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Trasferimento tecnologico per l'Automazione nel Settore Calzaturiero

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Progetto di Ricerca: Relazione Finale<br />

DISTRETTO<br />

CALZATURIERO<br />

VENETO<br />

<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong><br />

<strong>per</strong> <strong>l'Automazione</strong><br />

<strong>nel</strong> <strong>Settore</strong> <strong>Calzaturiero</strong>


Si ringraziano <strong>per</strong> la collaborazione alla realizzazione del progetto:<br />

Stefano Cenci, Giulio Rosati, Aldo Rossi, Riccardo Secoli<br />

DIMEG – Dipartimento di Innovazione Meccanica e Gestionale<br />

Gianpiero Menegazzo<br />

Rappresentante Patto di Distretto<br />

Mauro Tescaro, Mario Zambelli, Cristina Chi<strong>nel</strong>lato<br />

Politecnico <strong>Calzaturiero</strong> scarl<br />

Maddalena Riccio<br />

ACRIB Servizi srl<br />

Franco Cestonaro, Vittorino Martarello<br />

CNA di Rovigo (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa)<br />

Franco Scantamburlo<br />

Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”<br />

Maurizio Simion<br />

Studio Simion & Partners - Studio Commercialisti Associati<br />

Auditors & Advisors s.rl<br />

Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta<br />

Le Aziende che hanno partecipato al CTS:<br />

Agostini Calzaturificio Srl, Ballin Franco & C. Srl, Barbato Srl, Bond Street Sas, Del Brenta Srl,<br />

Iris Spa , Moda di Fausto Spa, Mima Srl, Peron Srl, Rossimoda Spa<br />

Le Aziende aderenti al progetto ed il loro <strong>per</strong>sonale dipendente<br />

<strong>per</strong> le attività di s<strong>per</strong>imentazione e ricerca<br />

Realizzazione testi<br />

Stefano Cenci, Nicola Mazzucato, Riccardo Secoli<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

Lucio Monaro La Press<br />

Con il contributo della Regione Veneto L.R. 8/2003<br />

In collaborazione con:<br />

Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Via Mazzini, 2 – 30039 Stra (Ve) Italy<br />

tel. +39.049.9801422<br />

fax. +39.049.9800503<br />

info@distrettocalzaturieroveneto.it<br />

www.distrettocalzaturieroveneto.it<br />

Rovigo


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong><br />

<strong>per</strong> <strong>l'Automazione</strong><br />

<strong>nel</strong> <strong>Settore</strong> <strong>Calzaturiero</strong><br />

Progetto di Ricerca: Relazione Finale / Dicembre 2008


Prefazione<br />

IL METADISTRETTO CALZATURIERO<br />

VENETO TRA TRADIZIONE<br />

E INNOVAZIONE<br />

di Vendemmiano Sartor<br />

In un momento di riflessione come quello attuale, caratterizzato<br />

dall'esigenza di affrontare nuove criticità internazionali che hanno determinato<br />

forti cambiamenti <strong>nel</strong> mondo economico, <strong>nel</strong>le regole e <strong>nel</strong>le ragioni di scambio,<br />

è indispensabile una generale riconsiderazione di rilancio e consolidamento<br />

della competitività dei territori produttivi regionali.<br />

Il Veneto che ha sofferto, più di altri, la velocità dei processi di<br />

globalizzazione, si è attrezzato e si sta attrezzando <strong>per</strong> fornire una risposta<br />

adeguata, consapevole che la propria realtà produttiva è ancora un valore saldo e<br />

con buone prospettive.<br />

La presentazione di questa pubblicazione che riassume il lavoro svolto e i<br />

risultati che il Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto ha raggiunto mi <strong>per</strong>mette di<br />

esprimere la mia ammirazione all’impegno di queste aziende manifatturiere, che<br />

cercano di far convivere giorno dopo giorno, tradizione e innovazione, antichi<br />

sa<strong>per</strong>i con tecniche all’avanguardia, storia e futuro ben interpretando la volontà<br />

del legislatore regionale. La vostra inventiva appare evidente <strong>nel</strong> momento in<br />

cui ci si confronta con la tipologia di prodotto che il mercato ed il consumatore<br />

richiedono e che sapienti artigiani realizzano incontrando le diverse esigenze.<br />

La realtà produttiva veneta, apprezzata in Italia e <strong>nel</strong> mondo, è supportata<br />

da una moderna politica di sostegno alle imprese grazie alla collaborazione di<br />

tutte le forze istituzionali. Più di cinque anni di azione efficace e mirata, se si<br />

pensa che i distretti veneti dai 28 del 2003, sono oggi 44 (di cui 34 Distretti e 10<br />

Metadistretti) realtà riconosciute dalla Regione, con il coinvolgimento di più di<br />

9.000 imprese <strong>per</strong> un totale di quasi 300.000 lavoratori.<br />

Dal 2003 al 2008 sono stati emanati 6 Bandi <strong>per</strong> i Distretti/Metadistretti<br />

<strong>per</strong> un totale di oltre 96 milioni di euro di stanziamenti regionali, a fronte di<br />

progettualità presentate, e quindi, <strong>per</strong> un volume economico di investimenti<br />

I


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

potenziale di circa 280 milioni di euro.<br />

La Legge regionale 8/2003 che il Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto ha<br />

saputo utilizzare ha dimostrato in questi cinque anni la fondatezza delle scelte<br />

o<strong>per</strong>ate dalla Regione Veneto che, proprio anche grazie alle indicazioni giunte<br />

dai destinatari della Legge, <strong>nel</strong> marzo 2006 ne ha approvato una rivisitazione,<br />

con un cammino veloce, concertato e concreto che è andato ben al di là degli<br />

schieramenti politici, inserendo al suo interno tante novità come i metadistretti,<br />

le aggregazioni di filiera, i nuovi parametri <strong>per</strong> favorire l’aggregazione, il<br />

rafforzamento delle misure rivolte alla ricerca e all’innovazione.<br />

L’innovazione in quanto motore della produzione e fattore di<br />

valorizzazione della conoscenza e della ricerca è l’elemento centrale della<br />

politica economica regionale, che mira a risolvere l’equazione tra crescita<br />

economica, competitività e occupazione da una parte, sostenibilità ambientale e<br />

coesione sociale dall’altra. Il ruolo cruciale svolto dai Distretti/Metadistretti<br />

produttivi, <strong>nel</strong> processo di sviluppo dell’economia italiana e del Veneto in<br />

particolare, testimonia che alcune importanti opportunità si possono cogliere<br />

solo collettivamente, come ha ben dimostrato il Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong><br />

Veneto coinvolgendo e coordinando centinaia di imprese che vedono coinvolti<br />

migliaia di lavoratori e artigiani con risorse altamente specializzate.<br />

I progetti di ricerca e innovazione che avete realizzato partecipando agli<br />

annuali bandi di assegnazione delle risorse testimoniano che i distretti sono<br />

l'esempio che le politiche <strong>per</strong> lo sviluppo possono anche non concentrarsi<br />

esclusivamente sulla relazione tra innovazione e ricerca. Rappresentano infatti<br />

l'evoluzione del concetto stesso di innovazione che passa dal semplice modello<br />

lineare <strong>nel</strong> quale la R&S si trova al punto di partenza, al modello sistemico che<br />

nasce dalle interazioni tra aziende, organizzazioni, il loro ambiente o<strong>per</strong>ativo e le<br />

istituzioni locali, realizzando un circolo virtuoso <strong>nel</strong> quale la ricerca scientifica<br />

genera l'innovazione che a sua volta sostiene la crescita continuando ad<br />

assecondare la ricerca <strong>per</strong> creare nuove conoscenze.<br />

Vendemmiano Sartor<br />

Assessore alle Politiche dell'economia,<br />

dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione - Regione Veneto<br />

II


Presentazione<br />

Introduzione<br />

I fattori competitivi che accomunano le Aziende del Metadistretto<br />

<strong>Calzaturiero</strong> Veneto sono la flessibilità e la capacità di innovare il prodotto<br />

sia dal punto di vista stilistico che tecnico.<br />

Tali capacità che utilizzano, come principali strumenti, l’intuizione e<br />

la creatività sostenute dall’es<strong>per</strong>ienza e dal know-how di prodotto, devono<br />

essere aggiornate e sviluppate <strong>per</strong> soddisfare le nuove esigenze del mercato,<br />

soprattutto a fronte della presenza di nuovi competitori ed alla mancanza di<br />

<strong>per</strong>sonale qualificato.<br />

L’innovazione deve riguardare <strong>per</strong>ò non solo il prodotto, ma anche il<br />

processo produttivo e i macchinari impiegati, in tal senso in molti settori si<br />

punta sull’introduzione di una sempre maggiore automazione, fino ad<br />

arrivare a realizzare linee di produzione completamente automatizzate.<br />

Nel settore delle calzature, ampi sforzi in questa direzione sono già<br />

stati fatti <strong>per</strong> la produzione di scarpe con suola in gomma: esistono infatti<br />

molti esempi di linee produttive automatiche o semi-automatiche <strong>nel</strong>le quali<br />

sono impiegate con profitto delle celle robotizzate, al pari di quanto accade<br />

<strong>nel</strong>le linee di assemblaggio del settore automobilistico.<br />

Più problematica si presenta invece la ricerca di soluzioni<br />

automatizzate da introdurre <strong>nel</strong>le linee produttive delle calzature <strong>per</strong> l’alta<br />

moda (settore in cui si inseriscono la maggior parte dei calzaturifici del<br />

Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto) pochè le richieste in termini di<br />

precisione, accuratezza e qualità del prodotto finito sono molto più<br />

stringenti rispetto a quelle tipiche della produzione di massa.<br />

L’attività condotta <strong>nel</strong> progetto “<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong><br />

l’Automazione <strong>nel</strong> <strong>Settore</strong> <strong>Calzaturiero</strong>” realizzato <strong>nel</strong>l’ambito della Legge<br />

Regionale 4 aprile 2003, n.8: “Disciplina dei Distretti Produttivi ed<br />

interventi di politica industriale locale – Bando 2007”, ha consentito l’analisi<br />

dello stato dell’arte dei sistemi automatici, attualmente, esistenti <strong>per</strong> il<br />

settore e la valutazione dei possibili miglioramenti ai processi che possono<br />

derivare dall’introduzione delle più recenti innovazioni nei campi della<br />

III


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

robotica, dell’informatica e della meccatronica in genere.<br />

Il lavoro di ricerca realizzato conferma l’interesse delle aziende<br />

calzaturiere <strong>per</strong> l’adozione di nuove tecnologie che consentano<br />

l’automazione di alcune fasi produttive, propone delle linee guida <strong>per</strong><br />

l’automazione e promuove soluzioni di tipo organizzativo/logistico e<br />

<strong>tecnologico</strong>/produttivo che devono essere di stimolo alle aziende di<br />

calzature ed ai produttori di tecnologia <strong>per</strong> iniziare una vera e propria<br />

rivoluzione tecnologica in un settore che è ancora basato su lavorazioni di<br />

tipo artigianale.<br />

Giuseppe Baiardo<br />

Presidente ATI “Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto”<br />

IV


Indice<br />

Introduzione<br />

INTRODUZIONE ............................................................................... 1<br />

Finalità del progetto ............................................................................. 1<br />

Elenco delle aziende coinvolte <strong>nel</strong> progetto ....................................... 1<br />

1. PANORAMICA DELLA LOGISTICA<br />

DEL METADISTRETTO CALZATURIERO VENETO................. 3<br />

2. STATO DELL’ARTE DEI MACCHINARI<br />

PER I CALZATURIFICI .................................................................... 7<br />

2.1 Sistemi <strong>per</strong> la produzione di scarpe con suola in gomma ................... 7<br />

2.1.1 Desma tec.............................................................................................. 9<br />

2.1.2 Wenzhou shenlong imp. & exp. co. ..................................................... 19<br />

2.1.3 Robot system srl.................................................................................... 21<br />

2.1.4 Actis sa................................................................................................... 25<br />

2.1.5 Itia-cnr, des & mc lab ........................................................................... 28<br />

2.2 Produttori di macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici.......................................... 30<br />

2.2.1 Molina & Bianchi spa ........................................................................... 30<br />

2.2.2 Torti s.r.l................................................................................................ 34<br />

2.2.3 Sagitta.................................................................................................... 36<br />

2.2.4 Fioretto snc ........................................................................................... 39<br />

2.2.5 Comec srl .............................................................................................. 41<br />

2.2.6 Officine Besser...................................................................................... 44<br />

2.2.7 Tecno2 srl.............................................................................................. 46<br />

2.2.8 Cosmopol srl ......................................................................................... 48<br />

2.2.9 Mec-val srl............................................................................................. 51<br />

2.2.10 Ormac spa.............................................................................................. 54<br />

2.2.11 Garfas macchine srl............................................................................... 58<br />

2.2.12 Ger elettronica srl ................................................................................. 59<br />

2.2.13 Talamonti srl ......................................................................................... 61<br />

V


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.14 Brustia & c. spa e Alfameccanica srl .................................................... 64<br />

2.2.15 Atom spa................................................................................................ 68<br />

2.2.16 Comas srl............................................................................................... 70<br />

2.2.17 Tucano macchine srl ............................................................................. 73<br />

2.2.18 Elettrotecnica B.C. spa......................................................................... 76<br />

2.2.19 Officine meccaniche Cerim spa ........................................................... 78<br />

3. STATO ATTUALE DELLA PRODUZIONE<br />

NEI CALZATURIFICI DEL METADISTRETTO<br />

CALZATURIERO VENETO .............................................................. 81<br />

3.1 Aziende visitate..................................................................................... 81<br />

3.2 Quantità/tipologia di prodotti............................................................... 82<br />

3.3 Organizzazione...................................................................................... 83<br />

3.3.1 Modelleria ............................................................................................. 87<br />

3.3.2 Taglio..................................................................................................... 89<br />

3.3.3 Giunteria / orlatura ............................................................................... 92<br />

3.3.4 Montaggio / manovia............................................................................. 96<br />

3.3.5 Finissaggio............................................................................................. 109<br />

3.3.6 Inscatolamento...................................................................................... 112<br />

4. POSSIBILI AREE DI INTERVENTO.............................................. 115<br />

4.1 Organizzazione logistica ....................................................................... 116<br />

4.2 Interventi sui sistemi di produzione .................................................... 117<br />

5. SOLUZIONI PROPOSTE................................................................... 119<br />

5.1 Parte gestionale..................................................................................... 119<br />

5.1.1 Layout dell’impianto............................................................................. 119<br />

5.1.2 Magazzino automatico .......................................................................... 124<br />

5.2 Sistemi di produzione........................................................................... 133<br />

5.2.1 Riconoscimento difetti del pellame...................................................... 133<br />

5.2.2 Premonta/monta.................................................................................... 147<br />

VI


Introduzione<br />

5.2.3 Cardatura............................................................................................... 155<br />

5.2.4 Forno ..................................................................................................... 170<br />

5.2.5 Lucidatura ............................................................................................. 171<br />

5.2.6 Packaging .............................................................................................. 172<br />

5.3 Gestione qualità .................................................................................... 173<br />

5.3.1 Difetti sui componenti.......................................................................... 173<br />

5.3.2 Prodotto finito ....................................................................................... 177<br />

6. CONCLUSIONI .................................................................................. 179<br />

VII


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

VIII


INTRODUZIONE<br />

FINALITA’ DEL PROGETTO<br />

Il progetto di ricerca, svolto dal gruppo di ricerca in automazione<br />

industriale del Dipartimento di Innovazione Meccanica e Gestionale<br />

dell’Università degli Studi di Padova e dal Politecnico <strong>Calzaturiero</strong> è<br />

brevemente descritto nei seguenti punti:<br />

- Analisi dei fabbisogni di automazione delle aziende del settore<br />

calzaturiero attraverso visite aziendali e la predisposizione di un<br />

questionario quali/quantitativo da sottoporre alle Aziende del<br />

Metadistretto;<br />

- Analisi critica del processo di produzione e della logistica con<br />

individuazione delle o<strong>per</strong>azioni che si prestano maggiormente ad<br />

essere automatizzate;<br />

- Valutazione di possibili nuove configurazioni dei layout della fabbrica,<br />

del sistema di approvvigionamento e del magazzino;<br />

- Realizzazione di una ricerca sullo stato dell’arte delle tecnologie di<br />

automazione e sulle applicazioni realizzate <strong>per</strong> il settore calzaturiero;<br />

ELENCO DELLE AZIENDE COINVOLTE NEL PROGETTO<br />

Il progetto ha visto il coinvolgimento di gran parte della filiera del<br />

Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto, soprattutto medie e piccole imprese<br />

delle provincie di Treviso, Vicenza, Verona oltre all’interesse da parte delle<br />

associazioni del settore come l’Associazione Provinciale di Rovigo <strong>per</strong> la<br />

Piccola e Media Impresa, l’Associazione dei Calzaturifici della Riviera del<br />

Brenta, l’Associazione Artigiani e Piccola Media Impresa “Città della<br />

Riviera del Brenta”, l’Università degli Studi di Padova, <strong>nel</strong> particolare il<br />

gruppo di Robotica con sede <strong>nel</strong> Dipartimento di Innovazione Meccanica e<br />

Gestionale che ha svolto il progetto.<br />

1


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Questa indagine sulle possibilità di intervento <strong>nel</strong> processo produttivo è<br />

nata dalla necessità delle piccole e medie imprese <strong>per</strong> contrastare i sempre<br />

più crescenti costi di produzione e compensare la mancanza di ricambio<br />

della manodo<strong>per</strong>a visto il calo <strong>nel</strong> settore di circa 2000 unità tra il 2001 e il<br />

2007 (dati ACRIB); il tutto tenendo sempre come obbiettivo principe il<br />

mantenimento dell’elevato standard qualitativo dei prodotti che<br />

caratterizzano la zona del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto.<br />

Le aziende che si sono prestate all’analisi del settore sono state:<br />

• Calzaturificio Rossi Moda S.p.a.<br />

Via Venezia,22 Vigonza (VE)<br />

• Calzaturificio Mima S.r.l.<br />

Via Roverelli, 28 Fosso' (VE)<br />

• Barbato S.r.l<br />

2<br />

Via Q.I 3° Strada 1, Fiesso D’Artico (VE)<br />

• Ballin Franco & C. S.r.l.<br />

Via Riviera del Brenta, 213 Fiesso D’Artico (VE)<br />

• Del Brenta S.r.l.<br />

Via Julia, 1/3 Perarolo di Vigonza (PD)<br />

• Bond Street S.a.s.<br />

via Belfiore, 47 Rovigo<br />

• Agostini Calzaturificio S.r.l.<br />

Via Garibaldi, 24 Vigonovo (PD)<br />

• Peron S.r.l.<br />

Via Premaore, 57 Camponogara (VE)<br />

• Moda di Fausto S.p.a.<br />

Via C. Colombo, 24 Vigonovo (PD)<br />

• Iris S.p.a.<br />

Via Pampagnina, 42 Fiesso D’Artico (VE)


Capitolo I<br />

PANORAMICA DELLA LOGISTICA DEL<br />

METADISTRETTO CALZATURIERO<br />

VENETO<br />

Il settore calzaturiero in Veneto conta oltre un migliaio di aziende<br />

pari a oltre il 15% del totale nazionale, con circa 20.000 addetti (20% del<br />

totale nazionale); a queste aziende/addetti se ne debbono aggiungere<br />

almeno altrettanti facenti parte della “filiera” produttiva.<br />

Si tratta di una realtà di piccolissime, piccole e medie imprese, tanto<br />

che il 99% del totale delle aziende occupa da 0 a 99 addetti.<br />

La diffusione sul territorio regionale copre 6 provincie su 7 (Belluno<br />

esclusa).; in ogni provincia esistono tradizioni, specificità, unicità che<br />

rendono i calzaturieri veneti il più completo sistema <strong>nel</strong> contesto italiano,<br />

rappresentando in questo modo un referente fondamentale <strong>per</strong> il mercato<br />

mondiale.<br />

In Veneto possiamo individuare 5 aree calzaturiere ben precise con<br />

altrettante specializzazioni: il Montebellunese (provincia di Treviso), il<br />

rodigino, il veronese, il vicentino e la Riviera del Brenta (racchiusa tra le<br />

provincie di Venezia e Padova).<br />

In provincia di Treviso, specie <strong>nel</strong> Montebellunese, troviamo una<br />

produzione d’eccellenza <strong>per</strong> calzature sportive, tanto da avere in questo<br />

territorio una concentrazione che vanta un primato a livello mondiale se si<br />

pensa al numero di aziende (circa 400) con un volume d’affari di qualche<br />

miliardo di euro.<br />

In provincia di Rovigo, ed in particolare <strong>nel</strong> triangolo tra Fratta<br />

Polesine, Lendinara e Villanova del Ghebbo, esiste una realtà calzaturiera di<br />

livello medio-alto che negli anni si è affermata nei mercati, soprattutto <strong>nel</strong>le<br />

calzature <strong>per</strong> uomo e <strong>per</strong> donna ma anche <strong>per</strong> bambino.<br />

Le aziende racchiuse <strong>nel</strong>la Riviera del Brenta ricoprono il 65.2% delle<br />

aziende del Veneto e il 9.8% rispetto al panorama italiano, <strong>per</strong> un totale di<br />

3


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

221 calzaturifici dislocati tra la provincia di Venezia(135) e la provincia di<br />

Padova(86) .<br />

Considerando anche le aziende satelliti, produttrici di accessori e le<br />

modellerie, si raggiungono tra le provincie di Venezia e Padova un totale di<br />

708 aziende (dati ACRIB 2007).<br />

Sul piano storico la produzione calzaturiera in Veneto vanta oltre 7<br />

secoli di tradizione: risale infatti al 1268 il primo documento <strong>nel</strong> quale viene<br />

ad essere sancita la costituzione di una Confraternita di Calzaturieri<br />

(“calegheri”) a Venezia.<br />

Il moderno settore calzaturiero è evidente verso la fine del 1800.<br />

Tanto in Riviera del Brenta che <strong>nel</strong> trevigiano e <strong>nel</strong> vicentino, si trovano<br />

insediamenti calzaturieri che cercano di applicare concetti produttivi<br />

industriali a lavorazioni – <strong>per</strong> loro natura – prettamente artigianali.<br />

Nate quindi come botteghe artigianali, le aziende risiedono tutt’oggi<br />

generalmente all’interno di complessi urbani/abitativi e non in proprie zone<br />

industriali.<br />

Gli edifici sede delle aziende calzaturiere hanno spesso una vetustà<br />

più elevata, in media di circa un decennio, rispetto alla data di inizio<br />

dell’attività.<br />

In questa condizione risultano l’30% delle ditte, mentre il rimanente<br />

70% presenta una contemporaneità tra la costruzione dell’insediamento<br />

produttivo e l’effettivo avvio dall’attività.<br />

Tale scarto indica che, <strong>nel</strong>la maggioranza dei casi, le attività<br />

produttive sono state avviate in edifici già esistenti, progettati e <strong>per</strong> lunghi<br />

tempi impiegati in attività manifatturiere differenti, <strong>per</strong> dimensioni<br />

aziendali e tipologia di impianti produttivi.<br />

La vetustà degli insediamenti produttivi emerge osservando le<br />

proporzioni dei reparti e/o la loro irrazionale distribuzione.<br />

Gli edifici sede delle aziende di più vecchio insediamento presentano<br />

spesso dimensioni inadeguate, a causa dell’ubicazione all’interno di centri<br />

storici e in locali angusti; mentre le aziende di recente costruzione si<br />

presentano <strong>nel</strong>le zone industriali adiacenti ad aziende fornitrici, limitando<br />

4


Capitolo I - Panoramica della logistica del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

quindi il costo di trasporto delle materie prime.<br />

L’indagine svolta ha evidenziato che <strong>nel</strong> 80% delle aziende vi è un<br />

unico locale adibito alla produzione, e locali adibiti a magazzino<br />

semilavorati/prodotto finito generalmente risiedono <strong>nel</strong>lo stessa area della<br />

produzione; uffici amministrativi e modelleria generalmente risiedono in<br />

locali separati.<br />

Comprese in questa <strong>per</strong>centuale vi sono:<br />

- sia aziende che svolgono un'unica fase del ciclo di produzione<br />

della calzatura, condizione adeguata in quanto ad un locale<br />

corrisponde una sola fase lavorativa;<br />

- sia aziende con più fasi lavorative, condizione inadeguata<br />

poiché in un unico locale sono presenti più lavorazioni;<br />

L’indagine ha evidenziato che diversi calzaturifici hanno come<br />

aziende satelliti della stessa holding, aziende fornitrici come tomaifici e<br />

solettifici.<br />

Altre aziende, <strong>per</strong> ridurre i costi hanno optato <strong>per</strong> svolgere le<br />

o<strong>per</strong>azioni del reparto giunteria, a domicilio in relazione alla stagionalità o al<br />

carico di lavoro aziendale. La fase di assemblaggio della scarpa viene svolta<br />

interamente <strong>nel</strong>la sede italiana.<br />

Le aziende che sono costituite da un’unica azienda, generalmente<br />

hanno fornitori delle materie prime <strong>nel</strong>la medesima zona dove risiede<br />

l’azienda principale, con il vantaggio che i tempi <strong>per</strong> consegna dei materiali<br />

sono ridotti al minimo.<br />

5


Capitolo II<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

STATO DELL’ARTE DEI MACCHINARI PER<br />

I CALZATURIFICI<br />

2.1 SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI SCARPE CON<br />

SUOLA IN GOMMA<br />

Nella produzione di scarpe con suola in gomma, l’applicazione di<br />

quest’ultima può avvenire in due modi: la suola può essere prima stampata e<br />

poi successivamente viene incollata alla tomaia (metodo detto “ordinario”),<br />

oppure la suola può essere iniettata direttamente sulla tomaia in modo da<br />

ottenere delle scarpe complete con una singola o<strong>per</strong>azione.<br />

Con il secondo metodo il poliuretano che formerà la suola viene<br />

iniettato in uno stampo che contiene anche la tomaia, il fissaggio delle due<br />

parti della scarpe viene quindi garantito dall’adesività intrinseca del<br />

poliuretano stesso.<br />

Il metodo dell’iniezione diretta è usato solitamente <strong>per</strong> i poliuretani<br />

bicomponenti liquidi (PU), ma è altrettanto valido anche <strong>per</strong> i poliuretani<br />

termoplastici (TPU).<br />

Con l’iniezione diretta è possibile dosare il colore, regolare densità e<br />

durezza della suola e produrre suole multistrato (vari differenti colori e<br />

densità) in una sola o<strong>per</strong>azione, su una sola macchina.<br />

Per migliorare le proprietà meccaniche della suola, si stampa prima<br />

un sottile strato di polimero quasi compatto, poi si inietta un’intersuola<br />

espansa, in modo da creare una suola a doppia densità che risulta leggera,<br />

confortevole e molto resistente.<br />

Nell’ambito della produzione di scarpe con suola in gomma esistono<br />

molti casi industriali che dimostrano come l’automazione della linea<br />

produttiva possa migliorare la qualità, la produttività e la redditività<br />

economica degli impianti.<br />

Nel settore della produzione di scarpe con suola in gomma i robot<br />

7


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

possono aumentare la produzione fino al 30%, abbassando i costi e<br />

incentivando soluzioni innovative.<br />

I robot possono, <strong>per</strong> esempio, spruzzare l’agente rilasciante <strong>nel</strong>lo<br />

stampo, spalmare il collante con precisione e ripetibilità, eseguire la<br />

cardatura, svolgere la funzione di prelievo e posizionamento di parti di suole<br />

o forme, rimuovere scarpe, stivali o suole dagli stampi e rifilare bordi; il<br />

tutto in modo continuativo.<br />

Si presentano qui di seguito alcuni produttori di impianti<br />

automatizzati dedicati alla realizzazione di scarpe con suole in gomma.<br />

8


2.1.1 DESMA TEC<br />

Desma Tec<br />

Desmastraße 3–5<br />

D 28832 Achim, Germany<br />

Tel: +49 42029900<br />

Fax: +49 4202990210<br />

info@desmatec.com<br />

www.desma-tec.de<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

La Desma Tec effettua progettazione di linee produttive<br />

automatizzate su misura, sia <strong>per</strong> la produzione di scarpe con suola iniettata<br />

sia <strong>per</strong> la produzione di calzature con suola di gomma incollata; i materiali<br />

impiegati possono essere sia poliuretani (PU), sia materiali termoplastici<br />

(TP) o gomma.<br />

L’attività di progettazione può riguardare sia la realizzazione di una<br />

linea completa e nuova, sia l’integrazione di sistemi automatizzati all’interno<br />

della linea produttiva già esistente di un calzaturificio.<br />

Figura 2.1 - Esempio di Rapid Tooling indiretto e soft.<br />

9


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

L’automazione può essere fatta intervenire su diverse fasi del processo di<br />

costruzione della scarpa:<br />

- Sullo stampo: deposizione dell’agente rilasciante, prelievo e<br />

posizionamento del prodotto finito<br />

- Sulla tomaia: cardatura, applicazione della colla e dell’ammobidente<br />

prelievo e posizionamento del prodotto finito<br />

- Sulla suola: applicazione della colla, prelievo e posizionamento del<br />

prodotto finito<br />

10<br />

Figura 2.2 – Esempio di stampo.<br />

Figura 2.3 – Esempio di tomaia.<br />

Figura 2.4 – Esempio di suola in gomma.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

