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46 marzo - aprile - maggio 2015La magia...Furio CavalliniLa nostalgia del ricordoFurio Cavallini è nato a Piombinonel 1929 ed è morto a Cecina nel2012, dove era tornato dopo aver vissutoe insegnato a Milano. Nel 1952ha esposto per la prima volta a Firenzee nel 1957 ha ottenuto il PremioEditori alla Mostra del Fiorino.Ha esposto a Milano, Firenze, Bologna,Piombino, Grosseto, Fiesole,Como, Brescia e in Germania.Il nostro territorio ha dato i natali adartisti che si sono distinti per il lorogrande talento. Tra questi Furio Cavalliniè stato indubbiamente uno deipiù conosciuti e affermati. La sua pitturaè un vortice di emozioni e sentimentitrasmessi con un impeto dipennellate intrise di un colore violentoe passionale. La sua arte nasce dalprofondo del suo ego, che trasformala realtà sublimandola nella sintesi diforme che rappresentano il mondoesteriore attraverso l'emozione.Ha dipinto gli interni con gli oggettipiù comuni come le poltrone, le sedie,le giacche appese insieme ai nudisensuali e ai paesaggi.I paesaggi toscani, quelli dipinti daiprimi macchiaioli, quando a Castiglioncelloerano ospiti di Diego Martelli.Sono i luoghi della sua gioventù,l'alta Maremma tra Cecina e Volterra,visti con gli occhi dell'artistache crea suggestivi scorci di tramontiinfuocati, cieli tempestosi e alberimossi dal vento. Angoli che appartengonoai suoi ricordi più cari, comela grotta, lo smorto, il leccione, la belora,che ci vengono proposti accarezzatidalla memoria in una sintesiestrema della forma e del colore. Sintesisenza alcuna malizia, che del restoscopriamo in tutti i suoi soggettiche riescono ad offrirci il sapore dellamemoria attraverso la malinconiae la solitudine.Roberto Sguanci è nato a Firenzenel 1948. Ha frequentato fino al1968 i corsi della scuola d'arte e si èdedicato alla grafica pubblicitariafino al 1973. E' stato allievo di Serafinie ha esposto a Roma, Sesto Fiorentino,Campi Bisenzio, Firenze,Forte dei Marmi, Livorno, Ferrara,Montecatini Terme, Reggio Emilia,Perugia, Paestum, Prato, New York,Padova e BariRoberto SguanciI riti contadiniIl pittore fiorentino Roberto Sguancirappresenta nelle sue opere un mondoarcano, amato e sofferto, trasmessocon l'intensità della poesia pura. Il caleidoscopiodella sua arte ci proponeuna vasta gamma di colori che armoniosamentesi distendono sulle telecreando il sapore antico della vita chescorre. In questo contesto appaiono isuoi personaggi carichi di profondaumanità e coinvolti nelle folcloristicherappresentazioni prevalentementeagresti. La figura umana domina lescene sgargianti nei suoi cromatismie nelle trasposizioni dei sentimentipiù puri, come la famiglia, l'amicizia,il lavoro nei campi, il tempo libero, letradizioni.Scene come Il riposo del contadino,Sull'aia, Aratura, La giostra, Ballocontadino, ci ricordano le nostre originie forse anche gli ideali di una vitapiù vera e umana. Pur facendo riferimentoalla purezza delle immaginidel mondo naif, Sguanci non può essereconsiderato tale, perché i suoi dipintitraggono esempio dalla storiadell'arte toscana, che dal Trecento inpoi, da Cimabue a Giotto, da Masaccioa Michelangelo portano a Ligabueche è stato un grande espressionista.Roberto con i suoi colori e le sue atmosferecrea una realtà trasformataperché immersa nel misterioso silenziodella pittura metafisica e del ricordo.

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