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Guida per i laureandi a cura del - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Guida</strong> <strong>per</strong> i <strong>laurean<strong>di</strong></strong> <strong>del</strong>la laureamagistrale e <strong>del</strong> vecchio or<strong>di</strong>namentoa <strong>cura</strong> <strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong>Revisione a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> Maddalena Mazzocut –Mis e Gianfranco MorminoRedazione a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> Chiara Ottolini1


In<strong>di</strong>cePREMESSA1. LA TESI DI LAUREA2. LA PREPARAZIONE GENERALE ALLA TESI DI LAUREA3. CRITERI E NORME PER IL REPERIMENTO E L’USODELLE FONTI3.1 La bibliografia3.2 Le fonti3.3 Il re<strong>per</strong>imento <strong>del</strong>la bibliografia3.4 Le biblioteche utili3.5 Il prestito esterno e internazionale3.6 I servizi <strong>del</strong>l’Università degli Stu<strong>di</strong>4. CONSIGLI SU COME RACCOGLIERE E ORDINARE ILMATERIALE4.1 Le schede bibliografiche4.2 Le schede <strong>di</strong> lettura4.3 Or<strong>di</strong>ne cronologico - or<strong>di</strong>ne concettuale4.4 Che cosa scrivere5. LE CITAZIONI5.1 Le citazioni nel testo5.2 Le citazioni in nota5.3 Criteri <strong>di</strong> citazione5.4 La chiave <strong>del</strong>le citazioni5.5 Criteri <strong>per</strong> la stesura <strong>del</strong>le note6. INDICAZIONI GENERALI7. NORME REDAZIONALI PER LA STESURA DELLA TESI DI2


LAUREA7.1 Norme generali7.2 L ’ impostazione7.3 Il corsivo7.4 Le virgolette7.5 Le note8. LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA8.1 Sistema tra<strong>di</strong>zionale8.2 Sistema autore-data9. LA BIBLIOGRAFIA9.1 Casi particolari9.2 Citazioni “standard” da o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> classiciAPPENDICE: LA TESI DI LAUREACALCOLO DELLA MEDIA PONDERATA3


PREMESSALe norme <strong>per</strong> la stesura <strong>del</strong>la tesi <strong>di</strong> laurea quadriennale sono daintendersi come valide anche <strong>per</strong> la laurea magistrale. La presenteguida contiene suggerimenti e norme <strong>di</strong> carattere generale che lostudente, durante la stesura <strong>del</strong>la tesi <strong>di</strong> laurea, adatterà alleesigenze <strong>del</strong>l’argomento specifico che ne costituisce l’oggetto.I capitoli <strong>del</strong>la guida rispecchiano i momenti nei quali nasce,procede e giunge a compimento una tesi <strong>di</strong> laurea.1. LA TESI DI LAUREALa tesi <strong>di</strong> laurea è un elaborato originale presentato dallo studente aconclusione <strong>del</strong>la ricerca effettuata nell’ambito degli stu<strong>di</strong> svolti.La scelta <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina e <strong>del</strong>l’argomento deve maturare in basealla struttura <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alle preferenze <strong>di</strong>mostrate dallostudente nei confronti <strong>di</strong> taluni gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline. Si deve tenerepresente che solo il docente, coerentemente alla specificità <strong>del</strong>la<strong>di</strong>sciplina da lui insegnata e al suo orientamento scientifico, puòin<strong>di</strong>care se sia opportuno sviluppare un determinato argomento.In linea generale è auspicabile che l’argomento venga concordatoall’inizio <strong>del</strong> terzo anno <strong>per</strong> i quadriennalisti e nel corso <strong>del</strong> primoanno <strong>per</strong> gli specialisti, in modo tale che l’avvio e lo svolgimento<strong>del</strong> lavoro accompagni e orienti gli stu<strong>di</strong> nel biennio conclusivo.2. LA PREPARAZIONE GENERALE ALLA TESI DILAUREA4


Le regole generali <strong>per</strong> la preparazione <strong>del</strong>la tesi <strong>di</strong> laurea, dalmomento che possono variare le metodologie relative ai vari settori<strong>di</strong>sciplinari <strong>del</strong> pensiero filosofico, dovranno essere in<strong>di</strong>cate daisingoli relatori. In linea <strong>di</strong> massima si può ricordare quanto segue:- È necessaria la conoscenza <strong>del</strong>la lingua propria <strong>del</strong>l’autoreconsiderato, poiché la ricerca deve essere <strong>di</strong> norma svolta leggendoi testi nella lingua in cui furono scritti, anche se esiste la traduzioneitaliana <strong>del</strong>la quale ci si può giovare come sussi<strong>di</strong>o. La bibliografiasull’argomento <strong>del</strong>la tesi può essere in gran parte straniera e potrebberonon esserci traduzioni italiane. Si richiede quin<strong>di</strong> non tantola conoscenza <strong>del</strong>la lingua straniera parlata e <strong>del</strong>la lingua letterariopoeticaquanto la capacità <strong>di</strong> comprendere testi scritti in linguastraniera e la conoscenza <strong>del</strong> lessico filosofico.- Si richiede la conoscenza <strong>di</strong> un settore particolare <strong>del</strong>la filosofiaqualora la tesi riguar<strong>di</strong> un problema <strong>per</strong>tinente a tale settore.- È necessario approfon<strong>di</strong>re il contesto filosofico <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo entroil quale cade l’argomento <strong>del</strong>la tesi, e/o dei pensatori cui si collegapiù strettamente il filosofo o l’argomento <strong>del</strong>la tesi.- Si richiede, in particolare <strong>per</strong> le tesi svolte nell’ambito <strong>del</strong>le<strong>di</strong>scipline storico-filosofiche o impostate in una <strong>di</strong>rezione attentaagli sviluppi storico-filosofici, una conveniente preparazionestorica, cioè la conoscenza <strong>del</strong>la storia politico-culturale <strong>del</strong><strong>per</strong>iodo o <strong>del</strong> paese nel cui ambito verte l’argomento <strong>del</strong>la tesi. Sidovrà portare particolare attenzione ai fenomeni culturali piùstrettamente connessi al tema <strong>del</strong>la tesi: componenti politiche insenso stretto, strutture economico-sociali, manifestazioni letterarie,correnti religiose, pensiero scientifico, ecc.- Per alcuni tipi <strong>di</strong> tesi sono a volte necessarie conoscenzesussi<strong>di</strong>arie sia <strong>per</strong> quel che riguarda le <strong>di</strong>scipline su cui si è5


prevalentemente esercitata la riflessione d’un pensatore o <strong>di</strong>un’epoca sia <strong>di</strong> tipo filologico o paleografico (nel caso soprattutto<strong>di</strong> testi antichi, me<strong>di</strong>evali e rinascimentali).3. CRITERI E NORME PER IL REPERIMENTO E USODELLE FONTI3.1 La nota bibliograficaQuando i riferimenti bibliografici non costituiscono una vera epropria bibliografia esaustiva è opportuno in<strong>di</strong>care i riferimentiutilizzati nel proprio lavoro <strong>di</strong> ricerca sotto la voce Notabibliografica e non Bibliografia (<strong>per</strong> la quale è utile in<strong>di</strong>care conquali criteri è stata elaborata); è infatti <strong>di</strong>fficile che si siano re<strong>per</strong>itie letti tutti i testi esistenti <strong>del</strong>l’autore e sull’autore.Lo studente potrà raccogliere una bibliografia completa qualora nonne esistano altre complete o correttamente redatte oppurecompletare e aggiornare le bibliografie già esistenti. In ogni casovanno stabiliti, con vari criteri, i limiti cronologici <strong>del</strong>la bibliografiastessa. Al criterio, che va enunciato, ci si atterrà coerentemente.3.2 Le fontiLe fonti principali <strong>di</strong> una tesi <strong>di</strong> laurea sono, in linea <strong>di</strong> massima,due: primarie e secondarie.• Le fonti primarie sono i testi <strong>del</strong>l'autore o degli autori <strong>di</strong> cui ci sioccupa oppure i testi riguardanti <strong>di</strong>rettamente l’argomento che sivuole trattare. Esse vanno raggruppate in or<strong>di</strong>ne cronologico,facendo riferimento, <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e in lingua originale, all’anno <strong>del</strong>laprima e<strong>di</strong>zione, mentre, <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e in lingua italiana, all’ultimae<strong>di</strong>zione (salvo i rari casi in cui un’e<strong>di</strong>zione precedente all’ultimasia più autorevole <strong>di</strong> questa).Le o<strong>per</strong>e <strong>del</strong>lo stesso autore vanno riportate precedute dalla voce“O<strong>per</strong>e <strong>di</strong>”, seguita dal nome <strong>del</strong>l’autore. Si evitano così continue6