- Sulla scarpa: rifilatura della fodera, prelievo e posizionamento del<br />

prodotto finito<br />

-<br />

- finito.<br />

Figura 2.5 – Esempio di scarpa finita.<br />

Le varie stazioni sono governate tramite delle interfacce touch screen<br />

(denominate “Graphical Robot Control”) che ne consentono l’utilizzo anche<br />

da parte di <strong>per</strong>sonale non specializzato.<br />

Il sistema Amir<br />

Amir è un sistema di automazione progettato da DESMA <strong>per</strong> la<br />

produzione di scarpe ad iniezione diretta della suola.<br />

Principalmente il sistema è composto da:<br />

- una giostra girevole che trasporta gli stampi all’interno della<br />

quale viene fatta l’iniezione della suola;<br />

- un convogliatore continuo a nastro;<br />

- un tun<strong>nel</strong> di riscaldamento;<br />

- un tun<strong>nel</strong> di raffreddamento;<br />

- diversi robot dedicati alle varie o<strong>per</strong>azioni;<br />

Il convogliatore, realizzato tramite un nastro trasportatore, ha la<br />

funzione di portare la forma con già applicata la tomaia alla giostra girevole<br />

e prelevare da questa la scarpa con la suola già fissata.<br />

I robot sono disposti lungo il convogliatore e si occupano di eseguire<br />

ad esempio la cardatura della tomaia o la regolazione della suola.<br />

Questa soluzione <strong>per</strong>mette in qualsiasi momento di inserire <strong>nel</strong>la<br />

11


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

linea ulteriori stazioni o riorganizzare quelle già esistenti ai fini di<br />

ottimizzare la produttività dell’intero sistema.<br />

Per garantire un corretto posizionamento della tomaia sulla forma, e<br />

quindi incrementare la qualità finale della scarpa, l’o<strong>per</strong>azione di<br />

assemblaggio forma e tomaia vengono fatte prima passare in un tun<strong>nel</strong> di<br />

riscaldamento; dopo il montaggio invece sono fatte passare <strong>nel</strong> tun<strong>nel</strong> di<br />

raffreddamento allo scopo di stabilizzarne la posizione.<br />

Oltre alla maggiore qualità, l’automazione del processo di produzione<br />

porta ad una diminuzione del tempo di spostamento dei vari pezzi e quindi<br />

ad un incremento del rendimento dell’intero impianto.<br />

12


RUOTARE IMAMGINE<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2 - Esempio di Rapid Tooling indiretto e soft.<br />

Figura 2.6 – Schema del sistema Amir di DESMA.<br />

13


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

RUOTARE IMAMGINE<br />

14<br />

Figura 3 - Esempio di Rapid Tooling indiretto e soft.<br />

Figura 2.6 – Schema del sistema Amir di DESMA.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Si riporta qui di seguito un elenco dei robot utilizzati in una tipica<br />

linea produttiva di Desma Tec.<br />

Robot <strong>per</strong> la deposizione dell’agente rilasciante<br />

Figura 2.7 – Robot <strong>per</strong> la deposizione dell’agente rilasciante.<br />

L’utilizzo di un agente rilasciante è necessario al fine di evitare<br />

l’adesione del poliuretano iniettato allo stampo, in quanto consente di<br />

estrarre la suola dallo stampo facilmente e senza danneggiamento.<br />

Il robot utilizza una sistema elettrostatico che <strong>per</strong>mette di depositare<br />

con precisione l’agente rilasciante sullo stampo in modo elettrostatico.<br />

Con questa tecnologia si minimizza il consumo dell’agente rilasciante<br />

(incrementando la vita dello stampo), indipendentemente dalla sua<br />

composizione che può essere a base di acqua, cera, silicone o paraffina.<br />

È inoltre evitata sistematicamente l’adesione del poliuretano iniettato<br />

allo stampo, in quanto è facilmente distaccabile senza danneggiare la suola;<br />

il basso consumo dell’agente rilasciante garantisce numerosi cicli d’utilizzo<br />

allo stampo.<br />

15


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Robot <strong>per</strong> l’esecuzione della cardatura<br />

La cardatura della tomaia <strong>per</strong>mette alla colla o al materiale iniettato<br />

<strong>nel</strong>lo stampo di legarsi in maniera ottimale alla tomaia.<br />

Poiché ogni materiale che costituisce la parte su<strong>per</strong>iore della scarpa<br />

deve poter essere lavorato a differenti velocità, con pressioni di contatto<br />

variabili in base al tipo di utensile impiegato, la forza del robot che esegue la<br />

cardatura deve essere attentamente controllata.<br />

La testa del robot ha infatti sulla propria estremità un utensile rotante<br />

la cui forza di contatto varia a seconda del contorno che esso segue.<br />

Robot <strong>per</strong> la deposizione della colla<br />

16<br />

Figura 2.8 – Robot <strong>per</strong> l’esecuzione della cardatura.<br />

Figura 2.9 – Robot <strong>per</strong> la deposizione della colla.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

L’utilizzo di agenti incollanti è necessario sia <strong>nel</strong> caso in cui la suola<br />

venga applicata alla tomaia dopo essere stata stampata, sia <strong>nel</strong> caso in cui<br />

essa sia iniettata direttamente sulla tomaia.<br />

In entrambi i casi la colla ha lo scopo di creare una forte adesione tra<br />

suola e tomaia.<br />

Il robot di incollaggio può essere impiegato sia <strong>per</strong> applicare la colla,<br />

spruzzandola uniformemente e con uno spessore sufficiente al fissaggio di<br />

questa, sia <strong>per</strong> applicare una singola linea di sostanza adesiva su parti<br />

limitate della tomaia (ad esempio in corrispondenza del bordo della suola).<br />

Robot combinato COMBI<br />

Figura 2.10 – Robot combinato COMBI.<br />

Il robot combinato COMBI può essere impiegato <strong>per</strong> l’esecuzione di<br />

varie fasi del processo produttivo, ad esempio può montare teste combinate<br />

<strong>per</strong> la cardatura e l’incollaggio.<br />

17


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Robot <strong>per</strong> il prelievo/posizionamento<br />

I robot <strong>per</strong> il prelievo e il posizionamento possono essere utilizzati in<br />

diversi modi e in molte fasi della produzione consentendo di ottimizzare il<br />

flusso di materiale all’interno dell’attività di produzione.<br />

18<br />

Figura 2.11 – Robot <strong>per</strong> prelievo/posizionamento.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

2.1.2 WENZHOU SHENLONG IMP. & EXP. CO.<br />

Wenzhou Shenlong Imp. & Exp. Co<br />

2nd Floor,No.174,Lucheng Road<br />

Wenzhou,Zhejiang,China<br />

Tel: 0086-577-88202774<br />

Fax: 0086-577-88202749<br />

info@slmy.com.cn<br />

www.slmy.com.cn<br />

L’azienda Wenzhou Shenlong Imp. & Exp. Co. è specializzata <strong>nel</strong>la<br />

produzione di macchine <strong>per</strong> calzaturifici ed offre alcune soluzioni <strong>per</strong> la<br />

produzione di scarpe con stampaggio ad iniezione della suola.<br />

Sistema automatico <strong>per</strong> la stampa ad iniezione di suole in poliuretano<br />

Figura 2.12 – Sistema <strong>per</strong> stampa ad iniezione di suole in poliuretano.<br />

Questa macchina è in grado di stampare suole a doppio colore e a<br />

doppia densità; essa è dotata di 24 posizioni di lavoro <strong>per</strong> una produzione<br />

giornaliera di 1500-2000 paia di scarpe.<br />

19


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Sistema automatico <strong>per</strong> la stampa ad iniezione di suole in gomma e plastica<br />

Figura 2.13 – Sistema <strong>per</strong> stampa ad iniezione di suole in gomma e plastica.<br />

La macchina consente la stampa ad iniezione di pvc, TPR, TPU<br />

termoplasmabile, con o senza schiuma.<br />

20


2.1.3 ROBOT SYSTEM Srl<br />

Robot System s.r.l.<br />

via Piemonte, 21/23<br />

56035 Perignano (PISA) – ITALY<br />

Tel: +39 0587 618003<br />

Fax: +39 0587 618001<br />

robotsystem@robotsystem.it<br />

www.robotsystem.it<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

L’azienda è specializzata <strong>nel</strong>la progettazione e realizzazione di linee<br />

automatiche <strong>per</strong> la produzione di calzature con suola in gomma.<br />

Le linee automatiche installate, definite linee F.M.S.S (Flexible<br />

Manufacturing Shoe System), consistono in un sistema integrato e flessibile<br />

<strong>per</strong> l’automazione del processo di produzione.<br />

La configurazione delle linea comprende un insieme modulare<br />

componibile e configurabile composto da isole robotizzate associate ad un<br />

appropriato sistema di trasporto delle forme.<br />

Un esempio di linea produttiva proposta da Robot System Srl è quella<br />

installata presso il calzaturificio AKU S.r.l. di Montebelluna (TV).<br />

Per quanto riguarda il processo di cardatura automatizzata, la<br />

programmazione della traiettoria da far compiere al robot è ottenuta tramite<br />

un braccio tastatore, che consente di acquisire la traiettoria in modo<br />

semplice e veloce.<br />

Una descrizione più dettagliata di questo sistema di programmazione<br />

è riportata <strong>nel</strong> capitolo riguardante le soluzioni proposte <strong>per</strong> automatizzare<br />

la lavorazione di cardatura.<br />

Nella realizzazione della linea automatica viene fatto largo uso di<br />

manipolatori antropomorfi in quanto questa tipologia di robot consente di<br />

risolvere diversi tipi di applicazioni, anche <strong>nel</strong> caso in cui siano richieste<br />

manipolazioni poco conformi agli standard.<br />

Si propone qui di seguito una selezione di robot impiegati lungo una<br />

linea automatizzata.<br />

21


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.1.4<br />

2.1.5<br />

22<br />

Figura 2.14 – Cardatura su linea di trasporto forme.<br />

Figura 2.15 – Robot utilizzato <strong>per</strong> il carico/scarico di macchine utensili.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.16 – Incollaggio della tomaia.<br />

Figura 2.17 – Incollaggio del fianco tramite attrezzatura apposita.<br />

23


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

24<br />

Figura 2.18 – Robot <strong>per</strong> la rifilatura della fodera.<br />

Figura 2.19 – Robot <strong>per</strong> la deposizione del distaccante sugli stampi delle suole.


2.1.4 ACTIS SA<br />

Actis SA<br />

390, Route de Virieu<br />

38730 LE PIN<br />

Tel: +33 476557079<br />

Fax: 33 476557563<br />

cba@actis-france.com<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

L’azienda si occupa di progettare e realizzare linee di assemblaggio<br />

automatico, celle robotizzate e sistemi <strong>per</strong> la gestione integrata della logistica.<br />

Le singole celle robotizzate possono essere impiegate sia <strong>per</strong> asservire<br />

i sistemi <strong>per</strong> l’iniezione della plastica, sia <strong>per</strong> gestire alcune fasi della<br />

lavorazione lungo una linea manuale.<br />

Tutti i mezzi che portano alla creazione di una linea automatica (o di<br />

una singola cella) fanno parte di un sistema definito “RB system”, esso<br />

quindi comprende tutte le attrezzature, le tecniche, i software, le teste<br />

robotizzate, i sistemi automatici e i robot sviluppati appositamente <strong>per</strong><br />

l’automazione del processo produttivo <strong>nel</strong>l’industria calzaturiera.<br />

All’interno del sistema “RB system” non comprende <strong>per</strong>ò solo<br />

prodotti standard in quanto ciascun componente è realizzato in base alle<br />

specifiche esigenze di ogni cliente, l’“RB system” rappresenta quindi più un<br />

tipo di concezione tecnologica che uno specifico settore di macchinari.<br />

Allo scopo di <strong>per</strong>mettere l’utilizzo delle forme con i sistemi automatici<br />

sviluppati, Actis fa ricorso ad un’attrezzatura di fissaggio, denominata<br />

“Prehensor”, che <strong>per</strong>mette di manipolare la forma, posizionarla <strong>nel</strong>lo spazio<br />

e trasportarla mantenendone sempre con precisione i riferimenti.<br />

Oltre a ciò, le forme sono equipaggiate anche da chip elettronici che<br />

consentono di assegnare ad ogni scarpa dei codici identificativi, richiamati<br />

<strong>nel</strong>le varie fasi della produzione.<br />

Oltre ai mezzi di produzione veri e propri, Actis SA realizza anche il<br />

software di gestione della linea e della attrezzature <strong>per</strong> la gestione della<br />

produzione; questo software è collegato anche al magazzino che raccoglie<br />

25


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

tutti i modelli delle forme.<br />

Per la realizzazione delle celle e delle linee automatizzate l’azienda fa<br />

largo uso di robot industriali a 6 gradi di libertà, allo scopo di garantire<br />

l’accuratezza e la precisione richiesta <strong>per</strong> la produzione di calzature.<br />

Tra i vari robot sviluppati ci sono quelli che si occupano della<br />

cardatura (dei fianchi e del fondo scarpa), dell’incollaggio, del taglio, delle<br />

o<strong>per</strong>azioni di carico e scarico delle macchine ad iniezione, della sformatura<br />

automatica e della lubrificazione degli stampi.<br />

Per quanto riguarda la programmazione della fase di cardatura, Actis<br />

SA ha sviluppato un sistema basato su un braccio tastatore che verrà<br />

descritto <strong>nel</strong> capitolo riguardante le soluzioni proposte <strong>per</strong> automatizzare la<br />

lavorazione di cardatura.<br />

In figura 2.20 è possibile vedere un esempio di linea completamente<br />

automatizzata, mentre in figura 2.21 una singola cella automatica, entrambe<br />

sviluppate da Actis SA.<br />

Actis SA è attualmente impegnata <strong>nel</strong>la realizzazione di una linea<br />

automatica a Fiesso d’Artico <strong>per</strong> importante Brand.<br />

26<br />

Figura 2.20 – Linea automatica.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.21 – Cella automatizzata.<br />

27


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.1.5 ITIA-CNR, Des & MC Lab<br />

ITIA-CNR, Des & MC Lab<br />

Via Pisani, 1 - 27029<br />

Vigevano (PV), Italy<br />

Tel: +39 0381692652<br />

Fax: +39 0381 693021<br />

lab.vigevano@itia.cnr.it<br />

www.itia.cnr.it<br />

Nell’ambito del progetto di ricerca europeo EuroShoe il laboratorio<br />

ITIA-CNR di Vigevano ha realizzato un prototipo di mini-fabbrica semiautomatizzata<br />

<strong>per</strong> la produzione di massa di scarpe <strong>per</strong>sonalizzate <strong>per</strong> il<br />

singolo cliente.<br />

La produzione della calzatura parte dall’acquisizione dell’immagine<br />

3D del piede del cliente su cui viene adattato il design del modello scelto.<br />

Il progetto della scarpa così ottenuto viene quindi passato al reparto<br />

di produzione che si occupa della realizzazione vera e propria: dalla<br />

tornitura della forma, al montaggio dei vari componenti fino<br />

all’inscatolamento del prodotto finale <strong>per</strong> la consegna al cliente.<br />

In figura 2.22 è possibile vedere l’organizzazione dell’impianto<br />

produttivo realizzato.<br />

Il sistema di trasporto delle forme è realizzato tramite delle giostre<br />

rotanti che consentono di smistare i prodotti in base alle lavorazioni che<br />

devono essere effettuate.<br />

Per realizzare in modo automatico alcune fasi del processo di<br />

produzione sono state progettate delle apposite attrezzature, montate su<br />

robot industriali; in particolare tramite queste, si riesce a realizzare in modo<br />

automatico le o<strong>per</strong>azioni di cardatura, incollaggio e lucidatura.<br />

28


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.22 – Layout mini fabbrica.<br />

29


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2 PRODUTTORI DI MACCHINARI PER I CALZATURIFICI<br />

Si presentano qui di seguito i principali macchinari <strong>per</strong> il settore<br />

calzaturiero utilizzati <strong>per</strong> il montaggio delle scarpe, allo scopo di mettere in<br />

evidenza il livello di automazione attualmente disponibile.<br />

Si può notare che la quasi totalità dei macchinari è rivolta<br />

all’asservimento del montaggio manuale.<br />

2.2.1 MOLINA & BIANCHI SPA<br />

Molina & Bianchi Spa<br />

Viale Industria, 213/5<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel: +39 0381345015<br />

www.molinaebianchi.it<br />

assistenza@molinaebianchi.it<br />

Cardatrice - incollatrice<br />

L’azienda propone tra i tanti modelli una cardatrice computerizzata<br />

detta “CD 8” adibita all’esecuzione della fase di cardatura del bordo della<br />

scarpa. Essa è dotata di un sistema di bloccaggio della scarpa, che garantisce<br />

la ripetibilità dell’o<strong>per</strong>azione grazie ad un sistema di visione (telecamera<br />

digitale); la “CD 8” riesce ad identificare il profilo della scarpa e<br />

successivamente a memorizzarlo, ovvero è sufficiente bloccare <strong>nel</strong>la<br />

macchina il numero centrale di un modello predefinito ed effettuare<br />

l’o<strong>per</strong>azione di autoapprendimento, successivamente la macchina è pronta<br />

ad eseguire la cardatura su tutti i numeri.<br />

Premonta – monta<br />

Per la fase di premonta – monta, l’azienda offre come prodotto di<br />

punta la “SincronZero MW”.<br />

Questa macchina è dotata di azionamenti elettrici a controllo<br />

numerico che gestiscono tutte le movimentazioni della macchina; il<br />

30


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

computer coordina tempi e movimenti <strong>nel</strong>la macchina grazie ad un software<br />

dedicato, che <strong>per</strong>mette di programmare:<br />

Figura 2.23 – Cardatrice-incollatrice.<br />

- chiusura delle piastre<br />

- accerchiamento pinze<br />

- modulazione e forza del tiraggio delle pinze in base al materiale<br />

e alla mano dell’o<strong>per</strong>atore<br />

- distribuzione della colla<br />

- posizioni del tiraggio del piedino<br />

- inclinazione del piedino<br />

- montaggio in cava<br />

- posizione delle bande laterali<br />

- tutti i tempi e le forze che intervengono <strong>nel</strong>la fase del<br />

montaggio<br />

Questa macchina è munita inoltre di un sistema di cambio rapido <strong>per</strong><br />

le pinze unito ad un sistema di distribuzione colla universale, questi<br />

<strong>per</strong>mettono di configurare rapidamente diversi tipi di punte, passando<br />

velocemente da una punta sfilata ad una punta rotonda classica: questa<br />

peculiarità <strong>per</strong>mette lavorazioni con piccoli lotti di produzione in cui la<br />

31


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

velocità di configurazione risulta essere basilare.<br />

La macchina può essere integrata in un sistema di gestione globale<br />

<strong>per</strong> la programmazione e l’interscambio di dati attinenti alla produzione.<br />

SincronZero MW offre il vantaggio di utilizzare il sistema di<br />

distribuzione colla con ugelli programmabili completo dalla punta alla cava<br />

oppure, semplicemente premendo un tasto, il sistema misto attuale di<br />

corona in punta e ugelli <strong>per</strong> pianta e cava.<br />

Montaboette - montafianchi<br />

Per la fase di montaggio delle boette e dei fianchi Molina & Bianchi<br />

propone “MarkZero”: con questa macchina è sufficiente richiamare il<br />

programma desiderato ed introdurre la scarpa, questa legge<br />

automaticamente il numero ed esegue istantaneamente le o<strong>per</strong>azioni<br />

richieste con assoluta precisione.<br />

I due gruppi montafianchi con quattro assi separati ciascuno, sono<br />

completamente motorizzati; ogni gruppo è formato da un rullo di montaggio<br />

a velocità variabile affiancato da un sistema <strong>per</strong> la chiodatura in micro<br />

semenza tutto controllato dal PC.<br />

32<br />

Figura 2.24 – Premonta.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

La distribuzione del termoplastico sui fianchi è completamente<br />

motorizzata con un sistema interpolato che sviluppa automaticamente tutte<br />

le numerazioni e calzate, in modo da spalmare sul sottopiede la quantità<br />

esatta di colla e <strong>nel</strong>la precisa posizione del margine di montaggio.<br />

Con il sistema di programmazione ad autoapprendimento di cui è<br />

dotata, è possibile riprogrammare la posizione dei chiodi, le forze di<br />

tiraggio, la spalmatura del termoplastico, il tiraggio della pinze e tutti i<br />

parametri e tempi necessari <strong>per</strong> il montaggio.<br />

Il sistema <strong>per</strong>mette il collegamento e trasferimento dei dati con altre<br />

macchine della stessa azienda, ad un Cad specifico <strong>per</strong> il settore della<br />

calzatura <strong>per</strong> la ricezione dei dati inerenti ai modelli, a programmi gestionali<br />

<strong>per</strong> controllare costantemente la produzione.<br />

Il ciclo di lavoro di questa macchina prevede l’utilizzo delle pinze<br />

laterali <strong>per</strong> il tiraggio della tomaia agevolando il <strong>per</strong>corso degli iniettori che<br />

dispensano il collante sul sottopiede, attuando un tensionamento della<br />

tomaia secondo i parametri programmati dall’o<strong>per</strong>atore, il quale può sempre<br />

intervenire con correzioni manuali.<br />

Figura 2.25 – Montaboette - montafianchi.<br />

33


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.2 TORTI SRL<br />

Torti s.r.l.<br />

Via Matteo Gianolio, 22<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 038173835<br />

www.tortisrl.it<br />

tortisrl@libero.it<br />

Macchina Fissa – sottopiede<br />

Torti offre una macchina pneumatica <strong>per</strong> fissare con chiodi, suolette e<br />

sottopiedi alla forma; i chiodi da iniettare hanno le seguenti caratteristiche:<br />

diametro di 1,05mm, testa bombata, lunghezza da 12 fino a 22 mm oppure<br />

diametro 1,2 mm, testa bombata, lunghezza da 12 a 22 mm.<br />

34<br />

Figura 2.26 – Macchina fissa - sottopiede.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Macchina montafianchi<br />

Questa macchina <strong>per</strong>mette di chiudere i fianchi in tre diverse<br />

modalità:<br />

- con termoplastico a filo<br />

- con chiodi<br />

- contemporaneamente con termoplastico e chiodi<br />

Figura 2.27 – Macchina montafianchi.<br />

35


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.3 SAGITTA<br />

Sagitta<br />

Via Farini, 43<br />

27029 Vigevano (PV) - Italia<br />

Tel. +39 038175701<br />

www.sagitta.it<br />

info@sagitta.it<br />

Cambratrice<br />

L’azienda produce una macchina cambratrice <strong>per</strong> tomaie e stivali<br />

oleodinamica e pneumatica.<br />

Essa serve a modellare la parte anteriore della tomaia <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere<br />

una migliore adesione alla forma e facilitarne l’o<strong>per</strong>azione di montaggio.<br />

La tomaia è modellata mediante la combinazione dell’azione<br />

meccanica svolta da una coppia di ganasce opportunamente sagomate, e<br />

l’azione termodinamica delle piastre che ne deformano e ne stabilizzano le<br />

fibre.<br />

La macchina è fabbricata in due modelli:<br />

• uno con attrezzatura <strong>per</strong> scarpa;<br />

• uno con attrezzatura <strong>per</strong> stivali e stivaletti.<br />

36<br />

Figura 2.28 – Macchina Cambratrice.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Macchina spaccapelli computerizzata<br />

Sagitta propone il “mod. SPL AUTO 550”, è una macchina spaccapelli<br />

programmabile con ricerca e posizionamento automatico.<br />

Il controllo della macchina avviene mediante il pan<strong>nel</strong>lo elettronico<br />

digitale di comando, dotato di un display che visualizza i dati impostati e<br />

fornisce informazioni sul funzionamento della macchina, avvalendosi anche<br />

di particolari segnali acustici.<br />

La velocità di lavoro è regolabile elettronicamente da 0 a 30 ml./min,<br />

il posizionamento e il recu<strong>per</strong>o del consumo della lama avviene in modo<br />

automatico così come la registrazione della lama all’interno della piastra.<br />

Figura 2.29 – Macchina spaccapelli computerizzata.<br />

37


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Smussatrice computerizzata<br />

Sulle macchine tradizionali, le regolazioni <strong>per</strong> eseguire le smussature<br />

vengono di volta in volta eseguite dall’o<strong>per</strong>atore e comportano una notevole<br />

<strong>per</strong>dita di tempo oltre alla possibilità di commettere errori in caso di alta<br />

ripetibilità.<br />

La “SC VISION” di Sagitta, grazie ad un sistema computerizzato, ha<br />

la capacità di ricevere i dati caratterizzanti/parametri (larghezza,<br />

inclinazione e spessore; velocità di trascinamento del pezzo in lavorazione<br />

ecc....) relativi a 1000 diversi tipi di smussatura.<br />

I diversi tipi di lavorazioni memorizzate possono essere raggruppati<br />

in sequenze, ottenendo così la possibilità di effettuare fino a 10 diversi tipi<br />

di lavorazioni: ad esempio, possono essere raggruppati in una sequenza<br />

programmata tutti i tipi di smussature da eseguire sui componenti di un<br />

determinato modello di tomaia.<br />

38<br />

Figura 2.30 – Smussatrice computerizzata.


2.2.4 FIORETTO SNC<br />

Fiorettosnc<br />

C.da Cima di Colle, 302/a<br />

63014 Montegranaro (AP) – Italia<br />

Tel. +39 0734896224<br />

www.fiorettomacchine.it<br />

info@fiorettomacchine.it<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Timbratrice pneumatica con piano rotante<br />

La timbratrice automatica “R2000” è una macchina che effettua la<br />

timbratura di marchi di fabbrica su fodere, sottopiedi, suole libere e articoli<br />

di pelletteria in genere.<br />

Figura 2.31 – Timbratrice pneumatica con piano rotante.<br />

39


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Pulitrice<br />

La pulitrice mod. “MF 80” è una macchina che consente di effettuare,<br />

attraverso una coppia di spazzole di diversa rigidità e larghezza,<br />

l’asportazione dell’eccesso di mastice sul bordo della scarpa e la pulitura<br />

della scarpa stessa.<br />

40<br />

Figura 2.32 – Pulitrice.


