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Esempio 3: approfondimento gestione per processi Nell'ambito di un ...

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Al fine <strong>di</strong> impostare l’analisi organizzativa secondo l’approccio <strong>per</strong> <strong>processi</strong> è necessario effettuare leseguenti fasi:o Assegnare la responsabilità del processo:Viene definito process owner il responsabile del processo e del raggi<strong>un</strong>gimento degli obiettivi. Questafigura coor<strong>di</strong>na e gestisce tutte le fasi del processo, monitora sistematicamente il processo al fine <strong>di</strong>evidenziare colli <strong>di</strong> bottiglia e eventuali criticità; il process owner interviene quando si rende conto chevi sono parametri <strong>di</strong> processo fuori controllo e concorda con i responsabili f<strong>un</strong>zionali le azioni <strong>di</strong>miglioramento.o Definire lo scopo del processo (mission) e cioè il <strong>per</strong>ché il processo esiste, dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista dei clienti edell’organizzazione;o Stabilire i confini e i limiti del processo in<strong>di</strong>viduando eventi precisi ed in<strong>di</strong>viduabili (dove inizia e dovetermina il processo);o In<strong>di</strong>viduare clienti ed output;o In<strong>di</strong>viduare fornitori ed input;o In<strong>di</strong>viduare i bisogni dei clienti;o Definire gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> prestazione correlati ai bisogni del cliente;o Definire le risorse necessarie (risorse umane, infrastrutture, materiali).La rappresentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> processo <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> conoscere in modo completo la sequenza <strong>di</strong> attività checompone il flusso del processo in quanto fornisce <strong>un</strong> quadro descrittivo del passaggio <strong>di</strong> informazioni e dellerisorse coinvolte. Un processo può essere d<strong>un</strong>que raffigurato come <strong>un</strong>a sequenza <strong>di</strong> attività tra lorointerrelate considerando anche le interazioni tra i <strong>di</strong>versi soggetti coinvolti.La base dell’approccio “<strong>gestione</strong> <strong>per</strong> <strong>processi</strong>” è la conoscenza dettagliata della situazione esistente intermini <strong>di</strong>:o input/output;o attori coinvolti;o clienti e fornitori;o risorse.Un processo può essere descritto con due modalità:o a parole, in forma narrativa;o attraverso <strong>un</strong> grafico, in forma schematica.La forma narrativa descrive in modo più dettagliato la sequenza delle attività del processo, ma puòcomportare rischi <strong>di</strong> incomprensione o frainten<strong>di</strong>mento; <strong>per</strong> questa e altre ragioni è preferibile utilizzare <strong>un</strong>arappresentazione grafica. L’uso <strong>di</strong> simboli, che si riferiscano ad <strong>un</strong>o schema strutturato con<strong>di</strong>viso, in<strong>di</strong>rizzaverso <strong>un</strong>a facile lettura, deco<strong>di</strong>fica e comprensione del contenuto del processo stesso.La rappresentazione grafica me<strong>di</strong>ante <strong>un</strong> flusso non annulla né sostituisce la forma narrativa ma la integra: ilgrafico esprime sinteticamente attività, informazioni e risorse coinvolte, mentre il testo <strong>di</strong>scorsivo puòcompletare la descrizione con dettagli, precisazioni, in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> possibili alternative. Quando si parla <strong>di</strong>“mappatura” <strong>di</strong> <strong>un</strong> processo si intende proprio la sua rappresentazione da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista grafico qualeprerequisito <strong>per</strong> averne <strong>un</strong>a conoscenza approfon<strong>di</strong>ta attraverso la sua ricostruzione logica e temporale.I contenuti base <strong>di</strong> <strong>un</strong>a procedura sono:o scopo;o campo <strong>di</strong> applicazione;o attori e responsabilità;o sequenza delle attività;o in<strong>di</strong>catori.Per convenzione la procedura descrive come gestire le attività, ovvero rappresenta la formalizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>aregola gestionale. Nel tempo, quando si sente l’esigenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare questa modalità, la procedura puòessere variata aggiornando la revisione e dando evidenza delle parti mo<strong>di</strong>ficate.2


