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Metodi di ricerca in psicologia - Lettere e Filosofia

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PSICOLOGIA INGENUA E SCIENTIFICATeorie <strong>in</strong>genue:Fondate sull'esperienza personaleTeorie scientifiche:Fondate su controlli sperimentali


SIGNIFICATIVITÀ E INFERENZA STATISTICAcosa vuol <strong>di</strong>re significatività statistica?Ø I risultati possono essere dovuti al caso (e non allamanipolazione della V.I.Ø I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>in</strong>ferenza statistica hanno lo scopo <strong>di</strong> misurarequesto possibile erroreØ Qual è la probabilità <strong>di</strong> ottenere gli stessi risultati anchese lipotesi <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong> è errata?Ø Più bassa è la probabilità <strong>di</strong> errore, più alta è laprobabilità che lipotesi <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong> sia corretta


SIGNIFICATIVITÀ E INFERENZA STATISTICALe analisi statistiche servono a determ<strong>in</strong>are qual èla probabilità <strong>di</strong> ottenere i risultati per casoI risultati sono statisticamente significativi quando laprobabilità <strong>di</strong> sbagliareè m<strong>in</strong>ore o uguale al 5%La probabilità che i risultati siano stati causati dallamanipolazione della V.I. è del 95%


IL TEST DI SIGNIFICATIVITA STATISTICALa significatività statistica <strong>di</strong>pende1. Ampiezza delleffetto(> <strong>di</strong>ff tra gr. sperim. e gr. contr. >% <strong>di</strong>ff sign)2. No. dei sogg. stu<strong>di</strong>ati o No. <strong>di</strong> osservazioni(> campione >% <strong>di</strong>ff. sign.)3. Distribuzione dei risultati (livello <strong>di</strong> variabilità)I risultati <strong>di</strong> un esperimento possono avere variabilità:- tra gruppi- nei gruppi


SIGNIFICATIVITÀ E INFERENZA STATISTICA<strong>di</strong>fferenze tra le con<strong>di</strong>zioni sperimentali(Variabilità tra i gruppi)rapporto critico =_______________________________variazione casuale tra i punteggi(Variabilità <strong>in</strong>terna ai gruppi)Quanto più è alto è il rapporto critico tanto più è probabile checi sia una <strong>di</strong>fferenza tra i gruppi sperimentali causata dallavariabile <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente manipolata dallo sperimentatore.Si usa la statistica per controllare se il rapporto critico èsignificativo.


GLI ESPERIMENTI NATURALIveri Esperimentisi manipola una variabile <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente per misurare glieffetti sulla variabile <strong>di</strong>pendenteesperimenti Naturaliprivi del gruppo <strong>di</strong> controllomisurazione <strong>di</strong>: comportamenti, atteggiamenti, risposteprima e dopoun certo evento, trattamento, appren<strong>di</strong>mento ecc..


LA MISURA DELLA CORRELAZIONEil coefficiente <strong>di</strong> correlazione• misura l<strong>in</strong>tensità della correlazionela forza <strong>di</strong> coesione tra due variabili (tanto più fortequanto più si avvic<strong>in</strong>a al valore massimo: 1)• <strong>in</strong><strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>rezione della correlazione(espressa <strong>in</strong> valori che possono variare da +1 a –1)può essereü +1 correlazione positiva massima tra 2 variabiliü -1 correlazione negativa massimaü 0 variabili non correlate


STUDI DI CORRELAZIONEmetodo sperimentalerelazione CAUSALE tra Variabile In<strong>di</strong>pendente eVariabile Dipendentestu<strong>di</strong>o correlazionalelo sperimentatore non manipola la Variabile In<strong>di</strong>pendentedue variabili sono <strong>in</strong> rapporto <strong>di</strong> correlazione quando al variare <strong>di</strong>una varia anche laltra


STUDI DI CORRELAZIONEvantaggi degli stu<strong>di</strong> correlazionalise la correlazione è certa, la presenza <strong>di</strong> una variabilepermette <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>re la presenza dellaltralimiti degli stu<strong>di</strong> correlazional<strong>in</strong>on è possibile stabilire una relazione causale tra levariabiliesempiocome si può spiegare una correlazione positiva tra livello<strong>di</strong> autostima e voti?


