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la vergine della rivelazione - Provincia Romana dei Frati Minori ...

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TAXE PERQUE - TASSA RISCOSSA ROMA - ITALIA<br />

Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio<br />

LA VERGINE DELLA<br />

RIVELAZIONE<br />

BOLLETTINO BIMESTRALE DEL SANTUARIO VERGINE DELLA RIVELAZIONE<br />

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 2 e 3, aut. n. C/RM/19/2012 - Anno XXVI - Marzo/Aprile Nuova Serie n. 2


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

2<br />

EDITORIALE<br />

Il dialogo è un incontro a due!<br />

L<br />

’obiezione più frequente<br />

che sente farsi un solitario<br />

è se <strong>la</strong> solitudine, il silenzio, <strong>la</strong><br />

preghiera non siano forme di<br />

alienazione. E non c’è dubbio<br />

che esse possano venir vissute<br />

in maniera alienante.<br />

Però, come può darsi un’alienazione<br />

in Dio, può darsi<br />

certo un’alienazione nell’uomo.<br />

Così, viceversa, se affermiamo<br />

che il dialogo con<br />

“l’altro” ci realizza e ci matura,<br />

dobbiamo ben supporre, se<br />

siamo credenti, che si maturi<br />

e realizzi anche l’incontro con<br />

“quell’Altro” maiuscolo e<br />

assoluto nel quale gli “altri”<br />

umani trovano consistenza.<br />

È una solitudine positiva:<br />

che non è solo una situazione<br />

subita e sofferta, ma è una<br />

scelta operata nello spirito di<br />

comunione. Perché <strong>la</strong> solitudine<br />

negativa è vuota, mentre <strong>la</strong> solitudine<br />

positiva è piena; e al suo<br />

interno, interiorizzati, ci sono<br />

tutti gli amori, le amicizie, gli<br />

interessi, gli impegni, le comunioni,<br />

le comunità, gli incontri,<br />

le armonie umane e cosmiche.<br />

La solitudine strappa tutti<br />

gli sterpi (le inutilità, le alienazioni)<br />

che, secondo <strong>la</strong> parabo<strong>la</strong><br />

del seme, soffocano <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>:<br />

fa il vuoto ma, come prima s’è<br />

detto, un vuoto pieno perché<br />

colmato subito da Dio.<br />

Mentre <strong>la</strong> solitudine negativa<br />

è un vuoto-vuoto che ci<br />

affanniamo di colmare di riempitivi<br />

vari, mondani e sacrali,<br />

ma sempre alienanti perché<br />

ci nascondono a noi stessi, <strong>la</strong><br />

solitudine scelta e vissuta in<br />

positivo ha già il suo Ospite<br />

invitato: è una strada per <strong>la</strong><br />

quale lui viene, una porta che<br />

apre, “Ecco, sto al<strong>la</strong> porta e<br />

busso. Se qualcuno ascolta <strong>la</strong><br />

mia voce e mi apre <strong>la</strong> porta, io<br />

verrò da lui, cenerò con lui ed<br />

egli con me” (Ap 3,20).<br />

È un incontro a due.<br />

La Redazione<br />

augura<br />

a tutti<br />

gli abbonati<br />

Buona Pasqua<br />

Sommario<br />

3 La Paro<strong>la</strong> del Papa<br />

7 Maria nel Corano<br />

P. Aldo Guidi<br />

10 In che senso possiamo<br />

dire che <strong>la</strong> Bibbia è<br />

paro<strong>la</strong> di Dio?<br />

13 UN SANTO AL MESE<br />

S. Caterina<br />

da Siena<br />

15 Testimonianza<br />

16 Angolo del<strong>la</strong> poesia<br />

17 La Voce del<strong>la</strong> Grotta<br />

22 La nostra Missione<br />

in Brasile<br />

LA VERGINE DELLA<br />

RIVELAZIONE<br />

DIRETTORE EDITORIALE:<br />

P. Piergiorgio Vitelli<br />

DIRETTORE RESPONSABILE:<br />

P. Ernesto Piacentini<br />

REDAZIONE:<br />

P. Aldo Guidi<br />

P. Enzo Tacca<br />

Via Laurentina, 450<br />

Roma - Tel. 06 5924671<br />

Aut. Trib. di Roma n. 394/86.<br />

del 27-3-1990<br />

REALIZZAZIONE E STAMPA:<br />

B.N. Marconi - Genova<br />

Santuario Vergine<br />

del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

<strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> Conventuali<br />

Via Laurentina, 450<br />

00142 Roma<br />

Tel. 06 5924671<br />

C.C. Postale 59797001


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

La Paro<strong>la</strong> del Papa<br />

Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per<br />

<strong>la</strong> XXVI Giornata Mondiale del<strong>la</strong> Gioventù 2011<br />

(1 a parte)<br />

1. Alle sorgenti delle vostre<br />

più grandi aspirazioni<br />

In ogni epoca, anche ai nostri giorni,<br />

numerosi giovani sentono il profondo<br />

desiderio che le re<strong>la</strong>zioni tra le persone<br />

siano vissute nel<strong>la</strong> verità e nel<strong>la</strong> solidarietà.<br />

Molti manifestano l’aspirazione a<br />

costruire rapporti autentici di amicizia,<br />

a conoscere il vero amore, a fondare<br />

una famiglia unita, a raggiungere una<br />

stabilità personale e una reale sicurezza,<br />

che possano garantire un futuro sereno<br />

e felice. Certamente, ricordando <strong>la</strong> mia<br />

giovinezza, so che stabilità e sicurezza<br />

non sono le questioni che occupano di<br />

più <strong>la</strong> mente <strong>dei</strong> giovani. Sì, <strong>la</strong> domanda<br />

del posto di <strong>la</strong>voro e con ciò quel<strong>la</strong><br />

di avere un terreno sicuro sotto i piedi<br />

è un problema grande e pressante, ma<br />

allo stesso tempo <strong>la</strong> gioventù rimane<br />

comunque l’età in cui si è al<strong>la</strong> ricerca<br />

del<strong>la</strong> vita più grande. Se penso ai miei<br />

anni di allora: semplicemente non volevamo<br />

perderci nel<strong>la</strong> normalità del<strong>la</strong> vita<br />

borghese. Volevamo ciò che è grande,<br />

nuovo. Volevamo trovare <strong>la</strong> vita stessa<br />

nel<strong>la</strong> sua vastità e bellezza. Certamente,<br />

ciò dipendeva anche dal<strong>la</strong> nostra<br />

situazione. Durante <strong>la</strong> dittatura nazionalsocialista<br />

e nel<strong>la</strong> guerra noi siamo<br />

stati, per così dire, “rinchiusi” dal potere<br />

dominante. Quindi, volevamo uscire<br />

all’aperto per entrare nell’ampiezza delle<br />

possibilità dell’essere uomo. Ma credo<br />

che, in un certo senso, questo impulso<br />

di andare oltre all’abituale ci sia in ogni<br />

3


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

4<br />

generazione. È parte dell’essere giovane<br />

desiderare qualcosa di più del<strong>la</strong> quotidianità<br />

rego<strong>la</strong>re di un impiego sicuro e<br />

sentire l’anelito per ciò che è realmente<br />

grande. Si tratta solo di un sogno vuoto<br />

che svanisce quando si diventa adulti?<br />

No, l’uomo è veramente creato per ciò<br />

che è grande, per l’infinito. Qualsiasi<br />

altra cosa è insufficiente. Sant’Agostino<br />

aveva ragione: il nostro cuore è inquieto<br />

sino a quando non riposa in Te. Il desiderio<br />

del<strong>la</strong> vita più grande è un segno del<br />

fatto che ci ha creati Lui, che portiamo <strong>la</strong><br />

sua “impronta”. Dio è vita, e per questo<br />

ogni creatura tende al<strong>la</strong> vita; in modo<br />

unico e speciale <strong>la</strong> persona umana, fatta<br />

ad immagine di Dio, aspira all’amore,<br />

al<strong>la</strong> gioia e al<strong>la</strong> pace. Allora comprendiamo<br />

che è un controsenso pretendere<br />

di eliminare Dio per far vivere l’uomo!<br />

Dio è <strong>la</strong> sorgente del<strong>la</strong> vita; eliminarlo<br />

equivale a separarsi da questa fonte e,<br />

inevitabilmente, privarsi del<strong>la</strong> pienezza<br />

e del<strong>la</strong> gioia: “<strong>la</strong> creatura, infatti, senza<br />

il Creatore svanisce” (Con. Ecum. Vat.<br />

II, Cost. Gaudium et spes, 36). La cultura<br />

attuale, in alcune aree del mondo,<br />

soprattutto in Occidente, tende ad escludere<br />

Dio, o a considerare <strong>la</strong> fede come<br />

un fatto privato, senza alcuna rilevanza<br />

nel<strong>la</strong> vita sociale. Mentre l’insieme <strong>dei</strong><br />

valori che sono al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> società<br />

proviene dal Vangelo - come il senso<br />

del<strong>la</strong> dignità del<strong>la</strong> persona, del<strong>la</strong> solidarietà,<br />

