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generalita radioterapia - Facoltà di Medicina e Chirurgia

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RADIOTERAPIADisciplina che utilizza ra<strong>di</strong>azioniionizzanti per la cura dei tumori


Ra<strong>di</strong>o<strong>di</strong>agnosticaRa<strong>di</strong>oterapiaRADIAZIONIIONIZZANTIMe<strong>di</strong>cina NucleareRa<strong>di</strong>oprotezioneRa<strong>di</strong>obiologia Ra<strong>di</strong>opatologia


Ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti (RI)Possiedono energia sufficiente (>33 eV) perprovocare la ionizzazione della materia irra<strong>di</strong>ata,me<strong>di</strong>ante allontanamento <strong>di</strong> un elettrone orbitale.• Ra<strong>di</strong>azioni corpuscolate:– elettroni, protoni, neutroni, ioni• Ra<strong>di</strong>azioni elettromagnetiche o fotoniche:– raggi gamma e raggi x


Unità <strong>di</strong> misura delle RI Energia <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>azione ElettronVolt (eV)1 eV = energia che acquista un elettrone sottoposto ad una<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale <strong>di</strong> 1 Volt.Le misure più usate sono KeV e MeV. Per le ra<strong>di</strong>azionifotoniche si utilizzano KV (kilovolt) e MV (megavolt)•Dose assorbita Grey (Gy)Gy = energia ceduta alla materia per unità <strong>di</strong> massa1 Gy = 1 joule/Kg


RADIOTERAPIA ONCOLOGICAè una <strong>di</strong>sciplina altamente tecnologica cherichiede l’impiego l<strong>di</strong> dotazioni estremamentecomplesse e sofisticate per generare ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti somministrare alte dosi <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>azioni al volume bersaglio,risparmiando i tessuti sani localizzare il tumore


E’ comunque anche e soprattutto una<strong>di</strong>sciplina clinica:il ra<strong>di</strong>oterapista oncologo deve esattamenteconoscere la storia naturale e le vie <strong>di</strong><strong>di</strong>ffusione delle neoplasie che tratta perpoterle, se in<strong>di</strong>cato, adeguatamentecomprendere nel volume bersaglio.


La Ra<strong>di</strong>oterapia è anche e soprattutto una<strong>di</strong>sciplina clinica:Gestire il paziente:terapie me<strong>di</strong>che concomitantiprevenzione, <strong>di</strong>agnosi, gestione degli effetticollateraliConoscenze ra<strong>di</strong>obiologiche


TECNOLOGIACLINICARADIOBIOLOGIA


RADIOTERAPIA Agisce localmente Utilizzata con intento curativo o sintomatico-palliativo Utilizzata anche per il trattamento <strong>di</strong> formebenigne


Utilizzata sia da sola che in associazione alle altremodalità terapeutiche (<strong>Chirurgia</strong>, Terapia sistemica)Il trattamento del paziente oncologico è untrattamento multi<strong>di</strong>sciplinare che vede coinvolti:chirurgora<strong>di</strong>oterapista oncologooncologo me<strong>di</strong>coE’ inoltre fondamentale il contributo <strong>di</strong> altri specialisti(ra<strong>di</strong>ologo, me<strong>di</strong>co nucleare, anatomo-patologo,fisioterapista, psiconcologo).


Lo scopo della Ra<strong>di</strong>oterapia è quello <strong>di</strong>somministrare una dose precisamente misurata <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>azioni ad un volume tumorale definito, con unminimo danno ai tessuti sani circostanti perottenere:Era<strong>di</strong>cazione del tumoreMiglioramento dei sintomiMiglioramento della qualità <strong>di</strong> vitaProlungamento della sopravvivenza.


ottenere la migliore <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose nelvolume bersaglio, risparmiando quanto piùpossibile i tessuti saniDoseTossicitàRischio <strong>di</strong> danno ai tessuti sani fattore dose limitante


Nel momento in cui viene proposto <strong>di</strong>somministrare un trattamento ra<strong>di</strong>ante ad unpaziente bisogna chiedersi: Qual è l’in<strong>di</strong>cazione alla RT? Qual è lo scopo del trattamento ra<strong>di</strong>ante? Qual è il volume da irra<strong>di</strong>are? Qual è la tecnica da impiegare? Qual è la dose da somministrare?


RADIOBIOLOGIADisciplina che stu<strong>di</strong>a la sequenza <strong>di</strong> eventisuccessivi all’assorbimento delle ra<strong>di</strong>azioniionizzantiI <strong>di</strong>versi tessuti sani e neoplasticirispondono in maniera <strong>di</strong>versa alle ra<strong>di</strong>azioni


Esistono 2 <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> tessuti sani:tessuti early responderstessuti late respondersI tessuti early responders sono quelli ad elevataattività replicativa, quali la cute, le mucose,l’epitelio intestinale, il midollo osseoI tessuti late responders sono quelli a bassaattività replicativa, proliferativa, quali il midollospinaleLa maggior parte dei tessuti neoplastici èequiparabile ai tessuti normali early responders.


CURVE DI SOPRAVVIVENZACELLULAREDescrivono la relazione tra dose <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>azione e proporzione <strong>di</strong> cellulesopravviventi


I vari tipi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni, purproducendo effettianaloghi sulla materiavivente, <strong>di</strong>fferiscono perefficacia in quanto l’effettora<strong>di</strong>obiologico non<strong>di</strong>pende soltanto dalladose assorbita, , ma anchedalla micro<strong>di</strong>stribuzionespaziale dei processi <strong>di</strong>ionizzazione lungo ilpercorso delle particelleionizzanti primarie esecondarieLET = Trasferimento Lineare <strong>di</strong> EnergiaIn<strong>di</strong>ca l’E l E trasferita per unità <strong>di</strong> lunghezzadel tragitto del fascio <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni nelmateriale assorbito.L’Unità usata è il KeV/micron


Trasferimento lineare <strong>di</strong> energia (LET)Il LET <strong>di</strong>pende dal tipo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione. Distinguiamo:ra<strong>di</strong>azioni a basso LET (fotoni, elettroni)ra<strong>di</strong>azioni ad alto LET(protoni, neutroni, ioni).le ra<strong>di</strong>azioni a basso LET hanno un potere <strong>di</strong> penetrazionenei tessuti maggiore, poiché gli elettroni secondari prodottidepositano la loro energia in ampie <strong>di</strong>stanze nel tessuto.Le ra<strong>di</strong>azioni a alto LET hanno una maggiore massa rispettoagli elettroni e quin<strong>di</strong> depositano la loro energia a più brevi<strong>di</strong>stanzela probabilità <strong>di</strong> colpire il “bersaglio biologico” (cellula)è maggiore per le ra<strong>di</strong>azioni al alto LET.


Trasferimento lineare <strong>di</strong> energia (LET) Dosi uguali <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni a <strong>di</strong>fferente LET nondeterminano la stessa risposta biologica. L’EFFICACIA BIOLOGICA RELATIVA dellera<strong>di</strong>azioni si riferisce alla capacità che ra<strong>di</strong>azioni a<strong>di</strong>fferente LET hanno <strong>di</strong> produrre lo stesso effettobiologico


Efficacia biologica relativa (EBR)Esprime l'entitàdell'effetto biologico <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>azione a parità <strong>di</strong> dose fisica. E’ E in funzione <strong>di</strong>rettacol LET .La EBR delle ra<strong>di</strong>azioni a basso LET è posta uguale ad1. Per le altre è il rapporto fra la dose <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azionistandard che ottiene lo stesso effetto biologico e ladose erogata con la ra<strong>di</strong>azione in esame.Per le ra<strong>di</strong>azioni ad alto LET la EBR è maggiore: circa 3per i neutroni, oltre 8 per le particelle alfa.


Effetti su popolazioni cellulariDopo una dose unica <strong>di</strong> RI il numero delle cellule vive(frazione sopravvivente) si riduce con il crescere delladose. L'espressione grafica <strong>di</strong> questo fenomeno è lacurva <strong>di</strong> sopravvivenza cellularelulare.• Quando si irra<strong>di</strong>ano celluleeucariotiche con RI ad altoLET o cellule procarioticheogni incremento <strong>di</strong> doseuccide una frazione costante<strong>di</strong> cellule; si ha una curvaesponenziale semplice, conandamento negativo; su scalasemilogaritmica è una retta.Log FSDose


Per ra<strong>di</strong>azioni a basso LET, a bassadensità <strong>di</strong> ionizzazione, come i raggi x eγ, , l’andamento ldelle curve <strong>di</strong>sopravvivenza può essere spiegatosecondo 2 modelli:modello multitargetmodello lineare quadratico


Quando si irra<strong>di</strong>ano cellule eucariotiche con RI a bassoLET la mortalità cellulare è espressa da una curvaesponenziale con spalla; ; il tratto iniziale inizialepresenta una curvatura caratteristica (la “spalla”)) conminore pendenza, seguita da una parte rettilinea,esponenziale.• In questa con<strong>di</strong>zione si hamortalitàprevalente da “colpimultipli”; ; la spalla rappresentauna minor mortalità per le bassedosi (necessità<strong>di</strong> somma unnumero adeguato <strong>di</strong> danni sub-letali).• L’entitàdella spalla è inoltrecorrelata con la capacità<strong>di</strong>riparazione del danno sub-letale.


