La scatola azzurra - Città di Torino
La scatola azzurra - Città di Torino
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<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Da "Bambini" n°1/1990<br />
Un nuovo materiale <strong>di</strong>dattico<br />
LA SCATOLA AZZURRA<br />
<strong>di</strong> Paola Tonelli*<br />
Il contatto con gli elementi naturali<br />
Nelle nostre gran<strong>di</strong> città i bambini<br />
corrono nuovi pericoli, pericoli<br />
sconosciuti nelle precedenti società<br />
conta<strong>di</strong>ne:<br />
-sono circondati dal cemento<br />
-la maggior parte vive in case piccole,<br />
forse belle ma poco adatte a loro<br />
-un concetto <strong>di</strong> educazione, molto<br />
<strong>di</strong>ffuso, porta a <strong>di</strong>re continuamente<br />
"stai attento", "non toccare", "non ti<br />
sporcare".<br />
I nostri bambini quin<strong>di</strong>, non solo<br />
vivono asse<strong>di</strong>ati dal cemento, chiusi in<br />
miniappartamenti, ma anche se vanno<br />
ai giar<strong>di</strong>netti con la mamma o nel<br />
cortile della scuola, non devono<br />
toccare, non devono sporcarsi.<br />
È pur vero che da alcuni anni questo<br />
problema è stato un po' superato<br />
almeno nelle scuole, ma il risultato<br />
non è egualmente sod<strong>di</strong>sfacente...<br />
Una nuova moda si è instaurata<br />
(dovuta ad una cattiva interpretazione<br />
del concetto <strong>di</strong> libertà): l'uscita in<br />
cortile, in giar<strong>di</strong>no viene vissuta come<br />
il momento <strong>di</strong> relax dell'insegnante,<br />
come il momento in cui il bambino<br />
viene lasciato solo a se stesso, come se<br />
vi fosse una vera e propria<br />
interruzione del rapporto educativo.<br />
* Psicanalista, de! Movimento <strong>di</strong> Coopera -<br />
zione Educativa<br />
1<br />
Divisione Servizi Educativi-Settore Servizi per l'Infanzia<br />
Archivio "Bambini"<br />
In altre parole lo spazio all'aperto<br />
ha finito con l'esser <strong>di</strong>sinvestito dall'interesse<br />
dell'adulto" (A. Canevaro<br />
ed A. Neri in "trovare la verità agendo<br />
sulla realtà").<br />
In queste con<strong>di</strong>zioni, anche se il<br />
bambino è più "libero <strong>di</strong> sporcarsi" e<br />
<strong>di</strong> toccare la terra, non viene certamente<br />
favorito un suo più intenso e<br />
sereno incontro con gli elementi naturali.<br />
L'importanza del contatto <strong>di</strong>retto<br />
con gli elementi naturali mi è stata<br />
confermata da D. Kalff quando mi<br />
sono recata a Zurigo, nel 1984, per<br />
seguire un seminario da lei tenuto<br />
sulla terapia del"gioco con la sabbia",
<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Da "Bambini" n°1/1990<br />
alcune sue frasi tratte dai miei appunti<br />
<strong>di</strong> quei giorni:<br />
-"...oggi noi siamo allontanati dagli<br />
elementi naturali: siamo immersi in un<br />
mondo <strong>di</strong> parole, <strong>di</strong> oggetti, <strong>di</strong><br />
macchine ed allontanati dalle nostre<br />
emozioni..."<br />
-"...è importante il contatto <strong>di</strong>retto con<br />
l'elemento (terra, sabbia) per<br />
riprendere il contatto con le nostre<br />
emozioni".<br />
-"...Non si può, e non si deve, elimi -<br />
nare lo sviluppo della tecnica ma il<br />
nostro rapporto con essa può essere<br />
"nutrito" attraverso contatti con la vera<br />
natura".<br />
<strong>La</strong> "<strong>scatola</strong> <strong>azzurra</strong>"nella<br />
scuola<br />
Quando non si può uscire all'aperto<br />
è possibile trasformare le classi in<br />
laboratori degli elementi?<br />
Questa domanda mi spinse a progettare<br />
un nuovo materiale <strong>di</strong>dattico<br />
che permettesse, anche nello spazio<br />
ristretto dell'aula, un sereno e <strong>di</strong>stensivo<br />
incontro dei bambini con gli<br />
elementi naturali.<br />
Per meglio comprendere come sia<br />
