RELAZIONE GENERALE - Comune di Pietrasanta
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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>GENERALE</strong>COMUNE DI PIETRASANTAREGOLAMENTO URBANISTICOFEBBRAIO 2013
Regolamento urbanistico____________________________________________________________________________SindacoDomenico Lombar<strong>di</strong>Assessore all’UrbanisticaRossano ForassiepiGruppo <strong>di</strong> lavoroResponsabile del proce<strong>di</strong>mentoarch. Manuela RiccominiGarante della comunicazionedott. Cristiano CeragioliProgetto e coor<strong>di</strong>namentoUfficio <strong>di</strong> Pianoarch. Eugenia Bonattiarch. Luca NespoloCoor<strong>di</strong>namentostu<strong>di</strong>o Associato <strong>di</strong> Architettura e Urbanisticaarch. Giovanni Maffei Cardelliniarch. Alberto Montemagniarch. Daniele PecchioliProgetto urbanoProf. arch. Benedetto <strong>di</strong> CristinaIndagini geologico-tecnichegeol. Francesco CeccarelliProce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione Ambientale Strategicaarch. Teresa Arrighettiarch. Francesca Banchettidott. Agr. Elisabetta Norci;Collaboratorigeom. Laura Benedetti (U.O. S.I.T.)geom. Ilaria Natucci (Servizio Urbanistica)arch. Antonella Petrucci (Servizio Urbanistica)geom. Ilaria Sacchelli (Servizio Urbanistica)Collaboratori alle indaginigeom. Giuliano Guicciar<strong>di</strong> (Servizio Sviluppo Economico)ing. Alessandra Mazzei (Ufficio Patrimonio e Ambiente)dott. Filippo Bon<strong>di</strong>arch. Lorena Ginocchidott. Luca Leonar<strong>di</strong>arch. Jennifer Schaubarch. Serena VezzoniSistema informativoAndrea Manetti (Ufficio Servizi informatici)
In<strong>di</strong>ce1) Il Piano come progetto <strong>di</strong> restituzione della città e del territorioChe cos’è il Regolamento urbanistico e come è impostatoLa gestione dell’esistenteLe trasformazioniIl piano strumento flessibileLa manutenzione del territorioLa qualificazione del territorio: il lago <strong>di</strong> Porta, il Versilia, il Baccatojo, il mare, la pianura, la collinaLa definizione dei perimetri urbani<strong>Pietrasanta</strong> mater-polis: si supera il dualismo centro-periferiaUna politica per la città, i borghi e le aree storicheLa manutenzione e la valorizzazione della città storica <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>La qualificazione del tessuto urbano recente e l’adeguamento degli spazi pubbliciLa qualificazione della città balneareLa riqualificazione e la rigenerazione delle aree produttive esistentiIl <strong>di</strong>mensionamento e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità nelle aree <strong>di</strong> nuovo impianto e <strong>di</strong> rigenerazione urbana2) Il Quadro conoscitivoAnalisi e schedatura del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esitenteCensimento dei beni <strong>di</strong> proprietà pubblicaRicognizione delle attività produttive esistentiStato <strong>di</strong> attuazione del PRGCRilievo del reticolo idraulicoCensimento barriere architettoniche negli spazi ed e<strong>di</strong>fici pubblici3) Le coerenzea) Le invarianti strutturali e la definizione dei paesaggib) La ricognizione dei vincoli ambientali e paesaggistici e la risorsa acquac) Lo stato <strong>di</strong> attuazione del PRGCd) Gerarchia della rete viariae) Ricognizione del quadro demografico e socio economicof) Il <strong>di</strong>mensionamento del Regolamento Urbanistico4) Aspetti generali del Regolamento urbanisticoA) Vali<strong>di</strong>tà del Regolamento urbanistico e decadenza delle previsioni.B) Il perimetro urbanoC) Le Aree <strong>di</strong> nuovo impianto e <strong>di</strong> rigenerazione e la perequazione urbanistica, obiettivi <strong>di</strong> qualità ambientalee architettonica nelle aree e negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuovo impianto: l’Atlante dei progetti.5) La gestione del territorio e della città5.1) La gestione dei paesaggi consolidati del territorio ruraleA) Il Paesaggio collinareAree boscateAree agricole con coltivazioni e sistemazioni tra<strong>di</strong>zionaliAree estrattive storicheB) Il Paesaggio <strong>di</strong> pianuraAree agricole <strong>di</strong> pregio paesaggisticoAree agricole <strong>di</strong> pianura
C) Il paesaggio dell’ambiente fluviale e umidoAree agricole <strong>di</strong> valenza ambientale e <strong>di</strong> rispetto fluvialeAree boscate costiereAree umideViali alberati e filari <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> pianuraCanali corsi d’acqua e verde fluviale <strong>di</strong> pertinenzaD) Il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio rurale e i nuclei abitatiIl riconoscimento tipologicoIn<strong>di</strong>viduazione del grado <strong>di</strong> conservazione tipologicaLa <strong>di</strong>sciplina del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio ruraleE) Il Parco territoriale della VersilianaF) L’arenile5.2) La gestione dei tessuti urbani e urbanizzati6) Le trasformazioniA) La città storica <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>B) I Borghi e le aree storicheC) Le aree storiche e <strong>di</strong> valore ambientale della MarinaD) Le aree urbanizzate <strong>di</strong> recente formazioneE) Gli inse<strong>di</strong>amenti produttiviF) Le aree turistico ricettive esistentiG) L’adeguamento degli spazi pubblici i servizi e le attrezzature6.1) I paesaggi da riqualificare e valorizzareA) Il parco del lago <strong>di</strong> Porta e del VersiliaB) L’asse <strong>di</strong> Via Pisanica e della “Porta Nord” della VersilianaC) Il corso del Baccatoio e le foci <strong>di</strong> Motrone6.2) Nuovi interventi infrastrutturali, la gerarchia della rete6.3) Il <strong>di</strong>mensionamento del Regolamento Urbanistico6.4) Il <strong>di</strong>mensionamento dei tessuti urbani6.5) Il piano previsionale quinquennale e l’Atlante dei progetti7
1Il Piano come progetto <strong>di</strong> restituzionedella città e del territorioIn genere il Regolamento urbanistico è interpretato come il piano regolatore del comune. E come tuttii piani regolatori dovrebbe regolare la crescita e in particolare la crescita e<strong>di</strong>lizia. Anche le locan<strong>di</strong>nedei quoti<strong>di</strong>ani locali, all’esterno del teatro comunale dove si svolgeva la prima presentazione delpiano, sintetizzavano l’avvenimento con un oggi si saprà dove si costruisce. Secondo questa ideala città, come una società per azioni che ogni anno aumenta il proprio fatturato, deve crescere <strong>di</strong><strong>di</strong>mensione, occupare nuovo suolo, accrescere il numero <strong>di</strong> case, uffici, e<strong>di</strong>fici produttivi.Invece negli ultimi tempi è completamente cambiato lo scenario generale. Siamo nel mezzo <strong>di</strong>una crisi che produce <strong>di</strong>soccupazione e mette in <strong>di</strong>scussione principi con i quali siamo vissutinegli ultimi anni. All’origine <strong>di</strong> questa crisi sta proprio l’e<strong>di</strong>lizia speculativa: è stata chiamata labolla immobiliare. Prima è stata registrata oltre oceano, ma poi è arrivata anche da noi. Le banchehanno finanziato, sulla garanzia dello stesso immobile, il compratore, il ven<strong>di</strong>tore e l’impren<strong>di</strong>tore,hanno realizzato prodotti finanziari per tutelarsi, ma è bastato che un piccolo anello della catenasi bloccasse per fare crollare tutto. Chi avrebbe immaginato, notizie <strong>di</strong> cronaca, che anche inToscana gran<strong>di</strong> immobiliari e cooperative e<strong>di</strong>lizie fallissero, o che si arrivasse ad oltre 50.000appartamenti invenduti, o che <strong>di</strong>ventassero <strong>di</strong>sponibili decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> metri quadri <strong>di</strong> ufficie <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> lavoro ormai vuoti? Forse la crisi si è sentita meno in Versilia, che rappresenta unaspecie <strong>di</strong> cassaforte della Toscana interna e, recentemente, ha accolto gli investimenti dal nord, manon è estranea al problema. Intanto è stato pagato il prezzo <strong>di</strong> una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> identità locale, siaper i caratteri della nuova e<strong>di</strong>lizia prodotta, estranei a quelli tra<strong>di</strong>zionali, che per il costo socialeprovocato dal trasferimento dei ceti tra<strong>di</strong>zionalmente residenti in aree meno prestigiose da quellecommercialmente più appetibili. Le amministrazioni pubbliche sono senza risorse e con maggiore<strong>di</strong>fficoltà riescono a governare il proprio territorio. Per recuperare vendono o cercano <strong>di</strong> favoriretrasformazioni per incassare gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione, imme<strong>di</strong>atamente spen<strong>di</strong>bili. È un cane chesi morde la coda. Si rischia <strong>di</strong> progettare e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionare una trasformazione e<strong>di</strong>lizia non sullabase <strong>di</strong> una necessità, per un chiaro interesse generale, ma per ricavare le risorse necessarie perun’opera pubblica che sarà messa in crisi dagli esiti della trasformazione stessa.Questo nuovo scenario ha richiesto un primo sforzo <strong>di</strong> riflessione e il recupero <strong>di</strong> una visionestrategica del territorio. La riflessione è partita dal tentativo <strong>di</strong> capire il motivo per cui in Toscananon c’è più il Piano regolatore generale. Non che si voglia attribuire alla Regione una particolarecapacità <strong>di</strong> previsione. Comunque l’idea <strong>di</strong> fornire ai Comuni strumenti più aggiornati per governareil proprio territorio c’è stata. Il Regolamento urbanistico quin<strong>di</strong> non deve essere la traduzionebanale o aggiornata delle vecchie zone e norme tecniche <strong>di</strong> attuazione che accompagnavano ilpiano regolatore. C’è dunque bisogno <strong>di</strong> uno sforzo <strong>di</strong> immaginazione e <strong>di</strong> inventiva nel progettarei nuovi piani, ma soprattutto è necessario uno sforzo culturale da parte della società locale, nellesue varie componenti, che lo deve con<strong>di</strong>videre e poi recepire e attuare.Che cos’è il Regolamento urbanistico e come è impostato. Nel <strong>di</strong>segno normativo generaleil Piano strutturale e il Regolamento urbanistico sono due strumenti <strong>di</strong>stinti che hanno una loropropria identità e funzione e possono avere previsioni <strong>di</strong>verse ma mai in contrasto. Come detto, noncostituiscono, insieme, il Piano regolatore generale. Possono avere quin<strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa durata e viteseparate. Nel nostro caso il Piano strutturale è stato elaborato nella fase precedente la crisi e, quin<strong>di</strong>,quando pone un’attenzione eccessiva al tema dell’e<strong>di</strong>lizia, se ne sente il peso. Complessivamente9
però ha offerto uno scenario territoriale dal quale sono stati tratti gli elementi <strong>di</strong> riferimento chesono stati ripercorsi nella prima attività <strong>di</strong> ricognizione del quadro conoscitivo e <strong>di</strong> impostazionegenerale del lavoro. (si veda: Regolamento urbanistico. Documento programmatico, <strong>Pietrasanta</strong>,settembre 2011).Il Regolamento urbanistico è lo strumento <strong>di</strong> governo del territorio che attua con decisioni operativee puntuali gli obiettivi e gli in<strong>di</strong>rizzi generali definiti nel Piano strutturale. Non <strong>di</strong>ce cose <strong>di</strong>verse,ma le <strong>di</strong>ce ad una scala <strong>di</strong>versa e, in urbanistica, la <strong>di</strong>versa scala produce approfon<strong>di</strong>menti e progettiche hanno caratteri <strong>di</strong>versi.È stato sud<strong>di</strong>viso, secondo lo schema formale e logico fornito dalla legge regionale, in due parti<strong>di</strong>stinte e facilmente in<strong>di</strong>viduabili: la Gestione della città e del territorio esistente e le Trasformazionidegli assetti inse<strong>di</strong>ativi, infrastrutturali ed e<strong>di</strong>lizi del territorio.La gestione dell’esistente. All’interno del Regolamento urbanistico il peso maggiore dell’attenzioneè rivolto all’esistente e al suo recupero. All’esterno invece l’attenzione si concentra sulletrasformazioni che fanno più notizia, in attesa <strong>di</strong> quella rivoluzione culturale che faccia capire cheil progetto è <strong>di</strong>ventato quello della manutenzione.Le previsioni che riguardano l’esistente sono estese all’intero territorio comunale in tutti i suoiaspetti: quelli insoliti per i piani urbanistici -acqua, aria, paesaggi, fiumi, alberi, coltivazioni,crinali, sistemazioni agrarie, pinete ecc; e quelli tra<strong>di</strong>zionali dei piani urbanistici: l’interopatrimonio e<strong>di</strong>lizio, (storico e recente, residenziale e produttivo) le infrastrutture, gli spazi pubblicie le attrezzature pubbliche. Tutte le previsioni che riguardano l’esistente hanno la caratteristica <strong>di</strong>non scadere, mantengono cioè la loro vali<strong>di</strong>tà finché l’amministrazione ritiene che siano giuste edefficaci.Soprattutto per questa parte il piano si è basato sugli esiti <strong>di</strong> un lavoro preventivo <strong>di</strong> affinamentodel quadro conoscitivo, partendo dai materiali degli strumenti vigenti, incrementati da indagini sulcampo relative al patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio rurale, ai tessuti urbani e allo stato <strong>di</strong>attuazione delle precedenti previsioni <strong>di</strong> piano; aspetti per i quali si rimanda alle descrizioni piùpuntuali nelle successive pagine.Le trasformazioni. Le previsioni relative alle trasformazioni si riferiscono invece a specificiambiti particolari e soprattutto hanno durata quinquennale e costituiscono il Piano previsionalequinquennale, <strong>di</strong> cui parleremo fra poco, in quanto è una vera novità. Prima però è opportunochiarire che le trasformazioni non si riferiscono tanto ad espansioni urbane, quanto piuttosto a<strong>di</strong>nterventi <strong>di</strong> rigenerazione urbana tramite la ristrutturazione urbanistica <strong>di</strong> ambiti già urbanizzatima in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado urbanistico, ambientale, strutturale o socio-economico.Ritornando al Piano previsionale quinquennale, è necessario ricordare che è previsto dalla legge(L.R. 1/2005), ma come è spesso successo negli ultimi quin<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> riforme regionali, non èstato sperimentato e quin<strong>di</strong> è lasciato all’interpretazione delle singole esperienze <strong>di</strong> progettazione.A noi è sembrato opportuno materializzarlo in un elaborato che contenesse un insieme <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong>progetti urbani, chiamato l’Atlante dei progetti, che desse contenuti alla <strong>di</strong>scussione e costituisseun riferimento più concreto per le valutazioni. Fare bene il Piano previsionale quinquennale per noiha avuto il significato <strong>di</strong> reintrodurre nel Regolamento urbanistico il concetto <strong>di</strong> programmazionetemporale. È giusto <strong>di</strong>scutere e progettare tutti gli aspetti necessari per la migliore pianificazione,ma può essere inutile inserire nel Regolamento urbanistico previsioni che non si realizzanorapidamente. Infatti, e qui si riprende il tema della decadenza delle previsioni, tutti questi progettidecadono se non sono convenzionati nei cinque anni successivi all’approvazione del Regolamentourbanistico. In questo caso, alla fine dei cinque anni, le aree ritorneranno bianche e devono essereripianificate, sulla base delle con<strong>di</strong>zioni che in quel momento si presenteranno. Non esisteranno piùquelle previsioni che, impostate anni prima, continuano ad influenzare l’assetto urbanistico, anchese non più attuali per l’interesse generale, in quanto considerate <strong>di</strong>ritti acquisiti. In definitiva moltiRegolamenti urbanistici, o meglio, molti piani previsionali quinquennali, potranno essere fatti senza10
cambiare il Piano strutturale o il Regolamento urbanistico per quanto riguarda l’esistente. L’unicovincolo è che siano rispettati gli obiettivi e le prescrizioni, in particolare il <strong>di</strong>mensionamento, delPiano strutturale.Il piano strumento flessibile. Con il Regolamento urbanistico la pianificazione <strong>di</strong>venta unmomento or<strong>di</strong>nario dell’attività amministrativa e non più una fase lacerante, <strong>di</strong>stante nel tempo. Ilpiano ha bisogno <strong>di</strong> una costante attività <strong>di</strong> monitoraggio dei suoi effetti e <strong>di</strong> una gestione attivache tenga sempre aggiornato il quadro conoscitivo, l’attuazione delle previsioni e l’andamento del<strong>di</strong>mensionamento, il quadro ambientale e paesaggistico. Inoltre l’attività <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> gestionedeve contribuire a sviluppare quel senso <strong>di</strong> responsabilità necessario poiché il Regolamentourbanistico può essere mo<strong>di</strong>ficato ogni volta che si ritiene necessario con un semplice atto <strong>di</strong>consiglio comunale. In definitiva il Regolamento urbanistico è uno strumento più flessibile inquanto adattabile a un impianto strutturale <strong>di</strong> lunga durata. Si ha un sistema <strong>di</strong> regole più rigidoquando ci si riferisce agli interessi collettivi e generali, sintetizzati nelle invarianti (l’impianto <strong>di</strong>lunga durata), e un sistema <strong>di</strong> regole più duttile che si riferisce agli aspetti privatistici (gli interventie<strong>di</strong>lizi privati) che devono seguire i ritmi della vita quoti<strong>di</strong>ana e che non incidono su quelli generali.Nel complesso dunque le regole sono espressione <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> pianificazione e cercano <strong>di</strong> nondare l’impressione <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> polizia territoriale.La manutenzione del territorio. Ripren<strong>di</strong>amo i contenuti del piano, ripartendo dalla primaparte, la gestione dell’esistente. Per definirla abbiamo portato in primo piano, non l’e<strong>di</strong>lizia,ma il territorio nel suo complesso: le acque, i boschi, le aree rurali e il tema del controllo dellatrasformazione d’uso dei suoli. In questo modo abbiamo cercato <strong>di</strong> spostare l’attenzione dallavalorizzazione privatistica dei suoli alla pianificazione dell’ambiente e del paesaggio. Per questoabbiamo elaborato una prima tavola in scala 1/10.000, chiamata Schema preliminare <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, cheè servita come riferimento strategico econ la quale abbiamo evidenziato la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> pianificareun territorio costituito da due porzioni staccate, tenute insieme da una specie <strong>di</strong> cordone ombelicalerappresentato dal fiume Versilia. È emersa la necessità <strong>di</strong> un maggiore collegamento per la gestionedei vari temi territoriali con i comuni <strong>di</strong> Seravezza e Forte dei Marmi, altrimenti le scelte prese daisingoli comuni possono essere vanificate, mettendo in crisi il sistema nel suo complesso. Partendoda questa base abbiamo cercato <strong>di</strong> mettere a punto un progetto <strong>di</strong> manutenzione e qualificazione deiluoghi e <strong>di</strong> valorizzazione della produzione. È un aspetto strategico in quanto le risorse pubblichestanno finendo e le con<strong>di</strong>zioni socio-economiche <strong>di</strong> chi abita il territorio rurale sono del tuttocambiate.È evidente che questo obiettivo si persegue con un’azione quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> gestione ma il pianopuò contribuire avviando il cambio <strong>di</strong> mentalità. Fino ad oggi si è considerato progetto solo latrasformazione e la crescita. Invece bisogna capire che il progetto deve portare alla manutenzione ead una rigenerazione del territorio, rurale e costruito, con il quale migliorare la società che lo abita,lo capisce e crea le con<strong>di</strong>zioni culturali ed economiche per mantenerlo. Per ottenere questi risultatiè importante recuperare l’arte <strong>di</strong> stare sul territorio, quella capacità espressa dalle generazioniche ci hanno preceduto <strong>di</strong> convivere con i propri luoghi. È fondata sull’esperienza che <strong>di</strong>venta ilsistema <strong>di</strong> regole profonde che ha portato alla costruzione del paesaggio versiliese, alla gestionedelle acque e dei vari aspetti che governano un territorio. L’arte è stata sostituita dalla scienza,anche per le mo<strong>di</strong>fiche sociali che si sono avute. La fine della mezzadria e l’inurbamento hannoprodotto una crisi culturale: non siamo più capaci, o fra poco non saremo più capaci, <strong>di</strong> gestire ilterritorio. Quello che prima era una cultura <strong>di</strong>ffusa, il lavoro <strong>di</strong> tutti i giorni nella campagna, ora<strong>di</strong>venta un progetto da stu<strong>di</strong>are, capire, governare. I <strong>di</strong>sastri legati al tempo meteorologico beneevidenziano questi problemi. Ogni volta gli eventi sono straor<strong>di</strong>nari, per cui la scienza non hapotuto <strong>di</strong>mensionare o prevedere le contromisure adeguate. In realtà l’esperienza ci ha insegnatoche non tutto il territorio è trasformabile e soprattutto non è trasformabile seguendo interessi o11
aspettative <strong>di</strong> breve respiro. Con l’elaborazione della tavola prima citata, abbiamo voluto riba<strong>di</strong>reche il progetto è anche la descrizione e l’interpretazione creativa dello stato attuale dei luoghi,che ci consente <strong>di</strong> capire che ogni singolo intervento è parte <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno generale che interessal’intera collettività.La qualificazione del territorio: il lago <strong>di</strong> Porta, il Versilia, il Baccatojo, il mare, la pianura,la collina. Insieme alla manutenzione abbiamo ipotizzato interventi per qualificare il patrimonioambientale e paesaggistico, con l’obiettivo <strong>di</strong> trasformarlo in una risorsa economica, integratacon il settore agricolo e con il settore balneare. A ponente l’antica torre doganale è la porta alterritorio comunale e l’accesso per l’importante sistema umido del lago <strong>di</strong> Porta, che c’è ma nonsi vede. In un contesto degradato, deve <strong>di</strong>ventare un luogo <strong>di</strong> rappresentanza della capacità <strong>di</strong>capire il territorio, la sua storia e <strong>di</strong> rigenerare i propri luoghi in una fase nella quale cambiano leprospettive economiche. Il lago <strong>di</strong> Porta con le sue passeggiate, i boschi, la fauna, deve <strong>di</strong>ventareun ambiente attrattivo dal quale si <strong>di</strong>ffonde qualità, in grado <strong>di</strong> produrre risorse economiche.Per questo è stato ipotizzato un parco, che ampli le funzioni dell’ANPIL già esistente, con l’obiettivo<strong>di</strong> unire la collina al mare e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare il motore <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> pianificazione che puntino allaconservazione e alla organizzazione <strong>di</strong> risorse economiche alternative al tra<strong>di</strong>zionale modello <strong>di</strong>sviluppo, tramite il controllo del rischio idraulico, la valorizzazione dei caratteri naturali, ecologicie paesaggistici, il controllo della qualità delle acque, l’organizzazione <strong>di</strong> percorsi, <strong>di</strong> strutturericettive e <strong>di</strong> attrezzature per lo svago e l’osservazione naturalistica.In questo quadro<strong>di</strong>venta importanteil restauro delladogana <strong>di</strong> Porta ela ristrutturazioneurbanistica dellearee circostanti,ora in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>degrado urbanistico.Sulla base dei <strong>di</strong>segni<strong>di</strong> rilievo e dellad o c u m e n t a z i o n estorica l’interventoche viene propostoconsiste nel restaurodella torre, nelripristino dei volumicircostanti demolitie nella sistemazionedei percorsi e dellevarie strutture <strong>di</strong>guar<strong>di</strong>a, ricreandole caratteristiche<strong>di</strong> porta <strong>di</strong> accessodoganale alterritorio comunale(granducale).L’intervento <strong>di</strong>ristrutturazioneurbanistica consistenella demolizione13