• L’ampiezza della spalla èin<strong>di</strong>cata dal parametro D q(dose quasi soglia),(intersezione fra ilprolungamento della parteesponenziale, rettilinea dellacurva e la linea orizzontalepassante per il 100% dellasopravvivenza)• Per dose soglia si intende ladose al <strong>di</strong> sotto della qualenon c’è effetto. Poiché nonesistono dosi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni chenon possano determinarealcun effetto, in realtà unadose soglia non esiste. Perquesto D qè in<strong>di</strong>cata con ilnome <strong>di</strong> dose quasi soglia.


Il numero <strong>di</strong> estrapolazione nsi ottiene estrapolando il trattorettilineo della curva sull’asse<strong>di</strong> sopravvivenza:- n è grande (10,12) quando laspalla è larga- n è piccolo (1,5-3) quando laspalla è stretta.n è correlato con la capacitàdella cellula <strong>di</strong> accumulare eriparare il danno subletale erappresenta il n° <strong>di</strong> bersagli dacolpire


La pendenza della parterettilinea della curva èdeterminata dalla D 0.D 0è una costante che in<strong>di</strong>cal’incremento <strong>di</strong> dose capace <strong>di</strong>ridurre la sopravvivenzacellulare <strong>di</strong> un fattore 1/e, pari a0.37. Questa è anche in<strong>di</strong>catacome dose letale me<strong>di</strong>a.D 0esprime l’incremento <strong>di</strong> doseche riduce la popolazioneesistente al 37% del suo valoreiniziale nel tratto rettilineo dellacurva <strong>di</strong> sopravvivenza.


Curvatura nella zonacorrispondente alle dosi più basse(spalla): : in<strong>di</strong>ca una minoreefficienza <strong>di</strong> effetti letali a bassedosi e rappresenta l’accumulo deldanno sub-letaleriparabile(funzione della dose somministratae del tipo <strong>di</strong> tessuto) Linea retta del grafico o“pendenza esponenziale”: : in<strong>di</strong>cauna progressiva riduzione dellacapacità riparativa cellulare esuccessivo danno cellularePer ogni frazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni viene <strong>di</strong>strutta la stessa proporzione <strong>di</strong> cellulesecondo un andamento esponenziale


FATTORI CHE INFLUENZANO LASOPRAVVIVENZA CELLULARE1. Qualità delle ra<strong>di</strong>azioni L'effetto biologico dellera<strong>di</strong>azioni è in funzione delloro LET• Le ra<strong>di</strong>azioni ad alto LEThanno elevata densità <strong>di</strong>ionizzazione ed è prevalente ildanno <strong>di</strong>retto non riparabile.La spalla della curva <strong>di</strong>sopravvivenza è ridotta oabolita ed il tratto rettilineospesso più ripido.


2. Tensione <strong>di</strong> ossigenoLe cellule trattate con ra<strong>di</strong>azioni a basso LET inpresenza <strong>di</strong> aria sono 3 volte più sensibili <strong>di</strong> quelleirra<strong>di</strong>ate in assenza <strong>di</strong> ossigeno.• Nelle cellule ipossiche lamortalità cellulare aumentacon la tensione <strong>di</strong> ossigeno,per poi stabilizzarsi inpresenza <strong>di</strong> una normalepO2.• In carenza <strong>di</strong> ossigeno lara<strong>di</strong>olisi dell’acqua producemeno ra<strong>di</strong>cali liberi.• Per le RI ad alto LET lainfluenza della pO2 è minima.


3. Ra<strong>di</strong>osensibilità intrinsecaEsiste una significativa variabilità <strong>di</strong> mortalità da RIalla medesima dose fisica fra i vari tipi cellule saneeucarioticheLe cause principali <strong>di</strong> questa variabilità sono:- <strong>di</strong>versa capacità <strong>di</strong> recupero del danno riparabile- <strong>di</strong>versa suscettibilità alla morte per apoptosiDiversi tipi <strong>di</strong> tumore presentano livelli <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>osensibilità:> linfomi, mielomi, seminomi, neuroblastomi= carcinomi (squamosi, adenocarcinomi)< sarcomi, melanomi, glioblastomi


4. Frazionamento della doseIl frazionamento della dose, a parità <strong>di</strong> dose fisica,riduce l'effetto biologico della RT.Nelle curve si ha laricomparsa della spalla,la cui entità è in funzionedel tempo fra le duefrazioni. Si riduce lapendenza complessivadella curva.• Il frazionamento aumentale <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> mortalitàfra popolazioni con<strong>di</strong>versa ra<strong>di</strong>osensibilitàintrinseca.Log FSDose


Le curve <strong>di</strong> sopravvivenza secondo il modellomultitarget si sono <strong>di</strong>mostrate molto utili neldescrivere la relazione dose-risposta per lineecellulari <strong>di</strong> mammifero ad alte dosi, al <strong>di</strong> fuori<strong>di</strong> quelle corrispondenti alla spalla.Purtroppo, non descrivono con precisione larelazione dose-risposta per dosi basse, qualiquelle impiegate nella pratica clinica.


MODELLO LINEARE QUADRATICO E’ il secondo modello utilizzato per descriverel’andamento delle curve <strong>di</strong> sopravvivenza cellulare ed èquello che viene attualmente considerato <strong>di</strong> scelta. In questo modello la frazione <strong>di</strong> cellule sopravviventi èrappresentata daS = e –αD-βD2 D2D è la doseα e β sono 2 costanti:α rappresenta il log edelle cellule uccise per Gy,β il log edelle cellule uccise per Gy 2


Relazioni <strong>di</strong> isoeffetto:Modello lineare quadraticoAlfa = costante <strong>di</strong> proporzionalità che lega la letalità cellulare aldanno per colpo singolo, in modo lineare, proporzionalealla dose somministrataBeta = costante <strong>di</strong> proporzionalità che lega la letalità cellulareal danno per somma <strong>di</strong> sub-letali, in modo quadraticoα/β= dose in Gy in cui si osserva ugual letalità per dannosingolo e per somma <strong>di</strong> subletali. E’ caratteristico perogni popolazione cellulare


Alle dosi comunemente impiegate in clinicapredomina la morte cellulare dovuta al meccanismoproporzionale alla dose, lineare.Il contributo lineare e quadratico alla morte cellularesono uguali alla dose che corrisponde al rapporto α/βαD D = βD 2D = α/βLa dose alla quale il log <strong>di</strong> uccisione cellulare dovuto alledue componenti, lineare e quadratica, è uguale, è in<strong>di</strong>catadal rapporto α/β.


Le due componenti(α e β) coesistono,anche se con<strong>di</strong>verso pesorelativo


• Il punto in cui la curvaflette è <strong>di</strong>verso per i tessutilate and acute responders,e <strong>di</strong>pende dal loro rapportoα/β:- per i tessuti acuterespon<strong>di</strong>ng il rapporto α/β èpari a circa 10 Gy; le curvedose-risposta si flettonosolo a dosi elevate.- per i tessuti laterespon<strong>di</strong>ng il rapporto α/β ècompreso tra 2 e 4 Gy; lecurve dose-risposta siflettono fin dall’inizio.


