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orchestra e coro dell'accademia nazionale di santa cecilia

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stagione<strong>di</strong> musica sinfonica2011-2012AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICASala Santa CeciliaSabato 12 novembre - ore 18 - Turno A-A2Lunedì 14 novembre - ore 21 - Turno BMartedì 15 novembre - ore 19.30 - Turno COrchestra dell’Accademia<strong>nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>santa</strong> <strong>cecilia</strong>Valery Gergiev Direttore


@ Marco Anelli


programmagustav mahler(Kaliště, Boemia 1860 - Vienna 1911)Sinfonia n. 7 in mi minoreLangsam (Adagio). Allegro con fuocoNachtmusik I (Musica notturna): Allegro moderatoScherzo: Schattenhaft, Fliessend aber nicht schnell(Spettrale, scorrevole ma non veloce)Nachtmusik II: Andante amorosoRondò Finale: Allegro or<strong>di</strong>narioDurata: 1 h. e 15’senza intervallo


cambiamento <strong>di</strong> opinione <strong>di</strong> Schönberg. Ecco come si concludela sua lettera in<strong>di</strong>rizzata a Mahler il 29 <strong>di</strong>cembre 1909 e inseguito <strong>di</strong>venuta famosa:“Quale movimento mi sia piaciuto <strong>di</strong> più? Tutti,non riesco a preferirne alcuno. All’inizio del primomovimento forse mi sentivo alquanto <strong>di</strong>sinteressato,ma solo per poco tempo, dopo <strong>di</strong> che cominciaiad appassionarmi sempre più ad essa; <strong>di</strong> minutoin minuto mi sentivo sempre più appagato ed entusiasta.E non ha abbandonato la presa su <strong>di</strong> meper un solo istante mantenendomi costantementein tale <strong>di</strong>sposizione d’animo proprio sino alla fine.E tutto mi è sembrato chiaro e limpido. Infine, sindal primo ascolto ho percepito le molte finezze formalipur restando sempre in grado <strong>di</strong> seguire il filoconduttore. È stato un immenso go<strong>di</strong>mento. Nonriesco proprio a capacitarmi come non sia statoconquistato da tutto ciò in precedenza.”La “conversione” <strong>di</strong> Schönberg e il fatto che essa avvenne propriodopo l’ascolto della Settima si sono rivelate <strong>di</strong> importanzastorica. La Settima deve essere considerata una delle opere <strong>di</strong>Mahler più innovative e tuttora provocatorie. Oggi, all’inizio delXXI secolo, è ormai opinione comune che la Settima rappresentiMahler nel suo aspetto più “moderno”, cioè come uno deiprincipali artefici <strong>di</strong> quella musica “nuova” che avrebbe sorpresoil mondo dopo il 1900.Mahler era, musicalmente parlando, un grande viaggiatore e lastruttura narrativa era fondamentale per il suo pensiero formale.In ciascuna delle sue Sinfonie si ha la sensazione <strong>di</strong> partireper un viaggio alle prime battute e <strong>di</strong> arrivare a destinazione almomento dell’epilogo.Una delle ragioni per cui Mahler completò con <strong>di</strong>fficoltà la composizionedella Sinfonia è dovuta in certa misura all’assenza <strong>di</strong>un’idea (o idee) a lui in<strong>di</strong>spensabile per intraprendere un nuovoviaggio. Vale la pena ricordare che Mahler era un appassionato“viaggiatore” e in particolare un instancabile camminatore. Per7


