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RELAZIONE SULLE STRUTTURE DI RICERCA DELL'INAF ...

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Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiLe Strutture di ricerca INAF sono spesso collocate in prossimità o nell’ambito di strutture edilizieprossime e, a volte, addirittura condivise con Dipartimenti Universitari (di Astronomia, Fisica, Fisica &Astronomia, Scienza dello Spazio, ecc.), realizzando la necessaria e fondamentale sinergia tra ricerca edidattica, e tra ricerca INAF e ricerca universitaria, che si rivela mutuamente vantaggiosa per ilconseguimento dei rispettivi fini istituzionale. E’ questo il caso in particolare delle Strutture INAF di Padova,di Trieste, di Bologna, di Firenze (in parte), di Catania e di Palermo. In altri casi (Torino, Milano, Roma,Teramo, Napoli, Cagliari), la contiguità tra Strutture INAF e Dipartimenti Universitari è meno stretta, mal’interazione tra le Struttura INAF e le Università è comunque in generale molto forte, sia sotto l’aspettodidattico che di ricerca. Si rammenta a questo proposito che al 31.12.2005 risultano associati all’INAF 246ricercatori e docenti (in gran parte universitari) che assicurano una fattiva interazione tra la ricercaPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 3 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesi• partecipazione a progetti tecnologici e strumentali nazionali (in genere multisede)• ricerca scientifica e tecnologica locale e programmi locali di R&DLe ricerche di cui sopra sono ampiamente illustrate nell’Appendice A1 del PTA 2006-2008 nel contestodei progetti nazionali e interessano praticamente ed in maniera equilibrata tutte le macroaree tematichedell’INAF. Lo stesso vale per la ricerca “libera” locale e per i programmi di R&D, che da un latorappresentano nicchie di specializzazione delle singole Strutture, dall’altro sono spesso la fase inizialeesplorativa da cui hanno poi origine i progetti nazionali e le collaborazioni multisede ed internazionali. Ladistribuzione degli interessi scientifici tra le varie Strutture non è uniforme e spesso le Strutture INAF(specialmente gli ex-Istituti CNR e gli Osservatori più piccoli) tendono a specializzarsi in una sola o in pochelinee di ricerca in cui sono in grado di raggiungere una massa critica sufficiente per competere a livellointernazionale. Le linee di ricerca caratterizzanti ciascuna Struttura INAF sono riportate in maniera sinteticanei profili delle singole Strutture allegati al presente documento.Senza duplicare quanto già detto nell’Appendice A1 al Piano Triennale, si segnalano in modo particolare, apuro titolo di esempio ed in modo non esaustivo:• la vocazione radioastronomia dell’IRA e, più recentemente, dell’OA-CA;• le attività sperimentali in campo spaziale dell’IASF-RM, dell’IASF-BO, dell’IASF-MI, dell’IASF-PA, dell’IFSI-RM, dell’OA-TO, dell’OA-MI, dell’OA-NA e dell’OA-PA;• la leadership dell’OA-FI nel campo delle ottiche adattive;• gli studi tecnologici e scientifici di interferometria ottica ed infrarossa presso l’OA-TO, l’OA-FI eOA-RM;• le tecnologie ottiche e meccaniche presso l’OA-MI, OA-FI, OA-RM, OA-NA;• la leadership dell’OA-TS nel software di controllo di strumentazione astronomica e nella gestione diarchivi e l’attività dell’OA-TO nel campo degli archivi solari;• lo sviluppo e mantenimento di software astronomico nel campo delle survey all’IASF-MI, all’OA-RM e all’OA-NA;• i laboratori per lo studio dei rivelatori all’OA-PD e OA-CT;• l’astrofisica di laboratorio presso l’OA-NA e l’OA-CT;• lo sviluppo del calcolo ad alte prestazioni presso l’OA-TO, l’OA-TS, l’OA-CT, l’OA-PA, l’IASF-PA e l’OA-CA;• gli studi di cosmologia osservativa e teorica presso OA-MI, IASF-MI, OA-PD, OA-TS, OA-BO,IRA, IASF-BO, OA-FI, OA-RM e OA-NA;• lo studio delle galassie normali presso OA-MI, OA-PD, OA-TS , OA-BO e OA-NA;• le ricerche osservative e teoriche sui GRB all’OA-MI, IASF-MI, OA-RM, IASF-PA e IFSI-TO;PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 6 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesi• le ricerche multifrequenza sugli AGNs all’OA-TO, OA-MI, IASF-MI, OA-PD, OA-TS, OA-BO,IRA, OA-FI, OA-RM, IASF-RM. OA-NA;• gli studi di astrofisica relativistica e degli oggetti collassati all’IASF-MI, OA-MI, IASF-BO, IRA,OA-RM, IASF-RM, IASF-PA, OA-CA;• gli studi astroparticellari e sui raggi cosmici all’IFSI-TO, OA-FI e IASF-PA;• la scuola evoluzionistica stellare dell’OA-PD, dell’OA-BO, dell’OA-RM e dell’OA-TE;• gli studi sulla formazione stellare, degli oggetti stellari giovani e del mezzo interstellare all’AO-FI,IRA, OA-CA, OA-NA, IASF-RM, OA-CT e OA-PA;• lo studio delle popolazioni stellari e della storia evolutiva della Galassia all’OA-TO, OA-PD, OA-TS, OA-BO, OA-FI, OA-RM, OA-NA;• lo studio delle Supernovae, delle Novae e dei Resti di Supernova presso l’OA-PD, OA-FI, OA-RM,OA-TE, OA-PA;• l’attività stellare e l’astrosismologia all’OA-MI, OA-NA, OA-CT e OA-PA;• gli studi di astrometria e la preparazione alla missione GAIA presso OA-TO, OA-BO, OA-RM, OA-TE e OA-NA;• la ricerca di pianeti extrasolari all’OA-PD, OA-NA e OA-CT;• gli studi di fisica solare all’OA-TO, OA-TS, OA-FI, OA-RM, OA-NA, OA-CT e OA-PA;• le ricerche planetologiche e sui corpi minori del Sistema solare all’OA-TO, OA-PD, IASF-RM,IFSI-RM, OA-NA e OA-CT;• lo studio dei fenomeni magnetosferici e ionosferici presso l’IFSI-RM;• lo sviluppo di rivelatori ed esperimenti di fisica cosmica da terra all’IFSI-TO e all’IASF-PA;• la geodesia mediante tecniche di laser ranging e VLBI all’IRA e all’OA-CA.Queste ricerche sono spesso condotte in collaborazione con ricercatori e docenti delle Università enell’ambito di ampie collaborazioni nazionali ed internazionali.5 Infrastrutture osservativeOltre all’utilizzo di strumentazione internazionale a terra e dallo spazio (principalmente gli strumentidell’ESO a La Silla e al Paranal e le missioni spaziali dell’ESA e della NASA), e all’utilizzo del TNG e, nelprossimo futuro, dell’LBT e del VST, le Strutture di ricerca dell’INAF hanno a loro disposizione per laricerca locale e per programmi di interesse nazionale una serie di infrastrutture osservative sul territorionazionale, generalmente collocate in sedi osservative distaccate.PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 7 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiLe principali infrastrutture osservative sul territorio nazionale sono le seguenti (sono elencate solo quelleutilizzate principalmente per ricerca): Pino Torinese (OA-TO)• Telescopio riflettore REOSC 1.05m• Telescopio riflettore MARCON Ritchey-Chrétien 80cm Testa Grigia, Valle d’Aosta (IFSI-TO)• Rivelatori a scintillazione per raggi cosmici• Telescopio millimetrico ed infrarosso Monte dei Cappuccini, Torino (IFSI-TO)• Spettrometri gamma a basso fondo Asiago (OA-PD)• Telescopio riflettore 182cm• Telescopio Schmidt 67/92 cm Basovizza (OA-TS)• Radiopolarimetro solare di 10m di diametro, 237-610 MHz• Radiopolarimetro solare di 3m di diametro, 1420-2495 MHz Firenze (OA-FI)• Torre solare (utlizzata attualmente per test di ottica adattiva) Loiano (OA-BO)• Telescopio riflettore “G. D. Cassini” 152cm + BFOSC• Telescopio Zeiss di 60cm + CCD (di uso soprattutto didattico) Medicina (IRA)• Radiotelescopio T-array di 30.000 mq, 408MHz• Radiotelescopio parabolico di 32m di diametro, 1.4-22 GHz• Ricevitori GPS per geodesia spaziale• Gravimetro• Piazzola per Laser Ranging mobile Monteporzio (OA-RM)• Telescopio solare PSPT 15cm Monte Autore, Rieti (IASF-RM)• Telescopio riflettore TRC70 60cmPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 8 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesi Roma (IASF-RM)• Telescopio riflettore 45cm Roma (IFSI-RM)• Rivelatore di neutroni• Strumentazione per Laboratorio di Fisica Terrestre Campo Imperatore (OA-RM)• Telescopio Schmidt• Telescopio AZT24 1.1m con camera NIR (cogestito con OA-TE) Teramo (OA-TE)• Telescopio riflettore TNT 72cm con camera CCD Napoli (OA-TE)• Riflettore 40cm con VAMOS Toppo di Castelgrande (OA-NA)• Telescopio riflettore TT1 di 152cm con camera CD e TFOSC (in via di completamento) Serra La Nave (OA-CT)• Telescopio riflettore Cassegrain di 91cm + fotometro fotoelettrico e spettrografo echelle• Telescopio Schmidt di 61cm + CCD• APT-80 Ritchey-Chrétien 80cm con fotometro UBV• APT 80/2 Cassegrain 80cm con CCD Catania (OA-CT) Noto (IRA)• Barra equatoriale solare con vari rifrattori di 15cm• Radiotelescopio parabolico di 32m di diametro, 0.3-86 GHz• Ricevitore GPS per geodesia spaziale• Piazzola per Laser Ranging mobile San Basilio (OA-CA)• SRT: radiotelescopio parabolico di 64m di diametro (in costruzione) Cagliari (OA-CA)• Ricevitore GPS di geodesia spazialePTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 9 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiE’ in corso, a cura dei due Dipartimenti Scientifici dell’INAF, uno studio sull’utilizzo scientifico, i costi digestione e le possibili prospettive di riconversione delle infrastrutture osservative localizzate sul territorionazionale, al fine di ottimizzarne l’uso e l’impatto scientifico, nonché, in alcuni casi, per un possibileriutilizzo della strumentazione esistente a fini esclusivamente didattici e divulgativi.6. Officine e laboratoriLe Strutture di ricerca dell’INAF possiedono una ricca dotazione di officine e laboratori a sostegno deiprogetti tecnologici e strumentali dell’Ente. In attesa di una razionalizzazione degli stessi (indagine in corsoda parte del Dipartimento Progetti, si veda il documento preparato da Filippo Zerbi), e in vista dellapossibilità di creare laboratori nazionali a servizio dell’intera comunità INAF, la situazione attuale èriassunta in Tabella, sulla base delle informazioni ricevute dai Direttori di Struttura. Si segnala altresì ilServizio Internazionale Tempo fornito dall’OA-Ca e le attività di Geodesia Spaziale e GPS svolte sempreall’OA-CA.Laboratori ed Officine presso le Strutture INAFLab/Struttura FI BO MI CA NA CT PA PD RM TE TO TS IASF IFSI IRABO MI PA RO RO TOottico x x x x x x x x x x x x xmeccanico x x x x x x x x x x x x x x x xelettronico x x x x x x x x x x x x x x xcalibrazione x x x x x x x x x xintegrazione x x x x x x x x x xinformatico x x xtest campioni x x x x x x xmetrologia x xsupercalcolo x x xrivelatori x x x xfotografico x x xclean room x x x x x x x xcriogenia x x x xmicroonde x x xinterferenze x xanalo/digitalexSi sottolinea che il quadro riassuntivo di cui sopra è quello che risulta dalle informazioni ricevute dairispettivi Direttori di Struttura e non riflette necessariamente lo stato effettivo di completezza ed utilizzodelle varie apparecchiature sperimentali esistenti. Per quest’ultimo quadro si rimanda alla dettagliataindagine in corso da parte del Servizio Laboratori Nazionali del Dipartimento Progetti.PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 10 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesi7 Produzione scientificaLa produzione scientifica delle Strutture INAF, che è spesso il risultato di collaborazioni con personaleassociato delle Università e con dottorandi delle stesse nonché frutto di collaborazioni internazionali, è assaiconsistente numericamente e di eccellente livello qualitativo medio, come confermato da indicatoriinternazionali indipendenti (si veda quanto detto a questo proposito nell’Appendice A1). La produzionescientifica delle singole Strutture INAF negli anni 2002-2004, suddivisa in: a) pubblicazioni referate; b)relazioni invitate; c) comunicazioni a congressi; d) rapporti tecnici; e) altre pubblicazioni (inclusepubblicazioni non referate, circolari, pubblicazioni divulgative, ecc.) è riportata in Tabella. La produzionescientifica dell’ultimo anno (2005) è riportata nei Piani Triennali (allegati) delle singole Strutture.Pubblicazioni scientifiche delle Strutture di ricerca INAF negli anni 2002-2004. Per ciascuna classe dipubblicazioni, la prima riga si riferisce all’anno 2002, la seconda all’anno 2003 e la terza all’anno2004.Pubb./Strutt. FI BO MI CA NA CT PA PD RO TE TO TS IASF IFSI IRABO MI PA RO RO TOReferate 118 60 80 15 55 29 32 86 135 20 65 91 84 53 10 50 61 31 91133 66 95 24 45 60 37 78 127 26 55 87 116 119 40 88 77 34 81138 85 87 25 37 50 45 114 145 24 51 127 121 142 17 102 69 35 88Invitate 44 3 14 1 4 8 12 5 20 2 9 7 25 0 0 0 3 2 351 9 15 0 2 9 10 28 41 4 8 13 17 0 0 0 2 1 432 18 13 7 0 7 5 12 39 4 17 13 9 0 0 0 2 0 8Comunicaz. 86 43 61 21 43 23 38 85 80 15 103 91 95 69 19 67 82 13 12585 89 69 17 45 71 38 129 103 34 99 104 100 109 24 16 76 23 10069 80 83 34 30 30 33 100 65 29 73 86 123 126 31 19 113 14 81Rapp. Tec. 7 1 2 5 16 6 0 9 7 3 20 38 34 0 17 15 24 6 175 0 0 2 13 2 0 12 3 6 19 30 40 1 3 12 35 20 146 3 0 2 7 2 0 2 0 12 7 25 40 1 13 15 28 10 12Altre Pubbl. 43 13 35 13 19 6 5 45 46 0 12 2 51 10 0 5 6 8 636 25 37 6 5 4 0 27 50 1 20 0 91 9 1 7 8 44 851 23 18 4 0 10 0 39 84 1 10 1 54 4 7 9 12 9 4Le statistiche di cui sopra non tengono conto di possibili duplicazioni dovute a collaborazioni tra autoriappartenenti a Strutture diverse. Un elenco completo delle pubblicazioni INAF prodotte nel 2005, cheelimini le possibili duplicazioni ed omogeneizzi le informazioni ricevute dalle singole Strutture, è in corso dipreparazione da parte del Dipartimento.PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 11 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiPubblicazioni INAF - Rapporti Tecnici 2002-20041501401301201101009080706050403020100FI BO MI CA NA CT PA PD RM TE TO TSIASFBO IASFMIASFPAIASF RM IFSI RMIFSI TO IRARapp. Tec.2002 Rapp. Tec.2003 Rapp. Tec.2004Pubblicazioni INAF - Comunicazioni a Congressi 2002-20041501401301201101009080706050403020100FIBOMICANACTPAPDRMTETOTSIASFBOIASFMIIASFPAIASF RMIFSI RMIFSI TOIRAComun. Congressi 2002 Comun. Congressi 2003 Comun. Congressi 2004PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 13 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiLa tabella mostra che la produzione scientifica per ricercatore, pur con significative fluttuazione da Strutturaa Struttura, è in media superiore a 2 per le pubblicazioni referate e in media prossima a 5 sul totale dellepubblicazioni. La tabella mostra altresì un apparente aumento della produzione scientifica delle StruttureINAF nel 2005, rispetto ai dati del triennio 2002-2004 sopra riportati, ma a tale effetto contribuiscesoprattutto l’aver incluso tra le pubblicazioni 2005 referate anche quelle in stampa e sottomesse. Senzaqueste ultime, la produzione media 2005 è in linea con quella del triennio 2002-2004 e il rapporto medio trale pubblicazioni referate e il numero effettivo dei ricercatori è pari a 1.48.8 Attività di Alta FormazioneLo stretto rapporto che sussiste tra la maggior parte delle Strutture INAF e le Università ha favorito losvilupparsi di un’intensa attività di Alta Formazione presso le Strutture INAF (corsi universitari, tesi dilaurea e di dottorato, tirocini formativi). Le attività di Alta Formazione delle Strutture INAF per il 2005 eprogrammate nel triennio 2006-2008 sono riportate nei Piani di sviluppo delle stesse (allegati). Una statisticadelle principali attività di Alta Formazione nel Triennio 2002-2004 è riassunta nella Tabella e nei relativigraficiAttività di Alta Formazione delle Strutture di ricerca INAF negli anni 2002-2004. Per ciascun tipo diintervento, la prima riga si riferisce all’anno 2002, la seconda all’anno 2003 e la terza all’anno 2004.FI BO MI CA NA CT PA PD RM TE TO TS IASF IFSI IRABO MI PA RM RM TOCorsi Univ. 0 3 2 5 9 4 2 9 9 3 0 6 6 2 2 0 4 2 50 1 2 5 9 4 2 10 6 2 5 3 8 1 2 0 2 2 84 1 3 7 9 4 2 15 7 6 5 7 15 1 2 2 3 1 8Tesi Laurea 8 9 20 1 10 4 4 12 8 3 4 2 6 3 1 5 6 7 612 12 19 2 9 4 4 10 9 2 0 1 8 6 3 5 6 9 119 9 19 4 2 5 4 9 9 1 4 10 9 6 0 7 7 13 11Tesi Dottor. 15 9 6 1 4 5 0 9 3 4 2 0 5 1 1 6 5 2 316 9 10 1 3 3 2 10 8 3 1 1 6 3 1 6 14 1 517 11 8 1 4 3 2 25 6 7 0 1 9 3 1 8 16 2 9Tirocini 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 20 0 9 0 0 0 8 0 7 0 1 0 0 0 5 0 0 0 20 0 1 1 0 0 6 1 8 8 0 8 0 0 7 0 2 0 4Seminari 33 75 53 2 14 12 13 52 21 5 14 38 7 0 9 20 3 5 4540 81 25 11 20 15 12 40 18 1 12 23 5 0 7 8 7 6 4742 88 24 8 8 6 12 30 25 6 16 23 9 0 6 9 8 5 46Congressi 4 1 0 1 1 1 2 0 3 0 5 0 3 0 1 3 1 1 31 2 0 1 5 2 2 0 2 1 4 1 1 0 1 1 6 2 06 1 1 1 0 2 2 1 2 0 4 4 2 0 0 2 5 1 0PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 15 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 16 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 17 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 18 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiSono altresì da segnalare programmi di scambi internazionali come le borse Marie-Curie finanziatedall’EU che hanno portato svariati giovani ricercatori europei a lavorare presso Strutture INAF (e ricercatoriitaliani a lavorare presso Istituti esteri).A livello centrale l’INAF ha cofinanziato, attraverso il Dipartimento Strutture, numeri convegni nazionali edinternazionali tenuti in Italia nel 2005 (per complessivi 120.000 Euro), nonché scuole di formazioni tra cui èda segnalare in modo particolare la Scuola Nazionale di Astrofisica che tiene ogni anno due scuole diformazione per dottorandi universitari, una in primavera e l’altra in autunno, ciascuna costituita da due corsifocalizzati su due diverse tematiche astronomiche. Per il 2006 il contributo INAF a sostegno di Scuole eCongressi (già assegnato) ammonta a 200.000 Euro.9 Attività di outreach e musealiL’importanza delle attività di outreach volte alla diffusione e divulgazione dei risultati della ricercaastronomica presso le scolaresche e il grande pubblico è ormai universalmente riconosciuta e registra unacrescente attenzione da parte dell’INAF. Oltre ad iniziative coordinate a livello nazionale dall’UfficioComunicazione dell’INAF, tutte le Strutture di Ricerca dell’Ente svolgono un’intensa attività di diffusionedella cultura astronomica e di didattica pre-universitaria a livello locale, utilizzando anche appositifinanziamenti ministeriali e degli Enti locali. Queste attività si concretizzano in particolarenell’organizzazione di corsi e conferenze divulgative, in visite guidate (diurne e notturne) presso le Strutturedell’Ente e nelle sedi osservative, nell’organizzazione di mostre e di eventi in concomitanza con il verificarsidi particolari fenomeni astronomici, nell’allestimento di musei didattici e di planetari, in attività editorialididattiche e divulgative e nella partecipazione a trasmissioni radiotelevisive. Le principali attività didattichee di outreach svolte presso le Strutture di ricerca dell’INAF nel 2005 e quelle programmate per il triennio2006-2008 sono elencate nei Piani di sviluppo delle singole Strutture (allegati). Queste iniziative, che infuturo saranno monitorate e coordinate a livello nazionale dal Servizio “Divulgazione e Didattica” delDipartimento Strutture, interessano ogni anno molte migliaia di visitatori presso le Strutture dell’Ente.Le realtà più significative comprendono:• i siti Web delle Strutture INAF, che presentano notiziari di manifestazioni in atto o programmate eforniscono materiale utile per le scuole ed il grande pubblico, inclusi links ad altri siti di didattica edivulgazione astronomica;• il sito didattico-divulgativo allestito già da vari anni all’Osservatorio di Padova, esemplareesperimento di comunicazione scientifica a livello professionale. In particolare, l’iniziativa “Prendile stelle nella rete”, condotta in collaborazione con TELECOM, e delle attività connesse, quali“Urania” e “Polare”, che continuano a riscuotere grande consenso di scolari e pubblico generico,insieme alla “Sala multimediale” di Asiago;• il museo didattico interattivo (AstroLab) allestito dall’Osservatorio di Roma presso la sede diMonteporzio Catone e gestito dal servizio divulgazione DivA dell’Osservatorio, iniziativa unica inItalia nel campo didattico-museale;• il Planetario di Firenze, che, in collaborazione con l’Osservatorio di Arcetri, promuove diverseiniziative di diffusione della cultura scientifica, da lezioni per le scuole ad incontri con il pubblico;• il Centro Visite “M. Ceccarelli” presso la Stazione di Radioastronomia di Medicina dell’IRA,inagurato il 15 ottobre 2005 e dedicato agli studi e alle tecnologie radioastronomiche;PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 19 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesi• la struttura didattico/divulgativo “Urania Carsica” presso la sede osservativa di Basovizzadell’Osservatorio di Trieste, che si compone di una cupola con 5 telescopi didattici, della mostrastorica dell’Istituto, dei relativi impianti ottici, informatici, espositivi e multimediali;• il Museo della Matematica di Priverno gestito dall’IFSI-Roma in collaborazione con il comune diPriverno;• il programma dell’Osservatorio di Trieste “Le stelle vanno a scuola”, che dal 2003 promuovel’insegnamento dell’Astronomia portando direttamente l’esperienza osservativa nelle scuolemediante l’organizzazione di sessioni osservative, condotte in remoto dalla scuola;• le celebrazioni per l’”Anno cassiniano” svolte nel 2005 dall’OA-BO per celebrare il 350 anni dellacostruzione, ad opera di G.D. Cassini, della grande meridiana della cattedrale di San Petronio(nonché per ricordare i 30 anni della costruzione del telescopio “G.D.Cassini” di Loiano);• il “Sistema solare in miniatura” di Loiano: attrezzato con un modello del Sole di due metri didiametro, con tutti gli altri pianeti in scala, che permettono agli scolari e al pubblico in genere dicapire le dimensioni del nostro sistema planetario e le distanze relative alle quali si trovano i diversipianeti;• i progetti di divulgazione “L’astrofisica va a scuola”, “Astronomia fai da te”, “Dal Sole alle stelle”presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte;• le numerose e varie iniziative didattico-divulgative curate dall’IASF di Palermo (i programmi“POETA”, “A spasso per l’Universo”, “La sinfonia dei fotoni”, ecc.), anche in collaborazione conscuole cittadine e con l’OA-PA;• le Visite guidate alle Strutture INAF, con osservazioni dirette ai telescopi e conferenze pubbliche,che vengono organizzate sistematicamente in tutti gli Osservatori, come le iniziative felicementedenominate “Da Asiago alle stelle” (Asiago-Padova), “Padova città delle Stelle” (OA-PD), “Colfavore del buio” (Loiano-Bologna), “Bologna guarda il cielo” (OA-BO),“Ragazzi fra le stelle”(Arcetri), “Magie in Cielo e in Terra” (Merate), “Napoli sotto le stelle” (OA-Napoli), “Hinc itur adastra” (OA-Palermo);• l’organizzazione di “Corsi di aggiornamento” per insegnanti della scuola media e dell'obbligo, chevengono tenuti presso numerose Osservatori Astronomici, spesso in collaborazione conl’Associazione degli Insegnanti di Scienze Naturali o le sezioni didattiche della Società Italiana diFisica e della Società Astronomica Italiana;• la pubblicazione di libretti didattici per le scuole nell’ambito del progetto “Alla scoperta del cielo”curato dai Servizi “Comunicazione” e “Didattica e Divulgazione” della Sede Centrale dell’INAF incollaborazione con l’OA-PD;• l’organizzazione di manifestazioni pubbliche in occasione di eventi astronomici di particolarerilievo (eclissi, sciami meteoritici, transiti planetari) che richiamano un elevatissimo numero divisitatori alle diverse iniziative, locali e telematiche, coordinate dall’INAF a livello nazionale.La domanda di attività qualificate di diffusione della cultura scientifica è superiore alla possibilità di offertada parte delle Strutture e, ormai da alcuni anni, il MIUR autorizza organizzazioni non professionali a tenerecorsi di carattere astronomico per insegnanti della scuola media ed a rilasciare attestati di frequenza e dimerito, che hanno ricadute sul trattamento economico degli insegnanti. Il perdurare di tale situazione, chenon ha precedenti in altre nazioni culturalmente avanzate, è stata inutilmente segnalata al MIUR. L’INAF,PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 20 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesi10. Fabbisogno finanziario e di personale nel triennio10.1 Fabbisogno finanziarioLe assegnazioni FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) alle Strutture di ricerca previste per il 2006 sonoindicate nella sottostante Tabella dove, per ogni Struttura, sono riportate le richieste dei Direttori di Strutturaper il solo funzionamento ordinario (col. 2), le assegnazioni disposte dal Dipartimento per il solofunzionamento ordinario (col. 3), le assegnazioni disposte dal Dipartimento Strutture per la ricerca di baselocale (col. 4), l’assegnazione complessiva 2006 (funzionamento + ricerca di base locale; col. 5) el’assegnazione complessiva 2005 per funzionamento e ricerca di base (col. 6). Le assegnazioni per Strutturasono riportate in forma grafica nell’allegata Figura. In sede di approvazione del bilancio preventivo 2006 leStrutture di ricerca sono state autorizzate ad iscrivere nel loro bilancio di previsione solo l’80%dell’assegnazione FFO per funzionamento (con l’impegno dell’Ente di reintegrare il restante 20% in sede diassestamento del bilancio), mentre il 30% dell’assegnazione alle Strutture per la ricerca libera è stato iscrittonel bilancio di previsione del Dipartimento Strutture per finalità di ricerca da determinare in corso diesercizio (ad esempio, per interventi mirati su specifici programmi di ricerca delle Strutture).Complessivamente le assegnazioni FFO 2006 alle Strutture per funzionamento e ricerca libera ammontano a11.050 kEuro, di cui 7.950 kEuro per il funzionamento ordinario (di cui 6.360 kEuro iscritti attualmente neibilanci di previsione delle Strutture) e 3.100 kEuro per la ricerca di base libera (di cui 2.170 kEuro iscrittiattualmente nei bilanci di previsione delle Strutture). Questa cifra è sostanzialmente simile all’assegnazionedel 2005, con un incremento di appena il 2%. Sono escluse da tali assegnazioni i costi per il personale e percanoni di locazione (riportati altrove in questo Piano Triennale), i costi per buoni-pasto gestiti centralmente(ammontanti complessivamente a 950 kEuro) e i costi per gli abbonamenti centralizzati ai periodiciscientifici e per la gestione del Servizio Bibliotecario Nazionale (ammontanti a 800 kEuro). In totale, i costiper il funzionamento ordinario delle Strutture (al netto degli stipendi del personale e dei canoni dilocazione) ammontano a 12.800 kEuro, di cui 1.730 iscritti per il 2006 nel bilancio di previsione delDipartimento Strutture (930 kEuro per la ricerca di base e 800 kEuro per il Servizio Biblioteche).Assegnazioni FFO 2006 (in kEuro) alle Strutture di Ricerca per funzionamento e ricerca di baselocale (spese per il personale, buoni pasto, canoni di locazione e biblioteca esclusi)Struttura Richies. Funz. Assegn. Funz. Assegn. Ric. Assegn. 2006 Assegn. 2005OA-FI 581 500 250 750 530OA-BO 200 200 400* 600 768OA-MI 551 450 160 610 519OA-CA 255 250 100 350 430OA-NA 406 350 160 510 454OA-CT 475 370 130 500 403OA-PD 493 450 165 615 685OA-PA 359 250 100 350 336OA-RM 749 600 200 800 802OA-TE 336 250 100 350 540OA-TO 461 350 140 490 418OA-TS 585 370 165 535 382IRA 1408 1250 250 1500 1488IASF-BO 744 530 150 680 678IASF-MI 385 300 100 400 392IASF-RM 935 600 195 795 752PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 23 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiFabbisogno finanziario (funzionamento e ricerca) delle Strutture previste nel triennio 2006-2008(escluse le spese di personale, l’edilizia e i canoni di locazione)Spesa prevista 2006 2007 2008Funzionamento ordinario 7.950 8.100 8.250Ricerca di base locale 3.100 3.100 3.100Totale parziale 11.050 11.200 11.350Buoni pasto 950 950 950Servizio bibliografico nazionale 800 800 800TOTALE 12.800 12.950 13.10010.2 Fabbisogno di personaleLe richieste dei Direttori di Struttura come desunte dai loro Piani Triennali, convertite quando necessario aposizioni equivalenti del comparto Enti di ricerca, sono riassunte nella sottostante Tabella Richieste DirettoriStrutture. Si tratta complessivamente di 382 nuove posizioni a tempo indeterminato di cui 258 di ricerca (191ricercatori e 67 tecnologi) e 124 tecnici-amministrativi.RICHIESTE <strong>DI</strong>RETTORI <strong>STRUTTURE</strong> TRIENNIO 2006-2008OAFIOABOOAMIOACAOANAOACTOAPDOAPAOARMOATEOATOOATSIASFBOIASFMIIASFPAIASFRMIFSIRMIFSITO IRATOT.<strong>RICERCA</strong>TORI 5 9 9 20 12 10 6 8 16 6 22 13 3 12 9 13 6 2 10 191<strong>DI</strong>RIGENTE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong> 1 2 4 3 3 2 2 1 2 2 4 1 2 2 2 331' <strong>RICERCA</strong>TORE 2 4 3 6 4 3 2 2 4 1 8 6 4 3 2 54<strong>RICERCA</strong>TORE 2 3 2 11 5 5 2 5 10 3 10 6 3 6 4 9 6 2 10 104TECNOLOGI 4 2 2 16 6 4 8 1 3 2 8 1 1 3 0 0 1 0 5 67<strong>DI</strong>RIGENTE TECNOLOGO 1 1 1 1 41' TECNOLOGO 1 3 2 1 1 2 2 12TECNOLOGO 2 2 2 12 4 3 7 1 1 2 5 1 3 1 5 51FUNZ. AMM. 1 0 0 1 0 1 2 1 0 0 1 0 1 0 0 1 0 0 2 11LIVELLO IV 1 1 2LIVELLO V 1 1 1 2 1 1 1 1 9CTER 4 3 4 19 0 3 0 9 2 2 7 7 3 3 3 3 6 1 5 84LIVELLO IV 1 1 2 8 2 1 5 1 1 1 2 2 27LIVELLO V 1 2 2 2 3 4 3 1 1 2 1 22LIVELLO VI 2 11 1 4 2 1 2 2 2 2 1 2 3 35COLL.AMM. 2 2 1 1 0 0 2 2 2 1 1 0 0 2 0 1 0 1 4 22LIVELLO V 0LIVELLO VI 2 1 2 1 1 7LIVELLO VII 2 1 2 2 1 2 1 1 3 15OP.TECN. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1LIVELLO VI 0LIVELLO VII 0LIVELLO VIII 1 1OP.AMM. 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3LIVELLO VIII 1 1 2PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 25 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiLIVELLO IX 1 1AUS.TECN. 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3LIVELLO VIII 0LIVELLO IX 2 1 3AUS.AMM. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0LIVELLO VIII 0LIVELLO IX 017 16 16 58 18 19 20 22 23 11 39 22 8 20 12 18 13 4 26 382Queste richieste sono fortemente in eccesso rispetto all’attuale pianta organica dell’Ente. Inoltre, unesame della tabella e dei Piani Triennali delle singole Strutture mostra una notevole disomogeneità tra lerichieste delle diverse Strutture, non sempre completamente giustificate dai piani di sviluppo scientificopresentati. E’ da tener presente che le ipotesi in atto di razionalizzazione della rete delle Strutture di ricercadovrebbero condurre, se attuate, ad efficaci sinergie tra le varie Strutture che potrebbero tradursi in unasignificativa riduzione delle esigenze di personale, specialmente tecnico-amministrativo. Assumendo che lerichieste dei Direttori nell’attuale configurazione della rete delle Strutture siano sovrastimate di circa il 40%,e assumendo altresì una più omogenea distribuzione degli incrementi di personale tra le varie Strutture, unastima più realistica --ma pur sempre approssimata e da verificare con i Direttori di Struttura perquanto concerne la distribuzione per Struttura (vedi dopo)-- del fabbisogno di personale nel triennio,così come proposta dal Direttore del Dipartimento Strutture, è mostrata nella sottostante Tabella PropostaDipartimento Strutture. Nel complesso si tratta di 226 nuove posizioni a tempo indeterminato nel triennio2006-2008 di cui 166 di ricerca (118 ricercatori e 48 tecnologi) e 60 tecnici-amministrativi (non inclusepossibili transizioni verticali), con una riduzione leggermente maggiore, rispetto alle richieste dei Direttori distruttura, delle posizioni tecnico-amministrative rispetto a quelle di ricerca.PROPOSTA <strong>DI</strong>PARTIMENTO <strong>STRUTTURE</strong> TRIENNIO 2006-2008OAFIOABOOAMIOACAOANAOACTOAPDOAPAOARMOATEOATOOATSIASFBOIASFMIIASFPAIASFRMIFSIRMIFSITO IRATOT.<strong>RICERCA</strong>TORI 7 8 8 6 9 6 6 6 9 6 6 6 4 6 6 8 4 2 5 118<strong>DI</strong>RIGENTE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong> 1 2 2 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 191' <strong>RICERCA</strong>TORE 2 3 3 2 3 2 2 2 3 2 2 2 2 2 2 34<strong>RICERCA</strong>TORE 4 3 3 3 4 3 3 3 4 3 3 3 4 3 3 5 4 2 5 65TECNOLOGI 4 2 2 7 4 3 5 1 3 2 4 1 1 2 0 2 1 0 4 48<strong>DI</strong>RIGENTETECNOLOGO 1 1 1 1 41' TECNOLOGO 1 2 2 1 1 1 1 9TECNOLOGO 2 2 2 4 2 2 4 1 2 2 2 1 2 2 1 4 35FUNZ. AMM. 1 0 0 0 0 1 1 0 0 0 1 0 1 0 0 1 0 0 1 7LIVELLO IV 1 1LIVELLO V 1 1 1 1 1 1 6CTER 3 2 3 3 0 2 0 3 1 2 3 4 2 2 2 3 3 0 3 41LIVELLO IV 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12LIVELLO V 1 1 2 1 1 2 2 1 1 1 13LIVELLO VI 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 2 16COLL.AMM. 1 1 1 0 0 0 1 1 1 1 1 0 0 1 0 1 0 1 1 12PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 26 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiLIVELLO V 0LIVELLO VI 1 1 1 1 1 5LIVELLO VII 1 1 1 1 1 1 1 7OP.TEC. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0LIVELLO VI 0LIVELLO VII 0LIVELLO VIII 0OP.AMM. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0LIVELLO VIII 0LIVELLO IX 0AUS.TECN. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0LIVELLO VIII 0LIVELLO IX 0AUS.AMM. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0LIVELLO VIII 0LIVELLO IX 016 13 14 16 13 12 13 11 14 11 15 11 8 11 8 15 8 3 14 226Fermo restando che la proposta distribuzione tra le varie Strutture riportata nella Tabella è soloindicativa e da verificare sulla base dell’effettivo andamento dei programmi di ricerca nel corso del triennioe degli sviluppi legati alla riorganizzazione in atto della rete delle Strutture, il fabbisogno complessivo dipersonale previsto per le Strutture è riassunto nella sottostante Tabella.Fabbisogno complessivo di personale di ricerca e tecnico-amministrativo nelle Strutture di ricercaINAF per il triennio 2006-2008Qualifica 2006 2007 2008 TOTALEDirigenti di ricerca 7 6 6 19Primi Ricercatori 12 11 11 34Ricercatori 22 22 21 65TOTALE <strong>RICERCA</strong>TORI 41 39 38 118Dirigenti Tecnologi 2 1 1 4Primi Tecnologi 3 3 3 9Tecnologi 12 12 11 35TOTALE TECNOLOGI 17 16 15 48Funzionari Amministrazione 3 2 2 7CTER 14 14 13 41Collaboratori Amministraz. 4 4 4 12TOTALE TEC-AMMIN. 21 20 19 60Nel complesso, si tratta in media di 39 ricercatori/anno, 16 tecnologi/anno e 20 tecniciamministrativi/anno(di cui in media 14 unità/anno dell’area tecnica CTER e 6 unità/anno dell’areaamministrativa). Queste esigenze, cui vanno aggiunte le esigenze di personale tecnico-amministrativo dellaSede Centrale, sono in linea, per quanto riguarda il personale tecnico-amministrativo, ma superano di circaun fattore 2, per quanto riguarda il personale di ricerca, l’attuale pianta organica dell’Ente (il cui livello diPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 27 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesidisponibilità ad accomodare nuove posizione è peraltro ancora incerto in attesa della definizione delleTabelle di equiparazione tra il comparto Università ed il comparto ricerca e l’eventuale attuazione diprogressioni verticali così come richieste dal personale stesso). Il fabbisogno di personale qui indicato, cherappresenta una valutazione assolutamente minima, comporterà pertanto la richiesta di deroghe a bandiree/o un corrispondente incremento della pianta organica attuale, con particolare riferimento ai ruoli deiricercatori e tecnologi.Per questi ultimi, una verifica più puntuale condotta dal Dipartimento con i Direttori delle singole Strutturedi ricerca ha portato alla seguente tabella complessiva delle necessità effettive di personale di ricerca delleStrutture nel triennio 2004-2008.Distribuzione delle necessità di personale di ricerca (ricercatori e tecnici dei vari livelli) nelle StruttureINAF nel triennio 2006-2008 come determinato in via preliminare e congiuntamente dalla Direzionedel Dipartimento e dai Direttori di Struttura.Struttura DR PR R Tot.Ric. DT PT T Tot.Tec. TOTALEOA-Arcetri 1 2 4 7 1 1 2 4 11OA-Bologna 2 3 3 8 0 0 2 2 10OA-Brera 3 2 3 8 0 0 2 2 10OA-Cagliari 1 2 4 7 1 2 5 8 15OA-Napoli 2 3 5 10 0 2 2 4 14OA-Catania 1 2 3 6 0 1 2 3 9OA-Padova 2 2 2 6 0 1 2 3 9OA-Palermo 1 2 3 6 0 0 1 1 7OA-Roma 2 3 6 11 0 2 1 3 14OA-Teramo 1 2 3 6 0 0 2 2 8OA-Torino 2 2 4 8 1 1 2 4 12OA-Trieste 1 3 3 7 0 0 1 1 8IASF-Bologna 1 1 3 5 0 0 2 2 7IASF-Milano 1 3 3 7 0 0 2 2 9IASF-Palermo 1 2 3 6 0 0 0 0 6IASF-Roma 2 2 5 9 0 1 2 3 12IFSI-Roma 0 1 3 4 0 0 1 1 5IFSI-Torino 0 0 2 2 0 0 0 0 2IRA 2 2 5 9 1 1 4 6 15TOTALE 26 39 67 132 4 12 35 51 183La tabella di cui sopra, da cui occorrerà partire per determinare le effettive assegnazioni di personale diricerca alle singole Strutture e che è sostanzialmente in linea, per quanto riguarda i numeri complessivi, conla stima preliminare del Dipartimento, non fa che rinforzare la convinzione di cui sopra che una sanacrescita dell’Ente deve necessariamente passare attraverso un significativo aumento dell’attuale piantaorganica, oltre a garantire il turn-over del personale attualmente in servizio.10.3 Fabbisogno per l’ediliziaLa situazione edilizia attuale delle Strutture INAF è assai variegata. Si va dall’occupazione di edificidemaniali, alla condivisione di edifici con l’Università o con il CNR (ad esempio OA-BO, OA-CT e gli ex-Istituti CNR dello IASF-RM, IFSI-RM, IASF-MI, IASF-PA e IRA), ad edifici appartenenti al patrimoniodell’INAF. In vari casi gli spazi a disposizione sono fortemente sottodimensionati rispetto alle necessità; inPTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 28 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini Tesialtri casi (OA-BR, OA-TS) la Struttura è suddivisa su più sedi o possiede stazioni osservative distaccate. Sinoti che la stessa Sede Centrale dell’INAF nella Villa Mellini a Monte Mario occupa attualmente quella cheprecedentemente era una delle due sedi dell’Osservatorio Astronomico di Roma.La complessa situazione edilizia delle Strutture INAF, il processo di riorganizzazione della rete delleStrutture attualmente in atto, lo sviluppo di alcuni nodi della rete (in particolare lo sviluppo dell’OA-CAlegato alla realizzazione di SRT), la situazione non completamente definita degli ex-Istituti CNR ancorainseriti nelle Aree di ricerca del CNR, richiederanno negli anni a venire un forte investimento dell’Ente perla realizzazione di nuove sedi, per l’adeguamento delle sedi attuali e per opere di manutenzione straordinaria.Purtroppo, l’ingresso dell’INAF nel comparto enti di ricerca ha comportato l’azzeramento, già a partire dal2003, delle assegnazioni universitarie vincolate per l’edilizia. A ciò va aggiunto il fatto che il CNR, nellavalutazione dei costi vivi degli Istituti transitati nell’INAF, non ha considerato spese edilizie. Diconseguenza, i lavori pubblici programmati per il 2006 e anni successivi per le Strutture dell’Ente possonoattualmente contare solo sull’avanzo di amministrazione vincolato per l’ediliza, che è del tutto insufficienteper il completamento delle opere programmate e non permette, a fortiori, la messa in cantiere di nuoviinterventi e, in molti casi, neppure far fronte alle necessarie opere di manutenzione straordinaria. E’ chiaroche risorse addizionali specificatamente destinate all’edilizia dovranno essere reperite nel corso deltriennio.Le opere prioritarie già iniziate e che occorre portare avanti nel corso del triennio 2006-2008 sono:• la realizzazione, assieme all’Università di Bologna, della nuova sede dell’Osservatorio Astronomicodi Bologna in località Navile, adiacente alle altre strutture INAF dell’area bolognese (gli ex-IstitutiCNR dell’IRA e dello IASF-Bologna);• la realizzazione della nuova sede dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, anche in vista di unpossibile accorpamento dello stesso Osservatorio con lo IASF-Palermo;• la realizzazione della nuova sede dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, in vista dello sviluppodella Struttura legato alla realizzazione del radiotelescopio SRT.Prioritari, ma ancora in fase di studio, sono (elencati non in ordine di priorità):• la realizzazione di un nuovo edificio per laboratori dell’Osservatorio Astronomico di Torinonell’ambito dell’attuale complesso di Pino Torinese (a meno di uno futuro spostamento dell’OA-TOin altra sede legato ad un possibile accorpamento con l’IFSI-TO e ad una più stretta sinergia conl’Università);• la realizzazione di un nuovo edificio per laboratori e uffici contiguo all’attuale sededell’Osservatorio Astrofisico di Catania;• la realizzazione di un nuovo edificio per laboratori ed uffici nel comprensorio dell’OsservatorioAstrofisico di Arcetri;• opere di straordinaria manutenzione per reperire nuovi spazi e/o per arrestare il decadimento dellestrutture edilizie attuali e per la messa in sicurezza, particolarmente per gli Osservatori Astronomicidi Brera, Arcetri, Roma e Napoli.PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 29 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiDa menzionarie anche, su una scala temporale più lunga:• la possibile riunificazione delle Strutture INAF di Milano (le due sedi di Brera e di Merate dell’OA-MI e lo IASF-MI) in un unico edificio ed in un'unica Struttura (progetto a lungo termine, la cuifattibilità e costo restano da verificare);• il possibile spostamento dello IASF-RM e dell’IFSI-RM al di fuori dell’Area di ricerca del CNR, manel medesimo comprensorio INAF-CNR-Università di Tor Vergata;• il problema della Sede Centrale dell’INAF per la quale gli spazi della sede storica di Monte Mariosono insufficienti e poco adatti all’uso come uffici amministrativi, oltre a creare un problema dicoabitazione per la definitiva sistemazione e apertura al pubblico del Museo Astronomico eCopernicano.Nel complesso le richieste delle Strutture per il triennio 2006-2008 (al netto di opere a più lungo terminelegate alla riorganizzazione della rete delle strutture e al netto di opere edilizie per la Sede Centrale) èdell’ordine dei 18 Meuro, corrispondenti ad una spesa media di 6 Meuro/anno. Anche distribuendo leopere programmate su un lasso temporale più lungo, un minimo di 3 Meuro/anno (corrispondenti a meno del4% dell’FFO complessivo) dovrà essere previsto per opere edilizie nel triennio 2006-2008.PTA 2006-2008 Strutture di ricerca p. 30 di 30


Dipartimento Strutture di RicercaDirettore Roberto Pallavicini TesiPROFILI SINTETICI E PIANI <strong>DI</strong> SVILUPPO 2006-2008DELLE <strong>STRUTTURE</strong> <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Allegati al Piano Triennale 2006-2008 dell’INAFVersioni abbreviate e omogeneizzate a cura del Dipartimento dei contributi fornitia gennaio 2006 dai Direttori di Struttura


OSSERVATORIO ASTROFISICO <strong>DI</strong> ARCETRI1. INTRODUZIONEL’Osservatorio di Arcetri è composto da 46 ricercatori (7 ordinari, 20 associati, 19 ricercatori) eda 40 tecnici-amministrativi. L’Osservatorio ospita personale ex-CNR (15 in totale, di cui 10ricercatori) e personale del Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio dell’Universitàdi Firenze (6 in totale, di cui 4 professori ordinari). Al personale di ricerca a tempoindeterminato si aggiunge un numero cospicuo di personale a tempo determinato che all’iniziodell’anno 2006 ammonta a 35 unità tra dottorandi, assegnisti, borsisti (di cui 3 Marie Curiedell’EU – altri 4 borsisti arriveranno nel corso del 2006). Al personale a tempo indeterminatodell’area Amministrativa e Centro di Calcolo si aggiungono 3 unità a contratto annuale.Le linee di ricerca sviluppate ad Arcetri coprono le 5 Macroaree Tematiche dell’INAF, pur se inmisura numericamente diversa nelle varie componenti. I gruppi quantitativamente piùconsistenti operano nel campo delle Galassie e Cosmologia (Macroarea 1), delle Stelle,Popolazioni Stellari e Mezzo Interstellare (Macroarea 2), delle Tecnologie Avanzate eStrumentazione (Macroarea 5). Gli altri due gruppi operanti nello studio del Sole e SistemaSolare (Macroarea 3) e dell’Astrofisica Relativistica e Particellare (Macroarea 4) sononumericamente più ridotti, ma si avvalgono della collaborazione con il personale delDipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio dell’Università di Firenze.L’attività di ricerca dell’Osservatorio di Arcetri è caratterizzata da:- notevole successo nelle richieste di tempo di osservazione da telescopi da terra e dallospazio in tutte le bande dello spettro elettromagnetico., con una specificità nellacomunità italiana per le osservazioni nel sub-millimetrico e millimetrico e in quelleinterferometriche nell’infrarosso;- esperienza unica nella concezione e realizzazione di strumentazione astronomica diavanguardia nel campo dei sistemi di ottica adattiva multiconiugata e nellaprogettazione e realizzazione di telescopi di grandi dimensioni;- consolidata capacità di ottenere finanziamenti per la ricerca tramite bandi nazionali edinternazionali;- vasta produzione bibliografica (nel 2005: 143 articoli stampati e in corso di stampa);- presenza costante di studenti e ricercatori internazionali e collaborazioni con numeroseistituzioni europee e americane;- forte impegno nella didattica e divulgazione dell’astronomia e nell’alta formazione (peresempio., le Rossi Lectures annuali).Mantenere nel triennio il livello di eccellenza raggiunto da Arcetri non sarà impresa faciletenuto conto della diminuzione delle risorse disponibili dedicate alla ricerca, in particolare aquella di base e quindi alla impossibilità di esplorare nuove idee e nuove linee di ricerca.L’andamento è reso ancora più incerto dalla difficoltà di programmare l’assunzione di giovaniricercatori, anche considerando il turnover quantitativamente importante nel triennio in oggetto.


2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>La descrizione sintetica delle principali linee di ricerca per il triennio 2006-2008 segue l’ordinedelle Macroaree Tematiche dell’INAF. La sezione si conclude con una breve descrizionerelativa all’attività di Calcolo e Analisi Dati.GALASSIE E COSMOLOGIALa linea di ricerca principale riguarda l’origine ed evoluzione delle strutture cosmologiche ed èaffrontata seguendo diverse problematiche che vanno dalle primissime fasi dell’evoluzionedell’universo ad altissimi redshift, al campionamento di galassie a redshift intermedi e alleproprietà delle galassie locali. Verrà studiata la fase critica di transizione dalla dark age postricombinazionealle sorgenti della prima luce. In particolare, le caratteristiche delle stelle diprima generazione e del loro impatto sulla reionizzazione e arricchimento chimicodell’universo. L'origine delle galassie e della struttura a grande scala dell'universo in epocaremota si avvarrà dell’analisi di surveys profonde, quali COSMOS, GMASS, ELAIS-S1, etc.Lo studio della formazione ed evoluzione degli AGN e delle proprietà del mezzocircumnucleare riguarda sia surveys che osservazioni di oggetti specifici (1000 ksec daosservazioni Chandra, XMM e INTEGRAL, 200 orbite HST, e 64 ore su Spitzer nel 2005). Unobiettivo è quello di delucidare la coevoluzione di galassie e dei buchi neri ospiti e di misurarela massa dei buchi neri supermassicci in galassie attive e quiescenti a basso ed alto redshift,utilizzando sia osservazioni interferometriche e di ottica adattiva sia le correlazioni previste damodelli teorici fra la massa stessa e gli altri parametri fisici. L’analisi dei sistemi diassorbimento in spettri di QSOs verrà utilizzata per la misura della variabilità di costanti fisichefondamentali. Analogamente, lo studio dei GRB e delle SN Ia, accoppiato con quella dellaCMB, permetterà di affrontare il problema della storia cosmica della dark energy nell'universolocale e primordiale e consentirà la misura dei parametri cosmologici. Inoltre, saranno studiatele proprietà delle galassie nane e di bassa luminosità superficiale (LSBs) e il loro contributo albudget cosmologico. Infine, si studierà l'influenza della formazione stellare e della evoluzionechimica nei diversi tipi morfologici e le proprietà ed influenza della polvere interstellare ingalassie e protogalassie.Queste ricerche vedono l'impegno dei ricercatori in numerosi progetti a breve e lungo termine,sia da terra che dallo spazio. Tra questi, il satellite SWIFT resterà operativo durante il triennioin oggetto e permetterà di studiare l’impatto cosmologico dei GRB ad alti redshift e la relazionecon le galassie ospiti (un membro del gruppo è nello Science Team di SWIFT). Il programmascientifico del satellite HERSCHEL (2007-2008) include tempo garantito per surveyscosmologiche. Nel lungo periodo, la partecipazione nello Science Team di JSWT consentiràanche di ottenere del tempo garantito e sarà pertanto importante sostenerne la partecipazionealla fase preparatoria. Per i progetti da terra occorrerà mantenere alta la partecipazionescientifica alle attività millimetriche in preparazione di ALMA (studi del mezzo interstellare adaltissimi redshift). Infine, sarà dato un forte contributo all'uso scientifico dei grandi telescopipresenti e futuri (ELTs) e delle tecniche dell'interferometria e dell’ottica adattiva.STELLE, POPOLAZIONI STELLARI E MEZZO INTERSTELLAREL’attività dei ricercatori afferenti a questa Macroarea si svolge principalmente nel campo dellaformazione ed evoluzione stellare e segue tre linee di ricerca principali: (1) caratteristichechimico-fisiche delle nubi molecolari; (2) proprietà ed evoluzione delle protostelle estelle/oggetti substellari giovani e dei dischi circumstellari e protoplanetari associati; (3)caratterizzazione di popolazioni in ammassi stellari giovani e evoluti.


1. Materia interstellare: il programma di ricerca verterà sullo studio delle proprietà chimiche edinamiche delle nubi molecolari, sia dal punto di vista teorico che osservativo/interpretativo.Obiettivo principale è la determinazione delle condizioni fisiche all’interno dei nucleimolecolari densi in cui avviene il processo di formazione di stelle di piccola e grande massa. Lericerche teoriche si concentreranno sul ruolo del campo magnetico nella dinamica globale(equilibri e collassi) delle nubi dense. Gli studi osservativi si baseranno principalmentesull’utilizzo di telescopi mm e submm: a titolo illustrativo, nel 2005 sono stati completati 13progetti utilizzando i telescopi IRAM, SMA, APEX, JCMT, CSO e VLA e 7 sono stati accettatiper il primo semestre 2006. Le ricerche osservative di punta continueranno ad essere quellesulla formazione delle stelle massicce in cui Arcetri ha una leadership internazionale. Moltoforte sarà il coinvolgimento del gruppo nel lavoro di preparazione al progetto ALMA (unmembro nell’ASAC) e alla missione HERSCHEL (un membro presente nel key project dellostrumento HIFI). Gli studi sulle proprietà della componente solida della materia interstellarediffusa e densa e sulle caratteristiche dell’emissione dei grani di polvere nei nuclei protostellarisaranno di complemento a quelle sulle molecole interstellari. Di grande potenzialità sarà losviluppo degli studi sulle proprietà del mezzo interstellare ad alto redshift ottenute daosservazioni millimetriche e sull’evoluzione chimica della materia interstellare primordialenella Galassia.2. Stelle e oggetti substellari giovani: le linee di ricerca copriranno le problematiche legate allaformazione ed evoluzione iniziale delle stelle su tutto lo spettro di massa, dalle nane brune aglioggetti massicci. I principali progetti riguarderanno: l'accrescimento protostellare e la fase dipre-sequenza principale, le proprietà dei dischi circumstellari e le condizioni per la formazionedi sistemi planetari; lo studio dei getti collimati ad alta velocità da protostelle e stelle giovani(oggetto di JETSET finanziato dalla EC nell'ambito del Marie Curie Training Network). Dalpunto di vista osservativo verranno utilizzate le tecniche di alta risoluzione spaziale e angolareottiche (HST) e infrarosse (interferometria con VLTI e millimetrica). Ricerche specificheriguarderanno le proprietà pulsazionali in nane brune e stelle di pre-sequenza di massaintermedia anche in vista della partecipazione italiana alla missione COROT.3. Popolazioni in ammassi giovani ed evoluti: obiettivo della ricerca è la determinazione dellafunzione iniziale di massa e della storia della formazione stellare in ammassi giovani (1 Gyr) permetterà di estendere lostudio della formazione stellare al disco galattico.SOLE E SISTEMA SOLAREL'attività riguarderà sia studi da terra che dallo spazio. Per i primi, le ricerche si concentrerannosui processi dinamici e l’attività magnetica nell'atmosfera solare. I progetti osservativi farannolargo uso dello strumento IBIS, sviluppato ad Arcetri e installato all'Osservatorio di SacramentoPeak. Le priorità scientifiche del gruppo sono l'utilizzo e l'implementazione dello strumentoIBIS e lo sviluppo di modelli teorici e numerici adeguati per l'interpretazione dei dati acquisiti.Inoltre, dovrà essere sostenuta la partecipazione italiana alla progettazione e realizzazione diATST e, relativamente ad Arcetri, il contributo per la costruzione di uno spettropolarimetrobidimensionale e di uno specchio secondario adattivo, sfruttando le competenze specifichepresenti nel gruppo di tecnologie legato a LBT. Il prossimo triennio è decisivo per ladefinizione della partecipazione italiana ed europea in ATST e risorse adeguate dovranno essere


investite dall’INAF per arrivare ad una scelta definitiva. L'attività di ricerca viene svolta incollaborazione con il Dipartimento di Astronomia dell'Università di Firenze e con il gruppo diRoma, operante sia presso l’Osservatorio che presso l'Università di Tor Vergata.Per la parte spaziale, l’attività principale sarà la partecipazione al progetto ILWS che prevedesia la continuazione dell'attività di analisi dati da osservazioni SOHO e Ulysses, sia lapartecipazione alla definizione degli obiettivi scientifici e della strumentazione della prossimamissione spaziale (Solar Orbiter). Nell’ambito dell’International Heliospheric Year (2007)Arcetri coordinerà il Programma Internazionale di studio corona-plasma nel corso delle estesequadrature SOHO-Ulysses. La ricerca è condotta in collaborazione con i ricercatori delDipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio dell'Università di Firenze.La ricerca sul sistema solare riguarderà lo studio delle comete e in particolare della componentesolida delle comete brillanti con particolare attenzione ai solidi organici ed i suoi risvolti perl’astrobiologia. Si prevede di migliorare le tecniche di osservazione utilizzate sinora sfruttandol’ottica adattiva, sia per lo studio delle comete che degli oggetti della Kuiper Belt (la sorgentedelle comete a corto periodo).ASTROFISICA RELATIVISTICA E PARTICELLAREQueste ricerche rappresentano un ponte importante tra la comunità astrofisica e quella dei fisicidelle alte energie e l’Osservatorio di Arcetri nel prossimo triennio intenderà rafforzare epotenziare legami e interessi scientifici. L'attività seguirà tre linee di ricerca: stelle di neutroni,resti di supernova e fisica dei raggi cosmici. Lo studio delle stelle di neutroni e dei SNR èinserito in progetti osservativi e teorici a lungo termine che includono le osservazionimultibanda e modellizzazione teorica di pulsar radio e l’interazione fra shock di SNR e il mezzocircostante. Il contributo dei ricercatori di Arcetri sarà principalmente nel campo dello studiodei processi fisici legati all'accelerazione di particelle in magnetosfera e della produzione diventi relativistici e della loro interazione con il mezzo circostante.Nel campo dei raggi cosmici, l’originalità del gruppo di Arcetri è negli studi sull'origine epropagazione dei raggi cosmici ad altissima energia e sulla loro possibile associazione consorgenti astrofisiche quali GRB e AGN. Da sottolineare il coinvolgimento scientifico nelprogetto AUGER (un membro è Scientific Support), una nuova facility per la rivelazione deiraggi cosmici con energia superiori a 10 19 eV. Nel campo dei GRB, sarà ampiamente utilizzatoil satellite SWIFT allo scopo di studiare i primi minuti dopo l’esplosione e di individuare iprocessi fisici, ancora sconosciuti, responsabili dell’emissione. Infine, da sottolineare lericerche sui processi non-termici e le loro implicazioni per la formazione delle strutturecosmologiche a grande scala e sulla radiazione da materia oscura non barionica. Il gruppo saràanche attivo nella partecipazione alla missione GLAST (due membri sono AssociatedScientists), il cui lancio avverrà nel corso del triennio in oggetto. Di interesse generale sono lericerche relative al caos debole e forte in sistemi Hamiltoniani e alle tecniche di controllodell’insorgere del caos stesso. L'attività del gruppo è condotta in stretta collaborazione con ilDipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio dell'Università di Firenze.TECNOLOGIE AVANZATE E STRUMENTAZIONEL’attività in questa Macroarea riguarderà due aspetti: il Progetto LBT e le tecnologie dell’otticaadattiva, e lo sviluppo di strumentazione per l’astronomia infrarossa e radio.1. Progetto LBT e Ottiche AdattiveCon la prima luce dell’ottobre 2005, il progetto LBT è entrato nella fase di operatività


scientifica che caratterizzerà il triennio 2006-2008. Il progetto comprende diverse linee disviluppo, tra le quali: il telescopio, il cui completamento dal punto di vista del contributoitaliano alla struttura meccanica è stato effettuato; l'integrazione, commissioning emanutenzione delle camere blu e rossa al telescopio; la costruzione e messa a punto dei sistemidi ottica adattiva utilizzati in prima luce e in altre configurazioni e dei sistemi di ottica adattiva;la messa a punto dell’interferometria ottica e nel vicino infrarosso LINC-NIRVANA Sono allostudio ulteriori sviluppi strumentali. Una nuova linea di ricerca è legata al progetto finalizzatodella EU (Marie Curie Excellence Grants – team di 5 borsisti) per la previsione degli effettidella turbolenza atmosferica nell’utilizzo dell’ottica adattiva.L’esperienza acquisita dal gruppo nella progettazione e realizzazione di LBT verrà utilizzataappieno nella partecipazione allo sviluppo dei grandi telescopi di prossima generazione (ELTs)da terra e dei loro strumenti. Questa attività includerà una serie di sottoprogetti largamentefinanziati dalla comunità europea nel quadro del programma FP6. Nell’ambito dello sviluppodelle tecnologie avanzate, il gruppo parteciperà alla realizzazione di specchi deformabili perl'ottica adattiva e alla produzione di specchi sottili parabolici (spin-float) per uso astronomico.2. Tecnologie per astronomia infrarossa e radioNell’ambito dell’astronomia infrarossa il progetto principale resterà la realizzazione dellospettrometro ad alta risoluzione GIANO, il cui assemblaggio e test di laboratorio sono previstinel corso del 2006, il commissioning nel 2007 e l'utilizzo scientifico nel 2008. Il contributo diArcetri consisterà nello sviluppo e test delle ottiche e della criomeccanica, nello sviluppo eintegrazione degli arrays, nell'elettronica e nel software di controllo. Il lavoro è svolto incollaborazione con il TNG e l'Osservatorio di Bologna. L'esperienza accumulata dal gruppo IRnel campo della progettazione ottica ed elettronica, della criogenia, dei sistemi criomeccanici enelle misure ultraprecise di espansione differenziale verrà utilizzata per partecipare allosviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate per l'utilizzo di spettrometri ad alta risoluzione inun contesto europeo.Nel campo della radioastronomia l'attività sarà principalmente dedicata al disegno di ricevitoria lunghezze d'onda centimetriche e millimetriche e allo sviluppo di back-end digitali, incollaborazione con l’IRA di Bologna. Nell’ambito del progetto europeo Radionet (FP6) ilgruppo sarà presente nei progetti FARADAY con la costruzione di un array di 7 ricevitori nellabanda 18-26 GHz destinato al telescopio SRT, e PHAROS per lo sviluppo di una tecnologia aphased arrays da installare al fuoco di grandi radiotelescopi. Grazie all’esperienza neltrattamento di segnali digitali veloci, il gruppo parteciperà all’attività di realizzazione dibackend spettroscopici a larga banda per SRT (in collaborazione con IRA e Osservatorio diCagliari). Infine, il gruppo sarà attivo nello sviluppo di filtri digitali per correlatore nel quadrodel progetto ALMA, di cui rappresenta l'unico contributo italiano nel campo tecnologico/strumentale.CALCOLO E ANALISI DATILe risorse di calcolo presso l’Osservatorio si basano sul Ethernet Local Area Network chesupporta TCP/IP quale protocollo principale del network. Gli ambienti operativi di supportosono, in ordine di importanza, Unix (Sun Solaris, Linux), Windows 98/2000/XP, e MacOS. E’possibile che la versatilità del sistema MacOS di ultima generazione rispetto a Windows possamutare le condizioni attuali. Il LAN è connesso al network scientifico italiano GARR-B condue linee dedicate a 2 Mbps.Risorse di Calcolo: rete basata su un set di WorkStations SUN (tipo Sparc) con due servers e treclusters Linux per il calcolo parallelo e collegata ad un numero sempre crescente di PC


(Windows, Linux, Mac). Il supporto di networking è dato dal protocollo TCP/IP per le attivitàscientifiche e da Win2000/Novell per gli uffici contabili. Una procedura di backup globalebasata sul package di dominio pubblico Amanda è attiva su uno dei servers ed utilizzataquotidianamente per i backups dei dischi del WS del network utilizzando una unità DLT.Alcuni sistemi RAID in configurazione NAS garantiscono ampio spazio pubblico per lamemorizzazione dei dati. La sicurezza del network è garantita da un set di filtri attivati a livellodel router. Il subnetwork degli uffici di contabilità è protetto efficacemente contro la possibilitàdi accessi non autorizzati. Fibre ottiche sono utilizzate per connettere il core switchdell’Osservatorio con tutti gli edifici.Sviluppo di Software e Servizi: Le applicazioni software che girano sul LAN includono:AIPS++, ftools con estensioni SAX-DAS, GAG, iraf, MIDAS, Xanadu, IDL, Matematica,Matlab. Alcuni packages commerciali sono utilizzati per applicazioni tecniche: analisi FEM(Ansys), disegno meccanico e supporto di progetto (Autrocad, Ideas). Altri packages includono:TeX, LaTeX, SM, etc. Sono operativi diversi servers WWW in supporto della distribuzionedell’informazione per uso interno e per accesso di pubblico generico. Tra questi, il web serverprincipale dell’Osservatorio di Arcetri e unserver specifico per il progetto LBT.Periodo 2006-2008Si prevede lo sviluppo del calcolo parallelo in relazione all’ingresso di Arcetri nelle strutture dicalcolo GRID dell’INAF. Si provvederà all’aggiornamento dell’hardware più obsoleto. Siprovvederà alla duplicazione dell’hardware di storage installato allo scopo di garantire gli utentidalla perdita di dati per cause catastrofiche (incendi, sovratensioni, guasti multipli dei dischi).Ci si doterà di sistemi di tipo firewall allo scopo di elevare il grado di sicurezza della rete controattacchi esterni.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’I ricercatori dell’Osservatorio di Arcetri dedicano una frazione consistente del tempo alleattività di alta formazione che includono: corsi universitari tenuti presso diverse universitàitaliane e straniere (5 corsi nel 2005); tesi di laurea (4 nel 2005) e di dottorato (16 nel 2005,compresi studenti stranieri che svolgono il dottorato presso l’Osservatorio, tutori di dottoratipresso Università straniere, e membri di commissione di valutazione di tesi di dottoratoall’estero). L’Osservatorio organizza annualmente le Rossi Lectures, un ciclo di 3-4 lezioni suargomenti di punta della ricerca astrofisica tenute da eminenti professori/ricercatoriinternazionali (nel 2005 il Prof. R. Genzel del MPE di Monaco). A partire dal 2005, incollaborazione con il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Pisa, si sono organizzate legiornate “Astronomia in Toscana” rivolte agli studenti del triennio e della laurea specialisticache offrono una panoramica completa delle attività di ricerca in astrofisica nelle varie istituzionidella regione (Firenze, Pisa, Siena).L’Osservatorio di Arcetri mantiene un programma molto intenso di seminari presso la Strutturacon cadenza settimanale, aperto ai numerosi visitatori e ospiti, che permette una coperturaquanto più ampia e aggiornata di tutti i campi di ricerca (41 seminari nel 2005 e 115 nel triennioprecedente). Infine, l’Osservatorio è attivo nell’organizzazione di scuole e congressi (4 nel 2005e 11 nel triennio precedente), sfruttando la consolidata collaborazione con i centri regionalidell’Isola d’Elba e di Volterra.Periodo 2006-2008L’obiettivo prioritario è quello di riuscire ad incrementare il numero di studenti in astronomiapresso l’Università di Firenze, di mantenere alto il numero di dottorandi in astronomia ad ogniciclo (borse di studio INAF in aggiunta a quelle offerte dall’Università), di inserire in manieraistituzionale nel curriculum degli studenti in Fisica i temi di ricerca che caratterizzano l’attività


dell’Osservatorio, coinvolgendo nell’attività didattica i ricercatori dell’INAF. E’ indispensabileriuscire a riequilibrare il rapporto tra numero di ricercatori dell’INAF e di studenti, il cui bassovalore è un’anomalia rispetto alla maggior parte delle altre sedi italiane e in ogni caso èindispensabile una forte attenzione nella distribuzione delle risorse da parte dell’Istituto perquesto problema specifico di Arcetri.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACHLe attività descritte qui di seguito sono state ideate e realizzate da un numeroso gruppo diricercatori, tecnici, dottorandi e laureandi ciascuno dei quali vi dedica una frazione di tempovariabile, compatibilmente con i compiti istituzionali di ricerca. A ciò si aggiunge l’apporto diuna divulgatrice scientifica titolare di assegno di ricerca. Le attività sono rivolte all’utilizzo dipiù strumenti di comunicazione, nel convincimento che, specie per i giovani, l’avvicinamentoalla scienza debba, quando possibile, utilizzare un approccio interattivo e la sperimentazionediretta. Per scopi divulgativi e didattici l’Osservatorio mette a disposizione dei locali associatialla cupola del telescopio Amici. Il Planetario di Firenze, ospitato presso la Fondazione Scienzae Tecnica di Firenze, ha una capacità di circa 50 persone. Sono presenti anche due stanze percomplessivi circa 100 metri quadrati, utilizzabili per mostre temporanee. I siti web diriferimento sono quelli dell’Osservatorio www.arcetri.astro.it e del Planetario di Firenzewww.planetario.fi.it (curati entrambi dall’Osservatorio).Le attività dell'Osservatorio di Arcetri nel 2005 includono:- visite diurne e notturne: all'Osservatorio con utilizzo del telescopio rifrattore "Amici" (36cm) e della macchina per la visualizzazione dei raggi cosmici;- "Settimana della Scienza" e "Pianeta Galileo": partecipazione ai programmi annuali con ciclidi lezioni su Einstein e Astrofisica Relativistica per le ultime classi dei licei (circa 1600presenze); evento “Ragazzi tra i buchi neri” per ragazzi di età 6-12 anni presso l’Osservatorio(circa 800 presenze); lezioni speciali presso il Planetario di Firenze sul tema “Il cielo che nonavete mai visto” (circa 150 presenze); conferenze presso scuole in diverse città della Toscana;- attività al Planetario di Firenze: lezioni per le scuole e incontri col pubblico ed elaborazionedei testi del bollettino mensile del Planetario. Il totale dei visitatori è di circa 10000 persone;- eventi speciali: "Osservatorio a cielo aperto"; incontri con i giovani; osservazioni al transitomeridiano al solstizio d'estate all'interno del Duomo di Firenze;- “La città di Galileo”: partecipazione al progetto di realizzazione di un centro per la diffusionedella scienza in occasione delle celebrazioni Galileiane del 2009-2010: elaborazione dellostudio di fattibilità del progetto coordinato dal Prof F. Pacini;- corsi, lezioni e conferenze: per la Città di Firenze e Prato, l'Università dell'Età Libera,l'Università della Terza Età, il penitenziario di Sollicciano (organizzazione INPUT), corso perinsegnanti richiesto da organizzazione collegata al sindacato UIL; ciclo di 6 incontri “Lamolteplicità dei Mondi” presso la Provincia di Prato;- attività editoriale: collaborazione con l’edizione locale di un quotidiano nazionale fornendo lemappe del cielo e informazioni astronomiche; distribuzione del CD e del libretto “Da Arcetri aiconfini dell’universo” nelle scuole superiori della Toscana; pubblicazione del libretto “LaTorre delle Stelle” che illustra la casa di Galileo e il progetto “La Città di Galileo”.Le attività sopra elencate sono state svolte in parte in collaborazione con il Dipartimento diAstronomia e Scienza dello Spazio dell'Università di Firenze, con il Comitato per laDivulgazione dell'Astronomia, con l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, con laFondazione Scienza e Tecnica di Firenze.Periodo 2006-2008Le azioni da perseguire nel triennio includono:- Visite all’Osservatorio: potenziamento del programma di visite diurne e notturne con il


completamento del percorso didattico (sistema solare in scala, anfiteatro per osservazioni delcielo all’aperto); acquisizione di un nuovo spettroscopio per esperienze sulla luce; osservazioniastronomiche con telescopio remoto; sviluppo di strumentazione avanzata (interferometro,ottica adattiva) per uso didattico- Planetario di Firenze: installazione del Kiosk System per la visione in continuo di filmatirealizzati con lo Hubble Space Telescope ; sostituzione del planetario opto-meccanico con unodigitale e realizzazione dei programmi di lezioni e conferenze al computer; organizzazionemostre temporanee- La Città di Galileo: partecipazione alla realizzazione dei programmi delle celebrazionigalileiane promosse dalla IAU e dalle Nazioni Unite- Corsi, Lezioni,Eventi & Mostre: in collaborazione con le realtà locali e con le strutture INAF5. RICHIESTE <strong>DI</strong> PERSONALEL’Osservatorio di Arcetri subirà nel triennio 2006-2008 una significativa riduzione delpersonale di ricerca e amministrativo causa pensionamenti e trasferimenti (in molti casi diposizioni elevate). Per mantenere il livello di eccellenza e la leadership nei settori di punta èindispensabile (a) accedere a un certo numero di posizioni elevate (I e II livello), (b) inserireforze nuove di ricercatori (III livello) a tempo indeterminato e determinato (possibilmente,tenure-track). Analogamente, è strategicamente essenziale che i gruppi tecnologici possanocontare sull’inserimento di personale tecnico a tempo indeterminato e determinato.Ricercatori: la richiesta si riferisce alle necessità dei gruppi di ricerca nelle Macroaree 1-4. Sirichiede: 1 posto di Dirigente di ricerca (I livello); 2 posti di Primo Ricercatore (II livello); 2posti di Ricercatore (III livello)Tecnologi: le richieste si riferiscono sia al gruppo LBT/Ottiche adattive che ai gruppi distrumentazione infrarossa e radio. Si richiede: 1 posto di Dirigente tecnologo (I livello); 1 postodi Primo tecnologo (II livello); 2 posti di Tecnologo (III livello); 3 posti di Tecnologo a tempodeterminato (livello III) per il progetto LBT/Ottiche AdattivePersonale Tecnico: le necessità prioritarie sono nel settore dell’elettronica e della meccanica. Sirichiede: 1 collaboratore tecnico EPR (VI livello); 1 collaboratore tecnico EPR (VI livello) atempo determinatoBorsisti post-doc: è importante attirare post-doc nei settori dell’alta risoluzione ottica/IR emillimetrica e nel campo delle alte energie. Si richiede: 3 borse di post-dottorato INAFDottorandi: considerato l’alto numero di ricercatori presenti (Osservatorio ed ex-CNR), èindispensabile avere la disponibilità di almeno una borsa di studio INAF per ogni ciclo didottorato. Si richiede: 4 borse di dottoratoAmministrazione: il personale disponibile è fortemente sottodimenionato rispetto al carico dilavoro imposto dall’alto numero del personale di ricerca e tecnico (sia Osservatorio che ex-CNR per quanto riguarda il pagamento degli stipendi) e dalle importanti attività direndicontazione dei contratti di ricerca COFIN/FIRB. All’inizio del 2006 ha terminato ilservizio l’ex-Responsabile Amministrativo e nel prossimo triennio si prevedono altri 2pensionamenti anticipati di personale a tempo indeterminato e altri 2 dipendenti ne maturano ildiritto. Per far fronte alle pressanti esigenze del Servizio sono stati assegnati 3 contratti dicollaborazione annuali per il 2006. Si richiedono: un posto a tempo indeterminato perfunzionario di Amm.ne di V livello; un posto a tempo indeterminato per operatore diamministrazione di IX livello; 2 posti a tempo indeterminato di collaboratori di Amm.ne di VIIlivello (eventualmente da coprire con mobilità).


Centro di Calcolo: il personale è fortemente sottodimensionato rispetto al carico di lavoronecessario a mantenere e incrementare le risorse di calcolo di una Struttura complessa earticolata come Arcetri. Soltanto tre delle quattro unità a tempo indeterminato sarannoeffettivamente disponibili nel prossimo triennio, in quanto una è in congedo per motivi di studiofino al completamento del dottorato di ricerca in Ingegneria. Il CdC si avvale di un contratto dicollaborazione annuale, esteso a tutto il 2006. E’ indispensabile trovare le risorse economicheper sostituire un contratto annuale con una forma più stabile. Si richiede: 1 posto dicollaboratore tecnico EPR di IV livelloBiblioteca: qualora l’attività di coordinamento del Servizio Biblioteche e Archivi dell’INAFfosse assegnata ad Arcetri nel biennio 2007-2008, si richiede la proroga del contratto dicollaborazione assegnato nel 2006.Pensionamento del personale: il trend iniziato negli ultimi anni (2 ricercatori e 1 amministrativonel 2005) si acuirà nel triennio 2006-08 con una diminuzione degli effettivi valutabile tra le 6-8unità (di cui 5 ricercatori). In particolare,- personale che compirà il 65 o anno di età nel triennio: Grisendi (D4, 2006), Mazzucconi (AR,2006), Stefanini (EP2, 2006), Walmsley (AO, 2006); Falchi (AA, 2007), Felli (AO, 2007);Salinari (AO, 2008).- personale che compirà il 67 o anno di età nel triennio: Forti (AR, 2006); Poletto (AA, 2007)- personale che matura il diritto alla pensione di anzianità: Fabiani (C4, 2006); Nannelli (B4,2007); Romoli (C4, 2007); Venturi (B4, 2007).6. FINANZIAMENTI RICEVUTI NEL 2005 E PREVISIONE 2006-2008Fondo di Funzionamento Ordinario: 654.920 euroAltri finanziamenti:INAFCOFIN/FIRB:EU:ASI:ESO:Altre fonti per DivulgazioneTOTALE:11.000 euro859.100 euro372.400 euro99.700 euro23.500 euro82.700 euro1.448.300 euroA cui vanno aggiunto i fondi per la gestione nazionale del Servizio Bibliotecario INAF:INAF per Serv. Bibliot. Naz.458.500 euroLa previsione di finanziamenti per il triennio 2006-2008 ammonta a 5.5 Meuro. Le principalirichieste di finanziamento riguarderanno:ricerca: bandi INAF e COFIN; bandi ASI (Cosmologia, Sole, Alte Energie); bandi UE-FP6tecnologia e strumentazione: progetto LBT, NIRVANA, ELTs, Opticon; FIRB; UE-Excellence;GIANO; ALMA.7. PUBBLICAZIONI 2005In sintesi, nel 2005 le pubblicazioni su riviste con referee ammontano a 111 articoli stampati, 32in corso di stampa e 22 sottomessi, 22 pubblicazioni da relazioni su invito, 52 pubblicazioni da


contributi a congressi, 3 rapporti tecnici, 27 bollettini e circolari e 25 pubblicazioni varie inclusil’editing di 3 proceedings di congressi tenuti nel 2005 e 1 libro di testo pubblicato da Whiley-VCH. La statistica delle pubblicazioni 2005 con autori o cautori dell’Osservatorio Astrofisicodi Arcetri è riassunta in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 111“ in stampa 32“ sottomessi 22Relazioni su invito 22Presentazioni a congressi 52Rapporti tecnici 3Altre pubblicazioni 52TOTALE 2948. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’ DELLA STRUTTURAPunti di forza:- leadership internazionale in diversi settori della ricerca e delle tecnologie avanzate- forte presenza di ricercatori in comitati nazionali e internazionali- alto tasso di successo nei bandi di finanziamento nazionali e EU- alto tasso di successo nell’assegnazione tempo a telescopi (dai raggi X alla banda mm)- coesione interna dei gruppi di ricerca- notevole efficienza dei Servizi amministrativi e tecnici- elevata visibilità dell’Osservatorio di Arcetri a livello internazionale, nazionale e locale- impegno a larga scala nell’attività di outreach e didatticaElementi critici:- gruppi di ricerca: la richiesta di trasferimento di ricercatori di alto profilo in settori chiave(galassie e cosmologia e tecnologie avanzate) indebolisce notevolmente i gruppi interessati:necessità di investire in risorse umane aggiuntive per mantenere i livelli di eccellenza raggiunti;maggiore investimento finanziario e umano nelle attività legate al progetto ALMA eall’interferometria ottica/infrarossa; necessità di inserire un nuovo ricercatore nel settoreGalassie e Cosmologia; necessità di arrivare alla massa critica nel settore dell’Astrofisicarelativistica e particellare; compensazione della riduzione dei ricercatori causa cessazione delservizio nel triennio 2006-08 (stimata in 5 unità)- tecnologie avanzate: definizione delle finalità e dell’organizzazione e sviluppo di questagrossa componente dell’Osservatorio; necessità di reperimento di spazi per le numerose attivitàdel gruppo- ricerca di base: possibilità di investire di nuovo nella ricerca svincolata da progetti al fine diincentivare nuove idee e individuare nuove linee di ricerca e sviluppo- prospettive di carriera: l’alta competitività della ricerca svolta in Arcetri richiede un’adeguataconsiderazione da parte dell’INAF per le esigenze di promozione dei ricercatori più giovani, siain campo scientifico che tecnologico- logistica: compressione critica degli uffici per il personale; mancanza di spazi adeguati per ilaboratori e sviluppi futuri; urgenza di disponibilità di nuovi locali in Arcetri (es. l’exlaboratorioLENS ed altre strutture ristrutturate ma inutilizzate)- alta formazione: mancanza endemica di studenti e insufficiente coinvolgimento nelle attivitàdidattiche universitarie locali- Amministrazione e servizi: sottodimensionamento, vicino al limite minimo necessarioper l’attività ordinaria (considerati i pensionamenti e l’impossibilità di turnover)


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> BOLOGNA1. INTRODUZIONE E QUADRO SINTETICO RIASSUNTIVOL'Osservatorio Astronomico di Bologna svolge la sua attività di ricerca fondamentale e di sviluppodelle tecnologie relative in un ampio contesto di collaborazioni nazionali e internazionali. Le lineedi ricerca e di attività complessiva qui esposte sono intese come contributo alla formulazione delPiano Triennale dell’INAF e vanno ovviamente adeguate e modulate una volta che il PianoTriennale complessivo dell’Ente sarà definitivo.La ristrutturazione dell’INAF, pur mirata ad una maggior razionalizzazione delle attività e dellerisorse della comunità astrofisica italiana, sta avvenendo in un periodo di progressiva riforma degliEnti di Ricerca e delle Università e di forte riduzione dei contributi pubblici alla Ricerca. Ciò hainevitabilmente comportato negli ultimi anni una maggiore burocratizzazione delle attività pressogli Osservatori e una drastica e grave diminuzione del tempo e dei fondi a disposizione per la loroattività istituzionale: la ricerca astrofisica. Si auspica, per questa come per le altre Strutturedell’INAF, che non vengano ulteriormente penalizzate iniziative, linee di ricerca, prospettivesviluppate finora con notevole successo internazionale e attualmente a rischio di perdita dicompetitività a causa delle attuali difficili condizioni al contorno.L’attività di ricerca scientifica dell'Osservatorio Astronomico di Bologna, ampiamentericonosciuta a livello nazionale ed internazionale, si concentra su alcune linee principali che necostituiscono i filoni fondamentali di ricerca e che trovano ampia descrizione nei rapporti annualisull’attività scientifica disponibili nel sito www.bo.astro.it. La maggior parte di queste ricerche èdedicata a studiare aspetti diversi e fra loro complementari del problema più generale legato allacomprensione della formazione ed evoluzione delle strutture dell’Universo (struttura a larga scala,ammassi di galassie, galassie, popolazioni stellari, etc.). Tale problema è attualmente individuato siadall’INAF, sia dalle più prestigiose istituzioni di ricerca internazionali (si vedano ad esempio i pianidi sviluppo pluriennali della NSF-USA ed ESO) come uno dei più importanti dell’intero settore diricerca astronomica insieme alla rivelazione e studio dei pianeti extra-solari. I temi specifici diricerca possono essere così raggruppati:• Popolazioni Stellari e Galassie risolte: ammassi aperti e globulari, struttura e fenomeni diaccrescimento della Galassia, evoluzione chimica delle galassie, storia della formazionestellare in galassie vicine, stelle variabili e binarie, nebulose planetarie, oggetti peculiari• Astrofisica Extragalattica e Cosmologia: dinamica delle galassie, struttura su grandescala ed evoluzione di galassie e quasar, fondo X, surveys a diverse lunghezze d’onda(radio, IR, ottico, X)• Sorgenti non termiche (radio, X e gamma) sia galattiche che extragalattiche (radiogalassiee AGN)• Dinamica e Idrodinamica di Sistemi Astrofisici, con sviluppo dei relativi codici dicalcolo;• Sviluppo e Gestione di Strumentazione.Le prime tre attività hanno a fondamento un'ampia e articolata attività osservativa, che si fonda


sull'accesso ai telescopi dell'ESO (VLT, ecc), al TNG e su collaborazioni che hanno aperto lapossibilità di utilizzare grandi telescopi sia nell'emisfero settentrionale, quali il Keck, il CFHT, ilWHT, il VLA, il WSRT, il GMRT, ecc., sia in quello meridionale (Magellan, AAT, Gemini, CTIO,ecc.). Ugualmente di massimo rilievo è l'accesso a osservazioni da satellite nelle bande X e gamma(XMM, Chandra, Swift, INTEGRAL), infrarosso (ISO, Spitzer) ed UV/ottico (Hubble SpaceTelescope, FUSE).La quarta attività ha portato allo sviluppo di codici numerici originali e all’uso delle grandi“facilities” di calcolo (CINECA).La quinta vede ricercatori e tecnici di OABO coinvolti in vari progetti tecnologici nazionali edinternazionali (ESO-AdOpt, TNG-GIANO, TNG-Meteo, LBT-LBC, LBT-Nirvana, GAIA, etc.).Due settori per specificità ed importanza, trattati diffusamente in seguito, meritano una trattazioneparticolare, e precisamente:• Stazione osservativa di Loiano (pienamente attiva durante tutto l’anno ed utilizzata alivello nazionale ed internazionale)• Divulgazione, Didattica e Alta FormazioneGli elementi qualificanti dell’attività dell’Osservatorio di Bologna possono essere elencati neiseguenti punti, in gran parte rilevabili in modo analitico dai Rapporti Annuali disponibili in rete(www.bo.astro.it):• La partecipazione a progetti internazionali miranti allo sviluppo ed all’uso distrumentazione avanzata come PI e Co-I di programmi altamente qualificati;• L’elevato numero di progetti osservativi approvati in un contesto di grande competizioneinternazionale;• L'elevato numero di pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali, cui siaggiungono numerose relazioni su invito, per una media di circa 2.4 pubblicazioni perricercatore. Si noti che ogni anno sono molto numerosi i lavori che risultano essere inclusinel 5% dei più citati del settore a livello internazionale (vedi relazione CIVR).• Il notevole successo nell'ottenimento di finanziamenti altamente selettivi, quali un tempo ilPRIN-MIUR e contributi specifici da parte del CNR e dell'ASI e ora i COFIN-INAF;• L’attività di alta formazione svolta attraverso la collaborazione, in moduli didattici, alladocenza presso il corso di Laurea in Astronomia dell’Università di Bologna; lasupervisione di tesi di laurea in Astronomia; la partecipazione all’attività e la supervisionedi tesi nell’ambito del Dottorato in Astronomia presso l’Università di Bologna;l’attribuzione di borse di studio e ricerca a giovani studiosi italiani;• Lo svolgimento ogni anno presso l’Osservatorio di circa 40 seminari e brevi corsi suspecifici argomenti; i numerosi rapporti di collaborazione, con scambi di visite ancheprolungate, con ricercatori di affermate istituzioni estere.• Il coinvolgimento di vari ricercatori dell’Osservatorio in comitati nazionali e internazionalipreposti allo sviluppo della scienza e tecnologia astronomica da terra e dallo spazio(comitati assegnazione tempo, working groups, user committees, SAC, etc.);• La sistematica e consolidata attività di diffusione della cultura scientifica, che si concreta daanni nei progetti “Col favore del buio”, “Parco delle stelle”, “Bologna guarda il cielo”, “Apiedi nudi nel parco”, in cicli di conferenze cittadine presso la storica “Specola”, in corsi diaggiornamento per gli insegnanti, in concorsi dedicati alle scuole (”Usciamo a vedere leStelle”, “Occhi al Cielo”) e agli astrofili (“Premio G. Horn D’Arturo”), in progetti epercorsi didattici (“Modello del Sistema Solare”, “Orologio Cosmico”).


Tutte queste attività hanno potuto crescere e dare grandi risultati grazie all’elevata qualità e algrande impegno di tutto il personale ed anche alla disponibilità di sufficienti risorse e dellanecessaria programmazione e flessibilità nella gestione ed interazione con gli altri enti (inparticolare il Dipartimento di Astronomia e gli Istituti ex-CNR dell’area bolognese) ed istituzioninazionali ed internazionali.Per una serie di problemi, legati alla disponibilità di risorse finanziarie ed umane menzionati inseguito, ci sono motivi di forte preoccupazione per il futuro che tuttavia si spera sarà possibileridurre nel contesto dell'INAF, una volta che l’Ente avrà raggiunto la completa operatività e avràottenuto un irrinunciabile adeguamento delle risorse.Per quanto riguarda il quadro finanziario complessivo è necessario premettere due considerazioniessenziali:• OABO è ospite nella sede del Dipartimento di Astronomia, UNIBO, e, in virtù di unaconvenzione risalente al 1986 e ad una prassi consolidata e seguita con unanimesoddisfazione fino ad oggi, esiste una ripartizione delle spese in base alla quale, in assenzadi un esplicito pagamento di affitto, OABO si fa carico di un insieme di servizi, attività efunzioni anche rivolte alla didattica (quali la gestione dei telescopi, l’acquisto emanutenzione di macchine di calcolo e strumenti, l’affitto di due locali aggiuntivi per ufficie laboratori, ecc, ) per un ammontare totale di circa 150.000 euro annui. Non comparendoesplicitamente sotto forma di pagamento diretto ad UNIBO, tali somme di fatto ricadonoper loro natura nella voce “ricerca di base locale” e, di conseguenza, la voce“funzionamento” appare fortemente sottodimensionata rispetto alla realtà.• Come conseguenza del passaggio all’INAF degli istituti ex-CNR, si è venuto a configurareun polo INAF a Bologna articolato su 3 istituti e su 2 sedi (IRA+IASF e OABO) ed è statoposto il problema di verificare la possibilità di operare adeguate sinergie. E’ evidente chedata la distanza (oltre 5 km di percorso urbano) è impensabile unificare tutti i servizi dellestrutture, anche al di là degli aspetti scientifici che pure lo sconsigliano. Tuttavia si tratta diun problema che va approfondito e alcune ottimizzazioni possono essere avviate (adesempio OABO si sta già facendo carico della gestione degli stipendi del personale ex-CNR) anche tenendo conto del progetto edilizio che prevede il trasferimento di OABOpresso l’area del Navile (adiacente all’attuale sede IRA+IASF) nel giro di circa 4-5 anni.Passando quindi alla descrizione della situazione finanziaria concreta ed alle prospettive future,due cifre possono dare immediatamente l’idea dello “tsunami” che si abbatterebbe su OABO se lepeggiori previsioni prospettate per il bilancio preventivo 2006 fossero realmente confermate: ilFondo di Finanziamento Ordinario (FFO 2006) passerebbe da 876.000 euro (FFO 2005complessivo) a 475.000 (cioè con un calo vero di -46% !!).Come se non bastasse, si ricorda che il cospicuo avanzo di cassa degli anni precedenti è stato nel2005 largamente riassorbito dall’Amministrazione Centrale (300.000 euro) e, comunque, azzeratoal 31/12/2005. A questo proposito è fondamentale capire che tale avanzo è stato frutto non di una“errata o inadeguata” gestione ma, al contrario, (a) dei forti risparmi consentiti sui fondi FFO dalladisponibilità di numerosi progetti premiati con finanziamenti MIUR e ASI; (b) di una gestione“virtuosa” delle risorse (FFO) basata su una corretta programmazione pluriennale che, ad esempio,consentisse una crescita graduale, costante nel tempo ed ottimizzata nella qualità degli investimentie delle assunzioni a qualsiasi livello (inclusi borsisti, assegnisti etc.); (c) della riduzione delle spesefisse (quest’ultima dovuta a trasferimenti, pensionamenti, dimissioni e mancata ricopertura deiposti). L’azzeramento dell’avanzo implica quindi in pratica anche l’azzeramento della


programmazione fatta negli anni precedenti e cancella un percorso di responsabilità sempre attuatodai direttori di OABO, ponendo di fatto sullo stesso piano, per così dire, le “formiche e le cicale”.Ad aggravare la situazione, l’esclusione di fatto dei ricercatori INAF dalle fonti (PRIN) difinanziamenti MIUR e la perdurante carenza di contributi ASI rendono i fondi disponibili per laricerca assolutamente insufficienti a mantenere gli standard di competitività e di successointernazionale finora acquisiti ed è, quindi, assolutamente prioritario ed irrinunciabile che l’INAFoperi con forza e tempestività ai più alti livelli ministeriali per ripristinare le condizioni necessariead un proficuo svolgimento delle attività istituzionali dell’Ente. Questa congiuntura èparticolarmente penalizzante per l’Osservatorio di Bologna, i cui ricercatori erano abitualmente fra iprincipali partecipanti a progetti nazionali a suo tempo finanziati dal MIUR, dal CNAA e dall’ASI.Per ovviare in qualche modo a questa situazione, seppure in modo molto limitato nel tempo, si èdeciso di utilizzare una frazione molto ampia dell’avanzo residuo ancora disponibile nel bilancio2005 per attivare un congruo numero di borse ed assegni, anche biennali, legate ai maggioriprogrammi di ricerca in corso o in via di sviluppo. Questa scelta è stata una delle più qualificantidell’intero bilancio 2005 ed era assolutamente irrinunciabile, ma certo non risolutiva.La ristrettezza e inadeguatezza degli spazi ha costituito un problema gravissimo per l'Osservatorio.La sede attuale, condivisa col Dipartimento di Astronomia dell'Università, pur costituendo unprogresso importante rispetto alla precedente "Torre della Specola", fornisce un'area per addettoassai bassa rispetto agli standard accettati in campo internazionale e nazionale. Si è quindi da tempointrapreso un programma di edificazione di una nuova sede nella area di ricerca del "Navile", chevede già presente il CNR e che accoglierà diversi dipartimenti scientifici dell'università. Il progettoprevede l'edificazione, su area data in concessione 90ennale gratuita dal Comune di Bologna, dicirca 7500 mq utili, per l’Osservatorio Astronomico, Dipartimento di Astronomia e didatticaavanzata. La progettazione esecutiva del complesso, affidata, al termine di una lunga procedura, allaFinanziaria Bologna Metropolitana, è stata completata e consegnata. Il costo globale dell’edificio“astronomico” dovrebbe essere intorno a 13 milioni di euro. Nell'accordo preliminare conl'Università, in via di definitiva stesura, il contributo dell'Osservatorio coprirà circa il 41.5% deicosti della costruzione. Ciò corrisponde ad un fabbisogno di circa 6.9 milioni di euro; di questi circa4.2 sono già disponibili; i restanti 2.7 milioni dovranno essere reperiti entro la data di collaudo econsegna definitiva, prevista 32 mesi dopo l’avvio dei lavori, e presumibilmente entro 4-5 anniquando l’intero progetto relativo al Navile (inclusi tutti gli insediamenti universitari) dovrà essereconcluso. Va ricordato che nell’ambito del progetto complessivo, l’edificio previsto perOABO+DA, pari a circa l’11% del totale, dovrà avere in base agli accordi pattuiti la massimapriorità temporale.La compresenza nell’area bolognese di 3 Strutture di ricerca INAF (OABO, IRA, IASF) oltreche del Dipartimento di Astronomia ha giustamente posto all’attenzione dei direttori e di tutto ilpersonale il problema di studiare e verificare quali sinergie scientifiche, tecniche, gestionali edamministrative potrebbero essere possibili prendendo in considerazione ipotesi anche minimali, maproficue, di collaborazioni, collegamenti e/o servizi unitari, fino addirittura alla fusione in una unicastruttura. A questo proposito va subito fatto notare che, data la distanza di oltre 5 km di percorsourbano fra la sede attuale di OABO e la sede di IRA+IASF, una unificazione immediata (al di làdegli aspetti scientifici che pure la rendono inopportuna) sarebbe impensabile non essendomaterialmente possibile trovare posto negli attuali edifici delle sedi ex-CNR per il personaleOABO. Inoltre, dato lo storico forte collegamento di OABO con il Dipartimento di Astronomia (fral’altro così efficiente ed efficace) sarebbe assurdo anche solo immaginare di rompere questo legameche ha portato, fra l’altro, al progetto edilizio comune sopra citato. Pertanto qualsiasi indicazioneper operazioni di grande respiro, anche semplicemente programmatica, deve essere vista su un arco


di tempo di 4-5 anni quando il trasferimento di OABO nella nuova sede avrà avuto luogoconcretamente.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>L’Osservatorio Astronomico di Bologna si è caratterizzato per un approccio osservativo“multibanda” ai problemi astrofisici e cosmologici nel contesto di un forte collegamento con ilquadro teorico. Tale approccio si fonda su un patrimonio culturale radicato negli anni anche graziealla forte e proficua simbiosi da sempre esistente con il Dipartimento di Astronomia, oltre che aifecondi contatti con i due istituti ex-CNR (IRA e IASF-BO), e sull’utilizzo dei migliori strumenti diosservazione da terra e dalla spazio.Utilizzando tutte queste opportunità, l’attività dell’Osservatorio Astronomico di Bologna mireràpertanto a mantenere, e, ove possibile, allargare la propria azione e il proprio peso nel contestonazionale e internazionale nei campi di indagine sopra indicati.I progetti specifici ed i programmi di ricerca previsti per il triennio in oggetto sono già statiinviati ad INAF con le schede predisposte dai singoli PI, con la seguente articolazione:• 8 Progetti di ricerca coordinati “Intersede” con P.I.—OABO• 29 Progetti di ricerca coordinati “Intersede” con P.I. di altra sede INAF• 12 Progetti finalizzati di cui 6 su fondi MIUR, ASI e INAF ancora in bilancio alla data del31.12.2005 e 6 approvati su fondi PRIN-INAF ma ancora da stanziare nel bilancio 2006dell’OABO.Esiste inoltre un’attività di ricerca di base che costituisce una specie di “ossatura storicapermanente” che consente sia la prosecuzione di attività legate a programmi di lunga storia eprospettiva, sia la formulazione ed attivazione di nuove idee e programmi non ancora strutturabili inprogetti autonomi ben definiti. Questa componente, solo apparentemente minore (e sarebbe gravese tale venisse considerata) coinvolge un pò tutto il personale di ricerca, oltre a studenti, laureandi edottorandi, creando quella che, in modo sintetico, può essere chiamata la “scuola astrofisicabolognese”.Nel seguito viene riportata una sintetica descrizione dei principali filoni di ricerca, ricordandonuovamente che esiste un alto grado di collegamento ed interazione tra questi.GRAN<strong>DI</strong> SURVEYS COSMOLOGICHEDi notevole importanza è la partecipazione del personale di OABO alle cosiddette “legacy surveys”,cioè progetti coordinati a livello internazionale per la produzione di grandi archivi di dati damettere a disposizione dell’intera comunità scientifica mondiale.Un tipico esempio attuale è il progetto COSMOS, che prevede di condurre sullo stesso campodiverse surveys nelle varie lunghezze d’onda radio (VLA), infrarosso (Spitzer), spettroscopia ottica(Z-COSMOS) e banda X (XMM). In questo grande progetto la componente bolognese occupa unruolo primario. Tale partecipazione è stata possibile grazie all’esperienza acquisita dai ricercatoriOABO nella conduzione di importanti progetti conclusi o ancora in corso quali la VIRMOS-VLTDeep Survey, K20, ELAIS ed HELLAS.Questi progetti mirano essenzialmente allo studio dell’evoluzione delle strutture cosmiche, dellegalassie e degli AGN alle varie epoche cosmologiche e nelle varie bande, cercando in particolare dicogliere le relazioni tra i vari oggetti per creare un quadro interpretativo complessivo e coerente.