METODI NON SPERIMENTALIQuando i requisiti del metodo sperimentale nonpossono essere sod<strong>di</strong>sfatti (no controllo variabili)Ø Ricerche descrittiveØ Ricerche OsservazionaliØ Indag<strong>in</strong>i me<strong>di</strong>ante <strong>in</strong>terviste e questionari


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliRICERCHE DESCRITTIVEConsistono <strong>in</strong> semplici descrizioni <strong>di</strong> fattiRicerca Demoscopica§ registrazione accurata dei comportamenti umani§ tentativi <strong>di</strong> scoprire contenuti mentali <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui o<strong>di</strong>ffusi nella collettivitàFornisce dati più <strong>in</strong>teressanti quando si <strong>in</strong>troduce lacomparazione (es., gruppi <strong>di</strong>versi per sesso, età, personalità)


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliRICERCHE OSSERVAZIONALISvela comportamenti <strong>di</strong> cui le persone non sono consapevolio non coerenti con quanto pensano o <strong>di</strong>conoOsservazione naturalisticaLosservatore tende a non farsi vedere (telecamere,specchio uni<strong>di</strong>rezionale)Osservazione partecipanteLosservatore tende a sparire perché si mescola agliosservati: cè come uno <strong>di</strong> loro, non come uno che li guarda


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliINDAGINI MEDIANTE INTERVISTE E QUESTIONARIINTERVISTA• Raccolta <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni o dati ottenuti da <strong>in</strong>tervistatitramite un <strong>in</strong>tervistatore• Modalità:Faccia a facciaTelefonicaTipologia <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervista:- strutturata- semistrutturata- aperta


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliINDAGINI MEDIANTE INTERVISTE E QUESTIONARIQUESTIONARIO• Chi deve rispondere non è sottoposto ad una particolarepressione temporale e non è costretto ad <strong>in</strong>teragire conun <strong>in</strong>terlocutore.• Tipologia <strong>di</strong> domande:- chiuse: scelta multipla- aperte: risposte libere


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliINDAGINI MEDIANTE INTERVISTE E QUESTIONARIQUESTIONARIOPer rilevare atteggiamenti op<strong>in</strong>ioni, <strong>in</strong>tenzioni comportamentaliTendono a penetrare nell<strong>in</strong>teriorità del soggetto,oltrepassando le risposte <strong>di</strong> facciata.Le tecniche <strong>di</strong> misurazioneü Scala Likertü Differenziale semantico


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliIL QUESTIONARIOErrori da non commettere nella preparazione <strong>di</strong> unquestionario:- lunghezza: si deve verificarela durata <strong>di</strong> compilazione;- ambiguità nella formulazione delle domande;- neutralità nella strutturazione delle domande (per nonorientare il parere dell<strong>in</strong>tervistato)


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliPERCHE LA TENDENZA A MENTIRE?La tendenza a mo<strong>di</strong>ficare quanto si vorrebbe <strong>di</strong>re spessosegue il criterio delladesiderabilità sociale della rispostacioè la tendenza dei soggetti a rappresentarsi come personenormali, non devianti, cioèunità tipoche con<strong>di</strong>vidono abitu<strong>di</strong>ni, sistemi <strong>di</strong> credenze, valori,comportamenti e attitu<strong>di</strong>ni, con il loro contesto sociale.


<strong>Meto<strong>di</strong></strong> non sperimentaliPERCHE LA TENDENZA A MENTIRE?Per controllare la tendenza a mentire:a) Garantire lanonimatob) Evitare la compilazione del questionario <strong>in</strong> presenzadel <strong>ricerca</strong>tore, <strong>in</strong> un rapporto faccia a facciac) Inviare il questionario per postad) Inserire repliche <strong>di</strong> domande con <strong>di</strong>versa formulazione


I METODI PER LO STUDIO DEL COMPORTAMENTOE DEI PROCESSI COGNITIVILa psicofisicaE lo stu<strong>di</strong>o della relazione sistematica tra la sensazionesoggettiva e la stimolazione fisicaI meto<strong>di</strong> psicofisici permettono <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>are, per es., lam<strong>in</strong>ima quantità <strong>di</strong> stimolazione necessaria a evocare unasensazione o rilevare un cambiamento <strong>di</strong> <strong>in</strong>tensità.Sarà oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>scussione quandotratteremo il cap. 3 del manuale.


I METODI PER LO STUDIO DEL COMPORTAMENTOE DEI PROCESSI COGNITIVILa cronometria mentaleNegli esperimenti <strong>di</strong> cronometria mentale vengono misurativalori come il tempo <strong>di</strong> reazione ad uno o più stimoli perottenere <strong>in</strong>formazioni sul funzionamento dei processimentali– Tempo <strong>di</strong> reazione = tempo che <strong>in</strong>tercorre tra lacomparsa dello stimolo e la pressione del tasto(latenza <strong>di</strong> risposta)


I METODI PER LO STUDIO DELCOMPORTAMENTO E DEI PROCESSI COGNITIVILa neuro<strong>psicologia</strong>Stu<strong>di</strong>a le basi neurali delle funzioni mentali– Il metodo neuropsicologico classico nasce nella secondametà del XIX secolo con lo stu<strong>di</strong>o della relazione tra <strong>di</strong>sturbidel l<strong>in</strong>guaggio e lesioni <strong>di</strong> aree specifiche del cervello(Broca e Wernicke)– Negli anni Settanta del XX secolo nasce laneuro<strong>psicologia</strong> cognitiva; essa stu<strong>di</strong>a il comportamento deipazienti con <strong>di</strong>sturbi psicologici allo scopo <strong>di</strong> capire meglioil funzionamento dei processi mentali normali

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