Trasferimento tecnologico per l'Automazione nel Settore Calzaturiero
Trasferimento tecnologico per l'Automazione nel Settore Calzaturiero
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Progetto di Ricerca: Relazione Finale<br />
DISTRETTO<br />
CALZATURIERO<br />
VENETO<br />
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong><br />
<strong>per</strong> <strong>l'Automazione</strong><br />
<strong>nel</strong> <strong>Settore</strong> <strong>Calzaturiero</strong>
Si ringraziano <strong>per</strong> la collaborazione alla realizzazione del progetto:<br />
Stefano Cenci, Giulio Rosati, Aldo Rossi, Riccardo Secoli<br />
DIMEG – Dipartimento di Innovazione Meccanica e Gestionale<br />
Gianpiero Menegazzo<br />
Rappresentante Patto di Distretto<br />
Mauro Tescaro, Mario Zambelli, Cristina Chi<strong>nel</strong>lato<br />
Politecnico <strong>Calzaturiero</strong> scarl<br />
Maddalena Riccio<br />
ACRIB Servizi srl<br />
Franco Cestonaro, Vittorino Martarello<br />
CNA di Rovigo (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa)<br />
Franco Scantamburlo<br />
Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”<br />
Maurizio Simion<br />
Studio Simion & Partners - Studio Commercialisti Associati<br />
Auditors & Advisors s.rl<br />
Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta<br />
Le Aziende che hanno partecipato al CTS:<br />
Agostini Calzaturificio Srl, Ballin Franco & C. Srl, Barbato Srl, Bond Street Sas, Del Brenta Srl,<br />
Iris Spa , Moda di Fausto Spa, Mima Srl, Peron Srl, Rossimoda Spa<br />
Le Aziende aderenti al progetto ed il loro <strong>per</strong>sonale dipendente<br />
<strong>per</strong> le attività di s<strong>per</strong>imentazione e ricerca<br />
Realizzazione testi<br />
Stefano Cenci, Nicola Mazzucato, Riccardo Secoli<br />
Progetto grafico e impaginazione<br />
Lucio Monaro La Press<br />
Con il contributo della Regione Veneto L.R. 8/2003<br />
In collaborazione con:<br />
Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Via Mazzini, 2 – 30039 Stra (Ve) Italy<br />
tel. +39.049.9801422<br />
fax. +39.049.9800503<br />
info@distrettocalzaturieroveneto.it<br />
www.distrettocalzaturieroveneto.it<br />
Rovigo
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong><br />
<strong>per</strong> <strong>l'Automazione</strong><br />
<strong>nel</strong> <strong>Settore</strong> <strong>Calzaturiero</strong><br />
Progetto di Ricerca: Relazione Finale / Dicembre 2008
Prefazione<br />
IL METADISTRETTO CALZATURIERO<br />
VENETO TRA TRADIZIONE<br />
E INNOVAZIONE<br />
di Vendemmiano Sartor<br />
In un momento di riflessione come quello attuale, caratterizzato<br />
dall'esigenza di affrontare nuove criticità internazionali che hanno determinato<br />
forti cambiamenti <strong>nel</strong> mondo economico, <strong>nel</strong>le regole e <strong>nel</strong>le ragioni di scambio,<br />
è indispensabile una generale riconsiderazione di rilancio e consolidamento<br />
della competitività dei territori produttivi regionali.<br />
Il Veneto che ha sofferto, più di altri, la velocità dei processi di<br />
globalizzazione, si è attrezzato e si sta attrezzando <strong>per</strong> fornire una risposta<br />
adeguata, consapevole che la propria realtà produttiva è ancora un valore saldo e<br />
con buone prospettive.<br />
La presentazione di questa pubblicazione che riassume il lavoro svolto e i<br />
risultati che il Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto ha raggiunto mi <strong>per</strong>mette di<br />
esprimere la mia ammirazione all’impegno di queste aziende manifatturiere, che<br />
cercano di far convivere giorno dopo giorno, tradizione e innovazione, antichi<br />
sa<strong>per</strong>i con tecniche all’avanguardia, storia e futuro ben interpretando la volontà<br />
del legislatore regionale. La vostra inventiva appare evidente <strong>nel</strong> momento in<br />
cui ci si confronta con la tipologia di prodotto che il mercato ed il consumatore<br />
richiedono e che sapienti artigiani realizzano incontrando le diverse esigenze.<br />
La realtà produttiva veneta, apprezzata in Italia e <strong>nel</strong> mondo, è supportata<br />
da una moderna politica di sostegno alle imprese grazie alla collaborazione di<br />
tutte le forze istituzionali. Più di cinque anni di azione efficace e mirata, se si<br />
pensa che i distretti veneti dai 28 del 2003, sono oggi 44 (di cui 34 Distretti e 10<br />
Metadistretti) realtà riconosciute dalla Regione, con il coinvolgimento di più di<br />
9.000 imprese <strong>per</strong> un totale di quasi 300.000 lavoratori.<br />
Dal 2003 al 2008 sono stati emanati 6 Bandi <strong>per</strong> i Distretti/Metadistretti<br />
<strong>per</strong> un totale di oltre 96 milioni di euro di stanziamenti regionali, a fronte di<br />
progettualità presentate, e quindi, <strong>per</strong> un volume economico di investimenti<br />
I
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
potenziale di circa 280 milioni di euro.<br />
La Legge regionale 8/2003 che il Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto ha<br />
saputo utilizzare ha dimostrato in questi cinque anni la fondatezza delle scelte<br />
o<strong>per</strong>ate dalla Regione Veneto che, proprio anche grazie alle indicazioni giunte<br />
dai destinatari della Legge, <strong>nel</strong> marzo 2006 ne ha approvato una rivisitazione,<br />
con un cammino veloce, concertato e concreto che è andato ben al di là degli<br />
schieramenti politici, inserendo al suo interno tante novità come i metadistretti,<br />
le aggregazioni di filiera, i nuovi parametri <strong>per</strong> favorire l’aggregazione, il<br />
rafforzamento delle misure rivolte alla ricerca e all’innovazione.<br />
L’innovazione in quanto motore della produzione e fattore di<br />
valorizzazione della conoscenza e della ricerca è l’elemento centrale della<br />
politica economica regionale, che mira a risolvere l’equazione tra crescita<br />
economica, competitività e occupazione da una parte, sostenibilità ambientale e<br />
coesione sociale dall’altra. Il ruolo cruciale svolto dai Distretti/Metadistretti<br />
produttivi, <strong>nel</strong> processo di sviluppo dell’economia italiana e del Veneto in<br />
particolare, testimonia che alcune importanti opportunità si possono cogliere<br />
solo collettivamente, come ha ben dimostrato il Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong><br />
Veneto coinvolgendo e coordinando centinaia di imprese che vedono coinvolti<br />
migliaia di lavoratori e artigiani con risorse altamente specializzate.<br />
I progetti di ricerca e innovazione che avete realizzato partecipando agli<br />
annuali bandi di assegnazione delle risorse testimoniano che i distretti sono<br />
l'esempio che le politiche <strong>per</strong> lo sviluppo possono anche non concentrarsi<br />
esclusivamente sulla relazione tra innovazione e ricerca. Rappresentano infatti<br />
l'evoluzione del concetto stesso di innovazione che passa dal semplice modello<br />
lineare <strong>nel</strong> quale la R&S si trova al punto di partenza, al modello sistemico che<br />
nasce dalle interazioni tra aziende, organizzazioni, il loro ambiente o<strong>per</strong>ativo e le<br />
istituzioni locali, realizzando un circolo virtuoso <strong>nel</strong> quale la ricerca scientifica<br />
genera l'innovazione che a sua volta sostiene la crescita continuando ad<br />
assecondare la ricerca <strong>per</strong> creare nuove conoscenze.<br />
Vendemmiano Sartor<br />
Assessore alle Politiche dell'economia,<br />
dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione - Regione Veneto<br />
II
Presentazione<br />
Introduzione<br />
I fattori competitivi che accomunano le Aziende del Metadistretto<br />
<strong>Calzaturiero</strong> Veneto sono la flessibilità e la capacità di innovare il prodotto<br />
sia dal punto di vista stilistico che tecnico.<br />
Tali capacità che utilizzano, come principali strumenti, l’intuizione e<br />
la creatività sostenute dall’es<strong>per</strong>ienza e dal know-how di prodotto, devono<br />
essere aggiornate e sviluppate <strong>per</strong> soddisfare le nuove esigenze del mercato,<br />
soprattutto a fronte della presenza di nuovi competitori ed alla mancanza di<br />
<strong>per</strong>sonale qualificato.<br />
L’innovazione deve riguardare <strong>per</strong>ò non solo il prodotto, ma anche il<br />
processo produttivo e i macchinari impiegati, in tal senso in molti settori si<br />
punta sull’introduzione di una sempre maggiore automazione, fino ad<br />
arrivare a realizzare linee di produzione completamente automatizzate.<br />
Nel settore delle calzature, ampi sforzi in questa direzione sono già<br />
stati fatti <strong>per</strong> la produzione di scarpe con suola in gomma: esistono infatti<br />
molti esempi di linee produttive automatiche o semi-automatiche <strong>nel</strong>le quali<br />
sono impiegate con profitto delle celle robotizzate, al pari di quanto accade<br />
<strong>nel</strong>le linee di assemblaggio del settore automobilistico.<br />
Più problematica si presenta invece la ricerca di soluzioni<br />
automatizzate da introdurre <strong>nel</strong>le linee produttive delle calzature <strong>per</strong> l’alta<br />
moda (settore in cui si inseriscono la maggior parte dei calzaturifici del<br />
Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto) pochè le richieste in termini di<br />
precisione, accuratezza e qualità del prodotto finito sono molto più<br />
stringenti rispetto a quelle tipiche della produzione di massa.<br />
L’attività condotta <strong>nel</strong> progetto “<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong><br />
l’Automazione <strong>nel</strong> <strong>Settore</strong> <strong>Calzaturiero</strong>” realizzato <strong>nel</strong>l’ambito della Legge<br />
Regionale 4 aprile 2003, n.8: “Disciplina dei Distretti Produttivi ed<br />
interventi di politica industriale locale – Bando 2007”, ha consentito l’analisi<br />
dello stato dell’arte dei sistemi automatici, attualmente, esistenti <strong>per</strong> il<br />
settore e la valutazione dei possibili miglioramenti ai processi che possono<br />
derivare dall’introduzione delle più recenti innovazioni nei campi della<br />
III
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
robotica, dell’informatica e della meccatronica in genere.<br />
Il lavoro di ricerca realizzato conferma l’interesse delle aziende<br />
calzaturiere <strong>per</strong> l’adozione di nuove tecnologie che consentano<br />
l’automazione di alcune fasi produttive, propone delle linee guida <strong>per</strong><br />
l’automazione e promuove soluzioni di tipo organizzativo/logistico e<br />
<strong>tecnologico</strong>/produttivo che devono essere di stimolo alle aziende di<br />
calzature ed ai produttori di tecnologia <strong>per</strong> iniziare una vera e propria<br />
rivoluzione tecnologica in un settore che è ancora basato su lavorazioni di<br />
tipo artigianale.<br />
Giuseppe Baiardo<br />
Presidente ATI “Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto”<br />
IV
Indice<br />
Introduzione<br />
INTRODUZIONE ............................................................................... 1<br />
Finalità del progetto ............................................................................. 1<br />
Elenco delle aziende coinvolte <strong>nel</strong> progetto ....................................... 1<br />
1. PANORAMICA DELLA LOGISTICA<br />
DEL METADISTRETTO CALZATURIERO VENETO................. 3<br />
2. STATO DELL’ARTE DEI MACCHINARI<br />
PER I CALZATURIFICI .................................................................... 7<br />
2.1 Sistemi <strong>per</strong> la produzione di scarpe con suola in gomma ................... 7<br />
2.1.1 Desma tec.............................................................................................. 9<br />
2.1.2 Wenzhou shenlong imp. & exp. co. ..................................................... 19<br />
2.1.3 Robot system srl.................................................................................... 21<br />
2.1.4 Actis sa................................................................................................... 25<br />
2.1.5 Itia-cnr, des & mc lab ........................................................................... 28<br />
2.2 Produttori di macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici.......................................... 30<br />
2.2.1 Molina & Bianchi spa ........................................................................... 30<br />
2.2.2 Torti s.r.l................................................................................................ 34<br />
2.2.3 Sagitta.................................................................................................... 36<br />
2.2.4 Fioretto snc ........................................................................................... 39<br />
2.2.5 Comec srl .............................................................................................. 41<br />
2.2.6 Officine Besser...................................................................................... 44<br />
2.2.7 Tecno2 srl.............................................................................................. 46<br />
2.2.8 Cosmopol srl ......................................................................................... 48<br />
2.2.9 Mec-val srl............................................................................................. 51<br />
2.2.10 Ormac spa.............................................................................................. 54<br />
2.2.11 Garfas macchine srl............................................................................... 58<br />
2.2.12 Ger elettronica srl ................................................................................. 59<br />
2.2.13 Talamonti srl ......................................................................................... 61<br />
V
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.14 Brustia & c. spa e Alfameccanica srl .................................................... 64<br />
2.2.15 Atom spa................................................................................................ 68<br />
2.2.16 Comas srl............................................................................................... 70<br />
2.2.17 Tucano macchine srl ............................................................................. 73<br />
2.2.18 Elettrotecnica B.C. spa......................................................................... 76<br />
2.2.19 Officine meccaniche Cerim spa ........................................................... 78<br />
3. STATO ATTUALE DELLA PRODUZIONE<br />
NEI CALZATURIFICI DEL METADISTRETTO<br />
CALZATURIERO VENETO .............................................................. 81<br />
3.1 Aziende visitate..................................................................................... 81<br />
3.2 Quantità/tipologia di prodotti............................................................... 82<br />
3.3 Organizzazione...................................................................................... 83<br />
3.3.1 Modelleria ............................................................................................. 87<br />
3.3.2 Taglio..................................................................................................... 89<br />
3.3.3 Giunteria / orlatura ............................................................................... 92<br />
3.3.4 Montaggio / manovia............................................................................. 96<br />
3.3.5 Finissaggio............................................................................................. 109<br />
3.3.6 Inscatolamento...................................................................................... 112<br />
4. POSSIBILI AREE DI INTERVENTO.............................................. 115<br />
4.1 Organizzazione logistica ....................................................................... 116<br />
4.2 Interventi sui sistemi di produzione .................................................... 117<br />
5. SOLUZIONI PROPOSTE................................................................... 119<br />
5.1 Parte gestionale..................................................................................... 119<br />
5.1.1 Layout dell’impianto............................................................................. 119<br />
5.1.2 Magazzino automatico .......................................................................... 124<br />
5.2 Sistemi di produzione........................................................................... 133<br />
5.2.1 Riconoscimento difetti del pellame...................................................... 133<br />
5.2.2 Premonta/monta.................................................................................... 147<br />
VI
Introduzione<br />
5.2.3 Cardatura............................................................................................... 155<br />
5.2.4 Forno ..................................................................................................... 170<br />
5.2.5 Lucidatura ............................................................................................. 171<br />
5.2.6 Packaging .............................................................................................. 172<br />
5.3 Gestione qualità .................................................................................... 173<br />
5.3.1 Difetti sui componenti.......................................................................... 173<br />
5.3.2 Prodotto finito ....................................................................................... 177<br />
6. CONCLUSIONI .................................................................................. 179<br />
VII
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
VIII
INTRODUZIONE<br />
FINALITA’ DEL PROGETTO<br />
Il progetto di ricerca, svolto dal gruppo di ricerca in automazione<br />
industriale del Dipartimento di Innovazione Meccanica e Gestionale<br />
dell’Università degli Studi di Padova e dal Politecnico <strong>Calzaturiero</strong> è<br />
brevemente descritto nei seguenti punti:<br />
- Analisi dei fabbisogni di automazione delle aziende del settore<br />
calzaturiero attraverso visite aziendali e la predisposizione di un<br />
questionario quali/quantitativo da sottoporre alle Aziende del<br />
Metadistretto;<br />
- Analisi critica del processo di produzione e della logistica con<br />
individuazione delle o<strong>per</strong>azioni che si prestano maggiormente ad<br />
essere automatizzate;<br />
- Valutazione di possibili nuove configurazioni dei layout della fabbrica,<br />
del sistema di approvvigionamento e del magazzino;<br />
- Realizzazione di una ricerca sullo stato dell’arte delle tecnologie di<br />
automazione e sulle applicazioni realizzate <strong>per</strong> il settore calzaturiero;<br />
ELENCO DELLE AZIENDE COINVOLTE NEL PROGETTO<br />
Il progetto ha visto il coinvolgimento di gran parte della filiera del<br />
Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto, soprattutto medie e piccole imprese<br />
delle provincie di Treviso, Vicenza, Verona oltre all’interesse da parte delle<br />
associazioni del settore come l’Associazione Provinciale di Rovigo <strong>per</strong> la<br />
Piccola e Media Impresa, l’Associazione dei Calzaturifici della Riviera del<br />
Brenta, l’Associazione Artigiani e Piccola Media Impresa “Città della<br />
Riviera del Brenta”, l’Università degli Studi di Padova, <strong>nel</strong> particolare il<br />
gruppo di Robotica con sede <strong>nel</strong> Dipartimento di Innovazione Meccanica e<br />
Gestionale che ha svolto il progetto.<br />
1
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Questa indagine sulle possibilità di intervento <strong>nel</strong> processo produttivo è<br />
nata dalla necessità delle piccole e medie imprese <strong>per</strong> contrastare i sempre<br />
più crescenti costi di produzione e compensare la mancanza di ricambio<br />
della manodo<strong>per</strong>a visto il calo <strong>nel</strong> settore di circa 2000 unità tra il 2001 e il<br />
2007 (dati ACRIB); il tutto tenendo sempre come obbiettivo principe il<br />
mantenimento dell’elevato standard qualitativo dei prodotti che<br />
caratterizzano la zona del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto.<br />
Le aziende che si sono prestate all’analisi del settore sono state:<br />
• Calzaturificio Rossi Moda S.p.a.<br />
Via Venezia,22 Vigonza (VE)<br />
• Calzaturificio Mima S.r.l.<br />
Via Roverelli, 28 Fosso' (VE)<br />
• Barbato S.r.l<br />
2<br />
Via Q.I 3° Strada 1, Fiesso D’Artico (VE)<br />
• Ballin Franco & C. S.r.l.<br />
Via Riviera del Brenta, 213 Fiesso D’Artico (VE)<br />
• Del Brenta S.r.l.<br />
Via Julia, 1/3 Perarolo di Vigonza (PD)<br />
• Bond Street S.a.s.<br />
via Belfiore, 47 Rovigo<br />
• Agostini Calzaturificio S.r.l.<br />
Via Garibaldi, 24 Vigonovo (PD)<br />
• Peron S.r.l.<br />
Via Premaore, 57 Camponogara (VE)<br />
• Moda di Fausto S.p.a.<br />
Via C. Colombo, 24 Vigonovo (PD)<br />
• Iris S.p.a.<br />
Via Pampagnina, 42 Fiesso D’Artico (VE)
Capitolo I<br />
PANORAMICA DELLA LOGISTICA DEL<br />
METADISTRETTO CALZATURIERO<br />
VENETO<br />
Il settore calzaturiero in Veneto conta oltre un migliaio di aziende<br />
pari a oltre il 15% del totale nazionale, con circa 20.000 addetti (20% del<br />
totale nazionale); a queste aziende/addetti se ne debbono aggiungere<br />
almeno altrettanti facenti parte della “filiera” produttiva.<br />
Si tratta di una realtà di piccolissime, piccole e medie imprese, tanto<br />
che il 99% del totale delle aziende occupa da 0 a 99 addetti.<br />
La diffusione sul territorio regionale copre 6 provincie su 7 (Belluno<br />
esclusa).; in ogni provincia esistono tradizioni, specificità, unicità che<br />
rendono i calzaturieri veneti il più completo sistema <strong>nel</strong> contesto italiano,<br />
rappresentando in questo modo un referente fondamentale <strong>per</strong> il mercato<br />
mondiale.<br />
In Veneto possiamo individuare 5 aree calzaturiere ben precise con<br />
altrettante specializzazioni: il Montebellunese (provincia di Treviso), il<br />
rodigino, il veronese, il vicentino e la Riviera del Brenta (racchiusa tra le<br />
provincie di Venezia e Padova).<br />
In provincia di Treviso, specie <strong>nel</strong> Montebellunese, troviamo una<br />
produzione d’eccellenza <strong>per</strong> calzature sportive, tanto da avere in questo<br />
territorio una concentrazione che vanta un primato a livello mondiale se si<br />
pensa al numero di aziende (circa 400) con un volume d’affari di qualche<br />
miliardo di euro.<br />
In provincia di Rovigo, ed in particolare <strong>nel</strong> triangolo tra Fratta<br />
Polesine, Lendinara e Villanova del Ghebbo, esiste una realtà calzaturiera di<br />
livello medio-alto che negli anni si è affermata nei mercati, soprattutto <strong>nel</strong>le<br />
calzature <strong>per</strong> uomo e <strong>per</strong> donna ma anche <strong>per</strong> bambino.<br />
Le aziende racchiuse <strong>nel</strong>la Riviera del Brenta ricoprono il 65.2% delle<br />
aziende del Veneto e il 9.8% rispetto al panorama italiano, <strong>per</strong> un totale di<br />
3
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
221 calzaturifici dislocati tra la provincia di Venezia(135) e la provincia di<br />
Padova(86) .<br />
Considerando anche le aziende satelliti, produttrici di accessori e le<br />
modellerie, si raggiungono tra le provincie di Venezia e Padova un totale di<br />
708 aziende (dati ACRIB 2007).<br />
Sul piano storico la produzione calzaturiera in Veneto vanta oltre 7<br />
secoli di tradizione: risale infatti al 1268 il primo documento <strong>nel</strong> quale viene<br />
ad essere sancita la costituzione di una Confraternita di Calzaturieri<br />
(“calegheri”) a Venezia.<br />
Il moderno settore calzaturiero è evidente verso la fine del 1800.<br />
Tanto in Riviera del Brenta che <strong>nel</strong> trevigiano e <strong>nel</strong> vicentino, si trovano<br />
insediamenti calzaturieri che cercano di applicare concetti produttivi<br />
industriali a lavorazioni – <strong>per</strong> loro natura – prettamente artigianali.<br />
Nate quindi come botteghe artigianali, le aziende risiedono tutt’oggi<br />
generalmente all’interno di complessi urbani/abitativi e non in proprie zone<br />
industriali.<br />
Gli edifici sede delle aziende calzaturiere hanno spesso una vetustà<br />
più elevata, in media di circa un decennio, rispetto alla data di inizio<br />
dell’attività.<br />
In questa condizione risultano l’30% delle ditte, mentre il rimanente<br />
70% presenta una contemporaneità tra la costruzione dell’insediamento<br />
produttivo e l’effettivo avvio dall’attività.<br />
Tale scarto indica che, <strong>nel</strong>la maggioranza dei casi, le attività<br />
produttive sono state avviate in edifici già esistenti, progettati e <strong>per</strong> lunghi<br />
tempi impiegati in attività manifatturiere differenti, <strong>per</strong> dimensioni<br />
aziendali e tipologia di impianti produttivi.<br />
La vetustà degli insediamenti produttivi emerge osservando le<br />
proporzioni dei reparti e/o la loro irrazionale distribuzione.<br />
Gli edifici sede delle aziende di più vecchio insediamento presentano<br />
spesso dimensioni inadeguate, a causa dell’ubicazione all’interno di centri<br />
storici e in locali angusti; mentre le aziende di recente costruzione si<br />
presentano <strong>nel</strong>le zone industriali adiacenti ad aziende fornitrici, limitando<br />
4
Capitolo I - Panoramica della logistica del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
quindi il costo di trasporto delle materie prime.<br />
L’indagine svolta ha evidenziato che <strong>nel</strong> 80% delle aziende vi è un<br />
unico locale adibito alla produzione, e locali adibiti a magazzino<br />
semilavorati/prodotto finito generalmente risiedono <strong>nel</strong>lo stessa area della<br />
produzione; uffici amministrativi e modelleria generalmente risiedono in<br />
locali separati.<br />
Comprese in questa <strong>per</strong>centuale vi sono:<br />
- sia aziende che svolgono un'unica fase del ciclo di produzione<br />
della calzatura, condizione adeguata in quanto ad un locale<br />
corrisponde una sola fase lavorativa;<br />
- sia aziende con più fasi lavorative, condizione inadeguata<br />
poiché in un unico locale sono presenti più lavorazioni;<br />
L’indagine ha evidenziato che diversi calzaturifici hanno come<br />
aziende satelliti della stessa holding, aziende fornitrici come tomaifici e<br />
solettifici.<br />
Altre aziende, <strong>per</strong> ridurre i costi hanno optato <strong>per</strong> svolgere le<br />
o<strong>per</strong>azioni del reparto giunteria, a domicilio in relazione alla stagionalità o al<br />
carico di lavoro aziendale. La fase di assemblaggio della scarpa viene svolta<br />
interamente <strong>nel</strong>la sede italiana.<br />
Le aziende che sono costituite da un’unica azienda, generalmente<br />
hanno fornitori delle materie prime <strong>nel</strong>la medesima zona dove risiede<br />
l’azienda principale, con il vantaggio che i tempi <strong>per</strong> consegna dei materiali<br />
sono ridotti al minimo.<br />
5
Capitolo II<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
STATO DELL’ARTE DEI MACCHINARI PER<br />
I CALZATURIFICI<br />
2.1 SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI SCARPE CON<br />
SUOLA IN GOMMA<br />
Nella produzione di scarpe con suola in gomma, l’applicazione di<br />
quest’ultima può avvenire in due modi: la suola può essere prima stampata e<br />
poi successivamente viene incollata alla tomaia (metodo detto “ordinario”),<br />
oppure la suola può essere iniettata direttamente sulla tomaia in modo da<br />
ottenere delle scarpe complete con una singola o<strong>per</strong>azione.<br />
Con il secondo metodo il poliuretano che formerà la suola viene<br />
iniettato in uno stampo che contiene anche la tomaia, il fissaggio delle due<br />
parti della scarpe viene quindi garantito dall’adesività intrinseca del<br />
poliuretano stesso.<br />
Il metodo dell’iniezione diretta è usato solitamente <strong>per</strong> i poliuretani<br />
bicomponenti liquidi (PU), ma è altrettanto valido anche <strong>per</strong> i poliuretani<br />
termoplastici (TPU).<br />
Con l’iniezione diretta è possibile dosare il colore, regolare densità e<br />
durezza della suola e produrre suole multistrato (vari differenti colori e<br />
densità) in una sola o<strong>per</strong>azione, su una sola macchina.<br />
