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Smart Grid. Le reti elettriche di domani Dalle rinnovabili ai veicoli ...

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© GieE<strong>di</strong>zioni, Roma 2011© Fondazione EnergyLab, Milano 2011Gestione del progettoSilvio BosettiE<strong>di</strong>tingAlessandro SeregniSegreteria <strong>di</strong> redazioneDonato Lombar<strong>di</strong>Coor<strong>di</strong>namento e<strong>di</strong>torialeMauro Bozzola e Alessia GuadalupiGrafica copertina e interniAlessandro TonetStampaGrafica Metelliana - Cava dei Tirreni (SA)Fondazione EnergyLabPiazza Trento, 13 – 20135 MilanoTel. +39 02 7720.5265Fax. +39 02 7720.5060info@energylabfoundation.orgwww.energylabfoundation.orgGieE<strong>di</strong>zioni è un marchio Gruppo Italia EnergiaVia Piave, 7 – 00187 RomaTel. +39 06 4547.9150Fax. +39 06 4547.9172info@gruppoitaliaenergia.itwww.gruppoitaliaenergia.itISBN 978-88-97342-04-5Nessuna parte <strong>di</strong> questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo elettronico,meccanico o altro, senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei <strong>di</strong>ritti e dell’e<strong>di</strong>tore.


<strong>Le</strong> competenze: gli Esperti Soci <strong>di</strong> EnergyLabUniversità Commerciale Luigi BocconiUniversità Cattolica del Sacro CuorePolitecnico <strong>di</strong> MilanoUniversità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano-BicoccaUniversità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> MilanoRicerca Sistema Energetico, RSE


In<strong>di</strong>ce4.4.3 Comunicazione Wireless 1434.4.4 Protocolli per la comunicazione 1434.4.4.1 DLMS/COSEM 1444.4.4.2 PRIME 1454.4.4.3 G3-PLC 1464.4.5 <strong>Smart</strong> metering in Italia 1484.4.5.1 Meters and More 150152CAPITOLO 5. Realizzazioni in corso 1555.2.1 Iniziative in America del Nord 1595.2.2 Iniziative in America Latina 1605.2.3 Iniziative in Oceania e in Asia 1625.3.1 Progetti finanziati dalla Commissione Europea 1685.3.2 Progetti finanziati a livello nazionale 1765.3.3 Il panorama italiano 182CAPITOLO 6. Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a:il progetto Milano Wi-Power 1896.2.1 Partner del progetto 1946.2.2 Caratteristiche dei siti della sperimentazione 1966.2.3 Cronistoria del progetto 1976.4.1 DSL (Digital Subscriber Line) 2016.4.2 PLC (Power Line Carrier) 2016.4.3 Wi-Fi e WiMAX 2016.4.4 Fibra ottica 2026.5.1 Sviluppi proposti 2026.5.2 Lo Standard IEC 61850 – Caratteristiche e implementazione 2036.5.3 Segnali inviati 2056.5.3.1 Intertrip 2066.5.3.2 Messaggi ulteriori 2066.5.3.3 Presenza rete 2066.6.1 Esperienza <strong>di</strong> comunicazione tramite protocolli proprietari 2076.6.1.1 Rete pubblica cablata 2076.6.1.2 Wi-Fi e ulteriori test con rete cablata 2086.6.2 Esperienza <strong>di</strong> comunicazione tramite protocollo IEC 61850 2096.6.2.1 Sperimentazione tramite tecnologia WiMAX 2101561571631861901921992012022079


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>6.7.1 Architettura generale del sistema 2116.7.2 Il sistema <strong>di</strong> telecomunicazione 2146.7.3 Funzioni implementate 2156.7.3.1 Telescatto con logica F<strong>ai</strong>l-Safe 2156.7.3.2 Regolazione della tensione tramite la Generazione Diffusa 2166.7.3.3 Limitazione/regolazione in emergenza della potenza attiva 2166.7.3.4 Monitoraggio delle iniezioni da Generazione Diffusa nella prospettiva<strong>di</strong> un <strong>di</strong>spacciamento locale e per fornire dati <strong>di</strong>fferenziati a TERNA 2166.7.3.5 Gestione attiva del lato AT <strong>di</strong> Cabina Primaria 2176.7.4 Benefici attesi sulla rete 217ABBREVIAZIONI e SIGLE 21921121810


PremessaUna “tempesta <strong>di</strong> innovazione”per l’intero sistema elettrico<strong>di</strong> Luca Lo Schiavo*Gli obiettivi europei <strong>di</strong> aumento della produzione <strong>di</strong> energia elettrica da fonti <strong>rinnovabili</strong>, <strong>di</strong> incrementodell’efficienza energetica e <strong>di</strong> riduzione delle emissioni <strong>di</strong> gas climalteranti – il cosiddettopacchetto “20-20-20 al 2020” – comportano, per essere effettivamente raggiunti, un cambiamentomolto significativo per le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> europee in generale e italiane in particolari, come questapubblicazione <strong>di</strong>mostra ampiamente.E non basta: alle mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> network design and management necessarie per consentire uno sviluppodella Generazione Diffusa adeguato a raggiungere gli obiettivi della <strong>di</strong>rettiva europea sulcambiamento climatico, si sommano gli effetti degli obiettivi fissati dalla <strong>di</strong>rettiva sul mercato internodell’energia elettrica – facente parte del cosiddetto “terzo pacchetto energia” – che in<strong>di</strong>ca atutti i Paesi europei lo sviluppo smart metering come strada necessaria, una volta compiuta unaanalisi costi/benefici, per allargare a tutti i clienti i benefici della liberalizzazione.E non basta ancora: in prospettiva, stanno per arrivare nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione commercialedelle principali marche automobilistiche i <strong>veicoli</strong> elettrici plug-in, che comporteranno nuovi carichiper la rete, al momento piuttosto impreve<strong>di</strong>bili quanto al profilo <strong>di</strong> potenza assorbita, ma relativamentelimitati circa il complessivo fabbisogno energetico, e comunque efficienti in termini <strong>di</strong>energia primaria complessivamente utilizzata per la mobilità in<strong>di</strong>viduale rispetto <strong>ai</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>veicoli</strong>con motori endotermici.Sviluppo della Generazione Diffusa e conseguente sua integrazione non solo nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionema anche nel mercato dell’energia elettrica, a <strong>di</strong>spetto del marchio <strong>di</strong> fonti considerate tra<strong>di</strong>zionalmentenon programmabili, grazie allo sviluppo <strong>di</strong> tecnologie e modelli <strong>di</strong> previsione;<strong>di</strong>ffusione a livello europeo dello smart metering (un punto su cui l’Italia detiene un primato mon<strong>di</strong>ale)e sue opportunità per i clienti finali e per nuovi soggetti <strong>di</strong> mercato come gli aggregatori delladomanda in grado <strong>di</strong> commercializzare servizi <strong>di</strong> demand response; in un futuro orm<strong>ai</strong> prossimo,<strong>veicoli</strong> elettrici guidati da “consumatori elettrici mobili”, dotati <strong>di</strong> libertà <strong>di</strong> scelta del proprio fornitorecome i più tra<strong>di</strong>zionali “consumatori elettrici fissi” ma portatori <strong>di</strong> un bisogno nuovo, l’accessoa infrastrutture <strong>di</strong> ricarica non solo in luoghi privati come i garage presso le abitazioni delle famigliee le se<strong>di</strong> delle imprese ma anche in luoghi pubblici o quanto meno in luoghi aperti al pubblico:le sfide per le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> del futuro sono davvero imponenti, tanto che un recente stu<strong>di</strong>o con-* Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Direzione Generale. <strong>Le</strong> opinioni contenute in questo contributo sono espresse atitolo personale e non coinvolgono né impegnano in alcun modo l’istituzione <strong>di</strong> appartenenza.11


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>dotto in Gran Bretagna per conto del regolatore OFGEM (progetto LENS – Long-term ElectricityNetwork Scenarios) qualifica come “senza precedenti” (unprecedented) il livello <strong>di</strong> innovazioneche i sistemi elettrici dovranno presto affrontare e in parte stanno già sperimentando.In questa fase <strong>di</strong> potente e in parte impreve<strong>di</strong>bile innovazione, sarà essenziale il ruolo delle autorità<strong>di</strong> regolazione, non solo per fornire i corretti stimoli agli investimenti sulle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, ma anche– come viene correttamente suggerito nel capitolo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o de<strong>di</strong>cato alla regolazione – peraggiustare tutti quei gangli delle regolazione che hanno a che fare con questa vera e propria “tempesta<strong>di</strong> innovazione” da cui verrà presto attraversato l’intero sistema elettrico. Sotto questo profilo,si potrebbe persino sostenere che <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> rischia <strong>di</strong> essere un brand fuorviante, giacché ciòche serve non sono (solo) <strong>reti</strong> intelligenti, ma (anche e soprattutto) utenti della rete in grado <strong>di</strong>sfruttare le opportunità dell’innovazione tecnologica, adeguando i propri impianti <strong>di</strong> produzione e<strong>di</strong> consumo. Insomma, la “tempesta perfetta” <strong>di</strong> innovazione non si limita alle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, ma punta<strong>di</strong>ritta al cuore del sistema elettrico, per cui sarebbe più corretto parlare <strong>di</strong> smart power system.È certo che il ruolo <strong>di</strong> tecnologia abilitante per il nuovo smart power system sarà svolto dall’ICT eche altrettanto importanti saranno gli sviluppi della normazione tecnica, non tanto e non solo neltra<strong>di</strong>zionale settore dell’elettrotecnica curato a livello europeo dal Cenelec ma anche, e in misurapiù determinante per il successo del cambiamento in corso, nelle applicazioni <strong>di</strong> comunicazione perguidare la definizione <strong>di</strong> soluzioni tecnologiche <strong>di</strong> tipo aperto e non proprietario, basate su protocollistandard, in maniera tale da lasciare la massima libertà <strong>di</strong> azione al mercato, e anche da minimizzarei costi e le complessità tecnologiche cui l’utenza della rete intelligente deve fare fronte.È opportuno a questo scopo chiarire che la transizione verso lo smart power system travalica ampiamentela fase <strong>di</strong> automazione delle <strong>reti</strong>, avviata nell’ultimo decennio in Italia dalle imprese <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione per effetto della spinta data dalla regolazione incentivante della qualità del servizio;tale fase è giunta per alcuni aspetti a soluzioni molto avanzate, a partire dal telecontrollo secondario<strong>di</strong>ffuso sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione fino alla ricerca automatica e selezione del tronco interessatodal guasto. Se il problema fosse solo quello dell’automazione <strong>di</strong> rete, protocolli proprietari<strong>di</strong> comunicazione (come quelli adottati sinora dalle maggiori imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioni) continuerebberoa essere accettabili, dal momento che tale applicazione non richiede alcuna interazione congli utenti della rete attivi e passivi.Ma i reali benefici della sovrapposizione <strong>di</strong> uno strato ICT a un sistema elettrico si ottengono solose anche gli utenti, sia quelli che immettono potenza sia quelli che la prelevano, vengono interconnessia questo strato ICT e sono in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i propri comportamenti in relazione aopportuni segnali, sia economici (legati al mercato) sia tecnici (legati al buon funzionamento dellarete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e, più in ampio, a un migliore governo del complessivo sistema elettrico). Ilcoinvolgimento degli utenti della rete per sfruttare al massimo le potenzialità derivanti dalla “smartizzazione”è, dunque, la ragione evidente per cui non è più possibile utilizzare protocolli proprietari,come nel caso dell’automazione <strong>di</strong> rete, ma è necessario utilizzare protocolli aperti che gliutenti della rete siano in grado <strong>di</strong> adottare sui propri <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> interfaccia verso il <strong>di</strong>stributorecon il minimo costo.È compito anche del regolatore energetico assicurare che, da una parte, non vi siano comportamentio <strong>di</strong>sposizioni dei gestori <strong>di</strong> rete che impongano complicazioni o costi non strettamente necessariagli utenti della rete e che, dall’altra, gli utenti della rete osservino le prescrizioni tecnichenecessarie per il corretto funzionamento della rete. Richiamo a questo proposito il lavoro che l’Au-12


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>controllate e automatizzate, nonché dotate <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> comunicazione in grado <strong>di</strong> scambiare opportunisegnali con gli utenti delle <strong>reti</strong> medesime.La necessaria progressività <strong>di</strong> azione ha condotto a focalizzare (già dal 2007, con la delibera348/07) l’attenzione sulle “<strong>reti</strong> attive <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione”: tale attenzione si è poi espressa nel vincolo,fissato dalla delibera dell’Autorità ARG/elt 39/10, <strong>di</strong> circoscrivere i progetti <strong>di</strong>mostrativi a <strong>reti</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT in cui si verifica per almeno l’1% del tempo annuo l’inversione <strong>di</strong> flusso <strong>di</strong> potenza,dalla Me<strong>di</strong>a all’Alta Tensione, per esubero della potenza immessa da Generazione Diffusarispetto al carico in quella frazione del tempo. La focalizzazione sui problemi derivanti dall’inversione<strong>di</strong> flusso con l’attuale sistema <strong>di</strong> protezioni trova le sue ra<strong>di</strong>ci, a sua volta, negli stu<strong>di</strong> commissionatidall’Autorità al Politecnico <strong>di</strong> Milano tra il 2006 e il 2008 e i cui risultati sono statipubblicati come allegato B alla delibera ARG/elt 25/09 (al Capitolo 3 del presente volume si fornisceuna spiegazione dettagliata <strong>di</strong> questi risultati <strong>di</strong> ricerca, e della loro parziale estensione alla BT,come illustrato anche nell’Allegato alla Delibera ARG/elt 223/10).In sostanza, l’idea è stata quella <strong>di</strong> affrontare criticità già in parte manifeste selezionando progetti<strong>di</strong>mostrativi <strong>di</strong> smartizzazione delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in Me<strong>di</strong>a Tensione là dove la penetrazionedella Generazione Diffusa ha già raggiunto livelli <strong>di</strong> criticità che richiedono nuove modalità e nuovetecnologie per la gestione “attiva” della <strong>reti</strong>, e <strong>di</strong> fare questo con un adeguato coinvolgimentodegli utenti delle <strong>reti</strong> (e, come già detto, limitando per quanto possibile i costi <strong>di</strong> adeguamento degliimpianti degli utenti attivi e passivi grazie all’uso <strong>di</strong> protocolli standard e non proprietari <strong>di</strong> comunicazione).È importante sottolineare che questi progetti <strong>di</strong>mostrativi, pur essendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionilimitate, si muovono nella stessa <strong>di</strong>rezione perseguita dalla Commissione Europea con la recenteiniziativa industriale EEGI (European Electricity <strong>Grid</strong> Initiative) messa a punto dalla DG Ricercanell’ambito del SET-Plan (Strategic Energy Technology Plan): passare da una fase, orm<strong>ai</strong> abbastanzaconsolidata, <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> ricerca sviluppati in laboratorio (a livello <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> test facility)a una fase nuova, certamente più critica, <strong>di</strong> sperimentazione in campo, con “clienti veri,impianti veri, tensioni vere” come in<strong>di</strong>cato anche dal Position Paper dell’associazione europea deiregolatori (ERGEG, European Regulatory Group for Electricity and Gas) pubblicato a luglio 2010 espesso richiamato nel presente volume.All’interno <strong>di</strong> questa pubblicazione si richiama anche il motivo che ha spinto l’Autorità a inserire ilriferimento alla Me<strong>di</strong>a Tensione (MT: 1-35 kV) come requisito essenziale dei progetti <strong>di</strong>mostrativi<strong>di</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> da selezionare per l’ammissione al regime <strong>di</strong> incentivazione specifica tramite un aumentodel WACC del 2% per 12 anni. Sulle <strong>reti</strong> MT, infatti, vengono generati i ¾ dell’energia rinnovabileprodotta in Italia. Il problema dell’integrazione <strong>di</strong> quantità massicce <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong>generazione alimentata da fonti <strong>rinnovabili</strong> – e quin<strong>di</strong> soggetta a profili <strong>di</strong> immissione “intermittenti”,che possono indurre eccessive variazioni <strong>di</strong> tensione lungo le linee – si pone quin<strong>di</strong> prevalentementesulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>a Tensione. Viceversa, sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> Alta Tensione (almeno a livellonazionale) sono già <strong>di</strong>sponibili tecnologie <strong>di</strong> controllo remoto degli impianti <strong>di</strong> produzione: i problemipresenti in alcune parti d’Italia sulle <strong>reti</strong> AT vanno ricondotti più che altro al <strong>di</strong>mensionamentodella rete piuttosto che alla sua smartizzazione.In una prospettiva <strong>di</strong> più lungo periodo, è necessario estendere l’azione alle <strong>reti</strong> BT, cui sono connessiutenti con numerosità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza superiore. Su queste <strong>reti</strong>, la questionefondamentale in Italia è quella <strong>di</strong> valorizzare al meglio gli investimenti già realizzati per lo smart14


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>pee <strong>di</strong> telegestione dei contatori <strong>di</strong> Bassa Tensione (Italia, con Enel <strong>di</strong>stribuzione, e Spagna conEndesa). La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> questo protocollo in forma pubblica costituirà un importante passaggioverso le possibilità <strong>di</strong> home and buil<strong>di</strong>ng automation che sono alla base anche del risparmioenergetico negli usi residenziali dell’energia elettrica (come <strong>di</strong>mostrano anche le migliori esperienzein particolare degli Stati Uniti).Generazione Diffusa e smart metering sono due aspetti essenziali dell’evoluzione delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>verso le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>: ma questa evoluzione avrà intersezioni anche con altre tematiche, che ilpresente volume tratta solo parzialmente, essendo oggetto <strong>di</strong> altre iniziative parallele e già incorso della Fondazione EnergyLab, come l’efficienza energetica negli usi finali, e in particolarel’elettrificazione del trasporto in<strong>di</strong>viduale.Il futuro che ci aspetta è un futuro con più elettricità e meno energia primaria. Soprattutto l’elettrificazionedei trasporti in<strong>di</strong>viduali (su gomma, quin<strong>di</strong>) comporterà, nei prossimi decenni, un mutamentodelle logiche <strong>di</strong> consumo dell’energia che assumerà probabilmente contorni da mutamento<strong>di</strong> para<strong>di</strong>gma. Gli stu<strong>di</strong> sulle nanotecnologie potrebbero portare a risultati industriali sui sistemi <strong>di</strong>accumulo dell’energia tali da far mutare completamente, nell’arco <strong>di</strong> alcuni decenni, la composizionedel parco <strong>di</strong> auto<strong>veicoli</strong>. L’aumento, da una parte, della capacità delle batterie a bordo dei<strong>veicoli</strong>, mantenendo elevate prestazioni e ridotte <strong>di</strong>mensioni, e la riduzione, dall’altra, dei tempi<strong>di</strong> ricarica a tempi compatibili con una breve attesa a una “stazione <strong>di</strong> rifornimento elettrico” (senzaquin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> coniugare la ricarica con la “sosta” del veicolo, ma solo con una “fermata”),saranno i due fattori su cui si misurerà la velocità della rivoluzione della mobilità elettrica.La prospettiva entro cui inquadrare correttamente la “tempesta <strong>di</strong> innovazione” che sta per arrivaresul settore elettrico è, dunque, più generale: non riguarda solo le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> in sensostretto, ma investe l’intero sistema, comprendendo gli usi finali dell’energia, inclusi quelli oggi nonpraticati se non in modo assolutamente trascurabile, come la mobilità elettrica (in<strong>di</strong>viduale e commerciale).È auspicabile (ed è compito del regolatore) che il traguardo finale <strong>di</strong> un simile processo, che si articoleràsu un orizzonte temporale molto esteso, veda sempre al centro l’utente finale del sistema.La necessità <strong>di</strong> un approccio centrato sull’utente (user-centric) è stato del resto il principale messaggiometodologico del documento <strong>di</strong> consultazione dell’associazione europea dei regolatori dell’energiaERGEG sul tema delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> pubblicato alla fine del 2009. Tale approccio deverimanere un caposaldo non solo dell’azione delle autorità in<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> regolazione dell’energiadei <strong>di</strong>versi Stati membri dell’Unione Europea, ma anche degli operatori <strong>di</strong> rete che pianificano gliinvestimenti e dei <strong>di</strong>versi attori <strong>di</strong> mercato che – grazie a una rete più aperta, più efficace nel fornireservizi, più dotata <strong>di</strong> tecnologia “intelligente” – possono ottenere benefici economici e ambientalisuperiori <strong>ai</strong> costi, senza dubbio notevoli, che sono necessari per affrontare la “tempesta <strong>di</strong>innovazione” con il giusto mix <strong>di</strong> visione del futuro e <strong>di</strong> responsabilità per il servizio attuale.16


Introduzione<strong>di</strong> Maurizio Delfanti e Andrea SilvestriDopo la rivoluzione che ha portato dalle utility verticalmente integrate alla gestione secondo modelli<strong>di</strong> mercato, i sistemi elettrici della maggior parte dei Paesi, europei e non solo, stanno ora attraversandouna nuova fase <strong>di</strong> transizione: si assiste a un ripensamento delle modalità <strong>di</strong> gestionedelle <strong>reti</strong>, soprattutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, che devono passare da “passive” ad “attive”. Questa <strong>di</strong>rezione<strong>di</strong> evoluzione (con risvolti più tecnici della precedente) è identificata, a livello internazionale,con il termine <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, sottintendendo strutture e modalità operative fortementeinnovative che, oltre a mantenere un elevato livello <strong>di</strong> sicurezza e affidabilità dell’intero sistema,siano anche in grado <strong>di</strong> far fronte <strong>ai</strong> numerosi problemi legati alla gestione della Generazione Diffusa,alle possibilità <strong>di</strong> controllo del carico, alla promozione della efficienza energetica e a un maggiorecoinvolgimento degli utenti finali attivi e passivi, anche con riferimento al mercato elettrico.Questa trasformazione, che coinvolge l’intero sistema elettrico, non sembra avere una forma definitané un confine preciso: adesso non basta più solo sod<strong>di</strong>sfare la crescente domanda <strong>di</strong> energiaelettrica (che da sempre è stato il principale, se non l’unico, obiettivo delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>):bisogna rispondere a nuove esigenze non racchiuse, e soprattutto non risolvibili, all’interno del solo“mondo elettrico”, che dovrà quin<strong>di</strong> incrociarsi con altre realtà come, prima fra tutte, il “mondodell’ICT” (Information and Communication Technology).La sfida, quin<strong>di</strong>, è imponente ed è orm<strong>ai</strong> già iniziata; ma le idee sono ancora un po’ confuse, enon solo in relazione agli aspetti più tecnici o <strong>di</strong> dettaglio. Infatti, sebbene le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> siano daqualche anno al centro del <strong>di</strong>battito sui sistemi elettrici, è <strong>di</strong>fficile ad oggi in<strong>di</strong>viduare anche soltantouna definizione univoca e co<strong>di</strong>ficata, mentre sembra più facile porre <strong>di</strong> volta in volta l’accentosu <strong>di</strong> un punto specifico, a seconda del contesto, con il rischio, appunto, <strong>di</strong> ingenerare confusione.Il risultato è un <strong>di</strong>ffuso approccio fideistico: tramite le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, buone per ogni contesto nazionale(d<strong>ai</strong> più avanzati, come in alcuni Paesi d’Europa, a quelli in via <strong>di</strong> sviluppo), e da applicare in<strong>di</strong>stintamente(dalle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> bassa tensione), sarà possibile risolvere ogniproblema del settore elettrico, dalla poca efficienza dei mercati al miglioramento della qualità delservizio per l’utenza finale, dando ovviamente il giusto ruolo alla ricerca.Il presente volume <strong>di</strong> EnergyLab nasce con l’intento <strong>di</strong> fornire una visione più concreta e più tecnicadell’evoluzione in corso e delle reali cause sottese, con l’ovvio rischio (che corriamo deliberatamente)<strong>di</strong> una visione parziale del problema. Per farlo è necessario stringere l’attenzione dalcontesto internazionale a quello europeo, fino al caso italiano e regionale; ma serve anche inquadrarele <strong>di</strong>verse problematiche coinvolte in successivi orizzonti temporali, evitando <strong>di</strong> gettare losguardo troppo in là (è davvero urgente, per chi si occupa oggi <strong>di</strong> sistemi elettrici, immaginare contanta passione quello che accadrà nel 2050?).Inizialmente lo stu<strong>di</strong>o concentra quin<strong>di</strong> l’attenzione sul panorama europeo: in quest’ambito è indubbioche le cause prime alla base della rivoluzione in corso sono da rinvenire nello sviluppodella Generazione Diffusa: serve subito connettere le unità GD, garantendo un reale apporto (oggi<strong>di</strong> fatto nullo o negativo) alla sicurezza del complessivo sistema elettrico e alla gestione e al con-17


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>trollo delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. La Generazione Diffusa è infatti l’unica via possibile per centrare itraguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> aumento della produzione <strong>di</strong> energia elettrica da fonti <strong>rinnovabili</strong>, e <strong>di</strong> riduzione delleemissioni <strong>di</strong> gas climalteranti, parte del cosiddetto pacchetto “20-20-20 al 2020”. Questa letturaè suffragata anche da un’importante iniziativa promossa dalla Commissione Europea, il BandoNER300, che definisce (inter alia) i criteri e le misure per il finanziamento <strong>di</strong> tre progetti <strong>di</strong>mostrativiper la gestione delle energie <strong>rinnovabili</strong> decentralizzate (<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>). Secondo tale bando, l’aumentoe lo sviluppo delle fonti <strong>rinnovabili</strong> connesse alla rete rappresentano il principale beneficioatteso dalle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. In altre parole, le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> sono in<strong>di</strong>spensabili per abilitare l’immissione– o meglio, la reale integrazione – <strong>di</strong> Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) nella filiera elettrica.Anche a livello nazionale, recenti provve<strong>di</strong>menti regolatori (sia dell’Autorità che dei Ministeri competenti)hanno confermato questo legame: le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> in Italia si svilupperanno in stretto rapportocon la Generazione Diffusa.Ma i traguar<strong>di</strong> europei al 2020 impongono anche un coinvolgimento attivo degli utenti finali delle<strong>reti</strong> energetiche: più in prospettiva, serve quin<strong>di</strong> anche introdurre maggiori possibilità per i clientifinali (<strong>domani</strong> magari anche “mobili”, in quanto possessori <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici) <strong>di</strong> aderire a segnali<strong>di</strong> prezzo/mercato (demand response), ad esempio attraverso l’implementazione <strong>di</strong> contatori intelligenti(smart meter, cui pure è de<strong>di</strong>cato ampio spazio in questa pubblicazione).La trattazione si stringe poi al contesto nazionale; ma non è certo una scelta riduttiva, in quanto ilnostro Paese si trova in una posizione <strong>di</strong> assoluta avanguar<strong>di</strong>a. Questo accade grazie agli investimentifatti a suo tempo dalle utility – si pensi al progetto Telegestore, unica applicazione al mondo su cosìvasta scala, pionieristicamente concepito da Enel; ma anche al complessivo sviluppo e concezionedella rete <strong>di</strong> trasmissione, oggi unificata nella proprietà <strong>di</strong> Terna; ma anche (e, in prospettiva, soprattutto)grazie alle coraggiose politiche <strong>di</strong> regolazione messe in campo d<strong>ai</strong> policy maker. <strong>Smart</strong> metering<strong>di</strong>ffuso su scala reale e rete <strong>di</strong> trasmissione moderna (che si potrebbe definire già smart)sono, secondo chi scrive, le principali <strong>di</strong>varicazioni del caso italiano dal contesto europeo: basandosisu tali premesse, è possibile affermare che in Italia il principale driver nella <strong>di</strong>rezione delle <strong>reti</strong> attiveè costituito, oggi, dall’apporto massiccio <strong>di</strong> Generazione Diffusa sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Ma quali sono i no<strong>di</strong> critici per il nostro Paese, e con quali priorità e orizzonti temporali si è scelto,finora, <strong>di</strong> affrontarli? Ancora sulla base delle specificità citate prima, il volume ha tratto dal percorsotracciato dall’Autorità <strong>di</strong> regolazione più <strong>di</strong> qualche in<strong>di</strong>cazione utile. Come la Premessa <strong>di</strong>Luca Lo Schiavo ha ben spiegato, l’attenzione è stata dapprima focalizzata sui problemi derivantidalla massiccia presenza <strong>di</strong> Generazione Diffusa sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, soprattutto in Me<strong>di</strong>aTensione (MT). La Generazione Diffusa sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a (e bassa) tensione comporta notevolicriticità, principalmente legate all’inversione <strong>di</strong> flusso e alle performance degli attuali sistemi <strong>di</strong> protezioneche equipaggiano le utenze attive. La successiva Delibera ARG/elt 39/10 ha tracciato unapossibile evoluzione delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in particolare <strong>di</strong> quelle che presentano una notevolequantità <strong>di</strong> Generazione Diffusa (inversione <strong>di</strong> flusso nell’1% delle ore <strong>di</strong> funzionamento annue),verso una modalità attiva.Proseguendo questo percorso logico, una volta limitata l’attenzione al nostro Paese (esempio nonbanale rispetto a qualsiasi altro contesto) e stretto l’orizzonte temporale a pochi anni, è stato possibiledelineare nel presente stu<strong>di</strong>o (frutto della collaborazione <strong>di</strong> esperti del settore) una qualchetr<strong>ai</strong>ettoria <strong>di</strong> evoluzione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.18


IntroduzioneEd ecco <strong>di</strong>chiarato, quin<strong>di</strong>, l’obiettivo principale <strong>di</strong> questo volume: indagare e tratteggiare, in modoconcreto e definito, la prospettiva <strong>di</strong> evoluzione tutta italiana delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>: a livello <strong>di</strong> ricerca,in<strong>di</strong>viduando i problemi e le possibili soluzioni <strong>di</strong> natura tecnica e regolatoria; ma anche a livellopiù operativo, descrivendo i progetti pilota in corso e i relativi benefici attesi.In linea con quanto appena detto, la successione dei sei capitoli <strong>di</strong> cui il libro si compone (e la strutturacon cui sono trattati) può essere vista secondo una duplice lettura:• in relazione al contesto geografico (da internazionale/europeo a nazionale, fino al dettaglio <strong>di</strong>un esperimento in corso in Regione Lombar<strong>di</strong>a, a Milano);• in relazione alle prospettive temporali (dalle evoluzioni <strong>di</strong> lungo periodo alla tr<strong>ai</strong>ettoria nazionaledei prossimi anni, fino <strong>ai</strong> <strong>di</strong>spiegamenti in campo appena partiti).In questa chiave <strong>di</strong> lettura il Capitolo 1, introduttivo all’intero stu<strong>di</strong>o, illustra gli aspetti fondamentalidelle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>; dopo aver elencato i motivi che ne incoraggiano l’implementazione nei sistemielettrici dei <strong>di</strong>versi Paesi, europei e non solo, è fornita una definizione capace <strong>di</strong> descriverne efficacementepeculiarità e obiettivi, anche su orizzonti temporali molto lunghi. Questi obiettivi sonopoi tradotti nelle funzioni abilitate dalle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>: sono descritti i servizi, le soluzioni e le infrastrutture<strong>di</strong> supporto, ma anche i principali attori della rivoluzione in corso, d<strong>ai</strong> fornitori dei servizi<strong>ai</strong> soggetti che, sperabilmente, ne sono beneficiari. Affinché le nuove tecnologie implementate (inparticolare nel campo dell’ICT) permettano <strong>di</strong> superare le attuali limitazioni e rendano possibile unreale e significativo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, mantenendo alto il livello <strong>di</strong> sicurezza e affidabilitàdell’intero sistema, è necessaria una parallela evoluzione del quadro regolatorio (con ricadute essenzialmentenazionali) e del quadro normativo (<strong>di</strong> natura tecnica, con ricadute sia nazionali si<strong>ai</strong>nternazionali).In relazione alla mo<strong>di</strong>fica del quadro regolatorio, il Capitolo 2 indaga il panorama nazionale e internazionale,per in<strong>di</strong>viduare le aree non coperte da alcuna <strong>di</strong>sposizione/regolamentazione e quellecoperte da regole, norme e <strong>di</strong>sposizioni che potrebbero risultare non più valide in un contesto <strong>di</strong>rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (specialmente MT) che evolve verso una <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. È necessario analizzare,infatti, tutte quelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sistema che si devono realizzare affinché l’investimento in tecnologiesmart possa effettivamente <strong>di</strong>spiegare tutte le proprie potenzialità, valutando le con<strong>di</strong>zioniper una “gestione smart” in primo luogo dell’offerta e successivamente della domanda <strong>di</strong> energiaelettrica a livello <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta dell’energia e <strong>di</strong> gestione del servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento,con particolare riferimento al ruolo che le imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dovranno assumere nelfuturo, e con attenzione al contesto nazionale, fornendo una specifica trattazione del quadro regolatorioitaliano relativo alla Generazione Diffusa e agli incentivi previsti a sostegno <strong>di</strong> progettipilota sulle <strong>reti</strong> attive.Sempre in relazione al contesto nazionale, ma con riferimento alla mo<strong>di</strong>fica del quadro tecniconormativo,il Capitolo 3 descrive in modo approfon<strong>di</strong>to l’impatto della Generazione Diffusa sulcomplessivo sistema elettrico, e in particolare sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione italiane. Infatti, sebbenegli incentivi e le politiche <strong>di</strong> sostegno alle FER permetteranno, forse in modo non del tutto virtuoso,<strong>di</strong> raggiungere con alcuni anni <strong>di</strong> anticipo gli obiettivi “20-20-20”, c’è bisogno che le <strong>reti</strong> siano ingrado <strong>di</strong> accogliere questa crescente quantità <strong>di</strong> energia. Attraverso analisi <strong>di</strong> hosting capacity, effettuatesu un campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> MT molto esteso, è stato possibile determinare che i vincoli piùstringenti alla potenza installabile <strong>di</strong>pendono da fenomeni (regolazione <strong>di</strong> tensione, problemi le-19


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>gati alle protezioni <strong>di</strong> interfaccia, limiti termici sulle linee) tutti connessi all’inversione del flusso <strong>di</strong>potenza, che rappresenta il primo in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> “attività” delle <strong>reti</strong>, per cui si rende necessario losviluppo, in tempi brevi, <strong>di</strong> tecnologie e soluzioni che permettano <strong>di</strong> implementare prototipi <strong>di</strong><strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> basati sull’uso <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong> comunicazione.Tali tecnologie, spesso citate sotto l’acronimo <strong>di</strong> ICT e ampiamente <strong>di</strong>scusse nel Capitolo 4, ad oggirappresentano l’unico approccio in grado <strong>di</strong> risolvere i nuovi problemi delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> energia: solo unuso intelligente dei sistemi <strong>di</strong> comunicazione permette infatti <strong>di</strong> superare le attuali limitazioni erende possibile un reale e significativo aumento del contributo <strong>di</strong> Generazione Diffusa mantenendoalto il livello <strong>di</strong> sicurezza e affidabilità dell’intero sistema, nonché <strong>di</strong> qualità del servizio reso all’utenza.Nel corso <strong>di</strong> questo capitolo sono quin<strong>di</strong> descritte tutte le tecnologie <strong>di</strong> comunicazione subitoapplicabili al fine <strong>di</strong> monitorare, controllare e coor<strong>di</strong>nare le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>; sono inoltre illustratialcuni scenari <strong>di</strong> interazione tra i due sistemi, con particolare attenzione allo smart metering, elementochiave, su orizzonti temporali più lunghi, della nuova architettura in grado <strong>di</strong> coinvolgereattivamente l’utente finale nella gestione delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.Per un reale progresso nella <strong>di</strong>rezione delle <strong>reti</strong> del futuro tutte le soluzioni devono poi esseresperimentate su <strong>reti</strong> reali, con clienti finali e utenti attivi (carichi e generatori). Ad oggi si assistea un crescente numero <strong>di</strong> progetti de<strong>di</strong>cati alle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> che trattano in maniera <strong>di</strong>versificata ecapillare <strong>di</strong>verse problematiche. Si spazia da attività che promuovono, a tutti i livelli, lo sviluppodella rete verso standard più evoluti, attraverso la cooperazione e la con<strong>di</strong>visione delle risorse <strong>di</strong>ricerca, a progetti sperimentali <strong>di</strong> implementazione e integrazione nel sistema elettrico <strong>di</strong> particolaritipologie <strong>di</strong> impianti da FER, a programmi per la <strong>di</strong>ffusione dello smart metering e l’efficienzaenergetica. <strong>Le</strong> iniziative hanno estensioni tra loro molto <strong>di</strong>fferenti: alcune coinvolgono soggettidell’industria, operatori e istituti <strong>di</strong> ricerca a livello globale e nazionale (ampiamente trattate nelCapitolo 5); altre sono invece più circoscritte nella loro estensione ma numerose, anche se ci si riferisceal solo contesto nazionale. Per questo motivo si è scelto <strong>di</strong> dar conto <strong>di</strong> una specifica iniziativa,in corso nell’ambito della Regione Lombar<strong>di</strong>a, a Milano (Capitolo 6).In particolare, nel corso del Capitolo 5 verranno illustrate alcune delle principali iniziative riguardantile <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, seguendo un or<strong>di</strong>ne logico che va via via a focalizzarsi sul nostro contesto nazionale.Si partirà dalle iniziative a più ampio respiro internazionale, analizzando i principali progettiattivi al <strong>di</strong> fuori dell’Europa, e successivamente, stringendo l’attenzione verso il panorama continentale,si passeranno in rassegna le iniziative promosse o finanziate dalla Commissione Europea,quelle nel campo degli istituti <strong>di</strong> ricerca, o che vedono il <strong>di</strong>retto coinvolgimento dei DSO (DistributionSystem Operator) e dei TSO (Transmission System Operator) europei. Infine, si arriverà a descrivereil panorama italiano che è <strong>di</strong> sicuro <strong>ai</strong> vertici <strong>di</strong> questa rivoluzione.Seguendo questa <strong>di</strong>rezione giungiamo all’ultimo capitolo, che, attraverso una descrizione dettagliata<strong>di</strong> un progetto specifico, prova a declinare le idee e i principi in azioni e soluzioni reali e concrete.Focalizzando quin<strong>di</strong> l’attenzione su un contesto geografico specifico – l’Italia, e in particolarela regione Lombar<strong>di</strong>a – e su un orizzonte temporale imme<strong>di</strong>ato – gli anni da qui al 2015 – il progettoMilano Wi-Power, sviluppato in collaborazione con A2A, implementa <strong>di</strong>rettamente sul campole soluzioni alle problematiche più urgenti introdotte dalla penetrazione della Generazione Diffusanelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione italiane. L’evoluzione proposta consiste in un nuovo sistema <strong>di</strong> automazione<strong>di</strong> rete munito <strong>di</strong> un idoneo canale <strong>di</strong> comunicazione tra le protezioni <strong>di</strong> Cabina Primaria del20


IntroduzioneDSO e le unità Generazione Diffusa che ad essa afferiscono, al fine <strong>di</strong> risolvere le problematichelegate all’inversione <strong>di</strong> flusso, e in particolare agli attuali Sistemi <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Interfaccia delleutenze attive, e permettere un imme<strong>di</strong>ato aumento della Generazione Diffusa nell’ottica delle<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Ma anche qui, speriamo <strong>di</strong> aver colto alcuni particolari senza perdere <strong>di</strong> generalità: infatti,le soluzioni <strong>di</strong> principio mostrate con riferimento a un caso specifico (il progetto incentratosu Milano, appunto) sono in corso <strong>di</strong> traslazione in molte delle iniziative <strong>di</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> che l’Autoritàha recentissimamente (febbr<strong>ai</strong>o 2011) ammesso al trattamento incentivante della già citataDelibera 39/10.Chiu<strong>di</strong>amo questa introduzione alla lettura del volume con un caveat. Si è cercato <strong>di</strong> fornire, inmodo semplice e <strong>di</strong>retto, qualche strumento utile per comprendere questa nuova frontiera: unafrontiera oltre la quale, però, si possono già intravvedere infinite opportunità tutte ancora da esplorare.Di più: alla data <strong>di</strong> stampa del volume alcune importanti iniziative sono in corso, specie sulfronte regolatorio. Sono alle viste provve<strong>di</strong>menti legislativi in grado <strong>di</strong> influenzare in maniera decisivalo sviluppo delle <strong>reti</strong> attive in Italia: questi sviluppi recentissimi, ma anche altri (magari tecnologici)comunque in progress, suggeriscono <strong>di</strong> considerare il presente volume come uno “statodell’arte” su una materia che (fortunatamente) sta evolvendo con molta rapi<strong>di</strong>tà e fermento.Da ultimo, ma non meno importante, un ringraziamento per gli autori dei singoli capitoli del volume,che hanno saputo declinare le proprie conoscenze <strong>di</strong> esperti del settore in un modo efficaceper gli scopi specifici <strong>di</strong> questo nostro stu<strong>di</strong>o; in particolare, si ringraziano gli ing. Davide Falabrettie Valeria Oliveri per l’impegno costantemente profuso durante tutte le fasi della lavorazione, siaper la scrittura dei capitoli <strong>di</strong> rispettiva pertinenza, sia per la preziosa opera <strong>di</strong> armonizzazione delcomplessivo lavoro.21


Capitolo 1Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>di</strong> Massimo Gallanti e Giuseppe Mauri


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>1.1 GeneralitàLa protezione dell’ambiente, la necessità <strong>di</strong> mitigare i cambiamenti climatici riducendo le emissioni<strong>di</strong> gas climalteranti e la <strong>di</strong>minuzione delle riserve <strong>di</strong> combustibile fossile stanno portando a un crescentesfruttamento delle risorse energetiche <strong>rinnovabili</strong>, principalmente quelle <strong>di</strong> tipo eolico e solare.Queste forme <strong>di</strong> energia sono spesso <strong>di</strong> tipo intermittente, <strong>di</strong>pendendo dalle con<strong>di</strong>zionimeteorologiche, d<strong>ai</strong> cicli giorno/notte e delle stagioni, e richiedono perciò <strong>di</strong> essere opportunamenteconiugate con l’esigenza degli utilizzatori finali <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un flusso <strong>di</strong> energia elettricasempre adeguato alle proprie necessità.La via per arrivare alla gestione efficace dello scenario che si sta profilando si basa sulla <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> <strong>reti</strong> e infrastrutture <strong>elettriche</strong> controllate in modo intelligente, in grado <strong>di</strong> gestire in manier<strong>ai</strong>nnovativa i flussi <strong>di</strong> potenza e <strong>di</strong> fornire <strong>ai</strong> clienti finali adeguati segnali <strong>di</strong> prezzo, che listimolino a un impiego efficiente dell’energia. In questo quadro si inserisce anche la <strong>di</strong>ffusione dellamobilità elettrica su strada (auto elettrica) che, accanto alla riduzione locale degli inquinanti (specialmentenelle gran<strong>di</strong> città) renderà fruibili, in prospettiva, risorse aggiuntive per l’ottimizzazionedel sistema elettrico nel suo complesso.La consapevolezza <strong>di</strong> un accresciuto ruolo delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> ha portato al concetto <strong>di</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>e alla spinta innovativa ad esso correlata. La <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> (SG) è una concezione innovativa <strong>di</strong> infrastruttura<strong>di</strong> rete che, con i limiti imposti dalla complessità e dall’estensione dell’infrastruttura esistente,ha come obiettivo primario supportare la strategia per un sistema elettrico affidabile,sostenibile e competitivo [1], in un contesto energetico in forte evoluzione.Nel seguito si affronteranno gli aspetti fondamentali delle SG, iniziando con l’in<strong>di</strong>viduare una definizioneadatta a descriverne efficacemente peculiarità e obiettivi, passando successivamente adaffrontare i motivi che ne incoraggiano l’implementazione nei sistemi elettrici dei <strong>di</strong>versi Paesi evalutando i principali interventi necessari alla loro introduzione. Verranno poi presentati le funzionie i servizi <strong>di</strong> maggior interesse abilitati dalle SG, nonché le barriere da superare per permetternel’attuazione. Sarà infine introdotto il concetto <strong>di</strong> Generazione Diffusa (GD) – ossia generazione <strong>di</strong>piccola taglia installata sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in modo non preve<strong>di</strong>bile e non preor<strong>di</strong>nato) 1 , trattatapiù approfon<strong>di</strong>tamente nel Capitolo 5, con particolare riferimento alle implicazioni che essacomporta nell’evoluzione dei sistemi elettrici verso le SG.1.2 Motivazioni alla base delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Esistono molte definizioni <strong>di</strong> SG, ciascuna delle quali evidenzia particolari aspetti (ad esempio ilruolo dell’ICT, l’evoluzione nei componenti delle <strong>reti</strong>, il ruolo del mercato, l’esigenza <strong>di</strong> assicurareuna adeguata fornitura <strong>di</strong> energia nel rispetto dell’ambiente, l’integrazione delle <strong>rinnovabili</strong>). Ai fini<strong>di</strong> questo rapporto si è deciso <strong>di</strong> adottare la definizione ERGEG (Associazione dei 27 Regolatori Europei),che estende la definizione formulata dalla European Technological Platform [2], al fine <strong>di</strong>enfatizzare il fatto che l’investimento nelle SG debba essere finalizzato a:1Per una definizione più dettagliata <strong>di</strong> Generazione Diffusa (GD) si rimanda al paragrafo 1.5.24


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>• rispondere alle necessità del sistema elettro-energetico esistenti nel me<strong>di</strong>o e lungo termine;• portare valore all’utilizzatore finale;• portare benefici <strong>di</strong>retti a tutti gli utenti delle <strong>reti</strong>.Definizione [3]: <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> is an electricity network that can cost efficiently integrate the behaviour andactions of all users connected to it – generators, consumers and those that do both – in order to ensureeconomically efficient, sust<strong>ai</strong>nable power system with low losses and high levels of quality and securityof supply and safety.Traduzione: La <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> è una rete elettrica che integra e gestisce in modo efficiente il comportamentoe le azioni <strong>di</strong> tutti gli utenti connessi alla rete (generatori, punti <strong>di</strong> prelievo, e punti con presenza <strong>di</strong> generazionee prelievo), con l’obiettivo <strong>di</strong> garantire un funzionamento economicamente efficiente del sistemaelettrico, con basse per<strong>di</strong>te, con un elevato livello <strong>di</strong> sicurezza, continuità e qualità della fornitura.❑ 1.2.1 I driver politici delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>Le</strong> SG sono una risposta a specifiche richieste avanzate dal mondo politico a livello globale (G8,G20), europeo (EC) e italiano, <strong>di</strong> tendere verso uno sviluppo sostenibile, cioè rispettoso dell’ambiente,durevole nel tempo (sicurezza degli approvvigionamenti) e capace <strong>di</strong> ridurre i costi perl’utente (regime <strong>di</strong> mercato competitivo).In questo quadro si collocano gli obiettivi del “pacchetto clima-energia” (noto altresì come “pacchetto20-20-20”) [4], con il quale i Paesi UE si sono impegnati, per il 2020, a ridurre del 20%le emissioni <strong>di</strong> gas a effetto serra rispetto al 1990, a garantire che il 20% del consumo finale lordo<strong>di</strong> energia sia sod<strong>di</strong>sfatto da fonti <strong>rinnovabili</strong> e a ridurre il consumo <strong>di</strong> energia del 20% rispettoalla previsione dello scenario tendenziale. Il terzo pacchetto energia promulgato nell’estate 2009[5] [6] ha riba<strong>di</strong>to che nel sistema elettro-energetico europeo dovrà avere grande spazio la produzione<strong>di</strong> energia elettrica da fonti <strong>rinnovabili</strong> (tanto da gran<strong>di</strong> impianti lontani d<strong>ai</strong> centri <strong>di</strong> produzione,come gli impianti eolici nel Mare del Nord, quanto dalla GD sul territorio, quale laproduzione da impianti fotovolt<strong>ai</strong>ci), ma anche la possibilità <strong>di</strong> orientare le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> consumodegli utilizzatori finali, per cogliere al meglio le opportunità offerte dalle <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> generazionerinnovabile. Per conseguire tali obiettivi è necessario un potenziamento della rete elettricae una gestione ottimizzata dei flussi <strong>di</strong> energia, grazie all’apporto <strong>di</strong> nuove tecnologie, trale quali l’ICT, l’elettronica <strong>di</strong> potenza e i sistemi <strong>di</strong> accumulo [7].A livello globale le SG sono considerate un aspetto imprescin<strong>di</strong>bile dell’evoluzione del sistemaelettrico, essenziale per far fronte alle mutate esigenze energetiche. La piattaforma tecnologicaeuropea sulle SG (<strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s Technology Platform) [1] ha identificato le necessità a cui dovrannofar fronte le <strong>reti</strong> del futuro, le tecnologie e gli interventi <strong>di</strong> policy necessari per realizzarele SG. Di fatto le SG guideranno la transizione dalla concezione attuale delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> versoun approccio più moderno, ottimizzato, <strong>di</strong> un’infrastruttura in grado <strong>di</strong> scambiare informazioni inmodo bi<strong>di</strong>rezionale con tutti i clienti connessi e <strong>di</strong> adattarsi alle <strong>di</strong>verse situazioni, anche in caso<strong>di</strong> guasto. Nel concetto <strong>di</strong> SG, la rete elettrica esistente e le tecnologie <strong>di</strong> comunicazione si integranoin un’unica infrastruttura in modo da formare un nuovo sistema intelligente. In esso i produttori,i consumatori e i sistemi <strong>di</strong> accumulo interagiscono in un mercato libero, favorendol’entrata sul mercato <strong>di</strong> nuovi attori anche <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione. I driver che conducono versole SG sono riassunti in Figura 1.25


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 1.1 Driver verso le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>Le</strong> spinte verso l’efficienza energetica <strong>di</strong> carattere globale (non solo elettrico) favoriranno un aumentodella domanda <strong>di</strong> elettricità (ad esempio incremento della mobilità elettrica e conversionedei sistemi <strong>di</strong> climatizzazione verso le pompe <strong>di</strong> calore). La domanda elettrica stessa, anche invirtù <strong>di</strong> questi nuovi utilizzi dell’energia, potrà e dovrà giocare un ruolo più partecipe, “attivo”.❑ 1.2.2 I fattori abilitanti delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>I fattori abilitanti delle SG sono sia le tecnologie, in particolare l’ICT, che permetteranno l’integrazionedelle risorse energetiche <strong>di</strong>ffuse e <strong>rinnovabili</strong> e la partecipazione attiva della domanda, sia i nuovi modelli<strong>di</strong> business, che prevedono relazioni, transazioni, pagamenti e remunerazioni quanto più possibileadeguati <strong>ai</strong> reali servizi offerti/richiesti <strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi attori e al sistema nel suo complesso. Aiconsumatori saranno resi <strong>di</strong>sponibili nuovi servizi, <strong>di</strong> cui si dovrà valutare l’impatto sociale anche attraversoi progetti <strong>di</strong>mostrativi in campo, che coinvolgeranno clienti reali. Solo a valle <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>questo tipo si potranno finalizzare i modelli <strong>di</strong> business per rendere tali servizi <strong>di</strong>sponibili. <strong>Le</strong> seguentiFigure schematizzano come le SG siano strumentali al conseguimento degli obiettivi politici (Figura1.2) e come esse si avvalgano a loro volta <strong>di</strong> tecnologie e modelli <strong>di</strong> business de<strong>di</strong>cati (Figura 1.3).26


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Figura 1.2 Tecnologie e modelli <strong>di</strong> business strumentali alle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Figura 1.3 Driver e fattori abilitanti delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>27


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Per coinvolgere il consumatore finale come attore nei nuovi modelli <strong>di</strong> business è necessarioaprire con esso un canale <strong>di</strong> comunicazione bi<strong>di</strong>rezionale. Per sod<strong>di</strong>sfare alcune esigenze (primariamente<strong>di</strong> natura commerciale), il mezzo <strong>di</strong> comunicazione più adeguato (economico, pervasivoe già con molte delle funzionalità necessarie) è l’infrastruttura dei contatori elettronici. Per questaragione è opinione comune che il cammino verso le SG sarà agevolato dalla <strong>di</strong>ffusione dei misuratori<strong>di</strong> elettricità intelligenti [8]. Come previsto nel Terzo pacchetto energia [5], i misuratoriintelligenti sono lo strumento per trasmettere agli utenti finali prezzi dell’energia che rispecchinoi reali costi <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> fornitura <strong>di</strong> prodotti e servizi. I contatori elettronici sono consideratiil primo passo verso le SG perché abilitano l’interazione della rete con un gran numero <strong>di</strong>utenti/utilizzatori [7].<strong>Le</strong> SG non si limiteranno però alla <strong>di</strong>ffusione dei contatori elettronici. Per fornire un servizio orientatoal cliente, garantire il mantenimento o il miglioramento del livello <strong>di</strong> qualità della fornitura, richiederannofunzionalità nuove a tutti gli attori delle <strong>reti</strong>. Gli adeguamenti richiesti al sistemaelettrico saranno necessariamente <strong>di</strong> ampio spettro, avranno conseguenze sulla progettazione,pianificazione e operazione, e interesseranno in misura <strong>di</strong>versa tutti i portatori <strong>di</strong> interesse del sistemaelettrico [9].Portatori <strong>di</strong> interesse nelle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>1. Produttori (centralizzati, decentralizzati e prosumers)2. Utilizzatori (finali puri)3. Operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione (TSO)4. Operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (DSO)5. Ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> energia (elettricità, gas, acqua e calore)6. Operatori <strong>di</strong> bilanciamento e loro coor<strong>di</strong>natori, compresi gli aggregatori (controllo della domanda,degli accumuli e della fornitura <strong>di</strong> potenza reattiva)7. Fornitori dei servizi <strong>di</strong> misura8. Operatori del mercato elettrico (raccolta e negoziazione delle offerte)9. Operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione10. Fornitori <strong>di</strong> tecnologia per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>11. RegolatoriLa transizione del sistema <strong>di</strong> trasmissione verso le <strong>reti</strong> “intelligenti” richiede solo pochi adattamenti(le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione europee hanno già un elevato livello <strong>di</strong> intelligenza), mentre per ilsistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è invece necessaria l’attuazione <strong>di</strong> interventi pervasivi, al fine <strong>di</strong> compiereil suddetto passaggio. Esso richiede in particolare la verifica delle tecnologie e dei modelli <strong>di</strong> businesstramite adeguate sperimentazioni, da svolgersi su <strong>di</strong>mostratori significativi <strong>di</strong> problemi reali.Diverse iniziative sono state avviate, con il supporto finanziario della Commissione Europea nell’ambitodel 7° Programma Quadro per la Ricerca, per promuovere lo sviluppo <strong>di</strong> progetti pilota <strong>di</strong>SG in vari Paesi europei. Anche a livello italiano sono state attivate analoghe iniziative. Ad esem-28


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>pio la recente Delibera ARG/elt 39/10 [10] ha aperto <strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori la possibilità <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> unsupporto tariffario per progetti pilota che prevedano lo sviluppo e l’installazione <strong>di</strong> apparati innovativinella gestione, regolazione e protezione delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> in me<strong>di</strong>a tensione(cfr. paragrafo 3.3.3).In Figura 1.4 sono evidenziati i principali elementi che caratterizzano una SG e il sottoinsieme <strong>di</strong>quest’ultima che fa capo <strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> misura elettronici.Figura 1.4 Ambito <strong>di</strong> una <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> e dello smart metering (Fonte ERGEG [3])1.3 Il sistema elettrico verso le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> elettricità è <strong>di</strong> cruciale importanza per la società moderna. <strong>Le</strong> infrastrutture critiche(<strong>di</strong> informazione e comunicazione, i sistemi <strong>di</strong> trasporto, l’organizzazione sanitaria e i relativiprocessi, ecc.) <strong>di</strong>pendono dalla continuità e dalla qualità della fornitura <strong>di</strong> energia elettrica.Anche se è possibile mitigare gli effetti più dannosi <strong>di</strong> un’interruzione del servizio tramite l’utilizzo<strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> alimentazione autonomi (ad esempio i gruppi elettrogeni), il costo <strong>di</strong> questi sistemi èelevato e per questo limitato alle sole funzioni essenziali.29


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>I sistemi elettrici sono realtà estremamente complesse: con estensioni geografiche molto vaste,essi devono garantire il costante equilibrio tra generazione e consumo, per mezzo <strong>di</strong> sofisticati sistemi<strong>di</strong> controllo automatici e la supervisione <strong>di</strong> operatori esperti in centri <strong>di</strong> telecontrollo. Talenecessità è dettata dalla scarsa immagazzinabilità, a basso costo e in grossi quantitativi, dell’energiaelettrica, che richiede pertanto <strong>di</strong> assicurare continuamente il bilancio fra la potenza elettricagenerata e la potenza assorbita (i carichi più le per<strong>di</strong>te), ossia <strong>di</strong> produrre la potenza esattamentequando serve.L’equilibrio deve essere garantito rispetto a tutte le perturbazioni che interessano il sistema, tantole lente fluttuazioni del carico dovute <strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi valori <strong>di</strong> prelievo nel corso della giornata quantole “contingenze <strong>di</strong> sistema” dovute a improvvisa in<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> rete (ad esempiolinee e trasformatori) o <strong>di</strong> grossi generatori, per effetto <strong>di</strong> cortocircuiti o guasti che ne determinanoil fuori servizio. Un’inadeguata gestione delle contingenze può determinare l’innesco <strong>di</strong>eventi in cascata, fino (come estrema con<strong>di</strong>zione) all’instabilità del sistema elettrico e al completoblackout. Ciò è oggetto delle valutazioni <strong>di</strong> sicurezza del sistema.Già dal sintetico quadro finora presentato si possono ben comprendere le ragioni <strong>di</strong> chi affermache il sistema elettrico è “la macchina più grande” m<strong>ai</strong> realizzata dall’uomo.Il sod<strong>di</strong>sfacimento della domanda istante per istante, in tutti i punti della rete, è garantito principalmenteattraverso il controllo della generazione e la definizione e l’applicazione <strong>di</strong> appropriati criteri<strong>di</strong> esercizio della generazione e della rete. L’energia cinetica delle masse rotanti del sistema(essenzialmente quella dei generatori) compensa transitoriamente gli sbilanci istantanei <strong>di</strong> potenza,con variazioni <strong>di</strong> frequenza legate alle variazioni <strong>di</strong> velocità angolare delle macchine; i sistemi<strong>di</strong> controllo provvedono subito dopo a ripristinare la frequenza <strong>di</strong> riferimento, variando laproduzione dei sistemi <strong>di</strong> generazione. In realtà i fenomeni elettromeccanici (che nascono dall’interazione<strong>di</strong> masse rotanti e fenomeni elettrici secondo le leggi dell’induzione elettromagnetica)sono solo un sottoinsieme dei fenomeni fisici che si manifestano nei sistemi elettrici, e che evolvonosu scale temporali molto <strong>di</strong>verse fra loro (Figura 1.5), d<strong>ai</strong> microsecon<strong>di</strong> – è il caso dei fenomenielettromagnetici – a <strong>di</strong>verse ore – come per lo unit commitment - ossia alla definizione,giorno dopo giorno, delle centrali da mantenere in servizio sulla rete al fine sod<strong>di</strong>sfare il carico incon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza.Lo sviluppo del sistema <strong>di</strong> generazione e delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, per far fronte alla crescita della domandanelle <strong>di</strong>verse regioni del Paese, è l’obiettivo della funzione <strong>di</strong> pianificazione del sistemaelettrico. Essa deve garantire che il sistema elettrico sia sempre adeguato a sod<strong>di</strong>sfare il carico intutti i punti <strong>di</strong> prelievo e nelle <strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> domanda (in particolare nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> massimarichiesta). La pianificazione si occupa quin<strong>di</strong> dell’evoluzione del sistema e considera una scalatemporale con un orizzonte che supera i 10 anni.Dal quadro presentato appare evidente che la necessità <strong>di</strong> garantire il costante equilibrio tra energiaprelevata ed energia immessa sulla rete è l’obiettivo perseguito tanto dalle funzioni <strong>di</strong> esercizio,ovvero dalla gestione e controllo del sistema in tempo reale (con un orizzonte che arriva aqualche ora), quanto dalla funzione <strong>di</strong> pianificazione, che deve preoccuparsi oggi dello sviluppo delparco <strong>di</strong> generazione, della rete e <strong>di</strong> tutti gli apparati <strong>di</strong> regolazione e controllo, per far fronte alleesigenze che si presenteranno negli anni a venire.30


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Figura 1.5 Fenomeni e scale temporali nel sistema elettrico❑ 1.3.1 La rete o<strong>di</strong>ernaL’energia elettrica è principalmente prodotta in gran<strong>di</strong> centrali, trasportata per tratte lunghe anche<strong>di</strong>verse centin<strong>ai</strong>a <strong>di</strong> chilometri sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> trasmissione 2 ad alta o altissima tensione(132-220-400 kV) e successivamente <strong>di</strong>stribuita agli utilizzatori finali in me<strong>di</strong>a (15-20-23 kV) ebassa (230-400 V) tensione, attraverso le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione 3 .<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> trasmissione sono strutturate e gestite in modo magliato, al fine <strong>di</strong> rendere <strong>di</strong>sponibilipercorsi alternativi che possono essere utilizzati per ripartire i flussi <strong>di</strong> energia, e per farfronte a in<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> componenti <strong>di</strong> rete dovute a operazioni <strong>di</strong> manutenzione o a guasti. Datala loro criticità per i servizi essenziali, le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione dei Paesi economicamente più sviluppatisono state le prime a essere automatizzate e oggi hanno raggiunto un elevato livello <strong>di</strong> automazione,che garantisce un’alta affidabilità e un ottimo livello <strong>di</strong> qualità e continuità della fornitura2Reti <strong>di</strong> trasmissione in alta tensione, esercite da un operatore nazionale, normalmente definito TSO (Transmission SystemOperator), Terna S.p.A. nel contesto Italiano.3Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in me<strong>di</strong>a e bassa tensione, esercite, sotto concessione zonale, da una società <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,normalmente definita DSO (Distribution System Operator); in Italia ENEL Distribuzione risulta il principale <strong>di</strong>stributore,con oltre 30 milioni <strong>di</strong> clienti BT; si registrano inoltre alcune (meno <strong>di</strong> una decina) società <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni (superiori<strong>ai</strong> 100.000 clienti) e molte (oltre un centin<strong>ai</strong>o) <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni.31


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>(<strong>di</strong>salimentazioni ridottissime e tensione che rispetta parametri stringenti <strong>di</strong> frequenza, ampiezza econtenuto armonico). Possiamo quin<strong>di</strong> affermare che la rete <strong>di</strong> trasmissione, almeno nel nostroPaese, è già “smart”, e che i miglioramenti e le evoluzioni che interverranno (ad esempio maggior<strong>di</strong>ffusione dei collegamenti in corrente continua, più stretta integrazione con la rete degli altri Paesi)si inseriscono in un’architettura che già consente il controllo e la gestione ottimale delle risorse <strong>di</strong>rete. Interventi ulteriori potrebbero riguardare lo sviluppo delle interconnessioni tra i sistemi elettricinazionali, e in particolare tra quelli europei. È infatti lecito ritenere che queste ultime sarannostrategiche nel me<strong>di</strong>o-lungo termine, per poter integrare le significative produzioni attese da fonti<strong>rinnovabili</strong> collocate nel nord dell’Europa e nel nord dell’Africa, creando <strong>di</strong> fatto una rete elettrica paneurope<strong>ai</strong>n grado <strong>di</strong> far fluire l’elettricità da nord a sud e da est a ovest del continente.<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sono connesse alla rete <strong>di</strong> trasmissione attraverso le Cabine Primarie,che trasformano l’energia elettrica da alta tensione (AT) a me<strong>di</strong>a tensione (MT) e la <strong>di</strong>stribuisconoper tratte che possono arrivare fino a qualche chilometro (Figura 1.6). <strong>Le</strong> linee MT sono strutturatein modo da garantire possibili percorsi alternativi, ma nella maggior parte dei Paesi, come in Italia,sono operate in modo ra<strong>di</strong>ale. La possibilità <strong>di</strong> realizzare percorsi alternativi consente, in caso <strong>di</strong> manutenzioneo guasto <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> linea, <strong>di</strong> “contro-alimentare” 4 i restanti tratti da una <strong>di</strong>versa CabinaPrimaria; l’architettura attuale non prevede invece un esercizio della rete secondo uno schemamagliato (ad esempio per meglio <strong>di</strong>stribuire i flussi <strong>di</strong> potenza). Lo stesso vale per le linee <strong>di</strong> bassatensione (BT), connesse alle linee MT attraverso le Cabine Secondarie, e gestite in modo ra<strong>di</strong>ale.Figura 1.6. Reti <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> trasmissione, <strong>di</strong>stribuzione: Cabine Primarie (rosse), Cabine Secondarie (gialle)4La contro-alimentazione permette <strong>di</strong> alimentare i tratti <strong>di</strong> linea non interessati da guasti o manutenzione attraverso unpercorso alternativo a quello usuale. Per attuare questa azione è necessario aprire alcuni interruttori, per isolare il trattointeressato (dal guasto o dalla manutenzione), e chiuderne altri, che permettono <strong>di</strong> ripristinare il flusso <strong>di</strong> energia verso i trattialtrimenti isolati. Per rendere possibile la contro-alimentazione è necessario che la rete sia stata progettata per essere gestit<strong>ai</strong>n modo “magliato” anche nel caso in cui l’esercizio avvenga in modalità ra<strong>di</strong>ale (usuale in Italia per le linee MT e BT).32


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e BT sono state concepite per operare con flussi <strong>di</strong> potenzauni<strong>di</strong>rezionali (ossia dalla cabina <strong>di</strong> trasformazione, che le collega alla rete a tensione superiore,<strong>ai</strong> punti <strong>di</strong> prelievo) per sod<strong>di</strong>sfare la domanda elettrica stocastica dei clienti finali. In passato laconnessione alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> generatori <strong>di</strong> piccola taglia era considerata una situazionespora<strong>di</strong>ca, pertanto non è previsto che il <strong>di</strong>stributore ne gestisca l’esercizio. I generatori vengonoconnessi alla rete secondo l’approccio fit & forget, ovvero il <strong>di</strong>stributore, all’atto della connessione,verifica che essi rispettino le regole tecniche <strong>di</strong> connessione e che il loro funzionamento non determiniproblemi alla rete in qualsiasi situazione <strong>di</strong> carico la rete si venga a trovare (fase <strong>di</strong> “fit”).L’impianto <strong>di</strong> generazione, una volta connesso alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, è libero <strong>di</strong> produrre quandovuole, secondo le esigenze del produttore (ad esempio sod<strong>di</strong>sfacimento della domanda termica nelcaso <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> cogenerazione) o la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong>, con l’unico vincolo <strong>di</strong> rispettareil valore massimo <strong>di</strong> potenza immessa e le regole tecniche <strong>di</strong> connessione. Il gestore <strong>di</strong> rete,non potendo gestire in esercizio il generatore, è come se si <strong>di</strong>menticasse della sua esistenza (forget),considerandolo un carico <strong>di</strong> segno negativo (che cioè immette anziché prelevare), in quantoanche i carichi non sono gestiti in esercizio dal <strong>di</strong>stributore.❑ 1.3.2 La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione verso le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>Le</strong> caratteristiche dei sistemi elettrici attuali, e in particolare della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, delineate nelparagrafo precedente, lasciano intravedere una serie <strong>di</strong> problemi derivanti da una massiccia <strong>di</strong>ffusione<strong>di</strong> generatori <strong>di</strong> piccola taglia sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e BT. In primo luogo l’applicazionedel criterio fit & forget limita <strong>di</strong> fatto la quantità <strong>di</strong> GD che può connettersi lungo le linee esistenti.Il gestore <strong>di</strong> rete, non potendo governare durante l’esercizio i generatori, né chiedere che essi adeguinola propria immissione in funzione dello stato <strong>di</strong> rete, è costretto ad applicare un approccioestremamente cautelativo, che limita notevolmente la quantità massima <strong>di</strong> generazione installabile.Tale limite potrebbe essere facilmente ampliato se solo <strong>ai</strong> generatori potesse essere richiesto <strong>di</strong> collaborareall’esercizio della rete, mo<strong>di</strong>ficando la loro immissione in base alle esigenze <strong>di</strong> rete.Un ulteriore elemento <strong>di</strong> criticità è legato al comportamento della GD in occasione <strong>di</strong> importanti<strong>di</strong>sservizi <strong>di</strong> rete. <strong>Le</strong> regole o<strong>di</strong>erne impongono <strong>ai</strong> generatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconnettersi dalla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionenon appena essi rilevano una situazione <strong>di</strong> anomalia nei valori elettrici (ad esempio valoredella frequenza o tensione) misurati nel punto <strong>di</strong> connessione. Questa logica <strong>di</strong> protezionedetermina la <strong>di</strong>sconnessione 5 automatica dei generatori non solo nei casi in cui la perturbazionedei valori elettrici è originata da un guasto sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione cui il generatore è connesso,ma anche in presenza <strong>di</strong> importanti <strong>di</strong>sservizi sulla rete <strong>di</strong> trasmissione. In questo secondo casola <strong>di</strong>sconnessione, oltre ad essere inutile <strong>ai</strong> fini della sicurezza della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, ha effettidannosi sul sistema complessivo, al quale viene improvvisamente a mancare il contributo <strong>di</strong> potenzadella GD, in un momento <strong>di</strong> criticità del sistema stesso dovuto al <strong>di</strong>sservizio che ha causatol’alterazione dei parametri elettrici. Per valutare la rilevanza <strong>di</strong> questa situazione <strong>di</strong> rischio, occorretenere presente che nel 2008 in Italia la potenza complessiva della GD connessa alla rete <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione ammontava a 6.600 MW, per una produzione annua <strong>di</strong> 21 TWh. Il confronto <strong>di</strong> questidati con le tipiche curve <strong>di</strong> carico giornaliere dello scenario italiano, che vanno da minimi <strong>di</strong> 185In ottemperanza alla norma per le connessioni attive e passive alla rete MT e BT (Norma CEI 0-16 e CEI 0-21).33


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>MW a massimi fino a 55 MW, evidenzia quanto il potenziale contributo in termini <strong>di</strong> potenza al sod<strong>di</strong>sfacimentodel carico possa essere, in talune circostanze, estremamente rilevante. Il venir menodella GD, in momenti <strong>di</strong> alta produzione e basso carico, avrebbe conseguenze serie per la sicurezzadel sistema elettrico nel suo complesso.Infine, al crescere della generazione installata, si può determinare il fenomeno dell’inversione delflusso <strong>di</strong> potenza (la corrente inverte il proprio flusso sulle linee MT e, in seguito, dalla Cabina Primariaverso la rete AT). Per governare tale fenomeno su <strong>reti</strong> concepite per essere esercite in modopuramente passivo, è necessario l’adeguamento dei sistemi <strong>di</strong> protezione e regolazione, nonché dell’automazione<strong>di</strong> rete 6 . Quando poi l’inversione <strong>di</strong> flusso indotta dalla GD <strong>di</strong>venta più consistente ele correnti si avvicinano al limite tecnico dei conduttori, vi è anche un aumento delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> rete 7 .<strong>Dalle</strong> SG ci si attende una risposta <strong>ai</strong> problemi delle attuali <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sopra illustrati. Essedovranno consentire una gestione dei generatori <strong>di</strong> piccola taglia e <strong>di</strong> eventuali sistemi <strong>di</strong> accumulodell’energia, arrivando fino a interfacciasi con il consumatore finale. <strong>Le</strong> nuove esigenze porteranno aevoluzioni delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione verso strutture <strong>di</strong> rete e sistemi <strong>di</strong> comunicazione e controllo particolarmentecomplessi e innovativi, tali da richiedere investimenti molto consistenti sull’infrastruttura<strong>di</strong> rete. L’esercizio della rete cambierà in modo ra<strong>di</strong>cale, i DSO dovranno essere in grado <strong>di</strong> riconfigurarele <strong>reti</strong> e intervenire sul funzionamento dei generatori e dei carichi ad esse connessi, garantendocomunque l’efficienza e il massimo sfruttamento possibile delle fonti <strong>rinnovabili</strong>. La Figura 1.7 rappresentaqualitativamente gli interventi da realizzare sull’attuale rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in funzione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce,la percentuale <strong>di</strong> ore in cui avviene l’inversione <strong>di</strong> flusso su una porzione della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione(ad esempio Cabina Primaria o linea MT), che rende conto dell’incremento della penetrazione dellaGD sulle <strong>reti</strong> MT e BT e quin<strong>di</strong> della necessità che esse evolvano verso il para<strong>di</strong>gma delle SG.Figura 1.7 Provve<strong>di</strong>menti da adottare in funzione della frazione <strong>di</strong> ore annue in cui si verifica l’inversione del flusso6In Italia, i requisiti <strong>di</strong> Power Quality imposti dal Regolatore <strong>ai</strong> DSO (stringenti rispetto a quelli me<strong>di</strong>amente applicati a livellointernazionale) hanno indotto l’implementazione, all’interno delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione attuali, <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> automazione evoluti.7Gli effetti della GD sulle per<strong>di</strong>te in rete, così come ulteriori aspetti <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento sulla GD, sono trattati più in ampionel Capitolo 3.34


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Modelli <strong>di</strong> business e strumenti regolatori adeguati dovranno altresì favorire un ampio e attivocoinvolgimento degli utenti finali. L’introduzione <strong>di</strong> opportuni segnali <strong>di</strong> prezzo, che rispecchianogli andamenti del costo dell’energia e degli altri costi del sistema elettrico, favorirà lo spostamentodei consumi nei perio<strong>di</strong> della giornata in cui i prezzi sono più bassi, procurando un livellamento delprofilo della domanda, con un beneficio economico per l’intero sistema elettrico.In linea con gli in<strong>di</strong>rizzi politici <strong>di</strong> aumento dell’efficienza e <strong>di</strong> riduzione delle emissioni a livelloglobale e locale, saranno promossi nuovi impieghi dell’energia elettrica sul lato domanda, comel’uso delle pompe <strong>di</strong> calore e la mobilità elettrica, carichi per natura <strong>di</strong>ffusi e <strong>di</strong> tipo relativamente<strong>di</strong>fferibile nel tempo. Di fatto la domanda <strong>di</strong> elettricità dovuta a questi nuovi usi finali dell’energiaaumenterà la flessibilità del sistema, dando la possibilità sia <strong>di</strong> assorbire i picchi <strong>di</strong> generazionerinnovabile non programmabile sia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferire gli assorbimenti in caso <strong>di</strong> scarsità <strong>di</strong> potenza<strong>di</strong>sponibile.Per un’esemplificazione quantitativa dell’importanza della <strong>di</strong>fferibilità della domanda, si considerila previsione dei nuovi consumi dovuti alla mobilità elettrica. Stimando che il consumome<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un’auto elettrica, che percorre poco più <strong>di</strong> 50 chilometri al giorno, è pari a 2.000kWh/anno [11], la Figura 1.8 mostra l’effetto delle ricariche non controllate in una tipica cittàitaliana in un giorno feriale invernale. Ciascuna curva ipotizza un <strong>di</strong>verso scenario <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusionedella mobilità elettrica, con penetrazione dal 5% al 20%. La possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferire i prelievi perla ricarica degli auto<strong>veicoli</strong> consente un impiego più efficiente della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e dellaproduzione <strong>di</strong> energia.Figura 1.8 Profilo <strong>di</strong> carico per la rete urbana per i quattro scenari <strong>di</strong> penetrazione <strong>di</strong> auto <strong>elettriche</strong>35


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Tutto questo permetterà agli utilizzatori finali <strong>di</strong> essere influenzati sulla base <strong>di</strong> informazioni relativealla produzione <strong>di</strong> energia elettrica, presente e attesa, e <strong>di</strong> partecipare attivamente alla gestionedella rete mo<strong>di</strong>ficando il proprio profilo <strong>di</strong> consumo. La Figura 9 schematizza come, nel sistema elettricoattuale, la modulazione per garantire l’equilibrio tra generazione e consumo è totalmente a caricodella generazione (interamente gialla), mentre il consumo è del tutto non controllabile (grigio);nel sistema futuro ci si dovrà confrontare con una crescente quantità <strong>di</strong> generazione non controllabile(da fonti <strong>rinnovabili</strong> non programmabili), che dovrà essere compensata da una parte <strong>di</strong> caricocontrollabile, al fine <strong>di</strong> garantire al sistema elettrico un’adeguata flessibilità.Figura 1.9 Frazione <strong>di</strong> generazione e carico controllata (giallo) e non controllata (grigio)Sempre al fine <strong>di</strong> facilitare la modulabilità del sistema elettrico del futuro, la GD dovrà essere incentivataa <strong>di</strong>chiarare in anticipo e mantenere, oppure a modulare, il proprio profilo d’immissione 8 .8Tale funzione, che a una prima lettura potrebbe sembrare molto prospettica, è in realtà già abbozzata nel contesto nazionale.Nel dettaglio, nel “Terzo Conto Energia”, Decreto 6/8/2010, è stata introdotta la sub-specie <strong>di</strong> “sistema con profilo<strong>di</strong> scambio preve<strong>di</strong>bile”, ossia un sistema aggregato <strong>di</strong> generazione e carico in grado <strong>di</strong> prevedere e garantire il proprioprofilo <strong>di</strong> prelievo/immissione <strong>di</strong> potenza. <strong>Le</strong> motivazioni relative al calcolo ex-ante <strong>di</strong> una curva <strong>di</strong> iniezione dell’utente sonoda ricercarsi nelle funzioni <strong>di</strong> regolazione che le nuove SG consentiranno <strong>di</strong> implementare: sostanzialmente, un utenteprogrammabile (<strong>di</strong> cui cioè è noto in anticipo il profilo orario <strong>di</strong> immissione/prelievo) risulta molto utile al sistema elettrico,che deve garantire istantaneamente il bilancio energetico. È evidente come una maggiore responsabilizzazione dell’utentefinale rispetto alla previsione del proprio profilo <strong>di</strong> prelievo/immissione, e al rispetto <strong>di</strong> tale previsione, consentirebbe unariduzione dei margini <strong>di</strong> riserva, ossia una riduzione dei costi associati <strong>ai</strong> servizi ancillari della rete elettrica.Si precisa che la funzione “sistema con profilo <strong>di</strong> scambio preve<strong>di</strong>bile” non è stata recepita dalla Delibera ARG/elt 181/10,in<strong>di</strong>rizzata a dettagliare le modalità applicative del DM 6 agosto 2010 (Conto Energia), in ragione delle complicazioni, siatecniche (legate alla verifica del servizio), sia regolatorie (legate all’attuale <strong>di</strong>sciplina del mercato elettrico che, in alcunesue parti, richiederebbe un’evoluzione per risultare compatibile con impianti aggregati, attivi e passivi, quali quelli citati dalDM 6-8-2010), sia più generali, relative cioè alla <strong>di</strong>fficoltà, ad oggi, <strong>di</strong> quantificare i reali benefici per il sistema, e quin<strong>di</strong> illivello opportuno <strong>di</strong> incentivazione.36


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>1.4 Servizi e funzioni delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Per facilitare l’implementazione delle SG a livello <strong>di</strong> Unione Europea, la Commissione Europea hapromosso una serie <strong>di</strong> iniziative volte a definire una visione comune. I portatori <strong>di</strong> interesse sonostati chiamati a sintetizzare le loro aspettative sul sistema elettrico del futuro; sono altresì stati costituitigruppi <strong>di</strong> esperti con <strong>di</strong>verse finalità, tra cui l’identificazione dei servizi e delle funzionalitàdelle SG. L’interesse <strong>di</strong> questi gruppi <strong>di</strong> lavoro ha riguardato le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> sia <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneche <strong>di</strong> trasmissione; infatti, la <strong>di</strong>ffusione della generazione sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione inevitabilmenteimpatterà anche su quelle <strong>di</strong> trasmissione, che dovranno compensare eventuali squilibripossibili sulle <strong>reti</strong> a tensioni minori, a fronte <strong>di</strong> un’elevata penetrazione <strong>di</strong> GD. Il presente paragraforiassume i contenuti del documento finale [17] prodotto dal Expert Group 1 (EG1) Functionalitiesof smart grids and smart meters Group della Task Force for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s voluta dallaCommissione Europea per in<strong>di</strong>viduare le azioni necessarie alla realizzazione delle SG, secondoquanto previsto dal Terzo Pacchetto Energia.❑ 1.4.1 Reti <strong>di</strong> trasmissione<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione possiedono già oggi molte tra le caratteristiche proprie delle SG. Tuttavia anch’esserichiedono alcuni adeguamenti per offrire tutta la flessibilità necessaria a integrare non solola GD connessa alle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (oggetto principale <strong>di</strong> questo volume), ma anchela grande produzione da energia rinnovabile non programmabile (ad esempio eolico onshore e offshore)localizzata in aree <strong>di</strong>stanti d<strong>ai</strong> siti <strong>di</strong> consumo, attraverso nuove interconnessioni, corridoi <strong>di</strong>energia,capacità <strong>di</strong> controllare flussi <strong>di</strong> potenza e sistemi <strong>di</strong> accumulo (concetto <strong>di</strong> Supergrid [15]).La politica energetica europea [5] ha delineato un percorso verso le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione più intelligenti,che prevede precise responsabilità per gli operatori del sistema <strong>di</strong> trasmissione (TSO) e la sottomissionealle autorità regolatrici <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o termine (10 anni), da aggiornareogni due anni. Inoltre la <strong>di</strong>rettiva (2009/714/CE) [16] richiede a tutti i TSO europei <strong>di</strong> collaborare attraversol’ENTSO-E 9 per armonizzare i propri co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> rete, integrare il mercato <strong>di</strong> bilanciamento transfrontaliero,armonizzare e standar<strong>di</strong>zzare i dati da scambiare, con l’obiettivo ultimo <strong>di</strong> giungere adun mercato europeo dell’energia. Per incrementare la capacità <strong>di</strong> trasmissione, le <strong>reti</strong> intelligenti <strong>di</strong> trasmissionedovranno appoggiarsi a database aggiornati in tempo quasi reale, migliorare il monitoraggioe il controllo in tempo reale dello stato operativo del sistema e dei flussi <strong>di</strong> potenza.❑ 1.4.2 Coor<strong>di</strong>namento tra le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionePer garantire l’integrazione della GD nel rispetto della sicurezza globale del sistema, è necessario coor -<strong>di</strong>nare l’esercizio tra la rete <strong>di</strong> trasmissione e le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Più in dettaglio, occorre assicurare:• un miglior coor<strong>di</strong>namento per la gestione delle situazioni <strong>di</strong> emergenza sulla base <strong>di</strong> procedure comuni;piani <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa in grado <strong>di</strong> governare il contributo della GD e della domanda attiva, anche durantesituazioni <strong>di</strong> emergenza a livello europeo; nuovi attori (ad esempio aggregatori <strong>di</strong> domanda)potranno essere chiamati a con<strong>di</strong>videre con i gestori <strong>di</strong> rete la responsabilità <strong>di</strong> tal fine, anche responsabilizzandosinei confronti degli operatori <strong>di</strong> sistema e del sistema elettrico in generale;9European Network of Transmission System Operators for Electricity (https://www.entsoe.eu/).38


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>I principali servizi che dovranno essere assicurati dalle SG sono riportati nel seguito, in<strong>di</strong>candoanche il fornitore e il principale beneficiario del servizio.1.4.3.1 Nuove esigenze <strong>di</strong> integrazione<strong>Le</strong> SG dovranno garantire l’integrazione della GD e assicurare l’energia necessaria <strong>ai</strong> nuovi usielettrici finali, come le pompe <strong>di</strong> calore per il riscaldamento e l’energia richiesta per la mobilità elettrica.Tale servizio è svolto dal <strong>di</strong>stributore, mentre i vantaggi sono a livello <strong>di</strong> intero sistema (produttori<strong>di</strong> energia elettrica, consumatori, proprietari e gestori <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> accumulo). La sfidatecnologica e normativa è quella <strong>di</strong> assicurare l’integrazione della GD, salvaguardando il mantenimentodell’integrità <strong>di</strong> rete e un adeguato livello <strong>di</strong> sicurezza. La connessione delle nuove risorseenergetiche deve avvenire in maniera trasparente, agevolando anche la connessione delle nuovetipologie <strong>di</strong> carico. I gestori della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dovranno porre particolare attenzione allaconnessione in rete della GD non programmabile, che richiede supervisione da parte dei sistemi<strong>di</strong> gestione dell’energia. <strong>Le</strong> caratteristiche tecniche dei generatori dovranno essere rese note al <strong>di</strong>stributore,al fine <strong>di</strong> consentire la fornitura <strong>di</strong> servizi alla rete. È importante raccogliere dati sullaqualità del servizio per controllare come influiscono su <strong>di</strong> essa i nuovi soggetti connessi alla rete,e rendere sempre <strong>di</strong>sponibile una corretta e completa informazione agli utenti della rete.Fornitori dei servizi: operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Principali beneficiari: produttori, utilizzatori (inclusa la mobilità elettrica), operatori del bilanciamento(inclusi i proprietari <strong>di</strong> accumuli).1.4.3.2 Migliorare l’esercizio della rete<strong>Le</strong> SG contribuiranno a ridurre i tempi <strong>di</strong> fuori servizio a fronte <strong>di</strong> guasti o anomalie, contribuendoa migliorare la continuità del servizio elettrico. Esse saranno dotate <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> riconfigurazioneautomatica e ottimale della rete e <strong>di</strong> protezioni che si adattano <strong>di</strong>namicamente alla topologia dellarete. Saranno sviluppate nuove funzionalità per il controllo dei flussi <strong>di</strong> potenza e delle tensioni <strong>ai</strong>no<strong>di</strong>, che faranno affidamento sui servizi messi a <strong>di</strong>sposizione dalle risorse <strong>di</strong> rete (GD, sistemi <strong>di</strong>accumulo, carichi controllabili). <strong>Le</strong> informazioni aggiornate sui flussi <strong>di</strong> potenza attiva e reattiva darannoanche la possibilità <strong>di</strong> prevenire criticità <strong>di</strong> esercizio, <strong>di</strong> programmare tempestivamente losviluppo della rete e valutare le opzioni per la connessione <strong>di</strong> nuova GD. Grazie alla <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> sensoristica <strong>di</strong>stribuita a basso costo, saranno realizzati sistemi <strong>di</strong> monitoraggio dei componenti<strong>di</strong> rete, che consentiranno <strong>di</strong> applicare tecniche <strong>di</strong> manutenzione avanzate allo scopo <strong>di</strong> ridurre i<strong>di</strong>sservizi e ottimizzare la gestione dell’asset <strong>di</strong> rete.Fornitori dei servizi: operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, fornitori dei servizi <strong>di</strong> misura.Principali beneficiari: utilizzatori, produttori, ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> energia, operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.1.4.3.3 Sicurezza e qualità della fornitura<strong>Le</strong> funzionalità introdotte dalle SG consentiranno <strong>di</strong> migliorare la sicurezza del sistema tramite unagestione più efficace e puntuale delle risorse connesse alla rete. L’obiettivo è l’incremento dellaquantità <strong>di</strong> GD connessa alla rete, senza compromettere la sicurezza e la qualità della fornitura.Fra le funzioni innovative <strong>di</strong> maggior rilevanza per la sicurezza del sistema figura il comando daremoto della <strong>di</strong>sconnessione dei generatori in caso <strong>di</strong> guasto, ossia il telescatto, che, come illu-40


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>strato nel Capitolo 3, consente <strong>di</strong> superare la gestione basata su logiche locali (ad esempio minima/massimatensione e frequenza) dell’attuale protezione <strong>di</strong> interfaccia del generatore. In talmodo i generatori connessi alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione si <strong>di</strong>sconnettono solo quando è presenteun’anomalia su tale rete, mentre rimangono connessi per <strong>di</strong>sturbi che si originano sulla rete <strong>di</strong> trasmissione.Sempre in riferimento alla risposta a contingenze, le nuove capacità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentodelle protezioni, rese possibili dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> comunicazione, consentiranno <strong>di</strong> realizzareprocedure <strong>di</strong> ricerca guasto molto evolute, automatizzate e veloci, che minimizzeranno itempi <strong>di</strong> fuori servizio con marcati vantaggi sulla continuità della fornitura. Alla sicurezza della fornituracontribuiranno anche funzioni per l’alleggerimento <strong>di</strong> carico entro tempi definiti, intervenendosui carichi <strong>di</strong>stribuiti che hanno dato la <strong>di</strong>sponibilità alla <strong>di</strong>sconnessione.Fornitori dei servizi: operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, aggregatori, ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> energia.Principali beneficiari: produttori, utilizzatori, aggregatori, operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, operatoridelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasporto.1.4.3.4 Nuovi criteri per la pianificazione degli investimentiAttraverso una miglior conoscenza della rete e del suo reale utilizzo, sarà possibile svilupparla in modoottimizzato, tenendo conto delle esigenze degli utenti (carichi, generazione, sistemi <strong>di</strong> accumulo) chedovranno essere connessi. L’impiego <strong>di</strong> metodologie per un esercizio attivo della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,che consentono al gestore <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> intervenire sui profili <strong>di</strong> immissione dei generatori connessi, permetteun miglior sfruttamento della rete attuale e ne ritarda le esigenze <strong>di</strong> sviluppo in termini <strong>di</strong> nuovelinee e/o nuovi trasformatori. Si potranno applicare strategie più sofisticate <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> sostituzionedei componenti, grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> informazioni sul loro effettivo utilizzo.Fornitori dei servizi: operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, fornitori dei servizi <strong>di</strong> misura.Principali beneficiari: utilizzatori, produttori, operatori del bilanciamento (inclusi i proprietari <strong>di</strong> sistemi<strong>di</strong> accumulo).1.4.3.5 Migliorare le funzionalità del mercato e dei servizi <strong>ai</strong> clientiUn’informazione più ricca e tempestiva agli utenti dei propri consumi o immissioni in rete ne aumenteràla consapevolezza e quin<strong>di</strong> favorirà un impiego più efficiente dell’energia e un accesso piùinformato al mercato. I contatori elettronici <strong>di</strong> nuova generazione permetteranno l’adozione <strong>di</strong> tariffemulti orarie e/o <strong>di</strong> tariffe variabili <strong>di</strong>namicamente in funzione dello stato del sistema (ad esempiotariffe <strong>di</strong> picco critico) che, abbinate a programmi <strong>di</strong> controllo della domanda e <strong>di</strong> controllo<strong>di</strong>retto dei carichi, possono portare indubbi benefici <strong>ai</strong> clienti <strong>di</strong>sposti a flessibilizzare la propria domanda.Una domanda flessibile determina anche la riduzione dei prezzi dell’energia nelle ore <strong>di</strong>punta. Infine ci sarà spazio per la nascita <strong>di</strong> nuovi soggetti <strong>di</strong> mercato (ad esempio aggregatori),che offriranno <strong>ai</strong> gestori <strong>di</strong> rete nuovi servizi (ad esempio interrompibilità <strong>di</strong>ffusa, profili <strong>di</strong> immissione/prelievopreve<strong>di</strong>bili, ecc.) ottenuti aggregando le <strong>di</strong>sponibilità fornite da un grande numero<strong>di</strong> utenti, che da soli non potrebbero accedere al mercato.Fornitori dei servizi: ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> energia, fornitori <strong>di</strong> applicazioni e servizi, fornitori <strong>di</strong> piattaformeper la borsa elettrica, operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, fornitori dei servizi <strong>di</strong> misura.Principali beneficiari: utilizzatori, ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> energia, fornitori <strong>di</strong> tecnologia per le SG (inclusi gliapplicativi).41