2.2.5 COMEC SRL<br />

Comec srl<br />

Via Co<strong>per</strong>nico, 58/60<br />

36034 Malo (Vi) – Italia<br />

Tel. +39 0445588021<br />

www.comec-italy.com<br />

info@comec-italy.com<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Smussatrice<br />

La macchina Smussatrice “mod. AB/21S” è stata realizzata <strong>per</strong><br />

effettuare in maniera completamente automatica la rifinitura dei contrafforti<br />

in salpa.<br />

Questa macchina riesce a soddisfare le esigenze di produzione dei<br />

diversi modelli di contrafforte, delle differenti numerazioni e dei frequenti<br />

cambi d’articolo.<br />

La AB/21S provvede automaticamente all’ accopiatura del contrafforte<br />

senza l’utilizzo di sagome; i contrafforti da smussare sono collocati su un<br />

caricatore in continuo, che tramite due ventose li colloca uno alla volta <strong>nel</strong>la<br />

posizione di lavoro dove due mandrini elettrici provvedono alla smussatura;<br />

dopodiché i contrafforti sono depositati su un nastro <strong>per</strong> la raccolta.<br />

Permette inoltre di regolare tramite due volantini lo spessore e la<br />

larghezza della smussatura.<br />

Figura 2.33 – Smussatrice.<br />

41


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Incollatrice/forno/taglierina nylon<br />

L’incollatrice “mod.A/4” è stata progettata e realizzata <strong>per</strong> bagnare di<br />

collante in modo omogeneo i contrafforti garbati o pre-garbati.<br />

La macchina, da una tramoggia d’alimentazione, preleva i contrafforti<br />

e li carica dentro un cesto che provvede ad immergerli in un bagno di colla,<br />

ad estrarli, sgocciolarli e centrifugarli, infine porli sopra il nastro del forno.<br />

Il carico, il tempo d’immersione e di centrifuga possono essere<br />

regolati dall’o<strong>per</strong>atore.<br />

Sotto la tramoggia di carico è posto un serbatoio dentro il quale è<br />

versata la colla che, tramite una pompa (con comando a pulsante), è inviata<br />

alla vasca d’immersione fino al suo riempimento.<br />

Tutte le parti a contatto con la colla sono costruite in acciaio inox <strong>per</strong><br />

favorirne uno sgancio rapido dalla sede ed una facile pulitura.<br />

Il forno riceve i contrafforti dalla macchina incollatrice e tramite un<br />

nastro li trasporta attraverso un tun<strong>nel</strong> dal quale escono asciugati.<br />

All’uscita del forno possono essere applicate, a discrezione<br />

dell’utilizzatore, una o più taglierine <strong>per</strong> nylon che consentono di ottenere<br />

da una bobina, con una semplice o<strong>per</strong>azione di strappo, dei fogli di nylon<br />

della lunghezza desiderata da utilizzare <strong>nel</strong> confezionamento dei<br />

contrafforti.<br />

Le taglierine sono dotate di un dispositivo di conteggio del numero<br />

dei fogli di nylon da tagliare.<br />

42<br />

Figura 2.34 – Incollatrice/forno/taglierina nylon.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Garbatrice<br />

La garbatrice “mod.SP/99” è costituita da un gruppo di due macchine<br />

<strong>per</strong> garbare completamente in automatico ogni tipo di sottopiede e suola in<br />

materiale fibrato, ciò <strong>per</strong>mettendo di facilitare la regolazione della macchina<br />

e di velocizzarne il cambio dello stampo.<br />

La macchina è inoltre dotata di un programma <strong>per</strong> memorizzare gli<br />

articoli già prodotti in modo da poterli richiamare secondo le esigenze del<br />

cliente.<br />

La particolare movimentazione dello stampo di garbatura <strong>per</strong>mette<br />

una produzione rapida e della massima precisione utilizzando gli stampi<br />

tradizionali; tale macchina è particolarmente adatta <strong>per</strong> la garbatura dei<br />

sottopiedi con tacco alto.<br />

Figura 2.35 – Garbatrice.<br />

43


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.6 OFFICINE BESSER<br />

Officine Besser<br />

Via Cantù, 6<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381311955<br />

www.besser.it<br />

officine@besser.it<br />

Montafianchi pneumatica a micro semenza con pinza e coltello taglia tubetto<br />

Officine Besser propone una macchina montafianchi pneumatica le<br />

cui o<strong>per</strong>azioni di chiusura della pinza e inchiodatura vengono azionate da<br />

un solo pedale a due posizioni.<br />

La macchina può essere impiegata <strong>per</strong> fissare con tubetto in plastica<br />

la fodera sul collo della forma, inotre è dotata di un dispositivo che <strong>per</strong>mette<br />

di evitare la regolazione del martello <strong>per</strong> l'o<strong>per</strong>azione di fissaggio della<br />

fodera con tubetto di plastica.<br />

Essa è compatibile con le seguenti semenze: micro semenza, gambo<br />

cilindrico diametro 0,7 mm, lunghezza da 6 a 8 mm.<br />

Figura 2.36 – Montafianchi pneumatica a micro semenza con pinza e coltello taglia<br />

44


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Pinza inchiodatrice<br />

Officine Besser propone una pinza in chiodatrice compatibile con<br />

semenza a testa piana, gambo cilindrico o quadro, diametro 1,05 mm.<br />

Lunghezza da 7 a 10 mm.<br />

Figura 2.37 – Pinza inchiodatrice.<br />

45


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.7 TECNO2 SRL<br />

Tecno srl<br />

C.so Novara, 231<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381311064<br />

www.tecno2srl.it<br />

tecno2@tecno2srl.it<br />

Pre-fresatrice semiautomatica<br />

Tecno2 produce “Eureka”, una macchina che effettua fresature su<br />

suole piane, con tacco o con guardolo applicato su diversi tipi di materiale:<br />

cuoio, cuoio rigenerato, coria, thunit etc.<br />

Essa <strong>per</strong>mette di ottenere 3 profili diversi sulla stessa suola, o 2 profili<br />

diversi più smussi dalla parte del fiore in qualsiasi posizione.<br />

Il controllore può essere impostato da pan<strong>nel</strong>lo touch-screen <strong>per</strong>: la<br />

programmazione delle diverse velocità delle frese e del trasporto anche nei<br />

punti più difficili della suola, evitando bruciature specialmente sul cuoio; la<br />

centratura automatica delle 3 frese al cambio del profilo della suola in<br />

lavorazione e la memorizzazione ed il richiamo del programma di<br />

lavorazione dei vari tipi di suole.<br />

Con questa macchina è possibile ottenere una fresatura del profilo<br />

che si mantiene centrata costantemente correggendo eventualmente difetti<br />

di spessore presenti sulla suola.<br />

46<br />

Figura 2.38 – Pre-fresatrice semiautomatica.


Macchina automatica <strong>per</strong> lavorazione sottopiedi<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Questa macchina proposta da Tecno2 effettua in modo automatico:<br />

l’incollaggio, la timbratura, l`essicazione e l`assemblaggio dei sottopiedi.<br />

Figura 2.39 – Macchina automatica <strong>per</strong> lavorazione sottopiedi.<br />

Macchina automatica <strong>per</strong> la lavorazione di suole<br />

“T/FA 2002” è una macchina che effettua la fresatura, la cardatura e la<br />

scavatura automatica delle suole.<br />

Essa è corredata di programmi elettronici che <strong>per</strong>mettono di<br />

effettuare velocità differenziate del trasporto e dell'utensile <strong>nel</strong>le aree Punta<br />

– Fianchi -Tacco<br />

Figura 2.40 – Macchina automatica <strong>per</strong> la lavorazione di suole.<br />

47


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.8 COSMOPOL SRL<br />

Cosmopol Srl<br />

Via Rovereto, 7<br />

27029 Vigevano (PV) - Italia<br />

Tel: +39 0381691564<br />

www.cosmopol-vigevano.com<br />

Cardatrice <strong>per</strong> il fondo della scarpa montata con nastro abrasivo<br />

Cosmopol propone una macchina che consente di effettuare la<br />

cardatura della scarpa montata utilizzando un utensile circolare in fili di<br />

acciaio ottonato che esegue la lavorazione tangenzialmente alla montatura.<br />

Ai lati dell’utensile si trovano due guide che, opportunamente<br />

regolate, <strong>per</strong>mettono di ottenere una cardatura più o meno profonda.<br />

La sezione del filo dell'utensile varia a seconda del pellame che si<br />

deve cardare, da un diametro minimo di 0,15mm ad un massimo di 0,40mm.<br />

Con questa macchina si possono cardare scarpe montate con una<br />

altezza massima di tacco fino a 90mm.<br />

La macchina è completata da un nastro abrasivo dello sviluppo di<br />

1340mm e della larghezza di 80mm che, posto sulla destra della macchina,<br />

serve <strong>per</strong> la sgrossatura del montaggio sulla punta e sul tacco.<br />

La macchina non è corredata di aspiratore e <strong>per</strong>tanto deve essere<br />

collegata all'impianto di aspirazione centralizzato.<br />

Figura 2.41 – Cardatrice <strong>per</strong> il fondo della scarpa montata con nastro abrasivo.<br />

48


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Prefresa automatica<br />

La macchina proposta da Cosmopol <strong>per</strong>mette di effettuare la<br />

prefresatura automatica del profilo <strong>per</strong>imetrale di suole in cuoio, tunit,<br />

gomma, microporosa, PU ed EVA a 1 albero, con un inclinazione della fresa<br />

regolabile da 0° a 15°.<br />

La macchina <strong>per</strong>mette di scegliere tra tre programmi di lavoro: con<br />

fresa diritta, con fresa inclinata e con sistema misto diritta e inclinata sulla<br />

stessa suola; riducendone cosi i tempi di setup iniziali.<br />

Il funzionamento della macchina è automatico e controllato da un<br />

PLC, il cui programma viene eseguito passo-passo <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere eventuali<br />

regolazioni.<br />

E' possibile inoltre regolare le tre velocità di rotazione suola: sulla<br />

punta, sul tacco e sul fianco.<br />

L'altezza massima di fresatura è di 100mm. Senza aspiratore interno,<br />

la macchina deve essere collegata ad un aspiratore esterno o ad un impianto<br />

di aspirazione centralizzato.<br />

Figura 2.42 – Prefresa automatica.<br />

49


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Cardatrice <strong>per</strong> suole<br />

La macchina “Mod. K100” esegue fresature sulla suola <strong>per</strong> creare sul<br />

bordo suola un guardolo di profilo diverso, <strong>per</strong> creare scavature di isole <strong>per</strong><br />

l'inserimento di gomma antiscivolo e la creazione di disegni ornamentali.<br />

Essa è dotata di:<br />

50<br />

- doppia fresa a cambio automatico di diametro 5/22mm, oppure<br />

diametro 8/30mm;<br />

- cambio fresa in velocità senza fermare la lavorazione<br />

Le due frese sono montate sullo stesso asse del mandrino evitando<br />

così il cambio utensile, inoltre la macchina è predisposta <strong>per</strong> montare frese<br />

singole di diametri e profili diversi, a partire da 2mm fino a 200mm.<br />

In lavorazione semi-automatica esegue la cardatura totale, l`imposta<br />

del tacco a "C" e la mezza pianta <strong>per</strong> l'applicazione della gomma antiscivolo.<br />

In lavorazione manuale esegue la scavatura totale della suola, o la<br />

scavatura di una o più isole <strong>per</strong> inserti ortopedici o antiscivolo, inoltre<br />

consente di eseguire smussi su suole e tacchi in microporosa e altri<br />

materiali.<br />

La macchina è fornita di un dispositivo sotto vuoto <strong>per</strong> il bloccaggio<br />

della suola ed è dotata di un variatore elettronico di velocità che <strong>per</strong>mette<br />

queste lavorazioni su vari tipi di materiale, cuoio, tunit e gomme particolari.<br />

Figura 2.43 – Cardatrice <strong>per</strong> suole.


2.2.9 MEC-VAL SRL<br />

Mec-val Srl<br />

Via Bellini, 21<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381690701<br />

www.mecval.com<br />

info@mecval.com<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Cardatrice del bordo della tomaia a scarpa montata<br />

“CD 50” è una macchina che esegue la cardatura del bordo della<br />

tomaia a scarpa montata, secondo il tipo di suola a scatola che si vuole<br />

montare.<br />

Questa macchina offre la possibilità di regolare la distanza della zona<br />

di cardatura fino a 35mm.<br />

Figura 2.44 – Cardatrice del bordo della tomaia a scarpa montata.<br />

51


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Pressasuole<br />

“SPV3 PRO” è una macchina pressa suole sottovuoto <strong>per</strong> il fissaggio<br />

delle tomaie il cui ciclo di lavoro con fase di vuoto spinto è atto ad eliminare<br />

ogni traccia di aria <strong>nel</strong> collante, prima di pressare.<br />

Le macchina <strong>per</strong>mette di eseguire: un rapido sgancio della cornice<br />

porta-membrana <strong>per</strong> eliminare il fermo macchina; una doppia<br />

movimentazione elettromeccanica del piantone, in altezza e in profondità.<br />

Essa è dotata inoltre di ampia capacità della campana di pressatura.<br />

52<br />

Figura 2.45 – Pressasuole.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Macchina <strong>per</strong> applicare il nastrino<br />

“PC2001” R è una macchina che esegue l’applicazione del nastrino<br />

e/o la segnatura della tomaia.<br />

Essa è dotata di baci<strong>nel</strong>la ad acqua regolabile in altezza e<br />

posizionabile verticalmente e orizzontalmente.<br />

Figura 2.46 – Macchina <strong>per</strong> applicare il nastrino.<br />

53


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.10 ORMAC SPA<br />

Ormac Spa<br />

C.so Togliatti, 24<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381310796<br />

www.ormac.it<br />

info@ormac.it<br />

Premonta - monta<br />

La premorta – monta di Ormac “challenger Tracer” è dotata di<br />

sistema di iniezione termoplastico a filo poliammidico (o poliestere)<br />

realizzato unicamente <strong>per</strong> mezzo di due tracciatori indipendenti<br />

programmabili dalla punta sino al raccordo-cava.<br />

Con questa macchina è possibile programmare i <strong>per</strong>corsi di<br />

incollaggio e successivamente memorizzarli <strong>per</strong> poi adattarli a qualsiasi tipo<br />

di punta, inoltre possiede un sistema ermetico <strong>per</strong> evitare fuoriuscite di<br />

collante dagli erogatori.<br />

La macchina è dotata di blocca scarpa posteriore automatico destro /<br />

sinistro auto-adattante, la testa mobile è dotata di regolazione posizione<br />

programmabile.<br />

Questa macchina ha 9 pinze indipendenti con la regolazione dell’arco<br />

pinze servo-assistita con sagoma programmabile inoltre l’insellatura della<br />

tomaia viene effettuata in modo automatico.<br />

Essa possiede inoltre il sistema programmabile <strong>per</strong> il sostegno delle<br />

punte anti-flessione, è dotata di proiettore ottico e sistema lavoro Goodyear.<br />

La macchina offre infine la possibilità di contare i colpi e di eseguire<br />

un autodiagnosi, entrambe in modo elettronico.<br />

54


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.47 – Premonta - monta.<br />

Montaboette – montafianchi<br />

Ormac propone una macchina <strong>per</strong> il montaggio di boette e fianchi<br />

detta “Roller 880 Flex”, essa offre la possibilità : di riconoscere<br />

automaticamente la lunghezza della scarpa al momento del bloccaggio; di<br />

lavorare in boetta fino a 26 semenze ed è dotata di caricatore boetta <strong>per</strong><br />

l'impiego di 2 diverse lunghezze di semenze.<br />

Con questa macchina si è in grado di programmare: le posizioni delle<br />

piastre <strong>per</strong> a<strong>per</strong>tura-chiusura e lato destro – sinistro, la tem<strong>per</strong>atura delle<br />

piastre, la posizione <strong>per</strong> l’inchiodatura interna/esterna.<br />

Essa è dotata inoltre: di una coppia di pinze con tiraggi indipendenti<br />

verticali, di una coppia di pinze servo-assistite con tiraggio indipendente in<br />

diagonale alternato a destra o a sinistra, di un ciclo <strong>per</strong> stivali ed infine di<br />

autodiagnosi elettronica e barriere fotoelettriche di protezione.<br />

55


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Incollatrice – cardatrice<br />

“DOPPEL 295” è una macchina che esegue la fase di cardatura e<br />

incollaggio.<br />

Essa è dotata di una doppia stazione di bloccaggio della calzatura<br />

sulla quale o<strong>per</strong>a un singolo utensile incollatore: in tal modo si creano le<br />

condizioni <strong>per</strong> utilizzare un solo o<strong>per</strong>atore.<br />

Anche DOPPEL 295 mantiene le fondamentali caratteristiche delle<br />

macchine programmabili computerizzate costruite da Ormac, quali i<br />

movimenti multiassiali, i sistemi di computerizzazione, il riconoscimento<br />

automatico in fase di bloccaggio della scarpa se destra o sinistra e la relativa<br />

lunghezza.<br />

DOPPEL 295 può utilizzare collanti di qualsiasi natura quali<br />

neoprenici, poliuretanici, con attivatore, a base d’acqua.<br />

La macchina può essere equipaggiata di un sistema completo<br />

supplementare <strong>per</strong> l’applicazione in automatico di un secondo collante: i<br />

due sistemi sono intercambiabili in poco tempo e ogni qualvolta le esigenze<br />

lo richiedano. La macchina è dotata di cappa d’aspirazione.<br />

56<br />

Figura 2.48 – Montaboette – montafianchi.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.49 – Incollatrice – cardatrice.<br />

57


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.11 GARFAS MACCHINE SRL<br />

Garfas Macchine Srl<br />

C.so Pavia, 49<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 038183595<br />

www.garfas.it<br />

info@garfas.com<br />

Pressasuole<br />

“ISG 90-3” è una macchina con un sistema di pressatura che consente<br />

di pressare senza regolazioni, senza piantoni e in modo automatico.<br />

Essa offre la possibilità di pressare suole, bordature, rinforzi,<br />

sottopiedi, intersuole, ecc.., senza incappare nei problemi di deformazioni e<br />

spostamenti indesiderati.<br />

58<br />

Figura 2.50 – Pressasuole.


2.2.12 GER ELETTRONICA SRL<br />

GER Elettronica Srl<br />

Via dell’Artigianato, 26<br />

36075 Montecchio Maggiore (VI) – Italia<br />

Tel. +39 0444709522<br />

www.gerelettronica.com<br />

ger@gerelettronica.com<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Macchina <strong>per</strong> il calcolo del consumo dei modelli<br />

“MAP SH300” è una macchina in grado di trovare la migliore<br />

soluzione <strong>per</strong> la tranciatura, o<strong>per</strong>azione che ora viene eseguita<br />

manualmente con possibilità di errori ed enorme dispendio di tempo.<br />

Il calcolatore di cui è dotata è in grado di misurare esattamente lo<br />

sfrido e la <strong>per</strong>centuale di resa di una serie di forme <strong>per</strong>mettendo di trovare<br />

in pochi minuti la posizione migliore con precisione elettronica.<br />

Figura 2.51 – Macchina <strong>per</strong> il calcolo del consumo dei modelli.<br />

59


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Misuratrice<br />

GER Elettronica presenta “Top E”, una misuratrice di dimensioni<br />

compatte e precisa, progettata <strong>per</strong> soddisfare l'esigenza di eseguire<br />

misurazioni di qualità della su<strong>per</strong>ficie delle pelli in spazi estremamente<br />

ridotti.<br />

60<br />

Figura 2.52 – Misuratrice.


2.2.13 TALAMONTI SRL<br />

Talamonti Srl<br />

Via E. Fermi, 179<br />

63019 S. Elpidio a Mare (AP) – Italia<br />

Tel. +39 0734872003<br />

www.talamonti.it<br />

info@talamonti.it<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Taglio automatico<br />

“SATURNO 2” taglio automatico doppia testa” è un sistema di taglio<br />

Saturno2 (Cutter) <strong>per</strong> qualsiasi materiale in fogli di tutti: fibrati , rinforzati e<br />

non, con spessori sino a 10mm.<br />

La macchina <strong>per</strong>mette di lavorare fogli di dimensioni 1500 x 1500mm,<br />

strisce accoppiate di qualsiasi genere e bobine di larghezza massima<br />

1500mm fino ad uno spessore di 10mm ; la selezione dei diversi tipi di<br />

lavorazione viene effettuata con alcune o<strong>per</strong>azioni in fase di progetto tramite<br />

il sistema Saturno Cad.<br />

La macchina dispone di un capiente magazzino <strong>per</strong> il materiale da<br />

tagliare, sia strisce che fogli ed il carico può essere fatto anche durante la<br />

fase di lavorazione.<br />

Il raccoglitore dispone i pezzi tagliati su di un tappeto e li ordina <strong>per</strong><br />

verso e taglie , agevolando la fase manuale di stoccaggio e riconoscimento<br />

tramite stampante.<br />

La macchina lavora autonomamente senza alcun intervento oltre il<br />

carico – scarico del materiale , sia <strong>per</strong> grandi che piccole produzioni poiché<br />

la semplicità del sistema ne <strong>per</strong>mette una facile gestione .<br />

61


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Incollaggio suole<br />

“FUTURA 3.2” è una macchina dotata di rilevamento automatico <strong>per</strong><br />

l’incollaggio di suole in libero appoggio, senza bisogno di centratura;<br />

successivamente rilevando la sagoma la colla viene uniformata sulle suole di<br />

qualsiasi tipo e forma senza mai intervenire sulla macchina, l’o<strong>per</strong>atore si<br />

limita a caricare e scaricare suole destre e sinistre.<br />

Questa macchina <strong>per</strong>mette di utilizzare collanti poliuretanici a<br />

solvente e base acqua .<br />

62<br />

Figura 2.53 – Taglio automatico.<br />

Figura 2.54 – Incollaggio suole.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Macchina <strong>per</strong> il taglio del cuoio<br />

“MICHELANGELO taglia cuoio” è una macchina da taglio che<br />

utilizza il Software creato da Talamonti Cad/Cam e dotata di sistema ad<br />

utensile con possibilità di taglio fino 10mm.<br />

Il materiale viene bloccato tramite un piano ad aria aspirato e dei rulli<br />

pressori ne <strong>per</strong>mettono la stabilità e la qualità; a titolo di nota l’area del<br />

piano di taglio è di 3000mm. X 1250mm. Per lavorare pelli, gropponi e<br />

materiali sintetici di ogni dimensione.<br />

Il piano di taglio è dotato di 2 proiettori molto luminosi che in<br />

combinazione ai neon incorporati <strong>nel</strong>la macchina facilitano il<br />

riconoscimento dei difetti nei pellami da parte dell’o<strong>per</strong>atore, che<br />

successivamente potrà scegliere di eseguire il nesting in modo manuale<br />

oppure in automatico.<br />

Figura 2.55 – Macchina <strong>per</strong> il taglio del cuoio.<br />

63


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.14 BRUSTIA & C. SPA E ALFAMECCANICA SRL<br />

Brustia & C. Spa<br />

Via G. Uberti, 11 – 27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381346970<br />

www.brustia.it<br />

info@brustia.it<br />

Alfameccanica Srl<br />

Via Alfieri, 42<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381346457<br />

www.alfa-meccanica.it<br />

info@alfameccanica.it<br />

Premonta – monta<br />

La premonta – monta “PM 800” è una macchina automatica<br />

programmabile tramite touch-screen <strong>per</strong> eseguire qualsiasi tipo di<br />

lavorazione (uomo, donna, bambino, scarpe pesanti e, con opportuni<br />

dispositivi, Lav. Ideal e Good Year).<br />

La macchina è mossa da un azionamento oleodinamico ad eccezione<br />

del montaggio della scarpa, fatto tramite azionamento pneumatico.<br />

Con questa macchina è possibile memorizzare fino a 120 diversi<br />

articoli ed è dotata di un sistema <strong>per</strong> l’accerchiamento rapido delle pinze<br />

<strong>per</strong> le differenti forme oltre ad un sistema <strong>per</strong> il collegamento all’impianto<br />

di aspirazione.<br />

Il sistema di autodiagnostica fornito, <strong>per</strong>mette di individuare i<br />

possibili guasti riducendo i tempi di fermo macchina.<br />

La PM 800 ha 9 pinze con tiraggio differenziato su 4 gruppi<br />

indipendenti con possibilità di regolare dall’ esterno le pressioni di tutti i<br />

dispositivi che intervengono <strong>nel</strong> ciclo di lavoro; la macchina è equipaggiata<br />

inoltre da uno scambiatore di calore <strong>per</strong> il raffreddamento ad olio e un<br />

dispositivo <strong>per</strong> l’a<strong>per</strong>tura singola delle pinze.<br />

64


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.56 – Premonta – monta.<br />

Boettatrice<br />

La ottatrice automatica “BMF 3500” di Brustia è una macchina a<br />

funzionamento pneumatico e gestione automatica del posizionamento della<br />

scarpa; essa è munita di piastra calda e martello battente che la rendono<br />

adatta ad essere utilizzata in fase di ribattitura a spigolo della sede del tacco<br />

su qualsiasi tipo di scarpa o stivale, senza limitazioni di altezza del tacco.<br />

Durante il ciclo, la scarpa rimane in posizione fissa mentre il martello<br />

di ribattitura ruota attorno ad essa.<br />

Figura 2.57 – Boettatrice.<br />

65


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Centro di lavoro rotante <strong>per</strong> la riattivazione e la garbatura del contrafforte<br />

La “ROTOMOULDER” è un centro di lavoro rotante <strong>per</strong> la<br />

riattivazione e la conseguente garbatura e flangiatura del contrafforte.<br />

La macchina è costituita da quattro stazioni rotanti, ognuna delle<br />

quali presenta due unità di lavoro: una sulla destra <strong>per</strong> il pre-riscaldamento,<br />

rinvenimento ed accoppiamento della tomaia con il contrafforte ed una sulla<br />

sinistra <strong>per</strong> la garbatura – flangiatura della tomaia.<br />

Caricate le due unità, viene attuata in modo automatico la rotazione<br />

che posizionerà davanti all’o<strong>per</strong>atore la nuova stazione <strong>per</strong> lo carico/scarico<br />

della tomaia.<br />

Poiché il completamento del ciclo intero di ogni stazione determina<br />

una maggiore <strong>per</strong>manenza della tomaia su ciascuna unità, è possibile<br />

effettuare una lavorazione a tem<strong>per</strong>atura non elevata senza rischio di<br />

danneggiamento delle tomaie e delle fodere.<br />

Figura 2.58 – Centro di lavoro rotante <strong>per</strong> la riattivazione e la garbatura del<br />

contrafforte.<br />

66


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Sistema automatico di ispezione a raggi X<br />

“AB 160” è una macchina che <strong>per</strong>mette di rilevare corpi estranei o<br />

difetti di vario genere del componente in esame.<br />

I prodotti ispezionabili possono avere forme e dimensioni differenti<br />

(ad esempio tomaie, suole, tacchi, sottopiedi, scarpe/stivali anche già<br />

inscatolati, borse etc.); questi vengono fatti transitare all’interno<br />

dell’impianto <strong>per</strong> mezzo di un nastro trasportatore cosi da <strong>per</strong>metterne<br />

l’integrazione in una linea esistente di produzione.<br />

Questa macchina è dotata di schermature che ne <strong>per</strong>mettono<br />

l’installazione in locali industriali standard senza particolari precauzioni<br />

dovute all’utilizzo di raggi-x.<br />

Figura 2.59 – Sistema automatico di ispezione a raggi X.<br />

67


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.15 ATOM SPA<br />

Atom Spa<br />

Via Morosini, 6<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 03813021<br />

www.atom.it<br />

Sistemi di taglio a lama<br />

“Flashcut” è una macchina composta da un tavolo con sistema di<br />

taglio a lama oscillante, in cui è possibile scegliere arbitrariamente il tipo di<br />

piano inclinato od orizzontale, con dimensioni fino a 610 x 260cm.<br />

Questo tipo di macchina offre la possibilità di utilizzare delle<br />

telecamere <strong>per</strong> il riconoscimento dei contorni del materiale, di utilizzare dei<br />

proiettori <strong>per</strong> il nesting interattivo e controllare automaticamente le fasi di<br />

carico/scarico pezzi.<br />

Sistemi di taglio a getto d’acqua<br />

Atom propone inoltre una linea completa di macchine a getto d’acqua<br />

<strong>per</strong> il taglio: questo viene realizzato attraverso un sottile getto d’acqua in<br />

pressione <strong>nel</strong> punto in cui si vuole tagliare, l’acqua fuoriesce dall’ugello,<br />

realizzato in zaffiro o diamante artificiale, ad una velocità su<strong>per</strong>iore a quella<br />

del suono <strong>per</strong>forando istantaneamente il materiale.<br />

68<br />

Figura 2.60 – Sistemi di taglio a lama.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

