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Marzo / Aprile 2012 - Anmco

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A N M C OCONGRESSONAZIONALE DICARDIOLOGIAFirenze, Fortezza da Basso30 maggio - 2 giugno <strong>2012</strong><strong>2012</strong>


i ndiceDALLE REGIONIREGIONE BASILICATA p.30Il cuore in Tribunaledi Francesco Paolo Calciano, LuciaBolettieri, Damiano Cardinale,Antonio CardinaleREGIONE CALABRIAIl monitoraggio remoto p.32del paziente portatore di pacemakerdefibrillatori: tra Ospedale eTerritoriodi Mario Chiatto e Antonello TalaricoIl cuore in…Versi p.33di Rosalina Brune Immacolata CairoREGIONE FRIULI VENEZIA GIULIAStratificazione p.42prognostica nel paziente candidatoad Impianto di DefibrillatoreAutomatico (ICD) per insufficienzacardiaca ed FE ridottadi Domenico Facchin, Silvana Brigido,Alessandro ProclemerCardiologi ed Infermieri: p.45una alleanza per il cuoredi Sabino Scardi e Roberto GortanFORUM p.49Aspetti neuro - psicologicinel paziente affetto da ScompensoCardiaco: cosa sappiamo?di Antonella Brundu e Francesco UrasLa forza del battage p.53pubblicitario e l’esplosione dellaletteraturadi Sabino ScardiFORUM SINDACALEORGANIZZATIVO p.56La quiescenza per i Medici Dirigentidipendenti del SSN: utopia o realtà?Il difficile orientamento fra nuovenormative, rottamazione, indennitàdi “buonuscita”di Domenico GabrielliIL PARERE LEGALE p.58Consenso Informato: parte secondaL’Editor chiede e l’Esperto rispondedi Ornella MafriciCOME ERAVAMO p.60Piccola storia della MedicinaCardiovascolare: il cuore nell’anticaRoma (parte II)di Maurizio Giuseppe Abrignani2° CONVEGNOVIAGGIO INTORNO AL CUOREQuestioni di cu(o)re p.64di Andrea Pozzati e Filippo OttaniI VERSI DEL CUORE p.68di Angela GattoLe mille voci mieGrani di veritàUn magico andareBattiti dell’Universo2 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


d al presidenteI risultati del 6° Censimento FICdelle Strutture Cardiologiche saranno presentatidurante ANMCO <strong>2012</strong>Se ne discuterà a Firenze in occasionedel 43° Congresso Nazionale di Cardiologia dell’ANMCOFirenze - Fortezza da Basso, 30 maggio - 2 giugnodi Donata Lucci e Marino ScherilloIl divenire delle conoscenze cardiologichein ambito clinico, organizzativoe gestionale, i nuovibisogni di salute dei cittadini,le nuove normative in ambito legislativoe amministrativo stanno velocementemodificando il tipo e il mododi erogare assistenza in Ospedale.Ugualmente i Piani Sanitari Regionalitrasformano l’assetto organizzativo,l’allocazione delle risorse e, più ingenerale, il riordino degli Ospedalioperanti su tutto il territorio nazionaleper far fronte a questi cambiamenti.È quindi molto importante conoscerea fondo e monitorare l’evoluzionedelle Strutture Cardiologiche operantisul nostro territorio per poter avereuno strumento autorevole di dialogocon le Istituzioni al fine di operarecorrette scelte di programmazionesanitaria. Essendo trascorsi già cinqueanni dall’ultimo Censimento delleStrutture Cardiologiche, la FederazioneItaliana di Cardiologia ha deciso dipromuovere un nuovo Censimento,facente riferimento a dati di attivitàrelativi al 2010, per delineare la realtàattuale della Cardiologia nazionale evalutarne l’evoluzione e lo svilupporispetto alle precedenti rilevazioni(1986, 1992, 1995, 2000, 2005). IlCensimento si propone infatti, oltreche di aggiornare la distribuzione territorialedelle Cardiologie nazionali,di acquisire informazioni riguardoallo stato normativo, l’assetto organizzativoe le attività svolte dalle UnitàOperative di Cardiologia italiane,ricercando non solo dati quantitativima anche qualitativi. Il 6° CensimentoFIC è stato indirizzato alle StruttureCardiologiche ospedaliere, universitarieo equiparabili (es. IRCCS, CNR)e alle Strutture private con posti lettoaccreditati per la Cardiologia. Ladefinizione dei destinatari include leStrutture complesse, quelle semplicidipartimentali e quelle semplici diCardiologia se facenti capo a Strutturecomplesse di Cardiologia ubicate inun altro Ospedale oppure se facenticapo ad una Struttura complessa noncardiologica, purché dotate di deliberaistitutiva e di personale dedicato.Come per il Censimento dell’anno2005, la raccolta dei dati è stata ef-3


la fondazione “per il tuo cuore” rispondeIl Consiglio di Amministrazione della Fondazione “per il Tuo cuore” Onlus,il Consiglio Direttivo e il Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Medici CardiologiOspedalieri (ANMCO) ringraziano le Cardiologie italiane che con il loro impegnosostengono la Ricerca sulle malattie cardiovascolariRegione Ospedale Struttura Comune Direttore U.O. ReferenteAbruzzo Ospedale Civile G. Mazzini U.O. Cardiologia - Utic Teramo Dott. Cosimo Napoletano Dott.Ssa Laura Lalla PiccioniAbruzzo Ospedale Civile Dello Spirito Santo Utic Pescara Dott. Leonardo PalosciaAbruzzo Ospedale Civile Dello Spirito Santo Cardiologia Pescara Dott. Gerardo Rasetti Dott. Domenico BosicaAbruzzo Ospedale Civile Ss. Trinita’ Cardiologia Popoli Dott.Ssa Clarita MazzocchiBasilicata Ospedale Madonna Delle Grazie U.O. Cardiologia-Utic-Angiologia Matera Dott. Pasquale PeragineDott. Francesco PaoloCalcianoBasilicata Ospedale Giovanni Paolo II Cardiologia Utic Policoro Dott. Luigi TruncellitoCalabria Ospedale Santissima Annunziata Uoc Cardiologia E Utic Cosenza Dott. Ferdinando Fascetti Dott. Francesco BoncompagniCalabria Presidio Ospedaliero Mariano Santo U.O.C. Di Cardiologia Cosenza Dott. Mario Chiatto Dott. Carmine CarpinoCalabria Ospedale Cetraro Utic Cetraro Dott. Gaetano Sollazzo Dott.Ssa Marilena MattaCalabria Ospedale Civile Ferrari U.O. Di Cardiologia Ed Utic Castrovillari Dott. Giovanni Bisignani Dott.Ssa Silvana De BonisCalabria Ospedale V. Cosentino U.O. Cardiologia Cariati Dott. Nicola CosentinoCalabria Ospedale Civile San Giovanni Di Dio U.O. Cardiologia Crotone Dott. Massimo Elia Dott. Raffaele LumareCalabria Ospedale Giovanni Paolo II U.O. Cardiologia E Utic Lamezia Terme Dott. Antonio Maria AndricciolaCalabria Complesso Osp. Soverato-Chiaravalle U.O.S. Di Cardiologia Soverato Dott. Giuseppe CaridiCalabria Ospedale Scillesi D’america U.O. Riabilitazione Cardiorespiratoria Scilla Dott. Ermete Tripodi Dott.Ssa Bruna MiserrafitiCalabria Ospedale Gioia Tauro-Palmi U.O. Cardiologia Gioia Tauro Dott. Rosario OrtusoCampaniaAz. OspedalieraS. Anna E S. SebastianoCampania Ospedale Civile Ave Gratia Plena U.O. Di Cardiologia E UticCampania Ospedale Ave Gratia Plena U.O. Di Riabilitazione CardiologicaU.O. Cardiologia-Utic Caserta Prof. Franco Mascia Dott.Ssa Margherita CastaldoPiedimonteMateseSan Felice ACancelloDott. Rossano BattistaDott. Carmine De MatteisDott. Emanuele ProiaCampania Presidio Ospedaliero Moscati U.O.C. Cardiologia Aversa Dott. Gennaro De Marco Dott. Pietro IodiceCampania Azienda Ospedaliera G. Rummo Cardiologia Interventistica E Utic Benevento Dott. Marino Scherillo Dott. Domenico RaucciCampania Ospedale San Leonardo U.O. Di Cardiologia-UticCampania Ospedale Generale Di Zona U.O. Cardiologia - UticCampaniaCampaniaOspedale Santa Maria DellaMisericordiaAorn Osp. Dei Colli- Po VincenzoMonaldiCastellammareDi StabiaGiugliano InCampaniaDott. Luigi CaliendoDott. Domenico PrinziDott. Raffaele LongobardiU.O. Cardiologia - Utic Sorrento Dott. Costantino Astarita Dott. Adolfo CaiazzoU.O.C. Cardiologia Napoli Dott. Pio Caso Dott. Sergio SeverinoCampania Fondazione Pascale S.C. Cardiologia Napoli Dott. Nicola Maurea Dott. Annamaria BonelliCampania Ospedale San Gennaro U.O. Cardiologia E Riabilitazione Card. Napoli Dott. Mario Mallardo Dott. Cosimo FulgioneCampania Ospedale A. Landolfi S.S. Di Cardiologia Solofra Dott. Francesco DanieleCampania Presidio Ospedaliero U.O.C. Cardiologia - Utic Ariano Irpino Dott. Gennaro Bellizzi Dott.Ssa Emilia Ragno7


la fondazione “per il tuo cuore” rispondeCampania ospedale Civile CRisCuoli u.o. Riabilitazione CaRdioRespiRatoRiaCampaniaCampaniaa.o.u.s. giovanni di dio-Ruggid’aRagonaa.o.u.s. giovanni di dio-Ruggid’aRagonaCampania p.o. noCeRa-pagani - osp. umbeRto i divisione di CaRdiologiasant’angelo deilombaRdidott. antonio soCCoRso CapomollauoC di CaRdiologia saleRno dott. fRanCesCo silvestRi dott. albeRto gigantinou.o.C. utiC saleRno dott. RosaRio faRina dott.ssa amelia RaveRanoCeRainfeRioRedott. silvano baldiCampania ospedale villa malta CaRdiologia e utiC saRno dott. vinCenzo messinaCampania ospedale san luCa u.o. utiC - CaRdiologiavallo dellaluCaniadott. giovanni gRegoRioCampania ospedale di RoCCadaspide CaRdiologia-utiC RoCCadaspide dott. Raffaele Rotunnoemilia Romagnaaz. ospedalieRa univeRsitaRia dipaRmaemilia Romagna ospedale e. fRanChini s.o.s. CaRdiologiaemilia Romagna ospedale sant’anna CaRdiologiadott. geRaRdo RiCCiodott.ssa anna CaRmelaRainoneu.o. CaRdiologia paRma dott. diego aRdissino dott.ssa letizia moRozzimonteCChioemiliaCastelnovo ne’montidott.ssa elisabetta Catellanidott. antonio manaRiemilia Romagna nuovo ospedale Civile sassuolo CaRdiologia sassuolo dott. fRanCesCo melandRiemilia Romagna ospedale dossetti u.o.s. di CaRdiologia bazzano dott. andRea pozzatiemilia Romagna ospedale ‘Costa’ u.o.s. di CaRdiologia poRRetta teRme dott.ssa nadia giovanellisig.Ra maRa Campaninidott. gianni zobbiemilia Romagna ospedale maggioRe u.o. di CaRdiologia bologna dott. giuseppe di pasquale dott. gianfRanCo toRtoRiCiemilia Romagna ospedale bellaRia u.o. di CaRdiologia bologna dott. stefano uRbinatiemilia Romagna ospedale del delta u.o. CaRdiologia lagosanto dott. giovanni fRanCo peRCoCo dott. giovanni pasanisiemilia Romagna ospedale Civile u.o. di CaRdiologia lugo dott. stefano della Casa dott.ssa milva gobbiemilia Romagna ospedale g. CeCCaRini CaRdiologia-utiC RiCCione dott. maRCo maRConifRiuli veneziagiuliafRiuli veneziagiuliafRiuli veneziagiuliafRiuli veneziagiuliafRiuli veneziagiuliafRiuli veneziagiuliaospedale di palmanova stRuttuRa Complessa di CaRdiologia palmanova dott.ssa maRia gRazia baldinospedale s. antonios.s.d. CaRdiologiasan daniele delfRiulidott. luCio mosospedale san giovanni di dio s.o.C. di CaRdiologia goRizia dott. flavio faggioli sig.Ra paola tRoleseaou ospedali Riuniti s.C. CaRdiologia - ospedale CattinaRa tRieste pRof. gianfRanCo sinagRa dott.ssa lauRa massaazienda ospedalieRa s.maRia degliangeliu.o. di CaRdiologia poRdenone dott. gian luigi niColosiazienda seRvizi sanitaRi n. 1 tRiestina u.o. CentRo CaRdiovasColaRe tRieste dott. andRea di lenaRda dott.ssa antonella CheRubinilazio p.o. san Camillo de lellis u.o. CaRdiologia Complessa Con utiC Rieti dott. seRafino oRazi i.p. anna maRia pitoRRilazio ospedale san Camillo uoC CaRdiologia i Roma dott.ssa maRia stella feRa dott. antonio teRRanovalazioaz. ospedalieRa san giovanniaddoloRataCaRdiologia i Roma dott. alessandRo boCCanelli sig.Ra tatiana vizzilazio ospedale santo spiRito u.o.C. di CaRdiologia Roma dott. RobeRto RiCCi dott.ssa fRanCesCa lumialazio ospedali Riuniti anzio-nettuno u.o. di CaRdiologia anzio dott. luigi giamundo dott.ssa natalia petRinilazioospedale san pietRofatebenefRatellidivisione di CaRdiologia Roma pRof. RobeRto seRdoz i.p. sabRina di giovinazzolazio poliCliniCo luigi di liegRo u.o.s. di CaRdiologia Riabilitativa Roma pRof. fabRizio ammiRatilazio ospedale s. maRia goRetti u.o.C. CaRdiologia latina dott. olimpio CiaRlalazio ospedale Civile ss. tRinita’ seRvizio di CaRdiologia soRa dott. antonino CalCopietRo sig.Ra maRia paola gemmitilazio ospedale sandRo peRtini uoC CaRdiologia Roma pRof. giuliano altamuRa dott. giuseppe feRRaiuolo8 | cardiologia negli ospedali | centottantacinque - centottantasei


la fondazione “per il tuo cuore” rispondelazio ospedale sandRo peRtini uosd teRapia intensiva CaRdiologiCa Roma dott. giuseppe feRRaiuolo dott. mauRizio simonettilazioCentRo s. maRia della paCe-dongnoCChiRiabilitazione CaRdioRespiRatoRia Roma dott. antonio soCCoRso Capomollalazio salus infiRmoRum u.o.s. dip. Riabilitazione CaRdiologiCa Roma pRof.ssa anna patRizia Jesi sig. simone vetRomileliguRiaiRCCs san maRtino ist RiCeRCa sulCanCRounita’ opeRativa CaRdiologia genova dott. fRanCesCo ChiaRellalombaRdia ospedale di CiRColo di busto aRsizio divisione di CaRdiologia busto aRsizio dott. andRea maCChilombaRdia ospedale di CiRColo galmaRini CaRdiologia tRadate dott. eugenio CazzanilombaRdia ospedale s. anna divisione di CaRdiologia Como dott. CaRlo CampanalombaRdia ospedale moRiggia pelasCini unita’ opeRativa di CaRdiologia gRavedona dott. alessandRo politi dott.ssa RobeRta gestRalombaRdia ospedale san CaRlo boRRomeo CaRdiologia-uCC milano dott. mauRizio maRzegalli dott. maRCo beRnasConilombaRdia ospedale san paolo divisione di CaRdiologia milano pRof. fedeRiCo lombaRdi dott. diego taRRiConelombaRdia ospedale san geRaRdo u.o. CaRdiologia monza dott. antonio vinCentilombaRdia ospedale santa CoRona divisione di CaRdiologiagaRbagnatemilanesedott. fabio loCatidott. aChille spinellilombaRdia ospedale Civile utiC - CaRdiologia legnano pRof. stefano de seRvi dott. fabRizio polettilombaRdia ospedale di vizzolo pRedabissi CaRdiologia e utiCvizzolopRedabissidott.ssa silvana sCaRpinilombaRdia ospedale Civile unita’ opeRativa di CaRdiologia Rho pRof. eRCole gianni Rovelli sig. mauRizio bottinilombaRdia ospedale Civile foRnaRoli u.o. CaRdiologia magenta dott. gianCaRlo baRdelli dott. gian maRio vitalilombaRdia ospedale CiviCo CaRdiologia 2 Codogno dott. CesaRe guasConi i.p. pieRalba bianChilombaRdia ospedale di CeRnusCo sul naviglio u. o. di CaRdiologiaCeRnusCo sulnavigliodott.ssa silvana sCaRpinilombaRdia ospedali Riuniti u.s.C. di CaRdiologia beRgamo dott. antonello gavazzi dott.ssa RobeRta RossinilombaRdia ospedali Riuniti u.C. mediCina CaRdiovasColaRe beRgamo dott. miChele sennilombaRdia ospedali tReviglio-CaRavaggio divisione di CaRdiologia tReviglio dott. paolo CaRlo sganzeRlalombaRdia ospedale Civile di valle CamoniCa divisione di CaRdiologia esine dott. silvano peRotti dott. antonio faRinellilombaRdia ospedale di gaRdone val tRompia u.f. CaRdiologiagaRdone valtRompiadott. niCola pagnonilombaRdia istituti ospitalieRi divisione di CaRdiologia CRemona dott. salvatoRe piRelli dott.ssa daniela mainaRdilombaRdia ospedale maggioRe u.o. CaRdiologia e utiC CRema dott. giuseppe inamalombaRdiafondazione s. maugeRi CliniCa dellavoRodivisione di CaRdiologia RiabilitativatRadatedott. RobeRto fRanCo enRiCopedRettidott.ssa simona saRzi bRagalombaRdia pResidio ospedalieRo di passiRana divisione di CaRdiologia Riabilitativa passiRana-Rho dott. maRCo veniani dott.ssa anna fRisinghellimaRChe ospedale santa CRoCe u.o.C. CaRdiologia fano dott. andRea pozzolini dott. tiziano leonaRdimaRChe ospedale Civile augusto muRRi u.o. CaRdiologia feRmo dott. domeniCo gabRielli dott. luCio CaRdinalimolise ospedale f. veneziale u.o.C. CaRdiologia iseRnia dott. pietRo lemme dott. CaRlo olivieRip.a. tRento ospedale santa ChiaRa divisione di CaRdiologia tRento dott. RobeRto bonmassaRi dott.ssa pRisCa zenip.a. tRento ospedale santa maRia del CaRmine divisione di CaRdiologia RoveReto dott. giuseppe veRgaRa dott. domeniCo CatanzaRitipiemonte - valled’aostaazienda osp. univ. s. giovanni battista s.C. di CaRdiologia 2 toRino dott. sebastiano maRRa dott. tullio usmianipiemonte - valled’aostaospedale mauRiziano u.o.a. di CaRdiologia toRino dott.ssa maRia Rosa Conte dott. alfRedo pizzuti9


