato subito realizzando
una prestazione convincente, nonostante fosse
la prima volta in una grande competizione.
Bene in evidenza anche l’altro italiano
Francesco Maffei, stile e classe per Reo
Stevens e Bear Karry. La prima giornata
è terminata con un risultato, non si poteva
sperare in un inizio migliore. Il testa a testa
della finalissima double è a favore di Airton
Cozzolino, che batte per due volte Patri
McLaughlin conquistando la prima posizione,
KSoul magazine 23
Red bull unfastened
terzo Patrick Rebstock. E dopo una seconda
giornata senza vento, il terzo giorno le previsioni
danno solo la possibilità del famoso termico di
Maddalena Spiaggia, lo spot più conosciuto e
frequentato dell’estate cagliaritana.
Decisione sofferta per le condizioni davvero
“extra flat water”, ma comunque è possibile
un bel Best Trick. Reo Stevens, rider di grosse
onde e abituato a forti venti, dice ai nostri
microfoni che proverà ad atterrare più manovre
possibili, sperando di impressionare la giuria.
Anche Patrick Rebstock la pensa come lui, ma
lo spirito è comunque altissimo, acqua piatta o
meno, vogliono dare spettacolo e far divertire
il pubblico. I rider scendono in acqua uno alla
volta e sarà premiata la manovra migliore.
Di dare spettacolo non si risparmia di certo
Patri McLaughlin, davvero in forma, la sfida è,
anche questa volta, tra lui e Airton. Differente
la tattica di gara, Patri si concentra su poche
difficili manovre con passaggi di barra, Airton
propone una gran varietà di trick, ma nel
Best Trick si premia la migliore manovra, ed è
quindi Patri ad avere la meglio.
Come ci spiegherà Sergio Cantagalli, la
valutazione delle due competizioni prevede
24
KSoul magazine
Reo
Stevens
“Sono abituato ad avere
più onda per i miei trick
ma cercherò di dare
il massimo e atterrare
più manovre
possibili”.
Patrick
Rebstock
“È una condizione
totalmente nuova per me, io di
solito surfo solo grandi onde, non
ho mai fatto trick con acqua piatta
e vento leggero, sono curioso
di vedere cosa succede, molti
dei trick che ho fatto l’altro
giorno, ad esempio, non
li avevo nemmeno mai
provati prima…”.
Patri
McLaughlin
“Una manifestazione
di questo tipo, focalizzata
sull’aspetto freestyle dello
strapless è totalmente nuova, mi
sono trovato bene grazie anche
all’organizzazione di Red Bull
Italia, la location era perfetta,
le persone fantastiche,
è stata una bella
esperienza”.
KSoul magazine 25
Red bull unfastened
Bear Karry
“L’evento è stato
davvero divertente, un
bellissimo stimolo che spinge
lo sport e il riding strapless
verso una nuova energia, con trick
potenti, fatti anche su piccole
rampe. Era la mia prima
volta in Italia ed è stato
davvero un bel
viaggio”.
un coefficiente di moltiplicazione diverso, per
la differente difficoltà della specialità. Al Best
Trick è applicato un + 10% mentre al Flat and
Style di Funtanamare un + 30%, in virtù di
quest’assegnazione di punteggio, è sempre
Airton Cozzolino a condurre la classifica e sarà
così fino alla fine delle cinque giornate previste,
portando Airton ad essere il primo vincitore
della Red Bull Unfastened.
L’idea di Airton di invitare i migliori rider wave
del pianeta in una competizione strapless
così varia, è stata una vera innovazione per il
panorama del kiteboarding moderno e dello
strapless style.
Il prezioso supporto di Red Bull e di Sergio
Cantagalli è stato indispensabile per la
realizzazione dell’evento. Il team Red Bull
ci ha abituato a splendide e innovative
manifestazioni, cariche di adrenalina e spirito
di gruppo, quegli eventi così speciali che
aspetti di anno in anno e ti tieni i giorni di
ferie solo per andarteli a gustare… ed è quello
che ci aspettiamo per le eventuali edizioni
future della Red Bull Unfastened, perché ci
avete fatto accarezzare un sogno… e ora noi
vogliamo continuare a viverlo!
26
KSoul magazine
KSoul magazine 27
Airton
cozzolino
ITW a cura di Federico Sugoni
Fotografie: Red Bull Content Pool
(Damiano Levati, Lukas Prudky)
e Roberta Pala
KS. Sei giovanissimo, ma hai già
vinto un campionato del mondo,
sei su tutte le copertine, sei
uomo North, Red Bull, sembra
che tu lo faccia da una vita…
AI. Praticamente ho iniziato nel
2006 quando mio padre, Libero
Cozzolino, mi ha avvicinato a
questo grande sport, dal surf al
kite. Fin da piccolo io lo vedevo
che faceva kite, avevo un po’
paura, vedere questo aquilone
mi sembrava strano, poi mi ha
convinto a provarlo e da quel
giorno mi sono appassionato e
tutti i giorni ero lì, prendevo il
kite piccolo, giocavo tre ore,
poi ho preso un 5 metri, ti parlo
dei primi kite, quindi è stato
divertente e da lì è iniziato tutto
quello che avevo sognato…
KS. Quello che si vede
maggiormente in te, è quello
stile che ti arriva dal surf da
Airton Cozzolino Lopes
Data di nascita: 11 Luglio 1994
Home Spot: Ponta Preta – Sal
Anni di kite: 10
Miglior risultato: 2011 - Kitesurfing KSP
Wave World Champion
Sponsors: North Kiteboarding, Red Bull,
ION, Fanatic, Tribal Surf, Swing
28
KSoul magazine
Play
me
KSoul magazine 29
Airton Cozzolino
onda, che è la tendenza che tutti stanno
comunque cominciando a seguire, l’evoluzione
del kite. Il kite resta lo strumento per andare
sull’onda, un po’ come lo skilift nello sci… e poi
surfi come se fossi un normale surfista, con il
vantaggio di non dover remare…
AI. Sì prima il kite era considerato vicino al
windsurf, adesso ci stiamo avvicinando di più
al surf da onda con lo stile strapless, sia flat
water sia sulle onde, cerchiamo di essere più
fluidi sull’onda, più radicali, facciamo curve
dritte sul lip, cerchiamo di essere come i surfisti,
senza muovere tanto l’ala, cercando di surfare
normalmente, ormai ci stiamo avvicinando a un
altro modo di vedere lo sport.
KS. Questo è anche molto più bello da vedere…
AI. Sì e poi adesso stiamo provando cose
sempre più difficili, più va avanti lo strapless
e più diventa difficile, la gente che impara
impara le cose che ormai sono superate, per
quello abbiamo cominciato a fare delle manovre
veramente radicali come il cavallo pazzo con
handle pass, sono manovre davvero toste!
KS. Parlando di stile nuovo e com’è cambiato
nelle competizioni, quest’anno ad esempio,
nel mondiale, c’è stata una grande battaglia,
con Keahi de Aboitiz che ha fatto un gran
campionato. Come sono i tuoi competitor, vedi
anche loro affrontare le cose in modo diverso,
vedi cose estreme che ti sono piaciute anche
negli altri e che vorresti fare tu o cose che magari
hanno copiato da te?
AI. Adesso nelle gare abbiamo una regola,
abbiamo fatto delle riunioni staff e riders, per
migliorare il wave riding, ad esempio il non
muovere più il kite o andare troppo veloce,
dobbiamo cercare di stare più diritto nel
lip, entrare verticale e scendere sulla stessa
linea che abbiamo fatto. Per cui i giudici
giudicheranno più queste cose invece che
quelli che andranno più veloci. Il mio stile di
surfata è essere veloce e verticale nello stesso
punto, ma ormai sto cambiando stile proprio
perché i giudici vogliono vedere che sei fluido,
che entri verticale, e quindi sto cercando di
cambiare la mia surfata per impressionarli nelle
prossime gare.
KS. Cambiamo un po’ argomento, parlaci del tuo
home spot a Capo Verde, tu ci sei nato e conosci
gli spot palmo a palmo, come la vivi quando sei a
casa, come la senti Sal e che sensazioni ti da surfare
30
KSoul magazine
KS. Al di là di Capo Verde quali sono gli spot
più belli dove tu ti sei divertito di più e che ti
hanno impressionato?
AI. Io dopo Ponta Preta penso a One Eye,
Mauritius, è un dream per me, un sogno, è
come a casa mia, però sinistra, perché io sono
destro avanti, quindi è la mia mura Mauritius,
per quello lo considero il mio secondo “home
spot”. Dopo Mauritius mi è piaciuta anche la
Nuova Caledonia, ci vogliono un bel po’ di ore
di viaggio ma i panorami sono fantastici, il mare,
la gente, è stato bellissimo. Poi ho l’opportunità
di viaggiare e surfare tutte le onde del mondo,
e questa la considero una gran fortuna. Il mio
sogno era di diventare il campione del mondo,
e lo sono stato nel 2011, tutto quello che sta
arrivando da allora, è un regalo per me!
KS. Quali sono le maggiori difficoltà che devi
affrontare se vuoi imparare il riding strapless
e che suggerimenti puoi dare per farlo più
facilmente? Perché molti magari sbagliano
tecnica o approcciano male…
AI. Quello che io consiglio sempre è di andare
con l’acqua piatta, perché quando c’è un po’ di
mare viene subito un po’ difficile, e anche di non
avere tanto vento, sui 13-16 nodi per imparare
bene strapless. Io adesso sto iniziando a fare
dei clinics per cui, chi volesse contattarmi, sono
disponibile a insegnarvi tutto quello che volete e
avvicinarvi a questa nuova disciplina.
lì? Anche per chi non c’è mai stato, cosa vuol dire
surfare a Capo Verde?
AI. Capo Verde per me è un Paradiso, uno degli
spot più belli al Mondo, come una palestra, il
vento non si ferma, le onde non si fermano,
sei anche a cinque ore e mezza dall’Italia, è
facile arrivarci, parlando delle condizioni, tutti
lo sanno, è il top. Direte anche “basta basta
non ne voglio più” perché ti alleni troppo. Devo
dire che sono stato molto fortunato a nascere in
uno degli spot più belli al mondo e ovviamente
avere grandi personaggi come Mitu, Matchu,
Djo e tanti altri ragazzi che stanno crescendo,
la scuola capoverdiana è piccola ma tira fuori
tanti grandi campioni. Se prendi un ragazzino
giovanissimo di lì che si allena un anno, già
spacca. Se non hai onde e magari hai ondine
piccolissime, ti puoi sempre allenare ed è un
posto ideale anche per imparare!
KS. Cosa vorresti fare crescendo? Come ti
vedi andando avanti nel tempo? Sei ancora
giovanissimo e ne hai ancora di posti dove
surfare nel pianeta…
AI. In futuro, se non farò più questa vita, mio
padre è Libero Cozzolino, ha una scuola di
kite, surf e S.U.P., quindi cercherò di dargli
una mano, di aiutarlo a far crescere il marchio.
Adesso sono un atleta e non ho molto tempo,
in futuro lo aiuterò a far conoscere Tribal Surf
in tutto il mondo.
KS. Tuo papà è un po’ il tuo mito e vuoi
seguirne le orme…
AI. Sì sì è il mio mito e mi ha insegnato davvero
tanto… ma ora gli insegno io… ;-)
KS. Tu sei un uomo North, cosa vuol dire essere
all’interno di uno dei marchi più importanti?
AI. All’inizio, quando ho cominciato a fare kite,
guardavo le riviste e i video e vedevo sempre
questo grande brand. Io avevo uno sponsor che
KSoul magazine 31
Airton Cozzolino
32
KSoul magazine
non mi supportava molto, mi dava una tavola e
tre vele, e continuavo a vedere video North con
mio padre che mi raccontava di questo grande
marchio e di come fosse stato tra i primi ad
avere grandi atleti. Il mio primo sogno era di
diventare campione del mondo e l’altro di poter
avere questo grande brand a supportarmi. E
quindi, dopo la gara del Marocco del 2010,
quando sono arrivato secondo, ricevere una
mail da North International, mi ha cambiato
la vita! Un sogno che si è realizzato da un’ora
all’altra e sono molto fiero di essere un atleta
North e di spingerlo in giro per il mondo.
KS. E Red Bull? Sei entrato nel mondo Red Bull,
che supporta gli atleti più estremi e più forti del
mondo, anche entrare in un marchio così, che
tocca solo gli atleti più rappresentativi, cosa ha
significato per te?
