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di Vicenza - Gotha Magazine

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PERIODICO REG. TRIB. DI PADOVA - ANNO 8 N. 01 - FEBBRAIO 2009 - DISTR. GRATUITA graphic : Poste Italiana S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - CNS PD

il magazine del Veneto

viaggi

interview

eventi

fashion


gotha

4

Editoriale

Ecco il primo numero dell’ ottavo anno di Gotha. Un numero in cui ci sono numerose novità.

Si spazia da interviste a personaggi veramente significativi del nord est, come Gianni Zonin,

a chi invece nel Veneto vive e lavora con successo, come l’incredibile Ilaria Capua, ricercatrice

di fama internazionale che ha appena ricevuto il riconoscimento di “miglior scienziata del

2008”. Vi raccontiamo dei nostri ultimi viaggi, mete da sogno che consigliamo vivamente.

Resoconto da Dubai, regina degli Emirati, e da Punta del Este in Uruguay, la “Saint Tropez

dell’America Latina”, e tanti flash da Cortina d’Ampezzo, protagonista dell’inverno più nevoso

degli ultimi 50 anni. Abbiamo sondato tra i big dell’imprenditoria per sapere cosa ne pensano

dell’elezione di Barack Obama, una svolta epocale del nuovo millennio. In questo numero

parliamo di medicina con esperti da noi selezionati, ne parliamo in modo spensierato come

è nello spirito della nostra rivista. Parliamo di business, gioielli, arte e design. E ancora vi

presentiamo le innumerevoli foto di eventi, feste e parties, per soddisfare quella sana curiosità

di vedere e vedersi!

Registrato al Tribunale di Padova n. 2002

Anno 08

Numero 01

Febbraio 2009

Redazione

Via Savonarola, 242 int. 6

35127 Padova

tel. 049 8722979

fax 049 8720315

cell. 333 7361777

info@gotha.veneto.it

www.gotha.veneto.it

Editore

Ci.Co. Srl di A. Cicogna, S. Carraro, F. Dolcetta, K. Rossi.

Direttore Responsabile

Alessandra Cicogna

Art Director

Monica Jacopetti

Hanno collaborato a questo numero

Ines Thomas, Silvia Carraro, Francesca Dolcetta, Katia Rossi,

Alessia Severin, Diletta Ricciardi, Benedetta Fabris.

Tipografia

Chinchio Industria Grafica spa

Via Pacinotti, 10/12 - 35030 Rubano (PD)

Tel. 049 8738711 - Fax 049 8738766

Servizi fotografici

Silvia Aquilesi

Le foto pubblicate sono protette da copyright e non possono essere utilizzate.

ALESSANDRA CICOGNA E LA REDAZIONE

Marketing

PADOVA

Antonella Burrascano

Elena Bonafede

VICENZA

Francesca Dolcetta

TREVISO

Diletta Ricciardi

Claudia Negro

Numero copie 15.000

Distribuzione Gratuita

www.gotha.veneto.it

gotha

Info


6

gotha artgallery

Dèco Arte in Italia 1919-1939

Pinacoteca di Palazzo Roverella 31 gennaio - 28 giugno 2009

Dal 31 gennaio 2009, Palazzo Roverella riproporrà

il suo annuale appuntamento con le grandi

esposizioni d’arte. Il filone sarà, ancora una volta,

quello dell’arte in Italia tra fine Ottocento e primi

decenni del Novecento. Dopo aver, con successo,

indagato gli anni della Belle Epoque (1880 –

1915), è la volta del Déco, un termine che indica

un gusto che segnò nelle diverse arti il periodo

compreso tra i due conflitti mondiali. Déco

esprime la ricerca di una modernità che intendeva

superare la mera funzionalità delle forme

aggiungendo ad esse eleganza e persuasività. La

mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio

di Padova e Rovigo con Accademia dei

Concordi, la Regione del Veneto, il Comune e la

Provincia di Rovigo, è curata da Dario Matteoni e

Francesca Cagianelli. Direzione della mostra:

Alessia Vedova. Il termine Art Déco o più brevemente

Déco fu coniato negli anni ’60 come ricapitolazione

critica condotta dagli storici di uno

stile o, più correttamente possiamo dire di un

gusto che aveva segnato nelle diverse arti il periodo

compreso tra i due conflitti mondiali. Come

sovente accade per la storia dell’arte fu il riconoscimento

a posteriori di temi e di formule figurative

riconducibili ad un comune denominatore.

E’ possibile definire il Déco come manifestazione

di un gusto non fondato su precise teorizzazioni

- in questo si è voluto vedere la discontinuità con

l’Art Nouveau - ma assai diffuso in tutte le manifestazioni

artistiche rivolte, come si diceva, alla

ricerca del “moderno”. Il Déco, affermatosi negli

anni Venti e Trenta e caratterizzato da numerose

sfaccettature, si ispira alle geometrie dell’universo

della macchina, alle forme prismatiche

Ritratto di Wally Toscanini 1925

Alberto Martini pastello 131 X 204 coll. privata

delle costruzioni metropolitane e a modelli di

una classicità altrettanto persuasiva nei propri canoni

di eleganza. Il termine Déco è facilmente

passato dal ristretto mondo degli specialisti al

largo pubblico che rapidamente si è impadronito

di questa etichetta evocativa di una moda. La

mostra, articolata in undici sezioni, intende documentare

lo svolgersi in Italia di questa stagione

artistica che dal decorativismo derivato ancora

dall’esperienza liberty di Galileo Chini, di Umberto

Brunelleschi o di Duilio Cambellotti passa

ad utilizzare le idee formali del Futurismo come

dimostrano le opere di Giacomo Balla, di Fortunato

Depero, di Diulgheroff, di Fillia. E’ quindi vero

che nel Déco italiano possiamo trovare ad un

tempo sollecitazioni classiciste, visioni orientalizzanti,

rappresentazioni del mondo meccanico,

Sede e orari:

Pinacoteca di Palazzo Roverella

Via Laurenti 8/10 - Rovigo

feriali 9.00-19.00;

sabato 9.00-21.00;

festivi 9.00-20.00.

Chiuso i lunedì non festivi

Courtesy Galleria Antologia, Rosa Rodrigo (La Bella) 1923

Anselmo Bucci olio su tela

attenzione alla sinuosità offerta dai ritmi della

danza, e modellazioni plastiche tipiche degli

sports. Nella visione di modernità riconducibile

al déco così come si manifesta nel contesto dell’arte

italiana degli anni Venti e Trenta, possiamo

annoverare con diversi accenti che trovano

ampia giustificazione nelle sezioni nelle quali si

articola la mostra le opere di Giulio Aristide Sartorio,

di Alberto Martini, di Ferruccio Ferrazzi, di

Achille Funi, di Mario Sironi, di Felice Casorati, di

Guido Cadorin, di Giacomo Balla, di Massimo

Campigli, di Ernesto Thayat, e tanti altri. La mostra

intende poi documentare alcuni aspetti

esemplari connessi alle arti decorative al fine proprio

di offrire le possibili sfaccettature con le

quali il gusto déco si presenta in Italia.


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8

gotha interview

Vizi e virtù di Italians

L’attore Riccardo Scamarcio, insieme a Carlo Verdone, ha presentato

al Cinecity di Padova il loro nuovo film “Italians”.

“Com’è il suo rapporto con il cinema italiano?”

Amo il mio lavoro. Spesso mi trovo a confrontarmi

e recitare con grandi attori e registi italiani

che mi insegnano grandi cose e mi arricchiscono

di esperienze incredibili.

Quali sono le novità, in campo lavorativo per

il 2009?

In uscita ci sono tre film che mi vedono coinvolto

come attore: “Italians” di Giovanni Veronesi

in cui faccio l’autotrasportatore di auto

rubate, “Eden Is West” di Costa-Gavras dove

sono un immigrato clandestino che sogna Parigi

ed “Il grande Sogno” di Michele Placido nel

quale mi calo nelle vesti di un poliziotto alle

prese con i primi fermenti del ’68. Tutti ruoli

molto impegnativi, difficili dove è stato necessario

calarsi completamente nella parte. Per me

l’importante è che il pubblico ritenga il mio per-

sonaggio credibile.

In Italians descrivete gli italiani all’estero.

Come sono visti?

L’idea della pellicola è quella di raccontare il nostro

popolo all’estero, con due distinte storie che

non si sfiorano nemmeno, sempre avendo come

punto di riferimento la gloriosa commedia italiana.

Il tutto nasce da un sondaggio pubblicato

dal New York Times che definiva gli italiani il popolo

che più spesso fa suonare il metal detector

perché porta con sé il più possibile dalle chiavi di

casa, al cellulare ma anche collanine, chincaglierie,

amuleti. Indiscutibilmente noi italiani veniamo

identificati dagli altri. Gli Italians sono per

certi versi una categoria ormai riconosciuta, sono

una sorta di popolo a sé.

Ti piace viaggiare?

Mi piace molto. Intendo capire o scoprire il gusto

del viaggio e del viaggiare dell’essere straniero e

considerato tale, di portare con sé quella dose di

italianità che ci rende unici nel mazzo di altri stranieri,

perché l’italiano lo è.

Ti piace il Veneto?

Amo moltissimo il Veneto…Venezia è una città

che adoro, quando vengo al Festival del Cinema

mi soffermo a contemplare il suo paesaggio incredibile.

Poi adoro molto il vino veneto…

Progetti per il futuro?

In campo lavorativo sto iniziando le riprese per

“La prima linea”, film di Renato De Maria, in cui interpreto

Sergio Segio, l’ex brigatista accusato

della morte del magistrato Emilio Alessandrini.

Ho scelto di prendere parte a questo film perché

analizza dei comportamenti umani molto delicati

ed insoliti.

KATIA ROSSI


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uon anno

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daDubai

Il nuovo anno si apre su Dubai con nuove meraviglie.

La terra-miraggio per eccellenza ha inaugurato

il 2009 con una serie di feste ed eventi in

grado di proporre un’immagine d’appeal in tutto

il mondo. Molta attenzione ha attirato lo sbarco

Design estremo

di KATIA ROSSI

dei calciatori del Milan negli emirati arabi che

hanno festeggiato il Capodanno tutti insieme

presso il Park Hyatt Hotel con cucina esclusivamente

in versione made in Italy. Adriano Galliani

ha cenato nel suo albergo, il Mirage, per poi concludere

la nottata presso il Buddha Bar insieme

al suo numeroso seguito. I brasiliani del Milan

Emerson, Pato, Ronaldinho, Dida e Kakà hanno

ballato all’Hotel Atlantis mentre David Beckham

e signora hanno riaperto la loro esclusiva villa a

un gruppo di selezionatissimi amici tra i quali l’attore

Hugh Grant. Lusso e stile caratterizza la città

dal celebre profilo a vela del sette stelle Burj Al

Arab, che oggi è al centro di una crescita vertigi-

nosa frutto d’investimenti ingenti: sette milioni i

turisti annui attuali e sono in fase di costruzione

la Silicon City, la Sport City e Dubailand, che dovrebbe

diventare il più grande parco divertimenti

del mondo. Già completato è, invece, il Dubai Ski

Resort, un complesso indoor per lo sci in pieno

deserto. Mentre sul fronte delle sperimentazioni

nel design alberghiero sono da monitorare alcune

strutture che propongono il nuovo assieme

allo sfarzo più sfrenato come il Reffles Dubai

composto esclusivamente da suite, il Jumerirah

Beach Hotel la cui struttura curvata simboleggia

un’onda increspata ed il divertente Hotel Atlantis

caratterizzato da un grande parco acquatico.


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uon anno

12

daPuntadelEste

di ALESSANDRA CICOGNA

Sotto da sinistra:

Filippo Foscari Widmann Rezzonico,

Alessandro Boniperti e Marco Revedin.

E’ considerata la Saint

Tropez dell’America Latina.

Spazia dalla zona del porto,

con grattacieli futuristici,

a La Barra, parte ancora

molto naturale, con enormi

alberi di eucalipto, e architettura

tipica locale.

E, tra tenute e praterie,

si arriva alla vicina Josè

Ignazio, che sembra essere

la punta di diamante

di questa località

estremamente esclusiva.

“El verano”, ossia l’estate, a Punta del Este coincide

esattamente con il nostro Natale. Dal 20 dicembre

al 20 gennaio la città vive il massimo splendore

tra mondanità, solarità, natura e bellezza. E’

meta ambita e preferita da Argentini, Brasiliani,

Americani in genere. Ma anche alcuni italiani con

uno spiccato gusto estetico l’hanno scelta come

meta di vacanze, alcuni addirittura come meta di

vita. E’ il caso della contessa Paola Marzotto, che a

Punta del Este ha più di una tenuta con ville in

stile coloniale, e vi trascorre buona parte dell’anno,

tra tanti amici a Capodanno, in tranquillità

negli altri mesi, e del Conte veneziano Filippo Foscari

Widmann Rezzonico, che ha scelto Punta del

Este per sviluppare alcune operazioni immobiliari

con successo. Altri veneti invece la prediligono

per trascorrere le proprie vacanze invernali: Giuseppe

Cipriani ha una splendida villa con tetto in

paglia, tipico del luogo, e dependance dove invitare

decine di amici, tra cui l’amico inseparabile

Conte Marco Revedin, e tante splendide donne,

alcune modelle amiche della fidanzata Carolina,

cilena, altre direttamente da New York. A Punta

del Este si incontra Marco Glaviano, il fotografo

delle dive, autore di splendidi libri, e proprio nella

città sudamericana realizza scatti mozzafiato. E

ancora grandi nomi dell’imprenditoria italiana,

come Ferdinando Bracchetti Peretti, ospite della

top model Valeria Mazza e del marito Alajandro,

che questo Natale hanno inaugurato la loro

nuova villa. Tra le varie proprietà, incantevole la

villa dell’Italiano, da anni armatore in Brasile, Davide

Bernacca, circondata da enormi palme e con

i cavalli liberi a correre nella prateria difronte alla

piscina. Tra i suoi ospiti il gentleman per eccellenza,

l’ affascinante Alessandro Boniperti, che in

America Latina trascorre parecchio tempo per selezionare

i giovanissimi talenti del calcio internazionale.

E ancora la villa Le Noor, di proprietà del

principe arabo El Faraon ( resta il dubbio si tratti di

uno pseudonimo, ma forse è realtà!) dove i primi

giorni dell’anno si da una festa a dir poco ”faraonica”,

una 24 ore di musica con dj internazionali a

favore dei bambini che soffrono brasiliani.


uon anno

14

daCortina

Magia caprese

tra la neve

In una cornice suggestiva tra il reale

e il fantastico, con un pizzico

di magia caprese e il fascino inalterato

di Cortina d’Ampezzo, Maria Elena Aprea ha

presentato la nuova collezione

di Alta Gioielleria Chantecler.

Sopra da sinistra:

Berica Marchiorello, Paola Mazzuccato,

Renata Cornacchia, Federica Donà delle Rose

con la titolare della griffe M. Elena Aprea.

Il nuovo

Pista Bar

Buona felicità a tutti dalla gioielleria Chantecler

che tra la neve ha dispensato agli amici una pergamena

ed un cornetto contenente una frase

bene-augurante in dialetto napoletano. Il mitico

Salvatore “ l’incensaiuolo napoletano”, completamente

rivestito di corni scaramantici di tutte le

dimensioni, ha accolto i tanti ospiti mentre un

piccolo somarello, bardato con una cavezza dorata

con ciondoli Chantecler, ha portato in

Sulle piste di Cortina e delle Dolomiti non si era mai visto niente di simile! Si tratta del “Pista Bar” originale

punto di ristoro lungo il nuovissimo circuito “Averau Troi”, nei pressi delle piste di Col Gallina. Ambientato

all’interno di una vecchia cabina della funivia, il “Pista Bar” è dotato di sci, per cui viene

spostato a seconda del sole e delle condizioni metereologiche, lungo il circuito. E per i più piccini subito

pronte cioccolate calde, panzarotti, bruschette e focacce. Raniero e Roberto vi aspettano numerosi

per farvi assaggiare la grappa “El Troi” a base di prugna e panna.

Info: www.lagazuoi5torri.dolomiti.org

SILVIA CARRARO

groppa due ceste traboccanti di prelibatezze capresi

offrendo susanielli, struffoli, roccocò, taralli e

mustaciuoli.

KATIA ROSSI

Neve

a regola

d’arte

Grande ritorno dal 14 al 18 gennaio 2009 con le

sculture di neve in Corso Italia. Infatti a Cortina le

sculture di ghiaccio sono di casa: il primo festival

in Italia ha visto la luce proprio nella conca ampezzana

vent’anni fa, una manifestazione/evento

ideata da Dino Gaspari agli inizi degli anni’80. Tre

giorni di lavoro, tre il numero di scultori per ogni

squadra, tre metri per tre le dimensioni dei cubi

di neve da spalmare: questa la “regola d’arte” che

è rimasta valida anche per l’edizione 2009 presentata

da Land Rover. Tema del concorso “Animali

veri e immaginari”. Cortina si è quindi

trasformata in un grande Parco zoologico in

ghiaccio con pinguini, orsi, granchi, cavalli, tori,

galline e ranocchi. Molte le nazioni partecipanti:

Germania, Australia, Russia, Romania, Canada, Italia,

Finlandia, Spagna e Galles.


Risplende

l’hotel Belvedere

Nello splendido scenario delle Dolomiti, venerdì

23 gennaio, è stato inaugurato in grande stile lo

storico Hotel Belvedere: situato nel centro storico

di Pieve di Cadore, a pochi passi dalla famosa

piazza del Tiziano (proprio qui infatti nacque il

grande pittore del cinquecento veneziano!). La

lussuosa struttura risplende di nuova luce grazie

al recente restauro, fortemente voluto da Andrea

Trevisanato, sales manager dell’hotel ed esponente

di una famiglia veneziana di primo piano

nel settore alberghiero. L’inaugurazione, con il rituale

taglio del nastro, ha visto la benedizione

impartita dall’arcidiacono monsignor Renzo Marinello,

alla presenza del sindaco di Pieve, Maria

Antonia Ciotti, del presidente della Sipao, Walter

Da Rin, e di altre autorità. “Sono sicuro,” ha detto

Trevisanato, “che, collaborando con l’ente locale,

i risultati non mancheranno: ho molta fiducia

nelle bellezze naturali e paesaggistiche del Ca-

MarioSchifano

quarant’anni di opere

alla galleria Corbelli & Arte

Molti gli appassionati che hanno voluto essere

presenti il 27 dicembre all’inaugurazione della

mostra dedicata a questo grande pittore scomparso

(Homs 1934 – Roma 1998). Con più di 260

opere tra dipinti e lavori fotografici che ne ripercorrono

la vita, la mostra ricorda un’artista icona

dell’arte italiana a dieci anni dalla sua scomparsa.

