Gioca Stelle News
il numero zero di Gioca Stelle News in occasione di GIOCA ESTATE CON LE STELLE 2015 a Porto San Rocco Muggia Trieste
il numero zero di Gioca Stelle News in occasione di GIOCA ESTATE CON LE STELLE 2015 a Porto San Rocco Muggia Trieste
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Gioca</strong> <strong>Stelle</strong> NewS<br />
<strong>Gioca</strong> <strong>Stelle</strong> NewS<br />
EDITORIALE<br />
ALL’INTERNO<br />
Un giornale serve a raccontare. La realtà che ci circonda, le idee che possono cambiarla<br />
e migliorarla, le cose che viviamo. Ecco, questa prima edizione di <strong>Gioca</strong> <strong>Stelle</strong> <strong>News</strong><br />
vuole essere proprio il racconto di <strong>Gioca</strong> Estate con le <strong>Stelle</strong> fatta dagli stessi<br />
protagonisti. Saranno loro gli attori principali del giornale. I “grandi” dell’Ussi Fvg<br />
“Marco Luchetta” si limiteranno ad accompagnarli nella scrittura, solo per aiutarli a<br />
rendere meglio i pensieri che vorranno esprimere. Fermare su carta le impressioni, le<br />
sensazioni, l’esperienza bellissima con tanti campioni vicino come le nostre <strong>Stelle</strong><br />
Olimpiche perché il tempo non le faccia scolorire prima e scivolare via dalla memoria<br />
dopo. E fissandole su queste pagine, conservarle a lungo. Almeno fin quando questi<br />
pochi fogli saranno custoditi.<br />
Ma a chi ha scelto per un giorno anche di “fare il giornalista”, <strong>Gioca</strong> <strong>Stelle</strong> <strong>News</strong> sarà<br />
anche l’occasione di scoprire un mondo interessante e stimolante, quello<br />
dell’informazione. Saranno cronisti, fotografi, titolisti, grafici, tipografi. E giocando, lo<br />
faranno per davvero. Esprimere idee e comunicarle con le parole, ma anche con una<br />
veste grafica che aiuti a comprenderle nel loro senso più vero. Se vi piacerà, sarà merito<br />
dei vostri ragazzi. Potrete essere orgogliosi di loro.<br />
Pag. 2 Tiro a segno – Tiro con l’arco<br />
Pag. 3 Tennis – Tennis tavolo<br />
Pag. 4 Nuoto – Nuoto sincronizzato<br />
Pag. 5 Pallanuoto – Tuffi<br />
Pag. 6-7 Foto dei partecipanti<br />
Pag. 8 Vela – Canottaggio<br />
Pag. 9 Atletica leggera – Scherma<br />
Pag. 10 Ginnastica artistica –<br />
Taekwondo<br />
Pag. 11 Basket - Volley<br />
Hanno collaborato a questo numero: Matteo Contessa,<br />
Daniele Benvenuti, Guido Roberti, Alan Nardò (Grafico),<br />
Enrico Figlia (Fotografo), Mauro Contessa, Sara Surdo, Lior<br />
Marcusa, Tamara Ladisic, Katarina Ladisic, Lia Grisonich,<br />
Alessio Miglietta, Helen Vrabiz, Alessia Fontanot, Federico<br />
Fontanot, Greta Iacava, Ginevra Baldassi, Conrad Bianchi,<br />
Alan Abascia, Luca de Liguori, Stefano Voivoda, Elisa<br />
Demarchi, Emanuele Castelli, Alessandro Ghidini, Nicole<br />
Piemonte, Agostino Castelli, Giorgia Craievich, Ekaterina<br />
Zykova, Rebecca Apollonio, Giada Cicchetti, Amedeo Musian,<br />
Matilda Primosi, Mati Primosi, Corinne Rudes, Giada Riggi,<br />
Elisa Braiuca, Elisabeth Sterzai, Giorgia Milocco, Andrea<br />
Zulian, Sofia Mocnich, Simone Driussi, Tommaso Gregori,<br />
Sonia Troian, Luca Troian, Leonardo Calia, Sebastiano Calia,<br />
Alice Scarabat, Mia Benevol, Lisa Benevol, Veronika Prasselli,<br />
Francesco Pischianz, Cristiano Pischianz, Gabriele Pischianz,<br />
