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La progettazione di un Impianto di irrigazione - Irrigarden

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all’atto pratico, definirà modalità e tempi <strong>di</strong> somministrazionedell’acqua, in altre parole l’agronomo, il giar<strong>di</strong>niere o il vivaista.Lo scopo <strong>di</strong> <strong>un</strong> buon impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> sarà quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> offrire <strong>un</strong> validostrumento a chi intenda usarlo conoscendo il fabbisogno delle specie vegetalipresenti sull’area..<strong>La</strong> domanda sarà d<strong>un</strong>que: come deve essere <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong> affinché sia lo strumento ideale <strong>di</strong> gestione idrica?<strong>La</strong> risposta è in <strong>un</strong>a caratteristica fondamentale dell’impianto: l’omogeneità.Anche ad <strong>un</strong>’analisi superficiale qualsiasi area verde presenterà <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong><strong>di</strong>somogeneità legate all’andamento planimetrico, all’esposizione o anche soloalla <strong>di</strong>versità colturale, alc<strong>un</strong>e <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>somogeneità saranno significative aifini progettuali mentre altre potranno essere omesse ed ignorate: la scelta, equin<strong>di</strong> le priorità, dovranno essere riformulate <strong>di</strong> volta in volta in base agliobbiettivi dell’intervento.<strong>La</strong> definizione delle gerarchie e quin<strong>di</strong> la definizione delle macroaree omogeneesarà l’obbiettivo iniziale del processo progettuale: si tratterà ovvero, <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre ilgiar<strong>di</strong>no in aree omogenee per fabbisogno idrico alle quali somministrare dosi<strong>di</strong> acqua commisurate.Le macroaree saranno quin<strong>di</strong> delle parcellizzazioni della planimetria generale.Ma com'è la planimetria utile alla realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>?:è <strong>un</strong>a planimetria che riporta fedelmente le informazioni utili ed omette,altrettanto fedelmente, le inutili: tanto più affidabili saranno le informazioniraccolte nella fase iniziale tanto maggiore sarà la rispondenza del progetto alfabbisogno dell’area.Quale sono i criteri in base ai quali si definiscono le macroaree?Criteri legati all’areaCriteri legati alla vegetazioneCriteri legati al tipo <strong>di</strong> utenza3


Criteri legati all’areaEsposizioneAltimetriaVegetazioneCaratteristiche del terrenoOstacoli architettonici o naturaliDimensioni delle aree o aiuolaEsposizioneE’ abbastanza intuitivo comprendere come <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no godrà, probabilmente, <strong>di</strong><strong>un</strong>a <strong>di</strong>versa esposizione nei suoi vari p<strong>un</strong>ti, esposizione che si tradurrà in <strong>un</strong><strong>di</strong>verso fabbisogno idrico e quin<strong>di</strong> in <strong>un</strong> <strong>di</strong>verso modo <strong>di</strong> somministrareartificialmente l’acqua sia in ragione del numero <strong>di</strong> adacquamenti, sia della lorodurata e sia infine degli orari <strong>di</strong> somministrazione: <strong>un</strong>a porzione del giar<strong>di</strong>noposta in posizione soleggiata avrà bisogno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a certa quantità <strong>di</strong> acqua algiorno ma <strong>un</strong>’area ugualmente soleggiata ma più esposta potrà avere <strong>un</strong>fabbisogno idrico ancora maggiore della prima.Non sarà quin<strong>di</strong> inutile in<strong>di</strong>viduare la posizione dell’area da irrigare rispetto aip<strong>un</strong>ti car<strong>di</strong>nali in modo da riconoscere le aree esposte più a nord rispetto aquelle esposte a mezzogiorno.Altimetria<strong>La</strong> planimetria <strong>di</strong> più facile soluzione progettuale è chiaramente la pianeggiantema non sempre abbiamo questa con<strong>di</strong>zione ideale.Una maggiore o minore pendenza del terreno influirà in tre mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi suirisultati dell’<strong>irrigazione</strong>:- riducendo la quantità <strong>di</strong> acqua assorbita dal terreno- variando la quantità <strong>di</strong> acqua erogata da ciasc<strong>un</strong> irrigatore al variare dellapressione- provocando <strong>un</strong> <strong>di</strong>lavamento accentuato con eventuale erosione superficialedel terreno4


Conoscere il reale andamento planimetrico dell’area ci consentirà <strong>di</strong> optare per<strong>un</strong>a delle due <strong>di</strong>verse soluzioni progettuali che si offrono quale alternativa:- in<strong>di</strong>viduare gli irrigatori che possiedono,quali optional tecnologici, <strong>di</strong>spositivi attia ridurre le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> erogazione o lafuoriuscita dell’acqua a fine ciclo(“rimpozzamento”)- stu<strong>di</strong>are soluzioni progettuali atte aminimizzare i <strong>di</strong>sagi prodotti dalle<strong>di</strong>fferenze altimetricheOvviamente le due strade possono nonessere in alternativa tra loro ma occorrecomprenderne i risvolti economici in mododa valutarle l’incidenza sul budget globale.Altro elemento mai abbastanza consideratonell’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> aree in pendenza èl’azione meccanica esercitata da <strong>un</strong>irrigatore f<strong>un</strong>zionante a 8 atm. che puòdanneggiare <strong>di</strong>rettamente il terrenoesempio <strong>di</strong> sistemazione a ventaglioprovocandone l’erosione: in questo caso èsempre consigliabile <strong>un</strong>a sistemazione degli irrigatori a ventaglio piuttosto chein avanzamento a quadrato o triangolo.5


VegetazioneLe piante utilizzano l’acqua per tre scopi principali:- come mezzo <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> sostanze chimiche- come mezzo per il controllo della forma fisica e della <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> crescita(pressione idrica nelle cellule della pianta che determinano la struttura)- come strumento <strong>di</strong> controllo della temperatura con l’evaporazione fogliareQuando la pianta ha <strong>un</strong> livello adeguato <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà esiste <strong>un</strong> flusso costante daipeli ra<strong>di</strong>cali alle foglie, quando l’acqua nel terreno non è sufficiente, o il tasso <strong>di</strong>evaporazione fogliare eccede la velocità <strong>di</strong> risalita, la pianta può subire <strong>un</strong>ostress idrico.Ciasc<strong>un</strong>a pianta ha <strong>un</strong>a <strong>di</strong>versa resistenza allo stress idrico dovuta a <strong>di</strong>versecaratteristiche fisiologiche:- apparati ra<strong>di</strong>cali profon<strong>di</strong> e ben sviluppati- superficie fogliare cerata o dotata <strong>di</strong> peluria per ridurre il movimento dell’ariasulla superficie- superficie lucida per riflettere la luce- foglie che si piegano o cadono in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> stressTroppa acqua nella zona ra<strong>di</strong>cale può creare, per contro, <strong>un</strong> analogo stress allapianta per carenza <strong>di</strong> ossigeno: irrigazioni troppo frequenti possonocon<strong>di</strong>zionare lo sviluppo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci più superficiali esponendo la pianta ad asfissiara<strong>di</strong>cale.In considerazione <strong>di</strong> quanto detto occorre notare come la <strong>di</strong>versa vegetazionepresente sull’area deve determinare <strong>un</strong> <strong>di</strong>verso approccio progettuale ma,sempre con l’obbiettivo <strong>di</strong> semplificare la casistica nella definizione dellemacroaree, possiamo così operare <strong>un</strong>a prima classificazione:- Prato estensivo- Prato alberato- Aiuole fiorite- Cespugli- Alberature isolate- Alberature in filariOgn<strong>un</strong>a <strong>di</strong> queste classi ha <strong>un</strong> <strong>di</strong>verso fabbisogno idrico e, soprattutto, richiede<strong>un</strong> <strong>di</strong>verso frazionamento dei tempi <strong>di</strong> adacquamento.6


Prato estensivoUna grande estensione monocolturale, qualsiasi essa sia, è sempre lasituazione ideale dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista della <strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong> infatti non solo si presenta come la più semplice per la scelta ed ilposizionamento degli irrigatori ma presenta anche altri due aspetti significativi:- riduzione dei costi a mq in quanto si possono impiegare erogatori <strong>di</strong> maggiorraggio- riduzione dei costi <strong>di</strong> ripristino per danni da atti vandalici in quanto sipossono impiegare irrigatori più robustiDa <strong>un</strong> confronto dei vari irrigatori appartenenti a classi pluviometriche <strong>di</strong>verserealizzato ricorrendo ai criteri dell’analisi prezzi è possibile ricostruire <strong>un</strong>aparabola rappresentativa del rapporto tra raggio e costo/mq: semplificando èpossibile in<strong>di</strong>viduare negli irrigatori con <strong>un</strong> raggio <strong>di</strong> circa 20 m. la migliorsoluzione dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista economico prima che l’aumento del raggio, e quin<strong>di</strong>l’aumento delle pressioni <strong>di</strong> esercizio e delle portate, determini <strong>di</strong>seconomie <strong>di</strong>scala.Prato alberatoFino a non molto tempo fa l’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> prato alberato veniva realizzatacon l’impiego dei soli irrigatori a pioggia ma attualmente la <strong>progettazione</strong> èorientata alla <strong>di</strong>visione dell’<strong>irrigazione</strong> del prato e degli alberi in quanto sipreferisce variare sia quantità sia intervalli <strong>di</strong> adacquamento. <strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong>somministrare l’acqua secondo le migliori modalità colturali ovviamente sitraduce in <strong>un</strong> aggravio dei costi a mq. che va considerato in fase progettuale.Aiuole fioriteOccorre <strong>di</strong>stinguere secondo le varietà delle piante impiegate e soprattutto inbase alla loro resistenza all’<strong>irrigazione</strong> a pioggia: nel caso sia preferibile evitarlasi dovrà ricorrere all’<strong>irrigazione</strong> a goccia o sub-<strong>irrigazione</strong> per evitare che il gettopossa spoliare le corolle.Nella valutazione dell’<strong>irrigazione</strong> migliore per <strong>un</strong>’aiuola fiorita andrà considerataanche la ciclicità del trapianto: nel caso si tratti <strong>di</strong> piante stagionali la prefenzaper <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> sub<strong>irrigazione</strong> sottochioma rimovibile al momento del7


trapianto, per poi essere riposizionato secondo sesti <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong>versi,potrebbe essere la soluzione preferibile ad <strong>un</strong>a <strong>irrigazione</strong> a pioggia definitiva.Cespugli<strong>La</strong> gamma dei prodotti per l’<strong>irrigazione</strong> prevede <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> alternative possibiliper l’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> aree cespugliate ricorrendo sia ad irrigatori pop-up con<strong>di</strong>verso sollevamento per compensare le <strong>di</strong>verse altezze della vegetazione, siaad irrigatori fuori terra o, in alternativa alla sub-<strong>irrigazione</strong>.Alberature isolateOccorre considerare la tipologia <strong>di</strong> impianto delle alberature, la presenza omeno <strong>di</strong> griglie <strong>di</strong> protezione ed il rischio o meno <strong>di</strong> costipazione del terreno.Occorre tener conto, inoltre, del range <strong>di</strong> portata delle elettrovalvole e calcolarequin<strong>di</strong> il numero minimo <strong>di</strong> alberi da irrigare nonché il tipo <strong>di</strong> erogatori miglioriaffinché la portata globale consenta l’impiego dei materiali nelle loro miglioricon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio.Alberature a filariOltre alle considerazioni valide per le alberature isolate occorre anche valutarelo sviluppo del filare, l<strong>un</strong>ghezza, <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quota ed interfila tra le piante.Oltre alla classificazione delle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> verde da irrigare vi sonoulteriori <strong>di</strong>fferenziazioni della vegetazione che devono trovare adeguatoriconoscimento nella definizione delle macroaree: sono significative, adesempio, l’età dei trapianti o delle semine: <strong>un</strong> prato appena seminato richiede<strong>un</strong> <strong>di</strong>verso fabbisogno idrico <strong>di</strong> <strong>un</strong> prato ormai assestato, così come <strong>un</strong>a siepe<strong>di</strong> nuovo trapianto ha <strong>un</strong> fabbisogno <strong>di</strong>verso da <strong>un</strong>a siepe ormai affrancata.In effetti la profon<strong>di</strong>tà delle ra<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>vidua quella che viene chiamata Zonara<strong>di</strong>ci attiva ovvero la profon<strong>di</strong>tà massima alla quale <strong>un</strong>a pianta può arrivareper sod<strong>di</strong>sfare la maggior parte del suo fabbisogno idrico: la profon<strong>di</strong>tà dellazona ra<strong>di</strong>ci attiva può coincidere o meno con la profon<strong>di</strong>tà dell’acquaimmagazzinata nel terreno in seguito all’<strong>irrigazione</strong>.8


<strong>La</strong> quantità d’acqua <strong>di</strong>sponibile per le ra<strong>di</strong>ci è quin<strong>di</strong> uguale alla Capacità<strong>di</strong>sponibile <strong>di</strong> ritenzione idrica, espressa in mm <strong>di</strong> acqua per cm <strong>di</strong> spessoree tipica <strong>di</strong> ogni terreno, per la Profon<strong>di</strong>tà della zona ra<strong>di</strong>ci.Caratteristiche del terrenoVolendo sintetizzare al massimo il terreno è costituito da tre elementi principaliche espressi in percentuale del volume possono essere così riass<strong>un</strong>ti:- particelle solide e materiale organico (circa 50%)- acqua allo stato liquido (circa 25%)- gas quali ossigeno e anidride carbonica (circa 25%)Tra le proprietà che caratterizzano <strong>un</strong> terreno, ai fini dell’<strong>irrigazione</strong>,prenderemo in considerazione:- granulometria- struttura- capacità <strong>di</strong> campo- velocità <strong>di</strong> infiltrazioneMentre le prime due si possono definire come principali le ultime sono ad esseconseguenti.Granulometria<strong>La</strong> granulometria è il termine usato per descrivere le <strong>di</strong>mensioni delle particellein<strong>di</strong>viduali del terreno quin<strong>di</strong> la classe <strong>di</strong> granulometria è la sud<strong>di</strong>visione usataper descrivere le quantità relative <strong>di</strong> sabbia, limo o presenti in <strong>di</strong>verso rapporto<strong>di</strong> miscelazione.<strong>La</strong> granulometria ha <strong>un</strong>’influenza enorme sulla quantità d’acqua che può essereaccumulata nel terreno, in opposizione alla forza <strong>di</strong> gravità. Essa ha anche <strong>un</strong>agrande influenza sulla velocità <strong>di</strong> infiltrazione (la velocità <strong>di</strong> penetrazionedell’acqua nel terreno) e sulla permeabilità (la velocità con cui l’acqua si muoveall’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong> terreno).Alc<strong>un</strong>e com<strong>un</strong>i classi granulometriche sono elencate nella seguente tabella:Categoria Caratteristiche Granulometria del terrenoTerreni sabbiosi Terreni a granulometria molto grossa SabbieSabbie e terriccioTerreni a granulometria grossa Terriccio sabbioso9


Terriccio sabbioso fineTerriccio sabbioso molto fineTerricci Terreni a granulometria me<strong>di</strong>a TerriccioTerriccio limosoLimoTerriccio argillosoTerreni a granulometria Terriccio argilloso sabbiosomoderatamente fineTerriccio argilloso limosoArgilla sabbiosaTerreni argillosi Terreni a granulometria fine Argilla limosaArgillaStruttura del terreno<strong>La</strong> struttura rappresenta la <strong>di</strong>sposizione delle particelle del terreno ovvero tuttele <strong>un</strong>ità facenti parte della sua composizione, inclusi gli elementi primari(sabbia, limo o argilla) o le particelle aggregate secondarie: le zolle e i granulisono esempi <strong>di</strong> struttura estremi.<strong>La</strong> struttura è assai importante perché dalla sua qualità <strong>di</strong>pende la porosità ed<strong>un</strong>que la migrazione dell’acqua e dell’aria: tanto maggiore sarà la porosità, equin<strong>di</strong> la quantità <strong>di</strong> spazio tra le particelle solide, tanto migliore risulterà lacircolazione dei liqui<strong>di</strong> e dai gas.<strong>La</strong> porosità dei terreni sabbiosi è molto elevata mentre quella degli argillosi èmolto ridotta perciò mentre i primi faranno penetrare molto rapidamente l’acqua<strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> e ne riterrano <strong>un</strong>a quantità minima, i secon<strong>di</strong>, caratterizzati damaggior adesione e coesione rallenteranno, la circolazione dell’acqua ma, <strong>un</strong>avolta penetrata, ne riterranno <strong>un</strong>a percentuale maggiore.Occorre ricordare che per convenzione si parla sempre <strong>di</strong> circolazione <strong>di</strong> acquanel terreno, scopo dell’<strong>irrigazione</strong>, ma il contenuto in aria è altrettantoimportante per il corretto sviluppo delle piante: così come la siccità è dannosaaltrettanto lo sarà la saturazione <strong>di</strong> tutti i pori per <strong>un</strong> eccesso <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.Capacità <strong>di</strong> campo<strong>La</strong> capacità <strong>di</strong> campo, anche detta capacità <strong>di</strong> ritenzione idrica del terreno,è la quantità d’acqua che rimane nel terreno dopo che l’acqua in eccesso è10


stata sottratta per opera della forza <strong>di</strong> gravità. Quando <strong>un</strong> terreno è a capacità<strong>di</strong> campo, c’è <strong>un</strong>a quantità sufficiente d’aria nei pori e <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>sponibile per ilfabbisogno della pianta.<strong>La</strong> quantità d’acqua accumulabile può essere determinata me<strong>di</strong>ante procedure<strong>di</strong> laboratorio ed è espressa in millimetri d’acqua per centimetri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà delterreno.Quando <strong>un</strong> terreno ha raggi<strong>un</strong>to la capacità <strong>di</strong> campo, l’acqua viene eliminataattraverso l’evapotraspirazione e la percolazione profonda. Mano a manoche queste forze eliminano l’acqua dal terreno, <strong>di</strong>minuiscono le risorse idriche a<strong>di</strong>sposizione della pianta: per ciasc<strong>un</strong> tipo <strong>di</strong> terreno, c’è <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to in cui l’acquanon è più <strong>di</strong>sponibile per la pianta, il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> avvizzimento permanente.Il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> avvizzimento permanente <strong>di</strong> <strong>un</strong> terreno varia al variare dellagranulometria e della struttura del terreno stesso. Esso può essere calcolato inlaboratorio, sottoponendo <strong>un</strong> campione <strong>di</strong> terreno a <strong>un</strong>a tensione <strong>di</strong> -15atmosfere: cioè alla tensione approssimativa alla quale la pianta avvizzisce inmodo irreversibile a causa <strong>di</strong> stress da umi<strong>di</strong>tà, e viene espresso comeprofon<strong>di</strong>tà dell’acqua per <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà del terreno (millimetri d’acqua percentimetri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà del terreno).L’acqua <strong>di</strong>sponibile per le piante ovvero la <strong>di</strong>fferenza tra capacità <strong>di</strong> campo ep<strong>un</strong>to <strong>di</strong> avvizzimento è chiamata capacità <strong>di</strong>sponibile <strong>di</strong> ritenzione idrica ein <strong>un</strong> terreno <strong>di</strong>pende dalla granulometria e dalla struttura del terreno.<strong>La</strong> quantità d’acqua compresa tra i livelli della capacità <strong>di</strong> campo e del p<strong>un</strong>to <strong>di</strong>avvizzimento permanente è chiamata acqua <strong>di</strong>sponibile. Quest’acqua èfacilmente utilizzabile dall’apparato ra<strong>di</strong>cale della pianta. Per <strong>un</strong>a crescitaottimale delle piante, il profilo del terreno dovrebbe trovarsi sempre in questecon<strong>di</strong>zioni.Velocità <strong>di</strong> infiltrazione<strong>La</strong> velocità <strong>di</strong> infiltrazione del terreno in<strong>di</strong>ca la velocità <strong>di</strong> migrazionedell’acqua e viene espressa in millimetri d’acqua: si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> parametro moltoimportante nella gestione dell’<strong>irrigazione</strong> delle aree ver<strong>di</strong>, poiché influisce sullarapi<strong>di</strong>tà con cui l’acqua potrà essere applicata senza che si verifichi ilruscellamento ovvero lo scorrimento superficiale che oltre a determinare la11


<strong>di</strong>spersione dell’apporto idrico può creare anche numerosi danni al terreno oalle colture.Le velocità <strong>di</strong> infiltrazione variano al variare della granulometria del terreno:iterreni sabbiosi in genere lasciano penetrare l’acqua molto rapidamente, <strong>di</strong>solito più <strong>di</strong> 25 mm l’ora. I terreni argillosi in genere lasciano penetrare l’acquamolto lentamente, <strong>di</strong> solito meno <strong>di</strong> 0, 2 mm l’ora. Oltre alla granulometria incidesulla velocità anche la pendenza del terreno e la durata del turno irriguo inquanto abbiamo <strong>un</strong>a riduzione della velocità con la progressiva saturazione.Il seguente <strong>di</strong>agramma mostra velocità <strong>di</strong> infiltrazione tipiche per <strong>di</strong>fferentigranulometrie dei terreni.Velocità <strong>di</strong> infiltrazioneGranulometria terrenomm all’oraSabbia – grossa 25,0 - 200,0Sabbia – molto fine 12,5 - 80,0Terriccio sabbioso 10,0 - 65,0Terriccio 02,0 - 25,0Terriccio argilloso 01,0 - 15,0Argilla 00,2 - 02,5Questi valori, estrapolati dalla documentazione Maxicom2, sono approssimativi.Le velocità <strong>di</strong> infiltrazione hanno ampie variazioni, a seconda delle con<strong>di</strong>zioni delle superfici e delcontenuto d’acqua dei terreni.Alla velocità <strong>di</strong> infiltrazione, e quin<strong>di</strong> alle caratteristiche del terreno, si leganoanche il Tasso <strong>di</strong> percolazione ed la Percentuale <strong>di</strong> Percolazione profondache si verifica quando l’acqua oltrepassa la zona delle ra<strong>di</strong>ci delle piante e si<strong>di</strong>sperde. <strong>La</strong> percolazione profonda liscivia i fertilizzanti trrasferendoli inprofon<strong>di</strong>tà fino alla falda freatica. Quanto incida sulla quantità globale dell’acquairrigata quella persa a causa della percolazione profonda non è possibilecalcolarlo se non per via sperimentale.In<strong>di</strong>viduare, su <strong>un</strong>a planimetria, le macroaree caratterizzate da <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong>terreno, per granulometria o struttura e d<strong>un</strong>que <strong>di</strong>versa capacità <strong>di</strong> campo,consentirà <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre i settori in modo tale da avere <strong>di</strong>versi turni <strong>di</strong>adacquamento. Le informazioni necessarie a riconoscere la <strong>di</strong>versacaratterizzazione del terreno si potranno desumere dall’analisi <strong>di</strong>retta ma anche12


dallo storico dell’area: <strong>di</strong>versi fabbisogni avranno infatti le aree con terreno <strong>di</strong>riporto piuttosto che costipato, le aree che hanno subito lavorazioni profondepiuttosto che superficiali o infine, dove siano stati compiuti operazione <strong>di</strong>drenaggio su larga scala.Ostacoli architettonici o naturaliUn terreno per quanto regolare, è caratterizzato da <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> ostacoli chepossono con<strong>di</strong>zionare lo sviluppo dell’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.Gli ostacoli possono essere rappresentati da:- arre<strong>di</strong>- percorsi- ingombro della vegetazioneArre<strong>di</strong>Abbiamo parlato della fedeltà <strong>di</strong> <strong>un</strong>a planimetria alla realtà: normalmente non ènecessario riportare ogni elemento <strong>di</strong> arredo presente come lampioni, cestinidei rifiuti o segnaletica, mentre saranno significativi quelli che possonorappresentare <strong>un</strong> ostacolo per l’<strong>irrigazione</strong> come <strong>un</strong>a panchina in pietra conmontanti pieni.PercorsiI vialetti <strong>di</strong> accesso dei giar<strong>di</strong>ni possono costituire <strong>un</strong> ostacolo all’<strong>irrigazione</strong> nelcaso si decida <strong>di</strong> evitarne l’aspersione: <strong>un</strong>a scelta che può essere motivata daltipo <strong>di</strong> utenza del parco e quin<strong>di</strong> dell’impossibilità <strong>di</strong> garantire <strong>un</strong>o spaziofinestra de<strong>di</strong>cato all’<strong>irrigazione</strong> sicuramente senza fruitori, situazione ricorrentein caso <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> non recintate. E’ necessario ricordare che optare per lanon aspersione dei percorsi riduce le <strong>di</strong>mensioni dei prati estensivi e d<strong>un</strong>queprovoca <strong>un</strong> aumento dei costi a mq, del resto bagnando anche i vialetti, se nonesiste <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> recupero delle acque, si ottiene <strong>un</strong> aumento dei costi per iconsumi idrici.Non secondariamente dovrà essere valutato il ritorno d’immagine su <strong>un</strong>aopinione pubblica sempre più sensibile nei confronti dello sperpero delle idrichesoprattutto quando il sopraggi<strong>un</strong>gere <strong>di</strong> <strong>un</strong>a emergenza pone limitazioneall’impiego <strong>di</strong> acqua per usi privati.13