La mappatura consente quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> rappresentare <strong>un</strong> modello semplificato del processo reale e <strong>di</strong> evidenziarnele caratteristiche e la struttura.I meto<strong>di</strong> più <strong>di</strong>ffusi <strong>per</strong> rappresentare da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista grafico <strong>un</strong> processo sono i seguenti:1. Diagramma <strong>di</strong> flusso (flow chart);2. Diagramma <strong>di</strong> flusso interf<strong>un</strong>zionale.Tali tecniche hanno la caratteristica <strong>di</strong> dare <strong>un</strong>a visibilità imme<strong>di</strong>ata delle attività <strong>di</strong> cui si compone il flussodel processo. E’ importante in<strong>di</strong>care sempre il titolo del processo al fine <strong>di</strong> identificare in modoinequivocabile il flusso delle attività.Qual<strong>un</strong>que sia il tipo <strong>di</strong> rappresentazione scelta <strong>per</strong> rappresentare <strong>un</strong> processo, questa deve sempre riportarele seguenti informazioni:o clienti/fornitori;o input/output;o attività significative in or<strong>di</strong>ne logico-temporale;o responsabili dello svolgimento <strong>di</strong> queste attività.1. Diagramma <strong>di</strong> flussoE’ <strong>un</strong> metodo che elenca in forma sequenziale le attività svolte, identificandole in dettaglio e fornendoinformazioni sui <strong>di</strong>versi flussi possibili in conseguenza <strong>di</strong> p<strong>un</strong>ti decisionali.Il flow chart ha come f<strong>un</strong>zione principale quella <strong>di</strong> descrivere il flusso attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> pochi simboli,<strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata comprensione.Il processo viene proficuamente descritto attraverso la stesura del flusso:o <strong>per</strong> comprenderne il f<strong>un</strong>zionamento;o <strong>per</strong> standar<strong>di</strong>zzare le attività;o <strong>per</strong> facilitare la ricerca dei miglioramenti.I p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>agramma sono:• la possibilità <strong>di</strong> descrizione delle attività e degli output;• la possibilità <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> alternative (p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> decisione);• il facile collegamento con altri <strong>processi</strong> e la conoscenza <strong>di</strong>ffusa che deriva dall’impiego in campoinformatico.Vengono <strong>di</strong> seguito riportati i simboli <strong>per</strong> <strong>di</strong>segnare <strong>un</strong> <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> flusso. Sulla base dell’es<strong>per</strong>ienzaderivante dalle applicazioni, i primi tre simboli (rettangolo, freccia, rombo) risultano quelli piùfrequentemente utilizzati.3


Simbolol <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> flussoAttivitàCompito/attivitàDirezione del flusso e legame tra le attivitàP<strong>un</strong>to <strong>di</strong> decisione/scelta/approvazioneInizio/fineInput/outputDocumentoViene sotto proposto <strong>un</strong> esempio <strong>di</strong> <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> flusso con i relativi simboli.INIZIOINIZIO/FINERICEZIONE ORDINEOPERAZIONEDOCUMENTO/TABULATOORDINECOMPLETO?NoADECISIONESiINSERIMENTO ESELEZIONE PRIORITA'CONNESSIONEORDINEPIANIFICATOA SISTEMASTAMPA DICONFERMALINEA DI FLUSSOARCHIVIO4


2. Diagramma <strong>di</strong> flusso interf<strong>un</strong>zionaleFra i modelli <strong>di</strong> rappresentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> processo quello che meglio esprime la natura del processo è il<strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> flusso interf<strong>un</strong>zionale: questo <strong>di</strong>agramma consente <strong>di</strong> riportare in <strong>un</strong>o stesso grafico lemedesime informazioni del <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> flusso, identificando in aggi<strong>un</strong>ta anche le figure coinvolte. Unoschema generale è quello che segue.Il vantaggio <strong>di</strong> questa tecnica <strong>di</strong> rappresentazione è sicuramente la facilità <strong>di</strong> accesso alle informazioninonché la loro completezza <strong>per</strong> quanto concerne:o attori, <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e chi è coinvolto;o attività, in<strong>di</strong>cate in sequenza logico-temporale in base alle responsabilità <strong>di</strong> esecuzione, <strong>per</strong> raccontare latrasformazione;o frecce, <strong>per</strong> in<strong>di</strong>care le relazioni tra le attività e il passaggio <strong>di</strong> informazioni.E’ <strong>un</strong> metodo semplice e <strong>di</strong> facile lettura, ma allo stesso tempo completo, <strong>per</strong>ché consente <strong>di</strong>:• identificare le responsabilità;• identificare imme<strong>di</strong>atamente la frammentazione f<strong>un</strong>zionale del processo (n° <strong>di</strong> enti coinvolti);• gestire le alternative.Un semplice esempio <strong>di</strong> flusso interf<strong>un</strong>zionale è il seguente.CONCESSIONARIOASSISTENZATECNICADIREZIONECOMMERCIALEMAGAZZINORICAMBIINIZIOINTERVENTOPRESSO ILCLIENTENoCLIENTE INGARANZIA?SiAUTORIZZAZIONEALLAFATTURAZIONEFATTURAZIONE5