arrivata ad utilizzare le "scatole <strong>di</strong><br />
terra o <strong>di</strong> sabbia" in classe e nei corsi<br />
<strong>di</strong> aggiornamento è necessario fare<br />
2<br />
Divisione Servizi Educativi-Settore Servizi per l'Infanzia<br />
Archivio "Bambini"<br />
una brevissima storia, anche se<br />
storia vera è molto lunga e, per<br />
quanto mi riguarda, risale al 1972.<br />
...È stata Livia Aite, proprio nel<br />
a farmi conoscere il gioco della Sé:<br />
bia: tecnica terapeutica che lei u~<br />
va con i bambini. <strong>La</strong> descrizione c<br />
mi fece della terapia e dello stud in<br />
cui accoglieva i bambini mi afj<br />
scinò: il bambino veniva introdot in<br />
una stanza tranquilla dove, al ce tro,<br />
era posta una cassetta rettangolare,<br />
con il fondo <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> azzurro e<br />
contenente sabbia. Lungo le par~<br />
della stanza si trovavano, allineati ~<br />
scaffali, numerosi oggetti in minia -
<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Da "Bambini" n°1/1990<br />
tura rappresentanti tutto quello che si<br />
può osservare nel nostro mondo:<br />
alberi, case, animali feroci e domestici,<br />
uomini e donne, in vari aspetti<br />
della loro vita, etc. Il bambino aveva<br />
tutto a <strong>di</strong>sposizione, poteva scegliere<br />
ciò che desiderava per giocare, per<br />
costruire nella sabbia della cassetta.<br />
Ricordo che questa descrizione<br />
colpì molto la mia fantasia <strong>di</strong> insegnante,<br />
alla continua ricerca <strong>di</strong> idee<br />
per migliorare il proprio modo <strong>di</strong> fare<br />
scuola.<br />
Non potéi fare a meno d'ipotizzare<br />
l'entusiasmo dei miei alunni se<br />
avessero avuto la possibilità <strong>di</strong> entrare<br />
in questa stanza quasi magica che<br />
racchiudeva il mondo intero, che lo<br />
metteva a portata <strong>di</strong> mano, che permetteva<br />
<strong>di</strong> realizzare i paesaggi dei<br />
sogni in pochi centimetri <strong>di</strong> sabbia.<br />
Iniziai a pensare ad un <strong>di</strong>verso uso<br />
delle sabbie re. Mi procurai delle robuste<br />
scatole <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori a<br />
quelle delle sabbiere che esistono in<br />
commercio.<br />
Le <strong>di</strong>mensioni ridotte mi permisero<br />
<strong>di</strong> tenerne più d’una in classe così da<br />
permettere ai bambini <strong>di</strong> giocarci in<br />
piccoli gruppi e in<strong>di</strong>vidualmente.<br />
Creai un "angolo speciale" posto<br />
vicino alle vaschette e ricco <strong>di</strong> scatole<br />
contenenti case, animali, pupazzi,<br />
rametti, sassi, fiori secchi, conchiglie,<br />
etc.<br />
Questi materiali avrebbero potuto<br />
essere presentati singolarmente o<br />
abbinati così da favorire molteplici<br />
esperienze, scoperte, possibilità <strong>di</strong><br />
espressione.<br />
Oltre alle ATTIVITÀ <strong>di</strong> MANIPO-<br />
LAZIONE la "<strong>scatola</strong> <strong>azzurra</strong>" permette:<br />
• ATTIVITÀ utili per lo<br />
SVILUPPO EMOTIVO:<br />
-contatto <strong>di</strong>retto con elementi naturali<br />
(sabbia, terra, acqua, sassi, rami, erbe,<br />
conchiglie, etc.)<br />
-drammatizzazione <strong>di</strong> storie<br />
• ATTIVITÀ utili per lo<br />
SVILUPPO ESPRESSIVO:<br />
-costruire storie, fiabe, avventure<br />
-costruire quadri, paesaggi<br />
-raccontare storie, avventure, fiabe<br />
3<br />
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Archivio "Bambini"<br />
• ATTIVITÀ<br />
LOGICO/MATEMATICHE:<br />
questo materiale, così naturale<br />
e vario, essendo capace <strong>di</strong><br />
suscitare forti emozioni,<br />
facilita nel bambino<br />
riflessioni ed operazioni <strong>di</strong><br />
tipo logico, topologico e<br />
matematico.<br />
• ATTIVITÀ per le<br />
OSSERVAZIONI<br />
SCIENTIFICHE:<br />
-costruzione <strong>di</strong> "micro-ambienti"<br />
