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Io esisto. Accettatemi! Senso civico e preghiera Nel paese ... - Unico

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www.hotelesplanade.comtel 0828 851043www.hotelsavoybeach.ittel 0828 720100€ 1, 00Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€0828.720114 - unicosettimanale.it - redazione@unicosettimanale.it Anno XII n° 29 del 31 Luglio 2010MIGRANTI<strong>Io</strong> <strong>esisto</strong>.<strong>Accettatemi</strong>!Tu non sai com’è stare nei miei panni, queidue stracci lerci che possiedo. Non puoisapere che effetto fa essere sporchi da mattinaa sera, e non di terra dell’orto o digrasso d’auto. Intendo sporco delle miestrade in guerra, per settimane.Può informarti il Tg, o il giornale, o chiè stato al mio <strong>paese</strong>.CONTINUA A PAGINA 3BATTIPAGLIAdi Pierpalolo Mandetta<strong>Nel</strong> <strong>paese</strong> dellemera-villeEstate in villa, restate in villa, raschiatein villa. Comunale, ovviamente.Noi, qua a Battipaglia, s’è un popologioioso, grazie a Dio per il settore ludicoun po’ di grana esce sempre,anno per anno, non sia mai che ci rimanea secco un organizzatore, un fonico,una scuola di balli neozelandesi,CONTINUA A PAGINA 21di Ernesto GiacominoRELIGIONE E SOCIETÀ<strong>Senso</strong> <strong>civico</strong> e<strong>preghiera</strong>di Luigi RossiDurante la settimana appena trascorsa,la stampa ha diffuso a piene manile preoccupazioni di una opinionepubblica inondata da notizie su mafiae stragi, sui tanti segreti e le poche veritàche da anni scandiscono il quotiCARLO MARIA MIELE A PAGINA 4, ANDREA DI CONSOLI A PAGINA 16CAPACCIOCampagna acquistialla Bonificadi Aurelio Di MatteoImportante è dove si va non da dovesi viene. Se in politica valesse la regoladantesca di “chi fuor li maggiortui”, non dovremmo accostarci a nessunodegli epigoni del culto della personalitàe dell’ideologia dei Soviet;Il Consorzio diBonifica “iscritto”al Pdldi Bartolo ScandizzoVincenzo Fraiese, il contadino che harealizzato il sogno di scalare la caricapiù prestigiosa del Consorzio di Bonificadi Paestum, dopo l’impegno insvariate deputazioni nel corso dellequali si è battuto per un’istituzioneBATTIPAGLIAUNA STAGIONEDI ABBATTIMENTIPER UNANUOVA CITTÀVALERIO CALABRESE A PAGINA 21EBOLIIL TRANSATLANTICOEBOLITANO:BENVENUTI ALBAR D’AMOREFRANCESCO FAENZA A PAGINA 18CAPACCIOLA QUESTIONE SANITÀCILENTANASECONDOPASQUALE MARINOARTICOLO A PAGINA 7CALOREOSPEDALE:MIANO E CIRIELLIRASSICURANOI SINDACI SCETTICIF. PAZZANESE-MR. DANIELE A PAGINA 14PONTECAGNANONELLA TERRA DI MEZZOSI SENTEIL “PROFUMO” DISARDONECONTINUA A PAGINA 17CONTINUA A PAGINA 2CONTINUA A PAGINA 6TIZIANA TROISI A PAGINA 22


2AttualitàN°29 del 31 Luglio 2010CONSORZIO DI BONIFICA. La maggioranza cambia “colore”Ciuccio e Fraiese a destra. Marino che ne dice?DALLA PRIMAallo stesso modo dovremmo“inorridire” a ogni pur minimocontatto con gli eredi delVentennio o della Repubblicadi Salò. E gli esempi potrebberocontinuare, prendendolida ogni parte della collocazionestorica e ideologica. Ma lapolitica è convincimento eadesione a un progetto, è sceltadi soluzioni, partecipazioneconvinta al superamento deiproblemi, è sguardo al futuro.Diceva James Russel Lowell,che un po’ se ne intendeva:“Solo i morti e gli stupidi noncambiano mai opinione”. Facciamoquesta opportuna premessaper dire che non ci interessanessuna considerazioneetica nella valutazione diquanto sta accadendo in queldi Capaccio i cui cittadini inquesti giorni assistono a ungrosso cambio di casacca politica.Di fronte al giusto e sacrosantorisentimento di alcuni esponentipolitici del Pdl locale,espresso in seguito all’adesioneall’associazione “Principedi Arechi” di un gruppo diamministratori del Cda delConsorzio di Bonifica SinistraSele (Fraiese, Ciuccio, Ciliberti,Sodano, Salzano, De Marco,M. Marino, Frunza) è lecito richiamarealcuni principi checonservano sempre validitànel mondo politico. Più che ildiniego sdegnoso o l’ostracismoetico e ideologico, è importanterivolgere al gruppouna semplice e decisiva domanda.È stata posta loro dalNuovo Psi con chiarezza e determinazione.Che voi siate ibenvenuti, ma per fare cosa?Per continuare a gestire il potere,mantenendone saldamenteentrambe le chiavi,DA SINISTRA ENZO FRAIESE EROBERTO CIUCCIO.A DESTRALA SEDE DELCONSORZIO DI BONIFICAquello consortile e quello comunaledove si ricopre la caricadi assessore? Oppure perdeterminare una svolta all’immobilismoamministrativo siadel Consorzio sia del Comune?Il nodo è tutto qui! Non sipuò aderire a un’associazioneche rappresenta la stragrandemaggioranza del Pdl salernitanocontinuando a gestirecome assessore il comune diCapaccio che, invece, vede all’opposizioneproprio il Pdl.Sarebbero collaterali e conseguentialla nuova adesione ledimissioni dall’organismo comunalee il passaggio all’opposizione,dove è collocato ilpartito dell’on. Edmondo Cirielli,leader e fondatore dell’associazione“Principe diArechi”. Le dimissioni sarebberoun atto di chiarezza persé, per i cittadini e per glisconfitti del centrodestra nellapassata tornata elettorale amministrativa.A meno chel’adesione di questo grupponon sia l’avanguardia di unpiù consistente passaggionelle file del centro destra.D’altra parte se il sindaco PasqualeMarino, come da logica,prassi e costume politico,non ha proceduto a revocare ilproprio assessore (RobertoCiuccio), né ha fatto le ovviedichiarazioni di condannadella vicenda, un motivo serioci dovrebbe pur essere. Noiche veniamo da forti e lunghefrequentazioni ideologiche socialiste,continuate attraversoil Nuovo Psi nel progetto riformistadel centro destra, riteniamoche il motivo, per ilquale la giunta del comune diCapaccio resta uguale a sestessa senza alcun “sussulto”nemmeno di altri qualificatiassessori o revoca da parte delSindaco, sia quello di un’analogafrequentazione socialistache presto o tardi (meglio presto)traslochi come Pignata,Cariello, Giuliano e altri, nell’ampioe sicuro porto del Psidi Stefano Caldoro.Qualche amico, con il quale viviamol’eterna dialettica dell’idealee del reale, ci accusa diessere pur sempre ammalatidi ideologico sentimentalismopolitico! Egli, invece, ha motivodi ritenere che la perdurantecontraddizione derivantedall’esercizio del potere daldoppio colore e la mancata revocada assessore da parte delSindaco Marino, siano determinateda meno nobili scopidi quelli di un’adesione a unprogetto amministrativo e politico.Noi insistiamo, pur tuttavia,nel pensare che mai unpolitico di lungo corso (pernumero di anni) abbia o possaispirare i suoi comportamentiamministrativi al principioche molti altri adottano e chesi riassume nel popolare detto:pure io tengo famiglia!Aurelio Di Matteo


Primo PianoN°29 del 31 Luglio 2010 3MIGRANTI. “<strong>Io</strong> <strong>esisto</strong>. Chiedo solo di essere accettato”“Puzzo di stalla perchè da me non c’è acqua”DALLA PRIMAMa nulla ti appartiene, non potraimai capire. Né ti interessa, in verità.Non te ne importa niente di chivive a milioni di passi insanguinatidai tuoi occhi. Perché hai la fortunadi esser nato qui.Tu cucini surgelati e guardi DVD.Indossi la camicia da lavoro, e allasera decidi di svagarti. Privilegi. <strong>Io</strong>appena sveglio ho già paura di morire.Morte, che ormai è quasi banalea sentirla. Ma non sai nemmenocom’è quando si muore. Vuol direche cado a terra con gli occhi spalancati,magro fino all’osso, con unproiettile alla fronte. O magari di merimane poco, macellato da unamina. Perché da un momento all’altropotrebbe finirmi addosso unabomba, o potrei bere acqua avvelenata,o degli uomini con mitra potrebberoentrare e violentarmi.Tu non sai cos’è la fame, perché almassimo hai saltato il pranzo. <strong>Io</strong>posso stare giorni senza cibo. Il miostomaco si restringe così tanto da farmale. E le mie labbra diventano dicarta per la sete. Dimagrisco fino anon potermi più alzare, e creposenza forze.Vite umane. Nessuno sa di noi, néche spariamo. Vite di un attimo,come cerini. Tu possiedi un letto. Tusorridi e fai la spesa. E paghi bollettee Pay Tv. <strong>Io</strong> dormo a terra o suicorpi dei miei amici, alla pari del bestiame.Posso contrarre malattie dicui non sai neppure l’esistenza. Enel deserto, lì da me, i piedi brucianoe si muore prima dell’arrivo. Intanti come le formiche. <strong>Nel</strong> mio<strong>paese</strong> non c’è solo dittatura, fame epovertà. <strong>Io</strong> non sono un uomo libero.Sai cosa vuol dire? Che se mi lamentomi sparano. Che per visitareun’altra città potrei non sopravvivereal viaggio. Che i Signori di fuorihanno predato le mie terre, nel passato,e lo fanno nel presente. <strong>Io</strong> nonsono libero nel mio <strong>paese</strong>. Tu sei liberonel tuo e nel mio. Sei stato liberodi fare prigionieri, un tempo, e oradi rubare diamanti, petrolio e di sterminarei miei leoni. La mia faccia rugosae ingiallita, la mia magrezza, lemie mani da negro con le unghielunghe. I miei occhi impauriti chepensi vogliano rubarti la borsa. Imiei denti marci, il mio fetore, la magliettagialla non abbinata ai pantalonimilitari. La spatola da muratoreo la zappa da agricoltore invisibile.Mestieri fantasma che aiutano tea campare. Ti sfamo e ti rintonacocasa e non lo sai. Il mio inviare pochispicci oltremare, il farmi capire dallasignora dietro lo sportello, alle poste,che non vede l’ora che io me ne vada.Perché puzzo, non parlo italiano, e ifigli di chi fa la fila mi guardanocome l’uomo nero. Tutto questo tidisgusta. Anche se non lo dici adalta voce e sei pronto a giurare chenon sia così. Mi disprezzi, ti faccioschifo, non vuoi vedermi in giro.Non mi vuoi nel tuo quartiere, mivuoi fuori da Capaccio, dall’Italia.BUCCINO. Antica Volcei, cultura e divertimentoAl via le “Feriae Volceianae” 2010Dal 1996 ad oggi a Buccinovanno in scena le Feriae Volceianae,un cartellone di eventiche man mano negli anni siè arricchito di qualità e contenuti,richiamando sempre piùvisitatori provenienti non soltantodal comprensorio, nelsolco della festa e della memoria.La programmazione negli annisi è consolidata come riferimentodi un connubio che puòapparire difficile, cultura & divertimento,ma in questo casoil risultato è positivo riuscendoa coinvolgere arti e linguaggieterogenei, incontrando i gustipiù variegati da parte dei fruitoridi Volcei, antico nome dell'abitatodi Buccino e del territoriocircostante.<strong>Nel</strong>le scorse edizioni si è avutala possibilità di assistere alleperformance di artisti del calibrodi: Bandabardò, Orchestradi Piazza Vittorio, Tullio de Piscopo,Banda Osiris, CarloBuccirosso, Carlo Croccolo,Flavio Bucci, Danilo Rea e RitaMarcotulli solo per citarne alcuni.Le Feriae Volceianae ricadononell'ottica del programma divalorizzazione del Parco eMuseo archeologico di Volcei,a cura della Regione Campaniae del Comune di Buccinocon la partecipazione dell'EPTSalerno, Soprintendenza archeologicadi SA AV BN CE eIstituto Italiano per gli Studi Filosoficidi Napoli, l'azione disviluppo legata a tali manifestazioniconsta in una serie diinterventi mirati a far scoprirequesta terra e lo scrigno di tesoriarcheologici, ambientali,enogastronomici e culturaliche custodisce nel suo territorio.Tra le gemme più pregiate delpiccolo centro del Sele Tanagrovi sono sia il Parco ArcheologicoUrbano dell'AnticaVolcei che il Museo ArcheologicoNazionale di Volcei dedicatoalla figura del Prof. MarcelloGigante, quest'ultimo èstato inaugurato ad ottobre2009 e già ha fatto registrarenotevoli flussi di visite,Le manifestazioni iniziano adagosto per proseguire durantel'autunno e l'inverno, decretandouna destagionalizzazioneutile ai fini dell'attrattiva turisticadi Volcei non soltanto inperiodo estivo.Sei un cane di razza che ringhia controun bastardo con la rogna. El’unica cosa che pensi di me è chevengo qui a voler fare la bella vita ea fotterti il lavoro. E non immaginiche per venire qui ho dovuto pagare,e verrò spremuto nei campi per continuarea farlo. Non sai che mio fratelloè annegato in viaggio, perchésul barcone non ci stavamo. Non saiche da quando sono qui mi guardanocome un verme, o come il peggioredelinquente pronto ad ammazzareo a stuprare. Non sai chequando passo io le mamme si tengonostretti i loro bimbi. Non sai chetutti i giorni provano a rimandarmidov’è che sta la guerra. Mi diconoche devo andare a morire là. Non saiche a me non è permesso sperare neldomani. Non sai che vivo solo perfare lo schiavo, dall’alba al tramonto,e ogni giorno l’unica cosa chesento è la stanchezza. Le mie bracciae le mie gambe sono un unico dolore.Non sai che la mia faccia non èidentica a quella dell’altro negrovisto prima. Che non siamo carneda macello, ma ognuno ha un’identitàe un nome. Non sai che pure noisogniamo e amiamo. Non sai che lamia non è una vacanza, ma che vorreilavorare per vivere. Come i tuoinonni fecero sessant’anni fa. Nonsai che puzzo di stalla perché da menon c’è acqua, non è che mi piacenon lavarmi. Non sai che per ognituo giudizio su di me io provo umiliazione,mi sento un essere inferiore,inadeguato, rifiutato. Non sai chesono uguale a te, ma senza nulla inmano. Nessuna fortuna, e a tracciarmila pelle il colore delle terred’Africa. Ma io <strong>esisto</strong>. Voglio giornidi sole, di risate d’amici, di festa in<strong>paese</strong>, di lavoro libero. Da cittadinolibero. Non voglio arrendermi. Per lamia vita e per la mia gente. E tiprego, ti chiedo solo questo. Di capireche io <strong>esisto</strong> e di accettarlo.Pierpaolo MandettaSede84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247Sede Amm.va e Filiale:84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630Filiali:84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 94223884069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 51060884036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 2194984057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 94154484070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 95243385052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431