• Un valore elevato del rapporto alfa/beta (per un alfa elevato) ècaratteristico <strong>di</strong> popolazioni cellulari con elevato turn-over cellulare,“early respon<strong>di</strong>ng”, in cui è relativamente importante la mortalità perdanno letale singolo:- mucosa <strong>di</strong>gunale; cellule spermatiche α/β 13- epitelio cutaneo α/β 10- midollo emopoietico α/β 9- mucosa colica α/β 7


• Un valore basso del rapporto alfa/beta (per un betaelevato) è tipico <strong>di</strong> popolazioni cellulari a scarso turn-overcellulare, “late respon<strong>di</strong>ng”, in cui prevale nettamente laletalità per somma <strong>di</strong> danni subletali:- midollo spinale α/β 1.6 - 5- connettivo e cartilagine α/β 1- 4.9- osso α/β 1.8 – 2.5- polmone α/β 1.6 – 4.5• Il valore del rapporto alfa/beta dei tumori è molto variabile, ed ingenere elevato (da 6 a 25)


Ne consegue che, a parità <strong>di</strong> dose totale, <strong>di</strong>versemodalità <strong>di</strong> frazionamento della dose possono provocareun <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> effetto clinico nei vari tessuti:• dosi frazione elevate provocano maggiori effetti neitessuti con basso rapporto alfa/beta (a rispostatar<strong>di</strong>va)• l’iperfrazionamento della dose comporta un parzialerisparmio nei tessuti “late respon<strong>di</strong>ng” a parità <strong>di</strong>effetto sui tessuti “early respon<strong>di</strong>ng”.


FRAZIONAMENTO DELLA DOSEI principali fenomeni ra<strong>di</strong>obiologici che siverificano con il frazionamento delladose ( 4 R della ra<strong>di</strong>obiologia ) sono :1. Riparazione2. Ripopolamento3. Ri<strong>di</strong>stribuzione4. Riossigenazione


1. Riparazione dei danni molecolariLa ricomparsa della spalla con trattamento frazionato<strong>di</strong>pende dall'esistenza <strong>di</strong> danni del DNA riparabili (sub-letali e potenzialmente letali)• La capacità <strong>di</strong> recupero del danno sub-letale è in funzionedel tipo cellulare ed influenza l'ampiezza della spalla; neitessuti sani è molto variabile (emivita 1-3 ore)• La capacità <strong>di</strong> recupero del danno sub-letale è variabileanche nei tumori, ma in genere è minore rispetto ai tessutisani <strong>di</strong> origine• La riparazione del danno potenzialmente letale avviene intempi analoghi; la sua importanza è con<strong>di</strong>zionata dallacinetica proliferativa dei tessuti


2. Ripopolamento cellulare Una popolazione cellulare irra<strong>di</strong>ata può rispondere aldanno ra<strong>di</strong>oindotto aumentando la proliferazionecellulare. Il ripopolamento è evidente nei tessuti sani a rapidacinetica e riduce l'entità del danno, è scarso nei tessutia lenta proliferazione.• Nei tumori ad elevata cinetica proliferativa può ridurrel'efficacia del trattamento.• Il ripopolamento tumorale è più evidente verso la finedel trattamento ra<strong>di</strong>ante frazionato; quin<strong>di</strong> un eccessivoprotrarsi del trattamento o l'esistenza <strong>di</strong> interruzionipossono ridurre l'efficacia della terapia.


3. Ri<strong>di</strong>stribuzione La sensibilità delle cellule al danno da RT varia colciclo cellulare: è massima in G2 e M, interme<strong>di</strong>a in G1e minima in fase S. Questo provoca una parziale sincronizzazione, chepuò aumentare l'effetto delle successive frazioni <strong>di</strong>dose sulle cellule in rapida cinetica Si può inoltre avere un reclutamento delle cellule in G0verso fasi del ciclo più sensibili.


IL CICLO CELLULARELe fasi G2 ed M sono le più sensibili all’effetto delle ra<strong>di</strong>azioni


4. Riossigenazione Nei tumori la percentuale <strong>di</strong> cellule ipossiche èelevata (10 - 20%); è dovuta all'eccessiva <strong>di</strong>stanza daivasi sanguigni o da alterazioni del flusso ematico. Il frazionamento della dose tende a ridurre l'ipossianel tumore, riducendo la popolazione sopravvivente(e quin<strong>di</strong> la massa tumorale) e migliorando il flussoematico, con conseguente aumento dellara<strong>di</strong>osensibilità delle cellule tumorali.


La prima componente della riossigenazione, che ècompleta in alcune ore, è dovuta alla riossigenazione<strong>di</strong> cellule acutamente ipossiche. Queste cellule sonoipossiche al momento dell’irra<strong>di</strong>azione perché sitrovano in un’area vicino ad un vaso ematicotemporaneamente occluso e si riossigenanorapidamente quando il vaso si riapre.


La morte <strong>di</strong> cellule tumorali dovuta all’irra<strong>di</strong>azionedetermina una riduzione del volume del tumore.Quelle cellule tumorali che erano al <strong>di</strong> fuori del rangedella <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> ossigeno vengono a trovarsi piùvicine ai vasi e a riossigenarsi. Questa lentacomponente della riossigenazione richiede giorniper manifestarsi e riguarda la riossigenazione <strong>di</strong>cellule cronicamente ipossiche.


• I processi <strong>di</strong> recupero e ripopolazionerendono i tessuti più ra<strong>di</strong>oresistenti ad unaseconda dose <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione.• La ri<strong>di</strong>stribuzione e la riossigenazione lirendono più ra<strong>di</strong>osensibili.


5° R. Ra<strong>di</strong>osensibilitàè la misura della risposta del tumore allera<strong>di</strong>azionidescrive il grado e la velocità <strong>di</strong> regressionedel tumore durante e imme<strong>di</strong>atamente dopola <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong>.


La ra<strong>di</strong>osensibilità <strong>di</strong> un tumore riflette quella deitessuti dai quali la neoplasia deriva. Ad esempio il seminoma ed il <strong>di</strong>sgerminoma cheprovengono da organi riproduttivi sonoestremamente ra<strong>di</strong>osensibili. Al contrario il fibrosarcoma che origina daltessuto fibroso è invece relativamentera<strong>di</strong>oresistente.


Ra<strong>di</strong>ocurabilitàIn<strong>di</strong>ca l’era<strong>di</strong>cazione ldel tumoreRiflette l’effetto ldell’irra<strong>di</strong>azioneNon necessariamente un tumore ra<strong>di</strong>osensibile èra<strong>di</strong>ocurabile


ERADICAZIONE NEOPLASTICA L' era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un tumore <strong>di</strong>pende dalla dosesomministrata, dal volume <strong>di</strong> malattia, dallara<strong>di</strong>osensibilità del tumore stesso. Ovviamente, la dose necessaria per era<strong>di</strong>caretumori ra<strong>di</strong>osensibili sarà inferiore rispetto aquella necessaria per era<strong>di</strong>care tumorira<strong>di</strong>oresistenti.


REAZIONI ACUTESi osservano in quei tessuti organizzati in cellulestaminali, compartimenti naturativi e funzionali, tessuticaratterizzati da un rapido rinnovamento cellulare (cute-mucose-midollo midollo osseo).L’intensità della reazione acuta riflette il bilancio tra lapercentuale <strong>di</strong> cellule uccise dall’irra<strong>di</strong>azione e lavelocità <strong>di</strong> rigenerazione delle cellule staminalisopravviventi.Questo bilancio <strong>di</strong>pende prevalentemente dall’accumuloaccumulodella dose.


Un altro fattore importante nel determinare laseverità delle reazioni acute è il valore, la<strong>di</strong>mensione, la grandezza della frazione.Quando una reazione acuta ha raggiunto unpicco, una ulteriore <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> cellulestaminali non può produrre un aumento <strong>di</strong>intensità (saturazione) ma si manifesterà comeun aumento del tempo necessario per ottenerela guarigione della lesione.


Se un numero sufficiente <strong>di</strong> cellule staminali nonsopravvive per ottenere la guarigione <strong>di</strong> unareazione acuta, questa può progre<strong>di</strong>re,trasformarsi in un Danno Cronico chiamatochiamatoEFFETTO TARDIVO CONSEQUENZIALE.Questo concetto (effetto tar<strong>di</strong>vo consequenziale)è molto importante per reazioni , come quelleacute, che <strong>di</strong>pendono essenzialmente daparametri quali tempo e dose e si manifestanoprevalentemente con l’impiego l<strong>di</strong> schemiiperfrazionati e accelerati che determinanol’esacerbarsi <strong>di</strong> queste reazioni.


REAZIONI TARDIVESi osservano in tessuti caratterizzati da un lentoturnover cellulare.Poiché in questi tessuti la deplezione cellularenon si manifesta prima che il ciclo <strong>di</strong> <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong>sia terminato, non c’ècpossibilità che durante iltrattamento si possano manifestare fenomeni <strong>di</strong>rigenerazione.L’accumulo <strong>di</strong> dose e la durata totale deltrattamento non sono significativi neldeterminare la severità delle reazioni tar<strong>di</strong>ve.


L’intervallo tra le frazioni consentel’instaurarsi <strong>di</strong> processi riparativi.Quin<strong>di</strong> le reazioni tar<strong>di</strong>ve <strong>di</strong>pendonoessenzialmente da:Dose totaleDose per frazioneIntervallo tra le frazioni.


