lavoro multimediale "Una giornata per ricordare". - Comune di Massa
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27 gennaio 2009<br />
<strong>Una</strong> <strong>giornata</strong><br />
<strong>per</strong> ricordare<br />
“<strong>per</strong> <strong>di</strong>gnità e non <strong>per</strong> o<strong>di</strong>o”
A metà mattina i nazi-fascisti hanno, ormai,<br />
preso Forno. Poco dopo comincia la vera<br />
carneficina: 72 giovani vengono fucilati, i<br />
partigiani vengono rinchiusi nella caserma dei<br />
carabinieri e arsi vivi. 400 <strong>per</strong>sone vengono<br />
avviate verso i campi <strong>di</strong> concentramento.
Se ci <strong>di</strong>te <strong>di</strong> stare fermi, vedrete muoverci.<br />
Se ci <strong>di</strong>te <strong>di</strong> stare zitti, ci sentirete urlare.<br />
Antifascisti sempre!
LAPIDE SITUATA SULLA SCUOLA<br />
ELEMENTARE DI FORNO , IN<br />
RICORDO DI MARCELLO GAROSI,<br />
DETTO “TITO”: LOTTÒ FINO<br />
ALL’ULTIMO PER LA PATRIA E,<br />
ALLA FINE , SI UCCISE PUR DI<br />
NON CADERE IN MANO NEMICA
Chiesa <strong>di</strong> Sant’Anna
STRAGE DI SANT’ANNA,<br />
12 AGOSTO 1944<br />
Ai primi <strong>di</strong> agosto 1944 Sant’Anna <strong>di</strong> Stazzema<br />
viene invasa dal comando tedesco, questa<br />
località è adatta ad accogliere sfollati: la<br />
popolazione ha su<strong>per</strong>ato le mille unità. All’alba<br />
del 12 agosto ’44, tre reparti <strong>di</strong> SS raggiungono<br />
Sant’Anna, mentre un quarto chiude ogni via <strong>di</strong><br />
fuga. Alle sette il paese è circondato. In poco<br />
più <strong>di</strong> tre ore vengono massacrati 560 innocenti.<br />
I nazisti li rastrellano, li rinchiudono nelle stalle<br />
o nelle case, li uccidono con colpi <strong>di</strong> mitra e<br />
bombe a mano. Infine il fuoco <strong>di</strong>strugge e<br />
cancella tutto.<br />
Non si tratta <strong>di</strong> rappresaglia: è un atto<br />
terroristico, curato in ogni minimo dettaglio.
L'obiettivo è <strong>di</strong>struggere il paese e sterminare<br />
la popolazione <strong>per</strong> rom<strong>per</strong>e ogni<br />
collegamento fra i civili e le formazioni<br />
partigiane della zona. Il 19 agosto, varcate le<br />
Apuane, le SS si spingono nel comune <strong>di</strong><br />
Fivizzano, seminando la morte fra le<br />
popolazioni <strong>di</strong> Valla, Bar<strong>di</strong>ne, Vinca e San<br />
Terenzo.<br />
L’ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Sant’Anna è, sicuramente, la<br />
maggior strage nazista, in numero <strong>di</strong> vittime,<br />
compiutasi in tutta la regione.
Lista delle vittime Sant’Anna
Sant’Anna
Nel 40° anniversario dell'ecci<strong>di</strong>o<br />
il su<strong>per</strong>stite<br />
della famiglia Berretti de<strong>di</strong>ca<br />
quest'o<strong>per</strong>a<br />
a Sant‘Anna e alla memoria dei<br />
morti:<br />
“Salvatore<br />
o passegger che passi <strong>per</strong><br />
questa via<br />
non ti scordar <strong>di</strong> salutar<br />
la madre <strong>di</strong> Maria<br />
10.8.1944 così il<br />
nazi fascismo<br />
arse <strong>di</strong>strusse<br />
immolando”
Primo anniversario dalla strage <strong>di</strong> Sant’Anna
STRAGE DI SAN TERENZO e BARDINE<br />
19 AGOSTO 1944<br />
Un reparto tedesco giunge a Bar<strong>di</strong>ne, vicino a<br />
San Terenzo Monti. Nel pomeriggio del 17 alcune<br />
truppe si recano a San Terenzo. Qui i soldati<br />
<strong>di</strong>struggono buona parte dell’abitato. La<br />
popolazione, nel frattempo, si è allontanata dal<br />
borgo. La mattina del 19 i tedeschi tornano a<br />
Bar<strong>di</strong>ne e, trovandola deserta, vengono fatti<br />
scendere dagli autocarri 53 ostaggi provenienti<br />
da Nozzano. Qui vengono legati ad alberi, siepi e<br />
pali con filo spinato stretto attorno al collo; nella<br />
stessa area due giorni prima era avvenuto lo<br />
scontro con i partigiani. Intorno alle 13.30 i<br />
soldati impiegati in questa località ricevono il<br />
via libera <strong>per</strong> effettuare il massacro. I soldati,<br />
una volta radunati tutti gli ostaggi, fanno fuoco.<br />
Solo due <strong>per</strong>sone riescono a fuggire.