delle strutture improprie e degradate con la ricostruzione <strong>di</strong> un centro con funzioni <strong>di</strong> servizio pergli utenti e i visitatori del Lago <strong>di</strong> Porta.I canali e i fiumi, a cominciare dal Versilia, sono gli assi connettivi dell’intero territorio comunale,che rappresentano strumenti <strong>di</strong> organizzazione del territorio, ma anche monumenti del paesaggio,percorsi, qualità ecologiche, guide e stimoli per la riqualificazione dell’e<strong>di</strong>ficato. Sono statievidenziati nelle cartografie e protetti con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong> verde fluviale che neevidenziano il ruolo strutturale sia per il territorio che per il tessuto urbano.A levante il sistema dei canali del Baccatoio che si è formato con una lunga storia <strong>di</strong> interventi,collegato con i boschi costieri, rappresenta un vero e proprio albero della vita che deve inciderenella pianificazione non solo per i vincoli idro-geologici che vi sono stati imposti, ma ancorauna volta per le sue funzioni paesaggistiche, funzionali e per la varietà ecologica che è capace <strong>di</strong>determinare. Anche questo ambito è stato sottoposto ad un progetto <strong>di</strong> riqualificazione illustartonelle pagine successive, alle quali riman<strong>di</strong>amo.Le acque definiscono le ragioni <strong>di</strong> un sistema ambientale e territoriale che tiene insieme mare,collina e monti e assegna una straor<strong>di</strong>naria qualità ai luoghi. Anche per la parte collinare è necessariocostruire un progetto <strong>di</strong> valorizzazione turistica-ambientale che reagisca all’abbandono o ad unmero sfruttamento residenziale che punti ad una esclusiva valorizzazione fon<strong>di</strong>aria <strong>di</strong> singoli lotti.Qua si misura una delle contrad<strong>di</strong>zioni dei nostri tempi. La necessità <strong>di</strong> conservare il paesaggio,bene della collettività, ma sulle spalle <strong>di</strong> pochi che spesso non hanno più mezzi per mantenerlo. Lasfida allora è quella <strong>di</strong> trovare le risorse senza ricorrere alla consueta ricetta della trasformazionee<strong>di</strong>lizia fine a se stessa che, oltre a perdere efficacia per la bolla immobiliare, rischia <strong>di</strong> metterein crisi quegli stessi valori dei quali sarebbe necessaria la conservazione. La ricostruzione <strong>di</strong> un<strong>di</strong>segno produttivo della campagna ha bisogno <strong>di</strong> tempo, così come ci è voluto tempo per arrivareal suo abbandono e alla crisi attuale. Alla campagna bisogna tornare, partendo dall’idea che ciò puòvoler <strong>di</strong>re produzione, legata al territorio, vuol <strong>di</strong>re commercio, con la ven<strong>di</strong>ta dei prodotti, vuol<strong>di</strong>re turismo, con la gestione delle presenze e l’organizzazione delle attività, vuol <strong>di</strong>re servizi, perle funzioni <strong>di</strong> manutenzione territoriale, <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> protezione civile.I beni storico-architettonici e i complessi e<strong>di</strong>lizi rurali <strong>di</strong> pregio storico e documentale sono molti.Sono stati schedati ed identificati per poi prevederne il loro recupero, insieme al loro contestopaesaggistico, e il riuso con norme semplici che consentano, insieme, la loro conservazione e ilriutilizzo abitativo e funzionale al lavoro e ad una visita del territorio.La definizione dei perimetri urbani. L’attenzione ai temi territoriali ha consentito un approcciopiù corretto e sicuro al tema dell’urbano, della residenza e della produzione, in quanto si sonotenuti insieme le strutture e<strong>di</strong>lizie e il proprio ambiente <strong>di</strong> riferimento, singoli episo<strong>di</strong> e contestoe<strong>di</strong>ficato ed ambientale.La prima operazione è stata la definizione puntuale del perimetro delle aree urbane e urbanizzabili.È stato in<strong>di</strong>cato nelle cartografie con un apposito segno, un insieme <strong>di</strong> percorsi sottolineati confilari alberati o altre sistemazioni naturali in modo da evidenziare, per chi giunge dall’esterno,i confini delle aree urbane e interrompere l’idea <strong>di</strong> un territorio costruito indeterminatamente. Ilcontrollo della città <strong>di</strong>ffusa è molto importante per un governo razionale del territorio. Infatti la<strong>di</strong>ffusione urbana è molto costosa per i servizi (luce, acqua, rifiuti, scuolabus, sicurezza, sanità) edè necessario mantenerla in una <strong>di</strong>mensione tale per cui non si sviluppino fenomeni <strong>di</strong> congestioneo <strong>di</strong> abbassamento della qualità ambientale per i quali si crei la necessità <strong>di</strong> realizzare nuoveinfrastrutture (bypass stradali, parcheggi, reti fognarie, reti del gas).Con l’in<strong>di</strong>viduazione dei perimetri si è circoscritto in modo chiaro l’ambito nel quale si collocanole aree e le previsione a carattere urbano, <strong>di</strong>stinte dalla campagna.La campagna non è più come nel piano vigente un’area bianca, con il significato recon<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esserein attesa <strong>di</strong> un colore, cioè <strong>di</strong> una urbanizzazione, ma un sistema complesso <strong>di</strong> valore paesaggisticoe ambientale, un terreno produttivo e per lo svago, un insieme <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> case, <strong>di</strong> spazi liberinon con vincoli che preoccupano i citta<strong>di</strong>ni, ma con regole <strong>di</strong>verse da quelle della città.14
<strong>Pietrasanta</strong> mater-polis: si supera il dualismo centro-periferia. Una volta definita la visionestrategica generale, <strong>di</strong>segnta nella carta in scala 1/10.000, abbiamo affrontato il tema dell’e<strong>di</strong>ficato,partendo dal sistema urbano <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>, con una serie <strong>di</strong> riflessioni che si sono basate su un<strong>di</strong>segno in scala 1/2.000 che ha rappresentato un primo Schema <strong>di</strong> assetto generale. <strong>Pietrasanta</strong>è riconosciuta per la sua parte storica. La città razionale, fondata nel me<strong>di</strong>oevo con una chiarastruttura urbanistica geometrica, ricca <strong>di</strong> palazzi e chiese (i monumenti) e <strong>di</strong> case a schiera (iltessuto urbano) che ne realizzano la qualità inconfon<strong>di</strong>bile. Ancora nell’ottocento era isolata nelsuo territorio; secondo il granduca Pietro Leopoldo uno dei più belli (ben coltivato) del Granducato.La ferrovia ha prodotto una frattura che ne ha con<strong>di</strong>zionato lo sviluppo successivo. Dai primi delnovecento alla città storica si è affiancato un e<strong>di</strong>ficato che, superata la ferrovia stessa, è <strong>di</strong>ventatotravolgente <strong>di</strong>ffondendosi nella pianura senza alcun <strong>di</strong>segno or<strong>di</strong>natore. Oggi ci troviamo <strong>di</strong> fronte15
ad episo<strong>di</strong> con caratteri <strong>di</strong>versi: aree produttive inserite nel tessuto residenziale, molte delle qualiin abbandono, laboratori artistici <strong>di</strong> pregio o con strutture da rinnovare, città giar<strong>di</strong>no, villettopoli,e<strong>di</strong>fici agricoli o borghi lungo-strada inglobati dall’espansione, porzioni <strong>di</strong> città rada prodottadall’intervento pubblico, gran<strong>di</strong> contenitori commerciali, il tutto mescolato con aree vuote o maleutilizzate in attesa <strong>di</strong> trasformazione. Complessivamente questo insieme rappresenta la <strong>Pietrasanta</strong>moderna o, meglio, recente. A questa struttura urbana <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata, talvolta somma <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici più checomposizione <strong>di</strong> una scena urbana, si tende a dare il nome <strong>di</strong> periferia in contrapposizione alla cittàor<strong>di</strong>nata che si chiama centro storico.Obiettivo del nuovo piano è stato quello <strong>di</strong> superare il dualismo centro/periferia. Il baricentro siè spostato oltre la ferrovia e l’area storica, fra l’altro, non è più centrale. Il concetto <strong>di</strong> periferia,portandosi <strong>di</strong>etro l’idea <strong>di</strong> marginalità rispetto ad un centro, rappresenta una specie <strong>di</strong> malattia dellenostre città. Una marginalità che non è solo fisica ed estetica, ma soprattutto sociale. Il centro storicova dunque inquadrato nel concetto <strong>di</strong> città storica. La città <strong>di</strong> antico regime che produce una cittàmoderna con caratteristiche <strong>di</strong>verse dalle sue, in un contesto che vogliamo definire metropolitano.Non certo nel senso della <strong>di</strong>mensione fisica (metro=grande), ma in quello culturale <strong>di</strong> meter/materpolis, cioè della capacità <strong>di</strong> generare città. Alla città <strong>di</strong> antico regime si devono accostare le cittàpiù recenti, ognuna delle quali con proprie centralità, capacitàattrattive fisiche e sociali. Con il progetto abbiamo identificato le <strong>di</strong>verse città, tracciandone i confiniche possono <strong>di</strong>ventare segni fisici, alberature o cinture ver<strong>di</strong>, che determinano una ri-fondazioneurbana (Crociale, Ponterosso, San Bartolomeo Brancagliana, Pontestrada, Africa, Viale Apua,l’Asse <strong>di</strong> via del Castagno, Salesiani e città giar<strong>di</strong>no, Pontaranci). Le varie città, per <strong>di</strong>mensione ecaratteristiche, rappresentano unità <strong>di</strong> vicinato, e per ognuna è stato in<strong>di</strong>viduato un proprio centro,attrezzature, negozi, servizi, spazi ver<strong>di</strong>, sportivi, in genere con interventi <strong>di</strong> rigenerazione urbana e<strong>di</strong> riqualificazione dell’esistente. Una centralità che si afferma nel progetto <strong>di</strong> luoghi dove si svolgela scena sociale (le piazze, le strade, i portici) che raccolgono le <strong>di</strong>stinte personalità e storie.Una politica per la città, i borghi e le aree storiche. La prima operazione sul tessuto e<strong>di</strong>ficatoè stata la classificazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio storico. È importante la conservazione dellestrutture fisiche nelle quali si riconosce l’identità della comunità, sia per il loro valore culturale epaesaggistico che per attrarre visitatori che rappresentano una risorsa economica. Ma altrettantonecessaria è la presenza dei citta<strong>di</strong>ni che rendono unico un borgo e delle attività che lo completano,altrimenti si trasforma in uno scenario vuoto e replicabile. Le norme tecniche sono state concepiteper conservare ma anche per garantire la possibilità del recupero abitativo ed essere sostenuteda politiche che mantengano o riportino i residenti nel tessuto storico, quali per esempio sistemi<strong>di</strong> finanziamento per il restauro e la ristrutturazione degli e<strong>di</strong>fici, la definizione del quadro delleaccessibilità, sei parcheggi, dei servizi.Gli obiettivi generali perseguiti con il Regolamento urbanistico sono quin<strong>di</strong> il restauro, il ripristino,la riqualificazione dell’ambiente urbano costruito e degli spazi aperti che lo completano, nonchéil ri<strong>di</strong>segno della struttura urbana ed e<strong>di</strong>lizia alterata. Inoltre il rilancio residenziale della cittàe dei borghi storici e della qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni in tali contesti, in quanto fattori chehanno determinato l’unicità dello scenario fisico. Infine il rilancio delle attività economiche conl’incentivo per attività artigianali e artistiche, in rapporto con le scuole, per attività turistiche ericettive, da programmare nel rispetto <strong>di</strong> un equilibrato rapporto con le esigenze dei residenti.La manutenzione e la valorizzazione della città storica <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>. Il tema della città storica,in particolare, è stato affrontato elaborando cartografie particolareggiate in scala 1/1.000 e 1/500,recuperando il patrimonio <strong>di</strong> conoscenze derivato dagli stu<strong>di</strong> effettuati in occasione della redazionedel piano vigente. La prima operazione è stata quin<strong>di</strong> l’aggiornamento delle classificazioni delpatrimonio e<strong>di</strong>lizio della città storica e la revisione della definizione degli interventi ammessi,tenendo conto dell’aggiornamento normativo che in questi anni si è avuto sia a livello nazionale che16
egionale.Gli obiettivi generali da perseguire sono in<strong>di</strong>cati nel punto precedente e per attuarli si èproposta la formazione <strong>di</strong> uno specifico ufficio per il recupero della città e dei borghi storici, checoor<strong>di</strong>ni i progetti per gli e<strong>di</strong>fici e per gli spazi pubblici, organizzi la loro gestione con un metodobasato sulla conoscenza documentata delle permanenze e delle trasformazioni e delle tecnichecostruttive.L’ufficio deve realizzare anche una serie <strong>di</strong> progetti strategici <strong>di</strong> valorizzazione della città storicae attivare un processo <strong>di</strong> cooperazione volontaria fra <strong>di</strong>versi soggetti pubblici e privati per definirele azioni con<strong>di</strong>vise che <strong>di</strong> producano impegni operativi <strong>di</strong> ciascuno in tempi determinati. I progettiriguardano le mura e la collina interna per conservare la forza strutturale e figurativa delle muracon la manutenzione delle aree collinari, realizzando un parco/museo archeologico e una parzialeliberazione dell’antica fascia verde che separava il circuito murario dalla viabilità, restituendocompleta riconoscibilità alla città murata stessa. La progettazione degli accessi alla città con appositesistemazioni e pavimentazioni che qualifichino gli ingressi dove erano le antiche porte a Lucca ea Massa, in modo da ripristinare il senso <strong>di</strong> entrata nella città murata. In particolare nell’ambito<strong>di</strong> Porta a Lucca, nel quadro della revisione delle aree scolastiche, il progetto si sviluppa consistemazioni a terra e degli spazi aperti, ristrutturazione e nuova funzione degli e<strong>di</strong>fici scolastici,per richiamare la presenza del monastero <strong>di</strong> Santa Chiara e valorizzare il tratto murario con ilsuo bastione. Nell’ambito della Porta a Massa si stu<strong>di</strong>a la sistemazione e l’integrazione del Prato,come rinnovato spazio verde esterno alle mura, salvaguardandone e qualificandone le funzioni <strong>di</strong>aggregazione sociale, commerciali, per lo svago e il tempo libero.Una ridefinizione degli spazi pubblici, per qualificare l’identità della città storica, articolandonela qualità in vari luoghi significativi, con programmi operativi <strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong> rinnovo per le operepubbliche e le sistemazioni <strong>di</strong> strade e piazze con la loro selciatura per le parti asfaltate o incon<strong>di</strong>zioni non idonee per i caratteri dei luoghi. Infine la rigenerazione formale e funzionale <strong>di</strong>contesti esterni, integrati con la città murata, in<strong>di</strong>viduati come unità <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> rigenerazioneper recuperare ambiti degradati o singoli e<strong>di</strong>fici con interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica oripristino morfologico che aiutino la lettura e la valorizzazione della struttura del contesto stesso.Si rimanda a parti successive della relazioneLa qualificazione del tessuto urbano recente e l’adeguamento degli spazi pubblici. Con un lavoroanalitico si sono identificati i <strong>di</strong>versi caratteri del tessuto realizzato dopo il secondo dopoguerra: lacittà densa, quella più rada contemporanea, la città giar<strong>di</strong>no e quella monofunzionale delle villette.Su questa base si è costruito un sistema <strong>di</strong> normative molto semplificato rispetto a quello vigente,con l’obiettivo <strong>di</strong> rispondere alle aspettative dei citta<strong>di</strong>ni, ai vari bisogni e alle capacità d’intervento,dando la possibilità <strong>di</strong> migliorare il patrimonio e<strong>di</strong>lizio me<strong>di</strong>ante ampliamenti o adeguamenti cherispondano alle esigenze che emergono dal tessuto sociale e dalle famiglie (per esempio la stanzain più, l’appartamento per i figli, per gli anziani). In questo quadro primarie sono le esigenzedelle famiglie e gli interventi che propongano una chiara committenza sociale e non l’anonimatodel mercato, come successo recentemente, quando si sono inseriti tipi e<strong>di</strong>lizi e <strong>di</strong>mensioni deglie<strong>di</strong>fici estranei alle caratteristiche dei luoghi. Sviluppo è benessere prima che beneavere. Unsecondo obiettivo è il mantenimento della qualità dei luoghi con la nuova previsione <strong>di</strong> servizitecnologici e la ridefinizione degli spazi pubblici (piazze, parcheggi, verde, passeggi, percorsi) edelle attrezzature <strong>di</strong> quartiere in modo da delineare spazi centrali che inquadrino la scena urbana,affermino l’identità dei luoghi e allontanino l’idea <strong>di</strong> periferia.Importante quin<strong>di</strong> è la formazione<strong>di</strong> un sistema organico <strong>di</strong> spazi pubblici, anche se da programmare in una fase economica <strong>di</strong>fficile,che devono rappresentare non solo un obbligo <strong>di</strong> legge, ma anche la qualità urbana e l’essenza dellacittà.18
La qualificazione della città balneare. Con un altro <strong>di</strong>segno in scala 1/2.000 che ha fornito loSchema <strong>di</strong> assetto generale della Marina è stata costruita una strategia per integrare l’inse<strong>di</strong>amentocostiero in un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> pianificazione unitario, con l’idea <strong>di</strong> rendenderlo partecipe alla vita socialedei luoghi non solo estiva o de<strong>di</strong>cata ai turisti e agli utenti occasionali. La prima operazione,come negli altri ambiti urbani è stata la definizione puntuale dell’area urbana con la chiarain<strong>di</strong>cazione delle tre realtà <strong>di</strong> Fiumetto, Tonfano, Focette. Poi ci siamo preoccupati <strong>di</strong> tutelare lecaratteristiche peculiari dell’inse<strong>di</strong>amento costiero, partendo dalla facciata balneare, e mantenendole vedute dal mare, la vegetazione (pini marittimi, lecci, tamerici) e i lotti passanti dal lungomareall’interno. È stato poi sviluppato un lavoro <strong>di</strong> selezione degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico/ambientale,in<strong>di</strong>viduando con criteri tipologici più oggettivi, quelli da sottoporre a norme e<strong>di</strong>lizie con contenutoconservativo. Importante è stata l’in<strong>di</strong>viduazione dei giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> interesse ambientale (superiori a19
1.200 metri quadri e con un RC
Per le aree monofunzionali <strong>di</strong> più recente realizzazione la strategia si basa su un aumento dellefunzioni presenti in modo da utilizzarle meglio e renderle più vive nell’intero arco della giornata.Si incrementa la presenza <strong>di</strong> spazi pubblici e <strong>di</strong> attrezzature in modo da favorire inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong>servizio alle imprese e alle persone e si definiscono parametri per interventi e<strong>di</strong>lizi utili per adeguarei manufatti industriali alle esigenze attuali delle attività e <strong>di</strong> quelle che vi si vogliono inse<strong>di</strong>are.Il <strong>di</strong>mensionamento e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità nelle aree <strong>di</strong> nuovo impianto e <strong>di</strong> rigenerazioneurbana. Con la <strong>di</strong>sciplina delle trasformazioni sono state definite le aree da completare negli ambitigià urbanizzati e le nuove parti <strong>di</strong> città da delineare attraverso la rigenerazione urbana o attraversoad<strong>di</strong>zioni all’esistente. Si inquadrano all’interno del <strong>di</strong>mensionamento definito nel Piano strutturalee degli obiettivi forniti dall’amministrazione per la sua applicazione. Nelle pagine successive sitrovano le varie tabelle e precisazioni per le quantità definite e gli ambiti <strong>di</strong> applicazione. L’Atlantedei progetti è l’elaborato specifico nel quale si ritrovano le trasformazioni proposte.Le aree <strong>di</strong> rigenerazione e <strong>di</strong> nuova attuazione non devono produrre una generica appropriazione <strong>di</strong>spazi pubblici che non servono, ma un <strong>di</strong>segno organico <strong>di</strong> città garantito da forme <strong>di</strong> perequazione,semplici e circoscritte. I servizi non devono essere peggiorati, magarantiti dalle certificazionidei gestori (acqua, gas, energia elettrica, rifiuti). I vari interventi si dovranno caratterizzare peruna più elevata qualità residenziale, utilizzando forme e tipi e<strong>di</strong>lizi semplici e co<strong>di</strong>ficati. Questosignifica non ricercare il maggiore sfruttamento fon<strong>di</strong>ario con soluzioni fantasiose, ma con le qualisi realizzano appartamenti dove non è garantita la circolazione dell’aria, la buona illuminazione,la quiete in rapporto con i vicini, la facilità <strong>di</strong> accesso ad adeguate attrezzature e sistemazioni averde. Altro requisito è l’attenzione alla mobilità con la separazionedei percorsi pedonali da quelliveicolari e l’autosufficienza delle dotazioni per il parcheggio dei veicoli. Importante è un <strong>di</strong>segnoarmonico con l’intorno paesaggistico e il contesto e<strong>di</strong>ficato, che segua gli elementi strutturali delterritorio (le sistemazioni idrauliche, i percorsi, le linee del terreno) e la sua morfologia. Infinenecessaria è la riqualificazione delle aree urbane limitrofe, sia sotto il profilo degli spazi pubblici,sia attraverso gli interventi infrastrutturali, compatibili con le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria esecondaria già esistenti o con i programmi <strong>di</strong> adeguamento delle stesse.Giovanni Maffei Cardellini21
2Il Quadro conoscitivoLa costruzione logica del Regolamento urbanistico ha preso le mosse dalle in<strong>di</strong>cazioni strategichecontenute nel Piano strutturale. Dagli elementi statutari e strategici contenuti nello strumento<strong>di</strong> pianificazione approvato nel 2008, successivamente adeguato per la parte relativa agli stu<strong>di</strong>geologici ed idraulici, è stato costruito il quadro conoscitivo <strong>di</strong> supporto alle fasi progettuali delRU. Al contempo sono state oggetto <strong>di</strong> analisi ed acquisizione le conoscenze fornite dai materialia <strong>di</strong>sposizione costituiti dagli strumenti vigenti e dagli aggiornamenti dei dati <strong>di</strong> base (anagrafici,statistici, ricognitivi).La prima operazione quin<strong>di</strong> è stata assumere gli elementi costituenti lo Statuto del territorio, valutaregli obiettivi strategici del Piano strutturale, tradotti nelle linee d’in<strong>di</strong>rizzo espresse nel Documentoprogrammatico 2011 per recepire e reperire gli elementi necessari per la progettazione.In particolare dal Piano Strutturale sono state in<strong>di</strong>viduati i punti car<strong>di</strong>ne della <strong>di</strong>sciplina delleInvarianti strutturali, dei Sistemi territoriali e funzionali, dei <strong>di</strong>mensionamenti, delle pericolositàidrauliche e geologiche, dei vincoli.I contenuti del Piano regolatore vigente sono stati necessari per quanto attinente la ricognizionesullo stato d’attuazione relativo al <strong>di</strong>mensionamento ed agli standard nonché per l’analisi delleprevisioni previgenti da confermare nel Regolamento urbanistico nella logica del quadro progettualenel suo insieme.La specifica <strong>di</strong>sciplina vigente riguardante il Centro storico <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> ha fornito le basiconoscitive per quanto attinente al riconoscimento della città antica per il progetto <strong>di</strong> conservazionee ripristino, così come sono stati oggetto <strong>di</strong> acquisizione conoscitiva ed analisi il Piano <strong>di</strong>utilizzazione degli arenili ed il Piano delle strutture ricettive esistenti che contengono la<strong>di</strong>sciplina attualmente vigente che regola le trasformazioni e<strong>di</strong>lizie del settore trainante l’economiadel territorio versiliese.Su questi elementi base sono state aggiornate le conoscenze e gli elaborati secondo i seguenticontenuti.Analisi e schedatura del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente. Il tessuto e<strong>di</strong>lizio storico o comunquel’e<strong>di</strong>ficato riconosciuto con valore testimoniale rappresenta un elemento car<strong>di</strong>ne dell’identitàterritoriale. La legge regionale Toscana stabilisceche il quadro conoscitivo del RU contenga, qualeelemento fondativo per la <strong>di</strong>sciplina della gestionedella città e del territorio, la conoscenza delpatrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente. Pertanto il quadroconoscitivo contiene un puntuale aggiornamentodelle conoscenze sugli elementi che costituisconoquesto patrimonio: su base aerofotogrammetrica inscala 1/2000 sono stati riportati gli e<strong>di</strong>fici presenti nelcatasto Leopol<strong>di</strong>no (levata 1824-1825) e nel catasto<strong>di</strong> impianto (levata 1954/57) per i quali, durante unacampagna <strong>di</strong> rilevamento in situ, sono state elaboratele relative schede analitiche descrittive contenentil’in<strong>di</strong>viduazione delle tipologie e<strong>di</strong>lizie, dello stato<strong>di</strong> conservazione tipologica e delle funzioni in uso23
nell’e<strong>di</strong>ficio oggetto <strong>di</strong> schedatura.Il rilievo effettuato in situ tiene conto non solo delle caratteristiche costruttive dell’e<strong>di</strong>ficio maanche della sua contestualizzazione: la descrizione e la documentazione fotografica interessanoanche gli spazi esterni a<strong>di</strong>acenti al fabbricato oggetto della scheda (spazi <strong>di</strong> pertinenza).Il sopralluogo sul territorio è stato organizzato secondo la sud<strong>di</strong>visione dei Sistemi territorialidel PS (Collina, Pedecollina, Pianura, Costa) e sul Sistema Funzionale inse<strong>di</strong>ativo del PianoStrutturale, rilevando sostanzialmente tutti gli e<strong>di</strong>fici presenti sul territorio fino al 1957, tutti glie<strong>di</strong>fici costituenti i nuclei storici e tutti gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse architettonico.Tutto ciò al fine <strong>di</strong> poter definire, nella fase progettuale, i <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> intervento ammissibile,alla luce della possibilità <strong>di</strong> introdurre interventi finalizzati al recupero e tutela degli elementi <strong>di</strong>valore tipologico testimoniale.I sopralluoghi sul territorio e le relative schedature sono state organizzate secondo la sud<strong>di</strong>visionedei Sistemi territoriali del PS (Collina, Pedecollina, Pianura, Costa) e sull’in<strong>di</strong>viduazione deglielementi costituenti il Sistema funzionale inse<strong>di</strong>ativo del Piano Strutturale.Le informatizzazioni relative alla schedatura degli e<strong>di</strong>fici sono riportate nel fascicolo 1Qc –Censimento del Patrimonio E<strong>di</strong>lizio Esistente e confluiranno <strong>di</strong>rettamente nel sistema informaticoterritoriale a corredo della più ampia gamma <strong>di</strong> dati necessari per l’organizzazione del sistemainformatico e per la gestione dell’attività urbanistico-e<strong>di</strong>lizia ed il monitoraggio degli effetti.Censimento dei beni <strong>di</strong> proprietà pubblica. I beni costituenti il patrimonio immobiliare pubblicosono stati oggetto <strong>di</strong> analisi ricognitiva (corredata dai dati catastali e restituzione cartografica inscala 1/5000) al fine <strong>di</strong> possedere il quadro delle conoscenze finalizzato, nelle rispetto delle coerenzeprogettuali, alla maggiore valorizzazione ed utilizzo <strong>di</strong> tale patrimonio. La ricognizione si è basatasu dati come derivanti dall’inventario dell’Ente provvedendo ad aggiornamento cartograficoin ambiente ArcGis (*shp) ed è riportata nelle tavole 2Qc – Censimento dei beni <strong>di</strong> proprietàpubblica.24