Per migliorare le proprietà meccaniche della suola, si stampa prima<br />
un sottile strato di polimero quasi compatto, poi si inietta un’intersuola<br />
espansa, in modo da creare una suola a doppia densità che risulta leggera,<br />
confortevole e molto resistente.<br />
Nell’ambito della produzione di scarpe con suola in gomma esistono<br />
molti casi industriali che dimostrano come l’automazione della linea<br />
produttiva possa migliorare la qualità, la produttività e la redditività<br />
economica degli impianti.<br />
Nel settore della produzione di scarpe con suola in gomma i robot<br />
7
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
possono aumentare la produzione fino al 30%, abbassando i costi e<br />
incentivando soluzioni innovative.<br />
I robot possono, <strong>per</strong> esempio, spruzzare l’agente rilasciante <strong>nel</strong>lo<br />
stampo, spalmare il collante con precisione e ripetibilità, eseguire la<br />
cardatura, svolgere la funzione di prelievo e posizionamento di parti di suole<br />
o forme, rimuovere scarpe, stivali o suole dagli stampi e rifilare bordi; il<br />
tutto in modo continuativo.<br />
Si presentano qui di seguito alcuni produttori di impianti<br />
automatizzati dedicati alla realizzazione di scarpe con suole in gomma.<br />
8
2.1.1 DESMA TEC<br />
Desma Tec<br />
Desmastraße 3–5<br />
D 28832 Achim, Germany<br />
Tel: +49 42029900<br />
Fax: +49 4202990210<br />
info@desmatec.com<br />
www.desma-tec.de<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
La Desma Tec effettua progettazione di linee produttive<br />
automatizzate su misura, sia <strong>per</strong> la produzione di scarpe con suola iniettata<br />
sia <strong>per</strong> la produzione di calzature con suola di gomma incollata; i materiali<br />
impiegati possono essere sia poliuretani (PU), sia materiali termoplastici<br />
(TP) o gomma.<br />
L’attività di progettazione può riguardare sia la realizzazione di una<br />
linea completa e nuova, sia l’integrazione di sistemi automatizzati all’interno<br />
della linea produttiva già esistente di un calzaturificio.<br />
Figura 2.1 - Esempio di Rapid Tooling indiretto e soft.<br />
9
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
L’automazione può essere fatta intervenire su diverse fasi del processo di<br />
costruzione della scarpa:<br />
- Sullo stampo: deposizione dell’agente rilasciante, prelievo e<br />
posizionamento del prodotto finito<br />
- Sulla tomaia: cardatura, applicazione della colla e dell’ammobidente<br />
prelievo e posizionamento del prodotto finito<br />
- Sulla suola: applicazione della colla, prelievo e posizionamento del<br />
prodotto finito<br />
10<br />
Figura 2.2 – Esempio di stampo.<br />
Figura 2.3 – Esempio di tomaia.<br />
Figura 2.4 – Esempio di suola in gomma.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
- Sulla scarpa: rifilatura della fodera, prelievo e posizionamento del<br />
prodotto finito<br />
-<br />
- finito.<br />
Figura 2.5 – Esempio di scarpa finita.<br />
Le varie stazioni sono governate tramite delle interfacce touch screen<br />
(denominate “Graphical Robot Control”) che ne consentono l’utilizzo anche<br />
da parte di <strong>per</strong>sonale non specializzato.<br />
Il sistema Amir<br />
Amir è un sistema di automazione progettato da DESMA <strong>per</strong> la<br />
produzione di scarpe ad iniezione diretta della suola.<br />
Principalmente il sistema è composto da:<br />
- una giostra girevole che trasporta gli stampi all’interno della<br />
quale viene fatta l’iniezione della suola;<br />
- un convogliatore continuo a nastro;<br />
- un tun<strong>nel</strong> di riscaldamento;<br />
- un tun<strong>nel</strong> di raffreddamento;<br />
- diversi robot dedicati alle varie o<strong>per</strong>azioni;<br />
Il convogliatore, realizzato tramite un nastro trasportatore, ha la<br />
funzione di portare la forma con già applicata la tomaia alla giostra girevole<br />
e prelevare da questa la scarpa con la suola già fissata.<br />
I robot sono disposti lungo il convogliatore e si occupano di eseguire<br />
ad esempio la cardatura della tomaia o la regolazione della suola.<br />
Questa soluzione <strong>per</strong>mette in qualsiasi momento di inserire <strong>nel</strong>la<br />
11
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
linea ulteriori stazioni o riorganizzare quelle già esistenti ai fini di<br />
ottimizzare la produttività dell’intero sistema.<br />
Per garantire un corretto posizionamento della tomaia sulla forma, e<br />
quindi incrementare la qualità finale della scarpa, l’o<strong>per</strong>azione di<br />
assemblaggio forma e tomaia vengono fatte prima passare in un tun<strong>nel</strong> di<br />
riscaldamento; dopo il montaggio invece sono fatte passare <strong>nel</strong> tun<strong>nel</strong> di<br />
raffreddamento allo scopo di stabilizzarne la posizione.<br />
Oltre alla maggiore qualità, l’automazione del processo di produzione<br />
porta ad una diminuzione del tempo di spostamento dei vari pezzi e quindi<br />
ad un incremento del rendimento dell’intero impianto.<br />
12
RUOTARE IMAMGINE<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2 - Esempio di Rapid Tooling indiretto e soft.<br />
Figura 2.6 – Schema del sistema Amir di DESMA.<br />
13
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
RUOTARE IMAMGINE<br />
14<br />
Figura 3 - Esempio di Rapid Tooling indiretto e soft.<br />
Figura 2.6 – Schema del sistema Amir di DESMA.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Si riporta qui di seguito un elenco dei robot utilizzati in una tipica<br />
linea produttiva di Desma Tec.<br />
Robot <strong>per</strong> la deposizione dell’agente rilasciante<br />
Figura 2.7 – Robot <strong>per</strong> la deposizione dell’agente rilasciante.<br />
L’utilizzo di un agente rilasciante è necessario al fine di evitare<br />
l’adesione del poliuretano iniettato allo stampo, in quanto consente di<br />
estrarre la suola dallo stampo facilmente e senza danneggiamento.<br />
Il robot utilizza una sistema elettrostatico che <strong>per</strong>mette di depositare<br />
con precisione l’agente rilasciante sullo stampo in modo elettrostatico.<br />
Con questa tecnologia si minimizza il consumo dell’agente rilasciante<br />
(incrementando la vita dello stampo), indipendentemente dalla sua<br />
composizione che può essere a base di acqua, cera, silicone o paraffina.<br />
È inoltre evitata sistematicamente l’adesione del poliuretano iniettato<br />
allo stampo, in quanto è facilmente distaccabile senza danneggiare la suola;<br />
il basso consumo dell’agente rilasciante garantisce numerosi cicli d’utilizzo<br />
allo stampo.<br />
15
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Robot <strong>per</strong> l’esecuzione della cardatura<br />
La cardatura della tomaia <strong>per</strong>mette alla colla o al materiale iniettato<br />
<strong>nel</strong>lo stampo di legarsi in maniera ottimale alla tomaia.<br />
Poiché ogni materiale che costituisce la parte su<strong>per</strong>iore della scarpa<br />
deve poter essere lavorato a differenti velocità, con pressioni di contatto<br />
variabili in base al tipo di utensile impiegato, la forza del robot che esegue la<br />
cardatura deve essere attentamente controllata.<br />
La testa del robot ha infatti sulla propria estremità un utensile rotante<br />
la cui forza di contatto varia a seconda del contorno che esso segue.<br />
Robot <strong>per</strong> la deposizione della colla<br />
16<br />
Figura 2.8 – Robot <strong>per</strong> l’esecuzione della cardatura.<br />
Figura 2.9 – Robot <strong>per</strong> la deposizione della colla.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
L’utilizzo di agenti incollanti è necessario sia <strong>nel</strong> caso in cui la suola<br />
venga applicata alla tomaia dopo essere stata stampata, sia <strong>nel</strong> caso in cui<br />
essa sia iniettata direttamente sulla tomaia.<br />
In entrambi i casi la colla ha lo scopo di creare una forte adesione tra<br />
suola e tomaia.<br />
Il robot di incollaggio può essere impiegato sia <strong>per</strong> applicare la colla,<br />
spruzzandola uniformemente e con uno spessore sufficiente al fissaggio di<br />
questa, sia <strong>per</strong> applicare una singola linea di sostanza adesiva su parti<br />
limitate della tomaia (ad esempio in corrispondenza del bordo della suola).<br />
Robot combinato COMBI<br />
Figura 2.10 – Robot combinato COMBI.<br />
Il robot combinato COMBI può essere impiegato <strong>per</strong> l’esecuzione di<br />
varie fasi del processo produttivo, ad esempio può montare teste combinate<br />
<strong>per</strong> la cardatura e l’incollaggio.<br />
17
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Robot <strong>per</strong> il prelievo/posizionamento<br />
I robot <strong>per</strong> il prelievo e il posizionamento possono essere utilizzati in<br />
diversi modi e in molte fasi della produzione consentendo di ottimizzare il<br />
flusso di materiale all’interno dell’attività di produzione.<br />
18<br />
Figura 2.11 – Robot <strong>per</strong> prelievo/posizionamento.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
2.1.2 WENZHOU SHENLONG IMP. & EXP. CO.<br />
Wenzhou Shenlong Imp. & Exp. Co<br />
2nd Floor,No.174,Lucheng Road<br />
Wenzhou,Zhejiang,China<br />
Tel: 0086-577-88202774<br />
Fax: 0086-577-88202749<br />
info@slmy.com.cn<br />
www.slmy.com.cn<br />
L’azienda Wenzhou Shenlong Imp. & Exp. Co. è specializzata <strong>nel</strong>la<br />
produzione di macchine <strong>per</strong> calzaturifici ed offre alcune soluzioni <strong>per</strong> la<br />
produzione di scarpe con stampaggio ad iniezione della suola.<br />
Sistema automatico <strong>per</strong> la stampa ad iniezione di suole in poliuretano<br />
Figura 2.12 – Sistema <strong>per</strong> stampa ad iniezione di suole in poliuretano.<br />
Questa macchina è in grado di stampare suole a doppio colore e a<br />
doppia densità; essa è dotata di 24 posizioni di lavoro <strong>per</strong> una produzione<br />
giornaliera di 1500-2000 paia di scarpe.<br />
19
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Sistema automatico <strong>per</strong> la stampa ad iniezione di suole in gomma e plastica<br />
Figura 2.13 – Sistema <strong>per</strong> stampa ad iniezione di suole in gomma e plastica.<br />
La macchina consente la stampa ad iniezione di pvc, TPR, TPU<br />
termoplasmabile, con o senza schiuma.<br />
20
2.1.3 ROBOT SYSTEM Srl<br />
Robot System s.r.l.<br />
via Piemonte, 21/23<br />
56035 Perignano (PISA) – ITALY<br />
Tel: +39 0587 618003<br />
Fax: +39 0587 618001<br />
robotsystem@robotsystem.it<br />
www.robotsystem.it<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
L’azienda è specializzata <strong>nel</strong>la progettazione e realizzazione di linee<br />
automatiche <strong>per</strong> la produzione di calzature con suola in gomma.<br />
Le linee automatiche installate, definite linee F.M.S.S (Flexible<br />
Manufacturing Shoe System), consistono in un sistema integrato e flessibile<br />
<strong>per</strong> l’automazione del processo di produzione.<br />
La configurazione delle linea comprende un insieme modulare<br />
componibile e configurabile composto da isole robotizzate associate ad un<br />
appropriato sistema di trasporto delle forme.<br />
Un esempio di linea produttiva proposta da Robot System Srl è quella<br />
installata presso il calzaturificio AKU S.r.l. di Montebelluna (TV).<br />
Per quanto riguarda il processo di cardatura automatizzata, la<br />
programmazione della traiettoria da far compiere al robot è ottenuta tramite<br />
un braccio tastatore, che consente di acquisire la traiettoria in modo<br />
semplice e veloce.<br />
Una descrizione più dettagliata di questo sistema di programmazione<br />
è riportata <strong>nel</strong> capitolo riguardante le soluzioni proposte <strong>per</strong> automatizzare<br />
la lavorazione di cardatura.<br />
Nella realizzazione della linea automatica viene fatto largo uso di<br />
manipolatori antropomorfi in quanto questa tipologia di robot consente di<br />
risolvere diversi tipi di applicazioni, anche <strong>nel</strong> caso in cui siano richieste<br />
manipolazioni poco conformi agli standard.<br />
Si propone qui di seguito una selezione di robot impiegati lungo una<br />
linea automatizzata.<br />
21
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.1.4<br />
2.1.5<br />
22<br />
Figura 2.14 – Cardatura su linea di trasporto forme.<br />
Figura 2.15 – Robot utilizzato <strong>per</strong> il carico/scarico di macchine utensili.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.16 – Incollaggio della tomaia.<br />
Figura 2.17 – Incollaggio del fianco tramite attrezzatura apposita.<br />
23
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
24<br />
Figura 2.18 – Robot <strong>per</strong> la rifilatura della fodera.<br />
Figura 2.19 – Robot <strong>per</strong> la deposizione del distaccante sugli stampi delle suole.
2.1.4 ACTIS SA<br />
Actis SA<br />
390, Route de Virieu<br />
38730 LE PIN<br />
Tel: +33 476557079<br />
Fax: 33 476557563<br />
cba@actis-france.com<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
L’azienda si occupa di progettare e realizzare linee di assemblaggio<br />
automatico, celle robotizzate e sistemi <strong>per</strong> la gestione integrata della logistica.<br />
Le singole celle robotizzate possono essere impiegate sia <strong>per</strong> asservire<br />
i sistemi <strong>per</strong> l’iniezione della plastica, sia <strong>per</strong> gestire alcune fasi della<br />
lavorazione lungo una linea manuale.<br />
Tutti i mezzi che portano alla creazione di una linea automatica (o di<br />
una singola cella) fanno parte di un sistema definito “RB system”, esso<br />
quindi comprende tutte le attrezzature, le tecniche, i software, le teste<br />
robotizzate, i sistemi automatici e i robot sviluppati appositamente <strong>per</strong><br />
l’automazione del processo produttivo <strong>nel</strong>l’industria calzaturiera.<br />
All’interno del sistema “RB system” non comprende <strong>per</strong>ò solo<br />
prodotti standard in quanto ciascun componente è realizzato in base alle<br />
specifiche esigenze di ogni cliente, l’“RB system” rappresenta quindi più un<br />
tipo di concezione tecnologica che uno specifico settore di macchinari.<br />
Allo scopo di <strong>per</strong>mettere l’utilizzo delle forme con i sistemi automatici<br />
sviluppati, Actis fa ricorso ad un’attrezzatura di fissaggio, denominata<br />
“Prehensor”, che <strong>per</strong>mette di manipolare la forma, posizionarla <strong>nel</strong>lo spazio<br />
e trasportarla mantenendone sempre con precisione i riferimenti.<br />
Oltre a ciò, le forme sono equipaggiate anche da chip elettronici che<br />
consentono di assegnare ad ogni scarpa dei codici identificativi, richiamati<br />
<strong>nel</strong>le varie fasi della produzione.<br />
Oltre ai mezzi di produzione veri e propri, Actis SA realizza anche il<br />
software di gestione della linea e della attrezzature <strong>per</strong> la gestione della<br />
produzione; questo software è collegato anche al magazzino che raccoglie<br />
25
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
tutti i modelli delle forme.<br />
Per la realizzazione delle celle e delle linee automatizzate l’azienda fa<br />
largo uso di robot industriali a 6 gradi di libertà, allo scopo di garantire<br />
l’accuratezza e la precisione richiesta <strong>per</strong> la produzione di calzature.<br />
Tra i vari robot sviluppati ci sono quelli che si occupano della<br />
cardatura (dei fianchi e del fondo scarpa), dell’incollaggio, del taglio, delle<br />
o<strong>per</strong>azioni di carico e scarico delle macchine ad iniezione, della sformatura<br />
automatica e della lubrificazione degli stampi.<br />
Per quanto riguarda la programmazione della fase di cardatura, Actis<br />
SA ha sviluppato un sistema basato su un braccio tastatore che verrà<br />
descritto <strong>nel</strong> capitolo riguardante le soluzioni proposte <strong>per</strong> automatizzare la<br />
lavorazione di cardatura.<br />
In figura 2.20 è possibile vedere un esempio di linea completamente<br />
automatizzata, mentre in figura 2.21 una singola cella automatica, entrambe<br />
sviluppate da Actis SA.<br />
Actis SA è attualmente impegnata <strong>nel</strong>la realizzazione di una linea<br />
automatica a Fiesso d’Artico <strong>per</strong> importante Brand.<br />
26<br />
Figura 2.20 – Linea automatica.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.21 – Cella automatizzata.<br />
27
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.1.5 ITIA-CNR, Des & MC Lab<br />
ITIA-CNR, Des & MC Lab<br />
Via Pisani, 1 - 27029<br />
Vigevano (PV), Italy<br />
Tel: +39 0381692652<br />
Fax: +39 0381 693021<br />
lab.vigevano@itia.cnr.it<br />
www.itia.cnr.it<br />
Nell’ambito del progetto di ricerca europeo EuroShoe il laboratorio<br />
ITIA-CNR di Vigevano ha realizzato un prototipo di mini-fabbrica semiautomatizzata<br />
<strong>per</strong> la produzione di massa di scarpe <strong>per</strong>sonalizzate <strong>per</strong> il<br />
singolo cliente.<br />
La produzione della calzatura parte dall’acquisizione dell’immagine<br />
3D del piede del cliente su cui viene adattato il design del modello scelto.<br />
Il progetto della scarpa così ottenuto viene quindi passato al reparto<br />
di produzione che si occupa della realizzazione vera e propria: dalla<br />
tornitura della forma, al montaggio dei vari componenti fino<br />
all’inscatolamento del prodotto finale <strong>per</strong> la consegna al cliente.<br />
In figura 2.22 è possibile vedere l’organizzazione dell’impianto<br />
produttivo realizzato.<br />
Il sistema di trasporto delle forme è realizzato tramite delle giostre<br />
rotanti che consentono di smistare i prodotti in base alle lavorazioni che<br />
devono essere effettuate.<br />
Per realizzare in modo automatico alcune fasi del processo di<br />
produzione sono state progettate delle apposite attrezzature, montate su<br />
robot industriali; in particolare tramite queste, si riesce a realizzare in modo<br />
automatico le o<strong>per</strong>azioni di cardatura, incollaggio e lucidatura.<br />
28
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.22 – Layout mini fabbrica.<br />
29
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2 PRODUTTORI DI MACCHINARI PER I CALZATURIFICI<br />
Si presentano qui di seguito i principali macchinari <strong>per</strong> il settore<br />
calzaturiero utilizzati <strong>per</strong> il montaggio delle scarpe, allo scopo di mettere in<br />
evidenza il livello di automazione attualmente disponibile.<br />
Si può notare che la quasi totalità dei macchinari è rivolta<br />
all’asservimento del montaggio manuale.<br />
2.2.1 MOLINA & BIANCHI SPA<br />
Molina & Bianchi Spa<br />
Viale Industria, 213/5<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel: +39 0381345015<br />
www.molinaebianchi.it<br />
assistenza@molinaebianchi.it<br />
Cardatrice - incollatrice<br />
L’azienda propone tra i tanti modelli una cardatrice computerizzata<br />
detta “CD 8” adibita all’esecuzione della fase di cardatura del bordo della<br />
scarpa. Essa è dotata di un sistema di bloccaggio della scarpa, che garantisce<br />
la ripetibilità dell’o<strong>per</strong>azione grazie ad un sistema di visione (telecamera<br />
digitale); la “CD 8” riesce ad identificare il profilo della scarpa e<br />
successivamente a memorizzarlo, ovvero è sufficiente bloccare <strong>nel</strong>la<br />
macchina il numero centrale di un modello predefinito ed effettuare<br />
l’o<strong>per</strong>azione di autoapprendimento, successivamente la macchina è pronta<br />
ad eseguire la cardatura su tutti i numeri.<br />
Premonta – monta<br />
Per la fase di premonta – monta, l’azienda offre come prodotto di<br />
punta la “SincronZero MW”.<br />
Questa macchina è dotata di azionamenti elettrici a controllo<br />
numerico che gestiscono tutte le movimentazioni della macchina; il<br />
30
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
computer coordina tempi e movimenti <strong>nel</strong>la macchina grazie ad un software<br />
dedicato, che <strong>per</strong>mette di programmare:<br />
Figura 2.23 – Cardatrice-incollatrice.<br />
- chiusura delle piastre<br />
- accerchiamento pinze<br />
- modulazione e forza del tiraggio delle pinze in base al materiale<br />
e alla mano dell’o<strong>per</strong>atore<br />
- distribuzione della colla<br />
- posizioni del tiraggio del piedino<br />
- inclinazione del piedino<br />
- montaggio in cava<br />
- posizione delle bande laterali<br />
- tutti i tempi e le forze che intervengono <strong>nel</strong>la fase del<br />
montaggio<br />
Questa macchina è munita inoltre di un sistema di cambio rapido <strong>per</strong><br />
le pinze unito ad un sistema di distribuzione colla universale, questi<br />
<strong>per</strong>mettono di configurare rapidamente diversi tipi di punte, passando<br />
velocemente da una punta sfilata ad una punta rotonda classica: questa<br />
peculiarità <strong>per</strong>mette lavorazioni con piccoli lotti di produzione in cui la<br />
31
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
velocità di configurazione risulta essere basilare.<br />
La macchina può essere integrata in un sistema di gestione globale<br />
<strong>per</strong> la programmazione e l’interscambio di dati attinenti alla produzione.<br />
SincronZero MW offre il vantaggio di utilizzare il sistema di<br />
distribuzione colla con ugelli programmabili completo dalla punta alla cava<br />
oppure, semplicemente premendo un tasto, il sistema misto attuale di<br />
corona in punta e ugelli <strong>per</strong> pianta e cava.<br />
Montaboette - montafianchi<br />
Per la fase di montaggio delle boette e dei fianchi Molina & Bianchi<br />
propone “MarkZero”: con questa macchina è sufficiente richiamare il<br />
programma desiderato ed introdurre la scarpa, questa legge<br />
automaticamente il numero ed esegue istantaneamente le o<strong>per</strong>azioni<br />
richieste con assoluta precisione.<br />
I due gruppi montafianchi con quattro assi separati ciascuno, sono<br />
completamente motorizzati; ogni gruppo è formato da un rullo di montaggio<br />
a velocità variabile affiancato da un sistema <strong>per</strong> la chiodatura in micro<br />
semenza tutto controllato dal PC.<br />
32<br />
Figura 2.24 – Premonta.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
La distribuzione del termoplastico sui fianchi è completamente<br />
motorizzata con un sistema interpolato che sviluppa automaticamente tutte<br />
le numerazioni e calzate, in modo da spalmare sul sottopiede la quantità<br />
esatta di colla e <strong>nel</strong>la precisa posizione del margine di montaggio.<br />
Con il sistema di programmazione ad autoapprendimento di cui è<br />
dotata, è possibile riprogrammare la posizione dei chiodi, le forze di<br />
tiraggio, la spalmatura del termoplastico, il tiraggio della pinze e tutti i<br />
parametri e tempi necessari <strong>per</strong> il montaggio.<br />
Il sistema <strong>per</strong>mette il collegamento e trasferimento dei dati con altre<br />
macchine della stessa azienda, ad un Cad specifico <strong>per</strong> il settore della<br />
calzatura <strong>per</strong> la ricezione dei dati inerenti ai modelli, a programmi gestionali<br />
<strong>per</strong> controllare costantemente la produzione.<br />
Il ciclo di lavoro di questa macchina prevede l’utilizzo delle pinze<br />
laterali <strong>per</strong> il tiraggio della tomaia agevolando il <strong>per</strong>corso degli iniettori che<br />
dispensano il collante sul sottopiede, attuando un tensionamento della<br />
tomaia secondo i parametri programmati dall’o<strong>per</strong>atore, il quale può sempre<br />
intervenire con correzioni manuali.<br />
Figura 2.25 – Montaboette - montafianchi.<br />
33
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.2 TORTI SRL<br />
Torti s.r.l.<br />
Via Matteo Gianolio, 22<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 038173835<br />
www.tortisrl.it<br />
tortisrl@libero.it<br />
Macchina Fissa – sottopiede<br />
Torti offre una macchina pneumatica <strong>per</strong> fissare con chiodi, suolette e<br />
sottopiedi alla forma; i chiodi da iniettare hanno le seguenti caratteristiche:<br />
diametro di 1,05mm, testa bombata, lunghezza da 12 fino a 22 mm oppure<br />
diametro 1,2 mm, testa bombata, lunghezza da 12 a 22 mm.<br />
34<br />
Figura 2.26 – Macchina fissa - sottopiede.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Macchina montafianchi<br />
Questa macchina <strong>per</strong>mette di chiudere i fianchi in tre diverse<br />
modalità:<br />
- con termoplastico a filo<br />
- con chiodi<br />
- contemporaneamente con termoplastico e chiodi<br />
Figura 2.27 – Macchina montafianchi.<br />
35
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.3 SAGITTA<br />
Sagitta<br />
Via Farini, 43<br />
27029 Vigevano (PV) - Italia<br />
Tel. +39 038175701<br />
www.sagitta.it<br />
info@sagitta.it<br />
Cambratrice<br />
L’azienda produce una macchina cambratrice <strong>per</strong> tomaie e stivali<br />
oleodinamica e pneumatica.<br />
Essa serve a modellare la parte anteriore della tomaia <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere<br />
una migliore adesione alla forma e facilitarne l’o<strong>per</strong>azione di montaggio.<br />
La tomaia è modellata mediante la combinazione dell’azione<br />
meccanica svolta da una coppia di ganasce opportunamente sagomate, e<br />
l’azione termodinamica delle piastre che ne deformano e ne stabilizzano le<br />
fibre.<br />
La macchina è fabbricata in due modelli:<br />
• uno con attrezzatura <strong>per</strong> scarpa;<br />
• uno con attrezzatura <strong>per</strong> stivali e stivaletti.<br />
36<br />
Figura 2.28 – Macchina Cambratrice.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Macchina spaccapelli computerizzata<br />
Sagitta propone il “mod. SPL AUTO 550”, è una macchina spaccapelli<br />
programmabile con ricerca e posizionamento automatico.<br />
Il controllo della macchina avviene mediante il pan<strong>nel</strong>lo elettronico<br />
digitale di comando, dotato di un display che visualizza i dati impostati e<br />
fornisce informazioni sul funzionamento della macchina, avvalendosi anche<br />
di particolari segnali acustici.<br />
La velocità di lavoro è regolabile elettronicamente da 0 a 30 ml./min,<br />
il posizionamento e il recu<strong>per</strong>o del consumo della lama avviene in modo<br />
automatico così come la registrazione della lama all’interno della piastra.<br />
Figura 2.29 – Macchina spaccapelli computerizzata.<br />
37
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Smussatrice computerizzata<br />
Sulle macchine tradizionali, le regolazioni <strong>per</strong> eseguire le smussature<br />
vengono di volta in volta eseguite dall’o<strong>per</strong>atore e comportano una notevole<br />
<strong>per</strong>dita di tempo oltre alla possibilità di commettere errori in caso di alta<br />
ripetibilità.<br />
La “SC VISION” di Sagitta, grazie ad un sistema computerizzato, ha<br />
la capacità di ricevere i dati caratterizzanti/parametri (larghezza,<br />
inclinazione e spessore; velocità di trascinamento del pezzo in lavorazione<br />
ecc....) relativi a 1000 diversi tipi di smussatura.<br />
I diversi tipi di lavorazioni memorizzate possono essere raggruppati<br />
in sequenze, ottenendo così la possibilità di effettuare fino a 10 diversi tipi<br />
di lavorazioni: ad esempio, possono essere raggruppati in una sequenza<br />
programmata tutti i tipi di smussature da eseguire sui componenti di un<br />
determinato modello di tomaia.<br />
38<br />
Figura 2.30 – Smussatrice computerizzata.
2.2.4 FIORETTO SNC<br />
Fiorettosnc<br />
C.da Cima di Colle, 302/a<br />
63014 Montegranaro (AP) – Italia<br />
Tel. +39 0734896224<br />
www.fiorettomacchine.it<br />
info@fiorettomacchine.it<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Timbratrice pneumatica con piano rotante<br />
La timbratrice automatica “R2000” è una macchina che effettua la<br />
timbratura di marchi di fabbrica su fodere, sottopiedi, suole libere e articoli<br />
di pelletteria in genere.<br />
Figura 2.31 – Timbratrice pneumatica con piano rotante.<br />
39
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Pulitrice<br />
La pulitrice mod. “MF 80” è una macchina che consente di effettuare,<br />
attraverso una coppia di spazzole di diversa rigidità e larghezza,<br />
l’asportazione dell’eccesso di mastice sul bordo della scarpa e la pulitura<br />
della scarpa stessa.<br />
40<br />
Figura 2.32 – Pulitrice.