In maggior dettaglio, l’evoluzione di luminosità, della distribuzione spettrale, del clustering dellegalassie, degli ammassi e degli AGN sono gli argomenti specifici distintivi dei ricercatori di OABO,i quali sono peraltro partecipi di tutte le fasi dello sviluppo di tali surveys, dal disegno dellastrategia alla acquisizione, riduzione ed interpretazione dei dati.Tale conoscenza dell’evoluzione delle strutture cosmiche, ottenuta su un periodo di tempo cherappresenta circa il 90% dell’età dell’universo, viene quindi confrontata con il modello standardcosmologico per poterlo validare o confutare e l’intero procedimento costituisce quindi un grandeprogetto di ricerca che coinvolge contemporaneamente conoscenze tecnologiche, osservative,informatiche e teoriche.FORMAZIONE, STRUTTURA ED EVOLUZIONE DELLE STELLE, DELLE GALASSIE E DEISISTEMI STELLARILo studio dettagliato dell’evoluzione delle galassie da un punto di vista stellare è sviluppato a livellid’eccellenza a OABO attraverso un approccio multibanda (X, UV, ottico, IR, radio) che accoppia lostudio delle stelle, delle galassie e delle popolazioni stellari da un punto di vista osservativo allacostruzione di modelli interpretativi teorici.In questo contesto, la dinamica nelle galassie vicine viene tracciata dalla distribuzionedell’idrogeno neutro, mentre nel caso della Via Lattea e della galassia di Andromeda dalladinamica stellare e da quella degli ammassi globulari. Basti ricordare come una dettagliatadefinizione della dinamica delle galassie permette di ottenere vincoli importanti sulla quantità e lapossibile natura della materia oscura presente.In particolare, lo studio della storia della crescita gerarchica della nostra Galassia è basatosull’analisi fotometrica e spettroscopica (e quindi chimica) delle stelle, della formazione stellare edella dinamica di “relitti fossili” dei “merging” subiti, individuabli come popolazioni stellaridinamicamente distinte. Entro questa definizione rientrano sia “streams” stellari, compagni dellaVia Lattea, sia il sistema degli ammassi globulari. Ognuna di queste entità rappresenta un periodo oun evento definito della storia galattica che deve essere compatibile con lo scenario gerarchicocosmologico.Lo studio della storia di formazione stellare delle galassie vicine (in particolare la galassia diAndromeda e quelle del Gruppo Locale) è ora possibile con un approccio “stellare” (cioè studiandole singole stelle e popolazioni stellari risolte ad esempio con HST, VLT, LBT, Spitzer, etc.), in cuila tradizione dell’OABO è consolidata da molti anni essendosi sviluppata nel tempo una vera epropria scuola. Tale studio consente la ricostruzione di una storia chimica ed evolutiva di taligalassie da confrontarsi con le predizione della nucleosintesi primordiale, fortemente dipendentedalla fisica fondamentale. L’analisi delle abbondanze chimiche nelle singole stelle è in fase digrande sviluppo all’OABO anche ad esempio grazie all’impulso del ritorno scientifico del consorzioITAL-FLAMES coordinato da personale OABO. Inoltre si prosegue con notevoli risultati anche illavoro legato allo studio ed ottimizzazione della scala delle distanze, tramite in particolare lo studiodelle stelle variabili non solo nella Galassia, ma anche nelle altre galassie del Gruppo Locale edoltre.Come detto, tale approccio è complementare alle surveys cosmologiche per la definizione delloscenario dell’evoluzione dell’Universo. Mentre le prime “fotografano” l’evoluzione delle galassiesu un lasso di tempo molto grande ma con risoluzione bassa, il lavoro “paleontologico” sui relittidel “merging” e della storia di formazione stellare permette di acquisire informazionicomplementari con una risoluzione impossibile per le surveys cosmologiche.IDRO<strong>DI</strong>NAMICA E CALCOLO NUMERICOParallelamente alle ricerche osservative e teoriche descritte in precedenza, si è sviluppata nel tempoanche una componente di ricerca sempre più attiva nello studio di modelli idrodinamici e nella


costruzione ed ottimizzazione di codici numerici a più dimensioni. Tali codici sono applicati sia allostudio di oggetti stellari, in particolare supernovae, sia a quello della formazione ed evoluzione dellegalassie e delle strutture primordiali. Lo sviluppo di tali esperienze aggiunge pertanto ulteriorecompletezza al quadro generale dell’attività di ricerca.STRUMENTI E TECNOLOGIASebbene lo sviluppo della strumentazione non sia stato per parecchio tempo un obiettivo centraleper OABO --- il personale è stato infatti molto più impegnato ad usare le grandi “facilities”nazionali ed internazionali, piuttosto che a costruire in proprio strumentazione (a parte mantenere adalto livello la funzionalità e l’uso regolare e continuo del telescopio di Loiano)---, negli ultimi anniè stato prodotto un notevole sforzo per inserirsi in modo proficuo ed incisivo in vari progettitecnologici di grande rilevanza.In particolare, per citare soltanto alcuni esempi, c’è stata e tuttora continua una forte partecipazionea progetti ESO quali VIRMOS, FLAMES, X-SHOOTER ad LBT e, in specie, alla attività legataall’Ottica Adattiva, al TNG con l’attivazione del progetto GIANO (coordinato da personaleOABO), ad un progetto legato ai rivelatori (L3CCD) e si è progressivamente sviluppato anche unnotevole lavoro legato al software di riduzione ed analisi dei dati.Inoltre I ricercatori di OABO hanno una lunga tradizione di partecipazione scientifica ai grandiprogetti nazionali ed internazionali (telescopi, strumenti, satelliti) che si è esplicata soprattutto nellapartecipazione ai gruppi di lavoro per la definizione scientifica, tecnica e di calibrazione, uso esuccessiva analisi dei dati. Attualmente c’è un ampio coinvolgimento di ricercatori OABO nelladefinizione delle priorità scientifiche e tecniche di strumenti in via di attivazione e progettazione(LBT, LOFAR, ALMA, SKA, SRT, GIANO@TNG, etc.) e di future missioni spaziali (XEUS,PLANCK, HERSCHEL, GAIA, JWST, AGILE, etc.).Con la proposta approvata per la costruzione dello spettrografo IR ad alta risoluzione GIANO per ilTNG come strumento di seconda generazione, l’OABO si è assunta la responsabilità primaria delrelativo progetto. E’ stato pertanto costituito un gruppo organico di ricercatori e tecnici che sioccupano dei vari aspetti, in collaborazione principalmente con personale dell’O.A. di Arcetri e delTNG. Il lavoro prosegue proficuamente secondo il piano stabilito (vedi pagina dedicata nel sitowww.bo.astro.it). La Preliminary Design Review dello strumento è stata presentata alla fine del2003, sottoposta a referee internazionali ed approvata. La Final Design Review è stata presentataalla fine del 2004. Il progetto, interamente finanziato dall'INAF, è in piena fase di sviluppo e nelcorso del prossimo triennio lo strumento verrà ultimato. Nel corso del 2005 si è finalizzato ildisegno opto-meccanico dello spettrometro e dell'elettronica. Si è inoltre proceduto all'acquistodell'array e dei componenti ottici principali. Nel 2006 e prima metà del 2007 lo strumento verràprogressivamente assemblato e testato in laboratorio, nell'autunno nel 2007 verrà trasportato alTNG, dove inizierà la fase di commissioning e science verification. Nel 2008 verrà completata lafase di ottimizzazione e lo strumento entrerà progressivamente a regime come facility osservativadel telescopio. Pertanto, pur nella ristrettezza dei fondi, data l’importanza del progetto e,soprattutto, del rispetto della tempistica (perché lo strumento proposto è tanto più di successoquanto prima sarà disponibile) è prioritario che continui nel tempo la grande attenzione e ilsostegno fino ad oggi avuto da parte del Dipartimento Progetti.Personale di OABO collabora a progetti strumentali nell’ambito del gruppo di Ottica AdattivaMulticoniugata per Grandi Telescopi guidato dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri; in particolare,OABO partecipa al progetto Linc-Nirvana, per il quale nel corso del 2005 il personaledell’osservatorio ha collaborato alla progettazione dello strumento. La fase di progettazione si èsostanzialmente conclusa con la Final Design Review, nel mese di luglio 2005. In vistadell’integrazione di due dei quattro sensori di fronte d’onda del sistema di ottica adattiva multi-


coniugata, è stato allestito un laboratorio, con banco ottico e strumentazione accessoria per gliallineamenti. E’ stato inoltre costituito un gruppo di lavoro per lo studio dei casi scientifici.Sempre nel campo dell’ottica adattiva, il personale di OABO ha continuato il lavoro dicaratterizzazione di sensori a conteggio di fotoni, ha supportato le ultime fasi di integrazione delsensore “layer-oriented” per il progetto Multi-conjugate Adaptive optics Demonstrator (MAD) perESO-VLT, e si è occupato, presso l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, di analisi di dati ottenuticon sistemi di ottica adattiva (AdOpt@TNG e NACO-VLT). Nell’ambito del progetto “ExtremelyLarge Telescope Design Study” in FP6 ha coordinato il pacchetto di lavoro “Novel Adaptive Opticsconcepts”, dedicato allo studio di tecniche di misura della turbolenza atmosferica assistite dasorgenti artificiali.Il personale dell’OABO ha partecipato all’integrazione nel laboratorio dell’Osservatorio Astrofisicodi Arcetri del canale rosso della “Large Binocular Camera” per LBT, ha lavorato “in situ” (Arizona)per la acquisizione della “prima luce” del telescopio e si è occupato della definizione dellespecifiche dei filtri fotometrici.OABO ha anche collaborato al disegno di un “imager” infrarosso per l’“Extremely LargeTelescope”. Infine, nell’ambito della fase preparatoria ad una possibile partecipazione italiana alla“data reduction” per il progetto GAIA dell’ESA, è stato effettuato uno studio preliminare circa lapossibilità di caratterizzare su un telescopio da terra le bande fotometriche che verranno impiegatenella missione spaziale.Lo studio della qualità dei siti astronomici si inserisce nell'ambito di importanti campagneinternazionali mirate ad individuare i siti per i telescopi della prossima generazione. E’ inoltre digrande importanza conoscere i dettagli sullo sviluppo delle variazioni a grande e piccola scala dellatemperatura dell’aria sovrastante i siti e della turbolenza in atmosfera libera per l’ottimizzazione deisistemi di osservazione che fanno uso dell’ottica adattiva.L’ESO, in particolare, ha iniziato una campagna per individuare il sito ove installare il futurogrande telescopio da 40-60 m . L’isola di La Palma è uno dei siti candidati ad ospitare tale grandeprogetto. Diventa quindi cruciale studiare le proprietà astronomiche dettagliate di questo sito perporre le basi per ormulare, in un secondo tempo, modelli di previsione sinottici.In questo contesto si inserisce l’attività di ricercatori di OABO che, con altri colleghi INAF, hannoanalizzato i parametri atmosferici classici, responsabili della perdita di risoluzione spaziale eaccuratezza fotometrica nelle immagini astronomiche disponendo di un vasto database di datifornito dalla torre meteo installata presso il TNG e funzionante regolarmente fin dal 1998. Questistudi proseguiranno nel triennio 2006-2008 in vista di una possibile installazione a La Palma deltelescopio europeo di 50m.Oltre, come detto, alla prosecuzione del progetto GIANO-TNG, impegno prioritario edirrinunciabile per OABO, nel corso del triennio 2006-2008, è il completamento del progetto Linc-Nirvana. Inizialmente il personale di OAB si occuperà dell’integrazione e caratterizzazione inlaboratorio di due dei quattro sensori di fronte d’onda; contemporaneamente controllerà lacostruzione delle ottiche per i restanti due sensori, il cui progetto è stato ultimato per la FinalDesign Review dello strumento (Luglio 2005). I sotto-sistemi, una volta assemblati, sarannoconsegnati al Max Planck Institut für Astronomie di Heidelberg (Germania), dove verrannointegrati con il resto dello strumento. Infine Linc-Nirvana verrà installato a LBT. L’OAB supporteràsia l’integrazione ad Heidelberg che al telescopio. Parallelamente proseguirà lo studio dei casiscientifici in collaborazione con gli altri istituti partecipanti al progetto, con il duplice scopo didefinire le procedure osservative e di preparare un pacchetto di proposte volte ad un efficaceutilizzo scientifico dello strumento.OABO proseguirà l’attività di ricerca nel campo delle tecniche di misura della turbolenzaatmosferica con sorgenti artificiali, nell’ambito del pacchetto “Novel Adaptive Optics concepts”dell’ELT Design Study in FP6, che terminerà alla fine del 2007; continuerà inoltre l’attività dicaratterizzazione dei sensori a conteggio di fotoni e lo studio di metodi di elaborazione di immaginiottenute con ottiche adattive, con particolare riferimento agli aspetti fotometrici.


Nel corso del 2006 è prevista l’installazione a LBT del canale rosso di LBC, nonché ilcommissioning del canale blu. Il personale di OABO coinvolto nel progetto supporterà queste fasifinali del progetto, occupandosi anche di concludere la definizione delle specifiche tecniche deifiltri fotometrici. Inoltre OABO è coinvolto nella proposta di uno studio di fattibilità perl’estensione del canale rosso di LBC al vicino infrarosso.Per quanto riguarda i progetti non ancora in corso, il personale di OABO partecipa a varie proposte.Nell’ambito della possibile partecipazione italiana al progetto GAIA, OABO propone di occuparsidi problemi di calibrazione fotometrica e della caratterizzazione delle bande passanti; queste attivitàcomprendono anche aspetti strettamente strumentali, legati al disegno ottico e allo studio dellecaratteristiche dei sensori e della loro evoluzione temporale. OABO partecipa inoltre a diversi studidi fattibilità, non ancora finanziati, quali lo studio di una camera modulare a grande campo e lostudio di telescopi per l’Antartide, sia da terra che su pallone. Più in generale il personale di OABOintende impegnarsi attivamente nello sviluppo di strumentazione ottica e infrarossa avanzata,sfruttando le competenze di progettazione ottica, integrazione di sistemi, ottica adattiva,caratterizzazione di sensori, programmazione ed elaborazione dati scientifici.CALCOLONel corso del 2005, l'attività del Centro di Calcolo dell'Osservatorio di Bologna si è principalmenterivolta al miglioramento delle “performances” della rete interna, con nuovi apparati di collegamentoe con la sostituzione dei server che ospitano i principali servizi. In particolare è stato sostituito ilserver “dns” nazionale, ospitato su architettura 'Alpha Compaq' con un nuovo elaboratore piùefficiente e dotato di migliori caratteristiche di ridondanza nell'hardware.Altro punto di intervento è stata la diminuzione del parco macchine “Alpha”. Queste ultime, oltread essere in buon numero obsolete come hardware, hanno anche costi di manutenzione elevati, separagonati con macchine di ultima generazione. Esse sono state in gran parte sostituite conelaboratori Apple Power Mac bi e quadri processori. Le “performances” di queste nuove macchinesono decisamente interessanti dal punto di vista del calcolo ed anche il sistema operativo Mac OS Xsi interfaccia bene con le esigenze dell'utenza scientifica. Dove, per problemi di compatibilitàsoftware, i Power Mac non sono stati utilizzabili, si è scelto di installare elaboratori assemblati, conprocessori bi-Opteron AMD. Tali sistemi sono configurati in modalità server, con alimentazioneridondata e hardware RAID 1, al fine di migliorare la sicurezza dei dati.Sempre nel corso dell'anno con un forte investimento a carico di OABO (vedi citata reciprocità diimpegni con il Dipartimento di Astronomia) è stata allestita una nuova sala dottorandi con 6+2postazioni di calcolo.Piano di attività per il triennioNel triennio 2006-08, continuerà la sostituzione del parco macchine 'Alpha', fino a totaleesaurimento di questa categoria di elaboratori. Dal 2006, infattti, gli elaboratori 'Alpha' dovrebberouscire dal mercato e la loro manutenzione si esaurirà comunque nel 2010. Questo comporterà unlavoro di conversione di software abbastanza complesso, a causa dei problemi di compatibilità fracompilatori di diverse architetture, in particolare per il linguaggio di programmazione FORTRAN,largamente usato nel mondo astronomico per la scrittura di codice auto-prodotto. Come già esposto,i processori 'Alpha' verranno sostituiti o da processori Apple o da sistemi assemblati basati suprocessori AMD Opteron.Una nuova linea di sperimentazione, da sviluppare in collaborazione con altre sedi INAF diBologna, sarà quella dell'implementazione di sistemi di calcolo con architettura GRID, per essereutilizzati sia in campo teorico (simulazioni fluido-dinamiche), che in campo osservativo (pipeline diriduzione dati). Entrambi questi campi applicativi dovrebbero beneficiare di questo tipo diarchitettura in quanto estremamente esigenti in risorse di potenza di calcolo e storage.


3. STAZIONE OSSERVATIVA <strong>DI</strong> LOIANOOABO gestisce la Stazione osservativa di Loiano (di proprietà dell’Università di Bologna)composta da: a) telescopio G.D. Cassini da 152 cm accessoriato con BFOSC+EEV e fotometrobicanale per fotometria rapida; b) telescopio Zeiss da 60 cm con camera CCD in presa diretta ad usodidattico e divulgativo; c) palazzina ad uso foresteria e custodia; d) 23 ettari di bosco.Il telescopio Cassini è regolarmente schedulato per le osservazioni scientifiche per circa 340 nottil’anno, escludendo solo le festività principali, su base di “applications” semestrali (gennaio, luglio).Il numero medio di utenti oscilla fra 35 e 40 provenienti da sedi italiane ed estere. Il telescopio da60 cm è prevalentemente rivolto ad attività di supporto alla didattica ed alla divulgazione (oltre 50notti di apertura all’anno su prenotazione con oltre 3000 visitatori, a pagamento).Lo staff permanente è composto da 6 tecnici residenti (è andato in pensione nel 2004 e non è statosostituito, con aggravio dei servizi—“refilling di azoto” etc. — e altri 2 potrebbero farlo nel corsodel 2006). Inoltre si effettuano regolari interventi da parte di personale con sede a Bologna, anche incaso di emergenze.♣ Problema dell’assistenza notturnaIn questo contesto è cruciale definire una volta per tutte la retribuzione delle ore notturne svolte dai4 assistenti notturni ben oltre il loro normale orario di servizio (circa 900 ore annue di straordinario,oltre ad un numero considerevole di ore recuperate). Poiché il telescopio opera ogni notte, per tuttala notte se le condizioni meteorologiche lo consentono —e ciò significa ad esempio d’inverno dalle17 alle 8 della mattina successiva— è indispensabile la presenza dell’assistente notturno. Questo perdue motivi: il primo perché l’assistente notturno ha una completa conoscenza sia del telescopio edella strumentazione, sia delle tecniche di osservazione; il secondo per ragioni di sicurezza legatealla applicazione della l. 626/94 (come imposto dal Responsabile per la Sicurezza e Prevenzione).Dato l’elevato numero di ore necessarie, si ha un regolare (ma indispensabile) superamento del tettodi ore di straordinario disponibile. Pertanto, solo la definizione di una indennità specifica (peraltromodesta, quando considerata sul totale e sull’impatto che avrebbe la eliminazione del servizio) puòrisolvere in modo chiaro e definitivo il problema.Le funzioni principali svolte dal telescopio Cassini consistono sinteticamente in:osservazionifotometriche su specifici programmi scientifici, quali ad esempio:● osservazioni di controparti di Gamma Ray Bursts,● osservazioni di stelle variabili e peculiari, monitoraggi sorgenti● spettroscopia e fotometria di oggetti extragalattici “brillanti”,● osservazioni di asteroidi, ammassi aperti e globulari, galassie vicine, etc.● osservazioni scientifiche coordinate con altri progetti (satelliti, WET, etc.)● test di prototipi e strumentazione anche destinata a telescopi di classe superiore● tirocinio e laboratori di studenti e dottorandi (italiani e stranieri)● attività divulgative in occasione di speciali eventi♣ A. Statistica delle nottiDalla statistica delle notti allegata dal 2000 ad oggi emerge che si apre la cupola circa il 50% dellenotti (160-190) e circa il 40% (110-140 notti) vede osservazioni per più del 50% della durata della


notte (dal tramonto all’alba, con assistente notturno sempre presente).2000 2001 2002 2003 2004 2005Usate 36% 36% 39% 42% 40% 34%>50%Usate 8% 11% 9% 11% 12% 12%


Pulizia castagneto e sottobosco 3.500Fornitura di azoto liquido per la strumentazione di criogenia 5.000Manutenzione annuale impianti di emergenza, ascensore, ecc. 6.000Pulizie stabili 16.500Spese telefoniche, di riscaldamento, luce, lavasecco 15.000Assicurazioni 4.200Alluminatura specchio principale 2.000Revisione piano mobile 1.500Automatizzazione rotazione Bfosc 1.000Troncatrice 2.000Totale 56.700C. 3. MissioniIl costo complessivo delle missioni effettuate da tutto il personale OABO, per qualsiasi motivolegato alle attività svolte a Loiano o da personale con sede di servizio a Loiano (inclusomanutenzioni, servizi, osservazioni, divulgazione, didattica) è inferiore a 8.000 euro annui.C. 4. Corsi di formazione specificiCorso di gestione reti - Corso di programmazione pagine web – Corso di programmazione C++Tali corsi possono essere attivati e svolti a livello locale.C. 5. Manutenzione edilizia straordinariaSistemazione del pavimento al primo piano della foresteria: preventivo attuale indicativo circa50.000 euro (UNIBO ha dato una disponibilità di massima ad occuparsene con il proprio UfficioTecnico).C. 6. Sommario indicativo dei costi annui:Costo di gestione ordinaria complessivo annuo 55.000Investimenti (qualora approvati, a + b) 66.500Spese per missioni 8.000Manutenzione straordinaria (edilizia + varie) 70.000Totale spese ordinarie 63.000Totale spese ordinarie + investimenti 129.500Totale generale 199.500Da tutto ciò emerge un quadro complessivamente più che positivo della gestione e utilizzo dellaStazione di Loiano, e sulla base di tale quadro sembra naturale mantenere e, se possibile, migliorarela condizione esistente, almeno fino a quando non saranno prese decisioni idonee e condivise sulsuo futuro. Perchè ciò avvenga è indispensabile che il livello di servizi sia garantito e che quindi, adesempio, venga risolto quanto prima ed in modo soddisfacente per tutti il citato problema dellaassistenza notturna al telescopio.


Da due anni a questa parte, oltre alla indispensabile e unanimemente riconosciuta attività dei quattroassistenti notturni che a rotazione coprono il servizio, è stata introdotta la figura dell’astronomoresidente (1 assegnista) allo scopo di consentire osservazioni in “service mode” per le “ToO”(GRBs, XRS, etc.) e per “Long-term programs” condotti da ricercatori OABO e di altre istituzioni.Tale soluzione è stata accolta con grande soddisfazione e sono già pervenute richieste per potereattivare un programma collegato alle osservazioni con SWIFT che possa avvalersi con continuitàdel nuovo servizio. E’ stato pertanto attivato anche per il 2006 un assegno di ricerca per confermarela presenza dell’Astronomo residente.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’Come già menzionato, OABO collabora in modo continuo e con notevole efficacia alle attività diAlta Formazione condotta, per ovvi compiti istituzionali, in primis dal Dipartimento di Astronomia,anche con attività e ingenti risorse proprie legate principalmente alla creazione di borse e assegni distudio e di dottorato, alla realizzazione e gestione di laboratori e “facilities” di calcolo, alla gestionedella stazione di Loiano, sede di laboratori e osservazioni per corsi e tesi di laurea. Inoltre numerosiricercatori di OABO tengono seminari e lezioni nell’ambito dei corsi e dei cicli del dottorato.La scheda H inclusa nelle schede INAF di ogni singola struttura elenca un quadro numericocompleto per gli anni 2002-2004 delle attività di alta formazione universitaria e post-laurea svolta.In particolare è importante notare che ogni anno sono circa 20 le tesi (laurea e dottorato) chevengono seguite direttamente da ricercatori OABO e circa 100 sono i seminari e gli incontri tenutipresso la sede congiunta OABO+DA. Anche in virtù di una storica e riconosciuta tradizione, tuttociò rende OABO come uno dei centri nazionali più coinvolti e produttivi nella attività di altaformazione.Per il triennio 2006-8 si intende ovviamente continuare e, se possibile, potenziare tale attività. Invista di ciò è molto importante potere continuare ad avere una adeguata disponibilità difinanziamenti per borse di dottorato, assegni di ricerca e contratti. Una parte delle risorse dovràessere reperita nei fondi previsti per specifici progetti di ricerca, ma è anche importante che esistauna dotazione generale sufficiente a garantire 1 o 2 borse di dottorato e un adeguato numero divisitatori e relatori di seminari e di mini-workshops locali.5. ATTIVITA’ <strong>DI</strong>VULGATIVA E <strong>DI</strong>DATTICAOltre alla consueta ed istituzionale attività di ricerca, OABO conduce da vari anni, in strettacollaborazione con il Dipartimento di Astronomia, un ampio programma dedicato alla didattica edalla divulgazione nella provincia di Bologna, in particolare, ma anche esteso spesso alla regione efuori di essa. In questo contesto sono state attivate numerose iniziative in collaborazione con varieistituzioni e con le amministrazioni locali. Queste attività hanno l’obiettivo di fare conoscere, conlinguaggi e metodi mirati al pubblico cui si vuole rivolgere, gli elementi fondamentalidell’astronomia ed astrofisica: conoscenza della naturalistica, sviluppo tecnologico, natura delmondo fisico fuori dell’ambiente terrestre.In estrema sintesi vengono organizzate manifestazioni pubbliche (serate “laser” –utilizzato comepotente dito indicatore in cielo– nei giardini e piazze, conferenze, convegni, etc.), corsi diformazione, visite ai telescopi (aperture programmate in tutto il periodo estivo), concorsi per lescuole e per gli appassionati, collaborazioni con gli astrofili, etc. Nel complesso si può stimare chevarie migliaia di persone (10.000-15.000) partecipino ogni anno a questa programmazione che,


grazie anche al grande impatto che l’astronomia ha sull’opinione pubblica, ha sempre più successo.In questo ambito sarebbe ad esempio importantissimo disporre di un ufficio stampa e relazioni conil pubblico a livello locale bolognese, coordinato con l’analogo servizio centrale INAF e con quellidell’Università e degli altri enti locali.Alla luce di tutto ciò, si intende rafforzare l’impegno di tempo e risorse cercando in particolare diaccedere a finanziamenti esterni al budget INAF. Sono stati ottenuti finanziamenti specifici sia dalMIUR sia da altri enti e fondazioni, ma è necessario approfondire il problema anche nel quadro diuna programmazione e coordinamento nazionale.♣ Attività del 2005Anno CassinianoL’idea di dedicare il 2005 a Domenico Cassini (1625-1712), uno dei più grandi astronomi italiani ditutti i tempi, è nata dalla contemporaneità di tre avvenimenti:● i 350 anni della costruzione della grande meridiana di San Petronio, ad opera di Cassini. Nel1655, Cassini propose la costruzione di una grande linea meridiana all’interno di San Petronio. Nelgiorno del solstizio d’estate (21 giugno) dello stesso anno, Cassini eseguì la prima misuranecessaria alla realizzazione della nuova linea meridiana, che sarebbe stata — ed è tuttora — la piùlunga al mondo;● i 30 anni della costruzione del telescopio “G.D. Cassini” di Loiano. Il telescopio “Cassini” diLoiano, inaugurato ufficialmente il 13 settembre 1976, ha iniziato ad operare nell’autunno del 1975;● la missione “Cassini-Huygens” che inizia l’esplorazione del sistema dei satelliti di Saturno.Questa importante missione spaziale è stata dedicata proprio a Cassini.L’anno cassiniano è stato inaugurato il 2 dicembre 2004 con una conferenza introduttiva tenutasipresso la Sala Stabat Mater dell’Archiginnasio. Sono intervenuti Walter Tega, pro-Rettoredell’Università di Bologna, Anna Cassini, Fabrizio Bònoli, Flavio Fusi Pecci e Giorgio Palumbo.È stata allestita una mostra scientifica dedicata all’esplorazione del Sistema solare, dal 4 al 27febbraio presso la Piazza coperta di Sala Borsa, inaugurata da una conferenza tenuta da GiovanniBignami il 3 febbraio in Cappella Farnese e completata da un ciclo di tre conferenze nelledomeniche in cui la mostra era aperta in Sala Borsa, a cui hanno partecipato Margherita Hack,Flavio Fusi Pecci, Giorgio Palumbo, Alberto Cappi, Sylvie Coyaud, Bruno Marano, Stefano Tinti.Il 20 giugno ha avuto luogo una conferenza storico-scientifica presso la Sala Stabat Mater, che havisto, tra gli altri, la partecipazione di Eugenio Riccomini, e la mattina seguente – solstizio d’estate,giorno in cui Cassini iniziò la costruzione della meridiana – è stata dedicata all’osservazionepubblica del Sole da Piazza Maggiore con l’utilizzo di opportuni telescopi e alla visione del transitodel Sole sulla linea nella Basilica, tutto questo sotto la guida di esperti.Un convegno, il cui oggetto erano le meridiane come strumenti di indagine scientifica e che si ètenuto il 22 e 23 di settembre in occasione dell’equinozio d’autunno, e una mostra storicoscientificaintitolata “Il Sole nella chiesa”, dal 22 settembre al 22 ottobre, entrambi pressol’Archiginnasio, hanno rappresentato il momento più significativo dell’intero anno. Per l’occasionesi è tenuto un concerto di musiche secentesche in San Petronio ed è stata compiuta una nuovaosservazione guidata del transito del Sole sulla linea in San Petronio.Il 21 dicembre è stata organizzata una visita guidata alla meridiana in San Petronio, infattiesattamente 350 anni prima, il 21 dicembre 1655, Cassini ultimò la sua opera. Nel giorno delsolstizio d’inverno l’immagine del disco solare si trova nel punto più distante dalla verticale delforo della meridiana e l’osservazione è particolarmente spettacolare, poiché l’immagine assume ledimensioni maggiori di tutto l’anno.Dal 6 al 14 agosto, a Loiano è stata allestita una mostra fotografica dedicata al grande telescopio; il14 ottobre l’astronauta Umberto Guidoni ha tenuto una conferenza pubblica presso la Sala absidale


di Santa Lucia e il giorno seguente, sabato 15 ottobre, l’astronauta ha intrattenuto numerosescolaresche raccoltesi per l’occasione presso il Palazzetto di Loiano.Col favore del buioLa manifestazione ha coordinato e programmato le visite (da aprile a settembre) del pubblico altelescopio da 60 cm della Stazione osservativa di Loiano, al Radiotelescopio di Medicina, aitelescopi delle associazioni di astrofili (Bologna, Monte San Pietro e San Giovanni in Persiceto), aiplanetari (Bologna e San Giovanni in Persiceto) e al Museo della Specola. L'Osservatorio e ilDipartimento hanno realizzato la manifestazione in collaborazione con l'assessorato alla Culturadella Provincia di Bologna.Bologna guarda il cieloIn collaborazione con il Comune di Bologna sono state realizzate nel mese di luglio e di agosto dueserate di guida al cielo con il laser e otto conferenze di divulgazione astronomica. Alla realizzazionedella manifestazione ha partecipato anche l’ASCOM di Bologna.Conferenze alla SpecolaSono continuate le conferenze mensili di divulgazione astronomica rivolte al pubblico in genere eagli studenti delle scuole superiori.Eclisse di SoleIn occasione dell’eclisse di sole del 3 ottobre erano state preparate l’osservazioni dell'eclisse eattività didattiche per gli studenti della scuola dell'obbligo in collaborazione con il Laboratorio perla Didattica Planetario, Settore Istruzione del Comune di Bologna. Purtroppo il cielo nuvoloso nonha permesso l’osservazione del fenomeno.Concorso "Usciamo a vedere le stelle"Corso di orientamento in astronomia rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle scuole mediesuperiori di tutto il territorio nazionale in vista della loro scelta degli studi universitari. Al concorso,organizzato in collaborazione anche con l'Osservatorio di Torino, Alenia spazio e Tuttoscienze delquotidiano La Stampa, hanno partecipato 33 ragazzi. I 10 ragazzi vincitori hanno partecipato ad unasettimana di lezioni e di guida al cielo a Loiano nell’ultima settimana del mese di agosto.Percorsi didattici a LoianoL’attività didattica rivolta alle scuole presso l’Osservatorio di Loiano, oltre le visite allo strumento,ha previsto visite ai due percorsi didattici.♣ Principali risultati ottenutiLe manifestazioni legate a Cassini hanno migliorato la conoscenza del contesto storico e scientificobolognese da parte del pubblico. Hanno permesso anche di individuare negli astronomi i correttireferenti dell'informazione astronomica. Tutte le iniziative hanno goduto di grande interesse daparte del pubblico, in particolare la mostra in Sala Borsa ha visto la partecipazione di alcunemigliaia di persone. Un folto pubblico, ancora dell’ordine delle migliaia, ha preso parte alleosservazioni in Piazza Maggiore, in occasione del solstizio, e al concerto in San Petronio, inoccasione dell’equinozio; alle conferenze si contavano circa trecento persone per volta.Sono oltre 10.000 le persone che hanno partecipato ad una delle tante iniziative di “Col favore delbuio”. Il telescopio da 60 cm, testimonianza attiva e funzionate di tecnologia scientifica avanzatadel secolo scorso, è stato visitato da oltre 2000 persone in 52 serata di apertura serale.


Ai due laser estivi di guida al cielo che si sono tenuti ai Giardini Margherita di Bologna e che eranoaccompagnati anche da una proiezione di immagini astronomiche su due schermi giganti, hannopartecipato oltre 1500 persone, molte delle quali sono rimaste a discutere con gli astronomi.benoltre il termine della manifestazione.Serate di guida al cielo con il laser sono state organizzate anche a San Giovanni in Persiceto,Modena, Bolzano, Loiano e Monte San Pietro in provincia di Bologna con una partecipazionecomplessiva di oltre 700 persone.Le otto conferenze di astronomia, che si sono tenute nel chiostro di Santa Cristina dell'Università,hanno visto una partecipazione costante di oltre 100 persone. Alle "Conferenze alla Specola"partecipano circa 80/90 persone per volta.♣ DidatticaPer le attività di didattica rivolta alle scuole di ogni ordine e grado (dalla scuola d’infanzia ai licei eistituti tecnici) i risultati ottenuti sono molto confortanti e positivi. Durante lo scorso annoscolastico hanno visitato i telescopi e il parco delle stelle di Loiano una quarantina di scuole.Particolarmente significativo è l'interesse suscitato dal modello del Sistema Solare e dal calendarioCosmico.Tutte le attività di divulgazione e didattica sono descritte e pubblicizzate da pagine web specifichee da manifesti, con informazioni e notizie dettagliate fornite regolarmente alla stampa.♣ Attività di divulgazione e didattica previste per l’anno 2006Mostra sul Sistema solareNon sempre le informazioni sul Sistema solare e sulle recenti scoperte sono divulgate in un modogiusto dai mezzi di informazione, ma anche dai libri dedicati ai ragazzi e ai cultori. Spesso sonomediate e distorte per esigenze di spettacolo, anche per la mancanza di un cultura scientifica di basenei redattori. Per tentare di coprire queste lacune e di dare i mezzi culturali agli interessati pervalutare l'informazione in modo corretto è stata realizzata una mostra itinerante sul Sole e il Sistemasolare.La mostra è composta di 5 pannelli aventi una superficie complessiva di 48 metri quadrati, da“exhibit” dedicati all’illustrazione di alcuni fenomeni astronomici (eclissi di Sole, moto dellecomete, superficie dei pianeti) e da video che percorrono la nascita ed evoluzione del Sistemasolare.La mostra è stata prenotata per i primi sei mesi del 2006 dalle biblioteche di Molinella, Medicina,Budrio, Castenaso, Ozzano, Loiano e Monghidoro. Durante il periodo della esposizione sarannoinoltre organizzate nei comuni citati oltre 35 conferenze con astronomi sia per un pubblicogenerico, che per i ragazzi delle scuole dell’obbligo.Nella seconda metà dell’anno la mostra sarà a disposizione delle scuole di Bologna. Nei mesi estivisi pensa di proporre la mostra al pubblico di Bologna nella sala dell’Oratorio di Santa Cecilia, giàutilizzata in occasione della mostra sul transito di Venere.Col favore del buioLa manifestazione nata nel 1996 con il solo programma di visite all'osservatorio di Loiano, neglianni successivi si è progressivamente allargata alle altre strutture astronomiche, professionali edamatoriali, della provincia di Bologna.


Bologna guarda il cieloIn collaborazione con il Comune di Bologna e con l’ASCOM saranno realizzate nei mesi di luglio eagosto serate di guida al cielo con il laser e conferenze di divulgazione astronomica .Conferenze alla SpecolaContinueranno le conferenze di divulgazione mensili rivolte al pubblico in genere e agli studentidelle scuole superioriPercorsi didattici a LoianoL’attività didattica rivolta alle scuole presso l’Osservatorio di Loiano, oltre le visite allo strumento,prevede due percorsi didattici:• Orologio cosmico. Per tentare di fissare i tempi della creazione dell'universo è stato creatoun percorso utilizzato un'idea di Carl Sagan, espressa nel suo libro "The Dragons of Eden":comprimere l'età dell'Universo in un anno del nostro calendario;• Modello del Sistema solare. il modello permette la comprensione delle dimensioni delnostro sistema planetario e delle distanze alle quali si trovano i diversi pianeti dal Sole.♣ Proposte di attività di divulgazione e didattica per gli anni 2007-8Oltre alle consuete iniziative di didattica e divulgazione (Col favore del buio, Bologna guarda ilcielo, percorsi didattici) si intende realizzare anche:Concorso "Usciamo a vedere le stelle"Si intende riproporre nel 2007 il Corso di orientamento in astronomia rivolto agli studenti degliultimi due anni delle scuole medie superiori.Il clima dei pianeti del Sistema solareScarsa attenzione è riservata alla caratteristiche climatiche e paesaggistiche dei pianeti. Laclimatologia e la meteorologia dei pianeti del Sistema solare hanno invece ricevuto un grandesviluppo con l'apporto delle sonde spaziali e del “remote sensing”, che hanno permesso diraccogliere importanti informazioni sul clima di questi pianeti. Hanno mostrato, ad esempio, comeil clima di Marte sia mutato: è più freddo e più secco rispetto a quello che aveva mostrato la sondaViking circa una ventina di anni fa. In contrasto, le sonde hanno evidenziato che l'atmosfera diVenere subisce ancora l'effetto delle piogge acide di una sospetta eruzione vulcanica avvenuta versola fine degli anni ‘70 che è un effetto simile a quello che capita sulla Terra quando le emissioni dibiossido di zolfo delle fornaci a carbone si trasformano nell'atmosfera in piogge acide. La soladifferenza è che su Venere le dimensioni del fenomeno sono planetarie. Per questi pianeti, i piùsimili e vicini alla Terra, sono addirittura possibili modelli e previsioni giornaliere.Con i fondi ottenuti dal MIUR si intende realizzare una mostra da utilizzare presso la stazioneastronomica di Loiano, sulle proprietà del clima e della superficie dei pianeti del Sistema solare.Il progetto intende essere un viaggio tra i pianeti del Sistema solare descritti nelle lorocaratteristiche climatiche e ambientali: dai tramonti di Mercurio alle aurore di Giove, dai ghiacci diUrano alle tempeste di Nettuno. Una guida turistica, basata sulle ultime scoperte astronomiche, conle mete da non perdere, cosa mettere in valigia e qualche consiglio utile per viaggiare.La mostra sarà completata da una serie di pannelli che daranno le informazioni “turistiche” per tuttii corpi del Sistema solare come per andare in una isola o località turistica della Terra, compresa ladurata del viaggio e il costo economico. Inoltre una serie di “exhibit hands-on” forniranno esempidei diversi paesaggi, compreso il Sole. Ai ragazzi che visiteranno la mostra sarà dato un passaportostellare con tutte le informazioni utili sui pianeti


Arte e AstronomiaAll’alba del terzo millennio, quando guardiamo le stelle esitiamo tra speranza e disincanto. LaLuna, che le foto della Nasa ci hanno mostrato morta e disabitata, sembra ormai inutilizzabile perl’immaginazione. Sezionata dalla conquista tecnica e non più soggetto di una chimera, è finita in unmagazzino di vecchi attrezzi. Anche per questo si intende realizzare una mostra che vuole essereun’analisi del rapporto contemporaneo tra l’uomo e l’universo.Una volta le illustrazioni astronomiche erano semplici grafici e timide foto in bianco e nero. Iprogressi nel campo dell’acquisizione delle immagini e l’uso dei satelliti per scopo astronomicohanno avvicinato l’astronomia all’arte moderna. Scienziati australiani hanno, infatti, analizzato la“drip painting” di Jackson Pollock e hanno scoperto che essa è molto simile ai frattali che si pensapopolino l’universo.Le sonde ci mostrano immagini stupefacenti del cielo, che ben si accompagnano alle realizzazionidi tanti artisti moderni, entrambe alla scoperta dell’infinto e del rapporto tra l’uomo e lo spazio. Lamostra si propone di raccogliere opere di artisti moderni e fotografie e documenti scientifici.Le vie dell’astronomia. Itinerari alla scoperta della città delle stelle.Il fascino e lo stupore sono sicuramente elementi decisivi nel processo della conoscenza. Quando unevento colpisce uno studente, la mente si risveglia e il desiderio di conoscere si accende, lasciandouna traccia duratura. Le visite di questo progetto sono pensate per fare conoscere ai ragazzi non solole strutture osservative e i centri di ricerca dell’astronomia bolognese, ma anche istituti, luoghi emusei che sono di interesse per la vicinanza con il tema astronomico. Di seguito le possibili tappedei percorsi che si possono programmare.• Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica• Museo della Specola• Meridiana Cassini in San Petronio• Le strade degli astronomi bolognesi• Meridiane e orologi solari• L’Archiginnasio• Palazzo Poggi• Collezione degli strumenti scientifici dell’Istituto Crescenzi – Pacinotti.• Museo del patrimonio• Stazione Osservativa di Loiano• Radiotelescopio di Medicina6. NECESSITA’ GENERALIIn tale quadro complessivo emergono varie necessità di tipo generale:a. Sia la nuova strumentazione osservativa sia l’accessibilità agli archivi di telescopi e satellitihanno determinato una vera e propria esplosione della quantità di dati che crea, per usareuna eloquente immagine entrata nell’uso, vere e proprie “miniere” da esplorare e sfruttare.Ciò apre possibilità straordinarie in ambiti di grande interesse per il nostro Osservatorio,ma richiede allo stesso tempo un formidabile sviluppo della capacità di analisi dei dati. E’richiesto cioè che un istituto di ricerca disponga di una struttura in grado di coprireorganicamente uno spettro di competenze che va dalla definizione di motivazioniscientifiche fondamentali, alla costruzione materiale e analisi dei data base, allainterpretazione completa dei risultati. Nello specifico del nostro Osservatorio, ciò va riferitosia ad immagini nelle diverse bande (ESO-WFI, VIMOS, HST, XMM, Chandra, WSRT,VLA e, presto, VST e LBT) che a grandi data base di spettri (p.e. VIMOS, FLAMES, etc.).


Nel contesto più ampio del potenziamento delle capacità di calcolo rientra inoltre l’interoapproccio teorico legato alle simulazioni, ai modelli N-body ed alla idrodinamica. Infine, èda notare come la semplice gestione ed ottimizzazione di tutte le macchine (PC, WS,stampanti, etc.) richieda una conoscenza ed un impiego di risorse umane ed economichesempre maggiore. E’ immediato vedere che l’intero settore del supporto alla ricerca ècarente per limiti storici legati alla evoluzione legislativa e finanziaria, ma la soluzione diquesto problema rimane uno dei nodi cruciali dello sviluppo.b. Esiste, nei grandi progetti osservativi, una crescente necessità di esser presenti fin dalla fasedi proposta e progettazione dello strumento. Questo rende possibile orientare il progetto aspecifici obiettivi scientifici e, al tempo stesso, fornisce all’istituzione coinvolta lapossibilità di ricavarne i primi –e spesso più significativi– risultati. Appare quindinecessario espandere l’attività dell’Osservatorio nel lavoro di progettazione e sviluppo distrumentazione destinata ai grandi telescopi e satelliti. Tale attività esiste già in qualchemisura ed è collegata principalmente allo sviluppo di software di controllo e pre-analisi deidati. Visto il parere positivo espresso dall’INAF, è stato anche intrapreso il progetto per lacostruzione di GIANO, il nuovo spettrografo IR per il TNG. Tale progetto costituisce unimpegno per OABO di grande rilevanza. Esiste inoltre in collaborazione con altre sedi,specialmente Arcetri, un forte coinvolgimento in progetti tecnologici legati a VLT e LBTed alla loro strumentazione. Per potere consentire una adeguata risposta alle innumerevoliesigenze, è indispensabile potere disporre di ricercatori e tecnici dotati di una ampiaconoscenza ed esperienza nei vari settori coinvolti. Non potendo ricorrere a nuoveassunzioni stante il blocco di fatto imposto a livello nazionale, sarà sempre più necessarioricorrere a contratti e competenze esterne. Inoltre, poiché spesso il livello di qualificazionerichiesto è molto elevato, si dovranno adeguare i costi (almeno in alcuni casi) ai livelli delmercato nazionale ed internazionale.c. Poiché la ricerca astronomica implica come sua caratteristica intrinseca l’uso distrumentazione e collaborazioni internazionali, è indispensabile favorire al massimo lamobilità e lo scambio di ricercatori italiani e stranieri. La possibilità di avere professorivisitatori di alto livello e di tenere seminari e workshops (anche con numeri limitati dipartecipanti, ma mirati e formativi) è un requisito irrinunciabile per creare quel contesto equella “scuola” indispensabili per garantire il raggiungimento di risultati veramenteimportanti. Contemporaneamente, serve potere disporre nell’area (cioè includendo anchetrasversalmente tutte le strutture INAF ed Universitarie che insistono su Bologna) di gruppidi ricerca aventi una massa critica rispetto alle necessità poste dalla definizione edattuazione dei programmi. In questo senso, data la sua storica funzione trainante in tantisettori, è cruciale che OABO possa vedere rafforzato in tempi brevi il numero e la qualitàdei ricercatori.d. In quanto lavoro intellettuale ed operativo che richiede grandi capacità di concentrazione edapplicazione, l’attività di ricerca richiede necessariamente la disponibilità di spazi idonei.Nel caso di OABO il problema della disponibilità di una nuova sede sta diventando forseuno dei problemi principali ed urgenti.e. Accanto a quanto esposto, si pone anche il problema di riflettere con grande attenzione ecompetenza sul futuro della Stazione di Loiano di proprietà dell’Università di Bologna, maaffidata alla gestione di OABO. E’ fondamentale che tale riflessione venga fatta primapossibile e nel contesto di un esame condotto a livello nazionale per capire quali prospettivescientifiche, strumentali, didattiche e divulgative possano essere individuate per le variestazioni osservative, tenendo conto delle grandi differenze e potenzialità delle variestrutture interessate. Non va dimenticato inoltre che le scelte coinvolgono risorse sia


finanziarie che di personale. Per quanto riguarda Loiano è in corso un progetto perottimizzare l'utilizzo del telescopio “Cassini” di 152 cm di Loiano sulla base di programmi(locali, nazionali e internazionali) in cui si sono rivelati essenziali la facilità e sistematicitàdi accesso, difficilmente ottenibili presso grandi osservatori esteri. Come detto, altelescopio, dotato di un moderno spettrografo/riduttore di focale, è riservata anche unarilevante funzione in campo didattico.f. Infine, tra le attività di rilievo che un ente di ricerca che “insiste su un territorio” deveespandere e che si considerano parte integrante dello sviluppo e dell’azionedell’Osservatorio, vanno inserite le attività di formazione e di diffusione della culturascientifica. In tale quadro è in corso e verrà ulteriormente accresciuto l’uso del telescopioZeiss da 60cm., riconosciuto patrimonio storico-scientifico della sede.7. RICHIESTE <strong>DI</strong> PERSONALEIl personale dell’Osservatorio di Bologna a tempo indeterminato assomma a 65 unità, cui vannosommati i borsisti, assegnasti e contrattisti. Si fa notare che, oltre alla diminuzione di personale (siadi ricerca che tecnico-amministrativo) avvenuto negli ultimi due anni e dovuto a promozioni pressoaltro ente (Univ.), mobilità, pensionamenti, decesso, nel corso del triennio è da prevedere ilpensionamento di altre 4-5 unità di personale. Ciò implica la necessità di garantire un livelloadeguato di turnover.Lo sviluppo di una attività scientifica fortemente collegata al contesto internazionale, con lacapacità di inserirsi costruttivamente e di utilizzare al meglio tutte le opportunità fornite dalle grandicollaborazioni nazionali e internazionali deve prevedere uno sviluppo del personale coerente allivello di maturazione scientifica e tecnica dei programmi, capace di aprire ed espandere le attivitàpromettenti, e chiudere quelle in via di superamento. Questo, per esperienza, comporta una estremaattenzione al bilanciamento generazionale dei ricercatori e dei tecnici. Ci si propone quindi unaespansione progressiva del personale, misurata sulla capacità di crescita e maturazione dell’attivitàscientifica dell’Ente.A causa delle limitazioni imposte dalle leggi finanziarie di questi ultimi anni, dal 2003 eè statopossibile assumere solo 4 Ricercatori Astronomi (2 assunti a novembre 2004 e 2 il 30-12-2005) e 1Astronomo Associato (assunto il 30-12-2005), mentre nessun nuovo è stato disponibile né per ilivelli di ricerca superiore (AO), né per il personale tecnico amministrativo. Non si è potutoprocedere alla sostituzione di personale a tempo sia determinato che indeterminato perl’amministrazione, nonostante la tragica scomparsa del suo Responsabile e il significativo aumentodel carico di lavoro, dovuto anche al decentramento presso l’Osservatorio di Bologna dellagestione degli stipendi dei dipendenti ex-CNR. Così stando il quadro generale, è abbastanzanaturale ribadire sostanzialmente le previsioni e le richieste già esposte nel documento presentatoper il triennio 2005-2007.Nel seguito consideriamo più dettagliatamente la situazione del personale scientifico e di quellotecnico-amministrativo.


Personale scientificoQualifica In servizio Richieste 2006-2008Astronomi Ordinari 4 2 concorsi richiestiAstronomi Associati 11 2 concorsi richiestiRicercatori Astronomi 24 3 conorsi. richiestiAssegn.,Bors.,Dottor.,Contratt. OABO 15 adeguate alle necessitàAssegn.,Bors.,Dottoran.,Contratt. DA 21 non dipendente da INAFPer completare il quadro informativo, oltre al personale di ricerca di ruolo a tempo indeterminato èstato inserito anche il numero degli assegnisti, borsisti, dottorandi e contrattisti al momento inseritinei due enti, OABO e Dipartimento di Astronomia, e che hanno sede di lavoro stabile nell’edificiocomune ai due enti. Come si può vedere il numero totale è molto elevato e questo pone grandiproblemi di spazi e di risorse. Ma, al di là di questi aspetti pur molto importanti, preme qui farerilevare come esistano due problemi strutturali su cui si deve necessariamente intervenirerapidamente:• Sia gli assegni di ricerca (pur rivalutati) che le altre forme contrattuali sonoeconomicamente inadeguate rispetto alla possibilità e necessità di potere garantire lapresenza di “post-doc” in condizioni pari a quelle tipiche del livello internazionale. Ciò fasì che molti giovani italiani (in genere fra i più preparati) preferiscano trovare sistemazioni(temporanee, ma anche di lunga durata) presso istituti esteri e, allo stesso tempo, siapraticamente impossibile reclutare “post-doc” stranieri. Pertanto, come recentementerilevato ad esempio dal Visiting Committee del Dipartimento di Astronomia, sia OABOche DA risultano essere carenti nel numero di tali figure che per nota attestazioneinternazionalesono fra i maggiori propulsori ed innovatori e collaboratori della attività diricerca. Per ovviare a questo problema, una delle priorità di OABO per il 2006 è, come giàindicato in precedenza, quella di attivare un congruo numero di borse post-doc legate aimaggiori programmi di ricerca o in via di sviluppo.• In assenza di sbocchi professionali qualificati, cadenzati nel tempo e sufficientemente certi,seppure in numero sempre limitato dalle disponibilità finanziarie e legislative, è moltodifficile mantenere e fare progredire una “scuola” ed una attività di ricerca che si basanosulla formazione e sul continuo aggiornamento e sviluppo. In questo contesto è quindiindispensabile predisporre una programmazione pluriennale di ripartizione dei posti alivello nazionale che definisca un possibile percorso ed una meta (almeno potenziale) per itanti giovani che, contemporaneamente a formarsi, garantiscono l’attuazione di maggiorparte dei lavori di ricerca.Personale tecnico-scientifico e amministrativoQualifica In servizio Richieste 2006-2008EP 3 2 trans. verticali richieste 2 concorsi richiestiD 9 2 trans. verticali richieste 3 concorsi richiestiC 7 2 trans. verticali richieste 2 concorsi richiestiB 7


Per quanto riguarda il personale tecnico-amministrativo è importante notare quanto segue. Neglianni 2000-2003 sono stati esperiti tutti i concorsi e le relative procedure di inquadramento per leprogressioni orizzontali e verticali previste in via di prima applicazione del contratto (CCNL 1998-2001, art. 74, 56, 57). Le relative risorse sono state tutte reperite a bilancio, così come sono statereperite in bilancio le risorse per la corresponsione di tutti gli incrementi stipendiali e gran parte diquelli accessori nel frattempo intercorsi. Sia il bando e la gestione delle programmate (in base alprecedente contratto, ma non attuate) transizioni verticali che la definizione della nuovaregolamentazione e ripartizione del salario accessorio vengono ora ad essere centralizzate eattendono la definizione e applicazione delle tabelle di equiparazione fra le vecchie qualifiche (nelcomparto universitario) e le nuove (nel comparto ricerca). Ciò da un lato semplifica la gestionenominale delle risorse, ma, dall’altro rende meno flessibile e molto più complicato il rapporto con ilpersonale e con le RSU (almeno in assenza di chiare definizioni di livelli e ruoli).E’ un dato di fatto che la centralizzazione della trattativa ha portato e porterà ad una auspicataomogeneizzazione, ma anche ad un forte incremento dei costi e del grado di turbolenza einsoddisfazione individuale, a volte con significativo danno del servizio. E’ evidente che tutto ciòsia naturale nel quadro di un riordino generale, per di più coinvolgente l’accorpamento di strutture epersonale proveniente da enti diversi, tuttavia occorre procedere con cautela e, allo stesso tempo,con celerità. In particolare è indispensabile che siano emanate con rapidità disposizioni chiare edinequivocabili sia legate ai nuovi inquadramenti (opzioni, livelli, incarichi etc.) sia per quantoriguarda le risorse disponibili (salario accessorio, straordinari, formazione, sicurezza e prevenzione,etc.).Infine, appare chiaro che, dovendo l’INAF strutturare adeguatamente la Sede Centrale e data lalimitatezza delle risorse, ci potrebbero essere forti limiti alla espansione del personale tecnicoamministrativoin sede locale, specialmente per quanto concerne la copertura di posti a tempoindeterminato. Tuttavia, da una parte ci sono esigenze specifiche legate alla ricerca che rendonoassolutamente indispensabile l’acquisizione di risorse umane e di competenze (cui si può fare frontecon contratti a tempo determinato, ma non sempre e, comunque, si pone il problema di disperderepoi esperienze ecc.), dall’altra, per non rendere sempre più burocratico e meno flessibile l’interosistema, è indispensabile garantire una forte capacità di gestione autonoma ed attuazione a livellolocale, in un contesto di programmazione e agile supporto e controllo a livello centrale. Ciòsignifica che, pur tenendo conto di tutte le ovvie sinergie e adeguamenti, il livello di funzionalitàlocale richiede la garanzia della copertura permanente di funzioni e mansioni rilevanti. Nel caso diOABO, a causa di trasferimenti, pensionamenti, dimissioni, e impossibilità di bandire concorsi,esiste un problema di ricopertura di posti sia nel settore amministrativo che in quello tecnico (vedirichieste). In particolare si ribadisce il fatto che il passaggio della gestione degli stipendi delpersonale ex-CNR all’amministrazione OABO (per di più ridotta di 3 unità) ha reso ancora piùpesante il carico di lavoro e richiede un rapido intervento.Sommario delle richieste di personaleRibadendo ed aggiornando quanto previsto nel piano 2005-2007, nell’arco del triennio si reputapertanto auspicabile una crescita netta entro il 2008 (visti anche i tempi necessari per il bando el’espletamento dei concorsi e visti i risultati delle procedure di valutazione appena terminate) di:1. 7 + 2 unità di personale di ricerca e precisamente:a) 3 Ricercatori (1 per anno)b) 2 Primi Ricercatori nuovi (+ almeno 2 per ricoprire posti lasciati vacanti da vincitori diconcorsi universitari e per trasferimento)


c) 2 Dirigenti di Ricerca (il posto lasciato libero da Marano nel 1998 non è mai statoricoperto)2. 7 unità di personale tecnico amministrativo:a) 2 EP + 3 D + 2 C (o figure equivalenti nel nuovo comparto della ricerca, una voltadefinite le tabelle di equiparazione) anche per ricoprire con personale a tempoindeterminato i posti resisi vacanti (per decesso, pensionamenti, dimissioni, mobilità). Sinoti che nel frattempo l’Amministrazione di OABO (ridotta di ben 3 unità) si è anche fattacarico della gestione degli stipendi del personale degli Istituti ex-CNR (circa 150 persone).b) 6 transizioni “verticali” interne aggiuntive (2 EP, 2D, 2C ) nel contesto della applicazionedel precedente contratto non ancora attuato.E’ inoltre indispensabile un numero adeguato di borse, assegni di ricerca, contratti di vario livello(anche “post-doc internazionali”) in funzione dei programmi scientifici e tecnologici presentati edapprovati anno per anno. E’ anche fondamentale disporre infine di un adeguato fondo per professorivisitatori e scambi perché questo aspetto è, come è ben noto, uno dei motori più efficaci per attivarecollaborazioni e crescita culturale.8. RICHIESTE FINANZIARIELa tabella che segue sintetizza il quadro economico complessivo relativo all’esercizio 2005 e al2006 (previsione attuale).SITUAZIONE BILANCIO 2006Assegnazioni 2005 Previsione 2006Contributo FFO 876.062,00 475.000,00Avanzo di amministrazione 569.534,46 0TOTALI 1.445.596,46 475.000,00IMPEGNISpese funzionamento 259.373,39 195.000,00Edilizia 129.680,01 0Ricerca di base 930.671,31 280.000,00TOTALI 1.319.724,71 475.000,00Le cifre relative al 2006 sono solo di competenza (non sono presenti residui).Non sono compresi fondi vincolati (progetti, ecc.).Come è noto, in virtù della nuova situazione venutasi a creare con la entrata in vigore della nuovalegge di ristrutturazione dell’INAF, tutte le somme riferite alle spese fisse (stipendi, salarioaccessorio, sussidi, etc.) non sono più trasferite alle sedi locali.


PUBBLICAZIONI 2005La produzione scientifica media nel corso dell’ultimo triennio è stata di circa 2.4 pubblicazioni suriviste internazionali con referee e relazioni ad invito per ricercatore. Come attestato dalla relazioneinviata per il Comitato di Valutazione (CIVR), ogni anno sono molto numerosi i lavori che risultanoessere entro il 5% dei più citati dell’intero settore astronomico a livello internazionale.Il quadro complessivo delle pubblicazioni scientifiche per il 2005 è il seguente: articoli con refereepubblicati: 96, articoli con referee in stampa: 25, articoli con referee sottomessi: 24, relazioni suinvito: 2, comunicazioni a congressi: 36, altre pubblicazioni: 4 (vedi tabella riassuntiva). Da ciò sideduce che, considerando come personale di ricerca 54 persone (inclusi quindi borsisti edassegnisti), il numero medio di pubblicazioni per ricercatore nel 2005 è uguale a circa 3,5(comprendendo tutto).TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 96“ in stampa 25“ sottomessi 24Relazioni su invito 2Presentazioni a congressi 36Rapporti tecnici 2Altre pubblicazioni 2TOTALE 187PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’I punti di forza di OABO sono molteplici e così schematizzabili:1. L’esistenza di una forte tradizione e professionalità riconosciuta a livello internazionalenello studio dell’Astrofisica e della Cosmologia sia da un punto di vista teorico(modellistica, simulazioni ed idrodinamica), che osservativo alle varie lunghezze d’onda(X e Gamma, Ottico, IR e Radio) da terra e dallo spazio. Tutto ciò è attestato dal numero edal livello delle pubblicazioni, dal numero di programmi di ricerca ed osservazione accettatinei più grandi osservatori mondiali e su satelliti, oltre che dal numero di ricercatori italianied esteri che frequentano OABO per visite, seminari, incontri. E’ importante notare che,tenendo anche conto delle forti interazioni esistenti con il Dipartimento di Astronomia (concui l’OABO co-abita) e con i due istituti ex-CNR (molto più specializzati nei temi diricerca), OABO è di fatto una delle poche strutture di ricerca INAF che copre un quadrocosì organico e di eccellenza di ricerca astronomica.2. La presenza in importanti organismi, comitati, working groups, TAC, SAC, etc. scientificie tecnici nazionali ed internazionali di un ampio insieme di ricercatori OABO. Ciòtestimonia sia il livello di preparazione e prestigio scientifico dei singoli ricercatori, sia labontà del contesto complessivo che consente una apertura di orizzonti e conoscenze su tuttele tematiche collegate.3. La partecipazione diretta ed efficace alle attività di Didattica ed Alta Formazione (Corsi dilaurea e dottorato) anche grazie alla storica eccellente sinergia esistente con il Dipartimento


di Astronomia di UNIBO che garantisce la crescita continua di giovani ricercatori (oltre 30laureati e 7-10 dottorandi per anno).4. L’attività di divulgazione e presenza sul territorio (in termini di interazioni con le altrestrutture di ricerca, le varie istituzioni e, più in generale, l’intera popolazione).Esistono ovviamente anche elementi di criticità che vanno affrontati presto e nel modo migliorepossibile :a) A fronte della citata grande efficacia nella Alta Formazione esiste una oramai cronica ecrescente inadeguatezza delle possibilità di sbocco per i tanti bravissimi giovani ricercatorioperanti in OABO. Questo problema è ovviamente generale, ma è tanto più grave perOABO che, pur subendo un forte decremento dell’organico di ricerca (concorsi vari UNIV,mobilità etc.), non ha potuto procedere ai necessari adeguamenti del personale nel contestodi una programmazione mirata e tempestiva resa per di più difficile dalla attuale gestione diconcorsi nazionali scollegati dalle necessità delle sedi.b) In presenza di una riduzione così forte delle risorse (come detto -46% per il Fondo diFunzionamento Ordinario) è già difficile mantenere il livello minimo di funzionalità dellastruttura per cui ogni forma di investimento sia sulle persone che sulla strumentazione oservizi è praticamente impossibile. Ciò rende vano ogni sforzo di reale programmazione einnovazione. In particolare lo sviluppo di una serie di attività tecnologiche legate a progettiquali GIANO, LBT-Nirvana, GAIA, software specialistico etc. che hanno aperto eccellentiprospettive nel settore tecnologico, in passato piuttosto sacrificato, rischiano di esserefortemente ridimensionate e frustrate, mentre è evidente che l’innovazione dei progetti diricerca passa anche per una forte sinergia fra programmi scientifici e sviluppo distrumentazione.c) Il forte depauperamento del personale del settore amministrativo (calo di 3 unità, incluso ilResponsabile Amministrativo) avvenuto contemporaneamente al carico aggiuntivo dovutoalla gestione degli stipendi del personale ex-CNR, rende assolutamente indispensabile unrecupero non solo di unità di personale, ma anche di adeguamento delle qualifiche di chi siè assunto incarichi ed oneri ben superiori alle mansioni previste dal livello in godimento.d) In attesa del trasferimento presso la nuova progettata sede del Navile, cosa che comunquenon avverrà certamente prima di 4-5 anni, è diventata quasi insostenibile la situazionelogistica tanto che si è reso necessario procedere ad affittare ben 2 locali distinti di circa100 mq ciascuno per uffici e laboratori. Nonostante ciò, sono numerosi gli uffici in cui 3persone coabitano in permanenza in meno di 20 mq.e) E’ necessario definire in un chiaro contesto scientifico e gestionale nazionale l’attività e leprospettive future della Stazione di Loiano. Come è testimoniato ad esempio dalrecentissimo comunicato stampa dell’INAF (19 Dic 2005), i telescopi di Loiano svolgonotuttora una intensa e proficua attività scientifica, didattica e divulgativa (365 giorni l’anno)grazie anche ad un struttura tecnica ed operativa eccellente e moderna, ma è necessarioprogrammare il presente e il futuro in modo serio e lungimirante tenendo conto di tutti iparametri in campo. Una ventilata “banale chiusura” sarebbe miope ed anche pocoremunerativa in termini finanziari, mentre un uso intelligente è possibile e aumenterebbel’efficacia della gestione scientifica ed economica, purchè pensato in un contestoprogrammatico nazionale e sopranazionale. Un’attenta analisi del problema è assolutamenteindilazionabile anche per non disperdere risorse di esperienza e professionalità moltoelevate. In questo contesto si fa notare che è di assoluta importanza e priorità definire unavolta per tutte il problema della retribuzione delle ore notturne svolte dagli assistentinotturni (indispensabili sia per professionalità, sia per motivi di sicurezza legati allaapplicazione della L. 626/94).


f) Esiste ovviamente un problema di individuare adeguate sinergie fra i 3 istituti afferentiall’INAF a Bologna. Il tema attualmente in discussione a vari livelli locali e a livellonazionale è oggetto di una specifica relazione congiunta in via di definizione da parte deitre direttori. Al momento comunque, come detto in precedenza, non è pensabile andare oltreuna forte collaborazione ed ottimizzazione di alcuni servizi.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> BRERA1. INTRODUZIONE.Le attività scientifiche dell’Osservatorio Astronomico di Brera si concentrano soprattutto nelcampo dell’Astronomia Extragalattica (con particolare riferimento all’astrofisica delle alteenergie e degli oggetti compatti e a studi di survey a multifrequenza) e dello sviluppotecnologico di strumentazione per telescopi da terra e dallo spazio. Sono comunque presentianche altre attività di ricerca, nel campo dell’astrofisica teorica, stellare e planetaria.Ricercatori dell’Osservatorio sono coinvolti in progetti di respiro internazionale, anche confunzioni di leadership. Tra i più rilevanti ricordiamo:• SWIFT: il primo satellite interamente dedicato allo studio dei Gamma-ray burst. Messoin orbita nel Novembre 2004, sta fornendo risultati spettacolari tra cui le primecontroparti dei GRB short e un GRB a z=6.29. Il gruppo di Brera ha un ruolo dileadership nel progetto avendo realizzato e fornito gli specchi del telescopio X (XRT)ed essendo responsabile delle loro calibrazioni pre- e post- launch e partecipandoattivamente alla analisi ed interpretazione dei risultati scientifici.• L’XMM Survey Science Centre: un consorzio di 10 istituti di ricerca internazionale,creato dall’ESA al fine di aiutare l’XMM Science Operation Centre (XMM SOC)nello sviluppo del software di analisi dati, nella distribuzione dei dati ``pre-ridotti” airispettivi PI, nonchè nell’utilizzo delle informazioni ``serendipite” contenute nei datiXMM-Newton. In tale contesto l’Osservatorio di Brera, unico membro italianodell´XMM-SSC, è leader nel progetto XMM Bright Survey, un campione completo disorgenti a flussi X brillanti di cui coordina la definizione e le identificazionespettroscopiche e l’analisi scientifica dei dati.• La survey XMM-Large Scale Structure: un progetto che coinvolge ricercatori in 13istituti di 9 paesi e che ha come finalità lo studio della struttura dell'universo su grandescala fino a z ~ 1, utilizzando gli ammassi di galassie, gli AGN e QSO scoperti inun'area contigua di cielo. L'OA-Brera coordina le survey ottiche e infrarosse e le attivitàdi identificazione e caratterizzazione di ammassi, AGN e QSO.• La VVDS (VLT-VIMOS Deep Survey): la maggiore survey spettroscopica profondaeuropea in corso, con più di 40,000 spettri osservati. Studia l’evoluzione delle strutturea grande scala e delle galassie stesse fino a z~3. La survey COSMOS, su di un’areadiversa, aggiunge alla spettroscopia VLT-VIMOS la completa copertura ad altarisoluzione con HST, Spitzer, XMM-Newton, VLA e 12 bande ottiche/NIR da terra,allo scopo di mappare l’evoluzione fisica e morfologica delle galassie e dei loro nuclei(AGN) in relazione alla struttura su grande scala in cui si formano ed evolvono. Ilpersonale OA-Brera guida le analisi di clustering, la ricerca di ammassi di galassie e lostudio della dipendenza delle proprietà delle galassie dall'ambiente.• MUNICS: una ricerca di ammassi di galassie condotta nel vicino infrarosso incollaborazione con l’Università e l’Istituto Max Plank di Monaco. L'Osservatorio ha laresponsabilità del follow-up spettroscopico e fotometrico, nel lontano infrarosso, di uncampione di oggetti di colore estremo (EROS: R-K>5) costituiti prevalentemente dagalassie di tipo early e starburst a z>1. I dati ottenuti finora hanno permesso dideterminare densità, proprietà spettrali e morfologiche delle galassie early-type a z>1fornendo vincoli stringenti ai modelli di formazione ed evoluzione delle galassie.


• ENIGMA (European Network for the Investigation of Galactic nuclei throughMultifrequency Analysis): network TMR (training and mobility for researchers) checoinvolge 8 istituti europei, è focalizzato allo studio dei blazars. OA-Brera contribuisceper l'aspetto interpretativo e modellistico delle sorgenti.• COROT: un satellite per lo studio dell'asterosismologia e per la ricerca di sistemiplanetari extrasolari il cui lancio è previsto per il 2006. Il nostro Osservatorio haattivamente partecipato alla selezione dei puntamenti ed è impegnato nella preparazionedei modelli dei target asterosismologici mediante osservazioni da Terra.• OA-Brera partecipa allo studio di nuove missioni spaziali per lo studio della DarkEnergy, a seguito della "Call for ideas" della NASA. Il contributo da parte di OA-Brera,grazie all'esperienza acquisita nell'utilizzo cosmologico dei GRB come candelestandard, riguarda la motivazione scientifica della missione e la stima (mediantesimulazioni) dei parametri cosmologici mediante i GRB.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Astrosismologia:Le osservazioni dallo spazio che saranno effettuate dal satellite COROT daranno un nuovoimpulso all'asterosismologia. La partecipazione di OA-Brera alla missione si basa sulla ricerca ela caratterizzazione dei target mediante osservazioni spettroscopiche ad alta risoluzione efotometriche multicolore. Oltre allo studio dell'attività stellare, della rotazione differenzialenelle stelle A-F e delle abbondanze nelle stelle di ammassi aperti giovani, l'interesse si focalizzasu variabili che mostrano peculiarità come le pulsanti ibride (contemporanea presenza di modidi gravità e di pressione) e le variabili Delta Scuti in sistemi binari. A complemento di questolavoro preparatorio per COROT vengono studiate stelle pulsanti il cui spettro di frequenzepermette di indagarne la struttura interna: variabili tipo Gamma Dor (comportamento della zonaconvettiva), Beta Cep (metallicità della regione che mantiene la pulsazione), Delta Sct(identificazione dei modi) e la nuovissima classe delle stelle early-A. Non è trascurata la parteche riguarda le variabili pulsanti in galassie del Gruppo Locale: oltre all'uso di candele standardcome le Cefeidi e le RR Lyr, si stanno sondando le possibilità offerte dalle variabili tipo SXPhe.Sorgenti compatte galattiche:Lo studio delle sorgenti binarie X transienti è molto attivo. Lo scopo principale è di capire qualisiano i meccanismi fisici che operano in questi sistemi e causano le varie transizioni chevengono correntemente osservate sia durante la fase attiva che durante la fase quiescente.Vengono considerate binarie X contenenti buchi neri, allo scopo di caratterizzarne le proprietàspettrali e temporali (tipicamente in banda X) durante i cambiamenti di stato e la connessione diqueste proprietà con l'emissione radio e quindi con la presenza di getti di materia relativistica.Si studiano anche binarie X contenenti stelle di neutroni per individuare i diversi regimi diaccrescimento che caratterizzano una stella di neutroni magnetizzata in rapida rotazione e leimplicazioni osservative. In particolare, si cerca di individuare quale meccanismo siaresponsabile dell'emissione osservata durante la fase quiescente.Parallelamente, viene portato avanti lo studio comparato delle proprietà di variabilità rapida, siasotto forma di rumore che di oscillazioni quasi-periodiche, allo scopo di ottenere informazionisulla fisica del flusso di accrescimento e sugli effetti di relatività generale in prossimitàdell'oggetto compatto. Questa linea di ricerca, pur coinvolgendo un gruppo piccolo, è beninserita nel contesto internazionale con diverse collaborazioni attive e molteplici proposte diosservazioni accettate su tutti i satelliti di alta energia ora in orbita.


Gamma ray bursts:Swift, in orbita dal 20 Novembre 2004, sta fornendo risultati spettacolari. La scoperta dellaprima controparte di un short-GRB (classificata tra le dieci scoperte più importanti dell'annodalla rivista Science) è tra i primi successi del gruppo di ricerca dell’Osservatorio. Sono poiseguiti, tra i risultati più interessanti, l'individuazione delle controparti dei GRB short, lascoperta di un GRB a z=6.3 e l'aver evidenziato una ricchezza inaspettata nelle prime fasi dellecurve di luce X. Queste possono essere caratterizzate da un template con 3 o 4 segmenti a leggidi potenza con pendenze diverse. Inoltre, in circa un terzo dei GRB va aggiunta la presenza dibrillanti e rapidi flares nelle prime fasi iniziali della curva di luce X, probabilmente dovuti aduna continua attività del motore centrale che quindi rimane acceso molto più a lungo di quantosi pensasse originariamente.Il coinvolgimento attivo di OA-Brera, sia alla gestione scientifica della missione assieme aicolleghi americani ed inglesi che all'analisi e all'interpretazione dei dati raccolti, permette diattivare i vari programmi di follow-up nel miglior modo possibile. Parallelamente allacostruzione e gestione del satellite, il nostro gruppo si è preparato per tempo per dar vita ad unacollaborazione che avesse accesso a telescopi nazionali ed internazionali per l'osservazione daterra nella banda ottica. Questo si traduce in alto tasso di successo sia ai telescopi VLTdell'ESO che al telescopio nazionale TNG. L’Osservatorio è anche coinvolto nel “dopoSWIFT”, partecipando ai panel scientifici del satellite italiano AGILE (2006) e di GLAST(2007), un satellite della NASA con una forte partecipazione italiana. Da rimarcare anchel’attività teorica e modellistica, di grande impatto nella comunità scientifica internazionale,dimostrata anche dal notevole numero di relazioni su invito a congressi internazionali.Nuclei Galattici Attivi:Una parte notevole dell’attività scientifica dell’OA-Brera, riconosciuta a livello internazionale, èconcentrata in progetti di ricerca sui nuclei galattici attivi (AGN). Un campo di ricercaparticolarmente attivo riguarda lo studio del contenuto serendipito di survey in banda X(progetti XMM-Bright Source Survey ed XMM-Medium Deep Survey) volto ad investigare leproprietà fisiche, statistiche e cosmologiche di sorgenti extragalattiche X-emittenti(principalmente AGN). Le osservazioni in banda X sono fondamentali in quanto permettono dirivelare AGN coperti da spessi strati di gas e polvere (inaccessibili ad osservazioni in bandaottica o nel vicino infrarosso) nonché di studiare le regioni più interne attorno ai buchi nerisupermassivi centrali. Il progetto XMM-BSS è svolto per conto dell´XMM Survey ScienceCentre, un consorzio internazionale di 10 istituti di ricerca di cui l´OA-Brera (unico membroitaliano) è parte. Gli studi di carattere statistico e cosmologico si integrano vicendevolmente conle ricerche osservative (a diverse lunghezze d´onda) sulla popolazione di AGN assorbiti ingalassie locali, di AGN “Compton Thick”, di AGN assorbiti di alta luminosità (i cosiddettiQSO2), nonché sulla connessione del fenomeno AGN con il fenomeno starburst. Presso OA-Brera vengono affrontate anche problematiche relative ai meccanismi fisici responsabilidell'emissione di raggi X negli AGN. OA-Brera ha acquisito un ruolo di leadershipinternazionale nello studio della fisica dei getti relativistici attraverso osservazioni ad altaenergia e multifrequenza di blazar e di getti radio estesi. Tale linea di ricerca è particolarmenteattiva come testimoniato dalle numerose pubblicazioni di carattere teorico e osservativi.Galassie e gruppi di galassie:Lo studio delle galassie e dei piccoli aggregati di materia (principalmente gruppi poveri e/ocompatti) è ben rappresentato in OA-Brera e procede su diversi fronti, tra loro connessi e legatianche con altre linee di ricerca dell’Osservatorio.Da una parte viene affrontato lo studio delle proprietà di oggetti locali, in particolare nelle bandeX e ottiche/infrarosse di oggetti singoli e di campioni statistici. Questo ha anche lo scopo diesplorare l'effetto dell'ambiente e delle condizioni fisiche sull'evoluzione delle strutture. Comeovvi complementi a questo studio, si ottengono informazioni sulle caratteristiche dellapopolazione stellare evoluta in oggetti di diversa morfologia e luminosità, del gas interstellare eintergalattico, e sull'influenza di nuclei attivi e del feedback su piccola scala.


La selezione di campioni di gruppi poveri e compatti, attraverso rigorose scelte di parametrioggettivi, ha portato alla definizione di cataloghi che verranno usati per studi dellecaratteristiche generali dei gruppi e dell'evoluzione delle galassie che li compongono.Parallelamente si affronta uno studio delle galassie di tipo “early” in ambienti diversi e a diversiredshifts, allo scopo di ottenere informazioni o limiti interessanti all'epoca di formazione dellestesse. A questo scopo si affronta la determinazione delle proprietà delle galassie ellittichemassive ad alto redshift, la loro evoluzione in densità numerica, luminosità, morfologia econtenuto stellare sia da un punto di vista osservativo (all'interno della collaborazione alprogetto MUNICS) che attraverso il confronto con simulazioni cosmologiche e modellisemianalitici, molti dei quali sviluppati dal nostro gruppo.Ammassi e strutture a larga scala:Un’altra linea di ricerca dell’OA-Brera è lo studio delle grandi strutture dell’Universo: gruppi,ammassi e super-ammassi di galassie, dal punto di vista sia delle proprietà intrinseche, siastatistico (clustering), sia come laboratori per lo studio dell’evoluzione delle galassie. È chiarocome, soprattutto ad alto redshift, il confine tra questa linea di ricerca e quella denominata“Galassie” sia assai sfumato.Nel quadro di una fruttifera e duratura collaborazione con altre strutture INAF (in particolareOA-BO e IASF-MI), OA-Brera ha un ruolo primario nelle due maggiori survey profonde multibandaattualmente in corso, VVDS e COSMOS. Questi progetti raccoglieranno nei prossimianni più di 200,000 redshift di galassie con il VLT, su un’area > 10 gradi quadrati, misurandocon grande precisione le proprietà spettrali e di clustering a ~1. COSMOS, in particolare,rappresenta la più grande area contigua mai coperta con HST-ACS (2 gradi quadr., 590 orbite),al quale si aggiungono dati X (XMM-Newton), FIR (Spitzer), radio (VLA), e più di 10 bandeottiche da terra (SUBARU, CFHT). Scopo fondamentale è la caratterizzazione ad alto z dellegame tra l’ambiente e le proprietà delle galassie (luminosità, dimensione, massa stellare,morfologia, attività nucleare).La costruzione e lo studio di grandi campioni di gruppi e ammassi di galassie selezionati siaotticamente che nella banda X è un’altra delle specialità in OA-Brera. In particolare nellabanda X, partendo sia da dati proprietari (XMM-LSS), sia dalla RASS (REFLEX, NEP), sia inmodo serendipito da dati di archivio (BMW-HRI, RDCS, XMM-Newton, Chandra), si sonocostruiti campioni per studiare: 1) il clustering nell’Universo locale, vincolando i parametricosmologici; 2) l’evoluzione del numero di ammassi a diversi z; 3) le loro proprietà intrinseche(dispersione di velocità, profili di temperatura e metallicità, relazioni di scala) e l’evoluzionedelle galassie (e.g. effetto Butcher-Omler). Risultati complementari si sono ottenuti dacampioni selezionati otticamente (DPOSS, EIS, VVDS) e da osservazioni puntate. I prossimi treanni vedranno l’applicazione di queste tecniche a nuovi campioni come COSMOS (~100 nuoviammassi recentemente individuati dai dati X).Infine, l’intensa attività osservativa è integrata da un’expertise teorica nelle simulazioninumeriche. Da un lato, queste saranno finalizzate alla comprensione della formazione deidischi, dei fenomeni di interazione e del problema dell’apparente sovrabbondanza di satelliti neimodelli CDM. In parallelo, si vuole esplorare un diverso approccio attraverso metodi semianaliticialla storia di merging delle galassie, con l’obiettivo di comprendere l’origine della bimodalitànelle relazioni colore-magnitudine.Attività tecnologica X e Ottica/IR:OA-Brera si occupa a livello di eccellenza dello sviluppo ed implementazione di ottiche pertelescopi focalizzanti in raggi X e delle relative tecnologie per missioni spaziali d'avanguardia,con applicazioni anche nell’ambito dei telescopi ottici di grande dimensione. Inoltre OA-Breraha avuto sin dall’anno 2000 una posizione di riferimento nell’ambito internazionale nel campodella realizzazione di elementi disperdenti innovativi per strumentazione astronomica, collaboraattivamente al disegno e ha la responsabilità tecnica e manageriale di “X-Shooter” per il VLT.Sviluppo di ottiche multilayer per raggi X duri su supporto di Ni: il progetto mira ad estenderela tecnologia della replica con elettroformatura di Ni, che ha permesso la realizzazione in


ambito nazionale e con il supporto di ASI ed ESA degli specchi monolitici Wolter I concoperture in Au delle missioni BeppoSAX, JET-X/Swift e XMM-Newton, al caso di specchicon film multilayer riflettente “alla Bragg” per operare con ottiche focalizzanti nei raggi X duri(10 – 100 keV. Importanti le collaborazioni in ambito internazionale, con CfA e NASA/MSFC(per lo sviluppo delle ottiche di Con-X/HXT) e MPE (per l’uso della facility Panter esteso fino a50 keV).La missione SIMBOL-X: è la missione per raggi X duri basata sul concetto “formation-flight”(due satelliti, uno per le ottiche e l’altro per il piano di rivelazione, separati dalla distanza focaledi 20 m e tenuti allineati da un sofisticato sistema di tracking), con lancio previsto nel 2012.Uno studio di pre-Fase A seguito da uno studio di Fase A saranno portati avanti in parallelo inFrancia e Italia (coordinati rispettivamente da CEA ed OA-Brera) da terminare all’inizio del2008.Specchi segmentati in vetro sottile formati a caldo per XEUS ed ELT: tale tecnologia si basasulla fabbricazione di segmenti di specchi di grande dimensione (1m x 1m) tramite formatura acaldo di vetri sottili (≤ 1 mm) su stampo ceramico opportunamente prelavorato otticamente.Inizialmente tale tecnologia era stata pensata per la realizzazione degli specchi di XEUSnell’ambito di una collaborazione, tuttora in corso con MPE (si prevede la realizzazione di unprototipo formato da diverse mirror shell da testare in raggi X alla facility Panter entro la finedel 2007). La tecnologia è ora indirizzata anche alla realizzazione degli specchi secondari digrande dimensione del telescopio ottico europeo ELT, in collaborazione con INAF-OA-Arcetrie nell’ambito del progetto europeo OPTICON-FP6-ELT cofinanziato da INAF, da concludersi,con la realizzazione di un prototipo, alla fine del 2007. In questo contesto OA-Brera staallestendo presso i propri laboratori una facility dedicata per la formatura dei segmenti di vetro.Tecnologia “Ion-Beam Figuring”: OA-Brera è leader di questa tecnologia in Italia e hasviluppato negli scorsi anni una facility pilota (Ø = 60 cm) presso i propri laboratori per lalavorazione di precisione “no-contact” di ottiche per applicazioni spaziali, astronomiche ed inluce di sincrotrone. Una facility di grandi dimensioni (camera a vuoto di 2m x 3m) è ora in fasedi allestimento, con finanziamento speciale erogato da parte INAF, per creare un laboratorionazionale dedicato. Inoltre INAF-UIT ha finanziato per il 2006 lo studio, con spin-off versol’industria (Galileo Avionica), di lavorazioni con correzioni ad alta frequenza spaziale di ottichedi piccole dimensioni.Ottiche per applicazioni spaziali in SiC: in collaborazione con il laboratorio CETEV (Carsoli,Aq) di Galileo Avionica e l’industria Bettini spa (Lc) si proseguirà lo sviluppo di ottiche diprecisione in SiC, in particolare di specchi sottili autosostenenti realizzati con processo “PlasmaEnhanced-CVD” e di specchi in Si-SiC con core a struttura porosa e con coperture durelavorabili otticamente realizzate con lo stesso processo.Sviluppo, conduzione e manutenzione di strumentazione astronomica: in questo filone siconfigurano le attività di supporto e di upgrade del telescopio nazionale Galileo TNG[manutenzione straordinaria, rialluminatura, nuovi reticoli di volume (Volume PhaseHolographic Gratings - VPHG) e la gestione e responsabilità del telescopio robotico REM inCile (PI-ship, contatti con l'ente centrale INAF e l'ESO, gestione dei progetti osservativi in atto,controllo e manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi di criogenia specializzata]. Lostudio e la realizzazione di parte dello strumento per il VLT X-Shooter sono svolti incollaborazione con altri istituti italiani e stranieri e prevedono l'assemblaggio intermedio neilaboratori di OA-Brera. La collaborazione con ESO ha portato ad una relazione di reciprocastima professionale fino allo studio di nuovi VPHG per il 3.6m ESO e alla scuola di ottica pergli ingegneri dell'Osservatorio di La Silla e Paranal che si terrà per la prima volta nel febbraio2006 presso la sede dell’Osservatorio Astronomico di Brera.


Ricerca di base nella tecnologia Ottica e IR: in questo filone confluiscono l'expertise e leconoscenze di diversi gruppi che permettono la formazione di una unità con competenzenell'ingegneria meccanica, nella scienza dei materiali e della strumentazione astronomica. Ilgruppo è riconosciuto come uno dei più attivi nel campo dei nuovi elementi disperdenti divolume VPHG e dei loro usi. L'introduzione dei nuovi materiali organici nella strumentazioneha permesso di aprire nuove possibilità per futuri strumenti più robusti che verranno utilizzatiper disegnare rivelatori per la nuova generazione degli ELT.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONI CON LE UNIVERSITA’All’attività di ricerca è associata l’attività di alta formazione con lo svolgimento pressol’Osservatorio Astronomico di Brera di tesi di Laurea e di Dottorato di Ricerca (8 dottorati incorso nel 2005, di cui due su fondi OA-Brera) seguite da ricercatori dell’Osservatorio. Sonoanche inseriti nella nostra attività di ricerca 20 borsisti post-dottorato italiani e stranieri,associati ai diversi progetti. Nella selezione nazionale per borse di studio post-dottorato banditedall’INAF nel 2005, su 90 candidati i primi due classificati erano giovani che si sono formatiprofessionalmente presso il nostro Osservatorio, nei cui programmi di ricerca sono da tempoattivamente inseriti. Continua infine la tradizione di ospitare, presso l’Osservatorio, Marie Curiefellows.L’interazione dell’OA-Brera con le Università dell’area milanese (Statale, Bicocca, Insubria,Pavia) ha una solida tradizione, malgrado la difficoltà logistica (rispetto ad altri Osservatori)dovuta alla non contiguità geografica delle sue sedi (Milano e Merate) con i vari dipartimenti diFisica. Iniziative come l’apertura di un “College” per i laureandi (12 posti letto) presso la sededi Merate dell’Osservatorio e la creazione di aule e postazioni informatiche dedicate inentrambe le sedi hanno permesso di ovviare in parte a queste limitazioni e attrarre un congruo estabile numero di laureandi. Negli ultimi anni, una media di 20 studenti all’anno provenientiper la maggior parte dalle due Università di Milano (Statale e Bicocca) ha portato a termine latesi di laurea (vecchio ordinamento o, recentissimamente, laurea specialistica) presso le strutturedell’Osservatorio.Indubbiamente le interazioni con le università locali non sono forti come potrebbero. Iricercatori interessati del nostro Osservatorio hanno più occasioni didattiche come relatoriinvitati a Scuole internazionali piuttosto che nell’ambito della didattica e formazionespecialistica locali. Una inversione di tendenza si è avuta negli ultimi anni con la ripresa di unacollaborazione con l’Università di Milano-Bicocca. Due corsi della laurea specialistica sonoattualmente tenuti da nostri ricercatori. L’Osservatorio è consapevole che l’astrofisicarappresenta la disciplina trainante che motiva l’iscrizione alla laurea in Fisica. Un’indagine tragli iscritti al III anno della Laurea in Fisica di I livello, denota infatti che circa il 35% ha sceltol’indirizzo astrofisico e si indirizzerà verso uno stage e una laurea specialistica nel nostro settoredisciplinare. Fa piacere notare che l’OA-Brera ha rappresentato negli ultimi 3 anni la principalesede esterna per tirocini del terz’anno (della durata di circa 1-2 mesi) per gli studenti adindirizzo astrofisico dell’Università di Milano Bicocca.Una novità importante nelle attività di alta formazione è rappresentata dal progetto di istituire unDottorato di Ricerca in Astronomia a partire possibilmente dall’A.A. 2006-2007. Il progettonasce su iniziativa del Dipartimento di Fisica dell’Università dell’Insubria, in partnership con ledue strutture INAF milanesi (l’Osservatorio Astronomico e l’Istituto di Astrofisica). Quandosarà istituito, questo nuovo Corso di Dottorato rappresenterà l’ambito appropriato in cuisviluppare al meglio l’attività di formazione nell’area milanese e nel quale troveranno naturalecollocazione le Borse assegnate da INAF più altre eventuali borse locali di ambito astronomico.Un’attività di informazione e promozione dei progetti disponibili ed un processo di selezione


mirato alla carriera di ricerca astrofisica permetterà di investire in modo ottimale le risorseumane e finanziarie disponibili.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALIL’Osservatorio è fortemente impegnato anche in attività di educazione alla scienza e didivulgazione dell’astronomia, nonchè di gestione e valorizzazione dell’ingente patrimoniostorico costituito da biblioteca antica, archivio storico e strumenti antichi.Nel corso del triennio 2006-2008, le attività di servizio del Public Outreach & Education office(PO&E) dell’Osservatorio Astronomico di Brera saranno indirizzate soprattutto ad un maggiorradicamento sul territorio, con un significativo incremento sia delle attività di comunicazionerivolta alle istituzioni locali (città, provincia di Milano, provincia di Lecco, regione) sia diquelle rivolte al pubblico generico. Particolare cura sarà dedicata alla partecipazionedell’Osservatorio alle manifestazioni cittadine (per esempio Notte bianca, Settimana dellaModa, etc.), alle manifestazioni nazionali e internazionali dedicate alla cultura (Settimana dellaricerca, Settimana dell’astronomia, Notte europea dei ricercatori) e, infine, alla ideazione erealizzazione di specifiche attività volte a intercettare e sollecitare l’interesse del pubblico. Unaspecifica collaborazione è stata avviata con il Civico Planetario Hoepli di Milano. Similiiniziative saranno estese alla collaborazione con altri centri di cultura, quali per esempio,l’Accademia di Brera delle Belle Arti.Nel corso del prossimo triennio saranno ulteriormente rafforzate le proposte rivolte alle scuole,sia riguardo alla componente dei docenti (corsi di aggiornamento) che a quella degli alunni.Dando seguito ai progetti pilota finanziati dal MIUR (2004, 2005), le attività classiche(conferenze multimediali) saranno affiancate sempre più da specifiche attività di laboratorio. Perle scuole superiori, è in fase di implementazione didattica un laboratorio di cosmologia e diproduzione di immagini astronomiche, mentre per le scuole medie è già stato attivato unlaboratorio di scienza e letteratura (Le Olmicomiche), svolto in collaborazione con l’insegnanteMaria Giaele Infantino grazie a una borsa di studio dell’IRRE Lombardia.Il programma "Magie in Cielo e in Terra" ormai da anni consolidato presso la sede di Merate,prevede lezioni divulgative e didattiche legate sia ad argomenti di Astronomia sia più ingenerale lezioni multidisciplinari e si completa con una visita alla struttura e con unadimostrazione dell'utilizzo degli strumenti in dotazione a questa sede inclusi i tre telescopiriflettori (che andranno messi a norma per poter continuare ad essere utilizzati per il pubblico).Nel 2006 è iniziata, grazie ad un contributo MIUR, la naturale evoluzione del ciclo di lezioni dicui sopra, attraverso la produzione per le scuole di materiale integrativo preparato sia comesussidio specialistico per gli insegnanti, sia come materiale di rielaborazione per gli studenti. Ilprogetto si svilupperà negli anni con un continuo ammodernamento essenziale per ilraggiungimento degli obiettivi di sensibilizzazione alla scienza e coinvolgimento pratico deiragazzi.Infine è stato raggiunto anche un accordo specifico con l’Osservatorio Astronomico della Valled’Aosta (una struttura privata non amatoriale), nell’ambito di un pacchetto educativo messo apunto dal PO&E di Brera, che prevede l’utilizzo delle terrazze didattiche e dei laboratori diastronomia di cui è dotata tale struttura.Le attività di ricerca del PO&E saranno principalmente orientate all’approfondimento dellaricerca sull’immaginario dei ragazzi dai 13 ai 18 anni già presentata a workshop nazionali (IVCongresso sulla Comunicazione della Scienza, Forlì dicembre 2005) e internazionali(Communicating Astronomy, Monaco, giugno 2005).