del <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> famiglia -, si<br />

constata una sorta di “eclissi di Dio”, una<br />

certa amnesia, se non un vero rifiuto del<br />

Cristianesimo e una negazione del tesoro<br />

del<strong>la</strong> fede ricevuta, col rischio di perdere<br />

<strong>la</strong> propria identità profonda.<br />

Per questo motivo, cari amici, vi<br />

invito a intensificare il vostro cammino<br />

di fede in Dio, Padre del nostro Signore<br />

Gesù Cristo. Voi siete il futuro del<strong>la</strong><br />

società e del<strong>la</strong> Chiesa! Come scriveva<br />

l’apostolo Paolo ai cristiani del<strong>la</strong> città<br />

di Colossi, è vitale avere delle radici,<br />

delle basi solide! E questo è partico<strong>la</strong>rmente<br />

vero oggi, quando molti non<br />

hanno punti di riferimento stabili per<br />

costruire <strong>la</strong> loro vita, diventando così<br />

profondamente insicuri. Il re<strong>la</strong>tivismo<br />

diffuso, secondo il quale tutto si<br />

equivale e non esiste alcuna verità, né<br />

alcun punto di riferimento assoluto, non<br />

genera <strong>la</strong> vera libertà, ma instabilità,<br />

smarrimento, conformismo alle mode<br />

del momento. Voi giovani avete il diritto<br />

di ricevere dalle generazioni che<br />

vi precedono punti fermi per fare le<br />

vostre scelte e costruire <strong>la</strong> vostra vita,<br />

come una giovane pianta ha bisogno<br />

di un solido sostegno finché crescono<br />

le radici, per diventare, poi, un albero<br />

robusto, capace di portare frutto.<br />

2. Radicati e fondati in Cristo<br />

Per mettere in luce l’importanza del<strong>la</strong><br />

fede nel<strong>la</strong> vita <strong>dei</strong> credenti, vorrei soffermarmi<br />

su ciascuno <strong>dei</strong> tre termini che<br />

san Paolo utilizza in questa sua espressione:<br />

“Radicati e fondati in Cristo, saldi<br />

nel<strong>la</strong> fede” (cfr Col 2,7). Vi possiamo<br />

scorgere tre immagini: “radicato” evoca<br />

l’albero e le radici che lo alimentano;<br />

“fondato” si riferisce al<strong>la</strong> costruzione di<br />

una casa; “saldo” rimanda al<strong>la</strong> crescita<br />

del<strong>la</strong> forza fisica o morale. Si tratta di<br />

immagini molto eloquenti. Prima di<br />

commentarle, va notato semplicemente


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

che nel testo originale i tre termini, dal<br />

punto di vista grammaticale, sono <strong>dei</strong><br />

passivi: ciò significa che è Cristo stesso<br />

che prende l’iniziativa di radicare, fondare<br />

e rendere saldi i credenti.<br />

La prima immagine è quel<strong>la</strong> dell’albero,<br />

fermamente piantato al suolo<br />

tramite le radici, che lo rendono stabile<br />

e lo alimentano. Senza radici, sarebbe<br />

trascinato via dal vento, e morirebbe.<br />

Quali sono le nostre radici? Naturalmente<br />

i genitori, <strong>la</strong> famiglia e <strong>la</strong> cultura del<br />

nostro Paese, che sono una componente<br />

molto importante del<strong>la</strong> nostra identità.<br />

La Bibbia ne sve<strong>la</strong> un’altra. Il profeta<br />

Geremia scrive: “Benedetto l’uomo<br />

che confida nel Signore e il Signore è <strong>la</strong><br />

sua fiducia. È come un albero piantato<br />

lungo un corso d’acqua, verso <strong>la</strong> corrente<br />

stende le radici; non teme quando<br />

viene il caldo, le sue foglie rimangono<br />

verdi, nell’anno del<strong>la</strong> siccità non si dà<br />

pena, non smette di produrre frutti” (Ger<br />

17,7-8). Stendere le radici, per il profeta,<br />

significa riporre <strong>la</strong> propria fiducia in Dio.<br />

Da Lui attingiamo <strong>la</strong> nostra vita; senza<br />

di Lui non potremmo vivere veramente.<br />

“Dio ci ha donato <strong>la</strong> vita eterna e questa<br />

vita è nel suo Figlio” (1 Gv 5,11). Gesù<br />

stesso si presenta come nostra vita (cfr<br />

Gv 14,6). Perciò <strong>la</strong> fede cristiana non è<br />

solo credere a delle verità, ma è anzitutto<br />

una re<strong>la</strong>zione personale con Gesù Cristo,<br />

è l’incontro con il Figlio di Dio, che dà<br />

a tutta l’esistenza un dinamismo nuovo.<br />

Quando entriamo in rapporto personale<br />

con Lui, Cristo ci rive<strong>la</strong> <strong>la</strong> nostra identità,<br />

e, nel<strong>la</strong> sua amicizia, <strong>la</strong> vita cresce e si<br />

realizza in pienezza. C’è un momento,<br />

da giovani, in cui ognuno di noi si domanda:<br />

che senso ha <strong>la</strong> mia vita, quale<br />

scopo, quale direzione dovrei darle? E’<br />

una fase fondamentale, che può turbare<br />

l’animo, a volte anche a lungo. Si pensa<br />

al tipo di <strong>la</strong>voro da intraprendere, a quali<br />

re<strong>la</strong>zioni sociali stabilire, a quali affetti<br />

sviluppare… In questo contesto, ripenso<br />

al<strong>la</strong> mia giovinezza. In qualche modo ho<br />

avuto ben presto <strong>la</strong> consapevolezza che<br />

il Signore mi voleva sacerdote. Ma poi,<br />

dopo <strong>la</strong> Guerra, quando in seminario e<br />

all’università ero in cammino verso questa<br />

meta, ho dovuto riconquistare questa<br />

certezza. Ho dovuto chiedermi: è questa<br />

veramente <strong>la</strong> mia strada? È veramente<br />

questa <strong>la</strong> volontà del Signore per me?<br />

Sarò capace di rimanere fedele a Lui<br />

e di essere totalmente disponibile per<br />

Lui, al Suo servizio? Una tale decisione<br />

deve anche essere sofferta. Non può<br />

essere diversamente. Ma poi è sorta <strong>la</strong><br />

certezza: è bene così! Sì, il Signore mi<br />

vuole, pertanto mi darà anche <strong>la</strong> forza.<br />

Nell’ascoltarLo, nell’andare insieme con<br />

Lui divento veramente me stesso. Non<br />

conta <strong>la</strong> realizzazione <strong>dei</strong> miei propri<br />

desideri, ma <strong>la</strong> Sua volontà. Così <strong>la</strong> vita<br />

diventa autentica.<br />

Come le radici dell’albero lo tengono<br />

saldamente piantato nel terreno, così le<br />

fondamenta danno al<strong>la</strong> casa una stabilità<br />

duratura. Mediante <strong>la</strong> fede, noi siamo<br />

fondati in Cristo (cfr Col 2,7), come<br />

una casa è costruita sulle fondamenta.<br />

Nel<strong>la</strong> storia sacra abbiamo numerosi<br />

esempi di santi che hanno edificato <strong>la</strong><br />

loro vita sul<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio. Il primo è<br />

Abramo. Il nostro padre nel<strong>la</strong> fede obbedì<br />

a Dio che gli chiedeva di <strong>la</strong>sciare <strong>la</strong><br />

5


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

casa paterna per incamminarsi verso un<br />

Paese sconosciuto. “Abramo credette a<br />

Dio e gli fu accreditato come giustizia,<br />

ed egli fu chiamato amico di Dio” (Gc<br />

2,23). Essere fondati in Cristo significa<br />

rispondere concretamente al<strong>la</strong> chiamata<br />

di Dio, fidandosi di Lui e mettendo<br />

in pratica <strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong>. Gesù stesso<br />

ammonisce i suoi discepoli: “Perché<br />

mi invocate: «Signore, Signore!» e non<br />

fate quello che dico?” (Lc 6,46). E, ricorrendo<br />

all’immagine del<strong>la</strong> costruzione<br />

del<strong>la</strong> casa, aggiunge: “Chiunque viene<br />

a me e ascolta le mie parole e le mette<br />

in pratica… è simile a un uomo che,<br />

costruendo una casa, ha scavato molto<br />

profondo e ha posto le fondamenta sul<strong>la</strong><br />

roccia. Venuta <strong>la</strong> piena, il fiume investì<br />

quel<strong>la</strong> casa, ma non riuscì a smuover<strong>la</strong><br />

perché era costruita bene” (Lc 6,47-48).<br />

Cari amici, costruite <strong>la</strong> vostra casa<br />

sul<strong>la</strong> roccia, come l’uomo che “ha scavato<br />

molto profondo”. Cercate anche<br />

voi, tutti i giorni, di seguire <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di<br />

Cristo. Sentitelo come il vero Amico con<br />

cui condividere il cammino del<strong>la</strong> vostra<br />

vita. Con Lui accanto sarete capaci di<br />

affrontare con coraggio e speranza le<br />

difficoltà, i problemi, anche le delusioni<br />

e le sconfitte. Vi vengono presentate<br />

continuamente proposte più facili, ma<br />

voi stessi vi accorgete che si rive<strong>la</strong>no<br />

ingannevoli, non vi danno serenità e<br />

gioia. Solo <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio ci indica <strong>la</strong><br />

via autentica, solo <strong>la</strong> fede che ci è stata<br />

trasmessa è <strong>la</strong> luce che illumina il cammino.<br />

Accogliete con gratitudine questo<br />

dono spirituale che avete ricevuto dalle<br />

vostre famiglie e impegnatevi a rispondere<br />

con responsabilità al<strong>la</strong> chiamata di<br />

Dio, diventando adulti nel<strong>la</strong> fede. Non<br />

credete a coloro che vi dicono che non<br />

avete bisogno degli altri per costruire<br />

<strong>la</strong> vostra vita! Appoggiatevi, invece,<br />

al<strong>la</strong> fede <strong>dei</strong> vostri cari, al<strong>la</strong> fede del<strong>la</strong><br />