2.2.5 COMEC SRL<br />
Comec srl<br />
Via Co<strong>per</strong>nico, 58/60<br />
36034 Malo (Vi) – Italia<br />
Tel. +39 0445588021<br />
www.comec-italy.com<br />
info@comec-italy.com<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Smussatrice<br />
La macchina Smussatrice “mod. AB/21S” è stata realizzata <strong>per</strong><br />
effettuare in maniera completamente automatica la rifinitura dei contrafforti<br />
in salpa.<br />
Questa macchina riesce a soddisfare le esigenze di produzione dei<br />
diversi modelli di contrafforte, delle differenti numerazioni e dei frequenti<br />
cambi d’articolo.<br />
La AB/21S provvede automaticamente all’ accopiatura del contrafforte<br />
senza l’utilizzo di sagome; i contrafforti da smussare sono collocati su un<br />
caricatore in continuo, che tramite due ventose li colloca uno alla volta <strong>nel</strong>la<br />
posizione di lavoro dove due mandrini elettrici provvedono alla smussatura;<br />
dopodiché i contrafforti sono depositati su un nastro <strong>per</strong> la raccolta.<br />
Permette inoltre di regolare tramite due volantini lo spessore e la<br />
larghezza della smussatura.<br />
Figura 2.33 – Smussatrice.<br />
41
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Incollatrice/forno/taglierina nylon<br />
L’incollatrice “mod.A/4” è stata progettata e realizzata <strong>per</strong> bagnare di<br />
collante in modo omogeneo i contrafforti garbati o pre-garbati.<br />
La macchina, da una tramoggia d’alimentazione, preleva i contrafforti<br />
e li carica dentro un cesto che provvede ad immergerli in un bagno di colla,<br />
ad estrarli, sgocciolarli e centrifugarli, infine porli sopra il nastro del forno.<br />
Il carico, il tempo d’immersione e di centrifuga possono essere<br />
regolati dall’o<strong>per</strong>atore.<br />
Sotto la tramoggia di carico è posto un serbatoio dentro il quale è<br />
versata la colla che, tramite una pompa (con comando a pulsante), è inviata<br />
alla vasca d’immersione fino al suo riempimento.<br />
Tutte le parti a contatto con la colla sono costruite in acciaio inox <strong>per</strong><br />
favorirne uno sgancio rapido dalla sede ed una facile pulitura.<br />
Il forno riceve i contrafforti dalla macchina incollatrice e tramite un<br />
nastro li trasporta attraverso un tun<strong>nel</strong> dal quale escono asciugati.<br />
All’uscita del forno possono essere applicate, a discrezione<br />
dell’utilizzatore, una o più taglierine <strong>per</strong> nylon che consentono di ottenere<br />
da una bobina, con una semplice o<strong>per</strong>azione di strappo, dei fogli di nylon<br />
della lunghezza desiderata da utilizzare <strong>nel</strong> confezionamento dei<br />
contrafforti.<br />
Le taglierine sono dotate di un dispositivo di conteggio del numero<br />
dei fogli di nylon da tagliare.<br />
42<br />
Figura 2.34 – Incollatrice/forno/taglierina nylon.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Garbatrice<br />
La garbatrice “mod.SP/99” è costituita da un gruppo di due macchine<br />
<strong>per</strong> garbare completamente in automatico ogni tipo di sottopiede e suola in<br />
materiale fibrato, ciò <strong>per</strong>mettendo di facilitare la regolazione della macchina<br />
e di velocizzarne il cambio dello stampo.<br />
La macchina è inoltre dotata di un programma <strong>per</strong> memorizzare gli<br />
articoli già prodotti in modo da poterli richiamare secondo le esigenze del<br />
cliente.<br />
La particolare movimentazione dello stampo di garbatura <strong>per</strong>mette<br />
una produzione rapida e della massima precisione utilizzando gli stampi<br />
tradizionali; tale macchina è particolarmente adatta <strong>per</strong> la garbatura dei<br />
sottopiedi con tacco alto.<br />
Figura 2.35 – Garbatrice.<br />
43
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.6 OFFICINE BESSER<br />
Officine Besser<br />
Via Cantù, 6<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381311955<br />
www.besser.it<br />
officine@besser.it<br />
Montafianchi pneumatica a micro semenza con pinza e coltello taglia tubetto<br />
Officine Besser propone una macchina montafianchi pneumatica le<br />
cui o<strong>per</strong>azioni di chiusura della pinza e inchiodatura vengono azionate da<br />
un solo pedale a due posizioni.<br />
La macchina può essere impiegata <strong>per</strong> fissare con tubetto in plastica<br />
la fodera sul collo della forma, inotre è dotata di un dispositivo che <strong>per</strong>mette<br />
di evitare la regolazione del martello <strong>per</strong> l'o<strong>per</strong>azione di fissaggio della<br />
fodera con tubetto di plastica.<br />
Essa è compatibile con le seguenti semenze: micro semenza, gambo<br />
cilindrico diametro 0,7 mm, lunghezza da 6 a 8 mm.<br />
Figura 2.36 – Montafianchi pneumatica a micro semenza con pinza e coltello taglia<br />
44
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Pinza inchiodatrice<br />
Officine Besser propone una pinza in chiodatrice compatibile con<br />
semenza a testa piana, gambo cilindrico o quadro, diametro 1,05 mm.<br />
Lunghezza da 7 a 10 mm.<br />
Figura 2.37 – Pinza inchiodatrice.<br />
45
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.7 TECNO2 SRL<br />
Tecno srl<br />
C.so Novara, 231<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381311064<br />
www.tecno2srl.it<br />
tecno2@tecno2srl.it<br />
Pre-fresatrice semiautomatica<br />
Tecno2 produce “Eureka”, una macchina che effettua fresature su<br />
suole piane, con tacco o con guardolo applicato su diversi tipi di materiale:<br />
cuoio, cuoio rigenerato, coria, thunit etc.<br />
Essa <strong>per</strong>mette di ottenere 3 profili diversi sulla stessa suola, o 2 profili<br />
diversi più smussi dalla parte del fiore in qualsiasi posizione.<br />
Il controllore può essere impostato da pan<strong>nel</strong>lo touch-screen <strong>per</strong>: la<br />
programmazione delle diverse velocità delle frese e del trasporto anche nei<br />
punti più difficili della suola, evitando bruciature specialmente sul cuoio; la<br />
centratura automatica delle 3 frese al cambio del profilo della suola in<br />
lavorazione e la memorizzazione ed il richiamo del programma di<br />
lavorazione dei vari tipi di suole.<br />
Con questa macchina è possibile ottenere una fresatura del profilo<br />
che si mantiene centrata costantemente correggendo eventualmente difetti<br />
di spessore presenti sulla suola.<br />
46<br />
Figura 2.38 – Pre-fresatrice semiautomatica.
Macchina automatica <strong>per</strong> lavorazione sottopiedi<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Questa macchina proposta da Tecno2 effettua in modo automatico:<br />
l’incollaggio, la timbratura, l`essicazione e l`assemblaggio dei sottopiedi.<br />
Figura 2.39 – Macchina automatica <strong>per</strong> lavorazione sottopiedi.<br />
Macchina automatica <strong>per</strong> la lavorazione di suole<br />
“T/FA 2002” è una macchina che effettua la fresatura, la cardatura e la<br />
scavatura automatica delle suole.<br />
Essa è corredata di programmi elettronici che <strong>per</strong>mettono di<br />
effettuare velocità differenziate del trasporto e dell'utensile <strong>nel</strong>le aree Punta<br />
– Fianchi -Tacco<br />
Figura 2.40 – Macchina automatica <strong>per</strong> la lavorazione di suole.<br />
47
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.8 COSMOPOL SRL<br />
Cosmopol Srl<br />
Via Rovereto, 7<br />
27029 Vigevano (PV) - Italia<br />
Tel: +39 0381691564<br />
www.cosmopol-vigevano.com<br />
Cardatrice <strong>per</strong> il fondo della scarpa montata con nastro abrasivo<br />
Cosmopol propone una macchina che consente di effettuare la<br />
cardatura della scarpa montata utilizzando un utensile circolare in fili di<br />
acciaio ottonato che esegue la lavorazione tangenzialmente alla montatura.<br />
Ai lati dell’utensile si trovano due guide che, opportunamente<br />
regolate, <strong>per</strong>mettono di ottenere una cardatura più o meno profonda.<br />
La sezione del filo dell'utensile varia a seconda del pellame che si<br />
deve cardare, da un diametro minimo di 0,15mm ad un massimo di 0,40mm.<br />
Con questa macchina si possono cardare scarpe montate con una<br />
altezza massima di tacco fino a 90mm.<br />
La macchina è completata da un nastro abrasivo dello sviluppo di<br />
1340mm e della larghezza di 80mm che, posto sulla destra della macchina,<br />
serve <strong>per</strong> la sgrossatura del montaggio sulla punta e sul tacco.<br />
La macchina non è corredata di aspiratore e <strong>per</strong>tanto deve essere<br />
collegata all'impianto di aspirazione centralizzato.<br />
Figura 2.41 – Cardatrice <strong>per</strong> il fondo della scarpa montata con nastro abrasivo.<br />
48
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Prefresa automatica<br />
La macchina proposta da Cosmopol <strong>per</strong>mette di effettuare la<br />
prefresatura automatica del profilo <strong>per</strong>imetrale di suole in cuoio, tunit,<br />
gomma, microporosa, PU ed EVA a 1 albero, con un inclinazione della fresa<br />
regolabile da 0° a 15°.<br />
La macchina <strong>per</strong>mette di scegliere tra tre programmi di lavoro: con<br />
fresa diritta, con fresa inclinata e con sistema misto diritta e inclinata sulla<br />
stessa suola; riducendone cosi i tempi di setup iniziali.<br />
Il funzionamento della macchina è automatico e controllato da un<br />
PLC, il cui programma viene eseguito passo-passo <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere eventuali<br />
regolazioni.<br />
E' possibile inoltre regolare le tre velocità di rotazione suola: sulla<br />
punta, sul tacco e sul fianco.<br />
L'altezza massima di fresatura è di 100mm. Senza aspiratore interno,<br />
la macchina deve essere collegata ad un aspiratore esterno o ad un impianto<br />
di aspirazione centralizzato.<br />
Figura 2.42 – Prefresa automatica.<br />
49
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Cardatrice <strong>per</strong> suole<br />
La macchina “Mod. K100” esegue fresature sulla suola <strong>per</strong> creare sul<br />
bordo suola un guardolo di profilo diverso, <strong>per</strong> creare scavature di isole <strong>per</strong><br />
l'inserimento di gomma antiscivolo e la creazione di disegni ornamentali.<br />
Essa è dotata di:<br />
50<br />
- doppia fresa a cambio automatico di diametro 5/22mm, oppure<br />
diametro 8/30mm;<br />
- cambio fresa in velocità senza fermare la lavorazione<br />
Le due frese sono montate sullo stesso asse del mandrino evitando<br />
così il cambio utensile, inoltre la macchina è predisposta <strong>per</strong> montare frese<br />
singole di diametri e profili diversi, a partire da 2mm fino a 200mm.<br />
In lavorazione semi-automatica esegue la cardatura totale, l`imposta<br />
del tacco a "C" e la mezza pianta <strong>per</strong> l'applicazione della gomma antiscivolo.<br />
In lavorazione manuale esegue la scavatura totale della suola, o la<br />
scavatura di una o più isole <strong>per</strong> inserti ortopedici o antiscivolo, inoltre<br />
consente di eseguire smussi su suole e tacchi in microporosa e altri<br />
materiali.<br />
La macchina è fornita di un dispositivo sotto vuoto <strong>per</strong> il bloccaggio<br />
della suola ed è dotata di un variatore elettronico di velocità che <strong>per</strong>mette<br />
queste lavorazioni su vari tipi di materiale, cuoio, tunit e gomme particolari.<br />
Figura 2.43 – Cardatrice <strong>per</strong> suole.
2.2.9 MEC-VAL SRL<br />
Mec-val Srl<br />
Via Bellini, 21<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381690701<br />
www.mecval.com<br />
info@mecval.com<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Cardatrice del bordo della tomaia a scarpa montata<br />
“CD 50” è una macchina che esegue la cardatura del bordo della<br />
tomaia a scarpa montata, secondo il tipo di suola a scatola che si vuole<br />
montare.<br />
Questa macchina offre la possibilità di regolare la distanza della zona<br />
di cardatura fino a 35mm.<br />
Figura 2.44 – Cardatrice del bordo della tomaia a scarpa montata.<br />
51
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Pressasuole<br />
“SPV3 PRO” è una macchina pressa suole sottovuoto <strong>per</strong> il fissaggio<br />
delle tomaie il cui ciclo di lavoro con fase di vuoto spinto è atto ad eliminare<br />
ogni traccia di aria <strong>nel</strong> collante, prima di pressare.<br />
Le macchina <strong>per</strong>mette di eseguire: un rapido sgancio della cornice<br />
porta-membrana <strong>per</strong> eliminare il fermo macchina; una doppia<br />
movimentazione elettromeccanica del piantone, in altezza e in profondità.<br />
Essa è dotata inoltre di ampia capacità della campana di pressatura.<br />
52<br />
Figura 2.45 – Pressasuole.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Macchina <strong>per</strong> applicare il nastrino<br />
“PC2001” R è una macchina che esegue l’applicazione del nastrino<br />
e/o la segnatura della tomaia.<br />
Essa è dotata di baci<strong>nel</strong>la ad acqua regolabile in altezza e<br />
posizionabile verticalmente e orizzontalmente.<br />
Figura 2.46 – Macchina <strong>per</strong> applicare il nastrino.<br />
53
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.10 ORMAC SPA<br />
Ormac Spa<br />
C.so Togliatti, 24<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381310796<br />
www.ormac.it<br />
info@ormac.it<br />
Premonta - monta<br />
La premorta – monta di Ormac “challenger Tracer” è dotata di<br />
sistema di iniezione termoplastico a filo poliammidico (o poliestere)<br />
realizzato unicamente <strong>per</strong> mezzo di due tracciatori indipendenti<br />
programmabili dalla punta sino al raccordo-cava.<br />
Con questa macchina è possibile programmare i <strong>per</strong>corsi di<br />
incollaggio e successivamente memorizzarli <strong>per</strong> poi adattarli a qualsiasi tipo<br />
di punta, inoltre possiede un sistema ermetico <strong>per</strong> evitare fuoriuscite di<br />
collante dagli erogatori.<br />
La macchina è dotata di blocca scarpa posteriore automatico destro /<br />
sinistro auto-adattante, la testa mobile è dotata di regolazione posizione<br />
programmabile.<br />
Questa macchina ha 9 pinze indipendenti con la regolazione dell’arco<br />
pinze servo-assistita con sagoma programmabile inoltre l’insellatura della<br />
tomaia viene effettuata in modo automatico.<br />
Essa possiede inoltre il sistema programmabile <strong>per</strong> il sostegno delle<br />
punte anti-flessione, è dotata di proiettore ottico e sistema lavoro Goodyear.<br />
La macchina offre infine la possibilità di contare i colpi e di eseguire<br />
un autodiagnosi, entrambe in modo elettronico.<br />
54
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.47 – Premonta - monta.<br />
Montaboette – montafianchi<br />
Ormac propone una macchina <strong>per</strong> il montaggio di boette e fianchi<br />
detta “Roller 880 Flex”, essa offre la possibilità : di riconoscere<br />
automaticamente la lunghezza della scarpa al momento del bloccaggio; di<br />
lavorare in boetta fino a 26 semenze ed è dotata di caricatore boetta <strong>per</strong><br />
l'impiego di 2 diverse lunghezze di semenze.<br />
Con questa macchina si è in grado di programmare: le posizioni delle<br />
piastre <strong>per</strong> a<strong>per</strong>tura-chiusura e lato destro – sinistro, la tem<strong>per</strong>atura delle<br />
piastre, la posizione <strong>per</strong> l’inchiodatura interna/esterna.<br />
Essa è dotata inoltre: di una coppia di pinze con tiraggi indipendenti<br />
verticali, di una coppia di pinze servo-assistite con tiraggio indipendente in<br />
diagonale alternato a destra o a sinistra, di un ciclo <strong>per</strong> stivali ed infine di<br />
autodiagnosi elettronica e barriere fotoelettriche di protezione.<br />
55
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Incollatrice – cardatrice<br />
“DOPPEL 295” è una macchina che esegue la fase di cardatura e<br />
incollaggio.<br />
Essa è dotata di una doppia stazione di bloccaggio della calzatura<br />
sulla quale o<strong>per</strong>a un singolo utensile incollatore: in tal modo si creano le<br />
condizioni <strong>per</strong> utilizzare un solo o<strong>per</strong>atore.<br />
Anche DOPPEL 295 mantiene le fondamentali caratteristiche delle<br />
macchine programmabili computerizzate costruite da Ormac, quali i<br />
movimenti multiassiali, i sistemi di computerizzazione, il riconoscimento<br />
automatico in fase di bloccaggio della scarpa se destra o sinistra e la relativa<br />
lunghezza.<br />
DOPPEL 295 può utilizzare collanti di qualsiasi natura quali<br />
neoprenici, poliuretanici, con attivatore, a base d’acqua.<br />
La macchina può essere equipaggiata di un sistema completo<br />
supplementare <strong>per</strong> l’applicazione in automatico di un secondo collante: i<br />
due sistemi sono intercambiabili in poco tempo e ogni qualvolta le esigenze<br />
lo richiedano. La macchina è dotata di cappa d’aspirazione.<br />
56<br />
Figura 2.48 – Montaboette – montafianchi.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.49 – Incollatrice – cardatrice.<br />
57
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.11 GARFAS MACCHINE SRL<br />
Garfas Macchine Srl<br />
C.so Pavia, 49<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 038183595<br />
www.garfas.it<br />
info@garfas.com<br />
Pressasuole<br />
“ISG 90-3” è una macchina con un sistema di pressatura che consente<br />
di pressare senza regolazioni, senza piantoni e in modo automatico.<br />
Essa offre la possibilità di pressare suole, bordature, rinforzi,<br />
sottopiedi, intersuole, ecc.., senza incappare nei problemi di deformazioni e<br />
spostamenti indesiderati.<br />
58<br />
Figura 2.50 – Pressasuole.
2.2.12 GER ELETTRONICA SRL<br />
GER Elettronica Srl<br />
Via dell’Artigianato, 26<br />
36075 Montecchio Maggiore (VI) – Italia<br />
Tel. +39 0444709522<br />
www.gerelettronica.com<br />
ger@gerelettronica.com<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Macchina <strong>per</strong> il calcolo del consumo dei modelli<br />
“MAP SH300” è una macchina in grado di trovare la migliore<br />
soluzione <strong>per</strong> la tranciatura, o<strong>per</strong>azione che ora viene eseguita<br />
manualmente con possibilità di errori ed enorme dispendio di tempo.<br />
Il calcolatore di cui è dotata è in grado di misurare esattamente lo<br />
sfrido e la <strong>per</strong>centuale di resa di una serie di forme <strong>per</strong>mettendo di trovare<br />
in pochi minuti la posizione migliore con precisione elettronica.<br />
Figura 2.51 – Macchina <strong>per</strong> il calcolo del consumo dei modelli.<br />
59
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Misuratrice<br />
GER Elettronica presenta “Top E”, una misuratrice di dimensioni<br />
compatte e precisa, progettata <strong>per</strong> soddisfare l'esigenza di eseguire<br />
misurazioni di qualità della su<strong>per</strong>ficie delle pelli in spazi estremamente<br />
ridotti.<br />
60<br />
Figura 2.52 – Misuratrice.
2.2.13 TALAMONTI SRL<br />
Talamonti Srl<br />
Via E. Fermi, 179<br />
63019 S. Elpidio a Mare (AP) – Italia<br />
Tel. +39 0734872003<br />
www.talamonti.it<br />
info@talamonti.it<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Taglio automatico<br />
“SATURNO 2” taglio automatico doppia testa” è un sistema di taglio<br />
Saturno2 (Cutter) <strong>per</strong> qualsiasi materiale in fogli di tutti: fibrati , rinforzati e<br />
non, con spessori sino a 10mm.<br />
La macchina <strong>per</strong>mette di lavorare fogli di dimensioni 1500 x 1500mm,<br />
strisce accoppiate di qualsiasi genere e bobine di larghezza massima<br />
1500mm fino ad uno spessore di 10mm ; la selezione dei diversi tipi di<br />
lavorazione viene effettuata con alcune o<strong>per</strong>azioni in fase di progetto tramite<br />
il sistema Saturno Cad.<br />
La macchina dispone di un capiente magazzino <strong>per</strong> il materiale da<br />
tagliare, sia strisce che fogli ed il carico può essere fatto anche durante la<br />
fase di lavorazione.<br />
Il raccoglitore dispone i pezzi tagliati su di un tappeto e li ordina <strong>per</strong><br />
verso e taglie , agevolando la fase manuale di stoccaggio e riconoscimento<br />
tramite stampante.<br />
La macchina lavora autonomamente senza alcun intervento oltre il<br />
carico – scarico del materiale , sia <strong>per</strong> grandi che piccole produzioni poiché<br />
la semplicità del sistema ne <strong>per</strong>mette una facile gestione .<br />
61
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Incollaggio suole<br />
“FUTURA 3.2” è una macchina dotata di rilevamento automatico <strong>per</strong><br />
l’incollaggio di suole in libero appoggio, senza bisogno di centratura;<br />
successivamente rilevando la sagoma la colla viene uniformata sulle suole di<br />
qualsiasi tipo e forma senza mai intervenire sulla macchina, l’o<strong>per</strong>atore si<br />
limita a caricare e scaricare suole destre e sinistre.<br />
Questa macchina <strong>per</strong>mette di utilizzare collanti poliuretanici a<br />
solvente e base acqua .<br />
62<br />
Figura 2.53 – Taglio automatico.<br />
Figura 2.54 – Incollaggio suole.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Macchina <strong>per</strong> il taglio del cuoio<br />
“MICHELANGELO taglia cuoio” è una macchina da taglio che<br />
utilizza il Software creato da Talamonti Cad/Cam e dotata di sistema ad<br />
utensile con possibilità di taglio fino 10mm.<br />
Il materiale viene bloccato tramite un piano ad aria aspirato e dei rulli<br />
pressori ne <strong>per</strong>mettono la stabilità e la qualità; a titolo di nota l’area del<br />
piano di taglio è di 3000mm. X 1250mm. Per lavorare pelli, gropponi e<br />
materiali sintetici di ogni dimensione.<br />
Il piano di taglio è dotato di 2 proiettori molto luminosi che in<br />
combinazione ai neon incorporati <strong>nel</strong>la macchina facilitano il<br />
riconoscimento dei difetti nei pellami da parte dell’o<strong>per</strong>atore, che<br />
successivamente potrà scegliere di eseguire il nesting in modo manuale<br />
oppure in automatico.<br />
Figura 2.55 – Macchina <strong>per</strong> il taglio del cuoio.<br />
63
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.14 BRUSTIA & C. SPA E ALFAMECCANICA SRL<br />
Brustia & C. Spa<br />
Via G. Uberti, 11 – 27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381346970<br />
www.brustia.it<br />
info@brustia.it<br />
Alfameccanica Srl<br />
Via Alfieri, 42<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381346457<br />
www.alfa-meccanica.it<br />
info@alfameccanica.it<br />
Premonta – monta<br />
La premonta – monta “PM 800” è una macchina automatica<br />
programmabile tramite touch-screen <strong>per</strong> eseguire qualsiasi tipo di<br />
lavorazione (uomo, donna, bambino, scarpe pesanti e, con opportuni<br />
dispositivi, Lav. Ideal e Good Year).<br />
La macchina è mossa da un azionamento oleodinamico ad eccezione<br />
del montaggio della scarpa, fatto tramite azionamento pneumatico.<br />
Con questa macchina è possibile memorizzare fino a 120 diversi<br />
articoli ed è dotata di un sistema <strong>per</strong> l’accerchiamento rapido delle pinze<br />
<strong>per</strong> le differenti forme oltre ad un sistema <strong>per</strong> il collegamento all’impianto<br />
di aspirazione.<br />
Il sistema di autodiagnostica fornito, <strong>per</strong>mette di individuare i<br />
possibili guasti riducendo i tempi di fermo macchina.<br />
La PM 800 ha 9 pinze con tiraggio differenziato su 4 gruppi<br />
indipendenti con possibilità di regolare dall’ esterno le pressioni di tutti i<br />
dispositivi che intervengono <strong>nel</strong> ciclo di lavoro; la macchina è equipaggiata<br />
inoltre da uno scambiatore di calore <strong>per</strong> il raffreddamento ad olio e un<br />
dispositivo <strong>per</strong> l’a<strong>per</strong>tura singola delle pinze.<br />
64
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.56 – Premonta – monta.<br />
Boettatrice<br />
La ottatrice automatica “BMF 3500” di Brustia è una macchina a<br />
funzionamento pneumatico e gestione automatica del posizionamento della<br />
scarpa; essa è munita di piastra calda e martello battente che la rendono<br />
adatta ad essere utilizzata in fase di ribattitura a spigolo della sede del tacco<br />
su qualsiasi tipo di scarpa o stivale, senza limitazioni di altezza del tacco.<br />
Durante il ciclo, la scarpa rimane in posizione fissa mentre il martello<br />
di ribattitura ruota attorno ad essa.<br />
Figura 2.57 – Boettatrice.<br />
65
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Centro di lavoro rotante <strong>per</strong> la riattivazione e la garbatura del contrafforte<br />
La “ROTOMOULDER” è un centro di lavoro rotante <strong>per</strong> la<br />
riattivazione e la conseguente garbatura e flangiatura del contrafforte.<br />
La macchina è costituita da quattro stazioni rotanti, ognuna delle<br />
quali presenta due unità di lavoro: una sulla destra <strong>per</strong> il pre-riscaldamento,<br />
rinvenimento ed accoppiamento della tomaia con il contrafforte ed una sulla<br />
sinistra <strong>per</strong> la garbatura – flangiatura della tomaia.<br />
Caricate le due unità, viene attuata in modo automatico la rotazione<br />
che posizionerà davanti all’o<strong>per</strong>atore la nuova stazione <strong>per</strong> lo carico/scarico<br />
della tomaia.<br />
Poiché il completamento del ciclo intero di ogni stazione determina<br />
una maggiore <strong>per</strong>manenza della tomaia su ciascuna unità, è possibile<br />
effettuare una lavorazione a tem<strong>per</strong>atura non elevata senza rischio di<br />
danneggiamento delle tomaie e delle fodere.<br />
Figura 2.58 – Centro di lavoro rotante <strong>per</strong> la riattivazione e la garbatura del<br />
contrafforte.<br />
66
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Sistema automatico di ispezione a raggi X<br />
“AB 160” è una macchina che <strong>per</strong>mette di rilevare corpi estranei o<br />
difetti di vario genere del componente in esame.<br />
I prodotti ispezionabili possono avere forme e dimensioni differenti<br />
(ad esempio tomaie, suole, tacchi, sottopiedi, scarpe/stivali anche già<br />
inscatolati, borse etc.); questi vengono fatti transitare all’interno<br />
dell’impianto <strong>per</strong> mezzo di un nastro trasportatore cosi da <strong>per</strong>metterne<br />
l’integrazione in una linea esistente di produzione.<br />
Questa macchina è dotata di schermature che ne <strong>per</strong>mettono<br />
l’installazione in locali industriali standard senza particolari precauzioni<br />
dovute all’utilizzo di raggi-x.<br />
Figura 2.59 – Sistema automatico di ispezione a raggi X.<br />
67
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.15 ATOM SPA<br />
Atom Spa<br />
Via Morosini, 6<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 03813021<br />
www.atom.it<br />
Sistemi di taglio a lama<br />
“Flashcut” è una macchina composta da un tavolo con sistema di<br />
taglio a lama oscillante, in cui è possibile scegliere arbitrariamente il tipo di<br />
piano inclinato od orizzontale, con dimensioni fino a 610 x 260cm.<br />
Questo tipo di macchina offre la possibilità di utilizzare delle<br />
telecamere <strong>per</strong> il riconoscimento dei contorni del materiale, di utilizzare dei<br />
proiettori <strong>per</strong> il nesting interattivo e controllare automaticamente le fasi di<br />
carico/scarico pezzi.<br />
Sistemi di taglio a getto d’acqua<br />
Atom propone inoltre una linea completa di macchine a getto d’acqua<br />
<strong>per</strong> il taglio: questo viene realizzato attraverso un sottile getto d’acqua in<br />
pressione <strong>nel</strong> punto in cui si vuole tagliare, l’acqua fuoriesce dall’ugello,<br />
realizzato in zaffiro o diamante artificiale, ad una velocità su<strong>per</strong>iore a quella<br />
del suono <strong>per</strong>forando istantaneamente il materiale.<br />
68<br />
Figura 2.60 – Sistemi di taglio a lama.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
La pressione necessaria (tra 2700 e 3800bar) è generata da<br />
apparecchiature denominate “pompe intensificatrici”, equipaggiate con<br />
motori elettrici di potenze comprese tra i 20 ed i 100 CV.<br />
Grazie a questa tecnologia è possibile: effettuare un taglio puntuale e<br />
non tangenziale, ottenere una sezione del taglio molto piccola (il diametro<br />
del getto è compreso tra 0.11 e 0.5 mm); esercitare una minima forza di<br />
trascinamento del materiale; scegliere la pressione di lavoro e la sezione<br />
dell’ugello di taglio.<br />
Atom produce sia modelli a singolo pallet fisso, sia modelli più<br />
sofisticati a doppio pallet con movimentazione automatica.<br />
I ater jet sono dotati di un software di piazzamento che consente di<br />
ottimizzare automaticamente o in maniera interattiva i layout.<br />
I sistemi di taglio ater jet possono essere configurati in modi diversi<br />
<strong>per</strong> massimizzarne l’efficacia della soluzione, ad esempio dotandoli di<br />
proiettore <strong>per</strong> una rapida identificazione delle parti tagliate.<br />
Per la marcatura dei difetti e la digitalizzazione del contorno dei<br />
materiali, Atom propone come macchinario accessorio “Intelliview” che<br />
<strong>per</strong>mette di trasmettere in modo estremamente semplice e veloce i dati<br />
necessari al sistema di piazzamento.<br />
Figura 2.61 – Sistemi di taglio a getto d’acqua.<br />
69
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.16 COMAS SRL<br />
Comas Srl<br />
Via E. Mattei s.n.<br />
Civitanova Marche (MC) – Italia<br />
Tel. +39 0733897842<br />
www.comasmacchine.com<br />
Fresatrice bordo suola a controllo numerico<br />
La “FNC” prodotta da Comas, è una macchina a controllo numerico<br />
che esegue la lavorazione del bordo della suola mediante fresatura.<br />
La fresa a controllo numerico consente di eliminare le dime,<br />
sostituendole dall’impiego di sistemi Cad/Cam opportunamenti modificati<br />
<strong>per</strong> il settore calzaturiero.<br />
Il sistema informatizzato consente una considerevole riduzione del<br />
“time to maker”. Dalla progettazione della suola alla fresatura del pezzo, i<br />
tempi vengono minimizzati e le o<strong>per</strong>azioni di attrezzaggio sono ridotte in<br />
quanto non occorre tagliare dime, non si necessita di regolare i centratori,<br />
non si montano a<strong>nel</strong>li copiatori.<br />
Un ulteriore vantaggio è quello di non avere più vincoli <strong>nel</strong>la<br />
realizzazione di modelli con punte molto sottili oppure code molto lunghe<br />
in quanto il sistema non risente delle variazioni di forma della suola da<br />
lavorare.<br />
La macchina offre inoltre la possibilità di impostare in fase di<br />
progettazione otto diverse velocità lungo il <strong>per</strong>imetro della suola quando<br />
sorge la necessità di compensare la scarsa su<strong>per</strong>ficie di appoggio dei<br />
pressori.<br />
Sia in lavorazione automatica che manuale la centratura della suola è<br />
gestita dal controllo numerico, senza ulteriori regolazioni, in quanto i dati di<br />
posizionamento vengono rilevati da file CAD.<br />
70
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Figura 2.62 – Fresatrice bordo suola a controllo numerico.<br />
Incollatrice suole a controllo numerico<br />
La “CS1” è una macchina che incolla le suole in modo automatico<br />
grazie al sistema CAD/Cam.<br />
L’iniezione della colla avviene <strong>per</strong> mezzo di due differenti teste aventi<br />
sede in un unico carro mobile: la prima testa è munita di un ugello che si<br />
occupa di far aderire la colla alle pareti dello scavo evitandone fuoriuscite di<br />
materiale che risulterebbero dannose <strong>per</strong> il prodotto finito; la seconda testa<br />
è un pen<strong>nel</strong>lo rotante che provvede allo spargimento della colla in modo<br />
uniforme senza creare accumuli di materiale.<br />
La CS1 <strong>per</strong>mette di effettuare la regolazione del flusso della colla in<br />
funzione della velocità di avanzamento, il suo sistema di lavorazione che fa<br />
uso di pompe azionate da motori controllati elettronicamente, garantisce<br />
una distribuzione uniforme del materiale su tutta la suola.<br />
71
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
72<br />
Figura 2.63 – Incollatrice suole a controllo numerico.