la fondazione “per il tuo cuore” rispondepiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostapiemonte - valled’aostaospedale giovanni bosCo sC CaRdiologia toRino dott. massimo minelli dott.ssa patRizia noussanospedale ss. tRinita’ s.C. di CaRdiologia boRgomaneRo dott. umbeRto paRRaviCiniospedale san biagio CaRdiologia domodossola dott. gabRiele iRaghi dott. enzo maRia bianChiospedale Castelli u.o.a. CaRdiologia veRbania dott. gabRiele iRaghi dott. enzo maRia bianChifondazione salvatoRe maugeRi divisione di CaRdiologia Riabilitativa veRuno dott. pantaleo giannuzzi dott.ssa maRinella gattoneazienda ospedalieRa santa CRoCee CaRledivisione di CaRdiologia Cuneo dott. maRCo bobbioospedale maggioRe ss. tRinita’ Riabilitazione CaRdiologiCa unita’ sC fossano dott. mauRo feolaospedale CaRdinal massaia s.o.C. di CaRdiologia asti dott. maRCo sCaglioneospedale Civile ss. antonio e biagio CaRdiologia alessandRia dott. gianfRanCo pistisospedale san giaComo divisione di CaRdiologia novi liguRe dott.ssa silvana moRelloniospedale Regionale u. paRini u.o. CaRdiologia e CuRe intensive CaRd. aosta dott. maRCo siCuRo dott. giuseppe CianCameRlapuglia ospedale ConsoRziale poliCliniCo u.o. di CaRdiologia ospedalieRa baRi dott. gianfRanCo antonelli dott. paolo Colonnapuglia ospedale san paolo CaRdiologia-utiC baRi dott. pasquale CaldaRola dott. vittoRio donadeopuglia ospedale di veneRe u.o.C. di CaRdiologiabaRi-CaRbonaRadott. CaRlo d’agostinodott. giuseppe sCaleRapuglia ospedale vittoRio emanuele ii CaRdiologia bisCeglie dott. giovanni deluCa dott. giuseppe modugnopuglia ospedale Civile Caduti in gueRRa u.o. CaRdiologia - utiCCanosa dipugliadott. miChele izzidott.ssa anna di Chiopuglia p.o. don tonino bello u.o. CaRdiologia -utiC molfetta dott. CaRlo volpe dott.ssa teResa spadafinapuglia ospedale m. saRCone u.o. di CaRdiologia - utiC teRlizzi dott. fRanCesCo tRosopuglia ospedale peRRino u.o.C. di CaRdiologia bRindisi dott. gianfRanCo ignone dott. eRmanno angelinipuglia ospedale umbeRto i seRvizio di CaRdiologia fasano dott. fRanCesCo lolivapuglia ospedale Civile giuseppe tataRella u.o. di CaRdiologia - utiC CeRignola dott. miChele CannonepugliapResidio ospedalieRo t. massellimasCiadott.ssa Wandisa sabinagioRdanos.C. CaRdiologia - utiC - Riabil. CaRd. san seveRo dott. alessandRo villella sig.Ra maRisa plaCentinopuglia pResidio ospedalieRo f. feRRaRi CaRdiologia - utiC CasaRano dott. giovanni CaRlo piCCinnipuglia ospedale miChela tamboRino ssd di CaRdiologia maglie dott. eugenio vileipugliapResidio osped. pneumologiCogalateoseRvizio di CaRdiologiasan CesaRio dileCCedott. Clemente saleRnopuglia ospedale san maRCo seRvizio di CaRdiologia gRottaglie dott. luigi CaRellapuglia dss n° 4 u.o.s.d. Riabilitazione CaRdiologiCa baRletta dott. antonio CaRpagnanosaRdegna ospedale ss. annunziata s.C. CaRdiologia Riabilitativa sassaRi dott. stefano masia10 | cardiologia negli ospedali | centottantacinque - centottantasei


la fondazione “per il tuo cuore” rispondesaRdegna ospedale siRai u.o. CaRdiologia e utiC CaRbonia dott. Rinaldo aste dott. salvatoRe ieRnasaRdegna ospedale nostRa signoRa di bonaRia dip. mediCina - s.C. di CaRdiologiasan gavinomonRealedott. gianfRanCo ibbasaRdegna azienda ospedalieRa g. bRotzu stRuttuRa Complessa di CaRdiologia CagliaRi dott. mauRizio poRCusaRdegna ospedale san maRtino seRvizio di CaRdiologia-utiC oRistano dott. seRgio maRiano maRChi dott. fRanCesCo dettoRisiCilia ospedali Civili Riuniti emodinamiCa CaRdiologia inteRventistiCa sCiaCCa dott. giovanni saCCone dott. fabio abatesiCilia ospedale g. basilotta u.o. di CaRdiologia niCosia dott. antonio Casale dott. giovanni d’uRsosiCilia ospedale maggioRe di modiCa u.o. di CaRdiologia modiCa dott. vinCenzo spadola dott. guglielmo piCCionesiCilia ospedale g. di maRia CaRdiologia utiC avola dott. CoRRado dell’ali i.p. salvatoRe RussosiCilia azienda ospedalieRa umbeRto i u.o. di CaRdiologia siRaCusa dott. eRnesto mossuti dott. CoRRado RubeRasiCilia p. o. gRavina e santo pietRo u.o. di CaRdiologia-utiC CaltagiRone dott. giaComo ChiaRanda’ dott. CaRmelo CinniRellasiCilia p.o. gaRibaldi - CentRo u.o.C. CaRdiologia Catania dott. salvatoRe felis dott. RosaRio CaRdillosiCilia azienda ospedalieRa CannizzaRo divisione di CaRdiologia Catania dott. antonio fisCella dott. giuseppe palazzosiCilia ospedale dei bambini u.o.C. CaRdiologia pediatRiCa paleRmo dott. ameRigo stabile dott. CalogeRo CompaRatosiCilia p.o. gaRibaldi-nesima u.o.C. di CaRdiologia Catania dott. miChele massimo guliziadott.ssa giuseppina mauRafRanCeseveneto ospedale Civile u.o.a. di CaRdiologia belluno dott. giuseppe Catania sig.Ra manuela Chilettoveneto ospedale Civile del CadoRe u.o.a. di CaRdiologia pieve di CadoRe dott. JaCopo dalle mule sig. giovanni boniveneto ospedale Ca’ fonCello u.o.C. CaRdiologia tReviso dott. zoRan olivaRi dott. osCaR totisveneto ospedale santa maRia dei battuti u.o. di CaRdiologia Conegliano dott. pietRo deliseveneto pResidio ospedalieRo u.o.C. CaRdiologia montebelluna dott. gianfilippo neRiveneto ospedale Civile u.o.C. CaRdiologia Chioggia dott. luCa oselladoReveneto ospedale Civile u.o. CaRdiologia miRano dott. beRnhaRd ReimeRs dott. albino zanoCCoveneto ospedale dell’angelo u.o. CaRdiologia mestRe dott. fausto Rigo dott. gueRRino zuinveneto ospedale Civile u.o. di CaRdiologia poRtogRuaRo dott. fRanCesCo di pede dott.ssa ChiaRa fusilliveneto ospedale di CamposampieRo u.o.a. CaRdiologia CamposampieRo dott. RobeRto veRlato dott. fabio de Contiveneto ospedale di este u.o.C. CaRdiovasColaRe este dott. giuseppe sCattolin dott. alessandRo gabellinivenetovenetoospedale Civile immaColataConCezioneospedale santa maRia dellamiseRiCoRdiaCaRdiologia e utiC piove di saCCo dott. domeniCo maRCheseu.o.C. CaRdiologia Rovigo dott. loRis RonCon11


c onsiglio d irettivo anmco 2010 - <strong>2012</strong>PRESIDENTEMARINO SCHERILLODirettore di Struttura ComplessaU.O. di CardiologiaA.O. “G. Rummo”Via dell’Angelo, 1 - 82100 BeneventoTel. 0824/57679 - 0824/57580Fax 0824/57679e-mail: marino.scherillo@ao-rummo.itMarino ScherilloPRESIDENTE DESIGNATOFRANCESCO BOVENZIDirettore Dipartimento Cardio - RespiratorioU.O. di CardiologiaPresidio Ospedaliero “Campo di Marte”Via dell’Ospedale, 1 - 55100 Luccae-mail: f.bovenzi@usl2.toscana.itFrancesco BovenziVICE-PRESIDENTE Attività CulturaliMASSIMO UGUCCIONIDirettore di Struttura ComplessaCardiologia II - C.T.O.Via San Nemesio, 28 - 00145 RomaTel. 06/51003741 - Fax 06/51003806e-mail: uguccioni.massimo@aslrmc.itMassimo UguccioniSEGRETARIO GENERALEPASQUALE CALDAROLADirettore di Struttura ComplessaCardiologia - UTICOspedale “San Paolo”Via Caposcardicchio, 1 - 70123 BariTel. 080/5843491 - Fax 080/5843433Pasquale Caldarolae-mail: pascald@libero.itPAST - PRESIDENTSALVATORE PIRELLIDirettore di Struttura ComplessaU.O. di CardiologiaIstituti OspitalieriLargo Priori, 1 - 26100 CremonaTel. 0372/405333 -332 - Fax 0372/433787Salvatore Pirellie-mail: pirelli.s@libero.itVICE-PRESIDENTE Attività Organizzative e GestionaliFRANCESCO MAZZUOLIDirigente MedicoCardiologia Generale 1A.O.U. “Careggi”Viale Morgagni, 85 - 50134 FirenzeTel. 055/7947692 - Fax 055/7947468e-mail: mazzuolif@aou-careggi.toscana.itFrancesco MazzuoliTESORIEREDomenico GabrielliDOMENICO GABRIELLIDirettore di Struttura ComplessaU.O. di CardiologiaOspedale Civile “Augusto Murri”Via Augusto Murri, 9 - 63023 FermoTel. 0734/6252071 - Fax 0734/625238e-mail: d.gabrielli@asl11.marche.itMAURIZIO GIUSEPPE ABRIGNANIDirigente MedicoU.O. di CardiologiaOspedale Civile“Sant’Antonio Abate”Via Cosenza91016 Erice (TP)Tel. 0923/809315Fax 0923/809317maur.abri@alice.itMaurizio GiuseppeAbrignaniROBERTO CERAVOLODirigente MedicoUTIC - Emodinamica eCardiologia InterventisticaOspedale Civile PuglieseViale Pio X, 91 - 88100CatanzaroTel. 0961/883447Fax 0961/883944roberto.ceravolo@alice.itRoberto CeravoloCONSIGLIERIFABRIZIO OLIVADirigente MedicoCardiologia 2Ospedale “Niguarda”Piazza Ospedale Maggiore,320162 MilanoTel. 02/64442335Fax 02/66101716fabrizio.oliva@ospedaleniguarda.itFabrizio OlivaFILIPPO OTTANIDirigente MedicoU.O. di CardiologiaOspedale “G.B. MorgagniL. Pierantoni”Via Forlanini, 3447100 ForlìTel. 0543/735160Fax 0543/735115ottanif@alice.itFilippo OttaniSERENA RAKARDirigente MedicoS.C. di CardiologiaOspedale “Cattinara”A.O.U. Ospedali RiunitiVia Valdoni, 134149 TriesteTel. 040/3994865Fax 040/3994878serenarakar@hotmail.comSerena RakarROBERTO VALLEDirigente MedicoU.O. di CardiologiaOspedale CivileStrada Madonna Marina, 50030019 Chioggia (VE)Tel. 041/5534236Fax 041/5534265rvalle@asl14chioggia.veneto.itRoberto Valle12 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


d al comitato scientificoUtilizzo delle cellule staminali nello STEMIMito o Realtà?di Felice Achilli e Stefano De ServiLo Studio STEM - AMI si propone di dare una risposta clinica alla domanda che datempo ci ripetiamo: la terapia con cellule staminali può migliorare la prognosi adistanza dei pazienti STEMI ad alto rischio?L’infarto miocardico acutoSTEMI, nonostante le efficacistrategie di riperfusionecoronarica ed i nuovi trattamentifarmacologici, rimane gravatoda elevata morbidità e mortalità,sia a breve che a medio termine; inparticolare la sede anteriore, il coinvolgimentodi > 5 derivazioni ECGed un tempo di ischemia prolungato(>180’), identificano una popolazione,epidemiologicamente rilevante, aprognosi più severa con mortalità a 30gg di circa il 7%. Il rimodellamentoventricolare post - infartuale è il fruttodi una complessa risposta a livellogenico e molecolare, con peculiaricambiamenti a livello biologico, siacellulare che interstiziale. Il “remodelling”sfavorevole è noto essereun indicatore prognostico negativopotente, almeno quanto la stessafrazione di eiezione. Le attuali terapie,compreso l’utilizzo di supportomeccanico, non si sono dimostrate ingrado di migliorare significativamentela prognosi dei pazienti con infartoesteso ed ingresso tardivo, per i qualiesiste un rilevante “bisogno clinico”di nuove strategie terapeutiche. La recentedocumentazione sperimentaledella capacità del cuore di riparare ildanno biologico attraverso la replicazionedei cardiomiociti e la rigenerazionemiocardica spontanea, haminato il “dogma” secondo cui per gliorgani differenziati (come il cuore)vi sarebbe l’impossibilità di ripararedanni biologici nella vita post - natale,ed aperto interessanti sviluppi sia perla ricerca che per la clinica (1) . L’utilizzodi cellule staminali e di precursoricellulari trapiantate nel miocardioin modelli sperimentali animali, hainfatti dimostrato effetti favorevoli siasulla perfusione che sulla contrattilitàcardiaca. I meccanismi ipotizzati perspiegare tale effetto favorevole (tuttoraoggetto di dibattito) sarebbero ingrado di interferire a diversi livelli nellimitare il danno biologico attraverso:13


d al comitato scientificoFLOW CHART STEM - AMI TRIAL OUTCOME1316 patients with large anterior AMI and FE ≤ 45%plussuccessful PCI/stent and symptom to reperfusion time ≥ 3 h ≤ 24 hRandomization658 Patients standard post AMI careplusplacebo within 12 h after PCI for 6 days658 Patients standard post AMI careplusG-CSF 5 µg/Kg bid within 12 h after PCIfor 6 daysClinical evaluation, ECG and bloodsample + Echo base lineIn - hospital FUClinical evaluation + ECG6 monthsClinical evaluation + ECG12 monthsFigura 1Clinical status interview24 monthsa) la differenziazione dei precursoricellulari in cardiomiociti ed in celluleendoteliali vascolari;b) la riduzione dell’apoptosi cellulare;c) l’effetto “paracrino” delle cellulestaminali iniettate;d) l’attivazione delle cellule staminalicardiache “residenti”.I risultati positivi ottenuti negli studisperimentali, hanno stimolato l’avviodi numerosi trial clinici di fase I - II, dipiccole dimensioni, per lo più monocentrici,non randomizzati con placebo,che hanno arruolato popolazionieterogenee, ed utilizzato end - pointsurrogati diversi (incremento della FE,miglioramento della perfusione miocardica,riduzione dei volumi ventricolari,ecc.). Tali studi hanno utilizzatodiversi tipi cellulari (mioblasti, celluledi origine midollare, cellule mesenchimali),diverse vie di somministrazione“esogene” (iniezione intramiocardicadiretta attraverso l’epicardio dopotoracotomia, iniezione intramiocardicadiretta attraverso cateteri endoventricolari,iniezione intracoronaricaed intravenosa sistemica) ed hannoprodotto complessivamente risultaticontrastanti, ma hanno fornito utiliindicazioni per gli studi successivi: inparticolare hanno consentito di identificarenei pazienti con danno più estesoe disfunzione ventricolare sinistrapiù severa, come i candidati ottimalia tale terapia (2) . Recentissimamente,la capacità di cellule staminali “residenti”,prelevate, coltivate e successivamentere - iniettate nelle coronariedi pazienti con disfunzione ischemicacandidati a rivascolarizzazione chirurgica(SCIPIO Study), ha ulteriormenteconfermato l’interesse verso tale strategiaterapeutica (3) . Il midollo osseorappresenta una fonte di progenitoridi cellule endoteliali che possonoessere mobilizzati in circolo e colonizzareil tessuto miocardico (“homing”).L’osservazione dell’incremento del reclutamentoe della mobilizzazione dicellule staminali dal sangue perifericoverso il cuore, che avviene fisiologicamentedurante la fase acuta dell’infartomiocardico e la loro correlazionecon la prognosi, la documentazionein modelli sperimentali del contributodi tali cellule al processo di neovascolarizzazionedel miocardio ischemico,insieme all’evidenza circa la capacitàdi alcune citochine emopoietiche(G - CSF, GM - CSF, SCF, eritropoietina,ecc.), tradizionalmente utilizzatein ematologia per determinare proliferazione,differenziazione e maturazionecellulare a livello midollare,di esercitare diversi effetti biologicianche sul cuore, ha aperto la stradaa studi di mobilizzazione endogenafarmacologica. Tali citochine agireb-14 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