Qual<strong>un</strong>que sia la tecnica scelta <strong>per</strong> la mappatura è com<strong>un</strong>que opport<strong>un</strong>o specificare che il processo deveessere descritto come effettivamente è/viene svolto nell’o<strong>per</strong>atività e non in base ad <strong>un</strong>a eventuale procedurascritta che lo descrive.La rappresentazione grafica può essere effettuata attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>un</strong> software specifico.La mappatura dei <strong>processi</strong>, attraverso le opport<strong>un</strong>e tecniche precedentemente descritte, è fondamentale inquanto da <strong>un</strong> lato <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> identificare la sequenza <strong>di</strong> attività e i vari attori coinvolti nel processo e,dall’altro, consente <strong>di</strong> identificare i p<strong>un</strong>ti del processo che, avendo <strong>un</strong> impatto sull’output finale (e quin<strong>di</strong>sulla sod<strong>di</strong>sfazione dell’utente), dovrebbero essere tenuti sotto controllo dall’organizzazione. La costruzione<strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> misurare e monitorare in modo sistematico e trasparente i <strong>processi</strong> e <strong>di</strong>avviare così il miglioramento continuo e rappresenta <strong>per</strong>ciò <strong>un</strong> utile supporto alle scelte strategichedell’organizzazione.Qualsiasi organizzazione orientata ad <strong>un</strong>a <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> qualità deve focalizzarsi su due obiettivi fondamentali:• il raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> efficacia ed efficienza dei <strong>processi</strong> (riduzione <strong>di</strong> tempi e costi <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>);• il miglioramento della sod<strong>di</strong>sfazione del cliente/citta<strong>di</strong>no e delle parti interessate.Secondo lo standard UNI 11097:2003 2 , <strong>per</strong> in<strong>di</strong>catori si intende “<strong>un</strong>a misura sintetica quantitativa oqualitativa associata ad <strong>un</strong> fenomeno sotto osservazione in grado <strong>di</strong> fornire la rappresentazione del fenomenostesso e <strong>di</strong> riassumerne l’andamento”.L’in<strong>di</strong>catore è <strong>un</strong>a misura che può essere espressa con <strong>un</strong> tasso/<strong>per</strong>centuale oppure con <strong>un</strong> rapporto in mododa in<strong>di</strong>care <strong>un</strong> trend, <strong>un</strong> confronto o <strong>un</strong> incremento/decremento.Un in<strong>di</strong>catore <strong>per</strong> essere significativo e rappresentativo dello scopo prefissato dovrebbe essere:• <strong>per</strong>tinente: il più adeguato a misurare il fenomeno da osservare;• pratico: semplice da misurare e accessibile da parte <strong>di</strong> tutti;• quantitativo e qualitativo: misurabile e confrontabile;• economico: gli investimenti <strong>per</strong> l’adozione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori, volti ad in<strong>di</strong>viduare azioni preventive e <strong>di</strong>miglioramento dovrebbero essere red<strong>di</strong>tizi.Gli in<strong>di</strong>catori devono essere rappresentati in modo da consentire <strong>un</strong>a lettura dei dati e delle informazionisemplice e imme<strong>di</strong>ata. La rappresentazione può assumere la forma <strong>di</strong>:• tabelle;• istogrammi;• <strong>di</strong>agrammi;• simboli o pittogrammi.Per facilitare la comprensione e la con<strong>di</strong>visione da parte <strong>di</strong> tutti gli attori del processo è preferibile che la fase<strong>di</strong> ricerca degli in<strong>di</strong>catori sia effettuata in maniera partecipata e con<strong>di</strong>visa.Gli in<strong>di</strong>catori da considerare sono quelli che forniscono delle informazioni non ambigue e che non siprestano a <strong>di</strong>fferenti interpretazioni. Pertanto quando si costruisce <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori deve essereprivilegiata la semplicità.Per formalizzare gli in<strong>di</strong>catori è necessario definire i seguenti elementi:• processo <strong>di</strong> riferimento a cui si applica l’in<strong>di</strong>catori;• identificazione <strong>di</strong> denominazione e <strong>un</strong>ità <strong>di</strong> misura dell’in<strong>di</strong>catori;• obiettivo e parameri <strong>di</strong> riferimento;• modalità <strong>di</strong> calcolo;2 “Item e quadri <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> della qualità - Linee guida generali”: è <strong>un</strong>a linea guida che definisce il <strong>per</strong>corso da compiere <strong>per</strong> costruire<strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> item utili sia <strong>per</strong> l’organizzazione sia <strong>per</strong> tutte le parti interessate.Lo standard riconosce come obiettivo la necessità <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione delle misure sintetiche che consentano <strong>di</strong> comprenderefacilmente e in modo imme<strong>di</strong>ato le aree su cui intervenire (aree <strong>di</strong> miglioramento) qualora si evidenzino dei p<strong>un</strong>ti fuori controllonell’ambito del processo.6