AI. Prima di tutto devo dire che sono un
ragazzo molto fortunato. Ci ho anche lavorato
tanto per avere questi grandi sponsor, ho
spinto al massimo, li ho contattati e loro
erano già interessati a me, vedendo i successi
che avevo riportato, sia in campo nazionale
sia internazionale, e questo per un brand è
importante. Avere anche il loro contatto e
diventare un atleta Red Bull è stata una cosa
magnifica, non so nemmeno spiegarlo, un altro
sogno che si è realizzato!
KS. Quest’anno abbiamo visto che ti sei
dedicato anche al S.U.P., disciplina nuova che
piace a molte persone che praticano kite. Come
l’hai vissuto questo passaggio al S.U.P. che è
tra il surf e un qualcosa di diverso. Sei andato
spesso anche alle Hawaii, come la vuoi vivere
ancora quest’esperienza?
AI. La prima volta che l’ho visto è stato quando
Kai Lenny è venuto a Ponta Preta per la tappa
del Mondiale Wave di windsurf. Dopo che l’ho
provato, è stata la stessa cosa di quando ho
sono salito la prima volta sul surf. Quando mi
piace una cosa, la faccio, e il S.U.P. è una cosa
in più, magari se non vincerò più sul kite, farò
qualche gara di S.U.P. Qualcosa ho già fatto,
ho partecipato a molte gare e fatto anche i
mondiali e sono arrivato decimo in classifica,
è stato un buon risultato. Voglio diventare un
waterman anche per dare un buon supporto
alla mia scuola nel futuro.
KS. Il bilancio di questo evento?
AI. Il Red Bull Unfastened è stata una grande
KSoul magazine 33
Airton Cozzolino
idea, vedendo questa disciplina strapless, ho
pensato di realizzare una manifestazione legata
a questo, ovviamente da solo non ci sarei potuto
riuscire, sono andato da Red Bull e ho fatto
vedere che cosa avrei voluto realizzare e loro sono
stati subito contentissimi. Un po’ come l’idea del
King Of The Air che è stato rilanciato da Ruben
Lenten, anch’io ho voluto cercare un modo di far
conoscere e crescere lo strapless, per avvicinare
più gente… e far dimenticare le straps…
KS. Pensi sia un progetto che andrà avanti nei
prossimi anni con altre edizioni?
AI. Siamo all’inizio, io spero di fare un qualcosa
di più grosso, con più invitati, così da farlo
conoscere in tutto il Mondo e renderlo il miglior
evento strapless conosciuto.
KS. Ti faccio una domanda legata al giornale, è
tutto nuovo, si chiama Kite Soul, parla dell’anima,
di quello che uno prova dentro quando fa kite.
Tu, anche quando freeride, che sei a casa e
non sei in gara, che sensazioni ti da, cosa è per
te uscire, stare in mare, affrontare le onde, ed
essere solo con te stesso e con l’Oceano…
AI. Per me è come se, condividendo questo
allenamento con la Natura, mi sentissi un
aquilone. Quando sono in acqua, cerco di
sfidare il mare, la mia ala… Arrivando dal surf
da onda e avvicinandomi al kite, ho scoperto
essere uno degli sport più belli al mondo, ed è
per questo che molte persone che lo provano…
non lo lasciano più…
34
KSoul magazine
KSoul magazine 35
Eventi
Formula
Kite
Youth and Masters World Championships
36
KSoul magazine
Play
me
Cagliari non ha deluso le attese, dal Maestrale, al Libeccio, allo Scirocco,
le giornate di gara del Mondiale Formula kite Youth e Master sono
state caratterizzate da una costante presenza del vento, di ogni
intensità e direzione. Una medal race domenica, con forte
Scirocco e mare formato, ha reso ancor più delicata
la battaglia per la conquista delle medaglie, grande
prova dell’italiano Enrico Tonon, nella categoria
gran master, che si porta a casa un meritatissimo
argento. Wilson Veloso e Maxime Nocher
sono i campioni del Mondo Master
e Youth, Elena Kalinina conquista
i due titoli femminili youth e under 18,
il canadese Vance è il campione
del mondo gran master
e Axel Mazella quello
dei giovanissimi
Testo: Roberta Pala e Courtesy
Y e M Championship
Fotografie: Francesco
Nonnoi e Roberta Pala
KSoul magazine 37
Eventi
Alberto Floris,
presidente YCC:
“Siamo molto contenti
della buona riuscita
dell’evento, che ha visto
il campo di regata cagliaritano
esaltare le potenzialità kitesurf.
Ci auguriamo che questo tratto
del Poetto diventi meta fissa per
i praticanti di questa disciplina, faremo
tutto il possibile perché ciò si realizzi”.
Grande accoglienza dello Yacht Club Cagliari che, per l’occasione,
è stato ospite dello stabilimento balneare dell’Esercito Italiano, per
il campionato del mondo, di ritorno a Cagliari dopo il grandioso
successo del 2012. Vista la forte partecipazione di regatanti, per la
prima volta sono state separate le categorie per l’assegnazione delle
medaglie, a Cagliari sono i Master (over 35) e Youth (under 21) i protagonisti,
quarantotto atleti in gara, e ben venticinque le nazioni rappresentate.
Otto gli atleti presenti per l’Italia: Enrico Tonon, Pietro Fazioli, Davide Murtas,
Renzo Mancini, Dario Piras, Andrea Caproni, Pierluigi Capozzi e lo Youth
cagliaritano, Lucas Rey. Dopo una prima giornata di prove, la gara è entrata nel vivo
mercoledì 14 Maggio con le regate di qualifica, subito è stata chiara la battaglia negli
Youth tra il francese Maxime Nocher e il polacco Maks Zakowski. Nei master la lotta è
sempre stata in tutte le regate, tra il campione in carica Tomek Janiak, lo spagnolo Pedro
Garijo Velasco e il brasiliano Wilson Veloso, bellissime alcune prove delle qualifiche degli
italiani Capozzi e Tonon, con partenze spettacolari, e tattica di regata perfetta. Con un’alternanza
di venti da forte a leggeri, si è arrivati alle flotte Gold e Silver del 16 e 17 Maggio, il primo taglio
38
KSoul magazine
KSoul magazine 39
Eventi
Maxime
Nocher: “Sono
molto contento
di aver conquistato
il mio secondo titolo
mondiale quest’anno,
dopo la specialità
del kite foil. Fino
all’ultimo la concorrenza
di Maks è stata acerrima
ma sono riuscito a mantenere
la leadership”.
della flotta Master. La Medal Race della domenica
conclusiva si è disputata tra i migliori 10 Master
e i migliori 10 Youth. Nonostante regate condotte
sempre alla perfezione, Pierluigi Capozzi non è
riuscito a mantenere lo stesso ritmo anche nelle regate
conclusive della Gold, tra i tre italiani arrivati fino alla
flotta Gold, Tonon, Capozzi e Fazioli, solo il gran master
Tonon conquista un posto in finalissima. Enrico Tonon, 47
anni, veterano della pattuglia azzurra, del lago di Santa Croce
dice: “In questo periodo, dalle mie parti, sul lago ci sono ancora
lastroni di ghiaccio, qui invece è un posto fantastico, è un piacere
regatare in condizioni così esaltanti”. Nulla da fare per Lucas Rey,
il giovane cagliaritano della flotta Youth, “Le prime regate sono
andato abbastanza bene, mantenendomi sempre attorno alla decima
posizione” dice Lucas “poi alcune regate con vento leggero e alcuni
errori, mi hanno impedito di mantenere la posizione ed accedere alle
finalissime. Due anni fa, ero arrivato qua senza sapere cosa stavo facendo,
adesso sto acquisendo sempre più consapevolezza, e mi rendo conto quanto
sia importante potersi allenare con qualcuno, e avere un team che ti segue e
ti prepara al meglio”. Uno spettacolo le regate finali, tra gli Youth, il francese
Maxime Nocher, classe 1994 ha avuto la meglio sul polacco Maks Zakowski,
40
KSoul magazine
Wilson Veloso: “Cagliari
è un campo di gara
eccezionale, abbiamo
avuto tutti un’ottima
accoglienza, tornerò
sicuramente per
godermi questo
straordinario
panorama”.
nel duello che ha tenuto banco sin dalle
prime prove di qualificazione, con ingaggi
da brivido tra le boe e arrivi al foto finish.
Il bronzo è andato allo spagnolo Florian
Trittel. Nei Master, al rider brasiliano
Veloso, tra i protagonisti delle regate
Gold, è bastato aggiudicarsi solo
una delle quattro prove disputate
in finalissima. Per quattro punti
ha avuto la meglio sul polacco
Tomek Janiak, che ha vinto
tre regate ma si trascinava un
punteggio maggiore dalle
regate Gold. Terzo gradino
del podio per lo spagnolo
Pedro Garijo Velasco.
L’unico italiano ancora
in gara, il veneto
Enrico Tonon,
visibilmente
emozionato,
KSoul magazine 41
Eventi
Pierluigi Capozzi
Davide Murtas
Lucas Rey
Renzo Mancini
porta a casa una medaglia d’argento a 47 anni,
salendo sul secondo gradino del podio per
la categoria Grand Master e concludendo in
ottava posizione generale. La svizzera Astrid
Berz ha conquistato il titolo Master femminile
ed Elena Kalinina ha dominato la rivale della
classe youth e under 18, e unica donna ad
accedere alla finalissima delle Medal Race! Axel
Mazella è il vincitore del titolo under 18 Youth.
Un grande evento con un successo tutto made
in Italy per quanto riguarda le tavole, infatti,
Temavento, il marchio italiano che ormai si è
specializzato nella costruzione di raceboard, ha
spopolato tra gli atleti, portando a casa medaglie
e super piazzamenti! Alle premiazioni, con una
pioggerellina che accompagnava la fine giornata
di gare e il suono degli inni nazionali, le regate
Dario Piras Andrea Caproni
si sono concluse con l’impegno importante,
preso dal sindaco di Cagliari, per poter creare
un’area invernale destinata alla pratica degli sport
velici e agli allenamenti presso lo stabilimento
dell’Esercito Italiano, una promessa fatta davanti
a centinaia di testimoni, una bella spinta per il
turismo attivo in Sardegna e per i nostri ragazzi,
augurandoci di avere presto un bel team di
allenatori e preparatori atletici per seguire i tanti
giovani che punteranno all’obiettivo Olimpico.
Ringraziamenti: il campionato è stato reso
possibile dallo YCC, con la collaborazione
dell’Esercito Italiano e grazie al contributo degli
Assessorati al Turismo e allo Sport della Regione
Sardegna, agli Assessorati al Turismo e allo Sport
del Comune di Cagliari.
42
KSoul magazine
Classifica finale
Youth U 18 Men
1. Axel Mazella (France)
2. Theo De Ramecourt (France)
3. Martin Dolenc (Croatia)
Youth U 18 Women
1. Elena Kalinina (Russia)
2. Anastasia Akopova (Russia)
Enrico Tonon
Youth U21 Men & OVERALL
1. Maxime Nocher (France)
2. Maks Zakowski (Poland)
3. Florian Trittel (Spain)
Grand Masters
1. Adam Vance (Canada)
2. Enrico Tonon (Italy)
3. Miguel Villar (Spain)
Masters Women
1. Astrid Berz (Suisse)
2. Ariane Imbert (France)
3. Kathrin Borgwardt (Germany)
Pietro Fazioli
Masters Men & OVERALL
1. Wilson Veloso (Brazil)
2. Tomek Janiak (Poland)
3. Pedro Garijo Velasco (Spain)
KSoul magazine 43
spot guide
Dakhla…
molto a Sud…
44
KSoul magazine
Testo:
Alberto Rondina
Dakhla
tradotto
nel dialetto
del Marocco,
vuol dire
“molto a sud”
o “alla fine”
e infatti è
proprio così,
più a sud
di Dakhla
ci sono
solamente
dune,
cammelli,
sole e vento
fino ad
arrivare
in Mauritania,
nel Sahara
centrale
Fotografie: Toby
Bromwich/PKRA,
Kai Sou e Roberta Pala
KSoul magazine 45
spot guide
Ormai sono un paio d’anni che vado sempre
a Dakhla, sia per la tappa Pkra ma anche per
allenarmi in acqua piatta. Dakhla ti regala quella
vacanza full immersion di kite che ogni tanto ci
vuole, si mangia, si beve e si fa solo kite.
Il viaggio dall’italia è molto easy, almeno per
i miei standard. Il volo con la Royal Air Maroc
non è diretto, ma la connessione a Casablanca è
solitamente facile e tranquilla.