d al comitato scientificoNonostante i promettenti risultatinell’animale da esperimento,nessuno studio clinico hasinora documentato in modoinoppugnabile sia l’efficacia che ilfallimento di una terapia basatasull’utilizzo delle cellule staminalinello STEMIbero sia indirettamente, potenziandola normale risposta midollare durantela fase acuta dell’infarto, mobilizzandopiù cellule staminali dal midollo edincrementando l’“homing” cellularenella zona “border” della necrosi,sia esercitando effetti citoprotettividiretti sui cardiomiociti. Più di500 pazienti sono stati sottoposti, atutt’oggi, a tale terapia “on the top” aitrattamenti raccomandati, utilizzandoprevalentemente G - CSF, con buonirisultati relativamente alla sicurezza erisultati contrastanti in merito all’efficacia.Significativamente, ancheper le citochine, l’evidenza di maggiorebeneficio in termini di effettoanti - rimodellamento (riduzione deivolumi alla RMN) e/o rigenerativo(incremento di FE), si è documentatanei soggetti con danno miocardicopiù severo. Tale risultato è statoconfermato in uno studio italiano(STEM - AMI trial) (4) condotto su 60pazienti consecutivi, omogenei pertempi di rivascolarizzazione (symptomto baloon > 2 ore < 12 ore),sede dell’infarto (anteriore) e livellodi disfunzione Vsx alla presentazione(FE ≤ 45%), trattati precocementecon citochine (< 12 ore dalla riperfusionemeccanica efficace). Lo studioha dimostrato, a sei mesi di followup, di ridurre in modo significativo,l’area di necrosi alla RM cardiaca conLGE ed il livello di rimodellamentoventricolare (riduzione dei volumi TDe TS). Tali risultati, confermati a dueanni di F.U., hanno riaperto l’interessedella comunità scientifica, relativamenteall’utilizzo delle citochine econfermato la necessità di disegnarestudi di fase III, dimensionalmenteadeguati, con end - point clinici, alfine di confermare l’efficacia clinicadella terapia. A tale scopo abbiamodisegnato uno studio nazionale,multicentrico, randomizzato conplacebo, singolo cieco, denominato“STEM - AMI OUTCOME” che arruoleràcirca 1.400 pazienti a trattamentostandard vs trattamento standard +G - CSF “precoce” (somministratos.c. alla dose di 5 µ/kg b.i.d. per 6 ggentro 12 ore dalla PTCA), pazienticon STEMI anteriore, con tempi diischemia superiori alle 3 ore, FE ≤45% dopo rivascolarizzazione percutaneaefficace (TIMI Flow ≥ 2). Lostudio (Figura 1) prevede un periododi arruolamento di circa 2 anni per 70Centri partecipanti, ed un follow upattivo di 2 anni. L’end - point primarioè un end - point composito cheinclude mortalità totale, reinfarto eriospedalizzazione per scompenso. Lostudio, che è stato sottoposto al ComitatoScientifico ANMCO per endorsementda parte della nostra Società, hagià ricevuto l’approvazione ed il sostegnodell’Area Emergenza - Urgenza.Lo scorso anno sono stati effettuatitre Investigator’s Meeting, che hannovisto la partecipazione attiva di oltre30 Centri e, a tutt’oggi, l’adesione alprotocollo di studio di circa 40 Cardiologiein Italia. L’ambizione dellostudio, che costituisce una significativasfida scientifica, organizzativa e culturaleper l’ANMCO, è quella di fornireuna risposta definitiva circa l’efficaciadelle citochine nello STEMI. Taleobiettivo, oltre che di significativocontenuto scientifico, riteniamo abbiasoprattutto una notevole rilevanza clinica,in considerazione della prognosisevera della popolazione arruolata.È possibile segnalare l’interesse a partecipareal progetto di ricerca scrivendoa: f.achilli@alice.itBibliografia1) Anversa P, Kajstura J. “Ventricularmyocytes are not terminally differentiatedin the adult mammalian heart”, Circ Res1998; 83: 1-14.2) AM. Leone, F. Crea “Stem cells in acutemyocardial infarction: the good,the bad,and the ugly”, EHJ 2006; 27, 2911-13.3) Bolli R. et Al “Cardiac stem cells inpatients with ischaemic cardiomyopathy(SCIPIO): initial results of a randomisedphase 1 trial”, Lancet 2011;378:1847-57.4) Achilli F. et Al “Granulocyte colony-stimulatingfactor attenuates left ventricularremodelling after acute anterior STEMI:results of the single-blind, randomized,placebo-controlled multicentre STem cEllMobilization in Acute Myocardial Infarction(STEM-AMI) Trial”, EJHF 2010; 12,1111-21.15


c omitati di c oordinamento aree anmco 2011 - <strong>2012</strong>Maurizio EugenioLandolinaAREA ARITMIEChairman Maurizio EugenioLandolina (Pavia)Co - Chairman Massimo Grimaldi(Acquaviva delle Fonti - BA)Comitato di CoordinamentoGiuseppina Belotti (Treviglio - BG)Francesco Lisi (Catania)Carlo Pignalberi (Roma)Roberto Rordorf (Pavia)www.anmco.it/aree/elenco/aritmieAREA CARDIOIMAGINGChairman Gian Piero Perna(Ancona)Co - Chairman Alberto Roghi(Milano)Comitato di CoordinamentoErberto Carluccio (Perugia)Stefania Renne (Catanzaro)Carlo Tedeschi (Napoli)Paolo Trambaiolo (Roma)www.anmco.it/aree/elenco/cardioimagingGian Piero PernaAREA CARDIOCHIRURGIAChairman Pierluigi Stefàno(Firenze)Co - Chairman Giuseppe DiBenedetto (Salerno)Comitato di CoordinamentoMauro Cassese (Catanzaro)Francesco Maisano (Milano)Francesco Musumeci (Roma)Michele Portoghese (Sassari)www.anmco.it/aree/elenco/chirurgiaPierluigi StefànoAREA EMERGENZA - URGENZAChairperson Maddalena Lettino(Rozzano - MI)Co - Chairperson Leonardo De Luca(Roma)Comitato di CoordinamentoAlessandro Capecchi(Bentivoglio - BO)Emilio Di Lorenzo (Avellino)Niccolò Brenno Grieco (Milano)Ignazio Maria Smecca (Palermo)www.anmco.it/aree/elenco/emergenzaMaddalena Lettino16 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


c omitati di c oordinamento aree anmco 2011 - <strong>2012</strong>AREA INFORMATICAChairman Antonio Mantero(Milano)Co - Chairman Alfredo Posteraro(Tivoli - Roma)Comitato di CoordinamentoAntonio Falcone (Pescara)Carmelo Grasso (Siracusa)Arturo Raisaro (Pavia)Giovanni Tonti (Sulmona - AQ)www.anmco.it/aree/elenco/informaticaAntonio ManteroAREA MALATTIE DEL CIRCOLO POLMONAREChairman Loris Roncon (Rovigo)Co - Chairman Michele Azzarito(Roma)Comitato di CoordinamentoElena Maria Fernanda Adornato(Reggio Calabria)Nicola D’Amato (Bari - Carbonara)Iolanda Enea (Caserta)Martina Perazzolo Marra (Padova)www.anmco.it/aree/elenco/circoloLoris RonconAREA MANAGEMENT & QUALITÀAREA NURSINGChairperson Daniela Pavan(San Vito al Tagliamento - PN)Co - Chairperson Quinto Tozzi(Roma)Comitato di CoordinamentoVincenzo Cirrincione (Palermo)Antonella Mannarini(Monopoli - BA)Cristina Nesta (Catanzaro)Giancarlo Piovaccari (Rimini)www.anmco.it/aree/elenco/managementDaniela PavanGiuseppe TrocinoCristiana CareddaChairman Medico Giuseppe Trocino(Monza - MB)Co - Chairman Medico Gaetano Satullo(Messina)Chairperson Infermiera CristianaCaredda (Cagliari)Co - Chairperson Infermiera SabrinaBarro (San Donà di Piave - VE)Comitato di CoordinamentoLaura Piccioni (Teramo)Roberta Rosso (Novara)Sonia Tosoni (Brescia)Donatella Radini (Trieste)www.anmco.it/aree/elenco/nursingAREA PREVENZIONE CARDIOVASCOLAREChairman Pompilio Faggiano(Brescia)Co - Chairman Francesco Fattirolli(Firenze)Comitato di CoordinamentoMichele Gabriele (Castelvetrano - TP)Gian Francesco Mureddu (Roma)Fausto Rigo (Mestre - VE)Luigi Tarantini (Belluno)www.anmco.it/aree/elenco/prevenzionePompilio FaggianoAREA SCOMPENSO CARDIACOChairman Gianfranco Misuraca(Cosenza)Co - Chairman Giuseppe Di Tano(Cremona)Comitato di CoordinamentoManlio Cipriani (Milano)Stefania De Feo(Peschiera del Garda - VR)Mauro Feola (Fossano - CN)Angela Beatrice Scardovi (Roma)www.anmco.it/aree/elenco/scompensoGianfranco Misuraca17


a rea emergenza - u rgenzaRiparliamo di infarto…Abbiamo a disposizione indiscutibili evidenze scientifiche sul trattamento ottimaledell’Infarto Miocardico Acuto ma dopo tanti anni persistono problematichenell’impiego di adeguate e tempestive terapie riperfusivedi Leonardo De LucaLa possibilità di aver accesso all’angioplastica primaria in Europa varianotevolmente da nazione a nazione e nelle diverse regioni di una stessa nazione(dal 5% al 92% circa)Uno degli aforismi preferitidagli esperti di riskmanagement è attribuitoa Winston Churchill cheaffermava: «Nessun problema può essererisolto congelandolo». È quanto vienein mente quando ancora oggi si parladi trattamento riperfusivo ottimaledell’Infarto Miocardico Acuto (IMA).Abbiamo a disposizione molteplicievidenze su cosa e come operaredurante l’emergenza cardiologica amaggior impatto clinico, ma persistonoproblematiche spesso evitate, nonaffrontate, congelate. L’IMA rimanela principale causa di morte dellapopolazione adulta nei paesi europeicon circa il 30% di decessi, la metàdei quali prima dell’ospedalizzazione.Tra i pazienti ospedalizzati perinfarto, la mortalità è pari al 4 - 10%durante l’ospedalizzazione e di un altro7 - 15% nell’anno successivo. Ognianno in Italia, 120.000 persone sonovittime di un IMA, in pratica un eventoogni 3 minuti. Il numero di STEMIricoverato entro 12 ore dall’esordiodei sintomi che necessitano di terapiariperfusiva è di circa 800/milione diabitanti, in totale circa 50.000/anno.La mancanza di una rete di emergenza organizzata per l’IMA fa sì che, nel complesso,meno pazienti ricevano una qualsiasi forma di terapia riperfusiva con rischio dimortalità e morbidità più elevate18 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


a rea emergenza - u rgenza≥600 p-PCI / milione ab. /anno400-599 p-PCI / milione ab. /anno200-399 p-PCI / milione ab. /anno


a rea emergenza - u rgenzaNon basta implementare la rete ed aumentare il numero assoluto di angioplasticheprimarie, ma parallelamente è doveroso ottimizzare il governo clinico di rete,aggiornare i protocolli farmacologici preospedalieri e migliorare la qualità delleprestazioni erogatee logistiche disponibili. La possibilitàdi aver accesso al trattamento dip-PCI in Europa varia notevolmenteda nazione a nazione e nelle diverseregioni di una stessa nazione (dal5% al 92% circa); la mancanza diuna rete di emergenza organizzataper l’IMA fa sì che, nel complesso,meno pazienti ricevano una qualsiasiforma di terapia riperfusiva conrischio di mortalità e morbidità piùelevate. L’Italia è stato uno tra i primiPaesi europei ad eseguire la p-PCI edalcune aree e Regioni d’Italia sonotuttora un modello per l’organizzazionedella rete per lo STEMI. In Italiaperò, come in altri Paesi europei, iservizi pubblici erogati dai SistemiSanitari regionali sono fortementedifferenziati. In tutti gli ambiti dellasalute pubblica - prevenzione e presain carico del cittadino nel sistema -emergono disparità che dipendono davari fattori: geografici, organizzativi, dirisorse umane, economiche e strutturali.Mentre alcune regioni (Emilia- Romagna, Liguria, Lombardia,Toscana) hanno livelli organizzatividi eccellenza, altre devono ancora sviluppareun modello che permetta adogni paziente con STEMI di ricevere ilmiglior trattamento riperfusivo. Datirecenti mostrano che le reti efficienticoprono circa il 50% dei fabbisogniterritoriali con alcune aree territorialiin cui la frequenza di p-PCI neipazienti con STEMI è ben al di sottodella media nazionale o estremamentepiù bassa rispetto a quella europeaed auspicata dalla Società Europea diCardiologia (ESC) e di InterventisticaCardiovascolare (EAPCI), e cioè delle600 p-PCI/milione di abitanti/anno.In quest’ambito, il progetto Stentfor Life, patrocinato dalla ESC e daEAPCI, e promosso in Italia dal SICI -GISE, vuole assicurare a tutti i pazienticon STEMI pari opportunità di rapidoaccesso alla p-PCI. Le iniziative ed ilprogramma di Stent for Life rappresentanoquindi una occasione peravviare i processi di attivazione o di ottimizzazionedella rete per lo STEMIin accordo con i competenti organismiregionali di governo della Sanità.Lavorando con tutti gli attori dellarete in quelle aree geografiche in cuivi sono necessità di miglioramento delsistema di intervento in emergenza,Stent for Life aiuta a identificare gliostacoli per l’implementazione deitrattamenti in emergenza raccomandatidalle Linee Guida, e attraverso unsistema coordinato, cerca di assicurarestandard di qualità di cura elevatiper ogni paziente con STEMI, perridurne la mortalità e la morbidità.Non basta infatti implementare la reteed aumentare il numero assoluto dip-PCI, ma parallelamente è doverosoottimizzare il governo clinico di rete,aggiornare i protocolli farmacologicipreospedalieri e migliorare la qualitàdelle prestazioni erogate. In tal sensoè orientato il progetto dell’ANMCOAMI - Standard Of Care il cui obiettivoè sviluppare un modello certificatodi percorso diagnostico - terapeuticoassistenziale del paziente con STEMI.Tutto ciò per garantire omogeneitànei trattamenti, facilità di accesso allaprestazione, misurazione dei risultatiottenuti, valorizzando un approcciocomplessivo orientato a garantire lamigliore risposta ai bisogni di saluteed alla centralità del paziente, promuovendoun percorso di miglioramentocontinuo virtuoso, basato sulrispetto di requisiti di qualità e disicurezza, attraverso l’applicazione diregole sostenibili e condivise. Insommatutto ciò che ormai è stato ampiamentedimostrato essere attuabilee realizzabile in tempi ragionevoli eche l’ESC ci chiede da ormai troppotempo. Ancora una volta ci appelliamoa ciò che diceva l’amato politicoe storico britannico Churchill: «Avolte non basta fare del nostro meglio,ma dobbiamo fare ciò che ci vienerichiesto».20 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


a rea informaticaInformatica in SanitàGli standard ed il referto strutturatoI clinici devono riprendersi un ruolo nelle scelte ed è quindiindispensabile uno sforzo per entrare in questo mondo ed acquisirne i“fondamentali”di Roberto Silverio e Antonio ManteroNell’attuale congiunturaeconomica ogni spesa inSanità deve portare adun risparmio. L’informaticasanitaria è certamente uno degliinvestimenti migliori che un’Aziendapossa fare per il clinico ed i pazientiche deve assistere. Tuttavia, i vantaggiconseguenti all’investimento sono didifficile monetizzazione, innanzituttoperché è difficile concretizzarne ivantaggi in termini di bilancio. Infattimolti di questi, conseguenti all’uso inclinica, ricadono nell’ambito di quellevalenze immateriali che vengonostabilite con degli indicatori sullacui reale consistenza è lecito nutrirequalche dubbio. L’altro limite derivadalle difficoltà tecniche: l’acquisizionedi applicativi informatici, per poteressere efficace, deve essere precedutadall’adeguamento infrastrutturale edalla certezza del corretto funzionamentodei nuovi sistemi. È intuitivoche, per ottenere tutto ciò, le speseiniziali sono di notevole entità. Purtroppoil sistema attuale, orientatosolo alla valorizzazione dei risultatinel brevissimo tempo, scoraggial’impiego immediato della necessariaCerchiamo di attrezzarciper entrare nel mondodella Sanità “digitale”dalla porta principale“massa critica” di risorse che possonodare risultati solo nel medio/lungoperiodo. In particolare, l’introduzionedegli applicativi cosiddetti “longitudinali”,che non riguardano unasingola disciplina o specialità medica,come le cartelle cliniche informatizzateed i fascicoli sanitari elettronici,risente particolarmente di tutti i limitiappena esposti. Certamente la loroapplicazione in un servizio o in unreparto ospedaliero non si giustificacon il risparmio di carta e supportifisici in genere anche se non infrequentementesul versante del risparmiopotenziale le nostre Amministrazionipropongono la voce risparmiodi materiale di consumo. Inoltremanca un’informazione sull’argomento,particolarmente difficile daottenere trattandosi di una “terra dinessuno” in cui tecnici, amministrativima soprattutto i Cardiologi clinici,non riescono ad orientarsi compiutamente.Eppure, nel contesto di unSistema Sanitario informatizzato, ilCardiologo ha un ruolo di grandewww.anmco.it/aree/elenco/informatica21