Alessia Vivoda, Elena Vivoda, Ilaria Vivoda, Aurora Dessanti,<br />
Sara Dessanti, Beatrice Dotto, Edoardo Dotto, Giada Voivoda.<br />
Noemi Batki, Ibolya Nagy, Giovanna Micol, Giulia Pignolo,<br />
Marta Zanetti, Cristiano D’Agaro, Chiara Calligaris,<br />
Michele Paoletti, Arianna Bogate, Martina Orzan, Diego<br />
Cafagna, Rita Apollo, Federica Macrì, Francesca Benolli,<br />
Tea Ugrin
Uno slalom con la palla in mano per<br />
superare gli avversari che avevamo<br />
davanti, solo che non erano altri bambini<br />
e neanche Massimo, Marta, Roberta,<br />
Luca, Renato e Marco, i nostri istruttori.<br />
Erano avversari che abbamo saltato<br />
come... birilli. Perchè erano proprio birill,<br />
messi su tre file parallele in modo che<br />
potevamo palleggiare tre per volta. E<br />
dopo aver saltato i nostri quattro<br />
"avversari", due passi e poi ecco il<br />
canestro davanti. Su con le braccia e il<br />
pallone tirato verso quel cerchio con una<br />
retina legata sotto. Che bello vedere il<br />
pallone gonfiare quella retina... Non<br />
avevamo mai giocato prima di oggi a<br />
pallacanestro, ma quel pallone che<br />
entrava nell'anello è stata una<br />
soddisfazione grande. E siamo stati<br />
anche bravi, perchè anche se<br />
principianti abbiamo segnato quasi<br />
tutti i tiri che abbiamo fatto. dall'altro lato del<br />
campo, invece, c'erano i cerchi poggiati a<br />
terra, erano le posizioni dalle quali<br />
dovevamo tirare a canestro. Destra, centro,<br />
sinistra e ancora più indietro per i tiri da<br />
lontano, che se fossimo più grandi<br />
sarebbero i tiri da 3 punti. Beh,<br />
qualcuno di noi a basket deve aver già<br />
giocato prima, perchè c'era chi<br />
segnava sempre da tutte le posizioni e<br />
palleggiava davvero bene.<br />
Boom! Il suono è dolce quando si<br />
spara per sport. La ricerca di un<br />
obiettivo, la precisione, la<br />
concentrazione. Tutte caratteristiche<br />
che accompagnano la vita del<br />
tiratore. L’occhio di falco, per mirare<br />
bene al centro del bersaglio. Il tiro a<br />
segno da queste parti è uno sport<br />
speciale. Fu proprio a Trieste che<br />
nacque nel lontano 1799 la prima<br />
società italiana. Nel secolo seguente<br />
si erge a sport per nobili, divenendo<br />
una delle discipline più praticate. A<br />
testimoniare l’importanza di questo<br />
sport, l’inserimento tra le discipline<br />
olimpiche fino dalla prima edizione<br />
dei Giochi ad Atene nel 1896.<br />
Ecco che <strong>Gioca</strong> Estate con le <strong>Stelle</strong><br />
ha dato spazio al tiro a segno,<br />
raccogliendo l’entusiasmo dei<br />
bambini, alcuni veramente piccolini,<br />
ma con un grande cuore e<br />
soprattutto con lo spirito brioso che<br />
si conviene nello sport.Una bella<br />
vetrina quindi, grazie al lavoro e<br />
alla passione degli istruttori<br />
dell’Unione Italiana Tiro a Segno,<br />
sezione regionale del Friuli Venezia<br />
Giulia.E allora… Boom! L’urlo felice<br />
di ogni bambino che ha<br />
accompagnato questa giornata per<br />
noi così speciale.<br />
Tanti palloni bicolori e tricolori, un<br />
gazebo bianco e una rete collocata al<br />
centro della piazzetta di Porto San<br />
Rocco, a pochi metri soltanto dal mare.<br />
Sono tantissimi i bambini che hanno<br />
deciso di iniziare la loro giornata<br />