La pressione necessaria (tra 2700 e 3800bar) è generata da<br />

apparecchiature denominate “pompe intensificatrici”, equipaggiate con<br />

motori elettrici di potenze comprese tra i 20 ed i 100 CV.<br />

Grazie a questa tecnologia è possibile: effettuare un taglio puntuale e<br />

non tangenziale, ottenere una sezione del taglio molto piccola (il diametro<br />

del getto è compreso tra 0.11 e 0.5 mm); esercitare una minima forza di<br />

trascinamento del materiale; scegliere la pressione di lavoro e la sezione<br />

dell’ugello di taglio.<br />

Atom produce sia modelli a singolo pallet fisso, sia modelli più<br />

sofisticati a doppio pallet con movimentazione automatica.<br />

I ater jet sono dotati di un software di piazzamento che consente di<br />

ottimizzare automaticamente o in maniera interattiva i layout.<br />

I sistemi di taglio ater jet possono essere configurati in modi diversi<br />

<strong>per</strong> massimizzarne l’efficacia della soluzione, ad esempio dotandoli di<br />

proiettore <strong>per</strong> una rapida identificazione delle parti tagliate.<br />

Per la marcatura dei difetti e la digitalizzazione del contorno dei<br />

materiali, Atom propone come macchinario accessorio “Intelliview” che<br />

<strong>per</strong>mette di trasmettere in modo estremamente semplice e veloce i dati<br />

necessari al sistema di piazzamento.<br />

Figura 2.61 – Sistemi di taglio a getto d’acqua.<br />

69


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.16 COMAS SRL<br />

Comas Srl<br />

Via E. Mattei s.n.<br />

Civitanova Marche (MC) – Italia<br />

Tel. +39 0733897842<br />

www.comasmacchine.com<br />

Fresatrice bordo suola a controllo numerico<br />

La “FNC” prodotta da Comas, è una macchina a controllo numerico<br />

che esegue la lavorazione del bordo della suola mediante fresatura.<br />

La fresa a controllo numerico consente di eliminare le dime,<br />

sostituendole dall’impiego di sistemi Cad/Cam opportunamenti modificati<br />

<strong>per</strong> il settore calzaturiero.<br />

Il sistema informatizzato consente una considerevole riduzione del<br />

“time to maker”. Dalla progettazione della suola alla fresatura del pezzo, i<br />

tempi vengono minimizzati e le o<strong>per</strong>azioni di attrezzaggio sono ridotte in<br />

quanto non occorre tagliare dime, non si necessita di regolare i centratori,<br />

non si montano a<strong>nel</strong>li copiatori.<br />

Un ulteriore vantaggio è quello di non avere più vincoli <strong>nel</strong>la<br />

realizzazione di modelli con punte molto sottili oppure code molto lunghe<br />

in quanto il sistema non risente delle variazioni di forma della suola da<br />

lavorare.<br />

La macchina offre inoltre la possibilità di impostare in fase di<br />

progettazione otto diverse velocità lungo il <strong>per</strong>imetro della suola quando<br />

sorge la necessità di compensare la scarsa su<strong>per</strong>ficie di appoggio dei<br />

pressori.<br />

Sia in lavorazione automatica che manuale la centratura della suola è<br />

gestita dal controllo numerico, senza ulteriori regolazioni, in quanto i dati di<br />

posizionamento vengono rilevati da file CAD.<br />

70


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Figura 2.62 – Fresatrice bordo suola a controllo numerico.<br />

Incollatrice suole a controllo numerico<br />

La “CS1” è una macchina che incolla le suole in modo automatico<br />

grazie al sistema CAD/Cam.<br />

L’iniezione della colla avviene <strong>per</strong> mezzo di due differenti teste aventi<br />

sede in un unico carro mobile: la prima testa è munita di un ugello che si<br />

occupa di far aderire la colla alle pareti dello scavo evitandone fuoriuscite di<br />

materiale che risulterebbero dannose <strong>per</strong> il prodotto finito; la seconda testa<br />

è un pen<strong>nel</strong>lo rotante che provvede allo spargimento della colla in modo<br />

uniforme senza creare accumuli di materiale.<br />

La CS1 <strong>per</strong>mette di effettuare la regolazione del flusso della colla in<br />

funzione della velocità di avanzamento, il suo sistema di lavorazione che fa<br />

uso di pompe azionate da motori controllati elettronicamente, garantisce<br />

una distribuzione uniforme del materiale su tutta la suola.<br />

71


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

72<br />

Figura 2.63 – Incollatrice suole a controllo numerico.


2.2.17 TUCANO MACCHINE SRL<br />

Tucano Macchine Srl<br />

Via Terza Strada, 23/25<br />

Fossò (VE) – Italia<br />

Tel. +39 0414165770<br />

www.tucanomacchine.it<br />

info@tucanomacchine.it<br />

Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Premonta – monta<br />

La premonta – monta “K 200 Gold” di Tucano è una macchina adatta<br />

ad effettuare la fase di montaggio delle calzature; l’o<strong>per</strong>azione viene<br />

facilitata dalla possibilità di utilizzare dei riferimenti luminosi<br />

programmabili cui la macchina è dotata.<br />

La regolazione della tensione delle pinze viene programmata<br />

istantaneamente tramite schermo touch-screen posto a lato della macchina.<br />

Figura 2.64 – Macchina spaccapelli computerizzata.<br />

73


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Spruzzatore<br />

La Tucano propone di utilizzare come prodotto durante la fase di premota/monta,<br />

lo spruzzatore <strong>per</strong> ammorbidire le tomaie, “DP1”.<br />

Lo spruzzatore è dotato di fotocellula <strong>per</strong> identificare la presenza della forma con<br />

tomaia posta dall’o<strong>per</strong>atore sotto l’ugello, il sistema aziona il dosatore di flusso<br />

atomizzatore.<br />

Sagomatrice <strong>per</strong> tomaie<br />

Tucano produce una macchina denominata “Roby” <strong>per</strong> la sagomatura<br />

delle tomaie.<br />

74<br />

Figura 2.65 – Macchina spaccapelli computerizzata.<br />

Figura 2.66 – Macchina spaccapelli computerizzata.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Pinzatrice<br />

Un’ulteriore proposta di Tucano è una macchina atta a rendere più<br />

sicuro e pratico il lavoro dell’o<strong>per</strong>atore durante l’applicazione dei chiodi <strong>nel</strong><br />

fondo della scarpa.<br />

La macchina denominata “TINA”, è composta da una pinza<br />

inchiodante con caricamento automatico e a funzionamento pneumatico.<br />

Figura 2.67 – Pinzatrice automatica.<br />

75


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.18 ELETTROTECNICA B.C. SPA<br />

Elettrotecnica B.C. Spa<br />

Via Indipendenza, 42<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 0381340111<br />

www.elettrotecnicabc.com<br />

info@elettrotecnicabc.com<br />

Applicapuntali<br />

Elettrotecnica B.C. propone “Mod. 129/2”, una macchina <strong>per</strong><br />

l’applicazione di puntali termoadesivi a funzionamento elettropneumatico.<br />

Questo modello è munito di un dispositivo <strong>per</strong> bloccare il puntale<br />

sulla tomaia prima della pressatura evitandone quindi eventuali<br />

spostamenti.<br />

76<br />

Figura 2.68 – Applicapuntali.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Macchina umidificatrice<br />

“Mod. 283” è una macchina <strong>per</strong> umidificare la tomaia prima della<br />

cambratura.<br />

Il vapore riscaldato ammorbidisce la tomaia <strong>per</strong>mettendo di<br />

ottimizzare la cambratura.<br />

Figura 2.69 – Macchina umidificatrice.<br />

77


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

2.2.19 OFFICINE MECCANICHE CERIM SPA<br />

Officine Meccaniche Cerim Spa<br />

C.so Novara, 218<br />

27029 Vigevano (PV) – Italia<br />

Tel. +39 038120905<br />

www.cerim.com<br />

info@cerim.com<br />

Macchina sgrossa/ribatti/carda/incolla<br />

Cerim propone un centro di lavoro <strong>per</strong> la sgrossatura, ribattitura,<br />

cardatura e l’incollaggio di un qualsiasi tipo di calzatura montata.<br />

L’o<strong>per</strong>atore provvede al carico e scarico delle calzature,<br />

successivamente la macchina effettua in automatico le quattro o<strong>per</strong>azioni.<br />

78<br />

Figura 2.70 – Macchina sgrossa/ribatti/carda/incolla.


Capitolo II - Stato dell’arte dei macchinari <strong>per</strong> i calzaturifici<br />

Premonta – monta<br />

“K78TP” è una premonta – monta a tracciatori, questa possiede due<br />

tracciatori mobili <strong>per</strong> la totale distribuzione del collante termoplastico su<br />

qualsiasi tipo di scarpa ed in qualsiasi misura; <strong>per</strong>mette di programmare<br />

l’accerchiamento delle pinze <strong>per</strong> il profilo forma e la corsa delle piastre.<br />

E’ dotata inoltre della funzione di autodiagnostica.<br />

Figura 2.71 – Premonta – monta.<br />

79


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Montaboette – montafianchi<br />

“K158T” è una macchina montaboette che effettua in modo<br />

automatico tutte le regolazioni di lavoro ad ogni cambio di numero<br />

consentendo di memorizzare oltre 50 programmi.<br />

Questa macchina consente di programmare i tracciatori di spalmatura<br />

in profilo e il dosaggio della quantità di materiale <strong>per</strong> fianchi e boetta.<br />

Consente la lavorazione di calzature sportive e classiche <strong>per</strong> uomodonna-bambino,<br />

anche nei numeri più grandi (54 punto francese) o in quelli<br />

più piccoli (18 punto francese) e <strong>per</strong> tacchi fino a 100 mm.<br />

È munita di pinze indipendenti con tiraggio verticale e orizzontale,<br />

con movimento automatico o manuale <strong>per</strong> interventi correttivi in condizioni<br />

critiche di modelleria; possiede inoltre un sistema di chiodatura con<br />

quantità variabile di chiodi (da 5 a 30).<br />

80<br />

Figura 2.72 – Montaboette – montafianchi.


Capitolo III<br />

STATO ATTUALE DELLA PRODUZIONE NEI<br />

CALZATURIFICI DEL METADISTRETTO<br />

CALZATURIERO VENETO<br />

3.1 AZIENDE VISITATE<br />

Le seguenti aziende sono state prese come gruppo campione <strong>per</strong> le<br />

analisi:<br />

• Calzaturificio Rossi Moda S.p.a.<br />

Via Venezia,22 Vigonza (VE)<br />

• Calzaturificio Mima s.r.l.<br />

Via Roverelli, 28 Fosso' (VE)<br />

• Barbato s.r.l<br />

Via Q.I 3° Strada 1, Fiesso D’Artico (VE)<br />

• Ballin Franco & C. s.r.l.<br />

Via Riviera del Brenta, 213 Fiesso D’Artico (VE)<br />

Figura 3.4 – Posizione calzaturifici visitati.<br />

81


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

3.2 QUANTITA’/TIPOLOGIA DI PRODOTTI<br />

Contestualmente alla visita della linea produttiva degli stabilimenti si<br />

è provveduto a somministrare ai responsabili un questionario <strong>per</strong> la<br />

rilevazione di alcuni parametri che hanno <strong>per</strong>messo di compilare la<br />

seguente tabella (è stata fatta una suddivisione tra aziende di grosse<br />

dimensioni, caso 1, ed aziende di piccole dimensioni, caso 2).<br />

Tabella 1 – Dati ricavati dall’analisi dei questionari compilati durante le visite effettuate<br />

<strong>nel</strong>le aziende coinvolte.<br />

Aziende calzaturiere Caso 1 Caso 2<br />

Dimensione organico 280 30 - 80<br />

Produzione annua ~ 580,000 paia ~ 60,000/100,000 paia<br />

Produzione oraria ~ 330 paia ~ 40-60 paia<br />

Varietà lotto (lotto min – max) 50 – 100,000 20 – 20,000<br />

Un elemento importante <strong>per</strong> valutare l’opportunità dell’impiego di<br />

sistemi automatizzati <strong>per</strong> la produzione delle calzature è rappresentato dal<br />

dato sulla produzione di calzature all’ora.<br />

Questo valore infatti fornisce un indicazione sui tempi di ritorno degli<br />

investimenti che devono essere fatti <strong>per</strong> poter introdurre una certa<br />

automazione negli impianti.<br />

Un altro dato importante è quello riguardante la varietà di lotti: come<br />

si può vedere <strong>nel</strong> caso 2 possono essere fatte delle produzioni che<br />

prevedono anche lotti da 20 – 50 paia di scarpe, quindi è richiesta un<br />

elevata flessibilità della linea di produzione, anche <strong>per</strong>ché si deve<br />

considerare che all’interno di un lotto ci sono anche le differenze dovute agli<br />

sviluppi in serie delle taglie e le difformità tra scarpa destra e scarpa sinistra.<br />

Questo aspetto risulta essere fondamentale nei riguardi dell’analisi<br />

dei sistemi automatici in quanto, data l’estrema variabilità della produzione,<br />

è necessario che gli apparati automatici siano molto flessibili e che inoltre la<br />

82


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

fase di setup corrispondente sia semplice e veloce in quanto dovranno<br />

essere riprogrammati ad ogni cambio di modello.<br />

Dovranno quindi essere predisposti dei sistemi che agevolino<br />

l’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong>la fase di preparazione delle macchine, eventualmente<br />

spostando tale o<strong>per</strong>azione fuori linea.<br />

3.3 ORGANIZZAZIONE<br />

Nel settore calzaturiero sono comprese tutte quelle lavorazioni che<br />

portano alla produzione di manufatti che servono a “vestire” il piede: scarpe,<br />

sandali, ciabatte, stivali, ecc.<br />

Il ciclo <strong>tecnologico</strong> è spesso organizzato con la separazione delle fasi<br />

di lavorazione tra il calzaturificio vero e proprio e le aziende minori<br />

complementari, quali tomaifici, solettifici, tacchifici , ecc.<br />

Una peculiarità del comparto calzaturiero rispetto alle altre<br />

produzioni industriali è la diffusione del lavoro a domicilio <strong>per</strong> la<br />

produzione degli elementi che compongono la scarpa ed in particolare la<br />

tomaia.<br />

Una calzatura si compone principalmente di due parti:<br />

1) SUOLA: parte della calzatura che posa in terra (pianta), a sua volta<br />

formata da tre parti: tacco, soletta e suola propriamente detta;<br />

2) TOMAIA: parte su<strong>per</strong>iore della calzatura.<br />

Il processo produttivo inizia <strong>nel</strong> reparto di taglio con il taglio delle<br />

pelli <strong>per</strong> mezzo di trance e macchine di taglio a lama, con la preparazione<br />

delle tomaie, delle suole, delle fodere e degli accessori.<br />

Successivamente, <strong>nel</strong>le fasi di giunteria si procede all’assemblaggio e<br />

alla cucitura delle tomaie.<br />

Nel reparto orlatura si esegue il montaggio delle eventuali guarnizioni<br />

83


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

sulle tomaie, con apposite macchine <strong>per</strong> cucire.<br />

Segue l'o<strong>per</strong>azione di montaggio su forma: con l’uso di chiodi e<br />

collanti si inseriscono i contrafforti ed il sottopiede.<br />

La tomaia montata, dopo essere passata <strong>nel</strong> forno di stiraggio, è<br />

preparata <strong>per</strong> l’applicazione della suola.<br />

Questa viene applicata mediante collante e con l’intervento di una<br />

pressa; a volte viene anche cucita con apposita cucitrice.<br />

Una macchina pianta-tacchi provvede all’applicazione finale del tacco.<br />

Nel caso di suole in gomma, si impiega invece un’apposita pressa che<br />

provvede al fissaggio di suola e tacco.<br />

La successiva finitura consiste <strong>nel</strong>la fresatura e smerigliatura del tacco<br />

e della suola a mezzo di macchine utensili rotanti; seguono la coloritura<br />

della parte <strong>per</strong>imetrale della suola, del tacco e della suola intera, la ceratura<br />

della suola e la pulitura della tomaia con solventi e/o spazzole.<br />

Le o<strong>per</strong>azioni si concludono con gli interventi di apprettatura e di<br />

lucidatura dei manufatti.<br />

Ultima o<strong>per</strong>azione consiste <strong>nel</strong> confezionamento ed inscatolamento.<br />

84


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Figura 3.2 – Schema che esemplifica i flussi tra i reparti.<br />

85


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 3.3 – Organizzazione del ciclo produttivo, i colori diversi individuano quattro<br />

macroaree: montaggio, realizzazione del fondo scarpa, finissaggio e confezionamento del<br />

prodotto.<br />

86


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

3.3.1 Modelleria<br />

La fase iniziale <strong>nel</strong>la produzione della scarpa consiste <strong>nel</strong>la<br />

“ideazione” della stessa definendo, attraverso il lavoro di stilisti, i modelli<br />

caratteristici della stagione e della moda in corso.<br />

Fase di creazione stilistica.<br />

La creazione stilistica può essere effettuata da <strong>per</strong>sonale interno del<br />

calzaturificio (se quest’ultimo ha una propria linea di prodotto), <strong>nel</strong> qual<br />

caso la figura dello stilista coincide con quella del modellista, oppure<br />

commissionando a studi stilistici o a case di moda esterne.<br />

Lo stilista, sulla base delle indicazioni delle ultime tendenze moda e<br />

della sua <strong>per</strong>sonalità artistica, propone un nuovo modello di calzatura<br />

eseguendo disegni su semplici fogli di carta.<br />

Sulla base di questi schizzi viene effettuata una prima analisi di<br />

fattibilità industriale accompagnata da un’eventuale introduzione di varianti<br />

stilistiche dettate da esigenze produttive e dal know-how aziendale.<br />

Fase di modellazione.<br />

I formisti (ossia coloro che creano il primo campione, figure<br />

professionali che si trovano generalmente all’interno di formifici e<br />

raramente presenti nei calzaturifici), collaborando con i modellisti<br />

costruiscono la forma <strong>per</strong> la calzatura in una taglia campione, in base ai<br />

dettami stilistici e <strong>nel</strong> rispetto della struttura anatomica del piede.<br />

Realizzazione della tomaia.<br />

Sia che il modellista disegni direttamente sulla forma o che impieghi<br />

la carta, egli dovrà comunque realizzare il modello piano della calzatura,<br />

spianando la su<strong>per</strong>ficie su cui sono state disegnate le linee della stessa.<br />

A questa o<strong>per</strong>azione segue la cosiddetta “cambratura”: partendo dal<br />

modello base, dopo aver ricavato i pezzi che costituiranno la tomaia, con<br />

opportune procedure di sviluppo in taglie e di ingegnerizzazione (quali<br />

87


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

l’aggiunta dei margini di montaggio, l’incisione dei riferimenti <strong>per</strong> la<br />

cucitura e l’incollaggio, ecc.), il modellista ottiene i modelli in cartone dei<br />

vari pezzi della tomaia che serviranno sia <strong>per</strong> la realizzazione del prototipo,<br />

sia <strong>per</strong> la produzione della serie di fustelle sia infine, direttamente, <strong>per</strong> il<br />

taglio a mano.<br />

Realizzazione dei tacchi.<br />

Seguendo le indicazioni dello stilista, il modellista del tacco realizza<br />

un primo tacco prototipo da provare sulla calzatura che si vuole realizzare.<br />

Anche in questa fase, come in quella precedente di produzione della<br />

forma, molto tempo è richiesto dal coordinamento del lavoro di<br />

modellazione che viene solitamente svolto in tre luoghi distinti:<br />

calzaturificio, tacchificio, formificio.<br />

Una volta creato con le linee e le proporzioni volute, decisa la<br />

produzione della nuova calzatura, il tacco passa allo stampo, realizzato<br />

tramite fusione.<br />

Tali stampi serviranno poi a produrre, attraverso un processo ad<br />

iniezione, le serie di tacchi in plastica.<br />

Realizzazione delle suole.<br />

Le o<strong>per</strong>azioni che portano alla realizzazione di una suola sono<br />

effettuate <strong>nel</strong> suolificio, prelevando dalla forma il contorno della pianta<br />

necessario <strong>per</strong> il taglio della suola in cuoio.<br />

Fase di prototipazione.<br />

Realizzare un prototipo significa produrre il mezzo paio della nuova<br />

calzatura; questo comporta la realizzazione dei modelli degli elementi della<br />

tomaia in cartoncino, il taglio manuale della pelle, la cucitura della tomaia<br />

ed il montaggio della calzatura, seguendo una prima sequenza produttiva<br />

pianificata in base all’es<strong>per</strong>ienza ed alle indicazioni del modellista.<br />

In ogni fase della realizzazione ed in particolare al termine, il<br />

“modello” subisce il giudizio di un gruppo d’es<strong>per</strong>ti che suggerisce le<br />

88


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

modifiche da apportare.<br />

Questa prima o<strong>per</strong>azione può essere realizzata utilizzando<br />

esclusivamente procedure e strumenti manuali, oppure a queste si possono<br />

affiancare tecniche di progettazione computerizzate (sistemi CAD).<br />

3.3.2 Taglio<br />

Questa fase di lavorazione consiste <strong>nel</strong> taglio della pelle naturale o<br />

sintetica, impiegando attrezzature manuali o sistemi di taglio con/senza<br />

fustella, <strong>per</strong> arrivare ad ottenere i vari componenti che verranno<br />

successivamente assemblati <strong>per</strong> la preparazione di tomaie, fodere e altre<br />

parti di rivestimento e di guarnizione della scarpa.<br />

Con l’o<strong>per</strong>azione di tranciatura si provvede a formare la suola, il<br />

tacco, il sopratacco e il sottopiede.<br />

Le materie prime tranciate/tagliate in pelletteria sono di vario tipo:<br />

1. Pelli naturali: possono essere variamente conciate, al cromo (<strong>per</strong> le<br />

tomaie), al tannino (<strong>per</strong> le suole) o con sostanze organiche. Oltre a<br />

ciò, le pelli possono essere colorate e/o verniciate<br />

2. Pelli sintetiche: le più diffuse sono le policloruro vinile (PVC), le<br />

poliacriliche e le poliuretaniche<br />

Le o<strong>per</strong>azioni di taglio manuale vengono <strong>per</strong> lo più realizzate in<br />

posizione eretta dall’addetto, utilizzando semplice attrezzatura,<br />

rappresentata da taglierine e coltelli sottili ed affilati, in grado, seguendo il<br />

profilo delle forme già preparate sul tessuto, di riprodurre le parti<br />

componenti.<br />

Gli utensili vengono spesso forniti con lima <strong>per</strong> affilare la lama.<br />

Attrezzature manuali.<br />

L’o<strong>per</strong>atore utilizza strumenti molto semplici <strong>per</strong> realizzare i pezzi di<br />

tomaia della calzatura desiderata.<br />

89


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Gli utensili impiegati in questa prima fase di lavorazione sono:<br />

coltelli, forbici, taglierine.<br />

90<br />

Figura 3.4 – Esempio di taglio manuale.<br />

Sistemi di taglio a fustella.<br />

Le fustellatrici manuali rappresentano le macchine da taglio più<br />

diffuse e <strong>nel</strong>la grande maggioranza dei casi sono di tipo oleodinamico; si<br />

possono distinguere varie tipologie:<br />

Fustellatrici a braccio (a bandiera)<br />

Si tratta di presse dotate di un braccio rotante attorno ad un gruppo<br />

pistone/cilindro che viene manovrato dall’o<strong>per</strong>atore, manualmente o<br />

automaticamente, sopra un piano di taglio.<br />

Su questo piano viene appoggiato il materiale e posizionata la fustella,<br />

utensile d’acciaio a tronco di piramide a base variabile, o a cono rovesciato,<br />

con base più piccola e contorni taglienti ed affilati.


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Figura 3.5 – Fustellatrice a braccio rotante.<br />

Sistemi di taglio senza fustella<br />

Il taglio viene realizzato muovendo l’utensile lungo il profilo del<br />

pezzo da tagliare: è definito taglio “in continuo” in quanto realizzato con<br />

movimento continuo dell’utensile lungo la traiettoria.<br />

Le macchine di taglio di questa famiglia sono controllate<br />

elettronicamente (controllo numerico - CNC) in base a parametri di lavoro<br />

dai quali dipendono l’accuratezza del taglio e la sua velocità.<br />

I tavoli di taglio in continuo, impiegati come <strong>per</strong>iferiche dei sistemi<br />

CAD, sono raggruppabili in due grandi classi:<br />

- Tecnologie di taglio a lama <strong>nel</strong>le quali il taglio viene effettuato <strong>per</strong><br />

mezzo di un utensile tagliente<br />

- Tecnologie di taglio d’energia (laser e getto d’acqua) in cui il taglio è<br />

realizzato concentrando un flusso ad alta densità d’energia sul<br />

materiale che si vuole tagliare.<br />

91


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 3.6 – Macchina da taglio CAM con tracciatura laser del controno della<br />

tomaia.<br />

3.3.3 Giunteria / orlatura<br />

La fase di giunteria porta alla produzione della tomaia, attraverso<br />

congiunzione <strong>per</strong> cucitura delle varie parti prodotte <strong>nel</strong> reparto taglio,<br />

previa incollatura con adesivi e previa eventuale raspatura e ripiegatura di<br />

alcune sue parti.<br />

Le fasi di lavorazioni possono essere così riassunte:<br />

- Equalizzatura o spaccatura: i pezzi della tomaia vengono portati a<br />

spessore desiderato e uniforme utilizzando delle spaccatrici.<br />

- Scarnitura: con una scarnitrice regolabile si assottigliano i bordi dei<br />

pezzi della tomaia <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere la successiva ripiegatura o<br />

aggiuntatura di diversi pezzi senza aumenti di spessore.<br />

- Assemblaggio fodera: si realizza con particolari macchine da cucire<br />

(aggiuntatrici) e con eventuale incollaggio di bordi e cuciture.<br />

92


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

- Spalmatura mastice: viene effettuata manualmente dalle orlatrici o<br />

preparatrici.<br />

- Ripiegatura: il contorno della tomaia in corrispondenza del collo della<br />

scarpa (bordo su<strong>per</strong>iore) viene ripiegato e incollato, successivamente<br />

cucito con una ripiegatrice.<br />

- Bordatura: consiste <strong>nel</strong>l’applicazione di una striscia di pelle sul<br />

contorno su<strong>per</strong>iore della tomaia mediante incollatura e cucitura a<br />

mano e/o a macchina (bordatrice).<br />

- Cucitura della tomaia: la tomaia precedentemente assemblata viene<br />

cucita ed in alcuni punti incollata.<br />

- Applicazione nastrino: un nastro di tela della larghezza di 1-2 cm<br />

viene incollato all’interno della tomaia sulle giunture <strong>per</strong> rinforzarle,<br />

soprattutto sulla giuntura posteriore. Un altro tipo di nastrino, della<br />

larghezza di 0,3- 0,4 cm, viene posto all’interno della ripiegatura.<br />

- Applicazione occhielli: con occhiellatrice vengono applicate alle<br />

tomaie degli occhielli.<br />

- Incollaggio della fodera sulle tomaie, cucitura della fodera sulla<br />

tomaia: effettuata lungo i bordi (messa in fodera) con collante o con<br />

macchine da cucire.<br />

Macchine, attrezzature e utensili<br />

Spaccapelle<br />

E’ una macchina utilizzata <strong>per</strong> regolare lo spessore delle pelli tramite<br />

fresatura, o<strong>per</strong>azione svolta da un gruppo lama posto in rotazione da un<br />

motore che trasmette il movimento mediante una cinghia.<br />

Il trasporto ed il caricamento del materiale sono comandati da un<br />

diverso motore.<br />

93


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

94<br />

Figura 3.6 – Spaccapelle.<br />

Scarnitrice<br />

E’ una macchina utilizzata <strong>per</strong> assottigliare i bordi delle tomaie (fig.<br />

3.7), la lavorazione è eseguita da una lama posta su una puleggia, affiancata<br />

ad un rullo di trasporto che realizza lo scorrimento del materiale.<br />

La scarnitrice solitamente è movimentata da un motore che aziona il<br />

gruppo di lavoro tramite una cinghia di trasmissione.<br />

Il motore trasmette il moto alla lama che si pone in rotazione ed<br />

esegue l’o<strong>per</strong>azione di scarnitura; tramite una seconda trasmissione viene<br />

messo in funzione il rullo di trasporto <strong>per</strong> lo scorrimento del materiale da<br />

lavorare.