a rea informaticaL’utilizzo delle tecnologiedell’informazione, se nonguidato dagli standard DICOMSR (Digital Imaging andCOmmunication in MedicineStructured Report ) ed HL7(Health Level 7), comportadifficoltà ed inefficienzeIl referto strutturato,standard internazionale, è lostrumento tecnico basilareper scambiare correttamentele informazioni sanitarie: datialfanumerici (richiesta, datianagrafici, anamnesi, esameobiettivo, diario clinico, letteradimissione), referti + immagini/clip, dati esecutore/refertatoreLa conoscenza di questiproblemi tecnici è oramaibagaglio indispensabile delclinico che non può più ignorarlied essere tagliato fuori da ognidecisione sugli strumenti chedeve utilizzareimportanza come “utilizzatore clinicodell’informatica”. Infatti ha la duplicefunzione di produttore e di gestore diinformazioni cliniche: nel primo casoquando si trovi ad operare in ambientediagnostico producendo esami enel secondo quando opera in repartodiventando fruitore di informazionimultiformato che provengono siadall’ambiente cardiologico che daglialtri servizi ospedalieri. Quando operain ambiente diagnostico deve impararead alimentare correttamente gli applicatividi raccolta delle informazionicliniche (cartella elettronica, fascicolosanitario personale) che devonoessere interpretabili e fruibili da partedei sanitari che seguiranno successivamenteil percorso clinico del paziente.Quando opera nella veste di clinicodeve imparare a utilizzare tuttele informazioni diagnostiche che glipervengono ed a produrre documenti“leggibili” dai vari applicativi ospedalierimantenendo le caratteristicheoriginali inalterate nei vari scambi. Lacorretta visibilità di tutte le informazionideve essere garantita: datianagrafici, anamnesi, esame obiettivo,diario clinico, consulenze, lettera didimissione, referti con informazionimultiformato (immagini ecografiche,angiografiche, tracciati ECG...), firmadel medico devono essere sempreesattamente interpretati dal sistemainformatico e regolarmente visibili dachi ne ha i “diritti di accesso”. Tuttele informazioni alfanumeriche e diimaging devono essere correttamente“incapsulate” nel sistema. Si può facilmentecomprendere la complessitàtecnica e procedurale della gestioneinformatizzata della documentazioneclinica. Per assicurare buoni risultati,Un mondo di regole nuove per il clinico da acquisirein fretta per scongiurare il pericolo di trovarsi, da ungiorno all’altro, nel “trasloco” imprevisto ed immediatodalla cartella cartacea a quella informatizzata(ma di pessima qualità)l’unica strada è quella di affidarci aglistandard, linguaggi comuni che cipermettono di far comunicare i variapplicativi senza alterazioni di contenuti.I più diffusi standard in Sanitàsono DICOM (Digital Imaging andCOmmunication in Medicine) cheriguarda le immagini medicali (maanche forme d’onda e tracciati) edHL7 (Health Level 7), che si occupadel trattamento di dati alfanumerici(anagrafici, procedurali, amministrativie documentali). Volendo fareun esempio pratico, se dobbiamoalimentare una cartella clinica informatizzatacon il referto di un esame22 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque- centottantasei


a rea informaticaecocardiografico, abbiamo l’esigenzadi trasmettere: dati anagrafici delpaziente, dati relativi alla richiesta diprestazione, immagini significativedello studio ecocardiografico, interpretazionidiagnostiche che dannoalle immagini il corretto significato clinico,identificativo dell’esecutore e/odel refertatore. Lo standard DICOMci offre un potente strumento perl’interoperabilità: il referto strutturato,o DICOM SR (Structured Report)ovvero un oggetto informatico in cuiIl referto strutturato èlo strumento tecnicobasilare per scambiarecorrettamente leinformazioni sanitariela presenza di componenti diversi daltesto scritto è solo una delle diverseopzioni possibili. Si tratta quindi di un“referto organizzato”: un contenitoreestremamente efficiente, strutturatoa blocchi funzionali che associa allaforma scritta (dati alfanumerici) larappresentazione di immagini, tracciatielettrocardiografici, dati di laboratorioe simili. Ogni dato, a partiredalla fondamentale identificazionedel paziente, ha un posto prefissatoed invariabile in cui essere codificato.In un DICOM SR avremo quindi unblocco di dati anagrafici del paziente;un blocco per i dati della richiesta erelativo quesito clinico; un blocco incui verranno convogliate le informazionianamnestiche remote e prossime,con eventuali fattori di rischio; unblocco per la descrizione dei reperti+ un blocco per le immagini strettamentelegato al precedente, a lorovolta codificate in un ulteriore bloccofunzionale. Questa tediosa suddivisioneconsente però la trasmissibilitàad altri applicativi che, se conformiallo standard, possono correttamenteelaborare le informazioni cliniche presentinel documento. Purtroppo, unacorretta applicazione dello standardDICOM SR non è sufficiente. Questolimite deriva da un “peccato originale”:DICOM SR nasce, infatti, peressere un dispositivo di interscambiotra apparecchiature, per inviare l’“oggetto”referto ad un archivio (PACS),memorizzarlo e distribuirlo. Nonnasce per dare un prodotto “human- readable” e deve quindi essere resoleggibile attraverso dei meccanismi diconversione che ne rendano possibilela fruibilità da parte degli operatoriumani. Questo passaggio rende possibileun filtraggio delle informazioniin relazione agli scopi che vengonoindicati nella trasmissione del referto:presentazione al curante, scopi diricerca, studi epidemiologici, contabilizzazione...La base tecnologica concui si raggiunge questo intento è unastruttura documentale chiamata CDA(Clinical Document Architecture),parte dello standard HL7 che permettela raccolta delle informazioni sullabase dei referti strutturati e le ordinain modo comprensibile e modificabilea seconda delle esigenze. Infineaggiunge le doverose informazionidocumentali (firma digitale, strutturanella quale il referto è conservato...)che rendono complete le notizierelative all’atto medico e ne rendonocompleta e sicura l’interoperabilità.Il referto strutturato ci permetteràdi entrare a pieno titolo nel difficilepercorso della Sanità elettronica rendendopiù significativa l’informazioneclinica dell’esame da noi eseguito; perLa conoscenza deglistandard è un prerequisitoda acquisire per laquotidiana lotta perl’impiego di strumentidi informatizzazione inSanità di buona qualitàil curante sarà più facile recepire ilmessaggio contenuto nel nostro referto,migliorando la qualità complessivadella prestazione sanitaria. Si tratta diargomenti della “terra di nessuno”.È però certo che se il clinico vuoleutilizzare nella cura dei suoi pazientistrumenti di qualità, evitando sistemi“spazzatura” che gli rendono la vitadifficile deve appropriarsi del temainformatico, divulgarlo e lottare perottenere quello che serve per lavorarebene.www.anmco.it/aree/elenco/informatica23


a rea nursingLa realtà infermieristica molisanadi Elvira Gioiosa a nome del Gruppo Infermieristico ANMCO MoliseIl Gruppo InfermieristicoANMCO Molise, nato grazie allavolontà del Presidente RegionaleDott. Carlo Olivieri, nel bienniodel suo mandato (2010 - <strong>2012</strong>) è statodi grande stimolo per fare emergereil lavoro spesso silenzioso degliInfermieri, dando la possibilità didimostrarne le capacità professionali.Il Gruppo, sempre molto attento allaformazione e all’aggiornamento, inquasi tutte le attività svolte ha lavoratoin sinergia anche con la figuradel Cardiologo. Nell’ultimo biennioha fissato incontri con cadenza quasimensile durante i quali dapprima hadiscusso in merito alle problematichee alle criticità dell’Unità Operativa,proponendo l’introduzione diadeguati strumenti per l’assistenza.Successivamente si sono organizzatitre corsi di aggiornamento, coinvolgendosia gli Infermieri di altri repartisia quelli provenienti da altre realtàospedaliere del Molise. Gli argomentitrattati nei corsi sono stati: la dispnea,il dolore toracico e la sincope. Inoltreil Gruppo è riuscito a organizzare,con grande successo, un convegnoregionale sul tema: “Il paziente inambito cardiovascolare e la gestioneinfermieristica nella realtà molisana”.L’evento si è svolto il 24 settembre2011 ed ha accreditato 70 Infermieri.A relazionare sono stati gli Infermieri:una novità assoluta per molti. Le sessionisono state moderate da Cardiologiche hanno contribuito all’ottimariuscita dell’appuntamento dedicata aun componente del Gruppo, scomparsoprematuramente e che ne erastato parte attiva. Queste iniziative sisono svolte incontrando spesso enormidifficoltà, superate grazie al sensodi responsabilità e l’assiduo impegnodel Gruppo. Ora, quindi, l’obiettivoè continuare a sviluppare le attività diformazione organizzando altri eventi,coinvolgendo altri colleghi.24 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinquewww.anmco.it/aree/elenco/nursing


a rea p revenzione c ardiovascolare«… Liberiamo i nostri giovani cuori»di Michele Gabriele e Gian Francesco Mureddu25


a rea prevenzione c ardiovascolareIl problema della salute in carcereè da sempre stato al centrodell’attenzione della ComunitàEuropea e dell’OrganizzazioneMondiale della Salute (OMS) chehanno sancito il principio di equivalenzadelle cure, ovvero la necessitàdi garantire al detenuto le stesse cure,mediche e psico - sociali, che sonoassicurate agli altri membri dellacomunità. Equità della salute pertutti i cittadini non significa soltantodisponibilità dei servizi sanitari,ma soprattutto possibilità di poterviaccedere per raggiungere un effettivostato di salute. Quest’obiettivo nonsembra essere sempre raggiunto egarantito nelle carceri. Queste infattisono notoriamente “terreni fertili perinfezioni” quali epatiti, tubercolosio HIV ed i detenuti sono spesso unveicolo di diffusione di epidemie, manon soltanto. Altre malattie sembranomostrare un pericoloso incrementod’incidenza all’interno degli istitutidi pena: tra queste le malattiecardiovascolari hanno un posto dirilievo. È stato osservato infatti, chei detenuti hanno una probabilitàpiù elevata di sviluppare ipertensionearteriosa, spesso ad insorgenzagiovanile e complicata da ipertrofiaventricolare sinistra, rispetto a coloroche non hanno messo piede in unacella. L’associazione è più forte pergli uomini, ed in particolar modo perquelli di colore ed i meno istruiti (A.Emily Wang, Yale University Schoolof Medicine). Secondo alcuni espertipotrebbe essere l’aumento dell’ostilitàe degli ormoni dello stress legatialla detenzione a favorire l’insorgenzadell’ipertensione e la progressionedell’aterosclerosi. Wang e coll., analizzandoi dati di più di 5.000 giovanisoggetti a rischio, d’età compresa tra i18 e i 30 anni, provenienti da quattrocittà degli Stati Uniti, rilevavano dopocinque anni di osservazione che l’incidenzadi nuovi casi d’ipertensionearteriosa cresceva dal 12% al 60%. Loscarso controllo dei fattori di rischio,il sotto - trattamento e la mancanza diuna cultura della prevenzione contribuisconoormai ad annoverare le malattiecardiovascolari tra le “patologiedella cella”. Se «il carcere aumenta ilrischio d’ipertensione e malattie cardiache»soprattutto nei giovani adulti,ponendo l’accento sulla necessità dimigliorare l’informazione e l’educazionesanitaria già nei giovani sottopostia procedimenti penali, è altrettantovero che la promozione della salutee degli stili di vita sani inizia nell’etàadolescenziale anche nella popolazionegenerale non reclusa. È precisodovere delle istituzioni sanitarie e scolastichedunque prestare la necessariaattenzione all’implementazione diprogrammi educativi sui giovani, attiad evitare il diffondersi delle malattiecardiocircolatorie negli anni successivi.Ciò va fatto soprattutto nelle fasced’età adolescenziale, ovvero nellescuole, garantendo pari opportunitàa tutti i componenti della comunità.L’ANMCO, attraverso Heart CareFoundation prima e la Fondazione“per il Tuo cuore” attualmente, hasempre avuto la “mission” di diffonderel’educazione alla prevenzione nellaScuola attraverso la formazione degliinsegnanti che diventano a loro volta“formatori” e ai quali viene affidatoil compito di sviluppare il percorsoeducativo. Dopo l’iniziativa “Cuore,alimentazione ed esercizio fisico”, nel2010 è nata La Scuola “per il tuo cuore”.Help - Line per Insegnanti, che mette adisposizione della Scuola, tramite ilSito www.periltuocuore.it, set di slide,esperti in prevenzione o IstruttoriBLS - D, e manuali cartacei. Tuttaviale difficoltà a raggiungere questespecifiche fasce d’età con messaggie raccomandazioni scientifiche sononote (ed in particolare tra gli adolescenti);risulta chiaro che non semprei soggetti, per quanto informati, sianoin grado di adottare condotte perevitare i rischi. L’efficacia dei percorsipreventivi in generale e di recuperoin particolare, dipende da moltevariabili: una di queste è sicuramentefavorire il dialogo aperto e costruttivocome prevede “l’educazione tra pari”(peer education). Con il termine peereducation ci si riferisce ad una strategiaeducativa che favorisce il passaggiodi conoscenze e di esperienze tracoetanei e che pone al centro il gruppo,considerandolo una risorsa riccadi potenzialità. Si tratta di un interventoche promuove la comunicazionetra i soggetti coinvolti e potenzianei ragazzi le competenze ed abilitàsociali, comunicative ed emotive (lifeskill), fondamenti indicati dall’UnioneEuropea, dall’OMS e dal Ministerodella Pubblica Istruzione per rapportarsicon fiducia a se stessi, agli altri ealla comunità. L’educazione tra pariè dunque una metodologia che puòaiutare a prevenire i comportamentidannosi per il benessere psicofisicoed anche il rischio di devianzaattraverso la costruzione di relazioni,dialogo, esperienze significative pertutti. Tra i punti di forza di questastrategia d’intervento va consideratoil valore dato alla “relazione”: relazio-26 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


a rea prevenzione c ardiovascolarene tra pari, relazione con gli adulti. Lapeer education infatti agisce per incrementarele relazioni nel cui ambitociascuno mantiene la propria identitàe il proprio ruolo, ma, diversamentedai modelli assistenziali classici checonsiderano il ragazzo solo in terminidi discente, lavora con i giovaniper renderli protagonisti del propriocambiamento con il supporto dellecompetenze degli adulti. I ragazzihanno quindi un ruolo attivo, simmetricoe complementare rispetto agliadulti e questo conduce a trasferireinformazioni e consapevolezza, aiutandoa costruire “l’etica della responsabilità”.Le strategie educative dellapeer education collocano al centrodel processo comunicativo il gruppodei pari a motivo di una precisaconsapevolezza: l’importanza che hail gruppo dei pari come dimensionesociale centrale nella vita dell’adolescente.Cambia quindi anche il ruolotradizionale dell’esperto che diventain questo contesto un facilitatore diprocessi, un garante del funzionamentodel gruppo. La funzione principaledell’esperto è quella di formare i peereducator, cioè ragazzi che scelgonodi svolgere questo ruolo e vengonoper così dire “allenati” a condurreil gruppo e formati sui contenuti dadibattere, per esempio della salute,del rischio cardiovascolare e deglistili di vita sani. Una delle chiavi delsuccesso del progetto educativo trapari è quindi la scelta dei peer educatorche hanno il compito cruciale diattivare la comunicazione nel gruppo.Ed è proprio su questo terreno chel’educazione sanitaria può incontrarei progetti di recupero di ragazzi arischio o con comportamenti devianti,attraverso un progetto di educazionetra pari. L’Area Prevenzione CardiovascolareANMCO, insieme con i ServiziSociali della Giustizia Minorile dellaSicilia stanno valutando di collaboraread un progetto comune di peer educationche riunisca in sé la diffusionedel messaggio di prevenzione cardiovascolarenelle Scuole (adottare stilidi vita sani) ai progetti di recuperodi giovani sottoposti a «procedimentipenali da parte della autorità giudiziaria».La formazione in prevenzionecardiovascolare per la promozionedi stili di vita sani, diretta da un teamdi specialisti, sarebbe rivolta ad ungruppo di giovani sottoposti a procedimentipenali che a loro volta,diventerebbero gli educatori alla paridei giovani coetanei nelle Scuole. Lapeer education diviene dunque temae mezzo del programma di recupero.In conclusione, formare i ragazzi arischio per promuovere la salute neicoetanei ha un duplice obiettivo: daun lato provare a rendere incisivo ilmessaggio della promozione dellasalute nei giovani, dall’altro d’incideresu specifici comportamenti a rischiosotto l’aspetto sociale, sviluppandoconsapevolezza e competenza e, inuna parola generando speranza nelfuturo. Una bella scommessa!Bibliografia1. www.periltuocuore.it2. Croce M., Gnemmi A., “Peer Education.Adolescenti protagonisti della prevenzione”,Milano, Franco Angeli, 2003.3. Boda G., “Life Skills e Peer Education:strategie per l’efficacia personale e collettiva”,Milano, La Nuova Italia, 2001.4. Svenson Gary R. (Ed), “Linee guidaper la peer education tra giovani coetaneimirata alla prevenzione dell’AIDS”, CommissioneEuropea 1998, in http://www.europeer.lu.se/5. Venza G., (Ed.), “Formazione e trasformazioni.L’intervento psicosociologiconelle organizzazioni e nel sociale”, Milano,Franco Angeli, 2005.6. Pellai A., Rinaldin V., Tamburini B.,“Educazione tra pari. Manuale teoricopratico di empowered peer education”,Trento, Erikson, 2002.7. Kahr C. “Peer group education: manipolazioneo partecipazione? Una raccoltadi esperienze europee che utilizzano lapge nella prevenzione delle dipendenze”,Lippe, Landschaftserband Wesfalen, 1999.www.anmco.it/aree/elenco/prevenzione27