STRAGE DELLE GUADINE, 24 AGOSTO 1944<br />
paese.<br />
Il 24 agosto 1944 i militari della Decima Flottiglia<br />
Mas, provenienti da La Spezia, incen<strong>di</strong>ano il paese<br />
<strong>di</strong> Gua<strong>di</strong>ne, uccidono 13 <strong>per</strong>sone e ne feriscono<br />
molte altre. Qui i militi della Decima Flottiglia<br />
Mas avanzano sparando all'impazzata; giunti in<br />
località Pozzo Scuro uccidono Pucci Domenico,<br />
qualche metro più avanti, sparando verso le selve,<br />
uccidono Novani Pietro, e la moglie Menichini<br />
Fidalma. Riesce, invece, a scappare il figlio <strong>di</strong> otto<br />
anni. Sempre lì vicino vengono uccisi Menchini<br />
Nerito e Faggioni Germana. Entrati nel paese, i<br />
soldati uccidono altre otto <strong>per</strong>sone, alcune sulla<br />
strada, altre sulla soglia <strong>di</strong> casa. Poi, dopo il<br />
massacro, il reparto dà fuoco alle case<br />
<strong>di</strong>struggendo quasi totalmente il paese.
“O<strong>per</strong>azione anti–bande in corso in zona Vinca,<br />
200 morti nemici e oltre 1.000 prigionieri.<br />
Bruciati <strong>di</strong>versi centri abitati. Distrutti numerosi<br />
magazzini munizioni. Nostre <strong>per</strong><strong>di</strong>te: 8 feriti"<br />
Già questo numero <strong>di</strong> "<strong>per</strong><strong>di</strong>te" tedesche, a<br />
fronte <strong>di</strong> quelle dei "nemici" dovrebbe far<br />
riflettere: i “nemici” non sono partigiani, ma<br />
civili. Il 26 agosto, la 14a armata segnala:<br />
" Conclusa o<strong>per</strong>azione anti-bande”<br />
In questa “o<strong>per</strong>azione” nazista, trovano la morte<br />
ben 174 <strong>per</strong>sone.<br />
STRAGE DI VINCA,<br />
24-26 AGOSTO 1944<br />
Il 24 agosto si comincia ad organizzare<br />
un’o<strong>per</strong>azione antipartigiana nella zona <strong>di</strong> Vinca,<br />
ritenuta una base partigiana. La manovra <strong>di</strong><br />
accerchiamento <strong>di</strong> Vinca inizia il 24 agosto. La<br />
14a armata scrive:
VINCA<br />
LA FIAMMA CHE ARSE<br />
DISTRUGGITRICE<br />
PER LA BARBARIE TEDESCA<br />
RICORDI<br />
RACCHIUSA NEL MARMO DEI<br />
TUOI<br />
IL MARTIRIO DELLA TUA<br />
GENTE<br />
24.8.1944 - 24.8.1945
STRAGE DI BERGIOLA,<br />
16 SETTEMBRE 1944<br />
16 settembre 1944, si scatena una rappresaglia<br />
molto violenta. Nel pomeriggio entra in Bergiola un<br />
battaglione tedesco. In paese trovano solo vecchi,<br />
donne e bambini.<br />
Il maresciallo della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza si offre <strong>per</strong><br />
salvare la vita agli ostaggi, fra cui moglie e figlia.<br />
I nazisti rifiutano il cambio. La guar<strong>di</strong>a insiste, ma<br />
viene uccisa. Il massacro non si ferma. I<br />
nazifascisti radunano nella scuola elementare<br />
<strong>di</strong>verse <strong>per</strong>sone e danno fuoco alla scuola. Altre<br />
<strong>per</strong>sone vengono bruciate nelle loro case. Intanto,<br />
i partigiani della zona, avvertiti, si avviano verso il<br />
paese. Quando arrivano, i nazifascisti si sono<br />
allontanati, e quello che possono fare è soccorrere<br />
i feriti e spegnere gli incen<strong>di</strong>. I morti sono 71.
STRAGE DEL FRIGIDO,<br />
16 SETTEMBRE<br />
Il 14 e 15 agosto vengono liberati 65 carcerati<br />
"politici", <strong>per</strong> fare spazio a nuovi prigionieri,<br />
provenienti dal sud. Nei primi <strong>di</strong> settembre arrivano<br />
80 prigionieri, alcuni stranieri. Il motivo è chiaro: i<br />
prigionieri sono un peso <strong>per</strong> la ritirata tedesca, e<br />
nessuno deve sopravvivere. Domenica 10 settembre<br />
i detenuti politici vengono prelevati e fucilati. Il 16<br />
fanno salire i restanti in un camion, facendogli<br />
credere che verranno trasferiti in carcere. Invece,<br />
vengono portati sulle rive del torrente Frigido. Il<br />
camion è in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> il trasporto dei molti<br />
prigionieri, alcuni dei quali incapaci <strong>di</strong> camminare<br />
da soli, <strong>per</strong> le terribili torture subite. Vengono<br />
allineati sui bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> tre crateri e falciati dai<br />
mitragliatori. Solo tre si salvano: un infermiere, un<br />
cameriere e un autista, risparmiati in virtù dei loro
Il castello Malaspina, durante la seconda guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale, fu usato dai tedeschi come carcere<br />
politico.