ipetizioni. È importante <strong>di</strong>stinguere tra e<strong>di</strong>zioni critiche ede<strong>di</strong>zioni antiche (cinque-seicentesche). Si ricor<strong>di</strong> che se uno scrittoè apparso su un <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co e successivamente è stato ristampato involume, alla citazione completa <strong>del</strong> <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co va aggiuntal’avvertenza: “ristampato in...”, con i riferimenti completi <strong>del</strong>volume.• Le fonti secondarie sono le o<strong>per</strong>e sull’autore o sugli autori trattati(letteratura critica, letteratura secondaria) o quelle o<strong>per</strong>e che, anchein<strong>di</strong>rettamente (letteratura <strong>di</strong> sfondo), riguardano il tema <strong>di</strong> cui ci sioccupa. Esse vanno in<strong>di</strong>cate in or<strong>di</strong>ne alfabetico (e dove ci sianopiù saggi <strong>del</strong>lo stesso autore in or<strong>di</strong>ne cronologico) sotto la voce“Saggi critici su”.In alcuni casi, poi, da concordarsi con i docenti, potrà esserenecessaria una bibliografia ragionata.Si possono citare anche film, o<strong>per</strong>e musicali, poetiche, letterarie eteatrali, purché ciò sia motivato ai fini <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> tesi. È infinepossibile, in rarissimi casi ben motivati, citare contenuti <strong>di</strong> paginetratte da Internet, purché non esistano o siano <strong>del</strong> tutto irre<strong>per</strong>ibilifonti cartacee; in tal caso, si avrà <strong>cura</strong> <strong>di</strong> citare dettagliatamentel'in<strong>di</strong>rizzo web <strong>del</strong> sito e il giorno in cui è stato consultato, dalmomento che tali fonti possono cambiare nel tempo.3.3 Il re<strong>per</strong>imento <strong>del</strong>la bibliografiaDopo aver definito l’argomento <strong>di</strong> tesi, è necessario <strong>del</strong>ineare unabibliografia. Per fare ciò, ci si può riferire ai seguenti principalire<strong>per</strong>tori bibliografici <strong>di</strong> filosofia: Ré<strong>per</strong>toire bibliographique de la Philosophie (Università <strong>di</strong>Lovanio, trimestrale), con l’in<strong>di</strong>ce degli autori a fine anno; Bibliographie de la Philosophie (Parigi, trimestrale); Bibliografia filosofica italiana (Firenze, annuale dal 1951,mentre <strong>per</strong> gli anni precedenti è così sud<strong>di</strong>visa: 1800-1850un volume, 1850-1900 un volume, 1900-1950 quattro7


volumi);Bulletin signalétique (Parigi, trimestrale), tematico, conin<strong>di</strong>ce degli autori a fine trimestre e a fine anno e breveriassunto dei testi riportati;Philosopher’s Index, 1967, a <strong>cura</strong> <strong>del</strong> Centro <strong>di</strong>documentazione filosofica <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> BowlingGreen, OH.I testi qui sotto in<strong>di</strong>cati possono essere considerati “preliminari” ointroduttivi a una ricerca bibliografica che non abbia già <strong>del</strong>imitatoun argomento preciso:Manuel de Bibliographie philosophique, 2 voll., PUF, Paris1956;<strong>Filosofia</strong>, a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> G. Vattimo, Garzanti, Milano 1990 esuccessive e<strong>di</strong>zioni aggiornate.Principali enciclope<strong>di</strong>e filosofiche che possono servire come spunto<strong>per</strong> l’argomento <strong>del</strong>la tesi o <strong>per</strong> <strong>del</strong>imitarlo: Encyclopé<strong>di</strong>e philosophique universelle, Parigi 1990; The Encyclopae<strong>di</strong>a of Philosophy, New York/London 1972sgg.; Historisches Wörterbuch der Philosophie, Basilea 1971sgg.; Enciclope<strong>di</strong>a filosofica italiana, Venezia/Roma 1979.Si ricor<strong>di</strong> che tra gli ausili bibliografici specifici <strong>per</strong> organizzare illavoro <strong>di</strong> tesi è utile fare riferimento a riviste a carattere generale,specialistico o monografico, pubblicate in Italia e all’estero, il cuielenco è re<strong>per</strong>ibile presso le sale <strong>di</strong> consultazione <strong>del</strong>la Biblioteca8


Centrale e <strong>del</strong>la Biblioteca <strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong> <strong>di</strong> questaUniversità.9


Orari dei serviziPrestito localelunedì - venerdìsabato9.00 - 19.308.30 - 11.30Distribuzione libridal magazzinolunedì - venerdì............sabato9.00 - 12.0013. 30 - 19.00............8.30 - 11.15Informazioni bibliograficheServizio su prenotazione.Per appuntamenti contattare i responsabili <strong>del</strong>le saleServizi Interbibliotecarilunedì, martedì, giovedì, venerdìmercoledì10.00 - 13.0014.00 - 16.3010


Orari <strong>di</strong> accesso alle saleStruttura Giorni OrariSala <strong>di</strong> lettura A,sala cataloghilunedì - venerdìsabato9.00 - 19.308.30 - 11.30Sala <strong>di</strong> consultazione crociera lunedì -venerdì9.00 - 17.45Sala <strong>di</strong> consultazione sottocrocieralunedì - venerdì9.00 - 17.30Sala <strong>del</strong> '700lunedì - venerdì9.00 - 17.45Sala Common Law lunedì -venerdì9.00 - 17.4511


Biblioteca <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong>(http://users.unimi.it/~<strong>di</strong>pafilo/albero.html)A<strong>per</strong>turavenerdì :Prestito:lunedìgiovedì:lunedìgiovedì:9.00 - 18.009.00 – 15.309.00 -17.309.00 -14.30VenerdìAccesso allesale sotterranee:Lunedì-Giovedì:Venerdì9.00 – 18.009.00 – 15.0012


3.4 Le biblioteche utiliPer orari e servizi <strong>del</strong>la Biblioteca <strong>di</strong> Lettere e <strong>di</strong> Giurisprudenza<strong>del</strong>l’Università degli Stu<strong>di</strong>, si veda Norme generali e guidaall’orientamento degli studenti <strong>del</strong>la Facoltà <strong>di</strong> Lettere e <strong>Filosofia</strong>.Per la Biblioteca <strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong> si veda <strong>Guida</strong> <strong>del</strong><strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong>.Vi sono a Milano anche altre biblioteche utili <strong>per</strong> le ricerche ai fini<strong>del</strong>la tesi:Archivio <strong>di</strong> Stato, via Senato (tessera annuale);Archivio storico e Biblioteca Trivulziana, CastelloSforzesco; Biblioteca Ambrosiana, piazza Pio XI, 2; Biblioteca Comunale Sormani, Corso <strong>di</strong> Porta Vittoria, 6(prestito consentito solo ai residenti in Milano città);Biblioteca <strong>del</strong>l’Associazione Culturale Corsia dei Servi,Corso Matteotti, 14;Biblioteca <strong>del</strong>la Facoltà Teologica <strong>del</strong>l’Italia Settentrionale,P.zza Paolo VI, 6 (prestito agli esterni consentito <strong>di</strong>etro ilrilascio <strong>di</strong> una cauzione a ogni prestito. È utile, <strong>per</strong> ottenerela tessera, una lettera <strong>di</strong> presentazione <strong>del</strong> relatore <strong>di</strong> tesi); Biblioteca <strong>del</strong>l’Università Cattolica, Largo Gemelli, 1; Biblioteca Germanica, via Bossi, 4; Biblioteca Nazionale Braidense, via Brera, 38;13


The British Council, via Manzoni, 38 (prestito consentitoagli esterni max. 5 volumi <strong>per</strong> volta); Centre Culturel Français, corso Magenta, 63;Centro Culturale Spagnolo - Instituto Cervantes, viaMontenapoleone, 10;Fondazione Centro <strong>di</strong> Documentazione EbraicaContemporanea, via Eupilio, 8; Goethe Institut, via S. Paolo, 10;Istituto Lombardo - Accademia <strong>di</strong> Scienze e Lettere, viaBorgonuovo, 25; Istituto Fondazione G. Feltrinelli, via Romagnosi, 3; USIS, presso il Corso <strong>di</strong> laurea in Lingue (P.zza S.Alessandro).3.5 Il prestito esterno e internazionaleÈ possibile richiedere un testo a Biblioteche situate in altre cittàitaliane e anche straniere (si consiglia, in quest’ultimo caso, <strong>di</strong>privilegiare le Biblioteche Nazionali in quanto più complete).All’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano si può accedere a tale serviziome<strong>di</strong>ante l’ufficio preposto (presso la Biblioteca Centrale),compilando un modulo <strong>di</strong> richiesta e pagando le spese <strong>di</strong>spe<strong>di</strong>zione: il testo sarà <strong>di</strong>sponibile entro un mese (un mese emezzo, se è stato richiesto a una biblioteca in Europa); i tempi e lespese sono ovviamente maggiori <strong>per</strong> quanto riguarda il resto <strong>del</strong>mondo.14


