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Relazione prof.ssa Maria Francesca Tirelli - Liceo Statale Cagnazzi

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LICEO CLASSICO STATALE “CAGNAZZI”piazza Zanardelli, 3070022 - ALTAMURAC.R.S.P (Centro Risorse Servizi Professionali per la formazione docenti)Codice Fiscale 82014260721------------------------------------------------------------------------------Pref. 080 (tel.) 3111707 - 3106029 (fax) 3113053E – mail: filtaran@tin.it cagnazzi @tin.itCORSO DI FORMAZIONE“Progetto relativo alle aree a rischio, aforte processo immigratorio e control’emarginazione scolastica”A.S. 2006/07Tema (Gruppo 2 - 6): Diagnosi della dispersione scolastica sulla base di indicatori condivisitra scuola e territorioSCHEDA DI SINTESI DELLE ATTIVITÀ DI LABORATORIOPresentazioneI lavori iniziano con la presentazione personale dei partecipanti e dei contesti lavorativi di appartenenza.Tutti provengono da scuole ubicate in aree a rischio e, pertanto, sono portatori di significative esperienzerelazionali con ragazzi in situazione di disagio e anche di esperienze operative di progetti appositamenteelaborati e sperimentati da più anni.Contestualmente si evincono le aspettative sulla frequenza del corso, direttamente correlate alle difficoltà digestione delle classi con alunni in situazione di disagio: acquisire strumenti e suggerimenti operativi peraffrontare i problemi, quotidianamente vissuti, nello svolgimento del proprio lavoro.Ap<strong>prof</strong>ondimento tematicoIn maniera del tutto empirica, emerge una prima individuazione delle tipologie di disagio ed un conseguentetentativo di diagnosi dello stesso.Tipologie: disagio sociale, familiare, istituzionale, scolastico. Disagio relazionale/comunicativodegli alunni stranieri.Fra queste sono oggetto di attenzione il disagio familiare e scolastico.Nel primo caso, si ritiene nece<strong>ssa</strong>rio tentare -nel prosieguo del corso- una analisi delle situazioni familiariche determinano disagio che, in casi conclamati e particolari, può tramandarsi anche per quattro generazioni!Talvolta, solo la scuola può individuarlo attraverso i ragazzi con cui è in relazione.Famiglia opportunità di sostegno e di crescita ove presente; luogo relazionale da ricreare ove assente.Relativamente al disagio scolastico si considerano non solo la gestione delle situazioni di disagio di cui èportatore l’alunno, ma anche le situazioni di disagio che possono essere create dalla scuola ste<strong>ssa</strong> attraversoil sistema di valutazione ed il tournover dei docenti.La valutazione rischia di creare discriminazione tra chi può progredire negli studi e chi dovrebbe fermarsi. Iltournover non consente all’alunno di avere un punto fisso di riferimento e all’insegnante di costruire unastrategia di intervento per recuperare il rapporto con i ragazzi.1


Le ore di supplenza, inoltre, rappresentano un elevato fattore di rischio per le dinamiche interne alla classe.In queste ore possono esplodere situazioni pericolose e difficilmente gestibili da parte del docente.Altri fattori individuati: 1. il tempo, sempre troppo poco in classe, per fermarsi ed entrare in empatia con iragazzi; 2. la difficoltà e/o l’impossibilità dell’insegnante a mettersi in gioco con i ragazzi, per mancanza dicompetenze specifiche; 3. l’inadeguatezza della retribuzione del docente rispetto al carico di responsabilitàeducativa che, talvolta, la famiglia delega completamente alla scuola; 4. la assenza di altri centri aggregativi,di riferimento per i ragazzi, fuori dalla scuola; 5. la confusione e sovrapposizione dei ruoli educativi dellefigure genitoriali, e talvolta degli insegnanti che si sostituiscono ad essi, che generano confusione sianell’adolescente alla ricerca della propria identità che nel bambino alla ricerca di modelli in cui identificarsi.Tanti i problemi sul tavolo del confronto.Non ultimo quello di una <strong>prof</strong>essionalità del docente da recuperare o reinterpretare e, anche, da preservaredagli attacchi di delegittimazione che provengono dalle famiglie dei ragazzi.Questa prima sessione dei lavori si chiude con un concetto chiave: sviluppare le sinergie di sistema (rete)sul territorio per evitare che i ragazzi a rischio siano lasciati soli, fuori dalla scuola, vanificando, così, anchequanto in e<strong>ssa</strong> si è recuperato.Altamura, 11 gennaio 2007Il docente animatore<strong>prof</strong>.<strong>ssa</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Francesca</strong> <strong>Tirelli</strong>2

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