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PONTIFICIA FACULTAS THEOLOGICA «MARIANUM»
ORDINIS FRATRUM SERVORUM S. MARIAE
MARIANUM
EPHEMERIDES MARIOLOGIAE
Annus LXX – nn. 173-174 – 2008
ROMAE

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SUMMARIUM
EDITORIALE
S. M. MAGGIANI, OSM, Nel 150° anniversario
dell’evento di Lourdes. 11-16
STUDIA
ARTICULI
M. L. RIGATO, «I genitori» di Gesù. (Lc 2,27.41.43; 2,33.48;
Mt 13,55; Gv 6,42) Giuseppe discendente di Davide –
Maria di stirpe levitica sacerdotale 17-101
I. M. CALABUIG, OSM – S. M. PERRELLA, OSM, Le litanie
della Beata Vergine. Storia – Teologia – Significato 103-202
G. SCARVAGLIERI, OFM CAP, Sociologia del fenomeno mariano.
Il punto della situazione 203-313
MISCELLANEA
L. M. DI GIROLAMO, OSM, Maria “causa nostrae laetitiae”
in alcuni testi di Paolo VI 315-354
J.-P. SIEME LASOUL, La presenza materna di Maria
nella Chiesa famiglia di Dio in Africa 355-378
M. APA, L’Immacolata. Tracce per un itinerario iconografico,
1854 – 1954 379-408

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SUMMARIUM
DOCUMENTA
DOCUMENTA PRAECIPUA BENEDICTI PP. XVI
A. D. MMVI
I. EPISTULAE 409-510
II. NUNTII 418-422
III. ALLOCUTIONES 423-455
IV. HOMILIAE 456-482
V. AUDIENTIAE 483-492
VI. ANGELUS DOMINI / REGINA CAELI 493-510
QUESTIO DISPUTATA
S. M. MAGGIANI, OSM, Presentazione: dialogo per approfondire 511-514
M. CORTEVILLE – R. LAURENTIN, La Salette et ses voyants.
10 questions pour surmonter les polémiques 515-527
G. M. ROGGIO, MS, Mons. Philibert de Bruillard e La Salette 528-643
PREMIO «RENÉ LAURENTIN – PRO ANCILLA DOMINI»
ATTO ACCADEMICO PER IL CONFERIMENTO DEL PREMIO
«RENÉ LAURENTIN – PRO ANCILLA DOMINI»
AL PROF. STANISŁAW CELESTIN NAPIÓRKOWSKI, OFM CONV.
5 OTTOBRE 2007
I. CRONACA 647-650
II. CARD. Z. GROCHOLEWSKI, MARIOLOGIA AL SERVIZIO DELL’UNITÀ 651-655
III. R. LAURENTIN, STANISŁAW CELESTIN NAPIÓRKOWSKI.
UNE CARRIÈRE THÉOLOGIQUE DANS LA LUMIÉRE DU CONCILE 657-661
IV. DELIBERA PER L’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO. X EDIZIONE 663-664

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SUMMARIUM 7
CHRONICA – RECENSIONES
CHRONICA
D. FLORES, 58 th Annual Convention of the Mariological
Society of America 2007: «The Virginity of Mary»
(Belton, Texas, May 22-25, 2007) 665-676
J. LONGÈRE, La 64 ème Session de la Société Française
d’Ètudes Mariales: «Marie, première missionnaire»
(La Roche-du-Theil, 4-7 septembre 2007) 677-682
L. DIEZ MERINO, CP, LXX Semana de”Estudios Marianos”
de la Sociedad mariólogica Española: «San Ildefonso
de Toledo: Los antecedentes y el entorno de su Mariología»
(Toledo, 4-7- de septiembre de 2007) 682-690
L. GAMBERO, SM, XVI Simposio Internazionale Mariologico
«Maria nel dialogo ecumenico in occidente» (Pontificia
Facoltà Teologica «Marianum», Roma, 2-5 ottobre 2007) 690-705
RECENSIONES
SCRIPTA DE RE MARIOLOGICA 707-770
VALENTINI, ALBERTO, SMM, Maria secondo le Scritture. (E.