2.2.17 TUCANO MACCHINE SRL<br />
Tucano Macchine Srl<br />
Via Terza Strada, 23/25<br />
Fossò (VE) – Italia<br />
Tel. +39 0414165770<br />
www.tucanomacchine.it<br />
info@tucanomacchine.it<br />
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Premonta – monta<br />
La premonta – monta “K 200 Gold” di Tucano è una macchina adatta<br />
ad effettuare la fase di montaggio delle calzature; l’o<strong>per</strong>azione viene<br />
facilitata dalla possibilità di utilizzare dei riferimenti luminosi<br />
programmabili cui la macchina è dotata.<br />
La regolazione della tensione delle pinze viene programmata<br />
istantaneamente tramite schermo touch-screen posto a lato della macchina.<br />
Figura 2.64 – Macchina spaccapelli computerizzata.<br />
73
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Spruzzatore<br />
La Tucano propone di utilizzare come prodotto durante la fase di premota/monta,<br />
lo spruzzatore <strong>per</strong> ammorbidire le tomaie, “DP1”.<br />
Lo spruzzatore è dotato di fotocellula <strong>per</strong> identificare la presenza della forma con<br />
tomaia posta dall’o<strong>per</strong>atore sotto l’ugello, il sistema aziona il dosatore di flusso<br />
atomizzatore.<br />
Sagomatrice <strong>per</strong> tomaie<br />
Tucano produce una macchina denominata “Roby” <strong>per</strong> la sagomatura<br />
delle tomaie.<br />
74<br />
Figura 2.65 – Macchina spaccapelli computerizzata.<br />
Figura 2.66 – Macchina spaccapelli computerizzata.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Pinzatrice<br />
Un’ulteriore proposta di Tucano è una macchina atta a rendere più<br />
sicuro e pratico il lavoro dell’o<strong>per</strong>atore durante l’applicazione dei chiodi <strong>nel</strong><br />
fondo della scarpa.<br />
La macchina denominata “TINA”, è composta da una pinza<br />
inchiodante con caricamento automatico e a funzionamento pneumatico.<br />
Figura 2.67 – Pinzatrice automatica.<br />
75
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.18 ELETTROTECNICA B.C. SPA<br />
Elettrotecnica B.C. Spa<br />
Via Indipendenza, 42<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 0381340111<br />
www.elettrotecnicabc.com<br />
info@elettrotecnicabc.com<br />
Applicapuntali<br />
Elettrotecnica B.C. propone “Mod. 129/2”, una macchina <strong>per</strong><br />
l’applicazione di puntali termoadesivi a funzionamento elettropneumatico.<br />
Questo modello è munito di un dispositivo <strong>per</strong> bloccare il puntale<br />
sulla tomaia prima della pressatura evitandone quindi eventuali<br />
spostamenti.<br />
76<br />
Figura 2.68 – Applicapuntali.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Macchina umidificatrice<br />
“Mod. 283” è una macchina <strong>per</strong> umidificare la tomaia prima della<br />
cambratura.<br />
Il vapore riscaldato ammorbidisce la tomaia <strong>per</strong>mettendo di<br />
ottimizzare la cambratura.<br />
Figura 2.69 – Macchina umidificatrice.<br />
77
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
2.2.19 OFFICINE MECCANICHE CERIM SPA<br />
Officine Meccaniche Cerim Spa<br />
C.so Novara, 218<br />
27029 Vigevano (PV) – Italia<br />
Tel. +39 038120905<br />
www.cerim.com<br />
info@cerim.com<br />
Macchina sgrossa/ribatti/carda/incolla<br />
Cerim propone un centro di lavoro <strong>per</strong> la sgrossatura, ribattitura,<br />
cardatura e l’incollaggio di un qualsiasi tipo di calzatura montata.<br />
L’o<strong>per</strong>atore provvede al carico e scarico delle calzature,<br />
successivamente la macchina effettua in automatico le quattro o<strong>per</strong>azioni.<br />
78<br />
Figura 2.70 – Macchina sgrossa/ribatti/carda/incolla.
Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />
Premonta – monta<br />
“K78TP” è una premonta – monta a tracciatori, questa possiede due<br />
tracciatori mobili <strong>per</strong> la totale distribuzione del collante termoplastico su<br />
qualsiasi tipo di scarpa ed in qualsiasi misura; <strong>per</strong>mette di programmare<br />
l’accerchiamento delle pinze <strong>per</strong> il profilo forma e la corsa delle piastre.<br />
E’ dotata inoltre della funzione di autodiagnostica.<br />
Figura 2.71 – Premonta – monta.<br />
79
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Montaboette – montafianchi<br />
“K158T” è una macchina montaboette che effettua in modo<br />
automatico tutte le regolazioni di lavoro ad ogni cambio di numero<br />
consentendo di memorizzare oltre 50 programmi.<br />
Questa macchina consente di programmare i tracciatori di spalmatura<br />
in profilo e il dosaggio della quantità di materiale <strong>per</strong> fianchi e boetta.<br />
Consente la lavorazione di calzature sportive e classiche <strong>per</strong> uomodonna-bambino,<br />
anche nei numeri più grandi (54 punto francese) o in quelli<br />
più piccoli (18 punto francese) e <strong>per</strong> tacchi fino a 100 mm.<br />
È munita di pinze indipendenti con tiraggio verticale e orizzontale,<br />
con movimento automatico o manuale <strong>per</strong> interventi correttivi in condizioni<br />
critiche di modelleria; possiede inoltre un sistema di chiodatura con<br />
quantità variabile di chiodi (da 5 a 30).<br />
80<br />
Figura 2.72 – Montaboette – montafianchi.
Capitolo III<br />
STATO ATTUALE DELLA PRODUZIONE NEI<br />
CALZATURIFICI DEL METADISTRETTO<br />
CALZATURIERO VENETO<br />
3.1 AZIENDE VISITATE<br />
Le seguenti aziende sono state prese come gruppo campione <strong>per</strong> le<br />
analisi:<br />
• Calzaturificio Rossi Moda S.p.a.<br />
Via Venezia,22 Vigonza (VE)<br />
• Calzaturificio Mima s.r.l.<br />
Via Roverelli, 28 Fosso' (VE)<br />
• Barbato s.r.l<br />
Via Q.I 3° Strada 1, Fiesso D’Artico (VE)<br />
• Ballin Franco & C. s.r.l.<br />
Via Riviera del Brenta, 213 Fiesso D’Artico (VE)<br />
Figura 3.4 – Posizione calzaturifici visitati.<br />
81
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
3.2 QUANTITA’/TIPOLOGIA DI PRODOTTI<br />
Contestualmente alla visita della linea produttiva degli stabilimenti si<br />
è provveduto a somministrare ai responsabili un questionario <strong>per</strong> la<br />
rilevazione di alcuni parametri che hanno <strong>per</strong>messo di compilare la<br />
seguente tabella (è stata fatta una suddivisione tra aziende di grosse<br />
dimensioni, caso 1, ed aziende di piccole dimensioni, caso 2).<br />
Tabella 1 – Dati ricavati dall’analisi dei questionari compilati durante le visite effettuate<br />
<strong>nel</strong>le aziende coinvolte.<br />
Aziende calzaturiere Caso 1 Caso 2<br />
Dimensione organico 280 30 - 80<br />
Produzione annua ~ 580,000 paia ~ 60,000/100,000 paia<br />
Produzione oraria ~ 330 paia ~ 40-60 paia<br />
Varietà lotto (lotto min – max) 50 – 100,000 20 – 20,000<br />
Un elemento importante <strong>per</strong> valutare l’opportunità dell’impiego di<br />
sistemi automatizzati <strong>per</strong> la produzione delle calzature è rappresentato dal<br />
dato sulla produzione di calzature all’ora.<br />
Questo valore infatti fornisce un indicazione sui tempi di ritorno degli<br />
investimenti che devono essere fatti <strong>per</strong> poter introdurre una certa<br />
automazione negli impianti.<br />
Un altro dato importante è quello riguardante la varietà di lotti: come<br />
si può vedere <strong>nel</strong> caso 2 possono essere fatte delle produzioni che<br />
prevedono anche lotti da 20 – 50 paia di scarpe, quindi è richiesta un<br />
elevata flessibilità della linea di produzione, anche <strong>per</strong>ché si deve<br />
considerare che all’interno di un lotto ci sono anche le differenze dovute agli<br />
sviluppi in serie delle taglie e le difformità tra scarpa destra e scarpa sinistra.<br />
Questo aspetto risulta essere fondamentale nei riguardi dell’analisi<br />
dei sistemi automatici in quanto, data l’estrema variabilità della produzione,<br />
è necessario che gli apparati automatici siano molto flessibili e che inoltre la<br />
82
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
fase di setup corrispondente sia semplice e veloce in quanto dovranno<br />
essere riprogrammati ad ogni cambio di modello.<br />
Dovranno quindi essere predisposti dei sistemi che agevolino<br />
l’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong>la fase di preparazione delle macchine, eventualmente<br />
spostando tale o<strong>per</strong>azione fuori linea.<br />
3.3 ORGANIZZAZIONE<br />
Nel settore calzaturiero sono comprese tutte quelle lavorazioni che<br />
portano alla produzione di manufatti che servono a “vestire” il piede: scarpe,<br />
sandali, ciabatte, stivali, ecc.<br />
Il ciclo <strong>tecnologico</strong> è spesso organizzato con la separazione delle fasi<br />
di lavorazione tra il calzaturificio vero e proprio e le aziende minori<br />
complementari, quali tomaifici, solettifici, tacchifici , ecc.<br />
Una peculiarità del comparto calzaturiero rispetto alle altre<br />
produzioni industriali è la diffusione del lavoro a domicilio <strong>per</strong> la<br />
produzione degli elementi che compongono la scarpa ed in particolare la<br />
tomaia.<br />
Una calzatura si compone principalmente di due parti:<br />
1) SUOLA: parte della calzatura che posa in terra (pianta), a sua volta<br />
formata da tre parti: tacco, soletta e suola propriamente detta;<br />
2) TOMAIA: parte su<strong>per</strong>iore della calzatura.<br />
Il processo produttivo inizia <strong>nel</strong> reparto di taglio con il taglio delle<br />
pelli <strong>per</strong> mezzo di trance e macchine di taglio a lama, con la preparazione<br />
delle tomaie, delle suole, delle fodere e degli accessori.<br />
Successivamente, <strong>nel</strong>le fasi di giunteria si procede all’assemblaggio e<br />
alla cucitura delle tomaie.<br />
Nel reparto orlatura si esegue il montaggio delle eventuali guarnizioni<br />
83
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
sulle tomaie, con apposite macchine <strong>per</strong> cucire.<br />
Segue l'o<strong>per</strong>azione di montaggio su forma: con l’uso di chiodi e<br />
collanti si inseriscono i contrafforti ed il sottopiede.<br />
La tomaia montata, dopo essere passata <strong>nel</strong> forno di stiraggio, è<br />
preparata <strong>per</strong> l’applicazione della suola.<br />
Questa viene applicata mediante collante e con l’intervento di una<br />
pressa; a volte viene anche cucita con apposita cucitrice.<br />
Una macchina pianta-tacchi provvede all’applicazione finale del tacco.<br />
Nel caso di suole in gomma, si impiega invece un’apposita pressa che<br />
provvede al fissaggio di suola e tacco.<br />
La successiva finitura consiste <strong>nel</strong>la fresatura e smerigliatura del tacco<br />
e della suola a mezzo di macchine utensili rotanti; seguono la coloritura<br />
della parte <strong>per</strong>imetrale della suola, del tacco e della suola intera, la ceratura<br />
della suola e la pulitura della tomaia con solventi e/o spazzole.<br />
Le o<strong>per</strong>azioni si concludono con gli interventi di apprettatura e di<br />
lucidatura dei manufatti.<br />
Ultima o<strong>per</strong>azione consiste <strong>nel</strong> confezionamento ed inscatolamento.<br />
84
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Figura 3.2 – Schema che esemplifica i flussi tra i reparti.<br />
85
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 3.3 – Organizzazione del ciclo produttivo, i colori diversi individuano quattro<br />
macroaree: montaggio, realizzazione del fondo scarpa, finissaggio e confezionamento del<br />
prodotto.<br />
86
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
3.3.1 Modelleria<br />
La fase iniziale <strong>nel</strong>la produzione della scarpa consiste <strong>nel</strong>la<br />
“ideazione” della stessa definendo, attraverso il lavoro di stilisti, i modelli<br />
caratteristici della stagione e della moda in corso.<br />
Fase di creazione stilistica.<br />
La creazione stilistica può essere effettuata da <strong>per</strong>sonale interno del<br />
calzaturificio (se quest’ultimo ha una propria linea di prodotto), <strong>nel</strong> qual<br />
caso la figura dello stilista coincide con quella del modellista, oppure<br />
commissionando a studi stilistici o a case di moda esterne.<br />
Lo stilista, sulla base delle indicazioni delle ultime tendenze moda e<br />
della sua <strong>per</strong>sonalità artistica, propone un nuovo modello di calzatura<br />
eseguendo disegni su semplici fogli di carta.<br />
Sulla base di questi schizzi viene effettuata una prima analisi di<br />
fattibilità industriale accompagnata da un’eventuale introduzione di varianti<br />
stilistiche dettate da esigenze produttive e dal know-how aziendale.<br />
Fase di modellazione.<br />
I formisti (ossia coloro che creano il primo campione, figure<br />
professionali che si trovano generalmente all’interno di formifici e<br />
raramente presenti nei calzaturifici), collaborando con i modellisti<br />
costruiscono la forma <strong>per</strong> la calzatura in una taglia campione, in base ai<br />
dettami stilistici e <strong>nel</strong> rispetto della struttura anatomica del piede.<br />
Realizzazione della tomaia.<br />
Sia che il modellista disegni direttamente sulla forma o che impieghi<br />
la carta, egli dovrà comunque realizzare il modello piano della calzatura,<br />
spianando la su<strong>per</strong>ficie su cui sono state disegnate le linee della stessa.<br />
A questa o<strong>per</strong>azione segue la cosiddetta “cambratura”: partendo dal<br />
modello base, dopo aver ricavato i pezzi che costituiranno la tomaia, con<br />
opportune procedure di sviluppo in taglie e di ingegnerizzazione (quali<br />
87
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
l’aggiunta dei margini di montaggio, l’incisione dei riferimenti <strong>per</strong> la<br />
cucitura e l’incollaggio, ecc.), il modellista ottiene i modelli in cartone dei<br />
vari pezzi della tomaia che serviranno sia <strong>per</strong> la realizzazione del prototipo,<br />
sia <strong>per</strong> la produzione della serie di fustelle sia infine, direttamente, <strong>per</strong> il<br />
taglio a mano.<br />
Realizzazione dei tacchi.<br />
Seguendo le indicazioni dello stilista, il modellista del tacco realizza<br />
un primo tacco prototipo da provare sulla calzatura che si vuole realizzare.<br />
Anche in questa fase, come in quella precedente di produzione della<br />
forma, molto tempo è richiesto dal coordinamento del lavoro di<br />
modellazione che viene solitamente svolto in tre luoghi distinti:<br />
calzaturificio, tacchificio, formificio.<br />
Una volta creato con le linee e le proporzioni volute, decisa la<br />
produzione della nuova calzatura, il tacco passa allo stampo, realizzato<br />
tramite fusione.<br />
Tali stampi serviranno poi a produrre, attraverso un processo ad<br />
iniezione, le serie di tacchi in plastica.<br />
Realizzazione delle suole.<br />
Le o<strong>per</strong>azioni che portano alla realizzazione di una suola sono<br />
effettuate <strong>nel</strong> suolificio, prelevando dalla forma il contorno della pianta<br />
necessario <strong>per</strong> il taglio della suola in cuoio.<br />
Fase di prototipazione.<br />
Realizzare un prototipo significa produrre il mezzo paio della nuova<br />
calzatura; questo comporta la realizzazione dei modelli degli elementi della<br />
tomaia in cartoncino, il taglio manuale della pelle, la cucitura della tomaia<br />
ed il montaggio della calzatura, seguendo una prima sequenza produttiva<br />
pianificata in base all’es<strong>per</strong>ienza ed alle indicazioni del modellista.<br />
In ogni fase della realizzazione ed in particolare al termine, il<br />
“modello” subisce il giudizio di un gruppo d’es<strong>per</strong>ti che suggerisce le<br />
88
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
modifiche da apportare.<br />
Questa prima o<strong>per</strong>azione può essere realizzata utilizzando<br />
esclusivamente procedure e strumenti manuali, oppure a queste si possono<br />
affiancare tecniche di progettazione computerizzate (sistemi CAD).<br />
3.3.2 Taglio<br />
Questa fase di lavorazione consiste <strong>nel</strong> taglio della pelle naturale o<br />
sintetica, impiegando attrezzature manuali o sistemi di taglio con/senza<br />
fustella, <strong>per</strong> arrivare ad ottenere i vari componenti che verranno<br />
successivamente assemblati <strong>per</strong> la preparazione di tomaie, fodere e altre<br />
parti di rivestimento e di guarnizione della scarpa.<br />
Con l’o<strong>per</strong>azione di tranciatura si provvede a formare la suola, il<br />
tacco, il sopratacco e il sottopiede.<br />
Le materie prime tranciate/tagliate in pelletteria sono di vario tipo:<br />
1. Pelli naturali: possono essere variamente conciate, al cromo (<strong>per</strong> le<br />
tomaie), al tannino (<strong>per</strong> le suole) o con sostanze organiche. Oltre a<br />
ciò, le pelli possono essere colorate e/o verniciate<br />
2. Pelli sintetiche: le più diffuse sono le policloruro vinile (PVC), le<br />
poliacriliche e le poliuretaniche<br />
Le o<strong>per</strong>azioni di taglio manuale vengono <strong>per</strong> lo più realizzate in<br />
posizione eretta dall’addetto, utilizzando semplice attrezzatura,<br />
rappresentata da taglierine e coltelli sottili ed affilati, in grado, seguendo il<br />
profilo delle forme già preparate sul tessuto, di riprodurre le parti<br />
componenti.<br />
Gli utensili vengono spesso forniti con lima <strong>per</strong> affilare la lama.<br />
Attrezzature manuali.<br />
L’o<strong>per</strong>atore utilizza strumenti molto semplici <strong>per</strong> realizzare i pezzi di<br />
tomaia della calzatura desiderata.<br />
89
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Gli utensili impiegati in questa prima fase di lavorazione sono:<br />
coltelli, forbici, taglierine.<br />
90<br />
Figura 3.4 – Esempio di taglio manuale.<br />
Sistemi di taglio a fustella.<br />
Le fustellatrici manuali rappresentano le macchine da taglio più<br />
diffuse e <strong>nel</strong>la grande maggioranza dei casi sono di tipo oleodinamico; si<br />
possono distinguere varie tipologie:<br />
Fustellatrici a braccio (a bandiera)<br />
Si tratta di presse dotate di un braccio rotante attorno ad un gruppo<br />
pistone/cilindro che viene manovrato dall’o<strong>per</strong>atore, manualmente o<br />
automaticamente, sopra un piano di taglio.<br />
Su questo piano viene appoggiato il materiale e posizionata la fustella,<br />
utensile d’acciaio a tronco di piramide a base variabile, o a cono rovesciato,<br />
con base più piccola e contorni taglienti ed affilati.
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Figura 3.5 – Fustellatrice a braccio rotante.<br />
Sistemi di taglio senza fustella<br />
Il taglio viene realizzato muovendo l’utensile lungo il profilo del<br />
pezzo da tagliare: è definito taglio “in continuo” in quanto realizzato con<br />
movimento continuo dell’utensile lungo la traiettoria.<br />
Le macchine di taglio di questa famiglia sono controllate<br />
elettronicamente (controllo numerico - CNC) in base a parametri di lavoro<br />
dai quali dipendono l’accuratezza del taglio e la sua velocità.<br />
I tavoli di taglio in continuo, impiegati come <strong>per</strong>iferiche dei sistemi<br />
CAD, sono raggruppabili in due grandi classi:<br />
- Tecnologie di taglio a lama <strong>nel</strong>le quali il taglio viene effettuato <strong>per</strong><br />
mezzo di un utensile tagliente<br />
- Tecnologie di taglio d’energia (laser e getto d’acqua) in cui il taglio è<br />
realizzato concentrando un flusso ad alta densità d’energia sul<br />
materiale che si vuole tagliare.<br />
91
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 3.6 – Macchina da taglio CAM con tracciatura laser del controno della<br />
tomaia.<br />
3.3.3 Giunteria / orlatura<br />
La fase di giunteria porta alla produzione della tomaia, attraverso<br />
congiunzione <strong>per</strong> cucitura delle varie parti prodotte <strong>nel</strong> reparto taglio,<br />
previa incollatura con adesivi e previa eventuale raspatura e ripiegatura di<br />
alcune sue parti.<br />
Le fasi di lavorazioni possono essere così riassunte:<br />
- Equalizzatura o spaccatura: i pezzi della tomaia vengono portati a<br />
spessore desiderato e uniforme utilizzando delle spaccatrici.<br />
- Scarnitura: con una scarnitrice regolabile si assottigliano i bordi dei<br />
pezzi della tomaia <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere la successiva ripiegatura o<br />
aggiuntatura di diversi pezzi senza aumenti di spessore.<br />
- Assemblaggio fodera: si realizza con particolari macchine da cucire<br />
(aggiuntatrici) e con eventuale incollaggio di bordi e cuciture.<br />
92
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
- Spalmatura mastice: viene effettuata manualmente dalle orlatrici o<br />
preparatrici.<br />
- Ripiegatura: il contorno della tomaia in corrispondenza del collo della<br />
scarpa (bordo su<strong>per</strong>iore) viene ripiegato e incollato, successivamente<br />
cucito con una ripiegatrice.<br />
- Bordatura: consiste <strong>nel</strong>l’applicazione di una striscia di pelle sul<br />
contorno su<strong>per</strong>iore della tomaia mediante incollatura e cucitura a<br />
mano e/o a macchina (bordatrice).<br />
- Cucitura della tomaia: la tomaia precedentemente assemblata viene<br />
cucita ed in alcuni punti incollata.<br />
- Applicazione nastrino: un nastro di tela della larghezza di 1-2 cm<br />
viene incollato all’interno della tomaia sulle giunture <strong>per</strong> rinforzarle,<br />
soprattutto sulla giuntura posteriore. Un altro tipo di nastrino, della<br />
larghezza di 0,3- 0,4 cm, viene posto all’interno della ripiegatura.<br />
- Applicazione occhielli: con occhiellatrice vengono applicate alle<br />
tomaie degli occhielli.<br />
- Incollaggio della fodera sulle tomaie, cucitura della fodera sulla<br />
tomaia: effettuata lungo i bordi (messa in fodera) con collante o con<br />
macchine da cucire.<br />
Macchine, attrezzature e utensili<br />
Spaccapelle<br />
E’ una macchina utilizzata <strong>per</strong> regolare lo spessore delle pelli tramite<br />
fresatura, o<strong>per</strong>azione svolta da un gruppo lama posto in rotazione da un<br />
motore che trasmette il movimento mediante una cinghia.<br />
Il trasporto ed il caricamento del materiale sono comandati da un<br />
diverso motore.<br />
93
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
94<br />
Figura 3.6 – Spaccapelle.<br />
Scarnitrice<br />
E’ una macchina utilizzata <strong>per</strong> assottigliare i bordi delle tomaie (fig.<br />
3.7), la lavorazione è eseguita da una lama posta su una puleggia, affiancata<br />
ad un rullo di trasporto che realizza lo scorrimento del materiale.<br />
La scarnitrice solitamente è movimentata da un motore che aziona il<br />
gruppo di lavoro tramite una cinghia di trasmissione.<br />
Il motore trasmette il moto alla lama che si pone in rotazione ed<br />
esegue l’o<strong>per</strong>azione di scarnitura; tramite una seconda trasmissione viene<br />
messo in funzione il rullo di trasporto <strong>per</strong> lo scorrimento del materiale da<br />
lavorare.