Infine il bagnare dei percorsi potenzialmente utilizzati nelle ore <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> hacome risultato imme<strong>di</strong>ato <strong>un</strong> aumento dei costi per atti vandalici operati daifruitori del parco che intendono così ripristinarne l’agibilità.Allo scopo <strong>di</strong> minimizzare i <strong>di</strong>sagi per l’utenza ed i costi <strong>di</strong> gestione èconsigliabile operare <strong>un</strong>a selezione delle priorità, in<strong>di</strong>viduando i percorsi piùfacilmente utilizzati rispetto a quelli secondari i quali potranno esserecontrad<strong>di</strong>stinti anche con cartelli nei quali si segnalino le ore probabili <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong>.Tutto ciò vale quando il progetto dell’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> sia realizzato incontemporanea all’esecuzione delle opere ver<strong>di</strong>: nel caso invece l’impiantosegua la realizzazione del giar<strong>di</strong>no è probabile che i vialetti saranno ostacoliall’<strong>irrigazione</strong>, a prescindere dalla loro utilizzazione, solo per il fatto <strong>di</strong>aumentare i costi dell’impianto per il ripristino delle pavimentazioni.Nel caso si stia progettando <strong>un</strong> parco nel quale non si intenda prevedere <strong>un</strong>impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> è sempre consigliabile almeno prevedere <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong>passatubi posizionati strategicamente attraverso i quali poi ricucire la rete<strong>di</strong>stributiva. In caso invece non si sia preso ness<strong>un</strong>a precauzione occorreràdefinire la gerarchia dei vialetti sacrificabili: in caso contrario il percorso piùtortuoso delle tubazioni determinerà <strong>un</strong> forte aumento dei costi.Ingombro della vegetazioneAbbiamo già parlato <strong>di</strong> come la vegetazione costituisca elemento fondamentalenella definizione <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> ma quello che è necessarioriportare, sulla planimetria dettagliata, oltre alla specie, età o classe, è anchel’ingombro: <strong>un</strong>a pianta, infatti, portata ad alberello avrà <strong>un</strong> ingombro <strong>di</strong>verso equin<strong>di</strong> rappresenterà <strong>un</strong> ostacolo <strong>di</strong>verso che se avesse <strong>un</strong> andamentocespugliato in quanto quest’ultimo costituirà <strong>un</strong> doppio ostacolo poichè- creerà <strong>un</strong>a zona d’ombra oltre la quale non arrivando il getto, non cisarà<strong>irrigazione</strong>- creerà <strong>un</strong> “rimpozzo” : l’acqua battendo contro la pianta si accumulerà su<strong>un</strong>’area molto ristretta provocando l’asfissia ra<strong>di</strong>cale del pratoNormalmente sarebbe corretto definire la <strong>di</strong>mensione e la posizione esatta deltronco delle piante presenti ma nel caso non si possa rilevare con tantaesattezza il giar<strong>di</strong>no occorre accettare il fatto che il progetto è sempre <strong>un</strong>o14


schema in<strong>di</strong>cativo e che poi l’impianto subirà <strong>un</strong> aggiustamento in fase <strong>di</strong>realizzazione.Dimensioni delle aree o aiuoleInfine la <strong>di</strong>mensione delle aree e la loro frammentazione: a prescindere da tuttele considerazioni anzi esposte la forma e la <strong>di</strong>mensione delle porzioni nellequali il giar<strong>di</strong>no è <strong>di</strong>viso influisce sulla scelta degli irrigatori e d<strong>un</strong>que sul tipo <strong>di</strong>progetto da realizzarsi: occorre ricordare che non esiste <strong>un</strong>a sola soluzione<strong>un</strong>ivoca e che occorre conoscere molto bene l’assortimento della gamma <strong>di</strong>irrigatori per poter operare il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sceltaTipo <strong>di</strong> utenzaIl tipo <strong>di</strong> utenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no influenza il progetto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> infatti èfondamentale conoscere:- età dei fruitori- orari <strong>di</strong> fruizione- rischio vandalicoEtà dei fruitoriIl mancato rispetto del perimetro delle aiuole, e quin<strong>di</strong> il conseguentedebordamento dell’acqua <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>, può causare <strong>di</strong>sagi all’utenzaappartenente a fasce più deboli come anziani e bambini che potrebberoscivolare o bagnarsi in zone dove non vi sia <strong>un</strong> perfetto smaltimento dell’acqua,senza contare i rischi conseguenti alla aspersione <strong>di</strong>retta a mezzo <strong>di</strong> irrigatori al<strong>un</strong>go raggio e quin<strong>di</strong> a pressione elevata <strong>di</strong> esercizio.Sempre in relazione all’età dei fruitori occorre porre <strong>un</strong>a particolare attenzionequando le zone da bagnare siano aree gioco per bambini: in questo caso nonsarà sufficiente rispettare i perimetri delle aiuole ma occorrerà anche sceglierenella gamma dei prodotti <strong>di</strong>sponibili sul mercato quelli che offrono le miglioricon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza quali coperchio in gomma e bor<strong>di</strong> antitaglio.Orari <strong>di</strong> fruizioneE’ fondamentale definire fin dall’inizio del percorso progettuale lo spazio finestrautile all’<strong>irrigazione</strong> poiché parametro fondamentale nella valutazione economica15


<strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto, oltre alla quantità <strong>di</strong> acqua è proprio il tempo: <strong>di</strong>minuendo iltempo occorrerà aumentare la quantità <strong>di</strong> acqua mentre se non abbiamo <strong>un</strong>agrossa <strong>di</strong>sponibilità idrica dovremo necessariamente avere molto tempo a<strong>di</strong>sposizione.Normalmente nel caso si operi in <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no recintato lo spazio finestra è giàdefinito dall’orario <strong>di</strong> chiusura al pubblico mentre se ci stiamo occupando <strong>di</strong>aree aperte occorrerà in<strong>di</strong>viduare l’intervallo temporale nel quale la fruizione èridotta al minimo.A queste considerazioni puramente quantitative occorrerà aggi<strong>un</strong>gere, in baseall’esperienza agronomica del progettista, tutte quelle considerazioni relativeall’orario migliore per l’<strong>irrigazione</strong>. Nel passato l’<strong>un</strong>ico criterio <strong>di</strong> riferimento erasfruttare le ore notturne sia per ridurre la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> temperatura tra l’acqua,proveniente da pozzi, e il suolo allo scopo <strong>di</strong> evitare gli shock termici, sia perevitare l’effetto lente sulle foglie delle piante. In tempi recenti, invece si è andata<strong>di</strong>ffondendo l’idea <strong>di</strong> concentrare l’<strong>irrigazione</strong> nelle prime ore del mattino alloscopo <strong>di</strong> evitare il proliferare <strong>di</strong> muffe o altre patologie al tessuto erboso. Ilridurre lo spazio finestra dell’<strong>irrigazione</strong> comporta, ovviamente <strong>un</strong> aumento deicosti generali dell’impianto.Rischio vandalicoI costi relativi al ripristino dei danni prodotti dagli atti vandalici agli impianti <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong> costituiscono <strong>un</strong>a costante per ogni pubblica amministrazione, talicosti si esprimono come:- costi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> reintegro dei materiali danneggiati- danni al patrimonio vegetale- <strong>di</strong>sagi all’utenzaIn fase progettuale si possono prendere <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> precauzioni allo scopo <strong>di</strong>ridurre l’incidenza <strong>di</strong> questi costi:- scelta <strong>di</strong> materiali più resistenti che oppongano <strong>un</strong>a maggiore resistenza aldanneggiamento- scelta <strong>di</strong> irrigatori <strong>di</strong> raggio maggiore in modo da ridurne il numero tenendoconto tuttavia che nel caso ne venga danneggiato <strong>un</strong>o l’area privatadell’<strong>irrigazione</strong> sarà, ovviamente, più ampia.16


- scelta <strong>di</strong> irrigatori con <strong>un</strong>a minore superficie esposta in modo da renderlimeno visibili- scelta <strong>di</strong> irrigatori provvisti <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi tecnici che limitino gli sbilanci idrici incaso <strong>di</strong> danneggiamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei corpi irriganti- rispetto del perimetro delle aree da bagnare in modo da evitare vialetti o altriostacoli oggetto <strong>di</strong> fruizione (giochi per bambini, panchine ecc.)- riduzione dell’assortimento <strong>di</strong> irrigatori impiegati in <strong>un</strong>o stesso impianto percontenere l’assortimento <strong>di</strong> magazzino ai manutentori e d<strong>un</strong>que garantireinterventi più rapi<strong>di</strong>Le case produttrici <strong>di</strong> materiale per l’<strong>irrigazione</strong> si stanno sempre piùinteressando al problema del vandalismo in risposta alla domanda esplicitasollevata dai responsabili delle amministrazioni pubbliche e molto si sta facendoper in<strong>di</strong>viduare materiali più resistenti o sistemi <strong>di</strong> controllo che den<strong>un</strong>cino leanomalie <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento con forte riduzione dei tempi <strong>di</strong> intervento, tuttaviasembra <strong>un</strong>a lotta impari e a niente vale la scelta, operata in alc<strong>un</strong>eamministrazioni, <strong>di</strong> procedere con <strong>un</strong>a sistematica recinzione delle aree averde: a posteriori si è notato solo la creazione <strong>di</strong> enclavi protetti nei quali ivandali possono agire in<strong>di</strong>sturbati.Esaurita l’indagine conoscitiva legata al reperimento delle informazioni efferentil’area ed il tipo <strong>di</strong> utenza occorre procedere alla fase successiva inerente alreperimento delle informazioni che chiameremo strumentali ovvero la verificadella fonte <strong>di</strong> approvvigionamento idrico.L’acquaL’acqua è, ovviamente, in<strong>di</strong>spensabile ai fini dell’<strong>irrigazione</strong> ed è necessarioconoscerne le caratteristiche sia dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista qualitativo che quantitativo,caratteristiche che possono variare in relazione alla provenienza.L’eventuale presenza <strong>di</strong> sostanze anomale in sospensione o in soluzione puòavere conseguenze varie e mutevoli se si considerano gli effetti sullavegetazione, sull’uomo o sulle componenti tecnologiche dell’impianto: possonoessere, cioè dannosi per entrambi oppure anche se tollerate dalla vegetazione17


ed innocue per l’uomo, essere estremamente dannose per l’efficienza deicomponenti impiantistici.Le caratteristiche che contrad<strong>di</strong>stinguono l’acqua e la rendono più o menoadeguata all’uso irriguo possono essere così riass<strong>un</strong>te:- temperatura- torbi<strong>di</strong>tà- durezza- PH- neutralità battericaTemperaturaNormalmente il ciclo <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> prende l’avvio nelle ore notturne sia perevitare che l’acqua, <strong>di</strong>stribuita a pioggia possa danneggiare le foglie a causadell’effetto lente combinato con i raggi del sole, sia perché si riduca la quantità<strong>di</strong> acqua che potrebbe andar perduta per effetto dell’evaporazione. Tuttaviaaltro vantaggio conseguente all’<strong>irrigazione</strong> notturna è la riduzione della<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> temperatura tra l’acqua, proveniente da pozzi profon<strong>di</strong> e lavegetazione.Per determinare se l’acqua impiegata sia o meno adatta all’<strong>irrigazione</strong>, inf<strong>un</strong>zione del tipo <strong>di</strong> coltura in atto e delle modalità <strong>di</strong> erogazione, occorrerebberilevare la temperatura al p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> ingresso nell’impianto irriguo infatti se latemperatura è troppo bassa l’escursione termica sulle ra<strong>di</strong>ci può innescare <strong>un</strong>ritardo <strong>di</strong> crescita della pianta mentre per certe colture floricole l’<strong>irrigazione</strong> apioggia con acqua troppo fredda può ledere le foglie, con risultati simili a quellidella gran<strong>di</strong>ne.Se l’acqua della quale si <strong>di</strong>spone presenta <strong>un</strong>a temperatura particolarmentebassa può essere necessaria <strong>un</strong>a sosta <strong>di</strong> acclimatazione in cisterna <strong>di</strong>accumulo mentre <strong>un</strong> sistema utilizzato soprattutto in agricoltura è il passaggio intubazioni esterne <strong>di</strong> colore nero, non interrate, in modo che possanoaccumulare calore.18


Torbi<strong>di</strong>tàQuesta caratteristica dell’acqua esprime la presenza <strong>di</strong> sospensioni solide, chepossono essere organiche o inorganiche. Le prime sono composte <strong>di</strong> solito dasemi, uova <strong>di</strong> pesci, alghe, mentre le seconde sono normalmente formate dasabbia, limo, argille o residui <strong>di</strong> incrostazioni delle pareti delle condutture.Se l’acqua presenta sostanze in sospensione che possono pregiu<strong>di</strong>carel’efficienza dell’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> occorrerà provvedere ad <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong>decantazione o <strong>di</strong> filtraggio, a seconda della portata e della qualitàdell’investimento.Per prima cosa occorrerà in<strong>di</strong>viduare l’origine e la natura delle sospensioni: se<strong>un</strong> pozzo aspira in proporzione maggiore alla sua portata è probabile che lapompa aspiri anche sabbia o altro materiale dal fondo, in questo caso saràopport<strong>un</strong>o ri<strong>di</strong>mensionare l’aspirazione introducendo, per sod<strong>di</strong>sfare ilfabbisogno dell’impianto, <strong>un</strong>a cisterna <strong>di</strong> accumulo.Aspirando da <strong>un</strong> fiume o da <strong>un</strong> lago, o com<strong>un</strong>que da <strong>un</strong> deposito <strong>di</strong> superficie,è probabile che l’acqua presenti maggiori torbi<strong>di</strong>tà derivate dalla sostanzaorganica presente e dall’azione degli agenti atmosferici. Considerando leportate in gioco nell’impianto si può decidere se optare per <strong>un</strong>a vasca <strong>di</strong>decantazione, nella quale l’acqua potrà rimanere il tempo necessario adepositare le sospensioni, o per <strong>un</strong>a stazione <strong>di</strong> pompaggio in continuo,eventualmente composta da <strong>un</strong> prefiltro sgrossante e da <strong>un</strong> filtro finale più fine:in <strong>un</strong> caso o nell’altro avremo costi <strong>di</strong>versi e soprattutto <strong>di</strong>versa esigenza <strong>di</strong>manutenzione.Affronteremo nella fase finale del processo progettuale l’analisi dei vari sistemi<strong>di</strong> filtraggio.DurezzaQuesto parametro è determinato dalla concentrazione <strong>di</strong> sali <strong>di</strong> calcio e <strong>di</strong>magnesio.Una durezza eccessiva provoca inconvenienti all’impianto, creandoincrostazioni nelle tubazioni e negli ugelli, fino alla loro totale otturazione.Attraverso test effettuati si è calcolato che ogni millimetro in più <strong>di</strong> calcaredepositato nelle condutture aumenta del 7% il consumo <strong>di</strong> combustibilenecessario per alimentare l’impianto, con evidenti <strong>di</strong>seconomie <strong>di</strong> esercizio.19


Le modalità per ridurre la durezza dell’acqua sono assai varie e <strong>di</strong>pendono,ancora, dalla natura dell’investimento previsto e dalla garanzia che si vuolassicurare: rientrando ancora nel campo del trattamento acque affronteremo lealternative nella parte conclusiva del processo progettuale.PHIl valore del PH dell’acqua per <strong>irrigazione</strong> si dovrebbe collocare normalmentetra i valori 6,5 <strong>di</strong> minimo e 8,4 <strong>di</strong> massimo infatti la gran parte delle specievegetali richiede <strong>un</strong> valore <strong>di</strong> pH subacido.Neutralità battericaIn relazione alla provenienza dell’acqua questa può non esserebattereologicamente neutra e quin<strong>di</strong> rappresentare, nel caso <strong>di</strong> aspersione apioggia, <strong>un</strong> pericoloso aereosol per l’uomo. In questo caso se non si intendeprocedere con <strong>un</strong>’ulteriore potabilizzazione <strong>di</strong>venta perentoria la scelta dellasub-<strong>irrigazione</strong>.Fonti <strong>di</strong> approvvigionamentoViste le caratteristiche peculiari dell’acqua ve<strong>di</strong>amo adesso, in relazione allaprovenienza, le possibili alternative.Le più com<strong>un</strong>i fonti <strong>di</strong> approvvigionamento possono essere:- acquedotto- pozzi artesiani- fiumi o laghi- impianti <strong>di</strong> depurazione <strong>di</strong> acqua reflue- acque <strong>di</strong> recupero sistemi <strong>di</strong> drenaggioNei due primi casi la scarsa portata può richiedere l’installazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a cisterna<strong>di</strong> accumulo dal quale poi partirà il circuito <strong>di</strong> alimentazione per l’<strong>irrigazione</strong>.AcquedottoAppurata la possibilità, sancita da regolamenti com<strong>un</strong>ali, <strong>di</strong> utilizzare l’acquapotabile per <strong>irrigazione</strong>, libertà spesso soggetta a limitazioni nei perio<strong>di</strong> estivi incoincidenza <strong>di</strong> siccità stagionali, impiegare l’acqua dell’acquedotto perl’<strong>irrigazione</strong> ha quali vantaggi:20


- assenza <strong>di</strong> torbi<strong>di</strong>tà- temperatura non eccessivamente fredda- <strong>di</strong>sponibilità costanteper contro, quali aspetti negativi, si riscontra:- pressione e portata non sempre compatibile con le esigenze <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto<strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> me<strong>di</strong>o-grande- costo non in<strong>di</strong>fferenteQuin<strong>di</strong> per valutare a pieno la convenienza ad utilizzare l’acqua dell’acquedottooccorrerà confrontare la portata <strong>di</strong>sponibile con il fabbisogno dell’impianto.E’ inutile negare che negli ultimi anni si è assistito ad <strong>un</strong> progressivo aumentodei costi dell’acqua <strong>di</strong>stribuita dagli acquedotti com<strong>un</strong>ali (dal 1992 i costi sonoaumentati del 30%), aumenti resi necessari dagli investimenti per modernizzare<strong>un</strong>a rete <strong>di</strong>stribuitiva ormai obsoleta, ed è altrettanto inutile negare che taliaumenti continueranno a verificarsi per adeguare il costo dell’acqua in Italia alcosto sostenuto dagli utenti negli altri paesi Europei.<strong>un</strong>a tabella dei costi in lire amc in alc<strong>un</strong>e città italianecittà CostoPalermo 3.050Bologna 2.641Torino 1.593Firenze 1.472Cagliari 1.443Roma 1.381Napoli 1.239Bari 1.050Trieste 945Genova 854Venezia 627Milano 450Considerando infatti <strong>un</strong>a statistica Europea l’Italia,con <strong>un</strong>a me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> L. 1.395/mc si colloca al settimoposto ben <strong>di</strong>stanziata dalla Germania dove l’acquacosta circa 3.425 L. a mc (dati NUS National UtilityService) ma anche dalla Francia dove il costo me<strong>di</strong>osostenuto dall’utente è <strong>di</strong> L. 2.111 per mc.Per comprendere l’incidenza dei costi idrici perl’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong>’area verde occorre considerare che,previsto <strong>un</strong> fabbisogno me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 5 litri/mq <strong>di</strong> prato, <strong>un</strong>giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> 400 mq richiederà al giorno 2 mc <strong>di</strong> acquae d<strong>un</strong>que, durante <strong>un</strong>a stagione irrigua stimata <strong>di</strong> 120giorni, circa 240 mc. che a Firenze corrispondono ad<strong>un</strong>a spesa annua <strong>di</strong> circa L.350.000.PozziEscludendo i pozzi freatici, che captano falde superficiali e perciò assia rari enon sempre sicuri dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista della qualità dell’acqua, i pozzi artesianipossono essere ottenuti, invece per percussione o trivellazione e arrivano alle21


falde <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà nelle quali l’acqua, scorrendo tra strati impermeabili <strong>di</strong>terreno possiede <strong>un</strong>a sufficiente pressione da risalire in superficie, <strong>un</strong>a voltacreata <strong>un</strong>a strada preferenziale.I pozzi artesiani, che a seconda delle zone, possono avere anche profon<strong>di</strong>tàmolto considerevoli, si caratterizzano per la loro:- profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> scavo- <strong>di</strong>ametro- livello statico dell’acqua- livello <strong>di</strong>namico dell’acquaPer quanto profondo possa essere lo scavo l’acqua se dotata <strong>di</strong> sufficientepressione può risalire anche a quote molto prossime alla superficie definendoquello che viene in<strong>di</strong>cato come livello statico dell’acqua. <strong>La</strong> pompa sommersache vi verrà introdotta, quando entrerà in f<strong>un</strong>zione, aspirerà l’acquaspostandone il livello a quello che viene definito come livello <strong>di</strong>namico. <strong>La</strong><strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quota tra il livello statico ed il livello <strong>di</strong>namico è f<strong>un</strong>zione dellaportata del pozzo e può avere <strong>un</strong> andamento con<strong>di</strong>zionato anche dallastagionalità della falda.E’ assai importante la conoscenza della quota del livello statico e del livello<strong>di</strong>namico dell’acqua nel pozzo ai fini del <strong>di</strong>mensionamento della pompanecessaria a garantire all’acqua la pressione utile all’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.Per la valutazione della convenienza alla perforazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> pozzo occorreconsiderare che l’acqua sarà, nella maggior parte dei casi:- <strong>di</strong> buona qualità ed esente da torbi<strong>di</strong>tà- abbondanteper contro occorre prevedere i costi relativi:- alla trivellazione del pozzo e all’acquisto della pompa- all’esercizio della pompa ed ai costi <strong>di</strong> manutenzione- alla temperatura, spesso bassa, dell’acqua, che può richiedere <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong>stoccaggio per l’acclimatazione.Occorre tuttavia introdurre <strong>un</strong> concetto assai importante: la trivellazione deipozzi, soprattutto in zone a rischio per la <strong>di</strong>sponibilità idrica, rischia <strong>di</strong>compromettere il già precario equilibrio destabilizzando la falda e aggravando ifenomeni <strong>di</strong> salinizzazione. Allo scopo <strong>di</strong> mantenere <strong>un</strong> regime <strong>di</strong> controllo lepiù recenti <strong>di</strong>sposizioni amministrative obbligano alla autoden<strong>un</strong>cia dei pozzi e22


all’intallazione, <strong>di</strong> contatori e/o limitatori <strong>di</strong> portata delle quantità <strong>di</strong> acqueautorizzate ad essere em<strong>un</strong>te in base alla superficie da servire: le quantitàdovrebbero essere proporzionali alle caratteristiche dei pozzi e alla <strong>di</strong>namicadella falda e nonostante queste precauzioni la coincidenza d’uso, nonprogrammabile, dei vari pozzi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a stessa zona, può rischiare <strong>di</strong> mettere incrisi qualsiasi rete idrica.<strong>La</strong>ghi, fiumi o canali <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong><strong>La</strong> caratteristica che accom<strong>un</strong>a queste <strong>di</strong>verse fonti <strong>di</strong> approvvigionamentoidrico è lo scorrere superficiale dell’acqua ma, mentre nei canali <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>gestiti da Enti <strong>di</strong> Bonifica l’acqua sarà <strong>di</strong>sponibile in turni prestabiliti <strong>di</strong>adacquamento, negli altri due casi la captazione potrà essere liberacompatibilmente con la <strong>di</strong>sponibilità stagionale.I vantaggi sono assi semplici:- costi contenuti- acqua a temperatura ambentaleper contro gli svantaggi richiedono <strong>un</strong>’attenta valutazione- necessità <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa <strong>di</strong> aspirazione- <strong>di</strong>stanza non sempre minima dall’area da irrigazre- acqua ricca <strong>di</strong> sospensioni organiche che richiedono sistemi <strong>di</strong> filtraggicomplessi spesso composti da pre-filtro sgrossante e filtro finale a maggiorgrado <strong>di</strong> finezza.Impianti <strong>di</strong> depurazione <strong>di</strong> acqua reflueSecondo l’art.2 del decreto legislativo n. 152 del 11.05.99 le acque refluedomestiche sono quelle provenienti da inse<strong>di</strong>amneti <strong>di</strong> tipo residenziale e daservizi, derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attivitàdomestiche. Lo stesso articolo riconosce quali acque reflue industriali quellescaricate da e<strong>di</strong>fici in cui si svolgono attività commerciali o industriali e sipresentano <strong>di</strong>verse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche <strong>di</strong><strong>di</strong>lavamento. Infine sono acque reflue urbane quelle domestiche o il miscuglio <strong>di</strong>acque reflue civili, industriali ovvero meteoriche <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento.Il recupero delle acque reflue potrebbe essere <strong>un</strong>a valida alternativa alle altrefonti <strong>di</strong> approvvigionamento idrico, soprattutto dove l’acqua scarseggia come23


nel Sud d’Italia. Attualmente la situazione è piuttosto confusa non essendo notiné il numero <strong>di</strong> impianti f<strong>un</strong>zionanti né quali siano i flussi <strong>di</strong> entrata e <strong>di</strong> uscita.Potenzialemente si potrebbe arrivare al 35-36% <strong>di</strong> recupero (dati Inea) ma allostato attuale siamo ben lontani dal raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> questo obbiettivo.Ma senza voler arrivare alla <strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> recupero acquereflue a scala territoriale è possibile ipotizzare sistemi in scala ridotta utili perl’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no me<strong>di</strong>o/grande <strong>di</strong> <strong>un</strong>a villetta.In effetti in Italia i dati relativi ai consumi procapite <strong>di</strong> acqua sono assaiinquietanti:Fabbisogno giornaliero me<strong>di</strong>o pro capite in litri/abitante al giornoConsumo me<strong>di</strong>o nazionale 350Consumo domestico me<strong>di</strong>o così ripartito: 150-250Uso igienico 100-150Uso alimentare 15-25Uso per lavaggio indumenti o pulizie 30-50Usi vari 5-25Il che significa che <strong>un</strong>a famiglia <strong>di</strong> 4 persone giornalmente può arrivare autilizzare 1 mc, sufficiente, se integralmente recuperato ad irrigare 200 mq <strong>di</strong>giar<strong>di</strong>no. Non sono solo le utenze domestiche interessanti infatti:Fabbisogno idrico per strutture pubbliche (valori me<strong>di</strong>)Hotel con camere con doccia250-450 l/lettoScuole20-30 l/personaUffici e stabilimenti50-60 l/addettoRistoranti45-70 l/copertoCerto <strong>un</strong> elemento limitante per l’investimento in sistemi <strong>di</strong> recupero acquereflue è rappresentato dalla stagionalità dello sfruttamento, infatti se per 12mesi vengono prodotte, e quin<strong>di</strong> trattate, le reflue queste possono essere poiconvenientemente utilizzate solo per i 4-5 mesi <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>. Inoltre da nonsottovalutare i costi <strong>di</strong> investimento soprattutto inerenti alla riduzione dell’odore:le acque riciclate da impianti domestici, economicamente alla portata <strong>di</strong> tutti,non sono completamente prive <strong>di</strong> odori sgradevoli e d<strong>un</strong>que possono essere24