M. Peretto, OSM) – SOCIÉTÉ FRANÇAISE D’ÉTUDES MARIALES,
Marie et sa Famille. (E. M. Peretto, OSM) – MASINI, MARIO
M, OSM, Maria di Nazareth: storia, mito, simbolo, interpretazioni.
(E. M. Peretto, OSM) – CARBONARO, DAVIDE;
PETRILLO, FRANCESCO (a cura di) L’Immacolata Madre di
Dio nel Seicento. Apporti teologici e spirituali di Ippolito
Marracci nel IV centenario della nascita (1604). (G. Grosso,
O Carm) – GALIGNANO, EUGENIO (a cura di) San Francesco
Antonio Fasani apostolo francescano e cultore dell’Immacolata.
(G. Grosso, O Carm) – CALÍ, ROSA; CARVELLO,

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8
SUMMARIUM
CARMELO; MARCUCCI, DOMENICO (a cura di) Maria Assunta,
segno di speranza per l’umanità in cammino. (L. M. Di
Girolamo, OSM) – BARTOSIK, GRZEGORZ, OFM CONV,
Mediatrix in Spiritu Mediatore. (B. Kochaniewicz) –
MELONI, TIBERIO, la Madre del Signore nel magistero episcopale
di Mons. Giovanni Maria Melis Vescovo di Nuoro
(1970-1992). (L. M. Di Girolamo) – BOFF, CLODOVIS M.,
OSM, Mariologia sociale. (S. M. Perrella, OSM) – CENTRO
DI RICERCHE PER LA STORIA DELL’ALTO LAZIO, I santuari
mariani e la devozione mariana nell’Alto Lazio. (T. M.
Civiero, OSM) – GĄSIOR, ANNA; KRÒLIKOWSKI, JANUSZ, (a
cura di) Na polskiej drodze maryjnej. (B. Kochaniewicz, OP)
– LLAMAS, ENRIQUE, OCD, Mother Agreda and the
Mariology of Vatican II. (D. S. M. Kulandaisamy, OSM).
LIBRI RECEPTI 771-775

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EDITORIALE
NEL 150° ANNIVERSARIO DELL’EVENTO DI LOURDES
Dall’undici febbraio al sedici luglio del 1858 l’allora sconosciuto villaggio
di Lourdes ha vissuto coralmente, tra fede e incredulità, il singolare
evento delle mariofanie. Colei che si disvelerà a Bernadette Soubirous
personalizzandosi come Immacolata Concezione apparirà più volte alla piccola
veggente con messaggi impregnati di vangelo e invitando a valorizzare
elementi naturali che assumeranno un’espressività simbolica di significati
intensi ed efficaci: la grotta, l’acqua, la luce, una cappella. 1
Il 150° anniversario dell’apparizione di “Aquerò – Quella” a Bernadette
cade in un periodo storico scandito ed attraversato da frequenti segnalazioni
di fenomeni riconducibili a presunte apparizioni della Vergine Maria
in più luoghi e in diversi continenti, al limite dell’inflazione.
La complessità di questi fenomeni è da leggersi nel più vasto e “imponente”
fenomeno mariano di cui si è cercato, nel presente tomo della
Rivista, di proporre una lettura sociologica alla luce della teoria della figura
di riferimento, teoria stimata più consona per comprendere “le caratteristiche
della figura di Maria, la sua preminenza teologica ed ecclesiale e il
suo ascendente su tutte le categorie di fedeli, e quindi comprendere la
natura, il tipo e il livello della sua influenza”. 2
Della complessità del fenomeno mariofanico sono consapevoli i teologi
e, più specificamente, i mariologi e i seri cultori della Mariologia. 3
1
Nel discorso che Papa Benedetto XVI tenne a Lourdes sabato 13 settembre
2008, in occasione del suo pellegrinaggio al Santuario, dopo la processione “Aux flambeaux”,
così sintetizzava efficacemente l’evento della mariofania: «Centocinquanta
anni fa, l’11 febbraio 1858, in questo luogo detto La grotta di Massabielle, fuori dell’abitato,
una semplice ragazzina di Lourdes, Bernadette Soubirous, vide una luce e, dentro
questa luce, una giovane signora “bella, bella, più di tutto”. Questa Signora si rivolse
a Lei con bontà e dolcezza, con rispetto e fiducia. “Essa mi dava del voi (racconta
Bernadette)… Volete farmi il favore di venire qui durante i prossimi quindici giorni? (le
domanda la Signora)… Essa mi guardava come una persona che parla ad un’altra persona”.