4CulturaN°29 del 31 Luglio 2010SOSTIENE MARINO.E’ finito ilformaggio sotto e imaccheroni sopraHo letto oggida qualcheparte che laComunitàMontana delVallo di Dianoha banditouna garad’appalto per i lavori di “realizzazionedel rifugio comprensorialeper cani randagi-2° lotto”per l’importo di euro 235.085.Presumo che anche il primo lottosia stato di questo importo e nonso se ci saranno poi anche altrilotti.E’ senz’altro una lodevole iniziativa.Ma mi sorge un dubbio. E’possibile che nell’attuale situazionedi crisi economica e quindidi estrema necessità di opere einiziative che siano funzionaliallo sviluppo e alla crescita non sitrovi di meglio da fare con circa500.000 euro che pensare ai canirandagi? <strong>Io</strong> penso, semplicemente,che di questi tempi, e soprattuttoal sud, sia necessarioutilizzare le risorse per infrastrutturepiù significative se vogliamoagganciare il treno dellesviluppo e vogliamo dare un futuroa noi e ai nostri figli. Vedotroppi appalti di opere pubblicheche sono disancorate dalle necessitàprimarie delle nostre comunità:arredo urbano, impiantidi ulteriori illuminazioni pubbliche,impianti sportivi, ecc. ecc.Ci vorrebbe una seria regia dellaProvincia e della Regione per ilavori da realizzare, come ci vorrebbemaggiore oculatezza daparte dei nostri amministratorilocali nella individuazione delleopere da progettare per i nostriComuni. Anche se bisogna purdare atto ai nostri amministratorilocali che,in barba al più logicodei federalismi, mentre chiedonoun finanziamento per le fognaturemagari gli arriva quelloper un campo sportivo. Giustamenteun Sindaco l’altro ieri silamentava: “in base alla popolazionedel mio Comune mi toccanotanti euro all’anno. Datemeli,poi deve essere l’amministrazionecomunale a decidere che cosadeve fare per il proprio Comuneed il popolo giudicherà”. Piùsemplice di così… Ma noi in Italiasiamo per le cose difficili!Antonio MarinoCAMPANIA. Ripartono le spinte secessioniste“Napoli ladrona”, c’è chi sogna il Molise e la LucaniaC’è chi dal Sannio e dall’Irpiniavorrebbe passare al Molise, e chidal Cilento e dal Vallo di Dianosogna la Grande Lucania. E perfinochi sogna una Campania 2senza Napoli e Caserta. Tuttoper liberarsi dal «giogo napoletano»che succhia tutte le risorse.Ecco una mappa dei secessionismisudisti, a 150 anni dall’unitàd’Italia. Sognano la secessione,proprio come i cuginipadani. Ma per i secessionisticampani il nemico da combatterenon è Roma, bensì Napoli.«Napoli ladrona» che concentrasu di sé tutte le risorse, che ignorai territori più remoti della regionee che se ne ricorda soloquando tornano utili per piazzareuna discarica o qualche megacentraleelettrica.Gli ultimi a farsi avanti, in ordinecronologico, sono stati i fautoridel «Molisannio», una fantomaticaregione che dovrebbenascere dall’unione della provinciadi Benevento con il Molise.Ma l’idea di una fuga dallaCampania non è nuova e trovasostenitori in tutta la regione.Più che una reale proposta politica,si tratta di una sorta di chimerache di volta in volta vieneevocata dai sindaci del Cilento,nell’estremo sud della regione,oppure da quelli del Sannio edell’Irpinia, sul versante opposto.La formula con cui viene dichiaratala guerra è semprequella: «Ce ne andiamo, lasciamoNapoli». In cambio c’è laprospettiva di andare a far partedella Basilicata, della Puglia oanche del Molise, di ritrovarsi inuna realtà nuova che promettedi restituire dignità ai territorinegletti, di farli pesare per quelloche realmente valgono. Qualunqueipotesi - affermano i promotoridi turno della secessione- è migliore di quella di restarefar parte della Campania matrigna.SOLUZIONI ALTERNATIVEIn ogni caso, per gli aspiranti secessionisticampani le alternativenon mancano. Quella principaleè costituita dalla «Campania2» o regione «Dei due principati»,ossia di una Campaniaprivata della presunta «zavorra»costituita dalle popolose Napolie Caserta (con i loro tassi dicriminalità e disoccupazione darecord) e limitata invece alleprovince di Salerno, Avellino eBenevento. L’idea è stata rilanciatanel 2008 da una ventina diamministratori locali dell’avellinese,tra cui quelli di Ariano,Lacedonia, Vallata e Mercogliano,che sono arrivati anche adapprovare delle apposite deliberenei rispettivi consigli comunali,ma i tempi previsti perl’operazione (circa un paio d’annitra procedura di richiesta delreferendum ed effettiva separazioneda Napoli) sono già abbondantementesaltati.Qualcuno è andato anche oltre,pensando a una regione compostada Sannio, Irpinia e Cilento,ossia simile alla «Campania2», ma privata anche dellacittà di Salerno e del suo hinterland,e per questo più «omogenea».La vera alternativa al Molisannio,però, va cercata ancorapiù a sud, tra i fautori della«Grande Lucania», che qualchetempo fa si riunirono all’internodella storica Certosa di Padulacon lo scopo dichiarato di riportareSapri, il Cilento e il Vallo diDiano (in tutto circa 200milapersone) nella Basilicata, cuierano legati fino a un paio di secolifa. «Vogliamo che ci vengariconosciuto il diritto a tornaredove siamo sempre stati per storia,cultura e tradizioni. Cioè inLucania», dichiarò in quell’occasionealla stampa TizianaBove Ferrigno, architetto e presidentedel Comitato GrandeLucania. La motivazione cheanima i «secessionisti» è semprela stessa: fuggire da Napoli, chetutto accentra e consuma, perpoter finalmente spiccare il voloin termini di sviluppo. «Qui arrivanole briciole. <strong>Io</strong> faccio l’architettoe ho scelto di non andarevia, ma sono anni che da questeparti non si presenta più unprogetto di sviluppo del territorio»,è la spiegazione che diedeBove Ferrigno. La proposta diGrande Lucania ottenne ancheil sostegno degli amministratoridella Basilicata. Gaetano Fierro,allora vicepresidente dellagiunta regionale, arrivò a prospettareuna «regione dei parchi»,capace di mettere assiemele aree protette del Pollino e dell’AppenninoLucano con quellecampane di Cilento e Vallo diDiano e di fungere da sicuro volanoper il turismo. Qualcunaltro ha aspirazioni più limitate,e invece che fondare unanuova regione, si accontenterebbedi fare i bagagli e di trasferirsiin quella limitrofa. È ilcaso dei comuni dell’alta Irpinia,tirati in ballo puntualmentequando si tratta di individuare illuogo per la prossima discaricaregionale, e fermamente decisia «non diventare la pattumieradella Campania». <strong>Nel</strong>l’estate del2008 i sindaci dell’intera area delFormicoso firmarono un manifestodai toni duri in cui affermavanodi stare «valutando lapossibilità di separazione» dallaRegione e di essere intenzionatia intraprendere «tutte le iniziativelegali a tutela della integritàdel territorio irpino, a costo dimettere a rischio la propria vita:perché le proprie aspettative futurenon siano calpestate dalladiscarica nel polmone verdedella Campania». In quell’occasionenel dibattito intervenneanche il cantautore Vinicio Capossela,che decise di farsi portavocedel malessere della terradei suoi genitori. «Non si spiegacome una landa di terreno comel’alta Irpinia che è in linea con iparametri della differenziata alivello europeo, invece di esserepremiata, sia punita. Bisognavalorizzare chi fa bene», dichiaròai giornali.SECESSIONI VIRTUALIPer il momento gli emuli campanidi Bossi devono accontentarsidi Internet. La rete è diventataun vero e proprio paradisoper coloro che vagheggiano unfuturo di libertà, lontano da Napoli.Su Facebook la secessione ègià avvenuta, e le nuove regionifioriscono. Il gruppo della GrandeLucania (che porta il nome«Cilento annesso alla Basilicata»,sottotitolo «Torniamo a farparte della Lucania») contaquasi un migliaio di iscritti. Ancorameglio fanno «Viva il Sannio,viva il Molisannio» (2663iscritti che dicono “sì a un progettoeffettivamente credibile erealizzabile») e «Salerno, Avellinoe Benevento, una nuova regione»,con 4449 iscritti che perdarsi forza citano Victor Hugo:«Si può resistere alla forza di unesercito ma non si può resisterealla forza di un’idea».Adesso però, grazie al Molisannio,le cose potrebbero cambiare.De Girolamo, la nuova paladinadell’indipendenza sannitanon ci sta a ridurre tutto alla«provocazione politica» e dicedi essere impegnata concretamenteper organizzare il referendumprevisto dall’articolo132 della Costituzione italiana,che troverebbe il sostegno dellepopolazioni locali. «Sono sommersadi mail, telefonate e proteste:tutti mi chiedono di andareavanti», ha detto di recente.In campo politico, però, la suaproposta ha ricevuto per lo piùbocciature, se non commentisarcastici. «Stravagante» è il terminepiù ricorrente utilizzatoper definire l’idea. E scarsi riscontriarrivano anche dall’altrasponda, quella molisana. Forseanche perché in Molise - e semprein queste settimane - ferveun acceso dibattito sulla possibile«riannessione» all’Abruzzo.A quanto pare, la «indipendenzamolisana», sancita nei primianni sessanta, non ha garantitoi benefici attesi.Carlo Maria Miele


N°29 del 31 Luglio 2010Capaccio-Opinioni5L’estate pestana di una volta è diventata un miraggioIl turismo alla Laura in calo anno dopo annoRicordate l’estate alla laura, ricordatele spiagge piene tutti igiorni, il bar Pace che con ilsuo karaoke intratteneva turistifino al mattino, o il parco giochidi Masto Nuccio, dove lefamiglie accompagnavano ibambini a giocare sulle “paperelle”o ancora delle strade stracolmedi turisti che passeggiavano,i viali che all’improvvisosi riempivano di ragazzi? <strong>Io</strong> loricordo sinceramente, ma ilmio ricordo svanisce con ilpassare degli anni e tutto questoè rimosso e sostituito dacase sfitte, viali e strade deserti,bar e locali chiusi primadella mezzanotte, commercianticostretti ai salti mortali eturisti che rimpiangono di averspeso i loro risparmi per venirein questa zona. Non mi piaceessere drammatico, non intendopiangere senza concludereniente, ma camminare in stradae ascoltare i lamenti di chi vive,lavora e soggiorna non è piacevole.Non sono piacevoli leparole come non sono piacevolii fatti. Non addosso dellecolpe a nessuno ma il futuroche ci riserva insegna e fa riflettere.Sbagliata la politica dichi vive di turismo, perché affittielevati come li abbiamonoi è roba da Dubai, non daLaurocco, perché in passatoquando un turista spendeva,noi dicevamo “e si tant chi uver chiuu a chist”, senza tenerconto che realmente non lo abbiamopiù rivisto. A questo vaaggiunto poi il lavoro dei nostripolitici locali, sempre efficaceper le tasche loro e mai per lenostre, perché vedere la spazzaturaper strada, di certo nonrende questo posto una bellameta turistica, così come nonlo rende la condizione della pineta,piena di rifiuti e “trenini”.Questo mi fa rabbia, perchépotremmo avere tutto, abbiamouno dei litorali più belli,abbiamo la storia, la natura einvece tutto questo non basta,perché i singoli interessi vannosempre al di sopra degli interessicollettivi. Qui l’estate altronon è che una stagione comele altre, dove solo il caldo e ilcaos di auto nei weekend ci ricordanoche questo è il periodoin cui dovremmo fare invidiaa Rimini e altre località turistiche.Voglio terminare conuna frase di alcuni miei amicirapper che in una loro canzonedicono “potremmo avere tuttotra storia e bellezza ma attornoalla pineta vedo soltanto munnezza”,questo a dirla tutta sucome funziona qui.Pasquale QuagliaLe zone d’ombra del processo di emancipazioneA Capaccio e in Italia la violenza è donnaApprendo oggi che una ragazzache conosco, un’ ex compagnadi giochi, di cui ricordoperfettamente gli occhi, labocca, il sorriso di bambina,ebbene apprendo che, pocopiù che ventenne, ha affrontatoun divorzio. “E perché?”,chiedo. Risposta: “Il marito lapicchiava”. E anche quandoerano fidanzati, lui non le risparmiavale botte. Questo èsuccesso nel nostro civile,ricco, formale comune di Capaccio.Ma questo succedeanche nel resto d’Italia, nel2010, in pieno Occidente.Mi sconvolge venire a conoscenza,in questi giorni, di omicididi giovanissime, punite conla morte perché avevano decisodi porre fine ad un legamelogoro. Mi rabbrividiscono lepersecuzioni, fisiche e psicologiche,da parte di chi decideche, se non sei sua, allora nonsarai di nessun altro. Mi sconcertache sia ancora forte laconvinzione che la donna siaun possedimento, e, infine, misbalordisce l’incredulità negliocchi degli uomini quando le“loro” donne dicono BASTA. Ilfemminismo, la parità, che sidice sia stata raggiunta, iltempo, non hanno posto finead un pensiero nemmeno tantorecondito: la donna è inferioree tale deve rimanere. <strong>Nel</strong> nostroprovincialissimo <strong>paese</strong>(Capaccio, l’Italia), la donnache tradisce è da condannare,l’uomo che tradisce è da osannare(e, in quanto capofamiglia,da perdonare); la donna,sposata, non è bene che escacon le amiche, che per duegiorni di un lunghissimo annomandi al diavolo consorte e figliper riassaporare se stessa, checonservi le SUE ore, i SUOIspazi, e un pezzetto di vitaSUA. Non è bene che succeda,chissà cos’altro pretenderebbequesta donna, poi. Mi è venutoin mente, mentre riflettevosull’argomento, che una signorinadel mio <strong>paese</strong>llo perbenista,avendo alle spalle anni diesperienze più o meno sentimentali,viene associata, dallacomunità, ad una prostituta.Ma un uomo che abbia unacarriera analoga alle spalle è,quanto meno, uno stallone. Intanto,mi congratulo con lasopra citata, perché ha avuto ilcoraggio di esercitare la sua libertà,indipendentemente dalgiudizio. Dopo di che, giungoalla conclusione che Bocca diRosa e Sex&City (http://it.wikipedia.org/wiki/Sex_and_the_City) hanno avuto poco seguitotra i miei conterranei.D’altra parte, mi colpisce vederecome, per le strade diquesto stesso arretrato <strong>paese</strong>,gruppi di pre-adolescenti passegginovestite di poco, mostrandoil loro corpo non ancoraformato, su tacchi Belen, econ trucco Velina. Allora misorge un dubbio: forse sono ledonne represse di cui sopra,che, divenute mamme, esprimonola loro brama di femminilitàattraverso il canale dellefiglie. Per la serie, quello chenon ho fatto io, cara, fallo tu.Sbagliato. Conseguenza: un’infanziasvilita e una dignità didonna annullata ancora primadi essere assaporata.Allora, che si tratti di violenza,di corpi mostrati come merce,di giudizi approssimativi sucondotte di vita assolutamenteplausibili, una è la conclusione,e cioè che la donna, ancoraoggi, non è libera, a Capaccio eovunque. E, donna, nessuno tiautorizzerà a divenire tale, nonla Chiesa, non la Politica, nonla Famiglia, patriarcali, maschiliste.Dunque, che si recuperi ilsenso vero dell’emancipazione,ma che non la si esasperi, chesi goda della propria bellezza,senza per questo svenderla,che si abbia anche il coraggiodella solitudine, piuttosto cherischiare la compagnia di unpadrone.Che le morti di questi giorni cifacciano pensare.Chiara MandettaVia Magna Graecia 281, 84040 Capaccio Scalotel 0828 724949 fax 0828 720775


6CapaccioN°29 del 31 Luglio 2010La questione sulla sanità cilentana secondo il sindaco di Capaccio-Paestum, Pasquale Marino“Ospedali questa è la nostra ferita. Già pronti a dimetterci”Si discute da tempo su come rilanciareil settore turistico a Capaccio.‹‹Insieme con BartoloScandizzo, presidente del consorzioturismo e ricettività PaestumIn, si è deciso di raccordarel’imprenditoria turistica, coordinandol’attività degli albergatori:una traccia da seguiresembra essere quella dell’aumentodel 25% della volumetriada destinare a camere, - spiegaPasquale Marino - ma principalmenteci vuole la partecipazionedi tutti i cittadini per vivificareil turismo e soprattutto, senon si ragiona su come crearele strutture idonee per poter riceveremaggiori turisti, dandoloro la possibilità di divertimentidiversificati e garantendo loroi servizi essenziali, come l’assistenzasanitaria e la sicurezza››.<strong>Nel</strong>l’ambito di tale discussionerientra anche la “questioneospedali” (principalmente perquanto riguarda Agropoli e Roccadaspide),la chiusura dei qualipotrebbe compromettere l’assistenzasanitaria per un vastissimobacino di utenti nel periodoestivo. ‹‹<strong>Io</strong> ho partecipato - affermail sindaco di Capaccio - aquasi tutte le manifestazioni chesi sono consumate sul territorio,sia per l’ospedale di Roccadaspideche per quello di Agropolie continuerò la “battaglia”unitamente agli altri comuni limitrofi,anche nel caso in cui sidecida, comePASQUALEMARINO,SINDACO DICAPACCIO.L’INTERVISTAINTEGRALE SUWWW.CILENTOWORDL.COMIL RESTROSCENA. Scelta per evitare un commissariamento dalla RegionePaestum - Arechi, “sola” andataDALLA PRIMAconsortile che doveva essere alservizio dei consorziati e delterritorio, si è consegnato, manie piedi, al potere politico diquesta stagione difficile in cuisarebbe utile invece che gli entiterzi stesso fuori dai giochi dischieramenti.“La scelta, - ha dichiarato Fraiese,in una pseudo conferenzastampa a cui gli unici giornalistiinvitati sono stati l’addettostampa del consorzio e l’addettastampa dell’On. Foturnatonasceprincipalmente dall’amiciziastretta con il consigliereprovinciale Attilio Pierro, è sostenutadal consigliere regionalecilentano, on. Giovanni Fortunato,fondatore del gruppoPdl Principe Arechi in seno all’Amministrazioneprovincialedi cui è consigliere.”<strong>Nel</strong>la dichiarazione, sottoscrittada tutti i consiglieri di maggioranzanella deputazioneconsortile, è precisato anche loscopo che è quello di “garantirela stabilità dell’ente di bonificapestano, in modo da sbloccarela situazione di stallo in cuisi è ritrovato e che, in passato,l’ha portato al commissariamento.”Sembra che fosse già stato firmatoil decreto di commissariamentodel consorzio stessoda parte dell’ex assessore ErnestoSica.Ecco perché, nelle migliori intenzionidei supplicanti, si è trovatoun nuovo “santo patrono”a cui affidare le “migliori intenzioni”degli “imploranti”: “Abbiamodeciso, così, di affidarciall’on. Cirielli, che già in più diun’occasione si è dimostratosensibile alle istanze che gli abbiamopresentato, nonché diprendere come riferimento unautorevole rappresentante salernitanodell’Amministrazioneregionale, ovvero l’on. GiovanniFortunato, esponenteprovinciale unico del gruppo‘Caldoro Presidente’ in Regione,il tutto nell’esclusivo interessedel consorzio, dei consorziatie del territorio”.”Insomma, è stato messo il futurodel consorzio nella mani“poderose” di Edmondo Cirielliche già reggono la presidenzadella commissione difesa,la presidenza della provincia,l’assessorato al turismo, edecine di altri compiti nel partitoe sul territorio.Ma è la chiusura della stringatadichiarazione di Fraiese eCiuccio che lascia l’amaro inbocca: “Ci auguriamo che la decisionepresa dalla nostra amministrazione,ovvero dal sottoscrittoinsieme a RobertoCiuccio, Luigi Ciliberti, GianpaoloSodano, Domenico Salzano,Gennaro De Marco,Mario Marino e Carmine Frunzo,risulti condivisa anche daparte dei consorziati, auspicandoche questo nuovo corsopossa rafforzare il Consorzio diBonifica di Paestum e concorrereulteriormente allo sviluppodell’agricoltura sul nostroterritorio”.Prima i rappresentanti vanno a“canossa” dal potente di turnonella costieraamalfitanaper l’ospedaledi Castiglione,che isindaci si dimettano,fondamentalmenteper ladelusione e gli sprechi di denaropubblico. Mentre, - continuaMarino - ritengo che il progettodi un ospedale unico nellapiana del Sele, potrebbe essereun qualcosa di buono perchéandrebbe ad accorciare le distanzetra Eboli e Capaccio, maovviamente la sua realizzazionedipende da volontà politicae disponibilità finanziaria››.Pasquale Marino, è stato ancheassessore provinciale all’agricolturae a proposito della questionesul mercato ortofrutticolodi Capaccio ‹‹c’è un’economiapovera - secondo Marino -e una politica dispersiva che inpassato non ha saputo coordinaree raccogliere l’imprenditorialocale››.Serena Sgroie poi si “auspica” che i rappresentaticondividano la loroscelta…È proprio vero! Dio accecaquelli che vuole perdere…Come possono immaginare,Fraiese e gli altri sette della “tavolarotonda”, di rafforzare ilruolo di un ente legandosi aduna parte politica che, perquanto importante, ha con l’enterapporti già regolati da unostatuto che prevede una collaborazioneattiva e responsabile?Quali favori o agevolazioni siaspettano dai soggetti politicimallevatori di della pubblicadichiarazione di “fedeltà” a chioggi amministra e deve esercitareil potere di controllo e di legittimitàdegli atti del presidentee dell’intera deputazioneconsortile?Cosa hanno promesso agli amministratoridel consorzio Pierroe Fortunato per convincerli afarsi traghettare alla corte delnovello “Principe Arechi” chesiede sulla poltrona di presidentedella provincia.Infine, appare del tutto singolareche, in una situazione giàproblematica di rapporti tra comunedi Capaccio e consorziodove non si è riusciti nemmenoa coordinare gli interventi perla sistemazione della Via Poseidoniache rimarrà interrotta perl’intera estate, si possa immaginareche la decisione intrapresada Fraiese e Ciuccio possacontribuire a sedare gli animi aCapaccio. Purtroppo la “maionese”è impazzita e sarà veramentedifficile renderla commestibileal un territorio che sitrascina dietro le contraddizionidi poteri diffusi con ricadutedirette nella vita dei cittadiniche vanno alla ricerca dell’apparirepiù del saper fare e delsaper esercitare il ruolo per cuisono stati immaginati. Restaanche lo sconcerto per la facilitàcon cui persone chiamate aresponsabilità amministrativeimportanti, come Roberto Ciuccioche ricopre il doppio incaricodi assessore ai lavori pubblicial comune e di vicepresidentedel consorzio, abbraccianonuove cause politiche e issanodiverse bandiere rispetto aquelle per cui sono stati votati.Bartolo ScandizzoPackaging & CateringConcessionario VeloCarteria Lucchese S.p.a.MONOSERVIZIO IN CARTA E PLASTICADETERGENTI E DISINFETTANTIIMBALLAGGI E CONFEZIONAMENTOATTREZZATURE PER ALBERGHI, BAR, PIZZERIEBattipagliavia BrondoliniInfo&contatti0828 3047630828 340183LOGISTICALETTIERI S.r.l.Ritiro e consegna in tuttaItalia entro 48 oreContatti tel 0828 742699fax 0828 943356logistica.lettieri@virgilio.itVia della Lusa, 10 Loc. Fonte diRoccadaspide (Sa)