3.6 I servizi <strong>del</strong>l’Università degli Stu<strong>di</strong>Ci sembra utile in<strong>di</strong>care alcuni servizi <strong>del</strong>la nostra Università cheforse non tutti conoscono. In particolare essi sono concentrati nellasala Sottocrociera, dove, oltre a spazi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o riservati ai<strong>laurean<strong>di</strong></strong>, si possono trovare:molti dei re<strong>per</strong>tori bibliografici sopra citati;il catalogo <strong>del</strong>le riviste presenti nelle biblioteche lombarde(e <strong>di</strong> altre regioni <strong>del</strong>l’Italia settentrionale) e nazionali;una guida al prestito internazionale;<strong>di</strong>verse raccolte <strong>del</strong>le principali riviste filosofiche italiane enon;un servizio fotocopie;terminali, PC, ecc.È attiva, con ingresso dalla scala a sinistra <strong>del</strong>l’atrio <strong>di</strong> via Festa <strong>del</strong>Perdono 3, l’Aula informatica, destinata agli studenti <strong>del</strong>le Facoltà<strong>di</strong> Giurisprudenza e <strong>di</strong> Lettere e <strong>Filosofia</strong> ove sono installate 54workstation in ambiente misto Windows e Macintosh, collegate aun server Windows NT e munite <strong>di</strong> software <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>dattico,office, Internet explorer e tutti gli strumenti informatici necessari<strong>per</strong> l’accesso ai servizi sia locali sia su Internet. Dal 2002 è statainoltre attivata in Via Mercalli 23 un’altra aula informatica <strong>per</strong> lesole facoltà umanistiche, dotata <strong>di</strong> 100 postazioni e degli stessiprogrammi informatici. Per poter usufruire <strong>di</strong> tali servizi ènecessaria una registrazione che consenta <strong>di</strong> ottenere un account equin<strong>di</strong> <strong>di</strong> poter accedere liberamente. Per ulteriori informazioni15


contattare il sito: www.bronx.lab.unimi.it. L’orario <strong>di</strong> a<strong>per</strong>tura è ilseguente: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 19.00.4. CONSIGLI PER RACCOGLIERE E ORDINARE ILMATERIALE4.1 Le schede bibliograficheLe schede bibliografiche servono <strong>per</strong> registrare i titoli <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e,degli articoli e <strong>di</strong> tutte le trattazioni che possono interessarel’argomento <strong>del</strong>la tesi. Ogni scheda registra un solo titolo e tutti glielementi che possono servire a rintracciarlo. Possono essereelaborate <strong>di</strong>rettamente a computer o su foglio. Vi si annotano inmaniera dettagliata e precisa tutti i dati necessari a in<strong>di</strong>viduare unafonte, e cioè:- Autore (in or<strong>di</strong>ne alfabetico). Nel caso <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e collettive èopportuno evitare la sigla AA.VV. (anche se a volte la si trovaancora negli schedari <strong>del</strong>le biblioteche e può essere usata in alcunicasi - ve<strong>di</strong> sistema Autore-data nelle Norme redazionali <strong>per</strong> lastesura <strong>del</strong>la tesi). A tale scopo si possono utilizzare due o piùschede, annotando nella prima il titolo <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a (si considera alfine <strong>del</strong>la schedatura alfabetica la prima lettera <strong>del</strong>la prima parolasignificativa <strong>del</strong> titolo) e nelle eventuali altre schede il cognome<strong>del</strong>l’autore <strong>del</strong> saggio - che si ritiene utile menzionare e recensire -seguito dal titolo <strong>del</strong> saggio stesso e dal titolo <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a collettiva(è bene compilare tante schede quanti saggi si ritiene utilemenzionare e recensire).- Titolo <strong>del</strong> libro o <strong>del</strong>l’articolo (ovviamente completi <strong>di</strong> data eluogo <strong>di</strong> stampa, e<strong>di</strong>zione, ecc.) ed eventualmente titolo in linguaoriginale.- Nome e cognome <strong>del</strong>l’eventuale <strong>cura</strong>tore (o <strong>cura</strong>tori) così come16


nome e cognome <strong>del</strong>l’eventuale traduttore (o traduttori) se si tratta<strong>di</strong> una traduzione italiana.- Biblioteca dove il libro (o la rivista) è re<strong>per</strong>ibile oppure se sitratta <strong>di</strong> esemplare in nostro possesso.- Segnatura.- Segni <strong>di</strong>stintivi che in<strong>di</strong>chino da quale re<strong>per</strong>torio bibliografico oaltra fonte è tratta l’in<strong>di</strong>cazione; se il testo è stato materialmenteacquisito; se è stato letto e schedato.Tutto ciò consente infatti <strong>di</strong> tornare al testo originale in modoveloce e preciso, cosa assai importante soprattutto durante la fase <strong>di</strong>stesura <strong>del</strong>la tesi.È pure utile riportare le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong>le biblioteche chepossiedono l’o<strong>per</strong>a nella lingua originale o in traduzione. È utileanche in<strong>di</strong>care la collocazione <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a nella biblioteca. Siconsiglia <strong>di</strong> annotare sinteticamente il rilievo <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a,nell’ambito <strong>del</strong>la tesi, con considerazioni come: “fondamentale”,“utile <strong>per</strong>...”, “utile <strong>per</strong> la bibliografia”, “non serve”, ecc.Riguardo all’articolo <strong>di</strong> una rivista, è bene in<strong>di</strong>care sulla scheda, sere<strong>per</strong>ibile, il numero <strong>del</strong>le pagine <strong>di</strong> cui è composto l’articolo e ilnumero complessivo <strong>del</strong>le pagine <strong>del</strong> libro o rivista da cui è tratto,<strong>per</strong> capirne l’ampiezza e trovarlo al più presto quando lo si cerchi.Si consiglia <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere in proprio un elenco dei re<strong>per</strong>tori,enciclope<strong>di</strong>e, cataloghi che si vogliono consultare e <strong>di</strong> spuntarli poi,a mano a mano che si sono visti. Si eviterà <strong>di</strong> rivedere due volte lostesso strumento bibliografico.Si raccomanda <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare le schede bibliografiche secondol’or<strong>di</strong>ne alfabetico <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e su e secondo la data <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong>.Saranno in tal modo pronte <strong>per</strong> la preparazione <strong>del</strong>la bibliografia.17


Le schede vanno comunque preparate osservando le norme sullecitazioni, sulle note e sulle bibliografie.18


4.2 Le schede <strong>di</strong> letturaNelle schede <strong>di</strong> lettura è bene annotare dati che si ritengonoimportanti nel corso <strong>del</strong>la lettura <strong>di</strong> un libro, <strong>di</strong> un articolo o <strong>di</strong> unavoce enciclope<strong>di</strong>ca. Per consentire una rapida ed efficace verifica <strong>di</strong>quanto si è scritto (<strong>per</strong> esempio una citazione <strong>del</strong>l’autore che si stastu<strong>di</strong>ando tratta da un certo articolo) è opportuno riportare sullesingole schede tutti i dati bibliografici relativi, ovvero rinviare allarelativa scheda bibliografica.È bene schedare con <strong>cura</strong> le recensioni al libro che interessa, utili<strong>per</strong> avere un’idea <strong>del</strong> contenuto, <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> lavoro e <strong>del</strong> suo valore.Gli spunti critici, le osservazioni, ecc. nascono nei mo<strong>di</strong> e neimomenti più impensati. Sarà quin<strong>di</strong> <strong>cura</strong> <strong>del</strong> laureando annotareogni spunto critico, ogni osservazione, affinché niente vada<strong>per</strong>duto, anche se non tutto ciò che viene annotato dovrànecessariamente rientrare nel lavoro. Proseguendo nell’indagine, cisi rende conto a volte <strong>del</strong>l’inutilità o <strong>del</strong>la poca importanza <strong>di</strong> certeannotazioni, mentre altre, ritenute poco <strong>per</strong>tinenti, assumonogrande interesse.Le schede <strong>di</strong> lettura inoltre, come quelle bibliografiche, devonoessere or<strong>di</strong>nate secondo un criterio che consenta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere ciòche è stato scritto dall’autore oggetto <strong>del</strong>la nostra ricerca e ciò cheinvece scrivono i critici su <strong>di</strong> lui/lei (o su argomenti trattati dalnostro autore).4.3 Or<strong>di</strong>ne cronologico - or<strong>di</strong>ne concettualeLe schede <strong>di</strong> lettura possono essere classificate cronologicamenteoppure seguendo un or<strong>di</strong>ne concettuale.Nel primo caso, come ovvio, si tratterà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare le schede inmodo tale che l’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e stu<strong>di</strong>ate siarispettato. A tal proposito è consigliabile una numerazioneprogressiva <strong>del</strong>le schede <strong>di</strong> lettura che riporti anche la data<strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a a cui ci si riferisce (<strong>per</strong> es. 1-1844; 2-1845, ecc.). Questa19


in<strong>di</strong>cazione risulta poi in<strong>di</strong>spensabile nell’eventualità in cui sistu<strong>di</strong>no autori che, in uno stesso <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo, hanno scritto<strong>di</strong>versi articoli e libri: la numerazione <strong>del</strong>le schede consente infatti<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere e visualizzare costantemente ciò che è stato scrittoprima da ciò che è stato scritto poi.L’or<strong>di</strong>ne concettuale consente invece <strong>di</strong> schedare in manieradettagliata tutto ciò che uno o più autori hanno scritto in relazione aun certo tema (<strong>per</strong> es. sul “concetto <strong>di</strong> religione tra il 1839 e il1844”). Possiamo definire questa schedatura come polifunzionale,in quanto <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> intrecciare a proprio piacimento concetti etemi (<strong>per</strong> es. “ragione e scienza”), anche se queste schede devonocomunque riportare <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni cronologiche che consentano<strong>di</strong> collocare nel tempo la citazione trascritta.4.4 Che cosa scrivere“Schedare” un libro o un articolo significa annotare con precisionee metodo:- quello che scrive l’autore in questione, riassunto <strong>per</strong> concetti eparole-chiave;- quello che scrive l’autore attraverso <strong>del</strong>le citazioni (semprecorredate dalla pagina);- quello che pensiamo noi, le nostre osservazioni, i nostri dubbi, lenostre domande.Ciò che garantisce la “scientificità” e la serietà <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong>ricerca (e questo vale anche <strong>per</strong> quando si scrive la tesi) è inoltre lanetta <strong>di</strong>stinzione tra ciò che pensa il singolo autore o il critico, e ciòche pensiamo noi. Nelle schede <strong>di</strong> lettura deve essere sempre chiarochi <strong>di</strong>ce che cosa: occorre quin<strong>di</strong> separare la propria chiave <strong>di</strong>lettura da quella <strong>del</strong>l’autore e dei critici.20