Dando continuità a quanto fatto nel 2004 e nel 2005, si prevede di mantenere la partecipazione amanifestazioni pubbliche di rilievo nazionale e internazionale, come i Festival della Scienza.L’OA-Brera (insieme a Fabrizio Bonoli dell’Università di Bologna-SAIt) proseguirà, in ambitonazionale, il coordinamento del progetto “Specola 2000”, finanziato dal Ministero per i Beni ele attività culturali, nel settore del riordino, valorizzazione e tutela degli archivi storici degliosservatori italiani. Compatibilmente con gli stanziamenti disponibili, il progetto proseguirà overrà completato nelle sedi già coinvolte (Brera, Catania, Palermo, Arcetri, Roma e Padova) everranno iniziati i riordini presso altre sedi. In ambito locale, invece, continueranno nelprossimo triennio ed eventualmente si concluderanno le operazioni afferenti al progetto, con lacollaborazione di un’archivista libera professionista retribuita con fondi finalizzati.Proseguirà inoltre (extra progetto ‘Specola 2000’) la schedatura dell’intero carteggio di G. V.Schiaparelli (stimato in circa 10.000 lettere), iniziata nel 2005. Per questo intervento ci siavvarrà della collaborazione gratuita di un’astronoma affiliata all’INAF.Si è conclusa nel 2005 la riproduzione digitale su DVD dei diari osservativi di G. V.Schiaparelli, resa possibile grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Fondazione Cariplo, ed èattualmente in corso l’indicizzazione dei manoscritti. Per quanto riguarda la biblioteca storica,invece, proseguiranno nel prossimo triennio le operazioni di riordino del materiale antico. Inparticolare proseguirà l’intervento sui periodici antichi conservati nella sede di Brera, già incorso da alcuni anni, che prevede la ricostruzione delle serie, la loro ripulitura e schedatura. Perqueste operazioni ci si avvarrà di una collaboratrice esterna.Sono previsti, infine, interventi di restauro su materiale bibliografico di particolare pregio.5. INCREMENTI RICHIESTI <strong>DI</strong> PERSONALE NEL TRIENNIOPersonale di ricercaNegli ultimi anni il personale di ricerca si è considerevolmente ridotto di numero. Le cessazionisubite nello scorso triennio e quelle previste per il triennio 2006-2008 sono riassunte qui sotto.Cessazioni e/o trasferimenti nel triennio 2003-2005- n. 1 Astronomo Ordinario- n. 1 Astronomo Associato (trasferito a O.A. Bologna)- n. 1 Ricercatore (trasferito a O.A. Padova)- n. 4 Ricercatori- n. 1 Funzionario Amministrativo- n. 1 Funzionario Tecnico (trasferito a INAF sede centrale)- n. 1 Collaboratore AmministrativoTotale: 10Cessazioni previste per quiescenza nel triennio 2006-2008- n. 1 Astronomo Associato- n. 1 Ricercatore- n. 2 Funzionari Tecnici- n. 1 Collaboratore area BibliotecheTotale: 5Quattro ricercatori e un ordinario sono andati in pensione, un quinto ricercatore e un associato sisono trasferiti (per ragioni familiari). Quest’anno verrà a mancare un altro astronomo associatocosì come un altro ricercatore (pensionamenti). Le recenti assunzioni (esclusivamente a livello


di ricercatore) non solo non hanno permesso di potenziare i settori particolarmente produttivicome si sarebbe voluto, ma non hanno nemmeno compensato le perdite. In particolare vogliamosegnalare la gravità del pensionamento di Oberto Citterio (Astronomo Ordinario), sia in quantoCitterio aveva un indiscusso ruolo di leadership in un campo (tecnologie per specchi perastronomia X) strategico per le attività dell’Osservatorio e per la sua partecipazione aprogrammi di rilevanza internazionale sia perché ora l’Osservatorio dispone di due soli“Ordinari”. Si confermano e si ribadiscono pertanto le richieste, già inoltrate dal direttoreprecedente in occasione della presentazione del piano triennale 2005-2007, di assegnare a OABrera quattro posizioni di dirigente di ricerca, tre posizioni di primo ricercatore e si chiedonosolo due delle quattro posizioni di ricercatore, in considerazione delle due recenti assunzioni. Èdoveroso sottolineare il caso del personale di prima fascia ricordando che nessun altroOsservatorio di proporzioni simili ha un così basso numero di ricercatori in “prima fascia” e chei due Ordinari in ruolo hanno vinto i rispettivi concorsi nel 1991 e 1995! Da allora, nessun postodi prima fascia è più stato assegnato all’Osservatorio Astronomico di Brera. Pur non volendoqui entrare nel merito delle cause, si ribadisce la necessità di ovviare a questa carenza.Personale tecnologoIn considerazione dell’importanza qualitativa e quantitativa dei progetti tecnologici (in corso eprogrammati nel triennio), che costituiscono la forza dell’Osservatorio Astronomico di Brera, siha necessità di inserire due unità di personale tecnologo per la progettazione e la supervisionedelle realizzazioni meccaniche da eseguirsi nei laboratori e nell’officina della sede di Merate.Si chiedono, pertanto, due tecnologi del III livello del comparto Ricerca.Personale tecnicoA seguito della precedente cessazione per quiescenza del Sig. Baur e del prossimopensionamento del Sig. Scardia, l’Osservatorio Astronomico di Brera ha necessità di inserirealmeno una nuova unità di personale tecnico con funzioni di responsabile dei servizi generali edell’edilizia.Si chiede, pertanto, una unità tecnica di livello IV del comparto Ricerca.A seguito della precedente cessazione per quiescenza del Sig. Bergamini e del prossimopensionamento del Sig. Valtolina, l’Osservatorio Astronomico di Brera ha necessità di inserireuna unità di personale tecnico con funzioni di tecnico elettronico e un’altra unità di personaletecnico con funzioni di coordinamento tecnico delle officine e dei laboratori.Si chiedono, pertanto, due unità tecniche, rispettivamente, di livello V e IV del compartoRicerca.Personale amministrativoNella prospettiva di prendersi carico diretto della elaborazione degli stipendi e adempimentifiscali e previdenziali dello IASF Milano (pari a 36 unità), l’Osservatorio Astronomico di Breraha necessità di inserire una nuova unità di personale amministrativo da dedicare al supporto ditali funzioni. Si chiede, pertanto, una unità amministrativa di livello VI del comparto Ricerca.Nell’imminenza (maggio 2006) della cessazione dal servizio per quiescenza del Sig. Banti (cat.C5 dell’area delle Biblioteche), l’Osservatorio Astronomico di Brera ha necessità di inserire unanuova unità di personale da destinare al subentro nelle mansioni svolte dal medesimo per lagestione della biblioteca della sede di Merate. Si chiede, pertanto, una unità di livello V delcomparto Ricerca.La Tabella riassume le richieste, per il triennio 2006-2008 di personale sia scientifico/tecnologoche tecnico/amministrativo.


RIEPILOGO COMPLESSIVO DELLE RICHIESTE <strong>DI</strong> PERSONALEPERSONALE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>/TECNOLOGO PERSONALETECNICOAMMINISTRATIVO4 Dirigenti di Ricerca2 unità di personale tecnico di livello IV3 Primi Ricercatori1 unità di personale tecnico di livello V2 Ricercatori1 unità di personale di livello V2 Tecnologi1 unità di personale amministrativo di livelloVITotale 11 Totale 56. FINANZIAMENTI RICEVUTI NEL 2005 E FINANZIAMENTI PREVISTI NELTRIENNIOPer quanto riguarda i finanziamenti ricevuti nel 2005 abbiamo:FONDO PROVENIENZA IMPORTOFFO INAF 518.822,60Integrazione FFO INAF 70.000,00Specchi X– Camera INAF 195.000,00termovuotoREM INAF 125.000,00TNG: Dolores upgrade INAF 25.000,00IRAIT Camera Amica INAF (Osservatorio Teramo) 37.000,00Trasferimento Tecnologico INAF 34.000,00X-Shooter INAF (Osservatorio Palermo) 22.000,00Rinnovo borsa post-dottorato INAF 20.000,00Contributo congressi INAF 15.000,00Contributo Biblioteca INAF 10.000,00COFIN 2004 (30%) INAF 89.400,00COFIN 2004 (70%) MIUR 195.400,00Progetto attività divulgativa MIUR 12.000,00Alte Energie ASI 127.100,00Integral ASI 18.000,00HPRN CT2002 00321 UE 36.491,63Attività formativa Fondazione Cariplo 15.000,00POE Milano Esterna 7.819,90POE Merate Esterna 7.103,00Conto Terzi Media Lario 5.000,00Rimborsi vari Esterna 22.788,32TOTALE 1.607.925,45Siamo invece in difficoltà in merito ai finanziamenti previsti nel triennio 2006-2008, almeno perquanto riguarda i finanziamenti INAF (FFO funzionamento + ricerca libera).L’esperienza del bilancio di previsione 2006 spiega questa nostra difficoltà. Su richiestadell’INAF è stata preparata una motivata richiesta di finanziamento che ammontava a circa550.000 Euro per il Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO). È seguita una assegnazioneprovvisoria di 450.000 Euro che nel giro di due settimane o poco più è stata ridotta a 360.000Euro, con la promessa comunque che la differenza verrà reintegrata in corso d’anno. Per quantoriguarda i fondi per la cosiddetta ricerca libera, poco dopo avere ricevuto notizia


dell’assegnazione di 160.000 Euro abbiamo appreso che un cambio nella politica dell’Istitutorichiedeva una riduzione dell’assegnazione a 110.000 Euro, con la differenza trasferita sotto lagestione del Dipartimento Strutture. In mancanza di una chiara, ma soprattutto stabile politicadell’Ente in merito ai finanziamenti per la ricerca da affidare alla gestione delle struttureperiferiche, non siamo nelle condizioni di fare previsioni attendibili.Per quanto riguarda i finanziamenti, anche provenienti da altri Enti, per i progetti, l’OsservatorioAstronomico di Brera può vantare un buon track record, grazie all’ottimo livello delle proprieattività scientifiche e tecnologiche. In particolare sono previsti, per il triennio 2006-2008, iseguenti finanziamenti:PROGETTO PROVENIENZA IMPORTOREM INAF 375.000,00OPTICON JRA6 UE 75.000,00OPTICON FP6 ELT UE 200.000,00Attività scientifiche del programma SWIFT Agenzia Spaziale Italiana 74.393,50(saldo)Simbol-X – Preliminary Study ASI (Alcatel Alenia Space) 25.230,00Payload Avanzato X Astrofisica Alte Energie ASI (Alcatel Alenia Space) 307.281,00– fase BProgramma Swift (luglio 2006 – giugno Agenzia Spaziale Italiana 600.000,002008)PRISMA UIT MEF - INAF 54.000,00Edizione Nazionale Opere e Corrispondenza Consulta dei Comitati ed 252.000,00BoscovichEdizioni NazionaliTOTALE 1.962.904,507. PUBBLICAZIONI 2005Le pubblicazioni dell’OA Brera nel 2005 sono riassunte nella sottostante Tabella. A queste vaaggiunto un centinaio di circolari sui GRB pubblicate su GRB Coordinates Network.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 109“ in stampa 56“ sottomessi 32Relazioni su invito 6Presentazioni a congressi 65Rapporti tecnici 5Altre pubblicazioni 44TOTALE 3178. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’I punti di forza dell’Osservatorio sono nella produzione scientifica e nello sviluppo tecnologicoe nella stretta interconnessione tra queste due attività. Abbiamo già citato la sinergia tra attività


scientifica e capacità tecnologica e di progettazione nel campo dell’astronomia X. Questa èindubbiamente una caratteristica specifica del nostro Osservatorio che rappresenta un punto diforza e di eccellenza. Ben tre ricercatori dell’OA-Brera figurano tra gli astrofisici più citati nellaletteratura scientifica internazionale. Molti ricercatori dell’Osservatorio fanno anche un’ottimascuola come testimoniato dal successo che i nostri giovani raccolgono nella comunitàinternazionale. Nell’ultima selezione per 10 borse di studio INAF, i primi due classificati sucirca 90 candidati erano giovani borsisti che si stavano formando scientificamente presso ilnostro Osservatorio.Punto di forza dell’Osservatorio sono indubbiamente i due gruppi attivi nello sviluppotecnologico. Un gruppo è leader mondiale per quanto riguarda lo sviluppo di ottiche perastronomia X e dopo aver dato contributi fondamentali per il successo di missioni spaziali qualiBeppo-SAX, XMM-Newton e SWIFT ha attualmente in cantiere:• La conduzione scientifico-tecnica della missione per raggi X duri franco-italianaSIMBOL-X in configurazione formation-flight (due satelliti indipendenti, uno per ilmodulo ottico e l’altro per il piano di rivelazione, separati da una distanza focale di 20m), per permettere l’estensione delle tecniche di focalizzazione anche in astronomia deiraggi X duri (10 – 100 keV);• lo sviluppo, con il sostegno dell’ASI, di ottiche monolitiche con supporto in Nielettroformato realizzato per replica e coperture riflettenti interferenziali multilayer per ifuturi telescopi per raggi X duri SIMBOL-X, Constellation-X/HXT e XEUS/HXM,estendendo così l’uso della tecnologia già adottata con successo per gli specchi perraggi X soffici con coperture in oro di XMM-Newton, BeppoSAX e SWIFT;• il disegno e lo sviluppo di ottiche con profilo polinomiale a largo campo, adatte allostudio di sorgenti estese (resti di supernova, ammassi di galassie) e allo studio delladistribuzione della materia e dell’energia nell’Universo tramite la sua mappatura neiraggi X;• la realizzazione di prototipi di ottiche segmentate di grandi dimensioni, sia in geometriaradente per applicazioni in raggi X (ad esempio per il telescopio XEUS) che a incidenzanormale (e.g. per gli specchi primari e secondari del progetto ELT/OWL), basate sufogli di vetro sottile (1–0.1 mm) formati a caldo e a freddo. Una facility per la formatura“a caldo” di segmenti di grandi dimensioni (1.5 x 1.5 m) sta per essere operativa pressoi laboratori OA-Brera a Merate nell’ambito del progetto OPTICON-FP6-ELT;• finiture ottiche ad alta precisione di tipo no-contact tramite processo Ion-Beam Figuring(IBF). Tale tecnologia è stata sviluppata negli scorsi anni presso OA-Brera tramite larealizzazione di una facility pilota, che è attualmente l’unica disponibile in Italia ingrado di fornire tali lavorazioni, effettuate frequentemente anche per industrie private.Una facility nazionale INAF di grandi dimensioni (camera a vuoto con diametro di 2 me lunghezza di 3 m) dedicata all’IBF sta per essere installata presso i laboratoridell’Osservatorio (a Merate) e costituirà uno dei maggiori laboratori Europei per questotipo di processo;• attività di spin-off, con il supporto di UIT/INAF ed in collaborazione con le industrieGalileo Avionica e Bettini spa, dedicate allo sviluppo di ottiche in SiC per applicazioniin ambito spaziale e lavorazioni IBF con correzioni di profilo a bassa lunghezza d’ondaspaziale (< 10 mm) che si aggiungono alle sinergie con altre industrie quali ad esempioAlcatel Alenia Italia, Media Lario Techn., Galileo Avionica e BCV Progetti.L’altro gruppo si occupa dello sviluppo della strumentazione astronomica nel Visibile enell’Infrarosso. Le sue attività di ricerca si articolano su due filoni principali: lo sviluppo, laconduzione e la manutenzione di strumentazione astronomica e la ricerca di base nel campodelle tecnologie astronomiche. Attualmente è coinvolto nei seguenti principali progetti:• Lo Spettrografo X-Shooter: X-Shooter è il primo strumento di seconda generazione perVLT approvato da ESO per la costruzione. E’ uno spettrografo a banda larga (0.32-2.3


micron) e risoluzione intermedia (R=5000-15000) dal disegno ottico innovativo,ottimizzato per offrire altissima trasmissione ed elevata stabilità del formato spettrale.La partecipazione italiana (circa al 25%) al progetto X-Shooter sarà “remunerata” con46 notti VLT di tempo garantito che saranno offerte alla comunità astronomica italianadell’INAF. L’Osservatorio di Brera ha collaborato e collabora al disegno di X-Shooternel settore della meccanica e dell’ottica e ha inoltre la responsabilità tecnica emanageriale della intera partecipazione italiana al progetto. L’ integrazione ed i test delbraccio Visibile e del braccio Ultravioletto avverranno presso la sede di Meratedell’Osservatorio nei prossimi mesi.• Il Telescopio REM: Il telescopio REM, operante a la Silla dal giugno 2003, è l’unicotelescopio robotico al mondo dotato di una camera per il vicino infrarosso (1-2.3micron). REM acquisisce in simultanea immagini (10`x10`) campionate alla diffrazionenell’infrarosso e nel visibile (0.45-1 micron) ripartendo il range spettrale con undicroico. Il personale dell’Osservatorio ha gestito il progetto in tutte le sue fasi, dalreperimento dei finanziamenti all’installazione e ne gestisce attualmente anche l’utilizzoscientifico, l’archiviazione e pubblicizzazione dei dati nonché il piano di manutenzioneordinaria e straordinaria e di aggiornamento.• Materiali Organici per Strumentazione Astronomica: L’Osservatorio di Brera è dadiversi anni un punto di riferimento internazionale nel campo della realizzazione dielementi disperdenti innovativi per strumentazione astronomica. Dopo avere contribuitoa sviluppare e diffondere i Volume Phase Holographic Gratings (reticoli di diffrazionein trasmissione 30-50% più efficienti degli equivalenti tradizionali) si è piùrecentemente spinto nel settore del porting di nuovi materiali con proprietà otticheregolabili per strumentazione astronomica, nella applicazione di poliesteri fotocromiciper reticoli di diffrazione. La posizione preminente nel campo ha procurato al personaledell’Osservatorio di Brera la leadership di una Joint Research Activity specificasull’argomento nel quadro del contratto FP6-I3 OPTICON, unica JRA a leadershipItaliana.Elementi di criticità si riscontrano nella struttura amministrativa e nel fatto che la mancanza diturnover sta rendendo impossibile mantenere ad un livello adeguato il supporto tecnico alleattività scientifiche. I problemi amministrativi hanno soprattutto a che fare con una serie di“single point failure” dovuti alla mancanza di personale. Una sola persona, ad esempio, èattualmente in grado di calcolare gli stipendi. Una sola persona si occupa delle missioni.Quando è venuta a mancare la persona che si occupava di protocollo, sicurezza (nella sede diBrera, i.e. “626”), gestione addebiti telefonici, ordini di arredamenti, rapporti con medico dellavoro etc. (la persona manca da agosto 2005 e non è prevista rientrare almeno sino a marzo2006) il suo carico di lavoro ha dovuto essere ridistribuito con fatica su altre unità del personale.L’Osservatorio Astronomico di Brera è attualmente limitato nelle attività in corso e nelle nuoveiniziative scientifiche ma soprattutto di sviluppo tecnologico dalla limitazioni nel personalescientifico, tecnico e amministrativo. È realistico prevedere che se nel corso del 2006 nonavverrà un significativo e robusto afflusso di personale, inizierà dopo oltre quindici anni dicontinua e ininterrotta crescita un brusco declino.Per completezza si sottolinea un ulteriore elemento di criticità, anche se esterno alla realtàdell’Osservatorio. Questo risiede nella mancanza di una forte e compatta presenza universitarianell’area milanese. I colleghi universitari che tutti insieme ammontano a neanche due terzi delpersonale di ricerca dell’Osservatorio, sono frammentati in quattro sedi universitarie diverse:Milano Statale, Milano Bicocca, Università dell’Insubria e Università di Pavia. Manca quindi unpartner robusto con cui intessere stretti rapporti di collaborazione, unire le forze e moltiplicarele potenzialità.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> CAGLIARI1. INTRODUZIONELa struttura. L’Osservatorio Astronomico di Cagliari si caratterizza oggi soprattutto inrelazione alla nascita, ormai imminente, della Stazione Radioastronomica di Pranu Sanguni (SanBasilio, Ca) e al radiotelescopio SRT. Va ricordato che l’OA-CA negli anni ‘90 era statoprotagonista in campo internazionale di una significativa attività nell’ambito della geodesiaspaziale, effettuata con l’utilizzo di tecniche di Satellite Laser Ranging (SLR), restando però aimargini dello sviluppo dell’astronomia italiana. Conclusa questa fase, l’OA-CA ha cominciatogradualmente a inserirsi in tematiche di ricerca moderne. Ricercatori dell’OA-CA sono staticoinvolti per esempio nel progetto del Telescopio Nazionale “Galileo”, installato nelle isoleCanarie, e nel progetto europeo “FLAMES”. Presso l’OA-CA esiste da alcuni anni unaprestigiosa attività di ricerca in Astrofisica del Mezzo Interstellare, condotta in collaborazionecon il Dipartimento di Fisica dell’Università, si è sviluppato un filone di ricerca VLBI, incollaborazione con l’IRA di Bologna e con l’OA di Arcetri, e di recente si è trasferito a Cagliariun affermato gruppo di ricerca in Astrofisica delle Stelle di Neutroni, formatosi a Bologna e inAustralia. Va segnalato che questo gruppo è stato coinvolto di recente nella scoperta della primapulsar doppia, un risultato scientifico che è stato in cima alle classifiche per citazioni nel 2004 eche nel 2005 è stato premiato con il premio europeo Cartesio. Si tratta di tematiche strettamenteconnesse alle problematiche della radioastronomia e che quindi potranno svilupparsi econsolidarsi con l’avvento di SRT. Sebbene comincino ad emergere da alcuni anni a Cagliariqueste nicchie di eccellenza, l’OA-CA è comunque ancora una piccola struttura di ricerca, edesiste ancora una notevole differenza strutturale fra l’OA-CA e gli altri istituti astronomiciitaliani. Esistono tuttavia le premesse per capitalizzare la presenza in Sardegna degli impianti diPranu Sanguni e operare una significativa crescita, ma questo richiede efficaci interventistrutturali e di alta formazione. Sebbene l’OA-CA condivida con l’IRA di Bologna la proprietàdi SRT, affinché in Sardegna si possa condividere a pieno titolo anche la proprietà intellettualedi questi impianti, occorre una immediata ed efficace iniezione di risorse, soprattutto di risorseumane.I rapporti con il contesto locale. L’Università degli Studi di Cagliari, in particolare ilDipartimento di Fisica, guarda con forte interesse alla crescita dell’astrofisica. Da diversi anniesiste a Cagliari una prestigiosa cattedra di astrofisica e di recente è stata attivata una cattedra diradioastronomia, sulla quale è stato chiamato l’attuale Direttore dell’OA-CA. Tuttavia, ladifficile situazione economica in cui versano oggi gli atenei universitari, e fra questi quello diCagliari, non fa intravedere concrete possibilità di ulteriore crescita a breve termine dell’offertaformativa in astrofisica. Nonostante questa difficile situazione, grazie allo stretto rapporto dicollaborazione con l’OA-CA, e grazie anche al recente trasferimento presso l’OA-CA di alcuniricercatori dell’IRA di Bologna, che collaborano attivamente anche alla didattica, l’astrofisica aCagliari conta oggi su sette dottorandi e su diversi laureandi, sia nella Laurea Triennale che inquella Specialistica.Linee strategiche. La Direzione dell’OA-CA ritiene che l’Istituto Nazionale debba favorire unflusso di ricercatori verso Cagliari, così da formare rapidamente la massa critica necessaria peravviare un efficace processo locale di formazione, ma che allo stesso tempo si debba favorire ilsoggiorno di giovani laureati in Sardegna all’estero, o presso le sedi prestigiose del Paese, perpoi richiamarli in sede. Le richieste di risorse umane per il prossimo triennio sono orientate siaall’arruolamento di giovani, post-doc e giovani ricercatori, ma anche al riequilibrio di figure digrado superiore (Associati e Ordinari), di cui l’OA-CA è carente, nell’ambito di quei progettiscientifici e tecnologici di respiro nazionale in cui l’OA-CA è coinvolto e che sono descrittinelle sezioni successive. In parte questo processo è già stato innescato con trasferimento presso


l’OA-CA di alcuni giovani ricercatori dell’IRA di Bologna, e con l’arruolamento recente di trenuovi Ricercatori Astronomi, e sta certamente dando i suoi frutti. Un notevole impulso va datoanche allo sviluppo del Laboratorio a Microonde, acquisendo expertise dall’IRA di Bologna,fino ad arrivare nel giro di pochi anni, ad una completa autonomia nello sviluppo e realizzazionedi strumentazione radioastronomia di avanguardia. Altri due elementi che caratterizzanol’impostazione strategica del Piano Triennale sono gli sviluppi proposti nel settore delSupercalcolo e delle Reti, attraverso la partecipazione ad un consorzio regionale (ConsorzioCOSMOLAB) che ha ottenuto un grosso finanziamento a valere sul PON, e l’idea progettualedella nuova sede, localizzata nei pressi della Cittadella Universitaria, sulla strada che da Cagliariconduce a Pranu Sanguni.Distribuzione del personale di ricerca dei tre livelli (AR, AA, AO) fra i vari Osservatori. Adestra del grafico, i dati della media nazionale. La sede di Cagliari appare sotto dimensionatarispetto alla media nazionale, e mostra fra l’altro anche una significativa carenza percentualedi figure di livello intermedio (AA) e superiore (AO).Crescita di personale di ricerca presso l’OAC e corrispondente crescita della produzionescientifica.


2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Le principali linee di ricerca che caratterizzano oggi la struttura sono le seguenti.Astrosifica del Mezzo Interstellare. L’attività scientifica principale è lo studio della fotofisica,della chimica e della morfologia delle nubi che definiscono il mezzo interstellare diffuso. Illavoro di ricerca viene svolto in coordinamento con strutture INAF (e.g. l’Osservatorio diCatania), con realtà universitarie locali (Laboratorio SLACS del Dip. di Fisica di Cagliari),nazionali (e.g. Univ. di Messina, Catania, Firenze) ed internazionali (e.g. CNRS Toulouse). Gliargomenti di ricerca che sono ormai parte del patrimonio del gruppo includono lo studio dellecosiddette Unidentified Interstellar Features, l'analisi della morfologia del mezzo interstellarediffuso, la chimica della molecola dell'idrogeno. Queste attività vengono affrontate siaattraverso l'utilizzo di osservazioni (ground based e da satellite), che tramite modellisticanumerica.Osservazioni radio di regioni di formazione stellare. Ci si occupa di diversi filoni connessialla problematica generale della formazione stellare, dalle protostelle di piccola massa studiateper mezzo di osservazioni VLBI, allo studio della cinematica del gas in vicinanza di YSO(Young Stellar Objects) massivi, usando osservazioni sia dei maser H 2 O (22 GHz) che di quellidel metanolo (6.7 GHz). Il gruppo inoltre si occupa attivamente anche della ricerca di nuovesorgenti maser dell’acqua in galassie contenenti AGN (Active Galactic Nuclei) e/o con intensaformazione stellare (starburst) attraverso osservazioni “single-dish” e si occupa dello studiodella correlazione fra il gas molecolare e il continuo radio non-termico. Le osservazioni radiosono fatte normalmente con gli strumenti della rete europea EVN (European VLBI Network),con il VLA (Very Large Array) e con il radiotelescopio da 100m di Effelsberg. L’attività ècertamente particolarmente rilevante in vista della nascita degli impianti di Pranu Sanguni.Astronomia extragalattica. L’attività di ricerca in questo campo, in forte sviluppo, è nataprincipalmente dall’interesse per lo studio della componente non termica del mezzointergalattico. Un numero sempre crescente di ammassi di galassie mostra radio sorgenti diffuseed estese associate al mezzo intergalattico. Queste radio sorgenti di sincrotrone a spettro ripidosono una prova diretta dell'esistenza di campi magnetici ed elettroni ultra-relativisticiorganizzati su larga-scala. Il piano di ricerca riguarda lo studio della relazione tra questacomponente non-termica e il gas caldo che permea il mezzo intergalattico. Ci si propone diinvestigare l'intensità e la struttura dei campi magnetici negli ammassi di galassie tramiteosservazioni interferometriche in banda radio e satellitari nei raggi X. A tal proposito ènecessario pianificare, ridurre ed analizzare osservazioni nel continuo e in polarizzazione inbanda radio di radio sorgenti in ammasso. Viene inoltre richiesta esperienza nell' utilizzo disatelliti nei raggi X (Chandra, XMM) con particolare riferimento allo studio di parametri fisicidel gas termico, nello specifico profili di densità e mappe di temperatura. Questa attività ècertamente rilevante in vista dei crescenti interessi dell’OA-CA per la radioastronomia, ma offreanche una formidabile possibilità di sperimentare un approccio multifrequenza.Osservazioni di pulsar. Le pulsar, stelle di neutroni magnetizzate ruotanti, si prestano adinteressanti applicazioni sia in fisica che in astrofisica. A più di 30 anni dalla scopertaoriginaria, lo studio delle pulsar continua a produrre risultati eccellenti: dall'indagine dellamateria ultradensa alla Relatività Generale, dall'evoluzione stellare alla cosmologia. Un esempiolampante di queste applicazioni è stata la conferma indiretta della esistenza di ondegravitazionali, in accordo con quanto previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein. Irisultati che sta conseguendo il gruppo di Cagliari hanno stimolato in Italia negli ultimi anni unintreccio di collaborazioni con altri gruppi che si interessano, sotto vari aspetti, alle tematicheconnesse allo studio delle radio pulsar, sia dal punto di vista osservativo (in particolarel’identificazione ottica delle stelle compagne di millisecond pulsar in sistemi binari), sia dapunto di vista teorico e modellistico (per esempio lo studio della dinamica degli ammassi


globulari e del ruolo delle millisecond pulsar in questi sistemi, l’evoluzione dei sistemi binaricontenenti stelle di neutroni, il ruolo delle radio pulsar nella morfologia dei resti di supernova,etc…). Di recente poi, la scoperta della prima pulsar doppia ha stimolato un’intensa attività distudio degli effetti relativistici osservabili e dei potenziali test di fisica della Gravitazione.Geodesia e geodinamica. Allo scopo di dare continuità alla ricerca e ai servizi geodeticospazialisviluppati negli ultimi anni presso la sede dell'OA-CA, si sono attivate di recente unaserie di attività finalizzate all’utilizzo di SRT in questo settore. A breve termine si prevedel’installazione di un ricevitore geodetico GPS/GLONASS presso il sito di SRT. Il fine è quellodi consolidare uno o più punti geodetici con una stazione permanente e, possibilmente, con deirover e quindi intraprendere un'attività di site-testing attraverso l'analisi routinaria del ritardotroposferico e del contenuto di vapor d'acqua. L'attività sarà svolta in collaborazione con l'IRAdi Bologna e con l'Università di Cagliari.Applicazioni interdisciplinari nel settore delle ottiche attive e delle tecnologie laser. Lapartecipazione al progetto SRT, e in particolare il coordinamento presso l’OA-CA delle attivitàconnesse alla metrologia di SRT (cioè il controllo della superficie attiva e delle ottiche di SRTtramite tecniche di laser ranging) e la precedente esperienza di gestione e controllo dellaStazione di Laser Ranging dell’OA-CA, hanno creato a Cagliari una crescente expertise in unsettore di punta della ricerca applicata, in cui esistono una varietà di interessanti applicazioniindustriali, incluso le emergenti applicazioni di comunicazione quantistica. In accordo con lelinee guida dell’Istituto Nazionale, che incoraggiano le operazioni di trasferimento tecnologico egli spin-off, l’OA-CA sta sviluppando una serie di progetti applicativi in questo settore.Sviluppo di strumentazione per radioastronomia. Presso il laboratorio di elettronicadell’OA-CA sono state sviluppate negli ultimi anni diverse apparecchiature connesse con lastrumentazione Laser, con le strumentazioni meteo e con la stazione tempo e frequenza. Ilpersonale coinvolto in queste attività ha maturato esperienza e professionalità in vari settoridell’elettronica digitale e analogica, nel settore del trattamento online dei segnali e dei sistemi diinterfaccia. Con un opportuno adeguamento del parco strumenti, con l’eventuale assunzione acontratto di una unità di personale, e con la disponibilità di attivare borse di studiospecialistiche, il laboratorio di elettronica dell’OA-CA può certamente essere configurato comeuna struttura moderna, in grado di cimentarsi nella progettazione e realizzazione distrumentazione di avanguardia nel campo della radioastronomia. E’ chiaro che la tecnologia deiricevitori a microonde ha raggiunto oggi un livello di specializzazione tale da richiedere alcunianni di formazione e sperimentazione e rappresenta quindi una possibilità di sviluppo a medio elungo termine (2006-2008), che comunque va intrapresa, e che è gia in parte avviata.Storia e Didattica dell'Astronomia – Archeoastronomia – Divulgazione. Nell'ambitodelle attività legate alla ricerca didattica esiste un'attiva presenza di personale dell’OA-CAnei gruppi di lavoro e nelle varie commissioni che si occupano della didattica per le scuoleelementari, medie e superiori e nei corsi per la formazione degli insegnanti. Ricercatoridell’OA-CA tengono corsi nella scuola di specializzazione organizzata dal CentroInterdipartimentale per la Ricerca Didattica (CIRD). La storia dell’astronomia è stata portatoavanti da diversi anni. Si è svolto sia un lavoro di revisione e catalogazione del patrimoniostorico, sia un'attività di vera e propria ricerca archeo-astronomica sul territorio. Particolarerilievo assume, per i prossimi anni, il progetto di una sala espositiva museale, da realizzarenella nuova sede (si veda paragrafo sull’edilizia), dedicata alla strumentazione astronomica,e sempre in quest'ambito, la partecipazione attiva al progetto nazionale per la salvaguardiadegli archivi. Numerose iniziative sono e saranno attive con continuità e il grande successodelle manifestazioni pubbliche e delle serate di apertura al pubblico (con centinaia di personesempre presenti nelle sedi di Punta Sa Menta e di Carloforte) conferma la validità delleiniziative legate alla didattica ed alla divulgazione dell'Astronomia, che quindi sarannomantenute ed ampliate anche nel prossimo triennio, con particolare riferimento allo sviluppodi tecniche multimediali.


Gestione del Progetto SRTCon la Delibera 115/05 del CdA, la responsabilità gestionale e amministrativa del progetto SRTè stata trasferita presso l’OA-CA. Va ricordato che in fase di presentazione ai vertici dell’INAFdelle Schede Progetto, alla fine del 2005, è stata presentata una Scheda Progetto intitolata“Sardinia Radio Telescope”, articolata in gruppi di attività integrata (GAI), composti da unità dipersonale afferente all’IRA, all’OA-CA e all’OA-AR. In quella stessa occasione, altre attivitàcominciavano ad emergere in parallelo a quelle strettamente connesse alla costruzione delradiotelescopio (le risorse in sito connesse al Consorzio Regionale di SupercalcoloCOSMOLAB, la connettività di rete, le attività di outreach, il potenziamento della operativitàdi stazione, etc...). Per coordinare queste altre attività si è presentata una seconda schedadenominata “SRT: Predisposizione della piena operatività di stazione e di strumentazioneaccessoria”. Alla realizzazione di SRT concorrono indirettamente anche altri due progettinazionali, il progetto denominato “Ricevitori per radioastronomia” e il progetto “Back-end perradioastronomia”. Il coordinamento e la responsabilità gestionale di queste attività sono adessostate trasferite presso l’OA-CA e costituiscono indubbiamente l’aspetto cruciale della politica disviluppo della Struttura.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’Rapporti con l’Università: L’OA.CA partecipa attivamente alle attività formative della LaureaSpecialistica in Fisica e del Dottorato in Fisica, presso l’Università di Cagliari. Nell’ambitodella convenzione con l’Università, diversi ricercatori dell’OA-CA sono sistematicamentetitolari a contratto gratuito di corsi del settore FIS-05, o svolgono attività didattica integrativanell’ambito di corsi del settore FIS-05 tenuti dai docenti del Dipartimento. L’OA-CA ospitasistematicamente studenti che svolgono il loro tirocinio nell’ambito della Laurea Triennale inFisica e Ingegneria, nell’ambito della Laurea Specialistica in Fisica e Ingegneria e del Dottorato.Attualmente ci sono 7 dottorandi dell’Università che stanno svolgendo la loro tesi di dottoratoin Fisica presso l’OA-CA.Nel prossimo triennio si prevede un significativo incremento della presenza dell’OA-CAnell’ambito delle attività formative di eccellenza a livello locale, specie in connessione alprogramma di Alta Formazione “Master & Back” varato dalla Regione Sardegna.Il Programma di Alta Formazione “Master & Back” della Regione Sardegna”: Il PORSardegna pone particolare attenzione allo sviluppo della Società dell’Informazione e quindi alletecnologie dell’ICT e della componentistica elettronica. La Regione Sardegna cofinanzia ilProgetto SRT attraverso la realizzazione delle infrastrutture edilizie e tecnologiche di servizioall’antenna. La realizzazione di laboratori di avanguardia presso queste infrastrutture e presso lasede dell’OA-CA a Cagliari, si configura quindi come la naturale capitalizzazione di questoinvestimento. Va anche segnalato che con una recente delibera la Giunta Regionale ha varato ilprogramma di formazione di eccellenza “Master & Back” a valere sul FSE e sul POR.L’OAC intende sviluppare nel triennio un piano di azioni con il concorso di altre strutture diricerca in Italia e all’estero, università ed eventuali imprese, e utilizzare il programma di altaformazione varato dalla Regione Sardegna per capitalizzare la nascita di SRT creando unaoccasione di sperimentazione e di alta formazione in Astrofisica e tecnologie relative.Formazione del personale per SRT: Particolare rilevanza assumerà nel triennio la formazionedel personale da adibire alla gestione tecnico-logistica della Stazione Radioastronomica diPranu Sanguni. In parte si tratterà di giovani ingegneri da formare in collaborazione con ilDipartimento di Ingegneria dell’Università di Cagliari, di periti tecnici da addestrare a mansionitecniche specialistiche, e in parte di personale tecnico dell’OA-CA che si ritiene abbia già le


asi per potere essere dedicato a questa a attività. Il programma formativo dovrà prevedereintensi stage presso le Stazioni di Medicina e Noto, specie per l’addestramento alla conduzionedelle osservazioni VLBI.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong>VULGATIVAE’ continuata la consueta attività di visite guidate, diurne e notturne, rivolta principalmente aigruppi scolastici, ma non solo. L’attività ordinaria verso il pubblico nel 2005 è stata ridotta,soprattutto nella sede di Carloforte, a causa dei lavori di manutenzione straordinaria.In occasione dell’eclisse parziale di Sole del 3 ottobre 2005 l’OA-CA, oltre ad una diffusainformazione alle scuole ed ai media, ha organizzato un'osservazione pubblica con telescopi,accompagnata da attività didattica con "solarscope" ed altri semplici strumenti. Nonostante leavverse condizioni climatiche è stato possibile osservare con continuità la fase centrale,incluso il massimo dell'80%, dalle ore 10.40 alle 11:20. Nel corso della manifestazione vi èstato anche un collegamento in diretta con la trasmissione Rai3 “Scienza”. Di buon successoanche il ruolo svolto dall’OA-CA durante la XV settimana scientifica con la conferenza “Laprima pulsar doppia, un nuovo laboratorio di Fisica della Gravitazione" e la proiezione di unfilmato sulla costruzione del grande radiotelescopio SRT. Vi sono stati poi, grazie alla crescenteimmagine delleattività dell’OA-CA, numerosi inviti al Direttore e ai ricercatori OA-CA a tenereconferenze pubbliche o a partecipare a manifestazioni culturali in varie parti della Sardegna.Fra le tante si segnalano la prima conferenza per l’Anno della Fisica organizzata dalla localesezione UNESCO, quelle tenute nell’ambito della mostra “Scienza e Società” nell’isola di LaMaddalena (SS), le relazioni in occasione dell’inaugurazione di un Osservatorio pubblico aSiligo (SS), o in occasione della Festa del 1 maggio nei comuni vicino al futuro sito delradiotelescopio SRT. In taluni casi l’attività divulgativa è stata svolta anche fuori dellaSardegna, come ad esempio, in occasione dei cicli di conferenze e seminari rivolti al grandepubblico organizzata da Treni Italia in varie stazioni italiane. L’OA-CA ha infine collaboratocon il Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari alla mostra “Gli strumenti della Fisica”aperta per buona parte dell’anno 2005 in luoghi di grande visibilià , quali la Cittadella deiMusei o l’Aeroporto.Notevole, e non solo per la grande visibilità, la partecipazione dell'OA-CA, su invitodell'Associazione Comuni Italiani (ANCI), alla 57 a Fiera Internazionale della Sardegna (dal 28aprile al 9 maggio 2005) con un ampio stand dedicato al radiotelescopio SRT.5. INCREMENTI <strong>DI</strong> PERSONALE RICHIESTI NEL TRIENNIOTurn-Over del personalePer quanto riguarda il turn-over previsto a breve e medio termine:• nel 2006 (ottobre) va in pensione (domanda già presentata) il dipendente Paolo Manca(cat C), che andrà sostituito, dato il ruolo importante che occupa nelle lavorazionimeccaniche, che assumono un ruolo di rilievo in vista di SRT• Il Ricercatore Moscadelli ha chiesto il trasferimento presso la Struttura di Arcetri. LaDirezione dell’OA-CA ha espresso per il momenti parere negativo, e ritiene che la cosapossa essere approvata solo reintegrando immediatamente il posto in aggiunta agli altriturn-over previsti e in aggiunta alle richieste di crescita di personale segnalate nelparagrafo successivo.


• nel 2007-2008 si può stimare che andranno in pensione 1 ricercatore e due unità dipersonale tecnico amministrativo di livello C. Anche queste unità di personaleandranno immediatamente sostituite, in aggiunta alle richieste di crescita di personalesegnalate nel paragrafo successivo.Esigenze di nuovo personaleVa inteso che il piano di sviluppo per il triennio è da intendersi in aggiunta al capitale umanoINAF che opera già oggi in Sardegna, fatto salvo cioè il turn-over segnalato nel paragrafoprecedente. Occorre distinguere le esigenze di crescita di personale della sede scientifica(l’OA-CA) dalle esigenze di personale per la gestione tecnica e logistica della StazioneRadioastronomica di Pranu Sanguni (SRT), che pur essendo assegnato a Cagliari svolgerà la suaattività per conto di una più ampia comunità scientifica, che è quella della radioastronomiaitaliana.Esigenze di personale da arruolare per la sede scientificaQualifica (*) 2006 2007 2008Ricercatori 2 4 5Associati 1 2 3Ordinari 1 2EP settore CED (**) 1 0 0EP settore Uff. Tec. (**) 1 0 0EP settore Scient.Tec1 0 0(**)Tec / Amm Liv. D (***) 3 1 1Tec / Amm Liv C 2 1 0(*) Da equiparare alle corrispondenti qualifiche del comparto ricerca(**) Da attuare tramite transizione verticale(***) Da attuare in parte tramite transizione verticale ed in parte tramite nuove assunzioniSi segnala l’urgenza di copertura di posti (1 D e 1 C) nel settore Calcolo e nel settoreamministrativo, come segnalato nella lettera al Dipartimento Strutture il 29 settembre scorso, inrisposta ad una ricognizione sulle esigenze di personale.Esigenze di personale da arruolare per la gestione tecnico-logistica della sede di SRTQualifica (*) 2006 2007 2008Ricercatori Tecnologi 2 3 4Primi Tecnologi 1 1 1Dirigenti Tecnologi 1 0 0Personale Tecnico 3 3 3(*) Qualifiche del comparto ricercaSi ribadisce la necessità di arruolare al più presto la figura del Dirigente di Stazione, giàsegnalata nella relazione al CdA del 15.12.05.


6. FINANZIAMENTILe tabelle successive riassumono i finanziamenti ottenuti dall’OA-CA nel 2006, i finanziamentiassegnati in fase di Bilancio di previsione per il 2006, mentre i paragrafi successivi illustrano ilpanorama che si configura per il biennio successivo.Finanziamenti assegnati nel 2005FFO + ricerca di base 460.000 €Prin Miur 2004 22.000 € Geodesia spazialePrin Miur 2004 14.280 € Oggetti compattiASI 3.100 € Alte EnergieMIUR-Obiettivo1 105.000 € Progetto 35 RadioastronomiaMIUR-PON-Avviso 901 320.000 € Nuova LAN ad alta velocitàRadioNET 15.985 € Contributo congresso IERACINAF 34.000 € Trasferimento tecnologicoINAF 11.000 € BibliotecaFinanziamenti assegnati per il 2006FFO + ricerca di base 350.000 €Prin Miur 2005 52.000 € PulsarPrin Miur 2005 20.000 € Mezzo InterstellareMIUR-PON-Cosmolab 1.500.000 € Poli del progetto CyberSar nellasede cittadina e presso il sitoSRTSRT TBD Da definire in base alle sceltestrategiche dell’Ente inrelazione al progetto.Finanziamenti prevedibili per il Biennio successivo (2007-2008)FFO e ricerca di base: Si ritiene che nel biennio successivo l’assegnazione di FFO e ricerca dibase debba essere soggetta ad un sostanziale incremento, sia alla luce dell’avvenutotrasferimento del personale ex-IRA, sia alla luce delle eventuali assunzioni da effettuare neltriennio 2006-2008, come segnalato in una sezione successiva del presente documento. L’OA-CA si appresta inoltre ad ospitare parte delle infrastrutture di supercalcolo del ConsorzioCOSMOLAB, che incideranno sostanzialmente sui consumi di potenza.Finanziamenti esterni per la ricerca: Si ritiene plausibile che i gruppi di ricerca che operanopresso l’OA-CA possano ottenere finanziamenti esterni per la ricerca, attraverso lapartecipazione a Progetti Nazionali, in linea con quelli ottenuti nel 2005 e 2006.Finanziamenti per il completamento di SRT: Il fabbisogno di finanziamenti necessari per ilcompletamento della costruzione di SRT, per il commissioning della strumentazione, e per il


completamento della piena operatività di Stazione, sono segnalati nella Relazione al CdA del15.12.05.Finanziamenti esterni connessi allo sviluppo delle tecnologie radioastronomiche: L’OAC sista attivando per ottenere finanziamenti speciali, proponendo una serie integrata di azionianimate da un’unica idea progettuale, che è quella di capitalizzare la nascita dei nuovi impiantiper consolidare in Sardegna l’intellettualità che governa oggi il progetto SRT, e per crearequindi le premesse affinché si sviluppi proprio in Sardegna una rete di attività di ricerca esviluppo e di alta formazione connesse alla presenza degli impianti stessi.Finanziamenti per l’Edilizia: Il progetto della nuova sede di Selargius, che era risultato ilprimo dei non finanziati sul Bando POR del 2005, sarà ripresentato nel 2006 per partecipare alnuovo bando. In risposta alla ricognizione della Presidenza dell’INAF sulle esigenze difinanziamenti per l’Edilizia (e-mail del Presidente del 12.1.2006), la Direzione dell’OAC haproposto di cofinanziare l’operazione con 2.5 M€, il che fa certamente aumentare il punteggiodel progetto nel POR, e ha il vantaggio di lasciare parte degli immobili di proprietà dell’INAF,laddove nell’accordo di programma esistente l’INAF acquisiva solo il diritto d’uso della nuovasede.7. PUBBLICAZIONILe pubblicazioni 2005 con autori o coautori dell’OA-CA sono riassunte nella Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 24“ in stampa 9“ sottomessi 5Relazioni su invito 4Presentazioni a congressi 28Rapporti tecnici 1Altre pubblicazioni 3TOTALE 748. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA E PUNTI <strong>DI</strong> DEBOLEZZA DELLA STRUTTURAIl punto di forza di questa Struttura, ancora piccola ma certamente molto motivata a crescere, èla nascita della Stazione Radioastronomica di Pranu Sanguni, localizzata a 35 km a nord diCagliari. La presenza di questi impianti in Sardegna può rappresentare una preziosa occasioneper la crescita dell’Astrofisica in Sardegna e per innescare un forte processo locale di ricerca esviluppo nel settore dell’elettronica a microonde, dell’elettronica digitale, dei servomeccanismi,dell’informatica, dei sistemi di controllo, ecc. Tuttavia, per comprendere la sostenibilità diquesto processo e poterlo comunque facilitare, occorre prendere atto del contesto nazionale incui il progetto SRT si sviluppa. In generale, il processo di crescita delle attività imprenditorialiin collaborazione ed in sinergia con il circuito scientifico si realizza laddove risiede la proprietàintellettuale degli impianti, in questo caso in Italia settentrionale e in Europa, dove il progettoSRT è stato concepito, e non necessariamente dove gli impianti sono localizzati, e cioè inSardegna Tuttavia, in Sardegna, presso la struttura locale di riferimento dell’INAF,l’Osservatorio Astronomico di Cagliari, sono ormai presenti da alcuni anni diverse nicchie dieccellenza, e la sede di Cagliari dell’INAF è certamente pronta a condividere a pieno titolo


l’intellettualità del grande radiotelescopio Sardo. Va segnalato che, con un esperimento messo apunto proprio presso un radiotelescopio di grandi dimensioni, il radiotelescopio di Parkes, inAustralia, i ricercatori cagliaritani hanno ottenuto di recente un risultato scientifico che non soloha conquistato la pagina di copertina delle prestigiose riviste internazionali Nature e Science,ma è stato segnalato dall’istituto americano Thomson-ISI fra i lavori scientifici più citati del2004, ed è stato premiato nel 2005 con il premio europeo Cartesio. Per attuare questoprogramma di crescita occorre però una efficace e rapida iniezione di risorse umaneCi sono due punti di debolezza che caratterizzano la situazione dell’OA-CA, e che potrebberorendere impraticabile lo sviluppo segnalato nel paragrafo precedente. L’OA-CA non ha ancorauna sede ampia e adatta allo sviluppo scientifico e tecnologico che si configura. L’iniziativadella nuova sede di Selargius è ormai in ritardo di un anno e occorrerà provvedere rapidamentead altre alternative se anche la partecipazione al POR 2006, segnalata in precedenza, dovessefallire. Un altro punto di debolezza è la lentezza con cui il Governo attua la crescita del capitaleumano nella ricerca. Per fare fronte a questa situazione, si ritiene che l’Istituto debba intervenirepresso il Governo Nazionale e presso quello Regionale, anche proponendo un accordo diprogramma specifico Governo-Regione che miri alla capitalizzazione del poderoso investimentofatto per SRT a beneficio della crescita scientifica e tecnologica nell’Isola.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> CAPO<strong>DI</strong>MONTE1. INTRODUZIONEL’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli (OA-NA) è situata sulla collina diMiradois a Capodimonte ed occupa principalmente i locali “storici” fondati nel 1819.L’OA-NA rappresenta l’unica Struttura permanente dell’INAF che insiste sul territoriopeninsulare del nostro Paese a sud di Roma. Pertanto, in linea con i compiti istituzionalidell’Istituto, l’OA-NA deve ed intende svolgere un fondamentale ruolo di promozione,realizzazione e coordinamento delle attività di ricerca scientifica e tecnologica nei vari settoridell’Astrofisica e della Fisica Cosmica, in collaborazione con le Università e con altri soggettipubblici e privati nazionali ed internazionali, ponendo particolare attenzione alle sinergie concentri e realtà scientifiche e tecnologiche che operano nel Mezzogiorno.L’OA-NA è fortemente motivato ad incrementare ulteriormente una solida presenza nelpercorso formativo universitario e di qualificazione post-universitaria dei giovani, attraversoconvenzioni/collaborazioni con gli Atenei della Campania e di altre regioni meridionali, in uncontesto di interazione interdisciplinare.I compiti sopra menzionati si sostanziano e trovano possibilità concrete di attuazione neiprogrammi di ricerca scientifica e di sviluppo tecnologico che si svolgono presso l’OA-NA.Molti di essi sono proiettati in un contesto di responsabilità e collaborazioni nazionali edinternazionali, risultando, così, elementi di riferimento per le attività dell’OA-NA e dell’INAFpiù in generale.La ricerca dell’OA-NA si articola in progetti che rientrano nelle diverse macro-aree identificatedall’INAF e che sono, molto spesso, caratterizzati da forte interdisciplinarietà tra i vari settoridell’astrofisica teorica, osservativa e sperimentale e con settori scientifici contigui all’astrofisica(fisica fondamentale, chimica, biologia, elettronica, informatica, ingegneria, etc.).Le attività di sviluppo tecnologico per strumentazione astrofisica di terra e per lo spazio portanol’OA-NA ad una particolare attenzione verso le potenzialità dei progetti svolti in termini diricadute con trasferimento tecnologico.Va infine rilevato che l'OA-NA è una delle più antiche istituzioni scientifiche napoletane.Pertanto, la Struttura viene chiamata a svolgere anche un ruolo costante di divulgazione ediffusione della cultura astrofisica, e, più in generale, della scienza e della tecnologia. Ciò siconcretizza in iniziative di outreach spesso coordinate con altri organismi scientifici e culturalipresenti sul territorio.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>L’OA-NA articola le proprie attività di ricerca in programmi che ricadono nelle 5 macro-areeidentificate dall’INAF. Molti dei programmi svolti, in corso o in fase di avvio, risultano dirilievo internazionale e ricevono finanziamenti da Enti ed Agenzie esterni all’INAF.Nel campo della ricerca scientifica vanno sottolineati i progetti legati allo studio del Sole, deicorpi del Sistema Solare, delle stelle e delle galassie. Le componenti dell’analisi teorica, delleosservazioni, della sperimentazione in laboratorio e delle relative analisi di dati contribuiscono arealizzare programmi che sempre più sono rivolti a studiare i processi astrofisici nella lorogenesi ed evoluzione.In ambito tecnologico, il telescopio da Terra VST (VLT Survey Telescope) ha visto e vedeancora fortemente coinvolti i ricercatori dell’OA-NA. Con il 2006, la gestione del progetto VSTè di responsabilità del VST-ceN dell’INAF, ma la fase di completamento dei lavori tecnici starichiedendo un grosso impegno soprattutto del personale tecnologo dell’Osservatorio. Lacomponente scientifica dell’OA-NA ha guidato e contribuito alla definizione di programmi di


icerca per lo sfruttamento del VST, nell'ambito di collaborazioni nazionali ed internazionali,ed, in prospettiva, riconosce nel VST un importante strumento per la realizzazione di progettiosservativi di estremo interesse. In ambito spaziale, mentre lo strumento GIADA a bordo dellasonda ESA-Rosetta è in volo ed ha dimostrato un perfetto funzionamento in tutte le fasi diverifica fin qui svolte, altri importanti progetti sono stati avviati: lo strumento MEDUSA è infase di studio avanzato per l’ESA (progetto ExoMars per l’esplorazione in situ di Marte),mentre lo strumento SIMBIO-SYS, selezionato per la missione ESA-BepiColombo a Mercurio,sta entrando nelle fasi di progettazione avanzata.Progetti di Fisica SolareI progetti di ricerca in Fisica Solare dell'OA-NA attualmente in fase di sviluppo e cheproseguiranno nel prossimo triennio si fondano su una equilibrata combinazione da una parte diteoria, osservazioni e diagnostica e dall'altra di sviluppo di strumentazione.Processi dinamici e magnetici nell'atmosfera del SoleIl tema della ricerca consiste nello studio dei processi dinamici e magnetici che avvengononell'atmosfera del Sole. In questo campo, i ricercatori dell’OA-NA stanno dando importanticontributi al dibattito su una serie di argomenti specifici, quali:1) onde ed oscillazioni in fotosfera. L'enfasi è sia sulla caratterizzazione dei diversi tipi di ondeidro- e magneto-idro-dinamiche sia sulle proprietà dell'atmosfera che possono essere estrattedall'analisi spazio-temporale della dinamica. Questo approccio attrae l'interesse sia deglieliosismologi sia dei ricercatori impegnati in modelli e simulazioni strutturali dellaconvezione solare;2) abbondanze anomale dell'elio in cromosfera e corona, una questione aperta da molti anni etuttora irrisolta;3) trasporto radiativo nelle protuberanze;4) stima quantitativa e distribuzione spettrale dell'irradianza EUV del Sole;5) ricerca sulle sorgenti di eccitazione delle oscillazioni solari, un argomento che unisce glistudi sulle parti interna ed esterna dell'atmosfera solare.Strumentazione per esperimenti di Fisica SolarePer quanto riguarda la strumentazione nel campo della Fisica Solare, i ricercatori dell’OA-NAhanno:1) in corso di realizzazione il progetto CONCOR<strong>DI</strong>ASTRO / Italia, che consiste nellacostruzione ed installazione di un telescopio solare presso la base italo-francese Concordia aDome C in Antartide, allo scopo di definire la qualità del seeing solare in quel sito;2) realizzato un Laboratorio di Fisica Solare comprendente:a) lo strumento Velocity And Magnetic Observations of the Sun (VAMOS), basato sufiltri magneto-ottici (MOF) e capace di acquisire immagini a Sole intero della dinamicae dei campi magnetici fotosferici;b) una manifattura per la produzione delle celle a vapori di potassio costituenti i MOF inuso nel VAMOS;c) un sistema laser a diodo sintonizzabile per la misura della banda passante dei MOF avapori di potassio.Progetti di Astrofisica di Laboratorio e PlanetologiaIl Laboratorio di Fisica Cosmica e Planetologia dell’OA-NA è equipaggiato con una vastagamma di strumenti sofisticati ed all’avanguardia, prevalentemente dedicati a sintesi,processamento ed analisi fisico-chimica di materiali allo stato solido.Gli esperimenti che si svolgono nel laboratorio rientrano in progetti per lo studio delle polvericosmiche. L’analisi sperimentale di materiali solidi, insieme alle osservazioni astronomiche dicomete, asteroidi e superfici planetarie, condotte sia con strumentazione spaziale che da


telescopi a terra, fornisce informazioni sulle proprietà chimiche, mineralogiche e morfologichedei materiali solidi presenti in vari oggetti, consentendo di ottenere un quadro sempre piùcompleto sulla formazione ed evoluzione del Sistema Solare.I principali progetti che si prevede di condurre nel prossimo triennio sono indicati nel seguito.EsobiologiaStudio della sintesi, analisi e selezione di macromolecole biologiche in condizioni fisiche(temperatura, irraggiamento da fotoni e particelle cariche) e chimiche tipiche di vari corpi delSistema Solare. In particolare, viene studiato il ruolo dei catalizzatori nei processi di sintesi dimacromolecole organiche utilizzando molecole semplici contenenti gli elementi base checaratterizzano gli organismi viventi: C, H, O, N, P.Processi chimico-fisici della polvere cosmicaStudio dell’interazione di atomi e fotoni UV con le superfici di grani di carbone, di silicati e dighiacci con diversa composizione e struttura. Grazie ad una strumentazione specifica progettatae realizzata presso il nostro laboratorio è possibile studiare i processi di formazione di legamichimici tra gli atomi incidenti (es.: H, O) e le superfici di particelle sub-microniche di carboneamorfo.Interpretazione e validazione dei dati ottenuti da missioni spazialiUna parte significativa delle attività scientifiche del Laboratorio di Fisica Cosmica ePlanetologia è destinata all’interpretazione e validazione di dati ottenuti da progetti spaziali. Iprogetti sui quali verrà svolta attività scientifica nel prossimo triennio sono:1) VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer) – CassiniLo spettrofotometro ad immagini VIMS, a bordo della sonda Cassini ed operante tra 300 nm a 5m, sta fornendo dati sulla composizione e le proprietà superficiali degli anelli e dei satelliti diSaturno e sull’atmosfera di Saturno e di Titano. La principale attività riguarda l’analisi dei datiacquisiti ed il confronto con quelli di laboratorio di materiali analoghi.2) CIRS (Composite Infrared Spectrometer) – CassiniObiettivi principali sono l’analisi in laboratorio delle proprietà spettroscopiche (7 - 1000 m) disuperfici costituite da grani di polvere con diversa composizione chimica e dimensioni con loscopo di interpretare gli spettri nel medio e lontano infrarosso in corso di acquisizione da partedello strumento CIRS. Attraverso questo studio si potrà comprendere la composizione chimica emineralogica delle superfici delle lune di Saturno e l’abbondanza relativa dei singoli materialicostituenti le superfici.3) LANDS (Laboratory ANalyses of Dust from Space) – STARDUSTIl progetto LANDS, accettato dalla NASA, riguarda la partecipazione alle analisi delle particelleraccolte dalla sonda STARDUST. Come parte del Preliminary Examination Team diSTARDUST saranno svolte nel Laboratorio di Napoli analisi di: microscopia elettronica ascansione per analizzare dimensioni e morfologia dei grani, EDX (Energy Dispersive X-ray) perstudiare l’abbondanza degli elementi, spettroscopia micro-IR per la mineralogia e spettroscopiamicro-Raman per la caratterizzazione della componente carbonacea. Si contribuirà allacostituzione della banca dati della NASA sulle particelle raccolte dalla sonda STARDUST edallo studio della polvere extraterrestre.4) PFS (Planetary Fourier Spectrometer) – Mars ExpressL'obiettivo è analizzare i dati dello strumento PFS, operante nell’IR, a bordo della sonda ESA –Mars Express per ricavare informazioni sulla composizione, le abbondanze e le dimensioni deimateriali solidi presenti sulla superficie di Marte, utilizzando anche dati ottenuti in laboratorio.Si condurranno misure in riflessione nel medio – vicino infrarosso e visibile di materialianaloghi marziani dei quali verranno determinate le costanti ottiche. Verranno validati i modelliteorici di scattering da superfici particolate.


Progetti di Fisica StellareI progetti nell’area della Fisica Stellare svolti da ricercatori dell’OA-NA attualmente in corso eche saranno ulteriormente sviluppati nel prossimo triennio possono essere raggruppati negliambiti che seguono.Variabili pulsanti e popolazioni stellariI progetti che rientrano in questa linea di ricerca riguardano lo studio sia osservativo che teoricodelle popolazioni stellari e delle stelle pulsanti in ambienti galattici ed extragalattici, conl'obiettivo di ricavare informazioni sui parametri intrinseci stellari, sulle distanze e sulla storiadi formazione ed evoluzione delle galassie. In particolare i progetti riguardano:1) Analisi fotometrica e spettroscopica delle popolazioni stellari di ammasso e di campo (nellaVia Lattea ed in galassie vicine) e confronto con isocrone teoriche e diagrammi coloremagnitudinesintetici;2) Studio fotometrico e spettroscopico di variabili pulsanti appartenenti a varie fasi evolutive,in particolare in ammassi globulari della Via Lattea e in galassie vicine. Per variabilipulsanti classiche, come le Cefeidi e le RR Lyrae, il gruppo è impegnato in progettiosservativi sia da terra che dallo spazio, mentre il calcolo di modelli non lineari e convettivi,per varie assunzioni sui parametri stellari, ha consentito lo sviluppo di metodi teorici per lastima di proprietà fondamentali come la distanza e la massa delle variabili osservate. Per levariabili -Scuti di pre-sequenza sono state organizzate campagne di osservazioni multisitoper alcuni tra i 30 candidati noti ed è in corso l'interpretazione delle frequenze dioscillazione osservate mediante tecniche astro-sismologiche. Tali tecniche verranno ancheutilizzate per l'interpretazione dei dati dal satellite COROT (2 progetti approvati);3) Studio della Funzione di Luminosità delle nane bianche (WDs) di disco (al fine di derivareuna stima dell'età del disco) e delle WDs di alone (al fine di migliorare la statistica di questioggetti).Un contributo allo studio della struttura interna e dei modelli di raffreddamento delle WDsderiva anche da studi sismologici di WDs (e pre-WDs) pulsanti. Inoltre l'asterosismologia dinane bianche in binarie rappresenta solo oggi una nuova frontiera per lo studio dellastruttura ed evoluzione delle variabili cataclismiche.Nel contesto dei punti sopra elencati sono programmati due progetti sul tempo garantito diosservazione del telescopio VST dedicati rispettivamente allo studio della struttura edevoluzione della Via Lattea (strega@VST) ed allo studio delle popolazioni stellari e delle stellevariabili della Piccola Nube Magellano e del "bridge" verso la Grande Nube (step@VST).Formazione stellare, stelle di pre-sequenza principale ed oggetti sub-stellari giovaniL'attività dei progetti è incentrata sulla caratterizzazione delle popolazioni di stelle di presequenzaprincipale (PMS) di piccola massa (< 2M sun ) e oggetti sub-stellari in regioni diformazione stellare. Gli scopi principali sono la determinazione della funzione iniziale di massa(IMF) fino al limite del bruciamento dell'idrogeno e la sua dipendenza dalle condizioniambientali, la determinazione della frequenza di dischi circumstellari in oggetti sub-stellarigiovani e lo studio dell'attività, rotazione e molteplicità stellare nella fase di PMS.Questi studi stanno anche portando ad un incremento significativo del campione di stellebinarie di tipo solare ed hanno già fornito un campione di sistemi binari spettroscopici conperiodi orbitali sufficientemente lunghi da consentire la risoluzione astrometrica delle orbite contecniche interferometriche (VLTI). L'obiettivo principale di questo studio è la determinazionedei parametri fisici fondamentali per un campione rappresentativo di stelle di PMS di variemasse ed età, per effettuare test osservativi dei modelli evolutivi.Allo scopo di cercare oggetti sub-stellari giovani sparsi, caratterizzarli e quindi studiare la partebassa della IMF, è anche in corso un programma basato su osservazioni wide-field imaging inregioni di formazione stellare dell'emisfero australe. A questo proposito, è previsto l'utilizzo diparte del tempo garantito del VLT Survey Telescope (VST) per il programma VISPO (VSTSurvey for Pre-Main Sequence Objects).


I programmi per il prossimo triennio saranno rivolti a proseguire ed estendere queste ricercheattraverso la selezione di nuovi canditati di PMS di piccola massa, da stelle T-Tauri a oggettisub-stellari giovani, in regioni di formazione stellare appositamente caratterizzate. I principalicriteri di selezione si basano su una forte emissione nei raggi X e nell'infrarosso, e su specificiindici di colore fotometrici, oltre che sulla classificazione spettrale e la presenza di diagnosticispettrali di attività e giovinezza.Accrescimento e perdita di massa delle stelleScopo principale dei progetti è studiare i fenomeni di accrescimento e perdita di massa indifferenti fasi evolutive, dalle stelle di pre-sequenza ai sistemi evoluti come i sistemi binari connane bianche in accrescimento.1) T Tauri Classiche (CTTS) e stelle FU Ori (FUORS)Obiettivi della ricerca sono la definizione della morfologia della zona di interazione tra stella edisco di accrescimento e la determinazione dei principali meccanismi che regolano i venticollimati osservati, studiando inoltre la loro interazione con il processo di accrescimento ed illoro ruolo nell'evoluzione del momento angolare. Tali informazioni possono essere ricavatedallo studio della variabilità delle righe di emissione delle CTTS e delle FUORS. Nel caso diFU Ori l'analisi dei profili ad alta dispersione della riga H- ha già evidenziato un fenomeno dirotazione delle regioni più interne del disco di accrescimento e di quelle di interazione discoventoe una possibile interazione con un campo magnetico inclinato rispetto all'asse dirotazione. Tale ricerca sarà estesa a stelle di PMS con un più ampio intervallo di massa ed età,allo scopo di ottenere informazioni sui tempi scala dell'evoluzione dei dischi di accrescimento,della loro dissipazione e della formazione dei pianeti.2) Sistemi binari con nane bianche in accrescimento.La ricerca sui sistemi binari con nane bianche in accrescimento (variabili cataclismiche,simbiotiche e sistemi X "super-soft") si incentra su due aspetti fondamentali. Il primo riguardal'influenza dei parametri fondamentali stellari sulla perdita di massa e conseguenteaccrescimento sull'oggetto compatto. Il secondo, strettamente legato al primo è l'evoluzione deisistemi binari stretti contenenti nane bianche che a tutt’oggi presenta enormi discrepanze trateoria ed osservazioni. Si è intrapresa quindi una sistematica ricerca e caratterizzazione di nuovisistemi nella banda X ed ottica al fine di determinare le condizioni fisiche del plasma in diverseconfigurazioni del flusso di accrescimento, i parametri fondamentali stellari e le relazioni traessi, permettendo inoltre di fornire una base osservativa alle teorie di perdita di momentoangolare quale driver dell'evoluzione dei sistemi binari stretti.Progetti di Fisica delle Galassie e CosmologiaI progetti nell’area della Fisica delle Galassie svolti da ricercatori dell’OA-NA che sarannosviluppati nel prossimo triennio possono essere raggruppati negli ambiti che seguono.Evoluzione delle galassieObiettivo dei progetti di ricerca sull'evoluzione delle galassie è raggiungere un quadro il piùchiaro possibile dei processi evolutivi delle galassie e della relazione tra questi e gli ambienti incui le galassie si trovano nel corso della loro vita.Per perseguire questo obiettivo all'OA-NA si studiano, oltre le proprietà globali dellepopolazioni di galassie (es.: funzioni di luminosità), la struttura interna e le proprietà dellepopolazioni stellari di galassie di tutti i tipi morfologici, normali e attive, appartenenti ai diversiambienti cosmici e a diversi redshift. E` inoltre studiata la dipendenza dell'attività delle galassiee delle proprietà fotometriche delle galassie attive dall'ambiente.Grazie a mezzi sviluppati allo scopo, la struttura interna e la distribuzione delle proprietà dellepopolazioni stellari sono studiate in campioni di galassie statisticamente significativi, per unampio intervallo di redshift. L'intervallo di lunghezze d'onda (dal vicino ultravioletto al vicinoinfrarosso), permette inoltre di porre vincoli affidabili su proprietà quali massa, età ecomposizione chimica. Sono state finora studiate con successo prevalentemente le proprietà


delle galassie appartenenti ad ammassi e, per le galassie "early-type", si sono ottenuti nuovirisultati sulle leggi di scala. Gli sviluppi futuri riguarderanno i superammassi di galassie fino aredshift z~0.4 e le galassie di ammasso fino a z~1.Lo studio dei superammassi di galassie sarà anche oggetto delle due survey extragalattiche(VESUVIO e VST-16), da realizzarsi con il VLT Survey Telescope, con l'obiettivo di ottenereun quadro completo dell'evoluzione delle galassie negli ultimi 4 miliardi di anni in tutti i tipi diambiente. I due progetti di survey VST sono stati pianificati e proposti in collaborazione conaltri colleghi italiani (OA-CT e OA-TE; Univ. “Federico II” Napoli) e stranieri (Olanda, Grecia,Austria, Germania, USA, Australia, Regno Unito,Cile).Scala delle distanze extragalatticheI progetti su questa linea di ricerca riguardano la calibrazione teorica e osservativa della scaladelle distanze extragalattiche. Sono in corso studi di campioni di Cefeidi sia da terra (NGC1886 e IC 1613) che dallo spazio (IZw18) per un'analisi dettagliata delle proprietà osservative diqueste variabili. A livello teorico vengono utilizzate le predizioni di modelli di stelle pulsanti (lecompetenze sono presenti in questa struttura di ricerca). I modelli consentono di investigare ladipendenza delle proprietà delle Cefeidi classiche dalla composizione chimica (metallicità eelio) e l'effetto di tale dipendenza sulla scala delle distanze extragalattiche e sulla calibrazione diindicatori secondari. In particolare per le SNIa sono già stati ottenuti risultati significativi.Modelli simili per le RR Lyrae offrono la possibilità di ottenere una calibrazione teorica anchedi indicatori di distanza secondari basati su popolazioni stellari più vecchie; in questo ambitosono state studiate le proprietà della funzione di luminosità degli ammassi globulari. E' statoinfine sviluppato un metodo per il fit delle curve di luce osservate sia per Cefeidi che per RRLyrae con curve teoriche in grado di riprodurre accuratamente le caratteristiche morfologichedelle variazioni luminose ed il periodo di oscillazione, fornendo una stima diretta dellaluminosità intrinseca e, quindi, della distanza. Il metodo finora applicato alle RRLyrae e alleCefeidi della LMC fornisce valori consistenti della distanza di questa galassia, in accordo con laletteratura più recente; esso sarà applicato anche a galassie più distanti.Studio di Materia Oscura su piccola e grande scalaObiettivo dei progetti di ricerca su questa linea è lo studio delle proprietà della materia oscurasia su piccola (galassie) che su grande (ammassi e oltre) scala ed il confronto con gli attualimodelli cosmologici di formazione ed evoluzione delle strutture nell'Universo (es.: LCDM).In tale ambito sono in corso le seguenti attività:- utilizzo dell'IFU (Integral Field Spectroscopy) per:a) studio della cinematica delle zone centrali di galassie;b) analisi di fenomeni di strong lensing in ammassi.- utilizzo delle Nebulose Planetarie come traccianti della cinematica di alone di galassieellittiche;- utilizzo di polar ring come traccianti della forma 3D degli aloni di materia scura;- utilizzo del weak lensing, in particolare dai dati VST che proverranno dalle survey VST-16e KIDS, per:a) analisi statistica delle proprietà della materia oscura in galassie in funzione di parametriquali tipo morfologico ed ambiente;b) selezione di ammassi e determinazione della loro massa;- Confronto dei risultati osservativi con risultati di simulazioni N-body sia non collisionali (diletteratura), sia collisionali con star formation (disponibili in loco).Progetti tecnologici per telescopi e strumentazione da TerraLa progettazione di telescopi e strumentazione per telescopi ottici da Terra è una linea di ricercatecnologica fortemente attiva nell’OA-NA, grazie alla partecipazione a progetti di interessenazionale (es.: TNG, TT1, GOHSS) e internazionale (es.: VIRMOS e VST, in collaborazionecon ESO). Il carattere multidisciplinare dei progetti intrapresi è stato accompagnato nel tempo


dall’acquisizione di competenze nei diversi settori della progettazione: si prevede pertanto dicontinuare a sfruttare tali competenze in nuovi progetti che avranno inizio nel corso del triennio.Le aree di competenza presenti sono:• Progettazione meccanica, dalla fase di esecuzione dei disegni 3D e 2D di dettaglio(software: Autocad) di sistemi con tolleranze molto stringenti, a quella di verifica dellafornitura;• Sistemi di automazione e controllo assi, per la movimentazione di precisione di telescopi edella strumentazione associata, con sviluppo di algoritmi di controllo;• Progettazione ottica, tramite l’utilizzo dei più diffusi software di ray-tracing (es.: Zemax);• Analisi FEA, per la modellazione delle strutture e come ausilio alla progettazionemeccanica (software: Nastran);• Software di controllo, su piattaforme di vario genere (sistemi real-time, workstation Unix,PC), realizzati su architetture distribuite e concorrenti;• Modellazione e simulazione di sistemi dinamici (software: Matlab + Simulink), conparticolare interesse verso il nascente settore dell’integrated modeling (utilizzo combinato esimultaneo di software in origine distinti per la FEA, il ray-tracing ed il calcolo e lasimulazione);• Ottica attiva, dallo sviluppo degli algoritmi per l’analisi del fronte d’onda ed il calcolo delleforze di correzione degli attuatori del primario e delle posizioni del secondario, allarealizzazione elettro-meccanica degli attuatori stessi;• Progettazione di robot paralleli per il posizionamento delle ottiche, con sviluppo dialgoritmi per la cinematica diretta e inversa;• Progettazione di quadri elettrici per l’alimentazione e il controllo degli azionamenti.Le competenze e le dotazioni sopra illustrate sono attualmente impiegate dall’OA-NA in dueprogetti di grosso rilievo.VST + OmegaCamIl VLT Survey Telescope (VST) è un telescopio altazimutale, con specchio primario di 2.6 m didiametro, progettato per assicurare un’elevata qualità dell’immagine su un campo di vista di1°×1°. La configurazione ottica, di tipo Ritchey-Chretien, è integrata con due diversi correttoriintercambiabili, per compensare anche la dispersione atmosferica e poter osservare a grandiangoli zenitali. Avviato nel 1997, il progetto di questo strumento è frutto di una collaborazionecon l’ESO, la cui Stazione di Cerro Paranal in Cile, con i quattro telescopi da 8.2 m di diametroche compongono il Very Large Telescope (VLT), rappresenta una frontiera tecnologicamondiale per l’astronomia ottica da terra. L’assemblaggio preliminare del VST in Italia è in fasedi completamento; lo strumento verrà quindi trasferito in Cile. L'ottica del VST, costituita daglispecchi primario e secondario e da un sistema di grandi lenti e di prismi per compensare ledistorsioni introdotte sul grande campo dall'atmosfera (ADC), è stata progettata dall’OA-NA ecommissionata alla Zeiss-Jena, con un sub-appalto alla LZOS di Mosca. Il telescopio èequipaggiato con un sistema di ottica attiva che assicura la costante minimizzazione delleaberrazioni del sistema ottico. Lo specchio primario è controllato attivamente da un complessodi 84 attuatori assiali e 24 radiali. Lo specchio secondario è controllato da un doppiodispositivo: un hexapod capace di vaste escursioni ed una buona precisione di posizionamento,e un dispositivo con attuatori piezo-elettrici a escursione ridotta ma di elevatissima precisione;in tal modo è possibile correggere le aberrazioni introdotte nel sistema ottico daldisallineamento degli specchi senza arrestare l’esposizione. Il sistema di controllo assi èprogettato per soddisfare gli elevati standard qualitativi imposti da ESO; ove possibile, persemplificare la manutenzione futura da parte del personale di Cerro Paranal, è stato impiegatohardware del tipo di quello usato per il VLT. Il software di controllo è articolato in circa 60moduli che girano su una rete di 8 computers (fra Workstation Unix e Local Control Unitsbasate su sistemi real-time); tutto il software è stato realizzato utilizzando gli stessi concetti elinee guida sperimentate per il VLT, sempre nell’ottica di semplificarne la comprensione e lamanutenzione al personale ESO.


Il telescopio VST sarà equipaggiato con la camera CCD OmegaCam, il cui rivelatore ècostituito da un mosaico di 32 CCD di 2048×4096 pixel, per complessivi 256 Mpixel. Il campocoperto sarà di un grado quadrato, con una risoluzione di 0.22”/pixel. La camera vienerealizzata da un consorzio internazionale OmegaCam di cui, oltre all’ESO, fanno parte istituti ditre paesi europei: Germania, Olanda e Italia, con gli Osservatori di Padova e Napoli. Essaopererà nel visuale, dalla banda U fino alla z, sia con filtri a banda larga, come quelli dellaSloan Digital Sky Survey, sia con filtri a banda stretta.Toppo Telescope n. 1 (TT1)Il Toppo Telescope no. 1 – TT1 è un riflettore di tipo Ritchey-Chretien con rapporto focalef/8.5, specchio primario del diametro di 1.52 m e montatura altazimutale, interamente progettatodal personale di ricercatori tecnologi dall’OA-NA. Lo stesso personale ha sovrinteso larealizzazione della meccanica, presso la ditta Irmac di Balvano (PZ), la lavorazione dell’ottica,in Zerodur della Schott, presso la ditta Marcon di San Donà di Piave (VE), e la progettazione eassemblaggio della cupola fabbricata dalla Tucam di Matera, ha costruito “in casa” lamovimentazione e l’elettronica di controllo, ha sviluppato il software di gestione, e hadirettamente provveduto all’integrazione dello strumento in sede.Questo telescopio, secondo in Italia per dimensioni e primo ed unico strumento professionalenel Mezzogiorno continentale, è ospitato presso la stazione di Castelgrande, che sorge su di unpianoro in vetta al monte Toppo, a 1250 m sul livello del mare, a circa 10 km dal paese diCastelgrande (PZ), in una delle aree con minor inquinamento luminoso sul suolo nazionale.La stazione è stata realizzata dall’OA-NA in sinergia con il Comune di Castelgrandenell’ambito di un accordo secondo cui all’OA-NA spetta la fornitura del telescopio e dellastrumentazione di piano focale, ed al Comune la fornitura delle opere civili. Gli enti concorronoalla gestione attraverso la Fondazione Osservatorio Astronomico di Castelgrande.La strumentazione del telescopio, la cui scala sul piano focale è 16.18”/mm, consiste oggi di:una camera con rivelatore CCD Site di grado 0/1 con un formato di 2k×2k e pixel di 15µm,associata ad un controller gemello di quelli usati al Telescopio Nazionale Galileo (TNG),riccamente dotata di filtri interferenziali; una camera CCD di test, con formato 1k×1k, da usarsiper gli allineamenti ottici e per il commissioning; uno spettrografo fabbricato in Danimarca ederivato da prototipi ben collaudati (TFOSC = TT1 Faint Object Spectrograph and Camera); unfotometro a tre canali, realizzato a Vilnius, Lituania (TTCP = TT1 Three Channel Photometer)ed ampiamente collaudato presso l’Osservatorio di Loiano (BO).A regime, il TT1 sarà uno degli strumenti ottici di maggiore diametro fra quelli disponibili sulsuolo nazionale e, in particolare, il maggiore nel Centro-Sud. Il TT1 sarà uno strumentoinsostituibile per programmi scientifici che richiedono un numero di notti elevato: programmi disurvey e di monitoraggio di oggetti variabili.Progetti tecnologici per strumentazione spazialeL’OA-NA è leader internazionale nella progettazione, sviluppo e realizzazione distrumentazione spaziale per l’esplorazione del Sistema Solare (comete, asteroidi e superficiplanetarie). Il know-how sviluppato ed in continuo sviluppo riguarda la realizzazione di tretipologie distinte di strumenti per applicazioni scientifiche: a) rilevamento, cattura ed analisi digrani di polvere in vari ambienti spaziali, b) rilevamento di immagini ad elevatissimarisoluzione spaziale e c) analisi chimica di campioni di superfici planetarie per la identificazionedi bio-molecole. Di seguito sono brevemente descritte le attività che si prevede di condurre nelprossimo triennio.Rilevamento, cattura ed analisi di grani di polvere (GIADA, MEDUSA, ed altri)L’obiettivo comune di questa tipologia di strumenti è svolgere analisi in situ e/o raccoglierecampioni di polveri extraterrestri da riportare a Terra per analisi in laboratorio.1) GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) – Rosetta


La missione spaziale Rosetta - “cornerstone” dell’ESA - è dedicata allo studio del nucleo e dellachioma della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Lo strumento GIADA, a bordo dellasonda, è costituito da un rivelatore ottico dei grani, un dispositivo per la misura d’impatto ecinque micro-bilance a cristalli di quarzo per la misura del tasso di deposizione della polvere.GIADA consentirà, per la prima volta, di misurare il flusso di particelle solide emesse dalnucleo cometario in diverse direzioni e durante diverse fasi evolutive; GIADA misureràvelocità, quantità di moto e massa di singoli grani provenienti dal nucleo cometrario. Nel corsodel triennio futuro le attività riguarderanno le verifiche periodiche dello stato dello strumentomediante test in volo e prove in laboratorio sul modello di riserva di GIADA con particelleanaloghe di grani cometari.2) MEDUSA (Martian Environmental Dust Analyser) – ExoMarsL’esperimento MEDUSA è dedicato alla caratterizzazione della polvere presente nell’atmosferain prossimità del suolo marziano, ed è stato approvato per la missione ESA - ExoMars. Lostrumento è costituito da un rivelatore ottico, un sensore d'impatto, una serie di sensori incascata che misurano la deposizione di polvere e da un igrometro per la misura del vapord'acqua atmosferico. MEDUSA fornirà misure dirette sui parametri riguardanti le proprietàfisiche e dinamiche della polvere e l'abbondanza di vapore acqueo su Marte. Nel corso deltriennio futuro le attività riguarderanno la progettazione dettagliata, la realizzazione di unprototipo e lo sviluppo del modello di volo.3) DARLING (Direct Analysis and Retrieval in Low earth orbit of INterplanetary Grains) –ISSIl progetto, selezionato dall’ESA per la Stazione Spaziale (ISS), riguarda il controllo del flusso,la raccolta ed il rientro a Terra di grani di polvere circum-terrestri. Il progetto consiste in: a) unsistema ottico per rilevazione, in tempo reale, dell'arrivo delle particelle di polvere e dellamisura della velocità; b) un collettore passivo ad aerogel per la raccolta dei grani. Sarà cosìpossibile: 1) risalire alla relazione fra grani raccolti e loro corpi genitori; 2) caratterizzare i graniraccolti in laboratorio per la ricerca di materiali organici di interesse esobiologico; 3) realizzareun'indagine sistematica sulla popolazione dei “debris”. Nel prossimo triennio si prevede disvolgere la progettazione dettagliata ed, eventualmente, la realizzazione di DARLING, secondoi piani di sviluppo dell’ESA per la ISS.4) DUSTER (Dust from the Upper Stratosphere Tracking Experiment and Return)Lo strumento è destinato alla raccolta di particelle di polveri interstellari e interplanetariepresenti nell’alta stratosfera terrestre (35-40 km). La successiva analisi in laboratorio delleparticelle raccolte darà informazioni sui processi di formazione stellare e del Sistema Solare. Unprototipo di DUSTER è stato realizzato ed utilizzato in volo di test su pollone stratosferico incollaborazione con il CNES francese. Per il prossimo triennio si prevede la realizzazione dellostrumento finale di volo e la sua operazione in voli su pallone. L’analisi dei campioni raccoltiavverrà per mezzo della strumentazione disponibile presso l’OA-NA. Altre analisi sieseguiranno in collaborazione con diversi istituti in USA.Rilevamento di immagini ad elevatissima risoluzione spaziale (SIMBIO-SYS)Lo strumento SIMBIO-SYS (Spectrometers and Imagers for Mercury Planetary OrbitBepiColombo - Integrated Observatory SYStem) è stato selezionato per la missione“cornerstone” dell’ESA BepiColombo, destinata allo studio di Mercurio e prevista al lancio nel2013. SIMBIO-SYS è formato da 3 canali per ottenere la copertura superficiale completa delpianeta in stereoscopia, per ottenere immagini multicolore ad altissima risoluzione spaziale diaree superficiali selezionate e per ottenere, tramite spettrometria Vis-NIR, informazioni sullacomposizione dei materiali superficiali. L’OA-NA è responsabile dello studio, progettazione erealizzazione del canale per immagini ad alta risoluzione spaziale. Il canale ha obiettivoprincipale l’acquisizione di immagini ad elevatissima risoluzione spaziale (5 m/pixel alperiherm) di aree selezionate sulla superficie, di particolare interesse geologico (es.: crateri,scarpate, fondi di cratere), inserite nel contesto di strutture superficiali più estese.


Analisi chimica per la identificazione di bio-molecole (PRE-ADAMO)Lo strumento PRE-ADAMO (PRebiotic Experiment, Activity of Dust And bioMoleculesObservation) è uno strumento di nuova generazione per l’estrazione, separazione ed analisi dimacromolecole di interesse biologico da campioni solidi, tipicamente di superfici planetarie. Lostrumento consiste in un sistema di rivelazione suddiviso in tre sottosistemi: cromatografoliquido, biosensore e spettropolarimetro ed in un reattore che ha lo scopo di studiare la reattivitàchimica del materiale organico presente nella superficie del corpo in esame. Nel corso deltriennio si prevede di avviare lo studio di fattibilità del sistema per applicazioni spaziali.Progetti di Trasferimento TecnologicoSulla scorta dei progetti di sviluppo strumentale per applicazioni astrofisiche, sia da Terra chedallo spazio, l’OA-NA ha sviluppato e continua a sviluppare conoscenze e know-how dipotenziale interesse per applicazioni nel Trasferimento Tecnologico.Questa prospettiva si è già concretizzata in due progetti:- Studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema per il monitoraggio di particolatoatmosferico PM2.5Tale studio, svoltosi nel 2005 e della durata di quattro mesi, è stato commissionato dallaPirelli LABS S.p.A. ad INAF; le attività si sono svolte presso il Laboratorio di FisicaCosmica e Planetologia dell’OA-NA e si sono basate sulle competenze e sulla dotazionestrumentale disponibili presso l’OA-NA.- Sviluppo di sensori di polvere nel progetto PRISMATale sviluppo rientra tra le attività inserite nel Progetto per l’Innovazione e lo Sviluppo nelMezzogiorno delle Aziende – PRISMA Parte 1 – Azioni pilota per il trasferimento ditecnologie innovative di impatto sul tessuto aziendale del Mezzogiorno, di durata annualeed all’avvio nel 2006.e nella- Proposta per una Azienda di Spin-off dell’INAFLa Novatrech s.r.l., costituita da giovani dottorati ed ingegneri formati presso l’OA-NA, si ècostituita nel 2005 ed ha presentato domanda per essere riconosciuta quale Azienda di spinoffdell’INAF, avendo come Struttura di riferimento per la propria incubazione l’OA-NA.Nel triennio 2006-8 l’OA-NA si impegnerà a promuovere nuove attività di trasferimentotecnologico derivanti dai propri progetti di astrofisica.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONI CON LE UNIVERSITA’Le attività di Alta Formazione svolte nel 2005 dall’OA-NA e quelle previste per il 2006 sonosintetizzate in Tabella.Va rilevato che sono in corso di perfezionamento convenzioni quadro tra l’OA-NA e leUniversità “Federico II” e “Parthenope” di Napoli, nonché con l’Università degli Studi di Lecceper il coinvolgimento dell’OA-NA nei programmi di formazione a livello laurea e post-laurea ditali Atenei. Si prevede di promuovere analoghe iniziative con altri Atenei campani.Pertanto negli anni a seguire si prevede un ulteriore rafforzamento del legame tra OA-NA e variAtenei con conseguente incremento delle azioni di alta formazione nelle varie tipologie.


Attività di Alta Formazione dell’OA-NATipologia Anno 2005 (consuntivo) Anno 2006 (previsione)Corsi Universitari tenuti da 4 3ricercatori OA-NATesi di dottorato 2 8Tesi di laurea 5 6Seminari presso la Struttura 18 23Tirocini 0 3Scuole e congressi 2 24. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> <strong>DI</strong>VULGAZIONE E MUSEALIL’attività di divulgazione è stata curata in maniera particolare negli anni scorsi e sarà ancora nelprossimo triennio un elemento di attenzione da parte dell’OA-NA.Progetti di divulgazionea. Progetto: L'astrofisica va a scuola: il telescopio come strumento ingegneristico e diosservazione: teoria e pratica di un progetto innovativoFinanziamento MIUR sulla legge 6/2000 per la diffusione della cultura scientifica.Questo progetto, che ha coinvolto 13 scuole secondarie di II grado, ha fornito a docenti estudenti le nozioni teoriche, attraverso un ciclo di lezioni, relative alle principali tematichedell'astrofisica moderna e alle tecniche di progettazione, realizzazione ed utilizzo di unmoderno telescopio. Alla parte teorica è stata avvicinata una istruzione pratica conosservazioni astronomiche guidate per acquisire la necessaria esperienza relativa alla messain stazione del telescopio, calibrazione ed allineamento delle ottiche, puntamento edosservazione degli oggetti celesti e acquisizione e catalogazione dei dati osservati.b. Progetto: Astronomia fai da te: dalla pratica alla teoria tramite la realizzazione di unospecchio astronomicoFinanziamento MIURQuesto progetto, che riguarda circa 30 scuole medie superiori delle regioni Campania eBasilicata, vuole avvicinare i giovani alla conoscenza del cielo e alla pratica scientificapartendo dalla realizzazione dello specchio di un telescopio. Gli studenti a partire da un kitdi base, sotto la guida di astronomi che daranno le nozioni teoriche, si cimenteranno nellacostruzione di uno specchio di 20 cm. Il miglior manufatto sarà premiato con materialedidattico per uso astronomico.Tutte le scolaresche partecipanti al progetto avranno, poi, l’occasione di visitare iltelescopio per osservazioni scientifiche TT1 presso la Stazione Osservativa del Toppo diCastelgrande.c. Progetto: Dal Sole alle stelle: come cambia l’osservazione del cielo attraverso l’uso distrumentazione antica modernaFinanziamento MIURQuesto progetto intende potenziare e valorizzare la strumentazione storica e scientificadell’INAF-OAC per far comprendere ai visitatori delle strutture, soprattutto gli studentidelle scuole secondarie, le tecniche antiche e moderne di osservazione attraverso l’utilizzosia del telescopio 40cm, montatura equatoriale in una configurazione Ritchey Chretien,installato nella cupola est dell'Osservatorio, sia del celostata, costituito da due specchi di 30cm che vanno ad alimentare lo spettrografo Jarell-Ash. Il progetto intende adeguare nellaparte tecnico-meccanica e ottica gli strumenti per offrire corsi di aggiornamento per i


docenti, nell’ambito dei nuovi programmi ministeriali di fisica e astronomia, e piccoliesperimenti di puntamento e osservazione che coinvolgano gli studenti.Attività di divulgazioneAttività di divulgazione - Consuntivo 2005• Gennaio-dicembre, La collina di Urania: la scuola in visita all'Osservatorio, 2/3appuntamanti settimanali con le scuole.• L'astrofisica va a scuola: Il telescopio come strumento ingegneristico e di osservazione:teoria e pratica di un progetto innovativo.• Napoli sotto le stelle: visite serali aperte al pubblico in collaborazione con l'Unione AstrofiliNapoletani, una al mese.• 11 gennaio 2005 , in occasione del passaggio della cometa Machholz, serata di osservazionedella cometa e del pianeta Saturno.• 12 marzo 2005, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: " VST, un telescopio napoletanoper l'esplorazione dell'universo", conferenza con proiezione di immagini astronomiche.• 15 e 16 marzo 2005, XV Settimana della cultura scientifica: Le Supernovae e la costantecosmologica.• 17 aprile 2005, VI Settimana Nazionale dell'Astronomia: Esplorando il cielo, serataosservativa.• 17 giugno 2005, La Conoscenza del Tempo e il Tempo della Conoscenza, conferenza.• 21 giugno e 13 settembre 2005, A Capodimote tra Luna e musica, appuntamenti dellastagione concertistica degli ex Allievi del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella.• 3 ottobre 2005 Eclisse parziale di Sole: conversazioni e osservazioni.Attività di divulgazione - Previsione 2006-2008• Gennaio-dicembre, La collina di Urania: la scuola in visita all'Osservatorio, 2 appuntamantisettimanali con le scuole secondarie di II grado.• Napoli sotto le stelle: visite serali aperte al pubblico in collaborazione con l'Unione AstrofiliNapoletani, una al mese.• Partecipazione alla Settimana della Cultura Scientifica indetta dal MIUR con eventi specialilegati al tema definito dal ministero• Partecipazione alla Settimana Nazionale dell'Astronomia indetta dal MIUR con eventispeciali legati al tema definito dal ministero• Progetto didattico rivolto alla formazione dei docenti delle scuole secondarie di II gradocostituito da un corso modulare di astronomia e esperienze in laboratorio e in cupola.• Definizione di un programma per avvicinare all'astronomia gli studenti degli ultimi annidelle scuole secondarie di II grado con lezioni teoriche di astronomia e piccole esperienze dilaboratorio.• Manifestazioni legate a speciali eventi astronomici (per il 2006):• 14 marzo 2006, manifestazione in occasione dell'eclisse penombrale di Luna• 29 marzo 2006, manifestazione in occasione dell'eclisse totale di Sole• maggio 2006, manifestazione serale in occasione del passaggio della cometa73P/Schwassmann-Wachmann• Happening culturali organizzati o patrocinati dall'OA-NA (per il 2006):• "Maggio dei Monumenti", manifestazione indetta dal Comune di Napoli alla qualel'Osservatorio partecipa con 5 aperture domenicali con visite alle strutture;• 29 settembre e 5 dicembre 2006, "A Capodimote tra Luna e musica", appuntamentidella stagione concertistica degli ex Allievi del Conservatorio di Musica S. Pietro aMajella.Per gli anni 2007-2008 si prevede di proseguire l’attività di divulgazione seguendo untenore di impegno dell’OA-NA analogo a quello del 2005-2006.


