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Il Giornale del Gussago Calcio<br />
n.9 - Marzo/Aprile<br />
20<br />
21<br />
l’aspetto sociale.<br />
È la strada più difficile che intendiamo<br />
comunque percorrere, convinti che sia<br />
possibile, e doveroso, lavorare sui due<br />
fronti. Cordialità.<br />
* * *<br />
Ho letto con molto interesse il Giornale<br />
del Gussago Calcio anche perchè è da<br />
sempre ho amato il gioco del <strong>calcio</strong> (un po’<br />
meno ultimamente anche per l’età) e dove<br />
ho operato l’ho sempre favorito (vedi<br />
Castegnato, Tignale, Erbusco...).<br />
Mi ha colpito sull’ultimo numero (gennaio-febbraio<br />
2010) la lettera della signora<br />
Katia e non meno la risposta del<br />
presidente Adriano Franzoni, soprattutto<br />
quando si parla della bestemmia che è un<br />
brutto vizio italiano.<br />
Qualcuno potrebbe dire: il solito prete che<br />
vuol fare la predica. Non è la solita predica<br />
perché secondo me il discorso va riportato<br />
solo e unicamente a un problema di<br />
educazione e poi perché la bestemmia non<br />
ha senso poiché se uno crede in Dio bestemmia<br />
una Persona che invece dovrebbe<br />
amare (sarebbe come se io dicessi<br />
parolacce a mio padre...) e se uno non crede<br />
in Dio la bestemmia è un controsenso.<br />
Lo so che qualcuno dice: io bestemmio ma<br />
non lo faccio per offendere Dio, tuttavia<br />
quello che hai detto resta. Sarebbe come se<br />
uno dicesse: io uso il coltello per gioco non<br />
per colpire qualcuno; ma se lo usi male e<br />
colpisci le persone quello che di male hai<br />
fatto resta.<br />
Ho sentito qualche musulmano che si<br />
scandalizzava perché nell’ambiente di lavoro<br />
gli operai italiani continuamente bestemmiano.<br />
Hanno ragione a scandalizzarsi perché, io<br />
ne sono convinto, se la religione cattolica<br />
non “sfonda” (non entra a fondo nella coscienza<br />
delle persone facendone motivo di<br />
vita...) la colpa non è data dal fatto che in<br />
Italia sono arrivate tante persone che praticano<br />
altre religioni, ma perché noi cattolici<br />
lo siamo, tante volte, di nome ma<br />
non di fatto.<br />
Non voglio insegnare niente a nessuno,<br />
solo vorrei che ciascuno anche in ambiente<br />
sportivo assumesse le proprie responsabilità<br />
non solo in funzione del gioco, che<br />
allenatori e dirigenti devono avere a cuore,<br />
ma anche dell’istruzione che per essere<br />
totale comprende anche quella religiosa<br />
che ci deve accompagnare, se siamo credenti,<br />
non solo quando siamo in chiesa,<br />
ma soprattutto quando viviamo le situazioni<br />
concrete della nostra vita.<br />
Un caloroso augurio alla staff dirigenziale<br />
del Gussago Calcio da parte di un tifoso.<br />
Don Angelo Gozio<br />
Sono certo che la sua lettera, tutt’altro<br />
che una predica, sarà apprezzata dagli<br />
uomini di buona volontà. Grazie<br />
Don Angelo; un cordiale saluto.<br />
Risposte di Adriano Franzoni<br />
Aspettiamo le vostre lettere all’indirizzo:<br />
redazione@<strong>gussago</strong><strong>calcio</strong>.it.<br />
Non dimenticate di far visita al nostro sito:<br />
www.<strong>gussago</strong><strong>calcio</strong>.it<br />
IL <strong>GIORNALE</strong> SI PUÒ TROVARE:<br />
presso la sede del Gussago Calcio<br />
Libreria Vanilla - Gussago<br />
Bibilioteca Comunale<br />
Comune di Gussago<br />
presso alcuni bar ristoranti<br />
e negozi di Gussago<br />
Curiosità dai campi nazionali<br />
Quando le regole del <strong>calcio</strong><br />
sono eccessivamente<br />
severe<br />
12 marzo 2010 - A Buggiano (Pistoia)<br />
in una partita di serie D un<br />
dirigente muore d'infarto sulle tribune.<br />
La gara è stata sospesa al<br />
23´della ripresa quando dopo il gol<br />
del vantaggio ospite in tribuna il<br />
consigliere nonché speaker della<br />
squadra locale è stato colpito da<br />
un malore poi accertato come infarto.<br />
Sono accorsi in massa, dalle<br />
panchine, il medico sociale dei locali<br />
ed i volontari della Pubblica<br />
Assistenza AVIS. Sono giunti anche<br />
altri due mezzi di soccorso nel<br />
vano tentativo di rianimare lo sfortunato<br />
dirigente. Ma la situazione<br />
è apparsa subito grave e dopo poco<br />
si è accertato il decesso del dirigente.<br />
Le due squadre sono<br />
rimaste ferme a parlare col direttore<br />
di gara, il quale dopo aver constatato<br />
la volontà di dirigenti e<br />
calciatori della squadra pistoiese<br />
di ritirarsi, ha chiamato a sè i due<br />
capitani chiudendo l´incontro col<br />
triplice fischio. Il giorno dopo il<br />
