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A venti anni dalla scomparsa <strong>di</strong> Tadeusz Kantor questoprogetto non intende proporsi soltanto come un ricordoe un doveroso omaggio al grande regista polacco, masoprattutto è l’occasione per far conoscere, portareavanti e premiare, con le nuove generazioni, la sua idea<strong>di</strong> ricerca nel e attraverso il teatro.Molte cose sono state scritte e si potrebbero scrivere sullasua poetica, sulla regia, gli attori e gli oggetti, a iniziareda quella magnetica “fascinazione della materia nellasua elementarietà” che si spinge fino alla contrad<strong>di</strong>zione,alla <strong>di</strong>sgregazione, all’annientamento. Ma ciò che è piùimportante sottolineare è il bisogno tuttora stringente <strong>di</strong>porsi domande, eludere risposte consolatorie e ipocrisie,riflettere sugli inelu<strong>di</strong>bili interrogativi della vita, dellamorte, del senso. Qui ed ora. Nel visionario e lucidoincontro fra filosofia e drammaturgia.Massimiliano Finazzer FloryAssessore alla Cultura del Comune <strong>di</strong> MilanoTadeusz Kantor (Wielopole 1915 – Cracovia 1990) non è stato solo unodei più geniali uomini <strong>di</strong> teatro del Novecento, ma anche un infaticabileinnovatore delle arti visive, un ardente continuatore delle avanguar<strong>di</strong>estoriche, un protagonista e un testimone delle vicende <strong>di</strong> un intero secolo.Kantor coniò una personalissima forma <strong>di</strong> linguaggio espressivo, a metàfra il teatro e le arti visive, nutrita da potenti motivi come la memoria,l’intervento uniformante della morte, lo smarrirsi e ricomporsi dell’identitàdell’in<strong>di</strong>viduo.Il suo teatro, non assimilabile ad alcuna corrente o linea artistica dominantedel Novecento, si sostanzia della materia “viva” dei suoi spettacoli: glioggetti, gli attori, i manichini, le musiche, fino a quella presenza demiurgicae magnetica del regista stesso che, stando sulla scena, guidava la rappresentazione,donandola personalmente ogni sera al pubblico.Ben più <strong>di</strong> un atto estetico: una sacralità dell’azione teatrale che è rimastacome segno indelebile nell’animo <strong>di</strong> chi l’ha provata e ha avuto la fortuna<strong>di</strong> assistere ai suoi spettacoli.www.comune.milano.it/spettacoloProgetto creativo a cura <strong>di</strong>: DC Comunicazione - Comune <strong>di</strong> MilanoMILANOperKANTORUN’INIZIATIVADEL COMUNEDI MILANO


MILANOperKANTORIl rapporto <strong>di</strong> Kantor con la città <strong>di</strong> Milano èstato intenso, a partire dal 1978 quando ilpubblico milanese scoprì La classe morta, ilsuo capolavoro ospitato al Salone <strong>di</strong> via Dinidal CRT Centro <strong>di</strong> Ricerca per il Teatro. Nel1979 Palazzo Reale de<strong>di</strong>ca un’ampia mostraalle opere pittoriche <strong>di</strong> Kantor e degli artistidella sua compagnia Cricot 2. In seguitoMilano non ha perso nessuno degli spettacoli<strong>di</strong> Kantor (Crepino gli artisti, WielopoleWielopole…) e ha ospitato interi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>creazione e prove <strong>di</strong> nuovi spettacoli prodottidal CRT Artificio: La macchina dell’amore edella morte (1987), provato e rappresentatoal Teatro Litta (poi a Kassel, Palermo,Helsinky, Vaasa…), Qui non ci torno più(1988), con un lungo periodo <strong>di</strong> prove pressoPalazzo Reale, il debutto e le repliche alPiccolo Teatro Stu<strong>di</strong>o (poi a Berlino e intournée nel mondo). Della presenza <strong>di</strong> Kantora Milano si ricorda anche il periodo <strong>di</strong> lavoropedagogico-creativo presso la Scuola d’ArteDrammatica Paolo Grassi, con la creazionedello spettacolo Un matrimonio alla manieracostruttivista e surrealista (1986).INTITOLAZIONEIl Comune <strong>di</strong> Milano intitolerà all’artista un luogoa lui caro o una via della città, con apposizione<strong>di</strong> una targa che ne riconosca la figura d’artistaa tutto tondo e il contributo originalissimonell’innovazione delle arti sceniche. È inoltreallo stu<strong>di</strong>o l’intitolazione del CRT Salone <strong>di</strong> viaDini, dove Kantor ha fatto il suo debutto milanese,in CRT Teatro Stu<strong>di</strong>o Kantor.GIOVEDÌ 16 DICEMBRE 2010, ORE 21.00Cinema Gnomovia Lanzone 30/a - ingresso liberoLA CLASSE MORTA (UMARŁA KLASA)<strong>di</strong> Andrzej Wajda1976, 72’, TVP (Telewizja Polska - TelevisionePolacca), versione originale con sottotitoliin italiano.Un gruppo <strong>di</strong> persone anziane ritorna sui banchi<strong>di</strong> scuola per recuperare le lezioni non fatte.Sulle spalle trascinano i manichini dei bambiniche furono, come un’infanzia della qualenon si possono liberare.L’opera teatrale che ha reso celebre in tuttoil mondo Tadeusz Kantor e il suo lavoro conil