Il bambino e il gioco rubato - anno 4° - Associazione Nazionale ...

Associazione “il Segno il Colore”
Centro studi e diffusione del Closlieu di Arno Stern
Il bambino
e il gioco rubato - anno 4°
Una finestra sullo studio dell’atto del tracciare
Orari delle giornate di lavoro
Ore 9.00-13.00
Conferenze illustrate con immagini del Closlieu
Ore 18.30-20.00
Atelier sperimentale e dibattito
Iscrizioni al corso
Termine per effettuare l’iscrizione:
19 giugno 2009
- il numero dei posti è limitato
- si rilascia un attestato di frequenza
È ammessa la partecipazione al corso da
venerdì 19 a domenica 21 giugno 2009.
Info
Per le informazioni riguardanti l’iscrizione
e le possibilità di soggiorno in strutture
convenzionate rivolgersi a:
Margherita Chiodi, cell. 349.6046627
margale@live.it
Miranda Calliari Magni
tel./fax 035.318226 cell.328.1594199
mirandacalliari@tiscali.it
Si ringrazia la Famiglia Scervino dell’Agriturismo di Baratti
Associazione “il Segno, il Colore”
Centro studi e diffusione
del Closlieu di Arno Stern
via S.C. Cerioli, 26 - 24126 Bergamo
Tel. e fax 035.318226
www.ilsegnoilcolore.it
www.arnostern.com
da venerdì 19 a mercoledì 24 giugno 2009
Corso condotto da
Miranda Calliari Magni
Agriturismo di Baratti della famiglia Scervino
Poggio Piovanello, 1
Populonia (Livorno)

Miranda Calliari Magni da ormai 29 anni
conduce un particolare laboratorio di pittura che
favorisce la libera espressione, il “Closlieu”. Si
ispira ad Arno Stern, famoso ricercatore francese
che ha dedicato tutta la sua vita allo studio e alla
difesa della traccia naturale.
M.Magni ha fondato nel 1996 l’Associazione
Culturale il Segno il Colore, allo scopo di tutelare
il lavoro pratico dell’Atelier di pittura, curare
il patrimonio delle immagini e promuovere la
divulgazione del Closlieu con conferenze e corsi,
presso la sede di Bergamo, scuole e istituti
universitari.
Il gioco rubato - Baratti 2009
Il laboratorio di pittura che Arno Stern ha fondato a
Parigi nel 1946, chiamato Closlieu, rappresenta un
luogo protetto dall’invadenza di modelli culturali e
sociali per nulla rispettosi della vita del bambino.
Il praticien è il guardiano e il servitore del gioco che si
svolge nel Closlieu.
Non rubiamo il gioco ai bambini, non organizziamo
tutta la loro vita, non facciamola diventare troppo
comoda, troppo protetta, troppo piena di stimoli…
la nostra continua interferenza può renderli troppo
dipendenti dal mondo degli adulti, incapaci di
desiderare, di fare progetti autonomi, di sopportare
fatica e impegno.
Il Closlieu, dove dipingere è un gioco, rappresenta
un’oasi protetta in cui la naturale capacità del bambino
di tracciare segni, immagini e usare colori viene
tutelata, dove il dipingere è considerato un gioco
libero come quello della palla o di altri ugualmente
indispensabili al suo benessere
Vivo con la costante sensazione che il Gioco del
bambino sia stato rubato, con la certezza che il
gioco del tracciare, del dipingere e del rappresentare
il proprio mondo sia oggi - per la maggior parte dei
bambini- negato.
Se i bambini non sapessero più giocare, quali sarebbero
le conseguenze ?
Il furto messo in atto nei riguardi del gioco
compromette il suo elemento fondante cioè la libertà…
Un gioco per essere tale non può che essere libero, non
si gioca seguendo le aspettative di altri, non si gioca
per ottenere un risultato ma si gioca solo per vivere il
piacere di giocare, come non si dipinge per un prodotto
da mostrare ma per il piacere profondo di esprimersi.
Nel Closlieu si gioca dipingendo per soddisfare
un’esigenza profonda e personale.
M.M