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>1.4.3.6 Coinvolgimento del consumatoreI misuratori intelligenti saranno gestiti da remoto, effettuando registrazioni <strong>di</strong> immissioni e prelievi<strong>di</strong> potenza attiva con una adeguata granularità. I dati riguardanti prelievi, immissioni e segnali <strong>di</strong>prezzo saranno inviati tramite il sistema dei contatori intelligenti <strong>ai</strong> <strong>di</strong>splay domestici o ad altri <strong>di</strong>spositiviutili all’interazione con l’utente finale. Il coinvolgimento del consumatore finale è un elementocar<strong>di</strong>ne nelle SG, sia per le potenzialità commerciali, sia per le necessità <strong>di</strong> modulazione edelasticità che verranno richieste al consumatore finale. La sfida dei progetti <strong>di</strong> ricerca ad oggi attivirisiede nell’identificazione <strong>di</strong> modalità efficaci <strong>di</strong> informazione dei clienti finali e <strong>di</strong> interazionecon essi, in grado <strong>di</strong> coinvolgerli fornendo servizi senza richiedere complesse o impegnative azionida parte dei clienti finali stessi.A livello internazionale spesso si utilizza il termine “awareness”, per in<strong>di</strong>care la funzione <strong>di</strong> informazionedel cliente circa il proprio comportamento energetico, ma anche la possibilità <strong>di</strong> regolazioneofferta dal mercato (il prezzo dell’energia ed eventuali incentivi a spostare/modulare il proprioprofilo <strong>di</strong> prelievo/immissione) includendo, infine, anche la valutazione degli strumenti e delle modalitàsecondo le quali tutte queste funzioni potrebbero svolgersi (a partire da <strong>di</strong>splay domestici,a servizi web, all’uso <strong>di</strong> <strong>Smart</strong>Phone, e così via).L’interfaccia fra il cliente finale e la rete elettrica dovrà essere mantenuta a livello <strong>di</strong> contatore dell’energia,gestita da remoto, con la possibilità <strong>di</strong> effettuare registrazioni <strong>di</strong> immissioni e prelievi <strong>di</strong>potenza attiva con una adeguata granularità. L’interazione del cliente finale potrà avvenire in modalità<strong>di</strong>versificate sia con il <strong>di</strong>stributore (la società che gestisce la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione) che conil fornitore <strong>di</strong> energia (la società che svolge il servizio commerciale <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dell’energia).Fornitori dei servizi: ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> energia, fornitori dei servizi <strong>di</strong> misura, operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,ESCO.Principali beneficiari: utilizzatori, produttori.❑ 1.4.4 Barriere all’implementazione delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Non esiste una singola modalità <strong>di</strong> implementazione delle SG appropriata per tutti i mercati e pertutti i sistemi elettrici. Ciascun mercato ha infatti le sue specificità politiche e le sue regole, chedeterminano i requisiti delle rispettive SG. Anche in riferimento all’aspetto tecnico, le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionehanno modalità <strong>di</strong> esercizio e livelli <strong>di</strong> automazione significativamente <strong>di</strong>versi da area adarea, oltre che nei <strong>di</strong>versi Paesi. Nonostante queste <strong>di</strong>versità la transizione verso le SG comportasempre il superamento <strong>di</strong> barriere, <strong>di</strong> natura tecnologica e non, simili in tutto il mondo. <strong>Le</strong> barrierecomuni che ogni Paese si trova ad affrontare nella transizione verso le SG sono state classificatee riassunte da un gruppo <strong>di</strong> lavoro in ambito Major Economic Forum [18] e riportate nellaFigura 1.12.42


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Barriere <strong>di</strong>MercatoPolitica & RegolamentazioneFinanziamento• Incertezze <strong>di</strong> mercato e politichenon chiare sulle strutture <strong>di</strong> mercatoe sulle regole• Incertezza delle entrate dovute alleregole• Difficoltà nella definizione delle prioritàdegli investimenti tecnologici• Frammentazione dei casi <strong>di</strong> businessBarrierePubblicheCoinvolgimento Consumatori• Bassa consapevolezza e coinvolgimentodel pubblicoBarriereTecnologicheTecnologieStandardCompetenze e ConoscenzeSicurezza Informatica &Privacy dei Dati• Mancanza <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento R & D• Mancanza <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> progetti sularga scala• Garanzie <strong>di</strong> interoperabilità e scalabilità• Frammentazione e lungo processonelle standar<strong>di</strong>zzazioni tecnologiche• Tutela delle proprietà intellettuali• Insufficienza <strong>di</strong> risorse qualificate• Comprensione limitata delle SG nellapianificazione pubblica• Minacce alla sicurezza informaticadelle <strong>reti</strong> e dell'informazione dei consumatori• Preoccupazioni per uso impropriodei dati privatiFigura 1.12 Barriere all’implementazione delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Barriere <strong>di</strong> mercato<strong>Le</strong> SG renderanno <strong>di</strong>sponibili una quantità <strong>di</strong> nuovi servizi che creeranno valore per i <strong>di</strong>versi attoridel sistema elettrico: i clienti finali, gli operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, i “sistemi Paese” insenso lato. <strong>Le</strong> amministrazioni ritengono importante favorire le industrie che investono in tecnologieper le SG. Tra queste industre vi sono le utility <strong>elettriche</strong>, le società che sviluppano le <strong>reti</strong> <strong>di</strong>comunicazione, anche domestiche, i costruttori <strong>di</strong> microcogeneratori e <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi tecnologiciper gli usi finali dell’energia, <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici, <strong>di</strong> batterie, <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> ricarica e delle infrastrutture<strong>di</strong> fatturazione per la mobilità elettrica.In questo contesto, politiche non chiare possono ostacolare le SG, accrescendo l’incertezza sulloscenario a tendere, sulle regole che verranno definite e sulle tecnologie sulle quali sarà utile investire.Per loro natura, infatti, i mercati allocano risorse dove più elevata è la crescita attesa, in altreparole sulle tecnologie che ne risulteranno determinate. <strong>Le</strong> autorità regolatorie si dovranno quin<strong>di</strong>adoperare per favorire la concorrenza, lasciando al mercato libero il compito <strong>di</strong> decidere quali sarannole migliori soluzioni e tecnologie. La mancanza <strong>di</strong> chiarezza circa lo scenario a tendere (il43


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>mercato, i ruoli e le regole) potrebbe bloccare la transizione verso le SG, al contrario, una rapidatransizione verso le SG; è invece attesa una volta definita la nuova struttura <strong>di</strong> mercato e <strong>di</strong>venute<strong>di</strong>sponibili le tecnologie necessarie. A questo punto gli investimenti potranno essere fatti <strong>di</strong>rettamentedalle aziende, a patto che vi sia un ritorno economico in tempi certi.Tra le barriere <strong>di</strong> mercato vi è la “frammentazione” dei business case che si verifica in particolarmodo nei mercati competitivi. Un mercato in cui gli operatori delle <strong>reti</strong> sono società <strong>di</strong>verse dallesocietà <strong>di</strong> produzione e fornitura, in cui vi sono svariate aziende in competizione in ogni anello dellacatena del valore, è un mercato frammentato. Al contrario, un mercato concentrato è un mercatoche ha una o due aziende integrate verticalmente. Nei mercati centralizzati, lo sviluppo <strong>di</strong> una SGè una questione politica, in genere ha come driver la sicurezza della fornitura, la sensibilità versol’ambiente, oppure le motivazioni legate alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. Nei mercati competitivi,invece, è più importante il ritorno economico degli investimenti.I business case per le SG nei mercati competitivi sono complessi, le con<strong>di</strong>zioni non solo varianoda Paese a Paese, ma sono anche funzione delle tipologia <strong>di</strong> generazione; le caratteristiche delladomanda rendono inoltre <strong>di</strong>fficile la stima dei costi. Tuttavia anche la stima dei benefici è complessa,essi <strong>di</strong>pendono infatti dalle capacità della rete nelle <strong>di</strong>verse aree. In genere è possibileidentificare benefici <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti, ma la quantificazione <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong> essi, come ad esempio lariduzione dell’inquinamento atmosferico e il miglioramento della sicurezza della fornitura, risulta<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile attuazione.I modelli <strong>di</strong> business nei mercati frammentati prevedono degli investimenti per i soggetti che vipartecipano e una ricompensa a fronte dell’assunzione <strong>di</strong> rischi. L’assegnazione delle ricompenseè guidata dalla misura in cui ciascun soggetto che partecipa alla SG ottiene benefici e gestisce almeglio i rischi che ne derivano. La numerosità dei soggetti coinvolti rende i business case particolarmentecomplessi. Ad esempio, un progetto <strong>di</strong> SG può portare valore aggiunto alle aziende <strong>di</strong>generazione <strong>di</strong> energia che possono sfruttare i servizi delle SG per l’installazione <strong>di</strong> nuovi e costosigeneratori, ma le SG possono portare anche benefici per le <strong>reti</strong>, migliorandone l’efficienza operativae riducendone le per<strong>di</strong>te, e benefici per la ven<strong>di</strong>ta al dettaglio con introduzione <strong>di</strong> offerte innovative,utili ad esempio a mo<strong>di</strong>ficare le curve <strong>di</strong> carico.Quin<strong>di</strong> nel caso dei mercati frammentati, a fronte <strong>di</strong> business case più complessi, l’investimentoin SG favorirà un maggior numero <strong>di</strong> soggetti, mente in un mercato verticalmente integrato, afronte <strong>di</strong> business case più semplici, porterà valore imme<strong>di</strong>ato alle sole società principali. In questocaso gli investimenti e il rischio saranno a carico dello stesso partner anziché essere ripartitisu <strong>di</strong>versi soggetti.Barriere pubblicheLa percezione del pubblico, e in particolare una bassa consapevolezza e accettazione per le SG,può ostacolare l’attuazione delle politiche e la transizione verso tale para<strong>di</strong>gma. Questo è particolarmentevero nei mercati aperti che <strong>di</strong>pendono dalle scelte politiche. In queste con<strong>di</strong>zioni, lapressione dell’opinione pubblica, contro una situazione percepita <strong>di</strong> svantaggio sociale, puòforzare l’abbandono della politica favorevole alle SG. Nei Paesi Bassi, ad esempio, l’introduzione<strong>di</strong> contatori intelligenti è stata ostacolata da un piccolo gruppo particolarmente attivo, preoccu-44


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>pato per l’aumento <strong>di</strong> informazioni personali che i contatori elettronici potrebbero rendere facilmente<strong>di</strong>sponibili.<strong>Le</strong> SG richiedono anche la partecipazione del consumatore, al quale domandano anche cambiamentinelle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> consumo elettrico. Nonostante i consumatori <strong>di</strong>ventino più sensibili <strong>ai</strong> cambiamenticlimatici e all’efficienza energetica, la maggior parte <strong>di</strong> loro non è consapevole dellanecessità <strong>di</strong> far evolvere le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> come mezzo per ridurre le emissioni. L’integrazione dellerisorse energetiche <strong>rinnovabili</strong> e del controllo della domanda, in molti casi, richiederà <strong>di</strong> potenziaree rendere più intelligente la rete esistente e costruire nuove infrastrutture. Il pubblico può non percepirela necessità <strong>di</strong> intervenire per contrastare i cambiamenti rispetto alla propria esperienza, inparticolare se avviene un aumento delle bollette.Barriere tecnologicheMolte delle tecnologie necessarie per le SG sono oggi <strong>di</strong>sponibili come elementi separati, sviluppatia <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> maturità. Gli sforzi in ricerca e sviluppo (R&D) sono in<strong>di</strong>rizzati a migliorarele tecnologie necessarie per implementare le funzioni più avanzate, le comunicazioni, i sensoriembedded, l’automazione e il controllo remoto. Ciascuna <strong>di</strong> queste tecnologie ha, però, esigenze<strong>di</strong>fferenti in termini <strong>di</strong> R&D; in alcuni casi occorre aumentare l’affidabilità, in altri occorre ridurrei costi, oppure renderne possibile l’implementazione su vasta scala, andando oltre la sperimentazionesu piccole test-facility e “<strong>reti</strong> pilota”. L’ideale sarebbe riuscire a sviluppare tutte le tecnologienecessarie per le SG, a un livello <strong>di</strong> maturità adeguato a poterle installarle in modo integratosu vasta scala, ovvero nelle SG reali. A tal fine potrebbe essere necessario aumentare gli investimenti<strong>di</strong> R&D sulle tecnologie meno mature, in particolare, sulla loro interoperabilità e integrabilità,utili ad assicurare un esercizio delle SG sicuro e affidabile. La mancanza <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento degliinvestimenti in R&D, in particolare sull’integrazione delle <strong>di</strong>verse tecnologie nelle SG, è una barrierapercepibile sia nella realizzazione <strong>di</strong> piccoli <strong>di</strong>mostratori che <strong>di</strong> <strong>reti</strong> pilota.Per rispondere al meglio alle necessità delle SG, la R&D sulle tecnologie dovrebbe essere coor<strong>di</strong>nataa livello globale. Infatti, come per altro preve<strong>di</strong>bile, si osserva una tendenza degli istituti edelle società a sviluppare tecnologie già mature perché <strong>di</strong> proprio interesse, piuttosto che investirein quelle che necessiterebbero ancora <strong>di</strong> sforzi per essere portate ad un livello tale da essere impiegatenelle SG. Questa modalità <strong>di</strong> allocazione degli investimenti, caratteristica dei mercati competitivi,riduce gli investimenti nelle tecnologie che hanno un ritorno economico meno certo (quin<strong>di</strong>soggette a un’evoluzione più lenta rispetto alle altre), lasciando pertanto <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> sviluppo nelletecnologie necessarie per le SG.Diversi stu<strong>di</strong>, che hanno considerato gli aspetti <strong>di</strong> sicurezza informatica nelle SG, hanno evidenziatola vulnerabilità della comunicazione, dell’automazione e degli accessi <strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> controllo.Sono già stati registrati <strong>di</strong>versi casi <strong>di</strong> accesso indesiderato a infrastrutture critiche, come attacchi<strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> gestione delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> trasmissione, <strong>di</strong>stribuzione e agli impianti <strong>di</strong> generazione,così come avvenuto alle <strong>reti</strong> idriche, <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong> combustibili fossili(petrolio e gas), <strong>di</strong> sostanze chimiche, della carta e anche <strong>di</strong> impianti agricoli. Tra i danni provocatidalle intrusioni nelle infrastrutture informatiche si annoverano l’apertura e la chiusura <strong>di</strong> interruttori,che hanno causato l’interruzione <strong>di</strong> processi industriali o lo spegnimento <strong>di</strong> impianti.45


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Pochi <strong>di</strong> questi incidenti sono stati resi pubblici ed anche le iniziative che mirano a creare banchedati per questi incidenti incontrano resistenze. <strong>Le</strong> minacce possono provenire da pirati informatici(hackers), <strong>di</strong>pendenti, subappaltatori, concorrenti, clienti, fornitori, governi stranieri, crimine organizzatoe gruppi <strong>di</strong> estremisti.❑ 1.4.5 In<strong>di</strong>catori prestazionali per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> (KPI)Gli “in<strong>di</strong>catori prestazionali” (Key Performance In<strong>di</strong>cators o KPI) sono utilizzati per monitorare l’andamentodei processi o il raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi. Nel caso delle SG, i KPI possono essere utilizzatiper valutare il processo <strong>di</strong> trasformazione delle <strong>reti</strong> attuali verso le SG, per esempio il livello<strong>di</strong> “intelligenza” raggiunto. In quest’ambito è tuttora in atto la ricerca degli in<strong>di</strong>catori prestazionalipiù adeguati. B. Dupont, L. Meeus e R. Belmans, partendo da uno stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>partimento dell’energiadegli Stati Uniti, hanno elaborato una loro proposta che prevede i sei KPI <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>catied esplicitati in Tabella 1.1:• permettere una partecipazione informata da parte dei clienti;• accogliere tutte le forme <strong>di</strong> generazione e <strong>di</strong> accumulo;• vendere più energia;• fornire una qualità della tensione adeguata alle esigenze del 21° secolo;• sfruttare e operare gli asset in modo efficiente;• garantire un’adeguata resilienza <strong>ai</strong> <strong>di</strong>sturbi, agli attacchi e <strong>ai</strong> <strong>di</strong>sastri naturali.Sebbene i KPI elencati evidenzino alcune sovrapposizioni, essi ben caratterizzano le peculiaritàche contrad<strong>di</strong>stinguono le SG. Per dare impulso alla transizione verso le SG i decision maker dovrebberopromuovere il progresso <strong>di</strong> tutti e sei i KPI. La mancata evoluzione <strong>di</strong> uno o più KPI limiterebbei vantaggi della transizione verso le SG e quin<strong>di</strong> anche il ritorno degli investimenti. Èpertanto auspicabile un’evoluzione omogenea in tutte e sei le categorie. Raccogliere i dati e le informazionirelative <strong>ai</strong> sei KPI può comunque essere <strong>di</strong>fficoltoso; la conoscenza preventiva dei parametrisu cui verrà poi effettuata la valutazione del raggiungimento degli obiettivi esplicitati inTabella 1.1 permette <strong>di</strong> preparare la raccolta delle informazioni, ma anche <strong>di</strong> guidare adeguatamentel’evoluzione verso le SG in modo omogeneo, massimizzando il ritorno economico. Per ulterioriinformazioni si rimanda alla referenza [20].1 – Permettere una partecipazione informata da parte dei clientiContatori avanzatiSegnali <strong>di</strong> prezzo <strong>di</strong>namiciElettrodomestici intelligenti1A: Numero <strong>di</strong> contatori avanzati installati1B: Percentuale della domanda totale servita con contatori avanzati2A: Frazione <strong>di</strong> clienti serviti con tariffe Real Time Pricing2B: Frazione <strong>di</strong> carico servita con tariffe Real Time Pricing3A: Volume totale annuo delle ven<strong>di</strong>te al dettaglio per l’acquisto <strong>di</strong> elettrodomesticiintelligenti [€]3B: Capacità <strong>di</strong> consumo modulabile per ciascuna categoria <strong>di</strong> consumatoridotata <strong>di</strong> elettrodomestici intelligenti [MW]46


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Controllo della domanda 4A: Frazione <strong>di</strong> consumatori partecipanti al DSM [%](DSM) 4B: Percentuale del carico dei consumatori che partecipa al DSM [MW/MW]4C: Potenziale <strong>di</strong> time shift (prima dello start-up e durante il funzionamento)[h]Prosumer 5A: Energia elettrica totale decentralizzata prodotta vs l’energia elettricatotale consumata [MWh/MWh]5B: Domanda minima dalla rete (caso <strong>di</strong> autoproduzione massima) vs domandamassima dalla rete (caso <strong>di</strong> autoproduzione nulla) [MW/MW]5C: Percentuale <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> produzione netta: tempo produttore <strong>di</strong>visotempo consumatore [h / h]2 – Accogliere tutte le forme <strong>di</strong> generazione e <strong>di</strong> accumuloGD e accumulo 6A: Quantità <strong>di</strong> produzione GD sul totale (MW/MW)6B: Potenziale <strong>di</strong> accumulo elettrico <strong>di</strong> energia elettrica rispetto alla domandagiornaliera [MWh/MWh]6C: Accumulo “in<strong>di</strong>retto” <strong>di</strong> energia elettrica attraverso l’utilizzo <strong>di</strong>pompe <strong>di</strong> calore: shift <strong>di</strong> tempo concesso (per il riscaldamento/raffreddamento)[h]Auto <strong>elettriche</strong> 7A: Numero complessivo <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> stradali leggeri e percentuale <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong>elettrici7B: Percentuale della capacità <strong>di</strong> carica dei <strong>veicoli</strong> che può essere controllata(vs la capacità <strong>di</strong> carica dei <strong>veicoli</strong> o la capacità totale dellarete [MW/MW]7C: Percentuale dell’energia <strong>di</strong> accumulo dei <strong>veicoli</strong> che può essere controllata(vs l’energia <strong>di</strong>sponibile nei <strong>veicoli</strong> o il consumo <strong>di</strong> energiatotale nella rete) [MWh/MWh]7D: Numero dei punti <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong>sponibiliInterconnessione GD 8A: Percentuale <strong>di</strong> gestori <strong>di</strong> rete con standard per l’interconnessione <strong>di</strong> GD3 – Vendere più energiaNuovi servizi energetici 9A: Numero <strong>di</strong> clienti serviti dalle ESCO9B: Numero <strong>di</strong> servizi energetici offerti <strong>ai</strong> consumatori9C: Numero <strong>di</strong> kWh che il consumatore risparmia rispetto a prima <strong>di</strong> accedere<strong>ai</strong> servizi energetici13A: Me<strong>di</strong>a ponderata del livello <strong>di</strong> maturità dell’interoperabilità realiz-zato tra le parti interessate al sistema elettricoFlessibilitàScelta dei clientiMeccanismi <strong>di</strong> supportoLivello <strong>di</strong> maturitàdell’interoperabilità10A: Numero <strong>di</strong> clienti che offrono flessibilità agli aggregatori10B: Flessibilità che gli aggregatori offrono agli altri operatori del mercato[MWh]10C: Tempo durante il quale gli aggregatori possono offrire una definitaflessibilità [h]10D: In che misura l’accumulo e la GD sono in grado <strong>di</strong> fornire servizi ancillaricome percentuale del totale dei servizi ancillari offerti10E: Percentuale dell’accumulo e della GD che può essere mo<strong>di</strong>ficato rispettoal totale dell’accumulo e della GD [MW/MW]11A: Numero dei piani tariffari <strong>di</strong>sponibili per i consumatori finali12A: Percentuale me<strong>di</strong>a degli investimenti nelle <strong>reti</strong> intelligenti che possonoessere recuperati attraverso tariffe o sussi<strong>di</strong>12B: Percentuale degli investimenti nelle <strong>reti</strong> intelligenti coperti da finanziamentiesterni47


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>4 – Fornire una qualità della tensione adeguata alle esigenze del 21° secoloQualità della fornituraQualità della forniturarichiestaMicrogrids14A: Quantità <strong>di</strong> variazioni <strong>di</strong> tensione nella rete [RMS]14B: Durata delle variazioni <strong>di</strong> tensione [h]14C: La percentuale <strong>di</strong> reclami dei clienti relative a problemi <strong>di</strong> qualitàdell’energia (escluse interruzioni)15A: Range <strong>di</strong> frequenze [Hz] contrattuali e range <strong>di</strong> tensioni [V]contrattuali16A: Numero <strong>di</strong> micro<strong>reti</strong> in esercizio16B: Capacità delle micro<strong>reti</strong> [MW]16C: Capacità totale delle micro<strong>reti</strong> vs l’intera capacità della rete [MW/MW]5 – Ottimizzare le attività e operare in modo efficienteT&D AutomazioneRating <strong>di</strong>namico delle linee17A: Percentuale <strong>di</strong> sottostazioni con tecnologie <strong>di</strong> automazione18A: Numero <strong>di</strong> linee esercite con rating <strong>di</strong>namico18B: Percentuale <strong>di</strong> chilometri <strong>di</strong> circuiti <strong>di</strong> trasmissione esercite in rating<strong>di</strong>namico delle linee [km]18C: Me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> espansione della capacità <strong>di</strong> trasmissione e trasferimentoresa possibile dell’uso del rating <strong>di</strong>namico (vs fissa) dellelinee [MW-km]Capacity Factor 19A: Me<strong>di</strong>a annua e picco del fattore <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> generazione [%]19B: Me<strong>di</strong>a annua e picco me<strong>di</strong>o del fattore <strong>di</strong> capacità per un chilometrotipo <strong>di</strong> linea <strong>di</strong> trasmissione [%-km per km]19C: Me<strong>di</strong>a annua e picco me<strong>di</strong>o del fattore <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> un trasformatore<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione [%]Efficienza20A: Efficienza <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> generazione [energia output (MWh)/energi<strong>ai</strong>nput (MWh)]20B: Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> energia in trasmissione e <strong>di</strong>stribuzione [MWh/year]6 – Tolleranza <strong>ai</strong> <strong>di</strong>sturbi, attacchi ed eventi naturali24A: Conformità con le norme Europee delle telecomunicazioni e dei pro-tocolli internazionali.Sensori avanzatiT&D AffidabilitàScambio <strong>di</strong> informazioniStandard nelle infrastrutture<strong>di</strong> telecomunicazione21A: Numero (o percentuale) <strong>di</strong> elementi della rete (sottostazioni, interruttori,ecc.) che possono essere monitorarti e controllati da remotoin tempo reale21B: Percentuale <strong>di</strong> sottostazioni che possiedono tecnologie <strong>di</strong> misuraavanzate21C: Numero <strong>di</strong> applicazioni supportate da queste <strong>di</strong>verse tecnologie <strong>di</strong>misura22A: Totale dei punti SCADA con<strong>di</strong>visi per sottostazione (rapporto)22B: Frazione dei punti <strong>di</strong> misura della rete <strong>di</strong> trasmissione equipaggiaticon sistemi per la misura dei sincrofasori e con<strong>di</strong>visi [%]22C: Performance (larghezza <strong>di</strong> banda, velocità <strong>di</strong> risposta, <strong>di</strong>sponibilità,adattabilità, ecc.) dei canali <strong>di</strong> comunicazione23A: SAIDI, ossia il tempo <strong>di</strong> interruzione me<strong>di</strong>o annuo <strong>di</strong> ogni cliente[minuti]23B: SAIFI, ossia il numero totale delle interruzioni per cliente [Interruzioni]23C: CAIDI, ossia la durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> ciascuna interruzione per cliente[minuti]23D: MAIFI, ossia il numero totale <strong>di</strong> interruzioni per cliente della durat<strong>ai</strong>nferiore a cinque minuti [Interruzioni]Tabella 1.1 KPI per la valutazione dell’evoluzione verso le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>48


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>zazione satellitari e su adeguati algoritmi, per permettere agli operatori <strong>di</strong> gestire il sistema quantopiù vicino <strong>ai</strong> suoi limiti.Concludendo, le tecnologie risultano abilitanti per l’integrazione, l’efficienza, l’ottimizzazione, la regolazionee l’utilizzo delle risorse energetiche <strong>di</strong>ffuse. Una SG necessita <strong>di</strong> software e strumenti <strong>di</strong>controllo, sensori e smart metering, tecnologie della comunicazione, intelligenza da fornire <strong>ai</strong> sistemie <strong>ai</strong> componenti, in alcuni casi anche per il retrofitting <strong>di</strong> sistemi e componenti esistenti. Il trattamentodei dati e delle informazioni è <strong>di</strong> particolare criticità, soprattutto in regimi competitivi: gli strumentiper l’ottimizzazione, la modellistica e le analisi pre<strong>di</strong>ttive richiedono dati, con potenziali ricadute intermini <strong>di</strong> tutela della privacy. È quin<strong>di</strong> necessario attuare buone pratiche <strong>di</strong> gestione dell’informazionee raggiungere adeguati livelli <strong>di</strong> protezione da attacchi informatici.1.5 La Generazione Diffusa in ItaliaDopo aver descritto l’evoluzione dei sistemi elettrici verso le SG a livello europeo, il capitolo sichiude sul contesto nazionale. In modo simmetrico rispetto a quanto fatto nel primo paragrafo, sidelineano i fattori abilitanti delle SG concentrando l’attenzione sulla Generazione Diffusa, che inItalia rappresenta <strong>di</strong> certo la più importante tra le nuove esigenze delle <strong>reti</strong> attive. Nel seguito, oltrea fornire una definizione <strong>di</strong> GD, saranno illustrate le modalità con cui la GD si sta sviluppando sulsistema italiano: queste informazioni rappresentano la base necessaria per i prossimi capitoli.Per Generazione Diffusa (GD) si intende la natura non preve<strong>di</strong>bile e non preor<strong>di</strong>nata della <strong>di</strong>slocazionespaziale e temporale delle immissioni <strong>di</strong> potenza sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. La GD presentanotevoli vantaggi in termini ambientali e <strong>di</strong> riduzione della <strong>di</strong>pendenza d<strong>ai</strong> combustibilitra<strong>di</strong>zionali, permettendo <strong>di</strong> sfruttare fonti energetiche <strong>rinnovabili</strong> (FER) altrimenti non utilizzabili (sipensi al mini-idroelettrico e al mini/micro-cogenerativo). A livello qualitativo, è imme<strong>di</strong>ato notareche i vantaggi <strong>di</strong> tipo energetico/ambientale non sarebbero in grado, <strong>di</strong> per sé, <strong>di</strong> condurre a unamassiccia installazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong> piccola taglia: infatti la produzione <strong>di</strong>ffusa avvienecon costi <strong>di</strong> generazione (segnatamente, con costi <strong>di</strong> installazione) ass<strong>ai</strong> maggiori rispetto a quellidelle gran<strong>di</strong> centrali <strong>elettriche</strong>; tali costi non riflettono i potenziali benefici, a livello <strong>di</strong> sistema nazionale,sopra delineati. Ne è risultata, in generale, la necessità <strong>di</strong> una struttura <strong>di</strong> incentivi, in<strong>di</strong>spensabiliper garantire una red<strong>di</strong>tività economica alla GD: nel nostro Paese, tale struttura si è estrinsecatanel mercato dei Certificati Ver<strong>di</strong> (tutte le FER), piuttosto che nell’istituzione <strong>di</strong> forme specifiche <strong>di</strong> incentivodestinate a favorire determinate tipologie <strong>di</strong> generazione (cfr il Conto Energia per il fotovolt<strong>ai</strong>co).Dato quin<strong>di</strong> per consolidato il sistema <strong>di</strong> incentivi (<strong>ai</strong> produttori da FER), che agisce nella<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> favorire investimenti in capacità <strong>di</strong> GD, la crescente presenza <strong>di</strong> GD ha alcune conseguenzesul complessivo sistema elettrico, e in particolare sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione: un’evoluzionedel parco <strong>di</strong> generazione verso la GD ha, come già affermato, l’ovvia implicazione dellagestione attiva delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.❑ 1.5.1 Generazione Diffusa: definizionePrima <strong>di</strong> procedere con la descrizione dell’impatto della GD è necessario, al fine <strong>di</strong> inserire opportunamenteil presente documento nel contesto nazionale, fornire una definizione <strong>di</strong> GD, riferendosi, inparticolare, a quelle date nella Delibera AEEG ARG/elt 160/06 [21] (e la successiva 328/07 [24]) e delineareun quadro preciso, dal punto <strong>di</strong> vista energetico, sull’attuale situazione della GD in Italia.50


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Dall’analisi delle <strong>di</strong>verse definizioni in ambito internazionale, nonché dallo stu<strong>di</strong>o del quadro normativonazionale, è possibile dedurre che la cosiddetta GD consista nel sistema <strong>di</strong> produzionedell’energia elettrica composto da unità <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> taglia me<strong>di</strong>o-piccola (da qualchedecina/centin<strong>ai</strong>o <strong>di</strong> chilowatt a qualche megawatt), connessa, <strong>di</strong> norma, <strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionedell’energia elettrica (anche in via in<strong>di</strong>retta), in quanto installata al fine <strong>di</strong>:• alimentare carichi elettrici per lo più in prossimità del sito <strong>di</strong> produzione dell’energia elettrica(è noto che la quasi totalità delle unità <strong>di</strong> consumo risultano connesse alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionedell’energia elettrica), molto frequentemente in assetto cogenerativo per lo sfruttamento <strong>di</strong>calore utile;• sfruttare fonti energetiche primarie (in genere <strong>di</strong> tipo rinnovabile), <strong>di</strong>ffuse sul territorio e nonaltrimenti sfruttabili me<strong>di</strong>ante i tra<strong>di</strong>zionali sistemi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> grande taglia.Pertanto è adottata la seguente definizione <strong>di</strong> GD (compatibile con la definizione della <strong>di</strong>rettiva2003/54/CE e con la caratterizzazione della GD emersa dalle analisi effettuate):Generazione Distribuita (GD): l’insieme degli impianti <strong>di</strong> generazione con potenza nominale inferiorea 10 MW e connessi, <strong>di</strong> norma, alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Nel seguito ci si riferirà quin<strong>di</strong> in termini generici alla GD, identificando un limite unitario <strong>di</strong> potenz<strong>ai</strong>nstallabile pari a 10 MW. Tale limite è congruente con quanto contenuto nell’ambito della normativatecnica vigente: infatti, la recente norma CEI 0-16 (ed. II, allegato A della Delibera ARG/elt 119/08)[22] riporta un limite in<strong>di</strong>cativo, per la connessione in BT degli utenti attivi, pari a 100 kW, nonchépari a 10 MW per gli utenti attivi MT. Nella stessa norma CEI è riportata un’ulteriore soglia in<strong>di</strong>cativa<strong>di</strong> 3 MW oltre la quale gli utenti attivi sono in<strong>di</strong>rizzati alla connessione <strong>di</strong>retta con la sbarra MT del trasformatore<strong>di</strong> Cabina Primaria. Più recentemente, a completare il quadro regolatorio, la DeliberaARG/elt 99/08 (e s.m.i.), recante il Testo Integrato delle Con<strong>di</strong>zioni tecniche ed economiche per la connessionealle <strong>reti</strong> con obbligo <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> terzi degli impianti <strong>di</strong> produzione (il cosiddetto TICA),esplicita che il servizio <strong>di</strong> connessione alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione deve essere erogato:• al livello BT nel caso <strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> connessione per potenze in immissione fino a 100 kW;• al livello MT nel caso <strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> connessione per potenze in immissione fra 100 kW e6 MW.❑ 1.5.2 Generazione Diffusa: il panorama italianoDopo aver fornito la definizione <strong>di</strong> GD, risulta opportuno indagare con maggiore dettaglio quali sianole modalità specifiche con cui la GD si sta affacciando sul sistema italiano, con particolare riferimentoalla tipologia <strong>di</strong> rete e <strong>ai</strong> livelli <strong>di</strong> tensione su cui si stanno installando le nuove unità produttive.In relazione al Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> Generazione Diffusa in Italia nel 2008, risultanoinstallati 34.848 impianti <strong>di</strong> GD per una potenza efficiente lorda complessiva pari a 6.627 MW(circa il 6,5% della potenza efficiente lorda del parco <strong>di</strong> generazione nazionale) e una produzionelorda <strong>di</strong> 21,6 TWh (circa il 6,8% della produzione nazionale lorda <strong>di</strong> energia elettrica, pari a circa 319TWh), come si nota dalla Tabella 2, confermando il trend <strong>di</strong> crescita nell’installazione <strong>di</strong> nuovi impianti<strong>di</strong> GD.51


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Tabella 1.2 Dati relativi agli impianti <strong>di</strong> Generazione Diffusa nell’anno 2008Il 58,7% dell’energia elettrica prodotta dalla GD è <strong>di</strong> origine rinnovabile (Figura 1.13) e tra le fonti <strong>rinnovabili</strong>la principale è quella idrica, per una produzione pari al 42,4% dell’intera produzione da GD.Figura 1.13 Produzione <strong>di</strong> energia elettrica dalle <strong>di</strong>verse fonti nell’ambito della Generazione Diffusa nell’anno2008Differenziando la tipologia <strong>di</strong> impianti in funzione delle fonti utilizzate, è possibile notare (Figura1.14) che il 39,3% dell’energia elettrica è stata prodotta da impianti alimentati esclusivamente dafonti non <strong>rinnovabili</strong>, quin<strong>di</strong> il 2% della produzione totale (<strong>di</strong>fferenza tra il valore riportato nella Figura13 e quello nella Figura 14) è la produzione degli impianti termoelettrici alimentati da rifiutisoli<strong>di</strong> urbani e degli impianti ibri<strong>di</strong> imputabili alle fonti <strong>rinnovabili</strong>.52


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Figura 1.14 Impianti alimentati da fonti <strong>rinnovabili</strong>, non <strong>rinnovabili</strong>, rifiuti soli<strong>di</strong> urbani e impianti ibri<strong>di</strong> nell’ambitodella Generazione Diffusa nell’anno 2008Del totale <strong>di</strong> energia prodotta da GD solo il 66% viene immesso in rete. Di questa, però, soltantouna minima parte viene <strong>di</strong>rettamente collocata sul mercato (28%), mentre la porzione rimanenteviene ritirata in via amministrata: l’8,8% è stato oggetto <strong>di</strong> incentivazione <strong>ai</strong> sensi del provve<strong>di</strong>mentoCip 6/92 mentre il 25,2% è stata ritirata <strong>ai</strong> sensi della Delibera AEEG 280/07 (Figura 1.15).Figura 1.15 Ripartizione dell’energia elettrica prodotta nell’ambito della Generazione Diffusa fra mercato, autoconsumie regimi <strong>di</strong> ritiro amministrato nell’anno 2008Infine, l’analisi del livello <strong>di</strong> tensione delle <strong>reti</strong> in cui viene immessa l’energia elettrica evidenziache più del 75% dell’energia elettrica è immessa sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in me<strong>di</strong>a tensione (Figura1.16).53


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 1.16 Ripartizione per livello <strong>di</strong> tensione <strong>di</strong> connessione dell’energia elettrica immessa dalla GenerazioneDiffusa nel 2008BIBLIOGRAFIA[1] European <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s Technology Platform: Vision and Strategy for Europe’s Electricity Networksof the Future – Published in 2006.[2] European <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s Technology Platform: Strategic deployment document – final version –20 April 2010.[3] European Regulators’ Group for Electricity and Gas: Position Paper on <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s, an ERGEGpublic consultation paper – 10 December 2009.[4] Direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006 concernentel’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici.[5] Direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa anorme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica.[6] Direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio relativa a normecomuni per il mercato interno del gas naturale.[7] Comunicazione COM (2009) 111 definitivo – Comunicazione della Commissione al ParlamentoEuropeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni,Bruxelles, 12.3.2009, sull’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione peragevolare la transizione verso un’economia efficiente sotto il profilo energetico e a basseemissioni <strong>di</strong> carbonio.54


Definizioni e obiettivi delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>[8] European Commission DG – Enterprise and Industry, Standar<strong>di</strong>sation mandate M/441 to CEN,CENELEC and ETSI in the field of measuring instruments for the development of an open architecturefor utility meters involving communication protocols enabling interoperability.Disponibile su: http://www.openmeter.com/documents/m441en.pdf[9] EU Commission Task Force for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s Expert Group 1: Functionalities of smart grids andsmart meters. Final Deliverable. June 2010.[10] Delibera AEEG ARG/elt 39/10 “Procedura e criteri <strong>di</strong> selezione degli investimenti ammessi altrattamento incentivante <strong>di</strong> cui al comma 11.4 lettera d) dell’Allegato A alla deliberazionedell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 29 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 348/07”. Disponibile su:http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/10/039-10arg.pdf[11] G. Mauri, “Auto elettrica e <strong>reti</strong> intelligenti”, L’energia elettrica, genn<strong>ai</strong>o-febbr<strong>ai</strong>o 2010, p9-22.[12] De Nigris et al., “Plug-in electric vehicles and their impact on the electrical system: the ItalianR&D experience” The 25th World Battery, Hybrid and Fuel Cell Electric Vehicle Symposium& Exhibition, Shenzhen, China, Nov. 5-9, 2010.[13] G. Mauri, D. Moneta, P. Gramatica, 2008, “Automation system to support smart energybehaviour of small customers”, <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s for Distribution – CIRED, paper 0058; 23-24 June2008, Frankfurt.[14] G. Mauri, R. Meda, D. Moneta, P. Gramatica, 2007, “Verification & Validation Environment forautomation functions supporting Demand-side initiatives”, Procee<strong>di</strong>ngs 19th Int. Conferenceon Electricity Distribution - CIRED,# 530 21-24 May 2007, Wien.[15] National Energy Supergrid Workshop 2 Final Report, University of Illinois at Urbana-Champ<strong>ai</strong>gn (UIUC), March 2005.[16] Direttiva 2009/714/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio relativa alle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri <strong>di</strong> energia elettrica e che abroga ilregolamento (CE) n. 1228/2003.[17] EU Commission Task Force for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s. Expert Group 1: Functionalities of smart grids andsmart meters. Final Deliverable for Steering Committee on 2010 June 22 nd .[18] Major Economies Forum on Energy and Climate “Technology Action Plan SMART GRID”.December 2009, http://www.majoreconomiesforum.org/[19] U.S. Department of Energy, “<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> System Report”, 2009. Disponibile su:http://www.oe.energy.gov/DocumentsandMe<strong>di</strong>a/SGSRM<strong>ai</strong>n_090707_lowres.pdf,http://www.oe.energy.gov/DocumentsandMe<strong>di</strong>a/SGSR_Annex_A-B_090707_lowres.pdf[20] B. Dupont, L. Meeus, e R. Belmans, “Measuring the “<strong>Smart</strong>ness” of Electricity <strong>Grid</strong>”, EnergyMarket (EEM), 2010 7th International Conference on the European, 23-25 June 2010.[21] Delibera AEEG ARG/elt 160/06 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> generazione<strong>di</strong>stribuita e <strong>di</strong> microgenerazione in Italia e analisi dei possibili effetti della generazione <strong>di</strong>stribuita55


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>sul sistema elettrico nazionale”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/it/docs/06/160-06.htm[22] Norma CEI 0-16 “Regola tecnica <strong>di</strong> riferimento per la connessione <strong>di</strong> utenti attivi e passivi alle<strong>reti</strong> AT e MT delle imprese <strong>di</strong>stributrici <strong>di</strong> energia elettrica”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/08/033-08argalla.pdf[23] Delibera AEEG ARG/elt 125/10 “Mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni alla deliberazione dell’Autorità perl’energia elettrica e il gas ARG/elt 99/08 in materia <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni tecniche ed economiche perla connessione alle <strong>reti</strong> con obbligo <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> terzi degli impianti <strong>di</strong> produzione(TICA)”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/10/125-10arg_allA.pdf[24] Delibera AEEG ARG/elt 328/07 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> generazione<strong>di</strong>stribuita, <strong>di</strong> piccola generazione e <strong>di</strong> microgenerazione in Italia per l’anno 2005”.[25] Delibera AEEG ARG/elt 81/10 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> generazione<strong>di</strong>stribuita in Italia per gli anni 2007 e 2008 e analisi dei possibili effetti della generazione<strong>di</strong>stribuita sul sistema elettrico nazionale”.[26] Delibera AEEG ARG/elt 280/07 “Modalità e con<strong>di</strong>zioni tecnico-economiche per il ritirodell’energia elettrica <strong>ai</strong> sensi dell’articolo 13, commi 3 e 4, del decreto legislativo 29 <strong>di</strong>cembre2003, n. 387/03, e del comma 41 della legge 23 agosto 2004, n. 239/04”. Disponibile su:http://www.autorita.energia.it/it/docs/07/280-07.htm56


Capitolo 2Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Aspetti regolatori<strong>di</strong> Giuseppe Buglione e Clara Poletti


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>2.1 IntroduzioneCome mostrato nei capitoli precedenti, in Italia come in Europa, la GD è il driver principale per losviluppo delle SG: solo un aumento decisivo delle FER può portare al raggiungimento degli obiettivi<strong>di</strong> mitigazione dei cambiamenti climatici definiti dall’Unione Europea nell’ambito del cosiddettoGreen Package, anche in attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Protocollo <strong>di</strong> Kyoto. A livellointernazionale, con il termine “<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>” si intendono strutture e modalità operative fortementeinnovative in grado <strong>di</strong> far fronte <strong>ai</strong> numerosi potenziali problemi <strong>di</strong> gestione, che la GD puòprovocare sia a livello locale (rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione) che a livello globale (intero sistema elettrico).Inoltre, le SG sono uno strumento importante non solo per lo sviluppo massiccio delle fonti <strong>rinnovabili</strong>,ma anche per la realizzazione <strong>di</strong> un mercato dell’energia in cui i consumatori possano avereun ruolo centrale.Affinché le nuove tecnologie implementate (in particolare le tecnologie <strong>di</strong> comunicazione) permettano<strong>di</strong> superare le attuali limitazioni e rendano possibile un reale e significativo contributo <strong>di</strong> GD,mantenendo alto il livello <strong>di</strong> sicurezza e affidabilità dell’intero sistema, è necessaria una parallelaevoluzione del quadro normativo (<strong>di</strong> natura tecnica, con ricadute sia nazionali sia internazionali)e del quadro regolatorio (con ricadute essenzialmente nazionali).In questo capitolo si indagherà il panorama, nazionale e internazionale, per in<strong>di</strong>viduare le aree noncoperte da alcuna <strong>di</strong>sposizione/regolamentazione e quelle coperte da regole, norme e <strong>di</strong>sposizioniche potrebbero risultare non più valide in un contesto <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (specialmente MT)che evolve verso una SG.Prima <strong>di</strong> entrare nell’analisi dei problemi normativi e regolatori è tuttavia opportuna una precisazionecon riferimento alla relazione tra l’innovazione tecnologica in corso e la necessità <strong>di</strong> riformarele regole <strong>di</strong> funzionamento e l’organizzazione del settore elettrico. In particolare, è importantesottolineare che alcuni interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dell’assetto regolatorio, necessari per assecondare unosviluppo efficiente delle fonti <strong>rinnovabili</strong>, potrebbero e, anzi, dovrebbero essere realizzati a prescinderedalla <strong>di</strong>ffusione, sulla rete elettrica, <strong>di</strong> sistemi e tecnologie innovative. La stessa considerazionepuò essere estesa alla mo<strong>di</strong>fica del ruolo dei consumatori finali. Infatti l’attuale assetto delsistema, sia in termini <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso alla rete che <strong>di</strong> funzionamento dei mercati, non èstato <strong>di</strong>segnato avendo in mente gli obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità descritti nel resto del volume: vi sonoquin<strong>di</strong> ampi spazi <strong>di</strong> miglioramento, ad oggi ancora non esplorati. Alcune inefficienze nell’attualefunzionamento dei mercati elettrici non <strong>di</strong>pendono quin<strong>di</strong> da barriere tecnologiche, ma piuttostoda scelte esplicite del policy maker o del regolatore.Con riferimento <strong>ai</strong> problemi normativo/regolatori legati allo sviluppo delle SG, il netto spostamentodella politica energetica verso obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità ambientale ha attivato in generale un ripensamentodegli schemi regolatori fino ad oggi ritenuti ottimali. Tuttavia, sia il <strong>di</strong>battito accademicoche quello istituzionale su quale sia il nuovo para<strong>di</strong>gma da adottare sono ancora molto acerbi. Regole<strong>di</strong> connessione alla rete degli impianti <strong>di</strong> generazione a fonte rinnovabile; valorizzazione deglisbilanciamenti, assegnazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> utilizzo della capacità <strong>di</strong> trasporto, meccanismi <strong>di</strong> incentivosono alcuni esempi <strong>di</strong> problemi tra loro connessi sui quali è in corso un acceso <strong>di</strong>battito, a tratticontroverso. In questo percorso <strong>di</strong> riforma l’innovazione tecnologica sta intervenendo come fattoreabilitante, consentendo soluzioni che fino a poco tempo fa erano impossibili, oppure troppocostose.58


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoriNell’affrontare la questione della riforma del quadro regolatorio si può partire da tre osservazionipreliminari.La prima è che l’aumento rapido e consistente del numero <strong>di</strong> utenti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, sianoessi generatori o consumatori, con un ruolo attivo nel sistema elettrico, pone l’accento sulla necessità<strong>di</strong> fornire anche a loro segnali <strong>di</strong> prezzo corretti, a tutti i livelli della filiera. È importante infattiche ciascun soggetto riceva segnali circa il valore (o il costo) delle proprie decisioni per ilsistema. Questo fatto rappresenta un’importante novità nella regolazione e gestione del sistemaelettrico che, fino ad oggi, ha trattato i soggetti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni come un elemento connessoal sistema, ma con un comportamento determinato esogenamente e, in una certa misura, non mo<strong>di</strong>ficabile1 in risposta a segnali <strong>di</strong> prezzo. La corretta valorizzazione dei comportamenti dei <strong>di</strong>versisoggetti coinvolti nei settori energetici è ovviamente importante a prescindere dal processo <strong>di</strong> ristrutturazionein corso. Tuttavia essa <strong>di</strong>venta cruciale in un contesto, come quello delle <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>, in cui si ritiene opportuno influenzare i comportamenti <strong>di</strong> soggetti che, sino ad ora, sonostati considerati sostanzialmente “passivi”, per le caratteristiche delle loro preferenze (piccoli consumatorila cui domanda era ritenuta inelastica), per la limitata rilevanza del loro comportamentorispetto agli obiettivi <strong>di</strong> sistema perseguiti (piccoli generatori), o semplicemente perché la tecnologia<strong>di</strong>sponibile (a costi accettabili) non consentiva <strong>di</strong> fare <strong>di</strong>versamente. Nel nuovo contesto,quin<strong>di</strong>, da un lato si perseguono obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità, dando maggiore rilevanza alle decisioni<strong>di</strong> questi soggetti, mentre dall’altro si cerca <strong>di</strong> aumentare la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> queste categorie <strong>di</strong> immissionie prelievi, così che ad esempio le fonti <strong>rinnovabili</strong> possono arrivare a fissare il prezzo spotsul mercato all’ingrosso.La seconda osservazione è che il miglioramento dei segnali economici non è sufficiente, da solo,a garantire che il sistema si muova in modo rapido ed efficiente verso il nuovo assetto. È necessari<strong>ai</strong>nfatti una contestuale revisione dei <strong>di</strong>ritti e dei doveri posti in capo a ciascun soggetto. Con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> connessione alla rete, coor<strong>di</strong>namento tra sviluppo della rete e della capacità <strong>di</strong>generazione, obblighi <strong>di</strong> comunicazione: sono esempi <strong>di</strong> ambiti sui quali si rende necessario intervenire.Anche l’attivazione <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> informazione mirati <strong>ai</strong> piccoli clienti è molto importanteaffinché il consumatore stesso possa effettuare scelte consapevoli.La terza e ultima osservazione riguarda il ruolo del decisore pubblico. Per valutare quali siano i costio i benefici che la società nel suo complesso deriva da certi comportamenti o investimenti è necessariodefinire preliminarmente, in maniera chiara e puntuale, quali siano gli obiettivi <strong>di</strong> politicasia energetica sia ambientale che il decisore politico intende perseguire. Ad esempio, per valutareil beneficio derivante da un investimento in una tecnologia che consenta <strong>di</strong> connettere una maggiorecapacità <strong>di</strong> generazione da fonte rinnovabile, è necessario comprendere, innanzitutto, qualesia il valore che la società attribuisce allo sviluppo <strong>di</strong> queste fonti energetiche. Tale valore <strong>di</strong>pende,infatti, in larga parte da decisioni <strong>di</strong> politica energetica e ambientale 2 che devono essere chiariteprima <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il quadro regolatorio. La mancata o incerta identificazione degli obiettivi da rag-1<strong>Le</strong> seguenti osservazioni (para<strong>di</strong>gma “fit and forget”) ricorrono anche per i problemi <strong>di</strong> natura tecnico-operativa (cfr. Capitolo3): in quel caso, si tratta <strong>di</strong> segnali <strong>di</strong> natura tecnica e non solo economica.2Per la prima volta la valutazione delle esternalità ambientali assume un ruolo cruciale nella definizione e valutazione deiprogetti <strong>di</strong> sviluppo e riforma del settore, rappresentando una grossa novità.59


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>giungere può infatti incidere in misura rilevante nel processo <strong>di</strong> definizione dello scenario regolatorio,generando incertezza nella realizzazione degli investimenti.Dopo aver riportato alcune osservazioni preliminari relative alla mo<strong>di</strong>fica del quadro regolatorio,è possibile analizzare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sistema che si devono realizzare, affinché l’investimento intecnologie “smart” possa effettivamente sviluppare tutte le proprie potenzialità. L’analisi partedalle ragioni che supportano lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>reti</strong> intelligenti, per poi valutare le con<strong>di</strong>zioni per una“gestione smart” della domanda e dell’offerta <strong>di</strong> energia elettrica a livello <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>tadell’energia elettrica e <strong>di</strong> gestione del servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento, con particolare riferimentoal ruolo che le imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dovranno avere nel futuro, a seguito dello sviluppo<strong>di</strong> <strong>reti</strong> intelligenti. Infatti, ciascuno <strong>di</strong> questi aspetti presenta peculiarità specifiche se analizzato conriferimento all’offerta <strong>di</strong> energia elettrica oppure alla domanda. Al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare queste peculiarità,il capitolo è sud<strong>di</strong>viso in due sezioni speculari. Nella prima si analizzano ciascuno dei treaspetti con riferimento all’offerta, concentrandosi dunque sui problemi regolatori legati alle SG eal ruolo della GD, con particolare attenzione alla generazione da fonti <strong>rinnovabili</strong>. Nella secondasi affrontano le tre tematiche in<strong>di</strong>viduate dal punto <strong>di</strong> vista della domanda, ponendo l’accentosugli aspetti regolatori legati allo smart metering e al ruolo dei consumatori.Viene fatta, infine, una specifica trattazione del quadro regolatorio nazionale relativo alla GD, e agliincentivi previsti a sostegno <strong>di</strong> progetti pilota sulle <strong>reti</strong> attive.2.2 <strong>Le</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> e la gestione dell’offertaCome è stato già osservato precedentemente, uno degli obiettivi connessi allo sviluppo <strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione “smart” è rappresentato dalla necessità <strong>di</strong> garantire la connessione <strong>di</strong> un numerosempre maggiore <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> generazione da fonti <strong>rinnovabili</strong> <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, rientrantinella definizione più ampia <strong>di</strong> “Generazione Diffusa” 3 . Oggi la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in particolarela rete in me<strong>di</strong>a e bassa tensione, non svolge nessuna funzione attiva <strong>ai</strong> fini della garanzia dellasicurezza del sistema elettrico. Questo significa che, una volta connessi alla rete MT e BT, gli impianti<strong>di</strong> generazione possono immettere energia elettrica senza alcun controllo da parte del gestoredella rete (DSO) e del sistema (TSO), anzi, il gestore non ha neppure visibilità istantanea <strong>di</strong>ciò che succede sulla propria rete; pertanto, seppure il TSO o il DSO avessero il potere <strong>di</strong> impartireor<strong>di</strong>ni <strong>ai</strong> generatori, oggi non sarebbero nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> agire in maniera efficace e tempestiva.È quin<strong>di</strong> necessario assicurare che tutta la generazione connessa non causi problemi allarete. In particolare, nel Capitolo 3 si mostra come un certo grado d’integrazione <strong>di</strong> FER sia sostenibileanche mantenendo l’attuale gestione “passiva” della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Per accomodarel’aumento della capacità produttiva connessa in MT e BT si può infatti, entro certi limiti, rinforzaree ampliare la rete con nuovi investimenti infrastrutturali. Questo approccio allo sviluppo della GDè solitamente in<strong>di</strong>cato con l’espressione “fit and forget”, proprio perché prevede un aumento dellacapacità <strong>di</strong> trasporto della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione tale da consentire agli impianti <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong>3Come affermato nel Capitolo 1, <strong>ai</strong> fini dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> seguito riportato si preferisce definire il fenomeno in esame come“Generazione Diffusa” (GD), a sottolineare la natura non preve<strong>di</strong>bile e non preor<strong>di</strong>nata della <strong>di</strong>slocazione spaziale e temporaledelle immissioni <strong>di</strong> potenza sulla rete elettrica.60


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoriimmettere in rete tutta la loro produzione senza che ciò possa – in alcun caso – comprometterela sicurezza del sistema.Tuttavia, superate certe soglie <strong>di</strong> potenza connessa, l’approccio fit and forget non è più compatibilecon la necessità <strong>di</strong> garantire la sicurezza del sistema. Diventa quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>spensabile una gestioneproattiva della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, realizzabile esclusivamente attraverso lo sviluppo <strong>di</strong>tecnologie smart (cfr. Capitolo 3 e Capitolo 6), in particolare <strong>di</strong> tecnologie ICT.Il passaggio ad una gestione attiva della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione appare dunque, in qualche misura,una scelta obbligata. I principali no<strong>di</strong> <strong>di</strong> natura regolatoria connessi con questa transizione si possonoidentificare in due gran<strong>di</strong> categorie <strong>di</strong> problemi: quelli connessi con la realizzazione degli investimentinecessari allo sviluppo delle <strong>reti</strong> intelligenti (“investimento”) e quelli connessi conl’utilizzo efficiente delle infrastrutture una volta che queste sono state completate (“gestione”).Queste due categorie <strong>di</strong> problemi, pur essendo tra loro collegate, hanno natura abbastanza <strong>di</strong>versa.La prima attiene principalmente a questioni connesse con la regolazione degli investimentiin <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione: pianificazione degli investimenti in presenza <strong>di</strong> innovazione tecnologica; remunerazionedel capitale investito netto; efficienza operativa. La seconda categoria attiene, invece,in larga parte a problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> mercato e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso al sistema: funzionamentodei mercati all’ingrosso e del mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento; corrispettivi <strong>di</strong> sbilanciamentoe con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> connessione alla rete.❑ 2.2.1 Gli investimenti in <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione intelligentiUna prima questione da affrontare nell’analisi degli investimenti in <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione intelligentiè quella del <strong>di</strong>mensionamento dell’investimento stesso e del coor<strong>di</strong>namento con lo sviluppo dellacapacità <strong>di</strong> generazione. Il problema che oggi si pone sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione rispetto alle scelterelative allo sviluppo e alla <strong>di</strong>ffusione delle SG rappresenta infatti una sfaccettatura <strong>di</strong> un problemapiù ampio, quello dello sviluppo coor<strong>di</strong>nato della generazione e della rete. Questo problemaè stato affrontato estensivamente per le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione (capacità <strong>di</strong> trasporto), consentendo<strong>di</strong> accumulare molta esperienza dal punto <strong>di</strong> vista operativo come teorico. Esiste tuttavia un’importante<strong>di</strong>fferenza tra i due casi. Mentre nella trasmissione gli assetti liberalizzati hanno potutoere<strong>di</strong>tare il corpus d’infrastrutture e <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> pianificazione degli ex monopolisti integrati,per cui i nuovi modelli organizzativi – come anche le <strong>reti</strong> fisiche – hanno potuto evolvere in modoincrementale rispetto a una situazione ben consolidata, nel caso della <strong>di</strong>stribuzione il problema vaaffrontato ex novo. Infatti, anche per quanto riguarda la capacità <strong>di</strong> trasporto, gli investimenti inICT non mo<strong>di</strong>ficano o aumentano significativamente la capacità <strong>di</strong> trasporto attuale, ma rendonosfruttabile tutta quella attualmente possibile 4 . Appare pertanto imprescin<strong>di</strong>bile una fase regolatoriache definisca:• le modalità attraverso le quali l’adeguamento della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione – inteso come sviluppoed evoluzione della rete – deve avere luogo per assicurare una connessione efficiente della produzioneda fonti <strong>rinnovabili</strong>;• i servizi che la rete e gli impianti connessi a una rete smart sono in grado <strong>di</strong> fornire e gli interventiregolatori necessari per abilitare la fornitura <strong>di</strong> questi servizi.4E ad oggi non utilizzabile.61


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Per quanto riguarda il primo punto – le modalità attraverso le quali favorire lo sviluppo delle SG –in un mercato ideale in cui i segnali <strong>di</strong> prezzo sono in grado <strong>di</strong> incorporare perfettamente le <strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> domanda e offerta, nonché le con<strong>di</strong>zioni della rete, tutte le decisioni circa gli investimentiin fonti <strong>rinnovabili</strong> e in adeguamento delle <strong>reti</strong> potrebbero essere lasciate al mercato. I <strong>di</strong>fferenziali<strong>di</strong> prezzo tra le <strong>di</strong>verse zone del mercato incentiverebbero gli investitori a localizzare i nuoviimpianti coerentemente con le necessità della rete. In modo analogo, la necessità <strong>di</strong> contenere icosti (operativi e per nuovi investimenti) incentiverebbe il gestore della rete a investire in tecnologiesmart e le ren<strong>di</strong>te da congestione segnalerebbero dove gli investimenti in espansione dellarete sono inevitabili. Tuttavia, la realizzazione <strong>di</strong> questo ipotetico schema richiederebbe un meccanismo<strong>di</strong> pricing molto più evoluto rispetto a quello attualmente esistente. Inoltre, l’impossibilitàconcreta <strong>di</strong> incorporare nel segnale <strong>di</strong> prezzo tutti gli elementi rilevanti nella definizione delvalore, per il sistema, <strong>di</strong> un certo sviluppo della capacità <strong>di</strong> generazione e delle infrastrutture <strong>di</strong>rete necessarie, rende questo approccio complesso da attuare. Lo sviluppo delle SG consentirebbe,comunque, <strong>di</strong> migliorare sensibilmente il segnale <strong>di</strong> prezzo trasferito alla GD e <strong>di</strong> renderepiù flessibile l’assegnazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> uso della capacità <strong>di</strong> trasporto, per l’immissione della loroproduzione in rete.In questo modo si potrebbe superare l’attuale para<strong>di</strong>gma secondo il quale le decisioni d’investimentosono prese in<strong>di</strong>pendentemente d<strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> prezzo. Oggi, infatti, il regolatore riconosceesplicitamente come obiettivo primario quello <strong>di</strong> massimizzare il numero (taglia) <strong>di</strong> connessioni <strong>di</strong>fonti <strong>rinnovabili</strong> e la loro produzione e, al fine <strong>di</strong> raggiungere questo obiettivo, incentiva gli investimentinecessari.Un primo elemento della regolazione da rivedere per la realizzazione degli investimenti in <strong>reti</strong> <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione intelligenti riguarda dunque le regole <strong>di</strong> connessione e l’assegnazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> utilizzo<strong>di</strong> tale capacità da parte dei generatori. Questo a sua volta ha un impatto sui piani <strong>di</strong> sviluppodelle <strong>reti</strong> da parte dei Distribution System Operator (DSO). Il passaggio alle SG richiederebbe inoltrela revisione dei meccanismi <strong>di</strong> regolazione del DSO per la copertura dei costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione(solitamente price-cap o revenue cap). Il compito <strong>di</strong> investire sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione per accomodareuna quantità sempre maggiore <strong>di</strong> GD spetta infatti al DSO, responsabile per lo sviluppo ela manutenzione della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione stessa.Il <strong>di</strong>battito su questo punto [1] sottolinea, ad oggi, una tendenza ad un atteggiamento passivo daparte dei DSO con riferimento, in generale, alla connessione della GD. A questo sembra affiancarsiuna preferenza dei DSO per gli investimenti in espansione della rete rispetto a quelli funzionali alpassaggio ad una rete attiva.<strong>Le</strong> ragioni alla base dell’apparente inerzia nella connessione possono essere molteplici. Tra questeil fatto che molti meccanismi <strong>di</strong> remunerazione del DSO non tengono conto dell’impatto chel’aumento della GD provoca sui costi. Il DSO può dunque trovarsi a sostenere costi incrementali,a cui non corrisponde un adeguato aumento dei ricavi.Questa eventualità può verificarsi più facilmente in sistemi in cui:1) i corrispettivi pagati d<strong>ai</strong> generatori per l’accesso e l’uso della rete coprano solo parzialmente icosti <strong>di</strong> adeguamento della rete (cosiddetta shallow connection, cfr. TICA paragrafo 2.5.1);2) i ricavi riconosciuti al <strong>di</strong>stributore vengono determinati e aggiornati sulla base dell’energia prelevatad<strong>ai</strong> clienti e del numero <strong>di</strong> clienti connessi.62


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoriCome sottolineato da Meeus (2010), la regolazione del DSO dovrebbe invece tenere in considerazionei seguenti aspetti:1) l’integrazione della GD determina un aumento dei costi <strong>di</strong> gestione per il DSO;2) l’integrazione della GD può determinare una riduzione dei ricavi del DSO, se calcolati in baseall’utilizzo della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Queste possibili <strong>di</strong>storsioni dei meccanismi <strong>di</strong> remunerazione si possono verificare a prescinderedal possibile sviluppo tecnologico delle <strong>reti</strong> verso soluzioni smart e hanno un impatto sulle <strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> connessione della GD anche nell’attuale assetto <strong>di</strong> <strong>reti</strong> passive. Per quanto riguard<strong>ai</strong>nvece in maniera più <strong>di</strong>retta gli investimenti in SG, e la possibile preferenza dei DSO, per interventi<strong>di</strong> rafforzamento della rete rispetto all’investimento in tecnologie innovative, per renderela rete più intelligente, alle osservazioni appena esposte si aggiungono ulteriori elementi<strong>di</strong> riflessione.Il primo riguarda il tipo d’investimento. Mentre nel caso del rafforzamento della rete l’investimentoè solitamente circoscritto alla sezione <strong>di</strong> rete interessata dalle nuove connessioni e può esseredunque gestito in maniera incrementale, la transizione verso <strong>reti</strong> intelligenti richiede interventiche interessano la rete nel suo complesso. Questo tipo <strong>di</strong> investimento richiede quin<strong>di</strong> un approccioglobale, che coinvolge non solo le linee e le cabine ma anche i sistemi informativi.Il DSO è abituato culturalmente a comperare linee e cabine, mentre è meno avvezzo a comperare,installare e gestire ICT, se non a fronte <strong>di</strong> opportuni incentivi o meccanismi <strong>di</strong> regolazione.Il secondo elemento è quello, già sottolineato, delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> funzionamento. Affinché la nuovatecnologia possa effettivamente portare a una mo<strong>di</strong>fica nelle modalità <strong>di</strong> funzionamento della rete,è necessaria la contestuale (se non preventiva) revisione del sistema <strong>di</strong> regole e <strong>di</strong> governancedella <strong>di</strong>stribuzione. Anche in questo caso la soluzione prospettata è quin<strong>di</strong> più complessa e non sipresta a realizzazioni per piccoli passi attuate autonomamente dal DSO.Interventi <strong>di</strong> tipo regolatorio sono dunque necessari per incentivare il DSO ad effettuare investimentiin componenti <strong>di</strong> rete smart; in tutti i casi questo consente <strong>di</strong> ridurre il costo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lungo termine<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettrica, dati gli obiettivi <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> GD.Per questo motivo il <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> policy in materia suggerisce la combinazione <strong>di</strong> un sistema “incentive-basedregulation” integrato da specifici incentivi per gli investimenti in rete attiva. L’approcciogeneralmente identificato come ottimale [2] consiste nel mantenere, mo<strong>di</strong>ficandoli, gli attuali meccanismi<strong>di</strong> “output-based regulation”, in cui la remunerazione degli investimenti è con<strong>di</strong>zionata al raggiungimento<strong>di</strong> determinati obiettivi qualitativi in relazione all’output dell’attività svolta (maggioridettagli sui sistemi <strong>di</strong> regolazione delle SG in “Regulation for <strong>Smart</strong>grid”, Eurelectric Report, febbr<strong>ai</strong>o2011). La principale mo<strong>di</strong>fica/proposta consiste nella ri-definizione dell’output e, <strong>di</strong> conseguenza,dei driver <strong>di</strong> costo per la determinazione dei ricavi riconosciuti. L’attività del DSO nondovrebbe più essere misurata esclusivamente in termini <strong>di</strong> energia elettrica <strong>di</strong>stribuita e <strong>di</strong> numero<strong>di</strong> clienti connessi, ma anche <strong>di</strong> altri parametri, quali ad esempio la capacità <strong>di</strong> GD connessa alla propriarete. Definire quali siano i benefici legati allo sviluppo delle SG, e i corrispondenti obiettivi su cuibasare una regolazione <strong>di</strong> tipo output-based, non è attualmente possibile, sia perché manca una definizioneunivoca <strong>di</strong> SG e <strong>di</strong> possibile sviluppo delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, sia perché non sono ancora <strong>di</strong>f-63


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>fuse iniziative e <strong>di</strong>mostrazioni reali in campo, necessarie <strong>ai</strong> regolatori per acquisire esperienza e conoscenze,in<strong>di</strong>spensabili per rafforzare e consolidare la regolazione incentivante.Un primo passo in questa <strong>di</strong>rezione è stato compiuto dal regolatore inglese, che ha commissionatolo stu<strong>di</strong>o-progetto LENS (Long-Term Electricity Network Scenarios) [4] – che definisce cinque possibiliscenari <strong>di</strong> sviluppo delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione al 2050, sulla base <strong>di</strong> alcuni driver, comead esempio il prezzo della CO 2 e in generale l’impatto ambientale, il livello <strong>di</strong> public policy e il livello<strong>di</strong> partecipazione dei consumatori. Lo stu<strong>di</strong>o definisce per ciascun scenario i benefici attesie il soggetto che riveste il ruolo centrale. I più importanti sono quelli che pongono come centrodello sviluppo le società <strong>di</strong> servizi energetici (scenario 2), i <strong>di</strong>stributori (scenario 3) e i consumatorifinali (scenario 4); lo scenario 1 è quello in cui il ruolo centrale è svolto dal gestore della rete<strong>di</strong> trasmissione, mentre lo scenario 5 è quello che si verificherebbe qualora mancasse coerenzanelle scelte <strong>di</strong> policy effettuate dal regolatore.In particolare, i punti fondamentali dello scenario 2 sono:• elevata preoccupazione ambientale, abbinata a interventi <strong>di</strong> policy e non solo <strong>di</strong> market;• sviluppo della DG sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e dell’eolico offshore sulla rete <strong>di</strong> trasmissione;• sviluppo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> gestione in mano alle ESCO (es. CHP);• introduzione <strong>di</strong> innovazioni tecniche sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione;• ruolo passivo dei consumatori (tranne clienti energivori);• prezzi della CO 2 al 2050 fino a 60 €/t e ridotte barriere alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> tecnologie ad alta efficienza.I punti fondamentali dello scenario 3 sono:• gestione attiva delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione integrata con demand side management;• introduzione <strong>di</strong> modalità innovative <strong>di</strong> network & system management a livello del DSO;• sviluppo della rete <strong>di</strong> trasmissione in funzione dell’eolico offshore, ma più integrata con le <strong>reti</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione;• presenza <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> energia molto variabili;• ruolo attivo dei consumatori a seguito <strong>di</strong> interventi specifici.I punti fondamentali dello scenario 4 sono:• elevato numero <strong>di</strong> piccole unità <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong>ffuse;• presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> demand response;• ridotta presenza della generazione <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>mensione;• conseguente ridotto sviluppo della rete <strong>di</strong> trasmissione;• introduzione <strong>di</strong> modalità innovative <strong>di</strong> network & system management su tutti i livelli <strong>di</strong> rete;• <strong>di</strong>ffusione dei <strong>veicoli</strong> elettrici.È importante precisare che il rapporto LENS è sviluppato considerando le caratteristiche e le specificitàdella rete elettrica inglese (ad esempio: nucleare, gran numero <strong>di</strong> centrali termiche a finevita in pochi anni, ecc.); questo significa che le considerazioni e le informazioni finali sui possibiliscenari <strong>di</strong> sviluppo delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sono valide solo in relazione al contesto analizzato,mentre la metodologia utilizzata per l’analisi, molto efficace ed estremamente innovativa,può essere estesa anche ad altre realtà nazionali.64


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoriSempre in questa <strong>di</strong>rezione, uno stu<strong>di</strong>o dell’associazione dei regolatori europei (ERGEG), pubblicatoin un recente position paper sulle SG [3], ha proposto alcuni modelli <strong>di</strong> sviluppo degli in<strong>di</strong>catori<strong>di</strong> performance (Tabella 2.1) delle SG, che tuttavia non sempre si prestano a una misurazionepuntuale dell’output.Effetti/BeneficiAumento della sostenibilitàAdeguata capacità <strong>di</strong>trasmissione e <strong>di</strong>stribuzioneper “raccolta” e fornituradell’elettricità <strong>ai</strong> consumatoriAdeguata connessione allarete e accesso per tutti i tipi<strong>di</strong> utenti della reteSod<strong>di</strong>sfacenti livelli<strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> qualitàdella fornituraMaggiore efficienza emigliori servizi per lafornitura <strong>di</strong> energia elettrica eoperatività della reteEfficace sostegnotrans-nazionale <strong>ai</strong> mercatidell’energia elettricaSviluppo coor<strong>di</strong>nato della reteattraverso una pianificazionecomune della rete a livelloeuropeo, regionale e locale,per ottimizzare l’infrastrutturadella rete <strong>di</strong> trasmissioneAumentata consapevolezzadei consumatori epartecipazione al mercato<strong>di</strong> nuovi attoriIn<strong>di</strong>catori delle potenzialità <strong>di</strong> performanceRiduzione quantificata delle emissioni <strong>di</strong> carbonioImpatto ambientale delle infrastrutture <strong>di</strong> rete elettricaCapacità della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> accogliere fonti energetiche <strong>di</strong>ffuseMassima iniezione <strong>di</strong> potenza ammissibile, senza rischi <strong>di</strong> congestione nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong>trasmissioneEnergia non ritirata da fonti <strong>rinnovabili</strong> a causa <strong>di</strong> congestione e/o rischi per lasicurezzaIl beneficio potrebbe essere in parte valutato da:• costi <strong>di</strong> prima connessione per i generatori, i consumatori e “prosumer”• tariffe <strong>di</strong> rete per i generatori, i consumatori e coloro che fanno entrambe le cose• modalità adottate per calcolare le tasse e le tariffe• tempi necessari per connettere un nuovo utenteRapporto tra produzione affidabile <strong>di</strong>sponibile e domanda <strong>di</strong> piccoQuota <strong>di</strong> energia elettrica prodotta da fonti <strong>rinnovabili</strong>Sod<strong>di</strong>sfazione misurata degli utenti della rete per i servizi <strong>di</strong> “rete” che ricevonoPrestazioni <strong>di</strong> stabilità del sistema elettricoDurata e numero delle interruzioni per clientePrestazioni della qualità <strong>di</strong> tensione delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> (ad esempio buchi <strong>di</strong> tensione,variazione <strong>di</strong> tensione e frequenza)Livello <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te nella trasmissione e nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (assoluta o in percentuale)Rapporto tra minima e massima domanda <strong>di</strong> energia elettrica entro un periodo <strong>di</strong>tempo definito (un giorno, una settimana)Percentuale <strong>di</strong> utilizzo (cioè carico me<strong>di</strong>o) <strong>di</strong> elementi della rete elettricaDisponibilità dei componenti <strong>di</strong> rete (collegata a manutenzione programmata e nonprogrammata) e impatto sulle prestazioni della reteEffettiva <strong>di</strong>sponibilità della capacità della rete rispetto al suo valore standard (adesempio: capacità netta <strong>di</strong> trasferimento nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione, capacità <strong>di</strong> accoglienzanelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione)Rapporto tra capacità <strong>di</strong> interconnessione <strong>di</strong> un Paese o regione e la sua domanda<strong>di</strong> energia elettricaSfruttamento della capacità <strong>di</strong> interconnessione (rapporto tra trasferimenti <strong>di</strong> energiamono-<strong>di</strong>rezionali e capacità netta <strong>di</strong> trasferimento), in particolare relativi allamassimizzazione della capacità secondo il regolamento in materia <strong>di</strong> scambi transfrontalieri<strong>di</strong> elettricità e secondo le linee guida per la gestione della congestioneRen<strong>di</strong>te da congestione attraverso interconnessioniIl beneficio potrebbe essere in parte valutato da:• impatto della congestione sugli esiti e sui prezzi dei mercati nazionali/regionali• rapporto tra costi e benefici sociali <strong>di</strong> un investimento infrastrutturale proposto• aumento generale del welfare, cioè far funzionare sempre il generatore piùeconomico per sod<strong>di</strong>sfare la domanda corrente• tempi <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> licenza/autorizzazione per una nuova infrastruttura <strong>di</strong> trasmissioneelettrica• tempo per la costruzione (dopo l’autorizzazione) <strong>di</strong> una nuova infrastruttura <strong>di</strong>trasmissione elettricaPartecipazione lato domanda nei mercati dell’energia elettrica e in misure <strong>di</strong> efficienzaenergeticaPercentuale <strong>di</strong> consumatori che aderiscono volontariamente a un meccanismo <strong>di</strong>namico<strong>di</strong> formazione del prezzo, basato sul tempo <strong>di</strong> utilizzo/picco critico/real timeMo<strong>di</strong>fiche misurate dei modelli <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> energia elettrica dopo l’adesione volontariaa nuovi schemi <strong>di</strong> prezziPercentuale <strong>di</strong> utenti <strong>di</strong>sponibili a comportarsi come carico interrompibilePercentuale delle richieste <strong>di</strong> carico che partecipano a programmi <strong>di</strong> mercato perla flessibilità della domanda.Percentuale <strong>di</strong> partecipazione a servizi ausiliari <strong>di</strong> utenti connessi a bassi livelli <strong>di</strong>tensioneTabella 2.1 Effetti/benefici delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> e lista dei potenziali in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> performance65


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Per quanto riguarda invece le sperimentazioni già in atto in ambito SG, tutti i meccanismi <strong>di</strong> incentivazionefino ad ora proposti sono del tipo incentive-based regulation. In Europa la prima iniziativaè stata quella del regolatore inglese Ofgem che con il programma Registered Power Zones(RPZ) prima e Low Carbon Network Fund (LCNF) poi, ha promosso lo sviluppo delle <strong>reti</strong> intelligenti.In particolare, il programma RPZ ha fornito incentivi <strong>ai</strong> DSO, per lo sviluppo <strong>di</strong> progetti innovativiin <strong>reti</strong> attive in quattro zone dell’Inghilterra, sperimentando sistemi <strong>di</strong> controllo della GD(in gran parte eolico) in grado <strong>di</strong> migliorare il funzionamento della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, con beneficianche per i consumatori finali. Il programma LCNF, partito nel 2010 e valido per cinqueanni, fornisce incentivi per lo sviluppo <strong>di</strong> vari progetti innovativi in <strong>reti</strong> attive (in totale 500 milioni<strong>di</strong> sterline), con l’obiettivo principale <strong>di</strong> aumentare in modo significativo la quantità <strong>di</strong> GDsulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Nella stessa <strong>di</strong>rezione, anche il regolatore italiano ha promosso alcune iniziative per lo sviluppodelle SG (e dell’auto elettrica) come meglio dettagliato nel paragrafo 2.5.Infine, più recentemente, un’importante iniziativa promossa dalla Commissione Europea è il BandoNER300, che definisce i criteri e le misure per il finanziamento <strong>di</strong> otto progetti <strong>di</strong>mostrativi su scalacommerciale mirati alla cattura e allo stoccaggio geologico della CO 2 in modo ambientalmente sicuro,nonché <strong>di</strong> 34 progetti <strong>di</strong>mostrativi relativi a tecnologie innovative per le energie <strong>rinnovabili</strong>,tre dei quali per la gestione delle energie <strong>rinnovabili</strong> decentralizzate (SG). L’articolo 8 del Bando<strong>di</strong>spone che l’ammissibilità degli investimenti relativi alle energie <strong>rinnovabili</strong> è valutata in relazionealle potenzialità <strong>di</strong> sviluppo della GD e alla quantità complessiva prevista <strong>di</strong> energia prodotta daFER nei primi cinque anni <strong>di</strong> attività; in questo caso l’aumento e lo sviluppo delle FER rappresentaquin<strong>di</strong> il principale beneficio atteso dalle SG 5 .❑ 2.2.2 La gestione delle <strong>reti</strong> intelligentiConcretamente, la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione smart consente lo sviluppo <strong>di</strong> nuove funzionalità [5], tracui la capacità:• del <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> monitorare e controllare le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e bassa tensione;• del <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> comunicare e scambiare dati in tempo reale con il gestore della rete <strong>di</strong> trasmissione;• del <strong>di</strong>stributore, o del generatore connesso alla rete, <strong>di</strong> offrire servizi ancillari al gestore dellarete <strong>di</strong> trasmissione nazionale;• della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> rispondere automaticamente a situazioni <strong>di</strong> criticità (cosiddetteself healing capabilities).Alcune <strong>di</strong> queste funzionalità consentono <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong> connettere alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione unamaggiore quantità <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong>, nel rispetto delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza del sistema, a parità<strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> trasporto. È questo, ad esempio, il caso delle funzioni <strong>di</strong> “self healing”. Altre consentonoinvece <strong>di</strong> responsabilizzare il generatore per il proprio comportamento, migliorando isegnali <strong>di</strong> prezzo trasmessi <strong>ai</strong> generatori.5Il 9 febbr<strong>ai</strong>o 2011 si è conclusa la fase <strong>di</strong> presentazione delle domande a livello nazionale.66


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoriTutte le funzionalità elencate si basano sulla <strong>di</strong>sponibilità per il DSO <strong>di</strong> opportuni canali <strong>di</strong> comunicazione:con il generatore, da una parte, e con il TSO dall’altra.Non tutte le nuove funzionalità delle SG per <strong>di</strong>ventare operative richiedono una mo<strong>di</strong>fica del quadroregolatorio. È questo il caso, ad esempio, della risposta automatica a situazioni <strong>di</strong> criticità sullarete e del monitoraggio delle <strong>reti</strong> stesse. Altre invece devono necessariamente essere supportateda norme adeguate, che sfruttino le nuove potenzialità offerte dalla tecnologia 6 .In particolare, gli interventi <strong>di</strong> tipo regolatorio, necessari per sfruttare tutte le potenzialità delle SG,sono <strong>di</strong> seguito elencati.In primo luogo, come già sottolineato nel paragrafo precedente, per consentire la connessione<strong>di</strong> più capacità <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong> quella attuale è necessario definire i <strong>di</strong>ritti che ciascun impiantoassume per effetto della connessione alla rete e i meccanismi economici, attraverso cui tali <strong>di</strong>rittipossono essere “riacquistati” dal gestore, nel caso in cui non siano esercitati dal titolare o insituazioni <strong>di</strong> emergenza per sfruttare le potenzialità offerte dalle SG nella gestione della GD. Insecondo luogo va affrontato il problema relativo alla partecipazione della GD al mercato per iservizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento.L’assegnazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> trasporto deve tenere conto delle caratteristiche e delle con<strong>di</strong>zionidella rete, perché l’ammontare dei <strong>di</strong>ritti non può eccedere la capacità della rete stessa. In presenza<strong>di</strong> una rete con capacità molto elevata rispetto <strong>ai</strong> flussi attesi, il <strong>di</strong>ritto a utilizzare la retestessa può essere allocato in anticipo rispetto all’esecuzione del programma <strong>di</strong> immissione – adesempio sui mercati a termine – senza alcuna necessità <strong>di</strong> intervento in tempo reale. Nell’ambitodella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, questo tipo <strong>di</strong> soluzione è compatibile con una filosofia <strong>di</strong> gestione “passiva”,supportata da investimenti in aumento della capacità. Lo sviluppo delle SG consente tuttaviaal gestore della rete <strong>di</strong> osservare i flussi in tempo reale e <strong>di</strong> intervenire sui programmid’immissione in caso <strong>di</strong> violazione dei vincoli <strong>di</strong> capacità della rete, dovuti a contingenze particolari.La possibilità <strong>di</strong> intervenire sui flussi in tempo reale consente <strong>di</strong> allocare – a parità <strong>di</strong> capacitàdella rete – una maggiore quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> trasporto a termine.<strong>Le</strong> SG – prevedendo la possibilità <strong>di</strong> comunicazione bi-<strong>di</strong>rezionale tra il DSO e la produzione – permettono,infatti, in linea teorica <strong>di</strong> gestire le unità <strong>di</strong> GD in modo analogo agli impianti convenzionalisulla rete <strong>di</strong> trasmissione.Questa funzione consente:1) <strong>ai</strong> generatori <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i programmi <strong>di</strong> immissione, anche dopo la chiusura dei mercati atermine;2) al gestore della rete <strong>di</strong> acquistare servizi <strong>di</strong> rete da parte della GD.Circa la partecipazione della GD al mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento, per quanto il primoobiettivo della generazione da FER è che essa immetta “più possibile”, è comunque <strong>di</strong> interesse(in prospettiva), la possibilità <strong>di</strong> utilizzare le <strong>rinnovabili</strong> per la fornitura <strong>di</strong> questi servizi. In sensogenerale, infatti, non è nell’interesse del sistema (o tra gli obiettivi) che gli impianti FER forniscano,per esempio, “capacità <strong>di</strong> riserva”. Tuttavia, in particolari con<strong>di</strong>zioni della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribu-6Ad esempio il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rete deve esplicitamente consentire <strong>ai</strong> generatori da fonte rinnovabile <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>accedere al mercato per il servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento, affinché questi impianti possano offrire servizi ancillari.67


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>zione, legate a temporanee limitazioni al transito sulla rete/linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione cui gli impiantisono sottesi, è utile poter modulare/limitare la potenza attiva iniettata da ciascun generatore, epoterne comandare il <strong>di</strong>stacco forzato. Un simile controllo delle iniezioni attive degli impianti FERpotrà, per esempio, essere asservito a un comando erogato dal TSO che tramite le misure dei flussi<strong>di</strong> potenza può in<strong>di</strong>viduare quali generatori sono in ogni istante inseriti in rete e le loro caratteristichein termini <strong>di</strong> potenze massime, minime (attive) con relative possibilità <strong>di</strong> regolazione.Dal punto <strong>di</strong> vista regolatorio, l’applicazione <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> gestione dei flussi <strong>di</strong> questo tiporichiede <strong>di</strong> affrontare i seguenti aspetti:• la definizione del contenuto dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> connessione;• la definizione del livello <strong>di</strong> fermezza dei <strong>di</strong>ritti e la remunerazione nel caso <strong>di</strong> curt<strong>ai</strong>lment, o riduzionedelle immissioni programmate in situazioni <strong>di</strong> emergenza.Replicare il meccanismo <strong>di</strong> gestione delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione richiede <strong>di</strong>definire le modalità <strong>di</strong> riallocazione in tempo reale dei <strong>di</strong>ritti ad utilizzare la rete nel caso <strong>di</strong> mancatoesercizio da parte del titolare e le modalità <strong>di</strong> acquisto dei servizi <strong>di</strong> rete. In altre parole, <strong>di</strong>ventanecessario <strong>di</strong>scutere la partecipazione della GD al mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento(MSD, cfr. box sul mercato dell’energia elettrica). In particolare, ipotizzando che tutti gli impianticonnessi alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione siano in grado <strong>di</strong> – e trovino economicamente conveniente – installare<strong>di</strong>spositivi per rispondere in tempo reale <strong>ai</strong> segnali inviati dal system operator, il principaleostacolo alla partecipazione della GD al MSD è la <strong>di</strong>mensione ridotta che caratterizza questo tipo<strong>di</strong> impianti. Per quanto riguarda le fonti <strong>rinnovabili</strong>, un problema ulteriore è rappresentato dallascarsa preve<strong>di</strong>bilità e controllabilità della produzione. Ad esempio, il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rete che definiscele regole per la partecipazione al mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento in Italia stabilisce vincolimolto precisi, che <strong>di</strong>fficilmente possono essere rispettati (tal quali) dalla GD. Questi problemi potrebberoessere superati se, invece <strong>di</strong> singoli impianti, fosse ammessa la partecipazione, attraversoaggregazioni <strong>di</strong> impianti (punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento).Molti dei problemi affrontati nella sezione precedente sono comuni alla rete <strong>di</strong> trasmissione e possonoessere risolti valutando l’opportunità e le modalità <strong>di</strong> trasferire le regole definite in quel contestoalla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Tra i vari aspetti analizzati, però, uno risulta nuovo rispetto a quelliincontrati nell’ambito delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione e riguarda il ruolo del DSO.La gestione attiva delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (Active Network Management) richiede una mo<strong>di</strong>ficasia del ruolo assegnato alle imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica, che delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accessoe uso del sistema da parte degli utenti della rete. In particolare, il passaggio ad un nuovomodello <strong>di</strong> gestione della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione richiede l’identificazione <strong>di</strong> un “operatore <strong>di</strong> sistema”,che abbia sia la responsabilità della gestione che il potere <strong>di</strong> incidere sul comportamento dei generatoriconnessi alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Lo stesso DSO dovrà quin<strong>di</strong> assumersi degli impegninei confronti del gestore della rete <strong>di</strong> trasmissione nazionale, assicurando il rispetto dei prevististandard <strong>di</strong> funzionamento della stessa e offrendo servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento sulla base delle risorseconnesse con la propria rete.Per quanto riguarda in particolare il rapporto tra DSO e TSO è fondamentale una valutazione preliminare<strong>di</strong> “separabilità” tra le <strong>reti</strong>. Tanto maggiore è il grado <strong>di</strong> separabilità, tanto maggiore puòessere l’in<strong>di</strong>pendenza del DSO rispetto al TSO. Questo punto è rilevante soprattutto in relazione68


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatorialla fornitura dei servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento. In uno scenario in cui la rete <strong>di</strong> trasmissione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionesono intese come un unicum, il TSO è (e deve essere) in grado <strong>di</strong> identificare ciascunsingolo impianto localizzato sulla rete a tensione più bassa e scegliere quale tra questi impiantidebba fornire un particolare servizio <strong>di</strong> rete in ciascun istante. In questo caso la fornitura dei servizi<strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento da parte delle unità <strong>di</strong> GD potrebbe essere effettuata attraverso la loro partecipazioneal mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento gestito dal TSO. Tuttavia, resta da chiarirequale sia (e se vi sia) l’interesse da parte del TSO a identificare ciascun singolo impianto sulla rete<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. In uno scenario alternativo <strong>di</strong> perfetta separazione tra le <strong>reti</strong> (più rappresentativodel contesto italiano, in cui la rete AT è dal 2009 <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Terna, mentre altri soggetti sonoproprietari delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e BT), solo il DSO potrebbe identificare e selezionare i singoliimpianti sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione per la fornitura dei servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento, idealmenteattraverso la creazione <strong>di</strong> un mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento specifico per le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.In questo caso il TSO potrebbe acquistare il servizio <strong>di</strong>rettamente dal DSO, senza preoccuparsidella gestione dei singoli impianti.Il principale nodo regolatorio da scogliere riguarda l’effettiva separabilità delle attività <strong>di</strong> gestionedel sistema tra il TSO e il DSO. Tale decisione va effettuata tenendo in considerazione valutazioni<strong>di</strong> tipo tecnico – relative all’effettiva fattibilità della separazione stessa – e comprendendo le complicazioniche un sistema <strong>di</strong> gestione separata potrebbe determinare in termini <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> informazioni.2.3 <strong>Le</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> e la gestione della domandaDopo aver analizzato gli aspetti relativi alla gestione dell’offerta, in questa sezione si affrontano letematiche relative alla gestione della domanda: in particolare, si analizzano gli aspetti regolatorilegati allo sviluppo dello smart metering, inteso come strumento tecnologico abilitante per consentire<strong>ai</strong> consumatori – anche <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni – <strong>di</strong> interagire con la rete, trasformandoli dasoggetti passivi a soggetti attivi e centrali nell’ambito del sistema elettrico 7 .Prima <strong>di</strong> entrare nel dettaglio dell’analisi è importante sottolineare che l’attività <strong>di</strong> misura è concettualmenteseparata dall’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e potrebbe essere gestita da un operatore <strong>di</strong>versodal DSO. Anche gli investimenti necessari per la realizzazione dello smart metering sonoseparati da quelli strettamente relativi alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Lo sviluppo dello smart meteringha dunque una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> analisi ulteriore rispetto alle SG in senso stretto, quella relativa all’in<strong>di</strong>viduazionedel soggetto responsabile per l’attività <strong>di</strong> misura. In molti Paesi questo soggettoè il <strong>di</strong>stributore, ma in alcuni, come il Regno Unito, si sono identificati soggetti <strong>di</strong>versi responsabiliper l’installazione del misuratore e per l’attività <strong>di</strong> rilevazione e comunicazione dei dati.Questa sezione è sud<strong>di</strong>visa in due paragrafi. Nel primo si <strong>di</strong>scute come una domanda attiva – o interattiva– consenta <strong>di</strong> raggiungere gli obiettivi <strong>di</strong> policy e quali interventi <strong>di</strong> tipo regolatorio sononecessari al fine <strong>di</strong> sfruttare tutte le potenzialità offerte dallo smart metering. Nel secondo para-7Gli aspetti tecnici legati allo smart metering sono ampiamente <strong>di</strong>scussi nel Capitolo 4 (paragrafo 4.4).69