Arnold Böcklin.L’isola dei morti, 1883.Kunstmuseum<strong>di</strong> Basilea<strong>di</strong> più, quando cominciò a comporre la sua Settima Sinfonia, abitavain una villa a Maiernigg sulle rive del lago Wörthersee perraggiungere la quale doveva farsi traghettare a remi dalla spondaopposta. Fu precisamente questo viaggio <strong>di</strong> ritorno a casa a ispirarglila composizione della Settima. Infatti, il secondo e il quartomovimento, i due Notturni, intitolati per l’appunto da MahlerNachtmusik, erano già stati composti nell’estate del 1904, periodoin cui Mahler aveva anche completato il ciclo dei Kindertotenlieder.Fu soltanto nell’estate seguente (1905) che egli, con unastraor<strong>di</strong>naria esplosione <strong>di</strong> creatività, poté completare la Sinfoniae, cosa ancora più avvincente, fu proprio il viaggio sul lago,più precisamente il ritmo dei remi che, come egli racconta in unasua lettera ad Alma, gli permise <strong>di</strong> superare l’impasse che sinoallora gli aveva impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> portare a termine la Settima:“salii in barca per essere traghettato. Ai primi colpi<strong>di</strong> remi, mi balenò alla mente il tema (o piuttostoil ritmo e il carattere) dell’introduzione del primomovimento e in quattro settimane il primo, il terzoe il quinto movimento furono completati!”La nuova Sinfonia venne quin<strong>di</strong> quasi letteralmente “varata” daun viaggio in barca sul lago. Il marcato ritmo iniziale del primo8


movimento, l’Allegro risoluto, è anche l’inizio <strong>di</strong> untipico viaggio “alla Mahler” in un paesaggio notturnopunteggiato dai ciangottii e versi <strong>di</strong> uccelli notturnie dai muggiti del bestiame (l’assolo del cornotenore) inframmezzati da sciabor<strong>di</strong>i d’acqua. Mahleraccenna nel suo manoscritto ad un passaggio pizzicato(corde basse) ispiratogli dal “tonfo dei sassi checadono in acqua”.A lungo ho avuto l’impressione che questo straor<strong>di</strong>narioprimo movimento descrivesse un paesaggionotturno popolato da uccelli, animali e in balia delleforze della Natura con scarso rilievo della presenzaumana. Adesso che ne conosciamo lo spunto ispiratore– Mahler stesso in movimento sul lago – riascoltandolo,il movimento ci ricorda innanzitutto l’inizio<strong>di</strong> un viaggio e poi il vivido quadro <strong>di</strong> un mondo notturno, manon soltanto naturale. Al centro c’è un essere umano, Mahlerstesso che s’imbarca, sbarca e quin<strong>di</strong> prosegue il suo viaggioper mezzo della sua impareggiabile immaginazione. Il ritmograve, pulsante e impregnato <strong>di</strong> oscurità che ascoltiamo nellebattute iniziali del primo movimento persiste durante tuttoil brano. È una presenza continua e penetrante, una formaavanzata <strong>di</strong> “musica in viaggio” per ricordarci che assieme alcompositore avanziamo verso una destinazione ignota e non<strong>di</strong>chiarata.Vorrei soffermarmi ancora sul concetto <strong>di</strong> viaggio, cioè dellamusica che è costantemente in cammino: il genere <strong>di</strong> musicache più palesemente rende l’immagine del moto, della mobilitàè quello della Marcia. Certo, il ritmo <strong>di</strong> apertura – il battitocostante dei remi – percorre, come un filo conduttore, il primomovimento ma tale concezione ritmica fondamentale sfocianella monumentale Marcia dell’Allegro, il cui tema principale ei vari motivi connessi creano una tensione smisurata.Nella sua sezione principale, il primo movimento impone la tonalità<strong>di</strong> mi minore. Per la deflagrazione del passionale secondotema, Mahler raccomanda all’<strong>orchestra</strong> <strong>di</strong> eseguire la struggentemelo<strong>di</strong>a con massimo impeto, Mit grossem Schwung; si trattala settima sinfoniaData <strong>di</strong> composizione1903 - 1905Prima esecuzionePraga, 19 settembre 1908DirettoreGustav MahlerOrganico2 Ottavini, 4 flauti,3 oboi, corno inglese,3 clarinetti, clarinetto piccolo,clarinetto basso, 3 fagotti,controfagotto, corno tenore4 corni, 3 trombe,3 tromboni, basso tuba,timpani, percussioni, 2 arpe,mandolino, chitarra, archi9