Capaccio-PaestumN°29 del 31 Luglio 2010 7L’estate pestana sempre più torrida anche dal punto di vista politicoIl Pdl capaccese si unisce per contare di piùCome era facile prevedere, l’estate di CapaccioPaestum è diventata “torrida” sottol’aspetto politico. La tradizionale pausa di“riflessione” che ha assicurato un periododi relativa tranquillità a quasi tutte le amministrazionenel passato, quest’anno ènegata a Pasquale Marino che, per laprima volta (vedi intervista su www.cilentoworld.com)minaccia di dimettersi edi mandare tutti a casa per poi ricandidarsialla carica di sindaco.La settimana passata è stata caratterizzatada altri eventi politici…Dopo il passaggio di Roberto Ciuccio el’intero Cda del Consorzio di bonifica allacorte di Edmondo Cirielli, il Pdl capaccesesi è sentito accerchiato e, su sollecitazionedel gruppo consiliare guidato daGiuseppe Mauro, si è tenuto un incontrotra i due Punti Pdl (quello che fa capo aFranco Sica e l’altro guidato da PasqualeQuaglia), che si sono riuniti in un unicoorganismo.E fu proprio l’adesione di Quaglia provocarela prima levata di scudi nei confrontidei vertici provinciali che fanno “campagnaacquisti” senza consultare la baseterritoriale. Infatti, ad un incontro di verificacon gli organi provinciali è già statoprogrammato per l’immediato futuro duranteil quale sarà presentato il progettopolitico amministrativo che mira a raccogliereuna consolidata leadership Territoriale.Comincia, però, anche la “scissione”della componente finiana degli ex An, chehanno scelto di schierarsi con Gianfrancofini nella disputa sulla legalità che si è scatenataa livello nazionale.In tutto ciò, resta completamente afona lavoce del Pd capaccese che si “nasconde”dietro i problemi di governo che affliggonol’amministrazione e non riesce a trovareil modo di porre al centro del dibattitola questione della legalità e del rispettodelle leggi che potrebbe rilanciare,anche a Paestum, la voglia di cambiamentoche serpeggia nel “popolo di centrosinistra” ad ogni latitudine. Dovrebbeessere tema del giorno la notizia apparsasul Corriere della Sera di mercoledì 28 luglio2010, che assegna a Paestum il primatodi “case fantasma” che sfuggono adogni controllo.Questa settimana è stata anche il momentodella verità, dopo tante polemiche,per la Bcc di Capaccio che, sembra, dovràtornare al voto per eleggere il presidentee l’intero Cda entro il 27 settembre. Restain carica, invece, il collegio sindacale deirevisori dei conti. Dopotutto, poco più diun mese fa, quasi settecento soci avevanosottoscritto una petizione con cui si chiedevachiarezza al Cda…Pertanto, dopo il consorzio di bonificache ha sentito la necessità di andarsi aporre sotto l’ala protettiva de “PrincipeArechi” (leggi Cirielli) un altro importantepunto di riferimento che perde, speriamoper poco, la sua capacità di governodel territorio. Con il mercato ortofrutticoloimpossibilitato ad affrontare al questionedella delocalizzazione e l’economiache stenta a ripartire, essendo il turismosotto scacco a causa della crisi economicain atto, si può affermare che èsolo la forza intrinseca che consente adun territorio di marciare comunque senzacadere stramazzato al suolo.velinaNUOVA DESTRA. Nappo e D’Auria alla guida dei finiani nostrani“Generazione Italia, per il merito e l’eccellenza”GENNY NAPPO«Una politica del fare anziché una politicadell’apparire. Con una ventata diaria nuova, grazie all’impegno di personeche non vivono di politica ma checon la politica sentono il dovere di confrontarsiper dare il proprio contributoalla crescita e lo sviluppo del territorioin cui risiedono e lavorano.»Con questi obiettivi nasce anche a Capaccio-Paestumil primo Circolo Territorialedi “Generazione Italia”, nuovo movimentopolitico che fa riferimento alPresidente della Camera Gianfranco Fini.Responsabili del Circolo sono ladott.ssa Genny Nappo e l’ing. MarcoD’Auria, che hanno radunato intorno asé un gruppo di giovani attentamente selezionato.Una piccola squadra di manager,professionisti e imprenditori dispostaa mettere a comune entusiasmo,capacità ed esperienza. Naturalmentel’iniziativa è stata accolta con favoreanche da chi, non più giovane, si riconoscenei principi e nello spirito che cianimano.«Non è stato affatto facile mettere insiemequesto gruppo – precisa Nappo- perché ci siamo mossi non per fare numero,ma ricercando la qualità e puntandosulle rispettive e comprovate capacitàdi affermazione professionale.Siamo convinti che per governare beneuna città occorra mettere insieme unasquadra dotata di Caratteristiche capacitàgestionali di un certo livello, perchéanche a livello locale le sfide del futurosi presentano molto complesse. Un gruppogiovane che vuole proporsi come laboratoriodi idee e come serbatoio dipossibili candidati alle prossime consultazioni.Siamo convinti che Capacciomeriti una ventata d’aria nuova, finalmenteportata dalla meritocrazia e dalleeccellenze che la città dimostra diavere».L’invito di Nappo si rivolge a coloro chesi riconoscono in questi requisiti.«In unmomento così delicato, la nostra generazionenon può permettersi di stare aguardare – conclude Nappo – e per questofaremo di tutto per far crescere ancoraun movimento che ritengo portatoredi ideali e al tempo stesso di idee concreteper lo sviluppo della città». Chifosse interessato può scrivere a capaccio.generazioneitalia@gmail.comoppurevisitare le pagine su Facebook.


8AgropoliN°29 del 31 Luglio 2010OSPEDALE. L’azione di protesta degli amministratori“Via dai nostri partiti che non ci difendono”Per salvare l’ospedale di Agropoliil Sindaco Alfieri (Pd)(nella foto) e i suoi assessori lascianoi propri partiti. Si trattasicuramente di una scelta coraggiosae di una dura protestanei confronti della Regioneche intende trasformare l’ospedalecivile di Agropoli, nelnulla.“E’ una protesta – afferma ilsindaco Franco Alfieri – volutadai capigruppo consiliari e dalpresidente del consiglio checondividiamo e sosteniamopienamente. Tutti i membridella giunta comunale prendonole distanze dai rispettivipartiti politici. Continueremo adare battaglia per salvaguardareil pronto soccorso dellastruttura sanitaria.”Anche il presidente del ConsiglioComunale si dice sconcertatodal provvedimentopreso dalla Regione. Secondoil verbale della conferenza deicapigruppo consiliari del20/07/2010 si rileva che : “ ipresenti, dopo aver preso attoe verificato che la dismissionedell’ospedale di Agropoli, equindi, del Pronto Soccorso Attivo,è il frutto sconcertante diun provvedimento che non èpartito dalla testa del problemama dalla coda e cioè: tenerefisse ed invariabili alcunestrutture ospedaliere anche seoperano in contesti territorialisenza demografia e tagliarequelle senza riferimenti politicilocali sovraordinati; talescellerata dismissione è certamentela conseguenza della inquietantelottizzazione politicapartitica del nostro territorio,peraltro non direttamenterappresentato a detti livelli regionalie provinciali. Per quantosopra e senza ulteriore indugiodecidono di prendere ledistanze dai proprio e rispettivipartiti politici di appartenenzae di non rappresentarlipiù in Consiglio Comunale néin altri contesti politici provincialio regionali, e ciò fino aquando non verrà “decretata”la definitiva permanenzadell’Ospedale di Agropolinella rete dell’emergenza edell’urgenza”.A PARER MIOIl “Cane Barone” è diventatofamoso per essere salito aglionori della cronaca e gloria informaticagrazie alla posizioneed ai consensi ottenuti su Facebook,avendo superatoanche i miei che non sono, comunque,quadrupede. Anchese qualcuno ha detto che scrivocome un cane.E’ un vero e proprio complimentose si considera che chil’ha scritto è un asino. E’ stataper la verità una trovata originalela sua comparsa sui monitordi mezzo mondo ad indicareche nel nostro <strong>paese</strong> anchegli animali possono trovare unagiusta collocazione. Ha subitoraccolto molti amici da superareaddirittura certi uomini dicultura che inseriscono sul“nettovuorque” all’ombra dellabandiera di parte. Cane Baronenon ha bandiera politica,ma come certi politici passa lastrada da destra a sinistra incerca di cibo. Non ha padroniè questo lo pone al di sopra diogni sospetto. Viene salutato –e ricambia scodinzolando – atutti coloro che provvedono alsuo sostentamento con qualcheosso ed avanzi vari delpasto in offerta speciale. I“Gatti di Vicolo Patella” sonodue: Trombetta e Prezzemolo.Trombetta è generico, ma Prezzemoloè nero come il carbonee quando attraversa la stradai bagnanti di provenienzapartenopea preferiscono deviareper via dei Mille: non gattima garibaldini che avevano sostituitoil nero borbonico alrosso rivoluzionario. Siccomemangiano bene, non acchiappanopiù i topi. Ma penso proprioche si dovrebbe creare – acura dei commercianti localidella zona – un comitato “ProGattibus”. I bambini sorridonoloro e gli fanno qualche carezza.Le nonne urlano di nontoccarli perché potrebberoavere l’AIDS. I nonni ordinanoloro di non toccarli perché lipotrebbero graffiare le loromani o addirittura la faccia. Lezitelle gli fanno le coccole e glitoccano il pelo.Gli animalisti pensano di portarlia casa loro per compagnia.Gli anti animalisti pensano chese fosse un coniglio lo porterebberoa casa loro per il pranzo(ndr. Non che darebbero damangiare al quadrupede, mache lo mangerebbero alla cacciatora).Gli allergici si grattano la pelle.I Napoletani, specialmentequando gli attraversano lastrada, si grattano “le pelle”(traduzione in barese). I cani limantengono alla larga perchéconoscono le loro unghie e poinon gli fanno più la guerra perchésono diventati amici su Facebook.I topi, ai quali abbiamo dedicatoun articolo lo scorso numeroe per la legge sulla parcondicio sulla stampa era giustoe obbligatorio dedicare unarticolo anche ai gatti, addirittura,li prendono in giro. Pensateche la settimana scorsa hosentito un topo che sfotteva ungatto bello grassottello. “Figliodi gatta cicciona, acchiappamise sei capace!!!” Ed il quadrupedefelino super obeso di rimando:”Figlio di zoccola, midispiace ma ho già fatto colazione!!!”Prezzemolo è moltocoraggioso ed ha avuto semprela meglio su vari tipi di animali.La settimana scorsa se l’èDI CATELLO NASTROTrombetta, prezzemolo e cane Baronevista bruttasul serio.Un bambinogli hapuntatocontroun’automobilinaradiocomandata.Prezzemolo vistoil marchingegno che lo stavaraggiungendo si è rifugiato inun negozio di souvenirs urlandoa squarciagola: “ I Marziani!!!”.E siccome dalla paura sel’era fatta sotto, la proprietaria,tifosa dell’Inter, l’ha cacciatofuori urlando:” Vai a kakàfuori!”. L’etimologia di Prezzemoloderiva forse dal nobileidioma napoletano:” Petrusino,ogne menesta” trad. “Prezzemolodappertutto.” L’etimologiadi Trombetta deriva, secondoalcuni storici analfabeti, dalverso dantesco “del cul fecetrombetta”. Non è molto piritoso,ma è probabile. L’etimologiadi Cane Barone l’ho giàspiegata, per cui, cari lettori, visaluto e vi do appuntamentoalla prossima settimana, se nonmi cacciano prima…


AgropoliN°29 del 31 Luglio 2010 9Inedita presentazione del progetto 2011 de “I Zaccaria”al Castello Medievale“Save the life”: il calendario che vuole salvare l’ospedaleAnche quest’anno il gruppoHair Stylist “I ZACCARIA” diAgropoli si è avvalso di ambiziosicollaboratori per la realizzazionedel calendario che dianno in anno cambia tema,dando vita ogni volta ad unatriade artistica di arte fotografica,moda e cultura. Protagonistaassoluto del progetto 2011 èl’Ospedale Civile Di Agropoli,all’interno del quale sono statirealizzati i dodici scatti fotografici.“SAVE THE LIFE”: questolo slogan della serata di presentazionedel calendario, svoltala settimana scorsa nel suggestivoscenario del CastelloMedievale di Agropoli. La serataall’insegna dell’eleganza,dell’arte e del divertimento, allaquale è stata massiccia la partecipazionedi giovani agropolesie di poliedrici artisti del luogo,ha avuto inizio con l’aperturadi un buffet offerto dal wine bar“Vinarte” di Agropoli. DaianaRizzo, attrice e giornalista, conuno scatch teatrale ha intrattenutoil pubblico. A seguire, lanovità di quest’edizione rinnovatadella presentazione del calendario:la proiezione di uncortometraggio realizzato dalfilm-maker Vincenzo Pacera.Una live dance performance sumusiche curate da Carmine DiFilippo ha concluso la serata.“SAVE THE LIFE: per discuteree far discutere sull’emergenzaospedale - così spiega la sceltadel tema Angelo Zaccaria –anche tra i giovani che spessosembrano essere lontani da problematicheche, forse, viste attraversouna chiave di letturaARTE. Espone Leonora Velasquez Di DomenicoI colori della serenitàDal 31 luglio, serata di inaugurazionealle ore 20, e fino al14 agosto 2010, presso lo Studiod’Arte e Cultura di CatelloNastro, in via Filippo Patellan. 46, AGROPOLI, proprioagli inizi degli scaloni chedanno al centro storico dellacittadina capoluogo del Cilento,con apertura serale ed ingressolibero, si terrà un interessanteevento artisticodegno di nota. La mostra personaledella pittrice LeonoraVelasquez Di Domenico. Unatrentina di opere pittoriche adacrilico, olio e tecnica mista,proporranno ai visitatori ilmondo artistico della pittricecolombiana. Classificare lamedesima in una delle tantecorrenti artistiche contemporaneesarebbe un poco comelimitare ed etichettare unaespressione che si mantienesempre libera, in ogni attimodella composizione, da ognischema e da ogni corrente. Laforma reale nella maggiorparte delle opere, rimane soloil punto di partenza per lacomposizione. Il colore, spesso,da solo, riesce a far capireciò che l’artista vuole esprimere,il messaggio che vuolecomunicare ai visitatori. E’ lastessa forza della gradazionedel colore e dell’intensità dellapennellata che, da sola, creaeffetti suggestivi e significativi.L’opera intitolata “Tsunami”,ad esempio, con un semplicema incisivo getto di colorepropone una tragediaartistica e gioviale, avvicinanoloro con curiosità vitale alla situazione”.Sono intervenuti nelcorso della manifestazioneanche il direttore del distrettosanitario 108 di Agropoli (FrancescoLombardo) e il sindaco diAgropoli (Franco Alfieri) che,quasi cosmica. <strong>Nel</strong>l’opera“Onda” la forza della naturaassume un aspetto diverso,pur nella sua dinamicità percosì dire, ritmica e controllata,mentre l’altra opera intitolata“Big Bang”, sempre attraversoun dosaggio calibrato diforme e colori, riesce a comunicarel’immensa potenzadella natura capace anche diopera distruttiva. <strong>Nel</strong>le dueopere intitolate “Navigare” e“Navigazione” si ritorna all’ordine.Le vele, che fannobella mostra al centro dellatela, sembrano sintetizzarel’opera dell’uomo, con unmessaggio ecologico che risultadi grande effetto proprioin questi giorni di inquinamentoe quindi grossa sofferenzaper il mare ed i suoi abitatori.La mano e la graziafemminile in queste opere diventaevidente. I colori sonotenui, incutono serenità edanche l’accostamento tra levarie tonalità delle tinte, quasiin un progetto monocromatico,si pongono agli occhi edallo spirito del visitatore comerappresentazione armonicadel soggetto. Certamente se ilcritico d’arte può “introdurre”a suo singolare giudizio il “lettore”o fruitore dell’operad’arte è proprio questo ultimoche deve attingere direttamentealla fonte. Visitando lamostra d’arte, parlando conl’artista, cercando di capiremeglio il suo messaggio. D’altraparte il vero compito dell’arte,e quindi dell’artista èproprio questo: fare arte manello stesso tempo produrrecultura.Catello Nastroall’indomani della notizia dellaprobabile chiusura del nosocomiocittadino (come previstodal piano ospedaliero del subcommissario Giuseppe Zuccatelli),aveva rilasciato una provocatoriaaffermazione: se dovessechiudere il pronto soccorsodell’ospedale locale, ilprimo cittadino di Agropoli,alla guida di una giunta di centrosinistra,ha detto di esserepronto a iscriversi alla LegaNord, un partito - secondo Alfieri– in grado di tutelare i dirittie gli interessi del territorioche rappresenta, cosa che la politicacampana non è più capacedi fare. L’insolita provocazionenon ha mancato di suscitarepolemiche. Le più duresono arrivate da parte dell’associazione“Rotte Mediterranee”che, per mezzo di un comunicatostampa non ha esitatoa criticare fermamente Alfieri.Intanto, anche il sindaco diCastellabate, Costabile Maurano,continua la battaglia per salvarel’ospedale con una letteraal presidente del Consiglio (SilvioBerlusconi), al presidentedella Regione Campania (StefanoCaldoro) e al presidentedel Consiglio Provinciale (EdmondoCirielli), per chiedere disalvare il nosocomio di Agropoliche la rivisitazione delpiano Zuccatelli, al vaglio delGoverno, vorrebbe sopprimere.In realtà, tale piano prevede undepotenziamento per cuil’ospedale assumerebbe la denominazionedi struttura polispecialistica(Sps), ossia centrosanitario depotenziato nella dotazionefunzionale, rispetto aquella attuale, ma attrezzatoper la stabilizzazione dei pazientiin pronto soccorso.“Di certo - secondo Maurano –non si può fare turismo se nonsi garantiscono i servizi essenziali,come l’assistenza sanitariae la sicurezza, soprattuttoper un così vasto bacino diutenti stagionali nel periodoestivo”.Serena Sgroi