utilizzate solamente in caso <strong>di</strong> sub-<strong>irrigazione</strong> se non si intenda affrontare costiben più consistenti.Acque <strong>di</strong> recupero sistemi <strong>di</strong> drenaggioUn <strong>di</strong>scorso a parte meritano i sistemi <strong>di</strong> recupero dell’acqua:- acqua piovana- acqua <strong>di</strong> drenaggioAcqua piovanaUn assioma sempre valido recita che se piove non occorre prevederel’<strong>irrigazione</strong> artificiale e quando è necessaria l’<strong>irrigazione</strong> artificiale significa chel’andamento stagionale non è sufficiente a garantire il giusto apporto idrico.<strong>La</strong> banalità del concetto sottolinea il fatto che raramente si può irrigare conl’acqua piovana a meno che non si operi in ville storiche nelle quali esistanocisterne <strong>di</strong> recupero enormi, già pre<strong>di</strong>sposte, e d<strong>un</strong>que <strong>di</strong>sponibili ad essereriempite durante tutta la stagione invernale. In caso contrario i costo per larealizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a cisterna o <strong>di</strong> <strong>un</strong> invaso adeguato a garantire l’autonomiaper almeno <strong>un</strong>a settimana, rappresenta <strong>un</strong> onere insostenibile nel bilancioeconomico <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>: me<strong>di</strong>amente <strong>un</strong> prato alle nostrelatitu<strong>di</strong>ni richiede 5 mm. <strong>di</strong> acqua al giorno e <strong>un</strong> temporale anche <strong>di</strong> forteintensità non <strong>di</strong>stribuisce più <strong>di</strong> 7-11 mm d’acqua perciò sufficiente al limite perdue cicli <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>, senza considerare che, per bagnare <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> 400mq. occorrerà <strong>un</strong>a superficie <strong>di</strong> raccolta altrettanto ampia(es. il tetto <strong>di</strong> <strong>un</strong>acasa) ed <strong>un</strong>a cisterna <strong>di</strong> 4 mc. per lo stoccaggio.Acqua <strong>di</strong> drenaggioDiverso il <strong>di</strong>scorso del recupero delle acque <strong>di</strong>stribuite in eccesso tramite <strong>un</strong>sistema <strong>di</strong> drenaggio: pratica <strong>di</strong>ffusa sui terreni sportivi allo scopo <strong>di</strong> garantire lemigliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sviluppo del manto erboso si sta assistendo al suo<strong>di</strong>ffondersi anche in contesti non sportivi.L’acqua che giornalmente viene <strong>di</strong>stribuita ad <strong>un</strong>’area verde in parte non vienetrattenuta poiché eccede la capacità <strong>di</strong> campo del terreno, in questo casodefluisce andando a rimpinguare, nella migliore delle ipotesi, dopo <strong>un</strong> percorsopiù o meno tortuoso, la falda della zona, o nella peggiore delle ipotesi la rete25


fognaria. Questa stessa acqua, pre<strong>di</strong>sponendo <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> drenaggio contubazioni <strong>di</strong> raccolta convoglianti in <strong>un</strong> bacino <strong>di</strong> accumulo, potrebbe essererecuperata giornalmente e resa nuovamente <strong>di</strong>sponibile per l’<strong>irrigazione</strong>.I vantaggi sono certo innegabili:- acqua <strong>di</strong> ottima qualità, talvolta già fertilizzata- costi <strong>di</strong> esercizio contenutiper contro gli svantaggi sono chiaramente evidenti:- alti costi iniziali per la realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> drenaggio <strong>di</strong>ffuso, checom<strong>un</strong>que garantirebbe anche le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sviluppo per lavegetazione.A conclusione è possibile quin<strong>di</strong>, <strong>un</strong>a volta conclusa la <strong>di</strong>sanima dellecaratteristiche fisico chimiche dell’acqua, operare con interventi <strong>di</strong>versificati alloscopo <strong>di</strong> renderla adatta all’<strong>irrigazione</strong>:- interventi passivi: con soste <strong>di</strong> decantazione in bacini opport<strong>un</strong>amente<strong>di</strong>mensionati al fabbisogno idrico- interventi attivi con sistemi <strong>di</strong> filtraggio o <strong>di</strong> trattamento acque- precauzioni tecniche con la scelta nella gamma <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>sponibili per larealizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> quelli che si manterranno inefficienza nonostante le caratteristiche dell’acqua.I primi due p<strong>un</strong>ti verranno trattati <strong>di</strong>ffusamente nella parte conclusiva del testomentre il terzo p<strong>un</strong>to sarà oggetto del prossimo capitolo.<strong>La</strong> quantitàStabilità la qualità dell’acqua il problema successivo è la definizione della suaquantità: valore quanto meno fondamentale per la definizione dei costidell’impianto in progetto.<strong>La</strong> quantità dell’acqua si esprime secondo due parametri fondamentali:- portata- pressioneNon esiste <strong>un</strong>a portata o <strong>un</strong>a pressione ideale ma i valori possono variare inbase alle caratteristiche dell’impianto in progetto, in base cioè all’estensionedell’area ed al tipo <strong>di</strong> irrigatori da impiegarsi: <strong>un</strong>a portata sufficiente ad irrigare26


<strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> 100 mq sarà assolutamente inadeguata ad irrigarne <strong>un</strong>o <strong>di</strong> 1000sempre che non si voglia moltiplicare il numero dei settori con forti <strong>di</strong>seconomielegate allo sviluppo delle tubazioni ed al tipo <strong>di</strong> automatismo.<strong>La</strong> fase conoscitiva è com<strong>un</strong>que in<strong>di</strong>spensabile per definire l’entitàdell’intervento perciò occorre procedere sia al rilievo della portata che dellapressione.PortataNormalmente si procede all’<strong>irrigazione</strong> nelle ore notturne perciò, nel caso siimpieghi l’acquedotto quale fonte <strong>di</strong> approvvigionamento, occorrerebbeverificarne la portata ad orari il più prossimi possibile a quelli <strong>di</strong> esercizio poichèanche nella rete pubblica vi sono fluttuazioni possibili derivate dai picchi <strong>di</strong>consumo.Le modalità <strong>di</strong> rilevamento della portata possono essere <strong>di</strong> due tipi:- ricorrendo ad <strong>un</strong>o strumento <strong>di</strong> misura come <strong>un</strong> flussometro o contatorevolumetrico- ricorrendo a <strong>un</strong> metodo empirico ovvero <strong>un</strong> contenitore <strong>di</strong> capacità notarilevando in quanto tempo, espresso in secon<strong>di</strong>, viene riempitoPressionePremesso che parleremo <strong>di</strong>ffusamente in seguito della pressione per adessooccorre solo rilevarla quale valore rappresentativo della fonte <strong>di</strong>approvvigionamento idrico.Da <strong>un</strong> rubinetto collegato alla rete <strong>di</strong> alimentazione si potrà desumere, adutenza chiusa <strong>un</strong> valore <strong>di</strong> pressione massimo, detto pressione statica. Dalp<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista del <strong>di</strong>mensionamento dell’impianto questo valore è assolutamenteinutile dato che corrisponde ad <strong>un</strong>a portata <strong>di</strong> 0 litri. Perciò occorrerà effettuarenuovamente la misurazione a rubinetto aperto rilevando quella che viene dettapressione <strong>di</strong>namica.Una fonte <strong>di</strong> approvvigionamento idrico è sempre rappresentata da <strong>un</strong>a curval<strong>un</strong>go la quale ogni valore <strong>di</strong> pressione è sempre associato, in maniera <strong>un</strong>ivoca,ad <strong>un</strong> valore <strong>di</strong> portata: l’obbiettivo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a corretta rilevazione è definire quellacurva limitandola, chiaramente, ai range <strong>di</strong> esercizio previsti per l’impianto <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong>.27


Lo strumento che si impiega per questa operazione è il manometro che montatodopo <strong>un</strong> rubinetto <strong>di</strong> parzializzazione è in grado <strong>di</strong> rilevare la variazione <strong>di</strong>pressione con <strong>un</strong>a <strong>di</strong>versa apertura della saracinesca. Il manometro potràessere associato ad <strong>un</strong> flussometro oppure si utilizzarà il secchio <strong>di</strong> capienzanota per rilevare i valori <strong>di</strong> portata.Quello che si dovrà ottenere è qualcosa <strong>di</strong> simile:portataPressione0 litri/minuto 4 bar20 litri/minuto 3 bar40 litri/minuto 2 bar60 litri/minuto 1 barAi fini progettuali saranno altrettanto inutili sia la prima rilevazione con portatanulla, sia la quarta con pressione troppo bassa e quin<strong>di</strong> incompatibile con lamaggior parte degli irrigatori.Queste misurazioni risultano superflue se si usa quale fonte <strong>di</strong>approvvigionamento idrico <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> pompaggio posizionato in pozzo,cisterna o bacino superficiale: in questo caso sarà la curva rappresentativadella pompa a darci i valori utili alla <strong>progettazione</strong>.Nel caso si preveda l’impiego <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa ma ancora questa non sia statadefinita sarà il progetto a in<strong>di</strong>care la pompa più idonea a garantire la portata e lapressione necessaria: in questo ultimo caso occorrerà acquisire i dati altimetricirelativi alla posizione dell’acqua, ovvero la quota della cisterna, del bacino o delprobabile livello <strong>di</strong>namico dell’acqua nel pozzo.Parametri gestionaliConcluso il reperimento delle informazioni oggettive, legate all’area o all’utenza,e delle informazioni strumentali, legate alla fonte <strong>di</strong> approvvigionamento idrico,possiamo passare al reperimento delle informazioni gestionali: si tratterà <strong>di</strong> <strong>un</strong>aserie <strong>di</strong> informazioni utili nel caso si tratti <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto pubblico e quin<strong>di</strong> chepreveda <strong>un</strong> responsabile <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>verso dal progettista e dal committente.Le scelte che si dovranno effettuare prevederanno <strong>un</strong>a selezione dei prodottiimpiegabili per la realizzazione dell’impianto, selezione da effettuarsi in meritoa:28


- resistenza e garanzie- versatilità- semplicità <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento- budget <strong>di</strong> spesa previstoResistenza e garanzieNon tutti i prodotti offrono la stessa resitenza e garanzia <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento,perciò occorrerà esercitare <strong>un</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> selezione possibile solo se si avrà <strong>un</strong>aconoscenza accurata <strong>di</strong> ogni prodotto <strong>di</strong>sponibile sul mercatoVersatilità<strong>La</strong> necessità <strong>di</strong> ridurre i tempi <strong>di</strong> intervento in caso <strong>di</strong> danneggiamento per attivandalici e la pratica sempre più <strong>di</strong>ffusa presso gli uffici competenti lamanutenzione del verde urbano <strong>di</strong> tenere, a questo scopo, <strong>un</strong> magazzino deipezzi <strong>di</strong> ricambio, obbliga a ridurre ulteriormente la scelta a <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> prodottiper l’<strong>irrigazione</strong> che offrano versatilità e sostituibilità tra loro.Semplicità <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamentoNon sempre <strong>un</strong>’amministrazione pubblica possiede manodopera specializzatade<strong>di</strong>cata alla manutenzione e gestione del verde perciò la conoscenza <strong>di</strong>questo elemento può con<strong>di</strong>zionare la scelta dei prodotti e soprattutto degliautomatismi da installare tra quelli che offrano la maggiore semplicità <strong>di</strong>regolazione e programmazione.Budget <strong>di</strong> spesa previstoTenere conto dei costi <strong>di</strong> realizzazione e <strong>di</strong> manutenzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto èobbligatorio per qualsiasi progettista si accinga a pianificare <strong>un</strong> intervento in<strong>un</strong>’area a verde.Qualsiasi gamma <strong>di</strong> prodotti per <strong>irrigazione</strong> offre numerose alternative a costi<strong>di</strong>versi e sarà necessario <strong>un</strong>a conoscenza approfon<strong>di</strong>ta del mercato per operareil <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> scelta: ovviamente se due componenti sono <strong>di</strong>sponibili a prezzi<strong>di</strong>versi avranno sicuramente <strong>di</strong>verse caratteristiche, perciò è fondamentaletener presente le priorità progettuali affinché si possano riconoscere le qualità29


tecnologiche che <strong>un</strong> prodotto deve assolutamente per rispondere a tutti gli altrirequisiti essenziali.<strong>La</strong> conoscenza accurata del mercato consentirà anche al progettistadell’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> essere parte attiva e propositiva nella definizionedella conformazione delle aree ver<strong>di</strong>: anche le gamme più ricche ed articolate <strong>di</strong>prodotti per <strong>irrigazione</strong> infatti hanno dei limiti tecnici insuperabili. E’ possibilequin<strong>di</strong> trovarsi in situazioni nelle quali la soluzione andrà cercata più nelri<strong>di</strong>segno delle aree e nella selta delle specie vegetali adeguate che nella scelta<strong>di</strong> <strong>un</strong> particolare irrigatore.30


I materiali impiegati nell’<strong>irrigazione</strong>Per poter procedere correttamente nella <strong>progettazione</strong> effettuando le sceltecorrette dei materiali più adeguati occorre conoscere la gamma <strong>di</strong>sponibile sulmercato.I componenti principali <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> sono:- irrigatori- elettrovalvole- programmatori<strong>La</strong> scelta <strong>di</strong> ogni elemento deve rappresentare la risposta migliore ad <strong>un</strong>a serie<strong>di</strong> domande che devono scaturire dalle priorità definite nella fase <strong>di</strong> raccoltadati.Gli irrigatoriGli irrigatori sono gli ultimi componenti del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acquama sono gli elementi dai quali partire nella fase progettuale, sono quin<strong>di</strong> imattoncini sui quali costruire tutto l’apparato <strong>di</strong> erogazione.Parametri fondamentali <strong>di</strong> verifica per la qualità <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatore sono:- Coefficiente <strong>di</strong> <strong>un</strong>iformità o CU- Proporzionalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione della gamma dei boccagli- Pluviometria- Pressione <strong>di</strong> esercizio- Portata <strong>di</strong> lavoro- Avanzamento consigliato- Raggio <strong>di</strong> lavoro- Traiettoria del gettoCoefficiente <strong>di</strong> UniformitàSi tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> valore che esprime l’omogeneità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatoremisurata su <strong>un</strong>’area <strong>di</strong> ampiezza nota. Il CU è rappresentativo della qualità <strong>di</strong><strong>un</strong> irrigatore ma varia sia in relazione della pressione applicata al boccaglio sia31


in relazione all’ampiezza dell’area <strong>di</strong> rilevazione: <strong>un</strong>’analisi imparziale assumequali valori quelli <strong>di</strong>chiarati dalle case produttrici sulle tabelle prestazionali.Normalmente le operazioni <strong>di</strong> verifica vengono effettuate al chiuso, entrolaboratori ove i getti non risultano influenzati dalle normali con<strong>di</strong>zioni ambientalipresenti in pieno campo, perciò, in fase progettuale è sempre consigliabileridurre <strong>di</strong> <strong>un</strong>a percentuale pari a circa il 5-10% i valori <strong>di</strong>chiarati dalle tabelle<strong>di</strong>stribuite dalle case produttrici.Proporzionalità della gamma <strong>di</strong> boccagliGli irrigatori devono avere <strong>di</strong>verso angolo <strong>di</strong> lavoro per adattarsi alla <strong>di</strong>versaconformazione planimetrica dell’area da irrigare ma, affinchè in ogni p<strong>un</strong>to delgiar<strong>di</strong>no cada la stessa quantità <strong>di</strong> acqua (principio dell’omogeneità <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione) occorre che al variare dell’ampiezza dell’angolo vari anche il tipo<strong>di</strong> boccaglio e d<strong>un</strong>que la quantità <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>stribuita.Le case produttrici dovrebbero garantire questa proporzionalità affinché sipossano trovare, entro la stessa gamma, boccagli che si adattino ad ogniangolo <strong>di</strong> lavoro. Spesso i nomi dei boccagli sono contrad<strong>di</strong>stinti con <strong>un</strong> numeroche può esprimere la loro portata in galloni/minuto <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento.PluviometriaEsprime la quantità <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>stribuita da <strong>un</strong> irrigatore su <strong>un</strong>a porzione <strong>di</strong>giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> ampiezza nota in <strong>un</strong>a data <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> tempo.Il calcolo della pluviometria può essere preventivo o cons<strong>un</strong>tivo: nel primo casosi considerano le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>stribuite dalla casa produttrice considerandol’avanzamento consigliato (in genere espresso in percentuale del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong>lavoro e <strong>di</strong>verso con avanzamento ad angolo e a quadrato), nel secondo siverifica la pluviometria <strong>di</strong> progetto inserendo nella formula <strong>di</strong> calcolo il realeavanzamento previsto.Dipendendo la pluviometria dalla somma delle singole portate è, ovviamente,influenzata dalla pressione <strong>di</strong> esercizio e dall’avanzamento dei corpi irriganti.32


Pressione <strong>di</strong> lavoroSi tratta della pressione, espressa in bar, che deve essere assicurata alboccaglio, o alla testina, affinché l’irrigatore possa garantire la pluviometria e lagittata prevista dalle tabelle prestazionali.Ogni catalogo riporta, per ciasc<strong>un</strong> irrigatore, i dati relativi ad <strong>un</strong>a selezione <strong>di</strong>pressioni <strong>di</strong> esercizio ma oltre a quelle in<strong>di</strong>cate, normalmente questo puòlavorare con <strong>un</strong> range <strong>di</strong> pressioni molto più ampio: la selezione operata dallecase produttrici corrisponde a quei valori per i quali, in fase <strong>di</strong> test, si è ottenutoil maggiore CU.Portata <strong>di</strong> esercizioSi tratta della quantità <strong>di</strong> acqua che <strong>un</strong> irrigatore può <strong>di</strong>stribuire lavorando ad<strong>un</strong>a certa pressione. Viene misurata in litri/minuto oppure in mc/ora <strong>di</strong> lavoroAvanzamento consigliatoIn seguito ai valori <strong>di</strong> CU ottenuti nella fase <strong>di</strong> test le case produttrici consiglianole <strong>di</strong>stanze massime <strong>di</strong> installazione, espressa in percentuale del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong>lavoro e <strong>di</strong>versificate per avanzamento a quadrato o a triangolo.Normalmente il valore consigliato è il 50% del <strong>di</strong>ametro, ovvero , allo scopo <strong>di</strong>garantire la migliore omogeneità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, si dovrebbero installare gliirrigatori ad <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stanza relativa pari al raggio risultante dalle tabelleprestazionali.Tra le con<strong>di</strong>zioni che influenzano l’avanzamento e lo possono ridurre rispetto alconsigliato vi sono il vento e la pendenza del terreno.Raggio <strong>di</strong> lavoroEsprime in metri la <strong>di</strong>stanza massima alla quale <strong>un</strong> irrigatore può garantire lamigliore aspersione.Vi sono irrigatori <strong>di</strong>sponibili con boccagli Gittata+, in grado cioè <strong>di</strong> migliorare ilraggio <strong>di</strong> lavoro a <strong>di</strong>scapito però della <strong>un</strong>iformità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, inoltre occorrericordare che aumentando la pressione <strong>di</strong> esercizio non migliorano leprestazioni ma, anzi, ottenendo <strong>un</strong>a maggiore nebulizzazione, si esponel’irrigatore alla <strong>di</strong>spersione ad azione del vento e d<strong>un</strong>que si riduce il raggio <strong>di</strong>lavoro.33


Traettoria del gettoSi esprime in gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> inclinazione rispetto all’orizzontale: cambiando laconformazione della parabola del getto l’irrigatore con <strong>un</strong> angolo <strong>di</strong> inclinazionemaggiore ha, a parità <strong>di</strong> altri parametri, maggiore raggio <strong>di</strong> lavoro ma anchemaggiore altezza nel p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> culmine.Sono <strong>di</strong>sponibili sul mercato irrigatori con boccagli ad inclinazione <strong>di</strong>verse dallostandard rappresentato da 25-30°: i cosidetti Angolo Basso possono arrivareanche ai 5° e gli Angolo Piatto agli 0°.Oltre a quelli analizzati vi sono ulteriori parametri significativi dei quali tenerconto nella scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatore:- velocità <strong>di</strong> rotazione- <strong>di</strong>mensioni dell’irrigatore e superficie visibile- altezza <strong>di</strong> sollevamento- semplicità <strong>di</strong> manutenzione- semplicità <strong>di</strong> regolazione- robustezza- versatilià- <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> accessori particolariVelocità <strong>di</strong> rotazioneNegli irrigatori <strong>di</strong>namici l’angolo <strong>di</strong> lavoro viene coperto dall’avanzamentoprogressivo del getto: il tempo necessario per completare il lavoro <strong>di</strong>penderàdalla velocità <strong>di</strong> rotazione. Allo scopo <strong>di</strong> garantire la migliore copertura ogniboccaglio ha <strong>un</strong>a velocità ottimale <strong>di</strong> avanzamento che viene regolata tramite leimpostazioni su <strong>un</strong>o statore.<strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> variare la velocità <strong>di</strong> rotazione ha, com<strong>un</strong>que, <strong>un</strong> ulteriorevantaggio: si può adattare l’irrigatore ad usi particolari quali l’abbattimento dellepolveri l<strong>un</strong>go percorsi o la ricompattazione dei campi da tennis.Cambiando in modo forzoso la velocità <strong>di</strong> rotazione cambierà, ovviamente, ilraggio <strong>di</strong> lavoro e la pluviometria.34


Dimensioni degli irrigatori e superficie visibileL’altezza del corpo dell’irrigatore, legata all’altezza <strong>di</strong> sollevamento, consente lascelta del modello più adeguato all’impiego: nel caso <strong>di</strong> tetti inerbiti o vicino acordoli cementati con scarsa profon<strong>di</strong>tà del terreno saranno da preferireirrigatori <strong>di</strong> minor altezza oppure per contro con terreni profon<strong>di</strong> ma contubazioni superficiali saranno da preferire irrigatori <strong>di</strong> maggior altezza ma conattacco laterale.<strong>La</strong> superficie esposta del coperchio dell’irrigatore è, invece, significativa, sel’irrigatore è impiegato in terreni sportivi o in aree deputate al gioco dei bambini:la minore superficie, riducendo l’ingombro, ridurrà il rischio <strong>di</strong> incidenti.Altezza <strong>di</strong> sollevamentoNel caso nell’area da bagnare vi siano ostacoli <strong>di</strong> modesta entità, tipo aiuole ocespugli e siepi basse, può essere utile la scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatore con <strong>un</strong>amaggiore altezza <strong>di</strong> sollevamento che riesca, quin<strong>di</strong>, a superarli.Altro vantaggio conseguente all’uso degli irrigatori <strong>di</strong> maggiore altezza <strong>di</strong>sollevamento è l’all<strong>un</strong>gamento del tempo <strong>di</strong> sfalcio del prato poiché nel caso siimpieghino irrigatori bassi il getto potrebbe urtare l’erba <strong>un</strong> po’ più alta e variarecosì il risultato finale.In genere l’altezza <strong>di</strong> sollevamento è espressa da <strong>un</strong> numero rappresentativodei pollici <strong>di</strong> altezza del canotto.Semplicità <strong>di</strong> manutenzione<strong>La</strong> semplicità dei meccanismi <strong>di</strong> erogazione dell’acqua può contribuire a ridurrele operazioni <strong>di</strong> manutenzione necessarie a mantenere l’efficienzadell’<strong>irrigazione</strong>. Importante è il sistema <strong>di</strong> lubrificazione degli irrigatori <strong>di</strong>namiciche può essere ad olio o ad acqua: nel secondo caso è l’acqua <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>che transitando dal canotto aziona il meccanismo <strong>di</strong> avanzamento all<strong>un</strong>gando itempi <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento dell’irrigatore e riducendo i rischi <strong>di</strong> inquinamentoqualora si danneggiasse la tenuta.35


Semplicità <strong>di</strong> regolazioneGli irrigatori con testine ad angolo <strong>di</strong> lavoro regolabile necessitano <strong>di</strong> <strong>un</strong>aregolazione all’installazione. Questa può essere realizzata me<strong>di</strong>ante il ricorsoad utensili <strong>di</strong>versi, più o meno complessi, o ottenibile solamente con le mani.Il grado <strong>di</strong> complessità può richiedere l’operato <strong>di</strong> installatori specializzati maper contro può essere <strong>un</strong> valido ostacolo ad eventuali manomissioni vandaliche.RobustezzaAlc<strong>un</strong>i impieghi speciali, come l’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> campi sportivi, richiedono irrigatori<strong>di</strong> maggiore robustezza come pure l’installazione in zone fortemente soggettead atti <strong>di</strong> vandalismo. Questa maggiore robustezza può essere garantita darivestimenti esterni in acciaio o da rinforzi interni.VersatilitàNormalmente <strong>un</strong> irrigatore può coprire <strong>un</strong> angolo <strong>di</strong> ampiezza variabile da 0 a360° o essere pre<strong>di</strong>sposto per coprire il cerchio intero senza ritorno. L’esistenza<strong>di</strong> irrigatori in grado <strong>di</strong> assicurare, con lo stesso corpo, ambedue le possibilità,garantisce <strong>un</strong>a maggiore versatilità e d<strong>un</strong>que la possibilità <strong>di</strong> intervenire piùprontamente, in caso <strong>di</strong> danneggiamento, accorciando i tempi delle riparazioni.Disponibilità <strong>di</strong> accessori particolariIl mercato offre <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> accessori utili a risolvere problemi particolari:- coperchio in gommaadatto all’impiego in aree gioco per bambini copre i bor<strong>di</strong> taglienti del canottoriducendo i rischi <strong>di</strong> lesione- valvola SAMadatto all’impiego in terreni in pendenza, la valvola può trattenere <strong>un</strong>a colonnad’acqua <strong>di</strong> altezza <strong>di</strong>fferente secondo il modello <strong>di</strong> irrigatore e d<strong>un</strong>que inrelazione al range <strong>di</strong> pressione <strong>di</strong> esercizio: in questo modo l’irrigatore nonlascia trafilare l’acqua contenuta nella tubazione a monte a fine ciclo <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong>.- regolatore <strong>di</strong> pressione PRScontrolla la pressione in uscita dal boccaglio svincolando le prestazionidell’irrigatore dalla pressione in ingresso. In caso <strong>di</strong> danneggiamento36


dell’irrigatore il PRS, controllando la quantità <strong>di</strong> acqua in uscita, non sbilancia ilsettore permettendo <strong>un</strong>a normale <strong>irrigazione</strong> per il resto dell’area.- testine autocompensantise <strong>un</strong> settore è formato da irrigatori posti a quote <strong>di</strong>verse si avrebbe <strong>un</strong>a<strong>di</strong>somogeneità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione conseguente alla <strong>di</strong>versa pressione <strong>di</strong> esercizio:le testine autocompensanti possono ristabilire l’omogeneità <strong>di</strong> erogazionesvincolando la quantità d’acqua erogata dalla pressione in ingresso.Una prima classificazione degli irrigatori può essere la seguente:- irrigatori fuori terra- irrigatori a scomparsa o pop-upIrrigatori fuori terraSono utilizzati prevalentemente in agricoltura o in situazioni particolari nellequali è necessaria <strong>un</strong>’altezza <strong>di</strong> sollevamento della testina non ottenibile con imodelli a scomparsa sempre che vi siano elementi fissi tali da consentire lamimetizzazione l’asta <strong>di</strong> installazione (come nel caso delle recinzioni delle piste<strong>di</strong> equitazione), in ogni caso quando il risultato da ottenere prescinde daconsiderazioni estetiche.Normalmente l’irrigatore viene installato su <strong>un</strong>’asta rigida, in genere in metallo,opport<strong>un</strong>amente fissata al terreno in modo da non danneggiarsi per le vibrazioni<strong>di</strong> esercizio.Vantaggi:- Costi contenuti- Possibilità <strong>di</strong> variare l’altezza dell’irrigatore in relazione alla crescita dellepianteSvantaggi:- Sgradevolezza dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista estetico- Ingombro per le lavorazioni del terreno- Facilità <strong>di</strong> danneggiamento vandalico37