La villa <strong>di</strong> Maierniggsul Wörthersee.<strong>di</strong> un momento eccezionale, non solo per la melo<strong>di</strong>a ma ancheper la sua <strong>di</strong>rompente tonalità <strong>di</strong> do maggiore. Tale strapporispetto alle convenzioni “classiche” è rime<strong>di</strong>ato da Mahlerreintroducendo durante lo sviluppo il secondo tema nella dominante“tra<strong>di</strong>zionale” <strong>di</strong> si maggiore. È un altro momento lacui assoluta bellezza deve aver rincuorato quanti ritenevanoche Mahler avanzasse troppo rapidamente in territori sino allorainesplorati. Lui stesso si assicurò che nessuno potesse nonaccorgersi della sublime modulazione a si maggiore facendoaccompagnare l’inizio del tema dalle arpe con un arpeggio fortissimo– può forse far sorridere che alla prima rappresentazionenon ci fu critico che non encomiasse il fulgore <strong>di</strong> questa particolarebattuta (battuta 317). Almeno in questo caso la criticafu unanime nel rendere un giu<strong>di</strong>zio positivo.10


Col senno <strong>di</strong> poi, riteniamo che il do maggiore con cui questoampio secondo tema viene introdotto preannunci l’esistenza <strong>di</strong>una meta lontana che sarà raggiunta nel Finale; inoltre, questamelo<strong>di</strong>a sembra contrastare, anche se per breve tempo, conl’atmosfera e il paesaggio prevalentemente cupi del movimentoe avere le sue ra<strong>di</strong>ci nelle passioni umane.Il primo movimento termina precipitosamente nella tonalità <strong>di</strong> mimaggiore senza però allontanarsi dai motivi della Marcia principale.Quale sarà il sentimento che prevarrà ed esprimerà il propositodella Sinfonia: vittoria o sconfitta? Sulla base del solo primomovimento è <strong>di</strong>fficile prevedere quale possa essere il possibileobiettivo ed è a questo punto che dobbiamo ricordarci che nel1905, quando Mahler stava completando i movimenti 1, 3 e 5, i dueNotturni (cioè i movimenti 2 e 4) erano già stati composti e quin<strong>di</strong>avrebbero inevitabilmente influito sul seguito del “viaggio”.Il viaggio prosegue con la prima Nachtmusik (secondo movimento,do maggiore - minore). Mahler si è <strong>di</strong>sfatto della barca,dei remi e dei gesti eroici rappresentati dalla Marcia del primomovimento, quando stava percorrendo l’universo della notte, edè sceso nelle strade comuni. Ascoltiamo ora una Marcia addolcitae in scala ridotta, che si ad<strong>di</strong>ce ad una passeggiata notturnaper la città, sono anche presenti garbati motivi <strong>di</strong> Serenata piùconsoni ad uno Stadtpark (parco comunale) che ad una piazzad’armi. Ciò che qui è insolito, e peraltro tipico della Settima, èil sorprendente inserimento nel movimento degli aspri suonidella Natura. Credevamo <strong>di</strong> esserceli lasciati alle spalle dopo ilprimo movimento e invece, dopo un breve fraseggio <strong>di</strong> motivi eritmi da Marcia (assolo del corno), veniamo letteralmente sommersida una torrenziale sequenza <strong>di</strong> canti <strong>di</strong> uccello eseguitidai legni (Mahler stesso suggerisce in partitura al flauto l’in<strong>di</strong>cazione“come canti d’uccello”) che preannuncia il tema dellaprima Marcia; notiamo altresì che la sequenza viene interrottada una sonora triade in do maggiore (corni e trombe) passandosenza soluzione <strong>di</strong> continuità alla tonalità minore.Ma ci attendono altre sorprese. Se i passaggi dei legni eranoinconsueti, ancor più bizzarre e persino surreali sono adesso lestrane interpolazioni <strong>di</strong> campanacci, dapprima resi in lontanan-11