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Figura 3.7 – Scarnitrice.<br />

Ripiegatrice<br />

E’ una macchina utilizzata <strong>per</strong> ripiegare i bordi scarniti della tomaia e<br />

<strong>per</strong> fissarli con colla. In alcuni casi un filo di nylon viene inserito come<br />

rinforzo all’interno del bordo ripiegato.<br />

Macchina da cucire<br />

La cucitura si esegue con cucitrici di diversi tipi. Sono soprattutto<br />

impiegate le cucitrici piane, <strong>per</strong> le parti che possono essere distese su un<br />

piano, o le cucitrici a colonna, <strong>per</strong> le cuciture di parti tubolari. Possono<br />

essere a uno o più aghi.<br />

95


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

3.3.4 Montaggio / manovia<br />

96<br />

Figura 3.8 – Macchina da cucire.<br />

L’o<strong>per</strong>azione di montaggio consiste <strong>nel</strong>l’applicazione della tomaia<br />

sulla forma su cui è stato preventivamente fissato il sottopiede o soletta. La<br />

forma, realizzata in resine sintetiche, riproduce il piede umano e serve da<br />

supporto <strong>per</strong> la realizzazione della calzatura.<br />

Le o<strong>per</strong>azioni si svolgono lungo la manovia, un insieme di stazioni<br />

poste in maniera sequenziale a formare un circuito ovale. I collegamenti tra<br />

le varie stazioni di lavoro avvengo tramite una giostra centrale che provvede<br />

al trasporto dei semilavorati da una stazione ad un’altra tramite dei cestelli<br />

in cui viene riposto, in genere, l’occorrente <strong>per</strong> il montaggio di due paia di<br />

scarpe.


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Il ciclo della lavorazione si conclude dopo che ogni carrello ha<br />

completato il giro.<br />

L’avanzamento dei carrelli è manuale nei piccoli calzaturifici,<br />

automatico nei medi e nei grandi.<br />

Nel caso di sistema di avanzamento automatico i cestelli sono<br />

trasportati a velocità costante tramite un sistema a catene.<br />

Il cestello viene bloccato ad ogni stazione tramite fermi di ritenuta<br />

che vengono sbloccati dall’o<strong>per</strong>atore una volta terminata la lavorazione sulle<br />

parti presenti <strong>nel</strong> cestello.<br />

Le giostre generalmente sono suddivise su più livelli (più guide poste<br />

in parallelo) e ad ogni livello è attribuita una priorità di lavorazione: questo<br />

<strong>per</strong> gestire meglio le urgenze della produzione, come il montaggio di pochi<br />

campioni <strong>per</strong> campionari o sfilate.<br />

E' di frequente osservazione la presenza di lavoratori che non hanno<br />

una mansione fissa ma che sostituiscono o sop<strong>per</strong>iscono le esigenze<br />

produttive del momento (“jolly”).<br />

97


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 3.9 – Esempio di giostra multilivello, caratterizzata dal blocco di ritenuta <strong>per</strong> ogni<br />

stazione.<br />

98


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

La tipologia di stazioni presenti <strong>nel</strong>la manovia è, in sostanza, standard<br />

<strong>per</strong> tutti i calzaturifici, variazioni si hanno <strong>per</strong> lo più <strong>nel</strong> numero di<br />

macchine predisposte <strong>per</strong> una singola fase del montaggio.<br />

Si elencano qui di seguito le principali fasi di lavorazione che si<br />

possono incontrare lungo la manovia di un calzaturificio:<br />

- Applicazione sottopiede o soletta alla forma: avviene mediante<br />

inchiodatura con tre oppure cinque chiodi che verranno tolti in una<br />

fase successiva. A volte si esegue la rifilatura del sottopiede quando<br />

non è stata eseguita <strong>nel</strong>la fase di taglio.<br />

- Applicazione del puntale tra tomaia e fodera, <strong>per</strong> rendere più<br />

resistente la parte anteriore della calzatura. Il puntale è costituito da<br />

tessuto impregnato da resina cellulosica oppure costituito da resina<br />

termoindurente.<br />

- Inserimento dello s<strong>per</strong>one (o contrafforte o tallonetta): lo s<strong>per</strong>one,<br />

costituito da cuoio o da un succedaneo del cuoio, viene applicato<br />

manualmente tra fodera e tomaia (parte posteriore), incollato<br />

mediante mastici o vinavil; in altri casi, utilizzando collante al<br />

termoplastico, è sufficiente una riattivazione a caldo.<br />

- Una volta preparata, la tomaia viene montata sulla forma.<br />

- Premonta/Monta: tipicamente viene montato prima il “davanti”, punta<br />

e fianchi della scarpa, quindi la parte posteriore utilizzando<br />

soprattutto la macchina definita premonta/monta.<br />

- Montafianchi/Montaboetta: montaggio dei fianchi della tomaia sul<br />

sottopiede mediante iniezione di termoplastico e/o mediante<br />

chiodatura. L’o<strong>per</strong>atore tiene la scarpa con due mani e inserisce i<br />

bordi della tomaia su una pinza. Il comando di chiusura della pinza e<br />

il consenso <strong>per</strong> la spalmatura del termoplastico o la chiodatura<br />

avviene premendo un pedale. L’o<strong>per</strong>azione può anche essere fatta<br />

completamente in modo manuale tramite l’utilizzo di pinze e martello<br />

- Monta Boettatura: montaggio della parte di tomaia corrispondente al<br />

tallone<br />

99


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

- Boettatura: montaggio della parte di tomaia corrispondente al tallone<br />

- Levachiodi: rimozione dei chiodi inseriti <strong>per</strong> fissare il sottopiede o<br />

soletta alla forma<br />

- Ribattitura: ribattitura dei chiodi fissati <strong>nel</strong>le fasi precedenti fatta<br />

tramite una macchina a rulli che ribatte eventuali pieghe della tomaia<br />

<strong>nel</strong>la zona del calcagno e spiana la su<strong>per</strong>ficie inferiore della scarpa;<br />

- Tracciatura suole: tracciatura sulla tomaia del bordo della suola,<br />

questo segno verrà preso come riferimento <strong>per</strong> la successiva<br />

o<strong>per</strong>azione di cardatura<br />

- Cardatura: asportazione dello strato su<strong>per</strong>ficiale della parte di tomaia<br />

ripiegata sotto la soletta e a questa fissata, al fine di realizzare una<br />

su<strong>per</strong>ficie ruvida su cui <strong>per</strong>mettere una migliore presa dei collanti e<br />

ridurre l’eventuale spessore eccessivo.<br />

- Spalmatura collante fondo suola: distribuzione della colla sul fondo<br />

della scarpa montata<br />

- Pressatura: applicazione della suola, previamente raspata e incollata,<br />

mediante pressatura effettuata tramite uno stampo elastico,<br />

opportunamente gonfiato con aria compressa o con acqua.<br />

- Applicazione tacchi (con colla o chiodi)<br />

- Sformatura: rimozione della scarpa montata dalla forma<br />

In particolare qui di seguito sono analizzate le singole fasi e i macchinari<br />

impiegati, <strong>per</strong> ognuna sono riportate le caratteristiche principali.<br />

100


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Denominazione macchinario<br />

Denominazione macchinario<br />

FASE 1<br />

FASE 2<br />

Applicazione contrafforte<br />

(manuale e tramite pressa)<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Basso<br />

Tempo di setup Nessuno<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea Possibile<br />

Incollaggio bordo tomaia e sottopiede<br />

(manuale e tramite pressa)<br />

Tempo Esecuzione Lento<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Medio<br />

Tempo di setup Nessuno<br />

Problemi Critici Prodotti chimici<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

101


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Denominazione macchinario<br />

Denominazione macchinario<br />

102<br />

FASE 3<br />

FASE 4<br />

Premonta/ Monta<br />

(manuale, macch spec, forno e spruzzino)<br />

Tempo Esecuzione Lento<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Alto<br />

Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Monta Fianchi<br />

(manuale, macch spec, forno e spruzzino)<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Medio<br />

Tempo di setup Alto<br />

Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />

Esecuzione Fuorilinea No


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Denominazione macchinario<br />

Denominazione macchinario<br />

FASE 5<br />

FASE 6<br />

Inchiodatura manuale<br />

Tempo Esecuzione Lento<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Alto<br />

Problemi Critici Problemi odontoiatrici<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Monta Boetta<br />

(manuale, macch spec, forno e spruzzino)<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Alto<br />

Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

103


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

104<br />

FASE 7<br />

Denominazione macchinario Leva-chiodi<br />

FASE 8<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Bassa<br />

Tempo di setup Nessuna<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Denominazione macchinario Ribattitura<br />

Tempo Esecuzione Lenta<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Basso<br />

Tempo di setup Basso<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea No


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

FASE 9<br />

Denominazione macchinario Tracciatura Suole<br />

FASE 10<br />

Tempo Esecuzione Lento<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Basso<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Denominazione macchinario Cardatura Automatica<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Basso<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

105


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

106<br />

FASE 11<br />

Denominazione macchinario Cardatura Manuale<br />

FASE 12<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Alto<br />

Problemi Critici<br />

Esecuzione senza<br />

protezioni<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Denominazione macchinario Incollaggio<br />

Tempo Esecuzione Lenta<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Media<br />

Tempo di setup Nessuna<br />

Problemi Critici Prodotti Chimici<br />

Esecuzione Fuorilinea No


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

FASE 13<br />

Denominazione macchinario Pressatura e accoppiamento suola-soletta<br />

FASE 14<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Alto<br />

Tempo di setup Nessuno<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Denominazione macchinario Applicazione tacchi<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Basso<br />

Tempo di setup Basso<br />

Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

107


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

108<br />

FASE 15<br />

Denominazione macchinario Sformatura<br />

FASE 16<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Bassa<br />

Tempo di setup Nessuno<br />

Problemi Critici Nessuno<br />

Esecuzione Fuorilinea No<br />

Denominazione macchinario Rifilo Fodera<br />

Tempo Esecuzione Veloce<br />

Livello di Es<strong>per</strong>ienza Media<br />

Tempo di setup Nessuno<br />

Problemi Critici Sicurezza o<strong>per</strong>atore<br />

Esecuzione Fuorilinea No


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

3.3.5 Finissaggio<br />

Ultima fase del ciclo produttivo, eseguita lateralmente alla manovia, è<br />

rappresentata dalla rifinitura della calzatura, <strong>per</strong> <strong>per</strong>metterne un ulteriore<br />

miglioramento estetico ed il successivo confezionamento <strong>per</strong> la<br />

distribuzione sul mercato.<br />

Si distinguono le seguenti o<strong>per</strong>azioni:<br />

FASE<br />

O<strong>per</strong>azione<br />

COLORITURA BORDI SUOLE E TACCO<br />

1 applicazione di vernici realizzata a mano o con pistola a spruzzo,<br />

indicata anche come o<strong>per</strong>azione di “messa in colore della scarpa”<br />

POMICIATURA DELLA SUOLA<br />

2 leggera raspatura della suola allo scopo di facilitare l’adesione del<br />

colore e migliorare quindi la qualità del prodotto<br />

COLORITURA SUOLA<br />

3 o<strong>per</strong>azione realizzata attraverso l’applicazione manuale di cere<br />

naturali<br />

LUCIDATURA SUOLA<br />

4 o<strong>per</strong>azione di finitura della suola realizzata mediante macchine a<br />

spazzole rotanti<br />

5<br />

6<br />

PULITURA E LAVATURA DELLA SCARPA<br />

tale o<strong>per</strong>azione viene effettuata manualmente utilizzando spugne<br />

o pezze di stoffa imbevute di solventi , benzina o acqua passati<br />

sulla su<strong>per</strong>ficie della scarpa<br />

APPLICAZIONE SOTTOSUOLA DI PULIZIA<br />

la sottosuola di pulizia, già timbrata, viene cosparsa di collante e<br />

inserita all’interno della scarpa. In alcuni casi le sottosuola di<br />

pulizia sono autoadesive (o rese tali tramite appositi macchinari)<br />

109


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

FASE<br />

110<br />

APPRETTATURA<br />

O<strong>per</strong>azione<br />

7 è un’o<strong>per</strong>azione realizzata impiegando vernicetta o appretto che<br />

può essere spalmato a mano con l’impiego di pen<strong>nel</strong>lini<br />

LUCIDATURA SCARPA<br />

8 o<strong>per</strong>azione di spalmatura del lucido che può essere effettuata in<br />

alternativa alla apprettatura<br />

9<br />

STIRATURA DELLA SCARPA<br />

in tale fase si utilizzano ferri da stiro <strong>per</strong> distendere la pelle sulla<br />

su<strong>per</strong>ficie della scarpa. Talvolta <strong>per</strong> raggiungere lo stesso<br />

obiettivo, si utilizzano becchi bunsen, detti “lumette”, sulla cui<br />

fiamma libera viene rapidamente fatta passare la scarpa stessa<br />

Attrezzature, Macchine e Impianti<br />

Nella fase di finissaggio gli o<strong>per</strong>atori eseguono semplici o<strong>per</strong>azioni di<br />

coloritura, pomiciatura e lucidatura della scarpa, usufruendo o di macchine<br />

o di attrezzi manuali capaci di distendere, sulla su<strong>per</strong>ficie della scarpa, i<br />

prodotti adatti a renderla esteticamente più apprezzabile.<br />

La tipologia della calzatura e il materiale che la costituisce<br />

determinano il numero e la natura degli interventi utili a rifinire la stessa.<br />

Oltre alle macchine qui sotto descritte, vengono impiegati i seguenti<br />

strumenti manuali da parte del <strong>per</strong>sonale addetto:<br />

- coltelli <strong>per</strong> rifilare<br />

- spugne e stracci<br />

- pen<strong>nel</strong>li.<br />

Spazzolatrici<br />

Si tratta di macchine pulitrici a spazzola o a rullo, o<strong>per</strong>anti con<br />

smeriglio o carte abrasive, in grado di realizzare un’azione di lucidatura


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

sulla su<strong>per</strong>ficie della pelle della calzatura; le polveri generate,<br />

particolarmente fini, derivano <strong>per</strong> lo più dallo strato di vernice applicato<br />

<strong>nel</strong>le precedenti o<strong>per</strong>azioni, queste vengono poi raccolte in sacchi di<br />

ricambio predisposti sulle stesse macchine.<br />

Ferri da stiro<br />

Figura 3.10 – Spazzolatrice.<br />

La stiratura della su<strong>per</strong>ficie della calzatura si realizza<br />

utilizzando semplici ferri da stiro specifici <strong>per</strong> il settore.<br />

Figura 3.11 – Stiratura degli stivali.<br />

111


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Timbratrice<br />

Utilizzate <strong>per</strong> imprimere su suole, tomaie e fodere marchi di fabbrica,<br />

numeri e cliché, sono macchine simili alle presse: presentano un organo<br />

pressore su cui è applicata una matrice di stampa, la cui discesa può essere<br />

comandata mediante un fine corsa elettrico oppure con un comando a<br />

pedale.<br />

3.3.6 Inscatolamento<br />

Ultimata la lavorazione della calzatura, si passa alla fase di<br />

inscatolamento, immagazzinamento e carico <strong>per</strong> la successiva<br />

commercializzazione.<br />

L'o<strong>per</strong>azione di confezionamento consiste <strong>nel</strong> riporre la coppia di<br />

calzature in scatole apposite, rese disponibili da ditte fornitrici prescelte; la<br />

qualità del prodotto confezionato determinerà naturalmente il livello di<br />

qualità del confezionamento.<br />

Avvenuto il confezionamento, le scatole assemblate vengono riposte<br />

in “aree magazzino”, il più delle volte ricavate tra i reparti di produzione e<br />

sommariamente organizzate.<br />

112


Capitolo III - Stato attuale della produzione nei calzaturifici del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto<br />

Figura 3.12 – Inscatolamento delle calzature.<br />

Figura 3.13 – Magazzino di stoccaggio dei prodotti finiti e inscatolati.<br />

113


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

114


Capitolo IV<br />

POSSIBILI AREE D’INTERVENTO<br />

Dai colloqui avuti con i responsabili di produzione delle aziende<br />

visitate è emerso che la lavorazione che attualmente risulta essere più<br />

gravosa in termini di costo e di tempo è il processo di cucitura e orlatura<br />

delle tomaie.<br />

Tale lavorazione al momento è affidata ad aziende esterne o a<br />

dipendenti dell’azienda tramite lavoro a domicilio, in entrambi i casi<br />

l’attività è eseguita in modo artigianale con il supporto di macchine manuali.<br />

La richiesta da parte delle aziende sarebbe quindi quella di<br />

introdurre una certa automazione durante questa fase di lavorazione.<br />

Da una prima analisi si è <strong>per</strong>ò riscontrato che il processo comprende<br />

o<strong>per</strong>azioni non standard e sempre diverse, è quindi molto difficile che <strong>nel</strong><br />

breve <strong>per</strong>iodo si riescano a trovare delle soluzioni automatizzate che siano<br />

concorrenziali a livello economico e tempistico rispetto ai metodi di<br />

lavorazione attuali.<br />

Maggiori spazi di intervento sono invece stati riscontrati dall’analisi<br />

della linea di montaggio delle calzature, considerando sia la manovia che i<br />

sistemi di gestione dei magazzini. In particolare si possono individuare tre<br />

filoni principali da seguire <strong>per</strong> migliorare il processo produttivo:<br />

- Ottimizzazione e razionalizzazione del layout dell’impianto e<br />

riorganizzazione dei flussi di materiali e semilavorati.<br />

- Intervento sui singoli macchinari utilizzati <strong>nel</strong>la produzione della<br />

calzatura.<br />

- Controllo di qualità dei semilavorati in ingresso ai calzaturifici allo<br />

scopo di introdurre <strong>nel</strong>la linea di montaggio solo componenti esenti<br />

da difetti e avviamento di controlli di qualità lungo le fasi della<br />

produzione al fine di rendere tracciabile il prodotto.<br />

115


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

4.1 ORGANIZZAZIONE LOGISTICA<br />

Nelle analisi svolte sono state presi in considerazioni anche gli aspetti<br />

logistici interni degli stabilimenti, valutando lo stato attuale della<br />

disposizione dei reparti di lavorazione e la strutturazione delle celle<br />

lavorative all’interno di tali reparti; particolare attenzione è stata data anche<br />

ai flussi di interscambio di merci tra quest’ultimi.<br />

Dall’analisi fatta si è visto come sia necessario migliorare la<br />

disposizione dei reparti e delle celle al loro interno, <strong>per</strong>ché attualmente la<br />

logistica dell’impianto è dettata dall’es<strong>per</strong>ienza e dalle necessità improvvise<br />

di creare nuovi spazi dove inserire nuove stazioni di lavoro.<br />

Ciò comporta un’organizzazione non ottimizzata dei flussi dei<br />

semilavorati all’interno dell’impianto e la nascita di accatastamenti di<br />

materiali che possono generare confusione e problemi <strong>per</strong> la sicurezza.<br />

Una delle soluzioni attuabili è quella di suddividere, <strong>per</strong> quanto<br />

possibile, l’impianto in reparti indipendenti che possano quindi lavorare<br />

secondo tempistiche differenti (ad esempio su turni diversi), avendo<br />

comunque un magazzino semilavorati interno che faccia da polmone <strong>per</strong> lo<br />

scambio di semilavorati tra un reparto e l’altro.<br />

Una prima suddivisione può essere fatta tra:<br />

116<br />

• Modelleria<br />

• Giunteria<br />

• Taglio pelli<br />

• Manovia montaggio calzatura<br />

• Magazzino prodotto finito<br />

La riorganizzazione del ciclo produttivo dovrebbe inoltre essere fatta<br />

con l’ottica di favorire l’automazione, in quanto <strong>per</strong> avere i risultati migliori<br />

è necessario adattare il ciclo produttivo all’automazione e non viceversa.<br />

Il primo passo sarebbe ad esempio quello di garantire la<br />

rintracciabilità dei componenti lungo la linea di produzione allo scopo di


Capitolo IV – Possibili aree di intervento<br />

assicurare il corretto scambio dei componenti tra i vari reparti e monitorare<br />

in tempo reale tutti i materiali utilizzati; allo stato attuale solo alcune<br />

aziende utilizzano dei software gestionali integrati con il ciclo produttivo e<br />

che consentono la tracciabilità della produzione.<br />

4.2 INTERVENTI SUI SISTEMI DI PRODUZIONE<br />

Per quanto riguarda le modifiche possibili al ciclo produttivo si<br />

possono distinguere tre macro aree su cui intervenire, la fase di<br />

movimentazione dei prodotti, la fase vera e propria di lavorazione oppure il<br />

controllo qualità in linea o sul prodotto finito.<br />

Movimentazione<br />

Gli interventi in questo settore possono riguardare sia il sistema con il<br />

quale si spostano le calzature da una macchina all’altra (o da una stazione<br />

all’altra), sia la fase di carico e scarico dei macchinari, o<strong>per</strong>azione che<br />

attualmente è svolta da un o<strong>per</strong>aio, anche <strong>per</strong>ché egli deve comunque<br />

spesso agire direttamente sul macchinario, che solo <strong>per</strong> alcune fasi può<br />

lavorare autonomamente.<br />

L’introduzione di un sistema automatico <strong>per</strong> il caricamento e lo<br />

scarico delle macchine <strong>per</strong>metterebbe di ridurre i tempi e inoltre<br />

migliorerebbe gli aspetti di sicurezza in quanto l’o<strong>per</strong>atore non entrerebbe<br />

più <strong>nel</strong>lo spazio di lavoro di apparecchiature potenzialmente <strong>per</strong>icolose.<br />

D’altra parte tale o<strong>per</strong>azione potrebbe essere fatta solo in presenza di<br />

sistemi in grado di lavorare in modo autonomo, che inoltre devono poter<br />

ricevere i prodotti da un sistema automatico e non più da un o<strong>per</strong>atore.<br />

Lavorazioni<br />

L’automazione delle fasi di lavoro può portare ad un miglioramento<br />

della qualità delle lavorazioni e ad un aumento della sicurezza nei confronti<br />

dell’o<strong>per</strong>atore; inoltre con un sistema automatico l’o<strong>per</strong>azione può essere<br />

eseguita anche da un lavoratore non es<strong>per</strong>to.<br />

117


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Il mercato propone vari sistemi automatici <strong>per</strong> l’esecuzione di diverse<br />

fasi del ciclo di lavorazione delle calzature, si è riscontrato <strong>per</strong>ò come uno<br />

dei problemi maggiori sia l’elevato tempo di setup richiesto <strong>per</strong> impostare<br />

un nuovo ciclo, fatto che si scontra con lo stato attuale della produzione che<br />

comporta la necessità di produrre molti lotti diversi di calzature, sempre<br />

meno numerosi.<br />

Particolare attenzione deve quindi essere posta ai fini di limitare il più<br />

possibile il tempo richiesto <strong>per</strong> la fase di istruzione delle macchine.<br />

Controllo qualità<br />

L’introduzione di un controllo di qualità in linea <strong>per</strong>mette di ottenere<br />

la tracciabilità del prodotto, allo scopo di risalire con precisione alle<br />

o<strong>per</strong>azioni che possono aver introdotto un eventuale difetto e quindi<br />

intervenire <strong>per</strong> correggere eventuali errori di procedura.<br />

Tale sistema inoltre eviterebbe di eseguire lavorazioni su prodotti che<br />

presentano difetti che comunque porterebbero a scartare la calzatura<br />

quando viene eseguito il controllo finale prima dell’imballaggio <strong>per</strong> la sua<br />

spedizione.<br />

118


Capitolo V<br />

SOLUZIONI PROPOSTE<br />

5.1 PARTE GESTIONALE<br />

Per quanto riguarda l’organizzazione della linea di assemblaggio si<br />

può agire sulla distribuzione delle varie aree di lavoro, oppure sulle<br />

metodologie di organizzazione del magazzino dei semilavorati e dei prodotti<br />

finiti.<br />

5.1.1 Layout dell’impianto<br />

Le linee di assemblaggio dedicate al montaggio si suddividono<br />

principalmente in due tipologie<br />

- Configurazione rettilinea<br />

- Configurazione circolare<br />

Configurazione rettilinea<br />

Nel caso della filosofia rettilinea le stazioni di lavoro (che possono<br />

essere automatiche o manuali) sono allineate, unite fra loro da un sistema di<br />

trasporto (la manovia <strong>nel</strong> caso dei calzaturifici).<br />

In base al numero di stazioni e ai relativi ingombri si possono avere 3<br />

principali configurazioni:<br />

- A “bastone”<br />

119


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

- A “C”<br />

- Ad “a<strong>nel</strong>lo”<br />

Un altro fattore che <strong>per</strong>mette di classificare le linee di assemblaggio è<br />

la cadenza delle stazioni di lavoro, cioè il tempo che intercorre fra l’uscita di<br />

due prodotti consecutivi dalla stazione stessa.<br />

La linea può essere progettata a cadenza imposta, cioè tutte le stazioni<br />

di lavoro hanno la medesima cadenza e quindi lo stesso tempo di ciclo <strong>per</strong><br />

eseguire un o<strong>per</strong>azione, oppure a cadenza non imposta; in questa ultima<br />

situazione le stazioni di lavorano con tempi di ciclo differenti e quindi sorge<br />

il problema della loro armonizzazione o bilanciamento attraverso<br />

l’inserimento di polmoni intero<strong>per</strong>azionali, che possano disaccoppiarne il<br />

funzionamento.<br />

Considerando le o<strong>per</strong>azioni necessarie <strong>per</strong> il montaggio di una scarpa<br />

si ha che il processo produttivo comporta o<strong>per</strong>azioni che devono<br />

necessariamente essere eseguite in serie, inoltre essendo <strong>per</strong> lo più manuali<br />

i tempi di esecuzione non sono sempre gli stessi.<br />

Lo schema produttivo che più si adatta a queste esigenze è quindi<br />

120


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

quello di una linea con configurazione a “C” con cadenza non imposta.<br />

Questa soluzione in effetti è quella adottata in tutti i calzaturifici che<br />

sono stati visitati, la linea di assemblaggio è infatti costruita attorno ad una<br />

manovia azionata in modo automatico, ma <strong>nel</strong>la quale le singole casette si<br />

fermano ad ogni stazione e vengono poi spinte avanti dall’o<strong>per</strong>atore non<br />

appena questo ha finito la lavorazione<br />

Figura 5 – Schema tipico di una manovia utilizzata <strong>nel</strong> reparto di montaggio di un<br />

calzaturificio.<br />

Configurazione circolare (Tavola rotante)<br />

Nel caso di produzioni che comprendono molti modelli diversi di<br />

prodotti immessi su una stessa linea produttiva è conveniente fare ricorso al<br />

metodologia della “Group Tecnology”.<br />

Il principio ispiratore di questa tecnica è il raggruppamento di<br />

prodotti simili dal punto di vista dimensionale e <strong>tecnologico</strong> in famiglie; in<br />

questo modo si possono ottenere valori di numerosità di pezzi tali da<br />

rendere economicamente valida l’introduzione di una linea dedicata alla<br />

famiglia.<br />

Ovviamente tale linea dovrà essere in grado di lavorare tutta la<br />

121


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

popolazione di quel gruppo e quindi dovrà essere flessibile.<br />

Nel caso di produzioni con famiglie di prodotti simili poco numerose<br />

e tempi di set-up dei macchinari significativi, la configurazione rettilinea<br />

della linea produttiva non <strong>per</strong>mette di raggiungere completamente i<br />

benefici promessi dalla “Group Tecnology”.<br />

In queste situazioni è infatti preferibile l’impiego di sistemi di<br />

trasporto circolari a più giri, come ad esempio le tavole rotanti multi -<br />

stazione.<br />

Figura 5.1 – Tavola rotante a più giri con 5 stazioni (3 o<strong>per</strong>atori e 2 robot).<br />