• responsabilità e <strong>per</strong>io<strong>di</strong>cità della raccolta e del trattamento delle informazioni;• responsabilità e modalità <strong>di</strong> analisi degli in<strong>di</strong>catori.In particolare, <strong>per</strong> valutare la qualità <strong>di</strong> <strong>un</strong> servizio si possono classificare due tipologie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori:• in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità interna (<strong>di</strong> <strong>per</strong>formance), che misurano le <strong>per</strong>formance reali dei <strong>processi</strong>;• in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> customer satisfaction, che considerando l’insieme dei <strong>processi</strong>, misurano le <strong>per</strong>cezioni delcliente rispetto alla qualità erogata del servizio.Al fine <strong>di</strong> avere informazioni adeguate a livello organizzativo <strong>per</strong> misurare la qualità <strong>di</strong> <strong>un</strong> servizio ènecessario integrare la lettura <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori interni ed esterni: ciò consente <strong>di</strong> mettere a confronto le<strong>per</strong>cezioni che ha il cliente rispetto alla qualità erogata con la misura delle <strong>per</strong>formance internedell’organizzazione. E’ necessario considerare questo aspetto in fase <strong>di</strong> pianificazione in quanto gli in<strong>di</strong>catoridevono essere costruiti tenendo conto della possibilità <strong>di</strong> misurare lo stesso fenomeno, ma tenendo conto <strong>di</strong>due p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>versi (sod<strong>di</strong>sfazione cliente/citta<strong>di</strong>no e <strong>per</strong>formance organizzazione).7


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICIANDREINI P., (2004), Qualità certificazione competitività, Hoepli Milano.BERTOCCO M., CALLEGARO P., DE ANTONI MIGLIORATI D., (2006), Ingegneria della Qualità, Città Stu<strong>di</strong>E<strong>di</strong>zioni.BIROLI M., (1992) “Process analysis o process management”, in Sistemi & Impresa.CANDIOTTO R., (2003), L'approccio <strong>per</strong> <strong>processi</strong> e i sistemi <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> della qualità, Milano, Giuffrè.Conti T., (1988), “Dalla qualità dei prodotti alla qualità dei sistemi aziendali” in L’impresa n.3DE RISI P., FRANCHI P., (2001), “Dalla visione <strong>per</strong> <strong>processi</strong> alla <strong>gestione</strong> dei <strong>processi</strong>”, in Manuale dellaqualità, a cura <strong>di</strong> Tito Conti e Piero De Risi, Milano, Il Sole 24 Ore.DE RISI P., Introduzione alla <strong>gestione</strong> <strong>per</strong> <strong>processi</strong> nelle organizzazioni, Appen<strong>di</strong>ci, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>Pisa.LEONARDI E., (2005), Ricostruire e vivere il processo <strong>per</strong> la qualità in azienda, S<strong>per</strong>ling & Kupfer E<strong>di</strong>tori.MERLI G., BIROLI M., (1996), Organizzazione e <strong>gestione</strong> <strong>per</strong> <strong>processi</strong>, Milano, Ise<strong>di</strong>.PAMPLONI SCARPA A., CONCA M.G., (2003), Gestione <strong>per</strong> <strong>processi</strong>. Come identificare, gestire e ottimizzarei <strong>processi</strong> dell'impresa, Milano, Il Sole 24 Ore.OAKLAND JOHN S., (2003), TQM Text with cases, Elseviere Ltd..TONCHIA S., TRAMONTANO A., TURCHINI F., (2003), Gestione dei <strong>processi</strong> e knowledge management. Retiorganizzative e nuove tecnologie: l'azienda estesa della conoscenza, Il Sole 24 Ore, Milano.UNI EN ISO 9001:2008, Sistemi <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> <strong>per</strong> qualità- Requisiti.UNI EN ISO 11097:2003, In<strong>di</strong>catori e quadri <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> della qualità - Linee guida generali.UNI EN ISO 11098:2003, Linee guida <strong>per</strong> la misurazione della sod<strong>di</strong>sfazione del cliente e <strong>per</strong> lamisurazione degli in<strong>di</strong>catori del relativo processo.8

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