5. LE CITAZIONI5.1 Le citazioni nel testo (Si vedano anche le Norme redazionali<strong>per</strong> la stesura <strong>del</strong>la tesi <strong>di</strong> laurea)Tenendo presente che la tesi è appunto un lavoro in cui,argomentatamente, si sostengono una o più tesi, e non una sempliceesposizione priva <strong>di</strong> carattere critico e interpretativo né, tantomeno, una mera esemplificazione, e premesso quin<strong>di</strong> che va evitatouno svolgimento che si configuri come un puro e semplice“collage” <strong>di</strong> citazioni giustapposte, nell’esposizione occorrerichiamare talora <strong>di</strong>rettamente i testi in esame sia <strong>per</strong> evitarnetravisamenti sia <strong>per</strong> riportare termini o espressioni che <strong>per</strong> la loropregnanza sono <strong>di</strong>ventati “tecnici”. La citazione deve sempre essereinserita nel contesto <strong>di</strong> una frase che la introduca o che lacommenti.La citazione, quando è letterale, va racchiusa tra virgolette «».Quando la citazione letterale su<strong>per</strong>a le cinque righe è opportunoandare a capo, stringere il margine sinistro <strong>di</strong> scrittura e cambiareinterlinea (interlinea singola), eliminando, in questo caso, levirgolette (ni<strong>di</strong>ficazione).Se nel corso <strong>del</strong>la citazione si è costretti a interpolazioni <strong>per</strong>esplicitare un soggetto o un argomento, ecc., si segnaleranno leaggiunte tra parentesi quadre.Se nel corso <strong>del</strong>la citazione si vogliono omettere uno o più termini,occorre segnalarlo con il segno: [...].Quando la citazione è composta da brani tratti da più punti <strong>di</strong> unapagina o da una, due, tre pagine <strong>di</strong> un testo, in nota si segnala lapagina (o le pagine) aggiungendo la <strong>di</strong>citura: passim.Le citazioni testuali devono essere scelte <strong>per</strong> il loro valore, la loropregnanza o <strong>per</strong>ché decisive <strong>per</strong> testimoniare un aspettoproblematico.21


Non bisogna servirsi <strong>del</strong>le citazioni (magari <strong>di</strong> lunghe citazioni) <strong>per</strong>facilitare il lavoro <strong>di</strong> esposizione.5.2 Le citazioni in notaQualsiasi citazione nel testo (comprese le citazioni non letterali, leparafrasi o altri riferimenti sintetici) va corredata da un rispettivoriferimento in nota, <strong>per</strong> la cui stesura vanno seguite le regolesegnalate nel capitolo che riguarda le Norme redazionali <strong>per</strong> lastesura <strong>del</strong>la tesi <strong>di</strong> laurea.Quando la citazione è fatta <strong>per</strong> parafrasi (e ovviamente non è travirgolette) o si fa comunque riferimento a un testo senza riportarloesplicitamente, la nota relativa comincerà con Cfr. (che sta <strong>per</strong>“Confronta”).Esempio:Cfr. G. Leopar<strong>di</strong>, O<strong>per</strong>ette morali, cit., p. 24.Cfr. Pop<strong>per</strong>, 1963, p. 235. (Ve<strong>di</strong> il sistema Autore-data nelleNorme redazionali <strong>per</strong> la stesura <strong>del</strong>la tesi <strong>di</strong> laurea).5.3 Criteri <strong>di</strong> citazioneSi tenga presente che è necessaria un’estrema chiarezzanell’attribuire ciascuna idea, o pensiero o proposizione a chi ne èl’autore, senza confondere, <strong>per</strong> esempio, il filosofo con i suoicritici, oppure il filosofo, i critici e lo studente: ognuno deveapparire responsabile <strong>di</strong> quanto afferma. Può altresì capitare che lostudente entri in possesso <strong>di</strong> materiale ine<strong>di</strong>to: in tal caso occorreràspecificare in nota la provenienza <strong>di</strong> tale materiale.Esempi:- Comunicazioni <strong>per</strong>sonali con...- Lettera inviatami da...Sono da evitare le cosiddette “citazioni <strong>di</strong> seconda mano” (citazionidalla citazione <strong>di</strong> un libro) a eccezione dei seguenti casi:- quando il testo in esame risulta smarrito;- quando il testo originale è in una lingua poco nota o la conoscenza22


<strong>del</strong>la quale non è richiesta al laureando.In questi casi occorre naturalmente spiegare in nota il <strong>per</strong>ché <strong>del</strong>lacitazione <strong>di</strong> seconda mano.Esempi:- (dopo l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong> libro)- libro in cui ho trovato la citazione (tradotta dal giapponese);- libro in cui ho trovato la citazione (tratta da un testo smarrito).La città e l’anno <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un testo sono <strong>di</strong>chiarate sulfrontespizio. Si ricor<strong>di</strong> che la data tipografica a fine testo non havalore, in quanto non è la data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione. Nel caso in cuimancassero queste in<strong>di</strong>cazioni, occorre sostituirle in nota con leespressioni: s.l. (senza luogo), s.d. (senza data), s.l.s.d. (senzaluogo, senza data).5.4 La chiave <strong>del</strong>le citazioniÈ ammessa l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> una chiave <strong>del</strong>le citazioni dei testi; siabbreviano, in tal modo, le note.Tale chiave, con i corrispettivi legenda, andrà collocata all’inizio<strong>del</strong>la tesi o all’inizio <strong>del</strong>la nota bibliografica. Per i testi <strong>di</strong> unostesso autore si deve aver <strong>cura</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare le o<strong>per</strong>e in originaleda quelle in traduzione italiana, soprattutto quando si ritiene <strong>di</strong>dover usare entrambi i testi o <strong>di</strong> o<strong>per</strong>are dei confronti <strong>di</strong> caratterefilologico (ve<strong>di</strong> esempio A).Si in<strong>di</strong>vidua, <strong>per</strong>ciò, <strong>per</strong> ogni o<strong>per</strong>a, una sigla <strong>di</strong> due o tre lettere instampato maiuscolo, che verrà poi riportata nelle note <strong>del</strong> testo<strong>del</strong>la tesi, seguita dalla virgola e dalla pagina da cui è tratta lacitazione (ve<strong>di</strong> esempio B).Esempio A:SE = E. Lévinas, Totalità e Infinito. Saggio sull’esteriorità, tr. it. <strong>di</strong>A. Dell’Asta, Jaca Book, Milano 1990.In nota: SE, p. 31.TI = E. Lévinas, Totalité et Infini. Essai sur l’extériorité, Nijhoff,Den Haag 1961.23


In nota: TI, p. 35.Esempio B:AE = W. Worringer, Astrazione e empatia, tr. it. <strong>di</strong> E. De Angeli,Einau<strong>di</strong>, Torino 1975.In nota: AE, p. 16.CE = E. Souriau, Clefs pour l’Esthétique, Seghers, Paris 1970.In nota: CE, p. 48.5.5 Criteri <strong>per</strong> la stesura <strong>del</strong>le noteLe note vanno collocate <strong>di</strong> preferenza in fondo alla pagina. Esseservono: <strong>per</strong> le in<strong>di</strong>cazioni bibliografiche; <strong>per</strong> aggiungerein<strong>di</strong>cazioni bibliografiche importanti o <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento; <strong>per</strong>aggiungere una citazione <strong>di</strong> rinforzo; <strong>per</strong> ampliare, approfon<strong>di</strong>reaffermazioni inserite nel testo.Le citazioni <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e in altre lingue devono essere <strong>di</strong> regola initaliano nel testo e in originale in nota. Le citazioni in linguastraniera vanno fatte solo se richieste dall’espressione stranieraparticolarmente pregnante, e <strong>per</strong>ciò intraducibile, o dalla necessitàimposta da un’esegesi letterale. In tali casi è bene darne unatraduzione in nota chiarendo la traduzione da cui si cita, qualora latraduzione non sia propria; è sempre auspicabile, ove esistano,citare traduzioni pubblicate. I brani <strong>di</strong> poesia in lingua straniera nonvanno tradotti. Non è il caso <strong>di</strong> riportare in nota l’originale dei testicritici (letteratura secondaria) in lingua straniera.Nelle note possono trovare posto anche precisazioni su determinatecircostanze che accompagnano un’affermazione e che nonriguardano in pieno lo svolgimento <strong>del</strong>la ricerca.La numerazione <strong>del</strong>le note, qualora non sia fatta pagina <strong>per</strong> pagina,deve andare dal n° 1 al n° x <strong>per</strong> ogni singolo capitolo, non <strong>per</strong>l’intera tesi.Si raccomanda <strong>di</strong> segnare il punto fermo alla fine <strong>di</strong> ogni nota.24