<strong>La</strong> SCATOLA AZZURRA è<br />
utilizzata:<br />
negli asili nido<br />
nelle scuole dell'infanzia<br />
nelle scuole elementari<br />
nelle scuole me<strong>di</strong>e<br />
con i bambini in <strong>di</strong>fficoltà (')<br />
Analizzando le caratteristiche <strong>di</strong><br />
questo "nuovo gioco" si vede come<br />
esse corrispondano alle qualità "strutturali-costitutive-espressive",<br />
in<strong>di</strong>cate<br />
in una recente ricerca <strong>di</strong><br />
Cavina/Frabboni(2), sui materiali
<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Da "Bambini" n°1/1990<br />
sui materiali <strong>di</strong>dattici alternativi che la<br />
scuola dovrebbe offrire ai bambini.<br />
<strong>La</strong> ricerca, estremamente interessante<br />
ed intesa a censire la tipologia, la<br />
<strong>di</strong>ffusione e l'uso dei materiali lu<strong>di</strong>ci<br />
nella scuola dell'infanzia, ha evidenziato<br />
come:<br />
"...il repertorio delle qualità dei giocattoli<br />
a scuola risulti pericolosamente<br />
in continuità (con ciò rinforzando la<br />
fissazione percettiva degli stessi mo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> essere della realtà) coi valori<br />
formali esibiti dagli arre<strong>di</strong>/suppellettili<br />
della casa o dai palazzi/strade della<br />
città.<br />
Cosiçché la percezione del bambino<br />
è costretta a rimbalzare iterativamente<br />
(come la pallina <strong>di</strong> un flipper) su og-<br />
getti dalle stesse immutabili qualità<br />
formali: mini strutture lu<strong>di</strong>che in spa-<br />
zi ristretti e limitati; giocattoli dalle<br />
forme euclidee e angolate (tipici del<br />
gioco cognitivo), dalla posizione<br />
ortogonale e fissa, con una forte<br />
staticità e lentezza, dalle superfici a<br />
grana fine e regolare, con consistenze<br />
dure e rigide (legno è bello)". (op. cit.).<br />
È da queste riflessioni che nasce<br />
l'identikit del giocattolo alternativo.<br />
Esso dovrebbe favorire esperienze<br />
<strong>di</strong>verse da quelle fornite dalla vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana, dovrebbe quin<strong>di</strong> essere: -<br />
corposo ed ampio<br />
-con strutture irregolari (non euclidee)<br />
-con ricca possibilità <strong>di</strong> movimento e<br />
<strong>di</strong> trasformazione<br />
-con superfici scabre e corrugate -con<br />
superfici plastiche, flessibili ed<br />
elastiche<br />
-con ricchezza <strong>di</strong> contrasti termici.<br />
Ritornando alla <strong>scatola</strong> <strong>azzurra</strong> è<br />
possibile constatare come essa contenga<br />
in sé molte delle sopracitate<br />
qualità strutturali e possa quin<strong>di</strong> offrire<br />
al bambino:<br />
-esperienze <strong>di</strong> ampio respiro e <strong>di</strong> grande<br />
coinvolgimento emotivo<br />
-strutture irregolari: legni, animali,<br />
sassi, rami, conchiglie, etc.<br />
-ricca possibilità <strong>di</strong> trasformazione:<br />
basta un soffio, un leggero tocco <strong>di</strong><br />
mano ed il paesaggio, il quadro,<br />
possono cambiare totalmente<br />
-il contatto <strong>di</strong>retto con superfici <strong>di</strong>versissime<br />
tra loro: scabre, corrugate,<br />
lisce, plastiche e rigide, con ricchezza<br />
<strong>di</strong> contrasti termici.<br />
Organizzazione della "Scatola<br />
<strong>azzurra</strong>" (3)<br />
Le 2 gran<strong>di</strong> scatole sono state costruite<br />
in modo da essere l'una il coperchio<br />
dell'altra.<br />
In questo modo è possibile:<br />
-proteggere la sabbia o la terra dalla<br />
polvere<br />
-aumentare le possibilità <strong>di</strong> lavoro<br />
mantenendo invariato lo spazio<br />
occupato dall'oggetto quando viene<br />
riposto (le scatole possono essere utilizzate<br />
contemporaneamente da 1 a 8<br />
bambini)<br />
-se un bambino gioca da solo, o se 4<br />
4<br />