consigli direttivi regionali anmco 2010 - <strong>2012</strong>ABRUZZOLeonardo PalosciaPresidente: Leonardo Paloscia (Pescara)Consiglio Regionale:Domenico Di Clemente (Pescara)Giacomo Levantesi (Vasto - CH)Loredana Mantini (Chieti)Cosimo Napoletano (Teramo)Massimo Pasquale (Chieti)Marco Flavio Tiburzi (Avezzano - AQ)www.anmco.it/regioni/elenco/abruzzoBASILICATAPresidente: Luigi Truncellito (Policoro - MT)Consiglio Regionale:Antonio Giovanni Cardinale (Matera)Michele Antonio Clemente (Matera)Berardino D’alessandro (Policoro - MT)Salvatore Gubelli (Venosa - PZ)Pasqualino Innelli (Marsico Vetere - PZ)Antonio Lopizzo (Potenza)Rosa Anna Manta (Policoro - MT)Vincenzo Domenico Martone (Potenza)www.anmco.it/regioni/elvenco/basilicataLuigi TruncellitoCALABRIAMario ChiattoPresidente: Mario Chiatto (Cosenza)Consiglio Regionale:Francesco Antonio Benedetto (Reggio Calabria)Roberto Caporale (Cosenza)Nicola Cosentino (Cariati - CS)Alfredo De Nardo (Vibo Valentia)Alessandro Ferraro (Catanzaro)Raffaele Lumare (Crotone)www.anmco.it/regioni/elenco/calabriaCAMPANIAPresidente: Giovanni Gregorio(Vallo della Lucania - SA)Consiglio Regionale:Cesare Baldi (Salerno)Gennaro Bellizzi (Ariano Irpino - AV)Nicola Capuano (Nocera Inferiore - SA)Aldo Celentano (Napoli)Franco Mascia (Caserta)Gerolamo Sibilio (Pozzuoli - NA)Paolo Silvestri (Benevento)Attilio Varricchio (Napoli)www.anmco.it/regioni/elenco/campaniaGiovanni GregorioEMILIA ROMAGNAPresidente: Diego Ardissino (Parma)Consiglio Regionale:Alessandro Capecchi (Bentivoglio - BO)Nicoletta Franco (Rimini)Alessandro Fucili (Ferrara)Alessandro Navazio (Reggio Emilia)Giampiero Patrizi (Carpi - MO)Angelo Placci (Ravenna)Claudio Reverberi (Parma)Giovanni Quinto Villani (Piacenza)www.anmco.it/regioni/elenco/emiliaDiego ArdissinoFRIULI VENEZIA GIULIAPresidente: Antonio Di Chiara (Tolmezzo - UD)Consiglio Regionale:Salvatore Accardo (Gorizia)Antonella Cherubini (Trieste)Ermanno Dametto (Pordenone)Giuseppe Di Fonzo (Latisana - UD)Antonio Di ChiaraGrazia Fazio (Gemona del Friuli - UD)Laura Massa (Trieste)Alessandro Proclemer (Udine)Antonio Riccio (Spilimbergo - PN)www.anmco.it/regioni/elenco/friuliLAZIOPresidente: Furio Colivicchi (Roma)Consiglio Regionale:Francesco Biscione (Roma)Giuseppe Cacciatore (Roma)Giuseppe Ferraiuolo (Roma)Antonino Granatelli (Tivoli - RM)Fabio Menghini (Roma)Roberto Mezzanotte (Ostia - RM)Giuseppe Pajes (Albano Laziale - RM)Giovanni Pulignano (Roma)www.anmco.it/regioni/elenco/lazioFurio ColivicchiLIGURIAPresidente: Gianfranco Mazzotta (La Spezia)Consiglio Regionale:Federica Airoldi (Pietra Ligure - SV)Stefano Benedetto (Rapallo - GE)Ornella Magaia (Genova)Sandro Orlandi (Sestri Levante - GE)Claudio Rapetto (Imperia)Andrea Saccani (Genova)Luisa Torelli (Savona)Alberto Valbusa (Genova)www.anmco.it/regioni/elenco/liguriaGianfranco MazzottaLOMBARDIAPresidente: Luigi Oltrona Visconti (Pavia)Consiglio Regionale:Francesca Buffoli (Mantova)Antonio Cirò (Monza)Giuseppe Di Tano (Cremona)Niccolò Grieco (Milano)Alberto Limido (Varese)Daniele Nassiacos (Saronno - VA)Marco Negrini (Milano)Carlo Sponzilli (Milano)www.anmco.it/regioni/elenco/lombardiaLuigi Oltrona ViscontiMARCHEPresidente: Luigi Minutiello (Fabriano - AN)Consiglio Regionale:Luigi Aquilanti (Ancona)Giovanni Bersigotti (Pesaro)Gianserafino Gregori (Ascoli Piceno)Marco Marini (Ancona)Anna Patrignani (Senigallia - AN)Michele Danilo Pierri (Ancona)Andrea Pozzolini (Fano - PU)Ettore Savini (Fermo)www.anmco.it/regioni/elenco/marcheLuigi Minutiello28 | Cardiologia negli ospedali | centottantacinque - centottantasei


consigli direttivi regionali anmco 2010 - <strong>2012</strong>MOLISECarlo OlivieriPresidente: Carlo Olivieri (Isernia)Consiglio Regionale:Giuseppe Attademo (Agnone - IS)Carolina De Vincenzo (Campobasso)Emilio Musacchio (Campobasso)Pierluigi Paolone (Campobasso)Roberto Petescia (Isernia)Marina Angela Viccione (Isernia)www.anmco.it/regioni/elenco/moliseSARDEGNABruno LoiPresidente: Bruno Loi (Cagliari)Consiglio Regionale:Raffaele Congiu (Cagliari)Francesco Dettori (Oristano)Rosa Chiara Manzi (Carbonia)Ignazio Maoddi (Nuoro)Antonella Marocco (Cagliari)Francesco Uras (Sassari)www.anmco.it/regioni/elenco/sardegnaP.A. BOLZANORainer OberhollenzerPresidente: Rainer Oberhollenzer (Bolzano)Consiglio Regionale:Rupert Paulmichl (Merano - BZ)Walter Pitscheider (Bolzano)www.anmco.it/regioni/elenco/bolzanoSICILIAErnesto MossutiPresidente: Ernesto Mossuti (Siracusa)Consiglio Regionale:Francesco Amico (Catania)Calogero Catalano (Sciacca - AG)Roberto Di Paola (Catania)Giovanna Geraci (Palermo)Gianni Mobilia (Messina)Ignazio Maria Smecca (Palermo)www.anmco.it/regioni/elenco/siciliaP.A. TRENTODomenico CatanzaritiPresidente: Domenico Catanzariti(Rovereto - TN)Consiglio Regionale:Annalisa Bertoldi (Trento)Roberto Bettini (Mezzolombardo - TN)Alessio Coser (Trento)Giuseppe Vergara (Rovereto - TN)www.anmco.it/regioni/elenco/trentoPIEMONTE E VALLE D’AOSTAPresidente: Maria Rosa Conte (Torino)Consiglio Regionale:Paolo Angelino (Rivoli - TO)Giacomo Giovanni Boccuzzi (Torino)Paolo Corsetti (Torino)Anna Maria Costante (Alessandria)Maria Rosa ConteBrunella Demichelis (Torino)Federico Nardi (Verbania)Elena Maria Richiardi (Torino)Paolo Scacciatella (Torino)www.anmco.it/regioni/elenco/piemontePUGLIAPresidente: Alessandro Villella (Lucera - FG)Consiglio Regionale:Giovanni Deluca (Barletta)Vincenzo Lopriore (Monopoli - BA)Antonella Mannarini (Monopoli - BA)Tiziana Mazzella (Lecce)Teresa Pascente (Taranto)Giuseppe Santoro (Conversano - BA)Giuseppe Scalera (Bari - Carbonara)Luigi Stella (Gallipoli - LE)www.anmco.it/regioni/elenco/pugliaAlessandro VillellaTOSCANAPresidente: Giancarlo Casolo(Lido di Camaiore - LU)Consiglio Regionale:Andrea Boni (Lucca)Gabriele Castelli (Firenze)Nicola Ciabatti (Livorno)Massimo Fineschi (Siena)Ugo Limbruno (Grosseto)Massimiliano Mariani (Massa)Anna Maria Paci (Pisa)Guido Parodi (Firenze)www.anmco.it/regioni/elenco/toscanaGiancarlo CasoloUMBRIAPaolo VerdecchiaVENETOPietro DelisePresidente: Paolo Verdecchia (Perugia)Consiglio Regionale:Daniella Bovelli (Terni)Rita Liberati (Foligno - PG)Sara Mandorla (Gubbio - PG)Cristina Martino (Spoleto - PG)Mariagrazia Sardone (Perugia)Donatella Severini (Città di Castello - PG)www.anmco.it/regioni/elenco/umbriaPresidente: Pietro Delise (Conegliano - TV)Consiglio Regionale:Emanuele Carbonieri (Bussolengo - VR)Fabio Chirillo (Treviso)Fabio De Conti (Camposampiero - PD)Alessandro Desideri (Castelfranco Veneto - TV)Cosimo Perrone (Arzignano - VI)Guerrino Zuin (Mestre - VE)www.anmco.it/regioni/elenco/veneto29


dalle regioni - basilicATAIl cuore in Tribunaledi Francesco Paolo Calciano, Lucia Bolettieri, Damiano Cardinale, Antonio CardinaleUna giornata intensa quellaorganizzata dall’AssociazioneAmici del Cuore diGrassano, dalla Fondazione“per il Tuo cuore”, dalla Cardiologia el’Ambulatorio di Angiologia dell’Ospedale“Madonna delle Grazie” diMatera, e dalla Commissione PariOpportunità presso l’Ordine degliAvvocati di Matera, nella Sala delConsiglio dell’Ordine del Tribunaledi Matera. La giornata è stata sollecitatadal Presidente della CommissionePari Opportunità presso l’Ordine degliAvvocati di Matera, Avv. Lucia ElsaMaffei, la quale, tra l’altro, ha postol’accento “sull’importanza di agevolarela conciliazione dei tempi di lavoroe di cura, non solo della famigliama anche della salute personale, avolte trascurata per l’impossibilità diritagliare tempo da dedicare agli accertamentie ai controlli medici”. Unagiornata di prevenzione e informazionesanitaria, che ha visto in prima fila,per l’aspetto organizzativo la signoraLucia Bolettieri, Presidente dell’AssociazioneAmici del Cuore di Grassanocon i suoi associati che hanno gestitola fase di accoglienza, i controlliprogrammati: BMI (indice di massacorporea) circonferenza addominale,frequenza cardiaca, pressione arteriosa,saturazione O2. «È essenziale- ha ricordato Lucia Bolettieri - unapartecipazione del singolo ai fini dellaprevenzione. Molte patologie si combattono,ancor prima dell’utilizzo deifarmaci, con misure non farmacologicheed eliminando fattori di rischioben conosciuti: favorire una dietadi tipo mediterraneo, aumentandoil consumo di frutta, verdura, pesceazzurro, per citare alcuni alimenti;incrementare una costante attivitàfisica e per chi lo desideri anchesportiva, ricordando a tutti che unapasseggiata a passo svelto ogni giornoper 45 minuti è sufficiente a questoscopo. Essenziale eliminare il fumo».In seguito ognuno è stato invitato aun colloquio medico individuale nelquale sono stati analizzati i dati raccolti(Figura 1) e affrontato il tema diuno Stile di Vita salutare, nella specificitàdel singolo, con le sue patologie,i risultati dei controlli, la sua storiaclinica, l’anamnesi anche familiare.Alcuni hanno portato in visione i loroesami di laboratorio. A tutti è statoconsegnato il materiale informativodella Campagna nazionale “per il Tuocuore”. L’impostazione messa in attoha riscontrato interesse da parte ditutti. Sono stati fatti circa 100 controlli.La mattina è trascorsa in modoveloce, intenso, senza pause. L’incontroha trovato la sua sintonia nella collaborazioneattiva di più soggetti, piùistituzioni. L’iniziativa è stata seguitaanche dai mezzi di comunicazioneregionali. Sono stati pubblicati articolidai quotidiani regionali, sono andatiin onda servizi del Tg 3 Basilicata e diTRM. L’incontro è stato annunciatosin dalle prime ore della mattina, in“Buongiorno regione”, con la partecipazionedel Dott. Cardinale, il qualeha rilevato l’importanza di un controlloclinico adeguato di patologieimportanti in ambito cardiovascolare,quale l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemiae le dislipidemie ingenerale, l’obesità, il diabete mellito.È stata rimarcata l’importanza di unacorretta e costante prevenzione, cosìcome è essenziale che ogni cittadinosostenga anche economicamente laFondazione “per il Tuo cuore” nella suaincessante opera d’informazione eprevenzione cardiovascolare, nellasua ricerca avanzata dall’ambiziosoobiettivo di trovare una cura personalizzata,frontiera questa particolarmenteavvincente. È importantescendere “nell’arena”, uscire dallesedi istituzionali, per un colloquiocostante con i cittadini. La prevenzioneha bisogno di una partecipazioneconvinta da parte dei cittadini, chedevono sostenerla, ancor prima cheeconomicamente, facendola propria,30 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


dalle regioni - basilicATAUn corretto Stile di Vita per una sana prevenzioneEtà Sesso M ( ) F ( ) FumoPeso Kg__________ Altezza cm__________ Circonferenza addominale cm__________BMI__________ sat. O2__________% P.A.__________mmHg F.C.__________bat/minUna sana alimentazione deve prevedere:A – un consumo, più volte il giorno, di frutta e verdure, quest’ultime sia crude che cotte;B – un consumo due, ancor meglio tre volte la settimana di legumi, (di vario tipo) sia da mangiarecon la pasta, sia da soli, sia come contorno;C – non eccedere con la carne, preferire quelle magri;D – consumare almeno tre volte la settimana il pesce, preferendo il pesce azzurro;E – non eccedere con i formaggi (preferire quelli con meno grassi) e non eccedere con i salumi,non eccedere con i dolci;F – scegliere come condimento l’olio extravergine d’oliva;G – utilizzare il sale con moderazione;H – modo di cottura: preferibile la cottura al forno a quella fritta;I – non eccedere con le bevande alcoliche, l’uso eventuale deve essere moderato.Ai ragazzi diciamo EVITATE L’ALCOL: divertitevi in sicurezza, per far questo non c’è necessità dialcun supplemento d’alcol.Attività fisica:È importante anche un’attività fisica costante; è sufficiente una camminata a passo svelto pertrenta, quarantacinque minuti al giorno, non costa nulla ed è salutare.Mettere in atto piccoli accorgimenti finalizzati a una sana attività fisica: evitare di prenderel’ascensore, non prendere un veicolo per piccoli spostamenti, ma andare a piedi.Consigli tratti dal libro “Isola della Prevenzione”adottandola come metodo quotidiano,come scelta prioritaria culturale.Occorre tendere ad un circolovirtuoso, ad un’alleanza per il benecomune tra cittadini, associazioni divolontariato, società scientifiche, entiistituzionali. Va cercata in quest’ambitouna collaborazione da parte deimedia, per una diffusione capillare dimessaggi positivi. Infatti la disparitàdi risorse economiche finalizzate allapubblicità rispetto a questi temi, tramessaggi negativi e positivi, è enormee notevole la difficoltà da parte dichi opera per veicolare un messaggiosalutare nel bene comune. È importanteinvestire sulla comunicazione,pur nell’oggettiva difficoltà chequesto comporta, non fermarsi, potenziarel’aspetto dell’informazionee della prevenzione, creare sinergiestabili, utilizzare al meglio i mezziinformatici, tendere a creare periodicheiniziative da realizzare contestualmentenelle varie regioni. Tuttiquelli che operano in quest’ambito,registrano difficoltà nel trasmetteremessaggi su un corretto stile di vitama un’opera d’informazione svolta inmodo capillare, non episodica, riescea raggiungere cuore e mente, facendomodificare abitudini non salutari.Tante sono le difficoltà, ma il nostroinvito è di rimboccarci le maniche,non abbassare la guardia, chiedere uninvestimento maggiore sia economicoche umano, potenziando i mezzi dichi lavora nell’ambito ostico, ma belloe appassionante, della prevenzionecardiovascolare.I risultati arriveranno.www.anmco.it/regioni/elenco/basilicata31