Ci sono voli da molte città italiane e secondo i
diversi orari dei voli di ritorno, potreste essere
costretti a dormire una notte a Casablanca, tutti
spesati dalla compagnia comunque!
La costa del Marocco, guardando la cartina, è
abbastanza uniforme, quasi una linea retta fino
ad arrivare a Dakhla, dove il mare forma questa
laguna immensa, di oltre 40 km di lunghezza.
Il paese sorge sull’istmo di terra la cosiddetta
Penisola di Rio de Oro, quindi con il mare da
una parte e la laguna dall’altra.
Si fa kite in mare, ci sono diversi Spot con onde
più o meno grosse e di diversa formazione,
ma il “Main Spot” rimane la laguna, uno Spot
piatto infinito dove si può fare kite per ore
senza incontrare nessuno, salvo gabbiani e
qualche fenicottero.
Fino a qualche anno fa l’unico Camp dove si
poteva dormire sullo Spot alla laguna era il
Dakhla Attitude, adesso ne sono nati altri in
diversi punti dello Spot, ma il Dakhla attitude
rimane il più grosso e ben organizzato e l’unico
nel punto strategico della laguna!
Dakh
molto a S
Duna Bianca
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KSoul magazine
Main Spot
la…
ud…
KSoul magazine 47
spot guide
Arrivati al Camp vi stupirà non sentire vento per
niente, questo perché tutti i bungalows sono
costruiti in modo strategico sottovento a una
grossa duna che ripara tutta la location dalla
direzione di vento principale, cioè il N/NE.
Se guardate la cartina, non molto distante
dalla costa, e quasi in linea retta da Dakhla
c’è l’arcipelago delle Canarie. Ebbene sì, le
isole dove gli alisei da N/NE entrano decisi
in Primavera e non mollano un giorno fino
all’Autunno! Durante tutto l’arco dell’anno
comunque c’è un’altissima percentuale di vento
(e anche di onde) che è addirittura aumentata
dall’effetto termico e Venturi che si genera nella
laguna a Dakhla! Un’altra cosa da tener conto,
come anche alle Canarie o in qualsiasi altro
posto a queste latitudini, e il fattore marea,
visto il fondale basso della laguna, anche piccoli
cambiamenti di marea vogliono dire grossi
cambiamenti dello Spot! Con l’alta marea si può
uscire quasi direttamente sotto al bungalow,
con la bassa marea in certi punti bisogna
camminare anche 200-300m per trovare acqua!
Andiamo più nello specifico parlando dei diversi
Spot. Il Dakhla Attitude si trova su una specie di
“punta” in modo che con l’alta marea ci sia acqua
da una parte e acqua dall’altra. Quindi, secondo
le preferenze, si può scegliere uno Spot con il
vento mura a dritta, o side/side-off mura a sinistra.
Le scuole Kite/Windsurf/ecc e gli altri centri e
camp sono tutti nella stessa baia, il Main Spot,
dove il vento arriva sempre da destra, più o meno
angolato a seconda della previsione. Il fondale
è sabbioso in lungo e in largo, non ci sono
ostacoli o rocce da nessuna parte, per questo
la zona si presta benissimo per fare corsi, prime
partenze e boline. Poi l’acqua rimane all’altezza
del bacino per almeno 150-200 metri il che rende
questo Spot perfetto per provare anche le prime
manovre, sapendo che, se qualcosa va male,
possiamo sempre camminare indietro verso riva!
Main Spot
Dakhla…
molto a Sud…
48
KSoul magazine
KSoul magazine 49
spot guide
L’acqua rimane più o meno piatta sempre a
seconda della marea, con l’alta marea l’acqua
arriva fino a sotto il centro Rihly e per i primi
200m rimane relativamente bassa e quindi
molto piatta. Quando la marea si abbassa
tutta quella parte è asciutta, e l’acqua rimane
solo dove il fondale è più profondo… quindi
diventa un po’ più choppata.
Partendo dal Dakhla Attitude, e attraversando la
piccola baia, dall’altro lato ci sono diverse lingue
di sabbia che secondo la marea, formano pozze
d’acqua più calda e super piatta, quindi dopo
esservi acclimatati con lo Spot è d’obbligo una
traversata per fare un “giro turistico!”.
La Gara PKRA si svolge sempre nella baia
principale, perché è lo Spot più vicino al
centro sportivo e all’accomodation, anche se le
condizioni migliori, cioè acqua piattissima stile
brasiliano, si trovano al famoso “Speed Spot”
come lo chiamano loro! Per andare allo Spot
da speed, si può o fare un downwind dal main
Spot e poi una bolina appena passata la punta di
sabbia, oppure una bella camminata per arrivare
prima “in linea d’aria!”.
In entrambi in casi, è un po’ un viaggio arrivare
allo Spot, ma quando si è in acqua, si pensa
sempre che ne sia valsa la pena! Il vento non
ha ostacoli prima di arrivare allo Speed Spot,
s’incanala in questa “valle” asciutta gigantesca
ad arriva constante come un phon, spianando
l’acqua e rendendola veramente uno specchio!
Questo per noi è il classico Spot da foto o da
video, il vento arriva side off, quindi si può
saltare bene vicino a riva, o vicino al fotografo,
anche andare grosso sapendo che comunque
vada si atterrerà in acqua, che diventa profonda
più rapidamente da questa parte, e soprattutto
è veramente grande, cioè anche quando ci sono
50 kite, puoi trovare benissimo il tuo pezzo di
acqua piatta vicino alla spiaggia per provare
le tue manovre e dove non verrà a romperti le
scatole nessuno!
Quando si va giù la mattina presto, o si sta fino al
tramonto, si ha lo Spot tutto per sé, e lo spettacolo
è veramente unico… ti senti veramente parte
della Natura! Ogni tanto anche solo andare a
mille all’ora a un metro da riva e poi fare dei
gran “stapponi” è troppo divertente! La marea
migliore per lo Speed Spot è la bassa marea
invece per il Main Spot è l’alta… quindi sapete
già come organizzare la giornata! Partendo dallo
Speed Spot, e andando di downwind lungo la
Duna Bianca
50
KSoul magazine
Main Spot
KSoul magazine 51
spot guide
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KSoul magazine
Wave Spot
KSoul magazine 53
spot guide
Dakhla… molto a Sud…
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KSoul magazine
Dragon Island
costa, si passa la Dragon Island sulla destra e
dopo circa 10 chilometri, si arriva alla famosa
Duna Bianca. Si vede bene da lontano, tra tante
montagne rocciose questa duna è veramente
alta e molto vicina all’acqua, assomiglia proprio
alla duna di Jericoacoara, se l’avete mai vista!
Sotto la duna c’è un’acqua piatta incredbile,
anche se il vento diventa rafficato.
Il bello di Dakhla è che prendendo la macchina
dopo solo 20 minuti, si arriva al Wave Spot dove
si svolge sempre la gara PKRA wave e che si trova
invece sul mare più vicino alla città di Dakhla,
Foum Loubouir. Quello che i surfisti chiamano
un classico pointbreak di onde destre. Potrebbe
sembrare California o Messico, dove i set arrivano
puliti e le onde rompono sempre nello stesso
punto ma siamo invece in Marocco! L’acqua ha
sempre il colore marroncino tipico del Marocco,
ma il fondale è questa volta roccioso, e questo è
il motivo di queste onde cosi regolari! Secondo
la marea o dello swell, rompono più o meno al
largo, ma sono veramente lunghe, si riescono a
prendere dalla punta esterna della baia fino ad
arrivare quasi in spiaggia nell’inside. Ho fatto una
session quest’anno insieme a Keahi e su una sola
onda faceva almeno 8 turns, troppo bello!
Se invece capitano dei giorni proprio sfortunati
senza vento e senza onde, il deserto può essere
noioso, per questo da quest’anno hanno montato
anche un bel Cable system 2.0, con due kickers
e due sliders. Il feeling del 2.0 è in certi aspetti
molto simile al kite, quindi oltre che provare le
strutture in questo cable si riescono a provare
bene anche air tricks! Quindi, acqua piatta,
onde, cable, a Dakhla si puo fare veramente
di tutto! Lo Spot ha una media di vento di
300 giorni all’anno, ma comunque vada non
rimarrete mai fermi a riva con le mani in mano!
Ciao, Alby
www.dakhla-attitude.ma
www.rihfly-dakhla.com
KSoul magazine 55
Pkra World tour
MONDIAL DU VENT LEUCATE
Testo: Annabel van Westerop e Roberta Pala - Fotografie: Toby Bromwich/PKRA
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KSoul magazine
Christophe Tack
Play
me
KSoul magazine 57
Pkra World tour
Annabel van Westerop
Il Mondial Du Vent di Leucate è un
appuntamento storico del panorama
kite mondiale, uno di quegli eventi
immancabili per organizzazione,
varietà di discipline e condizioni
di vento, solitamente molto
intense, che rendono le manches
spettacolari, con vele addirittura
di 4 mq come è accaduto
proprio quest’anno nella
seconda giornata. Leader
della classifica è il belga
Christophe Tack, un grande
rientro quello dell’ex
campione del Mondo
Youri Zoon, e di Aaron
Hadlow, sempre ai vertici
per potenza e innovazione
nelle sue manovre.
Nel tabellone
femminile, la lotta
sembra essere
focalizzata su Gisela
Pulido e Carolina
Winkowska che a
Leucate si aggiudica
la double elimination
58
KSoul magazine
Karolina Winkowska
Il PKRA di Leucate
nelle parole di
Annabel van Westerop.
Ad Aprile ero sulla
strada per Leucate per
il mio secondo anno di
fila. Quando si arriva in
un posto per la seconda
volta si sa cosa aspettarsi,
per cui ero emozionata e un
po’ nervosa mano a mano
che ci avvicinavamo e il vento
sembrava essere sempre più
forte di minuto in minuto…
La piccola cittadina francese
si presenta come l’innocenza
stessa, un bel villaggio antico,
circondato da campi e posizionato
proprio vicino alla spiaggia.
E lì è dove le cose si fanno
interessanti, in una normale giornata
è meglio mettersi un bel paio di
occhiali da sole e tenersi stretto il
Play
me
Annabel van Westerop
KSoul magazine 59
Pkra World tour
Podio Maschile
1. Christophe Tack
2. Marc Jacobs
3. Aaron Hadlow
Podio
Femminile
1. Karolina
Winkowska
2. Gisela Pulido
3. Manuela Jungo
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KSoul magazine
Annabel van Westerop cappello, ad
ogni super
raffica, la sabbia
vola ovunque e
si rischia anche di
ribaltarsi!
La cosa ovvia è che
un evento in queste
condizioni, non può
non essere epico!
Ogni anno è proprio
nella piccola cittadina
che si ospita una delle
più importanti tapper
PKRA e il mondiale di
Speed. E ogni anno il
pubblico affolla la spiaggia
per godersi lo spettacolo.
Ancora una volta abbiamo
avuto un evento fantastico,
benedetti da tanto sole e
vento. Durante le giornate
dei trials il vento era davvero
fortissimo, tanto che gli uomini
avevano montato aquiloni
minuscoli e le donne sarebbero
volate via con le stesse misure…
Nelle heat maschili, Youri Zoon si
è fatto subito male al ginocchio
per cui non è potuto salire molto
nel tabellone della single, tuttavia
ha dimostrato nella double che cosa
può fare, passando quattro manches di
fila, per fermarsi solo contro Alex Neto
che finora ha mostrato a tutti quanto
sia in forma! Christophe Tack è di certo
il rider da battere, ha condotto in modo
fantastico la single e ha mostrato la più
bella heat della gara nella finale della double
contro Marc Jacobs. Nel tabellone femminile,
tantissime facce nuove all’evento, una bella
concorrenza per le top riders. Una grande
sorpresa la sconfitta di Bruna Kajiya contro
Annelous Lammerts nella single e contro Kristiin
Oja nella double. Manuela Jungo ha fatto delle
heat bellissime per tutta la gara e mi ha battuto ed
è andata sul podio. Io, così, ho ottenuto il quarto
piazzamento. Gisela Pulido, vittoriosa nella single,
è stata battuta due volta da Karolina Winkowska nel
doppio con manovre da heat maschile!
E così anche l’evento di quest’anno in Francia è
terminato, grazie a Leucate per averlo reso possibile,
ancora una volta… Ci vediamo l’anno prossimo!
