« Le moneteufficiali, dastrumenti voltia facilitare gliscambi, sonodiventati ormaiun fine. Unobiettivo diaccumulazione,un vettore diappropriazione<strong>della</strong> ricchezza,a deterioramentodel legamecon il socialee dell’interessecollettivo»Le Ore fanno scuolaLa banconota di 5 Berksharesè la valuta complementare in usonel territorio del Massachussets.È nata sulla scia del successo<strong>della</strong> prima divisa localestatunitense, l’Hours, progettodel 1991 attivo nella cittàdi Ithaca, stato di New Yorkritoriale è una caratteristica peculiaredelle valute complementari. Lo confermachiaramente un breve ripasso <strong>della</strong>storia del fenomeno.Nel suo libro Au cœur de la monnaie,Bernard Lietaer, uno degli “inventori”dell’Ecu (meccanismo che gettò lebasi <strong>della</strong> moneta unica europea), fa risalirele prime esperienze di valute localicomplementari all’epoca dei Faraoni.Allora, in Egitto, le monete erano fattedi metalli preziosi, e in parallelo, pergli acquisti quotidiani, si utilizzava unamoneta senza valore proprio. Nel XX secolosono state soprattutto le crisi economichea dare impulso al fenomeno.Dalla Grande Depressione del 1929 all’Argentinadel 2001, città, regioni, provincehanno sfruttato tali sistemi perravvivare le proprie economie. Nel 1931il sindaco di Woergl (cittadina del Tiroloaustriaco) stampò dei buoni da spenderenei negozi del comune. Con la“clausola” che, se non venivano spesientro un mese, perdevano di valore. Intal modo, la ricchezza circolava anzichéessere risparmiata. L’idea ebbe successo:Woergl risentì <strong>della</strong> recessione menodel resto dell’Austria.Oggi di monete alternative ne esistono,secondo l’ultimo numero <strong>della</strong>rivista International Journal of CommunityCurrency Research, oltre 5 mila. Unastima precisa è impossibile, dal momentoche molte iniziative non sonopubblicizzate (sui siti www.community-exchange.orge www.complementarycurrency.orgsi può reperire unmonete localibuon elenco di alcune delle monetecomplementari note). Uno dei progettipiù longevi è quello partito nel 1991 nellacittà americana di Ithaca (stato diNew York), dove per tutelare i produttorilocali contro la catena di ipermercatiWal Mart nella grande distribuzione sidiede vita agli “Hours”. Le banconote in“ore” (del controvalore di 10 dollari) sonoaccettate nel raggio di 50 miglia, e affiancateda una locale banca di creditocooperativo (la Alternative CreditUnion) che offre perfino conti correntiin Hours, a tasso zero. Un successo, tantoche in altre città degli Usa si è cercatodi replicare quell’esperienza: con i Berk-Shares a Berkshire, nel Massachussetts;con i Plenty a Pittsboro, nel North Carolina;con gli Equal Dollar a Philadelphia,e ancora con i Cheers a Detroit.In Europa, uno degli esperimenti recentipiù interessanti è quello che vedeprotagonisti i Paesi Baschi. Compliceanche il vivo spirito autonomista <strong>della</strong>regione, dall’anno prossimo il territoriopotrebbe dotarsi degli Eusko: «Sarà unamoneta locale basata sulla parità conl’euro – ha spiegato alla testata La Républiquedes Pyrénées Benoit Egloff, unodegli ideatori – e sarà utilizzabile nellarete degli aderenti locali. Lo spunto èstato tratto dal Chiemgauer, monetaadottata nella comunità di Prien amChiemsee, nella Baviera tedesca. Nellacittadina e nei dintorni, 280 mila personehanno scambiato qualcosa come6,18 milioni di Chiemgauer nel 2011(pari ad altrettanti euro). E ciò ha per-luglio - agosto 2012 <strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong>.61