6. INDICAZIONI GENERALIDurante la preparazione <strong>del</strong>la tesi ci si incontrerà <strong>di</strong> tanto in tantocon il relatore, <strong>per</strong> <strong>di</strong>scutere con lui l’andamento <strong>del</strong> lavoro e <strong>per</strong>sottoporre al suo giu<strong>di</strong>zio parti <strong>di</strong> testo. Sarà bene, fin dall’inizio,concordare con il relatore la cadenza e le modalità <strong>di</strong> tali incontri.Sarà il relatore a specificare quale tipo <strong>di</strong> testi è opportunosottoporgli. Comunque è ovvio che, anche nel caso si tratti <strong>di</strong> testimolto provvisori, dovranno essere attentamente me<strong>di</strong>tati, scritti con<strong>cura</strong> e in ogni senso “leggibili”. Di ciascun testo è in<strong>di</strong>spensabileavere almeno due copie: una <strong>per</strong> il relatore e una <strong>per</strong> sé.L’introduzione e la conclusione non devono essere necessariamentestese rispettivamente prima e ultima. Generalmente vengono scritteentrambe <strong>per</strong> ultime e l’introduzione è spesso l’ultima tra le due.Non si <strong>di</strong>mentichi <strong>di</strong> compilare l’in<strong>di</strong>ce generale (con l’in<strong>di</strong>cazione<strong>del</strong> numero <strong>di</strong> pagine), da porsi all’inizio o alla fine <strong>del</strong> lavoro.7. NORME REDAZIONALI PER LA STESURA DELLATESI DI LAUREA7.1 Norme generaliLo stile deve essere chiaro, <strong>cura</strong>to oltre che ortograficamente,grammaticalmente e sintatticamente corretto. Si consiglia l’uso <strong>di</strong>un buon <strong>di</strong>zionario <strong>del</strong>la lingua italiana.Evitare punti esclamativi, puntini <strong>di</strong> sospensione, frasi a effetto.Evitare il più possibile espressioni quali: «come vuole l’Autore»...;meglio sempre citare il cognome <strong>del</strong>l’autore.Evitare: «Secondo me», «<strong>per</strong> me», «a mio parere», ecc. Nonscusarsi mai con il lettore. Non scrivere «avrei potuto scrivere»,«avrei potuto approfon<strong>di</strong>re», «non ho approfon<strong>di</strong>to la tal cosa <strong>per</strong>mancanza <strong>di</strong> tempo», ecc.Evitare nel corso <strong>del</strong>la stesura <strong>del</strong>la tesi tutte le modalità allocutorie(quasi fosse una lunga “lettera” in<strong>di</strong>rizzata al proprio relatore); la25


soggettivizzazione indebita (quasi si trattasse <strong>di</strong> una relazionescritta sul proprio <strong>per</strong>corso <strong>di</strong> ricerca, o ancor peggio sui propriinteressi e motivazioni); le frasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> intenti («tenterò<strong>di</strong>...» espressione che a fine stesura risulta sempre inutile <strong>per</strong>chésu<strong>per</strong>ata dalla avvenuta o mancata attuazione <strong>del</strong> proposito).Non usare il punto alla fine dei titoli.Non mettere la spaziatura:- tra la parola e la punteggiatura (lo spazio segue la punteggiatura);- tra l’apostrofo e la parola seguente;- tra la parola e il rimando <strong>del</strong>la nota;- tra la parentesi a<strong>per</strong>ta e la prima parola e tra l’ultima parola e laparentesi chiusa.Si ricor<strong>di</strong> che nella lingua italiana è previsto l’uso <strong>del</strong>l’accentoacuto e <strong>di</strong> quello grave. Le vocali a, i, o, u, se in fine <strong>di</strong> parola,hanno sempre l’accento grave. L’accento <strong>del</strong>la vocale “e” in fine <strong>di</strong>parola è sempre acuto, tranne che in alcune eccezioni in cui è grave,come, <strong>per</strong> esempio: è, cioè, piè, Mosè... Le parole straniere seguonol’uso <strong>del</strong>la lingua originale: élève. Si ricorda che nella linguaspagnola esistono solo accenti acuti.I numeri romani non devono mai essere seguiti da °.7.2 L’impostazioneSi faccia un uso intelligente degli a capo, evitando sia la seriemassiccia <strong>del</strong>le pagine piene sia lo spezzettamento a ogni <strong>per</strong>iodo.Si raccomanda pure una buona sud<strong>di</strong>visione in paragrafi dei singolicapitoli in modo da dare al lettore il senso <strong>del</strong>lo svolgimento e deipassaggi.Nella <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>la pagina il margine sinistro deve essere unpoco più largo <strong>del</strong> destro, tale da consentire una corretta rilegatura;il testo deve essere chiaramente leggibile e si consiglia <strong>per</strong>tantocorpo 12 e interlinea doppia.Il numero <strong>di</strong> righe <strong>di</strong> una pagina deve essere tale da garantire unabuona leggibilità.Per le citazioni su<strong>per</strong>iori alle cinque righe si consiglia <strong>di</strong> rientrare il26


margine <strong>di</strong> sinistra e <strong>di</strong> utilizzare interlinea singola; <strong>per</strong> le note sipuò utilizzare interlinea singola e corpo 10.Sul frontespizio devono essere in<strong>di</strong>cati:1. in testa: l’Università, la Facoltà <strong>di</strong> Lettere e <strong>Filosofia</strong>, il Corso <strong>di</strong>laurea quadriennale o specialistico;2. al centro: il titolo <strong>del</strong>la tesi;3. in fondo: il nome e il cognome, il numero <strong>di</strong> matricola, il relatore(il nome <strong>del</strong> correlatore non va in<strong>di</strong>cato) e l’anno accademico.Dopo l’appen<strong>di</strong>ce, sono riportati esempi <strong>di</strong> un frontespizio e <strong>di</strong> unapagina <strong>di</strong> testo.27


7.3 II corsivoSi scrivono in corsivo:- le parole e le frasi che si vogliono enfatizzare (poche);- i titoli <strong>di</strong> libri, <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci (se si adotta il sistema inglese - ve<strong>di</strong> piùavanti), brani poetici, o<strong>per</strong>e d’arte, brani musicali, film, convegni,seminari, conferenze, festival, stagioni <strong>del</strong>lo spettacolo;- le parole straniere;- i termini tecnici e specialistici;- i titoli <strong>di</strong> brani musicali tranne l’in<strong>di</strong>cazione strumentale e ilnumero d’o<strong>per</strong>a (es.: Sonata in la minore <strong>per</strong> pianoforte K. 310;Quinta sinfonia in do minore op. 67; Sonata quasi una fantasia indo# minore «Al chiaro <strong>di</strong> luna» <strong>per</strong> pianoforte n. 14 op. 27 n. 2);- i passi che si vogliono segnalare <strong>per</strong> la loro importanza (in questocaso mai abbondare): se il passo è citato e il corsivo è nostro vasegnalata in nota la mo<strong>di</strong>fica apportata con la <strong>di</strong>citura (corsivo nonnel testo), posta dopo l’in<strong>di</strong>cazione bibliografica.7.4 Le virgoletteSi hanno a <strong>di</strong>sposizione tre tipi <strong>di</strong> virgolette: «...», “...”, ‘...’.Si scrivono tra virgolette:- le parole e le frasi citate (si utilizzino le virgolette a caporale«...»);- i termini che esprimono un concetto particolare (in questo caso èpossibile utilizzare le seguenti virgolette ‘...’. Es. il concetto <strong>di</strong>‘rinascita’, l’idea <strong>di</strong> ‘bello’);- le parti <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e, libri, ecc. (si utilizzino le virgolette «...» attenersia un criterio uniforme. Es. «Quaderni e romanzo» è il titolo <strong>di</strong> uncapitolo <strong>di</strong> Ermeneutica <strong>di</strong> Proust, «La donna è mobile» è un’aria<strong>del</strong> Rigoletto);- i titoli <strong>di</strong> articoli tratti da riviste e quoti<strong>di</strong>ani (si utilizzino levirgolette «…...»);Nel caso <strong>di</strong> citazioni nelle citazioni seguire il seguente mo<strong>del</strong>lo: «...28


“...” …».7.5 Le noteIl richiamo <strong>del</strong>la nota nel testo, che si scrive con numero aesponente, precede i due punti, il punto e virgola, il punto.Nelle note il nome puntato <strong>del</strong>l’autore precede il cognome (ove sianecessario citarlo).Le abbreviazioni in nota:- nel caso si faccia riferimento a un titolo citato nella notaprecedente e alla stessa pagina: Ibid. o Ibidem;- nel caso si faccia riferimento a una pagina <strong>di</strong>versa <strong>del</strong>lo stessotitolo citato nella nota precedente, Ivi, seguito dal numero <strong>di</strong> pagina(Ivi, p.7);- nel caso si faccia riferimento a un titolo citato, ma non nella notaprecedente (quando <strong>di</strong> quell’autore è citato un solo titolo): M.Ferraris, op. cit., pp. 27-30;- nel caso si faccia riferimento a un titolo citato, ma non nella notaprecedente (quando <strong>di</strong> quell’autore sono citati più titoli): M.Ferraris, Ermeneutica <strong>di</strong> Proust, cit., pp. 110 sgg.8. LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICALa scelta <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> citazione bibliografica (purché ci si attengacon coerenza a un criterio uniforme) va sempre concordata con ildocente.8.1 Sistema tra<strong>di</strong>zionale1. Volumi Cognome e nome (oppure iniziale puntata <strong>del</strong> nome)<strong>del</strong>l’autore (o degli autori, o <strong>del</strong> <strong>cura</strong>tore, con eventualiin<strong>di</strong>cazioni su pseudonimi o false attribuzioni), Titolo e sottotitolo <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>,29