10AlbanellaN°29 del 31 Luglio 2010E’ altavillese il cappellano della Vespucci, tenente di vascelloAldo Nigro, il parroco della cattedrale sul marePastore di anime a capo di unaparrocchia navigante. Celebramessa in mezzo al mare. A farglida chiesa solo la linea dell’orizzonte,là dove il cielo incontral’acqua. Da 10 anni è la guidaspirituale dell’equipaggio dellanave scuola Amerigo Vespucci.Don Aldo Nigro, 44 anni, di AltavillaSilentina, provincia di Salerno,è il cappellano militaredel veliero più bello del mondosul quale si imbarcano i cadettidella Marina Militare al terminedel primo anno di AccademiaNavale per il loro battesimodel mare. Sacerdote dal 1992 ecappellano militare dal 1996don Aldo è un religioso con igradi da tenente di vascello.Guida spirituale e marinaio insommache, dopo aver prestatoil suo servizio ad Ancona e allascuola sottufficiali della Maddalenaè arrivato, 11 anni fa, aLivorno dove ricopre il ruolo diDON ALDO NIGRO A BORDO DELLA VESPUCCIcappellano militare dell’AccademiaNavale. Durante i tremesi estivi della campagnad’istruzione dei cadetti però ilsacerdote campano si imbarcaper seguire i suoi ragazzi e perstare vicino a tutto l’equipaggio.Dopo aver toccato Tangeri il Vespuccifarà rotta verso Le Havre,Copenaghen, Amsterdam, Bremerhaven,Cadice, Palma deMaiorca, prima di far rientro dinuovo a Livorno il 30 settembre.«Quando sono a bordo del Vespuccicelebro messa in unachiesa che è una bellezza - raccontadon Aldo - Durante la navigazionela domenica allestiamol’altare sui copri bitte, sulcassero, il ponte di coperta chesi trova a poppa della nave. Afare da sfondo solo il mare e levarie città nelle quali approdiamodurante il viaggio. Se le condizionidel tempo non lo permettonoci rifugiamo a celebraresotto coperta. E’ un’esperienzabellissima svolgere il mioruolo di sacerdote a bordo. Sonoabituato a rapportarmi con tantissimepersone perché in Accademiaci sono 2.000 militari maqui, sul Vespucci, lontani daterra, il contatto umano ha tuttoun altro sapore» aggiunge il sacerdotemarinaio. A bordo donAldo è un’istituzione: non c’èmarinaio, dal più giovane cadettoal più alto ufficiale ingrado che non lo conosca e nonlo apprezzi per la sua simpatia ela sua spontaneità. «Don Aldo èuna figura importantissima abordo di nave Vespucci - raccontail comandante GiorgioTrossarelli - La sua è una presenzaquasi storica dato che da10 anni accompagna l’equipaggioin tutti i mari del mondo».Un modo di fare catechesi davverosingolare. Parlare di Dio inalto mare, ascoltare le riflessionidell’equipaggio a diverse migliada casa. «Si naviga e ti accorgidi quanto siamo piccoli in questomondo - prosegue don Aldo- E’ molto bello sentirsi dire dairagazzi che sono a bordo chedopo un giorno di lavoro intenso,la sera, al tramonto, guardandoil mare, capita di fermarsia fare un momento di <strong>preghiera</strong>».Cappellano della navepiù bella del mondo, sacerdotedi una grande famiglia galleggiante,comandante di una cattedraleche veleggia sul mare.ALBANELLA. Dall’8 al 10 agosto torna “Botteghe d’autore”Ci sarà Papaleo di “Basilicata coast to coast”Albanella. Dall’8 al 10 Agostonel centro storico di questo suggestivo<strong>paese</strong> della provincia diSalerno, avrà luogo la 5° Edizionedi Botteghe d’Autore Festival.Tre giorni all’insegna dellamusica, del cinema e della letteratura.Botteghe d’Autorenasce dal sogno, apparentementeimpossibile del direttoreartistico Ivan Rufo, di creare unevento singolare, che nell’accattivantegioco tra arti e territoriotrova la sua unicità.8 Agosto: la serata inizia con il“Caffè Letterario” incontri, dibattitie testimonianze. A seguireJazz con gli Amrita quartet(Vincenzo Bardaro alla batteria,Pasquale Bardaro al vibrafono,Alberto Parmegiani alla chitarra,Daniele Cappucci al contrabbasso). La serata si concluderàcon lo spettacolo “Il puntoG - Oltraggio a Giorgio Gaber”con il cantautore romano Piji eAlessio Porretta.9 Agosto: è la volta della sezioneinternazionale del cortometraggio“Dalla parte del corto”,che vede in concorso opere selezionatedalla direzione artisticain collaborazione con lad’Emblée film. A seguire l’esibizionedella cantautrice venetaErica Boschiero, vincitrice delpremio Botteghe d’Autore 2009.10 Agosto: la serata si aprirà conla presentazione di “Nudi dicanzoni”, l‘ultima fatica del criticoletteral-musicale Paolo Talancae alle ore 21.00 il Festivaldella canzone d’Autore. Sulpalco si alterneranno dal vivo iseguenti cantautori :SimoneAvincola (Roma) Federico Bergonzoni(Bologna)Patrizia Cirulli(Basiglio-MI) Giuseppe Cucè(Catania) Giulio De Leo (Crotone)Etnoritmo (Castellana Grotte-BA)Fiorucci & Di Virgilio(Chieti), La Piccola Orchestra aManovella (Benevento) GiacomoLariccia (Bruxelles-Belgio)Rebi Rivale (Udine) Tony Turco(San Demetrio ne’ Vestini -AQ)Pietro Verna (Adelfia-BA). RobertaBalzotti (giornalista RAI)Paolo Talanca (critico letteralmusicale) Francesco Paracchini(giornalista L’isola che nonc’era) Gaetano d’Aponte (PremioBianca d’Aponte) questisolo alcuni dei giurati cheavranno il compito di premiareil vincitore della 5°Edizione diBotteghe d’Autore. Inoltre sarannoassegnati miglior testo emiglior arrangiamento.Dopo Enzo Gragnaniello, PietraMontecorvino e Max Manfredi,quest’anno chiuderà l’eventoRocco Papaleo. Rocco Papaleo,reduce dal successo cinematograficodel film “Basilicata Coastto coast”, record al botteghino,si esibirà dal vivo il prossimo 10Agosto a Botteghe d’Autore Festivaldi Albanella con l’evoluzionedel suo spettacolo di teatro-canzoneche già nel 2005 gliè valso il premio della critica alFestival Gaber. Rocco Papaleo,(nella foto) attore, regista, autore,è da sempre grande amantedella musica e porterà in scenauno spettacolo scritto di suopugno, musiche e testi, in cui sialternano vere e proprie canzonia racconti, il tutto sempre accompagnatoda due musicistid’eccezione quali FrancescoAccardo alla chitarra e ArturoVailante al piano. Uno showche segue la migliore tradizionedel teatro-canzone a metàstrada tra il concerto e la pièceteatrale.Lo spettacolo, con l’ironiae il sarcasmo a fare da filoconduttore, rompe le barrieretra chi sta sopra e sotto il palco,grazie all’interazione tra Papaleo,i suoi musicisti e il pubblico.Link: http://www.botteghedautore.itLucia PittaVia Giunta 15Borgo San CesareoAlbanella0828944855/984816www.caseificioledelizie.itinfo@caseificioledelizie.it


AlburniN°29 del 31 Luglio 2010 11SERRE GOLF. Il consigliere comunale di opposizione fa il punto della situazioneQuesta è un’occasione da cogliere tutti insiemeIn data 31/03/2005 veniva stipulata laConvenzione per la concessione in usodei terreni comunali in località Persanoper la costruzione di un campo da Golf a36 buche e delle annesse strutture di servizioe ricettive tra il Comune di Serre edil Consorzio Persano Royal Golf. A tal fineveniva usato un appezzamento di terrenoin Persano di circa 123 ha, l’attualeCampo da Golf. Successivamente conDelibera di Giunta Regionale n.3968/03veniva assegnata al Comune di Serre lasomma di € 5.987.185,78 sull’investimentocomplessivo di € 13.324.587,99per la realizzazione di un Campo da Golfnel Comune di Serre. <strong>Nel</strong>l’articolo 1comma 1 il Comune concedeva al “PER-SANO ROYAL GOLF” in uso i terreni diproprietà comunale dove doveva essererealizzato il Campo da golf a 36 buche estrutture di servizio. <strong>Nel</strong>l’art. 1 comma 2 ilComune concedeva il diritto di superficieper la costruzione dei fabbricati di servizioal Campo da Golf e delle strutture ricettive,tra cui pure albergo e club house, inparticolare circa 120 ha di zona FT3 conun indice pari a 0,01 mq/mq ( 12.000 mqIL CAMPO DA GOLFdi strutture) e circa 3,2 ha di Zona D5 conun indice pari a 0,5 mq/mq, dove in quest’ultimazona individuata si possono realizzareben 16.000 mq di costruzione daadibire ad albergo e case vacanze. Art.2prevede che la concessione sia di 30 anniper la parte relativa alle strutture realizzatein Zona FT3 in uso e di 99 anni perALBANELLA. Mancanza d’acqua, i cittadini si ribellano!L’ordinanza del sindaco non rispettataNei giorni scorsi i cittadini di Albanellasi sono riversati inferociti e in ribellioneverso il Comune per la mancanza d’acquache per tre giorni è stata data colcontagoccie per meno di qualche ora.Proprio per la scarsa riserva il Sindacodi Albanella emette un ordinanza per limitaregli sprechi mettendo per iscrittoche l’acqua veniva data dalle 08,00 alle13,00 ma è lo stesso Comune che fa leregole ma poi non le rispetta, infatti sindal primo giorno dopo l’ordinanza l’acquaè stata data per meno di un’ora, lamentanoi cittadini verso il comune:“Nemmeno il tempo di riempire qualcheserbatoio”.Il responsabile dell’Ufficio Tecnico delComune ci dice che la mancanza d’acquaè dovuta al basso livello e quindidella poca acqua nel serbatoio comunalein via Difesa Ciglio. Allora i cittadinisi chiedono: se dal serbatoio centraleci viene dato ogni giorno un certoquantitativo d’acqua (che il comunepaga) che va nel serbatoio comunale,ma questa non viene trasfrerita alla reteidrica e quindi non arriva infine in ognicasa, quest’acqua dove va a finire se ilivelli sono bassi?Il problema non è nuovo e probabilmenteper il Sindaco è rimasto solo uncavallo da campagna elettorale. Infattisono più di vent’anni che la popolazionedi Albanella ha il problema dell’acquanel periodo estivo e nessuno ha ancoradato priorità assoluta alla risoluzionedi tale problematica, mentre altricomuni limitrofi o più svantaggiatihanno saputo trovare la soluzione ehanno l’acqua in estate.Ad Albanella tanta povera gente dopouna giornata di lavoro nei terreni o daaltri lavori manuali, rientra a casa e nonpuò fare nemmeno una doccia. In unmomento di forte crisi economica e impoverimentodelle famiglie si è costrettia risolvere il problema autonomamentespendendo circa 2000,00 euro per l’acquistoe il montaggio di serbatoio, autoclavee tubazioni varie pur pagandouna bolletta dell’acqua abbastanza elevatarispetto ad altre regioni.Dario Costantinol’area D5 in diritto di superficie. Il canoneannuo per l’uso e di €/anno 240.000. Ilconcessionario si impegnava nella stessa arealizzare il Campo a 36 buche in 36mesi, ed eventualmente il Comune si riservavadi concedere proroga solo nelcaso di cause non dipendenti dal concessionario.Quest’ultimo punto è di notevoleimportanza, e cioè il Campo da Golf dacostruire era di 36 buche, in 36 mesi,mentre attualmente ne sono state realizzate9 + 9.OPPORTUNITA’ GOLFPrima di passare alla proposta voglio sottoporreall’attenzione di questo Consiglio,l’opportunità Golf cosa significa per Serree l’intero territorio degli Alburni.Il panorama attuale conta attualmente 64milioni di golfisti attivi nel mondo e 94 federazioni:il 59% dei golfisti vivono inAmerica, il 22% in Asia, il 16% in Europa,il 3% in Australia e l’1% in Africa. Il turismolegato al Golf cresce senza battuted’arresto a livello internazionale (+8%l’anno). Ogni anno si muovono nelmondo 25 milioni di turisti per giocare aGolf e, in particolare in Europa, l’incrementodel numero dei giocatori negli ultimi15 anni mostra una crescita del 108%mentre un 75% riguarda il numero deicampi.In Italia sono oltre 180 circoli con campiregolamentari dalle 9 alle 36 buche, 43impianti promozionali che offrono campidalle 3 alle 9 buche e 59 i campi pratica.La gran parte di questi circoli è aperta durantetutta la stagione turistica, il che mostracome il golf rappresenti una risorsaimportante per la destagionalizzazione.Sono, inoltre, considerevoli gli effetti direttie indotti sul tessuto economico localedel turismo golfistico. Secondo i datidell’Osservatorio Nazionale per il Turismo,si rileva che il turista golfista spende cifreconsistenti nel corso delle proprie vacanzee l’età media del golfista è compresatra i 45 ed i 65 anni. Un turista quindi dietà matura con adeguate possibilità economiche.InItalia, il turista che sceglie ilgolf spende in media circa 90 euro al giorno,escluse le spese per l’alloggio ed ilviaggio, contro i circa 59 euro della spesamedia quotidiana dei turisti del nostro<strong>paese</strong>. Si segnala inoltre l’alto interesse delturista del golf nel realizzare altro tipo diattività durante la sua permanenza, in particolarmodo sfruttare l’offerta gastronomica,effettuare escursioni e shopping.Ilgiro d’affari in Europa del golf si attesta attornoai 50 miliardi di euro. In Italia si aggiraintorno ai 350 milioni di euro per gliintroiti diretti, quelli cioè relativi unicamentealle attività del circolo golfistico. Inpaesi come la Spagna ed il Portogallo i ricavilegati all’indotto, sviluppo immobiliare,alberghi e vacanze, sono 4 / 5 voltesuperiori a quelli diretti. Il golf rappresentauna grande opportunità per il mercatodel lavoro, un opportunità per i nostri giovani,se si considera che mediamente inogni impianto golfistico italiano vengonoimpiegati 33 persone, e per ogni lavoratorediretto ce ne sono altri due indiretti chevivono grazie all’indotto, si stima che uncampo da golf come il nostro crea inmedia 100 posti di lavoro. Senza contarei posti di lavoro generati per la realizzarei campi da golf e le strutture ricettive annesse.La maggioranza la situazione del Campoda golf è nota a tutti, sono circa 4 anni cheaspettiamo l’apertura della struttura che inrealtà è stata realizzata al 10%, anche sela società sostiene diversamente ma difatto constatiamo che il realizzando impiantodoveva essere realizzato in 36 mesicome da convenzione, salvo che l’amministrazioneabbia autorizzato una proroga,ed assistiamo a tempi biblici per laconsegna. Si è creduto poco nel campoda golf. Ormai è acqua passata e bisognaguardare al futuro. Oggi abbiamo l’obbligomorale e politico di ragionare e di capireche azione intraprendere per sbloccarequesta meravigliosa opera che rappresentain fulcro dello sviluppo di Serre enon solo, dove si gioca il futuro della nostracomunità in termini occupazionali edin termini economici, ma bisogna esserecoscienti che per avere tali risultati ilcampo deve essere obbligatoriamente a36 buche, e non un 18 tipo a carattere regionale,di tipo internazionale, appetibilea quel mercato mondiale di golfisti che innanzicitavo. Il nostro campo da golf deveessere obbligatoriamente un campo internazionalea 36 buche, e non un 18 bucheche va a mischiarsi in quei 35 campi nazionali,ma un 36 buche che rappresentiun’attrattiva per i golfisti professionisti.E’sufficiente ragionare a livello locale oppurea livello internazionale, visti i risvoltioccupazionali?Passo alla proposta:di aprire a stretto giro di tempo un tavolodi confronto tra il Consiglio Comunale, leforze politiche e sociali con il CONSOR-ZIO ROYAL GOLF PERSANO, per capirelo stato dei lavori e come intendono andareavanti, anche alla luce della letteradel 16/12/2009 da parte del concessionario,in cui si evidenziavano una serie didifficoltà;Angelo Gallo