Questo tipo di configurazione della linea prevede l’utilizzo di una<br />

122


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

tavola a cui sono fissati in modo solidale i prodotti, la tavola avanza di un<br />

passo ad intervalli di tempo regolari, trasferendo così i pezzi da una stazione<br />

a quella seguente.<br />

Lo schema circolare a parità di stazioni ha un minore ingombro e<br />

costituisce un sistema più compatto rispetto alla configurazione rettilinea.<br />

Lo svantaggio dell’utilizzo di tavola rotante è quello che non consente<br />

l’introduzione di un numero molto elevato di stazioni, questo limite è <strong>per</strong>ò<br />

attenuato facendo ricorso a tavole multi - giro.<br />

In questo caso il pezzo viene completato con un numero di giri della<br />

tavola su<strong>per</strong>iore ad 1, ciò implica quindi che la flessibilità dei mezzi<br />

o<strong>per</strong>ativi in una determinata posizione angolare deve essere molto elevata in<br />

quanto in relazione al numero del giro in questione devono eseguire un<br />

differente lavoro sul prodotto.<br />

Le tavole rotanti sono inoltre indicate <strong>per</strong> pezzi di dimensioni e pesi<br />

ridotti, come ad esempio il montaggio di schede elettroniche,<br />

confezionamento di medicinali,…<br />

Considerando la produzione tipica di un calzaturificio l’utilizzo della<br />

tavola rotante potrebbe trovare applicazione <strong>nel</strong>la fase di finissaggio delle<br />

calzature, allo scopo di creare delle sotto-linee specializzate, ad esempio <strong>per</strong><br />

separare la preparazione delle calzature appartenenti alla famiglia degli<br />

stivali da quelle della famiglia tipo sandali, ognuna fornita degli specifici<br />

macchinari adatti all’o<strong>per</strong>azione.<br />

Dato che in genere queste lavorazioni vengono fatte in modo manuale<br />

il requisito di elevata flessibilità è rispettato, ciò quindi rende possibile<br />

l’impiego di una tale soluzione.<br />

Rimane da valutare l’effettiva convenienza di un tale sistema, in<br />

quanto parte dei macchinari andrebbe replicata e inoltre bisogna verificare<br />

se i volumi di produzione delle varie tipologie di calzature giustificano la<br />

creazione di linee specializzate.<br />

123


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

5.1.2 Magazzino automatico<br />

Un magazzino automatico può essere considerato come un sistema<br />

completamente automatizzato in grado di ricevere, caricare e scaricare i<br />

prodotti in modo indipendente, lasciando all’o<strong>per</strong>atore il solo compito di<br />

posizionare i prodotti in una zona di caricamento, dopo che un apposito<br />

lettore ottico ha acquisito il codice dello stesso, in modo tale da poter sa<strong>per</strong>e<br />

quale prodotto si carica e deciderne l’allocazione all’interno del magazzino,<br />

garantendo al tempo stesso la sua rintracciabilità.<br />

Il magazzino rappresenta <strong>per</strong> un’azienda un notevole capitale<br />

immobilizzato, con elevati interessi passivi, soggetto anche a un progressivo<br />

deprezzamento <strong>nel</strong> caso di prodotti de<strong>per</strong>ibili; ciò comporta che le scorte<br />

debbano essere ridotte al minimo indispensabile adottando un’intelligente<br />

politica degli approvvigionamenti; inoltre i magazzini richiedono notevole<br />

spazio sia su<strong>per</strong>ficiale che volumetrico e ogni metro cubo dello spazio<br />

occupato incide <strong>per</strong> una parte sui costi dell’azienda <strong>per</strong> il mantenimento<br />

dello stesso in termini di manutenzione, costo dell’energia, etc.<br />

Ecco dunque lo sviluppo di varie forme di immagazzinamento dei<br />

prodotti più o meno vantaggiosi in termini di sfruttamento dello spazio e in<br />

termini economici, ricordando che ogni applicazione necessita di diverse<br />

considerazioni e soluzioni.<br />

Verranno ora analizzate alcune soluzioni che <strong>per</strong>mettono di realizzare<br />

un magazzino con tali caratteristiche.<br />

124


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Sistema di gestione del magazzino con armadi asserviti da manipolatore<br />

La struttura si presenta con un corridoio centrale e due armadi<br />

laterali sui quali vengono depositati i prodotti; si ottiene così una corsia<br />

centrale all’interno della quale si muove un manipolatore in grado di<br />

scorrere lungo l’armadio e raggiungere tutti i suoi ripiani.<br />

Figura 5.2 – Struttura di un magazzino asservito da un manipolatore posto su guide.<br />

.<br />

Questa è una struttura modulare che <strong>per</strong>mette di ottenere la capienza<br />

necessaria <strong>per</strong> le diverse applicazioni, raggiungendo ingombri anche di nove<br />

metri in lunghezza con un’ altezza di due metri e mezzo ed una larghezza<br />

su<strong>per</strong>iore ai due metri.<br />

Per quanto riguarda il manipolatore esistono varie soluzioni possibili<br />

che tendono a privilegiare, di volta in volta, le varie richieste del cliente;<br />

tipicamente la necessità è quella di avere un magazzino con elevata capienza<br />

e rapido <strong>nel</strong> rendere disponibile i prodotti all’uscita.<br />

125


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Sistema di gestione magazzino KIVA<br />

Kiva Systems<br />

225 Wildwood Avenue<br />

Woburn, MA 01801 USA<br />

info@kivasystems.com<br />

www.kivasystems.com<br />

Il sistema Kiva nasce dall’esigenza di re<strong>per</strong>ire in modo automatico il<br />

materiale da un magazzino.<br />

L’idea che sta alla base di questo sistema è quella di portare gli oggetti<br />

presenti <strong>nel</strong> magazzino direttamente ai magazzinieri piuttosto che il contrario.<br />

Questa soluzione utilizza alcune scaffalature su cui viene posizionata<br />

la merce; la movimentazione di tali scaffali è affidata a dei robot che si<br />

occupano di trasportarli <strong>nel</strong>l’area di stoccaggio e quindi poi prelevarli <strong>per</strong><br />

presentarli all’o<strong>per</strong>atore in base al prodotto richiesto.<br />

Il tutto si sviluppa in quattro passi:<br />

1) Quando un o<strong>per</strong>atore posto in una stazione di scelta-imballaggio<br />

riceve un ordine, lo segnala al software di gestione Kiva.<br />

Il sistema è in grado di monitorare l’inventario del magazzino, la<br />

posizione di ogni singolo prodotto posto in una data scaffalatura e<br />

la posizione di ogni robot (trasmessa via radio dallo stesso); in<br />

questo modo, attraverso algoritmi di calcolo, il software è in grado<br />

di organizzare in modo efficiente il traffico all’interno del<br />

magazzino, di creare liste dei prodotti più popolari e meno<br />

popolari e allocare di conseguenza gli scaffali che li contengono in<br />

zone più o meno vicine alla raccolta.<br />

2) Il software calcola dove si trova la scaffalatura con il prodotto<br />

richiesto più vicina e dirige un robot a prelevarla e a consegnarla<br />

alla stazione di scelta-imballaggio assegnata all’o<strong>per</strong>atore che ha<br />

inviato la richiesta del prodotto.<br />

126


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

I robot sono alti circa 50cm, hanno una carena color arancio, sono<br />

dotati di ruote e motori <strong>per</strong> muoversi, sono alimentati da batterie e sono<br />

muniti di controllori e moduli di comunicazione.<br />

Sono in grado di compiere una rotazione su se stessi di 360°, si<br />

muovono su linee rette e cambiano direzione ruotando di 90°.<br />

Il movimento è coordinato da telecamere che puntano il pavimento<br />

del magazzino e leggono codici a barre posti su etichette adesive applicate a<br />

terra, ad 1m l’una dall’atra e disposte in una griglia.<br />

Figura 5.3 – Robot Kiva.<br />

Quando i robot si muovono, leggono le informazioni codificate sulle<br />

etichette <strong>per</strong> conoscere le proprie coordinate all’interno del magazzino; allo<br />

stesso tempo, il sistema di controllo di cui sono dotati determina e corregge<br />

la posizione del robot osservando la posizione dello stesso rispetto<br />

all’etichetta.<br />

127


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Un'altra telecamera è posta sulla sommità del robot ed è utilizzata <strong>per</strong><br />

leggere delle altre targhette, sempre a codici a barre, poste sotto le<br />

scaffalature allo scopo di identificarle <strong>per</strong> confermare la corretta presa da<br />

parte del robot.<br />

Attraverso trasmettitori radio ciascun robot invia i dati acquisiti dai<br />

sensori al computer centrale, al fine di condividere le informazioni con gli<br />

altri ed evitare collisioni (i robot possono lavorare a 15 cm gli uni dagli altri).<br />

Il sistema di controllo si occupa inoltre di mantenere stabile la<br />

scaffalatura mentre il robot la solleva da terra; ciò si rende necessario poiché<br />

il meccanismo di sollevamento è costituito da una vite a ricircolo di sfere<br />

mossa da un motore a corrente continua che la fa girare fino a portare la<br />

scaffalatura a 5 cm da terra.<br />

Per evitare che il carico ruoti e si ribalti, il robot gira su se stesso <strong>nel</strong>la<br />

direzione opposta ad una velocità tale da tenere fermo lo scaffale.<br />

L’attuale modello di robot riesce a caricare fino a 454 Kg e viaggia ad<br />

una velocità di 1,3 m/s.<br />

I robot hanno inoltre la possibilità di sfruttare un ascensore ed<br />

eventualmente prelevare o allocare gli scaffali in un soppalco posto <strong>nel</strong><br />

<strong>per</strong>imetro del magazzino.<br />

Una volta che il robot e il suo carico giungono alla stazione di sceltaimballaggio,<br />

un puntatore laser posto su un asta illumina automaticamente il<br />

prodotto scelto e la scatola dove deve essere imballato, affinché l’o<strong>per</strong>atore<br />

possa prenderlo e riporlo dove richiesto (dopo averne confermato il prelievo<br />

passandolo davanti ad un lettore di codici a barre).<br />

Il robot lascia quindi spazio al successivo e va a posizionare la<br />

scaffalatura in un posto libero segnalatogli dal computer centrale.<br />

L’azienda costruttrice spiega che questo sistema <strong>per</strong>metterebbe di<br />

impostare e gestire più facilmente il magazzino ed aumentare di tre volte la<br />

velocità rispetto ad un tradizionale sistema di magazzino automatico<br />

realizzato tramite nastri trasportatori; <strong>per</strong> evidenziarne i presi <strong>nel</strong>l’adottare<br />

questo tipo di sistema si possono riassumere i seguenti punti:<br />

128


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

- Kiva lavora sempre e si ferma solo <strong>per</strong> sostituire la batteria,<br />

o<strong>per</strong>azione che viene segnalata acusticamente.<br />

- In una tipica situazione di recu<strong>per</strong>o prodotti tramite nastri<br />

trasportatori un o<strong>per</strong>atore umano può prendere dai 200 ai 400<br />

pezzi/ora; i robot Kiva possono passare un pezzo ogni 6 s portando<br />

quindi la capacità del sistema a 600 pezzi/ora.<br />

- Il sistema fa uso delle tecnologie più recenti quali sistemi di<br />

trasmissione wireless, sensori di orientamento e algoritmi avanzati di<br />

teoria del controllo; tutto ciò ha <strong>per</strong>messo l’utilizzo di robot piuttosto<br />

semplici, coordinati da un solo computer centrale e quindi meno<br />

costosi. Essi possono scambiare le informazioni tra loro e agire<br />

indipendentemente in modo da ottimizzare i propri compiti.<br />

L’unico svantaggio è associato alle diverse dimensioni degli oggetti<br />

immagazzinati; con tale varietà l’uomo non può essere sostituito; egli deve<br />

provvedere a scegliere il prodotto e a riempire la scatola.<br />

Essendo ancora un sistema in fase di sviluppo non si hanno dati<br />

precisi sui costi, in prima approssimazione si ha <strong>per</strong>ò che un la realizzazione<br />

di un sistema base comprensivo di 5 stazioni di scelta-imballaggio, 30 robot<br />

e 300 scaffalature (utile a coprire un magazzino di circa 10.000 m²), ha un<br />

costo di circa 1.000.000 $.<br />

Fino a questo momento il sistema con robot Kiva è stato adottato da<br />

tre grosse aziende americane:<br />

- Staples: un’azienda che vende prodotti <strong>per</strong> ufficio e fa uso di 500<br />

robot Kiva nei suoi 30.000 m² di magazzino a Chambersburg, Pa.<br />

- Drogherie Walgreens: impiega centinaia di Kiva in un centro di<br />

distribuzione a Mt. Veron.<br />

- Zappos un negozio on-line <strong>per</strong> la vendita di scarpe e altri prodotti che<br />

fa uso dei robot <strong>nel</strong> centro di Shepherrdsville, Ky. Realta’ nata circa<br />

tre anni fa, che vanta oggi 4,2 milioni di articoli tra scarpe, borse e<br />

capi d’abbigliamento.<br />

129


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 5.4 – O<strong>per</strong>atore che attende il robot alla stazione di raccolta imballaggio.<br />

Figura 5.5 – O<strong>per</strong>atore che scarica dalla prima consegna quanto richiesto dall’ordine,<br />

mentre gli altri robot attendono che finisca.<br />

130


Figura 5.6 – Puntatore laser fissato su un’asta metallica.<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

131


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 5.7 – Il puntatore laser segnala all’o<strong>per</strong>atore che prodotto prendere.<br />

132


5.2 SISTEMI DI PRODUZIONE<br />

5.2.1 Riconoscimento difetti del pellame<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Dall’indagine svolta <strong>nel</strong> settore, il controllo qualità delle pelli e la<br />

mappatura delle aree difettate è un’o<strong>per</strong>azione delicata eseguita<br />

manualmente da o<strong>per</strong>atori es<strong>per</strong>ti, i quali selezionano visivamente le aree<br />

del pellame più adatte <strong>per</strong> il taglio posizionando le ”maschere”<br />

corrispondenti <strong>per</strong> uno specifico programma di taglio.<br />

Figura 5.8 - I tre passi del processo di mappatura dei difetti <strong>nel</strong>l’industria conciaria.<br />

Questa o<strong>per</strong>azione si configura come una fase altamente critica <strong>per</strong><br />

l’industria calzaturiera, e genera fino al 30-35% di <strong>per</strong>dita in scarti di pelle<br />

grezza con il rischio di produrre prodotti non conformi allo standard a causa<br />

dei difetti non rilevati.<br />

Gli svantaggi maggiori delle procedure attuali <strong>per</strong> il settore sono:<br />

- Scarto elevato del materiale grezzo<br />

- Processo non ottimizzato<br />

- Qualità del prodotto non costante<br />

- Necessità di <strong>per</strong>sonale con es<strong>per</strong>ienza<br />

133


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Da qui nasce il bisogno di applicare un processo standardizzato e<br />

automatizzato <strong>per</strong> la mappatura, il nesting e il taglio.<br />

Di seguito si descrivono le tre fasi di un o<strong>per</strong>azione di taglio:<br />

Controllo di qualità e mappatura<br />

La fase di controllo e mappatura (cioè ricercare i difetti nei manti<br />

delle pelli conciate) che precede la successiva fase di nesting/taglio,<br />

rappresenta sicuramente un momento delicato e costoso del ciclo produttivo<br />

dato che i costi relativi al cuoio rappresentano da soli più del 50% del totale<br />

dei costi diretti di produzione dei prodotti finiti.<br />

Le pelli comunemente usate <strong>nel</strong>la produzione di scarpe sono<br />

prevalentemente di origine bovina, con spessore tra 0,9 mm e 1,3 mm.<br />

Essendo un materiale biologico le pelli presentano sempre dei difetti,<br />

le cui tipologie principali sono elencate qui di seguito.<br />

Difetti di spessore Descrizione Causa<br />

134<br />

Foro<br />

Spianatura<br />

Incisione<br />

Foro chiaramente visibile su<br />

ambo il lati della pelle<br />

mancanza di uno o più<br />

strati su uno dei due lati<br />

che determinano una<br />

variazione di spessore<br />

striatura da ambo i lati<br />

della pelle generalmente di<br />

forma allungata<br />

Concia<br />

Concia<br />

Concia<br />

Difetti geometrici Descrizione Causa<br />

Grinza<br />

Cicatrice<br />

Piega<br />

Increspatura larga e<br />

tondeggiante sulla su<strong>per</strong>ficie<br />

frontale naturale<br />

visibile sulla su<strong>per</strong>ficie<br />

frontale e di forma allungata<br />

deformazione allungata sulla<br />

parte frontale della pelle<br />

si trova vicino allo stomaco<br />

dell’animale: naturale<br />

dovuta a contusioni subite<br />

dall’animale: naturale<br />

dovuto a cattivo impilamento <strong>nel</strong><br />

magazzino


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.9 - In ordine dall'alto in basso, da sinistra a destra: incisione, spianatura,<br />

spianatura, buco, cicatrice, piega, grinza.<br />

C’è una vasta classificazione riguardo ai difetti attesi e una viva<br />

discussione, anche all’interno della normativa, su quanto deve essere<br />

considerato difetto e su quanto rappresenta una caratteristica naturale della<br />

pelle: ad esempio, un segno (una cicatrice) esistente su un pellame, se da un<br />

lato evidenzia una discontinuità del manto, dall’altro lato contraddistingue il<br />

cuoio come naturale e unico.<br />

Bisogna <strong>per</strong>tanto distinguere tra difetti chiaramente visibili (ad<br />

esempio un buco presente su un manto), e difetti visibili solo sotto<br />

particolari condizioni di luce e/o angoli di visione, <strong>per</strong>tanto il<br />

riconoscimento dei difetti sul pellame è un’o<strong>per</strong>azione delicata e può essere<br />

svoltata in differenti maniere:<br />

a) Controllo manuale<br />

Ogni produttore di pellame fissa degli standard che utilizza <strong>per</strong><br />

caratterizzare i difetti della pelle <strong>nel</strong>la fase di controllo qualità.<br />

Allo stato attuale, la quasi totalità delle aziende si basano sul controllo<br />

135


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

visivo di o<strong>per</strong>atori es<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> realizzare la mappatura dei difetti, ciò<br />

comporta che non si riesce a garantire un’efficiente continuità valutativa,<br />

portando alle possibili problematiche:<br />

136<br />

- Presenza di difetti non rilevati con conseguente <strong>per</strong>dita di<br />

immagine e reclami dei clienti;<br />

- Eliminazione di una pelle con difetti tali che comunque<br />

sarebbe stato possibile utilizzarla <strong>per</strong> alcune lavorazioni, con<br />

conseguente <strong>per</strong>dita economica.<br />

b) Controllo semi-automatico<br />

Alcuni produttori di macchine <strong>per</strong> il taglio della pelle hanno<br />

predisposto sistemi semiautomatici <strong>per</strong> il controllo dei difetti: la mappatura<br />

iniziale dei difetti viene eseguita manualmente dall’o<strong>per</strong>atore mediante<br />

sistemi grafici (penna, penna ottica, applicazione di adesivi, ecc.)<br />

successivamente viene eseguita la scansione della pelle tramite sistema di<br />

visione, in modo da <strong>per</strong>mettere il taglio automatico evitando <strong>per</strong>ò le aree<br />

marcate come difettose.<br />

Anche se questo sistema può essere considerato un’evoluzione, ci<br />

sono ancora una serie di problemi irrisolti tipici della lavorazione manuale:<br />

infatti in questo tipo di sistemi l’o<strong>per</strong>atore è l’unico responsabile<br />

dell’individuazione e decisione della gravità di un difetto; l’unica o<strong>per</strong>azione<br />

automatizzata è il nesting e il taglio dopo la mappatura manuale.<br />

Il sistema presenta ancora le medesime problematiche del controllo<br />

manuale:<br />

- Dipendenza dall’es<strong>per</strong>ienza degli o<strong>per</strong>atori<br />

- Efficienza <strong>nel</strong> riconoscimento degli o<strong>per</strong>atori<br />

- Qualità della sorgente di luce <strong>nel</strong> posto di lavoro<br />

- Rallentamento generato dal processo grafico multipasso


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

c) Visione artificiale<br />

Generalmente é impiegata in diversi ambiti industriali <strong>per</strong> il<br />

controllo qualità: industria siderurgica (mappando i difetti sui nastri di<br />

acciaio e tubi metallici), ambito medicale (mappatura delle deformazioni<br />

degli organi umani), industria della ceramica (difetti sui prodotti finiti),<br />

industria del legno (controllo qualità di materiali grezzi), industria<br />

alimentare (qualità della frutta), ecc.<br />

La visione artificiale <strong>per</strong> il riconoscimento dei difetti non è <strong>per</strong>ò mai<br />

stata sviluppata, validata e adottata fino in fondo <strong>per</strong> l’uso <strong>nel</strong>l’ambiente<br />

delle piccole medie imprese del settore del pellame.<br />

Il nesting<br />

Sequenzialmente alla fase di mappatura dei difetti sul pellame<br />

avviene la fase di nesting, che corrisponde alla fase di posizionamento<br />

ottimizzato delle maschere <strong>per</strong> il taglio sulla pelle conciata, tale da<br />

massimizzarne l’area di utilizzo.<br />

Allo stato attuale, la fase di nesting è eseguita manualmente anche se<br />

alcune tecnologie <strong>per</strong> il nesting automatico sono state studiate ed in alcuni<br />

casi realizzate: nei sistemi a controllo semiautomatizzato descritti<br />

precedentemente, il nesting automatico è eseguito sulla base della<br />

mappatura dei difetti manuale.<br />

Lo svantaggio di tale sistema è la dipendenza della fase di nesting<br />

dall’o<strong>per</strong>azione di individuazione dei difetti, con gli svantaggi elencati in<br />

precedenza.<br />

137


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Il taglio<br />

Sono disponibili differenti tecniche di taglio automatico del pellame<br />

con buone prestazioni, come ad esempio: a getto ad acqua (water-jet) o a<br />

lama oscillante.<br />

I sistemi di taglio a getto d'acqua sono caratterizzati da velocità,<br />

precisione e flessibilità mentre i tavoli da taglio a lama oscillante eliminano<br />

la necessità di utilizzare le fustelle rendendoli particolarmente flessibili ed<br />

inoltre consentono un notevole risparmio di manodo<strong>per</strong>a e materiale.<br />

Sono qui ora proposte le soluzioni tecniche adottate da alcuni<br />

produttori di macchine <strong>nel</strong> settore, in particolare i sistemi di acquisizione<br />

dei difetti e i banchi di lavorazione mapping-nesting-cutting<br />

Sistemi di acquisizione dei difetti<br />

Nell’ambito industriale sono stati sviluppati prodotti <strong>per</strong><br />

l'acquisizione di contorni e difetti delle pelli "fuori linea", in modo da<br />

slegare questa fase della lavorazione dal taglio; inoltre alcuni modelli di<br />

138<br />

Figura 5.10 – Esempio di Nesting.


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

tavoli da taglio sono dotati di telecamera e del software necessari a svolgere<br />

queste o<strong>per</strong>azioni.<br />

Il software è in grado di riconoscere automaticamente il contorno<br />

delle pelli mentre l'o<strong>per</strong>atore può marcare i difetti e i buchi, identificando<br />

inoltre le aree di qualità della pelle al fine di garantire una maggiore qualità<br />

del prodotto tagliato e un minor spreco di materiale.<br />

Pertanto, questo tipo di soluzione <strong>per</strong>mette la digitalizzazione dei<br />

materiali, il riconoscimento automatico dei contorni e la marcatura delle<br />

aree di qualità.<br />

Precisione, efficienza, semplicità d'uso e integrazione con i sistemi di<br />

taglio automatico sono le caratteristiche che rendono questi macchinari un<br />

mezzo ideale <strong>per</strong> rendere più produttivo ed efficiente un sistema di taglio.<br />

L'uso di questi sistemi <strong>per</strong>mette di separare la fase di acquisizione da<br />

quella di piazzamento e taglio e di allocare in maniera diversa il <strong>per</strong>sonale.<br />

Il processo di produzione è diviso in tre fasi distinte, che possono<br />

essere svolte in luoghi e tempi diversi:<br />

a) La digitalizzazione dei materiali, marcatura difetti/aree di qualità<br />

L’o<strong>per</strong>atore esegue questa o<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> più lotti di pellame,<br />

preparandoli già <strong>per</strong> il piazzamento automatico sulla macchina di taglio.<br />

In questa fase normalmente si impiega <strong>per</strong>sonale es<strong>per</strong>to <strong>nel</strong><br />

riconoscimento dei difetti e <strong>nel</strong>la classificazione delle diverse aree del<br />

materiale in funzione della lavorazione da effettuare.<br />

La digitalizzazione prevede il riconoscimento automatico del<br />

contorno della pelle (o<strong>per</strong>azione eseguita tramite sistema di visione e<br />

software di analisi dell’immagine) e la marcatura manuale delle aree di<br />

qualità e dei difetti.<br />

Questa o<strong>per</strong>azione viene eseguita con uno speciale mouse ottico che<br />

<strong>per</strong>mette di lavorare direttamente sul materiale da acquisire in modo da<br />

ottenere la massima precisione ed efficienza <strong>nel</strong> procedimento, anche in<br />

questo caso il software della macchina assiste l'o<strong>per</strong>atore <strong>per</strong>mettendogli di<br />

svolgere molto rapidamente i diversi tipi di marcatura possibili.<br />

139


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

b) Il piazzamento automatico<br />

Dopo aver digitalizzato il pellame, è possibile passare al piazzamento<br />

automatico del materiale sul macchinario, in quanto il controllore della<br />

macchina da taglio, ha in memoria la mappatura dei difetti di ogni singola<br />

pelle e quindi può anche eseguire il nesting in modo automatico.<br />

c) Il taglio automatico<br />

In base alle esigenze produttive è possibile scegliere liberamente<br />

quali ordini tagliare, è sufficiente selezionare l'ordine e la macchina da taglio<br />

automaticamente caricherà i piazzamenti (calcolati in precedenza) e<br />

richiederà all'o<strong>per</strong>atore i materiali corrispondenti.<br />

In questa fase gli o<strong>per</strong>atori devono solamente posizionare il materiale<br />

e raccogliere i pezzi tagliati, è quindi possibile impiegare <strong>per</strong>sonale non<br />

specializzato.<br />

L’esecuzione delle tre fasi di lavorazione descritte qui sopra vengono,<br />

il più delle volte, svolte in un unico macchinario, infatti molte aziende<br />

produttrici, si sono occupate <strong>nel</strong>la realizzazione di macchine semiautomatiche<br />

<strong>per</strong> eseguire le tre fasi sequenziali in un unico sistema, con il<br />

vantaggio di ridurre i tempi di passaggio dei materiali tra le varie macchine,<br />

riducendone quindi il numero e velocizzando complessivamente il processo.<br />

E’ possibile distinguere due diversi livelli di automazione presenti tra<br />

le aziende del Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto:<br />

Livello base<br />

Generalmente il livello più basso di automazione lo ritroviamo <strong>nel</strong>le<br />

piccole aziende che puntano generalmente sulla produzione di alta qualità<br />

piuttosto che di elevata quantità: si trovano generalmente celle di lavoro<br />

dove le o<strong>per</strong>azioni sono eseguite prevalentemente dall’uomo come ad<br />

esempio il carico/scarico della pelle, il contrassegno delle zone difettate, il<br />

posizionamento delle fustelle, la revisione di eventuali scarti di pellame.<br />

140


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Queste o<strong>per</strong>azioni vengono prevalentemente svolte da un o<strong>per</strong>atore<br />

es<strong>per</strong>to munito di taglierina oppure con l’ausilio di una fustellatrice.<br />

Figura 5.11 – Fustelle <strong>per</strong> il taglio tramite pressa.<br />

Per la caratterizzazione dei difetti di norma la conceria fornitrice si<br />

regola su alcuni campioni in modo da caratterizzare che cosa deve essere<br />

considerato come difetto durante il controllo delle su<strong>per</strong>fici del manto e<br />

quindi informa tutti gli o<strong>per</strong>atori con cui allaccia dei rapporti circa gli<br />

standard di qualità adottati.<br />

Attualmente la quasi totalità delle ditte del settore si affidano in<br />

maniera univoca all’es<strong>per</strong>ienza visiva dell'o<strong>per</strong>atore che, anche se es<strong>per</strong>to ed<br />

attento, non può garantire un'azione efficiente e continuativa.<br />

Può quindi accadere che la presenza di un difetto non rilevato sul<br />

prodotto determini il reclamo del cliente e quindi una <strong>per</strong>dita d'immagine<br />

dell'azienda, oppure in linea di produzione, il ri-processamento della pelle,<br />

con conseguente deficit produttivo ed economico generato dalla ripresa.<br />

Considerando lo svolgimento di questa o<strong>per</strong>azione, anche in ambienti<br />

non adeguatamente illuminati, è evidente lo sforzo a cui sono sottoposti gli<br />

occhi dell'o<strong>per</strong>atore, che può quindi causare l’aumento della possibilità di<br />

errore o di svista soprattutto dopo molte ore di lavoro o dopo una<br />

successione eccessiva di manti del medesimo colore: è noto che l’occhio<br />

dopo molte ore di concentrazione <strong>nel</strong> medesimo oggetto manca di<br />

distinzione deì particolari.<br />

141


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Il secondo livello<br />

Questo sistema è costituito da due macchine separate: una macchina<br />

di taglio automatica di tipo cartesiano ed un sistema di visione e nesting.<br />

In queste celle di lavoro l'o<strong>per</strong>atore scansiona la pelle facendola scorrere<br />

davanti a se azionando a comando un nastro trasportatore, un proiettore laser si<br />

occupa di visualizzare il profilo delle forme da tagliare sul manto.<br />

L'o<strong>per</strong>atore, che implicitamente effettua la mappatura dei difetti,<br />

decide a sua discrezione la posizione delle forme virtuali che posiziona in<br />

genere tramite un mouse; una volta decisa la posizione della forma, questa<br />

viene memorizzata tramite una telecamera che ha il solo compito di<br />

registrare la forma della pelle e la posizione relativa delle forme virtuali.<br />

Tutte le informazioni vengono poi trasmesse alla macchina da taglio<br />

che in automatico riconosce la pelle e la sua orientazione sul piano tramite<br />

dei riferimenti ben precisi ed esegue il taglio.<br />

Sebbene il sistema sia piuttosto automatizzato e in un certo modo<br />

flessibile, non risolve i problemi relativi alla procedura di mappatura dei<br />

difetti e di nesting in quanto tutte le decisioni vengono dall’es<strong>per</strong>ienza e<br />

dall’abilità dell'o<strong>per</strong>atore.<br />

Prototipi e soluzioni commerciali <strong>per</strong> il settore<br />

Dallo studio effettuato si è riscontrato che è necessario intervenire in<br />

maniera decisa sulla fase di mappatura difetti e nesting, in quanto la fase di<br />

142<br />

Figura 5.12 – macchina di visione e nesting+cutting.