Ricognizione delle attività produttive esistenti. Me<strong>di</strong>ante l’in<strong>di</strong>viduazione delle attivitàproduttive presenti sul territorio comunale, in<strong>di</strong>viduate e <strong>di</strong>stinte in me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,attività artigianali ed industriali, servizi, attività turistico/ricettive, attività balneari, con particolareriferimento all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> quelle funzionalmente incompatibili rispetto alla <strong>di</strong>sciplina delP.S., il progetto <strong>di</strong> RU ha potuto avvalersi <strong>di</strong> idonee conoscenze atte ha guidare la pianificazioneverso la riqualificazione <strong>di</strong> ambiti che presentano contesti <strong>di</strong> criticità ambientale e funzionale, versol’incentivazione e l’incremento della possibilità del mantenimento in essere degli inse<strong>di</strong>amentiproduttivi esistenti in contesti maggiormente adeguati dal punto <strong>di</strong> vista infrastrutturale.L’in<strong>di</strong>viduazione delle attività produttive esistenti è contenuta nella tavola 3Qc – Ricognizionedelle Attività Produttive Esistenti, in scala 1:10000.Stato <strong>di</strong> attuazione del PRGC vigente. La ricognizione dello stato <strong>di</strong> attuazione del PRGCvigente ha comportato l’analisi delle previsioni urbanistiche attuate, <strong>di</strong> in corso <strong>di</strong> attuazione edelle previsioni che non hanno avuto seguito. Al contempo è stata effettua un’analisi degli spazipubblici e delle attrezzature pubbliche previste nello strumento vigente. I dati sono riportati nelletavole 4Qc - Stato <strong>di</strong> attuazione del PRGC (pianura, collina, Strettoia), in scala 1:5000.In<strong>di</strong>viduazione cartografica del reticolo fognario e del reticolo <strong>di</strong> smaltimento delle acquemeteoriche. E’ riportata nelle cartografie <strong>di</strong> quadro conoscitivo 5Qc e 6Qc. Tale in<strong>di</strong>viduazione harappresentato un elemento <strong>di</strong> supporto conoscitivo alla progettazione degli inse<strong>di</strong>amenti urbani nelperseguimento della qualità inse<strong>di</strong>ativa e della tutela delle fragilità ambientali.Il rilievo del sistema idraulico ha classificato i fossi e i canali <strong>di</strong>stinti per competenza Provincia delConsorzio <strong>di</strong> Bonifica e del <strong>Comune</strong>Censimento delle barriere architettoniche negli spazi ed e<strong>di</strong>fici pubblici. Ai sensi dell’art. 55della LRT 1/2005 il Regolamento Urbanistico in<strong>di</strong>vidua e definisce il Programma d’intervento perl’abbattimento delle Barriere architettoniche ed urbanistiche. La base conoscitiva del programmaè costituita dal censimento delle barriere architettoniche degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi pubblici, checontiene la mappatura delle attrezzature pubbliche con il relativo riferimento cartografico (tavola7Qc, in scala 1:10000). La schedatura ha previsto l’in<strong>di</strong>viduazione degli e<strong>di</strong>fici pubblici <strong>di</strong> proprietàcomunale, l’analisi dei relativi elementi “barriera”, l’eventuale contestualizzazione e collegamentocon spazi e viabilità pubblica che possono determinare situazioni <strong>di</strong> “conflitto” rispetto alla lorofruibilità ed accessibilità.25
ARCHITETTURA DEL PIANO STRUTTURALE (1)Statuto del territorioStatuto dei luoghiè lo strumento che riconosce eraccoglie e <strong>di</strong>sciplina le risorseessenziali del territorio[art. 6]Disciplina art. 31 PIT [richiamata da art. 6 PS]Il PS ed il RU perseguono gli obiettivi <strong>di</strong> qualità contenuti nelle“schede dei paesaggi”Il RU definisce le trasformazioni compatibili con i valoripaesaggistici, le azioni <strong>di</strong> recupero e riqualificazione degliimmobili e aree vincolati.Beni paesaggisticiè lo strumento che riconosce e raccoglie e <strong>di</strong>sciplina le risorseessenziali del territorio[art. 6]Invarianti strutturaliComplesso <strong>di</strong> elementi puntuali o <strong>di</strong>ffusi e categorie la cuitrasformazione compromette il senso <strong>di</strong> identità[art. 6] [tav. 7]Il PS in<strong>di</strong>vidua i criteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> tutela delle invariantistrutturali: Conservazione/Recupero/Valorizzazione [art. 34]Invarianti Strutturali Relative agliinse<strong>di</strong>amenti [art. 30]Invarianti Strutturali Relative alleinfrastrutture [art. 31]Invarianti Strutturali relative alsistema delle risorse acquifere[art.32]Invarianti Strutturali Relative alsistema paesaggistico ambientalee rurale [art. 33]Impianto storico e tessuto e<strong>di</strong>lizio città <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONE [tav.7]Impianto storico e tessuto e<strong>di</strong>lizio centri storici minori [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: RECUPERO [tav.7]Tessuto residenziale e maglia ortogonale della Marina [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONE [tav.7]I siti archeologici [art. 35] [tav. 1 QC]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONESistemi museali marginette, lavatoi e fontane [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEL’architettura civile e religiosa <strong>di</strong> pregio [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEL’architettura pre-industriale e artigianale <strong>di</strong> pregio [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEL’architettura rurale <strong>di</strong> pregio [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEViabilità storica presente al 1825 [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: RECUPEROViabilità vicinale, poderale, interpoderale, sentieri[art. 35][tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: non specificatoLina ferroviaria, Viale Apua ,Autostrada, Viale Unità d’Italia, VialeLitoraneo [art 35][tav.7] Grado <strong>di</strong> t.: VALORIZ,CONS per v. Apua e Lit.Fiumi, Torrenti, Rii, Canali naturali e artificiali [art. 35] [tav.7]Grado <strong>di</strong> tutela: VALORIZZAZIONEAree <strong>di</strong> pertinenza fluviale [art. 35] [tav. 14i, 14i2 <strong>di</strong> Q.C.]Grado <strong>di</strong> tutela: non specificatoMicroreticolo idrografico e sistemazioni idraulico agrarie [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: non specificatoAree esondabili [art. 35] Grado <strong>di</strong> tutela: VALORIZZAZIONE[variante PS]Aree umide con la relativa vegetazione ripariale, Lame dellaVersiliana, Lago <strong>di</strong> Porta [art. 35] Grado <strong>di</strong> t: CONSERVAZIONE [tav. 7]Pozzi e sorgenti [art. 35] Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONE [tav. 7]Verde Storico: Versiliana, Villa Rebua, Casina dei Turchi [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONE [tav. 7]Alberi secolari [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEFormazioni arboree in filari [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: non specificatoAree boscate [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONESist. colturali tra<strong>di</strong>zion. <strong>di</strong> rilevo paesaggistico <strong>di</strong> collina e pianura[art. 35]: CONSERVAZIONE [tav. 7]Opere <strong>di</strong> contenimento (muri a seco, ciglioni, ecc.) [art. 35]Grado <strong>di</strong> tutela: non sppecificatoSistema estrattivo storico [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: VALORIZZAZIONEArenile [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEPunti panoramici [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEConi ottici [art. 35] [tav. 7]Grado <strong>di</strong> tutela: CONSERVAZIONEcoerenzaesterna[art. 6 PS]Il RU contiene un QC che in<strong>di</strong>vidua e raccoglie tutte leinvarianti strutturali del PScoerenzaesternacoerenzaesternacoerenzaesternacoerenzaesternacoerenzaesternacoerenzaesternacoerenzaesternacoerenzaesternaRU deve verificareart. 21 PITRU deve verificareart. 21 PITRU deve verificareart. 21 PITRU deve verificareart. 21 PITRU deve verificareart. 21 PITRU deveverificareart. 21 PITe schede deipaesaggi per iviali (se benipaesaggistici)RU deveverificareart. 21 PITe, per le solearee umide:art. 80 PTCRU deveverificareart. 21 PITcoerenzainterna26
3Le coerenzea. Le invarianti strutturali e la definizione dei paesaggi.Lo statuto dei luoghi del piano strutturale costituisce lo strumento <strong>di</strong> riconoscimento della <strong>di</strong>sciplinadelle risorse essenziali del territorio. Ai sensi dell’art. 31 del PIT, il Regolamento Urbanistico, incoerenza con gli in<strong>di</strong>rizzi del Piano Strutturale, persegue gli obiettivi <strong>di</strong> qualità contenute nelleschede dei paesaggi del piano paesaggistico regionale e definisce le trasformazioni compatibilicon i valori paesaggistici in<strong>di</strong>rizzando le azioni <strong>di</strong> recupero verso la riqualificazione del paesaggio.In particolare il Regolamento Urbanistico ha definito la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> governo delle invariantistrutturali del Piano Strutturale definite come “complesso <strong>di</strong> elementi puntuali o <strong>di</strong>ffusi e categoriela cui trasformazione compromette il senso <strong>di</strong> identità”. Nella definizione dei paesaggi costituenti ilterritorio rurale è stata verificata la coerenza con la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> piano del PIT prevista dagli (artt.21-28), con il riconoscimento degli elementi costitutivi del “paesaggio collinare” e “costiero”.L’elaborazione della tavola 11Qc - Coerenza interna - Statuto del territorio che contiene ilriconoscimento delle invarianti strutturali sud<strong>di</strong>vise nel sistema degli inse<strong>di</strong>amenti, delleinfrastrutture, dell’acqua nel suo paesaggio, del paesaggio naturale e rurale e dei tessuti urbani eurbanizzati, unitamente al sistema delle tutele ambientali, ha consentito <strong>di</strong> acquisire il sistema deivalori caratterizzanti il territorio da trasporre nel progetto <strong>di</strong> piano.b. La ricognizione dei vincoliambientali e paesaggistici e la risorsaacquaIl Quadro Conoscitivo del PianoStrutturale approvato con Del. C.C.n.34 del 10/07/2008 contiene la Tavoladei vincoli <strong>di</strong> natura ambientale etecnica (tav. n. 12), corredata darelativa relazione esplicativa. Questoelaborato, sottoposto a monitoraggioed aggiornamento da parte degli ufficicostituisce riferimento obbligatorio perle scelte progettuali del RegolamentoUrbanistico, con riferimento allecategorie <strong>di</strong> vincoli <strong>di</strong> seguitoriportate:1. Le aree protette (S.I.R. “Lago<strong>di</strong> Porta”);2. I beni paesaggistici;3. I beni culturali;4. I vincoli tecnici (fasce <strong>di</strong>rispetto cimiteriali, ferroviarie,autostradali, ecc.);5. Le aree soggette a vincolo27
temporaneo (aree percorse dal fuoco, fasce per pozzi e sorgenti);6. Le aree soggette a prescrizioni particolari (aree a rischio archeologico, fasce <strong>di</strong> rispettodegli elettrodotti);7. I vincoli <strong>di</strong> natura idro-geologica.c. Lo stato <strong>di</strong> attuazione del PRGCLa redazione del primo regolamento urbanistico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> ha comportatoun’approfon<strong>di</strong>ta analisi dello stato <strong>di</strong> attuazione della pianificazione vigente. In particolare ladefinizione dello stato <strong>di</strong> attuazione del PRGC, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> oltre quin<strong>di</strong>ci anni dalla sua approvazionedefinitiva, prende atto delle mo<strong>di</strong>ficazioni apportate al territorio in questo lungo periodo <strong>di</strong> tempoper effetto della combinazione delle azioni pubbliche e private. Si tratta, peraltro, <strong>di</strong> un periodonel quale si è sviluppato un ciclo immobiliare <strong>di</strong> particolare rilevanza che ha incontrato un’ampia<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> suoli trasformabili, anche per effetto delle successive varianti che hanno mo<strong>di</strong>ficatola stesura originaria del piano. A riguardo è sufficiente evidenziare che il vigente PRGC prevedeben 187 lotti e<strong>di</strong>ficabili, 90 comparti urbanistici in zone C ed R, 9 comparti urbanistici in zonaD, oltre ai comparti relativi alle aree produttive comprese nella “Variante Portone”. Al contempol’attuazione del PRGC fotografa l’attuale consistenza degli spazi e delle attrezzature pubbliche,che fornisce una base significativa per le successive fasi progettuali, orientate dall’obiettivo <strong>di</strong>mettere a rete e potenziare le dotazioni collettive esistenti.La ricognizione dello stato <strong>di</strong> attuazione del Piano Regolatore Generale Comunale ha comportato,nello specifico, le seguenti verifiche:- ricognizione dello stato <strong>di</strong> attuazione dei comparti e dei lotti;- ricognizione degli standard esistenti e verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione delle aree a standard<strong>di</strong> progetto.Lo stato <strong>di</strong> attuazione dei comparti e dei lotti. La definizione dello stato <strong>di</strong> attuazione relativo aicomparti ne ha comportato la classificazione, <strong>di</strong>stinguendo quelli oggetto <strong>di</strong> convenzione urbanisticada quelli non ancora convenzionati. Per i comparti non convenzionati sono poi stati messe inevidenza le previsioni sottoposte a regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a ex art. 109 del Piano Strutturale. Nellacartografia <strong>di</strong> quadro conoscitivo 4Qc - Stato <strong>di</strong> attuazione del PRGC (pianura, collina, Strettoia),in scala 1:5000, è riportata su base CTR la classificazione dei comparti, oltre ai dati relativi (zonaterritoriale omogenea, <strong>di</strong>mensionamento ed eventuali residui per i comparti in corso <strong>di</strong> attuazione).Anche la ricognizione sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei lotti è riportata nella medesima cartografia;in particolare nella carta sono evidenziati i lotti non attuati o attuati parzialmente, il relativo<strong>di</strong>mensionamento, e l’eventuale in<strong>di</strong>cazione in merito al convenzionamento, ove stipulato. Lacartografia riporta inoltre gli interventi afferenti al Piano <strong>di</strong> Dettaglio della Marina <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>non ancora attuati e la presenza <strong>di</strong> altre trasformazioni urbanistiche subor<strong>di</strong>nate a convenzione incorso <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà.La ricognizione dello stato <strong>di</strong> attuazione dei comparti e dei lotti ha assunto particolare rilevanza alfine <strong>di</strong> valutare il <strong>di</strong>mensionamento da riservare per i comparti e i lotti con convenzione in corso <strong>di</strong>vali<strong>di</strong>tà che il progetto <strong>di</strong> Regolamento Urbanistico ha inteso confermare.La verifica degli standard urbanistici esistenti. Lo stato d’attuazione degli spazi ed e<strong>di</strong>ficipubblici consiste nell’in<strong>di</strong>viduazione delle aree ed e<strong>di</strong>fici pubblici ed ad uso pubblico comprese lerelative destinazioni d’uso e consistono in:-Scuole e spazi per l’istruzione (asili, scuole materne, scuole elementari, scuole me<strong>di</strong>e, scuolesuperiori);- Spazi per attrezzature d’interesse comune (chiese, centri culturali, centri sociali, centriassistenziali, attrezzature sanitarie, attrezzature amministrative);28
Censimento e<strong>di</strong>fici scolastici - Verifiche ottemperanze D.M. 18 Dicembre 1975N°Cod.Int.<strong>Comune</strong>TABELLA 1SCUOLASCUOLE MATERNE,ELEMENTARI E MEDIEINDIRIZZOVERIFICA AMPIEZZA MINIMA AREA SCOLASTICA SECONDO QUANTO PREVISTO ALPARAGRAFO 2.1.2. DEL D.M. 18 Dicembre 1975Superfice area <strong>di</strong> pertinenza(A)N° Sezioni/Classi max.secondo la Tab.2 del D.M.18 Dicembre 1975N° Sezioni/Classiattualmente presentiall'interno dell'IstitutoOTTEMPERA AL D.M. del 18Dicembre 1975(SI/NO)VERIFICA AREA COPERTA MASSIMA SECONDO QUANTO PREVISTO AL PARAGRAFO2.1.3. DEL D.M. 18 Dicembre 1975Superfice area <strong>di</strong> pertinenza(A)Sup. coperta max. secondoil parag. 2.1.3. D.M.18/12/1975 (1/3 A)Superfice esistente coperta(B)OTTEMPERA AL D.M. del 18Dicembre 1975(SI/NO)N° Sezioni/Classiattualmente presentiall'interno dell'IstitutoSup. min. <strong>di</strong> Sezioni/Classisecondo la Tabella 3/B delD.M. 18/12/1975VERIFICA NUMERO MASSIMO DI SEZIONI/CLASSI E ALUNNI SECONDO QUANTO PREVISTO DALLATABELLA 3/B DEL D.M. 18 Dicembre 1975Sup. me<strong>di</strong>a Sezioni/Classiper ogni Istituto(B/N° Sezioni/Classi)OTTEMPERA AL D.M. del 18Dicembre 1975(SI/NO)N°Alunni max. previstoTab.3/B del D.M. del 1975in base al N° Sez./ClassiSup. min. per alunnosecondo la Tabella 3/B delD.M. 18/12/1975N° max. alunni teoricoall'Interno dell'Istituto(B/mq.Alunno)OTTEMPERA AL D.M. del 18Dicembre 1975(SI/NO)V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 21 Asilo Nido Scubidù Via SanzioV E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 22 1 Asilo Nido Bambi Via D.AlighieriV E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 23 Asilo Nido L'Aquilone Via StrettoiaV E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2Asilo Nido Red Bridge4 2 Via Montever<strong>di</strong> PonterossoScuola Materna F.lli Grimm 2560,00 3 2 SI 2560,00 853,33 530,00 SI 2 Minimo 3 Sezioni 265,00 NO Minimo 3 Sezioni Minimo 3 Sezioni --- ---5 Scuola Materna A.Pili Via Della Chiesa Capriglia 920,00 1 con 1500,00mq 1 NO 920,00 306,67 133,00 SI 1 Minimo 3 Sezioni 133,00 NO Minimo 3 Sezioni Minimo 3 Sezioni --- ---6 3 Scuola Materna E.Salgari Via Comunale Strettoia 4200,00 5 3 SI 4200,00 1400,00 874,00 SI 3 210,00 291,33 SI 90 7,00 124,86 SIAsilo Nido Stella <strong>di</strong> MareV E D I T A B E L L A 2 V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2Via Comunale Val<strong>di</strong>castelloScuola Materna Peter Pan 1085,00 1 con 1500,00mq 2 NO 1085,00 361,67 438,00 NO 2 Minimo 3 Sezioni 219,00 NO Minimo 3 Sezioni Minimo 3 Sezioni --- ---8 4 Scuola Materna Rodari Via Ficalucci Quadrellara 6300,00 8 4 SI 6300,00 2100,00 1015,00 SI 4 203,00 253,75 SI 120 6,77 149,93 SIAsilo Nido il CastelloV E D I T A B E L L A 2 V E D I T A B E L L A 2V E D I T A B E L L A 2Via Croce Verde VallecchiaScuola Materna Giannini 1972,00 2 2 SI 1972,00 657,33 406,00 SI 2 Minimo 3 Sezioni 203,00 NO Minimo 3 Sezioni Minimo 3 Sezioni --- ---10 Scuola Materna G.Marsili Via della Svolta Loc.Africa 3344,00 4 3 SI 3344,00 1114,67 687,00 SI 3 210,00 229,00 SI 90 7,00 98,14 SI11 Scuola Materna Carlo Lorenzini Via Accademia <strong>Pietrasanta</strong> 3800,00 5 3 SI 3800,00 1266,67 672,00 SI 3 210,00 224,00 SI 90 7,00 96,00 SI12 8 Scuola Elementare A. Ricci Via Pontenuovo Loc.Pollino 2700,00 5 5 SI 2700,00 900,00 540,00 SI 5 153,00 108,00 NO 125 6,11 88,38 NO13 11 Scuola Elementare Forli Via Croce Verde Vallecchia 2160,00 5 con 2295,00mq 5 NO 2160,00 720,00 820,00 NO 5 153,00 164,00 SI 125 6,11 134,21 SI14 9 Scuola Elementare Rigacci Via Traversa Crociale 1778,00 5 con 2295,00mq 4 NO 1778,00 592,67 520,00 SI 4 Minimo 5 Classi 130,00 NO Minimo 5 Classi Minimo 5 Classi --- ---15 6 Scuola Elementare Mancini Via Del Sale Quadrellara 3420,00 7 5 SI 3420,00 1140,00 650,00 SI 5 153,00 130,00 NO 125 6,11 106,38 NO16 10 Scuola Elementare Mutti Via Amos Paoli Strettoia 1177,00 5 con 2295,00mq 5 NO 1177,00 392,33 520,00 NO 5 153,00 104,00 NO 125 6,11 85,11 NO17 7 Scuola Elementare Barsottini Via Svolta Loc.Africa 3150,00 6 5 SI 3150,00 1050,00 1035,00 SI 5 153,00 207,00 SI 125 6,11 169,39 SI18 5 Scuola Elementare G.Pascoli Via Garibal<strong>di</strong> 72 4560,00 9 10 NO 4560,00 1520,00 1380,00 SI 10 189,00 138,00 NO 250 7,56 182,54 NO12 Scuola Elementare Bibolotti 2695,00 5 7 NO 2695,00 898,33 760,00 SI 7 199,00 108,57 NO 210 6,63 114,63 NOVia Beato Angelico Marina <strong>di</strong>19<strong>Pietrasanta</strong>Scuola Me<strong>di</strong>a Santini 2340,00 6 con 4050,00mq 6 NO 2340,00 780,00 660,00 SI 6 200,00 110,00 NO 180 6,67 98,95 NO13 Scuola Me<strong>di</strong>a Barsanti 8 11 NO 1786,67 3760,00 NO 11 240,25 341,82 SI 275 9,61 391,26 SI20Piazza Matteotti 5360,005360,00Istituto Tecnico per Geometri21 Istit. Comprensivo <strong>Pietrasanta</strong> 2 Via Catalani 6 TonfanoLiceo Artistico Stagio Stagi22 Via Provinciale <strong>Pietrasanta</strong>Scuole Me<strong>di</strong>e Stagio Stagi 4050,00 6 1 SI 4050,00 1350,00 1348,50 SI 1 Minimo 6 Classi 1348,5 NO Minimo 6 Classi Minimo 6 Classi --- ---TOTALE AREE DIPERTINENZA mq.57571,007929
- Verde pubblico, spazi attrezzati a parco gioco per lo svago ed il tempo libero e verdesportivo;- Parcheggi pubblici.La ricognizione effettuata è stata supportata dai dati ottenuti con il censimento delle aree <strong>di</strong> proprietàpubblica riportate nella cartografia 2Qc.TABELLA 2ASILI NIDON° Id. SCUOLA INDIRIZZOSUL (mq.)VERIFICA SUPERFICIE LORDA MINIMA STRUTTURA SECONDO QUANTO PREVISTODALL'ARTICOLO 15 COMMA 5 DEL D.P.G.R. N. 47/R DEL 08/08/2003Capienza MassimaStruttura (n. bambini)Superficie minima perogni bambino (mq.)Superficie minimastruttura in base allaCapienza Massima (mq.)OTTEMPERA AL D.P.G.R.N. 47/R 08/08/2003(SI/NO)VERIFICA SUPERFICIE MINIMA SPAZI ESTERNI SECONDOL'ART. 14 COMMA 6 DEL D.P.G.R. N. 47/R DEL 08/08/2003Superfice spazi esterni(mq.)Supuperficie minima spaziesterni (mq.)OTTEMPERA AL D.M.18/12/ 1975(SI/NO)1 Asilo Nido Scubidù Via Sanzio 652,00 50 6,00 300,00 SI 2038,00 652,00 SI2 1 Asilo Nido Bambi Via D.Alighieri 575,00 56 6,00 336,00 SI 1220,00 575,00 SI3 Asilo Nido L'Aquilone Via Strettoia 367,00 30 6,00 180,00 SI 1410,00 367,00 SI4 2 Asilo Nido Red Bridge Via Montever<strong>di</strong> Ponterosso 290,00 20 6,00 120,00 SI 290,00 290,00 SI7 Asilo Nido Stella <strong>di</strong> Mare Via Comunale Val<strong>di</strong>castello 189,00 20 6,00 120,00 SI 189,00 189,00 SI9 Asilo Nido il Castello Via Croce Verde Vallecchia 164,00 20 6,00 120,00 SI 164,00 164,00 SITOTALE SUPERFICI LORDESTRUTTURE (mq.)TOTALE SUPERFICI SPAZI2237,00ESTERNI (mq.)5311,00Per effetto delle verifiche effettuate l’insieme delle aree esistenti a standard pubblico è statariportata nella cartografia 4Qc - Stato <strong>di</strong> attuazione del PRGC (pianura, collina, Strettoia), in scala1:5000, su base CTR. I dati finali <strong>di</strong> ciascuna tipologia <strong>di</strong> Standard, elaborati come precedentementedescritto, hanno fornito un quadro complessivo dal quale è possibile evincere che gli spazi pubblicicomplessivamente esistenti a <strong>Pietrasanta</strong> ammontano a circa 630.000 mq, con un rapporto <strong>di</strong> spaziper abitante pari a 25,4 mq/ab. Il dato complessivo fotografa una dotazione <strong>di</strong> aree pubblicheche, in termini quantitativi sod<strong>di</strong>sfa i requisiti minimi stabiliti dalla normativa vigente (art. 3 DM1444/68 e art. 106 NTA del Piano Strutturale). Al contempo è possibile riscontrare, da una letturadelle aree riportate in cartografia, una <strong>di</strong>stribuzione delle aree che necessita <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>noe <strong>di</strong> messa a rete delle dotazioni conseguite. In particolare alcune aree a standard, originate dallaformazione <strong>di</strong> comparti recenti appaiono residuali e scarsamente collegate agli altri spazi collettivi.Inoltre è possibile in<strong>di</strong>viduare alcune UTOE nelle quali si riscontra una sottodotazione <strong>di</strong> standard,in particolare per le UTOE 3 (Solaio), 5 (Val<strong>di</strong>castello), 9 (Serraglio Marella), 14 (Stettoia) e 15(Montiscen<strong>di</strong>).Si riporta a fianco la tabella con il riepilogo degli standard esistenti, sud<strong>di</strong>visi per tipologia e perUTOE.d. Gerarchia della rete viariaIl Piano Strutturale identifica l’autostrada A12, viale Apua, viale Roma, Via Unità d’Italia, la retedella viabilità storica a percorsi minori del territorio rurale e la linea ferroviaria, quali invariantistrutturali costituenti il “patrimonio collinare” e il “patrimonio costiero” <strong>di</strong> cui al comma 2dell’articolo 20 e comma 2 dell’articolo 26 del PIT vigente. Per tali categorie <strong>di</strong> beni, in coerenzacon gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> Piano Strutturale, il Regolamento Urbanistico prevede i seguenti interventi:- Grande <strong>di</strong>rettrice nazionale (A12 Genova-Livorno), interventi programmati nel PianoRegionale della Mobilità e logistica.- Viabilità <strong>di</strong> connessione dei centri urbani della Versilia (viale Unità d’Italia), completamentodell’asse interme<strong>di</strong>o della Versilia quale elemento strutturale per il rior<strong>di</strong>no della reteinfrastrutturale sovracomunale e l’offerta <strong>di</strong> un adeguato livello <strong>di</strong> prestazione nel trattoesistente.- Viabilità <strong>di</strong> connessione dei poli urbani comunali (Viale Apua; Viale a Mare),mantenimento degli aspetti strutturali quali il tracciato e la giacitura e le visuali panoramiche,30
Riepilogo standard esistenti (ex art. 3 DM 1444/68 e art. 106 NTA Piano Strutturale vigente )Verde pubblicosuperficie [mq]standard [mq/ab]Istruzionesuperficie [mq]standard [mq/ab]Parcheggisuperficie [mq]standard [mq/ab]Attr. Int. Com.superficie [mq]standard [mq/ab]UTOE denominazione abitanti [ab]standard per UTOEsuperficie [mq]standard [mq/ab]1 Capezzano Monte 7.980 mq 0 mq 830 mq 2.041 mq 42510.851 mq18,8 mq/ab 0,0 mq/ab 2,0 mq/ab 4,8 mq/ab 26 mq/ab2 Capriglia 2.891 mq 821 mq 569 mq 603 mq 2754.884 mq10,5 mq/ab 3,0 mq/ab 2,1 mq/ab 2,2 mq/ab 18 mq/ab3 Solaio 0 mq 0 mq 1.283 mq 0 mq 2731.283 mq0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 4,7 mq/ab 0,0 mq/ab 5 mq/ab4 La città <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> 32.222 mq 15.282 mq 30.680 mq 52.690 mq 2.155130.874 mq15,0 mq/ab 7,1 mq/ab 14,2 mq/ab 24,5 mq/ab 61 mq/ab5 Val<strong>di</strong>castello 2.837 mq 1.548 mq 460 mq 1.154 mq 9625.999 mq2,9 mq/ab 1,6 mq/ab 0,5 mq/ab 1,2 mq/ab 6 mq/ab6 Vallecchia 1.305 mq 4.746 mq 3.375 mq 4.506 mq 62413.932 mq2,1 mq/ab 7,6 mq/ab 5,4 mq/ab 7,2 mq/ab 22 mq/ab7 Quartieri periurbani 48.144 mq 30.349 mq 39.544 mq 11.232 mq 6.910129.269 mq7,0 mq/ab 4,4 mq/ab 5,7 mq/ab 1,6 mq/ab 19 mq/ab8 Sarzanese 2.137 mq 0 mq 8.048 mq 4.480 mq 56514.665 mq3,8 mq/ab 0,0 mq/ab 14,2 mq/ab 7,9 mq/ab 26 mq/ab9 Serraglio - Marella 2.658 mq 0 mq 1.487 mq 0 mq 7164.145 mq3,7 mq/ab 0,0 mq/ab 2,1 mq/ab 0,0 mq/ab 6 mq/ab10 Portone - Pontenuovo 2.752 mq 0 mq 13.757 mq 15.233 mq 29131.742 mq9,5 mq/ab 0,0 mq/ab 47,3 mq/ab 52,3 mq/ab 109 mq/ab11 Pollino 2.923 mq 2.636 mq 287 mq 0 mq 3775.846 mq7,8 mq/ab 7,0 mq/ab 0,8 mq/ab 0,0 mq/ab 16 mq/ab12 L'asse attrezzato <strong>di</strong> via Unità d'Italia 40.886 mq 0 mq 8.276 mq 7.823 mq 97156.985 mq42,1 mq/ab 0,0 mq/ab 8,5 mq/ab 8,1 mq/ab 59 mq/ab13 La Marina 121.907 mq 11.168 mq 42.204 mq 20.108 mq 4.890195.387 mq24,9 mq/ab 2,3 mq/ab 8,6 mq/ab 4,1 mq/ab 40 mq/ab14 Strettoia 16.611 mq 8.974 mq 2.694 mq 4.007 mq 1.88032.286 mq8,8 mq/ab 4,8 mq/ab 1,4 mq/ab 2,1 mq/ab 17 mq/ab15 Montiscen<strong>di</strong> 0 mq 0 mq 0 mq 2.698 mq 4182.698 mq0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 6,5 mq/ab 6 mq/ab….. Fuori UTOE mq mq 0 mq 3.812 mq 3.1273.812 mq0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 1,2 mq/ab 1 mq/abtotale comunale(<strong>di</strong> progetto + esistente)standard richiesto285.253 mq 75.524 mq 153.494 mq 126.575 mq 24.859640.846 mq11,5 mq/ab 3,0 mq/ab 6,2 mq/ab 5,1 mq/ab 25,8 mq/ab298.308 mq 149.154 mq 82.035 mq 67.119 mq 596.616 mq12,0 mq/ab 6,0 mq/ab 3,3 mq/ab 2,7 mq/ab 24,0 mq/ab31