CAPACITA’ DI RECUPERO Sia la capacità <strong>di</strong> riparare il danno subletale chel’entità del recupero sono <strong>di</strong>versi a seconda delle<strong>di</strong>verse linee cellulari e dei <strong>di</strong>versi tessuti I tessuti late-respon<strong>di</strong>ng hanno un rapporto α/βbasso (2 – 5 Gy) e una spalla ampia I tessuti early-respon<strong>di</strong>ng respon<strong>di</strong>ng hanno un più altorapporto α/β (6 – 20 Gy) e una spalla stretta


I late-respon<strong>di</strong>ng tissues sono risparmiati dalfrazionamento della dose e sono estremamentesensibili al valore della dose singola impiegata. Tuttavia affinchè questi possano essererisparmiati dal frazionamento della dose, èessenziale che l’intervallo l<strong>di</strong> tempo tra le <strong>di</strong>versefrazioni sia sufficientemente lungo perpermettere il recupero del danno subletale. Infatti se l’intervallo lè troppo breve, i danni nonriparati si accumulano e ogni dose successivaaumenta l’entitlentità del danno.


Architettura Tissutale• Normal organs are composed of multicellular”functional subunits” FSU•Ra<strong>di</strong>ation response of an in<strong>di</strong>vidual FSU dependson the properties of the cells (ra<strong>di</strong>osensitivity,regenerative)FSU (ex: nephrons in kidney, alveolus in lung)•Probability of complication depends on theorganization of the FSUs and on how they carry outthe organ function•FSU in an organ can be organized in series orparallel tracts.series: spinal cord, esophagusparallel: lung, kidney


Factors influencing normal tissuedamage Treatment related factors:total dose, dose/fraction, dose rate, timebetween fractions, overall treatment time,dose-volume Patient related factors:e.g. coexisting <strong>di</strong>seases (many to beproved)


Relazioni dose - tempo• La sopravvivenza <strong>di</strong> una popolazione cellulare irra<strong>di</strong>ata in modo frazionato<strong>di</strong>pende dai parametri con cui viene somministrata la dose (fattori dose -tempo) : - dose totale - tempo globale -dose/frazione - numero frazioni - intervallo fra le frazioni• Lo stesso effetto biologico (isoeffetto) può essere ottenuto con <strong>di</strong>versivalori dei vari fattori dose - tempo• Gli stessi valori dei fattori dose - tempo <strong>di</strong> un trattamento possonoprovocare <strong>di</strong>versi effetti biologici e clinici sui <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> tessuto (sano oneoplastico)


Tipi <strong>di</strong> frazionamento• Frazionamento normale: 1.8 - 2 Gy/<strong>di</strong>e 5 g/sett.• Ipofrazionamento: frazioni > 2 Gy (3-7 Gy)• Iperfrazionamento: frazioni ≤ 1.5 Gy• Frazionamento accelerato: stessa dose totalein meno giorni: - più frazioni al giorno- più giorni la settimana- più dose/frazione


Il frazionamento della dose è da sempre stato unargomento critico in RT Già dai primi anni del 1900 si caratterizzarono 2scuole favorevoli all’impiego <strong>di</strong>:alte dosi somministrate in poche frazionidosi più piccole, somministrate in un piùlungo periodo <strong>di</strong> tempo


Stu<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>obiologici e clinici condotti in Francia neglianni 1930’ hanno portato a <strong>di</strong>segnare quello chesarebbe <strong>di</strong>ventato il fazionamento standard1.8-2 Gy/frazione x 5 giorni a settimanacontrollotumoraletossicitàri<strong>di</strong>stribuzionerecuperoriossigenazioneripopolazionetoxicity.


1944: Strandquist1960: Cohen1967: Ellis (NSD)1971: Kirk (CRE)1973: Orton and Ellis (TDF)Definire la relazione tradosedurata del trattamentofrazionamentoeffetto biologicoConfrontare <strong>di</strong>versi schemi <strong>di</strong> trattamento


DEFINIZIONE DEI DIVERSI TIPI DIFRAZIONAMENTO Standard o convenzionale: : 1,8 – 2 Gy perfrazione, 1 frazione / <strong>di</strong>e 5 volte a settimana.Durata totale del trattamento variabile, a secondadella dose totale somministrata. Iperfrazionato: la dose per frazione è ridotta, ladose totale è aumentata, il numero <strong>di</strong> frazioni èaumentato (doppio), la durata del trattamento èpraticamente la stessa (infatti si somministranodue frazioni al giorno).


Accelerato: la durata del trattamento è ridottaNumero <strong>di</strong> frazioniDose per frazioneDose totaleImmo<strong>di</strong>ficateIpofrazionato: la dose per frazione è più elevataDose totaleNumero <strong>di</strong> frazioniSono ridottiDurata <strong>di</strong> trattamento


IPERFRAZIONAMENTOLo scopo <strong>di</strong> uno schema iperfrazionato è quello <strong>di</strong>ottenere un vantaggio terapeutico sfruttando i <strong>di</strong>versivalori <strong>di</strong> α/β dei tessuti normali late-respon<strong>di</strong>ng e deitessuti tumorali altamente proliferanti.La durata del trattamento è <strong>di</strong> 6 – 8 settimane(convenzionale). Sono impiegate generalmente 2frazioni/<strong>di</strong>e → N° totale delle frazioni 60 – 80.L’impiego <strong>di</strong> dosi singole relativamente piccole (inferioria quelle usate nei trattamenti convenzionali) permette<strong>di</strong> impiegare dosi totali più elevate rispettando latolleranza del late-respon<strong>di</strong>ng tissues.


Affinchè il razionale dell’iperfrazionamento siavalido è necessario che il rapporto α / β dellecellule tumorali sia più alto <strong>di</strong> quello dei tessutisani dose limitanti.Ri<strong>di</strong>stribuzioneReazioni acute più severe <strong>di</strong> quelle che siosservano con i trattamenti convenzionali(α/β early respon<strong>di</strong>ng tissues = α/β Tumori)


Accelerato Il razionale è che la riduzione della durata totale <strong>di</strong>trattamento riduce la possibilità che le celluletumorali possano riprodursi, riformarsi, durante iltrattamento stesso. Quin<strong>di</strong>, la possibilità che il tumore sia megliocontrollato è maggiore. Poiché la durata totale del trattamento non influenzail manifestarsi dei danni tar<strong>di</strong>vi (a con<strong>di</strong>zione che ladose singola non sia aumentata e l’intervallo ltra lefrazioni sia tale da consentire il recupero del dannosubletale) questo tipo <strong>di</strong> frazionamento dovrebbeportare ad un guadagno terapeutico


La riduzione della durata totale del trattamento senzauna riduzione della dose totale dovrebbe aumentare ilratio terapeutico, fino a quando le reazioni acute sono“tollerabili”. Tuttavia, quando la durata totale del trattamento vieneridotta in maniera significativa, è necessario ridurre ladose totale per prevenire reazioni acute eccessivamentesevere. In questa situazione un guadagno terapeutico si ottienesolo se la riduzione <strong>di</strong> dose richiesta per controllare glieffetti collaterali acuti non è tale da consentire larigenerazione neoplastica.


Ipofrazionato In passato si riteneva che gli schemi ipofrazionatidovrebbero essere evitati per il rischio <strong>di</strong> tossicitàtar<strong>di</strong>vaPoiché molti tumori hanno un rapporto α/βelevato, questa strategia dovrebbe esseresvantaggiosa dal punto <strong>di</strong> vista del controlloneoplastico. Se invece il rapporto α/β del tumore è piccolo,l’ipofrazionamento dovrebbe portare ad unbeneficio. (es. melanoma –cr prostata)


Poiché l’impiego <strong>di</strong> dosi singole elevate limita ilvalore <strong>di</strong> dose totale (per evitare danni tar<strong>di</strong>viimportanti) il valore della dose per frazionecostituisce il punto critico tra la sterilizzazionedel tumore e insorgenza <strong>di</strong> effetti collateralitar<strong>di</strong>vi. Es.: considerando la fibrosi sottocutanea comeend-point per i late-normal tissues, Bentzen etal. Hanno valutato che il ratio terapeuticoottimale per la <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> del melanoma èraggiunto con dosi singole <strong>di</strong> 5 – 6 Gy.