Progetti per la biblioteca anticaLa biblioteca dell’OA-NA, voluta da Federigo Zuccari negli anni 1812-15 contestualmente allacostruzione dell’Osservatorio, è dotata di un considerevole patrimonio librario antico emoderno: oltre 36.000 volumi tra monografie e periodici di carattere specialistico e divulgativo.La sezione antica rappresenta nel suo genere uno dei fondi più prestigiosi esistenti nel Sud Italiaperché accoglie in sé testi astronomici di indiscutibile valore storico-scientifico. Incrementatasinel corso degli anni per effetto di importanti donazioni, quale ad esempio quella cospicuaeffettuata nel 1964 dall’ing. Giuseppe Cenzato, la sua consistenza ammonta a 2659 volumi.Completano ed arricchiscono tale collezione 48 testate di periodici antichi, ossia testate di cui sipossiedono annate anteriori al 1831.Nei circa due secoli di vita della biblioteca, nessun volume è stato mai sottoposto ad interventodi recupero e restauro.Pertanto l’OA-NA sta svolgendo ed intende proseguire nel triennio futuro dei progetti diconservazione, tutela e pubblico uso del patrimonio bibliografico.5. PERSONALEStato attualeLa situazione dell’organico del personale in servizio presso l’OA-NA è sintetizzata in Tabella.Organico del personale OA-NAal31.12.2004al31.12.2005Astronomi stra./ordinari 3 2Astronomi associati 7 7Ricercatori astronomi 22 22Catg. EP 1 1Catg. D 18 18Catg. C 19 17Catg. B 8 8Si rileva quanto segue:- la situazione al 31.12.2005 considera anche le nuove assunzioni (1 ricercatore) inconseguenza degli ultimi concorsi per personale scientifico INAF- i pensionamenti previsti nel triennio 2006-8 riguardano: 1 al 01.02.2006, Catg. C (R.Trentarose), e 2 nel 2008: EP4 (T. Ievolella) e B4 (G. Avolio).Si annota, pertanto, una riduzione nell’ultimo anno di 3 unità (al 01.02.2006) nel personaletecnico e di 1 unità nel personale scientifico.Incrementi richiesti nel triennio 2006-2008Come già sottolineato in risposta alla lettera del 13.09 u.s. del Dipartimento Strutture di Ricercaal punto specifico su “richieste assolutamente urgenti di personale tecnico-amministrativo, atempo determinato ed indeterminato”, con lettera del Direttore OA-NA del 27.09.2005, ed inbase a quanto esposto sullo stato attuale del personale, si puntualizza quanto segue:


- va garantito al personale tecnico-amministrativo in servizio presso la Struttura unriconoscimento delle professionalità e dell’impegno profuso che si manifesta in terminiquantitativi e qualitativi con lo svolgimento di compiti di elevato profilo in tal senso non si richiedono nuove posizioni per l’area tecnico-amministrativa, mala progressione secondo il quadro riportato nella Tabella allegata.- al contrario, per il personale scientifico e tecnologo è necessario prevedere un incrementonetto di posizioni sui vari livelli che consenta l’adeguato svolgimento dei progetti in corsoe/o previsti nel triennio. In tale contesto vanno considerate sia le possibilità di progressionedi carriera di alcuni elementi che risultano ormai maturi per un salto professionale sial’inserimento di nuovo personale. in tal senso si richiedono nuove posizioni per l’area scientifica e tecnologica secondoil quadro riportato nella Tabella allegata.Progressioni verticali richieste nel triennio 2006-2008Da Livello Profilo A Livello Profilo 2006 2007 2008V Funz. Ammin. IV Funz. Ammin 4 2 2VI Funz. Ammin. V Funz. Ammin. 2 2 1Incrementi di personale di ricerca richiesti nel triennio 2006-2008Livello Profilo 2006 2007 2008I Dirigente Ricerca 1 1 1II 1° Ricercatore 2 1 1II 1° Tecnologo 1 1 -III Ricercatore 2 2 1III Tecnologo 2 1 1Ric. Tempo Determinato 2 2 2Il quadro sopra esposto risponde ad una politica di ricambio (in relazione al processo diquiescenza) che avvicendi il personale in uscita con personale di qualificazione più rispondentealle attuali esigenze dei progetti e delle attività di gestione dell’OA-NA.Solo applicando in maniera coerente e puntuale il piano di sviluppo sopra esposto l’OA-NA saràin grado di rispettare gli ambiziosi ed impegnativi compiti di ricerca che si prospettanoconcretamente.6. FINANZIAMENTI(gli importi sono espressi in k€)2005 2006 2007 2008INAF FFO funzionamento 306 280 350 390INAF FFO ricerca di base 148 112 180 220Edilizia MIUR+INAF 409Edilizia Regione Campania 341Divulgazione, Didattica, Biblioteca 95TT1 233VST 1116


ASI Esplorazione del Sistema Solare3000/anno (complessivo comunità italiana)ASI Rosetta 130 110 85ASI SIMBIO-SYS 250 250 250Altri Progetti ASI 74 65ESA Marte progetto Medusa 200PRIN MIUR+INAF 988EU 255PRISMA (UIT) 300Progetto Pirelli 457. PUBBLICAZIONI 2005Le pubblicazioni nel 2005 con autori o cautori dell’OA-NA sono riassunte in Tabella. Si noti ilgran numero di Rapporti Tecnici legati al progetto VST.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 49“ in stampa 9“ sottomessi 5Relazioni su invito 6Presentazioni a congressi 70Rapporti tecnici 52Altre pubblicazioni 2TOTALE 1938. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’L’OA-NA ha programmi di ricerca, competenze e dotazioni tecnico-strumentali di eccellenzache lo rendono una Struttura di rifermenti per l’INAF in alcuni settori di rilevanza nazionale edinternazionale, nel contesto delle strategie di sviluppo scientifico e tecnologico dell’INAF per iprossimi anni. L’OA-NA sulla base delle caratteristiche uniche che possiede all’internodell’INAF è già fulcro di alcuni programmi e ambisce a diventare sede di alcuni laboratorinazionali dell’Ente.Per l’attuazione e la realizzazione delle proprie attività scientifiche, l’OA-NA può contare su unpool di personale tecnico-amministrativo che dimostra alta qualificazione ed estremadisponibilità nell’assolvimento dei compiti assegnati.L’OA-NA ha già ottime interazioni con Università ed altri Enti di ricerca della Campania e delsud che vanno ulteriormente approfondite e consolidate. Questo garantisce un bacino perfruttuose collaborazioni di ricerca e per la selezione di giovani ricercatori che possanoformarsi, crescere e maturare nell’ambito dei programmi futuri dell’INAF.L’OA-NA insiste su un territorio nel quale realtà aziendali sono interessate a processi dicollaborazione per ricerca e sviluppo e per trasferimento tecnologico di interesse per l’INAF,anche in combinazione con attività di promozione per il Mezzogiorno.


A fronte dei precedenti aspetti positivi, va comunque rilevato che esistono alcuni punti dicriticità che richiedono una attenta valutazione nella pianificazione da parte dell’INAF.E’ necessario definire in maniera chiara e programmata le opportunità di inserimento di giovaniricercatori nel personale strutturato dell’INAF e di progressione di carriera per i ricercatoristrutturati e per il personale tecnico-amministrativo in modo da consentire una pianificazioneed uno svolgimento idoneo dei prestigiosi progetti di ricerca che l’OA-NA ha già in corso o haprevisto per i prossimi anni. Ciò al fine anche di non disperdere il forte impegno di formazionee crescita che l’OA-NA continua a svolgere verso i ricercatori più giovani. In alcuni settori èanche necessario rafforzare la componente di personale strutturato per le fasce di ruolo piùelevate.Per quanto riguarda la logistica, come ricordato, l’OA-NA è ospitato in una struttura storica.Pertanto, l’adattamento e la crescita degli spazi in funzione di una idonea e modernadistribuzione sia per il personale che per le attività sperimentali richiede particolari accorgimentie soluzioni ad hoc. Nonostante la recente realizzazione di nuovi laboratori sotterranei, per ilfuturo è necessario prevedere un impegno di risorse per le opere da svolgere sui locali esistentie per l’ulteriore ampliamento.Infine, l’OA-NA avverte forte l’esigenza di una più chiara identificazione dei servizi e deicompiti da svolgere nell’ambito di competenza della Sede centrale e delle Strutture periferiche ela definizione delle modalità e delle procedure attuative degli stessi al fine di ottimizzarnel’operatività.


OSSERVATORIO ASTROFISICO <strong>DI</strong> CATANIA1. INTRODUZIONEL’Osservatorio Astrofisico di Catania si sviluppa su due sedi:a) la sede principale “Annibale Riccò” sita a Catania (Cittadella Universitaria);b) la sede “Mario G. Fracastoro” sull’Etna a quota 1750 m s.l.m., in località Serra LaNave (SLN).La sede principale di Catania sorge su terreno dell’Università di Catania all'interno della CittàUniversitaria e pertanto costituisce un bene patrimoniale dell'Università che lo ha ceduto in usogratuito all’Osservatorio Astrofisico mediante apposita convenzione. La convenzione prevedeche nella stessa sede sia ospitata anche la Sezione Astrofisica del Dipartimento di Fisica eAstronomia dell'Università degli Studi di Catania.Oltre agli studi di ricercatori e docenti e agli uffici amministrativi dell'Osservatorio e dellaSezione Astrofisica del Dipartimento di Fisica e Astronomia vi sono localizzati: Biblioteca, dotata di circa 10.000 volumi, 300 periodici e 140 riviste scientifichecorrenti, nonché cataloghi di libri e strumenti antichi consultabili via internet; Centro di Calcolo, dotato di un cluster LINUX di 7 PC, elaboratore SiliconGraphics Origin 2000 (4 CPU), Compaq DS10 e numerosi PC e WS, tutti connessiin rete locale non omogenea gestita da server Unix e VMS, collegata alla retenazionale GARR-B e alla sede M. G. Fracastoro con link radio a 2,4 GHz; Stazione eliofisica basata su una barra equatoriale, complesso di telescopi otticiper l’osservazione sistematica dell’attività solare (iniziata a Catania da oltre 120anni) Laboratorio di Astrofisica Sperimentale, per lo studio delle interazioni traradiazione e materia con riferimento a materiali solidi e ghiacci di interesseastrofisico (simulazioni in laboratorio degli effetti su nuclei cometari, superficiplanetarie, grani interplanetari e interstellari); Laboratorio per lo studio e la caratterizzazione di rivelatori per l’Astronomia,con particolare riferimento ai rivelatori CCD (controllers e caratterizzazione) ed arivelatori a conteggio di fotoni di nuova generazione, CMOS-APS, SPAD; illaboratorio dispone di una camera pulita di classe 100, e svolge attività diTrasferimento Tecnologico. Laboratorio per il calcolo ad alte prestazioni e il Grid Computing, basato su unelaboratore parallelo IBM SP4, dedicato allo sviluppo di codici numerici paralleliper l’Astronomia, simulazioni n-corpi e visualizzazione scientifica dei dati emodelli astrofisici. Sono inoltre presenti 2 nodi GRID: il primo sulla griglia diprofuzione INFN il secondo sulla griglia di test e training denominata GILDA. Laboratorio ottico-meccanico, dedicato allo sviluppo, implementazione emanutenzione degli strumenti di piano focale e dei sistemi di movimentazione eautomazione dei telescopi.


Nella sede demaniale “Mario G. Fracastoro”, a quota 1750 m s.l.m. sull’Etna, sono installati iseguenti telescopi ottici: Riflettore Cassegrain (Tinsley-Marchiori) ∅ 91cm, f/15, dotato di fotometrofotoelettrico rapido (risoluzione temporale fino a 0.01 sec), spettrografo REOSC adispersione singola e incrociata con rivelatore CCD e provvisto di modulopolarimetrico, camera CCD per immagini (in fase di completamento); Telescopio Schmidt (Cox - Hargreaves & Tompson - Sarti) a grande campo, ∅ 61-41cm, f/4.5, attualmente in ristrutturazione per l' implementazione di un nuovosistema di movimentazione e puntamento automatico, ed installazione di unacamera CCD raffreddata ad effetto Peltier (disponibile); APT-80, Automated Photometric Telescope (ottiche e meccanica: AutoScope Co.,Tucson AZ, USA) Ritchey-Chretien ∅ 80cm, f/10, dotato di fotometro fotoelettricoUBV dedicato alla fotometria sistematica di stelle variabili; APT-80/2, secondo Automated Photometric Telescope (ottica e meccanica:Marcon) Cassegrain ∅ 80cm, f/8, con camera CCD, finanziato dal MURST-COFIN e dalla Regione Sicilia, da istallare nel nuovo edificio a tre cupole,realizzato per ospitare anche il telescopio APT-80/1 ed il telescopio didatticoMeade. Sono state completate le strutture edilizie, e sono in corso di realizzazionele tre cupole presso la ditta Gambato. Riflettore Maksutov (Celestron) ∅ 20cm, f/10, per osservazioni visuali finalizzatealla divulgazione scientifica.I sistemi di acquisizione dati on-line dei diversi telescopi sono collegati tra loro in rete locale afibra ottica e, con la sede di Catania, mediante collegamento radio a 2.4 GHz che consente unavelocità di trasmissione a 5 MBit/sec creando una LAN unica con la sede di Catania.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>L'attività di ricerca dell'Osservatorio Astrofisico di Catania è caratterizzata da:- ricerche astrofisiche osservative e teoriche- attività tecnologiche sui rivelatori e strumenti di piano focale- attività sperimentali su ghiacci- calcolo ad alte prestazione- trasferimento tecnologicoQueste ricerche sono condotte nell'ambito di numerose collaborazioni nazionali edinternazionali, nelle quali il contributo degli astronomi dell'Osservatorio di Catania èsignificativo, anche nell' assunzione di compiti di coordinamento.Fisica solareGli studi di fisica solare, che vedono la partecipazione attiva dei ricercatori dell'OA-CT allaacquisizione ed utilizzazione dei dati ottenuti con gli spettrometri CDS e SUMER a bordo delsatellite SOHO, con il satellite TRACE e con lo spettrometro EIS su Solar-B, si svilupperannosulle seguenti linee principali:


Fisica della corona solare osservata con il satellite SOHO ed altre missioni – strutturemagneticheAnalisi dei dati ottenuti con lo spettrocoronografo UVCS/SOHO relativi a regioni sorgenti delvento solare (buchi coronali, streamers) e ad eventi transienti (coronal mass ejections) eformulazioni di modelli empirici.Studio di arcate magnetiche (loop) e di brillamenti tramite l’analisi di immagini ottenute dalsatellite TRACE, al fine di indagare le caratteristiche dei campi di velocità che causano ladistorsione (trasporto di elicità magnetica) delle arcate magnetiche ed il conseguenteimmagazzinamento di energia che viene successivamente rilasciata durante i brillamenti ed iprocessi di destabilizzazione ed eruzione delle protuberanze solari.Modelli idrodinamici e di riscaldamento del complesso cromosfera-TR-coronaSi vogliono indagare le caratteristiche dei meccanismi di riscaldamento coronale e riprodurre lerecenti osservazioni dallo spazio di sistemi di loop (CDS/SOHO, TRACE), che mostranoun’elevata variabilità nella struttura e nell’emissione XUV, nonché la presenza di moti diplasma con velocità fino a qualche centinaia di km/s, mediante l’utilizzo di codici numerici congriglia spaziale adattiva. Valutazione della sintesi dell’emissione tenendo conto dei processi diionizzazione e ricombinazione utilizzando i più recenti parametri atomici compresi nel databaseADAS (sviluppato originariamente presso il Joint European Torus e attualmente gestito da unconsorzio di cui fa parte l’Osservatorio Astrofisico di Catania).Formazione ed evoluzione dei centri di attività e rotazione del SoleStudio sull’emersione di nuovi centri di attività e sulla loro evoluzione, con particolare riguardoalla topologia dei campi magnetici e alla struttura dei campi di velocità, utilizzando sia datifotosferici e cromosferici acquisiti a Catania, che dati ottenuti con il telescopio franco-italianoTHEMIS, i magnetogrammi acquisiti da M<strong>DI</strong>/SOHO, e immagini ad alta risoluzione acquisiteda TRACE a 171 Å per studiare la morfologia e la struttura delle regioni attive nella regione ditransizione e in corona. Verranno anche studiate le prime fasi della formazione delleprotuberanze, in modo da dare un contributo all’indagine sui processi di formazione di talistrutture in cromosfera e corona con particolare riguardo alla fisica di alcune strutture,denominate arch filament system (AFS).Osservazioni sistematiche del SoleLe osservazioni sistematiche del Sole sono inserite nel Global Heliospheric Network e nelprogetto Space Weather nell'ambito dell'Azione COST (COoperation in the field of Science andTechnology). In questo contesto è di particolare rilievo è l’attività di Flare Warning.Modelli dinamo con circolazione meridianaProsecuzione dell’indagine su un meccanismo di tipo dinamo capace di spiegare lecaratteristiche osservative (periodo del ciclo, diagramma a farfalla, intensità, topologia),sviluppando un modello dinamo tipo "flux transported" con flussi meridiani dalla topologiarelativamente complessa.Eliosismologia e struttura internaIn collaborazione con il gruppo di eliosismologia di Aarhus (DK) continuerà l’inversione di datieliosismologici ottenuti dagli strumenti GOLF e M<strong>DI</strong> a bordo del satellite SOHO, in modo dadeterminare le frequenze di oscillazione di modi p ad alto grado armonico e ottenereinformazioni sulle proprietà della regione di convezione in prossimità della fotosfera,sull’equazione di stato del plasma solare e sull’abbondanza di elio.Continuerà anche lo studio della rotazione differenziale interna del Sole, con lo scopo didefinire i dettagli della tachocline, la regione di passaggio da rotazione differenziale a rotazionerigida.


Fisica stellareGli studi di fisica stellare presso l' Osservatorio Astrofisico di Catania costituiscono ilprogramma di ricerca più corposo ed articolato, con una parte prevalente dedicata all'attivitàmagnetica stellare. Si possono individuare tre tematiche principali all’interno delle qualiricadono diverse attività specifiche:Attività e campi magnetici stellariStudio dell’attività magnetica stellare con riferimento agli aspetti osservativi, interpretativi eteorici, anche nell'ambito della connessione Sole-stelle con i seguenti aspetti primari:modelli avanzati di dinamo solare e stellare; modelli dinamo non lineari con estensione alleinstabilità convettive dovute al gradiente di entropia nelle stelle a neutroni; indicatori di attivitàe caratterizzazione fisica di macchie, facole e brillamenti nelle diverse regioni atmosferiche(modelli 3-D); mappatura delle disomogeneità fotosferiche e cromosferiche, traccianti dellarotazione stellare e studio di peculiarità (longitudini preferenziali, flip-flop); diagnostica emodellistica avanzata di plasmi otticamente sottili (e.g., livelli atomici metastabili, nonequilibrio di ionizzazione) ed applicazioni solari e stellari; stelle singole e binarie PMS(rotazione ed evoluzione del momento angolare); cicli di attività da osservazioni a lungotermine e confronto con i modelli dinamo; effetti indotti dall'attività sul moto orbitale di sistemibinari stretti; effetti indotti dalla presenza di exoplanets sull'attività stellare e problematicheconnesse alla rivelazione dei transiti planetari in presenza di attività.Nuove osservazioni saranno condotte ed analizzate nell'ambito della missione spazialeCOROT, cui diversi ricercatori partecipano come Guest Investigators con programmi giàapprovati, e con il telescopio robotico REM. Saranno anche condotti studi sull'impattodell'attività magnetica cromosferica e fotosferica per l'analisi dei dati della missione spazialeGAIA.Problematiche relative a struttura ed evoluzione stellareQuesta tematica include diversi sottoprogetti che pur avendo come comune denominatore lastruttura e l’evoluzione stellare soprattutto dal punto di vista osservativo fanno riferimento adiversi gruppi di ricerca con numerose intersezioni. Le tematiche più rilevanti sono le seguenti:- composizione chimica - stelle metal-poor , e stelle CP- formazione e prime fasi evolutive di stelle di piccola massa nell’intorno del sole e in ammassied associazioni - Survey spettroscopica e follow-up spettroscopio e fotometrico di sorgenti Xstellari giovani (telescopi OHP e SLN). Ricerca e caratterizzazione di stelle di massa moltobassa e nane brune con fotometria CCD a grande campo e spettroscopia multi-object (telescopiVLT e ESO-2.2m) e futuro utilizzo del VST.- stelle evolute e venti stellar i- Osservazioni da terra e dallo spazio in particolare di stelle caldedi pop. I e II AGB e postAGB- ricerca di pianeti extrasolari – rivelazione mediante osservazioni di velocità radiali, e deitransiti, partecipazione al progetto PLANET FINDER-processi nucleari di interesse astrofisio - collaborazione con INFN e Univ. CataniaAsterosismologia- oscillazioni stellari e problematiche di struttura stellare con attività teorica ed osservativarelativa all’ analisi dei dati delle missioni spaziali MONS, COROT, MOST.- osservazioni spettrografiche per la determinazione dello spettro di frequenze di stelle di tiposolare con SARG- osservazioni fotometriche per la determinazione dello spettro di oscillazione di stelle evolutesdBRadioastronomia stellareL’analisi dell’emissione radio si è rivelata estremamente importante per studi complementaridelle atmosfere stellari (nell’ambito di campagne osservative a più lunghezze d’onda) e, in


diverse classi di oggetti, come strumento unico per evidenziare e analizzare alcuni aspettipeculiari della fisica stellare.La ricerca proposta si basa sull’uso di tecniche radioastronomiche (osservazioni asingola antenna e interferometriche) per lo studio delle atmosfere stellari estese e degli inviluppicircumstellari lungo il diagramma HR. Le osservazioni radio (antenna singola INAF-IRA 32mNoto e Medicina; interferometriche VLA, VLBA, ATCA, MERLIN), in parte già disponibili,verteranno essenzialmente su:- Proprietà radio delle corone di stelle e sistemi binari attivi: Studio statistico dell’attivitàmagnetica a lungo termine (cicli di attività); studio dell’evoluzione dei flares radio ad altarisoluzione temporale e multifrequenza; studio della morfologia coronale e sua evoluzionedurante i flares radio e in quiescenza; sviluppo di modelli di magnetosfera.- Magnetosfere di stelle CP: studio dell’emissione coerente da stelle CP; modelli 3D;simulazione emissione multifrequenza e confronto con dati osservativi; studio della morfologiaradio- Emissione radio da stelle dei primi tipi spettrali. Venti da stelle O-B, morfologia radio deiventi, delle nebule LBVs e sistemi con venti interagenti; determinazione della perdita di massain stelle O-B e in LBVs- Inviluppi circumstellari in stelle AGB, post-AGB e PNs: studio dell’emissione maser (SiO,H 2 O,OH) da inviluppi circumstellari; studio morfologico degli spots maser; variabilità dellerighe MASER e sua relazione con le proprietà dell’oggetto centrale; misure di campi magneticiin stelle AGB mediante effetto Zeeman in righe MASER; studio della morfologia radio (freefree)di PNs evolute e confrontocon le proprietà infrarosse (thermal dust);- Individuazione di campioni di stelle nella fasi evolutive AGB, post-AGB e PNspotenzialmente importanti foregrounds per la missione PLANCK. Osservazioni ad altafrequenza radio (> 20 GHz) e relativa modellistica allo scopo di determinare il loro contributoall'emissione galattica ad alta frequenza.- Studi di fattibilità per utilizzo dell'antenne radio Italiane per programmi di monitoring esurvey a grande campo come supporto di missioni CMB.Struttura ed evoluzione degli ammassi di galassie e plasma intergalatticoIl progetto che ha come base la modellizzazione del plasma intergalattico e dei processi diriscaldamento di ammassi di Galassie mediante codici paralleli a N-corpi e codici euleriani agriglia adattiva si articola in tre diverse attività:TOK on Cosmology and Computational Astrophysics at Catania Astrophysical ObservatoryIl progetto si riferisce ad un finanziamento su Azione Marie Curie-TOK. Ha come obiettivoprincipale lo sviluppo del gruppo di Cosmologia e Astrofisica Computazionale all'INAF-OA-CT, e vede come partners il Dip. di Astrofisica dell'Università di Oxford (UK) ed il MaxPlanck Inst. für Astrophysik di Postdam (DE).Il programma scientifico delle attività comuni di ricerca, concordato con i partners, prevedel'avvio di attività in 3 campi: a) Analisi di ammassi di galassie, anche con tecniche di strong eweak lensing, e sviluppo di codici paralleli di simulazione cosmologica; b) Modelli teorici diUniverso Primordiale, in particolare di modelli di quintessenza; c) Sviluppo ed integrazione ditecnologie di calcolo distribuito nel Thoretical Virtual Observatory.Analisi di ammassi di galassie, anche con tecniche di strong e weak lensingIl weak lensing permette di determinare le proprietà della materia oscura nell’Universo, dadistribuzioni di massa su larga scala fino alla materia oscura in ammassi ed aloni galattici. Letecniche di weak lensing saranno usate per lo studio della materia oscura in ammassi e in alonidi galassie, e il confronto con le proprietà delle galassie (morfologia e popolazioni stellari).Esse saranno applicate sia ad immagini di archivio, sia ai dati che si renderanno disponibili conil VST tramite le due surveys VST-16 e KIDS. VST-16 è una survey, basata in parte su tempogarantito OA-CAP.


Simulazioni Cosmologiche per il supporto teorico della Survey Extragalattica VSTAttività inserita nell'ambito del progetto PRIN dal titolo “Sull'evoluzione dei sistemi stellari: Unpasso fondamentale per lo sfruttamento scientifico del VST”. L'Unità di Ricerca di Catanialavorerà in stretta collaborazione con l'Unità di Ricerca di Capodimonte, fornendo un supportoteorico-computazionale per la pianificazione della Survey Extragalattica VST. Questoprogramma si articolerà in due obiettivi: 1) Simulazioni dell'origine e dell'evoluzione dellaStruttura a Grande Scala dell'Universo (in seguito LSSU), in particolare delle proprietàspettrali e fotometriche delle sue componenti galattiche; 2) Analisi delle simulazioni, orientataa ricavare quantità osservabili utili alla Survey VST, e creazione di in un'interfacciaWeb perrenderne la fruizione semplice ai ricercatori di altre Unità di Ricerca.Attività sperimentale sulle interazioni tra radiazione e materia in ambienti di interesseastrofisico, fisica del sistema solare e del mezzo interstellareIl Laboratorio di Astrofisica Sperimentale (LASP) dell’Osservatorio Astrofisico di Catania haacquisito una notevole reputazione internazionale in alcuni settori della simulazione di materialie processi energetici (indotti da ioni e fotoni UV) con applicazioni tanto alla fisica del mezzointerstellare che all'evoluzione chimica delle superfici di oggetti solidi del Sistema Solare(NEOs, TNOs e Comete). Materiali considerati analoghi di quelli presenti in ambienti astrofisicisono analizzati con tecniche spettroscopiche (UV-VIS-NIR-IR e Raman) durante processi diirraggiamento con ioni e fotoni energetici, in modo da seguirne l’evoluzione a varie dosi. Unobiettivo primario del prossimo è quello di contribuire ad affiancare all'astrochimica che haavuto grande sviluppo negli ultimi decenni, l'astrobiologia che si ritiene assumeà un ruolo dipunta nel prossimo futuro. In particolare vogliamo studiare la formazione di molecolecomplesse a seguito di processi di radiolisi e fotolisi.Inoltre ci proponiamo di studiare gli effetti indotti dall'irraggiamento ionico su campioni a basesilicatica e carboniosa ricoperti da ghiacci. I campioni refrattari simulano i grani interstellari. Ilprocessamento di ghiacci depositati su di essi dovrebbe causare modificazioni diverse da quelleottenute processando ghiacci e campioni refrattari separatamente come già dimostrato conesperimenti precedenti per la formazione di anidride carbonica e ossido di carbonio dairraggiamento di ghiaccio d’acqua depositato su film di carbone. Le modificazioni strutturali(cristallo-amorfo) indotte da irraggiamento ionico su materiali diversi verranno anche indagate.I risultati verranno discussi alla luce della loro rilevanza per la fisica del mezzo interstellare edelle superfici solide degli oggetti del Sistema Solare.Attività tecnologiche nel campo dei rivelatoriDa alcuni decenni i CCD dominano la scena dei rivelatori utilizzati nell’astrofisica ottica edUV. Nonostante il continuo miglioramento nel campo della tecnologia del silicio esistono alcunicampi di applicazione in cui tali dispositivi mostrano dei limiti, in particolare quando è richiestasolar blindness (astrofisica UV) e/o risoluzione temporale (ottica adattiva) accompagnata da unaelevata sensibilità e dinamica. I rivelatori a conteggio di fotoni classici risolvono solo in partequesti problemi non disponendo di elevata dinamica e sensibilità. Il laboratorio rivelatoridell’Osservatorio Astrofisico di Catania è da lungo tempo coinvolto in collaborazione con altrigruppi di ricerca italiani nello sviluppo e nella caratterizzazione di rivelatori innovativi le cuicaratteristiche soddisfano i requisiti citati. Attualmente i rivelatori in studio sono di tre tipi. Ilprimo è un rivelatore basato su diamanti sintetici. Le proprietà fisiche di tale materiale lorendono ideale per realizzare rivelatori XUV per l’astrofisica spaziale. Il materiale sotto studioattualmente è il diamante CVD omoepitassiale a singolo cristallo. L’obiettivo del progetto,svolto in collaborazione con le Università di Roma e Firenze, è di realizzare piccoli dimostratoridi rivelatore XUV a pixel (2x50 e 5x5 pixel) che permettano di valutare la fattibilità di rivelatorid’immagine. Il secondo rivelatore è un Single Photon Avalanche Diode (SPAD) basato susilicio monolitico e funzionante a conteggio di fotoni. Lo scopo di questo progetto, svolto incollaborazione con l’Università, l’INFN e la STM di Catania è quello di realizzare undimostratore scientifico utilizzabile anche per esperimenti di fisica nucleare, basato su matrici di


SPAD di vario formato, completo di elettronica di front-end e software di gestione. Il terzorivelatore, a matrice attiva (CMOS-APS), ha una elevata integrazione on chip ed una elevatavelocità di lettura, accoppiato con MCP funziona a conteggio di fotoni ad elevata dinamica.Tali ricerche hanno permesso di acquisire una competenza di livello internazionale nel campodei rivelatori UV a diamante. Nel caso del CMOS-APS lo sviluppo condotto fino ad ora haportato alla realizzazione di un prototipo di sistema a conteggio di fotoni ed al brevettofunzionale del medesimo. Nel caso dello SPAD il progetto è in via di approvazione (conreferaggio molto favorevole) nel frattempo sono stati caratterizzati singoli elementi prodottidalla STM con risultati veramente promettenti.Inoltre il gruppo è da più di cinque anni che ha avviato una attività di trasferimento tecnologicocon le PMI locali partecipando insieme a queste ultime anche a POR Regionali e Nazionali, ed èresponsabile del coordinamento e realizzazione del controller per mosaici di CCD nell’ambitodel progetto PRISMA dell’ UIT.Calcolo ad alte prestazioni, Visualizzazione scientifica e Grid ComputingL'Osservatorio è coinvolto, sulle tematiche del Supercalcolo e della griglia computazionale nelprogetto TriGRID approvato dalla Regione Sicilia (fondi POR) e nel progetto PI2S2 delConsorzio COMETA cui INAF partecipa, approvato dal MIUR (fondi PON).Sono state individuate 4 tipologie importanti di intervento che verranno realizzate con questiprogetti.Il primo intervento è di tipo strutturale: attraverso questi finanziamenti sarà possibile realizzareall'OA-CT un sistema di calcolo ad alte prestazione sul paradigma del GRID computing per untotale di circa 128 processori. Il sistema farà parte della griglia siciliana che si prevede abbiaalmeno 1.000 processori disponibili per la ricerca.L’OA-CT in particolare ha previsto l'integrazione del proprio centro di calcolo con il centro diCalcolo dell'INFN, con la creazione di una unica LAN tra i due centri. Pertanto l'infrastrutturacui INAF – OA-CT avrà direttamente accesso è di almeno 600 processori.I restanti interventi sono legati ai campi della ricerca fondamentale in cosmologia e nel VirtualObservatory con sviluppi e applicazioni nel campo del supercalcolo e grid computing.In particolare saranno sviluppati i seguenti temi applicati al supercalcolo e al grid computing:origine ed evoluzione della Struttura a Grande Scala dell'Universo, evoluzione del campomagnetico su larga scala e Sviluppo di un Data Center per la cosmologia teorica con serviziintegrati di visualizzazione scientifica (VisIVO) per il Virtual Observatory (VO).L’Osservatorio partecipa al progetto VO-TECH finanziatonell’ambito del sesto programmaquadro dalla Comunità Europea, con lo scopo di integrare nuovi tool e tecnologie per lacostruzione del Virtual Observatory Europeo.Si sottolineano infine due ulteriori aspetti legati ai progetti di cui sopra. Il primo è connessoall’attività di Trasferimento Tecnologico verso imprese che useranno il grid computing e leinstallazione dell’Osservatorio: il know how acquisito dall’Osservatorio in tale ambitocontribuisce al porting di applicativi industriali sulla griglia. Il secondo riguarda l’attività di altaformazione e specializzazione sia per l’attività tecnologica connessa con la griglia(Middleware e Software per il GRID computing), sia per l’attività scientifica in termini diporting di applicativi per l’Astrofisica utilizzando il GRID computing.WSO/UVIl progetto World Space Observatory (WSO/UV) è basato su una collaborazione internazionale,coordinata dall’agenzia spaziale russa (Roscosmos), con la partecipazione di: Cina (CNAS),Germania (DLR), Italia (ASI), Spagna (INTA), e UK (Univ. Leicester). WSO/UV è untelescopio di diametro 1.7 m di elevate prestazioni per spettroscopia e immagini UV (100-300nm). Esso opererà da L2, ottenendo spettri con risoluzione spettrale tra 2.000 (long slit) e55.000, e immagini con risoluzione spaziale fino a 0.03 arcsec/pixel. WSO/UV potrà esseregestito come un telescopio da Terra. Questo renderà possibile l'osservazione di eventi transientinon previsti - es. comete, novae, SN, burst in raggi gamma - e di supportare campagne di


osservazioni multibanda. Inoltre WSO/UV permetterà di coprire un intervallo spettralealtrimenti inaccessibile nel periodo in cui è previsto operare (2010: 5+5 anni), fornendoimportanti dati complementari a quelli di altre missioni. La partecipazione Italiana a WSO/UV èfinanziata dall'ASI (PASN 2006-2008). Il contributo Italiano (PI: Dr. I. Pagano, INAF-CT)consiste principalmente nella fornitura del FCU (Field Camera Unit), payload composto dacamere per imaging ottico e UV (Resp. Dr. S. Scuderi, INAF-CT). Al progetto collaboranoricercatori e tecnologi delle strutture INAF di CT, PD, NA, MI, RM & Univ. CT, MI, PD, FI,RM, e alcune industrie aerospaziali nazionali. Lo studio di fase A/B1 del contributo Italianosarà svolto nel 2006 e concluso entro la fine dell’anno. Per il biennio 2007/2008 è pianificatal’attuazione delle fasi C e D. Si segnala inoltre che il Dr. G. Bonanno (INAF-CT) ricoprel'incarico di co-manager degli strumenti di piano focale.Attività tecnologiche, scientifiche e gestionali dei telescopi e strumenti di piano focale epartecipazione a progetti nazionali e internazionali.I ricercatore dell' OA-CT partecipano a vari livelli a numerosi progetti nazionali edinternazionali con particolare attenzione alla loro utilizzazione scientifica (COROT, EUSO,SOHO, NUVA), alla selezione e caratterizzazione dei rivelatori e allo sviluppo di camere perimmagini con rivelatori UV (WSO/UV) e ottici per gli strumenti di piano focale del TNG, X-SHOOTER, PLANET FINDER. In particolare si evidenzia la partecipazione ai progetti :REM; L'OA-CT ha contribuito alla progettazione e alla fase di installazione e collaudo.Completata la fase di commissioning i ricercatori di Catania partecipano alla utilizzazionescientifica con ricerche di variabilità di tipo solare in ammassi stellari di varia etàX-SHOOTER per VLT; Il contributo di Catania si riferisce all’integrazione del rivelatore e delcontroller della camera CCDGIANO: L’Osservatorio di Catania partecipa con la responsabilità del sistema pre-slit,dell’autoguida e del gruppo polarimetricoNUVA: partecipazione alle attività del Network for Ultraviolet Atrophysics finanziato dalla EU(FP6) nell'ambito del progetto OPTICON.PRISMA: Nell’ambito del progetto di trasferimento tecnologico PRISMA l’OA Catania èresponsabile del coordinamento e realizzazione del controller per mosaici di CCD.PLANET FINDER: Planet Finder è uno strumento di seconda generazione per uno dei VLT diESO per la rivelazione diretta di pianeti extrasolari. Nell'ambito dell'IFS l'OsservatorioAstrofisico di Catania ha avuto la responsabilità del rivelatore, della criomeccanica e delcriostato e di alcune parti del software di controllo dello strumento.INTRA<strong>STRUTTURE</strong> OSSERVATIVEA) La stazione eliofisicaL’Osservatorio Astrofisico di Catania ha una lunga tradizione di osservazioni sistematiche dellafotosfera e della cromosfera solare (circa 130 anni). Attualmente le osservazioni vengonoeffettuate mediante una barra equatoriale, che comprende i seguenti strumenti:• rifrattore Cook (150/2230 mm) per le osservazioni visuali in luce integrata dellafotosfera;• rifrattore (150/2300 mm) con un filtro Zeiss Hα (banda passante 0.25 - 0.5 Å,spostamento del centro della banda regolabile per +/- 1 Å) e una camera per


l'acquisizione delle immagini con un CCD Astromed TE4 da 1360 x 1200 pixel (rangedinamico di 16 bit);• rifrattore (150/2300 mm) con un filtro Halle Hα.Il programma delle osservazioni è il seguente:• disegno giornaliero della fotosfera mediante la proiezione su schermo dell'immagine inluce integrata del Sole, per la rilevazione e la determinazione della posizione dei gruppidi macchie e pori;• acquisizione digitale di immagini nel centro (ogni 15 minuti) e nelle ali (ogni ora) dellariga Hα;• sequenze di immagini (una al minuto) di eventi a rapida evoluzione (brillamenti eprotuberanze attive) al centro e sulle ali della riga Hα.Date le favorevoli condizioni climatiche del sito, si registrano ogni anno almeno 310-320 giorniutili di osservazione.Le osservazioni effettuate a Catania forniscono un’estesa quantità di dati relativi a gruppi dimacchie, facole, filamenti, protuberanze e brillamenti. Tale attività osservativa viene svoltanell’ambito di una fitta rete di collaborazioni internazionali: SIDC (Bruxelles), Global HighResolution Halpha Network, Max Millennium Program of Solar Flare Research, THEMIS,SWENET (Space Weather European Network), SolarNet (Archivio Europeo dei dati solari),World Data Center for the Sunspot Index (NOAA-Boulder). In particolare le osservazionieffettuate a Catania sono utilizzate come supporto al telescopio solare franco-italiano THEMISper la selezione della zona da osservare in relazione dell’emersione ed evoluzione di nuoveregioni attive.Di particolare rilievo è l’attività di Flare Warning che viene condotta nell’ambito delprogramma internazionale di ricerca sullo Space Weather (Catania è un nodo della rete europeaSWENET). I dati osservativi ottenuti presso l’Osservatorio di Catania verranno raccoltinell'archivio di dati solari SOLARNET, gestito presso l’INAF-Osservatorio Astronomico diTorino. SOLARNET si avvia anche ad essere uno dei componenti principali del progettoEGSO, finanziato dall’Unione Europea, che ha come obiettivo la federazione degli archivisolari europei secondo un’architettura GRID.B) La Sede M.G. Fracastoro a Serra La NaveGli obiettivi primari ed immediati della stazione osservativi sono:a) garantire l’assistenza notturna alle osservazioni;b) partecipazione a campagne internazionali ed inserimento nei network internazionali ditelescopi WET e WEBT;c) controllo del funzionamento e manutenzione dei telescopi e della strumentazione dipiano focale;d) aggiornamento e riqualificazione della strumentazione;La gestione e funzionamento sono coordinati dal Responsabile della Sede: Dr. Antonio FrascaIl funzionamento è garantito da:- una unità di personale tecnico di categoria B con sede di servizio a SLN per lamanutenzione ordinaria degli strumenti e la sorveglianza degli impianti;- tre unità di custodia, di cui uno part-time, con sede di servizio a SLN che con opportuniturni garantiscono la custodia diurna e notturna;- gli interventi di manutenzione programmata o per guasti vengono effettuati conmissioni da personale tecnico dei laboratori della sede di Catania;


- l'assistenza notturna viene assicurata da un tecnico di turno a supporto direttodell'astronomo al telescopio di 91 cm. Esso controlla periodicamente il funzionamentodel telescopio Automatico APT ed interviene in caso di problemi.Sviluppo strumentale e manutenzioni a SLNAutomazione telescopi e cupole, aggiornamenti e manutenzionia) Cupola 91 cm: Nuova alimentazione di apertura e chiusura dello sportello conpannelli solari. Rilevazione della posizione della cupola, interfacciamento concoordinate alto-azimutali del telescopio e collegamento col programma ASTERIX digestione movimenti del telescopio.b) 61 cm: Sostituzione dei movimenti in declinazione, implementazioni motori brushless ecompleta automatizzazione, incluso controllo posizione cupola. Istallazione cameraCCD completa già disponibile e collaudata al telescopio Schmidt di Asiago.c) APT/1: E’ in corso di riconfigurazione la movimentazione con scheda GALIL aseguito di un guasto irreparabile della scheda di controllo.Nuova strumentazionea) Il Telescopio automatico APT/2Il telescopio APT80/2 per fotometria CCD, finanziato su fondi COFIN 1998, è già completo perquanto riguarda la parte ottico-meccanica. L'installazione presso la sede di Serra la Naveavverrà non appena saranno stati completati i lavori di costruzione della nuova cupola, previstaentro luglio 2006. Obbiettivi specifici del progetto nel triennio: ) Implementazione del sistemaautomatico di puntamento ed acquisizione immagini; b) Implementazione di un sistema diriduzione dati quasi-automatico; c) Implementazione di un sistema di archiviazione delleimmagini "raw" e creazione di un database dei dati con possibilità di accesso esterno.b) Spettrografo echelle per il telescopio 91 cm CAOS.Il nuovo spettrografo CAOS le cui caratteristiche primarie sono:• Elevata efficienza 15 – 20%• Risoluzione media 40000• Estesa copertura spettrale (3900-7000 A)• Alimentazione a fibre ottiche• Compatibilità con il modulo polarimetricosarà montato entro il 2006. Tutte le parti ottiche e meccaniche sono già state acquisite.Utilizzo della Stazione I telescopi della sede MGF a Serra La Nave sono operativi circa 350notti/anno.Durante il 2005 il telescopio di 91-cm è stato schedulato a tempo pieno. L' APT/1-80cm è smontato per rifacimento del padiglione. Il telescopio Schmidt di 61-cm non è almomento utilizzabile a causa dei lavori in corso di revisione della movimentazione.Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi all'uso dei telescopi (notti/anno) nell'ultimoquadriennio:


Telescopio ----> Cassegrain 91-cm APT/1-80cmAnno ----> 2002 2003 2004 2005 2000 2001 2002 2003 mUtilizzazione >50% 105 162 169 186 183 100 89 -Utilizzazione


• tutoraggio di tesi di laurea e dottorato (11 Tesi di Laurea nell’AA 2005-2006 e 11 Tesidi Dottorato con tutor dell’OA-CT nei cicli XVIII-XX)• stage presso l’Osservatorio degli studenti di fisica ed ingegneria della Scuola diEccellenzaAl fine di mantenere la stretta collaborazione e sinergia con l’Università di Catania per unosviluppo coordinato e finalizzato della preparazione degli studenti, è assolutamente importanteavere la disponibilità finanziaria per:- la partecipazione al Consorzio della Scuola Superiore di Catania come Socio Ordinario- mantenimento delle due borse di dottorato per anno come realizzato nel 2005 (XXIciclo)4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACHL'attività svolta nel 2005 (che incrementa quella del 2003 e 2004) può essere così sintetizzata:Visite guidate alla sede di Catania 94 visite di istruzione presso la sede di Catania per studenti delle scuole di ogni ordine egrado (per un totale di circa 4000 studenti) 3 visite guidate presso la sede di Catania per gruppi privati organizzati (Università dellaterza età, Associazioni Culturali, Clubs, Associazioni dopolavoristiche e di lavoratori inpensione) e aperte al pubblico su prenotazione (per un totale di circa 170 visitatori)Visite guidate alla sede di Serra la Nave 18 visite di istruzione presso la sede "M.G. Fracastoro" per studenti delle scuole di ogniordine e grado (per un totale di circa 800 studenti) 45 visite guidate presso la sede "M.G. Fracastoro" per gruppi privati organizzati (Universitàdella terza età, Associazioni Culturali, Clubs, Associazioni dopolavoristiche e di lavoratoriin pensione) e aperte al pubblico su prenotazione (per un totale di circa 2050 visitatori)Partecipazione alle iniziative del MIUR XV° Settimana della Cultura Scientifica (14-20 Marzo 2005) VI° Settimana Nazionale dell’Astronomia (11-17 Aprile 2005)Eventi Speciali Mostra fotografica “L’invisibile” (17-30 Aprile, 2005) Osservazioni delle “Perseidi” (11-12-13 Agosto, 2005) Osservazione dell’Eclisse parziale di Sole del 3 Ottobre, 2005Conferenze PubblicheNel corsodel 2005 gli astronomi dell’Osservatorio Astrofisico di Catania hanno tenuto 17conferenze pubbliche.Corsi di aggiornamento per docenti e studentiRealizzazione di 4 corsi di aggiornamento per docenti e/o studenti tenendo un totale di 9 lezioni.“Planetario” e CD divulgativoVengono distribuiti gratuitamente, su richiesta, il programma interattivo per PC (sviluppatoall'OACt) "Planetario", e un CD divulgativo sulle attività dell’OsservatorioAllo scopo di un miglior coordinamento delle attività rivolte alle scuole e al pubblico, è statoistituito, all'inizio del 2003, l'ufficio POE (Public Outreach and Education) dedicato


all'organizzazione e alla razionalizzazione delle attività di divulgazione della cultura scientifica.Attrezzature specifiche:Di norma per le visite guidate vengono utilizzati i telescopi dedicati alla ricerca, ovvero la barraequatoriale per le osservazioni del Sole presso la sede di Catania e il telescopio da 91 cm pressola sede di Serra la Nave.Recentemente, grazie ai finanziamenti ottenuti dal MIUR nell’ambito dei progetti di “Diffusionedella Cultura Astronomica”, sono state acquisite attrezzature specifiche: Sistema di proiezione 3D presso il "Visitor Center" della sede di Catania, realizzando un"teatro virtuale" che sfrutta il pacchetto software "AstroMD" (http://cosmolab.cineca.it),specificatamente orientato alla visualizzazione di dati astrofisici. Il software offre lapossibilità di rappresentazione 3D dei dati e fa uso di tecniche di visualizzazione immersiva. Telescopio MEADE da 40cm corredato da un sistema di acquisizione semi-professionaleper la realizzazione di osservazioni semplici presso la sede di SLN. Si prevede larealizzazione di esperienze didattiche quali osservazioni remote tramite INTERNET perscuole di ogni ordine e grado.Le iniziative didattico-divulgative svolte all'OA-CT vengono documentate in maniera completasulle pagine web appositamente dedicate (http://web.ct.astro.it/visite)4. PERSONALEAggiornamento della situazione del personaleAssunzionin. 1 Ricercatore Astronomo: Paolo Romano dal 30.12.2005n. 1 Astronomo Associato: Leone Francesco da chiamare presumibilmente nel 2006Pensionamenti:Dal 01.01.2006:Calì Antonio: Cat. C4 – area tecnica, tecnico scientifica ed elab. datiCastorina Giovanni: Cat B4 – area servizi generali e tecniciDal 01.09.2006:Catalano Santo: Astronomo OrdinarioDal 01.12.2007:Wanausek Antonino: Cat C4 – area tecnica, tecnico scientifica ed elab. DatiSviluppo previstoPersonale tecnico-amministrativoNell’ ultimo triennio l’organico dell’Osservatorio Astrofisico di Catania è diminuito di ben 8unità di personale tecnico scientifico ed amministrativo, con grave limitazione per ilproseguimento delle ricerche e delle attività amministrative, e soprattutto con un notevoleaggravio di lavoro del personale residuo in quest’ultima area, non più sopportabile.Sia sulla base delle segnalazioni precedenti chedella evoluzione delle attività si richiede neltriennio l’assunzione del seguente personale a tempo indeterminato:nel 2006 n. 1 tecnologo amministrativo con funzione di Responsabile Amministrativonel 2007 n. 1 Funzionario di amministrazione V livellonel 2006 n. 1 Operatore di amministrazione (servizi generali) VIII livellonel 2007 n. 2 CTER V livello con competenze informatiche per: a) Lab. Rivelatori, b)Supporto al nodo GRID presso l’Osservatorio


nel 2008 n. 1 CTER VI Livello con competenza di meccanica di precisione per Lab. OtticomeccanicoQualifica /Anno 2006 2007 2008Tecnologo1AmministrativoV Amministrativo 1V CTERInformatico 2VI CtER Meccanico 1VIII Amministrativo 1Totale 2 3 1Personale di ricercaFacendo riferimento alle richieste già inoltrate e al prospetto delle necessità espresse nel pianotriennale 2005-2007 le necessità di personale di ricerca a tempo indeterminato sono le seguenti:Qualifica /Anno 2006 2007 2008Dirigente di ricerca 1 1Primo Ricercatore 1 2Ricercatore 1 2 2Dirigente TecnologoPrimo Tecnologo 1Tecnologo 1 1Totale 3 5 5Borse e/o contratti (posizioni a tempo determinato)Sulla base dei progetti in corso e dei finanziamenti si prevedono le seguenti posizioni nellaforma di borse postdoc e/o contrattiProgetto /Anno 2006 2007 2008FFO 5 1 2VO-Tec 2 2TriGrid 1 1COMETA 3 3 3PRIN-INAF 1ASI/Sole 1 1WSO 2 3 3UE-Marie Curie 1 1Totale 14 10 86. FINANZIAMENTII finanziamenti 2005 si riferiscono alle entrate di competenza, mentre i finanziamenti deltriennio 2006-2008 si riferiscono a progetti approvati, con eccezione dell’FFO e ricerca di baseINAF e dei fondi PRIN INAF che rappresentano una ragionevole stima.


ENTE 2005 2006 2007 2008 TOTALE/triennioFFO 403.000 370.000 370.000 370.000 1.110.000Ricerca di Base 120.000 91.000 145.000 145.000 381.000PRIN INAF 91.400 100.000 100.000 291.400INAF 30% PRIN MIUR 70.2002004INAF-CONGRESSI 15.000 25.000 20.000 20.000 65.000INAF-COFIN TRIGRID 25.000 25.000INAF-<strong>DI</strong>P. 111.000 11.000 11.000 11.000 33.000BIBLIOTECAINAF - BORSE33.550 54.650 75.770 163.970DOTTORATOINAF –169.200TRASFERIMENTOTECN.MIUR PRIN 2004 70% 99.000MIUR <strong>DI</strong>FF.CULTURA 20.000 18.000 20.000 20.000 58.000SCIENMIUR PON INTRANET 43.000 129.439 129.439MIUR - FAR 248.000 76.000 76.000 400.000ASI CONTRATTI 20.980 33.100ASI- Progetto WSO/UV 400.000 350.000 350.000 1.100.000UE-BORSE MARIE 174.509 194.671 10.404 205.075CURIEUE- VO-TECH 40.000 40.000 20.000 60.000REG. SICILIA POR73.800 110.700 184.500TRIGRIDREGIONE SICILIA cap. 35.000 35.000 35.000 35.000 105.000373307REG. SICILIA5.000 5.000 5.000 10.000CONGRESSIENTI PRIVATI 5.700 3.200 7.000 10.200TOTALE - INAF 619.200 816.150 700.6550 721.770 2.238.570TOTALE ALTRI 944.489 1.180.210 643.104 481.000 2.262.214TOTALE GENERALE 1.563.689 1.996.360 1.334.760 1.202.770 4.500.7847. PUBBLICAZIONI 2005La produzione scientifica dell’OA-CT nel 2005 è riassunta in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 41“ in stampa 13“ sottomessi 5Relazioni su invito 7Presentazioni a congressi 42Rapporti tecnici 1Altre pubblicazioni 12TOTALE 121


8. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Punti di forza:- esistenza di laboratori ben/abbastanza attrezzati ed eccellenti competenze in.Tecnologie rivelatori, calcolo HPC e metodologia GRID, processi molecolari complessisotto effetto della radiazione ed analisi spettrofotometriche- la presenza di una struttura osservativa di facile accessibilità per ToO, con oltre 200notti serene all’anno (in media), con buona strumentazione e supporto tecnico- capacità accesso ai fondi UE, PON, POR riservate alle aree OB1, per progetti sia diinteresse locale, ma soprattutto per progetti con forti ricadute per l’INAF in generale- capacità di avviare e supportare progetti a forte Trasferimento Tecnologico, eprospettive di spin-off- stretta collaborazione e forte sinergia con l’Università, con partecipazione alle attivitàdei corsi a livello di laurea e di dottorato, nonché della Scuola di Eccellenza (ScuolaSuperiore di Catania)Elementi di criticità:- progressivo depauperamento dell’organico per il mancato turn-over del personaletecnico e soprattutto amministrativo- necessità di realizzazione di spazi per l’area tecnologica (progetto inserito nel pianotriennale per l’edilizia)- posizione geograficamente decentrata che incide sulle possibilità di contatti e scambidiretti, ma soprattutto dal punto di vista economico- insufficienza dei fondi di funzionamento e per la ricerca di base


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> PADOVA1. INTRODUZIONENegli anni scorsi è stata individuata la necessità di un maggiore coordinamento e di unamigliore focalizzazione delle attività di ricerca, sviluppando le opportune sinergie tra lavoroteorico, osservativo e di sviluppo tecnologico, sia nel campo della strumentazione che delletecniche di gestione e analisi di dati, in programmi identificati come prioritari a livellointernazionale.Un’analisi dei programmi in corso e delle competenze presenti nell’Osservatorio e, più ingenerale, a Padova, ha evidenziato l’esistenza di una solida base culturale che, opportunamentevalorizzata, può consentire di caratterizzare Padova come uno dei maggiori centri, a livellointernazionale, per lo studio della formazione ed evoluzione delle galassie a partire dalleprime strutture cosmiche fino al presente locale, che è una delle linee di ricerca prioritarie dellaricerca astronomica internazionale. Un secondo campo che l’OA-PD ha iniziato con successo èla ricerca e caratterizzazione di sistemi planetari. Come evidenziato in seguito i progettiscientifici relativi si articolano in larga parte nell’ambito delle macroaree Galassie eCosmologia e Stelle, popolazioni stellari e mezzo interstellare.Per consolidare una posizione di eccellenza in questo settore è necessario ottenere l’accesso alprimo tempo di strumenti di frontiera. Ciò richiede una stretta collaborazione tra“astrofisici” e “tecnologi” che consenta di avere un ruolo significativo in tutte le fasi dellosviluppo di tali strumenti, dall’identificazione degli obiettivi scientifici, alla realizzazionedell’hardware, al lavoro osservativo e teorico preparatori, all’utilizzo scientifico, alla gestioneed elaborazione dei dati.Particolarmente importante è quindi che l’Osservatorio si attrezzi per ottenere un adeguatoritorno dal notevole impegno di lavoro e di risorse finanziarie speso per i progetti sul grandecampo (OmegaCam e camera per LBT). Più in generale con vari progetti avviati si stacercando di prepararsi all’utilizzo scientifico degli strumenti che saranno a disposizione dellacomunità nazionale e internazionale nei prossimi anni, in particolare ALMA, GLAST,WSO/UV e JWST.Fondamentale è l’aspetto della formazione di nuovi ricercatori mediante borse di dottorato epost-dottorato, in collaborazione con i Dipartimenti di Astronomia e di Fisica e con il CISAS(Center of Studies and Activities for Space).Va segnalato come l’OA-PD abbia acquisito negli ultimi anni una grande professionalità,ampliamente riconosciuta, nel campo della divulgazione astronomica, e per questo abbiaassunto la responsabilità di realizzare progetti di didattica e divulgazione a livello nazionale.Infine l’OA-PD svolge un’importate attività di recupero, restauro e valorizzazione del cospicuopatrimonio storico di cui è in possesso.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Le principali linee di ricerca attive a OA-PD sono elencate di seguito, suddivise secondo loschema delle macroaree, anche se, in qualche caso, l’attribuzione appare arbitraria.


2.1 Galassie e cosmologia1. Cosmologia: Origine ed evoluzione delle perturbazioni primordiali da cui hanno avutoorigine le strutture cosmiche (studio teorico e partecipazione alla missione Planck).Studio della polarizzazione del fondo cosmico di microonde. Partecipazione al progettoCOSMOS riguardante lo studio osservativo dell'evoluzione delle galassie e dellestrutture su grande scala fino a z=2.5.2. Ammassi e gruppi di galassie, ruolo dell’ambiente sull’evoluzione galattica:Osservazioni di ammassi e gruppi ad ALTO REDSHIFT attraverso (i) la partecipazionealla survey EDisCS (ESO Distant Cluster Survey, basata su 20 ammassi a z=0.4-1)osservati con HST, VLT e SPITZER, (ii) studi sull'evoluzione chimica degli ammassidi galassie (iii) analisi delle funzioni di luminosità e conteggi nelle diverse bandespettrali, (iv) studio delle proprietà' di "clustering" e "lensing" gravitazionale. Studiodell'evoluzione di galassie in ambienti di diversa densità dell'Universo localecomprendente (i) il coinvolgimento nella survey WINGS (Wide-Field Imaging NearbyGalaxy-Cluster Survey) che utilizza dati fotometrici (ottici e near-IR) e spettroscopici agrande campo per 80 ammassi vicini, (ii) studi sull'evoluzione delle galassieappartenenti a strutture povere (binarie fisiche e gruppi) con particolare rilievo allecorrelazioni tra proprietà ottiche ed X (osservazioni XMM), (iii) analisi dellepopolazioni di galassie nane in ammasso e in ambienti a bassa densità medianteosservazioni ottiche (HST, ESO-VLT), UV (GALEX) e IR (SPITZER).3. Proprietà delle galassie e loro evoluzione: In ambito TEORICO, simulazioni diformazione ed evoluzione delle galassie, sia numeriche che semianalitiche, combinatecon modelli di evoluzione chemo-spettrofotometrica dall'UV fino a lunghezze d'ondamillimetriche per riprodurne la storia della formazione stellare, l'evoluzione chimica, leproprietà degli aloni di materia oscura e l'effetto delle interazioni. Inoltre, studio dellastabilità dei dischi barionici in un contesto cosmologico e modelli dei dischi diaccrescimento e dei tori di polvere negli oggetti attivi. Dal punto di vistaOSSERVATIVO studio delle galassie ad ALTO REDSHIFT nell'ottico/IR/sub-mm/mmcon i maggiori strumenti disponibili da terra (VLT, IRAM) e dallo spazio (HST eSPITZER); in questo contesto partecipazione ai progetti K20, GMASS, VLT/SUBARUe Treasury/Legacy Programs con HST/SPITZER (SWIRE, GOODS e COSMOS) e allamissione FIRST/Herschel (con contributi agli ICC degli strumenti PACS e SPIRE),così come sviluppo delle competenze necessarie per utilizzare al meglio le futurepotenzialità di ALMA e del suo precursore APEX. GALASSIE ATTIVE: OsservazioniUV, ottiche, near-IR e X per collegare (con l'ausilio di specifici modelli) i parametrispettrali osservabili con i parametri fisici fondamentali di sistemi in accrescimento,quali massa del buco nero, rapporto di Eddington, angolo di orientazione (ossiafenomenologia e fisica). Aspetti specifici di tale ricerca sono la relazione traformazione ed evoluzione di galassie e dei loro nuclei attivi, l'evoluzione cosmica dellegalassie ospiti, la connessione AGN-host galaxy e l'analisi dell'ambientecircumgalattico, la fenomenologia dei dischi di accrescimento attorno a buchi neri. ABASSO REDSHIFT studio (comprendente osservazioni e simulazioni) dellecomponenti stellare e gassosa delle galassie in diverse bande (ottica, IR, far-IR) alloscopo di derivare fotometria, spettroscopia, morfologia, cinematica e dinamica dellegalassie dell'Universo locale. Studio con SPITZER delle popolazioni stellari nellegalassie ellittiche della Vergine e di Coma.


2.2 Stelle, popolazioni stellari e mezzo interstellare4. La Galassia ed il Gruppo Locale. L'attività dell'OA-PD in questo settore vienesviluppata sotto diversi aspetti complementari tra loro finalizzati ad una comprensioneorganica della problematiche relative alla loro formazione ed evoluzione.Studio dell’età, della composizione chimica e struttura delle varie componenti dellagalassia (bulge, disco sottile e spesso, alone); determinazione della morfologia deldisco Galattico esterno in termini di warping e flaring. Relazioni tra la composizionechimica e le proprietà cinematiche e confronto con modelli di evoluzionechemodinamica della Galassia. Studio delle proprietà dell'estinzione al variaredell'ambiente galattico. Partecipazione ai progetti osservativi GAIA e RAVE perstudiare la formazione e tracciabilità delle sub-strutture del Thick-Disk e streamsdell'Halo combinando velocità radiali, abbondanze chimiche e moti propri, inpreparazione della missione cornerstone GAIA dell'ESA, alla cui realizzazionepartecipa con varie posizioni di responsabilità. Utilizzo degli ammassi stellari comestrumento di analisi dell'evoluzione galattica. Studio dei resti fossili dell'evoluzionedella nostra Galassia (stelle estremamente povere di metalli, ammassi globulari).Proprietà osservative delle prime generazioni stellari e conseguenze sulla problematicadell'evoluzione dell'Universo. Studio della funzione iniziale di massa delle stelleprimordiali e del bulge.Studio con HST e Keck delle popolazioni stellari dello sferoide e del disco di M31.Evoluzione delle galassie del Gruppo Locale, loro popolazioni stellari e storia diarricchimento chimico come mezzo per comprendere la loro storia di formazionestellare e da confrontare con la storia di formazione stellare nell'universo, comederivata dall'analisi delle proprietà integrate delle galassie in funzione del redshift.Sviluppo di metodi teorici diagnostici per la misura del rate di formazione stellaremediato su lunghi periodi da semplici conteggi di oggetti sul diagramma HR.Interpretazione dettagliata della storia di formazione stellare tramite simulazioniteoriche di diagrammi HR.Dall’evoluzione stellare un nuovo impulso per interpretare le popolazioni stellari:calcolo di tracce evolutive e costruzione di isocrone per una regione molto ampia delpiano Z-Y; confronto con dati osservativi. Fenomenologia, processi fisici, strutturatridimensionale ed evoluzione delle nebulose in espansione. Stelle novae, simbiotiche ecataclismiche.5. Supernovae e GRBs: utilizzo come indicatori di distanza per la determinazione dellageometria dell’Universo e la natura dell’energia oscura. Collaborazione alla definizionescientifica della missione spaziale SNAP (http://snap.lbl.gov). Utilizzo delle SNe cometraccianti della storia di formazione stellare, dell'arricchimento chimico delle galassie edell'evoluzione chimica dell’Universo. A questo fine, si utilizzeranno degli strumenti agrande campo (Omegacam al VST e LBC a LBT) per ricerca di supernovae a medio ealto redshift. Studio dei parametri fondamentali che governano la fisica dell'esplosione,sia di core collapse che termonucleare, attraverso il confronto di simulazioni numerichecon i dati osservativi ottenuti nelle bande UV (con HST e GALEX), ottica e nel vicinoinfrarosso. Determinazione delle caratteristiche dei progenitori dei vari tipi diSupernova. Studio delle Hypernovae e loro relazione con i Gamma-Ray-Bursts.Definizione del caso scientifico per la costruzione di un telescopio automatico perspettrofotometria di transienti.


6. Ricerca e caratterizzazione di pianeti. Negli ultimi anni l'OA-PD ha iniziato consuccesso una nuova branca di attività in questo campo in rapido sviluppo. Le attivitàdel gruppo dell'OA-PD riguardano i meccanismi di formazione dei sistemi planetari e leinterazioni dinamiche con l'ambiente circostante. Gli studi sono concentratiprincipalmente sui seguenti argomenti:• ricerca di pianeti extrasolari attorno a binarie visuali e stelle giganti, usando misure divelocità radiale di alta precisione ottenute con lo spettrografo SARG al TNG• ricerca di accrescimento di materiale planetario dal confronto della composizionechimica di binarie visuali• studio della relazione tra metallicità e orbite galattiche per stelle con pianeti• ricerca di pianeti giganti con la tecnica dei transiti in ammassi aperti e nel bulgegalattico, e in campi del disco galattico (utilizzando tra l'altro il telescopio Schmidt diCima Ekar nell'ambito del progetto RATS; si prevede anche l'uso di VST)• la partecipazione al consorzio europeo guidato dal LAOG di Grenoble, per larealizzazione del Planet Finder per il VLT, per la visualizzazione diretta e lacaratterizzazione di pianeti giganti. Oltre alla realizzazione tecnologica, descritta nellasezione 2.5, il gruppo dell'OA-PD ha un ruolo scientifico rilevante nella preparazionedella survey di ricerca di pianeti da svolgersi nel tempo garantito.2.3 Sistema solare7. Studio dell'esosfera di Mercurio, in particolare realizzazione di un modello sugliimpatti di meteoriti sulla sua superficie, e partecipazione allo spettrometro UV Phebusdella missione BepiColombo. Di particolare rilevanza in questo contesto è lapartecipazione allo strumento SIMBIOSYS della missione ESA BepiColombo, il cuilancio è previsto per Settembre del 2013. SIMBIOSYS (PI: Flamini - ASI; CoPI:Cremonese – OA-PD) e costituito da 3 canali: una camera ad alta risoluzione, 5m perpixel al periastro, una stereo camera, 50 m per pixel al periastro, e uno spettrometroVIS/NIR, che lavora nell’intervallo 0.4-2.2 µm. In questo ambito, l’OA-PD ha laresponsabilità della stereo camera, che fornirà il Digital Terrain Model (DTM)dell'intera superficie di Mercurio. Il progetto è attualmente nella fase A, e la consegna èprevista per Gennaio del 2011.2.4 Astrofisica relativistica e particellare8. L'astrofisica degli oggetti compatti è divenuto ormai un campo di ricerca maturo econsolidato, in cui vengono largamente utilizzati i telescopi più avanzati sia terrestri(VLT) che spaziali (XMM-Newton, Chandra, HST). La ricerca condotta a Padova inquesto settore è coordinata con quella nazionale e si caratterizza principalmente per lostudio teorico ed osservativo degli oggetti compatti (buchi neri, stelle di neutroni e nanebianche) e per la modellistica dell'emissione da dischi di accrescimento. Si possonodistinguere i seguenti filoni di ricerca: proprietà fisiche e meccanismi di formazione disistemi stellari contenenti stelle di neutroni e buchi neri nella nostra Galassia e ingalassie vicine; produzione di jets e righe di emissione in nane bianche inaccrescimento; calcolo dei profili delle righe di emissione da dischi di accrescimentoattorno a buchi neri supermassivi. Nel triennio 2006-2008 la ricerca si focalizzerà sullenuove prospettive osservative e teoriche, seguendo queste linee: buchi neri in sistemibinari (sorgenti X ultraluminose); fenomeni rapidamente variabili in prossimità dioggetti compatti; studio di nova eruptions e verifica delle previsioni del modello dithermonuclear runaway.


2.5 Tecnologie avanzate e strumentazione9. OA-PD è impegnato da tempo in progetti nazionali e internazionali di sviluppo ditelescopi e strumentazione astronomica. Tra i progetti che vedono un piùsignificativo coinvolgimento di OA-PD citiamo:• ESO Planet Finder: strumento di 2a generazione per VLT dedicato alla ricerca e allacaratterizzazione di pianeti extrasolari. Nel consorzio internazionale capeggiato dalL.O.A. di Grenoble, OA-PD coordina la partecipazione italiana. In particolare, cura larealizzazione dell’Integral Field Spectrograph, ha la responsabilità del SW di controllodi tutto lo strumento e quella dell’organizzazione della survey sul GTO. Lo strumentodovrebbe essere operativo a partire dal 2011.• AMICA: Nell’ambito dei progetti volti a qualificare il sito Dome C all’Antartide e inuna prospettiva di utilizzo con ELT’s, l’OA-PD partecipa insieme all’Università diTeramo e a INAF/OA-MI e INAF/OA-TO ad un progetto per equipaggiare il telescopioIRAIT di una camera per il NIR-MIR. OA-PD ha la responsabilità del disegno otticodella camera, i rivelatori e la loro elettronica.• Altri progetti attualmente nelle fasi conclusive: LBC (in commissioning a LBT),OmegaCAM (commissioning previsto per la seconda metà del 2006), MAD (in fase diintegrazione ad ESO-Garching).10. OA-PD svolge un programma tecnologico di base, che permetterà di utilizzare nuovetecniche e di proporsi come credibile candidato alla realizzazione di nuovastrumentazione e che comprende:• Rivelatori per astronomia: una delle attività tecnologiche da maggior tempo condotta adOA-PD comprende sviluppo di elettroniche di controllo e sistemi di criogenia persensori ottici ed infrarossi, sperimentazione nuovi sensori, ad es. L3-CCD photoncounting,e upgrade di camere esistenti (es. per Dolores al TNG).• In OA-PD esiste una pluriennale esperienza nella progettazione e implementazione disistemi di controllo di strumentazione astronomica e telescopi, nell'ambito di progettinazionali ed internazionali. I risultati raggiunti sono molteplici e vanno oltre i sistemisviluppati e messi in funzione, in quanto comprendono la competenza acquisita e gliaccordi di collaborazione con Istituti internazionali (in particolare ESO).• OPTICON: OA-PD partecipa al working group JRA5 (Smart Focal Planes) del progettoOpticon gestito dalla Comunità Europea mediante un progetto di ricerca e svilupposugli image slicers monolitici.• Test e caratterizzazione di grism al Silicio: insieme all’IFSI-RM, si intendonosviluppare tecniche per il test e la caratterizzazione di grism al Silicio (fino a 6 µm).• Simulazione dell’Ambiente Marziano (SAM): ricerca interdisciplinare (Astronomia,Ingegneria Spaziale e Biologia) di Astrobiologia condotta all'interno dell'Università diPadova, per lo studio delle condizioni che possono ospitare forme di vita estremofile oottenere processi chimici di sintesi prebiotica.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’L’Osservatorio di Padova mantiene degli stretti legami col Dipartimento di Astronomiadell’Università di Padova favoriti dalla contiguità fisica, dalla condivisione di alcuni servizi, inparticolare la biblioteca, e dalla coabitazione nella sede osservativa di Asiago.Molti sono i progetti di ricerca che coinvolgono personale delle due strutture anche se appareauspicabile e possibile ottenere un miglior coordinamento e più ampie sinergie.Collaborazioni consolidate sono anche attive col Dipartimento di Fisica dell’Università diPadova, con il Centro Interdipartimentale Studi ed Attività Spaziali (C.I.S.A.S) e con la ScuolaInternazionale Superiore di Studi Avanzati (S.I.S.S.A.) di Trieste.


Nell’ambito di queste collaborazioni, ricercatori dell’Osservatorio sono spesso chiamati aconcorrere alla didattica sia dei corsi di laurea che, soprattutto, delle scuole di dottorato.In particolare, nel biennio 2004-2005 ricercatori dell’Osservatorio hanno tenuto nel complesso14 moduli didattici, la metà dei quali per corsi di dottorato. Hanno anche seguito 9 studenti intesi di laurea e 30 studenti di dottorato in varie Università, ma soprattutto in collaborazione colDipartimento di Astronomia e con la S.I.S.S.A.Infine, ricercatori OA-PD hanno anche partecipato alla didattica per tre diversi corsi diMASTER in Ottica Applicata, in Astronautica e Scienza da satellite e in Astrofisica e Media.Nel 2005, l’Università di Padova ha istituito la prima e finora unica Scuola di Dottorato diRicerca in Astronomia con sede presso il <strong>DI</strong>partimento di Astronomia. L’eccellentepreparazione ricevuta dagli studenti di dottorato a Padova è testimoniata dal successo nelleselezioni per post-doc sia nazionali che internazionali. Il 72% (33 su 46) dei dottorandi chehanno acquisito il titolo di dottore di ricerca in Astronomia a Padova fino all'anno 2000ricoprono attualmente un posto di ruolo in Università o Istituti di ricerca. Il 27% di questiposizioni permanenti sono all'estero. Inoltre, dei dottori di ricerca che hanno acquisito il titolo apartire dall'anno 2000 il 92% è rimasto nell'ambiente della ricerca astronomica e ben il 50% diquesti ha ottenuto una posizione in istituti esteri.Il mantenimento della scuola richiede la disponibilità di almeno sei borse di dottorato per anno.E’ perciò essenziale che sia confermato, e possibilmente incrementato, il supporto dell’INAFche negli ultimi anni ha contribuito almeno una borsa tematica all’anno. Un decisoinvestimento da parte dell’INAF può consentire di orientare il percorso formativo versotematiche ritenute strategiche dall’Ente.In passato i rapporti tra Osservatorio e Dipartimento di Astronomia sono stati regolati da unaapposita convenzione poi scaduta. Al momento è in fase di negoziazione una nuovaconvenzione tra INAF e Università di Padova che servirà come quadro di riferimento per undocumento che definisca in maniera puntuale le relazioni fra le due strutture, Osservatorio eDipartimento.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALI4.1 Divulgazione e didatticaL’attività di divulgazione e didattica svolta presso l’OA-PD continua a svilupparsi tanto daessere stata, in parte, riversata in progetti a respiro nazionale e, in parte, supportata dalleIstituzioni locali per quanto riguarda le iniziative in loco, riscuotendo un notevole successo dipubblico nella città di Padova. Tale attività di ricerca di nuovi modi e linguaggi ha sortito ancheil positivo effetto di formare nuove professionalità specifiche, indispensabili per continuare eprogredire nel campo.Nello specifico, a livello locale si possono citare diverse iniziative tra cui la realizzazione delprogetto di mobile learning “Learning from starlight” finanziato dallaHewlett Packard esvoltosi in parte nelle classi e in parte presso l’Osservatorio attrezzato di Rete Wireless. Semprea livello locale è continuata la pubblicazione della Rubrica mensile “Eventi del Cielo”, abbinatoalla newsletter mensile “Il Cielo del mese” che raggiunge circa 1.000 utenti.Nel corso del 2005 in collaborazione con il Dipartimento di Astronomia dell’Università e ilComune di Padova sono state organizzate tre manifestazioni sotto il titolo: "Padova Città delleStelle". Il Comune ha finanziato sia parte delle manifestazioni che un premio di 20.000 € che vasotto lo stesso nome, che verrà assegnato, ad anni alterni, a ricercatori che abbiano fatto negliultimi cinque anni una scoperta rilevante e a un dottorando o laureato in Astronomia. Le serate


organizzate nel 2005 hanno utilizzato una formula nuova, abbinando cultura e spettacolo con untema specifico; i primi due incontri hanno visto una affluenza complessiva di quasi 2.000persone. La serata di chiusura è stata dedicata alla premiazione di due astrofisici per la loroquasi simultanea scoperta che l'universo si espande accelerando. Questa collaborazionecontinuerà anche nel 2006 (l’accordo è siglato almeno fino al 2009). Riprenderanno infatti, perla Primavera, le serate tematiche, tra il 7 e il 13 maggio, per scuole, cittadinanza e specialisti inoccasione della visita di Stephen Hawking al quale il Sindaco di Padova conferirà cittadinanzaonoraria. In Autunno sono previste altre serate pubbliche e in ottobre vi sarà la consegna dellaborsa di studio prevista dal premio “Padova Città delle Stelle”.Importante è poi l’attività di divulgazione specifica dell’Osservatorio nella sede di Asiago, incui dal 1999 viene svolta una intensa attività di educazione permanente, rivolta alle scuole e algrande pubblico, finalizzata alla trasmissione di informazioni rigorose che arrivano di primamano dal mondo della ricerca, e alla creazione e mantenimento di una corretta coscienzascientifica. Questa attività si articola in incontri informativi, conferenze, corsi di astronomia edosservazioni del cielo nella Sala Multimediale in località Pennar (struttura interamente dedicataalla divulgazione e al supporto alla didattica), e in visite guidate al telescopio Copernico diCima Ekar. Al momento una sola persona è dedicata a questi compiti, per questo alla fine del2005 è stata bandita una borsa della durata di 6 mesi il cui vincitore, o vincitrice, che verràselezionato entro il mese di gennaio 2006, lavorerà ad Asiago in sinergia con il gruppo diPadova. Nel 2005 sono state registrate oltre 7000 presenze suddivise in 4300 studenti di ogniordine e grado e 2700 turisti.Per quanto riguarda invece le attività di Padova per il centro INAF di divulgazione e didattica èripartita, in Ottobre, la 4° Edizione di “Alla Scoperta del Cielo!”, che, oltre alla realizzazionedei contenuti, alla gestione delle iscrizioni al progetto, pari a oltre 900 classi da tutta Italia, haprodotto, con l’Editoriale Scienza di Trieste, circa 10.000 libri da distribuire nelle Scuoleiscritte al progetto al prezzo di costo. Sempre per la Didattica si è proseguita l’implementazionedel portale di didattica dell’Astronomia, Polare.it, con la pubblicazione di nuovi materiali. Èstato realizzato e gestito il sito Web sull’eclissi di Sole anulare del 3 ottobre 2005. Sono statiinoltre prodotti 46 numeri del notiziario settimanale di astronomia e astronautica, Urania, inversione Flash, Audio e Html con newsletter abbinata e si è continuato l’aggiornamentoquotidiano delle notizie di astrofisica dalla maggiori fonti Web sul sito web dell’INAF.4.2 Ricerca storico-astronomica e attività musealeL’OA-PD intende continuare nell’attività di recupero, restauro e valorizzazione del cospicuopatrimonio storico di cui è in possesso. Dalla fine del 2003, la disponibilità della Casa delMonizioniere rende utilizzabili per uso museale i locali della torre duecentesca che dovrannoquindi essere opportunamente ristrutturati ed attrezzati. Come obiettivo generale, si staportando a conoscenza la poco conosciuta storia dell'astronomia padovana pre e post-galileiana,in ambito italiano e internazionale. La ricerca storica è il necessario supporto ad una correttavalorizzazione della sezione museale, ed è quella che permette il completamento del percorsomuseale, mediante il graduale recupero architettonico degli ambienti storici e il restauro deglistrumenti da collocarvi. In questo contesto, la ricerca riguarda principalmente l’astronomiapadovana dal XIV secolo al Novecento; saggi bio-bibliografici in collaborazione col centro perla storia dell’Universitá di Padova; analisi dei contributi dati all’astronomia dall’OA-PD dalSettecento al Novecento; ricerca storico-archivistica per il completamento delladocumentazione riguardante l’area del Castel Vecchio assegnata dal Demanio all’OA-PD.


5. INCREMENTO <strong>DI</strong> PERSONALE NEL TRIENNIOE’ virtualmente impossibile prevedere le necessità di incremento del personale sia tecnico chescientifico se non viene definito l’inquadramento del personale esistente. Quello che segue è untentativo che dovrà essere rivisto alla conclusione del passaggio del personale nel compartoricerca considerato che alcune delle posizioni richieste, sia di personale tecnico che di ricerca,potrebbero essere ricoperte da personale già in servizio.5.1 Personale in servizioNel corso del 2005 due unità di personale sono andate in pensione (una unità di personale diricerca e una di personale tecnico). Contemporaneamente, si sono registrati tre nuovi arrivi,tutti come personale di ricerca, due come risultato del recente concorso di ricercatoreastronomo e uno per trasferimento. Di conseguenza, alla data del 31 dicembre 2005, ilpersonale di OA-PD è composto come descritto nella tabella seguente:PERSONALE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Astronomi ordinari/straordinari 6+1 *Astronomi associati 13Ricercatori astronomi 16TOTALE 35* Il Direttore è ancora formalmente nell’organico dell’Osservatorio di NapoliPERSONALE TECNICO--AMMINISTRATIVOCategoria EPArea amministrativa 1Categoria DArea amministrativa 2Area tecnica 7Area elaborazione dati 5Area biblioteca 1Categoria CArea amministrativa 11Area tecnica 12Area elaborazione dati 2Area biblioteca 1Categoria BArea servizi generali 4TOTALE 47Per quanto riguarda il turnover (pensionamento), nel triennio 2006-2008 vi potranno esserequattro persone interessate tra il personale tecnico/ammin/ausiliario ed una tra il personale diricerca.


5.2 Incrementi richiesti di personaleRicercatoria) 2 posti di ricercatore: Questi sono necessari per lo sviluppo delle attività di ricerca nelsettore Formazione ed Evoluzione delle Galassie (vedasi piani triennali a partire dal2002-2004).b) 2 posti di primo ricercatore *: per i programmi di (i) astronomia extragalattica (ii)studio delle fasi stellari di rilievo per l'evoluzione delle galassie e dell'Universo.c) 2 posti di dirigente di ricerca: per il coordinamento dei programmi di (i) astronomiaextragalattica osservativa e (ii) studio delle popolazioni stellari e dell’evoluzionespettrofotometrica e chimica delle galassie.* Si assume che nel frattempo sia stata già perfezionata l’assunzione a nuovo ruolo diEnrico V. Held che ha ottenuto l’idoneità ad Astronomo Associato nel recente concorso.Tecnologid) 7 posti di tecnologo1. Gestione sede osservativa di Asiago2. Gestione dei servizi di calcolo3. Software per strumentazione astronomica4. Servizio di divulgazione a Padova5. Servizio di divulgazione ad Asiago6. Gestione dei servizi museali7. Coordinamento dei servizi tecnicie) 1 posto di primo tecnologo: Sistemi di controllo per telescopi e strumentazioneastronomicaTecnico/AmministrativiAlcune delle posizioni richieste, in particolare quelle legate alla sede di Asiago, potrebberoessere contratti a tempo determinato o assimilabili secondo le norme contrattuali in vigore.a) Due posti di Ausiliario Tecnico (uno per la sede di Padova e uno per la sede di Asiago-Ekar) . A seguito del trasferimento del Dipartimento di Astronomia nella sua nuovasede, è venuto meno il supporto di personale fornito dall’Università sia tramitepersonale di ruolo che con studenti “150 ore” nell’area dei servizi generali mentre lenecessità della sede considerato l’utilizzo della casa del Munizioniere sono aumentate.Analogamente, nella sede di Cima Ekar fino a qualche anno fa erano in servizio dueaddetti ai servizi generali; ora tali servizi sono scoperti. Una soluzione a tempodeterminato potrebbe essere in linea con il piano di ottimizzazione per le struttureosservative.b) Due posti di Funzionario di Amministrazione: uno è necessario per ricoprire il ruolo diresponsabile dell’ufficio del personale (che negli ultimi anni è stato coperto ad interimdal Responsabile Amministrativo) e uno per la segreteria di direzione/scientifica.c) Due posti di Collaboratore Tecnico (anche a tempo determinato secondo gli istituticontrattuali disponibili). Di essi, uno è destinato alla attività di “service observing”,come previsto nel piano per l’ottimizzazione delle strutture di Asiago . Un secondo èdestinato al servizio di help desk per il calcolo.


6. FINANZIAMENTI RICEVUTI E PREVISTI NEL TRIENNIOIl finanziamento previsto nel triennio 2006-2008 è stato calcolato come segue:1. per la parte di FFO dedicata alla ricerca di base locale si è assunto che dopo il taglioprevisto per il 2006, nel biennio successivo si torni al finanziamento del 2005;2. per il 2006 si assume che il taglio alla ricerca di base locale sia destinato a finanziareprogetti in modo tale che il finanziamento complessivo alla ricerca rimanga quello del2005. Per il biennio successivo si assume un finanziamento costante per i progetti.FINANZIAMENTI RICEVUTIPREVISIONE TRIENNIO2006-2008Descrizione 2005 2006 2007 2008Avanzo di amministrazione 2004(FFO + ric. di base) 143FFO, Ricerca di base locale, biblioteca e Centro dicalcolo 768 565 710 710INAFedilizia - 70INAF (finanz. Progetti ) 90 270 270 250Cofin MIUR 2004 (quota 70% Miur) 39 39 - -Enti pubblici (MIUR, INFN ecc) 96 60 - -ASI 57 210 260 210Unione Europea 62 55 80 70Enti privati 19 25 10 25Entrate da privati 14 15 15 15Totale entrate 1.288 1.309 1.345 1.2807. PUBBLICAZIONI 2005La produzione scientifica dell’OA-PD nel 2005 è riassunta in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 106“ in stampa 21“ sottomessi 21Relazioni su invito 17Presentazioni a congressi 98Rapporti tecnici 5Altre pubblicazioni 48TOTALE 316


8. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Nell’ipotesi di un adeguamento delle risorse, l’OA-PD propone di investire nelle seguenti aree:• Ricerca Scientifica di base. Questo è il nostro scopo istituzionale fondamentale. Afianco del finanziamento di progetti (INAF o esterni), sarebbe necessario fornire airicercatori una quota minima per svolgere la propria attività e partecipare allapreparazione di nuovi progetti. La quota prevista nel bilancio 2006, circa ~3000 Europer ricercatore, sarà interamente assorbita da esigenze minime come assicurare unapostazione di lavoro o un minimo di mobilità per ricercatori che non hanno altre fonti difinanziamento. Non vi è alcun margine per iniziative di indirizzo di nuove linee diricerca o per la fase istruttoria di nuovi progetti su iniziativa della Struttura.• Ricerca Tecnologica di base. Per mantenere e accrescere la competitività dell’OA-PDcome partner di progetti tecnologici avanzati è necessario svolgere ricerche di base invari campi (rivelatori, criogenia, piani focali, ecc.). Lo sviluppo di strumentazioneinnovativa richiede risorse significative, mentre quelle disponibili sono insufficientianche per il solo mantenimento dei laboratori esistenti. Vanno inoltre sottolineate lecompetenze presenti all'OA-PD nello sviluppo e gestione di strumentazione astronomicache hanno ricaduta anche sul piano nazionale, basti citare a titolo di esempio il supportoe la consulenza fornita al Telescopio Nazionale Galileo per quanto riguardal'aggiornamento della sensoristica e le attività di alluminatura.• Strutture scientifiche per la ricerca. Nei prossimi anni ci si aspetta un formidabileimpatto per quanto riguarda le esigenze di calcolo a seguito dell’entrata in funzione dinuova strumentazione e telescopi che producono immagini di grande formato. Da diversianni l’Osservatorio di Padova ha investito in questo campo sia dal lato finanziario che diimpegno di personale. Per non vanificare l’investimento e permettere ai ricercatoridell’Osservatorio di condurre i progetti di ricerca previsti e avviati è necessariopredisporre le opportuni strumenti di calcolo. In particolare riteniamo importanteinstallare un sistema di calcolo parallelo (tipo Beowulf).• Assieme al piano triennale 2005-2007 è stato presentato un dettagliato Piano diottimizzazione di utilizzo delle strutture di Asiago/Ekar, sul quale si attendonoancora le decisioni dell’Amministrazione centrale. In linea di massima, si intendemantenere gli strumenti di osservazione di Cima Ekar (telescopio 182 cm e telescopioSchmidt) pensando solo ad interventi di ottimizzazione dell’operatività dei telescopi; siintende trasformare nel medio termine il modo di utilizzazione attuale (facilities) a“project oriented” con pochi programmi di grande impatto scientifico; e si prevede alunga scadenza la progressiva trasformazione della struttura per uso didattico edivulgativo.• Un ente scientifico deve investire sul proprio futuro, creando le professionalità adatte. Aquesto scopo, è necessario che l’OA-PD abbia un programma di formazione di alteprofessionalità scientifiche: 2 borse di dottorato sono fondamentali anche per sostenerela scuola di dottorato attivata presso il Dipartimento di Astronomia. Per guidare lacaratterizzazione della struttura, l’Osservatorio dovrebbe essere messo in condizione dibandire almeno 1-2 borse post-doc per anno, indipendentemente da quanto finanziatonell’ambito di specifici progetti.• Uno degli scopi istituzionali dell’INAF, e quindi dell’OA-PD, é l’attività nel campodella divulgazione e didattica nei confronti della scuola, e nella conservazione delpatrimonio museale. L’OA-PD ha acquisito negli ultimi anni una notevole esperienza,professionalità e visibilità in questo campo. In particolare va segnalato che la principaleartefice della istituzione del Museo della Specola, la Dott. Luisa Pigatto è andata inpensione nel corso del 2005. Per non disperdere il patrimonio culturale acquisito èassolutamente prioritario un opportuno investimento in risorse e personale in questisettori che hanno un immediato riscontro sul pubblico.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> PALERMO“GIUSEPPE S. VAIANA”1. INTRODUZIONEL'Osservatorio Astronomico di Palermo si caratterizza per la sua specifica vocazione nel campodell'Astrofisica Spaziale, che ha costituito, fin dall'inizio, la linea portante delle ricerche. Essaha portato alla realizzazione della facility XACT per l'Astronomia nei raggi X, e alraggiungimento di una competenza riconosciuta internazionalmente nel campo ell'astrofisicasolare e stellare nei raggi X. Nel corso egli ultimi anni, il campo di interessi si è esteso, aprendo,anche grazie a uno specifico finanziamento per attrezzature di base concesso dalla RegioneSicilia, un filone di ricerca scientifico/tecnologica per lo sviluppo di strumentazionespettroscopica ottica per grandi telescopi. Il già forte interesse nel calcolo ad alte prestazioni,che ha origini lontane e per il quale sin dal 1999 sono stati ottenuti specifici finanziamenti daparte del MIUR, si è consolidato nel corso degli ultimi anni, sia tramite un recentefinanziamento da parte della Regione Sicilia, che attraverso la partecipazione al progetto PI2S2recentemente finanziato dal MIUR al consorzio siciliano COMETA, di cui INAF è membro.L'alto livello di qualificazione raggiunto è testimoniato dal fatto che i) nel condurre le proprieattività i ricercatori dell'Osservatorio di Palermo, nel corso del passato quinquennio, hannoattirato, attraverso risposte a bandi competitivi, risorse finanziarie da parte dell'ASI, del CNR,del CNAA, della Regione Sicilia, dei programmi nazionali di co-finanziamento del MIUR (dicui 3 sono al momento attivi), dei programmi MIUR di Alta Formazione e Ricerca (1 attivo),dei programmi MIUR-PON (1 attivo e 1 che si chiuderà nel primo trimestre del 2006), deiprogrammi finanziati dalla UE (1 attivo e 1 approvato in fase di avvio) e dei programminazionali di INAF. Nel complesso questi finanziamenti hanno significativamente superato lerisorse per funzionamento ordinario al netto delle spese di personale (cioè quello che oggi è datodalla somma delle risorse FFO e Ricerca di Base); ii) ricercatori dell'Osservatorio sonoresponsabili nazionali di programmi dell'INAF e hanno un ruolo non marginale nellapreparazione di documenti programmatici di rilievo per l'INAF, come quello relativoall'Astrofisica delle Alte Energie; iii) ricercatori dall'Osservatorio sono coinvolti in comitati eprogrammi internazionali (ESO, ESA, NASA) e in una estesa rete di collaborazioni conqualificati centri di ricerca in Italia e all’estero.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Gli assi portanti dell'attività di ricerca scientifica dell'Osservatorio vertono intorno allo studiodella Fisica dell'atmosfera del Sole e delle stelle di tipo solare e allo studio delle stelle, deisistemi stellari e delle popolazioni stellari lungo la loro traccia evolutiva. Queste linee di ricerca,che utilizzano osservazioni sia nei raggi X che ottiche, sono affiancate da studi multi-banda deiresti di supernovae e della loro interazione con l'ambiente e da una attività di recente sviluppo,che capitalizzando sul know-how scientifico e tecnologico di linee di ricerca attive da tempo,mira a studiare gli effetti della radiazione X stellare sui composti all'origine della vita. Ilcomplesso di queste ricerche costituisce l'elemento di propulsione dell’attività tuttadell'Osservatorio ed, in particolare, esse costituiscono l'elemento trainante delle attività a piùspiccata connotazione tecnologica.


Sintesi dei risultati e dei programmi in itinereNel portare avanti queste attività, l'Osservatorio Astronomico di Palermo ha ottenuto e staottenendo risultati di grande rilievo, testimoniati dalle numerose pubblicazioni su rivisteinternazionali, dalle relazioni su invito a congressi, e dal quadro internazionale in cui taliricerche si inseriscono.La facility XACT è stata impiegata per la calibrazione e verifica di strumentazione X perCHANDRA, XMM-Newton, XRT/SOLAR-B, etc., e viene attualmente utilizzata per losviluppo di spettrografi non-dispersivi basati su rivelatori criogenici, e per lo sviluppo di otticheinnovative leggere che sono fra le possibili soluzioni tecnologiche per le missioni perastronomia X del prossimo futuro.Lo sviluppo di algoritmi di nuova generazione nel campo dell'analisi di dati astronomici, svoltoinizialmente nell'ambito delle missioni EINSTEIN e ROSAT, si è esteso agli osservatorispaziali CHANDRA ed XMM-Newton ed al campo della spettroscopia ottica a multi-fibra.Lo sviluppo di strumentazione spettroscopica ottica per grandi telescopi a terra, iniziata con lapartecipazione alla realizzazione dello spettrografo SARG per il Telescopio Nazionale Galileo(TNG), è proseguita con la partecipazione alla realizzazione dello spettrografo FLAMES perl'unità UT2 del Very Large Telescope (VLT) di ESO, e si è poi estesa alla progettazione dellospettrografo AVES, proposto come Visitor Instrument per il VLT. Quest'ultimo progetto èconfluito nello sviluppo dello spettrografo X-SHOOTER per VLT, la cui realizzazione,nell'ambito di un'ampia collaborazione europea, è stata recentemente approvata da ESO efinanziata per la parte italiana da INAF (PI italiano R. Pallavicini).Lo sviluppo del calcolo ad alte prestazioni è rivolto, tra l'altro, allo studio dell'idrodinamica delplasma a milioni di gradi confinato dal campo magnetico, come nel caso della corona solare, maanche negli shock dei resti di supernovae e dei getti associati ad oggetti Herbig Haro. Lapresenza di plasma caldo in questi oggetti è una recente scoperta con Chandra ed XMM-Newtonche ha visto partecipi i ricercatori dell'Osservatorio di Palermo e che li vede attivi nellacostruzione di modelli numerici capaci di spiegare l'emissione X osservata.Le ricerche condotte e/o proposte ben si prestano a collegamenti con altre realtà scientifichenazionali e internazionali. Nei campi di ricerca più maturi l'Osservatorio di Palermo ha giàraggiunto livelli qualitativi riconosciuti internazionalmente che ben lo candidano allo stato diCentro di Eccellenza. Le ricerche nel campo dell'Astronomia X (sia di laboratorio che perl'analisi e archiviazione dati) si collegano ad iniziative in questo campo presso altre strutture diricerca dell'INAF (a Milano, Bologna, Roma, Palermo, etc.), oltre ad essere parte di una rete dicollaborazioni internazionali già consolidate con, ad esempio, l'Harvard-Smithsonian Center forAstrophysics, il Max-Planck Institute fuer Extraterrestrische Physics, lo X-Ray AstronomyGroup dell'Università di Leicester, lo Space Research Institute di Utrecht, l'X-ray group pressola Penn State University, la RSSD di ESA-ESTEC, il Paul Scherren Institute di Zurigo,l'Observatoire de Grenoble, l'Hamburger Sternwarte, etc. Va rimarcato come ricercatoridell'Osservatorio siano presenti nei quatto Key/Large projects internazionali di Astronomia Xfinora approvati nel campo delle formazione stellare: il COUP (Chandra Orion UltraDeepProgram; 850 ksec), lo XMM-Newton-CFHT survey of the Taurus Molecular Cloud (650 ksec),lo XMM-Newton Deep Survey of rho Oph (500 ksec) e il Chandra Deep Survey di NGC 1893(450 ksec) . Va rimarcato che questi due ultimi programmi sono sotto la responsabilitàscientifica di ricercatori dell’Osservatorio di Palermo (S. Sciortino per XMM-Newton e G.Micela per Chandra) e come questi siano gli unici Key/Large projects di XMM-Newton eChandra con PI italiano approvati negli ultimi 3 anni.Le ricerche tecnologiche nel campo dell'astronomia a raggi X condotte presso la XACT fannoparte di una rete di collaborazioni nazionali ed internazionali. Ricercatori dell'Osservatorio sonostati e sono coinvolti, con ruoli certamente non marginali, negli studi della missione spazialeSimbol-X, e nelle ricerche nel campo dei rivelatori criogenici, entrambe finanziate da INAFcome parte dei suoi programmi nazionali e per le quali ulteriori finanziamenti sono in via diapprovazione da parte di ASI. Tali programmi coinvolgono la comunità nazionale conricercatori a Milano, Bologna, Roma, Palermo, ecc., comunità che opera nell'ambito di grosse


collaborazioni internazionali. Ricercatori dell'Osservatorio sono membri del gruppo di lavoronominato da INAF per la definizione e la fase di studio iniziale della missione per AstronomiaX XEUS che verrà molto verosimilmente proposta da una grossa collaborazione di ricercatorieuropei, come missione congiunta ESA-JAXA nell'ambito del programma Cosmic Vision diESA.Le ricerche tecnologiche nel campo della strumentazione spettroscopica ottica si integrano conanaloghe attività presso altre strutture dell'INAF (Milano, Padova, Trieste, Bologna, Arcetri,Roma, Napoli, Catania), costituendo una rete di cooperazione nazionale in questo campo, conparticolare riferimento alla strumentazione per il TNG, il VLT e l'LBT. Il programma X-SHOOTER relativo al VLT, in cui sono impegnati ricercatori di OAPA, è parte di un'ampiacollaborazione internazionale con ESO, le Università di Copenhagen e di Amsterdam, l'Istitutoolandese ASTRON e l'Osservatoire de Paris-Meudon.Il Laboratorio per il Calcolo ad alte prestazioni si collega al programma per il super-calcolo inAstrofisica, oggetto di uno specifico accordo fra l'INAF ed il CINECA, e ai programmi disuper-calcolo presso altre sedi in Italia, nonché al programma MIUR recentemente approvato alconsorzio siciliano COMETA, di cui INAF è parte, oltre ad essere inserito in collaborazioniinternazionali di prestigio come quella per lo sviluppo del codice FLASH presso la ChicagoUniversity nell'ambito della iniziativa ASCI del governo USA. Ricercatori dell'Osservatorio diPalermo hanno contribuito in modo determinante al “porting” di FLASH sotto TRUE-64 oltreche allo sviluppo di specifici moduli di calcolo, come quelli per tenere conto della conducibilitàe viscosità di Spitzer, delle perdite radiative da parte di plasmi otticamente sottili e degli effettidi non-equilibrio di ionizzazione. Pertanto il laboratorio di Calcolo ad alte prestazioni siconfigura come polo di una rete di calcolo numerico di rilievo nazionale, capace di incidereprofondamente nella formazione di competenze altamente specializzate nel settore informatico,che è chiaramente individuata come una delle aree strategiche di sviluppo del sistema scientificoe tecnologico del nostro paese e auspicabilmente del Meridione d'Italia. Nel corso del 2005,grazie ad uno specifico finanziamento della Regione Siciliana, l'Osservatorio di Palermo haacquisito un sistema di calcolo parallelo basato su 24 processori AMD Opteron, 48 GB dimemoria, 2TB di memoria di massa e rete di interconnessione veloce InfiniBand. Tale sistema èadeguato alla conduzione di simulazioni numeriche magneto-idrodinamiche e potrebbe venireutilizzato in altri progetti dell'INAF che richiedano adeguate risorse di calcolo, p.e. gli studi ed itest per la realizzazione della parte di competenza italiana del sistema di riduzione dei dati dellamissione spaziale astrometrica di ESA, GAIA.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’Presso l'Osservatorio di Palermo si svolge un'ampia e variegata attività di alta formazione che sisviluppa in i) tirocini di studenti di corsi di Laurea dell'Università di Palermo, e di studentistranieri sia a livello di laureandi che a livello di dottorandi; ii) seminari nell'ambito di corsiuniversitari; iii) attività di co-relatore di Tesi di Laurea in Fisica, Informatica ed Ingegneria; iv)partecipazione alla formazione di dottorandi del Dottorato di Ricerca in Fisica del Dipartimentodi Scienze Fisiche ed Astronomiche; v) partecipazione al progetto “Lauree Scientifiche”coordinato dal un docente universitario associato all'INAF e appartenente al Dipartimento diScienze Fisiche ed Astronomiche dell'Università di Palermo (DSFA-UNIPA). Tale attività,come peraltro tutta l'attività scientifica dell'Osservatorio, trae grande vantaggio dalla fortesinergia con l'Università degli Studi di Palermo e, in particolare, con i docenti della Sezione diAstronomia del DSFA, e con docenti del Corso di Laurea in Informatica della Facoltà diScienze. Nel corso del 2005, 6 Dottorandi hanno operato nell'ambito del sistema Osservatorio diPalermo-Sezione di Astronomia del DSFA, 2 di essi hanno concluso il triennio di attivitànell’Ottobre 2005 e hanno presentato per la valutazione finale le loro Tesi di Dottorato. Dei 4restanti 3 hanno ottenuto una borsa bandita e pagata su fondi dell'Osservatorio. Il recente esito


del nuovo concorso di accesso al dottorato per i corsi che inizieranno nel 2006 fa prevedere che4 degli idonei attiveranno un curriculum in Astrofisica, di cui 3 presso il sistema Osservatorio-Sezione di Astronomia, 1 dei quali usufruirà di una borsa messa a disposizione dall’INAFpresso il dottorato in Fisica del DSFA.A partire da Luglio 2004 l'Osservatorio ha avuto concesso un finanziamento straordinario delMIUR per attività di ricerca ed alta formazione, le cui risorse sono state assegnate perl'attivazione di 2 borse di studio per dottorato e/o per assegni di ricerca: è stata già assegnatadall'Agosto 2004 ad un dottorando una borsa biennale con possibile proroga per ulteriori 12mesi, ed è stato attivato dal Luglio 2005 un assegno di ricerca biennale.A partire dal 1 Luglio 2004 è stato attivato ISHERPA, un programma quadriennale per 3 borsedi studio post-doc biennali e due brevi visite di 2 mesi di ricercatori senior approvatonell’ambito del programma Marie Curie dalla UE. Sono state già assegnate a partire dal primotrimestre del 2005 due borse di studio biennali, ed una borsa di due mesi che ha permesso unaestesa visita a Palermo del Prof. Hugh Hudson dell’University of Berkeley (CA, USA). Unsecondo bando per assegnare la terza ed ultima borsa biennale è al momento aperto, e si prevedeche il vincitore possa iniziare la sua attività nel secondo trimestre del 2006. Nel corso del 2005 èstato approvato PHOENIX, un programma quadriennale per 2 borse di studio biennalinell’ambito del programma Marie Curie della UE. Il contratto con la UE è stato finalizzato nelDicembre 2005 e il programma avrà inizio nella primavera del 2006. Va notato che entrambiquesti programmi fanno parte delle iniziative TOK (Transfer of Knowledge) della UE nellequali i visitatori stranieri costituiscono un veicolo di alta formazione per i giovani ricercatoridell'istituzione dove vanno ad operare.Infine nel corso del 2005 è stata presentata la proposta “Constellation”, a cui partecipanoricercatori degli Osservatori di Palermo e di Arcetri, per attivare una rete europea di ricerca ealta formazione nell'ambito del programma UE Marie Curie. Tale proposta ha recentementesuperato la prima fase di selezione, la selezione finale sarà nota entro la fine del 2006.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALILe attività scientifiche e tecnologiche vengono accompagnate da un programma di diffusionedella cultura scientifica che vede coinvolti la maggior parte dei ricercatori nel tenere conferenzerivolte sia a scolaresche che ad un pubblico più ampio e che li vede attivi nel partecipare aspecifiche iniziative in occasione di eventi astronomici di particolare richiamo. Questa attivitànel suo complesso si articola in un vasto programma di visite guidate al Museo della Specolache vede la visita di due gruppi di scolaresche per 5 giorni la settimana, e di un programma diosservazioni notturne che si svolge con cadenza settimanale nei mesi propizi all'osservazionedel cielo; ad esso si affianca un paio di cicli di conferenze della serie “Hinc itur ad astra” chevengono ospitate presso sale di conferenze esterne all'Osservatorio. Nel corso del 2005l'Osservatorio, ha partecipato in collaborazione con il Liceo Scientifico Einstein, il CentroCulturale Francese ed il Dipartimento di Scienze Fisiche ed Astronomiche, ad un vastoprogramma di manifestazioni in occasione dell'Anno Mondiale della Fisica. Questo programmaha visto l'organizzazione di 2 mostre, osservazioni pubbliche dell'eclissi di Sole, svariateconferenze su vari temi della fisica moderna, ecc.. Per il triennio 2006-2008 si prevede dicontinuare questa attività per la quale ci si è attivati sia presso il MIUR che presso gli enti localionde ottenere specifici finanziamenti. Tra l'altro si è presentata una richiesta di finanziamentoalla fondazione Cariplo in risposta ad un bando specificatamente mirato alle regionidell'Obiettivo 1. Nel caso in cui alcuni dei finanziamenti straordinari richiesti vengano concessisarà possibile, fra l'altro, rendere nuovamente fruibili alle osservazioni didattico-divulgative iltelescopio di Mertz.