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>grafo si <strong>di</strong>scute il ruolo del DSO per quanto riguarda gli investimenti in smart metering e gli interventi<strong>di</strong> tipo regolatorio necessari per favorire una <strong>di</strong>ffusione efficiente <strong>di</strong> queste nuove tecnologie.❑ 2.3.1 <strong>Le</strong> ragioni per una gestione attiva della domandaCome già osservato con riferimento alla <strong>di</strong>scussione riguardante lo sviluppo delle SG, anche lascelta <strong>di</strong> sviluppare e <strong>di</strong>ffondere lo smart metering non può essere analizzata in<strong>di</strong>pendentemented<strong>ai</strong> principali obiettivi <strong>di</strong> policy: la riduzione delle emissioni <strong>di</strong> CO 2 e l’aumento dell’efficienza energetica.A livello europeo, le principali <strong>di</strong>sposizioni che riguardano il contesto dello smart metering sono contenutenella Metering Directive, adottata nel 2004 [7], e nella Energy Services Directive , entrata invigore nel 2006. La prima <strong>di</strong>rettiva stabilisce l’armonizzazione delle regole <strong>di</strong> metering in tutti i Paesieuropei, al fine <strong>di</strong> favorire la concorrenza nel mercato della misurazione. La seconda <strong>di</strong>rettiva imponeagli Stati membri lo sviluppo <strong>di</strong> metodologie <strong>di</strong> misurazione automatica dei consumi <strong>di</strong> energia elettrica(e del gas) che consentano <strong>di</strong> raggiungere obiettivi <strong>di</strong> efficienza nei consumi e risparmio <strong>di</strong> energiaelettrica. Lo sviluppo <strong>di</strong> queste nuove metodologie deve tenere conto dei costi <strong>di</strong> sviluppo e<strong>di</strong>ffusione in rapporto <strong>ai</strong> benefici attesi. Come osservato in Vasconcelos (2006) [8], la <strong>di</strong>rettiva2006/32/CE non richiede specificatamente l’introduzione dello smart metering e lascia agli Stati membrila decisione sulle modalità per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Infine, la recente <strong>di</strong>rettiva2009/72/CE [9] ha previsto che le autorità <strong>di</strong> regolamentazione raccoman<strong>di</strong>no fermamente alleimprese <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> ottimizzare l’uso dell’elettricità̀, ad esempio fornendo servizi <strong>di</strong> gestione dell’energia,sviluppando formule tariffarie innovative o, dove opportuno, introducendo sistemi <strong>di</strong> misurazionee <strong>reti</strong> intelligenti (art. 3, comma 11). L’Allegato 1 alla medesima <strong>di</strong>rettiva prevede inoltre che“… gli Stati membri assicurino l’attuazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> misurazione intelligenti, che favoriranno la partecipazioneattiva dei consumatori nel mercato della fornitura dell’energia elettrica” (comma 2).Malgrado questa molteplicità <strong>di</strong> norme, manca ancora una sorta <strong>di</strong> armonizzazione nelle modalitàper il raggiungimento dell’obiettivo <strong>di</strong> efficienza energetica. In questo contesto <strong>di</strong>versi Paesi dell’UnioneEuropea considerano la combinazione <strong>di</strong> smart metering e tariffe “Time of Use” come ilmodo ottimale per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direttiva [8].La <strong>di</strong>ffusione dello smart metering abbatte le due principali barriere che impe<strong>di</strong>scono <strong>ai</strong> consumatori<strong>di</strong> giocare un ruolo attivo nell’ambito del sistema elettrico [10]: la mancanza <strong>di</strong> informazionecirca il proprio profilo <strong>di</strong> consumo e la possibilità <strong>di</strong> acquistare l’energia elettrica a prezzo <strong>di</strong> mercato8 . La maggiore consapevolezza per i consumatori dei propri consumi e la possibilità <strong>di</strong> riceverei segnali <strong>di</strong> prezzo provenienti dal mercato determinano un aumento dell’efficienza nei consumi chepotrebbe consentire <strong>di</strong>:• ridurre il consumo complessivo <strong>di</strong> energia elettrica;• spostare almeno parte del consumo dalle ore <strong>di</strong> picco – in cui generalmente è concentratogran parte del consumo e in cui i prezzi sono più alti – alle ore della giornata in cui i consumisono generalmente più bassi.8Come <strong>di</strong>scuteremo esplicitamente in seguito, lo smart meter è lo strumento tecnologico che consente la possibilità <strong>di</strong> riceverei segnali <strong>di</strong> prezzo. Tuttavia, la presenza stessa dei segnali <strong>di</strong> prezzo è legata a interventi regolatori che mo<strong>di</strong>fichinoil meccanismo <strong>di</strong> pricing dell’energia elettrica per i consumatori finali.70


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoriQuesti due effetti determinano <strong>di</strong>versi benefici per il sistema nel suo complesso e, in particolare,per <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> attori del sistema elettrico. In primo luogo, la riduzione del consumo provocauna riduzione delle emissioni <strong>di</strong> CO 2 che facilita il raggiungimento degli obiettivi climatici fissatidalla Commissione Europea. In secondo luogo, la possibilità per i consumatori <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficareil proprio profilo <strong>di</strong> consumo, in risposta <strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> prezzo, determina una riduzione del costo dell’energiacomplessivamente pagato d<strong>ai</strong> consumatori stessi. Inoltre, la riduzione del consumo nelleore <strong>di</strong> picco, in cui in genere le <strong>reti</strong> sono congestionate, determina un uso più efficiente delle <strong>reti</strong>stesse che consente al system operator <strong>di</strong> non dover effettuare – o almeno <strong>di</strong> poter ritardare – gliinvestimenti in nuove infrastrutture <strong>di</strong> rete.I benefici elencati fino a questo punto sono legati alla maggiore efficienza nei consumi determinatadalla maggiore quantità <strong>di</strong> informazioni che lo smart meter fornisce al consumatore. Tuttavia,lo smart meter consente <strong>di</strong> abilitare ulteriori servizi che determinano benefici aggiuntivi per ilsistema elettrico. Lo smart metering prevede infatti la comunicazione bi-<strong>di</strong>rezionale tra il singoloconsumatore – che riceve informazioni circa i prezzi sul mercato – e il system operator e/o i fornitori<strong>di</strong> energia elettrica al dettaglio (ret<strong>ai</strong>ler), che possono osservare da remoto le informazionicirca il profilo <strong>di</strong> consumo dei singoli utenti 9 . È proprio la comunicazione a due vie che abilita unaserie <strong>di</strong> servizi aggiuntivi.In primo luogo, la possibilità <strong>di</strong> osservare i profili <strong>di</strong> consumo a <strong>di</strong>stanza riduce il costo dell’attività<strong>di</strong> misura. Il soggetto che beneficia della riduzione <strong>di</strong> tale costo operativo <strong>di</strong>pende dall’organizzazionedel sistema, perché l’attività <strong>di</strong> misura può essere svolta dal system operator, d<strong>ai</strong>ret<strong>ai</strong>ler oppure da una società in<strong>di</strong>pendente. In secondo luogo, la stessa possibilità <strong>di</strong> misura a<strong>di</strong>stanza aumenta l’efficienza dell’attività del DSO e dei ret<strong>ai</strong>ler. Per quanto riguarda il DSO, conosceree poter analizzare il consumo <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> utenti localizzati in determinate aree consenteuna migliore pianificazione <strong>di</strong> eventuali investimenti o rinforzi <strong>di</strong> rete. Dal punto <strong>di</strong> vista del ret<strong>ai</strong>ler,invece, conoscere i profili <strong>di</strong> consumo degli utenti comporta in particolare due benefici. Ilprimo consiste nella rapida identificazione degli utenti morosi e nella possibilità <strong>di</strong> intervenire rapidamenteper limitare o interrompere il loro consumo. Il secondo consiste nella possibilità <strong>di</strong>sviluppare nuovi prodotti (o piani tariffari) che meglio riflettano le esigenze dei consumatori. Lapossibilità <strong>di</strong> creare nuovi prodotti rappresenta, infatti, uno strumento in più nelle mani dei ret<strong>ai</strong>lerche, in un regime concorrenziale, hanno necessità <strong>di</strong> acquisire nuovi clienti. Si osserva infineche lo smart metering dovrebbe consentire <strong>ai</strong> consumatori <strong>di</strong> cambiare fornitore in tempi piùrapi<strong>di</strong>, aumentando così il livello <strong>di</strong> competizione nel mercato ret<strong>ai</strong>l. In ultima analisi, la maggioreconcorrenza e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> maggiori prodotti avvantaggia i consumatori finali, che possonoscegliere tra soluzioni più adatte alle proprie esigenze a prezzi più competitivi rispetto alla situazioneattuale.La possibilità <strong>di</strong> ricevere e rispondere <strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> prezzo, oppure <strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> sistema inviati dalDSO, consente poi, in linea teorica, anche agli utenti finali – o piuttosto ad aggregazioni <strong>di</strong> consumatori– <strong>di</strong> offrire servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento. Questa funzione aumenta la flessibilità nella gestionedella rete da parte del DSO, consentendo una integrazione più efficace delle fonti <strong>rinnovabili</strong>, la9Cfr. Capitolo 6.71


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>cui introduzione nel sistema elettrico aumenta l’intermittenza e impreve<strong>di</strong>bilità dei flussi <strong>di</strong> energiaelettrica sulla rete 10 .Nonostante gli indubbi vantaggi che questa funzione potrebbe apportare al sistema, altre considerazioni<strong>di</strong> tipo economico si rendono necessarie per valutare l’opportunità <strong>di</strong> consentire e/o incentivarela partecipazione dei piccoli consumatori <strong>ai</strong> mercati per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento.Innanzitutto i piccoli consumatori sono presumibilmente <strong>di</strong>sposti a offrire solo una quota del loropotenziale, perché danno molto valore all’energia (e alla possibilità <strong>di</strong> usarla quando vogliono). Pertanto,per creare una prestazione <strong>di</strong> risorse significativa per il DSO, è necessario aggregare la flessibilità<strong>di</strong> molti. Ulteriori considerazioni devono tenere conto della qualità del servizio <strong>di</strong><strong>di</strong>spacciamento, che può essere offerto d<strong>ai</strong> piccoli consumatori in relazione alle esigenze del DSO.Il system operator deve poter contare con certezza sulla fornitura <strong>di</strong> questi servizi, che devono essereerogati in maniera tempestiva. Anche la più piccola <strong>di</strong>fferenza tra quanto richiesto e il servizioofferto potrebbe, infatti, mettere a rischio la sicurezza dell’intero sistema. Proprio per questomotivo è più probabile che il DSO preferisca acquistare questi servizi dagli impianti <strong>di</strong> generazione,piuttosto che d<strong>ai</strong> piccoli consumatori.Come già osservato in precedenza, rispondere in tempo reale <strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> prezzo richiede deglielevati costi <strong>di</strong> transazione per i consumatori. Per questo motivo, lo sviluppo <strong>di</strong> nuove tecnologie– quali ad esempio gli elettrodomestici cosiddetti smart, in grado <strong>di</strong> (ri)programmare automaticamenteil loro funzionamento sulla base dei segnali forniti dallo smart meter – dovrebbe aumentarel’efficacia dello smart metering stesso nell’accrescere l’elasticità della domanda al prezzo.Sempre in questa <strong>di</strong>rezione, lo sviluppo dei <strong>veicoli</strong> elettrici dovrebbe aumentare ulteriormente l’interazionetra i piccoli consumatori e i mercati elettrici. Attualmente, infatti, lo sviluppo dello smartmetering ha come unico effetto quello <strong>di</strong> determinare uno spostamento dei profili <strong>di</strong> consumodalle ore in cui i prezzi sono più alti a quelle in cui i prezzi sono più bassi. Se e quando le auto <strong>elettriche</strong>saranno una realtà, le batterie delle auto potranno essere usate come accumulatori, per prelevareenergia elettrica quando i prezzi sono più bassi e immetterla nella rete (cioè venderla sulmercato) quando i prezzi sono più elevati.Affinché la <strong>di</strong>ffusione dello smart metering determini i benefici appena descritti sono però necessariinterventi <strong>di</strong> tipo regolatorio che consentano il passaggio dal para<strong>di</strong>gma attuale – in cui la domandaè passiva e inelastica – al nuovo para<strong>di</strong>gma, in cui i consumatori interagiscono con la rete,eventualmente partecipando <strong>ai</strong> mercati elettrici e in cui il system operator e i fornitori siano ingrado <strong>di</strong> osservare i dati relativi al profilo <strong>di</strong> consumo dei singoli utenti. L’effetto complessivo – intermini <strong>di</strong> raggiungimento degli obiettivi <strong>di</strong> policy e <strong>di</strong> benefici per il sistema – <strong>di</strong>pende dall’intensitàdegli interventi regolatori che riguardano principalmente:• la definizione <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> regolamentazione per gli investimenti in smart meter;• la definizione <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> valorizzazione degli sbilanciamenti a livello ret<strong>ai</strong>l che riflett<strong>ai</strong>l <strong>di</strong>verso valore dell’energia elettrica in <strong>di</strong>verse fasce orarie;10Ad esempio, gli utenti attivi possono rispondere a questi segnali tecnico-economici introducendo nel loro impianto unsistema <strong>di</strong> accumulo capace <strong>di</strong> garantire una maggiore preve<strong>di</strong>bilità e una minore intermittenza dei flussi <strong>di</strong> energia elettric<strong>ai</strong>n rete.72


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatori• lo sviluppo e l’utilizzo <strong>di</strong> tecnologie che, in combinazione con lo sviluppo <strong>di</strong> un nuovo sistema<strong>di</strong> pricing, rendano automatica la reazione <strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> prezzo, senza richiedere una partecipazionecostante da parte del consumatore;• la definizione <strong>di</strong> regole per la gestione dei dati relativi <strong>ai</strong> profili <strong>di</strong> consumo;• la definizione <strong>di</strong> regole per l’accesso dei (piccoli) consumatori finali <strong>ai</strong> mercati elettrici e, in particolare,al mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento.Il risultato complessivo per il sistema – in termini <strong>di</strong> riduzione delle emissioni e <strong>di</strong> riduzione deicosti – <strong>di</strong>pende in modo cruciale dalla <strong>di</strong>ffusione degli smart meter. Solo una <strong>di</strong>ffusione su largascala consente <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il para<strong>di</strong>gma <strong>di</strong> funzionamento del sistema e <strong>di</strong> ottenere gli effettisperati; per questo motivo risulta cruciale la definizione <strong>di</strong> un meccanismo regolatorio che garantiscauna <strong>di</strong>ffusione su larga scala dello smart metering.La semplice <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> <strong>di</strong>splay, che consentono al singolo consumatore <strong>di</strong> osservare il proprioconsumo presente e passato, può determinare effetti positivi, generando un consumo più efficientee, <strong>di</strong> conseguenza, una riduzione del costo per l’energia sostenuto d<strong>ai</strong> consumatori e delleemissioni <strong>di</strong> CO 2 . Come mostrato in [11], la possibilità per il consumatore <strong>di</strong> monitorare in temporeale il proprio consumo (<strong>di</strong>rect feedback) induce un risparmio <strong>di</strong> energia tra il 5 e il 15%. Questamaggiore efficienza energetica è il risultato della <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> nuove tecnologie <strong>di</strong> rilevazionedei consumi e <strong>di</strong> comunicazione e non richiede particolari interventi <strong>di</strong> tipo regolatorio 11 .Tuttavia, la definizione <strong>di</strong> una struttura <strong>di</strong> pricing che incorpori il valore dell’energia elettrica in <strong>di</strong>versiintervalli <strong>di</strong> tempo rappresenta una con<strong>di</strong>zione necessaria affinchè lo sviluppo dello smart meteringabbia l’effetto <strong>di</strong> aumentare l’elasticità della domanda. È possibile identificare due categorie<strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> pricing che incorporano segnali <strong>di</strong> prezzo [12]:• i cosiddetti programmi <strong>di</strong> load curt<strong>ai</strong>lment;• i meccanismi <strong>di</strong> “dynamic pricing”.La prima categoria include quelle tipologie <strong>di</strong> programmi che prevedono una remunerazione peruna riduzione del consumo in risposta ad appositi segnali. I meccanismi <strong>di</strong> load-curt<strong>ai</strong>lment si <strong>di</strong>vidonoulteriormente in due categorie. La prima prevede il controllo <strong>di</strong>retto del consumo <strong>di</strong> determinatecategorie <strong>di</strong> utenti e il loro <strong>di</strong>stacco – oppure una riduzione del prelievo – in caso <strong>di</strong>necessità. Rientrano in questa categoria azioni quali il controllo <strong>di</strong>retto dell’aria con<strong>di</strong>zionata deiconsumatori domestici oppure gli interventi <strong>di</strong> riduzione del consumo <strong>di</strong> determinati utenti commerciali.La seconda categoria include, invece, i programmi che prevedono una remunerazione permegawattora <strong>di</strong> consumo ridotto. In generale, anche in questo caso è necessario <strong>di</strong>stinguere iprogrammi che prevedono una riduzione del consumo in situazioni <strong>di</strong> emergenza della rete, daquelli che prevedono una modulazione dei consumi per evitare un aumento eccessivo dei prezzi.I programmi cosiddetti <strong>di</strong> dynamic pricing sono <strong>di</strong>segnati con lo scopo <strong>di</strong> ridurre il consumo <strong>di</strong>energia elettrica nelle ore <strong>di</strong> picco e/o spostare parte del consumo dalle ore <strong>di</strong> picco alle ore fuoripicco, in cui i consumi e il prezzo dell’energia elettrica sono generalmente più bassi. Esistono <strong>di</strong>versetipologie <strong>di</strong> pricing che possono essere messe in atto.11Ad eccezione <strong>di</strong> meccanismi incentivanti che favoriscano una <strong>di</strong>ffusione efficiente delle nuove tecnologie.73


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>• Real Time Pricing (RTP). È quella in base alla quale il prezzo dell’energia elettrica varia in ciascunaora del giorno (o più volte in una singola ora). È la metodologia <strong>di</strong> pricing che esprimecon maggiore precisione il valore dell’energia elettrica, ma è anche la più <strong>di</strong>fficile da attuare erichiede un maggiore sforzo da parte del consumatore. Lo sviluppo delle nuove tecnologie checonsentono una risposta automatica da parte degli elettrodomestici, ad esempio, rende l’applicazione<strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> struttura <strong>di</strong> pricing più realistica.• Time of Use pricing (ToU). È un meccanismo <strong>di</strong> pricing meno complesso rispetto al RTP, incui i prezzi riflettono il <strong>di</strong>verso valore dell’energia in <strong>di</strong>verse fasce orarie. Nella versione piùsemplice esistono solo due fasce: picco e fuori picco. ToU è ancora una struttura <strong>di</strong> pricingstatica, perché il prezzo in ciascuna fascia è definito in anticipo rispetto a quando avviene ilconsumo.• Critical Peak Pricing (CPP). Differisce rispetto al ToU pricing perché i prezzi nelle ore <strong>di</strong> piccosono decisamente più elevati rispetto a quelli nelle altre fasce <strong>di</strong> prezzo. Un aumento del prezzofino a tale livello è però ammesso solo per un numero limitato <strong>di</strong> giorni all’anno.È utile <strong>di</strong>stinguere i due effetti principali <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> pricing che riflette il valore dell’energi<strong>ai</strong>n tempo reale: il primo è rappresentato dallo spostamento <strong>di</strong> parte del consumo dalle orepiene a quelle vuote. L’effetto è misurato dalla cosiddetta elasticità <strong>di</strong> sostituzione. Il secondo effettoè rappresentato da un cambiamento del livello <strong>di</strong> consumo, derivante dalla decisione delconsumatore <strong>di</strong> ridurre il consumo <strong>di</strong> energia elettrica in risposta all’aumento del prezzo. Questofenomeno è misurato dall’elasticità della domanda al prezzo. Diversi stu<strong>di</strong> hanno cercato <strong>di</strong> misurarel’impatto delle varie tipologie <strong>di</strong> pricing sulle due elasticità [13], [14], [15] e [10].L’elasticità al prezzo – e l’elasticità <strong>di</strong> sostituzione – possono drasticamente aumentare se l’introduzione<strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> dynamic pricing è accompagnata dalla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> tecnologie che rendonola risposta del consumo domestico <strong>ai</strong> segnali <strong>di</strong> prezzo in qualche modo automatica. Questorisultato è particolarmente vero per quanto riguarda l’applicazione <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> RTP. Inquesto caso, ad<strong>di</strong>rittura, lo sviluppo <strong>di</strong> tecnologie automatiche risulta in<strong>di</strong>spensabile in quanto èmolto <strong>di</strong>fficile che un consumatore sia in grado <strong>di</strong> prestare attenzione costante alle variazioni deiprezzi per aggiustare il proprio consumo in modo coerente.Infine, <strong>di</strong>verse funzioni abilitate dello smart metering – come ad esempio la possibilità <strong>di</strong> offriretariffe “personalizzate” – <strong>di</strong>pendono dalla possibilità per i DSO e i ret<strong>ai</strong>ler <strong>di</strong> osservare le informazionicirca i profili <strong>di</strong> consumo. Questo richiede:• la definizione <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> gestione dei dati;• la soluzione del problema relativo alla privacy e alla sicurezza della gestione dei dati.❑ 2.3.2 La <strong>di</strong>ffusione dello smart metering e il ruolo del DSOIn questa sezione si <strong>di</strong>scutono gli interventi regolatori necessari per favorire gli investimenti insmart metering, ponendo particolare attenzione sul ruolo del DSO.La sezione 2 ha mostrato come il ruolo centrale nell’ambito dello sviluppo della rete attiva – intesacome investimenti in componenti smart installati sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione – è <strong>di</strong> competenzadel DSO. Per questo motivo la <strong>di</strong>scussione era incentrata su quale sia la soluzione ottimale per in-74


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoricentivare il DSO a investire in modo efficiente. Nell’ambito dello smart metering, prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>scuterele modalità per incentivare gli investimenti – e l’opportunità o necessità <strong>di</strong> definire un meccanismoincentivante – è necessario in<strong>di</strong>viduare chi è responsabile per gli investimenti stessi.Questa scelta <strong>di</strong>pende da decisioni <strong>di</strong> policy, la letteratura identifica due possibili approcci:• approccio regolatorio, in base al quale gli investimenti in smart metering sono <strong>di</strong> competenzadel DSO e, <strong>di</strong> conseguenza, il loro costo <strong>di</strong>stribuito sull’intera collettività;• approccio “<strong>di</strong> mercato”, in base al quale tutte le decisioni circa gli investimenti in smart meteringsono lasciati al mercato – dunque alla concorrenza – tra fornitori, oppure tra società specializzatein attività <strong>di</strong> metering, se esistenti.Analogamente agli investimenti in infrastrutture <strong>di</strong> rete, il problema principale connesso alla <strong>di</strong>ffusionedegli smart meter sta nel fatto che i benefici da essa indotti sono <strong>di</strong>stribuiti nell’intero sistemaeconomico. In altre parole, il soggetto in<strong>di</strong>viduato come responsabile per gli investimentipotrebbe non trovare conveniente effettuare gli investimenti stessi.L’imposizione <strong>di</strong> obblighi d’installazione e la regolazione delle prestazioni richieste al misuratorepossono assicurare una rapida e non <strong>di</strong>scriminatoria <strong>di</strong>ffusione dei contatori intelligenti. Tuttaviaquesta soluzione si scontra con <strong>di</strong>versi problemi, tra cui l’identificazione del soggetto su cui ricadel’obbligo. La soluzione adottata da molti Paesi, tra i quali l’Italia, è stata quella <strong>di</strong> identificare il DSOquale soggetto obbligato.Se dal punto <strong>di</strong> vista della realizzazione degli investimenti questa soluzione sembra essersi <strong>di</strong>mostratala più efficiente, il problema principale che questo modello <strong>di</strong> sviluppo ha evidenziato èquello dell’utilizzo della nuova infrastruttura, una volta operativa. Il misuratore intelligente rappresent<strong>ai</strong>nfatti uno strumento molto potente nella gestione dei rapporti commerciali con il cliente. Ilsoggetto che nel sistema ha più interesse a sviluppare queste funzionalità, sfruttando al meglio lanuova tecnologia, non è certo il DSO 12 , ma piuttosto il ret<strong>ai</strong>ler.Il regolatore si trova dunque <strong>di</strong> fronte ad un <strong>di</strong>fficile trade-off nella scelta dell’assetto <strong>di</strong> governancedella misura <strong>di</strong> energia elettrica. Il <strong>di</strong>battito è ancora aperto e non sembra emergere una soluzionechiara.2.4 Verso le <strong>reti</strong> attive: il ruolo del MiSEDopo aver analizzato nei paragrafi precedenti i problemi <strong>di</strong> natura regolatoria, legati alla gestionedella domanda e dell’offerta, in questi ultimi paragrafi viene fatta una specifica trattazione dellescelte politiche e del quadro regolatorio nazionale, relativo alla GD e allo sviluppo delle <strong>reti</strong> attive.Il ministero dello Sviluppo Economico italiano (MiSE) è impegnato sul tema SG sia a livello nazionaleche internazionale. In particolare, il MiSE ha in<strong>di</strong>viduato, relativamente alle SG, alcune problematiche<strong>di</strong> interesse <strong>di</strong> seguito elencate:12Che peraltro ha già benefici economici legati alla possibilità <strong>di</strong> effettuare Automated Meter Rea<strong>di</strong>ng (AMR) o AutomatedMeter Management (AMM).75


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>1) il coor<strong>di</strong>namento a livello istituzionale delle competenze in materia e la formalizzazione <strong>di</strong> ungruppo <strong>di</strong> lavoro permanente sul tema delle SG, così come avvenuto <strong>di</strong> recente negli USA, inCina e nella Repubblica <strong>di</strong> Corea, per arrivare alla definizione <strong>di</strong> una programmazione nazionaleo <strong>di</strong> un piano d’azione che stabilisca in<strong>di</strong>rizzi prioritari e fabbisogni per la transizione delsistema elettrico italiano verso l’era delle “<strong>reti</strong> intelligenti”;2) la stabilità del quadro normativo al fine <strong>di</strong> consentire una programmazione degli investimentisul me<strong>di</strong>o-lungo periodo;3) il reperimento <strong>di</strong> risorse aggiuntive rispetto a quelle già messe in campo da parte dell’Italia edell’Unione Europea attraverso schemi <strong>di</strong> project financing innovativi, ad esempio partnershippubblico-private;4) la realizzazione <strong>di</strong> progetti pilota su larga scala.In riferimento alle iniziative già intraprese, nell’ambito della più ampia strategia energetica nazionale,il ministero ha in fase <strong>di</strong> elaborazione un piano d’azione per l’efficienza energetica da presentarea Bruxelles entro giugno 2011, all’interno del quale si conta anche <strong>di</strong> favorire piùsistematicamente l’ammodernamento delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione secondo i concetti <strong>di</strong> “rete intelligente”.Il tema dello sviluppo delle <strong>reti</strong> ha poi trovato negli ultimi anni grande attenzione anchein ambito <strong>di</strong> promozione dell’innovazione nel settore energetico. Il MiSE con il programma “Industria2015” ha assegnato finanziamenti a interventi per lo sviluppo della GD, in totale tre progetti,con 27 milioni <strong>di</strong> euro finanziati. Nell’ambito, poi, del Fondo per la Ricerca <strong>di</strong> sistema nel settoreelettrico gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma con ENEA, CNR e RSE, hanno visto lo stanziamento <strong>di</strong> 210 milioni<strong>di</strong> euro per il triennio 2009-2011 con l’area prioritaria <strong>di</strong> intervento che riguarda lo sviluppodelle <strong>reti</strong>. Anche il Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energeticoha destinato risorse significative per lo sviluppo delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione nelle regioni del SudItalia con un accordo tra il MiSE ed Enel Distribuzione, che prevede lo stanziamento <strong>di</strong> 77 milioni<strong>di</strong> euro per interventi sulla rete in me<strong>di</strong>a tensione, al fine <strong>di</strong> renderla più favorevole all’inserimentodella generazione da fotovolt<strong>ai</strong>co.2.5 Verso le <strong>reti</strong> attive: il ruolo del regolatorePer quanto riguarda il quadro regolatorio nazionale, l’AEEG, dopo aver in<strong>di</strong>viduato nella GD il driverprincipale per lo sviluppo delle <strong>reti</strong> intelligenti, ha scelto <strong>di</strong> supportare lo sviluppo <strong>di</strong> SG attraversoi <strong>di</strong>versi provve<strong>di</strong>menti illustrati nei paragrafi seguenti.❑ 2.5.1 Regole tecniche e con<strong>di</strong>zioni procedurali ed economiche <strong>di</strong> connessioneLa quantità <strong>di</strong> GD installata sulle <strong>reti</strong> italiane è elevata e in costante aumento anche grazie al ruoloattivo del regolatore. I provve<strong>di</strong>menti più innovativi, e che più incidono sulla GD, riguardano le con<strong>di</strong>zioniprocedurali ed economiche, per richieste <strong>di</strong> connessione, e le regole tecniche <strong>di</strong> connessione.Più in generale, il quadro regolatorio relativo alla GD in Italia si può descrivere identificandotre livelli: il primo relativo alla regolazione dell’accesso <strong>ai</strong> servizi <strong>di</strong> sistema (connessione alle <strong>reti</strong>76


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatori<strong>elettriche</strong>, trasporto dell’energia elettrica e <strong>di</strong>spacciamento), il secondo relativo alle modalità <strong>di</strong> cessionedell’energia elettrica prodotta e il terzo relativo <strong>ai</strong> regimi <strong>di</strong> incentivazione applicabili a certeforme <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica. <strong>Le</strong> principali <strong>di</strong>sposizioni regolatorie adottate dall’Autoritàin materia <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica 13 sono elencate nella Tabella 2.2, mentre le <strong>di</strong>sposizioniche definiscono e regolano le con<strong>di</strong>zioni relative agli impianti cogenerativi ad altoren<strong>di</strong>mento e quelle che regolano le <strong>di</strong>sposizioni relative alle incentivazioni delle fonti <strong>rinnovabili</strong>sono in<strong>di</strong>cate in Tabella 2.3.Connessione alle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>Con<strong>di</strong>zioni procedurali ed economiche per richieste <strong>di</strong> connessione presentate dopo il 31 <strong>di</strong>cembre 2008Ogni livello <strong>di</strong> tensione • Deliberazione ARG/elt 99/08 (TICA) e successive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni(ARG/elt 125/10)• Modalità e con<strong>di</strong>zioni contrattuali dei gestori <strong>di</strong> rete (MCC)Regole tecniche per la connessioneMe<strong>di</strong>a e alta tensione • Deliberazioni ARG/elt 33/08 e ARG/elt 119/08 (per <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione)• Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rete verificato dall’Autorità (per <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione)Bassa tensione • Regole tecniche <strong>di</strong> connessione delle imprese <strong>di</strong>stributrici (fino a fine 2011)Accesso e utilizzo della reteTrasporto • Deliberazione n. 348/07Dispacciamento • Deliberazione n. 116/06• Deliberazione ARG/elt 98/08 e ARG/elt 5/10 (<strong>di</strong>spacciamento eolico)• Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> Terna verificato dall’AutoritàMisuraEnergia elettrica scambiata • Deliberazione n. 348/07con la rete • Deliberazione ARG/elt 178/08• Deliberazione ARG/elt 107/09Energia elettrica prodotta • Deliberazione n. 88/07Cessione energia e scambio sul postoRitiro de<strong>di</strong>cato • Deliberazione n. 280/07Scambio sul posto • Deliberazione n. 28/06 e relativi chiarimenti fino al 31/12/2008• Deliberazione ARG/elt 74/08 dall’1 genn<strong>ai</strong>o 2009Tabella 2.2 Principali <strong>di</strong>sposizioni regolatorie adottate dall’Autorità in materia <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica13Applicate anche alla Generazione Diffusa.77


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Fonti <strong>rinnovabili</strong>Certificati Ver<strong>di</strong> • Deliberazioni ARG/elt 24/08, ARG/elt 10/09 e ARG/elt 3/10 (definizione delprezzo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dell’energia elettrica <strong>ai</strong> fini della definizione del valore<strong>di</strong> riferimento dei Certificati Ver<strong>di</strong>)Conto energia • Deliberazione n. 188/05 (attuazione del DM 28 luglio 2005)per il fotovolt<strong>ai</strong>co • Deliberazione n. 90/07 (attuazione del DM 19 febbr<strong>ai</strong>o 2007)• Documento <strong>di</strong> consultazione 34/10 (attuazione del DM del 6 agosto 2010)Conto energia per • Deliberazione n. 95/08 (attuazione del DM 11 aprile 2008)il solare termo<strong>di</strong>namicoTariffa fissa • Deliberazione n. 1/09 (attuazione del DM 18 <strong>di</strong>cembre 2008)onnicomprensiva per lealtre fonti <strong>rinnovabili</strong>Cogenerazione ad alto ren<strong>di</strong>mentoDefinizione <strong>di</strong> • Deliberazione n. 42/02cogenerazione • Deliberazione n. 296/05 (aggiornamento dei parametri <strong>di</strong> calcolo)ad alto ren<strong>di</strong>mento • Deliberazione n. 307/07 (aggiornamento dei parametri <strong>di</strong> calcolo)• Deliberazione ARG/elt 174/09 (aggiornamento dei parametri <strong>di</strong> calcolo)Controlli tecnici e sopralluoghi sugli impianti• Deliberazione n. 60/04• Deliberazione n. 215/04 (Regolamento tecnico)Tabella 2.3 Con<strong>di</strong>zioni relative agli impianti cogenerativi ad alto ren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong>sposizioni relative alle incentivazionidelle fonti <strong>rinnovabili</strong>2.5.1.1 Testo integrato delle connessioni attive – TICA<strong>Le</strong> con<strong>di</strong>zioni tecniche ed economiche per la connessione alle <strong>reti</strong>, con obbligo <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong>terzi degli impianti <strong>di</strong> produzione, sono definite nel TICA [16], entrato in vigore il 1° genn<strong>ai</strong>o 2009.Il TICA definisce gli aspetti procedurali ed economici e prevede per la GD procedure <strong>di</strong> connessionealla rete semplificate. Infatti, in alcuni casi può succedere che gli impianti siano completatiprima che la connessione alla rete sia operativa, con grave danno per i produttori, che vedono allontanarsinel tempo il rientro dell’investimento 14 .Con il TICA l’Autorità ha regolato le con<strong>di</strong>zioni economiche e procedurali: si tratta dell’iter relativoalla richiesta <strong>di</strong> connessione, delle procedure messe in atto d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori e del corrispettivo cheil richiedente la connessione deve al <strong>di</strong>stributore, che per gli impianti FER risultano particolarmenteagevolate.Lo scorso agosto l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha pubblicato sul proprio sito internet ladeliberazione ARG/elt 125/10, che ha aggiornato il Testo Integrato delle Connessioni Attive. Ilprovve<strong>di</strong>mento, oltre a riorganizzare il testo in vigore, introduce alcuni elementi, frutto dell’espe-14Nel caso del fotovolt<strong>ai</strong>co, il ritardo nella connessione può anche ridurre i ricavi dell’impianto stesso: infatti, il sistema attuale<strong>di</strong> incentivi prevede una <strong>di</strong>minuzione del valore della tariffa incentivante, in relazione all’anno in cui l’impianto vienemesso in esercizio.78


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatoririenza degli operatori degli ultimi due anni, e alcune importanti novità, che riguardano anche lerichieste <strong>di</strong> connessione già in corso.In particolare, l’Autorità ha introdotto nuovi elementi regolatori per:a) la definizione <strong>di</strong> interventi finalizzati ad evitare l’occupazione della capacità <strong>di</strong> trasporto sullarete, nei casi in cui all’accettazione del preventivo non faccia seguito la concreta realizzazionedell’impianto <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica;b) l’analisi più puntuale delle procedure che prima non trovavano regolazione nel TICA, con particolareriferimento al coor<strong>di</strong>namento tra gestori <strong>di</strong> rete;c) la definizione e la razionalizzazione delle procedure che, pur non essendo <strong>di</strong>rettamente correlatealla connessione tecnica <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> produzione alla rete, sono necessarie affinchéla connessione possa essere attivata; è stato introdotto un vero e proprio “pannello <strong>di</strong> controllo”unico, realizzato e gestito da Terna nell’ambito del progetto Gaudì per gestire l’anagrafica degliimpianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica, atto ad evidenziare la sequenza delle attività dasvolgere e dove i vari soggetti coinvolti (impresa <strong>di</strong>stributrice, GSE, richiedente la connes -sione/produttore, Terna) possono registrare i relativi esiti rendendo monitorabile e trasparentela situazione in corso;d) la definizione <strong>di</strong> principi finalizzati a garantire uno sviluppo più razionale del sistema elettrico, perpromuovere l’accesso alla rete degli impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica, realizzati e <strong>di</strong> futurarealizzazione, tali da garantire uno sviluppo più razionale del sistema elettrico, riducendo ilpiù possibile la presenza <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> utenza per la connessione, evitando la presenza <strong>di</strong> tratti<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> utenza per la connessione con<strong>di</strong>visi, promuovendo soluzioni per cui un’unica stazioneAT/MT venga utilizzata per la connessione <strong>di</strong> più utenti o per lo sviluppo <strong>di</strong> nuove linee MT.Un punto importante del TICA (già dal 2009) è la definizione del corrispettivo <strong>di</strong> connessione, importo(corrispettivo) che l’utente deve pagare per collegare un impianto <strong>di</strong> produzione alla rete,prestabilito in modo convenzionale. Il corrispettivo è definito come il minore tra i due importi seguenti(anche se la rete non è al livello <strong>di</strong> tensione prescelto o non è ancora presente):A = [35 P + 90 P DA + 100] € B = [4 P + 7,5 P DB + 6000] €dove:• DA: <strong>di</strong>stanza in linea d’aria [chilometri] tra il punto <strong>di</strong> connessione e la cabina MT/BT del <strong>di</strong>stributore,in servizio da almeno cinque anni;• DB: <strong>di</strong>stanza in linea d’aria [chilometri] tra il punto <strong>di</strong> connessione e la stazione AT/MT del <strong>di</strong>stributore,in servizio da almeno cinque anni;• P: potenza <strong>ai</strong> fini della connessione.La definizione dei costi <strong>di</strong> connessione in modo convenzionale dà all’investitore la possibilità <strong>di</strong> conoscerein anticipo i costi <strong>di</strong> connessione alla rete. Tale trasparenza non era invece possibile conla precedente Delibera 281/05, in cui i costi <strong>di</strong> connessione erano ottenuti solo dopo preventivo.Il TICA stabilisce anche i tempi per la connessione e gli indennizzi automatici per i ritar<strong>di</strong> e le modalità<strong>di</strong> scelta del punto <strong>di</strong> connessione, rendendo più semplici le modalità <strong>di</strong> connessione alla rete,anche in funzione degli iter autorizzativi.79


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>2.5.1.2 Regole Tecniche <strong>di</strong> ConnessioneAl fine <strong>di</strong> armonizzare le norme tecniche <strong>di</strong> connessione, particolarmente per i produttori, l’Autoritàper l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato una “Regola Tecnica <strong>di</strong> Connessione” per le <strong>reti</strong>MT e AT (Delibera ARG/elt 33/08, con allegata la Norma CEI 0-16 ). Questa norma è stata concepit<strong>ai</strong>n ambito CEI e tiene conto <strong>di</strong> tutti i problemi tecnici sollevati dalle parti interessate (clienti,produttori, <strong>di</strong>stributori). Il risultato è una norma CEI obbligatoria, che definisce i criteri tecnici perla connessione degli utenti alle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione con tensione nominale in correntealternata superiore a 1 kV e fino a 150 kV 15 . Per quanto riguarda il livello BT, una norma CEI (ProgettoCEI 1058 [18]), che definisce i criteri tecnici per la connessione degli utenti alle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione con tensione nominale in corrente alternata fino a 1 kV compreso 16 , è in corso<strong>di</strong> pubblicazione 17 . Entrambi i provve<strong>di</strong>menti appena citati contengono già alcuni riferimenti all’evoluzioneverso le <strong>reti</strong> attive.Infatti, la Norma CEI 0-16 impone che i <strong>di</strong>spositivi volti a scollegare le unità <strong>di</strong> GD dalla rete siano(obbligatoriamente) in grado <strong>di</strong> riceve i segnali dal DSO, attraverso un opportuno sistema <strong>di</strong> telecomunicazione,superando le limitazioni delle attuali logiche <strong>di</strong> anti-islan<strong>di</strong>ng e garantendo un funzionamentoaffidabile anche in presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> DG sulla rete.Il progetto CEI 1058 ha ulteriormente evoluto e meglio definito le modalità <strong>di</strong> intervento del sistema<strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> interfaccia e ha in<strong>di</strong>cato ulteriori prescrizioni, al fine <strong>di</strong> favorire la regolazionedella tensione da parte della DG, per mezzo <strong>di</strong> adeguati segnali forniti d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori.❑ 2.5.2 <strong>Smart</strong> metering e prezzi <strong>di</strong>fferenziatiCon la Delibera n. 292/06 [19], l’AEEG ha introdotto, prevedendo requisiti minimi funzionali, e inseguito aggiornato l’obbligo <strong>di</strong> installare contatori intelligenti, in grado <strong>di</strong> rilevare l’energia elettricaattiva prelevata in ogni ora, in modo che i punti <strong>di</strong> prelievo con potenza <strong>di</strong>sponibile superiore a 55kW, corrispondenti a clienti del mercato libero, siano trattati su base oraria.Entro la fine del terzo periodo regolatorio (2008-2011), infatti, ciascun <strong>di</strong>stributore dovrà installarecontatori intelligenti, presso tutti i consumatori in BT e MT. L’obbligo è stato esteso in modoprogressivo: si è partiti da una <strong>di</strong>ffusione del 25% per il 2008, per arrivare al 65% per il 2009; al90% per il 2010 (valore già superato) ed entro il 2011 al 95% dei consumatori.I contatori intelligenti, e i sistemi preposti alla loro telegestione, garantiscono una serie <strong>di</strong> importantiprestazioni <strong>di</strong> base.In primis consentono l’offerta <strong>di</strong> tariffe biorarie o multiorarie, che possono permettere una serie<strong>di</strong> risparmi grazie ad un uso più intelligente dell’energia elettrica, modulato in funzione dei <strong>di</strong>fferentiprezzi orari. In secondo luogo permettono: <strong>di</strong> emettere fatture basate su effettivi consumi(la cui integrità è garantita in modo continuativo da opportuni meccanismi <strong>di</strong> protezione e controllo);<strong>di</strong> migliorare e velocizzare i servizi commerciali resi alla clientela in occasione <strong>di</strong> subentri,15<strong>Le</strong> prescrizioni della norma si applicano per analogia anche <strong>ai</strong> limitatissimi casi <strong>di</strong> connessioni <strong>di</strong> utenti a Cabine Primariecon livelli <strong>di</strong> tensione 220 kV MT, con riferimento alla sola connessione in antenna da CP.16<strong>Le</strong> prescrizioni della norma si applicano sia alle connessioni monofase sia alle connessioni trifase.17Nel frattempo si applicano le <strong>di</strong>sposizioni del singolo <strong>di</strong>stributore.80


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatorivolture, cambi della potenza contrattuale o del piano tariffario; infine, <strong>di</strong> rendere più veloce il passaggioda un fornitore <strong>di</strong> energia elettrica ad un altro. Proprio la <strong>di</strong>ffusione dei contatori intelligentiha permesso la definizione (Delibera ARG/elt 22/10 [20]) <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> gradualità per l’applicazione<strong>ai</strong> clienti domestici, serviti in maggior tutela <strong>di</strong> corrispettivi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>fferenziati perfasce orarie.Dal 1° luglio del 2010, per i consumatori dotati <strong>di</strong> nuovi contatori elettronici riprogrammati (20 milioninel <strong>di</strong>cembre 2010), in grado cioè <strong>di</strong> misurare i consumi nelle <strong>di</strong>verse fasce orarie “F1”, “F2”,“F3”, e che intendono continuare a utilizzare i prezzi <strong>di</strong> riferimento fissati dall’Autorità, è entratoin vigore – progressivamente e in modo automatico – il nuovo sistema <strong>di</strong> prezzi biorari: un prezzopiù elevato nella fascia <strong>di</strong> punta (F1) e un prezzo inferiore nelle fasce non <strong>di</strong> punta (F2 e F3).❑ 2.5.3 Veicoli elettriciI <strong>veicoli</strong> elettrici sono destinati a svolgere un ruolo importante nel (e per il) futuro delle <strong>reti</strong> attive.L’infrastruttura <strong>di</strong> ricarica avrà bisogno <strong>di</strong> nuovi investimenti e <strong>di</strong> specifiche tecnologie ICT la cuiimplementazione è necessaria per ottimizzarne le prestazioni; in questo contesto l’Autorità è intervenutasu più punti:• prevedendo (Delibera ARG/elt 56/10 [21]) la possibilità che nelle abitazioni private e loro pertinenze,o negli spazi condominiali, sia possibile richiedere al proprio fornitore <strong>di</strong> energia elettricapiù punti <strong>di</strong> fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all’alimentazione<strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici;• prevedendo (Delibera ARG/elt 242/10 [22]) agevolazioni tariffarie per sei progetti pilota per lasperimentazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> ricarica pubblica dei <strong>veicoli</strong> elettrici.❑ 2.5.4 La Delibera 39/10: incentivi per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Un ulteriore provve<strong>di</strong>mento intrapreso dall’Autorità relativo alla GD e in particolare alle <strong>reti</strong> attiveè la recente Delibera ARG/elt 39/10 [23], con la quale, il regolatore italiano – con scelta d’avanguar<strong>di</strong>arispetto ad altri contesti europei – ha scelto <strong>di</strong> spingere per lo sviluppo delle SG, offrendoincentivi per la presentazione <strong>di</strong> progetti innovativi in <strong>reti</strong> attive. È infatti opinione orm<strong>ai</strong> consolidatache un reale progresso nella <strong>di</strong>rezione delle <strong>reti</strong> del futuro possa iniziare soltanto mettendoin campo iniziative che coinvolgano <strong>reti</strong> reali, con clienti finali e utenti attivi (carichi e generatori),in modo da provare nella realtà le soluzioni sinora stu<strong>di</strong>ate in teoria, e sperimentate in laboratorio.Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> entrare in una fase <strong>di</strong> “field test”, se non <strong>di</strong> vero e proprio “deployment” (seppure,ovviamente, su scala ridotta). <strong>Le</strong> imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione elettrica hanno presentato, entroil 30 settembre 2010, progetti con applicazione reale, finalizzati alla ristrutturazione della rete elettrica<strong>di</strong> propria competenza (o <strong>di</strong> una parte <strong>di</strong> essa) ottenendo una remunerazione maggioratadegli investimenti. Infatti, i progetti pilota non verranno finanziati in conto esercizio o conto capitale,ma tramite un incentivo tariffario (+2% della quota <strong>di</strong> capitale investita per 12 anni) che garantisceun ren<strong>di</strong>mento maggiorato rispetto a chi investe in <strong>reti</strong> tra<strong>di</strong>zionali 18 .18La remunerazione per chi investe in <strong>reti</strong> tra<strong>di</strong>zionali è del 7%, per chi investirà nei progetti pilota <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> sarà del 9%.81


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Per usufruire del trattamento incentivante, i progetti pilota devono sod<strong>di</strong>sfare alcuni requisiti fondamentali,<strong>di</strong> seguito elencati:• rappresentare una concreta <strong>di</strong>mostrazione in campo su <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT in esercizio;• interessare una porzione <strong>di</strong> rete MT attiva: linee MT con inversione dei flussi per almeno l’1%dell’anno 19 ;• prevedere un sistema <strong>di</strong> controllo/regolazione della tensione 20 della rete e un sistema <strong>di</strong> registrazioneautomatica degli in<strong>di</strong>catori rilevanti;• utilizzare protocolli <strong>di</strong> comunicazione non proprietari;• garantire il rispetto delle normative vigenti, in particolare circa la qualità del servizio.Inoltre, le iniziative proposte d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori possono prevedere un sistema <strong>di</strong> comunicazione bi<strong>di</strong>rezionalecon i clienti finali per la sperimentazione <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> demand response attraversosegnali <strong>di</strong> prezzo; o un sistema <strong>di</strong> storage, in particolare in combinazione con fonti <strong>rinnovabili</strong> intermittentio con installazioni <strong>di</strong> ricarica, anche bi<strong>di</strong>rezionale, <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici; o un sistema <strong>di</strong> controllocongiunto <strong>di</strong> produzione da fonti <strong>rinnovabili</strong> e <strong>di</strong> produzione tra<strong>di</strong>zionale o <strong>di</strong> carichi tale, daassicurare un profilo netto <strong>di</strong> immissione regolare e preve<strong>di</strong>bile 21 .I benefici saranno valutati sulla base <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>catore che tenga conto <strong>di</strong>:• numero <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> utenze attive coinvolti nel progetto;• aumento dell’energia immettibile in rete da DG, rispetto alla rete gestita nelle con<strong>di</strong>zioni precedentigli interventi;• presenza anche contemporanea dei requisiti facoltativi e/o partecipazione degli impianti <strong>di</strong> GDalla regolazione della tensione;• impiego <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> comunicazione finalizzati allo scambio <strong>di</strong> informazioni tra DNO e utenti dellarete, che adottino tecniche e protocolli <strong>di</strong> comunicazione standard, consolidate e trasparenti.La graduatoria delle richieste è stata stilata sulla base del rapporto tra l’in<strong>di</strong>catore dei benefici e ilcosto del progetto pilota. In accordo con il documento redatto dal nucleo della commissione <strong>di</strong>esperti (Determina 7/10 Allegato B), l’in<strong>di</strong>catore dei benefici (IB) è il prodotto tra il punteggio tecnicodel progetto e la potenza immettibile in rete da GD, in seguito all’intervento per il quale è statorichiesto il trattamento incentivante:I <strong>di</strong>versi benefici sono raggruppati nei seguenti quattro ambiti <strong>di</strong> valutazione.• A1. Dimensione del progetto <strong>di</strong>mostrativoL’ambito <strong>di</strong> valutazione A1 considera il numero delle utenze attive coinvolte, la <strong>di</strong>mensione dell’are<strong>ai</strong>nteressata alla sperimentazione e gli effetti del progetto sull’incremento della produzioneda GD e FER.19L’inversione <strong>di</strong> flusso è quin<strong>di</strong> utilizzata come in<strong>di</strong>catore chiave delle criticità introdotte dalla GD e della possibile “attività”della rete.20In questo modo si integra la GD nei sistemi <strong>di</strong> regolazione <strong>di</strong> tensione, <strong>di</strong>versamente da quanto fatto finora.21Questi ultimi, in particolare, sono alcuni dei requisiti facoltativi che i progetti pilota possono presentare.82


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatori• A2. Grado <strong>di</strong> innovazione del progetto <strong>di</strong>mostrativoL’ambito <strong>di</strong> valutazione A2 considera i benefici relativi al grado <strong>di</strong> innovazione che il progettopilota è in grado <strong>di</strong> introdurre nel sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, con riferimento alla capacità <strong>di</strong> aggregazionedella GD e delle FER, finalizzate alla regolazione <strong>di</strong> tensione e all’uniformità del <strong>di</strong>agramma<strong>di</strong> produzione, all’impiego <strong>di</strong> sistemi per la comunicazione, il controllo e la gestionedelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.• A3. Fattibilità del progetto <strong>di</strong>mostrativoL’ambito <strong>di</strong> valutazione A3 considera i tempi <strong>di</strong> realizzazione del progetto e l’impatto sulla qualitàdel servizio. Si ritiene non realizzabile o scarsamente realizzabile un progetto che possa portarea un decremento a regime dei livelli <strong>di</strong> continuità a oggi raggiunti nella rete oggetto dellasperimentazione.• A4. Replicabilità su larga scala del progetto <strong>di</strong>mostrativoL’ambito <strong>di</strong> valutazione A4 considera gli elementi maggiormente sensibili rispetto al requisito<strong>di</strong> riproducibilità su larga scala delle soluzioni tecniche prospettate nel progetto pilota.È importante sottolineare che tutti i risultati ottenuti saranno resi pubblici, per permettere la <strong>di</strong>sseminazionedelle esperienze e una più realistica valutazione dei risultati.Quest’ultimo requisito (la <strong>di</strong>sseminazione pubblica dei risultati), unito al fatto, ancora più importante,che il finanziamento <strong>di</strong> simili iniziative avvenga tramite le tariffe e non grazie a fon<strong>di</strong> destinatialla ricerca, ci porta verso una <strong>di</strong>mensione nuova, sinora poco esplorata.Si tratta infatti <strong>di</strong> indagare, in maniera approfon<strong>di</strong>ta e con concretezza operativa, quale sia la realesostenibilità – dal punto <strong>di</strong> vista sistemico (e, in particolare, dell’utente finale, che, in ultima analisi,ne sopporta i costi) – dell’evoluzione prospettata verso il nuovo para<strong>di</strong>gma delle <strong>reti</strong> intelligenti.La fase <strong>di</strong> selezione si è conclusa il 10 febbr<strong>ai</strong>o 2011 quando è stata pubblicata sul sito dell’Autoritàla Delibera ARG/elt 12/11 contenente l’ammissione al trattamento incentivante (istituito conla Delibera ARG/elt 39/10) <strong>di</strong> otto progetti pilota relativi a <strong>reti</strong> attive (SG).I progetti ammessi all’incentivo sono riportati nella seguente graduatoria <strong>di</strong> merito.Posizione Titolo Impresa <strong>di</strong>stributrice In<strong>di</strong>ce dei benefici1 A2A CP Lambrate A2A Reti Elettriche S.p.A. 652 ASM Terni ASM Terni S.p.A. 683 A2A CP Gavardo A2A Reti Elettriche S.p.A. 654 ACEA Distr. Acea Distribuzione S.p.A. 715 ASSM Tolentino Assm S.p.A. 666 ENEL Distr. CP Carpinone ENEL Distribuzione S.p.A. 967 Deval CP Villeneuve Deval S.p.A. 688 A.S.SE.M. San Severino Marche A.S.SE.M. S.p.A 64Tabella 2.4 Graduatoria <strong>di</strong> merito dei progetti pilota <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>83


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il progetto <strong>di</strong> Enel Distribuzione ha conseguito il maggior punteggio in termini <strong>di</strong> innovazione tecnologica(96 punti su 100) e risulta <strong>di</strong> particolare interesse per uno sviluppo prospettico sull’interarete assicurando, oltre a una maggiore capacità <strong>di</strong> accoglimento della GD (tratto comune a tutti iprogetti ammessi), anche una gestione affidabile e sicura del sistema elettrico e un miglioramentodella qualità del servizio, con evidenti benefici per tutti gli utenti.Tutti i progetti presentati prevedono, inoltre, lo sviluppo <strong>di</strong> supporti <strong>di</strong> comunicazione (ICT) nonché<strong>di</strong> tecnologie e sistemi <strong>di</strong> automazione, protezione e controllo delle <strong>reti</strong> attive MT nella prospettivadelle SG.Box 2.1. Sul mercato dell’energia (tratto dal sito del Gestore del Mercato Elettrico)Il mercato elettrico in Italia nasce per effetto del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79(D.lgs. n. 79/99), nell’ambito del processo <strong>di</strong> recepimento della <strong>di</strong>rettiva comunitaria sullacreazione <strong>di</strong> un mercato interno dell’energia (96/92/CE); la borsa dell’energia è operativaa partire dal 1° aprile 2004 e ha subito, ad oggi, una serie <strong>di</strong> sviluppi che hanno portato alladefinizione del quadro delineato nella figura seguente:La borsa dell’energia è sud<strong>di</strong>visa in un “Mercato a Termine” (MTE: sede delle negoziazioniper contratti a termine dell’energia elettrica con obbligo <strong>di</strong> consegna e <strong>di</strong> ritiro) e in un“Mercato a Pronti” (MPE).A sua volta il Mercato Elettrico a Pronti è articolato in un Mercato del Giorno Prima (MGP),in un Mercato Infragiornaliero (MI) e nel Mercato del Servizio <strong>di</strong> Dispacciamento (MSD).Il Mercato del Giorno Prima (MGP) ha per oggetto la contrattazione <strong>di</strong> energia tramite offerta<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> acquisto. Il MGP si svolge in un’unica sessione in asta implicita relativaal giorno successivo; su tale mercato gli operatori presentano offerte nelle quali in<strong>di</strong>canola quantità e il prezzo massimo/minimo al quale sono <strong>di</strong>sposti ad acquistare/vendere. Allachiusura del mercato il prezzo è determinato, per ogni ora, dall’intersezione della curva <strong>di</strong>domanda e <strong>di</strong> offerta e si <strong>di</strong>fferenzia da zona a zona in presenza <strong>di</strong> limiti <strong>di</strong> transito saturati.Il Mercato Infragiornaliero (MI) ha per oggetto – tramite offerte <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> acquisto –la contrattazione delle variazioni <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> energia rispetto a quelle negoziate sul MGP.Il MI si articola in due aste implicite, che si svolgono con orari <strong>di</strong> chiusura <strong>di</strong>versi e in successione;come precedentemente introdotto tale mercato trova la sua motivazione nel con-84


Lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Aspetti regolatorisentire agli operatori <strong>di</strong> apportare mo<strong>di</strong>fiche <strong>ai</strong> programmi definiti nel MGP attraverso ulterioriofferte <strong>di</strong> acquisto o ven<strong>di</strong>ta.Il Mercato del Servizio <strong>di</strong> Dispacciamento (MSD), articolato in MSD ex ante e Mercato <strong>di</strong> Bilanciamento(MB), ha per oggetto l’approvvigionamento da parte <strong>di</strong> Terna delle risorse necessarieper il servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento, ossia per la gestione e il controllo del sistema, larisoluzione delle congestioni intrazonali, la creazione delle riserve <strong>di</strong> energia e il bilanciamentoin tempo reale.La rete elettrica trova una rappresentazione semplificata nei mercati MGP e MI, ossia unarappresentazione in cui il sistema nazionale è schematizzato a zone con vincoli predefiniti<strong>di</strong> transito minimo e massimo: tali mercati hanno infatti l’obiettivo <strong>di</strong> catalizzare il sistemaverso una convergenza ad una soluzione efficiente (a basso costo).Viceversa durante il MSD l’operatore nazionale (TERNA) elabora i risultati conseguiti da MGPe MI, introducendo una rappresentazione esplicita della rete elettrica, con il fine <strong>di</strong> verificarel’operabilità e la sicurezza del sistema elettrico nazionale, attuando delle correzioni <strong>ai</strong>vari programmi <strong>di</strong> produzione/consumo sia ex-ante (ossia il giorno precedente per il successivo)sia in tempo reale, andando a controllare l’effettivo punto <strong>di</strong> funzionamento ed,eventualmente, acquisendo risorse per garantire il bilanciamento energetico.BIBLIOGRAFIA[1] J. de Joode, A.J. van der Welle, J.J. Jansen “Business models for DSOs under alternative regulatoryregimes” Report ECN Energy research Centre fhe Netherlands ECN-E—07-038, 2007.Disponibile su: http://www.ecn.nl/docs/library/report/2007/e07038.pdf[2] L. Meeus, M. Saguan, JM. glachant, R. Belmans, “<strong>Smart</strong> Regulation for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s”, EUIWorking Paper RSCAS 2010/45, 2010. Disponibile su:http://www.smartgrids-cre.fr/me<strong>di</strong>a/documents/regulation/10_FSR_<strong>Smart</strong>_regulation.pdf[3] “Position Paper on <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s”, ERGEG E10-EQS-38-05, Giugno 2010.[4] “Long-Term Electricity Network Scenarios (LENS) – final report” Ofgem, Novembre 2008. Disponibilesu: http://www.ofgem.gov.uk/Networks/Trans/Archive/ElecTrans/LENS/Documents1/081107Ofgem_letter.pdf[5] The European Electricity <strong>Grid</strong> Initiative (EEGI) Roadmap 2010-18 and Det<strong>ai</strong>led ImplementationPlan 2010-12, Maggio 2010.[6] Direttiva 2004/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 relativa aglistrumenti <strong>di</strong> misura.[7] Direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006 concernentel’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e recante abrogazione della <strong>di</strong>rettiva93/76/CEE del Consiglio.85


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>[8] J. Vasconcelos “Survey of Regulatory and Technological Developments Concerning <strong>Smart</strong> Meteringin the European Union Electricity Market “, EUI Working Paper RSCAS 2008/01, 2008. Disponibilesu: http://cadmus.eui.eu/bitstream/handle/1814/9267/RSCAS_PP_08_01.pdf?sequence=2[9] Direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 luglio 2009 relativa a normecomuni per il mercato interno dell’energia elettrica e che abroga la <strong>di</strong>rettiva 2003/54/CE.[10] B. Haney, T. Jamasb, M.G. Pollitt, “<strong>Smart</strong> Metering and Electricity Demand: Technology, Economicsand International Experience,” Cambridge Working Papers in Economics 0905, Facultyof Economics, University of Cambridge, 2009.[11] S. Darby “The effectiveness of feedback on energy consumption” Working Papers EnvironmentalChange Institute, University of Oxford (2006).Disponibile su: http://www.eci.ox.ac.uk/research/energy/downloads/smart-metering-report.pdf[12] CRA, 2005. “Primer on Demand-side Management” CRA Report.[13] S. Atkinson Reshaping residential electricity load curves through time-of-use pricing. Resourcesand Energy 3, 175-194. North Holland Publishing Company, 1981.[14] K. Herter “Residential implementation of critical-peak pricing of electricity”. Energy Policy 35(2007): 2121-2130. 2007.[15] H. Allcott, “Rethinking Real Time Electricity Pricing” Working Papers from Massachusetts Instituteof Technology, Center for Energy and Environmental Policy Research (2009).[16] TICA: Testo Integrato delle Con<strong>di</strong>zioni Tecniche ed Economiche per la Connessione alle Reticon Obbligo <strong>di</strong> Connessione <strong>di</strong> Terzi degli Impianti <strong>di</strong> Produzione – Allegato A alla deliberaARG/elt 99/08 – versione integrata e mo<strong>di</strong>ficata dalle deliberazioni ARG/elt 179/08 e 205/08.[17] Norma CEI 0-16 “Regola tecnica <strong>di</strong> riferimento per la connessione <strong>di</strong> Utenti attivi e passivi alle<strong>reti</strong> AT ed MT delle imprese <strong>di</strong>stributrici <strong>di</strong> energia elettrica”, E<strong>di</strong>zione 2008.[18] Progetto CEI 1058 “Regola tecnica <strong>di</strong> riferimento per la connessione <strong>di</strong> utenti attivi e passivialle <strong>reti</strong> BT delle imprese <strong>di</strong>stributrici <strong>di</strong> energia elettrica”.[19] Delibera n. 292/06 “Direttive per l’installazione <strong>di</strong> misuratori elettronici <strong>di</strong> energia elettricapre<strong>di</strong>sposti per la telegestione per i punti <strong>di</strong> prelievo in bassa tensione”.[20] Delibera ARG/elt 22/10 “Definizione <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> gradualità per l’applicazione <strong>ai</strong> clientidomestici serviti in maggior tutela <strong>di</strong> corrispettivi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>fferenziati per fasce orarie”.[21] Delibera ARG/elt 56/10 “Disposizioni in materia <strong>di</strong> connessioni per l’alimentazione <strong>di</strong> pompe<strong>di</strong> calore a uso domestico e <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici. Mo<strong>di</strong>ficazioni dell’Allegato A e dell’Allegato Balla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 29 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 348/07”.[22] Delibera ARG/elt 242/10 “Disposizioni speciali per l’erogazione dei servizi <strong>di</strong> trasmissione, <strong>di</strong>stribuzionee misura e del servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento <strong>ai</strong> fini della sperimentazione <strong>di</strong> sistemi<strong>di</strong> ricarica pubblica dei <strong>veicoli</strong> elettrici”.[23] Delibera ARG/elt 39/10 “Procedura e criteri <strong>di</strong> selezione degli investimenti ammessi al trattamentoincentivante <strong>di</strong> cui al comma 11.4 lettera d) dell’Allegato A alla deliberazione dell’Autoritàper l’energia elettrica e il gas 29 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 348/07”.86


Capitolo 3La Generazione Diffusa come driverper le <strong>reti</strong> attive(focus sul panorama italiano)<strong>di</strong> Marco Merlo e Valeria Olivieri


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>3.1 GeneralitàL’innovazione che negli ultimi anni ha maggiormente inciso sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e sui sistemielettrici più in generale, specialmente nel contesto nazionale, ma anche a livello internazionale, è<strong>di</strong> certo costituita dalla Generazione Diffusa (GD). Il sod<strong>di</strong>sfacimento del fabbisogno energeticomon<strong>di</strong>ale, in costante crescita, sempre più problematico a causa delle forti oscillazioni dei prezzidelle fonti energetiche convenzionali e per la necessità <strong>di</strong> ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti,sta portando a un grande cambiamento nella configurazione dei sistemi elettrici: la generazione<strong>di</strong> energia elettrica, tra<strong>di</strong>zionalmente effettuata in gran<strong>di</strong> siti centralizzati, afferenti alle<strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione, sta oggi sempre più coinvolgendo anche impianti <strong>di</strong> taglia me<strong>di</strong>o-piccola, daconnettere alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in prossimità degli utenti. Questa massiccia penetrazione dellaGD nel sistema elettrico, e in particolare nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in me<strong>di</strong>a e bassa tensione, imponeun ripensamento delle modalità <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> tali <strong>reti</strong>, che devono passare da “passive” ad“attive”. Per quanto attiene la protezione, la gestione e la regolazione della rete elettrica <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,l’avvento della GD richiede una vera e propria rivoluzione concettuale, in quanto il sistemaè stato concepito nell’ottica <strong>di</strong> flussi energetici uni<strong>di</strong>rezionali, dalla rete <strong>di</strong> alta tensione (trasmissione)verso quella <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e, successivamente a un livello ancora più capillare, verso quella <strong>di</strong>bassa tensione (<strong>di</strong>stribuzione). Per consentire un reale apporto della GD al complessivo sistemaelettrico, assume una rilevanza primaria lo sviluppo <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> protezione, gestione eautomazione delle <strong>reti</strong>. In particolare, risulta <strong>di</strong> interesse passare a una gestione attiva della rete<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>) implementando sistemi <strong>di</strong> comunicazione e controllo, che permettano<strong>di</strong> superare l’attuale approccio fit&forget e <strong>di</strong> aumentare l’utilizzo delle FER e lo sviluppo della GD.Tutte le sperimentazioni e gli incentivi già in atto in ambito SG vanno, infatti, in questa <strong>di</strong>rezione:l’aumento dell’energia immettibile in rete da GD è tra i benefici principali dei progetti pilota e il risultatofinale quantitativo da massimizzare. Due esempi, già citati nel Capitolo 2, sono la DeliberaARG/elt 39/10 e il Bando Europeo NER300, in cui l’ammissibilità degli investimenti è valutata in relazionealle potenzialità <strong>di</strong> sviluppo della GD e alla quantità complessiva prevista <strong>di</strong> energia prodottada FER. Recentissimamente, il decreto legislativo approvato il 3 marzo dal Consiglio deiMinistri, “Attuazione della <strong>di</strong>rettiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti <strong>rinnovabili</strong>,recante mo<strong>di</strong>fica e successiva abrogazione delle <strong>di</strong>rettive 2001/77/CE e 2003/30/CE”, introduceincentivi per lo sviluppo delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione nell’ottica delle SG. In particolare,l’articolo 18 (comma 1) stabilisce che <strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> energia elettrica, che effettuano interventi<strong>di</strong> ammodernamento secondo i concetti <strong>di</strong> SG, spetta una maggiorazione della remunerazione delcapitale investito per il servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione 1 , in<strong>di</strong>viduando nella GD un aspetto essenziale dell’evoluzionedelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> verso le SG 2 .A questa prospettiva è de<strong>di</strong>cato il seguito del capitolo che descrive, in modo approfon<strong>di</strong>to, l’impattodella GD sul complessivo sistema elettrico, e in particolare sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.1Tali interventi consistono, prioritariamente, in sistemi per il controllo, la regolazione e la gestione dei carichi e delle unità<strong>di</strong> produzione, ivi inclusi i sistemi <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> auto <strong>elettriche</strong>.2Il medesimo articolo 18, comma 2, demanda all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas la definizione delle caratteristichedegli interventi e dei conseguenti incentivi.88


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoInizialmente sono dati alcuni cenni sulle ricadute della GD, a livello <strong>di</strong> complessivo sistema elettrico3 ; si passerà poi a descrivere, con maggior dettaglio, i problemi tecnici che la GD stessa causa.I dati <strong>di</strong>sponibili circa il livello <strong>di</strong> tensione delle <strong>reti</strong> in cui viene immessa l’energia (Capitolo 1) giustificanola scelta <strong>di</strong> effettuare tutte le analisi in relazione <strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> tensione delle <strong>reti</strong>. Inparticolare, poiché la rete AT italiana ha una struttura molto avanzata e non richiede evoluzionisostanziali, a seguito <strong>di</strong> un aumento delle fonti energetiche <strong>rinnovabili</strong> ad essa connesse, le analisirelative alla AT saranno limitate (paragrafo 3.2, in cui si tratteggiano gli impatti sul complessivosistema elettrico), per lasciare più spazio alla valutazione dell’impatto (tecnico ed economico)della GD 4 sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e BT, che rappresenta, ad oggi, il problema più critico (paragrafo3.3).3.2 Impatto della Generazione Diffusa sul sistema elettrico nazionaleL’impatto della GD (o, più correttamente, delle FER) sul complessivo sistema elettrico è legatoprincipalmente a un incremento dei costi <strong>di</strong> incentivazione, <strong>di</strong> investimento, <strong>di</strong> O&M, e dei costi <strong>di</strong>produzione del parco tra<strong>di</strong>zionale indotti dalla non programmabilità <strong>di</strong> gran parte degli impianti <strong>di</strong>piccola e me<strong>di</strong>a taglia, sia che si tratti <strong>di</strong> impianti che funzionano con fonti energetiche <strong>rinnovabili</strong>(FER) <strong>di</strong> tipo intermittente (ad esempio eolico, fotovolt<strong>ai</strong>co, impianti idroelettrici ad acquafluente), sia <strong>di</strong> impianti cogenerativi, la cui produzione elettrica è con<strong>di</strong>zionata dalla produzione <strong>di</strong>calore che essi devono garantire. Infatti, la generazione da fonte energetica convenzionale devefar fronte <strong>ai</strong> maggiori vincoli posti al sistema elettrico dalla generazione <strong>di</strong> tipo aleatorio, garantendomaggiore flessibilità, con un incremento dei costi <strong>di</strong> produzione, come <strong>di</strong> seguito sinteticamenteillustrato.❑ 3.2.1 Costi <strong>di</strong> incentivazionePer quanto riguarda i costi <strong>di</strong> incentivazione, all’interno delle FER è necessario <strong>di</strong>stinguere tra FER<strong>di</strong>verse dal fotovolt<strong>ai</strong>co e il fotovolt<strong>ai</strong>co. Al fine <strong>di</strong> assicurare un adeguato sviluppo delle FER <strong>di</strong>versedal fotovolt<strong>ai</strong>co, la <strong>Le</strong>gge Finanziaria 2008 ha riformato il sistema <strong>di</strong> incentivazione precedentementein vigore, prevedendo l’assegnazione <strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> Certificati Ver<strong>di</strong> per MWhprodotti, <strong>di</strong>fferenziati tra le <strong>di</strong>verse fonti <strong>rinnovabili</strong> (eolica offshore, geotermica, a moto ondosoe mareomotrice, idraulica, a biomasse). Per quanto riguarda il fotovolt<strong>ai</strong>co, è invece in vigore ilsistema <strong>di</strong> incentivazione stabilito dal Conto Energia, che dal 2011 ha una nuova formulazione 5 .Alla base <strong>di</strong> tale scelta c’è la considerazione che quasi tutte le FER sono sfruttabili attraverso l’impiego<strong>di</strong> tecnologie non ancora mature e quin<strong>di</strong> non ancora competitive rispetto alle fonti energe-3<strong>Le</strong> fonti energetiche <strong>rinnovabili</strong> collegate alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione prendono il nome <strong>di</strong> Generazione Diffusa. Nel seguitoci si riferirà quin<strong>di</strong> in termini generici alla GD, identificando sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione un limite unitario <strong>di</strong> potenza installabilepari a 10 MW.4In linea con la definizione <strong>di</strong> GD introdotta nel Capitolo 1, tutte le FER collegate alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT o BT prendonoil nome <strong>di</strong> GD.5Decreto del 6 agosto 2010 del Ministero dello Sviluppo Economico “Incentivazione della produzione <strong>di</strong> energia elettricame<strong>di</strong>ante conversione fotovolt<strong>ai</strong>ca della fonte solare”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 Agosto 2010.89


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>tiche tra<strong>di</strong>zionali. La politica <strong>di</strong> sostegno alle FER tiene anche conto, però, <strong>di</strong> un’auspicabile progressivocalo dei costi, dovuta al combinarsi <strong>di</strong> progresso tecnologico ed effetto scala; quin<strong>di</strong> prevedemeccanismi <strong>di</strong> riduzione temporale degli incentivi, come meglio precisato nel Box 3.1.Box 3.1 Incentivi per il fotovolt<strong>ai</strong>coIl sistema <strong>di</strong> incentivazione de<strong>di</strong>cato al fotovolt<strong>ai</strong>co (Conto Energia), introdotto dalla Direttiva2001/77/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. 387 del 2003, è stato normato prima attraverso il DecretoAttuativo 28 luglio 2005 e successivamente con il DM 19 febbr<strong>ai</strong>o 2007, che ha introdottoil meccanismo noto con il nome <strong>di</strong> Secondo Conto Energia, valido fino al 31 <strong>di</strong>cembre 2010. Ilsistema <strong>di</strong> incentivazione è stato aggiornato con il DM 6 agosto 2010, pubblicato nella GazzettaUfficiale del 24 agosto 2010, che ha riformulato il meccanismo e le tariffe a partire dal1° genn<strong>ai</strong>o 2011 e fino a tutto il 2013 (Terzo Conto Energia). Lo schema <strong>di</strong> incentivazione vigentetende a riflettere i reali costi delle tecnologie e seguire la loro <strong>di</strong>minuzione nel tempo:gli incentivi sono infatti maggiori nel caso <strong>di</strong> impianti integrati con caratteristiche innovative enel caso <strong>di</strong> impianti a concentrazione. Inoltre, il decreto prevede la riduzione, nel primo anno<strong>di</strong> applicazione con cadenza quadrimestrale e poi annuale degli incentivi; infine il decreto haprevisto limiti massimi per la potenza incentivabile (3000 MW per impianti realizzati su e<strong>di</strong>ficio a terra senza caratteristiche innovative; 300 MW per impianti architettonicamente integraticon caratteristiche innovative; 200 MW per impianti fotovolt<strong>ai</strong>ci a concentrazione).Gli incentivi riconosciuti al fotovolt<strong>ai</strong>co sono interamente posti a carico della componente tariffariaA3 (e quin<strong>di</strong> ricadono esclusivamente sul settore elettrico, e non sulla fiscalità generale,come accade invece in altre realtà). Recentemente, nella sua relazione annuale alParlamento, sullo stato del mercato dell’energia elettrica e del gas naturale e sullo stato <strong>di</strong>utilizzo e integrazione degli impianti alimentati da fonti <strong>rinnovabili</strong>, l’AEEG ha evidenziato alcunecriticità relative all’impatto sui clienti finali del sistema in vigore. L’elevato valore degliincentivi ha, infatti, portato a una forte crescita del numero <strong>di</strong> impianti fotovolt<strong>ai</strong>ci. A oggisi stima che, se tutti gli impianti per i quali i lavori sono già stati terminati entreranno in esercizioentro il 30/06/2011, vi saranno circa 180.000 impianti fotovolt<strong>ai</strong>ci, per una potenza installata<strong>di</strong> 6500 MW, una producibilità <strong>di</strong> 8 TWh e un conseguente costo per il sistemaelettrico prossimo <strong>ai</strong> 3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro annui. Se a tali impianti si aggiungono i 3000 MW previstiper effetto del decreto 6 agosto 2010, sarà raggiunto entro il 2013 l’obiettivo previstodal Piano <strong>di</strong> Azione Nazionale per il 2020 (8000 MW <strong>di</strong> impianti fotovolt<strong>ai</strong>ci installati). Questasituazione è solo apparentemente virtuosa: da una parte, l’energia fotovolt<strong>ai</strong>ca prodottada tali impianti sostituirà, con sette anni <strong>di</strong> anticipo rispetto al previsto, energie primarie ilcui impiego è ritenuto climalterante; dall’altra, vi è il rischio che vengano incentivate tecnologiepiù costose e meno efficienti rispetto a quelle che potrebbero svilupparsi nei prossimianni. Data la struttura (a <strong>di</strong>minuire nel tempo) del meccanismo incentivante, l’unica conseguenzacerta è un maggior costo per gli utenti del sistema elettrico.90


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoAnche il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) segnala che i valori dell’incentivazione al fotovolt<strong>ai</strong>cosono particolarmente elevati nel nostro Paese: sono presentati confronti con altrerealtà europee all’avanguar<strong>di</strong>a nell’impiego delle energie <strong>rinnovabili</strong>, come la Germania, d<strong>ai</strong>quali risultano <strong>di</strong>sparità evidenti.L’incentivazione del fotovolt<strong>ai</strong>co è quin<strong>di</strong> al centro <strong>di</strong> molte polemiche, in questa <strong>di</strong>rezione,il già citato decreto legislativo del 3 Marzo contiene il rior<strong>di</strong>no degli incentivi alle fonti <strong>rinnovabili</strong>e il recepimento della Direttiva 2009/28/CE. In particolare, nell’articolo 25 comma9 è stabilito che le <strong>di</strong>sposizioni del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 6agosto 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 197 del 24 agosto 2010, si applicano allaproduzione <strong>di</strong> energia elettrica da impianti solari fotovolt<strong>ai</strong>ci, che entrino in esercizio entroil 31 maggio 2011; mentre il comma 10 stabilisce che l’incentivazione della produzione <strong>di</strong>energia elettrica da impianti solari fotovolt<strong>ai</strong>ci, che entrino in esercizio successivamente al31 maggio 2011, sarà <strong>di</strong>sciplinata con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, daadottare, <strong>di</strong> concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare, sentita la ConferenzaUnificata <strong>di</strong> cui all’articolo 8 del D.Lgs., 28 agosto 1997, n. 281, entro il 30 aprile2011, sulla base dei seguenti principi:• determinazione <strong>di</strong> un limite annuale <strong>di</strong> potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovolt<strong>ai</strong>ciche possono ottenere le tariffe incentivanti;• determinazione delle tariffe incentivanti tenuto conto della riduzione dei costi delle tecnologiee dei costi <strong>di</strong> impianto e degli incentivi applicati negli stati membri dell’UnioneEuropea;• previsione <strong>di</strong> tariffe incentivanti e <strong>di</strong> quote <strong>di</strong>fferenziate sulla base della natura dell’area<strong>di</strong> se<strong>di</strong>me;• applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni dell’articolo 7 del D.Lgs. 29 <strong>di</strong>cembre 2003, n. 387, inquanto compatibili con il presente comma.❑ 3.2.2 Costi per il mantenimento <strong>di</strong> un’adeguata capacità <strong>di</strong> tipo programmabileIl secondo problema da analizzare è legato <strong>ai</strong> costi per il mantenimento <strong>di</strong> un’adeguata capacità<strong>di</strong> tipo programmabile. La presenza <strong>di</strong> una significativa capacità <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong> tipo aleatoriorichiede infatti che il sistema elettrico <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> un’adeguata capacità programmabile (ad esempio:impianti termoelettrici), in modo da garantire la copertura del carico anche quando gli impiantidel primo tipo, per ragioni ad esempio meteorologiche, non sono in grado <strong>di</strong> fornire l’energia richiesta.In generale questa situazione comporta un sottoutilizzo della capacità installata <strong>di</strong> tipo programmabile,che funziona per un minor numero <strong>di</strong> ore, in virtù della quota <strong>di</strong> energia coperta dallaproduzione aleatoria. Questa situazione determina un incremento dei costi <strong>di</strong> produzione delleunità programmabili, che devono essere compensati da un incremento del prezzo dell’energianelle ore in cui tali unità producono, oppure tramite la remunerazione <strong>di</strong>retta della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>capacità <strong>di</strong> produzione (capacity payment).91


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>❑ 3.2.3 Costi per l’incremento del margine <strong>di</strong> riserva rotanteAllo stesso modo, l’accresciuto grado <strong>di</strong> aleatorietà della produzione, dovuto a una significativa penetrazionedelle FER da fonti intermittenti, va compensato con una maggiore quantità <strong>di</strong> riservarotante, cioè <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong>sponibile a produrre energia nel giro <strong>di</strong> pochi minuti (fino a 15 minuti),per far fronte ad una imprevista riduzione <strong>di</strong> produzione da parte della capacità aleatoria. Questasituazione comporta maggiori esborsi, da parte dell’operatore <strong>di</strong> sistema Terna (esborsi che sonopoi ribaltati sui consumatori), nell’acquisire sul Mercato per il Servizio <strong>di</strong> Dispacciamento (MSD, ve<strong>di</strong>Box Capitolo 2) le risorse necessarie per garantirsi l’adeguato margine <strong>di</strong> riserva rotante. Inoltre,un più ampio margine <strong>di</strong> riserva rotante implica anche che un maggior numero <strong>di</strong> impianti termoelettricifunzioni a carico parziale, con ren<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> conversione inferiori e un maggior consumo <strong>di</strong>combustibile, che si traduce in più alti costi <strong>di</strong> produzione (e quin<strong>di</strong> in più alti prezzi dell’energiapagati dall’utente) e in conseguenti maggiori emissioni <strong>di</strong> CO 2 , a parziale riduzione dei corrispondentibenefici derivanti dallo sfruttamento delle fonti <strong>rinnovabili</strong>.In questa <strong>di</strong>rezione, sarebbe possibile attenuare l’incremento del margine <strong>di</strong> riserva dovuto allaproduzione aleatoria attraverso alcuni interventi regolatori, corredati da sviluppi tecnologici, qualiad esempio:• accorciare l’intervallo che intercorre tra la chiusura del MSD e la fornitura dell’energia, per effettuareprevisioni più accurate della produzione da FER;• migliorare le tecniche <strong>di</strong> previsione a breve termine della produzione da FER 6 ;• introdurre un sistema <strong>di</strong> incentivi/<strong>di</strong>sincentivi che spinga i produttori da FER a una correttaprevisione a breve termine della produzione dei loro impianti 7 , in modo da ridurre gli scostamentitra valore previsto e potenza generata (oggi gli impianti <strong>di</strong> produzione da fonti <strong>rinnovabili</strong><strong>di</strong> tipo aleatorio hanno priorità <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento e non sono penalizzati per gli scostamentitra previsione e produzione).I suddetti interventi regolatori devono tuttavia essere attentamente valutati in quanto hanno effettisia sulla definizione dei programmi degli impianti termoelettrici (problema dello unit commitment),sia sulle possibili limitazioni imposte agli impianti da fonti <strong>rinnovabili</strong> (che oggi hanno, comedetto, priorità <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento).❑ 3.2.4 Costi per lo sbilanciamentoUn ultimo costo <strong>di</strong> sistema dovuto all’aumento della GD sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione riguarda lo sbilanciamento.<strong>Le</strong> variazioni della produzione da fonte aleatoria provocano sbilanciamenti tra produzionee consumo, che devono essere compensati dalla riserva: gli impianti programmabili chehanno messo a <strong>di</strong>sposizione una parte della loro capacità <strong>di</strong> produzione per la riserva sono quin<strong>di</strong>chiamati a variare il loro punto <strong>di</strong> lavoro per far fronte allo squilibrio causato da tali variazioni6Un primo passo in questa <strong>di</strong>rezione è costituito dalla Delibera AEEG n. 351/07.7Un primo esempio (poi non attuato) era contenuto nel già citato DM del 6 agosto 2010 (art. 2 “Sistemi con profilo <strong>di</strong> scambiopreve<strong>di</strong>bile”).92


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoaleatorie. In questo caso i costi per il bilanciamento (ovvero quanto pagato agli impianti per la variazionedel proprio punto <strong>di</strong> lavoro) non sono imputati <strong>ai</strong> soggetti che ne sono causa (i proprietaridegli impianti non programmabili), ma sono ”socializzati”, cioè ripartiti tra tutti i consumatori.3.3 Impatto della Generazione Diffusa sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneDopo aver analizzato in modo qualitativo i problemi che la GD comporta sul complessivo sistemaelettrico italiano, in questo paragrafo, si descrivono, in modo più approfon<strong>di</strong>to e attraverso analisiquantitative, i problemi legati all’impatto della GD sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Con riferimento alcontesto nazionale è possibile osservare che le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione e <strong>di</strong>stribuzione in Italia sonosviluppate me<strong>di</strong>amente meglio che nel resto d’Europa; in particolare, la rete AT italiana (che dal2009 è tutta <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Terna) ha una struttura molto avanzata: è magliata per consentire lamassima affidabilità, le protezioni sono sofisticate e ridondate, ha una rete <strong>di</strong> comunicazione de<strong>di</strong>cata,costituisce un sistema completamente controllato e automatizzato. È quin<strong>di</strong> possibile affermare(semplificativamente) che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri Paesi europei, la rete AT italiana è giàsmart e può facilmente connettere ulteriori generatori 8 senza richiedere nuovi interventi. Ciò implicache d’ora in avanti ci si riferirà sempre alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e BT, poiché, sebbene esistanodelle zone nel centro-sud Italia dove l’eolico causa notevoli problemi sulla rete <strong>di</strong>trasmissione 9 , in generale una maggiore penetrazione delle FER sulle <strong>reti</strong> AT non comporta evoluzionisostanziali sulle <strong>reti</strong> medesime. Per questo motivo il resto del capitolo è de<strong>di</strong>cato alle <strong>reti</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in particolare alle <strong>reti</strong> MT, sulle quali risulta installata la maggiore quantità <strong>di</strong> GD(circa il 76% come mostrato nel Capitolo 3, Figura 1.16): il paragrafo sulle <strong>reti</strong> MT illustra, con particolaredettaglio, tutte le modalità <strong>di</strong> analisi della hosting capacity, applicate poi anche alle <strong>reti</strong>BT, <strong>di</strong> cui si riportano solo i risultati ottenuti su un campione ridotto.L’impatto della GD sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è <strong>di</strong> tipo sia tecnico che economico. Mentre i problemi<strong>di</strong> natura tecnica 10 riguardano <strong>di</strong>versi aspetti della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (trattati nei successivi paragrafi),quelli <strong>di</strong> natura economica sono legati prevalentemente alle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> potenza attiva (o,in generale, all’efficienza della rete elettrica), che vengono tipicamente citate come uno dei parametririspetto <strong>ai</strong> quali l’apporto <strong>di</strong> GD risulta <strong>di</strong> certo positivo (cfr. box “Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> rete e GD”).❑ 3.3.1 Reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MTLa penetrazione della GD sulle attuali <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in me<strong>di</strong>a tensione non è esente da unaserie <strong>di</strong> problematiche tecniche, dovute non solo al fatto che le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sono gestitecome <strong>reti</strong> passive, cioè senza iniezione <strong>di</strong> potenza attiva dall’utente verso la rete, ma anche allastruttura stessa delle <strong>reti</strong>, <strong>ai</strong> valori delle correnti <strong>di</strong> guasto, e, non da ultimo, alla quantità dei flussi<strong>di</strong> potenza per cui sono state sviluppate, sia in termini <strong>di</strong> regime <strong>di</strong> funzionamento, sia rispetto atransitori <strong>di</strong> inserzione/<strong>di</strong>sinserzione <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> generazione.<strong>Le</strong> analisi riportate in questo paragrafo, che sono parte <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o effettuato dal Politecnico <strong>di</strong>810-100 MVA (150-132 kV), 100 MVA e oltre (380-220 kV).9Si tratta soprattutto <strong>di</strong> pochi impianti <strong>di</strong> taglia rilevante (>10 MVA), che non rientrano a rigore nella definizione <strong>di</strong> GD.10Che, ovviamente, si ripercuotono in<strong>di</strong>rettamente sui costi del DSO e/o degli utenti che si connettono alla rete.93


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Milano per l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas pubblicato in allegato alla Delibera ARG/elt25/09 [1], intendono investigare la capacità in termini <strong>di</strong> potenza installabile nelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT (hosting capacity), in accordo con i vincoli tecnici in vigore, affinché non sidebba incorrere, almeno in prima battuta, nella mo<strong>di</strong>fica dei sistemi <strong>di</strong> protezione, regolazione eautomazione delle Cabine Primarie (CP nel seguito). Facendo riferimento alle criticità evidenziatequalitativamente nella Delibera AEEG 160/06 [2], si è voluto fornire un contributo <strong>di</strong> caratterequantitativo 11 per quanto riguarda l’effettivo impatto della GD sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneMT in accordo con i seguenti vincoli 12 :a) gestione <strong>di</strong> transitori derivanti da fenomeni <strong>di</strong> avviamento, sincronizzazione e messa in parallelodegli impianti <strong>di</strong> produzione;b) profili <strong>di</strong> tensione e regolazione della tensione in rete;c) limiti <strong>di</strong> transito per vincoli termici sulle linee;d) variazione dei livelli <strong>di</strong> corrente <strong>di</strong> cortocircuito e connessa sollecitazione termica/<strong>di</strong>namica dellelinee <strong>elettriche</strong> e dei componenti;e) corretto funzionamento dei sistemi <strong>di</strong> protezione;f) attuazione delle procedure <strong>di</strong> ricerca dei tronchi guasti;g) funzionamento in isola indesiderata <strong>di</strong> porzioni <strong>di</strong> rete.Nelle analisi si è simulato un apporto unitario <strong>di</strong> GD fino a 10 MW, in congruenza con le attualiregole che prevedono, sia dal punto <strong>di</strong> vista tecnico (CEI 0-16 [3]), sia dal punto <strong>di</strong> vista procedurale(TICA [4]), <strong>di</strong> connettere macchine <strong>di</strong> taglia superiore alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> alta tensione. Questa tagliamassima (10 MW), pur essendo ben superiore alle taglie usualmente riscontrabili sulle <strong>reti</strong>MT (specialmente lungo linea, situazione per la quale la CEI 0-16 stabilisce per gli utenti attivicon potenza maggiore <strong>di</strong> 3 MW la connessione <strong>di</strong>retta sulla sbarra MT del trasformatore <strong>di</strong> CP),permette <strong>di</strong> trovare vincoli nodali che, nella realtà pratica, potrebbero essere raggiunti per mezzo<strong>di</strong> più generatori, installati in no<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi della stessa linea MT. Nello stu<strong>di</strong>o si è posta particolareattenzione all’assetto regolatorio e normativo esistente: per esempio, si sono tenute in contole normative <strong>di</strong> qualità dell’alimentazione (EN 50160 [5], che stabilisce a livello europeo i requisititecnici della tensione fornita agli utenti anche in presenza <strong>di</strong> GD), nonché <strong>di</strong> connessione alle<strong>reti</strong> (Norma CEI 0-16 e CEI 11-20 [6]), che definiscono sia le modalità tecniche <strong>di</strong> connessione,sia i requisiti strutturali e <strong>di</strong> funzionamento dei generatori connessi alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MTin Italia. Ma si sono pure modellizzate accuratamente le pratiche <strong>di</strong> esercizio delle imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,per quanto concerne la regolazione della tensione o il livello <strong>di</strong> sfruttamento ammessoper le linee e per i trasformatori.11Determinato tramite approfon<strong>di</strong>te modellizzazioni e specifici calcoli <strong>di</strong> rete.12I vincoli relativi all’inversione <strong>di</strong> flusso e alla corrente <strong>di</strong> cortocircuito sono verificati a livello <strong>di</strong> singola rete MT, mentrei vincoli relativi alle variazioni lente e rapide <strong>di</strong> tensione, così come i limiti <strong>di</strong> transito per vincoli termici sulle linee, sonoverificati tramite un’analisi a livello <strong>di</strong> singolo nodo <strong>di</strong> ciascuna rete.94