KSoul magazine 61
Naish Demo Tour
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KSoul magazine
Play
me
Naish Demo Tour 2014 con
Kevin
Langeree
ITW a cura di Federico Sugoni
Fotografie: Sandro Bigozzi e Courtesy Action To Sport/Naish Italia
KSoul magazine 63
Naish Demo Tour
64
KSoul magazine
Play
me
Anche quest’anno il Naish
Demo Tour è stato unico,
Kevin Langeree, recente
trionfatore alla Red Bull King
Of The Air, è stato come
sempre speciale, nella sua
umiltà, nel suo modo di essere
un grande campione sempre
sorridente, pronto a dispensare
consigli. Il tour ha fatto tappa
sul Lago di Garda a Navene
il primo giorno, poi si è
spostato in Toscana a Marina
di Grosseto, proseguendo
per il cable park di Pontedera
e concludendo le giornate
di action a Genova
Abbiamo fatto qualche domanda a Kevin prima
del suo volo di rientro, con un bilancio di
questo terzo Naish Demo Tour e le prospettive
per il tour del prossimo anno…
KS. Sei stato ospite qui in Italia per il terzo anno
consecutivo, come ti sei trovato?
KL. È sempre speciale venire in Italia, il pubblico
in spiaggia mi supporta sempre molto, è il mio
terzo demo tour qui con Naish e mi piace
davvero tanto questo paese, specialmente il
cibo, è meraviglioso! Voi italiani sapete come
si cucina! Ho visto moltissimi spot in questi
anni, ho in pratica girato l’Italia quasi per intero
grazie a questi tour e non vedo l’ora di tornare
ancora il prossimo anno!
KS. Il pubblico italiano è di solito molto caldo,
molto vivace, com’è stata l’accoglienza nei tuoi
confronti? Come hai vissuto il rapporto con i fans?
KL. I fans italiani sono davvero super cool,
in spiaggia l’accoglienza è sempre molto
calorosa, quando sono in acqua, sono sempre
tutti sul bagnasciuga ad applaudire e scattare
KSoul magazine 65
Naish Demo Tour
foto, per questo cerco sempre di fare qualcosa
di speciale per farli divertire e per ispirarli. In
questo demo tour non ho fatto solo kite, ma
anche SUP e ieri siamo andati al cable park a
fare wakeboard, abbiamo cercato di divertirci il
più possibile ed approfittare di tutto il materiale
a nostra disposizione per creare una vera
esperienza nello spirito Naish.
KS. Ogni anno abbiamo un appuntamento fisso
con te, a quando un demo tour totalmente
focalizzato sul wave?
KL. Magari proprio il prossimo anno,
ultimamente ho cambiato molto il mio stile,
dal freestyle mi sto orientando ai grandi salti e
sempre di più al wave riding e mi piace molto.
Non mi è ancora capitato di vedere belle onde
in Italia ma so che ci sono almeno un paio di
spot fantastici e non vedo l’ora di provarli.
Magari con Benni Bozano di Action to Sport
ci organizzeremo per andare in Sardegna e
vedrò di convincerlo a portarmi da quelle parti
il prossimo anno a caccia di onde per il Demo
Tour e volendo anche per una Wave Clinics.
KS. Quest’anno con te al Demo Tour ci sono
state delle giovani promesse del kite italiano,
come ad esempio Riccardo Politi, cosa ti senti di
consigliare a questi giovani che ti vedono come
un mito, una leggenda, ancor di più dopo la
vittoria alla Red Bull King Of The Air quest’anno?
KL. Credo che la cosa più importante sia il
divertirsi nel fare ciò che si fa, questo è il mio
motto, amare ciò che si fa, godere di ogni
uscita, di ogni session, ogni volta cercando di
migliorarsi, se ti senti felice nel fare quello stai
facendo allora sei sulla strada giusta e devi
insistere in quella direzione.
Kevin
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KSoul magazine
Langeree
KSoul magazine 67
Kev
Lang
Naish Demo Tour
68
KSoul magazine
Riccardo Politi
in
eree
KS. Ogni anno ormai sei a contatto con le persone
che spingono il marchio Naish in Italia, come
Benni Bozano e Francesco “Chicco” Oppedisano,
quale rapporto si è instaurato con loro?
KL. Benni e Chicco sono delle belle persone
e mi fanno sentire come a casa, non importa
da dove arrivi e dove vai, la famiglia Naish è
sempre speciale in ogni posto, ed è divertente
e bello trovarsi insieme, fare kite provando
i nostri materiali ed essere circondati da un
calore speciale. Proprio per quest’atmosfera
che riescono a creare, amo confrontarmi con
tutte le persone presenti e dare consigli a chi
ne ha bisogno, e questa, alla fine, e questa è
la cosa che fa sì che le persone tornino a casa
con un gran sorriso…
Ringraziamenti: Action To sport/Naish Italia, Sport
Mission Milano, Evivasport Malcesine, Bagno Tre
Stelle Marina di Grosseto, kitemalcesine.it, Kite
Angel’s Beach/Kitebeach Fiumara Dos Marina di
Grosseto, Cable Park Tarpons Bay Pontedera,
Centro Surf Genova, Sandro Bigozzi Photographer.
KSoul magazine 69
Tecnica wave
Bottom
Turn
Testo: Mitu Monteiro
Fotografie: Gabriele Rumbolo
e Roberta Pala
70 KSoul magazine
1: Onda
Prima cosa per un buon bottom turn è la
scelta dell’onda! Mai scegliere la prima del set
altrimenti, se qualcosa andasse storto, tutte le
altre vi arriverebbero sulla testa. Non sprecate
tempo con onde che sembrano formarsi e poi
scompaiono. Osservate sempre bene lo spot
prima di entrare, capite come si formano i set,
dove e qual è il picco.
2: Take off
Scendete il più possibile insieme all’onda
per cercare di perdere un po’ della velocità
che avete acquisito con la ripidità dell’onda.
KSoul magazine 71
Tecnica wave
Copyrigth Gilles Calvet
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KSoul magazine
KSoul magazine 73
Tecnica wave
Troppa velocità non vi sarà per niente di aiuto
nel bottom turn!
3: Vela
In base alle condizioni del vento bisogna
sapere dove posizionare la vela perché i vostri
movimenti siano ben sincronizzati.
• vento offshore: muovete il meno possibile la
vela e aiutatevi solo con il depower.
• vento side/side-off: la vela deve accompagnarvi
nel vostro bottom turn, quindi si muove
esattamente insieme a voi, ma ricordatevi di
richiamarla subito appena arrivate sulla cresta
(vedi prossima didattica top turn…).
4: Posizione dei Piedi
I piedi vanno spostati più al centro o sulla parte
posteriore della tavola in base alla velocità
che abbiamo. Mettendo il piede più indietro
la tavola gira più velocemente, ma se il vento
venisse a mancare o se sentite che vi mancasse
potenza, allora va subito spostato più al centro.
L’obiettivo è cercare di mantenere una velocità
costante per poi poter fare bene il top turn.
5: Mani (Consiglio di stile)
Front side: piegare le ginocchia il più possibile,
fate pressione sulla punta delle dita dei piedi e
adesso provate a lasciare la mano più vicina al
piede posteriore e accarezzate l’acqua. Back side:
piegate le ginocchia, girate il bacino e scaricando
tutta la potenza verso il basso, quindi sui piedi,
aprite le spalle lasciando la mano più vicina al
piede anteriore che va ad accarezzare l’acqua.
NB: Mentre accarezzate l’acqua con la mano,
ricordatevi di non sbilanciarvi con il corpo in
avanti, ma semplicemente piegate molto le
ginocchia!
TEST:
Se volete essere sicuri che la vostra posizione
sia corretta, potete fare un piccolo test:
scegliete un’onda e scendendo provate a fare
una curva stretta per vedere come reagisce
la tavola. Se dovesse girare lentamente, vuol
dire che o avete troppa velocità, oppure
che i vostri piedi sono troppo al centro della
tavola. Ricordate che per un buon bottom turn
bisogna far lavorare il rail della tavola!
Vi aspetto a Ponta Preta per un paio di bottom
turn insieme!
Per info su Clinic con Mitu Monteiro:
www.mitumonteiro.com
74
KSoul magazine
KSoul magazine 75
Spot guide
Play
me
76
KSoul magazine
Volete andare
a Capo Verde
perché vedere Mitu,
Airton, Matchu, Djo
e gli altri Big dal
vivo è un’emozione
unica, ma vorreste
anche prendere
qualche ondina
per voi? Vediamo
QUANDO e DOVE
andare e come
muoversi sull’isola…
ISOLA DI SAL
WAVE
SPOT
Testo: Renato Casati
Fotografie: Maurizio Cinti, Roberta Pala e Gabriele Rumbolo
Cabo
verde
Sal
Fontona
Corral Joule
Secret
Ali
Baba
Caletha Funda
Rife
Ponta Preta
Beach Break
Santa
Maria
Serra Negra
Kite Beach
Ponta Leme
Ponta Sino
KSoul magazine 77
Spot guide
Cominciamo a dire che la stagione delle onde
buone va da Novembre a fine Aprile, anche se
la frequenza degli swell è maggiore fra metà
dicembre e fine marzo, con febbraio che eccelle,
solitamente, per numero di swell giunti sulle
coste. In tutti questi mesi la direzione dello swell
è prevalentemente dai quadranti N, NW, W.
L’onda di fetch, invece, giunge da NE-E.
Negli altri mesi possono giungere swell sporadici,
a volte anche dai quadranti meridionali ma
spesso con poco vento, e quindi buoni solo
per il surf da onda. Il 70% degli swell buoni che
colpiscono Capo Verde nella stagione invernale,
origina nell’Atlantico nord occidentale a Sud della
Groenlandia e dell’Islanda. L’onda della tempesta,
formatasi in mare aperto, scende fino alle coste
Europee, poi colpisce quelle marocchine, le Canarie
e si distende infine fino a lambire l’arcipelago
Capoverdiano. Quando si approfondisce questa
configurazione barica sull’Atlantico, lo swell che
entra ha direzione N/NW. Non tutti gli swell
riescono ad arrivare a Sal, alcuni si esauriscono
prima di giungere. Ciò accade se l’origine della
depressione che li ha formati non era abbastanza
profonda o se il vento da NE, che soffia quasi
come un Aliseo nella stagione invernale, è
molto forte e contrasta la direzione dello swell
in ingresso, ritardandolo, modificandone la
direzione originaria, e appiattendolo. Tuttavia, la
maggior parte di quelli che giungono, è molto
“distesa e ordinata” dopo tutto il tragitto che
ISOLA DI SAL
WAVE
SPOT
78
KSoul magazine
Kanoa
hanno fatto, ed è uno dei segreti della bellezza
assoluta delle onde capoverdiane.
L’altra configurazione barica originatrice di swell,
con una frequenza di circa il 30% sul totale, è
quella da W che, secondo il punto di formazione,
può distendersi verso Sal con direzione W, SW,
NW. Questi swell si formano con basse pressioni
formatesi al largo degli Stati Uniti, fra Maine, N.Y,
Pensylvania, West Virginia, Carolina e Florida,
insomma tutta la costa nord americana. Questa
configurazione è molto meno frequente di quella
precedente. Solitamente, ma non sempre, si
formano maggiormente tra Febbraio e Aprile.
Le onde sono di direzione migliore per gli spot
capoverdiani, poiché la componente maggiore
direzionale in ingresso da Ovest sbatte meglio
sulle coste occidentali di Sal, il che si traduce,
spesso, in onde più grosse... Poi, dipende anche
dagli anni. Nel 2014, in sostanza, non è mai
entrato uno swell da W, mentre ad esempio, nel
2009, circa nel mese di Marzo, 25 giorni su 30
hanno portato onda da questi quadranti.
Fino ad ora abbiamo visto gli swell veri e propri,
ma ricordiamoci che il vento che colpisce
l’arcipelago, se di forte intensità, porta comunque
un’onda di fetch simile a quella Mediterranea.
Poiché la direzione del vento dominante, che è
quasi sempre Nord Orientale (NE-E-ESE), e con
minore frequenza anche N, tutti gli spot che si
trovano sulla costa orientale beneficiano degli
swell da N e di quelli da fetch, mentre gli spot
sulla costa Occidentale lavorano solo con swell
da N-NW-W e in assenza di swell non hanno
alcun tipo di onda. Prima di analizzare i vari spot
è utile un consiglio, molti commettono l’errore di
pensare che la direzione del vento che si vede
a Santa Maria, sopratutto nella parte Sud vera
propria fra Punta Leme e Punta Sino, sia quella
dominante nella giornata, niente di più sbagliato!