All’Osservatorio di Palermo viene svolta un ampia attività di ricerca in storia della astronomia eper il riordino e valorizzazione dell'archivio storico. Inoltre, capitalizzando sull’esistenza aPalermo di lunghe serie ininterrotte di dati meteorologici, si sta predisponendo, grazieall'interesse del Comune di Palermo e di un ricercatore universitario, la realizzazione dell'annometeorologico tipo a Palermo. La valorizzazione della serie meteorologica è stata portata avantianche attraverso collaborazioni con ricercatori stranieri esperti nel settore e darà ben prestoluogo a pubblicazioni internazionali specialistiche.5. RICHIESTE <strong>DI</strong> PERSONALEE' cruciale l'adeguato potenziamento del personale di ricerca e del personale tecnico-scientificoaccompagnato da un mirato, ma critico, incremento del personale di supporto. Il numero delleunità di personale tecnico-amministrativo operanti presso l'Osservatorio di Palermo è diminuitodi 2 unità rispetto al 2004 e diminuirà di 1 ulteriore unità per pensionamento nel 2006. Stante lapenuria di personale di cui l'Osservatorio soffre, tali riduzioni non possono essere assorbite dauna ridistribuzione dei carichi di lavoro – che per altro sono aumentati -- e inevitabilmenteproducono una riduzione dell'efficienza complessiva. L'incremento di personale che si auspicaè cruciale sia per sanare situazioni croniche --quali l'assenza di una segreteria di direzione, lanecessità di una unità di personale amministrativo per la gestione del personale, del protocollo,ecc., di una unità di personale per la gestione del complesso sistema di calcolo, e di personaletecnico/scientifico da assegnare alle varie attività tecnologiche e sperimentali-- che per venireincontro al cresciuto carico di lavoro che grava sulla struttura, come quello derivante dallagestione degli stipendi del personale ex-CNR di Palermo e Noto. Per quanto riguarda il frontedel personale di ricerca va ricordato che R. Pallavicini, uno dei 2 astronomi ordinari in serviziopresso l'Osservatorio di Palermo, dalla primavera del 2005 è stato nominato per 5 anni Direttoredel Dipartimento Strutture di INAF e pertanto svolge la maggior parte della propria attivitàpresso la sede centrale a Roma, potendo contribuire alle attività dell’Osservatorio in modomolto più limitato di quanto non sia stato il suo contributo nel corso degli anni scorsi. E’evidente che questo costituisce un problema per una struttura di piccole dimensioni comel’Osservatorio di Palermo, problema che merita opportuna considerazione e azioni diriequilibrio con l'immissione in servizio in tempi brevi di una nuova unità di personale diequivalente livello, i.e. Dirigente di Ricerca. A questo va aggiunto che il dott. Barbera, unbrillante ricercatore dell’area tecnologica, è divenuto recentemente professore universitarioassociato ponendo con ancora maggiore forza all’attenzione la questione del potenziamentodell’area di ricerca tecnologica. Va considerata come priorità il reperimento/stabilizzazione dipersonale tecnologo qualificato onde poter sfruttare a pieno le potenzialità della facility XACT edegli altri laboratori dell'Osservatorio, e poter concretamente contribuire allo sviluppo erealizzazione di strumentazione dallo spazio e dal suolo dei programmi futuri oggi in fase distudio e pianificazione.Nelle tabelle seguenti si sintetizza la situazione del personale al 31.12.2005, le richieste dinuovo personale per il triennio 2006-2008, e la proiezione del personale in servizio alla fine deltriennio ipotizzando che dette richieste possano essere accolte nel loro complesso. Nelpredisporre queste tabelle si è adottato, in attesa della definizione della tabelle di equiparazionefra il comparto università e quello ricerca, sia per le posizioni già coperte che per le nuoverichieste, lo schema di classificazione del comparto universitario.


Personale in servizio presso l'Osservatorio di Palermo alla data del 31.12.2005 suddiviso perlinee di attività e/o servizi (*)Aree di attività e/o progettiSviluppo e Calibrazione diStrumentazione per l'astronomia araggi XNuove Missioni per Astronomia neiraggi X: Simbol-X, XEUS, etc.Spettrografo X-shooter per il VLT eStrumentazione per SpettroscopiaOtticaSviluppo di Metodi ed algoritmi perl'analisi dati X e otticiCalcolo ad Alte Prestazioni edApplicazioni a Plasmi AstrofisiciFisica dell'Atmosfera del Sole e delleStelle di tipo solareStudi di Stelle, di Sistemi Stellari ePlanetari e di Popolazioni Stellarilungo la traccia evolutiva tramiteosservazioni ad alta energiaStudio Multibanda dei Resti diSupernovae e loro interazione conl'ambienteEffetti della radiazione ionizzante suiPersonaleTecnico/AmministrativoRicercaB C D EP Ric. Ass. Ord.composti all'origine della vitaServizi Generali e Tecnici 2 3Servizio di Calcolo 1 1Amministrazione/Contabilità. 2 2 1Biblioteca e Archivio Storico 2Diffusione Cultura Scientifica eAttività Museali3 0.7 0.20.8 0.211 0.80.3 0.312.5 0.8 0.510.7 0.2TOTALI 2 11 3 1 8 3 2(*) Nel corso del 2006 1 unità di personale B dei servizi generali e tecnici andrà in pensione.Nel corso del 2005 l'Osservatorio si è avvalso di 2 Post-doc Marie Curie, 4 Assegnisti di ricerca,3 contrattisti per supporto a specifiche attività di ricerca, 2 contrattisti per supporto alle attivitàdi gestione, di cui 1 a tempo parziale per il programma di diffusione della cultura scientifica, 3unità di personale a tempo parziale specificatamente comandato da altri enti/organizzazioni peril programma di diffusione della cultura scientifica. Essenziale è la sinergia con 5 docentiuniversitari del DSF&A, 2 Assegnisti su fondi dell'Università degli studi di Palermo, e 6dottorandi di cui 3 con una borsa coperta con fondi di ricerca dell'Osservatorio.1Richieste di nuovo personale in servizio presso l'Osservatorio di Palermo per il triennio2006-2008Tipologia del personaleNumero Unità (incluso lasostituzione dei pensionati)Dirigente di Ricerca/Astronomo Ordinario 1Primo Ricercatore/Astronomo Associato 2


Tipologia del personaleNumero Unità (incluso lasostituzione dei pensionati)Ricercatore Astronomo/Ricercatore/Tecnologo 5EP 1D (*) 11C (*) 6B 1(*) 5 unità D da coprire per transizioni verticali, liberando 5 posizioni CProiezione del personale in servizio presso l'Osservatorio di Palermo alla fine del triennio2006 – 2008 alla luce delle richieste avanzateAree di attività e/o progettiSviluppo e Calibrazione diStrumentazione per l'astronomiaa raggi XNuove Missioni per Astronomianei raggi X: Simbol-X, XEUS,etc.Spettrografo X-shooter per ilVLT e Strumentazione perSpettroscopia OtticaSviluppo di Metodi ed algoritmiper l'analisi dati X e otticiCalcolo ad Alte Prestazioni edApplicazioni a Plasmi AstrofisiciFisica dell'Atmosfera del Sole edelle Stelle di tipo solareStudi di Stelle, di Sistemi Stellarie Planetari e di PopolazioniStellari lungo la traccia evolutivatramite osservazioni ad altaenergiaStudio Multibanda dei Resti diSupernovae e loro interazione conl'ambienteEffetti della radiazione ionizzantesui composti all'origine della vitaServizi Generali e Tecnici 2 2 1Servizio di Calcolo 2 2 1Amministrazione/Contabilità. 3 3 1Biblioteca e Archivio Storico 1 2Diffusione Cultura Scientifica ePersonaleTecnico/AmministrativoRicercaB C D EP Ric. Ass. Ord.2 2 1 0.7 0.31 1 0.3 0.71 1 2 10.8 0.21 1 0.81.7 0.82.5 1 11 0.81 1 0.4Attività Museali1 1TOTALI 2 12 14 2 13 5 3


Proposta per il piano di acquisizione del personale per il 2006Tenuto conto della personale in servizio al 31.12.2005 si avanzano le seguenti richieste dipersonale da attuarsi durante il 2006:Personale di ricerca e/o tecnologo: 3 unità di ricercatore di cui 2 con profilo tecnologico, 1 unitàdi astr. associato/primo ricercatore, 1 unità di astr. ordinario/dirigente di ricerca.Personale Tecnico/Amministrativo: 8 unità di categoria D di cui 3 (2 area tecnico-scientifica, 1area elab. dati) da ricoprire per concorso pubblico aperto, 5 (1 area tecnico-scientifica, 1 areaufficio tecnico, 1 area amministrativo-contabile, 2 area biblioteca) da coprire per mobilitàverticale; 3 unità di categoria C di cui 1 per la segreteria di direzione da ricoprire con concorsopubblico aperto e 2 (1 elaborazione dati, 1 amministrativo-contabile) attraverso l'utilizzo divalide graduatorie di concorsi pubblici presso l'Osservatorio Astronomico di Palermo. Per l'areadi elaborazione dati una soluzione alternativa è costituita dalla stabilizzazione del rapporto dilavoro con l'unità di personale di livello D che venne assunta a seguito di concorso pubblico perun contratto a tempo determinato ed è stata in servizio presso l'Osservatorio fino all'aprile del2005; 1 unità di Categoria B da ricoprire in accordo alle vigenti disposizioni di legge per lenecessità di espletamento di servizi generali.6. FINANZIAMENTIPer ciò che concerne il funzionamento, i bilanci consuntivi degli ultimi anni mettono inevidenza i trasferimenti di risorse ed i costi sintetizzati in Tabella. L'incremento di costi nel2005 trova, in larga misura, origine nel trasferimento dei laboratori e delle officine presso lanuova sede. I costi nel 2004 sono rappresentativi della situazione a regime.Fondi FFO e Ricerca di Base (OA-Palermo)2004(cifre in migliaia di euro)FondinuoviAvanzo Totale2005 (a)(cifre in migliaia di euro)FondinuoviAvanzo Totale<strong>DI</strong>SPONIBILITA' FON<strong>DI</strong>FFO+Ricerca di Base 384 238 622 336 150 486Consuntivo spese FFO (b) 235 297Consuntivo spese FFO (c) 78 30Consuntivo spese Ricercadi base 140 152TOTALE SPESE 453 479(a) Di cui 60 keuro per spese straordinarie connesse con il trasferimento dei laboratori edofficine. L'avanzo indicato è al netto della parte indisponibile e degli oneri pregressi per ilpersonale.(b) Vengono indicati i costi che a partire dal 2006 restano a carico delle strutture di ricerca.(c) Si indicano i costi che dal 2006 non sono più a carico delle strutture di ricerca, come leindennità di carica del direttore e le spese per la biblioteca. Queste ultime nel 2004ammontavano a 42 keuro.


I finanziamenti alle attività di ricerca condotte presso l'Osservatorio Astronomico di Palermoottenuti per il 2005 e quelli previsti per il triennio 2006-2008 sono sintetizzati nelle tabelleallegate. Nel caso di finanziamenti pluriennali viene indicata per il 2005 e per gli anni seguentila relativa quota annua. Le voci indicate in queste tabelle non sono le necessità economichedelle varie linee di ricerca -- in alcuni casi è ovvia la necessità di risorse ulteriori rispetto aquelle indicate -- ma una stima “ragionevole” dei finanziamenti certi e/o prevedibili “a bocceferme”. Un’analisi di queste tabelle mette in evidenza la forte riduzione delle risorse certe per leattività di ricerca presso l'Osservatorio che avrà luogo, in assenza di azioni correttive, nel corsodel triennio 2006-2008. Tale riduzione è da imputare alla drammatica contrazione strutturale deifinanziamenti alle attività di ricerca proprie dell'INAF. La situazione che si prefigura è motivodi profonda preoccupazione. L’impossibilità di applicare per i fondi del PRIN-MIUR, la fortecaratterizzazione tematica dei nuovi bandi FIRB che escludono le ricerche istituzionalidell'INAF, la riduzione delle risorse ASI per le attività di ricerca ed il sostanziale azzeramentodi quelle R&D per attività di scienza spaziale, non potrà, in assenza di opportunecompensazioni, che avere drammatici effetti sul livello di competitività delle ricerche pressol'Osservatorio di Palermo e, più in generale, dell'INAF nel suo complesso.Finanziamenti per attività di ricerca dell'Osservatorio di Palermo per il 2005(°)Sorgente di finanziamentoAmmontare(in migliaia di euro)FFO e Ricerca di Base Locale (di cui 150 keuro da avanzo) 486PRIN-MIUR 2003 – 2005 (PI: G. Peres) 38.0PRIN-MIUR 2004 – 2006 (PI: Natta) 33.5PRIN-MIUR 2004 – 2006 (PI: Pareschi) 42.7PRIN-MIUR 2004 – 2006 (PI: Pallavicini) 49.3INAF – Progetto Xshooter (PI: Pallavicini) 150.0UE -- Programma Borse M. Curie ISHERPA (Resp. G. Micela) 125.0Progetto Straordinario MIUR (Resp. S. Sciortino) 45.0Regione Sicilia -- Attrezzature Progetto Astrobiologia 35.0PON – Potenziamento Laboratorio (Resp. M. Barbera) 120.0PON – Potenziamento Rete (Resp. F. Bocchino) 115.0ASI – Analisi Dati Solari (Resp. G. Peres) 16.5TOTALE 1,256.0(°) Nel caso di finanziamenti pluriennali viene indicata per il 2005 e per gli anni seguenti larelativa quota annuaFinanziamenti 2005 dell'Osservatorio di Palermo per linea di ricerca/attività principaliAree di attività e/o progettiAmmontare(in migliaia di euro)Sviluppo e Calibrazione di Strumentazione per l'astronomia araggi X 234


Aree di attività e/o progettiAmmontare(in migliaia di euro)Nuove Missioni per Astronomia nei raggi X: Simbol-X, XEUS,etc. 10Spettrografo X-shooter per il VLT e Strumentazione perSpettroscopia Ottica 200Sviluppo di Metodi ed algoritmi per l'analisi dati X e ottici 5Calcolo ad Alte Prestazioni ed Applicazioni a Plasmi Astrofisici 5Fisica dell'Atmosfera del Sole e delle Stelle di tipo solare 55Studi di Stelle, di Sistemi Stellari e Planetari e di PopolazioniStellari lungo la traccia evolutiva tramite osservazioni ad altaenergia 300Studio multibanda di Resti di Supernovae e loro interazione conl'ambiente 26Effetti della radiazione ionizzante sui composti all'origine dellavita 72PON – Potenziamento Rete 115TOTALE 1022Nel caso di finanziamenti pluriennali viene indicata per il 2005 e per gli anni seguenti la relativaquota annuaFinanziamenti dell'Osservatorio di Palermo per il triennio 2006-2008 (**)Sorgente di finanziamento(valori in migliaia di euro)2006 2007 2008FFO 250.0 250.0 250.0PRIN – INAF (PI: F. Palla) 13.0 13.0 0.0PRIN – INAF (PI: G. Malagutti) 1.0 1.0 0.0PRIN – INAF (PI: L. Piro) 7.5 7.5 0.0PRIN – INAF (PI: F. Reale) 4.0 3.0 0.0UE – Progr. Borse M. Curie PHOENIX (Resp. S. Orlando) 106.0 106.0 106.0ASI -- Analisi Dati AE (Resp. S. Sciortino) 69.0 85.0 85.0ASI -- Analisi Dati AE (Resp.: F. Bocchino) 15.0 20.0 20.0ASI – Analisi Dati Solari (Resp. G. Peres) 50.0 34.0 50.0PRIN-MIUR (PI: A. Natta) 33.5 0.0 0.0PRIN-MIUR (PI: G. Pareschi) 42.7 0.0 0.0PRIN-MIUR (PI: R. Pallavicini) 49.3 0.0 0.0INAF – Progetto Xshooter (PI: R. Pallavicini) 150.0 150.0 60.0UE – Progr. Borse M. Curie ISHERPA (Resp. G. Micela) 125.0 125.0 62.0Progetto Straordinario MIUR (Resp. S. Sciortino) 45.0 23.0 0.0PON – Potenziamento Rete (Resp. F. Bocchino) 115.0 0.0 0.0Ricerca di Base Locale 100.0 100.0 100.0Regione Sicilia 35.0 35.0 35.0


Sorgente di finanziamento(valori in migliaia di euro)2006 2007 2008Altri Contratti con ASI 60.0 80.0 100.0Altri Fondi UE 0.0 80.0 80.0TOTALE1,271.0 1,112.5 948.01,076.0 712.5 528.0(**) I valori in grassetto indicano finanziamenti certi alla data del 31.12.2005. In tutti gli altricasi si indica una stima anche sulla base di proposte in fase di valutazione o che si pianifica dipresentare in tempi brevi, conseguentemente per il totale sono indicati due distinti valori. Nelcaso di finanziamenti pluriennali viene indicata la relativa quota annua. I valori riportati nonsono le necessità della varie attività programmate, visto che evidente che alcune di essenecessitano di finanziamenti maggiori di quelli indicati in tabella, si è cercato piuttosto di dareuna descrizione del plausibile futuro a “bocce ferme”.Non sono stati inclusi i finanziamenti relativi al progetto PI2S2 del consorzio COMETA poichéi relativi finanziamenti saranno gestiti dal consorzio e quelli relativi al progetti PRISMA 1&2perché non è chiaro il ruolo dell'Osservatorio nella gestione dei fondi relativi.Finanziamenti minimi per il triennio 2006-2008 per linea di ricerca/attività principalidell'Osservatorio di PalermoAree di attività e/o progetti(valori in migliaia di euro) 2006 2007 20081 FFO 250 250 2502 Sviluppo e Calibrazione di Strumentazione perl'astronomia a raggi X 130 130 1303 Nuove Missioni per Astronomia nei raggi X: Simbol-X,XEUS, etc. 15 25 254 Spettrografo X-Shooter per il VLT e Strumentazione perSpettroscopia Ottica 200 150 605 Sviluppo di Metodi ed Algoritmi per l'analisi dati X e ottici 5 5 56 Calcolo ad Alte Prestazioni ed Applicazioni a PlasmiAstrofisici 44 110 1007 Fisica dell'Atmosfera del Sole e delle Stelle di tipo solare 75 60 608 Studi di Stelle, di Sistemi Stellari e Planetari e diPopolazioni Stellari lungo la traccia evolutiva tramiteosservazioni ad alta energia 337 335 2509 Studio Multibanda dei Resti di Supernovae e lorointerazione con l'ambiente 35 35 3510 Effetti della radiazione ionizzante sui composti all'originedella vita 50 40 4011 PON – Potenziamento Rete 115 0 0TOTALE 1256 1140 955Nel costruire questa tabella si è cercato di individuare il livello di risorse minimo che permette ilmantenimento delle attività programmate che costituiscono il nucleo delle ricerche pressol'Osservatorio nel triennio in considerazione. Nel far questo si è tenuto conto del concludersi dialcuni specifici programmi (e associate linee di finanziamento) quali quelle dei programmi diborse di studio Marie Curie della UE, dei fondi PON per infrastrutture, etc. e si è ipotizzata unasuddivisione dei fondi della ricerca di base fra le varie attività, con specifica attenzione ai


progetti maturi e competitivi che soffrono della mancanza di canali di finanziamento adeguato edei progetti nella loro fase germinale. Va notato che per il triennio 2006-2008 il livello minimoindividuato è di gran lunga superiore alle risorse certe, ed è molto vicino al livello massimo dirisorse “ragionevolmente” prevedibili Questo è ovviamente motivo di grande preoccupazione.I finanziamenti relativi al progetto PI2S2 del consorzio COMETA, che non sono stati inclusi,costituiranno un finanziamento indiretto per la linea di ricerca N. 6, analogamente ifinanziamenti dei progetti PRISMA 1&2, che non sono stati inclusi, costituiranno unfinanziamento indiretto alla linea di ricerca N. 2.7. PUBBLICAZIONI 2005Le pubblicazioni 2005 del personale INAF ed associato dell’Osservatorio di Palermo sonoriassunte in forma sintetica nell’allegata tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 32“ in stampa 12“ sottomessi 8Relazioni su invito 7Presentazioni a congressi 49Rapporti tecnici 0Altre pubblicazioni 12TOTALE 1208. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Stante la situazione sopra descritta, è inevitabile che iI principale elemento di criticità sia quellodel mantenimento di un adeguato livello di finanziamenti per la gestione ordinariadell'Osservatorio e per la conduzione delle attività di ricerca che in esso hanno luogo.Assumendo che tali condizioni di base vengano garantite attraverso il mantenimento del livellodei trasferimenti ordinari per le attività dell'Osservatorio, le prospettive del consolidamento dellivello scientifico oggi raggiunto passano attraverso il potenziamento strutturale, la crescita delpersonale ed il reperimento di finanziamenti per le attività di R&D.Potenziamento Strutturale: E’ essenziale la realizzazione di una sede INAF a Palermo perospitare sia le attività tecnologiche (facilities, laboratori, e officine) che quelle scientifiche.a) Per quanto riguarda la facility XACT e i laboratori ed officine connesse, a seguito diuna decisione del CdA del luglio 2005, sono stati di recente affittati dei locali per i qualiè stata attivata in tempi brevissimi una fase di iniziale, necessario adeguamento chepermetterà sin dal Gennaio 2006 di utilizzare i locali dove sono stati spostati i laboratorie le officine. Conclusa questa fase iniziale è essenziale una fase di ulterioreristrutturazione per rendere fruibili in modo ottimale gli spazi disponibili.b) Per quanto riguarda il complesso delle altre attività si rende necessaria laristrutturazione in tempi brevi della nuova sede (o almeno di gran parte di essa) previstanell’edificio sito in Via Tiro a Segno a Palermo. A tale riguardo, a seguito delladecisione del CdA, si è provveduto a stipulare nel Dicembre 2005 il disciplinare diincarico per la realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo. Si prevede che ilprogetto esecutivo possa essere concluso e approvato dagli organi territoriali competenti


entro il 2006. A quel momento sarà essenziale poter appaltare le opere diristrutturazione in tempi brevi avendo allocato le necessarie risorse economiche.Crescita del Personale: è essenziale l'adeguato potenziamento del personale di ricerca e delsupporto. Tenuto conto dei passaggi di carriera, conclusione di rapporti di lavoro per contratti atempo determinato e dimissioni per raggiunti limiti di età, il numero delle unità di personaletecnico-amministrativo nel 2006 diminuirà di 3 unità rispetto al 2004. Sul fronte del personaledi ricerca e tecnologo richiede grande attenzione il reperimento/stabilizzazione di personaletecnologo qualificato onde poter sfruttare appieno le potenzialità della facility XACT e deilaboratori connessi, per poter concretamente contribuire allo sviluppo e realizzazione distrumentazione dallo spazio e dal suolo dei programmi futuri oggi in fase di studio epianificazione.Attività di R&D: la grave e persistente crisi dei finanziamenti da parte dell’ASI, con specificoriferimento alle attività di R&D, vista la particolare vocazione di molti dei programmidell'Osservatorio di Palermo, sta di fatto rendendo impossibile la continuazione di programmi diR&D (Microcalorimetri, Ottiche leggere, Filtri super-sottili a grande area per astronomia X) chesono da tempo attivi presso l’Osservatorio e che sono stati individuati come programmiqualificati da perseguire nello studio sull'Astrofisica delle Alte Energie commissionato da ASIad INAF ed i cui risultati sono stati fatti propri da INAF in vista della definizione dei pianipluriennali dell’Ente.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> ROMA1. INTRODUZIONELe attività dell’Osservatorio sono svolte principalmente nella sede centrale di Monteporzio epossono essere suddivise in cinque settori• Astrofisica Relativistica (alla quale afferiscono 1 AO, 3 RA*, 1 RA 50%, 1 TL)• Astrofisica Stellare e del Mezzo Interstellare (1 AO, 1 AO 50%, 3 AA, 12 RA, 1 RA50%, 1 TL)• Astrofisica delle Galassie e Cosmologia (2 AO, 5 AA, 3 RA)• Astrofisica del Sole e del Sistema Solare Stellare (2 RA)• Tecnologie astronomiche (1 AO 50%, 4 RA, 1 RA 50%)* una posizione di RA ha conseguito l’idoneità per AA ed è in attesa di assunzione come AAMenzione specifica va fatta per il settore divulgativo (1 RA 50%) e di conservazione museale(1 RA).Al personale a tempo indeterminato vanno poi aggiunti posti di personale a tempo determinatola cui entità dipende dai finanziamenti annui dedicati alla ricerca. Nel corso del 2005 il numerosi attesta sulle 20 unità da aggiungere ai 13 contratti ASI-ASDC attualmente gestiti dall’OA-RM. Vanno poi menzionati i vari studenti di Dottorato e di tesi che collaborano all’attività diricerca e utilizzano le risorse della struttura.A causa della crescita di produttività scientifica realizzata nell’ultimo decennio, l’Osservatoriosi è dotato dei normali strumenti di verifica e di pubblicizzazione della propria attività, quali pubblicazione dell’Annual Report istituzione dell’ Advisory Committee, formato dagli Astronomi Ordinari, con il compitodi confrontare le proposte di sviluppo delle differenti attività.Tali strumenti si affiancano ad attività quali i seminari, le richieste di tempo di osservazione ele application agli Enti finanziatori che costituiscono esse stesse strumento di verifica dellaqualità del lavoro svolto all’interno dell’Osservatorio.Questa strutturazione di controllo della ricerca garantisce che il presente Piano Triennale èinserito solidamente nel quadro di riferimento internazionale e indica l’obiettivo scientifico chele risorse, umane e economiche, realisticamente disponibili permettono di identificare.Va tenuto presente che nel 2005 l’Osservatorio di Roma ha usufruito di un consistentefinanziamento per la ricerca dal programma nazionale CoFin. Mentre questo è un ovvio motivodi soddisfazione da un lato, dall’altro costituisce anche una preoccupazione in quanto questifondi non saranno più disponibili direttamente nel triennio 2006-2008. Attualmente i fondiPRIN-INAF non sembrano in grado di soddisfare in maniera adeguata l’esigenzaprogrammatica della ricerca di base e di conseguenza sta diventando sempre più importante ecritica la frazione del FFO locale che la Direzione mette a disposizione per la ricerca. Questafrazione non può scendere sotto una percentuale minima dell’ordine del 25% del FFO totaleassegnato in media ad una struttura per non creare problemi di sofferenza alle varie attivitàsvolte nella struttura.Si sottolinea che il presente programma di sviluppo non rappresenta una “esigenza” astratta dicrescita ma prende in considerazione diversi parametri, quali


• rapporto fra numero di nuovi ricercatori programmati e numero di studenti di dottoratoo postdoc nell’Osservatorio• età media dei ricercatori e pensionamenti previsti nel triennio• disponibilità di spazi per accogliere nuovi ricercatori• disponibilità di risorse (calcolo, laboratori ecc.)• relativamente alle attività tecnologiche e di funzionalità di base, il rapporto frapersonale di ricerca e personale tecnico.Nella preparazione del Piano Triennale, l’Osservatorio di Roma ha avuto presente che unascarsa attenzione ai parametri sopra indicati rischia di produrre effetti perversi per cui nuovireclutamenti che, per esempio, non tenessero conto dell’aggravio sul personale dedicato allagestione del Centro di Calcolo o sul Personale di Amministrazione o della disponibilità dispazio fisico, potrebbero produrre addirittura un abbassamento della produttività scientifica delsistema.Allo stesso modo, nel programma di reclutamento nelle posizioni di Astronomo Associato eAstronomo Ordinario, è stato tenuto presente non un astratto principio di “salvaguardia” maquello concreto della operatività dell’Istituto, per cui il rapporto numerico fra ordinari,associati e ricercatori tende a riprodurre l’andamento piramidale simile a quello previsto nelcomparto Università.In conclusione, il presente Piano Triennale costituisce un percorso ragionato che evita di creare le premesse per interventi di emergenza nel futuro e, alla luce delle esperienze passate, proietta le proprie attività verso il futuro.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>•Astrofisica Stellare, Formazione Stellare e Mezzo Interstellare1) Fisica ed Evoluzione Stellare.Proprietà evolutive e pulsazionali delle popolazioni stellari Galattiche e delle galassie delGruppo Locale. In particolare, vengono investigate le fasi finali dell'evoluzione (HB, AGB,WD cooling sequence) sia di stelle di massa piccola che intermedia. L'attuale approccio si basasia su dati fotometrici multibanda che spettroscopici raccolti con telescopi spaziali (HST,Spitzer, Galex) e con i grandi telescopi da terra (VLT@ESO). Il nostro gruppo continua adessere coinvolto nello sviluppo di algoritmi per effettuare fotometria accurata in campi affollati(ROMAFOT). Di recente stiamo inoltre sviluppando una nuova generazione di codici in gradodi poter simultaneamente ridurre l'enorme mole di dati raccolti con le grandi camere CCD.Stiamo inoltre sviluppando un nuovo scenario teorico per calcolare non solo diagrammi Colore-Magnitudine sintetici ma anche Funzioni di Luminosità, e “yields” stellari. Queste predizioni sibasano su modelli evolutivi che coprono non solo le fasi evolutive statiche ma anche quelleidrodinamiche (pulsazioni stellari) per stelle di massa piccola ed intermedia. Lo scenarioteorico ed osservativo che stiamo sviluppando ci consente inoltre di poter fornire delle stimestringenti su diversi parametri cosmologici: scala delle distanze, limite superiore all'etàdell'Universo e nucleosintesi primordiale (abbondanze di Elio). L'attività di ricerca svolta dalnostro gruppo è stata solo parzialmente supportata dai PRIN/INAF 2005 (#4 PI: Bellazzini; #5PI: Buzzoni). Tuttavia per poter raggiungere gli obbiettivi previsti necessita di un ulterioresupporto finanziario da parte della struttura per garantire una continuità nel coinvolgimentodei giovani ricercatori.Altri filoni di ricerca inquadrati in questo settore possono essere riassunti come segue. -Modelli di presupernova e nucleosintesi esplosiva di stelle di grande massa: studio delle primestelle (POP III) e impatto sull’evoluzione chimica della Galassia. Ricerca attualmente finanziatasu PRIN MIUR 2004 “Modelli di Core Collapse Supenovae: Progenitori, Nucleosintesi, Curve


di Luce e Spettri”. - Modelli stellari AGB: studio dell’influenza della descrizione del fenomenoconvettivo sulla nucleosintesi interna, con relativo impatto sugli yields chimici. Ricercafinanziata su PRIN INAF 2005 “Sondare la nucleosintesi in ambienti stellari puliti”. –Modellistica della turbolenza stellare. – Astrosismologia e ricerca di pianeti extrasolari:Preparazione della missione COROT (creazione del database in COROTSKY, selezione ecaratterizzazione targets, simulazioni osservazioni, algoritmi di classificazione variabili;modelli di struttura stellare per oscillazioni non radiali). Ricerca finanziata su PRIN MIUR2004 “Astrosismologia: un nuovo approccio allo studio della struttura ed evoluzione stellare”. –Determinazione dei parametri stellari fondamentali di stelle di piccola massa (ProgrammaESO approvato, VLT-UVES). – Evoluzione dei sistemi binari e fenomeni di accrescimento suoggetti compatti. Ricerca finanziata su PRIN MIUR 2005 “La pulsar doppia e oltre: verso unanuova era della ricerca sulle pulsar”. Essendo alcuni progetti finanziati solo marginalmente,vedi PRIN INAF, un completamento del finanziamento su fondi locali di ricercadell’Osservatorio consentirebbe l’attivazione di contratti di collaborazione di alcuni mesiritenuti molto utili ai fini di mantenere la necessaria competitività con un’adeguata continuità.2) Regioni di Formazione stellare e ISM.Una linea di ricerca dell'OA-RM in forte sviluppo è l'attività osservativa IR connessa aiprocessi di formazione stellare. La tematica principale è la spettroscopia infrarossa e sub-mmda terra e dallo spazio per lo studio della formazione stellare e della sua interazione col mezzointerstellare. Queste ricerche si basano sull'utilizzo di strumentazione a terra su telescopiIR/sub-mm (VLT, VLTI, NTT, JCMT, APEX), sull’utilizzo di dati da satellite (ISO, Spitzer) esulla partecipazione ai gruppi di lavoro per la definizione dei programmi scientifici dallo spazio(missione Herschel).Più in dettaglio, i progetti che verranno sviluppati nei prossimi tre anni sono i seguenti:Progetto JETSET. Il gruppo IR partecipa al progetto RTN-FP6 della Comunità EuropeaJETSET (Jet Simulations, Experiments and Theory), iniziato a Febbraio 2005 e della durata ditre anni. Osservazioni IR/sub-mm dallo spazio di regioni di formazione stellare. Il gruppoIR ha ruoli di responsabilità nella definizione dei key-programs (tempo garantito) del satelliteESA Herschel, che verrà lanciato agli inizi del 2008. Interferometria applicata alleosservazioni di stelle in formazione. Negli ultimi anni il gruppo IR ha sviluppato dellecompetenze specifiche nell’utilizzo di strumentazione interferometrica infrarossa, conparticolare riferimento alla strumentazione del VLTI ed in previsione di LBT. Un dottorando èstato addestrato alla riduzione ed analisi dei dati dello strumento MI<strong>DI</strong> e le sue competenzeverranno estese allo strumento AMBER per il quale abbiamo proposte già approvate. E’ avviataun’attività osservativa di supporto all’interferometria sub-mm con ALMA attraverso lapartecipazione ad un progetto recentemente finanziato dall’INAF a questo scopo. Modelliteorici. Calcolo di modelli stellari rotanti di piccola massa, che tengono conto dell'impatto dellarotazione sia sulla struttura fisica, che sul rimescolamento chimico indotto dalla ridistribuzionedi momento angolare. Lo studio delle primissime fasi evolutive stellari, da intendersi sia comeescursione nel diagramma HR che come evoluzione del momento angolare è un potentestrumento diagnostico per tracciare la storia della formazione stellare delle associazionigiovani.•Astrofisica Relativistica3) Gamma Ray burst e progetti correlati (Swift-REM). L’attività in questo settore èestremamente produttiva e riveste un’importanza strategica per l’OA-RM. Il gruppo presentaun vaglio di attività ampio e ben bilanciato che spazia dall’utilizzo della strumentazioneastronomica più avanzata per lo svolgimento di programmi osservativi, allo sviluppo di modelliastrofisici e alla partecipazione a progetti di nuova strumentazione che verranno a fruizione nelprossimo futuro. Questi ultimi progetti sono: (a) SWIFT, un satellite a collaborazione


internazionale dedicato allo studio dei bursts di raggi gamma (GRBs) dalla banda X-duraall’ottico, con tempi di risposta rapidissimi (decine di secondi); (b) REM (Rapid Eye Mount) untelescopio robotico infrarosso principalmente mirato all’identificazione dello “afterglow”infrarosso dei GRBs.In sintesi le principali tematiche che si stanno affrontando sono: (a) Scienza con i GRBs:sfruttamento scientifico e modellizzazione delle osservazioni di GRBs rivelati da Swift conparticolare riferimento a: (i) l'uso dei GRBs come "fari" cosmologici, per lo studio del mezzointerstellare ed intergalattico dell'universo ad alto redshift; (ii) la ricerca di GRBs ad altissimoredshift. (iii) Studio delle proprietà di GRB corti, alla luce dei diversi modelli proposti perquesti eventi (iv) Sviluppo di modellistica per interpretare le curve di luce Gamma ed X deiGRB recentemente rivelate dal satellite Swift.4) Oggetti Compattia) Analisi ed interpretazione delle osservazioni di oggetti compatti in più bande dello spettroelettromagnetico, dai raggi X e Gamma (dati dei satelliti XMM, Chandra, RXTE, INTEGRAL,SWIFT), all'ottico/NIR (dati dai telescopi ESO, TNG) e al radio (Parkes, VLA). I temiscientifici di maggior rilevanza sono legati allo studio di: (i) Stelle di neutroni di campomagnetico estremo ("magnetars") in pulsatori X anomali e soft gamma repeaters; (ii) sistemibinari di periodo ultrabreve; (iii) pulsar a millisecondo in binarie X transienti; (iv) variabilitàrapida e proprietà spettrali di buchi neri e stelle di neutroni in accrescimento in binarie X.b) Sfruttamento delle banche dati dei satelliti XMM, Swift e Chandra per la rivelazione disorgenti di raggi X pulsanti delle diverse classi e della banca dati del satellite RXTE per studidi variabilità di stelle compatte in accrescimento, con particolare enfasi su oscillazioni quasiperiodiche.c) Sviluppo di modellistica su (i) fisica dell'accrescimento, con particolare enfasi suaccrescimento verso oggetti compatti magnetizzati (regime di propellor/ejector in particolare);(ii) emissione di onde gravitazionali da magnetars (iii) sviluppo del modello a induttoreunipolare per binarie di perido ultrabreve.•Astrofisica Extragalattica e Cosmologia5) Universo primordiale e modelli cosmologiciLa ricerca nel prossimo triennio si indirizzerà verso la problematica teorica e osservativadell'energia oscura, la componente a debole clustering e pressione negativa rivelata attraverso lesupernovae distanti e il CMB. La natura fisica della DE è del tutto sconosciuta: le ipotesi piùstudiate, oltre alla costante cosmologica, descrivono la DE come un campo scalare quasiomogeneo o come una modifica alla gravità, possibilmente indotta dall’esistenza di extradimensioni. Tra i principali test osservativi dell'energia oscura, il gruppo OA-RM si interessaall'analisi e alla predizione del fondo cosmico, delle oscillazioni barioniche, del lensing debolee dei riscontri dei modelli con lo spettro di potenza e la evoluzione del clustering e del bias. Ilgruppo OA-RM intende in particolare studiare gli aspetti teorici e di ottimizzazione dei test dilensing debole (anche in previsione di futuri esperimenti su satellite DUNE e SNAP/JDEM) edelle oscillazioni barioniche, con particolare riguardo all'uso di grandi survey fotometriche (equindi zphot) e di redshift (zspec). Tale ricerca è stata finanziata con un PRIN 2004-2006.6) Strutture Cosmiche: Galassie, Nuclei Galattici Attivi, Ammassi di GalassieSi tratta di un altro campo strategico per l’OA-RM nel quale sono stati investiti mezzi umani etecnologici. Per approfondire le tematiche scientifiche sotto illustrate il gruppo dell’OA-RM haproposto negli ultimi anni il progetto strumentale LBC ai due primi fuochi di LBT, descrittonella parte tecnologica. Tale strumento nasce da progetti scientifici di riconosciuta rilevanzache fanno parte della ormai tradizionale attività scientifica del gruppo e verrà completato eutilizzato nel corso del prossimo triennio. Gli approcci di ricerca sull'Universo più lontano sono


di tipo osservativo, teorico-interpretativo e tecnologico, ma tutti tendono alla comprensionedella formazione ed evoluzione delle prime sorgenti luminose dell'universo e di come questeinfluenzino lo stato termico e di ionizzazione del gas intergalattico all'interno del quale esseoperano.- L’evoluzione delle galassie da surveys multicolore – La tecnica multicolore è ormaidivenuta una tecnica fondamentale per esplorare le proprietà evolutive delle galassie di altoredshift. Essa infatti fornisce informazioni preziose delle galassie che riguardano per es. lastima del redshift fotometrico e l’aspetto morfologico. Da queste informazioni e con l’aiuto deimodelli di sintesi di popolazione stellare è possibile derivare le proprietà intrinseche dellegalassie a vari redshifts come la distribuzione di luminosità nelle varie bande la quale èconnessa al tasso di formazione stellare (nell’UV) o alla massa in stelle (nell’IR). Inquest’ambito il gruppo si sta occupando e intende occuparsi nel prossimo trienniodell’evoluzione del tasso di formazione stellare e della massa in stelle delle galassie aventi tipispettrali e morfologie diverse (in particolare spirali late-type da un lato ed early-type sferoidalidall’altro) con l’intento di analizzare la formazione ed evoluzione dei vari tipi spettrali neltempo cosmico e di confrontare tale evoluzione con i modelli di formazione ed evoluzione digalassie più sofisticati che il gruppo di Roma sta sviluppando parallelamente da diversi anni. Atal fine il gruppo sta progettando in ambito nazionale e tra i partners della LBT Corporation larealizzazione di una grande survey multicolore da effettuarsi con la camera LBC durante laprima fase di science verification dello strumento. Il dati prodotti da tale strumento verrannoprocessati in maniera omogenea e resi disponibili nell’ambito del progetto di databasescientifici dell’OA-RM descritto nella sezione tecnologica.Tale programma è stato regolarmente finanziato ogni 2 anni dai precedenti Cofin a partire dal1998. Nel 2005 è stato finanziato dal PRIN INAF nell’ambito del programma GOODS.- L'evoluzione congiunta delle galassie e dei loro nuclei attivi. - La scoperta delle strettecorrelazioni tra proprietà dei bulge e masse dei buchi neri centrali e che la massa dei buchi nerisi è formata per lo più durante fasi di accrescimento che hanno dato luogo a nuclei galatticiattivi, indica che relazioni molto strette tra attività nucleare ed evoluzione delle galassiedebbono esistere. In questo ambito ci proponiamo di studiare nel dettaglio l'evoluzione deinuclei attivi, e di ottenere da questa il censo dei buchi neri supermassicci per unità di volume,cercando di studiare tutti quei fenomeni di oscuramento dei nuclei che possono fortementeinfluenzare i risultati. Nel presente questo è possibile utilizzando survey multifrequenza diAGN selezionati nei raggi X fino a 10 keV con Chandra e XMM e di AGN selezionati nelmedio infrarosso con Spitzer. Questo permette di risolvere circa il 50% delle sorgenti cheformano il fondo X cosmico a 10 keV. Per risolvere le popolazioni che contribuiscono al piccodel fondo cosmico a circa 30 keV bisognerà aspettare la prossima generazione di strumenti X,come ad esempio Simbol-X, nella definizione e preparazione della quale siamo fortementecoinvolti.- Il contenuto di metalli e polvere delle galassie di alto z - Gli “afterglow” dei GRB possonoessere usati per investigare le regioni di formazione stellare delle galassie di alto z.Spettroscopia ad alta risoluzione ottenuta con UVES mostra che è possibile ottenere unadescrizione piena e non ambigua dello stato fisico chimico edinamico delle regioni di formazione stellare che hanno ospitano il progenitore del GRB. Lemappe dettagliate del contenuto di metalli nelle galassie ospiti dei GRB permetterà unconfronto proprio con quello che si è imparato sugli aloni esterni delle galassie ad alto ztramite i DLA dei QSO e sulle galassie di basso redshift tramite gli spettri integrati e gli spettridi singole regioni di formazione stellare.- Modelli Semi-Analitici - I modelli semi-analitici costituiscono un metodo di indagine teoricasulla formazione ''ab initio'' di galassie, gruppi ed ammassi in un contesto cosmologico. Essi


includono la condensazione delle protogalassie, le loro successive aggregazioni e la loroinclusione in strutture gerarchiche superiori, come i gruppi e gli ammassi di galassie; colleganoquesti processi con quelli riguardanti la fisica del gas interstellare e intergalattico e laformazione stellare. Essi costituiscono uno strumento indispensabile per l'interpretazione e laprogettazione delle osservazioni; la forte evoluzione cosmologica che distingue le galassieattuali da quelle ad alto redshift rende indispensabile infatti poter prevedere le proprietà digalassie ad alto redshift in un contesto cosmologico. La rilevanza di questa attività nel contestodella ricerca sulla formazione di strutture è supportata dal finanziamento di diversi progettidegli ultimi anni (PRIN INAF 2003, COFIN 2001, COFIN 2003). Lo sviluppo dell’applicazionedei modelli a strutture cosmiche come gruppi ed ammassi di galassie (che esula dall'ambitodell'ultimi finanziamenti) richiede il supporto finanziario della struttura (OA-RM).- Rivelazione e studio cosmologico di galassie a bassa brillanza (LSB) superficiale in otticoe radioI modelli di formazione ed evoluzione delle strutture con materia oscura predicono la presenzadi aloni di piccola massa molto più numerosi di quanti se ne osservino. Al ruolo importantedelle LSB e delle galassie nane nella teoria di formazione delle strutture e nello studio dellecaratteristiche della materia oscura (v. parte debole della FdL, satelliti mancanti, curve dirotazione, momento angolare, storia di formazione stellare, proprietà delle polveri), noncorrisponde una conoscenza dettagliata delle loro proprietà statistiche. A questo scopo sono incorso studi in ottico sulla SLOAN e sono proposti programmi pilota sul LBC e collaborazioninazionali ed internazionali sulle survey HI AGES ed ALFALFA e i loro follow up ottici.Questa ricerca è stata in parte finanziata con una borsa post-doc INAF.- Studio della evoluzione delle galassie e delle loro strutture tramite grandi surveyspettroscopicheDa molti anni è in corso la partecipazione alla VIMOS survey come core member e allasuccessiva zCOSMOS. Questa survey è una delle maggiori survey spettroscopiche profonde diquesti anni, sta producendo decine di pubblicazioni e molti risultati nuovi ed interessanti.Questa linea di ricerca è stata finora finanziata tramite COFIN ed ora è una di quelle finanziatenell’ultimo bando INAF.- Effetto SZ nelle strutture cosmiche: ammassi di galassie, galassie e superammassiLo scattering Compton inverso dei fotoni della CMB da parte delle varie popolazionielettroniche (generalmente riferito come "effetto SZ") presenti nelle atmosfere delle strutturecosmiche su grande scala è uno strumento unico e potente per studiare la cosmologia,l'astrofisica e la fisica astro-particellare delle strutture cosmiche. Dal suo studio spettrale espaziale si possono ricavare informazioni su: 1) natura fisica della DM; origine e diffusione deiraggi cosmici; 3) struttura ed evoluzione dei campi magnetici su grande scala; 4) interazione trajets e mezzo intracluster; 5) struttura ed evoluzione degli ammassi di galassie. Lo studio delloscattering Compton inverso delle varie popolazioni elettroniche che risiedono in questestrutture cosmiche coinvolge l'analisi di dati (ottenibili da Terra e dalla spazio) su un vastorange di frequenze: radio (SRT), sub-mm (OLIMPO, ALMA), X (Simbol X, nu-star, NEXT),gamma (GLAST, HESS/VERITAS).•Sole e Sistema Solare7) Sole e PlanetologiaStudio dell’interazione tra campo magnetico e moti di materia a diverse scale spaziali,spettrali e temporali. 1. Analisi di dati acquisiti da terra e dallo spazio ad alta risoluzione e a


disco intero in varie bande spettrali per lo studio delle proprietà radiative e dinamiche dellaconvezione solare e delle variazioni delle proprietà fotometriche delle regioni magnetiche alvariare dell’attività. 2. Sviluppo di simulazioni numeriche del trasporto radiativo in atmosferastratificata non uniforme utili all’interpretazione dei dati acquisiti. Studio dell’emissione dielementi magnetici in equilibrio idrostatico al variare delle dimensioni e del clustering. 3.Acquisizione di dati ad alta risoluzione spaziale e spettrale, anche tramite DST/IBIS, per lostudio dell’emissione di elementi magnetici. 4. Acquisizione di immagini a disco intero in variebande spettrali con il telescopio PSPT, calibrazione, archiviazione dati, partecipazione aiprogrammi di monitoraggio dello “Space Weather” (ILWS, Cost 724); accessibilità on-linetramite grid esistenti (SOLARNET/EGSO). 5. Verifica al telescopio PSPT di nuovastrumentazione (camere, filtri) e di nuove tecniche di calibrazione dati, anche a supporto delladefinizione di nuove missioni spaziali (PICARD, CNRS). 6. Studio per la partecipazione aprogetti internazionali per telescopi solari di grande diametro.- Planetologia - Il gruppo di Planetologia dell'OA-RM, nonostante le ridotte dimensioni, èestremamente attivo sia per quanto riguarda l'attività scientifica che didattica e divulgativa.I suoi componenti ricoprono ruoli chiave in molte collaborazioni scientifiche con ricercatori diIstituti nazionali e internazionali, sono attivamente coinvolti in Team internazionali perl'Assessment Study di missioni spaziali volte allo studio dei corpi minori del Sistema Solare, ela responsabile del gruppo è fra gli Editor di Icarus, una delle riviste scientifiche più importantiper le Scienze Planetarie.L'attività di ricerca è incentrata sullo studio dei corpi minori del Sistema Solare: dai Near EarthObjects, più vicini al Sole, ai corpi Trans-Nettuniani, posti ai limiti del nostro sistemaplanetario.I ricercatori del gruppo sono responsabili del progetto pilota CINEOS (Campo Imperatore NearEarth Object Survey) realizzato presso l’Osservatorio di Campo Imperatore e dedicato allascoperta degli oggetti che orbitano in prossimità della Terra, e di programmi di scoperta dicorpi minori del Sistema Solare presso i più grandi telescopi attualmente disponibili. Sioccupano inoltre della caratterizzazione fisica dei corpi minori del Sistema Solare mediante lamodellizzazione e l'interpretazione di dati ottenuti a varie lunghezze d'onda, dal visibile allontano infrarosso. Sono PI e Co-I di numerosi programmi osservativi da Terra (ESO-VLT,ESO-NTT, TNG, IRTF), da spazio (Spitzer, Astro-F), e sono attivamente coinvolti in diversiprogetti spaziali (missioni spaziali Cassini, Rosetta, GAIA, Dawn).Il gruppo è responsabile del capitolo riguardante gli asteroidi che passano in prossimità dellaTerra (NEO) dello studio sul Sistema Solare commissionato dall'ASI nel 2004. Nel trienniofuturo il gruppo prevede di proseguire ed incrementare la propria attività sia scientifica chedidattica e divulgativa. In particolare, dal punto di vista scientifico, oltre al proseguimento dellericerche attualmente in corso, è previsto lo sviluppo di progetti spaziali per lo studio di missionidedicate ai corpi minori del Sistema Solare ed un maggiore coinvolgimento in diverse linee diricerca, fra cui di particolare rilevanza è lo studio dei sistemi planetari extra-solari.Finanziamenti. L’attività del gruppo è stata finanziata negli ultimi anni da PRIN, INAF e ASI.Per gli anni 2005-2006 è stato approvato il PRIN 2004 per un finanziamento complessivo di47000 euro.•Attività tecnologica8) Strumentazione per il telescopio LBTIl nostro gruppo è da tempo impegnato, con ruoli di responsabilità, nel disegno, realizzazione,test di laboratorio e integrazione al telescopio di strumentazione per il telescopio LBT. Inparticolare l’attività riguarda lo sviluppo dei seguenti strumenti:


- Camera LBC per il fuoco primario di LBT – La fase più recente è stata caratterizzata dallainstallazione al telescopio del canale blu al braccio sinistro di LBT. Il nostro gruppo ha laresponsabilità dei rivelatori, criogenia, meccanica ed elettronica di controllo. Tutti i sottosistemisono stati collaudati e la camera blu è stata montata con successo sulla struttura di LBT insiemeai computers di controllo mediante fibre ottiche. Essendo il primo strumento di LBT, le fasi dicommissioning di LBC e telescopio sono necessariamente sovrapposte e le ripetute missioni delnostro personale in Arizona sono state mirate ad upgrades di sottosistemi quali il criostato e loshutter. Nei prossimi mesi verrà concluso il commissioning e inizierà la fase di sciencevalidation. Per quanto riguarda il canale rosso di LBC, i componenti essenziali saranno nelnostro laboratorio per i test nei prossimi mesi ed essendo le ottiche già state spedite in Arizona,l’attività nel 2006 riguarderà anche l’assemblaggio del canale rosso al telescopio. L’esperienzaacquisita nella realizzazione del canale blu ci ha consentito di realizzare per il rosso uncontroller con elettronica di nuova generazione di architettura molto più semplice e conreadout noise dimezzato, che verrà poi duplicato anche in sostituzione del precedente nelcanale blu. Nel corso del prossimo triennio ci si propone di installare e collaudare lo strumentobinoculare ed effettuare la prima science verification. Il progetto è finanziato dall’INAF e dalFIRB-LBT.- Camera di controllo per LINC-NIRVANA, l’interferometro IR per LBT – LINC-NIRVANA è l’imager interferometrico (alla Fizeau) per LBT. E’ realizzato in collaborazionetra alcuni istituti dell’INAF e il Max Planck Institute fuer Astrophysik di Heidelberg. Il nostrogruppo ha la responsabilità del disegno, realizzazione e integrazione della Patrol Camera:questa produce un’immagine (nell’intervallo 600-900 nm) dello stesso campo di vista (pari a 2arcmin) del Mid-High-Wavefront Sensor (MHWS) con un sampling opportuno per fornire aglistar enlargers del MHWS la posizione delle stelle del campo con una accuratezza di 0.1 arcsec.A questo scopo, è richiesto un piano focale privo di distorsioni per garantire un eccellenterisultato astrometrico. Verranno realizzati due sistemi identici, uno per ogni singolo braccio diLBT. Il componenti sono già stati acquisiti e sono in corso di svolgimento i test difunzionamento nei nostri laboratori. E’ stata anche realizzata una particolare interfacciameccanica (flexure plate) con il banco ottico di LINC-NIRVANA. L’attività di integrazione deidue dispositivi con l’interferometro principale richiederà lo sviluppo di adeguate proceduresoftware per il colloquio. L’attività è iniziata grazie ad un finanziamento COFIN (MIUR) del2003 e si svilupperà, auspicabilmente, all’interno del supporto INAF dedicato allastrumentazione LBT.9) DATABASE per LBC multiwavelengthKnow-how specifico presso OA-RM. L’Osservatorio Astronomico di Roma ha accumulato neglianni una notevole esperienza nel campo dell’analisi dei dati di survey multicolore. Gli aspettipiù significativi sono:- L’analisi di campi profondi multicolore (VLT Test Camera, HDF-S, GOODS-South) con losviluppo di procedure sofisticate per la misura ottimale della fotometria multicolore di oggettideboli extragalattici;- La realizzazione di tecniche sofisticate per l’analisi di campi stellari di grande area, contecniche di fotometria ottimale e analisi della variabilità;- L’esecuzione di survey coordinate ottico-IR-X;- Lo sviluppo di software astronomico, sia per la parte di riduzione dati (REM, SUSI2) che perla parte di analisi dati;- La partecipazione a programmi di sviluppo di tecnologie informatiche per la gestione digrandi moli di dati (Data Grid) e Virtual Observatory;


Gli obiettivi a lungo termine dell’attività dell'OA-RM nel campo dei database astronomicisono:1) Sviluppare e distribuire agli utenti della comunità italiana il SW ottimizzato per analisi datiperLBC;2) Eseguire le operazioni di calibrazione di LBC, a partire dal commissioning fino alla faseoperativa dello strumento, supportando la comunità italiana;3) Analizzare i dati raccolti con LBC nell’ambito della Science Demostration Time (SDT);4) Attrezzarsi a supportare survey LBC di interesse nazionale, preparandosi a fornire allacomunità interessata i prodotti finali (cataloghi, immagini coadded etc) pronti per l’analisiscientifica finale;5) Sviluppare SW per l’analisi di survey multiwavelength di grande campo, disegnato alloscopo di combinare osservazioni a grande campo da terra e dallo spazio, sul più ampio spettrodi lunghezze d’onda (IR-vis-UV-X), utilizzando ove possibile tecnologia VO;6) Supportare l’esecuzioni di survey multiwavelength di grande campo, condotte nell’ambito diprogetti di interesse nazionale, ottenute con strumenti da terra e dallo spazio (e.g. Spitzer,Herschel, LBC, VST, VISTA, XMM, Chandra…).Il progetto è finanziato in parte in ambito FIRB-LBT10) R & <strong>DI</strong>n parallelo all’attività tecnologica mirata allo sviluppo di strumentazione, è in corso un’attività,non meno importante, che riguarda l’acquisizione di esperienza in settori particolarmenteinnovativi mediante un impegno di ricerca e sviluppo. Alcuni aspetti di tale attività sono:- Interferometria IR – Il nostro gruppo è attivo in questo settore dal punto di vista scientifico,ma anche tecnologico, attraverso aspetti complementari: (i) sviluppo di software per il calcolodella visibilità interferometrica; (ii) esperienza nelle pipelines di gestione dati di diversistrumenti VLTI (MI<strong>DI</strong>-VINCI-AMBER); (iii) partecipazione alla prossima (2006) ESO call perla realizzazione di strumentazione interferometrica di seconda generazione per VLTI.Quest’ultima attività, svolta in collaborazione con altri istituti INAF, ha tratto impulso da unrecente finanziamento INAF a sostegno dello sviluppo di una infrastruttura interferometrica inItalia.- Criogenia – Nell’ambito del progetto REM, personale del nostro gruppo ha la responsabilitàdella camera infrarossa REMIR attualmente operativa al telescopio. Recentemente questodispositivo, per motivi di efficienza, è passato attraverso un profondo cambiamento dellacriogenia che ha portato ad una collaborazione stretta e proficua con gli esperti dell’ESO inquesto settore. Questa circostanza ha portato ad un accordo per sviluppare insiemeun’esperienza sull’utilizzo di cryocooler, che si rivelerà molto utile in vista di progetti futuridove la criogenia abbia un ruolo rilevante. Una schedula di possibile interazione con ESO è incorso di definizione.- Smart optics – Questa definizione raggruppa generalmente dispositivi ottici innovativi.Abbiamo intrapreso una collaborazione con l’Istituto IFN-CNR altamente specializzato in nanotecnologie,mirata alla realizzazione di grisms al silicio come elementi dispersori perspettroscopia IR ad elevata risoluzione (R ∼ 10 4 ). I primi prototipi sono stati realizzati, edebbono essere finalizzate le procedure di bonding tra prisma e reticolo. Parte dell’industriaottica italiana si è dichiarata favorevole alla realizzazione di questo prodotto- Materiali leggeri – L’OA-RM sta conducendo un programma di studio di specchi sottili infibra di carbonio utilizzando speciali tecnologie dei materiali brevettate dalla FORESTAL diRoma.- Sviluppo di pacchetti di riduzione dati - Finora tutta la VIMOS survey (oltre 40000 spettrideboli!) è stata ridotta tramite l’uso consecutivo di due pacchetti: VIPGI (software di riduzionesviluppato allo IASF di Milano) e KBRED/VIZ, differenti versioni di software di misura di


edshift e classificazione spettrale sviluppati interamente a Roma. L’esperienza maturata suquesti pacchetti (finora usati anche in zCOSMOS) nel prossimo futuro verrà inserita nelsoftware di seconda generazione, EZ, in corso di sviluppo in una collaborazione tra Roma,Milano e Ginevra.Infine, è opportuno notare, in sede di programmazione, come sia essenziale sviluppareun’attività di ricerca tecnologica, sopratutto in un ambito di collaborazione con quellacomponente industriale più disponibile al trasferimento tecnologico. Questo enorme valoreaggiunto all’attività di ricerca degli istituti ha bisogno talvolta di limitati finanziamenti da partedelle strutture di appartenenza, per far partire iniziative specializzate che altrimenti nonavrebbero alcuna opportunità di sviluppo.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON LE UNIVERSITA’L’OA-RM ha stretti rapporti di collaborazione con le Università Roma Tre e Tor Vergata. Leprincipali attività di Alta Formazione svolte in questo contesto sono elencate in Tabella.Elenco delle attività di ALTA FORMAZIONE e collaborazione con le UNIVERSITA’del Personale OA-RM - Periodo: 01/01/2005 – 31/12/2005N. Università/Istituto Corso1 Univ. degli Studi de L'AquilaCorso di “Astrofisica delle Alte Energie” della LaureaSpecialistica in Astrogeofisica.2 Univ. di Roma “Tor Vergata”Corso Semestrale di “Fisica Stellare”.3 Univ. di Roma TreCorso Semestrale di "Astrofisica delle Stelle" per lalaurea specialistica in Fisica.4 Univ. di Roma TreCorso a contratto di laurea specialistica di 30 ore inCosmologia5 Univ. di Roma TreCorso a contratto di laurea specialistica di 30 ore inCosmologia6 Univ. di Roma “Tor Vergata”Corso di “Planetologia” della Laurea Specialistica inScienze dell'Universo7 Univ. di Roma “Tor Vergata” Corso di dottorato di 20 ore in Cosmologia8 Univ. di Roma “Tor Vergata”Corso di “Formazione stellare e tecniche osservativenell’infrarosso” per Dottorandi di Astronomia.9 Univ. di Roma “Tor Vergata”Corso di "Astrofisica delle Alte Energie" della LaureaSpecialistica.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALILe attività di divulgazione curate dal gruppo DivA prevedono nel prossimo triennio un notevolesviluppo. Tale crescita coinvolgerà in primo luogo le strutture permanenti: l’Astrolab e iltelescopio didattico MPT. Il primo, operativo da sei anni, sarà sottoposto ad una modificaimportante di carattere strutturale ed organizzativa che prevede: l’aggiornamento delle strutture


espositive già presenti; la modifica del percorso didattico proposto attraverso l’introduzione dinuove strutture divulgative già in avanzata fase di ideazione; l’aumento delle giornate diapertura per meglio soddisfare la crescente richiesta di visite. L’MPT, accanto alle serateosservative organizzate per il pubblico, consentirà una gestione remota dello strumento e deisistemi di acquisizione immagini che renderà il telescopio disponibile ad ogni scuola sulterritorio nazionale. Verranno organizzati eventi, manifestazioni e mostre in occasione difenomeni astronomici e attività anche in collaborazione con gli enti di ricerca dell’area romana(CNR, INFN, ESA, ENEA). In particolare si curerà la progettazione di eventi da organizzare inoccasione del 2009 - Anno Mondiale dell’Astronomia. Il sito web del gruppo DivA saràprofondamente modificato per offrire nuovi contenuti e nuovi servizi: verranno realizzatiprodotti multimediali da consultare o scaricare; saranno attivate rubriche di newssull’Astronomia e “fai una domanda all’astronomo”; sarà completamente sostituito il databaseoperativo per il servizio di prenotazione per renderlo più efficiente, flessibile e capace di gestirestrutture ed eventi di vario genere. L’attività è finanziata da fondi OA-RM e da donazioni diassociazioni ed enti locali.Le attività museali in corso ad OA-RM dipenderanno in larga misura dalla sistemazionedefinitiva del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario, sul quale si attendonodecisioni a livello centrale e dei Ministeri competenti.5. PERSONALEPersonale di ricerca a tempo indeterminato (5 AO, 8 AA, 26 RA, 2 TL)Il personale di ricerca attualmente in servizio ammonta a 39 unità (incluso il recente posto diRA ottenuto a Dicembre 2005) da confrontarsi con le 41 indicate nel Piano 2003, la progressivadiminuzione numerica essendo dovuta a pensionamenti e alla prematura scomparsa del Prof.Occhionero. Tale diminuzione di personale sta creando seri problemi alla gestione della ricercaa causa del simultaneo rapido incremento della nostra attività scientifica sempre più inserita inprogrammi nazionali ritenuti di rilevanza strategica quali LBT (attraverso i progetti LBC e LincNirvana), Swift, REM, Symbol X, Interferometria ecc.La richiesta di nuovo personale è quindi connessa in primo luogo alla necessità di dare ildovuto sostegno scientifico a tali progetti strategici mantenendo alta l’eccellenza e lacompetitività internazionale. A tal fine si rilevano tre punti principali di sofferenza:1) la necessità di procedere ad un rapido incremento del numero di ricercatori nelle varie areedi ricerca tenendo conto della necessità di ridurre l’età media e di determinare una naturalestabilizzazione della parte del personale a contratto che maggiormente si distingue perprofessionalità e competenza. Tenendo conto della distribuzione attuale dei ricercatori tra levarie discipline, della presenza di postdoc INAF nella nostra struttura si ritiene che la richiestadi 10 posti da Ricercatore nell’arco del triennio possa garantire sia il naturale ricambiofisiologico dovuto ai recenti pensionamenti (l’ultimo del Dott. DiFazio) e a quelli previsti neltriennio (Dott. Baratta, Dott. Vignato) che il necessario sviluppo a fronte degli impegniinternazionali in cui l’OA-RM è pesantemente coinvolto. Sulla base della programmazionecoordinata dal nostro Advisory Committee si ritiene di distribuire la richiesta di posti seguendole principali tematiche esposte nel piano triennale: 4 nel settore astrofisica extragalattica ecosmologia, 3 nel settore stelle e mezzo interstellare, 2 nel settore di astrofisica relativistica, 1nel settore sole e planetologia.2) Un corretto rapporto tra Dirigenti, Primi Ricercatori e Ricercatori è una condizionenecessaria per garantire la gestione delle linee guida principali dell’attività di ricerca di unastruttura. L’OA-RM ha sofferto una progressiva diminuzione relativa dei posti da AstronomoAssociato e la mancanza dell’assegnazione dell’idoneità al recente concorso da AstronomoAssociato non fa che acuire tale sofferenza. Per questo motivo si richiedono 4 posti da PrimoRicercatore (tenuto conto del possibile pensionamento del Dott. D. Nanni) distribuiti tra le


varie discipline e 2 posti da Dirigente di Ricerca (tenuto conto del possibile pensionamentodella Dott.ssa F. Caputo)3) La responsabilità primaria in progetti tecnologici ritenuti strategici quali LBC richiede unaprogrammazione non solo dell’attività di “commissioning” ma anche dell’attività dimanutenzione e naturale “upgrade” della strumentazione. Attualmente l’attività tecnologica ècoordinata da un Astronomo Ordinario ed è gestita a livello di “project manager” da almeno 4unità che attualmente ricoprono il ruolo di ricercatori astronomi. Non è possibile continuarecon una situazione che richiede una crescita di responsabilità a livello internazionale in unquadro di collaborazione e coordinamento con i project manager degli altri partnerinternazionali senza al tempo stesso garantire il necessario livello di responsabilità. Al finedunque di garantire una più efficace gestione dei progetti tecnologici citati in precedenza sirichiedono urgentemente almeno 2 posizioni di primo ricercatore tecnologo ed 1 posizione diricercatore tecnologo.Queste esigenze sono riportate schematicamente in TabellaFabbisogno Personale di ricercaDR PR R PRT RT Anno1 3 2 20061 2 3 1 20071 1 4 2008Personale tecnico-amministrativoGià dal precedente Piano Triennale emergeva la posizione dell’Osservatorio Astronomico diRoma che indirizzava le proprie prospettive di crescita essenzialmente sul personale di ricercasottolineando che questa scelta rendeva però imprescindibile che si provvedesse a unimmediato turnover delle cessazioni (con naturale ridistribuzione delle professionalità). Il puntocritico che si vuole evidenziare è che una parte sostanziale del personale di area tecnicoamministrativaè a tempo determinato pur avendo nel corso dell’ultimo triennio acquisitoprofessionalità ritenute indispensabili per un corretto andamento delle attività. Tale personalerisulta suddiviso come in Tabella. Di questo, 3 unità sono in scadenza nel marzo 2006. Pertali unità si richiede urgentemente il rinnovo per ulteriori 30 mesi così come richiesto nelbando.A questo si aggiunge la situazione oggettiva di carenza derivante dalla fruizione da parte delpersonale amministrativo di 1 aspettativa, 1 maternità e 1 comando presso il Ministero delTesoro nonché il previsto pensionamento di 2 unità (Area Tecnico-Scientifica) entro la fine del2006.Personale a t. i. e a t.d. al 31 Dicembre 2005Area Amm. AreaArea Tecnico-Gestionale Amministrativa ScientificaUnità di personaleTempo indeterminato 4 5 18Unità di personaleTempo determinato0 3 5


Anche considerato che 1 posizione è stata acquisita dalla mobilità nell’area amministrativa condecorrenza Gennaio 2006, resta il problema relativo ad una tempestiva programmazioneriguardante la graduale stabilizzazione delle unità a tempo determinato operanti all’internodella struttura. A ciò va aggiunta la necessità di un ulteriore incremento di unità dovuto aincarichi di servizio amministrativo a vantaggio delle strutture ex-CNR di area. La richiesta dipersonale per il triennio risulta quindi la seguente: stabilizzazione delle 8 unità a t.d., 2nuove posizioni in Area Amministrativa e 2 posizioni in area Tecnico-Scientifica (1 per ilmuseo, 1 per outreach presso l’Astrolab). Tale richiesta è considerata come requisitominimo per garantire la piena funzionalità della struttura anche in relazione alle altre strutturedell’area specialmente in considerazione della consistente e continua perdita di personaleamministrativo a causa di pensionamento, aspettative, comandi (4 unità) e transizione verso laSede Centrale (10 permanenti e 2 in assegnazione temporanea).E’ da notare infine che per quanto riguarda il personale tecnico-scientifico solo 3 unità a t.i. (dicui 1 in pensionamento entro il 2008 e 1 unità a t.d.) sono attualmente dedicate alla gestionedella stazione osservativa di Campo Imperatore sotto il coordinamento tecnico scientifico di 1RA (al 50% FTE).6. FINANZIAMENTII finanziamenti ricevuti nel 2005 dall’OA-RM sono elencati in Tabella.Fondi ricevuti nel 2005STANZ.DEFINIT.ENTE ESERC. 2005 DESCRIZIONEINAF 615.699,64 Funzionamento321.203,89 RicercaLo stanziamento definitivo per la ricerca comprende:45.000,00 Dipartimento 1 per Congressi 2005 e 200620.000,00 Rinnovo borsa di studio post-doc INAF25.000,00 Avanzo libero esercizio 2004INAF 14.300,00 Gestione Biblioteche100.000,00 LBCMIUR 124.506,00 Cofin 200420.000,00 Divulgazione DivAMIN.AMBIENTE 98.709,79 Contributo per CVSASI 11.000,00 Integral732.319,97 ASDC


68.000,00 Supporto per analisiENTI LOCALIRegione Lazio 200.000,00 Contributo Legge Regionale per C.V.S.COM.EUROPEA 284.415,81 Progetto ricerca JET SETPRIVATIFilas S.p.A. 3.000,00 Contributo per progetto JET SETMonte Paschi 50.000,00Realizzazione Biblioteca Multimediale sede di MontePorzioORG.INTERNAZ.Solar Scient. Usa 1.517,16 Contributo congresso C.V.S.Univ. Arizona 1.950,00 Supporto editoriale per APJEso 7.000,00 Progetto ESO OWLTotale Entrate 2.553.622,26Sebbene il budget ministeriale sia largamente assorbito dalle spese fisse per il funzionamento, èimportante sottolineare il ruolo strategico che finora hanno svolto le pur limitate capacità diinvestimento dell’Ente soprattutto per quanto riguarda la parte di FFO destinata alla ricerca dibase locale. Il finanziamento della ricerca assegnato ad ogni struttura risulta infatti importanteper l’Ente nazionale per diversi motivi elencati nel seguito.1) Sostegno alle ricerche inserite in progetti nazionali. E’ importante considerare che ifinanziamenti PRIN, FIRB o ASI essendo finanziamenti di progetti nazionali nonesauriscono le esigenze dei singoli gruppi di ogni struttura partecipanti al progetto. Taliesigenze si caratterizzano in un supporto tecnico/logistico (disponibilità di spazi,computers, networks locali dedicati) o in un supporto al training di giovani studenti odottorandi attraverso la disponibilità di assegni di ricerca di alcuni mesi per facilitarel’ottenimento degli obiettivi preposti nel progetto nazionale.2) Sostegno delle attività locali di Research & Development. L’attività tecnologicadell’OA-RM è impegnata sui grandi progetti strategici nazionali ma questo richiede unsupporto continuo sia per quanto riguarda l’attrezzatura dei laboratori sia per quantoriguarda la necessità di mantenere aggiornato il personale tecnologico attraversoprogrammi tecnologici di ricerca di base sia per quanto riguarda l’HW che lo sviluppodi SW di controllo o di analisi dati.3) Sostegno alla Ricerca locale, alle attività di Outreach e Museali. E’ importantegarantire il necessario sostegno agli studenti che desiderano frequentare la struttura percollaborare con i vari gruppi di ricerca attraverso l’erogazione di assegni di ricercafinalizzati alla preparazione per concorsi a dottorati di ricerca o per posizioni dipostdoc. La nostra struttura tramite l’Astrolab necessita di un continuo sostegno afavore dell’intensa attività divulgativa che sta svolgendo e che intende sviluppareulteriormente a seguito della forte domanda da parte delle istituzioni scolastiche,culturali e dalla gente in generale. Come è noto, da tempo la direzione dell’OA-RM sista impegnando per l’apertura del museo astronomico presso la sede di Monteporzio.Indipendentemente dalla soluzione finale che adotterà l’INAF, l’OA-Roma intendevalorizzare il proprio patrimonio storico-scientifico al fine di migliorare la


conservazione e soprattutto la fruizione attraverso l’inserimento del materiale musealenel programma di divulgazione dell’OA-RM. Una tale operazione culturale implicheràovviamente un impegno di risorse sia umane che materiali.Sebbene alcune di queste attività prevedono un coordinamento e controllo a livello centrale daparte dell’INAF, è evidente che una gestione efficiente e flessibile di tali attività locali nell’arcodell’anno lavorativo può essere effettuata principalmente dal Direttore, coadiuvato dalpersonale senior della Struttura.Alla luce di quanto sopra si riporta nella tabella che segue le necessità per l’osservatorio perriuscire a sopravvivere e a perseguire il fine istituzionale che gli è assegnato. La ripartizione deifondi di funzionamento può essere dedotta dalla previsione di bilancio 2006 a suo tempoinviata.Fondi richiesti per il funzionamento in KeuroAnno FFO (funzionamento+ricerca)2006 650 +2002007 700+2302008 750+2607. PUBBLICAZIONILe pubblicazioni 2005 con autori o coautori dell’OA-RM sono riassunte in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 121“ in stampa 20“ sottomessi 10Relazioni su invito 6Presentazioni a congressi 70Rapporti tecnici 0Altre pubblicazioni 102TOTALE 3298. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Punti di Forza. L’OA-RM si presenta come la sede di riferimento in quanto a completezza edeccellenza dell’Astronomia romana essendo attivo nell’ambito della ricerca professionale edella divulgazione su tutte le tematiche principali che sono oggetto delle macroaree scientifichedefinite dall’INAF. La straordinaria capacità e razionalità logistica della Struttura hannoconsentito uno sviluppo graduale, costante ed armonico delle varie attività scientifiche ad unlivello di alta competitività internazionale. Tale professionalità è richiesta continuamente dallasocietà civile (in particolare dalle istituzioni della città di Roma e Provincia, ma anche dal restod’Italia) attraverso una continua ed intensa attività divulgativa sulla quale come è noto l’OA-RM è da tempo impegnato e sulla quale ha investito e continua ad investire. La creazionedell’Astrolab come museo astronomico moderno ed interattivo è un’esperienza unica all’interno


dell’INAF e costituisce attraverso il suo continuo sviluppo una delle eccellenze dell’Ente per ladivulgazione astronomica.L’attività di ricerca dell’OA-RM è perfettamente inserita nelle linee strategicheprogrammatiche dell’INAF. E’ questo il caso per esempio dell’attività svolta nell’ambitodell’Astrofisica Relativistica. Il nostro gruppo è leader riconosciuto internazionalmente per lostudio dei Gamma Ray Burst ed è inserito nelle attività operative e programmatiche del satelliteSwift e del telescopio REM.Nel campo dell’astrofisica extragalattica l’OA-RM ha una posizione leader nello studio dellegalassie e Nuclei Galattici Attivi di alto redshift e delle strutture di grande scala. Tale attività èinserita in programmi strategici della comunità europea quali GOODS, COSMOS, ELAIS ecc.Essa ha inoltre motivato sia modellistica teorica avanzata che progetti strategici quali la cameraal primo fuoco LBC e sta adesso fornendo il necessario supporto in termini di databasescientifico per LBC (progetto INAF), e in termini gestionali per il centro ASI ASDC.Recentemente il gruppo extragalattico è promotore scientifico in Italia della proposta Franco-Italiana per la costruzione di un satellite X, Simbol X.Nel campo dell’astrofisica stellare e del mezzo interstellare l’OA-RM ha delle linee strategicheche si focalizzano nello studio delle popolazioni stellari nelle galassie vicine, studio cherappresenta la frontiera dell’astrofisica stellare effettuata con telescopi di ultima generazione,nello studio della modellistica della turbolenza stellare e della Astrosismologia e ricerca dipianeti extrasolari come preparazione della missione COROT, e nello studio delle regioni diformazione stellare dove negli ultimi anni il gruppo IR ha sviluppato delle competenzespecifiche nell’utilizzo di strumentazione interferometrica infrarossa, con particolareriferimento alla strumentazione del VLTI ed in previsione di LBT.Di notevole rilievo è anche l’attività solare e planetologica. La prima rappresenta un feliceesempio di collaborazione tra l’OA-RM e le istituzioni locali (attraverso l’erogazione difinanziamenti significativi) là dove si sono trovati degli interessi culturali comuni come quellodelle osservazioni solari finalizzate alla interazione sole-clima terrestre. La seconda attivitàplanetologica coinvolge anch’essa l’interesse delle istituzioni locali mediante l’utilizzo dellastruttura osservativa di Campo Imperatore per la ricerca dei NEOs (Near Earth Objects piùvicini al Sole) e dei corpi Trans-Nettuniani, posti ai limiti del nostro sistema planetario. Ilgruppo è inoltre coinvolto in diversi progetti spaziali (missioni spaziali Cassini, Rosetta, GAIA,Dawn).L’attività tecnologica dell’OA-RM ha avuto infine un notevole sviluppo negli ultimi 5 anni edha ormai raggiunto competenze ed eccellenze nel settore criogenico, elettronico e dei sistemi dicontrollo.In alcuni casi l’attività tecnologica dell’OA-RM è cruciale per il raggiungimento di alcuniobiettivi strategici dell’INAF. E’ questo il caso del progetto LBC, che risulta determinante perla prima fase di attività del telescopio LBT: l’OA-RM è il responsabile della costruzione,manutenzione e gestione dei due strumenti previsti ai due primi fuochi di LBT. Il gruppo tra glialtri progetti è anche coinvolto nella costruzione della prima camera per Linc-Nirvana che saràlo strumento di imaging interferometrico di LBT. Lo sviluppo di strumentazione di grandecampo ha posto il problema riguardante la costruzione di database scientifici multiwavelengthper LBC che l’OA-RM sta sviluppando nell’ambito della programmazione del Dip. Progetti edel servizio reti ed archivi.Criticità. Le criticità della Struttura riguardano tre aspetti già evidenziati nelle sezioniprecedenti e che sono qui riassunti. 1) Edilizia. La sede di Monteporzio contiene diversi edificiche richiedono una consistente manutenzione straordinaria. 2) Carenza di personaleamministrativo e di ricerca. La mancanza di sostituzione del turnover e di una minimaprogrammazione di sviluppo stanno vincolando molto le capacità di crescita e lo sviluppoprogrammato della Struttura. Una menzione specifica va fatta per le 2 unità di personale ditecnico laureato dell’OA-RM che a tutti gli effetti svolgono pienamente un’attività di ricerca a


livello di Ricercatore Astronomo e che dovrebbero essere inserite a pieno titolo nel nuovocomparto ricerca nel ruolo di Ricercatori. 3) Carenza di finanziamenti per la ricerca ed attivitàdi outreach locale. La mancanza di finanziamenti per la ricerca locale sta creando seri problemiper quanto riguarda il supporto ai progetti nazionali e alle iniziative di research & developmentlocali non potendo la struttura garantire il necessario sostegno agli studenti e borsisti che sonoassociati ai vari gruppi di ricerca. Anche l’attività di outreach dell’OA-RM riceve finanziamentilimitati dall’Ente e può garantire un funzionamento minimale grazie ai finanziamenti locali chela Struttura è riuscita a ricevere negli ultimi anni.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> TERAMO1. INTRODUZIONEL’Osservatorio di Collurania, situato su un colle a pochi chilometri dalla città di Teramo, è statofondato da Vincenzo Cerulli nel 1890, che lo ha donato allo stato nel 1917, col vincolo dellaricerca nel campo astronomico. Oltre ai tradizionali studi classici sui corpi del sistema solare,fino allo scoppio della seconda guerra mondiale è stato sede di pionieristiche ricerche nel campodella tecnologia astronomica, tra le quali va ricordato lo sviluppo dei primi fotometrifotoelettrici italiani, costruiti da Maggini nel 1930. Il secondo dopoguerra è stato caratterizzatoda un progressivo abbandono, terminato, sul finire degli anni ’80, dopo la prima riforma degliosservatori astronomici (legge 163 del 1983). I ricercatori attualmente in forza a Teramo (1astronomo ordinario, 3 astronomi associati e 4 ricercatori) sono tutti stati assunti dopo il 1990.Il principale campo di ricerca riguarda gli studi sulla struttura e l’evoluzione delle stelle, conapplicazioni che includono la nucleosintesi, la sintesi di popolazioni stellari risolte e nonrisolte, le datazioni dei sistemi semplici (ammassi) e complessi (galassie), la scala delle distanzecosmologiche. Agli studi teorici si affianca una notevole attività osservativa e di analisi datiottici e infrarossi, con strumenti sia da terra che da satellite. Nel campo della tecnologiaastronomica, i laboratori ottico, meccanico ed elettronico dell’Osservatorio si sono specializzatinella costruzione di camere per l’infrarosso. La mancanza di un’Università di riferimento,problema già evidenziato dal Cerulli, non è stata un limite all’attività di alta formazione nelcampo delle discipline astronomiche, caratterizzata dalla possibilità di accesso per gli studenti egli specializzandi alle strutture osservative di Teramo e di Campo Imperatore. Grazie a questisforzi, negli ultimi 15 anni la produzione scientifica dell’Osservatorio di Teramo è andatarapidamente aumentando, attestandosi ormai stabilmente sui massimi livelli espressi nellestrutture di ricerca dell’INAF. Ciononostante il ritmo di crescita in termini di assunzioni dipersonale di ricerca è stato più lento di quello di altre strutture che nel 1990 si trovavano insimili condizioni.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>SupernovaeLo studio delle supernovae a Teramo si è concentrato su lavori teorici (evoluzione deiprogenitori e calcoli idrodinamici delle fasi esplosive), ma anche su un intenso programmaosservativo, nell’ottico e nel vicino IR. Già attivo nel 2005, il progetto SUPERNOVAE riunisceper la prima volta tutte le componenti nazionali della ricerca del settore ed intende contribuiread un avanzamento significativo della conoscenza di questi eventi e delle loro applicazioni,anche in campo cosmologico. Il primo obiettivo è il consolidamento e la razionalizzazione delcoordinamento osservativo nazionale, operazione necessaria per rafforzare la partecipazioneitaliana alle cooperazioni internazionali nel settore. Tra gli obiettivi scientifici, perseguibili neltriennio 2006-2008, evidenziamo: 1) la definizione dei parametri osservativi e fisici delle SNeIa,per minimizzare la multiparametricità ai vari redshifts e per un uso affidabile di questi eventicome indicatori di distanza; 2) Il raccordo tra le distanze ricavate con la Tully-Fisher e quellericavate dalle SNeIa; 3) l’approfondimento e la verifica (anche a diverse lunghezze d’onda)della correlazione tra le morfologie della curva di luce, le masse di inviluppo e la massa di 56Niprodotta nelle SNe IIp; 4) lo sviluppo della trattazione dell’esplosione delle SNe core-collapse edelle SNe termonucleari, anche introducendo gli effetti della rotazione sui progenitori, perprodurre previsioni teoriche accurate (curve di luce, spettri, nucleosintesi) che consentano unadiagnostica appropriata dei dati osservativi; 5) lo studio della correlazione tra SNe e GRB 6) lostudio dell'evoluzione della frequenza delle SNeII+Ib/c dall'universo locale fino a z=1-1.5 perricostruire la storia della formazione stellare durante l’ultima metà della vita dell'universo,sfruttando l'opportunità offerta da nuovi strumenti, alla cui costruzione ed installazione


contribuiamo attivamente. In questo contesto, intendiamo proporre la realizzazione di untelescopio nazionale dedicato, da istallare in un sito appropriato, come la base antarticaConcordia a Dome C.Sintesi di popolazione stellareI telescopi di nuova generazione stanno fornendo un significativo impulso alla qualità dei datirelativi a galassie e ammassi globulari extragalattici. In questo contesto, gli studi di sintesi dipopolazione devono fornire strumenti di analisi efficienti ed innovativi per assicurare ilmassimo ritorno scientifico da tali osservazioni. All’OA-TE, questa linea di ricerca è attiva eproduttiva, proponendo strumenti di analisi e ricerche originali e sviluppando un know-how edexpertise unici, anche traendo vantaggio dalla sinergia con ricerche complementari, comel’evoluzione stellare. Questi studi forniscono stime teoriche di grandezze osservabili integrate(magnitudini, colori e distribuzione dello spettro di energia) e delle proprietà delle stelle risolte(diagrammi colore-magnitudine sintetici, funzioni di luminosità), necessarie all’interpretazionedei dati spettro-fotometrici delle popolazioni stellari della Via Lattea, delle galassie del GruppoLocale e di quelle più lontane, le cui stelle non sono risolte. I risultati recenti più innovativiriguardano le Fluttuazioni di Brillanza Superficiale (SBF), un metodo che permette stimeaccurate di distanza fino a 100 Mpc e costituisce un nuovo strumento per indagare lo statoevolutivo delle popolazioni stellari nelle galassie. Tra gli obiettivi del 2006-2008 vi sono: i)l’applicazione del metodo alla determinazione della scala delle distanze cosmologiche e ilconfronto con altri indicatori di distanza (Cefeidi, SNIa, GCLF, PNLF); ii) lo sviluppo dimodelli di SBF di sistemi stellari specifici, quali galassie ellittiche, galassie nane e ammassistellari; iii) lo studio della relazione tra SBF ed indici di Lick in galassie (coll. IAC); iv)l’analisi di popolazioni stellari in ellittiche con dati multibanda SBF (ACS@HST e vicino-IR)per ricostruire la storia di formazione e evoluzione di queste galassie. Questo programma haottenuto supporto da STSci con l’approvazione di un Archival Proposal dedicato ai gradientiSBF (coll. Washington State University).Astrofisica Nucleare e NucleosintesiLo studio sperimentale e teorico delle interazioni forti tra i nuclei e dei decadimenti delle specieinstabili fornisce importanti informazioni per lo studio teorico e l’interpretazione dei datiosservativi di diversi oggetti di interesse astrofisico. Le stelle, prima di tutto, sono sede di questifenomeni, che generano gran parte dell’energia necessaria per mantenere le luminositàosservate. Lo studio dell’evoluzione chimica della materia, dai nuclei leggeri (H, He, Li, Be, B)sintetizzati anche durante la nucleosintesi primordiale, fino a quelli più pesanti, come il Pb ol’Ur, sintetizzati nelle fasi avanzate dell’evoluzione stellare (AGB) o durante le esplosioni disupernova, richiede accurate valutazioni delle sezioni d’urto delle suddette reazioni nucleari.Dal punto di vista della fisica nucleare, la sfida consiste nel riprodurre le “condizioniastrofisiche” (quelle degli interni stellari o del materiale primordiale in espansione),generalmente caratterizzate da energie (temperature) relativamente basse. I laboratori sotterranei(e.g. Laboratori Nazionali del Gran Sasso) offrono situazioni ideali per sopprimere il fondocosmico e consentono misure molto vicine a quelle che si incontrano nelle stelle. L’OA-TEpartecipa ad importanti collaborazioni internazionali. Due gli esperimenti cardine: LUNA(Laboratory for Underground Nuclear Astrophysics) e ERNA (European Recoil separator forNuclear Astrophysics). Tra i risultati recenti più importanti, ricordiamo la misuradell’14N(p,g)15O, il collo di bottiglia del ciclo CNO, con la quale sono state ottenute stime piùaccurate dell’età della galassia. Nel triennio 2006-08 si intendono portare a termine gli studidella reazione 12C(a,g)16O, fondamentale in molti problemi aperti dell’evoluzione stellare, edella 25Mg(p,g)26Al, importante per le stime della produzione dell’26Al galattico responsabiledella riga a 1.809 MeV osservata dai satelliti di alta energia.Evoluzione stellareL’OA-TE vanta una consolidata esperienza nel calcolo teorico di evoluzione stellare attestata dacentinaia di articoli pubblicati negli ultimi 15 anni su riviste internazionali. La ricerca si èconcentrata sullo sviluppo di un codice in grado di calcolare modelli di stelle di qualunque


massa e composizione chimica, dalla pre-sequenza fino alle fasi finali (nana bianca o esplosionedi supernova). Il costante miglioramento del codice, con raffinamenti degli input fisici e delletecniche numeriche di soluzione delle equazioni della struttura stellare è stata la linea guida nelcorso di questi anni. Recentemente è stato introdotto un esteso network nucleare (circa 500isotopi legati da più di 700 processi) con il quale è possibile calcolare una dettagliatanucleosintesi. Nel triennio 2006-2008, si vogliono sviluppare algoritmi in grado di descriveregli effetti della rotazione stellare, con particolare attenzione al trasporto di energia e momentoangolare, ai rimescolamenti indotti e ai campi magnetici associati. Altri obbiettivi sono:a) implementazione del trattamento di processi secolari, come la diffusione atomica e lalevitazione radiativa, per ottenere più accurate predizioni delle abbondanze chimichesuperficiali;b) descrizione più accurata della fisica delle atmosfere stellari;c) predizioni sugli osservabili prodotti dalle misure elio- e astero-sismologiche (frequenzepulsazionali), come strumento interpretativo per le future missioni spaziali (a partire daCOROT);d) preparazione del database teorico per la determinazione dei targets e la futura analisi dei datispettro-fotometrici di GAIA. I modelli così ottenuti saranno anche utilizzati per studicosmologici (stime di età, distanze, evoluzione chimica, sintesi di popolazione, etc.).Strumentazione per ambienti ostili: IRAIT-AMICAAMICA (Antarctic Multiband Infrared CAmera) è lo strumento principale del telescopioantartico IRAIT. Si tratta di una camera con due canali attrezzati per osservazioni nel vicino (1-5 micron) e medio (7-25 micron) IR. La sfida tecnologica consiste nel realizzare un criostatocompletamente robotizzato, in grado di lavorare alle estreme condizioni di Dome C (3200 m,pressione 600 mBar, temperature tra -90 e -30 C). I rivelatori lavorano a temperature di 5 e 30 K(rispettivamente per il medio e il vicino IR). La camera e il telescopio saranno terminati nel2006 e trasportati alla base Concordia per iniziare la campagna osservativi nella stagione 2007-2008. IRAIT+AMICA è un esperimento pilota, il cui obbiettivo principale è lo studio del sitoantartico per le osservazioni IR. Oltre al site testing, i core task scientifici di AMICA sono i) lefasi finali dell’evoluzione stellare, caratterizzate da intense perdita di massa e formazione diinviluppi circumstellari, come nelle stelle AGB e post-AGB e le pre-supernovae, o dischi diaccrescimento, come per le Low-mass X-ray binaries o per le variabili cataclismiche, e ii) leregioni di formazione stellare. Altri campi dove ci si aspetta un importante contributo sono laricerca di stelle fredde (nane brune e L-type) e alcune sorgenti extragalattiche come le luminousIR galaxies e gli AGN. OA-TE è leader di una collaborazione INAF (Teramo-Torino-Padova-Milano) per la realizzazione di AMICA. IRAIT sarà l’unico telescopio operante in Antartide apartire dal 2007. L’OA-TE partecipa, inoltre, ad ARENA, il network europeo sull’Astronomiain Antartide, finanziato nell’ambito dell’ VI programma quadro e ufficialmente partito aGennaio 2006. L’OA-TE è anche promotore, con altri gruppi italiani, di un coordinamento perlo studio delle problematiche connesse con la realizzazione di strumentazione per ambientiostili, nella prospettiva dei futuri progetti sugli ELT.Pulsazioni stellariLo studio osservativo delle proprietà pulsazionali delle varie classi di stelle variabili sia di Pop.I che II rappresenta uno dei filoni classici della ricerca svolta presso il nostro istituto. Talericerca, spesso portata avanti in collaborazione con altri gruppi di ricerca nazionali di provatacompetenza nel campo della modellistica delle pulsazioni radiali, ci ha permesso di effettuaresignificativi confronti tra predizioni teoriche ed evidenze osservative. Nel prossimo triennio ci sipropone di estendere il già avviato progetto dello studio delle proprietà pulsazionali delle RRLyrae degli ammassi globulari nelle bande del vicino infrarosso al bulge della galassia. Talericerca è di primaria importanza per varie ragioni: 1) per la stima delle distanze attraverso l'usodi una ben definita relazione periodo-luminosità in queste bande fotometriche; 2) per ladeterminazione dell'abbondanza di elio attraverso l'uso del parametro A ( il rapportoMassa/Luminosità delle RR Lyrae). Questo metodo assicura un'ottima accuratezza se si disponedi precise stime di temperatura, cosa resa possibile nel nostro caso dall'utilizzo combinato di


fotometria ottica e infrarossa. Tale studio permetterà di analizzare l'andamento della legge diarricchimento di elio rispetto al contenuto di metalli in vari ambienti. Proposte per l'utilizzo ditelescopi dotati di rivelatori infrarossi sia nazionali, come l'AZT-24 a Campo Imperatore e ilTNG, sia internazionali, come NTT e VLT, sono già state approvate.Fotometria e analisi dati.Da diversi anni all’OA-TE si è sviluppata esperienza nel campo della riduzione ed analisiimmagini ottiche e infrarosse. In particolare, sono state studiate e applicate le tecniche perl’analisi fotometrica di campi ”crowded” utilizzando gli specifici algoritmi di fitting della ‘pointspread function’. I lavori di ricerca hanno riguardato dati da terra e da satellite di ammassistellari appartenenti alla galassia e alle galassie limitrofe. In questo settore è stata ed è rilevantel’attività di alta formazione. Nel triennio 2006-2008 sarà perseguito un progetto sugli AmmassiStellari delle Nubi di Magellano, che essendo distribuiti in un ampio intervallo di età (daqualche Myr a oltre 10 Gyr) ed essendo generalmente molto massicci (> 10000Mo), offronol’opportunità di verificare i modelli di evoluzione stellare in un ampio rango di masse stellari erappresentano ‘archetipi’ per la comprensione delle proprietà integrate delle popolazioni stellarigiovani e antiche. Si intende quindi ottenere la fotometria delle stelle nei nuclei di questiammassi, allo scopo di studiare le fasi evolutive più rapide (AGB, TP-AGB), la cui conoscenzanon è ancora soddisfacente sia in termini di precisione nella stima dei tempi evolutivi, sia nellacomprensione dell’efficienza di fenomeni fisici come la perdita di massa. Minimizzare taliincertezze è di ovvio interesse per l’evoluzione stellare ma, trattandosi di stelle estremamenteluminose, risulta fondamentale per l’interpretazione della luce integrata di sistemi stellariremoti. Lo studio fotometrico di questi ammassi rivela, inoltre, diversi indicatori utiliall’accurata determinazione delle distanze delle Nubi di Magellano, che costituiscono unimportante mattone nella costruzione della scala delle distanze cosmologiche. Si ricorda, infine,che, data l’esperienza maturata in questo campo, l’OA-TE parteciperà alla proposta italiana perl’analisi dei dati di GAIA.Progetti Scientifici e Tecnologici alla Stazione Osservativa di Campo Imperatore.Un accordo tra gli osservati di Pulkovo (Russia), Roma e Teramo regola lo sfruttamento deltelescopio AZT24 (Pulkovo), della cupola sud (Roma) e della camera IR SWIR-CAM (Teramo)a Campo Imperatore. Si ricorda che questo è l’unico telescopio attualmente operante nell’IR inEuropa. Le attività riguardano sia le linee di ricerca principali dell’OA-TE (punti 1-7) sia glistudi in cui l’OA-TE fornisce supporto e collaborazione a colleghi di altri istituti in Italia eall’estero. Questi i programmi scientifici attivi nel triennio 2006-2008:1. Osservazioni di curve di luce di SN2. Misure fotometriche nel vicino IR di variabili RRLyrae di ammasso e di campo3. Misure fotometriche di variabili cataclismiche ed in particolare di eventi di outburst didwarf novae.4. Osservazioni di supporto per lo studio e ricerca di pianeti extrasolari.5. Studio di emissione IR di Blazars (all’interno della collaborazione WEBT).6. Fotometria IR per la determinazione dei parametri fisici delle componenti di sistemi adeclissi di tipo Algol.Inoltre l’OA-TE ha collaborato alle ricerche di controparti ottiche ed IR dei GRB.Parallelamente alle attività osservative, la gestione del telescopio e della camera ha prodottoimportanti sviluppi tecnologici.3. ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’L’OA-TE ha stipulato convenzioni e accordi con l’Università di Teramo, L’Aquila e Perugiaper la formazione Universitaria nel campo dell’Astronomia, dell’Astrofisica e delle TecnologieAstronomiche. Presso l’Università dell’Aquila i ricercatori OA-TE sono da anni incaricati dicorsi nella laurea triennale in Fisica e nel biennio della specialistica. In collaborazione conl’Università di Teramo, dal 2004 è stato istituito un Corso di Dottorato di Ricerca e un Master di


primo livello in “ASTROFISICA”. Infine, l’Osservatorio ha finanziato una borsa per il Corso diDottorato di Ricerca in “NUOVI MATERIALI STRUTTURALI E FUNZIONALI PERAPPLICAZIONI SPAZIALI” di durata triennale per il Ciclo XXI presso l’Università diPerugia.Nella tabella che segue si riassume l’impegno 2005 dei ricercatori OA-TE, in termini di corsi eore di insegnamento frontale, nei vari livelli dell’istruzione universitaria, nonché il numero ditesi di laurea e di dottorato seguite in qualità di relatori.Tabella 3.1 Alta Formazione 2005CORSO Numero corsi Ore frontali TesiLaurea Triennale 1 60 2Laurea Specialistica 2 120 2Master di Primo Livello 7 280 4Dottorato di Ricerca 8 320 2Nel corso del 2005, alcuni ricercatori OA-TE sono stati inoltre chiamati a tenere lezioni in altricorsi di dottorato di ricerca nazionali e in scuole internazionali e hanno seguito tesi di studentiiscritti in altre Università.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALIIl museo di Collurania ospita un allestimento di strumentazione astronomica originale, utilizzataa partire dalla fine del l’800 dagli astronomi che hanno lavorato a Teramo. La biblioteca storica,che ha raccolto parte del materiale proveniente dal disciolto Collegio Romano, contiene circa3000 libri, tra i quali spiccano una rara edizione cinquecentesca del Trattato di Ottica delClavius e una copia settecentesca dei Principia di Newton. La mattina dell’ultimo sabato di ognimese, è tradizione che l’Osservatorio sia aperto al pubblico per visite al museo e alla biblioteca.Queste le maggiori iniziative intraprese nel corso del 2005 per la diffusione della culturascientifica.1) "All'ombra della Luna": apertura dell'Osservatorio al pubblico in occasionedell'Eclisse Parziale di Sole del 3 Ottobre 2005;2) ciclo di seminari sulle linee guida dell'astrofisica moderna presso le ScuoleSecondarie di Teramo, in occasione della XV Settimana della Cultura Scientificae Tecnologica, 14-20 Marzo 2005;3) visite serali periodiche (in media due al mese, in genere, ma non sempre, incorrispondenza del primo quarto di Luna) per osservazioni con il telescopioCooke;4) visite diurne per gli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado,provenienti anche da altre province o altre regioni: in media se ne sono avute4-5 al mese, per un totale di circa 1500 studenti.5) Organizzazione di un ciclo di conferenze pubbliche, anche su tematiche riguardanti laricerca astrofisica, organizzate a Teramo in collaborazione con “l’associazioneculturale Collurania”Tra le iniziative che si stanno organizzando per il prossimo triennio ricordiamo:1) Progetto in collaborazione con il club UNESCO di Teramo, per la salvaguardia delpatrimonio “Cielo” e lotta contro l’inquinamento luminoso. Il progetto è principalmenterivolto verso gli studenti delle scuole medie superiori e intende sensibilizzare i giovaniverso questo problema, attraverso cicli di conferenze nelle scuole e attività sul campo


atte alla misura della luminosità del fondo e all’individuazione degli elementi di criticitàsul territorio.2) Museo della Fisica e dell’Astrofisica a Teramo. La costruzione di questo museo fufinanziata all’INFN dallo stato con la legge 366, 1990. Il comune di Teramo ultimerànel 2006 la realizzazione degli edifici che dovranno ospitarlo. Successivamente inizieràl’allestimento a cura dell’INFN. Una collaborazione dell’OA-TE con INFN è stata giàavviata da tempo, per la definizione della parte riguardante l’astrofisica. La struttura chedovrà gestire il museo deve essere ancora definita. Si auspica una partecipazione diINAF a questa iniziativa.5. INCREMENTI RICHIESTI <strong>DI</strong> PERSONALEPersonale tecnico amministrativoNe corso del 2006 sono urgenti le assunzioni con contratto a tempo indeterminato di n. 1funzionario di VI livello nell’area amministrativa-contabile, di n. 1 funzionario di VI livellonell’area tecnica (officina meccanica) e di n. 1 funzionario di IV livello nell’area tecnica(elaborazione dati). Le prime due posizioni sono attualmente ricoperte con contratti dicollaborazione coordinata e continuativa. La mancata assunzione di questo personaleprodurrebbe la paralisi di settori strategici nella gestione della ricerca.Personale di RicercaPer consolidare il livello della ricerca scientifica espressa negli ultimi 15 anni dalla “scuola diAstrofisica” Teramana, attestata dalla quantità e dagli alti indici di impatto delle pubblicazionisu riviste internazionali del personale OA-TE, si auspica un consistente incremento delpersonale di ricerca strutturato. Valutando le necessità dei progetti di ricerca in fase disvolgimento o programmati nel triennio 2006-2008, si prevede l’assunzione a tempoindeterminato di n. 3 ricercatori, n. 2 ricercatori tecnologi, n. 1 primo ricercatore e n. 2 dirigentidi ricerca.6. FINANZIAMENTILa tabella che segue riassume i finanziamenti ottenuti nel 2005.Entrate 2005FonteFinanziamento (Keuro)FFO (INAF) 291Ricerca di Base (INAF) 252Borsa post-doc (INAF) 25PRIN (MIUR) 55TOTALE 623Nel triennio 2006-2008, per il mantenimento dei livelli qualitativi raggiunti e l’esecuzione deiprogrammi, saranno necessari i seguenti finanziamenti:Necessità 2006-2008 (Keuro)Fonte 2006 2007 2008FFO 300 300 300Ricerca di Base (progetti +ricerca libera)250 250 250


Progetti tecnologici 300* 100 100TOTALE 850 650 650*Nel 2006 verrà ultimata gran parte della camera antartica (AMICA).Si noti che da questi costi sono escluse le spese per gli stipendi e le indennità accessorie delpersonale a tempo indeterminato dell’OA-TE, il cui peso relativo nel bilancio complessivoINAF è oggi il minore tra quelli delle strutture afferenti all’ente nazionale, mentre sono inclusi icosti del personale a tempo determinato (contrattisti, borsisti, assegnisti di ricerca), necessari persopperire alle insufficienze dell’organico.7. PUBBLICAZIONI 2005TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 22“ in stampa 7“ sottomessi 5Relazioni su invito 5Presentazioni a congressi 25Rapporti tecnici 0Altre pubblicazioni 4TOTALE 688. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Tra i punti di forza dobbiamo ricordare la sinergia tra ricerca teorica e studi osservativi incomuni campi di ricerca, al quale si sta affiancando un crescente impegno nel campo delletecnologie astronomiche per ambienti ostili (Antartide). L’attività di ricerca principale,apparentemente limitata nell’ambito della macroarea “Stelle”, trova in realtà applicazioni in tuttii campi della moderna astrofisica, dalla fisica fondamentale alla cosmologia. Studi in tutti questicampi sono oggi attivi presso l’OA-TE e molte sono le collaborazioni nazionali e internazionaliche richiedono il nostro expertise. La vicinanza ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso hainoltre facilitato collaborazioni nel campo dell’astrofisica nucleare e nello studio delle sorgentidi neutrini, dal sole alle supernovae. Questa sinergia ha trainato la produzione scientifica che èandata costantemente crescendo negli ultimi 15 anni, consolidandosi tra quelle di maggiorimpatto nel panorama nazionale. Il supporto e il mantenimento nell’ambito della comunitàastronomica in Italia di questa esperienza deve ritenersi strategico, anche considerando il tipo diinvestimenti fatti nella realizzazione di strumenti da terra (LBT, ALMA) e da satellite (GAIA).Tra i punti critici, pesa la mancanza di un’Università di riferimento dove vengano insegnatematerie affini. Di fatto, la formazione Universitaria nel campo astrofisico esiste in Abruzzo solograzie agli sforzi dei ricercatori dell’OA-TE, con un potenziale bacino di utenza che si estendeanche a regioni limitrofe, dalla Puglia alle Marche, includendo Umbria e alto Lazio). Questalacuna, caso unico in Italia, deve essere al più presto colmata, anche con il sostegno dell’INAFe, speriamo, della componente nazionale universitaria del settore scientifico disciplinare FIS05.