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italiano3.3.1.1 Variazioni rapide <strong>di</strong> tensioneIl primo dei vincoli tecnici analizzati è riferito alle variazioni rapide <strong>di</strong> tensione. Lo stu<strong>di</strong>o dei limitialla potenza installabile dovuti alle variazioni rapide <strong>di</strong> tensione ha come scopo la determinazionedella massima generazione connettibile in un nodo della rete, in modo da non causare una variazionerapida <strong>di</strong> tensione nel nodo stesso superiore a un valore definito. Relativamente agli utentipassivi, le variazioni rapide sono riferite ad alterazioni improvvise del carico (tipicamente inserzione<strong>di</strong> motori asincroni) che accadono <strong>di</strong> frequente nelle installazioni industriali. Per quanto riguard<strong>ai</strong> generatori, le variazioni rapide sono invece associabili <strong>ai</strong> transitori <strong>di</strong> inserzione in parallelo e <strong>di</strong>sconnessione.Nel caso <strong>di</strong> generatori rotanti connessi alla rete senza interposizione <strong>di</strong> convertitoristatici, tali transitori avvengono potenzialmente alla messa in parallelo, e con maggior probabilitàin caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco repentino durante l’erogazione <strong>di</strong> una potenza significativa; nel caso <strong>di</strong> generatoriconnessi alla rete per mezzo <strong>di</strong> inverter (fattispecie prevalente per la GD che sta interessandoil sistema italiano), il transitorio significativo a questi fini è costituito solo dal <strong>di</strong>stacco repentino,in quanto alla messa in parallelo non si hanno fenomeni <strong>di</strong> rilievo.Alcuni criteri <strong>di</strong> connessione stabiliti d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori assumono come limite il 4% della tensionenominale, traendolo dalla norma europea che stabilisce le caratteristiche della tensione fornitadalle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (EN 50160). Si precisa fin da ora che tale valore è inserito a titolo puramentein<strong>di</strong>cativo nella norma suddetta, che reca anche il valore del 6% 13 . In termini generali, inrelazione alle variazioni rapide <strong>di</strong> tensione, è possibile affermare che un nodo della rete è in grado<strong>di</strong> tollerare una presenza <strong>di</strong> GD tanto più elevata (senza avere variazioni rapide significative <strong>ai</strong> finidella qualità della tensione) quanto maggiore è la potenza <strong>di</strong> cortocircuito al nodo medesimo. Lamassima GD installabile in accordo con le variazioni rapide <strong>di</strong> tensione è funzione principalmentedella resistenza a monte del nodo <strong>di</strong> connessione, mentre è solo in via trascurabile influenzata dalcarico installato in rete, dal setpoint del trasformatore <strong>di</strong> CP e dalla reattanza <strong>di</strong> cortocircuito (dalmomento che viene iniettata in rete solo potenza attiva). La criticità <strong>di</strong> tale vincolo è inoltre maggiormenterilevante a fondo linea (cresce al crescere della <strong>di</strong>stanza elettrica dalla sbarra MT in CP).3.3.1.2 Variazioni lente <strong>di</strong> tensioneUn’ulteriore alterazione del profilo <strong>di</strong> tensione dovuta alla presenza <strong>di</strong> utenti attivi sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneè relativa alle variazioni lente <strong>di</strong> tensione, che rappresentano il secondo dei vincoli tecnicianalizzati in questo paragrafo. In linea generale, riprendendo quanto in<strong>di</strong>cato dalla EN 50160 14 ,la tensione <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> ogni nodo della rete deve essere mantenuta, per almeno il 95% deltempo, entro un intervallo pari al ±10% del valore nominale 15 (gli stessi requisiti sono specificatinei contratti <strong>di</strong> trasporto dell’energia elettrica, stipulati tra le imprese <strong>di</strong>stributrici e gli utenti deltrasporto, a conferma <strong>di</strong> quanto essi siano strettamente vincolanti nell’esercizio del sistema). Intermini pratici, nell’attuale configurazione (passiva) della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, la logica <strong>di</strong> regola-13<strong>Le</strong> analisi condotte hanno investigato i limiti conseguenti a variazioni rapide <strong>di</strong> tensione pari al 6% della nominale.14Queste con<strong>di</strong>zioni si riferiscono alla EN 50160 e<strong>di</strong>zione 2007.15Per il restante 5% del tempo, poi, il margine inferiore scende al -15% del valore nominale. A favore della sicurezza, questapossibilità non è stata esplorata nella presente analisi.95


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>zione prevede <strong>di</strong> impostare un riferimento <strong>di</strong> tensione opportunamente elevato in CP (ricorrendoalla regolazione del Variatore Sotto Carico, VSC 16 ), così da compensare le cadute <strong>di</strong> tensione sullelinee e rispettare l’in<strong>di</strong>cazione della EN 50160 anche nei punti <strong>di</strong> consegna a fondo linea.È opportuno precisare come il limite inferiore <strong>di</strong> tensione “accettabile” sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneMT non sia coincidente con il limite inferiore in<strong>di</strong>cato dalla EN 50160 (-10%), in quanto è da considerarela presenza dei trasformatori MT/BT e delle linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in BT, che <strong>di</strong>stribuisconol’energia fino all’utente finale, comportando a loro volta un’ulteriore caduta <strong>di</strong> tensione. Ne derivala necessità <strong>di</strong> mantenere un opportuno margine fra la tensione del nodo della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneMT e il valore minimo <strong>di</strong> tensione accettabile, margine quantificabile in circa il 6% della tensionenominale 17 . In definitiva, il range <strong>di</strong> esercizio “accettabile” del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT spaziadal +10% al -4% 18 della tensione nominale (Figura 3.1).Figura 3.1 Andamento della tensione sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> passive (senza GD)In una modalità <strong>di</strong> esercizio passiva le tensioni hanno sempre andamento non crescente (comeda Figura 3.1), per il fatto che i flussi <strong>di</strong> potenza attiva e reattiva, provenienti dalla CP, attraversanole dorsali uni<strong>di</strong>rezionalmente verso valle, determinando cadute <strong>di</strong> tensione su ogni tratto<strong>di</strong> linea. La presenza <strong>di</strong> GD potrebbe invece determinare un ra<strong>di</strong>cale cambiamento del regime <strong>di</strong>tensione sui feeder: la connessione <strong>di</strong> un generatore lungo una linea MT può infatti invertire iflussi <strong>di</strong> potenza, determinando un incremento della tensione in quel punto e, più in generale,la variazione del profilo <strong>di</strong> tensione lungo l’intero feeder, anche ben al <strong>di</strong> sopra dei valori tollerabili(Figura 3.2).16Tale <strong>di</strong>spositivo può essere controllato secondo <strong>di</strong>verse logiche (a rapporto costante, a tensione sbarra MT costante, inregolazione <strong>di</strong> tensione con compound), inseguendo una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> esercizio in cui tutti i no<strong>di</strong> della rete abbiano un’appropriataqualità dell’energia fornita.17A seconda delle complessive esigenze (MT e BT), si ritiene accettabile un margine del 4% o del 6%.18Tale valore risulterebbe del -6% qualora si adottasse un margine del 4% per la BT (ve<strong>di</strong> nota precedente).96


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoFigura 3.2 Profili <strong>di</strong> tensione assunti da una dorsale MT del campione in assetto passivo (linea blu), e in presenza<strong>di</strong> un singolo generatore, che eroghi una quantità <strong>di</strong> potenza attiva tale da causare contro flusso (linea rossa)Il limite <strong>di</strong> potenza iniettabile per variazioni lente <strong>di</strong> tensione può quin<strong>di</strong> essere considerato comeil valore <strong>di</strong> potenza attiva erogata da un generatore tale da innalzare la tensione nel punto <strong>di</strong> connessionead un valore pari al 110% della nominale.La quantità <strong>di</strong> potenza installabile <strong>di</strong>pende da una serie <strong>di</strong> fattori:• dato che la GD viene implementata a cosφ unitario, la taglia del generatore influenza solo inmodo trascurabile i transiti reattivi in rete; <strong>di</strong> conseguenza, il valore della reattanza <strong>di</strong> cortocircuitonon incide significativamente sulla tensione assunta dal nodo considerato;• al <strong>di</strong>minuire della resistenza <strong>di</strong> cortocircuito del nodo <strong>di</strong> connessione, si riduce l’innalzamentodella tensione derivante dall’immissione in rete <strong>di</strong> potenza attiva: aumenta quin<strong>di</strong> la quantità<strong>di</strong> GD installabile in accordo con le variazioni lente <strong>di</strong> tensione;• minore è la tensione nel punto <strong>di</strong> connessione preesistente al collegamento del generatore emaggiore è la quantità <strong>di</strong> GD installabile in accordo con le variazioni lente <strong>di</strong> tensione.I primi due fattori evidenziano come il vincolo relativo alle variazioni lente <strong>di</strong> tensione risulti menocritico in presenza <strong>di</strong> una bassa <strong>di</strong>stanza elettrica tra il punto d’installazione dell’impianto <strong>di</strong> generazionee la sbarra MT della rete considerata.La tensione preesistente nel nodo <strong>di</strong> connessione del generatore è invece influenzata dalla regolazionedel VSC del trasformatore <strong>di</strong> CP e dalla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> carico. In presenza <strong>di</strong> un feeder concadute <strong>di</strong> tensione particolarmente elevate, il VSC porta il setpoint ad assumere livelli molto alti,che talvolta raggiungono anche il 108% della tensione nominale. A fronte <strong>di</strong> una simile situazione,i no<strong>di</strong> più a monte dei vari feeder afferenti alle sbarre in questione sono alimentati ad una tensione(anche senza la connessione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> generazione) molto elevata, che inevitabilmente97


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>riduce i margini per la GD installabile. <strong>Le</strong> maggiori criticità si hanno quando dalla sbarra MT, regolataa un setpoint elevato a causa della presenza <strong>di</strong> uno o più feeder molto carichi e/o elettricamentemolto estesi, partono altri feeder poco carichi, lungo i quali il profilo <strong>di</strong> tensione simantiene a livelli elevati, tali per cui la potenza <strong>di</strong> GD installabile risulta ass<strong>ai</strong> ridotta.Per quanto concerne invece la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> carico, è possibile affermare che la situazione più criticasi ha a minimo carico, in quanto le cadute <strong>di</strong> tensione sono limitate e i profili <strong>di</strong> tensione <strong>di</strong>partenza risultano quin<strong>di</strong> più elevati.3.3.1.3 Portate a regime e limiti <strong>di</strong> transitoL’ultimo dei vincoli tecnici nodali è relativo <strong>ai</strong> limiti termici sulle linee. La potenza installabile per limiti<strong>di</strong> transito su una linea è la quantità <strong>di</strong> generazione connettibile in un nodo della rete tale danon eccedere le sollecitazioni termiche ammissibili nei conduttori. Infatti, qualora le correnti superinola portata dei conduttori, ne causano un precoce degrado tale da comprometterne l’affidabilità.La massima corrente che può circolare in ciascun tratto <strong>di</strong> rete è ritenuta pari a 250 A, valoreassunto come regolazione standard delle protezioni da sovracorrente in MT. Non si è consideratal’effettiva portata dei conduttori, in quanto, essendo funzione della loro sezione, del tipo d’isolamentoe della posa, tale parametro risulta <strong>di</strong> volta in volta <strong>di</strong>verso, e pertanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile determinazionesull’intero campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> 19 ; per semplicità, lo stesso valore (250 A) è assunto anche peri tratti laterali (che si <strong>di</strong>ramano dalla dorsale), che in generale potrebbero avere portate inferiori 20 .La corrente assorbita, o immessa in rete in un nodo, è funzione:• della potenza prelevata, o iniettata in rete, dall’utenza e dalla GD connessa nel nodo in questione;• della tensione a cui il nodo è sottoposto.Osservando la Figura 3.3, all’aumentare della potenza assorbita da un’utenza (P A ), la generazioneinstallabile in tale nodo aumenta (P G ), in quanto è necessaria una maggiore quantità <strong>di</strong> GD percompensare il carico e provocare inversione <strong>di</strong> flusso lungo la linea.Figura 3.3 Inversione <strong>di</strong> flusso lungo la linea a monte (freccia verde), normale funzionamento (freccia rossa)19<strong>Le</strong> portate più <strong>di</strong>ffuse per i conduttori delle dorsali delle linee MT sono superiori al valore assunto; per esempio, ENELDistribuzione, nella “Guida alle connessioni”, in<strong>di</strong>ca come portata <strong>di</strong> un cavo <strong>di</strong>rettamente interrato da 185 mm 2 in alluminio360 A (324 A per cavi in tubo interrato); in<strong>di</strong>ca altresì 340 A e 255 A per i cavi aerei, rispettivamente da 150 e 95 mm 2 .20Nei casi (ritenuti poco probabili anche alla luce degli attuali schemi <strong>di</strong> incentivazione) <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> generatori <strong>di</strong> tagliamolto rilevante su rami <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> alimentanti carichi <strong>di</strong> piccola potenza (e quin<strong>di</strong> potenzialmente <strong>di</strong> sezione ridotta), si supponeche tali tratti <strong>di</strong> linea abbiano una lunghezza limitata, così da renderne praticabile la sostituzione in caso <strong>di</strong> necessità.98


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoIn accordo con quanto appena affermato, i limiti <strong>di</strong> transito sono più critici in situazioni <strong>di</strong> caricominimo (a rigore, ciò non accade sempre, è infatti necessario considerare anche il contributo dellavariazione <strong>di</strong> tensione al variare del carico in rete 21 ). Altro fattore determinante per la quantità <strong>di</strong>generazione connettibile in un nodo della rete, in accordo con i vincoli <strong>di</strong> transito, è la tensionenominale della rete stessa: la potenza installabile è generalmente elevata per valori <strong>di</strong> tensione nominalemaggiori o uguali a 15 kV 22 , da cui si deduce che i vincoli <strong>di</strong> transito non costituiscono, <strong>di</strong>fatto, un limite particolarmente stringente all’installabilità <strong>di</strong> GD in rete.3.3.1.4 Campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> impiegato<strong>Le</strong> analisi descritte sono state implementate su un campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> rappresentativo della realtà nazionale,in modo da poter estendere tutti i risultati ottenuti all’intera rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT italiana. Inparticolare, il campione utilizzato per le analisi comprende dati reali relativi a <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stributori,collocate su tutto il territorio italiano, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa grandezza e composizione, con aree ad alta, me<strong>di</strong>a ebassa densità <strong>di</strong> carico. La struttura delle informazioni contenute nel campione raccolto presso le imprese<strong>di</strong>stributrici è schematizzata nella Figura 3.4. Il numero <strong>di</strong> <strong>reti</strong> utilizzate <strong>ai</strong> fini delle analisi è 318,per un totale <strong>di</strong> 59.864 no<strong>di</strong>, con numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> linee per ciascuna rete pari a 6 23 .Figura 3.4 Struttura tipica delle <strong>reti</strong> contenute nel campione analizzato21Tale contributo <strong>di</strong>viene determinante solo in no<strong>di</strong> posti in tratti terminali <strong>di</strong> feeder con notevole impedenza <strong>di</strong> cortocircuitoe nei quali il carico è molto contenuto. In questo caso infatti, al ridursi del carico la quantità <strong>di</strong> potenza compensabiledalla GD si riduce; tuttavia, il nodo d’installazione della generazione risulta anche essere ad una tensione superiore aquella che si avrebbe a carichi superiori, dando luogo, a pari transiti <strong>di</strong> potenza in rete, a correnti più contenute. Data l’elevat<strong>ai</strong>mpedenza <strong>di</strong> cortocircuito del nodo in questione, questa con<strong>di</strong>zione, che causa un aumento della potenza installabile,risulta più incidente <strong>di</strong> quanto non lo sia la riduzione <strong>di</strong> carico: pertanto la potenza installabile si rivela maggiore acarico minimo. La variazione <strong>di</strong> potenza installabile al variare della potenza assorbita dalle utenze della rete è comunque,in questi casi, molto contenuta.22I livelli <strong>di</strong> tensione inferiori a 10 kV sono poco <strong>di</strong>ffusi nel campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> considerato. Peraltro, per tali livelli <strong>di</strong> tensione,l’assunzione <strong>di</strong> un valore <strong>di</strong> corrente <strong>di</strong> 250 A è eccessivamente cautelativa, e andrebbe riconsiderata avendo dati più specificia <strong>di</strong>sposizione.23Questo campione è stato raccolto dall’Autorità <strong>ai</strong> fini <strong>di</strong> un’indagine svolta da incaricati del Politecnico nel 2006 circa lapotenza <strong>di</strong> cortocircuito.99


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Nel seguito si in<strong>di</strong>cherà con il termine “linea” (o feeder) l’insieme <strong>di</strong> no<strong>di</strong> e lati racchiuso nell’ellisse<strong>di</strong> colore rosso, ossia tutti i no<strong>di</strong> sottesi a una dorsale in derivazione dalla sbarra MT del trasformatorein CP, e con il termine “rete” l’insieme <strong>di</strong> tutte le linee afferenti alla stessa sbarra <strong>di</strong>me<strong>di</strong>a tensione, racchiuso nell’ellisse <strong>di</strong> colore blu. Ogni nodo mappato della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionerisulta caratterizzato da una serie <strong>di</strong> informazioni 24 , come: la tipologia <strong>di</strong> nodo, la tensione nominale,la potenza <strong>di</strong> cortocircuito, e la potenza <strong>di</strong>sponibile (per no<strong>di</strong> clienti MT) o potenza nominaledel trasformatore (per le cabine <strong>di</strong> trasformazione secondaria). I carichi sottesi alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneMT sono raggruppati in due categorie:1) utenti alimentati <strong>di</strong>rettamente dalla rete MT: sono utenze MT <strong>di</strong>rettamente afferenti alle <strong>reti</strong> inesame. Si tratta <strong>di</strong> carichi <strong>di</strong> tipo prevalentemente industriale/terziario, caratterizzati da un utilizzopiù regolare e da un numero <strong>di</strong> ore equivalenti <strong>di</strong> utilizzazione della potenza massima,maggiore <strong>di</strong> quello relativo alle utenze <strong>di</strong> tipo domestico;2) utenti alimentati dalle Cabine Secondarie (CS): sono le CS <strong>di</strong> trasformazione MT/BT che alimentanole utenze BT afferenti alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione secondaria. Queste utenze, tipicamentedomestiche o piccolo-industriali, sono dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualche kilowatt (decine <strong>di</strong> kilowatt) ciascuna,caratterizzate da un utilizzo <strong>di</strong> energia abbastanza costante, che segue appunto l’andamentodel consumo domestico 25 .Ogni conduttore mappato della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione risulta caratterizzato da una serie <strong>di</strong> informazioni,come lunghezza, resistenza, reattanza e suscettanza.I dati acquisiti sulla base della struttura sopra dettagliata sono stati processati me<strong>di</strong>ante algoritmide<strong>di</strong>cati, al fine <strong>di</strong> ricostruire in maniera opportuna lo schema topologico <strong>di</strong> ciascuna delle <strong>reti</strong>analizzate: dopo aver in<strong>di</strong>viduato i no<strong>di</strong> terminali delle varie dorsali, il proce<strong>di</strong>mento sviluppato, andandoa ritroso, ricollega ogni nodo a quello imme<strong>di</strong>atamente precedente, fino alla sbarra MT <strong>di</strong>CP, riottenendo così l’intero percorso <strong>di</strong> tutti i feeder.In questa fase si è anche determinata la taglia dei trasformatori <strong>di</strong> CP allo scopo <strong>di</strong> costituire unmodello completo per ciascuna rete considerata. A livello generale, nel campione analizzato si èriscontrata la presenza dei trasformatori AT/MT riportati in Tabella 3.1.Taglia trasformatore AT/MT [MVA] Numero <strong>di</strong> <strong>reti</strong> Incidenza %16 74 23,325 194 61,040 49 15,463 1 0,3Tabella 3.1 Taglie dei trasformatori AT/MT delle <strong>reti</strong> del campione24In questo modo ogni nodo risulta descritto in modo univoco rispetto a tutti gli altri della rete.25<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> BT non sono modellizzate ma sono considerate nel loro insieme attraverso i trasformatori MT/BT <strong>di</strong> CS che le alimentano.100


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoInfine, per sviluppare compiutamente le analisi sul campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> MT, è stato necessario integrarei dati del campione con alcune ipotesi aggiuntive sulle curve <strong>di</strong> carico delle <strong>di</strong>verseutenze 26 .In definitiva, il database così costruito è stato impiegato per in<strong>di</strong>viduare possibili criticità legatealla presenza <strong>di</strong> utenti attivi (utenti i cui impianti prevedano la presenza <strong>di</strong> GD): tali analisisono condotte con riferimento <strong>ai</strong> vincoli tecnici precedentemente illustrarti e sono oggetto deiparagrafi successivi 27 . In particolare, saranno trattati prima i vincoli nodali e poi quelli <strong>di</strong>linea/rete.3.3.1.5 Analisi complessiva dei vincoli tecnici nodaliDopo aver analizzato l’effetto separato dei tre vincoli tecnici <strong>di</strong> tipo nodale, variazioni lente e rapide<strong>di</strong> tensione e limiti <strong>di</strong> transito, è interessante valutare la quantità massima <strong>di</strong> GD compatibilecon tutti i vincoli considerati contemporaneamente. A tal proposito la Figura 3.5 mostra, ingrigio, l’istogramma cumulato relativo all’inviluppo dei tre vincoli, che rappresenta la quantità <strong>di</strong>GD installabile in accordo con tutti i tre vincoli nodali considerati. Si osserva che, nelle ipotesidello stu<strong>di</strong>o, su una grande percentuale <strong>di</strong> no<strong>di</strong> del campione la potenza tecnicamente installabileè piuttosto elevata (l’85% circa dei no<strong>di</strong> analizzati risulta compatibile con una quantità <strong>di</strong>GD entro i 3 MW, percentuale che scende a circa il 65% per una potenza pari a 6 MW). Nel medesimo<strong>di</strong>agramma è inoltre fornita, in corrispondenza <strong>di</strong> ogni ascissa, un’in<strong>di</strong>cazione relativa alvincolo più stringente per quei no<strong>di</strong> che presentano una violazione dei criteri considerati; taleinformazione può essere dedotta dalla colorazione assunta dal complementare, rispetto al 100%,delle barre grigie. La figura evidenzia come, a parte le variazioni rapide <strong>di</strong> tensione (sulle quali,peraltro, le norme <strong>di</strong> power quality non pongono reali vincoli), i vincoli maggiormente incidentisono posti dalle variazioni lente <strong>di</strong> tensione, che comportano una forte limitazione <strong>di</strong> potenza installabile(anche inferiore a 1 MW) sui no<strong>di</strong> che si trovano a un’elevata <strong>di</strong>stanza elettrica dal trasformatore(no<strong>di</strong> a fondo linea), mentre i vincoli <strong>di</strong> transito tendono a limitare la quantità <strong>di</strong> GDinstallabile a valori compresi tra 6,5 MW e 10 MW e sono più evidenti per i no<strong>di</strong> collocati in prossimitàdella sbarra MT. Essi coincidono con il reale limite strutturale delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,in quanto il loro superamento è possibile solo ipotizzando <strong>di</strong> cambiare i conduttori <strong>di</strong> linea 28 .26Per i dettagli circa le curve <strong>di</strong> carico è possibile consultare la Delibera ARG/elt 25/09, Allegato 2.27I vincoli relativi alle variazioni lente e rapide <strong>di</strong> tensione, così come i limiti <strong>di</strong> transito per vincoli termici sulle linee, sonoverificati tramite un’analisi a livello <strong>di</strong> singolo nodo <strong>di</strong> ciascuna rete, in quanto la massima quantità <strong>di</strong> GD installabile <strong>di</strong>pendesensibilmente dalla posizione del nodo al quale il generatore è connesso, mentre i vincoli relativi alle correnti <strong>di</strong> cortocircuitoe all’inversione <strong>di</strong> flusso sono verificati a livello <strong>di</strong> singola rete.28Tale eventuale operazione dovrebbe ascriversi alle attività <strong>di</strong> sviluppo rete e non rientra quin<strong>di</strong> a rigore nelle analisi <strong>di</strong>Hosting Capacity.101


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 3.5 Istogramma cumulato della quantità <strong>di</strong> Generazione Diffusa installabile nei no<strong>di</strong> del campione edettaglio dei vincoli nodali più stringenti3.3.1.6 Incremento delle correnti <strong>di</strong> cortocircuitoOltre <strong>ai</strong> vincoli tecnici appena descritti, riferibili a ciascun singolo nodo, ne esistono altri, non piùnodali ma <strong>di</strong> linea, che influenzano la quantità massima installabile <strong>di</strong> GD: il limite massimo <strong>di</strong> corrente<strong>di</strong> cortocircuito e l’inversione <strong>di</strong> flusso. Tali vincoli, <strong>di</strong>versamente d<strong>ai</strong> precedenti, sono stativerificati attraverso analisi svolte a livello <strong>di</strong> ciascuna rete MT vista nel suo complesso. Ai fini dellaverifica <strong>di</strong> tali vincoli è infatti sufficiente simulare la totale GD operante sulla rete collegando unsolo generatore <strong>di</strong>rettamente sulla sbarra MT della rete stessa 29 .Per quanto riguarda i vincoli relativi alle correnti <strong>di</strong> cortocircuito, il limite alla possibilità <strong>di</strong> installareGD è (cautelativamente) calcolato immaginando <strong>di</strong> connettere un solo generatore alla sbarraMT <strong>di</strong> ciascuna rete, e viene raggiunto allorché la complessiva GD installata porta la corrente <strong>di</strong>cortocircuito (fornita in maniera prevalente dalla rete a monte e in maniera minore dalla GD stessa)a superare i limiti <strong>di</strong> tenuta elettromeccanica delle apparecchiature e dei componenti.Nel campione in analisi, il livello <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong> cortocircuito risulta molto variabile: dalle centin<strong>ai</strong>a <strong>di</strong>MVA presso le sbarre primarie, fino alla decina <strong>di</strong> MVA sui tratti terminali delle linee. Considerazioniquantitative possono essere svolte premettendo alcune informazioni circa le taglie e le tipologie tipichedei trasformatori che alimentano le sbarre MT (16 – 25 – 40 MVA 30 ).29Al contrario, i vincoli relativi alle variazioni lente e rapide <strong>di</strong> tensione, così come i limiti <strong>di</strong> transito per vincoli termici sullelinee, sono stati verificati tramite un’analisi a livello <strong>di</strong> singolo nodo <strong>di</strong> ciascuna rete, in quanto la massima quantità <strong>di</strong> GDinstallabile <strong>di</strong>pende sensibilmente dalla posizione del nodo al quale il generatore è connesso.30In un solo caso, nel campione in esame, ricorre la taglia da 63 MVA.102


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoSui livelli <strong>di</strong> tensione maggiormente <strong>di</strong>ffusi sulla rete MT nazionale (15, 20 e 23 kV), questi trasformatoriportano a correnti <strong>di</strong> cortocircuito che non superano m<strong>ai</strong> la decina <strong>di</strong> kA 31 . A questo valore<strong>di</strong> corrente <strong>di</strong> cortocircuito corrisponde un predeterminato livello <strong>di</strong> tenuta elettromeccanica, unacaratteristica peculiare delle infrastrutture, ovvero della rete e delle apparecchiature connesse allarete medesima. L’avvenuta standar<strong>di</strong>zzazione dei livelli <strong>di</strong> tenuta elettromeccanica (tipicamente12,5 kA) è tale da dover considerare questo limite come un vincolo strutturale delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atensione in Italia. In questo modo, il limite alla potenza connettibile risulta dato dal margine esistentetra i livelli attuali <strong>di</strong> cortocircuito sulle <strong>reti</strong> e il livello <strong>di</strong> 12,5 kA precedentemente definito 32 ;è al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o la possibilità <strong>di</strong> provvedere a una sostituzione sistematica <strong>di</strong> tutte leapparecchiature, al fine <strong>di</strong> incrementare il potere <strong>di</strong> apertura degli apparecchi <strong>di</strong> manovra, e installarela GD oltrepassando il limite dei 12,5 kA.Dal punto <strong>di</strong> vista operativo, la connessione <strong>di</strong> un nuovo impianto <strong>di</strong> produzione alla rete elettricadeve essere preceduta dalla valutazione della corrente <strong>di</strong> cortocircuito complessivamente risultante33 , al fine <strong>di</strong> verificare il rispetto delle caratteristiche elettromeccaniche dei componenti esistenti.In fase <strong>di</strong> connessione, è inoltre necessario verificare che il contributo <strong>di</strong> corrente sullelinee <strong>elettriche</strong> fornito dalla GD non sia tale da provocare l’intervento intempestivo delle protezioni<strong>di</strong> massima corrente poste sulle partenze delle linee stesse.In generale, con riferimento alla problematica relativa all’incremento della corrente <strong>di</strong> cortocircuito,la massima potenza <strong>di</strong> generazione che è possibile connettere è maggiore per quei no<strong>di</strong>della rete <strong>di</strong>stanti dalla Cabina Primaria e, soprattutto, in caso <strong>di</strong> connessione su linee aeree (lelinee in cavo infatti hanno una impedenza più bassa delle linee aeree). La situazione più critica siverifica invece nel caso <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong>rettamente alla sbarra MT <strong>di</strong> CabinaPrimaria.La quantità <strong>di</strong> GD installabile 34 sul campione in relazione all’aumento delle correnti <strong>di</strong> cortocircuito(GD cc ) e al massimo livello <strong>di</strong> utilizzo possibile per il trasformatore 35 (GD lut ) è riportata inTabella 3.2.31<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> dei gran<strong>di</strong> contesti urbani possono presentare correnti <strong>di</strong> cortocircuito maggiori (16 kA; 20 kA) cui corrispondonotaglie maggiori delle macchine (fino a 100 MVA).32In realtà, rispetto a questo livello strutturale, è necessario assumere dei margini cautelativi, per tenere conto della presenza<strong>di</strong> motori nonché <strong>di</strong> ulteriori fattori (incertezza dei parametri, ecc) .33Tale valutazione risulta maggiormente rilevante nel caso <strong>di</strong> GD connessa alla rete senza interposizione <strong>di</strong> convertitoristatici.34Si sottolinea come, in relazione <strong>ai</strong> vincoli legati alla corrente <strong>di</strong> corto circuito, le limitazioni alla GD installabile in rete vengonoespresse in MVA in ragione della loro <strong>di</strong>pendenza dalla potenza <strong>di</strong> cortocircuito nodale, dalla taglia dei trasformatorie dei convertitori statici, parametri riferiti in termine <strong>di</strong> potenza apparente. Tale in<strong>di</strong>cazione è da considerarsi come eccezionerispetto agli altri vincoli tecnici, quantificati in termini <strong>di</strong> potenza attiva massima della GD. In ragione delle regole <strong>di</strong>connessione oggi in vigore, CEI 11-20, la <strong>di</strong>stinzione fra le due classi <strong>di</strong> vincoli è puramente formale, essendo la generazionesu <strong>reti</strong> a tensione minore, vincolata alla produzione <strong>di</strong> sola potenza attiva.35È la quantità limite <strong>di</strong> generazione installabile al fine <strong>di</strong> non determinare un’inversione <strong>di</strong> flusso verso la rete AT superioreal 60% della potenza nominale del trasformatore AT/MT. Si suppone che le utenze assorbano una quantità massima<strong>di</strong> potenza pari al 20% della nominale del trasformatore (minimo carico) cosicché la potenza erogabile dalla GD sia l’80%della potenza nominale del trasformatore.103


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>GD cc [MVA] GD cc [MVA]A n con convertitori senza convertitori GD lut [MVA] Vincolo più criticostaticistatici16 88,53 59,02 12,8 12,825 58,93 39,28 20,0 20,040 7,54 5,02 32,0 7,54Tabella 3.2 Valutazione della totale GD installabile senza superare la tenuta in cortocircuito dei componentiin rete, nell’assunzione <strong>di</strong> GD connessa tramite convertitori staticiI risultati evidenziano limiti poco vincolanti, <strong>di</strong>mostrando come per le macchine con taglie da 16e da 25 MVA sia più stringente il limite legato alla potenza nominale del trasformatore (limite <strong>di</strong>carico in controflusso) piuttosto che all’incremento delle correnti <strong>di</strong> guasto (limite che, in ognicaso, è superiore a 12 MVA per ciascuna rete). Viceversa, le sollecitazioni dovute al cortocircuito<strong>di</strong>vengono vincolanti in caso <strong>di</strong> trasformatore <strong>di</strong> grande taglia (40 MVA e oltre); in tali casi, il limite<strong>di</strong> GD installabile per ciascuna rete è comunque molto elevato (superiore <strong>ai</strong> 5÷7 MVA) 36 .Una possibile in<strong>di</strong>cazione, utile per i nuovi sviluppi <strong>di</strong> rete, potrebbe quin<strong>di</strong> consistere nell’opportunità<strong>di</strong> adottare macchine con taglia da 16 e da 25 MVA, sia in relazione alla suddetta possibilità<strong>di</strong> alleggerire i vincoli sulle correnti <strong>di</strong> cortocircuito, sia in relazione a considerazioni più generali<strong>di</strong> affidabilità e qualità del servizio. Infatti, poiché le perturbazioni dovute a guasti e/o <strong>di</strong>sservizi<strong>di</strong> ciascun trasformatore hanno conseguenze limitate all’utenza sottesa al trasformatore stesso,l’adozione <strong>di</strong> macchine <strong>di</strong> taglia maggiore estenderebbe il numero dei no<strong>di</strong> (utenti) <strong>di</strong>sturbati 37 . L’in<strong>di</strong>cazionerisulta peraltro in accordo con quanto già attuato dalle imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, almenoper quanto desumibile dal campione <strong>di</strong> dati <strong>di</strong>sponibile (cfr. Tabella 3.1).3.3.1.7 Protezioni da cortocircuito e limiti associatiIn analogia con quanto appena dettagliato per le limitazioni dovute all’incremento delle correnti <strong>di</strong> cortocircuitoin presenza <strong>di</strong> GD, è importante considerare anche il secondo effetto legato alle protezioni<strong>di</strong> massima corrente installate in corrispondenza della partenza <strong>di</strong> ogni singola linea. Tali protezionisaranno evidentemente influenzate dalla sola GD sottesa a quella singola linea. Si è ipotizzato, congruentementecon la realtà nazionale, che le singole linee siano protette d<strong>ai</strong> sovraccarichi tramite unrelè <strong>di</strong> massima corrente, comunemente regolato a 250 A, mentre la protezione da cortocircuito prevedeuna soglia superiore, identificabile cautelativamente intorno <strong>ai</strong> 600 A 38 . Il problema degli scattiintempestivi in Cabina Primaria per la presenza <strong>di</strong> GD lungo linea è meglio intuibile dalla Figura 3.6.36È possibile notare che esiste una forte <strong>di</strong>fferenza tra i risultati relativi alle analisi nodali precedentemente sviluppate, checonsentono <strong>di</strong> installare in linea teorica 3 MW per nodo, e i risultati ottenuti a livello <strong>di</strong> linea/rete, da cui risulta che la potenz<strong>ai</strong>nstallabile è pari al massimo alla decina <strong>di</strong> Megawatt. Questo mette in evidenza come le analisi <strong>di</strong> Hosting Capacitysono puramente teoriche e i risultati ottenuti non possono essere estesi a livello <strong>di</strong> intera rete.37Si pensi al caso, evidente, dei buchi <strong>di</strong> tensione.38Anche in questo caso, il valore assunto è ass<strong>ai</strong> cautelativo: infatti, la norma CEI 0-16 in<strong>di</strong>ca 600 A come limite superioreper la protezione dal cortocircuito dell’impianto utente; per ovvie ragioni <strong>di</strong> selettività, il valore <strong>di</strong> regolazione della stessaprotezione in Cabina Primaria è <strong>di</strong> certo ben superiore a 600 A.104


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoFigura 3.6 Esempio <strong>di</strong> scatto intempestivo in Cabina Primaria dovuto a presenza <strong>di</strong> Generazione Diffusa lungouna linea della reteCome illustrato in figura, l’eccessivo contributo alla corrente <strong>di</strong> guasto fornita dalla GD <strong>di</strong> un datofeeder potrebbe condurre a scatti intempestivi della protezione in testa alla linea sana (linea A),in caso <strong>di</strong> cortocircuito su una linea <strong>di</strong>versa (linea B) 39 .Volendo spingersi a un dettaglio superiore rispetto a quanto fatto in precedenza, nel seguito si rileggerannotali soglie <strong>di</strong> corrente in termini <strong>di</strong> potenza, <strong>di</strong>fferenziando le casistiche corrispondentialle <strong>reti</strong> a tensione nominale pari a 15 kV da quelle con tensione nominale pari a 20 kV.La quantità <strong>di</strong> GD connettibile alla singola linea, in accordo con i vincoli <strong>di</strong> transito è riportata inTabella 3.3.V n [kV] I n [A] A n [MVA]15 250 6,5020 250 8,66Tabella 3.3 Valutazione della GD connettibile a ogni singola linea in ragione dei vincoli relativi alle protezionida sovracorrente (sovraccarico)In particolare, è possibile notare come il vincolo <strong>di</strong> massima corrente <strong>di</strong> regime si raggiunga prima 40del vincolo indotto dalle soglie <strong>di</strong> cortocircuito (GD cc , Tabella 3.2), qualora si consideri l’apporto<strong>di</strong> GD dovuto a macchine interfacciate alla rete per mezzo <strong>di</strong> convertitori statici. In caso <strong>di</strong> impiego<strong>di</strong> macchine rotanti, viene raggiunto prima il limite legato al cortocircuito: i valori <strong>di</strong> potenza installabilesulla singola linea risultano comunque molto elevati.39La linea su cui è presente la Generazione Diffusa sarebbe infatti <strong>di</strong>salimentata per effetto <strong>di</strong> un guasto su una linea <strong>di</strong>versa,su una qualsiasi linea attestata alla stessa sbarra <strong>di</strong> Cabina Primaria.40Nello scenario <strong>di</strong> un’installazione <strong>di</strong> Generazione Diffusa via via crescente.105


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>L’analisi riguardante le criticità indotte dalla presenza della GD sulle protezioni <strong>di</strong> linea MT mettein luce la notevole <strong>di</strong>pendenza dell’installabilità <strong>di</strong> generazione dalla tensione nominale della reteelettrica in esame. Tale fatto è funzione delle regolazioni standard 41 adottate nelle <strong>reti</strong>, qui coerentementeriflesse nelle ipotesi utilizzate, considerando i limiti <strong>di</strong> transito costanti su tutte le lineedel campione. <strong>Le</strong> regolazioni delle protezioni da sovraccarico (quin<strong>di</strong> i transiti in linea) possono rappresentareil fattore più limitante all’installazione <strong>di</strong> generazione solo in prossimità delle sbarre MT;i limiti <strong>di</strong> installabilità indotti sono comunque molto elevati. Analoga conclusione può essere trattacirca i vincoli indotti dalle soglie <strong>di</strong> cortocircuito: i relativi limiti <strong>di</strong> installabilità risultano più elevati(per macchine statiche) rispetto <strong>ai</strong> limiti qui sopra <strong>di</strong>scussi.È opportuno chiarire che le limitazioni da corrente <strong>di</strong> regime e da tenuta elettromeccanica al cortocircuito(<strong>di</strong>rettamente legate alle sezioni dei conduttori, e <strong>ai</strong> relativi isolanti, ovvero alla tenutatermica dei componenti) sono strutturali e non facilmente superabili, se non con interventi moltoinvasivi (sostituzione della linea interessata; sostituzione delle apparecchiature connesse); al contrario,le limitazioni dettate dalle protezioni <strong>di</strong> massima corrente (legate alla tipologia <strong>di</strong> relè installati)sono potenzialmente superabili. È infatti possibile provvedere, con interventi limitati, allaprogressiva sostituzione degli attuali relè <strong>di</strong> protezione in CP con analoghi relè sensibili al versodella corrente <strong>di</strong> guasto (relè <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong> massima corrente <strong>di</strong> fase, cfr. Capitolo 6).3.3.1.8 Inversione <strong>di</strong> flussoUn ultimo effetto legato all’aumento della quantità <strong>di</strong> GD presente in rete è rappresentato dall’inversionedei transiti <strong>di</strong> potenza dalle utenze finali verso la rete a monte: l’inversione <strong>di</strong> flusso rappresenta,infatti, un primo in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> “attività” delle <strong>reti</strong> e, come già affermato, impone un ripensamento dellemodalità <strong>di</strong> gestione delle <strong>reti</strong> stesse che devono passare da “passive” ad “attive”.Per inversione <strong>di</strong> flusso a livello <strong>di</strong> CP si intende la situazione nella quale la potenza attiva fluisce dallarete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT verso la rete AT (Figura 3.7). In una situazione <strong>di</strong> questo tipo la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong>, a tutti gli effetti, una parte attiva del sistema elettrico; si rende perciò necessarial’installazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in CP idonei a operare con rete a valle attiva. Inpratica, è necessario adottare tutti quei provve<strong>di</strong>menti impiantistici atti a fronteggiare la possibilità <strong>di</strong>funzionamento in isola indesiderata <strong>di</strong> un’intera CP (sbarre AT; trasformatori AT/MT; rete MT sottesa).Figura 3.7 Inversione <strong>di</strong> flusso verso la rete AT41Soglie delle protezioni da sovraccarico.106


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoTale possibilità <strong>di</strong>viene realistica qualora il flusso <strong>di</strong> potenza attraverso il trasformatore AT/MT, peralmeno una data percentuale delle ore annue <strong>di</strong> funzionamento, abbia <strong>di</strong>rezione opposta a quellausuale. In una simile con<strong>di</strong>zione (flusso <strong>di</strong> potenza dalla MT alla AT), in caso <strong>di</strong> apertura dei collegamentiAT <strong>di</strong> una CP 42 , l’intera rete MT sottesa (compresa la CP stessa) potrebbe funzionare inisola, portando ad alcune situazioni critiche per l’esercizio della rete, quale parallelo in con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> non sincronismo tra la rete AT e la CP rimasta in isola.La prevenzione <strong>di</strong> simili situazioni critiche impone l’utilizzo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> automazionede<strong>di</strong>cati, oggi non sempre presenti.La determinazione della GD installabile nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, al fine <strong>di</strong> evitare l’inversione <strong>di</strong>flusso verso la rete AT, si basa sullo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> carico delle <strong>di</strong>verse utenze ad essa connesse.L’inversione è <strong>di</strong>fatti determinata in massima parte dall’assorbimento <strong>di</strong> potenza delle utenzestesse e solo in via trascurabile dalle per<strong>di</strong>te in rete, che per il momento non saranno considerate.Supponendo che tutte le utenze della rete assorbano potenza con un cosφ pari a 0,9 e che la GDinstallata in rete generi potenza con un cosφ pari a 1, la potenza attiva limite generabile risultauguale (ed opposta) alla potenza attiva assorbita d<strong>ai</strong> carichi; la potenza reattiva non incide invecesulla quantità <strong>di</strong> GD installabile 43 . Secondo quanto stabilito dalla norma CEI 0-16 il limite <strong>di</strong> tempoper cui l’inversione <strong>di</strong> flusso può essere tollerata, considerandone trascurabili gli effetti, è stabilitonel 5% del totale tempo annuo. In riferimento al vincolo relativo all’inversione <strong>di</strong> flusso nel trasformatoreAT/MT per il 5% delle ore/anno, la massima GD installabile in rete è in<strong>di</strong>cata in Figura 3.8.Figura 3.8. Potenza installabile sull’intero campione (8% delle complessive <strong>reti</strong> MT <strong>di</strong> tutta Italia) per evitareinversione <strong>di</strong> flusso per il 5% del totale tempo annuo42Tali collegamenti sono tipicamente due (CP collegata in “entra-esce” alla rete AT), eccezionalmente uno solo (CP collegat<strong>ai</strong>n antenna).43Come già detto, ciò accade per via dei vincoli contenuti nella Norma CEI 11-20, che impongono <strong>di</strong> considerare una generazione<strong>di</strong> potenza con fattore <strong>di</strong> potenza unitario.107


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il vincolo appena illustrato <strong>di</strong>pende in modo sensibile dalle ipotesi <strong>di</strong> determinazione della curva<strong>di</strong> carico sulla rete e dall’ipotesi <strong>di</strong> profilo costante della GD (quest’ultima particolarmente conservativa,se si fa riferimento a generatori da fonti <strong>rinnovabili</strong> aleatorie). Tale vincolo, a <strong>di</strong>fferenza deiprecedenti, non può essere definito propriamente come “limite”: il suo superamento è tecnicamentepossibile, purché il sistema sia <strong>di</strong>sponibile a coprire i costi necessari agli adeguamenti richiesti,limitati alla parte AT delle CP.Si precisa che le conclusioni, cui si è pervenuti finora, hanno valenza solo relativamente all’inversionedel flusso <strong>di</strong> potenza attiva a livello <strong>di</strong> intera CP: nel seguito saranno descritti gli effetti relativiall’inversione <strong>di</strong> flusso lungo linea.3.3.1.9 Isola indesiderataIl problema dell’isola indesiderata 44 <strong>di</strong> ciascuna porzione <strong>di</strong> rete MT porta a considerare l’effettodell’inversione non solo a livello <strong>di</strong> interfaccia AT/MT ma anche a livello <strong>di</strong> singola linea MT. L’incrementodella presenza <strong>di</strong> utenze attive sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, fino a valori tali da avvicinare(o, appunto, superare) la potenza assorbita d<strong>ai</strong> carichi passivi, è alla base del problema comunementedefinito “isola indesiderata” 45 . Con tale termine si intende il fenomeno che si instauraquando uno o più impianti <strong>di</strong> produzione continuano ad alimentare una porzione della rete elettrica<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione successivamente alla <strong>di</strong>sconnessione della stessa porzione dal resto dellarete, che rimane connessa al complessivo sistema elettrico.Il fenomeno dell’islan<strong>di</strong>ng può comportare conseguenze <strong>di</strong> varia natura:• sulla qualità dell’alimentazione, in quanto l’impresa <strong>di</strong>stributrice potrebbe non essere in grado<strong>di</strong> garantire agli utenti connessi all’isola indesiderata un’alimentazione <strong>di</strong> energia elettrica conparametri (tensione e frequenza) rientranti nei parametri <strong>di</strong> contratto;• sulla sicurezza <strong>di</strong> funzionamento della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in quanto l’isola indesiderata potrebberappresentare un rischio per gli operatori preposti a operare sulla linea che si ritiene esserefuori servizio, ma che in realtà risulta essere in tensione;• sulle procedure <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> selezione dei tratti <strong>di</strong> linea guasti, dal momento che in presenza<strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> rete mantenuta in tensione dalla GD le procedure <strong>di</strong> ricerca del guasto possononon funzionare correttamente; inoltre, in presenza <strong>di</strong> guasti transitori, il mantenimentoin tensione della linea da parte della GD potrebbe non consentire l’estinzione del guasto, comportandoil fallimento della richiusura rapida;• durante il funzionamento in isola, possono infine verificarsi degli sfasamenti tra i vettori tensionedella rete principale e dell’isola, con conseguenti problemi all’atto della richiusura dell’interruttore<strong>di</strong> interconnessione tra le due porzioni <strong>di</strong> rete.Allo scopo <strong>di</strong> risolvere le problematiche accennate, è necessario intervenire a livello <strong>di</strong> gestione del44Nel seguito, ci si riferirà a tale fenomeno anche con il termine <strong>di</strong> islan<strong>di</strong>ng, invalso nella letteratura internazionale.45Fino a quando la presenza <strong>di</strong> generazione è molto minoritaria rispetto al carico, la formazione <strong>di</strong> un’isola indesiderata èpoco probabile: l’impossibilità <strong>di</strong> raggiungere un equilibrio tra produzione e carico entro l’isola fa intervenire la protezione<strong>di</strong> minima frequenza (tensione) che equipaggia il <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> interfaccia, obbligatorio per gli utenti attivi, e destinato aseparare il generatore dalla rete.108


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianosistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione prevedendo, ad esempio, modalità per la <strong>di</strong>sconnessione degli impianti <strong>di</strong>produzione, ovvero modalità specifiche <strong>di</strong> gestione e controllo dei medesimi impianti in determinatesituazioni <strong>di</strong> funzionamento del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e, più in generale, del sistema elettrico. Atal fine risulta molto importante che il sistema <strong>di</strong> protezione sia configurato in maniera tale da selezionaregli eventi che richiedono la separazione degli impianti <strong>di</strong> produzione dalla rete da quelliper i quali ciò non è necessario (per evitare che semplici <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> rete, quali i buchi <strong>di</strong> tensione,provochino interventi intempestivi, con il conseguente fuori servizio degli impianti <strong>di</strong> generazione).Per meglio comprendere la problematica è necessario un approfon<strong>di</strong>mento tecnico: le attuali regole<strong>di</strong> connessione degli utenti attivi alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione vincolano alla produzione <strong>di</strong> potenzaattiva a fattore <strong>di</strong> potenza unitario, con limiti molto stringenti, sia i termini <strong>di</strong> frequenza <strong>di</strong> lavoroche <strong>di</strong> tensione.Al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tali intervalli il generatore viene <strong>di</strong>sconnesso dalla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, per effettodella protezione <strong>di</strong> interfaccia, in<strong>di</strong>pendentemente dalla causa della perturbazione rilevata. Talestrategia è atta a consentire la rapida <strong>di</strong>sconnessione delle utenze attive a seguito dell’aperturadell’interruttore in Cabina Primaria, per contrastare il formarsi <strong>di</strong> un’isola indesiderata. In tali con<strong>di</strong>zioni,la porzione <strong>di</strong> rete sottesa alla Cabina Primaria <strong>di</strong>sconnessa subirebbe un transitorio <strong>di</strong>frequenza (e <strong>di</strong> tensione) dovuto allo squilibrio fra le potenze attive (e reattive) dei generatori equelle dei carichi. La norma definisce quin<strong>di</strong> un intervallo <strong>di</strong> operatività molto stretto, nell’intenzione<strong>di</strong> consentire l’in<strong>di</strong>viduazione dell’isola elettrica nel minor tempo possibile, così da <strong>di</strong>sconnetterela GD e poter poi procedere con le richiusure automatiche per cercare <strong>di</strong> ristabilirel’alimentazione elettrica. La strategia risulta inefficace qualora generazione e carico rimasti isolatirispetto al resto della rete siano bilanciati: in un simile caso, la probabilità <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> un’isol<strong>ai</strong>ndesiderata aumenta, in quanto il rilievo locale <strong>di</strong> tensione e frequenza non consente <strong>di</strong> riconoscerela causa del <strong>di</strong>sturbo. Per esempio, in occasione <strong>di</strong> significativi transitori <strong>di</strong> frequenza sullarete <strong>di</strong> alta tensione 46 , la GD connessa alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione non partecipa al contrasto dellaperturbazione in atto sul sistema, bensì ne aggrava l’entità, <strong>di</strong>sconnettendosi in tempi brevissimi.Al fine <strong>di</strong> risolvere tale criticità e consentire un effettivo utilizzo, a beneficio dell’intero sistemaelettrico, delle capacità <strong>di</strong> regolazione della GD, risulterà in<strong>di</strong>spensabile prevedere lo sviluppo <strong>di</strong>sistemi <strong>di</strong> interfaccia innovativi, come meglio dettagliato nel Capitolo 6.❑ 3.3.2 Analisi semplificata delle <strong>reti</strong> BTIn analogia con quanto riportato nel paragrafo precedente per le <strong>reti</strong> MT, l’obiettivo dello stu<strong>di</strong>odelle <strong>reti</strong> BT è quello <strong>di</strong> quantificare il limite massimo <strong>di</strong> GD installabile date le attuali configurazionie caratteristiche me<strong>di</strong>amente rilevabili nel contesto nazionale. Data la numerosità delle <strong>reti</strong>da stu<strong>di</strong>are (l’intero territorio nazionale conta circa 500.000 Cabine Secondarie cui corrispondonoaltrettante <strong>reti</strong> BT) a oggi lo stu<strong>di</strong>o ha previsto solo la messa a punto <strong>di</strong> un campione significativo<strong>di</strong> <strong>reti</strong> e alcune prime analisi quantitative su specifiche <strong>reti</strong> test.46Quali quelli derivanti da <strong>di</strong>sconnessione dal parallelo UCTE (28 settembre 2003), ovvero da pesanti perturbazioni provenientidalle <strong>reti</strong> estere (4 novembre 2006).109


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>3.3.2.1 Metodologia <strong>di</strong> calcolo: Hosting Capacity sulla rete BT<strong>Le</strong> analisi riportate in questo paragrafo (che costituiscono una sintesi dell’Allegato A alla DeliberaARG/elt 223/10 [7]) hanno l’obiettivo <strong>di</strong> quantificare, pur su un campione ridotto opportunamenteidentificato, la massima potenza <strong>di</strong> GD installabile sulle attuali <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione BT,nel rispetto dei principali vincoli tecnici vigenti. La valutazione della penetrazione <strong>di</strong> GD è stata effettuatasu un campione <strong>di</strong> 16 <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione opportunamente identificate al fine <strong>di</strong> rappresentare,per quanto possibile, le <strong>di</strong>verse configurazioni riscontrabili nel contesto nazionale. Inparticolare, dopo una specifica elaborazione del campione, nella quale sono state introdotte alcuneipotesi necessarie a stimare il livello <strong>di</strong> carico delle <strong>reti</strong>, è stata eseguita un’analisi nodale <strong>di</strong> penetrazionedella GD tramite algoritmi basati su calcoli <strong>di</strong> load flow. In linea con le criticità sottolineatenello stu<strong>di</strong>o relativo alla MT, è stata determinata la potenza massima installabile in funzione <strong>di</strong> unaserie <strong>di</strong> vincoli tecnici che tengono conto delle attuali strategie <strong>di</strong> gestione della rete e dell’attualesituazione normativa (soprattutto in relazione alle vigenti norme <strong>di</strong> power quality). Si è determinatala massima GD che si può connettere, compatibilmente con i vincoli <strong>di</strong> seguito elencati 47 :• variazioni lente <strong>di</strong> tensione. Il valore della tensione a regime nei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> rete deve essere compresoentro un intervallo predefinito del ±10% (EN 50160);• portata a regime delle linee BT. Su nessun tratto <strong>di</strong> linea deve essere superato il limite massimo<strong>di</strong> corrente (limite termico delle condutture);• variazioni rapide <strong>di</strong> tensione. La variazione della tensione nei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> rete in fase <strong>di</strong> transitorionon deve superare una soglia prefissata (5% o 10% secondo le in<strong>di</strong>cazioni della EN 50160).Come per le analisi MT, anche in questo caso la GD viene simulata installando sulla rete un sologeneratore per volta, <strong>di</strong> potenza crescente fino a un limite massimo predefinito; tale generatoreè posizionato, progressivamente, a partire dalla sbarra BT <strong>di</strong> Cabina Secondaria, su tutti i no<strong>di</strong> <strong>di</strong>tutte le linee sottese. La taglia massima implementata per gli impianti <strong>di</strong> generazione (300 kW 48 ),pur essendo ben superiore alle taglie usualmente riscontrabili sulle <strong>reti</strong> BT (specialmente lungolinea), permette <strong>di</strong> esplorare vincoli nodali che, nella realtà pratica, potrebbero essere raggiuntiper mezzo <strong>di</strong> più generatori, installati in no<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi della stessa linea BT.<strong>Le</strong> analisi relative alle <strong>reti</strong> BT riguardano solo i vincoli tecnici nodali, mentre non sono effettuateanalisi a livello <strong>di</strong> rete/linea: queste <strong>reti</strong> sono infatti più semplici, non essendo presenti sistemi <strong>di</strong>automazione. Proprio a causa della mancanza <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> automazione evoluta 49 , l’inversione <strong>di</strong>flusso sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione BT non crea problemi <strong>di</strong>retti sul funzionamento e sulla gestione del47Maggiori dettagli sulle metodologie impiegate sono <strong>di</strong>sponibili in: M. Delfanti, M. S. Pasqua<strong>di</strong>bisceglie, M. Pozzi, M. Gallanti,R. V<strong>ai</strong>lati, Limits to <strong>di</strong>spersed generation on Italian MV networks, procee<strong>di</strong>ngs of CIRED 2009.48Si sceglie un valore superiore rispetto <strong>ai</strong> 200 kW in<strong>di</strong>cati nel Progetto CEI 1058 (Progetto <strong>di</strong> Norma CEI uscito in inchiestapubblica analogo per la BT della Norma CEI 0-16) in modo da valutare i possibili effetti che potrebbero avere sulla rete,con particolare riferimento agli aspetti <strong>di</strong> continuità e qualità del servizio, impianti <strong>di</strong> GD con potenze elevate. In particolare,la taglia massima implementata nelle analisi nodali coincide con il 50% in più della potenza limite in<strong>di</strong>cata in norma,e con il triplo della potenza in<strong>di</strong>cata nel TICA.49In particolare, non è prevista alcuna richiusura automatica sulle linee BT.110


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianosistema né sull’eventuale formazione <strong>di</strong> isole indesiderate. Infatti, l’apertura delle linee BT (salvomanutenzioni) si ha esclusivamente in caso <strong>di</strong> guasto polifase (le linee BT, a <strong>di</strong>fferenza delle lineeMT, non sono protette contro guasti a terra). In simili con<strong>di</strong>zioni è <strong>di</strong>fficile ipotizzare che la GD(anche qualora generazione e carico, rimasti isolati rispetto al resto della rete, siano bilanciati) si<strong>ai</strong>n grado <strong>di</strong> sostenere l’isola, soprattutto in presenza del guasto.Nei rari casi <strong>di</strong> porzioni <strong>di</strong> rete rimaste isolate non in presenza <strong>di</strong> guasto, la assenza <strong>di</strong> richiusurerende la situazione accettabile: qualora tensione e frequenza derivassero d<strong>ai</strong> valori nominali, l’interventodei sistemi <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> interfaccia farebbe cessare imme<strong>di</strong>atamente l’isola.Infine, anche dal punto <strong>di</strong> vista della sicurezza delle persone, il sistema risulta comunque accettabilmentesicuro contro i contatti in<strong>di</strong>retti 50 .3.3.2.2 Campione ridotto <strong>di</strong> <strong>reti</strong> BTCome già evidenziato, un’attività preliminare per lo stu<strong>di</strong>o delle <strong>reti</strong> BT è la messa a punto <strong>di</strong>un campione significativo <strong>di</strong> <strong>reti</strong> su cui effettuare le indagini e rappresentativo della realtà nazionale.<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> BT risultano molto numerose, e mostrano caratteristiche eterogenee: prima <strong>di</strong>effettuare le analisi <strong>di</strong> hosting capacity, è stato necessario definire un’accurata procedura <strong>di</strong>estrazione tale da mantenere un’accettabile corrispondenza tra le <strong>reti</strong> scelte e il sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneBT a livello nazionale. Il campione messo a punto è stato ottenuto come sottoinsiemedel campione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> MT, scegliendo solo CS sottese alle circa 400 <strong>reti</strong> MT precedentementeacquisite. In particolare, ogni rete BT, derivata a partire da una propria CS, è strettamentelegata a una particolare con<strong>di</strong>zione geografica e abitativa. Infatti, <strong>di</strong>versamente dalle<strong>reti</strong> MT, che presentano Cabine Primarie a cui si collegano linee appartenenti a <strong>di</strong>versi ambititerritoriali 51 , le <strong>reti</strong> BT hanno Cabine Secondarie tipicamente relative a un unico ambito. Perquesto sono stati considerati come parametri caratteristici <strong>di</strong> una rete l’ambito territoriale <strong>di</strong>appartenenza e la potenza nominale del trasformatore <strong>di</strong> CS. In particolare, l’insieme totaledelle 40.897 CS 52 collegate alle <strong>reti</strong> MT del campione esteso presenta ambiti territoriali <strong>di</strong> tre tipologie(alta, me<strong>di</strong>a e bassa densità) e circa 15 <strong>di</strong>verse potenze nominali <strong>di</strong> trasformazione <strong>di</strong>stribuitecome in Figura 3.9.50Essendo il sistema transitoriamente <strong>di</strong> tipo IT (le macchine <strong>elettriche</strong> associate alla GD hanno il punto <strong>di</strong> neutro isolato,Norma CEI 11-20), un guasto a terra determina la circolazione <strong>di</strong> una corrente esigua, fornita d<strong>ai</strong> soli accoppiamenti capacitividei cavi. Questa, a sua volta, comporta valori <strong>di</strong> tensione limitati sulle masse degli impianti, con rischi accettabiliin caso <strong>di</strong> contatto.51L’ambito territoriale è l’insieme delle aree territoriali comunali servite dalla stessa impresa <strong>di</strong>stributrice all’interno <strong>di</strong> unastessa provincia e aventi lo stesso grado <strong>di</strong> concentrazione. I gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> concentrazione sono alta, me<strong>di</strong>a e bassa densità. Gliambiti territoriali sono già utilizzati nella regolazione (cfr. Delibera AEEG 333/07).5236317 CS <strong>di</strong> Enel Distribuzione e 4580 CS <strong>di</strong> altre imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.111


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 3.9 Potenze <strong>di</strong> trasformazione delle 36.317 CS del campione estesoÈ possibile notare che solo sei delle potenze <strong>di</strong> trasformazione (50, 100, 160, 250, 400 e 630 kVA)sono effettivamente caratteristiche <strong>di</strong> un numero significativo <strong>di</strong> CS 53 .Dopo alcune stime sulla complicazione computazionale, si è scelto <strong>di</strong> procedere alla costruzione<strong>di</strong> un campione ridotto <strong>di</strong> 500 <strong>reti</strong> rappresentativo <strong>di</strong> circa l’1‰ delle complessive <strong>reti</strong> BT a livellonazionale. In particolare, si sono scelte le 500 CS più rappresentative dell’insieme relativamentea tipologia <strong>di</strong> ambito territoriale e potenza nominale del trasformatore 54 ; inoltre, per mantenereun uguale rapporto relativamente al <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> appartenenza, tra campione esteso e ridotto,si sono estratte 430 CS dal database Enel e 70 dal database contenente tutti i dati delle altre imprese<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in modo da rappresentare correttamente la <strong>di</strong>ffusione delle società più significativesul panorama nazionale. I due parametri appena descritti, combinati tra loro,costruiscono 18 <strong>di</strong>verse classi 55 (tre ambiti territoriali per sei potenze <strong>di</strong> trasformazione), ciascunacomposta da un <strong>di</strong>verso numero <strong>di</strong> CS, da cui sono state estratte le 500 <strong>reti</strong> che formano il campioneBT attraverso una procedura de<strong>di</strong>cata, in grado <strong>di</strong> mantenere le stesse percentuali <strong>di</strong> rappresentativitàsulle 18 classi tra campione esteso e campione ridotto (Figura 3.10 e Figura 3.11) 56 .53Tutte le taglie superiori a 800 kVA sono <strong>di</strong> fatto inesistenti nella realtà.54Sarà poi inserito un controllo finale sul compartimento/sottoinsieme <strong>di</strong> appartenenza.55<strong>Le</strong> 18 classi contengono al loro interno 33896 CS su 36317 CS ENEL <strong>di</strong>sponibili nel campione, e 3002 CS su 4580 CS totaliper le altre imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, pertanto esse sono effettivamente rappresentative, in entrambi i casi, dell’interodatabase.56I confronti sono effettuati in modo separato tra ENEL e le altre imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in modo da rendere visibili anchele caratteristiche <strong>di</strong> queste ultime che, essendo inferiori in numero, non sarebbero ben rappresentate dal punto <strong>di</strong> vistagrafico.112


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoFigura 3.10 Percentuale <strong>di</strong> rappresentatività delle CS ENEL totali ed estratte rispetto al relativo campioneesteso <strong>di</strong> appartenenzaFigura 3.11 Percentuale <strong>di</strong> rappresentatività delle CS <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>stributori totali ed estratte rispetto al relativocampione esteso <strong>di</strong> appartenenzaÈ poi stato effettuato un controllo relativo alla zona geografica <strong>di</strong> appartenenza 57 , per verificareche le CS siano state estratte in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Ciò significa chedeve essere rispettata (in modo percentuale) la stessa numerosità, tra campione originale e campioneridotto, all’interno <strong>di</strong> ognuno dei compartimenti. <strong>Le</strong> percentuali, determinate con la stessaestrazione relativa <strong>ai</strong> dati precedenti, sono mostrate in Figura 3.12 e Figura 3.13.57Gli otto compartimenti ENEL sono Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia.<strong>Le</strong> sei ulteriori imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sono AEM Milano, ASM Brescia, AEM Torino, Società Elettrica Trentina, ACEGAS-APS, DEVAL. Il numero <strong>di</strong> CS estratte da ACEA Roma, scelto a priori, è già rappresentativo del totale e quin<strong>di</strong> non necessita<strong>di</strong> alcuna verifica.113


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 3.12 Percentuale <strong>di</strong> rappresentatività delle CS ENEL totali ed estratte rispetto <strong>ai</strong> compartimenti geografici<strong>di</strong> appartenenzaFigura 3.13 Percentuale <strong>di</strong> rappresentatività delle CS <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>stributori totali ed estratte rispetto <strong>ai</strong> sottoinsiemi<strong>di</strong> appartenenzaCome si può notare, i <strong>di</strong>agrammi sono molto simili tra loro (la stessa analogia nelle percentualisi mantiene se si effettua il confronto all’interno <strong>di</strong> ogni singola classe 58 ); ciò significa che l’estrazioneha portato a un risultato ritenuto adeguato e che le 500 CS estratte sod<strong>di</strong>sfano tutti i vincoliimposti.In questo modo è stato costruito un campione ridotto che mantiene una stretta correlazione rispettoal campione <strong>di</strong> partenza. Questo stu<strong>di</strong>o è allegato al “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti<strong>di</strong> Generazione Distribuita in Italia per gli anni 2007 e 2008 e analisi dei possibili effetti dellaGenerazione Distribuita sul sistema elettrico nazionale” [8].58Si <strong>di</strong>vide ogni classe in otto sottoinsiemi relativi <strong>ai</strong> compartimenti e si effettua la verifica sulle percentuali relativamente<strong>ai</strong> 144 nuovi insiemi determinati. In particolare, i risultati dell’estrazione corrente mostrano che la <strong>di</strong>fferenza tra le variepercentuali è sempre inferiore all’1% e nel caso peggiore è pari allo 0,43%.114


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italiano3.3.2.3 Risultati su campione ridotto <strong>di</strong> <strong>reti</strong> BTApplicando, come già affermato, le stesse procedure <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> HC illustrate nel paragrafo 2.3.1è possibile determinare la quantità massima <strong>di</strong> GD compatibile con i tre vincoli tecnici nodali (variazionilente e rapide <strong>di</strong> tensione e limiti <strong>di</strong> transito). La Figura 3.14 mostra, in grigio, l’istogrammacumulato relativo all’inviluppo dei tre vincoli 59 , da cui si osserva che, nelle ipotesi dello stu<strong>di</strong>o, suuna grande percentuale <strong>di</strong> no<strong>di</strong> del campione la potenza tecnicamente installabile è piuttosto elevata(il 95% circa dei no<strong>di</strong> analizzati risulta compatibile con una quantità <strong>di</strong> GD entro i 30 kW, percentualeche scende a circa il 45% per una potenza pari a 100 kW).Nel medesimo <strong>di</strong>agramma è inoltre fornita, in corrispondenza <strong>di</strong> ogni ascissa, un’in<strong>di</strong>cazione relativaal vincolo più stringente per quei no<strong>di</strong> che presentano una violazione dei criteri considerati;come già spiegato, tale informazione traspare dalla colorazione assunta dal complementare, rispettoal 100%, delle barre grigie. La figura evidenzia come il vincolo maggiormente critico siaquello posto dalle variazioni lente <strong>di</strong> tensione; esso comporta infatti una limitazione della GD installabilemolto incidente, anche per valori <strong>di</strong> potenza piuttosto ridotti (alcuni no<strong>di</strong> subiscono unalimitazione già sopra i 10 kW).I limiti relativi alle variazioni rapide <strong>di</strong> tensione e <strong>ai</strong> transiti nelle linee sono invece decisamentemeno critici. Sempre dalla Figura 3.14 è possibile notare come i primi riguardano un numero ridotto<strong>di</strong> no<strong>di</strong> (nel caso peggiore le variazioni rapide rappresentano un effettivo vincolo per circa il10% <strong>di</strong> no<strong>di</strong> del campione), i secon<strong>di</strong> costituiscono invece un reale vincolo alla penetrazione <strong>di</strong> GDin rete solo per impianti <strong>di</strong> potenza superiore a 90-100 kW (che, in accordo alla normativa attuale,il <strong>di</strong>stributore ha facoltà <strong>di</strong> connettere a livello MT, cfr. TICA).Figura 3.14 Istogramma cumulato della percentuale <strong>di</strong> no<strong>di</strong> con GD installabile pari al valore in<strong>di</strong>cato inascissa: dettaglio dei vincoli nodali più stringenti, assumendo come limite <strong>di</strong> variazione rapida <strong>di</strong> tensione il10% del valore nominale59L’istogramma <strong>di</strong> colore grigio rappresenta cioè la quantità <strong>di</strong> Generazione Diffusa installabile in accordo con tutti i trevincoli nodali considerati.115


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Box 3.2 Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> rete e Generazione DiffusaUno dei problemi <strong>di</strong> natura economica associati alla GD è costituito dalle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> potenzaattiva (o, in generale, dall’efficienza della rete elettrica). L’installazione <strong>di</strong> GD su una linea<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione porta inizialmente a una riduzione delle per<strong>di</strong>te, nel caso in cui la potenz<strong>ai</strong>niettata sia inferiore a quella complessivamente assorbita d<strong>ai</strong> carichi alimentati dalla lineastessa; viceversa, nel caso <strong>di</strong> forte penetrazione della GD si potrebbero verificare situazioniin cui le per<strong>di</strong>te sulla rete, almeno in certe ore dell’anno, aumentano rispetto all’assetto <strong>di</strong>rete attuale. Un’elevata quantità <strong>di</strong> GD può comportare, infatti, non solo l’inversione deitransiti <strong>di</strong> potenza, ma anche un aumento delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> rete.A livello generale si ritiene, appunto, che la <strong>di</strong>minuzione delle per<strong>di</strong>te sia un fatto certo soloquando la potenza dei generatori sia inferiore rispetto al carico complessivo; in tal modo laprobabilità che si verifichino flussi contrari, ovvero flussi <strong>di</strong> potenza dalla linea verso la sezione<strong>di</strong> trasformazione AT/MT, è ass<strong>ai</strong> ridotta.Per quantificare meglio l’impatto della GD sulle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> rete è <strong>di</strong> seguito riportata un’analisisu un feeder del campione MT: per ciascuno dei no<strong>di</strong> del feeder vengono analizzati i valori<strong>di</strong> generazione tali da indurre per<strong>di</strong>te nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT, e per<strong>di</strong>tecomplessive sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong> trasmissione, pari <strong>ai</strong> valori significativi <strong>di</strong> seguitodescritti:• minimo delle per<strong>di</strong>te in energia su base annua nella rete MT. Si in<strong>di</strong>vidua il valore <strong>di</strong> generazioneinstallata in un dato nodo tale da minimizzare le per<strong>di</strong>te su base annua nell’interarete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT; essa è <strong>di</strong> fatto la quantità <strong>di</strong> GD necessaria al fine <strong>di</strong>ridurre il fenomeno indesiderato delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> rete (punto 1 in Figura);• per<strong>di</strong>te in energia su base annua nella rete MT pari alle per<strong>di</strong>te nel caso base. Si in<strong>di</strong>viduala quantità <strong>di</strong> generazione installata oltre la quale le per<strong>di</strong>te su base annua in retesuperano le per<strong>di</strong>te in rete in assenza <strong>di</strong> GD; si tratta a tutti gli effetti <strong>di</strong> un vincolo <strong>di</strong>natura tecnica, infranto il quale la GD incide negativamente sulle per<strong>di</strong>te della rete MT(punto 2 in Figura);• per<strong>di</strong>te in energia su base annua nella rete MT pari alle per<strong>di</strong>te convenzionali per la reteMT. Si calcola la quantità <strong>di</strong> generazione da installare al fine <strong>di</strong> uguagliare le per<strong>di</strong>tesulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e le per<strong>di</strong>te convenzionali a essa associate; rappresenta ilpunto <strong>di</strong> fine guadagno del <strong>di</strong>stributore, oltre il quale esso riceve un rimborso per le per<strong>di</strong>tein rete inferiore al danno economico effettivo da esse causato (punto 3 in Figura);• minimo delle per<strong>di</strong>te in energia su base annua complessive delle <strong>reti</strong> MT e AT. Si in<strong>di</strong>vidu<strong>ai</strong>l valore <strong>di</strong> generazione installata in un nodo tale da minimizzare le complessive per<strong>di</strong>tesu base annua nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT e in quella <strong>di</strong> trasmissione AT; è laquantità <strong>di</strong> GD necessaria al fine <strong>di</strong> ridurre le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> sistema. Questo parametro è piùsignificativo rispetto alle sole per<strong>di</strong>te MT, poiché considera anche i vantaggi conseguibilisulla rete AT, relativi all’installazione <strong>di</strong> generazione nella rete MT (punto 4 in Figura);116


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italiano• per<strong>di</strong>te in energia su base annua complessive delle <strong>reti</strong> MT e AT pari alle per<strong>di</strong>te complessivenel caso base. Si in<strong>di</strong>vidua la quantità <strong>di</strong> generazione installata oltre la quale leper<strong>di</strong>te su base annua in rete superano le per<strong>di</strong>te in rete in assenza <strong>di</strong> GD; è il punto oltreil quale i vantaggi legati alle per<strong>di</strong>te a livello <strong>di</strong> sistema, derivanti dall’installazione dellaGD, si estinguono (punto 5 in Figura).Dalla Figura è possibile notare che per valori <strong>di</strong> potenza installata non particolarmente elevatile per<strong>di</strong>te sono inferiori rispetto al caso <strong>di</strong> rete puramente passiva, mentre, all’aumentaredella GD (oltre la situazione in cui si ha inversione <strong>di</strong> flusso in rete) le per<strong>di</strong>te aumentano inmodo molto marcato. L’analisi delle per<strong>di</strong>te convenzionali, invece, mostra come, in presenza<strong>di</strong> quantità massive <strong>di</strong> GD, queste tendano a penalizzare il <strong>di</strong>stributore, riconoscendogli unamaggiorazione dell’energia prelevata dalla rete a monte inferiore rispetto all’effettiva energiapersa nella rete MT. Nei prossimi anni, a fronte <strong>di</strong> aumenti della quantità <strong>di</strong> GD installata inrete, sarà necessario prevedere una revisione del meccanismo delle per<strong>di</strong>te convenzionali,che tenga conto (sia in positivo che in negativo) anche dell’impatto della GD.Andamenti delle per<strong>di</strong>te con generazione installata nel nodo 7 della rete test 493.4 Inversione <strong>di</strong> flusso e protezioni <strong>di</strong> interfacciaI risultati del paragrafo 2.3, relativi all’impatto della GD sulle <strong>reti</strong> MT (e in minima parte BT),mostrano come le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione italiane abbiano una più che <strong>di</strong>screta capacità <strong>di</strong> accoglimentodella GD. Vincoli stringenti per la potenza attiva installabile sono legati a vari feno-117


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>meni (regolazione <strong>di</strong> tensione, problemi legati alle protezioni <strong>di</strong> interfaccia, limiti termici sullelinee) tutti collegati all’inversione del flusso <strong>di</strong> potenza, che rappresenta, come già detto, unprimo in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> “attività” delle <strong>reti</strong>. La gestione della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in inversione <strong>di</strong>flusso comporta, infatti, notevoli problemi per i sistemi <strong>di</strong> protezione e automazione nonché peri meccanismi <strong>di</strong> regolazione della tensione: una massiccia penetrazione della GD impone un ripensamento<strong>di</strong> tali modalità <strong>di</strong> gestione delle <strong>reti</strong>, che devono passare da “passive” ad “attive”.La Norma CEI 0-16 identifica per l’inversione del flusso <strong>di</strong> potenza un limite accettabile pari al5% delle ore annue <strong>di</strong> funzionamento: questo valore è legato alla probabilità che un evento <strong>di</strong>guasto sulla rete (tale da provocare l’apertura dell’interruttore in Cabina Primaria) sia contemporaneoalla situazione <strong>di</strong> inversione <strong>di</strong> flusso, o più precisamente alla situazione in cui generazionee carico, rimasti isolati rispetto al resto della rete, siano bilanciati. La compresenza delledue con<strong>di</strong>zioni provocherebbe la formazione <strong>di</strong> un’isola indesiderata con problemi all’automazione<strong>di</strong> rete, in particolare alla richiusura automatica e alla ricerca <strong>di</strong> tronchi guasti. La con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> rete in isola è, infatti, conseguenza dell’intervento delleprotezioni <strong>elettriche</strong> a livello <strong>di</strong> Cabina Primaria. All’apertura dell’interruttore, l’isola formatasisperimenta un transitorio che può portare a un nuovo punto <strong>di</strong> equilibrio (islan<strong>di</strong>ng permanente)o, dopo una fase transitoria, al collasso della rete. Il fattore che principalmente influenza la duratadell’islan<strong>di</strong>ng, e quin<strong>di</strong> la probabilità <strong>di</strong> funzionamento in isola indesiderata permanente, è,come già spiegato precedentemente, lo squilibrio <strong>di</strong> potenza attiva (e reattiva) tra generazionee carico prima dell’apertura, oltre alla tipologia dei generatori e <strong>ai</strong> relativi sistemi <strong>di</strong> controllo,regolazione e protezione presenti.❑ 3.4.1 Protezioni <strong>di</strong> interfacciaAllo scopo <strong>di</strong> raggiungere un adeguato livello <strong>di</strong> sicurezza e affidabilità del sistema elettrico è pertantonecessario installare protezioni che blocchino l’insorgere <strong>di</strong> un’isola indesiderata scollegandole unità <strong>di</strong> generazione, connesse alla porzione <strong>di</strong> rete in isola, nel più breve tempo possibile. Inrelazione all’islan<strong>di</strong>ng, le regole <strong>di</strong> connessione, pur <strong>di</strong>verse da Paese a Paese, contengono glistessi requisiti:• la GD deve essere <strong>di</strong>sconnessa dalla rete in caso <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> tensione e frequenza anomali,fuori d<strong>ai</strong> canoni <strong>di</strong> contratto;• se una o più fasi sono <strong>di</strong>sconnesse dalla rete a potenza prevalente, le unità GD devono essererapidamente scollegate dalla rete;• se sono previste le richiusure automatiche, le unità GD devono essere scollegate dalla reteprima della richiusura.In Italia la Norma CEI 0-16 (valida per <strong>reti</strong> MT) stabilisce che l’impianto attivo sia equipaggiato <strong>di</strong>un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> interfaccia (DDI) che assicuri la separazione <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> rete utente (generatorie carichi privilegiati), dalla rete esterna (Figura 3.15).118


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoFigura 3.15 Configurazione generale dell’impianto d’utenza attivaLa protezione anti-islan<strong>di</strong>ng viene implementata nel sistema <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> interfaccia (SPI), costituitoessenzialmente da un relè <strong>di</strong>gitale. Il SPI agisce, sulla base <strong>di</strong> misure locali (tensione e frequenza),sul DDI che separa la porzione <strong>di</strong> rete utente contenente il generatore dal resto della rete.Nel caso italiano il SPI agisce, secondo la norma CEI 0-16, in base a soglie <strong>di</strong>:• minima frequenza: protezione 81, regolata a 50.3 Hz, tempo <strong>di</strong> estinzione del guasto ≤ 170 ms;• minima tensione: protezione 27, regolata a 0,7 p.u., tempo <strong>di</strong> estinzione del guasto ≤ 370 ms;• massima tensione: protezione 59, regolata a 1,2 p.u., tempo <strong>di</strong> estinzione del guasto ≤ 170 ms.La norma impone un tempo complessivo <strong>di</strong> estinzione del guasto 60 e non i tempi parziali <strong>di</strong> interventodella protezione e <strong>di</strong> apertura dell’interruttore, i quali sono a <strong>di</strong>screzione dell’utente attivo.60Dato da due contributi: tempo d’intervento della protezione, inclusivo <strong>di</strong> un eventuale ritardo intenzionale, e tempo <strong>di</strong>apertura dell’interruttore.119


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>I relè 81 e 59 si considerano istantanei e il tempo <strong>di</strong> estinzione del guasto non include unritardo intenzionale. Viceversa il relè 27 presenta un ritardo intenzionale che incrementa il tempobase della protezione a 300 ms (tipicamente il tempo <strong>di</strong> apertura dell’interruttore è 70 ms). Il tempo<strong>di</strong> estinzione del relè 27 permette comunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconnettere le unità GD prima della richiusura automatica,che nel contesto italiano avviene circa 400 ms dopo il guasto. Focalizzando l’attenzionesulle soglie <strong>di</strong> frequenza, è possibile notare come i valori imposti siano molto restrittivi al fine <strong>di</strong> eliminarela presenza dei generatori in un tempo molto breve (per esempio 200 ms) dall’occorrenza<strong>di</strong> un evento sul sistema, in modo da consentire il corretto funzionamento delle richiusure automatiche.<strong>Le</strong> soglie <strong>di</strong> frequenza regolate a valori molto prossimi alla frequenza nominale costituisconouna particolarità del nostro sistema nazionale, come riscontrabile dalla EN 50438 [9].❑ 3.4.2 Stu<strong>di</strong>o su una rete tipoIn merito alla situazione della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione italiana, appena descritta, è stato condotto uno stu<strong>di</strong>osu una rete test in me<strong>di</strong>a tensione, secondo un approccio già sperimentato e riscontrabile in letteratura[10], per valutare, me<strong>di</strong>ante delle simulazioni, la probabilità, e il conseguente impatto, <strong>di</strong> unmancato funzionamento delle protezioni anti-islan<strong>di</strong>ng, nel caso in cui un’elevata quantità <strong>di</strong> GD siaconnessa alla rete. In particolare, si simula un’apertura intenzionale dell’interruttore posto all’inizio delfeeder (interruttore I1 in Figura 3.16) a cui è connessa l’unità GD, per quantificare le oscillazioni <strong>di</strong>tensione e frequenza in corrispondenza del punto <strong>di</strong> connessione del generatore (interruttore I2 inFigura 3.16), dalle quali è possibile dedurre le prestazione delle protezioni dei relè installati del DDI.Figura 3.16 Simulazione apertura interruttore in CPIn particolare, poiché in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> regime il generatore eroga solo potenza attiva (fattore <strong>di</strong>potenza unitario, coerentemente con quanto prescritto nella Norma CEI 11-20), le variazioni dellafrequenza e della tensione <strong>di</strong>pendono dallo squilibrio <strong>di</strong> potenza attiva e reattiva tra generazionee carico prima dell’apertura, ovvero d<strong>ai</strong> flussi <strong>di</strong> potenza tra il feeder e il resto della rete. Nella Figura3.17 sono riportati i risultati delle simulazioni per <strong>di</strong>versi squilibri <strong>di</strong> potenza attiva (mostratinei riquadri) e reattiva.120


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoFigura 3.17 Oscillazione <strong>di</strong> tensione e frequenzaLa proiezione <strong>di</strong> un punto sugli assi tensione/frequenza rappresenta le oscillazioni massime misuratein un intervallo <strong>di</strong> simulazione pari a 400 ms (in accordo con i tempi <strong>di</strong> attesa delle richiusureautomatiche); nella figura è mostrata anche l’area <strong>di</strong> non operatività dei relè <strong>di</strong> tensione e frequenza,regolati secondo gli standard italiani, al fine <strong>di</strong> quantificare i casi <strong>di</strong> sicuro mancato funzionamentodell’SPI. In caso <strong>di</strong> limitato squilibrio <strong>di</strong> potenza attiva, inferiore al 20%, la frequenzanon supera le soglie 81< e 81>, <strong>di</strong> conseguenza la protezione non è in grado <strong>di</strong> rilevare l’islan<strong>di</strong>nge l’isola permane fino all’istante <strong>di</strong> richiusura. Viceversa, per elevato squilibrio <strong>di</strong> potenza attiva,le oscillazioni sono sufficienti a garantire l’intervento della protezione in un tempo tanto piùbreve quanto più ampio è lo squilibrio. Dalla figura si può notare come, <strong>di</strong> fatto, la vera protezioneanti-islan<strong>di</strong>ng è rappresentata d<strong>ai</strong> relè <strong>di</strong> frequenza, che risultano i più stringenti; mentre i relè <strong>di</strong>tensione intervengono solo in con<strong>di</strong>zioni molto particolari.Inoltre, l’attuale SPI, basato come già illustrato sul rilievo locale <strong>di</strong> tensione e frequenza, in occasione<strong>di</strong> significativi transitori <strong>di</strong> frequenza sulla rete <strong>di</strong> alta tensione 61 , <strong>di</strong>sconnette la GD collegataalla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione che quin<strong>di</strong> non partecipa al contrasto della perturbazione in atto sul sistema,bensì ne aggrava l’entità, <strong>di</strong>sconnettendosi in tempi brevissimi, e causando problemi allasicurezza del complessivo sistema nazionale.❑ 3.4.3 Possibili evoluzioni del SPI (già previste sul sistema italiano)Protezioni <strong>di</strong>verse oppure meto<strong>di</strong> alternativi (<strong>di</strong> tipo attivo, implementabili solo in presenza <strong>di</strong> GDconnessa alla rete tramite inverter) sono possibili, ma, sia da prove <strong>di</strong> campo, che da simulazionial calcolatore, non sembrano <strong>di</strong>mostrare maggiore efficacia nel rispetto dei tempi <strong>di</strong> intervento at-61Quali quelli derivanti da <strong>di</strong>sconnessione dal parallelo UCTE (28 settembre 2003), ovvero da pesanti perturbazioni provenientidalle <strong>reti</strong> estere (4 novembre 2006).121


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>tualmente richiesti sul sistema italiano (<strong>di</strong>stacco della GD entro 200÷300 ms dalla mancanza dellarete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione), e possono introdurre nella rete delle problematiche a livello <strong>di</strong> power quality.Appare, quin<strong>di</strong>, remota la possibilità <strong>di</strong> risolvere questi problemi senza una rete <strong>di</strong> comunicazioneche permetta <strong>di</strong> informare la protezione <strong>di</strong> interfaccia della presenza della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e<strong>di</strong> trasmettere un opportuno segnale <strong>di</strong> telescatto in tempi sufficientemente rapi<strong>di</strong> (Figura 3.18).Figura 3.18 Sistema <strong>di</strong> comunicazione per il SPICon una simile evoluzione, la funzione <strong>di</strong> protezione contro la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> rete è quin<strong>di</strong> demandataal telescatto (erogato per mezzo <strong>di</strong> un apposito canale comunicativo), mentre la protezione <strong>di</strong> interfacciaè declassata a protezione <strong>di</strong> back up.La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> comunicazione consentirebbe quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> superare le limitazioni delleattuali logiche anti-islan<strong>di</strong>ng: implementando un segnale <strong>di</strong> intertrip fra CP e GD verrebbe infattia decadere l’esigenza <strong>di</strong> soglie <strong>di</strong> intervento molto strette (49.7- 50.3 Hz), risolvendo i problemiche si verificano durante i transitori <strong>di</strong> frequenza sulla rete <strong>di</strong> alta tensione. La soluzione propostaprevede quin<strong>di</strong> soglie più ampie, che rendano la GD resiliente rispetto a perturbazioni <strong>di</strong> retequando la rete è integra; tale logica richiede un segnale ciclico scambiato tra CP e GD al fine <strong>di</strong>informare il relè del DDI (SPI) della presenza del link <strong>di</strong> comunicazione. In caso <strong>di</strong> mancanza delsistema <strong>di</strong> comunicazione, il relè deve infatti tornare ad operare con le sole informazioni locali,senza beneficiare quin<strong>di</strong> dell’utilizzo delle soglie <strong>di</strong> intervento meno stringenti applicabili solo tramiteil sistema <strong>di</strong> comunicazione.Una nuova Norma del CEI in corso <strong>di</strong> pubblicazione [11] definisce questa evoluzione del Sistema<strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Interfaccia (SPI). In particolare, è stato previsto nel relè un ingresso de<strong>di</strong>cato adun segnale <strong>di</strong> telescatto, da attuare senza ritardo intenzionale, mentre il segnale <strong>di</strong> presenza rete,su ingresso parimenti de<strong>di</strong>cato, abilita, in assenza del segnale stesso, il set <strong>di</strong> regolazioni maggiormenterestrittivo. Lo schema pre<strong>di</strong>sposto allo scopo, con relativa proposta <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> regolazione,è mostrato in Figura 3.19.122


La Generazione Diffusa come driver per le <strong>reti</strong> attive. Focus sul panorama italianoFigura 3.19 Schema del nuovo SPI in presenza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> comunicazioneSi tratta <strong>di</strong> una proposta che tiene conto in modo completo e strutturato sia della necessità <strong>di</strong> garantireil <strong>di</strong>stacco della GD quando effettivamente necessario, sia della necessità <strong>di</strong> assicurare ilmantenimento in servizio della GD durante transitori <strong>di</strong> rete, che devono essere risolti da altri automatismie/o protezioni. È anche prevista la rapida ripresa della produzione del gruppo al veniremeno <strong>di</strong> tali perturbazioni.Il vettore <strong>di</strong> comunicazione, una volta presente, potrebbe essere utilizzato anche ad altri scopi, adesempio, per trasmettere segnali <strong>di</strong> regolazione alla GD e/o per realizzare una selettività logica frale protezioni del <strong>di</strong>stributore e quelle degli utenti, come meglio spiegato nel Capitolo 6.Bibliografia[1] Delibera ARG/elt 25/09 Allegato 2 “Impatto della Generazione Diffusa sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione”.Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/09/monitoraggio_generazione_06.pdf[2] Delibera AEEG 160/06 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> Generazione Distribuita e <strong>di</strong>microgenerazione in Italia e analisi dei possibili effetti della Generazione Distribuita sul sistemaelettrico nazionale”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/06/160-06all.pdf[3] Norma CEI 0-16 “Regola tecnica <strong>di</strong> riferimento per la connessione <strong>di</strong> utenti attivi e passivi alle<strong>reti</strong> AT ed MT delle imprese <strong>di</strong>stributrici <strong>di</strong> energia elettrica”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/08/033-08argalla.pdf123


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>[4] Delibera 125/10 “Mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni alla deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettricae il Gas ARG/elt 99/08 in materia <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni tecniche ed economiche per la connessionealle <strong>reti</strong> con obbligo <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> terzi degli impianti <strong>di</strong> produzione (TICA)”. Disponibilesu: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/10/125-10arg_allA.pdf[5] EN 50160: ”Voltage characteristics of electricity supplied by public <strong>di</strong>stribution systems.”[6] Norma CEI 11-20 “Impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica e gruppi <strong>di</strong> continuità collegatia <strong>reti</strong> <strong>di</strong> I e II categoria”.[7] Delibera ARG/elt 223/10 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> Generazione Distribuit<strong>ai</strong>n Italia per l’anno 2009 ed analisi dei possibili effetti della Generazione Distribuita sul sistemaelettrico nazionale”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/10/223-10argall.pdf[8] Delibera ARG/elt 81/10 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti <strong>di</strong> Generazione Distribuita inItalia per gli anni 2007 e 2008 e analisi dei possibili effetti della Generazione Distribuita sul sistemaelettrico nazionale”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/10/081-10argall.pdf[9] EN50438 “Requirements for the connection of micro-generators in parallel with public lowvoltage<strong>di</strong>stribution networks”.[10] F. Bignucolo, R. Caldon, M. Frigo, A. Morini, A. Pitto, F. Silvestro: Impact of <strong>di</strong>stributed generationon network security: effects on loss-of-m<strong>ai</strong>n protection reliability, Universities PowerEngineering Conference, UPEC 2008, 43rd International, Page(s): 1-5.[11] Progetto CEI 1058: Regola tecnica <strong>di</strong> riferimento per la connessione <strong>di</strong> utenti attivi e passivialle <strong>reti</strong> BT delle imprese <strong>di</strong>stributrici <strong>di</strong> energia elettrica, Giugno 2010. Disponibile su:http://www.ceiuni.it/struttura/body-ws-cei-webstore.html124


Capitolo 4<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazioneper le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>di</strong> Massimo Bogarelli e Antonio Capone