Chiesa, e ringraziate il Signore di aver<strong>la</strong><br />

ricevuta e di aver<strong>la</strong> fatta vostra!<br />

(segue nel prossimo numero)<br />

6


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

Maria nel Corano<br />

(2 a parte)<br />

er <strong>la</strong> religione is<strong>la</strong>mica,<br />

il Messia non P<br />

fu ucciso né crocifisso,<br />

ma sfuggì a coloro che<br />

volevano ucciderlo e che<br />

uccisero un altro scambiato<br />

con lui, mentre Dio<br />

lo ha “richiamato a sé”<br />

(= fatto morire) e innalzato<br />

in anima e corpo (=<br />

ascensione?) presso di sé.<br />

Gente del Libro! (170)<br />

Non considerate vera<br />

solo <strong>la</strong> vostra Religione...<br />

Gesù Cristo, figlio di Maryam,<br />

è solo un Inviato di<br />

Dio, il suo Verbo deposto<br />

in lei, il Soffio Divino nel<br />

suo grembo.<br />

[Credete dunque nel<br />

vostro Signore (171) e nei<br />

suoi Inviati e non dite mai<br />

“tre...” Dio ha avuto un Figlio?<br />

Sia lode a Lui. Egli<br />

è Unico e senza figli...].<br />

Sura V, 17: sono Kafirùna<br />

(= infedeli) quelli<br />

che affermano con sicurezza<br />

che Gesù, figlio di<br />

Maria, è lui stesso Dio.<br />

Tu, Muhammad, rispondi<br />

loro: “Chi può<br />

comandare a Dio e impedirgli<br />

di far morire Gesù,<br />

Maria e tutto il genere<br />

umano, se questa fosse <strong>la</strong><br />

sua volontà?...<br />

Il mistero del<strong>la</strong> divinità<br />

di Cristo e del<strong>la</strong> incarnazione<br />

è al tempo stesso il<br />

più centrale per <strong>la</strong> fede<br />

cristiana e il più lontano<br />

dal<strong>la</strong> fede musulmana.<br />

Prima di qualsiasi spiegazione,<br />

sembra essenziale<br />

di stabilirlo senza<br />

esitazioni come un mistero<br />

del<strong>la</strong> fede cristiana,<br />

e di guardarsi bene da<br />

ogni dimostrazione che<br />

volesse essere convincente<br />

sul piano razionale<br />

e dialettico.<br />

Elementi per un dialogo<br />

amichevole possono<br />

essere questi:<br />

a) riproporre il cammino<br />

storico di Gesù,<br />

facendo notare <strong>la</strong> originalità<br />

del<strong>la</strong> condotta e<br />

del suo messaggio, gli<br />

interrogativi che questo<br />

solleva, le risposte che <strong>la</strong><br />

sua resurrezione autorizza<br />

(definendo molto bene<br />

dove inizia esattamente<br />

<strong>la</strong> fede cristiana che so<strong>la</strong><br />

permette di definirlo Salvatore<br />

e Signore).<br />

b) Per il cristianesimo,<br />

<strong>la</strong> fede in Cristo non è<br />

una divinizzazione di un<br />

uomo, ma il Verbo eterno<br />

di Dio che si umanizza e<br />

si fa uomo.<br />

Dio è trascendente e<br />

non c’è confusione fra le<br />

due nature. “Figlio” di Dio<br />

indica <strong>la</strong> pura origine.<br />

Il musulmano crede<br />

che <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio fu<br />

rive<strong>la</strong>ta sotto forma di<br />

scrittura (il Corano) che<br />

si scrive e si legge.<br />

Il cristiano crede che<br />

<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> si è fatta uomo<br />

in Gesù.<br />

Sura V, 75: “Gesù figlio<br />

di Maria, fu solo un<br />

Inviato (rasùl o nabì) di<br />

Dio... Maria era una donna<br />

virtuosa ed entrambi<br />

erano creature umane.<br />

(Alcuni eretici di<br />

Muhammad - Colliridiani<br />

e Ofiti - collocavano Maria<br />

allo stesso livello del<strong>la</strong><br />

divinità = mario<strong>la</strong>tri).<br />

7


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

8<br />

Già Davide e Gesù<br />

(78), figlio di Maria,<br />

hanno maledetto quanti,<br />

tra i figli di Israele, non<br />

cedettero al<strong>la</strong> loro missione<br />

di Inviati di Dio,<br />

mostrandosi disobbedienti<br />

ed iniqui.<br />

Tu troverai negli ebrei<br />

(82) e negli ido<strong>la</strong>tri i<br />

più accaniti nemici <strong>dei</strong><br />

Credenti, mentre tra i<br />

cristiani troverai i più<br />

sicuri amici.<br />

Questo avviene in<br />

quanto tra i cristiani vi<br />

sono sacerdoti e monaci<br />

che servono Dio in umiltà,<br />

e <strong>la</strong> superbia non regna<br />

tra chi segue Gesù, figlio<br />

di Maria.<br />

(Un vecchio proverbio<br />

is<strong>la</strong>mico afferma: i musulmani<br />

sono noti per <strong>la</strong><br />

loro solida fede in Dio,<br />

gli ebrei per <strong>la</strong> bellezza<br />

delle loro donne, i cristiani<br />

per <strong>la</strong> mitezza del<br />

loro cuore).<br />

In quel giorno (= del<br />

giudizio) (110), Dio dirà<br />

a Gesù: “Gesù, figlio di<br />

Maria, ricorda <strong>la</strong> Mia<br />

Grazia che feci scendere<br />

su di te e su tua madre...”.<br />

Nel giorno del Giudizio<br />

(116), Dio chiederà<br />

a Gesù, figlio di Maria:<br />

“Sei tu che hai detto agli<br />

uomini: Adorate me e mia<br />

madre invece di Dio?<br />

Ed Egli risponderà: Sia<br />

lode a Te! ... Come avrei<br />

potuto affermare questo<br />

mentre non ne ho alcun<br />

diritto? Se lo avessi affermato<br />

lo avresti saputo.<br />

Tu, infatti, conosci ciò<br />

che è in me, mentre io<br />

ignoro ogni tuo pensiero...”.<br />

Sura XIX, 16: “Ricordati,<br />

Muhammad, di<br />

come il Libro par<strong>la</strong> di<br />

Maria, <strong>la</strong> quale <strong>la</strong>sciò<br />

<strong>la</strong> propria famiglia per<br />

recarsi in un altro luogo,<br />

ad Oriente.<br />

Pare che le fonti di<br />

informazione di Muhammad<br />

su Maria fossero,<br />

oltre a una conoscenza<br />

molto superficiale del<br />

Nuovo Testamento, i Vangeli<br />

apocrifi.<br />

Pare che nel tempio<br />

del<strong>la</strong> Ka’ba si trovassero<br />

molte immagini (= culto<br />

sincretistico), tra le quali<br />

anche quel<strong>la</strong> di Maria, a<br />

colori, con un bambino in<br />

braccio.<br />

Questa non sarebbe<br />

stata distrutta.<br />

Il secolo in cui visse<br />

Muhammad <strong>la</strong> sua maturità<br />

era stata, per <strong>la</strong><br />

Chiesa Orientale, feconda<br />

di sviluppi del culto<br />

mariano (nell’impero bizantino<br />

venivano celebrate<br />

le feste mariane, nelle<br />

località di pellegrinaggio<br />

cristiano, le tessere <strong>dei</strong><br />

mosaici basilicali rappresentavano<br />

spesso <strong>la</strong> figura<br />

di Maria, come anche le<br />

omelie, le innografie e<br />

l’insegnamento religioso<br />

erano impregnate di culto<br />

mariano, anche se talvolta<br />

impostate a leggende<br />

apocrife).<br />

Qualcuno sostiene un<br />

parallelismo tra Maria e<br />

Agar, <strong>la</strong> madre di Ismaele,<br />

capostipite degli arabi.<br />

Il luogo ad oriente, in<br />

cui andò Maria potrebbe<br />

essere Nazareth.<br />

Il velo (17) è segno<br />

di protezione contro <strong>la</strong><br />

gente, simbolo di sacralizzazione<br />

del<strong>la</strong> donna<br />

(portatrice di sangue puro<br />

nel c<strong>la</strong>n).<br />

Coprendosi con il velo,<br />

parzialmente o totalmente<br />

(il chador persiano),<br />

<strong>la</strong> donna si collocava<br />

fuori dello stato <strong>la</strong>icale/<br />

profano per mettersi in<br />

stato di consacrazione o<br />

separazione.<br />

Lo stesso succede con<br />

il tappeto sul quale pregano<br />

i mussulmani: colloca<br />

tra essi e <strong>la</strong> terra peccaminosa<br />

una separazione<br />

sacralizzante.