Precursore delle avanguardie artistiche, a cominciare

dai celebri monocromi e dalla Pop Art in

particolare, perché Mario Schifano ha contribuito

al rinnovamento dell’arte internazionale, ed è entrato

in contatto con artisti quali: Tzara e Duchamp,

senza dimenticare Andy Warhol, che

conobbe a New York nel 1962 e del quale ne è

considerato l’erede. A tal proposito disse: “Io sono

una persona molto creativa e sono terrorizzato

all’idea che qualcuno possa inchiodarmi a delle

definizioni… Le cose sono cultura non perché c’è

dore, intendo investire per valorizzare e rilanciare

questa zona dagli alti potenziali turistici”. I numerosi

invitati hanno visitato la deliziosa hall,

tutta in boiseries, le camere e le suites, dotate di

tutti i confort, entusiasti per le innumerevoli novità

tecnologiche, che si inseriscono con armonia

in un arredo tipicamente di montagna,

particolarmente curato nella scelta dei tessuti e

dell’illuminazione, proprio per ricreare un’atmosfera

di relax ma sempre all’avanguardia. La serata

è proseguita nel wine and restaurant “Bocon

de Vino”, inserito nella struttura alberghiera ma

accessibile a tutti, che ha ospitato i tanti amici,

deliziati da un ottimo buffet e vini rossi della corposa

cantina, eleggendo il locale come ideale

pit-stop veloce, gustoso e raffinato, complice una

cornice privilegiata nel cuore del Cadore magicamente

innevata!

DILETTA RICCIARDI

un codice in decifrazione”. Le opere esposte alla

Galleria & Arte, restituiscono la grandezza dell’artista

e la forza anticipatrice dei suoi lavori,

oltre a ricordare come per quarant’anni, vita e

arte siano state inestricabilmente legate.

SILVIA CARRARO

HOTEL BELVEDERE

Scalita Belvedere, 9 - Pieve di Cadore (BL)

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A sinistra Giorgio Corbelli con un suo ospite.

15


16

gotha sport

L’emozione di sciare in quel

paradiso in terra chiamato

Kashmir in India

Il padovano Massimiliano Carraro, la guida alpina

di Cortina Paolo Tassi, e il distributore per Asia e

Oceania degli sci K2, il newzelandese Martin Jons,

ex campione di kilometro lanciato negli anni '80,

hanno provato l’emozione di solcare le piste del

monte più alto al mondo. La motivazione principale

è stata quella di andare a Gulmarg, località

sciistica a 2600 m, per realizzare un video per

l’azienda di Ski K2. Ne è uscita una settimana tra

amici indimenticabile, con sciate su piste incontaminate,

godendo del panorama mozzafiato

dell’Himalaia, nel Kashmir, e la creazione da parte

di Jons di una scuola da sci per bambini indiani.

Giorgio Carriero.

“Eccellente e divertente”. Così la triestina Giulia

Sergas, una delle top golfer mondiali, ha definito

il nuovo campo da Golf di Cortina d’Ampezzo nel

corso del sopralluogo con le slitte trainate da

gatti delle nevi organizzato per la stampa e le autorità

lo scorso 3 gennaio. Le prime nove buche

che si affacciano sui panorami mozzafiato delle

Dolomiti ampezzane e la splendida Golf House

dovrebbero essere inaugurate entro la prossima

estate, ma l’organizzazione punta già ad un tracciato

a 27 buche, da realizzare entro il 2011. Un

Cortina Golf Club

In estate le prime 9 buche

sogno che si avvera per il presidente dell’Associazione

Golf Cortina, Giorgio Carriero, che ha fortemente

creduto in questo progetto: “Con questo

tracciato abbiamo guardato lontano” spiega Carriero

“Puntiamo a dei tornei open internazionali.

Ma si è pensato anche all’ambiente: in montagna

un buon golf course si fa seguendo le caratteristiche

del territorio”. Ad illustrare i dettagli del

campo firmato dal celebre progettista svizzero

Peter Harradine, uno dei primi dieci nomi al

mondo nel settore golf, l’architetto ampezzano

Silvio Bernardi. “Le nove buche si sviluppano su

un’estensione di 2.700 metri per un par 34. Si

tratta di un campo di montagna, tecnico, ma non

faticoso. La buca uno è leggermente in discesa,

poi si passa ad un piano per poi alternarsi con

passaggi diversi. Non volevamo che il campo facesse

passare la voglia ai giocatori di frequentarlo”.

Sono attualmente150 i soci, tra i quali Paolo

Scaroni, Giuliano Adreani, Guido Barilla, Gilberto

Benetton, che si sono già iscritti al nuovo circolo

cortinese, sportivo ma inevitalmente elitario.

ALESSIA SEVERIN


gotha exclusive

Lussuose,

Lussuose,

sciccose, sciccose, Segusissime

Segusissime

Come non avere estro e spiccato

senso estetico quando si nasce

in una famiglia di tradizione

secolare nel mondo dell’arte?

Emanuela, Francesca, Barbara,

figlie di Gino Seguso e nipoti

di Archimede, unico artista del vetro

ad aver avuto una mostra personale

a Palazzo Ducale quand’era ancora

in vita, da quest’anno presentano

un nuova linea di gioielli.

Una collezione di lussuosi pezzi

unici Made in Italy lavorati

artigianalmente, dove il vetro

è elegantemente interpretato.

Una nuova esperienza indipendente

dall’azienda di famiglia, nella quale

però se ne riconosce la passione

per il bello e per l’esclusività.

Così le sorelle Seguso presentano la loro linea

di gioielli, un trionfo molto chic di fantasia, colore,

manualità e amore per l’arte.

L’esperienza di Segusissime è un nuovo percorso,

è il desiderio di concretizzare la nostra fantasia

dove il vetro, protagonista, si muove libero nel

mondo della moda, dell’accessorio, dei materiali

condizionato solo dall’entusiasmo di pensare insieme.

Questa collezione è dedicata a nostra

madre che da sempre ci ha insegnato a rimanere

unite, così ora mogli e madri a nostra volta, ci

siamo trovate per caso intorno ad un tavolo

pronte a metterci in gioco. L’arte forse ce l’avevamo

già nel sangue…nostro padre Gino, negli

anni ’50 cominciò a lavorare nella fabbrica di famiglia,

la vetreria Artistica Archimede Seguso di

Murano, proprio disegnando meravigliose collane

di vetro. Affascinante dalla ricerca attenta e

preziosa del bello e dal gusto per il particolare, le

nostre creazioni sono di pregiata manifattura e

realizzate dai migliori talenti artigianali italiani:

sono caratterizzate dall’accostamento di una magnifica

varietà di colori e di forme che richiamano

Venezia e le trasparenze del vetro, fuse in una sapiente

mescolanza di stile e innovazione.”

Nel mondo del vetro Seguso è un nome

affermato a livello internazionale,

apprezzato dai più grandi cultori del bello.

Le opere di Archimede Seguso sono

esposte nei musei più importanti.

Tra i grandi nomi che lo scelsero, famosa la

collezione realizzata per Tiffany, Valentino

lo scelse per realizzare le maniglie

delle porte in vetro rosso veneziano,

Ferragamo ne ordinò le bomboniere.

A raccontarci il progetto è Emanuela.

Tutto è nato quasi per scherzo, attorno ad un tavolo

in montagna, dovevamo io e le mie sorelle ci

siamo trovate a sistemare delle vecchie perle di

cristallo degli anni ’60. Da lì è nata l’idea di produrre

una linea tutta nostra, di materializzare le

nostre idee e i nostri sogni.

Dall’idea ai fatti quanto tempo è passato?

Ci sono voluti otto mesi per fare la prima collana,

perché abbiamo studiato tutto nei minimi dettagli.

Abbiamo contattato i migliori artigiani tra Veneto,

Lombardia e Toscana, il nostro è un

prodotto tutto Made in Italy, in termini economici

più costoso, ma con un valore aggiunto impagabile.

Come nasce il vostro marchio?

Le tre perle sulla “i” di Segusissime siamo noi tre

sorelle, come nello sbuffo delle collane.

Dove si troveranno le vostre collezioni?

Per ora c’è la sede a Venezia, sono in vendita a

Cortina, ma stiamo buttando le basi per creare

negozi monomarca nelle principali città.

Tel. 041 8623296 info@segusissime.com SILVIA CARRARO

19


20

Galfetti e la città

contemporanea

Lo spazio culturale San Gaetano ha ospitato il ciclo di incontri “Le forme

dell’emozione”, tra cui molto interessante l’appuntamento di gennaio

con vari esperti del mondo dell’architettura: dal professor

Aurelio Galfetti, architetto di Lugano che a Padova ha firmato

il complesso Net center e sta lavorando con il suo team alla riqualifica

del quartiere San Lazzaro, e ancora Antonio Cetera, Paolo Perulli,

Piergiorgio Vitillo, e gli assessori Luigi Mariani e Ivo Rossi.

Ecco alcuni passi significativi dell’intervento dell’architetto

Galfetti: “I miei progetti nascono dalla

convinzione personale, totalmente condivisa dai

miei associati, Carola Barchi e Luciano Schiavon,

che architettura e urbanistica sono attività di uno

stesso mestiere; quello della costruzione dello

spazio di vita dell’uomo cioè, in altre parole, progetti

per i quali l’essenza del fare architettura sta

tutta nel processo di strutturazione degli spazi

della città, siano essi privati o pubblici. C’è chi dice

che la città contemporanea ( che sia diffusa o generica

o frammentaria ) non ha più bisogno di

spazi pubblici e tanto meno di un disegno generale.

Io invece affermo il contrario e dico che non

esiste vera urbanistica e, di conseguenza, vera

città senza un progetto dei suoi spazi pubblici e

tanto meno senza un disegno generale.”

Ma quali sono i nuovi spazi urbani e quali possono

essere i mezzi per trasformarli?

Sono tutti quelli che l’urbanistica del secolo

scorso voleva realizzare solo attraverso le norme

applicate alla proprietà privata e senza progetti

per la parte pubblica. Oggi invece tutti parlano di

progetto! Progetto! Parola magica. Ma quale progetto?

Oggi è invalsa la moda che il progetto é

un’immagine, quella dell’oggetto “ extra – ordinario

”, possibilmente strano e storto, un progetto

soprattutto firmato, che dovrebbe risolvere tutte

le problematiche urbanistiche attraverso un’immagine

eccezionale. Io credo invece che la città

contemporanea non possa essere costruita con i

soli pieni, con i soli volumi; occorrono progetti di

spazi, di vuoti che interpretano e esprimono la

complessità del vivere contemporaneo. Non sono

gli edifici che fanno l’urbanità o la bellezza di una

città, sono i vuoti. Non è possibile pensare di costruire

una città senza coordinare la forza devastante

della viabilità impostata solo su schemi

tecnici e il bisogno di urbanità che l’abitare richiede.

E non è assolutamente un problema di dimensioni,

di quantità. L’incompatibilità non

dipende dal fatto che la viabilità è troppo intensa,

è un problema di progetto che deve conferire

uno spazio adeguato a ognuna di queste componenti.

Ma al progetto di spazi per la viabilità

con caratteri diversi, da quelli dettati dalla tecnica,

sovente si oppongono le normative della viabilità

stessa, anche se basta constatare come la viabilità

funziona per dubitare della loro validità.

Come procedere in questo conflitto che, dopo

avere deturpato i centri storici delle città, ora

sconvolge la periferia?

Forse questi incontri aiutano a fare dialogare

operatori diversi.

ALESSANDRA CICOGNA

A sinistra l’artista Severino Del Bono

con il gallerista Dante Vecchiato.

Lo specchio

del volto

Vernissage alla

Galleria Vecchiato

per il giovane artista

Severino Del Bono.

Una luce misteriosa, di ascendenza caravaggesca,

attraversa obliquamente le

superfici di Severino Del Bono esposte

alla galleria Dante Vecchiato, in piazzetta

San Niccolò. Durante il vernissage

l’artista ha presentato, insieme al curatore

della mostra Nicola Galvan, le sue

opere caratterizzate da figure dagli

occhi chiusi illuminate da una luce che

squarcia il velo del silenzio. Così i soggetti

cedono in parte la forza espressiva

detenuta dallo sguardo ai tratti somatici

dando anche ai dettagli una rigenerata

forza comunicativa. L’artista, come

nell’allestire la scena di un antico teatro

viaggiante, fa scorrere dietro ai suoi protagonisti

degli stravaganti fondali, che

impediscono all’immagine ogni autentica

profondità e prospettiva.

KATIA ROSSI


Che Dodo

c’è in te?

GALLERIA DAVILA 8

Via Davila, 8 - Padova

Tel. 049 8763131

www.robertocallegari.com

2009: Roberto Callegari

festeggia 100 anni.

Una storia di gioielleria giunta alla terza generazione,

con grandi soddisfazioni a livello

nazionale in termini di immagine e riscontro.

Roberto Callegari oggi spazia su più proposte:

dai gioielli in esclusiva, alle griffes più prestigiose,

alle proposte selezionate nel mondo di

arte e design di Galleria Davila 8. Fino al 12

marzo infatti vi sarà la mostra personale di

Nadia Volpi. A conferma di come questa Galleria

propone un’esaltazione dell’arte a tutto

tondo, dagli oggetti preziosi, argenti antichi, a

pezzi di design, e ancora pittura e scultura.

Andrea Callegari con Max Gazzè. Roberto e Elisabetta Callegari.

Dopo “bassotto”,“pecorella”. “geko”, “barchetta”,

sono arrivati il quadrifoglio e la moneta portatrice

di baci, nuovi simboli della collezione Dodo. E

presso Galleria Davila 8 di Roberto Callegari, giovedì

12 febbraio, è stato un successo di ospiti di

tutte le età. Un cocktail molto colorato, con tappeto

rosso, tanti cuori, e le vetrine interamente

dedicate alla collezione.

DoDo è una linea di gioielli easy e tenera della

maison Pomellato. Ogni oggetto è un concentrato

di sentimenti fuso in un grammo d’oro.

L’idea è quella di creare dei ciondoli che possano

vivere da soli o riuniti insieme a seconda dell’ispirazione.

DoDo ha un grande successo, merito

anche del messaggio che ogni ciondolo

porta con sé e parla di amore e amicizia. DoDo è

anche un manifesto per la salvaguardia della natura,

infatti il DoDo era un buffo uccello di Mauritius,

estintosi a causa della caccia indiscriminata

e del fatto che non sapeva volare. Per questo il

marchio, fin dalla fondazione, ha sostenuto molti

progetti del WWF Italia. La storia continua, la tribù

di DoDo è sempre più varia, creativa, pronta a

nuove emozioni. Da Roberto Callegari in esclusiva

potrete ammirare gli ultimi nati.

La gioielleria Roberto Callegari,

esclusivista a Padova del marchio

Dodo, è stata scelta dalla maison

per presentare l’evento Dodo,

promosso a livello nazionale.

Centinaia di ospiti hanno potuto

ammirare in anteprima in città

i nuovi simboli della collezione tanto

amata dai giovani e giovanissimi.

Riccardo Patrese con Giuseppe Callegari.

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22

Sapore

di cioccolato

“Le Sablon” come elisir del buon umore porta nel centro città,

oltre alle sue squisite specialità, il cioccolato.

Sotto le nobili arcate del Palazzo della Ragione in

piazza delle Erbe nel cuore di Padova c’è “Le petit

Sablon”: un nuovo piccolo mondo dove il gusto e

l’immaginazione si incontrano e si fondono, dove

LE SABLON

via Guido Reni 67

Padova - tel 049 601361

LE PETIT SABLON

Piazza delle Erbe 39

Padova - tel 049 7968257

i sensi possono esaltarsi di fronte all’aroma intenso

del cioccolato, alle sue innumerevoli forme

e fragranze. La lavorazione del cioccolato è un’antica

arte che unita alla grande passione del maitre

chocolatier Luca Scandaletti, con esperienze da

Bruxelles, con il famoso monsieur Wittamer, a Londra

con De Baer, permette la realizzazione di sublimi

piaceri per occhi e palato. Novità assoluta il

“35100”, il nuovo dolce al cioccolato che riscrive la

tradizione di Padova e che si fa ricordare non solo

per l’ottimo sapore nella versione classica o in

quelle aromatizzate, ma anche per lo splendido

cofanetto con suggestive immagini della città di

notte. Per una pausa rilassante sia dolce sia salata

una moltitudine di prelibatezze vi aspettano

anche nella grande pasticceria, cioccolateria e

wine bar “Le Sablon” di via Reni all’Arcella dove

scoprire i mille segreti che si nascondono dietro la

scelta ricercata di sapori unici. Qui il gusto è esaltato

dalla ricercata pralineria artigianale, dai dolci

in monoporzione, dalle squisite colazioni, senza

dimenticare ovviamente il “35100”. Il wine bar offre

aperitivi accompagnati da sfiziosi stuzzichini e,

per i palati più esigenti, un’ottima scelta di vini da

sorseggiare con formaggi e prelibate confetture

di produzione propria.

KATIA ROSSI

Bulgari

Un anello per

Save the Children

Bulgari ha scelto davvero un bel modo

per celebrare i 125 anni dalla sua fondazione

aderendo alla campagna “Riscriviamo

il futuro di Save the Children”

impegnandosi a reperire entro la fine

del 2009 la cifra di 10 milioni di euro, per

assicurare un'educazione di qualità ad

8 milioni di bambini e adolescenti che

vivono in Paesi flagellati dalla guerra. Il

simbolo di questa partenership è un favoloso

anello creato appositamente per

la campagna, con all’interno riportato il

logo di Save the Children che è stato

presentato in anteprima nel negozio di

Padova con un elegante evento conclusosi

al locale Q insieme a molti amici

e clienti.

KATIA ROSSI


“Metamorphosis”

Malìparmi presenta la nuova collezione autunno inverno 09/10

La location è insolita, ultramoderna: il cubo di

vetro del Net Center ha racchiuso l’elegante sfilata

del brand d’abbigliamento padovano Maliparmi.