giudice sportivo ha emesso il suo<br />
verdetto dando i tre punti a tavolino<br />
al Fossombrone, decisione questa<br />
da regolamento ineccepibile,<br />
visto anche che la gara sospesa al<br />
68' vedeva la squadra pesarese in<br />
vantaggio e in superiorità numerica,<br />
ma gli altri due provvedimenti<br />
sono stati alquanto severi: multa di<br />
1.000 euro alla squadra del Buggiano<br />
e addirittura un punto di penalizzazione.<br />
Firmo Lombardi<br />
Primo Presidente<br />
del Gussago Calcio<br />
(allora A.C. Gussago)<br />
A cura di Adriano Franzoni<br />
Firmo Lombardi, detto “Cuore”, 67 anni,<br />
pensionato, coniugato e nonno di due nipotini.<br />
È stato il primo Presidente della<br />
nostra società; milanista convinto, si è più<br />
volte incontrato con Gianni Rivera, bandiera<br />
rossonera degli anni 70.<br />
D. Come nasce la nostra Società?<br />
R. Era un mio chiodo fisso, perché vedevo<br />
tanti bambini e ragazzi che, per giocare a<br />
<strong>calcio</strong> a 11, dovevano andare nei paesi limitrofi.<br />
Così, parlando al bar con alcuni<br />
amici, li convinsi a fare la società; tante<br />
persone mi erano contro e mi davano del<br />
matto, perché sembrava una follia voler<br />
fare <strong>calcio</strong> in un paese che non aveva il<br />
campo di <strong>calcio</strong>!<br />
D. Chi erano i soci?<br />
R. Erano, Franco Merici, Arturo Reboldi,<br />
Mario Pietta, Ezio Zorzi, Ettore Bontempi,<br />
Gianbattista Vanoglio, Giancarlo Trebeschi,<br />
Gianfranco Spini, Carlo Ferrari<br />
con suo figlio Ivan, Luigi Ongari e naturalmente<br />
io. Per iniziare ci eravamo autotassati<br />
con 100.000 lire a testa, mentre il<br />
campo ci fu concesso dalla Metra spa, lo<br />
stesso campo che usate ancora oggi: per<br />
rendere la struttura utilizzabile, ne abbiamo<br />
fatto di lavoro….; ricordo anche che<br />
l’Amministrazione comunale di allora ci<br />
venne incontro mettendo a disposizione il<br />
pulmino per il trasporto dei ragazzi dal<br />
paese al campo Metra. Non avevamo una<br />
sede, le prime riunioni si alternavano tra<br />
il bar Cavallino (l’attuale caffè Danesi<br />
ndr)) ed il bar zio Piero. Ricordo anche che<br />
nei primi anni non avevamo sponsor,<br />
c’erano però tante persone che ci davano<br />
una mano.<br />
D. Siamo nel 1981, tutto è pronto, si<br />
parte…: con quali squadre?<br />
R. Abbiamo iniziato con Pulcini, Esordienti,<br />
Giovanissimi, Allievi; ricordo che<br />
le partite finivano spesso con tanti gol<br />
…per gli avversari ma, nonostante le tante<br />
sconfitte, i ragazzi non si demoralizzavano<br />
mai, anzi…: c’era anche la buona<br />
abitudine che dopo ogni gara si offriva ai<br />
ragazzi un piccolo rinfresco. Spini fu il<br />
primo allenatore, quello che trovò i ragazzi<br />
per formare le varie squadre.<br />
D. Che spirito c’era attorno alla società?<br />
R. C’era molta partecipazione, soprattutto<br />
dei genitori che erano sempre pronti a<br />
dare una mano e a rendersi utili in mille<br />
modi.<br />
D. Quanto durò la sua presidenza?<br />
R. Feci il Presidente per un anno e mezzo;<br />
non mi interessava andare avanti una vita:<br />
il mio obiettivo era quello di creare la<br />
società, di farla partire. Esserci riuscito è<br />
stata una grande soddisfazione per me e<br />
per quelli che avevo insieme.<br />
D. Primo maggio 2006: abbiamo festeggiato<br />
25 anni di attività e lei era<br />
con noi…<br />
R. Sì certo. È stata proprio una gran bella<br />
festa, dove ho ritrovato alcuni amici che<br />
non vedevo da tempo. Poi, vedere tutti<br />
quei bambini giocare “al fobal” tutto il<br />
giorno…ho ritrovato lo spirito giusto,<br />
quello che mi ha animato nella fondazione<br />
della società.<br />
D. Segue ancora la “sua” Società?<br />
R. Anche se “da lontano” mi tengo informato<br />
ci mancherebbe e so che è cresciuta<br />
davvero molto.<br />
Continuate, continuiamo così!<br />
Finisce qui l’intervista al primo Presidente<br />
della nostra Società.<br />
A margine della bella chiacchierata,<br />
una riflessione mi sovviene mentre<br />
esco tutto solo dalla nostra sede: Cuore<br />
aveva un sogno, dentro di lui. Voleva<br />
dare ai ragazzi gussaghesi la<br />
possibilità di giocare a <strong>calcio</strong> a Gussago;<br />
un sogno impossibile da realizzare<br />
se non ci credi davvero. “Cuore” ci<br />
ha creduto, ha inseguito il suo sogno e<br />
l’ha realizzato… così ora ci siamo<br />
noi… Grazie di cuore caro “Cuore”,<br />
dalla tua Società e dalle migliaia di<br />
bambini diventati uomini anche indossando<br />
la nostra maglia.