12CilentoN°29 del 31 Luglio 2010Aree Marine Protette di Castellabate. Il comune è perplessoUna grande occasione per riscattare la costa campanaE’ la differenza tra tassi attivi e passiviLa Federazione Campana delleBanche di Credito Cooperativoha, da poco, licenziato uno studioche pone a confronto i principaliaggregati economico-patrimonialidelle banche cooperativecampane. Dal quadro ditale confronto emergono lebuone performances delle BCCCampane rispetto al resto del sistemabancario e, più in particolare,la BCC di Aquara , tra le21 BCC Campane, è risultataquella che nel 2009 ha messo incampo la minore forbice tra itassi attivi e passivi. La Banca,infatti, al 31-12-2009 ha fatto registrareun tasso medio degli impieghi(compresi quelli finanziari)pari al 4,07%, un tassomedio della raccolta pari al1,87% e uno spread (forbice) deitassi pari solo al 2,2%. Tale primato,ovviamente, lo si è ottenutocon grandi sacrifici. La BCCdi Aquara, in un periodo di crisiavrebbe potuto conservare tassialti sugli impieghi e chiudere irubinetti del credito aspettandotempi migliori, ma invece hapreferito fare esattamente l’opposto.La BCC, infatti, ha chiusoil 2009 con un crollo degli utilidi circa il 50% e il primo semestre2010 con una forte crescitadelle sofferenze (+25,8%). Questisono numeri che, tuttavia, rilevanoil positivo ruolo socialedella BCC sul territorio, spiega ilDirettore Generale Antonio Marino“I profitti si sono ridotti pereffetto del calo dei tassi e quindidel margine degli interessi.L’aumento delle sofferenze è direttamentecollegata ai creditierogati e rappresenta la cartinadi tornasole del nostro supportoall’economia reale, sono il cascamedell’impegno verso l’economialocale. Così abbiamo difesosoci e clienti. Aiutiamo l’imprenditoremeritevole anchequando i numeri non gli sonoeccessivamente favorevoli. Larecessione è dura per tutti ,anche per le banche di creditocooperativo che hanno, tutte,Goletta Verde, la campagnaestiva di Legambiente per informaree sensibilizzare sullo statodi salute del “nostro” mare,giunta quest’anno alla 25° edizione,è approdata lungo lecoste cilentane, lo scorso martedì27 luglio. In tale occasione,Legambiente ha organizzato,presso il Castello di Castellabate,una tavola rotonda percelebrare l’istituzione delle AreeMarine Protette (AMP) “SantaMaria di Castellabate” e “Costadegli Infreschi”. Una vera e propriafesta del mare cilentano,come auspicato dall’organizzatorePasquale Colella, membrodel locale circolo di Legambiente,durante la quale sonointervenuti numerosi tecnici eamministratori, tra cui il direttoredel Parco Nazionale del Cilento,AngeloDe Vita. <strong>Nel</strong>corso dellamanifestazioneè intervenutoanche ilsindaco CostabileMaurano,per fareappello ai tecnicie ambientalistipresential convegnoper spiegare,anche scientificamente,gli aspetti positividell’istituzione, a seguito dellepressioni e contestazioni di cittadinie imprenditori contrari aAlla BCC di Aquara la migliore “forbice”chiuso il2009 con uncalo degliutili ed un incrementodelle sofferenze.Nonci sonobuone speranzenemmenoperl’anno incorso ma nel2011 gliesperti giàprevedono un balzo degli utilid’esercizio di circa il 50%.Ci riempie di orgoglio vedereche, adesso, il confronto di tuttele BCC campane ha portato allaluce che la nostra Banca è risultataal 31-12-2009 quella con lamigliore forbice dei tassi. Abbiamofondati motivi per ritenereche anche nel 2010 questanostra prerogativa continui perchénon abbiamo minimamentetoccato la nostra struttura deitassi. Ci è di grande conforto sapereche i meriti delle banchelocali sono stati recentemente riconosciutidal Governatore dellaBanca d’Italia, Mario Draghi, ilquale, sibillino, ha pubblicamenteenunciato: Meglio le piccolebanche.”questa istituzione. L’AMP “SantaMaria di Castellabate”, istituitalo scorso dicembre con decretoministeriale firmato dal ministrodell’Ambiente Stefania Prestigiacomo,tutelerà e valorizzeràl’intera area costiera delcomune di Castellabate, mettendosu carta le regole chesono sempre esistite (anche sefinora non scritte). Presenti all’eventoMichele Buonomo,presidente Legambiente Campaniae Sebastiano Venneri, vicepresidentenazionale Legambiente.Forte la loro denuncia diriguardo i fondi destinati alleAMP in Italia, pari in totale al finanziamentoche la Francia destinaogni anno al parco dellaCorsica. ‹‹L’istituzione delleAMP di Castellabate è senz’altrouna buona notizia per ilmare italiano, - secondo Venneri- che con esse arriva complessivamentead averne 30: sitratta di aree di grande pregiocreate dopo un lungo percorsoistitutivo e affidate in gestione alParco Nazionale del Cilento,che si è dimostrato nel corso diquesti anni un elemento propulsivoper lo sviluppo e la tuteladel territorio cilentano. Èquindi auspicabile che ancheper la fascia costiera svolga questoruolo››. Non è potuto esserepresente all’incontro GiovanniRomano, assessore regionale all’ambiente,bloccato a Romaper motivi istituzionali.Serena SgroiÈ scomparsa,dopo unalunga e logorantemalattia,la mogliedi AmilcareTroiano si èspenta nella sua abitazioneassistita dal marito e dai figli.Al presidente del Parco e allasua famiglia vanno le sentitecondoglianze della redazionedi “<strong>Unico</strong>”


CilentoN°29 del 31 Luglio 2010 13ORRIA. Prima edizione della “Piano Street VetRave”Musica, gusto e divertimento alla “Fontana Vecchia”Non esiste <strong>paese</strong>, borgo antico,privo della sua “Fontana Vecchia”.La denominazione puòessere diversa, ma la sostanza èsempre la stessa, una fonte cuiattingere l’elemento, come scrivevaTalete, all’origine di tuttele cose: l’acqua. Ritornando ainostri giorni, continuando lascoperta dei paesi dell’entroterraCilentano, ci fermiamo aPiano Vetrale (noto quale <strong>paese</strong>dei Murales), frazione del Comunedi Orria (SA), nel ParcoNazionale del Cilento e Vallo diDiano, dove l’immancabile“Fontana Vecchia” è localizzatanel centro storico di Vetrale. Ilborgo particolarmente caratteristico,fino agli inizi degli annisessanta, era costituito da duepaesini distinti: Vetrale e Piano,con scuola, parrocchia e ufficiopostale separati. Piano Vetrale,presenta un assetto urbano chericalca quello del suo capoluogo,e tipico dei paesi cilentanidell’entroterra. Solcato da una<strong>Nel</strong>la piazza di corso Matarazzo a CastellabateTorna il Medfest, premio “Cresta” a Piero CannizzaroPrimo appuntamento in piazzaper il Mediterraneo Video Festivalpromosso da Cilento In, il salottoculturale di Marcello Federico. IlPremio:Premio Massimo Cresta a PieroCannizzaro.Il Mediterraneo VideoFestival rende omaggio a MassimoCresta, figura di grande spessoreculturale e scientifica. Direttoredel Dipartimento di Biologiadella Sapienza, già dal 1954aveva condotto con l’istituto diNutrizione un’ interessante indaginenel Cilento nello specifico aRofrano. Questa indagine alimentarefu documentata all’epocada Virgilio Tosi .In seguito MassimoCresta ha fattodel Cilento il suo riferimento di ricerchee studi sull’alimentazionee lo stile di vita. Tra le sue ricerchela Politica alimentare per losviluppo socio-economico delParco Nazionale del Cilento eVallo di Diano (Salerno, Italia)” –1999-2000. “LONCILE” (LONI FAMOSI MURALES DI PIANO VETRALEmiriade di vicoli, spesso collegatida lunghi archi, presentaviuzze anguste, pavimentate daselci le cui pietre levigate dallavita di generazioni di contadini,potrebbero dettare fiumi distorie.L’acqua della “FontanaVecchia”, per intere generazionidi contadini, ha svolto unruolo fondamentale per la vita -fatte le dovute proporzioni, alpari dei grandifiumi per le civiltàantiche - rappresentandol’unicafonte idrica utilizzabile,liberamente,per tutti gli usiquotidiani indispensabili:dissetarsi,lavarsi, abbeveraregli animalidi ritorno dai pascoli,irrigare i terrenicircostanti,sciacquare gli ortaggie la frutta daconsumare, cucinare,lavare indumentie lenzuola. Caratteristico, unvero e proprio rito, per le giovanispose, era il lavaggio dellalana, da impiegare per la realizzazionedi materassi e cuscini.Pratica in uso, fino a pochianni fa.Gustare un gelato lungo il tragitto,implica, immancabilmente,una bevuta ed una sosta sullepanchine posizionate nei pressidella fonte. Una compagniapiacevole, un’amabile chiacchieratadel più e del meno, inuna cornice fatta di storia ed innumerevolisfumature di verde,coperti da un’esplosione di stelle,circondati da un aria tantosalubre, quanto pungente, lontanidal frastuono e dai delirantiritmi cittadini, è un’esperienzache riconcilia con la naturaumana. L’invito può essere unosolo: recatevi alla “Fontana Vecchia”di Vetrale, una visita, valemille descrizioni. L’occasionegiusta è il 9 e 10 agosto prossimi,in occasione della I edizionedella manifestazione PianoStreet VetRave. Una due giornidedicata alla musica, alla cultura,alle tradizioni del meridioned’Italia, al gusto dell’eno-gastronomialocale, al divertimentopuro, che avrà quale suo teatrodi scena, proprio la “FontanaVecchia” di Piano Vetrale.Massimo Sicagevi del CILento)” 2000-2001 -relativa allo stile vita di un gruppodi longevi del Cilento . Tra le suepubblicazioni ricordiamo: Lineamentidi ecologia Umana 1998;L’uomo, il cibo e il territorio. Elementidi ecologia e geografia dell’alimentazione;Consumi alimentari.Antropologia dell’alimentazionein Italia. Una guidaallo studio degli aspetti nutrizionalidell’ecologia umana di MassimoCresta, Alessandro Vienna,2002 Piero Cannizzaro: è un autoredallo sguardo attento alle dinamichesocio – culturali, cometestimonia la sua ampia filmografia,che si muove su molteplici latitudinisempre alla ricerca dinuovi universi da esplorare.Il documentario:Cilento storie di pane e di grano diPiero Cannizzaro, ita27’42’’2008. Il documentario diPietro Cannizzaro, racconta il Cilentoe I contadini di oggi. Un ritrattodi uomini e donne che, attraversol’impegno costante, lapassione e il coraggio hanno sceltodi rimanere nel Cilento. Ma èsoprattutto la storia di chi credenelle risorse della terra e nel valoreaggiunto della biodiversitàcome modello di vita contemporaneo.Un territorio, raccontatonel recupero di antiche colturecome il grano Carusella, la riscopertadella manualità nel fare ilpane, la ricchezza di prodotti cheoffre la terra. Stili di vita e alimentazionealla base del “mangiaremeridiano”. Il MediterraneoVideo Festival è un cinema senzaeffetti speciali che si fa nelle piazzedei luoghi più suggestivi delParco Nazionale del Cilento. È ilcinema che “si fa fuori”, che invitale persone a incontrarsi, a guardarei luoghi dove viviamo, lecose che succedono, raccogliendomemorie, storie vere, frammentidi paesaggio. In questa edizionestra-ordinaria il festival presenteràprogramma vario ed itineranteche si svolgerà da luglio aottobre 2010. Il MediterraneoVideo Festival vi invita a volgeregli sguardi sullo schermo per incontrareun cinema di confine trarealtà e finzione.Il festival ideato e realizzato dall’AssociazioneMedfest ONLUSin collaborazione con il ParcoNazionale del Cilento e Vallo diDiano è una festival dedicato agliautori e alle opere cinematografichee video che offrono descrizionie interpretazioni personali esingolari delle realtà passate epresenti nel mondo. Sono generidocumentari differenti sul paesaggiomediterraneo. I film proiettatidurante il festival sonoopere di autori riconosciuti omeno noti con diversi orizzontigeografici e culturali, sono espressionedi un cinema che spesso disponedi limitate risorse economichema è dotato di grandi capacitàinventive e comunicative.www.medvideofestival.net


14CaloreN°29 del 31 Luglio 2010ROCCADASPIDE-OSPEDALE/1. Cirielli rassicura, sindaci scetticiMiano “costringe” alla trattativa provinciale.Sfiducia nel piano ospedalieroCaldoro Zuccatelli approvato il21 luglio. Spiraglio offerto dall’assessoreprovinciale MarioMiano. Volontà quasi unanimedi incontrare il presidente dellaprovincia Edmondo Cirielli, ivari rappresentanti politici e dipresentare loro un documentoa sostegno dell’ospedale diRoccadaspide. Questo è emersodall’incontro promosso, il22 luglio, dal sindaco GirolamoAuricchio che ha riunito, aRoccadaspide, i sindaci dellaValle del Calore, degli Alburnie dell’Alento. Secondo il pianodi rientro, gli ospedali di OlivetoCitra, designato comeplesso riabiliativo, Roccadaspide,Eboli e Battipaglia confluirannoin un’unica strutturaROCCADASPIDE-OSPEDALE/2. Il commento. Gli attori non si fanno capireCosì è (se vi pare), come in una commedia pirandellianaLa “Questione Ospedale” siprotrae e ravviva l’estate con ilrapido ed incessante avvicendarsidi notizie. La condizionedell’Ospedale di Roccadaspide,infatti, al momento è suscettibiledi interpretazioni di vario generee priva di certezza alcuna,esasperata da una recondita edinsopportabile sensazione di instabilità.Certamente sarà statoun pugno nello stomaco pertutti (destra e sinistra) apprenderedell’approvazione dell’attualepiano di rientro che implical’ accorpamento del nosocomiodi Roccadaspide, peròle reazioni sono molteplici edeterogenee. L’occasione dunqueè utile per promuovereconvegni, riunioni e dibattiti,pubblici o privati, con lo scopodi individuare l’ eroe, cioè coluiche si renderà protagonistadella salvaguardia dell’ospedale,come in un gioco, anzi propriocome nel gioco delle trecarte qualunque sarà la conclusionel’unica certezza è unasgradevole percezione d’ imbroglio.La medesima sensazioneche aleggiava nell’aula consiliaredi Roccadaspide quandola maggioranza dei Sindaci delterritorio si son riuniti per discuteredell’ennesima emergenzaospedale, in sostanza undéjà vu , una situazione che ciclicamentesi ripropone identicanell’essenza, forse varia nellaforma. Perciò il mio rammaricoè legato al ripetersi di circostanzegià viste dove gli attorisono gli stessi, ma i ruoli stavoltasono invertiti: coloro cheieri si abbandonavano a fantasioseinterpretazioni oggi si leganoa certosine letture dei documenti,viceversa coloro cheieri si concentravano nella letturadei documenti oggi si lascianoandare in speranzose interpretazioni.In sostanza questiprotagonisti appaiono comecanne al vento, dove il ventoodora di legami politici ed èpalpabile l’incapacità di esseresvincolati dalle correnti interneai partiti. Quell’occasione di incontrosi è definita in un disdicevolespettacolo dove moltidei nostri rappresentanti politicidavanti ad un’emergenzareale, concreta e drammaticaerano sbandati ed incapaci diesprimere lungimiranza, è statoun avvicendarsi di interpretazioni;ed infine un’ occasionedi campagna elettorale piuttostoche essere possibilità diunione in un fronte comunecontro una minaccia collettiva.Proprio in questi contesti emergechiara la loro inadeguatezza,poiché essi risultano improduttivi,privi di una visione chiara,certa ed integrale della situazione,ma soprattutto svincolatadai propri legami di partito.Mentre invece, specialmentein questi momenti, sarebbeconveniente possederedoti di lucidità e perspicacia perdifendere efficacemente questoterritorio più volte penalizzato.Condivido, a tal proposito, latristezza di chi pensa che il Cilentosia estremamente povero,sottomesso ad un destino chegli impone d’inseguire continuamentequello che già possiede.Le dispute, le battaglie,non si basano su nuovi traguardida raggiungere, ma sempre esolo su possessi da consolidare,restando esclusivamente concentratia mantenere ciò cheabbiamo, con grande difficoltà,ci manca la forza per andareoltre. A spingerci poi ulteriormenteverso lo stallo questicontinui allarmismi, generatiperiodicamente, che servonoesclusivamente a consolidare ipotentati politici e le baronie,senza aver nulla a che vederecon la tutela del patrimonio collettivo;in sintesi questa è la miachiave di lettura in merito alla“Questione Ospedale”. Così sel’ospedale di Roccadaspide resteràaperto (e tutti ci auguriamoche sia così!) sarà utile perrivolgere la nostra devozione (ei nostri voti alle prossime elezioni)al politico (potente) diturno, eroe del momento. Attualmentel’unico documentonoto è il suddetto piano chenon lascia ben sperare, tuttaviaognuno ha la sua verità, così è(se vi pare)! Situazione che richiamaalla mente un noto testpsicologico dove ognuno riescea scorgere forme diverse in talunemacchie d’inchiostro. Viviamoin una commedia esiamo continuamente obbligatiad assistere a spettacolari sceneggiatedi capacità sovraumane(politiche) che solo pochisupereroi posseggono e tantopiù è vitale il bene da salvaguardaretanto più sarà restituitoin termini di visibilità e gratitudine(=voti) sul territorio.Questa è la realtà in cui abitiamoe che contribuiamo ad alimentarecontinuamente, se nonabbiamo la volontà di cambiarlaalmeno prendiamone coscienza,in attesa del supereroedi questa sessione al quale potremorivolgere la nostra “devozione”.Mariarachele Danieledella Valle del Sele, la cui realizzazioneè prevista entro 60mesi. «E nel contempo l’ospedaledi Roccadaspide non risultanegli allegati finali e nonc’è nessun posto letto. Sel’ospedale chiudesse, sarebbela fine dell’intera Valle del Calore,afferma Auricchio. E’ unpiano che non garantisce l’assistenzaal territorio, ma Cirielliafferma che il nostro sarà unplesso avanzato di zone internee montane e per questo glichiederò un incontro, che finoad ora non sono riuscito adavere. Voglio avere confermesu dove saremo collocati tra i328 posti letto a disposizionenei primi allegati del piano».Dove si legge anche che «L’assessoratoalla Sanità provvederàa nominare un dirigente medicodi comprovata esperienzacon l’obiettivo di realizzareuna integrazione funzionale trai quattro presidi ed avviarne iprocessi di razionalizzazione edi accorpamento». «E’ qui chebisogna leggere, esordisceMario Miano. In questo pianoZuccatelli c’è qualcosa di positivoe lo dico io stesso che misono scontrato con il centrodestra. <strong>Nel</strong> presidio unico,Rocca è alla pari con gli altriospedali. E Auricchio «Mascompare la dicitura del nostropresidio». Miano « Si, mascompaiono anche Eboli e Battipagliae poi sarà nominato ilnuovo Commissario, la figuradi cui si parla nel piano. Cirielli,inoltre, pubblicamente,ha detto che l’ospedale di Roccadaspidesi è salvato». La nominadel Commissario, nel frattempo,è stata rimandata. «Macosa è previsto per noi nelpiano? Si chiede il sindaco diBellosguardo, Geppino Parente.Si tratta di un piano politicoe non di rientro.Dobbiamo lottare per la miseriache già abbiamo. Invece difare un passo avanti, ne facciamouno indietro. Sappiamoche l’ospedale unico è unastruttura cementizia che non sirealizzerà mai. Ma se si farà, cidevono garantire, nel frattempo,la permanenza del nostroospedale e di chiuderlo solo adopera fatta. Dobbiamo scenderein piazza». Segue un accesodibattito tra Miano chevuole l’appoggio di Cirielli perl’ospedale, ed il sindaco di Bellosguardoche vede nella Provinciasolo un tramite per arrivarea Caldoro. <strong>Nel</strong> frattempoarriva in diretta la telefonata diGennaro Mucciolo al sindacoAuricchio che lo invita allaprotesta da lui organizzata davantiall’ospedale per il giornosuccessivo. «Niente politica»,gli risponde il primo cittadino,che prima delle chiamataaveva detto « quando Mucciolopoteva fare qualcosa nonl’ha fatta». E conclude. «Sonopreoccupato, ma fiduciosocome sempre. Il nostro ospedaleè in attivo, ha un rapportocosto ricavi del 103%, garantisceprestazioni di qualitàe si trova in una zona montana.Quando fu approvata lalegge 16 io stesso me la presicol Pd, il mio partito. Alle provincialiho votato Miano e Cirielli.E nella prima bozza Zuccatelliil nostro ospedale si salvava,nella seconda sparisce.Ribadisco la necessità di un incontrocon Cirielli». Poi si èdelineata la delegazione di sindaciche accompagnerà Auricchiodal presidente della Provincia.Francesca Pazzanese