Anni 1960-19701970Per la carenza <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> RT, centri in UK e nei paesiscan<strong>di</strong>navi hanno utilizzato dosi singole <strong>di</strong> 2.5 Gy, 2.7 Gy,senza mo<strong>di</strong>ficare la dose totale rispetto al frazionamentoconvenzionaleControllo neoplastico identico, Tossicità acuta non mo<strong>di</strong>ficataMaggiore incidenza effetti collaterali tar<strong>di</strong>viFallet, 1967Aullas, 1967Montague , 1968Westingl, 1968Notter, 1970Bentzen, 1989Haybittle, BMJ 1989Friberg, 2009


PERCHÉ UNA ELEVATA TOSSICITA’TARDIVA?Nominal Standard Dose - NSDNSD = Total Dose x N -0,24 x T -0,11N = numero <strong>di</strong> frazioniT = durata trattamentoDisegnata basandosi su dati relativi alla cuteBasandosi sulle reazioni cutanee la dose totale non è stata correttamentecalcolataSono stati sovradosati quei tessuti per i quali il rischio <strong>di</strong> effetti collaterali è unfattore dose-limitante


PERCHÉ UNA ELEVATA TOSSICITA’TARDIVA?Nominal Standard Dose - NSDPresentata come un’ipotesi da testare in clinicae non al <strong>di</strong> fuori dei valori <strong>di</strong> N e T <strong>di</strong> dati cutaneiApplicata in maniera acritica


Anni ‘1980MODELLO LINEARE QUADRATICO (LQ)Modello ra<strong>di</strong>obiologico più comunemente usatoper pre<strong>di</strong>re la risposta dei tessuti a <strong>di</strong>fferentimodalità <strong>di</strong> somministrazione della doseL’effetto biologico <strong>di</strong>pende dal valore della dosesingola, della dose totale, dalla durata deltrattamentoFowler, 1989


Anni ‘1980MODELLO LINEARE QUADRATICO (LQ)Modello ra<strong>di</strong>obiologico più comunemente usatoper pre<strong>di</strong>re la risposta dei tessuti a <strong>di</strong>fferentimodalità <strong>di</strong> somministrazione della doseL’effetto biologico <strong>di</strong>pende dal valore della dosesingola, della dose totale, dalla durata deltrattamentoFowler, 1989


MODELLO LINEARE QUADRATICO


FORMULE DI ISOEFFICACIADal modello LQ derivano formule che, basandosisul rapporto α/β dei <strong>di</strong>versi tessuti, permettono <strong>di</strong>calcolare schemi frazionati isoefficacibiological effective dose (BED)equivalent total dose in 2 fractions (EQD2)


BIOLOGICAL EFFECTIVE DOSEBED = (Total Dose) x (relative effectiveness) =n = numero <strong>di</strong> frazioni= (nd) x (1 + d/ α/β)d = dose per frazioneIl modello base non considera la relazione con il tempoEsistono modelli correttivi che considerano l’effettodella ripopolazione cellulareHall, Giaccia, 2006Fowler, 1989


EQUIVALENT TOTAL DOSE IN 2 FRACTIONS(EQD2) I valori <strong>di</strong> BED sono numericamente più elevati delledosi realmente somministrate Una imme<strong>di</strong>ata correlazione con la dose prescrittapuò risultare <strong>di</strong>fficile Da alcuni autori viene raccomandato <strong>di</strong> utilizzare laequivalent total dose in 2 fractions (EQD2)


EQUIVALENT TOTAL DOSE IN 2 FRACTIONS(EQD2)È la dose in 2 Gy per frazione biologicamenteequivalente a una dose totale D somministrata confrazioni <strong>di</strong> dGy, per un dato valore <strong>di</strong> α/βEQD2 = Dd + (α/β)____________2 + (α/β)D = dose totaled = dose per frazionenel frazionamento alteratoMetodo semplice che permette <strong>di</strong> convertire ognischema <strong>di</strong> RT in schemi equivalenti che utilizzano2Gy/frazione


MODELLO LINEARE QUADRATICOMigliore comprensione della risposta dei tessutisani e delle neoplasie ai parametri dose e tempoImpiego <strong>di</strong> schemi ipofrazionati


MODELLO LINEARE QUADRATICOPer dosi nel range <strong>di</strong> 2-626 Gy consente <strong>di</strong> stimare lariduzione <strong>di</strong> dose totale necessaria agarantire il controllo tumoraleminimizzando il rischio <strong>di</strong> tossicità tar<strong>di</strong>vain confronto a un regime convenzionale


MODELLO LINEARE QUADRATICOAssume che vi sia un doppio meccanismo per lamorte cellulare che tiene contoDanno non riparabileDanno riparabileLa morte cellulare dopo esposizione alle ra<strong>di</strong>azioniionizzanti aumenta in maniera esponenziale secondouna componente lineare (α) e quadratica (β).


Il processo ra<strong>di</strong>oterapico è costituito da un insieme<strong>di</strong> fasi:1. Valutazione clinica iniziale2. Decisione terapeutica3. Identificazione e localizzazione del volumebersaglio4. Esecuzione del piano <strong>di</strong> trattamento5. Terapia6. Valutazione del paziente durante la terapia7. Follow-up


RISPOSTA DI UN TUMORE ALTRATTAMENTO RADIANTEREGRESSIONERICRESCITAO RECIDIVAControllo localeGuarigioneRiduzione del controllolocale e, per molteneoplasie, dellasopravvivenza globale


FASCI ESTERNIRADIOTERAPIALinac, producenti sia fotoni x che elettroni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse energieBRACHITERAPIAInterstiziale, endocavitaria, endoluminale, da contattoRADIOTERAPIA INTRAOPERATORIAGli effetti biologici della RT <strong>di</strong>pendono dalla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose, dalvolume trattato, dal dose-rate, dal frazionamento, dalla durata deltrattamento.


Quando si effettua un trattamento ra<strong>di</strong>antebisogna considerare:Sede neoplasiaVolume neoplasiaRapporti con organi a rischioscelta tra EBRT o Brachiterapia, fotoni e elettroni,energia da utilizzare, arrangiamento dei campi,dosi


RADIOTERAPIA A FASCI ESTERNI (EBRT)


EVOLUZIONE TECNOLOGICAdal…. Low Cost al…. High Tech1970s 1980s 2000s2012TREND: migliorare la tecnologiaTelecobaltoterapiaLINACLINACaccessoriatiTOMOTERAPIA


1980s 1990s 2000s2012TREND – Migliorare la precisone del trattamento2D 3D-CRT IMRT IGRT


Piani <strong>di</strong> trattamento in 2Dutilizzano simulatori convenzionali per <strong>di</strong>segnare le<strong>di</strong>mensioni campi <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>azionearrangiamenti del fascio standard, basati su reperiossei visibili sulle ra<strong>di</strong>ografie


Piani <strong>di</strong> trattamento in 3D Si basano su approcci <strong>di</strong> simulazione image-guided per definire sia il volume bersaglio che lestrutture critiche RT 3D conformazionale processo nel quale ilpiano <strong>di</strong> trattamento, basato su immagini TC,viene elaborato con lo scopo <strong>di</strong>:conformare precisamente la prescrizione<strong>di</strong> dose al volume bersaglioridurre o minimizzare la dose ai tessutisani circostanti


Ai fini <strong>di</strong> un corretta pianificazione ed esecuzione<strong>di</strong> un trattamento ra<strong>di</strong>ante 3D conformazionalesono necessari: Imaging dettagliato per poter generareprecisamente il volume bersaglio in 3D 3D-TPSper poter definire il numero <strong>di</strong> fasci, le<strong>di</strong>mensioni e la forma <strong>di</strong> ogni fascio, per coprireadeguatamente il volume bersaglio Accurati algoritmi <strong>di</strong> calcolo 3D Collimatori multilamellari


CTVPTV


Nel delineare i volumi bersaglio si devonoseguire le raccomandazioni ICRU 50 e 62


Il Gross Tumor Volume (GTV) corrisponde alvolume <strong>di</strong> neoplasia palpabile o visibile, cioè<strong>di</strong>mostrabile.Il Clinical Target Volume (CTV) è il volume checontiene il GTV e l’estensione lmicroscopica,subclinica <strong>di</strong> malattia, che deve essere trattata.Il Planning Target Volume (PTV) include il CTV conmargini <strong>di</strong> sicurezza intorno. Viene definito perselezionare le appropriate <strong>di</strong>mensioni e gli appropriatiarrangiamenti dei campi che consentono <strong>di</strong> assicurareche la dose prescritta sia somministrata al CTV.