Collana (può essere omessa),Numero <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione (se ve ne sono molte),E<strong>di</strong>tore: se nel libro non c’è, ometterlo. È soprattutto utilein<strong>di</strong>carlo <strong>per</strong> i libri recenti e in commercio, negli altri casinon è in<strong>di</strong>spensabile,Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: se nel libro non c’è: s.l. (senza luogo),Data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: se nel libro non c’è: s.d. (senza data),Dati eventuali <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione più recente a cui ci si è rifatti,Numero pagine ed eventuale numero dei volumi <strong>di</strong> cuil’o<strong>per</strong>a si compone.(Traduzione: se il titolo è in lingua straniera ed esiste unatraduzione italiana si specifica nome <strong>del</strong> traduttore, titolo italiano,e<strong>di</strong>tore, luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione e data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione, eventualmente numero<strong>di</strong> pagine).2. Articoli <strong>di</strong> riviste (sistema inglese e sistema italiano)Per citare gli articoli tratti da riviste esistono due sistemi. Lostudente ne sceglierà uno e lo seguirà con coerenza:a) Sistema ingleseCognome e nome <strong>del</strong>l’autore,«Titolo <strong>del</strong>l’articolo o capitolo»,Titolo <strong>del</strong>la rivista,Volume e numero <strong>del</strong> fascicolo (eventuali in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>Nuova Serie),Mese e anno,Pagine in cui appare l’articolo (in<strong>di</strong>care sempre le pagine <strong>di</strong>inizio e <strong>di</strong> fine, evitando la forma: pp. 5 sgg.).b) Sistema italianoCognome e nome <strong>del</strong>l’autore,Titolo <strong>del</strong>l’articolo o capitolo,«Titolo <strong>del</strong>la rivista»,30


Volume e numero <strong>del</strong> fascicolo (eventuali in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>Nuova Serie),Mese e anno,Pagine in cui appare l’articolo (in<strong>di</strong>care sempre le pagine <strong>di</strong>inizio e <strong>di</strong> fine, evitando la forma: pp. 5 sgg.).3. Capitoli <strong>di</strong> libri e saggi in o<strong>per</strong>e collettiveCognome e nome <strong>del</strong>l’autore,«Titolo <strong>del</strong> capitolo o saggio»,inTitolo <strong>del</strong>l'o<strong>per</strong>a collettiva,(Eventuale nome <strong>del</strong> <strong>cura</strong>tore),Eventuale numero <strong>del</strong> volume <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a in cui si trova ilsaggio citato,E<strong>di</strong>tore, Luogo data, numero <strong>del</strong>le pagine occupate dalcapitolo o saggio cui ci si riferisce, come nel caso <strong>di</strong> libri <strong>di</strong>un solo autore.8.2 Sistema autore-dataIl sistema Autore-data consente <strong>di</strong> rendere più agile la citazionebibliografica in nota. Infatti, dopo una citazione, si può riportare innota, oppure nel testo tra parentesi, solo il cognome <strong>del</strong>l’autore,seguito dalla data <strong>di</strong> pubblicazione <strong>del</strong> testo a cui ci si riferisce edall’eventuale numero <strong>di</strong> pagina. Questo tipo <strong>di</strong> citazionebibliografica si può utilizzare solo quando, <strong>del</strong> testo citato, vengonoriportati, nella Nota bibliografica, tutti i dati secondo il seguenteor<strong>di</strong>ne:1. Autore: cognome (seguito dalla virgola) e iniziale <strong>del</strong> nome.Nel caso <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e collettive è possibile utilizzare la siglaAA.VV. oppure cognome <strong>del</strong> <strong>cura</strong>tore seguito dalla <strong>di</strong>cituratra parentesi “a <strong>cura</strong> <strong>di</strong>” posta dopo la data.31


2. Data <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione a cui si fa riferimento. La data può essereposta tra parentesi (attenersi comunque a un criteriouniforme).3. Titolo <strong>del</strong> libro o <strong>del</strong>l’articolo ed eventualmente titolo inlingua originale. Per quanto riguarda gli articoli si scelga ilsistema italiano o quello inglese (attenersi a un criteriouniforme).4. E<strong>di</strong>tore: se nel libro non c’è, ometterlo.5. Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: se nel libro non c’è scrivere: s.l. (senzaluogo).6. Dati eventuali <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione più recente a cui ci si è rifatti.7. Numero pagine ed eventuale numero dei volumi <strong>di</strong> cuil’o<strong>per</strong>a si compone.Esempi:Nella Nota bibliograficaMoruzzi, G. (1975), Fisiologia <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong> relazione, UTET,Torino.Nella Nota a piè <strong>di</strong> paginaMoruzzi (1975), p. 12. Oppure tra parentesi nel testo: (Moruzzi,1975, p. 12).Nella Nota bibliograficaChiari, S. (1989) (a <strong>cura</strong> <strong>di</strong>), Il rapporto mentale/cerebralenell’unità <strong>del</strong>l’io, Angeli, Milano.Nella Nota a piè <strong>di</strong> paginaChiari (1989), p. 19. Oppure tra parentesi nel testo: (Chiari, 1989,p. 19).Nella Nota bibliograficaMoravia, S. (1974a), II pensiero degli Idéologues. Scienza efilosofia in Francia (1780-1816), La Nuova Italia, Firenze.Moravia, S. (1974b), Dall'«Homme machine» all'«hommesensible», «Belfagor», XXIX.Nella Nota a piè <strong>di</strong> paginaMoravia (1974a), p. 40.32


Moravia (1974b), p. 633.Oppure tra parentesi nel testo:(Moravia, 1974a, p. 40).(Moravia, 1974b, p. 633).Con il sistema Autore-data si elimina il problema <strong>del</strong>leabbreviazioni in nota (cit., Ibid., Ivi, op.cit.).9. LA BIBLIOGRAFIAO<strong>per</strong>e singole:Henry, M., Voir l’invisible. Sur Kan<strong>di</strong>nsky, E<strong>di</strong>tions Juillard, Paris1988 (tr. it. <strong>di</strong> R. Cossu, Vedere l’invisibile. Saggio su Kan<strong>di</strong>nsky,Guerini, Milano 1996).Capitoli da o<strong>per</strong>e singole:Raimon<strong>di</strong>, E., «Idee a confronto: Breme e Leopar<strong>di</strong>», inRomanticismo italiano e Romanticismo europeo, BrunoMondadori, Milano 1997, pp. 58-81.O<strong>per</strong>e collettive:La Natura tra Oriente e Occidente (a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> R. Troncon), LuniE<strong>di</strong>tore, Milano 1996.Questa in<strong>di</strong>cazione può dare problemi <strong>per</strong> il re<strong>per</strong>imento (nel casosi può anche partire dal nome <strong>del</strong> <strong>cura</strong>tore):Troncon, R. (a <strong>cura</strong> <strong>di</strong>), La Natura tra Oriente e Occidente, LuniE<strong>di</strong>tore, Milano 1996.Capitoli da o<strong>per</strong>e collettive:Diodato, R., «La natura e la sua immagine: Vermeer, Spinoza», inLa Natura tra Oriente e Occidente (a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> R. Troncon), LuniE<strong>di</strong>tore, Milano 1996, pp. 145-152.33


Articoli da riviste e <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci:Berti, E., «Il concetto <strong>di</strong> “sostanza prima” nel libro Z <strong>del</strong>laMetafisica», Rivista <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong>, LXXX (1989), pp. 3-23 (sistemainglese).oppure:Berti, E., Il concetto <strong>di</strong> «sostanza prima» nel libro Z <strong>del</strong>laMetafisica, «Rivista <strong>di</strong> <strong>Filosofia</strong>», LXXX (1989), pp. 3-23 (sistemaitaliano).34


9.1 I casi particolari9.1.1 Testi classici antichi.Per quanto riguarda i testi classici antichi, greci e latini, la citazionein nota osserva regole <strong>di</strong>fferenti. Si riporterà il nome <strong>del</strong>l’autore inlatino (ovviamente sempre maiuscolo) e il titolo abbreviato semprein latino seguito, eventualmente dalla traduzione utilizzata, contutte le notizie relative all’e<strong>di</strong>zione.Esempio: Plat. Phaedr.Cic. De nat. deor.9.1.2 Testi me<strong>di</strong>oevali.Per i testi me<strong>di</strong>oevali, si annoteranno il nome proprio <strong>del</strong>l’autore,eventualmente seguito dal luogo <strong>di</strong> provenienza o altro attributoconosciuto, titolo traduzione ed e<strong>di</strong>zione. Sarà sufficiente riportareil titolo, la data <strong>di</strong> pubblicazione e la <strong>di</strong>citura tr. it. <strong>di</strong>, seguita dalnome <strong>del</strong> traduttore.Esempio:Beda il Venerabile, O<strong>per</strong>e, in Migne, Patrologia latina, vol. XC-XCV.9.1.3 O<strong>per</strong>e a stampa <strong>del</strong> Cinquecento e manoscrittiNel caso <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e a stampa <strong>del</strong> Cinquecento, si tenga presente chenon sono numerate le facciate, bensì i fogli, <strong>di</strong> cui si devonoin<strong>di</strong>care la facciata davanti (recto) e la facciata <strong>di</strong>etro (verso). Siado<strong>per</strong>ano <strong>per</strong>ciò le abbreviazioni “f. (foglio)” e “ff. (fogli)” e <strong>per</strong>le facciate “r (recto)” e “v (verso)”.Es.: Ioannis Francisci Pici, Examen vanitatis doctrinae gentium etveritatis christianae <strong>di</strong>sciplinae, Mirandulae 1520, ff. 15r-16v.Questa regola vale anche nel caso <strong>di</strong> citazioni <strong>di</strong> manoscrittianteriori al 1550.Per citare o<strong>per</strong>e ine<strong>di</strong>te che si trovano in manoscritti o manoscrittiche si raffrontano con le loro e<strong>di</strong>zioni, si cita l’o<strong>per</strong>a e poi il co<strong>di</strong>cein cui l’o<strong>per</strong>a si trova, nella denominazione datale dalla biblioteca35