È in questa conversazione, in questo dialogo tutto pervaso di delicatezza, che la
Signora la incarica di trasmettere certi messaggi molto semplici sulla preghiera, la penitenza
e la conversione. Non suscita meraviglia che Maria sia bella, giacché, nell’apparizione
del 25 marzo 1858, ella rivela così il suo nome: “Io sono l’Immacolata
Concezione”». L’Osservatore Romano, 15-16 settembre 2008, p. 5.
2
G. SCARVAGLIERI, Sociologia del fenomeno mariano, pp. 203-313
3
Le relazioni e le comunicazioni presentate al XXII Congresso Mariologico-
Mariano celebrato a Lourdes dal quattro all’otto settembre 2008 sul tema delle
Apparizioni, lo confermano ampiamente. Nel prossimo tomo 71 (2009) del Marianum
sarà presentata la cronaca e una scelta documentazione del Congresso.

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10
EDITORIALE
Per “dare ragione” delle mariofanie.
Mi sono fatto interprete di questa consapevolezza nella presentazione
della nuova rubrica Quaestio disputata che non a caso, inserita in questo
tomo della Rivista 4 , pone all’attenzione degli studiosi, sotto un’angolatura
singolare e volutamente di aperta problematica, questioni relative ad una
mariofania che, pur nella riconosciuta veridicità del fatto, continua ad
essere oggetto di letture interpretative divergenti. La Salette, nel nostro
intento, è un pre-testo per sollecitare un dibattito non solo su La Salette
ma oltre La Salette, su aspetti relativi al fenomeno mariofanico che necessitano
di un approfondimento rigoroso, da tutti i punti di vista. È vero che
la rubrica Quaestio disputata vuole incoraggiare anche dibattiti oltre le
apparizioni, tuttavia sembra che una pacata e coraggiosa considerazione di
problematiche e in genere e in specie sulle mariofanie favorirà dati e strumenti
per la comprensione e l’ermeneutica dei fenomeni stessi, per l’approfondimento
del loro significato, per offrire ai teologi, agli studiosi, agli
operatori pastorali, un lessico e un linguaggio comune condiviso così da
facilitare il dialogo valutativo del senso in sé della mariofania e delle valutazioni
da operare di fronte al caso concreto.
Considero infatti il lessico e il linguaggio comune un’efficace mediazione
che permette al teologo, e non solo a lui, di dare ragione dei fatti
senza esserne emotivamente coinvolto e facilitare il prendere posizione con
libertà interiore, soprattutto quando la documentazione è confusa e il magistero,
con opportuna prudenza, appare lento nel suo esprimersi definitivo.
Mi riferisco, ad esempio, al senso da dare e come comprendere il sintagma
sensus fidelium; il rapporto tra soprannaturale/straordinario; l’ambito della
“salvezza” come comprende e quale riferibilità può avere circa la mariofania;
come interpretare il ruolo dei cosiddetti “segreti” nell’economia mariofanica;
come motivare la dimensione privata dell’evento con la sua inclusione
nella celebrazione della fede e dell’azione propriamente liturgica;
come comprendere lo stesso ruolo del teologo/mariologo chiamato a interpretare
il presunto evento mariofanico; e, forse, innanzitutto come specificare
e qualificare la mariofania tra i vari termini usati e quali di essi privilegiare:
“rivelazione privata” o “carismatica” o “particolare” o “visione profetica”
o semplicemente “mariofania”.
Deve essere chiaro che un lessico e un linguaggio comune, pur tenendo
conto delle differenze delle singole apparizioni, non è e non deve esse-
4
cfr le pp. 511-643.