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>4.1 GeneralitàL’evoluzione delle infrastrutture <strong>elettriche</strong> verso il concetto <strong>di</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> (SG) comporta lo sviluppo<strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> comunicazione flessibile e affidabile, capace <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le nuove esigenze e <strong>di</strong>namichedelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>. In questo capitolo vengono descritte le tecnologie <strong>di</strong> comunicazione applicabilial fine monitorare, controllare e coor<strong>di</strong>nare le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> e vengono illustrati alcuninuovi scenari <strong>di</strong> interazione tra i due sistemi, con particolare attenzione allo smart metering, elementochiave della nuova architettura in grado <strong>di</strong> coinvolgere attivamente l’utente finale nella gestionedelle SG.Come <strong>di</strong>scusso in precedenza, nella maggior parte dei Paesi avanzati, l’età delle infrastrutturedella rete elettrica, l’obsolescenza <strong>di</strong> alcune delle tecnologie utilizzate, e un ritmo <strong>di</strong> crescita dellacapacità del sistema inferiore alla crescita della domanda (in particolare nei valori <strong>di</strong> picco), impongonouna riprogettazione e riorganizzazione del sistema <strong>di</strong> trasmissione e <strong>di</strong>stribuzione dell’energiaelettrica. Ciò rappresenta un’opportunità <strong>di</strong> ammodernamento della concezione stessa cheha guidato finora la pianificazione della rete elettrica, per rispondere alle esigenze che nasconodalle nuove fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile, dalla GD, dalla necessità <strong>di</strong> maggiore affidabilità e flessibilità,e dall’opportunità <strong>di</strong> maggiore partecipazione degli utenti finali nei mercati dell’energia [1].Per sottolineare la lentezza con la quale la rete elettrica si è evoluta negli anni rispetto ad altri sistemicomplessi, essa viene a volte paragonata a quella delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione: se AlexanderGraham Bell fosse trasportato <strong>ai</strong> giorni nostri avrebbe <strong>di</strong>fficoltà a riconoscere le componenti delsuo telefono in internet e nei moderni sistemi <strong>di</strong> comunicazione, mentre Thomas E<strong>di</strong>son sarebbeprobabilmente a suo agio con le attuali <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> [2].A parte le grossolane semplificazioni che questi confronti nascondono, il parallelo con i sistemi <strong>di</strong> comunicazioneed internet è particolarmente rilevante, perché proprio tali sistemi rappresentano un elementofondamentale nell’architettura delle future SG; ciò induce quin<strong>di</strong> a considerare le interessantiprospettive profilate dall’integrazione dell’infrastruttura elettrica con quella dell’informazione.<strong>Le</strong> nuove esigenze <strong>di</strong> comunicazione delle SG nascono dalla necessità <strong>di</strong> raccolta ed elaborazione<strong>di</strong> informazioni provenienti da <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> misura e sensoristica, oltre che dall’esigenza <strong>di</strong> controllocoor<strong>di</strong>nato delle <strong>di</strong>verse porzioni della rete, in modo da accogliere in sicurezza anche le iniezionidovute alla GD, sempre più efficiente nello sfruttamento <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong> per la produzione<strong>di</strong> energia [3].Come mostrato nella Figura 4.1, sistemi <strong>di</strong> elaborazione e controllo <strong>di</strong> questo tipo sono oggi giàpresenti nelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, principalmente per la parte legata alle gran<strong>di</strong> centrali e alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione,anche se sono ancora basate su tecnologie <strong>di</strong> comunicazione e piattaforme informativeeterogenee e poco integrate [1]. Al contrario, la parte relativa alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione rimanelargamente priva <strong>di</strong> strumenti per lo scambio <strong>di</strong> informazioni e il controllo dei sistemi. È orm<strong>ai</strong> opinionecon<strong>di</strong>visa che esistano numerose esigenze che richiedono un’evoluzione della rete attualetale da portare a un ammodernamento del sistema e a un aumento del livello <strong>di</strong> automazione soprattuttonelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione [4].La prima e più urgente esigenza che spinge verso l’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> comunicazione anchenelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è legata alla crescente presenza <strong>di</strong> GD, principalmente da fonti <strong>rinnovabili</strong>,la cui costruzione è fortemente incentivata dalle politiche energetiche messe in atto d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi126


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Paesi. Ciò comporta una trasformazione delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, che <strong>di</strong>ventano in grado <strong>di</strong> supportareiniezione <strong>di</strong> potenza attiva dall’utente e risultano quin<strong>di</strong> non più basate sul modello passivo,che presuppone esclusivamente un flusso uni<strong>di</strong>rezionale dell’energia dalla rete <strong>di</strong> trasmissioneverso gli utenti MT e BT.L’implementazione <strong>di</strong> un tale modello richiede pertanto un controllo in tempo reale dei sottosistemi,simile a quello della grande generazione e della trasmissione, ma con un livello <strong>di</strong> complessità superiorea causa della <strong>di</strong>ffusione sul territorio dei generatori e del minor grado <strong>di</strong> preve<strong>di</strong>bilità dellostato dei sistemi [5].Una rete <strong>di</strong> comunicazione che possa supportare la creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> gestione e controllodelle <strong>reti</strong> attive deve avere una topologia tale da raggiungere in modo capillare tutti i sistemi <strong>di</strong>stribuitigeograficamente, e deve essere capace <strong>di</strong> offrire prestazioni adeguate per rispondere alleesigenze delle applicazioni, in termini <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> traffico da trasferire e <strong>di</strong> tempestività della comunicazione[6].La seconda esigenza <strong>di</strong> comunicazione nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è legata invece agli utenti finali,anche <strong>di</strong> tipo residenziale, che al momento sono solo utilizzatori passivi dei sistemi <strong>di</strong> energia conlimitate possibilità <strong>di</strong> scelta delle modalità <strong>di</strong> utilizzo. Tuttavia, la maggiore sensibilità degli utentiverso le tematiche ambientali e il risparmio energetico, nonché, nell’ottica <strong>di</strong> un sistema energeticoavanzato, la necessità <strong>di</strong> ottimizzazione dei loro profili <strong>di</strong> carico, spingono verso la creazione<strong>di</strong> una infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione che possa aumentare la partecipazione degli utenti alla gestionedei consumi energetici e la loro interazione con i <strong>di</strong>stributori, per un controllo dei costi e dellatipologia <strong>di</strong> energia consumata.Figura 4.1 Ruolo delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione nelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> attuali e nelle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>127


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>4.2 Infrastrutture e tecnologie <strong>di</strong> comunicazione utilizzabili❑ 4.2.1 Architettura delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazioneNell’evoluzione delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> verso le SG, l’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione rappresenta unacomponente in<strong>di</strong>spensabile al sistema per consentire lo sviluppo <strong>di</strong> sistemi informativi e sistemi <strong>di</strong>controllo e gestione in grado <strong>di</strong> fornire servizi avanzati. La scelta <strong>di</strong> adeguate architetture e tecnologieper le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione rappresenta un’importante decisione, che deve essere presaalla luce <strong>di</strong> un ragionevole compromesso tra costi (che finora hanno messo un freno allo sviluppodelle nuove <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>) e prestazioni (che devono risultare adeguate a garantire lo scambio <strong>di</strong>dati in tempo reale).Per la parte relativa alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione, gli operatori fanno uso da tempo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> controlloe gestione avanzati, basati su <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione con collegamenti anche a lunga <strong>di</strong>stanza(Wide Area Network – WAN), che spesso sono possedute dagli stessi operatori e de<strong>di</strong>cate in modoesclusivo alla rete elettrica. La preferenza verso <strong>reti</strong> private e de<strong>di</strong>cate rispetto <strong>ai</strong> servizi fornibilidagli operatori <strong>di</strong> telecomunicazioni è motivata, dagli operatori stessi, con la criticità delle applicazioni<strong>di</strong> controllo della rete elettrica e dalla necessità <strong>di</strong> garanzie delle prestazioni del sistema <strong>di</strong>comunicazione [7]. Ovviamente, oltre a questo, esiste un aumento <strong>di</strong> efficienza associato alle applicazioni<strong>di</strong> controllo, che giustifica pienamente i costi della rete <strong>di</strong> comunicazione.Nel caso delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, la situazione è molto <strong>di</strong>fferente a causa della <strong>di</strong>ffusione capillaresul territorio dei punti da collegare, che richiede un’infrastruttura <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> comunicazione molto piùestesa e, ovviamente, più costosa. Anche i vantaggi economicamente quantificabili sono minori, tuttavial’affermazione della GD e i cambiamenti normativi tendono a mo<strong>di</strong>ficare rapidamente la situazione.In questa porzione più periferica della rete elettrica, <strong>di</strong> crescente importanza per le futureSG, appare meno giustificato il ricorso a <strong>reti</strong> de<strong>di</strong>cate e molto più sostenibile un utilizzo, almeno parziale,<strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> comunicazione con<strong>di</strong>vise con altri servizi.L’architettura della rete <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>elettriche</strong> deve rispondere ascenari implementativi anche molto <strong>di</strong>versi in relazione alle caratteristiche dei punti da connettere,alle caratteristiche dell’area e alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> comunicazione preesistenti.La scelta <strong>di</strong> un’architettura flessibile, organizzata in modo gerarchico e in grado <strong>di</strong> utilizzare tecnologieeterogenee nei <strong>di</strong>versi livelli appare la più adatta a sod<strong>di</strong>sfare le esigenze <strong>di</strong>fferenziate dei<strong>di</strong>stributori elettrici. Una possibile struttura a livelli della rete, che ricalca quelle in uso per altre applicazioni,come mostrato in Figura 4.2, <strong>di</strong>vide la rete in:• Home Area Network (HAN): rete domestica (o più in generale rete privata dell’utente) che collegasensori e <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> misura e controllo dei <strong>di</strong>spositivi elettrici, interconnessa con le <strong>reti</strong>esterne me<strong>di</strong>ante un Home Gateway (HG) che fornisce anche supporto alle applicazioni <strong>di</strong> gestionedell’energia;• Neighborhood Area Network (NAN): rete <strong>di</strong> aggregazione <strong>di</strong> più punti <strong>di</strong> accesso geograficamentevicini, che può opzionalmente essere utilizzata per garantire autonomia dagli operatori<strong>di</strong> telecomunicazioni e prestazioni elevate per il cosiddetto ultimo miglio;• Metropolitan Area Network (MAN): rete de<strong>di</strong>cata o con<strong>di</strong>visa per l’accesso citta<strong>di</strong>no in grado <strong>di</strong>fornire supporto a un numero anche elevato <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> accesso;128


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>• Wide Area Network (WAN): <strong>reti</strong> e collegamenti a lunga <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tipo de<strong>di</strong>cato o con<strong>di</strong>viso peril collegamento con centri <strong>di</strong> gestione e controllo regionali o nazionali.Figura 4.2 Struttura multilivello delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione❑ 4.2.2 Tecnologie <strong>di</strong> comunicazioni4.2.2.1 Home Area Network (HAN)In ambito <strong>di</strong> <strong>reti</strong> HAN, numerose iniziative a livello industriale e <strong>di</strong> enti <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione stannocercando <strong>di</strong> far convergere su tecnologie <strong>di</strong> comunicazione e piattaforme software comuni (perHG e meter) i <strong>di</strong>versi soggetti coinvolti. Tra le tecnologie più importanti su cui si sta concentrandol’attenzione si in<strong>di</strong>viduano ZigBee, Wi-Fi, Wireless M-Bus e PLC (Power Line Communication)su bassa tensione.Zigbee è il nome commerciale <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> protocolli <strong>di</strong> comunicazione ad alto livello, basatosullo Standard IEEE 802.15.4 [8] che fornisce le specifiche per il livello fisico e il sottolivello MAC.Tale tecnologia è stata sviluppata dalla ZigBee Alliance [9], un consorzio <strong>di</strong> aziende che ha per finela definizione <strong>di</strong> uno standard globale aperto per la realizzazione <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> monitoraggio econtrollo affidabili, efficienti e a basso consumo energetico, connessi in una rete wireless.Questo standard ha l’obiettivo <strong>di</strong> offrire una connessione economica e a basso consumo energetico,adatta in <strong>reti</strong> mesh costituite da <strong>di</strong>spositivi dotati <strong>di</strong> piccole antenne e <strong>di</strong> piccole batterie, chenecessitano <strong>di</strong> un bassissimo consumo <strong>di</strong> potenza, tale da non richiederne la sostituzione in tempibrevi. Inoltre esso opera nelle frequenze ra<strong>di</strong>o assegnate per scopi industriali, scientifici e me<strong>di</strong>ci129


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>(ISM) 868 MHz in Europa, 915 MHz negli Stati Uniti e 2,4 GHz nella maggior parte del resto delmondo, con data rate ottenibili <strong>di</strong> 20, 40 e 250 kbps rispettivamente.Grazie a meccanismi <strong>di</strong> gestione efficiente dell’energia e a consumi limitati, Zigbee risulta essereuna scelta interessante per assicurare la comunicazione tra <strong>di</strong>spositivi domestici, caratterizzati dacosti e risorse <strong>di</strong> potenza ridotti alla luce anche della certificazione che garantisce l’interoperabilità.Wi-Fi è invece il nome commerciale della tecnologia <strong>di</strong> rete wireless definita negli standard dellafamiglia IEEE 802.11 [10] usata per fornire una connessione sicura, affidabile e veloce. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> Wi-Fi operano sulle bande ra<strong>di</strong>o non licenziate <strong>di</strong> 2,4 e 5 GHz, raggiungendo un data rate nominalevariabile da qualche Mb/s alle centin<strong>ai</strong>a <strong>di</strong> Mb/s, secondo il tipo <strong>di</strong> specifica adottata.Obiettivo della rete Wi-Fi è fornire connettività wireless in ambienti indoor e outdoor tramite l’uso<strong>di</strong> antenne omni<strong>di</strong>rezionali o <strong>di</strong>rettive. <strong>Le</strong> antenne appartenenti alla prima categoria vengono <strong>di</strong>norma utilizzate per coprire zone relativamente piccole o, con raggi d’azione più gran<strong>di</strong>, possonoessere applicate per la copertura <strong>di</strong> aree pubbliche più vaste; con le antenne <strong>di</strong>rettive è invece possibilecoprire gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze, definibili in termini <strong>di</strong> chilometri, e sono utili proprio per portare labanda larga nei territori scoperti dalla rete cablata.Grazie alla semplicità <strong>di</strong> installazione, alla flessibilità nell’amministrazione della rete e alla recenteintroduzione <strong>di</strong> versioni ad alta velocità, il Wi-Fi è una tecnologia particolarmente adatta alla gestione<strong>di</strong> grossi volumi <strong>di</strong> dati e all’interconnessione con <strong>di</strong>spositivi d’utente anche <strong>di</strong> tipo portatile.Box. 4.1 Focus sulle tecnologie <strong>di</strong> comunicazione delle <strong>reti</strong> HANZigbeeZigbee è una tecnologia nata dalla necessità <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare la comunicazione senza filia basso bit rate su <strong>di</strong>stanze limitate tra <strong>di</strong>spositivi intelligenti e multifunzione <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni.Tale standard si è sviluppato basandosi sulle specifiche IEEE 802.15.4 per il livello fisico eil livello <strong>di</strong> accesso al mezzo con<strong>di</strong>viso, pertanto lo stack protocollare Zigbee definisce soltantoi livelli <strong>di</strong> rete, sicurezza e applicazione con l’obiettivo <strong>di</strong> assicurare la scalabilità, l’affidabilitàe la sicurezza della rete e l’interoperabilità tra i <strong>di</strong>versi apparati.A livello fisico Zigbee supporta se<strong>di</strong>ci canali e la modulazione O-QPSK (Offset QuadraturePhase Shift Keying) per la banda ISM <strong>di</strong> 2,45 GHz, mentre per le frequenze 868 e 915 MHzvengono utilizzati rispettivamente <strong>di</strong>eci canali e un canale e la modulazione BPSK. In tuttie tre i casi, viene inoltre implementata la tecnica trasmissiva Direct Sequence Spread Spectrum(DSSS) al fine <strong>di</strong> garantire una buona robustezza <strong>ai</strong> <strong>di</strong>sturbi, la ricezione dei segnalideboli, l’integrità del segnale stesso e l’operabilità <strong>di</strong> più utenti. <strong>Le</strong> funzioni svolte dal livellofisico comprendono l’attivazione/<strong>di</strong>sattivazione dei trasmettitori, l’in<strong>di</strong>viduazione e la selezionedei canali <strong>di</strong>sponibili e la stima e l’invio <strong>ai</strong> livelli superiori delle informazioni relative allaqualità dei link e della trasmissione/ricezione dei dati.Il livello MAC si occupa invece della generazione <strong>di</strong> speciali pacchetti (beacon) per la sincronizzazionedei <strong>di</strong>spositivi, del livello <strong>di</strong> sicurezza e dell’implementazione del CSMA/CA, pro-130


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>tocollo <strong>di</strong> accesso al canale che verifica l’assenza <strong>di</strong> trasmissioni sul mezzo con<strong>di</strong>viso prima<strong>di</strong> iniziarne una nuova. In particolare sono definite due modalità <strong>di</strong> funzionamento, slottede unslotted CSMA/CA, in base all’abilitazione della ricezione <strong>di</strong> beacon, le quali permettonola riaccensione dei <strong>di</strong>spositivi a seguito <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> idle.Il livello <strong>di</strong> rete è responsabile invece della gestione del routing all’interno della rete multihop,mentre il livello applicativo fornisce un framework per lo sviluppo e la comunicazione<strong>di</strong> applicazioni <strong>di</strong>stribuite; in questo livello vengono poi definiti profili applicativi specifici chegarantiscono la coesistenza tra produttori <strong>di</strong>versi.All’interno della rete, Zigbee prevede un coor<strong>di</strong>natore che gestisce la rete wireless, mentregli altri <strong>di</strong>spositivi vengono classificati dallo standard come:• Full Function Device (FFD), che tipicamente è alimentato da rete elettrica e può comunicare<strong>di</strong>rettamente con altri FFD, in grado <strong>di</strong> effettuare routing e fungere da coor<strong>di</strong>natoredella rete.• Reduced Fuction Device (RFD), che tendenzialmente è alimentato da batteria, non effettuarouting e comunica solo con FFD e non <strong>di</strong>rettamente con altri RFD.Pertanto, in base alla tipologia dei <strong>di</strong>spositivi supportati, è possibile ottenere solo tre <strong>di</strong>versitipi <strong>di</strong> topologia <strong>di</strong> rete: a stella, mesh e a cluster.Zigbee è quin<strong>di</strong> una tecnologia ra<strong>di</strong>o che permette la creazione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> ad hoc <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositiviintelligenti, abilitando una serie <strong>di</strong> servizi innovativi che possono essere utilizzati in svariaticontesti applicativi.Wi-FiGli standard IEEE 802.11, o più comunemente Wi-Fi, sono tecnologie attraverso le qualivengono realizzate <strong>reti</strong> wireless scalabili, flessibili e convenienti. Esse utilizzano un mezzora<strong>di</strong>o con<strong>di</strong>viso, su bande non licenziate con interferenza altamente variabile, pertanto ricorronoad un livello fisico progettato per essere robusto all’interferenza. <strong>Le</strong> modalità <strong>di</strong> trasmissionedelle informazioni più utilizzate dal Wi-Fi sfruttano la tecnica Direct SequenceSpread Spectrum che tende a <strong>di</strong>stribuire l’energia del segnale su una banda in frequenzapiù larga rispetto a quella del segnale stesso, limitando così l’impatto dell’interferenza sulleprestazioni del sistema <strong>di</strong> trasmissione, mentre le modulazioni generalmente impiegate sonoDPSK, QPSK con sprea<strong>di</strong>ng e OFDM.L’accesso al mezzo fisico è regolato da <strong>di</strong>verse funzioni logiche <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che possonofornire un accesso <strong>di</strong>stribuito o con collision free. <strong>Le</strong> prime si basano sulla tecnicaCSMA/CA e permettono il coor<strong>di</strong>namento nell’accesso tra stazioni <strong>di</strong>verse senza bisogno <strong>di</strong>un’entità centrale; le seconde necessitano invece <strong>di</strong> un “point coor<strong>di</strong>nator”, che provvedea fornire le esplicite segnalazioni da trasmettere <strong>ai</strong> singoli <strong>di</strong>spositivi, pertanto è possibileapplicarle solo in architetture <strong>di</strong> rete centralizzate. La tecnologia Wi-Fi consente infatti <strong>di</strong> costruirearchitetture centralizzate o ad hoc. All’interno <strong>di</strong> queste <strong>reti</strong> si possono raggiungererate massimi <strong>di</strong> 11 Mb/s e 54 Mb/s ricorrendo agli standard 802.11b e 802.g, operanti entrambinello spettro <strong>di</strong> frequenza nell’intorno <strong>di</strong> 2,4 GHz. Lo standard 802.11a è in grado <strong>di</strong>131


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>offrire rate massimo <strong>di</strong> 54 Mb/s lavorando esclusivamente nella banda dei 5 GHz, mentrelo standard 802.11n, ancora in fase <strong>di</strong> definizione, grazie all’uso <strong>di</strong> entrambe le bande da2,4 e 5 GHz, dovrebbe garantire velocità reali <strong>di</strong> circa 100 Mb/s.Un’altra peculiarità delle <strong>reti</strong> Wi-Fi consiste nella sicurezza, che sono in grado <strong>di</strong> offrire graziealle particolari modalità <strong>di</strong> autenticazione definite nel protocollo 802.1x e <strong>ai</strong> <strong>di</strong>fferenti algoritmi<strong>di</strong> cifratura, ossia strategie che consentono <strong>di</strong> assicurare l’integrità e la confidenzialitànello scambio dei dati all’interno del mezzo con<strong>di</strong>viso.La semplicità, il continuo sviluppo e la possibilità <strong>di</strong> sostenere data rate sempre maggiorihanno reso dunque il Wi-Fi la tecnologia più <strong>di</strong>ffusa per assicurare la connettività all’internodelle <strong>reti</strong> HAN.M-Bus e Wireless M-BusM-Bus, insieme alla sua versione wireless, è uno standard europeo sviluppato per consentirelo scambio informativo uni<strong>di</strong>rezionale o bi<strong>di</strong>rezionale tra sensori e attuatori.Il suo principio <strong>di</strong> funzionamento è basato sul “Single Master Slave” e prevede l’uso <strong>di</strong> ununico M-bus Master che pilota e coor<strong>di</strong>na le varie periferiche (Slave); <strong>di</strong> conseguenza possonoessere supportate varie topologie <strong>di</strong> rete ad eccezione <strong>di</strong> quella ad anello.M-Bus adotta un’architettura protocollare collassata OSI a tre strati costituiti dal livello fisicowired o wireless, dal livello data link basato sullo standard IEC 60870-5 e dal livello applicativode<strong>di</strong>cato; è previsto opzionalmente anche il livello <strong>di</strong> rete per gestire particolariproblematiche <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzamento.La variante wireless si <strong>di</strong>fferenzia dalla versione wired per il supporto <strong>di</strong> vari mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> utilizzo(“Stationary mode” S, ”Frequent transmit mode” T e “Frequent receive mode” R2), con iquali si è in grado <strong>di</strong> assicurare la comunicazione one-way o two-way in sistemi fissi e mobili.In particolare, attraverso il modo <strong>di</strong> comunicazione bi<strong>di</strong>rezionale T2 è possibile non solola telelettura dei dati ricavati da <strong>di</strong>spositivi periferici, ma anche gestire la sincronizzazionedel tempo e la <strong>di</strong>stribuzione delle chiavi crittografiche; questo è consentito grazie anchealla presenza <strong>di</strong> due <strong>di</strong>versi canali <strong>di</strong> comunicazione, uno per la tratta downlink (master-toslave),l’altro per la tratta uplink (slave-to-master).In entrambe le versioni, M-Bus garantisce un elevato livello <strong>di</strong> sicurezza nella trasmissionedei dati, bassi costi per il collegamento dei <strong>di</strong>spositivi, un significativo grado <strong>di</strong> flessibilità escalabilità del sistema grazie al riconoscimento automatico dei <strong>di</strong>spositivi e all’ampia <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> apparati; tutte queste peculiarità rendono la tecnologia applicabile in vari contestianche se essa si è sempre più affermata per supportare il monitoraggio, la lettura e lagestione remota <strong>di</strong> contatori <strong>di</strong> varia tipologia.PLCPLC è una tecnologia attraverso la quale si sfruttano le linee <strong>elettriche</strong> per offrire servizi <strong>di</strong>connettività.Poiché l’energia elettrica viene trasportata su linee ad alta tensione, <strong>di</strong>stribuita su me<strong>di</strong>a tensionee usata dagli utenti in bassa tensione, si in<strong>di</strong>viduano <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> comunicazioni PLC132


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>in base alle <strong>di</strong>verse bande frequenziali e alle caratteristiche trasmissive dei cavi elettriciusati. In particolare si utilizzano i termini NPL (Narrowband Power Line) e BPL (BroadbandPower Line) per in<strong>di</strong>care rispettivamente la trasmissione PLC nel range frequenziale 3 kHz-148,5 kHz e 2-50 MHz.La tecnologia PLC si applica sia sulle <strong>reti</strong> ad alta tensione, in cui viene utilizzata soprattuttod<strong>ai</strong> gestori per il controllo della rete elettrica, che sulle <strong>reti</strong> a me<strong>di</strong>a e bassa tensione, in cuiè impiegata per raccogliere informazioni da <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> misura, successivamente elaborateper ottenere una migliore gestione ed efficienza della rete.I sistemi PLC applicano efficienti tecniche <strong>di</strong> modulazione, come l’allargamento spettrale eOFDM per l’invio dei segnali, mentre i problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sono risolti attraverso meccanismi<strong>di</strong> gestione degli errori (FEC, ARQ), anche se tali accorgimenti tendono a consumare unacerta porzione della capacità della rete PLC a causa degli overhead e delle ritrasmissioni.M-Bus [11], acronimo <strong>di</strong> Meter Bus, è un protocollo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento asincrono, message-oriented,che consente la comunicazione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong>stribuiti in una rete locale; è pertanto uno standard chepuò essere utilizzato come bus <strong>di</strong> comunicazione per la lettura dei dati <strong>di</strong> consumo dei meter.M-Bus permette <strong>di</strong> comunicare a velocità <strong>di</strong> 300, 2400 e 9600 baud 1 con possibilità <strong>di</strong> adottare <strong>di</strong>fferentidata rate sulla stessa rete bus, anche se la massima velocità <strong>di</strong> trasmissione è comunqueinfluenzata da fattori quali il tipo e il numero dei <strong>di</strong>spositivi collegati, le <strong>di</strong>stanze da coprire e il tipoe il percorso del cavo utilizzato. La copertura assicurata da questa tecnologia può estendersi finoa 10 chilometri, con lunghezza massima del bus stesso dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualche chilometro. È previst<strong>ai</strong>noltre una variante wireless, basata sullo Standard EN13757-4 [12], che opera nella banda ISM868 MHz con uno schema <strong>di</strong> modulazione FSK senza alcuna tecnica <strong>di</strong> allargamento dello spettroe che promette rate <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> 100 kbaud o 32 kbaud.In entrambi le varianti, M-Bus risulta un protocollo interessante per la comunicazione tra <strong>di</strong>spositiviin ambito domestico dal momento che permette implementazioni semplici, d<strong>ai</strong> bassi costi e d<strong>ai</strong>ridotti consumi energetici, contribuendo in questo modo ad aumentare l’autonomia delle batterie,potenziale punto critico dei <strong>di</strong>spositivi mobili.Power Line Carrier (PLC) [13] è una tecnologia che consente la trasmissione <strong>di</strong> voce e dati su reteelettrica. Essa è implementata sovrapponendo al trasporto <strong>di</strong> corrente elettrica un segnale a frequenzapiù elevata, modulato dall’informazione da trasmettere. Il principale vantaggio <strong>di</strong> un simileapproccio consiste nella riduzione dei costi per la realizzazione dell’infrastruttura <strong>di</strong> rete, mentregli svantaggi sono riconducibili principalmente a fattori fisici e legali. I primi sono dovuti alle per<strong>di</strong>tesul mezzo e al risultante rapporto segnale rumore al ricevitore per una data potenza tra-1Un baud equivale a un simbolo trasmesso al secondo. Benché spesso confusa con l’unità bit per secondo (bit/s o bps),essa <strong>di</strong>fferisce da quest’ultima perché a un simbolo possono corrispondere più bit, se si usano tecniche <strong>di</strong> modulazione nonbinaria (<strong>di</strong> ampiezza, frequenza o fase). In questi casi la velocità espressa in bit/s può essere multipla <strong>di</strong> quella espress<strong>ai</strong>n baud.133


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>smessa, mentre i limiti legali sono imposti dagli standard, dal momento che la comunicazione PLCdeve coesistere con altri <strong>di</strong>spositivi sulla stessa rete.Nonostante gli eventuali problemi <strong>di</strong> propagazione del segnale sulle linee <strong>elettriche</strong> e <strong>di</strong> interferenza,la tecnica PLC rappresenta un’alternativa a basso costo interessante per le HAN, grazie alla<strong>di</strong>ffusione capillare della rete BT e alla recente introduzione <strong>di</strong> nuovi standard industriali per collegamentiad alta velocità, basati sulle specifiche del consorzio HomePlug AV [14].4.2.2.2 Neighborhood Area Network (NAN)<strong>Le</strong> NAN sono un’opzione possibile per la creazione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> a basso costo per l’interconnessione <strong>di</strong>punti <strong>di</strong> accesso relativi ad utenze geograficamente vicine; tra le tecnologie particolarmente adattea tali tipologie <strong>di</strong> rete vi sono le <strong>reti</strong> wireless MESH, che consentono <strong>di</strong> creare infrastrutture <strong>di</strong> retecompletamente wireless utilizzando collegamenti a basso costo (come Wi-Fi per outdoor e pontira<strong>di</strong>o Hiperlan) [15].4.2.2.3 Metropolitan Area Network (MAN)<strong>Le</strong> MAN sono probabilmente la porzione più critica della rete <strong>di</strong> comunicazione per le SG. La maggiorparte delle applicazioni richiede lo scambio <strong>di</strong> flussi informativi che rimangono confinati inarea metropolitana (la <strong>di</strong>stanza dei punti d’accesso dalla Cabina Primaria è nella maggior parte deicasi inferiore a qualche chilometro).Una possibilità è offerta dalle linee <strong>di</strong> accesso <strong>di</strong>gitali (DSL), fornite dagli operatori <strong>di</strong> telecomunicazioniper l’accesso a internet pubblica; sfruttando la capillarità della rete in rame sul territorio,tramite la <strong>di</strong>sposizione, nella banda sopra quella riservata alla telefonia analogica tra<strong>di</strong>zionale (4kHz), <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> sottoportanti equispaziate <strong>di</strong> circa 4,3 kHz, si è in grado <strong>di</strong> assicurare rate variabilida 640 kb/s a <strong>di</strong>verse decine-centin<strong>ai</strong>a <strong>di</strong> Mb/s in downlink e da 128kb/s a qualche Mb/s inuplink, in base alla tecnologia DSL adottata e alla <strong>di</strong>stanza percorsa. Il metodo <strong>di</strong> modulazione piùutilizzato all’interno <strong>di</strong> queste linee si fonda pertanto sull’OFDM, tecnica che prevede l’utilizzo inparallelo <strong>di</strong> più sottocanali modulati con un co<strong>di</strong>ce, in modo da minimizzare l’interferenza e dasfruttare al meglio i canali trasmissivi problematici, adattando la modulazione alle caratteristichedei singoli canali e scartando quelli inutilizzabili. La trasmissione duplex (nelle due <strong>di</strong>rezioni) coesistequin<strong>di</strong> col segnale fonico ed è effettuata in <strong>di</strong>visione <strong>di</strong> frequenza, con bande <strong>di</strong>verse per ledue <strong>di</strong>rettrici, al fine <strong>di</strong> adeguarsi meglio alle caratteristiche asimmetriche del traffico.Come per altri servizi specifici come il VOIP e la IPTV, eventuali garanzie <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> servizio, a seguito<strong>di</strong> specifiche esigenze in termini <strong>di</strong> ritardo o jitter, possono essere fornite dagli operatori attraversomeccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione del traffico delle applicazioni <strong>di</strong> interesse, anche se stu<strong>di</strong> recenti<strong>di</strong>mostrano come l’accesso in<strong>di</strong>fferenziato sia spesso sufficiente anche per le applicazioni più critiche.Approcci alternativi per le MAN sono basati su <strong>reti</strong> wireless come WiMAX e le <strong>reti</strong> cellulari.WiMAX è il nome usato per <strong>reti</strong> basate sugli Standard 802.16 [16], le quali definiscono un accessowireless su gran<strong>di</strong> aree sia in modalità fissa che in mobilità. Nel primo caso si è in grado <strong>di</strong> raggiungereun data rate <strong>di</strong> 75 Mbps con raggi <strong>di</strong> cella esten<strong>di</strong>bili fino a 75 chilometri; in mobilità inveceil rate scende a 15 Mbps con celle che coprono aree variabili tra 2 e 4 chilometri.<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> WiMAX possono offrire servizi e prestazioni alternativi a quelli DSL degli operatori <strong>di</strong> tele-134


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>comunicazioni tra<strong>di</strong>zionali e coprire aree in Digital Divide 2 . Il futuro ruolo <strong>di</strong> WiMAX nelle <strong>reti</strong> d’accessoè al momento poco preve<strong>di</strong>bile, a causa dei notevoli ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo delle <strong>reti</strong> rispetto <strong>ai</strong>piani annunciati.Un affermato concorrente delle <strong>reti</strong> WiMAX è costituito dalle <strong>reti</strong> cellulari, sviluppatesi dagli inizidegli anni novanta, come valido mezzo per fornire servizi voce e dati in mobilità, garantendo alcontempo la compatibilità con le <strong>reti</strong> fisse. Esse devono il loro successo alla standar<strong>di</strong>zzazionedella tecnologia Global System for Mobile Communications (GSM) [17] che ne ha reso possibile la<strong>di</strong>ffusione a livello mon<strong>di</strong>ale grazie all’adozione <strong>di</strong> una struttura univoca.Il GSM è stato progettato principalmente per offrire servizi sia <strong>di</strong> telefonia, con numerose funzionisupplementari, sia <strong>di</strong> dati a circuito a singolo canale o a canale multiplo. I servizi <strong>di</strong> dati a pacchettosono stati invece introdotti in seguito, attraverso l’implementazione, in un primo momento, del GeneralPacket Ra<strong>di</strong>o Service (GPRS) [18] e poi dell’UMTS (Universal Mobile Telecommunications System)[19]: nuova tecnologia sviluppata per sod<strong>di</strong>sfare le sempre più crescenti richieste <strong>di</strong> bit rateelevati delle applicazioni <strong>di</strong> nuova generazione. Grazie ad un <strong>di</strong>verso utilizzo dei canali del GSM e all’introduzione<strong>di</strong> nuove unità all’interno della rete, queste due tecnologie riescono a incrementare leprestazioni nello scambio <strong>di</strong> dati, continuando a garantire le medesime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> copertura.Box 4.2 Focus sulle tecnologie nelle <strong>reti</strong> MANWiMAXWiMAX è una tecnologia basata su un’architettura IP che pone tale standard in posizioneinterme<strong>di</strong>a tra Wi-Fi e i sistemi cellulari in termini <strong>di</strong> velocità, copertura, qualità del servizioe mobilità.<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> WiMAX sono state sviluppate per operare su <strong>di</strong>versi intervalli frequenziali con unabuona flessibilità nella scelta della banda del canale. In particolare vengono utilizzate le frequenzelicenziate tra i 10 e i 66 GHz in Line-Of-Sight; in contesto urbano si usano anche lefrequenze licenziate e non, tra i 2 e gli 11 GHz in Non-Line-Of-Sight. L’uso <strong>di</strong> antenne multiplee MIMO, connaturato in WiMAX, consente <strong>di</strong> ottenere inoltre benefici in termini <strong>di</strong> copertura,consumo energetico, ri-uso frequenziale ed efficienza spettrale.WiMAX è progettato per lavorare con IP e per supportare a livello MAC <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> traffico.In particolare il livello MAC è <strong>di</strong>viso in tre sottolivelli: il Sottolivello <strong>di</strong> Convergenza <strong>di</strong>Servizio Specifico (CS) che costituisce un’interfaccia logica con i livelli superiori, il SottolivelloMAC a Parte Comune (MAC CPS) che garantisce l’accesso al sistema, l’allocazione dellabanda e l’instaurazione e la manutenzione della connessione e il Sottolivello <strong>di</strong> Privacy (PrivacySublayer) che fornisce autenticazione e meccanismi <strong>di</strong> scambio delle chiavi. Il livellofisico, definito me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>verse specifiche in base alle frequenze utilizzate, supporta mo-2L’espressione Digital Divide si riferisce all’impossibilità <strong>di</strong> accesso e <strong>di</strong> fruizione alle nuove tecnologie informatiche e <strong>di</strong>comunicazione presente in alcune porzioni <strong>di</strong> territorio.135


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>dulazioni sia Single Carrier che OFDM. L’accesso al mezzo ra<strong>di</strong>o è multiplo e a <strong>di</strong>visione <strong>di</strong>tempo, con negoziazione della banda iniziale, autenticazione e registrazione; inoltre, a secondadella qualità <strong>di</strong> servizio, l’accesso al mezzo ra<strong>di</strong>o può essere a contesa, a banda garantitao a polling.Lo standard 802.16 specifica infine due tipologie <strong>di</strong> rete, Punto-MultiPunto e MultiPunto-MultiPunto.Reti cellulari<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> cellulari costituiscono un’ulteriore modalità <strong>di</strong> sfruttamento della banda ra<strong>di</strong>o per fornireservizi <strong>di</strong> telefonia e <strong>di</strong> dati in mobilità. La tecnologia più <strong>di</strong>ffusa a livello globale è ilGSM, standard nato in Europa e successivamente esteso in altre nazioni visto l’enorme successoiniziale.La rete GSM lavora in Europa nelle bande intorno alle frequenze <strong>di</strong> 900/1800 MHz e negliStati Uniti in quelle <strong>di</strong> 850/1900 MHz con modulazione GMSK (Gaussian Minimum Shift Keying)a fase continua con forma d’impulso gaussiana e co<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> canale convoluzionale a<strong>di</strong>fferenti rate per supportare <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> servizio. L’accesso è <strong>di</strong> tipo multiplo multicarrierTDMA che consente <strong>di</strong> creare, su ogni portante ra<strong>di</strong>o, fino a 8 canali per la trasmissione <strong>di</strong>voce co<strong>di</strong>ficata a 13 kB/s.Inoltre, vengono implementati meccanismi <strong>di</strong> power control, per regolare la potenza emess<strong>ai</strong>n base alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> propagazione, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuos transmission, per interrompere la trasmissionedella voce co<strong>di</strong>ficata durante le pause nella conversazione al fine <strong>di</strong> ridurre l’interferenzae il consumo energetico. La trasmissione è protetta inoltre da co<strong>di</strong>ci FEC che, grazieall’introduzione <strong>di</strong> bit <strong>di</strong> ridondanza, riescono a correggere eventuali errori (benché in misuralimitata), mentre l’adozione <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> frequency hopping permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuireeventuali <strong>di</strong>sturbi su più flussi informativi, consentendo un più facile recupero <strong>di</strong> parti danneggiate.Accanto al GSM si è affermato il GPRS, tecnologia che per rendere <strong>di</strong>sponibile il proprioservizio dati a pacchetto sfrutta i canali TDMA, le frequenze e la stessa struttura della reteGSM, con l’introduzione <strong>di</strong> alcune limitate mo<strong>di</strong>fiche hardware e software al sistema. La caratteristicaprincipale del GPRS, che lo <strong>di</strong>fferenzia dal GSM, è la capacità <strong>di</strong> occupare all’interfacciara<strong>di</strong>o TDMA gli slot <strong>di</strong> tempo solo quando si trasmettono i pacchetti, pertanto è possibileapplicare una multiplazione statistica <strong>di</strong> più utenti sugli stessi slot; nel GSM è prevista inveceuna mappatura fissa tra slot e contenuto informativo, senza possibilità <strong>di</strong> variazione.Il GPRS supporta 4 schemi <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> canale per raggiungere velocità <strong>di</strong> 25-40 kbps, lequali vengono estese tramite co<strong>di</strong>fiche leggere e modulazioni multilivello (8PSK) con l’evoluzioneEDGE (Enhanced Data rates for GSM Evolution). L’ultima tecnologia <strong>di</strong>ffusasi nelmercato delle comunicazioni mobili è l’UMTS, standard per servizi voce e dati in mobilità,basata sullo standard W-CDMA, che promette <strong>di</strong> raggiungere velocità <strong>di</strong> picco teoriche <strong>di</strong> 2Mbps. <strong>Le</strong> frequenze utilizzate da tale tecnologia sono da 1920 MHz a 1980 MHz in uplink eda 2110 a 2170 MHz in downlink, in cui si utilizza la modalità FDD (Frequency Division Duplex)per la trasmissione <strong>di</strong>gitale della voce alla stessa velocità nelle due <strong>di</strong>rezioni; da 1900136


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong><strong>ai</strong> 1920 MHz e da 2015 a 2025 MHz dove si usa la modalità TDD (Time Division Duplex) pergestire il traffico asimmetrico in rete. <strong>Le</strong> frequenze tra 1980-2010 MHz e 2170-2200 MHzvengono invece riservate per le applicazioni UMTS satellitari così da consentire l’effettiva coperturaglobale. UMTS prevede inoltre una sud<strong>di</strong>visione delle bande sopracitate in portanti<strong>di</strong> ampiezza <strong>di</strong> 5 MHz e l’applicazione, per ogni conversazione, <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce univoco perconsentirne l’in<strong>di</strong>viduazione all’interno del canale ra<strong>di</strong>o sul quale viaggiano app<strong>ai</strong>ate. Evoluzioniquali HSDPA (High Speed Downlink Packet Access) e HSUPA (High-Speed UplinkPacket Access) consentono poi <strong>di</strong> incrementare la velocità <strong>di</strong> ricezione e <strong>di</strong> invio dei dati finoa 14,4 Mb/s e 5,76 Mb/s, anticipando il trend <strong>di</strong> aumento dei data rate in uplink e downlinkpromesso dalla prossima generazione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> cellulari, LTE (Long Term Evolution).Tutte le <strong>reti</strong> cellulari sopra descritte, grazie alla loro flessibilità, sono già largamente utilizzate perapplicazioni legate al mondo dell’energia, principalmente nell’ambito della comunicazione tra smartmeter e sistemi centrali; il progetto Telegestore <strong>di</strong> Enel, descritto nel paragrafo 4.4.5, ne <strong>di</strong>mostraun esempio <strong>di</strong> implementazione.4.2.2.4 Wide Area Network (WAN)Per quanto concerne le <strong>reti</strong> WAN, si può osservare come esse siano per le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione menoimportanti che per le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione. Per questo la possibilità <strong>di</strong> utilizzare i servizi degli operatori<strong>di</strong> telecomunicazioni anche per collegamenti <strong>di</strong> lunga <strong>di</strong>stanza è probabilmente quella più ragionevolein termini <strong>di</strong> costo.4.3 Possibili scenari <strong>di</strong> integrazione con le <strong>reti</strong> d’energia attiveLo sviluppo delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione nell’ultimo decennio ha mostrato una tendenza precisa <strong>di</strong>trasformazione, dallo scenario <strong>di</strong> infrastrutture e tecnologie eterogenee de<strong>di</strong>cate a servizi specifici,verso una convergenza <strong>di</strong> tutti i servizi su piattaforme <strong>di</strong> comunicazione basate su IP (InternetProtocol) e sulla suite <strong>di</strong> protocolli <strong>di</strong> internet. Servizi tra<strong>di</strong>zionalmente forniti su <strong>reti</strong> de<strong>di</strong>cate,come ad esempio la telefonia, sono oggi quasi completamente basati su IP (VOIP), mentre altri,come la TV, sono avviati ad un rapido processo <strong>di</strong> trasformazione (IPTV).Uno dei vantaggi consentiti dalla tecnologia IP è la possibilità <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong> comunicazione<strong>di</strong> tipo eterogeneo a livello <strong>di</strong> singolo collegamento o <strong>di</strong> sottorete (fibra ottica, ponti ra<strong>di</strong>o,WiFi, WiMax, PLC, ecc.), ma con un’unica tecnologia <strong>di</strong> rete in grado <strong>di</strong> supportare le applicazionipiù <strong>di</strong>verse senza bisogno <strong>di</strong> adattamento <strong>ai</strong> protocolli <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> basso livello. Parallelamente,lo sviluppo delle <strong>reti</strong> d’accesso a banda larga ha consentito l’accesso alle piattaforme <strong>di</strong>servizi IP a una percentuale molto alta delle utenze residenziali, pur con qualche <strong>di</strong>fficoltà nell’estenderel’accesso ad alcune porzioni del territorio (aree in Digital Divide).Nonostante la criticità <strong>di</strong> alcune delle applicazioni per le SG, il volume <strong>di</strong> traffico generato sarà nellamaggior parte dei casi decisamente più piccolo <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> altre applicazioni del mondo internet137


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>e sicuramente molto inferiore alla capacità delle moderne <strong>reti</strong> d’accesso. La prospettiva <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visionedell’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione IP appare dunque praticabile a patto <strong>di</strong> introdurre strumentiatti a garantire le prestazioni e la qualità <strong>di</strong> servizio per le applicazioni delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>.Inoltre, il contenimento dei costi che deriva dalla con<strong>di</strong>visone è potenzialmente in grado <strong>di</strong> accelerarel’introduzione dei servizi per le SG.Sia nel caso <strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione de<strong>di</strong>cate, che <strong>di</strong> <strong>reti</strong> con<strong>di</strong>vise con altri servizi, l’aspetto davalutare attentamente, per garantire l’interoperabilità delle due <strong>reti</strong>, è quello che riguarda le prestazionie la qualità <strong>di</strong> servizio. A <strong>di</strong>fferenza del caso delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> trasmissione, dove viè una prevalenza <strong>di</strong> servizi critici, che richiedono al sistema <strong>di</strong> comunicazione affidabilità e prestazionielevate, nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è preve<strong>di</strong>bile la convivenza <strong>di</strong> applicazioni con esigenze <strong>di</strong>versee me<strong>di</strong>amente con requisiti <strong>di</strong> qualità meno stringenti [7]. Pertanto le scelte progettuali etecnologiche devono necessariamente essere guidate dal servizio con i requisiti prestazionali piùstringenti, nel caso <strong>di</strong> convivenza <strong>di</strong> più servizi sullo stesso tratto <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> comunicazione.❑ 4.3.1 Requisiti prestazionaliI parametri prestazionali <strong>di</strong> interesse per la rete <strong>di</strong> comunicazione sono principalmente la capacità<strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> informazioni, espressa in bit al secondo, il ritardo <strong>di</strong> trasferimento dei dati dalla sorgentealla destinazione finale, e l’affidabilità. In alcuni casi può essere rilevante anche la variazione<strong>di</strong> ritardo (jitter). Rispetto a un flusso informativo relativo a un’applicazione, la capacità della rete<strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>pende da quella dei <strong>di</strong>versi collegamenti attraversati e in particolare da quellocon capacità più bassa, che costituisce il collo <strong>di</strong> bottiglia per la comunicazione. Quando i collegamentisono con<strong>di</strong>visi, la capacità <strong>di</strong>sponibile per ciascun flusso risulta variabile a causa del trafficogenerato dalla trasmissione, me<strong>di</strong>ante le stesse risorse <strong>di</strong> comunicazione delle altre informazioni.Il ritardo <strong>di</strong> trasferimento ha componenti fisse, legate <strong>ai</strong> tempi <strong>di</strong> elaborazione e trasmissione daparte dei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> rete e al tempo <strong>di</strong> propagazione del segnale, e componenti variabili dovute al trafficoche con<strong>di</strong>vide i collegamenti e che può generare congestione <strong>di</strong> rete.L’affidabilità del sistema <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>pende <strong>di</strong>rettamente da quella dei suoi collegamenti eapparati <strong>di</strong> rete, ma più in generale può essere correttamente riferita alla percentuale <strong>di</strong> temponella quale il sistema è in grado <strong>di</strong> garantire le prestazioni necessarie al funzionamento <strong>di</strong> una specificaapplicazione.Nel dettaglio è possibile <strong>di</strong>videre le applicazioni per le SG in tre classi: monitoraggio, controllo, eprotezione/sicurezza. <strong>Le</strong> applicazioni <strong>di</strong> monitoraggio e raccolta dati da sensori <strong>di</strong> vario tipo postiin rete sono tipicamente quelle meno critiche dal punto <strong>di</strong> vista della comunicazione, per quel cheriguarda il ritardo <strong>di</strong> trasferimento e l’affidabilità, ma spesso sono anche quelle che generano lamaggior mole <strong>di</strong> dati e che impongono vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento in termini <strong>di</strong> capacità complessiva<strong>di</strong>sponibile.<strong>Le</strong> applicazioni <strong>di</strong> controllo e regolazione sono più critiche a causa della necessità <strong>di</strong> comunicazionebi<strong>di</strong>rezionale, ma nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione tipicamente non vanno oltre requisiti <strong>di</strong> ritardo dell’or<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> secon<strong>di</strong>. Infine, le applicazioni <strong>di</strong> protezione sono quelle più problematiche dal punto <strong>di</strong> vistadel ritardo massimo tollerato, <strong>di</strong> solito dell’or<strong>di</strong>ne delle centin<strong>ai</strong>a <strong>di</strong> millisecon<strong>di</strong>, e dell’affidabilità.Tuttavia, anche in questo caso i requisiti sono normalmente meno stringenti che in altre porzioni138


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>della rete elettrica, a causa della presenza <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> protezione intrinseca in grado <strong>di</strong> intervenirequalora si presentassero problemi <strong>di</strong> collegamento.Nella situazione in cui la rete <strong>di</strong> comunicazione possa essere de<strong>di</strong>cata alle applicazioni della reteelettrica, le scelte progettuali sono legate solo alle caratteristiche delle tecnologie <strong>di</strong>sponibili per icollegamenti e al loro costo. Nel caso si consideri l’uso <strong>di</strong> <strong>reti</strong> con<strong>di</strong>vise con altri servizi, comequelle fornite dagli operatori <strong>di</strong> telecomunicazioni, occorre invece tener conto anche dell’interazionetra i <strong>di</strong>versi flussi <strong>di</strong> traffico che rende variabili nel tempo le prestazioni e richiede strumenti perla gestione della qualità. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> dati basate su IP <strong>di</strong>spongono orm<strong>ai</strong> <strong>di</strong> strumenti consolidati perla gestione della qualità che operano sulla classificazione e <strong>di</strong>fferenziazione dei flussi <strong>di</strong> traffico chele attraversano. Ove necessario è possibile utilizzare negli apparati <strong>di</strong> rete opportuni meccanismiper garantire una capacità minima <strong>ai</strong> flussi, me<strong>di</strong>ante schemi <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong>namica delle risorsetrasmissive, e ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasferimento contenuti anche in caso <strong>di</strong> congestione, tramite l’utilizzo<strong>di</strong> priorità. Ovviamente i costi dei servizi <strong>di</strong> comunicazione offerti dagli operatori <strong>di</strong>pendonod<strong>ai</strong> livelli <strong>di</strong> qualità richiesti e questo fornisce utili gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> libertà nella scelta delle soluzioni migliori,in termini <strong>di</strong> compromesso tra costi e prestazioni.❑ 4.3.2 Protocolli <strong>di</strong> controllo e gestioneDal punto <strong>di</strong> vista dei protocolli che possono supportare l’integrazione della rete <strong>di</strong> comunicazionecon le <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, si sottolinea l’uso <strong>di</strong> protocolli applicativi comuni per consentire lo sviluppoveloce <strong>di</strong> servizi e apparati interoperabili. Col termine protocollo applicativo si in<strong>di</strong>cano <strong>di</strong> norma imessaggi e le regole che gestiscono la segnalazione e la comunicazione tra due entità applicative.A seconda della modalità con cui interagiscono i sistemi, si in<strong>di</strong>viduano due tipologie <strong>di</strong> architetture,client-server e peer-to-peer. La modalità client-server si avvale della logica per cui il clientusufruisce <strong>di</strong> un certo servizio instaurando una connessione col server, che provvede a fornirel’opportuna risposta alla richiesta del client a seguito dello svolgimento <strong>di</strong> una determinata azione.La comunicazione coinvolge pertanto esclusivamente il client e il server, con quest’ultimo cheeroga un servizio e con il client che lo sfrutta. Il para<strong>di</strong>gma peer-to-peer invece prevede una gerarchiaparitaria tra i vari soggetti coinvolti nella comunicazione, pertanto i ruoli <strong>di</strong> client e <strong>di</strong> servervariano a seconda degli scenari. La comunicazione inoltre può coinvolgere più soggetti secondomodalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione multicast o broadcast.L’interfacciamento tra la rete elettrica e la rete dati per gestire tutte le funzioni <strong>di</strong> protezione, comando,monitoraggio e automazione può essere effettuato sfruttando il protocollo applicativo IEC61850 [20], già impiegato nel mondo elettrico per l’automazione delle stazioni, ma sempre più appoggiatonel <strong>di</strong>venire protocollo <strong>di</strong> comunicazione universale all’interno delle SG.Lo standard definisce in particolare il formato dati, gli oggetti e il linguaggio <strong>di</strong> configurazione perla comunicazione dei vari <strong>di</strong>spositivi nell’ambito dei sistemi <strong>di</strong> automazione e controllo per la reteelettrica, realizzando un modello astratto a oggetti che replica in ogni dettaglio i <strong>di</strong>spositivi e le funzionisvolte nel mondo elettrico reale. Elemento centrale <strong>di</strong> questo modello è il “Logical Node”, ossiauna classe che rappresenta una funzione particolare del sistema. A tale oggetto sono poi attribuitedelle proprietà specifiche per ogni genere <strong>di</strong> classe e dei determinati servizi. L’aggregazione <strong>di</strong> piùLogical Node, in Logical Device, e poi in Server, costituisce l’Intelligent Electronic Device (IED), <strong>di</strong>-139


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>spositivo fisico del sistema su cui viene implementato il modello. Il modello virtuale così sviluppatoviene infine tradotto concretamente a livello applicativo nel modello ISO/OSI, in base alle specifichecontenute nelle sezioni 61850-8-1 e 9-x dello standard, le quali definiscono la mappatura delmodello astratto in messaggi GOOSE o MMS.Nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazioni infatti si parla spesso <strong>di</strong> architetture protocollari a strati per sottolinearela gerarchia presente fra i <strong>di</strong>versi protocolli e le funzioni svolte a seconda del livello <strong>di</strong> appartenenza.Il modello OSI (Open System Interconnection) dell’ISO (International Organization for Standar<strong>di</strong>zation)[21] è lo standard preso come riferimento e definisce una pila modulare composta da settelivelli (Figura 4.3), <strong>di</strong>stinti dall’alto in basso in:• strato <strong>di</strong> applicazione, che fornisce servizi user-end;• strato <strong>di</strong> presentazione, che stabilisce la sintassi e il formato con cui i dati vengono scambiati;• strato <strong>di</strong> sessione, che determina la modalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo (half-duplex o full-duplex) e gestiscele informazioni <strong>di</strong> sincronizzazione;• strato <strong>di</strong> trasporto, che fornisce una trasmissione affidabile dei messaggi <strong>di</strong> livello 7 da estremoad estremo, secondo modalità che tengono conto delle caratteristiche della sottostante rete <strong>di</strong>comunicazione;• strato <strong>di</strong> rete, che sovr<strong>ai</strong>ntende al trasferimento <strong>di</strong> informazioni lungo una sequenza <strong>di</strong> no<strong>di</strong> inrete e al controllo della congestione dei pacchetti;• strato <strong>di</strong> collegamento dati, che svolge la funzione <strong>di</strong> trasferimento dati privo <strong>di</strong> errori tra due no<strong>di</strong>a<strong>di</strong>acenti e strato fisico che provvede alla trasmissione dei singoli bit sul mezzo trasmissivo.Figura 4.3 Architetture dei protocolli prevista dallo Standard ISO/OSI e d<strong>ai</strong> messaggi GOOSE e MMS140


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Tale modello stratificato permette anche <strong>di</strong> omettere alcuni livelli generando così un modello ristrettocostituito solo d<strong>ai</strong> livelli applicativo, data link e fisico.L’architettura che si ottiene seguendo la norma IEC 61850 varia a seconda del tipo <strong>di</strong> messaggiutilizzati per lo scambio <strong>di</strong> informazioni.GOOSE (Generic Object Oriented Substation Events) [20][22] è infatti un tipo <strong>di</strong> messaggio usatoper l’invio rapido <strong>di</strong> informazioni tra oggetti, basato sul meccanismo publisher/subscriber. Essofornisce un metodo per la trasmissione veloce degli eventi <strong>di</strong> sottostazione come coman<strong>di</strong>, allarmie in<strong>di</strong>cazioni, attraverso messaggi broadcast pubblicati sul mezzo <strong>di</strong> comunicazione e interpretatisolo da alcuni elementi del sistema. I messaggi GOOSE prevedono il passaggio <strong>di</strong>retto dal livelloapplicativo al livello data link – MAC, per cui vengono tradotti <strong>di</strong>rettamente in un frame Ethernetche viene ripetutamente trasmesso a più destinatari, senza conferma <strong>di</strong> ricezione.La modalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è pertanto <strong>di</strong> tipo peer-to-peer multicast con messaggi inviati da unIED e ricevuti da più subscriber; la trasmissione avviene in modo continuativo ad intervalli regolarifino all’evento corrispondente alla pubblicazione <strong>di</strong> un nuovo dato.MMS (Manufacturing Message Specification) [23] è invece uno standard internazionale (ISO 9506) <strong>di</strong>comunicazione <strong>di</strong> livello applicativo che fornisce un insieme <strong>di</strong> servizi volti ad agevolare lo scambio intempo reale <strong>di</strong> dati e informazioni <strong>di</strong> controllo tra i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> rete e i sistemi che li interrogano.Gli oggetti e i messaggi definiti da MMS sono sufficientemente generici da essere appropriati peruna gran parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi, applicazioni e industrie, pertanto consentono un’elevata interoperabilitàtra <strong>di</strong>spositivi eterogenei.Lo standard si articola in più sezioni, con la prima, <strong>di</strong> servizio, che specifica i <strong>di</strong>spositivi virtuali utilizzabili,i messaggi che i no<strong>di</strong> possono scambiarsi in rete e i parametri ad essi associati, e la seconda,protocollare, che illustra la sequenza che i messaggi devono seguire in rete, il formato deimessaggi e l’interazione <strong>di</strong> MMS con gli altri livelli dello stack OSI.Il principale obiettivo <strong>di</strong> MMS è definire un meccanismo <strong>di</strong> comunicazione per <strong>di</strong>spositivi o applicazioniche garantisca un elevato livello <strong>di</strong> interoperabilità, pertanto MMS specifica non solo i formatidei messaggi ma anche gli oggetti, i servizi e la procedura <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> tali servizi. Inparticolare si definisce un modello <strong>di</strong> Virtual Manufacturing Device (VMD) in cui vengono specificatisolo gli aspetti visibili <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivo. All’interno <strong>di</strong> questo modello, MMS rappresental’unica interfaccia <strong>di</strong> rete, celando i livelli sottostanti; i <strong>di</strong>spositivi reali vengono inoltre mappati, attraversouna specifica funzione <strong>di</strong> trasferimento, in oggetti virtuali dotati <strong>di</strong> specifici attributi, garantendoin questo modo la comunicazione fra elementi <strong>di</strong>versi.A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> GOOSE, il protocollo MMS non si basa su una modalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tipo peerto-peera livello 2 ma sfrutta i servizi <strong>di</strong> connettività <strong>di</strong> TCP/IP, instaurando relazioni <strong>di</strong> tipo clientservertra i <strong>di</strong>spositivi in rete, con il client che invia richieste al server e quest’ultimo che forniscele adeguate risposte al primo a seguito dell’esecuzione <strong>di</strong> opportune azioni.L’adozione dello Standard IEC 61850 come protocollo applicativo comune all’interno dell’intera SGcostituisce il primo passo per rimuovere le barriere che impe<strong>di</strong>scono l’accesso a una pluralità <strong>di</strong>soggetti in grado <strong>di</strong> sviluppare applicazioni e servizi in modo competitivo, mentre l’integrazione deiservizi delle SG su piattaforme IP può rendere possibile la prospettiva dell’“Internet of Energy”,nella quale i due più importanti sistemi complessi a <strong>di</strong>ffusione globale convergono per migliorarel’efficienza e l’impatto ambientale della produzione e <strong>di</strong>stribuzione dell’energia.141


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>4.4. <strong>Smart</strong> metering e interazioni con gli utenti❑ 4.4.1 Sviluppo dello smart meteringL’evoluzione della rete elettrica verso il para<strong>di</strong>gma delle SG ha comportato, come primo elementotangibile per l’utente finale, l’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> smart metering in grado <strong>di</strong> migliorare la gestionedelle misure da parte delle utility <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. I semplici contatori dell’energia installatipresso gli utenti sono <strong>di</strong>ventati “smart meter”, <strong>di</strong>spositivi intelligenti interfacciati con la rete dati,in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con il centro <strong>di</strong> raccolta ed elaborazione dati del <strong>di</strong>stributore, al fine <strong>di</strong> trasmetterele informazioni sui consumi energetici rilevati. Tali sistemi <strong>di</strong> misura innovativi vengonoclassificati, in base alle funzionalità supportate, in Automatic Meter Rea<strong>di</strong>ng (AMR) e in AutomatedMetering Management (AMM). Gli smart meter del primo tipo implementano semplici funzioni <strong>di</strong>telelettura dei profili <strong>di</strong> energia assorbita, anche istantaneamente, dagli utenti e dei profili tariffari,lasciando così l’operatività umana <strong>ai</strong> soli casi <strong>di</strong> guasto degli apparati e non più alla rilevazionedei consumi. I <strong>di</strong>spositivi appartenenti al secondo tipo invece supportano una comunicazione bi<strong>di</strong>rezionaleverso le utility <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e quin<strong>di</strong>, oltre alle funzioni appena elencate, possonomigliorare e velocizzare i servizi commerciali resi alla clientela in occasione <strong>di</strong> subentri, morosità,cambi della potenza contrattuale o del piano tariffario, rendere più veloce il passaggio da un fornitore<strong>di</strong> energia elettrica a un altro, svolgere anche funzioni <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>agnostica, segnalamento deiguasti e analisi della qualità nella fornitura <strong>di</strong> energia elettrica in termini <strong>di</strong> interruzioni, variazione<strong>di</strong> tensione e misura del carico.Entrambi i sistemi consentono all’utility <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> avere non solo una visione dei consumi<strong>di</strong> energia elettrica globale o per ogni cliente, ma anche una riduzione dei costi a seguito dell’automaticaacquisizione dei dati e <strong>di</strong> una più semplice rilevazione dei guasti.L’opportunità <strong>di</strong> monitorare accuratamente il consumo dell’energia all’interno della rete, grazie <strong>ai</strong>dati forniti dagli smart meter, costituisce infatti per le utility un valido mezzo per esaminare learee in cui l’uso <strong>di</strong> energia è superiore rispetto alle previsioni; lo smart metering <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong> unin<strong>di</strong>spensabile strumento per la rilevazione delle anomalie.In relazione alla GD alcune notevoli sinergie possono inoltre essere ottenute sfruttando l’infrastruttura<strong>di</strong> comunicazione degli smart meter per controllare da remoto i generatori.Gli attuali standard <strong>di</strong> comunicazione per gli smart meter si <strong>di</strong>stinguono principalmente per il mezzo<strong>di</strong> comunicazione utilizzato, wired o wireless.❑ 4.4.2 Comunicazione WiredIl principale mezzo <strong>di</strong> comunicazione wired impiegato sulla rete <strong>di</strong> bassa e me<strong>di</strong>a tensione per losmart metering è la Power Line Communication (PLC), che sfrutta, come illustrato nel paragrafo4.2.2, la rete elettrica (essenzialmente BT) già presente per trasportare un segnale ad alta frequenzamodulato con l’informazione da trasmettere. Come definito nella normativa IEC 61334-3-1 [24], tale tecnica <strong>di</strong> trasmissione utilizza le bande <strong>di</strong> frequenza da 3 a 148,5 kHz, con la banda<strong>di</strong> 3-95 kHz limitata <strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> energia elettrica e <strong>ai</strong> loro utenti e la banda <strong>di</strong> 95-148,5 kHzriservata invece <strong>ai</strong> soli utenti. Nella banda <strong>di</strong> 125-140 kHz viene inoltre richiesto l’uso del proto-142


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>collo d’accesso multiplo CSMA, protocollo utilizzato per consentire a <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> funzionaresulla stessa rete o su <strong>reti</strong> collegate elettricamente tra <strong>di</strong> loro. I segnali trasmessi d<strong>ai</strong> sistemi funzionantiin questa sottobanda devono avere una <strong>di</strong>stribuzione spettrale definita e una durata massimatali da permettere la rilevazione della loro portante da parte <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>spositivi sulla stessa rete,i quali, in presenza <strong>di</strong> banda occupata, non possono inviare alcun dato; <strong>di</strong> conseguenza i <strong>di</strong>spositiviin attesa <strong>di</strong> trasmettere devono rendere casuali i loro tentativi <strong>di</strong> comunicazione in modo daridurre la probabilità <strong>di</strong> collisioni; inoltre la durata massima <strong>di</strong> qualsiasi trasmissione deve esserelimitata per consentire l’accesso multiplo al mezzo.Il bit rate massimo raggiungibile con tale tecnologia è <strong>di</strong> 600 bit/s su rete a bassa tensione (e 1200bit/s su rete a me<strong>di</strong>a tensione), mentre la modulazione applicata è la FSK (Frequency Shift Keying)che offre molteplici vantaggi, quali basso costo implementativo, robustezza ed immunità controrumore ed interferenze. Inoltre la qualità <strong>di</strong> trasmissione è stimabile conoscendo pochi parametridel mezzo trasmissivo.❑ 4.4.3 Comunicazione Wireless<strong>Le</strong> comunicazioni wireless, come quelle implementabili nelle <strong>reti</strong> HAN prima descritte, rappresentanoinvece un’alternativa vantaggiosa rispetto alle tecnologie wired per i ridotti costi dell’infrastrutturaa seguito dell’abolizione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> cablaggio.L’architettura adottata per realizzare la comunicazione tra smart meter e <strong>di</strong>stributore prevede tendenzialmentela presenza <strong>di</strong> due tratti <strong>di</strong>stinti <strong>di</strong> comunicazione, costituiti da una prima porzionetra smart meter e aggregatore, con il compito <strong>di</strong> collezionare i dati provenienti da più <strong>di</strong>spositivi,in PLC o wireless M-Bus o ZigBee, e un secondo tratto su rete internet o cellulare per il <strong>di</strong>alogotra aggregatore e sistema centrale del <strong>di</strong>stributore. L’assenza tuttavia <strong>di</strong> una standar<strong>di</strong>zzazione univocasull’interfacciamento tra smart meter e <strong>reti</strong> esterne comporta la presenza <strong>di</strong> più piattaformee strutture per questi elementi.❑ 4.4.4 Protocolli per la comunicazioneLa lettura automatica da remoto dei contatori è un’opzione solo recentemente adottata; si sonoquin<strong>di</strong> sviluppate varie soluzioni per realizzare un efficiente sistema <strong>di</strong> integrazione tra i vari <strong>di</strong>spositivicoinvolti. Molti sforzi sono stati compiuti per lo sviluppo dei protocolli, ad esempio sullemodalità <strong>di</strong> trasporto delle informazioni, mentre scarsa attenzione è stata in generale de<strong>di</strong>cata <strong>ai</strong>modelli dei dati, ossia a ciò che viene trasportato, ad eccezione dell’area d’identificazione dei datistessi.I primi tentativi <strong>di</strong> sviluppare sistemi identificativi per la visualizzazione e la lettura sono coincisicon il protocollo IEC 61107, conosciuto anche come “FLAG”, usato sia per lo scambio locale <strong>di</strong> datisia per quello remoto tramite PSTN e GSM. Esso specifica tre interfacce locali fisiche (ottica, currentloop e V.24/V.28) e un protocollo <strong>di</strong> trasmissione dati attraverso il quale si leggono e si programmanoi <strong>di</strong>spositivi, inviando informazioni a una determinata zona <strong>di</strong> memoria, sfruttando<strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> comunicazione, sia uni<strong>di</strong>rezionali che bi<strong>di</strong>rezionali, per raggiungere rate variabilitra 300 e 2400 baud.143


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Successivamente è stato sviluppato l’Energy Data Identification System, “EDIS”, pubblicato comeStandard DIN 43863-3. Esso fornisce co<strong>di</strong>ci identificativi standard per il dato relativo all’energiamisurata dal contatore, per il suo costruttore, per il mezzo <strong>di</strong> comunicazione utilizzato e per qualsiasiinformazione rilevata dal <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> misura.4.4.4.1 DLMS/COSEMA partire dal 1996, con la nascita <strong>di</strong> DLMS/COSEM [25], si è compiuto il passo decisivo per coprirei modelli <strong>di</strong> dati e i protocolli, fornendo sia un modello <strong>di</strong> interfaccia, che protocolli <strong>di</strong> comunicazione,per lo scambio <strong>di</strong> dati tra <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> misura.Il modello d’interfaccia COSEM, Companion Specification for Energy Metering, basato sullo StandardDLMS, Distribution Line Message Specification, garantisce la possibilità <strong>di</strong> utilizzare qualsiasitipo <strong>di</strong> mezzo <strong>di</strong> comunicazione tra contatori. Esso, infatti, assicura l’interoperabilità attraverso lamessa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> dati e protocolli standar<strong>di</strong>zzati e separati, e <strong>di</strong> un meccanismoper descrivere e negoziare le capacità e le caratteristiche <strong>di</strong>sponibili.Box 4.3 Focus sul protocollo DLMS/COSEMIl modello d’interfaccia COSEM, me<strong>di</strong>ante un approccio orientato agli oggetti, fornisceuna libreria <strong>di</strong> classi d’interfaccia con cui modellare le funzionalità <strong>di</strong> qualsiasi contatoree standar<strong>di</strong>zzare i tipi <strong>di</strong> dati, i meccanismi aggiuntivi e l’accesso <strong>ai</strong> dati. Tale livello applicativoè basato sullo Standard DLMS, <strong>di</strong> cui ne costituisce una sua versione estesa, alfine <strong>di</strong> adattare completamente DLMS alle funzioni richieste d<strong>ai</strong> contatori. I protocolliDLMS/COSEM sono basati sul modello ISO/OSI, offrendo così l’opportunità <strong>di</strong> adottarequalunque mezzo <strong>di</strong> comunicazione tra contatori (come PSTN, GSM, Internet, GPRS, PLCo M-Bus).<strong>Le</strong> comunicazioni tra periferiche che utilizzano classi <strong>di</strong> interfacciamento COSEM sono basatesul para<strong>di</strong>gma client/server, in cui è il server ad offrire i servizi. Inoltre DLMS/COSEMdefinisce uno svariato numero <strong>di</strong> profili <strong>di</strong> comunicazione in base al mezzo utilizzato, in particolare:• un profilo <strong>di</strong> livello 3, basato su HDLC (ISO/IEC 13239), connection oriented per lo scambio<strong>di</strong> dati su porte locali tramite rete ottica, PSTN, GSM;• un profilo basato su TCP/IP per supportare lo scambio <strong>di</strong> informazioni su internet oGPRS;• un profilo basato su S-FSK per lo scambio <strong>di</strong> dati sulla rete elettrica tramite modulazioneS-FSK.DLMS/COSEM risulta pertanto flessibile e applicabile in qualunque scenario che preveda loscambio bi<strong>di</strong>rezionale, locale e remoto tra <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>spositivi, garantendo l’interoperabilitàgrazie all’uso <strong>di</strong> strumenti efficienti <strong>di</strong> gestione dei dati e proprietà autodescrittive.144


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>4.4.4.2 PRIMEI sistemi PLC precedentemente descritti e implementati nella prima fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei nuovi <strong>di</strong>spositivi<strong>di</strong> misura, caratterizzati dalle modulazioni BPSK e FSK, permettono la lettura accurata deimeter da remoto, ma costituiscono un limite per lo scambio bi<strong>di</strong>rezionale <strong>di</strong> informazioni real timerichiesto dalle future applicazioni (e per l’attuazione <strong>di</strong> un eventuale controllo), a causa del ridottobaud rate me<strong>di</strong>o raggiunto e dei risultanti lunghi perio<strong>di</strong> necessari ad ottenere i dati richiesti. Di conseguenza,negli ultimi anni, si sono sviluppate soluzioni in grado <strong>di</strong> supportare i nuovi servizi e le applicazionirichiedenti una maggiore affidabilità e date rate più elevati; ciò grazie alle nuove modalitàcon le quali viene sfruttata la banda CENELEC a <strong>di</strong>sposizione, caratterizzata da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> canalefortemente variabili con la frequenza, il tempo, lo spazio e il tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi connessi in rete.Una prima soluzione affermatasi è PoweRline Intelligent Metering Evolution (PRIME) [26], risultatodella collaborazione <strong>di</strong> un consorzio multi<strong>di</strong>sciplinare per la creazione <strong>di</strong> un nuovo standardaperto, capace <strong>di</strong> fornire un canale <strong>di</strong> comunicazione economico e robusto alle interferenze, in contestiche richiedono rate trasmissivi nell’or<strong>di</strong>ne delle decine <strong>di</strong> kbps come nell’ambito dello smartmetering 3 .Per le sue caratteristiche prestazionali e per il fatto <strong>di</strong> essere una soluzione non proprietaria (e quin<strong>di</strong>aperta a ogni soggetto nel mercato), PRIME è can<strong>di</strong>dato a <strong>di</strong>ffondersi significativamente nelle <strong>reti</strong> abassa tensione come tecnologia abilitante l’interoperabilità tra <strong>di</strong>spositivi quali AMR e AMM. Esso èinfatti in grado <strong>di</strong> assicurare una comunicazione a basso costo e performante tra gli smart meter egode perciò del supporto <strong>di</strong> un vasto gruppo <strong>di</strong> utility, aziende produttrici <strong>di</strong> misuratori intelligentied altre entità che sostengono il suo sviluppo e la sua penetrazione in tutta Europa.Box 4.4 Focus sul protocollo PRIMEPRIME definisce un’architettura <strong>di</strong> comunicazione stratificata composta dal livello fisico, dallivello MAC e da un sottolivello <strong>di</strong> convergenza; in particolare, il livello fisico è progettato pertrasmettere e ricevere dati sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> in modo resistente <strong>ai</strong> <strong>di</strong>sturbi e al rumore, attraversola modulazione adattativa OFDM con interleaving dei dati e meccanismi <strong>di</strong> correzioneerrori FEC. In questo modo si è in grado <strong>di</strong> raggiungere un’elevata efficienza spettralegrazie all’uso <strong>di</strong> una molteplicità <strong>di</strong> sottoportanti che limitano le interferenze tramite la loroortogonalità.La tecnologia PRIME impiega le frequenze comprese tra i 3 kHz e i 95 kHz, anche se nellepower line europee le frequenze inferiori <strong>ai</strong> 40 kHz presentano <strong>di</strong>verse criticità legate al rumore<strong>di</strong> fondo generato dalla somma delle <strong>di</strong>versi sorgenti <strong>di</strong> rumore, caratterizzate da potenzarelativamente bassa; pertanto le 96 equispaziate sottoportanti impiegate vengonotrasmesse tra i 42 kHz e gli 89 kHz, usando in modo adattativo uno fra tre <strong>di</strong>fferenti schemi3Lo standard PRIME beneficia <strong>di</strong> queste proprietà in quanto definisce i livelli inferiori del sistema <strong>di</strong> trasmissione dati narrowbandPLC in banda CENELEC-A, utilizzando la modulazione OFDM.145


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong><strong>di</strong> modulazione <strong>di</strong>gitale (DBPSK, DQPSK, D8PSK). Facoltativamente, <strong>ai</strong> dati da trasmetterepuò essere anche applicato un co<strong>di</strong>ce convoluzionale con rate ½ insieme all’interleavingdei bit, al fine <strong>di</strong> proteggere maggiormente l’informazione dal fa<strong>di</strong>ng frequenziale tipico deicanali power line; tale opzione può comunque essere <strong>di</strong>sabilitata d<strong>ai</strong> livelli superiori in presenza<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> canale sufficientemente buone o in caso <strong>di</strong> bisogno <strong>di</strong> thoughput piùelevati. Pertanto, i data rate ottenibili, teoricamente a livello fisico, variano d<strong>ai</strong> 20 kbps <strong>ai</strong>128,6 kbps, a seconda dello schema <strong>di</strong> modulazione adottato e della presenza del co<strong>di</strong>ceconvoluzionale.Il livello MAC è invece concepito per fornire funzionalità <strong>di</strong> accesso al mezzo fisico, allocazionedella banda, gestione delle ritrasmissioni e della sicurezza, e per offrire una comunicazione<strong>di</strong> tipo connection oriented master/slave, ottimizzata per scenari <strong>di</strong> rete in bassatensione. Dal momento che i <strong>di</strong>spositivi conformi a PRIME usano applicazioni che generanopiccoli burst <strong>di</strong> traffico con potenziali limiti in termini <strong>di</strong> ritardo, lo schema d’accesso al canaleè <strong>di</strong> tipo CSMA/CA con possibilità <strong>di</strong> riservare perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> contention-free per certi tipi <strong>di</strong> traffico.Tutti gli elementi <strong>di</strong> rete inoltre sono in grado <strong>di</strong> autoconfigurarsi, rispondendo in questomodo alle variazioni delle con<strong>di</strong>zioni dei canali. La sicurezza viene poi garantita tramite unaflessibile politica <strong>di</strong> gestione delle chiavi e all’algoritmo AES, con i quali si assicura l’autenticazione,la privatezza e l’integrità dei dati.Infine, il sottolivello <strong>di</strong> convergenza ha il compito <strong>di</strong> interfacciare i livelli superiori e le applicazionicon i livelli inferiori precedentemente descritti, rendendo così possibile l’adattamentodei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> traffico all’interno delle unità dati MAC attraverso le funzionalitàofferte dagli ulteriori sottostrati SSCS (Service Specific Convergence Sublayer) e CPCS (CommonPart Convergence Sublayer) <strong>di</strong> cui esso è composto. In particolare, CPCS fornisce uninsieme <strong>di</strong> servizi generici come la segmentazione dei pacchetti in parti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione inferioree fissa al fine <strong>di</strong> essere trasferiti dal livello MAC, e il loro riassemblaggio (SAR); SSCSoffre invece servizi specifici per determinati livelli applicativi e provvede a configurare correttamente,solo se richiesti, i servizi del CPCS comune a tutti. Ogni applicazione possiedeil proprio SSCS, anche se tendenzialmente vengono utilizzati il livello <strong>di</strong> convergenza IP, perfornire un accesso universale all’architettura PRIME, trasportando al suo interno i pacchettiIP, e il livello <strong>di</strong> convergenza IEC 61334-4-32, per supportare la mappatura <strong>di</strong> quelle applicazioniche utilizzano questo protocollo connection-less all’interno del livello MAC <strong>di</strong> PRIME,caratterizzato dall’essere orientato alla connessione.4.4.4.3 G3-PLCUn altro protocollo adottabile per lo smart metering è la tecnologia G3-PLC [28], sviluppata dall’utilityfrancese ERDF [29], Sagemcom e Maxim. Attraverso l’adozione <strong>di</strong> tecniche avanzate <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fica<strong>di</strong> canale, G3-PLC è in grado <strong>di</strong> garantire una robusta, flessibile e performante comunicazioneanche in presenza <strong>di</strong> interferenze, rumore impulsivo e attenuazione frequenziale, ostacoli tipicidegli scambi informativi basati su power line.146


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>La tecnologia G3-PLC risulta utile a favorire la gestione, lo scambio dei dati e il controllo dei misuratoriintelligenti grazie alle sue prestazioni (anche se inferiori a PRIME), alla sua compatibilitàcon altri sistemi preesistenti, alla sua sicurezza, all’apertura degli standard usati e alla sua scalabilitàper il supporto degli sviluppi futuri degli smart meter. In questo contesto si collocano l’obiettivo<strong>di</strong> ERDF <strong>di</strong> testare 2000 meter con G3-PLC entro il 2013 e il recente accordo con Iberdrola[30], sostenitrice <strong>di</strong> PRIME, finalizzato a far convergere G3-PLC e PRIME e a sviluppare uno standardaperto per le comunicazioni su PLC; quest’ultimo progetto <strong>di</strong>mostra la crescente necessità <strong>di</strong>specifiche tecniche non proprietarie volte a garantire l’interoperabilità nello smart metering, primopasso per l’attuazione pratica della gestione energetica attiva nelle abitazioni.Box 4.5 Focus sul protocollo G3-PLCCome PRIME, anche la tecnologia G3-PLC ricorre alla modulazione OFDM per servirsi efficientementedella banda tra i 10 kHz e i 150 kHz. Al fine <strong>di</strong> conseguire un’adeguata comunicazione,in termini <strong>di</strong> robustezza, flessibilità e data rate, G3-PLC presenta uno stackprotocollare composto da un robusto e performante livello fisico basato su tecnica OFDMcon schemi <strong>di</strong> modulazione DBPSK (Differential BPSK) e DQPSK (Differential QPSK) per singolaportante; si arrivano così a supportare data rate fino a 33,4 kbps in modalità normalecon 36 sottoportanti in banda CENELEC. In progressione, si trovano poi un livello MAC incentratosulla specifica IEEE 802.15.4, un livello <strong>di</strong> rete basato su IPv6 e uno strato <strong>di</strong> adattamentoderivato dal mondo internet e chiamato 6LoWPAN, il cui scopo è consentire labuona interoperabilità tra IPv6 e sottolivello MAC. Infine è presente uno strato <strong>di</strong> trasporto,che prevede l’utilizzo del protocollo UDP, attraverso cui si svolgono funzioni <strong>di</strong> trasferimento<strong>di</strong> messaggi in modalità non affidabile, connectionless e priva <strong>di</strong> alcun controllo <strong>di</strong> congestione,mentre l’affidabilità viene garantita d<strong>ai</strong> livelli sottostanti. In alternativa a UDP, è previstanelle specifiche la possibilità <strong>di</strong> ricorrere al trasporto affidabile del protocollo TCP, maper il momento tale opzione non viene sfruttata all’interno delle applicazioni per lo smart metering.Il modello <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> G3-PLC integra perciò in modo nativo un livello <strong>di</strong> rete e unlivello <strong>di</strong> trasporto basato sulla suite IP che consente pertanto il supporto a una vastagamma <strong>di</strong> applicazioni internet e un’elevata flessibilità; l’uso poi del protocollo IPv6 assicurauna continuità del modello nel lungo periodo.Il livello fisico <strong>di</strong> G3-PLC assicura un data rate minimo effettivo <strong>di</strong> 20 kbps in modalità normalee la possibilità <strong>di</strong> isolare particolari frequenze, sia per assicurare la coesistenza e l’interoperabilitàcon altri potenziali sistemi PLC, come quelli basati su modulazione S-FSK inaccordo con lo Standard IEC 61334-5-1, sia per evitare particolari frequenze de<strong>di</strong>cate adaltre applicazioni o soggette a particolari fenomeni <strong>di</strong> attenuazione. Il livello data link è invececomposto da un sottolivello basato sulle specifiche IEEE 802.15.4 – 2006 e da un sottolivello<strong>di</strong> adattamento basato sulla tecnologia 6LoWPAN. Poiché lo Standard IEEE 802.15.4147


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>definisce il livello fisico e MAC per interconnettere tra loro <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ante mezzo ra<strong>di</strong>oin una Personal Area Network (PAN), G3-PLC utilizza esclusivamente la parte descrittiva delMAC per assicurare la generazione delle unità dati <strong>di</strong> tale livello, per gestire l’accesso al canale,la segmentazione e il riassemblaggio delle unità, per ottenere informazioni sulla topologia<strong>di</strong> rete e consentire una migliore gestione delle connessioni, mentre il livello fisico seguele caratteristiche dei sistemi PLC. Il livello <strong>di</strong> adattamento 6LoWPAN, acronimo <strong>di</strong> “ipv6 overLow power Wireless Personal Area Network”, ossia semplici <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione a bassocosto basate su IP e caratterizzate da potenza e banda limitate, introduce poi il livello <strong>di</strong> reteIP alla specifica IEEE 802.15.4, al fine primario <strong>di</strong> consentire il supporto a <strong>reti</strong> <strong>di</strong> tipo meshtramite algoritmi <strong>di</strong> routing (requisito delle <strong>reti</strong> PLC) e <strong>di</strong> garantire la compatibilità a tuttequelle applicazioni basate su IP. Tale sottolivello si occupa inoltre delle procedure <strong>di</strong> segmentazionee riassemblaggio delle unità per assicurare un elevato grado <strong>di</strong> affidabilità e <strong>di</strong> gestionedella sicurezza in termini <strong>di</strong> controllo degli accessi, autenticazione, confidenzialità eintegrità della comunicazione, ottenuta sia a livello MAC con frame cifrati e decifrati ad ognihop, sia a livello 6LoWPAN me<strong>di</strong>ante l’utilizzo del protocollo EAP PSK, che assicura la protezionegrazie a una chiave pre-con<strong>di</strong>visa a 128 bit e all’algoritmo <strong>di</strong> cifratura AES.❑ 4.4.5 <strong>Smart</strong> metering in ItaliaIn Italia, i contatori intelligenti hanno iniziato a <strong>di</strong>ffondersi grazie al Progetto Telegestore [31], iniziatonel 2001 e conclusosi nel 2005, con il quale Enel si è impegnata a sostituire progressivamentei vecchi contatori elettromeccanici collegati alla rete in bassa tensione, con altrettanti contatori elettronici<strong>di</strong> nuova generazione, proponendo così un moderno sistema in grado <strong>di</strong> monitorare i consumie i parametri <strong>di</strong> qualità della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione BT. Nonostante i nuovi contatori installatinon siano ancora in grado <strong>di</strong> fornire graficamente all’utente semplici informazioni sui suoi consumi,essi permettono comunque la raccolta <strong>di</strong> dati preziosi che possono essere inoltrati ad altre applicazioniesterne. In questo ambito, ad esempio, Google Power Meter [32] e Microsoft Hohm [33]sono software che si prefiggono <strong>di</strong> fornire all’utente una migliore rappresentazione dei suoi consumi,consultabile ovunque on-line sfruttando l’internet experience tanto apprezzata attualmentedall’utenza.Il Progetto Telegestore costituisce dunque un significativo passo avanti nell’affermazione delle SG esoprattutto nell’avvicinamento dell’utente alla tematica della gestione attiva della rete; resa possibile,questa, grazie a comportamenti più virtuosi in termini energetici, a seguito della maggiore consapevolezzadei consumi e del <strong>di</strong>verso costo energetico dei singoli apparati durante il loro utilizzo.L’architettura implementata da Enel Distribuzione risulta essere costituita, come illustrato in Figura4.4 da:• il contatore elettronico, finalizzato alla misurazione del consumo dell’energia elettrica, alla comunicazioneda remoto dei dati relativi alla lettura e alla gestione a <strong>di</strong>stanza degli utenti;• il concentratore, installato in ciascuna Cabina Secondaria <strong>di</strong> Enel Distribuzione e incaricato <strong>di</strong>raccogliere i dati registrati d<strong>ai</strong> contatori ad esso collegati;148


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>• il sistema <strong>di</strong> acquisizione centrale, che raccoglie e invia i dati a tutti i concentratori e gestisceil sistema.Infine è presente una centrale operativa che gestisce l’acquisizione dei dati <strong>di</strong> misura e le operazioni<strong>di</strong> natura contrattuale. All’interno del Progetto Telegestore, i contatori monofase e trifasemisurano l’energia attiva in accordo con la normativa CEI EN 61036 e quella reattiva in accordocon la CEI EN 61268.Essi comunicano poi con il concentratore posto nella Cabina Secondaria tramite PLC su bassa tensione,come precedentemente illustrato, a 2400/3200 bps, utilizzando due frequenze, 86 kHz e 75kHz, così da poter passare da una all’altra in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi. I concentratori scambiano invece informazionicon i sistemi <strong>di</strong> acquisizione centrali tramite la rete GSM (9600 bps). Tale scelta portaa <strong>di</strong>versi vantaggi:• <strong>di</strong>sponibilità imme<strong>di</strong>ata della copertura <strong>di</strong> rete su una percentuale elevata del territorio e dellapopolazione, sia per quanto riguarda la prima tratta (poiché la comunicazione tramite PLC nonprevede la costruzione <strong>di</strong> una nuova infrastruttura de<strong>di</strong>cata al trasporto delle informazioni essendola rete elettrica già presente capillarmente), sia per la seconda porzione (in virtù dell’estesacopertura del segnale GSM);• garanzia <strong>di</strong> più operatori <strong>di</strong> telecomunicazioni a cui rivolgersi per la fornitura del servizio <strong>di</strong> trasportodati nella seconda tratta del sistema, con notevoli risparmi derivanti da un mercato caratterizzatoda una forte concorrenza;• responsabilità della manutenzione della rete degli operatori stessi, cui si associa <strong>di</strong> conseguenzal’assenza <strong>di</strong> costi <strong>di</strong> gestione della rete;• standar<strong>di</strong>zzazione europea (GSM) con interfacciamento univoco.Figura 4.4 Architettura del sistema Telegestore <strong>di</strong> Enel149


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Riguardo <strong>ai</strong> protocolli <strong>di</strong> comunicazione per lo scambio <strong>di</strong> informazioni tra smart meter, il progettoTelegestore prevede l’implementazione <strong>di</strong> due <strong>di</strong>stinti standard su PLC, che <strong>di</strong>fferiscono nei livellifisici e MAC, mentre con<strong>di</strong>vidono lo stesso livello applicativo che assicura così un’adeguata trasparenza:l’ISO/IEC 14908 e il SITRED.In una prima fase, Enel ha dotato 23 milioni <strong>di</strong> contatori elettronici della tecnologia Echelon basatasulla suite protocollare LonWorks/LonTalk, soluzione sviluppata dalla stessa azienda Echelone <strong>di</strong>venuta successivamente Standard ISO/IEC 14908 [34]. Tale protocollo può essere utilizzatosu <strong>di</strong>versi mezzi fisici come rete elettrica, tunnel internet e fibra ottica.Successivamente, Enel ha adottato <strong>di</strong>spositivi basati sul protocollo SITRED [36], sviluppato daEnel stessa e organizzato nei livelli fisici, data link e applicativo della pila ISO/OSI.I <strong>di</strong>spositivi in Italia appartenenti a questa categoria sono circa 12 milioni e le funzionalità garantitedalle due tipologie <strong>di</strong> apparecchi sono <strong>di</strong> fatto le medesime; tra queste ricor<strong>di</strong>amo la possibilità<strong>di</strong> effettuare teleletture, <strong>di</strong> adottare politiche <strong>di</strong> pricing <strong>di</strong>namiche, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconnettere ericonnettere i <strong>di</strong>spositivi da remoto, <strong>di</strong> sincronizzare gli orologi dei no<strong>di</strong>, <strong>di</strong> realizzare aggiornamentidel firmware, <strong>di</strong> gestire la morosità e <strong>di</strong> prevenire e in<strong>di</strong>viduare eventuali fro<strong>di</strong>.Oltre che per le tecnologie adottate, le due tipologie <strong>di</strong> contatori si <strong>di</strong>fferenziano anche per lamaggiore velocità <strong>di</strong> trasmissione dati <strong>di</strong> LonWorks/LonTalk rispetto a SITRED e per il fatto chel’utilizzo <strong>di</strong> frequenze più elevate da parte della tecnologia <strong>di</strong> Echelon impe<strong>di</strong>sce la comunicazioneattraverso i trasformatori MT/BT; per questo sono stati installati concentratori presso le Cabine Secondarie.Al contrario, il protocollo SITRED permette <strong>di</strong> raggiungere i <strong>di</strong>spositivi remoti <strong>di</strong>rettamentedalle Cabine Primarie, passando anche attraverso i trasformatori MT/BT [37]. A ciò siaggiunge l’incompatibilità tra le due tecnologie, fattore che potrebbe comprometterne l’affermazionesul mercato globale, orientato sempre più su soluzioni non proprietarie e basate su tecniche<strong>di</strong> modulazione OFDM, in grado <strong>di</strong> assicurare maggior velocità <strong>di</strong> trasferimento dei dati.4.4.5.1 Meters and MorePer risolvere il problema relativo alla proprietà, Enel ha annunciato recentemente l’apertura almercato della sua tecnologia SITRED, fondando, insieme ad Endesa Distribuciòn, l’associazione internazionaleno profit Meters and More [38]. Scopo dell’attività è promuovere l’applicazione dell’omonimoprotocollo <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> nuova generazione <strong>di</strong> PLC all’interno dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong>misura in tutta Europa e curare gli ulteriori sviluppi delle specifiche. All’interno <strong>di</strong> Meters and Moreè previsto anche il coinvolgimento <strong>di</strong> altri partner come istituti <strong>di</strong> ricerca e università, al fine <strong>di</strong> favorirela standar<strong>di</strong>zzazione delle tecniche <strong>di</strong> comunicazione dei sistemi intelligenti <strong>di</strong> misurazionee controllo dei consumi a livello europeo, come stabilito dal Mandato 441 della Commissione Europea[39] [38].Meters and More sfrutta l’esperienza maturata da Enel con il Progetto Telegestore con l’obiettivo<strong>di</strong> effettuare un’efficace definizione e regolamentazione della comunicazione tramite PLC tra smartmeter e concentratore, tra concentratore e smart metering management system, tra smart metere <strong>di</strong>spositivi portatili per operazioni locali e <strong>di</strong> manutenzione, e tra smart meter e i <strong>di</strong>spositivi degliutenti finali. All’interno <strong>di</strong> quest’ultimo caso, finalizzato a rendere possibile l’interazione e la visione<strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong> informazioni all’utente, è prevista inoltre la possibilità <strong>di</strong> collegare le due unità150


