L'opera d'arte è sempre un capolavoro squisitamente relativo. L ...
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Arte e Cultura<br />
Grandi Maestri, fonte perenne<br />
di Chiara Badinella e Fabrizio Affronti<br />
“L’opera d’arte <strong>è</strong> <strong>sempre</strong> <strong>un</strong> <strong>capolavoro</strong> <strong>squisitamente</strong> <strong>relativo</strong>.<br />
L’opera non sta mai sola, <strong>è</strong> <strong>sempre</strong> <strong>un</strong> rapporto. Per cominciare:<br />
almeno <strong>un</strong> rapporto con <strong>un</strong>’altra opera d’arte” 1 .<br />
Così scriveva Roberto Longhi e con queste parole può essere<br />
riass<strong>un</strong>to l’intento di questo articolo che vuole esplorare<br />
le relazioni tra opere di maestri dell’antichità e di artisti<br />
contemporanei, analizzandone i soggetti, la composizione<br />
e le influenze.<br />
L’arte <strong>è</strong> dialettica, <strong>è</strong> <strong>un</strong>iversale, il linguaggio dell’arte <strong>è</strong> senza<br />
barriere, né di spazio né di tempo. Il dialogo tra le opere<br />
di antichi maestri con quelle di artisti a noi contemporanei,<br />
il legame tra le forme espressive di artisti di generazioni<br />
e tempi diversi, la contaminazione tra passato e presente<br />
non può altro che aiutare <strong>un</strong>a più profonda comprensione<br />
dell’<strong>un</strong>o e dell’altro. L’arte <strong>è</strong> <strong>sempre</strong> e com<strong>un</strong>que<br />
espressione di <strong>un</strong>a sensibilità individuale, testimone dell’eterna<br />
vicenda umana nel suo essere e divenire, poich<strong>è</strong>,<br />
come diceva Andrew Carnegie, gli artisti di oggi saranno<br />
gli Old Masters of tomorrow.<br />
L’influenza dei maestri del passato <strong>è</strong> esplicita nell’opera del<br />
video-artista americano Bill Viola che, pur usando <strong>un</strong> medium<br />
totalmente contemporaneo, lo piega a puro strumento<br />
per dar vita ad <strong>un</strong> registro visivo che affonda le proprie<br />
radici nella pittura medievale, rinascimentale e manierista.<br />
Da Giotto (The Voyage) a Masolino (Emergence), da Pontormo<br />
(The Greeting) a Bosch (la serie The Quintet), Viola,<br />
nei suoi video dove il tempo scorre al rallentatore, conduce<br />
lo spettatore in <strong>un</strong> viaggio spirituale attraverso <strong>un</strong>a<br />
dimensione atemporale.<br />
Un medium completamente attuale <strong>è</strong> anche quello adottato<br />
dall’artista canadese Jeff Wall. Non si tratta più del video<br />
ma del lightbox, mezzo prevalentemente pubblicitario,<br />
di cui Wall si avvale per realizzare <strong>un</strong> grande affresco<br />
della società contemporanea attraverso <strong>un</strong>’analisi della storia<br />
dell’arte del passato. La sua opera <strong>è</strong> costellata da riferimenti<br />
iconografici, da Delacroix a Manet, da Dürer ad Ingres,<br />
da Tiziano a Gericault.<br />
La fotografia viene anche usata dall’artista britannico William<br />
Daniels, ma non come medium finale, bensì come<br />
procedimento di costruzione dei suoi dipinti. P<strong>un</strong>to di partenza<br />
del suo lavoro sono le opere di Mantegna, Caravaggio,<br />
Courbet, David che ricrea tridimensionalmente, usando<br />
fogli di carta strappati, alluminio o cartoncino, fotografa<br />
e successivamente usa come modelli per i suoi dettagliati<br />
dipinti ad olio. Il reale diventa il riflesso in <strong>un</strong> profondo<br />
processo di investigazione della pittura e della nozione<br />
di originalità e fruizione.<br />
William Daniels. David with the Head of Goliath, 2005. Olio su tavola,<br />
30x22 cm. Courtesy of the artist and Vilma Gold Gallery, London.<br />
A fronte<br />
Kehinde Wiley. Equestrian Portrait of the Co<strong>un</strong>t-Duke Olivares, 2005.<br />
Olio su tela in cornice d’artista, 274x274 cm. Courtesy of Deitch<br />
Projects, New York.<br />
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