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EDITORIALE 11
re condizionato da un possibile scotto da pagare a nessun settore della vita
religiosa o a gruppi o a movimenti di ispirazione mariana per avere consensi
di ritorno, poiché si tratta di argomenti fascinosi con incidenza assai
immediata nell’emotività e nel sentimento popolare; né deve essere condizionato
da ambigui fenomeni massmediatici che cavalcano le tematiche
apparizionistiche con larvati o meno espliciti intenti di un conservatorismo
reazionario con connotati socio politici non trasparenti nelle loro
finalità. Ritengo che la via non facile per raggiungere un lessico e un linguaggio
comune serva soprattutto a far sì che il fenomeno mariofanico
non sia lasciato alla sua deriva, vittima di una pregiudiziale scelta che non
vuole “sporcarsi” nel confronto con aspetti indubbiamente secondari per
la vita di fede e quindi disdegna il confronto.
Il “dare ragione” delle mariofanie con griglie interpretative accettabili
e accettate, è da ritenersi soprattutto un servizio ecclesiale e un servizio
al magistero; permetterà di dialogare su basi comuni per comprendere sia
gli eventi passati che i fenomeni che si presentano di volta in volta, senza
inutili entusiasmi e fallaci pregiudiziali. Nello stesso spirito sarà più facile
valutare gli effetti che producono le mariofanie circa le pratiche cultuali di
varia natura nel loro prolungarsi o nel loro cessare dopo più anni. Su questi
ultimi aspetti si ha l’impressione che nelle valutazioni più volte intervengano
fattori troppo soggettivi, emozionali, non mediati: da non dimenticare
quanto di condizionante sia rintracciabile oggi in una società dello
spettacolo, in una contestualità segnata da “intimità fredde”, da una emozionalità
liquida, dall’ambiguo culto dell’emozione.
A riprova dell’utilità di avere un lessico e un linguaggio comune ho
avuto già modo di portare come esempio ciò che è accaduto nella seconda
metà del ventesimo secolo riguardo ai fenomeni mistici: «Emarginati da
diversi settori dello scibile teologico, ritenuti di inaccessibile comprensione ai
fedeli comuni, essi hanno trovato, dalla valorizzazione semiotica, semantica e
critica dei testi dei mistici e delle mistiche (si pensi ad esempio ai contributi
di Michel de Certeau), una considerazione e un’accoglienza rinnovata, capace
di avere e di usare un vocabolario e un pensiero che permetta di accostarsi ai
fenomeni con minor diffidenza iniziale, con strumenti adeguati. Il beneficio è
stato grande: ha facilitato la possibile comprensione a un maggior numero di
persone e ha fecondato le vie della ricerca della verità, oltre a quella dottrinale,
e delle manifestazioni soprannaturali a favore della vita cristiana.» 5
5
Prefazione, in S. M. PERRELLA, Le apparizioni mariane. Dono per la fede e sfida
per la ragione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2007, p. 11.

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12
EDITORIALE
L’apporto del magistero, dei teologi, del dialogo ecumenico.
Per restare nell’arco di tempo che copre dal primo centenario delle
apparizioni di Lourdes al centocinquantesimo, significativi contributi
magisteriali, di teologi e di natura ecumenica indirizzano ad un lessico e
linguaggio interpretativo adeguato e non sospetto.
È utile ricordare queste influenze, di varia natura e di diverso valore,
non perché siano sconosciute, ma perché la loro declinazione sincronica
può essere di qualche aiuto per la memoria documentaristica.
1. Magistero
Per il magistero è d’obbligo richiamare, innanzitutto, Dei Verbum, 4,
che nel Capitolo I, De ipsa revelatione, significa e attesta il perfetto compimento
in Cristo dell’opera rivelativa di Dio, per concludere che «l’economia
cristiana, dunque, in quanto è l’alleanza nuova e definitiva, non passerà
mai, e non si deve aspettare alcuna nuova rivelazione pubblica prima
della gloriosa manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo (cf 1 Tim 6,14
e Tt 2,13)».
Dei Verbum, 4 è alla base nel Catechismo della Chiesa Cattolica per affermare
che non ci sarà altra Rivelazione se non il compimento in Cristo e concludere
con preziose precisazioni sulle “rivelazioni private”: «Lungo i secoli
ci sono state delle rivelazioni chiamate “private”, alcune delle quali sono
state riconosciute dall’autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia
al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di “migliorare” o di “completare”
la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente
in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa,
il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce
un appello di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non
può accettare “rivelazioni” che pretendono di superare o correggere la Rivelazione
di cui Cristo è il compimento. È il caso di alcune Religioni non cristiane
ed anche di alcune recenti sette che si fondano su tali “rivelazioni”.» 6
Riferendosi a questo n. 67 del Catechismo il Compendio risponde alla
domanda Quale valore hanno le rivelazioni private?, sottolineando la loro
non appartenenza al depositum fidei e il loro specifico carattere di ausilio
per vivere la fede: «Pur non appartenendo al deposito della fede, esse possono
aiutare a vivere la stessa fede, purché mantengano il loro stretto orien-
6
Rinvio all’ed. della Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992, p. 36.