Un secondo elemento di criticità, consiste nelle dimensioni ridotte della struttura Teramana. Ilpiano triennale 2001-2003 prevedeva un riequilibrio, di fatto disatteso, tra le grandi e le piccolestrutture. Tra le piccole strutture, l’Osservatorio di Teramo è quello che negli ultimi 5 anni ècresciuto meno, come numero di ricercatori. L’organico dell’OA-TE è ben al disotto di quelloche sarebbe necessario per mantenere un buon livello delle attività di ricerca e di altaformazione ed il raggiungimento degli obbiettivi programmati è stato fin qui ottenuto solograzie ad un sovraccarico degli impegni che gravano sui singoli, situazione difficilmentesostenibile sul medio e lungo periodo. Gli investimenti fatti per addestrare i giovani ricercatorisono troppo spesso vanificati, con emorragie verso altre strutture di ricerca in Italia e all’estero.Nel 2006 solo la metà dei ricercatori sarà strutturata (8 unità), mentre un’altra metà (8 unità)dovrà accontentarsi di assegni di ricerca o borse post dottorali.Similmente esistono situazioni critiche che riguardano la gestione dell’amministrazione, deilaboratori e delle risorse di calcolo e reti. In particolare gli uffici preposti alla gestione dellacontabilità e l’officina meccanica sono ormai da tempo in emergenza e impongono la rapidaassunzione di nuovo personale.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> TORINO1. INTRODUZIONEL’attività di ricerca che viene effettuata presso l’Osservatorio Astronomico di Torino èmultidisciplinare e trova i suoi punti di forza nelle linee di ricerca relative ad astrofisica del plasmaed extragalattica, astrometria teorica e sperimentale, fisica dei corpi minori del sistema solare, efisica solare. Le linee relative all’astrofisica dei plasmi, che è finalizzata alla messa a punto dicodici avanzati per lo studio della formazione e propagazione dei getti relativistici, l’astrometria,che affronta dal punto di vista sperimentale il problema della formazione della galassia nel contestocosmologico, e lo studio delle proprietà fisiche dei corpi minori hanno carattere di unicità nelpanorama dell’INAF. La ricerca di fisica solare imperniata sullo studio della corona e del ventosolare sulla base di dati spaziali provenienti da strumentazione al cui sviluppo ha attivamentepartecipato lo stesso gruppo di Torino, sta portando, attraverso l’individuazione di ulteriori obiettiviscientifici da raggiungere, ad importanti sviluppi di strumentazione spaziale altamente innovativa.I gruppi di ricerca astrometrico e planetologico stanno collaborando attivamenteall’implementazione della missione GAIA, ESA, su cui puntano per lo sviluppo a lungo terminedella ricerca nei rispettivi campi e della ricerca di pianeti extra-solari. Il gruppo di fisica solarevede nel Solar Orbiter, ESA, l’opportunità per lo sviluppo di strumentazione spettro-coronograficanell’ultravioletto di nuova generazione che permetterà di progredire significativamente nellacomprensione del vento solare.Accanto alla ricerca di carattere più squisitamente astrofisico, esiste un forte interesse, cheintendiamo ulteriormente incentivare, per la ricerca tecnologica e lo sviluppo di strumentazione perl’osservazione dallo spazio e da terra nel campo i) dell’interferometria nel visibile e vicinoinfrarosso, che ha portato finora alla realizzazione di FINITO e PRIMA (VLTI, ESO) e ii) dellacoronografia spaziale che ha portato in passato alla realizzazione di UVCS-SOHO, ESA, e staportando alla realizzazione del coronografo SCORE (NASA) ed al disegno del coronografo per ilSolar Orbiter. In campo tecnologico evidenziamo anche le attività in corso per sviluppo di softwarealtamente innovativo di calibrazione e “data pipeline” per missioni spaziali (e.g. GAIA, SCORE).Finanziamenti della Regione Piemonte permetteranno di sviluppare nel prossimo biennio unagrande facility, con caratteristiche di unicità a livello europeo, per collaudo e calibrazione distrumentazione ottica spaziale.I dati che supportano il lavoro scientifico dei gruppi sono raccolti negli archivi e database operantipresso la struttura, che sono: l’archivio a lungo termine di SOHO (SOLAR), autorizzato dall’ESA,ed il GSCII. SOLAR è già attualmente parte dell’archivio virtuale SOLARNET ed è un nododell’European Grid for Solar Observations. Il GSCII sta diventando parte dell’archivio virtuale didati astrofisici dell’INAF e sarà utilizzato anche a supporto dell’analisi dei dati di GAIA. E’interesse dell’osservatorio continuare nello sviluppo di tecnologie di grid sia computazionali siaorientate alla creazione di archivi virtuali, al fine dell’utilizzo ottimale dei dati osservativi asupporto delle ricerche in corso.La ricerca scientifica e tecnologica della struttura è attualmente svolta da 28 astronomi, 17 tecniciscientifici e 12 ricercatori a tempo determinato. Le risorse umane attualmente a disposizione sonoeffettivamente insufficienti per sfruttare le potenzialità di sviluppo della struttura e l’esperienza


unica acquisita in diversi settori fondamentali dell’astrofisica. Recentemente infatti si è verificatauna non trascurabile decrescita di risorse umane.Il personale di ricerca della struttura partecipa attivamente alla didattica nell’ambito della laureamagistrale in Astrofisica e Fisica Cosmica tenendo lezioni nei corsi di Astronomia Fondamentale,Planetologia, Fisica Solare, Astrofisica Computazionale e Laboratorio di Astrofisica. Inoltre pressol’osservatorio vengono seguite tesi di ricerca di laurea specialistica e dottorato.Nel campo dell’outreach, alle tradizionali attività rivolte al pubblico, si affianca un’iniziativa digrande importanza quale quella del Planetario, il cui sviluppo è finanziato da enti locali, che saràcompletato ed entrerà in funzione nel 2006 e che rappresenterà un polo di attrazione a livellonazionale e, ci si auspica, anche internazionale.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Astrofisica del Plasma ed ExtragalatticaPlasmi astrofisici: teoria, simulazioni numeriche ed applicazioniL'attività di ricerca, svolta in stretta collaborazione con l'Università di Torino, ha come fine losviluppo di algoritmi e codici numerici per simulazioni di plasmi astrofisici, e la loro validazione edapplicazione allo studio della dinamica di dischi e getti astrofisici. Dischi di accrescimento e gettisono strettamente interconnessi e la loro presenza è alla base di molte fenomenologie astrofisiche,che vanno dai nuclei galattici attivi alle stelle in formazione. I problemi fondamentali per ladinamica di questi oggetti riguardano i meccanismi di trasporto di momento angolare nei dischi diaccrescimento, il processo di formazione dei getti a partire dai dischi e la dinamica dellapropagazione dei getti. Queste diverse problematiche vengono affrontate principalmente mediantel'utilizzo di simulazioni numeriche. A tal fine è necessario lo sviluppo di nuovi algoritmi, quali ilcodice numerico PLUTO, un codice allo stato dell'arte per la simulazione di flussi compressibili incondizioni astrofisiche. Esso permette la simulazione di fluidi classici e relativistici, con o senzacampo magnetico, anche utilizzando la tecnica della griglia adattiva. Nella simulazione di plasmiastrofisici si incontra il problema dei grandi intervalli di scale spaziali e temporali coinvolti neifenomeni e dei valori di parametri che non possono essere riprodotti nelle simulazioni numeriche.In parallelo quindi si va sviluppando un approccio basato su esperimenti di laboratorio cherappresentano situazioni analoghe a quelle astrofisiche, ma con valori di parametri riproducibilinelle simulazioni. Il confronto tra simulazioni ed esperimenti permette di validare i codicinumerici, di verificare cioè se rappresentano correttamente tutta la fisica coinvolta nei fenomeni. Aquesto proposito, il nostro gruppo collabora con il Politecnico di Torino ed il Politecnico di Milanoche conducono esperimenti sulla propagazione di getti ipersonici. La collaborazione è stataformalizzata nell'accordo JETS. Un ulteriore accordo di collaborazione in questo ambito di ricerca èstato formalizzato con il Center for Magnetic Self-Organization (CMSO) formato dai piùimportanti centri di ricerca statunitensi nel settore.Nuclei Galattici Attivi: osservazioni e interpretazione teoricaLe attività scientifiche nell’ambito di questa linea di ricerca sono le seguenti. Osservazionimultibanda di nuclei galattici attivi da osservazioni radio, ottiche/IR e X con telescopi spaziali estudio della fenomenologia dell'accrescimento di buchi neri supermassicci, in particolare nuclei dibassa luminosità. Sviluppo di modelli di super-unificazione di AGN, sia radio-emittenti che radioquieti.Studio della connessione delle proprietà multibanda dei nuclei attivi con le caratteristichedelle galassie ospiti. Investigazione dell’origine della dicotomia radio-loud/radio-quiet nell'ambitodel processo di coevoluzione del sistema galassia / buco nero. Misure di massa di buchi neri


supermassicci tramite lo studio della cinematica del gas nelle regioni nucleari di galassie locali,utilizzando principalmente osservazioni con HST e VLT ottenute con ottiche adattive. Studiomultifrequenza della variabilità dell'emissione dei blazars al fine di identificare i meccanismi fisiciche producono la radiazione e caratterizzare le regioni emittenti. Dal 1994 si effettua ilmonitoraggio ottico al telescopio di 1.05 cm dell’OA-TO di un campione di oggetti selezionati perla loro emissione gamma che permetterà di partecipare al supporto da terra della missione AGILE.La rete Whole Earth Blazar Telescope (WEBT), di decine di telescopi ottici e radio su tuttol'emisfero settentrionale, è diretta e coordinata presso la nostra struttura. La rete è attiva incampagne multifrequenza su oggetti selezionati, condotte per lo più simultaneamente adosservazioni spaziali di emissione di alta energia.Strutture galattiche e cosmologiche: teoria, simulazioni numeriche ed applicazioniL'obiettivo principale della ricerca è analizzare come l'interazione tra la materia oscura, soggettaalle sole forze gravitazionali, e barionica, composta da gas e stelle, governi la dinamica el'evoluzione delle galassie. Le ricerche in corso concernono lo studio della stabilità di dischibarionici immersi in aloni cosmologici di materia oscura che si formano in modo autoconsistente insimulazioni N-body del modello Lambda-CDM. Questo studio è innovativo rispetto agli studiclassici che studiano tale instabilità in aloni isolati, quindi fuori dal contesto cosmologico. Siintende studiare l'impatto della componente gassosa e della formazione stellare sulla evoluzionedella barra che abbiamo scoperto formarsi facilmente nel caso di dischi puramente stellari. Saràapprofondito il ruolo della viscosità del gas e quello delle proprietà dell'alone oscuro sullaformazione di strutture ad anello originate dall'interazione tra dischi galattici e galassie sferoidalicompatte. Sulla scala degli ammassi di galassie, ci si propone di studiarne la formazione el'evoluzione mediante simulazioni numeriche cosmologiche ad N corpi, unite a tecnicheidrodinamiche e parametrizzazioni dei processi sotto-risoluzione quali formazione stellare,raffreddamento radiativi del gas, feedback energetico causato da supernovae e nuclei galatticiattivi. Questo studio viene condotto nel contesto di una ampia collaborazione (TS, PD, BO,Garching) che utilizza le risorse numeriche disponibili presso il CINECA, grazie all'accordo traCINECA ed INAF. All'Osservatorio di Torino in particolare vengono studiate dal punto di vistateorico-numerico la formazione e le proprietà della componente stellare diffusa negli ammassi.Inoltre, si studierà la possibilità di implementare nel codice numerico GADGET-2, attualmenteutilizzato, differenti modelli di feed-back ed una equazione, derivata dalla teoria cinetica conapprossimazioni diverse rispetto alla derivazione di Chapman-Enskog, che descrive in maniera piùprecisa la dinamica di gas estremamente rarefatti.Astrometria teorica e sperimentaleStruttura della Via Lattea e formazione galattica per mezzo di surveys all-skyCataloghi all-sky che combinino osservazioni astrometriche e spettro-fotometriche per campionistellari completi e profondi costituiscono uno strumento fondamentale per molti campi di ricercaastronomica. In particolare sono essenziali per l’analisi dettagliata della struttura globale della ViaLatteea, al fine di dedurre informazioni sulla formazione ed evoluzione galattica.L’OA-TO ha realizzato in collaborazione con lo STScI di Baltimora (USA), il Second Guide StarCatalog (GSC-II), che attualmente è il più grande catalogo stellare contenente posizioni, fotometriamultibanda e classificazione per 1 miliardo di oggetti fino alla magnitudine fotografica B=22.Mantiene una delle due uniche copie del database di produzione del GSC-II, che sarà accessibilealla comunità astronomica attraverso il Virtual Observatory. I dati del GSC-II sono stati sfruttati pervari studi sulla formazione della Galassia, quali: (1) la struttura spaziale e cinematica del thick-disk,(2) la velocità di rotazione dell’alone e la ricerca di gradienti verticali, (3) la ricerca di sottostrutturecinematiche (streams), e (4) la stima della densità di materia oscura barionica, dovuta a nane


ianche fredde e deboli di Pop. II (in collaborazione con gli osservatori di Bologna e Padova,l’Università di Kiel e Leiden, e l’Institute of Astronomy di Cambridge).Con la prospettiva a lungo termine del catalogo di GAIA, nei prossimi anni ci si concentrerà sullaVia Lattea come caso rappresentativo degli scenari di formazione predetti dai modelli cosmologiciCMD. Queste attività di ricerca saranno svolte nel contesto del progetto nazionale INAF “Ilmerging gerarchico raccontato dalle stelle: moti, età e composizioni chimiche in strutture esottostrutture della Via Lattea”, basato su survey di moti propri derivati dal database GSC-II e datispettro-fotometrici da SDSS, VST, 2MASS e RAVE.Astrometria di alta precisioneL'Osservatorio vanta una tradizione astrometrica sin dagli inizi, ed è l'unica struttura di ricercaitaliana che si avvale di un gruppo di ricerca dedicato all’astrometria di alta precisione, con tecnichesia da terra che dallo spazio. Le applicazioni astrofisiche di studi astrometrici sono molteplici: lacinematica e dinamica della Galassia, la realizzazione del sistema di riferimento inerziale, ladeterminazione di parametri fisici stellari, la scoperta di pianeti extra-solari, e tests di relativitàgenerale, ne sono alcuni esempi di diretto interesse dei ricercatoridell’OA-TO.L'astrometria da terra può essere competitiva con quella spaziale, ad esempio, per misure diparallassi, per la calibrazione di parametri stellari fondamentali quali massa e luminosità. Questa èla finalità di TOPP (Torino Observatory Parallax Program), che con ~200 targets e magnitudini,oltre quelle di HIPPARCOS, è l'unico programma simile a quelli statunitensi (Allegheny, USNO aCHARA/CTIO). Anche se gli obbiettivi scientifici dell’interferometria riguardano principalmentel'astrofisica stellare, essa può fornire la misura del segnale astrometrico da una stella dovuto allapresenza di pianeti extra-solari. Per quanto concerne le misure spaziali, l'Osservatorio hacontribuito al successo della missione europea HIPPARCOS, e continua a mostrare leadership inquesto campo attraverso il suo coinvolgimento in GAIA, la prossima missione ESA di astrometria, icui obiettivi sono rivoluzionari quanto quelli di HIPPARCOS: quest'ultimo ha introdottol'astrometria globale al milliarcosecondo, GAIA affronterà la sfida del microarcosecondo. Il lanciodi GAIA è previsto per il 2011. L'Osservatorio rivestirà un ruolo cruciale nella riduzione dei dati diGAIA. Affronterà il compito della validazione dei dati astrometrici tramite un processo di riduzioneindipendente dalla pipeline principale, contribuirà al modello relativistico necessario per iltrattamento delle osservazioni, allo sviluppo di nuove procedure di calibrazione del payloadastrometrico, e al SW per l'inserimento delle osservazioni nel database ad oggetti. Inoltre gliobiettivi scientifici principali che ci si propone sono: verifiche della relatività generale e la scopertadi nuovi pianeti extra-solari.Fisica dei corpi minori del sistema solareStudio delle proprietà fisiche dei corpi minori del Sistema Solare (Asteroidi, Comete, oggettiTransnettuniani)Obiettivo scientifico prioritario è quello di studiare i corpi minori del sistema solare per ottenereinformazioni essenziali sull'ambiente astrofisico che caratterizzava le fasi primordiali della storiadel Sistema Solare, e sulle proprietà dei planetesimi originari che si formarono nel discoprotoplanetario di polvere e gas. Avendo piccole dimensioni, infatti essi sono stati sottoposti ingenerale ad un'evoluzione geologica molto meno intensa rispetto ai pianeti maggiori. Diconseguenza i corpi minori possono fornirci informazioni sulle fasi primordiali. Un ulterioreobiettivo di tipo applicativo, legato al rischio di impatto col nostro pianeta, consiste nello studiodelle proprietaà fisiche e strutturali dei corpi minori, finalizzato ad elaborare strategie credibili dimitigazione del rischio di impatto. Gli obiettivi del triennio sono: la determinazione dell'inventario,dell'origine e dell'evoluzione dei corpi minori, e dei loro parametri fisici fondamentali medianteosservazioni da terra (spettroscopia, polarimetria, fotometria IR, imaging ad alta risoluzione, VLTI)e dallo spazio (HST, Spitzer, in futuro GAIA e DAWN), e mediante lo sviluppo di modelli fisici


analitici e simulazioni numeriche. Si sottolinea l'unicità in Italia di un progetto cosìonnicomprensivo avente come oggetto i corpi minori. Oltre ad uno studio del gradiente dicomposizione della componente solida del materiale protoplanetario mediante osservazioni di corpiminori originati a diverse distanze eliocentriche, continuerà anche l'attività di scoperta e studio deicrateri da impatto sulla superficie della Terra, e la determinazione della frequenza degli eventi"fireball" (eventi meteorici particolarmente energetici), con lo sviluppo anche di sensoriappositamente designati per questo scopo.Fisica SolareGli obiettivi principali della ricerca in fisica solare sono quelli di individuare i) i processi fisici allabase dell’accelerazione del vento coronale, sia in regime di bassa che di alta velocità, ed ii) iprocessi che portano al non-equilibrio dei campi magnetici coronali a larga-scala, determinandocosì l’espulsione di plasma dal Sole in forma di coronal mass ejections. Queste ricerche sono staterese possibili dalla spettroscopia ultravioletta della corona più esterna che ha avuto inizio con illancio di SOHO nel 1995, grazie all’Ultraviolet Coronagraph Spectrometer (UVCS,) al cui sviluppoha attivamente partecipato il gruppo di Torino. Essendo un campo di indagine nuovo, molte sonostate le scoperte fondamentali a cui ha contribuito il gruppo di Torino, che ha anche contribuito allosviluppo di nuovi codici diagnostici per l’interpretazione dell’emissione di risonanza e del Dopplerdimming in corona. L’esperienza in campo strumentale e di operazione di strumenti spaziali,unitamente ai risultati delle ricerche in corso, hanno portato alla formulazione di nuovi obiettiviscientifici quali quello di misurare l’abbondanza e la velocità dell’elio in corona e nel vento solare.Le caratteristiche dell’elio in corona sono ancora sconosciute, pur essendo l’elio la secondacomponente, come importanza, della corona e del vento solare. A tal fine sono stati definiti irequisiti di nuovi strumenti spaziali quali SCORE ed il coronografo che sarà proposto per lamissione Solar Orbiter. Questi coronografi per mezzo di soluzioni tecnologicamente innovativepotranno osservare la corona sia nel visibile che in righe ultraviolette dell’idrogeno e dell’elio.Questa strumentazione è anche concepita per osservare la corona in modo continuo dal bordo solareverso l’esterno, in modo da poter tracciare le coronal mass ejections fin dal momento in cui si creail disequilibrio dei campi magnetici che presumibilmente ha origine nella bassa corona. Attualmenteinfatti i coronografi spaziali, sia nel visibile che in ultravioletto, non sono in grado di osservare inmodo continuo la corona, per cui la fase iniziale dei fenomeni di eruzione è di difficileinterpretazione.I dati che supportano il lavoro scientifico in fisica solare sono raccolti nell’archivio a lungo terminedi SOHO (SOLAR), autorizzato dall’ESA, che contiene le osservazioni di tutti i 12 strumenti diSOHO accessibili on-line, e viene continuamente aggiornato. SOLAR è già attualmente partedell’archivio virtuale SOLARNET ed è un nodo dell’European Grid for Solar Observations.Tecnologia e Strumentazione: InterferometriaL’attività di sviluppo strumentale ed utilizzo astrofisico delle tecniche interferometriche, reseaccessibili dall’ottica adattiva applicata ai grandi telescopi, ha condotto l’Osservatorioall’eccellenza internazionale, soprattutto per il VLTI ESO, che offre all’Europa un’opportunità dileadership mondiale per interferometria nel vicino IR. In prospettiva, ci aspettiamo di migliorareulteriormente la collaborazione nazionale ed internazionale nel settore, e di contribuire allastrumentazione e alle osservazioni del Large Binocular Telescope (LBT), che fornirà un accessoprivilegiato alla comunità italiana. L’Osservatorio partecipa (Work Package 1.2, Cophasing andFringe Tracking) al progetto JRA4 – 6th Framework Program – EU. Inoltre, ha contribuito sia alprimo (FINITO) che al secondo (PRIMA FSU) sensore di frangia per la stabilizzazione delleosservazioni VLTI, ricavando sia esperienza che tempo osservativo garantito. Sono state effettuatele prime osservazioni interferometriche di asteroidi.


Il progetto biennale di ricerca INAF 2005 “Interferometria infrarossa: ottimizzazione di osservazioniastrofisiche”, comprendente gli Osservatori di Torino, Arcetri, Roma e Catania, ed ilDipartimento di Astronomia dell’Università di Padova, con obiettivi sia tecnologici che astrofisici, èstato approvato con un finanziamento di 80 k€. Il team sta partecipando alle cordate internazionaliin risposta ai bandi ESO per gli studi di fase A degli strumenti di seconda generazione per VLTI,per combinazione da quattro a sei telescopi. I principali risultati attesi sono: i) l’identificazione diconcetti strumentali ed osservativi avanzati di interesse per VLTI e LBT; ii) la crescita ulteriore delgruppo nazionale, per i futuri sviluppi scientifici e tecnologici internazionali (VLTI, LBT, GENIE,DARWIN/TPF).Tecnologia e Strumentazione: Coronografia SpazialeObbiettivi principali sono quelli dello sviluppo del coronografo SCORE nell’ambito del programmaHERSCHEL della NASA. Il programma HERSCHEL è in collaborazione con il Naval ResearchLaboratory, US. SCORE è lo strumento di HERSCHEL di responsabilità italiana e verrà lanciatonel 2007 in volo suborbitale. Il coordinamento dell’esperimento, che è condotto in collaborazionecon le Università di Firenze, Padova e Pavia, è presso l’osservatorio di Torino. L’obiettivo diSCORE, oltre a quello scientifico di osservare per la prima volta l'emissione spettrale EUV (30.4nm) dell'elio in corona per determinarne l’abbondanza, è quello di convalidare un disegno altamenteinnovativo di telescopio che usa specchi multibanda per operare dall'estremo UV al visibile con lemedesime ottiche. Il coronografo verrà collaudato in una facility, sviluppata appositamente, checomprende un tank a vuoto per la caratterizzazione della luce diffusa strumentale. Lo sviluppo,calibrazione e uso del coronografo di SCORE permetterà di accumulare esperienza per lo sviluppodel coronografo previsto per la missione Solar Orbiter, che costituisce l’obiettivo strumentaleprincipale a lungo termine.Obiettivi tecnologici di supporto alla coronografia spaziale sono inoltre gli sviluppi di: i) elettroottichea cristalli liquidi per polarimetria e spettroscopia visibile, e ii) reticoli a passo variabile conmultilayer per spettrometria a immagini nell'UV. Nella banda del visibile, elettro-ottiche a cristalliliquidi permettono di modulare segnali polarimetrici senza utilizzare meccaniche di rotazione deipolarizzatori. Nella banda dell'UV, lo sviluppo di reticoli a passo variabile, altamente stigmatici siaspettralmente che spazialmente, elimimano la necessità negli spettrometri di meccanismi dirotazione del reticolo. L’assenza di meccanismi rende di gran lunga più affidabile la strumentazionespaziale, soprattutto se innovativa.Facility di Calibrazione di Strumenti SpazialiL’osservatorio ha iniziato recentemente lo sviluppo di una grande facility, con caratteristiche diunicità a livello europeo, per collaudo e calibrazione di strumentazione ottica spaziale, che è statafinanziata dalla Regione. La facility sorgerà presso l'ALTEC, che mette a disposizione unlaboratorio di 110 mq di classe 100, in quanto per il momento l'Osservatorio non ha locali adeguatiper ospitarla, ed auspichiamo che le dotazioni per l'edilizia che l'INAF deciderà in futuro cipermettano di ovviare a questo problema. Il Politecnico di Torino collaborerà al progetto per ciò cheriguarda il software di collaudo.Oltre alle linee di ricerca principali sopra indicate esistono due filoni di attività di ricerca che sifocalizzano sullo studio i) delle proprietà ad alta energia di oggetti compatti galattici (nanebianche e novae), e ii) dell’evoluzione chimica della galassia.


3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’Il personale di ricerca dell’OA-TO partecipa attivamente alla didattica nell’ambito del corso dilaurea magistrale in Astrofisica e Fisica Cosmica, da quando esso è stato istituito. Si tengono lezioninei corsi di Astronomia Fondamentale, Planetologia, Fisica Solare, Astrofisica Computazionale eLaboratorio di Astrofisica. Inoltre presso l’osservatorio vengono seguite tesi di ricerca di laureaspecialistica e di dottorato. Attualmente partecipano alla ricerca dell’Osservatorio 5 dottorandi.Inoltre sono ospitati borsisti provenienti dall’estero.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALINel corso del 2006 aprirà al pubblico il Planetario e la struttura museale ad esso annessa. Larealizzazione di quest’opera è il frutto di una intensa e duratura collaborazione fra enti pubblici(INAF/OA-TO, Università degli Studi di Torino, Regione Piemonte, Comune di Pino Torinese) eprivati (Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT). Negli anni scorsi gli enti finanziatori(Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT) hanno elargito circa 6 milioni diEuro per la realizzazione dell’intera struttura museale e previsto un ulteriore finanziamento di 2milioni di Euro, nel corso del triennio 2006-2008, per il completamento dell’opera e la sua aperturaal pubblico. E’ previsto che l’OA-TO darà in affidamento la gestione del Planetario e del museo aduna Associazione il cui statuto è stato recentemente approvato dal consiglio di AmministrazioneINAF.5. INCREMENTI <strong>DI</strong> PERSONALE RICHIESTI NEL TRIENNIOIl personale dell’Osservatorio è in effetti diminuito nell’ultimo quadriennio in quanto non sono stateriassegnate le posizioni liberate dai vincitori di concorsi o personale trasferito/pensionato. Questosignifica che negli ultimi anni si è determinata una significativa decrescita del personale di ricerca,in netta controtendenza con quanto avvenuto in altre strutture. Attualmente la struttura si trovaquindi in condizioni di particolare sofferenza per almeno due motivi. Prima di tutto, nonostante lelinee di ricerca menzionate abbiano portato a risultati scientifici di indubbia rilevanza a livellointernazionale ed abbiano nella maggior parte dei casi caratteristiche di unicità nel panoramadell’INAF, esse non sono supportate da gruppi numericamente adeguati. Quindi le potenzialitàdell’Osservatorio non possono essere sviluppate a pieno se non si riavvia un sensibile processo dicrescita. Secondo, esiste una sostanziosa fascia dei ricercatori “anziani” che non ha avuto possibilitàconcrete di progredire in carriera ed esiste una ristretta fascia di associati (4) ed ordinari(3) chehanno già raggiunto l’età pensionabile e per i quali è previsto il collocamento in quiescenza nelprossimo quadriennio. Quindi si pone anche il problema dei quadri direttivi della ricerca. Inoltreesiste una fascia di tecnici scientifici di grande capacità e preparazione e di ricercatori precari, le cuiassunzioni a tempo determinato dipendono dalle disponibilità dei finanziamenti (anch’essidecresciuti sensibilmente nell’ultimo quadriennio). Anche questa fascia attualmente non vedesbocchi adeguati o per ambire, quando ci siano i titoli, alla carriera di ricerca o di tecnologo, o peravere la sicurezza di continuare la carriera scientifica.Per quantificare, nell’ultimo quadrienno la struttura ha perso per trasferimenti, quiescenza ovincite di concorsi: 10 posizioni (4 posti di astronomo associato e 4 posti da ricercatore più dueposizione di tecnico scientifico).In questa ottica si chiede di incrementare l’organico delle seguenti posizioni:4 dirigenti di ricerca8 primi ricercatori


10 ricercatori2 collaboratori tecnici (CTER 4 livello).Inoltre prevedendo importanti sviluppi nel campo della strumentazione e delle tecnologie di gridsia computazionali sia di archiviazione virtuale, si richiedono le seguenti posizioni:1 dirigente tecnologo2 primo tecnologo5 tecnologi2 collaboratori tecnici (CTER 4 livello)2 collaboratori tecnici (CTER 6 livello).In vista di un eventuale accorpamento delle strutture INAF dell’area torinese si prevede la necessitàdi:1 funzionario di amministrazione (5 livello)1 collaboratore di amministrazione (7 livello).E’ inoltre assente un supporto di segreteria alla direzione, con compiti anche di segreteriascientifica, per cui si richiede:1 collaboratore tecnico (CTER 4 livello).Si chiede inoltre che le posizioni vengano bandite esplicitamente per le linee di ricerca che vengonosvolte dalla nostra struttura.6. FINANZIAMENTI RICEVUTI NEL 2006 E PREVISTI NEL TRIENNIOIn quanto segue ci si riferisce ai finanziamenti accertati nell’anno (per cui per ottenere ifinanziamenti effettivamente disponibili, a questi vanno aggiunti i fondi accertati nel 2004). Ifinanziamenti che potranno essere assegnati nel triennio sono di difficile previsione, in quantodipenderanno soprattutto dall’approvazione delle missioni GAIA e Solar Orbiter.FONTI ESTERNEanno 2005tipologia delle fontidi finanziamentoimportoresponsabilescientifico ricerca scadenzaINAF 30.000contributo per borsa di studiodott.Vecchiato per progettocontributo borsa distudio 20.000,00"astronomia e astrofisicagenerale"dic-05contributo VIconvegnoDi Martino contributo al VI convegno diPlanetologia 2.500,00 Mario Planetologia 2005dic-05contributo 2.500,00 Di Martino contributo al convegno dic-05


convegno AsteroidMario Asteroid Hazard 2006Hazardcontributoconvegno SAIT2006 5.000,00 direttorecontributo al congresso SAIT2006 dic-05finanziamento perbiblioteche -monografie 10.000,00 direttorefinanziamento 2005 per lebiblioteche localidic-05finanziamento perbiblioteche -periodici7.000,00 direttorefinanziamento 2005 per lebiblioteche localidic-05MIUR PRIN 66.498cofinanziamento2004Cellino40.000,00 AlbertoGli asteroidi di fasciaprincipale e near-Earth:caratterizzazione fisica emeccanismi di formazione etrasferimentodice-06cofinanziamento2004Bodo20.000,00 GianluigiDalle stelle ai pianeti:accrescimento ed evoluzionedei dischi e formazione deipianetidic-06cofinanziamento2004Travaglio6.498,00 ClaudiaUnderstanding the physics ofcore collapsedic-06ASI 63.698contratto ASII/R/059/03Lattanzi14.365,00 MarioStudio di fattibilità pertematiche e modelli nelcampo della cosmologia efisica fondamentalescaduto nel2005contratto ASII/R/058Di Martino3.333,33 Marioscaduto nel2005Supporto all'analisi dati nelcampo dell'astrofisica dellealte energie - "Accretion andshell hydrogen burning innovae and single degenerateASI I/023/05/00 26.000,00 Orio Marina type Ia SNe candidates"Supporto all'analisi dati nelcampo dell'astrofisica dellealte energie - "High energyASI I/023/05/00Raiteri20.000,00 Claudiaobservations of extragalacticrelativistic jets"UE 13.400contratto13.400,00 Gai Mario Opticongen 2004 -dic 2007ALTRO(specificare)industria 2.500


Galileo Avionica 2.500,00 Rilevazione nord geograficoenti pubblici 344.968Consiglio Regionale Di martino contributo VI convegnoValle d'Aosta 1.440,00 Mario nazionale di planetologiaComune della calleDi martino contributo VI convegnod'Aosta 3.528,71 Mario nazionale di planetologiaREGIONEPIEMONTEAntonucci340.000,00EsterEsperimento di meteorologiaspaziale con un razzo sondaNASA: calibrazione ecollaudodiversi 2.400incasso quoteDi Martino contributo VI convegnoiscrizione convegno 2.400,00 Mario nazionale di planetologiaPLANETARIO 300.000CRT 300.000,00Costruzione di planetario eannesso percorso storico edidatticoFONTI INTERNE INAFanno importoASTROMETRIA-GAIA 2005 71.746ASTROFISICA EXTRAGALATTICA 2005 36.464FISICA SOLARE 2005 13.632PLANETOLOGIA 2005 23.488LABORATORIO E TECNOLOGIA 2005 67.533<strong>STRUTTURE</strong> OSSERVATIVE 2005 268SCORE 2005 55.000OFFICINA 2005 1.000269.1317. PUBBLICAZIONI 2005Le pubblicazioni 2005 cui hanno contribuito ricercatori dell’OA-TO sono riassunte nella sottostanteTabella.


TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 57“ in stampa 15“ sottomessi 15Relazioni su invito 11Presentazioni a congressi 53Rapporti tecnici 6Altre pubblicazioni 11TOTALE 1688. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’La struttura è impegnata in uno sforzo di focalizzazione delle principali linee di ricerca in modo daottimizzare le risorse umane e quindi i risultati scientifici. Questo ha portato ad individuare duegrandi progetti per il futuro che sono la partecipazione alla missione GAIA a cui sono interessati iricercatori di astrometria, fisica dei corpi minori del sistema solare e tecnologia, e la partecipazionealla missione Solar Orbiter, a cui sono interessati i ricercatori di fisica solare e tecnologia.Entrambe le missioni, se continueranno la loro implementazione, vedranno una partecipazioneassolutamente rilevante dell’OA-TO. La linea di ricerca di interferometria potrà avere sbocchirilevanti nella definizione ed implementazione, per es., degli strumenti di seconda generazione diVLTI.Nel 2005 si è rinnovato il sistema di calcolo, a supporto delle attività nel filone dell’astrofisica deiplasmi, e si è automatizzato il REOSC, il telescopio che fa parte della rete WEBT, a supporto deglistudi di AGN.L’elemento maggiore di criticità risiede nella carenza di risorse umane per lo sviluppo adeguatodelle linee di ricerca principali, e cioè nell’esiguità delle fasce degli astronomi ordinari ed associati,nell’invecchiamento della fascia dei ricercatori, nell’inadeguatezza degli sbocchi professionali peruna buona parte del personale tecnico scientifico, nella impossibilità di acquisire forze nuoveassorbendo giovani ricercatori la cui ricerca dipende dalla disponibilità di fondi che in questi anni,soprattutto per i progetti ASI, è stata particolarmente scarsa.


OSSERVATORIO ASTRONOMICO <strong>DI</strong> TRIESTE1. INTRODUZIONEL'Osservatorio Astronomico di Trieste (OA-TS), che nel 2005 ha compiuto 107 anni, svolge lasua attività di ricerca fondamentale e di sviluppo delle tecnologie relative in un ampio contestodi collaborazioni, partecipando a molti dei principali progetti scientifico-tecnologici in corso direalizzazione in Italia e nel mondo e utilizzando le maggiori facilities astronomiche adisposizione della comunità internazionale. La produzione scientifica è molto elevata. Nel solo2004 sono state prodotte 127 pubblicazioni su riviste con referee (un incremento del 46%rispetto al 2003), 86 pubblicazioni senza referee e 25 rapporti tecnici. Per il 2005 la statistica èancora incompleta ma comprende già 99 pubblicazioni con referee, 74 senza referee, con 9relazioni ad invito.La collaborazione scientifica tra OA-TS, DAUT, SISSA e ICTP attraversa una fase di crescentesviluppo. I tre istituti condividono iniziative, tra l'altro, per l’alta formazione, per ladivulgazione, per l'organizzazione di seminari scientifici a livello internazionale. Studentidell'Università di Trieste e della SISSA vengono seguiti in collaborazione da personalescientifico dell'OA-TS e contribuiscono in modo significativo alla vita scientifica dei due enti.Gli astronomi dell'OA-TS svolgono attività di insegnamento in corsi di laurea specialistica edottorato sia presso il DAUT che alla SISSA. Si ritiene particolarmente importante sviluppare irapporti verso altri istituti che si occupano di astronomia localmente, quali INFN e CARSO.Il Dipartimento di Astronomia dell'Università di Trieste (DAUT) è ospitato dall'OA-TSmediante una convenzione in avanzata fase di revisione. La presenza del Dipartimento diAstronomia è fondamentale per la crescita scientifica e culturale dell’Osservatorio e coerentecon il principio di collaborazione scientifica delle istituzioni di ricerca presenti nell'area che èuno dei principi ispiratori dell'INAF.Particolare attenzione è dedicata dall’OA-TS al piano per la formazione degli studenti allaricerca. Questo piano comprende anche un progetto di collaborazione didattica a livello diformazione universitaria e di dottorato di ricerca in linea con l’accordo quadro siglato nel 2003tra l’INAF e la CRUI. Da questo punto di vista il finanziamento finalizzato da parte dell’istitutocentrale per l’attivazione di borse di dottorato, iniziato nel 2005, rappresenta una passo moltoimportante.L'INAF dispone della proprietà della sede cittadina, ripartita nel comprensorio del CastelloBasevi e in quello di Villa Bazzoni, e della Stazione Osservativa di Basovizza situata sul Carso.Grazie al sostegno del MIUR-CRA e del Fondo Trieste, l'OA-TS ha potuto acquisire erestaurare la villa Bazzoni, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta nel dicembre 2005, nonchécostruire nuovi laboratori e uffici nella stazione osservativa di Basovizza. In questo modo l'OA-TS ha a disposizione uno spazio sufficiente a garantire lo sviluppo delle attività già in atto e adospitare nuove iniziative. Il restauro dei vecchi edifici (Castello Basevi, gli edifici di viaBesenghi e il vecchio edificio di Basovizza) rimane il punto fondamentale del prossimo progettodell’edilizia dell’Osservatorio.Attualmente sono in servizio all'OA-TS 34 ricercatori distribuiti in 3 livelli e 33 elementi dipersonale per l’area tecnico-amministrativa. La situazione finanziaria dell’OA-TS per il 2006segnerà un miglioramento se sarà confermato il previsto aumento del fondo di funzionamentoordinario per allinearlo con la media degli altri Osservatori. Tuttora insufficiente, anche se inmiglioramento, appare la situazione dei fondi per la ricerca.Resta invece critica la situazione del personale in diverse aree.


Un aumento delle risorse finanziarie e uno sviluppo del personale è assolutamenteindispensabile per garantire nel prossimo triennio la continuità e la crescita delle linee di ricercaesistenti, in particolare di quelle che già hanno all'attivo risultati scientifici importanti enotorietà in campo internazionale.Nel prossimo triennio, per il naturale sviluppo dell’Osservatorio e per compensare ipensionamenti è necessario procedere ad assunzioni per 13 unità nel ruolo del personale diricerca e 9 unità nel ruolo tecnico-amministrativo, divise fra le sedi di Basevi-Bazzoni eBasovizza. Nel 2006 desideriamo aumentare il numero di posizioni di ricercatori di 6 unità ed ilnumero di posizioni tecniche di 4, divise fra le sedi di Basevi-Bazzoni e Basovizza.Consideriamo queste ultime 10 posizioni (6 ricercatori e 4 tecnici), come assolutamenteessenziali, come illustrato nel seguito.2. LINEE PRINCIPALI <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Vengono indicate di seguito in forma estremamente sintetica le parole chiave delle principalilinee di ricerca che si intende sviluppare presso OA-TS nel triennio 2006-2008..Macroarea I: Sole e Sistema SolareRadiofisica del Sole e Space WeatherOsservazioni radio e strumentazione- Osservazioni radiopolarimetriche diacroniche dell'attività della corona solare ad altissimarisoluzione temporaleModellistica dei processi di emissione- Modellistica radiofisica dei processi di plasma coronali basata sui dati di TSRS inassociazione con quelli di altri strumenti terrestri e spazialiAnalisi per l'identificazione dei precursori radio di eventi geo-attiviGestione ed archiviazione avanzate dei datiCollaborazioni nazionali con altre strutture INAF e con dipartimenti universitariCollaborazioni internazionali- Partecipazione all’Azione COST 724 (Developing the scientific basis for monitoring,modeling and predicting Space Weather)- Partecipazione allo Space Weather Working Team (SWWT) dell’ESA- Coordinamento tecnico gruppo italiano partecipante all'evoluzione del progetto EGSO- Istituti ed organizzazioni con cui sono attive collaborazioni scientifiche: ESA (EU);GSFC, NASA (USA); ICTP (IT); INPE, S. Paolo (Brasile); Istituto di Astrofisica, Potsdam(D); Istituto Ioffe, St. Petersburg (RU); ISTP, Irkutsk (RU); IZMIRAN, Troitsk (RU);Osservatorio di Meudon (F); Osservatorio di Ondrejov (CZ); Politecnico di Helsinki (F);Politecnico di Zurigo (Svizzera); Università di Graz (A); Università di Zagabria (HZ).Sistema SolareStudio dei Centauri- Polveri- CO- Modellistica


- Osservazioni submm e otticoSatelliti Irregolari dei pianeti giganti- Osservazioni in Ottico con TNG, NTT, VLT- Osservazioni in sub(mm) (Spitzer e in futuro Herschel e ALMA)Missione Rosetta: ModellisticaZodiacal Light Emission- Studio della Componente Principale, Bande, Trails della Zodiacal Light Emission- Modellistica- Osservazioni (Spitzer, Planck, Herschel, ALMA)- Collaborazione con la missione PlanckComete- Osservazioni nel (sub)mm e ottico- Modellistica e osservazione H2O e Polveri- Supporto alla missione Rosetta in (sub)mm con ALMA e HerschelAsteroidi- Supporto a Rosetta con Osservazioni nel (sub)mm tramite Spitzer, ALMA e Herschel- Studio di KBO in ottico.Pianeti Giganti- Supporto a Planck con osservazioni nel (sub)mm- Atmosfere pianeti gigantiMacroarea II: Stelle Popolazioni Stellari e Mezzo InterstellareAtmosfere Stellari e Processi di trasportoModelli di atmosfera stellareRapporti di abbondanze come indicatori della storia di formazione della Via Lattea.− Confronto fra i rapporti di abbondanze ed i loro gradienti misurati e/o predettidai modelliLa connessione fra galassie nane sferoidali e la nostra Galassia− Sviluppo di modelli di evoluzione chimica in grado di predire l'evoluzione delleabbondanze chimiche nelle regione più esterne della Galassia, quelle che possonoessere state coinvolte in interazioni con galassie satelliti. Confronto tra i patterndi abbondanza tipici della Via Lattea (stelle di alone, di disco spesso e di discosottile) e quelli osservati nelle galassie nane sferoidali del gruppo locale.L'evoluzione chimica della Galassia e l'origine degli elementi chimici− Sviluppo di modelli per l'evoluzione chimica della nostra GalassiaGradienti di abbondanze nella galassie− Evoluzione chimica e fotometrica delle galassieGalassie compatte blu: elio primordiale ed evoluzione chimica− Misura dell'abbondanza di He/H e metalli/H nelle galassie compatte blu ad unalto livello di accuratezza


Le prime stelleSupernovae− Sviluppo modelli 2D e 3D per rendere più realistici i modelli di "starburst" inBCGModellizzazione dell'arricchimento chimico in sistemi stellari di bassa massa:− Ellittiche nane e ammassi globulariAbbondanze degli elementi della nucleosintesi primordiale.− Studio dell'abbondanza di litio nelle stelle non evolute dell'alone GalatticoStelle di campo di bassissima metallicità.− Per esplorare l'alone esterno (a distanze maggiori di 5kpc dal piano della galassia)è usato lo strumento multi-fibra FLAMES al VLT per fare una survey profonda,prendendo in un campo ristretto (circa 40' di diametro) spettri di stelle selezionatecome metal-poor sulla base dei colori fino a V=19Ammassi globulari.− Large Program ESO coordinato da R. Gratton, per ottenere spettri UVES di stelleTO e SG in ammassi globulari. Misura dell'abbondanza di BeAttività Osservativa− osservazioni e interpretazione di SNe di tipo Ia che mostrano righe di idrogeno inemissione che possono quindi essere SNe Tipo 1.5 che risultano dall'esplosionedel core degenere di una stella singola− Uso delle distanze Tully-Fisher di galassie spirale che hanno ospitato SNe Tipo Iaper testare l'ipotesi "candele standard" e le incertezze.−Studio della curve di luce di SNe Tipe IIP per consolidare la relazione tra laforma della curva di luce post-massimo, la massa di nickel e la luminositàmassima.− Studio delle interazioni SN ejecta-wind per investigare la natura del materialecircumstellare e la perdita di massa dai progenitori delle SNe.− Costituzione di un archivio di immagini di galassie spirali vicine per localizzare Iprogenitori di SN core-collapse che eventualmente esplodano. Una collaborazioneinternazionale che utilizza HST, VLT, Gemini, WHT.Attività Teorica− Utilizzo di un codice Montecarlo di sintesi spettrale per determinare in dettagliola distribuzione delle abbondanze e discernere fra i vari possibili tipi diesplosione.− Studio dell'evoluzione di vari tipi di possibili progenitori, esaminando inparticolare le fasi iniziali delle SNe, che mostrano interazione fra gli ejecta e ilmezzo circostante. SNe IIProcessi fisici− Studio delle condizioni fisiche nelle shells emesse dalle stelle "novae" esimbiotiche, da analisi di dati spettrali UV ed ottici− Studio del meccanismo di fluorescenza di Bowen con righe di OIII e della suaefficienza in diverse classi di oggetti stellari (Novae, nebulose planetarie, stellesimbiotiche, variabili cataclismiche, ed altri oggetti con righe di emissione).− Diagnostica di plasmi sia da rapporti di righe di emissione che da modelli di fotoionizzazione.


Studio delle stelle nel gruppo locale− Studio delle abbondanze chimiche e della cinematica interne di galassie sferoidalinane del Gruppo Locale (Sagittarius, i suoi ammassi globulari e gli streamgalattici associati, Sextans e Canis Major).Macroarea III: Galassie e CosmologiaFormazione ed evoluzione di galassie normali e attiveSurvey profonde pancromatiche− Great Observatories Origins Deep Survey (GOODS)− Chandra Deep Field SouthOsservazioni di galassie nell'infrarosso lontano e sub-millimetrico− definizione dei Key Projects in tempo garantito e aperto di HERSCHEL per portareavanti surveys extragalattiche nel lontano infrarosso e osservazioni di follow-up conALMA− Partecipazione all'Instrument Control Center (ICC) dello strumento PACSProcessi energetici in galassie con elevato tasso di formazione stellare (SFR)− Studio dell'accelerazione (a opera delle esplosioni di supernova) e la propagazione deiraggi cosmici in presenza di disomogeneità del campo magnetico galatticoEmissione in multifrequenza di AGN− Monitoraggio di blazar a tutte le frequenze (con i satelliti INTEGRAL, XMM, e con ifuturi Swift e AGILE, e copertura simultanea da parte di telescopi ottici, infrarossi eradio a terra)− Studio della distribuzione e proprietà cosmologiche delle sorgenti extragalattiche di altaenergia osservate da INTEGRAL− Esplorazione, tramite monitoraggio spettroscopico da terra, della Broad Line Regiondegli AGNFormazione congiunta di sferoidi e QSOs− Abbondanze chimiche del gas associato a quasars di alto redshift come diagnostici dellastoria evolutiva delle popolazioni stellari della galassia ospite− Funzione di luminosità dei quasars di alto redshift come diagnostico dei processidifferenziali di feedback− Funzioni di massa dei buchi neri supermassicci a vari redshift in relazione alle massedegli sferoidi che li ospitano.Modelli autoconsistenti dell'evoluzione spettrofotometrica delle galassie− costruzione di un'interfaccia web user-friendly per utilizzare il codicespettrofotometrico GRASIL− aggiornamenti ed estensioni di GRASIL (miglioramento della trattazione delle bandemid-IR delle PAH, introduzione delle righe molecolari, emissione X)− interpretazione dei dati provenienti da programmi approvati (Spitzer, VLA, SHADES-SCUBA)


Sistemi di galassieStudio a grande campo di galassie del Gruppo Locale− Utilizzando immagine a grandi campo, selezione di un campioni di stelle appartenentialle diverse popolazioni. Osservazioni spettroscopiche di sottocampioni di queste stelleper determinare se vi siano cinematiche diverse nelle diverse popolazioni.Gruppi di Galassie ed Ammassi Poveri− identificazione di gruppi e ammassi poveri (vedi il progetto VORONOI), stima delleloro proprietà, analisi del loro stato dinamico al confronto con le predizioni dei modelliDinamica e struttura interna degli ammassi di galassie− Determinazione della distribuzione relativa di materia oscura e barionica all'internodegli ammassi− Rivelazione e caratterizzazione delle sottostrutture, ovvero resti di gruppi di galassiecatturati gravitazionalmente dall'ammasso;− Confronto dei diversi stimatori di massa (dalle osservazioni in banda ottica e X), anchecon l'ausilio di simulazioni numeriche.Evoluzione delle galassie in ammasso− Analisi delle distribuzioni relative delle diverse popolazioni di galassie d'ammasso e leloro caratteristiche orbitali− Identificazione e caratterizzazione di galassie “starburst” grazie all'analisi dellecaratteristiche spettrali ottiche e infrarosse mettendole in relazione allo stato dinamicodell'ammasso in cui si trovano.Proprietà del gas diffuso in ammassi− classificazione sistematica delle proprietà X (luminosità, temperatura, frazionebarionica, massa totale, abbondanze chimiche, morfologia) di tutti gli ammassi digalassie a redshift z>0.4 osservati con Chandra.Sistemi in assorbimento nei quasars.Progetto CODEX− Studio della fattibilità del test cosmologico proposto da Sandage (1962) per la misuradell'espansione differenziale dell'Universo usando la foresta Lyman-α con unospettrografo ad altissima precisione nella misura delle velocità radiali. Lo studio ècoordinato da ESO nell'ambito della definizione di progetti strumentali per il telescopioOWL/ELT.Variabilità delle costanti fisiche− Misura del rapporto di massa elettrone su protone e della costante di struttura fine adalto redshift dall'analisi di assorbimenti in sistemi DLA.Distribuzione della materia su grande scala− Osservazioni spettroscopiche ad alta risoluzione ottenute da terra e dallo spazio perinvestigare le condizioni fisiche del mezzo intergalattico, lo spettro di potenza dellefluttuazioni primordiali di densità, i processi alla base della formazione delle primegalassie, l'evoluzione chimica dell'universo e le condizioni che hanno portato allareionizzazione ponendo fine alla "Dark Age"Sistemi Damped Lyman-a (DLA)Misura di:


− abbondanze chimiche, allo scopo di studiare le prime fasi di evoluzione chimicagalattica− rapporti di ionizzazione, al fine di studiare le proprietà fisiche del mezzo interstellare adalto redshift− la frazione in polvere di vari elementi, allo scopo di quantificare i processi diproduzione della polvere ad alto redshift− la popolazione di livelli di struttura fine dello stato fondamentale del carbonio, che cipermette di risalire alla temperatura della radiazione fossile ad alto redshift− deuterio primordiale− idrogeno molecolare ad alto redshiftMacroarea IV: Astrofisica Relativistica e ParticellareIl fenomeno dei GRB− Monitoraggio delle controparti ottiche e IR dei GRB ad epoche sinora inesploratetramite telescopi robotici (es. REM), grazie alla rapida e frequente disseminazione dilocalizzazioni gamma e X da parte del satellite Swift. Il telescopio REM, installatopresso La Silla, è gestito da un consorzio che comprende l'Osservatorio e l'Università diTrieste, principalmente responsabili della realizzazione dello spettrografo a bassarisoluzione ROSS− Studio del mezzo circumburst tramite spettroscopia a media e alta risoluzione conUVES, grazie alla tecnica di attivazione ultra-rapida (Rapid Response Mode) di TOOpresso VLT, e allo strumento di prossima generazione da installare su VLT, X-Shooter− Studio delle galassie ospiti dei GRBLa connessione GRB-SN− Studio di tutti i GRB locali allo scopo di scoprire le SNe ad essi collegate e di studiarnele caratteristiche con codici di Trasporto Radiativo− Osservazione della fase avanzata di tutte le SNe Ic che possono rivelare le proprietàdelle parti più interne, vicino alla sorgente del GRB− Studio delle proprietà evolutive dei progenitori (in particolare rotazione e binarietà) chene possono influenzare il collasso, probabilmente a Buco Nero, che dà origine alfenomeno osservatoMacroarea V: Tecnologie avanzate e strumentazioneControlli di nuova generazione per strumentazioneL'esperienza acquisita con le realizzazioni dei sistemi di controllo per TNG, TNG/DOLORES eper la strumentazione VLT ha suggerito la sperimentazione di sistemi di controllo di nuovagenerazione per telescopi e la relativa strumentazione di piano focale. Il know-how acquisitolavorando sulle piattaforme HW e SW dei sistemi citati sopra è stato fondamentalenell’operazione di trasporto e adattamento alle nuove classi di piattaforme, sia HW che SW,basate su prodotti industriali di facile reperibilità e basso costo. Il progetto fa largo uso delknow-how disponibile tramite la collaborazione con ESO/ALMA per la definizionedell'architettura globale del sistema.Strumentazione di piano focale per ESO/VLTPartecipazione ad un consorzio internazionale per la realizzazione di X-shooter, uno strumentodi seconda generazione per VLT. A OA-TS è assegnata, su esplicita richiesta dell’ESO, la


esponsabilità in toto della progettazione e realizzazione del software di controllo di X-shooter,anche per i rami dello strumento contribuiti dai partner europei (Italia, Danimarca, Olanda,Francia).Sistemi di Controllo VLT ed ALMA: Collaborazione ESO–Osservatorio Astronomico diTriesteLMA Control System− Sviluppo di ACS (ALMA Control Software) 5.0 e versioni successive.− Estensione e aggiornamento del modulo ‘Bulk Data Transfer’ per la trasmissione digrandi quantità di dati tra i vari componenti del sistema, e dello ‘ACS AlarmSystem’ per la gestione degli allarmi.VLT Control Software− studio di fattibilità del porting dell'Instrumentation Software del VLT sotto ACS(ALMA Control System)− porting sotto ACS del software di controllo di uno strumento prototipo (da definire),secondo quanto risulta dal punto precedente. Tale attività continuerà sino al 2006.Gestione e archiviazione dati ed Osservatorio Astronomico VirtualeOA-TS ha risposto con successo alla chiamata INAF per la creazione di un Centro ItalianoArchivi Astronomici (IA2).- Realizzazione di un'infrastruttura hardware-software ottimale per la gestione el'archiviazione dei dati provenienti da facility osservative collocate a terra. Il progettoprevede l’utilizzo degli standard internazionali definiti all'interno dell'International VirtualObservatory Alliance (IVOA) con la partecipazione del team di progetto.- Partecipazione al progetto VO-Tech che prevede lo sviluppo interfacce con l'infrastrutturadi grid e sistemi intelligenti di “scoperta delle risorse”, di data mining e di visualizzazione.Il progetto è coordinato a livello nazionale tramite il Servizio Sistemi Informativi (SI).Datagrid per la ricerca Astrofisica – Integrazione di ApplicazioniAllo scopo di dare alla comunità astrofisica italiana l'opportunità di utilizzare calcolo distribuitoe Data Grid, si sta realizzando il porting di applicazioni teoriche o orientate ai dati, di purocalcolo, di elaborazione dati, o di accesso ai dati medesimi sulla grid italiana per la ricerca. Vi ècompleta integrazione con la Grid di produzione Italiana gestita dall’INFN e con quella europeaper la ricerca (EGEE). E’ stata approvata una proposta presentata al Generic Applications Paneldi EGEE (finanziato da EU/FP6 con 32 MEuro) per utilizzare l'infrastruttura Grid per alcuneapplicazioni considerate all'interno di questo progetto. Il progetto è coordinato a livellonazionale il Servizio Sistemi Informativi (SI).Il Data Processing Center (DPC) per Planck-LFIIl Data Processing Centre (DPC) per lo strumento LFI è uno dei due DPC operati dai consorziche realizzano gli strumenti per la missione Planck e che, insieme al Mission Operations Centre(MOC) ed al Planck Science Office (PSO), entrambi gestiti da ESA, formano il segmento diterra scientifico della missione. Il DPC è responsabile per le operazioni in volo di LFI:acquisisce dal MOC tutta la telemetria tecnica, scientifica della missione ed i dati ausiliari (datiricostruiti di puntamento, sincronizzazione della base tempi); definisce procedure e macrocomandiper poter modificare ed ottimizzare la configurazione dello strumento nella faseoperativa.Il DPC è inoltre responsabile della fase di riduzione dati, dall’analisi della telemetria allaconsegna dei prodotti finali della missione: serie temporali calibrate e prive di effetti sistematici,mappe del cielo nelle bande di frequenza LFI con calibrazione astrometrica e fotometrica,mappe a tutto cielo delle componenti astrofisiche principali, cataloghi delle radio-sorgentiidentificate, spettro di potenza della radiazione di fondo cosmico (CMB). Infine, prima dellancio della missione, il DPC ha l’incarico di produrre dati che possano simulare realisticamenteil comportamento dello strumento in volo, e di supportare le operazioni di test a terra dello


strumento nelle varie fasi (dai test stand-alone ai test end-to-end con il resto del segmento diterra).3. ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’L'Osservatorio collabora con l'Università degli Studi di Trieste nell'ambito del Corso di LaureaSpecialistica "Astrofisica e Fisica dello Spazio" e nell'ambito del Dottorato di Ricerca in Fisicacontribuendo con proprio personale all’attività didattica.L’OA-TS partecipa anche all’attività didattica e di tutor per studenti della Scuola InternazionaleSuperiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste.Lo staff dell’Osservatorio composto da 34 ricercatori è in grado di seguire ogni anno unaquantità considerevole di borse di dottorato e assegni di ricerca, qualora fosserospecificatamente finanziati. Per poter avere uno sviluppo equilibrato dell’attività di ricercadell’osservatorio sarebbe auspicabile avere a regime almeno nove posti di dottorato, e attivareanche 2 o 3 posti annuali di borsista o assegnisti per laureati o dottorati. Un programma diformazione di giovani leve per la ricerca rimane di cruciale importanza per la programmazionedello sviluppo futuro dell’Osservatorio.4. ATTIVITÀ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALIL'Osservazione Remota per la divulgazione dell'Astronomia: Le Stelle vanno a ScuolaL’Osservatorio Astronomico di Trieste, attraverso la sua Divisione Tecnologie Astrofisiche, haattivato da tre anni un progetto per promuovere l’insegnamento dell’Astronomia nelle scuoleportando direttamente l’esperienza osservativa nelle scuole mediante l’organizzazione di realisessioni osservative, condotte in remoto dalla scuola.Il progetto “Le Stelle vanno a Scuola” è stato finanziato dal MIUR ed ha permesso di attrezzareuna cupola presso la sede osservativa di Basovizza (Trieste) con un telescopio, una camera CCDper l’acquisizione di immagini, un sistema di auto-guida ed uno spettrografo a reticoloalimentato in fibra (in fase di completamento). Il tutto è completato da un sistema di controllo inrete ed un sistema di video-conferenza.L’attività didattica con le scuole è iniziata da gennaio 2003. Nei primi due anni di vita delprogetto gran parte della strumentazione osservativa necessaria è stata acquisita ed installata. Èin corso di completamento lo spettrografo a reticolo alimentato a fibra. Sono proseguite lesessioni osservative remote con scuole medie e licei, ed è stato promosso un consorzio di scuoleper una sperimentazione più in grande del progetto didattico. A questo scopo sono staterealizzate unità didattiche per gli insegnanti, nella cui preparazione sono stati coinvolti anche glistudenti di Fisica/Astronomia dell'Università di Trieste. È inoltre in atto una collaborazione coni Centri Interdipartimentali per la Ricerca Didattica delle Università di Trieste ed Udine perl'organizzazione di corsi per gli insegnanti e per una migliore organizzazione della componentedidattica.L'Osservatorio Astronomico di Trieste, in collaborazione con il CIRD dell'Università di Triesteorganizza regolarmente corsi di Astronomia ed Astrofisica per gli studenti delle scuolesuperiori. Tali corsi vengono riconosciuti come crediti didattici agli studenti. Negli anni scorsisono stati tenuti presso le scuole di Trieste, Udine e Gorizia. Vengono inoltre organizzati corsidi aggiornamento per insegnanti di materie scientifiche delle scuole medie inferiori e superioridella provincia di Trieste.Osservazioni e mostra storica: Urania CarsicaUrania Carsica è la struttura didattico-divulgativa che l’Osservatorio Astronomico di Trieste hainstallato nel corso del biennio 1998-1999 presso la sua Stazione Osservativa di Basovizza. Sicompone di una cupola con 5 telescopi didattici, della mostra storica dell’Istituto, dei relativiimpianti ottici, informatici, espositivi e multimediali.


La sua unicità, il suo particolare valore culturale e l’enorme interesse suscitato presso il grandepubblico e presso i media, nonché il successo avuto nell’organizzazione di corsi diaggiornamento ad altissimo livello per insegnanti, inducono a prevedere nel triennio 2006-2008un forte sviluppo, tale da soddisfare appieno le specifiche dei punti c) e d) del par. 1 dell’art. 2del decreto istitutivo dell’INAF (consulenza scientifica a soggetti pubblici e privati e,rispettivamente, promozione della cultura astronomica nella scuola e nella società).Per poter raggiungere questi obiettivi, sono previsti interventi di manutenzione e miglioramentodel complesso di telescopi e dei recettori, il potenziamento della struttura di accoglimento delpubblico, il collegamento scientifico e didattico con istituzioni italiane ed estere di pari rango.L'Osservatorio Astronomico di Trieste, in concerto con la Regione e il Comune, è coinvolto inun progetto di realizzazione di un Planetario a Trieste. L’Osservatorio altresì organizza corsiper le scuole della Provincia di Trieste indirizzati sia alle scolaresche che agli insegnanti.Nel triennio si vuole rafforzare l'efficienza dell'offerta didattica del progetto "Le Stelle vanno aScuola", che ha raggiunto un grado di sviluppo notevole. Gli accordi, già operativi, con i CentriInterdipartimentali per la Ricerca Didattica (CIRD) delle Università di Trieste e di Udinericeverebbero grande beneficio da una aumentata capacità operativa del sito di Basovizza.Accanto a questi vantaggi andrebbe poi menzionata la possibilità di offrire un primo approccioall'osservazione astronomica agli studenti del Dipartimento di Astronomia.5. INCREMENTI RICHIESTI <strong>DI</strong> PERSONALE NEL TRIENNIOCessazioni di personale nel triennio2006. Un Astronomo Ordinario raggiunge l’età di cessazione e un Ricercatore esaurisce anche ilbiennio di mantenimento in servizio. Un elemento di personale tecnico-amministrativo, areaamministrativa, raggiunge un’età in cui potrebbe accedere alla pensione di anzianità.2007. Un ricercatore e un’unità di personale dei Servizi Generali e Tecnici raggiungono l’età di65 anni. Una unità di personale di categoria tecnica compie 67 anni ed esaurisce anche ilbiennio di mantenimento in servizio. Una unità di personale dei Servizi Generali e Tecniciraggiunge un’età in cui potrebbe accedere alla pensione di anzianità.200.8 Nessuna unità di personale raggiunge il limite di età per la pensione di anzianità.Vari dipendenti sono già al momento attuale nella condizione di avere i requisiti per la pensionedi anzianità, ma per ora non hanno presentato domanda e non è possibile prevedere le lorointenzioni, posto che possono rimanere in servizio fino a 65 anni.Acquisizioni di personale nel triennio.Considerate le previste cessazioni di personale, il probabile trasferimento di un ricercatore adaltra sede e le linee di sviluppo dell’OA-TS nel triennio 2006-2008 si rendono necessarie leseguenti acquisizioni di personale:PERSONALE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>1 Dirigente di Ricerca6 Primi ricercatori6 Ricercatori


Totale richiesta per il triennio: 13 unitàPERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO (categorie da attualizzare con le nuove tabelledi equiparazione)1 unità categoria EP - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (profilo informatico)1 unità categoria D - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati6 unità categoria C - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati1 unità categoria B - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni datiTotale richiesta per il triennio: 9 unitàDETTAGLI DELLA RICHIESTASedi di Castello Basevi e Villa BazzoniSistemi Informatici1 unità categoria EP - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (profilo informatico).La richiesta è motivata dalla necessità di avere un system-manager dedicato alle necessitàinformatiche del personale di ricerca e del servizio amministrazione-contabilità.2 unità categoria C - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (profilo informatico).1 posizione è necessaria per la copertura a tempo indeterminato di una posizione attualmentericoperta a tempo determinato da un’unità di personale utilmente collocata in graduatoria(ancora valida) per un posto a tempo indeterminato.1 posizione è necessaria per l’affiancamento di un dipendente (in passato a tempo pieno) chepresta ora servizio a tempo parziale (12,5 ore/settimana).Servizi Generali1 unità categoria D - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (per progressione internadi un’unità di personale)1 unità categoria C - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati1 unità categoria B - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni datiSuccursale di Basovizza3 unità categoria C- area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (1 profilo informatico; 1profilo tecnico elettronico; 1 profilo tecnico meccanico).La posizione di addetto ai sistemi informatici è giustificata dal numero di persone (20) e dal tipodi attività che si sviluppa nella sede di Basovizza. In più va considerato che vi saranno più di 40computer, inclusi alcuni server usati come "software repository" per alcuni progetti, e altri usaticome server WEB per esportare pagine di informazione per la comunità scientifica. Un puntofondamentale da tenere in conto è anche la gestione e manutenzione della rete, a causa delle suecaratteristiche peculiari che comportano una forte attenzione verso i problemi di sicurezza.


Le posizioni di tecnico elettronico e tecnico meccanico sono necessarie per la maggior parte deiprogetti in corso:• X-shooter per VLT: necessita di supporto elettronico, in quanto i test finali del software dicontrollo verranno eseguiti a Basovizza;• ALMA Control Software: necessita di supporto elettronico in quanto le unità di controlloLCU vengono provate assieme al software di controllo presso la sede di Basovizza;• VLT Control Software: anche per questo progetto le unità di controllo LCU vengono provateassieme al software sviluppato presso la sede di Basovizza, è quindi necessario un buonsupporto elettronico;• New Generation Control System for Astronomical Instruments: necessita di supportoelettronico continuo per la messa in opera e la manutenzione delle schede, in più necessita disupporto meccanico per la costruzione dei contenitori.• Educational project "Le Stelle vanno a Scuola": questo progetto necessita di supportoelettronico e meccanico per lo sviluppo e la manutenzione del sistema nel suo insieme, apartire dal telescopio fino all'elettronica di controllo.• ESA Space Weather Pilot Project• EGSO - European Grid of Solar Observations (EU project) SOLARNET• SOLar Archive NETwork COST Action 724 on Space Weather• SOHO Archive MAX MILLENNIUM Program of Solar Flare Research (MontanaUniversity)Richieste di acquisizioni di personale nel 2006PERSONALE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>1 posto di Dirigente di Ricerca, necessario per compensare la prevista cessazione di unAstronomo Ordinario, che potrebbe causare un grave danno all’intera area dell’AstrofisicaExtragalattica.3 posti di primo ricercatore (1 per la Macroarea II, 1 per la Macroarea III e 1 per la MacroareaV), per dare modo ad una doverosa progressione di carriera a tre ricercatori astronomi.2 posti di ricercatore astronomo; 1 posto di ricercatore astronomo è stato reso vacante dalrecente passaggio di un dipendente alla posizione di astronomo associato (Macroarea II) e,verosimilmente, nel corso del 2006 ci sarà 1 trasferimento ad altro osservatorio di un ricercatoreastronomo (Macroarea III).Totale richiesta per il 2006: 6 unitàPERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVOServizi Informatici1 unità categoria C - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (profilo informatico).1 unità categoria EP - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati (profilo informatico).La rete del sistema informatico dell’OA-TS si trova in una grave situazione di carenzaoperativa e di personale.Il sistema di calcolo dell'OA-TS è attualmente suddiviso in 4 grandi aree: 3 di utenzaamministrativa, tecnologica, scientifica e una di servizi generali. Il totale delle macchineregistrate a livello di Domain Name Server (DNS) di Osservatorio è di 372: di cui 241 nelle sedidi Trieste, 59 Basovizza, 17 Amministrazione OA-TS, 55 DAUT; le macchine attualmenteabilitate al servizio DHCP sono 42; il tutto per un numero di 115 utenti, di cui 84 OA-TS, 29DAUT, 2 ex-CNR.


L'area amministrativa è organizzata su un’unica piattaforma comune INTEL/Windows ed èdotata di 17 computer.I servizi generali, quali la gestione della rete interna, di quella esterna, lo smistamento dellaposta elettronica DNS, NIS e routing, sono organizzate attorno a specifici server di rete, SUN oCISCO. Per i servizi generali sono registrati: 16 stampanti, 20 dispositivi di rete e 11 server.Vi sono 4 firewall: uno (CISCO) a servizio esclusivo dell'amministrazione, il secondo(Netscreen) a protezione delle reti interne OA-TS di via Tiepolo/Besenghi/Navali, il terzo(Netscreen) a servizio della sede distaccata di Basovizza, il quarto router/firewall (Linux) aprotezione esclusiva della sottorete di via Navali. OA-TS ha attualmente 10 macchineSUN/Solaris, 8 macchine HP/HP-UX, 1 Digital/VMS; tutte le altre, salvo 1 MAC, sono basatesu architettura INTEL con s.o. MS-Windows, Linux o in configurazione dual-boot.La rete informatica è distribuita su cinque edifici separati tra di loro e serve connessioni siascientifiche che tecnologiche e amministrative, oltre ai computer del Dipartimento diAstronomia dell’Università di Trieste.Il personale addetto a questo servizio, molto complesso e in continuo sviluppo, è insufficienteper sopperire alle richieste di assistenza. Esistono forti preoccupazioni sulla possibilità che siverifichino disservizi gravi con conseguenze pesanti sia per l’attività di ricerca, sia per leprocedure amministrative, in modo particolare quelle che richiedono un contatto continuo con lasede centrale dell’INAF.Data la presenza presso la sede di OA-TS del Servizio Sistemi Informativi INAF, che tra breveorganizzerà l’accesso da parte della comunità scientifica ad un grande archivio di datiosservativi, anche tramite l’Osservatorio Virtuale Internazionale, e fornirà propri sistemi dicalcolo alla grid europea per il calcolo distribuito, la situazione si fa ancora più critica:interruzioni a questi servizi porterebbero un grave danno di immagine dell’intero ente.Servizi Generali.1 unità categoria C - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni dati1 unità categoria B - area tecnica, tecnico-scientifica, elaborazioni datiA causa del collocamento in quiescenza di alcune unità di personale tecnico e all’espansionedell’OA-TS in termini logistici, il personale addetto ai Servizi Generali è attualmenteinsufficiente. Questo causa non solo un abnorme ricorso a ditte esterne, con costi elevati, maanche dei tempi di risposta alle varie richieste e necessità alquanto insoddisfacenti. Leacquisizioni di personale sono indispensabili per migliorare il servizio e ottenere un sensibilerisparmio di spese almeno per la manutenzione ordinaria.Totale richiesta per il 2006: 4 unità.Non vengono presentate richieste per quel che riguarda il settore dell’Amministrazione. Ilpersonale attualmente disponibile appare infatti sufficiente (con una carenza marginale di 0.5FTE) per l’attuale carico amministrativo. Tuttavia, qualora l’andamento tendenziale continuassea crescere, a causa delle esigenze sia dell’Amministrazione Centrale, sia della nuova strutturadei Sistemi Informativi, si renderebbe necessaria l’acquisizione di nuovi elementi di personale.Emerge inoltre una richiesta per una unità categoria D - area tecnica, tecnico-scientifica,elaborazioni dati per turn-over di un dipendente collocato in quiescenza. Trattasi di una unità daadibire all’elaborazione dati proveniente dal radio telescopio. Restiamo in attesa di unadecisione INAF nazionale relativamente al supporto futuro a favore di questo strumento primadi avanzare una specifica richiesta per questa unità di personale.


6. FINANZIAMENTIENTRATE 2005 accertate (in Euro): Totale 892.456Funzionamento + ricerca (INAF) 446.886Ricerca di base (vari) 9.117Biblioteca (INAF) 14.600PRIN Cofin (MIUR) 134.500Codex (ESO) 22.979Planck (Alenia) 100.000Integral (ASI) 2.000Comastri (ASI) 25.000Molaro (ASI) 6.000Molendi (ASI) 23.520Stella (ASI) 6.400VO TECH Pasian (UE) 101.454ENTRATE 2006 previste (in Euro): Totale 511.200Funzionamento (INAF) 337.700Ricerca di base (INAF) 115.500Borse Post-Doc (INAF) 40.000“Le Stelle vanno a Scuola”(MIUR) 18.0007. PUBBLICAZIONILa produzione scientifica del personale dell’OA-TS è riassunta in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 86“ in stampa ?“ sottomessi ?Relazioni su invito 9Presentazioni a congressi 56Rapporti tecnici 12Altre pubblicazioni 11TOTALE 154


8. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITÀI punti di forza dell’Osservatorio Astronomico di Trieste possono essere individuati nei seguentifattori:• Elevata qualità della ricerca scientifica prodotta• Grande rilevanza dei progetti tecnologici realizzati• Grande estensione ed elevato standard qualitativo della rete di collaborazioni nazionali einternazionali (in particolare con ESO)• Sinergia con le altre istituzioni di ricerca nell’area di Trieste• Capacità di esercitare un ruolo rilevante nell’alta formazione. In questo campo di particolareimportanza è la sempre maggiore integrazione e collaborazione con istituzioni qualil’Università degli Studi di Trieste, la SISSA, l’Università di Udine.• Grandissima motivazione, dedizione e spirito di corpo di tutto il personale, sia di ricerca chetecnico-amministrativo, nonostante le difficoltà in cui talvolta si trova ad operare.Le aree critiche possono essere parimenti sintetizzate nei seguenti settori:• Le perduranti difficoltà di assunzione di personale e quindi l’estrema difficoltà di attuareuna pianificazione ha creato delle situazioni di grave carenza di personale in varie aree ed inparticolare:A. Servizi Informatici. Il personale addetto al servizio, che risulta molto complesso ein continuo sviluppo, è insufficiente per sopperire alle richieste di assistenza.Esistono forti preoccupazioni sulla possibilità che si verifichino disservizi gravi conconseguenze pesanti sia per l’attività di ricerca, sia per le procedure amministrative,in modo particolare quelle che richiedono un contatto continuo con la sede centraledell’INAF. Nelle sezioni precedenti sono state illustrate in dettaglio le acquisizionidi personale indispensabili per uscire da questa vera e propria emergenza.B. Servizi Generali. A causa del collocamento in quiescenza di alcune unità dipersonale tecnico e all’espansione dell’OA-TS in termini logistici, il personaleaddetto ai Servizi Generali è attualmente insufficiente. Questo causa non solo unabnorme ricorso a ditte esterne, con costi elevati, ma anche dei tempi di risposta allevarie richieste e necessità alquanto insoddisfacenti. Nelle sesioni precedenti sonostate illustrate in dettaglio le acquisizioni di personale indispensabili per migliorareil servizio e ottenere un sensibile risparmio di spese almeno per la manutenzioneordinaria.• La carenza di fondi per il funzionamento ordinario, che permette di eseguire solo gliinterventi di emergenza (soprattutto per quel che riguarda l’edilizia) non permette alcunapianificazione o investimento, e nel lungo termine si tramuta in maggiori costi di esercizio.• La carenza di fondi destinati alla ricerca che potrebbero ulteriormente rafforzare il ruolo dieccellenza di OA-TS nella scena internazionale.• La frammentazione delle attività di ricerca e tecnologiche. Il numero di progetti su cui sonoimpegnati i ricercatori di OA-TS è ragguardevole, e, pur costituendo una grande ricchezzadi competenze, sarebbe auspicabile uno stimolo perché continui il processo dirazionalizzazione, per ottenere una maggiore efficienza ad impatto sia a livello nazionaleche internazionale. In questo senso vanno sottolineati i successi conseguiti nel 2005nell’integrazione di OA-TS nel “Sistema Trieste” e nell’INAF. Tuttavia la possibilità dipianificare meglio la politica del personale è di fondamentale importanza per rendere piùefficace questo processo.• La frammentazione della logistica. Il personale OA-TS è distribuito in vari edifici e separatotra la sede di Basovizza e il complesso Castello Basevi-Villa Bazzoni. Per quantofinalmente nel 2005 la situazione di grande compressione logistica abbia avuto fine, laframmentazione attuale non fornisce ancora un ambiente ottimale né dal punto di vista della


icerca, né per i costi di esercizio. Occorre prevedere un significativo investimentofinanziario per risolvere questo problema sui grandi orizzonti temporali, qualora sipresentassero delle opportunità adeguate.• La difficoltà ad arginare la “fuga dei cervelli” e la quasi impossibilità di attrarre ricercatoristranieri a causa delle condizioni salariali non competitive rispetto ad altri paesi del mondooccidentale ed in particolare della Comunità Europea.• La difficoltà di realizzare una maggiore mobilità e dinamicità del personale di ricerca,favorendo l’acquisizione di nuove competenze. Da questo punto di vista la differenziazionedello stato giuridico tra personale di ricerca INAF e universitario favorisce fortemente una“separazione delle carriere” che costituisce un grave fattore di handicap.


ISTITUTO <strong>DI</strong> ASTROFISICA SPAZIALE E FISICACOSMICA <strong>DI</strong> BOLOGNA1. INTRODUZIONEL’attività scientifica dell’IASF di Bologna (IASF-BO) è strutturata intorno alle tematiche diricerca in astrofisica spaziale nei settori dei raggi X e gamma e nella cosmologia sperimentale amicroonde e onde millimetriche.In questo contesto le principali attività sono la progettazione, realizzazione, controllo operativodelle performance scientifiche di missioni su satellite incluse l’analisi e interpretazione dei datie le ricerche teoriche correlate.Le missioni spaziali a cui l’Istituto ha contribuito (BeppoSAX, XMM-Newton, INTEGRAL) equelle a cui l’Istituto attualmente partecipa, come AGILE (con il ruolo di Co-PI) e Planck (conil ruolo di PI) hanno dato un ottimo ritorno in pubblicazioni di eccellente valore scientifico,oltreché tecnologico. L’Istituto è leader a livello internazionale nello sviluppo di tecnologie dirivelazione di raggi X e gamma e di ottiche e componenti per onde millimetriche. Inoltre IASF-BO ha maturato una riconosciuta esperienza nella gestione e controllo di progetti spaziali(attività di project office).In campo tecnologico inoltre IASF-BO gestisce l’Ufficio di Innovazione Tecnologicadell’INAF (UIT) svolgendo un ruolo importante per il paese e contribuendo all’acquisizione dirisorse finanziarie esterne per l’Ente.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Planck:La missione spaziale Planck nasce in IASF-BO nel 1992. Obiettivo primario di Planck è fornireuna immagine delle anisotropie della CMB, con osservazioni tra 30 e 850 GHz, eun’accuratezza limitata solo da fattori astrofisici. Questo permetterà la conoscenza dell’universoprimordiale nei primissimi istanti dal Big-Bang e la possibile apertura di nuovi orizzonti nellafisica. Non meno importante è la ricaduta attesa in campo astrofisico: prima survey simultaneadi tutto il cielo in 9 bande di frequenza con risoluzione angolare fino a 5’.Il Consorzio internazionale (92 Istituti di ricerca e Università di 10 nazioni) per la realizzazionedello strumento LFI è guidato da N. Mandolesi e dal gruppo di cosmologia dell’Istituto (21ricercatori e tecnici). Il progetto è finanziato da ASI per la parte italiana per circa 29 M€ ecofinanziato da INAF per personale e attrezzature. Il lancio di Planck è previsto per il 2007.AGILE:AGILE è la prima Piccola Missione scientifica italiana realizzata sotto egida dell'ASI. Le trecaratteristiche principali di AGILE sono: (1) ottimo imaging nella banda di energia 30MeV-30GeV, (2) simultaneo imaging nella banda X 15-45 keV, (3) timing a µs e rivelazione di GRBsu un ampio spettro dinamico. Fino al lancio di GLAST, AGILE sarà l'unica missioneastrofisica operante nella banda oltre i 30 MeV e fornirà un programma di Guest Observer allacomunità scientifica. ASI-ASDC gestirà tutte le attività di archiviazione, processamento edistribuzione dei dati scientifici, e renderà disponibile il software per l'analisi dei dati. La baseASI di Malindi sarà la stazione di terra della missione. IASF-BO ha la responsabilità per larealizzazione del minicalorimetro, del Ground Support Equipment sia elettrico (EGSE), chemeccanico (MGSE). Il gruppo AGILE dello IASF-BOlogna partecipa inoltre alle attività delGround Segment.


INTEGRAL:INTEGRAL, lanciato il 17 ottobre 2002 e tuttora pienamente funzionante, è un osservatorio perastrofisica nei raggi X duri e nei raggi gamma soffici. Ricercatori dello IASF-BO rivestono ruolidi Co-PI e Co-I per l’imager di bordo IBIS. Lo IASF-BO ha inoltre la responsabilità di uno deidue piani rivelazione (PICsIT) dell’imager di bordo IBIS, della fornitura dell’InstrumentSpecific Software per PICsIT all’ISDC di Ginevra, e della partecipazione alle campagne dicalibrazione e monitoraggio prima a terra ed ora in volo. Lo IASF-BO partecipa inoltreattivamente all’analisi dei dati sia del tempo garantito (Core Programme, 20% del tempo totale),sia mediante osservazioni di Guest Observer (General Programme). Anche per il prossimotriennio si prevede che lo IASF-BO avrà un ruolo importante nell’analisi ed interpretazione deidati ottenuti da osservazioni sia di Core Programme che di General Programme, in cui iricercatori IASF-BO sono tradizionalmente molto attivi.Missioni Spaziali Alta Energia:I gruppi di astrofisica delle alte energie dello IASF-BO partecipano attivamente a studi difattibilità e a proposte di missione come: Simbol-X (missione per raggi X duri nella banda 0.1-100 keV, basata su una configurazione formation-flight e sull’impiego di ottiche multi-layer erivelatori di CZT, di cui si prevede a breve uno studio congiunto di Fase A ASI/CNES: il ruolodello IASF-BO riguarda aspetti di coordinamento, calibrazioni, GSE, e possibili contributi alpiano focale), HEXIT-Sat (missione italiana per raggi X duri), Gamma-Ray Imager (proposta dimissione per la banda 50-2000 keV, per la quale lo IASF-BO in collaborazione con l’Universitàdi Ferrara sta sviluppando ottiche basate su lenti di Laue), HXMT (missione cinese basata su unphoswich di concezione derivata dallo strumento BeppoSAX/PDS sviluppato dallo IASF-Bologna), ESTREMO/WFXRT (proposta di missione per lo studio delle strutture X dei cluster edei WHIM sia in emissione che in assorbimento: il contributo IASF-BO riguarda il rivelatori alargo campo).Polarizzazione della CMB: studio di missione:Il gruppo di Cosmologia, in collaborazione con altre strutture INAF e Università nazionali, hainiziato il processo di definizione e studio di una nuova missione spaziale per lo studio dei modiB della polarizzazione delle anisotropie della CMB. L’attività si svolge anche nell’ambito deglistudi triennali dell’ASI. Questa ricerca permetterà di esplorare i primi istanti di vitadell’universo attraverso l’informazione lasciata dalle onde gravitazionali sulla CMB. Questaambiziosa missione di nuova generazione richiede l’impiego di oltre 1000 rivelatori (tecnologiebolometriche o mosaici di radiometri) ad ottiche millimetriche. La sensibilità dell’esperimento(0.01 microK) sarà tale da permettere la detezione di onde gravitazionali. L’IASF-BO, graziealla consolidata esperienza in missioni precedenti, ricopre un ruolo di leadership nel settoredella progettazione delle ottiche, dei componenti millimetrici, del sistema criogenico, degli studiteorici preparatori.Studi teorici/osservativi e di analisi dati in astrofisica:Nell’ambito di un ampio gruppo nazionale di astrofisica dei buchi neri supermassicci,coordinato da ricercatori IASF-BO, ci si propone di ottenere un quadro fisico dei fenomeni diaccrescimento ed eiezione nelle regioni centrali degli AGN, con l’obiettivo di determinarne iparametri chiave: massa e spin del buco nero, tasso di accrescimento, luminosità, geometriadisco-corona, formazione e fisica dei getti, iniezione ed accelerazione dei getti, campomagnetico.Il gruppo di cosmologia teorica è attivo sulle seguenti tematiche: cosmologia dell'universoprimordiale (inflazione, perturbazioni), componenti dell'universo (materia e energia oscura),formazione ed evoluzione delle strutture cosmiche, parametri cosmologici, processi fisici diinterazione materia-radiazione, reionizzazione. Segnature nella CMB: anisotropie intemperatura e polarizzazione, distorsioni spettrali. Analisi dati ed effetti sistematici inesperimenti di CMB. Studio dei foreground galattici ed extragalattici e loro implicazioni per glistudi di CMB. Anisotropie della CMB su piccola scala angolare (foreground extragalattici,effetti Sunyaev-Zel'dovich) e loro osservabilità (SKA, ALMA).