Il margine <strong>di</strong> sicurezza intorno al CTV tiene conto delleincertezze legate al trattamento.Internal Margin (IM): è il margine da aggiungere alCTV per compensare i movimenti fisiologici e lemo<strong>di</strong>ficazioni in <strong>di</strong>mensioni, forma e posizione del CTVdurante la terapiaSet-up Margin (SM): è il margine da considerare percompensare le incertezze relative al posizionamento


IlTreated Volume è il volume compresoall’interno <strong>di</strong> un’ isodose scelta e specificata dalra<strong>di</strong>oterapista oncologo come quella appropriataper raggiungere lo scopo del trattamentoL’ Irra<strong>di</strong>ated Volume corrisponde al volume chericeve una dose considerata significativa inrelazione alla tolleranza dei tessuti


La tecnica risultante può essere:a campi non coplanari


3D CONFORMAZIONALE


L’impiego <strong>di</strong> campi complessi e <strong>di</strong> complessetecnologie richiede:sistemi <strong>di</strong> immobilizzazione semprepiù precisiverifiche della dose somministrataverifiche dei campi


RT 3D conformazionale Migliore <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose nel volumebersaglio Riduzione della tossicità Incremento <strong>di</strong> dosemiglioramento ratio terapeutico


La <strong>di</strong>fferenza tra piani <strong>di</strong> trattamento in 2D e 3Dconsiste nel processo e negli strumenti impiegatiMAla <strong>di</strong>stribuzione spaziale della dose èsempre tri<strong>di</strong>mensionale,in<strong>di</strong>pendentemente dalla modalitàimpiegata


L’ Imaging nella Definizione del VolumeBersaglioPiani <strong>di</strong> trattamento basati su immagini TCLe informazioni TC sono importanti per dueaspetti del piano <strong>di</strong> trattamento1. Delineare il GTV (o CTV)2. Applicare le correzioni per le <strong>di</strong>somogeneitàdei tessuti


IMAGING IN RADIOTERAPIAPRIMADiagnosiSta<strong>di</strong>azioneDefinizione volumebersaglioPianificazione deltrattamentoDURANTEValutare risposta altrattamentoMo<strong>di</strong>fica del piano<strong>di</strong> trattamentoDOPOValutare:Risposta altrattamentoReci<strong>di</strong>vaTossicità


IMAGING IN RADIOTERAPIAparallelismo tra l’evoluzione ltecnologica in<strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> e quella delle meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong>imaging


L’ Imaging nella Definizione del VolumeBersaglioPassi in avanti sono stati ottenuti con l’introduzionel<strong>di</strong>:RMPET-TCTC}Fusione <strong>di</strong> immagini


Fusione <strong>di</strong> immaginiUtilizza immagini derivate da modalità <strong>di</strong> imagingpiù sensibili e specifiche rispetto alla TC per la<strong>di</strong>agnosi e per contornare il/i volume/i bersaglioMigliore prescrizione del trattamento rispettoalla sola TCTC è l’unica modalità che consente <strong>di</strong> misurare ladensità elettronica dei tessuti, necessaria per ilcalcolo della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose


RM NEI PIANI DI TRATTAMENTOSegnaleArtefatti dapresenza<strong>di</strong> ossoTCNumero atomico tessutiDifficoltà nel visualizzare tumorila cui densità è poco <strong>di</strong>fferenteda quello dei tessuti viciniSIRMComportamentodei protoni nelcampomagneticoNO


RM NEI PIANI DI TRATTAMENTOMigliore definizione rispetto alla TC:Tumori encefalomidollo spinalerinofaringe}ViciniVicini a strutture osseeTumore prostata: migliore definizione delcontorno della ghiandola


TCRMVOLUME TC 63.7 ccRM 44.5 cc


RM NELLA PIANIFICAZIONE DELTRATTAMENTO RADIANTE


RM NELLA PIANIFICAZIONE DELTRATTAMENTO RADIANTE


RM NELLA PIANIFICAZIONE DELTRATTAMENTO RADIANTE


RM NELLA PIANIFICAZIONE DELTRATTAMENTO RADIANTE


PET-TC TC NEI PIANI DI TRATTAMENTOConsente <strong>di</strong>:identificare le strutture anatomicheottenere immagini funzionali per delineare ilBiologic Target Volume (BTV)Mo<strong>di</strong>fica dei volumi rispetto alla TC: aumentare<strong>di</strong>minuirecontorni <strong>di</strong>versi


PET-TC TC NEI PIANI DI TRATTAMENTOTumori polmonepancreastesta-collolinfomineoplasie cervice uterinareci<strong>di</strong>ve cr prostataPrevalentemente nei trattamenti IMRTStu<strong>di</strong> prospettici con lunghi follow-up sono necessari pervalutare se l’impiego della PET-TC nei piani <strong>di</strong> trattamentoavrà un impatto su:controllo della neoplasiatossicitàrisultati clinici


PET-TC TC NELLA PIANIFICAZIONE DELTRATTAMENTO RADIANTE


PET-TC TC NELLA PIANIFICAZIONE DELTRATTAMENTO RADIANTE


CARCINOMA POLMONARE


Carcinoma delle cervice uterina con metastasilomboaortiche


L’impiego della PET-TC TC e della <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> a<strong>di</strong>ntensità modulata consentono <strong>di</strong> somministraredosi elevate ai linfono<strong>di</strong> patologici


Neoplasie del <strong>di</strong>stretto testa-collo


PET/TCCiclotrone


Nuovi Traccianti: IpossiaTessuti ipossici sono meno ra<strong>di</strong>osensibili18 F-MISO: : tumori prostatatesta-colloNSCLLgliomiincremento <strong>di</strong> dose ?


INCREMENTO DI DOSE Limite tossicità ai tessuti sani RT ad intensità modulata RT stereotassica Ra<strong>di</strong>ochirurgia Ra<strong>di</strong>oterapia intraoperatoria Brachiterapia}TECNICHESPECIALIINNOVATIVE


RADIOTERAPIA ADINTENSITA’ MODULATAIMRTIMRT è una avanzata forma <strong>di</strong> RT conformazionale in grado <strong>di</strong> conformarealte dosi al tumore con risparmio dei tessuti normali.Impiega multipli fasci, ognuno dei quali sud<strong>di</strong>viso in numerosi fascetti, <strong>di</strong><strong>di</strong>versa intensità.Questo permette una modulazione fine della intensità <strong>di</strong> dose che è“depositata” in ogni punto specifico ad un livello <strong>di</strong>fferente.


IMRT Negli Acceleratori Lineari de<strong>di</strong>cati alla IMRT l’intensitlintensitàdel fascio <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni è modulata in modo da poterottimizzare la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose nel volumebersaglio L’intensità del fascio è calcolata con algoritmi specifici In questo approccio vengono selezionati i parametridesiderati, relativi alla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose nel volumebersaglio e ai limiti <strong>di</strong> dose agli organi a rischio (inverse(treatment planning)


IMRT: Intensity ModulationRa<strong>di</strong>ation TherapyINDICAZIONI:1. Volume bersaglio con morfologia irregolare e inprossimità <strong>di</strong> organo a rischio (OAR).2. Volume <strong>di</strong> interesse in prossimità <strong>di</strong> struttureprecedentemente irra<strong>di</strong>ate.3. Necessità <strong>di</strong> dose escalation.“IMRT planning is clinically in<strong>di</strong>cated when highlyconformal dose planning is required”“Ra<strong>di</strong>ation Oncology User’s Guide”.ASTRO, 2002


IMRT: Intensity ModulationRa<strong>di</strong>ation TherapyIMRT Surveys: l’utilizzo della IMRT è stato inizialmente lentoe poi sempre più rapido. Nel 2002, il 32% dei ra<strong>di</strong>oterapistiutilizzava l’ IMRT, nel 2004 la percentuale era salita al 74%.