La parte Sud dell’isola è un caso a parte perché
il vento, a causa della forma dell’isola e delle sue
coste e montagne, scendendo s’incanala in modi
strani, in base alla direzione originaria angolare del
vento. Ad esempio, a Sud si può trovare angolo di
KSoul magazine 79
Spot guide
vento di SE 115°, mentre sulla costa occidentale
all’altezza di Ali Babà, può essere addirittura
NE 55°. Questo dipende dalla conformazione
dell’isola in base all’angolo del giorno del vento e
dall’instaurarsi o meno di termiche locali. Il vento
tende a essere più rafficato quando le nuvole
coprono il cielo, e più regolare quando il sole
splende. Inoltre, quando è molto forte, l’angolo
tende a mettersi verso E/SE e appena cala un
po’, si gira fra E/NE/N. Infine, il vento spesso
tende a rinforzare dopo le ore 10:00 e a calare
dopo le ore 16:00. Tutte queste considerazioni
sono essenziali a farvi scegliere, in base alla
giornata, lo spot che lavora meglio e quindi a non
buttare un’uscita sicura. Il noleggio di un pick up
è essenziale. Potete anche farvi trasportare dai
vari pick up drivers locali, ma se andate negli spot
nord occidentali è meglio che il taxista stia con
voi tutto il tempo, sia perché non si sa mai come
può cambiare la condizione e dovrete spostarvi,
sia perché in caso di infortuni o altro non dovrete
aspettare più di mezz’ora che qualcuno arrivi a
darvi aiuto. I vari spot, a volte, hanno diversi nomi
derivanti dal fatto che originariamente venivano
chiamati in modo diverso da quello che poi il
turismo ha deciso, ecco il motivo per cui, a fianco
del nome comune a volte troverete altri nomi.
SPOT COSTA ORIENTALE (Onda di Fetch)
Su questa costa gli spot lavorano mura a sinistra
in uscita. Le onde sono delle sinistre, ideali da
surfare in front per chi ha destro avanti. L’onda è
formata dal vento e lo swell resta quasi sempre
assente, riparato dalla costa occidentale.
Kite Beach
80
KSoul magazine
1. KITE BEACH
(Shark Bay, Griginha, Salinas Beach)
Wind: NE-E-SE
Angle: on/side on shore mura a sinistra.
Swell: solo onda di fetch con vento forte che
spinge a più di 25 nodi per almeno un giorno o 2.
Traffico: Peggio della tangenziale in ora di punta
(fate attenzione!)
Pericolosità onda: bassa con poco vento (attenzione
solo con bassa marea agli scogli proprio di fronte
al punto di uscita principale). Attenzione che, con
vento forte per diversi giorni, le onde possono
arrivare a discrete altezze e, seppure sembra non
esistano correnti significative che portano al largo,
può non essere bello farsi frullare continuamente,
soprattutto in alcuni punti particolari della spiaggia
in cui le onde hanno altezze considerevoli.
Bellezza onda: medio bassa.
Quando arrivai 15 anni fa sull’isola di Sal,
questo spot era deserto, c’era talmente tanta
sabbia sulla strada che vi conduce che spesso
i pick up s’insabbiavano. Abbondavano gli
scheletri di tartaruga e non sembrava vero
avere a disposizione il Paradiso terrestre e
poterselo godere tutto per sé... Oggi lo scenario
è sicuramente cambiato. Giornate in cui si
contano 150 kite in acqua, incidenti all’ordine
del giorno, nervi tesi. Tuttavia è e resta il “main
spot” dell’isola poiché la frequenza dell’onda di
fetch è impressionante, la direzione del vento
permette a chiunque di rientrare senza problemi
camminando sull’enorme spiaggione. Gli unici
pericoli sono gli scogli che fuoriescono, davanti
al punto di uscita principale, quando c’è bassa
KSoul magazine 81
Spot guide
ISOLA DI SAL ISOLA DI SAL ISOLA DI SAL I
marea. Attenzione anche a non scadere troppo
sotto vento, arrivando fin dove finisce la lingua
di sabbia, e non poter più rientrare a piedi a
causa delle rocce. In questo caso, se non riuscite
più a bolinare, è meglio provare a rientrare nella
zona sud all’altezza degli albergoni (Crioula,
Alpitour, ecc), ma sempre con qualcuno che vi
segua da terra poiché girando Punta Leme, la
direzione è side off. È consigliabile “sfruttare”
lo spot in orari “non convenzionali” tipo 8,00-
10,00 al mattino o 16.30-18.30 la sera, orari in
cui la “mandria” si è disciolta come un gelato al
sole e lo spot assume finalmente una sembianza
quasi umana. La qualità dell’onda non è eccelsa,
ricorda per certi versi Marina delle Rose in
Sardegna, anche se con i cambi di marea e
vento forte tende a migliorare.
2. SERRA NEGRA
(Los Tiburones... che vuol dire gli squali...)
Wind: NE-E-SE
Angle: on/side on shore mure a sinistra.
Swell: onda di fetch con vento forte che spinge a
più di 25 nodi per almeno un giorno o due
Traffico: non pervenuto
Pericolosità onda: medio bassa
Bellezza onda: media
Serra Negra è situato pochi chilometri
sopravento a Kite Beach, raggiungibile anche
via mare con 10 o 25 minuti di bolina (il tempo
dipende dall’angolo del vento del giorno).
Le poche volte che esco sulla costa orientale
82
KSoul magazine
vengo sempre qui, sia per l’onda certamente
più bella (quando c’è), sia perché il traffico è
ancora molto modesto. Secondo la direzione del
vento, tanto più scenderete l’onda, ponendovi
sottovento alla montagna, tanto più il vento
tenderà a rafficare in modo considerevole, a
volte creando anche vere e proprie correnti
ascensionali o comunque facendovi perdere il
controllo del kite. Il vero pericolo dello spot è,
infatti, questo, farsi prendere la mano dall’onda
e scendere scendere scendere nella baia fino
a che l’aquilone cade e il vento non c’è più
per farlo ripartire, in questo caso preparatevi
a una bella nuotata, anche se in realtà non ci
sono correnti, può non essere bello se l’altezza
dell’onda è considerevole e le prendete tutte in
testa fino all’arrivo, che per inciso, non è sulla
spiaggia bianca ma in mezzo a ricci e scogli...
Consiglio anche il leash obbligatorio, poiché
che se la tavola viene portata a rocce dopo una
frullata, diventa impossibile da recuperare a
causa delle rocce stesse e dell’angolo del vento
sfavorevole al body drag in certi punti.
ALTRI SPOT?
Sulla costa orientale non esistono altri spot
conosciuti degni di questo nome. A volte i forti
local Capoverdiani organizzano downwind con
partenza da Pedra de Lume e discesa fino a Punta
Sino. Con loro potete andare tranquilli, MA da soli
non è consigliato. La costa orientale abbonda di
squali (innocui fino ad oggi...) e rocce...
SOLA DI SAL ISOLA DI SAL ISOLA DI SAL
Ponta Leme
KSoul magazine 83
Spot guide
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KSoul magazine
Ponta Preta
KSoul magazine 85
Spot guide
SPOT COSTA SUD (Onda di Swell)
1. PONTA LEME VEHLO
Wind: NE-E-SE
Angle: side off/off
Swell: tutti
Traffico: discreto
Pericolosità onda: discreta
Bellezza onda: Top Class
Ponta Leme è lo spot situato sulla punta sud
orientale dell’Isola. Si esce mure a sinistra
e si surfa la sinistra più bella dell’Isola. A
differenza di quanto si crede, lo swell lavora
molto bene anche e sopratutto con swell da
N, che scendono incanalandosi sulla costa
orientale e trovano in questa punta un ottimo
punto di uscita, ma la posizione molto aperta
in realtà fa lavorare bene lo spot con quasi
tutte le direzioni di swell (quando ci sono). Le
diverse costruzioni avvenute negli anni nella
zona hanno progressivamente reso l’ingresso in
acqua un incubo a causa del vento iper rafficato
che s’incanala fra le varie abitazioni. Quindi
l’ingresso/uscita davanti al Josh Angulo center
è molto pericoloso, sia per il vento rafficato, sia
perché ci sono diverse rocce nascoste quando
si entra o esce in fretta e furia per non restare
col kite in aria per troppo tempo in spiaggia.
A metà della costa che sale verso la punta c’è
un piccolo ingresso in una spiaggetta mista a
qualche sasso. È sicuramente più disagevole
e più scomodo ma il vento è molto meno
rafficato. Per chi ha problemi d’ingresso e uscita
resta l’opzione sottovento al Crioula/Alpitour
e relativa bolinata di 20-30 minuti oppure la
discesa in downwind da Kite Beach.
2. PONTA DO SINO
Wind: NE-E-SE-NW
Angle: side/side off
Swell: W-NW
Traffico: non pervenuto
Pericolosità onda: nessuna
Bellezza onda: media
Sottovento a tutti gli albergoni, a fine spiaggia,
c’è un piccolo reef che lavora sempre e basta
guardare la tabella delle maree per poter
Kanoa
86
KSoul magazine
prendere un po’ di onda anche nelle giornate
peggiori. La cosa strana e allo stesso tempo
fantastica è che pur essendo nella zona degli
alberghi non c’è mai in pratica nessuno in acqua!
Il vento a volte è un po’ più rafficato che a Kite
Beach, ma il fatto di non aver nessuno in acqua
e la spiaggia chilometrica deserta ne fanno
l’alternativa nr. 1 a Kite Beach! Personalmente,
tutte le volte che non c’è swell da W-NW, esco
qui e resto sempre soddisfatto. Onda sinistra,
discreta, mura a sinistra.
SPOT COSTA OVEST (Onda di Swell)
Tutti gli spot della costa Ovest lavorano mura
a dritta, con onde destre, ideali per chi surfa
in front con piede sinistro davanti. L’angolo
del vento è sempre fra side (raro) e side off/off
(condizione tipica).
1. BEACH BREAK
Wind: NE-E-SE-NW
Angle: side off/off
Swell: W-NW
Traffico: non pervenuto
Pericolosità onda: alta/media
Bellezza onda: Top Class
Prima di Ponta Preta e del Riu, dopo aver girato
la punta di Ponta Sino, c’è questo spot che
lavora solo in caso di grandi mareggiate, ma che
quando lavora è da ricordare a lungo. Accesso
da una spiaggia bianca e lunga, e surfate down
the line indimenticabili. Attenzione alle correnti,
chi fa surf da onda risale a piedi dalla spiaggia,
il Brasile è la prossima meta se fate cavolate e
nessuno vi viene a recuperare!
2. PONTA PRETA
Wind: NE-E-SE-N-NW
Angle: SIDE OFF - OFF
Swell: W-NW-NNW
Traffico: a volte troppo
Pericolosità onda: alta/media
Bellezza onda: Top Class
Se n’è scritto anche troppo. Conosciuto ormai in
tutto il mondo, resta lo spot Nr. 1 dell’isola per
popolarità. Negli ultimi anni, tuttavia, a causa
presumibilmente delle costruzioni, il vento è
divenuto troppo off shore per poter surfare
decentemente. Ecco quindi che da fuori sembra
facile e l’onda super glassy ma poi quando entrate
non riuscirete a prenderne una che sia una.
Da non sottovalutare poi che i surfisti d’onda
spesso sono un grosso problema numerico,
sono sempre sul picco e si rischiano collisioni
e litigate. Personalmente ho trovato spot
migliori sull’isola. In caso di problemi
Ponta Preta
ISOLA DI SAL
WAVE
OT
KSoul magazine 87
Spot guide
Caletha Funda
l’ampia spiaggia sottovento e la mancanza di
significative correnti, facilita il rientro.
3. RIFE e CALETHA FUNDA (Kanoa, Calethina)
Wind: NE-E
Angle: side/side off
Swell: W-NW
Traffico: medio basso
Pericolosità onda: medio bassa
Bellezza onda: alta
Sono due spot abbastanza vicini tra loro.
Da Santa Maria si percorre la strada verso
l’aeroporto, dopo circa 11 km, trovate sulla
sinistra un cartello che indica Calheta Funda,
lì imboccate l’unica strada in terra battuta che
trovate. Sono spot solitamente frequentati più
dai windsurfisti, ma a volte la qualità dell’onda è
fra le migliori dell’isola. L’ingresso e l’uscita sono
non troppo impegnativi, anche se bisogna fare
attenzione al fondale, ricci e scogli affioranti, ma
se sbagliate o il vento cala preparatevi a nuotare,
contare le escoriazioni e rompere i materiali. Le
rocce la fanno da padrone in questa zona.
proprio dietro Monte Leao, a circa 25 minuti
d’auto da Santa Maria. È uno spot impegnativo,
non per tutti, soprattutto a causa dell’ingresso/
uscita che è in mezzo a pietre e ricci. Tuttavia
ha delle frequenze di onda impressionanti e a
volte è l’unico spot che lavora su tutta la costa
Ovest. Le onde possono essere davvero belle,
non lunghissime, ma molto molto divertenti
per aerials e surfate cattive da spaccare il lip
con il perfetto timing, spesso si esce contenti
perché l’onda e l’angolo del vento sfiorano la
perfezione assoluta teorica!