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

Lo spirito è incaricato<br />

di avvicinare Maria e di<br />

darle <strong>la</strong> lieta notizia di<br />

“un bimbo puro”.<br />

Questo “spirito” sarebbe<br />

l’angelo Gabriele.<br />

Il loro dialogo è sobrio<br />

e vivace, risente dell’eco<br />

del Vangelo dell’Infanzia<br />

di Luca.<br />

L’angelo Gabriele con<br />

il suo “soffio” concretizzerà<br />

il concepimento del<br />

Messia in Maria.<br />

Così Dio ha voluto<br />

manifestare <strong>la</strong> perfezione<br />

del<strong>la</strong> sua arte di creatore:<br />

aveva creato Adamo<br />

senza genitori, Eva senza<br />

intervento di matrice<br />

femminile, il Messia senza<br />

concorso di padre.<br />

Pur ammettendo <strong>la</strong> trascendenza<br />

del mistero,<br />

il Corano e <strong>la</strong> teologia<br />

is<strong>la</strong>mica, lo ridimensiona<br />

al massimo: concepimento<br />

verginale del Messia<br />

non è un fatto unico ed<br />

eccezionale perché anche<br />

Adamo ed Eva non ebbero<br />

genitori.<br />

È il “naturalismo is<strong>la</strong>mico”,<br />

che per tutti i<br />

fenomeni trova una spiegazione,<br />

sia pure ricorrendo<br />

al<strong>la</strong> divinità come<br />

“suprema ratio”.<br />

El<strong>la</strong> mise un velo (17)<br />

tra sé ed essi e noi inviammo<br />

a lei il Nostro Spirito,<br />

il quale prese <strong>la</strong> forma di<br />

un bellissimo uomo.<br />

Come lo vide (18),<br />

Maria gli disse: “Io cerco<br />

<strong>la</strong> protezione di Dio, clemente<br />

e misericordioso.<br />

Non toccarmi, se sei un<br />

virtuoso e timorato!”.<br />

Le rispose tranquillizzando<strong>la</strong><br />

(19): “Non<br />

temere, io sono un inviato<br />

di Dio e vengo ad<br />

annunciarti che diverrai<br />

madre di un bambino<br />

purissimo”.<br />

Ed El<strong>la</strong> stupefatta (20):<br />

“Come potrò essere madre<br />

se mai ho avuto rapporti<br />

con un uomo e non<br />

sono una donna di facili<br />

costumi?”.<br />

E l’uomo ancora (21):<br />

“Così sarà, perché Dio<br />

lo vuole e per Lui nul<strong>la</strong> è<br />

impossibile!”. Facciamo<br />

di lui un “Segno” per<br />

gli uomini e un gesto di<br />

misericordia.<br />

Questa è <strong>la</strong> nostra volontà!<br />

In tal modo Maria rimase<br />

incinta (22) e si ritirò<br />

in un luogo appartato<br />

e lontano.<br />

Quando fu il tempo<br />

(23), <strong>la</strong> colsero i dolori<br />

del parto vicino al tronco<br />

di una palma e si <strong>la</strong>mentò:<br />

“Ahimè! Fossi morta<br />

prima e mi avessero tutti<br />

dimenticata!”.<br />

P. Aldo Guidi<br />

9


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

In che senso possiamo dire<br />

che <strong>la</strong> Bibbia è<br />

paro<strong>la</strong> di Dio? (2 a parte)<br />

10<br />

Dicevamo <strong>la</strong> volta<br />

scorsa che <strong>la</strong> Sacra<br />

Scrittura non è una<br />

sorta di intercettazione<br />

ambientale catturata<br />

all’interno del<strong>la</strong> Trinità,<br />

quindi non può essere<br />

considerata paro<strong>la</strong> di Dio<br />

tal quale uscita dal<strong>la</strong> Sua<br />

bocca e depositatasi su<br />

supporto cartaceo.<br />

Cominciamo ora col<br />

valutare il versante “orizzontale”<br />

o “debole” del<strong>la</strong><br />

Bibbia.<br />

Il termine tecnico per<br />

indicare l’autore umano<br />

del testo rive<strong>la</strong>to è “agiografo”,<br />

che letteralmente<br />

significa “scrittore di<br />

cose sacre”.<br />

Facciamo l’ipotesi che<br />

egli padroneggi come<br />

nessun altro l’argomento<br />

di cui par<strong>la</strong> e che disponga<br />

di una lucidissima<br />

organizzazione del pensiero.<br />

In ogni caso deve<br />

avvalersi del<strong>la</strong> lingua che<br />

conosce, nel<strong>la</strong> quale “incultura”<br />

(cioè introduce<br />

nelle categorie culturali<br />

di un preciso gruppo<br />

umano) il messaggio ispiratogli<br />

dall’alto.<br />

Le lingue, scritte o par<strong>la</strong>te,<br />

sono un formidabile<br />

mezzo di comunicazione<br />

tra gli uomini, il migliore<br />

disponibile, ma nessuna<br />

può considerarsi così<br />

perfetta ed efficace da<br />

trasmettere il pensiero da<br />

una mente emittente ad<br />

una ricevente con assoluta<br />

fedeltà, senza una qualche<br />

forma di distorsione.<br />

Il limite è nel mezzo<br />

linguistico stesso, che,<br />

per quanto duttile e raffinato,<br />

non si è formato in<br />

una zona franca dal limite<br />

umano generale.<br />

Dal punto di vista razionale<br />

non è neppure<br />

ipotizzabile che Dio<br />

“pensi” in una delle tante<br />

lingue mondane, sia essa<br />

l’ebraico, l’aramaico, il<br />

greco, il <strong>la</strong>tino, l’arabo,<br />

il vedico, il sanscrito o<br />

qualunque altra.<br />

Per quanto poi l’agiografo<br />

si sforzi di essere<br />

chiaro (e con riguardo<br />

al<strong>la</strong> cosiddetta letteratura<br />

“apocalittica” <strong>la</strong> chiarezza<br />

espositiva non pare<br />

certo potersi ricomprendere<br />

tra le caratteristiche<br />

peculiari), non dubito<br />

che ci sarà sempre un<br />

qualche scostamento,<br />

che può arrivare fino al<br />

totale travisamento, tra<br />

il contenuto che intende<br />

trasmettere e quello<br />

concretamente recepito.<br />

Qualsiasi lettore riceve il<br />

testo con <strong>la</strong> mediazione<br />

del proprio mondo interiore,<br />

fatto di una miriade<br />

di precomprensioni che<br />

rendono vano anche il più<br />

onesto sforzo di ascolto<br />

oggettivo e fedele.<br />

Ad arginare i rischi legati<br />

alle diverse, forme di<br />

fraintendimento è preposto<br />

un organismo ecclesiale<br />

- stabile nel tempo<br />

a partire dall’età apostolica<br />

- che chiamiamo<br />

Magistero. Quest’ultimo<br />

è deputato (evidentemente<br />

per mandato divino)<br />

all’interpretazione autentica<br />

del testo biblico,<br />

che non rimane perciò in


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

balia delle opinioni private,<br />

siano esse espresse in<br />

buona o cattiva fede.<br />

Tuttavia neppure il<br />

Magistero nega le contraddizioni<br />

presenti nel<br />

testo biblico.<br />

Si potrà giustamente<br />

obiettare che il flusso<br />

(chiamiamolo così) soprannaturale<br />

dell’ispirazione,<br />

che è il vero e<br />

proprio momento divino<br />

del<strong>la</strong> formazione del<strong>la</strong><br />

pagina biblica, è atto di<br />

per sé ad impedire che il<br />

testo sacro contenga imperfezioni<br />

di sorta; e ciò<br />

in linea di principio è del<br />

tutto attendibile.<br />

Tuttavia nessun cristiano<br />

può onestamente<br />

affermare che l’idea di<br />

Dio posseduta e diffusa<br />

da Mosè dopo il “Sinai”<br />

sia identica a quel<strong>la</strong><br />

posseduta e diffusa da<br />

Paolo dopo “Damasco”.<br />

Eppure l’autenticità delle<br />

due teofanie è fuori<br />

discussione.<br />

Nessuno <strong>dei</strong> due è un<br />

impostore, essendo il carisma<br />

dell’uno autentico<br />

almeno quanto quello<br />

dell’altro. Perché allora<br />

uno predica <strong>la</strong> legge del<br />

taglione (Es 21,23-27),<br />

che nessun torto dimentica,<br />

e l’altro <strong>la</strong> carità che<br />

«non tiene conto del male<br />

ricevuto (l Cor 13,5)»?<br />

La risposta a questa<br />

domanda è ovvia, ma mai<br />

abbastanza tenuta nel<strong>la</strong><br />

giusta considerazione:<br />

Mosè aveva avuto a che<br />

fare con una rive<strong>la</strong>zione<br />

reale, ma segnata dal<br />

carattere del<strong>la</strong> provvisorietà,<br />

quindi sempre in<br />

attesa di essere superata<br />

(anche se i dottori del<strong>la</strong><br />

Torah non erano disposti<br />

ad ipotizzarne il carattere<br />

transitorio); Paolo, non<br />

per merito suo certo, si<br />

era invece imbattuto (è<br />

proprio il caso di dirlo<br />

leggendo Atti 9!) in una<br />

rive<strong>la</strong>zione dal carattere<br />

stavolta definitivo.<br />

Ognuno <strong>dei</strong> due si è<br />

speso senza riserve per il<br />

miglioramento del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

tra l’uomo e Dio,<br />

però Mosè ha incontrato<br />

Jahvè molto prima che<br />

giungesse <strong>la</strong> pienezza del<br />

tempo (cf. Gal 4,4), Paolo<br />

invece ha vissuto a ridosso<br />

del momento storico in<br />

cui una delle persone divine<br />

aveva letteralmente<br />

piantato <strong>la</strong> tenda dalle<br />