CARCINOMA PROSTATA


Neoplasie <strong>di</strong>stretto testa-collo


OTTIMIZZAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DIDOSE


Nella maggior partedei casi….3D-CRT• buona copertura del target• rispetto degli organi a rischio (OAR)


Petto escavatoIMRT


IMRTCarcinoma mammario bilaterale in pectus excavatum


Inaccettabile volume polmonare in paziente trattata concampi tangenti


IMRTStessa paziente trattata con tecnica IMRT[rosso= 50 Gy isodose (100% prescribed dose isodose);Verde chairo= 47,5 Gy isodose (95% prescribed dose isodose)]


Vantaggio IMRT rispetto alla RT 3D-conformazionale:migliora la conformità <strong>di</strong> dose al volume bersaglioaumenta il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> dose tra target e ORPermette l’incremento l<strong>di</strong> dose :miglior controllo localeridotto rischio <strong>di</strong> effetti collateraliIPOFRAZIONAMENTO


TOSSICITA’IMRT <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose rispetto aitrattamenti standardRiduzione tossicitàPotenziali nuove tossicitàCongiuntiviti in pazienti trattati permeningiomaSecon<strong>di</strong> tumori


RITRATTAMENTILa RT è una modalità terapeutica efficace nel trattamentodel dolore da metastasi ossee e nella prevenzione dellecomplicazioni.Una risposta completa o parziale al trattamento si osservanel 70–78% dei pazienti trattati a 6 mesi dalla RT.Molti pazienti tuttavia sviluppano una ricorrenza dei sintomiquali dolore o deficit neurologici, tra le 14 e le 47 settimanedopo il trattamento.IMRT


Zabel, Clin Persp 2005


Zabel, IJROBP 2003


Evoluzione tecnologica nel PlanningRa<strong>di</strong>oterapico


TOMOTERAPIAIl fascio a<strong>di</strong>ntensitàmodulata èin<strong>di</strong>rizzato inmanieraelicoidale,consentendoun’irra<strong>di</strong>azionea 360° intornoal paziente


Sistema composto da:acceleratore lineare cheruota <strong>di</strong> 360°tomografo con raggi x <strong>di</strong>alta energiasistema <strong>di</strong> modulazione delfascio ra<strong>di</strong>anteNOpericolo <strong>di</strong> collisionefiltro a cuneoangolo gantry, collimatore, lettinocomando pensileprofilo o coor<strong>di</strong>nate del MLCmotorino del MLC<strong>di</strong>mensione campo/collimatoricampo luminosocampo elettronicono per elettroni


Neoplasie del <strong>di</strong>stretto testa-collo3DCRTIMRTTOMO


Esempi <strong>di</strong> TrattamentiTesta Collo Polmone Prostata Superficiale


SRS/SRTEsempi <strong>di</strong> TrattamentiSBRTTBI/TMICraniospinale


IRRADIAZIONE CRANIOSPINALEIMRT TechnologyConventional LinacTomoTherapy


Possibilità <strong>di</strong> trattare lesioni multiple in una sola seduta


TomoDirect


Emissione tangenziale


Inter-fractionOrgan Motion


MARKER MATCH: kV + MARKER TC SIM2D


Registrazione dell’Immagine TACcon la Tomo- ImageAutoMan


IGRT


IGRT


IGRT


IGRT


IGRT


IGRT


IGRT


IGRT


IGRT


VARIAN 21 EXTubo ra<strong>di</strong>ogenoRivelatoreimmagineSilicioamorfoEPID -MV


CONE BEAM TC


MARKER MATCH: TRAKING 3DCORREZIONE CONTEMPORANEAERRORE <strong>di</strong> SET UP e ORGAN MOTION INTERFRACTION


OBIETTIVI DELLA IGRTRIDURRE LE INCERTEZZE CTV > PTVSET UP interfrazioneORGAN MOTION interfrazioneORGAN MOTION intrafrazioneFINO AD AVERE CTV = PTVMINORE VOLUME TRATTATOPIU’ DOSE AL TUMOREMENO DOSE AGLI OAR


immagini dal bunker Portal Image MV Digital Ra<strong>di</strong>ography kV Digital Fluoroscopy2D Cone Beam CT3D


3D-CBCTVS2D KV-KVVANTAGGI• ricostruzione 3D• visibilità dei tessuti molli• permette <strong>di</strong> verificare laposizione giornalieradegli organi interniSVANTAGGI• necessita <strong>di</strong> più tempo• minor compliance del pz.• si somministra più dose(19-28 mGy)VANTAGGI• facile da usare• veloce da eseguire• maggior sod<strong>di</strong>sfazione delpz.• dose bassa (0.8+1.1 mGy)SVANTAGGI• immagini 2D• non visibili i tessuti molli• non confronto posizionegiornaliera organiinterni


DISPOSITIVI A ULTRASUONISonArray (Varian) 3D-USOptical CameraTracking otticodella sonda US• B-MODE ACQUISITIONand TARGETINGULTRASOUND SYSTEMBAT (Nomos)2D-US


Imaging US della prostataassialesagittale


DISPOSITIVI A ULTRASUONI+ Non invasivo+ tempo reale+ nessuna esposizione aggiuntiva per ilpaziente+ procedura veloce (∼(3 min)+ basso costo– curva <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento– operatore - <strong>di</strong>pendente– <strong>di</strong>fferenze tra contorni TC e US– qualità dell’immagine non semprebuona


IGRT con ultrasuoni: applicazioni cliniche• prostata• addome superiore• lesioni paraspinali• lesioni pelviche• parete toracicaVisualizzazione <strong>di</strong> strutturevascolari in prossimità dellalesioneFuss et al. IJROBP 2004


ORGAN MOTION INTRAFRAZIONE- RESPIRAZIONE- battito car<strong>di</strong>aco- svuotamento stomaco- transito esofageo- transito intestinaleGATING RESPIRATORIO NELLE NEOPLASIE+-POLMONEMAMMELLALINFOMI MEDIASTINOPANCREASFEGATOPROSTATA


IORTLA RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIACONSENTE DI EROGARE UNA DOSEUNICA, ELEVATA , DI RADIOTERAPIADOPO L’ASPORTAZIONE LDELLANEOPLASIA, DIRETTAMENTESULL’AREA ANATOMICA CHE LACONTENEVA, SU UN’AREAANATOMICA ESPOSTADIRETTAMENTE DURANTEL’INTERVENTO CHIRURGICO


IORT Scopo della IORT è quello <strong>di</strong> trattare lamalattia microscopica subclinica o, in caso<strong>di</strong> una resezione non ra<strong>di</strong>cale, il residuomacroscopico <strong>di</strong> malattia. Il trattamento venne impiegato per la primavolta in Giappone agli inizi degli anni ’70 delsecolo scorso. Da quella data un numero crescente <strong>di</strong>pazienti è stato irra<strong>di</strong>ato in un sempremaggior numero <strong>di</strong> centri nel mondo.


IORT Il principale vantaggio dell’impiego della IORT è la<strong>di</strong>retta visualizzazione del volume <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>azione. Il suo impiego, come unica modalità terapeutica oassociata alla sommistrazione <strong>di</strong> un trattamento afasci esterni, ha migliorato il controllo locale <strong>di</strong>malattia senza significativi incrementi <strong>di</strong> tossicitàpoiché i tessuti sani possono essereadeguatamente schermati o, se mobili, spostati al<strong>di</strong> fuori della traiettoria del fascio ra<strong>di</strong>ante


Trattamento IORT


IORT I Linac <strong>di</strong>segnati per effettuare esclusivamente laIORT producono fasci <strong>di</strong> elettroni ed emettono unbasso livello <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> fuga e ra<strong>di</strong>azione<strong>di</strong>ffusa. L’energia nominale degli elettroni (l’energia deglielettroni più energetici del fascio) è compresa tra 4e 12 MeV Il rateo <strong>di</strong> dose è elevato, da 2.5 a 39 Gy/minuto,notevolmente più elevato rispetto a quello <strong>di</strong> unacceleratore convenzionale. Questo consente ilrilascio della dose da pochi secon<strong>di</strong> a pochi minuti


IORT Il fascio <strong>di</strong> elettroni viene collimato me<strong>di</strong>ante“applicatori”,, più frequentemente <strong>di</strong> sezione circolare,<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro variabile, compreso tra 3 cm e 10 cm. Dopo l’asportazione ldella neoplasia, l’applicatorelritenuto più idoneo per il trattamento viene fissatonella breccia chirurgica e, successivamente, collegatoalla testata del Linac attraverso una procedura <strong>di</strong>Docking.Il TSRM esegue il Docking sotto il costante controllodel chirurgo e del ra<strong>di</strong>oterapista oncologo.


IORT Il loro impiego non richiede una sala operatoriade<strong>di</strong>cata, costruita o mo<strong>di</strong>ficata in base anecessità ra<strong>di</strong>oprotezionistiche. Sono mobili e il loro peso è contenuto; possonoquin<strong>di</strong> essere spostati sia all’interno della salaoperatoria che da una sala operatoria all’altra. altra. Pertale motivo aspetti quali mobilità, , leggerezza efacilità <strong>di</strong> installazione sono particolarmente curati.


IORT Sono attualmente in commercio tre <strong>di</strong>versiLinac mobili de<strong>di</strong>cati alla IORT (Novac 11,Liac, Mobetron). Sono costituiti da un basamento motorizzatocontenente l’elettronica l<strong>di</strong> controllo, ilMagnetron e i motori e da una testatara<strong>di</strong>ante comprensiva <strong>di</strong> cannone elettronicoe testata accelerante.