12libriNatalie Bauer-LechnerMahleriana. Diario <strong>di</strong> un’amiciziaIl Saggiatore, Milano 2011Gustav Mahler. Il mio tempo verrà.A cura <strong>di</strong> Gastón Fournier-Facio.Il Saggiatore, Milano 2010Alma Mahler.Gustav Mahler.Ricor<strong>di</strong> e lettere.Il Saggiatore, Milano 2010(Tascabili)Quirino Principe.Mahler. La musicatra Eros e Thanatos.Bompiani, Milano 2002Gustav Mahler,Bruno Walter.Carteggio.E<strong>di</strong>zione Stu<strong>di</strong>o Tesi,Pordenone 1995.Gustav Mahler,Richard Strauss.Carteggio: 1888-1911.SE, Milano 1991.za e poi ripetuti come parte <strong>di</strong> una tessitura <strong>orchestra</strong>leabbastanza fitta. Alla prima loro apparizioneremota e misteriosa, i rintocchi investono l’orecchiocome suoni provenienti da un altro pianeta. L’effettoè sensazionale: l’evocazione <strong>di</strong> un “luogo” incre<strong>di</strong>bilmente<strong>di</strong>stante dagli altri.Come stabilire un rapporto con tutto ciò e capirneil senso? Il contrasto tra i passaggi “cinguettanti”dei fiati e il carattere talvolta monotono delle marcenon potrebbe essere più marcato, e nel corso dellaSinfonia primeggiano, tra gli espe<strong>di</strong>enti compositivi,il contrasto, la contrad<strong>di</strong>zione, la <strong>di</strong>scontinuità,il paradosso e una palese illogicità. Nella parte centraledel movimento vi è un passaggio sorprendentedurante il quale il motivo della Marcia proseguecombinato in contrappunto con le intricate terzinedel canto <strong>di</strong> uccelli. Viene <strong>di</strong> chiedersi che cosa siasuccesso; forse gli uccelli sono entrati a far partedella banda? Ancor più significativi e inquietanti sirivelano quei brevi in<strong>di</strong>menticabili momenti durante i quali iltema principale della Marcia perde la sua struttura narrativa,la coerenza della tessitura e l’organizzazione tonale per cui sisbriciola in brevi motivi eseguiti da pochi strumenti, a ciascunodei quali viene assegnata una propria <strong>di</strong>namica. Ne risultaquin<strong>di</strong> un mosaico <strong>di</strong> <strong>di</strong>namiche e un collage <strong>di</strong> frammentimotivici. A questo punto, è inevitabile chiedersi dove esattamenteverremo condotti.Siamo arrivati allo Scherzo (terzo movimento, re minore), il puntoin cui spirito e ottimismo sono ai minimi termini, per quantoesso non sia certo privo <strong>di</strong> energia e mobilità: un altro esempiodei paradossi che abbondano in questa Sinfonia. La vivacità checaratterizzava il primo movimento e la prima Nachtmusik è semprepalesemente presente, ma è come se il viaggio venisse interrottoper assistere a quello che è forse il più enigmatico Scherzo<strong>di</strong> Mahler: una danza frenetica per cui l’autore prescrive l’in<strong>di</strong>cazione<strong>di</strong> “ombroso” (Schattenhaft). È una danza quasi completamentepriva del calore della vita. Nemmeno il Trio dà un qualche


sollievo, sebbene ci conceda l’unica melo<strong>di</strong>a estesa. Per il restotroviamo una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> brevi temi e motivi affidati ad un’<strong>orchestra</strong>con organico <strong>di</strong>verso da quello utilizzato per il primo movimentoe la prima Nachtmusik. Le tessiture sono scarne e scheletriche– raramente ascoltiamo un “tutti” – e la strumentazione<strong>di</strong> conseguenza è più aspra. Kreischend (ululando) chiede Mahlerad un certo punto agli oboi e ciò può ben servire per descrivere laspettrale danza rappresentata da questo Scherzo.Abbiamo ben poco a <strong>di</strong>sposizione per collegare lo Scherzo aiprimi due movimenti, tuttavia l’incessante procedere per terzine,su cui Mahler fa affidamento per creare le sue “ombre”,rievoca fatalmente le terzine della precedente Nachtmusik, nonostanteil <strong>di</strong>verso metro e contesto drammatico. Infine, l’eccezionalevarietà <strong>di</strong> <strong>di</strong>namiche è <strong>di</strong> una raffinatezza raramenteriscontrabile altrove nelle Sinfonie <strong>di</strong> Mahler.Al termine dello Scherzo, l’ultimo colpo secco sui timpani potrebbeessere interpretato come l’in<strong>di</strong>cazione della fine delviaggio. Tale interruzione comunque ci lascia in un paesaggiopopolato da fantasmi. L’unica possibilità per riprendere lanarrazione è proseguire in un’altra <strong>di</strong>rezione.A tal riguardo, ritengo che la seconda Nachtmusik (quarto movimento,fa maggiore), marcato insolitamente da Mahler con l’in<strong>di</strong>cazioneAndante amoroso s’impegna in un’ascesa che ci porteràfuori dalla desolazione in cui lo Scherzo ci aveva fatto piombare.Come lo stesso Mahler sembra suggerirci con la sua in<strong>di</strong>cazione,è l’amore e il desiderio umano che <strong>di</strong>ventano parte dell’immaginarioche la Sinfonia intende esplorare. Non è un semplice episo<strong>di</strong>oamoroso ma un incontro che mette in risalto il sentimentodell’amore. Mahler fa ogni sforzo per evidenziare tale <strong>di</strong>mensioneadottando strumenti tra<strong>di</strong>zionalmente usati per le Serenatequali la chitarra e il mandolino e con lo spiccato ruolo solisticoassegnato al violino nelle prime battute del movimento.La scena sembra quin<strong>di</strong> allestita per un episo<strong>di</strong>o romanticonotturno per il quale Mahler vuole, almeno apparentemente,uno sfondo tra<strong>di</strong>zionale. Ma come sempre in questa Sinfonia,anche se i tratti romantici sono rispettati, così da far nasceredelle aspettative, quello che in effetti avvertiamo all’ascolto è13