sportiva muggesana con la pallavolo e,<br />
grazie agli insegnamenti dei tecnici<br />
dell’Asd Euro Volley School, hanno<br />
provato a imparare i rudimenti di questa<br />
divertente disciplina.<br />
Il tradizionale parquet, ovviamente,<br />
non c’è ma non importa, perché il<br />
tappeto blu steso sulla superficie in<br />
cemento permette a tutti i<br />
pallavolisti in erba di cimentarsi<br />
con entusiasmo. Il presidente<br />
Renato Brusadin, affiancato dai<br />
tecnici Lorenzo Sparello e Jessica<br />
Vascotto (una delle migliori<br />
giocatrici della società triestina),<br />
impartisce poche ma basilari<br />
nozioni.<br />
La rete, ovviamente, è un po’ più<br />
bassa e i palloni un po’ più piccoli<br />
rispetto quelli dei grandi ma i<br />
‘fondamentali’, invece, non<br />
cambiano e tutti i ragazzini sono<br />
pronti a palleggiare, divertendosi<br />
un sacco.<br />
Sembra facile controllare quei<br />
palloni che rimbalzano spesso in<br />
maniera dispettosa, provare la<br />
ricezione in bagher o la battuta da<br />
fondo campo, ma neppure una<br />
delle sfere colorate finisce in mare.<br />
“Siamo ancora piccoli – ride<br />
qualcuno – non possiamo ancora<br />
schiacciare o ‘andare a muro’, ma<br />
possiamo fare tante altre cose. Il<br />
volley va bene anche per chi non è<br />
ancora altissimo di statura, per i<br />
maschi o le femmine”.<br />
Il prossimo anno, questa la<br />
sorpresa promessa da una società<br />
capace di portare anche degli atleti<br />
in Nazionale, ci sarà spazio anche<br />
per la disciplina paralimpiaca del<br />
’sitting volley’.<br />
Quanta emozione al momento di<br />
impugnare quell’arco e di puntare<br />
quelle frecce verso il bersaglio, proprio<br />
come gli indiani visti tante e tante volte<br />
in televisione! Ma questo è uno sport,<br />
impegnativo e molto tecnico; è<br />
divertimento e concentrazione.<br />
Come batte il cuore mentre si prende<br />
la mira, fissando con attenzione il<br />
classico bersaglio a tinte concentriche,<br />
collocato proprio davanti al muro del<br />
porticciolo di Muggia. Tutto in<br />
sicurezza e tutto molto divertente.<br />
Ogni bambino attende con pazienza e<br />
curiosità il proprio turno, i genitori<br />
scattano fotografie dall’esterno della<br />
corsia mentre Virgilio Fontanone,<br />
presidente della Compagnia Arcieri<br />
Trieste, impartisce le indicazioni<br />
fondamentali aiutato dai suoi tecnici e<br />
da alcune simpatiche allieve.<br />
Il bersaglio è a circa 5 metri: sembra<br />
lontanissimo ma poi, in realtà, è tutto<br />
facile. Basta indossare le pattelle che<br />
proteggono le dita e il parabraccio, poi<br />
farsi consegnare l’arco e le frecce. E,<br />
infine, mirare. Colpire il centro,<br />
caratterizzato dal colore giallo, è<br />
invece più difficile anche se qualcuno<br />
ci riesce con insospettabile abilità: che<br />
soddisfazione! E che divertimento!<br />
Gli istruttori e le istruttrici sono<br />
simpatici e preparati, bene organizzati<br />
e pronti a distribuire il materiale<br />
tecnico a tutti. Nessun pericolo, solo<br />
tanta abilità e la massima attenzione<br />
per non farsi tradire dalla luce. Ma<br />
quale Guglielmo Tell? Lui usava la<br />
balestra! Questi arcieri in erba, invece,<br />
sono come Robin Hood e hanno<br />
davvero l’occhio di falco.