Protagonista assoluto il concetto di

mutazione, espresso attraverso capi reversibili,

doppi, multifunzionali. Durante la presentazione i

capi double sono interpretati da performers che

ne rivelano le due diverse anime. Una serie di oggetti

si trasforma e diventa qualcos’altro, non solo

cambia faccia, ma può adattarsi alle diverse situazioni

della giornata di una donna. Che al mattino

esce per andare a lavorare e alla sera è perfetta

per una cena, voltando un tubino nero in un abito

patchwork pieno di colori, trasformandolo e tra-

sformandosi con un solo gesto. I Must della collezione

sono: il caftabito metamorfosi, il cappotto

reversibile, la giacca double, la borsa che si gira, la

gonna con due anime, la scarpa trasformista e piccoli

nuovi oggetti Malìparmi. Stiamo cambiando.

Siamo nel mezzo di un mutamento globale, totalizzante,

che si riflette in tutti i campi, sociale, economico,

culturale. Una metamorfosi coinvolge

ogni cosa che ci circonda e non solo ne muta la

forma, ma la rinnova. La collezione Malìparmi per

il prossimo autunno-inverno si ispira a questo. Alla

diversità affascinante che segue ogni trasformazione

e alla spinta vitale che da qui si scatena.

KATIA ROSSI

gotha

fashion

Nuova sede Sweet Years

FGF INDUSTRY SPA ha aperto a Padova il nuovo negozio

monomarca “del cuore”.

I titolari Enzo Fusco, la moglie Silvana, la figlia Federica

e il marito Giuseppe hanno brindato con

vari special guests tra cui Bobo Vieri e Melissa

Satta. Si tratta di un nuovo traguardo, di un ulteriore

step che l’azienda veneta FGF Industry -

grande realtà a cui fanno capo non solo Sweet

Years ma anche Blauer, Design by Enzo Fusco - ha

messo a segno. Grazie allo spirito imprenditoriale

Melissa Satta.

e moderno dei titolari, ma anche alla determinazione

e ai valori artigianali, sobri e solidi della famiglia

Fusco, la rete dei punti vendita Sweet Years

si amplia con un nuovo, elegante e impattante

crocevia dello shopping.

In via Marsilio da Padova 22/A, nel centro storico

della città, a due passi da Piazza della Frutta e da

Palazzo della Ragione.

Bobo Vieri con Enzo Fusco.

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Una padovana al

Wimbledon

Fashion

Week

Maria Laura Wandavi è stata

una delle giovani stiliste italiane

protagoniste della settimana

della moda inglese.

Futurismo e futuro s’incontrano nella nuovissima collezione dedicata

all’inverno della giovane stilista padovana Maria Laura Wandavi. Un

incontro che fa scoccare scintille, quelle del cambiamento. Cardigan,

abiti e micropull si sovrappongono alternando strati di maglia e chiffon.

Le linee forza si ritrovano negli intarsi lavorati: colli ad anello si

trasformano in morbide frange, il vestito genera geometrie che ricordano

gli origami Così durante la rinomata settimana della moda a

Wimbledon i suoi capi in cashmere si sono fatti notare tanto da essere

pubblicati anche nella prestigiosa rivista Marie Claire Thailand

per la sperimentazione di nuovi volumi sui quali si sviluppano punti

e lavorazioni. “Tutto è nato nel 2003 quando ho deciso di andare a studiare

l’inglese a Londra e mi sono iscritta al Central Saint Matins College

of Art and Design – racconta la stilista – mi sono laureata in

Disegno di moda con specializzazione in maglieria dato che ritenevano

fossi molto portata. Ed infatti da allora ho collaborato con molte

case di moda e stilisti più o meno conosciuti tra i quali Alexander

McQueen ed Emanuel Ungaro. Ad aprile di quest’anno ho iniziato a

lavorare alla mia linea di maglieria “Lalla Wandavi” disegnando, producendo,

promuovendo il mio marchio e parlando con buyers di

grandi magazzini a Londra. Sono sempre in comunicazione con maglifici

in Inghilterra, con fornitori di filati in Italia e sto lavorando a dei

servizi fotografici con i miei lavori che dovrebbero apparire su riviste

di moda inglesi. Partecipare al Wimbledon Fashion Week è stato un

emozione unica ed un punto di partenza molto importante”.

KATIA ROSSI


Inserito nella bellissima cornice dei Colli Euganei,

vicino ai Golf Club Frassenelle e Montecchia a

pochi minuti dal centro di Padova si trova lo spazioso

outlet Elese. In una superficie luminosa di

400 mq, distribuiti in due piani, si trovano le numerose

proposte delle linee prodotte dal Maglificio

Furlan a prezzi molto convenienti. Dettagli

ricercati, esclusive raffinatezze e cura del particolare

contraddistinguono i capi realizzati in filati

sottili come fresco lino, il puro cotone e la morbida

viscosa insieme alle colorate fantasie in jersey

per la primavera e l’estate. Filati pregiati come

il morbido cachemire, il caldo mohair e la pura

lana per l’inverno completano le collezioni donna

per un total look di prestigio. Il Maglificio Furlan

nasce più di 50 anni fa quando la passione di una

donna per le lane ed i filati preziosi diventa il suo

lavoro. Lo stesso amore e impegno quotidiano di

Elese Outlet

Ai piedi dei Colli Euganei ha sede il grande outlet della maglieria di alta

qualità prodotta dal Maglificio Furlan.

chi ha creato il maglificio, Eleonora e Secondo

Furlan, oggi continua con i loro figli Sergio e

Sandra protagonisti di un cambio generazionale

consapevole e responsabile. Tutti i capi prodotti

sono rigorosamente ed orgogliosamente Made

in Italy, un marchio di garanzia di qualità che

l’azienda da sempre si impegna a difendere incoraggiata

dalla diffusa presenza delle proprie

linee in numerose boutiques italiane ed europee.

ELESE OUTLET

Via Molinrotto, 26

35033 Treponti di Teolo (Pd)

Tel. 049 9908698

www.maglificiofurlan.it

gotha

shopping

25


26

gotha

wedding

Grande successo per lo stand evento curato da

Ludovica Casellati e Annarita Doardo de La Dolce

Vita Eventi all’interno della manifestazione

“E’Sposi”il salone del matrimonio, che rappresenta

per il settore il principale evento fieristico

del Nordest e l'unico interamente dedicato all'argomento.

147 gli espositori che da tutto il Veneto

(e oltre) erano presenti su 7.000 mq con

migliaia di idee e suggestioni per il gran giorno.

In esposizione abiti da cerimonia confezionati

dalle sartorie per lei, per lui e per gli invitati, ser-

Tutte sui

tacchi

a spillo

Ci sono tantissimi modi di infilarsi o sfilarsi le

scarpe e in un'infinità di situazioni e di occasioni

diverse fino a diventare una piccola ma deliziosissima

arte della femminilità. Donne con i tacchi

attenzione alle caviglie, alla schiena e al

tendine di Achille. Il consiglio è sempre lo stesso:

una volta la settimana e non di più. E senza misure:

l' alternativa al trampolo è la ballerina o il

sandalo rasoterra. Tra lo zero e l' otto centimetri,

il vuoto. Gioca in casa chi le scarpe le produce:

“Sino a otto centimetri, la camminata non cambia.

Il piede sopporta bene l' inclinazione esattamente

sino a quell' altezza - assicura Roberta

Rossi di Rossimoda, azienda calzaturiera della Riviera

del Brenta - Fra zeppe e tacchi a spillo? E'

solo una questione di passo! Con le prime deve

essere più corto, sennò ti sbilanci, la caviglia si

gira ed è la fine: un po' geisha, insomma. Con lo

spillo è una questione di allenamento. Regola nu-

Matrimonio d’autore

vizi video-fotografici, fiori, acconciature e trucchi,

bomboniere, ristoranti- catering e ville, carrozze

d'epoca e auto prestigiose, proposte per la luna

di miele, gioielli, gruppi musicali, Wedding planner

(figura professionale che si occupa di organizzare

l'evento dall'A alla Z), fuochi d'artificio e

lista nozze. Grande risalto ha avuto lo stand Matrimonio

d'autore: una mostra nella mostra che

ha riunito attorno al tema del sogno una decina

tra le più prestigiose aziende venete del settore

presenti con prodotti unici. Spiccavano tra l'altro

mero uno: cominciare alzando leggermente la

gamba, tipo marcetta, una volta trovato il passo,

flettere sempre meno il ginocchio. Regola numero

due: braccia distese lungo i fianchi e palmo

delle mani rivolto in fuori, per un riflesso incondizionato

le spalle automaticamente si raddrizzano,

il busto pure ed è fatta. Comunque non è

difficile, è solo una questione di abitudine!”.

KATIA ROSSI

i sontuosi abiti della stilista Rosy Garbo, i diamanti

personalizzati di Sandi Gioielli, le gigantesche

torte nuziali della pasticceria Racca, i prestigiosi

posti tavola firmati Dario Ricevimenti, le bomboniere

di “Solo un Pensiero…”, gli originali album

fotografici di AdPhoto, gli allestimenti floreali di

Clorofilla, gli arredamenti Minacciolo, il bellissimo

Castello di Lispida ed i lussuosi viaggi dell’agenzia

Travel with us.

KATIA ROSSI

Vetrina

vivente

Originale vetrina tutta da ammirare

quella proposta da AnnaSpose

Padova nei sabato pomeriggio di

questo inizio anno.


1959-2009 Lilrose

50 anni di storia

e di contatti

professionali e umani

La svolta di LILROSE comincia nel 2009 in Piazzetta

Amleto Sartori 17, come centro pilota di

FABBRIMARINE, che si avvale di principi attivi

marini naturali, per tutto ciò che riguarda

l’aspetto fisico della persona. Nel nuovo centro,

progettato dallo studio associato Alberto e Alberta

Arvalli, si trovano le tecnologie più all’avanguardia

quali il “Deeper”, una

radiofrequenza per impulsi, efficaci nella riduzione

della cellulite e nell’attenuazione delle

rughe; il “Pulchra” che è un endomassaggio, la

moderna tecnica di “palper roulè” aspirato, che

produce una ginnastica profonda, dagli effetti

evidenti fin dalle prime sedute. Queste tecniche

sono eseguite da una professionista-estetista,

che sarà sempre presente. LILROSE offre un’ampia

gamma di trattamenti specifici per il viso, il

corpo, i capelli e si avvale della tecnologia più

innovativa e di una manualità sempre più specifica.

Cortesia e professionalità sono gli slogan

del centro che da 50 anni si distingue come uno

dei punti di riferimento nel settore estetico e

dell’acconciatura. Il 2 marzo, dopo le 17, Anna

Panozzo e le sue collaboratrici aprono ufficialmente

le porte di LILROSE per un cocktail di

inaugurazione.

INES THOMAS

LILROSE

Piazzetta Sartori, 17 - Padova

Tel. 049 8761502

Orari:

lunedì, dalle 14 alle 18, su appuntamento;

martedì- giovedì- venerdì, dalle 9 alle 19;

mercoledì e sabato dalle 9 alle 18.

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Un Papa veneto di metà settecento

Clemente XIII Rezzonico

Fino al 15 marzo una mostra al Museo Diocesano di Padova in occasione dei 250 anni

dall’elezione del Papa Veneziano della moda inglese.

Un’opportunità per valorizzare il patrimonio culturale

diocesano con una selezione che ne racconta

la storia. Papa Clemente XIII Rezzonico

nacque a Venezia il 7 marzo 1963 da una nobile

famiglia e si dedicò agli studi umanistici a Bologna.

Dopo gli anni di formazione fu vescovo di

Padova tra il 1743 e il 1758: uomo attento alla disciplina

ecclesiastica si occupò di rimediare ai

malesseri della gente e del clero, infatti all’attività

pastorale del vescovo è dedicata una sezione

della mostra. Allestita nelle Gallerie del palazzo

Vescovile (sede del Museo Diocesano) l'esposizione

dedicata al ''papa veneto'' si propone come

momento di divulgazione per il grande pubblico,

ma anche occasione di studio e approfondimento.

Nel percorso espositivo, che riprende le

vicende del vescovo e del pontefice tra Venezia,

Padova e Roma, si illustra come, sul piano culturale,

egli abbia saputo fare sue le istanze della

Roma settecentesca: crocevia di artisti e letterati,

collezionisti e antiquari, provenienti da tutta Europa

e attratti dalla riscoperta delle radici del pas-

sato e del mondo classico. Sono gli anni della

creazione del Museo profano nei Palazzi Apostolici,

primo embrione dei Musei Vaticani, della crescita

del Museo Capitolino, grazie anche alle

generose donazioni del papa. Sono gli anni di

Winckelmann, di Anton Raphael Mengs e Pompeo

Batoni, pittori del Grand Tour, ma anche raffinati

ritrattisti del Papa, capolavori che

ritroveremo in mostra. E' infine dedicata attenzione

anche al celeberrimo monumento funebre

del pontefice nella Basilica di San Pietro a Roma,

realizzato da Antonio Canova.

Per informazioni, prenotazioni visite e costi,

segreteria: tel. 049-652855 049-8761924.

Clonato il Breviario Grimani

La prima edizione in facsimile del più bel libro miniato fiammingo del Rinascimento,

acquistato nel 1520 e donato alla Biblioteca Marciana a Venezia.

Nel 1520 fu comprato per la cifra record di 500

ducati d'oro ( oggi una copia costa 22.000 euro)

dal cardinale Domenico Grimani, che poi morendo

lo lasciò in eredità alla Serenissima Repubblica

di Venezia a condizione che fosse

mostrato solo a persone di straordinario riguardo

e in circostanze eccezionali. Il Breviario Grimani,

che ha fatto parte fino al 1781 del Tesoro di San

Marco, è uno dei massimi capolavori dell'arte miniaturistica

fiamminga del Rinascimento: 835

carte (ossia, volgarmente, 1670 pagine) rilegate

in velluto cremisi e decorate con soggetti religiosi

e profani spesso a tutta pagina, racchiusi in

eleganti cornici finemente cesellate. Catalogato

come ms. Lat. I 99 = 2138 della Biblioteca Nazionale

Marciana di Venezia, nonostante sia rinomato

per la sua bellezza è di fatto pressoché

sconosciuto: per ovvie ragioni di conservazione,

non può essere consultato nemmeno da studiosi

ed è quindi disponibile ad un esame soltanto attraverso

riproduzioni parziali e insoddisfacenti,

che fanno grave torto alla preziosità dell'originale.

Ora questo testo di enorme bellezza torna a

disposizione di tutti grazie alla nuova e accuratissima

riproduzione in fac-simile pubblicata

dalla Salerno Editrice e presentato lunedì 2 febbraio

alla Biblioteca Marciana di Venezia, dove

per l'occasione è stato esposto anche l'originale

alla presenza del sindaco di Venezia Massimo

Cacciari, del Governatore del Veneto Giancarlo

Galan, degli ambasciatori in Italia del Belgio e dei

Paesi Bassi, insieme ai tecnici ( Maurizio Fallace

direttore generale per i Beni librari, direttrice

della Marciana fra gli altri) che si sono fatti carico

dell’impresa Maria Letizia Sebastiani.

SILVIA CARRARO


La sicurezza di un investimento immobiliare

Ecco il parere di una esperta, che in questo settore lavora da anni e ne ha vissuto le varie evoluzioni.

Maria Grazia Turolla

procuratrice Metroquadro.

Alessandro Busca

amministratore Metroquadro.

IMMOBILIARE METROQUADRO

Via Zabarella, 24 - Padova

Tel. 049 8757808 - Fax 049 8774946

www.metroquadropadova.it

La dottoressa Maria Grazia Turolla, oggi Procuratrice di Metroquadro,

società immobiliare divenuta leader indiscussa a Padova e nelle principali

città del Veneto per proposte di alto livello.

Dottoressa Turolla, il mercato immobiliare sta

attraversando anni di crisi.

Come è la situazione a Padova?

“Negli ultimi anni l’economia è cambiata, a livello

mondiale e non da meno a Padova e nel Veneto.

Siamo in un momento congiunturale di crisi

e incertezza. Pur con lievi oscillazioni il mattone

regge, anzi, mai come in questo periodo è la carta

vincente per valorizzare il capitale. Nel medio e

lungo termine ha sempre ripagato chi ha investito.

Crediamo nella tenuta e anche in futuro nell’incremento

del settore.”

Che differenza c’è stata tra la crisi del mercato

americano e quello italiano?

In Italia e nel Veneto non c’è stata la bolla speculativa

che ha investito gli Usa, con prezzi alle stelle

e in veloci passaggi di proprietà. I prezzi non

erano reali. Da noi la diminuzione del valore degli

immobili si è verificato solo in alcuni casi, mentre

non sono scesi i prezzi di immobili di qualità. I valori

sono rimasti sostanzialmente stabili.

Come vedete il mercato immobiliare nel 2009

nella nostra regione?

Sicuramente vale la pena comperare perchè oggi

è uno dei pochissimi settori dove oltre alla ren-

dita si ha il mantenimento del capitale investito.

Cosa consigliate?

Di indirizzare la scelta a immobili in centri storici,

che risentono meno della crisi, di piccole o medie

dimensioni, o insediamenti di design, con alto

profilo qualitativo, anche nell’immediata periferia.

E poi le case in località di vacanza, da Cortina

alla Costa Smeralda, alle città d’arte, come la sempre

richiestissima Venezia.

Ci sono operazioni di punta in cui credete?

Oltre ai palazzi in centro storico noi stiamo promuovendo

due realtà veramente qualificate, il

Parco Residenziale Oscar, il primo esempio di residence

di design a Padova a due passi dal centro

storico, con ampi spazi verdi. E ancora il complesso

Aedilia, nelle immediate vicinanze del centro

Ipercity, in prossimità dell’uscita autostradale

Padova sud.

La vostra agenzia da servizi ulteriori ai clienti,

per incentivare il business immobiliare?

Siamo così sicuri di quanto proponiamo ai nostri

clienti che offriamo a quanti acquisteranno un

bene per investimento la possibilità di reperire

un inquilino qualificato gratuitamente, senza

spese di mediazione.

ALESSANDRA CICOGNA

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30

Impossibile non notarlo: è nato il nuovo complesso

DIEMMEpadovasud, concepito nei minimi

dettagli sotto il profilo strutturale,

architettonico ed urbanistico. Estremamente vicino

al casello dell’autostrada A14 Bologna-Padova,

collegato all’intera città grazie alla

tangenziale che la cinge “ad anello”, e affacciato

alla statale di forte percorrenza che da Padova

porta a Monselice e Rovigo. Ha già avuto tra le

prime e più importanti adesioni la Confagricoltura

di Padova che trasferirà lì la sua nuova sede.

L’iniziativa per questa importante operazione

commerciale è della storica torrefazione padovana,

di proprietà dei fratelli Dubbini, realtà imprenditoriale

in grado di garantire elevata

affidabilità, alti standard qualitativi, e un’immagine

di alto profilo.