che la possiede.Es.: C. Salutati, De Fato, II, 8 (cod. Vat. lat. 2928, f. 16r).Il trattato <strong>di</strong> Coluccio Salutati, De Fato, si trova nel manoscrittolatino <strong>del</strong>la biblioteca Vaticana a Roma con n. 2928: dal foglio 16recto è tratta la citazione.N. Cusano, De Visione Dei, cod. Monacensis Latinus 18570, ff. 1r-26r. Si in<strong>di</strong>ca che quest’o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> Cusano (già e<strong>di</strong>ta nel '500, ma nonancora e<strong>di</strong>ta criticamente) si trova nel manoscritto latino <strong>del</strong>laBiblioteca Nazionale <strong>di</strong> Monaco (Bayerische Staatsbibliothek) colnumero 18570 nei fogli che vanno dal n. 1 recto al n. 26 recto.Gli ine<strong>di</strong>ti vanno elencati in una lista a parte (oltre che <strong>di</strong>fferenziatinella utilizzazione) e citati con criteri propri.Per la citazione <strong>di</strong> manoscritti si usa scrivere MS <strong>per</strong> manoscritto, eMSS <strong>per</strong> manoscritti, e si forniscono i riferimenti <strong>del</strong>l’Archivio incui si trovano.9.2 Citazioni “standard” da o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> classiciNel caso <strong>di</strong> citazioni <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> classici <strong>del</strong>la filosofia antica eme<strong>di</strong>oevale, si è convenuto da parte degli stu<strong>di</strong>osi, <strong>per</strong> brevità echiarezza, <strong>di</strong> non citare le varie e<strong>di</strong>zioni moderne in cui sono statiraccolti o tradotti. Le o<strong>per</strong>e vengono citate secondo le abbreviazioniutilizzate dai gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>zionari greci e latini in base alla primae<strong>di</strong>zione a stampa o in base all’e<strong>di</strong>zione critica canonica.Qui <strong>di</strong> seguito abbiamo dato alcuni esempi riguardo ai classici.PER PLATONE:Plat. = PlatoneAlcib. I 129 a = Alcibiade I, pagina 129, gruppo <strong>di</strong> righe a,<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione <strong>del</strong>lo Stephanus <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> Platone, 3 voll., Parigi1578.Crat. = CratiloGorg. = GorgiaMen. = Menone36


Parm. = ParmenidePhaedo = FedonePhaedr. = FedroResp. VII, 524 d 2 = Repubblica, libro VII, pagina 524, gruppo <strong>di</strong>righe d, riga 2.Soph. = SofistaTheaet. = TeetetoPER ARISTOTELE:Arist. = AristoteleAn. Post. I 4, 73 a 34 = Analitici secon<strong>di</strong>, libro I, cap. 4, pagina 73,colonna a, riga 34 <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> I. Bekker <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong>Aristotele, Berlino 1831-1870.De an. = L’animaEth. Eud. = Etica EudemiaEth. Nic. = Etica NicomacheaMetaph. = MetafisicaPhys. = FisicaPol. = PoliticaTop. = TopiciPER PLOTINO:Plot. = PlotinoEnnead. I 4,16, 20 = Enneade I, libro 4, capitolo 16, riga 20<strong>del</strong>l’E<strong>di</strong>tio princeps <strong>del</strong> Perna, Basilea. 1580.PER I FILOSOFI DELLA PATRISTICA E DEL MEDIOEVO:August. = S. AgostinoC. Acad. III, 11, n. 24 = Contra Academicos, libro III, capitolo 11,numero 24.Conf. = ConfessionesDe civ. Dei = De civitate DeiDe Trin. = De Trinitate37


Bonav. = S. BonaventuraBrevil. V, 1, 4; ed. min., V, p. 100 = Breviloquium, parte V,capitolo 1, numero 4, vol. V, p. 100 <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>tio minor <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>eteologiche, Quaracchi Firenze, 1934-64.De reduct. 4 = De reductione artium ad theologiam, n. 4.In II Sent. d. 24, p. 1, a. 1, q. 1 = In II Sententiarum, <strong>di</strong>stinctio 24,pars 1, articulus 1, quaestio 1.Itin. c. 2, 1 = Itinerarium mentis ad Deum, capitolo 2, numero 1.Thomas Aq. = Tommaso d’AquinoC. Gent. I, c. 24 = Contra Gentiles, libro I, capitolo 24.In II Phys. l. 1, n. 148, p. 75 = In II Physicorum Aristotelis, lectio 1,n. 148, p. 75 <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>zione Marietti, Torino 1954.In I Sent. d. 19, q. 5, a. 2 = In I Sententiarum, <strong>di</strong>stinctio 19,quaestio 5, articulus 2.Sum. Theol. I, q. 4, a. 1 = Summa theologiae, pars I, quaestio 4,articulus 1.38


APPENDICE: LA TESI DI LAUREAL’iter degli stu<strong>di</strong> si conclude con la <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> una<strong>di</strong>ssertazione <strong>di</strong> laurea davanti a una commissione composta da 11membri <strong>del</strong>la Facoltà.La <strong>di</strong>ssertazione <strong>di</strong> laurea consiste in un’elaborazione<strong>per</strong>sonale e originale su un tema <strong>di</strong> ricerca specifico nel rispettivosettore, adeguato al livello <strong>di</strong> preparazione <strong>del</strong> can<strong>di</strong>dato e al suocurriculum, me<strong>di</strong>ante la quale si deve <strong>di</strong>mostrare l’acquisitacapacità <strong>di</strong> organizzare e presentare la documentazione e laletteratura critica sull’argomento.Ferma restando l’esigenza <strong>di</strong> non gravare i singoli docentirelatori con carichi sproporzionati e tali oggettivamente da nonconsentire l’assolvimento da parte loro dei compiti richiesti, laFacoltà non ritiene legittima l’eventuale introduzione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionio requisiti eccessivamente vincolanti o impegnativi rispetto allenormali ed effettive possibilità degli studenti. È ovvio che ingenerale, e soprattutto in alcune particolari <strong>di</strong>scipline, il lavoro <strong>di</strong>ricerca non possa prescindere da con<strong>di</strong>zioni culturali <strong>di</strong> base bendefinite; tuttavia il docente è tenuto a cercare, entro limitiragionevoli, una soluzione <strong>per</strong>corribile nei confronti <strong>di</strong> studentiche, avendo scelto un curriculum corretto, desiderano svolgere latesi presso una cattedra conseguente.Nell’ambito <strong>del</strong> proprio orientamento o in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, lostudente concorda l’argomento <strong>del</strong>la tesi con un professore o unricercatore o un docente a contratto. Per ulteriori in<strong>di</strong>cazioni siconsultino le norme specifiche dei <strong>di</strong>versi Consigli <strong>di</strong>Coor<strong>di</strong>namento Didattico. Il relatore seguirà il lavoro preparatorio ela stesura <strong>del</strong>la tesi in questione, assumendosi il compito <strong>di</strong>riferirne in sede <strong>di</strong> esame finale.Il Consiglio <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Didattico assegna a ogni<strong>di</strong>ssertazione <strong>di</strong> laurea un docente che funge da correlatore almomento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>scussione.Al relatore competono le funzioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>lavoro <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> garanzia <strong>di</strong> fronte alla Commissione d’esame39


<strong>del</strong> livello raggiunto dall’elaborato in <strong>di</strong>scussione; al correlatorequelle <strong>di</strong> verifica e <strong>di</strong> controllo rispetto allo stesso elaborato.L’avvenuta assegnazione <strong>del</strong>la tesi e <strong>del</strong> relativo relatoreviene comunicata su apposito modulo alla Presidenza <strong>del</strong>la Facoltà,che provvederà, tramite i Servizi generali, alla compilazione e alla<strong>di</strong>stribuzione <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca a tutti i professori e ricercatori degli elenchi<strong>del</strong>le tesi in corso. La co<strong>per</strong>tina e il frontespizio <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ssertazione<strong>di</strong> laurea menzioneranno il nome <strong>del</strong> relatore.La Facoltà raccomanda che la collaborazione tra il relatore eil laureando sia assidua e articolata, evitando che lo studente sialasciato solo <strong>di</strong> fronte all’elaborazione <strong>del</strong> lavoro, o che il lavorostesso venga presentato già finito o quasi finito, senza che ilrelatore abbia potuto esercitare un progressivo controllo sullastruttura, la forma e il contenuto <strong>del</strong>l’elaborato e le competenze viavia effettivamente acquisite dal laureando, cui si deve in ogni casorichiedere un effettivo lavoro <strong>per</strong>sonale e una <strong>di</strong>retta es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong>ricerca nell’ambito degli strumenti e dei contenuti <strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenza<strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> laurea.Anche al fine <strong>di</strong> determinare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> maggiorequilibrio nella <strong>di</strong>stribuzione fra i docenti dei carichi connessi allavoro <strong>di</strong> tesi, i Consigli <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Didattico dovrannointervenire sia <strong>per</strong> in<strong>di</strong>viduare criteri generali <strong>di</strong> assegnazione sia<strong>per</strong> definire forme <strong>di</strong> programmazione che possano correggere gliscompensi e facilitare gli orientamenti <strong>di</strong> scelta degli studenti.Qualora lo studente non riesca a trovare una soluzione, è invitato arivolgersi al Presidente <strong>del</strong> Consiglio <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Didatticointeressato, il quale, con l’aiuto <strong>del</strong> Direttore <strong>di</strong> <strong>Dipartimento</strong> o,infine, <strong>del</strong> Preside <strong>di</strong> Facoltà, tenterà <strong>di</strong> risolvere i casi <strong>di</strong>fficili. IConsigli <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Didattico potranno prevedere lacomposizione <strong>di</strong> eventuali commissioni ad hoc <strong>per</strong> tali tipi <strong>di</strong>intervento.La Facoltà riafferma il carattere <strong>del</strong>le funzioni, attribuite alrelatore, <strong>di</strong> consulente e guida <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong>elaborazione condotto dallo studente, nonché <strong>di</strong> garante <strong>di</strong> fronte40