nostre parti (cf. Gv 1,14).<br />

Se <strong>la</strong> legge mosaica<br />

fosse stata <strong>la</strong> verità tutta<br />

intera, o almeno tutta <strong>la</strong><br />

verità tranne qualche partico<strong>la</strong>re<br />

trascurabile, Cristo<br />

non sarebbe salito sul<br />

monte a smentire quanto<br />

ritenuto incontestabile<br />

fino ad allora: «Avete<br />

inteso che vi fu detto ...<br />

ma io vi dico ... » (cf. Mt<br />

5,20-38).<br />

Egli non intendeva mettere<br />

in ombra un rivale<br />

(Mosè) nel<strong>la</strong> corsa per<br />

il primato religioso, ma<br />

fare finalmente spazio<br />

al<strong>la</strong> divulgazione del<strong>la</strong><br />

verità tutta intera, per<br />

aggiungere al<strong>la</strong> bontà<br />

dell’adorazione del Dio<br />

vero (perché tale è il Dio<br />

di Israele) <strong>la</strong> bontà del<strong>la</strong><br />

rappresentazione fedele di<br />

Dio come è (perché tale è<br />

il Dio di Gesù Cristo).<br />

Solo a partire da Cristo<br />

noi possiamo comprendere<br />

che ogni contatto<br />

precedente tra l’umano<br />

(rappresentato per l’A.T.<br />

da Israele) ed il divino<br />

aveva una funzione -<br />

come dire - preparatoria<br />

al<strong>la</strong> instaurazione del<strong>la</strong><br />

migliore intesa possibile<br />

tra le due sfere.<br />

La giusta (dando a questo<br />

aggettivo un’accezione<br />

“forte”) re<strong>la</strong>zione tra<br />

l’uomo e Dio è cominciata<br />

il giorno dell’annunciazione,<br />

quando qualcuno<br />

di noi ha espresso un<br />

consenso finalmente incondizionato<br />

all’offerta<br />

d’amore proveniente da<br />

un altro ordine di esistenza.<br />

Quel giorno, custodito<br />

fedelmente nelle pagine<br />

del Vangelo (Le 1,26-38)<br />

e nel deposito di fede del<strong>la</strong><br />

Chiesa, è ricominciata<br />

daccapo <strong>la</strong> vicenda umana,<br />

anche a beneficio di<br />

tutti quelli che erano nati<br />

11


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

12<br />

- le macroscopiche imperfezioni.<br />

Ogni pagina<br />

dell’Antico Testamento<br />

gronda di contaminazioni<br />

culturali perché Israele,<br />

aldilà del pregiudizio che<br />

lo vorrebbe rinchiuso in<br />

uno splendido iso<strong>la</strong>mento,<br />

ha sempre subito il<br />

“fascino” delle culture<br />

circostanti, talora perfino<br />

dell’ido<strong>la</strong>tria praticata dai<br />

popoli cananei (si veda<br />

- a titolo di esempio - il<br />

Salmo l 06).<br />

Cristo invece ha trasmesso<br />

“solo” ciò che aveva<br />

udito dal Padre (Gv 15,<br />

15), senza aggiungere o<br />

togliere nul<strong>la</strong>, annientando<br />

le pressioni del contesto<br />

socio-politico-religioso<br />

nel quale operava.<br />

È suggestivo immaginare<br />

come Gesù, che<br />

non aveva alcun peccato<br />

originale o personale da<br />

emendare, nelle acque del<br />

Giordano (cf. Mt 3,1-17)<br />

abbia proprio <strong>la</strong>sciato<br />

andare <strong>la</strong> parte caduca<br />

del<strong>la</strong> tradizione religiosa<br />

in cui era cresciuto. Si era<br />

- per così dire - scrol<strong>la</strong>to<br />

di dosso il fango del<strong>la</strong><br />

storia, quale premessa necessaria<br />

all’esordio nel<strong>la</strong><br />

“vita pubblica”.<br />

Evidentemente il valore<br />

del<strong>la</strong> Bibbia, inestimabile,<br />

non risiede nell’omogeneità<br />

intrinseca <strong>dei</strong><br />

suoi contenuti, ma nel<strong>la</strong><br />

funzione generale di ine<br />

morti prima d’allora.<br />

Secondo <strong>la</strong> prospettiva<br />

cristiana Dio non ha affidato<br />

a nessun testo scritto<br />

il compito di manifestarlo<br />

per intero; questo compito<br />

è stato invece affidato<br />

al piccolo concepito<br />

nel grembo di Maria di<br />

Nazareth: quel piccolo<br />

nascendo al mondo non<br />

ha perduto <strong>la</strong> dote mirabile<br />

dell’uguaglianza col<br />

Padre ed agendo da uomo<br />

non ha mai adottato stili<br />

di pensiero e condotte che<br />

smentissero <strong>la</strong> sua concordia<br />

con Lui; tutt’altro.<br />

Gesù porta a compimento<br />

<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione cominciata<br />

ai tempi di Abramo, procurando<br />

agli altri uomini<br />

con <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> e l’esempio<br />

un criterio oggettivo inusitato<br />

per distinguere <strong>la</strong><br />

verità da ogni sua mistificazione,<br />

il pensiero di<br />

Dio dalle contraddittorie<br />

e<strong>la</strong>borazioni umane: l’amore<br />

che non condanna,<br />

ma favorisce <strong>la</strong> vita di<br />

tutto ciò che vive.<br />

La legge mosaica -<br />

decalogo a parte - aveva<br />

attinto a piene mani<br />

dal<strong>la</strong> cultura giuridica<br />

delle civiltà con le quali<br />

Israele era entrato in<br />

contatto (si vedano le<br />

sorprendenti analogie<br />

col babilonese codice<br />

di Hammurabi risalente<br />

al XVIII a.c.), adottandone<br />

- senza mitigarle<br />

dicatore del<strong>la</strong> Luce, che<br />

è Cristo, unica chiave di<br />

lettura che rimette ogni<br />

tessera del grande mosaico<br />

del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione al<br />

posto giusto.<br />

Solo in ambito accademico<br />

è lecito (e per esperienza<br />

diretta non so fino<br />

a quanto fruttuoso) leggere<br />

l’Antico Testamento<br />

etsi Christus non daretur<br />

(come se Cristo non fosse<br />

dato), mentre per il lettore<br />

che cerca nutrimento<br />

spirituale ed esistenziale<br />

dal<strong>la</strong> pagina biblica questa<br />

operazione non porta da<br />

nessuna parte.<br />

Quindi il cristianesimo<br />

non può essere annoverato<br />

tra le religioni del<br />

libro, non essendo <strong>la</strong> Bibbia<br />

l’epicentro del<strong>la</strong> fede.<br />

Da ciò non deriva un suo<br />

dec<strong>la</strong>ssamento a semplice<br />

letteratura religiosa come<br />

potrebbe essere il caso,<br />

che so, dell’Enûma Elish<br />

accadico (circa XVIII<br />

secolo a.c.) o dell’Avesta<br />

(formatosi a partire<br />

dal IX secolo a.c.) dello<br />

zoroastrismo.<br />

Ci resta allora il compito<br />

di precisare il valore<br />

del<strong>la</strong> Bibbia per <strong>la</strong> comunità<br />

cristiana e perché è oltremodo<br />

fruttuoso legger<strong>la</strong><br />

e fame oggetto di meditazione<br />

per tutta <strong>la</strong> vita.<br />

Ci proveremo nel prossimo<br />

numero.<br />

Dario Pacifi co


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

UN SANTO AL MESE<br />

S. Caterina da Siena<br />

Patrona d’Italia e d’Europa<br />

Caterina nasce a Siena nel popo<strong>la</strong>re<br />

rione di Fontebranda nel cuore del<strong>la</strong><br />

contrada dell’Oca il 25 marzo 1347. È<br />

<strong>la</strong> ventitreesima figlia del tintore Jacopo<br />

Benincasa e di sua moglie Lapa<br />

Piagenti. La gemel<strong>la</strong> Giovanna morirà<br />

poco tempo dopo <strong>la</strong> nascita. Il suo carisma<br />

mistico (come viene chiamato dai<br />

cattolici) si rive<strong>la</strong> molto presto, tanto<br />

che a soli sei anni sostiene di aver visto,<br />

sospeso in aria sopra il tetto del<strong>la</strong><br />

basilica di San Domenico, il Signore<br />

Gesù seduto su di un bellissimo trono,<br />

vestito con abiti pontificali insieme ai<br />

santi Pietro, Paolo e Giovanni. A sette<br />

anni, quando le bambine sono ben lontane<br />

solo dal concepire una cosa simile,<br />

fa voto di verginità.<br />

In concomitanza con queste tendenze<br />

inizia, ancora bambina, a mortificarsi,<br />

soprattutto rinunciando a tutti i piaceri<br />

che in qualche modo avessero a che<br />

fare con il corpo. In partico<strong>la</strong>re, evita di<br />

mangiare carne di animale. Per evitare<br />

i rimproveri <strong>dei</strong> genitori, passa il cibo<br />

di nascosto ai fratelli o lo distribuisce<br />

ai gatti di casa.<br />

Verso i dodici anni i genitori decidono<br />

di maritar<strong>la</strong>. Evidentemente,<br />

non avevano ben compreso il carattere<br />

di Caterina, anche se in effetti le sue<br />

pratiche ascetiche erano condotte in<br />

solitudine. Ad ogni modo, pur di non<br />

concedere <strong>la</strong> sua mano, giunge a tagliarsi<br />

completamente i capelli, coprendosi<br />

il capo con un velo e chiudendosi in<br />

casa. Considerata affetta da una sorta di<br />

fanatismo giovanile, per piegar<strong>la</strong> <strong>la</strong> costringono<br />