Divisione Servizi Educativi-Settore Servizi per l'Infanzia<br />
Archivio "Bambini"<br />
bambini giocano insieme con una<br />
<strong>scatola</strong>, gli oggetti miniaturizzati<br />
possono restare a <strong>di</strong>sposizione ed or<strong>di</strong>nati<br />
nella seconda.<br />
I contenitori colorati più piccoli<br />
servono per RAGGRUPPARE IN<br />
MODO LOGICO gli oggetti<br />
miniaturizzati permettendo al<br />
bambino <strong>di</strong> rimettere ogni materiale al<br />
suo posto, una volta terminato il lavoro:
<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Da "Bambini" n°1/1990<br />
-le casette nel contenitore rosso<br />
-gli alberi nel contenitore verde<br />
-i pupazzi nel contenitore rosa<br />
-gli animali nel contenitore giallo<br />
-la sabbia ed il setaccio nel contenitore<br />
arancione (il setaccio serve per<br />
recuperare velocemente gli oggetti<br />
quando il lavoro è terminato)<br />
-i materiali <strong>di</strong> "recupero" nei contenitori<br />
più piccoli (per materiali <strong>di</strong><br />
recupero intendo: sassi, rametti, conchiglie,<br />
fiori secchi, tessere colorate<br />
per mosaico, etc.)<br />
I <strong>di</strong>versi colori dei contenitori stimolano<br />
attività:<br />
-<strong>di</strong> confronto (es.: tra oggetto e oggetto)<br />
-<strong>di</strong> associazione (es.: tra oggetto e<br />
colore)<br />
-sull'orientamento nello spazio (es.:<br />
gli animali si trovano nella <strong>scatola</strong> che<br />
si trova in alto a destra, i sassolini si<br />
trovano nelle scatoline piccole in<br />
basso a sinistra)<br />
-sul concetto <strong>di</strong> "probabilità" (es.: è<br />
probabile che gli alberi non si trovino<br />
nella <strong>scatola</strong> rosa)<br />
5<br />
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Archivio "Bambini"<br />
I bambini con <strong>di</strong>fficoltà motorie<br />
possono, con facilità e concretamen-.<br />
te, operare sullo spazio e sul tempo.<br />
Alcune proposte <strong>di</strong> lavoro<br />
Le storie: ho dato l'abitu<strong>di</strong>ne ai<br />
bambini <strong>di</strong> chiamarmi quando hanno<br />
terminato il gioco. Così possc<br />
ascoltare il loro racconto ed, eventualmente,<br />
fotografare la <strong>scatola</strong>.<br />
Alcune volte mi chiamano per de<br />
scrivermi una situazione e mi spiegano<br />
che il gioco non è finito perché<br />
devono succedere altre cose.<br />
È così che, fotografando le scene in<br />
sequenza, sono nate le storie.Usando<br />
le <strong>di</strong>apositive possiamo rivederle tutti<br />
insieme: gli autori sono molto orgo -<br />
f) da "Il giocattolo nellascuola mater na" <strong>di</strong><br />
Cavina/Fabbroni, ed. Franco Angel<br />
r) <strong>La</strong> <strong>scatola</strong> <strong>azzurra</strong> è prodotta dalla<br />
"DIDATTICA TRIESTINA" e fa parte de<br />
nuovi materiali del M.C.E.<br />
Per informazioni rivolgersi c/o Del Re, v<br />
Monte Boè 27, Favaro Veneto, 30030 (Ve<br />
nezia)
<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Da "Bambini" n°1/1990<br />
gliosi <strong>di</strong> farle conoscere ai compagni e<br />
la proiezione stimola tutti ad<br />
inventarne altre.<br />
I Presepi: ...si avvicinava il Natale<br />
...in classe alcuni bambini iniziarono a<br />
parlare del Presepio. Alcuni lo<br />
facevano a casa, altri no. Proposi <strong>di</strong><br />
costruire ognuno il proprio dentro la<br />
<strong>scatola</strong> <strong>azzurra</strong>. Ci occorrevano casette,<br />
alberi, animali, pecorelle, pastori,<br />
re Magi, Gesù bambino, Maria<br />
e Giuseppe in miniatura!<br />
Coinvolsi i genitori: ogni bambino<br />
portò un "pezzetto" del Presepio. In<br />
breve tempo una <strong>scatola</strong> si riempì <strong>di</strong><br />
materiali bellissimi. Iniziammo a lavorare:<br />
- <strong>La</strong> <strong>scatola</strong> con la sabbia e quelle con<br />
il materiale furono messe sulla finestra<br />