CaloreN°29 del 31 Luglio 2010 15CASTEL SAN LORENZO. Presso questa sorgente andavano ad attingere le suoreInaugurata e restaurata la nuova Fontana LitaniaVenerdì 23 luglio 2010 è statainaugurata la Fontana Litania.Quest’importante interventodi recupero, fortemente volutodall’Amministrazione presiedutadal sindaco MicheleLavecchia, rappresenta perCastel San Lorenzo ed in particolarmodo per i suoi abitantiun simbolo di grande valore.Situata all’inizio del<strong>paese</strong> ( per coloro che provengonoda Roccadaspide), laFontana Litania è stata restituitain breve tempo ai cittadinidi Castello. Dopo il primorestauro del 1971 reso possibiledall’allora sindaco PasqualeMucciolo, l’odierno restaurosi è reso necessario viste lepessime condizioni dovute inquesti ultimi trent’anni, aiLA FONTANA LITANIA RESTAURATAROCCADASPIDE. Dal 3 agosto ciclo di conferenze“A voce alta” promuove la culturaL’associazione culturale “Avoce alta” onlus di Roccadaspide,presieduta da GerardoIuliano, coadiuvato da AngeloRacioppi e Roberto Marcheserealizzerà il progetto “Cultura”,grazie al finanziamento dellacomunità montana del CaloreSalernitano. L’iniziativa partiràil 3 agosto, alle 19.30, pressol’aula consiliare, con un congressosu “La religiosità popolare”introdotto dal prof. GaetanoPuca. Interverranno undocente dell’università di Salernoed autorità religiose. Siprevedono altri otto cicli di incontricon relazioni tenuti daesperti dei vari settori di interessedella comunità di Roccadaspidee della Valle del Calore.Il seguente calendario potràsubire variazioni e sarà agiornatodall’associazione stessa:Conferenza sul tema “Il ruolodell’informazione nella crescitadel Sud), tenuta da BiagioAgnes, direttore della scuola digiornalismo dell’università diSalerno, già presidente Rai, eGiuseppe Blasi, coordinatoredel corso di studi.Presentazione del libro “Filosofiadi classe” del prof. LucianoCastellano, già docentepresso il liceo scientifico “Parmenide”di Roccadaspide.Conferenza su “Usi e costumia Roccadaspide” : la conservazionedella neve, il ceppo diNatale, la vestitura, le jenare eli pumpinari, la Quaresima, laPasqua, I Morti , le serenate, illampionaio e i matrimoni. Relazionerannol’avv. Nicola DiDario, cultore di storia locale,e un professore universitariodel settore, con un gruppo folk.“I rocchesi che hanno partecipatoai moti rivoluzionari dell’Ottocento”:Maurizio Giulianirivoluzionario, combattenteed eroe dei moti cilentani del1848, condannato a morte epoi graziato. Relazione dell’avv.Nicola Di Dario.continui e reiterati scempi eagli atti vandalici che nehanno minato l’integrità. Pressoquesta sorgente andavanoad attingere acqua le suore diun vicino convento, le quali,“Spartaco a Roccadaspide,sconfitto in località Portella”,oggi conosciuta come “a purtedda”nel centro storico, conrelazioni del prof. GaetanoRicco e docenti delle scuolesuperiori di Roccadaspide.Incontro su “La castagna, unarisorsa di Roccadaspide”:esperti del settore e docentiuniversitari della facoltà diAgraria faranno il punto suquesto prodotto locale.“Il cuore oggi nel mondo”, surelazione del cardiochirurgoprof. Giuseppe Di Benedetto,con introduzione del primariodel reparto di cardiologia dell’ospedaledi Roccadaspide,Raffaele Rotunno. Convegnosu “ Costabile Carducci da Capaccioeroe del Risorgimentonazionale”? Relazioneranno ilprof. Giuseppe Scarane, presidentedella Lae (Libera accademiaeleatica) e docenti universitari.Francesca Pazzanesedurante il tragitto recitavanole litanie dei Santi, proprio perquesto motivo è chiamataFontana Litania. Sovrastano lebocche dalle quali sgorga l’acqua,in pietra calcarea e bassorilievo “ le tre torri “, stemmadi Castel San Lorenzo, operarealizzata dallo scultore RaffaeleMolinaro, durante il restaurodel 1971. Con il nuovorestauro è stata realizzata unacopertura inclinata ad emulazionedella preesistente, anterestauro 1971. La copertura èstata realizzata con elementiantichizzati quali coppi edembrici per il manto impermeabilizzantee coppi per larealizzazione della sporgenzacomunemente detta “romanella”.La pavimentazione in cubettidi pietra vesuviana è stata sostituitada pietra calcarea diRoccadaspide così come preesisteva.Si è provveduto, ancora,alla pulizia delle scritte,pulizia delle pietre da muffe,pulizia delle tre vasche in pietra,rifacimento della listellaturadelle pietre di rivestimento,recupero delle operestrutturali, rifacimento dell’impiantodi smaltimentodelle acque, bocciardaturadelle pietre esistenti oggettodi degrado, impianto di illuminazionecon lampade antichizzatee faretti. Inoltre, perpreservarne l’integrità è statainstallata una rete di videosorveglianza.Le fontane, cheracchiudono anche il significatosimbolico di prosperità edi dispensatrici di una risorsatanto vitale come l’acqua,sono uno degli elementi fondamentalida preservare e tutelare.Pietrantonio AccarinoAzienda dolciaria


16DianoN°29 del 31 Luglio 2010IN FARMACIAFai un check up daldentista prima diassumere farmaciper l’osteoporosi!I bifofonati sonoun’importante classedi farmaci indicatiper il trattamentodell’osteoporosi e dialtre patologie oncologichegrazie al loro meccanismod’azione di inibire il riassorbimentoosseo. I più comuni bifosfonatiutilizzati in terapia sonoalendronato, risedronato, ibadronato,pamidronato e zoledronato.I bifosfonati sono generalmentefarmaci ben tollerati e raramentepossono causare effetti collateralianche se sempre più incisivo si fail numero di segnalazioni diosteonecrosi della mascella. <strong>Nel</strong>70-80% dei casi, l’osteonecrosidella mascella da bifosfonati simanifesta inizialmente con unamancata guarigione dopo unestrazione ma in molti altri casil’osteonecrosi della mascella insorgespontaneamente senza alcunacorrelazione a particolaritraumi. In questi casi il primo epiù comune sintomo è dato dauna sensazione sgradevole allabocca che si manifesta con intorpidimento,parestesia e bruciore.Si verifica poi una graduale alterazionedella mucosa orale conformazione di ulcere persistenti.In questa fase si può palesare unforte dolore dovuto ad infezionidella porzione ossea necrotizzataindotta dalla flora batterica orale.Poiché questi sintomi precedonol’osteonecrosi vera e propria, laloro identificazione è essenziale aifini della prevenzione. All’iniziodi una terapia con bifosfonati èimportate essere a conoscenza diquesta possibile complicanza o effettoavverso. E’ infatti consigliabilerecarsi dal dentista per curarenel miglior modo possibile lasalute orale per eliminare possibilifocolai infettivi odontogeni e identi non riparabili oppure congrandi riparazioni peridontali.Quando si manifesta l’osteonecrosidella mascella è necessariocontattare immediatamentel’odontoiatra per stabilire un trattamento.Tuttavia, non esistendoper tale complicanza una vera epropria terapia solitamente non èpossibile avere una completa risoluzionedei sintomi.Alberto Di Muriainfo@farmaciadimuria.itIntervista al presidente del Comitato comprensoriale Tiziana Bove Ferrigno“Grande Lucania, la popolazione è con noi”MEDUSA CHA CHA CHATIZIANA BOVE FERRIGNOE’ soddisfatto l’architetto TizianaBove Ferrigno, presidentedel Comitato comprensoriale“Grande Lucania” del Vallo diDiano, battagliera “lucana” diPadula (tale si definisce) dopo ilvoto favorevole del ConsiglioComunale di Sala Consilina, il20 luglio scorso, che ha espressoparere favorevole affinché lapropria comunità possa esprimersi– quando verrà stabilito– sulla possibilità di passarearmi e bagagli alla Regione Basilicata.Seduta a un tavolo di caffè, apoca distanza dalla Certosa, laFerrigno mi parla con malcelatasoddisfazione, anche se èconsapevole che il camminoper realizzare la Grande Lucaniaè ancora lungo.Le chiedo di raccontarci un po’di cronistoria di questa battagliaidentitaria, politica e geografica:«Il nostro Comitato si ècostituito nel 2007 con l’obiettivodi portare la popolazionedi questo comprensorio al referendumpopolare per la riaggregazionealla Lucania, perchétutto questo territorio, daEboli al fiume Lao, faceva anticamenteparte della Lucania, equindi era pienamente territoriolucano, e questo lo testimonianoanche molti toponimi,penso, per esempio, ad AtenaLucana». Tiziana Bove Ferrignoè un osso duro, una “pasionaria”controcorrente, e rivendicala natura bipartisan dellaloro battaglia aggregativa che,ci tiene a precisare, non sarà né«un’annessione» né «una secessione»– anche se lei, provocatoriamente,si è candidatadue volte con la Lega Nord,raccogliendo molti voti, e portandoa Padula big del Carroccioquali Roberto Calderoli:«Noi chiediamo semplicementel’indizione di questo referendum,affinché la popolazionepossa esprimersi democraticamente.Il primo passo perpoter andare al referendum èche ogni comune che decide difar esprimere il proprio popolodeve deliberare in sede comunaleil quesito referendario.L’approvazione di questo quesitoè il primo passo per avviarel’iter burocratico. Allo stessotempo bisogna approvare lanomina di un delegato nazionaleche rappresenterà l’istanzareferendaria alla Corte di cassazione,e noi come delegatonazionale proponiamo il nostropresidente, il magistrato RaffaeleDe Dominicis». Chiedoalla Ferrigno quanti comuni abbianosinora deliberato in favoredel quesito referendario, elei mi risponde: «Sinora hannodeliberato l’approvazione delquesito 16 comuni, tra cuiAtena Lucana, Montesano sullaMarcellana, Sanza, Monte SanGiacomo, Auletta, Petina, Casellein Pitteri e, ultima in ordi-Estate in provinciaAccade d’estate che si cerchiun po’di fresco per il corpo emagari anche per la mente,lontano dalle cittadine che abitiamo,dove gli alberi cedonosempre più il passo alle piazzepavimentate e dove pare chemanchi l’ossigeno per i pensieri.Allora si potrebbe fare unapuntatina a Battipaglia, di sera,nella villetta comunale di viaBelvedere. Intrattenersi ivi congli spettacoli dell’estate cittadinaper avere ottimi spunti diriflessione a proposito su unavasta gamma di argomenti. Sulsignificato di bene comune,per esempio – bene comuneinteso come bene di nessunooppure patrimonio di tutti? Cheva rispettato e di cui tutti siamochiamati a dare conto?– cittadinanzaattiva, qualità, culturacome intrattenimento dellemasse oppure intesa come volanodi istanze sociali e civili.Ma tanti altri sarebbero gline di tempo, SalaConsilina».E cosa accadrà se siriuscirà ad andare alreferendum? Rispondela Ferrigno:«Occorrerà che lamaggioranza vada avotare, che la maggioranzadica di sì,dopodiché, se lamaggioranza saràfavorevole, il Parlamentoitalianodovrà ratificare ladecisione popolare.Ovviamente potrebbeanche opporsi, madovrebbe motivare tale opposizione».Il racconto dell’architettodi Padula è intenso, pienodi elementi concreti di valutazione:«Tutti gli incontri cheabbiamo fatto sinora con le istituzionilucane, con le Provincee con la Regione, sono semprestati favorevoli, anche se inalcuni c’è un po’ di scetticismo,magari per la paura di aggregareun territorio sconosciutoche potrebbe avere, loropensano, molte aspettative. LaBasilicata invece ci guadagnerebbe,perché la popolazionedel Vallo di Diano è di 80.000abitanti e, se ci aggiungiamo ilCilento, dove anche si sta facendola stessa battaglia, si arrivaa 250.000 abitanti. La nostrapopolazione è molto favorevolea questo passaggio, ognisingolo comune ha un comitato<strong>civico</strong>, coordinato dal nostroComitato, e con loro abbiamofatto tantissime manifestazionee dibattiti, e sono stati organizzatistand per la raccolta di sottoscrizioni.Ma noi non pensiamodi trovare in BasilicataDI VALENTINA DEL PIZZOspunti, il trasversalismo panico,il nomadismo tantrico, iltempo sottratto al lavoro e cosìvia. Un po’ di refrigerio siamoCONTINUA A PAGINA 21un’isola felice, perché prima ditutto noi rivendichiamo semplicementele comuni originistoriche. Dall’altra parte deimonti c’è infatti la Val d’Agri, enoi siamo proprio ai confini, equindi c’è un’omogeneità identitariae storica. Questo in primis.Qualcuno pensa che noivogliamo andare in Basilicataper chiedere finanziamenti oaltro. Non è così. Anzi, sarebbebello se anche in Basilicata sorgesserocomitati di appoggio,perché con la Grande Lucaniala Basilicata diventerebbe semplicementepiù forte».Uno deimotivi per cui gli abitanti delVallo di Diano e del Cilentovorrebbero passare alla Basilicataè, ovviamente, l’eterna indifferenzae distanza della RegioneCampania, una Regionecon 5.800.000 abitanti: «E’chiaro che noi non contiamoniente, siamo solo un bacino divoti, e prendiamo le briciole.Napoli e la provincia assorbonol’80 per cento dei finanziamentiregionali, e noi siamoconsiderati alla stregua di unquartiere di Battipaglia. Però aopporsi alla Grande Lucania èstata proprio una parte dellaclasse dirigente politica campana,bassoliniani (uomini diBassolino) e valiantani (uominidi Valiante) in testa. Noi ripetiamoinvece sempre che la deliberazionenon significa passareall’indomani in Basilicata,ma è un atto democratico chepermette di avviare l’iter. Significa,cioè, che il comune daràal <strong>paese</strong> la possibilità di esprimersi.E’ stato assai difficileavere queste delibere, perché isindaci sono spesso legati aipolitici regionali. Forse peròignorano che i consigli comunalipossono anche essere contrari,ma è importante dare allagente la possibilità di decidere».Chiedo alla Ferrigno qualisiano i paesi che ancora non sisono espressi: «Padula non deliberaancora, così come Teggianoe Polla. Sono i comunipiù grandi, che pensano di esserecapofila rispetto agli altriche sono piccoli. Comunqueanche nel Cilento ci sono comuniche hanno deliberato,penso ad Ascea, Casalvelino eTorraca. Queste delibere, poi,verranno depositate tutte insieme,per fare in modo che tuttii comuni vadano a votare insiemelo stesso giorno. Noi ciauguriamo di arrivare al referendum,ma l’ostacolo piùgrande è solo la politica, cheha paura. Noi però pensiamoche più dell’80 per cento dellapopolazione sia favorevole.Alla fine ce la faremo. La GrandeLucania si farà. Glielo garantisco».Andrea Di Consoli