a pesanti fatiche domestiche.<br />

La reazione è del tutto in linea con il<br />

suo misticismo. Si “barrica” all’interno<br />

del<strong>la</strong> sua mente, chiudendosi del tutto al<br />

mondo esterno. Questo sarà, fra l’altro,<br />

uno <strong>dei</strong> suoi insegnamenti, quando,<br />

diventata ormai un simbolo, godrà del<br />

seguito di numerosi allievi.<br />

Un bel giorno, però, <strong>la</strong> considerazione<br />

<strong>dei</strong> genitori cambia: il padre osserva<br />

che una colomba si posa sul<strong>la</strong> sua testa,<br />

mentre Caterina era intenta a pregare,<br />

e si convince che il suo fervore non è<br />

solo il frutto di un’esaltazione ma che<br />

si tratta di una vocazione veramente<br />

sentita e sincera.<br />

A sedici anni, spinta da una visione<br />

di San Domenico, prende il velo del<br />

terz’ordine domenicano, pur continuando<br />

a restare nel<strong>la</strong> propria casa. Semianalfabeta,<br />

quando cerca di imparare a<br />

leggere le lodi divine e le ore canoniche,<br />

fatica parecchi giorni, inutilmente.<br />

Chiede allora al Signore il dono di saper<br />

leggere che, a quanto riportano tutte<br />

le testimonianze e da quanto dice lei<br />

stessa, le è miracolosamente accordato.<br />

Intanto, prende anche ad occuparsi<br />

<strong>dei</strong> lebbrosi presso l’ospedale locale.<br />

Scopre però che <strong>la</strong> vista <strong>dei</strong> moribondi<br />

e soprattutto <strong>dei</strong> corpi devastati e delle<br />

piaghe le genera orrore e ribrezzo.<br />

13


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

14<br />

Per punirsi di questo, un giorno beve<br />

l’acqua che le era servita per <strong>la</strong>vare<br />

una ferita cancrenosa, dichiarando<br />

poi che “non aveva mai gustato cibo<br />

o bevanda tanto dolce e squisita”. Dal<br />

quel momento, <strong>la</strong> ripugnanza passò.<br />

A vent’anni si priva anche del pane,<br />

cibandosi solo di verdure crude, non<br />

dormiva che due ore per notte. La<br />

notte di carnevale del 1367 le appare<br />

Cristo accompagnato dal<strong>la</strong> Vergine<br />

e da una fol<strong>la</strong> di santi, e le dona un<br />

anello, sposando<strong>la</strong> misticamente.<br />

La visione sparisce, l’anello rimane,<br />

visibile solo a lei. In un’altra visione<br />

Cristo le prende il cuore e lo porta via,<br />

al ritorno ne ha un altro vermiglio che<br />

dichiara essere il suo e che inserisce<br />

nel costato del<strong>la</strong> Santa. Si dice che a<br />

ricordo del miracolo le rimase in quel<br />

punto una cicatrice.<br />

La sua fama andava espandendosi,<br />

attorno a lei si raccoglieva una quantità<br />

di gente, chierici e <strong>la</strong>ici, che prendono<br />

il nome di “Caterinati”. Preoccupati,<br />

i domenicani <strong>la</strong> sottopongono ad un<br />

esame per appurarne l’ortodossia. Lo<br />

supera bril<strong>la</strong>ntemente e le assegnano<br />

un direttore spirituale, Raimondo da<br />

Capua, diventato in seguito il suo<br />

erede spirituale.<br />

Nel 1375 è incaricata dal papa di<br />

predicare <strong>la</strong> crociata a Pisa. Mentre è<br />

assorta in preghiera in una chiesetta<br />

del Lungarno, detta ora di Santa Caterina,<br />

riceve le stimmate che, come l’anello<br />

del matrimonio mistico, saranno<br />

visibili solo a lei. Nel 1376 è incaricata<br />

dai fiorentini di intercedere presso il<br />

papa per far togliere loro <strong>la</strong> scomunica<br />

che si erano guadagnati per aver formato<br />

una lega contro lo strapotere <strong>dei</strong><br />

francesi. Caterina si reca ad Avignone<br />

con le sue discepole, un altare portatile<br />

e tre confessori al seguito, convince il<br />

papa, ma nel frattempo è cambiata <strong>la</strong><br />

politica e il nuovo governo fiorentino<br />

se ne infischia del<strong>la</strong> sua mediazione.<br />

Però, durante il viaggio, convince il<br />

papa a rientrare a Roma. Nel 1378 è<br />

dunque convocata a Roma da Urbano<br />

VI perché lo aiuti a ristabilire l’unità<br />

del<strong>la</strong> Chiesa, contro i francesi che a<br />

Fondi hanno eletto l’antipapa Clemente<br />

VII. Scende a Roma con discepoli<br />

e discepole, lo difende strenuamente,<br />

morendo sfinita dalle sofferenze fisiche<br />

mentre ancora sta combattendo.<br />

È il 29 aprile del 1380 e Caterina ha<br />

trentatré anni, un’età che non potrebbe<br />

essere più significativa...<br />

Sarà sepolta nel cimitero di Santa<br />

Maria sopra Minerva. Tre anni dopo<br />

le sarà staccato il capo per portarlo<br />

a Siena. Quel che resta del corpo,<br />

smembrato per farne reliquie, è nel<br />

sarcofago sotto l’altare maggiore.<br />

Ha <strong>la</strong>sciato circa quattrocento lettere<br />

scritte a tutti i potenti del suo tempo<br />

ed un “Dialogo del<strong>la</strong> divina provvidenza”<br />

che è una delle più notevoli opere<br />

mistiche di tutti i tempi.<br />

La figura di Santa Caterina da<br />

Siena ha ispirato numerosi artisti<br />

che l’hanno ritratta il più delle volte<br />

con l’abito domenicano, <strong>la</strong> corona di<br />

spine, reggendo in mano un cuore o<br />

un libro, un giglio o il crocefisso o<br />

una chiesa. Molti pittori predilessero<br />

i fantasiosi racconti del<strong>la</strong> sua vita,<br />

come il matrimonio mistico, che si<br />

distingue da quello di Santa Caterina<br />

d’Alessandria, perché in questo caso<br />

il Cristo è adulto.<br />

È patrona d’Italia e protettrice delle<br />

infermiere.


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

Testimonianze<br />

Benevolenza del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong><br />

Rive<strong>la</strong>zione verso il popolo romano<br />

Io mi trovavo a ridosso di un albero attorniato da persone agitate di giovane età e<br />

incuriosito incominciai ad interessarmi di questo movimento di sguardi frementi<br />

rivolti al cielo.<br />

La luce che emanava il sole arrivava a me attraverso un “buco” tra i rami di un albero<br />

posto ad una distanza di 50 metri: guardandolo mi accecava - ho chiesto ai miei vicini<br />

se fosse una carenza del mio stato visivo in considerazione che usualmente mi servo<br />

di due occhiali; ma questi mi hanno assicurato che ciò che vedevo era una realtà<br />

viva. Chiesi in prestito degli occhiali da sole.<br />

E guardai con attenzione ciò che accadeva. In questa pal<strong>la</strong> di Luce, di fuoco si riscontravano<br />

visivamente <strong>dei</strong> fenomeni ottici di Trasparenza di movimenti di riflessioni<br />

da destra a sinistra, circo<strong>la</strong>ri, sempre di più accecanti.<br />

Il sole rimaneva splendente e accecante rispecchiando <strong>la</strong> grandezza del Creatore<br />

fino al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> Santa Messa.<br />

Ma ciò che mi ha colpito con partico<strong>la</strong>re interesse, che dovrebbe essere oggetto di<br />

attento studio e di attenzione, è che: <strong>la</strong> moltitudine delle persone che partecipavano<br />

al<strong>la</strong> Santa Messa era coperta di una luce di color giallo oro. Nel<strong>la</strong> circostanza si<br />

riscontrava sui capelli <strong>dei</strong> presenti un color biondo oro; in mancanza di questa luce i<br />

capelli tornavano al colore reale. Erano le ore 17,15 del 12 aprile 2008.<br />

Tale constatazione mi induce spiritualmente a chiedere lumi a persone qualificate<br />

in fenomeni fisici o una precisazione teologica di quanto accade nel<strong>la</strong> ricorrenza di<br />

tale festività e appuntamenti.<br />

Delle persone di una certa levatura culturale non soggetta a sospetti di suggestione<br />

hanno assistito a questo fenomeno per tre anni. Questa è <strong>la</strong> storia di mia conoscenza<br />

del<strong>la</strong> Madonna delle tre fontane di Roma.<br />

Da credente e praticante mi chiedo come è da ritenere questo fenomeno: fisico,<br />

atmosferico, autosuggestione, ora di posizionamento del sole in quel luogo! Ecc.<br />

Oppure qualora fosse un segno di partico<strong>la</strong>re benevolenza di Maria verso i suoi<br />

figli come mai non viene informato anche il mondo mariano? I pellegrini si recano<br />

al santuario in segno di penitenza implorando <strong>la</strong> Sua misericordia per <strong>la</strong> sofferenza<br />

umana in partico<strong>la</strong>re quel<strong>la</strong> <strong>dei</strong> bambini.<br />

OGGI<br />

Il 25 luglio 2008 aggiungo che una suora di nome Pasqualina che dedica <strong>la</strong> sua<br />

vita agli amma<strong>la</strong>ti di San Giovanni Rotondo ed ha una partico<strong>la</strong>re devozione per <strong>la</strong><br />