salvaguardandone la funzione <strong>di</strong> elemento che escluda il traffico a lunga percorrenza. Perquanto riguarda il viale litoraneo dovrà essere preservato il valore identitario e la sua integritàpercettiva, valorizzando il sistema dei beni storico-architettonici <strong>di</strong> eccellenza in linea conquanto definito negli obiettivi <strong>di</strong> qualità contenuti nella sezione 3 delle schede dei paesaggi<strong>di</strong> cui all’Allegato A - elaborato 4 del PIT vigente.- Linea ferroviaria litoranea, interventi previsti dal Piano Regionale della Mobilità e quelliLa gerarchia della rete - le indagini effettuate hanno rilevato 250 km strade comunali e 30 km <strong>di</strong> sentieri collinari.32
funzionali alla realizzazione <strong>di</strong> un sistema integrato su ferro <strong>di</strong> area vasta.- Rete della viabilità storica e percorsi minori del territorio rurale, mantenimento degli aspettistrutturali quali il tracciato, la giacitura, le sistemazioni e le relative opere d’arte e, se nonsussistono particolari esigenze, le caratteristiche <strong>di</strong>mensionali essenziali, al fine <strong>di</strong> garantirneil miglioramento della percorribilità e accessibilità. In particolare devono essere salvaguardatele visuali panoramiche in linea con quanto definito negli obiettivi <strong>di</strong> qualità contenuti nellasezione 3 delle schede dei paesaggi <strong>di</strong> cui all’Allegato A - elaborato 4 del PIT vigente.e. Ricognizione del quadro demografico e socio economicoDal dopoguerra la popolazione <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> è cresciuta <strong>di</strong> circa 3.000 abitanti. Nel contempo ilnumero <strong>di</strong> famiglie è accresciuto <strong>di</strong> oltre 4.200 unità. In più <strong>di</strong> mezzo secolo l’incremento degliabitanti è quin<strong>di</strong> risultato assai contenuto (+13,8% complessivo), a fronte <strong>di</strong> un deciso sviluppo delnumero dei nuclei famigliari (+70,8%).Negli ultimi <strong>di</strong>eci anni si è registrato un costante saldo negativo dell’andamento naturale dellapopolazione (nati meno morti) a cui si è contrapposto un costante saldo positivo dei flussi migratori(immigrati meno emigrati). Ciò ha originato un saldo complessivo annuale altalenante, talvolta <strong>di</strong>segno positivo, talvolta negativo.Complessivamente il saldo decennale Riepilogo è comunque standard positivo, ESISTENTI con una me<strong>di</strong>a annuale pari a +23,8abitanti.Le classi <strong>di</strong> età maggiormente presenti a <strong>Pietrasanta</strong> sono quelle relative ai quarantenni. Lapopolazione anziana risulta più che doppia rispetto alla componente dei giovanissimi fino a 14anni.La composizione me<strong>di</strong>a dei nuclei famigliari è in<strong>di</strong>viduabile nella me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 4 unità, tenendo contoche i citta<strong>di</strong>ni non comunitari o italianizzati presentano nuclei <strong>di</strong> 6 persone in me<strong>di</strong>a.Attraverso l’elaborazione dei dati relativi all’ultimo censimento ISTAT è stato in<strong>di</strong>viduato il numero<strong>di</strong> abitanti sud<strong>di</strong>viso per UTOE che costituisce il riferimento essenziale per il <strong>di</strong>mensionamentodegli spazi pubblici e delle attrezzature previste dal Regolamento Urbanistico.Abitanti per UTOE (dati censimento ISTAT 2011)UTOE denominazione abitanti [ab]1 Capezzano Monte 4252 Capriglia 2753 Solaio 2734 La città <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> 2.1555 Val<strong>di</strong>castello 9626 Vallecchia 6247 Quartieri periurbani 6.9108 Sarzanese 5659 Serraglio - Marella 71610 Portone - Pontenuovo 29111 Pollino 37712L'asse attrezzato <strong>di</strong> via Unità d'Italia 97113 La Marina 4.89014Strettoia 1.88015 Montiscen<strong>di</strong> 418….. Fuori UTOE 3.127totale comunale 24.85933
Il fabbisogno abitativo. Il territorio comunale risulta interessato da una situazione <strong>di</strong> crescenteemergenza abitativa come si evince dai dati forniti dall’Ufficio casa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>:i nuclei familiari collocati nella vigente graduatoria per alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblicarisultano 246; il numero <strong>di</strong> sfratti per i quali è stata richiesta l’assistenza del <strong>Comune</strong> è <strong>di</strong> 25, con unastima <strong>di</strong> un aumento del 30%. Dai dati desunti dal Bando per l’assegnazione in locazione semplice<strong>di</strong> alloggi Erp risulta che 57 famiglie vivano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sovraffollamento o coabitazione, 29famiglie vivono in locali impropriamente a<strong>di</strong>biti ad abitazione e altre 32 famiglie vivano in localiin con<strong>di</strong>zioni assolutamente antigieniche. Tali dati sono stati attestati dalla locale Azienda Sanitarian° 12- Versilia.Il fabbisogno abitativo appare particolarmente rilevante considerata la vocazione turistica edartistica del territorio comunale che consente locazioni <strong>di</strong>verse rispetto a quanto previsto dallavigente normativa in materia (L. 431/98) ritenute evidentemente più remunerative dal mercato. Talesituazione però, oltre a comportare un evidente aggravamento nelle ricerca <strong>di</strong> alloggi in locazionesul mercato privato, incidendo <strong>di</strong>rettamente sui costi già alti, limita anche la possibilità per altrinuclei <strong>di</strong> partecipare al concorso per l’erogazione del contributo affitto in quanto privi <strong>di</strong> regolarecontratto <strong>di</strong> locazione, requisito invece in<strong>di</strong>spensabile per la partecipazione, o <strong>di</strong> acquisire ulteriorepunteggio nei concorsi per l’assegnazione <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong> E.r.p. Il combinato effetto delle situazionisopra in<strong>di</strong>cate, fa si che il territorio comunale sia interessato da un crescente bisogno abitativo concanoni <strong>di</strong> locazione incidente anche oltre il 70% su uno stipen<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>o mensile considerato in €1.000,00 – 1.200,00.Appare del tutto evidente che un mercato che risponde a tali impulsi produce effetti tanto piùnegativi quanto più il nucleo familiare è in stato <strong>di</strong> bisogno. Tali effetti negativi sono ulteriormenteamplificati dal fatto che la situazione strettamente numerica sopra in<strong>di</strong>cata pur rappresentando unasituazione <strong>di</strong> estrema <strong>di</strong>fficoltà, non è rappresentativa <strong>di</strong> tali ulteriori <strong>di</strong>fficoltà che invece sonorealmente presenti.Il Regolamento Urbanistico, in linea con gli in<strong>di</strong>rizzi regionali ed in considerazione del fabbisognoabitativo rilevato, ha inteso promuovere forme per far accedere al go<strong>di</strong>mento dell’abitazionesoggetti e categorie esclusi dalla normale contrattazione <strong>di</strong> mercato incentivando il recupero <strong>di</strong>una quota <strong>di</strong> residenza “convenzionata” attraverso l’impegno dei soggetti privati, nell’ambitodelle trasformazioni urbanistiche più significative. Nell’ambito delle trasformazioni progettate dalregolamento è altresì prevista la cessione <strong>di</strong> aree per e<strong>di</strong>lizia sovvenzionata, nel rispetto dei <strong>di</strong>spostidell’art. 100 del Piano Strutturale.f. Il <strong>di</strong>mensionamento del Piano StrutturaleIl <strong>di</strong>mensionamento è il carico massimo ammissibile previsto dal Piano Strutturale <strong>di</strong>stribuito dalregolamento Urbanistico nel proprio arco <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà temporale.Il <strong>di</strong>mensionamento è riferito alla:- funzione residenziale espresso in numero <strong>di</strong> alloggi;- funzione commerciale <strong>di</strong>rezionale e industriale artigianale espresso in SUL;- funzione turistico ricettiva espresso in numero <strong>di</strong> camere.Le previsioni e<strong>di</strong>ficatorie residenziali e produttive del P.S. sono localizzate dal R.U. prevalentementeall’interno delle U.T.O.E., oltre ad alcune previsioni comportanti l’utilizzo del <strong>di</strong>mensionamentofuori Utoe previsto dal Piano Strutturale per le aree <strong>di</strong> compensazione urbana e per le aree agricolead economia debole determinate dall’influenza urbana.Il <strong>di</strong>mensionamento massimo del Piano Strutturale e i residui del PRGC vigente. Il<strong>di</strong>mensionamento generale del PS contiene anche le quote residue del Prg vigente, pertanto dalladata <strong>di</strong> efficacia della delibera <strong>di</strong> adozione del PS (20 ottobre 2004) si è dato avvio alla fase <strong>di</strong>monitoraggio dei <strong>di</strong>mensionamenti finalizzato alla determinazione dei residui attribuibili dal RU.34
Hanno costituito riferimento per il calcolo a detrazione del numero <strong>di</strong> alloggi residenziali:- la nuova e<strong>di</strong>ficazione;- il recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente attuato attraverso la ristrutturazione urbanisticae la sostituzione e<strong>di</strong>lizia (quest’ultima quando comprende contestualmente il cambio <strong>di</strong>destinazione d’uso ed il frazionamento).Ciò risulta in conformità alle valutazioni <strong>di</strong> sostenibilità delle previsioni del Piano Strutturale chesi fondano su 3 in<strong>di</strong>catori riferiti alla superficie <strong>di</strong> suolo urbanizzato.A seguito dell’entrata in vigore del Regolamento d’attuazione del Titolo IV della LR 1/2005, glie<strong>di</strong>fici che mutano la destinazione agricola sono computati ai fini della verifica del <strong>di</strong>mensionamentodel PS. Perciò dal 16 aprile 2007 vengono scomputati dal <strong>di</strong>mensionamento a recupero gli annessiIl <strong>di</strong>mensionamento degli standard[art. 106]Stato <strong>di</strong> attuazione del residuo delPRGC vigente con aggiornamentotabella art. 100 NTA PSValutazioni <strong>di</strong> fabbisogno [QC del RU]coerenzainternaLe previsioni del PS sono attuate dal RU e/o dagli altriatti/strumenti previsti dalla legislazione vigente:- in relazione alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sostenibilitàpreviste dal PS (compatibilità con sistemiapprovvigionamento idrico, smaltimentoliquami, rifiuti, accessibilità);- attraverso interventi prioritari <strong>di</strong> recuperodel patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, <strong>di</strong>ristrutturazione urbanistica, <strong>di</strong> riuso ecompletamento aree interstiziali e/o <strong>di</strong>frangia- prevedendo la localizzazione della maggiorconsistenza della nuova offerta e<strong>di</strong>liziaprevista dal PS all’interno del LIMITEURBANO [art. 37]Il <strong>di</strong>mensionamento è articolato per UTOE. Per alcunedestinazioni d’uso è <strong>di</strong>sponibile anche un<strong>di</strong>mensionamento “fuori UTOE”, localizzabile incompatibilità con le norme specifiche dei sistemi esubsistemi territoriali e funzionali [art. 106 co.2].Il <strong>di</strong>mensionamento comprende anche le previsioni <strong>di</strong>PRGC non attuate, come lotti e<strong>di</strong>ficabili (zona “B”) ecomparti urbanistici (zona “C”).Il <strong>di</strong>mensionamento [art. 99]coerenzaesternaPS verifica coerenza con limitiammissibili PTC [art. 89,90,91,92]ll <strong>di</strong>mensionamentoARCHITETTURA DEL PIANO STRUTTURALE (3)Piano Guida [art 105]Per quanto riguarda il <strong>di</strong>mensionamentodella residenza il RU dovrà prioritariamentetenere conto delle quote derivanti dal PianoGuida <strong>di</strong> cui all’art. 81 PSAbitazioni ERPUnità <strong>di</strong> misura: alloggi[artt. 99 e 100]Abitazioni e<strong>di</strong>lizia privataUnità <strong>di</strong> misura: alloggi[artt. 99 e 100]Turistico ricettivoUnità <strong>di</strong> misura: camere[artt. 99 e 101]Industriale artigianaleUnità <strong>di</strong> misura: SUL[artt. 99 e 102]Commerciale <strong>di</strong>rezionaleUnità <strong>di</strong> misura: SUL[artt. 99 e 103]Per queste destinazioni d’uso dal<strong>di</strong>mensionamento sono esclusi ilcambio <strong>di</strong> destinazione d’uso e ilfrazionamento [art. 99 – tabella]Ai fini del <strong>di</strong>mensionamento degli standard all’interno del limite urbano, siassume il parametro <strong>di</strong> una dotazione minima <strong>di</strong> 24 mq/ab così <strong>di</strong>stribuita:- Attrezzature <strong>di</strong> Interesse <strong>Comune</strong> 8,7 mq/ab- Parchi o verde sportivo 12 mq/ab- Parcheggi 3,3 mq/abTempi <strong>di</strong> attuazione [art. 105]Il primo RU prevede l’attuazione del 50% del <strong>di</strong>mensionamentocomplessivo degli alloggi <strong>di</strong> nuova costruzione.Nuova CostruzioneTotale complessivo (previsto solo in UTOE): 884 all.N.B.Del totale <strong>di</strong> alloggi ERP almeno l’8% dovrà essere destinato ae<strong>di</strong>lizia sovvenzionata [art. 100]Nuova costruzioneSud<strong>di</strong>visa fra alloggi per residenti e nonTotale complessivo (in UTOE e fuori) : 727 all.RecuperoTotale complessivo (in UTOE e fuori) : 399 all.Nuova CostruzioneTotale complessivo (in UTOE e fuori) : 500 cam.Nuova CostruzioneTotale complessivo (in UTOE e fuori) : 327.00 mq SULN.B.- <strong>di</strong> cui 289.670 mq esclusivamente destinati alla realizzazionevariante Portone- <strong>di</strong> cui 10.330 mq esclusivamente destinati al completamento delcomp. 1D ex PRGC (UTOE Vallecchia)- <strong>di</strong> cui 10.000 mq esclusivamente destinati al completamento delcomp. 8D ex PRGC (UTOE Strettoia)Nuova CostruzioneTotale complessivo (in UTOE): 74.000 mq SULVariazioni ammissibili [art. 104]E’ consentita la mo<strong>di</strong>fica del <strong>di</strong>mens. sino ad incremento massimo del 10%delle singole UTOE, fermo restando il <strong>di</strong>mensionamento massimo del PS.E’ ammesso il trasferimento del <strong>di</strong>mensionamento fra UTOE contigue.35
agricoli che cambiano la destinazione d’uso verso il residenziale. Sono esclusi dal calcolo adetrazione i residui <strong>di</strong> PRG riferiti a lotti e comparti che risultino approvati e convenzionati primadel 20.10.2004, in quanto già computati nello Stato d’attuazione effettuato per l’approvazione delPiano Strutturale.Il monitoraggio del residuo <strong>di</strong>sponibile per il primo Regolamento Urbanistico è quello risultantedalla tabella <strong>di</strong> seguito riportata, riferita al monitoraggio condotto sino alla data del 30.11.2012,come riportato nella tabella a fianco.36
RESIDUO ALLOGGI DIVISO PER alloggi NC ed. alloggi NCalloggi RECU.T.O.E.privataERP<strong>di</strong>mensionamento 7 8 10utoe 1Capezzanoutoe 2Caprigliautoe 3Solaioutoe 4<strong>Pietrasanta</strong>utoe 5Val<strong>di</strong>castelloquota realizzata 0 0 0Residuo 7 8 10<strong>di</strong>mensionamento 5 5 5quota realizzata 0 0 0Residuo 5 5 5<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 5 0 5quota realizzata 0 0 0Residuo 5 0 5<strong>di</strong>mensionamento 25 0 95quota realizzata 0 0 16Residuo 25 0 79<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 20 10 20quota realizzata 0 0 0Residuo 20 10 20utoe 6Vallecchiautoe 7Periurbaniutoe 8Sarzaneseutoe 9SerraglioMarellautoe 10Portoneutoe 11Pollinoutoe 12AsseAttrezzatoutoe13Marinautoe 14Strettoiautoe 15Montiscen<strong>di</strong>fuori utoe<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 10 10 20quota realizzata 0 0 0Residuo 10 10 20<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 250 400 90quota realizzata 59 136 8Residuo 191 264 82<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 20 0 20quota realizzata 10 0 9Residuo 10 0 11<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 30 51 12quota realizzata 23 25 8Residuo 7 26 4<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 6 0 4quota realizzata 0 0 0Residuo 6 0 4<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 30 30 10quota realizzata 2 0 0Residuo 28 30 10<strong>di</strong>mensionamento 20 20 8quota realizzata 3 0 1Residuo 17 20 7<strong>di</strong>mensionamento 130 50 30quota realizzata 54 0 11Residuo 76 50 19<strong>di</strong>mensionamento 50 50 30quota realizzata 4 0 13Residuo 46 50 17<strong>di</strong>mensionamento 39 0 10quota realizzata 0 0 0Residuo 39 0 10<strong>di</strong>mensionamentodel P.S. 80 0 30quota realizzata 5 0 8Residuo 75 0 2237Pagina 1
4Aspetti generali del Regolamento urbanisticoIl Regolamento urbanistico <strong>di</strong>sciplina l’assetto territoriale ma è lo strumento che conserva latra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>sciplinare e il linguaggio dei piani regolatori, in quanto si occupa dell’attività urbanisticaed e<strong>di</strong>lizia.Come già in evidenza nelle pagine iniziali è sud<strong>di</strong>viso in due parti che corrispondono anche asezioni della normativa tecnica d’attuazione: Sezione I: La gestione del territorio e della cittàesistente; Sezione II: Le trasformazioni (la <strong>di</strong>sciplina delle trasformazioni degli assetti inse<strong>di</strong>ativi,infrastrutturali ed e<strong>di</strong>lizi del territorio). Prima <strong>di</strong> parlarne è necessario evidenziare brevementealcuni aspetti generali del Regolamento urbanistico stesso.a. Vali<strong>di</strong>tà del Regolamento urbanistico e decadenza delle previsioni.Il Regolamento urbanistico ha vali<strong>di</strong>tà a tempo indeterminato per la parte <strong>di</strong> gestione dell’esistente.Le previsioni relative alle trasformazioni invece perdono efficacia se dopo cinque annidall’approvazione del Regolamento urbanistico non siano stati approvati anche i piani attuativio i progetti esecutivi. In particolare questo avviene per gli interventi in ad<strong>di</strong>zione all’esistente(aree <strong>di</strong> nuovo impianto) o per interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica con un nuovo <strong>di</strong>segno deltessuto urbano (aree <strong>di</strong> rigenerazione), per le nuove infrastrutture da realizzare e per le previsionisottoposte ad esproprio, in genere quin<strong>di</strong> quelle per spazi e attrezzature pubbliche. Le aree nellequali le previsioni decadono, sono considerate non pianificate, per cui se esterne al perimetro urbanosono consentiti esclusivamente gli interventi previsti per il territorio agricolo. Per quelle interne alperimetro, sono consentiti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong>risanamento conservativo senza mutamento delle destinazioni d’uso.Nel caso si verifichi una decadenza <strong>di</strong> previsioni, si può procedere con una nuova progettazionein<strong>di</strong>viduando le nuove aree, i parametri urbanistici e le <strong>di</strong>mensioni degli interventi, purché postiall’interno del limite UTOE. Qualora l’amministrazione ritenesse che la decadenza delle previsioninon sia imputabile ad inerzia dei soggetti interessati e nello stesso tempo ritiene valida ancora laprevisione decaduta può reiterare la previsione stessa per un ulteriore quinquennio con decisione<strong>di</strong> Consiglio comunale.Si stabilisce così che l’investimento immobiliare non è solo finanziario, ma implica un impegnoproduttivo.b. Il perimetro urbano.Il perimetro dei centri abitati circoscrive l’ambito nel quale si collocano le aree e le previsioni acarattere urbano, è un riferimento per l’applicazione della decadenza delle previsioni, che abbiamovisto nel punto A precedente. Al suo interno vi sono le aree in ad<strong>di</strong>zione del tessuto e<strong>di</strong>ficato,i completamenti e<strong>di</strong>lizi, gli spazi pubblici, le aree <strong>di</strong> degrado da sottoporre a ristrutturazioneurbanistica. Il perimetro <strong>di</strong>stingue la città dalla campagna ed è un elemento <strong>di</strong> controllo dellacittà <strong>di</strong>ffusa e degli inse<strong>di</strong>amenti sparsi. Chiarisce che il territorio non è tutto trasformabile e nonalimenta una tendenza all’abbandono dei suoli in attesa <strong>di</strong> una valorizzazione fon<strong>di</strong>aria. Infinericerca un’identità all’assetto urbano, recuperando valori <strong>di</strong> appartenenza ad un <strong>di</strong>segno generale,propri <strong>di</strong> un atto quasi <strong>di</strong> ri-fondazione.39
Le aree comprese all’interno del limite urbano non sono tutte e<strong>di</strong>ficabili, ma sono quelle che possonoessere impegnate per la costruzione dell’impianto urbano, fatto <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficate e non e<strong>di</strong>ficate:spazi pubblici, parcheggi, aree a verde e sportive, orti, giar<strong>di</strong>ni, piazze, strade, infrastrutture eattrezzature, aree residenziali, commerciali, produttive, servizi, ricettive, <strong>di</strong> ristoro e per lo svago.Complessivamente dunque le aree urbane occupano 9,3 kmq, dei qualin 0,63 kmq sono a<strong>di</strong>bitia spazi pubblici e attrezzature, per una percentuale pari a circa il 7% del totale. Considerando la<strong>di</strong>mensione del comune, pari a 42 kmq, le aree urbane interessano circa il 22% del territorio. È undato abbastanza equilibrato, ma che rende comunque necessario il controllo delle trasformazioninella campagna.Il limite è precisato nelle cartografie con un apposito perimetro; è contenuto nel limite urbanodefinito dal Piano strutturale eventualmente mo<strong>di</strong>ficato sulla base <strong>di</strong> più approfon<strong>di</strong>te letturedel carattere e dello stato attuale dei luoghi. Lievi rettifiche del perimetro interessano l’UTOE 7Quartieri Periurbani e l’UTOE 6 Vallecchia, in corrispondenza degli inse<strong>di</strong>amenti artigianali postirispettivamente in prossimità del Versilia e lungo la via Provinciale <strong>di</strong> Vallecchia.La rettifica del perimetro delle UTOE comporta una variazione minima, del tutto ininfluente, ecomunque nel rispetto dell’articolo 37 e dall’articolo 4 comma 3 della normativa tecnica del pianostrutturale.Il limite può essere costituito da un insieme <strong>di</strong> tracciati e <strong>di</strong> percorsi sottolineati con filari alberatio altre sistemazioni naturali in modo da evidenziare, per chi giunge dall’esterno, i confini dellearee urbane e interrompere l’idea <strong>di</strong> un territorio costruito indeterminatamente in modo <strong>di</strong>ffuso.La definizione dei confini infatti vorrebbe restituire un’identità all’assetto urbano e circoscrivel’ambito nel quale si collocano i tessuti urbani e urbanizzati, i tessuti urbani da ristrutturare e learee <strong>di</strong> nuovo impianto o completamento. Le aree agricole interne possono essere oggetto dellaricollocazione <strong>di</strong> previsioni inse<strong>di</strong>ative.c. Le Aree <strong>di</strong> nuovo impianto e <strong>di</strong> rigenerazione e la perequazione urbanistica, obiettivi <strong>di</strong>qualità ambientale e architettonica nelle aree e negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuovo impianto: l’Atlante deiprogetti.Sono le aree che rappresentano la rigenerazione e il nuovo. Superfici in ad<strong>di</strong>zione al tessutoe<strong>di</strong>ficato esistente, necessarie per realizzare parti organiche <strong>di</strong> città (superficie fon<strong>di</strong>aria, viabilità,attrezzature, servizi, spazi pubblici, spazi a verde), ovvero interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanisticache propongono un nuovo <strong>di</strong>segno del contesto e<strong>di</strong>ficato, oppure nuovi complessi produttivi.Devono essere finalizzate a migliorare la qualità degli inse<strong>di</strong>amenti, ad equilibrare la dotazioned’attrezzature e spazi pubblici, a rinnovare il <strong>di</strong>segno urbano. È necessario migliorare la qualitàdegli interventi <strong>di</strong> trasformazione, affrontandoli in modo unitario e non come una somma <strong>di</strong> singoliepiso<strong>di</strong> che rischiano <strong>di</strong> restare incoerenti uno con l’altro. Sono state trattate in uno specificoelaborato, l’Atlante dei progetti, al quale si rimanda per una più approfon<strong>di</strong>ta lettura. Lì si ritrovanospiegati in modo semplice il rapporto con la perequazione e le in<strong>di</strong>cazioni per migliorare i progetti,cercando un buon inserimento ambientale o seguendo alcune semplici regole per la progettazioneurbanistica.L’atlante dei progetti raccoglie molte delle idee che sono state elaborate e <strong>di</strong>scusse in incontri eassemblee. Mette insieme <strong>di</strong>segni, norme tecniche <strong>di</strong> attuazione e schede <strong>di</strong> valutazione ambientale.È il modo utilizzato per fornire il quadro <strong>di</strong> riferimento progettuale quinquennale.I <strong>di</strong>segni sono stati utili per controllare le trasformazioni proposte. Sono serviti per verificare lacomposizione morfologica dei volumi in relazione al contesto e<strong>di</strong>ficato circostante, al paesaggioe all’ambiente in cui si devono inserire. Hanno consentito <strong>di</strong> verificare gli obiettivi <strong>di</strong> interessegenerale e la loro fattibilità, <strong>di</strong> verificare il buon inserimento in relazione alle infrastruttureesistenti o <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la necessità <strong>di</strong> realizzarne <strong>di</strong> nuove. Sono serviti per stabilire le quantità conla precisazione dei parametri urbanistici. Tradotti con il linguaggio proprio della scrittura e del40
<strong>di</strong>segno tecnico urbanistico, sono <strong>di</strong>ventati regole per l’esecuzione degli interventi.L’Atlante dei progetti, se rinnovato con i contributi degli uffici comunali, può qualificarsi come unostrumento a <strong>di</strong>sposizione dell’Amministrazione per <strong>di</strong>scutere con i citta<strong>di</strong>ni e migliorare la propriacapacità <strong>di</strong> governo, con una visione strategica e progettuale aggiornata secondo i propri obiettivie gli interessi generali espressi dalla comunità.Progetto urbano (prof. arch. Benedetto Di Cristina) - Aree <strong>di</strong> rigenerazione urbana tratte dall’Atlante dei Progetti41