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Figura 3.7 – Scarnitrice.<br />
Ripiegatrice<br />
E’ una macchina utilizzata <strong>per</strong> ripiegare i bordi scarniti della tomaia e<br />
<strong>per</strong> fissarli con colla. In alcuni casi un filo di nylon viene inserito come<br />
rinforzo all’interno del bordo ripiegato.<br />
Macchina da cucire<br />
La cucitura si esegue con cucitrici di diversi tipi. Sono soprattutto<br />
impiegate le cucitrici piane, <strong>per</strong> le parti che possono essere distese su un<br />
piano, o le cucitrici a colonna, <strong>per</strong> le cuciture di parti tubolari. Possono<br />
essere a uno o più aghi.<br />
95
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
3.3.4 Montaggio / manovia<br />
96<br />
Figura 3.8 – Macchina da cucire.<br />
L’o<strong>per</strong>azione di montaggio consiste <strong>nel</strong>l’applicazione della tomaia<br />
sulla forma su cui è stato preventivamente fissato il sottopiede o soletta. La<br />
forma, realizzata in resine sintetiche, riproduce il piede umano e serve da<br />
supporto <strong>per</strong> la realizzazione della calzatura.<br />
Le o<strong>per</strong>azioni si svolgono lungo la manovia, un insieme di stazioni<br />
poste in maniera sequenziale a formare un circuito ovale. I collegamenti tra<br />
le varie stazioni di lavoro avvengo tramite una giostra centrale che provvede<br />
al trasporto dei semilavorati da una stazione ad un’altra tramite dei cestelli<br />
in cui viene riposto, in genere, l’occorrente <strong>per</strong> il montaggio di due paia di<br />
scarpe.
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Il ciclo della lavorazione si conclude dopo che ogni carrello ha<br />
completato il giro.<br />
L’avanzamento dei carrelli è manuale nei piccoli calzaturifici,<br />
automatico nei medi e nei grandi.<br />
Nel caso di sistema di avanzamento automatico i cestelli sono<br />
trasportati a velocità costante tramite un sistema a catene.<br />
Il cestello viene bloccato ad ogni stazione tramite fermi di ritenuta<br />
che vengono sbloccati dall’o<strong>per</strong>atore una volta terminata la lavorazione sulle<br />
parti presenti <strong>nel</strong> cestello.<br />
Le giostre generalmente sono suddivise su più livelli (più guide poste<br />
in parallelo) e ad ogni livello è attribuita una priorità di lavorazione: questo<br />
<strong>per</strong> gestire meglio le urgenze della produzione, come il montaggio di pochi<br />
campioni <strong>per</strong> campionari o sfilate.<br />
E' di frequente osservazione la presenza di lavoratori che non hanno<br />
una mansione fissa ma che sostituiscono o sop<strong>per</strong>iscono le esigenze<br />
produttive del momento (“jolly”).<br />
97
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 3.9 – Esempio di giostra multilivello, caratterizzata dal blocco di ritenuta <strong>per</strong> ogni<br />
stazione.<br />
98
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
La tipologia di stazioni presenti <strong>nel</strong>la manovia è, in sostanza, standard<br />
<strong>per</strong> tutti i calzaturifici, variazioni si hanno <strong>per</strong> lo più <strong>nel</strong> numero di<br />
macchine predisposte <strong>per</strong> una singola fase del montaggio.<br />
Si elencano qui di seguito le principali fasi di lavorazione che si<br />
possono incontrare lungo la manovia di un calzaturificio:<br />
- Applicazione sottopiede o soletta alla forma: avviene mediante<br />
inchiodatura con tre oppure cinque chiodi che verranno tolti in una<br />
fase successiva. A volte si esegue la rifilatura del sottopiede quando<br />
non è stata eseguita <strong>nel</strong>la fase di taglio.<br />
- Applicazione del puntale tra tomaia e fodera, <strong>per</strong> rendere più<br />
resistente la parte anteriore della calzatura. Il puntale è costituito da<br />
tessuto impregnato da resina cellulosica oppure costituito da resina<br />
termoindurente.<br />
- Inserimento dello s<strong>per</strong>one (o contrafforte o tallonetta): lo s<strong>per</strong>one,<br />
costituito da cuoio o da un succedaneo del cuoio, viene applicato<br />
manualmente tra fodera e tomaia (parte posteriore), incollato<br />
mediante mastici o vinavil; in altri casi, utilizzando collante al<br />
termoplastico, è sufficiente una riattivazione a caldo.<br />
- Una volta preparata, la tomaia viene montata sulla forma.<br />
- Premonta/Monta: tipicamente viene montato prima il “davanti”, punta<br />
e fianchi della scarpa, quindi la parte posteriore utilizzando<br />
soprattutto la macchina definita premonta/monta.<br />
- Montafianchi/Montaboetta: montaggio dei fianchi della tomaia sul<br />
sottopiede mediante iniezione di termoplastico e/o mediante<br />
chiodatura. L’o<strong>per</strong>atore tiene la scarpa con due mani e inserisce i<br />
bordi della tomaia su una pinza. Il comando di chiusura della pinza e<br />
il consenso <strong>per</strong> la spalmatura del termoplastico o la chiodatura<br />
avviene premendo un pedale. L’o<strong>per</strong>azione può anche essere fatta<br />
completamente in modo manuale tramite l’utilizzo di pinze e martello<br />
- Monta Boettatura: montaggio della parte di tomaia corrispondente al<br />
tallone<br />
99
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
- Boettatura: montaggio della parte di tomaia corrispondente al tallone<br />
- Levachiodi: rimozione dei chiodi inseriti <strong>per</strong> fissare il sottopiede o<br />
soletta alla forma<br />
- Ribattitura: ribattitura dei chiodi fissati <strong>nel</strong>le fasi precedenti fatta<br />
tramite una macchina a rulli che ribatte eventuali pieghe della tomaia<br />
<strong>nel</strong>la zona del calcagno e spiana la su<strong>per</strong>ficie inferiore della scarpa;<br />
- Tracciatura suole: tracciatura sulla tomaia del bordo della suola,<br />
questo segno verrà preso come riferimento <strong>per</strong> la successiva<br />
o<strong>per</strong>azione di cardatura<br />
- Cardatura: asportazione dello strato su<strong>per</strong>ficiale della parte di tomaia<br />
ripiegata sotto la soletta e a questa fissata, al fine di realizzare una<br />
su<strong>per</strong>ficie ruvida su cui <strong>per</strong>mettere una migliore presa dei collanti e<br />
ridurre l’eventuale spessore eccessivo.<br />
- Spalmatura collante fondo suola: distribuzione della colla sul fondo<br />
della scarpa montata<br />
- Pressatura: applicazione della suola, previamente raspata e incollata,<br />
mediante pressatura effettuata tramite uno stampo elastico,<br />
opportunamente gonfiato con aria compressa o con acqua.<br />
- Applicazione tacchi (con colla o chiodi)<br />
- Sformatura: rimozione della scarpa montata dalla forma<br />
In particolare qui di seguito sono analizzate le singole fasi e i macchinari<br />
impiegati, <strong>per</strong> ognuna sono riportate le caratteristiche principali.<br />
100
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Denominazione macchinario<br />
Denominazione macchinario<br />
FASE 1<br />
FASE 2<br />
Applicazione contrafforte<br />
(manuale e tramite pressa)<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Basso<br />
Tempo di setup Nessuno<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea Possibile<br />
Incollaggio bordo tomaia e sottopiede<br />
(manuale e tramite pressa)<br />
Tempo Esecuzione Lento<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Medio<br />
Tempo di setup Nessuno<br />
Problemi Critici Prodotti chimici<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
101
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Denominazione macchinario<br />
Denominazione macchinario<br />
102<br />
FASE 3<br />
FASE 4<br />
Premonta/ Monta<br />
(manuale, macch spec, forno e spruzzino)<br />
Tempo Esecuzione Lento<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Alto<br />
Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Monta Fianchi<br />
(manuale, macch spec, forno e spruzzino)<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Medio<br />
Tempo di setup Alto<br />
Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />
Esecuzione Fuorilinea No
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Denominazione macchinario<br />
Denominazione macchinario<br />
FASE 5<br />
FASE 6<br />
Inchiodatura manuale<br />
Tempo Esecuzione Lento<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Alto<br />
Problemi Critici Problemi odontoiatrici<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Monta Boetta<br />
(manuale, macch spec, forno e spruzzino)<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Alto<br />
Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
103
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
104<br />
FASE 7<br />
Denominazione macchinario Leva-chiodi<br />
FASE 8<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Bassa<br />
Tempo di setup Nessuna<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Denominazione macchinario Ribattitura<br />
Tempo Esecuzione Lenta<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Basso<br />
Tempo di setup Basso<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea No
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
FASE 9<br />
Denominazione macchinario Tracciatura Suole<br />
FASE 10<br />
Tempo Esecuzione Lento<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Basso<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Denominazione macchinario Cardatura Automatica<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Basso<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
105
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
106<br />
FASE 11<br />
Denominazione macchinario Cardatura Manuale<br />
FASE 12<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Alto<br />
Problemi Critici<br />
Esecuzione senza<br />
protezioni<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Denominazione macchinario Incollaggio<br />
Tempo Esecuzione Lenta<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Media<br />
Tempo di setup Nessuna<br />
Problemi Critici Prodotti Chimici<br />
Esecuzione Fuorilinea No
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
FASE 13<br />
Denominazione macchinario Pressatura e accoppiamento suola-soletta<br />
FASE 14<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />
Tempo di setup Nessuno<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Denominazione macchinario Applicazione tacchi<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Basso<br />
Tempo di setup Basso<br />
Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
107
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
108<br />
FASE 15<br />
Denominazione macchinario Sformatura<br />
FASE 16<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Bassa<br />
Tempo di setup Nessuno<br />
Problemi Critici Nessuno<br />
Esecuzione Fuorilinea No<br />
Denominazione macchinario Rifilo Fodera<br />
Tempo Esecuzione Veloce<br />
Livello di Es<strong>per</strong>ienza Media<br />
Tempo di setup Nessuno<br />
Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />
Esecuzione Fuorilinea No
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
3.3.5 Finissaggio<br />
Ultima fase del ciclo produttivo, eseguita lateralmente alla manovia, è<br />
rappresentata dalla rifinitura della calzatura, <strong>per</strong> <strong>per</strong>metterne un ulteriore<br />
miglioramento estetico ed il successivo confezionamento <strong>per</strong> la<br />
distribuzione sul mercato.<br />
Si distinguono le seguenti o<strong>per</strong>azioni:<br />
FASE<br />
O<strong>per</strong>azione<br />
COLORITURA BORDI SUOLE E TACCO<br />
1 applicazione di vernici realizzata a mano o con pistola a spruzzo,<br />
indicata anche come o<strong>per</strong>azione di “messa in colore della scarpa”<br />
POMICIATURA DELLA SUOLA<br />
2 leggera raspatura della suola allo scopo di facilitare l’adesione del<br />
colore e migliorare quindi la qualità del prodotto<br />
COLORITURA SUOLA<br />
3 o<strong>per</strong>azione realizzata attraverso l’applicazione manuale di cere<br />
naturali<br />
LUCIDATURA SUOLA<br />
4 o<strong>per</strong>azione di finitura della suola realizzata mediante macchine a<br />
spazzole rotanti<br />
5<br />
6<br />
PULITURA E LAVATURA DELLA SCARPA<br />
tale o<strong>per</strong>azione viene effettuata manualmente utilizzando spugne<br />
o pezze di stoffa imbevute di solventi , benzina o acqua passati<br />
sulla su<strong>per</strong>ficie della scarpa<br />
APPLICAZIONE SOTTOSUOLA DI PULIZIA<br />
la sottosuola di pulizia, già timbrata, viene cosparsa di collante e<br />
inserita all’interno della scarpa. In alcuni casi le sottosuola di<br />
pulizia sono autoadesive (o rese tali tramite appositi macchinari)<br />
109
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
FASE<br />
110<br />
APPRETTATURA<br />
O<strong>per</strong>azione<br />
7 è un’o<strong>per</strong>azione realizzata impiegando vernicetta o appretto che<br />
può essere spalmato a mano con l’impiego di pen<strong>nel</strong>lini<br />
LUCIDATURA SCARPA<br />
8 o<strong>per</strong>azione di spalmatura del lucido che può essere effettuata in<br />
alternativa alla apprettatura<br />
9<br />
STIRATURA DELLA SCARPA<br />
in tale fase si utilizzano ferri da stiro <strong>per</strong> distendere la pelle sulla<br />
su<strong>per</strong>ficie della scarpa. Talvolta <strong>per</strong> raggiungere lo stesso<br />
obiettivo, si utilizzano becchi bunsen, detti “lumette”, sulla cui<br />
fiamma libera viene rapidamente fatta passare la scarpa stessa<br />
Attrezzature, Macchine e Impianti<br />
Nella fase di finissaggio gli o<strong>per</strong>atori eseguono semplici o<strong>per</strong>azioni di<br />
coloritura, pomiciatura e lucidatura della scarpa, usufruendo o di macchine<br />
o di attrezzi manuali capaci di distendere, sulla su<strong>per</strong>ficie della scarpa, i<br />
prodotti adatti a renderla esteticamente più apprezzabile.<br />
La tipologia della calzatura e il materiale che la costituisce<br />
determinano il numero e la natura degli interventi utili a rifinire la stessa.<br />
Oltre alle macchine qui sotto descritte, vengono impiegati i seguenti<br />
strumenti manuali da parte del <strong>per</strong>sonale addetto:<br />
- coltelli <strong>per</strong> rifilare<br />
- spugne e stracci<br />
- pen<strong>nel</strong>li.<br />
Spazzolatrici<br />
Si tratta di macchine pulitrici a spazzola o a rullo, o<strong>per</strong>anti con<br />
smeriglio o carte abrasive, in grado di realizzare un’azione di lucidatura
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
sulla su<strong>per</strong>ficie della pelle della calzatura; le polveri generate,<br />
particolarmente fini, derivano <strong>per</strong> lo più dallo strato di vernice applicato<br />
<strong>nel</strong>le precedenti o<strong>per</strong>azioni, queste vengono poi raccolte in sacchi di<br />
ricambio predisposti sulle stesse macchine.<br />
Ferri da stiro<br />
Figura 3.10 – Spazzolatrice.<br />
La stiratura della su<strong>per</strong>ficie della calzatura si realizza<br />
utilizzando semplici ferri da stiro specifici <strong>per</strong> il settore.<br />
Figura 3.11 – Stiratura degli stivali.<br />
111
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Timbratrice<br />
Utilizzate <strong>per</strong> imprimere su suole, tomaie e fodere marchi di fabbrica,<br />
numeri e cliché, sono macchine simili alle presse: presentano un organo<br />
pressore su cui è applicata una matrice di stampa, la cui discesa può essere<br />
comandata mediante un fine corsa elettrico oppure con un comando a<br />
pedale.<br />
3.3.6 Inscatolamento<br />
Ultimata la lavorazione della calzatura, si passa alla fase di<br />
inscatolamento, immagazzinamento e carico <strong>per</strong> la successiva<br />
commercializzazione.<br />
L'o<strong>per</strong>azione di confezionamento consiste <strong>nel</strong> riporre la coppia di<br />
calzature in scatole apposite, rese disponibili da ditte fornitrici prescelte; la<br />
qualità del prodotto confezionato determinerà naturalmente il livello di<br />
qualità del confezionamento.<br />
Avvenuto il confezionamento, le scatole assemblate vengono riposte<br />
in “aree magazzino”, il più delle volte ricavate tra i reparti di produzione e<br />
sommariamente organizzate.<br />
112
Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />
Figura 3.12 – Inscatolamento delle calzature.<br />
Figura 3.13 – Magazzino di stoccaggio dei prodotti finiti e inscatolati.<br />
113
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
114
Capitolo IV<br />
POSSIBILI AREE D’INTERVENTO<br />
Dai colloqui avuti con i responsabili di produzione delle aziende<br />
visitate è emerso che la lavorazione che attualmente risulta essere più<br />
gravosa in termini di costo e di tempo è il processo di cucitura e orlatura<br />
delle tomaie.<br />
Tale lavorazione al momento è affidata ad aziende esterne o a<br />
dipendenti dell’azienda tramite lavoro a domicilio, in entrambi i casi<br />
l’attività è eseguita in modo artigianale con il supporto di macchine manuali.<br />
La richiesta da parte delle aziende sarebbe quindi quella di<br />
introdurre una certa automazione durante questa fase di lavorazione.<br />
Da una prima analisi si è <strong>per</strong>ò riscontrato che il processo comprende<br />
o<strong>per</strong>azioni non standard e sempre diverse, è quindi molto difficile che <strong>nel</strong><br />
breve <strong>per</strong>iodo si riescano a trovare delle soluzioni automatizzate che siano<br />
concorrenziali a livello economico e tempistico rispetto ai metodi di<br />
lavorazione attuali.<br />
Maggiori spazi di intervento sono invece stati riscontrati dall’analisi<br />
della linea di montaggio delle calzature, considerando sia la manovia che i<br />
sistemi di gestione dei magazzini. In particolare si possono individuare tre<br />
filoni principali da seguire <strong>per</strong> migliorare il processo produttivo:<br />
- Ottimizzazione e razionalizzazione del layout dell’impianto e<br />
riorganizzazione dei flussi di materiali e semilavorati.<br />
- Intervento sui singoli macchinari utilizzati <strong>nel</strong>la produzione della<br />
calzatura.<br />
- Controllo di qualità dei semilavorati in ingresso ai calzaturifici allo<br />
scopo di introdurre <strong>nel</strong>la linea di montaggio solo componenti esenti<br />
da difetti e avviamento di controlli di qualità lungo le fasi della<br />
produzione al fine di rendere tracciabile il prodotto.<br />
115
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
4.1 ORGANIZZAZIONE LOGISTICA<br />
Nelle analisi svolte sono state presi in considerazioni anche gli aspetti<br />
logistici interni degli stabilimenti, valutando lo stato attuale della<br />
disposizione dei reparti di lavorazione e la strutturazione delle celle<br />
lavorative all’interno di tali reparti; particolare attenzione è stata data anche<br />
ai flussi di interscambio di merci tra quest’ultimi.<br />
Dall’analisi fatta si è visto come sia necessario migliorare la<br />
disposizione dei reparti e delle celle al loro interno, <strong>per</strong>ché attualmente la<br />
logistica dell’impianto è dettata dall’es<strong>per</strong>ienza e dalle necessità improvvise<br />
di creare nuovi spazi dove inserire nuove stazioni di lavoro.<br />
Ciò comporta un’organizzazione non ottimizzata dei flussi dei<br />
semilavorati all’interno dell’impianto e la nascita di accatastamenti di<br />
materiali che possono generare confusione e problemi <strong>per</strong> la sicurezza.<br />
Una delle soluzioni attuabili è quella di suddividere, <strong>per</strong> quanto<br />
possibile, l’impianto in reparti indipendenti che possano quindi lavorare<br />
secondo tempistiche differenti (ad esempio su turni diversi), avendo<br />
comunque un magazzino semilavorati interno che faccia da polmone <strong>per</strong> lo<br />
scambio di semilavorati tra un reparto e l’altro.<br />
Una prima suddivisione può essere fatta tra:<br />
116<br />
• Modelleria<br />
• Giunteria<br />
• Taglio pelli<br />
• Manovia montaggio calzatura<br />
• Magazzino prodotto finito<br />
La riorganizzazione del ciclo produttivo dovrebbe inoltre essere fatta<br />
con l’ottica di favorire l’automazione, in quanto <strong>per</strong> avere i risultati migliori<br />
è necessario adattare il ciclo produttivo all’automazione e non viceversa.<br />
Il primo passo sarebbe ad esempio quello di garantire la<br />
rintracciabilità dei componenti lungo la linea di produzione allo scopo di
Capitolo IV – Possibili aree di intervento<br />
assicurare il corretto scambio dei componenti tra i vari reparti e monitorare<br />
in tempo reale tutti i materiali utilizzati; allo stato attuale solo alcune<br />
aziende utilizzano dei software gestionali integrati con il ciclo produttivo e<br />
che consentono la tracciabilità della produzione.<br />
4.2 INTERVENTI SUI SISTEMI DI PRODUZIONE<br />
Per quanto riguarda le modifiche possibili al ciclo produttivo si<br />
possono distinguere tre macro aree su cui intervenire, la fase di<br />
movimentazione dei prodotti, la fase vera e propria di lavorazione oppure il<br />
controllo qualità in linea o sul prodotto finito.<br />
Movimentazione<br />
Gli interventi in questo settore possono riguardare sia il sistema con il<br />
quale si spostano le calzature da una macchina all’altra (o da una stazione<br />
all’altra), sia la fase di carico e scarico dei macchinari, o<strong>per</strong>azione che<br />
attualmente è svolta da un o<strong>per</strong>aio, anche <strong>per</strong>ché egli deve comunque<br />
spesso agire direttamente sul macchinario, che solo <strong>per</strong> alcune fasi può<br />
lavorare autonomamente.<br />
L’introduzione di un sistema automatico <strong>per</strong> il caricamento e lo<br />
scarico delle macchine <strong>per</strong>metterebbe di ridurre i tempi e inoltre<br />
migliorerebbe gli aspetti di sicurezza in quanto l’o<strong>per</strong>atore non entrerebbe<br />
più <strong>nel</strong>lo spazio di lavoro di apparecchiature potenzialmente <strong>per</strong>icolose.<br />
D’altra parte tale o<strong>per</strong>azione potrebbe essere fatta solo in presenza di<br />
sistemi in grado di lavorare in modo autonomo, che inoltre devono poter<br />
ricevere i prodotti da un sistema automatico e non più da un o<strong>per</strong>atore.<br />
Lavorazioni<br />
L’automazione delle fasi di lavoro può portare ad un miglioramento<br />
della qualità delle lavorazioni e ad un aumento della sicurezza nei confronti<br />
dell’o<strong>per</strong>atore; inoltre con un sistema automatico l’o<strong>per</strong>azione può essere<br />
eseguita anche da un lavoratore non es<strong>per</strong>to.<br />
117
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Il mercato propone vari sistemi automatici <strong>per</strong> l’esecuzione di diverse<br />
fasi del ciclo di lavorazione delle calzature, si è riscontrato <strong>per</strong>ò come uno<br />
dei problemi maggiori sia l’elevato tempo di setup richiesto <strong>per</strong> impostare<br />
un nuovo ciclo, fatto che si scontra con lo stato attuale della produzione che<br />
comporta la necessità di produrre molti lotti diversi di calzature, sempre<br />
meno numerosi.<br />
Particolare attenzione deve quindi essere posta ai fini di limitare il più<br />
possibile il tempo richiesto <strong>per</strong> la fase di istruzione delle macchine.<br />
Controllo qualità<br />
L’introduzione di un controllo di qualità in linea <strong>per</strong>mette di ottenere<br />
la tracciabilità del prodotto, allo scopo di risalire con precisione alle<br />
o<strong>per</strong>azioni che possono aver introdotto un eventuale difetto e quindi<br />
intervenire <strong>per</strong> correggere eventuali errori di procedura.<br />
Tale sistema inoltre eviterebbe di eseguire lavorazioni su prodotti che<br />
presentano difetti che comunque porterebbero a scartare la calzatura<br />
quando viene eseguito il controllo finale prima dell’imballaggio <strong>per</strong> la sua<br />
spedizione.<br />
118
Capitolo V<br />
SOLUZIONI PROPOSTE<br />
5.1 PARTE GESTIONALE<br />
Per quanto riguarda l’organizzazione della linea di assemblaggio si<br />
può agire sulla distribuzione delle varie aree di lavoro, oppure sulle<br />
metodologie di organizzazione del magazzino dei semilavorati e dei prodotti<br />
finiti.<br />
5.1.1 Layout dell’impianto<br />
Le linee di assemblaggio dedicate al montaggio si suddividono<br />
principalmente in due tipologie<br />
- Configurazione rettilinea<br />
- Configurazione circolare<br />
Configurazione rettilinea<br />
Nel caso della filosofia rettilinea le stazioni di lavoro (che possono<br />
essere automatiche o manuali) sono allineate, unite fra loro da un sistema di<br />
trasporto (la manovia <strong>nel</strong> caso dei calzaturifici).<br />
In base al numero di stazioni e ai relativi ingombri si possono avere 3<br />
principali configurazioni:<br />
- A “bastone”<br />
119
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
- A “C”<br />
- Ad “a<strong>nel</strong>lo”<br />
Un altro fattore che <strong>per</strong>mette di classificare le linee di assemblaggio è<br />
la cadenza delle stazioni di lavoro, cioè il tempo che intercorre fra l’uscita di<br />
due prodotti consecutivi dalla stazione stessa.<br />
La linea può essere progettata a cadenza imposta, cioè tutte le stazioni<br />
di lavoro hanno la medesima cadenza e quindi lo stesso tempo di ciclo <strong>per</strong><br />
eseguire un o<strong>per</strong>azione, oppure a cadenza non imposta; in questa ultima<br />
situazione le stazioni di lavorano con tempi di ciclo differenti e quindi sorge<br />
il problema della loro armonizzazione o bilanciamento attraverso<br />
l’inserimento di polmoni intero<strong>per</strong>azionali, che possano disaccoppiarne il<br />
funzionamento.<br />
Considerando le o<strong>per</strong>azioni necessarie <strong>per</strong> il montaggio di una scarpa<br />
si ha che il processo produttivo comporta o<strong>per</strong>azioni che devono<br />
necessariamente essere eseguite in serie, inoltre essendo <strong>per</strong> lo più manuali<br />
i tempi di esecuzione non sono sempre gli stessi.<br />
Lo schema produttivo che più si adatta a queste esigenze è quindi<br />
120
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
quello di una linea con configurazione a “C” con cadenza non imposta.<br />
Questa soluzione in effetti è quella adottata in tutti i calzaturifici che<br />
sono stati visitati, la linea di assemblaggio è infatti costruita attorno ad una<br />
manovia azionata in modo automatico, ma <strong>nel</strong>la quale le singole casette si<br />
fermano ad ogni stazione e vengono poi spinte avanti dall’o<strong>per</strong>atore non<br />
appena questo ha finito la lavorazione<br />
Figura 5 – Schema tipico di una manovia utilizzata <strong>nel</strong> reparto di montaggio di un<br />
calzaturificio.<br />
Configurazione circolare (Tavola rotante)<br />
Nel caso di produzioni che comprendono molti modelli diversi di<br />
prodotti immessi su una stessa linea produttiva è conveniente fare ricorso al<br />
metodologia della “Group Tecnology”.<br />
Il principio ispiratore di questa tecnica è il raggruppamento di<br />
prodotti simili dal punto di vista dimensionale e <strong>tecnologico</strong> in famiglie; in<br />
questo modo si possono ottenere valori di numerosità di pezzi tali da<br />
rendere economicamente valida l’introduzione di una linea dedicata alla<br />
famiglia.<br />
Ovviamente tale linea dovrà essere in grado di lavorare tutta la<br />
121
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
popolazione di quel gruppo e quindi dovrà essere flessibile.<br />
Nel caso di produzioni con famiglie di prodotti simili poco numerose<br />
e tempi di set-up dei macchinari significativi, la configurazione rettilinea<br />
della linea produttiva non <strong>per</strong>mette di raggiungere completamente i<br />
benefici promessi dalla “Group Tecnology”.<br />
In queste situazioni è infatti preferibile l’impiego di sistemi di<br />
trasporto circolari a più giri, come ad esempio le tavole rotanti multi -<br />
stazione.<br />
Figura 5.1 – Tavola rotante a più giri con 5 stazioni (3 o<strong>per</strong>atori e 2 robot).<br />
Questo tipo di configurazione della linea prevede l’utilizzo di una<br />
122
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
tavola a cui sono fissati in modo solidale i prodotti, la tavola avanza di un<br />
passo ad intervalli di tempo regolari, trasferendo così i pezzi da una stazione<br />
a quella seguente.<br />
Lo schema circolare a parità di stazioni ha un minore ingombro e<br />
costituisce un sistema più compatto rispetto alla configurazione rettilinea.<br />
Lo svantaggio dell’utilizzo di tavola rotante è quello che non consente<br />
l’introduzione di un numero molto elevato di stazioni, questo limite è <strong>per</strong>ò<br />
attenuato facendo ricorso a tavole multi - giro.<br />
In questo caso il pezzo viene completato con un numero di giri della<br />
tavola su<strong>per</strong>iore ad 1, ciò implica quindi che la flessibilità dei mezzi<br />
o<strong>per</strong>ativi in una determinata posizione angolare deve essere molto elevata in<br />
quanto in relazione al numero del giro in questione devono eseguire un<br />
differente lavoro sul prodotto.<br />
Le tavole rotanti sono inoltre indicate <strong>per</strong> pezzi di dimensioni e pesi<br />
ridotti, come ad esempio il montaggio di schede elettroniche,<br />
confezionamento di medicinali,…<br />
Considerando la produzione tipica di un calzaturificio l’utilizzo della<br />