Ottiche e rivelatori per raggi X, gamma e onde millimetriche:Lo IASF-BO in collaborazione con l’Università di Ferrara lavora allo sviluppo e test di otticheper raggi X duri – gamma molli basati su lenti di Laue. Sono inoltre sviluppati rivelatori a statosolido operanti a temperatura ambiente basati sull’impiego di cristalli di CZT (o CdTe), e dicristalli scintillatori accoppiati a rivelatori al silicio a bassissimo rumore (SDD), sia per impiegocome piano focale di ottiche che per rivelatori di grande area.In campo millimetrico l’Istituto è coinvolto, anche in collaborazione con il JPL/NASA, nellosviluppo di mosaici di feed horn e ricevitori millimetrici basati sulle tecnologie HEMT- MMIC.Il gruppo di Cosmologia possiede una esperienza riconosciuta a livello internazionale nellaprogettazione di ottiche millimetriche ed è dotato dei più avanzati codici di modellistica.Gamma Ray Burst (GRB):I GRB sono tra i fenomeni più interessanti e misteriosi dell’astrofisica. La grande quantità dienergia coinvolta, la connessione con l’esplosione di supernovae, il poter essere osservati fino agrandi distanze li rende importanti non solo per lo studio delle fasi finali dell’evoluzionestellare, ma anche per la cosmologia. Dalle prime osservazioni con il satellite BeppoSAX alleattuali rivelazioni con Swift e HETE-2 l’Istituto è stato sempre in primo piano nello studio einterpretazione di tali fenomeni. All’interno di IASF-BO si compiono osservazioni di afterglowdi GRB, analisi dei dati e interpretazione teorica dei GRB.Astrofisica di oggetti compatti:Il gruppo di astrofisica delle alte energie si occupa dello studio di oggetti compatti inaccrescimento di massa in sistemi binari, dove l'oggetto compatto può essere o una stella dineutroni o un buco nero. Vengono studiate le proprietà sia spettrali che temporali delle sorgenti,effettuando osservazioni sia nella banda X che in altre bande (ottico, IR) per correlare tra loro iprocessi fisici responsabili dell'emissione. Questi studi vengono effettuati sia su dati di archivioche con osservazioni da satelliti attualmente in orbita e osservatori a terra assegnate al nostrogruppo.Attività di trasferimento tecnologico:L’Istituto gestisce dalla fine del 2004 le attività di Innovazione e Trasferimento Tecnologicodell’INAF attraverso l’ufficio di Presidenza UIT. La risposta della comunità tecnologicadell’INAF a questo settore è stata positiva e propositiva. Questa attività riveste non solo il ruolodi spin-off delle attività di ricerca ma ha su di esse una naturale ricaduta nel settore della R&Dastrofisica.IASF-BO grazie alla sua tradizione nelle tematiche sperimentali è attivo con più di un progettodi trasferimento tecnologico sia nelle alte energie che in radio.3. ATTIVITÀ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITÀL'IASF-BO è da molti anni assai impegnato in attività di alta formazione, eventualmente incollaborazione con altri istituti dell'INAF, su tematiche attinenti alle proprie principali linee diricerca, dall'astrofisica delle alte energia alla cosmologia, fino allo sviluppo di nuove tecnologie.Varie collaborazioni, spesso anche formali, sono state attivate e sono in corso con università (edistituti di ricerca) sia italiani sia stranieri. Molte tesi di laurea e di dottorato e borse di studiopost-laurea o post-dottorato sono in corso con la supervisione di ricercatori e/o associatidello/allo IASF Bologna, impegnati inoltre nella didattica con diversi corsi e/o cicli di lezionisia per la laurea sia per il dottorato di ricerca.


Alta formazioneIn particolare, durante il 2006, sono già in svolgimento (5 tesi di laurea, 2 tesi di dottorato):• 3 tesi di laurea in Astronomia su tematiche di astrofisica delle alte energie (radiogalassie egalassie di Seyfert in banda X, concetti per future missioni in banda X dura) in accordo conil Dip. di Astronomia dell’Univ. di Bologna coinvolgenti collaborazioni con INAF-IRA,INAF-OA Brera, Univ. Roma III, CEA Saclay (Francia), MPE (Germania);• 1 tesi di laurea in Astronomia sullo studio multibanda dei gamma-ray burst e afterglow inaccordo con il Dip. di Astronomia dell'Univ. di Bologna e coinvolgente collaborazioni conINAF-OA Trieste e il Thueringer Landessternwarte Tautenburg (Germania);• 1 tesi di laurea in Fisica su modelli di energia oscura e anisotropie del CMB in accordo conil Dip. di Fisica dell'Univ. di Bologna;• 1 tesi internazionale di dottorato di ricerca in Astrofisica su osservazioni e modellizzazionedell'emissione Galattica in temperatura e polarizzazione e implicazioni per il CMB presso ilMPIfR, Bonn, supportata dall'International Max Planck Research School (IMPRS)(Germania);• 1 tesi di dottorato in Fisica su inflazione e perturbazioni cosmologiche in accordo con ilDip. di Fisica dell'Univ. di Bologna.Diverse tesi di dottorato di ricerca e altre attività di formazione-ricerca riguardano il triennio2006-2007 (10 tesi di dottorato, 1 contratto post-dottorato).In particolare:• 1 tesi di dottorato in Astronomia su sviluppo di rivelatori X e payload per la missioneAGILE in accordo con il Dip. di Astronomia e Scienze dello Spazio dell'Univ. di Firenze ein collaborazione con INAF-OA Arcetri;• 1 tesi di dottorato in Astronomia sullo studio multibanda dei gamma-ray burst e afterglow inbuchi neri supermassicci in accordo con il Dip. di Astronomia dell'Univ. di Bologna ecoinvolgente collaborazioni con INAF-OA Trieste e il Thueringer LandessternwarteTautenburg (Germania);• 1 tesi di dottorato in Astronomia sulla variabilità X di buchi neri supermassicci in accordocon il Dip. di Astronomia dell'Univ. di Bologna e in collaborazione con l'Institute ofAstronomy di Cambridge (UK);• 1 tesi di dottorato in Astronomia su accrescimento ed eiezione di materia in buchi nerisupermassicci in accordo con il Dip. di Astronomia dell'Univ. di Bologna;• 2 tesi di dottorato in Fisica su cosmologia, anisotropie e spettro del CMB, foregroundGalattici ed estragalattici in accordo con il Dip. di Fisica dell'Univ. di Ferrara concurriculum di fisica astroparticellare (programma internazionale dell'International Doctorateon Astroparticle Phisics);• 1 tesi di dottorato in Fisica su tecnologie millimetriche e applicazioni astrofisiche in accordocon il Dip. di Fisica dell'Univ. di Ferrara con curriculum di astrofisica;


• 1 tesi di dottorato in Astronomia su cosmologia e anisotropie di polarizzazione del CMB inaccordo con il Dip. di Astronomia dell'Univ. di Bologna;• 2 tesi di dottorato in Fisica su reionizzazione cosmologica, strutture su larga scala, CMB inaccordo con il Dip. di Fisica dell'Univ. di Bucharest presso l'Institute for Space Sciences,Bucharest-Magurele (Romania);• 1 contratto di formazione/ricerca post-dottorato su anisotropie di CMB e non Gaussianitàpresso l'Institute for Space Sciences, Bucharest-Magurele (Romania).In questo ambito l’UIT è attivo con un progetto di Master post-laurea, di durata annuale, guidatodall’Università di Tor Vergata che vede la partecipazione delle imprese aerospaziali italiane,delle strutture INAF del settore spaziale e dell’ESA-ESRIN. Il progetto prevede lezioni frontalie stage presso le strutture di ricerca e presso le industrie. L’obiettivo è quello di creare dellefigure professionali nel settore spaziale con un valore di mercato sia per gli Enti di Ricerca cheper le imprese.DidatticaL'attività didattica dell'IASF Bologna già organizzata per il 2006 e verosimilmente prevista pertutto il triennio 2006-2007 si concretizza in (6 insegnamenti per corso di laurea, 2insegnamenti/lezioni per corso di dottorato, 1 coordinazione corso di dottorato)• corso di "Misure Astronomiche", corso di "Misure Astrofisiche", corso integrativo di"Misure Ottiche", corso integrativo di "Misure X e gamma" presso il Dip. di Fisicadell'Univ. di Ferrara;• corso di "Fisica I" presso il Dip. di Ingegneria dell'Univ. di Ferrara;• insegnamento a titolo gratuito del modulo "Laboratorio in Banda X (Strumentazione perl'Astrofisica con Laboratorio in Banda X)" per il corso di laurea specialistica in Astrofisicae Cosmologia dell'Univ. di Bologna;• coordinazione del Corso di Dottorato in Fisica presso il Dip. di Fisica dell'Univ. di Ferrara;• insegnamento di "Cosmologia e astrofisica nelle microonde e bande vicine" per il dottoratodi Ricerca in Fisica presso il Dip. di Fisica dell'Univ. di Ferrara;• lezioni sul "Foreground Galattico" nel contesto del corso di Radioastronomia per ildottorato di Ricerca in Fisica dell'Univ. di Catania.4. ATTIVITÀ <strong>DI</strong> OUTREACHIASF-BO contribuisce attivamente all’outreach dell’INAF attraverso la partecipazione del Dr.Malaspina all’Ufficio Comunicazione.Come propria attività di outreach l’Istituto ha partecipato alle manifestazioni annuali dellaSettimana della Cultura Scientifica organizzate presso l’Area della Ricerca di Bologna. Letematiche dell’astrofisica, gli esperimenti e i mock-up di satelliti esposti hanno richiamato ungrande interesse nella cittadinanza.


Nell’ottobre dello scorso anno l’Istituto ha partecipato all’evento “Fisica 2005” organizzatodalle istituzione scientifiche bolognesi, in collaborazione con il Comune di Bologna, presso ilMuseo Civico Archeologico.Nel febbraio 2005 l’UIT ha partecipato alla Fiera “Research to Business (R2B)” con uno standINAF.L’Istituto gestisce i Campus Colloquia dell’Area di Bologna.5. INCREMENTI <strong>DI</strong> PERSONALEPer il 2006 è necessario stabilizzare la situazione di assoluta criticità nell’amministrazione conl’assunzione a tempo pieno della Dott.ssa Giorgia Angelini; altrettanto critica è la situazione delCED di IASF-BO, il cui responsabile ha un precario assegno di ricerca. Per stabilizzare anchequesta situazione è necessario assumere Matteo Genghini, Ing. Informatico, come tecnologo eprima che accetti offerte di mercato. Per dare un segnale chiaro della politica dell’Ente neiconfronti del personale precario si invita vivamente l’Ente a prevedere la messa a concorso,ogni anno, di una posizione da ricercatore e una da tecnico per IASF-BO.Queste sono richieste minimali rispetto alle reali esigenze dell’Istituto e non sono sufficienti aproiettare l’Istituto in un futuro di crescita.Per un futuro a medio termine occorre uscire dall’attuale stato di emergenza.6. FINANZIAMENTI NEL TRIENNIO 2006-2008Fonte Progetti Finanz.2005Totale2005Prev.2006Prev.2007Prev.2008INAF FFO 619.993 529.000 600.000 650.000INAF Biblioteca 32.000 32.000 35.000 38.000INAF Ricerca di base 58.500 105.000 150.000 200.000localeINAF PRIN - INAF 150.000 200.000 250.000INAF Convegno 10.000UIT-INAFProgetti TT interni 76.000 796.493 50.000 100.000 100.000UITEsterni(MEFecc.)Progetti TT-PRISMA240.000 240.000 300.000 300.000 300.000ASI Planck Scienze 122.793 400.000 400.000ASI Studio di fattibilità 10.300Alte EnergieASI Integral 90.000ASI Gestione Base Milo 107.520ASI Progetto Analisi 97.200 100.000 100.000 100.000Dati GOASI Tecnologie AlteEnergie150.000


ASIASIProgetto AlteEnergieProgettoCosmologia200.000 200.000 200.000427.813 170.000 170.000 170.000INDUSTRIAINDUSTRIAINDUSTRIAINDUSTRIATotalegeneralePlance - Alcatel 370.000 1.000.000 170.000Agile PDR di 17.000sistemaVendita software 2.500 389.500Simbol-X 70.0001.853.806 2.786.000 2.425.000 2.408.0007. PUBBLICAZIONILe pubblicazioni di IASF-BO nel 2005 sono riassunte nella Tabella sottostante.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 60“ in stampa 23“ sottomessi 12Relazioni su invito 10Presentazioni a congressi 31Rapporti tecnici 68Altre pubblicazioni 42TOTALE 2468. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Punti di forza:• Eccellenza a livello internazionale nei settori sperimentali dell’astrofisica X, gamma e mm• Ruolo guida in Planck, la più importante missione di cosmologia dell’ESA• Ruolo primario nello sviluppo hardware e software della missione AGILE• Eccellente ufficio di gestione e controllo di progetto• Alto numero di dottorandi che svolgono la propria tesi presso IASF-BO• Elevato numero di pubblicazioni per ricercatore• Qualificata partecipazione a progetti spaziali nazionali e internazionali• Elevato numero di ricercatori giovani motivati• Capacità sistemistiche di progetti complessi


• Eccellente capacità di realizzazione di hardware e software da volo (specifiche ESA)Elementi di criticità:• Personale amministrativo insufficiente e precario• Responsabile del Centro dati, Ing. Informatico, con assegno di ricerca• Eccesso di personale precario (contratti a tempo determinato, parziale e assegni di ricerca)• Insufficienti investimenti per rinnovo attrezzature e strumentazione di supporto all’attivitàsperimentale• Personale tecnico in forte diminuzione per quiescenza e assenza cronica di turn-over• Mancanza di una chiara politica di nuove assunzioni da parte dell’Ente


ISTITUTO <strong>DI</strong> ASTROFISICA SPAZIALE E FISICACOSMICA <strong>DI</strong> MILANO1. INTRODUZIONELo IASF Milano è una struttura nata come Gruppo Universitario negli anni ‘60, e nel corso dellasua storia ha subito diverse trasformazioni, sia istituzionali che scientifiche.Dal punto di vista istituzionale, da Gruppo Universitario è stato dapprima trasformato inLaboratorio CNR, poi in Istituto (IFCTR), per essere infine accorpato nel 2002 nello IASF,passare all’INAF col decreto del 2003 come Sezione dello IASF, riacquistare l’indipendenzacome struttura INAF a tempo determinato nel settembre 2005, in vista di un possibileaccorpamento con l’Osservatorio di Brera nel 2007.Dal punto di vista scientifico, dall’iniziale linea di ricerca sui Raggi Cosmici si è passatiall’astronomia gamma e X, con incursioni nell’IR, nel radio e nell’astronomia ottica,specialmente extragalattica. Quest’ultima attività si è particolarmente sviluppata nell’ultimodecennio, con un ruolo importante nelle surveys cosmologiche.Una caratteristica che si riscontra nella maggior parte delle attività è lo stretto legame cheintercorre fra la realizzazione sperimentale ed il progetto scientifico, nel senso che il medesimogruppo di ricercatori che partecipa allo sviluppo di strumenti, sia da terra che dallo spazio,utilizza poi i dati di questi strumenti secondo un progetto scientifico definito in precedenza.Possiamo riscontrare questo nesso sia nel campo dell’astrofisica relativistica (le missioni XMM-Newton e INTEGRAL che vengono tuttora supportate da personale della struttura che utilizzaquesti ed altri dati per lo studio di diversi classi di sorgenti galattiche e del mezzo intergalatticonegli ammassi di galassie), sia nella cosmologia osservativa (alla realizzazione di VIMOS ed allosviluppo degli strumenti di analisi dei dati spettroscopici ha partecipato il medesimo gruppo diricercatori che ora è coinvolto nelle surveys VVDS e COSMOS/zCOSMOS).Questa caratteristica si accoppia nella maggior parte dei casi con la tradizione dellecollaborazioni internazionali, in ambito sia ESA che ESO: così è stato per EPIC su XMM-Newton ed INTEGRAL, e prima ancora per tutte le attività spaziali tranne BeppoSAX, e perVIRMOS.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Per quanto riguarda l’astrofisica relativistica, le principali linee di ricerca consolidate sono:• ASTROFISICA DELLE SORGENTI GALATTICHE <strong>DI</strong> ALTA ENERGIA. Questa lineacomprende diversi progetti:o Osservazioni di pulsar isolate in banda X e gamma al fine di chiarire ladipendenza degli spettri d’alta energia delle pulsar da altri parametri dellasorgente, quali il periodo, l’età, l’energia di spin-down e l’indice di braking.o Buchi neri in sistemi binari con particolare riferimento alle caratteristiche divariabilità multibanda.o Pulsatori X anomali e soft gamma-ray repeaters, con un’enfasi particolare allaricerca di outbursts e glitcheso Studi di sorgenti X binarie di piccola e grande massa contenenti stelle dineutroni, con particolare enfasi sulle proprietà spettrali (raggi X duri) e divariabilità temporale.


o Stelle di neutroni isolate: ne viene studiata la fenomenologia multilunghezzad’onda per cercare di capire come la loro emissione gamma, X ed ottica dipendadai valori del periodo e del rallentamento. Lo studio contemporaneo delle curvedi luce X e gamma permette di individuare le zone responsabili dell’emissionealle diverse lunghezza d’onda, e chiarifica la struttura della loro magnetosfera.• AMMASSI <strong>DI</strong> GALASSIE IN RAGGI X. Questa linea di ricerca si articola nello studiodettagliato della fisica del mezzo intra-cluster negli ammassi locali e nello studio delleproprietà medie degli ammassi e della loro evoluzione col redshift. I risultati delleosservazioni vengono poi confrontati con simulazioni avanzate per approfondire lacomprensione dell’evoluzione delle proprietà morfologiche, chimiche e termodinamichedell’ICM.• GRB. La rivelazione e lo studio dei GRB avrà sviluppi ulteriori con il lancio di AGILE,approfondendo ulteriormente quanto si sta facendo sfruttando le sinergie fraINTEGRAL, Swift ed XMM. Costituisce inoltre un tema di ricerca che ben si integra conle attività dell’Osservatorio di Brera.Per quanto riguarda la cosmologia osservativa, la principale linea di ricerca riguarda la• EVOLUZIONE DELLE GALASSIE E DELLA LSS E L’UNIVERSO AD ALTOREDSHIFT. Utilizzando i dati raccolti dalle redshift surveys VVDS e zCOSMOS, tuttorain corso, si studiano l’evoluzione delle proprietà statistiche delle galassie quali lafunzione di luminosità (globale, per tipo spettrale, per densità dell’ambiente), la densitàdi luminosità, il clustering delle galassie (globale e per tipo spettrale), l’evoluzione delbias, l’evoluzione delle proprietà spettrofotometriche mediante confronto con modelli disintesi di popolazioni stellari, il rapporto fra morfologia delle galassie e le loro proprietàspettrali ai diversi redshift. L’esplorazione dell’universo ad alto redshift (3


all’utilizzo nello spazio di una tecnologia hardware specifica. Per quanto riguarda learchitetture, l’obiettivo è la definizione di una architettura, implementabile mediantedispositivi FPGA, basata su di una rete di unità elementari, aventi capacità di tolleranzadi guasti.Vi è poi una serie di attività svolte in stretta collaborazione con l’Osservatorio di Brera, chederivano dalle competenze e capacità di REALIZZAZIONE MECCANICA, faticosamentemantenute negli ultimi anni. Vanno citate nel recente passato la realizzazione della MaskManufacturing Unit (MMU) di VIMOS, e l’anticoincidenza di AGILE. Attualmente si lavora perX-Shooter e per il progetto di Ion beam figuring, nonché per i prototipi di specchi multilayer adincidenza radente per applicazioni di astronomia X.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONI CON LE UNIVERSITA’Tra le numerose Università lombarde, lo IASF Milano intrattiene rapporti con Milano 1, MilanoBicocca, Pavia, Insubria ed il Politecnico. Va precisato che nessuna di queste Università ha undipartimento di Astronomia o Astrofisica, e che il dottorato in Astronomia è stato abolito dopo ilXVII ciclo.Docenti di Milano 1, ex personale dell’Istituto, sono ora incaricati di ricerca per il progettoPLANCK, che appoggia i propri fondi e 2 ricercatori presso la struttura.Abbastanza stretti sono i rapporti con l’Università di Pavia, che attualmente è il principale“fornitore” di laureandi e dottorandi.DOTTORATO: L’Istituto ospita mediamente 6 dottorandi, finanziati con borse di Milano 1 e diPavia e con assegni di ricerca a carico di progetti facenti capo allo IASF Milano.E’ in corso un’azione congiunta con l’Università dell’Insubria e l’Osservatorio di Brera perripristinare il dottorato in Astronomia ed Astrofisica a partire dall’anno accademico 2006-07. Sel’operazione avrà successo, lo IASF Milano sarà una delle sedi consociate.A parte il caso particolare del progetto PLANCK, non vi sono progetti di ricerca comuni fra loIASF Milano e le Università al di là di collaborazioni estemporanee a livello personale: ciò èprobabilmente dovuto al fatto che i docenti universitari non si sentono particolarmente astronomied i loro interessi scientifici riguardano soprattutto gli aspetti teorici dell’astrofisica relativisticae i modelli cosmologici, e raramente hanno mostrato interesse per joint ventures paritetiche.Siamo in effetti molto distanti dall’avere l’equivalente delle Unità Miste di Ricerca come inFrancia.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALILo IASF Milano, data la sua storia recente, non ha un museo, anche se possiede una piccolacollezione di strumenti costruiti dall’Istituto. Né ha personale dedicato alle attività di outreach,anche se mantiene un certo numero di pagine web divulgative sul proprio sito dedicateall’universo invisibile.5. RICHIESTE <strong>DI</strong> PERSONALEDal punto di vista del personale, lo IASF Milano è caratterizzato da un rapporto quasi pariteticofra ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato o post-doc con assegno di ricerca: ciòcostituisce una debolezza, che va gradualmente eliminata riequilibrando il rapporto e bandendoposti che rafforzino i settori più competitivi. Inoltre, da parecchi anni non viene sostituito ilpersonale che è andato in pensione o è passato all’Università, in quest’ultimo casosostanzialmente per poter avere un avanzamento di carriera.


Nella tabella riassuntiva delle richieste, si distingue fra turn-over e nuovi posti:• Turn-over, ovvero la sostituzione del personale che è andato in pensione nel corso del2005 o che andrà in pensione per raggiunti limiti di età e/o di anni massimi di contributipensionistici nel corso del triennio;• Incremento, ovvero nuovi posti a tempo determinato o indeterminato per potenziare isettori di ricerca in cui l’Istituto risulta più competitivo e per rendere possibili gliavanzamenti di carriera.Profilo/2006 2007 2008livello TO incr Tot TO Incr Tot TO Incr TotDir Ricerca 1 1 1 1I Ricercatore 1 1 2 1 1 1 1Ricercatore 2 2 2 2 2 2Tecnologo 1 1 1 1 1 1Tecnologo td 1 1V livello 1 1VI livello 2 2VII livello 1 1 1 1VII livello td 1 1TOTALE 2 5 7 4 4 8 0 7 7Premesso che le richieste dal 2007 in poi andranno eventualmente riviste, soprattutto per ilpersonale tecnico-ammnistrativo, alla luce della forma che prenderà la riunificazione conl’Osservatorio di Brera, analizziamo gli incrementi richiesti, limitandoci ai posti dal III livello ingiù.• Per il 2006, si chiedono 2 posti da ricercatore, uno per il settore dell’astrofisicarelativistica ed uno per la cosmologia osservativa. Il posto da tecnologo va dedicato alsoftware astronomico ed alle attività legate al VO italiano. Il posto di VII livello è perstabilizzare l’amministrazione, decurtata dai passaggi al CNR.• Per il 2007, si vorrebbe proseguire nella politica di riequilibrio fra posti a tempodeterminato ed a tempo indeterminato, incrementando i ricercatori di 2 unità (si tengapresente che AGILE starà producendo dati e vi sarà GLAST, e che sarà il momentocruciale per tirare le fila dei due LP ESO relativi a zCOSMOS e VVDS), e di 1 unità itecnologi da dedicare allo sviluppo del software astronomico. Un tecnologo a tempodeterminato risulterà inoltre necessario qualora si abbiano sviluppi positivi nel campo deirivelatori. Il posto di V livello ed i 2 posti di VI livello devono sostitutire i tecnici (1system manager Windows, 1 meccanico ed il responsabile della logistica, nonchéattualmente economo) che andranno in pensione e che sono essenziali per ilfunzionamento dell’Istituto. Il posto di VII livello a td è per un tecnico meccanico persostenere i progetti di specchi ad incidenza radente per astronomia X ed ion beamfiguring.• Per il 2008, va innanzitutto completato il rafformento del personale dedicato al softwareastronomico (1 tecnologo) e la stabilizzazione dell’amministrazione (1 amministrativo diVII livello). I 2 posti di ricercatore sono da definire a seconda degli sviluppi deiprogrammi di ricerca in corso o di auspicabili nuove iniziative.


6. FINANZIAMENTILa seguente tabella mostra le entrate registrate nel 2005, suddivise per provenienza:Finanziamenti ricevuti nel 2005Provenienza fondi Euro Progetti coinvoltiINAF/FFO 391.880,97INAF/UIT20.000,00 FPGAINAF/Dip. Progetti 30.000,00 AstroSoftwareINAF/Biblioteche 2.000,00INAF/Ricerca di 98.332,00 XMM-LSS, VVDS, COSMOS, Rivelatori CZTbaseINAF/ASI analisidati alte energie123.224,00 XMM-LSS, Ammassi di galassie in raggi X,INTEGRAL, Oggetti compatti galattici, GLASTASI/IASF Roma 190.100,00 AGILE, INTEGRAL, Ammassi di galassie inraggi XASI/IASF Bologna 40.692,48 PLANCKUE37.784,20 AstroSoftware, COSMOSESA10.000,00 FPGATotale 944.013,65Per il 2006 le entrate previste sono di circa 1.3 milioni di euro, di cui il 30% circa da INAF (FFO,ricerca di base, PRIN) ed l’altro 70% da ASI sotto varie forme. Tenuto conto dell’andamentodegli ultimi anni, il livello di finanziamento annuale auspicabile e realizzabile è di circa 1.5milioni di euro.7. PUBBLICAZIONILa tabella riassume il numero di pubblicazioni con uno o più autori dell’IASF Milano pubblicate,in stampa o sottomesse nel 2005:TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 41“ in stampa 13“ sottomessi 8Relazioni su invito 5Presentazioni a congressi 33Rapporti tecnici 10Altre pubblicazioni 62TOTALE 1728. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Punti di forza:• Ottima collocazione internazionale di molti progetti a cui partecipano ricercatori dellastruttura• Qualificata presenza nei progetti spaziali nazionali più rilevanti


• Leadership nel software per la riduzione di dati spettroscopici• Buon tasso di pubblicazioni su riviste con referee nel 2005, considerato che più di unterzo del personale di ricerca è impegnato in attività tecnologiche (1.11pubblicazioni/ricercatore (dottorandi inclusi))• Buon numero di dottorandi che svolgono la propria tesi presso la strutturaElementi di criticità:• Squilibrio nel rapporto fra personale di ricerca di ruolo e personale a tempo determinatoo post-doc (circa 1:1)• Qualche difficoltà ad assumere ruoli guida in progetti di vasta portata• Dispersione di forze nei progetti riguardanti i rivelatori


ISTITUTO <strong>DI</strong> ASTROFISICA SPAZIALE E FISICA COSMICA<strong>DI</strong> PALERMO1. INTRODUZIONEL’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Palermo (qui di seguito IASF-PA) derivadall'IFCAI, Istituto del CNR, costituito nel 1981 con l'obiettivo di studiare la fisica dello spazioextraterrestre per mezzo di strumentazione posta su veicoli spaziali. Prima di allora (a partire dal1968) il gruppo di ricerca che ha dato origine all'IFCAI consisteva formalmente di una sezionedistaccata a Palermo del Laboratorio di Fisica Cosmica e Tecnologie Relative di Milano (oggi IASF-Milano) con personale CNR e, a partire dal 1971, di una Unità di ricerca CNR in Astrofisica alle AlteEnergie con personale universitario.L’IFCAI/IASF-PA ha partecipato, con contributi determinanti al loro successo, a varie missionispaziali nel campo dell’Astrofisica delle Alte Energie: pietre miliari sono state nel passato la missionedi gamma-astronomia COS-B e più recentemente la missione nazionale per Astronomia XBeppoSAX.Oggi, l’attività scientifica presso lo IASF-PA riguarda principalmente l’astrofisica sperimentale eosservativa nelle bande di energia X e Gamma e nel campo dei raggi cosmici di energia estrema. LoIASF-PA è attivo sia nella progettazione, sviluppo e realizzazione di strumentazione scientifica permissioni dallo spazio e per osservatori a terra, sia nell’analisi ed interpretazione di dati da missionispaziali.Per ciò che riguarda la banda elettromagnetica, lo IASF-PA è presente nell’attività scientifica delleprincipali missioni internazionali, oggi attive, quali INTEGRAL, SWIFT (per le quali svolge ancherilevanti attività di supporto), XMM/Newton e Rossi/XTE.Per ciò che riguarda il canale particellare dei raggi cosmici, negli ultimi anni lo IASF-PA è stato ilpromotore internazionale dell’esperimento EUSO per lo studio dallo spazio dei Raggi Cosmici diEnergia Estrema; difficoltà esterne all’esperimento legate principalmente alla costruzione dellaStazione Spaziale Internazionale e agli Shuttle non hanno ancora permesso la realizzazione dellamissione che può essere ora risottomessa all’attenzione della comunità internazionale nell’ambito delprogramma Cosmic Vision di ESA.A seguito delle decisioni nazionali in favore della missione franco-italiana Symbol-X, l’Istitutopartecipa alla definizione della missione con uno studio di ottimizzazione delle ottiche-X utilizzandoil know-how acquisito per lo sviluppo delle ottiche di SAX e JET-X.Lo IASF-PA è oggi particolarmente attivo nella Gamma-Astronomia al TeV con 2 progetti: GAW(prototipo di array di telescopi Cherenkov a grande campo e ARGO, progetto INFN consistente in unlargo array di RPC, ad Yan Ban Ging, Tibet.L’attività di R&D dell’Istituto è presente nel settore dello sviluppo di rivelatori altamente segmentatiper il fuoco di ottiche per X duri e nell’elettronica per esperimenti da terra e dallo spazio.Lo IASF-PA è cresciuto in termini numerici durante gli anni di realizzazione della missioneBeppoSAX che ha permesso l’acquisizione di giovani ricercatori e tecnici, prima con contratto atempo determinato e oggi di ruolo anche grazie all’intesa CNR-MURST. Oggi sono attivi allo IASF-PA 16 Ricercatori/Tecnologi e 14 unità di personale Tecnico/Amministrativo, la distribuzione delpersonale tra i progetti di Ricerca è ben equilibrata tra i settori dei Raggi Cosmici e di X e GammaAstronomia.L’Istituto occupa uno spazio fisico di circa 1650 m 2 presso l’Area della Ricerca del CNR di Palermo,via U. La Malfa 153; in questa sede dispone di una officina meccanica, di un laboratorio dielettronica, di un laboratorio dotato di sorgenti radioattive, di una piccola biblioteca, oltre che di studiper il personale di ricerca, tecnico e amministrativo; lo IASF-PA condivide con gli altri Istitutidell’Area altre facility quali sale per riunioni, biblioteca d’area, rete collegata al GARR. Fuori dallasede dell’Area, l’IASF-PA gestisce insieme all’Università di Palermo il LAX (LAboratorio per raggiX).Lo IASF-PA ha relazioni scientifiche consolidate e stabili con l’INFN, attualmente e nel prossimotriennio queste riguardano lo studio, sia a livello di simulazione sia attraverso misure sperimentali, dei


parametri fisici e ambientali per lo sviluppo di una missione dallo spazio per gli Ultra High EnergyCosmic Rays (UHECR) e il progetto ARGO. Questa attività è completamente finanziata edamministrata dallo stesso INFN attraverso la sua Sezione di Catania.2. PRINCIPALI LENEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Studio dei Raggi Cosmici di Energia Estrema (E>10 19 eV)La Radiazione Cosmica (RC) può essere considerata il “canale particellare” complementare a quello“elettromagnetico” più proprio dell’Astronomia convenzionale. I progressi fatti ad oggi nellaconoscenza della natura dei Raggi Cosmici sono sostanziali per energie relativamente modeste(energie fino a 10 15 eV). La RC di più alta energia (10 18 -10 19 eV), UHECR, d’altra parte ci si presentacome elemento di sfida nella comprensione della sua origine e della sua connessione a problemifondamentali in astrofisica e cosmologia --come la identificazione delle classi di sorgenti capaci diprocessi di accelerazione così elevati e i problemi di trasporto degli UHECRs nel mezzointergalattico-- ed in fisica fondamentale per la verifica delle leggi fisiche ad energie estreme. Allaluce del fatto che il più grande array per UHECR in costruzione a terra (AUGER, Argentina) nonfornirà dati sufficienti a rispondere ai quesiti scientifici, lo IASF-PA ha proposto l’esperimento EUSOper lo studio dallo spazio degli UHECR. Difficoltà esterne all’esperimento, legate principalmente allacostruzione della Stazione Spaziale Internazionale ed al ridimensionamento del programma Shuttle,non hanno ancora permesso la realizzazione della missione che al momento, dopo il completamentopositivo della fase di definizione della missione (fase A), è stata dichiarata “frozen” dallacollaborazione internazionale (Italia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Svizzera, Giappone edUSA), in attesa di futuri possibili sviluppi. Di particolare interesse è il programma Cosmic Vision diESA che nella strategia attuativa del tema 3 (What are the fundamental laws of the Universe ?)prevede una “ Mission to detect anomalous Ultra High Energy Cosmic Rays”. L’Istituto seguiràanche evoluzione delle prospettive di realizzazione di ogni altra possibile missione specifica chepossa nascere in ambiente internazionale tra componenti europee, Giappone ed USA; lo IASF-PAguarderà con particolare attenzione ai risultati di AUGER collaborando attivamente con questa partedella comunità scientifica.Gamma-Astronomia al TeVGAW – Gamma Air Watcher, è un progetto di R&D per la realizzazione di un sistema di telescopiCherenkov per Gamma-Astronomia al TeV. GAW intende verificare la realizzabilità di un array ditelescopi Cherenkov a grande campo di vista, per superare i limiti delle attuali tecniche diosservazione che permettono di monitorare solo una sorgente alla volta ed in vista dell’enormeimprovement che ci si aspetta in Gamma-Astronomia nel prossimo decennio come follow-up dellamissione GLAST. Componenti della collaborazione GAW sono, oltre lo IASF-PA, l’Istituto diAstrofisica di Andalucia (Granada, Espagna), il Departamento de Fisica Atomica, Molecular yNuclear (Universidad de Sevilla, Espagna) ed il Laboratorio de Instrumentacao e Fisica Experimentalde Particulas (Lisboa, Portugal). Si prevede di realizzare il prototipo dimostrativo del funzionamentodi GAW presso l’Osservatorio di Calar Alto (Andalucia, Espagna) entro il 2008.Altro esperimento di Gamma Astronomia al TeV è ARGO-YBJ che è un Array di RPC (10.000 m 2 disuperficie) in realizzazione ad Yan Ban Ging sul Tibet a 4500 m di quota. L’esperimento è realizzatoda una collaborazione Italo-Cinese, la leadership italiana è dell’INFN; lo IASF-PA ha realizzato ilsistema di distribuzione dei gas e partecipa alla messa in opera del tappeto degli RPC ed all’analisiscientifica dei risultati.Partecipazione e supporto tecnico/scientifico a presenti e future missioni spazialiL’Istituto ha contribuito alla realizzazione dello strumento IBIS a bordo di INTEGRAL con compitidi responsabilità nella realizzazione del Ground Support Equipment, nella definizione e mantenimentodel sistema dei telecomandi dello strumento e nella partecipazione all’attività di calibrazione a terraed in volo. La conoscenza dettagliata del funzionamento dello strumento ha permesso ad un gruppo diricercatori dell’Istituto un buon inserimento nell’analisi dei dati del Core Programme principalmenteper le tematiche relative allo studio delle binarie-X e di pulsar isolate. In seguito alla decisione di ESA


di prolungare la missione, nel trienno 2006-2008 verranno mantenuti gli impegni di supporto allamissione sia di natura operativa che scientifica e al contempo verrà incrementata l’attività di analisi edinterpretazione dei dati.Ricercatori dello IASF-PA partecipano alla missione NASA SWIFT; il gruppo dello IASF-PA hadiversi compiti nell’ambito della collaborazione SWIFT: calibrazione a terra ed in volo del telescopioXRT di responsabilità italiana, produzione di parte delle matrici di risposta, turni specifici settimanali,con cadenza mensile, di Burst Halarm, durante i quali alla detezione di un Burst segueimmediatamente l’analisi scientifica di quick look, che conferma o meno la l’esistenza del Burst efornisce immediatamente alla comunità scientifica internazionale le caratteristiche fenomenologiche ele coordinate dell’evento a livello di pochi arco-secondi di precisione.Durante la preparazione della missione BeppoSAX e del telescopio Italo-Britannico JET-X, lo IASF-PA ha sviluppato una tecnologia software per la simulazione e quindi l’ottimizzazione di ottiche adincidenza radente basata su tecniche di ray-tracing che tengono conto anche dei processi fisici nellabanda di energia in cui si opera; questo know-how sarà investito nella studio della missione italofranceseSymbol-X che inizierà nei prossimi mesi del 2006, arricchendo il software con i processifisici dei multi-layer qualora sia previsto l’uso di quest’ultimi.Programmi osservativi in X e Gamma Astronomia: analisi dati di Pulsar e GRBsLo studio dell’emissione di alta energia da Stelle di Neutroni è stato ed è uno dei temi di ricercaportanti prima nell’IFCAI ed oggi nello IASF-PA. Attraverso dati da pallone e poi da satelliti (COS-B e GRO) per la banda gamma, ROSAT, BeppoSAX, Rossi-XTE, XMM-Newton, Chandra per labanda X sono stati sviluppati due filoni di ricerca: a) le Pulsar isolate, attraverso studi sistematici dicorrelazione tra i dati spettrali e di timing e la fisica dell’emissione di alta energia al fine di chiarire ladipendenza degli spettri di alta energia da altri parametri delle pulsar come periodo, età, energia dispin-down, breaking index, ecc.; b) le accreting Pulsar in sistemi binari, per le quali importantirisultati sono stati conseguiti nel campo della emissione di Ciclotrone. Questo filone di ricercacontinuerà nel prossimo triennio avvalendosi sia delle opportunità offerte dagli AO delle missioni involo sia dai diritti di Hardware Group sul Core Programme di INTEGRAL, sia attraverso l’utilizzo didati di archivio.Le opportunità offerte prima da BeppoSAX ed oggi da SWIFT hanno dato impulso presso lo IASF-PA anche ad attività osservative/interpretative sui GRB. In ambito scientifico, nonostante il sistemaadottato da NASA per SWIFT non preveda alcuna riserva di dati per i gruppi hardware, i ricercatoridello IASF-PA hanno prodotto un buon numero di lavori scientifici, già pubblicati o in corso dipubblicazione, molti dei quali di rilevante importanza; ricordiamo tra tutti l’interpretazione dellacomponente X e gamma di GRB050904, il più lontano burst rivelato, a z = 6.29, (Cusumano et al., inpubblicazione su Nature).Sviluppo di rivelatori ad immagini basati su CdZnTeIn collaborazione con gli Istituti IASF di Bologna e Milano, IASF-PA è attivo nello sviluppo ditecniche di rivelazione di raggi X duri tramite cristalli di CdZnTe altamente segmentati, concepiti perstrumentazione al fuoco di ottiche grazing-incidence o multilayer per raggi X duri, sviluppate pressol’Osservatorio di Brera/Merate. Si propone, in particolare, lo sviluppo di rivelatori, da produrre inItalia per mantenere la posizione di eccellenza conquistata con BeppoSAX, XMM/Newton eINTEGRAL. Queste attività sono state finanziate da ASI e si è in attesa di un nuovo supporto per ilprosieguo. La tecnologia CZT sembra essere promettente per una futura missione spaziale di X-Astronomia, il tema scientifico sarà sviluppato nel prossimo triennio.Altre attività scientifiche:Lo IASF-PA mantiene la sua tradizione nello studio, sviluppo e integrazione di metodologie per il“Pattern-recognition” e l’analisi di immagini applicata ai progetti specifici in cui l’Istituto è attivo.E’ presente una collaborazione scientifica con gli Osservatori di Catania e Capodimonte per lo studiodella materia oscura in ammassi e in aloni di galassie attraverso tecniche di weak lensing applicateall’analisi di dati fotometrici da survey a campo largo.


E’attiva una collaborazione scientifica con l’Osservatorio di Palermo nel campo dell’astrobiologiaper lo studio della formazione di molecole complesse a seguito di processi di radiolisi e fotolisi e dellaresistenza di materiali biologici alle radiazioni ionizzanti.Lo IASF-PA è presente nei programmi del consorzio Cometa per la realizzazione in Sicilia di uncentro di calcolo ad alte prestazioni. L’obiettivo di IASF-PA in Cometa è quello di disporre di unsistema di calcolo potente per lo sviluppo di alcune delle tematiche scientifiche inerenti alle linee diricerca esposte in questo paragrafo ed in particolare: a) studio della propagazione di particelle e fotonidi altissima energia nel mezzo interstellare; b) studio dello sviluppo in atmosfera di sciami estesi daUHECR per rivelazione dallo spazio; c) studio dello sviluppo in atmosfera di sciami adronici egamma ad energie intorno al TeV.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVRSITA’Collaborazioni scientifiche:Lo IASF-Pa si avvale della collaborazione scientifica di due docenti universitari i Proff. GiacomoD’Alì, ordinario presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo e Livio Scarsi già docentedella stess, oggi in pensione, ambedue associati all’INAF con incarichi di ricerca gratuiti presso loIASF-PA.Attività di formazione:Lo IASF-PA ospita per periodi di stage giovani studenti del corso di Laurea in Fisica e di ingegneriaper attività di tirocinio didattico, questa attività è regolata da convenzione tra l’Università di Palermoe lo IASF-PA: nel 2005 sono stati seguiti in periodi diversi sei tirocinanti. Oltre a ciò ricercatori delloIASF-PA seguono come co-relatori tesi di laurea di primo e secondo livello. Da alcuni anni ricercatoriINAF dello IASF-PA insegnano Fisica Generale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università diPalermo.Dottorati di ricerca:Nel 2005 si è conclusa positivamente con il conseguimento del titolo una tesi di dottorato su “Highenergy gamma ray counterparts of astrophysical sources of ultra-high energy cosmic rays “ svoltapresso lo IASF-PA con tutor interno e borsa di studio finanziata dal CNR. Recentemente, grazie allaconvenzione tra INAF ed Università di Palermo è iniziata l’attività di tesi di dottorato sul temascientifico dei GRB, che si concludeà nel 2008.Altre interazioni con le Università:Lo IASF-PA gestisce insieme all’Università degli Studi di Palermo il LAX (LAboratorio per raggi X)sito attualmente presso il Dipartimento di Fisica e Tecnologie Relative, presso la Facoltà diIngegneria. Il LAX è costituito da un fascio a raggi X e da camere di alto vuoto per strumentazione X.Il LAX è nato ed è stato utilizzato per la calibrazione della strumentazione a bordo di BeppoSAX;recentemente è stato anche utilizzato per misure di fluorescenza UV di azoto e/o aria eccitata da raggiX. La componente del Dipartimento universitario lo utilizza principalmente per misure di FisicaMedica. Nel prossimo triennio il LAX potrebbe avere un ruolo importante nello sviluppo di nuovirivelatori al fuoco di ottiche X dure. La conduzione del LAX era precedentemente regolata da unaconvenzione stipulata tra l’Università di Palermo ed il CNR. La convenzione è ormai scaduta daalcuni anni ma, visto il permanere dell’interesse scientifico nel mantenere in attività il LAX, si ritienenecessario stipulare una nuova convenzione tra INAF e l’Università di Palermo.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALI“POETA – Public Outreach & Education: Transfer from Astronomy and Astroparticles”. Ilprogramma di outreach dell’IASF-PA, denominato POETA, è un progetto di comunicazionescientifica a scopi divulgativi ed educativi che vuole includere in sé anche le astroparticelle fino alle


energie estreme, campo multidisciplinare in cui convergono temi, conoscenze e problematiche diastronomia, astrofisica, fisica cosmica, fisica particellare e nucleare e fisica dell’atmosfera.Il programma POETA prevede due obiettivi principali: divulgazione e didattica.• La parte relativa alla divulgazione vede quali utilizzatori principali gli studenti delle scuolesecondarie superiori, i loro insegnanti, e il pubblico in generale. Lo strumento primario ècostituito attualmente da conferenze divulgative pubbliche, da comunicazioni e presentazionipresso la sezione dedicata a POETA del sito web di Istituto.• La parte relativa alla didattica ha attualmente, quali utilizzatori, gli alunni di scuolaelementare per i quali esiste in atto un percorso didattico nominato “A spasso per l’Universo”,condotto da ricercatori IASF-PA in collaborazione con una scuola elementare già prescelta.“La sinfonia dei fotoni”: ciclo di conferenze per le scuole secondarie superiori, Palermo, 15-17marzo 2005. In occasione della XV edizione della "Settimana della Cultura Scientifica eTecnologica" ed in concomitanza con le manifestazioni per il 2005, Anno Mondiale della Fisica,l’Istituto ha organizzato un ciclo di sei conferenze divulgative dedicate all’astrofisica. Le conferenze,tenute da ricercatori INAF di Palermo (IASF-PA e Osservatorio Astronomico) e rivolte a studentidell’ultimo anno di corso di scuole secondarie superiori, si sono svolte durante tre giorni presso l’AulaMagna dell’Area della Ricerca CNR di Palermo. La partecipazione media a conferenza è stata di oltreun centinaio tra studenti ed altro pubblico.“Targa Piazzi”. L’Istituto ha partecipato e sostenuto la XIII edizione della Targa Piazzi, nel corsodella quale è stata assegnata la Targa per la divulgazione scientifica al Prof. Giuliano Romano e laTarga per la ricerca scientifica al Prof. Nicolò D’Amico. La manifestazione si è svolta in 4 pomeriggidal 9 al 12 novembre nei quali sono state fatte 4 conferenze rivolte ad un pubblico vario maprincipalmente costituito da studenti di scuola media superiore sui temi: “I Raggi Cosmici” (Prof. P.Galeotti), “I Grandi Telescopi Ottici” (Prof. R. Pallavicini Tesi), “L’Astronomia dei Maia” (Prof. G.Romano), “Gli orologi dell’Universo: le Pulsar“ (prof. N. D’Amico). Il pubblico partecipante allamanifestazione, principalmente composto da studenti delle scuole medie superiori, è statoparticolarmente numeroso superando sempre le trecento unità.“A spasso per l’Universo”. Percorso di Astronomia per la Scuola ElementareIl progetto, destinato alla scuola elementare, è messo a punto grazie alla collaborazione tra IASF-PA ela Direzione Didattica V Circolo "A. Gramsci" di Bagheria. Il primo modulo, rivolto a due classi diterza elementare, portato a termine nel marzo 2004, aveva affrontato concetti base di spazio e tempo,di caratteristiche morfologiche dei pianeti del Sistema Solare, delle fasi lunari. Nel mese di marzo2005 le stesse classi, in quarta elementare, hanno seguito il secondo modulo, consolidandol’apprendimento delle unità di misura da usare per le varie grandezze. Il secondo modulo ha inoltrefavorito la comprensione della radiazione elettromagnetica attraverso l’osservazione della luce solare.L'attività si è articolata su quattro lezioni di circa due ore ciascuna.Previsioni per il triennio 2006-2008:POETA: Le attività di POETA, pur se programmate a livello locale, saranno condotte in accordo conla strategia di comunicazione e divulgazione scientifica dell’INAF; è prevista la collaborazione conl’Osservatorio Astronomico di Palermo, con altri organi dell’INAF e altre istituzioni di ricerca.POETA via Web: Nel corso del triennio il sito web dedicato a POETA dovrà essere riorganizzatoper contenere, in maniera opportunamente strutturata, tutto il necessario materiale come, per esempio:percorsi storici e schede “tematiche” di base su concetti di astrofisica, radiazione cosmica,astroparticelle, strumenti e metodi utilizzati per lo studio dell’Universo alle più alte energie (tecnichedi rivelazione, telescopi e missioni spaziali, metodi di analisi ed interpretazione dei dati).Conferenze divulgative pubbliche e per studenti delle scuole superiori: A parte la replica nel 2006della serie “La sinfonia dei fotoni”, sono da prevedere altre conferenze divulgative in occasione della“Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica” e di altre manifestazioni di interesse nazionale.


A spasso per l’Universo: Percorso di Astronomia per la Scuola Elementare. Il progettoconcluderà la sua prima fase nella primavera 2006 con il modulo dedicato alla quinta elementare cheprevede, tra l’altro, visite guidate a stazioni osservative in Sicilia. Negli anni successivi è prevista lareplica del progetto presso altre classi elementari e l’estensione dello stesso per le classi della ScuolaMedia Inferiore.Editoria Web: La divulgazione delle attività dello IASF-PA continuerà attraverso l’aggiornamentodelle pagine Web dell’Istituto. Tale aggiornamento è principalmente indirizzato alle attivitàscientifiche cui lo IASF-PA è partecipe a livello nazionale ed internazionale. Ad esso siaccompagnerà la gestione e aggiornamento dei siti web ufficiali degli esperimenti di cui lo IASF-PA èprotagonista primario.5. INCREMENTO RICHIESTO <strong>DI</strong> PERSONALESituazione attualeIl totale dell’organico in ruolo a gennaio 2006 presso lo IASF-PA risulta di 30 unità di personale tuttecon contratto di lavoro a tempo indeterminato.Il personale di ruolo è composto da:• 16 ricercatori/tecnologi (2 Dir. di Ricerca, 1 Primo Ricercatore, 10 Ricercatori, 3 Tecnologi),cui va aggiunto un ricercatore fuori ruolo perchè svolge la funzione di Professore, concontratto a tempo determinato, presso l’università di Tuebingen (Germania),• 14 unità di personale tecnico/amministrativo, una delle quali distaccata provvisoriamentedalla sede centrale.Al personale di ruolo vanno aggiunti 2 assegnisti di ricerca, i cui assegni sono stati coperti nel 2005prevalentemente con fondi ASI.In atto c’è la previsione di un pensionamento nel 2007 di un’unità di personaleTecnico/Amministrativo, altri pensionamenti principalmente nel settore Tecnico/Amministrativo sonopossibili ma non quantificabili alla data odierna perché alla luce delle attuali normative di leggedipendono da scelte individuali dei dipendenti stessi. Va infine segnalato che vi è un’alta probabilitàdell’uscita definitiva dai ruoli INAF nel 2008 del Ricercatore oggi fuori-ruolo, la decisione ècondizionata dal passaggio nel ruolo di Professore, con contratto a tempo indeterminato, pressol’Università di Tuebingen.Incrementi di personaleSi ritiene che sia utile allo IASF-PA nel triennio 2006-2008 uno sviluppo del personale che tengaconto sia dell’attività scientifica, quì esposta, sia dell’organico attuale, sia infine delle posizioni dicarriera del personale attuale; a quest’ultimo proposito si fa notare che su 16 unità tra iRicercatori/Tecnologi solo 3 hanno un livello superiore a quello iniziale. Per quanto concerne ilpersonale Tecnico/Amministrativo, lo IASF/PA è ben coperto per la parte amministrativa, menoinvece per quella dei tecnici di laboratorio.Si prevede pertanto un incremento secondo la tabella seguente:Qualifica/Livello Professionale 2006 2007 2008Dirigente di Ricerca, I Livello 1 -- 1Primo Ricercatore, II Livello 1 1 1Ricercatore, III Livello 1 1 2CTER, IV livello 1 -- --CTER, VI livello -- 1 1totali 4 4 5


6. FINANZIAMENTI NEL 2005 E PREVISIONI NEL TRIENNIOFinanziamenti 2005Lo IASF-PA basa le sue attività su un finanziamento ordinario di circa 300 kEuro anno, questa cifranon comprende né la spese per il personale né la frazione relativa allo IASF-PA del canone dilocazione del costo totale del palazzo dell’Area, spese centralizzate all’INAF.I finanziamenti esterni hanno riguardato principalmente i progetti spaziali. I finanziamenti da ASI nelpassato hanno raggiunto anche picchi di un fattore 2 rispetto alla dotazione ordinaria, oggi (2005)sono solo a un livello del 30% della dotazione ordinaria.Negli ultimi anni una ulteriore fonte di finanziamento per l’Istituto è pervenuta dall’INFN. Questotipo di finanziamento è indiretto nel senso che non c’è trasferimento materiale di risorse finanziariema sostegno all’attività di ricerca attraverso l’acquisto di materiale ed il pagamento di missioni alpersonale. L’inviluppo medio dei finanziamenti INFN in attività svolte da ricercatori della Sezione èdell’ordine di 120 kEuro e ha riguardato nel recente passato Air Watch R&D ed ARGO.Altri finanziamenti di entità minore vengono dalla partecipazione al PRIN/COFIN (MIUR) e dallaUE.La tabella seguente riporta la situazione in kEuro dei finanziamenti ricevuti nel 2005:Voce di finanziamento/contratto Importo in kEuroFFO 249,8FFO per mensa (voce centralizzata nel 2006) 27,0Integrazione 35,0Fondi per periodici e monografie 2,0Totale del finanziamento INAF nel 2005 313,8Contratto ASI I/R/046/04 (INTEGRAL) 70,4Contratto ASI I/R/023/05/0 (Analisi Dati) 1,5Contratto ASI I/R/023/05/0 (Analisi Dati) 12,5Contratto ASI I/R/023/05/0 (Analisi Dati) 6,6Totale ASI 91,0Totale complessivo 404,8Previsioni finanziarie per il triennio 2006-2008Le informazioni di seguito contenute, riportate in tabella, si basano su dati abbastanza certi per il2006, mentre sono solamente ipotizzati per il 2007, 2008.Voce di finanziamento (kEuro) /anno finanziario --> 2006 2007 2008FFO INAF per funzionamento 144 200 210Integrazione FFO (20 % della proposta iniziale) 36 --------- --------FFO INAF per ricerca 70 100 120PRIN INAF 10 10 -------Contratti ASI 160 200 220PRIN/COFIN MIUR (Pulsar) + (GRB) 22 22 -------totale 442 532 550


7. PUBBLICAZIONIIl sommario delle pubblicazioni 2005 dello IASF-PA è presentato in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 19“ in stampa 17“ sottomessi 11Relazioni su invito 3Presentazioni a congressi 34Rapporti tecnici 6Altre pubblicazioni 54TOTALE 1448. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Lo IAFS/PA ha una lunga tradizione scientifica nel settore dell’Astrofisica Relativistica e nel settorespaziale dell’Astrofisica delle Alte Energie con capacità di promozione di nuove iniziative di missionie di supporto scientifico/tecnico alle missioni in orbita ed in preparazione.L’attività che l’Istituto porta avanti è ben inserita nel contesto internazionale attraverso collaborazioniscientifiche con importanti Istituzioni di ricerca italiane, europee ed extra europee; negli ultimi anni loIASF-Pa ha collaborato con ricercatori appartenenti ad Istituti britannici, francesi, tedeschi,portoghesi, russi, spagnoli, svizzeri ed extra europei del Brasile, Giappone ed USA.Il numero e la qualità delle pubblicazioni scientifiche prodotte nel 2005 è significativo in rapporto conil numero dei ricercatori ed è in aumento rispetto agli anni precedenti.In questo quadro certamente positivo si inseriscono alcuni elementi di criticità:a) primo fra tutti il forte calo dei finanziamenti da parte di ASI avvenuto negli ultimi anni apartire dal 2002 e la diminuzione dei finanziamenti istituzionali (INAF) del 2006 rispetto al2005; l’effetto combinato dei due fenomeni porta ad uno stato di allarme sulla possibilità dimantenere lo standard scientifico negli anni futuri;b) l’attività di alta formazione e l’interazione con l’università non è certamente così ampia edadeguata come il complesso delle attività scientifiche che l’Istituto svolge richiederebbe;c) il numero di assegnisti di ricerca che opera presso lo IASF-PA è piccolo rispetto al personalescientifico di ruolo.L’Istituto farà nel triennio 2006-2008 il massimo sforzo per superare i punti critici su esposti con uninserimento fattuale nei nuovi progetti ASI e con un’attenzione maggiore verso la realtà universitarialocale ed infine cercando il più possibile risorse per una politica di formazione di giovani ricercatori.Per ciò che riguarda il finanziamento istituzionale INAF ci si aspetta un incremento della dotazioneconsiderando non fisiologica la diminuizione del 2006.


ISTITUTO <strong>DI</strong> ASTROFISICA SPAZIALE E FISICA COSMICA<strong>DI</strong> ROMA1. INTRODUZIONEL’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Roma, nato agli inizi degli anni ’60 sottol’egida del Prof. Livio Gratton, ha una lunga tradizione nel campo della evoluzione stellare eplanetaria, con una forte connotazione di tipo sperimentale che deriva dalla sua inizialecontiguità sia culturale che topologica col l’INFN ed ENEA (allora CNEN). Dopo la suacostituzione l’Istituto si sviluppa rapidamente per la parte teorico-interpretativa verso larealizzazione ed interpretazione di modelli di evoluzione stellare sempre più avanzati e per laparte sperimentale/alto-energetica nella ideazione e realizzazione di esperimenti per raggi X eGamma che vengono lanciati con successo a bordo di razzi sonda e palloni stratosferici incollaborazione con la NASA, il CNES etc. Negli anni ’70 ha una forte accelerazione laplanetologia, sulla spinta dovuta al programma lunare con l’analisi dei primi campioni riportatidal programma Apollo e della realizzazione delle prime sonde planetarie. L’IASF contribuiscein modo essenziale all’ideazione e realizzazione del primo satellite scientifico italiano:BeppoSAX.Questa breve introduzione e’ importante per ricordare le radici culturali del Laboratorio diAstrofisica Spaziale, che nell’arco di oltre 40 anni hanno fornito linfa vitale alle numerosegenerazioni di ricercatori e tecnici ed hanno portato alla forte connotazione attuale dello IASFsu quattro linee principali di attivita:1. Astrofisica Relativistica e Particellare2. Sole e Sistema Solare3. Stelle, Popolazioni Stellari e Mezzo Interstellare4. Tecnologie Avanzate e StrumentazioneSegue un breve sommario della principale attività scientifica dello IASF nelle quattro tematichemenzionate.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>ASTROFISICA RELATIVISTICA E PARTICELLARE:I GRAN<strong>DI</strong> TEMI DELL’ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIEL’Universo nelle sue manifestazioni più energetiche ed estreme si rivela uno straordinariocrogiolo in continua evoluzione. L’Astrofisica Relativistica e Particellare, o delle Alte Energie,studia i fenomeni strettamente legati alle leggi fisiche fondamentali quando materia e radiazionesono in condizioni estreme di temperatura, pressione e soggette a forti campi gravitazionali edelettromagnetici, condizioni quindi non ottenibili sulla Terra. Lo studio dei fenomeni osservatinegli oggetti cosmici in condizioni estreme e spesso relativistiche (BHC, NS, WD, AGN, QSO,GRB etc.) permette di verificare ed approfondire le leggi fisiche fondamentali coinvolgendonell’interpretazione teorica la Relatività Generale, la Fisica Quantistica dei Campi e delleParticelle Elementari, la Fisica Nucleare, la Fisica dei Plasmi e la Magnetoidrodinamica, leteorie dell’evoluzione stellare e l’evoluzione cosmologica delle galassie e delle strutture su largascala.Gli ultimi anni hanno visto uno sviluppo estremamente ricco di risultati, passando da una fasepionieristica a una fase più matura e quantitativa di studio. Grazie ad osservazioni ad altaenergia (X e gamma) con risoluzione spaziale e sensibilità sempre più spinte è stata aperta laproblematica degli oggetti compatti, stelle di neutroni e buchi neri previsti dalla teoria


Einsteiniana. Fino ad ora sono stati rivelati almeno una ventina buchi neri di massa stellare(circa 5-20 masse solari) nella nostra galassia, e’ stata provata l’esistenza di un oggettosupermassivo di almeno 3 milioni di masse solari al centro della nostra galassia ed esisteevidenza della presenza di buchi neri di grande massa (milioni-milardi di masse solari) al centrodi galassie esterne che danno un contributo sostanziale all’energetica dell’intero Universo.Il ruolo determinante dello IASF nel campo Astrofisica Relativistica e Particellare e’ampiamente dimostrato dalla leadership nelle missioni di alta energia degli ultimi 10 anni:BeppoSAX, XMM, INTEGRAL e piu’ recentemente, AGILE, con il raggiungimento di unaposizione di eccellenza scientifica a livello internazionale.SOLE E SISTEMA SOLARE: IL SOLE, I PIANETI E I PICCOLI CORPI PLANETARINegli ultimi decenni il Sistema Solare è stato esplorato estensivamente e la nostra conoscenza siè estesa dalle sue zone interne fino ai confini e più oltre come hanno fatto le sonde Voyager.Dalla fine degli anni ‘90, si è iniziata a considerare la formazione del nostro sistema planetarionell'ambito delle conoscenze acquisite dall'osservazione di sistemi planetari extrasolari, il cuistudio avrà sempre maggior impatto negli anni futuri. Le principali linee di sviluppo dellaricerca in planetologica sono: i corpi minori, quali comete, asteroidi, KBO (Kuiper BeltObjects) sono stati soggetti alle minime alterazioni fisiche e chimiche dal momento della lorocondensazione ed aggregazione, dal materiale della nebulosa solare circa 4.5 miliardi di anni fa.Rappresentano quindi i corpi primitivi del Sistema Solare. Di particolare interesse è lo studiodei fenomeni di impatto dei Near Earth Objects (NEO) sulla Terra sia dal di vista dei modellidinamici sia, più recentemente, tramite campagne di osservazione da terra; i pianeti terrestri:Mercurio, Venere, Terra (e Luna) e Marte forniscono gli indizi necessari alla comprensionedella origine ed evoluzione dei pianeti e di ambienti atti ad ospitare la vita nel sistema solareinterno, permettendo l’estrapolazione ai sistemi planetari attorno ad altre stelle. Marterappresenta un caso particolarmente interessante in questo contesto in quanto può aversviluppato forme di vita nel passato; i pianeti giganti: lo studio della storia evolutiva dei pianetigiganti è la chiave per comprendere l’evoluzione del sistema solare nel suo complesso. Essicontengono il 95% della massa del sistema planetario ed il 99% del suo momento angolare epertanto la formazione ed evoluzione dei pianeti giganti ha influenzato ogni altro oggetto delsistema planetario; i Satelliti: i sistemi di satelliti dei pianeti giganti sono dei sistemi planetari inminiatura, il meccanismo di accrescimento che ha portato alla formazione dei satelliti regolaridei pianeti giganti è analogo al meccanismo che ha portato alla formazione del sistemaplanetario. Io, Europa, Ganimede, Callisto, Titano e Tritone sono più grandi di Plutone e due diessi più grandi di Mercurio e potrebbero essere quindi considerati dei pianeti a tutti gli effetti.In particolare Titano, con la sua densa atmosfera ricca di elementi organici, ed Europa, chepotrebbe contenere al suo interno un mantello di acqua liquida di volume maggiore a quellaterrestre, rappresentano dei mondi dove potrebbe essersi sviluppata la vita. Queste quattrograndi aree di investigazione sono legate tra loro dalla modellistica relativa alle prime fasi diformazione ed evoluzione del sistema solare, ed alle interazioni dinamiche tra i corpi minori delsistema solare.STELLE, POPOLAZIONI STELLARI E MEZZO INTERSTELLARE: FORMAZIONE EDEVOLUZIONE STELLARELa comprensione dell'Universo in cui viviamo e della sua evoluzione è indissolubilmente legataalla conoscenza delle proprietà evolutive delle stelle. Esse infatti sono responsabili dellareionizzazione della materia a Z=5-6, dell'evoluzione chimica della materia, iniettano nel mezzointerstellare energia e particelle che possono inibire e/o favorire la formazione di altre stelle,sottraggono e ricedono gas contribuendo all'evoluzione dinamica delle galassie, sono unasorgente continua di neutrini, ed infine costituiscono le fonti di calore necessarie alla nascitadella vita come noi la conosciamo. Ci possono permettere inoltre di decifrare molti segreti delnostro universo: la loro dinamica riflette la dinamica complessiva della galassia cui


appartengono; la determinazione della loro età, della composizione chimica e della loroluminosità e raggio costituirebbe una fonte inesauribile di informazioni sull'età dell'universo, sultipo di nucleosintesi avvenuta durante il Big Bang, sulle prime fasi di arricchimento chimicodella materia e sulla scala delle distanze. Per raggiungere questi risultati, sono indispensabili siauna sempre più accurata modellistica stellare che l'osservazione con grandi telescopi. Poichéuna buona comprensione del processo di formazione stellare è fondamentale per capire qualitipi di stelle si possono formare nei vari ambienti, e poiché queste si formano in nuclei densi efreddi di nubi molecolari giganti, le osservazioni infrarosse ed X rivestono un ruolo chiave nellalocalizzazione delle primissime fasi evolutive di una stella, e nella stima, con lo studio delladistribuzione energetica nell'IR, dei parametri di una protostella quali la massa e luminosità.TECNOLOGIE AVANZATE E STRUMENTAZIONE: <strong>RICERCA</strong> E SVILUPPO <strong>DI</strong>STRUMENTAZIONE PER MISSIONI INNOVATIVE NELL’ASTROFISICA SPAZIALELe nuove frontiere della ricerca astrofisica a cui lo IASF partecipa attivamente richiedono, inparallelo alla analisi ed alla interpretazione teorica dei dati delle missioni in corso, una vigorosaattività di sviluppo di tecnologie innovative di strumentazione mirata alla realizzazione dimissioni dedicate a queste nuove aree di investigazione (esperimenti su pallone, satelliti,grandi Osservatori Spaziali). Il programma di R&D deve assicurare: alto impatto scientifico,ovvero la capacità delle missioni e delle tecnologie associate di fornire risultati scientifici unicie di assoluta eccellenza scientifica a livello internazionale; sviluppo di tecnologie innovative,che si innestino tuttavia su attività sperimentali pre-esistenti ed in cui il ruolo italiano in ambitointernazionale risulti competitivo e a livello dell’eccellenza, e che risultino indispensabiliall’esplorazione delle nuove aree di investigazione; missioni in cui il ruolo italiano siaaltamente visibile: missioni nazionali, PI-ship di missioni medio-piccole o contributo distrumenti a grandi missioni internazionali. Le principali aree di sviluppo, finanziate da fondidedicati INAF e/o contratti ASI per la parte tecnologica sono:• Microcalorimetri criogenici ad altissima risoluzione spettrale. Lo studiodell’Universo in raggi X con rivelatori ad altissima risoluzione spettrale apre una nuovafrontiera di indagine su fenomeni estremi e fondamentali, come l’evoluzione delleprime strutture cosmologiche nell’Universo primordiale, l’origine dei GRBs, la misuradi effetti di relatività generale in BH al centro di AGNs e nella nostra galassia. Ciò’richiede rivelatori con risoluzioni spettrali molto spinte (E/DE ~ 1000), efficienzaquantica ~1 e un alto rateo di conteggi, per utilizzarli nel piano focale di granditelescopi per raggi X. L’unico tipo di sensori con queste caratteristiche sono imicrocalorimetri criogenici, in particolare a transizione di fase (TES) che sono infattistati selezionati come rivelatori per il piano focale dei Grandi Osservatori per raggi Xdella prossima generazione, quali XEUS etc.• Polarimetria X. La misura della polarizzazione in Astronomia X risolverà quesitifondamentali per la comprensione dei meccanismi fisici operanti in molte classi disorgenti di Alta Energia. Ciò non e' stato possibile in passato per l'estrema difficoltà nelrealizzare strumentazione di sensibilità adeguata. Nel 2001 un gruppo italianodell'IASF-Roma e dell'INFN-Pisa ha presentato un nuovo strumento, il micropatternpolarimeter, (E.Costa, R.Bellazzini Nature 411,662,2001), completamente sviluppato inItalia, che consetira' di ottenere le sensibilità richieste per le osservazioni previste dallateoria. Gli ottimi risultati sperimentali raggiunti con tale strumento consentono oggi dipensare in termini concreti e a breve ad una missione.• Semiconduttori ad alto Z. L’obiettivo principale di questo programma di ricerca esviluppo è la messa a punto di una innovativa tecnologia a controllo nazionale per larealizzazione di spettrometri ad alta risoluzione spaziale ed energetica (2-3% a 100keV) di CdTe/CZT adatti in particolare ad essere utilizzati come piani focali di otticheper raggi X duri (dal keV al centinaio di keV). Un ulteriore punto di forza di questalinea di ricerca è lo sviluppo di una elettronica integrata dedicata a basso rumore (1 keV


equivalente) e basso consumo (1 mW per canale) a interfaccia bidimensionale per larealizzazione di piani di rivelazione basati su mosaici di cristalli pixellati e/o cristalli digrandi dimensioni da diversi centimetri quadrati al metro quadrato con >100.000rivelatori.INFRA<strong>STRUTTURE</strong>• Laboratorio Clean Room modello Spare telescopio IBIS e S/C simulator• Laboratorio Spettroscopia X e Criogenia microcalorimetrica• Laboratorio Alte Energie e Polarimetria• Grande “Sala Sperimentale” per assemblaggio esperimenti su Palloni Stratosferici• Officina Meccanica• IBIS Clen, Control, Computer Room• Centro Dati Agile• Centro Dati INTEGRAL• Sistema di Termo Vuoto – PNL• Camere Pulite – Planetologia• Spettrometria da campo<strong>STRUTTURE</strong> OSSERVATIVE• Telescopio TRC70 di Monte Autore• Telescopio MEADE di Ventotene• Telescopio OLIMPO (operante in stratosfera)• Telescopio TRTCALCOLOL’Istituto dispone di circa 250 computer (Personal, Workstation e Server di rete) collegati aduna rete locale da 100Mb/s con link verso l’esterno da 2 Gb/s entrambe gestite dal Servizio Retidel C.N.R.Alcuni Server (calcolo centralizzato, web, ftp, archiviazione dati) sono a disposizione di tutti gliutenti sia dipendenti che ospiti altri sono dedicati a singoli progetti di ricerca.Ospita e gestisce l’archivio principale dei dati del satellite INTEGRAL attualmente in orbita conun cluster di 30 PC ed una capacità di archiviazione dati di oltre 10 Terabytes. I dati vengonoscaricati in tempo quasi reale dal centro di prima elaborazione ECOGIA (Ginevra).Anche per il satellite AGILE, il cui lancio è imminente, si sta ultimando una strutturaequivalente.Partecipa, tramite l’Area di Ricerca di Roma Tor Vergata, ad un progetto finanziato dalla C.E.E.e dalla Regione Lazio che prevede collegamenti sperimentali ultraveloci (partendo da 100 Gb/sper arrivare a regime con 1 Tb/s) tra centri di calcolo situati presso Università, Aree di Ricercheed aziende private del Lazio.3. ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONI CON LE UNIVERSITA’L’Istituto prevede la continuazione e se possibile un incremento delle attività di alta formazionenel triennio 2006-2008 grazie al finanziamento da parte di ASI di tre linee di ricerca e sviluppo


tecnologico nel campo della polarimetria X, rilevatori criogenici di tipo microcalorimetrico erilevatori a stato solido operanti a temperatura ambiente.Le attività di formazione in corso e in programma per il triennio 2006/08 si esplicanonell’ambito dei Programmi/Progetti dell’Istituto (INTEGRAL, AGILE, VENUS EXPRESS;progetti di ricerca e sviluppo ecc ) con previsioni medie annue di formazione per 25 fralaureandi e laureati (assistenza per la tesi di laurea, emissione di Bandi per assegno di ricerca,stage per Dottorati, collaborazioni finalizzate alla formazione post- laurea ), su tematicheafferenti all’astronomia relativistica dei raggi gamma e X ecc,Nel corso del 2005 sono stati presenti 2 laureandi, 6 titolari di assegno di ricerca, 6 Dottorandi e2 Dottorati, due post-doc che continueranno la loro attività anche nei prossimi due anni.È tuttora attiva la “International School of Space Science”, L’Aquila su: “GRB: fromAstrophysics to Cosmology”, Set.12-16,2005 (L. Piro et al)Per il 2006 è in via di attivazione il Corso di Dottorato di Ricerca in Astronomia - XXI° ciclo aseguito di apposita Convenzione con L’Università degli studi di Tor Vergata. ( E. Costa)Per quanto riguarda le interazioni con le Università, queste proseguiranno anche nel 2006 (eseguenti) con le diverse modalità già in atto:1) con partecipazione alle attività didattiche tramite stages di studenti ( 2-4/anno) presso ilaboratori dell’Istituto. In particolare con L’Università di Roma “La Sapienza” è attivauna collaborazione per il supporto alle attività didattiche del Corso di Laurea inFisica.(M. Feroci, L.Piro)2) Con la partecipazione al Collegio Docenti dell’Università di Tor Vergata di personaledell’Istituto (A.Bazzano)3) Collaborazioni scientifiche con:a. Università di Valencia (G.A.C.E) “ Studi a larga banda di oggetti compatti ( S.Martinez-Univ., P. Ubertini - IASF, V. Reglero- Univ)b. Université “Paul Sabatier” Touluse 3 (FR) «Ricerca riga di annichilazione inBuchi neri in stato di transazione» (G. De Cesare-IASF, P.Von Ballmoos –Univ.)c. Università di Amsterdam “Gamma ray Burst” ( R. Wijers –Univ, L.Piro – IASF)d. Università Israele “Gamma ray Burst” (T. Piran- Univ, L.Piro- IASF)e. Università Leicester “Gamma ray Burst” (L.Piro-IASF)f. Università Tech Tokyo “Satellite Suzaku” (N.kawai-Univ , L.Piro-IASF)g. Penn State University (G.Garmire-Univ, L.Piro-IASF)h. Division de Ciencias del Espacio y Tecnologia Electronicas, Madrid, Spagna,“Coordinamento Osservazioni ed Interpretazione Dati”, (F. Giovannelli-IASF,l.Sabau Graziati-Univ)i. Dipartimento Di Fisica dell’Università “La Laguna” e Istituto di Astrofisica delleCanarie, Spagna (F. Giovannelli-IASF, I. Gonzales Martinez-Fais, J.Casares/Univ)j. Università di Lodz, Polonia,”Ricerche teoriche su processi di produzione di raggigamma e neutrini di alta energia” (F. Giovannelli-IASF, W. Bednarek, W.Tkaczyk, A. Sierpowska, M. Bartosik/Univ )k. Università di Cordoba (Argentina) e Osservatorio Astronomico di Cordoba, (Dr.M. Villana - F. Giovannelli-IASF) in ricerche su “Indicadores,Opticos deActividad Emissiva de Radiacion X en Sistemas Binarios de tipo Be/X” (F.Giovannelli – IASFMonica VIllarda, Costantino Merlo-Univ)l. Università Tor Vergata “ Condizioni di Fisica estrema nell’Universo” (A.Tarana –IASF, R. Buonanno-Univ)m. Università” Roma Tre”, “Corso di Astrofisica” (G.C. Perola-Univ, L-Piro-IASF)


n. Università di Genova , “Astrofisica e rilevatori microcalorimetrici” (F.Gatti-Univ,L.Piro-IASF)o. Università “Bicocca” Milano ”Programma Swift-GRB (G. Chincarini-Univ,L.Piro-IASF)p. Università di Trieste, ”GRB-GLAST” (G. Barbiellini-Univ, L.Piro-IASF)q. Università “La Sapienza” , “Onde gravitazionali da GRB” (P.Rapagnani-Univ,L.Piro-IASF)r. Università di Roma “La Sapienza” Progetto “Olimpo” (P. De Bernardis-Univ,S.Masi – P.Ubertini-IASF)s. Università di Roma “La Sapienza” Progetto “ Microcalorimetri” (P. DeBernardis-Univ L.Piro-IASF)–t. Università “La Sapienza”, corso di laurea Astrofisica (A. Carusi-IASF, A.Coradini IFSI)u. Università “La Sapienza” corso di formazione per insegnanti, 125°CircoloDidattico su struttura ed uso laboratorio scientifico (A Carusi-IASF)v. Dipartimento di Fisica dell’Università “La Sapienza” di Roma,” Ricerchemultibanda di sistemi binari emettitori di variazione X e variabili cataclismiche(Corinne Rossi, S. Gaudenti, R. Lombardi-Univ)z. Universita’ di Southampton, A.J. Bird, A. Bazzano4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH“Scienzaorienta”L’iniziativa parte dalla Facoltà di Scienze dell’Università di Roma 2 e vede la partecipazione ditutti gli Enti di Ricerca presenti nel territorio prossimo a Tor Vergata: CNR, INAF, ENEA,INFN, ESA-ESRIN.Iniziata con successo nel 2004, è stata replicata nel 2005, ed è prevista anche la prossimaedizione nel 2006. La manifestazione della durata di una settimana, aperta al pubblico generico,è dedicata agli studenti universitari e a quelli degli ultimi anni delle superiori che si apprestano ascegliere in che direzione proseguire i propri studi. Essa si svolge in parte presso la sede dellaFacoltà di scienze di Roma 2, dove viene allestita una mostra che illustra le attività della Facoltàe dei diversi Enti di Ricerca. In questa sede vengono tenute al mattino conferenze divulgative suargomenti relativi alle attività della Facoltà e degli Enti. Nei pomeriggi i vari Enti di ricercaaccolgono gruppi di studenti per visite guidate ai propri laboratori.Nel passato l’iniziativa si è sovrapposta in tutto o in parte alla Settimana della CulturaScientifica e Tecnologica promossa dal MIUR. Per il 2006 si prevede di tenere distinti i dueeventi, affinché ogni ente possa dare autonomamente il proprio contributo a ciascunamanifestazione. La settimana dedicata a “Scienzaorienta” è prevista dal 13 al 17 febbraio 2006.L’IASF Roma parteciperà in stretta collaborazione con l’IFSI Roma, come avvenuto nelpassato. Per quanto riguarda le visite guidate presso i nostri laboratori, nonché per l’istallazionedi uno stand comune dell’Area di ricerca di Tor Vergata presso la mostra in Roma 2, saràopportuno coordinarsi (anche per quanto riguarda l’eventuale contributo finanziario) con gliIstituti CNR e la Direzione dell’Area.Con l’Osservatorio di Monteporzio c’è buona collaborazione per presentare i temidell’astrofisica nel modo più ampio ed esaustivo e senza sovrapposizioni, mentre il rapporto èstato finora di reciproca autonomia per gli aspetti logistici e finanziari.Rapporti con le scuole e con le realtà localiL’IASF Roma è aperto agli incontri con gli studenti delle scuole superiori, sia in concomitanzacon gli eventi specificamente dedicati alla divulgazione (es. la Settimana della Cultura


Scientifica e Tecnologica), sia durante il normale svolgimento dell’anno scolastico, seguendole necessità delle scuole interessate. Gli incontri consistono in conferenze tenute da nostriricercatori presso le scuole stesse, oppure in visite guidate delle scuole presso i nostri laboratori.In quest’ultimo caso la visita è preceduta da una breve conferenza generale sulle attivitàdell’IASF e da breve lezione che illustra l’attività e l’obbiettivo scientifico del laboratoriooggetto di visita.La divulgazione è rivolta anche a realtà del territorio pubbliche e private (Comuni, associazioniculturali).Finora questo tipo di attività è stato svolto in modo spontaneo grazie alla disponibilità personaledi singoli ricercatori. Un maggiore coordinamento sarebbe auspicabile, anche per ottimizzarel’acquisizione e l’utilizzo di risorse (es. materiale e strumenti multimediali, data base ecc.).Il “COPIT”L’IASF Roma collabora con il COPIT (Comitato di Parlamentari per l’Innovazione Tecnologicae lo Sviluppo Sostenibile) per promuovere la diffusione della cultura scientifica e l’immaginedelle varie strutture di ricerca pubblica nel territorio, tramite iniziative come l’ItinerarioScientifico Tecnologico “Gran Sasso Fucino Frascati”, a cui partecipano l’INAF, il CNR,l’ENEA, l’INFN, l’ESA-ESRIN, il comune di Frascati, la Provincia di Roma, con conferenze,convegni, pubblicazioni.La Scuola di Astronomia all’ESA-ESRINDall’autunno 2004 si tiene presso la sede dell’ESA-ESRIN di Frascati un corso di Astronomiaaperto al pubblico ma dedicato primariamente alla formazione e all’aggiornamento deiprofessori di scuole superiori. All’iniziativa, promossa dall’ATA, Associazione Tuscolana diAstronomia) l’IASF offre il proprio sostegno di competenza professionale assumendo laDirezione del corso e reperendo i docenti fra gli astrofisici dell’Università e degli Istituti eOsservatori INAF. Il corso, biennale è articolato su quattro moduli semestrali (il sistema solare,struttura ed evoluzione stellare, Via Lattea e galassie, cosmologia e relatività). La conclusionedel corso è prevista per il marzo 2006.La Fototeca dell’IASF-RomaLa fototeca consiste in un notevole data-base, contenente principalmente immaginiastronomiche con particolare riguardo al sistema solare. Oltre ad essere un consistente archiviomultimediale, è anche centro di un’intensa attività di outreach che può essere ulteriormentevalorizzata.La fototeca ha contribuito all'organizzazione di cicli di seminari tenuti presso associazioniculturali come il gruppo Hipparcos ed il gruppo UAI. Ha collaborato all'organizzazione di uncongresso scientifico con e presso l'università di Tor Vergata ad un anno dalla morte del Prof.Bruno Caccin.Ha organizzato una manifestazione astronomica di due giorni a Rosora (AN) (Sotto le stelle diRosora tra cielo e terra) con seminari teorici ed osservazioni delle stelle e del sole.Ha organizzato un corso di aggiornamento per docenti delle scuole medie superiori ed inferiori,propedeutico ad un viaggio di osservazione dell'eclisse totale di sole il 29 marzo 2006 inTurchia.Sta organizzando un evento scientifico che coinvolga la città di Roma per l'anno di Darwin.Sta collaborando con una società che offre servizi culturali alle scuole di ogni grado,organizzando seminari e visite ai nostri laboratori.


Il Modello di Volo del Telescopio Spaziale a Raggi Gamma IBISNell’ambito del programma dell’ESA INTEGRAL l’IASF ha la responsabilità di mantenereoperativo durante tutta la vita in orbita dell’Osservatorio Spaziale INTEGRAL il modello deltelescopio a raggi gamma IBIS, uno dei due strumenti principali del satellite. Lo strumentosimile a quello in volo è mantenuto in condizioni ambientali controllate all’interno di una“Camera Biamca” di classe 100,000 che contiene il modello del telescopio IBIS e tutta lastrumentazione che simula le apparecchiature di bordo del satellite. Un locale adiacentecontiene le apparecchiature per effettuare, simulando il sistema di trasmissione radio, tutte leoperazioni di bordo, in modo identico a quello reale. Tutto ciò per poter provare a terra, senzarischi per l’apparecchiatura nello spazio, le varie modifiche o cambiamenti del software dibordo, procedure nuove e gestione di eventi imprevisti quali “flares” solari, impatti di piccolemeteoriti, malfunzionamenti o cambiamenti dovuti “all’invecchiamento” delle apparecchiatureche operano da anni in ambiente spaziale. Un terzo locale, attiguo, ospita il centro di calcolodove vengono registrati, ed in parte analizzati, tutti i dati trasmessi dal satellite, con una capacitàdi archiviazione pari a 10 TeraByte.Le attrezzature (per un valore totale di oltre 6 milioni di Euro) ed i locali che le ospitano sonouna ottima occasione per ciò che concerne l'attività di out-reach. Infatti, a parte periodi diparticolare attività “critica” per la missione in orbita, vengono messi a disposizione delle scuolesuperiori e degli studenti del corso di laurea in fisica, astrofisica etc. come giaàavvenuto neglianni scorsi.Il modello dello strumento ed il simulatore del satellite sono utilizzati dal gruppo che harealizzato lo strumento per i tests sul software a bordo, e sono un ottimo strumento per dareun'idea ai giovani di come funziona una missione spaziale, di come è fatto e come funziona untelescopio gamma e del tipo di interazione continua necessaria a tenere in piena operatività unostrumento in orbita del peso totale di oltre 4000 kg.Grazie poi al supporto del centro calcolo, mantenuto da ricercatori e tecnici, ed utilizzato perarchivio e analisi dei dati INTEGRAL, è possibile mostrare ai giovani i prodotti delleosservazioni, ovvero immagini e spettri di sorgenti come per esempio stelle di neutroni o buchineri in sistemi binari, effettuate in volo dal gemello di quello stesso strumento che si trova alleloro spalle nella camera pulita.5. PERSONALEIl personale di ricerca e tecnico-amministrativo in servizio presso l’IASF Roma, a tempointerminato e determinato, è elencato nell’apposite schede relativa alla Struttura.INCREMENTI <strong>DI</strong> PERSONALE RICHIESTIÈ stata già presentata durante il 2005 la seguente richiesta di personale tecnico-amministrativo.Le ragioni per cui lo IASF di Roma si trova in una situazione eccezionalmente critica dal puntodi vista del personale, sono dovute all'uscita dal CNR e alla separazione dell'IASF nelle quattrostrutture locali che ha comportato la perdita di alcune unità di personale che hanno fattodomanda di rimanere al CNR ed ha inoltre accelerato il processo di pensionamento volontarioda parte di altro personale che paventava possibili conseguenze negative sul trattamento di finelavoro.


A parte le unità di personale che hanno optato immediatamente per restare al CNR, e nonmenzionate nella presente, abbiamo avuto, o avremo a brevissima scadenza, i seguentipensionamenti e/o trasferimenti:Personale TecnicoG. Gianni, STER – Elettronico (già collocato a riposo)C. Cappi, Tecnico elettronico (già collocato a riposo)M. Manzan, STER – Elettronico (in pensionamento dal primo novembre c.a)C. Mengucci (in pensionamento dal primo aprile 2006)Personale amministrativo ed informaticoA. Camandona, Funzionario di Amministrazione (già collocata a riposo)G. Tappi, Funzionario di Amministrazione (Trasferita presso CNR - Area di ricerca)T. Testa, Tecnico informatico (già collocato a riposo)P. Zangari, Tecnico informatico (Trasferito a IASF – Milano per motivi personali)Personale di RicercaI. Mazzitelli, Dirigente di ricerca (già collocato a riposo)G. Natali, Primo ricercatore (già’ collocato a riposo)R. Viotti, Primo ricercatore (già collocato a riposo)M. Poscolieri, Ricercatore passato ad altro EnteCome si vede abbiamo perso, o siamo in procinto di perdere a brevissima scadenza, ben 12 unitàlavorative: 6 tecnici, 2 amministrativi e 4 ricercatori.Questo porta ad un depauperamento notevolissimo del nostro staff elettronico “senior” e ad unacrisi dell’amministrazione, gestita in modo egregio sino ad ora da tre unità di personale,estremamente competenti. Adesso tutto il peso della parte contabile e di interfaccia con l’INAFgrava su di una sola persona.E' evidente che lo IASF di Roma non potrà assorbire queste perdite senza ripercussionigravi sulla gestione quotidiana.Ritengo che il minimo necessario per mantenere una funzionalità adeguata al profilo dell’IASFe garantire il livello di eccellenza del nostro Istituto sia, nel campo del personatetecnico/amministrativo:- una unità da impiegare nell’amministrazione, per la gestione correnteamministrativa/contabile,- una unità amministrativa per la gestione degli stipendi- un tecnico informatico che supplisca almeno in parte a quelli dimissionari,- due tecnici elettronici, per assicurare un minimo di operabilità ai vari laboratori ad altocontenuto tecnologico attivi presso lo IASF.- un tecnico che si occupi della logistica per dare un supporto all'Ufficio chegestisce gli ordini, gli acquisti, la manutenzione delle stampanti, fotocopiatrici, fax, iservizi postali, i collegamenti con la Sede di Monte Mario per lo scambio rapido delladocumentazione etc.Personale di RicercaIn fine, anche se non rilevante per la richiesta in oggetto, mi sembra doveroso menzionareancora una volta “il problema” che affligge non solo lo IASF di Roma ma bensì tutte le strutturedi ricerca. Mi riferisco alla notevole presenza di personale di ricerca con contratti a tempodeterminato su specifici programmi (ASI, EU etc) che in mancanza di un piano di assorbimento


di medio e lungo termine da parte dell’INAF non sarà più disponibile alla scadenza contrattuale.La “perdita” di questi ricercatori in genere estremamente competenti e già in parte “senior”, condecine di lavori pubblicati su riviste internazionali referate arrecherà grave danno ai programmia cui afferiscono, con grave nocumento per l'Istituto che ha investito tempo e risorse per la loroqualificazione scientifica e/o tecnologica.La richiesta di personale di ricerca per il triennio 2006-2008 è di poter assorbire con contratto atempo indeterminato il 20% del personale a contratto determinato/anno e finanziato su progettiesterni dedicati, principalmente ASI.Nel caso dello IASF questo comporterebbe l’acquisizione di 9 unità in 3 anni ossia 9 ricercatorientro il 2008.Si richiede inoltre l’assorbimento delle due unità amministrative, per ora supportato da ex art.16, che gravano sul 6% di “overhead” di programmi spaziali.Nella tabella 5.1 è riportato il dettaglio dei contratti a tempo determinato ed assegni di ricerca inessere.Inoltre si ritiene essenziale l’acquisizione di 2 posti di Primo Ricercatore e 2 di Dirigente perpoter sanare le cosiddette “anomale permanenze”, sicuramente risolte solo in parte dal concorsobandito dal CNR in itinere.Sommario delle richieste di personaleSi richiedono quindi il seguente personale da inserire in ruolo nei prossimi 3 anni:Personale AmministrativoPersonale Tecnico InformaticoPersonale Tecico ElettronicoRicercatoriPrimi RicercatoriDirigenti di Ricerca2 unità1 unità2 unità9 unità (3/anno)2 unità2 unitàTotale:5 Tecnico/Amministrativi13 Ricercatori6. FINANZIAMENTIFINANZIAMENTI accertati 2005-2006 e previsti 2007-20082005 2006 2007 2008INAF FFO 596.143 480.000 935.000* 935.000*INAF FFO Ricerca 155.000 146.000 200.000 200.000ASI, PRIN,FIRB etc 2.303.760 1.239.487 ~2.000.000 ~2.000.000TOTALE 3.054.903 1.865.487** ~3.135.000 ~3.135.000* Inclusivo di 625.000 per spese condominiali previste dall’Area di Ricerca**Sono inoltre previsti per il 2006 3 contratti con l’ASI per R&D per un totale di circa 300 kEued il contratto ASI per lo “Studio di Astrofisica delle Alte Energie” per circa 2 ME.


FINANZIAMENTI 2005FON<strong>DI</strong> ESTERNI Entrata effettivaINTEGRAL I/R/046/04 40.916INTEGRAL I/R/046/04 632.834AGILE I/R/045/04 160.210AGILE I/R/045/04 154.000AGILE/GAVAZZI 150.000SMART1 I/30/05/05 135.118CASSINI I/31/05/0 516.523ALTE ENERGIE I/060/03/0 119.500XMM-NEWTON EPIC (-university of Leicester) 14.000DA IFSI –ROSETTA- 50.000DA IFIS –VIRTIS-VENUS 100.000DA OSS.PALERMO (I/023/05/0 –BAZZANO) 22.500CAPPI 5.000STELLA 10.700MIUR –FIRB- 81.916DA OSS.MONTEPORZIO –MIUR--Physics of core collapse5.043-MIUR -organizz.convegni- 10.000INTEGRAZIONE 65.000MIUR –organiz.convegni- 12.500MIUR -biblioteca- 18.000FON<strong>DI</strong> OR<strong>DI</strong>NARIFFO 2005 compresa la ricerca 751.143TOTALE 3.054.903FINANZIAMENTI 2006FON<strong>DI</strong> ESTERNI Entrate previsteMIUR –COFIN –FIRB- 107.084AGILE –ALENIA SPAZIO- 133.000AGILE –GAVAZZI- 24.403AGILE ASI I/R/045/04 137.000INTEGRAL ASI/I/046/04 158.208SMART1 ASI I/30/05/0 213.015CASSINI ASI /I/31/05/0 466.777FON<strong>DI</strong> OR<strong>DI</strong>NARIFFO 2006 compresa la ricerca 626.000TOTALE 1.865.487


7. PUBBLICAZIONI 2005La tabella riassume il numero di pubblicazioni con uno o più autori dell’IASF Roma pubblicate,in stampa o sottomesse nel 2005.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 53“ in stampa 14“ sottomessi 5Relazioni su invito 18Presentazioni a congressi 53Rapporti tecnici 4Altre pubblicazioni 15TOTALE 1628. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Il personale di ricerca dello IASF di Roma, insieme al personale tecnico e amministartivo, hadimostarto nel corso degli anni una grande capacità di proporre e realizzare progetti scientificiinnovativi, considerati di assoluta eccellenza scientifica e di grande respiro internazionale.Questa capacità propositiva in termini di idee e programmi ha portato ad una sorta di“indipendenza” da altre strutture così come una notevole facilità all'inserimento a livello di“leadership” in larghe collaborazioni nazionali e internazionali: l’IASF è uno degli istituti colmaggior numero di PIs a livello di missioni ESA in campo Astrofisico e Planetologico.Infatti la presenza di personale in grado di ideare, sviluppare e realizzare strumentazione chiavenel settore dell'astrofisica realtivistica e delle scienze planetarie, così come in grado dianalizzare indipendentemente ed intepretare le osservazioni ottenute, ci consentono di avere unruolo di assoluta eccellenza a livello internazionale e quindi un facile inserimento con ruolidiversificati in progetti nei settori in cui lo IASF opera.La presenza poi di personale orientato più verso gli studi teorici nel settore stellare, planetario erelativistico, ci consentono peraltro di essere aggiornati sui più recenti sviluppi delle areedisciplinari di afferenza e di inquadrare facilmente le strategie di ricerca negli sviluppi futuri.La partecipazione attiva a progetti internazionali ha anche permesso di sviluppare unpatrimonio in termini di facilities uniche a livello nazionale e mondiale che vengono usateanche da altri gruppi e che, quantomeno in alcuni casi, tamponano situazioni di emergenza (vediad esempio la “camera bianca” di INTEGRAL utilizzata recentemente per AGILE, la variecamere per “termovuoto” per test ambientali di esperimenti di Alta Energia e di Planetologia ola “grande sala sperimentale” utilizzata per la costruzione, integrazione e test di esperimentida pallone (ospita attualmente l’esperimento OLIMPO, dell’Università della Sapienza, in vistadel lancio dall’Artide).La maggiore criticità viene dalla elevata età media del personale dovuta alla mancanza di unapolitica di sostituzione delle posizioni resesi vacanti e dall'acquisizione di nuovo personale,sia tecnico che di ricerca, e di conseguenza nella mancanza in ruolo di ricercatori “giovani” equindi nel pieno del periodo di maggiore inventiva e produzione scientifica. Per non voler poientrare nel merito della criticità dei fondi disponilbili dall'ente di appartenenza che rientranoperò nel contesto della situazione critica della Ricerca in generale nel nostro Paese.