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

taglio, <strong>nel</strong>lo stato attuale presenta già un buon grado di automazione ed<br />

affidabilità.<br />

Recentemente sono stati sviluppati prototipi <strong>per</strong> l’acquisizione dei<br />

difetti, con risultati promettenti.<br />

Di seguito vengono presentati un prototipo realizzato <strong>per</strong> la<br />

mappatura dei difetti e un sistema attualmente commercializzato <strong>per</strong> il<br />

riconoscimento di questi; entrambi richiedono comunque ulteriori studi <strong>per</strong><br />

rendere completamente automatica il processo di mapping – nesting -<br />

cutting.<br />

Cella robotizzata <strong>per</strong> la rilevazione e mappatura automatizzata dei difetti<br />

su pelli conciate (AUTOMAP)<br />

Figura 5.13 – Cella robotizzata <strong>per</strong> la rilevazione dei difetti delle pelli conciate<br />

realizzata con finanziamenti dell’Unione Europea.<br />

Università di Padova - DIMEG Robotics<br />

Via Venezia 1<br />

35131 Padova - Italia<br />

www.mechatronics.it<br />

Il prototipo è stato sviluppato impiegando avanzata tecnologia<br />

elettronica e sistemi di visione artificiale con lo scopo di rimpiazzare le<br />

tradizionali o<strong>per</strong>azioni manuali usate <strong>per</strong> controllare i difetti della pelle e, in<br />

143


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

generale, <strong>per</strong> produrre prodotti finiti di alta qualità, minimizzando l’impiego<br />

di materiali di scarto.<br />

Il prototipo è costruito <strong>per</strong> funzionare con pelli animali di una<br />

larghezza di circa 700 mm., ma tale specifica finale del sistema si può<br />

adeguare alle differenti necessità delle industrie: 1200, 1500, 1800mm.<br />

L’identificazione e il riconoscimento dei difetti e l’analisi del colore<br />

del manto di pelle conciata sono fatte con l’ausilio di una camera CCD<br />

(Charge-coupled device, ossia dispositivo ad accoppiamento di carica) e un<br />

appropriato software.<br />

Il sistema di riconoscimento è collegato ad un adeguato programma di<br />

nesting flessibile <strong>per</strong> essere adattato a prodotti finali diversi e <strong>per</strong> essere<br />

interfacciato con i sistemi di taglio automatici esistenti, inoltre il software di<br />

nesting può essere collegato al disegno CAD del prodotto finale.<br />

Il risultato finale del progetto è stato un sistema in grado di compiere<br />

automaticamente, con flessibilità molto alta, l’intero processo di mappatura<br />

dei difetti delle pelli conciate e successivo nesting e taglio, in accordo con il<br />

programma di taglio connesso con ogni specifica produzione.<br />

La ricerca si è focalizzata sui seguenti contenuti:<br />

- definizione delle richieste e delle specifiche del sistema<br />

- progettazione di una stazione di visione artificiale<br />

- implementazione di un software di mappatura/nesting<br />

- progettazione e realizzazione del prototipo<br />

- test e analisi dei risultati<br />

Il prototipo sviluppato prevede l’impiego di due celle così costituite:<br />

Cella 1<br />

La prima cella è dedicata alla rilevazione e mappatura dei difetti;<br />

inoltre, essa fornisce le traiettorie di taglio attraverso l’uso di un software di<br />

nesting che dispone le maschere sul pellame; questa cella è composta<br />

principalmente da:<br />

144


- sottosistema di visione artificiale<br />

- software di riconoscimento dei difetti<br />

- software di nesting<br />

- parti meccaniche<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Cella 2<br />

La seconda cella acquisisce le traiettorie di taglio della prima ed<br />

esegue tutti i processi di taglio.<br />

Tale sistema fornisce le seguenti caratteristiche innovative:<br />

- Realizzazione di una scansione completa e veloce del manto di pelle,<br />

caratterizzando e immagazzinando direttamente l’immagine della<br />

pelle, fornita con la mappa degli eventuali difetti<br />

- Posizionamento automatizzato delle maschere e taglio della pelle<br />

ottimizzando la produttività e la qualità sulla base sia delle indicazioni<br />

dall’o<strong>per</strong>atore (che ha sempre la possibilità di intervenire sul<br />

processo), sia sulle basi dei difetti rilevati<br />

- Riorganizzazione dei tagli anche sulla base della qualità delle<br />

differenti aree: parti delle su<strong>per</strong>fici sul manto, sebbene con difetti,<br />

possono essere tagliate e usate <strong>per</strong> la realizzazione dei dettagli del<br />

manufatto finale che non saranno visibili<br />

- Combinazione della lettura dei difetti con l’analisi spettrofotometrica,<br />

aggiungendo quindi alla mappa dei difetti le informazioni sul colore.<br />

Analisi spettrofotometrica o colorimetrica<br />

L’introduzione di un sistema di analisi colorimetrica è utile non solo<br />

<strong>per</strong> tagliare la pelle, evitando i rispettivi difetti fisici, ma anche <strong>per</strong><br />

combinare le aree del manto che presentano analogie colorimetriche con<br />

altre aree, appartenenti o meno alla medesima produzione.<br />

Un metodo di analisi colorimetrica senza alcun dubbio efficace, ma<br />

costoso, consiste <strong>nel</strong>l’impiego di uno spettrometro di immagini.<br />

145


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Movimentando lo spettrometro di fronte all’oggetto da analizzare (o<br />

movimentando l’oggetto) viene quindi prodotta un’ immagine spettrale che<br />

contiene l’intera informazione di colore <strong>per</strong> ciascuna linea di pixel,<br />

rendendo possibile la realizzazione di una mappa della distribuzione del<br />

colore della pelle scansionata.<br />

Lo spettrometro acquisisce <strong>nel</strong>la banda spettrale da 500 a 1000 nm<br />

(near UV/ visibile / near IR) ed i risultati dell’analisi possono essere<br />

visualizzati sotto forma di istogrammi.<br />

Postazione di acquisizione e nesting (IntelliView di ATOM)<br />

ATOM S.p.A.<br />

Via Morosini, 6<br />

27029 Vigevano (PV)<br />

www.atom.it<br />

Un esempio di sistema attualmente in commercio <strong>per</strong> la mappatura<br />

dei difetti fuori linea è quello prodotto da ATOM, denominato Itelliview ® ,<br />

che <strong>per</strong>mette di separare la fase di piazzamento da quella del taglio della<br />

pelle o del cuoio.<br />

146<br />

Figura 5.14 – Sistema Intelliview ® di ATOM.


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Grazie al software di comando è possibile preparare su Itelliview ® il<br />

piazzamento ottimale dei pezzi di uno o più modelli di calzatura su un lotto<br />

di pelli, memorizzarlo <strong>nel</strong> computer e renderlo disponibile <strong>per</strong> il taglio di<br />

uno/più sistemi di taglio in continuo della stessa casa produttrice.<br />

Il <strong>per</strong>sonale es<strong>per</strong>to può quindi dedicarsi completamente alla fase<br />

“delicata” del piazzamento , mentre la fase di taglio può essere delegata ad<br />

altro <strong>per</strong>sonale non specializzato.<br />

Il proiettore ad alta luminosità consente un’ottima visibilità delle<br />

sagome da piazzare anche sulle pelli più “difficili” <strong>per</strong> colore o lucentezza<br />

della su<strong>per</strong>ficie, inoltre la telecamera ad alta risoluzione <strong>per</strong>mette di rilevare<br />

rapidamente il contorno della pelle, marcarne i difetti e le aree di qualità (se<br />

assistita dall’o<strong>per</strong>atore), al fine di fornire al software di nesting i dati<br />

necessari <strong>per</strong> l’ottimizzazione dei consumi del materiale.<br />

Il sistema di aspirazione di cui è provvisto il modello 1510 SC-MA<br />

consente di spianare gropponi <strong>per</strong> suole, <strong>per</strong>mettendo anche in questo caso<br />

di eseguire agevolmente acquisizione e nesting.<br />

5.2.2 Premonta/monta<br />

Le macchine premonta-monta sono progettate <strong>per</strong> montare in modo<br />

completo la punta della tomaia sul sottopiede applicato alla forma.<br />

E’ possibile evidenziare tre tipologie di macchine coerenti con<br />

tipologie produttive di differente complessità.<br />

Primo livello<br />

Comprende i sistemi di premonta-monta <strong>nel</strong>le loro versioni<br />

prevalentemente meccaniche.<br />

Secondo livello<br />

A questa categoria appartengono le macchine rivolte a prodotti<br />

confezionati con pellami e prodotti in similpelle, sono macchine<br />

semiautomatiche molto flessibili e regolabili.<br />

147


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Si utilizza su queste macchine un collante termoplastico, con iniettori<br />

in grado di soddisfare una grande varietà di modelli in quanto la loro forma<br />

può essere variata in funzione dello stile della punta (sfilata, rotonda o<br />

quadra) e dell’altezza del tacco.<br />

Il blocco iniettori è infatti disposto a ferro di cavallo, con elementi<br />

mobili im<strong>per</strong>niati sia in punta che sulle parti laterali ; tale mobilità consente<br />

un “tracciato modificabile”, in funzione dei profili della forma che si intende<br />

lavorare; inoltre la punta del blocco iniettori può ruotare attorno ad un<br />

<strong>per</strong>no; è estraibile ed intercambiabile a seconda del diverso disegno che ha<br />

la punta della calzatura.<br />

I due segmenti laterali dell’iniettore si predispongono<br />

automaticamente a seconda della forma in lavorazione e sono dotati di steli<br />

di distribuzione della colla .<br />

Terzo livello<br />

Comprende le tecnologie rivolte a rispondere al mercato del<br />

cosiddetto “Pronto Moda” e alle esigenze delle calzature di alta qualità.<br />

L’o<strong>per</strong>atore , in presenza di un modello caratterizzato da un certo<br />

stile, realizzato con definiti materiali e su una determinata forma, regola e<br />

predispone la macchina.<br />

Queste regolazioni possono essere memorizzate dalla macchina, che<br />

quindi può essere preprogrammata <strong>per</strong> ogni cambiamento di modello e/o di<br />

taglia, adeguando il profilo delle pinze e i <strong>per</strong>corsi seguiti dagli iniettori del<br />

collante.<br />

Queste registrazioni, eseguite durante le prove di modello, vengono<br />

richiamate al momento della produzione in modo da riprodotte esattamente<br />

le regolazioni imposte dall’o<strong>per</strong>atore.<br />

Rispetto alla tipologia di macchinari precedente, gli iniettori di queste<br />

macchine sono costituiti da due soli ugelli (uno <strong>per</strong> il lato sinistro del fondoscarpa<br />

e uno <strong>per</strong> il lato destro) il cui movimento è comandato dal sistema<br />

allo scopo di seguire con maggior precisione la linea di filo forma della<br />

calzatura in lavorazione, applicando una quantità controllata di adesivo<br />

148


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

esattamente <strong>nel</strong>la posizione richiesta.<br />

Questa tipologia di macchina è quella che è stata trovata in tutti i<br />

quattro calzaturifici che sono stati visitati <strong>per</strong> la raccolta dei dati sullo stato<br />

attuale dei sistemi produttivi.<br />

Per la lavorazione di una calzatura di qualità l’o<strong>per</strong>atore, oltre ad<br />

impostare la macchina in base allo stile del modello, agisce anche<br />

manualmente sulle leve che regolano il tiraggio e la centratura della tomaia<br />

sulla forma, allo scopo di evitare l’insorgenza di pieghe e posizionare il<br />

girocollo della calzatura <strong>nel</strong>la posizione richiesta.<br />

Per aiutare l’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong> lavoro di centraggio sulla forma possono<br />

essere presenti delle tacche di riferimento, oppure in alternativa è la<br />

macchina di premonta/monta stessa che tramite un puntatore laser<br />

visualizza dei riferimenti sulla forma (in questo modo inoltre non è<br />

necessario effettuare ulteriori lavorazioni sulla forma, che andrebbero ad<br />

aumentarne il costo, anche <strong>per</strong>ché questi riferimenti devono essere tracciati<br />

in modo preciso <strong>per</strong> poter essere utili all’o<strong>per</strong>atore).<br />

149


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

150<br />

Figura 5.15 – Una fase dell’o<strong>per</strong>azione di premonta/monta.<br />

Figura 5.16 – Foto del sistema di pinze tramite le quali si aggiusta la posizione della<br />

tomaia e la sua trazione.


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.17 – Foto degli ugelli che si occupano della deposizione del collante sul fondo<br />

della sacrpa.<br />

Figura 5.18 - Esempio di reticolo di riferimento tracciato tramite puntatore laser sula<br />

punta di uno stivale.<br />

151


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 5.19 – O<strong>per</strong>azione di regolazione manuale dell’azione delle pinze sulla tomaia<br />

eseguita dall’o<strong>per</strong>atore tramite apposite leve distribuite ai lati della macchina. Ogni leva<br />

regola la posizione di una pinza.<br />

Analizzando lo stato attuale dei macchinari <strong>per</strong> la premonta/monta<br />

presenti sul mercato è apparso che la flessibilità di tali sistemi è molto<br />

elevata e quindi <strong>per</strong>mette la lavorazione di tipologie di scarpa molto<br />

differenti, <strong>per</strong>mettendo quindi di adattarsi alla tipologia di produzione dei<br />

calzaturifici visitati, che è caratterizzata da alta variabilità di modelli e bassi<br />

volumi di produzione.<br />

Un aspetto critico che <strong>per</strong>ò è stato rilevati riguarda la relativa<br />

onerosità in termini di tempo <strong>per</strong> la programmazione della macchina (circa<br />

20 minuti <strong>per</strong> inserire i parametri necessari <strong>per</strong> la produzione di un nuovo<br />

modello) e l’intervento su ogni singola calzatura da parte dell’o<strong>per</strong>atore <strong>per</strong><br />

trovare la regolazione ottimale delle pinze che aggiustano la tensione della<br />

pelle.<br />

Allo scopo di ridurre i tempi di setup e rendere meno importante il<br />

contributo dell’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong> processo si è quindi pensato alla possibilità di<br />

152


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

dotare la macchina di un sistema di visione che consentisse di semplificare il<br />

posizionamento della tomaia sulla forma tramite l’azione delle pinze.<br />

Tale aggiunta andrebbe quindi ad configurarsi come un accessorio da<br />

applicare alle macchine già esistenti allo scopo di integrare il loro<br />

funzionamento, e ciò consentirebbe quindi di ridurre i tempi e i costi di<br />

sviluppo in quanto non sarebbe necessario stravolgere il sistema attuale di<br />

produzione.<br />

Il funzionamento di un tale sistema prevedrebbe le seguenti fasi:<br />

1) Acquisizione tramite sistema di visione dei contorni e della<br />

su<strong>per</strong>ficie di una tomaia montata da un o<strong>per</strong>atore es<strong>per</strong>to.<br />

Durante questa fase di setup il sistema provvederebbe ad<br />

acquisire e memorizzare la sequenza di regolazioni eseguite<br />

dall’o<strong>per</strong>atore, allo scopo di valutare la variabilità delle o<strong>per</strong>azione<br />

eseguite e, se possibile, individuare degli schemi di movimenti<br />

standard <strong>per</strong> semplificare le successive o<strong>per</strong>azioni di setup<br />

2) Una volta che il sistema ha acquisito la configurazione associata ad<br />

un montaggio corretto (o più montaggi, allo scopo di valutare la<br />

variabilità dell’o<strong>per</strong>azione), l’utilizzo della macchina può essere<br />

affidato ad un o<strong>per</strong>atore meno es<strong>per</strong>to, in quanto è il sistema che<br />

compie autonomamente il lavoro, agendo tramite il sistema di<br />

visione come feedback sulle regolazioni pre-impostate <strong>per</strong><br />

ottenere un montaggio corretto della tomaia. In questo modo<br />

infatti è il sistema di visione che consente di aggiustare le<br />

regolazioni <strong>per</strong> adattarsi alla normale variabilità di caratteristiche<br />

del pellame e degli altri componenti della scarpa, che, in quanto<br />

prodotti naturali e spesso lavorati a mano, non consentono di<br />

garantire delle caratteristiche <strong>per</strong>fettamente standard e<br />

invariabili.<br />

3) Compito dell’o<strong>per</strong>atore rimane quello di caricare la forma e la<br />

153


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

154<br />

relativa tomaia sulla macchina, in modo da consentire la corretta<br />

presa della pelle da parte delle pinze. E’ poi il sistema che si<br />

occu<strong>per</strong>à in automatico di garantire la precisione del montaggio.<br />

4) Per il passaggio ad un nuovo modello è sempre l’o<strong>per</strong>atore più<br />

es<strong>per</strong>to che si occupa di effettuare la prima regolazione del<br />

sistema, fatta la quale <strong>per</strong>ò egli potrà essere assegnato ad un'altra<br />

mansione, affidando l’utilizzo della macchina ad un o<strong>per</strong>atore<br />

meno qualificato.<br />

Per la realizzazione di un sistema di questo tipo si dovranno <strong>per</strong>ò<br />

risolvere alcuni problemi:<br />

- Necessità di sviluppare un sistema di visione e di illuminazione che<br />

garantisca risultati sempre ottimali anche al variare delle proprietà<br />

riflettenti delle varie tipologie di pellame impiegate <strong>per</strong> la confezione<br />

delle calzature<br />

- Sviluppo di un sistema di elaborazione immagini che <strong>per</strong>metta di<br />

valutare, oltre alla posizione della tomaia, anche lo stato della sua<br />

su<strong>per</strong>ficie ai fini di individuare eventuali pieghe non desiderate<br />

- Elevata adattabilità del sistema <strong>per</strong> adeguarsi alle variazioni delle<br />

proprietà fisiche del pellame, anche <strong>per</strong> il montaggio di uno stesso<br />

modello di scarpa (le caratteristiche del pellame possono variare<br />

molto a causa delle lavorazioni precedenti, delle condizioni di umidità<br />

e di tem<strong>per</strong>atura,…)<br />

Riguardo alle possibilità di realizzare un sistema così descritto, ci<br />

sono già state delle iniziative in tal senso, durante la metà degli anno ’90, da<br />

parte della ditta Molina & Bianchi in collaborazione con il Politecnico di<br />

Milano.<br />

Da questa collaborazione è nato un prototipo di sistema<br />

premonta/monta automatico assistito da sistema di visione realizzato tramite


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

3 videocamere, che è stato presentato anche in alcune fiere dedicate al<br />

settore e riscontrando un certo interesse.<br />

Allo stato attuale <strong>per</strong>ò lo sviluppo di tale prototipo non è più<br />

proseguito a causa degli elevati costi e della minore produttività rispetto al<br />

sistema tradizionale.<br />

5.2.3 Cardatura<br />

L’o<strong>per</strong>azione di cardatura viene fatta allo scopo di spianare la parte<br />

inferiore della calzatura e rimuovere la parte su<strong>per</strong>ficiale del pellame (detto<br />

“fiore” della pelle) allo scopo di favorire le successive o<strong>per</strong>azioni di<br />

incollaggio della suola.<br />

Tramite l’o<strong>per</strong>azione di spianamento infatti si rimuovono le pieghe<br />

della tomaia create dalle lavorazioni precedenti che altrimenti creerebbero<br />

dei fastidiosi inspessimenti irregolare sul fondo della calzatura.<br />

La rimozione dello strato su<strong>per</strong>ficiale della pelle (soprattutto in<br />

corrispondenza dei fianchi della scarpa) ha lo scopo di migliorare la presa<br />

del collante utilizzato <strong>per</strong> il fissaggio della suola.<br />

Questa lavorazione può essere fatta in modo manuale o tramite<br />

l’utilizzo di macchinari appositi.<br />

Nel primo caso le o<strong>per</strong>azioni che vengono eseguite sono:<br />

1) Tracciatura del bordo della suola sulla tomaia: un o<strong>per</strong>atore,<br />

tramite una matita bianca, dopo aver appoggiato con precisione la<br />

suola sulla tomaia, traccia una linea continua che delimita il bordo<br />

della suola. Questa linea sarà poi presa come riferimento<br />

dall’o<strong>per</strong>atore che esegue la cardatura vera e propria.<br />

2) Dopo aver tracciato la linea di riferimento, la suola viene tolta<br />

dalla scarpa, ed entrambe vengono posizionate sulla manovia. La<br />

corrispondenza suola-scarpa viene mantenuta lungo tutte le fasi<br />

successive allo scopo di evitare im<strong>per</strong>fezioni dovute alla<br />

155


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

156<br />

variabilità che possono essere presenti tra un prodotto e un altro,<br />

anche se entrambi sono uno stesso modello.<br />

3) Cardatura della tomaia: l’o<strong>per</strong>atore addetto alla cardatura, tramite<br />

l’ausilio di mole rotanti, esegue l’o<strong>per</strong>azione di spianatura e<br />

rimozione del “fiore” della pelle. Come riferimento limite, oltre il<br />

quale non deve essere toccata la tomaia, viene preso il segno<br />

tracciato dall’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong>la prima fase.<br />

Figura 5.20 – Tracciatura del bordo della sula sulla tomaia tramite una matita di colore<br />

bianco.