5La gestione del territorio e della città5.1) La gestione dei paesaggi consolidati del territorio ruraleRacchiude una serie <strong>di</strong> norme che si riferiscono alle aree agricole a prevalente funzione agricola,inquadrate nei <strong>di</strong>versi paesaggi <strong>di</strong> cui abbiamo parlato nel commentare la tavola 11Qc - Coerenzainterna - Statuto del territorio. Sono in<strong>di</strong>cazioni che si incrociano con quelle date nel Pianostrutturale per le invarianti strutturali e con alcuni interventi <strong>di</strong> trasformazione, in particolare con iltema del parco del lago <strong>di</strong> Porta <strong>di</strong> cui parleremo in seguito.Il “territorio rurale” comprende le reti <strong>di</strong> connessione ecologica, i principali elementi <strong>di</strong> naturalità,il paesaggio collinare, il paesaggio <strong>di</strong> pianura, il paesaggio dell’ambiente fluviale, il ParcoTerritoriale della Versiliana il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio rurale i nuclei abitati nelterritorio rurale.Gli interventi si realizzano attraverso i Programmi aziendali pluriennali <strong>di</strong> miglioramento agricoloambientale che dovranno garantire la conservazione, il ripristino e la valorizzazione delle colturetra<strong>di</strong>zionali e le forme tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> integrazione produttiva tra colture.Nel territorio rurale assumono importanza primaria il presi<strong>di</strong>o, la manutenzione e l’integritàfisica dei suoli, il risanamento idrogeologico, l’intercettazione e il convogliamento delle acquemeteoriche, la funzionalità del reticolo idrografico superficiale.Tali obiettivi si realizzano anche con interventi <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o paesaggistico <strong>di</strong> aziende o <strong>di</strong> privati chedovranno assumere impegni alla conservazione e manutenzione del territorio.Sono incentivati, eventualmente con particolari regimi fiscali, finanziamenti o aiuti derivati daregolamenti comunitari gli interventi <strong>di</strong> manutenzione della struttura agraria tra<strong>di</strong>zionale, favorendotramite programmi aziendali, produzioni compatibili con l’ambiente, rotazioni pluriennali, uso <strong>di</strong>meto<strong>di</strong> preventivi <strong>di</strong> lotta fito-sanitaria senza pestici<strong>di</strong> nocivi, lotta biologica, uso <strong>di</strong> tecnologiedolci, produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili, ripristino delle sistemazioni idraulico-agrarie.Sono favoriti la promozione d’attività integrative del red<strong>di</strong>to e l’agriturismo per il quale ènecessario in<strong>di</strong>care ed organizzare, nell’ambito <strong>di</strong> piani e progetti attuativi, gli elementi <strong>di</strong> attrattiva(specifici circuiti turistico-ambientali, pedonali, equestri e carrabili), valorizzando ed utilizzandola struttura storica, attraverso interventi <strong>di</strong> manutenzione e recupero e l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuoveattività <strong>di</strong> fruizione del territorio rurale per il tempo libero, la formazione <strong>di</strong> orti e la produzioneper autoconsumo.A. Il Paesaggio collinareSono le parti <strong>di</strong> territorio in rilievo caratterizzate da una struttura territoriale a crinale, sistemazionia terrazzamento con colture tra<strong>di</strong>zionali a olivo e vite, Costituiscono un paesaggio da tutelate emigliorate per il loro interesse ambientale, naturale, turistico e paesaggistico. Sono tutelati gliambiti <strong>di</strong> crinale e quelli caratterizzati da sistemazioni a terrazzamento e muri a retta.Si <strong>di</strong>stingue in aree boscate e aree agricole con coltivazioni e sistemazioni tra<strong>di</strong>zionali qualielementi caratterizzanti il Sistema della collina, dove si riconoscono le aree estrattive storichedefinite dal Piano strutturale.I programmi aziendali sono finalizzati alla tutela o ripristino degli assetti morfologici peculiari,l’assetto della viabilità poderale e interpoderale, le tracce e i segni sul territorio,gli esemplariarborei, singoli o in filari o in gruppi, appartenenti alle specie autoctone o tra<strong>di</strong>zionali, le opere<strong>di</strong> protezione dei terreni, quali muretti a secco, terrazzamenti, marginamenti e simili, realizzati in43
forme e materiali tra<strong>di</strong>zionali;Aree boscate. Sono gli ambiti identificati dal Piano Strutturale quali invarianti strutturali del“patrimonio collinare”, costituiti da specie arboree ed arbustive (castagneti e boschi misti a pinomarittimo e pino nero), in parte <strong>di</strong> origine naturale e in parte <strong>di</strong> origine antropica.Sono in<strong>di</strong>viduate con specifica simbologia nella cartografia in scala 1/5000 e sono sottoposte avincolo idrogeologico (L.R. 39/2000)Il riconoscimento delle norme statutarie sottopone gli interventi a particolari forma <strong>di</strong> tutela chegarantiscono la coerenza alle <strong>di</strong>rettive e prescrizioni del PIT. L’obiettivo della consevazione èperseguito tramite interventi <strong>di</strong> manutenzione a salvaguardaia delle forme spontanee e quellecoltivate <strong>di</strong> bosco, con azioni che tendano ad evitare la riduzione della superficie boscata, valutandoanche la qualità della sua espansione, in modo da non avere una eccessiva semplificazione delmosaico paesaggistico tra<strong>di</strong>zionale. Inoltre sono prioritari gli interventi <strong>di</strong> protezione del suolodall’erosione e la regimazione delle acque superficiali, la riduzione del rischio d’incen<strong>di</strong> me<strong>di</strong>anteil miglioramento dell’accessibilità forestale <strong>di</strong> servizio e l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> riservad’acqua.Aree agricole con coltivazioni e sistemazioni tra<strong>di</strong>zionali. Sono gli ambiti collinari costituitiprevalentemente dalle colture dell’olivo e della vite poste su terrazzi, ciglioni e lunette chetestimoniano l’antico impianto agrario delle colline, identificati dal Piano Strutturale quali invariantistrutturali del “patrimonio collinare”. In base al <strong>di</strong>verso substrato geologico si <strong>di</strong>stinguono zone conla presenza <strong>di</strong> vigneti sulle colline <strong>di</strong> Strettoia, mentre su quelle alle spalle della città <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>prevale la coltura dell’olivo. Sulla base dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> rilievo sono in<strong>di</strong>viduate nelle cartografie inscala 1/5000 e tutelate con le norme statuarie del Piano strutturale in coerenza con le <strong>di</strong>rettive eprescrizioni del PIT con l’obiettivo della loro conservazione, favorendo interventi <strong>di</strong> manutenzionee ripristino della struttura agraria consolidata a tutela delle risorse agro-alimentari locali e dellepermanenze naturalistiche e delle emergenze che qualificano il paesaggio quali ciglionamentie terrazzamenti con le opere in pietra e idrauliche, rete scolante principale e secondaria, fossie canalette <strong>di</strong> scolo, le alberature, le macchie, le coltivazioni tra<strong>di</strong>zionali, la formazioni lineariarboree ed arbustive non colturali e colturali (viti, frutteti, gelsi, olmi), viabilità campestre, le vie ei percorsi storici d’attraversamento.Aree estrattive storiche. Sono le aree un tempo sottoposte ad attività estrattiva che presentanoelementi <strong>di</strong> instabilità e <strong>di</strong> degrado idrogeologico, morfologico e paesaggistico, riconosciute dalPiano strutturale come invarianti strutturali costituenti il “patrimonio collinare”, da valorizzare.Il controllo degli interventi si realizza con la formazione <strong>di</strong> Piani <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> iniziativa pubblicao privata, con l’obiettivo del superamento del degrado e del ripristino degli assetti preesistentinel rispetto della LR 78/1998. Insieme al recupero si favoriscono interventi <strong>di</strong> valorizzazioneturistico-ambientale con la la formazione <strong>di</strong> attrezzature sportive e per lo svago (parchi avventura,free climbing, montain bike e downhill) attraverso il recupero <strong>di</strong> strutture e manufatti preesistenti.E’ escluso qualsiasi intervento che comporti una mo<strong>di</strong>fica morfologica e geologica del fronte <strong>di</strong>cava se non per documentati motivi <strong>di</strong> messa in sicurezza e bonifica delle aree.B. Il Paesaggio <strong>di</strong> pianuraSono le parti <strong>di</strong> territorio agricolo che dalla fascia pedecollinare si estendono ai limiti dellacosta, definite dalla normativa tecnica del Piano Strutturale, esterne al perimetro dei centri abitatiin<strong>di</strong>viduato dal piano.Sono caratterizzate da una struttura territoriale tipica della pianura alluvionale per la presenza <strong>di</strong>sistemi idraulici e appoderamenti con delimitazioni ad ulivo e vite.Sono destinate prevalentemente all’esercizio d’attività agricole intese sia come funzioni produttive44
che <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del paesaggio agrario, del sistema idrogeologico, dei beni storico/culturali,dello svago nel tempo libero.Si <strong>di</strong>stingue in aree agricole <strong>di</strong> pregio paesaggistico, aree agricole <strong>di</strong> pianura, in base allecaratteristiche vegetazionali ed antropiche e nel quale sono in<strong>di</strong>viduati i nuclei abitati nel territoriorurale.Aree agricole <strong>di</strong> pregio paesaggistico. Sono le parti <strong>di</strong> territorio situate nella zona del Crocialee Vaiana, definite dal Piano Strutturale come invarianti strutturali del “patrimonio collinare ecostiero”.I caratteri statuari sono stati riconosciuti in<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>ando le aree nella cartografia in scala 1/5000 conspecifica simbologia. Le indagini hanno evidenziato le aree nelle quali si ritrovano gli elementie le tessere varie del mosaico paesaggistico, caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> un reticolo viario <strong>di</strong>antica formazione, con bordature <strong>di</strong> olivi, alcuni dei quali secolari, dove prevalgono colture <strong>di</strong> tipotra<strong>di</strong>zionale.Gli interventi, in coerenza con le <strong>di</strong>rettive e prescrizioni contenute negli articoli 21-27-28 delPIT vigente, sono rivolti alla riqualificazione della pianura destinata all’attività agricola e florovivaistica,alla manutenzione e tutela della struttura agraria consolidata, al sostegno del sistemaproduttivo aziendale per le funzioni e tipologie produttive significative in riferimento alle attivitàagricole ed a quelle connesse, alla valorizzazione turistico-ambientale e al recupero del patrimonioe<strong>di</strong>lizio.Aree agricole <strong>di</strong> pianura. Comprendono le aree prevalentemente agricole in prossimità del sistemaurbano e infrastrutturale, caratterizzate da un’economia agricola residuale. Sono parti territoriali cheafferiscono alle località <strong>di</strong> Pozzodonico, Pergolaia, Bugneta, Marella, Traversagna, Montiscen<strong>di</strong> ealla piana <strong>di</strong> Strettoia. Sono definite dal Piano Strutturale come aree agricole ad economia deboledeterminata dall’influenza urbana e dalla presenza <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti sparsi, in parte comprese nelperimetro delle U.T.O.E. definito dal Piano Strutturale.C. Il paesaggio dell’ambiente fluviale e umidoSono le parti <strong>di</strong> territorio pedecollinari e della pianura alluvionale e costiera, caratterizzate dalsistema dei canali che confluiscono nel Baccatoio o dalla presenza <strong>di</strong> aree umide o bonificate.Obiettivo del piano è la manutenzione territoriale, la produzione agricola, la qualificazionepaesaggistica con la ricostruzione della struttura agraria e della vegetazione tipica, la tutela e lavalorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche dei corsi d’acqua e del reticolo idrografico,l’efficienza e la funzionalità del sistema idrico superficiale, la rinaturalizzazione <strong>di</strong> porzioni<strong>di</strong> valore ambientale e naturalistico. Insieme alla manutenzione sono ipotizzati interventi <strong>di</strong>qualificazione del patrimonio ambientale con l’obiettivo <strong>di</strong> trasformarlo in una risorsa economicaintegrata con il settore agricolo e con quello turistico; il progetto è rappresentato nello schema<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> valorizzazione del corso del Baccatoio e le foci <strong>di</strong> Motrone che rappresenta un vero eproprio albero della vita che deve incidere nella pianificazione non solo per i vincoli idrogeolociche vi sono imposti ma anche per l’elevata qualità ecologica, dove i canali e i fiumi sono assiconnettivi dell’intero territorio, monumenti del paesaggio, che tiene insieme il mare, la collina imonti assegnando una stror<strong>di</strong>naria qualità ai luoghi.Si <strong>di</strong>stingue in aree agricole <strong>di</strong> valenza ambientale e <strong>di</strong> rispetto fluviale, le aree umide, le areeboscate costiere e le categorie <strong>di</strong> beni che ne definiscono l’identità: i viali alberati,i filari <strong>di</strong> alberi<strong>di</strong> pianura, i canali ed i corsi d’acqua ed il verde fluviale <strong>di</strong> pertinenza.46
Schema <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> valorizzazione ambientale del corso del Baccatoio48
Aree agricole <strong>di</strong> valenza ambientale e <strong>di</strong> rispetto fluviale. Sono le parti <strong>di</strong> territorio situateprevalentemente nelle aree lungo il Torrente Baccatoio, a funzione agricola, caratterizzate dallapresenza <strong>di</strong> vegetazione ripariale, da un reticolo <strong>di</strong> scoline, legate alle colture cerealicole, conimpianti orticoli. Sono definite dal Piano Strutturale che le identifica come aree agricole <strong>di</strong>particolare pregio paesaggistico quali invarianti strutturali del “patrimonio collinare e costiero”con l’obiettivo della loro conservazione a tutela del valore ambientale, naturale e paesaggisticoe della <strong>di</strong>fesa idrogeologica. Il sistema dei canali del Baccatoio formatosi con una lunga storia <strong>di</strong>interventi è collegato alle aree boscate costiere.Le aree sono in<strong>di</strong>viduate nella cartografia in scala 1/5000 e sono interessate dal progetto <strong>di</strong>valorizzazione ambientale del corso del Baccatoio sopra richiamato.Aree boscate costiere. Sono le aree a prevalente presenza <strong>di</strong> pino marittimo, pino domestico e leccioche danno luogo alla lecceta pinetata che comprende le specie tipiche della macchia me<strong>di</strong>terranea,caratterizzanti la fascia costiera <strong>di</strong> Marina: le pinete della Casina dei Turchi, il parco <strong>di</strong> Villa Rebuae la pineta <strong>di</strong> Via dei Mille. Sono definite dal Piano Strutturale come invarianti strutturali del“patrimonio costiero” con l’obiettivo della loro conservazione, al fine <strong>di</strong> garantire il mantenimentodelle permanenze naturalistiche ed ambientali ed in<strong>di</strong>viduate nella cartografia del RegolamentoUrbanistico in scala 1/5000.Sono sottoposte a vincolo idrogeologico (L.R. 39/2000 legge forestale) e paesaggistico (D.Lgs.42/2004).Sono favorite le utilizzazioni per attività escursionistiche, ricreative, “percorsi vita”, attrezzaturesportive, l’equitazione e lo jogging, d’osservazione e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o; tutte le attività attinenti allaselvicoltura.Aree umide. Sono le aree un tempo umide e bonificate e quelle umide del Lago <strong>di</strong> Porta,riconosciute come SIR 135 (sito <strong>di</strong> interesse regionale) e classificata come ZPS IT 5110022 (zona<strong>di</strong> protezione speciale) che ricade nella Rete Natura 2000 in base alle <strong>di</strong>rettive 79/409/CEE e 92/43/CEE e dal Piano Strutturale come invarianti che costituiscono il “patrimonio collinare e costiero”con l’obiettivo della loro conservazione al fine <strong>di</strong> non alterare il loro valore ambientale, naturale,paesaggistico e per la <strong>di</strong>fesa idrogeologica.In queste aree si estende l’A.N.P.I.L. Lago e Rupi <strong>di</strong> Porta; per questo è stato ipotizzato un parco,definito nello schema <strong>di</strong>rettore del Parco del Lago <strong>di</strong> Porta e del Versilia che ampli le funzionidell’A.N.P.I.L. con l’obiettivo <strong>di</strong> favorire iniziative <strong>di</strong> pianificazione che consentano <strong>di</strong> organizzarerisorse economiche capaci <strong>di</strong> garantire la conservazione ambientale attraverso la valorizzazioneambientale con funzioni connesse all’esercizio dell’attività agrituristica, alle attività turisticoricettive e culturali con interventi <strong>di</strong> recupero dell’esistente, organizzando ambiti attrezzati per iltempo libero (percorsi per lo svago, escursionistici, lo sport, l’osservazione naturalistica.Ogni trasformazione, che potrebbe produrre effetti sul SIR, è subor<strong>di</strong>nata alla redazione, dellaValutazione d’Incidenza atta a <strong>di</strong>mostrare che gli interventi e la loro attuazione, non pregiu<strong>di</strong>canol’integrità del sito interessato, tenuto conto degli obiettivi <strong>di</strong> conservazione, la tutela delle specieprotette, il mantenimento della struttura geomorfologica e il ripristino <strong>di</strong> forme tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>associazione riproduttiva, la piantumazione con elementi vegetali autoctoni o tra<strong>di</strong>zionali epromuovere tecniche colturali <strong>di</strong> tipo biologico.Viali alberati e filari <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> pianura. Le principali formazioni arboree in filari sono riconosciutecome caposal<strong>di</strong> visivi del paesaggio, in<strong>di</strong>viduate con apposita simbologia nelle cartografie delpiano, in particolare sono identificati i viali alberati <strong>di</strong> Viale Apua e della Via Sarzanese, ma anchele sistemazioni arboree regolari riconoscibili nelle aree agricole <strong>di</strong> pianura (Crociale, Vaiana,Baccatoio) e lungo la viabilità storica, definiti come invarianti strutturali e categoria <strong>di</strong> benicostituenti il “patrimonio costiero”.49
Canali corsi d’acqua e verde fluviale <strong>di</strong> pertinenza. Il sistema delle risorse acquifere qualiinvarianti strutturali riconosciute dal Piano strutturale come invarianti sono identificati nellecartografie con apposita simbologia per definire le ragioni <strong>di</strong> un sistema territoriale e ambientaleche tiene insiema il mare, la collina, i monti svolgendo un ruolo strutturale anche per il sistemaurbano.Per i corsi d’acqua principali sono in<strong>di</strong>cate le fasce <strong>di</strong> protezione, destinate alle sistemazioni averde fluviale e percorsi naturalistici.Gli interventi specifici conseguiti me<strong>di</strong>ante opere <strong>di</strong> ingegneria naturalistica perseguono il recuperoe la valorizzazione del sistema idrico attraverso:- la conservazione o ricostruzione <strong>di</strong> habitat faunistici e florovivaisti collegati ai progetti <strong>di</strong>valorizzazione ambientale a alla valorizzazione delle attività agricole e turistico-ambientali;- la rinaturalizzazione delle sponde con opere che mantengano o ricostituiscano la vegetazioneripariale e migliorino le caratteristiche vegetazionali delle stesse;- la rinaturalizzazione dei canali finalizzata anche alla realizzazione <strong>di</strong> percorsinaturalistici;Gli interventi e i programmi aziendali <strong>di</strong> miglioramento agricolo ambientale e le relative convenzionidevono fare riferimento a tale rete idraulica, per quanto attiene gli scarichi, gli allacciamenti, glioneri <strong>di</strong> manutenzione.Tali eventuali interventi sono prioritari nell’applicazione dei regolamenti comunitari e per ottenerefinanziamenti.D. Il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio rurale e i nuclei abitatiSulla base della ricognizione del quadro conoscitivo, effettuata nel 2011 dall’Ufficio SIT, sono state<strong>di</strong>gitalizzate e georeferenziate le 6000 schede <strong>di</strong> censimento degli e<strong>di</strong>fici ed è stata organizzatauna banca dati <strong>di</strong>gitale facilmente implementabile che potrà essere resa accessibile tramite web.Sulla base degli elementi conoscitivi forniti dalla schedatura e dalla elaborazione dei database,ha preso avvio l’elaborazione progettuale finalizzata al riconoscimento delle tipologie con valoretestimoniale (in<strong>di</strong>viduazione dei “capisal<strong>di</strong> tipologici”) presenti nel territorio rurale da recuperaree salvaguardare, ed alla più corretta attribuzione della categoria d’intervento ammissibile perogni e<strong>di</strong>ficio esistente sul territorio. Per <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati informatizzati che ne consentisserol’elaborazione i contenuti delle schede <strong>di</strong> rilevamento sono stati inseriti in un database che potràessere messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti sul sito istituzionale del comune e che attraverso il sistemaGIS consentirà <strong>di</strong> acquisire <strong>di</strong>rettamente la scheda e le informazioni relative al singolo fabbricatotramite un collegamento cartografico.1° fase <strong>di</strong> elaborazione: il riconoscimento tipologico. Nella prima fase progettuale sono statiriconosciuti come elementi costituenti valore tipologico testimoniale i seguenti e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>stintianche per la funzione che nel tempo hanno svolto e spesso continuano a svolgere:- E<strong>di</strong>ficio specialistico religioso (chiese, oratori,cappelle, conventi e fabbricati destinati a funzioni<strong>di</strong> culto ed alla residenza degli or<strong>di</strong>ni religiosi)50
- E<strong>di</strong>ficio specialistico civile (e<strong>di</strong>fici pubblici in genere, caserme, scuole, ospedali, uffici,opifici, alberghi)- Villa o palazzo: unità residenziale destinata al soggiorno stagionale o permanente dellafamiglia possidente, collocata in posizione isolata, generalmente con ampia resede<strong>di</strong> pertinenza (parco o giar<strong>di</strong>no) e spesso dotata <strong>di</strong> annessi pertinenziali, se <strong>di</strong> impiantostorico, presenta caratteri architettonici e decorativi per lo più riferibili al periodo ecclettico.Palazzo: unità residenziale <strong>di</strong> tipo nobiliare monofamiliare o padronale plurifamiliare neicasi più recenti. Spesso inserito in contesto urbano storico consolidato, posizionato sulfronte stradale con lotto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione superiore a quello del tessuto contiguo che soventeoccupa l’intera profon<strong>di</strong>tà dell’isolato; l’impianto è pressoché rettangolare organizzato suingresso ed elemento <strong>di</strong>stributivo verticale centrale. Costituito da piano terra – in qualchecaso piano rialzato – piano primo e secondo. Ripartizione geometrica della facciata definitadalla scansione delle aperture. Copertura a pa<strong>di</strong>glione.- E<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> base (isolato o aggregato): e<strong>di</strong>ficioresidenziale <strong>di</strong> pianura e collina che rappresenta il tipobase del modello rurale, con carattere monofamiliare ocostituito da più abitazioni allineate formando un volumerettangolare con sviluppo per lo più longitu<strong>di</strong>nale –profon<strong>di</strong>tà del corpo <strong>di</strong> fabbrica non più <strong>di</strong> sei/settemetri lineari. Nel contesto collinare l’aggregazionepuò avvenire secondo modalità più complesse legatealla morfologia dei luoghi costituendo inse<strong>di</strong>amentiaggregati intorno ad aie comuni o a percorsi <strong>di</strong>stributivi.Schema <strong>di</strong>stributivo costituito da ingresso centrale/corpo scale e articolazione con un vano per lato, in alcuni casi la scala <strong>di</strong> accesso al primopiano è esterna ed il piano terra assume funzione <strong>di</strong> cantina o stalla. Copertura a capannaanche su <strong>di</strong>versi livelli in rapporto all’aggregazione degli e<strong>di</strong>fici, dotato <strong>di</strong> porticato construttura in legno o pergole. In facciata sono in alcuni casi presenti elementi quali mandolato,cantonali e piattabande.- Schiera: e<strong>di</strong>fici residenziali caratterizzati da corpo semplice con organizzazionepluricellulare per associazione lineare sul fronte spesso in demarcazione della sede stradale.L’impianto si sviluppa lungo la profon<strong>di</strong>tà del lotto con affacci sul fronte strada e sul retro.Nel tessuto inse<strong>di</strong>ativo della Marina questi e<strong>di</strong>fici sono caratterizzati prevalentemente da unsolo piano fuori terra, due o tre piani sul resto del territorio, la copertura è a capanna.- E<strong>di</strong>fico specialistico rurale: mulini, frantoi, metati,stalle, fienili e comunque unità e<strong>di</strong>lizie specialistichelegate all’esercizio <strong>di</strong> attività agricole. Sono articolatisu uno o due piani - nel caso dei metati, l’e<strong>di</strong>ficiosi forma secondo il <strong>di</strong>slivello del terreno conaccesso ai vani separato verticalmente in rapporto alterrazzamento esistente. Gli e<strong>di</strong>fici con organizzazioneplanivolumetrica più semplice sono caratterizzati dapianta quadrata o rettangolare e copertura a capanna. Neitipi e<strong>di</strong>lizi che non hanno subito particolari interventi<strong>di</strong> trasformazione le aperture e le luci vengono risoltecon sistemi a mandolato.51