dalle regioni - calabriaIl monitoraggio remoto del pazienteportatore di pacemaker defibrillatori:tra Ospedale e Territoriodi Mario Chiatto e Antonello TalaricoIl 3 dicembre scorso si è svolto aCosenza, presso la Sala dell’Ordinedei Medici, un meetingtra i Cardiologi dell’Ospedaledell’Annunziata e i Cardiologi ambulatorialicon i Medici di Medicina Generalesul tema, estremamente attuale,del monitoraggio remoto del pazienteportatore di device. L’attualità dell’argomentoha spinto il Dott. AntonelloTalarico, organizzatore dell’evento, acoinvolgere direttamente sia i colleghiCardiologi ambulatoriali che i Medicidi Medicina Generale nella tavolarotonda alla quale ha partecipato unautorevole rappresentante dell’IstitutoSuperiore di Sanità, l’Ing. Calcagnigniesperto in tema di spesa sanitaria edevice. I lavori sono stati aperti dal DirettoreGenerale dell’ASP di Cosenza,Dott. Gianfranco Scarpelli, dal DirettoreSanitario della Azienda Ospedalieradi Cosenza Dott. Francesco De Rosae dai Presidenti Regionali ANMCODott. Mario Chiatto ed AIAC Dott.Saverio Iacopino. Nel programmainoltre è stata prevista la presenza ditutti i Centri che in Calabria esguonoprocedure di elettrostimolazione.Lo scopo dell’evento, quindi, oltreche divulgativo, era quello di sancirel’inizio di un nuovo precorso di strettacollaborazione tra il Centro che impiantail dispositivo e le figure professionaliche successivamente avranno incarico il paziente dopo la dimissione evalidarne la fattibilità e l’efficacia socio- economica. Il supporto tecnologico,in questo senso, è decisivo nella messaa punto di nuovi assetti organizzativi. Idevice impiantati, di fatto controllabiliin remoto, forniscono tutta una seriedi informazioni che permettono unasorta di controllo “clinico virtuale” delpaziente e quindi non solo del devicein senso stretto. Ecco quindi chesfruttare tali potenzialità con finalitàrivolte alla ottimizzazione di schemiterapeutici, ma anche a razionalizzarele risorse, vista la congiuntura attuale,può portare a ridurre sia gli accessiin Ospedale per le visite finalizzate alcontrollo del device sia, soprattutto, aridurre i ricoveri. È una occasione chenon può essere trascurata vista anchela validazione, in termini di riduzionedei costi, che gli studi pubblicatihanno dimostrato. La Unità Operativadi Cardiologia dell’Annunziata daanni ha investito sul controllo remoto.Il primo dispositivo dotato di talefunzione è stato impiantato nel 2005ed attualmente sono 120 i pazientimonitorati in remoto. La collaborazionedelle figure professionali qualiCardiologi e Medici di MedicinaGenerale sarà attiva, nel sensoche essi avranno accesso tramiteweb ai dati clinici dei pazienti di loropertinenza: il Medico di Medicina Generalepotrà visionare quale è il trenddi pressione arteriosa, frequenza cardiaca,peso corporeo, livello di attivitàquotidiana, lo stato di imbibizione polmonare,e tanti altri parametri, quindipotrà intervenire per tempo dopo averriscontrato eventuali anomalie. Cosìcome il Cardiologo ambulatoriale, cheha visto quel determinato paziente infase pre - ospedaliera e ha dato indicazioneall’impianto di un determinatodispositivo inviandolo al Centro di elettrostimolazione,potrà seguire in remotoil paziente che già conosce e valutarnel’andamento clinico. È intesoche il monitoraggio dei dati relativi aldevice sono e restano di pertinenza delCentro che ha eseguito l’impianto. Neiprossimi giorni si svolgeranno delleriunioni attuative, coordinate dal Dott.Antonello Talarico, tra i Cardiologielettrofisiologi della U.O. di Cardiologiadell’Annunziata e i Medici territorialiche hanno dimostrato interesseall’iniziativa. Ad essi verrà illustrato neidettagli come accedere via web ai datirelativi ai pazienti di loro pertinenza el’esperienza avrà inizio.32 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


dalle regioni - calabriaIl cuore in…Versidi Rosalina Brun e Immacolata CairoVenerdì 17 febbraio alle ore16.00 presso la Sala Consiliaredel Comune di Rende(CS) si è svolta la cerimoniadi premiazione relativa al concorsodi poesia “Dammi il tuo cuore. Neavrò cura”, organizzata dalla ScuolaSecondaria Statale di I grado “P. DeCoubertin” in collaborazione conl’ANMCO Calabria. L’evento, ritenutoaltamente educativo e fortementeincisivo per i preadolescenti, è statopossibile grazie alla grande sensibilitàdel Dirigente Scolastico Dr.ssa ImmacolataCairo, alla collaborazione dellaProf.ssa Rosellina Brun e al supportoorganizzativo del Dott. Mario Chiattoe del Dott. Carmine Carpino. La cerimoniadi premiazione è stata precedutada un interessantissimo convegnoche ha visto impegnato il mondodella scuola e il mondo ospedaliero.Interessantissimi gli interventi deiDottori Mario Chiatto e Carmine Carpinoche hanno curato l’aspetto dellaprevenzione delle malattie cardiovascolarie la cura del cuore; di notevoleimportanza per gli alunni presentiin sala, l’intervento della Dott.ssaVita Cupertino pediatra dell’ASP diCosenza e Responsabile del settore“Medicina di Comunità”. Il concorsoè stato articolato in tre sezioni (classiprime, seconde e terze della scuolaSecondaria di I grado), diretto atutte le scuole del Comune di Rende,ha visto protagoniste nove ragazzevincitrici dei premi relativi alle variesezioni del concorso. Grande disponibilitàall’iniziativa è stata dimostratadai membri della giuria che hannodecretato i vincitori: Prof.ssa VivianaBurza (Direttore di Dipartimento diScienze dell’Educazione UNICAL),Dott. Gianfranco Ventura (poeta),Sig. Benito Patitucci (poeta e scrittore,membro dell’Accademia Cosentina),Dott. Rosario Ippolito (medico).L’emozione dei genitori e di tutti i docentipresenti alla cerimonia, è statadavvero grande poiché le composizioniin versi, lette in sala, aventi comeargomento il cuore hanno lasciatotrasparire, non solo grande sensibilitàrispetto al tema proposto ma anchecapacità creativa e alto possesso ditecnica poetica da parte degli alunnipartecipanti. Questo tipo di cerimonieallargano gli orizzonti dei giovanistudenti sia rispetto alla medicinapreventiva che alla partecipazione adiniziative di volontariato e ad attivitàutili allo sviluppo della creatività.Siamo convinti, dunque, che solol’incontro fra pubbliche Istituzionipossa garantire quella tanto auspicata“continuità orizzontale” importantissimaper le giovani generazioni e peruna scuola altamente superlativa!www.anmco.it/regioni/elenco/calabria33


dalle regioni - calabriaScuola Secondaria Statale di I gradoP. De Coubertin - Rende (CS)Classi primeIl tuo cuore mi hai donatoBatte forte nel tuo pettoquel tuo grande cuoricino;c’è qualcuno che lo aspettaa gran voce chiede aiuto.Solo tu lo puoi sentirefermati un po’ ad ascoltare;la tua vita l’hai vissutaora è tempo di pensarea chi il tuo cuore vuoi donare.Il tuo cuore si è fermatotroppo presto, hai ragione;ma immensa è la bontàdel tuo animo gentile.Grazie a te io ora vivoIl tuo cuore batte in me;il mio angelo sei statoperché il tuo cuore mi hai donato,tanta cura io ne avròe anche per te io vivrò!1° CLASSIFICATAShantal OreficeI° L Sede di SaporitoIl cuore: luogo dell’apprendereIl cuore è come una scatoladove sono racchiuse le cose più preziose.Puoi darmelo, ne avrò cura...Non si possono spiegare,né definire, i sentimenti che provengonodal cuore:gioisce di felicità, anche se poi,prova dolore nello scoprire la realtà!Il cuore è il luogo da dove provengono letue lacrime:è l’unico a sapere che vale la penabagnarsi il viso piangendo.Il cuore, molto spessosi sostituisce alla tua intelligenza:solo il cuore e solo una carezzati impediscono di vedere il buio dellarealtà.Il cuore è ciò che ti aiuta in questo duromondo dell’adolescenza:è con il cuore che apprendiil significato profondodi dolore e di felicità!2° CLASSIFICATAMaria Cristina TrimboliI° C Sede centralePiano pianoPrendi il mio cuore,ti farà compagnia;nei giorni più fredditi darà calorein quelli più tristiti saprà consolaree se ne avrai bisognoti regalerà un sorrisoaffinchè ogni battitoilluminerà il tuo viso.Prendi il mio cuore,ti insegnerà ad amaresenza timorediffonderà l’amoree piano piano…lo lascerà andare.3° CLASSIFICATASara FrancavillaI° I sede Zumpano34 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


dalle regioni - calabriaClassi secondeDammi il tuo cuore, io ne avròcura…Dammi il tuo cuore,io ne avrò cura.Nella mia anima continuerà a vivere qualcosadi te. So che sembra strano che io possacontinuare a vivere le tue emozioni,che io possa far battere ancorala tua anima. Tu mi hai regalatoun nuovo orizzonte che sembrava svanitonel soffio dell’istante in cui un alito hagelato il mio futuro.Ogni giorno mi sveglio e penso a te chesfiorito da un crudele avvenire hai resopossibile il mio.1° CLASSIFICATACaterina RizzutoII° B sede centraleTi prego, dammi il tuo cuore neavrò curaDammi il tuo cuore ne avrò cura,ti aiuterò a essere un uomo vero,ti aiuterò ad amare le persone,il tuo cuore cambieràda cuore di pietra d’oro diventerà.Dammi il tuo cuore ne avrò cura,insieme cambieremo il mondo.Se mi cedi il tuo cuorele guerre svanirannoe la pace e la fratellanza trionferanno.Dammi il tuo cuore ne avrò cura,ti insegnerò a viverein un mondo più serenodove tutti si danno la manoe nessuno vivrà invano.Anch’io ti darò il mio cuoreper far si che anche io cambieròe vivere con gli altri saprò.Ti pregodammi il tuo cuore ne avrò cura.2° CLASSIFICATAMaria Cristina De RangoII° L sede SaporitoI colori del cuoreNella mia menteNella mia mente tanti pensieri,mi rivolgo a te anima triste e solache vaghi per le vie buie del mondo.Apri il tuo cuore, spalanca le porteNon aver paura di sorridere ancora.Non vedere solo le strade scureCerca le vie dell’arcobalenoChe renderanno la tua vita piena di colori.Apriti al mondo, non aver timoreCerca la luce e continua a seguirla.Dammi il tuo cuoreTi porterò sulle vie dell’amore.Seguimi…Io ti sarò sempre vicino.3° CLASSIFICATANoemi GulloII° A sede centraleClassi terzeA NicIn un giorno di sole,dove il mare non era lontano,guardavi la strada correre dietro te,come la vita insegue chi,con occhi gioiosi, è ricco di speranza.Toccavi il viso maternoCon le manine, sorridevi feliceE sognando propendeviAl futuro cantando.Improvvisamente il buio…Ecco il sogno è spezzato dal maleE con te si sciolse ogni gioia.Tu volasti, piccolo Nic,come una colomba bianca.Ti posasti su un ramo di soleGuardando laggiù.La tua mamma piangeva,lo sguardo spento e copertoda un velo d’argento.La tua bocca abbozzava un sorriso…Eri felice lassù.Non avevi ancora assaporato lo zuccherodella vita,non avevi bevuto ancora il dolce vinoviolaceo come le tue labbra.Avevi ancora tanto amore da dare,tanto ancora da ricevere.Il tuo cuore voleva pulsare ancora,voleva consolare, salvare…la tua vita si spartiva in millee tanti aspettavano te quaggiù.Una voce di bimba: “dai a me il tuoCuore. Io ne avrò cura”.www.anmco.it/regioni/elenco/calabria35


dalle regioni - calabriaE piano piano con lui riprese a sorridere…Un’altra mamma dismise il suo velo d’argento.Grazie, piccolo Nic.Grazie per aver volutoVivere ancora,sperare ancora,amare ancora.1 CLASSIFICATALuana Russo3° H sede centraleIl mio amico del cuoreTutti abbiamo un cuore,chi di carne,chi di pietrae chi colmo d'amore.Certo non è facilecapirne l'importanzanoi che di quest'organo fragilenon conosciamo la sostanza.Caro amico,non so come potertelo spiegarel'unica cosa che ti dicoè che serve per amare.Se metti la mano sul tuo pettosi farà sentiree se ancor non te l'ho dettobatte forte all'impazzire.Batti, batti, cuoricinobatti ancor sempre più fortesono ancor troppo piccinonon mi far rischiar la morte.Forse stai per annoiarticon le mie preoccupazionima io voglio ringraziartiper le tue attenzioni.Solo tu in questo momentomi sei stato così vicinoe adesso il mio intentoè ringraziarti con questo pensierino:Ora ascolta caro amicotu non devi aver paurasolo questo io ti dico"Dammi il tuo cuore ne avrò cura".2° CLASSIFICATAAlessia SalernoIII° H sede SaporitoTante ossa ma un solo cuoreTante ossa ma un solo cuore;Muscolo capace di fermarsi per una delusione,capace di scoppiare per amore,per ogni piccola agitazione.Scrigno di sentimenti,rifugio di mille segreti.Cuore che vede e sente ciò che invisibile ad occhi ed orecchie;Cuori infranti,cuori di pietra.Cuore malato,cuore sofferente,cuore donato per aiutare la gente.Dammi il tuo cuore, ne avrò curafidati di me, non aver paura.3° CLASSIFICATAMartina Tursi PratoIII° H sede SaporitoIl trapianto di un organoè un intervento delicatoma se mi terrai la manomi sentirò più amato.36 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


RINNOVA LA QUOTA ASSOCIATIVA!Dal 2009 puoi pagare la quota associativa ANMCO con addebitoautomatico sul tuo conto corrente bancario. In questomodo sarai sicuro di provvedere ogni anno al rinnovodella tua quota, evitando perdite di tempo. Compila il moduloRID già predisposto nella presente pagina.Il pagamento può comunque essere effettuato con le seguentimodalità:- Addebito Automatico in c/c (RID)- Carta di Credito via web collegandosi all’Area Riservata aiSoci sul sito www.anmco.it nella sezione Quote associative- Bollettino di c/c postale n. 16340507 intestato ad ANMCO- Bonifico bancario su c/c ANMCOIBAN IT 18 C 06160 028010 00017441C00Quote Associative annue:- € 30,00 per i Giovani Soci Ordinari fino al 35° anno di età- € 90,00 per i Direttori di Struttura Complessa- € 70,00 per i Responsabili di Struttura Semplice / Dirigenti- nessuna quota per i Giovani Soci Aggregati fino al 30° anno di età- € 30,00 per i Giovani Soci Aggregati dal 31° al 35° anno di età- € 50,00 per i Soci Aggregati dal 36° anno di età- € 10,00 una tantum per il primo pagamento per tutti i SociOrdinariIl suddetto importo include la somma di Euro 13,00 (tredici/00)comprensivo di IVA che, per il tramite della FederazioneItaliana di Cardiologia, verrà versata in Vostro nomee conto alla società Il Pensiero Scientifico Editore con sedea Roma, Via San Giovanni Valdarno, 8 - 00138 Roma, codicefiscale: 00429130586 e partita IVA 00889601001, a titolo dicorrispettivo per l’abbonamento annuale all’organo scientificoin lingua italiana della Federazione Italiana di Cardiologia,rivista denominata “Giornale Italiano di Cardiologia”con sottotitolo “Organo Ufficiale della Federazione Italianadi Cardiologia, Organo Ufficiale Società Italiana di ChirurgiaCardiaca” e la somma di Euro 27,00 (ventisette/00) che,per il tramite della Federazione Italiana di Cardiologia, verràversata in Vostro nome e conto a titolo di corrispettivoper l’abbonamento annuale all’organo scientifico in linguainglese della Federazione Italiana di Cardiologia alla CasaEditrice Lippincott, Wilkins & Williams con sede a Londra(GB), 250 Waterloo Road, London SE1 8RD, rivista denominata“Journal of Cardiovascular Medicine” con sottotitolo“Official Journal of the Italian Federation of Cardiology”.AUTORIZZAZIONE PER LA DOMICILIAZIONE BANCARIA (RID)COMPILARE IN STAMPATELLO E SPEDIRE IN ORIGINALE AD ANMCO - Uffici Amministrativi Via La Marmora, 36 - 50121 Firenze(Il presente modulo può essere anche scaricato alla pagina www.anmco.it/associazione/come)Nome e cognome SocioIndirizzoComune Prov. CAPTelefonoCodice FiscaleBancaAgenziaIntestatario/i del contoIBAN (1)CodicePaeseCINIBANCIN Codice ABI CAB Numero Conto CorrenteIl sottoscritto autorizza la banca suddetta ad addebitare sul proprio conto corrente, nella data di scadenza della obbligazione o dataprorogata d’iniziativa del creditore(2), la quota associativa annuale dell’ANMCO - Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri(codice SIA 3F893), a condizione che vi siano disponibilità sufficienti e senza necessità per la Banca di inviare la relativa contabile diaddebito. Il sottoscrittore ha la facoltà di opporsi all’addebito entro 8 settimane dopo la data di scadenza o la data prorogata dal creditore.Le parti hanno la facoltà di recedere in ogni momento dal presente accordo, con un preavviso pari a quello indicato nel contrattodel suddetto conto corrente per il recesso da quest’ultimo rapporto, da effettuarsi mediante comunicazione scritta. Il sottoscrittoreprende atto che sono applicate le condizioni che sono riportate nel suddetto contratto di conto corrente o comunque rese pubblichenei Fogli Informativi predisposti dalla Banca. Il sottoscrittore dichiara di aver trattenuto copia della presente autorizzazione, che vieneinoltrata ad ANMCO in originale.Luogo e dataFirma del sottoscrittore(1)Verificare al momento della sottoscrizione del presente modulo con la propria Banca la correttezza del codice IBAN.(2)Per il primo anno il pagamento della quota associativa avverrà entro due mesi dalla data di ricevimento; per gli anni successivil’addebito sarà effettuato nel mese di gennaio, salvo eventuali modifiche deliberate dall’Assemblea.