Irrigatori a scomparsaSi tratta degli irrigatori più com<strong>un</strong>emente impiegati nella realizzazione <strong>di</strong>impianti per il giar<strong>di</strong>naggio o per il verde sportivo.Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista costruttivo sono composti da 3 parti:- il carter o corpo- il canotto- la testina o boccaglioIn con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> riposo, il canotto rientra completamente nel carter, grazie ad<strong>un</strong>a molla <strong>di</strong> richiamo, normalmente in acciaio inox, per poi fuoriuscire pereffetto della pressione <strong>di</strong> esercizio.In questo modo non resta ness<strong>un</strong> apparato esterno a vantaggio dell’esteticadell’impianto, della sicurezza antivandalica e della riduzione <strong>di</strong> ingombro per lelavorazioni o le manutenzioni or<strong>di</strong>narie.<strong>La</strong> gamma <strong>di</strong> irrigatori a scomparsa presenti sul mercato è estremamentearticolata ed è possibile trovare l’irrigatore adatto a risolvere qualsiasi necessitàsia in relazione alle prestazioni sia in relazione alle caratteristiche tecnologiche.Vantaggi:- Perfetta mimesi nel giar<strong>di</strong>no- Ness<strong>un</strong> ingombro per le lavorazioni, se correttamente installati- Ridotta visibilità e d<strong>un</strong>que riduzione dei danni da vandalismo- Maggiore assortimento <strong>di</strong>sponibile sul mercatoSvantaggi:- Costo più elevato- Maggiore accuratezza <strong>di</strong> installazione- Altezza <strong>di</strong> sollevamento non superiore ai 30 cmUlteriore classificazione degli irrigatori è la seguente:- irrigatori statici- irrigatori <strong>di</strong>namicientrambi sono <strong>di</strong>sponibili sia nella versione a scomparsa che fuori terra.38


Irrigatori staticiSi <strong>di</strong>cono irrigatori statici quei corpi irriganti che coprono contemporaneamentel’angolo previsto <strong>di</strong> lavoro durante il tempo <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento.Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista strutturale si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> canotto vuoto nel quale è la testinache regola sia la quantità <strong>di</strong> acqua che l’ampiezza dell’angolo.Concepiti in modo tanto semplice è possibile così riassumerne i vantaggi:- massima affidabilità anche con acqua non perfettamente pulita- assenza <strong>di</strong> manutenzione- ampia gamma, precisione ed affidabilità totale delle testine a <strong>di</strong>stribuzioneproporzionale- tempi <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> ridotti- pressione <strong>di</strong> esercizio ridotta- fine polverizzazione dell’acqua- costi <strong>un</strong>itari contenutiPer contro gli svantaggi possono essere:- alta pluviometria e d<strong>un</strong>que alto fabbisogno <strong>di</strong> acqua- alti costi a mq dell’impiantoBassa manutenzione<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> filtro posto al <strong>di</strong> sotto della testina riduce ulteriormente ilrischio, già molto basso, <strong>di</strong> occlusioneTestine intercambiabili ad erogazione proporzionaleGli irrigatori statici possono essere equipaggiati con:- testine ad angolo fisso, contrad<strong>di</strong>stinte da lettere-acronime dell’angolocoperto, es: F per full 360° o H per half 180°- testine ad angolo variabile, es: VAN- testine con doppia taglio per <strong>un</strong>a migliore <strong>di</strong>stribuzione sotto l’irrigatore- testine a figure, es: strisce o quadratoOgn<strong>un</strong>a delle testine ha <strong>un</strong>a erogazione proporzionale che garantisce lamigliore omogeneità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.39


Raggio <strong>di</strong> lavoro<strong>La</strong> vasta gamma <strong>di</strong> testine garantisce <strong>un</strong>a perfetta erogazione da 1 a oltre 5metri. Normalmente il raggio <strong>di</strong> lavoro è espresso in pie<strong>di</strong> (1 piede = 0,304 m).PluviometriaGli irrigatori statici sono caratterizzati da <strong>un</strong>’elevata pluviometria compresa tra i37 ed i 56 mm <strong>di</strong> pioggia per ora <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento: ne deriva <strong>un</strong> alto fabbisognod’acqua al quale corrisponde, ovviamente, <strong>un</strong> spazio-finestra molto ridotto perl’<strong>irrigazione</strong>.Altezza <strong>di</strong> sollevamentoGli irrigatori statici sono <strong>di</strong>sponibili con corpi <strong>di</strong> altezza variabile cui corrisponde<strong>un</strong>’altezza <strong>di</strong> sollevamento <strong>di</strong>versa compresa tra i 5 e i 30 cm. L’altezza <strong>di</strong>sollevamento viene in<strong>di</strong>cata in pollici.Polverizzazione sottile dell’acqua<strong>La</strong> leggera polverizzazione del getto, prodotta da <strong>un</strong> irrigatore statico, lo rendeadatto anche alla vegetazione più delicata, quali le aiuole fioriteIrrigatori <strong>di</strong>namiciSi <strong>di</strong>cono irrigatori <strong>di</strong>namici quei corpi irriganti il cui f<strong>un</strong>zionamento è legato almovimento del getto d’acqua che, in certo periodo <strong>di</strong> tempo, copre l’angolo <strong>di</strong>lavoro impostato.E’ possibile così riassumerne i vantaggi:- vasta gamma dei modelli <strong>di</strong>sponibili che arrivano a coprire anche aree moltoestese- vasta gamma <strong>di</strong> boccagli per ciasc<strong>un</strong> modello- bassa pluviometria- basso costo dell’impianto a mq- getto più potente e d<strong>un</strong>que meno sensibile all’effetto del vento- maggiore robustezza del corpoPer contro gli svantaggi possono essere:- alte pressioni <strong>di</strong> esercizio40


- tempi più l<strong>un</strong>ghi <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>- costi <strong>un</strong>itari più altiIn relazione al meccanismo <strong>di</strong> movimentazione del getto gli irrigatori <strong>di</strong>namicipossono essere ancora <strong>di</strong>visi in due categorie:- a martelletto o massa battente- a turbinaIrrigatori <strong>di</strong>namici a martellettoL’avanzamento del getto è determinato da <strong>un</strong> cucchiaio posto <strong>di</strong> fronte all’ugelloil cui contraccolpo, causato dalla pressione dell’acqua, agisce sul meccanismo<strong>di</strong> avanzamento.I vantaggi degli irrigatori a martelletto sono:- grande resistenza e durata nel tempo- f<strong>un</strong>zionalità anche con acque sporcheper contro gli svantaggi che ne hanno determinato l’abbandono progressivosono:- rumorosità durante il f<strong>un</strong>zionamento, particolarmente fasti<strong>di</strong>oso durante lenottate estive- <strong>di</strong>mensioni ingombranti del corpo e della superficie visibileIrrigatori <strong>di</strong>namici a turbinaUltima generazione degli irrigatori: l’avanzamento del getto avviene per ilmovimento dell’acqua entro <strong>un</strong>a turbina posta l<strong>un</strong>go il canotto dell’irrigatore.<strong>La</strong> turbina può essere lubrificata ad acqua o ad olio: nel secondo caso <strong>un</strong>afuoriuscita dell’olio può danneggiare il prato perciò è consigliabile adottareturbine autolubrificate dall’acqua in transito.Dal confronto con gli irrigatori <strong>di</strong>namici a martelletto possiamo desumerne ivantaggi:- totale silenziosità- gamma più ampia dei boccagli41


- maggiore economicità dei modelli a grande raggio, realizzati com<strong>un</strong>ementein bronzoPer contro gli svantaggi sono:- f<strong>un</strong>zionalità garantita solo in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> acque pulite: in caso <strong>di</strong> occlusionedella turbina questa non potrà essere pulita ma occorrerà sostituire il corpodell’irrigatore.Caratteristiche prestazionali tipiche degli irrigatori <strong>di</strong>namici sono:Raggi <strong>di</strong> lavoroGli irrigatori <strong>di</strong>namici a turbina sono <strong>di</strong>sponibili sul mercato in <strong>di</strong>verse misurealle quali corrispondono <strong>di</strong>versi raggi <strong>di</strong> esercizio:Dinamici residenzialiSi tratta degli irrigatori che vengono normalmente impiegati nei giar<strong>di</strong>ni me<strong>di</strong>opiccolicon raggio <strong>di</strong> lavoro compreso tra i 5 ed i 10 metri.Normalmente in questa fascia si trovano irrigatori che richiedono <strong>un</strong>a pressionecompresa tra i 2 e i 4 bar ed <strong>un</strong>a portata variabile dai 10 ai 30 litri/minuto conpluviometria <strong>di</strong> 7-27 mm/ora. I boccagli, o le testine, sono <strong>di</strong> tipo proporzionale.Dinamici <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o raggioSono normalmente impiegati in aree prative estensive per parchi urbani o areesportive <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni quali campi da calcetto. Particolarmente resistentihanno raggi <strong>di</strong> lavoro compresi tra i 15 ed i 20 metri.Normalmente in questa fascia si trovano irrigatori che richiedono <strong>un</strong>a pressionecompresa tra i 3 e i 5 bar ed <strong>un</strong>a portata variabile dai 30 ai 80 litri/minuto conpluviometria <strong>di</strong> 5-25 mm/ora. In questa fascia non è possibile garantire laproporzionalità dei boccagli.Dinamici per gran<strong>di</strong> terreni sportiviSi tratta degli irrigatori che vengono normalmente installati su campi golf o sualtri terreni sportivi quali i campi <strong>di</strong> calcio, con raggio <strong>di</strong> lavoro dai 20 ai 30 m.42


Normalmente in questa fascia si trovano irrigatori che richiedono <strong>un</strong>a pressionecompresa tra i 5 e i 9 bar ed <strong>un</strong>a portata variabile dai 100 ai 300 litri/minuto conpluviometria <strong>di</strong> 2-20 mm/ora.Conclusa l’analisi dei tipi <strong>di</strong> irrigatori <strong>di</strong>sponibili sul mercato possiamoriassumere i criteri che ne determinano la scelta grazie all’ausilio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong>domande:- Qual è la <strong>di</strong>mensione dell’area da bagnare?- Di quant’acqua si <strong>di</strong>spone?- Quanto è ampio lo spazio <strong>di</strong> tempo de<strong>di</strong>cabile all’<strong>irrigazione</strong>?- Di che pressione si <strong>di</strong>spone all’allacciamento?- E’ possibile debordare oltre il perimetro dell’aiuola?- Il terreno è in declivio?- Che tipo <strong>di</strong> vegetazione è esistente o prevista?- Che rischio vandalico è preve<strong>di</strong>bile?- Con che frequenza è previsto lo sfalcio dell’erba?- Che profon<strong>di</strong>tà del terreno esite o a che profon<strong>di</strong>tà sonointerrabili le tubazioni?- Quanto è importante la sicurezza degli utenti del parco?43


Le elettrovalvoleUna <strong>di</strong>sponibilità d’acqua limitata obbliga, nella maggior parte dei casi, alla<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto in più settori, ciasc<strong>un</strong>o formato da tanti irrigatori quantisono alimentabili con la portata garantita dall’allacciamento.L’elemento che regola l’accensione programmata e sequenziale dei vari settoriè l’elettrovalvola il cui f<strong>un</strong>zionamento, assai semplice, si basa sulla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>pressione esercitata dall’acqua sulla superficie <strong>di</strong> <strong>un</strong>a membrana che apre echiude il passaggio dell’acqua verso gli irrigatori.Le elettrovalvole sono normalmente chiuse e vengono aperte tramite lasollecitazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> solenoide che, sollevando il pistoncino posto al suo interno,libera <strong>un</strong> microcondotto che collega la camera superiore all’esterno:scaricandosi così parte dell’acqua che teneva premuta la membrana lapressione della rete la spinge verso l’alto e l’elettrovalvola si apre.Il solenoide è normalmente alimentato da corrente alternata a 24 V ma esistonosul mercato anche solenoi<strong>di</strong> alimentati a corrente continua a 9V per sistemi abatteria.Le <strong>di</strong>mensioni molto esigue del microcondotto permettono l’impiego <strong>di</strong> <strong>un</strong>solenoide con pistoncino ugualmente <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni e d<strong>un</strong>que con <strong>un</strong>assorbimento molto contenuto: in questo modo si possono impiegare cavi <strong>di</strong>alimentazione elettrica <strong>di</strong> sezione ridotta anche per l<strong>un</strong>ghe <strong>di</strong>stanze senza chela caduta <strong>di</strong> tensione sulla linea pregiu<strong>di</strong>chi il f<strong>un</strong>zionamento.Altra implicazione vantaggiosa delle ridotte <strong>di</strong>mensioni del microcondotto èl’all<strong>un</strong>gamento dei tempi <strong>di</strong> svuotamento e successivo riempimento dellacamera superiore, quando il solenoide, non più sollecitato chiude ilcollegamento <strong>di</strong> svuotamento: questo <strong>di</strong>spositivo che prende il nome <strong>di</strong>apertura e chiusura lenta è il miglior sistema per il corpo d’ariete.Il corpo d’arieteIl corpo d’ariete è <strong>un</strong>a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>namica transitoria che viene a crearsiqualora <strong>un</strong>a tubazione in pressione venga chiusa in modo repentino; perl’incomprimibilità dell’acqua la quantità <strong>di</strong> moto da questa posseduta si traducein <strong>un</strong>a sovrappressione <strong>di</strong> entità <strong>di</strong>versa in relazione alla velocità dell’acqua ealla <strong>di</strong>stanza tra il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> chiusura e il bacino <strong>di</strong> espansione. <strong>La</strong>sovrappressione, della quale impareremo a calcolare l’entità, può scaricarsi, in44


modo impreve<strong>di</strong>bile sulle tubazioni o sulla raccorderia portandola al collasso. Ilrischio rappresentato dal colpo d‘ariete sulla integrità delle parti componenti <strong>un</strong>impianto è talmente grave da obbligarci a contenere la velocità <strong>di</strong> circolazionedell’acqua entro valori <strong>di</strong> sicurezza (1,5 m/sec) e ad all<strong>un</strong>gare, per quantopossibile, il tempo <strong>di</strong> apertura e chiusura dei p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> intercettazione.Prestazioni delle elettrovalvoleOgni elettrovalvola ha <strong>un</strong> range <strong>di</strong> lavoro significativo, espresso dalle tabelleprestazionali, perciò affinché si abbia la garanzia <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento è necessariogarantire le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio si aper quanto riguarda la pressioneminima che per quanto riguarda la massima.<strong>La</strong> pressione minima è normalmente <strong>di</strong> 1 bar mentre la portata minima<strong>di</strong>pende dalla <strong>di</strong>mensione: il mancato rispetto <strong>di</strong> questi valori all<strong>un</strong>ga i tempi <strong>di</strong>chiusura non garantendo la precisa determinazione della quantità <strong>di</strong> acquasomministrata.Per quanto riguarda la pressione massima <strong>di</strong> esercizio questa <strong>di</strong>pende dal tipo<strong>di</strong> polimero impiegato per la realizzazione e quin<strong>di</strong> normalmente leelettrovalvole potranno essere PN10 o PN16. <strong>La</strong> portata massima invece<strong>di</strong>penderà dalla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico accettabile per il tipo <strong>di</strong> impianto.Altro valore del quale tener conto, in relazione alla portata, è la velocità delmoto dell’acqua: se il tempo <strong>di</strong> svuotamento della camera superiore saràsuperiore al tempo <strong>di</strong> riempimento della stessa, tramite il filtro della membrana,non si verificherà mai quella <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> pressione tra camera superiore e<strong>di</strong>nferiore che determinerà la completa apertura dell’elettrovalvola.Infine la velocità <strong>di</strong> moto dell’acqua, soprattutto se associata ad impuritàsospese, potrà provocare <strong>un</strong>a rapida usura delle parti a contatto e quin<strong>di</strong>abbreviare i tempi <strong>di</strong> sostituzione dei componenti.Comprendere il meccanismo <strong>di</strong> azionamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a elettrovalvola consente <strong>di</strong>controllarne il f<strong>un</strong>zionamento e la manutenzione:- considerando le ridotte <strong>di</strong>mensioni del microcondotto <strong>di</strong> scarico la suaocclusione può pregiu<strong>di</strong>care il f<strong>un</strong>zionamento del sistema poichè nonliberandosi la camera superiore l’elettrovalvola non si apre.45


- <strong>di</strong>pendendo la f<strong>un</strong>zionalità <strong>di</strong> <strong>un</strong>a elettrovalvola dalla qualità dell’acqua intransito, le cui sospensioni possono depositarsi nel corpo bloccando lachiusura della membrana, è fondamentale che questa sia dotata <strong>di</strong> <strong>un</strong>a serie<strong>di</strong> filtri: sul solenoide per evitare il blocco del pistoncino, sulla membrana perevitare il passaggio delle impurità nella camera superiore dove potrebberooccludere il canale <strong>di</strong> collegamento con il vano solenoide, primadell’elettrovalvola, montato sulla linea, nel caso <strong>di</strong> acque particolarmentesporcheDefinito il principio <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento delle elettrovalvole ve<strong>di</strong>amo adesso qualesono le caratteristiche significative che possono influenzare la scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong>modello rispetto ad <strong>un</strong> altro:- portata complessiva dell’impianto- pressione in rete <strong>di</strong> entità contenuta- limpidezza dell’acqua- <strong>di</strong>fformità <strong>di</strong> pressione tra settoriPortata <strong>di</strong> alimentazione<strong>La</strong> scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a elettrovalvola è motivata, in primo luogo dalla portata delsettore: il passaggio forzato che <strong>un</strong>’elettrovalvola comporta rappresenta <strong>un</strong>ostacolo alla libera circolazione dell’acqua nel circuito e quin<strong>di</strong> <strong>un</strong> p<strong>un</strong>topotenziale <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico.Affronteremo in seguito le conseguenze <strong>di</strong> <strong>un</strong>a per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico per l’equilibrioidraulico <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto per adesso sarà sufficiente stabilire che, affinché non visiano squilibri troppo evidenti, occorrerà contenere la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico p<strong>un</strong>tualeentro i 3 m. <strong>di</strong> colonna d’acqua (0,3 bar). In base a questo parametro dovremoscegliere l’elettrovalvola <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione più adeguata controllandone la tabellaprestazionale che rapporta portata <strong>di</strong> settore a per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico.Un modo <strong>di</strong> ridurre le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico a parità <strong>di</strong> portata consiste nell’installarel’elettrovalvola ad angolo piuttosto che in linea: il movimento dell’acqua saràcosì perpen<strong>di</strong>colare alla membrana <strong>di</strong> chiusura e d<strong>un</strong>que l’acqua dovràpercorrere <strong>un</strong> percorso più lineare compiendo quin<strong>di</strong> <strong>un</strong> minor lavoro. <strong>La</strong>possibilità <strong>di</strong> installare <strong>un</strong>’elettrovalvola ad angolo potrà essere quin<strong>di</strong>caratteristica preferenziale46


Per contro, nel caso vi siano settori con portata d’acqua molto esigua, adesempio per settori a goccia, potrebbero non essere garantite le con<strong>di</strong>zioniminime <strong>di</strong> lavoro per <strong>un</strong>a corretta apertura e chiusura perciò la presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong><strong>di</strong>spositivo come il regolatore <strong>di</strong> flusso che agisca sulla membrana variando laresistenza della molla <strong>di</strong> compressione, può abbreviare i tempi <strong>di</strong> chiusura equin<strong>di</strong> la rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> risposta del <strong>di</strong>spositivo.Pressione in rete <strong>di</strong> entità contenutaAbbiamo già constatato come l’acqua passando in <strong>un</strong>a elettrovalvola compia <strong>un</strong>lavoro che riduce la pressione <strong>di</strong> rete quin<strong>di</strong>, nel caso che al p<strong>un</strong>to <strong>di</strong>allacciamento si <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pressione molto contenuta, sarà necessariosovra<strong>di</strong>mensionare l’elettrovalvola rispetto alla portata per contenereulteriormente questa <strong>di</strong>minuizione <strong>di</strong> pressione a favore <strong>di</strong> <strong>un</strong> migliorf<strong>un</strong>zionamento degli irrigatori senza dover ricorrere a pompe <strong>di</strong> rilancio.Limpidezza dell’acquaIl tipo <strong>di</strong> filtro montato sulla membrana e sul solenoide dell’elettrovalvola necon<strong>di</strong>ziona la f<strong>un</strong>zionalità in caso <strong>di</strong> acque non particolarmente pulite: inparticolare la posizione del filtro, periferica o centrale rispetto al flussodell’acqua ad elettrovalvola completamente aperta, ne può garantire <strong>un</strong> piùefficace autolavaggio e quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>a maggiore f<strong>un</strong>zionalità nel tempo.Difformità <strong>di</strong> pressione tra i settoriNel caso <strong>un</strong> impianto preveda l’installazione <strong>di</strong> irrigatori operanti con pressioni<strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong>verse occorrerà garantire in rete la pressione massima necessariaal settore con irrigatori <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni, in conseguenza i settoricomposti da irrigatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni più contenute riceveranno <strong>un</strong>a pressioneche supera il loro range <strong>di</strong> lavoro e quin<strong>di</strong> avranno subiranno <strong>un</strong>anebulizzazione eccessiva del getto a detrimento della qualità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.<strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> installare elettrovalvole dotate <strong>di</strong> regolatore <strong>di</strong> pressione tarabilesulla pressione corretta in uscita, in<strong>di</strong>fferentemente dalla pressione <strong>di</strong> ingresso,garantirà le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro a tutti i settori dell’impianto.Questi regolatori <strong>di</strong> pressione o PRS presentano <strong>un</strong>a ghiera tarata <strong>di</strong> riferimentooppure richiedono il collegamento ad <strong>un</strong> manometro esterno per la taratura.47


Come per gli irrigatori anche la scelta delle elettrovalvole deve rispondere ad<strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> domande:Di che portata sono i settori?Com’è la qualità dell’acqua?Quant’è la pressione in rete?I settori sono formati da irrigatori <strong>di</strong> uguale range <strong>di</strong> pressione?Esistono settori <strong>di</strong> porta molto bassa che potrebbepregiu<strong>di</strong>care la corretta chiusura?Esistono rischi da vandalismo?48


Le centraline <strong>di</strong> programmazioneL’ultimo dei componenti principali <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> è la centralina <strong>di</strong>programmazione: si tratta del cervello centrale che tramite i collegamentoelettrico ai solenoi<strong>di</strong> delle elettrovalvole è in grado <strong>di</strong> trasmettere loro i coman<strong>di</strong><strong>di</strong> apertura e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasferire operativamente il programma <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.All’interno della centralina esistono <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> contatti numerati ai quali dovràessere collegato <strong>un</strong>o dei cavi uscenti dai solenoi<strong>di</strong>, cavo definito come pilota.Un ulteriore cavo, definito come com<strong>un</strong>e, collegherà invece insieme gli altricavi uscenti dai solenoi<strong>di</strong> per collegarsi poi al morsetto de<strong>di</strong>cato sulprogrammatore.Ormai quasi tutti i modelli presenti sul mercato presentano programmi multipliovvero la possibilità <strong>di</strong> definire, sulla stessa centralina, cicli con giorni <strong>di</strong>versi <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong>. Occorre tuttavia ricordare, che eccetto casi particolari,<strong>un</strong>’elettrovalvola potrà appartenere ad <strong>un</strong> solo programma <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> e cheall’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stesso programma l’apertura <strong>di</strong> <strong>un</strong>a elettrovalvola seguirà allaprecedente secondo <strong>un</strong> or<strong>di</strong>ne assolutamente sequenziale, senza possibilità <strong>di</strong>inserire pause.Le caratteristiche che contrad<strong>di</strong>stinguono <strong>un</strong>a centralina possono essere cosìriass<strong>un</strong>te:- numero <strong>di</strong> stazioni- numero <strong>di</strong> accensioni giornaliere- tipo <strong>di</strong> programmazione espresso in giorni o in intervalli- numero <strong>di</strong> programmi- tipo <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento- tipo <strong>di</strong> alimentazione- tipo <strong>di</strong> collegamento alle elettrovalvole- prestazioni particolariNumero <strong>di</strong> stazioniDal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista della programmazione elettrovalvola, settore o stazionefiniscono per essere sinonimi per in<strong>di</strong>care la stessa porzione <strong>di</strong> impianto cheverrà irrigata da <strong>un</strong> comando singolo <strong>di</strong> programmazione.49