Nasce DIEMMEpadovasud

Presentiamo il nuovo centro direzionale e commerciale DIEMMEpadovasud, ubicato

a pochi minuti dal centro di Padova, tra il centro commerciale Ipercity e il Trony,

nel mezzo di un nodo viario rinnovato e di fondamentale importanza, non solo a livello

urbano ma anche autostradale, pensato per accogliere, oltre alla nuova sede

di Caffè Diemme, altre prestigiose realtà attive nel settore terziario che vorranno

far parte di questo complesso, offrendo loro nuove opportunità economiche.

DIEMMEpadovasud è un centro dal design contemporaneo,

caratterizzato da forme geometriche,

linee sinuose, finiture eleganti con utilizzo di

materiali di pregio quali la pietra d’Istria Orsera,

che ricopre tutte le facciate, ampie vetrate e resistente

legno ipé, peculiarità della struttura che

offrono un impatto visivo altamente suggestivo.

Sono stati utilizzati serramenti di ultima generazione

tra cui un sistema di facciata “FAST GRIP”

brevettato a livello internazionale e unico in Italia,

il centro dispone inoltre di un sofisticato sistema

di videosorveglianza attivo 24h su 24.

L’edificio multifunzionale rappresenta uno dei

primi interventi per la riqualificazione delle aree

dismesse situate lungo strada Battaglia ideale

per chi richiede alta visibilità, facilità logistiche

di trasporto, nonché massima garanzia e qua-

lità. Con questo importante complesso, innalzato

su un’area di circa 14.000 mq, si è voluto dare un

forte contributo alla crescita di questa zona che

appartiene alla prima periferia cittadina e in

grande espansione.

All’interno del complesso DIEMMEpadovasud

sono ancora disponibili, sia in vendita che in affitto,

diverse soluzioni di uffici di differenti metrature,

open space, con ampie vetrate,

riscaldamento e raffrescamento autonomi, e di

luminosissimi negozi caratterizzati anch’essi da

grandi vetrine. All’interno del complesso disponibilità

inoltre di posti auto coperti. Sarà presente

anche un importante bar gestito direttamente da

Caffè Diemme dove si potranno degustare tutte

le sue proposte di cocktail al caffè e i suoi numerosi

prodotti.


Per informazioni contattare:

Progetto Padova Sud srl

Via Caprera 31

35138 Padova

Tel. 049 723760

Fax 049 8720040

info@progettopadovasud.it

www.progettopadovasud.it

nuove

opportunità

al business

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Mauro Casotto con l’etiope Haile Gebrselassie,

recordman di maratona.

Noi

crediamo

nei

sogni

Men

at work

tra arte e beneficenza

Un evento nel cantiere della prossima sede di

A Arte, la galleria che sta per nascere in via Petrarca

a Padova, la realizzazione di un “sogno nel

cassetto” di Mauro Casotto e del gallerista milanese

Epicarmo e la moglie Tiziana Invernizzi. Un’

occasione per presentare quest’ iniziativa culturale-

il desiderio è quello di creare una galleria

dove varie forme d’arte si incontrano, quindi libri,

fotografia,recitazione, progetti d’architettura,

musica. Inoltre l’occasione per far conoscere il

progetto umanitario che Casotto e amici portano

avanti da tempo: dare sostegno al padre salesiano

Cesare Bullo che opera in Etiopia. Già, grazie

all’impegno degli amici padovani, sono state

fatte grandi cose, dalla realizzazione di pozzi ad

altri aiuti concreti. Adesso con la prima somma

raccolta in occasione del vernissage c’è l’impegno

di finanziare gli studi di 50 bambini tra i 6 e i

14 anni che vivono a quattro ore da Addis Abeba.

Con il suo tono scanzonato e irriverente Daniel

González conduce immediatamente nell’universo

artistico di un mondo delirante, sexy, energico

dove non esistono regole prestabilite ma

piuttosto ognuno è invitato a costruirsi le proprie,

fuori da ogni convenzione. Dopo Chili Moon

Town Tour, il progetto utopico della città galleggiante

che presto si sposterà dal Messico agli

Stati Uniti (realizzato in collaborazione con Anna

Galtarossa), Daniel González presenta a Padova

un viaggio fantastico sul pianeta letto: dai mostri

dell’infanzia fino alle esperienze sognanti d’

amore. Un mondo d’incontri liberi si rotolano

sulle tele e sugli oggetti dello show con ironia e

un forte senso della libertà personale che tanto

stanno a cuore all’artista argentino perché, come

dice, “puoi avere tutto di me ma non avrai mai i

miei sogni”.

KATIA ROSSI


Il futuro al lavoro

In un concept-space innovativo ed accogliente,

che rappresenta al meglio la filosofia dell’avvocato

Gianluca Spolverato, ha inaugurato lo Studio

di professionisti che si occupano di

organizzazione e gestione delle risorse umane,

previdenza e legislazione sociale, relazioni sindacali

e contrattazione collettiva. L’ambiente è minimale

e moderno, dove si accostano elementi

high-tech e pezzi di design ed ha sede a Padova

in zona fiera. “Seguiamo aziende di medie e

grandi dimensioni di tutto il Triveneto ed ab-

biamo maturato una buona esperienza nella

consulenza in materia di gestione e organizzazione

del personale in diversi settori dal metalmeccanico

al telefonico, dal tessile allo spettacolo

al vetro, al commercio, al turismo o ai trasporti –

spiega l’avv. Gianluca Spolverato, dottore di ricerca

in diritto del lavoro – cerchiamo di offrire

soluzioni mirate ai problemi che dobbiamo affrontare,

con un approccio multidisciplinare che

mette insieme competenze ed esperienze diverse,

per dare risposte puntuali, tempestive e af-

Apre nei nuovi e moderni spazi

lo studio Spolverato, specializzato

nella consulenza, nella formazione

e nella ricerca in diritto del lavoro,

sindacale e previdenziale.

fidabili. Crediamo nella ricerca, perché ci da gli

strumenti per risolvere i problemi più difficili. Crediamo

nella formazione, perché ci permette di

confrontarci con problemi sempre nuovi e condividere

buone pratiche e la specializzazione ci

consente di offrire servizi di alta qualità. Infine la

nostra libertà ed autonomia ci consentono di garantire

ai nostri clienti l’indipendenza necessaria

per assicurare il perseguimento dei loro interessi,

senza pressioni e condizionamenti”.

KATIA ROSSI

SPOLVERATO

Via F. Rismondo, 2/E - Padova

Tel. 049 8154258 - Fax 049 8154263

www.spolverato.com

gotha

news

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gotha

news

'Dopo di te il Diluvio'

La Contessa

Maria Novella

dei Carraresi

ha presenziato

a Padova

all’esposizione

del

suo libro 'Dopo di te il Diluvio'. Ad introdurla

alle numerose persone presenti in sala Stefano

Valentini che ha brevemente illustrato il

romanzo ambientato a Valdoro tra alberi secolari

sui dolci declivi dei colli all'orizzonte di Venezia.

La protagonista Anna, rimasta coinvolta suo malgrado

in un esperimento dai risvolti diabolici, è

la creatrice involontaria di una comunità nella

quale si incarna nelle figure di almeno trenta personaggi.

“La mia Anna è una donna nella piena

maturità che ripercorre le tappe della sua vita -

Presentato a Padova il nuovo libro

di Maria Novella dei Carraresi

introdotto da Stefano Valentini

ha spiegato l’autrice - dove fa riemergere la passione

travolgente di un amore perduto che l'ha

salvata dalla rovina di un delitto imperdonabile.

Dove rivive la sua avventura alla presenza di tre

amiche che, una alla volta, rievocano dettagli sconosciuti

della storia che Anna racconta: Fiona, la

consumatrice di uomini, che si affanna nella ricerca

spasmodica di una riuscita professionale,

ma per errore cade in un mondo di metamorfosi

infinitamente più ricco e profondo; Asia, l'intellettuale

incompiuta che si trova imbrigliata, per

una passione mai corrisposta, in un destino di

fantasie e perversioni maniacali; Paoline, l'artista

pura che non si fa scalfire, eppure piegata dalla

perdita del suo unico amore, darà se stessa per

scoprire l'origine di un crimine che svelerà le

cause dell'omicidio che ha travolto la vita di

Anna”.

KATIA ROSSI


Massimo Giorgetti, da cinque anni alla guida

dell’Assessorato alla Cultura, risulta al primo

posto nel sondaggio di gradimento Swg.

Come spiega questo successo?

E’ stata una grande soddisfazione leggere sui

giornali che il lavoro di questo Assessorato è

stato riconosciuto a livello territoriale da tutti i

cittadini, vuol dire che non abbiamo fatto poi così

male! A parte gli scherzi, il calore del pubblico lo

sento ogni giorno in mille modi diversi, attraverso

le e-mail che giungono al Settore Cultura, le telefonate

di cittadini per complimentarsi delle diverse

rassegne, manifestazioni e incontri

organizzati, e addirittura attraverso gli interventi

sui giornali! Tuttavia, la cosa più appagante è

poter vedere la gioia negli occhi dei i cittadini

quando, agli spettacoli, si avvicinano timidamente

per spendere tante belle parole sui nostri

eventi.

A pochi mesi dalla scadenza di questa legislatura,

è tempo di fare un bilancio dell’attività

svolta in questi cinque anni.

Qual'è il suo punto di vista?

L’obiettivo che mi ero prefissato all’inizio è stato

ampiamente raggiunto, anzi, ha superato qualsiasi

aspettativa! E’ stata un’escalation di successi,

e le cifre parlano da sole. Ogni spettacolo ha registrato

il tutto esaurito, la maggior parte delle

volte già in prevendita, e l’incasso delle serate è

stato completamente devoluto a progetti di solidarietà

sociale. D’altra parte, offrire spettacoli ad

un costo irrisorio permette anche ad intere famiglie

di assistere agli spettacoli, oltre a scoprire o

Obiettivi raggiunti

Intervista all’Assessore alla Cultura della Provincia di Padova

Massimo Giorgetti.

riscoprire i bellissimi siti storici del nostro territorio,

come un teatro, una chiese o un auditorium,

ma anche il giardino di una villa, le mura di un castello

o il chiostro di un’abbazia, troppo spesso

dimenticati o lasciati al degrado.

Secondo lei, a cos’è dovuto questo successo?

Al fatto di non aver mai abbassato la guardia, ma

essermi sempre posto degli obiettivi diversi per

migliorarmi e migliorare. E in tutto questo anche

grazie ad un grande lavoro di squadra, ad un

gruppo di persone che, fin dal primo momento

mi hanno supportato e – perché no – anche sopportato!

Che progetti ha per il futuro?

Per l’immediato futuro, sicuramente ricandidarmi

alle elezioni provinciali del prossimo giugno… e

tornare al timone dell’Assessorato alla Cultura!

All’inizio di questa legislatura, il compito di Assessore

alla Cultura mi è stato affidato quasi per

caso per poi diventare, di giorno in giorno, un’avventura

piena di fascino e passione. Sono felice

di dire che, ciò che forse sembra una casualità, in

realtà è già scritto nel destino di ognuno.

Assessore, per concludere, se dovesse descrivere,

in poche battute, quest’avventura, quali

parole userebbe?

Antoine de Saint Exupéry diceva: “Le stelle sono

illuminate purché ognuno possa un giorno trovare

la sua”. Io nella cultura ho trovato il mio ambiente

naturale, per esprimere al meglio le mie

capacità e ricevere grandi soddisfazioni.

gotha

interview

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36

Una nuova rubrica dedicata al meglio in ambito salute ed estetica per

soddisfare i vostri dubbi e curiosità. Grazie ai nostri esperti in ambito

odontoiatrico, chirurgico estetico, fitness e alimentare, dal prossimo numero

rispondiamo alle vostre domande che potrete inviare a info@gotha.veneto.it.

Come fare per avere un bel sorriso

e denti bianchissimi?

Giuseppe Molinari

medico chirurgo

specialista in odontostomatologia,

protesi dentaria e implantologia.

www.poliodontomedicamilano.it

Risponde Giuseppe Molinari, medico chirurgo

specialista in odontostomatologia, protesi dentaria

e implantologia.

“Basta poco, piccole sfumature, cambi di tonalità,

un millimetro in più o in meno, che si cambia

completamente morfologia del sorriso e della

personalità di chi lo porta. L’odontoiatria estetica

oggi è una scienza molto avanzata. Anche se un

bel sorriso non vuol dire un sorriso perfetto; indispensabili

sono naturalezza, traslucenza e armonia.

Cosa consiglia?

“Alterazioni della forma e del colore sono causati

dall’età, da agenti coloranti quali caffè e fumo, fattori

genetici, somministrazioni di antibiotici in età

infantile o in gravidanza. Altre alterazioni della

forma e del colore possono esser dovute a fattori

congeniti o iatrogeni, come vecchi restauri conservativi

o protesici che hanno assorbito coloranti

o che si sono infiltrati, fluorosi, etc. Per

ognuno di questi casi c’è una soluzione altamente

estetica, più o meno sofisticata a seconda

della gravità del difetto. Se si tratta solo di correggere

discromia basta un semplice sbiancamento

con una metodica innocuoa e duratura,

con un rapporto costo-beneficio assolutamente

vantaggioso. Durante la notte si applicano sui

denti delle placchette di plastica con all’interno

un gel sbiancante a base di perossido di carbamide

o perossido di ossigeno o perossido di ossigeno.

Diciotto notti di trattamento e ci si ritrova

con un colore dei denti più giovani e gradevoli,

denti dal colore naturale. Più la diagnosi si fa

grave diventano necessari metodi più invasivi.

Ci si può affidare a metodi fai da te?

E’ assolutamente importante effettuate il trattamento

sbiancante solo sotto il controllo e la supervisione

del dentista! I trattamenti fai-da-te

con i cosidetti “prodotti da banco” comportano

rischi per denti e gengive, e non portano i risultati

sperati. I trattamenti di sbiancamento oggi, effettuati

con materiali adeguati e in modo appropriato,

sono efficaci e delicati sui denti. Ciò

significa che una diagnosi esatta deve avvenire

fin dall’inizio, così come il controllo e il monitoraggio

del paziente durante il trattamento.

Quali sono le tecniche usate nei casi meno

blandi?

Per esempio lo sbiancamento con sostanze più

penetranti, lampade al plasma e ad incandescenza,

cucchiai individuali in alluminio con macchine

sbiancanti che producono vapore, laser

sbiancante, fino ad arrivare al vero e proprio “Veneering”.

Quest’ultima è una delle tecniche più

sofisticata del momento, che permette di preparare

il dente togliendone uno strato sottilissimo

di smalto solo dalla parte anteriore, quella che si

vede. Poi si saldano sul dente le cosìdette “faccette

di ceramica” del colore e della forma desiderata,

scelti in precedenza, di spessore

estremamente sottile, intorno al mezzo millimetro

scarso. La ceramica usata è molto pregiata e la

tecnica richiede l’uso del microscopio. Io mi avvalgo

anche di una telecamera elettronica computerizzata

tridimensionale.


Pier Andrea Cicogna

medico chirurgo

specialista in chirurgia plastica,

ricostruttiva ed estetica.

Valentina Vezzali

oro olimpico scherma

Olimpiadi di Pechino 2008

Non ci siamo fatti scappare

l’occasione di intervistare

Valentina Vezzali

in una sua visita a Padova,

per partecipare ad un evento

benefico al Pedrocchi.

L’abbiamo incontrata nella

palestra Show Club e

dal parrucchiere

Il Campione del mondo.

E’ possibile avere

un “seno su misura”?

Risponde Pier Andrea Cicogna, che utilizza da

tempo per l’Italia il rivoluzionario metodo di

“sistema bio dimensionale”.

“Esiste un metodo personalizzato per soddisfare

le aspettative delle pazienti che desiderano una

mastoplastica addittiva. Si procede alla misurazione

del torace e del seno, il computer elabora e

suggerisce la misura e la forma ideale della pro-

Come si diventa pluri

campionessa olimpica?

E’ l’italiana più vincente della storia, da 11 anni è

al 1° posto nella classifica mondiale. Nata a Jesi il

14 febbraio 1974, ha iniziato a praticare la

scherma nel 1980 con il maestro Ezio Triccoli, insieme

al quale ha cominciato a vincere. La prima

vittoria risale al 1983, nel trofeo Fumi, categoria

"prime lame", e non ha più smesso, collezionando

un'infinità di titoli e medaglie. Va a Pechino, per

la sua quarta olimpiade, da campionessa in carica,

a caccia del terzo oro olimpico individuale.

Ha superato momenti particolari della sua carriera

come solo una fuoriclasse è in grado di fare.

Dopo appena 4 mesi dalla nascita del figlio Pietro,

Valentina era a Lipsia a vincere il suo 4° titolo

mondiale individuale. Nel 2006 è stata operata al

ginocchio sinistro a causa della rottura del legamento

crociato. Grande impegno e sacrificio per

recuperare la forma. Fondamentale il lavoro tecnico

e psicologico del maestro Giulio Tomassini,

suo allenatore dal 1990, che rivela il segreto della

campionessa: saper resettare tutto per poter poi

ripartire da zero. La sua più grande dote in pedana?

Destrezza e reattività nella risposta, capisce

cosa sta per fare l’avversaria e trova la

contromossa per bloccare e toccare per prima. Fa

la cosa giusta al momento giusto. Rientrata a febbraio

2007 dopo l’operazione, ad ottobre ha

vinto il suo 5° titolo mondiale a San Pietroburgo,

battendo in finale la compagna - rivale Margherita

Granbassi che nel 2006 l'aveva sconfitta nella

stessa finale a Torino. Dal 1999 fa parte del

Gruppo Sportivo Fiamme Oro.

tesi, dopodiché, davanti allo specchio, la paziente

può “indossare” con una canottiera specifica e

reggiseno speciale i “sizers”, così da vedere con

precisione il risultato finale ed essere poi pienamente

soddisfatta. Questo permette di poter scegliere,

senza delusioni o false aspettative, il

proprio “seno su misura”.

www.chirurgiaplasticadrcicogna.com

Per fare scherma servono molti riflessi, secondo

lei sono innati o bisogna allenarli?

“Tutte e due le cose sicuramente si nasce con dei

talenti particolari, ma solo allenandoli si riesce ad

utilizzarli al meglio.”

Quanto conta l’alimentazione nello sport?

“Diciamo che è importante per tutti anche per

chi non pratica sport a livelli agonistici, bisogna

mangiare bene e dormire meglio, solo così si ottengono

buoni risultati, io personalmente seguo

principalmente la dieta a zona”.