CulturaN°29 del 31 Luglio 2010 17RELIGIONE E SOCIETÀ. <strong>Senso</strong> <strong>civico</strong> e <strong>preghiera</strong>Il pane non manca per colpa di DioDALLA PRIMAdiano degli italiani. Il tessutosociale del <strong>paese</strong> si sfilacciasempre più a causa degli egoismidi tanti e per la povertà ditroppi, mentre la classe dirigentenon riesce più a rappresentarebisogni ed interessi.Sclerotizzata in casta irriformabile,pare impegnata soltantoa garantirsi privilegi a livellocentrale, regionale, provincialee locale. Il costumepubblico e privato appare indegrado perché le istanze etichevengono coniugate semprepiù con l’utile del momento.Ne consegue un comportamentotendenzialmenteegoistico o preoccupato, cheincide negativamente anchesui processi demografici diuna popolazione che invecchia.Le giovani generazionisono sempre più numericamentedeboli, al punto da minacciareil normale svolgimentodei processi economici.Da anni, l’informazione quotidianaè dominata da questeproblematiche, al punto daimmaginare per la nostra cittàsolare e senza Dio una condizionemolto simile a quelladelle bibliche Sodoma e Gomorra.Per esse ha pregatoAbramo nel venire a conoscenzadel lamento del Signore,“Il grido contro Sodoma eGomorra è troppo grande e illoro peccato è molto grave”,Genesi 18, 20. Si tratta di unnotissimo episodio propostoalla nostra attenzione la scorsadomenica e dal quale possiamoricavare tanti insegnamentid’indiscutibile attualità.In particolare, nel mentre leggiamoil patteggiamento delnostro padre nella fede con ilSignore, ci rendiamo ancheconto del pericoloso assottigliarsidel numero dei giusti,dato che rende ancora più incombentela minaccia del giudizio.Inoltre, su costoro vienecaricata la responsabilità deldestino finale anche dei cattivi,di conseguenza diventa ancorapiù cogente il dovere dirimanere almeno in dieci perevitare la catastrofe.La soluzione indicata dallaBibbia risiede nella <strong>preghiera</strong>,gesto, azione, intendimentoche induce ad insistere perconvincere, determinando unmutamento di atteggiamenti.Ecco perché di solito identifichiamoil pregare col chiedere,modalità che in Abramo écontraddistinta dalla tensionee audacia nell’intercedere,quasi con l’insistenza tipicadel mercante mediorientale,fondata però su una immensafiducia in Dio. Ma l’audaciadel patriarca è superata daquella manifestata da Cristo.Questi, nel rivelare l’intimitàche ha con Abbà, fa comprenderecome l’efficacia della <strong>preghiera</strong>sia assicurata dalla costanza.Su questa base, sollecitatodai discepoli, egli insegnaai suoi seguaci la <strong>preghiera</strong>che diventa distintivo deicristiani. Infatti, i Vangeli riportanopiù di cento preghiereformulate da Gesù e tutteiniziano allo stesso modo conl’invocazione al Padre. A sorprendereè il fatto che, nellastoria della religiosità mondiale,soltanto Gesù storico dimostradi possedere la coscienzadi potersi rivolgersi aDio chiamandolo Abbà. E’ ilbalbettio del figlio, ma rivoluzionai rapporti con Dio perchéegli dice di pregare usandoun termine che ricorda l’intimitàdella casa rispetto allasacralità suscitatrice di timoripropria del tempio. QuandoGesù prega evoca sempre duevolti: quello del Padre e quellodell’amico. <strong>Nel</strong>la <strong>preghiera</strong>che ci ha insegnato, egli affermachiaramente che l’uomo sideve interessare della causa diDio, cioè del Regno, mentreDio è attento a quella dell’uomo,pronto ad elargire pane,concedere il perdono, preservaredal male. Ma è richiestauna condizione: nel chiedere,noi non dobbiamo usare mai itermini “io” e “mio”, ma sollecitareil suo intervento ricorrendoal “tu” del suo Nomeperché a queste condizioni riceviamoil “nostro” pane. E’ ilmiracolo del sentirsi famiglia.Infatti, il pane che il singolo ricevee che per lui rimane unfatto materiale, concesso alfratello, per sua intercessione,diventa esperienza spirituale.Con questi requisiti la <strong>preghiera</strong>può veramente cambiarela storia. Gesù lo evidenziaquando fa seguire all’insegnamentodel “Pater”l’affermazione: ”Amico, prestamitre pani, perché è giuntoda me un amico da un viaggioe non ho nulla da metterglidavanti”, Lc. 11, 5-6. Con questescarne parole, egli rivela ilsegreto della costante efficaciadella <strong>preghiera</strong>, la quale si risolvesempre nella circolaritàdi una relazione triangolareche vede protagonisti l’amicopovero che non ha pane,l’amico che ne ha in abbondanza,il viaggiatore affamatoe stanco che, inatteso, bussaalla porta. In questa relazioneviene rispettato il rito dell’ospitalità.Se dimentichiamoche la <strong>preghiera</strong> non è dialogochiuso, allora possiamo sperimentarnesempre la fecondità.Ma dopo duemila anni di recitadel “Pater noster”, purtroppoc’è ancora tanta famenel mondo, segno evidenteche non siamo amici fraterni.Perciò il pane continua a mancaree non per colpa di Dio, ilquale, se non è sempre prontoad esaudire le nostre richieste,mantiene comunque le suepromesse manifestandosi colvolto comprensivo di Padrepronto all’abbraccio protettivoper chi a lui si rivolge.Luigi RossiPRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie,Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie,Rummerie, Alberghi e DiscotecheORARIO APERTURAlunedì/venerdì8.00 - 13.0014.30 - 19.30sabato8.00 - 13.00INFO&CONTATTItel 0828 730510fax 0828 72805S.S 18, Km 89,700Capaccioinfo@planetbeverage.itwww.planetbeverage.it“ MARMI PIETRE E MATERIALIRICOMPOSTI NELLE NUOVEESPRESSIONIDELL’ARCHITETTURA MODERNA”S.S 18 Km 91,150 > 84047Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828 723617> fax +39 0828 723618www.marmisacco.it > info@marmisacco.itdi DOMENICO MARINOe GIUSEPPE TROTTATrentinara (SA)Via Roma 181 - bivioinfo 330 502757329 6329525CARNIprovenienti daallevamenti del CilentoSALUMIdi produzione propriaSPECIALITAʼ


18EboliN°29 del 31 Luglio 2010Il transatlantico ebolitano, benvenuti al bar D’AmoreTra politica e pettegolezzo, tra un caffè e un cornettoE’ il crocevia di ogni segretopolitico. Il bar D’Amore. Sitrova alle spalle del comune.Luogo di incontro dei politicidi maggioranza. Per evitare icittadini, le loro proteste, lecontestazioni quotidiane, leaziende non pagate, gli esponentidi maggioranza esconodalla porta di servizio. Dalretro del comune. Una soluzioneefficace. Per non dare rispostealla gente. Attraversouna scala a chiocciola, si ritrovanoin piazza Tito Flavio Silvano.Da qui, al bar D’Amore.Quartier generale del PartitoDemocratico. Bar diviso tra icontendenti. A seconda delleore. Se ci sono i socialisti diConte (Pd, area riformisti)l’area Cuomo si tiene a chilometricadistanza. Se arrivanoquelli di Cuomo (Vastola e C.),i socialisti fuggono via, comese la peste fosse annunciata.Luogo di incontro. E di scontroa distanza. Agone di gossippolitico. Lo stillicidio delPd, il bar D’Amore è diventato.Ogni mattina, un pettegolezzo.Ogni mattina, una frecciata.Ovviamente, avvelenata. Ilcongresso del Pd, di fatto, si èsvolto lì. Tra un tavolino assolatoe un caffè macchiato. Traun video musicale e una telefonataall’ultimo iscritto. L’ultimodivorzio, tra Melchiondae Conte, tra Campagna e Vastola,tra Rotondo e Marisei, albar D’Amore s’è consumato.Una guerra senza fine. Unabattaglia senza quartiere. Spessonoiosa. Fatta di piccolisgambetti. Di minacce velate.Di sfiducia annunciata. Ma poirientrata. Il bar D’Amore?Transatlantico ebolitano. <strong>Nel</strong>leultime ore, il capogruppo delPd, Carmine Campagna, piùvolte è stato impallinato. Dall’areaCuomo. Fucilato e giustiziato.Al bar D’Amore. “Dimettiti”.“Vattene”. “Non seicapace”. “Fai solo guai”. “Incassisolo sconfitte”. Virgolettatie nitroglicerinici, son volaticopiosi, i complimenti perCampagna. Di politico, non c’èniente. Di gossip, tutto. A tremesi dalla vittoria elettorale,Melchionda si ritrova con unamaggioranza logora e fratricida.Per “colpa” del barD’Amore. Per i suoi spifferiquotidiani. Per le notizie riferite.Spesso bombe fasulle.Trappole premeditate. Voci infondate.Melchionda rappezzato.Per il divertimento di chinon è entrato in giunta. Potevafarlo. L’assessore. Ha preferitofare il Bruto della situazione. Ilpolitico che sferra pugnalate.Mai di faccia. Sempre alle spalle.Il Bruto melchiondino, antisocialista e anti contiano. Prontoa sfiduciare il sindaco suuna striscia pedonale dimenticata.Non certo per il serviziodi salvataggio, a mare dimenticato.Non si parla di politica,al bar D’Amore. Ma di pettegolezzoesasperato. Dell’Udcche occhialina il Pd di Melchionda.Per far fuori il gruppoConte. Si discute della minuscolaApi, innamorata delgrande centro. Di maggioranzevariabili. Di giunte da rifare.Assessori da impallinare. Equilibrida rivoluzionare. E i problemida risolvere? Dopol’estate. In un’altra occasione.I potenti assessori di Melchionda,si incontrano al barD’Amore. Parlano impettiti.Tra loro. Discutono a vocebassa, con i loro elettori. Telefoninoall’orecchio. Tazzinacaffettata alla mano. Pontificanoil futuro di Eboli. Il prossimoNatale di Melchionda. Labefana di Campagna. Il panettonedi Cuomo e Conte. Il granritorno di Polito. L’assessoratoa Pierino Infante. Una convenzionea Emilio Masala. Unostrapuntino a qualche amico diCariello.Questo è lo scacchiere. Lo scenariopartitico. La torta da dividere.Per l’anno che verrà. Ilcomune uscirà dai vincoli dispesa, nel 2011. Appettiti scatenati.Addio patto di stabilità.Si torna a tagliuzzare la torta.Una fetta ai contiani. Una aicuomiani. E tutti vissero felici econtenti. Il giorno dopo lebombe, arrivano le smentite.Sempre al bar D’Amore, si presentanole vittime dell’aggressioneverbale. Il Campagna sfiduciatoche urla la sua rabbia.Agli invidiosi cuomiani. Agliassessori mancati, ai picconatoridi turno (Vastola e Rotondo).Lezioni di alta politica. Seminarida sogno per i teoricicamaldolesi. Roba da urlo. Dipartimentiimprovvisati discienze politiche. Frasi irriferibili.Litigi e sgambetti da asiloinfantile, oggi scuola materna.Al bar D’Amore si leggono igiornali. E si meditano vendette.Piani di rivolta. Roba da P3e P4 insieme. Dossier alla Verdinie Cosentino. Operazionidi diffamazione che nemmenoil palettato Sica si sognerebbe.Operazioni di controinformazione.Senza esclusione dicolpi. Tutto all’interno del Pd.Qualche volta si ferma un extraparlamentaredi passaggio,tal Cosimo Pio Di Benedetto. Ela scena cambia, diventa ridicola.Eh, si…perché di fronte alnemico, il Pd autodilaniato eautosputtanato, si ricompattagranitico. Amici come prima.Fratelli di sangue. Alleati diferro. Putti della politica. Angiolettida presepe. Sorrisisplendenti. Mastrolindo rutilanti.Campagna e Vastola?Dopo essersele dette di tutti icolori, fingono di tornare daun’amichevole crociera. Rotondoe Marisei si danno appuntamentoper una partita diburraco. Pur di nascondere aDi Benedetto, ogni screzio. Purdi fingere, l’inverosimile. Si inventanodi tutto, al barD’Amore. Il parco fotovoltaico?Diventa all’improvviso ilprogetto più importante dellastoria di Eboli. I socialisti dimenticanoogni contestazione.I cuomiani parlano di benessereper tutti. Melchionda azzerala disoccupazione. Fuochid’artificio in collina. Grandesindaco, quel De Luca. Untempo, farabutto. Oggi santo,per tutti. Ma non appena DiBenedetto si allontana, i coltellirispuntano. La battaglia è dinuovo rusticana. Fin che sanguenon scorra. Finchè il Pdnon imploda. Finchè la maggioranzaregge. Tutto di tutti,si può dire. Infamie e verità.Compagni di partito e alleatiingrati. Non c’è regola, non esistebon ton. La maggioranza èquesta. Dagli ebolitani eletta.Dall’opinione pubblica premiata.In attesa del nuovo chenon arriva, il bar D’Amore ciresta. Le sue bordate. Le suesmentite. Le carognate volanti.Il giorno dopo smentite.Francesco Faenza


EboliN°29 del 31 Luglio 2010 19Le pagelle ebolitanedi Francesco FaenzaFRANCO CRADIELLOFranco Cardiello, voto 7. Il neo senatoredel Pdl si insedia a Palazzo Madama.E chiede subito tre cose. Il tribunale autonomoper Eboli. <strong>Nel</strong> Castello Colonna.L’ospedale di Eboli con tutti i repartispecialistici che già ha. E infine “vorreiaffidare Villa Maiale all’Aido di AnnaPacifico. E’ una donna coraggiosa e ingamba”. Un Cardiello in gran rispolvero,in un Pdl ebolitano tutto da capire.Da rifare. Da ricostruire. La prevedibileeclissi di Vito Busillo, spiana la stradaa Cardiello. Toccherà a lui, da senatore,fare un congresso cittadino, organizzarequalcosa di politico, in un partitoancora troppo plastificato. Sulla suastrada, Cardiello troverà Fausto Vecchio,capogruppo consiliare, ex socialista,ex forzista. Il Pdl è tutto qui? Qualchepolitologo ebolitano dice di no.Anche Cariello, dopo il primo salta quagliatoda Rifondazione ai socialisti destrorsidel Nuovo Psi, potrebbe approdarenel partito di Berlusconi. Prima chel’indagine P3 non dimetta tutti i colonnellidel capo di Arcore. Situazionecomplicata. Cardiello va per la sua strada.Lancia sfide possibili, il tribunale,salvataggi improbabili, l’ospedale, e unpo’ di coraggio civile, l’affidamento divilla Maiale.Ufficio postale 2, voto 3: se in Zimbawesi rompe il condizionatore dell’aria, èfacile da prevedere che il ricambio avvengada qui a 60 giorni. Se la stessaprevisione viene fatta in un ufficio postaleitaliano, ebolitano nello specifico,il dato diventa imbarazzante. Ahi, civileItalia. Si può cambiare un condizionatorein 60 giorni? In attesa della risposta,all’ufficio postale di via Ceffatoè arrivata la multa dell’Asl. I locali nonsono ospitali. Senza condizionatore, conle finestre blindate e sbarrate, immaginateun po’ che aria da monte Biancorespirino i dipendenti postali. Sei ore inun ufficio fornace, a calamitare le bestemmiedegli utenti all’esterno, in filasotto il sole. Sei ore in uno scenario zimbaweiano.Inevitabili le proteste, necessariala multa dell’Asl. L’ufficio pubblico,fiore all’occhiello ebolitano, è diventatoun forno a cottura lenta. Un’oraall’esterno, a fare la fila, sotto il sole. Unquarto d’ora dentro, in un locale insalubre(lo dice l’Asl), dove non c’è ricambiod’aria, non c’è finestra aperta,non c’è condizione igienica occidentalerispettata. Per la prossima estate, i dirigentiebolitani organizzeranno un corsodi sopravvivenza. Pagare una bollettaall’ufficio postale di Eboli, in via Ripa oin via Ceffato, è impresa per cuori impavidie stomaci acciaiati.Maurizio Manna, voto 8: salva tre bagnanti,insieme ai bagnini del lido Holiday,grazie alla sua tavola di surf. Issale vele e va. A tirare fuori dalle onde, tredisperati turisti. Ingenui e pericolosi sfidantidel mare mosso, della bandieraREMO MASTROLIArossa, della corrente marina di Campolongo.Manna surroga il comune diEboli. L’assessore Mastrolia, voto meno8, che a tutto pensa, ma non si preoccupadel necessario. E cioè dei bagninisulla spiaggia libera. Otto salvataggi indue giorni. Tutti bagnanti sulle spiaggelibere ebolitane. Senza bagnini comunali.Per esigenze di cassa. Tradotto, perspese folli e inutili fatte nel 2009. Con laconseguente violazione del patto di stabilità.Mastrolia meno otto pensa atutto. Alla società privata per la sicurezzatra parcheggi e cabine. Ai parcheggiatoridella Multiservizi, selezionatiin base ai curricula penali. Si dannal’anima. Si strappa le vesti, Mastrolia.Ottiene anche un’ambulanza privata, inriva al mare. All’appello manca l’essenziale.I bagnini che devono salvare viteumane. Domenica scorsa ci ha messouna pezza Renato Trotta (lido Grazia)voto otto anche a lui. Lunedì pomeriggio,i salvataggi li ha effettuati MaurizioManna, cittadino privato, esperto disurf. La prossima volta chi si getterà inmare? Mastrolia e i consiglieri comunalidel Pd? Lustrini e paillettes. Si puòpensare a tutti i dettagli secondari, tranneche alla cosa più importante. I bagninialla spiaggia libera? Fare l’assessorealla sicurezza è cosa importante eseria. Non capire l’importanza di unservizio che salva vite umane, è miopiapolitica. Terrificante.Direzione sanitaria dell’ospedale, voto4 (e la storia del padre del giudice): unpaziente dimesso dall’ospedale, comedeve tornare a casa? Le opzioni sonodue. O con la macchina dei familiari. O con un’ambulanzaprivata. Così funziona. Per unmotivo molto semplice. Se gli ambulanzieridell’ospedale volessero accompagnarea casa tutti i pazienti dimessi,la Corte dei Conti non riuscirebbe a calcolarel’ammanco e lo spreco quotidiano.Giorni fa, fatto strano, un collaboratoredel signor Minervini (il direttoreappassionato di pittura e diete era inferie) scrive un ordine di servizio. E,udite udite, invita un rianimatore, uninfermiere e un portantino del prontosoccorso, a riaccompagnare a casa ilpadre di un giudice. Il solerte collaboratoredi Minervini, per iscritto precisache il tutto avverrà con un’ambulanzapubblica. A spese dei contribuenti. Coni nostri soldi. Per intenderci. Quel chevale per tutto il mondo ricoverato all’ospedaledi Eboli, non si applica alpadre del giudice. Chi sia questo padre“privilegiato”, poco ci interessa. Chi gestisceun ospedale pubblico, tra dietemai fatte e pitturazioni con le forminepediatriche, certe schifezze, certe discriminazioni,certe porcherie, dovrebbeevitarle. E invece, ciò non è accaduto.Al signor Minervini (“farò lo scioperodella fame se non riaprono i reparti”,disse tre anni fa, promessa maimantenuta) chiediamo: chi ha autorizzatoquell’ordine di servizio? Al signorMinervini, giulivo pittore del reparto dipediatria, chiediamo: chi pagherà lespese per l’ambulanza pubblica, irregolarmentecostretta ad accompagnare ilpadre del magistrato a casa? In nomedel popolo italiano, chiediamo al signorMinervini, e magari anche al giudice figlio,questa schifezza, nel loro vocabolario,sotto quale termine penale potremmorintracciarla?"Il giorno 22/07/2010 alle ore 16.45presso il Santuario del Getsemani inCapaccio, Giancarlo Presutto (politicoAssicurazioni e investimentiVia Nazionale 64,Omignano ScaloTel 0974 64150Fax 0974 64054Via Amendola 3,AgropoliTel 0974 829433Fax 0974 827691assifeo@virgilio.itebolitano) e Mariateresa D'Arco (architetto)hanno coronato la loro unione,sposandosi alla presenza di S. E.Mons. Bruno Schettino Arcivescovo diCapua. Unione cui ha presenziato, inqualità di testimone, l'On. ClementeMastella che ha partecipato con entusiasmoal matrimonio. Tra i 140 invitati(Meridiana Hotel) vi erano Padre PietroGreco, Don Enzo Caponigro, l' On.D'acunzi Pasquale, Il Consigliere ProvincialeMassimo Cariello, Il Sindacodi Agropoli Franco Alfieri. Ai novellisposi l'augurio di una vita serena insieme.