Le centraline si <strong>di</strong>stinguono perciò in base al numero massimo <strong>di</strong> stazioni chepossono comandare, corrispondente al numero <strong>di</strong> attacchi sulla morsettierainterna.Tipo <strong>di</strong> programmazione espresso in giorni o in intervalliSu <strong>un</strong>a centralina <strong>di</strong> programmazione si possono effettuare programmazioni sucicli <strong>di</strong> numero <strong>di</strong> giorni variabile, ad esempio con cicli <strong>di</strong> 2 giorni si possonoeffettuare alternanze regolari a prescindere dai giorni della settimana mentrecon cicli <strong>di</strong> 7 giorni si potrà effettuare <strong>un</strong>a programmazione legataall’avanzamento settimanale. Normalmente si possono avere r cicli <strong>di</strong> 2, 3, 4, 5,6, 7 o 15 giorni ma in alc<strong>un</strong>i programmatori dell’ultima generazione si possonofare programmazioni anche su base annuale stabilendo, ad esempio i giorni <strong>di</strong>esclusione.Numero <strong>di</strong> accensioni giornalierePuò essere necessario, per ovviare ai fabbisogni idrici <strong>di</strong> <strong>un</strong> certo tipo <strong>di</strong>vegetazione più esigente o per limitare il ruscellamento su <strong>un</strong> terrenoparticolarmente calcareo, frazionare il tempo complessivo <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> in piùmomenti <strong>di</strong>stinti: in questo caso il numero delle accensioni giornaliere finisceper essere la <strong>di</strong>scriminante fondamentale nella scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a centralina.Tipo <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamentoNormalmente <strong>un</strong>a centralina apre sequenzialmente le eletrovalvole iniziandodalla prima collegata sul primo morsetto per finire all’ultima prevista sullo stessoprogramma. Per ogni elettrovalvola è possibile così stabilire la duratadell’apertura ma non l’ora <strong>di</strong> inizio. Si trovano però in commercio centraline <strong>di</strong>programmazione che consentono <strong>di</strong> stabilire tempi pausa tra le stazioniparticolarmente utili ad esempio, nel caso si debba attendere il reintegro <strong>di</strong> <strong>un</strong>acisterna se la quantità d’acqua <strong>di</strong>sponibile fosse limitata.Tipo <strong>di</strong> alimentazioneI programmatori sono alimentati a 220V con trasformatori, interni o esterni, a24V, tensione del segnale per i solenoi<strong>di</strong>. Sonotuttavia <strong>di</strong>sponibili sul mercatoanche i cosiddetti programmatori a batteria nei quali l’alimentazione è costituita50


da 1 o 2 batterie alcaline a 9V. In questo caso la corrente applicata al solenoidenon è più alternata ma continua e quin<strong>di</strong> la corretta installazione risentirà dellapolarità applicata.Questo sistema, che si è andato <strong>di</strong>ffondendo negli ultimi anni soprattutto negliimpianti pubblici permettendo <strong>di</strong> automatizzare l’<strong>irrigazione</strong> in aree nonraggi<strong>un</strong>te dall’elettricità, si basa su <strong>un</strong> particolare tipo <strong>di</strong> solenoide, dettobistabile, nel quale ovvero la sollecitazione del pistoncino non avviene durantetutta la fase <strong>di</strong> apertura ma con due impulsi <strong>di</strong>stinti <strong>di</strong> attivazione e <strong>di</strong><strong>di</strong>sattivazione estremamente brevi da ridurre a niente l’assorbimento e quin<strong>di</strong> ilconsumo della batteria. <strong>La</strong> <strong>di</strong>fferenza più appariscente tra <strong>un</strong> solenoidetra<strong>di</strong>zionale ed <strong>un</strong> solenoide bistabile è il colore dei cavi uscenti: nel primo casosaranno dello stesso colore mentre nel secondo i colori dovranno essere <strong>di</strong>versiaffinché si possa garantire il rispetto della polarità.Tipo <strong>di</strong> collegamento alle elettrovalvoleDalla centralina <strong>di</strong> programmazione, sia questa tra<strong>di</strong>zionale o a batteria,partono due cavi, il pilota ed il com<strong>un</strong>e, che collegano l’elettrovalvola. <strong>La</strong>l<strong>un</strong>ghezza massima <strong>di</strong> questi cavi <strong>di</strong>penderà dalla tensione <strong>di</strong> alimentazione delsolenoide ma in ogni caso per impianti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni la quantità <strong>di</strong> cavonecessario sarà molto elevata senza considerare i costi necessariall’installazione entro passacavi e i rischi <strong>di</strong> guasto conseguenti ad <strong>un</strong>apossibile interruzione accidentale dei collegamenti.Per ovviare a questo problema esistono i cosiddetti sistemi monocavo neiquali il comando <strong>di</strong> apertura e chiusura all’elettrovalvola arriva non da due cavi<strong>di</strong>stinti ma da <strong>un</strong>o <strong>un</strong>ico, <strong>di</strong> tipo e sezione adeguata, che traduce il segnaletramite <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>ficatori. Il sistema, nato per i campi da golf, si va<strong>di</strong>ffondendo anche in impianti pubblici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni dove si faapprezzare per la sensibile riduzione dei costi.Prestazioni particolariUna centralina <strong>di</strong> programmazione dell’ultima generazione deve garantireaccessori e routine <strong>di</strong> programmazione particolari in grado <strong>di</strong> risolvereparticolari problemi:- <strong>di</strong>sattivazione in caso <strong>di</strong> pioggia51


in questo caso è possibile installare <strong>un</strong> <strong>di</strong>spositivo, detto controllo della pioggia,che agisce come interruttore: nel caso le precipitazioni superino <strong>un</strong>a sogliaprogrammata: la centralina <strong>di</strong>sattiverà l’<strong>irrigazione</strong> finché l’evaporazione nonripristinerà le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà adeguate.- <strong>di</strong>spositivo water budget<strong>La</strong> durata del tempo <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> viene stabilita nel momento dellaprogrammazione ma nel caso l’andamento stagionale lo richieda è possibileapplicare <strong>un</strong> coefficiente <strong>di</strong> correzione globale, sulla stazione o sul ciclo, cheincrementi o decrementi tutti i tempi: in questo modo l’operazione <strong>di</strong>riprogrammazione è assai veloce e non richiede particolari conoscenze.- circuito <strong>di</strong> autotestNel caso vi siano malfulzionamenti il programmatore è in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> operare<strong>un</strong> controllo automatico per l’in<strong>di</strong>viduazione com<strong>un</strong>icando poi i risultati tramite<strong>di</strong>splay.- batteria tampone o memoria non volatileNel caso delle centraline collegate in rete la sospensione della correnteovviamente determina l’interruzione dell’<strong>irrigazione</strong> ma non la per<strong>di</strong>ta delprogramma impostato almeno finché la batteria tampone riesce a garantirne laconservazione (8 o 24 ore secondo il modello). Nel caso il programma si perdala centralina automaticamente provvederà, al ripristino della corrente, ad irrigaresecondo <strong>un</strong> programma <strong>di</strong> soccorso con tempi standard <strong>di</strong> apertura.In alc<strong>un</strong>i programmatori allo scopo <strong>di</strong> evitare questa casualità <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamentosono state previste memorie non volatili per i programmi perciò, anche nel caso<strong>di</strong> <strong>un</strong>a prol<strong>un</strong>gata interruzione <strong>di</strong> alimentazione, al suo ripristino l’<strong>irrigazione</strong>riprenderà regolarmente.Analizzate le caratteristiche fondamentali <strong>di</strong> <strong>un</strong> programmatore possiamoadesso riassumerle con <strong>un</strong> rapido s<strong>un</strong>to dei modelli in commercio.In base alle loro specifiche possiamo così riassumere <strong>un</strong>a classificazione:- programmatori elettromeccanici- programmatori elettronici- programmatori con sistema monocavo- programmatori <strong>di</strong> <strong>un</strong>ita centralizzate a scala urbana- programmatori a batteria52


Programmatori elettromeccaniciSi tratta della prima serie <strong>di</strong> programmatori nei quali la programmazione nonviene trasmessa tramite <strong>un</strong>a scheda elettronica ma attraverso <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong>motorini elettrici ai quali i coman<strong>di</strong> vengono impartiti da ingranaggi provvisti <strong>di</strong>cavallotti. Il sistema, per quanto antiquato, gode ancora <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>ffusionepoiché risulta il più stabile in zone soggette a sbalzi <strong>di</strong> tensione o colpitefrequentemente da temporali e fulmini, che possono danneggiare la schedaelettronica <strong>di</strong> centraline più moderne. I programmatori elettromeccanici nonhanno, ovviamente, memoria tampone né altri <strong>di</strong>spositivi elettronici <strong>di</strong>programmazione.Programmatori elettroniciDiffusi già da moltissimi anni hanno risentito degli sviluppi del settoreinformatico: sempre più sofisticati ed economici possono presentarecaratteristiche così <strong>di</strong>verse tra loro da richiedere <strong>un</strong>’attenta analisi prima dellascelta. Normalmente consentono <strong>di</strong> comandare fino a 24 elettrovalvole con 3programmi <strong>di</strong>stinti e fino ad 8 partenze giornaliere.Programmatori con sistema monocavoQueste centraline, nate per campi sportivi molto estesi tipo golf, sono previsteper <strong>un</strong> numero molto alto <strong>di</strong> stazioni e spesso con moduli <strong>di</strong> espansione chepossono portare il numero delle elettrovalvole comandabili fino a 200.Programmatori <strong>di</strong> <strong>un</strong>ita centralizzate a scala urbanaUno dei problemi più seri che <strong>un</strong>a pubblica amministrazione si trova adaffrontare negli ultimi anni è il consumo idrico necessario per l’<strong>irrigazione</strong> delpatrimonio vegetale com<strong>un</strong>ale per questo i sistemi centralizzati <strong>di</strong> controllostanno incontrando <strong>un</strong> favore <strong>di</strong>ffuso. Si tratta <strong>di</strong> sistemi computerizzati <strong>di</strong>gestione che collegati ad <strong>un</strong>a stazione meteorologica sono in grado <strong>di</strong> decidereautonomamente la quantità <strong>di</strong> acqua da somministrare in base alle effettivenecessità. I collegamenti tra il computer centrale e le varie <strong>un</strong>ità satellitiavvengono per via telefonica e non più via ra<strong>di</strong>o, come nei primi modelli, piùsoggetti ad interferenze in ambito urbano. Sempre allo scopo <strong>di</strong> aumentare ilcontrollo sull’erogazione ogni satellite locale è collegato ad <strong>un</strong>a valvolavolumetrica, in grado <strong>di</strong> rilevare il passaggio effettivo <strong>di</strong> acqua nell’impianto:questo valore viene confrontato, giorno per giorno, con la portata teorica in53


modo da rilevare prontamente eventuali <strong>di</strong>screpanze e quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduareimme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>sf<strong>un</strong>zioni in atto.Programmatori a batteriaI sistemi a batteria, basati su <strong>un</strong> particolare tipo <strong>di</strong> solenoide bistabileconsentono <strong>di</strong> risolvere i problemi legati all’automazione <strong>di</strong> aree non raggi<strong>un</strong>tedall’energia elettrica ma equipaggiate con prese idriche. Le amministrazioni inquesto modo possono irrigare anche porzioni <strong>di</strong> verde pubblico <strong>un</strong> temporaggi<strong>un</strong>gibili solo con il ricorso alla manodopera, con costi ormai non piùsostenibili. I sistemi a batteria sono <strong>di</strong> due tipi: la prima è <strong>un</strong>a centralinatra<strong>di</strong>zionale, con <strong>un</strong> massimo <strong>di</strong> 6 stazioni collegabili, mentre la seconda è <strong>un</strong>aconsolle mobile <strong>di</strong> programmazione che trasferisce il programma su <strong>un</strong>a <strong>un</strong>itàlocale collegata alle elettrovalvole. In quest’ultimo caso si pone rime<strong>di</strong>o ancheall’altra grossa piaga degli impianti pubblici, ovvero il vandalismo, poiché nelpozzetto non rimangono che <strong>un</strong>ità non utilizzabili se non collegate al sistema eperciò prive <strong>di</strong> interesse economico.54


Come per gli irrigatori anche la scelta delle centraline <strong>di</strong> programmazione deverispondere ad <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> domande:Quante sono le elettrovalvole da comandare?Di quanti programmi ed aperture giornaliere abbiamonecessità?<strong>La</strong> zona è soggetta a forti sbalzi <strong>di</strong> tensione?Si tratta <strong>di</strong> automatizzare <strong>un</strong> impianto pubblico?E’ possibile <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> allacciamento elettrico?Esistono rischi da vandalismo?55


<strong>La</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>Nelle sezioni precedenti del manuale si è affrontato la conoscenza dei materialie il corretto approccio per il reperimento dei dati sull’area da irrigare.Procederemo adesso con la definizione delle regole base per l’inserimento degliirrigatori, qualsiasi sia il modello che abbiamo scelto quale più adeguato arisolvere i problemi <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> che dobbiamo risolvere.Le <strong>di</strong>tte produttrici in<strong>di</strong>cano le caratteristiche degli irrigatori da loro prodottitramite le tabelle prestazionali. Tra tutte le informazioni <strong>di</strong>sponibili nella primafase <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> prenderemo in considerazione solamente il raggio <strong>di</strong>lavoro e l’avanzamento consigliato.Fondamentale ai fini del corretto posizionamento degli irrigatori è la conoscenzadella parabola <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua, parabola <strong>di</strong>pendente dalla pressione<strong>di</strong> esercizio nonché dal tipo <strong>di</strong> testina o boccaglio installato.Assodato che la migliore acqua è quella che cade dal cielo l’impiego <strong>di</strong> irrigatoricon CU il più prossimo al 100% garantisce la migliore <strong>di</strong>stribuzione artificiale.Tuttavia, per quanto il CU sia alto la <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua seguirà <strong>un</strong>a curvapluviometrica caratteristica con<strong>di</strong>zionata dall’attrito che le microgocceincontreranno spostandosi nell’aria.Evidenziando su <strong>un</strong> sistema cartesiano sulle ascisse la <strong>di</strong>stanza dal corpoirrigante e sulle or<strong>di</strong>nate la quantità <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>stribuita possiamo evidenziarele seguenti zone:- area a ridosso dell’irrigatore nel quale non ci sarà <strong>irrigazione</strong>.L’ampiezza <strong>di</strong> questa zona varia a seconda dei modelli e della pressione <strong>di</strong>esercizio. Il dato non deve stupire poiché <strong>un</strong> getto rivolto verso il bassopotrebbe danneggiare, a causa della pressione <strong>di</strong> esercizio, il prato, soprattuttose <strong>di</strong> nuova semina. Per ovviare a questo problema si sono introdotti irrigatoricon doppio boccaglio o con doppio taglio sulla stessa testina.- area interme<strong>di</strong>a ad <strong>irrigazione</strong> piena.In questa fascia, <strong>di</strong> ampiezza variabile secondo il modello <strong>di</strong> irrigatore, laquantità <strong>di</strong> acqua andrà progressivamente <strong>di</strong>minuendo con l’aumentare della<strong>di</strong>stanza. Anche in questo caso il dato non deve stupire poiché con l’aumentare56


della <strong>di</strong>stanza aumenta anche l’ampiezza della zona da irrigare che infatti èsemplificabile come <strong>un</strong> c<strong>un</strong>eo con vertice sull’irrigatore.- area terminale ad <strong>irrigazione</strong> molto ridottaArrivati all’estremo limite del raggio <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatore la quantità <strong>di</strong> acqua<strong>di</strong>stribuita sarà ridotta al minimo: la sua entità <strong>di</strong>penderà dalla correttezza dellacasa produttrice che potrà privilegiare la quantità alla qualità pubblicizzandoprestazioni limiti per i suoi irrigatori. Per contro <strong>un</strong> buon irrigatore alla fine delsuo raggio <strong>di</strong> lavoro dovrà <strong>di</strong>stribuire sempre <strong>un</strong>a minima quantità <strong>di</strong> acqua enon arrivare proprio con le ultime gocce!Dal confronto del <strong>di</strong>agramma ottenuto e <strong>di</strong> quello che corrisponderebbe alla<strong>di</strong>stribuzione ideale si rileva quanto approssimativa sia anche la migliore<strong>irrigazione</strong>. Se tuttavia incrociamo due irrigatori posti ad <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stanza pari alraggio <strong>di</strong> lavoro si vedrà che i due <strong>di</strong>agrammi sommandosi riportano la qualitàdell’<strong>irrigazione</strong> ai valori <strong>di</strong> qualità necessari.<strong>La</strong> prima regola della <strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> può esserequin<strong>di</strong> così sintetizzata:Gli irrigatori, qualsiasi sia il modello scelto, vannoposizionati alla <strong>di</strong>stanza pari al raggio <strong>di</strong> lavoro.Si tratta adesso <strong>di</strong> applicare la regola ad <strong>un</strong>’area da irrigare:<strong>La</strong> scelta degli irrigatoriOccorre osservare il rilievo del giar<strong>di</strong>no e, tenuto conto <strong>di</strong> tutte le informazioniraccolte, scegliere il tipo <strong>di</strong> irrigatori da installare.Normalmente si opterà per gli irrigatori <strong>di</strong> maggior raggio possibile in relazioneall’estensione dell’area. In<strong>di</strong>viduato il tipo si dovrà verificare che:- sia compatibile con la portata d’acqua <strong>di</strong>sponibile, o almeno con il tipo <strong>di</strong>intervento previsto: è inutile in <strong>un</strong> impianto residenziale prevedere irrigatorida 20 metri quando questa scelta obbligherà a impiegare sicuramente <strong>un</strong>apompa <strong>di</strong> rilancio.- sia compatibile con la vegetazione presente o prevista: è inutile prevedere<strong>un</strong> irrigatore da 10 metri se saranno previste fioriture stagionali delicate.- sia compatibile con i budget previsto: se è vero che il costo <strong>di</strong> ogni irrigatoreaumenta all’aumentare del raggio <strong>di</strong> lavoro ma progressivamente <strong>di</strong>minuisceil costo a mq dell’impianto realizzato questo vale fino agli irrigatori <strong>di</strong> circa 2057


metri <strong>di</strong> raggio, oltre questa soglia l’aumento della pressione <strong>di</strong> eserciziocrea <strong>un</strong>a <strong>di</strong>seconomia progressiva per l’aumento del costo delle tubazioninecessarie <strong>di</strong> maggior <strong>di</strong>ametro e <strong>di</strong> maggior resistenza.<strong>La</strong> scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatore, nella fase iniziale della <strong>progettazione</strong>, significa lascelta del modello, statico, <strong>di</strong>namico residenziale, <strong>di</strong>namico a me<strong>di</strong>o raggio o<strong>di</strong>namico sportivo. Ad ogni modello corrisponde <strong>un</strong> range <strong>di</strong> lavoro espresso inmetri, minimi e massimi, entro il quale poi si andrà a definire il boccaglio o latestina adeguato.Occorre ricordare che, per quanto possa essere articolata <strong>un</strong>’area da irrigare,<strong>un</strong>a volta scelto il modello <strong>di</strong> irrigatore da installare, occorrerà rimanere entro lastessa classe pluviometrica, almeno in <strong>un</strong>a porzione sufficientemente estesadell'’area da giustificare la realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> settore autonomo.<strong>La</strong> seconda regola fondamentale dell’<strong>irrigazione</strong> può essere infatti cosìsintetizzata:Non si possono inserire in <strong>un</strong>o stesso settore <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong> irrigatori appartenenti a classipluviometriche <strong>di</strong>verseOvvero irrigatori che nello stesso tempo <strong>di</strong> lavoro non <strong>di</strong>stribuiscano la stesaquantità <strong>di</strong> acqua per <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> superficie. Il perché è chiaramente intuibile: sedue irrigatori <strong>di</strong> tale natura fossero installati sulla stessa linea ci sarebberoporzioni <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no che riceverebbero quantità <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>somogene e d<strong>un</strong>queil prato verrebbe a soffrire <strong>di</strong> siccità o per asfissia ra<strong>di</strong>cale.Definito il modello <strong>di</strong> irrigatori da prevedersi si comincerà con il posizionarli sul<strong>di</strong>segno ricorrendo ad <strong>un</strong> compasso.Se l’area è regolare gli irrigatori possono essere previsti con <strong>un</strong> avanzamentostandard a quadrato o a triangolo: nel primo caso si otterrà il vantaggio <strong>di</strong> avere<strong>un</strong> debordamento minimo oltre il perimetro dell’aiuola mentre nel secondo siavrà <strong>un</strong>a copertura più intensa a fronte <strong>di</strong> <strong>un</strong> numero <strong>di</strong> irrigatori più basso.Nel caso però, assai frequente, si debba coprire <strong>un</strong>’area più irregolare allora leoperazioni da compiere sono leggermente più complesse.E’ consigliabile iniziare dagli angoli delimitanti i lati più stretti poiché sarannoquesti a definire il modello più adeguato dei lati più gran<strong>di</strong>, com<strong>un</strong>que riducibilipiù facilmente ai loro sottomoduli. L’iniziare dagli angoli consente <strong>di</strong> ridurre al58


minimo il debordamento a tutto vantaggio del risparmio d’acqua e della qualitàdell’<strong>irrigazione</strong>.Nella prima fase della <strong>progettazione</strong> non è necessario ancora inserire le misureprecise dei raggi estrapolate dalle tabelle prestazionali: si tratta piuttosto <strong>di</strong>seguire lo sviluppo del giar<strong>di</strong>no mantenendo l’apertura del compasso entro ilrange <strong>di</strong> lavoro del modello previsto: in <strong>un</strong>a fase successiva si procederà con ilriconoscere nelle circonferenze generiche inserite il modello <strong>di</strong> testina piùadeguato.Conclusa la copertura del perimetro si procederà con la copertura dell’areacentrale.Ogni irrigatore dovrà essere previsto alla <strong>di</strong>stanza pari al raggio <strong>di</strong> lavoro perciòoccorrerà sempre ripartire dalla fine della circonferenza <strong>di</strong>segnata e questo inogni <strong>di</strong>rezione, sia l<strong>un</strong>go la fila che nello spazio tra file parallele.Conclusa l’opera <strong>di</strong> inserimento degli irrigatori si controllerà che non vi sia mai,tra due contigui, <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stanza superiore al loro raggio <strong>di</strong> lavoro.Nel caso fosse necessario, per l’andamento planimetrico, prevedere dueirrigatori contigui <strong>di</strong> raggio molto <strong>di</strong>verso, quello <strong>di</strong> raggio minore potrebbeessere posizionato alla fine della circonferenza <strong>di</strong> lavoro del modello <strong>di</strong> raggiomaggiore ma sicuramente non sarebbe possibile garantire il viceversa: sarànecessario o cambiare gli irrigatori impiegati o raddoppiare il corpo irriganteinserendo <strong>un</strong> ulteriore irrigatore che garantisca l’omogeneità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Ovviamente se l’irrigatore scelto non risultasse adeguato a coprire l’area dairrigare, ovvero se non fosse possibile usarlo come modulo <strong>di</strong> ripartizione,occorrerà scegliere <strong>un</strong> modello appartenente ad <strong>un</strong> altro range <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>raggio minore.Sarebbe com<strong>un</strong>que sempre consigliabile, almeno nella fase inizialedell’appren<strong>di</strong>mento, verificare sempre due soluzioni alternative, con dueirrigatori <strong>di</strong> raggio <strong>di</strong>verso, in modo da verificare la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> impianto chene potrebbe derivare sia in f<strong>un</strong>zione della portata in acqua necessaria sia inf<strong>un</strong>zione dei costi d’impianto.Scelta delle testine o dei boccagliQuando l’area da bagnare sarà completamente coperta <strong>di</strong> circonferenzetracciate con il compasso si potrà passare all’assegnazione dei boccagli o delle59


testine anche se in questa fase ancora non verrà definita la portatacorrispondente: si tratterà <strong>di</strong> assegnare all’irrigatore genericamente definito da<strong>un</strong>a circonferenza la famiglia esatta <strong>di</strong> appartenenza, in base all’ampiezza delraggio, e il nome preciso, in base all’ampiezza dell’angolo <strong>di</strong> lavoro.Sono i boccagli o le testine che definiscono con precisione la quantità <strong>di</strong> acquaerogata dall’irrigatore: normalmente si parlerà <strong>di</strong> testine quando l’irrigatoreprevede la sostituzione <strong>di</strong> tutta la parte terminale del canotto, sul quale ci sarà ilboccaglio ed eventuali altri <strong>di</strong>spositivi quali l’autocompensazione, si parleràinvece <strong>di</strong> boccagli quando sul top dell’irrigatore si sostituirà solo l’orifizio <strong>di</strong>emissione.Regola fondamentale della <strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> nellascelta dei boccagli o delle testine sarà:Ad ogni irrigatore dovrà essere assegnata la testina o ilboccaglio adeguato in modo che la quantità <strong>di</strong> acquaerogata sia proporzionale alla quantità <strong>di</strong> area da coprirein base all’angolo <strong>di</strong> lavoro previsto.In questo modo ogni porzione <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no riceverà, nella stessa <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong>f<strong>un</strong>zionamento dell’impianto, la stessa quantità <strong>di</strong> acqua.Al fine <strong>di</strong> definire la testina o il boccaglio adeguato si dovranno consultare letabelle prestazionali.Da questo momento in poi il livello <strong>di</strong> complessità dell’operazione cambia se siprevederanno irrigatori statici o <strong>di</strong>namici.<strong>La</strong> scelta delle testine per gli irrigatori staticiIl carter degli irrigatori statici sono dei semplici tubi <strong>di</strong> passaggio per l’acquaquin<strong>di</strong> la definizione dell’angolo <strong>di</strong> lavoro spetta all’<strong>un</strong>ità terminale, ovvero allatestina.I vari irrigatori statici prevedono, nella maggior parte dei casi, testine ad angolofisso perciò consultando <strong>un</strong>a tabella prestazionale sarà imme<strong>di</strong>atamentericonoscibile il modello <strong>di</strong> testina da prevedersi grazie anche al simboloesplicativo.Sarà anche possibile imme<strong>di</strong>atamente verificare la proporzionalità <strong>di</strong>erogazione infatti <strong>un</strong>a testina ad angolo fisso 360°, o cerchio intero, <strong>di</strong>stribuirà60


<strong>un</strong>a quantità <strong>di</strong> acqua doppia rispetto ad <strong>un</strong>a testina a 180°, e quattro voltetanta acqua quanto quella erogata da <strong>un</strong>a testina a 90°.Nel caso l’angolo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>segnato sulla planimetria non trovi il suocorrispondente esatto nelle tabelle prestazionali si potrà ricorrere ad <strong>un</strong>irrigatore VAN, ovvero ad angolo variabile, in grado <strong>di</strong> coprire tutta lacirconferenza <strong>di</strong> lavoro con <strong>un</strong>a portata proporzionale.<strong>La</strong> scelta dei boccagli negli irrigatori <strong>di</strong>namiciGli irrigatori <strong>di</strong>namici, prevedendo la copertura dell’area da irrigare con ilmovimento progressivo del getto, possono installare qualsiasi boccaglio che <strong>di</strong>conseguenza <strong>di</strong>stribuirà <strong>un</strong>a quantità <strong>di</strong> acqua per <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> superficie variabile inrelazione all’angolo <strong>di</strong> regolazione impostato sul corpo dell’irrigatore: è perciòfondamentale controllare la scelta del boccaglio affinché sia garantitaomogeneità <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.Controllando le tabelle prestazionali <strong>di</strong> <strong>un</strong> irrigatore <strong>di</strong>namico si rileveràfacilmente l’esistenza o meno della proporzionalità <strong>di</strong> erogazione: in generequalsiasi buona azienda produttrice l’assicura sui boccagli degli irrigatori<strong>di</strong>namici della fascia residenziale mentre passando ai modelli a maggior raggiola proporzionalità viene meno in virtù della necessità <strong>di</strong> raggi<strong>un</strong>gere prestazionipiù spinte.Scelta dei boccagli sugli irrigatori <strong>di</strong>namici <strong>di</strong> fascia residenzialeDalle tabelle prestazionali sono spariti i simboli in<strong>di</strong>canti gli angoli <strong>di</strong> lavoro, dalmomento che ciasc<strong>un</strong> boccaglio può essere impiegato per coprire qualsiasifrazione <strong>di</strong> circonferenza. Sono riportati però dei numeri o dei colori: i numerispesso in<strong>di</strong>cano la portata espressa in galloni per minuto <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamentomentre i colori sono <strong>un</strong> valido aiuto mnemonico in fase <strong>di</strong> installazione sulcampo. Nel caso vi siano i numeri è abbastanza semplice riconoscere i boccagliche presentano rapporto <strong>di</strong> proporzionalità tra loro, in caso contrario occorreanalizzare i valori <strong>di</strong> portata in corrispondenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a stessa pressione <strong>di</strong>esercizio.Prendendo quale esempio <strong>un</strong> irrigatore modello Tbird, famiglia T40 è possibilein<strong>di</strong>viduare due <strong>di</strong>verse scale <strong>di</strong> proporzionalità nel caso si voglia coprire angoli<strong>di</strong> 90°, 180° e 360°.61