E’ una bellissima giornata di sole<br />
e siamo all’aperto a provare il<br />
tennis. Siamo rimasti un po’<br />
sorpresi perché il pavimento del<br />
campo di gioco era di colore blu,<br />
e noi siamo abituati a vedere<br />
questo sport alla televisione su<br />
campi in terra rossa. Tanti<br />
bambini come noi si sono divertiti<br />
sui due campi che avevamo a<br />
disposizione. Ben 14 bambini che<br />
provavano contemporaneamente<br />
grazie all’aiuto dei due maestri e<br />
di una maestra. I nostri istruttori ci<br />
hanno insegnato le regole di<br />
questo sport, bisogna colpire la<br />
pallina e mandarla oltre la<br />
rete, ma al tempo stesso farla<br />
rimbalzare all’interno del<br />
campo. Non è facile, serve<br />
tanta precisione. E con il caldo<br />
che faceva non è semplice<br />
restare concentrati sempre, ma<br />
noi ci abbiamo provato. E<br />
siamo davvero contenti,<br />
abbiamo imparato molte cose.<br />
Per alcuni di noi era la<br />
primissima volta, ma questo<br />
sport ci è piaciuto così tanto<br />
che vorremmo giocare ancora<br />
tante volte. Anzi, il prossimo<br />
anno ci iscriveremo<br />
nuovamente al tennis, siamo<br />
già in fila per l’iscrizione.<br />
“Che bella, la ginnastica artistica. E che<br />
fascino! In più, dopo tante ore al caldo e<br />
sotto il sole, è un doppio piacere potersi<br />
avvicinare a questa disciplina in una<br />
spaziosa sala all’interno della Sala<br />
Congressi di Porto San Rocco con tanto<br />
di aria condizionata”.<br />
La blasonata società Artistica ’81,<br />
dunque, è costretta a fare come sempre<br />
gli straordinari perché i bambini che<br />
vogliono avvicinarsi a questo sport sono<br />
tantissimi e, una volta conclusa l’ora,<br />
fanno di tutto per ‘rubare’ ancora<br />
qualche minuto ai tecnici Teresa Macrì e<br />
Diego Pecar ma, soprattutto, alle<br />
campionissime ed ex olimpioniche<br />
Federica Macrì e Francesca Benolli,<br />
insieme alla stellina di oggi che punta a<br />
Rio: Tea Ugrin.<br />
Uno schermo gigante proietta<br />
immagini suggestive tratte da<br />
competizioni internazionali ma sul<br />
pavimento è stato allestito un<br />
percorso ginnico, solo<br />
apparentemente<br />
elementare,<br />
caratterizzato da impegnative stazioni<br />
di pre acrobatica. Maschietti e<br />
femminucce si alternano con<br />
entusiasmo, c’è anche la figlioletta di<br />
Nello Laezza (per anni capitano e<br />
leader della Pallacanestro Trieste).<br />
Sembra solo un grande gioco, invece è<br />
anche una severa prova atletica.<br />
“Capriole normali e anche all’indietro,<br />
trampolino, equilibrismi, balzi e prove<br />
di abilità: che bello!”.<br />
A piedi nudi, come tanti scoiattoli, i giovani<br />
ginnasti riescono persino a lanciarsi oltre gli<br />
ostacoli e scoprono di avere doti di<br />
coordinazione ed elasticità che fanno<br />
scoprire un nuovo mondo. Che, per ora, è<br />
caratterizzato dal gioco ma che, un domani,<br />
potrà portarli fino alla pedana.<br />
Ping-pong lo chiamano. E nella<br />
magnifica giornata di sport a Porto<br />
San Rocco abbiamo capito perché.<br />
Forse perché è il rumore che fa la<br />
pallina ogni volta che batte sulle<br />
piccole racchette. Una volta “ping” e<br />
una volta “pong”. I nostri allenatori<br />
sono stati simpaticissimi e molto<br />
bravi, ci hanno fatto divertire.<br />
Gino Liubicich è il vicepresidente<br />
regionale della Federazione<br />
Regionale, accidenti che<br />
parolone difficili. Per noi sono<br />
parole nuove, ma ci danno la<br />
conferma che oggi abbiamo<br />
potuto confrontarci con una<br />
persona importante, che ci ha<br />
dato numerosi insegnamenti.<br />
Anche l’altro istruttore, Diego<br />
Berganz, ci ha insegnato molte<br />
cose. Con cura, ci ha<br />
accompagnato nei movimenti<br />