Cricot 2, andata in scena per la prima voltaa Cracovia nel 1975, è stata immortalata dallosguardo <strong>di</strong> Andrzej Wajda nel 1976 per contodella televisione polacca.E’ l’unico documento che testimonia la primaversione dello spettacolo. Rispetto alla rappresentazioneteatrale, il film <strong>di</strong> Wajda aggiungealcune riprese in esterno in tre scene chefurono girate in una sola giornata: al mattino,al tramonto, <strong>di</strong> notte.GIOVEDÌ 3 FEBBRAIO 2011, ORE 18.00Sala Convegni <strong>di</strong> Palazzo Realepiazza Duomo 14 - ingresso liberoKANTOR. LA MATERIA E L’ANIMAPresentazione del libro <strong>di</strong> Renato Palazzi,e<strong>di</strong>to da Titivillus. Con la partecipazione<strong>di</strong> Massimiliano Finazzer Flory e Gillo Dorfles.Il libro <strong>di</strong> Renato Palazzi - corredato dalle immagini<strong>di</strong> Maurizio Buscarino - si propone <strong>di</strong>mettere in relazione fra loro le varie fasi <strong>di</strong>un complesso percorso creativo e le <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong> ricerca in cui esso si è andatosviluppando, per tentare <strong>di</strong> inquadrarlo in unaprospettiva quanto più possibile unitaria.Come il titolo suggerisce, il volume è <strong>di</strong>viso indue parti: la prima, de<strong>di</strong>cata appunto al concetto<strong>di</strong> “materia”, prende in esame soprattuttogli elementi compositivi <strong>di</strong> un linguaggio teatraleche, pur nella crescente complessitàdelle situazioni, non ha mai rinnegato le suematrici artigianali, le sue ra<strong>di</strong>ci nel contesto<strong>di</strong> una realtà volutamente “povera” e <strong>di</strong>messa.Nella seconda, de<strong>di</strong>cata all’“anima”, se neanalizzano invece i contenuti <strong>di</strong> tipo più spiritualee metafisico, la morte come mezzo perrappresentare la vita, l’ossessivo ricorreredella memoria, la straziante riflessione sullaprecaria identità dell’in<strong>di</strong>viduo, incerta entitàsospesa tra passato e presente, tra infanziae vecchiaia.VENERDÌ 4 E SABATO 5 FEBBRAIO 2011DALLE ORE 10.30 ALLE ORE 17.00Milano Teatro Scuola Paolo Grassivia Salasco 4 - ingresso liberoCHI ERA TADEUSZ KANTORDue giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla figurae sugli spettacoli <strong>di</strong> Kantor con proiezionie testimonianze.A cura <strong>di</strong> Teatro Alkaest e Fondazione Milano -Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, il progetto èparticolarmente rivolto alle giovani generazioni.La parabola artistica <strong>di</strong> Kantor verrà ricostruitaattraverso la memoria e il racconto dei suoiattori e collaboratori.Oltre ai temi e agli aspetti fondamentali dellasua opera, verrà analizzata e fatta riviverel’esperienza del 1986 presso la Scuola PaoloGrassi, quando Kantor tenne quattro settimane<strong>di</strong> lezioni teoriche, annotazioni storiche,riflessioni, esercitazioni pratiche, culminatenell’allestimento <strong>di</strong> Un matrimonio alla manieracostruttivista e surrealista.Partecipano esperti, addetti ai lavori e collaboratori<strong>di</strong> Kantor - Renato Palazzi, Moni Ova<strong>di</strong>a,Luigi Mattiazzi - e attori italiani e polacchidella compagnia Cricot 2: Marzia Loriga,Ludmila Ryba, Bogdan Rencziński, JanuszJaretkj, <strong>Roma</strong>n Siwulak, Luigi Arpini, LorianoDella Rocca, Giovanni Battista Storti.Si segnalano inoltre:Il CRT Centro <strong>di</strong> Ricerca per il Teatro,ha indetto il PREMIO KANTOR 2010.La presentazione dei progetti chepartecipano alla selezione finale delconcorso, con la designazione delvincitore, si tiene dal 2 al 5 <strong>di</strong>cembre2010 presso il Teatro dell’Arte. Lospettacolo vincitore sarà prodotto dalCRT Centro <strong>di</strong> Ricerca per il Teatroe rappresentato dal 25 febbraio al13 marzo 2011 presso il CRT Salone.Il CRT Artificio presenta la mostraspettacolo TADEUSZ KANTOR. MAC-CHINE DELLA MEMORIA al PiccoloTeatro Stu<strong>di</strong>o, dal 25 gennaio al 6febbraio 2011. Ricostruzione scenicae videoinstallazioni a cura <strong>di</strong> AnnaHalczak e Franco Laera. Un progetto<strong>di</strong> CRT Artificio <strong>di</strong> Milano, con la collaborazionedel Museo Internazionaledelle Marionette “Antonio Pasqualino<strong>di</strong> Palermo”e <strong>di</strong> Teatro Alkaest.È in preparazione una mostra delleopere pittoriche <strong>di</strong> Kantor dal 1940al 1975, negli spazi espositivi degliEx Frigoriferi Milanesi. La mostra ècurata e prodotta dalla Cricoteka <strong>di</strong>Cracovia, dal CRT Centro <strong>di</strong> Ricercaper il Teatro e da Open Care, con ilConsolato Generale della Repubblica<strong>di</strong> Polonia in Milano e l’Istituto Polacco<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>.

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