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EDITORIALE 13
tamento a Cristo. Il Magistero della Chiesa, cui spetta il discernimento di tali
rivelazioni private, non può pertanto accettare quelle che pretendono di
superare o correggere la Rivelazione definitiva che è Cristo.» 7
Il richiamo al Magistero permette di ricordare due documenti di valore
referenziale.
Il primo documento datato 25 febbraio 1978 della Congregazione per
la Dottrina della Fede, a firma del Cardinale Prefetto F. Seper, dal titolo:
Normae Sacrae Congregationis pro Doctrina Fidei de modo procedendi in
iudicandis praesumptis apparitionibus ac revelationibus, è un documento
non divulgato e riservato ai soli vescovi, in cui si indica l’iter da seguire per
verificare la veridicità delle mariofanie. 8 Da sottolineare che viene considerata
l’apparizione in sé e gli eventuali messaggi e sono dati criteri per verificare
di ambedue la veridicità storica e la loro natura originaria effettiva.
Il secondo documento pubblicato il 26 giugno 2000 della Congregazione
per la Dottrina della Fede, dal titolo Il messaggio di Fatima, composto
da contributi di carattere storico-ermeneutico offre materiali assai
utili che aiutano a vagliare i contenuti di una “visione” specifica ma sono
parametro ermeneutico per altri fenomeni similari. 9
2. Teologi
I contributi dei teologi di riferimento non sono moltissimi. Qui segnalo,
con scelta parziale, solo alcuni autori, rinviando alle loro opere: K.
RAHNER 10 ; E. SCHILLEBEECKX 11 ; V. ELIZONDO 12 ; S. DE FLORES 13 ; A. SUH 14 ; S.
7
Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio. Libreria Editrice Vaticana-San
Paolo, Città del Vaticano-Cinisello Balsamo 2005, p. 11.
8
Esiste una traduzione in italiano, non autorizzata, in J. BOUFLET – P. BOUTRY, Un
segno dal cielo. Le apparizioni della Vergine, Marietti, Genova 1999, pp. 448-451.
9
Cfr Enchiridion Vaticanum, 19 (2000), pp. 524-569, nn. 974-1021
10
Visionen und Prophezeiungen, Herder, Freiburg 1958; trad. it. Visioni e profezie.
Mistica ed esperienze della trascendenza. Introduzione, di GIANNI COLZANI, Vita e
Pensiero, Milano 1995 2.
11
trad. it. Maria Madre della Redenzione, Paoline, Cinisello Balsamo 1988 (ed.
orig. olandese 1955).
12
Our Lady of Guadalupe as a Cultural Symbol: the Power of the Powerless, in H.
SCHMIDT – D. POWER (eds), Liturgy and Cultural Religious Traditions, Seabury Press,
New York 1977, p. 25-33.
13
Le apparizioni all’incrocio degli studi teologico-interdisciplinari: stato della questione
nell’odierna riflessione culturale, in AAVV, Fenomenologia e teologia das
Apariçoes. Santuario de Fátima, Fátima 1998, pp. 26-63.
14
Le rivelazioni private nella vita della Chiesa, Dehoniane, Bologna 2000.

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14
EDITORIALE
PERRELLA 15 e gli Autori del numero monografico Estudios Marianos, 52
(1987). Sono autori conosciuti dai nostri lettori, tuttavia desidero far
cogliere come dalla lettura di questi testi, diacronicamente si fa sempre più
immediata l’urgenza di pervenire ad un’ermeneutica interpretativa che
racchiuda consensi necessari per l’emergere di una complessità sempre
più percepita, dovuta al moltiplicarsi dei fenomeni.