Cosa ne pensa di Aldo Montano e di Margherita

Granbassi, molto presenti sul piccolo

schermo?

“Ognuno è libero di scegliere cosa fare della propria

vita, Aldo e riuscito anche ad allenarsi e a vincere

un altro bronzo. Margherita voleva da

sempre fare la giornalista, per cui non vedo

niente di strano”.

Voi atleti prendete molti aerei, ha un consiglio

per combattere il fastidioso jet-lag?

“Io non prendo la “pillola” per non sentire il jetlag,

preferisco curare l’alimentazione, cioè non

mangio il cibo dell’aereo, se un volo è lungo

prendo barrette e appena arrivo vado subito in

palestra in modo che il fisico prenda subito il ciclo

di sonno del paese”

BENEDETTA FABRIS

37


E’ quello che hanno fatto i soci piu’ intraprendenti

del centro benessere Forum, partecipando a

TWO WEEKS NOTICE, un gioco originale e curioso

il cui senso era quello di creare situazioni

“piccanti” ma anche divertenti tra coloro che

hanno accettato la sfida.

Per 2 settimane, fino al giorno di San Valentino,

ognuno ha ricevuto una nuova identita’. Forum si

e’ cosi’ riempito di Topolini alla ricerca delle

proprie Minnie, Giuliette che dovevano scoprire

chi era il proprio Romeo, Paperini che

davano la caccia a Paperine o ancora Eve che

tentavano il proprio Adamo.

Una volta individuata la propria dolce metà, all’interno

del centro o anche on line attraverso il

gruppo Forum di Facebook, i partecipanti hanno

messo da parte timidezza e timore, liberando

Coppie di single

si sfidano in palestra

Cosa sareste disposti a fare per trovare la vostra anima gemella?

Se la posta in gioco fosse la persona dei vostri sogni partecipereste

a prove piccanti di affinità, abbandonando

per qualche giorno timidezze,

paure e abitudini?

fantasia e inventiva per partecipare alle “prove di

affinità”: ce n’era per tutti i gusti, da quelle più

caste come la corsa mano nella mano su tapis

roulant o il sollevamento pesi, a quelle più piccanti

come il bacio sott’acqua o il bacio appassionato.

Fantastici anche i premi in palio: un esclusivo

week-end da trascorrere insieme, offerto da Bradipo

alla prima coppia classificata, una Day Spa

dell’amore a Forum con massaggi e trattamenti a

base di cioccolato per lui e per lei e una romantica

cena nel raffinato ristorante Viale 19.

FORUM CENTRO BENESSERE

Associazione sportiva dilettantistica

Via Savelli, 120

Tel. 049 8079811

www.forumcentrobenessere.it

39


40

Il mal d’Africa nelle

foto di Capellini

170 scatti ci trasportano nell’incanto dell’Africa

selvaggia e libera.

“La mia Africa con Alberto Moravia” così si intitola

la mostra inaugurata a Bologna a Palazzo d’Accursio

il 16 gennaio e aperta fino al 24 febbraio,

come anche il bellissimo volume con testi di

Dacia Maraini, di Gaspare Barbiellini Amidei, di

Vittorio Sgarbi e di Moravia stesso, che racconta

dei giorni trascorsi dal fotografo padovano in

compagnia di Moravia e di Dacia Maraini, una

specie di diario di viaggio nel 1979, nell’East

Africa – diario di un’amicizia - da cui traspare

forte il senso dell’avventura, lo stupore dinanzi ai

tramonti infuocati, agli animali feroci( ripresi sempre

da vicinissimo , da buon cacciatore qual è Capellini).

È il racconto di spedizioni nei sentieri

della savana, del fascino degli indigeni e della

bellezza delle loro donne, di laghi coperti dai fenicotteri,

della natura violenta e profumata di

quei paesaggi allora ancora incontaminati. È il

racconto di un “tempo meraviglioso con la consapevolezza

di vivere in grande libertà” come Capellini

stesso ama descrivere il suo periodo di vita

in Africa fino al ’69 e i suoi reportages fotografici,

che lo portarono lontano da Londra dove viveva

con la prima moglie. Le foto di Capellini sono

sempre frutto dei suoi “innamoramenti”, del suo

animo di viaggiatore e di grande amante della

vita, grandi personaggi tra cui Moravia, Hemingway,

Goffredo Parise, le donne, i cavalli, l’arte, i

luoghi del cuore: ne ha riempito i suoi 40 libri e

una cinquantina di mostre.

FRANCESCA DOLCETTA

“No door collection”

No door Collection porta dalle linee pulite e minimali,

è un progetto rivoluzionario nato dall’incontro

fra Impronta, azienda trevigiana che da

oltre 50 anni progetta e produce infissi in legno

per interni ed esterni di grande innovazione e

qualità, e Alberto Del Biondi Industria Del Design

- centro di design avanzato noto a livello internazionale

- con la sua divisione architettura e design,

di cui è responsabile l’architetto Tiberio

Cerato. “No door collection rappresenta un nuovo

modo di concepire le aperture e un concetto di

interfaccia fra volumi architettonici assolutamente

innovativo. Abbiamo lavorato a lungo per

ottenere un prodotto tecnologicamente innovativo

e di elevata qualità funzionale ed estetica, dedicata

ad un pubblico raffinato ed esigente. La

prima versione è pensata per un uso residenziale

ma sarà presto affiancata da un modello per il

settore contract”, affermano Alberto Del Biondi e

Tiberio Cerato.

KATIA ROSSI

Alberto Del Biondi industria del design

disegna porte e finestre da vivere.


Photo Paola Fiorini

gotha

interview

La incontriamo nel suo ufficio, ci riceve in modo

informale è molto gentile e disponibile

Mi sarei sentita svenire all’idea di un riconoscimento

di tale portata…

“Pensi credevo fosse uno “spam”, stavo per cancellare

la mail che mi diceva che avevo vinto il premio…poi

mi hanno avvertito che avevo vinto

davvero. Spero che questo riconoscimento funga

da cassa di risonanza con le organizzazioni internazionali

per le attività che stiamo svolgendo. Non

è più possibile affrontare in modo disgiunto la salute

dell’ambiente da quella degli animali e dell’uomo.”

Un passo avanti anche per l’Italia grazie al suo

coraggio.

“Diciamo che ho osato mettendo in discussione

me e il mio lavoro, l’ho fatto per avere una sanità

pubblica migliore, puntando alla trasparenza dei

dati con una sana competizione che è assolutamente

utile per la crescita.Se parliamo di sanità

pubblica ci sono dati che non vengono mai pubblicati

e molte volte anche persi, perché magari lo

studioso viene spostato in un altro posto.”

Com’è la ricerca in Italia?

“Per noi è dura, c’è un’ apparato burocratico con il

quale devi essere in grado di confrontarti. Io sono

orgogliosa di averlo fatto in Italia”.

Quando l'opinione pubblica italiana si preoccupava

per cigni o gatti, lei si preoccupava per

i Paesi poveri. E oggi? "Sono ancora più preoccupata.

Qui esistono i servizi sanitari, nei Paesi poveri

no. Perciò sono indispensabili iniziative come

Flu-Aid, Flutrain e la cooperazione tecnica prevista

dalla Fao. Permettono di trasferire le conoscenze

di base al personale sanitario in Africa, in Asia e nei

Paesi dell'Est europeo. Per conto della Fao, con i

miei collaboratori, abbiamo organizzato sei pro-

Ilaria Capua

miglior scienziata del 2008

grammi di formazione per coprire aree molto

vaste, Balcani, Medio Oriente, l'Africa. Una gran fatica,

ma anche una grande soddisfazione".

Il suo laboratorio è cresciuto moltissimo negli

ultimi anni. Tutto bene quindi?

"L'Istituto Zooprofilattico sarà anche un centro

d'eccellenza, ma non ha molti mezzi e si occupa di

malattie che finora interessavano poco. Per fortuna

c'è una direzione che fa i salti mortali per venirmi

incontro. La vera risorsa di cui abbiamo

bisogno e sulla quale stiamo investendo è il personale.

Servirebbe gente che sa l'inglese perché

tutto si fa in inglese, i corsi di formazione, i contatti

con i colleghi, i progetti di ricerca, gli articoli, i rapporti...

La barriera linguistica penalizza gli italiani.

Io ho avuto la fortuna di impararlo da piccola, ma

scrivere un articolo scientifico in un'altra lingua è

proprio difficile".

Di recente sono stati segnalati altri morti in

Africa e Asia, oltre a nuove mutazioni del virus.

Cosa sta succedendo?

"Oggi sappiamo più di ieri ma ancora non abbastanza.

Sappiamo che alcuni focolai seguono le

rotte degli uccelli migratori e altri quelle del commercio

locale o globale del pollame vivo o della

pollina”.

Com'è il virus in ciascuno di questi focolai, da

dove viene, da quanto tempo è presente, che

mutazioni ha accumulato?

Non lo sappiamo perché alcuni Paesi non sono in

grado di fare diagnosi e poi accade un fatto scandaloso:

alcuni ricercatori si tengono il virus in congelatore

per mesi, anni, in attesa di pubblicare le

"loro" sequenze di geni in un articolo che darà lustro

a loro e al loro laboratorio. Qualche mese fa,

dei ricercatori cinesi hanno scritto di aver trovato,

tra il 2002 e il 2005, uccelli migratori asiatici infetti

Ilaria Capua, 42 anni nata a Napoli, virologa, scienziata dell'Istituto

Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie è stata premiata come

"Mente rivoluzionaria 2008", dalla rivista scientifica americana Seed

Magazine, testata di scienza e tecnologia che seleziona cinque leader

della cultura scientifica mondiale che più hanno influenzato il nostro

modo di vedere il mondo, la mente e l'universo. E’ la prima volta che

una donna italiana riceve un riconoscimento di questo tipo.

Il premio le è stato assegnato per aver promosso la condivisione delle

informazioni genetiche relative ai virus aviari all’interno della comunità

scientifica internazionale. E’ una fra le ricercatrici italiane più stimate nel

mondo, tanto che proprio a lei è stato affidato il coordinamento

dell'Offlu, il centro di ricerca per combattere l'influenza aviaria creato

dalla Fao di Roma e dall'Oie sistemi diagnostici o a valutare l'efficacia

dei vaccini. L’approccio innovativo portato avanti da Ilaria di Parigi,

istituzioni che tutelano l'alimentazione umana, la prima e la salute

degli animali d'allevamento la seconda.

ma sani. E non potevano avvisarci prima? Aspettavano

di pubblicare il loro articolo su una rivista

prestigiosa. Ma siamo pagati per tutelare la salute

pubblica, non per cercare la fama".

Come trova il tempo di far tutto?

"Con fatica. Io lavoro sempre - appena ho cinque

minuti liberi lavoro. Spesso di sera o di notte, altrimenti

non ce la farei. E poi, ma questa è una realtà

di molte donne che lavorano, vado sempre di

corsa, fra un impegno e il prossimo mi posso permettere

al massimo 15 minuti di flessibilità".

E la sua famiglia?

"Ho un marito scozzese che mi aiuta moltissimo e

una bimba meravigliosa di tre anni e mezzo che

ha imparato che mamma a volte va "nell'ufficio

lontano" o torna tardi, ma torna sempre. Comunque

le donne sono dotate per il multitasking. Dico

sul serio. Se non fosse così, la specie si estinguerebbe

subito. Siamo noi a portare i bambini a

scuola e mentre guidiamo, rispondiamo al telefono,

prendiamo appuntamenti, ci fermiamo al

mercato, facciamo la spesa e intanto progettiamo

un esperimento”.

Un'ultima cosa: se sua figlia avesse vent'anni e

volesse fare il suo stesso lavoro, le consiglierebbe

di andare all'estero?

"E perché? La mia esperienza nel campo della sanità

pubblica in generale, e delle zoonosi emergenti

in particolare, parla chiaro. Qui si fa ottima

ricerca. Bisogna essere determinati, la strada è

tutta in salita, ma quando arrivi ti puoi togliere

molti sassolini dalle scarpe. La cosa che più mi gratifica

quando vado in giro è che dimostro ai miei

colleghi stranieri che l'eccellenza in Italia esiste. E

non solo. Guarda caso, proprio nel servizio sanitario

nazionale".

di SILVIA CARRARO

41


DIRETTASTADIO


Alla regia,

Enrico Lando…

Comedy Central e MTV ospiteranno, dal 12 febbraio,

gli sketch televisivi “I soliti idioti”, girati dal

regista padovano Enrico Lando. Le 10 puntate,

con due attori protagonisti, Francesco Mandelli

e Fabrizio Biggio, metteranno in piazza il meglio

delle nevrosi italiane, viste attraverso gli

occhi di un filmmaker che ha imparato l’arte

della regia nel mondo anglosassone. “Nelle

varie puntate, prendo in giro l’Italia ma senza

offesa, la mia è una comicità cinica, all’inglese”.

Forti della capacità dei truccatori, il meglio del

mondo cinematografico, gli attori impersone-

gotha

news

ranno vari tipi, anche

femminili, in situazioni

assurde, surreali. Il gusto

della provocazione, della

presa in giro, così spinto

in Lando, nasce da un

desiderio di sottolineare,

con forza, il politicamente

scorretto che c’è

tra noi.

INES THOMAS

L’arte padovana

a Jesolo

Grande soddisfazione per il Professor Giuseppe

Pavanini, valido chirurgo ortopedico,da oltre 30

anni, per il risultato ottenuto alla settima edizione

del concorso Artistico internazionale di pittura

svoltosi a Jesolo. L’artista frequenta come appassionato

conoscitore, anche grazie alla professione

di art-dealer della moglie Patrizia, numerose mostre

di pittura e da qui l’ispirazione per la nuova

avventura . Pavanini abbandona quasi il pennello

per operare direttamente sulla tela con i ferri del

mestiere:garze e siringhe per spargere,distendere,

intrecciare e dipanare il colore. Ogni opera rappresenta

l’emozione, l’attimo, la bellezza, il sentimento

le sensazioni e tutto quello che si conosce

solo con l’animo e con il cuore. Nei suoi quadri si

fa apprezzare un rigore ed un controllo formale e

rigoroso che più che esprimere la soggettività del

loro autore la sublimano in un’attenzione forte

per la tensione formale dell’opera.

KATIA ROSSI

43


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46

“La casa per tutti”

ideata da

Andrea Stella

Sabato 7 febbraio presso lo stand dedicato al progetto

“la casa per tutti” allestito al padiglione F della Fiera

di Vicenza è stata presentata alla stampa l’importante

iniziativa promossa dall’associazione “Lo spirito di Stella”.

“La Casa per tutti” è un progetto della Onlus presieduta

dal vicentino Andrea Stella in cantiere a

Bassano del Grappa che prevede la realizzazione

di 3 unità abitative indipendenti nelle immediate

vicinanze dell’Ospedale civile. Una volta ultimate

saranno messe a disposizione delle persone che,

in seguito a danni spinali provocati da incidenti o

malattie, si troveranno nel delicato momento di

passaggio tra la fase ospedaliera e il rientro a casa.

Le abitazioni verranno costruite con la stessa logica

progettuale alla quale si è ispirato Andrea

Stella nella costruzione del catamarano Lo spirito

di Stella, il primo al mondo senza barriere architettoniche.

La casa per tutti è il primo esempio in

Italia di casa accessibile sviluppata con criteri di

ecosostenibilità, eco compatibilità( bioarchitettura)

e con l’applicazione della domotica per una

completa usufruizione da parte delle persone a

prescindere dalla disabilità. E con l’applicazione

del fotovoltaico diventa una c.d. “casa passiva” (

che non consuma energia ma la produce). Sono

intervenuti : Andrea Stella, presidente dell’Associazione

Lo Spirito di Stella, gli architetti Alberto

Sabbadin e Maurizio Malvestito, curatori del progetto,

Michele Mion presidente del consiglio comunale

di Bassano del Grappa, la dott.ssa

Mariangela Leucci referente dell’Unità Spinale di

Vicenza che ha spiegato la straordinaria e innovativa

importanza per il territorio berico e veneto

di questa iniziativa. Ha preso anche la parola Massimo

Stella in rappresentanza del gruppo Estel,

partner tecnico del progetto.

FRANCESCA DOLCETTA

Sempre attive

le Ladies’

di Vicenza

Di beneficenza non ce n’è mai abbastanza,

sopratutto al giorno d’oggi. E

certamente il Ladies’ Circle ha preso alla

lettera lo spirito di servizio, colonna portante

di questo club di donne generose

di cuore e di tempo verso i meno fortunati.

Dalla grande festa di Natale e per

tutto l’anno, moltissime sono le iniziative

tra incontri culturali, tavole rotonde

e conviviali di vario genere i cui proventi

sono sempre devoluti in beneficenza. Il

2008 si è concluso con il progetto Xmas

for Uganda in cui il Ladies’ Circle Vicenza,

insieme a Club 41, Round Table

Vicenza, Agorà Italia hanno devoluto il

ricavato a finanziare la missione medico-umanitaria

“Surgery for Children”,

un’associazione che opera in luoghi fortemente

disagiati dove la chirurgia,

anche quella pediatrica, viene considerata

“un lusso”, e che sarà in Uganda proprio

questo febbraio. Il 2009 si è aperto

invece con un incontro, anch’esso per

beneficenza, con Federico Rampini, editorialista

e corrispondente da Pechino

di “Repubblica” che con Carlo de Benedetti,

il grande imprenditore, e Francesco

Daveri, professore ordinario di

Politica Economica all’Università di

Parma hanno affrontato nel libro “Centomila

punture di spillo”il tema di come

l’Italia può e deve tornare a correre:

siamo noi, cittadini e i giovani, che come

tanti spilli possiamo scuotere un sistema

politico e produttivo troppo indolente,

con il nostro lavoro, il nostro

impegno civile e i nostri consumi.

Forza Ladies’! c’è sempre bisogno

del vostro impegno!


