LE IDEE DELL'ASTRONOMIA
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L’astronomia nell’Europa latina 90<br />
ebbe riedizioni anche nel secolo XVI. Non vi sono dubbi sul fatto che Jacopo,<br />
autore anche di un’opera di carattere filologico della quale sappiamo<br />
poco, fosse uomo di vaste letture. L’opera di Jacopo sul flusso e riflusso<br />
del mare, composta intorno al 1355, fu a lungo considerata perduta. L’edizione<br />
Revelli del 1912 basata su una copia effettuata nel XVI secolo è<br />
ora conservata nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove è stata ripetutamente<br />
riscoperta e dimenticata. Lucio Russo nel 2003 ha pubblicato un<br />
fondamentale studio sulle origini della teoria luni-solare che ha portato<br />
all’attenzione degli storici il manoscritto di Dondi e la sua filiazione con la<br />
tradizione ellenistica, in particolare con gli studi di Seleuco di Babilonia.<br />
[5]<br />
L’opuscolo di Dondi, 17 fogli nel manoscritto che ci è rimasto, è diviso<br />
in 4 capitoli. Il quadro generale è quello di un rigoroso impianto logico.<br />
[29] Come nelle opere successive di altri due intellettuali veneti, Federico<br />
Crisogono (1472–1538), autore del Tractatus de occulta causa fluxus et refluxus<br />
maris, e Marc’Antonio de Dominis (1560–1624), autore di Euripus, seu<br />
de fluxu et refluxu maris sententia del 1624, nell’opera di Dondi le maree sono<br />
chiaramente attribuite alle azioni della Luna e del Sole. In essa si spiega<br />
come i due effetti si sommino nelle congiunzioni e nelle opposizioni e si<br />
sottraggano l’un l’altro durante le quadrature. L’ipotesi fondamentale della<br />
teoria luni-solare proposta dai tre autori veneti è che la Luna e il Sole<br />
attirino le acque verso di sé e verso il punto diametralmente opposto. Sembrerebbe<br />
che le opere di Dondi, di Crisogono e de Dominicis rappresentino<br />
in realtà una parte di una tradizione più antica e complessa con tracce<br />
presenti in ambienti veneti, soprattutto padovani. La teoria luni-solare riappare<br />
in Europa nel XIV secolo nel territorio della Repubblica di Venezia,<br />
cioè nello stato che ha svolto la funzione storica di mediatore culturale tra<br />
Impero bizantino e Occidente. Già antica provincia dell’Italia bizantina, il<br />
Ducato di Venezia si era progressivamente slegato dal controllo imperiale,<br />
divenendo di fatto uno stato indipendente che nel Mille cercava di imporre<br />
la propria egemonia sul Mare Adriatico. I privilegi ottenuti nel corso<br />
dei secoli dall’Impero Bizantino avevano reso infatti la città monopolista<br />
in molti mercati orientali e principale attore del commercio in quell’area.<br />
La Crisobolla del 1082, emanata dall’imperatore Alessio I Comneno, concedeva<br />
amplissimi privilegi commerciali al Ducato di Venezia. Nell’editto<br />
Alessio concedeva innanzitutto a Venezia case, magazzini, botteghe e moli<br />
nella città di Costantinopoli, nel quartiere di Pera. Concedeva inoltre ai<br />
Veneziani il diritto al libero commercio e la totale esenzione da dazi nella<br />
capitale dell’impero ed in altre città ubicate soprattutto nelle isole dell’Egeo<br />
e nei Balcani, escludendo dalle aree di esenzione il solo Mar Nero.<br />
Con tale atto l’imperatore rendeva il Ducato veneto il principale riferimenwww.nostronomics.com