Bomba a scarpetta rinvenuta in Lunigiana<br />
dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.
Relazione della vita passata da<br />
Fruzzetti Andrea incominciando<br />
dal primo Agosto 1944- al 194
Concor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> commossa<br />
gratitu<strong>di</strong>ne<br />
coscienza del valore della<br />
libertà<br />
a prezzo <strong>di</strong> sangue riacquistata<br />
augurio fidente <strong>di</strong> cristiana pace<br />
fra gli uomini<br />
vollero rivivesse<br />
questo sacrario<br />
cui non risparmiarono il tempo e<br />
la guerra<br />
qui<br />
dove più cieca nell'orrenda<br />
strage<br />
del 16 settembre 1944<br />
infuriò la violenza nemica<br />
ma più salda e luminosa ne<br />
rifulse la fede<br />
degli uomini <strong>di</strong> questa terra<br />
vin<strong>di</strong>ci<br />
in cospetto dei generosi alleati<br />
nel travolgente impeto<br />
vittorioso<br />
dell'onore d'Italia<br />
---<br />
<strong>per</strong> voto <strong>di</strong> tutte le provincie
Partigiani sulle cave <strong>di</strong> marmo. Carrara
Partigiani e Alleati
Trasporto delle vittime.<br />
San Terenzo
Ostaggi impiccati. Bar<strong>di</strong>ne
Porto <strong>di</strong> Marina <strong>di</strong> Carrara.
Lo avrai<br />
camerata Kesselring<br />
il monumento che preten<strong>di</strong> da noi italiani<br />
ma con che pietra si costruirà<br />
a deciderlo tocca a noi.<br />
Non coi sassi affumicati<br />
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio<br />
non colla terra dei cimiteri<br />
dove i nostri compagni giovinetti<br />
riposano in serenità<br />
non colla neve inviolata delle montagne<br />
che <strong>per</strong> due inverni ti sfidarono<br />
non colla primavera <strong>di</strong> queste valli<br />
che ti videro fuggire.<br />
Ma soltanto col silenzio del torturati<br />
Più duro d'ogni macigno<br />
soltanto con la roccia <strong>di</strong> questo patto<br />
giurato fra uomini liberi<br />
che volontari si adunarono<br />
<strong>per</strong> <strong>di</strong>gnità e non <strong>per</strong> o<strong>di</strong>o<br />
decisi a riscattare<br />
la vergogna e il terrore del mondo.<br />
Su queste strade se vorrai tornare<br />
ai nostri posti ci ritroverai<br />
morti e vivi collo stesso impegno<br />
popolo serrato intorno al monumento<br />
che si chiama<br />
ora e sempre<br />
RESISTENZA<br />
Piero Calamandrei<br />
Epigrafe collocata nell'atrio del Palazzo<br />
Comunale <strong>di</strong> Cuneo in segno <strong>di</strong> im<strong>per</strong>itura<br />
protesta <strong>per</strong> l'avvenuta scarcerazione del<br />
criminale nazista.
Medaglia d’oro al valor<br />
militare<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Massa</strong>- Carrara<br />
«Ardente focolare <strong>di</strong> vivido fuoco,<br />
all'inizio dell'oppressione<br />
nazifascista sprigionò la scintilla che<br />
infiammò i suoi figli alla resistenza.<br />
Vinse la fame con il leggendario<br />
sacrificio delle sue donne e dei suoi<br />
ragazzi sanguinanti sugli im<strong>per</strong>vi<br />
sentieri; subì dovunque stragi,<br />
devastazioni e rappresaglie atroci; si<br />
abbandonò alle natie montagne<br />
facendo del gruppo delle Apuane la<br />
cittadella inespugnata della libertà. In<br />
epici combattimenti irrise <strong>per</strong> nove<br />
mesi al nemico e lo vinse; sacrificò il<br />
suo dolore e il sangue dei suoi<br />
caduti, offrendoli come olocausto<br />
alla <strong>di</strong>fesa della propria terra ed alla<br />
redenzione della Patria.»<br />
— Settembre 1944 – aprile 1945.
Rifugio Martana.<br />
<strong>Massa</strong>
Linea Gotica sul Monte<br />
Folgorito. <strong>Massa</strong>
I ragazzi della<br />
3° C<br />
Alibani Diego<br />
Antonioli Giulia<br />
Cullotta Roberta<br />
Di Burra Diego<br />
Donadel Michele<br />
Francini Federico<br />
Gassani Andrea<br />
Lorenzetti Filippo<br />
Marcuccetti Roberto<br />
Martini Arianna<br />
Menchini Alice<br />
Novani Davide<br />
Pennoni Elisabetta<br />
Ricci Martina<br />
Tardelli Nicolò<br />
Tonelli Francesca<br />
Zini Michael<br />
Zurlini Matteo<br />
Con la su<strong>per</strong>visione della Prof. Ferlisi<br />
Per non <strong>di</strong>menticare …