Assegnando ad ogni irrigatore il boccaglio adeguato e confrontando la portatarelativa si evidenzierà come la prima scala <strong>di</strong> proporzionalità eroga <strong>un</strong>quantitativo d’acqua minore della seconda.Cosa cambia in caso si opti per <strong>un</strong>a soluzione piuttosto che per l’altra:- tempo <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>: dovendo <strong>di</strong>stribuire <strong>un</strong> quantitativo d’acqua giornalierocostante l’impiego <strong>di</strong> irrigatori con boccagli con portata inferiore all<strong>un</strong>gherà itempi <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.- numero <strong>di</strong> elettrovalvole: <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> <strong>un</strong> quantitativo <strong>di</strong> acqua limitatal’impiego <strong>di</strong> irrigatori con boccaglio <strong>di</strong> minor portata consentirà <strong>di</strong> alimentarepiù elementi con <strong>un</strong>a stessa elettrovalvola e d<strong>un</strong>que ridurne il numerocomplessivo.- prestazioni degli irrigatori: ogni irrigatore, per quanto progettato per garantirele migliori prestazioni ha <strong>un</strong>o standard <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>verso secondo il boccaglioimpiegato, con boccagli più piccoli il raggio sarà minore e cambierà il CU <strong>di</strong>erogazione.- tempi <strong>di</strong> installazione: normalmente <strong>un</strong> irrigatore viene venduto con <strong>un</strong>boccaglio preinstallato, in genere al centro della gamma e con il CUmigliore, il doverlo sostituire all<strong>un</strong>ga i tempi <strong>di</strong> installazione sul campo eobbliga l’operatore ad acquistare i boccagli alternativi.Nel caso si stia progettando <strong>un</strong> impianto per <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no dalla planimetria piùarticolata sarà necessario utilizzare l’intera gamma dei boccagli per garantire laproporzionalità <strong>di</strong> erogazione su aree <strong>di</strong> ampiezza variabile.Scelta dei boccagli sugli irrigatori <strong>di</strong>namici a me<strong>di</strong>o raggio o sportiviPassando dagli irrigatori <strong>di</strong>namici residenziali agli irrigatori <strong>di</strong> maggior raggio <strong>di</strong>lavoro non sempre si ha la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> <strong>un</strong>a gamma articolata <strong>di</strong>boccagli tali da garantire la proporzionalità <strong>di</strong> erogazione al variaredell’ampiezza dell’angolo <strong>di</strong> lavoro. In questo caso non sarà possibileaggregare nello steso settore, comandato da <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ica elettrovalvola, irrigatoriche abbiano angolo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>verso perciò occorrerà separarli prevedendo, infase <strong>di</strong> gestione, tempi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> apertura in modo da compensare, con i tempila <strong>di</strong>fferente pluviometria.62


In ogni caso, qualsiasi sia la scelta che il progettistaopererà è fondamentale che sia rispettata laproporzionalità <strong>di</strong> erogazione in relazione all’area copertadall’irrigatoreIn<strong>di</strong>viduazione della portata degli irrigatoriDefinito il modello <strong>di</strong> irrigatore e il tipo <strong>di</strong> boccaglio o <strong>di</strong> testina adeguato,occorrerà definire la portata <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong> corpo erogatore: dalla somma delle varieportate si desumerà la portata complessiva <strong>di</strong>visa per classi pluviometriche <strong>di</strong>appartenenza degli irrigatori.Dai test effettuati dai laboratori <strong>di</strong> verifica sugli irrigatori vengono in<strong>di</strong>viduate lepressioni ideali <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong> modello <strong>un</strong>a cui selezione viene riportata neicataloghi. Le pressioni <strong>di</strong> lavoro cambiano, ovviamente con i modelli, enormalmente aumentano con l’aumentare del raggio <strong>di</strong> lavoro.Dovendo rilevare le portate <strong>di</strong> ogni singolo boccaglio o testina è consigliabile,salvo casi particolari, considerare i valori corrispondenti alle pressioni <strong>di</strong>esercizio interme<strong>di</strong>e, escludendo i valori estremi per quanto, se riportate suicataloghi, già siano risultato <strong>di</strong> <strong>un</strong>a selezione delle migliori prestazioni.Ciò premesso, soprattutto se il progettista è alle prime armi, è consigliabile, nelcaso si stia progettando con statici e <strong>di</strong>namici residenziali, calcolare le portatecorrispondenti con <strong>un</strong> valore <strong>di</strong> pressione uguale per i due modelli in modo dapoter, in seguito, definire in modo più omogeneo possibile le portate dei settoristabilizzando così lo sfruttamento dell’alimentazione.Fatte queste considerazioni si può procedere con la somma delle portatecorrispondenti ad ogni irrigatore assegnato alla corrispondente classe <strong>di</strong>pluviometria.Come consiglio pratico è preferibile riportare sul <strong>di</strong>segno le somme parzialirelative ad ogni porzione <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no in modo da semplificare l’operazione <strong>di</strong>definizione dei settori.Divisione in settoriEffettuata la somma delle portate relative si tratterà <strong>di</strong> definire la portata <strong>di</strong>ciasc<strong>un</strong> settore assegnandovi poi i vari irrigatori.63


Tra le informazioni necessarie da raccogliere all’inizio del processo progettualela quantità <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>sponibile era considerata prioritaria.Stabilito quin<strong>di</strong> <strong>un</strong> valore <strong>di</strong> partenza occorre confrontarlo con i risultati arrivati aquesta fase della <strong>progettazione</strong> e definire o meno la sua pertinenza.Non è possibile, infatti, stabilire a priori se <strong>un</strong>a data quantità <strong>di</strong> acqua siasufficiente o meno ad alimentare <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>, <strong>di</strong>pendendo questaefficacia dalla scala dell’impianto: se 30 litri/minuto possono essere adeguati a<strong>di</strong>rrigare <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no residenziale <strong>di</strong> 400 mq. altrettanto non si potrà <strong>di</strong>re per <strong>un</strong>aalimentazione <strong>di</strong> 300 litri /minuto per <strong>un</strong> parco <strong>di</strong> 3 ha.I parametri che possono essere presi in considerazione per verificare lapertinenza dell’alimentazione all’area da irrigare potranno essere:- tempo <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>: <strong>di</strong>videndo le portate complessive, <strong>di</strong>vise per classipluviometriche, per la quantità <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>sponibile all’alimentazionepossiamo ricavare, considerando i tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> per ciasc<strong>un</strong>modello <strong>di</strong> irrigatore, il tempo complessivo <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento dell’impianto. Sitratta <strong>di</strong> verificare se questo tempo sia pertinente con lo spazio finestraaccettabile.- complessità dell’impianto: <strong>di</strong>minuendo la quantità <strong>di</strong> acqua, a parità <strong>di</strong>portata complessiva, aumentano il numero dei settori e d<strong>un</strong>que la<strong>di</strong>mensione della centralina <strong>di</strong> programmazione ed il numero delleelettrovalvole, si viene così a creare <strong>un</strong>a <strong>di</strong>seconomia <strong>di</strong> scala che occorreverificare per stabilire se non sia più conveniente inserire nell’impianto <strong>un</strong>acisterna <strong>di</strong> accumulo con <strong>un</strong>a pompa <strong>di</strong> alimentazione invece <strong>di</strong> utilizzarel’acqua resa <strong>di</strong>sponibile dall’acquedotto.Per il calcolo del tempo globale <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> è possibile assumere, qualefabbisogno giornaliero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>un</strong> prato alle nostre latitu<strong>di</strong>ni, 5 mm. <strong>di</strong> acquaovvero 5 litri/mq. Per calcolare quant’acqua ciasc<strong>un</strong> irrigatore <strong>di</strong>stribuisce sullaporzione <strong>di</strong> prato <strong>di</strong> sua pertinenza occorre calcolare la pluviometria relativaall’area coperta considerando l’avanzamento <strong>di</strong> progetto.Calcolo della portata idealeSe dal confronto tra portata <strong>di</strong>sponibile e il fabbisogno complessivodell’impianto si evince l’inadeguatezza dell’acquedotto occorrerà stabilire <strong>un</strong>a64


nuova portata, definita come la quantità <strong>di</strong> acqua ideale all’alimentazionedell’impianto in progetto.<strong>La</strong> portata ideale può essere definita tenendo conto sia delle informazionirelative all’area e raccolte nella fase iniziale del processo progettuale sia <strong>di</strong>alc<strong>un</strong>e considerazioni <strong>di</strong> tipo pratico:- spazio finestra de<strong>di</strong>cabile all’<strong>irrigazione</strong>- entità della portata della classe pluviometrica meno consistente- caratteristiche planimetriche dell’area- esposizione dell’area- vegetazione esistente o <strong>di</strong> progetto- ottimizzazione dell’uso dei materialiSpazio finestra <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong><strong>La</strong> portata <strong>di</strong> alimentazione correttamente <strong>di</strong>mensionata è quella che consente<strong>di</strong> concludere il ciclo irriguo nel tempo previsto, tempo definito o dall’orario <strong>di</strong>chiusura al pubblico del giar<strong>di</strong>no o dall’intervallo nel quale vi sia la minoraffluenza possibile, nel caso <strong>di</strong> aree non recintate. Altre considerazioni chepossono ridurre il tempo de<strong>di</strong>cabile all’<strong>irrigazione</strong> sono quelle <strong>di</strong> naturaagronomica legate alle valutazioni sugli orari migliori <strong>di</strong> aspersione in relazioneal rischio <strong>di</strong> patologie vegetali.Diminuendo il tempo de<strong>di</strong>cabile all’<strong>irrigazione</strong> occorrerà aumentare la quantità<strong>di</strong> acqua.Entità della portata della classe pluviometrica meno consistenteSe in <strong>un</strong> progetto sono presenti più modelli <strong>di</strong> irrigatori appartenenti a classi <strong>di</strong>pluviometria <strong>di</strong>verse la portata ideale, dovendo essere il massimo com<strong>un</strong><strong>di</strong>visore tra le sommatorie delle varie portate complessive, potrà esserecorrispondente al valore della classe pluviometrica <strong>di</strong> minor consistenza.Occorre tuttavia verificare, nel corso della <strong>progettazione</strong>, la corretta scelta degliirrigatori previsti, ovvero se prevedere <strong>un</strong> irrigatore per <strong>un</strong>’area molto ristrettacon<strong>di</strong>zionerà eccessivamente la <strong>di</strong>visione in settori potrà essere preferibilesostituire il modello con <strong>un</strong> altro tipo appartenente alla stessa classe <strong>di</strong>pluviometria della quasi totalità degli irrigatori previsti.65


Caratteristiche planimetriche dell’areaNel caso l’area oggetto dell’impianto sia caratterizzata da forti <strong>di</strong>slivellialtimetrici che richiedano <strong>un</strong>a parcellizzazione dei settori affinché questialimentino solo irrigatori posti in <strong>un</strong> intervallo <strong>di</strong> quota compensabile con lenormali valvole <strong>di</strong> ritegno installate sui corpi (es. valvole SAM), la portata idealecorrisponderà alla somma delle portate degli irrigatori posti nella stessa fasciaaltimetrica.Altro aspetto planimetrico del quale tener conto in fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamentodella portata ideale è la <strong>di</strong>visione in aiuole dell’area oggetto <strong>di</strong> intervento esoprattutto la vicinanza e accessibilità relativa: è sconsigliabile alimentare con<strong>un</strong>a stessa elettrovalvola irrigatori installati in aiuole <strong>di</strong>stanti tra loro o perquanto vicine, <strong>di</strong>vise da ostacoli <strong>di</strong>fficilmente aggirabili (strade ad intensapercorrenza o recinzioni), allo scopo <strong>di</strong> minimizzare le <strong>di</strong>fficoltà che l’operatorealla manutenzione dovrà affrontare.Per ridurre questo problema senza parzializzare troppo i settori è possibileprevedere due elettrovalvole comandate dallo stesso morsetto delprogrammatore: i due settori avranno tempi analoghi <strong>di</strong> lavoro ma l’operatoreavrà maggior como<strong>di</strong>tà nel caso debba intervenire sul settore <strong>di</strong>sattivando laf<strong>un</strong>zionalità dell’elettrovalvola corrispondente.Infine altro fattore che potenzialmente può influire sulla definizione della portata<strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto potranno essere le caratteristiche del terreno ovvero la suatessitura e d<strong>un</strong>que in ultima analisi i tempi tollerabili <strong>di</strong> somministrazionedell’acqua.Esposizione dell’areaPer le stesse considerazioni planimetriche del p<strong>un</strong>to precedente, se <strong>un</strong>’areaoggetto <strong>di</strong> intervento presenta <strong>un</strong>a netta <strong>di</strong>visione in macro-aree per tipo <strong>di</strong>esposizione la portata ideale corrisponderà alla sommatoria, o ad <strong>un</strong> suosottomultiplo, delle portate <strong>di</strong> tutti gli irrigatori previsti in <strong>un</strong>a stessa area adesposizione omogenea in quanto non sarebbe pensabile alimentare con <strong>un</strong>astessa elettrovalvola l’<strong>irrigazione</strong> <strong>di</strong> aree con fabbisogno idrico <strong>di</strong>verso.Vegetazione presente66


<strong>La</strong> <strong>di</strong>visione <strong>di</strong> <strong>un</strong>’area con vegetazione a <strong>di</strong>verso fabbisogno idrico richiede <strong>un</strong>a<strong>di</strong>visione in più settori comandati da <strong>di</strong>verse elettrovalvole che possano averetempi e modalità <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento <strong>di</strong>versi: la portata ideale sarà quella chepotrà alimentare gli irrigatori previsti sulle macro-aree omogenee per bisognoagronomico.Ottimizzazione dell’impiego dei materiali impiegatiAllo scopo <strong>di</strong> ottimizzare l’impianto minimizzando i costi occorre conoscere lesoglie ideali <strong>di</strong> sfruttamento dei materiali previsti nell’impianto, come adesempio le elettrovalvole, in modo da ipotizzare <strong>un</strong>a portata ideale, che inmancanza <strong>di</strong> altri vincoli, vi si avvicino il più possibile.In ogni caso in questa fase della <strong>progettazione</strong> occorrerà ottimizzare il rapportotra economicità dell’impianto e semplicità <strong>di</strong> gestione: occorrerà quin<strong>di</strong>prevedere <strong>un</strong>a gerarchia <strong>di</strong> questi fattori in modo da selezionare quelli prioritariallo scopo <strong>di</strong> evitare che <strong>un</strong> numero eccessivo <strong>di</strong> elementi, riducendo la portataideale, aumentino a <strong>di</strong>smisura i costi <strong>di</strong> impianto.Definita la pressione ideale per l’impianto si tratterà <strong>di</strong> assegnare ogni irrigatoreal settore <strong>di</strong> competenza. Le modalità secondo le quali si opera questaassegnazione risentiranno del percorso delle tubazioni e della posizione delleelettrovalvole.Posizionamento delle elettrovalvole e percorso delle tubazioniIl posizionamento delle elettrovalvole e il percorso delle tubazioni sininfluenzano reciprocamente e risentono <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e considerazioni generali:- posizione dell’alimentazione- tipo <strong>di</strong> <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> controllo prevista- ostacoli non attraversabili- rischio <strong>di</strong> danneggiamento per atti vandaliciPosizione dell’alimentazioneNel caso l’alimentazione, rappresentata dall’acquedotto, da <strong>un</strong> pozzo o da <strong>un</strong>acisterna, sia già definita questo sarà il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> partenza dell’impianto. In caso67


contrario sarà preferibile posizionare la fonte <strong>di</strong> alimentazione nel p<strong>un</strong>to piùbaricentrico possibile in modo da ridurre le <strong>di</strong>mensioni delle tubazioni. Leelettrovalvole potranno essere poi posizionate in prossimità dell’alimentazione o<strong>di</strong>stribuite nel giar<strong>di</strong>no.Tipo <strong>di</strong> <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> controllo previstaNormalmente l’inserimento <strong>di</strong> più elettrovalvole in <strong>un</strong>o stesso pozzetto giàrappresenta <strong>un</strong>a riduzione dei costi e soprattutto <strong>un</strong>’ottimizzazione delleoperazioni <strong>di</strong> manutenzione nella fase <strong>di</strong> gestione dell’impianto. Tuttavia visono situazioni nelle quali il raggruppare le elettrovalvole può essereconsigliabile anche per altri motivi sempre tuttavia <strong>di</strong> natura economica:- impianti realizzati con sistemi a batteria nelle quali le <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> controllomultistazioni hanno costi più contenuti- impianti realizzati con sistemi monacavo nei quali, ugualmente, ideco<strong>di</strong>ficatori multistazioni, hanno costi più contenuti.Ostacoli non attraversabili<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> vialetti o percorsi non attraversabili con<strong>di</strong>ziona lo sviluppo delletubazioni che dovranno avere quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>o sviluppo maggiore per aggirare gliostacoli. Ovviamente la maggiore l<strong>un</strong>ghezza ne con<strong>di</strong>ziona anche la<strong>di</strong>mensione e quin<strong>di</strong> i costi e per questo motivo è sempre consigliabileprevedere l’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> contestualmente al progetto del giar<strong>di</strong>no o,se da realizzarsi in seguito, prevedere delle pre<strong>di</strong>sposizioni passatubi <strong>di</strong>attraversamento dei percorsi.Rischio <strong>di</strong> danneggiamento per atti vandaliciNel caso l’impianto sia realizzato in <strong>un</strong>’area esposta al rischio vandalico puòessere consigliabile posizionare le elettrovalvole in modo che siano il menovisibili possibile. In questo senso può costituire <strong>un</strong> valido aiuto il ricorso asistemi <strong>di</strong> programmazione a batteria con comando ra<strong>di</strong>o che consentono laprogrammazione senza l’apertura dei pozzetti.Posizionamento delle elettrovalvole68


Dovendo semplificare gli schemi ricorrenti <strong>di</strong> posizionamento delle elettrovalvolesi può così riassumere i tre possibili casi:- collettore posizionato in prossimità della fonte <strong>di</strong> alimentazione- elettrovalvole <strong>di</strong>stribuite nel giar<strong>di</strong>no- sub-collettori <strong>di</strong>stribuiti l<strong>un</strong>go la linea <strong>di</strong> alimentazioneCollettore posizionato in prossimità della fonte <strong>di</strong> alimentazioneLe elettrovalvole dell’impianto saranno posizionate in <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico collettore nelp<strong>un</strong>to <strong>di</strong> partenza dell’impianto.Vantaggi- azzeramento dello sviluppo dei cavi elettrici <strong>di</strong> comando con riduzione deirischi <strong>di</strong> interruzione accidentale- riduzione dei rischi <strong>di</strong> danneggiamento per atti vandalici in quanto leelettrovalvole potranno essere alloggiate entro locale fuori terra o inpozzetto in cemento con pozzetto in ghisa- riduzione dei costi <strong>di</strong> manutenzione in quanto tutte le elettrovalvole poste in<strong>un</strong> <strong>un</strong>ico locale potranno essere mantenute con forte riduzione dei tempi.Svantaggi- maggiori costi relativi alle quantità <strong>di</strong> tubo- scavi molto profon<strong>di</strong> in prossimità del collettore per l’interramento dei fasci <strong>di</strong>tubi- minor versatilità dell’impianto in quanto, nel caso si dovesse procedere con<strong>un</strong> ampliamento, si dovrà ripartire dal collettore e quin<strong>di</strong> realizzare lo scavoex-novo per raggi<strong>un</strong>gere il nuovo settoreIn linea <strong>di</strong> massima è conveniente realizzare <strong>un</strong> collettore quando il numerodelle elettrovalvole non è molto elevato, quando la posizione dell’alimentazioneè in posizione baricentrica rispetto ad <strong>un</strong> giar<strong>di</strong>no o quando questo ha <strong>un</strong>andamento planimetrico compatto.Elettrovalvole <strong>di</strong>stribuite nel giar<strong>di</strong>noLe elettrovalvole saranno posizionate in pozzetti <strong>di</strong>stribuiti l<strong>un</strong>go la linea <strong>di</strong>alimentazione dell’impianto.Vantaggi69


- miglior impiego delle tubazioni che saranno utilizzate per alimentare piùelettrovalvole poste l<strong>un</strong>go la stessa <strong>di</strong>rettrice- maggiore versatilità dell’impianto: <strong>un</strong> qualsiasi ampliamento per l’aggi<strong>un</strong>ta <strong>di</strong><strong>un</strong> nuovo settore può essere realizzato riallacciandosi alla linea <strong>di</strong>alimentazione più prossima senza dover operare opere <strong>di</strong> scavo troppoesteseSvantaggi- maggior numero <strong>di</strong> pozzetti <strong>di</strong>stribuiti nel giar<strong>di</strong>no che possonorappresentare <strong>un</strong> ostacolo <strong>di</strong> tipo estetico- il maggior numero <strong>di</strong> pozzetti può offrire occasione <strong>di</strong> danneggiamenti peratti vandaliciSub-collettori <strong>di</strong>stribuiti l<strong>un</strong>go la linea <strong>di</strong> alimentazioneLe elettrovalvole saranno raggruppate in sub-collettori <strong>di</strong>stribuiti l<strong>un</strong>go la linea <strong>di</strong>alimentazioneVantaggi- l’impiego delle tubazioni è ottimizzato rispetto alla soluzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>un</strong>icocollettore- maggiore versatilità rispetto alla soluzione con <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico collettore in quantoper <strong>un</strong> ampliamento è possibile riallacciarsi al sub-collettore più prossimoriducendo gli oneri degli scaviSvantaggi- maggiori costi per i pozzetti <strong>di</strong>stribuiti nel giar<strong>di</strong>no in quanro dovrannoessere realizzati <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori in cemento con chiusino in ghisa oin locali fuori terra.Sviluppo e posizionamento delle tubazioniPrima <strong>di</strong> procedere nella scelta del tipo <strong>di</strong> posizionamento e nel<strong>di</strong>mensionamento delle tubazioni occorre definire con esattezza lecaratteristiche dei materiali impiegati nell’<strong>irrigazione</strong>.<strong>La</strong> tipologia delle tubazioniGli impianti <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> possono essere realizzati ricorrendo a tubazioni in.- PVC o cloruro <strong>di</strong> polivinile70


- PeBd o PeAd Polietilene alta o bassa densitàPVCProdotto dalla polimerizzazione del cloruro <strong>di</strong> vinile è costituito da <strong>un</strong>a catena <strong>di</strong>molecole <strong>di</strong> carbonio nelle quali <strong>un</strong> atomo <strong>di</strong> idrogeno è stato sostituito da <strong>un</strong>atomo <strong>di</strong> cloro.Prodotto dotato <strong>di</strong> <strong>un</strong>a notevole rigi<strong>di</strong>tà è impiegato in Italia solo per larealizzazione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> alimentazione <strong>di</strong> notevole <strong>di</strong>ametro per il convogliamento<strong>di</strong> portate elevate: la notevole rigi<strong>di</strong>tà ed il bassissimo spessore della pareteinfatti consentono <strong>di</strong> guadagnare almeno <strong>un</strong> <strong>di</strong>ametro rispetto ad <strong>un</strong>a tubazionein polietilene. .Vantaggi- costo contenuto- semplicità <strong>di</strong> collegamento con gi<strong>un</strong>ti a tazza ad incollaggio o conguarnizione elastomericaSvantaggi- alta fragilità alle basse temperature- maggiore accortezza per il trasporto e nell’installazione- <strong>di</strong>sponibile solo a barre <strong>di</strong> m.6 richiede <strong>un</strong> maggior ingombro dei mezzi <strong>di</strong>trasporto- minor flessibilità nei cambi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione richiedendo sempre pezzi speciali <strong>di</strong>raccordo- la raccorderai ad incollaggio richiede la realizzazione <strong>di</strong> blocchi <strong>di</strong>controspintaPolietileneResina termoplastica ottenuta dalla polimerizzazione dei monomeri <strong>di</strong> etilene ècostituita da catene o macromolecole molto l<strong>un</strong>ghe. Nel caso la catena <strong>di</strong>molecole <strong>di</strong> carbonio presenti la sostituzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> atomo <strong>di</strong> idrogeno con<strong>un</strong>’altra catena <strong>di</strong> polietilene si ottiene <strong>un</strong> polietilene ramificato altamenteamorfo detto Polietilene a bassa densità o PeBd <strong>di</strong> maggiore economicità e <strong>di</strong>più facile produzione.In caso contrario, in assenza <strong>di</strong> ramificazioni secondarie, si ottiene il cosiddettopolietilene cristallino o lineare anche detto Polietilene ad alta densità.71