Figura 5.21 – Cardatura eseguita in modo manuale.<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Nel caso in cui la cardatura sia eseguita tramite una macchina<br />

automatica non è necessario tracciare il contorno della suola, in quanto la<br />

macchina esegue la spianatura e la rimozione del “fiore” della pelle in modo<br />

automatico in base ad un programma che deve essere comunque impostato<br />

sulla macchina.<br />

La programmazione di un o<strong>per</strong>azione di cardatura con un sistema<br />

automatico richiede circa 20-25 minuti, tempo che a volte può essere<br />

eccessivo dato il ridotto volume di produzione <strong>per</strong> modello.<br />

Per questo motivo la cardatura automatica è sfruttata solo <strong>per</strong><br />

calzature dalla geometria semplice (come le scarpe da uomo) o <strong>nel</strong> caso in<br />

cui la precisione richiesta non sia molto elevata; in tutti gli altri casi si<br />

preferisce la lavorazione manuale.<br />

Al fine di ridurre i tempi di setup delle macchine e quindi ampliare la<br />

convenienza di utilizzo dei sistemi automatici si è pensato ad un sistema che<br />

<strong>per</strong>metta di acquisire il contorno della suola, che definisce l’area all’interno<br />

157


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

della quale effettuare la lavorazione di cardatura, in modo semplice e veloce.<br />

Ciò consentirebbe infatti di <strong>per</strong>sonalizzare la programmazione della<br />

lavorazione <strong>per</strong> ogni coppia scarpa – suola, aumentando la precisione<br />

dell’o<strong>per</strong>azione e quindi rendendo conveniente la cardatura automatica<br />

anche <strong>per</strong> i modelli di calzatura che richiedono tolleranze di lavorazione più<br />

strette.<br />

A tal fine si è pensato di impiegare un braccio senso rizzato da<br />

utilizzare in modo analogo a quanto fa attualmente l’o<strong>per</strong>atore che si occupa<br />

di tracciare il contorno della suola sulla tomaia, con la differenza che in<br />

questo modo viene definito un <strong>per</strong>corso virtuale, che sarà utilizzato dal<br />

sistema automatico <strong>per</strong> definire i limiti della lavorazione.<br />

Una soluzione di questo tipo è stata ad esempio sviluppata<br />

dall’azienda Robot System s.r.l.; il sistema prevede l’utilizzo di un braccio<br />

sensorizzato tipo Microscribe prodotto da Immersion (www.immersion.com,<br />

vedi figura 5.22) <strong>per</strong> l’acquisizione del contorno della lavorazione, questa<br />

acquisizione viene fatta fissando la forma con un sistema di aggancio<br />

apposito che consente di mantenere i riferimenti tra contorno e forma<br />

quando questa viene spostata dalla stazione di acquisizione alla stazione di<br />

lavoro.<br />

L’o<strong>per</strong>azione di digitalizzazione del contorno viene fatta <strong>per</strong> la taglia<br />

più piccola e <strong>per</strong> quella più grande <strong>per</strong> uno stesso modello di calzatura, lo<br />

sviluppo in serie <strong>per</strong> gli altri numeri viene poi fatto autonomamente dal<br />

software.<br />

In figura 5.23 è invece visibile un sistema simile sviluppato da Actis,<br />

sempre facendo sempre uso del braccio sensorizzato Microscribe di<br />

Immersion.<br />

In questo caso il contorno viene definito <strong>per</strong> punti, presi circa ogni 1<br />

cm e a coppie, infatti mentre uno definisce il limite della lavorazione l’altro<br />

è utilizzato <strong>per</strong> definire l’angolo con cui deve lavorare l’utensile della<br />

cardatrice, informazione necessario <strong>per</strong> ottenere la maggior precisione<br />

possibile <strong>per</strong> la lavorazione.<br />

158


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.22 – Esempio di braccio tastatore 3D Microscribe di Immersion. Le possibilità di<br />

movimento sono garantite da una struttura a 5 assi, la precisione di lavoro può arrivare a<br />

0.05 mm con una ripetibilità di 0.13 mm e una velocità di campionamento di 1000 punti al<br />

secondo. L’area di lavoro disponibile è una sfera di circa 1.5 m di diametro.<br />

Figura 5.23 – Sistema di programmazione della cardatura di Actis.<br />

159


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

L’o<strong>per</strong>azione di acquisizione può essere portata a termine da un<br />

o<strong>per</strong>atore es<strong>per</strong>to in un tempo minimo di circa 2 minuti e quindi tale<br />

o<strong>per</strong>azione viene fatta solo <strong>per</strong> un esemplare <strong>per</strong> ogni modello e taglia di<br />

scarpa.<br />

Poiché l’acquisizione non è fatta <strong>per</strong> ogni singola calzatura le<br />

lavorazioni precedenti devono essere eseguite in modo da ridurre la<br />

variabilità del risultato al momento della cardatura (inoltre deve essere<br />

garantita la <strong>per</strong>fetta aderenza tra tomaia e forma in quanto la presenza di un<br />

certo lasco produrrebbe degli spostamenti imprevisti della pelle a contatto<br />

con l’attrezzatura <strong>per</strong> la cardatura, causando un allontanamento del bordo<br />

della lavorazione dal limite imposto)<br />

Per ridurre il tempo richiesto <strong>per</strong> la digitalizzazione e quindi poterla<br />

eseguire <strong>per</strong> ogni singola calzatura è possibile pensare di sfruttare il disegno<br />

CAD della scarpa da cui ricavare gli angoli da rispettare durante la<br />

lavorazione, evitando quindi di dover acquisire anche questa informazione<br />

dalla calzatura.<br />

L’informazione sull’angolo può infatti essere considerata come<br />

costante <strong>per</strong> tutte le calzature, a parità di modello e di taglia, in quanto è un<br />

fattore meno critico rispetto al bordo limite della lavorazione, che invece<br />

viene digitalizzato <strong>per</strong> ogni singola scarpa (rimane comunque la possibilità<br />

di limitare l’o<strong>per</strong>azione di acquisizione a solo un esemplare <strong>per</strong> quei modelli<br />

che richiedono tolleranze di lavorazione meno strette).<br />

In alternativa al modello CAD <strong>per</strong> la definizione della geometria della<br />

scarpa da cui ricavare gli angoli della lavorazione si può pensare di utilizzare<br />

uno scanner 3D fissato al braccio impiegato <strong>per</strong> la digitalizzazione.<br />

Non sarebbe inoltre necessario eseguire questa o<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> ogni<br />

scarpa, in quanto sarebbe sufficiente effettuarla solo su un campione al fine<br />

di realizzare il modello virtuale da prendere come riferimento <strong>per</strong> tutte le<br />

altre calzature.<br />

In figura 5.24 è possibile vedere il tastatore Microscribe di Immersion<br />

su cui è montata la testa laser Microscan.<br />

160


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.24 – Braccio tastatore Microscribe di Immersion a 6 gradi di libertà provvisto di<br />

sistema di acquisizione laser Microscan <strong>per</strong> la digitalizzazione senza contatto degli<br />

oggetti. Il sistema può acquisire fino a 28000 punti al secondo con una densità di 0.1 mm.<br />

Complessivamente quindi la serie di o<strong>per</strong>azioni che dovrebbero<br />

essere compite in un stazione di lavoro automatica dotata di braccio senso<br />

rizzato sono:<br />

1) Posizionamento della forma, su cui è stata già fissata la tomaia,<br />

sulla cardatrice automatica<br />

2) Acquisizione del contorno della suola tramite il braccio<br />

sensorizzato<br />

3) Avvio dell’o<strong>per</strong>azione di cardatura automatica. Se la macchina è<br />

prevista di 2 stazioni <strong>per</strong> il carico/scarico della scarpa è possibile<br />

pensare di eseguire, contemporaneamente alla lavorazione, la<br />

digitalizzazione del contorno suola <strong>per</strong> un'altra calzatura, in modo<br />

da compiere tale fase in tempo mascherato<br />

161


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Compressivamente quindi la cardatura può essere affidata ad una<br />

singolo o<strong>per</strong>atore, mentre allo stato attuale tale o<strong>per</strong>azione ne impiega due.<br />

Avendo inoltre digitalizzato in modo preciso l’area interessata è anche<br />

possibile pensare di eseguire in modo automatico anche l’incollaggio<br />

(o<strong>per</strong>azione già possibile con alcuni modelli di cardatrice/incollatrice<br />

automatica già in commercio), consentendo quindi di eliminare anche<br />

qualcuna delle fasi successive.<br />

Tramite il braccio sensorizzato è inoltre possibile acquisire contorni<br />

che non sono definiti da un'unica linea chiusa, come ad esempio <strong>nel</strong> caso<br />

della lavorazione dei sandali; inoltre possono essere studiati dei metodi che<br />

consentano di specificare, o tramite un input dato dal braccio sensorizzato o<br />

preventivamente sul modello CAD, delle aree sulle quali l’o<strong>per</strong>azione di<br />

cardatura deve essere più profonda e le aree dove invece deve essere<br />

eseguita solo su<strong>per</strong>ficialmente.<br />

Per quanto riguarda le macchine automatiche <strong>per</strong> la cardatura si<br />

possono distingue due categorie, quelle realizzate appositamente <strong>per</strong> tale<br />

o<strong>per</strong>azione e quelle che sfruttano una particolare attrezzatura montata su un<br />

braccio robotico.<br />

Cardatrici automatiche<br />

Sono provviste di teste robotizzate (in genere a 5 assi di movimento)<br />

su cui è fissato l’elettromandrino che mette in rotazione la fresa <strong>per</strong> la<br />

cardatura.<br />

Sono in genere provviste di due stazioni di lavoro in modo che mentre<br />

una esegue la lavorazione su una scarpa, sull’altra è possibile effettuare<br />

l’o<strong>per</strong>azione di scaricamento del prodotto lavorato e caricamento del<br />

prodotto da lavorare.<br />

162


Figura 5.25 – Sistema <strong>per</strong> la cardatura automatizzata.<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Bracci robotizzati <strong>per</strong> la cardatura<br />

L’o<strong>per</strong>azione di cardatura è fatta tramite delle attrezzature montate<br />

sulla flangia tool di robot industriali.<br />

Esistono vari esempi di sistemi che adottano questa soluzione; in<br />

figura 5.26 si può vedere il robot <strong>per</strong> la cardatura automatica realizzato<br />

presso l’impianto pilota <strong>nel</strong> Laboratorio di Vigevano dell’ITIA-CNR.<br />

Lo stesso robot può essere usato anche <strong>per</strong> l’o<strong>per</strong>azione di incollaggio<br />

in quanto è sufficiente cambiare l’attrezzatura montata.<br />

La Robot System propone invece dei sistemi automatici che sono già<br />

correntemente impiegati in alcune installazioni industriali <strong>per</strong> la produzione<br />

di calzature con suola in gomma.<br />

Nelle figure 5.27, 5.28, 5.29 e 5.30 si può vedere un esempio di<br />

lavorazione realizzata tramite questi robot, in particolare si possono<br />

individuare le seguenti fasi:<br />

163


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

- Esecuzione della lavorazione di cardatura in corrispondenza del<br />

bordo sella suola tramite una fresa di piccole dimensioni allo scopo<br />

di garantire una maggiore precisione<br />

- Ripresa della lavorazione tramite una fresa di maggiori dimensioni<br />

<strong>per</strong> velocizzare la lavorazione<br />

- Spianatura della parte inferiore della scarpa allo scopo di eliminare<br />

le pieghe formate durante la fase di monta/premonta tramite la<br />

stessa fresa di grosse dimensioni usata <strong>per</strong> la lavorazione precedente<br />

- Deposizione del collante sul fondo e sui bordi della tomaia in<br />

corrispondenza delle zone su cui è stata eseguita la cardatura<br />

Figura 5.26 – Braccio robotico con attrezzatura <strong>per</strong> la cardatura automatizzata realizzato<br />

presso il centro ricerche ITIA-CNR.<br />

164


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.27 – Cardatura del fianco scarpa realizzata con fresa di piccole dimensioni.<br />

Figura 5.28 – Ripresa della cardatura del fianco scarpa con fresa di grandi dimensioni.<br />

165


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

166<br />

Figura 5.29 – Spianatura del fondo scarpa.<br />

Figura 5.30 – Spalmatura del collante.


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Un’ulteriore tipologia di sistemi <strong>per</strong> la cardatura automatica è<br />

rappresentata dalle macchine che non utilizzano delle frese <strong>per</strong> rimuovere<br />

la pelle in eccesso, ma fanno invece ricorso ad un raggio laser ad elevata<br />

potenza.<br />

Un esempio di tale sistema è quello proposto da Brustia & C S.p.A.<br />

che propone la cardatrice laser RL500, presentata in figura 5.31.<br />

La macchina è dotata di due stazioni di lavoro, in modo da poter<br />

effettuare le o<strong>per</strong>azioni di carico/scarico mentre l’altra stazione è occupata<br />

con una lavorazione.<br />

La programmazione dell’area sulla quale il laser deve compiere la<br />

cardatura è fatta tramite un puntatore laser comandato da un mouse che<br />

l’o<strong>per</strong>atore posiziona nei punti che definiscono il limite esterno della<br />

cardatura (vedi figura 5.32).<br />

L’ampiezza dell’area che è interessata dall’azione del laser viene<br />

invece definita successivamente dopo aver acquisito tutto il contorno della<br />

suola.<br />

Una volta impostata l’area che deve essere lavorata può essere avviata<br />

la macchina, che provvederà a muovere il laser ad alta potenza <strong>per</strong> coprire<br />

tutta l’area reimpostata, in figura 5.33 è possibile vedere un momento di<br />

questa o<strong>per</strong>azione.<br />

Al termine della lavorazione la scarpa può essere tolta dalla macchina<br />

e tramite una spazzola rotante si può togliere la patina di bruciatura lasciata<br />

sulla pelle dall’azione del laser, il risultato finale è mostrato <strong>nel</strong>la figura 5.34.<br />

167


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Figura 5.31 – Cardatrice automatica RL500 di Brustia & C S.p.A. a fascio laser.<br />

168<br />

Figura 5.32 – Definizione dell’area da cardare.


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.33 – Fase dell’o<strong>per</strong>azione di cardatura con raggio laser.<br />

Figura 5.34 – Risultato finale dell’o<strong>per</strong>azione di cardatura tramite raggio laser.<br />

169


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

5.2.4 Forno<br />

Generalmente lungo la linea di produzione della scarpa, si incontrano<br />

diverse stazioni di lavoro precedute da un forno, generalmente impiegato<br />

<strong>per</strong> rilassare la pelle e riattivare il collante <strong>nel</strong>le scarpe.<br />

Un o<strong>per</strong>atore si occupa del carico e scarico delle scarpe all’interno<br />

del forno.<br />

Una possibile soluzione <strong>per</strong> ridurre il tempo di carico e scarico e<br />

quindi l’impiego dell’o<strong>per</strong>atore, è automatizzare tale fase: si potrebbe<br />

pensare all’impiego di un robot antropomorfo (vedi figura 5.35) dotato di<br />

guida mobile <strong>per</strong> lo spostamento all’interno della manovia, il quale si<br />

occu<strong>per</strong>ebbe delle o<strong>per</strong>azioni di carico/scarico, oltre a poter essere<br />

impiegato anche in altre o<strong>per</strong>azioni.<br />

170<br />

Figura 5.35 – Forno Elettrotecnica B.C. e Robot antropomorfo Adept Vi<strong>per</strong>


5.2.5 Lucidatura<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

La fase della lucidatura, attualmente viene eseguita a fine linea di<br />

produzione durante o prima quella di finissaggio.<br />

Questa o<strong>per</strong>azione attualmente non richiede un elevato grado di<br />

es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong> la maggior parte delle calzature prodotte e prevede l’impiego<br />

di semplici spazzole con diverse caratteristiche a seconda del pellame.<br />

Come possibile soluzione, si potrebbe pensare di sviluppare una cella<br />

robotizzata dove questa o<strong>per</strong>azione venga svolta da un robot antropomorfo,<br />

(eventualmente il medesimo impiegato <strong>per</strong> il carico e scarico del forno) in<br />

quanto sarebbe sufficiente utilizzare i file CAD della scarpa <strong>per</strong> fornire al<br />

robot il profilo da seguire durante l’o<strong>per</strong>azione.<br />

L’impiego di un robot, prevede lo studio di un possibile sistema di<br />

presa della scarpa, in quanto la fase di lucidatura, essendo appunto a fine<br />

processo, è priva di forma: questo rappresenterebbe il maggior ostacolo<br />

progettuale.<br />

Un esempio di realizzazione lo si può trovare <strong>nel</strong>la linea<br />

automatizzata della mini fabbrica realizzata presso il CNR di Vigevano.<br />

Figura 5.36 – Spazzolatrice automatica – Esempio realizzato CNR Vigevano<br />

171


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

5.2.6 Packaging<br />

L’o<strong>per</strong>azione di packaging avviene <strong>nel</strong>la parte finale della linea di<br />

produzione. Generalmente questa o<strong>per</strong>azione può venire eseguita anche da<br />

<strong>per</strong>sonale non es<strong>per</strong>to in quanto l’o<strong>per</strong>azione consiste <strong>nel</strong> riporre all`<br />

interno della scatola il paio di scarpe e gli accessori a corredo, quali un<br />

sacchetto e i certificati di originalità del prodotto.<br />

Risulta essere <strong>per</strong>ò un o<strong>per</strong>azione delicata in quanto ogni cliente<br />

dichiara le proprie specifiche <strong>per</strong> l’inscatolamento: numero fogli di carta da<br />

utilizzare, posizione delle scarpe, posizione del sacchetto e dei certificati di<br />

originalità all’ interno della confezione, etc.<br />

Questa fase potrebbe essere automatizzata tramite un manipolatore<br />

antropomorfo con un eventuale sistema di visione.<br />

Per effettuare comunque una automatizzazione occorrerebbe<br />

standardizzare alcune o<strong>per</strong>azioni <strong>per</strong> l’incartamento, progettare un utensile<br />

appropriato <strong>per</strong> ogni tipo di scarpa (sandali, decolté, stivali, etc.) <strong>per</strong> riuscire<br />

ad afferrare le scarpe senza rovinarne il pellame.<br />

Un possibile intervento che è invece possibile proporre <strong>per</strong> sgravare<br />

l’o<strong>per</strong>atore di alcune o<strong>per</strong>azioni sarebbe quello di affiancare un dispositivo<br />

che consenta di “appallottolare” (secondo alcune geometrie reimpostate) i<br />

fogli di carta che poi dovranno essere posti <strong>nel</strong>le scatole.<br />

172<br />

Figura 5.37 – Robot <strong>per</strong> il packaging


5.3 GESTIONE QUALITA’<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Il controllo della qualità del prodotto rappresenta una parte<br />

fondamentale <strong>nel</strong>la produzione della scarpa d’alta moda.<br />

Ogni singola fase generalmente viene controllata dagli o<strong>per</strong>atori<br />

durante la fase di lavorazione, ma è risaputo che il controllo viene eseguito<br />

solo saltuariamente, sia <strong>per</strong> un fattore di stanchezza da parte dell’o<strong>per</strong>atore,<br />

sia <strong>per</strong> un fattore d’ines<strong>per</strong>ienza dovuta al <strong>per</strong>sonale poco qualificato, sia <strong>per</strong><br />

i tempi d’esecuzione del prodotto che devono essere rapidi e conclusi in<br />

tempi ben determinati.<br />

Il controllo del prodotto viene eseguito non solo in linea, ma anche<br />

fuori linea, direttamente <strong>nel</strong> magazzino prodotti finiti, con controlli a<br />

campione sui lotti.<br />

Un controllo che viene tralasciato <strong>per</strong> lo più delle volte, è il controllo<br />

dei semilavorati provenienti da aziende fornitrici, con la conseguente<br />

possibilità di ritrovare pezzi difettati in manovia, che comportano una<br />

ripresa del prodotto.<br />

5.3.1 Difetti sui componenti<br />

Un sistema utile <strong>per</strong> aumentare la qualità del prodotto finale e<br />

aumentare la certezza <strong>nel</strong>l’utilizzare prodotti che rispecchiano le dimensioni<br />

del prototipo iniziale al 100%, ne verrebbe dall’impiego di scanner 3D e di<br />

sistemi di visione all’interno del processo produttivo, sia <strong>per</strong> la<br />

componentistica in ingresso al processo, sia <strong>per</strong> il controllo durante le fasi di<br />

assemblaggio <strong>nel</strong>la manovia.<br />

Attualmente il controllo qualità dei semilavorati avviene durante la<br />

fase di montaggio della scarpa, dove ogni singolo o<strong>per</strong>atore controlla durate<br />

la fase di lavorazione, che i vari componenti corrispondano come dimensioni<br />

ed estetica al prototipo iniziale.<br />

Attualmente, sistemi di controllo dei componenti sono presenti in<br />

molteplici campi industriali, dall’automotive all’industria dell’occhiale fino<br />

173


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

al campo medico.<br />

Un esempio di controllo del materiale in ingresso tramite sistema di<br />

visione è il prototipo <strong>per</strong> l’industria dell’occhiale che è stato progettato<br />

presso il laboratorio di robotica del DIMEG, Università di Padova.<br />

Tale sistema consiste <strong>nel</strong>la cella robotizzata schematizzata in<br />

figura.5.38.<br />

Un nastro trasportatore con le componentistiche dell’occhiale<br />

(stanghette, viti, naselli, etc.) scorre sotto una telecamera che svolge la<br />

funzione di riconoscimento degli oggetti.<br />

Il manipolatore preleva il pezzo e lo deposita sopra un piano di<br />

misura in cui vengono rilevate le dimensioni e le caratteristiche dell’oggetto,<br />

in seguito il sistema provvede a valutare se il componente è conforme alle<br />

specifiche e automaticamente scarta il materiale difettato.<br />

Questa o<strong>per</strong>azione originariamente veniva effettuata da uno o più<br />

o<strong>per</strong>atori con un controllo randomizzato dei pezzi, con tutti gli svantaggi di<br />

un controllo effettuato da una <strong>per</strong>sona (stanchezza visiva, ines<strong>per</strong>ienza, ecc).<br />

Tramite la cella robotizzata invece l’ispezione può venire effettuata<br />

fuori linea oppure in linea e su tutto il lotto dei pezzi, al fine di avere una<br />

certezza del 100% dei semilavorati immessi <strong>nel</strong>la linea di assemblaggio.<br />

Uno scanner 3D può essere utilizzato <strong>per</strong> il controllo dimensionale,<br />

oppure <strong>per</strong> il reverse engineering <strong>nel</strong> caso si intenda replicare dei<br />

componenti già esistenti.<br />

174


Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Figura 5.38 – Cella robotizzata <strong>per</strong> il settore dell’occhiale realizzata con finanziamenti<br />

della regione veneto<br />

Università di Padova - DIMEG Robotics<br />

Via Venezia 1<br />

35131 Padova - Italia<br />

www.mechatronics.it<br />

175


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Esistono diversi casi in cui vengono utilizzati gli scanner 3D, ad<br />

esempio <strong>nel</strong> campo odontoiatrico <strong>per</strong> la creazione delle protesi dentarie.<br />

L’azienda danese 3Shape A/S produce uno scanner trasportabile di<br />

piccole dimensioni che riesce ad acquisire velocemente circa 150.000 punti<br />

in 25 secondi con un precisione di 0.1mm; il software in dotazione <strong>per</strong>mette<br />

inoltre di interfacciarsi con la maggior parte dei programmi di CAD.<br />

La stessa azienda produce una soluzione specifica <strong>per</strong> il settore<br />

3 Shape A/S<br />

Holmens kanal 7,4<br />

1060 Copenhagen K Denmark<br />

info@3shape.com<br />

www.3shape.com<br />

La stessa azienda produce anche una soluzione specifica <strong>per</strong> il settore<br />

calzaturiero predisposta alla misurazione dimensionale della scarpa: 3D Last<br />

System .<br />

Questo sistema <strong>per</strong>mette il controllo del volume della scarpa, la<br />

lunghezza del fondo e <strong>per</strong>mette di verificare se le tolleranze del prodotto<br />

realizzato corrispondono a quelle del disegno CAD.<br />

176<br />

Figura 5.39 – Dental 3D Scanner D-640 <br />

Figura 5.40 – 3D Last System


5.3.2 Prodotto finito<br />

Brustia & C. s.p.a.<br />

Via G. Uberti 11,<br />

Vigevano(Pv) - Italia<br />

info@brustia.it<br />

www.brustia.it<br />

Figura 5.41 – Cabina raggi RX AB 160<br />

Capitolo V – Soluzioni proposte<br />

Il controllo di qualità può essere fatto anche tramite particolari<br />

macchine che consentono di evidenziare eventuali anomalie di<br />

fabbricazione quali ad esempio la fuoriuscita di chiodi: una sistema di<br />

questo tipo attualmente in commercio è la cabina AB160 a raggi Rx fornita<br />

dalla Brustia & C. S.p.a.<br />

Questa macchina <strong>per</strong>mette di ispezionare prodotti con forme e<br />

dimensioni differenti (ad esempio:. tomaie, suole, tacchi, sottopiedi,<br />

scarpe/stivali anche già inscatolati, borse etc. etc.) fatte transitare all'interno<br />

del sistema <strong>per</strong> mezzo di un nastro trasportatore che può essere integrato su<br />

una linea esistente di produzione.<br />

177


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

Le applicazioni tipiche sono l’identificazione delle anomalie <strong>nel</strong><br />

prodotto, ad esempio la presenza di frammenti di aghi rotti durante le<br />

cuciture, chiodi o graffette di fissaggio <strong>nel</strong> sottopiede, semenze/chiodi non<br />

ribattuti durante il montaggio, etc.<br />

Altro impiego tipico è la verifica del prodotto alle conformità agli<br />

standard di produzione, ad esempio l’assenza o la quantità di semenze <strong>per</strong> il<br />

montaggio boetta/fianchi, alla quantità e lunghezza dei chiodi/viti <strong>per</strong> il<br />

fissaggio tacchi, il posizionamento e le dimensioni della lamina <strong>nel</strong><br />

sottopiede, etc.<br />

Allo stato attuale, il controllo viene affidato all’o<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong>la fase<br />

finale di finissaggio della scarpa, controllo non sempre possibile e non<br />

sempre affidabile, visto la dipendenza dalla sensibilità di ogni singolo<br />

o<strong>per</strong>atore e il fatto che alcuni dei difetti sono interni alla scarpa e quindi non<br />

direttamente visibili.<br />

Quindi l’impiego di un macchinario con software automatico di<br />

riconoscimento velocizzerebbe questa o<strong>per</strong>azione e renderebbe più certe le<br />

verifiche.<br />

Figura 5.42 – Esempi di immagini visualizzate dalla cabina raggi RX AB 160<br />

178


Capitolo VI<br />

CONCLUSIONI<br />

Il progetto, come è stato sviluppato, ha consentito di realizzare una<br />

panoramica complessiva sullo stato dell’arte del settore calzaturiero del<br />

Metadistretto <strong>Calzaturiero</strong> Veneto, con un’analisi critica dei sistemi logistici<br />

e dei sistemi attualmente impiegati <strong>per</strong> la produzione.<br />

Dall’analisi dettagliata del processo produttivo, sono state evidenziate<br />

le varie fasi del processo e analizzate in ogni singola parte, valutando il<br />

livello di automazione presente <strong>nel</strong>le aziende coinvolte e il livello di<br />

automazione offerto dalle aziende produttrici di macchinari <strong>per</strong> calzaturifici.<br />

E’ stato riscontrato che <strong>per</strong> poter sfruttare <strong>nel</strong> migliore dei modi le<br />

possibilità di automazione e quindi godere pienamente di tutti i vantaggi<br />

derivanti, sarebbe necessaria una riorganizzazione di tutta la filiera<br />

produttiva, allo scopo di standardizzare il più possibile quei componenti che<br />

non forniscono un valore aggiunto caratterizzante <strong>per</strong> il prodotto.<br />

L’utilizzo di parti standard <strong>per</strong>metterebbe infatti di semplificare le<br />

o<strong>per</strong>azioni di setup delle macchine e di automatizzare alcune fasi delle<br />

lavorazioni che altrimenti risulterebbero essere troppo rigide se si cercasse<br />

di replicare i metodi di produzione attuali.<br />

Ulteriori vantaggi deriverebbero da un coinvolgimento di tutta la<br />

filiera produttiva, con l’introduzione della tracciabilità completa della<br />

calzatura, partendo dalle fasi di lavorazione dei componenti, <strong>per</strong> passare<br />

successivamente a seguirne il <strong>per</strong>corso lungo la linea produttiva, fino ad<br />

arrivare alla spedizione al cliente del prodotto finito.<br />

Si potrebbe ottenere ciò assegnando un codice a tutti i vari<br />

componenti, da collegare poi ad un identificativo inserito <strong>nel</strong>la forma (ad<br />

esempio tramite tecnologia RFID) sulla quale sarà poi montata la calzatura.<br />

Sfruttando questa tracciabilità sarebbe possibile ottimizzare<br />

l’organizzazione del magazzino dei componenti di montaggio delle calzature<br />

con lo scopo di razionalizzare la fase di preparazione delle cassette, che<br />

179


<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong> <strong>per</strong> l’automazione del settore calzaturiero<br />

contengono i vari componenti delle calzature.<br />

La tracciabilità è solamente il primo passo che va affrontato <strong>per</strong><br />

analizzare con metodo scientifico il flusso dei prodotti all’interno della linea<br />

di produzione allo scopo di ottenere dei dati statistici, indispensabili <strong>per</strong><br />

riconoscere e quantificare problemi ed inefficienze non facilmente<br />

individuabili se non si considerano i flussi in maniera aggregata.<br />

180<br />

Figura 6.1 - Esempio di RFID.<br />

La predisposizione di un sistema di qualità su tutta la filiera abbinato<br />

alla tracciabilità del prodotto <strong>per</strong>metterebbe di avere in ingresso ai<br />

calzaturifici dei prodotti certificati, allo scopo di avere dei semilavorati<br />

esenti da difetti, cosi da introdurli direttamente <strong>nel</strong>la linea di produzione<br />

senza il <strong>per</strong>icolo che il difetto venga riscontrato durante il montaggio,<br />

causando <strong>per</strong>dite produttive.<br />

Questo sistema comporterebbe una rigidità <strong>nel</strong>la fornitura<br />

mantenendo al contempo flessibilità <strong>nel</strong>la realizzazione del prodotto finale.<br />

La riorganizzazione della produzione dovrebbe interessare anche le<br />

aziende committenti, ad esempio una ridefinizione del sistema di<br />

inscatolamento del prodotto finito implicherebbe la possibilità di riutilizzare<br />

l’imballaggio delle calzature e <strong>nel</strong> contempo <strong>per</strong>metterebbe di ridurre la


Capitolo VI - Conclusioni<br />

complessità della confezione consegnata al cliente finale, con vantaggi in<br />

termini di: costi, impatto ambientale e trasporto.<br />

Tutte le soluzioni presentate <strong>nel</strong> progetto, possono essere prese come<br />

spunto <strong>per</strong> cercare di far fronte alla crisi economica <strong>nel</strong> settore dovuta alla<br />

crescita dei mercati emergenti del sud-est asiatico ed alla sempre più scarsa<br />

offerta di manodo<strong>per</strong>a specializzata.<br />

Dalle interviste è emerso che l’introduzione di eventuali innovazioni<br />

<strong>nel</strong>la produzione e <strong>nel</strong>la logistica, sono prese con un certo scetticismo,<br />

questo dovuto probabilmente alla realtà quasi artigianale della produzione<br />

di scarpe.<br />

Da questo progetto di ricerca si possono trarre due strategie di<br />

sviluppo futuro <strong>per</strong> il settore calzaturiero: la prima consiste <strong>nel</strong> trovare delle<br />

soluzioni automatizzate <strong>per</strong> migliorarne il sistema di produzione esistente,<br />

delle innovazioni che quindi si prestino ad asservire le o<strong>per</strong>azioni manuali;<br />

la seconda possibilità consiste <strong>nel</strong> riorganizzare tutta la filiera produttiva e il<br />

ciclo stesso, creando stazioni di lavoro completamente automatizzate in cui<br />

l’uomo ha la funzione di su<strong>per</strong>visore e non è direttamente responsabile della<br />

realizzazione del prodotto.<br />

181

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