2° fase <strong>di</strong> elaborazione in<strong>di</strong>viduazione del grado <strong>di</strong> conservazione tipologica-attribuzionedella categoria d’intervento. Le schede <strong>di</strong> rilevamento del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistentecontengono il campo riferito al grado <strong>di</strong> conservazione tipologica secondo la classificazione pertipi sopradescritta.Per definire il grado <strong>di</strong> conservazione degli e<strong>di</strong>fici sotto il profilo tipologico, escludendo valutazioni<strong>di</strong>screzionali, sono stati presi in considerazione 2 elementi ritenuti essenziali e caratterizzanti letipologie:- la conformazione della copertura- la <strong>di</strong>stribuzione delle apertureSulla base delle valutazioni attribuite nella campagna <strong>di</strong> rilevamento sono stati in<strong>di</strong>viduati i seguentigra<strong>di</strong> <strong>di</strong> conservazione tipologica:- Conservato- Parzialmente conservato- Non conservatoIl grado <strong>di</strong> conservazione tipologica è stato considerato “conservato” nel caso in cui permanganoinalterate la <strong>di</strong>stribuzione delle aperture e la conformazione della copertura. Ad esempio: latipologia a schiera presenta la conservazione tipologica quando la copertura permane a capanna e laposizione delle aperture non risulta alterata rispetto alla scansione originaria. Eventuali mo<strong>di</strong>fichealle finiture esterne non determinano la per<strong>di</strong>ta del relativo grado <strong>di</strong> conservazione tipologica.Il grado <strong>di</strong> conservazione tipologica è “parzialmente conservato” nel caso in cui la <strong>di</strong>stribuzionedelle aperture e/o la conformazione della copertura abbiano subito modeste mo<strong>di</strong>fiche tali da nonpregiu<strong>di</strong>care le caratteristiche tipologiche basilari; tali mo<strong>di</strong>fiche, pertanto, non derivano da unaalterazione rilevante della <strong>di</strong>stribuzione interna ma attengono ad adeguamenti puntuali tali da nonpregiu<strong>di</strong>care la conservazione della tipologia.Le mo<strong>di</strong>fiche apportate sono in genere reversibili e non pregiu<strong>di</strong>cano la possibilità <strong>di</strong> un ripristinodella tipologia originaria. Ad esempio la tipologia a schiera presenta la conservazione tipologica“parzialmente conservata” quando la copertura, che permane a capanna, presenta interventisuccessivi come l’apertura <strong>di</strong> terrazze a tasca o l’ampliamento dell’aggetto <strong>di</strong> gronda.Il grado <strong>di</strong> conservazione tipologica è “non conservato” nel caso in cui la <strong>di</strong>stribuzione delle aperturee/o la conformazione della copertura abbiano subito rilevanti mo<strong>di</strong>fiche, che hanno compromesso lecaratteristiche tipologiche basilari; tali mo<strong>di</strong>fiche, pertanto, derivano da una alterazione rilevantedella <strong>di</strong>stribuzione interna che ha pregiu<strong>di</strong>cato la conservazione della tipologia e compromesso lapossibilità <strong>di</strong> un ripristino. Ad esempio la tipologia a schiera presenta la conservazione tipologica“non conservata” quando la copertura a capanna è stata sostituita da una copertura a pa<strong>di</strong>glione e/ola <strong>di</strong>stribuzione delle aperture presenta un assetto <strong>di</strong>verso da quello originario, che deriva da unintervento <strong>di</strong> riorganizzazione interna.Tipologie storicheA B C D E F GE<strong>di</strong>ficio specialisticoreligiosoE<strong>di</strong>ficio specialisticocivileVilla o palazzoE<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> base dellaMarinaE<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> base(isolato o aggregato)SchieraE<strong>di</strong>ficio rurale1Conservato (permanenzadella <strong>di</strong>stribuzione delleaperture e dellacopertura)Restauro erisanamentoconservativoRestauro erisanamentoconservativoRestauro erisanamentoconservativoRistrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R1Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R1Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R1Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R1Grado <strong>di</strong>conservazionetipologica2Parzialmente conservato(parziali mo<strong>di</strong>fiche nella<strong>di</strong>stribuzione delleaperture e/o dellacopertura)Restauro erisanamentoconservativoRestauro erisanamentoconservativoRistrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R1(finalizzata alrecupero tipologico)Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R2Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R2Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R2Ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo R23Non conservato(mo<strong>di</strong>fiche sostanzialinella <strong>di</strong>stribuzione delleaperture e/o dellacopertura)Restauro erisanamentoconservativoRestauro erisanamentoconservativocategorie da schedaturachiesa opificio villa bif. / trifamil. (M) bif. / trifamil. schiera pertin. fienileospedale palazzo isolato monof. (M) isolato monof. pertin. stallascuola linea (M) linea pertin. metatoblocco (M)bloccoterratettocasa <strong>di</strong> corteed. rurale53
La <strong>di</strong>sciplina del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio rurale. Per definire la <strong>di</strong>sciplinadel patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente nel territorio rurale, in base al grado <strong>di</strong> conservazione del valoretipologico, sulla base dei criteri sopradescritti, è stato possibile in<strong>di</strong>viduare gli organismi e<strong>di</strong>liziriconducibili a: tipi e<strong>di</strong>lizi storici e tipi e<strong>di</strong>lizi recenti.Nell’interpolazione tra tipo e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> appartenenza e grado <strong>di</strong> conservazione tipologica sono stateattribuite le relative categorie d’intervento <strong>di</strong>rettamente in<strong>di</strong>viduabili in corrispondenza del singoloe<strong>di</strong>ficio sulle tavole <strong>di</strong> piano in scala 1/5000 (Territorio rurale <strong>di</strong> pianura e <strong>di</strong> collina 1Tr, 2Tr,3Tr).I nuclei abitati nel territorio rurale. All’interno degli ambiti afferenti al sistema funzionale agroambientale del Piano Strutturale, ove è possibile localizzare la quota del <strong>di</strong>mensionamento “fuoriUTOE”, sono stati in<strong>di</strong>viduati alcuni aggregati inse<strong>di</strong>ativi per i quali il progetto <strong>di</strong> RU prevederàspecifici interventi sia pubblici che privati, finalizzati a migliorarne l’assetto e le dotazioni,nonché a risolvere specifiche criticità infrastrutturali; il progetto <strong>di</strong> RU in<strong>di</strong>vidua tali aggregati,denominandoli “Nuclei abitati nel territorio rurale”.All’interno <strong>di</strong> tali nuclei, in<strong>di</strong>viduati come centralità inse<strong>di</strong>ative, che secondo l’in<strong>di</strong>cazionetoponomastica hanno assunto la denominazione Pozzondonico, La Chiesina, La Chiusa, Vignonee il Mulino, sono previste nuove dotazioni <strong>di</strong> standard urbanistici e aree per servizi e attrezzature,funzionali agli inse<strong>di</strong>amenti, oltre a piccoli lotti <strong>di</strong> completamento e ampliamento, nonché alpotenziamento o ristrutturazione delle infrastrutture viarie esistenti.E. Il Parco territoriale della VersilianaComprende l’ambito territoriale del “bosco costiero”, ovvero l’ambiente residuale dell’antica“Macchia <strong>di</strong> Marina” che originariamente si estendeva lungo il litorale versiliese dal Cinquale aMotrone.La Versiliana rappresenta un paesaggio <strong>di</strong> eccellenza (occupa una superficie <strong>di</strong> circa 90 ettari) e unambito territoriale omogeneo da tutelare e valorizzare anche ai sensi della Convenzione europeadel paesaggio, L. 9.1.2006 n. 14, e del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio, D.Lgs. 22.1.2004n. 42; l’area è soggetta alla <strong>di</strong>sciplina della L.R. 39/2000.La vegetazione me<strong>di</strong>terranea che lo caratterizza è riconducibile alla presenza del leccio (e più in54
generale del bosco mesofilo), mentre il pino è <strong>di</strong> introduzione artificiale anche se ne con<strong>di</strong>zionala percezione tanto che spesso il parco viene denominato “Pineta”. Sono inoltre tuttora presenticordoni dunali e zone umide residuali, specie in prossimità del fosso Fiumetto che attraversatrasversalmente il territorio del parco. Frutto dell’allivellazione granducale (1772 – 1778), ovverodella bonifica idraulica e della conseguente <strong>di</strong>visione in originari 22 poderi, l’o<strong>di</strong>erna tenuta dellaVersiliana (in gran parte <strong>di</strong> proprietà del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>) rappresenta oggi (per le strutture ele funzioni presenti) un polo culturale <strong>di</strong> livello nazionale e un parco pubblico <strong>di</strong> interesse territorialee <strong>di</strong> significativo valore paesaggistico e ambientale.Sono ricompresi nella tenuta la “Villa” tardo ottocentesca e le relative pertinenze, gli e<strong>di</strong>ficidella “Fabbrica dei pinoli” e le strutture complementari, le attrezzature del Festival e gli spazi <strong>di</strong>spettacolo ed intrattenimento, quali il teatro - arena all’aperto, il caffè, le strutture della “Versilianadei piccoli”. Ricadono ancora nell’ambito del parco l’antica Fattoria (casa colonica e annessiagricoli) e i relativi fon<strong>di</strong> agricoli in stato <strong>di</strong> abbandono, ma anche episo<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>ativi <strong>di</strong> recenteimpianto a carattere prevalentemente residenziale.In coerenza con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità espressi dal PIT (Scheda <strong>di</strong> paesaggio “Versilia”) e al fine <strong>di</strong>dare attuazione operativa agli obiettivi stabiliti dal Piano strutturale - in particolare alle <strong>di</strong>sposizioniconcernenti le “Invarianti strutturali del sistema paesaggistico, ambientale e rurale” (art. 35), gliobiettivi ed gli in<strong>di</strong>rizzi del “Sistema territoriale della pianura, sub-sistema della pianura costiera”(artt. 61, 62 e 63), le prescrizioni del “Sistema funzionale turistico, sub-sistema dei parchi, parchidella costa” (artt. 87 e 89) le prescrizioni del “Sistema funzionale delle risorse agro-ambientali, subsistemadelle aree boscate e delle aree umide” (artt. 96 e 98) – la realizzazione degli interventi sulterritorio potrà avvenire con un progetto attuativo <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata o con iniziativesingole coor<strong>di</strong>nate dall’amministrazione comunale o con i progetti esecutivi.Gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione sono conseguiti con interventi <strong>di</strong> recupero e valorizzazione ambientaleattraverso:- la tutela e il controllo delle <strong>di</strong>namiche e degli assetti idrogeologici del parco, con particolareriferimento alle aree umide e la rete idrica superficiale;- la tutela e manutenzione del parco e delle risorse botanico, vegetazionali, con particolareriferimento alle macchie e le pinete planiziali;55
- la riqualificazione funzionale, il miglioramento prestazionale e l’inserimento paesaggisticodelle attrezzature culturali e per lo spettacolo esistenti;- l’organizzazione e gestione della mobilità interna e la promozione <strong>di</strong> itinerari <strong>di</strong> fruizione(culturale, sociale e ambientale) del parco;- il recupero e la riqualificazione tipologica e formale degli altri spazi per le attività culturalie sociali.F. L’arenileE’ costituito dalla fascia compresa fra il viale litoraneo (viale Roma) e la linea <strong>di</strong> costa, che siestende dal confine del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Camaiore fino a quello <strong>di</strong> Forte dei Marmi, definito all’art. 64della Normativa tecnica del Piano Strutturale viene in<strong>di</strong>viduato nella cartografia del RegolamentoUrbanistico in scala 1/5000.L’arenile è <strong>di</strong> proprietà del demanio comunale per i primi 25 m. dal cordolo lato mare della ciclopistadel viale Roma, mentre la restante parte è <strong>di</strong> proprietà del demanio marittimo dello Stato.Il riconoscimento delle norme statutarie del Piano Strutturale, che definisce in tale ambito le <strong>di</strong>versearticolazioni e le spiagge attrezzate come invariante strutturale nel “patrimonio costiero”, sottoponegli interventi a particolari forma <strong>di</strong> tutela che garantiscono la coerenza alle <strong>di</strong>rettive e prescrizionidel PIT.L’obiettivo <strong>di</strong> mantenerne e valorizzarne i caratteri <strong>di</strong>stintivi e peculiari, garantendo la fondamentaleesigenza <strong>di</strong> tutela e salvaguar<strong>di</strong>a del litorale considerato come fattore strategico sia ai fini della<strong>di</strong>fesa fisico-morfologica che per lo sviluppo dell’attività turistica è perseguito tramite interventiregolati dal piano <strong>di</strong> settore: Piano <strong>di</strong> Utilizzazione degli Arenili (approvato con D.C.C. n° 42 del28.07.2003 mo<strong>di</strong>ficato con D.C.C. n° 29 del 03.09.2012).L’ uso della spiaggia è organizzato per fasce funzionali parallele alla linea <strong>di</strong> costa, con le seguenticaratteristiche:- l’arenile <strong>di</strong> libero transito: la battigia, i corridoi ed i passaggi pubblici <strong>di</strong> accesso al mare escivolo e alaggio a mare;- la fascia <strong>di</strong> soggiorno all’ombra: la spiaggia compresa tra la battigia e la fascia destinata aiservizi <strong>di</strong> spiaggia;- la fascia dei servizi <strong>di</strong> spiaggia, con profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 75 m., compresa fra il limite del Demaniocomunale e la spiaggia. Nella fascia dei servizi <strong>di</strong> spiaggia sono utilizzabili e realizzabili- le attrezzature per stabilimenti balneari e per l’esercizio delle attività connesse allabalneazione;- l’area <strong>di</strong> pertinenza degli stabilimenti balneari: comprende la parte <strong>di</strong> arenile del Demaniocomunale occupata dai parcheggi e dal verde <strong>di</strong> pertinenza degli stabilimenti balneari che siaffaccia sul viale litoraneo;- i servizi collettivi: e<strong>di</strong>fici commerciali e d’interesse collettivo per la fruizione comuneche comprende la parte <strong>di</strong> arenile del Demanio comunale occupata dagli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> proprietàcomunale fino al viale Roma, da parcheggi e verde pubblico, dai percorsi pedonali eciclabili.In coerenza con quanto stabilito nell’Allegato al testo n°5 del PIT – “Criteri applicativi dellaDisciplina del Patrimonio costiero”, il monitoraggio degli effetti <strong>di</strong> cui all’art. 13 della LR n.1/2005 dovrà verificare:- controllo dell’evoluzione della linea <strong>di</strong> costa;- controllo del mancato rispetto delle <strong>di</strong>namiche fisiche conseguenti ad usi antropici improprio inadeguati.56
5.2) La gestione dei tessuti urbani e urbanizzatiLa struttura del Regolamento urbanistico, come illustrato nel primo capitolo, seguendo lo schemaformale e logico definito dalla legge regionale è stato sud<strong>di</strong>viso in due parti: la Gestione della cittàe del territorio esistente e le Trasformazioni degli assetti inse<strong>di</strong>ativi, infrastrutturali ed e<strong>di</strong>lizi delterritorio.All’interno <strong>di</strong> questa struttura il peso maggiore dell’attenzione è rivolto all’esistente e al suorecupero e le relative previsioni sono estese all’intero territorio comunale in tutti i suoi aspetti:quelli ambientali (acqua, aria, paesaggi, fiumi, alberi, coltivazioni, crinali, sistemazioni agrarie,boschi ecc.) già illustrati nella descrizione dei paesaggi consolidati del territorio rurale e nel quadroconoscitivo e quelli inse<strong>di</strong>ativi relativi all’intero patrimonio e<strong>di</strong>lizio, (storico e recente, residenzialee produttivo) le infrastrutture, gli spazi pubblici e le attrezzature pubbliche.Sulla base delle indagini effettuate, descritte nella parte del quadro conoscitivo, si sono identificatii <strong>di</strong>versi caratteri del tessuto inse<strong>di</strong>ativo: la città storica <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>, i borghi e le aree storiche,le aree storiche e <strong>di</strong> valore ambientale della Marina, le aree urbanizzate <strong>di</strong> recente formazione,realizzate dopo il secondo dopoguerra (la città densa e quella più rada contemporanea) in cuisi <strong>di</strong>stinguono, i servizi e le attrezzature esistenti, gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi e le aree turisticoricettive.Su questa base e nel perseguire l’obiettivo della conservazione delle strutture fisiche nelle qualisi riconosce l’identità della comunità per il loro valore culturale e paesaggistico, si è costruitoun sistema delle norme molto semplificato che deve rispondere alle aspettative dei citta<strong>di</strong>ni e almantenimento <strong>di</strong> una qualità dei luoghi, da qualificare con:- il miglioramento del patrimonio e<strong>di</strong>lizio recente, me<strong>di</strong>ante ampliamenti o adeguamenti cherispondano alle esigenze che emergono dal tessuto sociale e dalle famiglie;- le previsioni <strong>di</strong> servizi tecnologici e la ridefinizione degli spazi pubblici (piazze, parcheggi,verde, passeggi, percorsi) e delle attrezzature <strong>di</strong> quartiere in modo da delineare spazi centraliche inquadrino la scena urbana, affermino l’identità dei luoghi e allontanino l’idea <strong>di</strong>periferia.A. La città storica <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong><strong>Pietrasanta</strong> si definisce e si riconosce per la sua parte storica. La città razionale, fondata nel me<strong>di</strong>oevocon una chiara struttura urbanistica geometrica, ricca <strong>di</strong> palazzi e chiese (i monumenti) e <strong>di</strong> casea schiera (il tessuto urbano) che ne realizzano la qualità inconfon<strong>di</strong>bile. Ancora nell’ottocento eraisolata nel suo territorio; secondo il granduca Pietro Leopoldo uno dei più belli (ben coltivato) delGranducato.Il tema della città storica trattato nel primo capitolo è rappresentato nella cartografia in scala 1/1.000e da specifiche norme. Inoltre sono considerate le prime espansioni post-leopol<strong>di</strong>ne, in<strong>di</strong>viduatenella cartografia in scala 1/2.000 con un apposito perimetro.La città <strong>di</strong> primo impianto è assimilata alle zone A del D.M 1444/1968 mentre le prime espansionisono assimilate alle zone A, gli e<strong>di</strong>fici e le aree classificati storici e alle zone B, il tessuto <strong>di</strong> recentee<strong>di</strong>ficazione.Le unità d’intervento sono state elaborate attraverso un raffronto fra la cartografia catastalestorica (catasto leopol<strong>di</strong>no), il dato catastale aggiornato e la carta tecnica regionale. Costituisconol’estensione minima su cui realizzare l’intervento. Per tutti quegli interventi, che non siano limitatialla manutenzione, da eseguire su parti <strong>di</strong> unità e<strong>di</strong>lizie, il progetto deve <strong>di</strong>mostrare la congruenzacon l’intera unità, mettendo in evidenza l’integrazione delle parti comuni, delle costanti tipologiche(per costanti tipologiche si intendono: l’androne <strong>di</strong> accesso o l’ingresso, la posizione delle scale,la <strong>di</strong>stribuzione interna -zona giorno/zona notte, la posizione dei solai, la forma delle coperture, le57
caratteristiche costruttive, il rapporto con gli spazi aperti: orti, cortili, chiostrine, giar<strong>di</strong>ni), spaziaperti dell’intera unità.Qualora si dovesse presentare l’esigenza <strong>di</strong> intervenire su più unità e<strong>di</strong>lizie d’intervento, conl’obiettivo del restauro, del ripristino o del recupero da elementi <strong>di</strong> degrado, l’intervento è attuabileme<strong>di</strong>ante la realizzazione coor<strong>di</strong>nata delle opere sulle singole unità, oppure me<strong>di</strong>ante un pianoattuativo <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata.La planimetria dei piani terra degli e<strong>di</strong>fici, redatta in occasione della campagna <strong>di</strong> rilevamentocondotta per il Piano Particolareggiato del Centro Storico è stata recuperata attraverso la sua<strong>di</strong>gitalizzazione e ha costituito un supporto alla <strong>di</strong>mostrazione delle costanti tipologiche (tavola10Qc - La città storica, scala 1:500).La catalogazione dei documenti d’archivio costituisce la base conoscitiva da implementare. Il pianoin<strong>di</strong>ca una strategia per l’attuazione degli interventi necessari ad attuare gli obiettivi precedenti.L’amministrazione potrà concentrare, in uno specifico ufficio per il recupero della città e dei borghistorici, le attività necessarie per coor<strong>di</strong>nare i progetti per gli e<strong>di</strong>fici e quelli per gli spazi pubblici eper organizzare la loro gestione, con un metodo d’intervento basato sulla conoscenza documentatadelle permanenze e delle trasformazioni e delle tecniche costruttive.L’ufficio supporta l’amministrazione anche nella realizzazione <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> cooperazione58
volontaria fra <strong>di</strong>versi soggetti pubblici e privati per definire progetti e azioni con<strong>di</strong>vise in grado <strong>di</strong>produrre impegni operativi <strong>di</strong> ciascuno in tempi determinati.I progetti delle mura e la collina interna, il parco/museo archeologico, il restauro del sistema<strong>di</strong>fensivo e degli spazi pubblici circostanti, si attuano tramite piani <strong>di</strong> recupero, permessiconvenzionati o progetti esecutivi e possono essere realizzati da soggetti pubblici, misti (pubblico/privato) o privati. Tra le azioni d’intervento per la manutenzione e la valorizzazione della cittàstorica <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> si prevedono quelle finalizzate alla qualificazione degli spazi pubblici.Per qualificare l’identità della città storica, articolandone la qualità in vari luoghi significativi, sire<strong>di</strong>gono programmi operativi <strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong> rinnovo, da inserire nei Piani (triennali, Programmiintegrati <strong>di</strong> sviluppo sostenibile) per le opere pubbliche e le sistemazioni <strong>di</strong> strade e piazze.59
Nella tavola in scala 1/1.000 sono in<strong>di</strong>viduati in<strong>di</strong>rizzi e prescrizioni per l’attuazione degliinterventi.Sono obiettivi generali da perseguire tramite l’azione <strong>di</strong> governo, i progetti e la lororealizzazione:-il restauro, il ripristino, la riqualificazione dell’ambiente urbano costruito e degli spazi apertiche lo completano, nonché il ri<strong>di</strong>segno della struttura urbana ed e<strong>di</strong>lizia alterata;-il rilancio residenziale della città e della qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni, in quanto fattori chehanno determinato l’unicità dello scenario fisico;-il rilancio delle attività economiche con l’incentivo per attività artigianali e artistiche, inrapporto con le scuole, per attività turistiche e ricettive, da programmare nel rispetto <strong>di</strong> unequilibrato rapporto con le esigenze dei residenti.- la conservazione delle strutture fisiche nelle quali si riconosce l’identità della comunità, siaper il loro valore culturale e paesaggistico che per attrarre visitatori che rappresentano unarisorsa economica. Ma è altrettanto necessaria la presenza dei citta<strong>di</strong>ni che lo rendono unicoe delle attività che lo completano. La città storica e i borghi storici, considerati nell’articolosuccessivo, devono attrarre e devono essere intesi come un unico monumento dove allacontemplazione si associa, con pari valore, la vita <strong>di</strong> quella parte <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni che li abitano.Devono quin<strong>di</strong> rappresentare la comunità che li possiede e devono essere vitali, altrimenti sitrasformano in uno scenario vuoto e replicabile.In cartografia sono in<strong>di</strong>viduate le categorie <strong>di</strong> intervento per ogni e<strong>di</strong>ficio, tenendo conto dellaseguente classificazione:- Elencali superiori: E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico e architettonico. Vi sono compresi i seguentitipi e<strong>di</strong>lizi:1) e<strong>di</strong>fici specialistici religiosi: chiese, oratori, cappelle, fabbricati destinati a funzioni<strong>di</strong> culto religioso, alla residenza <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni religiosi; rivestono interesse collettivo.2) e<strong>di</strong>fici specialistici civili: destinati a funzioni civili quali palazzi per il governo,biblioteche, fortificazioni, torri, teatri, scuole; rivestono interesse collettivo;3) ville, palazzi: residenze dell’aristocrazia caratterizzate da un impianto <strong>di</strong>stributivounifamiliare <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e da una veste architettonica riconoscibile,eventualmente composta da più parti successive nel tempo. Possono essere organizzaticon una corte interna, accessibile da un androne carrabile, o senza corte, ma quasisempre con un giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> pertinenza, che non sempre si è conservato integro.- E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> base e seriali: E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse tipologico e ambientale. Vi sono compresi iseguenti tipi e<strong>di</strong>lizi:1) e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> base seriali: e<strong>di</strong>fici modulari organizzati in schiere, con varianti <strong>di</strong>mensionalio per la posizione d’angolo o per fusione e aggregazione <strong>di</strong> più corpi <strong>di</strong> fabbrica2) e<strong>di</strong>fici già rurali inseriti nel tessuto e<strong>di</strong>lizio3) palazzetti4) villini otto/novecenteschi che hanno completato il tessuto storico urbano.L’intervento ammesso è il restauro e le destinazioni d’uso si <strong>di</strong>stinguono per tipie<strong>di</strong>lizi:1) E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse tipologico2) E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse ambientaleL’intervento ammesso è la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia per tipi storici (R1 e R2).- Aree o E<strong>di</strong>fici degradati o in contrasto: sono e<strong>di</strong>fici con varia destinazione, spesso nonpiù utilizzati, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado, o in contrasto con i caratteri del tessuto e<strong>di</strong>ficato,interessati da interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica. Sono identificati in cartografia con lasigla RU.- Unità <strong>di</strong> recupero e rigenerazione (sono numerate e in<strong>di</strong>cate con la sigla UR), nelle quali siè formato un insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici produttivi, <strong>di</strong>smessi e non, storici e recenti, fabbricati precari,60