Valery Gergiev in unasequenza fotografica<strong>di</strong> Marco Anelliben lontano dal tra<strong>di</strong>zionale e il più delle volte in contrasto conesso, se non associato ad<strong>di</strong>rittura ad un punto interrogativo. Ècome se Mahler si (e ci) stia chiedendo se abbia ancora sensocantare una Serenata. È un tipico esempio degli interrogativiche Mahler si pone continuamente nel corso della Sinfonia sullamusica, la storia, il presente e il futuro della musica stessa.Nella seconda Nachtmusik il concetto <strong>di</strong> moto, <strong>di</strong> mobilità, fondamentaleper l’intera Sinfonia, resta ancora valido. Infatti, dopo unaleggiadra introduzione <strong>di</strong> tre battute con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> MahlerMit Aufschwung (chiaramente vuole che il movimento si mettain cammino) inizia la “Serenata” sul caratteristico sottofondodell’ostinato delle arpe, caratteristico cioè del modo <strong>di</strong> “viaggiare”<strong>di</strong> Mahler. A quanto pare stiamo per iniziare un altro viaggio.Subito viene da chiedersi dov’è il brano che evoca lo strimpellare<strong>di</strong> una chitarra o <strong>di</strong> un mandolino? Dov’è la Serenata stessa,il motivo irresistibile, la melo<strong>di</strong>a cantabile che si memorizzacon facilità? La risposta è che per il momento non c’è. In effetti,qualcosa <strong>di</strong> simile ad una lunga melo<strong>di</strong>a fa la sua comparsaverso la metà del movimento in veste <strong>di</strong> Trio, e inizia a parlar-14