ventunodossierSul versanteeconomico,un’eccessivainiezionedi liquidità“alternativa”nel sistemapuò aumentarel’inflazionemesso alle associazioni locali di incassare50 mila euro. Come? Grazie al fattoche per ciascuna operazione di cambiotra euro e moneta locale, il 3% del valoreè versato obbligatoriamente a un’associazione,scelta da chi effettua la transazione».In Italia, recentemente, è stato il comunedi Filettino, in provincia di Frosinone,a lanciare la propria «protestacontro le misure di austerity» a suon dimoneta alternativa. <strong>Il</strong> sindaco Luca Sellariha coniato così il Fiorito (destandoscalpore per aver posto la sua effige sullebanconote), buono per effettuare acquistinei negozi locali o per i turisti chevogliano comprare souvenir. Similmente,a Parma il neo sindaco “grillino” FedericoPizzarotti ha profilato la possibilitàdi introdurre una valuta propria.Pagare per credereL’adesivo esibito dai negozi di Serramannache aderiscono al circuito SardexE in Sardegna, il Sardex!Ancora, in Sardegna è nato da qualchemese il Sardex, moneta virtuale basatasu una sorta di baratto moderno. Ideatada quattro ragazzi di Serramanna(provincia di Medio Campidano), vuolecostituire una base di liquidità circolante:i possessori non la accumulano(non esistono banche che offrano conticorrenti in Sardex) e in tal modo alimentanogli scambi commerciali locali,nei negozi associati al progetto. E glieuro vengono relegati alle spese chepossono essere effettuate solo con lamoneta ufficiale (stipendi, bollette, ratedei prestiti o dei mutui). Impossibile,poi, non citare gli Scec, acronimo di SolidarietàChE Cammina (www.scecservice.org),idea nata a Napoli e utilizzataormai in Italia da 15 mila persone e 30mila tra negozi, liberi professionisti epiccole imprese. Si tratta di buoni sconto,valutati un euro ciascuno, che vengonoutilizzati “insieme” agli euro: unbene può essere comprato, ad esempio,pagando 8 euro in contanti e 2 in Scec.In questo modo si incentiva il commercioall’interno del cosiddetto “ArcipelagoScec”.Più “accademica” la proposta deglieconomisti italiani Massimo Amato eLuca Fantacci, che per conto dell’ex sindaco<strong>della</strong> città francese di Nantes, JeanMarc Ayrault (attuale primo ministrotransalpino), hanno studiato il “Bonus”,divisa complementare all’euro, sul modellodi un’altra esperienza, nata nellasvizzera Basilea nel 1934. Si tratta di unsistema di credito cooperativo traaziende, finalizzato anche in questo casoa rafforzare l’economia locale: «Unmodo per lavorare gli uni per gli altri.Per “ringraziarsi” tra concittadini, propriooggi che le monete rischiano di disintegrarele comunità», ha spiegatoAmato, presentando il progetto.Solo la Cina guadagna terrenoAnche il dollaro piange,l’alternativa è lo yuanLa base non già del successo, bensì dell’esistenza stessa di una moneta,è cementata nella fiducia. A “credere” nel valore altrimenti nullo di monetedi metallo e banconote di carta devono essere le istituzioni, i mercati, ipartner internazionali. E, ovviamente, la popolazione.Partendo da questo presupposto, la crisi dell’euro non può essere “minimizzata”puntando il dito solo contro la crisi finanziaria globale, contro la bulimiadelle grandi banche, la spregiudicatezza dei fondi d’investimento o il cinismodegli speculatori. Ciò che ha messo, sta mettendo, e se non si cambieràrotta continuerà a mettere in crisi lamoneta unica dell’Unione europea è solo non è mai diventata un’Europaanche la mancanza di “forza politica” “politica”, ma neppure un’Europadelle istituzioni che la governano. compiutamente “economica”. <strong>Il</strong> mandatoconferito alla Banca centrale eu-Molti osservatori indicano da annila debolezza dell’euro proprio nellescelte che ne governarono la nasci-può, ad esempio, prestare capitali diropeaè solamente parziale (essa nonta. L’Europa “monetaria”, è noto, non rettamente agli stati, come fanno tut-62.<strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong> luglio - agosto 2012te le altre banche centrali, e per questoè costretta a “regalarli” alle banche,al tasso stra-agevolato dell’1%,nella speranza che arrivino all’economiareale). L’europarlamento, inoltre,ha sì più poteri di vent’anni fa, ma ilcentro decisionale ultimo dell’Ue re-