<strong>La</strong> densità, nota anche come MVS, massa volumica standard, è d<strong>un</strong>queespressione della cristallinità del polimero, misurata a 23° ed espressa inkg/mc. Si parla quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>:- bassa densità se il valore è inferiore a 930 kg/mc- me<strong>di</strong>a densità con valore compreso tra 930 e 940 kg/mc- alta densità con valore superiore a 940 kg/mc.Con l’aumentare della densità aumentano anche:- p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> fusione (per PeAD 137°C)- resistenza alla trazione- luce utile <strong>di</strong> passaggio interna a parità <strong>di</strong> resistenza del tubo per la riduzionedello spessore del tubo- durezza superficiale- resistenza ai solventiper contro con il <strong>di</strong>minuire della densità, <strong>di</strong>minuendo la rigi<strong>di</strong>tà, si ottiene <strong>un</strong>prodotto più morbido e flessibile e d<strong>un</strong>que più facilmente installabile anche conraggi <strong>di</strong> curvatura stretti.Per ambedue i polietileni possiamo così riassumere, com<strong>un</strong>que, i vantaggi i glisvantaggi rispetto al PVCVantaggi- maggiore flessibilità nell’installazione con forte riduzione del fabbisogno <strong>di</strong>raccorderai per i cambi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione- minor cura necessaria nella posa in opera per la minor fragilità del materiale- <strong>di</strong>sponibilità in rotoli fino al <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 110 mm.- maggiore stabilità ai raggi Ultravioletti grazie al carbonblack o nerofumoaggi<strong>un</strong>to alla mescolaSvantaggi- maggior costo del materiale- maggior costo della raccorderai con forte incidenza sugli oneri complessivi- maggiore <strong>di</strong>latazione termica a scavo aperto- <strong>di</strong>fficoltà a srotolare i rotoli nei <strong>di</strong>ametri maggiori e alle basse temperaturePolietilene della terza generazione72


<strong>La</strong> necessità <strong>di</strong> proporre sul mercato prodotti sempre più performanti hacontribuito allo sviluppo, negli ultimi <strong>di</strong>eci anni, <strong>di</strong> <strong>un</strong> nuovo tipo <strong>di</strong> poleietilene,detto <strong>di</strong> terza generazione o PE100.Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> polietilene bimodale copolimero:- copolimero significa che nel processo <strong>di</strong> polimerizzazione viene inserito <strong>un</strong>comonomero, <strong>un</strong>a molecola formata da 4 (butene) o 6 (esene) atomi <strong>di</strong>carbonio. Il polimero lineare viene così ad essere parzialmente amorfoaumentandone alc<strong>un</strong>e caratteristiche meccaniche.- bimodale è la definizione del processo <strong>di</strong> doppia polimerizzazione realizzatada due reattori collegati tra loro che consente <strong>di</strong> inserire il comonomero e <strong>di</strong>controllare, al tempo stesso la <strong>di</strong>stribuzione molecolare.Il prodotto così ottenuto presenta tre caratteristiche fondamentali:- resistenza idrostatica a l<strong>un</strong>go termine con deca<strong>di</strong>mento, sotto stress,controllato ed affidabile per almeno 50 anni, limite <strong>di</strong> garanzia dei tubi inpolietilene- resistenza alla crescita lenta della frattura o Slow Crack Growth SCG,ovvero resistenza ai microtraumi che possono crearsi nel tubo in fase <strong>di</strong>trasporto e stoccaggio o <strong>di</strong> installazione- resistenza alla propagazione rapida della frattura o Rapid Crack PropagationRCP, ovvero la capacità <strong>di</strong> fermare <strong>un</strong>a frattura rapida (anche 300metri/secondo) causata da <strong>un</strong> evento traumatico quale <strong>un</strong> urto violentodurante <strong>un</strong>o scavo.MRS<strong>La</strong> classificazione dei vari tipi <strong>di</strong> polimero, e d<strong>un</strong>que del polietilene, vieneeffettuata in base al coefficiente MRS ovvero Minimum Required Strenght cherappresenta la massima tensione circonferenziale ammissibile, espressa in Mpa(Mega-Pascal) calcolata con <strong>un</strong> intervallo <strong>di</strong> confidenza (LCL) del 97,5%,corrispondente ad <strong>un</strong>a durata <strong>di</strong> 50 anni alla temperatura <strong>di</strong> 20°.L’LCL rappresenta il limite inferiore <strong>di</strong> confidenza della resistenza a l<strong>un</strong>gotermine ed è quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>a proprietà <strong>un</strong>ivoca della materia esaminata.In base alle curve <strong>di</strong> regressione dei materiali costruite in fase <strong>di</strong> test è possibilefare questa classificazione:73


Resistenzaidrostatica a l<strong>un</strong>go MRS Generazione DesignazioneAltradesignazionetermine6.3-7.9 6.3 I generazione PE 63 Sigma 508.0-9.9 8.0 II generazione PE 80 Sigma 6310.0-11.5 10.0 III generazione PE 100 Sigma 80Il valore Sigma, espressione della tensione circonferenziale generata nel tubosotto pressione è il risultato dell’espressione:<strong>di</strong>ametro(mm)- spessore (mm)Sigma = Pressione (bar) x -------------------------------------------2 spessore (mm)Caratteristiche rappresentative <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tubazioneCome risulta adesso evidente il primo elemento caratteristico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tubazioneè il tipo <strong>di</strong> mescola impiegato nella fabbricazione ma vi sono altri parametri deiquali tener conto:- <strong>di</strong>ametro esterno- SDR e PN- spessore della pareteDiametro esternoLe tubazioni vengono classificate per <strong>di</strong>mensione in base al loro <strong>di</strong>ametroesterno riportato a stampa l<strong>un</strong>go il tubo insieme al riferimento normativo <strong>di</strong>fabbricazione, all’identificazione del produttore, alla serie SDR, al materiale edesignazione, alla classe <strong>di</strong> pressione PN e al periodo <strong>di</strong> produzione.Per quanto i <strong>di</strong>ametri esterni dei tubi siano espressi in millimetri esiste <strong>un</strong>acorrispondenza con i <strong>di</strong>ametri espressi in pollici, misurati invece internamente,come da tabella:74


20 mm. ½” In base al <strong>di</strong>ametro la tubazione sarà reperibile sul25 mm. ¾” mercato in rotoli da 50 o da 100 m o in barre da 6 o 1232 mm. 1” m. In<strong>di</strong>cativamente saranno <strong>di</strong>sponibili in rotoli da 10040 mm. 1 ¼” m. i tubi fino al <strong>di</strong>ametro del 75 mm., in rotoli da 50 m.50 mm. 1 ½” i tubi fino al <strong>di</strong>ametro del 110 mm. ed in barre da 6 o63 mm. 2” 12 m. a richiesta i <strong>di</strong>ametri a partire dal 63 mm. e75 mm. 2 ½” come <strong>un</strong>ica alternativa possibile a partire dal 125 mm.90 mm. 3” Ovviamente la <strong>di</strong>sponibilità in barre o in rotoli110 mm. 4” contribuisce al variare dei costi <strong>di</strong> installazione e <strong>di</strong>trasporto nonché le accortezze necessarie allo stivaggio <strong>di</strong> cantiere: inambedue i casi occorrerà impe<strong>di</strong>re deformazioni localizzate e deformazioni masoprattutto nel caso dei rotoli occorrerà accertarsi che il loro <strong>di</strong>ametro internonon sia minore <strong>di</strong> 18 volte il <strong>di</strong>ametro del tubo.SDR e PNA partire dal 1 marzo 2002 è <strong>di</strong>venuta operativa, sul territorio italiano, la normaUNI10910 per Sistemi <strong>di</strong> tubazioni in Polietilene (PE) per la <strong>di</strong>stribuzionedell’acqua che sostituisce la norma UNI 7611.In pratica la norma in<strong>di</strong>ca, nella parte 2, le caratteristiche che devono avere itubi in PE per la <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua per uso umano destinati ad essereimpiegati, in base al loro SDR e PN, ad <strong>un</strong>a pressione massima operativa(MOP) fino a 25 bar compresi, alla temperatura <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong>20°.Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista pratico la norma introduce quale classificazione operativa lasigla SDR anche se continua ad essere usata la classificazione in PN.SDRIn<strong>di</strong>ca il rapporto <strong>di</strong>mensionale standard e si ottiene <strong>di</strong>videndo il <strong>di</strong>ametroesterno nominale per lo spessore nominaleSDR = dnenDall’SDR è possibile ricavare il coefficiente S in<strong>di</strong>cante le serie delle tubazionicon il rapporto:75


S= SDR-12PN pressione nominaleE’ data dalla somma della- pressione <strong>di</strong> esercizio pE, massima pressione assiale verificabile nelle piùgravose con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio,- sovrappressione <strong>di</strong>namica ∆p che nel caso <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> calcoli puòessere stimata come equivalente a 2,5 kg/cmq- pressione equivalente po da calcolarsi solamente per i tubi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametrosuperiore a 350 mm.: si tratta della massima tensione <strong>di</strong> trazione conferitaalla tubazione dalla pressione complementare, ovvero da quella pressionenon determinata dal lavoro idraulico ma da sollecitazioni esterne quali ilcarico del terreno dei reinterri o il transito <strong>di</strong> mezzi pesanti.Il PN <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tubazione viene <strong>di</strong>chiarato dalla casa produttrice e riportato astampa insieme alle altre in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> legge.In fase progettuale è necessario accertarsi che la tubazione non venga maiimpiegata in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pressione superiori al suo PN.76


Tabella delle relazioni tra PN, MRS, S e SDRClassi <strong>di</strong> materialiPE63 PE80 PE100SDR S PN in bar41 20 2.5 3.2 433 16 3.2 4 527.6 13.3 626 12.5 4 522 10.5 621 10 5 817.6 8.3 617 8 8 1013.6 6.3 8 10 12.511.6 5.311 5 10 12.5 169.4 4.29 4 12.5 16 207.4 3.2 16 20 256 2.5 20 25 32Spessore della pareteStabilito per <strong>un</strong>a tubazione <strong>un</strong> certo PN da ottenersi ricorrendo ad <strong>un</strong> dato tipo<strong>di</strong> mescola in polietilene il parametro che varierà sarà lo spessore della paretedel tubo: avremo spessori più consistenti per PN elevate per andare ad <strong>un</strong>progressivo assottigliarsi con PN più contenute.Con l’applicazione della norma UNI 10910 si è inteso <strong>un</strong>iformare la produzionedel polietilene per la circolazione dell’acqua con quello per la circolazione delgas inserendo quale spessore minimo <strong>di</strong> produzione per l’Alta densità il 3 mm.Dovendo riferirsi ad <strong>un</strong>a tubazione parlando del suo <strong>di</strong>ametro esterno il variaredello spessore della parete influirà sulla luce utile <strong>di</strong> passaggio interna ovvero, aparità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro esterno, tanto maggiore sarà il PN tanto maggiore sarà lospessore e d<strong>un</strong>que tanto minore sarà il <strong>di</strong>ametro interno utile <strong>di</strong> passaggio perl’acqua. In questo modo variando lo spessore ed il PN <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tubazione avremo77


<strong>un</strong>a variazione della velocità dell’acqua all’interno del circuito e d<strong>un</strong>que <strong>un</strong>avariazione delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico che potrebbe avere forti ripercussionisull’efficienza dell’impianto se non si procederà ad <strong>un</strong>a accurata verifica deivalori.Per <strong>un</strong> confronto si veda la tabella:Tubazione 110 mm PN10Tipo Spessore Diametro interno Area utile IncrementoPVC 5.3 mm. 99.4 77.56 54%PeBd 14.9 80.2 50.49 0PeAD Pe80 10.0 90 63.56 26%PeAD Pe100 6.6 96.8 72.34 44%Mercato attualeIn seguito all’adeguamento della produzione alle nuove specifiche della normaUNI 10910 il mercato presenta <strong>un</strong> doppio regime: da <strong>un</strong>a parte è possibileancora reperire tubazioni prodotte prima del 1 marzo 2002 e d<strong>un</strong>que classificatesecondo il PN e con spessori, ai bassi <strong>di</strong>ametri, inferiori ai 3 mm., dall’altra siiniziano a trovare i nuovi <strong>di</strong>ametri e d<strong>un</strong>que tubazioni <strong>di</strong> spessore <strong>di</strong>verso ed<strong>un</strong>que <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso <strong>di</strong>ametro interno.<strong>La</strong> più pesante ripercussione <strong>di</strong> questa nuova situazione è apprezzabile con letubazioni <strong>di</strong> piccolo <strong>di</strong>ametro, ovverosia fino al 50 mm:, infatti aver introdotto<strong>un</strong>o spessore minimo <strong>di</strong> 3 mm. ha determinato <strong>un</strong> aumento delle PN minime<strong>di</strong>sponibili ma a <strong>di</strong>scapito dei <strong>di</strong>ametri interni.Occorre precisare che in data anteriore al 1 marzo la tubazione più <strong>di</strong>ffusa pergli impianti <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> era <strong>di</strong> PN6, attualmente non più reperibile.Si vedano per confronto vecchi e nuovi spessori e relativi <strong>di</strong>ametri interni.78


UNI 7611UNI 10910 PE100PN6 SDR 17 PN10 SDR11 PN16 SDR7,4 PN25tubazione spess. d.i. spess d.i. spess d.i. spess d.i.25 mm. 1.6 21.8 - - - - 3.5 18.032 mm. 1.9 28.2 - - 3.0 26.0 4.4 23.240 mm. 2.3 35.4 - - 3.7 32.6 5.5 29.050 mm. 2.9 44.2 3.0 44.0 4.6 40.8 6.9 36.2Come si evince dalla tabella il <strong>di</strong>ametro 25 mm. fino ad adesso ampiamenteutilizzato negli impianti me<strong>di</strong>o piccoli sarà <strong>di</strong>sponibile solo con PN25 e d<strong>un</strong>quequasi inutilizzabile per il ridottissimo <strong>di</strong>ametro interno.Nella tabella sono riportati i valori del PE100 ma gli spessori sono gli stessi peril PE80 variando solo il PN corrispondente, al variare del MRS del materiale,perciò si ottiene la tabella:SDR 26 SDR 17 SDR 11 SDR 7,4PN 5 PN 8 PN 12,5 PN 20PE80De>/=160 De>/=50 De>/=32 De>/=20PN 6,3 PN 10 PN 16 PN 25PE100De>/=250 De>/=50 De>/=320 De>/=20In effetti la norma UNI10910 dovrebbe valere solo per i tubi in polietilene intesiper l’uso nel campo della <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua per uso umano mentre per iltrasporto dell’acqua per <strong>irrigazione</strong> dovrebbe valere la norma UNI10955 anchese è assai <strong>di</strong>fficile che i com<strong>un</strong>i riven<strong>di</strong>tori garantiscano lo stoccaggio <strong>di</strong> <strong>un</strong>doppio magazzino.Stando così le cose sarà possibile utilizzare quali tubazioni alternative a quellenormate dalla UNI10910:- tubazioni a Bassa densità che non rientrano nel campo <strong>di</strong> applicazione dellanuova norma ma della precedente UNI7990 per PE32 . A titolo <strong>di</strong> esempioriportiamo spessori e caratteristiche <strong>di</strong> <strong>un</strong>a selezione dei piccoli <strong>di</strong>ametri:<strong>di</strong>ametro est. PN4 SDR17 mm. PN6 SDR 11.6 mm. PN10 SDR 7.4 mm.16 mm. 1.4 1.6 -79


20 mm. 1.6 1.7 2.725 mm. 1.7 2.2 3.432 mm. 1.9 2.8 4.440 mm. 2.4 3.5 5.450 mm. 3.0 4.3 6.8Come si può vedere prendendo in considerazione <strong>un</strong> PN6 PeBd, con spessore2,2 mm. si ottiene <strong>un</strong> <strong>di</strong>ametro interno utile <strong>di</strong> 20,6 mm. contro i 18 mm. delPe100 PN25 previsto dalla norma 10910.- tubazioni ad Alta Densità prodotte secondo la norma non più vigente 7611.Queste tubazioni, reperibili sul mercato fino ad esaurimento delle scortepotranno, con molta probabilità, essere prodotte anche in seguito all’entratain vigore della norma UNI10910 e garantite dalle singole case produttrici,tutte certificate ISO. E’ probabile non potranno essere utilizzate in impiantipubblici ma certamente in impianti privati non avranno limitazioni <strong>di</strong>installazione. Per confronto si riporta la tabella prevista dalla normaUNI10910 <strong>di</strong> corrispondenza con i prodotti normati UNI 7611: il criterio <strong>di</strong>equivalenza si basa sull’SDR. Non sempre esiste il prodotto o la categoriacorrispondente nelle due norme.Norma SDR 26 SDR 17,6 SDR 17 SDR 11 SDR 7,4UNI 7611 PN4 PN6 PN10 PN16UNI 10910 PE80 PN5 PN8 PN12,5 PN2080


Dimensionamento delle tubazioniIn<strong>di</strong>viduate le tipologie <strong>di</strong> tubazioni utilizzabili per <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>occorre operare il loro corretto <strong>di</strong>mensionamento per garantire la massimaefficienza del sistema.In <strong>un</strong> impianto si dovranno pertanto:- contenere le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico tra il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> alimentazione e l’irrigatore più<strong>di</strong>stante in modo da garantire la pressione <strong>di</strong> esercizio atta al migliorf<strong>un</strong>zionamento dell’<strong>irrigazione</strong>. Stabilito il fabbisogno finale in termini <strong>di</strong>pressione, il <strong>di</strong>mensionamento delle tubazioni dovrà essere tale darappresentare il giusto mezzo tra risparmio sulle tubazioni, con <strong>di</strong>ametricontenuti, e risparmio dei costi <strong>di</strong> esercizio qualora la pressione debbaessere garantita dal f<strong>un</strong>zionamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa.- contenere la velocità dell’acqua nella tubazione in quanto non solo, a valorielevati, si avrebbe <strong>un</strong> aumento delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico e <strong>un</strong>a maggior usuradei materiali, ma si ipotecherebbe pesantemente la f<strong>un</strong>zionalità dell’impiantoesponendo la rete al rischio <strong>di</strong> <strong>un</strong> corpo d’ariete.Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> caricoSenza volersi addentrate eccessivamente in considerazioni <strong>di</strong> natura idraulicaoccorre sapere che il cadente J, ovvero la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico, valutabile in metri<strong>di</strong> colonna d’acqua, che il fluido subisce all’interno della tubazione per effettodel movimento è <strong>di</strong>rettamente influenzato dalla velocità e d<strong>un</strong>que dalla portata.Se il liquido scorre nelle tubazioni ad <strong>un</strong>a velocità molto contenuta è garantito ilmoto laminare ovvero la velocità <strong>di</strong> ogni particella fluida è rigorosamentecostante e la loro traiettoria è rettilinea e parallela all’asse della tubazione.All’aumentare della velocità del liquido il moto passa in regime turbolentoovvero le particelle fluide acquistano velocità variabile da p<strong>un</strong>to a p<strong>un</strong>to dellaloro traiettoria ed istante dopo instante. <strong>La</strong> traiettoria non sarà più rettilinea néparallela ma acquisterà <strong>di</strong>rezioni casuali <strong>di</strong>vergenti e convergenti.Con il passaggio da <strong>un</strong> moto laminare al moto turbolento aumenta la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>carico per attrito l<strong>un</strong>go le pareti del condotto <strong>di</strong> scorrimento.In <strong>un</strong> impianto si possono avere:- per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico continue81


sono la somma delle riduzioni della pressione del liquido nel suo motoall’interno delle tubazioni a causa dell’attrito del fluido con le rugosità dellepareti interne delle tubazioni e a causa dell’attrito proprio della massa fluida(viscosità)- per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico localizzatesono le riduzioni <strong>di</strong> pressione che il liquido subisce a causa <strong>di</strong> irregolarità delpercorso quali gomiti, tee, valvole o restringimenti delle sezioni: partedell’energia cinetica dell’acqua si perde per effetto dell’urto e per la successivaturbolenza che si ingenera.Il calcolo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico avverrà sempre in modo approssimativo inquanto entrano in gioco numerose variabili <strong>di</strong> complessa valutazione quali adesempio la rugosità della tubazione o la tolleranza del <strong>di</strong>ametro commercialedel tubo ai quali si possono aggi<strong>un</strong>gere <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> montaggio quali ovalizzazioni<strong>di</strong> installazione o mo<strong>di</strong>fiche dei percorsi in fase <strong>di</strong> installazione. Occorre ancheconsiderare che le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico possono aumentare nel corso del tempo adesempio ad opera delle incrostazioni interne.Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico continuePer il calcolo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico continue si può utilizzare la formulagenerale <strong>di</strong> Colebrook, alla quale, per la complessa applicazione, vengonopreferite, tuttavia, varie formule empiriche prive <strong>di</strong> significato concettualepoiché non risultanti da algoritmi analitici.<strong>La</strong> più nota tra le formule empiriche è la Formula <strong>di</strong> Colebrook (White)-Darcy:J = f (v 2 /2g)(1/D)dove J rappresenta la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico <strong>un</strong>itaria in metri <strong>di</strong> colonna d’acqua permetro <strong>di</strong> tubazione, f rappresenta il coefficiente <strong>di</strong> scabrezza, v la velocità delfluido espressa in m/sec, g l’accelerazione <strong>di</strong> gravità (9,81 m/sec 2 ) e D il<strong>di</strong>ametro interno della tubazione in m. Il valore f, coefficiente <strong>di</strong> scabrezza èstato oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ti stu<strong>di</strong> successivi e dalle modalità <strong>di</strong> calcolo si sonoottenute <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> formule empiriche successive <strong>di</strong> maggior esattezza.In ogni caso quello che si può desumere imme<strong>di</strong>atamente dalla formula è che laper<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico sarà <strong>di</strong>rettamente proporzionale alla velocità dell’acquaespressa al quadrato, ed inversamente proporzionale al <strong>di</strong>ametro dellatubazione.82


Nonostante la possibilità <strong>di</strong> ricorrere alle formule empiriche per la definizionedelle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico continue normalmente si utilizzano gli abachi chedell’applicazione delle stesse formule sono il risultato.Per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico localizzateDovendo calcolare la sommatoria delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico localizzate l<strong>un</strong>go ilpercorso delle tubazioni andrebbe valutato il peso <strong>di</strong> ogni p<strong>un</strong>to <strong>di</strong><strong>di</strong>somogeneità.Si possono seguire due meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi:- Coefficiente <strong>di</strong> sperimentale KOgni p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità è rappresentato da <strong>un</strong> valore K, ottenuto per viasperimentale, che andrà sostituito nella formula∆p= K v 2 /2gdalla quale si otterrà la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico in m colonna d’acqua.Ecco <strong>un</strong> estratto dei valori che può assumere il coefficiente K tenendo contoche vi possono essere variazioni sul secondo decimale al variare del <strong>di</strong>ametro:Gomito 1,0Curva a 90° 0,7Curva a 45° 0,3Riduzione <strong>di</strong> sezione 0,5Allargamento <strong>di</strong> sezione 1,0Tee 3,0- l<strong>un</strong>ghezze equivalentiOgni p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità è equiparato ad <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ghezza virtualead<strong>di</strong>zionabile poi alla l<strong>un</strong>ghezza della tubazione utilizzata nel calcolo delleper<strong>di</strong>te <strong>di</strong> calcolo continue.Ecco <strong>un</strong> estratto delle l<strong>un</strong>ghezze equivalenti per <strong>di</strong>ametri <strong>di</strong> 1”Gomito 0,8Curva a 90° 0,5Curva a 45° 0,4Riduzione <strong>di</strong> sezione 0,2-0,5Allargamento <strong>di</strong> sezione 0,2-1,083


Tuttavia, per quanto esistano meto<strong>di</strong> empirici dettagliati, il calcolo delle per<strong>di</strong>te<strong>di</strong> carico localizzate viene considerato nel sovra<strong>di</strong>mensionamento delle per<strong>di</strong>te<strong>di</strong> carico continue, non essendo possibile conoscere, in fase progettuale, conesattezza le modalità <strong>di</strong> installazione che verranno adottate.Colpo d’arieteIl corpo d’ariete si verifica quando ha luogo <strong>un</strong> repentino annullamento dellavelocità <strong>di</strong> <strong>un</strong> liquido in <strong>un</strong>a tubazione.In <strong>un</strong> tubo pieno <strong>di</strong> acqua ferma, non in scorrimento, l’energia che l’acquapossiede è solo quella potenziale, data dalla sua posizione o meglio dalla suaquota.Se l’acqua inizia a scorrere, in <strong>un</strong> sistema gravitario non soggetto a macchineper la movimentazione, l’aumento dell’energia cinetica compensa la riduzionedell’energia potenziale che l’acqua subisce per la riduzione <strong>di</strong> quota.Perciò si ha1/2mv 2 -mgz =0dove 1/2mv 2 rappresenta l’energia cinetica mentre mgz rappresenta l’energiapotenziale <strong>di</strong> <strong>un</strong> corpo <strong>di</strong> massa m posto a quota z, essendo g l’accellerazione<strong>di</strong> gravità.Dalla relazione si ricava perciò:v = √2gzche esprime la velocità <strong>di</strong> <strong>un</strong> corpo che cade da <strong>un</strong>a certa quota z.Provocando <strong>un</strong> rapido e repentino arresto del moto <strong>di</strong> <strong>un</strong> liquido per la chiusura<strong>di</strong> <strong>un</strong>a elettrovalvola troppo rapida la velocità si annulla (v=0) e d<strong>un</strong>que siannulla la sua energia cinetica (1/2mv 2 =0) e la sua quantità <strong>di</strong> moto (mv=0).<strong>La</strong> quantità <strong>di</strong> moto posseduta dal corpo, suo patrimonio energetico, nonpotendo essere annullato, si trasforma in <strong>un</strong>’onda <strong>di</strong> pressione che si propaganella tubazione con la velocità del suono: è il corpo d’ariete, cioè <strong>un</strong> transitorioconsistente in <strong>un</strong>’oscillazione elastica della colonna liquida entro la condotta.Per quanto <strong>un</strong> liquido sia incompressibile le sovrappressioni che si possonogenerare sono così elevate da costringere a considerare il fluido comecompressibile e a niente valgono le possibili per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico che si possonoverificare l<strong>un</strong>go la tubazione poiché i tempi sono <strong>di</strong> pochi centesimi <strong>di</strong> secondo.84