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“First”

energia e fermento

prima fiera dell’oro del 2009

La prima manifestazione orafa internazionale

di Fiera di Vicenza, First, ha chiuso il 18 gennaio

con un bilancio soddisfacente.

di FRANCESCA DOLCETTA

Se è vero che i mercati in tutti i settori sono in sofferenza,

è anche vero che le soddisfazioni nel

campo dell’oreficeria non mancano. Questo

primo importante appuntamento del 2009, indubbiamente

vissuto da tutti gli operatori come

un banco di prova, si è rivelato più positivo delle

attese. Si è respirato un clima propositivo e vivace

e si è registrato un segnale forte da parte dell’oreficeria

italiana che continua a credere e investire

nel proprio futuro.Le nuove proposte e

l’eccellenza del Made in Italy hanno fatto la parte

del leone, per l’attenzione riscossa dalla Glamroom

ed anche dal T-Gold, salone internazionale

delle tecnologie per la lavorazione dell’oro: la ricchezza

delle novità, la presentazione di numerose

collezioni inedite, innovative nel design, nei materiali

e nelle tecniche, sono state ampiamente riportate

dalla stampa nazionale ed internazionale.

Zeno e

Virginia Soave.

Ambrogio Dalla Rovere e

Susanna Michelazzo.

Domenico Giradi,

direttore di Fiera di Vicenza.

Ermanno Scervino e Nadege,

Rita e Dino Menarin.

First ha posto l’accento sull’importanza di mantenere

vivo il mercato e sostenere la domanda con

nuove e valide proposte, dato che si è registrata

indubbiamente una contrazione di presenze soprattutto

dei buyers esteri, in particolare dagli

Stati Uniti e dall’ex Unione Sovietica. Ma la volontà

di reagire alla crisi è espressa dall’adesione

anticipata di moltissime aziende orafe alle fiere

dell’oro del prossimo periodo, About J a Milano in

febbraio, Vicenzaoro Charm in aprile e al JCK di

Las Vegas di maggio, a dimostrazione di come lo

“strumento fiera” resta fondamentale anche in

momenti di difficoltà. La stessa festa First, coordinata

dalla pierre Nanà Bottazzi, che ha aperto i

battenti dell’edizione 2009, è stata un ulteriore riprova

di come Vicenzaoro mantenga il suo ruolo

attrattivo e catalizzatore di una mondanità e di un

glamour legati non solo al mondo dell’oreficeria.

gotha

event

“Emozioni

d’Acqua”

ad Arzignano

L’acqua protagonista

di una mostra e di un

concorso fotografico: acqua

come storia sociale, come

cultura, come risorsa

plane taria da salvaguardare,

insieme a tutte

le innovazioni che hanno

permesso di dominare

l’elemento liquido.

È questa l’iniziativa di Acque del

Chiampo, l’azienda di Arzignano che

gestisce il servizio idrico integrato in alcuni

comuni di questo territorio: il progetto

si intitola “Emozioni d Acqua” e si

avvale della consulenza scientifica di

Alessandro Cecchi Paone, giornalista e

conduttore televisivo attivo soprattutto

nella divulgazione scientifica e culturale.

Per un mese saranno esposti reperti

storico-archeologici insieme ai nuovi

strumenti della moderna tecnologia industriale

legata all’acqua. Il concorso fotografico

dal titolo “ Foto sull’acqua,

risorsa e bene comune” rivolto a professionisti

e studenti si inserisce in questa

campagna di sensibilizzazione dell’opinione

pubblica sull’importanza della

creatività e della capacità di innovazione

quali competenze chiave in una

società culturalmente diversificata

quale sarà la società del futuro.

FRANCESCA DOLCETTA


Tornano i Momix a Vicenza dopo 15 anni, la popolarissima

formazione americana con il loro sport

teatrale, uno stile ginnico-atletico arricchito dalle

coreografie geniali e fantasmagoriche di Moses

Pendleton, anima e guida del gruppo che da lui

prende parte del nome(MO da Moses MIX da miscellanea

di stili). Tutto esaurito al Teatro Comunale

il 3 e 4 febbraio per l’anteprima in Veneto dello

spettacolo “Bothanica”, una nuovissima produzione

della compagnia che debutta in prima mondiale

proprio in Italia, e porta gli spettatori,

attraverso la fantasia inesauribile di Pendleton, in

un viaggio dentro la natura, svelando la vita segreta

di piante, fiori, piccoli insetti attraverso ideali

fioriture, mutazioni di piante e stagioni, come se

guardassimo dentro un microscopio. Ma i Momix,

Vicenza Danza

Una stagione densa di suggestioni

celebrando il miracolo della natura, lanciano

anche un monito: dovere dell’uomo è preservarne

la bellezza e la vita, proteggendola dall’azione

umana che rischia di distruggere il pianeta. La loro

è una danza coinvolgente, piena di significati simbolici,

cosmopolita( gli artisti provengono da ogni

parte del globo), che ci trasporta nel mondo dell’immagine

e dell’illusione ottica, con giochi illuminotecnici

e incredibili invenzioni che creano un

continuo senso di stupore e magia. Domenica 8

febbraio è andato in scena invece il flamenco essenziale

d’ispirazione contemporanea della scuola

di Antonio Gadès, esempio ancora una volta della

varietà d’offerta degli spettacoli di questa rassegna.

“Fuenteovejuna” è un caposaldo della Compania

Antonio Gadès, un riconosciuto capolavoro

Due attesissimi spettacoli

per la ripresa della

programmazione 2009

della rassegna

Vicenza Danza.

del maestro danzatore- coreografo per l’essenzialità

dello stile in cui il flamenco viene “ripulito” di

tutti gli orpelli del folklore e sulla scena restano

danza, musica e interpretazione allo stato puro.

Uno spettacolo corale, di forte intensità dove fa capolino

la frequentazione del maestro con il balletto

classico, per il senso drammatico e il pathos

che suscita nel pubblico, in contrasto con la tradizione

più severa e popolare del flamenco delle taverne.

Accanto alle musiche tipiche della

tradizione spagnola sono inseriti brani di Mussorsky

e musiche barocche per raccontare, attraverso

la forza della danza, un affresco politico e coreografico,

una storia di popolo, di orgoglio e dignità

riconquistate.

FRANCESCA DOLCETTA

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Photo Enrico Polcan

Quest’anno un doppio

motivo per festeggiare a casa

Bettanin: la loro festa per gli auguri di

Natale, ormai una tradizione, e i 40 anni

della bellissima Michela. Un’ottima cena

placée del Toulà nella vecchia barchessa palladiana,

e poi le candeline e la torta nell’adiacente

e modernissima casa di Michela e

Antonio, tra i brindisi dei tanti amici. Anche

qualche canzone dedicata per l’occasione

a Michela dai più coraggiosi. E poi via

alle danze fino alle ore piccole. Ancora

auguri Michela!

FRANCESCA DOLCETTA

Doppio brindisi

per Michela Bettanin

Antonio e Michela Bettanin

con gli ospiti.

gotha

birthday

I meravigliosi 18 anni

di Sveva Calmonte

Sabato 24 gennaio, Bassano

è stata teatro del debutto in

società di Sveva Calmonte, cui hanno preso

parte ragazzi e ragazze provenienti da tutto il

Veneto. I festeggiamenti per i diciott’anni di Sveva si

sono svolti nei saloni fiabeschi di casa sua, tra cocktail

e tintinnio di bicchieri, con i familiari e i tanti amici che

brindavano tutti insieme in un'atmosfera magica e allegra.

Sorpresa della serata è stata l'originale idea del mitico papà

Giampy e della splendida mamma Luisa: un lungo tavolo

con diciotto torte, una più golosa dell’altra, illuminate da

tante candele quanti i desideri della festeggiata…Protagoniste

indiscusse del divertimento sono state le

danze protrattesi fino all'alba, tra mojiti e caipiroske,

e la buona musica, che si è dimostrata essere,

ancora una volta, un must

indiscusso della famiglia!

DILETTA RICCIARDI

Il gioielliere Marco Bicego.

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gotha primopiano

Si può dire che la sua azienda è la testimonianza

di un grande amore per la terra?

Io sono un viticultore prima di tutto: ce l’ho nel

sangue, è la mia passione, la mia vita. L’amore per

i vigneti e la terra mi ha spinto a guardare lontano

e creare un’azienda con 1.800 ettari di vigne,

nelle più belle regioni italiane a più alta vocazione

vinicola. Sono partito dal Veneto, da Gambellara,

la terra del Recioto, dove ancora c’è la

storica sede dal 1821, e ho raggruppato aziende

in Valpolicella, in Friuli con la prima tenuta Cà Bolani.

Nel ’79 ho scoperto la Toscana, il Chianti, S.

Gimignano, e ultimamente la Maremma. Negli

anni 80 il Piemonte, l’OltrePò Pavese, poi la Sicilia

negli anni ‘90 con il feudo Principi di Butera, e

per ultima la Puglia nel Salento.

big visti da vicino

Gianni Zonin

L’amore per la terra

nutre lo spirito del banchiere

Un occhio all’Italia ma anche uno verso l’estero?

Il mercato estero è sempre più ricettivo verso il

made in Italy: il vino italiano garantisce quella tipicità

territoriale che è la nuova tendenza del

consumo del vino, ricette e cibi regionali che vengono

abbinati a vini della stessa regione. La nostra

presenza nelle regioni più vocate per la

viticultura ci avvantaggia anche nelle esportazioni

verso l’estero perché i nostri importatori

chiedono vini tipici dei territori d’origine. Ma questa

è stata da sempre la nostra filosofia, una politica

di servizio al cliente, vogliamo far bere vini

d’elevata qualità a un numero importante di persone:

il vino migliore non deve rimanere un piacere

per pochi. Così siamo arrivati fino alla

lontana Virginia, negli Stati Uniti, con la tenuta di

di FRANCESCA DOLCETTA

Il Cavaliere del lavoro Gianni Zonin con i figli

Domenico, Francesco e Michele.

Barboursville, portando la viticultura in uno stato

dove ancora non esisteva.

E per chi cerca un vino d’eccellenza?

Negli anni ’90 abbiamo creato una linea top di

gamma, Gianni Zonin Vineyards, e ogni nostra

azienda agricola produce 2 o 3 vini particolarissimi

in un numero limitato di bottiglie: abbiamo

uno straordinario Barbera Bruneis nell’azienda

Castel del Poggio in Piemonte, un Nero d’Avola

eccezionale nel Feudo Principi di Butera in Sicilia

o il pluripremiato, tre bicchieri, l’Acciaiolo di Castello

d’Albola nel Chianti classico, per citarne alcuni.

Abbiamo ricevuto riconoscimenti anche

oltreoceano, il Governo dello Stato della Virginia

ha molto apprezzato la nostra attività tanto da

conferirci la Governor’s Cup: è la prima volta che


Gianni Zonin, Presidente

della Banca Popolare di Vicenza,

è un uomo d’impresa abituato a contare

sui risultati e poco sulle parole,

alla testa della più importante azienda

vitivinicola privata d’Italia, tra le prime

nel panorama europeo.

Scriveva Joseph Conrad:

“l’uomo è un lavoratore;

se non lo è, non è nulla”

e forse ben si riassume così

la vita dell’uomo Zonin, che giovanissimo

si divideva tra lo studio e il lavoro

e già a 27 anni era presidente dell’azienda

Zonin, diventando il principale artefice

della crescita inarrestabile dell’attività

di questa famiglia legata

alla terra da sette generazioni.

un’azienda italiana ottiene questa onorificenza.

Sono anche orgoglioso di dire che prima del suo

insediamento, durante la cena a Washington con

i past presidents, Barack Obama ha bevuto due

vini della nostra tenuta in Virginia.

Nutre la stessa passione per la Banca Popolare

di Vicenza, di cui è Presidente da 14 anni?

Più di 25 anni fa sono entrato a far parte del Consiglio

di questa banca e ho dato molto di me

stesso perchè continui a crescere e rappresentare

un istituto solido e sano qual è: i Vicentini dovrebbero

sentirsi orgogliosi e gelosi della loro

Banca soprattutto di questi tempi, perché ormai

è una realtà importante, con i suoi 650 sportelli,

anche a livello nazionale.

Come resiste la Banca Popolare di Vicenza al

terremoto che sta travolgendo i giganti della

finanza internazionale?

Abbiamo sempre guardato alla patrimonializzazione

e alla sostanza della Banca, pensando più

al patrimonio dei 56.000 soci che al ROE, guadagnandoci

la loro fiducia. Oggi tutti parlano di finanza,

e siamo arrivati ad un’ubriacatura dei

mercati che ha messo in crisi le istituzioni oltre

che gli istituti. Ho difeso questa banca perché rimanesse

a Vicenza e si sviluppasse nel Nordest,

perché la ritengo una grande ricchezza di questo

territorio. Le grandi fusioni bancarie creano certo

risparmi nella gestione, ma vanno a scapito del-

l’identità e della salvaguardia degli interessi specifici

di un’area come può essere il Nordest, dove

avere un istituto bancario come questo, radicato

sul territorio, che opera per aiutarlo a crescere

con i giusti affidamenti, alle giuste aziende, vuol

dire creare concretezza di risultati. Chi ha lavorato

bene prima della tempesta finanziaria ha costruito

una nave forte in grado di reggere alle

onde più grosse. Certo quando l’economia soffre

soffriamo tutti, ma noi siamo fiduciosi, nel 2009

aumenteremo gli impieghi di 2,5 miliardi di euro,

continuando sulla nostra strada in difesa dell’economia

del territorio, del cliente e del socio, i

cardini sia del passato che del futuro di questa

banca.

La Popolare di Vicenza è impegnata a sostegno

della cultura. È questo frutto di sue passioni

personali?

Ho una particolare passione per la pittura antica,

ma il nostro istituto ha sempre guardato con attenzione

sia al patrimonio immobiliare, ormai di

tutto riguardo, sia all’investimento artistico perché

è un modo di costruire una solidità che si valorizza

nel tempo. Banca Popolare vanta una

collezione d’opere d’arte di assoluto rispetto tra

dipinti e sculture, Orazio Marinali, Arturo Martini,

e monete antiche, tra cui la più importante collezione

al mondo di Oselle veneziane. A CariPrato,

il nostro istituto controllato, abbiamo uno dei più

importanti Bellini al mondo e continuiamo a

comprare all’estero capolavori che poi facciamo

tornare in Italia con il progetto “Capolavori che

ritornano” e che si aggiungono alla collezione di

Palazzo Thiene. Finanziamo con entusiasmo il recupero

di importanti tele e sculture, come il Bellini

di S. Corona che adesso è alle Scuderie del

Quirinale, e la Banca sarà sempre presente a sostegno

di istituzioni e manifestazioni culturali a

Vicenza e nel Nordest.

Ci parli un po’ dell’uomo che sta dietro il

grande imprenditore e banchiere. Quali sono

le sue passioni?

Sono felicemente sposato da quasi 40 anni e ho

tre figli che lavorano tutti con me in azienda, con

mio grande piacere. Amo la caccia perché mi immedesimo

nella natura, respiro il bosco e la terra,

come ho sempre amato andare a cavallo. Sono

uno sportivo innamorato dei dipinti e dell’antiquariato.

Si sente di dire che l’uomo Zonin lascerà la sua

impronta?

Non spetta a me dirlo. Le cose non si fanno mai

da soli, il segreto per raggiungere traguardi importanti

è una squadra che lavora bene, dove

ognuno mette il suo. Ci saranno sempre alti e

bassi nel mondo del lavoro, perciò bisogna saper

trovare il giusto dosaggio tra prudenza e coraggio;

e il dosaggio migliore vincerà sul mercato.

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Se vuoi

andare lontano,

muoviti assieme

agli altri!

Unindustria Treviso e Confindustria Venezia unite contro la crisi.

Nel nuovissimo Auditorium della grande tenuta

Ca’ Tron, a Roncade, sabato 24 gennaio, Unindustria

Treviso e Confindustria Venezia hanno

organizzato il convegno “Le prospettive dell’economia

mondiale 2009”, in collaborazione con

Fondazione Cassamarca e Unicredit Group. Ipotesi,

riflessioni e soluzioni sono state affrontate

sulle prospettive economiche del 2009, offrendo

agli imprenditori veneti un’autorevole analisi sull’andamento

economico internazionale e italiano.

Il meeting è stato aperto dal saluto del

Presidente Alessandro Vardanega di Unindustria

Treviso e Antonio Favrin di Confindustria Venezia.

Si è trattato, grazie alla presenza di alcuni tra

i più autorevoli esponenti dell’economia, della finanza,

delle parti sociali e del Governo, di un’irri-

petibile occasione di informazione e approfondimento

sui temi di attualità economica e sociale.

Sono intervenuti infatti il professor Giavazzi della

Bocconi, Paolo Scaroni , AD di Eni, Giusepe Morandini,

Presidente Piccola Industria, Raffaele Bonanni,

Segretario generale Cisl, Alessandro

Profumo, AD di Unicredit e il ministro del lavoro

Sacconi. Testimone dell’evento una platea numerosissima

di industriali, come Andrea Riello, Nicola

Tognana e Andrea Tomat, neoeletto

Presidente degli industriali veneti. Tutti uniti, per

contrastare la crisi, dal verdetto finale: “Se vuoi

andare veloce, muoviti da solo; se vuoi andare

lontano, muoviti assieme agli altri”.

DILETTA RICCIARDI

Progetto

educazione

alimentare

Sgambaro

Il benessere a tavola è

un gioco da bambini.

Promuovere una più consapevole cultura

del benessere come espressione di

armonico equilibrio tra i propri stili alimentari

e l’ambiente che ci circonda. E’

questo l’obiettivo da cui prende vita il

Progetto educazione alimentare Sgambaro:

un articolato percorso avviato in

via sperimentale nel 1993 e che si configura

oggi come una delle iniziative di

riferimento nel Triveneto per la promozione

di una nuova cultura nutrizionale

presso le giovani generazioni. A confermarlo

i numeri: oltre 60.000 bambini

delle classi elementari di Veneto, Friuli e

Trentino interessate negli ultimi 15 anni

e quasi 3000 insegnanti coinvolti in itinerari

e percorsi didattici interamente

personalizzati da Sandra Sgambaro, responsabile

Relazioni Esterne Molino e

Pastificio Jolly Sgambaro. Il Progetto di

educazione alimentare punta fortemente

sull’esperienza diretta e sensoriale

dei bambini. Tanti di questi sono

oggi diventati grandi e molti di loro

sono diventati anche consumatori più

consapevoli. “Ritengo che il successo di

questo nostro progetto – spiega Sandra

Sgambaro - sia dovuto al fatto di aver

trattato, anno dopo anno, le tematiche

urgenti e importanti che man mano

emergevano. Ultimamente siamo partiti

da una giusta lettura degli alimenti

quotidiani sottolineando la Tracciabilità

,come indizio di sicurezza, per arrivare

oggi alla tematica ambientale della riduzione

di anidride carbonica e di conseguenza

al progetto a Km0 “Kilometro

Zero”.

ALESSIA SEVERIN


A chi ama approfondire la propria conoscenza

per comprendere la reale naturalezza delle cose.

