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Distrutta la forra del torrente Borlezza presso Lovere (BG) - Orobievive

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LAVORI IN ALVEO DEL BORLEZZA - Considerazioni generaliAldo Avogadri, febbraio 2010I <strong>la</strong>vori in alveo <strong>del</strong> <strong>Borlezza</strong> comportano,come in ogni altro fiume, il rispettodi alcune regole e <strong>la</strong> considerazionedi alcune limitazioni ecologicheperché normalmente si opera in ambientinaturali o semi-naturali dovel'aspetto idrogeologico è so<strong>la</strong>menteuna componente di cui tenere conto.Le soluzioni geotecniche, che normalmentesi impongono su tutte le altreper <strong>la</strong> loro urgenza ed incisività, devonotuttavia ottemperare al soddisfacimentodi ulteriori necessità che riguardano<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> paesaggio el’equilibrio tra gli elementi di naturache costituiscono l’ecosistema fluviale.Cogliamo dall'aspetto emergente <strong>del</strong>Foto aerea <strong>del</strong> tratto finale<strong>del</strong><strong>la</strong> val <strong>Borlezza</strong>. È indicata<strong>la</strong> posizione <strong>del</strong><strong>la</strong> centraleidroelettrica di Poltragnoposta all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong><strong>forra</strong> <strong>del</strong> Tinazzo che è statarettificata per un lungotratto.La parte finale <strong>del</strong><strong>la</strong> val<strong>Borlezza</strong>.Si possono osservare glieffetti <strong>del</strong>l’esondazione cheha cosparso di ciotto<strong>la</strong>me<strong>la</strong> piana a monte <strong>del</strong><strong>la</strong> localitàPoltragno. La causaè da attribuirsi all’occlusione<strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>forra</strong> <strong>del</strong> Tinazzoda parte di alberi e altromateriale vegetale sradicatonel corso di un nubifragioe trasportato dal<strong>la</strong>corrente.


problema riferibile ai <strong>la</strong>vori in corsonel tratto finale <strong>del</strong>l'alveo <strong>del</strong> <strong>Borlezza</strong>per prevenire fatti che in passato hannocreato l'intasamento <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>forra</strong>con <strong>la</strong> creazione, a monte, di un <strong>la</strong>gotemporaneo.Per inciso, devo ricordare che prima ditali <strong>la</strong>vori in alveo che prevedono <strong>la</strong>costruzione di filtri destinati a trattenerealberi abbattuti e ramaglie, èstata operata una rettificazione <strong>del</strong><strong>la</strong><strong>forra</strong> appena a valle <strong>del</strong><strong>la</strong> Centrale i-droelettrica di Poltragno.Questo <strong>la</strong>voro di ab<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le asperità,che ha consentito di al<strong>la</strong>rgarel'alveo di alcuni metri, in realtà è resoin parte superfluo dal <strong>la</strong>voro messo inatto a monte.Questa considerazione evidenzia duecose: un inutile spreco di risorse e,quel che è peggio, <strong>la</strong> definitiva cancel<strong>la</strong>zionedi testimonianze geomorfologichedovute al <strong>la</strong>voro turbinoso <strong>del</strong>leacque sul<strong>la</strong> soglia rocciosa che chiude<strong>la</strong> val <strong>Borlezza</strong> prima <strong>del</strong> <strong>la</strong>go.La Centrale idroelettricadi Poltragno sfruttale acque <strong>del</strong> <strong>torrente</strong><strong>Borlezza</strong> intercettate aSovere.A valle <strong>del</strong><strong>la</strong> centrale leacque sono condottead un bacino che alimentaun’altra centrale,a monte <strong>del</strong>lo stabilimentoLucchini, <strong>presso</strong>l’ingresso <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>forra</strong>fossile.Aspetto conclusivo <strong>del</strong><strong>la</strong>rettificazione <strong>del</strong>l’alveo <strong>del</strong>Tinazzo a Poltragno che haeliminato le anfrattuositàcreate dal <strong>la</strong>voro erosivo<strong>del</strong>le acque sul<strong>la</strong> dura sogliarocciosa costituita dabreccia ben cementataprevalentemente carbonatica.