ATTENZIONE! Sconsigliatissimo uscire in questo
spot se non si ha il livello adatto e se il vento
è leggero tipo 15 nodi o meno, visto l’angolo
del vento, spesso side off, in caso di problemi
NON c’è un punto di rientro sicuro sottovento.
Essendo impossibile passare l’isolotto sottovento
a causa della copertura della montagna che fa
cadere il kite, se dovete rientrare in emergenza,
le onde vi sbatteranno a scogli sottovento in
modo drammatico!
5. ALI BABA’
4. SECRET SPOT
Wind: N-NE-E
Wind: N-NE-E
Angle: side/side off/off
Angle: side on/side/side off
Swell: W-NW
Swell: N-W-NW
Traffico: basso
Traffico: discreto
Pericolosità onda: media
Pericolosità onda: media
Bellezza onda: High Top Class
W
Bellezza onda: medio alta
Quando fecero la tappa di coppa del mondo
Lo spot scoperto da Josh Angulo è situato di windsurf e presero condizione epica, Kaouli
88 KSoul magazine
Ali Baba’
AVE SPOT
KSoul magazine 89
Spot guide
Seadi passò il resto della vacanza a surfare
quest’onda tanto da rilasciare dichiarazioni su
tutti i giornali del tipo “una delle tre onde
più belle del Pianeta”. Negli anni seguenti è
sempre tornato a surfarsela.
Ali Babà è per molti, ma non per tutti. È uno spot
da sogno, nella giornata giusta, con l’angolo
di vento giusto, potrete cavalcare un’onda che
non finisce mai, che dura due minuti da quando
la prendete a quando la lasciate, sulla quale ci
fate più di 20 bottom. Molte volte è da preferire
a Punta Preta, ma non sempre lavora e non
sempre la condizione è la “sua” giusta.
Sembra uno spot abbastanza tranquillo poiché
l’onda apre verso il centro baia, e non avete
l’incubo delle rocce e perché l’acqua è super flat a
causa del vento da terra, ma non sottovalutatelo,
basta un attimo e il sogno diventa incubo. Le
correnti possono allungare considerevolmente il
tempo di rientro e spesso si finisce a scogli sulla
lingua di rocce della baia opposta.
6. CORRAL JOULE
Wind: N-NE-E
Angle: side/side off/off
Swell: N-W-NW
Traffico: basso
Pericolosità onda: alta
Bellezza onda: media
Spot raggiungibili solo da mare. Si entra ad Ali
Babà e si bolina oppure si entra a Fontona e si
scende in downwind. Come Secret Spot, spesso
è l’unico posto che lavora sulla costa Ovest
quando lo swell è debole. L’onda è molto lunga,
a volte enorme (anche più di 8 metri). Anche con
misure piccole non è un’onda facile, soprattutto
man mano che ne aumenta l’altezza. Velocità folli
down the line e poca soddisfazione per bottom
e cut back decenti. Inoltre considerate che siete
veramente in mezzo al mare e che tutto è roccia.
Fate molta attenzione a non uscirci da soli MAI!
7. FONTONA
Wind: NE-E
Angle: side/side off/off
Swell: W-NW
Traffico: basso
Pericolosità onda: alta
Bellezza onda: alta
Situato pochi chilometri sottovento il porto di
Palmeira. Uno dei miei spot preferiti dell’isola.
Lavora raramente perchè lo swell deve essere
con maggiore predominanza da W a causa della
copertura del porto, ma quando lavora è in grado
Ali Baba’
WAV
di regalare giornate epiche ed indimenticabili.
L’onda è fantastica perché raggiunge altezze
siderali pur riuscendo a surfarla in modo quasi
decente e non diventa troppo rapida. La baia,
seppur più piccola, ricorda Ali Babà e quindi
mentalmente avrete una certa sicurezza data
dallo srotolarsi dell’onda verso il centro baia
piatto e non verso la roccia. Tuttavia, anche
qui basta davvero un attimo di distrazione, per
trasformare l’uscita in una brutta avventura.
Quando lo swell è grosso, l’onda è enorme,
90
KSoul magazine
E SPOT
e rompe anche in mezzo alla baia e l’angolo
del vento a volte è talmente off che il rientro
con poco vento diventa un’impresa epica da
raccontare agli amici...
Ricordate poi sempre che comunque sull’isola
avete tutti i locals che sono sempre sorridenti e
ben disponibili a consigliarvi al meglio in caso
di dubbi.
Enjoy your trip :-)
Aloha. Have fun.
KSoul magazine 91
Ines Correia
INÊS
CORREIA
ITW a cura di Roberta Pala - Fotografie: Toby Bromwich/PKRA, Diogo Cardoso, Andrea D’Antoni,
Pedro Henrique/Red bUll , Roberta Pala, Hugo Silva/Red Bull.
92
KSoul magazine
Play
me
InÊs Correia
Anno di nascita: 13 luglio 1993
Anni di kite: dal 2006
Home spot: Nova Vaga e Guincho
Miglior Risultato: KSP World Champion 2011
Sponsor: Red Bull, Meo, Roxy, RRD, Xcult
KSoul magazine 93
Ines Correia
94
KSoul magazine
e
Due parole con Inês Correia,
campionessa del mondo wave
nel 2011, giudice della Red Bull
Unfastened quest’anno, e rider RRD
International, una ragazza
dolcissima e timida fuori dall’acqua,
una rider aggressiva e senza paura,
quando deve affrontare le onde
più grandi del pianeta…
KS. Ciao Inês, presentati ai lettori di KiteSoul,
chi è Inês…
IC. Sono una persona semplice, che adora la
Natura e gli sport che hanno a che fare con il
mare, ho sempre amato la spiaggia, e la maggior
parte dei miei giorni li passo al mare, facendo
kite o SUP.
KS. Campionessa del Mondo Wave nel 2011, che
ruolo hanno avuto le condizioni di allenamento
nel tuo home spot? Come sono le tue onde, per
forza, misura?
IC. Il Portogallo ha una costa enorme e tante
spiagge, quasi tutte le onde entrano con molta
forza. Di solito mi alleno molto al Guincho,
dove il vento è molto forte e le onde sono
normalmente grandi, e questo è il top per un
allenamento. Di sicuro queste condizioni mi
hanno aiutata, essendo abituata ad allenarmi
con onde difficili.
KS. Due volte in Sardegna, la prima non molto
fortunata, la seconda un po’ meglio, anche se sei
entrata a Capo Mannu solo nel tardo pomeriggio
con le condizioni di vento che erano già calate
e ti hanno costretta a usare una vela grande…
IC. Veramente è la mia terza volta in Sardegna,
la mia prima volta è stata quattro anni fa, con
onde per tre giorni e una session molto bella
di freestyle. Per me la Sardegna è un’isola
molto completa per un kiter, spot eccellenti per
freestyle e un’onda spettacolare a Capo Mannu.
Anche se avevo un aquilone davvero grande
per surfare al Capo, semplicemente ho adorato
quell’onda! Perfetta e con una direzione di vento
molto buona, ci voglio tornare!
KS. Un giorno di Inês, come si allena una
campionessa?
IC. Quando sono in Portogallo mi alleno in
palestra con un preparatore fisico tutti i giorni,
sKSoul magazine 95
Ines Correia
vado a nuotare due giorni la settimana, ed esco
in kite ogni volta che c’è vento, anche se a volte
devo fare molti chilometri. E, quando viaggio,
cerco di allenarmi sempre il più possibile.
KS. La tua onda preferita al mondo? E perché?
IC. Credo siano due, One Eye a Mauritius e
Ponta Preta a Capo Verde, tra le due non riesco
proprio a sceglierne una, sono semplicemente
perfette quando il vento è side shore.
KS. Altri sport? Ho visto che esci molto con il S.U.P.
IC. Sì, è vero, lo trovo un perfetto complemento
per il kitesurf, quando non c’è vento è
l’allenamento migliore…
KS. Inês e il rapporto con i suoi sponsors.
IC. Devo dire che ho avuto una gran fortuna
con i mieri sponsors, Red Bull, ad esempio,
è uno dei migliori sponsor che un atleta può
chiedere, ti da tantissimo aiuto e appoggio!
RRD è il mio partner “made in Italy” per le
attrezzature e sono dei ragazzi fantastici, poi
ho Roxy che semplicemente adoro, Xcult e
appartengo al team di Meo, che è una marca di
telecomunicazioni molto forte in Portogallo.
KS. Perché strapless?
IC. Perché, dopo aver provato a navigare
strapless è semplicemente impossibile tornare
alle strap… il feeling è completamente diverso,
secondo me decisamente molto migliore, ti
permette di avere uno stile più libero e fluido…
KS. Ti ho incontrata a Sal, quest’anno ti sei
allenata moltissimo lì, ti ho vista entrare a Ponta
Preta su onde assurde, senza la minima paura,
credi di aver trovato il tuo Paradiso per gli
allenamenti invernali?
IC. Assolutamente sì! All’inizio il viaggio a Sal
sarebbe dovuto durare due settimane, poi, dopo
la prima uscita a Ponta Preta e una settimana
senza mai smettere di potermi allenare, ho
deciso di restare due mesi, perché credo davvero
sia il miglior posto al Mondo per allenarsi.
Le condizioni sono fantastiche e le persone
meravigliose, pure e simpatiche.
KS. Hai vinto giovanissima il campionato del
mondo nel 2011, come è il rapporto con i tuoi
genitori da questo punto di vista, ti supportano
nella realizzazione dei tuoi sogni?
IC. I miei genitori sono il mio maggior aiuto,
sono sempre con me in tutte le decisioni e
96
KSoul magazine
e
Inês a Capo Mannu
in Sardegna
s
KSoul magazine 97
Ines Correia
98
KSoul magazine
e
appoggiano le mie scelte e i miei sogni, li
ringrazio davvero per tutto quello che hanno
fatto per me! Realmente mi stanno aiutando
tantissimo affinché tutti i miei sogni e obiettivi
si concretizzino…
KS. Progetti 2014? Com’è andata la gara PKRA
in Marocco?
IC. Adesso sono in Portogallo, in estate ho molti
progetti da sviluppare qui, inizia il campionato
nazionale di kitewave e ci sono molti eventi
che abbiamo organizzato con i miei sponsors e
alcuni clinics. Il PKRA in Marocco non è andato
molto bene, ero davvero super motivata e in
eccellente forma, ma le cose non sono andate
come speravo… Ora devo solo pensare positivo
e prepararmi per le prossime competizioni.
KS. Le altre ragazze del wave riding, quale è il
livello del riding strapless femminile e com’è il
rapporto fuori dall’acqua?
IC. Il livello ormai è sempre più alto, ci sono delle
ragazze davvero molto brave, e questa è una
motivazione a far sì che il wave riding femminile
cresca sempre di più. Ovviamente quando siamo
in acqua siamo rivali, ma fuori gara c’è davvero
un bell’ambiente.
KS. Il nostro mag si chiama KiteSoul, kite e
anima… che cosa senti quando sei in acqua,
anche per una semplice session freeride? Quali
sono le emozioni che ti da il kitesurf?
IC. Ho sempre stupende emozioni ogni volta
che vado in acqua, soprattutto perché sono a
contatto con la Natura e con il mare! Amo davvero
tantissimo ciò che faccio, e per questo mi godo
ogni momento con moltissima gratitudine…
sKSoul magazine 99
Tech
PINNE
MANIA
Testo: Renato Casati
Fotografie: courtesy www.futuresfins.com
I surfisti da onda girano sempre con diversi “set”
di pinne, è intuibile che le pinne siano realmente
il “cuore” pulsante della tavola, quella parte
spesso sottovalutata ma che in sostanza può
fare una differenza notevole sulle prestazioni
del vostro surfino. È peraltro vero che in kite, a
differenza del surf, c’è sempre una componente
di trazione dell’ala e che, quindi, alcuni concetti
validi per il surf da onda, possono assumere un
significato relativo in kite. Ad esempio, nel surf
da onda, una pinna molto morbida e veloce
con foil super concavo, che consenta una
planata anticipata sul take off su onda piccola,
nel kite potrebbe essere controproducente,
poiché, a velocità troppo elevata, tenderebbe
a peggiorare la surfata, poiché rilascerebbe
continuamente, non tenendo la sollecitazione e
facendo sbattere la tavola.