esidenze, tali da presentare elementi <strong>di</strong> degrado e <strong>di</strong> pregio che corrispondono alle definizionie alle finalità in<strong>di</strong>cate nel capo IV bis della L.R. 1/2005 (Disposizioni volte ad incentivare larazionalizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente e per la rigenerazione delle aree urbanedegradate). In queste aree gli interventi sono riferiti alla classificazione tipologica descritta aipunti precedenti. Le aree sono soggette ad un progetto planivolumetrico unitario che può essereattuato con piano <strong>di</strong> recupero o singoli interventi convenzionati. Sono numerate in cartografiae in<strong>di</strong>cate con la sigla UR e regolate da specifiche norme che in<strong>di</strong>cano la destinazione d’usoe l’attribuzione <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento delle quantità a recupero.B. I Borghi e le aree storicheSono stati schedati ed identificati le aree e gli inse<strong>di</strong>amenti cherivestono carattere storico, posti in pianura o in collina, compresoil loro ambiente circostante, anche se in parte trasformate.Gli interventi sono riferiti alla classificazione tipologica edovranno essere realizzati facendo uso dei materiali e delletecnologie propri della tra<strong>di</strong>zione costruttiva locale e coerentialla tipologia <strong>di</strong> appartenenza, sempre con l’obiettivo <strong>di</strong> unaloro storicizzazione. La conservazione è estesa all’intornoterritoriale ad essi a<strong>di</strong>acente per la salvaguar<strong>di</strong>a della lorointegrità storica e culturale e delle visuali panoramiche offerte.In particolare devono essere conservate le vedute che dallapianura o dai fondovalle identificano in modo netto il profiloe la consistenza dei vari borghi collinari in relazione al proprioambiente e paesaggio <strong>di</strong> riferimento.Sono assimilate alle zone A del D.M 1444/1968.C. Le aree storiche e <strong>di</strong> valore ambientale della MarinaIl piano in<strong>di</strong>vidua gli obiettivi per qualificare la città balneare, attraverso norme <strong>di</strong> tutela finalizzateall’integrazione dell’inse<strong>di</strong>amento costiero in un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> pianificazione unitario, in<strong>di</strong>viduandole parti <strong>di</strong> territorio che hanno un interesse storico, in quanto lotti su cui insistono e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valorearchitettonico o tipologico caratteristici della fase originaria del processo <strong>di</strong> urbanizzazione dellaMarina. Inoltre vi sono comprese quelle parti e<strong>di</strong>ficate che mantengono un valore ambientale perla posizione in relazione al mare o per la loro copertura vegetale. Sono in<strong>di</strong>viduate in cartografia inscala 1/2.000 con apposito colore (salmone) e sono assimilate alle zone A del D.M 1444/1968.Gli interventi sono riferiti alla classificazione tipologica:- E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico e architettonico. Sono le ville (residenze per lo più <strong>di</strong> villeggiaturadefinite da volumi articolati con torrini, belvedere, loggiati, portici e una architettura eclettica,semplificate in esempi più recenti), i palazzi e i palazzetti, <strong>di</strong> interesse storico e artistico.L’intervento ammesso è il restauro.- E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse tipologico. Sono gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> base singoli o a schiera, villini otto/novecenteschi, tettoie/case da vacanza che rappresentano elementi <strong>di</strong> identità della cittàbalneare. L’intervento ammesso è la ristrutturazione R1;- E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse ambientale. Sono gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> base, singoli o a schiera, <strong>di</strong> impianto storicoe in parte trasformati o più recenti realizzati secondo un modello tra<strong>di</strong>zionale che completanoil contesto storico e il valore ambientale. L’intervento ammesso è la ristrutturazione R2.61
Sono riconosciuti i giar<strong>di</strong>ni storici <strong>di</strong> valore ambientale e paesaggistico. Sono giar<strong>di</strong>ni contigui,in genere superiori a 1.200 mq., che unendosi fra loro in modo organico formano isole ecologicheche ricostituiscono porzioni <strong>di</strong> paesaggio tra<strong>di</strong>zionale, qualificando il contesto.I giar<strong>di</strong>ni devono essere conservati e il loro mantenimento deve essere programmato o progettatocon l’e<strong>di</strong>ficio cui si riferisce. Possono essere mo<strong>di</strong>ficati mantenendo la quantità <strong>di</strong> spazio libero,precedente gli interventi.Il piano persegue l’obiettivo del controllo della qualità inse<strong>di</strong>ativa della Marina; gli e<strong>di</strong>fici ai qualisi accede su viabilità <strong>di</strong> metri 5 o minore non sono ammessi ampliamenti per garantire un adeguatorapporto tra spazi pubblici e infrastrutturali.62
D. Le aree urbanizzate <strong>di</strong> recente formazioneSono le parti e<strong>di</strong>ficate che costituiscono il tessuto prevalentemente residenziale della città moderna.Sono caratterizzate da una e<strong>di</strong>lizia recente variamente assemblata, non sempre secondo un chiaro<strong>di</strong>segno pianificatorio:- e<strong>di</strong>lizia con e<strong>di</strong>fici monofamiliari al centro del lotto, villette, e<strong>di</strong>fici a schiera o altraaggregazione (città giar<strong>di</strong>no, e<strong>di</strong>lizia recente);- e<strong>di</strong>lizia con e<strong>di</strong>fici in linea o a blocco (la città rada a carattere pubblico);- e<strong>di</strong>lizia residenziale mista con complessi produttivi, in parte <strong>di</strong>smessi, depositi <strong>di</strong> marmi,fonderie, stu<strong>di</strong> (un contesto tra<strong>di</strong>zionale, da rigenerare e riqualificare);- e<strong>di</strong>lizia turistica (la città balneare e specializzata per il tempo libero).Le aree sono in<strong>di</strong>viduate nelle cartografie in scala 1/2.000 e sono <strong>di</strong>stinte, con <strong>di</strong>versa colorazione,in lotti e<strong>di</strong>ficati e lotti liberi <strong>di</strong> completamento e sono assimilate alle zone B del D.M. 1444/1968.I lotti liberi <strong>di</strong> completamento sono in<strong>di</strong>viduati in cartografia con apposita numerazione e regolatida specifiche norme e parametri tra cui l’attribuzione <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento delle quantità <strong>di</strong>alloggi <strong>di</strong> nuova costruzione. Il <strong>di</strong>mesionamento complessivo attribuito ai lotti <strong>di</strong> nuova costruzioneè pari a 110 alloggi.La destinazione d’uso prevalente è residenziale, ma sono ammesse funzioni connesse quali uffici,ambulatori, attività turistico-ricettive, sociali e assistenziali, ricreative e culturali, commerciali <strong>di</strong>vicinato, me<strong>di</strong>a struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta se esistente, esercizi <strong>di</strong> somministrazione, servizi, <strong>di</strong>rezionali,artigianali <strong>di</strong> servizio che non comportino inconvenienti per la residenza.Nei lotti e<strong>di</strong>ficati sono ammessi interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, sostituzione e<strong>di</strong>lizia,ristrutturazione urbanistica con demolizione e ricostruzione a parità <strong>di</strong> Sul, ampliamento, nonchéi cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso. Per gli interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione è richiesta unavalutazione della qualità architettonica dell’e<strong>di</strong>ficio che si vuole demolire, al fine <strong>di</strong> tutelareeventuali esempi <strong>di</strong> architettura moderna o razionalista.Per gli e<strong>di</strong>fici a destinazione artigianale esistenti nel tessuto residenziale, che mantengono ladestinazione produttiva, in quanto non in contrasto con la residenza stessa, sono ammessi interventi<strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia senza ampliamenti.Per gli e<strong>di</strong>fici nei quali si prevede il cambio <strong>di</strong> destinazione in residenziale, in commerciale oin commerciale/residenziale sono ammessi interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica a parità <strong>di</strong>superficie utile lorda per un’altezza massima <strong>di</strong> m. 7. In questo caso il mutamento della destinazioned’uso è subor<strong>di</strong>nato al il reperimento <strong>di</strong> standards urbanistici per spazi pubblici e aree previste dal63
D.M. 1444/1968 e dal Piano Strutturale (24 mq per abitante), da misurarsi sulla base degli abitantiinse<strong>di</strong>abili o, per le destinazioni <strong>di</strong>verse dalla residenziale nelle quantità richieste dalle specifichenorme.Sono applicati gli incentivi urbanistici previsti dalla legge regionale in caso <strong>di</strong> ricostruzioni consoluzioni <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sostenibile, innovazioni tecnologiche e a risparmio energetico, innovazionitipologiche (nel rispetto della norma Obiettivi <strong>di</strong> qualità negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuovo impianto), gliampliamenti ammessi sono incrementati del 20%.E. Gli inse<strong>di</strong>amenti produttiviSono le parti <strong>di</strong> territorio riservate agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi esistenti, in<strong>di</strong>viduati nelle cartografiein scala 1/2.000 con apposito colore, assimilate alle zone D del D.M.1444/1968.Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono consentiti, con intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto, opere <strong>di</strong> manutenzione,ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, sostituzione e<strong>di</strong>lizia e ristrutturazione urbanistica a parità <strong>di</strong> superficieutile lorda, demolizione e ricostruzione, ampliamento.Nei lotti produttivi <strong>di</strong> vecchio impianto, con esclusione quin<strong>di</strong> dell’UTOE del Portone, sonoammessi interventi coor<strong>di</strong>nati fra e<strong>di</strong>fici contigui o l’accorpamento <strong>di</strong> lotti, che portino ad unriassetto funzionale e morfologico dell’area. Con l’insieme coor<strong>di</strong>nato degli interventi è possibilepervenire a nuove configurazioni in modo da determinare aggregati produttivi e commerciali unitari,eventualmente collegati con percorsi coperti.Nel caso <strong>di</strong> aree destinate a piazzali per depositi ed esposizione <strong>di</strong> vario genere sono ammessiinterventi fino alla ristrutturazione urbanistica dei manufatti preesistenti, se legittimi, con l’obiettivo,del rior<strong>di</strong>no del lotto, l’accorpamento e la demolizione <strong>di</strong> manufatti precari se legittimi, la cura64
degli spazi aperti. Tali aree devono essere circondate da una fascia <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> alto fusto in duplicefilare alternato, in modo da formare, con l’aiuto <strong>di</strong> siepi uno schermo visivo. Non è ammesso ilmutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso.Le aree non e<strong>di</strong>ficate interne agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi esistenti sono definite come lotti liberi;i lotti sono in<strong>di</strong>viduati in cartografia con apposita simbologia e numerazione e sono regolati daspecifiche norme e parametri tra cui l’attribuzione <strong>di</strong> superficie fon<strong>di</strong>aria e delle relative quote <strong>di</strong><strong>di</strong>mensionamento espresse in termini <strong>di</strong> SUL: complessivamente la Sf impegnata è pari a 42.000mq, corrispondenti a una SUL massima <strong>di</strong> 21.000 mq.La destinazione d’uso può essere per e<strong>di</strong>fici artigianali, industriali, commerciali fino alla me<strong>di</strong>astruttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, esercizi <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande (bar, ristorante), con i relativispazi per uffici, laboratori, mostre e quant’altro connesso con le attività produttive, <strong>di</strong>rezionali e<strong>di</strong> servizi alle imprese (banca, informatica, formazione), per attività ricettive, sportive e ricreative(locali <strong>di</strong> spettacolo e similari), per il tempo libero e per i servizi alle persone, (lavanderia, nursery,farmacia, palestra).Al fine <strong>di</strong> perseguire gli obiettivi <strong>di</strong> valorizzazione e tutela dell’identità fisica del territorio, consideratistrategici dal Piano strutturale, in particolare consistenti nel mantenimento della permanenza <strong>di</strong>realtà artigianali consolidate (lapideo, mosaicisti, piccoli laboratori artistici, fonderie), per gliinse<strong>di</strong>amenti produttivi esistenti afferenti a tali settori, non è consentito il cambio <strong>di</strong> destinazioned’uso verso il commerciale.Per gli e<strong>di</strong>fici produttivi interni all’UTOE Portone realizzati in attuazione della variante PortonePontenuovo <strong>di</strong> cui alla Delibera <strong>di</strong> C.C. n. 95 del 13.12.1999 non è ammessa la destinazionecommerciale, fatta eccezione per il commerciale all’ingrosso.Le con<strong>di</strong>zioni per la trasformabilità in caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica, <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione o <strong>di</strong> ampliamento degli e<strong>di</strong>fici, il progetto deve contenere le verifiche ambientali conla descrizione dello stato attuale in relazione all’ambiente fisico, con particolare riguardo a suolo esottosuolo, acqua e depurazione, allacci alla rete fognaria, rumore, e le misure previste per eliminarele con<strong>di</strong>zioni negative sull’ambiente. In particolare deve essere ridotto il consumo energetico e<strong>di</strong>drico, incrementando l’utilizzo <strong>di</strong> energie e risorse idriche rinnovabili, il recupero e il riciclaggiodei rifiuti e dotando gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> strutture per un’efficiente raccolta <strong>di</strong>fferenziata.Inoltre il progetto deve prevedere la cura e il <strong>di</strong>segno delle sistemazioni esterne, con schede sumateriali e tecnologie impiegate, e ridurre le aree pavimentate, se possibile, nei casi <strong>di</strong> contatto conle aree agricole, ripristinando elementi della struttura agricola preesistente (rete idraulica minore,cavedagne, alberature).Nell’ambito urbano sono in<strong>di</strong>viduate le aree produttive specialistiche e le aree <strong>di</strong> ripristinoambientale un tempo sottoposte ad attività estrattiva.Le aree produttive specialistiche. Sono localizzate nell’UTOE 14 (Strettoia) e destinate allostoccaggio e la lavorazione degli inerti per le aziende locali.Con l’inse<strong>di</strong>amento delle attività, è incentivata la riqualificazione dell’area produttiva con l’obiettivodel superamento del degrado, la rinaturalizzazione dei fronti <strong>di</strong> cava e la loro valorizzazione, inaccordo con gli interventi nelle aree estrattive storiche (ve<strong>di</strong> illustrazione precedente) e per ilvicino ambito del lago <strong>di</strong> Porta. In questo modo si vuole favorire la formazione <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong>parco che unisca i monti al mare e sia il motore <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> pianificazione che puntino allaconservazione e alla rigenerazione dei luoghi tramite l’organizzazione <strong>di</strong> percorsi per lo sport eil tempo libero (parchi avventura, free climbing ecc.), collegati alle attrezzature per l’accoglienzaturistica, all’antica torre doganale riqualificata, alle funzioni <strong>di</strong> servizio per gli utenti e i visitatoridel sistema umido del lago <strong>di</strong> Porta.Lo svolgimento delle attività in essere e <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento, avviene sulla base <strong>di</strong> unPiano attuativo dell’intervento, <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata, corredato da convenzione fra privatie amministrazione e idonea fidejussione a garanzia delle opere <strong>di</strong> inserimento paesaggistico e <strong>di</strong>eventuale ripristino dei luoghi a seguito della cassazione dell’attività. Il Piano attuativo contiene65
la verifica <strong>di</strong> messa in sicurezza del fronte <strong>di</strong> cava, le opere infrastrutturali necessarie a migliorarel’accessibilità e l’interferenza con la viabilità urbana.L’area <strong>di</strong> ripristino ambientale. E’ localizzata nell’UTOE 8 (Sarzanese) e ricade all’internodel sistema funzionale turistico dal Piano Strutturale (art. 92 Nta); Un tempo oggetto <strong>di</strong> attivitàestrattiva ora <strong>di</strong>smessa è attualmente utilizzata a fini produttivi. In tali aree si interviene tramitePiani <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata, con l’obiettivo della loro valorizzazione, delripristino ambientale e della rigenerazione urbana attraverso interventi <strong>di</strong> recupero delle struttureesistenti per migliorare l’offerta <strong>di</strong> servizi all’accoglienza turistica - servizi culturali (museo delleminiere), attrezzature per lo svago lo sport il tempo libero, impianti sportivi e luoghi <strong>di</strong> ristoro.L’attuazione degli interventi è subor<strong>di</strong>nata alla stipula <strong>di</strong> una convenzione con il <strong>Comune</strong> conla quale si registrano gli interventi per le opere ambientali <strong>di</strong> messa in sicurezza del fronte <strong>di</strong>cava e per gli interventi <strong>di</strong> ripristino, nonché per le opere infrastrutturali necessarie a migliorarel’accessibilità e l’interferenza con la viabilità principale e urbana.F. Le aree turistico ricettive esistentiSono le parti <strong>di</strong> territorio e<strong>di</strong>ficate e riservate ad inse<strong>di</strong>amenti specializzati per il tempo libero el’accoglienza turistica.Il Piano Strutturale riconosce le strutture ricettive esistenti all’interno del Sistema funzionaleturistico (art. 90) costituito da quelle parti <strong>di</strong> territorio caratterizzate da specifica utilizzazionefunzionale, in<strong>di</strong>viduate prevalentemente nella zona della Marina ove sono ubicati la maggior partedelle strutture alberghiere esistenti.Il tema delle strutture ricettive è stato affrontato nell’obiettivo <strong>di</strong> qualificare la città balneare.Nell’ambito del lavoro analitico <strong>di</strong> identificazione dei <strong>di</strong>versi caratteri del tessuto inse<strong>di</strong>ativo ilpiano si è preoccupato <strong>di</strong> tutelare le caratteristiche dell’inse<strong>di</strong>amento costiero. Partendo dallaricognizione dei quadri conoscitivi degli strumenti vigenti, implementati da indagini sul camposono state censite le strutture ricettive in e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-tipologico; in questi e<strong>di</strong>fici,evidenziati in cartografia, in colore rosso, sono definite norme <strong>di</strong> tutela. Particolari prescrizioni sonorivolte al ripristino e alla ricomposizione dell’impianto originario dell’e<strong>di</strong>ficio estese all’intornoterritoriale e alla conservazione delle quantità <strong>di</strong> spazi liberi al fine <strong>di</strong> salvaguardare l’integritàstorica dell’impianto e delle visuali panoramiche offerte. Il progetto, nel rispetto dei caratteritipologici e architettonici dell’e<strong>di</strong>ficio dovrà garantire:-la conservazione o ripristino degli elementi plastici e decorativi delle facciate sui fronti strada eprincipali;-la conservazione dei giar<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> eventuali elementi architettonici isolati.Per le strutture ricettive non riconducibili alla classificazione precedente sono ammessi interventi<strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia, sostituzione e<strong>di</strong>lizia, ristrutturazione urbanistica, ampliamenti.G. L’adeguamento degli spazi pubblici i servizi e le attrezzatureLe indagini effettuate sui tessuti urbani e urbanizzati si è concentrata sulle verifiche delle quantità <strong>di</strong>standard urbanistici richiesti dalle leggi. Le carenze che sono state evidenziate e che devono essererecuperate è stata in primo luogo affidata agli interventi <strong>di</strong> riorganizzazione dei tessuti urbani e allearee <strong>di</strong> nuovo impianto in attuazione degli obiettivi del Piano strutturale data anche la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>reperire risorse pubbliche in una fase economica <strong>di</strong>fficile.Importante quin<strong>di</strong> è stata la formazione <strong>di</strong> un progetto organico <strong>di</strong> spazi pubblici, verificato neglischemi <strong>di</strong> assetto generale illustrati in precedenza che accresca la qualità dei luoghi con nuoveprevisioni <strong>di</strong> servizi tecnologici e la ridefinizione degli spazi pubblici (piazze, parcheggi, verde,66
Riepilogo standard esistenti (ex art. 3 DM 1444/68 e art. 106 NTA Piano Strutturale vigente )Verde pubblicosuperficie [mq]standard [mq/ab]Istruzionesuperficie [mq]standard [mq/ab]Parcheggisuperficie [mq]standard [mq/ab]Attr. Int. Com.superficie [mq]standard [mq/ab]UTOE denominazione abitanti [ab]standard per UTOEsuperficie [mq]standard [mq/ab]1 Capezzano Monte 7.980 mq 0 mq 830 mq 2.041 mq 42510.851 mq18,8 mq/ab 0,0 mq/ab 2,0 mq/ab 4,8 mq/ab 26 mq/ab2 Capriglia 2.891 mq 821 mq 569 mq 603 mq 2754.884 mq10,5 mq/ab 3,0 mq/ab 2,1 mq/ab 2,2 mq/ab 18 mq/ab3 Solaio 0 mq 0 mq 1.283 mq 0 mq 2731.283 mq0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 4,7 mq/ab 0,0 mq/ab 5 mq/ab4 La città <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> 32.222 mq 15.282 mq 30.680 mq 52.690 mq 2.155130.874 mq15,0 mq/ab 7,1 mq/ab 14,2 mq/ab 24,5 mq/ab 61 mq/ab5 Val<strong>di</strong>castello 2.837 mq 1.548 mq 460 mq 1.154 mq 9625.999 mq2,9 mq/ab 1,6 mq/ab 0,5 mq/ab 1,2 mq/ab 6 mq/ab6 Vallecchia 1.305 mq 4.746 mq 3.375 mq 4.506 mq 62413.932 mq2,1 mq/ab 7,6 mq/ab 5,4 mq/ab 7,2 mq/ab 22 mq/ab7 Quartieri periurbani 48.144 mq 30.349 mq 39.544 mq 11.232 mq 6.910129.269 mq7,0 mq/ab 4,4 mq/ab 5,7 mq/ab 1,6 mq/ab 19 mq/ab8 Sarzanese 2.137 mq 0 mq 8.048 mq 4.480 mq 56514.665 mq3,8 mq/ab 0,0 mq/ab 14,2 mq/ab 7,9 mq/ab 26 mq/ab9 Serraglio - Marella 2.658 mq 0 mq 1.487 mq 0 mq 7164.145 mq3,7 mq/ab 0,0 mq/ab 2,1 mq/ab 0,0 mq/ab 6 mq/ab10 Portone - Pontenuovo 2.752 mq 0 mq 13.757 mq 15.233 mq 29131.742 mq9,5 mq/ab 0,0 mq/ab 47,3 mq/ab 52,3 mq/ab 109 mq/ab11 Pollino 2.923 mq 2.636 mq 287 mq 0 mq 3775.846 mq7,8 mq/ab 7,0 mq/ab 0,8 mq/ab 0,0 mq/ab 16 mq/ab12 L'asse attrezzato <strong>di</strong> via Unità d'Italia 40.886 mq 0 mq 8.276 mq 7.823 mq 97156.985 mq42,1 mq/ab 0,0 mq/ab 8,5 mq/ab 8,1 mq/ab 59 mq/ab13 La Marina 121.907 mq 11.168 mq 42.204 mq 20.108 mq 4.890195.387 mq24,9 mq/ab 2,3 mq/ab 8,6 mq/ab 4,1 mq/ab 40 mq/ab14 Strettoia 16.611 mq 8.974 mq 2.694 mq 4.007 mq 1.88032.286 mq8,8 mq/ab 4,8 mq/ab 1,4 mq/ab 2,1 mq/ab 17 mq/ab15 Montiscen<strong>di</strong> 0 mq 0 mq 0 mq 2.698 mq 4182.698 mq0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 6,5 mq/ab 6 mq/ab….. Fuori UTOE mq mq 0 mq 3.812 mq 3.1273.812 mq0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 0,0 mq/ab 1,2 mq/ab 1 mq/abtotale comunale(<strong>di</strong> progetto + esistente)standard richiesto285.253 mq 75.524 mq 153.494 mq 126.575 mq 24.859640.846 mq11,5 mq/ab 3,0 mq/ab 6,2 mq/ab 5,1 mq/ab 25,8 mq/ab298.308 mq 149.154 mq 82.035 mq 67.119 mq 596.616 mq12,0 mq/ab 6,0 mq/ab 3,3 mq/ab 2,7 mq/ab 24,0 mq/ab67
passeggi, percorsi) e delle attrezzature <strong>di</strong> quartiere in modo da delineare spazi centrali che inquadrinola scena urbana, affermino l’identità dei luoghi e allontanino l’idea <strong>di</strong> periferia.Si stu<strong>di</strong>ano con le attrezzature e i servizi, le scuole, i parchi e quant’altro necessario perl’organizzazione civile e moderna della comunità.Il Regolamento Urbanistico ha posto particolare attenzione verso la riqualificazione del patrimoniopubblico in ambiti <strong>di</strong> pregio paesaggistico. Un esempio in questo senso è la riconversione e bonificadell’impianto tecnologico <strong>di</strong> Falascaia in coerenza con gli obiettivi <strong>di</strong> valorizzazione e conservazionedefinite dallo schema Direttore <strong>di</strong> Valorizzazione Ambientale del corso del Baccatoio. Dovrà esserepre<strong>di</strong>sposto un piano <strong>di</strong> recupero dell’area orientato alla riconversione dell’impianto esistente alloscopo <strong>di</strong> ospitarvi attrezzature <strong>di</strong> interesse comune compatibili con le finalità <strong>di</strong> valorizzazioneambientale e turistica dell’area interessata dal corso del Baccatoio. L’area interessata dovràospitare un centro polifunzionale <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica ambientale che rappresenta una centralità nella reteescursionistica prevista nel progetto <strong>di</strong> valorizzazione ambientale. L’impianto esistente potrà esseresottoposto ad interventi <strong>di</strong> restyling che ne migliorino l’inserimento nel contesto paesaggistico e nevalorizzino il ruolo <strong>di</strong> landmark.68