Le acque agendo ininterrottamente inquesti ultimi 10 millenni, ma certamenteanche oltre, hanno im<strong>presso</strong>nel<strong>la</strong> roccia numerose marmitte di e-vorsione facilmente visibili lungo unpossibile percorso naturalistico di superficie.Ora per osservare forme simili occorreaccedere da Castro al<strong>la</strong> <strong>forra</strong> fossileche costituisce l’elemento di spicco <strong>del</strong>Parco <strong>del</strong><strong>la</strong> Go<strong>la</strong> <strong>del</strong> Tinazzo.Si è così persa l’opportunità, nel trattodi <strong>forra</strong> rettificato, di confrontare eassociare allo scorrimento <strong>del</strong>le acque- quale causa agente <strong>del</strong>l’erosione -l’effetto rappresentato dalle forme impressenel<strong>la</strong> roccia.Centrale idroelettrica di Poltragnoe il tratto di <strong>forra</strong> inizialepoco profonda che convogliale acque <strong>del</strong> t. <strong>Borlezza</strong>verso il <strong>la</strong>go. A valle diquesto luogo il corso d’acquacambia il nome in Tinazzo.Ecco il tratto <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>forra</strong>che non potremo piùosservare perché distruttocon <strong>la</strong> rettificazione<strong>del</strong>l’alveo. Il <strong>la</strong>vorìomillenario <strong>del</strong>l’acquaim<strong>presso</strong> nel<strong>la</strong> roccia,manifestazione epatrimonio naturalistico<strong>del</strong> mo<strong>del</strong><strong>la</strong>mento fisico<strong>del</strong> paesaggio, è statocancel<strong>la</strong>to per sempre.Rimangono queste immaginicome unica testimonianza.


Altre immagini re<strong>la</strong>tivead un fenomeno naturalenon più osservabilea Poltragno, localitàposta a cavallo dei comunidi <strong>Lovere</strong> e Castro.Le presunte ragioni<strong>del</strong><strong>la</strong> sicurezza hannoprevalso sul<strong>la</strong> possibilitàdi conservare questetestimonianze geomorfologiche,non considerandocioè <strong>la</strong> possibilitàdi intercettare a montequel materiale che,raggiunta <strong>la</strong> <strong>forra</strong>, a-vrebbe potuto pericolosamenteostruir<strong>la</strong>.


Affrontiamo adesso un altro problemacostituito dal<strong>la</strong> sistemazione <strong>del</strong>l’alveo<strong>del</strong> tratto finale <strong>del</strong><strong>la</strong> val <strong>Borlezza</strong> daSovere al Sebino.La stabilizzazione <strong>del</strong> profilo longitudinale<strong>del</strong> corso d’acqua per evitare abbassamenti<strong>del</strong>l’alveo è normalmenteaffidato al<strong>la</strong> predisposizione di operein muratura denominate “briglie” allequali possono affiancarsi altre opereper difendere le sponde dalle divagazioni<strong>del</strong>l’asta torrentizia.Un sistema di briglie di altezza anchesuperiore al metro e <strong>la</strong> cementificazione<strong>del</strong>le sponde con <strong>la</strong> costruzione dimurature continue per contenere <strong>la</strong>spinta <strong>del</strong><strong>la</strong> parte più bassa dei versantifranosi o per evitare l’erosione alloro piede porta a conseguenze negative:quello di rendere il corso d’acquauna barriera insormontabile o faticosada superarsi da parte di uomini e animali.L'impossibilità di percorrere o attraversarel'alveo ostaco<strong>la</strong> <strong>la</strong> mobilità persopralluoghi tecnici e di sicurezza eper un turismo escursionistico colto,compreso l’accesso a studenti e studiosiinteressati a conoscere le partico<strong>la</strong>rità<strong>del</strong><strong>la</strong> antico <strong>la</strong>go di Pianico.Nel disegno allegato si possono apprenderealcune indicazioni pratiche e<strong>la</strong> cui utilità è incontrovertibile perassicurare <strong>la</strong> mobilità umana e animalequando si attribuiscano alle “retiecologiche” un ruolo concreto e fondamentaleper <strong>la</strong> salvaguardia biologicadei nostri territori.Per quanto riguarda l'alveo, al<strong>la</strong> brigliaindicata come soluzione “a” nel<strong>la</strong>quale l'acqua è costretta a compiereun salto dissipando nel<strong>la</strong> caduta <strong>la</strong>sua energia, si contrappone <strong>la</strong> soluzione“b” dove l'acqua scorre su unarampa in pietrame, ossia un piano inclinatoirto di macigni affogati nel calcestruzzoche sono in grado di frazionare<strong>la</strong> forza <strong>del</strong>le acque correnti.Il vantaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> seconda soluzione èquello di assicurare all’uomo e al<strong>la</strong>Un semplice schizzo perrendere più chiare le indicazioni<strong>del</strong> testo.a e b) Alveo con briglia esalto <strong>del</strong>l’acqua e soluzionecon rampa in pietrameche esercita un processodissipativo <strong>del</strong>l’energia<strong>del</strong>l’acqua.c e d) Scivoli per raggiungerel’alveo e perpercorrerlo trasversalmente.e) Partico<strong>la</strong>re dei ciottoliaffogati nel calcestruzzoper facilitare <strong>la</strong> percorrenzadi uomini e animali