20N°29 del 31 Luglio 2010E’ POSSIBILE SEGUIRE LA MANIFESTAZIONESUWWW.CILENTOWORLD.COM


BattipagliaN°29 del 31 Luglio 2010 21La giunta Santomauro prepara l’interventoUna stagione di abbattimenti per una nuova cittàSembra tutto pronto (?) peraprire finalmente una stagionedi abbattimenti nella città capofiladella piana del Sele. Ilsindaco Giovanni Santomaurosembra determinato, il condizionaleè d’obbligo, a compiereuna vera e propria azione dirisanamento del territorio da“ecomostri” e scheletri vari cheriempiono il tessuto urbano ela fascia costiera cittadina. ABattipaglia, infatti, fino alla finedegli anni ottanta si è proceduto,in barba a qualsiasi criteriodi bellezza e tutela dell’ambiente,ad un vero e propriosacco edilizio. Sull’onda lungadi uno sviluppo industrialesenza paragoni nel mezzogiornod’Italia, a Battipaglia il cementoe i costruttori l’hannofatta da padroni. Oggi pare chesi voglia porre un freno questoscempio.Tra i primi edifici suscettibili ditale intervento è il famigeratopalazzo “quadrifoglio”. Situatonei pressi dello stadio comunale“L. Pastena”, l’edificiodalla forma che ricorda appuntoun quadrifoglio, dopo annidi battaglie legali, sequestri eA PARER MIODALLA PRIMAlo spettacolino del mago Mistral,il venditore di spighe all’angolo.Poi lascia pure cheimperversino polemiche sul litoralein rianimazione, sul solitopreannunciato interventodi riqualificazione che si sostanziaora in una potata d’erbaccee ora in una passatad’asfalto nuovo, sulla balneabilitàfuori controllo che fondeuomini e munnezza in ununico, futuristico continuumgenetico.Vuoi per snobismo vuoi perdiseducazione, la villa comunaledi via Belvedere, nata sulrush finale dei ’70, dalla nascitafino a una quindicinad’anni fa aveva puntualmentedisatteso al suo ruolo di potenzialeristoro per il cittadinooppresso; salvo ritornare prepotentementeagli onori dellacronaca per merito di qualcunoche un giorno ebbe l’arguziadi vederci un’occasione diaggregazione costruttiva:giammai per cash, ma per(non sempre ricambiato)amore del sociale. CosicchéQUEL CHE RESTA DI UNA CASA ABUSIVANELLA PINETA CITTADINArinvii, dovrebbe finalmente caderesotto i colpi di ruspe epale meccaniche. Lo scheletroversa ormai da anni in condizionidi estremodegrado,ed è meta frequentedi rome senzatetto.Se verrà giù, intutta probabilità,darà spazioad un nuovocentro residenziale,chesperiamo perònon ricordi loscheletroormai ridottoin macerie.Altro luogo diabbattimentodovrebbe essereil litoralecittadino, doveda decenniormai case difortuna, edificifatiscenti estrutture abusive,campeggianoindisturbatenel cuoredella pineta. Unaltro cancro per la città, daestirpare quanto prima, anchecon metodi di “rosaniana” memoria.Questioni urbanisticheintrecciate a doppio filo conquestioni ambientali e chespesso confinano con emergenzeigienico-sanitarie.Altro quartiere, altro mostro,stavolta al centro della città: unpalazzo di sette piani, issato elasciato a metà. E’ quello di cuipiù volte abbiamo parlato, il famosopalazzo di proprietà DeBiase su via Domodossola, a ridossodella villa comunale. Unpalazzo su cui pende il giudiziodi un tribunale, che nelprossimo autunno sarà chiamatoa pronunciarsi circa il dissequestrodell’opera o l’aperturadi una lunga fase che potrebbeportare anche all’abbattimento.Tanti, tantissimi, troppi esempidi cattiva pianificazione, speculazionee abuso, per unacittà in cui la passione per il“bello” pare non sia mai approdata.“Guai a quelli che aggiungonocasa a casa!”, esclamavail profeta Isaia, chissà seSantomauro avrà davvero orecchiee forze per raccogliere.Valerio Calabresedi ERNESTO GIACOMINO<strong>Nel</strong> <strong>paese</strong> delle mera-villenasceva – e poi, ostacolata aspranghe di carta da bollo daisoliti ignoti – nel giro d’unpaio di edizioni scompariva,la Città dei Ragazzi. Altrovesarebbe stato un esempio diutile reinvenzione di un postomalato, un incipit di tradizioneda tramandare ai posteriper un proficuo percorso dicrescita: qui semplicemente,come ci si doveva aspettare,sortì come effetto prevalenteproprio quello meno voluto:illuminare la lampadina delbusiness. Cosicché, dapprimascimmiottando alla buona ilformat iniziale, poi scostandosidi netto dalla logica chesottintendeva le manifestazioniprecedenti, la villa comunalein look estivo divenne viavia il discount delle rappresentazionida sobborgo, karaokee liscio e pizzette da unlato e qualche timido tentativod’arte dall’altro. Con la fagiolatadi mezzanotte che riunivaentrambi gli animi,l’eclettico e il pragmatico, l’impegnatoe l’ignavo. Semprecon nomi diversi, queste maratonedel poco buon gusto,ma con in giro, vuoi o nonvuoi, le stesse facce: patrocinate,sponsorizzate, convenzionate,autorizzate finché elezioninon le separi.Per la stagione in corso, ilcosto di ‘sta via di fuga da afae routine, a tutto vantaggio dimassaie annoiate, anziani ipocondriacie bambini posseduti,si tara sul mezzo centone dimigliaia d’euro di spesa, e c’èchi dice che c’è andata pure dilusso. In compenso, eccotelalà: l’arte. Ben otto saggi didanza, una sera dopo l’altra:c’è tipo un concorso di resistenza,se arrivi a vederli tuttipoi ti arriva dritto a casa il diplomadi ballerino onorario,con la firma della Fracci e lecancellature di Alemanno.Sette serate musicali, che spazianodal classico al modernissimo,ivi inclusi un festivalcanoro, un concerto di solitromba e pianoforte (per diserzioneimprovvisa degli altriAristogatti) e una cover banddi De Andrè (sottotitolo: ilFaber tra bermuda, marsupi ecuoppi di lupini). Seguonovarie manifestazioni teatrali dichiaro respiro classico/internazionale(i titoli in napoletanosono per sviare i puristi),più roba varia ed eventualetipo stage, serate di liscio etango, karaoke, gare di monta,tornei di biglie, quarantott’oredell’uncinetto, corsi d’ipnosi,sit-in contro l’estinzione dell’ornitorincomuflonato e, dulcisin fundo, immancabile e irrevocabile,il celebre concorsodi bellezza “Miss Sud Italia”,trampolino di lancio col qualecentinaia di ragazze hanno adoggi coronato il sogno diun’intera vita: entrare comeaiuto-sciampiste nei più rinomaticoiffeurs della provincia.Il totaluccio fa milleottocentoeuro al giorno per venticinquegiorni: robetta sostenibile, diparecchio inferiore allo stipendiomedio del presidentedel consiglio d’amministrazionedi una qualunque multinazionale.Con la crisi l’oculatezzaè un dogma: ma anguriae rutto libero, quelle, nonpotete farcele mancare.MEDUSA CHA CHA CHAEstatein provinciaSEGUE DA PAGINA 16sicuri allora di trovarlo a Paestum.Almeno all’ombra dellecirca 3.500 abitazioni abusiveche l’Agenzia del Territorio hascovato svolazzando sull’anticacolonia achea. Metro alla mano,la maggior parte di questi fantasmiedilizi spunta a 1.000 mdalle mura antiche. Per buonapace di Umberto Zanotti Biancoe della sua straordinaria legge.La norma di tutela voluta dall’illustrearcheologo, la n.220 del1957 non è prolissa ed è precisa.Si legge in un attimo. Consta diquattro articoli di cui il secondofa al caso nostro. Bene il primatodelle case fantasma per ora lodetiene Paestum, il cui primo cittadinoè ancora incredulo e immaginiamoanche il funzionariodi zona della Soprintendenza,ma il Comune di Capaccio è seguitoa ruota da Eboli, Cava, Palinuro,Ravello, Camerota.Buona la situazione a Pontecagnano.La città alle porte dei Picentinivive altri generi di problemi inquesto momento: inceneritore si,inceneritore no.La località CupaSiglia, nel Comune di Salerno, èbene incastonata tra Pontecagnano,Giffoni Sei Casali e SanCipriano Picentino e da anni è alcentro di due duelli: l’uno vedel’Energy Plus da una parte e ilComune di Salerno dall’altra,centrale termoelettrica oppuretermovalorizzatore. Un unicosito per due grandi interventi adir poco impattanti per una zonache gode di un habitat naturaleda tutelare e valorizzare in altromodo, alle porte di un Parco Regionalee ricca di testimonianzearcheologiche, nonché di prodottitipici.Avviati i lavori per il condotto,quelli della centrale, bloccaticirca un anno fa, dovrebbero ripartire,dato che il TAR del Lazioha rigettato il ricorso avviatocontro l’impresa da Comune diPontecagnano, Comune di Salernoed Ente Provincia.Il secondo duello è quello chevede schierati tutti i Comunidella splendida corona dei Picentinicontro chi vuole questoinceneritore, sia egli De Luca oRomano, sia esso il Comune diSalerno oppure la Provincia.Mercoledì scorso i cittadini deiComuni interessatisi sono mobilitatiin massa per difendere lasalute e il futuro dei nostri figli edire sì a raccolta differenziata, ariciclo, riuso, riduzione, trattamentoa freddo, ma no, propriono, all’inceneritore.C’era anche un bel fresco.Medusa Cha Cha Cha


GastronomiaN°29 del 31 Luglio 2010 23Viaggi e AssaggiDieci nostre golosità tra quelle che mi piacciono di piùSiamo in pienaestate. Crisi o noncrisi, in questo periodo(finalmente)siamo invasi daturisti che sono“scappati” dalle città afose pervenire a rigenerarsi nelle nostrebelle località. Tanti andrannovia molto soddisfatti, altri unpo’ meno, ma tutti porterannocon loro il ricordo delle nostrecose buone, intendo quelle goderecce.Per un attimo mi sonoimmedesimato in un turista eho pensato cosa porterei conme nella mia città, oppure cosapotrei portare in regalo a parentie amici. Tra le tante cosebuone ecco le prime dieci chemi sono venute in mente. Laprima che mi è passata per latesta è il vino. <strong>Nel</strong>la nostrazona (da Salerno in giù) abbiamo2 Denominazioni Doc e 2Igt. Le Doc (Denominazionid’Origine Controllata) sono Cilentoe Castel San Lorenzo,mentre le Igt (Indicazioni GeograficaTipica) sono Paestum eColli di Salerno. È ovvio che chiha villeggiato nella nostra provinciaporta con sé un prodottodella zona e generalmentenon un prodotto di altre regioni.La scelta dei nostri vini èampia, le cantine salernitaneoramai sono sulla quarantina.Qualche nome? Tra i più buoniche conosco meglio cito: I Vinidel Cavaliere, Rotolo, De Conciliis,Barone, Botti, Marino, Polito,Casebianche e la neo SanSalvatore. Se non siete degli intenditori,è preferibile affidarsia negozi specializzati oppuredirettamente alle cantine. Èbello ed interessante conoscerei produttori che in genere propongonoun assaggio dei lorovini. A seguire, agli amici piùcari farei assaggiare la mozzarelladi bufala d Paestum. <strong>Nel</strong>lacittadina dei templi non ci sonomolti caseifici, ma il loro standardqualitativo è molto alto. Amio giudizio la mozzarella diPaestum è la migliore almondo. Preferisco quelle“mozzate” a mano a quellefatte a macchina. Anche quifaccio qualche nome: Vannulo,Riva Bianca, La Fattoria del Casaro,Barlotti, Fratelli Di Lascio,Del Guacchio e Masseria Lupata.La mozzarella di Paestumè uno di quei prodotti che nonci si stancherebbe mai di mangiare.Terza golosità: l’olio extravergined’oliva. Sono due leDop (Denominazione d’OrigineProtetta) della nostra provincia:Cilento e Colline Salernitane.C’è da aggiungere che<strong>esisto</strong>no molti oli che, anchesenza avere nessuna di questedenominazioni, sono di grandissimaqualità. Spesso addiritturadi qualità superiore.Questo perché alcuni produttori,per evitare costi aggiuntivi,preferiscono vendere il proprioprodotto senza la Dop.L’olio nostrano è in pratica queltocco in più che migliora qualsiasipreparazione, sia cotta checruda. Punto quattro: la soppressata.Non ha importanza laprovenienza comunale. Chi haassaggiato questo salume cilentanoottenuto artigianalmente,difficilmente riesce a rinunciarci.Sono molte le macellerieche lo producono inmodo tradizionale come peresempio Chirico a Vallo dellaLucania e La Cilentana a Trentinara.Come quinta golosità,un’altra particolarità: la carnedi bufalo. Da pochi anni incommercio, questa carne continuaa farsi preferire per le suetante proprietà. Infatti, è facilmentedigeribile, è ricca di mineralie proteine e il contenutodi grassi e di colesterolo sonomolto bassi. In zona la carne dibufalo è commercializzata dalconsorzio Alba, con sede nelcomune di Ogliastro Cilento.Poi passiamo al limoncello, liquoredolce ottenuto dalla macerazionein alcool delle scorzedi limone. È un prodotto tipicocampano, sembra sia stato inventatoagli inizi del secoloscorso. Da qualche anno, soprattuttod’estate, è un finepasto molto richiesto. In Italiaci sono state molte imitazioniottenute con estratti di limonio con frutti che non hannoniente a che vedere con i nostri.Anche in questo caso è preferibileacquistare un prodotto nostranoottenuto artigianalmente.Due aziende a caso: AnticheFattorie Cilentane di PatriziaPostiglione ad Agropoli e DiBiasi a Capaccio. Continuiamocon gli speciali fagioli di Controneche sono piccoli, rotondi,bianchissimi, senza macchie esenza occhi, molto pregiati perl’alta digeribilità. Il prodottorientra tra quelli che Slow Foodha voluto nell’elenco delle specialitàtipiche italiane da salvare.Tra i produttori più affermatitroviamo Michele Ferrantee Angelo Campagna. DaControne passiamo a Ciceralee parliamo di ceci. Grazie aquesto legume il <strong>paese</strong> è entratoa far parte dell’autorevoleassociazione “Città dei sapori”,che seleziona e raccoglie il megliodella cucina italiana. Il cecedi Cicereale è ricco di potassioe tra le sue particolarità qualcunoha affermato che sanno di… ceci. Per trovarli ci si può rivolgereall’agriturismo Corbellaa Cicerale. Il nostro Cilento èanche terra di fichi, infatti quida secoli, o meglio millenni, sicoltiva il fico bianco dottato chea giusto titolo è riconosciutoDop dalla Comunità Europea.Questo frutto è da sempreanche essiccato e commercializzatoin diverse versioni: alnaturale, ripieno, ricoperto dicioccolato o ancora preparatoin maniera particolare. Tra leaziende dolciarie più note chelavorano i fichi c’è la M.Grecodi Fornelli Cilento. Per concluderein dolcezza non si potevanon parlare di sfogliatelle, tipicodolce napoletano oramai diventatocampano. Anche questaè una specialità quasi impossibileda preparare a casa eha un sapore che è veramenteuna bontà apprezzata. Undetto che ancora ricordo dellamia infanzia e pienamente condividodiceva: “Napule tre cosetene belle: ‘o mare, ‘o Vesuvio,e ‘e sfugliatelle”. Per trovarlebasta rivolgersi a qualsiasi pasticceriadella nostra provincia.Ecco, queste sono dieci nostregolosità che effettivamente mipiacciono di più. Sono tuttiprodotti inimitabili che assaggiandolinon si dimenticanomai.Diodato BuonoraLA RICETTAAlici cilentane alvino biancoIngredienti per 4 persone:800 g di alici fresche del Cilento2 bicchieri di vino bianco1 carota1 cipolla1 gambo di sedanoolio extravergine d’oliva delcilento1 spicchio d’aglioorigano e saleProcedimento:portare a bollore la carota, ilsedano e la cipolla con 2 bicchieridi acqua, 2 bicchieri divino e un pizzico di sale. Alprimo bollore immergere permezzo minuto le alici senzalisca. Sgocciolarle con un mestoloforato. A parte preparareuna salsa con olio extravergined’oliva, sale, origano e lospicchio d’aglio tagliato afette. Servire le alici ancora tiepide.Vino consigliato: Cilento Bianco2009 Doc, I Vini del Cavaliere– Casa Vinicola Cuomo,Capaccio-Paestum (SA)Via S. Pio X (nei pressidell’ospedale) Agropoli0974 829451

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