delle mani, del corpo, e così<br />
abbiamo imparato a muoverci<br />
coordinati attorno al tavolo in<br />
legno di colore nero. Siamo stati<br />
davvero fortunati, perché tra le<br />
tante discipline provate<br />
sotto il sole cocente, il<br />
tennistavolo ci ha dato<br />
l’opportunità di giocare per un<br />
po’ nel salone dell’area<br />
congressi, con l’aria<br />
condizionata. Una occasione<br />
per rifiatare, altrimenti ci<br />
abbronzavamo troppo<br />
all’aperto.<br />
Il fascino delle arti marziali, il fascino del<br />
kimono bianco e del combattimento<br />
leale. Usando braccia e gambe come<br />
pennelli, sfruttando agilità ed elasticità.<br />
Il taekwondo porta i bimbi verso le stelle<br />
e non solo perché la sua area di<br />
competenza è collocata al piano<br />
superiore della palazzina rivolta verso la<br />
piazzetta centrale di Porto San Rocco da<br />
dove è possibile ammirare tutto il mondo<br />
colorato portato a Muggia<br />
da ‘<strong>Gioca</strong> Estate con le <strong>Stelle</strong>’.<br />
Il TaeKwonDo Bom Zaule, diretta<br />
dal maestro Osman Castri, fa<br />
incetta di ragazzini. “Ho solo<br />
quattro anni, ma com’è bello<br />
questo sport! E poi, mi piace<br />
gridare quando arriva il momento<br />
del ‘ghiap’…”.<br />
Arte marziale coreana, disciplina<br />
olimpica a partire dall’edizione di<br />
Seul, usa calci e pugni ma di<br />
violenza non si vede neppure<br />
l’ombra. “Meno male che siamo<br />
rimasti scalzi, d’estate è ancora<br />
meglio”: e giù tutti a provare il<br />
percorso organizzato ad hoc,<br />
caratterizzato da varie stazioni e<br />
alcuni step, ma che si conclude con<br />
immancabilmente con l’atteso<br />
appuntamento con il colpitore.<br />
Attenzione alla postura,<br />
un’occhiata alla guardia e ai<br />
movimenti laterali, coordinazione e<br />
concentrazione. “Chissà quando<br />
sarò capace anch’io di fare i calci<br />
volanti? Chissà se diventerò bravo<br />
e preciso anche con i pugni?<br />
Intanto, non servono neppure le<br />
protezioni perché è tutto un<br />
grande gioco. Anche i bimbetti di<br />
quattro anni si sono divertiti da<br />
matti e noi, più grandicelli,<br />
abbiamo visto tanti nuovi<br />
movimenti e imparato a metterci<br />
in guardia”.
Trenta metri di pista di atletica a<br />
quattro corsie con tanto di blocchi di<br />
partenza e arco gonfiabile per<br />
l’ingresso dei mini velocisti: tutto in<br />
riva al mare con il profumo di<br />
salsedine nell’aria. “Un’esperienza<br />
bellissima e tutti felici sotto il<br />
traguardo. Persino gli ostacoli per<br />
rendere tutto più difficile ma anche<br />
più affascinante”.<br />
Anche l’atletica leggera esce<br />
vittoriosa da questa domenica sotto i<br />
colori e il sole di ‘<strong>Gioca</strong> Estate con le<br />
<strong>Stelle</strong>’ e, con i suoi 35 iscritti per<br />
turno, non riesce quasi a soddisfare<br />
le esigenze di tutti i piccoli sprinters.<br />
Sotto l’egida dell’Asd Sportiamo e il<br />
controllo diretto dell’azzurro Diego<br />
Cafagna<br />
le sfide si sono sviluppate per<br />
tutto l’arco della giornata. “Per me<br />
è stato tutto molto semplice, ma<br />
qualcuno ha davvero litigato con i<br />
blocchi di partenza. Certo, la<br />
corsa è un’attività spontanea e<br />
tutti la pratichiamo quasi ogni<br />
giorno, anche nei giochi. Ma<br />
affrontare gli ostacoli non è una<br />
passeggiata e chi non ha le gambe<br />
lunghe ha trovato qualche<br />
difficoltà”. A pochi metri di<br />
distanza dalla pista di atletica,<br />
anche il mondo dei lanci viene<br />
portato alla luce dall’utilizzo del<br />
vortex che simula il giavellotto e,<br />
collegato a un lungo cavo,<br />
consente il facile recupero anche<br />
quando le braccia dei giovani<br />
iscritti<br />