Dovendo valutare le conseguenze <strong>di</strong> <strong>un</strong> corpo d’ariete queste si possono cosìschematizzare:- parte dell’onda <strong>di</strong> pressione viene assorbita dall’elasticità del materiale dellatubazione con possibili rotture nei p<strong>un</strong>ti critici eventualmente presenti, tiposaldature non correttamente eseguite.- parte dell’onda <strong>di</strong> pressione si traduce in vibrazioni che determinano <strong>un</strong>invecchiamento precoce dei materiali.Il corpo d’ariete, generandosi per <strong>un</strong> brusco annullamento della velocità delliquido in movimento, si genera quando il tempo <strong>di</strong> chiusura dell’organo <strong>di</strong>intercettazione è inferiore od uguale al tempo necessario all’onda <strong>di</strong> pressioneper propagarsi dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> chiusura al serbatoio <strong>di</strong> carico o al p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> originedella rete e ritornare all’organo <strong>di</strong> chiusura, perciò il tempo minimo per evitare ilcorpo d’ariete sarà:t > 2Lccon t tempo <strong>di</strong> chiusura dell’organo <strong>di</strong> intercettazione (s), L l<strong>un</strong>ghezza delpercorso (m), c celerità cioè velocità dell’onda <strong>di</strong> pressione (m/s)In particolare:c= C/ (1+ε D)E sCon C velocità del suono nell’acqua pari a 1.420 m/s a 15°, ε modulo <strong>di</strong>elasticità <strong>di</strong> volume dell’acqua pari a 2.10 8 kg/m 2 , E modulo <strong>di</strong> elasticità delmateriale delle tubazioni espresso in kg/m 2 , D <strong>di</strong>ametro interno delle tubazioniespresso in m, s spessore della tubazione espresso in m.I valori <strong>di</strong> E e <strong>di</strong> ε/E si ricavano dalla tabella:Materiale E (kg/m 2 ) ε/EAcciaio 210.10 8 0,01Ghisa 105. 10 8 0,02PeAd 0,9. 10 8 2,2PVC 3. 10 8 0,7Volendo invece ricavare l’entità della sovrappressione ρ che può venirsi acreare possiamo ricorrere alla formula:85


ρ = γ c V10 gdove ρ rappresenta la sovrappressione in kPa, γ rappresenta la massa volumicadell’acqua espressa in kg/m 3 ,c la celerità in m/s, V la velocità dell’acqua nellatubazione prima della chiusura del rubinetto espressa in m/s, g l’accellerazione<strong>di</strong> gravità uguale a 9,81 m/s 2 .<strong>La</strong> massa volumica dell’acqua varia al variare della temperatura perciò volendoapplicare <strong>un</strong> valore possiamo considerarla a 15° pari a 998,8 kg/mc 3Dall’applicazione delle formule si può desumere che la sovrappressione dacorpo d’ariete aumenta con l’accrescere della l<strong>un</strong>ghezza della tubazione e dellavelocità del liquido e con la riduzione del <strong>di</strong>ametro della tubazione.Dal confronto dei valori <strong>di</strong> ε si può anche desumere come PVC e PeAdreagiscano meglio <strong>di</strong> materiali più rigi<strong>di</strong> in quanto assorbono <strong>un</strong>a maggior quotadell’onda <strong>di</strong> pressione.Dimensionamento delle tubazioni: la praticaConsiderate le varie implicazioni delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico e della velocità nelletubazioni all’atto pratico occorrerà tenere conto solamente <strong>di</strong> poche sempliciregole:- affinché il rischio <strong>di</strong> sovrappressione per corpo d’ariete sia ridotto al minimooccorrerà verificare che la velocità nelle tubazioni non sia superiore a 1-2m/sec per tubazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro inferiore a DN100 potendo arrivare allavelocità <strong>di</strong> 2,5 m/sec per tubazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro compreso tra DN100 eDN200 soprattutto se ad uso <strong>di</strong>scontinuo.- per impianti me<strong>di</strong>o piccoli contenere la caduta <strong>di</strong> pressione tra il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong>alimentazione e l’irrigatore installato in posizione più <strong>di</strong>sagiata (più lontano oa quota superiore rispetto a quella dell’alimentazione) entro i 10 metricolonna d’acqua: 3 metri per per<strong>di</strong>te continue sull’alimentazione (tra il p<strong>un</strong>to<strong>di</strong> presa d’acqua e l’elettrovalvola), 3 metri per per<strong>di</strong>te localizzateall’elettrovalvola e 3 metri per per<strong>di</strong>te continue sulla <strong>di</strong>stribuzione(dall’elettrovalvola agli irrigatori). Il metro residuo compenserà le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong>carico localizzate sulla raccorderia.Una formula mnemonica per <strong>un</strong> rapido calcolo orientativo sul <strong>di</strong>ametroappropriato per <strong>un</strong>a tubazione è la seguente:86


<strong>di</strong>ametro = √Q/2Esprimendo la portata Q in mc/h e approssimando per <strong>di</strong>fetto si ottiene il<strong>di</strong>ametro massimo espresso in pollici da assegnare alla tubazione.Percorso delle tubazioniSia la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico che il rischio <strong>di</strong> sovrappressioni per corpo d’ariete sonoinfluenzati dalla l<strong>un</strong>ghezza delle tubazioni perciò <strong>un</strong>a volta stabilito il tipo <strong>di</strong>tubazione, la posizione dell’alimentazione, qualora questa sia mo<strong>di</strong>ficabile, e laposizione delle elettrovalvole si tratterà <strong>di</strong> collegare i vari irrigatori, riconosciuticome appartenenti ad <strong>un</strong>o stesso settore, con <strong>un</strong>a tubazione detta <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione. Andranno invece collegate le elettrovalvole con <strong>un</strong>a tubazioneche si <strong>di</strong>rà <strong>di</strong> alimentazione.Sia nel caso dell’alimentazione che della <strong>di</strong>stribuzione la tubazione potrà avere<strong>un</strong> andamento:- in linea- ad anello.Tubazione in lineaIn questo caso la tubazione parte dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> allacciamento, sia questol’acquedotto o il pozzo per l’alimentazione o l’elettrovalvola per la <strong>di</strong>stribuzione,e collega ogni utenza successiva, elettrovalvole o irrigatori, senza chiudersi suse stessa.Nel calcolo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico occorrerà considerare d<strong>un</strong>que integralmentela portata prevista per l’intera l<strong>un</strong>ghezza della tubazione ed ovviamenteoccorrerà tener conto del fatto che, soprattutto per tubazioni <strong>di</strong> sviluppoconsiderevole, ci potrà essere <strong>un</strong>a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> pressione ai due estremi conconseguente <strong>di</strong>somogeneità <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento per le utenze previste.Tubazione ad anelloIn questo caso la tubazione, <strong>di</strong> alimentazione o <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, dopo avercollegato le varie utenze previste, siano queste elettrovalvole od irrigatori, sirichiude su se stessa strutturandosi così ad anello.Nel calcolo delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico si potrà considerare che la portata integraledell’acqua si <strong>di</strong>viderà l<strong>un</strong>go i due bracci dell’anello e che ciasc<strong>un</strong> braccio avrà<strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ghezza <strong>di</strong>mezzata rispetto all’integrità del circuito: all’atto praticod<strong>un</strong>que si dovrà considerare metà portata per metà sviluppo potendo così87


impiegare tubazioni <strong>di</strong> almeno <strong>un</strong> <strong>di</strong>ametro più piccole rispetto a quelle che sisarebbero impiegate con <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stribuzione in linea.<strong>La</strong> scelta della pompaNel caso l’impianto non sia alimentabile dall’acquedotto per la scarsità dellaportata all’allacciamento allora si dovrà prevedere all’alimentazione tramite lascelta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa centrifuga da installarsi o entro <strong>un</strong> pozzo o entro <strong>un</strong>acisterna <strong>di</strong> accumulo.Il principio <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa centrifuga è assai semplice inquanto la girante, <strong>un</strong>a ruota a pale sagomate, ruota all’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a camerachiusa spingendo il liquido verso l’esterno e creando, per forza centrifuga, <strong>un</strong>adepressione al centro che determina l’aspirazione, ed <strong>un</strong>a compressione allaperiferia che determina la mandata.<strong>La</strong> prima sud<strong>di</strong>visione possibile è tra:- pompe <strong>di</strong> superficie- pompe sommersePompe <strong>di</strong> superficieSi <strong>di</strong>vidono in :- pompe monoblocco ad asse orizzontalehanno il corpo della pompa parte integrante del carter del motore con girantemontata a sbalzo sull’albero motore stesso, il tutto orizzontale rispetto al piano<strong>di</strong> appoggio. Sono pompe <strong>di</strong> relativo ingombro ma economiche.- pompe monoblocco ad asse verticalerealizzate come le precedenti ma con asse motore e d<strong>un</strong>que asse della pompaverticale rispetto al piano <strong>di</strong> appoggio. Sono pompe <strong>di</strong> ridotto ingombro ,compatte ed economiche adatte per utenze a me<strong>di</strong>a-alta prevalenza.- pompe con base e gi<strong>un</strong>tocon pompa in<strong>di</strong>pendente dal motore con collegamento a mezzo <strong>di</strong> appositogi<strong>un</strong>to. Sono pompe molto ingombranti ma <strong>di</strong> grande durata anche se a fronte<strong>di</strong> costi me<strong>di</strong>amente più elevatiPompe sommerseCon caratteristiche costruttive tali da lavorare completamente immerse. Sonopompe molto economiche, ad alto ren<strong>di</strong>mento e nel caso si impieghino incisterne è conveniente intubarle per favorirne il raffreddamento.88


Dati caratteristici <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa sono:- altezza <strong>di</strong> aspirazione o livello <strong>di</strong>namico del pozzo- portata richiesta e pressione necessaria sul piano <strong>di</strong> campagna- numero <strong>di</strong> giri del motore- potenzaAltezza <strong>di</strong> aspirazione o livello <strong>di</strong>namico del pozzoE’ estremamente importante assicurarsi che, nel caso si usi <strong>un</strong>a pompacentrifuga monoblocco , l’altezza <strong>di</strong> aspirazione sia inferiore alla capacità <strong>di</strong>aspirazione della pompa stessa.<strong>La</strong> capacità <strong>di</strong> aspirazione, espressa in m, è in<strong>di</strong>cata dalla curva NPSH ( NetPositive Suction Head), riportata da ogni fabbricante <strong>di</strong> pompe sui cataloghi, evaria al variare della portata. Per ottenere la reale altezza <strong>di</strong> aspirazioneoccorre sottrarre il valore risultato dal <strong>di</strong>agramma NPSH dal valore dellapressione barometrica rilevata al livello del mare (10.3) in modo da ottenerel’altezza teorica <strong>di</strong> aspirazione.Tale altezza potrà essere ancora ridotta per effetto della caduta <strong>di</strong> pressione,continua e localizzata, l<strong>un</strong>go la tubazione <strong>di</strong> aspirazione.Allo scopo <strong>di</strong> contenere tale caduta <strong>di</strong> pressione sarà necessario impiegaretubazioni <strong>di</strong> aspirazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro appropriato senza tener conto del <strong>di</strong>ametrodella bocca <strong>di</strong> aspirazione della pompa alla quale la tubazione si dovràrapportare a mezzo <strong>di</strong> <strong>un</strong> raccordo <strong>di</strong> allargamento, flangiato o filettato secondola <strong>di</strong>mensione.Sarà utile ricordare che l’impiego <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa centrifuga monoblocco incon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> aspirazione inadatte alla sua capacità <strong>di</strong> aspirazione provocherà ilblocco della pompa per cavitazione.Nel caso il livello <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> aspirazione sia a profon<strong>di</strong>tà tale da non essereraggi<strong>un</strong>gibile con <strong>un</strong>a pompa centrifuga monoblocco sarà necessario impiegare<strong>un</strong>a pompa sommersa.Portata richiesta e pressione sul piano <strong>di</strong> campagna<strong>La</strong> portata <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa è espressa com<strong>un</strong>emente in l/s o in mc/h, mentre lapressione è espressa in bar o metri colonna d’acqua.89


Le prestazioni <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa sono rappresentate da <strong>un</strong>a curva caratteristicadalla quale si evince come esista <strong>un</strong>a corrispondenza tra portata e pressione <strong>di</strong>esercizio: all’aumentare della portata corrisponderà <strong>un</strong>a <strong>di</strong>minuzione dellapressione perciò alla massima portata avremo la minima pressione e viceversa.E’ utile considerare sempre, nel <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa, le prestazionial centro curva in modo da non obbligare il motore a lavorare prossimo allecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stress.Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista progettuale, sarà utile considerare sempre criticamentel’andamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a curva <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa sfruttandola al meglio nel<strong>di</strong>mensionamento dei settori soprattutto se l’impianto sarà realizzato ricorrendoad irrigatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa pressione <strong>di</strong> esercizio: considerando il fabbisogno degliirrigatori <strong>di</strong> maggior pressione potremo avere settori <strong>di</strong> portata più contenuta maverificando poi il ridotto fabbisogno in termini <strong>di</strong> pressione degli irrigatori <strong>di</strong>minor raggio si potranno realizzare settori <strong>di</strong> maggior portata. Occorreràsolamente verificare che le tubazioni siano <strong>di</strong>mensionate come PN per lamaggior pressione e come <strong>di</strong>ametro per la maggior portata.Nel caso si usi <strong>un</strong>a pompa sommersa sarà bene ricordare <strong>di</strong> aggi<strong>un</strong>gere allapressione necessaria sul piano <strong>di</strong> campagna (pressione necessaria allaf<strong>un</strong>zionalità dell’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> ottenuta sommando alla pressione <strong>di</strong>esercizio degli irrigatori le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico sulla rete) il <strong>di</strong>slivello tra il livello<strong>di</strong>namico dell’acqua e il piano <strong>di</strong> campagna.Per livello <strong>di</strong>namico dell’acqua si intende la quota alla quale questa arrivaquando la pompa è in f<strong>un</strong>zione e quin<strong>di</strong> il pozzo è a regime: il livello <strong>di</strong>namicodell’acqua sarà sempre inferiore al livello statico, raggi<strong>un</strong>to dall’acqua a pompaspenta, e sempre superiore al livello <strong>di</strong> installazione della pompa e alla quota <strong>di</strong>scavo del pozzo.Numero <strong>di</strong> giri del motoreIn relazione alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa, ovvero alle ore continue <strong>di</strong>f<strong>un</strong>zionamento, è possibile optare per motori con RPM (rotazioni per minuto)<strong>di</strong>verse. Generalmente le pompe prevedono motori a 2900 RPM ma nel caso <strong>di</strong>uso molto intensivo, per contenere l’usura delle parti in movimento, può essereutile installare motori con 1450 RPM.Potenza<strong>La</strong> potenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa viene espressa in kW, Hp o Cv in particolare:90


HP = horsepower= 550 libbre/piede/secondo= 0,746 kW= 1,0174 CVCV = cavallo vapore= 75 kg/m/s= 0,736 KW= 0,986 HPSistemi <strong>di</strong> pompe multipleIn con<strong>di</strong>zioni particolari <strong>di</strong> alimentazione per grossi impianti possono esserenecessarie stazioni <strong>di</strong> pompaggio con sistemi <strong>di</strong> pompe multiple: si possonoverificare due casi:- pompe in serieIn questo caso se il sistema è costituito da due pompe, poste <strong>un</strong>a <strong>di</strong> seguitoall’altra, aventi uguale portata ma <strong>di</strong>versa prevalenza, le prestazioni finali delsistema vedranno <strong>un</strong>a portata pari a quella <strong>di</strong> <strong>un</strong>a sola pompa mentre lapressione risulterà la somma delle pressione delle due pompe: in pratica saràcome se la seconda pompa riceverà l’acqua ad <strong>un</strong>a quota maggiorata delvalore della prevalenza della prima pompa.- pompe in paralleloIn questo caso le due pompe saranno poste con la mandata su <strong>un</strong> <strong>un</strong>icocollettore e quin<strong>di</strong>, se avranno portata <strong>di</strong>versa e prevalenza uguale, il risultatofinale che determineranno sarà <strong>un</strong>a portata pari alla somma delle due portatementre la prevalenza rimarrà pari a quella <strong>di</strong> <strong>un</strong>a singola pompa.Installazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa sotto INVERTERIn tempi recenti si è <strong>di</strong>ffuso l’impiego degli INVERTER quale sistemi <strong>di</strong>avviamento delle pompe. Si tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi in grado <strong>di</strong> variare il numero <strong>di</strong>giri del motore agendo, per via programmabile, sul numero degli Hz.In questo modo è possibile adeguare le prestazioni della pompa alle realiesigenze dell’impianto mantenendo <strong>un</strong> <strong>di</strong>screto margine <strong>di</strong> variazione in fase <strong>di</strong>collaudo.Per quanto gli INVERTER si stiano facendo apprezzare in fase gestionale per irisparmi che inducono occorre ricordare <strong>di</strong> non abusarne: allo scopo <strong>di</strong>91


mantenere l’efficienza del motore nel tempo è consigliabile non scendere sottola soglia dei 35 Hz allo scopo <strong>di</strong> non pregiu<strong>di</strong>care le capacità <strong>di</strong> raffreddamentodel motore.Legge <strong>di</strong> reciprocitàVariando il numero degli Hz del motore si ottengono <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche nelleprestazioni della pompa, mo<strong>di</strong>fiche riass<strong>un</strong>te dalla legge <strong>di</strong> reciprocità.Partendo da <strong>un</strong>a pompa che con <strong>un</strong> motore f<strong>un</strong>zionante a 50 Hz garantiva:- 1200 l/m- 86 metri <strong>di</strong> prevalenza- 30 kW <strong>di</strong> potenzariducendo a 40 Hz si avrà50:40 = 1,25 fattore <strong>di</strong> correzione- portata 1200 :1,25 = 960 litri minuto- pressione 86: (1,25x1,25) = 55 metri <strong>di</strong> prevalenza- potenza 30: (1,25x1,25x1,25) = 15,4 kWDa ciò si evince la necessità <strong>di</strong> verificare volta per volta il risultato <strong>di</strong> <strong>un</strong>amo<strong>di</strong>fica delle Hz <strong>di</strong> <strong>un</strong> motore ma per contro il reale risparmio, in termini <strong>di</strong>costi <strong>di</strong> esercizio che <strong>un</strong> INVERTER può garantire nel caso si fosse installato<strong>un</strong>a pompa sovrad<strong>di</strong>mensionata alle necessità.Azionamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pompa in <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong><strong>La</strong> pompa <strong>di</strong> alimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> può essere comandatain mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi:- automatico in cascata con pressostato- automatico in cascata con programmatoreAutomatico in cascata con pressostato<strong>La</strong> pompa, collegata ad <strong>un</strong> pressostato, inizia a f<strong>un</strong>zionare quando il sistemarileva <strong>un</strong>a <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> pressione nella rete per l’apertura <strong>di</strong> <strong>un</strong>’utenza quale<strong>un</strong>’elettrovalvola che riceve l’impulso dalla centralina <strong>di</strong> programmazione.In questo caso l’impianto è costantemente in pressione perciò può verificarsi ilcaso che <strong>un</strong> guasto su <strong>un</strong>’elettrovalvola, anche con <strong>un</strong>a per<strong>di</strong>ta minima,mantenga in f<strong>un</strong>zione la pompa fino al suo surriscaldamento.92


Per ovviare a questo inconveniente è consigliabile installare <strong>un</strong>a valvolagenerale, detta Master Valve, che intercetti l’impianto subito a valle delpressostato: in questo caso perché la pompa f<strong>un</strong>zioni in modo scorretto ènecessario che si danneggino contemporaneamente due elettrovalvole<strong>di</strong>minuendo fortemente la possibilità che ciò accada.Automatico in cascata con programmatoreIn questo caso la pompa f<strong>un</strong>ziona solo quando la centralina <strong>di</strong> programmazionele dà il consenso. Il cosiddetto comando pompa del programmatore agisce,infatti, su <strong>un</strong> relè al quale sono collegate le fasi del motore: la pompa verràquin<strong>di</strong> azionata alla partenza della prima elettrovalvolaper essere poi spentaalla fine del tempo <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento dell’ultima.In questo caso la rete <strong>di</strong> alimentazione non è utilizzabile da altre utenze, qualirubinetti o idranti, fuori dello spazio finestra <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong>.Collegamenti elettriciConclusa la definizione della parte idraulica dell’impianto <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> con ladefinizione del percorso delle tubazioni e con il loro <strong>di</strong>mensionamento si tratterà<strong>di</strong> definire la parte elettrica ovvero i collegamenti tra la centralina <strong>di</strong>programmazione e le eletttrovalvole.Le elettrovalvole com<strong>un</strong>emente installate prevedono solenoi<strong>di</strong> a 24V <strong>di</strong>bassissimo assorbimento d<strong>un</strong>que i contatti elettrici possono essere trasmessianche a <strong>di</strong>stanza molte elevate ricorrendo a cavi <strong>di</strong> sezione ridotta.Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista legislativo, trattandosi <strong>di</strong> bassissima tensione, i cavipotrebbero essere interrati <strong>di</strong>rettamente, tuttavia è sempre consigliabili, per lagestione delle operazioni <strong>di</strong> manutenzione dell’impianto, prevederel’installazione entro cavidotto in tubo corrugato. Per facilitare il passaggio deicavi entro cavidotto sarà inoltre consigliabile l’inserimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> pozzettocircolare ogni 50 m e ad ogni cambio brusco <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione.Tratto <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> tutti i cavi impiegati nella realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong> è <strong>di</strong> essere in formazione filo, non trecciati in quanto più adatti aresistere all’ossidazione.Circa le sezione dei cavi si può fare riferimento al seguente schema:93


Sezione0,8 mmq fino a 350 m.1,0 mmq fino a 900 m1,5 mmq fino a 1500 m<strong>di</strong>stanzaNegli impianti pubblici è necessario l’impiego <strong>di</strong> cavo elettrico da 1,5 mmq adoppio isolamento.94


<strong>La</strong> gestioneAbbiamo visto che l’obiettivo dell’<strong>irrigazione</strong> non è altro che il reintegro dellacapacità <strong>di</strong> campo, ovvero dell’acqua che progressivamente viene eliminata dalterreno. Questo concetto può essere espresso ricorrendo al concettodell’Evapotraspirazione: si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> coefficiente che esprime la sommadell’acqua persa dalla superficie del terreno per evaporazione ed usata dallepiante per traspirazione. Molti fattori influenzano l’ET, ma oltre a quelli relativi altipo ed età della pianta sono significativi i fattori meteorologici.Per il reperimento delle informazioni relative ai dati meteorologici in genere siimpiega <strong>un</strong>a stazione meteo che può fornire informazioni relative alle con<strong>di</strong>zioniclimatiche, informazioni che vanno poi corrette in relazione alle singole<strong>di</strong>fformità locali dal modello <strong>di</strong> riferimento.Dalla misura iniziale dell’Evapotraspirazione potenziale Eto si passa al calcolodella Evapotrraspirazione colturale, moltiplicando l’Eto per <strong>un</strong> coefficienteambientale, colturale o per altro fattore rappresentativo della situazioneparticolare: il valore che si ottiene può essere poi applicato ai tempi <strong>di</strong><strong>irrigazione</strong> del sistema che si troverà così a <strong>di</strong>stribuire esattamente l’acqua chela vegetazione necessita.A scopo esemplificativo si riporta <strong>un</strong>a tabella dei coefficienti ET in periodoestivo.ClimaMillimetri al giornoFreddo umido 2,5-3,8Freddo secco 3,8-5,1Caldo umido 3,8-5,1Caldo secco 5,1-6,4Molto caldo umido 5,1-7,6Molto caldo secco 7,6-12,7Freddo: temperatura massima me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> mezza estate inferiore a 21°CCaldo: temperatura massima me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> mezza estate tra 21°C e 32°CMolto caldo: temperatura massima me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> mezza estate superiore a 32°CUmido: umi<strong>di</strong>tà relativa me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> mezza estate superiore al 50%95


Stabilito il fabbisogno idrico giornaliero occorre verificare la pluviometria <strong>di</strong>progetto.Presa in esame <strong>un</strong>’area significativa del giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> ampiezza nota si sommanole portate <strong>di</strong> tutti gli irrigatori che insistono su detta area, considerandol’interezza della portata se l’angolo <strong>di</strong> lavoro è integralmente compreso olimitandosi alla somma della quota compresa.Si ottiene così <strong>un</strong>a data portata <strong>di</strong>stribuita su <strong>un</strong>a superficie <strong>di</strong> ampiezza nota.Es:Su <strong>un</strong>’area <strong>di</strong> 20x20 m = 400 mq insistono:- 4 irrigatori con portata <strong>di</strong> 8 litri/minuto = 32 litri/minuto- 4 irrigatori con portata <strong>di</strong> 14 litri/minuto = 56 litri/minuto- 1 irrigatore con portata <strong>di</strong> 27 litri/minuto = 27 litri/minutoin totale su <strong>un</strong>’area <strong>di</strong> 400 mq si <strong>di</strong>stribuiscono 115 litri minutoConsiderando <strong>un</strong> fabbisogno idrico giornaliero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 5 mm. o <strong>di</strong> 5 litri a mq sipuò in<strong>di</strong>viduare il tempo minimo <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento delle varie elettrovalvoleprocedendo in due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi:- esprimendo il fabbisogno in mm115 lt’x60’ = 6.900 litri/h6.900 l = 6,9 mc6,9 mc/400 mq = 0,017 m = 17 mm /h17 mm.: 60’ = 5 mm. : XX = ( 60x5)/17 = 17 minuti- esprimendo il fabbisogno in litri115 lt’/ 400 mq = 0,28 litri’ per metro5 litri / 0,28 lt’ = 17 minuti <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamentoAttenzione verificare sempre alla fine della <strong>progettazione</strong> che l’<strong>irrigazione</strong> rientrinello spazio finestra <strong>di</strong>sponibileDimensionamento della cisternaNel caso non si <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> acqua sufficiente all’<strong>irrigazione</strong> potrebbe esserenecessario prevedere l’installazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a cisterna per il cui <strong>di</strong>mensionamentosi dovrà considerare la portata complessiva dell’impianto.Es:96


L’impianto è composto da 6 settori ad irrigatori statici della portata <strong>di</strong> 80litri/minuto cad., per <strong>un</strong> totale <strong>di</strong> 2400 litri e <strong>di</strong> 30 minuti <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> (5 minutiper settore), e da 4 settori ad irrigatori <strong>di</strong>namici della portata <strong>di</strong> 70 litri/minutocad, per <strong>un</strong> totale <strong>di</strong> 4200 litri e <strong>di</strong> 60 minuti <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> (15 minuti per settore).Il fabbisogno idrico giornaliero totale sarà <strong>di</strong> 6600 litri che verranno erogati in 90minuti.Considerando <strong>un</strong>’alimentazione fornita dall’acquedotto <strong>di</strong> 30 litri/minuto durantei 90 minuti <strong>di</strong> <strong>irrigazione</strong> si potranno <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> 2700 litri perciò la cisterna dovràgarantire <strong>un</strong> accumulo <strong>di</strong>:6600-2700= 3900 litri ≅ 4 mcOccorrerà assicurarsi che la capienza sia integralmente <strong>di</strong>sponibile al nettoquin<strong>di</strong> <strong>di</strong> eventuali per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> capacità per pescaggio e troppo pieno.97

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