tavola rotante potrebbe trovare applicazione <strong>nel</strong>la fase di finissaggio delle<br />
calzature, allo scopo di creare delle sotto-linee specializzate, ad esempio <strong>per</strong><br />
separare la preparazione delle calzature appartenenti alla famiglia degli<br />
stivali da quelle della famiglia tipo sandali, ognuna fornita degli specifici<br />
macchinari adatti all’o<strong>per</strong>azione.<br />
Dato che in genere queste lavorazioni vengono fatte in modo manuale<br />
il requisito di elevata flessibilità è rispettato, ciò quindi rende possibile<br />
l’impiego di una tale soluzione.<br />
Rimane da valutare l’effettiva convenienza di un tale sistema, in<br />
quanto parte dei macchinari andrebbe replicata e inoltre bisogna verificare<br />
se i volumi di produzione delle varie tipologie di calzature giustificano la<br />
creazione di linee specializzate.<br />
123
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
5.1.2 Magazzino automatico<br />
Un magazzino automatico può essere considerato come un sistema<br />
completamente automatizzato in grado di ricevere, caricare e scaricare i<br />
prodotti in modo indipendente, lasciando all’o<strong>per</strong>atore il solo compito di<br />
posizionare i prodotti in una zona di caricamento, dopo che un apposito<br />
lettore ottico ha acquisito il codice dello stesso, in modo tale da poter sa<strong>per</strong>e<br />
quale prodotto si carica e deciderne l’allocazione all’interno del magazzino,<br />
garantendo al tempo stesso la sua rintracciabilità.<br />
Il magazzino rappresenta <strong>per</strong> un’azienda un notevole capitale<br />
immobilizzato, con elevati interessi passivi, soggetto anche a un progressivo<br />
deprezzamento <strong>nel</strong> caso di prodotti de<strong>per</strong>ibili; ciò comporta che le scorte<br />
debbano essere ridotte al minimo indispensabile adottando un’intelligente<br />
politica degli approvvigionamenti; inoltre i magazzini richiedono notevole<br />
spazio sia su<strong>per</strong>ficiale che volumetrico e ogni metro cubo dello spazio<br />
occupato incide <strong>per</strong> una parte sui costi dell’azienda <strong>per</strong> il mantenimento<br />
dello stesso in termini di manutenzione, costo dell’energia, etc.<br />
Ecco dunque lo sviluppo di varie forme di immagazzinamento dei<br />
prodotti più o meno vantaggiosi in termini di sfruttamento dello spazio e in<br />
termini economici, ricordando che ogni applicazione necessita di diverse<br />
considerazioni e soluzioni.<br />
Verranno ora analizzate alcune soluzioni che <strong>per</strong>mettono di realizzare<br />
un magazzino con tali caratteristiche.<br />
124
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Sistema di gestione del magazzino con armadi asserviti da manipolatore<br />
La struttura si presenta con un corridoio centrale e due armadi<br />
laterali sui quali vengono depositati i prodotti; si ottiene così una corsia<br />
centrale all’interno della quale si muove un manipolatore in grado di<br />
scorrere lungo l’armadio e raggiungere tutti i suoi ripiani.<br />
Figura 5.2 – Struttura di un magazzino asservito da un manipolatore posto su guide.<br />
.<br />
Questa è una struttura modulare che <strong>per</strong>mette di ottenere la capienza<br />
necessaria <strong>per</strong> le diverse applicazioni, raggiungendo ingombri anche di nove<br />
metri in lunghezza con un’ altezza di due metri e mezzo ed una larghezza<br />
su<strong>per</strong>iore ai due metri.<br />
Per quanto riguarda il manipolatore esistono varie soluzioni possibili<br />
che tendono a privilegiare, di volta in volta, le varie richieste del cliente;<br />
tipicamente la necessità è quella di avere un magazzino con elevata capienza<br />
e rapido <strong>nel</strong> rendere disponibile i prodotti all’uscita.<br />
125
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Sistema di gestione magazzino KIVA<br />
Kiva Systems<br />
225 Wildwood Avenue<br />
Woburn, MA 01801 USA<br />
info@kivasystems.com<br />
www.kivasystems.com<br />
Il sistema Kiva nasce dall’esigenza di re<strong>per</strong>ire in modo automatico il<br />
materiale da un magazzino.<br />
L’idea che sta alla base di questo sistema è quella di portare gli oggetti<br />
presenti <strong>nel</strong> magazzino direttamente ai magazzinieri piuttosto che il contrario.<br />
Questa soluzione utilizza alcune scaffalature su cui viene posizionata<br />
la merce; la movimentazione di tali scaffali è affidata a dei robot che si<br />
occupano di trasportarli <strong>nel</strong>l’area di stoccaggio e quindi poi prelevarli <strong>per</strong><br />
presentarli all’o<strong>per</strong>atore in base al prodotto richiesto.<br />
Il tutto si sviluppa in quattro passi:<br />
1) Quando un o<strong>per</strong>atore posto in una stazione di scelta-imballaggio<br />
riceve un ordine, lo segnala al software di gestione Kiva.<br />
Il sistema è in grado di monitorare l’inventario del magazzino, la<br />
posizione di ogni singolo prodotto posto in una data scaffalatura e<br />
la posizione di ogni robot (trasmessa via radio dallo stesso); in<br />
questo modo, attraverso algoritmi di calcolo, il software è in grado<br />
di organizzare in modo efficiente il traffico all’interno del<br />
magazzino, di creare liste dei prodotti più popolari e meno<br />
popolari e allocare di conseguenza gli scaffali che li contengono in<br />
zone più o meno vicine alla raccolta.<br />
2) Il software calcola dove si trova la scaffalatura con il prodotto<br />
richiesto più vicina e dirige un robot a prelevarla e a consegnarla<br />
alla stazione di scelta-imballaggio assegnata all’o<strong>per</strong>atore che ha<br />
inviato la richiesta del prodotto.<br />
126
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
I robot sono alti circa 50cm, hanno una carena color arancio, sono<br />
dotati di ruote e motori <strong>per</strong> muoversi, sono alimentati da batterie e sono<br />
muniti di controllori e moduli di comunicazione.<br />
Sono in grado di compiere una rotazione su se stessi di 360°, si<br />
muovono su linee rette e cambiano direzione ruotando di 90°.<br />
Il movimento è coordinato da telecamere che puntano il pavimento<br />
del magazzino e leggono codici a barre posti su etichette adesive applicate a<br />
terra, ad 1m l’una dall’atra e disposte in una griglia.<br />
Figura 5.3 – Robot Kiva.<br />
Quando i robot si muovono, leggono le informazioni codificate sulle<br />
etichette <strong>per</strong> conoscere le proprie coordinate all’interno del magazzino; allo<br />
stesso tempo, il sistema di controllo di cui sono dotati determina e corregge<br />
la posizione del robot osservando la posizione dello stesso rispetto<br />
all’etichetta.<br />
127
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Un'altra telecamera è posta sulla sommità del robot ed è utilizzata <strong>per</strong><br />
leggere delle altre targhette, sempre a codici a barre, poste sotto le<br />
scaffalature allo scopo di identificarle <strong>per</strong> confermare la corretta presa da<br />
parte del robot.<br />
Attraverso trasmettitori radio ciascun robot invia i dati acquisiti dai<br />
sensori al computer centrale, al fine di condividere le informazioni con gli<br />
altri ed evitare collisioni (i robot possono lavorare a 15 cm gli uni dagli altri).<br />
Il sistema di controllo si occupa inoltre di mantenere stabile la<br />
scaffalatura mentre il robot la solleva da terra; ciò si rende necessario poiché<br />
il meccanismo di sollevamento è costituito da una vite a ricircolo di sfere<br />
mossa da un motore a corrente continua che la fa girare fino a portare la<br />
scaffalatura a 5 cm da terra.<br />
Per evitare che il carico ruoti e si ribalti, il robot gira su se stesso <strong>nel</strong>la<br />
direzione opposta ad una velocità tale da tenere fermo lo scaffale.<br />
L’attuale modello di robot riesce a caricare fino a 454 Kg e viaggia ad<br />
una velocità di 1,3 m/s.<br />
I robot hanno inoltre la possibilità di sfruttare un ascensore ed<br />
eventualmente prelevare o allocare gli scaffali in un soppalco posto <strong>nel</strong><br />
<strong>per</strong>imetro del magazzino.<br />
Una volta che il robot e il suo carico giungono alla stazione di sceltaimballaggio,<br />
un puntatore laser posto su un asta illumina automaticamente il<br />
prodotto scelto e la scatola dove deve essere imballato, affinché l’o<strong>per</strong>atore<br />
possa prenderlo e riporlo dove richiesto (dopo averne confermato il prelievo<br />
passandolo davanti ad un lettore di codici a barre).<br />
Il robot lascia quindi spazio al successivo e va a posizionare la<br />
scaffalatura in un posto libero segnalatogli dal computer centrale.<br />
L’azienda costruttrice spiega che questo sistema <strong>per</strong>metterebbe di<br />
impostare e gestire più facilmente il magazzino ed aumentare di tre volte la<br />
velocità rispetto ad un tradizionale sistema di magazzino automatico<br />
realizzato tramite nastri trasportatori; <strong>per</strong> evidenziarne i presi <strong>nel</strong>l’adottare<br />
questo tipo di sistema si possono riassumere i seguenti punti:<br />
128
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
- Kiva lavora sempre e si ferma solo <strong>per</strong> sostituire la batteria,<br />
o<strong>per</strong>azione che viene segnalata acusticamente.<br />
- In una tipica situazione di recu<strong>per</strong>o prodotti tramite nastri<br />
trasportatori un o<strong>per</strong>atore umano può prendere dai 200 ai 400<br />
pezzi/ora; i robot Kiva possono passare un pezzo ogni 6 s portando<br />
quindi la capacità del sistema a 600 pezzi/ora.<br />
- Il sistema fa uso delle tecnologie più recenti quali sistemi di<br />
trasmissione wireless, sensori di orientamento e algoritmi avanzati di<br />
teoria del controllo; tutto ciò ha <strong>per</strong>messo l’utilizzo di robot piuttosto<br />
semplici, coordinati da un solo computer centrale e quindi meno<br />
costosi. Essi possono scambiare le informazioni tra loro e agire<br />
indipendentemente in modo da ottimizzare i propri compiti.<br />
L’unico svantaggio è associato alle diverse dimensioni degli oggetti<br />
immagazzinati; con tale varietà l’uomo non può essere sostituito; egli deve<br />
provvedere a scegliere il prodotto e a riempire la scatola.<br />
Essendo ancora un sistema in fase di sviluppo non si hanno dati<br />
precisi sui costi, in prima approssimazione si ha <strong>per</strong>ò che un la realizzazione<br />
di un sistema base comprensivo di 5 stazioni di scelta-imballaggio, 30 robot<br />
e 300 scaffalature (utile a coprire un magazzino di circa 10.000 m²), ha un<br />
costo di circa 1.000.000 $.<br />
Fino a questo momento il sistema con robot Kiva è stato adottato da<br />
tre grosse aziende americane:<br />
- Staples: un’azienda che vende prodotti <strong>per</strong> ufficio e fa uso di 500<br />
robot Kiva nei suoi 30.000 m² di magazzino a Chambersburg, Pa.<br />
- Drogherie Walgreens: impiega centinaia di Kiva in un centro di<br />
distribuzione a Mt. Veron.<br />
- Zappos un negozio on-line <strong>per</strong> la vendita di scarpe e altri prodotti che<br />
fa uso dei robot <strong>nel</strong> centro di Shepherrdsville, Ky. Realta’ nata circa<br />
tre anni fa, che vanta oggi 4,2 milioni di articoli tra scarpe, borse e<br />
capi d’abbigliamento.<br />
129
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 5.4 – O<strong>per</strong>atore che attende il robot alla stazione di raccolta imballaggio.<br />
Figura 5.5 – O<strong>per</strong>atore che scarica dalla prima consegna quanto richiesto dall’ordine,<br />
mentre gli altri robot attendono che finisca.<br />
130
Figura 5.6 – Puntatore laser fissato su un’asta metallica.<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
131
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 5.7 – Il puntatore laser segnala all’o<strong>per</strong>atore che prodotto prendere.<br />
132
5.2 SISTEMI DI PRODUZIONE<br />
5.2.1 Riconoscimento difetti del pellame<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Dall’indagine svolta <strong>nel</strong> settore, il controllo qualità delle pelli e la<br />
mappatura delle aree difettate è un’o<strong>per</strong>azione delicata eseguita<br />
manualmente da o<strong>per</strong>atori es<strong>per</strong>ti, i quali selezionano visivamente le aree<br />
del pellame più adatte <strong>per</strong> il taglio posizionando le ”maschere”<br />
corrispondenti <strong>per</strong> uno specifico programma di taglio.<br />
Figura 5.8 - I tre passi del processo di mappatura dei difetti <strong>nel</strong>l’industria conciaria.<br />
Questa o<strong>per</strong>azione si configura come una fase altamente critica <strong>per</strong><br />
l’industria calzaturiera, e genera fino al 30-35% di <strong>per</strong>dita in scarti di pelle<br />
grezza con il rischio di produrre prodotti non conformi allo standard a causa<br />
dei difetti non rilevati.<br />
Gli svantaggi maggiori delle procedure attuali <strong>per</strong> il settore sono:<br />
- Scarto elevato del materiale grezzo<br />
- Processo non ottimizzato<br />
- Qualità del prodotto non costante<br />
- Necessità di <strong>per</strong>sonale con es<strong>per</strong>ienza<br />
133
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Da qui nasce il bisogno di applicare un processo standardizzato e<br />
automatizzato <strong>per</strong> la mappatura, il nesting e il taglio.<br />
Di seguito si descrivono le tre fasi di un o<strong>per</strong>azione di taglio:<br />
Controllo di qualità e mappatura<br />
La fase di controllo e mappatura (cioè ricercare i difetti nei manti<br />
delle pelli conciate) che precede la successiva fase di nesting/taglio,<br />
rappresenta sicuramente un momento delicato e costoso del ciclo produttivo<br />
dato che i costi relativi al cuoio rappresentano da soli più del 50% del totale<br />
dei costi diretti di produzione dei prodotti finiti.<br />
Le pelli comunemente usate <strong>nel</strong>la produzione di scarpe sono<br />
prevalentemente di origine bovina, con spessore tra 0,9 mm e 1,3 mm.<br />
Essendo un materiale biologico le pelli presentano sempre dei difetti,<br />
le cui tipologie principali sono elencate qui di seguito.<br />
Difetti di spessore Descrizione Causa<br />
134<br />
Foro<br />
Spianatura<br />
Incisione<br />
Foro chiaramente visibile su<br />
ambo il lati della pelle<br />
mancanza di uno o più<br />
strati su uno dei due lati<br />
che determinano una<br />
variazione di spessore<br />
striatura da ambo i lati<br />
della pelle generalmente di<br />
forma allungata<br />
Concia<br />
Concia<br />
Concia<br />
Difetti geometrici Descrizione Causa<br />
Grinza<br />
Cicatrice<br />
Piega<br />
Increspatura larga e<br />
tondeggiante sulla su<strong>per</strong>ficie<br />
frontale naturale<br />
visibile sulla su<strong>per</strong>ficie<br />
frontale e di forma allungata<br />
deformazione allungata sulla<br />
parte frontale della pelle<br />
si trova vicino allo stomaco<br />
dell’animale: naturale<br />
dovuta a contusioni subite<br />
dall’animale: naturale<br />
dovuto a cattivo impilamento <strong>nel</strong><br />
magazzino
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.9 - In ordine dall'alto in basso, da sinistra a destra: incisione, spianatura,<br />
spianatura, buco, cicatrice, piega, grinza.<br />
C’è una vasta classificazione riguardo ai difetti attesi e una viva<br />
discussione, anche all’interno della normativa, su quanto deve essere<br />
considerato difetto e su quanto rappresenta una caratteristica naturale della<br />
pelle: ad esempio, un segno (una cicatrice) esistente su un pellame, se da un<br />
lato evidenzia una discontinuità del manto, dall’altro lato contraddistingue il<br />
cuoio come naturale e unico.<br />
Bisogna <strong>per</strong>tanto distinguere tra difetti chiaramente visibili (ad<br />
esempio un buco presente su un manto), e difetti visibili solo sotto<br />
particolari condizioni di luce e/o angoli di visione, <strong>per</strong>tanto il<br />
riconoscimento dei difetti sul pellame è un’o<strong>per</strong>azione delicata e può essere<br />
svoltata in differenti maniere:<br />
a) Controllo manuale<br />
Ogni produttore di pellame fissa degli standard che utilizza <strong>per</strong><br />
caratterizzare i difetti della pelle <strong>nel</strong>la fase di controllo qualità.<br />
Allo stato attuale, la quasi totalità delle aziende si basano sul controllo<br />
135
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
visivo di o<strong>per</strong>atori es<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> realizzare la mappatura dei difetti, ciò<br />
comporta che non si riesce a garantire un’efficiente continuità valutativa,<br />
portando alle possibili problematiche:<br />
136<br />
- Presenza di difetti non rilevati con conseguente <strong>per</strong>dita di<br />
immagine e reclami dei clienti;<br />
- Eliminazione di una pelle con difetti tali che comunque<br />
sarebbe stato possibile utilizzarla <strong>per</strong> alcune lavorazioni, con<br />
conseguente <strong>per</strong>dita economica.<br />
b) Controllo semi-automatico<br />
Alcuni produttori di macchine <strong>per</strong> il taglio della pelle hanno<br />
predisposto sistemi semiautomatici <strong>per</strong> il controllo dei difetti: la mappatura<br />
iniziale dei difetti viene eseguita manualmente dall’o<strong>per</strong>atore mediante<br />
sistemi grafici (penna, penna ottica, applicazione di adesivi, ecc.)<br />
successivamente viene eseguita la scansione della pelle tramite sistema di<br />
visione, in modo da <strong>per</strong>mettere il taglio automatico evitando <strong>per</strong>ò le aree<br />
marcate come difettose.<br />
Anche se questo sistema può essere considerato un’evoluzione, ci<br />
sono ancora una serie di problemi irrisolti tipici della lavorazione manuale:<br />
infatti in questo tipo di sistemi l’o<strong>per</strong>atore è l’unico responsabile<br />
dell’individuazione e decisione della gravità di un difetto; l’unica o<strong>per</strong>azione<br />
automatizzata è il nesting e il taglio dopo la mappatura manuale.<br />
Il sistema presenta ancora le medesime problematiche del controllo<br />
manuale:<br />
- Dipendenza dall’es<strong>per</strong>ienza degli o<strong>per</strong>atori<br />
- Efficienza <strong>nel</strong> riconoscimento degli o<strong>per</strong>atori<br />
- Qualità della sorgente di luce <strong>nel</strong> posto di lavoro<br />
- Rallentamento generato dal processo grafico multipasso
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
c) Visione artificiale<br />
Generalmente é impiegata in diversi ambiti industriali <strong>per</strong> il<br />
controllo qualità: industria siderurgica (mappando i difetti sui nastri di<br />
acciaio e tubi metallici), ambito medicale (mappatura delle deformazioni<br />
degli organi umani), industria della ceramica (difetti sui prodotti finiti),<br />
industria del legno (controllo qualità di materiali grezzi), industria<br />
alimentare (qualità della frutta), ecc.<br />
La visione artificiale <strong>per</strong> il riconoscimento dei difetti non è <strong>per</strong>ò mai<br />
stata sviluppata, validata e adottata fino in fondo <strong>per</strong> l’uso <strong>nel</strong>l’ambiente<br />
delle piccole medie imprese del settore del pellame.<br />
Il nesting<br />
Sequenzialmente alla fase di mappatura dei difetti sul pellame<br />
avviene la fase di nesting, che corrisponde alla fase di posizionamento<br />
ottimizzato delle maschere <strong>per</strong> il taglio sulla pelle conciata, tale da<br />
massimizzarne l’area di utilizzo.<br />
Allo stato attuale, la fase di nesting è eseguita manualmente anche se<br />
alcune tecnologie <strong>per</strong> il nesting automatico sono state studiate ed in alcuni<br />
casi realizzate: nei sistemi a controllo semiautomatizzato descritti<br />
precedentemente, il nesting automatico è eseguito sulla base della<br />
mappatura dei difetti manuale.<br />
Lo svantaggio di tale sistema è la dipendenza della fase di nesting<br />
dall’o<strong>per</strong>azione di individuazione dei difetti, con gli svantaggi elencati in<br />
precedenza.<br />
137
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Il taglio<br />
Sono disponibili differenti tecniche di taglio automatico del pellame<br />
con buone prestazioni, come ad esempio: a getto ad acqua (water-jet) o a<br />
lama oscillante.<br />
I sistemi di taglio a getto d'acqua sono caratterizzati da velocità,<br />
precisione e flessibilità mentre i tavoli da taglio a lama oscillante eliminano<br />
la necessità di utilizzare le fustelle rendendoli particolarmente flessibili ed<br />
inoltre consentono un notevole risparmio di manodo<strong>per</strong>a e materiale.<br />
Sono qui ora proposte le soluzioni tecniche adottate da alcuni<br />
produttori di macchine <strong>nel</strong> settore, in particolare i sistemi di acquisizione<br />
dei difetti e i banchi di lavorazione mapping-nesting-cutting<br />
Sistemi di acquisizione dei difetti<br />
Nell’ambito industriale sono stati sviluppati prodotti <strong>per</strong><br />
l'acquisizione di contorni e difetti delle pelli "fuori linea", in modo da<br />
slegare questa fase della lavorazione dal taglio; inoltre alcuni modelli di<br />
138<br />
Figura 5.10 – Esempio di Nesting.
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
tavoli da taglio sono dotati di telecamera e del software necessari a svolgere<br />
queste o<strong>per</strong>azioni.<br />
Il software è in grado di riconoscere automaticamente il contorno<br />
delle pelli mentre l'o<strong>per</strong>atore può marcare i difetti e i buchi, identificando<br />
inoltre le aree di qualità della pelle al fine di garantire una maggiore qualità<br />
del prodotto tagliato e un minor spreco di materiale.<br />
Pertanto, questo tipo di soluzione <strong>per</strong>mette la digitalizzazione dei<br />
materiali, il riconoscimento automatico dei contorni e la marcatura delle<br />
aree di qualità.<br />
Precisione, efficienza, semplicità d'uso e integrazione con i sistemi di<br />
taglio automatico sono le caratteristiche che rendono questi macchinari un<br />
mezzo ideale <strong>per</strong> rendere più produttivo ed efficiente un sistema di taglio.<br />
L'uso di questi sistemi <strong>per</strong>mette di separare la fase di acquisizione da<br />
quella di piazzamento e taglio e di allocare in maniera diversa il <strong>per</strong>sonale.<br />
Il processo di produzione è diviso in tre fasi distinte, che possono<br />
essere svolte in luoghi e tempi diversi:<br />
a) La digitalizzazione dei materiali, marcatura difetti/aree di qualità<br />
L’o<strong>per</strong>atore esegue questa o<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> più lotti di pellame,<br />
preparandoli già <strong>per</strong> il piazzamento automatico sulla macchina di taglio.<br />
In questa fase normalmente si impiega <strong>per</strong>sonale es<strong>per</strong>to <strong>nel</strong><br />
riconoscimento dei difetti e <strong>nel</strong>la classificazione delle diverse aree del<br />
materiale in funzione della lavorazione da effettuare.<br />
La digitalizzazione prevede il riconoscimento automatico del<br />
contorno della pelle (o<strong>per</strong>azione eseguita tramite sistema di visione e<br />
software di analisi dell’immagine) e la marcatura manuale delle aree di<br />
qualità e dei difetti.<br />
Questa o<strong>per</strong>azione viene eseguita con uno speciale mouse ottico che<br />
<strong>per</strong>mette di lavorare direttamente sul materiale da acquisire in modo da<br />
ottenere la massima precisione ed efficienza <strong>nel</strong> procedimento, anche in<br />
questo caso il software della macchina assiste l'o<strong>per</strong>atore <strong>per</strong>mettendogli di<br />
svolgere molto rapidamente i diversi tipi di marcatura possibili.<br />
139
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
b) Il piazzamento automatico<br />
Dopo aver digitalizzato il pellame, è possibile passare al piazzamento<br />
automatico del materiale sul macchinario, in quanto il controllore della<br />
macchina da taglio, ha in memoria la mappatura dei difetti di ogni singola<br />
pelle e quindi può anche eseguire il nesting in modo automatico.<br />
c) Il taglio automatico<br />
In base alle esigenze produttive è possibile scegliere liberamente<br />
quali ordini tagliare, è sufficiente selezionare l'ordine e la macchina da taglio<br />
automaticamente caricherà i piazzamenti (calcolati in precedenza) e<br />
richiederà all'o<strong>per</strong>atore i materiali corrispondenti.<br />
In questa fase gli o<strong>per</strong>atori devono solamente posizionare il materiale<br />
e raccogliere i pezzi tagliati, è quindi possibile impiegare <strong>per</strong>sonale non<br />
specializzato.<br />
L’esecuzione delle tre fasi di lavorazione descritte qui sopra vengono,<br />
il più delle volte, svolte in un unico macchinario, infatti molte aziende<br />
produttrici, si sono occupate <strong>nel</strong>la realizzazione di macchine semiautomatiche<br />
<strong>per</strong> eseguire le tre fasi sequenziali in un unico sistema, con il<br />
vantaggio di ridurre i tempi di passaggio dei materiali tra le varie macchine,<br />
riducendone quindi il numero e velocizzando complessivamente il processo.<br />
E’ possibile distinguere due diversi livelli di automazione presenti tra<br />
le aziende del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto:<br />
Livello base<br />
Generalmente il livello più basso di automazione lo ritroviamo <strong>nel</strong>le<br />
piccole aziende che puntano generalmente sulla produzione di alta qualità<br />
piuttosto che di elevata quantità: si trovano generalmente celle di lavoro<br />
dove le o<strong>per</strong>azioni sono eseguite prevalentemente dall’uomo come ad<br />
esempio il carico/scarico della pelle, il contrassegno delle zone difettate, il<br />
posizionamento delle fustelle, la revisione di eventuali scarti di pellame.<br />
140
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Queste o<strong>per</strong>azioni vengono prevalentemente svolte da un o<strong>per</strong>atore<br />
es<strong>per</strong>to munito di taglierina oppure con l’ausilio di una fustellatrice.<br />
Figura 5.11 – Fustelle <strong>per</strong> il taglio tramite pressa.<br />
Per la caratterizzazione dei difetti di norma la conceria fornitrice si<br />
regola su alcuni campioni in modo da caratterizzare che cosa deve essere<br />
considerato come difetto durante il controllo delle su<strong>per</strong>fici del manto e<br />
quindi informa tutti gli o<strong>per</strong>atori con cui allaccia dei rapporti circa gli<br />
standard di qualità adottati.<br />
Attualmente la quasi totalità delle ditte del settore si affidano in<br />
maniera univoca all’es<strong>per</strong>ienza visiva dell'o<strong>per</strong>atore che, anche se es<strong>per</strong>to ed<br />
attento, non può garantire un'azione efficiente e continuativa.<br />
Può quindi accadere che la presenza di un difetto non rilevato sul<br />
prodotto determini il reclamo del cliente e quindi una <strong>per</strong>dita d'immagine<br />
dell'azienda, oppure in linea di produzione, il ri-processamento della pelle,<br />
con conseguente deficit produttivo ed economico generato dalla ripresa.<br />
Considerando lo svolgimento di questa o<strong>per</strong>azione, anche in ambienti<br />
non adeguatamente illuminati, è evidente lo sforzo a cui sono sottoposti gli<br />
occhi dell'o<strong>per</strong>atore, che può quindi causare l’aumento della possibilità di<br />
errore o di svista soprattutto dopo molte ore di lavoro o dopo una<br />
successione eccessiva di manti del medesimo colore: è noto che l’occhio<br />
dopo molte ore di concentrazione <strong>nel</strong> medesimo oggetto manca di<br />
distinzione deì particolari.<br />
141
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Il secondo livello<br />
Questo sistema è costituito da due macchine separate: una macchina<br />
di taglio automatica di tipo cartesiano ed un sistema di visione e nesting.<br />
In queste celle di lavoro l'o<strong>per</strong>atore scansiona la pelle facendola scorrere<br />
davanti a se azionando a comando un nastro trasportatore, un proiettore laser si<br />
occupa di visualizzare il profilo delle forme da tagliare sul manto.<br />
L'o<strong>per</strong>atore, che implicitamente effettua la mappatura dei difetti,<br />
decide a sua discrezione la posizione delle forme virtuali che posiziona in<br />
genere tramite un mouse; una volta decisa la posizione della forma, questa<br />
viene memorizzata tramite una telecamera che ha il solo compito di<br />
registrare la forma della pelle e la posizione relativa delle forme virtuali.<br />
Tutte le informazioni vengono poi trasmesse alla macchina da taglio<br />
che in automatico riconosce la pelle e la sua orientazione sul piano tramite<br />
dei riferimenti ben precisi ed esegue il taglio.<br />
Sebbene il sistema sia piuttosto automatizzato e in un certo modo<br />
flessibile, non risolve i problemi relativi alla procedura di mappatura dei<br />
difetti e di nesting in quanto tutte le decisioni vengono dall’es<strong>per</strong>ienza e<br />
dall’abilità dell'o<strong>per</strong>atore.<br />
Prototipi e soluzioni commerciali <strong>per</strong> il settore<br />
Dallo studio effettuato si è riscontrato che è necessario intervenire in<br />
maniera decisa sulla fase di mappatura difetti e nesting, in quanto la fase di<br />
142<br />
Figura 5.12 – macchina di visione e nesting+cutting.