lo scaraventano verso il mare aperto<br />
dalla riva. “Sembrava di lanciare il<br />
modellino di un aereo, non era pesante<br />
ma girava come un proiettile ed era<br />
necessaria anche una certa dose di<br />
abilità. E’ stata davvero una splendida<br />
sorpresa e spero che anche a scuola mi<br />
diano la possibilità di praticare questa<br />
disciplina”.<br />
Inizia tutto con un bel tuffo in<br />
piscina, perché come nell’acqua è<br />
iniziata la vita, nell’acqua è<br />
iniziata anche la nostra avventura<br />
nella cornice affascinante di Porto<br />
San Rocco. E’ una delle<br />
sensazioni più belle che si posso<br />
provare, sguazzare nell’acqua<br />
allegramente, in compagnia di<br />
tanti nuovi amici. Il nuoto è uno<br />
sport estremamente salutare,<br />
aiuta il benessere fisico e<br />
psicologico, lo sviluppo delle ossa<br />
e mira al miglioramento della<br />
coordinazione motoria. Ci sono<br />
tanti stili, molti dei quali chiamati<br />
con il nome di un’animale: si<br />
nuota a rana, a delfino, e pure<br />
a farfalla, anche se quest’ultima<br />
è un’animale abituato a volare<br />
nell’aria. Ci sentivamo molto<br />
sicure, perché avevamo i<br />
braccioli a proteggerci, le<br />
maestre della Triestina Nuoto<br />
tutte per noi e anche l’aiuto dei<br />
bagnini. Un’altra cosa molto<br />
importante, mai andare in<br />
acqua subito dopo aver<br />
mangiato, bisogna sempre<br />
aspettare del tempo per<br />
consentire una digestione<br />
tranquilla. Alla fine della<br />
lezione, alcuni giornalisti sono<br />
venuti a farci un’intervista, ed è<br />
stato molto divertente. Accidenti,<br />
adesso andiamo al sole e ci<br />
asciughiamo per bene, alcuni di noi<br />
hanno le grinzette sulle mani! Ma<br />
pur di divertirsi in acqua, va bene<br />
anche questo.<br />
“Il saluto, le regole di comportamento e il<br />
rispetto per l’avversario: ecco cosa<br />
ricorderò maggiormente di questa bella<br />
esperienza”.<br />
La scherma rappresenta cavalleria e<br />
nobiltà, classe e sportività. Ospitata in<br />
una comoda zona ombreggiata di porto<br />
San Rocco, alla fine della giornata la<br />
disciplina rappresentata e promossa<br />
dalla Ginnastica Triestina<br />
sotto la guida del maestro Alex<br />
Kornfeind è risultata tra quelle<br />
maggiormente apprezzate.<br />
Il fioretto, arma convenzionale, nel<br />
caso specifico ha sostituito spada e<br />
sciabola mentre la maschera<br />
tradizionale ha consentito ai<br />
giovani esordienti di impratichirsi<br />
in maniera assolutamente sicura e<br />
divertente.<br />
“Il fioretto con l’impugnatura<br />
anatomica era di plastica, leggero e<br />
caratterizzato dalla punta<br />
arrotondata. Ci siamo messi in<br />
guardia come autentici<br />
moschettieri e, nonostante la<br />
maschera, vedevo e respiravo<br />
benissimo. E’ stato facile e<br />
divertente affrontare un avversario<br />
della mia età, ero tranquillo e<br />
carico di energie”.<br />
Una partita a scacchi giocata alla<br />
velocità della luce: così viene<br />
dipinta la scherma dai suoi<br />
istruttori e, per l’occasione, atlete<br />
di talento si sono trasformate in<br />
dimostratrici: da Valentina Ferrara<br />
e Maria Santuzzo fino a Greta<br />
Odorico, 20. nel ranking europeo.<br />
“Non abbiamo giocato: abbiamo<br />
‘tirato’! Abbiamo imparato i<br />
rudimenti della specialità e, anche<br />
se qualcuno di noi era davvero<br />
piccolino, tutti sono riusciti a<br />
divertirci”.<br />
L’eleganza allo stato puro, in acqua.<br />
Siamo tutte principesse dopo aver<br />
provato il nuoto sincronizzato, una vera e<br />
propria arte acquatica, fatta di forme e<br />
figure, e come dice il nome dello sport..<br />
sincronizzazione. Forse ci vorrebbero<br />
delle ore per imparare bene una<br />
coreografia, ma le nostre maestre sono<br />