Ho incontrato per la prima volta Federico Giotto

all’aeroporto di Catania: la classica conversazione

che prende avvio durante una coda al check-in,

mentre si guarda con un certo sconforto il tabellone

con i ritardi dei voli per Venezia. Io tornavo

da un lungo week end al mare, lui da un viaggio

di lavoro. Trevigiano come me, mi racconta che fa

l’enologo e che è di ritorno da una visita ad

un’azienda vinicola sulle pendici dell’Etna. Da

quell’incontro casuale passano quasi tre anni Lo

rivedo poche settimane fa in un video appassionante

nel quale spiega il suo modo di sentire e

interpretare i vini. Nasce così quest’intervista a

Federico Giotto, giovane ma già affermato ed autorevole

talento dell’enologia italiana, che annovera

tra i suoi clienti produttori importanti tra i

quali Corte Sant'Alda nella Valpolicella dell'est,

Villa Monteleone nella Valpolicella classica, Le

Vigne di San Pietro sulle colline moreniche del

Garda, Firmino Miotto nella zona di Breganze, le

Sorelle Bronca nel Coneglianese, Stefano Ferrucci

in Romagna e molti altri ancora.

Da dove nasce questa grande passione per il

vino?

E’ una passione quasi innata che deriva da un legame

profondo con la terra. Ho iniziato ad amare

il vino assaggiando quello fatto in maniera casalinga

da mio nonno, osservando con ammira-

Federico Giotto

zione il suo modo di fissare il vino nel bicchiere, di

degustarlo, di sentirlo. Non ricordo, infatti, un momento

preciso nel quale ho deciso di studiare

enologia: è stata una scelta quasi naturale.

Quest'anno su 30 vini veneti premiati con i

“Tre Bicchieri” dalla prestigiosa Guida del

Gambero Rosso-Slow Food, tre sono “tuoi”.

Una grande soddisfazione…

Ho conquistato il mio primo “Tre bicchieri” a 21

anni con l’Azienda Agricola Corte Sant’Alda di

Marinella Camerano che ora è stata nominata viticoltrice

dell’anno. Sapere che il 10 per cento dei

vini veneti premiati con l’ambito riconoscimento

del Gambero Rosso appartiene alla Giotto Consulting,

rappresenta indubbiamente una grandissima

soddisfazione. C’è una parte di me in

ogni vino che produco, un’imperfezione consapevole

che li rende interessanti, da scoprire.

Pensi che il vino possa rispecchiare gli aspetti

caratteriali di chi lo produce?

Il carattere dell’uomo rappresenta il difetto perfetto

del vino. Se è vero che il prodotto dell’uva

non è il vino ma l’aceto, si può facilmente immaginare

quanta importanza possa avere chi ci

mette le mani. E’ l’uomo il trait d’union tra il vitigno,

la zona e il terroir. E’ l’uomo a decidere cosa

piantare, in quale posizione. E’ sempre l’uomo,

con i suoi errori, le sue doti e la sua sensibilità, a

Oltre

il vino

decidere come allevare una pianta, come vinificare

per ottenere un certo risultato. Dietro ad un

grande vino, quindi, c’è sempre un grande uomo,

capace di orchestrare bene i tre fattori: zona, vitigno,

terroir.

Cosa si intende per terroir?

Il terroir è l’anima di un vino. È una parola intraducibile

in italiano: il terroir è il terreno, è il clima,

è l’uomo. E’ una sintesi di tutti gli elementi che

sono alla base delle diversità e dell’originalità dei

diversi vini prodotti in un luogo.

Qual è il plus che Federico Giotto può dare ad

un vino?

Tutti i miei vini godono di una grande personalità

e sono identici solo a se stessi. Il segreto di un

grande consulente non sta nella capacità di superare

sempre un nuovo limite, sta invece nell’abilità

e nella sensibilità di capire e gestire

questo limite per far sì che un terroir si esprima al

meglio. Il tempo, il rispetto per il tempo, è sicuramente

un fattore determinante. Sogno di

creare dei “time less wines”, dei vini senza tempo,

in grado di suscitare sempre le stesse emozioni,

di esprimere in ogni momento la propria essenza.

ALESSIA SEVERIN

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La febbre

del sabato sera

Giorgio Pasetto e Michela Urban.

Alessadra Mascherin e Aldo De Luca.

A cena con Ce Ce Rogers

E’ successo all’Amami a Treviso:

Ce Ce Rogers, in Italia per un tour,

ha coinvolto i presenti con un

inaspettato concerto. Dapprima

un paio di canzoni per quanti erano

a cena, e poi, visto l’entusiasmo,

un crescendo di musica e atmosfera

per centinaia di presenti.

Continua il successo dei sabati all'insegna

della musica anni Ottanta

organizzati dallo Staff di

Time To Lose presso il Victor Hotel

di Silea. Protagonista del “Saturday

Night Fever” party del 17

gennaio il cantante Reeds che

si è esibito in una performance

live con alcuni dei suoi famosi

successi dance anni ’80. Nel

corso della serata l’artista ha

anche regalato ai numerosi

ospiti presenti una piccola anteprima

del “The Wonderful 80’s

Tour”, che partirà a maggio. Alla storica

discoteca del Montello è stato invece

dedicato il “Remember Disco Palace” party che il

17 febbraio ha visto in consolle Eddi Ghizzo e

Lele Chinaglia. Prossimo appuntamento sabato

21 marzo con “It's Spring Time”, una notte di musica

e balli per salutare l'arrivo della primavera.

Reeds.

Fonderia

a luci rosse,

performance

in pvc di Ketra

Sono le maliziose bamboline fetish di

Elena Pizzato, in arte Ketra, le protagoniste

dell’insolita mostra inaugurata lo scorso 7

febbraio presso la Galleria Art Way in zona

Fonderia a Treviso. Dopo la sua intrigante

personale ad Amsterdam, Ketra, giovane

artista bassanese, propone anche a Treviso

una tranche del “redlight district” tra gioco

e trasgressione: quadri-sculture in pvc e

bamboline in porcellana dalle multiple

identità e dalle mise accattivanti tra la trasgressione

e la favola noir. Presenti alla vernice

anche i dj Superkakaokids che si sono

esibiti in una performance live di musica

elettronica mentre all’interno della galleria

venivano proiettati video ispirati all’attività

artistica di Ketra: foto di una ballerina dipinta

in lattice che a poco a poco si spoglia

della sua stessa pelle. Le opere

dell’artista bassanese rievocano ambienti

libertini, provocazioni erotico-sessuali, in

un raffinato gioco-scambio di ruoli che

racconta una società apparentemente

moralista e bacchettona, ma che in realtà

nasconde un’anima fragile e ambigua.

ALESSIA SEVERIN


Annadiva e Carlo Bertagnin Benetton

e Katherine Suarez.

Pierfracesco Jelmoni e Stefano Campoccia.

Laura Cagnin, Sabrina Benetton e Mirko Giaveri.

Il futuro ai giovani

Incontro con Rita Levi Montalcini che quest’anno festeggerà i cent’anni.

Il Premio Nobel per la Medicina e Senatore a vita,

Rita Levi Montalcini, è stata la protagonista domenica

1 febbraio a Montebelluna dell’incontro

organizzato dalla Fondazione Berro per l’arte e la

cultura ONLUS (www.fondazioneberro.it). La serata,

condotta da Jole Cisnetto, ha visto la partecipazione

di Giuseppina Tripodi, assistente del

premio Nobel, di Mario Moretti Polegato, Presidente

della Geox, e di Paolo Berro, Presidente dell’omonima

fondazione.

“Istruzione, chiave dello sviluppo”: questo il tema

dell’intervento della grande scienziata impegnata

dal 1992 in una fondazione il cui obiettivo

è il recupero culturale delle donne africane che

dimostrano di avere grande creatività ed efficienza

organizzativa, innescando meccanismi di

trasformazione sociale. “Se si opererà affinché le

donne africane possano avere una leadership nei

vari campi del sapere, - ha spiegato Rita Levi

Montalcini - non solo risolleveremo le problematiche

del continente africano, ma avremo una po-

Nella notte del 13 febbraio, le sale del Relais Monaco si sono illuminate di tantissime candele e di colorati

festoni per trascorrere uno splendido Carnevale tra amici speciali, accorsi euforici alla serata organizzata

dalla bellissima Sabrina Benetton e dal marito Ermanno Boffa. L’originale dress code “coppie famose”, ha

trasformato il party in un momento di gioia e allegria tra tutti gli invitati, spronati dalla voglia di stupire e

di divertirsi, giocando con i vari personaggi della storia (Hitler-Eva Braun, Marco Antonio-Cleopatra, Sarkozy-Carla

Bruni) e del gossip (Fabrizio Corona-Belen Rodriguez, Flavio Briatore-Elisabetta Gregoraci), non

dimenticando gli irresistibili Diabolik-Eva Kant e Adamo ed Eva, vincitori applauditissimi per il coraggio e

la simpatia! Tante risate sincere tra gli amici di sempre, come Pierfrancesco e Rosa Jelmoni, Stefano Campoccia

e la sua fidanzata, Carlo e Annadiva Bertagnin, Massimo e Samantha Benetton, Marco e Francesca

Crisanti, Umberto e Carolina Travagli, Cristian e Carola Benetton.

DILETTA RICCIARDI

A carnevale

ogni coppia vale!

sitiva ricaduta su tutta l’umanità. Le donne africane

per troppi secoli sono state umiliate psichicamente

e fisicamente, solo con la cultura

potranno riconquistare il posto che spetta alla

loro intelligenza, lottando contro forme di barbarie

come l’infibulazione e i maltrattamenti alla

persona. Queste donne devono acquisire la consapevolezza

delle loro potenzialità ed imparare

ad usarle bene.”

Come opera nel concreto la Fondazione?

“Abbiamo assegnato circa 7000 borse di studio a

ragazze africane, perché potessero proseguire

nei loro studi, a livello scolare, universitario e

post-universitario, e quindi, tornate ai loro paesi

d’origine, lavorare per contribuire al miglioramento

delle condizioni sociali e culturali ed essere

testimonianza di un cambiamento possibile

e necessario. Puntando sulle donne d’Africa

diamo la possibilità a tutta l’umanità di sopravvivere.”

Il motto della sua Fondazione è “Il futuro ai gio-

vani”…

“Oggi i giovani oltrepassano gli anziani grazie all’acquisizione

di innovative capacità tecnologiche.

Io alla mia età quasi centenaria, dico che

sono i giovani a costruire il futuro di tutti ed è necessario

che essi si possano avvalere del diritto di

pensare e passare da spettatori ad attori di una

società che deve rinnovarsi e guardare avanti.”

ALESSIA SEVERIN

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Andrea Tomat

Presidente e Direttore Generale di Stonefly e Lotto

Sport Italia e Presidente di Confindustria Veneto

Alessandro Benetton

Presidente 21 Investimenti e Vicepresidente

esecutivo di Benetton Group Spa

Il 2009 è iniziato con una rivoluzione politica,

culturale, sociale: il giuramento di Barack Obama,

il primo presidente di colore degli Stati Uniti.

Ecco il parere

di alcuni grandi imprenditori.

L’era di Obama

“ Sicuramente le recenti elezioni americane hanno premiato la forza e il coraggio del cambiamento

e della modernità. Ma non vorrei soffermarmi troppo su questi aspetti già ampiamente dibattuti,

quanto piuttosto sulla forza dimostrata in questa circostanza dalle nuove generazioni, che considero

le uniche in grado di spingere verso le grandi trasformazioni necessarie per rinnovare questa società.

I giovani non hanno interessi precostituiti, sono più sensibili ai problemi della società, a nuovi interessi;

sono alla ricerca di nuovi ideali e nuove frontiere da raggiungere. Da sempre le esigenze di cambiamento

provengono proprio da loro, capaci di esprimere più energia e determinazione. Non può quindi

meravigliare il fatto, ampiamente riportato dai giornali d’oltreoceano, che due giovani americani su tre

abbiano votato per Obama. Una bella spinta quella data dalle nuove generazioni per il successo del

candidato democratico. Gli americani sotto la soglia dei 35 anni costituiscono il 47% della popolazione,

mentre sono appena il 38% in Italia. Il peso degli under 35 sul totale dell’elettorato è di oltre il

30% negli States mentre arriva a malapena al 25% in Italia ed è destinato a scendere. Questi dati non

significano certo che siano impossibili i cambiamenti, suggeriscono però che in Italia sono destinati

ad avere vita più dura. La minore forza dei giovani nel nostro paese richiederebbe d’essere compensata

da maggior coraggio, meno difesa delle posizioni raggiunte e più disponibilità a confrontarsi e ad

essere messi in discussione. Ma questo richiede più impegno anche da parte delle nuove generazioni

nel guadagnare il proprio spazio. Obama è arrivato dal nulla e ha scalato i vertici della politica americana,

senza timori reverenziali verso nessuno. La vittoria di Obama insegna che nulla è impossibile.

Anche se in Italia tutto è più difficile, vorrei spingere i giovani a farsi forza e interessarsi di più alle vicende

del mondo e della politica, così da rinnovare e ringiovanire il nostro paese. Un'esigenza sempre

più impellente. “

“ Una delle prime cose che ha fatto Obama è stata di rendersi disponibile ad ascoltare Mc Cain, il suo

rivale repubblicano. Questo la dice lunga su un presidente afroamericano, che ha vissuto in Indonesia,

alle Hawaii, e che è giovane come il suo staff. Il significato è racchiuso nello slogan che ha messo

al centro della sua campagna elettorale: il cambiamento. Il nuovo inquilino della Casa Bianca aveva promesso

durante la campagna presidenziale di rompere con la politica di George W. Bush nei confronti

dell'Iran, che ha definito improduttiva, ed infatti è di questi giorni la notizia che Obama aprirà un dialogo

proprio con questo paese, una situazione fino ad alcuni mesi fa impensabile. Inoltre il piano di intervento

voluto dal governo contro "la peggiore emergenza economica dalla Grande Depressione" è

massiccio e vuole evitare che la crisi diventi qualcosa di insanabile, credo che l’America sarà capace di

rinascere un’altra volta. “


Ettore Riello

Presidente e amministratore delegato

del gruppo Riello

Gianni Zonin

Presidente della Banca Popolare di Vicenza

Mario Carraro

Presidente del Gruppo Carraro Spa

di Campodarsego, multinuazionale leader

mondiale nei sistemi di autotrazione.

Luigino Rossi

Presidente Rossimoda

Luca Bolla

Ex amministratore delegato di Barilla, oggi

finanziere assieme a due soci della “Accord

Management “di Milano, figli con doppio

passaporto italiano e americano e marito

di India, cantante di colore di Chicago.

Roberto Berger

Milanese, figlio di Tommaso, creatore di marchi

come Caffè Hag, Acqua Lievissima, Fiuggi,

Sangemini, oggi finanziere, ha studiato economia

a Boston e conosce molto bene l’America.

Enrico Marchi

presidente Save, Aeroporto di Venezia

“ Sono un ottimista per natura, e vedo in questa elezione una svolta epocale dell’America e del

mondo. Nonostante la non favorevole congiuntura economica, credo che Obama farà bene, fondamentale

sarà anche la scelta delle persone che lavoreranno con lui. “

“ È stata un’elezione molto sentita e partecipata dagli americani, un duello molto corretto. Hanno dimostrato

di essere una grande nazione per il rispetto della parte vinta nei confronti del vincitore, e questo

è un grande insegnamento di civiltà per l’antica Europa ma soprattutto per l’Italia. Obama

rappresenta una svolta: la novità della sua figura di Presidente nero si integra però perfettamente nella

costituzione americana fondata sul rispetto della famiglia, della patria, del cittadino, sulla dignità di chi

intraprende attività di successo, di chi lavora e di chi riesce ad emergere dal nulla. È un società meritocratica

pur con tutte le sue intransigenze e controsensi. Io che sono un uomo d’azienda abituato a

guardare ai risultati senza preconcetti di partenza, sono fiducioso che Obama sarà la scelta giusta perché

si è contornato degli uomini migliori d’America, ha creato uno staff di primo livello senza guardare

alle idee e ai partiti, facendo scelte trasversali, e si è posto come uomo di pace anche nella scelta del

suo Segretario di Stato, la sua grande rivale in campagna elettorale. “

“ Ricordo quando parlò per la prima volta da senatore: incantò tutti i presenti, penso sia un segno

che gli Stati Uniti volessero voltare pagina, sicuramente è un grande innovatore.

Certo i tempi sono estremamente difficili ma anche la scelta di mettere segretario della politica estera

l’accanita rivale democratica Hillary Clinton, dimostra che sa fare scelte ardite per un migliore risultato.

Un’altra carta vincente potrà essere la sanità pubblica. Anche nel settore delle auto che sta attraversando

una profonda crisi: gli Stati Uniti hanno livelli di inquinamento molto più alti dei nostri, per cui

i provvedimenti che sta già adottando a riguardo, per un rilancio di questo settore, riusciranno a risollevare

le sorti delle auto. “

“ Sono molto favorevole ad Obama. Un presidente fatto dal popolo e venuto dal popolo. Dire che

sarà un buon presidente, me lo auguro... Obama ha grandi idee e mi piace molto. Ora facciamo tutti il

tifo per lui affinchè promuova il rilancio dell’economia mondiale, ma non è certo un’impresa facile.