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
taglio, <strong>nel</strong>lo stato attuale presenta già un buon grado di automazione ed<br />
affidabilità.<br />
Recentemente sono stati sviluppati prototipi <strong>per</strong> l’acquisizione dei<br />
difetti, con risultati promettenti.<br />
Di seguito vengono presentati un prototipo realizzato <strong>per</strong> la<br />
mappatura dei difetti e un sistema attualmente commercializzato <strong>per</strong> il<br />
riconoscimento di questi; entrambi richiedono comunque ulteriori studi <strong>per</strong><br />
rendere completamente automatica il processo di mapping – nesting -<br />
cutting.<br />
Cella robotizzata <strong>per</strong> la rilevazione e mappatura automatizzata dei difetti<br />
su pelli conciate (AUTOMAP)<br />
Figura 5.13 – Cella robotizzata <strong>per</strong> la rilevazione dei difetti delle pelli conciate<br />
realizzata con finanziamenti dell’Unione Europea.<br />
Università di Padova - DIMEG Robotics<br />
Via Venezia 1<br />
35131 Padova - Italia<br />
www.mechatronics.it<br />
Il prototipo è stato sviluppato impiegando avanzata tecnologia<br />
elettronica e sistemi di visione artificiale con lo scopo di rimpiazzare le<br />
tradizionali o<strong>per</strong>azioni manuali usate <strong>per</strong> controllare i difetti della pelle e, in<br />
143
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
generale, <strong>per</strong> produrre prodotti finiti di alta qualità, minimizzando l’impiego<br />
di materiali di scarto.<br />
Il prototipo è costruito <strong>per</strong> funzionare con pelli animali di una<br />
larghezza di circa 700 mm., ma tale specifica finale del sistema si può<br />
adeguare alle differenti necessità delle industrie: 1200, 1500, 1800mm.<br />
L’identificazione e il riconoscimento dei difetti e l’analisi del colore<br />
del manto di pelle conciata sono fatte con l’ausilio di una camera CCD<br />
(Charge-coupled device, ossia dispositivo ad accoppiamento di carica) e un<br />
appropriato software.<br />
Il sistema di riconoscimento è collegato ad un adeguato programma di<br />
nesting flessibile <strong>per</strong> essere adattato a prodotti finali diversi e <strong>per</strong> essere<br />
interfacciato con i sistemi di taglio automatici esistenti, inoltre il software di<br />
nesting può essere collegato al disegno CAD del prodotto finale.<br />
Il risultato finale del progetto è stato un sistema in grado di compiere<br />
automaticamente, con flessibilità molto alta, l’intero processo di mappatura<br />
dei difetti delle pelli conciate e successivo nesting e taglio, in accordo con il<br />
programma di taglio connesso con ogni specifica produzione.<br />
La ricerca si è focalizzata sui seguenti contenuti:<br />
- definizione delle richieste e delle specifiche del sistema<br />
- progettazione di una stazione di visione artificiale<br />
- implementazione di un software di mappatura/nesting<br />
- progettazione e realizzazione del prototipo<br />
- test e analisi dei risultati<br />
Il prototipo sviluppato prevede l’impiego di due celle così costituite:<br />
Cella 1<br />
La prima cella è dedicata alla rilevazione e mappatura dei difetti;<br />
inoltre, essa fornisce le traiettorie di taglio attraverso l’uso di un software di<br />
nesting che dispone le maschere sul pellame; questa cella è composta<br />
principalmente da:<br />
144
- sottosistema di visione artificiale<br />
- software di riconoscimento dei difetti<br />
- software di nesting<br />
- parti meccaniche<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Cella 2<br />
La seconda cella acquisisce le traiettorie di taglio della prima ed<br />
esegue tutti i processi di taglio.<br />
Tale sistema fornisce le seguenti caratteristiche innovative:<br />
- Realizzazione di una scansione completa e veloce del manto di pelle,<br />
caratterizzando e immagazzinando direttamente l’immagine della<br />
pelle, fornita con la mappa degli eventuali difetti<br />
- Posizionamento automatizzato delle maschere e taglio della pelle<br />
ottimizzando la produttività e la qualità sulla base sia delle indicazioni<br />
dall’o<strong>per</strong>atore (che ha sempre la possibilità di intervenire sul<br />
processo), sia sulle basi dei difetti rilevati<br />
- Riorganizzazione dei tagli anche sulla base della qualità delle<br />
differenti aree: parti delle su<strong>per</strong>fici sul manto, sebbene con difetti,<br />
possono essere tagliate e usate <strong>per</strong> la realizzazione dei dettagli del<br />
manufatto finale che non saranno visibili<br />
- Combinazione della lettura dei difetti con l’analisi spettrofotometrica,<br />
aggiungendo quindi alla mappa dei difetti le informazioni sul colore.<br />
Analisi spettrofotometrica o colorimetrica<br />
L’introduzione di un sistema di analisi colorimetrica è utile non solo<br />
<strong>per</strong> tagliare la pelle, evitando i rispettivi difetti fisici, ma anche <strong>per</strong><br />
combinare le aree del manto che presentano analogie colorimetriche con<br />
altre aree, appartenenti o meno alla medesima produzione.<br />
Un metodo di analisi colorimetrica senza alcun dubbio efficace, ma<br />
costoso, consiste <strong>nel</strong>l’impiego di uno spettrometro di immagini.<br />
145
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Movimentando lo spettrometro di fronte all’oggetto da analizzare (o<br />
movimentando l’oggetto) viene quindi prodotta un’ immagine spettrale che<br />
contiene l’intera informazione di colore <strong>per</strong> ciascuna linea di pixel,<br />
rendendo possibile la realizzazione di una mappa della distribuzione del<br />
colore della pelle scansionata.<br />
Lo spettrometro acquisisce <strong>nel</strong>la banda spettrale da 500 a 1000 nm<br />
(near UV/ visibile / near IR) ed i risultati dell’analisi possono essere<br />
visualizzati sotto forma di istogrammi.<br />
Postazione di acquisizione e nesting (IntelliView di ATOM)<br />
ATOM S.p.A.<br />
Via Morosini, 6<br />
27029 Vigevano (PV)<br />
www.atom.it<br />
Un esempio di sistema attualmente in commercio <strong>per</strong> la mappatura<br />
dei difetti fuori linea è quello prodotto da ATOM, denominato Itelliview ® ,<br />
che <strong>per</strong>mette di separare la fase di piazzamento da quella del taglio della<br />
pelle o del cuoio.<br />
146<br />
Figura 5.14 – Sistema Intelliview ® di ATOM.
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Grazie al software di comando è possibile preparare su Itelliview ® il<br />
piazzamento ottimale dei pezzi di uno o più modelli di calzatura su un lotto<br />
di pelli, memorizzarlo <strong>nel</strong> computer e renderlo disponibile <strong>per</strong> il taglio di<br />
uno/più sistemi di taglio in continuo della stessa casa produttrice.<br />
Il <strong>per</strong>sonale es<strong>per</strong>to può quindi dedicarsi completamente alla fase<br />
“delicata” del piazzamento , mentre la fase di taglio può essere delegata ad<br />
altro <strong>per</strong>sonale non specializzato.<br />
Il proiettore ad alta luminosità consente un’ottima visibilità delle<br />
sagome da piazzare anche sulle pelli più “difficili” <strong>per</strong> colore o lucentezza<br />
della su<strong>per</strong>ficie, inoltre la telecamera ad alta risoluzione <strong>per</strong>mette di rilevare<br />
rapidamente il contorno della pelle, marcarne i difetti e le aree di qualità (se<br />
assistita dall’o<strong>per</strong>atore), al fine di fornire al software di nesting i dati<br />
necessari <strong>per</strong> l’ottimizzazione dei consumi del materiale.<br />
Il sistema di aspirazione di cui è provvisto il modello 1510 SC-MA<br />
consente di spianare gropponi <strong>per</strong> suole, <strong>per</strong>mettendo anche in questo caso<br />
di eseguire agevolmente acquisizione e nesting.<br />
5.2.2 Premonta/monta<br />
Le macchine premonta-monta sono progettate <strong>per</strong> montare in modo<br />
completo la punta della tomaia sul sottopiede applicato alla forma.<br />
E’ possibile evidenziare tre tipologie di macchine coerenti con<br />
tipologie produttive di differente complessità.<br />
Primo livello<br />
Comprende i sistemi di premonta-monta <strong>nel</strong>le loro versioni<br />
prevalentemente meccaniche.<br />
Secondo livello<br />
A questa categoria appartengono le macchine rivolte a prodotti<br />
confezionati con pellami e prodotti in similpelle, sono macchine<br />
semiautomatiche molto flessibili e regolabili.<br />
147
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Si utilizza su queste macchine un collante termoplastico, con iniettori<br />
in grado di soddisfare una grande varietà di modelli in quanto la loro forma<br />
può essere variata in funzione dello stile della punta (sfilata, rotonda o<br />
quadra) e dell’altezza del tacco.<br />
Il blocco iniettori è infatti disposto a ferro di cavallo, con elementi<br />
mobili im<strong>per</strong>niati sia in punta che sulle parti laterali ; tale mobilità consente<br />
un “tracciato modificabile”, in funzione dei profili della forma che si intende<br />
lavorare; inoltre la punta del blocco iniettori può ruotare attorno ad un<br />
<strong>per</strong>no; è estraibile ed intercambiabile a seconda del diverso disegno che ha<br />
la punta della calzatura.<br />
I due segmenti laterali dell’iniettore si predispongono<br />
automaticamente a seconda della forma in lavorazione e sono dotati di steli<br />
di distribuzione della colla .<br />
Terzo livello<br />
Comprende le tecnologie rivolte a rispondere al mercato del<br />
cosiddetto “Pronto Moda” e alle esigenze delle calzature di alta qualità.<br />
L’o<strong>per</strong>atore , in presenza di un modello caratterizzato da un certo<br />
stile, realizzato con definiti materiali e su una determinata forma, regola e<br />
predispone la macchina.<br />
Queste regolazioni possono essere memorizzate dalla macchina, che<br />
quindi può essere preprogrammata <strong>per</strong> ogni cambiamento di modello e/o di<br />
taglia, adeguando il profilo delle pinze e i <strong>per</strong>corsi seguiti dagli iniettori del<br />
collante.<br />
Queste registrazioni, eseguite durante le prove di modello, vengono<br />
richiamate al momento della produzione in modo da riprodotte esattamente<br />
le regolazioni imposte dall’o<strong>per</strong>atore.<br />
Rispetto alla tipologia di macchinari precedente, gli iniettori di queste<br />
macchine sono costituiti da due soli ugelli (uno <strong>per</strong> il lato sinistro del fondoscarpa<br />
e uno <strong>per</strong> il lato destro) il cui movimento è comandato dal sistema<br />
allo scopo di seguire con maggior precisione la linea di filo forma della<br />
calzatura in lavorazione, applicando una quantità controllata di adesivo<br />
148
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
esattamente <strong>nel</strong>la posizione richiesta.<br />
Questa tipologia di macchina è quella che è stata trovata in tutti i<br />
quattro calzaturifici che sono stati visitati <strong>per</strong> la raccolta dei dati sullo stato<br />
attuale dei sistemi produttivi.<br />
Per la lavorazione di una calzatura di qualità l’o<strong>per</strong>atore, oltre ad<br />
impostare la macchina in base allo stile del modello, agisce anche<br />
manualmente sulle leve che regolano il tiraggio e la centratura della tomaia<br />
sulla forma, allo scopo di evitare l’insorgenza di pieghe e posizionare il<br />
girocollo della calzatura <strong>nel</strong>la posizione richiesta.<br />
Per aiutare l’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong> lavoro di centraggio sulla forma possono<br />
essere presenti delle tacche di riferimento, oppure in alternativa è la<br />
macchina di premonta/monta stessa che tramite un puntatore laser<br />
visualizza dei riferimenti sulla forma (in questo modo inoltre non è<br />
necessario effettuare ulteriori lavorazioni sulla forma, che andrebbero ad<br />
aumentarne il costo, anche <strong>per</strong>ché questi riferimenti devono essere tracciati<br />
in modo preciso <strong>per</strong> poter essere utili all’o<strong>per</strong>atore).<br />
149
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
150<br />
Figura 5.15 – Una fase dell’o<strong>per</strong>azione di premonta/monta.<br />
Figura 5.16 – Foto del sistema di pinze tramite le quali si aggiusta la posizione della<br />
tomaia e la sua trazione.
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.17 – Foto degli ugelli che si occupano della deposizione del collante sul fondo<br />
della sacrpa.<br />
Figura 5.18 - Esempio di reticolo di riferimento tracciato tramite puntatore laser sula<br />
punta di uno stivale.<br />
151
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 5.19 – O<strong>per</strong>azione di regolazione manuale dell’azione delle pinze sulla tomaia<br />
eseguita dall’o<strong>per</strong>atore tramite apposite leve distribuite ai lati della macchina. Ogni leva<br />
regola la posizione di una pinza.<br />
Analizzando lo stato attuale dei macchinari <strong>per</strong> la premonta/monta<br />
presenti sul mercato è apparso che la flessibilità di tali sistemi è molto<br />
elevata e quindi <strong>per</strong>mette la lavorazione di tipologie di scarpa molto<br />
differenti, <strong>per</strong>mettendo quindi di adattarsi alla tipologia di produzione dei<br />
calzaturifici visitati, che è caratterizzata da alta variabilità di modelli e bassi<br />
volumi di produzione.<br />
Un aspetto critico che <strong>per</strong>ò è stato rilevati riguarda la relativa<br />
onerosità in termini di tempo <strong>per</strong> la programmazione della macchina (circa<br />
20 minuti <strong>per</strong> inserire i parametri necessari <strong>per</strong> la produzione di un nuovo<br />
modello) e l’intervento su ogni singola calzatura da parte dell’o<strong>per</strong>atore <strong>per</strong><br />
trovare la regolazione ottimale delle pinze che aggiustano la tensione della<br />
pelle.<br />
Allo scopo di ridurre i tempi di setup e rendere meno importante il<br />
contributo dell’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong> processo si è quindi pensato alla possibilità di<br />
152
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
dotare la macchina di un sistema di visione che consentisse di semplificare il<br />
posizionamento della tomaia sulla forma tramite l’azione delle pinze.<br />
Tale aggiunta andrebbe quindi ad configurarsi come un accessorio da<br />
applicare alle macchine già esistenti allo scopo di integrare il loro<br />
funzionamento, e ciò consentirebbe quindi di ridurre i tempi e i costi di<br />
sviluppo in quanto non sarebbe necessario stravolgere il sistema attuale di<br />
produzione.<br />
Il funzionamento di un tale sistema prevedrebbe le seguenti fasi:<br />
1) Acquisizione tramite sistema di visione dei contorni e della<br />
su<strong>per</strong>ficie di una tomaia montata da un o<strong>per</strong>atore es<strong>per</strong>to.<br />
Durante questa fase di setup il sistema provvederebbe ad<br />
acquisire e memorizzare la sequenza di regolazioni eseguite<br />
dall’o<strong>per</strong>atore, allo scopo di valutare la variabilità delle o<strong>per</strong>azione<br />
eseguite e, se possibile, individuare degli schemi di movimenti<br />
standard <strong>per</strong> semplificare le successive o<strong>per</strong>azioni di setup<br />
2) Una volta che il sistema ha acquisito la configurazione associata ad<br />
un montaggio corretto (o più montaggi, allo scopo di valutare la<br />
variabilità dell’o<strong>per</strong>azione), l’utilizzo della macchina può essere<br />
affidato ad un o<strong>per</strong>atore meno es<strong>per</strong>to, in quanto è il sistema che<br />
compie autonomamente il lavoro, agendo tramite il sistema di<br />
visione come feedback sulle regolazioni pre-impostate <strong>per</strong><br />
ottenere un montaggio corretto della tomaia. In questo modo<br />
infatti è il sistema di visione che consente di aggiustare le<br />
regolazioni <strong>per</strong> adattarsi alla normale variabilità di caratteristiche<br />
del pellame e degli altri componenti della scarpa, che, in quanto<br />
prodotti naturali e spesso lavorati a mano, non consentono di<br />
garantire delle caratteristiche <strong>per</strong>fettamente standard e<br />
invariabili.<br />
3) Compito dell’o<strong>per</strong>atore rimane quello di caricare la forma e la<br />
153
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
154<br />
relativa tomaia sulla macchina, in modo da consentire la corretta<br />
presa della pelle da parte delle pinze. E’ poi il sistema che si<br />
occu<strong>per</strong>à in automatico di garantire la precisione del montaggio.<br />
4) Per il passaggio ad un nuovo modello è sempre l’o<strong>per</strong>atore più<br />
es<strong>per</strong>to che si occupa di effettuare la prima regolazione del<br />
sistema, fatta la quale <strong>per</strong>ò egli potrà essere assegnato ad un'altra<br />
mansione, affidando l’utilizzo della macchina ad un o<strong>per</strong>atore<br />
meno qualificato.<br />
Per la realizzazione di un sistema di questo tipo si dovranno <strong>per</strong>ò<br />
risolvere alcuni problemi:<br />
- Necessità di sviluppare un sistema di visione e di illuminazione che<br />
garantisca risultati sempre ottimali anche al variare delle proprietà<br />
riflettenti delle varie tipologie di pellame impiegate <strong>per</strong> la confezione<br />
delle calzature<br />
- Sviluppo di un sistema di elaborazione immagini che <strong>per</strong>metta di<br />
valutare, oltre alla posizione della tomaia, anche lo stato della sua<br />
su<strong>per</strong>ficie ai fini di individuare eventuali pieghe non desiderate<br />
- Elevata adattabilità del sistema <strong>per</strong> adeguarsi alle variazioni delle<br />
proprietà fisiche del pellame, anche <strong>per</strong> il montaggio di uno stesso<br />
modello di scarpa (le caratteristiche del pellame possono variare<br />
molto a causa delle lavorazioni precedenti, delle condizioni di umidità<br />
e di tem<strong>per</strong>atura,…)<br />
Riguardo alle possibilità di realizzare un sistema così descritto, ci<br />
sono già state delle iniziative in tal senso, durante la metà degli anno ’90, da<br />
parte della ditta Molina & Bianchi in collaborazione con il Politecnico di<br />
Milano.<br />
Da questa collaborazione è nato un prototipo di sistema<br />
premonta/monta automatico assistito da sistema di visione realizzato tramite
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
3 videocamere, che è stato presentato anche in alcune fiere dedicate al<br />
settore e riscontrando un certo interesse.<br />
Allo stato attuale <strong>per</strong>ò lo sviluppo di tale prototipo non è più<br />
proseguito a causa degli elevati costi e della minore produttività rispetto al<br />
sistema tradizionale.<br />
5.2.3 Cardatura<br />
L’o<strong>per</strong>azione di cardatura viene fatta allo scopo di spianare la parte<br />
inferiore della calzatura e rimuovere la parte su<strong>per</strong>ficiale del pellame (detto<br />
“fiore” della pelle) allo scopo di favorire le successive o<strong>per</strong>azioni di<br />
incollaggio della suola.<br />
Tramite l’o<strong>per</strong>azione di spianamento infatti si rimuovono le pieghe<br />
della tomaia create dalle lavorazioni precedenti che altrimenti creerebbero<br />
dei fastidiosi inspessimenti irregolare sul fondo della calzatura.<br />
La rimozione dello strato su<strong>per</strong>ficiale della pelle (soprattutto in<br />
corrispondenza dei fianchi della scarpa) ha lo scopo di migliorare la presa<br />
del collante utilizzato <strong>per</strong> il fissaggio della suola.<br />
Questa lavorazione può essere fatta in modo manuale o tramite<br />
l’utilizzo di macchinari appositi.<br />
Nel primo caso le o<strong>per</strong>azioni che vengono eseguite sono:<br />
1) Tracciatura del bordo della suola sulla tomaia: un o<strong>per</strong>atore,<br />
tramite una matita bianca, dopo aver appoggiato con precisione la<br />
suola sulla tomaia, traccia una linea continua che delimita il bordo<br />
della suola. Questa linea sarà poi presa come riferimento<br />
dall’o<strong>per</strong>atore che esegue la cardatura vera e propria.<br />
2) Dopo aver tracciato la linea di riferimento, la suola viene tolta<br />
dalla scarpa, ed entrambe vengono posizionate sulla manovia. La<br />
corrispondenza suola-scarpa viene mantenuta lungo tutte le fasi<br />
successive allo scopo di evitare im<strong>per</strong>fezioni dovute alla<br />
155
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
156<br />
variabilità che possono essere presenti tra un prodotto e un altro,<br />
anche se entrambi sono uno stesso modello.<br />
3) Cardatura della tomaia: l’o<strong>per</strong>atore addetto alla cardatura, tramite<br />
l’ausilio di mole rotanti, esegue l’o<strong>per</strong>azione di spianatura e<br />
rimozione del “fiore” della pelle. Come riferimento limite, oltre il<br />
quale non deve essere toccata la tomaia, viene preso il segno<br />
tracciato dall’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong>la prima fase.<br />
Figura 5.20 – Tracciatura del bordo della sula sulla tomaia tramite una matita di colore<br />
bianco.
