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Ottobre - Parrocchia San Francesco di Lecco

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In un’epoca in cui era inatto uno scontro tra il Cristianesimoe l’Islam, <strong>Francesco</strong>,armato volutamentesolo della sua fede e dellasua mitezza personale,percorse con efficacia lavia del <strong>di</strong>alogo. Le cronacheci parlano <strong>di</strong> un’accoglienzabenevola e cor<strong>di</strong>alericevuta dal sultano musulmano.È un modello alquale anche oggi dovrebberoispirarsi i rapportitra cristiani e musulmani:promuovere un <strong>di</strong>alogonella verità, nel rispettoreciproco e nella mutuacomprensione (cfr NostraAetate, 3). Sembra poi chenel 1220 <strong>Francesco</strong> abbiavisitato la Terra <strong>San</strong>ta, gettandocosì un seme, che a-vrebbe portato molto frutto.[…] Nel 1224, nell’eremodella Verna, <strong>Francesco</strong>vede il Crocifisso nellaforma <strong>di</strong> un serafino edall’incontro con il serafinocrocifisso, ricevette lestimmate; egli <strong>di</strong>venta cosìuno col Cristo crocifisso:un dono, quin<strong>di</strong>, che esprimela sua intima identificazionecol Signore.La morte <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> - ilsuo transitus - avvenne lasera del 3 ottobre 1226,alla Porziuncola. Dopoaver benedetto i suoi figlispirituali, egli morì, <strong>di</strong>stesosulla nuda terra.[…] È stato detto che<strong>Francesco</strong> rappresenta unalter Christus, era veramenteun’icona viva <strong>di</strong> Cristo.Egli fu chiamato anche “ilfratello <strong>di</strong> Gesù”. In effetti,questo era il suo ideale:essere come Gesù; contemplareil Cristo del Vangelo,amarlo intensamente,imitarne le virtù. Inparticolare, egli ha volutodare un valore fondamentalealla povertà interioreed esteriore, insegnandolaanche ai suoi figli spirituali.La prima beatitu<strong>di</strong>nedel Discorso della Montagna- Beati i poveri in spiritoperché <strong>di</strong> essi è il regnodei cieli (Mt 5,3) - hatrovato una luminosa realizzazionenella vita e nelleparole <strong>di</strong> san <strong>Francesco</strong>.Egli fu anchechiamatoFratello<strong>di</strong> GesùDavvero, cari amici, i santisono i migliori interpreti dellaBibbia; essi, incarnandonella loro vita la Parola <strong>di</strong>Dio, la rendono più che maiattraente, così che parla realmentecon noi. La testimonianza<strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, che haamato la povertà per seguireCristo con de<strong>di</strong>zione elibertà totali, continua adessere anche per noi un invitoa coltivare la povertàinteriore per crescere nellafiducia in Dio, unendo ancheuno stile <strong>di</strong> vita sobrio e un<strong>di</strong>stacco dai beni materiali.In <strong>Francesco</strong> l’amore perCristo si espresse in modospeciale nell’adorazionedel <strong>San</strong>tissimo Sacramentodell’Eucaristia. Nelle Fontifrancescane si leggonoespressioni commoventi,come questa: “Tutta l’umanitàtema, l’universo interotremi e il cielo esulti,quando sull’altare, nellamano del sacerdote, vi èCristo, il Figlio del Diovivente. O favore stupendo!O sublimità umile, che ilSignore dell’universo, Dioe Figlio <strong>di</strong> Dio, così si u-mili da nascondersi per lanostra salvezza, sotto unamo<strong>di</strong>ca forma <strong>di</strong> pane”(<strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Assisi, Scritti,E<strong>di</strong>trici Francescane, Padova2002, 401).In quest’anno sacerdotale,mi piace pure ricordareuna raccomandazione rivoltada <strong>Francesco</strong> ai sacerdoti:“Quando vorrannocelebrare la Messa, puriin modo puro, faccianocon riverenza il vero sacrificiodel santissimo Corpoe <strong>San</strong>gue del Signore nostroGesù Cristo” (<strong>Francesco</strong><strong>di</strong> Assisi, Scritti, 399).<strong>Francesco</strong> mostrava sempreuna grande deferenzaverso i sacerdoti, e raccomandava<strong>di</strong> rispettarlisempre, anche nel caso incui fossero personalmentepoco degni. Portava comemotivazione <strong>di</strong> questo profondorispetto il fatto cheessi hanno ricevuto il dono<strong>di</strong> consacrare l’Eucaristia.Cari fratelli nel sacerdozio,non <strong>di</strong>mentichiamomai questo insegnamento:6

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