state così brave che al termine della<br />
lezione eravamo già in grado di proporne<br />
una. Forse ci vorrebbero delle ore<br />
per imparare bene una coreografia,<br />
ma le nostre maestre sono state<br />
così brave che al termine della<br />
lezione eravamo già in grado di<br />
proporne una. Elisa, Marzia,<br />
Federica, Patrizia e Beatrice, tutte<br />
facenti parte della Triestina Nuoto,<br />
ci hanno insegnato molto. Il nuoto<br />
sincronizzato è uno sport che ne<br />
racchiude tanti altri, e sono il nuoto,<br />
la ginnastica e la danza. E poi è<br />
importante la musica, l’elemento<br />
che detta il tempo della coreografia.<br />
Bisogna avere anche dei bei<br />
polmoni, ci sono diversi momenti in<br />
cui si va sotto acqua, e quindi<br />
andiamo in apnea. Purtroppo non<br />
abbiamo le branchie come i<br />
pesciolini e quindi dobbiamo<br />
esercitarci nella respirazione.<br />
Chi giudica la coreografia sta<br />
attento a molte cose, tra queste il<br />
sorriso e la grazia che non devono<br />
assolutamente mancare altrimenti<br />
si perdono punti. Alcune di noi<br />
avevano paura della temperatura<br />
dell’acqua, temevamo fosse troppo<br />
calda vista la giornata, invece era<br />
perfetta. Questo sport si può<br />
praticare anche a livello<br />
individuale, ma dopo averlo<br />
provato, tutte noi siamo concordi<br />
nel dire che assieme, in squadra, è<br />
molto più divertente e stimolante.<br />
E poi siamo così belle, che<br />
sicuramente troveremo un Principe<br />
Azzurro!
I campioni della Pallanuoto Trieste<br />
come maestri? Uau, proprio quelli<br />
che il prossimo anno giocheranno<br />
nel campionato di serie A-1? Ma<br />
allora siamo davvero fortunati, da<br />
loro non potevamo che imparare per<br />
bene. La prima regola è l’impegno,<br />
se ti alleni con serietà e costanza<br />
nulla è difficile. La seconda è la<br />
partecipazione, vincere piace a tutti,<br />
ma l’importante è divertirsi e giocare.<br />
In piscina avevamo a disposizione<br />
due mini porte, così sul campetto<br />
acquatico abbiamo potuto disputare<br />
pure delle partitelle, la parte più<br />
divertente. Tra i nostri istruttori Elia e<br />
Daniel, loro non sono tanto più<br />
grandi di noi, hanno solo qualche<br />
anno in più,<br />
eppure grazie all’allenamento<br />
sono arrivati molto in alto e hanno<br />
vinto da poco un campionato<br />
molto difficile. <strong>Gioca</strong>ndo, ci siamo<br />
resi conto di quanto sia<br />
dispendiosa questa disciplina,<br />
bisogna resistere tanti minuti in<br />
acqua, e dopo aver nuotato verso<br />
la meta, serve la precisione per<br />
poter fare.. Gol!<br />
Non manca il contatto, infatti quando si<br />
difende bisogna quasi attaccarsi<br />
all’avversario. Una bambina tra noi ha<br />
capito totalmente lo spirito del difensore,<br />
ma lei era avvantaggiata, infatti il suo<br />
animale preferito è la medusa! Perché<br />
le abbiamo chiesto… E lei ci ha<br />
risposto: “perché vive in acqua, e<br />
abbraccia le persone”.<br />
Una fila continua, lunghissima.<br />
Prima per recuperare semplicemente<br />
l’indispensabile<br />
giubbottino<br />
salvagente e poi, infine, per<br />
imbarcarsi e uscire al largo. Due i<br />
gommoni messi a disposizione dei<br />
giovanissimi velisti per il trasbordo<br />
dal molo centrale di Porto San Rocco<br />
e poi quattro imbarcazioni<br />
fiammanti, tutte derive FIV 555,<br />
messe a disposizione dalla struttura<br />
ospitante e dallo Yacht Club Adriaco.<br />
“Il mare era perfetto, solo qualche<br />
piccola onda. Il vento, invece, era<br />
caratterizzato da una semplice<br />
brezza. Nessuno di noi, però, era<br />
preoccupato<br />
perché tutti sapevamo nuotare<br />
molto bene. Abbiamo persino visto<br />
tanti pesci e anche qualche<br />