alla commissione d’esame <strong>del</strong> fatto che la <strong>di</strong>ssertazione sia o<strong>per</strong>a<strong>per</strong>sonale <strong>del</strong> can<strong>di</strong>dato. Il relatore non è invece coinvolto<strong>di</strong>rettamente nella qualità <strong>del</strong> lavoro presentato. La sua libertà <strong>di</strong>valutazione, tenuto naturalmente conto <strong>di</strong> tutti gli elementi raccoltinel corso <strong>del</strong>la preparazione <strong>del</strong>la tesi, rimane dunque piena: e tantopiù quando, <strong>per</strong> esigenze proprie, il laureando abbia accelerato itempi <strong>di</strong> conclusione e <strong>di</strong> presentazione in segreteria <strong>del</strong>l’elaboratofinale.Quanto alla <strong>di</strong>scussione <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> tesi si riba<strong>di</strong>scono iseguenti punti:- La Commissione <strong>di</strong> laurea deve funzionare nella suacomposizione regolare <strong>di</strong> 11 membri (7 professori ufficiali, <strong>di</strong> cuialmeno 3 or<strong>di</strong>nari, e 4 ricercatori); eventuali membri esterni, cuiricorrere solo in casi particolari, devono considerarsi in soprannumero.- Prima che venga introdotto il can<strong>di</strong>dato, il relatore e ilcorrelatore illustrano brevemente la tesi alla Commissione,mettendone in luce il carattere e il livello qualitativo, formulandoun giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> ammissibilità. Da tali presentazioni deve risultare lavalutazione <strong>di</strong> merito <strong>del</strong> lavoro e deve essere esplicitamente<strong>di</strong>chiarato, anche agli effetti <strong>di</strong> un’eventuale proposta <strong>di</strong> lode, ilcaso <strong>di</strong> tesi particolarmente originali sul piano scientifico.- In sede d’esame finale il can<strong>di</strong>dato è invitato a esporrebrevemente il metodo seguito e i risultati raggiunti, <strong>di</strong>scutendo poicon il relatore, il correlatore, ed eventualmente con altri membri<strong>del</strong>la commissione, aspetti generali o particolari <strong>del</strong>la ricerca da luisvolta.- Conclusa la presentazione <strong>del</strong> lavoro da parte <strong>del</strong>can<strong>di</strong>dato, il relatore ne illustra a sua volta gli aspetti salienti edesprime il proprio giu<strong>di</strong>zio d’insieme, facendolo seguire daosservazioni e domande specifiche, cui il can<strong>di</strong>dato potràbrevemente replicare. La medesima procedura viene seguita dalcorrelatore.- Per quel che riguarda la votazione finale, la Facoltà ricordache l’elaborato <strong>di</strong> laurea, così come le capacità <strong>di</strong>mostrate dal41


can<strong>di</strong>dato nel presentarlo in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione, costituiscono unaprova in sé, rispetto alla quale il voto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a rappresenta unelemento importante, ma non determinante in modo automatico. Seil lavoro <strong>di</strong> tesi è giu<strong>di</strong>cato inferiore alla me<strong>di</strong>a dei voti <strong>di</strong> profittose ne dovrà <strong>per</strong>ciò tenere conto, anche in maniera significativa, insede <strong>di</strong> valutazione finale. Incrementi limitati, <strong>di</strong> uno o due puntioltre la me<strong>di</strong>a dei voti, potranno essere assegnate alle tesipienamente sufficienti; tre o quattro punti potranno andare alle tesipiù che <strong>di</strong>screte; da quattro a sei alle tesi decisamente buone,lasciando alla valutazione <strong>del</strong>la commissione il comportamento daadottare <strong>per</strong> i lavori <strong>di</strong> livello decisamente su<strong>per</strong>iore.Nell’attribuzione si dovrà ovviamente tenere conto anche<strong>del</strong>l’oggettivo grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e complessità <strong>del</strong> tema svolto. Èfatto in ogni caso obbligo ai presidenti <strong>di</strong> commissione, aconclusione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>scussione, <strong>di</strong> comunicare al laureando la me<strong>di</strong>adei suoi voti <strong>di</strong> profitto.-La <strong>di</strong>scussione col can<strong>di</strong>dato deve essere seguitaattivamente dall’intera commissione, cui compete la definizionecollegiale <strong>del</strong> voto. Su ciò deve vigilare il Presidente <strong>del</strong>lacommissione, al quale spetta, nel caso <strong>di</strong> tesi particolarmenteoriginali sul piano scientifico, il compito <strong>di</strong> proporre il quesito <strong>del</strong>lalode (che deve vedere concor<strong>di</strong> tutti i membri <strong>del</strong>la commissione).Il Presidente non avanzerà la sua proposta automaticamente, masolo quando lo ritenga opportuno, tenuto conto <strong>del</strong>la preventivapresentazione che <strong>del</strong>la tesi hanno fatto il relatore e il correlatore e<strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>scussione.-Il voto <strong>di</strong> laurea viene formulato dalla Commissionetenendo conto sia <strong>del</strong>la me<strong>di</strong>a dei voti conseguiti dallo studente, nelcorso <strong>del</strong> suo curriculum <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, sia <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’elaborato e,<strong>del</strong>le capacità <strong>di</strong>mostrate durante la <strong>di</strong>scussione. La votazione <strong>per</strong> ilsu<strong>per</strong>amento <strong>del</strong>l’esame va da un minimo <strong>di</strong> 66/110 a un massimo<strong>di</strong> 110/110. In caso <strong>di</strong> accertata novità e rilevanza dei risultatiscientifici raggiunti dal can<strong>di</strong>dato, la Commissione potrà, seunanime, aggiungere al 110 la lode.-Il computo <strong>del</strong>la me<strong>di</strong>a <strong>per</strong> la laurea <strong>del</strong> vecchio42


or<strong>di</strong>namento, con la quale lo studente viene ammesso all’esame <strong>di</strong>laurea, si effettua utilizzando la seguente formula: somma <strong>del</strong>levotazioni <strong>di</strong> tutti gli esami, <strong>di</strong>viso <strong>per</strong> il numero degli esami,moltiplicato <strong>per</strong> 11 e infine <strong>di</strong>viso <strong>per</strong> 3. Le eventuali lo<strong>di</strong> ottenuteagli esami <strong>di</strong> profitto sono ininfluenti ai fini <strong>del</strong> calcolo finale <strong>del</strong>lame<strong>di</strong>a.Me<strong>di</strong>a ponderata <strong>per</strong> laurea magistrale (da calcolarsisolo sugli ultimi due anni)CALCOLO DELLA MEDIA PONDERATAPer ottenere la me<strong>di</strong>a ponderata si deve:1) moltiplicare ogni voto <strong>per</strong> il numero dei moduli (1 modulo=3CFU) relativi a quell'esame;2) sommare tutti i voti così ottenuti;3) <strong>di</strong>videre la somma ottenuta <strong>per</strong> il numero dei modulicomplessivamente sostenuti.Ovviamente devono essere esclusi dal computo gli esami su<strong>per</strong>aticon la <strong>di</strong>citura "APPROVATO".Le "lo<strong>di</strong>" non hanno effetto sulla me<strong>di</strong>a.Esempio:moduli voto1 esame da 12 CFU 4 30L 30 x 4 1201 esame da 9 CFU 3 27 27 x 3 811 esame da 9 CFU 3 29 29 x 3 871 esame da 9 CFU 3 30L 30 x 3 901 esame da 9 CFU 3 29 29 x 3 871 esame da 9 CFU 3 30 30 x 3 9043


1 esame da 9 CFU 3 30 30 x 3 901 esame da 9 CFU 3 24 24 x 3 721 esame da 9 CFU 3 30 30 x 3 901 esame da 9 CFU 3 26 26 x 3 781 esame da 9 CFU 3 30 30 x 3 901 esame da 9 CFU 3 24 24 x 3 721 esame da 6 CFU 2 25 25 x 2 501 esame da 6 CFU 2 26 26 x 2 521 esame da 6 CFU 2 30 30 x 2 601 esame da 6 CFU 2 22 22 x 2 441 esame da 6 CFU 2 25 25 x 2 501 esame da 3 CFU 1 21 21 x 1 21TOTALE = 144 CFU 48 13241 esame da 3 CFU (ad es.:parte istituzionale st. fil.antica)1 esame da 3 CFU (ad es.:parte istituzionale st. fil.me<strong>di</strong>evale)1 esame da 3 CFU (ad es.:parte istituzionale st. fil.moderna)1 esame da 3 CFU (ad es.:parte istituzionale st. fil.contemporanea)1 approvato ― ―1 approvato ― ―1 approvato ― ―1 approvato ― ―Il totale 1324 va <strong>di</strong>viso <strong>per</strong> 48 = 27,5833A questo punto, <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e la me<strong>di</strong>a in centodecimi, si procedecome d'abitu<strong>di</strong>ne:27,5833 x 110 = 3034,16663034,1666 : 30 = 101,138844

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