fauna <strong>la</strong> possibilità di salire e scenderecon una certa facilità. Si consideriche in questo caso salmonidi possonopiù facilmente risalire il corso d'acqua.Passiamo alle difese di sponda costituite,come in alcuni tratti <strong>del</strong>l’alveo<strong>del</strong> <strong>Borlezza</strong>, da una lunga e alta paretedi cemento armato. Se dopo uncerto intervallo non presenta <strong>del</strong>le discontinuitàdiventa una insormontabilebarriera per gli animali e per l'uomoche volesse recarsi da una parteall'altra <strong>del</strong> fiume.Si possono prevedere allora dei pianiinclinati col fondo reso aspro per ragionidi aderenza al passo da ciottoliaffogati nel calcestruzzo (“d”) e oppure<strong>del</strong>le vere e proprie aperture <strong>del</strong><strong>la</strong>muraglia (“c”) con <strong>la</strong> creazione di scivolipiù o meno ripidi e cosparsi dimacigni che possono consentire il raggiungimento<strong>del</strong>l'acqua da parte deglianimali.La zona di interesse paleontologicoche per i ritrovamenti e gli studi sedimentologiciè stata favorita, perchémessa a nudo dal <strong>la</strong>voro erosivo <strong>del</strong><strong>Borlezza</strong>, deve godere di una certastabilità idrogeologica a beneficio deivisitatori e degli studiosi. Il <strong>Borlezza</strong>in questo tratto limitato deve possibilmentescorrere su un alveo piuttosto<strong>la</strong>rgo con acqua bassa e facilmenteattraversabile con l'uso di passerelledi modeste dimensioni e senza ricorrerea costosi ponti sospesi.Indubbiamente queste strutture hannoil vantaggio di rendere possibile <strong>la</strong>visita al sito anche nei periodi di pienamoderata.Per stabilizzare il profilo fluviale nel<strong>la</strong>zona interessata dai fenomeni geologicie paleontologici occorre predisporre,a monte ed a valle, due o piùscivoli che evitino al corso d’acqua disviluppare il proprio potere erosivo e,divagando, di intaccare le pendici condistruzione di sentieri didattici e puntidi osservazione che vanno mantenutisgombri dall’inarrestabile sviluppo diuna rigogliosa vegetazione propria diun alveo fluviale saturo di umidità.Suggestivo tratto boscato<strong>del</strong>l’alveo <strong>del</strong> <strong>torrente</strong> <strong>Borlezza</strong>i cui meandri hannoprofondamente inciso <strong>la</strong>piana alluvionale tra gliabitati di Pianico, a destra,e Sellere, a sinistra.In questo settore il potereerosivo <strong>del</strong> corso d’acquaha messo a nudo i depositimarnosi fittamente stratificatidi un antico <strong>la</strong>gopleistocenico (varve).Il controllo <strong>del</strong>l’erosione inquesto caso è partico<strong>la</strong>rmenteimportante. Se dauna parte questo fenomenoha consentito di farenuove scoperte paleontologiche,dall’altra distruggesituazioni sedimentologichee testimonianze che<strong>la</strong> scienza ha descritto conminuzia fondando su diesse <strong>la</strong> conoscenza paleoclimaticaarchiviata nellevarve <strong>la</strong>custri.

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