medusa”.<br />
In veste di istruttori, azzurri<br />
pluridecorati: da Giovanna Micol a<br />
Giulia Pignolo, da Marta Zanetti e<br />
Cristiano D’Agaro fino a Chiara<br />
Calligaris, Arianna Bogatec e<br />
Michele Paoletti. “È stata la mia<br />
prima volta in barca a vela,<br />
un’esperienza splendida. Eravamo<br />
sei bambini più l’istruttore e<br />
ognuno di noi ha potuto timonare<br />
come un velista vero. Quasi<br />
mezzora in mare aperto anche se<br />
soltanto l’istruttore è rimasto<br />
scalzo come un vero lupo di mare,<br />
mentre tutti noi avevamo le scarpe o i<br />
sandali. Tutto facile e divertente, anche<br />
se ogni tanto entrava un po’ di acqua e<br />
ci siamo bagnati un pochino. Ne valeva<br />
la pena, però: diventare skipper per un<br />
giorno è proprio una bella<br />
soddisfazione”.<br />
Un bel tappeto blu, e un altro tappeto<br />
ancora più grande per fare tanti salti.<br />
E già, forse non abbiamo provato<br />
l’ebbrezza del trampolino e del tuffo<br />
nell’acqua, ma di certo dopo questa<br />
lezione siamo pronti per il.. grande<br />
salto!<br />
Quando vediamo alla televisione<br />
la gente tuffarsi da alte posizioni<br />
ci impressioniamo un po’, ma<br />
oggi abbiamo capito che non<br />
serve tanto coraggio per un<br />
tuffo. Basta farlo bene: con i<br />
giusti tempi, inspirando ed<br />
espirando bene l’aria e stando<br />
molto attenti ad ogni dettaglio<br />
nella postura. Nel nostro<br />
percorso, in una soleggiata e<br />
calda domenica di fine giugno, ci<br />
hanno accompagnato le maestre<br />
della Adus Triestina nuoto<br />
settore tuffi. Con tanta simpatia.<br />
Il nostro sogno sarebbe di<br />
poterci tuffare dal trampolino<br />
nell’acqua di mare, laggiù dove<br />
l’acqua è più blu. Per oggi ci<br />
accontentiamo, è stata una<br />
splendida esperienza, vissuta<br />
allegramente. Adesso i grandi<br />
devono spiegarci una parolina<br />
che sentiamo spesso dalla loro<br />
voce.. Cos’è la “clanfa”? Siamo<br />
bambini, e siamo molto curiosi.<br />
Anche se non l’abbiamo<br />
provata, vogliamo scoprire cose<br />
nuove.<br />
Doppia dose di fatica per i piccoli<br />
sperimentatori della vogata: prima<br />
sul molo, alle prese con i<br />
remoergometri come fase di<br />
riscaldamento introduttivo; poi,<br />
finalmente, anche tra le onde del<br />
mare a bordo delle tre imbarcazioni<br />
Gig a quattro messe a disposizione<br />
dal comitato regionale della FIC.<br />
“Che fatica! Più sulla terraferma<br />
che in barca con i remi tra gli<br />
scalmi, per la verità! Però, mi sono<br />
divertita tantissimo, al punto da<br />
chiedere di fare ben due giri<br />
consecutivi. Qualcuno di noi non<br />
riusciva a coordinarsi bene e in<br />
mare diventava tutto più<br />
complicato. Però, l’allenatore e il<br />
timoniere fornivano sempre le<br />
giuste indicazioni a noi ragazzi.<br />
Qualcuno è riuscito anche a<br />
formare un equipaggio di<br />
amichetti”.<br />
Massimiliano<br />
D’Ambrosi,<br />
presidente della federazione<br />
regionale, sovrintende tutto dal<br />
gazebo e ha una parola di<br />
incitamento per tutti i giovani. E i<br />
piccoli allievi ripagano lo staff con il<br />
loro impegno e la loro curiosità.<br />
“Che bella esperienza! Sole, un<br />
po’ di vento e una stanchezza<br />
sopportabile.Vorremmo provare<br />
ancora, ci proveremo di sicuro:<br />
non ci siamo bagnati neanche<br />
un po’ e nessuno ha avuto il<br />
benché minimo timore, anche<br />
perché indossavamo i giubbotti<br />
salvagente.Era la giornata<br />
ideale per avvicinare questo<br />
sport, anche se non riuscivamo<br />
mai a vogare tutti insieme: è<br />
davvero difficile, più di quanto<br />
sembra…. La prossima volta,<br />
però, andrà meglio perché il<br />
canottaggio è davvero uno sport<br />
coinvolgente”.