6Le trasformazioni6.1) I paesaggi da riqualificare e valorizzareIl tema della qualificazione del territorio è stato affrontato con l’obiettivo della sua manutenzione.Il patrimonio ambientale e paesaggistico per essere conservato ha bisogno <strong>di</strong> risorse economiche;quin<strong>di</strong> l’obiettivo della conservazione si deve integrare con quello della valorizzazione ponendosotto controllo le trasformazioni d’uso dei suoli. Il piano propone tre progetti <strong>di</strong> valorizzazione delpatrimonio ambientale con l’obiettivo <strong>di</strong> trasformarlo in una risorsa economica, integrata con ilsettore agricolo e con il settore balneare.Da ponente il parco del lago <strong>di</strong> Porta e del Versilia, l’asse <strong>di</strong> via Pisanica e della Porta nord dellaVersiliana e il corso del Baccatoio e le foci <strong>di</strong> Motrone.A. Il parco del lago <strong>di</strong> Porta e del VersiliaSono le parti <strong>di</strong> territorio che riguardano porzioni del lago <strong>di</strong> Porta e delle aree umide e agricolecircostanti, in parte già comprese nell’ANPIL Lago e Rupi <strong>di</strong> Porta, delimitate e attraversate dalfiume Versilia, destinate a costituire un parco territoriale per il loro valore ambientale, naturale epaesaggistico. Gli interventi sono soggetti ad un piano unitario,coor<strong>di</strong>nato con i progetti <strong>di</strong> gestionedell’ANPIL Lago e Rupi <strong>di</strong> Porta, con il comune <strong>di</strong> Montignoso e il comune <strong>di</strong> Forte dei Marmi,da attuare per parti e secondo le varie competenze e iniziative pubbliche e private, tenendo contodei successivi in<strong>di</strong>rizzi.L’obiettivo è la valorizzazione ambientale <strong>di</strong> tutte le aree ricomprese, nelle quali il ruolo delle acquedefinisce le ragioni <strong>di</strong> un sistema ambientale e territoriale che congiunge mare, collina e monti eassegna una straor<strong>di</strong>naria qualità ai luoghi. E’ prevista la realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> percorsiciclopedonali ed escursionistici, l’ampliamento e la nuova formazione <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> attrezzate eper lo sport, il recupero degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi incompatibili o con elementi <strong>di</strong> degrado e lavalorizzazione delle aree <strong>di</strong> particolare valore storico testimoniale.B. L’asse <strong>di</strong> Via Pisanica e della “Porta Nord” della VersilianaRiguarda il territorio rurale prossimo alla via Pisanica, dall’Aurelia sino a via Setteponti, incorrispondenza del margine nord del parco della Versiliana. Interessa un sistema territoriale dalparticolare valore paesaggistico, caratterizzato da sistemazioni agrarie tra<strong>di</strong>zionali, dalla presenza<strong>di</strong> un patrimonio e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> valore storico-testimoniale nonché dalle aree boscate ed umide prossimoal corso del Fiumetto.E’ rappresentato nella tavola n. 2Sd e le aree ricomprese nello schema <strong>di</strong>rettore sono perimetratecon apposito simbologia nella cartografia in scala 1/5000.L’obiettivo è la valorizzazione ambientale garantendo la ristrutturazione ed il completamentodella via Pisanica con criteri <strong>di</strong> mitigazione degli impatti paesaggistici e <strong>di</strong> ottimale inserimentoambientale del potenziamento infrastrutturale, in conformità a quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 83 delPiano Strutturale. E’ prevista inoltre la realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> percorsi ciclopedonali edescursionistici connessi agli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, il potenziamento delle aree sportive del campod’atletica, nonché la valorizzazione dei nuclei abitati nel territorio rurale (Pozzodonico).Sono compresi ambiti <strong>di</strong> recupero urbanistico e <strong>di</strong> rigenerazione urbana finalizzati a realizzare69
spazi pubblici ed assetti <strong>di</strong> progetto in grado <strong>di</strong> migliorare le dotazioni collettive lungo la rete deipercorsi <strong>di</strong> progetto ed in corrispondenza degli inse<strong>di</strong>amenti esistenti.La Porta Nord della Versiliana. Allo scopo <strong>di</strong> valorizzare la funzione <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o e serviziocostituita dal campo <strong>di</strong> atletica e <strong>di</strong> destagionalizzare l’offerta turistica relativa al parco dellaVersiliana è prevista la realizzazione <strong>di</strong> un campus sportivo attraverso alcuni interventi <strong>di</strong> nuovoimpianto coor<strong>di</strong>nati morfologicamente dalle simulazioni <strong>di</strong> assetto presenti nello schema <strong>di</strong>rettoree nell’Atlante dei progetti.C. Il corso del Baccatoio e le foci <strong>di</strong> MotroneComprende le aree del territorio rurale interessate dal corso del Baccatoio, da Val<strong>di</strong>castello sino allefoci <strong>di</strong> Motrone. Interessa un sistema ambientale che si è formato con una lunga storia <strong>di</strong> interventi,collegato con i boschi costieri e connotato da valori paesaggistici e da una varietà ecologica <strong>di</strong>particolare pregio.E’ rappresentato nella tavola n. 3Sd e le aree ricomprese nello schema <strong>di</strong>rettore sono inoltreperimetrate con apposito simbologia nella cartografia in scala 1/5000.L’obiettivo è la valorizzazione ambientale del territorio nel quale il ruolo delle acque definisce leragioni <strong>di</strong> un sistema ambientale e territoriale che congiunge mare, collina e monti e assegna unastraor<strong>di</strong>naria qualità ai luoghi. E’ prevista la realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> percorsi ciclopedonalied escursionistici, l’ampliamento e la nuova formazione <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> attrezzate e per lo sport, ilrecupero degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi incompatibili o con elementi <strong>di</strong> degrado e la valorizzazionedelle aree <strong>di</strong> particolare valore storico testimoniale.6.2) Nuovi interventi infrastrutturali la gerarchia della reteSi inquadra il sistema della viabilità in un concetto <strong>di</strong> rete secondo una gerarchia funzionale chepossa guidare le scelte urbanistiche in modo da rispondere alle molteplici e <strong>di</strong>fferenziate richieste<strong>di</strong> mobilità. Sono determinate dal duplice ruolo <strong>di</strong> attraversamento dal nord verso la capitale e <strong>di</strong>facciata balneare dell’interno. La rete si inquadra nei seguenti livelli e no<strong>di</strong>, che andranno risoltinel quadro <strong>di</strong> una visione intercomunale e regionale e <strong>di</strong> rapporti con i vari soggetti interessati:- Grande <strong>di</strong>rettrice nazionale (A12 Genova-Livorno)- Direttrice primaria <strong>di</strong> interesse regionale (SS1 Aurelia)- Viabilità <strong>di</strong> interesse sovracomunale (Sarzanese – Valdera; provinciale <strong>di</strong> Vallecchia)- Viabilità <strong>di</strong> connessione dei centri urbani della Versilia (Viale Unità d’Italia)- Viabilità <strong>di</strong> connessione dei poli urbani comunali (Viale Apua; Viale a Mare; Via Vecchia <strong>di</strong>Tonfano; Via della Sipe): viabilità per le funzioni territoriali, ricreative, culturali e balneari- Viabilità <strong>di</strong> connessione tra via Unità d’Italia e la SP per Vallecchia (via Pisanica)- Rete ferroviaria litoranea la Stazione <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>- No<strong>di</strong> <strong>di</strong> accesso e ingressi nel territorio comunale- Rete della viabilità storica a percorsi minori del territorio rurale- Strade e percorsi urbani- Percorsi pedonali e ciclabiliI nuovi interventi infrastrutturali si inquadrano nella rete gerarchica comunale sopra descritta. Lenuove infrastrutture e le fasce <strong>di</strong> rispetto sono le strade, i no<strong>di</strong> stradali e le aree <strong>di</strong> rispetto, definiteall’articolo 82 del Piano strutturale ed in<strong>di</strong>viduate con apposito simbolo nelle tavole grafiche 1/5000e 1/2000.La progettazione degli interventi dovrà <strong>di</strong>chiarare la coerenza agli degli schemi <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong>valorizzazione ambientale, nonché stabilire la classificazione dell’infrastruttura come prevista dalco<strong>di</strong>ce della strada e in coerenza alla gerarchia della rete in<strong>di</strong>cata.70
I nuovi interventi infrastrutturali:Ristrutturazione e adeguamento <strong>di</strong> Via Pisanica. Si tratta <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> interventi, che inattuazione agli obiettivi definiti dall’art. 83 del Piano Strutturale, coinvolgono, oltre al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><strong>Pietrasanta</strong>, la società <strong>di</strong> concessione autostradale (SALT spa) e RFI, relativamente al collegamentotra il casello Versilia, e i centri urbani, raggiungendo la via Aurelia che verrà collegata alla provinciale<strong>di</strong> Vallecchia, utilizzando il sottopasso ferroviario. Il progetto <strong>di</strong> ristrutturazione e adeguamento <strong>di</strong>via Pisanica è definito nello schema <strong>di</strong>rettore dell’asse <strong>di</strong> via Pisanica e della “Porta Nord” dellaVersiliana (tavola n. 2Sd) e al precedente articolo 42.Gli interventi, partendo da via Unità d’Italia, riguardano:- la nuova rotatoria su via Unità d’Italia all’intersezione con la via Pisanica su cui è previstol’adeguamento della sezione stradale, compreso il sovrappasso autostradale, fino alla nuova71
otatoria compatta su via degli Olmi e poi fino a via Andreotti; fra le due rotatorie è previstala realizzazione <strong>di</strong> un percorso ciclo-pedonale in sede propria, che si connette alla retecicloturistica definita al successivo articolo. Il progetto potrà usufruire del finanziamento dallasocietà SALT s.p.a., nell’ambito degli accor<strong>di</strong> per la ristrutturazione del casello autostradaleVersilia.- l’adeguamento via Pisanica, da via Andreotti a via Bernini, su cui è prevista l’intersezionea circolazione a rotatoria;- nuovo tratto stradale <strong>di</strong> via Pisanica, da via Bernini sino al sottopasso ferroviario realizzatoda RFI nell’ambito del programma <strong>di</strong> soppressione dei passaggi a livello, su cui sonopreviste due rotatorie alle intersezioni con la viabilità secondaria esistente; le con<strong>di</strong>zioni allatrasformazione dell’area sono definite nell’area <strong>di</strong> nuovo impianto in<strong>di</strong>viduata dal dal n. 08 –via Cava - in cartografia 1/5000;- collegamento via Aurelia- Provinciale <strong>di</strong> Vallecchia, attraverso il sottopasso ferroviario, conla formazione <strong>di</strong> due rotatorie, una sull’intersezione con via Torraccia e l’altra all’intersezionecon la Provinciale <strong>di</strong> Vallecchia.Prolungamento <strong>di</strong> via Unità d’Italia. In attuazione degli obiettivi <strong>di</strong> cui all’art 83 della normativatecnica del Piano Strutturale è previsto il prolungamento <strong>di</strong> via Unità d’Italia, dalla rotatoria postaall’intersezione con la SS 1 Aurelia sino al confine con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Camaiore. Tale progetto risultanecessario per il completamento dell’asse interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> scorrimento della Versilia. La soluzione siintegra con il progetto <strong>di</strong> miglioramento e adeguamento della SS. 1 Aurelia.Adeguamento e miglioramento della sicurezza della SS. 1 Aurelia fra via Primo Maggio evia Pontenuovo. Si tratta <strong>di</strong> interventi tesi a migliorare la sicurezza stradale, in particolare delleintersezioni a raso con la viabilità secondaria, con l’obiettivo della riduzione degli incidentistradali e dell’aumento della sicurezza della mobilità, considerando prioritari gli interventi tesi allasicurezza della mobilità degli utenti deboli, ovvero dei pedoni e dei ciclisti. La previsione acquisisceil progetto preliminare approvato con D.G.C. n. 85 del 19.04.2011. Gli interventi riguardano:- una grande rotatoria su via Pontenuovo, per migliorare l’accesso alla zona artigianaleesistente. Le con<strong>di</strong>zioni alla trasformazione dell’area sono definite nell’area <strong>di</strong> nuovo impiantoin<strong>di</strong>viduata dal n. 02 – Ponte nuovo - in cartografia 1/2000;- rotatoria compatta in corrispondenza dell’attuale intersezione con via degli Opifici perl’accesso alla zona industriale;- adeguamento viario e intersezione fra via del Castagno, via Santini, via Aurelia, con larealizzazione <strong>di</strong> una nuova rotatoria antistante l’area del terminal bus;- nuova rotatoria: intersezione via Aurelia-viale Apua.Il circuito turistico-ambientale. La realizzazione della rete cicloturistica potrà essere attuatacon un progetto attuativo <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata o con iniziative singole coor<strong>di</strong>natedall’amministrazione comunale o con i progetti esecutivi. Il progetto dovrà in<strong>di</strong>viduare, nell’ambitodella rete cicloturistica, un circuito turistico ambientale progettato per i vari mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> locomozione,con piazzole o aree attrezzate (centro biciclette, centro ippico con stalla, recinto, maneggio, centroristoro, foresteria) da recuperare nell’ambito dell’e<strong>di</strong>lizia e dei complessi rurali esistenti nelterritorio interessato dal circuito stesso, anche in riferimento alle in<strong>di</strong>cazioni degli schemi <strong>di</strong>rettori<strong>di</strong> valorizzazione ambientale sopra illustrati.72
6.3) Il <strong>di</strong>mensionamento del Regolamento UrbanisticoIl <strong>di</strong>mensionamento è il carico massimo ammissibile delle quantità inse<strong>di</strong>ative previste dalPiano Strutturale e attuabili dal Regolamento Urbanistico nei relativi termini <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà. Tale<strong>di</strong>mensionamento, sud<strong>di</strong>viso per UTOE o fuori UTOE è richiamato nella tabella <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong>seguito riportata.Le <strong>di</strong>mensioni massime sostenibili in<strong>di</strong>cate dall’articolo 99 della Normativa tecnica d’attuazionedel Piano Strutturale sono riferite alle seguenti destinazioni d’uso:- residenziale espresso in numero <strong>di</strong> alloggi (e<strong>di</strong>lizia privata ed e<strong>di</strong>lizia sociale);- commerciale, <strong>di</strong>rezionale espresso in Sul;- industriale/artigianale espresso in Sul;- turistico ricettiva espresso in numero <strong>di</strong> camere.Le quantità residenziali previste sono ripartite fra nuova e<strong>di</strong>ficazione e recupero, inteso quest’ultimocome rigenerazione dei tessuti inse<strong>di</strong>ativi.Ai sensi del citato articolo del PS, il <strong>di</strong>mensionamento comprende anche parte delle previsioni<strong>di</strong> PRGC; pertanto le quantità residue derivanti dal monitoraggio del <strong>di</strong>mensionamento, avviatodall’adozione del Piano strutturale, per quanto attiene alle quote <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale, sonodeterminate alla data 30.11.2012, come illustrato nel capitolo relativo al quadro conoscitivo.Il <strong>di</strong>mensionamento programmato. E’ rappresentato dalle quantità rese <strong>di</strong>sponibili per gliinterventi negli ambiti <strong>di</strong> trasformazione e per quelli <strong>di</strong> recupero dell’esistente.6.4) Il <strong>di</strong>mensionamento dei tessuti urbaniIl <strong>di</strong>mensionamento massimo, previsto nell’ambito degli interventi afferenti alla Gestione delterritorio e della città in<strong>di</strong>cato nella tabella <strong>di</strong> verifica, è attribuito alle seguenti previsioni:- lotti liberi <strong>di</strong> completamento in zona B e D;- unità <strong>di</strong> recupero e rigenerazione UR (in<strong>di</strong>viduati in cartografia 1/2000);- ambiti <strong>di</strong> rigenerazione urbana per inse<strong>di</strong>amenti produttivi incompatibili (numerati in cartografiain scala 1/5000)- ambiti <strong>di</strong> recupero urbanistico per inse<strong>di</strong>amenti produttivi incompatibili AR (numerati incartografia in scala 1/5000);Le quantità residenziali programmate sono computate nel <strong>di</strong>mensionamento relativo alla nuovacostruzione se espresse attraverso un parametro urbanistico <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità; qualora le quantitàe<strong>di</strong>ficabili residenziali derivino dall’intervento <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, ovverosiano attribuite in ragione della superficie utile esistente, sono computate nel <strong>di</strong>mensionamentoafferente al recupero.Nel <strong>di</strong>mensionamento a recupero afferente all’e<strong>di</strong>lizia residenziale privata sono altresì computatigli alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sociale derivanti dal recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente per i quali ilPS non prevede un <strong>di</strong>mensionamento specifico.Gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, sostituzione e<strong>di</strong>lizia e ristrutturazione urbanistica, quandoimplicano ampliamenti e adeguamenti funzionali dell’unità immobiliare o cambi <strong>di</strong> destinazionenonché gli ampliamenti degli e<strong>di</strong>fici, poiché riguardano l’evoluzione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistentein relazione alle <strong>di</strong>namiche della società e della sua composizione, influenzate da aspetti privatisticie congiunturali, non rientrano nel <strong>di</strong>mensionamento ad eccezione degli interventi sottoposti a Piano<strong>di</strong> recupero, per i quali si effettua il monitoraggio delle quantità a consuntivo.73
6.5) Il piano previsionale quinquennale e l’Atlante dei progettiIl <strong>di</strong>mensionamento massimo, previsto nell’ambito degli interventi afferenti alla Disciplina delleTrasformazioni degli assetti inse<strong>di</strong>ativi è programmato secondo un quadro previsionale quinquennalecorrispondente alle prescrizioni in<strong>di</strong>cate nei successivi articoli per le seguenti previsioni:- aree <strong>di</strong> nuovo impianto e <strong>di</strong> rigenerazione (<strong>di</strong>sciplinate da schede norma);- previsioni previgenti e aree con strumenti attuativi approvati o in corso <strong>di</strong> esecuzione.Complessivamente il <strong>di</strong>mensionamento programmato per queste previsioni è pari a 210 alloggi <strong>di</strong>e<strong>di</strong>lizia sociale (nuova costruzione), 149 alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale (nuova costruzione) e 112alloggi a recupero.Le aree <strong>di</strong> nuovo impianto e <strong>di</strong> rigenerazione e i progetti unitari su spazi pubblici sono contenutinell’Atlante dei Progetti e costituiscono il quadro <strong>di</strong> riferimento progettuale quinquennale.Complessivamente sono previsti i seguenti interventi:Utoe n. 1) Capezzano MonteInterventi unitari su spazi pubblicin. 01 - San RoccoUtoe n. 4) La città <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>Aree <strong>di</strong> rigenerazioneArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 8/b – Lungoferrovia - porta sudUtoe n. 7) Quartieri periurbaniNuovo impiantoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 01 - CrocialeArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 06 – AfricaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 08 – Via CavaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 08a – PontestradaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 10 – Viale ApuaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 13 – Via TorracciaAree <strong>di</strong> RigenerazioneArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 2 - PonterossoArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 3 – San Bartolomeo BrancaglianaArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 4 – Aree industriali lungo via BugnetaArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 5 – Via delle IareArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 7 – Viale ApuaArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 9 – Via Primo MaggioArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 11 – Via del CastagnoUtoe n. 8) SarzaneseAree <strong>di</strong> rigenerazioneArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 12 – Via Sarzanese - La BucaUtoe n. 10) Portone Pontenuovo74
Nuovo impiantoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 2 - PontenuovoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 4 – PioppeteAmbiti <strong>di</strong> rigenerazioneAmbito <strong>di</strong> rigenerazione n. 3 – Centro servizi area PortoneUtoe n. 11) PollinoNuovo impiantoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 01 - PollinoUtoe n. 12) Asse attrezzato <strong>di</strong> via Unità d’ItaliaNuovo impiantoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 6 – Porta Nord della Versiliana (via De Sanctis)Area <strong>di</strong> nuovo impianto n. 7 - Porta Nord della Versiliana (via Pisanica)Utoe n. 13) Marina <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>Interventi unitari su spazi pubblicin. 05 - Parco del Torrente TonfanoNuovo impiantoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 1a – Dal PEEP alla MarinaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 1b – Dal PEEP alla MarinaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 1c – Dal PEEP alla MarinaArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 2 – Via Leonardo da VinciArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 3 – Porta <strong>di</strong> LevanteArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 8 – Ponte del SaleArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 9 – Via del SaleAree <strong>di</strong> rigenerazioneArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 4 – Da Tonfano a FocetteArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 6 – Polo scolasticoArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 7 – Via FicalucciUtoe n. 14) StrettoiaAree <strong>di</strong> rigenerazioneArea <strong>di</strong> rigenerazione n. 2 – Centro Civico StrettoiaUtoe n. 15) Montiscen<strong>di</strong>Nuovo impiantoArea <strong>di</strong> nuovo impianto n. 1 – Montiscen<strong>di</strong>75
Verifica <strong>di</strong>mensionamento totale comunale e per UTOEabitazioni ed. sociale abitazioni e<strong>di</strong>lizia privata turistico ricettivo [camere] ind.le - art.le [mq SUL] comm.le - <strong>di</strong>r.le [mq SUL]nuova costruzione nuova costruzione rec.*** nuova costruzione nuova costruzione nuova costruzione<strong>di</strong>mensionamento PS8 7 10 10 00UTOE 1CapezzanoMonteU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato20 0 2 0 0 0<strong>di</strong>mensionamento PS5 5 5 0 00UTOE 2CaprigliaU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato150 1 5 0 0 0<strong>di</strong>mensionamento PS0 5 5 0 00UTOE 3SolaioU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato0 0 0 0 0 0<strong>di</strong>mensionamento PS0 25 79 30 01.000UTOE 4La città <strong>di</strong><strong>Pietrasanta</strong>U.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato2628 1.00010 50 12 39 0 0 1.000<strong>di</strong>mensionamento PS10 20 20 0 00UTOE 5Val<strong>di</strong>castelloU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato3 9133 9 13 0 0 0<strong>di</strong>mensionamento PS10 10 20 20 12.3301.000UTOE 6VallecchiaU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato64 20 2000 4 6 20 0 20076
abitazioni ed. sociale abitazioni e<strong>di</strong>lizia privata turistico ricettivo [camere] ind.le - art.le [mq SUL] comm.le - <strong>di</strong>r.le [mq SUL]nuova costruzione nuova costruzione rec.*** nuova costruzione nuova costruzione nuova costruzioneUTOE 7Quartieriperiurbani<strong>di</strong>mensionamento PSU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato264 191 82 20 2.00010.000122697 28 66 1.650 92060 7 169157 61 78 0 1.650 1.089<strong>di</strong>mensionamento PS0 10 11 0 1.0001.000UTOE 8SarzaneseU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate410<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato0 4 10 0 0 0<strong>di</strong>mensionamento PSU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentoUTOE 9 nuovo imp., rigene-Serraglio Marella razione, spazi pub.previsioni previgenticonfermate26 7 4 0 030<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato0 3 0 0 0 0UTOE 10PortonePontenuovo *<strong>di</strong>mensionamento PSU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato0 6 4 25 289.6701.000421.11025 14.520 9960 4 0 25 35.630 996UTOE 11Pollino<strong>di</strong>mensionamento PSU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato30 28 10 10 3.0001.000396 3006 4206 15 30 0 720<strong>di</strong>mensionamento PS**U.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.UTOE 12 lotti liberi <strong>di</strong>L'asse attrezzato completamento<strong>di</strong> nuovo imp., rigeneviaUnità d'Italia razione, spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato16 13 4 50 1.00050.00025010 3 0 50 0 077
abitazioni ed. sociale abitazioni e<strong>di</strong>lizia privata turistico ricettivo [camere] ind.le - art.le [mq SUL] comm.le - <strong>di</strong>r.le [mq SUL]nuova costruzione nuova costruzione rec.*** nuova costruzione nuova costruzione nuova costruzioneUTOE 13La Marina<strong>di</strong>mensionamentoPS**U.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato54 80 23 240 1.0005.0003 25010 944 53 13 1.79215 10 14454 80 23 144 0 2.042UTOE 14Le areepedecollinari <strong>di</strong>Strettoia<strong>di</strong>mensionamento PSU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato50 46 17 20 10.0002.0001 5 4183 11 36554 39 4 0 0 365UTOE 15Montiscen<strong>di</strong><strong>di</strong>mensionamento PSU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato0 39 10 0 0060 6 0 0 0 0<strong>di</strong>mensionamento PS0 75 22 50 5.0000FUORI UTOEU.R. / A.R. e rigen. <strong>di</strong>insed. prod. inc.lotti liberi <strong>di</strong>completamentonuovo imp., rigenerazione,spazi pub.previsioni previgenticonfermate<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato15 9130 28 9 0 0 0TOTALECOMUNALE<strong>di</strong>mensionamentoPS*<strong>di</strong>mensionamentoprogrammato473 567 326 475gestione dell'esistente 14 120 800325.000 72.00021.110 250trasformazioni 210 149 112 239 16.170 6.162totale 224 269 192 239 37.280 6.412verifica art. 105 PS[50% alloggi N.C.]<strong>di</strong>mensionamentoresiduo47,4%47,4%249 298 134 236 287.720 65.588* = il <strong>di</strong>mensionamento industriale artigianale, con le relative quote <strong>di</strong> commerciale e <strong>di</strong>rezionale, è comprensivo delle quote destinate esclusivamente allarealizzazione della "variante Portone" (283.920 mq UTOE 10) e al completamento del comparto 6D PRGC (5.750 mq UTOE 10), ai sensi dell'art. 99 del P.S.** = il <strong>di</strong>mensionamento dell'UTOE 13 (Marina) è incrementato <strong>di</strong> nr. 4 alloggi e<strong>di</strong>lizia privata (recupero), <strong>di</strong> nr. 4 alloggi e<strong>di</strong>lizia privata (nuova costruzione) e <strong>di</strong> nr. 4alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sociale (nuova costruzione) usufruendo del trasferimento dall'UTOE 12 (Asse attrezzato), ai sensi dell'art. 104 del Piano Strutturale.*** = nella quota residenziale a recupero sono computati anche gli alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sociale a recupero per i quali il PS non prevede un <strong>di</strong>mensionamento specifico78