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LE IDEE DELL'ASTRONOMIA

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La rivoluzione Copernicana 144<br />

e animato dall’intenzione di proteggere l’autore da spiacevoli controversie,<br />

aveva premesso all’opera una prefazione per giunta non firmata (e che<br />

molti pertanto attribuirono a Copernico stesso), in cui diceva che l’autore<br />

non sosteneva veramente l’ipotesi del moto della Terra attorno al Sole, ma<br />

che questa era semplicemente una ipotesi utile sulla quale basare i calcoli<br />

dei modelli planetari. [32] La prefazione di Osiander oscurò il messaggio<br />

di Copernico e la posizione dell’astronomo polacco sarebbe stata chiara a<br />

chiunque avesse studiato per intero l’opera, ma i lettori erano per lo più<br />

astronomi matematici preoccupati di calcolare tavole planetarie più che<br />

pensatori interessati a capire quale dovesse essere la “vera” cosmologia.<br />

Dobbiamo ad Owen Gingerich un accurato lavoro di indagine, lungo 35<br />

anni, di tutte le copie ancora reperibili delle prime due edizioni del De<br />

Revolutionibus. Tale ricerca sui commenti a margine degli astronomi proprietari<br />

di quei libri, ha evidenziato come essi fossero interessati ai calcoli<br />

ed abbiano sostanzialmente ignorato la cosmologia. [46] Per esempio Erasmus<br />

Reinhold (1511–1553), rettore dell’Università di Wittenberg adottò il<br />

modello esposto da Copernico nel De Revolutionibus e calcolò le sue Tabulæ<br />

prutenicæ, note anche come Tavole prussiane, nel 1551, apportando piccole<br />

correzioni ai parametri dei modelli di Copernico. Con esse Reinhold intendeva<br />

sostituire la Tavole Alfonsine vecchie ormai di tre secoli. Cristoforo<br />

Clavio utilizzò le tavole pruteniche di Reinholds e il lavoro di Copernico<br />

come basi per la riforma del calendario voluta da Papa Gregorio XIII.<br />

Quando la riforma entrò in vigore nei paesi cattolici, al giovedì 4 ottobre<br />

1582 del calendario giuliano, seguì il venerdì 15 ottobre 1582 del nuovo calendario<br />

gregoriano. Nel Regno Unito e in altri paesi il calendario non fu<br />

riformato fino al 1752 e per andare in pari con le stagioni si dovettero aggiungere<br />

ormai 11 giorni passando dal 2 al 14 settembre. In Russia, infine,<br />

il calendario gregoriano fu introdotto soltanto nel 1917.<br />

Ad eccezione del primo libro introduttivo, il De Revolutionibus è per<br />

il resto troppo matematico per poter essere letto e capito da chi non sia<br />

tecnicamente preparato in astronomia. La monumentale opera di Copernico<br />

è essenzialmente un trattato di matematica. L’esposizione del sistema<br />

copernicano occupa solamente metà circa del primo libro del De Revolutionibus,<br />

il restante 95% dell’opera consisteva in calcoli che dimostravano<br />

come l’ipotesi eliocentrica potesse spiegare e predire i moti planetari senza<br />

l’equante. [22] Era finalmente stata ricostruita l’astronomia planetaria, che<br />

l’Almagesto non descriveva unitariamente.<br />

Il De Revolutionibus esaminato nella prospettiva delle sue conseguenze<br />

appare come un’opera severa, equilibrata e conservatrice. [32] Sotto ogni<br />

aspetto, fatta eccezione per il moto della Terra, sembra che il De Revolutionibus<br />

sia più affine alle opere di Tolomeo e degli astronomi medioevali che<br />

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