in modo da fornire ad ogni bambino<br />
isolamento e concentrazione. -I<br />
bambini lavorarono a turno e da soli.<br />
- Terminato il presepio mi chiamavano<br />
per fare la fotografia.<br />
-Le <strong>di</strong>apositive vennero proiettate ai<br />
genitori in un incontro <strong>di</strong> classe.<br />
Logico-matematica: per quanto<br />
riguarda l’educazione logico<br />
matematica nella scuola dell’infanzia<br />
il bambino dovrebbe essere aiutato a<br />
fare quattro tipi fondamentali <strong>di</strong><br />
esperienze: esperienze <strong>di</strong> tipo<br />
topologico,<br />
<strong>di</strong> classificazione, <strong>di</strong> seriazione e sul<br />
concetto <strong>di</strong> quantità. È sufficiente<br />
soffermarsi sul lavoro <strong>di</strong> un solo<br />
bambino per comprendere quale ricchezza<br />
<strong>di</strong> esperienze (del tipo sopracitato)<br />
offra questo modo <strong>di</strong> giocare<br />
con la sabbia.<br />
a) Possiamo "leggere" i lavori terminati<br />
insieme ai bambini:<br />
- c'è UN cavallo GRANDE<br />
- ci sono TANTI animali PICCOLI<br />
-ci sono DUE orsi coricati -UN cigno<br />
nuota DENTRO il lago -le pecorelle<br />
bianche sono INTORNO al bambino<br />
- il cavallo è DENTRO al recinto -i<br />
DUE pastori sono FUORI del cerchio<br />
degli animali<br />
- gli orsi sono LONTANI dal cigno -le<br />
pecore sono VICINE al bambino.<br />
b) Possiamo metterci a giocare insieme<br />
al bambino che ha più <strong>di</strong>fficoltà<br />
per fargli delle proposte.<br />
Per esempio:<br />
- costruiamo un recinto?<br />
-costruiamo una strada che va dal lago<br />
al recinto?<br />
-mettiamo gli orsi dentro al recinto?<br />
- facciamo uscire il cavallo dal recinto?<br />
6<br />
Divisione Servizi Educativi-Settore Servizi per l'Infanzia<br />
Archivio "Bambini"<br />
-il cavallo è solo ne mettiamo un altro<br />
insieme a lui?<br />
ne mettiamo due?<br />
-quanti cavalli ci sono ora dentro il<br />
recinto?<br />
-un cavallo esce e va a mangiare<br />
lontano dal recinto...<br />
È dunque possibile:<br />
1) aiutare i bambini a "leggere" in<br />
termini logico-matematici i paesaggi<br />
terminati.<br />
2) Inserirsi <strong>di</strong>rettamente nel gioco per<br />
fare acquisire tali concetti in mo<br />
do non astratto ma attraverso la concreta<br />
esperienza lu<strong>di</strong>ca.<br />
Lo sviluppo del linguaggio: molto<br />
spesso nelle scuole si è soliti far parlare<br />
i bambini in gruppo. Il momento della<br />
conversazione è il momento in cui ci si<br />
mette tutti in cerchio<br />
per"chiacchierare". Spesso in queste situazioni<br />
finisce <strong>di</strong> parlare chi già padroneggia<br />
molto bene il linguaggio<br />
verbale, cioè chi ha meno bisogno <strong>di</strong><br />
parlare. Chi ha <strong>di</strong>ffiçoltà tace e..., nel<br />
migliore dei casi, ascolta.<br />
Sono convinta che una delle molle<br />
che spingono il bambino a chiacchierare<br />
sia quella <strong>di</strong> suscitare IL<br />
PIACERE DI PARLARE (ve<strong>di</strong> L. Lentini,<br />
"Il bambino e la lingua parlata",<br />
Armando) recuperando il massimo<br />
spazio per i momenti <strong>di</strong> rapporto più<br />
in<strong>di</strong>viduale dove l'allegria, il buffo, il<br />
contatto corporeo, la fiducia, la non<br />
paura <strong>di</strong> sbagliare possano incoraggiare<br />
l'espressione verbale.<br />
In questo senso ho potuto constatare<br />
che la <strong>scatola</strong> <strong>azzurra</strong>, favorendo<br />
stimolanti situazioni <strong>di</strong> gioco legate<br />
all'affettività, aiuta i bambini, con<br />
<strong>di</strong>fficoltà, ad esprimersi verbalmente.<br />
A volte sono io che mi soffermo a<br />
chiacchierare con il bambino partendo<br />
dalle avventure che animali o pupazzi<br />
compiono nella <strong>scatola</strong>, a volte è un<br />
compagno che, giocando con lui, lo<br />
aiuta, senza rendersene conto, l<br />
raccontare.