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>attraverso un’interfaccia ottica locale, al fine <strong>di</strong> poter operare sia sullo smart meter <strong>di</strong>rettamenteconnesso, sia con altri smart meter interni alla rete PLC per interventi remoti.Una prima <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> smart meter basati su questa tecnologia è iniziata grazie ad Endesa, chenel 2010 ha avviato una campagna su larga scala per l’installazione <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>spositivi presso tuttii suoi clienti in territorio spagnolo, attuando in questo modo la terza fase del Progetto Telegestore.L’operazione, il cui termine è previsto non prima del 2015, coinvolgerà la totalità dei contatorinella titolarità <strong>di</strong> Endesa, ossia circa 13 milioni.Box 4.6 Focus sui protocolli del progetto TelegestoreISO/IEC 14908Il protocollo ISO/IEC 14908 si articola su cinque <strong>di</strong>stinti livelli. Il livello fisico non viene definitodallo Standard ISO/IEC 14908 ma spesso viene implementata la soluzione sviluppatada Echelon, che ricorre a una modulazione BPSK in banda CENELEC A o C, raggiungendorispettivamente data rate <strong>di</strong> 3,6 kbps e 5,4 kbps. A livello MAC, LonWorks/LonTalk svolgefunzioni <strong>di</strong> sincronizzazione <strong>di</strong> frame, <strong>di</strong> rilevazione/prevenzione delle collisioni e gestionedelle priorità, mentre il livello <strong>di</strong> rete fornisce servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dati Unicast, Multicast,Broadcast e unacknowledged.Il livello <strong>di</strong> trasporto assicura connessioni con riscontro Multicast e Unicast o ripetute senzariscontro Multicast e Unicast; il livello <strong>di</strong> sessione offre invece servizi <strong>di</strong> richieste-risposte chefacilitano la comunicazione tra applicazioni in modo simile a una procedura <strong>di</strong> chiamata, mentrei livelli <strong>di</strong> presentazione e applicativo sono raggruppati in un unico livello che fornisce messaggiper la gestione e la <strong>di</strong>agnostica della rete e per il passaggio <strong>di</strong> messaggi generici.SITREDA livello fisico il protocollo SITRED sfrutta la modulazione FSK in banda CENELEC A, in modosimile alla descrizione contenuta nella specifica IEC 61334-5-2, per offrire una comunicazioneaffidabile lungo tutta la rete con data rate variabili tra 1,2 kbps a 2,4 kbps; a livellodata link invece, esso implementa procedure d’accesso <strong>di</strong> tipo master-slave ed è conformealla specifica IEC 61334-4-33. Il livello applicativo proprietario possiede invece tutte le funzionalitànecessarie a permettere lo scambio <strong>di</strong> messaggi tra i no<strong>di</strong> in rete e attua alcunefunzioni <strong>di</strong> network management (auto-<strong>di</strong>scovery dei <strong>di</strong>spositivi e auto-configurazione dellarete) e gestione della sicurezza dei dati, supportando servizi <strong>di</strong> autenticazione e cifratura.Meters and MoreNel regolare la comunicazione basata su PLC, la tecnologia Meters and More definisce i livellifisico, data link e applicativo della stack OSI, mentre non sono previsti i livelli <strong>di</strong> rete e<strong>di</strong> trasporto. Il livello fisico sfrutta un canale <strong>di</strong> comunicazione centrato sulla frequenza <strong>di</strong>86 kHz, supporta la stima del rapporto segnale-rumore (SNR) e lo schema <strong>di</strong> modulazione151


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>BPSK con bit rate raggiungibile <strong>di</strong> 4,8 kbps e fornisce tre primitive <strong>di</strong> servizio per permettereal sottolivello MAC <strong>di</strong> ricevere e trasmettere il relativo payload. Il livello data link è invececomposto d<strong>ai</strong> due sottolivelli MAC e Logical Link Control (LLC); il primo fornisce serviziconnectionless end-to-end tra un nodo master e tutti i no<strong>di</strong> slave della rete PLC visto chele comunicazioni all’interno dell’infrastruttura PLC seguono la logica master-slave dove tuttele comunicazioni vengono iniziate dal <strong>di</strong>spositivo master; inoltre tale sottolivello si occupadella gestione dei timer nei no<strong>di</strong>, delle ripetizioni nei casi <strong>di</strong> rete occupata, delle notifichedegli eventi e dell’in<strong>di</strong>viduazione degli errori nei vari frame. LLC è invece basato sullo StandardIEC 61334-4-32 ed esegue procedure <strong>di</strong> scambio end-to-end per garantire un correttoaccesso al mezzo, al fine <strong>di</strong> evitare ogni possibile collisione in rete; oltre a ciò, esso gestiscelo scambio <strong>di</strong> messaggi segnalanti la <strong>di</strong>sponibilità della rete ad accogliere i messaggi datrasmettere e l’in<strong>di</strong>cazione del tipo <strong>di</strong> algoritmo <strong>di</strong> cifratura. I messaggi applicativi contenutinel payload LLC vengono infatti protetti tramite gli algoritmi AES-ECB, che cifrano blocchi<strong>di</strong> 128 bit con chiave a 128 bit, e AES-CTR, che co<strong>di</strong>ficano stream <strong>di</strong> dati utilizzando chiavia 128 bit.Infine, il livello applicativo definisce i messaggi per la comunicazione tra concentratore esmart meter o <strong>di</strong>spositivi utente; attraverso questi messaggi si possono implementare funzionalità<strong>di</strong> gestione della rete, scambio <strong>di</strong> dati per consentire la loro lettura in modalità autenticatao meno, download <strong>di</strong> software per l’aggiornamento dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> rete,l’esecuzione <strong>di</strong> speciali coman<strong>di</strong> per consentire al concentratore <strong>di</strong> effettuare particolari operazionisu uno specifico <strong>di</strong>spositivo in rete e la gestione dei meccanismi <strong>di</strong> sicurezza.I sistemi Meters and More permettono dunque un uso efficiente del canale, minimizzandola quantità <strong>di</strong> dati scambiati durante le procedure <strong>di</strong> configurazione della rete e assicurandoal contempo i requisiti in termini <strong>di</strong> efficienza con un elevato livello <strong>di</strong> sicurezza.Bibliografia[1] <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s – European Technology Platform for the Electricity Network of the Future, “StrategicDeployment Document”, Aprile 2010, http://www.smartgrids.eu[2] U.S. Department of Energy, “The <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>: an Introduction”, 2008,http://www.oe.energy.gov/<strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>Introduction.htm[3] S. M. Amin, B.F. Wollenberg, “Toward a <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>”, IEEE Power & Energy Magazine, Settembre/Ottobre2005, pp. 34-41.[4] C.H. Hauser, D.E. Bakken, A. Bose, “A F<strong>ai</strong>lure to Communicate: Next Generation CommunicationRequirements, Technologies and Architectures for the Electric Power <strong>Grid</strong>”, IEEE Power& Energy Magazine, Marzo/Aprile 2005, pp. 47-55.152


<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> comunicazione per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>[5] M. Delfanti, M. Merlo, A. Silvestri, “ Generazione Diffusa: Impatto Attuale e Prospettico sulleReti <strong>di</strong> Distribuzione”, Energia, n. 3, 2009, pp. 74-87.[6] V.K. Sood, D. Fischer, J.M. Eklund, T. Brown, “ Developing a Communications Infrastructurefor the <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>”, IEEE Electrical and Power Energy Conference, 2009.[7] J.G. Cupp, M.E. Beehler, “Implementing <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Communications”, TECHbriefs, 2008, n.4, pp. 5-8.[8] IEEE 802.15.4 Task Group, http://www.ieee802.org/15/pub/TG4.html[9] ZigBee Alliance, http://www.zigbee.org[10] IEEE 802.11 Wireless Local Area Networks, http://www.ieee802.org/11/[11] M-Bus, http://www.m-bus.com/[12] EN 13757-4, http://webstore.ansi.org/RecordDet<strong>ai</strong>l.aspx?sku=DIN+EN+13757-4:2005[13] Open Meter, Description of state-of-the-art PLC-based access technology, http://www.openmeter.com/?q=node/11[14] HomePlug Powerline Alliance, http://www.homeplug.org[15] I.F. Akyil<strong>di</strong>z, X. Wang, “A Survey on Wireless Mesh Networks”, IEEE Ra<strong>di</strong>o Communications,Settembre 2005, pp. 23-30.[16] The IEEE 802.16 Working Group on Broadband Wireless Access Standards,http://www.ieee802.org/16/[17] GSM, http://www.etsi.org/[18] GPRS, http://www.3gpp.org/article/gprs-edge[19] 3GPP UMTS, http://www.3gpp.org/article/umts[20] IEC 61850 series: Communication networks and systems for power utility automation.[21] Modello OSI/ISO, http://www.ecm<strong>ai</strong>nternational.org/activities/Communications/TG11/s020269e.pdf[22] IEEE Technical Report 1550, Utility Communications Architecture (UCA), 1999.[23] ISO 9506, Industrial automation systems, Manufacturing Message Specification - Part 1: Servicedefinition.[24] IEC 61334-3-1, Distribution automation using <strong>di</strong>stribution line carrier systems - Part 3-1:M<strong>ai</strong>ns signalling requirements - Frequency bands and output levels.[25] DLMS/COSEM, http://www.dlms.com[26] PRIME Alliance, http://www.prime-alliance.org[27] I. Berganza, A. Sen<strong>di</strong>n, J. Arriola, “PRIME: Powerline intelligent metering evolution,” <strong>Smart</strong>-<strong>Grid</strong>s for Distribution, 2008. IET-CIRED. CIRED Seminar, 23-24 Giugno 2008.153


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>[28] G3-PLC, http://www.maxim-ic.com/products/powerline/g3-plc/[29] ERDF, http://www.erdf<strong>di</strong>stribution.fr/[30] Accordo ERDF-Iberdrola, http://www.metering.com/Iberdrola/ERDF/common/interoperable/PLC/open/telecommunications/standard/smart/metering[31] Progetto Telegestore, http://www.enel.it/it_IT/<strong>reti</strong>/enel_<strong>di</strong>stribuzione/qualita/progetti_contatore_elettronico/telegestore.aspx[32] Google Power Meter, http://www.google.com/powermeter/[33] Microsoft Hohm, http://www.microsoft-hohm.com/[34] IEC 14908 Open data communication in buil<strong>di</strong>ng automation, controls and buil<strong>di</strong>ng management- Control Network Protocol, International Electrotechnical Commission Std.[35] Echelon, http://www.echelon.com[36] E. Comellini, R. Gargiuli, C. Mirra, P. Mirandola, and M. Pioli, “ENEL standar<strong>di</strong>sed telecontrolsystem for MV <strong>di</strong>stribution network automation,” in Electricity Distribution, 1989. CIRED 1989.10th International Conference on, May 1989, pp. 341–345 vol.4.[37] K. De Craemer, G. Deconinck, “Analysis of State-of-the-art <strong>Smart</strong> Metering CommunicationStandards”.[38] Meters and More, http://www.metersandmore.eu[39] Mandato <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione M/441 della Commissione Europea, http://www.openmeter.com/documents/m441en.pdf154


Capitolo 5Realizzazioni in corso<strong>di</strong> Michele De Nigris


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>5.1 GeneralitàSulla base <strong>di</strong> quanto anticipato nel Capitolo 3, oggi si assiste dunque a un crescente numero <strong>di</strong>progetti de<strong>di</strong>cati alle SG che ne trattano in maniera <strong>di</strong>versificata e capillare le <strong>di</strong>verse problematiche.Si spazia, in particolare, da attività che promuovono, a tutti i livelli, lo sviluppo della reteverso standard più evoluti attraverso la cooperazione e la con<strong>di</strong>visione delle risorse <strong>di</strong> ricerca, aprogetti sperimentali <strong>di</strong> implementazione e integrazione <strong>di</strong> particolari tipologie <strong>di</strong> impianti da fonterinnovabile all’interno del sistema elettrico, a programmi per la <strong>di</strong>ffusione dello smart metering e<strong>di</strong> una maggiore efficienza energetica.<strong>Le</strong> iniziative hanno estensioni tra loro molto <strong>di</strong>fferenti: alcune coinvolgono soggetti dell’industria,operatori e istituti <strong>di</strong> ricerca a livello globale; altre sono invece più circoscritte ed estesesolo a un ambito nazionale. Mentre la prima tipologia <strong>di</strong> progetti favorisce l’affermarsi <strong>di</strong> visioniinternazionali e unificate <strong>di</strong> SG, la <strong>di</strong>ffusione della seconda incoraggia l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> soluzionispecifiche per il sistema elettrico del Paese interessato dall’attività <strong>di</strong> ricerca. Particolareattenzione meritano poi i numerosi progetti finanziati dall’Unione Europea, che, avendo uncampo <strong>di</strong> azione internazionale (coinvolgendo <strong>di</strong> fatto più Paesi), mirano allo sviluppo sinergicodel sistema elettrico europeo tramite il coor<strong>di</strong>namento degli sforzi dei <strong>di</strong>versi Stati membri.Nel seguito del capitolo verranno quin<strong>di</strong> illustrate alcune delle principali iniziative riguardanti leSG, senza pretese <strong>di</strong> esaustività, secondo un or<strong>di</strong>ne logico che va a focalizzarsi progressivamentesul nostro contesto nazionale. Si partirà quin<strong>di</strong> dalle iniziative a più ampio respiro internazionale,in particolare la <strong>Grid</strong>Wise Alliance e l’International <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Action Network, per poianalizzare i progetti internazionali attivi esterni all’Europa. Circa le iniziative extraeuropee vaprecisato che la panoramica è molto <strong>di</strong>versificata in ragione del <strong>di</strong>verso livello <strong>di</strong> evoluzione tecnologicadei vari sistemi elettrici, dei vari livelli <strong>di</strong> liberalizzazione dei mercati e delle <strong>di</strong>verse realtàsocio-energetiche.Si dettaglierà la situazione dell’America del Nord, quale sede <strong>di</strong> numerosi progetti <strong>di</strong> interesse(come, per citarne alcuni, quello organizzato dall’Ontario Energy Board oppure l’attività svolta, inUSA, per l’in<strong>di</strong>viduazione delle Competitive Renewable Energy Zones). Si presenterà poi il caso dell’Americadel Sud che, attraverso il Latin American <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Forum, si sta impegnando a svilupparein tempi rapi<strong>di</strong> i propri sistemi elettrici.Si passerà quin<strong>di</strong> a illustrare i progetti in corso in Estremo Oriente e in Australia, dove le SG trovanoampio interessamento da parte della comunità scientifica e industriale, seppur con sfumature<strong>di</strong>fferenti: mentre in Giappone, ad esempio, le SG sono pensate per supportare l’introduzione<strong>di</strong> ingenti quantità <strong>di</strong> generazione fotovolt<strong>ai</strong>ca, in Cina, dove il fabbisogno energetico è molto elevato,esse vengono frequentemente interpretate quali tecnologia abilitante all’utilizzo dell’altissimatensione in corrente continua ed alternata (Super<strong>Grid</strong>).Successivamente, stringendo l’attenzione verso il panorama europeo, si passeranno prima in rassegnale alleanze nel campo degli istituti <strong>di</strong> ricerca (la European Energy Research Alliance e il Jointresearch Programme <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s) e, in seguito, le iniziative che vedono il <strong>di</strong>retto coinvolgimentodei DSO (Distribution System Operators) e TSO (Transmission System Operators) europei, comel’European Electricity <strong>Grid</strong> Initiative e il R&D Plan <strong>di</strong> ENTSO-E.156


Realizzazioni in corsoSi affronteranno quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusamente i progetti inerenti alle SG promossi e finanziati da parte dellaCommissione Europea, cominciando perciò da DISPOWER e EU-DEEP, progetti atti a incentivarel’ingresso della GD all’interno del sistema elettrico europeo, per passare poi a FENIX che, sempreincentrato sull’aumento della GD nelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, è però rivolto allo sviluppo <strong>di</strong> un nuovo approccioaggregato <strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> generazione, definito Virtual Power Plant, per arrivare infine a METAPV e a TWENTIES, focalizzati rispettivamente alla risorsa fotovolt<strong>ai</strong>ca ed eolica.Sempre finanziati dalla Commissione Europea sono i progetti come <strong>Smart</strong>-A, Beywatch oppureDEHEMS, rivolti all’aumento dell’efficienza energetica dei <strong>di</strong>spositivi dell’utente finale, alla gestionedei loro consumi e alla loro integrazione nei sistemi <strong>di</strong> controllo del gestore <strong>di</strong> rete. Altre iniziativesi occupano invece, ad esempio, della <strong>di</strong>ffusione degli smart meter all’interno delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione(progetto Open Meter), dell’implementazione dell’Active Demand per gli utenti (ADDRESS)e dell’unificazione e standar<strong>di</strong>zzazione nell’ambito SG (Network DER-LAB).Numerosi sono anche i progetti nazionali finanziati d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi Paesi europei, come il programmaE-Energy tedesco (che raggruppa sei sottoprogetti su <strong>di</strong>fferenti tematiche d’interesse sulle SG),oppure lo <strong>Smart</strong> City Malaga che mira a rivoluzionare il sistema elettrico <strong>di</strong> Malaga favorendonel’evoluzione verso le SG.Si giunge infine al panorama italiano, dando ampio spazio alla Ricerca <strong>di</strong> Sistema finanziata attraversoaccor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma tra gli operatori <strong>di</strong> ricerca nazionali e il ministero dello Sviluppo Economico,per poi soffermarsi sul progetto Energy@Home coor<strong>di</strong>nato da Enel Distribuzione earrivare, infine, all’iniziativa Milano Wi-Power, che coinvolge specificatamente la regione Lombar<strong>di</strong>a;<strong>di</strong> questa si fornisce però solo una breve introduzione, in quanto trattata estensivamente nelCapitolo 6.5.2 Il contesto internazionaleUna delle prime iniziative <strong>di</strong> carattere globale in ambito SG è stata, nel 2003, la fondazione della<strong>Grid</strong>wise Alliance [1]: un’organizzazione che rappresenta tutta la filiera elettrica e comprendequin<strong>di</strong> un’ampia varietà <strong>di</strong> stakeholder (operatori elettrici, regolatori, ricercatori, costruttori, politici,ecc.). Data la sua capillarità, <strong>Grid</strong>Wise Alliance raccoglie un’estesa articolazione <strong>di</strong> prospettive,ed essendo un’organizzazione basata sul consenso favorisce il raggiungimento <strong>di</strong> risoluzioni particolarmentesignificative.La missione fondamentale <strong>di</strong> <strong>Grid</strong>Wise Alliance è contribuire allo sviluppo <strong>di</strong> una rete elettrica coerentecon un sistema energetico sostenibile. Questa missione si articola nei seguenti obiettivi:• aggregazione; raggiungere un’adeguata rappresentatività dei membri rispetto all’intera filieraelettrica e in termini <strong>di</strong> varietà dei soggetti;• collaborazione; partecipare attivamente – ad esempio attraverso gruppi <strong>di</strong> lavoro, supporto <strong>di</strong>relazioni con ulteriori stakeholder –, promuovere un’ampia <strong>di</strong>ffusione e la collaborazione conorganizzazioni complementari;• formazione; fornire materiale sulle varie tematiche SG, stabilire e mantenere una leadershipcome risorsa sulle SG tramite sforzi <strong>di</strong> comunicazione, sviluppare criteri <strong>di</strong> valutazione delle SGper legislatori, regolatori e me<strong>di</strong>a;157


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>• policy; influenzare la vision per le SG attraverso adeguate politiche a livello federale, statale elocale ed influenzare l’interpretazione delle agenzie su tali politiche.<strong>Grid</strong>Wise Alliance si inserisce nel più ampio contesto del <strong>Grid</strong>Wise Global Forum, che raduna associazionisimili <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse regioni del mondo (ad esempio <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s In<strong>di</strong>a, Japan <strong>Smart</strong> CommunityAlliance, Korean <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s Association, <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s Australia, <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s Ireland, <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s Canada, ecc.)Lanciato più recentemente della <strong>Grid</strong>Wise Alliance, il progetto internazionale ISGAN (International<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Action Network) [2] vede l’Italia in prima fila con un impegno concreto sia in fase<strong>di</strong> sviluppo del progetto, sia nella sua concettualizzazione e promozione. L’ISGAN, presentato il 19-20 luglio 2010 a Washington in occasione del “Clean Energy Ministerial” (che ha visto riuniti ministrie stakeholder <strong>di</strong> oltre 20 Paesi per collaborare su politiche e programmi volti ad accelerarela transizione a tecnologie per un’energia pulita), è basato sul documento <strong>di</strong> Technology ActionPlan for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s, approvato nel corso della riunione G8 <strong>di</strong> Copenaghen nel <strong>di</strong>cembre 2009.A Luglio 2010 i governi partecipanti includevano Australia, Belgio, Canada, Cina, Commissione Europea,Corea, Francia, Giappone, In<strong>di</strong>a, Italia, Messico, Norvegia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti,Svezia.Il progetto, che ha come soci promotori i governi <strong>di</strong> Italia, Stati Uniti e Corea, si propone come unnuovo Implementing Agreement in ambito IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia), finalizzatoa supportare un’efficace cooperazione internazionale nella promozione, sviluppo e implementazionedelle SG, e facilitare la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> conoscenze, l’assistenza tecnica, i processi <strong>di</strong> valutazionee, ove opportuno, il coor<strong>di</strong>namento dei progetti. Si prevede che il lancio ufficiale dell’iniziativasia annunciato nel corso del secondo Clean Energy Ministerial <strong>di</strong> Abu Dhabi nell’aprile del 2011.ISGAN intende sponsorizzare attività sulle SG nelle seguenti cinque aree:• aspetti politici, regolatori e finanziari;• politiche <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione;• ricerca, sviluppo e <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> tecnologie pre-competitive;• conoscenze e competenze;• coinvolgimento degli utenti e utilizzatori delle SG a tutti i livelli.Nella sua prima fase <strong>di</strong> sviluppo, il progetto prevede i quattro filoni <strong>di</strong> attività descritti <strong>di</strong> seguito:• la realizzazione <strong>di</strong> un inventario internazionale delle iniziative <strong>di</strong> SG, con l’obiettivo <strong>di</strong> riunire inun portale, con accessibilità <strong>di</strong>fferenziata per tipologie <strong>di</strong> utenti: informazioni sui programmi,le iniziative, le politiche <strong>di</strong> incentivazione, i business case, gli esempi virtuosi <strong>di</strong> regolazioneche favoriscano lo sviluppo e la <strong>di</strong>ffusione delle tecnologie <strong>di</strong> SG;• la raccolta e l’analisi <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> particolare interesse nell’implementazione delle tecnologie<strong>di</strong> SG, finalizzate alla comprensione dell’influenza dei <strong>di</strong>versi contesti (strutturale, regolatorio,ambientale, legislativo, ecc.) e delle iniziative <strong>di</strong> stakeholder (operatori <strong>di</strong> rete, costruttorielettromeccanici ed elettronici, operatori energetici, ecc.) sul successo o sul fallimento <strong>di</strong> iniziative<strong>di</strong> deployment delle tecnologie <strong>di</strong> SG;• la messa a punto <strong>di</strong> metodologie e strumenti per la quantificazione dei costi e dei benefici dell’implementazionedelle tecnologie avanzate <strong>di</strong> rete in <strong>di</strong>versi contesti; in particolare, a partire158


Realizzazioni in corsodagli scenari <strong>di</strong> sviluppo dei sistemi energetici ed elettrici messi a punto dall’IEA si intende sviluppare,validare e applicare strumenti atti alla valutazione dei costi <strong>di</strong> applicazione delle tecnologieSG e del loro costo in un’ottica multi-criterio (costi economici e finanziari, ambientali,sociali, ecc.);• la stesura <strong>di</strong> materiale esplicativo e <strong>di</strong>vulgativo sull’impatto delle SG, de<strong>di</strong>cato all’informazionee alla sensibilizzazione dei decisori dei <strong>di</strong>versi Paesi (politici, amministratori, regolatori, impren<strong>di</strong>tori,consumatori) sui potenziali vantaggi dell’applicazione delle tecnologie SG nei <strong>di</strong>versi ambiti<strong>di</strong> responsabilità.In riferimento alla riduzione dell’impatto ambientale dovuto allo sfruttamento delle fonti energetiche,nel marzo 2009 è stato fondato il Major Economies Forum on Energy and Climate (MEF) [3].Esso include 17 tra le maggiori potenze economiche a livello globale: Australia, Brasile, Canada,Cina, Unione Europea, Francia, Germania, In<strong>di</strong>a, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia,Sud Africa, Regno Unito e Stati Uniti.Obiettivo del MEF è promuovere iniziative concrete e collaborazioni atte a incoraggiare lo sfruttamento<strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> energia <strong>rinnovabili</strong> e, conseguentemente, la riduzione delle emissioni <strong>di</strong> gasserra. Degno <strong>di</strong> nota è il fatto che esso ha in<strong>di</strong>cato le SG come una delle <strong>di</strong>eci aree tecnologicheprioritarie su cui i partner del progetto sono chiamati a collaborare nell’ottica <strong>di</strong> favorire lamigrazione verso un’economia più sostenibile. Un’analisi approfon<strong>di</strong>ta delle possibili barriere allosviluppo delle SG, così come in<strong>di</strong>viduate da questo gruppo <strong>di</strong> lavoro, è stata presentata nel paragrafo1.4.4.Passando invece alle iniziative nazionali al <strong>di</strong> fuori dell’Europa, è possibile osservare come il panoramadei progetti ad oggi esistenti risulti molto <strong>di</strong>versificato, in special modo in ragione del <strong>di</strong>versolivello <strong>di</strong> evoluzione tecnologica dei vari sistemi elettrici, dei vari livelli <strong>di</strong> liberalizzazione dei mercatie delle <strong>di</strong>verse realtà socio-energetiche.❑ 5.2.1 Iniziative in America del NordIl Nord America è una delle aree più attive a livello mon<strong>di</strong>ale per quanto concerne il numero <strong>di</strong> iniziativecon oggetto le SG. I motivi <strong>di</strong> una così fervida operosità in tale ambito sono da ricercarsisia nel buon livello <strong>di</strong> sviluppo tecnologico che caratterizza i Paesi del Nord America, sia nelle marcateesigenze prestazionali necessarie <strong>ai</strong> loro sistemi elettrici, al fine <strong>di</strong> garantire l’affidabilità dellafornitura rispetto <strong>ai</strong> crescenti fabbisogni energetici.Più in dettaglio, si segnala in Canada (Ontario) una significativa attività relativa alle SG, promossadall’Ontario Energy Board (OEB) [4], che è già in fase <strong>di</strong> attuazione e costituisce un buon esempio<strong>di</strong> “smart grid city”.<strong>Le</strong> proiezioni sull’implementazione delle infrastrutture SG all’interno del sistema elettrico del Canad<strong>ai</strong>n<strong>di</strong>cano lo stanziamento <strong>di</strong> 238 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> CAD (dollari canadesi) entro il 2030. Sono inoltregià stati allocati 200 milioni <strong>di</strong> CAD per i prossimi cinque anni per la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> tecnologiepromettenti per le SG.Il contesto più interessante, dove molte società/governi si sono attivati nel settore delle SG, è sicuramenteperò quello degli Stati Uniti, anche grazie, come risaputo, all’allocazione <strong>di</strong> 4,5 miliar<strong>di</strong>159


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong><strong>di</strong> dollari per la modernizzazione della rete elettrica forniti dall’American Recovery and ReinvestmentAct, e agli ulteriori 7,25 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari <strong>di</strong> prestiti per progetti sulle infrastrutture <strong>di</strong> trasmissione.I programmi <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Investment Grant hanno poi allocato 3,3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari peruna rapida integrazione <strong>di</strong> tecnologie consolidate nelle attuali infrastrutture <strong>di</strong> rete.Nel settore delle SG, grande importanza ha avuto sicuramente l’adozione, nelle legislazioni dei<strong>di</strong>versi Stati, dei “Renewable Portfolio Standards” che richiedono la produzione <strong>di</strong> energia dafonti <strong>rinnovabili</strong>, e il lavoro svolto dalle agenzie federali e statali per l’identificazione delle “CompetitiveRenewable Energy Zones” in regioni ad alta densità <strong>di</strong> <strong>rinnovabili</strong>. Molte iniziative <strong>di</strong>sperimentazione, <strong>di</strong>mostrazione e deployment <strong>di</strong> contatori elettronici sono attualmente in corso(la Figura 5.1 ne illustra la numerosità). Infine, il governo statunitense ha recentemente manifestatoil proprio interesse per iniziative legate al Demand Response.Figura 5.1 Rappresentazione delle iniziative in corso nel settore delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> negli Stati Uniti (AMI: AdvancedMetering Infrastructure; AMR: Automatic Meter Rea<strong>di</strong>ng)❑ 5.2.2 Iniziative in America LatinaL’America Latina presenta sistemi elettrici meno evoluti rispetto all’America del Nord, ma non perquesto l’evoluzione verso le SG è meno interessante o meno utile; vi si hanno infatti forti esigenze<strong>di</strong> sostegno delle economie emergenti, con tassi <strong>di</strong> sviluppo molto superiori a quelli dei Paesi giàfortemente industrializzati, piuttosto che esigenze <strong>di</strong> minimizzazione dei costi per la manutenzionedei sistemi elettrici, in Paesi le cui con<strong>di</strong>zioni economiche non sono così solide da poter supportareun forte (costoso) sviluppo delle <strong>reti</strong>. Per rispondere a tali esigenze è stato creato il forum permanenteLatin American <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Forum.La maggior parte dei progetti sulle SG sono progetti pilota <strong>di</strong> smart metering con particolare attenzionealla riduzione delle per<strong>di</strong>te non tecniche d’energia. Di particolare importanza è la recenteiniziativa ONU-CEPAL (Commissione Economica per l’America Latina ed i Carabi) che ha lanciato,grazie al contributo della Cooperazione Italiana e al supporto tecnico <strong>di</strong> RSE – Milano, un surveyregionale sulle SG. La prima fase del progetto si è conclusa con la conferenza regionale sulle SG160


Realizzazioni in corsoin America Latina, che si è tenuta a Santiago del Cile il 12 e 13 ottobre 2010, nella quale sono staticonsiderati come casi <strong>di</strong> test il Cile, l’Uruguay e il Brasile. Lo stu<strong>di</strong>o proseguirà su altri Paesi delCentro America e dei Car<strong>ai</strong>bi nel corso del 2011 e porterà alla definizione <strong>di</strong> un grande progettopilota, per <strong>di</strong>mostrare anche nel contesto latino americano la valenza tecnica, economica e ambientaledelle <strong>reti</strong> intelligenti.<strong>Le</strong> tecnologie SG sono considerate <strong>di</strong> potenziale interesse per l’America Latina grazie alla rilevanzadei seguenti aspetti: aumento della domanda d’energia a fronte dell’inadeguatezza della capacità<strong>di</strong> rete; livello significativo <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te non tecniche d’energia; invecchiamento delle strutture <strong>di</strong> trasmissionee <strong>di</strong>stribuzione; maggiori requisiti <strong>di</strong> affidabilità e qualità dell’energia; limitato sviluppo<strong>di</strong> nuove infrastrutture <strong>di</strong> rete; insufficienza <strong>di</strong> risorse per sviluppi infrastrutturali; aumento dellapressione per la riduzione <strong>di</strong> gas serra.Circa il test bed in fase <strong>di</strong> sviluppo nel sistema elettrico del Brasile, quattro grosse utility (Eletropaulo,Celg, Cemig e Copel) stanno lavorando su progetti pilota <strong>di</strong> contatori intelligenti.Il regolatore brasiliano (ANEEL) ha autorizzato il metering elettronico e approvato una risoluzioneche stabilisce le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> utilizzo delle infrastrutture <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione per la comunicazione PLC(Power Line Carrier), che dovrebbe favorire lo sviluppo <strong>di</strong> tecnologie SG. Sono in corso anche sperimentazioniin alcune installazioni pilota sempre su aspetti <strong>di</strong> metering e <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong> comunicazione.In termini più generali, va segnalato il progetto Luz para todos [5], un programma nazionaleiniziato nel 2003 allo scopo <strong>di</strong> portare l’energia elettrica a più <strong>di</strong> 10 milioni <strong>di</strong> persone in contestirurali. <strong>Le</strong> famiglie non raggiunte dall’energia elettrica erano localizzate prevalentementein zone con bassi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> sviluppo e red<strong>di</strong>to familiare. L’obiettivo del governo in tale ambitoera <strong>di</strong> utilizzare l’energia elettrica come vettore <strong>di</strong> sviluppo economico e sociale <strong>di</strong> queste comunitàe, grazie all’introduzione dell’elettricità, <strong>di</strong> poter integrare programmi sociali, come adesempio l’accesso <strong>ai</strong> servizi sanitari, all’istruzione, all’approvvigionamento idrico, ecc.Obiettivi simili sono perseguiti d<strong>ai</strong> progetti implementati nel sistema elettrico del Cile, che prevedonola creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> smart metering per 65.000 utenti e il lancio <strong>di</strong> un piano per rendereSantiago una smart city in 20 anni. Lo sviluppo e l’implementazione delle SG in Cile è in parteostacolato dalle con<strong>di</strong>zioni regolatorie e <strong>di</strong> mercato, che rendono <strong>di</strong>fficile l’implementazione <strong>di</strong> unbusiness case. Infatti la regolazione non prevede alcun incentivo per la connessione alla rete <strong>di</strong>GD, né per impianti alimentati da FER, non favorisce il miglioramento della qualità della forniturae, prevedendo la possibilità che gli utilizzatori siano proprietari del contatore, ostacola l’adozione<strong>di</strong> contatori avanzati.Infine, circa il terzo test bed considerato nella sopracitata conferenza regionale sulle SG, l’Uruguaypresenta un operatore elettrico unico, pubblico e verticalmente integrato: UTE. <strong>Le</strong> attivitàsvolte nel settore delle SG sono numerose e articolate, anche se spesso non catalogatesotto questo nome: infatti, si stanno implementando sviluppi interessanti nel settore dell’osservabilitàdella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (sviluppo <strong>di</strong> SCADA avanzati, anche su base GIS), dell’automazione<strong>di</strong> rete, integrazione <strong>di</strong> generatori basati su fonti <strong>rinnovabili</strong> (in particolare eolica) eautomatizzazione della lettura dei contatori finalizzata alla riduzione del livello <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te nontecniche.161


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>❑ 5.2.3 Iniziative in Oceania e in AsiaRelativamente all’area pacifico-asiatica si registra invece un crescente interesse verso le SG, in ragione<strong>di</strong> una maggiore attenzione verso tecnologie che concorrano a una più elevata efficienzaenergetica e minori emissioni.<strong>Le</strong> tecnologie SG hanno creato un notevole interesse <strong>di</strong> mercato e i governi vi stanno investendogrossi capitali. Si osservano fondamentalmente due approcci: Corea del Sud, Giappone e Cinahanno piani <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> sistemi SG su scala nazionale, mentre Australia, In<strong>di</strong>a e Indonesia sonopiù interessate a incrementare l’efficienza delle <strong>reti</strong> esistenti e a programmi su piccola scala.In particolare, in Australia il governo ha promesso 100 milioni <strong>di</strong> dollari australiani (AUD) per il progetto<strong>di</strong>mostrativo commerciale <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, <strong>Smart</strong> City [6], primo nel suo genere in tale Paese.La crescente attenzione dell’Australia per un futuro più sostenibile sta spingendo l’industria e il governoa supportare ricerche sullo smart metering, sull’integrazione delle <strong>rinnovabili</strong> e sull’aumentodell’efficienza energetica. L’interesse dell’industria sulle applicazioni SG in generale è confermato,ad esempio, dalla costituzione dello SGA (<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Australia) [6].Ponendo invece l’attenzione alla situazione cinese, si osserva come, data l’estensione geograficae il fabbisogno energetico <strong>di</strong> tale nazione (la più rilevante a livello mon<strong>di</strong>ale), l’interesse verso leSG sia motivato soprattutto dall’obiettivo <strong>di</strong> rendere funzionante ed efficiente la rete <strong>di</strong> trasmissionead altissima tensione, sia in c.c. (800 kV) che in c.a. (1100 kV): scopo della realizzazione <strong>di</strong>tali opere è il trasporto delle ingenti quantità <strong>di</strong> energia dalle centrali idro<strong>elettriche</strong> centro-occidentaliverso i centri <strong>di</strong> carico situati a grande <strong>di</strong>stanza (prevalentemente nell’area orientale e meri<strong>di</strong>onale).Si segnala come l’accezione <strong>di</strong> SG adottata in Cina, che comporta cioè il <strong>di</strong>rettocoinvolgimento dei sistemi in alta tensione, secondo il modello europeo viene comunemente identificatacon il termine Super<strong>Grid</strong>.Un’attenzione particolare viene anche posta alla riduzione dei consumi energetici (obiettivo <strong>di</strong>chiaratodel 20% entro fine 2010), a una maggiore efficienza energetica e a un incremento dellefonti <strong>rinnovabili</strong> (fino al 15% entro il 2020).In merito alle iniziative atte a promuovere e implementare le SG all’interno del sistema elettricocinese si menzionano la China State <strong>Grid</strong> Corporation, che ha definito un piano pilota per il 2010e un ampio sviluppo entro il 2030, la Joint U.S. – China Cooperation on Clean Energy (JUCCCE)[7] e, infine, un’iniziativa <strong>di</strong> cooperazione Germania-Cina per lo sfruttamento delle FER.Seconda dopo la Cina per estensione e per fabbisogno energetico, l’In<strong>di</strong>a, a fronte della crescentedomanda <strong>di</strong> energia (12% all’anno), ha istituito il piano “Power for All” [8] che prevede un incrementodel 100% delle infrastrutture entro il 2020.L’interesse nelle tecnologie SG è motivato dalla necessità <strong>di</strong> aumentare l’efficienza e <strong>di</strong>minuirele per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> energia. Particolare attenzione è inoltre posta dal governo in<strong>di</strong>ano all’incrementodella produzione <strong>di</strong> energia da fonti <strong>rinnovabili</strong> (solare ed eolico) e all’integrazione <strong>di</strong> tali impiantinelle SG.Circa le altre nazioni asiatiche più industrializzate, in Giappone, nel 2009, il governo ha lanciatoun programma <strong>di</strong> test per le SG, tramite il quale la federazione delle compagnie <strong>elettriche</strong> giapponesiintende sviluppare, entro il 2020, una SG che incorpori generazione solare. Per il 2030 siprevede infatti la possibilità <strong>di</strong> una penetrazione della generazione da fotovolt<strong>ai</strong>co fino a 53.000162


Realizzazioni in corsoMW; ciò implica una SG capace <strong>di</strong> gestire in modo efficiente i flussi energetici determinati da taliimpianti. Il governo giapponese ha inoltre annunciato un’iniziativa nazionale <strong>di</strong> smart metering.Similmente, in Corea del Sud il governo ha lanciato un programma pilota da 65 milioni <strong>di</strong> dollarinell’isola <strong>di</strong> Jeju, che prevede la realizzazione <strong>di</strong> una SG integrata per 6000 abitazioni, comprendentecentrali eoliche e quattro linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Il governo ha inoltre <strong>di</strong>chiarato l’intenzione <strong>di</strong> intraprendere un programma d’implementazionedelle SG su scala nazionale entro il 2030, mentre la KEPCO (Korea Electric Power Corporation),nella <strong>di</strong>rezione anch’essa <strong>di</strong> effettuare una transizione verso le SG, ha annunciato un investimento<strong>di</strong> 200 milioni <strong>di</strong> dollari per i prossimi 10 anni.Progetti minori si registrano poi anche a Singapore, dove il regolatore Energy Market Authority haavviato un’iniziativa per un programma pilota rivolto allo smart metering e alla mobilità elettrica;e in Th<strong>ai</strong>lan<strong>di</strong>a, dove all’inizio del 2009 la Provincial Electricity Authority, con il supporto governativo,ha iniziato l’applicazione <strong>di</strong> contatori intelligenti nel nord del paese.Una con<strong>di</strong>zione particolare si riscontra invece in Indonesia dove, a causa delle peculiari caratteristichegeografiche del territorio, l’implementazione delle SG e delle fonti <strong>rinnovabili</strong> incontra ancoramolte barriere; il National Climate Change Council sta tuttavia lavorando per definire opzioni<strong>di</strong> riduzione delle emissioni, pur rispondendo alla crescente domanda energetica.5.3 Il contesto europeoNel contesto europeo si ritrova una maggiore affinità al caso italiano, sia per la struttura dei sistemielettrici coinvolti, sia per modalità <strong>di</strong> organizzazione dei mercati liberalizzati, caratteristicheche rendono i vari progetti <strong>di</strong> ricerca più interessanti, o meglio più <strong>di</strong>rettamente applicabili al nostroscenario nazionale.Ancora una volta, una presentazione esaustiva delle varie iniziative sarebbe molto impegnativa emolto onerosa, anche per il lettore; si riporterà invece una sintesi ragionata dei progetti più rilevantio più vicini al sistema italiano.La European Energy Research Alliance (EERA) [9] nasce nel 2008 come alleanza europea per larealizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> in campo energetico, sottoscritta da <strong>di</strong>eci dei principali istituti europei <strong>di</strong> ricercaallo scopo <strong>di</strong> rinforzare, espandere e ottimizzare le capacità <strong>di</strong> ricerca in tale settore, attraversola con<strong>di</strong>visione e l’integrazione <strong>di</strong> competenze, risorse umane, la messa in comuned’importanti infrastrutture nazionali <strong>di</strong> ricerca e la collaborazione su specifici programmi <strong>di</strong> ricerca,coniugando finanziamenti nazionali e comunitari.Ad oggi nel suo comitato esecutivo sono rappresentati 14 istituti <strong>di</strong> ricerca con il sostegnodella EUA (European University Association) e della EUROHORCs (European Heads of ResearchCouncils).La caratteristica essenziale <strong>di</strong> EERA è quella <strong>di</strong> essere una grande alleanza <strong>di</strong> ricerca “autofinanziata”;i ricercatori che vi partecipano appartengono a istituti ed enti pubblici, i programmi sonodefiniti da un comitato autonomo con piani <strong>di</strong> ricerca e obiettivi precisi. In futuro i fon<strong>di</strong> propri potrannoessere integrati con finanziamenti competitivi sul 7° PQ o su altri programmi nazionali <strong>di</strong>ricerca. La partecipazione a livello <strong>di</strong> programma è aperta a tutti i potenziali attori dei Paesi euro-163


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>pei che vogliono contribuire con adeguate risorse e competenze alle attività <strong>di</strong> ricerca e svilupponel settore dell’energia.Nell’ambito <strong>di</strong> EERA sono previsti dei Joint Programme (JP), alcuni dei quali già in corso, inerenti,oltre che alle SG, anche alla generazione eolica, fotovolt<strong>ai</strong>ca, geotermica e solare termo<strong>di</strong>namica,nonché alla cattura e immagazzinamento della CO 2 , alle smart city, al nucleare, ecc.Il Joint research Programme (JP) <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s [10], coor<strong>di</strong>nato da RSE ed ENEA, vede il coinvolgimento<strong>di</strong> 13 istituti <strong>di</strong> ricerca europei in rappresentanza <strong>di</strong> 10 <strong>di</strong>fferenti Paesi 1 .Nell’intento dei promotori, il JP <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s permetterà <strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi partecipanti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre conaltri importanti centri <strong>di</strong> ricerca utili informazioni e risultati tecnico-scientifici su molti argomentiinnovativi, coinvolgendo ricercatori, competenze e infrastrutture <strong>di</strong> numerosi Paesi europei. Si ritieneche il tr<strong>ai</strong>ning <strong>di</strong> giovani ricercatori, lo scambio <strong>di</strong> personale <strong>di</strong> ricerca e l’impiego d’infrastrutturestrategiche per la ricerca europea potranno essere alla base del successo delle attività <strong>di</strong>ricerca previste; successo favorito anche dall’impegno preso da tutti i partecipanti al JP <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s <strong>di</strong> promuovere e facilitare l’accesso <strong>ai</strong> loro impianti da parte <strong>di</strong> ricercatori delle altre organizzazionicoinvolte.Attualmente il programma <strong>di</strong> ricerca è articolato in quattro sottoprogrammi (SP):• SP1 – Network Operation (coor<strong>di</strong>natore ECN);• SP2 – Energy Management (RISOE);• SP3 – Control System Interoperability (VITO);• SP4 – Electrical Storage Technologies (VTT).È in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o la creazione <strong>di</strong> un quinto programma de<strong>di</strong>cato alla trasmissione.I principali argomenti <strong>di</strong> ricerca sono stati selezionati in base sia alle reali necessità <strong>di</strong> ricerca nelsettore delle SG sia alle competenze, agli interessi e alla <strong>di</strong>sponibilità dei partner attualmente presentinel consorzio. È comunque già previsto che in futuro il JP possa ampliare la gamma delle sueattività per rispondere a eventuali richieste da parte <strong>di</strong> altre organizzazioni attive su questa tematica,in particolare EEGI, per una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse ancora maggiori rispetto alle attuali (chesuperano i 52 anni uomo per anno).In merito a quest’ultimo punto, va sottolineato che nei mesi scorsi numerose istituzioni europee(centri <strong>di</strong> ricerca, università, ecc.) hanno inviato domanda <strong>di</strong> adesione al JP <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s e chequin<strong>di</strong> vi sono prospettive concrete che il JP possa, nel prossimo futuro, affrontare con un maggiordettaglio tematiche specifiche, che al momento sono soltanto accennate. Va altresì precisatoche in linea <strong>di</strong> principio la partecipazione <strong>ai</strong> <strong>di</strong>versi JP EERA è libera per tutti gli enti pubblici <strong>di</strong> ricerca,fatto salvo l’effettivo impegno dei nuovi potenziali membri a contribuire con competenze pertinenticon le attività previste e in misura non inferiore a 3-5 anni uomo per anno, in funzione dellatematica e della specificità del contributo previsto.1AIT Austrian Institute of Technology; ECN Energy research Centre of the Netherlands; ENEA Agenzia Italiana per leNuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile; IWES Fraunhofer Institute for Wind Energy and EnergySystems Technology, DE; JRC-IE EC Joint Research Centre Institute for Energy, NL; LABEIN, ES; LABORELEC, BE; RSERicerca sul Sistema Energetico, IT; RISOE-DTU National Laboratory for Sust<strong>ai</strong>nable Energy; SINTEF NO; TUBITAK, TR;VITO, BE; VTT Technical Research Centre of Finland.164


Realizzazioni in corsoVenendo invece alle iniziative che coinvolgono <strong>di</strong>rettamente i gestori <strong>di</strong> rete, l’EEGI (EuropeanElectricity <strong>Grid</strong> Initiative) [11] è un progetto, promosso da un gruppo <strong>di</strong> DSO e TSO europei, costituitoda un programma <strong>di</strong> progetti R&D da realizzare su impianti in esercizio.Il programma, che prevede un costo <strong>di</strong> circa 2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, è focalizzato sull’innovazionedel sistema elettrico piuttosto che sull’innovazione tecnologica, su un orizzonte temporale al2018. Tale orizzonte temporale, in funzione della fonte da cui si suppone trarranno origine ifon<strong>di</strong> per la R&D, è sud<strong>di</strong>visibile in due fasi: nella prima (2010-2012), l’iniziativa dovrà esserefinanziata utilizzando i fon<strong>di</strong> pubblici nazionali ed europei esistenti, mentre nella successiva, cheinizierà presumibilmente nel 2013, si prevede subentreranno anche nuovi strumenti <strong>di</strong> finanziamentoin tariffa a copertura degli investimenti sostenuti. In ogni caso, il finanziamento dell’iniziativadovrà coprire i costi <strong>di</strong> R&D e dei progetti <strong>di</strong>mostrativi che determineranno i requisiti,le specifiche e le soluzioni innovative necessarie per preparare l’installazione <strong>di</strong> tali soluzioni inampia scala sulla rete europea; non saranno invece compresi i costi d’installazione sulle <strong>reti</strong><strong>elettriche</strong>.L’or<strong>di</strong>ne con cui i progetti verranno implementati sarà stabilito in accordo a un piano dettagliato;in particolare, quelli ritenuti prioritari dovranno iniziare nel 2010-2012 e saranno finanziati con unbudget <strong>di</strong> circa un miliardo <strong>di</strong> euro.<strong>Le</strong> varie attività del programma sono organizzate secondo una matrice <strong>di</strong> livelli funzionali, la cuirealizzazione pratica avverrà attraverso progetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazione locale e <strong>di</strong> ricerca. Nel dettaglio,i livelli previsti dall’EEGI sono:• nuove tecnologie <strong>di</strong> generazione;• rete intelligente <strong>di</strong> trasmissione paneuropea;• rete intelligente <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e processi;• integrazione intelligente (<strong>rinnovabili</strong>, GD, veicolo elettrico, accumulo, ecc.);• gestione intelligente dell’energia;• utenti intelligenti.Come in<strong>di</strong>cato nelle Figure 5.2, 5.3 e 5.4, le attività possono essere raggruppate in tre principalicategorie: 14 progetti funzionali guidati da TSO per la rete <strong>di</strong> trasmissione, 5 progetti trasversaliche impegnano sia TSO che DSO, 12 progetti che impegnano DSO su tematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.La con<strong>di</strong>visione del know-how che emergerà dallo sviluppo dei progetti, tra i partecipanti all’iniziativae gli altri operatori <strong>di</strong> rete che non partecipano <strong>di</strong>rettamente <strong>ai</strong> progetti, sarà organizzatae garantita dalle associazioni degli operatori ENTSO-E 2 e EDSO-SG 3 .2ENTSO-E, la rete europea dei gestori dei sistemi <strong>di</strong> trasmissione dell’energia elettrica, è la nuova associazione costituitasu base volontaria, il 19 <strong>di</strong>cembre 2008, da 42 operatori appartenenti a 34 Paesi europei. Essa sostituisce tutte le precedentiassociazioni del settore (ETSO, UCTE, UKTSOI, NORDEL, ATSOI e BALTSOA). Con l’entrata in vigore, il 3 marzo 2011, del“Terzo Pacchetto Energia dell’UE”, ENTSO-E ha assunto pienamente il ruolo <strong>di</strong> nuovo organismo dei gestori <strong>di</strong> rete a livellocomunitario.3European Distribution System Operators Association – for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.165


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 5.2 Progetti funzionali sulla rete <strong>di</strong> trasmissioneFigura 5.3 Progetti funzionali <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e trasmissione166


Realizzazioni in corsoFigura 5.4 Progetti funzionali sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneUlteriore progetto che coinvolge attivamente i gestori <strong>di</strong> rete europei è il R&D Plan <strong>di</strong> ENTSO-E [12]che interessa, in particolare, ben 42 TSO appartenenti a 34 Paesi <strong>di</strong>versi.La prima e<strong>di</strong>zione dell’ENTSO-E R&D Plan, pubblicata nel marzo 2010, ha definito le attività che igestori <strong>di</strong> rete europei intendono sviluppare nei prossimi 5 anni, al fine <strong>di</strong> rendere la rete <strong>di</strong> trasmissioneeuropea adatta al raggiungimento degli obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità fissati dalla CommissioneEuropea per il 2020.Rivisto con cadenza biennale, il piano instaura un <strong>di</strong>alogo tra i TSO europei, i rispettivi regolatori,gli stati membri dell’Unione e la Commissione Europea sulle priorità da perseguire nel campo dellaricerca, in linea con lo Strategic Energy Technology Plan (SET Plan) dell’Unione Europea. In talecontesto, ENTSO-E eserciterà il coor<strong>di</strong>namento a livello europeo <strong>di</strong> tutti i temi <strong>di</strong> Ricerca e Sviluppo<strong>di</strong> interesse per i TSO, gestendo progetti innovativi che vanno dalla pianificazione all’esercizio delsistema elettrico, dallo sviluppo tecnologico all’apertura dei mercati dell’energia.L’implementazione del Piano <strong>di</strong> Ricerca e Sviluppo <strong>di</strong> ENTSO-E implica una nuova forma <strong>di</strong> collaborazionefra i gestori <strong>di</strong> rete che superi, anche nella struttura e nell’organizzazione, le forme attuali<strong>di</strong> cooperazione basate su progetti <strong>di</strong> ricerca in<strong>di</strong>viduali, raramente partecipati da un numerosignificativo <strong>di</strong> TSO e solo parzialmente finanziati dall’Unione Europea.La missione che ENTSO-E intende perseguire grazie <strong>ai</strong> risultati delle attività <strong>di</strong> Ricerca e Sviluppopreviste nel piano può essere schematizzata nei seguenti punti:• identificare l’architettura innovativa della rete <strong>di</strong> trasmissione europea che consenta <strong>di</strong> avereun mix “low carbon” <strong>di</strong> generazione già nel 2020;• quantificare le reali potenzialità della tecnologia attualmente <strong>di</strong>sponibile;• dotarsi <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> simulazione avanzati, sia delle <strong>reti</strong> che dei comportamenti dei mercati,in grado <strong>di</strong> analizzare le opportunità dei mercati stessi e riprogettarli, se necessario, a beneficiosia degli operatori delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione che dei consumatori finali.167


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>ENTSO-E ha classificato, nelle quattro macro-aree tematiche riportate nel seguito, i settori per laRicerca e Sviluppo ove occorre investire in innovazione per cogliere le opportunità dell’integrazioneeuropea:• architettura della rete pan-europea; nuovi approcci per lo sviluppo della rete pan-europea enuove tecnologie per la connessione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> off-shore;• tecnologia applicata <strong>ai</strong> sistemi elettrici; tecnologia, a costi accessibili, in grado <strong>di</strong> rendere il sistema<strong>di</strong> trasmissione più evoluto e <strong>di</strong> cogliere le opportunità derivanti dalle SG;• gestione e controllo della rete; sicurezza nell’esercizio delle interconnessioni;• regole <strong>di</strong> mercato; metodologie e strumenti <strong>di</strong> simulazione dei mercati che consentano lo sviluppodel mercato unico europeo dell’energia elettrica.❑ 5.3.1 Progetti finanziati dalla Commissione EuropeaLa Commissione Europea ha un ruolo centrale nella promozione delle attività <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> sperimentazione:uno dei principali driver <strong>di</strong> sviluppo in tale <strong>di</strong>rezione è infatti rappresentato d<strong>ai</strong> finanziamentiche essa ban<strong>di</strong>sce verso progetti <strong>di</strong> ricerca internazionali.Nel seguito si riporta una breve sintesi dei principali progetti che, usufruendo del contributo fornitodalla Commissione Europea, si occupano <strong>di</strong> ricerca e sviluppo nell’ambito delle SG. Degno <strong>di</strong> notaè il fatto che essi si approcciano in modo capillare alle <strong>di</strong>fferenti problematiche connesse alle SG,promuovendo un’integrale evoluzione del sistema elettrico attuale verso tale para<strong>di</strong>gma.Come dettagliato nei capitoli precedenti, uno dei principali driver che motiva l’esigenza <strong>di</strong> uno sviluppodelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> è associato alla crescente penetrazione <strong>di</strong> GD sulle <strong>reti</strong> a tensione minore.Tale sviluppo porta alla necessità <strong>di</strong> rivedere la struttura e le logiche <strong>di</strong> regolazione e controllo<strong>di</strong> un sistema, appunto la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, concepita per connettere solo utenze passive, ossiaper gestire flussi uni<strong>di</strong>rezionali; nel nuovo contesto emergono una serie <strong>di</strong> criticità che le SG dovrannorisolvere.A conferma <strong>di</strong> quanto affermato, si sottolinea come un nutrito numero <strong>di</strong> progetti sia in<strong>di</strong>rizzatoallo stu<strong>di</strong>o delle possibili modalità <strong>di</strong> integrazione delle fonti <strong>rinnovabili</strong> nelle <strong>reti</strong> europee <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionein me<strong>di</strong>a tensione. Uno <strong>di</strong> questi è DISPOWER (Distributed Generation with High Penetrationof Renewable Energy Sources) [13], che, iniziato nel genn<strong>ai</strong>o 2002 e terminato a fine 2005,si è focalizzato sull’elaborazione <strong>di</strong> strategie e strumenti per la stabilità della rete e per i sistemi<strong>di</strong> controllo. DISPOWER, con un budget <strong>di</strong> circa 16,9 milioni <strong>di</strong> euro (<strong>di</strong> cui 9,5 finanziati dallaCommissione Europea) ha posto particolare attenzione alla preparazione <strong>di</strong> standard <strong>di</strong> sicurezzae qualità per le <strong>reti</strong> con forte penetrazione <strong>di</strong> GD, nonché alla realizzazione <strong>di</strong> indagini sull’ottimizzazionedella qualità e sui requisiti relativi a inverter decentralizzati e sistemi <strong>di</strong> generazione. Lavalutazione dell’impatto sugli utenti derivante dall’implementazione all’interno delle <strong>reti</strong> ICT, la gestionedel carico e dei mercati energetici, lo sviluppo <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> progettazione e pianificazioneper l’integrazione affidabile ed economicamente efficiente della GD nelle <strong>reti</strong> regionali e locali,sono stati ulteriori temi trattati dal progetto in questione.<strong>Le</strong> sue attività hanno poi compreso lo stu<strong>di</strong>o, la simulazione e l’implementazione hardware <strong>di</strong> appositialgoritmi <strong>di</strong> controllo per la GD, la creazione <strong>di</strong> un sistema informativo basato su internet perla comunicazione, la gestione e l’implementazione <strong>di</strong> un mercato dell’energia, oltre a un’indagine168


Realizzazioni in corsosugli aspetti contrattuali e tariffari relativi sempre al mercato energetico e <strong>ai</strong> servizi ausiliari. Infineè stata valutata la possibilità <strong>di</strong> ottimizzare/adattare delle test facility al fine <strong>di</strong> renderle maggiormenteidonee alla sperimentazione <strong>di</strong> componenti relativi alla GD, a sistemi <strong>di</strong> controllo e astrumenti <strong>di</strong> pianificazione e progettazione.Sempre rivolto all’in<strong>di</strong>viduazione degli attuali limiti e alla promozione della penetrazione <strong>di</strong> GD all’internodel sistema elettrico, e anch’esso recentemente terminato (novembre 2004-giugno 2009),il progetto EU-DEEP (The birth of a EUropean Distributed EnErgy Partnership) [14] ha stu<strong>di</strong>ato indettaglio le con<strong>di</strong>zioni che abilitano i <strong>di</strong>versi soggetti del settore elettro-energetico ad affrontarela crescente domanda <strong>di</strong> GD.Dapprima è stata identificata la hosting capacity attuale del sistema e le con<strong>di</strong>zioni che possonopermetterne un incremento a costi accettabili. Successivamente, un’analisi economica della GD hamostrato che essa può fornire un significativo valore aggiunto al sistema, a con<strong>di</strong>zione che essarispetti i vincoli del sistema e che contribuisca in modo efficiente alla copertura dei consumi nellesituazioni più critiche (al picco).Utilizzando tre modelli ampiamente testati in campo, il progetto, che ha avuto complessivamenteun budget <strong>di</strong> 26,1 milioni <strong>di</strong> euro (<strong>di</strong> cui 15 forniti dalla Commissione Europea), ha quin<strong>di</strong> identificatoquale percorso intraprendere per un’integrazione efficace e sostenibile della GD nei sistemielettrici attuali.Sempre rivolto all’integrazione della GD all’interno del sistema elettrico <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e caratterizzatodallo sviluppo <strong>di</strong> un modello aggregato <strong>di</strong> gestione della GD, cioè il cosiddetto Virtual PowerPlant (VPP), è il progetto FENIX (Flexible Electricity Networks to Integrate the eXpected EnergyEvolution) [15]. Iniziato nel settembre del 2005 e terminato nell’ottobre del 2009, ha avuto un finanziamentoda parte della Commissione Europea <strong>di</strong> 7,8 milioni <strong>di</strong> euro su 14,8 milioni <strong>di</strong> costocomplessivo.Come ampiamente dettagliato nei capitoli precedenti, con l’aumentare della penetrazione dellaGD all’interno delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione attuali gli operatori del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione si trovanoa dover rivedere le modalità con cui operare la loro rete al fine <strong>di</strong> venire incontro al carattere attivoassunto da quest’ultima.Il progetto FENIX mira a ovviare alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> gestione, da parte del DSO, della GD su base in<strong>di</strong>viduale;problematica dovuta al fatto che essa risulta tipicamente troppo numerosa per permetternein modo semplice una conduzione efficace e integrata: il concetto <strong>di</strong> VPP, aggregando leunità <strong>di</strong> GD, può rispondere a tali criticità.Il progetto si è posto l’obiettivo <strong>di</strong> concettualizzare, progettare e sperimentare un’architettura tecnicae un contesto commerciale e regolatorio che favoriscano l’integrazione della GD. In particolare,è stato sviluppato e testato un VPP che abiliti l’aggregazione tecnica e commerciale su largascala delle unità <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong>ffuse sul territorio.L’attività ha quin<strong>di</strong> permesso lo sviluppo <strong>di</strong> un VPP che si adatti al sistema europeo, <strong>di</strong> un’architetturaIC scalabile e gerarchicamente flessibile, <strong>di</strong> nuovi componenti hardware e applicativi softwareatti a realizzare il VPP, e <strong>di</strong> un contesto commerciale e regolatorio capace <strong>di</strong> consentirel’integrazione dei VPP nei sistemi elettrici del futuro. È stata inoltre portata a termine un’analisicosti-benefici relativa <strong>ai</strong> VPP e sono state realizzate due <strong>di</strong>mostrazioni all’interno <strong>di</strong> <strong>reti</strong> reali (in Spa-169


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>gna e nel Regno Unito) integrate da <strong>di</strong>mostrazioni e simulazioni <strong>di</strong> laboratorio atte a provare la fattibilitàdei VPP sviluppati nel progetto.Alcuni progetti si sono poi de<strong>di</strong>cati a fonti <strong>rinnovabili</strong> specifiche, ovviamente le più impattanti intermini <strong>di</strong> penetrazione attuale nel parco <strong>di</strong> produzione o <strong>di</strong> interesse prospettico, fra questi il progettoMETA PV [16], si è de<strong>di</strong>cato alla risorsa fotovolt<strong>ai</strong>ca, mentre il progetto TWENTIES [17], haposto la propria attenzione sulla tecnologia eolica.Il progetto Meta PV (Metamorphosis of power <strong>di</strong>stribution: system services from photovolt<strong>ai</strong>cs,costo 9,4 milioni <strong>di</strong> euro, 5,5 finanziati dall’UE), iniziato nell’ottobre 2009 e con termine a marzo2014, intende fornire le basi scientifiche per trasformare il fotovolt<strong>ai</strong>co da sorgente energetica variabilee problematica a supporto attivo per una rete più intelligente.Nel contesto <strong>di</strong> una preoccupazione crescente in relazione alla capacità della rete <strong>di</strong> sopportare lapenetrazione su ampia scala delle FER, il progetto META PV si propone come primo passo versouna maggiore integrazione del fotovolt<strong>ai</strong>co nei sistemi elettrici. L’iniziativa ha l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare,a livello sia tecnico che economico, come l’incremento del fotovolt<strong>ai</strong>co, qualora dotato <strong>di</strong>sistemi <strong>di</strong> controllo avanzati, possa essere fonte <strong>di</strong> maggiore stabilità per il sistema.Il progetto ha previsto una sperimentazione in due siti: un’area residenziale urbana <strong>di</strong> 128 abitazionicon 4 kW ciascuna e una zona industriale <strong>di</strong> 31 sistemi fotovolt<strong>ai</strong>ci con 200 kW nella provincia<strong>di</strong> Limburg (Belgio).TWENTIES (Transmission system operation with large penetration of Wind and other renewableElectricity sources in Networks by means of innovative Tools and Integrated Energy Solutions), tramitelo sfruttamento <strong>di</strong> ingenti finanziamenti (56,8 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> cui 31,8 provenienti dallaCommissione Europea), si propone invece l’attuazione <strong>di</strong> sei progetti <strong>di</strong>mostrativi, volti al superamentodelle barriere che attualmente frenano la <strong>di</strong>ffusione dell’energia eolica.L’attività, iniziata recentemente (aprile 2010), con conclusione prevista nel marzo 2013, mira a mostrarei benefici derivanti dall’impiego <strong>di</strong> nuove tecnologie abbinate ad approcci innovativi <strong>di</strong> gestionedel sistema. La scalabilità delle soluzioni sarà verificata analizzando l’impatto dei risultati su<strong>di</strong>mensione europea; saranno inoltre tracciate delle roadmap per la replicabilità, con benefici siaper la rete <strong>di</strong> trasmissione pan-europea che per il mercato elettrico fino al 2014.AlpEnergy [54] (luglio 2008 - settembre 2011) è un progetto <strong>di</strong> ricerca europeo (in particolare unprogetto INTERREG <strong>di</strong> cooperazione territoriale) che vede l’Italia in rilievo, sia per partecipazioneche per interessi <strong>di</strong> potenziale applicazione. Tale progetto prevede analisi e modeling, progettazionee sviluppo, <strong>di</strong>mostrazioni e test, e trasferimento <strong>di</strong> nuovi sistemi <strong>di</strong> interfaccia verso la reteelettrica in sei aree dello spazio alpino: la regione Allgäu in Baviera (Germania), la Provincia <strong>di</strong> Mantova(Italia), la Provincia <strong>di</strong> Belluno (Italia), la Regione Autonoma Valle d'Aosta (Italia), l'area montuosa<strong>di</strong> Belledonne nella regione Rhône-Alpes (Francia) e la regione Gorenjske (Slovenia). Fra ipartner scientifici si ritrova l’Istituto ALARI, Advanced <strong>Le</strong>arning and Research Institute, dell'Universitàdella Svizzera italiana (USI), l’Institut National Polytechnique <strong>di</strong> Grenoble e il Politecnico <strong>di</strong>Milano. In particolare, il progetto si concentra sugli aspetti tecnici ed economici per introdurre unefficiente modello operativo che ha come scopo la standar<strong>di</strong>zzazione delle tecnologie e delle procedure.Fra le finalità ci si propone <strong>di</strong> fornire nuove conoscenze e opportunità commerciali per icitta<strong>di</strong>ni e per le imprese, sostenendo in tal modo la competitività impren<strong>di</strong>toriale del territorio erendendo lo spazio alpino una vetrina per le altre zone montane.170


Realizzazioni in corsoI progetti appena elencati sono caratterizzati dal coinvolgimento del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione inme<strong>di</strong>a tensione e, in alcuni casi, <strong>di</strong> bassa tensione; proseguendo il cammino verso l’utente domesticofinale si può identificare una seconda macro-categoria <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca, quella inerentel’ambiente casa (home), gli elettrodomestici ad essa afferenti, le unità <strong>di</strong> micro-generazione, i sistemi<strong>di</strong> accumulo; tutti apparati che devono, appunto, essere integrati, ottimizzati da un punto<strong>di</strong> vista energetico, ma anche coor<strong>di</strong>nati fra loro e opportunamente interfacciati al sistema, rispettoalle esigenze della rete elettrica e alle opportunità che verranno offerte dal mercato dell’energia.Il progetto <strong>Smart</strong>-A (<strong>Smart</strong> domestic appliances in sust<strong>ai</strong>nable energy systems) [18] ha valutato,dal 2007 al 2009, la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferimento dei prelievi realizzati dagli elettrodomestici e cometale pratica possa essere integrata con una generazione sostenibile, sia a livello locale sia a livellogenerale. Il progetto ha quin<strong>di</strong> sviluppato strategie su come gli elettrodomestici intelligenti possanocontribuire alla gestione del carico in sistemi che includano significative frazioni <strong>di</strong> generazioneintermittente, quale la solare e l’eolica.È stata condotta un’analisi delle possibili variazioni operative attuabili sugli elettrodomestici, dellecaratteristiche della generazione locale (rinnovabile e/o cogenerazione) e dei requisiti <strong>di</strong> gestionedel carico in <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> più ampie; è stato stimato il valore economico degli elettrodomestici intelligentiin sistemi elettrici soggetti a particolari criticità; è stata valutata dettagliatamente la loroaccettabilità da parte dei consumatori; è stata stu<strong>di</strong>ata l’utilizzabilità, in tali contesti, delle tecnologie<strong>di</strong> controllo e degli standard <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>sponibili.Il progetto, dal budget <strong>di</strong> 1,4 milioni <strong>di</strong> euro (0,7 messi a <strong>di</strong>sposizione dalla Commissione Europea),è stato svolto in collaborazione con i costruttori <strong>di</strong> elettrodomestici e le utility <strong>elettriche</strong>; i risultatisono stati <strong>di</strong>scussi con esperti in casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o regionali in alcuni Paesi europei.Date le modeste <strong>di</strong>mensioni, da un punto <strong>di</strong> vista del peso energetico delle varie utenze, è naturalepensare a funzioni <strong>di</strong> aggregazione che coor<strong>di</strong>no i singoli gestori locali delle utenze smart; secondotale prospettiva il progetto Beywatch (Buil<strong>di</strong>ng energy watcher) [19] intende sviluppareuna soluzione energy-aware e user-centric in grado <strong>di</strong> fornire il monitoraggio, il controllo intelligentee il bilanciamento della domanda a livello residenziale e <strong>di</strong> quartiere.L’iniziativa, con principio nel <strong>di</strong>cembre 2008 e termine nel maggio 2011, si concentra in specialmodo sulla progettazione <strong>di</strong> elettrodomestici a ultra-basso consumo; sull’implementazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>,tecniche e servizi per ridurre, tramite un controllo intelligente dei <strong>di</strong>spositivi elettrici, i consumi;sulla generazione <strong>di</strong> acqua calda ed elettricità da fonti <strong>rinnovabili</strong> a livello residenziale. Ess<strong>ai</strong>noltre affronta l’elaborazione <strong>di</strong> piani economici e le relative applicazioni per incoraggiare contrattifavorevoli tra utenti e fornitori e promuove l’incremento <strong>di</strong> consapevolezza degli utenti, in relazionealla riduzione delle emissioni <strong>di</strong> CO 2 su tutta la filiera energetica (generazione, trasporto, <strong>di</strong>stribuzione,fornitura).La gestione delle utenze finali porta in evidenza il ruolo delle soluzioni <strong>di</strong> misura dell’energia, funzioneche deve avvenire (soprattutto per queste tipologie <strong>di</strong> utenze) secondo soluzioni capillari, affidabili,ma anche economiche; in tale <strong>di</strong>rezione, con un budget <strong>di</strong> poco inferiore a Beywatch (3,7milioni <strong>di</strong> euro contro i 5,1 del precedente), DEHEMS (Digital Environment Home Energy ManagementSystem, giugno 2008-novembre 2010) [20], nell’ottica <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are soluzioni tecnologiche chemigliorino l’efficienza energetica domestica, è volto a sviluppare e testare un sistema <strong>di</strong> gestione171


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>energetica domestica utilizzando dei living labs in cinque città europee. Il progetto si propone <strong>di</strong>ampliare l’attuale stato dell’arte dei contatori intelligenti, cercando <strong>di</strong> andare oltre il semplice monitoraggiodei consumi energetici, verso un modello <strong>di</strong> performance energetica che guar<strong>di</strong> anchealle modalità con cui sono effettuati i consumi. Ad esempio, è sfruttata la possibilità <strong>di</strong> otteneredati in tempo reale, combinando l’uso <strong>di</strong> sensori per il monitoraggio delle per<strong>di</strong>te termiche nelleabitazioni, delle prestazioni degli elettrodomestici e delle modalità <strong>di</strong> utilizzo dell’energia; tecnologiaabilitante per elaborare nuove politiche energetiche e favorire la transizione verso una maggioregenerazione e <strong>di</strong>stribuzione locale dell’energia.Focalizzandosi invece sul problema della misura, conseguente alla mancanza <strong>di</strong> uno standard <strong>di</strong>riferimento e <strong>di</strong> una definizione delle funzioni che i meter dovrebbero svolgere, si cita uno dei progettisu cui vi è oggi grande attenzione e gran<strong>di</strong> aspettative: OPEN METER (Open Public ExtendedNetwork metering) [21]. Tuttora in corso (genn<strong>ai</strong>o 2009-giugno 2011), esso intendespecificare un set <strong>di</strong> standard pubblici e aperti per l’AMI (Advanced Metering Infrastructure), a favore<strong>di</strong> più servizi (elettricità, gas, ecc.) e basati sull’accordo degli attori più rilevanti in ogni area.Obiettivo è lo sviluppo <strong>di</strong> un metering e <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> controllo intelligenti, interoperabili e integratiin un sistema AMI connesso a una molteplicità <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> controllo e applicazioni.Lo stu<strong>di</strong>o si propone <strong>di</strong> fornire una selezione e una comprensione comune per l’utilizzo degli standard<strong>di</strong> open communication <strong>di</strong>sponibili e adeguati per l’AMI; <strong>di</strong> proporre raccomandazioni permo<strong>di</strong>fiche o estensioni degli standard esistenti <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> dati adottati dalle organizzazioni<strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione; <strong>di</strong> colmare le lacune <strong>di</strong> conoscenze, allo scopo <strong>di</strong> avere definizioni e specifichedei nuovi standard <strong>di</strong> comunicazione e tecnologie per quei canali <strong>di</strong> comunicazione e/onuove tecnologie ove gli standard non esistono ancora o non sono adeguati per l’AMI; <strong>di</strong> iniziaree supportare il processo <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione dei nuovi set <strong>di</strong> standard per l’AMI.Il progetto ha un budget <strong>di</strong> 4 milioni <strong>di</strong> euro, 2,5 dei quali forniti come contributo dalla CommissioneEuropea.Tornando più propriamente alle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, le nuove tecnologie ad oggi <strong>di</strong>sponibili portano avalutare la possibilità, in certi contesti d’interesse, <strong>di</strong> esercire una piccola porzione del sistema inisola, ossia <strong>di</strong> creare un sottosistema autonomo, <strong>di</strong>sconnesso dalla rete principale.MORE MICROGRIDS (Advanced Architectures and Control Concepts for More Microgrids) [22], iniziatonel 2006 e conclusosi nel 2009, con un budget <strong>di</strong> circa 8 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> cui 4,7 finanziatidalla Comunità Europea, è il progetto nato proprio con l’obiettivo <strong>di</strong> aumentare la penetrazionedella micro-generazione nelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>, sfruttando le tecniche <strong>di</strong> controllo e regolazione (tensione,frequenza), anche in un esercizio in isola.I principali risultati ottenuti riguardano:• l’investigazione <strong>di</strong> nuove micro-fonti, controller <strong>di</strong> accumulo e carico per un’efficiente operativitàdelle microgrid;• il miglioramento e l’integrazione <strong>di</strong> nuove tecniche <strong>di</strong> controllo locali e centrali;• la standar<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> protocolli e hardware tecnici e commerciali;• la <strong>di</strong>mostrazione dei controller locali e degli algoritmi <strong>di</strong> controllo con prove in microgrid reali;• l’integrazione tecnica e commerciali <strong>di</strong> multi-microgrid;• lo stu<strong>di</strong>o dell’impatto sull’operatività del sistema elettrico;• lo stu<strong>di</strong>o dell’impatto sullo sviluppo delle infrastrutture <strong>di</strong> rete.172


Realizzazioni in corsoLa sfida a cui i progetti relativi alle microgrid devono rispondere è quella relativa, ancora una volta,al rispetto del bilancio energetico (istantaneo) <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> energia <strong>di</strong>fficilmente immagazzinabile,come l’energia elettrica. Tale problematica è generale, ovvero <strong>di</strong> interesse sia oggi, per l’eserciziodelle microgrid, sia in prospettiva, per la gestione efficiente delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Si evidenzia quin<strong>di</strong> un fortissimo interesse verso i sistemi <strong>di</strong> accumulo che consentono <strong>di</strong> superarele <strong>di</strong>fficoltà tecniche ed economiche per l’introduzione su ampia scala delle fonti energetiche <strong>di</strong>stribuite.Tuttavia, per varie ragioni, gli operatori del sistema elettrico mostrano una certa inerziaall’introduzione <strong>di</strong> detti sistemi.Il progetto GROW-DERS (<strong>Grid</strong> Reliability and Operability with Distributed Generation using flexibleStorage) [23] propone sistemi <strong>di</strong> accumulo trasportabili e flessibili, grazie <strong>ai</strong> recenti sviluppi nell’elettronica<strong>di</strong> potenza.Questo progetto <strong>di</strong>mostrativo vuole rendere evidente la fattibilità tecnica ed economica <strong>di</strong> tali sistemi,considerando quattro siti ove sperimentare e valutare tre <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> accumulatori.Il progetto è iniziato nel settembre del 2008 e si è concluso nell’agosto del 2010, basandosi su unbudget <strong>di</strong> 3,2 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> cui 1,3 finanziati dalla Comunità Europea.Tornando a una visione generale del concetto <strong>di</strong> SG, nei paragrafi precedenti si è più volte sottolineatocome tale para<strong>di</strong>gma viva nel matrimonio fra le tecnologie <strong>elettriche</strong> e quelle del mondoICT, mondo che viene a coprire un ruolo car<strong>di</strong>nale.Il progetto SEESGEN-ICT (Supporting Energy Efficiency in <strong>Smart</strong> GENeration grids through ICT)[24] è un network tematico, integrato dalla partecipazione <strong>di</strong> 25 soggetti da 16 Paesi europei relativamentealle soluzioni ICT in ambito SG e GD.I principali risultati attesi spaziano da:• l’identificazione e la valutazione <strong>di</strong> tecnologie ICT a supporto dell’efficienza energetica nelleSG del futuro;• la definizione <strong>di</strong> una roadmap degli sviluppi necessari in ambito ICT;• l’identificazione <strong>di</strong> barriere e soluzioni relativamente ad uno sfruttamento efficace <strong>di</strong> ICT;• l’identificazione delle best practice per l’utilizzo <strong>di</strong> ICT e <strong>di</strong> opportuni business model;• la definizione <strong>di</strong> raccomandazioni relativamente a politiche rivolte a un ampio ed efficace impiego<strong>di</strong> ICT;• la definizione dei requisiti e delle test facility esistenti per la validazione <strong>di</strong> ICT.Il progetto ha avuto inizio nel giugno del 2006 e si è concluso nel maggio del 2011.Sullo stesso filone del precedente, il progetto OpenNode (Open Architecture for Secondary Nodesof the Electricity <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>) [25] si concentra sulle parti interne della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, in particolareintende eseguire attività <strong>di</strong> ricerca e sviluppo su:• un nodo <strong>di</strong> sottostazione secondaria (SSN), visto come componente <strong>di</strong> controllo essenziale perla futura rete intelligente <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione;• un middleware per accoppiare il SSN con i sistemi delle utility per l’operatività della rete e delleutility;• un’architettura <strong>di</strong> comunicazione modulare basata su protocolli <strong>di</strong> comunicazione standar<strong>di</strong>zzatiper garantire la flessibilità richiesta dalla <strong>di</strong>versificazione degli stakeholder e per fare fronte<strong>ai</strong> sistemi embedded massicciamente <strong>di</strong>stribuiti nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.173


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong><strong>Le</strong> attività saranno guidate da un’analisi iniziale dei requisiti e dalla definizione dell’architettura globalee delle interfacce, insieme a una descrizione dettagliata dei casi <strong>di</strong> utilizzo rivolti alle <strong>di</strong>mostrazionitecniche con due prototipi funzionali <strong>di</strong> un SSN.Il progetto è iniziato nel 2010 e finirà a giugno 2013, con un budget complessivo <strong>di</strong> 5,3 milioni <strong>di</strong>euro, <strong>di</strong> cui 2,8 finanziati dalla Comunità Europea.Tutte le tematiche citate d<strong>ai</strong> progetti precedenti devono, in realtà, essere gestite contemporaneamente,ossia le implicazioni associate alla gestione <strong>di</strong> una SG spaziano dalle problematiche relativealle unità <strong>di</strong> generazione, al metering, alle soluzioni <strong>di</strong> accumulo, alla gestione della rete <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione.In tale ottica, il progetto ADDRESS (Active Distribution network with full integration of Demandand <strong>di</strong>stributed Energy RESourceS) [26] si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are, sviluppare e validare soluzioni cheabilitino l’Active Demand (AD) e ne sfruttino i benefici. Rispetto a tale obiettivo il progetto ha richiestola definizione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> gestione del sistema elettrico, modello articolato che copremolte delle aree sopra menzionate.Nel dettaglio il progetto intende:• sviluppare soluzioni tecniche <strong>ai</strong> livelli sia <strong>di</strong> sistema sia <strong>di</strong> utente;• identificare le possibili barriere che compromettono lo sviluppo dell’AD e quin<strong>di</strong> proporre raccomandazionie soluzioni per rimuovere queste barriere, considerando gli aspetti economici, regolatori,sociali e culturali;• identificare i potenziali benefici dell’AD per i vari soggetti coinvolti nel sistema elettrico;• sviluppare opportuni meccanismi <strong>di</strong> mercato e contrattuali per la gestione dei nuovi scenari;• stu<strong>di</strong>are misure <strong>di</strong> accompagnamento riguardo gli aspetti sociali, culturali e comportamentali.<strong>Le</strong> soluzioni proposte saranno validate in tre siti <strong>di</strong> test (scelti in Spagna, Italia, Francia) con <strong>di</strong>versecaratteristiche geografiche, demografiche e infrastrutturali.Il progetto ha avuto inizio nel giugno del 2008 e si concluderà nel maggio del 2012, le aspettativesono importanti, sia in ragione dei partecipanti (numerosi e <strong>di</strong> rilievo) sia per il budget a <strong>di</strong>sposizione:16 milioni <strong>di</strong> euro, 9 dei quali finanziati dalla Comunità Europea.Sullo sfondo <strong>di</strong> questa visione generale dei progetti finanziati dall’UE il mondo politico acquisisceun ruolo <strong>di</strong> tutta evidenza; in generale, per i decision maker, rispetto <strong>ai</strong> quali è palese l’importanza<strong>di</strong> avere una chiara definizione delle SG, del loro compito, dei costi associati allo sviluppo, dei beneficiper il sistema complessivo.Il progetto SUSPLAN (PLANning for SUSt<strong>ai</strong>nability) [27] intende sviluppare linee guida per i soggetticon responsabilità decisionali a livello politico, infrastrutturale e <strong>di</strong> rete e per i <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong>energia a livello regionale ed europeo. Queste linee guida, definite sulla base <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> scenarioregionali e trans-regionali, consistono in strategie, raccomandazioni e benchmarking, per una integrazioneefficiente delle fonti <strong>rinnovabili</strong> nelle infrastrutture future con un orizzonte temporale2030-2050 e con particolare enfasi sull’armonizzazione paneuropea.Fra i principali obiettivi:• sviluppare e valutare scenari legati all’integrazione delle <strong>rinnovabili</strong> nelle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>ai</strong> livelliregionali e trans-regionali;174


Realizzazioni in corso• analizzare i risultati degli scenari per l’identificazione della via ottimale per l’integrazione delle<strong>rinnovabili</strong> <strong>ai</strong> livelli regionali e trans-regionali, nell’ottica <strong>di</strong> contribuire alla sicurezza della forniturae alla competitività industriale;• stabilire un toolbox avanzato per supportare gli scenari <strong>di</strong> integrazione delle <strong>rinnovabili</strong>;• stabilire strategie <strong>di</strong> implementazione per i soggetti con responsabilità decisionali;• <strong>di</strong>sseminare i risultati <strong>ai</strong> soggetti con responsabilità decisionali, <strong>ai</strong> politici e agli operatori elettrici.Il progetto è iniziato nel settembre del 2008 e si concluderà nell’agosto del 2011, basandosi su unbudget <strong>di</strong> 4,8 milioni <strong>di</strong> euro.Lo sviluppo verso le SG comporta anche l’esigenza <strong>di</strong> una standar<strong>di</strong>zzazione dei prodotti e dellacon<strong>di</strong>visione delle specifiche; il Network of Excellence DER-LAB (Network of DER Laboratories andPre-Standar<strong>di</strong>sation) [28], a supporto dell’integrazione delle <strong>rinnovabili</strong> e delle DER (DistributedEnergy Resources), intende sviluppare requisiti comuni, standard internazionali, criteri <strong>di</strong> qualitàe proporre procedure <strong>di</strong> test e certificazione, relativamente alla sicurezza, operatività e comunicazionetra i componenti DER e il sistema.Il Network DER-LAB intende rafforzare il mercato interno europeo, proteggere gli interessi europeia livello internazionale <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione e proporsi quin<strong>di</strong> come un attore a livello mon<strong>di</strong>alein questo campo.Il network raggruppa organizzazioni per lo sviluppo <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> certificazione per i componentiDER, agisce come piattaforma <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> conoscenze tra gli istituti europei e altri gruppie combina le strutture <strong>di</strong> ricerca e sperimentazione <strong>di</strong> elevata qualità.Sono svolte attività d’integrazione tra i vari soggetti, <strong>di</strong> ricerca (pre-standar<strong>di</strong>zzazione per le DER,procedure <strong>di</strong> test e certificazione, database dei laboratori e delle potenzialità <strong>di</strong> test, realizzazioni<strong>di</strong>mostrative <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> test) e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione (<strong>di</strong>sseminazione, tr<strong>ai</strong>ning, ecc.) verso l’esterno delconsorzio.Il progetto ha avuto inizio nel novembre 2005 e si concluderà nell’ottobre 2011, con un budget <strong>di</strong>4,1 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> cui 3,1 finanziati dalla Comunità Europea.Infine, guardando al mondo della ricerca, sia accademica che dei centri <strong>di</strong> ricerca, il progettoDERRI (Distributed Energy Resources Research Infrastructure) [29] s’inserisce nell’ambito <strong>di</strong> DER-LAB, per potenziare il network <strong>di</strong> laboratori da esso creato, rendendolo un’infrastruttura integratamessa a <strong>di</strong>sposizione della ricerca europea. Ogni gruppo interessato a progetti <strong>di</strong> ricerca sulle DER(Distributed Energy Resources) può presentare richiesta al consorzio DERRI descrivendo gli obiettivi,le strutture necessarie per lo svolgimento delle attività e i risultati attesi. In caso <strong>di</strong> accettazionedella richiesta, si può accedere alle infrastrutture messe a <strong>di</strong>sposizione dal consorziousufruendo del supporto economico della Commissione Europea.Più in particolare, il progetto DERRI intende sostenere:• l’accessibilità a una rete <strong>di</strong> laboratori europei operanti nell’ambito delle DER;• un programma <strong>di</strong> tre attività <strong>di</strong> ricerca comuni (facility test per le SG, meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> caratterizzazionee test <strong>di</strong> componenti per le DER, ambienti <strong>di</strong> simulazioni in tempo reale);• un programma <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> networking finalizzate a rafforzare il coinvolgimento con ricercatori,operatori, responsabili pubblici e società civile.175


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il progetto beneficia <strong>di</strong> un budget <strong>di</strong> 6,8 milioni <strong>di</strong> euro, 5,2 dei quali finanziati dalla Comunità Europea.Esso ha quin<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sposizione un finanziamento importante volto, fra genn<strong>ai</strong>o 2009 e agosto2013, a spingere il mondo della ricerca applicata a sperimentare le varie soluzioni <strong>di</strong>produzione, regolazione, controllo, accumulo; tutte componenti che avranno un ruolo car<strong>di</strong>ne nelleSG del prossimo futuro.❑ 5.3.2 Progetti finanziati a livello nazionaleSi registrano infine numerosissime iniziative finanziate a livello nazionale (<strong>di</strong> un singolo Paese o <strong>di</strong>un gruppo <strong>di</strong> nazioni), iniziative accomunate dalla ricerca verso un uso più efficiente delle risorsee delle infrastrutture.Al fine <strong>di</strong> darne una classificazione razionale si riporta nel seguito una breve sintesi dei principaliprogetti, sud<strong>di</strong>visi per nazione proponente.Iniziando dalla penisola iberica, il progetto portoghese MOBI-E [30], promosso dal governo portogheseper agevolare la <strong>di</strong>ffusione del veicolo elettrico, coinvolge 21 città, con l’obiettivo <strong>di</strong> installare320 stazioni <strong>di</strong> ricarica entro la fine del 2010 e <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione 1.300 stazioni entrola fine del 2011. Il progetto è condotto da EDP (Energias de Portugal) e da un consorzio <strong>di</strong> societàe centri <strong>di</strong> ricerca portoghesi.Sempre realizzata da EDP in Portogallo è INOV-GRID [31]: una prima <strong>di</strong>mostrazione pilota che miraa connettere con contatori intelligenti 50.000 utenti entro la fine del 2010. Il profilo tipico degliutenti considerati è <strong>di</strong> tipo rurale e urbano in <strong>di</strong>verse parti del Paese, senza escludere anche utentiimpren<strong>di</strong>toriali.Questi contatori intelligenti intendono implementare un elevato livello d’interazione tra l’utente finalee gli operatori del sistema elettrico, abilitando il cliente a una molteplicità <strong>di</strong> funzioni, qualiad esempio la conoscenza in tempo reale del proprio livello <strong>di</strong> consumo energetico. Il nuovo sistematelemetrico è inoltre dotato <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> gestione delle unità <strong>di</strong> microgenerazione.In Spagna, invece, IBERDROLA sta conducendo il progetto PRIME (PoweRline Intelligent MeteringEvolution) [32], atto a sviluppare un’infrastruttura AMI per la gestione automatica dei contatori(ampiamente <strong>di</strong>scussa, sotto il profilo tecnico, al Capitolo 4). Vari soggetti industriali si sono unitial progetto per lanciare un’architettura <strong>di</strong> telecomunicazioni pubblica, aperta e non-proprietaria,in grado <strong>di</strong> supportare le funzionalità <strong>di</strong> gestione automatica dei contatori. Essa è basata sull’applicazioneOFDM (Orthogonal Frequency-Division Multiplexing), i cui vantaggi sono già stati <strong>di</strong>mostratiin campo su vari segmenti della rete a bassa tensione.Sempre nel contesto spagnolo, Malaga <strong>Smart</strong>city [33] <strong>di</strong> ENDESA intende sviluppare un modello<strong>di</strong> gestione energetica per le città, con l’obiettivo <strong>di</strong> aumentare l’efficienza energetica, ridurre leemissioni <strong>di</strong> CO 2 e promuovere l’impiego <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong>. Il progetto è svolto a Malaga e beneficerà300 utenti industriali, 900 fornitori <strong>di</strong> servizi e 11.000 utenti domestici.Il progetto è orientato all’integrazione delle fonti <strong>rinnovabili</strong>, nell’ottica <strong>di</strong> un equilibrio ottimaletra la domanda e la fornitura, tramite l’installazione <strong>di</strong> pannelli fotovolt<strong>ai</strong>ci su e<strong>di</strong>fici pubblici, l’impiego<strong>di</strong> microgenerazione in alcuni hotel e l’installazione <strong>di</strong> sistemi microeolici. Sono previstianche l’utilizzo <strong>di</strong> batterie per l’accumulo <strong>di</strong> energia, il <strong>di</strong>spiego <strong>di</strong> una flotta <strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici el’installazione <strong>di</strong> stazioni per la ricarica. Non da ultimo, il progetto intende fare in modo che176