ISTITUTO <strong>DI</strong> FISICA DELLO SPAZIOINTERPLANETARIO <strong>DI</strong> ROMA1. INTRODUZIONEL’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario ha una precisa collocazione nell’ambitodell’INAF, essendo l’Istituto che meglio rappresenta le tematiche relative al Sistema Solarestudiato in tutti i suoi aspetti, che vanno dalla fisica solare e del mezzo interplanetario, alleinterazioni mezzo interplanetario-pianeti, alla evoluzione e differenziazione dei grandi pianeti,allo studio dei corpi minori. A questo filone si affianca, con pari dignità, sia pur con consistenzanumerica inferiore, lo studio della formazione planetaria e stellare. Un terzo filone, che tendeconfluire in quello dell’esplorazione planetaria, è quello legato alla gravitazione ed all’analisigravimetrica. Infatti, presso l’istituto, esiste un gruppo in grado di sviluppare esperimenti esvolgere analisi dati nel campo della gravitazione, con un ampio spettro di interessi che va dallostudio delle onde gravitazionali, allo studio della struttura interna dei pianeti. Ciò che accomunaquesti soggetti così diversi è la capacità di mettere a punto esperimenti molto sofisticati digradiometria. Il gruppo in questione in questo periodo è fortemente impegnato nello studiodell’accelerometro per la missione Bepi Colombo.Attivita Spaziale: La missione Bepi Colombo costituirà nei prossimi 5 anni un centro diaggregazione dell’Istituto e più in generale di tutta la comunità planetologica. Infatti,trattandosi di una missione “cornerstone “ dell’ESA ha l’ambizione di fornire una nuova econclusiva visione delle zone interne del sistema planetario. Gli scopi della missione vannodallo studio di Mercurio e della sua evoluzione interna e superficiale, allo studio delleinterazioni del vento solare con la materia solida, allo studio della gravitazione. La missionerappresenta quindi un compendio di molte delle attività fondamentali dell’IFSI. Nell’ambitodella missione Bepi Colombo sarà di notevole rilevanza lo sviluppo di strumentazione perrilevare particelle neutre direzionali emanate dagli ambienti planetari: ciò rappresenta la logicaconclusione di uno sforzo effetuato da ricercatori dell’IFSI per partecipare a progetti spazialiinternazionali, quali MarsExpress, VenusExpress, BepiColombo e Solar Orbiter mediante lamessa a punto di strumenti innovativi per rilevare particelle neutre direzionali. Nei prossimianni si prevede che la partecipazione all’esplorazione di Marte, dopo il notevole successo dellamissione Mars Express, si evolverà nella partecipazione al progetto Aurora dell’ESA, che vedecome primo elemento la missione Exomars - Pasteur. Il programma Aurora è uno deiprogrammi opzionali dell’ESA a cui l’Italia partecipa in misura più rilevante. La missionePasteur – nella versione approvata durante la recente ministeriale – consta di un Rover, sul qualesono presenti 9 strumenti, due dei quali hanno un PI dell’IFSI. Tali strumenti sono lospettrometro che è presente all’interno del carotatore, denominato Ma_Miss, e l’ interferometroIR denominto MIMA. Per quest’ultimo si è già ottenuto un finanziamento da parte dell’ESA perlo sviluppo di un prototipo. Ricercatori dell’IFSI partecipano inoltre come CoI ad altri strumentidel Rover (vedi schede di progetto “esplorazione di Marte”). La partecipazione alla missioneCassini si evolverà nella partecipazione alla missione NASA Juno, rivolta allo studio dellastruttura interna e dell’atmosfera di Giove. Anche in questo caso si prevede di mettere a puntoun nuovo esperimento che combina una camera infrarossa con uno spettrometro ad immagine. Idati della missione Cassini hanno permesso di rivelare caratteristiche ignote del sistema diSaturno ed hanno permesso la stesura di pubblicazioni sia sulla rivista “Nature” che sulla rivista“Science”. L’attività spaziale dell’IFSI si completa con la notevole partecipazione alla missioneHerschel, il cui lancio è previsto nel 2007. L' IFSI di Roma ha il coordinamento nazionale del


progetto, cui partecipano: l’IRA, il LENS di Arcetri, gli Osservatori di Arcetri, Padova e Triestee il Dip. di Astronomia dell’Università di Padova. L’IFSI contribuisce direttamente allamissione realizzando le data Processing Unit (DPU) e il software di bordo (OBS) dei 3strumenti, partecipando ai 3 Instrument Control Center (ICC) ed alla manutenzione dell’OBScon 4 persone. Sul piano scientifico nel triennio 2006-2008, il gruppo prevede di finalizzare e diiniziare ad acquisire i dati dei programmi di tempo garantito e di Open Time del satelliteHerschel, il cui lancio è previsto nel 2007, finalizzati allo studio della formazione stellare nellenubi molecolari vicine (frammentazione delle nubi e formazione dei proto-ammassi); dellaformazione delle stelle di alta massa e delle associazioni OB; della distribuzione dell’attività diformazione stellare lungo il piano galattico; e della formazione stellare nelle galassie locali enell’evoluzione delle galassie. Il gruppo sarà inoltre impegnato nell’analisi dei dati delfotometro MIPS di Spitzer (programma MIPSGAL, che osserva il piano galattico) e degli spettridi galassie attive locali dell’archivio dello spettrometro IRS di Spitzer.Per quel che concerne l’attività del gruppo di gravitazione si prevede la partecipazione a LISA,con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di un laboratorio a basso rumore vibrazionale etermico al Gran Sasso, ed all’esperimento GReAT, al fine di realizzare l’accelerometro.Attività sperimentale: Un’altra caratteristica rilevante dell’IFSI è la capacità dei gruppi, che inesso si sono formati e sviluppati, di svolgere una notevole attività sperimentale, progettando erealizzando in istituto sia prototipi che strumenti spaziali da volo. Naturalmente questa capacità ècorredata da una consolidata attività di analisi dati e di attività interpretativa e teorica. Ciò èpresente soprattutto nei gruppi tradizionali dell’IFSI, come il gruppo di fisica del mezzointerplanetario, che già da tempo ha avuto accesso ad una notevole mole di dati raccolti dallospazio. Presso l’IFSI si svolge un'attività di ricerca con forte connotazione spaziale e quindi, persua natura, ampiamente internazionale. L'Istituto sarà impegnato nella preparazione diesperimenti spaziali; in particolare va ricordata la partecipazione alle missione spaziali MarsExpress, Rosetta e Venus Express, tutte e tre in volo, che stanno producendo dati essenzialirelativi ai pianeti terrestri ed ai corpi minori del sistema solare. Nel futuro l’IFSI parteciperà inmodo sostanziale alla missione Bepi Colombo, per la quale preparerà due esperimenti per i qualiil PI è dipendente dell’Istituto, e ad alla quale parteciperanno come Co-I anche di altriesperimenti numerosi ricercatori dell’Istituto stesso. Per quanto riguarda l’attività sperimentale,s’intende mantenere e rafforzare il patrimonio esistente, che consta di facilities che, con uninvestimento limimitato, potrebbero diventare facilities aperte alla comunità nazionale. Traqueste va citata la Camera a Plasma, nella quale si possono fare test di sopravvivenza incondizioni tipiche dello spazio interplanetario, sia di strumenti sia di microsatelliti. L’istitutopossiede inoltre un’ottima officina, laboratori d’ottica e d’elettronica, costruiti grazie alla attivitàspaziale, che possono anche essi contribuire a creare facilities nazionali, purché il personaletecnico che attualmente se ne occupa possa essere sostituito (nel caso di personale vicino allapensione) o confermato con contratti stabili (nel caso di personale pagato con contratti a teminesu fondi spaziali). Si rileva inoltre, la presenza presso l’istituto di ricercatori esperti nelladefinizione, messa a punto e calibrazione di strumenti qualificati per il volo nello spazio, ditecnici specializzati, di officine e di laboratori di elettronica e di camere pulite ove costruire,provare e calibrare detti strumenti. E’ questo un patrimonio abbastanza unico nell’INAF dapreservare e valorizzare.Analisi Dati: Notevole è stato e sarà anche l'impegno nell'analisi dei dati, che completa l’attivitàrelativa alle missioni spaziali ed alle osservazioni da terra precedentemente effettuate, con lapubblicazione su riviste di rilievo internazionale dei risultati ottenuti. Negli scorsi anni sonostate lanciate missioni spaziali con notevole partecipazione dell’IFSI: tra queste ricordiamo lamissione Huygens, che è stata rilasciata dalla Cassini nella atmosfera di Titano fornendo le primeimmagini del suolo di questo misterioso satellite (14 Gennaio 2005) e la missione VenusExpress, lanciata il 9 novembre 2005 dalla base di Baikonur.


I dati delle nuove missioni si sommeranno ai dati delle missioni Cluster, Double Star, Cassini,Rosetta e Mars Express. C’è da rilevare che per la prima volta sono state raccolte immagini dellaTerra da due strumenti gemelli VIRTIS Rosetta e VIRTIS Venus Express. I dati raccolti sono dinotevole importanza per lo studio dell’atmosfera della terra. Si prevede quindi che nei prossimianni sarà disponibile una gran mole di dati planetari, la cui archiviazione richiederà la messa apunto di software dedicato. L’istituto, in collaborazione con l’ASDC (ASI-INAF), sta mettendoa punto un sistema di archiviazione che permetterà di mettere i dati raccolti a disposizione di unapiù vasta comunità non appena il periodo prioritario (cioè il periodo in cui il gruppo che hamesso a punto l’harware) sarà trascorso. L’archivio già contine i dati dello spettrometro VIMSdella missione Cassini ed, a breve, conterrà i dati della missione Rosetta, relativi al sistemaTerra-Luna. Per quanto riguarda la missione Rosetta, in collaborazione con lo IASF di Roma, sista anche definendo una “pipeline” di programmi che permetteranno, dapprima ai CoI di Rosetta-VIRTIS e di Venus-VIRTIS, e, successivamente, a tutta la comunità interessata, di calibrare edelaborare i dati esistenti. Un’attività analoga sarà svolta per i dati di PFS-Mars Express. I datiraccolti nel corso della missione Mars Express dallo spettrometro PFS hanno permesso lapubblicazione di “special Issues” di riviste specializzate come “Planetary and Space Science”.Attività Ground Based Tale attività viene svolta prevalentemente da due gruppi: il gruppo diFisica dello Spazio Interplanetario, ed il gruppo di Formazione Stellare e Planetaria. I ricercatoriche si occupano del mezzo interplanetario cercano di combinare l’analisi delle misure in situ,come quelle fornite dalle missioni Cluster e Double Star, con dati raccoti da terra mediante larete di radar ionosferici aurorali polari SuperDARN, che permettono di studiare accuratamente lamagnetosfera terrestre. Di notevole interesse è anche l’esperimento per le All-Sky Cameraspresenti nella base artica del CNR a Ny-Alesund alle Svalbard (parte della rete MIRACLE) enella base danese Daneborg in Groenlandia, che permette l'osservazione quotidiana dei fenomeniaurorali nella banda ottica. I dati acquisiti in tempo reale sono gestiti tramite un databasedirettamente presso l'Istituto. Lo studio delle variazioni d’intensità nella radiazione cosmica(SVIRCO), mediante l’uso di misure continue della componente nucleonica registrata al suolo,viene effettutato mediante l’ Osservatorio SVIRCO ove è presente il "neutron monitor 17-NM-64" di Roma (42N - 13E), che è l'unico che raccoglie dati in Italia dal 1957 in modo ininterrotto(ospitato presso l’Università di Roma Tre). Inoltre il gruppo di Formazione Stellare e Planetariaintende studiare la formazione stellare con osservazioni nel continuo e in riga nell'infrarosso, nelsubmillimetrico e nel millimetrico ottenute con telescopi a terra: anche in questo caso i dati sonocomplementari a quelli delle osservazioni da satellite.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>L’IFSI ha un’attività piuttosto articolata che è opportuno coordinare ed incanalare al fine dimigliorare la qualità della ricerca, ottimizzare le risorse sia umane che tecnologiche ed accedereal meglio al consesso internazionale. Date queste premesse si è ritenuto, in collaborazione con ilConsiglio di Istituto ed il precedente Consiglio Scientifico, di identificare un numero limitato difiloni di ricerca all’interno dei quali inserire le attività dell’Istituto.Le linee di ricerca dell’IFSI sono : I) Fisica dello Spazio Interplanetario; II) ScienzePlanetarie; III)FormazioneStellare e dei Sistemi Planetari; IV) GravitazioneFISICA DELLO SPAZIO INTERPLANETARIOL'attività si svolgerà nei seguenti settori:


a) Sole e mezzo interplanetario. L'attività di ricerca di questo progetto è finalizzata allacomprensione dei processi fisici che sono alla base della nascita, espansione e riscaldamento delvento solare nello spazio interplanetario. Il vento solare si espande dal Sole alla Terra ed è causadei fenomeni studiati mediante osservazioni a distanza del plasma e studio dei processimagnetosferici e ionosferici. A tale scopo, è essenziale studiare sia le caratteristiche del plasmacoronale nelle regioni solari prossime a quelle dove il vento solare è generato, sia l’evoluzioneche il plasma stesso subisce durante la sua espansione.b) Osservazioni a distanza del plasma nel sistema solare. Questo progetto si occupa delloSviluppo di strumentazione per rilevare particelle neutre direzionali emanate dagli ambientiplanetari, nel quadro di partecipazioni a progetti spaziali internazionali, quali MarsExpress,VenusExpress, BepiColombo e Solar Orbiter. A tale attività si affianca una linea di ricercascientifica che consiste nello sviluppo di modelli teorici e di simulazioni dei segnali generatidall'interazione tra plasma, esosfera e superfici planetarie. Per quanto riguarda invece la Terra,si analizzerà l'ambiente circumterrestre per l'elaborazione, su base statistica, di un modelloempirico globale della magnetosfera terrestre interna.Marte: Partecipazione all'esperimento MEX/ASPERA-3, PI R. Lundin (IRF) con supporto allacalibrazione, analisi dati e confronto con simulazioni scientifiche. Venere: Il gruppo hapartecipato alla realizzazione di VEX/ASPERA-4 (elettronica NPD, meccanica NPI, EGSE, s/wanalisi dati), PI S. Barabash (IRF) (VEX è stato lanciato il 9 Nov. 2005). Supporto allacalibrazione dello strumento, analisi dati e confronto con simulazioni scientifiche. Mercurio:La missione ESA-JAXA BepiColombo consentirà un’analisi dettagliata delle componentiesosferiche di Mercurio e della loro dinamica grazie allo strumento BC/MPO/SERENA che saràrealizzato sotto la responsabilità del gruppo (PI: S. Orsini). Inoltre, è prevista una partecipazionescientifica allo strumento BC/MPO/PHEBUS (Co-I: A. Milillo) ed una partecipazione allostrumento BC/MMO/MEA (Co-I: E. Amata). Obiettivo 2006-08 è la realizzazione di un primoprototipo di SERENA, seguendo la linea di attività dell’ESA. Sarà fornita componentistica h/wper lo strumento MEA. Sarà prodotta tutta la documentazione necessaria e si coordineranno leattività dei ‘partners’ internazionali sia dal punto di vista tecnico che scientifico. Proseguiràl’attività scientifica di studio e simulazione dell’ambiente di Mercurio.Sole: La missione ESASolar Orbiter per l’osservazione del Sole e dell’eliosfera prevede un Neutral Solar WindDetector (NSWD) per lo studio dei meccanismi di accelerazione del vento solare. Si intendeproporre quindi (a seguito di A.O. dell'ESA) la realizzazione di un sensore di particelle neutread alta tecnologia, specificatamente progettato per rilevare le particelle neutre presenti nel ventosolare.c)Processi magnetosferici e ionosferici Tali studi sono rivolti all’esame della magnetosferaterrestre, che consiste in regioni di plasma con caratteristiche diverse percorse da sistemi dicorrenti elettriche che si chiudono nella ionosfera. A causa di variazioni dei parametri del ventosolare, si generano fenomeni in larga misura ancora poco compresi, quali le tempeste esottotempeste magnetiche; lo studio di questi fenomeni costituisce l’obiettivo scientifico dellericerche sull’interazione fra vento solare e il sistema magnetosfera - ionosfera. L’attivitàcondotta in quest’ambito si inquadra nel programma “space weather” dell’ESA, nella azioneCOST724 della EU, e nel programma ILWS delle maggiori agenzie spaziali internazionali. Lostudio dei suddetti processi si basa sull’analisi delle misure in situ quali quelle fornite dallemissioni Cluster e Double Star dell’ESA. La magnetosfera terrestre viene studiata anche tramitela rete di radar ionosferici aurorali polari SuperDARN. Di notevole interesse è anchel’esperimento per le All-Sky Cameras presenti nella base artica del CNR a Ny-Alesund alleSvalbard (parte della rete MIRACLE) e nella base danese Daneborg in Groenlandia, chepermette l'osservazione quotidiana dei fenomeni aurorali nella banda ottica. I dati acquisiti intempo reale sono gestiti tramite un data-base direttamente presso l'Istituto. Sono in corso anchestudi relativi alla “complessità” della risposta dinamica della magnetosfera terrestre allevariazioni delle condizioni fisiche del vento solare.


d)Osservatorio SVIRCO e laboratorio di fisica terrestre: Lo studio delle variazioni d’intensitànella radiazione cosmica (SVIRCO), mediante l’uso di misure continue della componentenucleonica registrata al suolo, permette di indagare sulla variabilità del mezzo interplanetario edel sistema Sole-Terra. A questo scopo, il "neutron monitor 17-NM-64" di Roma (42N - 13E),che è l'unico che raccoglie dati in Italia dal 1957 in modo ininterrotto, sarà mantenuto inosservazione continua nell'ambito delle attività dell’Osservatorio SVIRCO (pressol’Università’ di Roma Tre). Questo rivelatore, operante in un sito osservativo di circa 6 GV dirigidità magnetica, fa parte della rete mondiale per la rivelazione della radiazione cosmica. Atale rete il nostro Istituto collabora anche con la co-gestione di altri siti osservativi: LARC (dal1991: 6-NM-64, Antartide: 62S - 301E, rigidità: circa 3 GV, in collaborazione con laUniversità del Cile, via l’Istituto Nazionale Antartico Cileno ed il Piano Nazionale di Ricerchein Antartide), ESO (dal 1998: 6-NM-64, Israele: 33N - 36E, rigidità: circa 10 GV, incollaborazione con il centro RAGGI COSMICI/AGENZIA SPAZIALE di Israele el’Università di Roma Tre) ed il nuovo rivelatore installato presso Los Cerrillos (dal 2002: 3-NM-64 [presto 6-NM-64], Cile: 34S - 290E, rigidità: circa 11 GV, sempre in collaborazionecon l'Università del Cile e di Roma Tre, via l’Istituto Nazionale Antartico Cileno ed il PianoNazionale di Ricerche in Antartide). Continuerà anche la collaborazione con il progettoARGO-YBJ dell'INFN (30N - 270E).SCIENZE PLANETARIEL’esplorazione del sistema Planetario ha un duplice aspetto: da un lato essa ha come scopo lostudio dell’origine e dell’evoluzione del nostro sistema e dei corpi che lo costituiscono,dall’altro è essenziale alla comprensione di come l’uomo possa conquistare nuovi orizzonti. Legrandi agenzie ESA e NASA hanno sviluppato programmi di esplorazione indipendenti mapiuttosto complementari. All’interno di questi programmi l’IFSI ha svolto un ruolo importante. Iprogetti internazionali in cui l'Istituto è coinvolto sono Cassini (NASA-ESA_ASI), Rosetta(ESA), Mars Express (ESA) , NASA Mars Reconnaissance Orbiter 2005, Venus Express(ESA), Dawn (ESA) e Bepi Colombo (ESA-ISAS).a)Esplorazione del Sistema di Saturno: Missione Cassini. La Cassini è una sondainterplanetaria per lo studio del sistema Saturno ed in particolare della sua luna Titano,realizzata in collaborazione tra NASA, ESA ed ASI. La missione ha avuto finora un notevolesuccesso e si aspetta una notevole messe di dati che dovranno essere elaborati, classificati edistribuiti tra i vari gruppi di ricerca. L'IFSI ha partecipato allo sviluppo per la Cassini di unospettrometro ad immagine VIMS-V. Nel Team scientifico della Cassini sono presenti tre CoIdell’IFSI (A.Coradini, V. Formisano e G. Bellucci). Il loro ruolo è stato quello di contribuireallo sviluppo dell’esperimento ed alla sua calibrazione, prima del lancio. Dopo il lancio, per laprima volta Giove è stato osservato nel range spettrale di VIMS-V. I primi risultati ottenutidalla osservazione del sistema di Saturno hanno evisìdenziato che il satellite più esterno diSaturno, Febe, è molto probabilmente un oggetto catturato; hanno rivelato inoltre che Titano hauna superficie solida e non è coperto da un oceano di idrocarburi. I dati nel canale visibile hannoinoltre permesso lo studio della composizione dei satelliti ghiacciati e degli anelli.b)Esplorazione di Marte. Per la missione Mars Express l'Istituto fornisce due esperimentidirettamente volti a studi di tipo planetologico: PFS con ruolo di guida da parte dell'IFSI, edOmega, di cui all'IFSI si realizza il canale visibile, VNIR. La missione Mars Express è stata ungrande successo dell’ESA e a tale successo hanno contribuito in misura notevole anche iricercatori dll’IFSI. Infatti, grazie ad OMEGA, si è messa in luce sia la presenza di ghiaccio nel


polo sud marziano, che di minerali prodotti in presenza di acqua liquida, mentre grazie a PFS èstata identificata per la prima volta la presenza di metano nella atmosfera di Marte.c) Corpi Minori del sistema Solare: Rosetta e Dawn. I corpi minori del sistema solare sono unelemento essenziale nella comprensione dell’evoluzione del sistema planetario. Essirappresentano probabilmente una sorta di serbatoio di materia proto-planetaria indifferenziata.La missione più importante è Rosetta, che ha come scopo lo studio di comete ed asteroidi. Lapartecipazione dell’IFSI è legata principalmente alla messa a punto dello spettrometro adimmagine VIRTIS (Visual Infrared Thermal Imaging Spectrometer, Principal Investigator A.Coradini). Lo scopo di VIRTIS è studiare la composizione mineralogica della superficiecometaria, e come essa si evolve nel corso del viaggio della cometa verso il Sole. VIRTIS èuno strumento compatto e potente: per tal motivo è stato anche selezionato dalla NASA pervolare sulla missione Dawn. Per la prima volta, quindi, nel corso della esplorazione del sistemasolare saranno presenti contemporaneamente 2 strumenti uguali che osserveranno corpicaratterizzati da diversi gradi di differenziazione. VIRTIS ha superato con successo la fase dicommissioning, superando tutti i test in volo ed acquisendo immagini multispettrali della Terrae della Luna di notevole interesse scientifico.d)Venus Express La missione Venus Express dell'ESA intende riutilizzare e riconvogliare leconoscenze e la strumentazione già realizzata per le missioni Mars Express e Rosetta per unamissione a Venere. Ciò ha permesso di sviluppare l'intera missione su tempi relativamentebrevi, infatti il lancio è avvenuto ad Ottobre del 2005. L'obiettivo scientifico primario dellamissione è lo studio dell’atmosfera di Venere. L'IFSI e' direttamente coinvolta, insiemeall'IASF, nella realizzazione dello spettrometro ad immagine VIRTIS (spare dello strumento diRosetta) per osservazioni di Venere nell'intervallo spettrale 0.25-5 micron e dello strumentoPFS (spare dello strumento di Mars Express). Entrambi gli strumenti sono stati accesi ed hannosuperato i test previsti nella fase di commissionino.e)Bepi Colombo ed ISS. La missione Bepi Colombo è uno dei "Cornerstone" dell'ESA. Lapartecipazione italiana alla missione è stata di grande successo. Infatti i gruppi italianiproponenti, a fronte di una spesa dell’Italia del 19% della missione, hanno contribuito alpayload per più del 40%. In particolare presso l’IFSI saranno sviluppati lo strumento SERENA(P.I. S.Orsini) per lo studio degli atomi neutri, e l’eperimento ISA (Italian SpringAccelerometer). ISA, montato sul Mercury Orbiter, permetterà di eseguire misure con elevatasensibilità delle accelerazioni non gravitazionali nella missione a Mercurio BepiColombo.Questo strumento sarà parte dell'esperimento di "radio science" per misure di fisicafondamentale. Sarà inoltre messa a punto una struttura denominata PGB (Pico Gravity Box), pereseguire misure in condizioni di picogravità, a bordo della stazione spaziale internazionale ISS esarà sviluppato un gradiometro gravitazionale non criogenico d’elevata sensibilità, che potràessere utilizzato anche in misure di tipo geofisico.f)ExoMars. La missione ExoMars è la prima missione dell’ESA con lo scopo di portare unrover sulla superficie di Marte allo scopo di cercare tracce di vita passata o presente. Gliscienziati italiani partecipano alla missione con diversi strumenti: un diffrattometro a raggi X(Univ. Di Pescara), un analizzatore di vapore acqueo e polvere (Osservatorio di Napoli), unmisuratore di radioattività (IASF-Roma) e due strumenti proposti da ricercatori dell’IFSI. Lostrumento MIMA (Responsabile G. Bellucci) per lo studio della mineralogia e lo strumentoMAMISS (Responsabile A. Coradini) per l’analisi spettroscopica di campioni di terreno estrattidal sottosuolo Marziano. Nel 2005 questi strumenti sono stati raccomandati da ESA come partedel payload del rover.g)Juno. La missione della NASA Juno ha lo scopo di studiare l’interazione del vento solare conla ionosfera gioviana. Il lancio è previsto nel 2009. L’IFSI partecipa alla missione con lostrumento Jiram (PI A. Coradini, Deputy PI A. Adriani), uno spettrometro ad immagini


nell’infrarosso, in grado anche di monitorare le zone aurorali. Lo strumento studieràl’abbondanza di vapor d’acqua nell’atmosfera, la sua dinamica, gli hotspots e le emissioniaurorali.h ) Studio dei pianeti extrasolari: Il Professore Visitatore J. Lunine participa al “ScienceWorking Group di JWST” (James Webb Space Telescope) in qualità di InterdisciplinaryScientist, con la reponsibilità per sviluppare l’osservazione di “super-Jupiter” extrasolari.i) Il progetto ITASEL si occupa della ricerca di emissione Maser causata da impatti cometari supianeti extrasolari. Campagne di osservazione tramite il radiotelescopio di Medicina della rigaMASER dell’acqua a 22 GHz effettuate fra il 1999 e il 2004 hanno permesso di monitorare 30sistemi esoplanetari dove era stata accertata la presenza di pianeti giganti. In 3 di questi: UpsilonAnd, 47 UMa, Epsilon Eri si sono osservati segnali ripetitivi durante le varie campagne.Recentemente segnali positivi sembrano provenire anche da EQ Peg. E’ opinione che se isegnali sono reali debba trattarsi di transienti dovuti alla rotazione dei pianeti e a zonelocalizzate nell’atmosfera da dove partirebbero le emissioni MASER. Sono quindi necessarieosservazioni continue atte a verificare la possibile peculiarità del fenomeno .FORMAZIONE STELLARE E SISTEMI PLANETARILo scopo di questa ricerca è capire i processi che portano la materia diffusa delle nubimolecolari gravitazionalmente non legate a formare le stelle ed i sistemi planetari. Lacomprensione di questo fenomeno è d'importanza fondamentale per capire la genesi del sistemasolare, e degli altri possibili sistemi planetari, per capire come si è formata la prima generazionedi stelle, quale è il tasso di formazione stellare nella nostra ed in altre galassie e, più in generale,per studiare l'evoluzione chimica della materia nell'Universo. Nelle galassie esterne, si vuolestudiare il ruolo della formazione stellare e dell’attività non-termica dei nuclei galattici attivinell'evoluzione delle galassie, e la quantità di energia prodotta dai due fenomeni, sianell'Universo Locale che ad alto redshift. Per raggiungere questi scopi, il gruppo di ricercadell’IFSI partecipa attivamente alla realizzazione di strumentazione da satellite ed utilizzastrumentazione da terra esistente.Le attività scientifiche e tecnologiche del gruppo si svolgeranno lungo le seguenti linee:Missione Herschel. Herschel è una "missione cornerstone" dell'ESA per osservazioniastronomiche tra 60 e 670 µm, con un telescopio di 3.5m raffreddato a 80 Kelvin. Sul pianofocale ci sono 3 strumenti: due camere spettrofotometriche (PACS e SPIRE) che operano allimite di diffrazione tra 60 e 670 µm, con immagini a banda larga (R ~3) e spettroscopiche (R ~300-2000); uno spettrometro ad eterodina (HIFI) operante tra 480 GHz (625 µm) e 1900 GHz(150 µm) con risoluzione < 0.1 km/s (R > 10 6 ). Il lancio è previsto nel 2007, seguiranno 6 mesidi PV phase e 3 anni di osservazioni. Il progetto è finanziato dall'ASI per la parte strumentale edall’INAF per la maggior parte dei costi del personale.L' IFSI di Roma ha il coordinamento nazionale del progetto, cui partecipano: l’IRA, il LENSdi Arcetri, gli Osservatori di Arcetri, Padova e Trieste e il Dip. di Astronomia dell’Università diPadova. L’IFSI contribuisce direttamente alla missione realizzando le data Processing Unit(DPU) e il software di bordo (OBS) dei 3 strumenti, partecipando ai 3 Instrument ControlCenter (ICC) ed alla manutenzione dell’OBS con 4 persone.Nell’ambito dei programmi scientifici di Tempo Garantito di Herschel, nel 2006 sifinalizzereranno le proposte di key project per SPIRE (200-670 micron) e PACS (60-220micron) per le survey delle regioni di formazione stellare vicine e di alta massa e le proposte in


tempo garantito per HIFI per lo studio delle regioni di formazione stellare di alta massa e per lostudio degli outflow eccitati da sorgenti protostellari.Per i “key project” in Open Time di Herschel, l’IFSI ha il coordinamento del gruppointernazionale per la realizzazione della mappa del piano galattico (± 2.5 gradi) nelle bande 70,110, 170, 250, 350 e 550 µm, che prevede circa 100 giorni di osservazione. Sta anchepreparando un key project per lo studio di un campione rappresentativo delle galassie locali perstudiare l’attività nucleare e di formazione stellare.Attività con strumentazione a terra. Lo studio della formazione stellare viene affrontato conosservazioni nel continuo e in riga nell'infrarosso, nel submillimetrico e nel millimetricoottenute con telescopi a terra, con dati complementari a quelli delle osservazioni da satellite.Obiettivo di questo progetto è anche l'utilizzo e lo sviluppo di modelli fisici che riproduconol'emissione del continuo ed in riga delle sorgenti.Studio delle galassie locali nell'infrarosso. La spettroscopia del medio infrarosso di ISO e diSpitzer ha mostrato che i processi termici (formazione stellare) coesistono con quelli nontermici (accrescimento su buchi neri supermassivi) nelle galassie a basso redshift. Obiettivodella ricerca in corso è di utilizzare osservazioni nell'infrarosso vicino e lontano per: (i) cercarenuclei galattici attivi (AGN) nelle galassie dominate da formazione stellare (starburst); (ii)misurare il contributo relativo della formazione stellare e quello degli AGN e costruire lefunzioni di luminosità dei due processi nell'Universo Locale.Nuovi programmi: ESI-SPICA. Nell’ambito della programma “Cosmic Vision” dell’ESA, èiniziato lo studio di fattibilità dello spettrometro ESI del lontano infrarosso (30-200 µm) per lamissione giapponese SPICA (ISAS), che prevede la messa in orbita di un telescopio da 3.5m (lospecchio di Herschel fornito dall’ESA), raffreddato a 4 Kelvin, con sensibilità fotometrica espettroscopica migliore di 2 ordini di grandezza di quella raggiunta dalla strumentazioneesistente. L' IFSI di Roma partecipa dal giugno 2005 allo studio di fase A di ESI per isottosistemi dell’OBS, dell’elettronica di bordo e di componenti ottico-meccanici e coordina lapartecipazione nazionale al progetto.GRAVITAZIONEGravitazione SperimentaleIn questo settore si continuerà il lavoro diretto alla realizzazione di esperimenti nel campo dellagravitazione. Le attività di verifica della Relatività Generale di Einstein sono di primariaimportanza in vari settori della fisica fondamentale quali la cosmologia così come nei settoridella ricerca spaziale e della navigazione nel sistema solare. E' quindi fondamentale provaresperimentalmente e misurare accuratamente ciascuna previsione della relatività generale: ondegravitazionali, campo gravitomagnetico, altri effetti di relatività generale. In particolare leattività saranno relative ai sotto elencati esperimenti:GReAT (General Relativity Accuracy Test) - Verifica del principio di equivalenza in formadebole con precisione di 1/10^15, con un esperimento criogenico eseguito in caduta libera daquota stratosferica. Tale precisione è intermedia tra quanto si è già fatto a terra e quantoipotizzano di fare con esperimenti che utilizzano satelliti dedicati, ad esempio STEP =nSatelliteTest of Equivalence Principle o anche il satellite GG = Galileo Galilei. Il risultato indicatocostituirebbe un miglioramento di due ordini di grandezza nella precisione attualmenteraggiunta ed avrebbe notevole importanza, sia nel caso si trovasse una deviazione nellaequivalenza, sia in assenza di deviazione, costituendo un test cruciale per le diverse teorie dellagravitazione proposte. L’esperimento è in collaborazione con l’Harvard College Observatory,Cambridge MA. Il programma è stato finanziato dalla NASA per l’attività USA, l’ASI ha


finanziato parte degli studi italiani per la realizzazione dell’accelerometro differenziale cherappresenta l’elemento principale. Nei prossimi 3 anni si avvierà la progettazione/realizzazionedella facility (parte USA) con finanziamenti chiesti alla National Science Foundation, in Italia sidarà inizio ai lavori di realizzazione dell’accelerometro con fondi richiesti all’ASI.Ricerca delle Onde Gravitazionali – L’attività di ricerca delle onde gravitazionali è svolta sudue principali linee: ricerca a Terra con esperimenti risonanti di segnali intorno al KHz e ricercanello spazio con l’esperimento LISA di segnali con frequenze inferiori all’hertz. L'attività diricerca con rivelatori risonanti è svolta in stretta collaborazione con il gruppo ROG dell’INFN,che è il principale ente finanziatore, ed ha portato allo sviluppo dei due esperimentiNAUTILUS, presso i Laboratori Nazionali dell’INFN a Frascati, ed EXPLORER, presso ilCERN a Ginevra. Questi rivelatori sono in grado di raccogliere dati su periodi di tempo di anni.La loro attività di “osservazione” è svolta in continuo coordinamento con altri esperimenti siarisonanti (collaborazione internazionale IGEC2) che di tipo interferometrico, come VIRGO(Italia-Francia), LIGO (Usa) e TAMA (Giappone). Una eventuale rivelazione non ambigua disegnali gravitazionali, con le sensibilità attuali, sarà possibile solo grazie alla evidenza disegnali correlati in più rivelatori. Continuerà quindi nel triennio l’attività di raccolta ed analisidei dati dei due esperimenti in coincidenza con gli altri. E’ prevista anche la collaborazione conaltri gruppi per lo sviluppo di un sistema di analisi di coincidenze fra gli esperimenti in temporeale che consenta un early-warning in caso di rivelazione di segnali aventi una bassissimaprobabilità di essere casuali. Sarà infine completato il progetto di una nuova antennaomnidirezionale che, se finanziata, potrebbe iniziare le misure alla fine del triennio. LISA(Laser Interferometer Space Antenna) è una missione internazionale per la rivelazione delleonde gravitazionale nell’intervallo di frequenze 0.1mHz-0.1Hz con misure interferometriche fra3 satelliti. Le masse test saranno poste su 3 satelliti drag-free a distanza di 5*10^6 Km tra diloro. Gli obiettivi dei prossimi 3 anni, da ottenere con finanziamenti dell’INFN, sono larealizzazione di un laboratorio a basso rumore vibrazionale e termico al Gran Sasso e lacaratterizzazione dell’elettronica di controllo delle masse per LISA_PF ed ottimizzazione deiloro sistemi di controllo.LAGEOS - Programma di ricerca scientifica con satelliti inseguiti via laser (Satellite LaserRanging, SLR) che ha come obiettivi prioritari e paritetici studi nel campo della fisicafondamentale e della gravimetria terrestre. I satelliti di riferimento per tali studi in campoterrestre sono principalmente i due satelliti LAGEOS (NASA, 1976) e LAGEOS II(ASI/NASA, 1992). In particolare l’attività si concentrerà su verifiche dell’interazionegravitazionale, con la possibilità di vincolare sia fenomeni einsteiniani (come il campogravitomagnetico terrestre) che non-einsteiniani (come porre dei limiti su possibili interazionealla Yukawa) della gravitazione. Per tali studi risulta di fondamentale importanza una accuratamodellizzazione delle orbite dei due satelliti, sia per quanto riguarda le perturbazioni di tipogravitazionale che per quelle di origine non-gravitazionale (per le quali si richiedono accuratimodelli teorici). L’attività descritta consiste quindi in un insieme di i) studi teorici, ii)simulazioni numeriche ed iii) analisi dati SLR per l’estrazione dei parametri relativistici egeofisici di interesse.GEOSTAR (Geophysical and Oceanographic Station for Abyssal Research) - L’attività èdedicata allo sviluppo di nuovi sensori per la geofisica, con particolare riguardo a sensori peruso a bordo di stazioni sottomarine del tipo GEOSTAR. Si è realizzato un gravimetro di nuovaconcezione per uso a grandi profondità nei fondali marini. Esso ha una sensibilità di 10^-9g/sqrt(Hz) in una banda di frequenze tra 10^-5 e 3Hz; la potenza da esso dissipata è minore di300mW. E' in fase di sviluppo un nuovo sismometro a larga banda per monitoraggio sismicoambientale. Le sue caratteristiche principali sono: sensibilità dell’ordine di 10^-9 g/SQRT(Hz),massa=1,5Kg, volume 15x15x15 cm. Tutta l'elettronica di gestione è all’interno dellostrumento, con possibilità d’acquisizione a bordo dello stesso. In collaborazione con il personale


che gestisce la rete del MEDNET è stata eseguita una prima serie di misure di raffronto delnuovo sismometro con un velocimetro tradizionale ottenendo buoni risultati.3. ATTIVITÀ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONI CON LE UNIVERSITÀTesi di laurea 2005• Fabiana Faustini Relatore S. Molinari Tesi di laurea in Fisica• Damis Sammartini Relatore S. Pezzuto Tesi di laurea in Fisica• Lorenzo Trenchi: relatore M.B. Cattaneo-Tesi di laurea in Ingegneria Aerospaziale:• Marco Pavone Titolo tesi, Laurea Triennale: “Satelliti pianeti gioviani”, RelatoreEsterno: Angioletta Coradini• Francesca Scipioni Titolo tesi, Laurea Triennale: “Oggetti della fascia Kuiper”,Relatore Esterno: Angioletta CoradiniCorsi di formazione 2005• Angioletta Coradini : Corso di Astrofisica II per il corso di laurea in Fisica edAstrofisica presso l’università degli studi di Roma “ la Sapienza”.• Scuola Nazionale di Astrofisica, Il sistema solare esterno e la missione Cassini -Formazione stellare, Direttori del Corso: A. Coradini, F. Palla ,Volterra (PI), 10-15ottobre 2005• Paolo Saraceno: Master in satelliti e piattaforme orbitanti” ESA-ESRIN, Frascati,09/11/2005• Angioletta Coradini: Master in satelliti e piattaforme orbitanti” ESA-ESRIN, Frascati,08-10 /11/2005Tesi di Dottorato 2005• V. Iafolla: Tutore esterno per una tesi di Dottorato in Fisica 17mo ciclo, UNI Lecce,Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Dip. di Fisica Titolo della tesi: Ameasurement of frame-dragging in the orbits of Lageos and Lagos II satellites usingGeodyn software Sede principale della tesi: IFSI, Tor Vergata Roma: Candidato:Roberto Peron Relatore: Ignazio Ciufolini• R. Bruno: Tutore esterno per un dottorato di ricerca in fisica XVII ciclo pressol’università di L’Aquila. Titolo:”Turbolenza nello spazio interplanetario e possibilieffetti nelle relazioni sole-terra”, dottoranda R. D’Amicis• S.Orsini tutore di: Alessandro Mura, 2004 (profilo scientifico)• Elisabetta De Angelis, 2005 (profilo sperimentale). Sono attualmente in formazione altridue dottorandi,• Valeria Mangano (profilo scientifico)• Raffaella D’Amicis (profilo scientifico) in collaborazione con il CISAS/Università diPadova e del L’Aquila.• Nel prossimo triennio S. Orsini ed i suoi collaboratori intende proseguire l’attività diformazione fornendo assegni di ricerca per altri due dottorati di carattere sperimentale edue di carattere scientifico.• Dr.Federico Tosi, Dottorato in Telerilevamento, Luogo del dottorato: Università degliStudi di Roma "La Sapienza", Titolo della tesi di dottorato: "Metodi statistici applicati adati multisensore e data fusion in missioni planetarie" Relatore interno: Prof. RobertoSeu -Co-relatore esterno: Dott.ssa Angioletta Coradini


• Dr. Francesco Carraro, Titolo Dottorato: “Elaborazione ed archiviazione on-line di datiprovenienti da missioni relative all’esplorazione del Sistema Solare” , Istituzione:Università degli studi di Napoli Federico II , Relatore interno: Dott. Colangeli , RelatoreEsterno: Dott.ssa Coradini• Dr. Eleonora Ammannito ,Titolo: Costruzione e calibrazione del Development Modeldello strumento VIR-MS, Istituto: CISAS- Università di Padova, Relatore interno:Stefano Debei, Relatore esterno: Angioletta Coradini• Dr.Francesca Altieri, Titolo Dottorato: “Data Analysis of the OMEGA Experiment onboard The ESA Mission Mars Express”,Università di Lecce-Facoltà di Fisica, Relatore:Sergio Fonti, Co – Relatore: Giancarlo Bellucci• Dr. Giovanna Rinaldi, Titolo tesi: Studio degli aerosol nell'atmosfera di Marte,dottorato in Scienze e Teconologie Spaziali CISAS presso l'Università di Padova,relatore interno CISAS Prof. Francesco Marzari, relatore esterno Prof. VittorioFormisano• Dr. Annamaria Cereti, Titolo tesi:"Laboratory investigation on soil electromagneticproperties for• planetaryspace missions", Dip. di Fisica Università di Bologna Dottorato di Ricerca inGeofisica XVII ciclo, Dr. Giuliano Vannaroni, Prof. Maurizio Bonafede, Discussionetesi: Maggio 2005• Dr.Valeria Cottini, Titolo Dottorato: “Studio di Specie Minori su Marte e Venere daidati PFS MEX/VEX”, Università di Tor Vergata, Relatore: Vittorio Formisano,Coordinatore Dottorato: Roberto Buonanno• Emiliano D’Aversa, Titolo Dottorato: Studio Atmosfere di saturno e Titano, dati VIMS• Università L’Aquila, Relatore: Guido Visconti, Relatore Esterno: Giancarlo Bellucci• Mario D’Amore, Titolo Dottorato: “Caratterizzazione dei componenti delle dinamichedell’atmosfera di Venere tramite spettroscopia infrarossa”, Istituzione: Università deglistudi di Napoli Federico II, Relatore: Luigi Col angeli, Relatore Esterno: VittorioFormisano4. ATTIVITÀ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALICONTRIBUTO ALLA PROGETTAZIONE DEL MUSEO <strong>DI</strong> PRIVERNO• Erina Pizzi: Realizzazione strumentazione didattica e consulenza artistica• Paolo Baldetti: Progettazione e realizzazione strumentazione didattica• Alfredo Morbidini: Realizzazione strumentazione didattica• Nello Vertolli: Realizzazione strumentazione elettronicaMOSTRA “Cassini – Messaggero del Sistema Solare”• La mostra dedicata alla missione Cassini si è svolta nel periodo 12 Settembre - 7Ottobre 2005 presso il Rettorato dell’Università “La Sapienza”.• Si è inoltre riproposta a Trieste, nell’ambito della mostra ERI aria nel periodo di 7-21 Dicembre presso la Stazione Marittima di TriesteOPEN DAY DEL OSSERVATORIO SVIRCOPREVISIONI ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH 2006• Milena Benedettini: Incontri divulgativi sull’astronomia nelle classi elementari


• Nel prossimo anno si intende svolgere una presentazione pubblica delle attivitànell’ambito del meeting dello strumento BC/MPO/SERENA a Pejo.• Nell’ambito del programma DAWN si è messo a punto un progetto sperimentale, inparte finanziato dall’ Istituto Morgagni ed in parte finanziato dal programma Dawnstesso, al fine di coinvolgere tutte le quinte liceo scientifico del suddetto istituto nellosviluppo della missione mettendo a punto un notiziario della missione,commentandone gli sviluppi strumentali e gli obiettivi scientifici. Il progetto constaanche di un sito web dedicato da cui ed a cui gli insegnanti possono accedere perpreparare lezioni appropriate.5. INCREMENTI <strong>DI</strong> PERSONALE NEL TRIENNIO 2006-2008L’IFSI, a fronte del fatto che tutti i reparti hanno ottenuto finanziamenti per progettiinternazionali che si estendono per ben più del triennio identificato, non ha ottenuto lastabilizzazione dei numerosi ricercatori non dipendenti e a tempo determinato pagati con fondiesterni tramite contratti a termine.Tuttavia, data la situazione contingente, non si richiede l’automatica stabilizzazione di tutto ilpersonale a contratto. Per il personale ricercatore (circa 33 persone) e per il personale tecnico(circa.9 persone) sarebbe estremamente auspicabile ottenere almeno il 20% di tale personale neiprossimi 3 anni. In particolare si sottolinea che 1 tecnologo dovrebbe essere assunto insostituzione di un tecnolologo pensionato recentemente (Zangrilli, già a riposo) ed 1 ricercatorein sostituzione di Villoresi per l’osservatorio SVIRCO.In particolare occorrerebbero 6 /7 ricercatori nei prossimi 3 anni e 4 tecnici. In tal modo sifarebbe anche fronte alla diminuzione di personale dovuta ai pensionamenti.Se oltre alla normale amministrazione, si vuole offrire un servizio di supporto tecnico ad altrigruppi, sarebbe auspicabile aumentare di 2 unità il gruppo dei tecnici.Si richiede inoltre di considerare la possibilità di progressione di carriera per i ricercatori,tecnici e amministrativi6. FINANZIAMENTILa situazione dei finanziamenti ricevuti nel 2005 e di quelli previsti per il triennio 2006-2008 èriassunta in Tabella.FINANZIAMENTI RICEVUTI E PREVISTI NEL TRIENNIO 2006-2008Ente Finanziatore Progetto Finanziamenti K€2005 Triennio TotaleAstrium Venus Express 705 0 705ASI Rosetta 377 1569 1946ASI DAWN 158 391 549ASI ITASEL 233 220 453GAVAZZI HERSCHEL 240 380 620PRIVERNO MUSEO Matematica 84 0 84


OSSERV. Torino Sole e Plasma 196 211 407Università Roma MARS EXPRESS 1008 1036 2044INGV GEOSTAR 25 60 85ASI ESI/SPICA 0 195 195ASI Spitzer/ISO-Osserv. IR 0 75 75ASI JIRAM 0 600 600Commissione ARENA 0 285 285Europea/FP6ASI ISA/BepiColombo 0 800 800ASI Grazitazione Sperim. 0 1015 1015ASI SERENA/BepiColombo 0 4328 4328ASI Venus Express 0 702 702PNRAOss.Fen.Magn./Ion.region 0 674 674i polari ed auroraliESA MIMA-MA_MISS 0 200 200INAF/FFO FFO 668 0 667,74TOTALE 3694 12741Ai precedenti fondi va aggiunta una percentuale da concordare con la comunità relativa alfinanziamento per il contratto ASI Esplorazione del Sistema Solare (ESS2). Il contratto ESSammonta a circa 9 Milioni lordi in 3 anni.7. PUBBLICAZIONILe pubblicazioni con autori e coautori dell’IFSI-Roma sono riassunte in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 85“ in stampa 13“ sottomessi 20Relazioni su invito 3Presentazioni a congressi 143Rapporti tecnici 60Altre pubblicazioni 6TOTALE 330


8. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’I punti di forza dell’ IFSI sono l’elevata esperienza e visibilità in campo internazionale, ed ilcoinvolgimento nei progetti ESA più prestigiosi, come Rosetta, Herschel, MarsExpress, VenusExpress,BepiColombo e Solar Orbiter e NASA, come Cassini, Dawn, Juno. Si prevede inoltre un contributo delpersonale dell’Istituto anche in diversi progetti del programma ESA Cosmic Vision.Un altro elemento di forza è la notevole capacità sperimentale, che ha permesso all’Istituto di avere accesso afondi dedicati allo sviluppo di strumentazione spaziale e, grazie a questi, di mettere a punto e di mantenerefacilities sperimentali, come camere a termovuoto, camere pulite, laboratori elettronici e camere buie.E’ fondamentale inoltre la capacità sviluppata dai ricercatori soprattutto del gruppo di fisica dello spaziointerplanetario di accoppiare osservazioni da terra (di radar ionosferici aurorali polari SuperDARN) e dallospazio (CIS di Cluster ed ESIC, per la missione Double Star) e di formulare modelli che tengono conto deidati provenienti da diverse fonti. Assolutamente unico in Italia è il "neutron monitor 17-NM-64" chepermette lo studio delle variazioni d’intensità’ nella radiazione cosmica (SVIRCO), mediante l’uso di misurecontinue della componente nucleonica registrata al suolo. Ciò consente di studiare la variabilità del mezzointerplanetario e del sistema Sole-Terra. E’ anche da valutare positivamente il rilevante ruolo della mini retedi osservatori radiazione cosmica nell’ambito dei progetti internazionali.I punti di debolezza sono legati al fatto che la gran perte dei finanziamenti di cui l’IFSI dispone provengonoda fonti finanziare esterne, quali l’ASI, l’ESA e, in misura minore i finanziamenti regionali ed Europei.Inoltre l’IFSI ha perso svariate unità di personale a seguito di pensionamenti ed essi sono stati sostituiti perfar fronte agli impegni nazionali ed internazionali contratti con enti esterni alla struttura mediante personalepagato su contratti a termine (ex articolo 15 e 36).Ciò risulta da un lato in un vantaggio, poiché in questo periodo in cui i laureati in materie tecniche ed itecnici di valore scarseggiano, è stato possibile mantenere presso l’istituto un certo numero di persone chealtrimenti sarebbero state perse per la ricerca, ma dall’altro, un elemento di fragilità poiché tale personale, inmancanza di una prospettiva lavorativa stabile, non può essere integrato a pieno titolo nella vita dell’Istitutoe su di esso non si può contare per una programmazione a lungo termine.


ISTITUTO <strong>DI</strong> FISICA DELLO SPAZIOINTERPLANETARIO <strong>DI</strong> TORINO1. INTRODUZIONEL'attività di ricerca dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino (fino al31/12/2001 Istituto di Cosmogeofisica) è inserita nella macroarea dell'INAF denominataAstrofisica Relativistica e Particellare.E’ una struttura con linee di ricerca scientificamente tra loro omogenee e rivolte allo studiosperimentale delle caratteristiche dei raggi cosmici di alta energia e delle componenti degliSciami Estesi Atmosferici, allo studio delle caratteristiche della emissione neutrinica da collassogravitazionale stellare, alla ricerca e sviluppo di nuovi rivelatori per astroparticelle e dark mattered allo studio del flusso dei raggi cosmici e dell' irraggiamento solare nel passato.Gli aspetti fenomenologici, astrofisici e particellari dei raggi cosmici sono studiatiprincipalmente con apparati a terra, tuttavia è seguita con attenzione la possibilità di effettuaremisure di fisica cosmica di alta energia dallo spazio.La presenza di professionalità diverse permettono la partecipazione ai più grandi progettiinternazionali di Fisica Astroparticellare (Osservatorio Pierre Auger, ARGO-YBJ, KASCADE-Grande, LVD) con assunzione di responsabilità sia per quanto riguarda la progettazione, test egestione di rivelatori che il calcolo, la simulazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati.Tra le collaborazioni di IFSI-TO con altre istituzioni è importante sottolineare le sinergie conl'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e con il Dipartimento di Fisica Generale dell'Università diTorino che si traducono in progetti scientifici comuni a cui le istituzioni partecipano con gruppidi ricerca misti.Questa stretta collaborazione fa sì che si possa parlare di una comunità torinese nel campo dellafisica astroparticellare la cui consistenza va oltre le dimensioni numeriche dell'IFSI e di cuiIFSI-TO è parte importante.Nel corso del triennio 2006-2008 le direttrici di ricerca non subiranno variazioni in quanto iprogetti in cui i ricercatori IFSI-TO sono impegnati affrontano i problemi di fisica cosmicaritenuti importanti dalla comunità scientifica internazionale ed hanno durata maggiore di quelladel Piano Triennale.Una importante evoluzione potrebbe essere la decisione di iniziare la costruzione del sito Norddel progetto Auger in Colorado per garantire una copertura uniforme del cielo (il sito Sud è incostruzione e in presa dati in Argentina). IFSI-TO segue con attenzione l’evoluzione di questaseconda parte del progetto a cui intende partecipare come INAF a fianco dell’INFN.2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>Studio sperimentale delle caratteristiche dei raggi cosmici di alta energiaL’attività di ricerca è finalizzata alla comprensione delle caratteristiche dello spettro energetico,della composizione chimica ed alla ricerca di anisotropie e sorgenti dei raggi cosmici conmisure distribuite su intervalli energetici contigui di gran parte dello spettro primario.L’obbiettivo è quello di contribuire a costruire un solido quadro di risultati sperimentali negliintervalli energetici attorno al “ginocchio” (≈ 10 15 eV) ed alla “caviglia” (≈ 10 19 eV) dellospettro energetico raccordandoli con le misure dirette effettuate da satellite nella regione deiGeV. Le osservazioni sono effettuate con grandi apparati a terra rivelando le particelle dellecascate prodotte in atmosfera (Extensive Air Showers, EAS) dalla interazione dei primari. Lemisure permettono inoltre un controllo dei modelli di interazione adronica in atmosfera adenergie non raggiungibili dagli acceleratori di particelle.


Le ipotesi di misure dallo spazio (EUSO), a cui ricercatori di IFSI-TO hanno contribuito, nonsono al momento perseguibili a causa delle incertezze legate alla Stazione Spaziale.Gli esperimenti in cui IFSI-TO è maggiormente impegnato sono:• Pierre Auger Observatory (10 18 ≤ E ≤ 10 21 eV): un apparato ibrido (rivelazione diparticelle al suolo e di luce di fluorescenza atmosferica) progettato per studiare spettro ecomposizione dei raggi cosmici più energetici (≈ 10 20 eV) e più rari (≈ 1 per secolo perkm 2 ) e per investigare l’esistenza del GZK cutoff.• KASCADE-Grande (10 14 ≤ E ≤ 10 18 eV): realizzato per completare lo studio dellafisica del ginocchio dello spettro primario effettuata con EAS_TOP e rivelare ilcambiamento di pendenza dei primari pesanti (Fe) atteso a ≈ 10 17 eV.• ARGO-YBJ ( E ≥ 100 10 9 eV): obbiettivo è la rivelazione di emissione γ da sorgentigalattiche ed extragalattiche con osservazioni continue in un range energetico che sisovrappone con quello dei rivelatori Cerenkov atmosferici. E’ un apparato sciami “fullcoverage” realizzato con un tappeto di 6400 m 2 di Resistive Plate Chambers ed incostruzione a 4300 m di quota.Astronomia neutrinicaObbiettivo della linea di ricerca è la rivelazione di antineutrini di bassa energia da collassogravitazionale stellare nella Galassia. L’esperimento Large Volume Detector (LVD) è situatopresso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN ed utilizza come volume sensibile 1000tonnellate di scintillatore liquido distribuite in modo modulare e compatto. La tecnica permette,oltre alla rivelazione dei burst di neutrini, il riconoscimento delle diverse interazioni e quindi deineutrino flavours.L’osservazione di burst neutrinici da supernova può inoltre aggiungere informazione sullamassa del neutrino e sulle ipotesi di oscillazione in modo complementare rispetto agliesperimenti su neutrini solari, atmosferici e terrestri.LVD è inserito nella rete internazionale SNEWS (Supernova Early Warning System) ecollabora con la rete delle antenne gravitazionali IGEC per la ricerca di eventi correlati. LVDeffettua anche misure su antineutrini solari, sul flusso di neutroni da interazioni di muoni agrande profondità e su sciami di muoni a grandi angoli zenitali raccordandosi così con lo studiodella componente penetrante dei raggi cosmici di alta energia.Allo scopo di migliorare la sensibilità del rivelatore ai diversi canali di interazione neutrinica èin corso lo sviluppo di liquido scintillatore con elevate concentrazioni di Gadolinio. Sono incorso prove per controllarne la stabilità, trasparenza e riproducibilità nel tempo. Con il GruppoRaggi Cosmici dell’Università di Campinas (Brasile) si sta valutando la possibilità di un test dilunga durata in prossimità di una centrale nucleare in Brasile.Ricerca e sviluppo di rivelatori per esperimenti di fisca astroparticellare e materia oscuraL’attività sperimentale sui raggi cosmici e sui neutrini è legata allo sviluppo di nuove tecniche erivelatori di particelle. IFSI-TO ha contribuito alla realizzazione di prototipi di rivelatoricriogenici a deriva che utilizzano nel volume sensibile gas nobili liquefatti quali Argon eXenon. La tecnica è utilizzata nell’esperimento ICARUS per la rivelazione del decadimento delprotone e dei neutrini solari ed atmosferici ed in prototipi di rivelatori per materia oscura. Sonoin fase di sviluppo fotorivelatori a gas che operano nella regione UV a 100-200 nm da impiegarein Time Projection Chamber (TPC) criogeniche per la ricerca di possibili candidati Dark Matter(WIMPs). Allo scopo sono sviluppati fotocatodi mediante deposizione di CsI su materialiamorfi del tipo quarzo o strutture sintetiche similari.Sono in fase di sviluppo rivelatori RPC (Resistive Plate Chambers) con elettrodi in vetro (GlassSpark Chambers) realizzati mediante deposizione serigrafica dello strato conduttore che siprestano ad un elevato livello di industrializzazione e quindi permettono la realizzazione digrandi aree di rivelazione a costi contenuti.Le attività di ricerca e sviluppo di rivelatori si avvalgono della collaborazione del CERN diGinevra e dei Laborarori Nazionali di Frascati e del Gran Sasso dell’INFN.


Studio del flusso dei raggi cosmici e dell’irraggiamento della Terra nel passatoLo studio del flusso di raggi cosmici nel passato è effettuato mediante la misura dell’attività diradioisotopi cosmogenici in meteoriti. Presso la Stazione di Ricerca del Monte dei Cappuccinidi Torino sono stati messi a punto spettrometri γ (HPGe+NaI) molto selettivi e con bassissimofondo con i quali è stata effettuata per la prima volta in modo affidabile la misura dellabassissima attività del 44 Ti in meteoriti. Tale misura è essenziale per valutare le modulazionidell’attività solare ed il comportamento dell’eliosfera su scala secolare, evitando ogni influenzaclimatica terrestre.La paleoclimatologia e l’irraggiamento della Terra nel passato sono studiate mediante l’analisidi sedimenti marini prelevati dal gruppo nel Mar Ionio e nel Mar Tirreno. Tali archivi sonodatati con precisione, usando metodi radiometrici e di tefroanalisi e vengono misurati diversiindicatori, quali il CaCO 3 , la termoluminescenza, isotopi stabili (δ 18 O, δ 13 C) e radioattivi ( 14 C,10 Be). Essi permettono di valutare le variazioni del clima nel passato su diverse scale temporalie di studiarne le cause, in particolare le relazioni con l’attività solare. Tra i problemi affrontati sicitano: a) lo studio di un’oscillazione climatica millenaria rivelata nel Mediterraneo negli ultimi20000 anni in relazione a quella registrata nei ghiacci polari durante l’ultimo periodo glaciale;b) la datazione dei cores del Mar Tirreno con il metodo del radiocarbonio, per migliorare quellaprecedentemente ottenuta con la tefroanalisi; c) la ricostruzione della temperatura negli ultimimillenni, che permette di rivelare la componente di variabilità naturale del clima nel passato e divalutare l’entità dei recenti effetti antropogenici, che si sono sovrapposti ad essa.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON L’UNIVERSITA’Tra IFSI-TO ed il Dipartimento di Fisica Generale dell’Università esiste una strettacollaborazione che si traduce in gruppi di ricerca misti, in alcuni dei quali la presenza diricercatori IFSI è maggioritaria, e che permette uno scambio continuo di idee e professionalità ela partecipazione dei ricercatori IFS-TO all’attività di formazione tramite tesi di laurea e didottorato di ricerca.La collaborazione è formalizzata con un Accordo di Cooperazione Scientifica che prevede l’usocomune di attrezzature, laboratori, stazioni di ricerca e la reciproca ospitalità di ricercatoricoinvolti in ricerche comuni. Il personale universitario che collabora con IFSI-TO è associatoINAF e INFN.Alta formazioneI ricercatori IFSI partecipano all’attività di formazione in collaborazione con il Dipartimento diFisica Generale dell’Università.Per l’anno accademico 2004-2005 sono stati tenuti i seguenti corsi universitari:A.Castellina, “Approfondimento di tecniche di analisi dati in Fisica Cosmica”, corso integrativodi “Tecniche di analisi dati in Fisica Cosmica”, corso per laurea specialistica in Astrofisica eFisica Cosmica.Nel corso dello stesso anno accademico i ricercatori IFSI-TO sono stati relatori o co-relatoridelle seguenti tesi di laurea:Tesi di Dottorato di Ricerca in Fisica Fondamentale, Applicata ed Astrofisica dell’Università diTorinoC.Cappa, “Caratterizzazione dell’esperimento AirWatch/ULTRA per mezzo di simulazioniMontecarlo di EAS” Co-relatore P.VallaniaA.Porta, “Studio di neutrini da collasso gravitazionale stellare”, Co-relatore V. FulgioneTesi di Laurea Specialistica in Astrofisica e Fisica Cosmica


M.Dattoli, “Studio dei raggi cosmici di Energia Estrema: il progetto EUSO”, Co-relatoreP.VallaniaF.Di Sciullo, “ Studio del piano focale di EUSO”, Co-relatore P.VallaniaE.Cantoni, “Misura della sezione d’urto anelastica p-aria con l’esperimento EAS_TOP”, CorelatoreG.C. TrincheroS.Natcham, “Studio della risposta dei fotomoltiplicatori del rivelatore di superficie del PierreAuger Observatory”, Co-relatore M. AgliettaTesi per Laurea Triennale in FisicaA.Bonardi, “Sensibiltà termica dei componenti del rivelatore di superficie del Pierre AugerObservatory”, Co-relatore M.AgliettaA.Giacobbe, “Studio del segnale atteso da un collasso gravitazionale stellare in presenza dioscillazione del neutrino”, Relatore V.FulgioneM.L.Chiarappa,” Osservazione di AGN con l’esperimento ARGO-YBJ”, relatore S.VernettoG.Ferriani, “Osservazioni di GRB con l’esperimento ARGO-YBJ”, relatore S. VernettoG.Bruni, “Oservazione di GRB con l’esperimento ARGO-YBJ”, relatore S.VernettoV.Belmondo, “Sistema di acquisizione di carica, ampiezza e tempo per mezzo dell’oscilloscopioLecroy 6030A”, relatore O.MorraV.Cocco, “Onda di calore: problemi e prospettive”, relatore B.VilloneR.Margagliotti, “L.Meitner: una grande figura nella fisica del XX secolo”, relatore B. VilloneA.Creusot, “Etude des detecteurs de surface de l’Observatoire Pierre Auger: tests, simulation etetallonage”, Universita’ di Parigi XI-Orsay, Membro di Commissione d’esame: C.MorelloPer il XXI ciclo di dottorato l’INAF ha attribuito ad IFSI-TO n .1 borsa di dottorato che è stataappoggiata c/o l’Università degli Studi di Torino sul Corso di Dottorato di Ricerca in FisicaFondamentale, Applicata ed Astrofisica attivato presso la Facoltà di Scienze Matematiche,Fisiche e Naturali, Dipartimenti di Fisica Generale, Fisica Sperimentale e Fisica Teorica.La collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica NucleareLa collaborazione con l’INFN è caratteristica portante dell’attività di ricerca di IFSI-TO. Lamaggioranza dei progetti di fisica cosmica a cui IFSI-TO partecipa sono in collaborazione conl’INFN tramite la Commisione Scientifica Nazionale II (CSN II).L’attività di ricerca e sviluppo di rivelatori è effettuata in collaborazione con la CommissioneScientifica Nazionale V (CSN V).IFSI-TO partecipa a 5 dei 7 progetti della CSN II a Torino, i ricercatori IFSI sono il 50 % deiricercatori torinesi afferenti alla CSN II, 1 ricercatore IFSI afferisce alla CSN V e 3 tecnici IFSIsono titolari di una associazione tecnica all’INFN.4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALIAll’interno della collaborazione con il Dipartimento di Fisica Generale dell’Università el’INFN, IFSI-TO fornisce supporto tecnico al progetto Extreme Energy Experiment (EEE) cheha lo scopo di avvicinare gli studenti delle scuole secondarie superiori ai problemi scientifici edin particolare a quelli dello studio dei raggi cosmici di energia estrema. In alcune scuole glistudenti saranno coinvolti nell’assemblaggio e nel funzionamento di Multigap Resistive PlateChambers per la rivelazione dei muoni. In questo modo essi impareranno a trasformare semplicicomponenti di normale uso in strumenti di alta precisione. Questa collaborazione continueràanche nel periodo 2006-2008.


5. INCREMENTI <strong>DI</strong> PERSONALE RICHIESTI NEL TRIENNIOL’età e l’anzianitaà media del personale di IFSI-TO è molto alta. L’ultima assunzione di unricercatore è avvenuta nel 1988, dal 1997 IFSI-TO (allora Istituto di Cosmogeofisica del CNR)ha perso 4 unità di personale tecnico non reintegrate, a dicembre 2005 ha perso un primoricercatore, ad ottobre 2006 cesserà dal servizio 1 unità di personale addetta a segreteria edamministrazione e a dicembre 2006 cesserà dal servizio un secondo 1° ricercatore.Alla fine del triennio 2006-2008, e in assenza di ulteriori pensionamenti di personale tecnico perraggiunti requisiti di anzianità, il personale a tempo indeterminato di IFSI Torino sarà costituitoda 11 ricercatori (-3 ricercatori rispetto alla situazione del 2005) e 4 CTER (-1 CTER rispetto al2005) e 2 amministrativi.La necessità di nuovo personale è stata già ripetutamente segnalata ai vertici dell’Ente.L’inserimento di nuovo personale è ora inderogabile ed urgente in quanto sia dal punto di vistadei ricercatori che dei tecnici l’IFSI-TO sarà in breve sotto alla soglia critica che permettecontributi significativi ai grandi progetti internazionali in cui l’Istituto è impegnato.Dal punto vista del funzionamento complessivo è indispensabile la sostituzione della sign.raTassinari, addetta alla segreteria del personale ed alle missioni, in tempi brevi (cioè entroqualche mese) affinché sia possibile il passaggio delle informazioni necessarie all’espletamentodelle funzioni. Non si tratta dunque di incremento di personale ma di pura conservazione delledimensioni attuali della struttura.Si chiede pertanto che siano attribuite ad IFSI-TO le seguenti unità di personale:• n.1 Collaboratore di amministrazione• n.1 Collaboratore Tecnico• n.2 Ricercatori o assegnisti di ricerca o ricercatori a tempo determinato o borsisti postdoc6. FINANZIAMENTIL’INAF sostiene finanziariamente l’IFSI-TO con l’FFO e con le spese di personale. I fondi perla ricerca provengono quasi esclusivamente dall’INFN.7. PUBBLICAZIONI 2005Le pubblicazioni 2005 dell’IFSI-TO sono riassunte in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 29“ in stampa 3“ sottomessi 2Relazioni su invito 4Presentazioni a congressi 71Rapporti tecnici 9Altre pubblicazioni 4TOTALE 122


8. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’L’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino è una struttura i cui ricercatori sonoomogeneamente impegnati nel campo della Fisica Astroparticellare sperimentale.E’ questa una caratteristica “storica” di -TO che ha le sue radici in quelle che per molti annisono state le linee di ricerca dell’Istituto di Cosmogeofisica. La progettazione e realizzazionenel periodo 1989-2000 dell’esperimento EAS_TOP sulla fisica del “ginocchio” dello spettroprimario dei raggi cosmici, i cui risultati sono grandemente apprezzati dalla comunità scientificainternazionale, e la determinante partecipazione alla realizzazione di LVD hanno permesso lacrescita di un gruppo di ricerca, probabilmente unico nel settore della Astrofisica ParticellareINAF, capace di affrontare con competenza i problemi sperimentali ed interpretativi connessiallo studio di spettro, composizione, anisotropie e sorgenti dei raggi cosmici ed alfunzionamento dei grandi apparati di sciami in condizioni stabili e riproducibili per molti anni,spesso in condizioni ambientali difficili.Questa capacità e la presenza di professionalità diverse permettono la partecipazione ai grandiprogetti internazionali di Fisica Astroparticellare sia assumendo impegni nel campo tecnologicocon la progettazione, test e gestione di rivelatori che nella interpretazione dei dati con il calcolo,la simulazione e l’analisi.Le ricerche sono sviluppate in stretta collaborazione con il Dipartimento di Fisica Generaledell’Università di Torino e la Sezione di Torino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.Nel suo complesso, quindi, il gruppo INAF-IFSI che a Torino si occupa di Fisica Cosmica dialta energia è più ampio della pura consistenza numerica dell’IFSI edè scientificamente bencaratterizzato e con posizioni di eccellenza nel campo di riferimento ed ottimi legami e sinergiecon l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Università.Sul piano scientifico non esistono dunque criticità in quanto le linee di ricerca sono definite etutti i progetti a cui IFSI-TO partecipa sono di lunga durata e superano quella del triennio 2006-2008. Non si può tuttavia non sottolineare come nessun progetto di ricerca sia finanziatodall’INAF (esclusi i contributi del fondo destinato alla ricerca di base) e che la grandemaggioranza di questi è finanziata dall’INFN. Questo è un elemento di criticità in quantol’INFN non è una agenzia di finanziamento ma un Ente Pubblico di Ricerca che fa scelteautonome. L’assenza di un contributo ai progetti da parte INAF rende l’INAF stesso menovisibile nel settore dell’Astrofisica Particellare e spinge i ricercatori ad operare su itemscientifici decisi da un altro Ente.L’assenza di giovani ricercatori discusso in precedenza, nonostante il non trascurabile impegnonel settore dell’alta formazione, è senz’altro un ulteriore elemento di criticità. Senzal’inserimento di nuovo personale in tutti i ruoli (scientifico, tecnico ed amministrativo) l’IFSI-TO sarà in breve al di sotto della soglia critica che permette di avere posizioni di visibilità neigrandi progetti internazionali e, in assenza di ricambio, si potrebbe perdere il patrimonio diconoscenze nel settore.


ISTITUTO <strong>DI</strong> RA<strong>DI</strong>OASTRONOMIA1. INTRODUZIONENell’ambito della riorganizzazione in corso all’INAF della rete delle Strutture, l’Istituto diRadioastronomia (IRA) è in questo momento l’unica struttura con più sezioni e personaledistribuite sul territorio nazionale. Oltre alla sede storica di Bologna, con relativa StazioneRadioastronomica a Medicina, l’IRA ha una Sezione a Firenze, presso l’OsservatorioAstrofisico di Arcetri e una Sezione a Noto (Siracusa). Nell’ambito del progetto Sardinia RadioTelescope (SRT), vi sono poi 7 unità di personale IRA ospitate presso l’OsservatorioAstronomico di Cagliari.L’IRA gestisce tre radiotelescopi, la “Croce del Nord” e due parabole di 32-m di diametro ed èstato fino al 20 Dicembre 2005 responsabile della costruzione di SRT, una antenna di nuovaconcezione di 64-m di diametro.L’IRA è la struttura dove attualmente sono concentrate le attività di ricerca, sviluppotecnologico, osservative e i servizi per la radioastronomia in Italia. Il suo ruolo è riconosciuto alivello internazionale e viene ritenuto l’unico interlocutore del nostro paese in questo settore diricerca. IRA ha in media 90 pubblicazioni ogni anno su riviste internazionali. Ha inserito le sueantenne in attività osservative rispondenti alle richieste della comunità scientifica italiana,partecipando a consorzi come l’European VLBI Network (EVN) e l’International VLBI Servicefor Geodesy and Astrometry (IVS). Gioca poi un ruolo importante nell’ambito di progetti futuriquali ALMA, e-VLBI, SKA, LOFAR. E’ uno dei partner principali in progetti finanziati dallaComunità Europea nei vari FP5 e FP6 quali FARADAY, RadioNet, SKADS, EXPReS,ESTRELA. IRA svolge questa attività in collaborazione con diversi Dipartimenti Universitari diAstronomia, Fisica, Ingegneria e ha contatti con industrie ad alto contenuto tecnologico.Per conto dell’INAF ha organizzato ed ospita il Centro Elaborazioni Dati (CED) per lacontabilità e l’ALMA Regional Centre (ARC).2. PRINCIPALI LINEE <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong>a) Linee di ricerca scientificheFisica degli AGN Radio Loud ed evoluzione delle radiosorgenti da piccola a grande scalaGli obiettivi del programma fanno riferimento ai processi fisici ed evolutivi delle radiosorgentiextragalattiche. Le radiosorgenti extragalattiche hanno origine da processi legati ai Buchi Nerimassicci presenti nei nuclei delle galassie ellittiche. Osservazioni VLBI di MegaMaser H2Osaranno usate per derivare con considerazioni cinematiche la massa dei BN. In aggiunta ledistribuzioni delle masse dei BN saranno ottenute da osservazioni ottiche delle galassie e dacorrelazioni con le caratteristiche radio. Le radiosorgenti sono alimentate da getti relativisticiche trasportano particelle e campi magnetici. Ci si propone di studiare mediante il VLBI leregioni più interne dei getti in campioni di radiosorgenti in un ampio intervallo di luminositàradio anche in connessioni con osservazioni sulla variabilità in banda X.La comprensione dell’evoluzione delle radiosorgenti dalla fase giovanile (dimensioni < 1 kpc) aquella adulta (dimensioni > 100 kpc) è uno dei temi centrali nello studio delle radiosorgenti:parametri importanti sono la loro età e la loro energetica. L’età verrà determinata tramite studispettrali di sincrotrone, l’energetica con studi di Compton inverso in banda X. Lo studio dicampioni completi di radiosorgenti giovani e in fase avanzata permetterà di verificare i modellievolutivi delle radiosorgenti. In questo contesto è importante anche approfondire la conoscenza


del mezzo esterno (gas interstellare e intergalattico) con lo studio delle proprietà del mezzotramite la misura dell’effetto Faraday sulla polarizzazione con osservazioni VLBI e VLA.Cosmologia con Survey radio e infrarosseIl progetto si propone di effettuare indagini di tipo statistico per mezzo di campioni extragalattici/radio/FIR/MIR,con larga copertura in altre bande dello spettro elettromagnetico,estratti da survey ad hoc (ATESP, ATESP5, VVDS-VLA, VLA-COSMOS, CDF-S, ELIASS1/SWIRE, First Look Survey, etc…) e/o da survey all-sky pubbliche (NVSS, FIRST, WENSS,etc.).Le tematiche sono:1) Natura ed evoluzione della popolazione radio/FIR/MIR debole: studio multi-frequenzaper la determinazione delle proprietà fisiche di radiosorgenti in campioni radio e IRprofondi (sub-mJy e microJy) e la loro evoluzione cosmologica. Confronto tral’evoluzione cosmologica di AGN radioemittenti di bassa ed alta luminosità.Determinazione in funzione del redshift della correlazione radio/FIR per le galassiesturburst. Studiare campioni oscurati da polvere.2) Radiosorgenti e ambiente: ci si propone di verificare l’importanza di effetti ambientalisulla produzione/soppressione di radio sorgenti attraverso lo studio in banda radio diammassi di galassie in diverse condizioni fisiche.3) Evoluzione fisica delle radiosorgenti: ci si propone di comprendere il meccanismo diaccensione delle radiosorgenti in AGN attraverso lo studio di campioni di radiosorgentigiovani estratti dalle survey all-sky. Nuove survey a frequenze > 10 GHz perselezionare le sorgenti più giovani: High Frequency Peakers.Fenomeni non termici in ammassi di galassieIl progetto si propone di analizzare le proprietà dell’emissione non termica in ammassi digalassie, dal punto di vista sia osservativi che teorico. L’aspetto osservativo comprende nuoveosservazioni radio con GMRT, VLA, WSRT e osservazioni X con i satelliti CHANDRA,XMM, e AstroE-2.Verranno pianificate osservazioni con strumenti di nuova generazione radio con LOFAR,LWA, SKA), X con NEXT, NuSTAR, SIMBOL-X e Gamma con GLAST.L’aspetto teorico riguarda modelli teorici per la riaccelerazione delle particelle relativisticheresponsabili dell’emissione alle varie bande. Il confronto tra i risultati osservativi e le predizionidei modelli teorici permetterà di capire i processi fisici collegati all’emissione non termica negliammassi di galassie. Gli scopi scientifici si possono riassumere come segue:- studiare le proprietà degli aloni radio da immagini, spettri radio integrati e mappe dispettri radio; analizzare le proprietà statistiche e confrontarle con le previsioni teoriche;- investigare le proprietà dei campi magnetici e il loro ruolo nel trasporto delle particellerelativistiche e nella produzione di emissione non termica;- ottenere nuove misure dell’emissione non termica in X duri e confrontare i parametrifisici con quelli derivati dall’emissione radio;- studiare possibili meccanismi di produzione delle particelle relativistiche da processi insitu;- ottenere modelli autoconsistenti e dipendenti dal tempo della componente non termicadegli ammassi, in modo da descrivere l’evoluzione delle particelle relativistiche e deimodi MHD, considerando il contributo dei diversi processi radiativi nelle varie bande.VLBI geodetico e geodesia spazialeL’uso geodetico delle antenne VLBI dell’INAF è strettamente connesso alle attività della reteinternazionale, sia per la ricerca scientifica che di sviluppo tecnologico. Le attività sono:1) continuazione della attività osservativi di VLBI geodetico partecipando alle campagnepromosse dall’International VLBI Service for Geodesy and Astrometry (IVS);2) misure terrestri con a) ottimizzazione del metodo sviluppato presso l’IRA per misure dilocal ties e gestione delle co-locazioni; b) uso della topologia e di tecniche geomatiche


per lo studio e il monitoraggio delle caratteristiche dei radiotelescopi da inserire nelleosservazioni astronomiche e geodetiche;3) valorizzazione degli osservatori VLBI in ambito nazionale: promozione dell’uso diserie storiche di dati, delle reti geodetiche locali, ecc… Si intende avviare unacollaborazione con IGMI per il miglioramento del datum nazionale;4) deformazione crostale e geodinamica dell’area mediterranea con integrazione di GPS eVLBI. Si intende promuovere una collaborazione con INGV;5) vapore acque in atmosfera: prosecuzione dell’attività di calcolo del vapore acqueoderivata da osservazioni VLBI e GPS;6) Geodesia in Antartide: stima delle deformazioni crostali e calcolo del contenuto divapore acqueo tramite GPS.L’Universo OscuratoIl presente progettoè mirato allo studio dei processi che determinano la formazione el’evoluzione della polvere in galassie e protogalassie. La comprensione di questi processipermetterebbe di quantificare la relativa importanza di formazione stellare e AGN in oggettiprossimi all’epoca di re-ionizzazione, di stimare quanta energia prodotta sia stata oscurata, ecome queste quantità cambino col redshift. In particolare si propone di:1) elaborare modelli di meccanismi di produzione di grani tramite supernovae e stelle prive dimetalli;2) effettuare studi sperimentali in laboratorio per misurare le proprietà ottiche di grani dideterminate specie;3) includere caratteristiche aggiornate dei grani e delle loro teoriche composizioni chimiche edimensioni nei modelli di curve di estinzione e dell’emissione della polvere per oggetti locali edad alto redshift;4) incorporare le proprietà raffinate dei grani nei modelli di evoluzione chimica che includanogli effetti di “dust depletion” sulle abbondanze;5) raffinare i metodi già sviluppati per la determinazione dei redshift fotometrici digalassie/protogalassie ad alto redshift;6) confrontare le previsioni dei modelli con le osservazioni sia dei quasars e protogalassie adalto redshift, sia delle nane locali di bassissima metallicità che potrebbero servire come“template” locali.b) Linee di ricerca tecnologiche e infrastrutture innovativeSardinia Radio TelescopeQuesto progetto prevede il completamento del radiotelescopio di 64-m in Sardegna denominatoSardinia Radio Telescope (SRT). Il progetto, a carico dell’Istituto di Radioastronomia, era statoinserito nel primo piano triennale dell’INAF.Con la Delibera n. 115/2005, Verbale CdA n. 22/2005, il progetto SRT è stato trasferito all’OACagliari sotto la guida gestionale e amministrativa del Prof. Nichi D’Amico.In questo momento non è possibile stimare quanta parte di questo progetto sarà a caricodell’IRA.ItaVLBI – Progetto di Ammodernamento e Sviluppo della Rete Nazionale VLBILa partecipazione italiana alle osservazioni VLBI con l’EVN e Globali è di grande rilevanza peril coinvolgimento delle antenne di Medicina e Noto. Notevoleè l’attesa nella comunitàradioastronomia per l’entrata in funzione di SRT. In più, l’Italia dispone di un altroradiotelescopio gestito dall’ASI a Matera. I tre strumenti (+1) devono essere visti nel loroinsieme come un unico strumento dalle grandi potenzialità. Un suo ammodernamento che puntaa renderlo capace di operare a frequenze fino a 100 GHz, con le antenne connesse in fibra otticaa larga banda, di dotarlo di backend di nuova generazione e di dotarlo di un correlatore è loscopo di questo progetto. In sintesi:


1) dotare il radiotelescopio di Medicina di superficie attiva replicando il sistema(brevettato e con possibili sviluppi di applicazioni industriali) gà istallato a Noto edimostratosi efficiente ed affidabile;2) giungere al collegamento in fibra ottica a larga banda dei radiotelescopi con la reteGARR. Su questo esiste una nostra partecipazione al progetto EXPReS finanziato dallaEC che punta al collegamento in fibra ottica dei radiotelescopi dell’European VLBINetwork;3) Completare il progetto Digital Base Band Converter. Questo progetto si propone diutilizzare innovative tecniche digitali per backend VLBI ora operanti in formaanalogica. Questo progetto ha ottenuto il patrocinio dell’EVN e vede coinvolti partnerdi diversi paesi compresa la Cina. Il suo completamento è atteso dalle reti europee eamericane che usano la tecnica VLBI per l’astronomia e la geodesia. Le applicazioniindustriali sono notevoli;4) Il correlatore VLBI è il naturale completamento della rete VLBI e consente di rendereindipendenti le strutture italiane per uno strumento nazionale autonomo ed efficiente digrande rilevanza scientifica, in particolare per osservazioni in riga ad alta risoluzione.Ricevitori per RadioastronomiaL’obiettivo del progetto consiste nel costruire ricevitori di nuova generazione allo stato dell’arteper avere una copertura continua in frequenza, una commutazione tra ricevitori automatica,remota e veloce (da pochi secondi ai 4 minuti), agilità nel cambio frequenza. L’obiettivo èquello di dotarsi di sistemi riceventi che possono competere a livello mondiale in termini dicapacità di progetto e realizzazione di ricevitori multi-feed e mono-feed. I campi applicativisono:- dispositivi passivi di illuminazione d’antenna a larga banda, tipicamente del 30%;- controlli remoti di commutazione tra ricevitori e acquisizione di dati houskeeping;- raffreddamento criogenico sia del LNA che del feed system, con dewar contenentimasse notevoli.Le frequenze da coprire vanno da 300 MHz a 100 GHz. Verranno condotti studi di fattibilità persistemi multi-feed a frequenze 35-50 GHz e 70-115 GHz con relativi sistemi di iniezione dirumore calibrato. La dotazione di accurati strumenti di simulazione elettromagnetica saranno lachiave di verifica della professionalità raggiunta.Back-end per radioastronomiaUn back-end spettroscopico è necessario in qualsiasi radiotelescopio operante a lunghezzed’onda centimetriche e millimetriche. Considerate le caratteristiche dei radiotelescopi italiani, inparticolare SRT, per poter fornire prestazioni operative allo stato dell’arte, uno strumento diquesto tipo deve avere:- una banda passante istantanea compresa tra 100 MHz e 2 Ghz, in modo da coprire lamassima banda passante fornita da un ricevitore radioastronomico moderno;- fino ad alcune decine di canali indipendenti, per analizzare le uscite dei singoli pixel diun ricevitore multi-beam;- una risoluzione spettrale pari ad almeno alcune migliaia di punti nella banda passanteanalizzata.Il progetto prevede uno strumento di uso generale, costituito da una piccola serie di moduliidentici, replicabili in maniera economica, ciascuno dei quali in grado di analizzare conadeguata risoluzione una banda istantanea dell’ordine di 100 MHz su un singolo canale. Imoduli sono realizzati come schede su uno standard industriale, utilizzando logicheprogrammabili veloci, combinabili per realizzare uno strumento a banda istantanea, risoluzioneo numero di canali maggiore.L’analisi spettrale viene effettuata utilizzando sistemi FFT polifasici. Per limitare i costi dellasezione a radiofrequenza dello strumento si intende utilizzare un sistema di ricevitori digitalisintonizzabili, utilizzando l’esperienza acquisita partecipando al progetto ALMA.Con un sistema con queste caratteristiche si è in grado di coprire tutte le esigenze osservative inantenna singola, di tipo spettroscopico, polarimetrico e come sistema di sintonizzazione per altre


applicazioni come il VLBI. Si intende esplorare la possibilità di un coinvolgimento di industrienel programma.Square Kilometre Array (SKA)I radiotelescopi di prossima generazione offriranno aree di raccolta di 1 km quadrato conpossibilità di osservare grandi porzioni di cielo (FOV) con un grande numero di fasciindipendenti. La formazione di ciascun beam avverrà tramite l’applicazione di algoritmi chepermetteranno di puntare gli “zeri” del diagramma di radiazione dell’antenna nella direzionedegli interferenti limitandone al massimo gli effetti deleteri. Per dotare lo strumento di questepotenzialità occorre una tecnologia e una capacità di calcolo non ottenibile attualmente. Per losviluppo delle tecnologie necessarie per la costruzione dello Square Kilometre Array, il progettointernazionale di radiotelescopio in grado di fare questo, si appronteranno banchi di provarelativi alle varie tecnologie di sensori più adatti per creare l’array che costituirà il sistema diantenna. Il dimostratore italiano Basic Element for SKA Training (BEST) si basa sul concetto disensore cilindrico parabolico ottenuto re-ingegnerizzando parte dell’esistente Croce del Norddella Stazione Radioastronomia di Medicina. Gli obiettivi che si vogliono perseguire nelprossimo triennio comprendono la costruzione di 3 diversi dimostratori: a 1 cilindro N/S, a 48cilindri N/S, a 48 cilindri N/S e 6 ricevitori sul ramo Est-Ovest (170, 1360 e 8170 metri quadririspettivamente di area di raccolta).ALMA Project: ALMA Regional CentrePer favorire lo sviluppo di competenze nel campo dell’astronomia millimetrica ed assicurare unproficuo utilizzo di ALMA, l’INAF ha deciso di partecipare all’attivazione della rete europeadegli ALMA Regional Centre (ARC) dell’ESO. ESO si farà carico dei servizi primari disupporto. Una rete di piccoli centri di supporto scientifico distribuiti in diversi paesi costituiràl’interfaccia con gli utenti.L’IRA con contributo INAF è un nodo ARC che ha come obiettivo primario il supporto agliutenti italiani e anche stranieri. In particolare ARC darà supporto individuale agli utenti nellacalibrazione e nella riduzione avanzata dei dati, istruirà i potenziali utenti ALMA, cercherà diincrementare l’utilizzo di ALMA da parte della comunità astronomica italiana.Per conseguire gli scopi, ARC di IRA dovrà rimanere in funzione per almeno 10 anni a partireda almeno un anno prima delle prime osservazioni, dovrà contare su astronomi esperti, esseredotato di hardware adeguato e mantenere uno stretto contato con ESO ALMA Centre per gliaggiornamenti sui servizi a carico ESO. Dovrà infine organizzare scuole e congressi inerenti adALMA su argomenti specifici che di carattere generale.Nodo Bolognese di CalcoloDa alcuni anni è tornato il bisogna di disporre di strumenti di calcolo con capacità moltosuperiori a quelle della singola work-station. Questa domanda di potenza elaborativi, che nelcaso di correlazione realtime di dati VLBI è 10^3-10^4 volte la capacità delle attuali CPU, trovarisposta in nodi di calcolo paralleli su reti veloci e con software di nuova concezione in ambientiGRID. Nei prossimi tre anni avremo uno sviluppo della rete che renderà possibile il link otticodi strumenti e di nodi di calcolo dell’INAF. La comunità astronomica sta gà maturandoesperienze nel GRID e, con i PON nel Sud, si sta dotando di avanzati nodi di elaborazione.L’Istituto di Radioastronomia partecipa all’e-VLBI, al progetto SKA, organizza l’ALMARegional Centre e deve attrezzarsi per l’analisi dei dati SRT. Il progetto vede la partecipazionedell’OA Bologna che è inserito nel progetto GAIA e coinvolto nello sviluppo di pipeline diriduzione dati per la Ground Base Filter Testing Unit e dello IASF-BO che partecipa allemissioni XMM, Integral, Agile, Planck per la simulazione, riduzione e analisi dai dati.Ci si propone quindi di gettare le basi di un nodo di calcolo parallelo distribuito su tre sedicollegate ad alta velocità e gestito in modo coordinato al fine di offrire un servizio da subito allacomunità astronomica. Si vogliono altresì acquisire esperienze per partecipare al GRID,integrarsi con le altre risorse di calcolo INAF e procedere allo sviluppo di software parallelo.


Uso Scientifico delle Osservazioni di Ottica AdattivaL’ottica adattiva (OA) è una delle tecnologie di punta dell’astronomia moderna. Alcunistrumenti ad OA sono già a disposizione della comunità italiana ad ESO e al TNG. Alla fine del2006 sarà disponibile anche il primo secondario adattivo dell’LBT.INAF è molto impegnato in questo settore dal punto di vista tecnologico, ospitando uno deigruppi leader nel mondo. E’ necessario affiancare questa attività tecnologica con iniziative voltea supportare l’attività scientifica in questo settore, far conoscere gli strumenti a disposizione e apreparare la comunità all’uso dei nuovi strumenti. Gli obiettivi del progetto sono:- dare impulso alle attività scientifiche della comunità astronomica italiana nel campodelle OA;- favorire il coordinamento tra i gruppi tecnologici e scientifici;- favorire lo scambio di esperienze tra i gruppi che già usano OA;- fornire strumenti per la preparazione delle osservazioni;- preparazione di routine di riduzione dati e di estrazione dell’informazione scientificadalle osservazioni;- favorire il coordinamento con i gruppi internazionali in questo settore;- sviluppare i casi scientifici per l’uso dei nuovi strumenti di OA, sia single che multiconjugated.Protezione Frequenze RadioastronomiaLa protezione delle frequenze assegnate al servizio di radio astronomia necessita di varie attivàda svolgersi sui seguenti livelli di intervento:1) LOCALE presso le stazioni radioastronomiche INAF di Medicina, Noto, SRT e Triestecon attività: a) sperimentale con la progettazione ed allestimento della strumentazione;b) operativa con campagne di monitoraggio giornaliere delle bande riservate allaradioastronomia e identificazione delle interferenze e della loro ubicazione; c)decisionale ed amministrativa per azioni attraverso gli Uffici Territoriali competenti;2) NAZIONALE mediante contatti diretti con l’Amministrazione Nazionale (MinisteroComunicazioni);3) INTERNAZIONALE con la partecipazione alle azioni del Committee for AstronomicalFrequencies (CRAF) fondato dagli Osservatori radioastronomici europei.3. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> ALTA FORMAZIONE E INTERAZIONE CON LE UNIVERSITA’Le interazioni della Struttura IRA con le Università sono forti in tutte le sedi in cui l’IRA ha unasezione o un gruppo di ricercatori: Catania, Cagliari, Firenze e, in particolare, a Bologna.Corsi - attualmente il personale IRA tiene una decina di corsi universitari e il numero potrebbeaumentare nel triennio date le competenze acquisite dai ricercatori.Tesi di Laurea – ci si aspetta che dai 10 ai 15 studenti ogni anno siano interessati a svolgere laloro tesi con un co-relatore appartenente all’IRA.Tesi di dottorato – Attualmente, tra le varie sedi, i ricercatori IRA seguono 9 Tesi di Dottorato.La previsione è che nel prossimo triennio il trend possa essere in crescita per via dell’arrivo dinuovi strumenti osservativi sia in campo scientifico che tecnologico.Seminari – E’ prevista una media di 50 seminari tenuti da esterni e dal personale IRA ogni annoper i prossimi tre anni.Scuole e congressi – IRA è coinvolto in progetti europei che presuppongono l’organizzazionedi workshop, scuole, meeting con molta frequenza, sia presso le sedi della struttura siapartecipando alla loro realizzazione. Organizzati in sede uno o due ogni anno.


4. ATTIVITA’ <strong>DI</strong> OUTREACH E MUSEALIIRA gestisce il Centro Visite “Marcello Ceccarelli” aperto al pubblico il 15 Ottobre 2005. IlCentro è situato presso la Stazione Radioastronomica di Medicina. Per il 2006 questa attività èassicurata dal supporto del Dipartimento Strutture di ricerca dell’INAF che ha finanziato unaborsa di studio per la gestione e lo sviluppo del centro. La persona incaricata è coaudiuvata nelsuo lavoro da diversi ricercatori e tecnici dell’IRA.Il personale dell’IRA è da sempre impegnati in attivià di divulgazione attraverso conferenze,visite nelle scuole e articoli su giornali e riviste. Una quantificazione di quanta attività si pensadi fare in questo settore è difficilmente stimabile al momento attuale.Nel triennio 2006-2008 ci si propone di aumentare le sinergie nell’attività di outreach conl’Osservatorio Astronomico di Bologna e lo IASF-Bologna.5. INCREMENTI RICHIESTI <strong>DI</strong> PERSONALEPensionamenti, trasferimenti e decessiA decorrere dal 1 Gennaio 2003 e fino al 31 Dicembre 2005 si sono verificati i seguenticambiamenti:2 ricercatori deceduti1 tecnico deceduto1 amministrativo (tempo det.) trasferito a INAF centrale1 amministrativo (interinale) passato ad altro Ente1 segretaria (tempo det.) assegnata al CED INAFNel triennio 2006-2008, 13 unità di personale matureranno i requisiti necessari per ilpensionamento:11 ricercatori e tecnologi,1 tecnico,1 operatore.Incrementi di personale richiesti nel triennio 2006-2008a) Amministrazione e ServiziSegreteria 2Servizi generali 1Amministrazione 2Gestione Personale 1b) Ricercatori e tecnologiRicercatori 10Tecnologi 5Tecnici 5


NOTA: questi numeri sono possibili semplicemente togliendo il blocco del turn-over.6. FINANZIAMENTIFinanziamenti 2005 ricevuti e previsti nel triennio 2006-2008 (in kEuro)2005 2006 2007 2008FFO INAF 1408 1250 1450 1500Ricerca di base 351 250 360 400Altri fondi INAF 40EC 300(?) 350(?) 350(?)7. PUBBLICAZIONI 2005Le pubblicazioni 2005 dell’IRA sono riassunte in Tabella.TipoNumeroRiviste con referee: pubblicati 67“ in stampa 11“ sottomessi 8Relazioni su invito 4Presentazioni a congressi 47Rapporti tecnici 8Altre pubblicazioni 2TOTALE 1478. PUNTI <strong>DI</strong> FORZA ED ELEMENTI <strong>DI</strong> CRITICITA’Punti di forza della Struttura:• Dimensioni giuste• Favorevole rapporto costi/benefici• Distribuzione sul territorio nazionale• Punto di riferimento interno ed internazionale per le attività radioastronomiche• Buoni e intensi rapporti con l’Università (in tutti i luoghi dove IRA ha una sede)• Produzione scientifica numericamente elevata e di punta• Ottimo inserimento nei progetti finanziati EC• Ottimi rapporti internazionali• Forte gruppo tecnologico capace di realizzazioni innovative• Unico soggetto capace di gestire la realizzazione di grandi strumentazioniradioastronomiche


Elementi di criticità:• Difficili rapporti con la sede centrale INAF specie in relazione al progetto SRT• Demotivazione del personale• Carenza prolungata di assunzioni di giovani ricercatori• Alta età media del personale di ricerca (in particolare nella sede di Bologna)• Accessive attività di tipo burocratico affidate a ricercatori• Carenza di personale di segreteria ed amministrativo• Limitate risorse per funzionamento e ricerca di base


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Dipartimento Strutture di Ricerca: Piano Triennale 2006-2008 **54--EP 2D 18C 11B.5 $ $ $. $ $ Contrattista 4Tot. 40$/$$10/. ! --*#0%


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