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http://lacittadisalerno.gelocal.it/tempo-libero/<strong>2015</strong>/06/13/news/omicidio-medievale-a-salerno-<br />
1.11612467<br />
Omicidio medievale a Salerno<br />
Caccia a un medicinale nella trama del “Regolo imperfetto” di Carmine Mari<br />
di BARBARA CANGIANO<br />
13 giugno <strong>2015</strong><br />
Che ci fanno un Charaka, il Sanguinis dragonis, i Tarì di Federico II e una Spongia soporifera, nella<br />
Salerno medievale della Scuola medica? Che cosa lega Ugo da Marcina, Arnaldo degli Arsenali,<br />
Raimondo di Puglia, alla lotta tra il papato e l'impero, sullo sfondo delle guerre tra ordini monastici<br />
militari? L'amore per la propria città, una passione viscerale per la storia e Hermann Von Salza,<br />
quarto Gran Maestro dell'Ordine teutonico. «Un giorno per caso, sfogliando un libro che era esposto<br />
alla Feltrinelli, scoprii che morì a Salerno, in circostanze misteriose, la notte del 20 marzo del 1239,<br />
giorno della scomunica di Federico II. E' stato questo episodio che mi ha spinto a cimentarmi in<br />
questo romanzo».<br />
"Il regolo imperfetto", opera prima del salernitano Carmine Mari, non è solo un thriller storico, ma<br />
un ricchissimo ed articolato archivio di storia cittadina, dove priori e magister convivono con<br />
personaggi inventati di sana piana, all'ombra degli intrighi e delle alchimie di un fazzoletto di case<br />
affacciate sul mare, in quel perimetro scandito dal Plaium montis, Porta Maris, Orto Magno e Castel<br />
Terracena. Il protagonista è tal Rogerius de Fugualdis («per la costruzione del suo personaggio mi<br />
sono ispirato alla traduzione del professore Lauriello del codice medievale Post mundi fabricam,<br />
Rogerii Chirurgia», spiega l'autore), chirurgo e magister salernitano vissuto durante l'XI secolo.<br />
Figlio di Giovanni, morto in Terrasanta durante la crociata di Federico II sulle tracce di un<br />
medicinale prodigioso ricavato dalla muffa di una bacca, si troverà invischiato in una strana<br />
vicenda, finendo nelle grinfie e Ugo da Marcina e dell'Arcidiacono Vittore, inquisitore apostolico<br />
presso la Curia arcivescovile, ma alla fine, spinto dall'amore per la medicina e per la sua Rebecca,<br />
riuscirà nella misteriosa impresa.<br />
Dall'altra parte del sipario, Arnaldo degli Arsenali facendo leva sulla superstizione, aizza il popolo<br />
contro raimondo di Puglia, cavaliere di Federico II, che vede in Von Salza l'ultima speranza per<br />
scongiurare la bolla papale. Ma l'abile diplomatico, artefice dell'espansione dell'ordine militare in<br />
prussia, si ammala e chiede aiuto ai priori della Scuola Medica. «Volevo scrivere un romanzo sulla<br />
mia città e rivivere attraverso di esso un breve tratto del suo passato - scrive l'autore - Il medioevo<br />
mi è apparso il luogo più appropriato per Salerno, e la città di quei tempi mi ha offerto numerosi<br />
spunti, ma avevo necessità di definire innanzitutto il suo spazio fisico».<br />
La ricerca storica, da cronista. La lettura seria, da bibliofilo. La scrittura rigorosa, da<br />
documentarista. Un lavoro durato quasi sei anni, densi di fogli A3 sparsi in ogni angolo della casa e<br />
pile di volumi dedicati a Salerno.<br />
Come "Un comune del nostro Mezzogiorno nel Medioevo" di Carlo Carucci, che «mi ha condotto<br />
nelle strade e tra la gente di quei tempi, aiutandomi a incontrare le varie figure che la governavano, i<br />
costumi dell'epoca, e a respirare un po' di quell'aria». Conoscere nel dettaglio ogni anfratto di quei<br />
luoghi, diventa talmente necessario che Mari - impiegato della Provincia ed allenatore di canoa -<br />
decide di ridisegnare la pianta cittadina nella quale far muovere i suoi personaggi. Quello che<br />
colpisce di più, sfogliando le oltre cinquecento pagine del volume, non è (solo) l'intreccio<br />
avventuroso condito da decine di personaggi, stilisticamente e filologicamente perfetti, quanto la