Si osserva, inoltre, come non si sia raggiunta una completezza espositiva
e sistematica delle problematiche. Le mariofanie restano, da questo
punto di vista, “cantiere aperto”.
3. Dialogo ecumenico
Nella loro autonomia i documenti frutto dei dialoghi teologici interconfessionali
sulla Madre del Signore, riportano alcuni elementi ermeneutici
per la comprensione o la lettura delle apparizioni mariane di indubbio
rigore e utilità. 16 Essi sono preziosi anche dal punto di vista metodologico
perché, nel tentativo di trovare una lettura che aiuti a comprendere, nel
dialogo, le mariofanie, si avverte la necessità di esprimersi con termini e
linguaggi condivisi. Nelle Riflessioni Cattoliche della Dichiarazione comune:
L’unico Mediatore, i santi e Maria, frutto del dialogo fra luterani e cattolici
negli Stati Uniti d’America (1983-1990) si afferma: «Un fenomeno
della religiosità popolare merita di essere ricordato in modo speciale in queste
riflessioni: le apparizioni di Maria o, più raramente, di altri santi, sono
fenomeni sconcertanti e difficili da spiegare in un dialogo ecumenico; il loro
status non è chiaro nemmeno a molti cattolici» 17 .
A queste premesse seguono ben sei numeri (10-15) 18 in cui si fa il punto
della situazione del problema tramite una lettura e un’ermeneutica del fenomeno
mariofanico che certamente ha facilitato la formulazione dei cinque
numeri sulle apparizioni (308-312) nel successivo documento del Gruppo di
Dombes, Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi (1998-1999) 19
e, in termini più essenziali, positivi, nella dichiarazione congiunta della
Commissione Internazionale Anglicana-Cattolica Romana (ARCIC II),
15
Cfr la cit. della nota 4. Vedi la bibl. scelta dall’A. alle pp. 196-203 del volume.
16
Per la presentazione e l’ermeneutica dei singoli documenti cfr E. TONIOLO (a
cura di), Maria nel dialogo ecumenico d’Occidente, Marianum, Roma 2008.
17
Enchiridion Oecumenicum, 4 (1996), pp. 1247-1248; n. 3326.
18
Ibid. pp. 1247-1249; nn. 3326-3331.
19
Enchiridion Oecumenicum, 8 (2007), pp. 697-699, nn. 1672-1676.

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Maria: grazia e speranza in Cristo (2004), nel paragrafo Il ministero proprio
di Maria, n. 73, in cui ci si riferisce al citato documento della Congregazione
per la Dottrina della Fede circa Il Messaggio di Fatima. 20
L’evento Lourdes come modello
Non resterei sorpreso se da una lettura diacronica di questi testi ora
segnalati, tra le costanti del linguaggio (semiotica e semantica) emergesse
il termine prudenza. “Prudenza” da intendersi come virtù cardinale che
«dispone la ragione a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e
a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo. Essa guida le altre virtù, indicando
loro regola e misura» 21 . La “prudenza” è richiamata anche dal Gruppo
di Dombes mentre suggerisce che sia «intrapresa una pedagogia pastorale,
come già accade in certi luoghi di apparizioni più antiche, per orientare
i pellegrini verso una conversione autentica che li faccia progredire
dalla credenza alla fede nel messaggio di Cristo» 22 .
Nel leggere questo testo ho sempre pensato, immediatamente, all’evento
Lourdes e a come sia stato vissuto, verificato, compreso, sviluppato
fino ad oggi. Lourdes, a mio parere, è modello paradigmatico per considerare
le mariofanie e pervenire a una convergenza di ermeneutiche. L’evento
lapurdiano è stata una singolare esperienza di fede di natura cristallina, con
connotati cristallini nel loro evolversi. Dopo centocinquanta anni conserva
nel suo nucleo originario, nella percezione che si è avuta della sua storia,
nella comprensione odierna, la natura trasparente e cristallina propria della
veridicità insita nelle persone e nelle cose vere che facilitano il giudizio
umano a riconoscerle come tali.
La ricchezza della documentazione storica del fatto, raccolta con estremo
rigore e senza paure o sotterfugi, permette di confermare ciò che si può
affermare della mariofania. 23 Umanamente parlando, la raccolta documentaristica
è la prima garanzia da favorire per il rispetto del fatto in sé, di chi
lo ha vissuto, di chi lo deve vagliare, di chi lo deve comprendere.