A cosa serve realmente
una pinna?
Provate a fare un semplice test, togliete tutte le
pinne dal surfino ed entrate in acqua cercando
di sentire le sensazioni sotto il piede. Poi
aggiungete quella posteriore, poi una laterale,
poi l’altra, poi togliete la posteriore, poi rifate
100
KSoul magazine
i test variando le misure/materiali delle pinne...
In qualche uscita avrete capito perfettamente la
funzione della pinna e come e cosa realmente
possa cambiare sotto i vostri piedi cambiandone
le variabili, e vi assicuro che è una figata quando
lo capirete! Semplificando una parte teorica
abbastanza complessa sulla carta, è intuitivo che
le pinne servano a determinare:
1. Direzione di scivolamento alla tavola
Perché ogni pressione ricevuta dalla pinna
comporta un rilascio di energia che è direttamente
proporzionale alla pressione ricevuta in rapporto
alla lunghezza, larghezza, forma, materiale della
pinna sottoposta a pressione.
2. Velocità di scivolamento
Questo perché la pinna può rallentare
notevolmente la tavola o dare la sensazione di
farla scorrere più rapidamente.
3. Facilità del cambio bordo (Rail to Rail).
Quanto è difficile o meno farla girare da un
bordo all’altro.
LOOSE/HOLD
Senza pinne la tavola reagisce alle pressioni dei
piedi con un perenne scivolamento laterale in
direzione della pressione data, il famoso spin
out, come dicono gli Americani “loose”. Questo
Se la tavola non risponde
a ciò che avevate in mente,
se volete cambiare lo stile
di surfata, se pesate 50
o 100 kg, se ci sono 15
o 30 nodi, se l’onda è 1 metro
o 4, se la tavola che avete
è 5’,7” o 6’2”, se la tavola
slasha troppo per i vostri
gusti o se non gira veramente
mai… il cambiare set di pinne
conferisce una notevole
diversità alla “solita” tavola…
effetto può aversi con pinne sottodimensionate
rispetto al peso/pressione del surfista. L’effetto
diametralmente opposto allo spin out è la
tenuta eccessiva, “hold”, quando la pinna è
sovradimensionata e la pressione sulla tavola
non è abbastanza forte da direzionare il surfino
nella direzione voluta, o semplicemente si
avverte troppa fatica sulla gamba.
2-3-4-5 Pinne?
Esistono modelli di tavole che montano 3 pinne
(thruster) o 4 (quad) pinne, alcuni addirittura 5.
Alcune tavole consentono di scegliere fra diversi
settaggi sullo stesso modello. Ad alcuni piace
montare solo le 2 laterali... In pratica, meno
pinne si hanno, e maggiormente la tavola è
maneggevole quindi gira con minor pressione. Si
avverte un effetto loose più marcato e si slasha
maggiormente. Per contro la bolina è minore
e il bottom è meno preciso con tendenza allo
spin out in caso di pressioni e velocità estreme.
Aumentando il numero di pinne il tutto si ribalta
ovviamente e la tavola tende ad attaccarsi
all’acqua in maniera sempre più decisa.
FUTURE/FCS?
L’attacco della pinna sulla tavola avviene tramite
una scassa proprietaria. Essendo un sistema di
attacco significa che la pinna deve avere la stessa
forma della scassa. I più famosi e usati, sono
FUTURE e FCS. Comunque, salvo che non vi
facciate una tavola custom, voi dovrete scegliere
solo la pinna perché il sistema di aggancio è
quello che avrà deciso la casa madre produttrice.
ANATOMIA DI UNA PINNA
Le variabili di una pinna sono tante e molto
più complesse di quanto si potrebbe credere
a prima vista. Ciò che è fondamentale capire
è che è l’INSIEME di tutte le caratteristiche
della pinna che fa la differenza e NON i singoli
parametri, che sono:
1. L’area totale
Che si ottiene moltiplicando altezza per lunghezza
della pinna. Fra tutti i dati da ponderare in
una pinna, l’area totale è sicuramente il più
importante. È strettamente correlato alla stazza
del surfista. Più pesanti siete e più vi serve una
pinna grossa, con tanta superficie!
Nella pratica +Area = + tenuta sui bottom
(curve + veloci e potenti ma meno chiuse).
Sensazione maggiore di tavola attaccata all’acqua
che non sbatte e non slasha troppo. Performano
al meglio in Power Surf Waves (onde grosse o
KSoul magazine 101
Tech
potenti e veloci). Unica controindicazione è che
ci vuole più forza x girarle e la gamba si stanca
prima. Se volete vedere quante pinne esistono
e l’area differente che hanno basta collegarvi a:
http://www.futuresfins.com dove, tra l’altro,
potrete approfondire la parte teorica.
2. Altezza pinna
Tanto più alto e potente è un surfista,
maggiormente la pinna deve avere altezza e
area globale elevata. Una pinna più “alta” ha
intuitivamente più leva e quindi:
+ TENUTA (HOLD) quindi minor rilascio e più
dura durante i bottom (curva più lunga)
+ CONTROLLO/STABILITà (Curva più lenta
quindi minore velocità)
+ BOLINA (tavole race, ad esempio, hanno
pinne lunghe e dritte) e più sensazione di tavola
attaccata, non libera dall’acqua
+ DURA sulla gamba (più dura da girare, curve
più lunghe)
3. RAKE (curvatura)
È la distanza fra la fine della base e la punta
finale della curvatura, semplificando: quanto è
curvata la pinna. Un rake accentuato conferisce
un profilo di entrata più “corto”, e darà alla
tavola maggior manovrabilità a scapito della
tenuta globale. Significa surfare stando più
vicini all’onda, una conduzione super morbida
e più “slashata”. Ad esempio, nel bottom, se si
spinge troppo con il piede o la velocità è troppo
elevata, la tavola vi “molla” e la poppa perde
aderenza, ma se riuscirete a trovare il giusto
feeling, la curva sarà strettissima. Per contro
il cut back sarà velocissimo e molto chiuso, la
sensazione sarà che la poppa sia molto rapida
da girare su se stessa.
4. Spessore (“corda”)
Quanto è “spessa” una pinna guardandola di
profilo. Al suo diminuire, aumenterà la velocità
(per una diminuzione dell’attrito) ma avremo
un calo di portanza. La differenza di larghezza
sulla base è percepita molto durante il bottom.
Quando una tavola si sente rigida, dura da
girare, a parità di altezza di pinna, basta ridurre
la base, o il rake, o aumentare il flex della pinna.
5. Tipo di profilo (FOIL)
Questa è una delle variabili più complesse
e affascinanti. Un profilo maggiore genera
più portanza (lift) e quindi + attrito (drag).
I due profili laterali di una pinna non sono
sempre simmetrici, e qui il discorso si complica.
Caratteristica di molte pinne laterali è quella di
102 KSoul magazine
essere asimmetriche, piatte sulla faccia interna
e profilate su quella esterna, questo perché la
differenza di scorrimento dell’acqua su queste
due superfici crea una depressione che “attira”
oppure “rilascia” la pinna verso l’interno
della direzione di scorrimento della tavola,
determinandone la manovrabilità complessiva
globale. Esistono diversi tipi di profili. Senza
entrare nel merito poiché la materia è davvero
complessa, sappiate che se il profilo vi appare
piatto si tratta di una pinna neutra, adatta
alla maggior parte delle onde. Se vi appare
convesso, la pinna tende a massimizzare gli
attriti, quindi a frenare, utile, ad esempio, su
onde molto veloci o nel town in. Se vi appare
concavo, la pinna tende a minimizzare gli attritti,
quindi quasi a “accelerare”, utile in condizioni
on shore o con poco vento.
6. Flessibilità (twist) e materiali costruttivi
Il grado di flessione di una pinna dipende dal
materiale di costruzione. Un twist accentuato si
traduce in maggiore manovrabilità e morbidezza
generale, ma se troppo morbida, vibrerà alle
forti velocità creando turbolenza, rallentando
la tavola, dandole meno precisione in surfata.
Esistono diversi tipi di materiali. Quello che
conta valutare è la rigidità del materiale della
pinna. I più comuni e usati sono:
- VETRORERESINA/G10: il più rigido in assoluto,
indistruttibile, super resistente, precisissimo in
surfata e con tanto grip (hold). Bisogna “aver la
gamba” per portarla, o abbassare la misura se si
fa troppo fatica a condurre.
- TECHFLEX/CARBONIO: stesse caratteristiche
del vetroresina, ma decisamente più leggera, più
costosa e più fragile.
- HONEYCOMB/BLACK STICKS: molto flessibili
e super leggere
- MIXED: esistono pinne con materiali misti,
quindi ad esempio, con la parte d’ingresso in
carbonio, per avere un ottimo grip a velocità
elevate, e la parte di uscita in vetroresina per
dare maggiore morbidezza in fase di rilascio.
Il set che userete può chiaramente utilizzare anche
combinazioni diverse di lunghezza e/o materiali di
costruzione. Ad esempio, mettere le pinne laterali
in carbonio, con poco rake, lunghe, e quella di
poppa, in vetroresina, più corta e con molto rake
permette alla tavola di avere un’eccellente tenuta
sui bottom ad alta velocità, lasciando allo stesso
tempo libera la poppa di “rilasciare” per avere
una buona chiusura di curva.
KSoul magazine 103
Tech
TUTTO QUI? ALTRO?
Chiaramente, la condizione di uscita influenza la
scelta del set di pinne, uscendo con onde side
off di 4 metri e vento forte, si avrà bisogno di una
tenuta maggiore da parte della tavola, che non
uscendo con vento on shore leggero e un metro
d’onda. Così come la lunghezza della tavola
incide. Sicuramente tavole più lunghe e larghe
richiedono pinne più lunghe e con più area,
sempre che la vostra gamba le riesca a girare. Il
vostro livello, poi, è determinante! Inutile usare
Renato “Dr. Kite” Casati
Responsabile tecnico
Wave team rider RRD. Kitesurfer dal 2000, è stato
giudice ed atleta PKRA e KPWT. Ha scritto continuativamente
per diverse riviste di settore negli
ultimi 12 anni. Vive fra lago di Como e Sardegna
ma sverna fra le onde Capoverdiane.
104 KSoul magazine
pinne troppo performanti che non riuscirete mai
a far girare decentemente.
HEEELLLPPP! TROPPO CASINO!
CHE FACCIO?
È chiaro che, inizialmente, si parte con le pinne
di serie! Dovrete solo essere ben consci che
sono sempre un compromesso e come tale non
potrebbe essere il vostro! È impensabile che la
stessa tavola possa essere usata, al meglio, con
il set di pinne originario da chi pesa 50 kg e da
chi ne pesa 100. È pur altrettanto vero che, se
siete alle prime armi, quasi tutto va bene perché
non avrete la necessità di far diventare la surfata
più precisa o più “slashosa”. Col tempo, e
quando il vostro livello sarà cresciuto, il consiglio
è provare diverse pinne e vedere come cambia
la conduzione della vostra “vecchia” tavola, a
volte basta cambiare la pinna per avvicinarsi
all’effetto di un’altra tavola senza dover tirare
fuori i soldi per la tavola nuova, oppure per
portare la tavola, e la vostra surfata, verso uno
stile completamente diverso da quello che
avete percepito per anni. Provare e riprovare,
solo così acquisirete la sensibilità necessaria
sul piede per capire al volo cosa avete sotto il
piede e se e come possa essere migliorato in
base alla condizione di quel giorno!
Have fun, Aloha
Kite beach club
Beach Bar & Restaurant
Corsi per tutti i livelli, Wave clinic, Down Wind
e anche surf school! Area relax e area bambini!
L’unica scuola ad avere
nel suo team due campioni!!!
(Mitu 1x wave world champion; Djo national wave champion)
Per maggiori info:
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Primo contatto
NAISH
RIDE
2014/15
Testo: Francesco Oppedisano
Fotografie: Stephen Whitesell
È stata presentata in questi giorni in Italia,
proprio durante il Naish demo tour con Kevin
Langeree, la nuova Ride 2015, la vela allround
freeride di Naish. Una vela semplice, con due
soli struts, concepita per essere il più semplice
possibile e leggera, una vela allround, utilizzata
molto nelle scuole, ma anche nel wave riding.