Realizzazioni in corsol’utente finale assuma un ruolo attivo nel sistema elettrico: tutti gli utilizzatori sono quin<strong>di</strong> dotati<strong>di</strong> contatori intelligenti ed è prevista l’installazione <strong>di</strong> sistemi avanzati <strong>di</strong> telecomunicazione e <strong>di</strong>controllo remoto.All’interno <strong>di</strong> questo progetto, ENDESA ha il ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>natore delle società (Enel Distribuzione,Acciona, IBM, Sa<strong>di</strong>el, Ormazábal, Neo Metrics, Isotrol, Telvent, Ingeteam e ENEL Greenpower),delle università e dei centri <strong>di</strong> ricerca nazionali e regionali coinvolti.Il costo del progetto è <strong>di</strong> 31 milioni <strong>di</strong> euro, in parte finanziato da ERDF (European Regional DevelopmentFund) con il supporto della Junta de Andaluciá e del Centro per lo Sviluppo Industrialee Tecnologico del Ministero della Scienza e dell’Innovazione.ENDESA ha iniziato anche l’implementazione <strong>di</strong> una soluzione innovativa <strong>di</strong> AMM (Automatic MeterManagement) per gestire oltre 13 milioni <strong>di</strong> utenti sulla propria rete <strong>di</strong> bassa tensione. Il completamentodel processo <strong>di</strong> sostituzione dei contatori è previsto nel 2015; questo progetto, denominatoMeters and More (e già affrontato nel Capitolo 4) [34], svolto in collaborazione con ENELDistribuzione, fornirà allora un sistema AMM che consentirà <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i vincoli regolatori spagnolied europei e favorirà l’implementazione delle SG. L’iniziativa prevede anche l’installazione <strong>di</strong>140.000 concentratori, ossia degli elementi (della rete <strong>di</strong> comunicazione) interme<strong>di</strong> tra i contatorie il sistema centrale.Tale soluzione rappresenta <strong>di</strong> fatto una nuova generazione del Telegestore <strong>di</strong> ENEL Distribuzione,progettata per sod<strong>di</strong>sfare le esigenze <strong>di</strong> ENDESA e dotata <strong>di</strong> un innovativo protocollo PLC aperto(chiamato Meters and More). Per gestire e promuovere l’apertura delle specifiche <strong>di</strong> Meters andMore e per contribuire proattivamente al processo <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione promosso dalla CommissioneEuropea, ENEL Distribuzione e ENDESA hanno creato un’associazione no profit, con base aBruxelles, che include già alcune società leader a livello mon<strong>di</strong>ale. È previsto che tutte le societàinteressate possano partecipare all’iniziativa.L’arcipelago britannico è invece interessato da una quantità inferiore <strong>di</strong> iniziative, seppur <strong>di</strong> notevoleinteresse. In Irlanda, attraverso il progetto Wind Demonstration, ESB (Electricity SupplyBoard) intende infatti esplorare le metodologie <strong>di</strong> controllo della tensione, attraverso la regolazionedella potenza reattiva per centrali eoliche connesse alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione; utilizzare regolatori<strong>di</strong> tensione per limitare le sovratensioni; stu<strong>di</strong>are possibili sviluppi delle stazioni <strong>di</strong> trasformazioneper centrali eoliche. L’iniziativa Connected Home/Empowering Customer Choice si pone invecel’obiettivo <strong>di</strong> valutare le potenzialità delle tecnologie <strong>di</strong> smart metering in relazione ad una variazionemisurabile delle abitu<strong>di</strong>ni dei consumatori. Sono presi in considerazione 6.400 utenti per unperiodo temporale <strong>di</strong> un anno.Nel Regno Unito, il Progetto LENS (Long-Term Electricity Network Scenarios) [35], già trattato neicapitoli 2 e 3, ha inteso sviluppare cinque scenari <strong>di</strong> sviluppo della rete elettrica al 2050, in relazionea tre principali orientamenti (la preoccupazione ambientale, la “governance” istituzionale ela partecipazione attiva dell’utente) <strong>di</strong> seguito elencati:• Trasmissione e Distribuzione; con riguardo soprattutto <strong>ai</strong> TSO (Transmission System Operators)si delinea uno sviluppo strutturale e gestionale della rete anche in relazione alla crescente domandaed all’applicazione della generazione da fonti <strong>rinnovabili</strong>;• ESCO (Energy Service COmpanies); è previsto che le ESCO siano coinvolte negli sviluppi dellarete, visti dal lato dell’utente;177


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>• DSO (Distribution System Operators); si immagina che i DSO assumano maggiori responsabilitànella gestione del sistema in relazione anche alla gestione della generazione e della domanda,alla sicurezza e qualità della fornitura, all’affidabilità del sistema e all’incremento della GD;• Microgrid; nelle micro<strong>reti</strong>, al centro dell’attività della rete elettrica è posto l’utente, il quale assumemaggiori responsabilità nella gestione della propria fornitura e domanda. In questo contestogli MSO (Microgrid System Operators) hanno il ruolo <strong>di</strong> abilitare l’utente alraggiungimento, con le nuove tecnologie, <strong>di</strong> tale obiettivo;• Reti “multi-purpose”: si ipotizza che le società <strong>elettriche</strong>, a tutti i livelli, rispondano alle politicheemergenti e alle richieste del mercato. I TSO hanno quin<strong>di</strong> un ruolo centrale nello sviluppoe nella gestione della rete, ma vi è anche coinvolgimento più significativo delle società <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.La rete elettrica è pensata con caratteristiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità negli sviluppi e negli approccigestionali.Il Rapporto Finale del progetto è stato pubblicato a novembre 2008. È comunque previsto che l’iniziativacontinui con regolari aggiornamenti del Rapporto.Un altro importante progetto britannico è denominato FLEXNET [36]: esso si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>aregli sviluppi tecnologici, economici, <strong>di</strong> mercato e <strong>di</strong> accettabilità sociale della rete elettrica che possonoassicurare un’adeguata flessibilità per l’operatività del sistema. Il progetto intende confrontarsicon le problematiche della rete elettrica, in relazione al perseguimento <strong>di</strong> un sistemaenergetico low carbon.Gli obiettivi sono articolati su due scale temporali, definite da aspetti <strong>di</strong> politica energetica:• obiettivi al 2020: in relazione al Low-Carbon Transition Programme del Governo Britannico,che si propone <strong>di</strong> connettere alla rete 35 GW da fonti <strong>rinnovabili</strong> (pari al 40% della capacitàdel Paese), il progetto intende definire l’impatto della generazione intermittente sulla pianificazioneed operatività del sistema e stu<strong>di</strong>are le strategie <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> unità <strong>di</strong> generazioneeolica offshore tramite HVDC;• obiettivi al 2050: il progetto intende stu<strong>di</strong>are la pianificazione e l’operatività <strong>di</strong> una rete chepossa rispondere all’obiettivo (definito dal “Climate Change Committee”) <strong>di</strong> una riduzionedell’80% delle emissioni <strong>di</strong> CO 2 (al 2050) e <strong>di</strong> una produzione elettrica a emissione zero (al2030). L’ipotesi con<strong>di</strong>visa è che il sistema dovrà invertire le logiche attuali, orientandosi versomodalità quali “è il carico che segue la generazione e non viceversa”, implicando una partecipazionedell’utente e un controllo attivo <strong>di</strong> rete decisamente complessi.Il regolatore inglese (Ofgem) finanzia altresì progetti <strong>di</strong>mostrativi <strong>di</strong> tecnologie innovative <strong>di</strong> rete;alla fine del 2010 è stato annunciato il finanziamento a quattro importanti progetti:• CE ELECTRIC, Customer-led network revolution (26,8 M£)Il progetto intende stu<strong>di</strong>are come le smart technologies, combinate con una mo<strong>di</strong>ficazionedegli abitu<strong>di</strong>ni degli utenti, possano ridurre i costi associati alle tecnologie low carbon. Il progettosi basa sul <strong>di</strong>spiegamento <strong>di</strong> contatori intelligenti da parte <strong>di</strong> British Gas e su prodotti lowcarbon, quali i pannelli solari e le pompe <strong>di</strong> calore;• UK POWER NETWORKS, Low carbon London – a learning journey (2,3 M£)Si tratta <strong>di</strong> un’iniziativa smart city a Londra che esplorerà come usare al meglio le nuove tecnologiee la active network management. Ulteriore finalità è capire come, quando e perché gliutenti usano l’energia e come tale processo può essere con<strong>di</strong>zionato;178


Realizzazioni in corso• CENTRAL NETWORK, Low carbon hub (2,8 M£)Il progetto stu<strong>di</strong>a come aumentare la quantità <strong>di</strong> generazione elettrica (soprattutto eolica) chepuò essere connessa alla rete, monitorando la velocità del vento, la produzione dei generatorie le con<strong>di</strong>zioni della rete.• WESTERN POWER DISTRIBUTION, Low voltage Network Templates for a low-carbon future(7,8 M£)Il progetto esamina gli effetti sulla rete delle tecnologie low carbon.Dal punto <strong>di</strong> vista del coinvolgimento degli utenti è da segnalare, sempre in ambito britannico, ilprogetto EDRP (Energy Demand Research Project) [37], una sperimentazione su larga scala percapire le reazioni degli utenti al miglioramento delle informazioni circa i loro consumi sul lungo termine.Il progetto, terminato nel 2010, ha preso in considerazione varie metodologie: contatori intelligenti,<strong>di</strong>spositivi con visualizzazione in tempo reale del consumo energetico in termini monetari(sterline), fatturazione più accurata e frequente, informazioni sull’efficienza energetica e coinvolgimentodella comunità. Il progetto ha coinvolto 50.000 abitazioni e quattro società <strong>elettriche</strong> apartire dal 2007.Va segnalato infine che OFGEM ha approvato un finanziamento <strong>di</strong> 318 M£ per <strong>ai</strong>utare le società<strong>di</strong> trasmissione nella connessione alla rete nazionale <strong>di</strong> sei progetti <strong>di</strong> energia rinnovabile.Tornando all’Europa continentale, obiettivo del progetto danese CELL CONTROLLER è contribuiread adattare il sistema elettrico della Danimarca <strong>ai</strong> futuri requisiti delle SG, aumentando l’estensionedei sistemi <strong>di</strong> controllo e monitoraggio, per garantire un bilanciamento tra la generazione ed il consumo.L’idea base del progetto è, in prima battuta, sud<strong>di</strong>videre il sistema in aree virtuali, in cui le<strong>reti</strong> siano autonome in termini <strong>di</strong> controllo (celle) e, in secondo luogo, sviluppare e implementaresistemi avanzati <strong>di</strong> controllo e monitoraggio in grado <strong>di</strong> monitorare ciascuna <strong>di</strong> esse; in situazioniestreme, si prospetta poi la possibilità <strong>di</strong> assumere il controllo delle unità in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> ciascunacella (interruttori, trasformatori, impianti cogenerativi, ecc.).La città <strong>di</strong> Amsterdam e il suo operatore <strong>di</strong> rete (Alliander) stanno implementando una serie <strong>di</strong> programmipilota sulle tecnologie SG.Tra <strong>di</strong> essi, risulta d’interesse il progetto ASC (Amsterdam <strong>Smart</strong> City) [38], che comprende quattrosezioni: sust<strong>ai</strong>nable living, sust<strong>ai</strong>nable working, sust<strong>ai</strong>nable municipality e sust<strong>ai</strong>nable transport.Si prevedono l’installazione <strong>di</strong> contatori intelligenti in circa 1.300 abitazioni e la promozione<strong>di</strong> iniziative per favorire il cambio <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni. Saranno installate tecnologie per il risparmio energeticoin un grosso e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> uffici (torre ITO). Analoghi interventi sono previsti per tutti gli e<strong>di</strong>ficicomunali. Il progetto prevede inoltre l’installazione <strong>di</strong> 73 connessioni “shore-power” nel porto<strong>di</strong> Amsterdam e <strong>di</strong> 100 stazioni <strong>di</strong> ricarica per <strong>veicoli</strong> elettrici.Sempre orientato verso i contatori intelligenti, è il progetto LINKY [39] <strong>di</strong> ERDF, il DSO francese.L’iniziativa prospetta l’installazione <strong>di</strong> 200.000 contatori nell’area urbana <strong>di</strong> Lione e 100.000 contatoriin un’area rurale nei pressi <strong>di</strong> Tours. Il progetto mira a replicarsi su scala nazionale con lasostituzione <strong>di</strong> 35 milioni <strong>di</strong> contatori.ERDF intende implementare funzioni innovative SG basate su queste infrastrutture <strong>di</strong> metering, conl’obiettivo <strong>di</strong> migliorare le prestazioni della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong> facilitare il demand side management.179


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Decisamente più strutturata, rispetto a quella francese, è invece l’offerta <strong>di</strong> iniziative rivolte alleSG in Germania, anche grazie all’impegno <strong>di</strong>retto del ministero tedesco dell’Economia e della Tecnologiache sta coor<strong>di</strong>nando l’implementazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> progetti denominati E-Energy [40].Obiettivo primario è la creazione <strong>di</strong> regioni modello che <strong>di</strong>mostrino tutte le potenzialità dell’ICT.Si tratta <strong>di</strong> sei progetti coor<strong>di</strong>nati, ciascuno dei quali atto a perseguire un approccio <strong>di</strong> sistema integraleche copra tutte le attività economiche con rilevanza energetica sia a livello tecnico, che <strong>di</strong>mercato.I finanziamenti <strong>ai</strong> progetti derivano per 40 milioni <strong>di</strong> euro dal Ministero federale per l’Economia ela Tecnologia e per 20 milioni <strong>di</strong> euro dal Ministero federale per l’Ambiente. Tenendo inoltre contodei capitali investiti dalle società partecipanti, si arriva a un totale <strong>di</strong> 140 milioni <strong>di</strong> euro.I progetti che costituiscono E-Energy sono descritti nel seguito.• eTELLIGENCE (Intelligence for Energy, market and power grids – regione modello <strong>di</strong> Cuxhaven)[41] unisce produttori, consumatori e operatori in un mercato energetico innovativo, alloscopo <strong>di</strong> allineare i consumi elettrici delle varie tipologie <strong>di</strong> utenti alla generazione con fonti <strong>di</strong>stribuite.Il progetto pone attenzione a tre separati livelli: mercato, infrastrutture ICT e tecnologia.Il mercato elettrico regionale combina la fornitura e la domanda degli stakeholderin<strong>di</strong>viduali, l’infrastruttura ICT collega i componenti in<strong>di</strong>viduali sia in campo sia a livello <strong>di</strong> processo,e a livello tecnologico sono sviluppati dei meccanismi <strong>di</strong> gestione intelligente per l’integrazioneottimale degli stakeholder nel sistema globale, pur tenendo conto delle lorocaratteristiche ed esigenze in<strong>di</strong>viduali.• La regione modello dove è applicato il progetto E-DEMA (Development and demonstration ofdecentralised integrated energy systems on the way towards the E-Energy marketplace of thefuture – regione modello <strong>di</strong> Rhein-Rhur) [42] comprende aree urbane e rurali con due <strong>di</strong>verse<strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione ed è caratterizzata da una densità della fornitura molto eterogenea. Ciòpone alcune problematiche tecniche, superate tramite l’implementazione <strong>di</strong> un’infrastrutturaICT intelligente. Il progetto si fonda sulla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> contatori intelligenti per promuovere l’efficienzaenergetica in abitazioni integrate (nuovo “ICT gateway”). L’iniziativa si focalizza inoltresullo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> controllo dei consumi, sulla raccolta e fornitura in temporeale dei dati <strong>di</strong> consumo e, infine, sull’ottimizzazione della gestione della rete in <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionidecentrate.• MeRegio (Minimum Emissions Regions – regione modello <strong>di</strong> Baden-Wurttemberg) [43] intende <strong>di</strong>mostrarela possibilità <strong>di</strong> una generazione con emissioni minime, combinando adeguatamente lagestione energetica con ICT innovativa e ponendo particolare attenzione alla mobilità elettrica.Una parte importante del progetto riguarda lo sviluppo <strong>di</strong> un certificato per “regione a emissioniminime”. L’iniziativa intende inoltre definire raccomandazioni e misure per il miglioramento dell’efficienzaenergetica. Sono già stati installati 2000 contatori intelligenti con l’obiettivo <strong>di</strong> sviluppareuna gestione energetica che <strong>ai</strong>uti a controllare e regolare i carichi e gli impianti decentrati.• Il progetto MANNHEIM MODEL CITY (città modello <strong>di</strong> Mannheim nella regione <strong>di</strong>Rhein-Neckar) [44] riguarda una conurbazione con una significativa presenza <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong>e decentralizzate. Si tratta <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong>mostrativo su larga scala, condotto a Mannheime Dresda, con lo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrarne l’esten<strong>di</strong>bilità ad altre regioni. In questa attività s’intendeapplicare nuove metodologie per migliorare l’efficienza energetica, la qualità della rete180


Realizzazioni in corsoe l’integrazione delle fonti <strong>rinnovabili</strong> e decentrate nella rete urbana <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Il progettointende inoltre sviluppare un approccio intersettoriale (che coinvolge elettricità, riscaldamento,gas e acqua) per interconnettere i componenti con un’infrastruttura broadband powerline.• Il progetto RegModHarz (Regenerative Model region of Harz) [45] è invece applicato alla regionemodello <strong>di</strong> Harz e prevede lo sfruttamento <strong>di</strong> un’ampia varietà <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong> unitamentealla possibilità <strong>di</strong> un completo controllo <strong>di</strong> generazione, accumulo e consumi, tale darendere possibile la previsione e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle fonti energetiche.Una parte importante del progetto è l’integrazione della mobilità elettrica nella rete. I <strong>veicoli</strong>elettrici sono pre<strong>di</strong>sposti con un’interfaccia bi<strong>di</strong>rezionale in modo che siano abilitati anche adalimentare la rete. Inoltre, usando i <strong>veicoli</strong> come unità <strong>di</strong> accumulo, il progetto intende esplorarele possibilità <strong>di</strong> gestione del carico.• SMART WATTS (Increasing the self-regulating ability of the energy system by using the “smartkilowatt-hour” and the Internet of Energy – regione modello <strong>di</strong> Aachen) [46] intende svilupparenuovi approcci al mercato energetico, agli aspetti gestionali, alle metodologie <strong>di</strong> misura eanalisi dei consumi e <strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> fatturazione. I clienti dotati <strong>di</strong> uno smart kilowatt-hour possonovedere dove è stata prodotta l’energia, come è stata trasportata ed i costi correnti.Il progetto definisce l’internet dell’energia a tre livelli: <strong>di</strong> sistema (comunicazione tra sistemi <strong>di</strong>controllo, generazione e consumo); <strong>di</strong> business (gli stakeholder pianificano, controllano, monitorano,e ottimizzano l’uso efficiente degli impianti e delle con<strong>di</strong>zioni contrattuali in relazioneal loro ruolo sul mercato); <strong>di</strong> informazione (collegamento tra i due livelli precedenti e possibilità<strong>di</strong> comunicazione in tempo reale degli stakeholder tra loro e col sistema).Un altro Paese molto attivo sul piano dei progetti orientati verso l’implementazione delle SG all’internodel sistema elettrico attuale è l’Austria. In particolare, il progetto DG DemoNet (Active <strong>di</strong>stributionnetwork operation with a high share of <strong>di</strong>stributed generation) [47] mira a massimizzarel’integrazione, nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, delle unità <strong>di</strong> GD, senza dovere rinforzare la rete stessa.Nei progetti precursori del DG DemoNet, DG DemoNet-Concept e BAVIS, erano state sviluppateipotesi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> tensione per <strong>reti</strong> MT con un’elevata presenza <strong>di</strong> GD. Tale sviluppo era statosvolto in ambienti <strong>di</strong> simulazione numerica. Punto <strong>di</strong> forza del progetto attuale è il fatto che i risultatiottenuti sono implementati in sezioni reali <strong>di</strong> rete.Il progetto austriaco ISOLVES:PSSA-M (Innovative Solutions to Optimise Low Voltage ElectricitySystems: Power Snap-Shot Analysis by Meters) si propone <strong>di</strong> sviluppare le con<strong>di</strong>zioni tecniche necessarieper abilitare la connessione alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> bassa tensione <strong>di</strong> un numero elevato <strong>di</strong> impianti<strong>di</strong> GD. In questo contesto il progetto intende mettere a punto meto<strong>di</strong> innovativi <strong>di</strong> analisi basatisull’utilizzo <strong>di</strong> contatori intelligenti, allo scopo <strong>di</strong> fornire lo stato della rete nelle sezioni più rilevanti.Il metodo proposto si basa su letture simultanee che interessano la con<strong>di</strong>zione dell’intera rete inbassa tensione. L’analisi delle letture eseguite in un centin<strong>ai</strong>o <strong>di</strong> <strong>reti</strong> BT appartenenti a contesti urbanie rurali consentirà <strong>di</strong> implementare, per la prima volta in <strong>reti</strong> a tal livello <strong>di</strong> tensione, un approccio<strong>di</strong> tipo SG.Sempre in Austria, il progetto emporA (E-Mobile Power Austria) [48] riunisce settori dell’industriaautomobilistica, della tecnologia delle infrastrutture e del mondo energetico nel contesto dellamobilità elettrica.181


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>In relazione alle SG, esso si prefigge <strong>di</strong> realizzare una previsione e una stima online della GD edella richiesta energetica delle auto <strong>elettriche</strong>, <strong>di</strong> effettuare il controllo della generazione e della ricaricadelle auto per il mantenimento del bilancio <strong>di</strong> potenza, nonché il rispetto dei profili <strong>di</strong> tensione.Esso mira inoltre a sviluppare, per i sistemi DMS esistenti, l’applicazione <strong>di</strong> controlli avanzatidella tensione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, oltre che a definire l’interfaccia verso i DSO delle colonnine <strong>di</strong> ricaricapubbliche e private e la struttura concettuale dei sistemi <strong>di</strong> automazione per le auto <strong>elettriche</strong>situate in ambiti ad elevata concentrazione (ad esempio in parcheggi).Infine, a metà strada tra iniziative europee e nazionali, la <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> D-A-CH Cooperation [49] rappresentauno sforzo coor<strong>di</strong>nato nell’ambito dello sviluppo <strong>di</strong> prodotti ICT, <strong>di</strong> procedure e servizi perla riduzione dei costi dell’energia, dell’aumento della sicurezza della fornitura e della salvaguar<strong>di</strong>adel clima.L’iniziativa si focalizza sullo scambio <strong>di</strong> esperienze derivanti da progetti pilota nei Paesi D-A-CH(Germania, Austria, Svizzera) e in particolare si propone i seguenti obiettivi:• cooperazione tecnologica fra i tre Paesi per sviluppare e testare strategie d’implementazionedelle SG;• scambio <strong>di</strong> conoscenze e coor<strong>di</strong>namento delle politiche tecnologiche nazionali;• collaborazione per sviluppare soluzioni su questioni trasversali quali interoperabilità, standard,sicurezza, aspetti legali, modelli <strong>di</strong> business, ecc.;• coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> attività pubbliche per aumentare l’accettabilità da parte degli utilizzatori e incoraggiareil trasferimento tecnologico.❑ 5.3.3 Il panorama italianoUltimo in questa presentazione dei progetti nazionali si riporta il contesto italiano, de<strong>di</strong>candovi, conovvie motivazioni, un’attenzione maggiore.Caratteristica peculiare <strong>di</strong> tale contesto è la presenza della Ricerca <strong>di</strong> Sistema (RdS) [50], finanziatadal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma con i principali centri<strong>di</strong> ricerca nazionali (con particolare riferimento a RSE e, per alcuni aspetti ENEA e CNR),finanziamenti che portano a un ampio programma <strong>di</strong> ricerca applicata sulle SG, con uno stanziamento<strong>di</strong> circa 40 milioni <strong>di</strong> euro all’anno per il triennio 2009-2011.Obiettivo principale dei progetti RdS sulle SG è la messa a <strong>di</strong>sposizione dei <strong>di</strong>versi attori del sistemaelettrico nazionale (utilizzatori domestici e industriali, <strong>di</strong>stributori, gestore della Rete <strong>di</strong> TrasmissioneNazionale, produttori, regolatore) <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, strumenti, meto<strong>di</strong> e dati, che favoriscano lo sviluppodel sistema secondo criteri <strong>di</strong> economicità, sicurezza e sostenibilità ambientale.In primo luogo occorre consentire una gestione ottimizzata del sistema elettrico attuale, la cuistruttura era stata concepita nella seconda metà del secolo scorso in una visione <strong>di</strong> sistema verticalmenteintegrato. Con l’attuale apertura del mercato elettrico la rete può subire situazioni <strong>di</strong>pesante congestione e ridotta <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> trasporto, spesso legate al suo insufficientesviluppo strutturale, all’invecchiamento della sua componentistica e alla vulnerabilità dei sistemi<strong>di</strong> controllo e comunicazione, a fronte <strong>di</strong> possibili eventi naturali o attacchi intenzionali.In secondo luogo occorre <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> strumenti che permettano <strong>di</strong> pianificare l’evoluzione del sistemaelettrico migliorandone la governance, orientandone le scelte <strong>di</strong> sviluppo ed utilizzando almeglio le leve <strong>di</strong> governo per perseguire gli obiettivi <strong>di</strong> economicità, sicurezza, funzionalità e so-182


Realizzazioni in corsostenibilità, considerando non solamente la rete italiana ma anche gli in<strong>di</strong>spensabili collegamenticon il resto dell’Europa, con i Balcani e con i Paesi della costa Sud del Me<strong>di</strong>terraneo. La progressivaliberalizzazione del mercato elettrico richiede altresì una più precisa caratterizzazione del prodottoe una attenta attività regolatoria, per conciliare le misure <strong>di</strong> sempre maggiore attenzione <strong>ai</strong>costi <strong>di</strong> processo dei <strong>di</strong>stributori con l’esigenza <strong>di</strong> garantire un livello adeguato <strong>di</strong> qualità della fornituraagli utilizzatori. Ogni schema regolatorio deve fondarsi su dati tecnici robusti e affidabili esulla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tecnologie innovative.Infine, occorre tenere presente lo sviluppo sempre più veloce delle tecnologie <strong>di</strong> GD e le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneattive. SG e GD sono due aspetti strettamente correlati, come già visto al Capitolo 3,in quanto la rapida <strong>di</strong>ffusione della GD rappresenta la principale motivazione alla base dello sviluppodelle <strong>reti</strong> attive.I fondamenti delle linee <strong>di</strong> ricerca attualmente operative riguardano dunque, ad ampio spettro, lasicurezza delle infrastrutture <strong>elettriche</strong> attuali, gli scenari <strong>di</strong> sviluppo del sistema elettrico italianoe delle sue interconnessioni con i Paesi europei e me<strong>di</strong>terranei e le necessarie azioni regolatorieper garantire il mantenimento <strong>di</strong> un adeguato livello <strong>di</strong> qualità della fornitura.Più in dettaglio, gli obiettivi dei progetti RdS sulle SG sono i seguenti:• lo stu<strong>di</strong>o, la sperimentazione e la validazione in laboratorio e in campo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> e strumentiper la gestione ottimizzata del sistema elettrico attuale, dal punto <strong>di</strong> vista della durata <strong>di</strong> vitadei suoi componenti principali, considerando la vulnerabilità <strong>di</strong> altre infrastrutture critiche comequelle <strong>di</strong> comunicazione e controllo a fronte <strong>di</strong> rischi derivanti da attacchi deliberati alle infrastruttureinformatiche, e più generalmente a fronte <strong>di</strong> situazioni critiche;• lo sviluppo <strong>di</strong> strumenti per supportare il miglioramento della governance del sistema elettriconazionale nel perseguire obiettivi <strong>di</strong> economicità, sicurezza, funzionalità e sostenibilità;• lo sviluppo <strong>di</strong> metodologie e strumenti che supportino le interconnessioni fra il sistema elettricoitaliano e quello europeo, attività che comprenderà anche una valutazione dei costi (inclusi icosti esterni <strong>di</strong> natura ambientale) e dei benefici <strong>di</strong> specifici progetti <strong>di</strong> interconnessione (sullabase anche dell’analisi del potenziale delle <strong>di</strong>verse tecnologie <strong>di</strong> produzione nei Paesi confinanti),la caratterizzazione e lo sviluppo <strong>di</strong> soluzioni tecnologiche per il potenziamento delle interconnessionisia <strong>di</strong> tipo aereo che sotterraneo o sottomarino;• la messa a <strong>di</strong>sposizione agli organi <strong>di</strong> regolazione degli strumenti e delle informazioni necessarieper arrivare alla definizione <strong>di</strong> possibili schemi regolatori della qualità del servizio elettrico,con<strong>di</strong>visi con gli utilizzatori e i <strong>di</strong>stributori, e fondati su dati tecnici robusti e affidabili e sull’impiego<strong>di</strong> tecnologie innovative;• il supporto a MSE e a AEEG per le iniziative internazionali che <strong>di</strong>sciplinano la realizzazione <strong>di</strong>SG, con particolare riferimento alle iniziative della Comunità Europea;• lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> nuove misure per incrementare la quantità <strong>di</strong> GD nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, quali,ad esempio, la possibilità <strong>di</strong> regolare la potenza immessa d<strong>ai</strong> generatori o il prelievo dei carichi(le cosiddette “risorse attive”);• lo stu<strong>di</strong>o e la sperimentazione <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong>spacciamento delle “risorse attive” sullabase delle specifiche esigenze dei <strong>di</strong>stributori e dei clienti;• lo stu<strong>di</strong>o e la sperimentazione <strong>di</strong> tecnologie specifiche per la realizzazione delle SG (sistemi <strong>di</strong>comunicazione, sensoristica innovativa, sistemi <strong>di</strong> potenza);183


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>• lo sviluppo e la sperimentazione <strong>di</strong> strumenti software per valutare l’impatto della GD sui costi<strong>di</strong> rete e sull’affidabilità <strong>di</strong> esercizio;• la valutazione <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> esercizio della rete in presenza <strong>di</strong> “risorse attive”;• la valutazione degli effetti della GD sulla qualità del servizio della rete;• lo stu<strong>di</strong>o e la specifica <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> energia <strong>di</strong> nuova generazione (smart meter), ingrado <strong>di</strong> fornire agli utenti nuove funzionalità per un uso più efficiente ed economico dell’energiaelettrica;• la sperimentazione <strong>di</strong> sistemi innovativi <strong>di</strong> GD, adatti all’integrazione nelle future <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneattive, ovvero verifica funzionale, in termini <strong>di</strong> prestazioni e affidabilità, <strong>di</strong> cogeneratorie trigeneratori basati su microturbine, motori a combustione interna ed esterna, alimentaticon <strong>di</strong>fferenti tipologie <strong>di</strong> combustibili;• la caratterizzazione e il confronto <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong> accumulo elettrico innovative e del loro impiegonelle <strong>reti</strong> attive, con la finalità <strong>di</strong> stimarne l’impatto sulla rete;• la verifica della potenzialità <strong>di</strong> sistemi prototipali <strong>di</strong> accumulo, me<strong>di</strong>ante sperimentazione <strong>di</strong>lungo termine;• la definizione dello stato <strong>di</strong> maturità delle nuove tecnologie fotovolt<strong>ai</strong>che a film e verifica dellaconvenienza <strong>di</strong> utilizzo attraverso il confronto con la tecnologia basata sul silicio policristallinoe sul silicio ad alta efficienza;• la promozione dello sviluppo delle risorse energetiche <strong>rinnovabili</strong> integrate con interventi <strong>di</strong> efficienzaenergetica (ad esempio impiego della cogenerazione ad alto ren<strong>di</strong>mento), attraversoattività <strong>di</strong>mostrative a carattere innovativo presso realtà che presentano un forte coinvolgimentodelle comunità locali e che possano essere esempi virtuosi replicabili.Il secondo risvolto delle Ricerca <strong>di</strong> Sistema nel settore delle SG riguarda progetti a finanziamentoparziale (fino al 50%) <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostratori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a scala <strong>di</strong> tecnologie avanzate <strong>di</strong> rete. Il primo bando<strong>di</strong> ricerca, conclusosi a metà del 2010, ha portato all’assegnazione <strong>di</strong> circa 25 milioni <strong>di</strong> euro. Semprenell’ambito delle attività promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico sono da segnalarei progetti POI Energia 2007-2011 de<strong>di</strong>cati allo sviluppo delle infrastrutture delle Regioni Campania,Calabria, Sicilia e Puglia. In questo ambito sono stati attribuiti a Enel Distribuzione due progetti,rispettivamente da 77 e 127 milioni <strong>di</strong> euro, con l’obiettivo <strong>di</strong> realizzare l’assettoinfrastrutturale della rete intelligente, realizzare strutture <strong>di</strong> comunicazione atte alla riduzione dell’impattodei guasti <strong>di</strong> rete sui produttori connessi, al sezionamento remotizzato o automatico <strong>di</strong>generatori in con<strong>di</strong>zioni particolari <strong>di</strong> rete, la realizzazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> regolazione avanzata dellatensione in presenza <strong>di</strong> GD, l’implementazione <strong>di</strong> tecnologie e metodologie per la gestione dellarete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in configurazione magliata.Di particolare rilevanza, anche per il suo aspetto innovativo, è la Delibera AEEG ARG/elt 39/10 (Incentivialle aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione elettrica per gli investimenti nelle smart grids) [52], già citat<strong>ai</strong>n altre parti <strong>di</strong> questo documento, che riconosce un tasso maggiorato <strong>di</strong> ritorno degli investimenti<strong>ai</strong> <strong>di</strong>stributori che presentino progetti pilota sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione attive <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione(aventi cioè contro-flussi <strong>di</strong> energia dalla me<strong>di</strong>a verso l’alta tensione, a causa della presenza consistente<strong>di</strong> GD), a <strong>di</strong>mostrazione dell’applicazione <strong>di</strong> soluzioni innovative <strong>di</strong> automazione, controlloe protezione <strong>di</strong> rete. Il bando conclusosi recentemente ha portato alla selezione <strong>di</strong> otto progetti,184


Realizzazioni in corsonelle provincie <strong>di</strong> Milano, Brescia, Isernia, Roma, Terni, Macerata, Macerata (2) e Aosta, finalizzatialla <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> tecnologie quali la comunicazione bi<strong>di</strong>rezionale tra utente e <strong>di</strong>stributore,i sistemi avanzati <strong>di</strong> supervisione e controllo (SCADA), l’automazione <strong>di</strong> rete, l’accumulo, la ricarica<strong>di</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici, la partecipazione dell’utente-produttore alla gestione della rete e all’ottimizzazionedei flussi energetici 4 .Tra i recenti progetti <strong>di</strong> SG, T&D Europe (European Association of the Electricity Transmission andDistribution Equipment and Services Industry) [51] ha promosso, con l’Università <strong>di</strong> Genova, unostu<strong>di</strong>o che si propone <strong>di</strong> valutare come le future infrastrutture <strong>di</strong> Trasmissione e Distribuzione(T&D) contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi EU 20/20/20. La metodologia sviluppata intendeconsentire la quantificazione dei possibili benefici ambientali e il miglioramento della qualitàdell’energia, conseguenti all’applicazione dei moderni prodotti e sistemi T&D sulle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>.L’approccio si basa sull’identificazione <strong>di</strong> opportuni in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> performance tecniche da utilizzare peruna classificazione dei benefici apportati dalle misure <strong>di</strong> miglioramento e potenziamento della retee per la definizione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> test. I risultati saranno quantificati tramite parametri quali l’energia risparmiata,la quantità <strong>di</strong> CO 2 non emessa e l’incremento della penetrazione delle fonti <strong>rinnovabili</strong>,in relazione agli interventi <strong>di</strong> modernizzazione della rete elettrica.Anche in Italia l’attenzione rispetto all’utente domestico è notevole: il progetto ENERGY@HOME[53], che sta coinvolgendo alcuni consumatori selezionati su tutto il territorio italiano, è finalizzatoallo stu<strong>di</strong>o e allo sviluppo <strong>di</strong> servizi innovativi, basati sulla comunicazione tra gli elettrodomestici<strong>di</strong> futura generazione dei produttori coinvolti (Electrolux e Indesit) e l’infrastrutturadei contatori elettronici installata in Italia, il Telegestore Enel. Tale struttura consentirà il controlloe la gestione da remoto dei consumi <strong>di</strong> elettricità, me<strong>di</strong>ante l’infrastruttura <strong>di</strong> telecomunicazionisulla rete broadband fissa e mobile <strong>di</strong> Telecom Italia. Scopo del progetto è quin<strong>di</strong>sviluppare un sistema <strong>di</strong> gestione in cui gli elettrodomestici “intelligenti’’ siano capaci <strong>di</strong> autogestirsi,regolando i consumi <strong>di</strong> energia dell’intera casa ed evitando così picchi e sovraccarichi<strong>di</strong> rete. Si tratta dunque <strong>di</strong> un ulteriore passo avanti verso le <strong>reti</strong> intelligenti, che in futuro consentirannol’invio <strong>di</strong> informazioni agli elettrodomestici; essi potranno “auto-programmarli” inbase alla <strong>di</strong>sponibilità e al prezzo dell’energia, entrando in funzione nelle ore non <strong>di</strong> picco deiconsumi e a minor costo, evitando che il conta tore si stacchi per sovraccarico, bilanciandoneautomaticamente il consumo senza compromettere la corretta esecuzione dei cicli. Questonuovo sistema, inoltre, sarà anche in grado <strong>di</strong> fornire agli utenti informazioni circa i propri consumidomestici <strong>di</strong>rettamente sul computer, sul cellulare o sul <strong>di</strong>splay dell’elettrodomestico. Grazieal facile accesso alle informazioni sui consumi e alla possibilità <strong>di</strong> scaricare programmipersonalizzati nell’ottica del risparmio energetico, i consumatori potranno così utilizzare in modo“intelligente” gli elettrodomestici, con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere sempre più ef ficiente l’intero sistema.Nell’ambito della fase sperimentale, sono state messe a <strong>di</strong>sposizione le migliori e più innovativesoluzioni tecnologiche: il sistema Telegestore con applicazioni opportunamenteadeguate per l’interazione con l’infrastruttura <strong>di</strong> telecomunicazione, gli elettrodomestici, la piat-4Il Politecnico <strong>di</strong> Milano ha svolto la funzione <strong>di</strong> advisor <strong>di</strong> sei delle otto iniziative selezionate dall’Autorità.185


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>taforma <strong>di</strong> rete broadband fissa e mobile e la tecnologia wireless Zigbee per lo scambio <strong>di</strong> informazionicon i prototipi forniti dalle aziende coinvolte leader sul mercato italiano.Infine si cita il progetto Milano Wi-Power, promosso dal Politecnico <strong>di</strong> Milano e sviluppato da numerosipartner dal mondo della ricerca e dell’industria; il progetto ha l’obiettivo <strong>di</strong> testare prestazioni,affidabilità e applicabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> comunicazione da interporre tra i relè <strong>di</strong>protezione <strong>di</strong> Cabina Primaria e i Dispositivi <strong>di</strong> Interfaccia dei generatori <strong>di</strong>ffusi sul territorio. Conl’introduzione <strong>di</strong> tali sistemi <strong>di</strong> comunicazione s’intende migliorare l’affidabilità delle protezioni <strong>elettriche</strong>destinate alla separazione della generazione dalla rete. Il progetto è fondato sui riscontri sperimentaliottenuti da test realizzati tramite i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> trasmissione dati installati in una CabinaPrimaria e in un locale cogeneratore.<strong>Le</strong> tecnologie <strong>di</strong> comunicazione che ci si prefigge <strong>di</strong> analizzare sono: rete internet, sistema Wi-Fi,sistema WiMAX, Power Line Carrier (PLC) e fibra ottica.Per maggiori dettagli circa quest’ultimo progetto si rimanda al Capitolo 6, dov’è riportata una descrizionepuntuale delle sue motivazioni, dei risultati a cui ha portato e degli sviluppi futuri.Bibliografia[1] <strong>Grid</strong>Wise Alliance, http://www.gridwise.org[2] ISGAN, http://www.globalsmartgridfederation.org/isgan.html[3] Major Economies Forum on Energy and Climate “Technology Action Plan SMART GRID”. December2009, http://www.majoreconomiesforum.org/[4] OEB, http://www.oeb.gov.on.ca/OEB/[5] Luz paratodos, http://luzparatodos.mme.gov.br/luzparatodos/asp/[6] SGA, http://www.smartgridaustralia.com.au/[7] JUCCCE, http://www.juccce.com/[8] Power for All, http://www.powermin.nic.in/in<strong>di</strong>an_electricity_scenario/power_for_all_target.htm[9] European Energy Research Alliance (EERA), http://www.eera-set.eu[10] Joint research Programme (JP) <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s http://www.eera-set.eu/index.php?index=38[11] EEGI, http://www.smartgrids.eu/?q=node/170[12] R&D Plan, https://www.entsoe.eu/resources/consultations/closed-consultations/rd-plan/[13] DISPOWER, http://www.<strong>di</strong>spower.org[14] EU-DEEP, http://www.eu-deep.com[15] Fenix, http://www.fenix-project.org[16] Meta PV, http://www.metapv.eu186


Realizzazioni in corso[17] Twenties, http://www.twenties-project.eu[18] <strong>Smart</strong>-A, http://www.smart-a.org[19] Beywatch, http://www.beywatch.eu[20] DEHEMS, http://www.dehems.eu[21] Open Meter, http://www.openmeter.com[22] More Microgrids, http://www.microgrids.eu[23] Grow-Ders, http://www.growders.eu[24] SEESGEN-ICT, http://seesgen-ict.erse-web.it[25] OpenNode, http://www.opennode.eu[26] ADDRESS, http://www.addressfp7.org[27] SUSPLAN, http://www.susplan.eu/[28] Network of Excellence DER-LAB, http://www.derlab.eu[29] DERri, http://www.der-ri.net[30] Mobi-E, http://www.mobie.pt/en/homepage[31] Inov<strong>Grid</strong>, http://www.inovcity.pt/en/Pages/inovgrid.aspx[32] PRIME, http://www.prime-alliance.org/[33] Malaga <strong>Smart</strong>city, http://portalsmartcity.sa<strong>di</strong>el.es/[34] Meters and More, http://www.metersandmore.eu[35] LENS, http://www.ofgem.gov.uk/Networks/Trans/Archive/ElecTrans/LENS/Pages/LENS.aspx[36] FlexNet, http://www.noe-flexnet.eu[37] EDRP, http://www.ofgem.gov.uk/sust<strong>ai</strong>nability/edrp/Pages/EDRP.aspx[38] ASC, http://www.amsterdamsmartcity.com/[39] Linky, http://linky.erdf<strong>di</strong>stribution.fr[40] E-Energy, http://www.e-energy.de[41] eTelligence, http://www.etelligence.de[42] E-DeMa, http://www.e-dema.de[43] MeRegio, http://www.e-energy.de/de/meregio.php[44] Mannheim model city, http://www.modellstadt-mannheim.de[45] RegModHarz, http://www.regmodharz.de[46] <strong>Smart</strong> Watts, http://www.smartwatts.de[47] DG DemoNet, www.nachhaltigwirtschaften.at/edz_pdf/1012_dg_demonetz_konzept.pdf187


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>[48] emporA, http://www.austrianmobilepower.at/[49] <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> D-A-CH Cooperation, http://www.<strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>s-D-A-CH.net[50] Ricerca <strong>di</strong> Sistema (RdS), http://www.erse-web.it/testi/ricerca_<strong>di</strong>_sistema.aspx?idN=12[51] T&D Europe, http://www.tdeurope.eu/en/home/[52] Delibera ARG/elt 39/10 “Procedura e criteri <strong>di</strong> selezione degli investimenti ammessi al trattamentoincentivante <strong>di</strong> cui al comma 11.4 lettera d) dell’Allegato A alla deliberazione dell’Autoritàper l’energia elettrica e il gas 29 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 348/07”.[53] Energy@home, http://www.enel.com/it-IT/me<strong>di</strong>a/press_releases/release.aspx?iddoc=1624915[54] AlpEnergy, www.alpenergy.net188


Capitolo 6Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a:il progetto Milano Wi-Power<strong>di</strong> Davide Falabretti e Mauro Pozzi


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>6.1 GeneralitàIl grande cambiamento nella configurazione dei sistemi elettrici al quale si sta assistendo in questiultimi anni, legato al sempre maggiore coinvolgimento nel processo <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong> energiaelettrica <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> taglia me<strong>di</strong>o-piccola, da connettere alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, da un lato,porta ad indubbi vantaggi in termini <strong>di</strong> maggior sfruttamento delle risorse <strong>rinnovabili</strong> e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazionedel mix energetico per la produzione <strong>di</strong> energia elettrica, ma, dall’altro, evidenzia numerosecriticità nella programmazione/regolazione/protezione del sistema elettrico, che possonodeterminare una riduzione dell’affidabilità e della robustezza delle <strong>reti</strong> attuali.Come introdotto nei capitoli precedenti, infatti, il nuovo para<strong>di</strong>gma, identificato con il termine GenerazioneDiffusa (GD), consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare le fonti energetiche primarie per la conversione inenergia elettrica, ma introduce anche problematiche dovute non solo al fatto che le attuali <strong>reti</strong> <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione sono gestite come <strong>reti</strong> passive, cioè presupponendo che non vi sia iniezione <strong>di</strong> potenzaattiva dall’utente verso la rete, ma anche alla struttura stessa delle <strong>reti</strong>, <strong>ai</strong> valori delle correnti<strong>di</strong> guasto, e, non da ultimo, alla quantità dei flussi <strong>di</strong> potenza per cui esse sono state sviluppate.In tale ottica si sottolinea come, benché il tema della GD, e conseguentemente quello delle SG,siano oggi <strong>di</strong> grande attualità (entrambi largamente <strong>di</strong>scussi e analizzati a molteplici livelli, daquelli tecnici a quelli economici e sociali), non vi sia una reale e consolidata esperienza acquisitada sperimentazioni sul campo, sia a causa della <strong>di</strong>fficoltà pratica <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> detti progetti, siaper i limiti imposti dalla normativa vigente che non favorisce la loro comparsa (circa la normativasi anticipa, per il contesto italiano, la sfidante evoluzione introdotta con la ARG/elt 39/2010, accennatanei capitoli precedenti e che in seguito verrà approfon<strong>di</strong>ta).Allo scopo <strong>di</strong> colmare le lacune appena citate nell’ambito della sperimentazione delle SG, il progettoMilano Wi-Power si pone come obiettivo la ricerca e l’implementazione sul campo <strong>di</strong> soluzionialle problematiche introdotte dalla penetrazione <strong>di</strong> GD nelle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. L’evoluzioneda esso proposta consta <strong>di</strong> un nuovo sistema costituito da un idoneo canale <strong>di</strong> comunicazione trale protezioni <strong>di</strong> Cabina Primaria (CP) del <strong>di</strong>stributore e i siti <strong>di</strong> GD che a essa afferiscono. Scopo <strong>di</strong>tale canale è lo scambio <strong>di</strong> dati tra i due sistemi <strong>di</strong> protezione, al fine <strong>di</strong> sopperire alle limitate prestazionidelle logiche <strong>di</strong> funzionamento a carattere locale degli attuali Sistemi <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Interfacciadelle utenze attive (meglio approfon<strong>di</strong>te nel focus seguente).Focus sulle problematiche associate <strong>ai</strong> Sistemi <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> InterfacciaCome anticipato nel Capitolo 3, la corretta e affidabile separazione delle utenze attive dallarete è garantita dalla presenza e dal funzionamento del Sistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Interfaccia(SPI), che equipaggia obbligatoriamente tutte le unità GD. Tale sistema <strong>di</strong> protezione,riscontrabile in tutti i sistemi elettrici in Europa, deve avere, sulla rete italiana, prestazioniparticolari, in riferimento alla massiccia presenza <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> automazione evoluti. Un primolivello <strong>di</strong> automazione <strong>di</strong> rete (che può essere <strong>di</strong>rettamente associato alle protezioni) consistenella presenza delle cosiddette richiusure automatiche, ovvero <strong>di</strong> sistemi in grado <strong>di</strong>190


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Powerrichiudere l’interruttore in testa alla linea a seguito <strong>di</strong> un’apertura su guasto. Il funzionamentotipico <strong>di</strong> questi sistemi <strong>di</strong> richiusura (<strong>di</strong>ffusissimi su tutta la rete <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione)si basa su un ciclo <strong>di</strong> attesa <strong>di</strong> qualche centin<strong>ai</strong>o <strong>di</strong> millisecon<strong>di</strong> a seguito <strong>di</strong> un guasto; dopotale attesa, l’interruttore viene richiuso e la tensione viene rilanciata lungo la linea.Questo sistema <strong>di</strong> richiusura automatica è stato concepito nella visione <strong>di</strong> una rete sottesapuramente passiva. In questo caso, infatti, le utenze vengono rialimentate e percepisconosoltanto una breve interruzione per il tempo necessario alla richiusura medesima (interruzionetransitoria).Nel caso invece <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> GD lungo le linee MT, la gestione delle richiusure <strong>di</strong>viene piùcomplessa, in quanto è necessario evitare che vengano effettuate quando lungo la lineasono ancora connessi dei generatori. In questa situazione, infatti, la richiusura dell’interruttorein CP potrebbe causare un parallelo in controfase, con la conseguenza <strong>di</strong> possibili danniper le macchine.Ulteriori problemi, legati alla gestione dei sistemi <strong>di</strong> automazione <strong>di</strong> rete, si possono avere:• quando uno o più impianti <strong>di</strong> produzione continuano ad alimentare una porzione dellarete elettrica <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione successivamente alla <strong>di</strong>sconnessione della medesimaporzione dal resto della rete (fenomeno dell’isola indesiderata);• quando il generatore, in caso <strong>di</strong> guasto sulla linea MT alla quale è connesso, continuaad alimentare il guasto stesso, rendendo vana la richiusura (richiusura negativa).L’attuale strategia impiegata per evitare simili situazioni indesiderate è basata sulla rapida<strong>di</strong>sconnessione dei generatori in caso <strong>di</strong> apertura dell’interruttore <strong>di</strong> CP. In particolare, gliimpianti <strong>di</strong> produzione connessi alla rete <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione sono dotati <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivoautomatico in grado <strong>di</strong> attuare la <strong>di</strong>sconnessione dalla rete in caso <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta della rete medesima,per comando del sistema <strong>di</strong> protezione dell’interfaccia (SPI).Tuttavia, data l’assenza <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> comunicazione tra la CP e i singoli generatori, le informazioni<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono i relè <strong>di</strong> interfaccia (SPI) sono esclusivamente <strong>di</strong> tipo locale,in particolare la tensione e la frequenza della rete viste in corrispondenza del <strong>di</strong>spositivo<strong>di</strong> interfaccia dell’utente attivo. L’azione del DDI è pertanto basata sulle misure locali <strong>di</strong>tensione e frequenza: nello specifico i relè <strong>di</strong> interfaccia agiscono in base a soglie <strong>di</strong> minimae massima frequenza (protezioni 81U, 81O), e minima e massima tensione (protezioni27 e 59). Si presume infatti che la porzione <strong>di</strong> rete non più connessa con ilcomplessivo sistema nazionale manifesti un transitorio significativo <strong>di</strong> tensione e frequenza,tale da causare l’intervento della protezione <strong>di</strong> interfaccia che aziona il DDI.Naturalmente, il verificarsi del transitorio <strong>di</strong> frequenza (e tensione) è subor<strong>di</strong>nato alla specificasituazione <strong>di</strong> esercizio in cui la linea si trova al momento dell’apertura dell’interruttore<strong>di</strong> CP. Qualora il flusso sia significativo, il transitorio sarà probabilmente in grado <strong>di</strong>far intervenire le protezioni <strong>di</strong> interfaccia dei generatori; qualora, invece, esso sia trascurabile,il transitorio sarà <strong>di</strong> minore entità e ciò <strong>di</strong>minuirà la probabilità <strong>di</strong> intervento delleprotezioni, con conseguenti problemi <strong>di</strong> esercizio (e, potenzialmente, <strong>di</strong> sicurezza delpersonale).191


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>La strategia su cui è basato l’intervento delle protezioni <strong>di</strong> interfaccia risulta critica nonsolo per l’esercizio delle linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, ma anche (fatto poco noto <strong>ai</strong> non addetti<strong>ai</strong> lavori) per la sicurezza del complessivo sistema elettrico nazionale. Infatti, focalizzandol’attenzione sulle soglie <strong>di</strong> frequenza, è possibile notare come esse siano particolarmenterestrittive, in modo da eliminare la presenza dei generatori in un tempo molto breve dall’occorrenza<strong>di</strong> un evento <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> rete (per esempio, 200 ms), e consentire così il correttofunzionamento delle richiusure automatiche. In particolare, le soglie sono regolatea valori molto prossimi alla frequenza nominale: 50,3 Hz per la massima e 49,7 Hz per laminima frequenza. La presenza <strong>di</strong> soglie prossime al valore nominale comporta notevolicontroin<strong>di</strong>cazioni; infatti, il raggiungimento <strong>di</strong> frequenze così vicine a 50 Hz è possibileanche in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong>verse da quelle <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> rete.È doveroso ricordare che simili con<strong>di</strong>zioni si sono avute durante passati episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sservizio<strong>di</strong>ffuso, per esempio il 28 settembre 2003 o il 4 novembre del 2006. In particolare, nell’ultimo<strong>di</strong>sservizio citato la variazione <strong>di</strong> frequenza che ha interessato l’intera rete <strong>di</strong>trasmissione nazionale ha messo fuori servizio una significativa quota <strong>di</strong> generatori sulle<strong>reti</strong> a tensioni minori (che i report ufficiali stimano in circa 900 MW). Se si proietta questasituazione nel futuro, è facile intuire come la presenza <strong>di</strong> varie migli<strong>ai</strong>a <strong>di</strong> megawatt <strong>di</strong> GDrenda il sistema elettrico meno sicuro e pericolosamente instabile in caso <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> sottofrequenza,simili a quelli allora accaduti.6.2 Il progetto Milano Wi-PowerIl progetto Milano Wi-Power nasce nel marzo 2009 con l’intento <strong>di</strong> sviluppare un’infrastruttura<strong>di</strong> comunicazione tra CP e utenti attivi ad essa sottesi: obiettivo è permettere un funzionamentodelle protezioni <strong>di</strong> interfaccia dei generatori <strong>di</strong>ffusi sul territorio in modo coor<strong>di</strong>nato conla rete elettrica a cui l’impianto afferisce. Tramite l’introduzione <strong>di</strong> un idoneo sistema <strong>di</strong> trasmissionedati si intende quin<strong>di</strong> sopperire all’o<strong>di</strong>erna inefficienza <strong>di</strong> gestione delle protezioni <strong>elettriche</strong>destinate alla separazione della generazione dalla rete, sia nell’ambito delle utenzeconnesse alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in me<strong>di</strong>a tensione, sia nell’ambito delle utenze connesse inbassa tensione.Il progetto ha visto la collaborazione, oltre che del Politecnico <strong>di</strong> Milano, con i propri <strong>di</strong>partimenti<strong>di</strong> Energia e <strong>di</strong> Elettronica e Informazione, anche <strong>di</strong> partner industriali <strong>di</strong> primo piano appartenentisia all’ambito nazionale che internazionale.Durante il proprio corso l’attività si è articolata in <strong>di</strong>verse fasi rivolte, da un lato, a in<strong>di</strong>viduareun’architettura ottimale del sistema <strong>di</strong> comunicazione, dall’altra a testare prestazioni, affidabilitàe applicabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi vettori <strong>di</strong> comunicazione da interporre tra i relè <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> CP e i DispositiviDi Interfaccia della GD. L’approccio utilizzato è stato fin dall’inizio fortemente sperimen-192


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Powertale: una parte rilevante dell’attività <strong>di</strong> ricerca è stata infatti de<strong>di</strong>cata alle prove sul campo deimezzi <strong>di</strong> trasmissione proposti e degli apparati <strong>di</strong> nuova concezione.In particolare, il progetto è fondato sui riscontri ottenuti d<strong>ai</strong> test realizzati tramite i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong>trasmissione dati installati nella CP <strong>di</strong> Musocco (<strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> A2A) e nel locale cogeneratore delPolitecnico <strong>di</strong> Milano (sede Bovisa) – Figura 6.1. Ulteriori simulazioni sono state svolte, <strong>di</strong> volta involta, in collaborazione con i <strong>di</strong>versi partner del progetto, al fine <strong>di</strong> valutare l’efficacia delle architettureproposte in relazione <strong>ai</strong> <strong>di</strong>spositivi specifici.In generale, le tipologie <strong>di</strong> vettori <strong>di</strong> comunicazione prese in esame per valutarne aspetti negativie potenzialità sono le seguenti:• Digital Subscriber Line (DSL);• Power Line Carrier (PLC);• Wi-Fi;• WiMAX;• fibra ottica.Infine, nel settembre 2010, l’architettura <strong>di</strong> sistema sviluppata nel progetto Milano Wi-Power è stataadottata da A2A Reti Elettriche (con i dovuti sviluppi e ampliamenti) come base per il proprio progetto“<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s”, oggetto <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> incentivazione all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas<strong>ai</strong> sensi della Delibera ARG/elt 39/10 [4], successivamente accolta con Delibera ARG/elt 12/11 [5],come meglio dettagliato nel paragrafo 6.7.Figura 6.1 Vista della Cabina Primaria <strong>di</strong> Musocco e della sede Bovisa del Politecnico <strong>di</strong> Milano con schema<strong>di</strong> principio del sistema <strong>di</strong> comunicazione193


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>❑ 6.2.1 Partner del progettoVolendo caratterizzare il progetto Milano Wi-Power con il sopracitato approccio sperimentale, è apparsaevidente fin da subito la necessità <strong>di</strong> partecipazione <strong>di</strong> soggetti operanti nel mondo dell’industriaelettrica e delle telecomunicazioni. <strong>Le</strong> potenzialità <strong>di</strong> tali soggetti sono infatti risultatedeterminanti, sia grazie all’apporto che hanno fornito in fase <strong>di</strong> concepimento e successiva industrializzazionedei <strong>di</strong>spositivi innovativi, sia per l’esperienza con cui essi hanno contribuito nelle fasipiù critiche del lavoro.In particolare, ovvia è stata la scelta <strong>di</strong> adottare A2A Reti Elettriche quale principale interlocutoreper l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un sito dove mettere in pratica i risultati dell’attività <strong>di</strong> ricerca e progettazione;questo sia per il forte legame che l’azienda ha da sempre con il Politecnico <strong>di</strong> Milano, cheper il ruolo <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne che A2A ricopre nel settore della <strong>di</strong>stribuzione elettrica in Italia.Oltre ad A2A, i soggetti che hanno partecipato attivamente alle <strong>di</strong>verse fasi del progetto sono:• Thytronic;• SELTA;• RSE;• MobiMESH;• Retelit.Come già spiegato, in ambito accademico il Politecnico <strong>di</strong> Milano ha preso parte all’attività, sia conil proprio Dipartimento <strong>di</strong> Energia che attraverso il Dipartimento <strong>di</strong> Elettronica e Informazione (DEI).Infine, esperti del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e dell’Autorità per l’Energia Elettrica e ilGas (AEEG) hanno assistito a specifiche fasi dell’attività.Di seguito è fornita una breve presentazione dei partner del progetto Milano Wi-Power.A2A è la multiutility nata l’1 genn<strong>ai</strong>o 2008 dalla fusione tra AEM S.p.A. Milano e ASM S.p.A. Brescia,con l’apporto <strong>di</strong> Amsa ed Ecodeco, le due società ambientali acquisite dal Gruppo.Il Gruppo A2A è principalmente impegnato nei settori:• della produzione, ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica;• della ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> gas;• della produzione, <strong>di</strong>stribuzione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> calore tramite <strong>reti</strong> <strong>di</strong> teleriscaldamento;• della gestione dei rifiuti;• della gestione del ciclo idrico integrato.<strong>Le</strong> attività <strong>di</strong> A2A sono organizzate in 4 “filiere” (energia, calore e servizi, ambiente e <strong>reti</strong>), cuivanno aggiunti i servizi, sia <strong>di</strong> corporate che <strong>di</strong> altra natura.In particolare la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica è gestita dalla società del Gruppo A2A Reti ElettricheS.p.A. Essa, nata dalla fusione delle due società AEM Distribuzione Energia Elettrica S.p.A.e ASM Distribuzione Elettricità S.r.l., assicura il servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettrica ad oltre194


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Powerun milione <strong>di</strong> clienti, erogando più <strong>di</strong> 12.000 GWh all’anno. È presente nelle province <strong>di</strong> Milano eBrescia e in altri 59 comuni, <strong>di</strong>stribuiti nell’hinterland milanese e nelle zone del Lago <strong>di</strong> Garda edella Valsabbia. Gestisce più <strong>di</strong> 12.000 chilometri <strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in alta, me<strong>di</strong>a e bassatensione, 58 Cabine Primarie e sottostazioni e più <strong>di</strong> 8300 Cabine Secondarie.Thytronic S.p.A. nasce nel 1965 a Padova con il <strong>di</strong>chiarato scopo <strong>di</strong> progettare e produrre relè <strong>di</strong>protezione elettrica con tecnologia statica, un campo del tutto innovativo per un prodotto, all’epoca,tra<strong>di</strong>zionalmente <strong>di</strong> tipo elettromeccanico.Nella fase iniziale della propria vita Thytronic si occupa della realizzazione <strong>di</strong> relè <strong>di</strong> protezione amperometrici,voltmetrici e <strong>di</strong>fferenziali per bassa tensione, e <strong>di</strong> relè <strong>di</strong> controllo e automazione industriale,quali temporizzatori e <strong>di</strong>spositivi fotoelettrici. Successivamente realizza, con propria progettazione,una linea <strong>di</strong> protezioni per <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in me<strong>di</strong>a tensione e per macchine <strong>elettriche</strong>.Dagli anni Settanta la sede <strong>di</strong> Thytronic si sposta a Milano. Oggi Thytronic è un’azienda leader nellaprogettazione e nella realizzazione <strong>di</strong> protezioni basate sulle nuove tecnologie microelettroniche,che sfruttano i benefici derivanti dall’elaborazione numerica dei segnali.SELTA S.p.A. (Società E<strong>Le</strong>ttronica Trasmissione ed Automazione) nasce nel 1972 a Milano comelaboratorio <strong>di</strong> progettazione, con l’obiettivo <strong>di</strong> applicare alle telecomunicazioni i continui progressidell’elettronica, in particolare nei sistemi <strong>di</strong> telecontrollo e <strong>di</strong> trasmissione su elettrodotto ad altatensione. La società cresce rapidamente e nel 1980 si trasferisce nel nuovo stabilimento <strong>di</strong> Cadeo(PC), mentre nel 1982 viene avviata a Porto D’Ascoli SELTA TELEMATICA (oggi SELTATEL), perlo sviluppo e la produzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> telecomunicazione aziendale.Al termine degli anni ’90, SELTA inizia a operare anche nell’ambito delle tecnologie per l’accessoalle <strong>reti</strong> pubbliche <strong>di</strong> telecomunicazione, settore in cui oggi occupa una posizione <strong>di</strong> preminenza,collaborando con importanti carrier internazionali.Negli ultimi anni SELTA ha significativamente allargato le proprie competenze applicative rendendo<strong>di</strong>sponibili sistemi <strong>di</strong> avanguar<strong>di</strong>a per l’automazione delle stazioni <strong>elettriche</strong> e per il segnalamentoferroviario.RSE S.p.A. (Ricerca sul Sistema Energetico) sviluppa attività <strong>di</strong> ricerca nel settore elettroenergetico,con particolare riferimento <strong>ai</strong> progetti strategici nazionali, <strong>di</strong> interesse pubblico generale, finanziaticon il Fondo per la Ricerca <strong>di</strong> Sistema. La Società è partecipata totalmente da capitalepubblico, avente come socio unico GSE S.p.A.RSE nasce nel 1956 come CESI, è poi riorganizzata in CESI RICERCA (2005) e nel 2009, a seguitodell’acquisizione da parte <strong>di</strong> ENEA avvenuta nel 2006, assume la nuova denominazioneENEA – Ricerca sul Sistema Elettrico S.p.A., in forma breve ERSE S.p.A.195


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il 15 luglio 2009 GSE (Gestore Servizi Elettrici) acquisisce da CESI S.p.A. il 49% del capitale sociale.Infine, il 21 luglio 2010, a seguito del ruolo <strong>di</strong> socio unico adottato dal GSE, la società haassunto la denominazione attuale RSE S.p.a.<strong>Le</strong> attività dell´azienda coprono l´intera filiera elettroenergetica in un´ottica essenzialmente applicativae sperimentale, assicurando la prosecuzione coerente <strong>di</strong> tutte le attività <strong>di</strong> ricerca in corsoe lo sviluppo <strong>di</strong> quelle future.MobiMESH S.r.l. è uno spin-off del Politecnico <strong>di</strong> Milano fondato nel 2008 da un gruppo <strong>di</strong> docentie ricercatori insieme a Voismart, partner industriale e commerciale. <strong>Le</strong> soluzioni innovative <strong>di</strong> MobiMESHsono il frutto della ricerca svolta presso l’Advanced Network Technologies Laboratory (AN-TLab) del Politecnico <strong>di</strong> Milano.MobiMESH sviluppa prodotti e soluzioni innovative per <strong>reti</strong> wireless mesh, cioè per <strong>reti</strong> completamentewireless concepite per liberare le <strong>reti</strong> Wi-Fi dalla necessità <strong>di</strong> interconnettere tra loro i puntid’accesso me<strong>di</strong>ante cablaggio. Esse possono essere usate in tutti gli scenari nei quali il cablaggionon è possibile, o economicamente non conveniente, come le città, le installazioni temporanee,gli e<strong>di</strong>fici storici e le aree protette.Molte applicazioni possono essere abilitate dalle <strong>reti</strong> wireless mesh come l’accesso a internet domesticoe per utenti noma<strong>di</strong>ci, la video sorveglianza, servizi VOIP privati e pubblici, monitoraggioambientale, servizi informativi per il turista, ecc.Retelit S.p.A. è un operatore attivo nell’ambito delle telecomunicazioni dal 1996, specializzato nellafornitura <strong>di</strong> servizi a banda larga a carrier nazionali ed internazionali, Internet Service Provider(ISP), Application Service Provider (ASP), enti della Pubblica Amministrazione e gran<strong>di</strong> aziende.Gli asset che consentono a Retelit <strong>di</strong> competere con successo sul mercato italiano si basano su:• un network in fibra ottica <strong>di</strong> 6.808 chilometri, otto <strong>reti</strong> metropolitane nelle principali cittàitaliane, oltre 200 città in rete e 28 data center;• una rete logica <strong>di</strong> ultima generazione, con capacità <strong>di</strong> trasporto praticamente illimitata, <strong>di</strong>segnataper erogare servizi IP/MPLS e connessioni ad alta velocità su architettura DWDM ed SDH.I servizi sono <strong>di</strong>sponibili su tutto il territorio nazionale e beneficiano della presenza <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> Retelitcon proprie MAN nelle città <strong>di</strong> Roma, Milano, Torino, Padova, Bologna, Reggio Emilia, Napoli e Bari.❑ 6.2.2 Caratteristiche dei siti della sperimentazioneAl fine <strong>di</strong> valutare prestazioni e affidabilità dei <strong>di</strong>versi canali <strong>di</strong> comunicazione, la CP <strong>di</strong> Musocco(Figura 6.2), <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> A2A, e un cogeneratore <strong>di</strong> proprietà del Politecnico <strong>di</strong> Milano (installatopresso il Dipartimento <strong>di</strong> Energia nella sede <strong>di</strong> Milano Bovisa), sono stati muniti degli appositi<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> comunicazione sperimentali.196


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-PowerL’ubicazione dei siti ha caratterizzato profondamente i risultati della sperimentazione, favorendodeterminati mezzi trasmissivi e sfavorendone altri. Ad esempio, essendo sia la CP che il cogeneratoreappartenenti a un contesto fortemente urbanizzato come Milano, la trasmissione <strong>di</strong> datitramite vettori <strong>di</strong> comunicazione via etere ne è risultata sfavorita: le problematiche <strong>di</strong> natura autorizzativa,unite alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> garantire la visibilità tra le antenne attraverso lo skyline <strong>di</strong> Milano,hanno fatto propendere per un utilizzo in questi casi <strong>di</strong> altre tecnologie: in modo particolaredella rete pubblica cablata. Quest’ultima, quin<strong>di</strong>, grazie alla sua copertura capillare sul territorio<strong>di</strong> Milano, è stata la prima tecnologia presa in considerazione per la sperimentazione e, in scenari<strong>di</strong> questo tipo, è attualmente la favorita.Figura 6.2 Posizione geografica della Cabina Primaria A2A <strong>di</strong> Musocco (in<strong>di</strong>catore blu) e del campus Bovisadel Politecnico <strong>di</strong> Milano (in<strong>di</strong>catore verde)❑ 6.2.3 Cronistoria del progettoLa cronistoria del progetto, articolata nelle <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> sviluppo dei <strong>di</strong>spositivi innovativi e <strong>di</strong> valutazionesperimentale delle tecnologie <strong>di</strong> comunicazione, è riportata in Figura 6.3, sottoforma <strong>di</strong><strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Gantt.Una breve descrizione delle varie attività che costituiscono il progetto è invece riportata nel seguito(la numerazione è la medesima impiegata nel <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Gantt):197


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>1) concettualizzazione del progetto, identificazione dei siti della sperimentazione ed elaborazione<strong>di</strong> massima delle apparecchiature;2) sviluppo del relè <strong>di</strong> interfaccia telecontrollato Thytronic;3) prove <strong>di</strong> visibilità tra antenne Wi-Fi, triangolazione antenne tra Bovisa e Musocco e richiestadelle autorizzazioni necessarie;4) prove <strong>di</strong> invio segnali <strong>di</strong> ping, per mezzo <strong>di</strong> vettore <strong>di</strong> comunicazione DSL, attraverso reteinternet; segnali scambiati tra personal computer posizionati in <strong>di</strong>verse località del nord Italiae il relè <strong>di</strong> interfaccia Thytronic situato nella CP <strong>di</strong> Musocco;5) prove <strong>di</strong> invio segnali <strong>di</strong> intertrip, per mezzo <strong>di</strong> vettore <strong>di</strong> comunicazione DSL, attraverso reteinternet con protocollo proprietario, segnali scambiati tra un relè <strong>di</strong> interfaccia Thytronic postonella sede dell’azienda stessa e un relè situato nella CP <strong>di</strong> Musocco;6) prove <strong>di</strong> invio segnali <strong>di</strong> intertrip, per mezzo <strong>di</strong> vettore <strong>di</strong> comunicazione DSL, attraverso reteinternet integrata con rete Wi-Fi con protocollo proprietario; segnali scambiati tra un relè <strong>di</strong>interfaccia Thytronic posto nel campus Bovisa del Politecnico e uno stesso relè situato nella CP<strong>di</strong> Musocco;7) sviluppo e programmazione delle apparecchiature SELTA e successive prove <strong>di</strong> comunicazione,per mezzo <strong>di</strong> vettore <strong>di</strong> comunicazione DSL su rete internet, con protocollo IEC 61850, traCadeo (sede SELTA) e sede Bovisa Politecnico;8) sviluppo della soluzione WiMAX e installazione delle antenne;9) prove <strong>di</strong> invio segnali <strong>di</strong> intertrip attraverso rete WiMAX con protocollo IEC 61850, scambiatitra il campus Bovisa del Politecnico e la CP <strong>di</strong> Musocco.Figura 6.3 Diagramma <strong>di</strong> Gantt del progetto Milano Wi-Power198


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Power6.3 Architettura del sistemaAl fine <strong>di</strong> porre rime<strong>di</strong>o alle criticità degli attuali Dispositivi Di Interfaccia (DDI), capaci <strong>di</strong> rilevareunicamente grandezze <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> carattere locale, è necessario, come già anticipato al paragrafo3.4, inserire un’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione fra questi ultimi e la CP a cui essi risultanosottesi. Tale canale <strong>di</strong> comunicazione può essere realizzato tramite <strong>di</strong>fferenti tecnologie (ognunadelle quali con i propri pregi e <strong>di</strong>fetti) la cui scelta non influisce in modo significativo sull’architettura<strong>di</strong> principio del sistema.Nell’ipotesi <strong>di</strong> considerare il sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in funzionamento nel solo assetto ra<strong>di</strong>ale, e<strong>di</strong> trascurare in prima analisi le possibilità <strong>di</strong> controalimentazione e <strong>di</strong> riconfigurazione della retein caso <strong>di</strong> anomalie o guasti, è possibile implementare una logica <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> tipo master–slave.Il relè <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> linea posto in CP funziona da master, mentre i sistemi <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> interfacciadella GD installata sulla linea sottesa alla protezione in CP assolvono la funzione <strong>di</strong> slave.Il sistema <strong>di</strong> comunicazione garantirebbe la possibilità <strong>di</strong> gestione della GD, e una maggiore affidabilitànel suo <strong>di</strong>stacco o nel suo mantenimento in linea, in caso <strong>di</strong> necessità dettate da preciselogiche <strong>di</strong> funzionamento.In Figura 6.4 è illustrata la logica <strong>di</strong> comunicazione tra il relè master e il relè slave. In presenza <strong>di</strong>comunicazione il relè master scambia informazioni con i relè slave, che attuano le logiche <strong>di</strong> funzionamentoe le soglie in frequenza e tensione loro imposte dal relè master. In assenza <strong>di</strong> comunicazionei relè slave lavorano invece su logiche e soglie locali, come attualmente prescritto dallanormativa vigente.Figura 6.4 Rete MT con GD e integrazione con il sistema <strong>di</strong> comunicazione199


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>In presenza <strong>di</strong> un simile sistema <strong>di</strong> trasmissione-ricezione sulle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è possibile implementarenuove logiche per la commutazione delle soglie <strong>di</strong> tensione e frequenza del DDI, inmodo da renderle meno restrittive e più performanti in relazione al corretto funzionamento delsistema.Alcuni vantaggi che potrebbero derivarne sono legati alla possibilità <strong>di</strong>:• aumentare in maniera decisiva l’affidabilità della protezione <strong>di</strong> interfaccia nel <strong>di</strong>sconnettere ilgeneratore quando necessario;• <strong>di</strong>minuire gli scatti intempestivi della protezione <strong>di</strong> interfaccia;• evitare il <strong>di</strong>stacco dell’utente attivo in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> emergenza della Rete <strong>di</strong> TrasmissioneNazionale;• far contribuire la generazione degli utenti attivi, oltre a quella delle gran<strong>di</strong> centrali, a sostenerela Rete <strong>di</strong> Trasmissione Nazionale in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> emergenza.In Figura 6.5 è mostrata una possibile gestione delle soglie <strong>di</strong> intervento in frequenza e tensionedella protezione <strong>di</strong> interfaccia.Figura 6.5 Soglie <strong>di</strong> comando del DDI in presenza (azzurre) e in assenza (rosse) <strong>di</strong> comunicazione200


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-PowerSi tratta della gestione della protezione <strong>di</strong> interfaccia su due <strong>di</strong>versi set <strong>di</strong> regolazioni. In presenzadel sistema <strong>di</strong> comunicazione sono attive le regolazioni in<strong>di</strong>cate in azzurro, che consentono al generatore<strong>di</strong> funzionare con maggiori tolleranze (per esempio, 48,5 Hz in sotto frequenza e 51,5 Hzin sovra frequenza).Viceversa, qualora il sistema <strong>di</strong> comunicazione non fosse <strong>di</strong>sponibile, sono attive le regolazionirosse della figura; conformemente alla Norma CEI 0-16 [2], per la frequenza, la zona <strong>di</strong> possibilefunzionamento va da 49,7 a 50,3 Hz.6.4 Aspetti tecnologici legati <strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> telecomunicazioneDi seguito è presentata una panoramica dei <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> comunicazione oggetto <strong>di</strong> sperimentazionenel progetto Milano Wi-Power. Per ciascuno sono state effettuate prove <strong>di</strong> affidabilità (intermini <strong>di</strong> pacchetti <strong>di</strong> dati giunti a destinazione con le tempistiche obiettivo) e ne sono stati valutatipregi e <strong>di</strong>fetti in relazione al contesto <strong>di</strong> installazione (urbano, piuttosto che rurale). Sonostate inoltre prese in considerazione possibili integrazioni tra le <strong>di</strong>verse tecnologie; si sono cioè realizzaticanali <strong>di</strong> trasmissione basati in parte su un vettore (ad esempio, Wi-Fi) e in parte su un altro(ad esempio, rete cablata).❑ 6.4.1 DSL (Digital Subscriber Line)La rete internet con connessione DSL, per estensione e per capillarità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione sul territorio,nonché per i minimi costi <strong>di</strong> esercizio e <strong>di</strong> struttura, risulta la prima can<strong>di</strong>data tra i vettori <strong>di</strong> comunicazione,pur <strong>di</strong> considerare le problematiche legate alla sicurezza dell’informazione, alla necessità<strong>di</strong> avere in<strong>di</strong>rizzi IP pubblici e <strong>ai</strong> tempi <strong>di</strong> trasferimento dei messaggi tra CP e GD in caso<strong>di</strong> un intenso traffico <strong>di</strong> dati in rete.❑ 6.4.2 PLC (Power Line Carrier)Il sistema PLC è una modalità <strong>di</strong> comunicazione dati che sfrutta quale supporto i conduttori delle <strong>reti</strong><strong>elettriche</strong>. <strong>Le</strong> comunicazioni sulla rete <strong>di</strong> trasmissione (in alta tensione) avvengono già oggi con sistemaPLC; l’idea è perciò quella <strong>di</strong> applicare tale sistema <strong>di</strong> comunicazione anche alle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione inme<strong>di</strong>a e bassa tensione, al fine <strong>di</strong> valutarne benefici e limitazioni <strong>di</strong> continuità (cavi elettrici suscettibilia guasti, <strong>di</strong>scontinuità dovute a trasformatori MT/BT, possibile presenza <strong>di</strong> linee aperte, ecc.).La sperimentazione in tale <strong>di</strong>rezione ha messo in luce come la comunicazione tramite PLC sul latome<strong>di</strong>a tensione sia <strong>di</strong> fatto complessa, in termini <strong>di</strong> costi della tecnologia e <strong>di</strong> prestazioni (ancorada verificare, almeno per applicazioni quali quella sviluppata nel progetto); essa risulta però accettabileper scambio <strong>di</strong> informazioni su brevi tratte all’interno della rete <strong>di</strong> bassa tensione dell’e<strong>di</strong>ficionel quale è situato il sito <strong>di</strong> generazione (vale a <strong>di</strong>re nell’ambito delle Home Area Network –HAN – definite nel Capitolo 4).❑ 6.4.3 Wi-Fi e WiMAX<strong>Le</strong> <strong>reti</strong> Wi-Fi, attualmente in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione sul territorio nazionale, sono infrastrutture relativamenteeconomiche, <strong>di</strong> veloce attivazione e che permettono <strong>di</strong> realizzare sistemi flessibili per la tra-201


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>smissione <strong>di</strong> dati usando frequenze ra<strong>di</strong>o, che estendono o collegano <strong>reti</strong> esistenti creandone <strong>di</strong>nuove. <strong>Le</strong> antenne Wi-Fi generalmente sono parabole poste sui tralicci elettrici e <strong>di</strong>etro i campanili(che tipicamente sono i punti più alti nel paesaggio nazionale). Ciò evita un onere elevato per la costruzione<strong>di</strong> supporti de<strong>di</strong>cati. <strong>Le</strong> antenne delle singole case sono invece poste sui tetti. Per tali motivazioni,il Wi-Fi è uno strumento <strong>di</strong> interesse per lo stu<strong>di</strong>o delle comunicazioni tra il relè <strong>di</strong> CP e leprotezioni <strong>di</strong> interfaccia della DG. In aggiunta alla tecnologia Wi-Fi, la più recente tecnologia WiMAXpermette <strong>di</strong> sfruttare per la comunicazione sia bande proprietarie che bande libere, e coprire <strong>di</strong>stanzemaggiori, mantenendo comunque il vincolo <strong>di</strong> avere una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “visibilità” tra antenne comunicanti(con<strong>di</strong>zione che può risultare, in ragione della conformazione del territorio, limitativa).A fronte quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> costi più consistenti per l’infrastruttura (se paragonati a soluzioni come l’impiegodella rete cablata) e possibili problemi <strong>di</strong> natura autorizzativa, le <strong>reti</strong> Wi-Fi e WiMAX permettono <strong>di</strong>coprire facilmente lunghe <strong>di</strong>stanze (2-3 chilometri le prime, fino a qualche decina <strong>di</strong> chilometri le seconde)qualora l’installazione avvenga in siti poco urbanizzati. I territori rurali, spesso non oggetto<strong>di</strong> copertura da parte delle <strong>reti</strong> cablate, sono quin<strong>di</strong> i maggiori fruitori <strong>di</strong> questa tecnologia.❑ 6.4.4 Fibra otticaIl sistema <strong>di</strong> comunicazione con fibra ottica permette infine <strong>di</strong> realizzare un canale de<strong>di</strong>cato alla comunicazionedelle protezioni. Tale supporto <strong>di</strong> comunicazione tuttavia comporta significativi interventistrutturali legati alla sua posa, che fanno ritenere un impiego su suolo pubblico <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile attuazione.L’applicazione all’interno dell’impianto d’utenza risulta invece fattibile, pur <strong>di</strong> considerare il maggiorcosto d’installazione e <strong>di</strong> traduzione dell’informazione tra un supporto <strong>di</strong> comunicazione e l’altro.Appare evidente come, prevedendo in futuro la posa <strong>di</strong> un opportuno vettore <strong>di</strong> comunicazione inoccasione <strong>di</strong> ogni manutenzione della rete che richieda l’intervento sui cavi e/o linee <strong>di</strong> trasmissionedell’energia, la fibra ottica app<strong>ai</strong>a come il vettore con le caratteristiche migliori. Si rimarc<strong>ai</strong>nfatti come il principale costo <strong>di</strong> installazione delle connessioni in fibra ottica sia da associarsi alleopere civili (scavi, ecc.) e non al costo proprio del vettore dati.6.5 Protocollo <strong>di</strong> comunicazione e segnali scambiati❑ 6.5.1 Sviluppi propostiIl progetto Milano Wi-Power ha affrontato, oltre allo sviluppo dei mezzi trasmissivi idonei alloscambio <strong>di</strong> informazioni tra Cabina Primaria e DDI, anche lo stu<strong>di</strong>o dello standard protocollare necessarioa tale scopo, nonché delle informazioni che è richiesto scambiare tra i vari <strong>di</strong>spositivi delsistema.Nel prosieguo del capitolo si approfon<strong>di</strong>scono questi aspetti, a cominciare dalle proprietà richiesteal protocollo impiegato, riportate nel seguito:• il protocollo scelto deve essere ampiamente con<strong>di</strong>viso, sia d<strong>ai</strong> soggetti coinvolti nel progettosia dal complessivo panorama tecnico nazionale e internazionale, in modo da favorire possibilievoluzioni future <strong>di</strong> questa tecnologia nella <strong>di</strong>rezione dell’aumento delle funzioni supportate edel loro miglioramento, nonché <strong>di</strong> una sempre più efficiente integrazione con gli altri <strong>di</strong>spositivie infrastrutture <strong>di</strong> rete;202


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Power• lo standard deve essere adatto alle funzioni che si vogliono implementare. Infatti, esso devepermettere la trasmissione delle informazioni desiderate nei tempi voluti. Gli standard <strong>di</strong> comunicazionepossono essere più o meno ingombranti (in termini <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> dati che bisognacomplessivamente inviare per implementare una data funzione); sono quin<strong>di</strong> favoriti nella scelt<strong>ai</strong> protocolli che, a pari funzionalità offerte, garantiscono un minor numero <strong>di</strong> dati inviati;• lo standard deve essere facilmente implementabile nei relè e, in futuro, negli altri <strong>di</strong>spositivi d<strong>ai</strong>ntegrare nel sistema <strong>di</strong> automazione. La conversione da protocolli proprietari a protocolli standardpuò necessitare <strong>di</strong> una cospicua potenza <strong>di</strong> calcolo, che gli o<strong>di</strong>erni relè elettronici nonpossiedono. L’incremento <strong>di</strong> tale potenza potrebbe impattare in modo considerevole sui costi<strong>di</strong> produzione dei <strong>di</strong>spositivi, a causa degli oneri derivanti dalla ricerca e sviluppo da svolgere,ma anche per il maggior costo dei componenti da installare nei <strong>di</strong>spositivi stessi.In accordo con le caratteristiche sopracitate, la scelta è ricaduta sul protocollo IEC 61850, soprattuttograzie al riscontro favorevole che sta riscuotendo nell’ambito della comunità elettrotecnic<strong>ai</strong>nternazionale. La forte versatilità <strong>di</strong> cui esso gode e il numero <strong>di</strong> funzionalità offerte rappresentanoulteriori punti <strong>di</strong> forza. A controbilanciare gli aspetti positivi appena citati vi è però la sua notevolecomplessità, che incide negativamente sia in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione dei pacchetti <strong>di</strong> dati d<strong>ai</strong>nviare, sia in termini <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> cui devono essere dotati i relè. In prospettiva, questiaspetti negativi sarebbero ovviabili introducendo una versione “minore” dello standard, confunzionalità ridotte (ma comunque più che sufficienti agli scopi del progetto Milano Wi-Power e,in generale, alle applicazioni che impattano sui sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in MT) e il vantaggio <strong>di</strong> unastruttura semplificata e alleggerita.❑ 6.5.2 Lo Standard IEC 61850 – Caratteristiche e implementazioneCome già introdotto nel Capitolo 4, la norma IEC 61850 “Communication networks and systemsin substations” [6], recepita a livello CENELEC, e quin<strong>di</strong> dal CEI, regola lo sviluppo e l’integrazionedei sistemi <strong>di</strong> automazione presenti nelle stazioni <strong>elettriche</strong>. Essa nasce nel 1995 come standardper la definizione dell’automazione <strong>di</strong> stazione elettrica, con l’obiettivo <strong>di</strong>:• definire un protocollo unico per la complessiva stazione che abbia la capacità <strong>di</strong> modellizzaretutte le informazioni necessarie alla sua automazione;• promuovere un’alta interoperabilità tra i <strong>di</strong>spositivi dei <strong>di</strong>versi produttori;• promuovere uno standard comune <strong>di</strong> monitoraggio e memorizzazione dati;• definire i test a cui devono essere soggetti tutti i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> stazione per essere conformi allostandard.L’IEC 61850 è pertanto uno standard <strong>di</strong> riferimento per la realizzazione <strong>di</strong> detti sistemi, e per ladefinizione dei principi <strong>di</strong> implementazione e <strong>di</strong> comunicazione necessari al fine <strong>di</strong> garantire l’interoperabilitàtra gli apparati (<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi costruttori) che realizzano funzioni <strong>di</strong> protezione, controlloe monitoraggio all’interno della sottostazione e tra le sottostazioni.In particolare, lo Standard IEC 61850 definisce protocollo, formato dei dati, oggetti, interazioni elinguaggio <strong>di</strong> programmazione (Substation Configuration Language – SCL), da adottare per la configurazionedell’intera sottostazione.203


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il protocollo IEC 61850 è stato impiegato nel progetto Milano Wi Power, quale protocollo non proprietario,per la realizzazione del canale <strong>di</strong> comunicazione tra la CP e la GD sul territorio. Dato il vastonumero <strong>di</strong> aspetti normati da tale standard e la particolare applicazione che se ne fa nel presenteprogetto, si è reso necessario un attento lavoro <strong>di</strong> revisione e, a seconda dei casi, estensione o semplificazionedei concetti in esso contenuti. <strong>Le</strong> <strong>di</strong>verse parti che compongono la norma IEC 61850descrivono infatti attentamente le logiche <strong>di</strong> implementazione e i sistemi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> stazioneo CP, non definendo però gli aspetti relativi alla trasmissione <strong>di</strong> informazioni tra CP e GD.Al fine <strong>di</strong> modellizzare la stazione elettrica, l’IEC 61850 utilizza le seguenti modalità:• rappresenta gli elementi fisici come un insieme <strong>di</strong> Logical Node;• sud<strong>di</strong>vide la stazione elettrica in tre livelli <strong>di</strong>stinti:– Station <strong>Le</strong>vel;– Bay <strong>Le</strong>vel;– Process <strong>Le</strong>vel.• necessita che ogni sistema debba avere un tempo <strong>di</strong> riferimento univoco.La presenza <strong>di</strong> GD non era originariamente prevista dalla modellizzazione <strong>di</strong> stazione elettricaadottata dal protocollo IEC 61850; vi è quin<strong>di</strong> stata introdotta secondo le modalità compatibili conil protocollo medesimo.Essa ha richiesto, in prima battuta, <strong>di</strong> essere rappresentata con i cosiddetti Logical Node e, successivamente,<strong>di</strong> essere inserita in uno dei tre sopracitati livelli <strong>di</strong> stazione. Come illustrato <strong>di</strong> seguito,nel progetto Milano Wi-Power essa è stata introdotta nel Process <strong>Le</strong>vel realizzando <strong>di</strong> fattoun’estensione <strong>di</strong> quest’ultimo a Remote Process <strong>Le</strong>vel. Infine è stato determinato, concordandolocon i <strong>di</strong>versi soggetti coinvolti, un tempo <strong>di</strong> riferimento univoco per il nuovo livello <strong>di</strong> stazione appenadefinito.Entrando nel dettaglio, i tre livelli adottati dalla IEC 61850 si rendono necessari al fine <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>viderel’automazione <strong>di</strong> stazione in <strong>di</strong>versi insiemi concettuali, ognuno con le seguenti funzioni:• Station <strong>Le</strong>vel: realizza le funzioni <strong>di</strong> alto livello che coinvolgono i <strong>di</strong>versi stalli e si occupa dellacomunicazione con i centri <strong>di</strong> controllo superiori (livello Human Machine Interface – HMI);• Bay <strong>Le</strong>vel: comprende gli apparati (Intelligent Electronic Devices – IEDs) <strong>di</strong> protezione, controlloe monitoraggio;• Process <strong>Le</strong>vel: consiste negli organi della sottostazione come trasformatori, interruttori esezionatori.Lo standard definisce poi tra i livelli <strong>di</strong> automazione <strong>di</strong>fferenti sistemi <strong>di</strong> comunicazione, a secondadelle tipologie <strong>di</strong> messaggi che si intende scambiare tra i componenti e delle esigenze temporaliche li caratterizzano. I canali trasmissivi normati dall’IEC 61850 sono definiti <strong>di</strong> seguito.• Bus <strong>di</strong> stazione: è frapposto tra Station <strong>Le</strong>vel e Bay <strong>Le</strong>vel e permette la comunicazione tra stalliappartenenti al livello <strong>di</strong> stazione tramite servizio client-server e tra stalli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi livelli tramitel’impiego <strong>di</strong> servizi peer-to-peer (cioè dei messaggi GOOSE definiti al paragrafo 6.3.2).• Bus <strong>di</strong> processo: permette la comunicazione tra il Bay <strong>Le</strong>vel e il Process <strong>Le</strong>vel garantendo l’invio<strong>di</strong> informazioni con temporizzazioni critiche dagli organi <strong>di</strong> campo agli Intelligent ElectronicDevices.La sincronizzazione dei tempi tra i vari <strong>di</strong>spositivi è effettuata tramite sistema GPS.204


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-PowerAllo scopo <strong>di</strong> adottare il protocollo IEC 61850 nel progetto Milano Wi-Power per lo scambio <strong>di</strong> informazionitramite vettore DSL, Wi-Fi, WiMAX o in fibra ottica, si sono estesi, come già anticipato,i concetti in esso contenuti a tutti i <strong>di</strong>spositivi facenti parte del sistema CP – utente attivo. Si introducequin<strong>di</strong> il concetto <strong>di</strong> Sottostazione Estesa, ovvero si amplia la visione del sistema <strong>di</strong> supervisionee protezione della CP alle utenze attive (remote) della GD, consentendo così che:• le protezioni <strong>di</strong> interfaccia della GD possano ricevere messaggi <strong>di</strong> tipo GOOSE, in<strong>di</strong>canti la“Presenza rete” o “Keep alive”, con perio<strong>di</strong>cità predefinita, in modo da segnalare alla protezione<strong>di</strong> interfaccia la presenza del sistema <strong>di</strong> comunicazione;• le protezioni <strong>di</strong> CP e le protezioni <strong>di</strong> interfaccia della GD possano funzionare con logica <strong>di</strong> tipoClient–Server per lo scambio <strong>di</strong> informazioni o report.Adottando tali accorgimenti è quin<strong>di</strong> possibile la realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> comunicazione, installando,in CP, un sistema <strong>di</strong> supervisione (o effettuando una mo<strong>di</strong>fica del sistema esistente) ingrado <strong>di</strong> comunicare con protocollo e logiche IEC 61850 e prevedendo, in corrispondenza della GD,un relè <strong>di</strong> interfaccia IEC 61850 integrato sul relè preesistente o esterno, capace <strong>di</strong> comunicarecon la CP cui è sotteso in funzionamento normale.Applicando il concetto <strong>di</strong> Sottostazione Estesa, si introducono <strong>di</strong> fatto dei nuovi livelli <strong>di</strong> automazione,non previsti in origine dallo Standard IEC 61850. In particolare:• il Remote Bay <strong>Le</strong>vel, <strong>di</strong> cui fa parte il relè <strong>di</strong> interfaccia della DG con le proprie logiche <strong>di</strong>funzionamento;• il Remote Process <strong>Le</strong>vel, <strong>di</strong> cui fa parte il contattore/interruttore con la bobina della protezione<strong>di</strong> interfaccia che equipaggia la GD.Si identifica inoltre un Bus Virtuale (anche questo non normato dal protocollo IEC 61850) tra laCP e la DG, realizzato con <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> supporti caratteristiche del mezzo trasmissivo impiegato(DSL, Wi-Fi, WiMAX, PLC o fibra ottica).La gestione delle sincronizzazioni dei tempi è invece effettuata tramite server NTP 1 (livello 3) o tramiteIEEE 1588 [7] (livello 2).Definita la modellizzazione concettuale del sistema <strong>di</strong> comunicazione tra CP e GD, si rende quin<strong>di</strong>necessario implementare le nuove logiche con cui devono operare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione:• una logica nel relè <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> CP, tale da ricevere in ingresso il segnale <strong>di</strong> “apertur<strong>ai</strong>nterruttore” d<strong>ai</strong> Logical Node implementati e dare in uscita un messaggio GOOSE <strong>di</strong> apertura<strong>ai</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> interfaccia logicamente connessi;• una logica nella protezione <strong>di</strong> interfaccia tale da ricevere un messaggio <strong>di</strong> “aperturagenerazione” proveniente dalla cabina cui il nodo è logicamente connesso.❑ 6.5.3 Segnali inviatiUna volta impostato il sistema <strong>di</strong> comunicazione, è risultato fondamentale definire quali sono i segnalida trasferire tra CP e GD. <strong>Le</strong> tipologie <strong>di</strong> messaggio che sarebbe utile scambiare sono riportatenel seguito.1Il Network Time Protocol (NTP) è un protocollo client-server per sincronizzare gli orologi dei computer all’interno <strong>di</strong> unarete. Lo Standard NTP è giunto alla sua quarta e<strong>di</strong>zione (tuttora in via <strong>di</strong> sviluppo). Sito ufficiale: http://www.ntp.org/205