Figura 5.21 – Cardatura eseguita in modo manuale.<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Nel caso in cui la cardatura sia eseguita tramite una macchina<br />
automatica non è necessario tracciare il contorno della suola, in quanto la<br />
macchina esegue la spianatura e la rimozione del “fiore” della pelle in modo<br />
automatico in base ad un programma che deve essere comunque impostato<br />
sulla macchina.<br />
La programmazione di un o<strong>per</strong>azione di cardatura con un sistema<br />
automatico richiede circa 20-25 minuti, tempo che a volte può essere<br />
eccessivo dato il ridotto volume di produzione <strong>per</strong> modello.<br />
Per questo motivo la cardatura automatica è sfruttata solo <strong>per</strong><br />
calzature dalla geometria semplice (come le scarpe da uomo) o <strong>nel</strong> caso in<br />
cui la precisione richiesta non sia molto elevata; in tutti gli altri casi si<br />
preferisce la lavorazione manuale.<br />
Al fine di ridurre i tempi di setup delle macchine e quindi ampliare la<br />
convenienza di utilizzo dei sistemi automatici si è pensato ad un sistema che<br />
<strong>per</strong>metta di acquisire il contorno della suola, che definisce l’area all’interno<br />
157
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
della quale effettuare la lavorazione di cardatura, in modo semplice e veloce.<br />
Ciò consentirebbe infatti di <strong>per</strong>sonalizzare la programmazione della<br />
lavorazione <strong>per</strong> ogni coppia scarpa – suola, aumentando la precisione<br />
dell’o<strong>per</strong>azione e quindi rendendo conveniente la cardatura automatica<br />
anche <strong>per</strong> i modelli di calzatura che richiedono tolleranze di lavorazione più<br />
strette.<br />
A tal fine si è pensato di impiegare un braccio senso rizzato da<br />
utilizzare in modo analogo a quanto fa attualmente l’o<strong>per</strong>atore che si occupa<br />
di tracciare il contorno della suola sulla tomaia, con la differenza che in<br />
questo modo viene definito un <strong>per</strong>corso virtuale, che sarà utilizzato dal<br />
sistema automatico <strong>per</strong> definire i limiti della lavorazione.<br />
Una soluzione di questo tipo è stata ad esempio sviluppata<br />
dall’azienda Robot System s.r.l.; il sistema prevede l’utilizzo di un braccio<br />
sensorizzato tipo Microscribe prodotto da Immersion (www.immersion.com,<br />
vedi figura 5.22) <strong>per</strong> l’acquisizione del contorno della lavorazione, questa<br />
acquisizione viene fatta fissando la forma con un sistema di aggancio<br />
apposito che consente di mantenere i riferimenti tra contorno e forma<br />
quando questa viene spostata dalla stazione di acquisizione alla stazione di<br />
lavoro.<br />
L’o<strong>per</strong>azione di digitalizzazione del contorno viene fatta <strong>per</strong> la taglia<br />
più piccola e <strong>per</strong> quella più grande <strong>per</strong> uno stesso modello di calzatura, lo<br />
sviluppo in serie <strong>per</strong> gli altri numeri viene poi fatto autonomamente dal<br />
software.<br />
In figura 5.23 è invece visibile un sistema simile sviluppato da Actis,<br />
sempre facendo sempre uso del braccio sensorizzato Microscribe di<br />
Immersion.<br />
In questo caso il contorno viene definito <strong>per</strong> punti, presi circa ogni 1<br />
cm e a coppie, infatti mentre uno definisce il limite della lavorazione l’altro<br />
è utilizzato <strong>per</strong> definire l’angolo con cui deve lavorare l’utensile della<br />
cardatrice, informazione necessario <strong>per</strong> ottenere la maggior precisione<br />
possibile <strong>per</strong> la lavorazione.<br />
158
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.22 – Esempio di braccio tastatore 3D Microscribe di Immersion. Le possibilità di<br />
movimento sono garantite da una struttura a 5 assi, la precisione di lavoro può arrivare a<br />
0.05 mm con una ripetibilità di 0.13 mm e una velocità di campionamento di 1000 punti al<br />
secondo. L’area di lavoro disponibile è una sfera di circa 1.5 m di diametro.<br />
Figura 5.23 – Sistema di programmazione della cardatura di Actis.<br />
159
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
L’o<strong>per</strong>azione di acquisizione può essere portata a termine da un<br />
o<strong>per</strong>atore es<strong>per</strong>to in un tempo minimo di circa 2 minuti e quindi tale<br />
o<strong>per</strong>azione viene fatta solo <strong>per</strong> un esemplare <strong>per</strong> ogni modello e taglia di<br />
scarpa.<br />
Poiché l’acquisizione non è fatta <strong>per</strong> ogni singola calzatura le<br />
lavorazioni precedenti devono essere eseguite in modo da ridurre la<br />
variabilità del risultato al momento della cardatura (inoltre deve essere<br />
garantita la <strong>per</strong>fetta aderenza tra tomaia e forma in quanto la presenza di un<br />
certo lasco produrrebbe degli spostamenti imprevisti della pelle a contatto<br />
con l’attrezzatura <strong>per</strong> la cardatura, causando un allontanamento del bordo<br />
della lavorazione dal limite imposto)<br />
Per ridurre il tempo richiesto <strong>per</strong> la digitalizzazione e quindi poterla<br />
eseguire <strong>per</strong> ogni singola calzatura è possibile pensare di sfruttare il disegno<br />
CAD della scarpa da cui ricavare gli angoli da rispettare durante la<br />
lavorazione, evitando quindi di dover acquisire anche questa informazione<br />
dalla calzatura.<br />
L’informazione sull’angolo può infatti essere considerata come<br />
costante <strong>per</strong> tutte le calzature, a parità di modello e di taglia, in quanto è un<br />
fattore meno critico rispetto al bordo limite della lavorazione, che invece<br />
viene digitalizzato <strong>per</strong> ogni singola scarpa (rimane comunque la possibilità<br />
di limitare l’o<strong>per</strong>azione di acquisizione a solo un esemplare <strong>per</strong> quei modelli<br />
che richiedono tolleranze di lavorazione meno strette).<br />
In alternativa al modello CAD <strong>per</strong> la definizione della geometria della<br />
scarpa da cui ricavare gli angoli della lavorazione si può pensare di utilizzare<br />
uno scanner 3D fissato al braccio impiegato <strong>per</strong> la digitalizzazione.<br />
Non sarebbe inoltre necessario eseguire questa o<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> ogni<br />
scarpa, in quanto sarebbe sufficiente effettuarla solo su un campione al fine<br />
di realizzare il modello virtuale da prendere come riferimento <strong>per</strong> tutte le<br />
altre calzature.<br />
In figura 5.24 è possibile vedere il tastatore Microscribe di Immersion<br />
su cui è montata la testa laser Microscan.<br />
160
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.24 – Braccio tastatore Microscribe di Immersion a 6 gradi di libertà provvisto di<br />
sistema di acquisizione laser Microscan <strong>per</strong> la digitalizzazione senza contatto degli<br />
oggetti. Il sistema può acquisire fino a 28000 punti al secondo con una densità di 0.1 mm.<br />
Complessivamente quindi la serie di o<strong>per</strong>azioni che dovrebbero<br />
essere compite in un stazione di lavoro automatica dotata di braccio senso<br />
rizzato sono:<br />
1) Posizionamento della forma, su cui è stata già fissata la tomaia,<br />
sulla cardatrice automatica<br />
2) Acquisizione del contorno della suola tramite il braccio<br />
sensorizzato<br />
3) Avvio dell’o<strong>per</strong>azione di cardatura automatica. Se la macchina è<br />
prevista di 2 stazioni <strong>per</strong> il carico/scarico della scarpa è possibile<br />
pensare di eseguire, contemporaneamente alla lavorazione, la<br />
digitalizzazione del contorno suola <strong>per</strong> un'altra calzatura, in modo<br />
da compiere tale fase in tempo mascherato<br />
161
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Compressivamente quindi la cardatura può essere affidata ad una<br />
singolo o<strong>per</strong>atore, mentre allo stato attuale tale o<strong>per</strong>azione ne impiega due.<br />
Avendo inoltre digitalizzato in modo preciso l’area interessata è anche<br />
possibile pensare di eseguire in modo automatico anche l’incollaggio<br />
(o<strong>per</strong>azione già possibile con alcuni modelli di cardatrice/incollatrice<br />
automatica già in commercio), consentendo quindi di eliminare anche<br />
qualcuna delle fasi successive.<br />
Tramite il braccio sensorizzato è inoltre possibile acquisire contorni<br />
che non sono definiti da un'unica linea chiusa, come ad esempio <strong>nel</strong> caso<br />
della lavorazione dei sandali; inoltre possono essere studiati dei metodi che<br />
consentano di specificare, o tramite un input dato dal braccio sensorizzato o<br />
preventivamente sul modello CAD, delle aree sulle quali l’o<strong>per</strong>azione di<br />
cardatura deve essere più profonda e le aree dove invece deve essere<br />
eseguita solo su<strong>per</strong>ficialmente.<br />
Per quanto riguarda le macchine automatiche <strong>per</strong> la cardatura si<br />
possono distingue due categorie, quelle realizzate appositamente <strong>per</strong> tale<br />
o<strong>per</strong>azione e quelle che sfruttano una particolare attrezzatura montata su un<br />
braccio robotico.<br />
Cardatrici automatiche<br />
Sono provviste di teste robotizzate (in genere a 5 assi di movimento)<br />
su cui è fissato l’elettromandrino che mette in rotazione la fresa <strong>per</strong> la<br />
cardatura.<br />
Sono in genere provviste di due stazioni di lavoro in modo che mentre<br />
una esegue la lavorazione su una scarpa, sull’altra è possibile effettuare<br />
l’o<strong>per</strong>azione di scaricamento del prodotto lavorato e caricamento del<br />
prodotto da lavorare.<br />
162
Figura 5.25 – Sistema <strong>per</strong> la cardatura automatizzata.<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Bracci robotizzati <strong>per</strong> la cardatura<br />
L’o<strong>per</strong>azione di cardatura è fatta tramite delle attrezzature montate<br />
sulla flangia tool di robot industriali.<br />
Esistono vari esempi di sistemi che adottano questa soluzione; in<br />
figura 5.26 si può vedere il robot <strong>per</strong> la cardatura automatica realizzato<br />
presso l’impianto pilota <strong>nel</strong> Laboratorio di Vigevano dell’ITIA-CNR.<br />
Lo stesso robot può essere usato anche <strong>per</strong> l’o<strong>per</strong>azione di incollaggio<br />
in quanto è sufficiente cambiare l’attrezzatura montata.<br />
La Robot System propone invece dei sistemi automatici che sono già<br />
correntemente impiegati in alcune installazioni industriali <strong>per</strong> la produzione<br />
di calzature con suola in gomma.<br />
Nelle figure 5.27, 5.28, 5.29 e 5.30 si può vedere un esempio di<br />
lavorazione realizzata tramite questi robot, in particolare si possono<br />
individuare le seguenti fasi:<br />
163
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
- Esecuzione della lavorazione di cardatura in corrispondenza del<br />
bordo sella suola tramite una fresa di piccole dimensioni allo scopo<br />
di garantire una maggiore precisione<br />
- Ripresa della lavorazione tramite una fresa di maggiori dimensioni<br />
<strong>per</strong> velocizzare la lavorazione<br />
- Spianatura della parte inferiore della scarpa allo scopo di eliminare<br />
le pieghe formate durante la fase di monta/premonta tramite la<br />
stessa fresa di grosse dimensioni usata <strong>per</strong> la lavorazione precedente<br />
- Deposizione del collante sul fondo e sui bordi della tomaia in<br />
corrispondenza delle zone su cui è stata eseguita la cardatura<br />
Figura 5.26 – Braccio robotico con attrezzatura <strong>per</strong> la cardatura automatizzata realizzato<br />
presso il centro ricerche ITIA-CNR.<br />
164
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.27 – Cardatura del fianco scarpa realizzata con fresa di piccole dimensioni.<br />
Figura 5.28 – Ripresa della cardatura del fianco scarpa con fresa di grandi dimensioni.<br />
165
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
166<br />
Figura 5.29 – Spianatura del fondo scarpa.<br />
Figura 5.30 – Spalmatura del collante.
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Un’ulteriore tipologia di sistemi <strong>per</strong> la cardatura automatica è<br />
rappresentata dalle macchine che non utilizzano delle frese <strong>per</strong> rimuovere<br />
la pelle in eccesso, ma fanno invece ricorso ad un raggio laser ad elevata<br />
potenza.<br />
Un esempio di tale sistema è quello proposto da Brustia & C S.p.A.<br />
che propone la cardatrice laser RL500, presentata in figura 5.31.<br />
La macchina è dotata di due stazioni di lavoro, in modo da poter<br />
effettuare le o<strong>per</strong>azioni di carico/scarico mentre l’altra stazione è occupata<br />
con una lavorazione.<br />
La programmazione dell’area sulla quale il laser deve compiere la<br />
cardatura è fatta tramite un puntatore laser comandato da un mouse che<br />
l’o<strong>per</strong>atore posiziona nei punti che definiscono il limite esterno della<br />
cardatura (vedi figura 5.32).<br />
L’ampiezza dell’area che è interessata dall’azione del laser viene<br />
invece definita successivamente dopo aver acquisito tutto il contorno della<br />
suola.<br />
Una volta impostata l’area che deve essere lavorata può essere avviata<br />
la macchina, che provvederà a muovere il laser ad alta potenza <strong>per</strong> coprire<br />
tutta l’area reimpostata, in figura 5.33 è possibile vedere un momento di<br />
questa o<strong>per</strong>azione.<br />
Al termine della lavorazione la scarpa può essere tolta dalla macchina<br />
e tramite una spazzola rotante si può togliere la patina di bruciatura lasciata<br />
sulla pelle dall’azione del laser, il risultato finale è mostrato <strong>nel</strong>la figura 5.34.<br />
167
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Figura 5.31 – Cardatrice automatica RL500 di Brustia & C S.p.A. a fascio laser.<br />
168<br />
Figura 5.32 – Definizione dell’area da cardare.
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.33 – Fase dell’o<strong>per</strong>azione di cardatura con raggio laser.<br />
Figura 5.34 – Risultato finale dell’o<strong>per</strong>azione di cardatura tramite raggio laser.<br />
169
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
5.2.4 Forno<br />
Generalmente lungo la linea di produzione della scarpa, si incontrano<br />
diverse stazioni di lavoro precedute da un forno, generalmente impiegato<br />
<strong>per</strong> rilassare la pelle e riattivare il collante <strong>nel</strong>le scarpe.<br />
Un o<strong>per</strong>atore si occupa del carico e scarico delle scarpe all’interno<br />
del forno.<br />
Una possibile soluzione <strong>per</strong> ridurre il tempo di carico e scarico e<br />
quindi l’impiego dell’o<strong>per</strong>atore, è automatizzare tale fase: si potrebbe<br />
pensare all’impiego di un robot antropomorfo (vedi figura 5.35) dotato di<br />
guida mobile <strong>per</strong> lo spostamento all’interno della manovia, il quale si<br />
occu<strong>per</strong>ebbe delle o<strong>per</strong>azioni di carico/scarico, oltre a poter essere<br />
impiegato anche in altre o<strong>per</strong>azioni.<br />
170<br />
Figura 5.35 – Forno Elettrotecnica B.C. e Robot antropomorfo Adept Vi<strong>per</strong>
5.2.5 Lucidatura<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
La fase della lucidatura, attualmente viene eseguita a fine linea di<br />
produzione durante o prima quella di finissaggio.<br />
Questa o<strong>per</strong>azione attualmente non richiede un elevato grado di<br />
es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong> la maggior parte delle calzature prodotte e prevede l’impiego<br />
di semplici spazzole con diverse caratteristiche a seconda del pellame.<br />
Come possibile soluzione, si potrebbe pensare di sviluppare una cella<br />
robotizzata dove questa o<strong>per</strong>azione venga svolta da un robot antropomorfo,<br />
(eventualmente il medesimo impiegato <strong>per</strong> il carico e scarico del forno) in<br />
quanto sarebbe sufficiente utilizzare i file CAD della scarpa <strong>per</strong> fornire al<br />
robot il profilo da seguire durante l’o<strong>per</strong>azione.<br />
L’impiego di un robot, prevede lo studio di un possibile sistema di<br />
presa della scarpa, in quanto la fase di lucidatura, essendo appunto a fine<br />
processo, è priva di forma: questo rappresenterebbe il maggior ostacolo<br />
progettuale.<br />
Un esempio di realizzazione lo si può trovare <strong>nel</strong>la linea<br />
automatizzata della mini fabbrica realizzata presso il CNR di Vigevano.<br />
Figura 5.36 – Spazzolatrice automatica – Esempio realizzato CNR Vigevano<br />
171
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
5.2.6 Packaging<br />
L’o<strong>per</strong>azione di packaging avviene <strong>nel</strong>la parte finale della linea di<br />
produzione. Generalmente questa o<strong>per</strong>azione può venire eseguita anche da<br />
<strong>per</strong>sonale non es<strong>per</strong>to in quanto l’o<strong>per</strong>azione consiste <strong>nel</strong> riporre all`<br />
interno della scatola il paio di scarpe e gli accessori a corredo, quali un<br />
sacchetto e i certificati di originalità del prodotto.<br />
Risulta essere <strong>per</strong>ò un o<strong>per</strong>azione delicata in quanto ogni cliente<br />
dichiara le proprie specifiche <strong>per</strong> l’inscatolamento: numero fogli di carta da<br />
utilizzare, posizione delle scarpe, posizione del sacchetto e dei certificati di<br />
originalità all’ interno della confezione, etc.<br />
Questa fase potrebbe essere automatizzata tramite un manipolatore<br />
antropomorfo con un eventuale sistema di visione.<br />
Per effettuare comunque una automatizzazione occorrerebbe<br />
standardizzare alcune o<strong>per</strong>azioni <strong>per</strong> l’incartamento, progettare un utensile<br />
appropriato <strong>per</strong> ogni tipo di scarpa (sandali, decolté, stivali, etc.) <strong>per</strong> riuscire<br />
ad afferrare le scarpe senza rovinarne il pellame.<br />
Un possibile intervento che è invece possibile proporre <strong>per</strong> sgravare<br />
l’o<strong>per</strong>atore di alcune o<strong>per</strong>azioni sarebbe quello di affiancare un dispositivo<br />
che consenta di “appallottolare” (secondo alcune geometrie reimpostate) i<br />
fogli di carta che poi dovranno essere posti <strong>nel</strong>le scatole.<br />
172<br />
Figura 5.37 – Robot <strong>per</strong> il packaging
5.3 GESTIONE QUALITA’<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Il controllo della qualità del prodotto rappresenta una parte<br />
fondamentale <strong>nel</strong>la produzione della scarpa d’alta moda.<br />
Ogni singola fase generalmente viene controllata dagli o<strong>per</strong>atori<br />
durante la fase di lavorazione, ma è risaputo che il controllo viene eseguito<br />
solo saltuariamente, sia <strong>per</strong> un fattore di stanchezza da parte dell’o<strong>per</strong>atore,<br />
sia <strong>per</strong> un fattore d’ines<strong>per</strong>ienza dovuta al <strong>per</strong>sonale poco qualificato, sia <strong>per</strong><br />
i tempi d’esecuzione del prodotto che devono essere rapidi e conclusi in<br />
tempi ben determinati.<br />
Il controllo del prodotto viene eseguito non solo in linea, ma anche<br />
fuori linea, direttamente <strong>nel</strong> magazzino prodotti finiti, con controlli a<br />
campione sui lotti.<br />
Un controllo che viene tralasciato <strong>per</strong> lo più delle volte, è il controllo<br />
dei semilavorati provenienti da aziende fornitrici, con la conseguente<br />
possibilità di ritrovare pezzi difettati in manovia, che comportano una<br />
ripresa del prodotto.<br />
5.3.1 Difetti sui componenti<br />
Un sistema utile <strong>per</strong> aumentare la qualità del prodotto finale e<br />
aumentare la certezza <strong>nel</strong>l’utilizzare prodotti che rispecchiano le dimensioni<br />
del prototipo iniziale al 100%, ne verrebbe dall’impiego di scanner 3D e di<br />
sistemi di visione all’interno del processo produttivo, sia <strong>per</strong> la<br />
componentistica in ingresso al processo, sia <strong>per</strong> il controllo durante le fasi di<br />
assemblaggio <strong>nel</strong>la manovia.<br />
Attualmente il controllo qualità dei semilavorati avviene durante la<br />
fase di montaggio della scarpa, dove ogni singolo o<strong>per</strong>atore controlla durate<br />
la fase di lavorazione, che i vari componenti corrispondano come dimensioni<br />
ed estetica al prototipo iniziale.<br />
Attualmente, sistemi di controllo dei componenti sono presenti in<br />
molteplici campi industriali, dall’automotive all’industria dell’occhiale fino<br />
173
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
al campo medico.<br />
Un esempio di controllo del materiale in ingresso tramite sistema di<br />
visione è il prototipo <strong>per</strong> l’industria dell’occhiale che è stato progettato<br />
presso il laboratorio di robotica del DIMEG, Università di Padova.<br />
Tale sistema consiste <strong>nel</strong>la cella robotizzata schematizzata in<br />
figura.5.38.<br />
Un nastro trasportatore con le componentistiche dell’occhiale<br />
(stanghette, viti, naselli, etc.) scorre sotto una telecamera che svolge la<br />
funzione di riconoscimento degli oggetti.<br />
Il manipolatore preleva il pezzo e lo deposita sopra un piano di<br />
misura in cui vengono rilevate le dimensioni e le caratteristiche dell’oggetto,<br />
in seguito il sistema provvede a valutare se il componente è conforme alle<br />
specifiche e automaticamente scarta il materiale difettato.<br />
Questa o<strong>per</strong>azione originariamente veniva effettuata da uno o più<br />
o<strong>per</strong>atori con un controllo randomizzato dei pezzi, con tutti gli svantaggi di<br />
un controllo effettuato da una <strong>per</strong>sona (stanchezza visiva, ines<strong>per</strong>ienza, ecc).<br />
Tramite la cella robotizzata invece l’ispezione può venire effettuata<br />
fuori linea oppure in linea e su tutto il lotto dei pezzi, al fine di avere una<br />
certezza del 100% dei semilavorati immessi <strong>nel</strong>la linea di assemblaggio.<br />
Uno scanner 3D può essere utilizzato <strong>per</strong> il controllo dimensionale,<br />
oppure <strong>per</strong> il reverse engineering <strong>nel</strong> caso si intenda replicare dei<br />
componenti già esistenti.<br />
174
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Figura 5.38 – Cella robotizzata <strong>per</strong> il settore dell’occhiale realizzata con finanziamenti<br />
della regione veneto<br />
Università di Padova - DIMEG Robotics<br />
Via Venezia 1<br />
35131 Padova - Italia<br />
www.mechatronics.it<br />
175
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Esistono diversi casi in cui vengono utilizzati gli scanner 3D, ad<br />
esempio <strong>nel</strong> campo odontoiatrico <strong>per</strong> la creazione delle protesi dentarie.<br />
L’azienda danese 3Shape A/S produce uno scanner trasportabile di<br />
piccole dimensioni che riesce ad acquisire velocemente circa 150.000 punti<br />
in 25 secondi con un precisione di 0.1mm; il software in dotazione <strong>per</strong>mette<br />
inoltre di interfacciarsi con la maggior parte dei programmi di CAD.<br />
La stessa azienda produce una soluzione specifica <strong>per</strong> il settore<br />
3 Shape A/S<br />
Holmens kanal 7,4<br />
1060 Copenhagen K Denmark<br />
info@3shape.com<br />
www.3shape.com<br />
La stessa azienda produce anche una soluzione specifica <strong>per</strong> il settore<br />
calzaturiero predisposta alla misurazione dimensionale della scarpa: 3D Last<br />
System .<br />
Questo sistema <strong>per</strong>mette il controllo del volume della scarpa, la<br />
lunghezza del fondo e <strong>per</strong>mette di verificare se le tolleranze del prodotto<br />
realizzato corrispondono a quelle del disegno CAD.<br />
176<br />
Figura 5.39 – Dental 3D Scanner D-640 <br />
Figura 5.40 – 3D Last System
5.3.2 Prodotto finito<br />
Brustia & C. s.p.a.<br />
Via G. Uberti 11,<br />
Vigevano(Pv) - Italia<br />
info@brustia.it<br />
www.brustia.it<br />
Figura 5.41 – Cabina raggi RX AB 160<br />
Capitolo V – Soluzioni proposte<br />
Il controllo di qualità può essere fatto anche tramite particolari<br />
macchine che consentono di evidenziare eventuali anomalie di<br />
fabbricazione quali ad esempio la fuoriuscita di chiodi: una sistema di<br />
questo tipo attualmente in commercio è la cabina AB160 a raggi Rx fornita<br />
dalla Brustia & C. S.p.a.<br />
Questa macchina <strong>per</strong>mette di ispezionare prodotti con forme e<br />
dimensioni differenti (ad esempio:. tomaie, suole, tacchi, sottopiedi,<br />
scarpe/stivali anche già inscatolati, borse etc. etc.) fatte transitare all'interno<br />
del sistema <strong>per</strong> mezzo di un nastro trasportatore che può essere integrato su<br />
una linea esistente di produzione.<br />
177
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
Le applicazioni tipiche sono l’identificazione delle anomalie <strong>nel</strong><br />
prodotto, ad esempio la presenza di frammenti di aghi rotti durante le<br />
cuciture, chiodi o graffette di fissaggio <strong>nel</strong> sottopiede, semenze/chiodi non<br />
ribattuti durante il montaggio, etc.<br />
Altro impiego tipico è la verifica del prodotto alle conformità agli<br />
standard di produzione, ad esempio l’assenza o la quantità di semenze <strong>per</strong> il<br />
montaggio boetta/fianchi, alla quantità e lunghezza dei chiodi/viti <strong>per</strong> il<br />
fissaggio tacchi, il posizionamento e le dimensioni della lamina <strong>nel</strong><br />
sottopiede, etc.<br />
Allo stato attuale, il controllo viene affidato all’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong>la fase<br />
finale di finissaggio della scarpa, controllo non sempre possibile e non<br />
sempre affidabile, visto la dipendenza dalla sensibilità di ogni singolo<br />
o<strong>per</strong>atore e il fatto che alcuni dei difetti sono interni alla scarpa e quindi non<br />
direttamente visibili.<br />
Quindi l’impiego di un macchinario con software automatico di<br />
riconoscimento velocizzerebbe questa o<strong>per</strong>azione e renderebbe più certe le<br />
verifiche.<br />
Figura 5.42 – Esempi di immagini visualizzate dalla cabina raggi RX AB 160<br />
178
Capitolo VI<br />
CONCLUSIONI<br />
Il progetto, come è stato sviluppato, ha consentito di realizzare una<br />
panoramica complessiva sullo stato dell’arte del settore calzaturiero del<br />
Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto, con un’analisi critica dei sistemi logistici<br />
e dei sistemi attualmente impiegati <strong>per</strong> la produzione.<br />
Dall’analisi dettagliata del processo produttivo, sono state evidenziate<br />
le varie fasi del processo e analizzate in ogni singola parte, valutando il<br />
livello di automazione presente <strong>nel</strong>le aziende coinvolte e il livello di<br />
automazione offerto dalle aziende produttrici di macchinari <strong>per</strong> calzaturifici.<br />
E’ stato riscontrato che <strong>per</strong> poter sfruttare <strong>nel</strong> migliore dei modi le<br />
possibilità di automazione e quindi godere pienamente di tutti i vantaggi<br />
derivanti, sarebbe necessaria una riorganizzazione di tutta la filiera<br />
produttiva, allo scopo di standardizzare il più possibile quei componenti che<br />
non forniscono un valore aggiunto caratterizzante <strong>per</strong> il prodotto.<br />
L’utilizzo di parti standard <strong>per</strong>metterebbe infatti di semplificare le<br />
o<strong>per</strong>azioni di setup delle macchine e di automatizzare alcune fasi delle<br />
lavorazioni che altrimenti risulterebbero essere troppo rigide se si cercasse<br />
di replicare i metodi di produzione attuali.<br />
Ulteriori vantaggi deriverebbero da un coinvolgimento di tutta la<br />
filiera produttiva, con l’introduzione della tracciabilità completa della<br />
calzatura, partendo dalle fasi di lavorazione dei componenti, <strong>per</strong> passare<br />
successivamente a seguirne il <strong>per</strong>corso lungo la linea produttiva, fino ad<br />
arrivare alla spedizione al cliente del prodotto finito.<br />
Si potrebbe ottenere ciò assegnando un codice a tutti i vari<br />
componenti, da collegare poi ad un identificativo inserito <strong>nel</strong>la forma (ad<br />
esempio tramite tecnologia RFID) sulla quale sarà poi montata la calzatura.<br />
Sfruttando questa tracciabilità sarebbe possibile ottimizzare<br />
l’organizzazione del magazzino dei componenti di montaggio delle calzature<br />
con lo scopo di razionalizzare la fase di preparazione delle cassette, che<br />
179
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />
contengono i vari componenti delle calzature.<br />
La tracciabilità è solamente il primo passo che va affrontato <strong>per</strong><br />
analizzare con metodo scientifico il flusso dei prodotti all’interno della linea<br />
di produzione allo scopo di ottenere dei dati statistici, indispensabili <strong>per</strong><br />
riconoscere e quantificare problemi ed inefficienze non facilmente<br />
individuabili se non si considerano i flussi in maniera aggregata.<br />
180<br />
Figura 6.1 - Esempio di RFID.<br />
La predisposizione di un sistema di qualità su tutta la filiera abbinato<br />
alla tracciabilità del prodotto <strong>per</strong>metterebbe di avere in ingresso ai<br />
calzaturifici dei prodotti certificati, allo scopo di avere dei semilavorati<br />
esenti da difetti, cosi da introdurli direttamente <strong>nel</strong>la linea di produzione<br />
senza il <strong>per</strong>icolo che il difetto venga riscontrato durante il montaggio,<br />
causando <strong>per</strong>dite produttive.<br />
Questo sistema comporterebbe una rigidità <strong>nel</strong>la fornitura<br />
mantenendo al contempo flessibilità <strong>nel</strong>la realizzazione del prodotto finale.<br />
La riorganizzazione della produzione dovrebbe interessare anche le<br />
aziende committenti, ad esempio una ridefinizione del sistema di<br />
inscatolamento del prodotto finito implicherebbe la possibilità di riutilizzare<br />
l’imballaggio delle calzature e <strong>nel</strong> contempo <strong>per</strong>metterebbe di ridurre la
Capitolo VI - Conclusioni<br />
complessità della confezione consegnata al cliente finale, con vantaggi in<br />
termini di: costi, impatto ambientale e trasporto.<br />
Tutte le soluzioni presentate <strong>nel</strong> progetto, possono essere prese come<br />
spunto <strong>per</strong> cercare di far fronte alla crisi economica <strong>nel</strong> settore dovuta alla<br />
crescita dei mercati emergenti del sud-est asiatico ed alla sempre più scarsa<br />
offerta di manodo<strong>per</strong>a specializzata.<br />
Dalle interviste è emerso che l’introduzione di eventuali innovazioni<br />
<strong>nel</strong>la produzione e <strong>nel</strong>la logistica, sono prese con un certo scetticismo,<br />
questo dovuto probabilmente alla realtà quasi artigianale della produzione<br />
di scarpe.<br />
Da questo progetto di ricerca si possono trarre due strategie di<br />
sviluppo futuro <strong>per</strong> il settore calzaturiero: la prima consiste <strong>nel</strong> trovare delle<br />
soluzioni automatizzate <strong>per</strong> migliorarne il sistema di produzione esistente,<br />
delle innovazioni che quindi si prestino ad asservire le o<strong>per</strong>azioni manuali;<br />
la seconda possibilità consiste <strong>nel</strong> riorganizzare tutta la filiera produttiva e il<br />
ciclo stesso, creando stazioni di lavoro completamente automatizzate in cui<br />
l’uomo ha la funzione di su<strong>per</strong>visore e non è direttamente responsabile della<br />
realizzazione del prodotto.<br />
181