ci con gli accenti della passione umana: “l’Amore” èentrato tar<strong>di</strong> in scena ma con sembianze ben <strong>di</strong>verseda quelle usuali della Serenata.La ripresa del movimento, se ha senso ragionare inquesti termini, è preceduta dalle tre battute inizialidel movimento stesso. Vorrei adesso soffermarmisu <strong>di</strong> esse in quanto costituiscono una delle ideepiù sorprendenti e provocatorie dell’intera Sinfonia.Nessuno aveva mai pensato in passato <strong>di</strong> iniziare unmovimento con una cadenza che normalmente lochiude. La cadenza ricorre per tutto il movimento,come un ritornello in miniatura, talvolta semplicementeripetuta, altre volte variata. Al termine dellaprima sezione questo stesso inciso viene ripetuto inuna nuova versione ritmica e con crescenti cromatismie aumenti <strong>di</strong>namici, dominando la ripresa.A Praga nel 1908 si <strong>di</strong>ceva che, durante le prove, Mahler arrivatoal Rondo-Finale esclamasse “E adesso la luce” o qualcosa delgenere. Infatti al termine <strong>di</strong> un epico viaggio nella notte ci troviamoin un luogo ben <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> partenza: le tenebresi sono arrese alla luce.In occasione della prima esecuzione il Finale fu accolto entusiasticamenteperché sembrava completare positivamente unracconto a tratti carico <strong>di</strong> dubbi a tratti indecifrabile. I due Notturniavevano dato un certo sollievo ma ora era necessario arrivaread una soluzione.Durante il cammino era stata più volte paventata come possibilemeta il do maggiore e infatti Mahler specifica che è proprio il domaggiore a doverci sopraffare, facendo un palese riferimento aWagner – quasi una citazione – e in particolare alla musica delIII Atto dei Meistersinger dove le tenebre si arrendono alla luce,momento che nell’opera viene festeggiato con un chiassoso domaggiore. È proprio questa la musica su cui si basa il Prelu<strong>di</strong>o<strong>di</strong> Wagner – e che Mahler fosse perfettamente conscio <strong>di</strong> quelloche faceva è rivelato dal fatto che egli includeva il Prelu<strong>di</strong>o delMeistersinger nel programma <strong>di</strong> tutte le esecuzioni della Settimada lui stesso <strong>di</strong>rette a Monaco, l’Aja e Amsterdam (due volte).cdSinfonia n. 7Orchester desBayerischen RundfunksMariss Jansons <strong>di</strong>rettoreBR Klassik 2009Sinfonia n. 7London Symphony OrchestraValery Gergiev <strong>di</strong>rettoreLSO 2008Sinfonie nn. 1-10City of BirminghamSymphony Orchestra,Wiener Philharmoniker,Berliner PhilharmonikerSimon Rattle <strong>di</strong>rettoreEmi 2007 (14 cd)Sinfonia n. 7Boston Symphony OrcehstraSeiji Ozawa <strong>di</strong>rettorePhilips 199015


Valery Gergiev si è <strong>di</strong>plomato al Conservatorio “Rimskij-Korsakov”<strong>di</strong> Leningrado con Ilya Musin; a ventitré anni ha vintoil Concorso “Herbert von Karajan” per <strong>di</strong>rettori d’<strong>orchestra</strong> e,ancora studente <strong>di</strong> Conservatorio, è stato invitato a far partedel Teatro Accademico <strong>di</strong> Stato Kirov (ora Teatro Mariinskij). Atrentacinque gli è stata affidata la carica <strong>di</strong> Direttore Artisticodella Compagnia lirica del Teatro Mariinskij, del quale è ancheDirettore Generale dal 1996. Sotto la sua supervisione, il TeatroMariinskij ha lanciato molti giovani cantanti e il repertorioballettistico e lirico si è notevolmente ampliato. Attualmenteabbraccia un’ampia selezione <strong>di</strong> capolavori classici dal XVIII alXX secolo fino a opere <strong>di</strong> compositori contemporanei.Il cartellone del Teatro Mariinskij include tutte le opere <strong>di</strong> Prokof’eve Šostakovič, opere <strong>di</strong> Wagner quali Lohengrin, Parsifal,L’Olandese volante e Tristano e Isotta. Nel 2003, per la primavolta nella storia del teatro russo, Valery Gergiev ha messo inscena la Tetralogia dell’Anello del Nibelungo in lingua originale,proposta anche a Baden-Baden (2004) e salutata dalla criticacome un evento storico per la musica mon<strong>di</strong>ale. Nel 2005,L’Anello del Nibelungo è stato eseguito con successo a Mosca,quin<strong>di</strong> in Corea del Sud e Giappone, negli Stati Uniti, in GranBretagna e Spagna. Nel 2009, Gergiev ha <strong>di</strong>retto Les Troyens <strong>di</strong>20@ Marco Borggreve