Tutti credono in lui come l’uomo del cambiamento. E probabilmente sarà davvero l’uomo del cambiamento,

ma bisogna vedere se sarà un cambiamento in positivo e all’altezza delle aspettative. Del

resto il nuovo inquilino della Casa Bianca raccoglie un'eredità pesante, quale quella lasciata da George

Bush, che consegna un Paese in recessione e un grande deficit pubblico.E’ una vittoria storica

anche per le proporzioni che ha avuto: Barack Obama è riuscito a vincere in molte regioni che, nel passato,

erano state facili preda dei repubblicani. Questo significa che con il suo messaggio, con il suo carisma,

è riuscito anche a riunificare un po’ il Paese che era rimasto molto diviso negli ultimi anni. E’ una

vittoria ancora più significativa perché dimostra la capacità di cambiamento della democrazia americana,

la capacità di rinnovarsi. “

“ Ho seguito con molto interesse le vicende oltreoceano, essendone emotivamente coinvolto. Ho trovato

le “idee” di Barack Obama assolutamente condivisibili, oltre ad una straordinaria capacità di dialogo

anche nei confronti dei bianchi. Sono convinto che abbia delle indiscusse qualità di organizzatore,

ad una sensibilità politica è soprattutto molto bravo a circondarsi di persone capaci e questa è una sua

forza. Vincere come ha fatto lui è oserei dire geniale, in America non ti è permesso sbagliare. Unica

perplessità è che non ha esperienze nell’esecutivo, non ha nel suo curriculum politico esperienze come

sindaco o governatore, e quindi il mio punto di domanda è di come saprà gestire le emergenze. “

“ Credo che Obama sia più capace degli ultimi due presidenti, sono sicuro che farà molto bene, e la

moglie Michelle ci sorprenderà. “

“ Credo che sia un forte segno di rinnovamento, e penso che farà bene. Che l’America abbia scelto un

presidente di colore e giovane in questo momento mi fa essere ottimista e pensare che avremo dei

buoni risultati. “

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32°

Dobbiaco - Cortina

Se una manifestazione sportiva raggiunge i 32

anni di vita, raggiunge un valore intrinseco che

non si perde nel tempo. Ma la Dobbiamo-Cortina

di sci di fondo ha anche qualcosa in più, perché

ha fatto scuola: sul percorso che fino agli anni

Sessanta collegava le due città, appartenenti a

zone geografiche diverse seppur limitrofe. L’appuntamento

è tornato quest’anno a cavallo tra il

31 gennaio e il primo febbraio. Anche quest’anno

era prevista al sabato la prova di 30 chilometri

lungo i binari dell’alternato mentre la domenica

i 42 chilometri per gli amanti dello skating che

hanno faticato non poco vista la giornata di neve.

Entrambe le prove prevedevano la partenza dalla

piana dell’aeroporto di Dobbiaco, ma gli arrivi

erano diversi. Infatti il traguardo della gara in tec-

nica classica di sabato era a Fiames, nel centro

sportivo Antonella De Rigo, mentre la domenica

si arrivava nel cuore di Cortina al fianco della vecchia

stazione. Un tracciato che ha dovuto subire

una variazione all’altezza di Ospitale con una discesa

lunga un km molto ripida e impegnativa,

che ha fatto cadere molti fondisti. Non sono

pochi gli atleti che hanno scelto la combinata e

chi merita di essere citata è la cortinese Barbara

Giacomuzzi, ex azzurra, oggi maestra, allenatrice,

skiwoman e maratoneta, che ha ottenuto un

gran risultato piazzandosi seconda nella combinata.

Quest’anno le abbondanti nevicate, causa

il pericolo di slavine, ha fatto deviare il percorso

su una discesa dopo Ospitale di un km molto ripida,

che ha fatto tremare molti fondisti…

Coppa del mondo

di sci femminile

Cortina

23-26 gennaio

Protagonista la neve: molti valligiani parlano di

una situazione che non si verificava da ben 40

anni, e le nevicate non hanno risparmiato le piste

delle Tofane nei giorni delle gare. Una situazione

inconsueta che ha visto impegnati gli addetti alle

piste,con l’aiuto di uno spalatore d’eccezione il

più forte velocista di tutti i tempi, Kristian Ghedina

che assieme al cugino Francesco ( campione

del mondo universitario e in partenza per le prossime

universiadi in Cina), hanno aiutato senza risparmiarsi.

Si è iniziato venerdì con la discesa

libera dove ha vinto la svizzera Dominique Gisin,

seconda la statuinitense Lindsey Vonn, leader

della classifica di specialità e 3° la svedese Anja

Paerson, nonostante un ginocchio dolorante.

La migliore delle azzurre è stata Wendy Siorpaes

sesto tempo e alla sua migliore prestazione.

L’atleta cortinese allenata da Olga Menardi

quando è a Cortina, non è salita sul podio per un

piccolo errore. La domenica in una giornata strepitosa

si è svolto il gigante, ad aprire le danze

come apripista la giovane promettente padovana

Maria Elena Rizzieri, sci club Cortina e in

squadra dal 2008, che ha fatto segnare tempi che

ben fanno sperare per il suo futuro. Il podio ha

visto salire tre austriache prima una Khatrin Zettel

in gran forma, seconda la Goergl,e terza Michaela

Kirchgasser, nessuna delle italiane tra le

prime, Denise Carbon accusa ancora i postumi di

un infortunio e Manuela Moelgg pur sciando

splendidamente non è riuscita ad andare sul

podio. Lunedì 26 gennaio la tappa si è conclusa

con il superg dove ha vinto a sorpresa Jessica Lindell-Vikarby,

la piccola svedese di Stoccolma.


Trionfa la crono regolarità che

vede le auto sportive sull'altopiano

della Paganella. Le auto

storiche, costruite prima del

1968, hanno valicato quindici

passi alpini in 12 ore.

Tutti in pista con la 21esima edizione della Winter

Marathon, la prima gara di regolarità dell’anno e

il classico ritrovo di appassionati e collezionisti.

184 le vetture al via dal cuore di Madonna di

Campiglio che, rispetto alla edizione precedente,

hanno affrontato il percorso al contrario e leggermente

allungato, con il numero di prove cronometrate

aumentato da 30 a 35 e con il

passaggio dal "Safety Park" di Vadena, Bolzano.

All'interno del nuovo e moderno centro di guida

sicura inaugurato lo scorso maggio, i concorrenti

hanno effettuato 4 prove prima di affrontare l'ultimo

tratto di strada che li ha portati al traguardo

di Madonna di Campiglio, attraverso il valico

degli ultimi due passi alpini, la Mendola e il Carlo

Magno. A chiusura della manifestazione c’è stato

L’impresa impossibile di

Davide Frana

Nel cuore dell’Amazzonia. Per 1.750 chilometri,

dalla brasiliana Manaus alla venezuelana Ciudad

Bolivar, città sul fiume Orinoco nota per essere

stata la base di Simon Bolivar, liberatore del Sud

America. Il tutto in 16 giorni, con il solo supporto

di una bici, una tenda, un’amaca, una cartina geografica

e un telefono satellitare, con cui teneva informata

della sua posizione l’ambasciata italiana.

Davide Frana ce l’ha fatta anche stavolta. Il quarantaduenne

carabiniere di Mestrino è da poco

rientrato nel suo paese con la soddisfazione di

Winter Marathon

auto storiche sfilano sulle Dolomiti

aver portato a termine l’ennesima impresa, ultima

di una serie di escursioni che già nel corso

degli anni passati l’avevano visto impegnato aldi

dell’oceano. “Il momento più duro è stato

quando ho attraversato la riserva indigena c’era

un cartello che avvertiva : “gli indios ti aggrediscono”.

Quest'anno ho in programma a maggio

una UltraCycling in Slovenia di 1.200 km e poi a

giugno la Race Across America di 4850 km, l'attraversamento

degli States, dalla costa del Pacifico

a quella dell' Atlantico.

lo spettacolare testa a testa sul lago ghiacciato di

Campiglio. Numerosi gli equipaggi veneti tra i

quali spiccavano quello di Giancarlo Giacomello

e Francesco Balbo su Jaguar, dei fratelli Tabacchi

su Porsche Speedster e quello della giornalista

Savina Confaloni con Pierangelo Masselli su Porsche

356. A vincere la 21ª Edizione della Winter

Marathon è stato Giuliano Cané in coppia con la

moglie Lucia Galliani. A bordo della Lancia Aprilia

del 1938, il forte equipaggio bolognese, ha

piegato con 200 penalità totali la resistenza di

Lenzi-Cadoppi su Volvo 122 S Amazon del 1961

(225 penalità) e dei giovani fratelli Margiotta su

Fiat 1100/103 del 1954 (237 penalità).

KATIA ROSSI

“Ho sconfitto in bici anche

l’Amazzonia”

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Quando bellezza ed intelligenza

vanno insieme

Mestrina, milanese, padovana; acquario, 1981;

viaggiatrice, curiosa, intelligente: Angelica Maritan

è una donna che incarna la dinamicità del

nuovo millennio unita alla cultura e alla buona

educazione di un tempo. Bellissima, con i capelli

lunghi e ricci che tiene legati in uno chignon, gli

occhi verdi-azzurro sempre di buonumore e il

sorriso incantevole, Angelica rappresenta bene

il nome che porta. Il suo passo sicuro è morbido

e ondeggiante perché la vita per lei è una strada

dove continuare a cercare, guardando avanti,

senza smettere di pensare. Per questo, dorme

poco perché 24 ore al giorno non bastano. Di

notte, si sveglia con qualche idea che mette

“nero su bianco”; poi, anche se ha altro da fare, ci

ragiona su per vedere se da quel pensiero può

nascere qualcosa. Dopo la laurea in ingegneria

ambientale, ha lavorato due anni in una piattaforma

del Mare del Nord. Un’esperienza dura che

l’ha segnata perché ha temprato un carattere

già deciso e forte ma che le ha fatto capire anche

altri valori: “mio padre mi ha chiamata un giornoricorda-

e mi ha detto che la qualità della vita è

più importante del denaro. Ci ho riflettuto su e

dopo poco, sono ritornata a casa. Oggi lavoro

con lui come imprenditrice immobiliare”. Ciò non

le ha impedito di progettare una sua idea: la valigia

in carbonio, molto leggera che è stata realizzata

da Serapian di Milano e che oggi è in

vendita anche da Harrods. E questo è solo l’inizio.

Isabella Del Bono

e Piero Fracanzani.

Fabrizio Fabris con la moglie.

Angelica Maritan

Con l’UCI a Cortina per la

gara di sci

Stefano Dondi dall’Orologio

e la moglie Carla.

Dieci i circoli UCI che hanno disputato la gara di

sci a Cortina d’Ampezzo: circa 200 persone da

tutta Italia si sono ritrovate, per il secondo anno,

a festeggiare insieme un incontro che non è stato

solo sportivo. Le due serate all’hotel Posta e allo

Sci 18 sono state proprio una bella occasione per

mettere insieme Nord, Centro e Sud e l’eleganza

è stata pari alla simpatia dei partecipanti. Ha

vinto l’ Whist di Torino; il Circolo del Casino Pedrocchi

di Padova è arrivato quinto, seguito dall’Unione

di Venezia. Primo assoluto: Rodolfo

Pellion di Torino; Fabrizio Fabris è stato il migliore

dei padovani; Mario Donati e Roberto Longanesi

Cattani, primo e secondo dell’Unione di Venezia;

Alberto Lobbia, primo del Teatro di Verona. Tra gli

organizzatori, Stefano Dondi dall’Orologio ha

condotto impeccabilmente la tre giorni di sportcharme-noblesse.


Una donna come

ce ne sono poche

Tullia Zevi

DUE BELLE MOSTRE

A PADOVA FANNO ONORE

AD UNA CITTÀ CHE NON

HA PAURA DI OSARE

Il gioiello natura

“Pensieri preziosi 4” a San Rocco riunisce

una serie di gioielli della scuola superiore

di Halle che, per la prima volta in Italia,

aprono una squarcio sulla cultura orafa

della Germania dell’Est. Partendo dai gioielli

della caposcuola Dorothea Pruhl, la

mostra offre al pubblico una selezione rara

e preziosa di altri sei artisti di straordinaria

bravura. Ancora una volta, a Padova si crea

un interesse e un approfondimento sul gioiello

e sulla scuola che sta dietro, di grande

ed elevata qualità tecnica ed espressiva

(fino 1 marzo).

Massironi,

un genio

prestato all’arte

Alla Galleria Cavour, c’era bisogno di omaggiare

un grande padovano, un genio, uno

sperimentatore, un artista anzi di più: Manfredo

Massironi. “Nei confronti dell’informale-

hanno detto Alessandra De Lucia e

Mirella Cisotto- Massironi, prima col

Gruppo N poi individualmente, mise in

campo un ironico spirito di provocazione”

(fino 8 marzo).

Galileo a Padova

Il 2009 è l’anno di Galileo: Padova si prepara a festeggiarlo.

Quattro secoli fa lo scienziato pisano puntò il

cannocchiale al cielo, scoprendo nuovi mondi e fondando

la scienza moderna. Quando venne a chiamato

alla cattedra di matematica, aveva 28 anni; in città rimase

fino al 1610, dove visse all’ombra della Basilica

del Santo: scrutando il cielo, scoprì i pianeti medicei. Al

via, dal 28 febbraio al 14 giugno, al Centro Culturale di

via Altinate, la mostra “Il futuro di Galileo”.

E’ venuta a Padova per ritirare il premio Fumagalli;

in realtà, era un’occasione per farsi un viaggetto

da Roma a Padova in compagnia

dell’adorata nipote Nathania con cui ha scritto il

libro “Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna

e nipote sull’ebraismo”. Il rapporto tra Tullia e Nathania

è quello che ogni nonna sogna: un’adorazione

reciproca, stima, rispetto, affetto. A lei,

nonna Tullia ha parlato della sua vita, di quello

che successe alla sua famiglia, negli anni bui del

mondo. Nathania ha bevuto alla fonte della sobrietà,

del carisma, della vivacità mentale, dell’intelligenza

e ne ha attinto a piene mani. Oggi,

è una ragazza che lavora nel mondo della comunicazione.

Con una nonna così!

Due burrachi di beneficenza

Al Casino Pedrocchi, le signore del Soroptimist,

capeggiate dalla presidente Silvia Sanero

Casalini si sono ritrovate per giocare a burraco:

il service era a favore dell’”Opera Casa Famiglia”.

Circa 140 signore, divise in 32 tavoli, hanno

passato un pomeriggio che ha ben coniugato

il passatempo con l’impegno: dare una mano

all’Opera Casa Famiglia che, in città,

si propone come luogo di accoglienza

e di accompagnamento della persona

allo scopo di favorire un percorso evolutivo

centrato sulla sua autonomia e promozione.

Ci volevano le signore del Lions Club “Gaspara

Stampa” per organizzare un “burraco” benefico,

al Centro Culturale di via Altinate: la riunione

era un’occasione per raccogliere soldi per una

borsa di studio, indirizzata ad una ricercatrice

della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova.

“Il nostro service- ha spiegato il presidente

Mariolina Benettolo- è ispirato all’essere, vivere,

esistere semplicemente al femminile. Vogliamo

dare visibilità a donne che sanno coniugare

talento e professionalità senza rinunciare al

loro essere donna”. Dopo il burraco, non poteva

mancare una sfilata di gioielli, le creazioni

di Angela Caputi. Indossati dalle più belle

studentesse del Modigliani, i gioielli che sono

già esposti al MOMA di New York, sono stati

ammirati dalle socie del Gaspara Stampa,

presenti in molte insieme alle amiche.Tutto

è stato perfetto, grazie alla regia di Nadia Scanferla,

vivace e simpatica titolare del negozio

“Solo un pensiero”. A presentare la serata,una

gentilissima ed elegante Ludovica Cesellati.

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Photo ZoomCortina

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Ha festeggiato con

tanti amici il suo compleanno

l’imprenditore padovano Mirco

Maschio nella splendida cornice di

Villa Franceschi a Mira. Elegante e raffinata

è stata la festa per i circa cinquanta

ospiti che in un’atmosfera allegra e le

note dei cantanti hanno coinvolto tutti,

regalando una serata ricca di divertimento.

KATIA ROSSI

Auguri in Villa

gotha

birthday

L’eleganza

dell’Airc

Per diffondere il proprio messaggio di educazione

e la promozione della ricerca oncologica,

l’associazione AIRC ha organizzato una serata all’insegna

della beneficenza insieme a Deutsche

Bank Private Wealth Management. Il Meloncino

di Cortina d'Ampezzo è stata la cornice ideale per

la cena che presentava un prelibato menù invernale.

L’evento glamour ha visto la partecipazione

di molti imprenditori veneti.

KATIA ROSSI


Atmosfera magica per l’ annuale cena di fine anno

del gruppo Giovani Imprenditori di Padova che illuminato

dalla grande torre rossa del Net Center ha

cenato a lume di candela dentro all’avveniristico

cubo di vetro. Per l’occasione circa duecento eleganti

giovani di Confindustria hanno partecipato

alla raffinata cena di gala ricca di buon cibo ed al-

lietata dal noto gruppo Guitar Land. “Come ogni

anno sono felice di raggruppare tutti gli associati

per questa cena che chiude il vecchio ad accoglie il

nuovo anno con tante novità per il gruppo – ha

spiegato Jacopo Silva, Presidente del gruppo – aumentiamo

sempre più come numero e questo è un

ottimo risultato in quanto si percepisce quanto im-

Romantico

matrimonio in laguna

Si sono sposati tra le mille candele dello storico

Palazzo Pisani Moretta a Venezia Iael Tocchio e Roberto

Paties Montagner titolare del noto ristorante

veneziano “Do forni”. Elegantissimo il

ricevimento all’insegna dell’affetto che ha riunito

i tanti amici intorno alla bellissima coppia. La ceri-

Uno spumeggiante 2009 con

i Giovani

Imprenditori

monia è stata ricca di brindisi, balli e romantici

sguardi sul Canal Grande. Toccante il taglio della

torta condito da baci appassionati e tanti applausi

che hanno reso l’atmosfera indimenticabile.

KATIA ROSSI

pegno e determinazione mettiamo nel nostro lavoro

in modo tale da creare le basi per gli imprenditori

veneti del futuro”. La serata ha avuto anche un

risvolto benefico a favore dell’Associazione ViviAutismo

che ha come scopo principale la realizzazione

di un centro multispecialistico per l’autismo. Tra i tavoli

importanti manager padovani.

KATIA ROSSI

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San Valentino

in parrucca

14 febbraio, tanti amici in baita a San Vito,

non per dirsi “I love you” ma per

un divertente e colorato parrucca party.

Cinzia Rossi, Marco Barollo e Monica Jacopetti.

Tanti auguri Carmelo!

Festa Jungle per l’ingegnere Carmelo Ruggiero,

pugliese naturalizzato a Padova. Tanti

anni “nel nord” non hanno minimamente

smorzato l’ energia e la solarità tipica della sua

terra. Ed ecco un altro suo divertente party all’insegna

dell’atmosfera Jungle, con tutti gli

amici- dai soci di Confindustria a magistrati, avvocati,

commercialisti di fama- vestiti con pelli

leopardate, occhialini da ricercatore,tessuti zebrati

e… gonnellini di banane!

Un compleanno

molto trendy Divertente festa di

compleanno al Sushi Su di Padova.

A spegnere le venticinque

candeline è stato il giovane Nicola Visentin

che ha organizzato un birthday

party all’insegna del divertimento e del

cibo giapponese. Tanti gli amici che hanno

brindato insieme a lui per l’allegro evento

conclusosi con balli sfrenati al Restaurant

Lounge Bar Q fino a notte fonda.

KATIA ROSSI

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