INDICAZIONI ALLA IORT Neoplasie del retto localmente avanzato Reci<strong>di</strong>ve delle neoplasie del retto Sarcomi parti molli Neoplasie del pancreas operabili


Unità <strong>di</strong> terapia producentifotoni <strong>di</strong> bassa energia l’Intrabeam, sviluppata dalla PhotoelectronCorporation (Lexington, MA), ed attualmenteprodotta dalla Carl Zeiss AG (Oberkochen,Germany) Ha <strong>di</strong>mensioni e peso estremamentecontenuti e produce raggi x <strong>di</strong> energiamassima pari a 50 KeV con un rateo <strong>di</strong> dose<strong>di</strong> circa 0.5-2 2 Gy/min.


INTRABEAM Gli applicatori hanno forma sferica e un <strong>di</strong>ametrocompreso tra 1,5 e 5 cm. Sono <strong>di</strong> materiale plastico e possono alloggiare unfiltro in alluminio per assorbire i raggi x <strong>di</strong> più bassaenergia. Dopo la rimozione della neoplasia l’applicatore lsterile,collegato con la punta <strong>di</strong> una sonda della sorgente <strong>di</strong>raggi x è ancorato <strong>di</strong>rettamente alla brecciachirurgica, previa assicurazione <strong>di</strong> un contatto con lesuperfici dell’area da irra<strong>di</strong>are.


INTRABEAM Schermi mobili possono essere usati per proteggerearee a rischio <strong>di</strong> tossicità.Il volume bersaglio viene irra<strong>di</strong>ato in manieraisotropica, con una rapida attenuazione <strong>di</strong> dose inprofon<strong>di</strong>tà. La durata del trattamento <strong>di</strong>pende dalla dosesomministrata. È comunque significamente maggiore rispetto a quella<strong>di</strong> un trattamento con Linac producenti elettroni e puòraggiungere i 30 minuti.


RADIOTERAPIA STEREOTASSICA Tecnica <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>azione che somministra la doseprescritta in un volume bersaglio <strong>di</strong> piccole<strong>di</strong>mensioni localizzato in maniera stereotassica. La localizzazione stereotassica viene ottenutagrazie all’impiego <strong>di</strong> un frames, un sistema <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>nate fisso 3D, posto al <strong>di</strong> sopra dellalesione/i da trattare. La RT stereotassica ha avuto un grande svilupposolo negli ultimi anni, grazie all’introduzione dellemeto<strong>di</strong>che computerizzate <strong>di</strong> imaging.


Per quanto riguarda il frazionamento della dose, la<strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> stereotassica è <strong>di</strong>visa in due categorie:la ra<strong>di</strong>ochirurgia stereotassica, e la <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong>stereotassica.Nella ra<strong>di</strong>ochirurgia, una dose elevata (tra 12 e30 Gy), viene somministrata in un'unica frazione.Nella <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> stereotassica<strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> stereotassica, invece, la dosetotale viene somministrata secondo un trattamentofrazionato, che porta alla sud<strong>di</strong>visione della dose inpiù sedute.


Fondamentale, in <strong>ra<strong>di</strong>oterapia</strong> stereotassica, è la precisione.Per ottenerla, si basa su importanti <strong>di</strong>spositivi ausiliari, quali:•ilsistema del casco stereotassico•il frame•il collimatoremultilamellare <strong>di</strong>namico,che consente<strong>di</strong> effettuare unaconformazione <strong>di</strong>namicadei raggi X durantei trattamentira<strong>di</strong>oterapici.}Definiscono un sistema <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>nate fisso perun’accurata localizzazioneed irra<strong>di</strong>azione del volumetarget;


STEREOTASSIAPRESUPPOSTO DELLA METODICA E’ CHE LA PORZIONE DICORPO UMANO NEL CUI INTERNO ESISTE LA LESIONE ED IL“FRAME” (cornice che genera le coor<strong>di</strong>nate Cartesiane)FORMINO UNA UNITA’ INDISSOLUBILE CHE ESCLUDA OGNIMOBILITA’ RECIPROCAPER L’ENCEFALO QUESTO E’ OTTENIBILE ATTRAVERSO LAFISSAZIONE CRUENTA CON VITI ANCORATE AL TAVOLATOCRANICO DEL CASCO STEREOTASSICO: Ra<strong>di</strong>ochirurgia – SRS(12-25 Gy in frazione unica)


STEREOTASSIAL’IMMOBILIZZAZIONE DEL PAZIENTE E’OTTENIBILE ANCHE CON L’USO DI MASCHERAe/o MORSO PERSONALIZZATI: Ra<strong>di</strong>oterapiaStereotassica Frazionata – FSRT (3-30 frazioni)


Ra<strong>di</strong>oterapia stereotassica frazionata - FSRT


Schermo micro - multilamellare


12 archi


BrunettiMetastasitalamica sin.da NSCLC


Met. da NSCLCSRS 25 GyRP 80% dopo 2 mesi


Immobilizzazione34 cm


Localizzazione con Body Frame


Lesione


C.G. 65 anni, PSK 90,metastasi polmonareda carcinoma del colon4 archi <strong>di</strong>namici e 1campo fisso coplanari


TC pre - trattamentoControllo 2 m dopo la RT stereot.


B.O. 70 anni,PSK 100M1 LA da K Retto-sigma: Linf. pararenale sn. ∅ 1.5 x 2.5 cm• pT3N2 sta<strong>di</strong>o C2 Dukes• 9/00 R.A.R. + CT a<strong>di</strong>uv.• 6/02 reci<strong>di</strong>va nodale: CT II°linea + RT LA (2 → 50 Gy)• 5/03 nuova P LA


BRACHITERAPIA Una dose elevata è somministrata in un periodo limitato <strong>di</strong>tempo e in un limitato numero <strong>di</strong> frazioni. Le dosi ed il dose-rate impiegati potrebbero non esseretollerabili per i tessuti normali in un volume esteso qualequello comunemente usato in RT esterna. Questi possono essere invece utilizzati in brachiterapia perla rapida caduta <strong>di</strong> dose intorno alle sorgenti checonsente <strong>di</strong> risparmiare le strutture sane circostanti il volumebersaglio Ovviamente il tumore deve essere accessibile ed i limititumorali ben definiti.


ICRU 38 <strong>di</strong>vide i trattamenti brachiterapici in base al dose-rate in 3 categorie:basso dose-rate(LDR) 0.4-2 2 Gy/h.me<strong>di</strong>o dose-rate(MDR) 2-122Gy/halto dose-rate(HDR) ≥ 12 Gy/hPulsed dose-rate(PDR) che somministra la dose in ungrande numero <strong>di</strong> piccole frazioni con brevi intervalli.Impianti permanenti, , che somministrano dosi estremamentelevate, (150 Gy), ad un dose-rate estremamente basso, inun tempo molto lungo, <strong>di</strong> mesi.


In brachiterapia la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> dose èestremamente <strong>di</strong>somogenea. . La dose è minimaa <strong>di</strong>stanza dalle sorgenti ra<strong>di</strong>oattive, ma dosi moltoelevate sono somministrate nelle imme<strong>di</strong>atevicinanze. Pertanto la dose me<strong>di</strong>a somministratain un certo volume bersaglio è più alta rispetto alquella prescritta, che corrisponde alla doseprescritta alla periferia dell’impianto. È essenziale una perfetta geometriadell’impiantoimpianto. . Infatti, spostamenti anche <strong>di</strong> pochimillimetri delle sorgenti ra<strong>di</strong>oattive possono crearepunti cal<strong>di</strong> o fred<strong>di</strong>.


SORGENTI RADIOATTIVE UTILIZZATEIN BRACHITERAPIA LDRLDR 192 Ir, 137 CsCs Trattamento per più giorni consecutivi HDRHDR 192 IrSchemi ipofrazionati ± accelerati PDRPDR 192 IrIr Grande numero <strong>di</strong> piccole frazioni conbrevi pause. Impianti Permanenti 125125 I, 103 Pd


MICROSELECTRON HDR 192 Ir REMOTEAFTERLOADING SYSTEM (NUCLEOTRON, THENEDERLANDS)


Applicatori detti moulage


BRACHITERAPIA LDR vs HDR Nel convertire schemi <strong>di</strong> brachiterapia LDR in HDR ènecessario in<strong>di</strong>viduare la dose per frazione ed ilnumero <strong>di</strong> frazioni capaci <strong>di</strong> ottenere gli stessi risultatiin termini <strong>di</strong> controllo della malattia e tossicità deltrattamento. La conversione tra schemi LDR e HDR vienegeneralmente effettuata basandosi su modelli <strong>di</strong>bioeffec dose (BED); il modello più usato è quello α/β.

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