Berlioz, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Mariinskij in Russia,Israele e Stati Uniti.Valery Gergiev ha fondato e <strong>di</strong>rige festival internazionali importanticome il Gergiev Festival (Olanda), il Festival <strong>di</strong> Pasqua aMosca e il Festival Stelle delle Notti Bianche (San Pietroburgo),inserito dalla rivista austriaca “Festspiele Magazin” tra i festivalpiù importanti del mondo.La sala da concerto del Teatro Mariinskij, realizzata nel 2006anche grazie all’impegno del <strong>di</strong>rettore russo, ospita non soltantoesibizioni liriche e programmi sinfonici, ma anche registrazionidell’etichetta Mariinskij, fondata nel 2009 sempre su iniziativa<strong>di</strong> Gergiev. In meno <strong>di</strong> un anno, l’etichetta ha pubblicatocinque <strong>di</strong>schi: la prima incisione del 2010, Il naso <strong>di</strong> Šostakovič,si è aggiu<strong>di</strong>cata un MIDEM Classical Award.Valery Gergiev è Direttore Principale della London Symphony Orchestradal 2007 ma collabora anche con i Wiener Philharmoniker,l’Orchestra del Teatro alla Scala, le Orchestre Filarmoniche<strong>di</strong> Rotterdam e New York. È membro della Commissione Culturae Arte del Presidente della Federazione Russa e capo del ComitatoOrganizzativo del XIV Concorso Inter<strong>nazionale</strong> Čajkovskij.Per le sue attività in campo musicale e umanitario, Gergiev haricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo <strong>di</strong> Artista delPopolo Russo (1996), il Premio <strong>di</strong> Stato Russo (1994 e 1999) eil Bundesver<strong>di</strong>enstkreuz. È, inoltre, Grand’Ufficiale dell’Or<strong>di</strong>neal Merito della Repubblica Italiana, fa parte dell’Or<strong>di</strong>ne delleArti e delle Lettere in Francia, è Knight of the Order of the DutchLion nei Paesi Bassi, dell’Or<strong>di</strong>ne del Sol Levante giapponese edha ricevuto il titolo onorario <strong>di</strong> Artist of the World dall’UNESCOe il Polar Music Prize dall’Accademia Reale <strong>di</strong> Musica Svedese.Nel 2009 è stato nominato Direttore dell’anno dalla Royal Societyof Music.Sotto la guida <strong>di</strong> Valery Gergiev, l’Orchestra del Teatro Mariinskijè stata inserita dalla rivista Gramophone nell’elenco dei miglioriventi ensemble del mondo, prima fra le <strong>orchestra</strong> russe.Ospite abituale dei concerti <strong>di</strong> Santa Cecilia fin dal 1989, la suaultima presenza nei cartelloni dell’Accademia risale al 2010 conl’esecuzione della Quinta Sinfonia <strong>di</strong> Mahler.21


prossimi concertinovembremahlerliederven 18 ore 20.30 turno V-ZChristian Gerhaher Baritono; Gerold Huber PianoforteMahler Lieder eine fahrenden Gesellen;Lieder da Des Knaben Wunderhorn; Lieder su testi <strong>di</strong> RückertSala Sinopolifamily concertbrunellobach 5dom 20 ore 12Sala Santa CeciliaMario Brunello VioloncelloBach nella lettura <strong>di</strong> BrunelloBach Suite n. 5 per violoncello solo


prossimi concertinovembrequartettomosaïquesven 25 ore 20.30 turno V-ZQuartetto MosaïquesSala Sinopolihaydn Quartetto op. 20 n. 3mozart Quartetto K. 387beethoven Quartetto op. 127dal nuovomondoSala Santa Ceciliasab 26 ore 18 turno A-A2 | dom 27 ore 18 turno C | lun 28 ore 21 turno BOrchestra dell’Accademia Nazionale <strong>di</strong> Santa CeciliaAntonio Pappano <strong>di</strong>rettore | Yuja Wang pianofortedukas L’appren<strong>di</strong>sta stregonebartók Concerto per pianoforte n. 2dvořák Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo”


Accademia Nazionale <strong>di</strong> Santa CeciliaUfficio Ma r k e t i n g e Co m u n i c a z i o n e Responsabile Giovanna ManiezzoPr o g r a m m i d i s a l a Responsabile Emanuela Flori<strong>di</strong>aCollaborazione Clemens WolkenCov er Co n c e p t Mauro D’Alessandro; Im m a g i n e Marco SauroIm p a g i n a z i o n e e s t a m p a Tipografia Eurosiawww.<strong>santa</strong><strong>cecilia</strong>.itE 5,00

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