Associazione Nazionale Medici Cardiologi OspedalieriANMCOdomanda di iscrizioneLa Domanda di Iscrizione (scaricabile alla pagina http://www.anmco.it/associazione/come.html del Sito WEB ANMCO)deve essere inviata in originale insieme al Curriculum Vitae in formato Europeo alla Segreteria ANMCO - Via AlfonsoLa Marmora, 36 50121 Firenze - e anticipata per fax al numero 055/5101350 o per e - mail all’indirizzo soci@anmco.it.Lo Statuto dell’ANMCO è consultabile alla pagina www.anmco.it/associazione/statuto del Sito WEB ANMCO e i relativiRegolamenti alla pagina www.anmco.it/associazione/regolamenti/regolamentiDATI ANAGRAFICINome Cognome Data di nascitaLuogo di nascitaIndirizzoCittà Prov. CapTel./Cell. Fax e - mailDATI professionaliDenominazione OspedaleIndirizzoCittà Prov. CapTel./FaxE - mail Reparto:Specializzato in Cardiologia: Si No Altre SpecializzazioniAppartenente ad altra Società Scientifica Cardiologica Si NoSe SI Indicare qualeStruttura Ospedaliera Universitaria Distretto Sanitario PrivataAltroTipologiaDivisione di Cardiologia *Divisione di Cardiochirurgia*Servizio di Cardiologia autonomo con posti letto * Servizio di Cardiologia aggregato con posti letto*Servizio di Cardiologia autonomo senza posti letto * Servizio di Cardiologia aggregato senza posti letto*Divisione Medicina *CNRAmbulatorio*Altro** Accreditamento (da compilare se Struttura privata): SI NONome del Primario o facente funzioneNome del Responsabile (per Strutture aggregate)Ruolo Cardiologo Cardiochirurgo MedicoQualificaDirettore di dipartimento Direttore Generale Direttore SanitarioDirettore di struttura complessa Responsabile di struttura semplice Dirigente MedicoRicercatore Borsista SpecializzandoAmbulatoriale Libero professionista AltroIn quiescenzaNon di ruolo


CAMPI DI IMPEGNO PROFESSIONALEGenerale (non più di due)Aritmologia ed Elettrostimolazione (AES) Cardiologia Pediatrica (CPO) Informatica (INF)Aterosclerosi, Emostasi e Trombosi (AET) Cardiopatie Valvolari (CAV) Insufficienza Cardiaca (INC)Biologia Cellulare del Cuore (BCC)Circolazione Polmonare e Funzioneventricolare destra (CPF)Ipertensione arteriosa sistemica (IPR)Cardiochirurgia (CCN) Ecocardiografia (ECO) Malattie del Miocardio e del Pericardio (MMP)Cardiologia Clinica (CCL) Emodinamica e Cardiologia Interventistica (EMC) Sindromi Coronariche Acute (SCA)Cardiologia Nucleare e RisonanzaMagnetica in Cardiologia (CNR)Epidemiologia e Prevenzione (EPR) Terapia Intensiva Cardiologica (TIC)Farmacologia in Cardiologia (FCA)Valutazione Funzionale e Riabilitazione delcardiopatico (VFR)Sono interessato alla seguente AreaArea Aritmie - AR Area CardioChirurgia - ACH Area CardioImaging - ACIArea Informatica - Ain Area Malattie del Circolo Polmonare - AMCP Area Emergenza - Urgenza - AEUArea Nursing - ANS Area Prevenzione Cardiovascolare - AP Area Management & Qualità - AMQArea Scompenso Cardiaco – ASAi sensi dell’art. 3 dello Statuto ANMCO dichiaro di non volermi iscrivere alla Fondazione “per il Tuo cuore” Heart Care Foundation ONLUSDichiaro di accettare lo Statuto dell’ANMCO come previsto dall’articolo 4INFORMATIVA E CONSENSO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI – D.Lgs. n. 196/2003 (Codice sulla privacy)ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, con sede in Firenze, Via La Marmora n. 36, è un’associazione a scopi scientifici che presta servizi ai propri associati, attivandosi perl’organizzazione di congressi a carattere scientifico. I dati vengono acquisiti direttamente dall’interessato (ad esempio, al momento dell’adesione all’associazione ovvero mediante i moduli di iscrizioneai convegni), nonché presso terzi, quali associazioni di categoria o pubblici elenchi, comunque nel rispetto dei principi di cui al D.Lgs. n. 196/2003.Il trattamento sarà effettuato mediante strumenti idonei a garantirne la sicurezza e la riservatezza e potrà essere effettuato manualmente o tramite strumenti automatizzati atti a memorizzare, gestiree trasmettere i dati stessi. Nello specifico, dati trattati vengono inseriti in un database informatizzato, ubicato nel sito web dell’ANMCO (www.anmco.it), in una parte del sito riservata ai soli soci e consultabilesolo dopo registrazione tramite login e password. I dati richiesti - inclusi quelli relativi alla Sua carta di credito ove inseriti - sono necessari ad ANMCO per poter rendere i propri servizi ai finidella costituzione dello stesso rapporto associativo, nonché per consentirLe di abbonarsi agli organi scientifici precedentemente indicati, ponendo in essere tutte le operazioni a ciò strumentali. Il conferimentodei Suoi dati è obbligatorio, in quanto senza tali dati non sarà possibile procedere alla Sua iscrizione alla nostra associazione; inoltre, dal mancato conferimento dei medesimi può scaturire unpregiudizio all’ordinario svolgimento dell’attività istituzionale dell’ANMCO e non potranno essere a Lei inviate in abbonamento tutte le riviste dell’Associazione, o aggiornato su tutte le iniziative promossedalla medesima. Titolare del trattamento è ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, con sede in Firenze, Via A. La Marmora n. 36. Per motivi inerenti lo svolgimento dell’attivitàistituzionale e per ragioni di rappresentatività nazionale e comunitaria, i dati raccolti saranno comunicati alla FIC (Federazione Italiana di Cardiologia) con sede a Roma c/o Policlinico Universitario “TorVergata”, Cattedra di Cardiologia, Viale Oxford n. 81 ed alla ESC (European Society of Cardiology, con sede in Sophia Antipolis Cedex – France – 2035, Route des Colles – Les Templiers), cui i Soci ANMCOhanno diritto ad essere iscritti. Inoltre, sono comunicati, in ragione della realizzazione di iniziative formative o di ricerca scientifica, alla Centro Servizi ANMCO srl e alla Fondazione “per il Tuo cuore”Onlus, entrambe con sede in Firenze Via La Marmora, 36. Infine, potranno essere comunicati ad altri enti o associazioni, operanti nell’ambito della ricerca e dell’organizzazione di convegni a caratterescientifico, nonché a terzi fornitori (ad esempio per la spedizione di programmi congressuali, per le attività formative, per i progetti scientifici, per l’invio in abbonamento delle riviste scientifiche, ecc.).Con riguardo ai dati finanziari, ove da Lei inseriti, gli stessi saranno utilizzati e/o comunicati esclusivamente per la gestione di incassi e pagamenti derivanti dalla Sua iscrizione solo a istituti bancarie finanziari. La informiamo che, ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003, la mancata prestazione di un Suo specifico consenso a tali forme di comunicazione impedisce l’esercizio delle stesse. D’altra parte, ilrifiuto del consenso può comportare pregiudizio all’ordinario svolgimento dell’attività istituzionale dell’Associazione. Un elenco dettagliato dei soggetti ai quali è possibile che siano comunicati i dati èdisponibile presso la nostra sede. ANMCO assicura l’esercizio dei diritti ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003, quali, ad esempio, la richiesta di aggiornamento o di modificazione dei dati personali, oggetto deltrattamento. Per l’esercizio dei predetti diritti è possibile rivolgersi al seguente recapito: Firenze, Via A. La Marmora n. 36, tel. 055/51011.INFORMATO DI QUANTO SOPRA ESPOSTO,CON RIFERIMENTO ALLA COMUNICAZIONE DEI MIEI DATI A TERZI DO IL CONSENSO NEGO IL CONSENSODataFirmaAUTORIZZAZIONE PER LA DOMICILIAZIONE BANCARIA (RID)Nome e Cognome SocioIndirizzoComune cap Prov. Codice FiscaleBancaAgenziaIntestatario/i contoIBAN (1)CodicePaeseCINIBANCIN Codice ABI CAB Numero Conto CorrenteIl sottoscritto autorizza la banca suddetta ad addebitare sul proprio conto corrente, nella data di scadenza della obbligazione o data prorogata d’iniziativadel creditore(2), la quota associativa annuale dell’ANMCO - Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (codice SIA 3F893), a condizioneche vi siano disponibilità sufficienti e senza necessità per la Banca di inviare la relativa contabile di addebito. Il sottoscrittore ha la facoltà di opporsiall’addebito entro 8 settimane dopo la data di scadenza o la data prorogata dal creditore. Le parti hanno la facoltà di recedere in ogni momento dalpresente accordo, con un preavviso pari a quello indicato nel contratto del suddetto conto corrente per il recesso da quest’ultimo rapporto, da effettuarsimediante comunicazione scritta. Il sottoscrittore prende atto che sono applicate le condizioni che sono riportate nel suddetto contratto di contocorrente o comunque rese pubbliche nei Fogli Informativi predisposti dalla Banca. Il sottoscrittore dichiara di aver trattenuto copia della presenteautorizzazione, che viene inoltrata ad ANMCO in originale.Luogo e dataFirma del sottoscrittore(1)Verificare con la propria Banca la correttezza del codice IBAN.(2)Per il primo anno il pagamento della quota associativa avverrà entro due mesi dalla data di ricevimento; per gli anni successivi l’addebito saràeffettuato nel mese di gennaio, salvo eventuali modifiche deliberate dall’Assemblea.Per avere ulteriori informazioni sulle modalità di pagamento è possibile contattare la Segreteria ANMCO al numero 055 5101203.


Associazione Nazionale Medici Cardiologi OspedalieriANMCOSede Nazionale - Via La Marmora, 36 - 50121 FirenzeTel. 055/51011 Fax 055/5101350 e-mail: aree@anmco.itaree anmco chi è interessato?Il presente modulo (scaricabile alla pagina www.anmco.it/aree/elenco del Sito WEB ANMCO) può essere inviato per posta(Via A. La Marmora, 36 - 50121 Firenze), per fax (055/5101350), per e - mail (aree@anmco.it)DATI ANAGRAFICINomeCognomeIndirizzoCittà Prov. CapTel. / Cell. Fax e - mailDATI professionaliDenominazione OspedaleDenominazione StrutturaIndirizzoCittà Prov. CapTel. / Cell. Fax E - mailNome Primario o F.F.Socio ANMCO Non Socio Direttore di struttura complessaResponsabile di struttura semplice Dirigente Infermiere AltroSONO INTERESSATO ALLA SEGUENTE AREAArea Aritmie - AR Area CardioChirurgia - ACH Area CardioImaging - ACIArea Emergenza/Urgenza - AEU Area Informatica - AIN Area Malattie del Circolo Polmonare - AMCPArea Management & Qualità - AMQ Area Nursing - ANS Area Prevenzione Cardiovascolare - APArea Scompenso Cardiaco - ASINFORMATIVA E CONSENSO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI – D.Lgs. n. 196/2003 (Codice sulla privacy)ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, con sede in Firenze, Via La Marmora n. 36, è un’Associazione a scopi scientifici che presta servizi ai propri associati attivandosi perl’organizzazione di congressi a carattere scientifico. I dati vengono acquisiti direttamente dall’interessato (ad esempio, al momento dell’adesione all’associazione ovvero mediante moduli di adesionea convegni), nonché presso terzi, quali associazioni di categoria o pubblici elenchi, comunque nel rispetto dei principi di cui al D.Lgs. n. 196/2003. Il trattamento sarà effettuato mediante strumentiidonei a garantirne la sicurezza e la riservatezza e potrà essere effettuato manualmente o tramite strumenti automatizzati atti a memorizzare, gestire e trasmettere i dati stessi. Nello specifico, i datitrattati vengono inseriti in un database informatizzato, ubicato nel sito WEB dell’ANMCO (www.anmco.it), in una parte del sito dedicata ai soli soci e consultabile solo dopo registrazione tramite login epassword. I dati richiesti sono necessari ad ANMCO per poter rendere i propri servizi ai fini della costituzione dello stesso rapporto associativo, nonché per consentirLe di abbonarsi agli organi scientificilegati all’Associazione, ponendo in essere tutte le operazioni a ciò strumentali. Il conferimento dei Suoi dati è obbligatorio, in quanto senza tali dati non sarà possibile procedere alla Sua iscrizione allanostra associazione; inoltre, dal mancato conferimento dei medesimi può scaturire un pregiudizio all’ordinario svolgimento dell’attività istituzionale dell’ANMCO e non potranno essere a Lei inviate inabbonamento tutte le riviste dell’Associazione, o aggiornato su tutte le iniziative promosse dalla medesima. Titolare del trattamento è ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, consede in Firenze, Via A. La Marmora n. 36. Per motivi inerenti lo svolgimento dell’attività istituzionale e per ragioni di rappresentatività nazionale e comunitaria, i dati raccolti saranno comunicati alla FIC(Federazione Italiana di Cardiologia) con sede a Roma c/o Policlinico Universitario “Tor Vergata”, Cattedra di Cardiologia, Viale Oxford n. 81 ed alla ESC (European Society of Cardiology, con sede in SophiaAntipolis Cedex – France – 2035, Route des Colles – Les Templiers), cui i Soci ANMCO hanno diritto ad essere iscritti. Inoltre, sono comunicati, in ragione della realizzazione di iniziative formative o diricerca scientifica, alla Centro Servizi ANMCO srl e alla Fondazione “per il Tuo cuore” Onlus, entrambe con sede in Firenze Via La Marmora, 36. Infine, potranno essere comunicati ad altri enti o associazioni,operanti nell’ambito della ricerca e dell’organizzazione di convegni a carattere scientifico, nonché a terzi fornitori (ad esempio per la spedizione di programmi congressuali, per le attività formative,per i progetti scientifici, per l’invio in abbonamento delle riviste scientifiche, ecc.). La informiamo che, ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003, la mancata prestazione di un Suo specifico consenso a tali forme dicomunicazione impedisce l’esercizio delle stesse. D’altra parte, il rifiuto del consenso può comportare pregiudizio all’ordinario svolgimento dell’attività istituzionale dell’Associazione. Un elenco dettagliatodei soggetti ai quali è possibile che siano comunicati i dati è disponibile presso la nostra sede. ANMCO assicura l’esercizio dei diritti ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003, quali, ad esempio, la richiesta diaggiornamento o di modificazione dei dati personali, oggetto del trattamento. Per l’esercizio dei predetti diritti è possibile rivolgersi al seguente recapito: Firenze, Via A. La Marmora n. 36, tel. 055/51011.INFORMATO DI QUANTO SOPRA ESPOSTO,CON RIFERIMENTO ALLA COMUNICAZIONE DEI MIEI DATI A TERZI DO IL CONSENSO NEGO IL CONSENSODataFirma