20
Enchiridion Oecumenicum, 7 (2006), pp. 146-147, n. 253.
21
Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio, cit. p. 107, n. 380
22
Enchiridion Oecumenicum, 8 (2007), p. 698, n. 1676.
23
Resta esemplare l’opera di R. LAURENTIN, Lourdes. Documents authentiques, P.
Lethielleux, Paris 1957-1996: Vol 1. Au temps des seize premières apparitions: 11 février-
3 avril 1858, 2. éd. rév. et corrigée, (1957); Vol. 2. Dix-septième apparition: gnoses, faux
miracles, fausses visions, la grotte interdite: 4 avril-14 juin 1858, (1957); Vol. 3. Autour
de la grotte interdite: une phase nouvelle de l’histoire de Lourdes: dernière apparition:

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EDITORIALE
Lourdes ha avuto anche una sua esemplarità per come si è giunti ad
un riconoscimento di veridicità e soprattutto nel rigoroso comportamento
della veggente, Santa Bernadette, così tenace nel non sproloquiare in alcun
modo sui messaggi “segreti” a lei riservati e nel far tesoro dei messaggi che
l’aiutavano a comprendere meglio l’evangelo. Gli stessi messaggi accolti
dalla veggente e comunicati, sono rigorosi senza sbavature di sorta, compresa
l’autodenominazione della Signora: il messaggio qualifica il fatto
mariofanico senza sopraffare l’evento.
Lourdes sembra confermare la consapevolezza che l’apparizione non
migliora la Rivelazione, la serve umilmente. Il “privato” diventa pubblico
soltanto in senso agapico e compassionevole; il miracolo vivente della
comunione alla debolezza delle creature, manifestazione della forza che
viene da Dio. La potenza di Dio che sembra manifestarsi ancora prende
forma nel silenzio della grotta e nel gorgoglio leggero della sorgente. Si
dovrebbe capire che questi valori non sono trasportabili in alcuna riproduzione
copia dell’originale fuori Massabielle. Come si deve capire che il
silenzio e il gorgoglio devono essere sempre auscultati e intridere le forme
di pietà e quelle liturgiche. La grotta tramanda la memoria di una esperienza
orante e ne perpetua il messaggio da custodire con estrema cura.
SILVANO M. MAGGIANI, OSM
Direttore
intervention du Magistère, … avec des nombreux inédits: … R. LAURENTIN et B. BILLET,
(1958); Vol. 4. Le dénouement de l’affaires de Lourdes et l’intervention impériale: 28
août-20 octobre 1958 [sic], R. LAURENTIN et B. BILLET, (1958); Vol. 5. Procès de Lourdes
1., L’enquête épiscopale sur Bernadette, la source et la guérison: chronique de Lourdes et
visites à Bernadette…: avec des notes médicales, R. LAURENTIN, B. BILLET et P. GALLAND,
(1959); Vol. 6. Procès de Lourdes 2., Le jugement épiscopale: histoire de Lourdes et vie de
Bernadette d’avril 1860 a août 1862, R. LAURENTIN, B. BILLET et P. GALLAND, (1961);
Vol. 7. Croissance de Lourdes et vocation de Bernadette … B. BILLET, avec deux dossiers
annexes par R. LAURENTIN, lettre-préface de P.-M. THÉAS, (1966).
IDEM, Lourdes: histoire authentique des apparitions, P. Lethielleux, Paris 1961-1964:
Vol. 1. Structure des témoignages, état de la question: avec le répertoire des témoins et la
synopse des récit autographes de Bernadette, (1966); Vol 2. L’enfance de Bernadette et les
trois premières apparitions: 7 janvier 1844-18 avril 1858, (1962); Vol. 3. La quinzaine des
apparitions, les secrets et la chronologie, (1962); Vol. 4. La quinzaine au jour le jour: première
semaine, du 19 au 25 février 1858, (1963); Vol. 5. La quinzaine au jour le jour:
deuxième semaine, du 26 février au 4 mars, (1963); Vol. 6. Les trois dernières apparitions:
du 5 mars au 16 juillet 1858, (1964).