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>6.5.3.1 IntertripL’informazione principale da scambiare tra CP e GD, che ha motivato la necessità <strong>di</strong> intraprendereil progetto Milano Wi-Power, è l’intertrip (telescatto), ovvero il comando <strong>di</strong> apertura dell’interruttore<strong>di</strong> interfaccia, inviato dal relè in CP al relè <strong>di</strong> interfaccia della GD (SPI), a seguito dell’avvenutointervento della protezione in CP.Il messaggio <strong>di</strong> intertrip è pre<strong>di</strong>sposto dalla supervisione <strong>di</strong> CP che pubblica sulla rete <strong>di</strong> comunicazioneil messaggio <strong>di</strong> tipo GOOSE; i relè <strong>di</strong> interfaccia interpretano tale messaggio ed eseguonola funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco della generazione. Il segnale è rilevato da tutti i generatori sottesi alla CPma recepito solo d<strong>ai</strong> relè <strong>di</strong> interfaccia interessati (comunicazione <strong>di</strong> livello 2), ovvero quelli sottesialla linea coinvolta dall’evento.6.5.3.2 Messaggi ulterioriAltre informazioni da scambiare tra CP e GD possono essere relative <strong>ai</strong> valori <strong>di</strong> tensione e frequenzaregistrati a livello locale ed acquisiti a livello centrale in CP, a segnali per la regolazione <strong>di</strong>tensione, oppure per la registrazione <strong>di</strong> eventi anomali.In particolare, per quanto concerne i messaggi inviati al fine <strong>di</strong> attuare la regolazione <strong>di</strong> tensionetramite la GD connessa alla rete, essi potrebbero essere inviati d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>spositivi in CP agliimpianti, al fine <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare loro il funzionamento a fattore <strong>di</strong> potenza costante e non unitario(ad esempio: pari a 0,95 o 0,9). La funzione <strong>di</strong> regolazione della tensione potrà, inoltre, essereeventualmente gestita me<strong>di</strong>ante algoritmi per richiedere o meno un’iniezione <strong>di</strong> reattivo daparte dei gruppi <strong>di</strong> generazione, a prescindere dalle violazioni <strong>di</strong> tensione in corrispondenza delloro punto <strong>di</strong> connessione alla rete. Infatti, la possibilità <strong>di</strong> richiedere iniezioni <strong>di</strong> reattivo allaGD potrebbe essere sfruttata anche <strong>ai</strong> fini <strong>di</strong> migliorare l’efficienza delle <strong>reti</strong> MT: l’immissionein rete <strong>di</strong> potenza reattiva è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire i transiti reattivi lungo le linee, rifasando larete MT.Potrà essere prevista la possibilità <strong>di</strong> controllare la produzione degli impianti <strong>di</strong> GD (iniezione <strong>di</strong> potenzaattiva e reattiva) per contrastare eventuali situazioni anomale <strong>di</strong> funzionamento della rete,quali i sovraccarichi <strong>di</strong> linea.Da ultimo, potrà essere ipotizzabile l’uso del sistema <strong>di</strong> comunicazione per gestire in maniera coor<strong>di</strong>nat<strong>ai</strong>l prelievo <strong>di</strong> alcuni carichi e l’iniezione della GD, al fine <strong>di</strong> ottenere un profilo complessivoche consenta un migliore accesso al mercato ad aggregazioni <strong>di</strong> carichi e generatori.6.5.3.3 Presenza reteUn ulteriore segnale, che i <strong>di</strong>spositivi in CP dovrebbero inviare in modo regolare <strong>ai</strong> generatoriad essa sottesi, è la presenza della rete <strong>di</strong> comunicazione; in assenza <strong>di</strong> tale segnale la protezione<strong>di</strong> interfaccia della GD mo<strong>di</strong>fica automaticamente, a valori più sensibili, le soglie <strong>di</strong> interventodelle protezioni <strong>di</strong> frequenza e tensione (ripristinando le logiche <strong>di</strong> protezione oggiutilizzate) e la funzione <strong>di</strong> regolazione <strong>di</strong> tensione sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione torna a operare conlogiche cosiddette “locali” (cioè la GD eroga energia elettrica a un fattore <strong>di</strong> potenza predeterminato).206


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-PowerAttraverso il segnale <strong>di</strong> presenza rete i relè <strong>di</strong> interfaccia hanno conferma della presenza del canale<strong>di</strong> comunicazione tramite la ricezione perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> messaggi GOOSE (ad esempio, con tempistichecomprese tra 1 e 5 secon<strong>di</strong>). La protezione <strong>di</strong> interfaccia interpreta il messaggio GOOSEcome una conferma della funzionalità del canale <strong>di</strong> trasmissione dati per il successivo periodo <strong>di</strong>invio ciclico del messaggio. Il periodo <strong>di</strong> latenza tra messaggi <strong>di</strong> presenza rete – lungo rispetto allaperio<strong>di</strong>cità adottate tipicamente nell’ambito delle telecomunicazioni – è scelto in riferimento alconcetto <strong>di</strong> “rischio accettabile”: si ritiene cioè ammissibile il rischio <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un guastosul canale <strong>di</strong> comunicazione contemporaneamente alla ricezione <strong>di</strong> un comando <strong>di</strong> intertrip (doveper eventi contemporanei si intende che hanno luogo durante lo stesso periodo <strong>di</strong> latenza tra l’invio<strong>di</strong> due messaggi GOOSE <strong>di</strong> presenza rete).6.6 Esiti della sperimentazioneL’attività <strong>di</strong> sperimentazione del progetto Milano Wi-Power si è articolata in <strong>di</strong>verse fasi, caratterizzatedal vettore <strong>di</strong> comunicazione impiegato, d<strong>ai</strong> <strong>di</strong>spositivi posti <strong>ai</strong> capi del canale <strong>di</strong> trasmissionedati e d<strong>ai</strong> protocolli <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> volta in volta utilizzati. Come illustrato nel seguito,la ricerca ha avuto luogo principalmente, ma non in modo esclusivo, tramite l’installazione delleapparecchiature oggetto <strong>di</strong> test nella sede <strong>di</strong> Bovisa del Politecnico oppure nella Cabina PrimariaA2A <strong>di</strong> Musocco.In linea <strong>di</strong> principio l’attività <strong>di</strong> sperimentazione del progetto Milano Wi-Power si è articolata in due<strong>di</strong>stinte fasi:a) esperienza <strong>di</strong> comunicazione attraverso protocolli proprietari; è la fase iniziale dellasperimentazione, dove la necessità <strong>di</strong> testare le funzionalità dei relè innovativi Thytronic haprevalso su quella relativa alla ricerca del protocollo <strong>di</strong> comunicazione da impiegare. In questaprima fase, per semplicità e per comprovata funzionalità, si è deciso <strong>di</strong> adottare il protocolloproprietario Thytronic;b) esperienza <strong>di</strong> comunicazione tramite protocollo IEC 61850; in questa fase l’esigenza <strong>di</strong> valutareprestazioni, funzionalità e possibili limiti <strong>di</strong> uno standard <strong>di</strong> comunicazione non proprietario – l’IEC61850 – sono <strong>di</strong>ventate preminenti. Ora assumono un ruolo centrale ulteriori aspetti prece -dentemente relegati al contorno, come ad esempio il concetto <strong>di</strong> cyber security. Dapprima si sonovalutate prestazione dei vettori DSL e Wi-Fi con protocollo IEC 61850, in seguito, l’ultimo sta<strong>di</strong>odella sperimentazione ha avuto come protagonista Retelit e il vettore <strong>di</strong> comunicazione su bandalicenziata WiMAX.❑ 6.6.1 Esperienza <strong>di</strong> comunicazione tramite protocolli proprietari6.6.1.1 Rete pubblica cablataLa prima esperienza condotta ha riguardato la rete pubblica cablata, per la sua imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong>sponibilitàe accessibilità sia al Politecnico sia alla CP <strong>di</strong> Musocco; essa ha mirato a <strong>di</strong>mostrare in modosemplice le prestazioni offerte dalla rete pubblica cablata e le funzionalità dell’innovativo relè te-207


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>lecontrollato. La sperimentazione si è articolata attraverso una serie <strong>di</strong> test, ognuno dei quali èstato effettuato tramite l’invio ciclico <strong>di</strong> segnali <strong>di</strong> ping da un personal computer al relè <strong>di</strong> CP. Lalocalizzazione geografica dei PC da cui venivano inviati i pacchetti è stata <strong>di</strong> volta in volta cambiata(Figura 6.6), in modo da ottenere una certa sensibilità sull’influenza della <strong>di</strong>stanza geografica tramittente e destinatario e il tempo <strong>di</strong> invio del pacchetto stesso.Figura 6.6 Disposizione geografica dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> comunicazioneLa sperimentazione ha permesso <strong>di</strong> evidenziare come il 100% dei messaggi sia arrivato a destinazionee come il tempo <strong>di</strong> invio dell’informazione e della conferma <strong>di</strong> arrivo sia minore <strong>di</strong> 100 msin tutti i casi.I risultati sono inoltre avvalorati dal fatto che una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 50 chilometri è maggiore della lunghezzamassima delle linee delle <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Si ritiene quin<strong>di</strong> che la comunicazione tra CPe GD presenti, a livello <strong>di</strong> tempistiche <strong>di</strong> trasmissione dei dati, una situazione più favorevole <strong>di</strong>quella sperimentata nei presenti test (che peraltro ha fornito già <strong>di</strong> per sé risultati molto positivi).Si consideri inoltre che, assumendo prospetticamente la GD presente sul territorio costituita da unnumero molto elevato <strong>di</strong> generatori, l’approccio da adottare in questi casi è <strong>di</strong> tipo probabilistico.Il fatto quin<strong>di</strong> che una minima parte dei messaggi possa non arrivare a destinazione con le tempisticheprefissate non è determinante sul risultato finale della regolazione, e non è tale da inficiareil funzionamento del sistema complessivo.6.6.1.2 Wi-Fi e ulteriori test con rete cablataL’esperienza <strong>di</strong> comunicazione compiuta da Thytronic, A2A e Politecnico ha invece permesso <strong>di</strong> evidenziarei vantaggi e le possibili criticità <strong>di</strong> trasmissione dati tramite supporto Wi-Fi e confermare,infine, quanto rilevato nei test relativi alla rete pubblica cablata. È emerso che lo svantaggio prin-208


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Powercipale, legato alla comunicazione con Wi-Fi su <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> 2-3 chilometri, è connesso a problematiche<strong>di</strong> natura autorizzativa, che subetrano con la necessità <strong>di</strong> dover installare le antenne in luoghipubblici, piuttosto che su proprietà <strong>di</strong> terzi.Appurato tale aspetto, l’esperienza è stata volta a valutare le prestazione ottenibili dall’integrazionedel supporto Wi-Fi (con <strong>di</strong>stanza coperta pari a 300 metri) con la rete internet ad accesso DSL.Sono inoltre stati compiuti ulteriori test tra Musocco e la sede Thytronic impiegando la sola retepubblica cablata.Elemento <strong>di</strong> forte novità in questa fase del progetto è stata l’introduzione, su entrambi i fronti <strong>di</strong>comunicazione, <strong>di</strong> relè Thytronic tra i quali si sono scambiati, a <strong>di</strong>fferenza delle prove <strong>di</strong> ping iniziali,segnali <strong>di</strong> intertrip; questi test sono quin<strong>di</strong> da ritenersi più significativi <strong>di</strong> quanto sperimentatonei precedenti.In Figura 6.7 si riporta la configurazione adottata per la comunicazione.Figura 6.7 Schema dell’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione adottata per la valutazione delle prestazioni della comunicazionetramite Wi-Fi e rete internet con accesso DSL<strong>Le</strong> prove condotte hanno portato a risultati molto interessanti, <strong>di</strong>mostrando la velocità e l’affidabilitàdei vettori dati impiegati (in più del 99% dei casi inferiore <strong>ai</strong> 100 ms, cioè la tempistica assuntacome limite 2 ), sia per quanto riguarda le prove Musocco–Politecnico (effettuate tramite unvettore <strong>di</strong> comunicazione integrato Wi-Fi–rete cablata), sia relativamente alle prove Musocco–Thytronic(tramite la sola rete cablata).❑ 6.6.2 Esperienza <strong>di</strong> comunicazione tramite protocollo IEC 61850L’esperienza sviluppata da SELTA e dal Politecnico ha permesso <strong>di</strong> valutare l’impatto determinatodall’adozione dello Standard IEC 61850 sui tempi <strong>di</strong> comunicazione dei dati. I messaggi sono statiinviati secondo le specifiche GOOSE. In Figura 6.8 è riportato lo schema <strong>di</strong> principio del sistema<strong>di</strong> comunicazione adottato; i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> monitoraggio innovativi pre<strong>di</strong>sposti da SELTA comunicanobi<strong>di</strong>rezionalmente, sfruttando l’accesso DSL, attraverso la rete internet.2Si assumono due <strong>di</strong>stinte scadenze temporali per i segnali scambiati tra CP e GD. Il rispetto della più stringente delle due,pari a 100 ms, garantisce il funzionamento ottimale del sistema <strong>di</strong> automazione, mentre il rispetto della seconda, pari a250 ms, ne garantisce sempre l’operatività, seppur con un degrado (accettabile) delle prestazioni.209


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Figura 6.8. Schema dell’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione adottata per la valutazione delle prestazioni con standardIEC 61850In questo caso il numero <strong>di</strong> messaggi arrivati a destinazione entro i termini specificati è superiore al94% (percentuale che sale a circa il 98% se si considerano 250 ms come tempo limite per l’invio).6.6.2.1 Sperimentazione tramite tecnologia WiMAXL’ultima serie <strong>di</strong> test previsti dal progetto Milano Wi-Power ha riguardato la sperimentazione dellatecnologia WiMAX. In particolare, tale vettore <strong>di</strong> comunicazione è stato impiegato per inviare segnali<strong>di</strong> intertrip tra Musocco e il campus Bovisa del Politecnico, con protocollo IEC 61850. La trasmissionedei dati è avvenuta tramite triangolazione su una base station Retelit (Figura 6.9) postanelle vicinanze <strong>di</strong> corso Sempione.Figura 6.9 Schema del sistema <strong>di</strong> comunicazione WiMAX tra la CP Musocco e il campus Bovisa del Politecnico210


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-PowerIl WiMAX ha evidenziato prestazioni, in termini <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> invio e <strong>di</strong> percentuale <strong>di</strong> pacchetti recapitati,molto elevate. Nel dettaglio, più del 98% dei segnali è giunto a destinazione con tempistichetali da garantire la piena funzionalità del sistema in prova.6.7 Dal progetto Milano Wi-Power alla proposta <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> <strong>di</strong> A2ACome illustrato nel Capitolo 3, il regolatore riveste un ruolo <strong>di</strong> primaria importanza al fine <strong>di</strong> incentivarel’incremento della GD all’interno del sistema elettrico nazionale; ad esso è infatti demandato ilcompito, da un lato, <strong>di</strong> promuovere la creazione <strong>di</strong> siti <strong>di</strong> generazione da parte degli utenti, dall’altro,<strong>di</strong> favorire quegli interventi sulle <strong>reti</strong> atti a garantire una maggiore capacità <strong>di</strong> accoglimento dellaGD. In particolare, in Italia, l’evoluzione dalle modalità <strong>di</strong> gestione tipiche delle <strong>reti</strong> passive a quelleimplementate dalle cosiddette SG, ha ricevuto un forte impulso grazie all’emanazione, per conto dell’Autoritàper l’Energia Elettrica e il Gas, della Delibera ARG/elt 39/10 “Procedura e criteri <strong>di</strong> selezionedegli investimenti ammessi al trattamento incentivante <strong>di</strong> cui al comma 11.4 lettera d) dell’AllegatoA alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 29 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 348/07” [4].Nel novembre 2010 A2A Reti Elettriche ha presentato richiesta <strong>di</strong> incentivazione <strong>ai</strong> sensi <strong>di</strong> detta deliber<strong>ai</strong>n merito al progetto <strong>di</strong> revisione del sistema sotteso alla propria CP <strong>di</strong> Lambrate; tale istanza èstata accolta dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas nel febbr<strong>ai</strong>o 2011, con Delibera ARG/elt 12/11 3 .L’intervento è finalizzato alla ristrutturazione della rete elettrica sottesa a detta CP, attraverso tecnologieinnovative che consentano una gestione attiva della rete, ponendo particolare attenzionealle esigenze <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione e unificazione, nonché alla minimizzazione dei costi. Esso prevedel’implementazione e l’installazione <strong>di</strong> infrastrutture derivate da quelle sperimentate nel progettoMilano Wi-Power, coinvolgendo sia gli impianti <strong>di</strong> proprietà del <strong>di</strong>stributore, sia gli impianti<strong>di</strong> utenza sottesi alla CP.Obiettivo <strong>di</strong> A2A è <strong>di</strong>mostrare come l’adozione, nelle <strong>reti</strong> a elevata penetrazione <strong>di</strong> GD, <strong>di</strong> un similesistema <strong>di</strong> automazione, controllo e protezione, in luogo <strong>di</strong> quello tra<strong>di</strong>zionale, permetta <strong>di</strong>ottenere un incremento della <strong>di</strong>sponibilità e della continuità del servizio fornito, una maggiore stabilitàdell’alimentazione (attraverso il contenimento delle cadute <strong>di</strong> tensione lungo le linee) e unamigliore efficienza del servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.❑ 6.7.1 Architettura generale del sistemaUno schema funzionale del sistema oggetto della richiesta <strong>di</strong> incentivazione è riportato in Figura6.10. Esso prevede l’installazione <strong>di</strong> appositi <strong>di</strong>spositivi sia in CP sia in corrispondenza degli impianti<strong>di</strong> generazione degli utenti attivi <strong>di</strong>ffusi sul territorio.In particolare, presso la CP sono presenti le apparecchiature descritte nel seguito:• la Logica <strong>di</strong> Cabina Primaria (LCP), realizzata me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> un PC industriale, ha un ruoloessenziale nel sistema <strong>di</strong> automazione proposto: essa ha infatti il compito <strong>di</strong> gestire, tramiteappositi algoritmi, il controllo e il monitoraggio dell’intera Sottostazione Estesa presentata al pa-3Il progetto presentato da A2A Reti Elettriche in riferimento alla Cabina Primaria <strong>di</strong> Lambrate si è posizionato in testa allagraduatoria <strong>di</strong> merito con cui l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha valutato le istanze <strong>di</strong> incentivazione presentatedalle <strong>di</strong>verse aziende <strong>di</strong>stributrici. Tale graduatoria, comprendente complessivamente nove progetti, ha stabilito l’imme<strong>di</strong>ataapprovazione <strong>di</strong> otto <strong>di</strong> essi (sei dei quali hanno come advisor il Politecnico <strong>di</strong> Milano).211


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>ragrafo 6.5.2. Ricadono sotto il suo controllo, oltre a tutti gli apparati presenti in CP, i <strong>di</strong>spositiviinstallati in corrispondenza della GD, nonché la gestione dell’interfaccia verso la RTN (Terna);• il Sistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Linea (SPL) è costituito da un relè dotato <strong>di</strong> un opportuno sistema <strong>di</strong>comunicazione installato sul montante <strong>di</strong> ciascuna linea MT che si <strong>di</strong>parte dalle sbarre <strong>di</strong> CP. Essoimplementa le innovative logiche <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> linea e <strong>di</strong> richiusura, le segnalazioni <strong>di</strong> telescattoda inviare <strong>ai</strong> sistemi <strong>di</strong> protezione della GD e quelle da inoltrare al sistema <strong>di</strong> gestione LCP;• il Supervisory Control And Data Acquisition (SCADA) permette il monitoraggio e la memorizzazionedei dati e dei files <strong>di</strong> report provenienti dagli utenti attivi e dalle apparecchiature in CP.Esso è inoltre impiegato come interfaccia verso le segnalazioni e i coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> Terna;• il Router <strong>di</strong> Cabina Primaria (RCP), è utilizzato per permettere <strong>di</strong> veicolare le informazioni dallaCP verso il mondo esterno, o viceversa. In particolare, il router realizza una rete locale LANall’interno della CP e, all’esterno, con i router installati presso l’utente attivo (RUA), una VPN 4capace <strong>di</strong> garantire la sicurezza del canale <strong>di</strong> comunicazione.Il lato AT della CP è inoltre dotato <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> massima tensione omopolare (59V0) e <strong>di</strong><strong>di</strong>spositivi synchro-check, al fine <strong>di</strong> garantire la possibilità <strong>di</strong> un funzionamento in isola sicuro dellaCP e della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sottesa.In corrispondenza degli impianti degli utenti attivi sono invece pre<strong>di</strong>sposti i seguenti <strong>di</strong>spositivi:• il Router dell’Utente Attivo (RUA) è impiegato per realizzare il canale <strong>di</strong> comunicazione tra generatoree Cabina Primaria. Contestualmente al RCP, il RUA realizza la VPN per la messa in sicurezzadel canale <strong>di</strong> comunicazione. Esso riceve inoltre i messaggi <strong>di</strong> presenza rete (keep alive),in modo da poter verificare la funzionalità della rete <strong>di</strong> comunicazione, e, in caso <strong>di</strong> assenza delcanale <strong>di</strong> trasmissione, passare dalla modalità <strong>di</strong> funzionamento remoto a quella <strong>di</strong> tipo locale;• il Sistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Interfaccia (SPI), è un relè (derivato da apparecchiature <strong>di</strong>sponibili incommercio) dotato <strong>di</strong> una porta <strong>di</strong> comunicazione atta a ricevere il segnale <strong>di</strong> telescatto generatodal Sistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Linea (SPL) e trasmesso tramite il RCP, e capace <strong>di</strong> variare le propriesoglie <strong>di</strong> intervento in tensione e frequenza. Tale <strong>di</strong>spositivo rappresenta un’evoluzione dell’apparatoThytronic oggetto <strong>di</strong> sperimentazione nel progetto Milano Wi-Power;• il Regolatore Automatico <strong>di</strong> Tensione (RAT) è un <strong>di</strong>spositivo avente il compito <strong>di</strong> implementaresul generatore, tramite l’invio <strong>di</strong> appositi segnali, i messaggi <strong>di</strong> incremento o decremento <strong>di</strong> produzionedella potenza reattiva ricevuti dalla LCP. La sua funzione è perciò quella <strong>di</strong> trasduzionedelle grandezze o delle soglie imposte dalla LCP in grandezze fisiche da fornire all’impianto <strong>di</strong> GD;• il Regolatore <strong>di</strong> Potenza Attiva (RPA) implementa sulla GD, a seguito <strong>di</strong> comando da parte dellaLCP, la riduzione o l’aumento della potenza attiva generata. Questa funzione è introdotta al fine<strong>di</strong> attuare una gestione in sicurezza dei flussi <strong>di</strong> potenza della rete, in caso <strong>di</strong> funzionamentoanomalo del sistema;• il Contatore <strong>di</strong> Produzione (CDP) è un contatore, installato presso l’unità <strong>di</strong> generazione, idoneoalla misura dell’energia attiva e reattiva prodotte/assorbite da quest’ultima, e a<strong>di</strong>bito all’inviodei dati alla LCP. Tali informazioni possono essere sia utilizzate negli algoritmi della LCP4Una VPN (Virtual Private Network) è una rete privata instaurata tra soggetti che utilizzano un sistema <strong>di</strong> trasmissionepubblico e con<strong>di</strong>viso, come per esempio internet. Obiettivo è la realizzazione <strong>di</strong> una rete privata, con adeguati standard <strong>di</strong>sicurezza, evitando i costi elevati derivanti dall’adozione <strong>di</strong> linee <strong>di</strong> comunicazione de<strong>di</strong>cate.212


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-PowerFigura 6.10 Architettura del sistema oggetto <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> incentivazione <strong>ai</strong> sensi della Delibera ARG/elt 39/10sia inviate a Terna, che le utilizza a sua volta per l’elaborazione e l’eventuale gestione <strong>di</strong> segnali<strong>di</strong> controllo da destinare, in prospettiva, alla GD;• il Contatore Generale Utente (CGU) è un contatore installato presso l’utente che, analogamenteal CDP, ha il compito <strong>di</strong> effettuare misure <strong>di</strong> energia attiva e reattiva e <strong>di</strong> inviarle alla LCP e successivamentea Terna. A <strong>di</strong>fferenza del CDP, il CGU misura l’energia elettrica immessa/prelevatacomplessivamente dall’utenza e non quella prodotta dal generatore (esso misura quin<strong>di</strong> itransiti energetici nel punto <strong>di</strong> connessione dell’impianto alla rete).È infine presente il cosiddetto Sistema <strong>di</strong> Telecomunicazione (STC) descritto al paragrafo seguentee demandato alla trasmissione dei dati tra la CP e i <strong>di</strong>spositivi installati in corrispondenza dei <strong>di</strong>versiutenti attivi.213


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il sistema proposto è <strong>di</strong> tipo centralizzato: la funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dell’operato della GD èaffidata unicamente alla CP, che ha il compito <strong>di</strong> inviare segnali a tutta la generazione ad essa sottesa.A fronte <strong>di</strong> maggiori costi <strong>di</strong> investimento in CP, questa configurazione garantisce una limitazionedegli oneri a livello <strong>di</strong> singola unità <strong>di</strong> generazione; al fine <strong>di</strong> garantire gli adeguati standard<strong>di</strong> affidabilità del sistema, è infatti necessario prevedere in CP sistemi con minori rischi <strong>di</strong> fuori servizio(sistemi ridondati), mentre la mancata attività del sistema relativo a un singolo generatoreè considerata accettabile.❑ 6.7.2 Il sistema <strong>di</strong> telecomunicazioneDato il contesto in cui è implementato il progetto pilota A2A, <strong>di</strong> tipo urbano, il sistema <strong>di</strong> comunicazioneproposto per la connessione degli utenti alla Cabina Primaria <strong>di</strong> Lambrate è la rete internetpubblica con accesso DSL. Il contesto milanese, infatti, oltre a mettere a <strong>di</strong>sposizioneun’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione rapida ed economica come quella DSL appena citata, pone,come già detto in precedenza, un notevole numero <strong>di</strong> problematiche <strong>di</strong> natura autorizzativa, nelcaso si voglia implementare sistemi <strong>di</strong> trasmissione ra<strong>di</strong>o come il Wi-Fi o il WiMAX, oppure connesse<strong>ai</strong> costi, nel caso <strong>di</strong> utilizzo della fibra ottica.L’uso della rete internet pubblica, in un contesto come quello <strong>di</strong> Milano in cui è altamente <strong>di</strong>ffusae molto affidabile e veloce, permetterà invece <strong>di</strong> coprire in modo completo e flessibile l’intero territoriocoinvolto dal progetto, con ridotti costi <strong>di</strong> struttura grazie alla semplicità <strong>di</strong> installazione e<strong>ai</strong> limitati costi per la manutenzione del sistema.In ogni caso, il volume <strong>di</strong> traffico generato dalla comunicazione tra la CP e la GD si ritiene saràdecisamente minore <strong>di</strong> quello indotto da altre applicazioni appartenenti al contesto internet; fattoche rende la prospettiva <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione dell’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione facilmente praticabile.I potenziali problemi della rete internet pubblica, in termini <strong>di</strong> ritardo o per<strong>di</strong>ta delle informazionie <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità del servizio a seguito <strong>di</strong> possibili congestioni del traffico dati, inoltre, potrannoessere facilmente risolti sottoscrivendo con gli operatori <strong>di</strong> telecomunicazioni particolari contratti,che prevedano il rispetto <strong>di</strong> requisiti prestazionali più stringenti e l’adozione <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazionedel traffico 5 .All’interno dell’architettura <strong>di</strong> comunicazione realizzata, le informazioni saranno scambiate utilizzandoil Protocollo Standard IEC 61850, sul modello già adottato per il progetto Milano Wi-Power(dettagliato al paragrafo 6.5.2). Grazie all’adozione <strong>di</strong> interfacce <strong>di</strong> comunicazione standard e strutturedati aperte e comuni (e non <strong>di</strong> protocolli chiusi e sviluppati singolarmente da una moltitu<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> soggetti), sarà possibile garantire da un lato l’interoperabilità <strong>di</strong> svariati <strong>di</strong>spositivi in sicurezza,usufruendo delle benefiche logiche <strong>di</strong> mercato regolato da un sistema concorrenziale, e dall’altrolo sviluppo <strong>di</strong> applicazioni e servizi in modo competitivo e uniformato.Il supporto dei messaggi GOOSE e dello Standard MMS, previsto dalla specifica IEC 61850, comeprotocolli <strong>di</strong> comunicazione, garantirà poi alle applicazioni delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> la compatibilità conle piattaforme IP, seguendo così la tendenza dell’ultimo decennio verso una convergenza <strong>di</strong> tuttii servizi su piattaforme <strong>di</strong> comunicazione basate su IP e verso l’utilizzo della suite <strong>di</strong> protocolli internetin luogo <strong>di</strong> infrastrutture eterogenee de<strong>di</strong>cate. Grazie a tale approccio sarà possibile ricor-5Si assume comunque che, come confermato dalle prove sperimentali conseguite durante il progetto Milano Wi-Power,l’accesso in<strong>di</strong>fferenziato sarà spesso sufficiente anche per le applicazioni più critiche.214


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Powerrere a <strong>di</strong>verse tecnologie <strong>di</strong> comunicazione raggiungendo un’elevata flessibilità <strong>di</strong> impiego; l’interoperabilitàdelle molteplici applicazioni verrà infatti assicurata da un’unica tecnologia <strong>di</strong> rete chesvolgerà le funzioni <strong>di</strong> adattamento. Ciò contribuirà infine alla riduzione dei costi non richiedendolo sviluppo <strong>di</strong> applicazioni specifiche dell’architettura <strong>di</strong> rete utilizzata.❑ 6.7.3 Funzioni implementate<strong>Le</strong> funzioni che saranno implementate nel sistema <strong>di</strong> automazione, controllo e protezione oggettodella richiesta <strong>di</strong> incentivazione presentata da A2A <strong>ai</strong> sensi della Delibera ARG/elt 39/10 sono:1) incremento dell’affidabilità del Sistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Interfaccia (SPI), rispetto agli standardattuali (Capitolo 3), me<strong>di</strong>ante telescatto con logica f<strong>ai</strong>l-safe;2) regolazione innovativa della tensione, tramite modulazione della potenza reattiva immessa daparte <strong>di</strong> ciascuna unità <strong>di</strong> GD;3) limitazione/modulazione in emergenza della potenza attiva immessa da parte <strong>di</strong> ciascuna unità<strong>di</strong> GD;4) monitoraggio/controllo delle iniezioni da GD per fornire dati <strong>di</strong>fferenziati e possibilità <strong>di</strong> regolazionea Terna al fine <strong>di</strong> un migliore controllo della rete <strong>di</strong> trasmissione;5) interazione con Terna <strong>ai</strong> fini dell’abilitazione al funzionamento attivo del lato AT della CP, perconsentire la gestione dei flussi inversi <strong>di</strong> energia.Di seguito tali funzioni, derivate strettamente da quelle inizialmente delineate all’interno del progettoMilano Wi-Power (<strong>di</strong> cui sono la naturale evoluzione e implementazione pratica), sono illustratepiù ampiamente.6.7.3.1 Telescatto con logica F<strong>ai</strong>l-SafeÈ la realizzazione in una rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione reale della funzione <strong>di</strong> intertrip inizialmente previstadal progetto Milano Wi-Power (paragrafo 6.5.3.1). Al fine <strong>di</strong> porre rime<strong>di</strong>o alle criticità espresse alparagrafo 6.3, nel progetto <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> <strong>di</strong> A2A è previsto che, in caso <strong>di</strong> intervento del Sistema <strong>di</strong>Protezione <strong>di</strong> una Linea (SPL), esso invii un segnale <strong>di</strong> telescatto alle protezioni <strong>di</strong> interfaccia innovative(SPI) della GD sottesa, scongiurando così il rischio che i generatori possano continuaread alimentare la porzione <strong>di</strong> rete rimasta in isola (in Figura 6.11 si rappresenta l’invio del messaggio<strong>di</strong> telescatto alla GD, in caso <strong>di</strong> cortocircuito su una linea).Figura 6.11 Segnale <strong>di</strong> telescatto su rete attiva215


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>Il sistema proposto opera in modalità f<strong>ai</strong>l-safe: il Router <strong>di</strong> Cabina Primaria (RCP) invia ciclicamenteun segnale <strong>di</strong> presenza rete (keep alive) <strong>ai</strong> Router degli Utenti Attivi (RUA). Gli SPI, nel momentoin cui ricevono dal RUA il segnale <strong>di</strong> presenza rete, allargano le soglie <strong>di</strong> intervento per valorilocali <strong>di</strong> tensione e frequenza (“soglie allargate”) in modo da evitare scatti intempestivi, che provocherebberola <strong>di</strong>sconnessione della GD dalla rete. Qualora invece, per mancanza della comunicazione,il segnale <strong>di</strong> presenza rete inviato ciclicamente non venga recepito dal SPI, questa torneràa una logica <strong>di</strong> funzionamento locale, portando le soglie <strong>di</strong> tensione e frequenza <strong>ai</strong> valori attualmentein uso, imposti dalla Norma CEI 0-16.6.7.3.2 Regolazione della tensione tramite la Generazione DiffusaCome illustrato nel Capitolo 3, la quantità <strong>di</strong> energia elettrica immettibile in rete da GD risulta limitatadalla sopraelevazione <strong>di</strong> tensione che la GD determina nel punto <strong>di</strong> connessione alla retestessa, soprattutto qualora <strong>di</strong> grande entità e collegata a fondo linea. Al fine <strong>di</strong> ovviare a tale problemasenza la realizzazione <strong>di</strong> nuove infrastrutture, è necessaria l’introduzione <strong>di</strong> una regolazione<strong>di</strong> tensione attuata tramite la GD stessa.Si è proposto, pertanto, <strong>di</strong> adottare un algoritmo che, al raggiungimento <strong>di</strong> una determinata soglia<strong>di</strong> tensione nel punto <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> un generatore alla rete (ad esempio: 1,08 Vn), coman<strong>di</strong>al generatore <strong>di</strong> funzionare in assorbimento <strong>di</strong> reattivo ad un prefissato cosφ (ad esempio, 0,95).In caso tale azione si <strong>di</strong>mostri non sufficiente al contenimento della tensione, potrebbero essereinviati coman<strong>di</strong> per variare il fattore <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong> altre utenze attive poste lungo la linea, agire sulVSC per <strong>di</strong>minuire le tensioni su tutta la rete, oppure limitare le iniezioni attive dei generatori, finoa, nel caso peggiore, annullare l’iniezione attiva degli impianti <strong>di</strong> GD.A prescindere dalle violazioni <strong>di</strong> tensione, la possibilità <strong>di</strong> richiedere iniezioni <strong>di</strong> reattivo da parte dellaGD potrebbe essere sfruttata anche <strong>ai</strong> fini <strong>di</strong> migliorare l’efficienza delle <strong>reti</strong> MT: l’iniezione in rete<strong>di</strong> potenza reattiva è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire i transiti <strong>di</strong> reattivo lungo le linee, rifasando la rete MT. Ilsistema <strong>di</strong> regolazione <strong>di</strong> tensione sarà potenzialmente utilizzato anche in modo congiunto rispettoall’uso <strong>di</strong> batterie <strong>di</strong> condensatori in CP e a coman<strong>di</strong> eventualmente impartiti da Terna.6.7.3.3 Limitazione/regolazione in emergenza della potenza attivaIn particolari con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rete, dovute a transitori in atto sulla rete <strong>di</strong> trasmissione, oppure a temporaneeriduzioni delle capacità <strong>di</strong> transito sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione a cui la GD è sottesa, è <strong>di</strong> interessepoter regolare, o limitare, la potenza attiva iniettata dalla GD (<strong>di</strong>etro opportuno rimborso).A tal scopo, la LCP riceve gli eventuali coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> emergenza da parte <strong>di</strong> Terna e valuta i transitisulla linea a cui la GD è sottesa; essa inoltre in<strong>di</strong>vidua quali generatori sono in ogni istante connessialla rete e la loro capacità <strong>di</strong> regolazione. Sulla base <strong>di</strong> queste informazioni la LCP stabiliscel’eventuale necessità <strong>di</strong> regolazione, o limitazione, dell’energia attiva erogata da parte <strong>di</strong> ciascungruppo <strong>di</strong> generazione collegato alla CP.6.7.3.4 Monitoraggio delle iniezioni da Generazione Diffusa nella prospettiva <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spacciamentolocale e per fornire dati <strong>di</strong>fferenziati a TERNAL’impiego dei Contatori Di Produzione (CDP) e dei Contatori Generali Utente (CGU), installati pressole Utenze Attive, e <strong>di</strong> opportuni algoritmi finalizzati all’in<strong>di</strong>viduazione del carico sotteso alla linea,216


Un’esperienza <strong>di</strong>mostrativa in Lombar<strong>di</strong>a: il progetto Milano Wi-Powerrende <strong>di</strong>sponibili informazioni che potranno essere fornite a TERNA per il controllo/monitoraggiodella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione nazionale.Il sistema proposto consente <strong>di</strong> monitorare in tempo reale alcuni parametri caratteristici dalla GDconnessa alla rete MT. Con questo strumento A2A sarà in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> gestire efficacemente <strong>reti</strong>con elevata presenza <strong>di</strong> GD, nella prospettiva <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spacciamento locale da effettuare a cura del<strong>di</strong>stributore. Il sistema costituisce inoltre un efficace strumento <strong>di</strong> interfaccia con TERNA.6.7.3.5 Gestione attiva del lato AT <strong>di</strong> Cabina PrimariaSe il transito <strong>di</strong> potenza, in corrispondenza dell’interfaccia della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione con la RTN,risulta invertito per una percentuale significativa del complessivo tempo annuo <strong>di</strong> funzionamento,per consentire un sicuro esercizio della rete è necessario equipaggiare la parte AT della CP con opportuni<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione e controllo; in particolare, la protezioni <strong>di</strong> massima tensione omopolare(protezione 59V0) e i relè muniti <strong>di</strong> synchro-check (protezione 25).La protezione <strong>di</strong> massima tensione omopolare serve per garantire l’eliminazione dei guasti sul latoAT in isola con rete MT a valle attiva, aprendo l’interruttore del trasformatore lato AT, o <strong>di</strong>sconnettendotutti i generatori collegati sulla rete MT sottesa e garantendo un sicuro esercizio della rete.I relè muniti <strong>di</strong> synchro-check permettono invece la richiusura in presenza <strong>di</strong> tensione sia sul latosbarra che sul lato linea (evento che accade qualora la rete MT sottesa risulti attiva), verificandole con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sincronismo.❑ 6.7.4 Benefici attesi sulla reteI benefici previsti a seguito dell’implementazione degli intervenienti oggetto della richiesta <strong>di</strong> incentivazionehanno impatto sia sull’attività del <strong>di</strong>stributore che su quelle <strong>di</strong> tutti gli utenti attivi coinvoltinel progetto (in prospettiva, tutti gli utenti sottesi alla CP).Primo beneficio derivante dalle innovazioni introdotte è l’aumento della hosting capacity, cioè lacapacità della rete <strong>di</strong> accogliere GD senza che quest’ultima causi una violazione <strong>di</strong> alcun vincolotecnico (Capitolo 3). In dettaglio il progetto <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> permette:• un aumento della generazione installabile sulla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione A2A, soprattutto da FER;• una maggiore efficienza energetica riducendo le per<strong>di</strong>te lungo la rete, grazie a unavvicinamento tra carico e generazione;• la possibilità <strong>di</strong> ridurre gli investimenti nel potenziamento della rete, grazie alla miglioresincronizzazione dei prelievi e delle immissioni <strong>di</strong> energia, alleviando i transiti sulla rete elettricae conseguendo quin<strong>di</strong> un <strong>di</strong>fferimento degli investimenti <strong>di</strong> rete;• un minor impatto ambientale riducendo le emissioni <strong>di</strong> CO 2 .In particolare, il nuovo Sistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> Linea conduce al superamento dei limiti delle attualiProtezioni <strong>di</strong> Interfaccia, rendendo possibile la rimozione (o meglio, il rilassamento) delle soglie<strong>di</strong> sovra e sotto frequenza del relè, garantendo:• una maggiore affidabilità a livello locale (lo scatto del SPI in caso <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> rete avviene inmaniera sicura, con minori rischi <strong>di</strong> islan<strong>di</strong>ng, <strong>di</strong> scatti intempestivi o <strong>di</strong> chiusure in controfase);• una maggiore sicurezza dell’esercizio a livello <strong>di</strong> sistema;• miglior gestione e controllo della rete MT sottesa alla CP.217


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>La possibilità <strong>di</strong> attuare uno scambio <strong>di</strong> informazioni tra CP e GD permette inoltre <strong>di</strong> ottenere unamigliore utilizzazione degli impianti esistenti, me<strong>di</strong>ante un opportuno coor<strong>di</strong>namento delle risorse<strong>di</strong>ffuse, che prevede in particolare:• la regolazione della potenza reattiva (partecipazione alla regolazione <strong>di</strong> tensione da parte della GD);• la regolazione della potenza attiva erogata d<strong>ai</strong> generatori medesimi (aumento/riduzione temporane<strong>ai</strong>n caso <strong>di</strong> particolari con<strong>di</strong>zioni del sistema, possibilità <strong>di</strong> partecipazione al mercato elettrico);• il miglioramento della qualità del servizio, sia in termini <strong>di</strong> continuità che <strong>di</strong> qualità della tensione.Infine, un tale sistema <strong>di</strong> comunicazione può essere utilizzato anche (in prospettiva) per la sperimentazione<strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> demand response attraverso segnali <strong>di</strong> prezzo verso i clienti finali e percontrollare congiuntamente GD e carico.Bibliografia[1] EN 50438 “Requirements for the connection of micro-generators in parallel with public lowvoltage<strong>di</strong>stribution networks”, 2007.[2] Norma CEI 0-16 “Regola tecnica <strong>di</strong> riferimento per la connessione <strong>di</strong> utenti attivi e passivi alle<strong>reti</strong> AT ed MT delle Imprese <strong>di</strong>stributrici <strong>di</strong> energia elettrica”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/08/033-08argalla.pdf[3] Norma CEI 11-20 “Impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica e gruppi <strong>di</strong> continuità collegatia <strong>reti</strong> <strong>di</strong> I e II categoria”, quarta e<strong>di</strong>zione, 1 agosto 2000.[4] Delibera ARG/elt 39/10 “Procedura e criteri <strong>di</strong> selezione degli investimenti ammessi altrattamento incentivante <strong>di</strong> cui al comma 11.4 lettera d) dell’Allegato A alla deliberazionedell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas 29 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 348/07”. Disponibile su:http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/10/039-10arg.pdf[5] Delibera ARG/elt 12/11 “ Valutazione e graduatoria dei progetti pilota relativi a <strong>reti</strong> attive e smartgrids, <strong>di</strong> cui alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 25 marzo 2010, ARG/elt39/10”. Disponibile su: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/11/012-11argalla.pdf[6] Norma IEC 61850 “Communication networks and systems in substations”, prima e<strong>di</strong>zione, 24agosto 2010.[7] IEEE 1588 “IEEE Standard for a Precision Clock Synchronization Protocol for Networked Measurementand Control Systems”, 24 luglio 2008.218


Abbreviazioni e sigleADADDRESSAEEGAMIAMMAMRASCATBeywatchBPLBTCDPCEICGUCOSEMCPCPCSCPPCSDDIDEHEMSDEIDERDER-LABDERRIDG DemoNetDISPOWERDLMSDSLDSODSSSActive DemandActive Distribution network with full integration of Demand and <strong>di</strong>stributedEnergy RESourceSAutorità per l’Energia Elettrica e il GasAdvanced Metering InfrastructureAutomatic Meter ManagementAutomatic Meter Rea<strong>di</strong>ngAmsterdam <strong>Smart</strong> CityAlta TensioneBuil<strong>di</strong>ng energy watcherBroadband Power LineBassa TensioneContatore <strong>di</strong> ProduzioneComitato Elettrotecnico ItalianoContatore Generale UtenteCompanion Specification for Energy MeteringCabina PrimariaCommon Part Convergence SublayerCritical Peak PricingCabina SecondariaDispositivo <strong>di</strong> InterfacciaDigital Environment Home Energy Management SystemDipartimento <strong>di</strong> Elettronica e InformazioneDistributed Energy ResourcesNetwork of DER Laboratories and Pre-Standar<strong>di</strong>sationDistributed Energy Resources Research InfrastructureActive <strong>di</strong>stribution network operation with a high share of <strong>di</strong>stributedGenerationDistributed Generation with High Penetration of Renewable EnergySourcesDistribution Line Message SpecificationDigital Subscriber LineDistribution System OperatorDirect Sequence Spread Spectrum219


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>ECNE-DEMAEDGEEDISEDPEDRPEDSO-SGEEGIEERAemporAENTSO-EERDFERGEGESBESCOeTELLIGENCEEUAEU-DEEPEUROHORCsFDDFENIXFERFFDFSKGDGMSKGOOSEGPRSGROW-DERSGSEGSMHANHCHMIHSDPAHSUPAICTIEDIEDsIPEnergy research Centre of the NetherlandsDevelopment and demonstration of decentralised integrated energysystems on the way towards the E-Energy marketplace of the futureEnhanced Data rates for GSM EvolutionEnergy Data Identification SystemEnergias de PortugalEnergy Demand Research ProjectEuropean Distribution System Operators Association - for <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>European Electricity <strong>Grid</strong> InitiativeEuropean Energy Research AllianceE-Mobile Power AustriaEuropean Network of Transmission System Operators for ElectricityEuropean Regional Development FundEuropean Regulators’ Group for Electricity and GasElectricity Supply BoardEnergy Service COmpaniesIntelligence for Energy, market and power gridsEuropean University AssociationEuropean Distributed EnErgy PartnershipEuropean Heads of Research CouncilsFrequency Division DuplexFlexible Electricity Networks to Integrate the eXpected Energy EvolutionFonti Energetiche RinnovabiliFull Function DeviceFrequency Shift KeyingGenerazione DiffusaGaussian Minimum Shift KeyingGeneric Object Oriented Substation EventsGeneral Packet Ra<strong>di</strong>o Service<strong>Grid</strong> Reliability and operability with <strong>di</strong>stributed generation usingtransportable storageGestore dei Servizi EnergeticiGlobal System for Mobile CommunicationsHome Area NetworkHosting CapacityHuman Machine InterfaceHigh Speed Downlink Packet AccessHigh-Speed Uplink Packet AccessInformation and Communication TechnologyIntelligent Electronic DeviceIntelligent Electronic DevicesInternet Protocol220


Abbreviazioni e sigleISGANISOISOLVES:PSSA-MIWESJRC-IE ECJUCCCEKEPCOKPILCNFLENSLTEMANMBMEFMeRegioMeta PVMGPMIMiSEMMSMORE MICROGRIDSMPEMSDMSOMTMTENANNPLOEBOFDMOPEN METEROpenNodeO-QPSKOSIPLCPRIMERATRdSRegModHarzRFDRPAInternational <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> Action NetworkInternational Organization for Standar<strong>di</strong>zationInnovative Solutions to Optimise Low Voltage Electricity Systems: PowerSnap-Shot Analysis by MetersFraunhofer Institute for Wind Energy and Energy Systems TechnologyJoint Research Centre Institute for EnergyJoint U.S. – China Cooperation on Clean EnergyKorea Electric Power CorporationKey Performance In<strong>di</strong>catorsLow Carbon Network FundLong-Term Electricity Network ScenariosLong Term EvolutionMetropolitan Area NetworkMercato <strong>di</strong> BilanciamentoMajor Economies Forum on Energy and ClimateMinimum Emissions RegionsMetamorphosis of power <strong>di</strong>stribution: system services from photovolt<strong>ai</strong>csMercato del Giorno PrimaMercato InfragiornalieroMinistero dello Sviluppo EconomicoManufacturing Message SpecificationAdvanced Architectures and Control Concepts for More MicrogridsMercato a ProntiMercato del Servizio <strong>di</strong> DispacciamentoMicrogrid System OperatorsMe<strong>di</strong>a TensioneMercato a TermineNeighborhood Area NetworkNarrowband Power LineOntario Energy BoardOrthogonal Frequency-Division MultiplexingOpen Public Extended Network meteringOpen Architecture for Secondary Nodes of the Electricity <strong>Smart</strong><strong>Grid</strong>Offset Quadrature Phase Shift KeyingOpen System InterconnectionPower Line CommunicationPoweRline Intelligent Metering EvolutionRegolatore Automatico <strong>di</strong> TensioneRicerca <strong>di</strong> SistemaRegenerative Model region of HarzReduced Fuction DeviceRegolatore <strong>di</strong> Potenza Attiva221


<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. <strong>Le</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> <strong>di</strong> <strong>domani</strong>RTPRUASCADASCLSEESGEN-ICTSET PlanSGSMART WATTSSPISSCSSTCSUSPLANT&D EuropeTICAToUTSOTWENTIESUMTSVMDVPPVSCWAMSWANReal Time PricingRouter dell’Utente AttivoSupervision Control And Data AcquisitionSubstation Configuration LanguageSupporting Energy Efficiency in <strong>Smart</strong> GENeration grids through ICTStrategic Energy Technology Plan<strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Increasing the self-regulating ability of the energy system by using the“smart kilowatt-hour” and the Internet of EnergySistema <strong>di</strong> Protezione <strong>di</strong> InterfacciaService Specific Convergence SublayerSistema <strong>di</strong> TelecomunicazionePLANning for SUSt<strong>ai</strong>nabilityEuropean Association of the Electricity Transmission and DistributionEquipment and Services IndustryTesto integrato delle connessioni attiveTime of Use PricingTransmission System OperatorTransmission system operation with large penetration of Wind and otherrenewable Electricity sources in Networks by means of innovative Toolsand Integrated Energy SolutionsUniversal Mobile Telecommunications SystemVirtual Manufacturing DeviceVirtual Power PlantVariatore Sotto CaricoWide Area Monitoring SystemsWide Area Network222


ENTI, INDUSTRIA, SERVIZIE SVILUPPODELLE “RETI INTELLIGENTI”IN ITALIA


<strong>Le</strong> imprese, la ricerca, le società <strong>di</strong> servizi italiane o che operano da tempo nel nostro Paese sonopronte all’importante sfida posta dalle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.Alcune <strong>di</strong> esse hanno contribuito, con il loro originale punto <strong>di</strong> vista, a in<strong>di</strong>viduare aree e temid’interesse utili al raggiungimento <strong>di</strong> questo obiettivo. Si tratta del frutto dell’incontro, favoritodalla Fondazione EnergyLab, fra il loro mondo e quello degli esperti.Per questa ragione riteniamo i seguenti interventi, forniti dagli stessi soggetti interessati, degni<strong>di</strong> nota.L’impegno <strong>di</strong> ABB nelle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>La <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> è un sistema auto-monitorato, basato su standard industriali,che attraversa anche i confini nazionali permettendo il tra<strong>di</strong>ng dell’energia.Questo sistema dev’essere in grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i <strong>di</strong>sturbi sulla rete cosìcome i cambiamenti nell’offerta e nella domanda e reagire automaticamente, ripristinando l’equilibrioe mantenendo la stabilità richiesta.I maggiori cambiamenti si avranno nella <strong>di</strong>stribuzione: questa dovrà infatti essere in grado <strong>di</strong> gestireun flusso bi<strong>di</strong>rezionale e maggiori oscillazioni dei parametri elettrici, con effetti sulla qualitàdell’energia, <strong>di</strong>ventando più reattiva <strong>ai</strong> cambiamenti della domanda. L’intero sistema energeticotrarrà vantaggio dalle fonti <strong>rinnovabili</strong>, e i gestori delle <strong>reti</strong> potranno aumentare la stabilità e la sicurezzadelle forniture riducendo le per<strong>di</strong>te.La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>venterà una fonte <strong>di</strong> energia, rimanendo il punto <strong>di</strong> consegna agli utenti finali.La componente più innovativa <strong>di</strong> una rete intelligente sarà data dal consumo, le cui caratteristicheandranno a mo<strong>di</strong>ficarsi ra<strong>di</strong>calmente: il consumatore avrà infatti la possibilità <strong>di</strong> svolgere anche ilruolo <strong>di</strong> produttore. Si realizzerà quanto definito come “demand response”: un <strong>di</strong>ffuso e capillare controlloin tempo reale del consumo, grazie anche all’apporto <strong>di</strong> nuovi sistemi <strong>di</strong> accumulo dell’energia.L’Italia, centro <strong>di</strong> eccellenze. ABB è leader nella fornitura <strong>di</strong> soluzioni integrate per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>e possiede il know-how tecnico e la visione per affrontare le sfide attuali e future.Lo <strong>di</strong>mostrano alcuni importanti progetti italiani. ABB Italia ha un ruolo primario nell’elettrificazionedei porti, soluzione che abbatte le emissioni <strong>di</strong> CO 2 delle navi ormeggiate.Inoltre ha al suo attivo anche la realizzazione dei collegamenti Italia-Grecia e SAPEI in HVDC, latecnologia per connessioni in corrente continua.Per far fronte all’impreve<strong>di</strong>bilità delle fonti <strong>rinnovabili</strong> e gestire la variabilità nel consumo e nellacapacità <strong>di</strong> trasporto della rete occorrerà sempre più fare ricorso a sistemi <strong>di</strong> accumulo dell’energia:ABB vanta soluzioni <strong>di</strong> stoccaggio innovative, fra cui la recente SVC Light ® con Energy Storage,basata su batterie in grado <strong>di</strong> garantire da 5 a 60 minuti potenze da 5 a 50 MW.In Italia, inoltre, ABB è leader nei sistemi SCADA per il monitoraggio e la supervisione degli impianti<strong>di</strong> generazione e delle infrastrutture <strong>di</strong> rete e sta realizzando un sistema SCADA EMS (EnergyManagement System) per il controllo dell’intera rete elettrica albanese.Grazie alle sue tecnologie, ABB è in prima linea sia sul fronte <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> che su quello <strong>Smart</strong> City,con <strong>di</strong>verse esperienze in ambito internazionale, quali Stoccolma (Svezia), Helsinki (Finlan<strong>di</strong>a),Friedrichshafen (Germania), Boulder (Colorado, USA).


In Italia ABB ha firmato recentemente un Protocollo d’Intesa con il Comune <strong>di</strong> Genova per sviluppareuna cooperazione volta a migliorare la qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni contribuendo all’evoluzioneverso una città più intelligente. Genova si can<strong>di</strong>da così a essere una delle città europee chesi sfideranno nella corsa verso l’aggiu<strong>di</strong>cazione dei finanziamenti della Comunità Europea, nell’ambitodel suo Piano strategico per le Energie tecnologiche.Ma non è tutto: come ben sa ogni citta<strong>di</strong>no, la qualità della vita nelle città del giorno d’oggi è inlarga parte determinata dalla mobilità. ABB ha tutte le competenze e le tecnologie per prepararele <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> alle sfide legate <strong>ai</strong> <strong>veicoli</strong> elettrici e offrire soluzioni pratiche <strong>di</strong> ricarica per sod<strong>di</strong>sfarele esigenze <strong>di</strong> conducenti, fornitori del servizio e operatori <strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>. L’infrastruttura che supporteràla mobilità elettrica dovrà sod<strong>di</strong>sfare le necessità della rete e, contemporaneamente, <strong>di</strong> tuttigli attori coinvolti.BTicino: dalla domotica alle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>La progressiva <strong>di</strong>ffusione della domotica, dalle poche decine <strong>di</strong> impiantidel 2000 alle centin<strong>ai</strong>a <strong>di</strong> migli<strong>ai</strong>a attuali, è data dalla capacità <strong>di</strong> adattarsi,tecnologicamente e culturalmente, all’evoluzione del mercato. Da status symbol esclusivo,<strong>di</strong>ffondendosi è <strong>di</strong>venuta strumento <strong>di</strong> valorizzazione del patrimonio immobiliare. La domotica èintegrazione per coor<strong>di</strong>nare e centralizzare le funzioni dell’abitazione. La rivoluzione ambientale ela crisi economica hanno posto al centro dell’attenzione il risparmio energetico, che la domoticaaffronta con soluzioni orientate su quattro <strong>di</strong>rettrici: termoregolazione, controllo dell’illuminazione,visualizzazione <strong>di</strong> consumi/produzione e controllo dei carichi. Queste ultime due sono connesse allafornitura <strong>di</strong> elettricità, quin<strong>di</strong>, benché integrate e funzionali all’abitazione, trovano la loro ragiond’essere anche nel rapporto, oggi solo economico, tra utilizzatore e fornitore <strong>di</strong> energia.L’impianto dell’abitazione e quello della Utility sono oggi completamente autonomi: la domotica dovrebbeottimizzare il rapporto costi energetici/comfort abitativo; il fornitore <strong>di</strong> energia ha l’interessea non sollecitare la rete nei momenti <strong>di</strong> maggiore assorbimento. Oggi lo scenario dei consumi considerache le fasce orarie critiche siano quelle lavorative. Sensibilità ecologica, incentivi, evoluzionetecnologica ed effetti della crisi stanno però portando all’adozione da parte dei privati e delle famiglie<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> autoproduzione <strong>di</strong>ffusi sul territorio. Una volta sod<strong>di</strong>sfatti i propri consumi, questiimmettono l’eccedenza energetica nella rete. Il modello <strong>di</strong> tariffe <strong>di</strong>fferenziate, che premia iconsumi non industriali e familiari nelle fasce notturne e festive, potrebbe essere da ripensareperché la maggiore produzione dovuta al solare, unita allo scarso consumo <strong>di</strong>urno del residenziale,determineranno l’aumento del conferimento <strong>di</strong> energia <strong>di</strong> questi impianti nelle fasce oggi critiche.Uno scenario futuro, a cui BTicino si sta preparando, risiede quin<strong>di</strong> nel <strong>di</strong>verso ruolo che la domoticaassumerà nel suo rapporto con la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia. Sarà in<strong>di</strong>spensabile che idue impianti si parlino: il sistema domotico dell’abitazione <strong>di</strong>alogherà con quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionedell’energia della Utility fornendo costantemente le informazioni e i parametri <strong>di</strong> consumo o <strong>di</strong>produzione locali. Quest’ultima dovrà <strong>di</strong>venire intelligente (sarà infatti una “smart grid”), per gestirei surplus <strong>di</strong> energia locali e ri<strong>di</strong>stribuirli <strong>di</strong>namicamente in altre aree. E per avere informazioni


sui consumi o la produzione dell’abitazione dovrà appoggiarsi proprio sull’impianto domotico e utilizzarnela rete nervosa per fornire nuovi servizi e informazioni ad alto valore aggiunto. Un altroservizio da connettere alla rete, in cui BTicino è attiva, è quello <strong>di</strong> ricarica dei <strong>veicoli</strong> elettrici delleutenze private. Anche in questo campo la domotica contribuirà alla gestione dei carichi, rilevandoconsumi e costi e programmando le ricariche in funzione delle fasce orarie più convenienti.Oggi i due impianti “non si parlano”, hanno protocolli e modalità <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>versi, ma alcunipassi in avanti si stanno compiendo: i gestori e produttori <strong>di</strong> sistemi domotici, come Bticino,vogliono iniziare a <strong>di</strong>alogare.BTicino, capofila del gruppo <strong>Le</strong>grand in Italia, dov’è presente con una struttura organizzativa checomprende otto inse<strong>di</strong>amenti produttivi e circa 3.000 <strong>di</strong>pendenti, opera sul mercato italiano con leofferte dei marchi principali BTicino, <strong>Le</strong>grand, Zucchini e Cablofil. BTicino inoltre, con la presenz<strong>ai</strong>n oltre 60 Paesi <strong>di</strong> tutti i continenti, si colloca tra i leader mon<strong>di</strong>ali sul mercato delle apparecchiature<strong>elettriche</strong> in bassa tensione per installazioni in ambito civile, industriale e terziario, testimoniandoil valore del nostro Paese in termini <strong>di</strong> qualità, tecnologia d’avanguar<strong>di</strong>a e cultura progettuale.Il ruolo del Gestore nello sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>Con il crescente sviluppo delle fonti <strong>rinnovabili</strong> e della generazione <strong>di</strong>stribuita,il GSE è sempre più coinvolto nelle tematiche connesse all’ottimizzazionedel sistema elettrico, che nei prossimi anni dovràavere caratteristiche tali (<strong>Smart</strong> System) da supportare la crescentepenetrazione della generazione <strong>di</strong>stribuita, offrire nuovi servizi per il<strong>di</strong>spacciamento secondario dell’energia e <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> nuove tecnologie per utilizzare i segnali <strong>di</strong>prezzo provenienti d<strong>ai</strong> clienti finali attivi (prosumers).In quest’ottica, le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> si configureranno come elemento essenziale per poter fruire in maniera“intelligente” della totale capacità <strong>di</strong> generazione degli impianti alimentati da fonti energetiche<strong>rinnovabili</strong>.Per poter favorire il processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> è necessario che lo sviluppo tecnologicosia accompagnato da chiare linee d’azione attraverso la mo<strong>di</strong>fica del quadro regolatorio enormativo, finalizzato a introdurre:• regole che definiscano il modello <strong>di</strong> governance da adottare, i ruoli dei vari soggetti coinvolti(DSO, TSO, eventuali aggregatori e ESCO, ecc.) e le metodologie per la remunerazione deicosti sostenuti d<strong>ai</strong> vari soggetti;• uno sviluppo coerente e coor<strong>di</strong>nato tra rete e capacità <strong>di</strong> generazione installata, in modo daevitare o limitare al minimo l’applicazione <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> riconoscimento economico in caso<strong>di</strong> limitazioni <strong>di</strong> potenza attiva, così come avviene attualmente per la mancata produzione eolic<strong>ai</strong>n caso <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento impartiti da Terna dovuti a congestioni <strong>di</strong> rete;• un mercato per i servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento secondario a cui possa partecipare tutta la generazione<strong>di</strong>stribuita, in maniera analoga a quanto avviene per la generazione connessa alla rete<strong>di</strong> trasmissione;


• meccanismi <strong>di</strong> demand response finalizzati a ottenere un aumento dell’elasticità della domandaal prezzo dell’energia attraverso opportuni segnali <strong>di</strong> prezzo sul mercato dell’energia.Il GSE, in qualità <strong>di</strong> Utente del Dispacciamento <strong>di</strong> gran parte degli impianti <strong>di</strong> generazione <strong>di</strong>stribuita,segue con particolare interesse tali tematiche e auspica che siano introdotte regole, tecnologiee sinergie necessarie per fare in modo che lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> possa avvenirepienamente, come tassello <strong>di</strong> quel mos<strong>ai</strong>co <strong>di</strong> azioni da intraprendere per avere un sistema elettricosempre più efficiente e competitivo.Il Gestore dei Servizi Energetici – GSE SpA è la hol<strong>di</strong>ng pubblica che in Italia sostiene lo sviluppoe la promozione delle fonti <strong>rinnovabili</strong>. <strong>Le</strong> principali attività svolte dal GSE riguardano la qualificadegli impianti alimentati da fonti <strong>rinnovabili</strong> e la conseguente emissione dei Certificati Ver<strong>di</strong> o delletariffe onnicomprensive, il rilascio delle Garanzie d’Origine, il ritiro dell’energia prodotta da impiantia fonti <strong>rinnovabili</strong> e assimilate (CIP6, ritiro de<strong>di</strong>cato, tariffa omnicomprensiva, servizio <strong>di</strong>scambio sul posto), la gestione del conto energia per gli impianti fotovolt<strong>ai</strong>ci, il riconoscimento degliimpianti <strong>di</strong> cogenerazione, la determinazione del mix energetico nazionale, il miglioramento delleprevisioni delle immissioni da parte degli impianti a fonte rinnovabile non programmabili e la quantificazionedella mancata produzione da fonte eolica per effetto degli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>di</strong>spacciamento impartitida Terna.IFS Italia SrL: elaborazione, analisi e gestione <strong>di</strong> dati energeticiL’introduzione del sistema <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> coinvolge tutti gli operatori della filieraUtility: produttori da fonti pulite, utenti finali, gestori <strong>di</strong> rete e ret<strong>ai</strong>ler. La complessitàdella tematica non può essere affrontata con un approccio monoprodotto,né, tantomeno, da un singolo soggetto. Piuttosto, è necessario costituiredei consorzi <strong>di</strong> aziende nei quali ognuno contribuisce con competenze e prodottispecialistici.Il portafogli prodotti IFS, unito al bagaglio <strong>di</strong> esperienza nazionale e internazionale in ambitoEnergy & Utilities, garantisce un’ampia copertura delle <strong>di</strong>verse tematiche inerenti le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.La copertura <strong>di</strong> servizi e prodotti IFS è rilevante, sia nella fase <strong>di</strong> analisi e start-up sia nella fase<strong>di</strong> roll-out ed esercizio dei progetti SG, per tutti i soggetti della filiera.Il roll-out massivo degli smart meters è solo il primo tassello delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> e introduce per i gestori<strong>di</strong> rete una complessità <strong>di</strong> elaborazione, analisi e gestione <strong>di</strong> dati energetici che solo una soluzionefunzionalmente e tecnologicamente spinta come BelVis4 può coprire. Il modulo EDM è ilfulcro che, gestendo la totalità dei dati, alimenta tutti gli altri prodotti della suite IFS.I moduli <strong>di</strong> BelVisPro e Clustering garantiscono sia un’accurata previsione e analisi della domandasia la successiva segmentazione della base clienti necessaria per fornire dei servizi/prodotti mirati.La fornitura dati meteo e <strong>di</strong> sistemi (BelVisPro, hydro2sim) per previsione da fonti <strong>rinnovabili</strong> e dagenerazione <strong>di</strong>ffusa (eolico, fotovolt<strong>ai</strong>co, idro...) permette a TSO/DSO <strong>di</strong> razionalizzare il <strong>di</strong>spacciamentodella rete facilitando l’introduzione e la gestione delle energie pulite, monitorate costantemente(con MAXIMUS) per massimizzarne la <strong>di</strong>sponibilità.


Il prodotto ResOpt per l’ottimizzazione delle risorse energetiche garantisce <strong>ai</strong> gestori della rete lostrumento necessario per una più efficiente gestione attiva della rete, facilitando le attività <strong>di</strong> bilanciamentodella stessa.Infine, il coinvolgimento dell’utente finale è introdotto dal concetto <strong>di</strong> demand response. In unaprima fase si tratta <strong>di</strong> fornire al cliente finale un maggiore controllo dei propri consumi e un segnale<strong>di</strong> prezzo per incentivare comportamenti più virtuosi. Il modulo EDX (Energy Data Exchanger)è lo strumento <strong>di</strong> comunicazione bi<strong>di</strong>rezionale tra operatori e utenti. Nella seconda fasel’utente è poi supportato con strumenti (ResOpt) per efficientare i propri consumi, rendendoloelemento attivo nella filiera energetica.IFS Italia nasce nel 1996 su iniziativa della ifs GmbH (gruppo RWE) e nel 2000 gli attuali soci neacquistano il controllo, facendo crescere la società sul mercato italiano con una progressione continuanel tempo. Il portafoglio prodotti evolve, comprendendo soluzioni per la gestione completadei processi <strong>di</strong> Energy Management, sia elettrico che gas.<strong>Le</strong> sue origini ed esperienze internazionali hanno formato il business model, che si esprime nellaformula “Solution Provider for Utilities”: dall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> partner internazionali che offrono soluzioniavanzate best-of-breed, alla localizzazione per il mercato italiano e implementazione pressogli operatori, fino al supporto post ven<strong>di</strong>ta ed evoluzione normativa continua.<strong>Le</strong> linee <strong>di</strong> business sono la Gestione dei Dati (EDM) e Previsione per il Trasporto, Distribuzione,Ven<strong>di</strong>ta e Generazione, l’Ottimizzazione, l’ETRM, il CRM, i Portali per la Comunicazione evoluta tragli Operatori e i servizi dati (Meteo/Prezzi).L’impegno <strong>di</strong> SELTA SpA per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>: apparati e sistemi <strong>di</strong> gestione e controlloSELTA, azienda che da sempre fornisce prodotti e sistemi avanzatiper la gestione, il controllo e l’automazione delle <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>e dei sistemi <strong>di</strong> comunicazioni <strong>di</strong> servizio, è attualmentein prima linea tra i protagonisti delle future <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.Il processo <strong>di</strong> sviluppo delle nuove <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> intelligenti richiede l’ammodernamento dei sistemiesistenti, e quin<strong>di</strong> la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo sistema <strong>di</strong> comunicazione che permetta <strong>di</strong> raggiungereogni elemento del sistema elettrico in modo affidabile, deterministico, bi<strong>di</strong>rezionale e rapido.Sistemi <strong>di</strong> supervisione che realizzino le nuove funzionalità richieste tramite la nuova rete <strong>di</strong> comunicazionee un nuovo sistema <strong>di</strong>stribuito <strong>di</strong> protezione, controllo e automazione che interagiscacoi sistemi <strong>di</strong> supervisione al fine <strong>di</strong> rendere il sistema nel complesso più reattivo.SELTA è già presente nel campo dell’automazione delle sottostazioni <strong>di</strong> alta tensione, con apparati<strong>di</strong> controllo, monitoraggio e protezione conformi <strong>ai</strong> nuovi standard IEC 61860 e IEC 61131-3.Inoltre fornisce <strong>ai</strong> più importanti <strong>di</strong>stributori apparati <strong>di</strong> telecontrollo, protezione e regolazione percabine primarie e secondarie.Per quanto riguarda i sistemi <strong>di</strong> trasmissione, SELTA sviluppa no<strong>di</strong> <strong>di</strong> rete a pacchetto per applicazioni<strong>di</strong> rete locale nell’ambito dei sistemi <strong>di</strong> automazione <strong>di</strong> stazione o per la realizzazione <strong>di</strong> <strong>reti</strong>geografiche private. Inoltre vanta un notevole know-how negli apparati a onde convogliate ana-


logiche e numeriche per la trasmissione dati su linee <strong>di</strong> alta e me<strong>di</strong>a tensione e teleprotezioni analogichee numeriche per la protezione degli impianti <strong>di</strong> potenza. Offre anche apparati <strong>di</strong> trasmissioneSDH per la realizzazione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> geografiche ad alte prestazioni.Nel campo dell’Information Technology SELTA ha una consolidata esperienza sui sistemi SCADAper la supervisione degli impianti elettrici, con capacità <strong>di</strong> sviluppare le logiche che sovrintendonoal controllo degli stessi, oltre che sui sistemi <strong>di</strong> gestione degli apparati <strong>di</strong> comunicazione.Gli apparati e i sistemi <strong>di</strong> gestione e controllo <strong>di</strong> SELTA già oggi consentono <strong>di</strong> realizzare alcunedelle funzionalità richieste dalle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. In futuro permetteranno <strong>di</strong> scambiare informazioni inmodo più incisivo con i produttori <strong>di</strong> energia e con gli utenti, <strong>di</strong> interpretare in anticipo le esigenze<strong>di</strong> domanda e offerta <strong>di</strong> energia rendendone flessibile la produzione, <strong>di</strong> riportare rapidamente ilsistema in uno stato <strong>di</strong> stabilità dopo eventuali interruzioni o <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> rete, <strong>di</strong> gestire e utilizzarele informazioni <strong>di</strong>sponibili per ottimizzare l’impiego delle risorse, al fine <strong>di</strong> massimizzare l’efficienzaenergetica e contribuire quin<strong>di</strong> al miglioramento ambientale.SELTA, con sede a Cadeo e stabilimento a Tortoreto Lido, è punto <strong>di</strong> riferimento internazionale neiSistemi <strong>di</strong> Automazione e Controllo, <strong>di</strong> Segnalamento Ferroviario, <strong>di</strong> Enterprise Communication enelle Reti <strong>di</strong> Accesso.In particolare opera, con crescente proiezione internazionale, in quattro segmenti <strong>di</strong> mercato:• Soluzioni <strong>di</strong> automazione per le Utility: automazione, controllo e supervisione <strong>di</strong> <strong>reti</strong> e impianti<strong>di</strong> produzione, trasporto e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica, gas e acqua, sistemi per le telecomunicazioni<strong>di</strong> servizio su elettrodotto;• Applicazioni per il controllo della marcia dei treni e soluzioni per le telecomunicazioni <strong>di</strong> serviziodelle Reti Ferroviarie;• Reti <strong>di</strong> Comunicazione per le imprese basate sulle tecnologie più avanzate;• Reti <strong>di</strong> Accesso;• SELTA offre pacchetti “chiavi in mano” stu<strong>di</strong>ati in base alle specifiche esigenze dei propri clienti,tra cui può annoverare innumerevoli Public Utility e i principali operatori delle Telecomunicazionie Service Provider.Siram SpA e il progetto <strong>di</strong> “aggregazione”<strong>Le</strong> <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> rappresentano un’opportunità <strong>di</strong> grande interesseper Siram. La società è fortemente impegnata nella riduzione deiconsumi energetici e nella lotta <strong>ai</strong> cambiamenti climatici con soluzioni<strong>di</strong> efficienza energetica, cogenerazione ed energie <strong>rinnovabili</strong>. L’attuale modello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionedell’energia elettrica uni<strong>di</strong>rezionale, dalle gran<strong>di</strong> centrali verso i consumatori, nonpermette lo spiegamento massiccio <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong> produzione energetica locali (cogenerazione,solare, biomasse) per problemi <strong>di</strong> <strong>reti</strong> insufficienti e per l’inefficienza e l’onerosità deltrasporto.La Ricerca e Sviluppo <strong>di</strong> Veolia Enviromental, <strong>di</strong> cui fa parte Siram, sta allestendo un progetto <strong>di</strong>“aggregazione” in scala regionale per valutarne la fattibilità tecnica ed economica. La funzione <strong>di</strong>


aggregazione consiste nel collegare a un punto centrale <strong>di</strong> controllo e gestione <strong>di</strong>versi siti, sia consumatorisia produttori <strong>di</strong> energia, allacciati alla rete elettrica. L’idea è quella <strong>di</strong> gestire la domandae la produzione <strong>di</strong> energia <strong>di</strong> questi siti grazie allo sviluppo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> telecontrollo in temporeale, con l’obiettivo <strong>di</strong> creare un equilibrio locale e, allo stesso tempo, <strong>di</strong> superare i limiti del sistemacentralizzato <strong>di</strong> produzione, trasporto e <strong>di</strong>stribuzione.Nella Francia meri<strong>di</strong>onale il progetto Refrex <strong>di</strong> Veolia R&S sta sviluppando un progetto pilota conuna centrale <strong>di</strong> gestione informatizzata che collega dei produttori in<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> energia connessaalla rete.Il collocamento in opera del progetto potrebbe esor<strong>di</strong>re durante il 2011; le prove si svilupperannosu 2 anni e mezzo, <strong>di</strong> cui i primi sei mesi de<strong>di</strong>cati a una crescita <strong>di</strong> potenza e gli ultimi sei de<strong>di</strong>catiad un bilancio completo.Si valuteranno così varie ipotesi <strong>di</strong> produzione, stoccaggio e consumo <strong>di</strong> elettricità nel contesto <strong>di</strong>una ventina <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>biti a uffici, stazioni <strong>di</strong> depurazione, centrali fotovolt<strong>ai</strong>che, centrali <strong>di</strong> stoccaggio(pile a combustibile, centrali idrauliche, stoccaggio termico, stoccaggio con batterie) e stazioni<strong>di</strong> pompaggio <strong>di</strong> acqua potabile, permettendo anche <strong>di</strong> anticipare i comportamenti energeticie <strong>di</strong> identificare i potenziali <strong>di</strong> flessibilità <strong>di</strong> infrastrutture consumatrici.Alla base del progetto pilota sull’”aggregazione” vi sono le ricerche <strong>di</strong> Veolia sui modelli previsionalidei consumi elettrici e sulle compatibilità economiche. Da una parte l’obiettivo dei modelli èconoscere in anticipo i consumi <strong>di</strong> elettricità da una o due ore fino ad alcuni giorni prima; dall’altra,l’obiettivo dei modelli economici è rendere compatibili finanziariamente le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> con il contestoattuale <strong>di</strong> mercato. Grazie allo stu<strong>di</strong>o e allo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, Siram potrebbeaggiungere alle sue attività quella <strong>di</strong> “aggregatore”: un interme<strong>di</strong>ario attivo tra produttori e consumatorilocali <strong>di</strong> energia e rete elettrica, fondamentale per sviluppare nuove modalità produttivedecentrate, come le fonti <strong>rinnovabili</strong> e la cogenerazione.Siram è una società italiana leader nei settori della gestione integrata dell’energia. Nata nel 1912,dal 2002 fa parte <strong>di</strong> Dalkia International, leader europeo nella gestione dell’energia. Dalkia è a suavolta controllata da Veolia Environnement, il più grande gruppo al mondo nel settore dei serviziambientali (energia, acqua, rifiuti e trasporti), presente in 68 paesi con oltre 319.000 <strong>di</strong>pendentie un fatturato 2009 <strong>di</strong> 34,6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro.Il fatturato consolidato Siram del 2009 è stato <strong>di</strong> oltre 900 milioni <strong>di</strong> euro, grazie a un portafoglio<strong>di</strong> circa 1.400 clienti nei settori della Sanità, della Pubblica Amministrazione centrale e locale, dell’industria,del terziario e del residenziale e delle telecomunicazioni.Schneider Electric, lo specialista <strong>di</strong> Energy ManagementNegli ultimi anni, Schneider Electric ha posto al centro della propria strategial’utilizzo efficiente dell’energia, come risorsa scarsa e preziosa, <strong>di</strong>ventandoa tutti gli effetti specialista dell’Energy Management.Davanti al grande <strong>di</strong>lemma del raddoppio della domanda <strong>di</strong> energiaelettrica e della necessità contemporanea <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzare le emissioni <strong>di</strong> CO 2 entro il 2050, Schnei-


der Electric sostiene il ruolo centrale del risparmio energetico, attraverso l’efficientamento degli impiantiindustriali e delle strutture civili, come chiave <strong>di</strong> un modello energetico sostenibile per ilfuturo.Dall’efficienza attiva al monitoraggio dei consumi, Schneider Electric vive la sfida energetica daprotagonista, partecipando come ESCO <strong>ai</strong> progetti <strong>di</strong> efficientamento che accedono <strong>ai</strong> programmi<strong>di</strong> finanziamento agevolato, all’ottenimento dei benefici fiscali e <strong>ai</strong> certificati bianchi. SchneiderElectric completa l’impegno per l’energia pulita attraverso la propria attività nelle fonti <strong>rinnovabili</strong>,dalla fornitura <strong>di</strong> prodotti alle soluzioni “chiavi in mano” come EPC, vantando ad oggi larealizzazione chiavi in mano in Puglia <strong>di</strong> uno dei più gran<strong>di</strong> parchi solari d’Europa, da ben 45MW<strong>di</strong> potenza.Il ruolo <strong>di</strong> Schneider Electric nel panorama delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong> vede perciò in primo piano l’impegnonello sviluppo <strong>di</strong> soluzioni per le <strong>reti</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, le fonti <strong>rinnovabili</strong>, la gestione del demand/response,le strutture per la ricarica dei <strong>veicoli</strong> elettrici e l’efficienza energetica negli e<strong>di</strong>fici e nei processi,attraverso sistemi <strong>di</strong> controllo attivo fortemente integrati. Questa visione d’insieme siappoggia su EcoStruxure TM , un’unica piattaforma per rendere l’energia sicura, sostenibile, affidabile,efficiente e produttiva. È in<strong>di</strong>rizzata <strong>ai</strong> cinque mercati che, nel loro insieme, sono responsabilidel 72% del consumo energetico mon<strong>di</strong>ale: energia e infrastrutture, industria, datacentre,e<strong>di</strong>fici del terziario e residenziale.L’utilizzo dell’architettura EcoStruxure TM consente il raggiungimento <strong>di</strong> risparmi fino al 30% sianell’investimento iniziale che nei costi <strong>di</strong> gestione, inclusi i consumi energetici, e fornisce una rispostacompleta e integrata alla gestione dell’energia dal lato della <strong>di</strong>stribuzione e del consumo.Schneider Electric è lo specialista globale nella gestione dell’energia, con una presenza in oltre 100Paesi; offre soluzioni integrate in <strong>di</strong>versi segmenti <strong>di</strong> mercato, con una posizione <strong>di</strong> leadership neisettori energia e infrastrutture, processi industriali, buil<strong>di</strong>ng automation e data center, vantandoinoltre un’ampia presenza nelle applicazioni residenziali. Specializzata nel rendere l’energia sicura,affidabile ed efficiente, con oltre 110.000 <strong>di</strong>pendenti nel 2010 Schneider Electric ha raggiunto unfatturato <strong>di</strong> oltre 19,6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, grazie a un impegno attivo nell’<strong>ai</strong>utare in<strong>di</strong>vidui e organizzazionia ottenere il massimo dalla propria energia.ICT e <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, il ruolo <strong>di</strong> Telecom Italia SpATelecom Italia, come impresa leader in Italia nell’ICT, ma anchecome secondo maggiore cliente del sistema energetico italiano,partecipa a numerose iniziative e progetti che intendono contribuirealla creazione dell’Ecosistema delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Per un operatore integrato <strong>di</strong> telecomunicazioniche opera in tutta la filiera dei servizi <strong>di</strong> comunicazione avanzata (telecomunicazioni fisse,mobili e internet) significa contribuire a un processo <strong>di</strong> convergenza fra ICT e sistema energeticoper realizzare una rete capillare che trasporti energia, informazione e controllo.Telecom Italia è cofondatore e membro del Comitato <strong>di</strong> Direzione <strong>di</strong> Energy@Home – un progetto <strong>di</strong>collaborazione fra Electrolux, Enel, Indesit e Telecom Italia – con l’obiettivo <strong>di</strong> definire, sviluppare e


promuovere un’infrastruttura <strong>di</strong> comunicazione che abiliti la fornitura <strong>di</strong> servizi a valore aggiunto basatisu informazioni <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> energia elettrica e tariffe <strong>elettriche</strong> nell’Home Area Network.Telecom Italia è, inoltre, il coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> e-Cube, progetto parzialmente finanziato dal “ProgrammaIndustria 2015” del Ministero per lo Sviluppo Economico, che si propone <strong>di</strong> creare un sistema composto<strong>di</strong> elementi e infrastrutture scalabili che abilitino il controllo e ottimizzazione <strong>di</strong> consumi elettrici,sia nell’ambiente residenziale sia commerciale e industriale. Il progetto è partecipato da 12partner, incluse aziende e università italiane che rappresentano la catena del valore industriale.Kaleidos-TIGreen è una soluzione commerciale <strong>di</strong> efficienza energetica <strong>di</strong> Telecom Italia per clientelabusiness che, nel contesto della <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, permette <strong>di</strong> monitorare le principali grandezze<strong>elettriche</strong> e ambientali, eseguire interventi mirati all’ottimizzazione dei costi <strong>di</strong> esercizio degli impianti,stu<strong>di</strong>are provve<strong>di</strong>menti per la mo<strong>di</strong>fica e riduzione dei consumi energetici, controllare l’energiaconsumata, ridurre i picchi <strong>di</strong> consumi. Essa si basa su <strong>reti</strong> <strong>di</strong> sensori wireless per la raccolta<strong>di</strong> dati ambientali e <strong>di</strong> consumo energetico degli impianti, <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> Business Intelligence perl’analisi dei dati e il controllo dei costi associati, <strong>di</strong> metodologie per l’esecuzione <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t on-siteatti a definire una politica <strong>di</strong> efficienza energetica e a progettare interventi <strong>di</strong> miglioramento dell’efficienzadegli impianti.Nel contesto della standar<strong>di</strong>zzazione, Telecom Italia è attiva in numerosi enti <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione rilevantiper le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>: ITU-T, IEEE, 3GPP, IETF, ETSI, CEI, BroadBand Forum e ZigBee Alliance(un’associazione internazionale <strong>di</strong> aziende che sta definendo lo standard <strong>Smart</strong> Energy selezionato dalNIST americano per le <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>) in cui il delegato Telecom Italia è ch<strong>ai</strong>r <strong>di</strong> un comitato tecnico;Home Gateway Initiative (un’organizzazione internazionale non a fine <strong>di</strong> lucro che si propone <strong>di</strong> definirele linee guida e le specifiche dei gateway residenziali a larga banda) in cui il delegato TelecomItalia è e<strong>di</strong>tor del documento Requirements for Home Energy Management and Control Service.Infine, l’azienda partecipa all’iniziativa ISGAN (International <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>s Action Network) del Ministerodello Sviluppo Economico, che permetterà <strong>di</strong> consolidare e creare nuove collaborazioni suitemi dell’energia tra Telecom Italia e le aziende private e pubbliche del settore, le agenzie <strong>di</strong> regolamentazionee gli enti <strong>di</strong> ricerca.Telecom Italia S.p.A. è la principale società del Gruppo Telecom Italia, uno dei più importanti operatori<strong>di</strong> telecomunicazioni a livello mon<strong>di</strong>ale, player strategico nel mercato ICT europeo e leader in Italia,dove costituisce uno dei principali gruppi industriali. <strong>Le</strong> aziende del gruppo operano nelletelecomunicazioni in ambito fisso (Telecom Italia) e mobile (TIM), detenendo le maggiori quote <strong>di</strong> mercatoin Italia e rilavanti partecipazioni internazionali, prima fra tutte la telefonia mobile in Brasile (TIMBrasil); nei me<strong>di</strong>a e Internet (La 7, Virgilio); nel comparto dell’Information Technology.Gruppo Tesmec, <strong>reti</strong> “forti” oltre che “intelligenti”Oltre a un rilevante incremento della domanda <strong>di</strong> energia, le tendenzedel sistema energetico mon<strong>di</strong>ale registrano un bisognocostante <strong>di</strong> miglioramento della sicurezza e della qualità dell’offertae un impatto crescente delle tematiche ambientali sulle <strong>di</strong>namiche politiche ed economicheinternazionali.


Tesmec è consapevole che importanti cambiamenti devono essere intrapresi per il passaggio a unsistema energetico sostenibile. Innanzitutto occorre un rafforzamento delle <strong>reti</strong>. Tesmec lavora inottica <strong>di</strong> “Strong <strong>Grid</strong>”, convinta che una <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>, una “rete intelligente”, debba prima <strong>di</strong> tuttoessere una rete forte.L’elettricità, infatti, non è sempre usata nello stesso posto in cui viene prodotta. Da qui la necessità<strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>di</strong> trasmissione e sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione a lunga <strong>di</strong>stanza che però comportano significativeper<strong>di</strong>te <strong>di</strong> energia. Al fine <strong>di</strong> contenere queste per<strong>di</strong>te, la recente tendenza dei Paesi a piùelevato ritmo <strong>di</strong> sviluppo energetico è quella <strong>di</strong> privilegiare elettrodotti ad altissimo voltaggio (660-750-800-1000 kV, con previsioni <strong>di</strong> crescita a 1100-1200 kV), molti dei quali sono programmati perfunzionare in corrente continua.Il Gruppo Tesmec ha come obiettivo il miglioramento del trasporto a lunga <strong>di</strong>stanza tramite la costruzione<strong>di</strong> <strong>reti</strong> ad altissimo voltaggio, ben strutturate e interconnesse, come con<strong>di</strong>zione necessariaper lo sviluppo delle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.La costante crescita <strong>di</strong> importanza dell’energia verde è un dato <strong>di</strong> fatto. Secondo l’International EnergyOutlook 2010, l’impiego <strong>di</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong> per la generazione <strong>di</strong> energia crescerà del 3% all’annodal 2007 al 2035.Gli impianti elettrici alimentati da fonti <strong>rinnovabili</strong> stanno conoscendo un forte sviluppo ma anche <strong>di</strong>fficoltànotevoli nella loro espansione. Questo a causa <strong>di</strong> problemi derivanti da ritar<strong>di</strong> e carenze nell<strong>ai</strong>nterconnessione alla rete elettrica. <strong>Le</strong> fonti <strong>rinnovabili</strong> sono caratterizzate, infatti, da forte instabilitàe picchi <strong>di</strong> generazione ma le <strong>reti</strong> attuali riescono a gestire solo modesti livelli <strong>di</strong> variabilità.La Strong <strong>Grid</strong> rappresenta quin<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione necessaria per la <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>. Accelerare la costruzione<strong>di</strong> <strong>reti</strong> UHV (Ultra High Voltage) come spina dorsale e <strong>reti</strong> subor<strong>di</strong>nate collegate a tuttii livelli è uno dei principali obiettivi <strong>di</strong> Tesmec.Numerosi progetti internazionali (Cina, In<strong>di</strong>a, Sud America…) <strong>di</strong>mostrano che Tesmec è attiva nelrafforzamento del ruolo della rete, ottimizzando il sistema e incrementando l’efficienza energeticacon lo scopo <strong>di</strong> migliorare l’integrazione delle fonti <strong>di</strong> energia <strong>rinnovabili</strong> e <strong>di</strong> agevolare lo sviluppodelle <strong>Smart</strong> <strong>Grid</strong>.Il Gruppo Tesmec è attivo principalmente nella progettazione, produzione e commercializzazione<strong>di</strong> soluzioni integrate per la costruzione e la manutenzione <strong>di</strong> infrastrutture quali <strong>reti</strong> aeree e interratee tubi (pipeline). Il Gruppo, fondato nel 1951, può contare su oltre 300 <strong>di</strong>pendenti e <strong>di</strong>spone<strong>di</strong> quattro siti produttivi, tre in Italia e uno negli Stati Uniti, e opera attraverso due linee <strong>di</strong>prodotti nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione <strong>di</strong> macchine e sistemiintegrati per la tesatura <strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong> e cavi in fibra ottica, nonché per la tesatura <strong>di</strong> <strong>reti</strong> <strong>elettriche</strong>ferroviarie; macchine trencher cingolate ad alta potenza per lo scavo in linea <strong>di</strong> <strong>reti</strong> e <strong>di</strong> tubi(pipeline) interrati o per opere <strong>di</strong> sbancamento e, in misura minore, macchine da cantiere multifunzionali(Gallmac).La mission del Gruppo Tesmec è operare nel mercato delle infrastrutture per il trasporto <strong>di</strong> energiaelettrica, dati e materiali (petrolio e derivati, gas, acqua), settori strategici per la crescita el’ammodernamento <strong>di</strong> ogni Paese nel mondo. <strong>Le</strong> sfide del futuro impongono alle moderne societàindustriali, così come a quelle emergenti, <strong>di</strong> investire nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni.

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