Kevin che l’ha provata, l’ha trovata migliorata
rispetto al modello dello scorso anno, anche se,
ovviamente, non ha le performance di una Park,
essendo concepita per un riding più semplice e
con notevoli capacità nei venti leggeri, essendo
una struttura veramente molto leggera. Una vela
particolarmente adatta ai rider poco pesanti e
con belle performance sia nel semplice cruising,
come nel riding unhooked o nel wave.
I cambiamenti nella struttura sono stati pochi,
è stata ridotta un po’ la LE e i bladders,
per il resto è rimasto pressappoco come il
modello precedente. Come già nelle altre vele,
Naish ha optato per l’eliminazione delle le
carrucole, il che è un indubbio vantaggio per
potenza, reattività e velocità. La barra 2015 è
stata, invece, ridisegnata completamente, con
un grip più comodo rispetto al precedente
modello, più morbido e con una presa
decisamente migliorata. In volo si ha la
sensazione di un kite morbido, molto facile e
controllabile, in acqua, lasciando la barra, si
adagia tranquillo, annullando la potenza, ed è
docile e morbido, quando poi
si riprende la barra per farlo
salire, e sale con una stabilità
e progressione ideale.
Disponibile nelle misure: 4, 5,
6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14 m.
Misura testata: 10 mq con
condizioni impegnative sui
20 nodi.
106 KSoul magazine
Play
me
KSoul magazine 107
handikite
ITW a cura di Roberta Pala
Fotografie: Tisia Challal, Erwan Crouan, Zinou Guiri/Le Bleu La Franqui, Christian Laubaney
108
KSoul magazine
Abbiamo scambiato due parole
con Chris Ballois, un uomo che arriva
dal wave riding, prima nel windsurf,
poi nel kitesurf, e che adesso
è pronto per sfidare il record
di velocità e quello di traversata
della manica… Chi è Chris? Scopritelo
con noi nelle parole della sua
intervista, in attesa di averlo presto
in Italia per un tour promozionale
Play
me
Ho fatto i miei
primi bordi
a Essaouira
nel 1999 e l’ho
adorato subito…
e da allora non
ho mai smesso
KSoul magazine 109
handikite
Play
me
KS. Ciao Chris e benvenuto nelle pagine di Kite
Soul, parlaci di te, chi sei, cosa fai…
CB. Ciao Italia! Mi chiamo Chris Ballois, vivo
in Bretagna, in Francia. Ho la particolarità di
fare kite con una mano, in realtà io sono nato
con un’agenesia, in altre parole l’assenza di un
membro, in questo caso l’avambraccio sinistro,
per me. Dopo aver praticato BMX, Windsurf,
con quattro anni di gare wave del circuito
francese, ho provato il kite in Marocco, con
Frantz Olry e Bruno Legaignou, durante la
Coppa del Mondo Kite a Essaouira nel 1999.
Ho fatto lì i miei primi bordi con un kite e l’ho
adorato immediatamente e da allora non ho
mai smesso... Per il lato business, esco da una
scuola di vendita di automobili, ho lavorato in
negozio, poi per nove anni per Naish Francia
come commerciale per il settore winsurf
e kite e poi per Cabrinha, per consulenza
commerciale e tecnica e intervenendo anche
sul lato dello sviluppo.
KS. Che cosa è Handiconsulting.com?
CB. Handiconsulting è la mia organizzazione
professionale, si tratta di un progetto che avevo
in mente da tanto tempo, e che finalmente
ho creato nel Febbraio 2014. Volevo lavorare
in modo diverso e interessare differenti aree
d’intervento, una cosa che trovo più gratificante.
Handiconsulting sono, in pratica, tre entità in
una… Cambiare lo sguardo sulla disabilità,
attraverso sport di alto livello, per quanto
mi riguarda, attraverso il kitesurf, uno sport
considerato estremo...
110 KSoul magazine
Una persona
con handicap può
essere socialmente
efficiente. Imparare
a rispettarli
e non avere
pietà di loro!
Quando sono in acqua, per le persone che
guardano da terra, sono uno sportivo di
alto livello, è solo quando rientro che si
vede il mio handicap. Organizzare seminari
e interventi nelle imprese per mostrare la
disabilità in modo diverso, per condividere la
mia esperienza di vita, aiutando l’integrazione
delle persone con disabilità nel business,
management, comunicazione...
Mostrare che una persona con handicap può
essere socialmente integrata ed efficiente.
Imparare a rispettarli e non avere pietà di loro.
Poi collaborare con le aziende windsurf da un
punto di vista commerciale, organizzativo, di
marketing e ricerca e sviluppo, che è la mia
parte preferita, in quanto, se sei disabile, non
puoi navigare con tanta forza, ad esempio, se
il mio materiale non è regolato al meglio, non
riesco a navigare correttamente.
Quindi sono molto più sensibile su questo
aspetto, rispetto alla maggior parte delle
persone, è una cosa naturale per me e questa è
una grande risorsa da testare e sviluppare.
KS. Tu e gli altri amici handikite, Christophe
Martin, che pratica kite con una particolare
tavola con sedia, è il tuo migliore amico, hai
sviluppato anche con lui questo progetto?
CB. Sì, Christophe Martin è il mio migliore
amico, l’ho conosciuto molto tempo prima del
suo incidente in mountain bike. Ho fatto da
cavia per la sua prima prova di sedia. Dopo, ha
sviluppato la sua sedia MC1, che gli permette
di fare kite seduto e da solo, è davvero una
KSoul magazine 111
handikite
cosa pazzesca! Mi stupisce sempre vederlo
navigare così bene, sul piatto e anche sulle
onde, è veramente incredibile, è stato il primo
a navigare su tavole di questo tipo, ed era il
2007, potete vederlo su kiteboatspeed.com.
KS. Sei appena rientrato da Leucate, dove hai
fatto la prova di speed, com’è stata questa
esperienza?
CB. Una bella sfida la Sosh Speed World
Wind di Leucate… In effetti io nasco come
uno specialista nel wave, lì mi sento a mio
agio, ho fatto anche qualche gara di race e
quest’anno mi sono anche dato al foil, e ho
trovato che sia favoloso.
Avevo sempre desiderato provare anche la
velocità, ma in Bretagna non abbiamo posti
adatti. È stata un’altra sfida, ho contattato
Pascal Maka, il direttore di gara, a Febbraio,
e gli ho detto “Pascal voglio fare speed, mi
segui?”. Mi fidavo di lui. È una gara molto dura,
con una bolina che è super faticosa in quelle
condizioni, ma la gara, quella l’adoro!
Devo essere un po’ masochista. Ringrazio i rider
e il pubblico per avermi incoraggiato in tutte le
112 KSoul magazine
manches, ho imparato tanto e il prossimo anno
arriverò molto più preparato.
KS. I progetti handiconsulting per quest’anno?
CB. Che la società di comporti bene☺.
Assicurarsi che i miei clienti siano soddisfatti
di ciò che faccio e delle mie competenze,
convalidare le partnership sportive di qualità
per le sfide a venire.
KS. I tuoi progetti personali? Le tue sfide da
affrontare oltre a quella, impegnativa, di venirmi
a trovare?☺
CB. Venire in Sardegna a surfare belle onde… Per
il 2014, l’obiettivo è quello di fare un record di
velocità, vado a Luderitz due settimane alla fine
di Ottobre. Poi, per il 2015, partecipare al Sosh
Speed del Mondial du Vent, incrementando il
record, già che mi sarò allenato tutto l’anno. E,
se trovo il budget, battere il record di traversata
della Manica sulle 100 miglia nautiche, che è
quello di Bruno Sroka con 5 ore.
KS. Il tuo sponsor e il rapporto con il mondo
handikite.
Io dico sempre che
a tutto c’è una soluzione.
E poi l’uomo ha una capacità
d’adattamento
incredibile...
CB. I miei sponsor sono sempre impressionati
nel vedermi navigare, lavoro duro per questo
e loro lo sanno bene, ho sempre lavorato a
stretto contatto con i miei sponsors, si tratta di
una vera e propra partnership.
KS. Per molte persone siete un esempio da
seguire, vuoi dire qualche cosa per motivare
quei ragazzi che, con diversi tipi di disabilità,
non riescono a trovare la forza per avvicinarsi
a uno sport come il kitesurf, considerandolo
troppo estremo?
CB. Io dico sempre che a tutto c’è una
soluzione. Ovvio, tutto è fatto nella società, per
le persone “abili”, questa è una cosa normale,
ma molte cose si possono adattare per una
persona con abilità differenti. E, poi, l’uomo ha
una capacità d’adattamento incredibile…
KS. Credo moltissimo in te e nel tuo lavoro, credi
che sia possibile fare qualcosa assieme in futuro?
Sviluppare anche un progetto in Italia?
CB. Grazie per il tuo supporto, spero davvero
che potremo fare qualcosa insieme in futuro.
www.handiconsulting.com
KSoul magazine 113
Eventi
Prima Tappa Campio
Nazionale Frees
Kiteboard CKI FIV
114 KSoul magazine
nato
tyle
2014
Testo: Giuseppe Esposito - Fotografie: Federica Ponteggi
Dopo più di dieci anni si è tornati a disputare una tappa
del campionato italiano a Vindicio (Formia), una piccola
cittadina del basso Lazio. Lo spot è famoso per il suo
vento termico da Ovest che, in Primavera ed Estate, è
molto frequente nelle giornate soleggiate. Come tutti
gli anni, la prima tappa del campionato è sempre quella
più carica d’emozione, ciascuno di noi atleti si è allenato
durante l’inverno in maniera differente in base alle proprie
disponibilità, quindi l’attesa di confrontarsi gli uni con gli altri
è veramente alta. Allo stesso modo la voglia di ritrovarsi tutti
insieme, a gareggiare e soprattutto divertirsi, contribuisce
ad aumentare l’entusiasmo pre-gara. L’evento ha inizio il
sabato mattina con la compilazione di tutte le procedure
d’iscrizione e il tradizionale skipper’s meeting, nel quale
abbiamo potuto confrontarci sui criteri di valutazione dei
tricks. Sfortunatamente, durante la prima giornata di gara
il vento non ci ha assistito e quindi abbiamo trascorso il
pomeriggio chiacchierando e praticando altri sport. L’ottima
organizzazione dell’evento prevedeva per la serata una cena
e un cocktail nel centro di Formia con tutti i riders. La notizia
del lutto per Giuseppe Stefanelli, giudice e organizzatore
dell’evento, ha segnato la seconda giornata di gara. Noi atleti,
insieme al capo giudice Leonardo Adobati, abbiamo deciso
di portare avanti lo stesso la competizione aiutandoci l’un
l’altro. Nonostante la decisione presa, l’umore non era dei
migliori, siamo restati comunque in attesa del vento fino alle
ore 15:00 quando, sotto una pioggia battente, il capo giudice
ha decretato la chiusura della gara rimandando la sfida per il
titolo italiano alle tappe seguenti in Toscana e in Sardegna. È
stato davvero un peccato non poter svolgere
l’evento che, devo dire, era organizzato
davvero in maniera ineccepibile. Per
questo ringrazio Giuseppe Stefanelli per
l’ottimo lavoro svolto e per aver riportato
il campionato italiano a Vindicio, un posto
dalle grandi potenzialità ed al quale sono
molto affezionato.
KSoul magazine 115
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dedicata al Kite
Kitesoul è un universo media fatto da kiters per i
kiters, costituito dal nostro sito web, dalla rivista
bimestrale digitale sfogliabile online, dalla una
forte presenza nei social networks e da un
canale video che farà conoscere i protagonisti di
questo sport e che farà “toccare” virtualmente
le novità di prodotto al grande pubblico.
La nostra missione è creare valore, per i lettori e
per gli inserzionisti, attraverso una piattaforma
media digitale dedicata esclusivamente al kite,
raggiungibile con ogni tipo di device ed in grado
di raccogliere tutti gli appassionati del settore per
condividere notizie, video, competizioni, eventi,
test dei materiali, interviste, viaggi, spot guide,
contests, momenti di aggregazione e tutto ciò
che rende grande questo sport e chi lo pratica.
Abbiamo grandi novità e stiamo lavorando a
pieno regime, ma solo insieme a voi ed al vostro
supporto saremo finalmente in grado di regalare
al movimento kite Italiano la vetrina che merita.
La Redazione di Kitesoul Magazine
e kitesoul.com
Per informazioni o suggerimenti contattateci all’indirizzo info@kitesoul.com
Per la pubblicità sul magazine o sul nostro sito adv@kitesoul.com
non perdete il prossimo numero ago-set in uscita il 26 luglio