Madonna del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione, nel 1995 inviava mio tramite una piccolissima offerta a<br />

questo santuario. Questa suora conosciuta nel 1987, avendo chieste le sue preghiere a<br />

mio favore, mi ha rega<strong>la</strong>to due rosari dicendomi “recita il Santo Rosario”. Da quel<strong>la</strong><br />

data non ho perso un solo giorno e ricordo questa suora con grande amore spirituale,<br />

tanto da menzionar<strong>la</strong> in questa circostanza.<br />

Vincenzo De Benedetto<br />

15


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

16<br />

Angolo<br />

del<strong>la</strong><br />

Poesia<br />

Conforto agli anziani<br />

nell’ultima casa<br />

Non più tra le calde mura del<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> casa<br />

i cari vecchi,<br />

in ansia si rifugiano nel passato.<br />

SPARGIAM BRICIOLE D’AMORE<br />

sul loro silenzio<br />

<strong>la</strong>sciamo cadere in paziente ascolto un sorriso<br />

ABBRACCIAMO gl’incompresi prigionieri<br />

nell’ultimo asilo!<br />

Nelle immagini, negli spazi perduti, tra le care<br />

voci rivedono con il ricordo i giovani amici, i<br />

fratelli col ricordo delle più belle emozioni nel<br />

tempo felice.<br />

Confusi e stanchi giungono al<strong>la</strong> fine <strong>dei</strong> loro giorni<br />

pesanti fardelli sopportati dal<strong>la</strong> odierna società!<br />

Vivi ancora ma cittadini perduti nel mondo!<br />

Invano i loro stanchi occhi cercano oltre<br />

gelidi vetri<br />

<strong>la</strong> gente, l’animazione, i suoni dell’affol<strong>la</strong>te strade...<br />

Persone, voci, costumi, tutto è tanto lontano da loro...<br />

PIOGGIA BENEDETTA, li sostenga li consoli,<br />

con rispetto diamo ad essi VITAL CONFORTO:<br />

mai CHIUDANO in solitudine gli stanchi occhi!<br />

I CARI NOSTRI NONNI non più abbandonati<br />

RIPOSINO NEL VERDE con i fratelli scomparsi<br />

TANTE PREGHIERE E FIORI nel<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re<br />

TANTI PICCOLI LUMI per loro nel notturno buio...<br />

IN PIETÀ composti da una riconoscente Società,<br />

... nel FUTURO COSÌ SIA...<br />

Creazione dell’uomo<br />

DIO p<strong>la</strong>smò col fango l’UOMO<br />

a propria immagine e somiglianza<br />

DIVINE scintille di ENERGIA alitò...<br />

Palpitando cresce, costruisce, vive<br />

consapevole dell’Alta origine sua<br />

al CIELO sempre l’anima volgendo...<br />

Una grande MENTE tutto governa in lui<br />

in sinfonica armonia di elementi<br />

con potente necessità D’AMORE.<br />

Aneliti di CONOSCENZA e SAPIENZA<br />

con l’inesauribile FANTASIA lo nutrono.<br />

Eccelse INTUIZIONI tra gioia e dolore<br />

per vulnerabile libero suo arbitrio<br />

da infinite tentazioni lo attraggono...<br />

In carnali alterabili UMORI<br />

smarrendosi si ribel<strong>la</strong> e cade!<br />

Meraviglia delle meraviglie<br />

il piccolo UOMO: essere di eletta stirpe<br />

sfida l’ordine naturale delle cose alterandole.<br />

Gli occhi e il cuor al CIEL volgendo<br />

qual TEMPIO nobilmente si erige<br />

CREATURA UNICA<br />

nell’IMMENSO UNIVERSO?!<br />

Amore<br />

Minuscolo seme inosservato<br />

nel cuore entra si ferma<br />

caldi battiti lo cul<strong>la</strong>no<br />

puri affetti lo nutrono.<br />

Da ispirate guide protetto<br />

pianta gioiosa, AMOR cresce...<br />

Sulle timidi infantili gemme<br />

svettanti rami in gioventù ricama.<br />

Vigorosi tronchi in maturità costruisce<br />

che venti e tempeste non spezzino.<br />

Con vital linfa ci nutre<br />

ossigeno sempre effonde...<br />

Vecchia pianta AMOR non si risparmia<br />

con abbracci sempre ci scalda<br />

dorate esperienze spargendo.<br />

Sul Cuor che si spegne<br />

all’ALTISSIMO PRINCIPE ritorna...<br />

Anna, <strong>la</strong> bisnonna


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

Nel mese di Dicembre, in piena<br />

sintonia con <strong>la</strong> disposizione<br />

del Direttorio sul<strong>la</strong> Pietà Popo<strong>la</strong>re,<br />

abbiamo vissuto con molta intensità<br />

le due principali novene dell’Immaco<strong>la</strong>ta<br />

e del Natale, in progressiva<br />

tensione verso l’evento celebrativo<br />

del<strong>la</strong> nostra salvezza. Per <strong>la</strong> novena<br />

dell’Immaco<strong>la</strong>ta abbiamo avuto<br />

il piacere di avere un giovane<br />

sacerdote del<strong>la</strong> Diocesi di Roma,<br />

Don Gabriele, una vocazione nata<br />

proprio da questo luogo sacro, che<br />

ha animato <strong>la</strong> celebrazione eucaristica<br />

con delle riflessioni, esaltando<br />

l’atteggiamento di fede e di umiltà<br />

con cui Maria SS.ma aderì prontamente<br />

e totalmente al progetto<br />

salvifico di Dio, mettendo in luce <strong>la</strong><br />

sua presenza negli avvenimenti di<br />

grazia che precedettero <strong>la</strong> nascita<br />

del Salvatore.<br />

Per <strong>la</strong> festa dell’Immaco<strong>la</strong>ta, favorita<br />

dal bel tempo, è stata buona<br />

l’affluenza <strong>dei</strong> fedeli alle SS. Messe<br />

nel Santuario, da dove <strong>la</strong> Messa<br />

delle ore 18,30 è stata seguita dal<strong>la</strong><br />

tradizionale processione con <strong>la</strong><br />

statuetta dell’Immaco<strong>la</strong>ta fino al<strong>la</strong><br />

Chiesa conventuale, conclusa con<br />

una solenne benedizione.<br />

Benedizione <strong>dei</strong> Bambinelli: La<br />

domenica precedente al S. Natale,<br />

molti bambini e ragazzi hanno portato<br />

da casa bambinelli per i loro<br />

presepi. Nel<strong>la</strong> Grotta, gremitissima<br />

di fedeli, nel<strong>la</strong> suggestiva atmosfera<br />

prenatalizia, sono stati benedetti<br />

e riconsegnati loro con l’invito di<br />

pregare insieme ai loro genitori,<br />

davanti al presepe, allestito nelle<br />

loro famiglie.<br />

Nel<strong>la</strong> vigilia del S. Natale,<br />

<strong>la</strong> Grotta è stata chiusa alle ore<br />

17,00, per agevo<strong>la</strong>re i fedeli al<strong>la</strong><br />

partecipazione alle liturgie del<strong>la</strong><br />

Natività nelle rispettive parrocchie.<br />

Per il S. Natale <strong>la</strong> partecipazione<br />

<strong>dei</strong> fedeli alle SS. Messe è stata<br />

buona, nonostante il clima rigido.<br />

L’anno 2011 si è concluso con<br />

una solenne adorazione eucaristica<br />

prima e poi ne è seguita <strong>la</strong> S.<br />

Messa. Il rettore nel<strong>la</strong> sua riflessione<br />

ha formu<strong>la</strong>to un augurio ed un<br />

incoraggiamento perché l’anno<br />

nuovo 2012 sia proficuo di ogni<br />

bene nel Signore.<br />

Al termine, prima del<strong>la</strong> benedizione<br />

eucaristica, è stato cantato il<br />

“Te Deum”, come espressione comunitaria<br />

di lode e ringraziamento<br />

per i benefici ricevuti da Dio nel<br />

corso dell’anno, ormai al termine.<br />

1° Gennaio. Le SS. Messe celebrate<br />

in Grotta, in armonia con i<br />

contenuti liturgici dell’Ottava del S.<br />

Natale è stata vissuta come vigile<br />

17


offerta al Signore delle primizie<br />

del nuovo anno. Le SS. Messe<br />

del<strong>la</strong> festa del<strong>la</strong> S. Madre di Dio,<br />

dopo il frastuono del<strong>la</strong> notte più<br />

attesa dell’anno, sono state onorate<br />

da un buon numero di fedeli<br />

di buona volontà, forse anche<br />

perché favoriti dal<strong>la</strong> splendida<br />

giornata di sole.<br />

8 Gennaio. A conclusione<br />

del periodo natalizio, nel<strong>la</strong><br />

Messa serale del<strong>la</strong> domenica<br />

del Battesimo di Gesù, i fedeli<br />

sono sfi<strong>la</strong>ti davanti all’altare<br />

per venerare il Bambinello con<br />

il tradizionale “bacio”.<br />

2 Febbraio. Festa del<strong>la</strong> Presentazione<br />

di Gesù al Tempio.<br />

Nonostante il freddo gelido, si è<br />

proceduto al<strong>la</strong> benedizione delle<br />

candele, non al<strong>la</strong> Chiesa di S.<br />

Francesco, come programmato,<br />

con processione verso <strong>la</strong> Grotta,<br />

bensì nel<strong>la</strong> tenda.<br />

18


5 Febbraio. I mitici “giorni<br />

del<strong>la</strong> mer<strong>la</strong>” sono stati “rigorosamente”<br />

onorati da un clima<br />

siberiano per tutta l’Europa, non<br />

risparmiando nemmeno <strong>la</strong> calda<br />

Italia; e a Roma gli effetti sono<br />

stati devastanti, nonostante<br />

l’iniziale sorpresa, per i giovani<br />

gioiosa, perché il traffi co si è<br />

bloccato totalmente, impedendo<br />

a tutti l’uscita di casa. I circa 15<br />

cm di neve, caduti nel<strong>la</strong> notte,<br />

sono subito ghiacciati e così le<br />

SS. Messe festive sono state pra-<br />

ticamente deserte.<br />

11 Febbraio. Nuova nevica-<br />

ta, ma di minore entità, che ha<br />

preoccupato tutti, viste le coltà registrate nei giorni scorsi.<br />

diffi-<br />

22 Febbraio - Mercoledì<br />

delle Ceneri. Le SS. Messe<br />

delle 10,30 e 18,30 sono state<br />

partecipate da numerosi fedeli<br />

per assistere al semplice ma<br />

significativo rito dell’imposizio-<br />

ne delle Ceneri.<br />

19


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

Nei Venerdì di Quaresima alle ore 16,30, presso <strong>la</strong><br />

Grotta si è svolta <strong>la</strong> pia pratica del<strong>la</strong> “Via Crucis”.<br />

20


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

PELLEGRINAGGI<br />

Mese di Gennaio<br />

Gruppo Suore Brasiliane e Argentine; Rocca Monfina (CE); Gruppo<br />

Varsavia (Polonia); Gruppo Fiano Romano e Sabina.<br />

Mese di Febbraio<br />

Gruppo di Trento; Parrocchia S. Maria delle Grazie - Roma; Gruppo<br />

Francescani dell’Immaco<strong>la</strong>ta; Gruppo di Terni; Gruppo Neocatemunali<br />

(Roma); Cracovia (Polonia); S. Giovanni Rotondo (FG); Parrocchia S.<br />

Pio X (Roma).<br />

Mese di Marzo<br />

Gruppo Pa<strong>la</strong>u (Sardegna); Gruppo Assisi (PG); Gruppo Argentina;<br />

Angri (SA); Terracina (LT); Collelungo (AQ); Arezzo; S. Cesareo (RM);<br />

Frascati (RM); Gruppo giovanile di Lodi (MI); Medjugorje (Bosnia); Roma<br />

- Parrocchia del<strong>la</strong> Visitazione (Gruppo di bambini); Roma Portuense -<br />

Parrocchia Sacra Famiglia; Corato (BA); Roma - Parrocchia S. Cipriano;<br />

Roma - Casal Palocco.<br />

65° Anniversario dell’Apparizione del<strong>la</strong> Vergine<br />

S<br />

ono trascorsi 65 anni da quel 12 Aprile 1947, quando <strong>la</strong> Vergine apparve<br />

al tranviere romano Bruno Cornacchio<strong>la</strong> e ai suoi tre bambini.<br />

Nel<strong>la</strong> grotta, allora squallida spelonca, maleodorante e piena di rifiuti, è<br />

sorta una Chiesa, denominata dal B. Giovanni Paolo II “S. Maria del III°<br />

Millennio alle Tre Fontane”. La Vergine, presentatasi con un libro tra le<br />

mani (<strong>la</strong> Sacra Scrittura) esortò il Cornacchio<strong>la</strong> a rientrare nel<strong>la</strong> Chiesa<br />

cattolica, a non combatter<strong>la</strong> più ed a rispettare i tre punti bianchi: <strong>la</strong> Chiesa,<br />

l’Immaco<strong>la</strong>ta, il Papa. Gli dettò anche un messaggio da consegnare<br />

all’allora pontefice Pio XII, il quale già sapeva da dieci anni attraverso <strong>la</strong><br />

mistica Luigina Sinapi, che in quel luogo e in quel<strong>la</strong> data <strong>la</strong> Vergine avrebbe<br />

convertito un grande peccatore. La statua che si trova nel<strong>la</strong> Grotta, il 5<br />

ottobre 1947 fu da lui benedetta e portata in processione su una carrozza<br />

reale, trainata da 6 cavalli bianchi, dal Vaticano alle Tre Fontane, Bruno<br />

Cornacchio<strong>la</strong> scomparso il 22 giugno 2001, ha subito dedicato <strong>la</strong> sua<br />

vita al<strong>la</strong> preghiera e al<strong>la</strong> testimonianza del<strong>la</strong> sua conversione, in quasi<br />

tutto il mondo.<br />

Dal 12 aprile 1980 (tranne che nel 1981), tanti fedeli, durante <strong>la</strong> S.<br />

Messa del<strong>la</strong> ricorrenza assistono al “prodigio del sole”, in cui l’astro rotea<br />

su se stesso, cambia colore e lo si può vedere a occhio nudo. Questi segni<br />

dal Cielo, sicuramente intendono dare un messaggio all’umanità.<br />

Si ricorda ai lettori che <strong>la</strong> cerimonia ufficiale, sempre officiata da<br />

alti esponenti del<strong>la</strong> Chiesa, si terrà alle ore 15 con il Rosario meditato<br />

ed alle ore 16 Solenne concelebrazione.<br />

21


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

La nostra Missione in Brasile<br />

22<br />

São Luís, capitale<br />

dello Stato del Maranhão<br />

ome abbiamo più volte riferito,<br />

C <strong>la</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>Romana</strong> <strong>dei</strong> <strong>Frati</strong><br />

<strong>Minori</strong> Conventuali è presente in<br />

questo Stato del Nord-Est brasiliano<br />

dal 1968, all’inizio solo all’interno,<br />

a circa 300 Km dal<strong>la</strong> Capitale, poi,<br />

per varie necessità, è stata aperta una<br />

casa in São Luís.<br />

São Luís è considerata <strong>la</strong> capitale<br />

del<strong>la</strong> cultura; purtroppo poco conosciuta,<br />

ma è uno <strong>dei</strong> posti più belli<br />

del Brasile. Fondata dai francesi,<br />

porta nei nomi di strade e monumenti<br />

questo segno, come il bel Pa<strong>la</strong>zzo<br />

“La Ravardiér”. Ma l’impronta più<br />

decisa è quel<strong>la</strong> portoghese: il caseggiato<br />

piastrel<strong>la</strong>to nel centro storico<br />

ed i numerosi cognomi di origine<br />

lusitana.<br />

Nel 1997 São Luís ha ricevuto<br />

dall’UNESCO il titolo di Patrimonio<br />

culturale dell’Umanità come<br />

riconoscenza al<strong>la</strong> preservazione del<br />

suo omogeneo insieme architettonico<br />

coloniale <strong>la</strong>tino-americano <strong>dei</strong> secoli<br />

XVIII e XIX.<br />

Possiede anche un paradiso naturale<br />

unico al mondo, difficile da<br />

raggiungere, ma che ripaga ampiamente<br />

gli sforzi del viaggiatore<br />

audace. È il paradiso nazionale del<br />

“Lençóis do Maranhão” una distesa<br />

Frei Francisco Sales,<br />

nuovo Parroco<br />

di oltre 150mi<strong>la</strong> metri, coperta da<br />

dune di sabbia bianca e <strong>la</strong>ghetti di<br />

acqua dolce formati dalle pioggie,<br />

che cambiano disposizione a seconda<br />

<strong>dei</strong> venti. Un deserto di bellezza<br />

incomparabile.<br />

Ma, in mezzo a tanta bellezza<br />

naturale, si scorgono vaste aree di<br />

povertà. Molti sono i rioni miserabili,<br />

spesso inondate dal<strong>la</strong> marea, tipica in<br />

queste zone.<br />

Chi può contare il numero di queste<br />

persone che vivono a contatto<br />

con l’acqua e che subiscono tutti<br />

i capricci dell’alta marea e delle<br />

inondazioni.<br />

Tre sono le nostre presenze in


La Vergine del<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione<br />

São Luís: due Parrocchie, dedicate<br />

una a São Francisco, e l’altra a S.<br />

Antonio, dove proprio il 5 febbraio<br />

si è insediato il giovane parroco<br />

Frei Francisco Sales, per tanti anni<br />

formatore e responsabile del<strong>la</strong><br />

Missione, che succede a P. Mario<br />

Paloni, uno <strong>dei</strong> pionieri del<strong>la</strong> nostra<br />

Missione, ideatore e fondatore di<br />

questa parrocchia. Il 10 novembre<br />

2011 ha ricevuto il titolo onorario di<br />

cittadino maranhense, un riconoscimento<br />

per il lungo servizio dedicato<br />

al Maranhão.<br />

Poi nel<strong>la</strong> zona di Cohama c’è <strong>la</strong><br />

Casa di formazione, dove l’11 febbraio<br />

hanno emesso <strong>la</strong> professione<br />

solenne: Frei Carlito e Frei Gleison.<br />

Frei Carlito,<br />

neo professo<br />

solenne<br />

Frei Gleison,<br />

neo professo<br />

solenne<br />

23


12 APRILE<br />

65° ANNIVERSARIO DELL’APPARIZIONE<br />

ORARIO S. MESSE<br />

Ore 7,00 - 8,00 - 9,00 - 10,00 - 11,00 - 12,00<br />

15,00 S. Rosario - 16,00 Solenne concelebrazione<br />

presieduta da: S.E. card. Mauro Piacenza,<br />

Prefetto del<strong>la</strong> Congregazione per il Clero - 18,30<br />

Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio - <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> Conventuali<br />

Via Laurentina, 450 - 00142 Roma - Tel. 06 5914630 / 06 54220113 - C.C.P. 59797001

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