Il “New England Journal of Medicine”ha compiuto due secoliIl primo numero della rivista fu pubblicato nel gennaio1812, da allora ha descritto l’evoluzione della medicina.Da gennaio <strong>2012</strong> ha iniziato il suo terzo secolo diattività. Io, uno dei due milioni di abbonati nel mondo,lo attendo ogni giovedì notte per conoscere i nuovi progressidella medicina. L’editoriale ricorda che nel primonumero apparve un articolo di John Warren “Remarkson angina pectoris” dal quale emergono le difficoltà deimedici dell’epoca nel formulare una sua corretta diagnosie un’adeguata terapia. Nel 2005 su Monaldi Arch ChestDis 2005; mar;64 (1):67-71, pubblicammo una breve storiadi quell’articolo. Per chi fosse interessato a conoscere lastoria dell’angina pectoris basta cliccare: Monaldi ArchivesChest Disease cardiac series.Mario Chiatto


dalle regioni - friuli venezia giuliaStratificazione prognostica nel paziente candidatoad Impianto di Defibrillatore automatico (ICD) perinsufficienza cardiaca ed FE ridottaL’importanza della valutazionemultiparametricadi Domenico Facchin, Silvana Brigido, Alessandro ProclemerL’indicazione all’impianto diICD prevede una valutazionemultiparametrica per la ridottasensibilità e specificità dellasola frazione di eiezioneL’età, la durata del QRS, lapresenza di FA, il diabete el’insufficienza renale vannotenuti in considerazione nellavalutazione dell’approccioterapeutico da utilizzareNei pazienti più compromessila mortalità per scompensocardiaco refrattario èpreponderanteal pazientecandidato all’impiantodi ICD prevede una valutazionemultiparame-L’approcciotrica: da un lato vanno considerate,quali elementi “a favore”, le indicazioniespresse dalle Linee Guida delleSocietà europee ed americane di elettrofisiologiaed elettrostimolazioneche si basano sui parametri “Frazionedi Eiezione (FE) del Ventricolo sn” e“Classe Funzionale NYHA” e dall’altrovanno valutati, quali elementi“contro”, le comorbilità, le possibilicomplicanze infettive ed i potenzialimalfunzionamenti dei sistemi ICD.Infine pesano sulla decisione alcuneosservazioni che derivano dall’analisidei grandi Trial pubblicati. Moss ecoll. ad esempio, analizzando i datidei principali studi di prevenzioneprimaria con ICD, hanno evidenziatocome il beneficio dell’ICD non siacosì evidente quando la frazione dieiezione è > 30%. Da qui la necessitàdi una stratificazione prognosticache vada al di là della semplice FE eClasse NYHA ed abbia “finalità conoscitiva”nei pazienti in cui l’indicazioneall’impianto di ICD è di classe Ie, per contro, “finalità operativa” neipazienti in cui l’indicazione all’impiantoè di classe II ed in tutti i casiin cui il clinico ritenga opportuno unapprofondimento diagnostico. La FEcome parametro predittivo presentaperò innegabili “debolezze”: comecorrelarla ad esempio ai meccanismidella Morte Improvvisa (MI)? Unsoggetto può morire improvvisamentenelle prime fasi di un Infarto MiocardicoAcuto (IMA) per un’aritmiamaligna che si instaura in un cuoreche fino a quel momento aveva una42 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


dalle regioni - friuli venezia giuliaFigura 1normale FE. Il remodeling ventricolareche consegue ad un IMA rappresentail substrato aritmogeno sucui agiscono fattori precipitanti qualil’ischemia, gli squilibri emodinamicied elettrolitici, l’azione dei farmaci ela FE ridotta rappresenta solamenteuno dei fattori predisponenti. Questidati sono ampiamente documentatidalle osservazioni dei Registri sullaMorte Improvvisa, come quello diMaastricht, in cui una FE > 30% eradocumentata nel 52% dei soggetticon storia di cardiopatia e nel 91%dei soggetti senza storia di cardiopatiae dagli Studi di prevenzione secondariacon ICD quali l’AVID, il CIDS edil CASH le cui popolazioni avevanouna FE media del 32%, 34%, 45%rispettivamente. Andando ad analizzarnepoi la specificità, intesa comecapacità di individuare i soggetti chenonostante una FE ridotta ed unainsufficienza cardiaca non sviluppanoeventi di MI, i dati dello studioMUSTT (Multicenter UnsustainedTachycardia Trial) riguardanti i 1.791pazienti con cardiopatia ischemica,FE 30% ed il parametro“inducibilità allo studio elettrofisiologico(SEF)” sia quello maggiormentepredittivo. Una correlazionemultiparametrica è sicuramente piùefficace nella valutazione del rischioaritmico di un paziente con cardiopatiapost - IMA candidato ad ICD comedimostrato da Moss e coll. nell’analisiretrospettiva dei dati del MADITT II(Multicenter Automatic DefibrillatorTrial II). I fattori di rischio nel gruppotrattamento convenzionale risultatipredittivi di mortalità totale sonostati: 1) età > 70 anni, 2) Classe NYHA> 2, 3) fibrillazione atriale, 4) azotoureico > 26 mg/dl, 5) durata QRS >0,12 sec. L’assenza di questi fattoriidentifica un gruppo di soggetti (33%della popolazione) con mortalità a 2anni dell’8% che risulta sovrapponibilea quella del gruppo trattato conICD. La presenza di 1 - 2 fattori (51%della popolazione) porta la mortalitàal 27%, ridotta al 15% dalla presenzadell’ICD (p < 0,05). I pazienti con >3 fattori di rischio (15% della popolazione)mostrano una mortalitàelevata (32%) e sostanzialmente nonmodificata dall’ICD (Figura 1). Adulteriore conferma dell’importanzadelle comorbilità vanno ricordati idati dello studio di MJ Junttila e coll.(“Sudden Cardiac Death after myocardialinfarction in patients with type2 diabetes”) che evidenzia nei pazientidiabetici tipo II affetti da disfun-www.anmco.it/regioni/elenco/friuli43


dalle regioni - friuli venezia giuliazione ventricolare sn post - IMA unamortalità improvvisa molto elevata ecirca quattro volte superiore a quelladi soggetti non diabetici con valorisovrapponibili di FE. Una meticolosavalutazione del profilo di rischio delpaziente con cardiopatia ischemica edisfunzione ventricolare sn viene effettuatada Buxton e coll. nell’analisi di674 pazienti MUST che non avevanoricevuto terapia antiaritmica. Tale sottogruppoaveva mostrato ad un follow- up di due anni una mortalità totaleed aritmica rispettivamente del 22%a due anni. L’analisi dei dati delloSCD - HeFT (Sudden Cardiac Deathin Heart Failure Trial) confermanoinfine sia nei pazienti con cardiopatiaischemica che con cardiomiopatiadilatativa primitiva che la mortalitàper scompenso cardiaco non vienemodificata dall’ICD e che i beneficidell’ICD sono maggiori nelle classeNYHA II rispetto alla classe III. Ipazienti con insufficienza cardiaca inclasse NYHA II e III comunque beneficianodella terapia di resincronizzazionecardiaca secondo i dati dello studioLa valutazione del paziente candidato ad ICD con FE depressa ed insufficienzacardiacadeve essere multiparametricaI fattori di rischio predittivi di mortalità totale e le comorbilità hanno un pesoprognostico non trascurabile o addirittura superiore a quello della singola FEe 14%. L’analisi multivariata su 25 variabilidi base (parametri demografici,clinici e strumentali) ha permesso agliautori di creare degli score di profilodi rischio. Secondo tale valutazioneun paziente di 60 anni con pregressoby - pass, FE = 25%, QRS stretto ed assenzadi eventi di scompenso cardiacoha una mortalità totale ed aritmicadel 5% e 2% a 2 anni, al contrario unpaziente di 65 anni con FE = 35%,storia di scompenso cardiaco, QRSstretto, TV non sostenute all’Holtered indicibilità al SEF ha una mortalitàtotale ed aritmica del 19% ed 11%RAFT(Cardiac - ResynchronizationTherapy for Mild - to - Moderate HeartFailure) con una riduzione significativadella mortalità cardiovascolare edelle ospedalizzazioni per scompensocardiaco. È noto infatti come a taleterapia si attribuisca anche un’azioneantiaritmica secondaria all’effetto direverse remodeling. Altri parametricome la T - wave alternans, il SAECG,l’heart - rate variability e indaginistrumentali come il SEF e la RisonanzaMagnetica sono tutt’ora oggetto divalutazione come indicatori prognosticima i dati fino ad ora raccolti nonsembrano dirimenti. In conclusione:A) l’approccio al paziente candidatoad impianto di ICD deve tenere inconsiderazione che tale strumentoterapeutico associa ad una sofisticatafunzione antiaritmica (ATP + Shock)una funzione di resincronizzazioneelettromeccanica (CRT) che integra ecompleta l’effetto antiaritmico. B) LaFE come elemento singolo di stratificazioneprognostica è limitato da unabassa sensibilità e specificità. C) Parametricome l’età, la durata del QRS ela presenza di fibrillazione atriale hannoun ruolo importante nel delineareil profilo di rischio del paziente. D) Ilpeso delle comorbilità (es. diabete edinsufficienza renale) sia come elementiassoluti che come espressione dellagravità dell’insufficienza cardiaca vatenuto in considerazione nella valutazionedelle indicazioni all’impiantodi ICD. E) Nei pazienti più compromessi(classe NYHA III avanzata e IV)la mortalità per scompenso cardiacoirreversibile è preponderante e taleosservazione deve improntare le decisioniterapeutiche.44 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


dalle regioni - friuli venezia giuliaCardiologi ed InfermieriUna alleanza per il cuoredi Sabino Scardi e Roberto Gortan«Se ci fosse una megapillola, economicaperò, capace di:1. ridurre la mortalità cardiovascolare,2. migliorare la qualità della vita,3. attenuare o abolire gli effettipsicologici negativi della cardiopatiaischemica,ci si aspetterebbe che tutti i cardiopaticiischemici l’assumessero.Questa miracolosa pillola non è attualmentedisponibile.Ma un programma di riabilitazionecardiaca può fornire tutti questi benefici.»Bor Lewin, ESC Congress 2005, AmsterdamEsistono chiare evidenzescientifiche che un interventoprofessionale su stile divita, fumo, dieta e attività fisicainsieme al controllo dell’ipertensionearteriosa, del colesterolo e dellaglicemia e all’uso selettivo dei farmacievidence - based riducono la morbilitàe la mortalità cardiovascolare. Restaperò la sfida di trasferire queste evidenzescientifiche nella pratica clinicaquotidiana. Le Linee Guida europee,dell’Area Prevenzione CardiovascolareANMCO e del Gruppo Italiano diCardiologia Riabilitativa e Preventivadefiniscono prioritari soglie, finalitàdel trattamento e obiettivi. L’obiettivodella prevenzione secondaria neipazienti con documentatacardiopatia ischemica rimanela riduzione del rischio disuccessivi eventi non fatali(recidive) o della morte cardiaca(improvvisa e non). Lariabilitazione cardiovascolareper anni ha focalizzato il suoprogramma sull’esercizio fisicoche gradualmente si è evolutoincludendo l’interventosu stile di vita, cessazione delfumo, modificazioni alimentari,ecc (Figura 1). La gestionedei Fattori di Rischio (FR)(in termini di controllo dellapressione, lipidi e glucosio aitarget definiti) e l’uso di farmaci preventivisono parte integrante dell’approcciomoderno della Riabilitazione,infine il supporto professionale epsicologico devono cercare di aiutareil paziente al ritorno alla vita ma conocchi nuovi.45


dalle regioni - friuli venezia giuliaFigura 1Vietato aspettareÈ indispensabile raggiungere però ilivelli target dei FR in rapporto allasituazione clinica dei pazienti, perchéi principali studi epidemiologici e imegatrial degli ultimi anni hannodimostrato chiaramente la relazionefra il tasso di alcuni FR e il rischiocardiovascolare.Chi sorveglia che queste modificazioniraggiungano il targetfissato dagli studi clinici randomizzati?I vari studi EUROASPIRE non hannofornito risultati incoraggianti peri Cardiologi e i Medici di MedicinaGenerale sul controllo adeguato ea lungo termine dei FR. Il coinvolgimentodegli infermieri delle cureprimarie invece può rappresentare unelemento chiave per la prevenzioneprimaria e secondaria della cardiopatiaischemica, perché tutte le figureprofessionali devono considerare laprevenzione delle malattie cardiovascolariparte integrante della propriaquotidiana pratica clinica. Non esisteuna categoria di infermieri dedita allaprevenzione staccata da quella degliinfermieri dedita alla diagnosi e allacura, tuttavia sono indispensabili alcuniesperti che, sgravati da compiti diassistenza, possano dedicarsi a tempopieno all’intervento preventivo. Perchécardine dell’intervento preventivonon sono solo le prescrizioni ma laterapia di sostegno che l’operatoredeve offrire all’utente perché accettile modificazioni dello stile di vita chealla lunga non sono di semplice realizzazione.La metodologia della prevenzionenon può essere estemporaneama appresa con corsi di formazioneo lavorando sul campo con gruppigià operanti.Lo studio EUROACTIONNonostante alcune limitazioni metodologiche,lo studio EUROACTIONha dimostrato che un programmaintegrato, coordinato da infermieriopportunamente preparati (Figura 2)e con il coinvolgimento delle famigliedei pazienti, in confronto con lacura usuale, migliora lo stile di vita,controlla adeguatamente la pressionearteriosa ed incrementa l’uso di farmacicardioprotettivi nei pazienti concardiopatia ischemica e nei soggettiad alto rischio di svilupparla. Questofavorevole risultato nella qualità dellacura è stato ottenuto negli Ospedaligenerali e nella pratica generale dellamedicina territoriale di sei nazionieuropee compresa l’Italia con un costogeneralmente basso. David Wood,professore di medicina cardiovascolaredell’Imperial College di Londra,sostiene su Lancet che l’approccioutilizzato nell’EUROACTION puòrappresentare un nuovo standard perla gestione della prevenzione primariae se-Figura 2William Sheppard,L’Infermiera186146 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


dalle regioni - friuli venezia giuliaFigura 3 Figura 4condaria della cardiopatia ischemicain Europa, utilizzando gli Ospedaligenerali ed i Medici di Medicina Generaleperché rende accessibile anchela partecipazione a questo programmadella maggior parte dei pazienti concardiopatia ischemica, dei soggetti adalto rischio e anche dei loro familiari.Coinvolgere alcuni Medici della MedicinaGenerale e il personale infermieristicodei distretti socio - sanitari,opportunamente addestrati, potrebberappresentare una potenziale risorsaper la gestione a lungo termine dellaprevenzione e della riabilitazione cardiovascolareanche nel nostro Paese. ICentri di riabilitazione invece potrebberogestire i pazienti ad alto rischio ei casi complicati. In questa situazione,come ha dimostrato l’iniziativa EURO-ACTION, la creazione di servizi territorialidi prevenzione e riabilitazionecardiovascolare anche nei distretti socio- sanitari può costituire un’integrazioneall’attività dei Centri specialisticidi riabilitazione cardiaca, per favorirela partecipazione a lungo terminedei pazienti e assicurare un miglioreoutcome dei cardiopatici ischemicitenendo conto della situazione economica,culturale e sanitaria locale. Delresto se un paziente con cardiopatiaischemica acuta dal territorio giungein Ospedale (UTIC, Degenza) passapoi al Centro di riabilitazione ma, perassicurare la continuità della “cura”,deve tornare alla struttura territoriale(Figura 3). In questa situazione lastruttura riabilitativa ospedaliera deveassumere un ruolo organizzativo fondamentaleper armonizzare il comportamentodegli infermieri e dei medicidelle cure primarie con i programmiriabilitativi post - ospedalieri.Proposta operativaOrganizzare Workshop regionali oprovinciali di formazione (così comeè stato fatto con EUROACTION ecome faremo in Friuli Venezia Giulia)per il personale infermieristico comepalestra di formazione e discussioneinformali sui temi della prevenzioneprimaria e secondaria della cardiopatiacoronarica.Tematiche da discutere1. Cos’é la riabilitazione?- La riabilitazione è efficace ed efficiente?- Il ruolo del personale non medico;- La riabilitazione a lungo termine;- Oltre l’Ospedale.2. Prevenzione della cardiopatia ischemica:- Livello globale di rischio;- No valutazione dicotomica diabetesi/no ma, in accordo con il livello globaledi rischio, classificare il rischio:• altissimo rischio = rilevante interventosulla stile di vita + terapia medica;• alto rischio = intensivo interventosullo stile di vita + terapia medica seindicata;• rischio modesto = intervento sullostile di vita per raggiungere un profiloottimale;• basso rischio = consigli per mantenerloil più basso possibile e per ilmaggior tempo.3. Gli obiettivi:- 0 no fumo;- 3 camminare 3 Km/die o 30 minuticon intensità moderata;- 5 porzioni di frutta e verdura die;- 140 PA


dalle regioni - friuli venezia giulia- Ricercare i fattori di rischio nei membriapparentemente sani di questefamiglie. (Figura 4)5. Prevenzione secondaria.Le conclusioni dello studio GOSPEL:un intervento multifattoriale sui FRe stile di vita produce un significativoeffetto favorevole sul rischio cardiovascolareglobale ed è efficace nelprevenire la recidiva infartuale in 3anni di follow - up. Al di là dei risultatifavorevoli dello studio GOSPEL, nellarealtà clinica quotidiana gli interventiper la prevenzione secondaria nonsono adeguatamente praticati. Infatti:- 80 - 90% dei pazienti con CI hannoFR convenzionali,- agire perciò sui quattro fattori dirischio più comuni non solo con i farmacima anche con le modificazionidello stile di vita,- sviluppare un’alleanza terapeuticacon i pazienti,- assicurarsi che i pazienti comprendanoil rapporto fra stile di vita - salute- malattia,- aiutare i pazienti a superare gliostacoli alle modificazioni dello stiledi vita utilizzando strategie opportuneper attuare i cambiamenti,- disegnando un piano per le modificazioni,- monitorizzando i progressi con diarie il follow - up.6. Messaggi da portare a casa:- l’aspettativa di vita è aumentata inmolte nazioni occidentali (> 2 anniper decade);- in queste nazioni la mortalità per C.I.si è annualmente ridotta del 2 - 3%(in particolare negli anziani);- 2/3 del declino di mortalità è daattribuire alla riduzione dei FR nellapopolazione e per 1/3 al miglioramentodelle terapie;- gli studi EUROASPIRE hanno mostratouno scarso successo dell’operadei medici in molte nazioni europeecompresa l’Italia;- viceversa l’EUROACTION ha dimostratoche un programma integrato,coordinato da infermieri, opportunamentepreparati e con il coinvolgimentodelle famiglie dei pazienti inconfronto con la cura usuale:• migliora lo stile di vita, controllaadeguatamente la PA,• incrementa l’uso di farmaci cardioprotettivi;- coinvolgere alcuni MMG e il personaleinfermieristico dei distretti socio- sanitari, opportunamente addestrati,potrebbe rappresentare una potenzialerisorsa per la gestione a lungotermine della prevenzione e dellariabilitazione cardiovascolare anchenel nostro Paese;- i Centri di riabilitazione potrebberogestire i pazienti ad alto rischio e i casicomplicati;- la creazione di servizi territoriali diprevenzione e riabilitazione cardiovascolareanche nei distretti socio -sanitari può costituire un’integrazioneall’attività dei Centri specialistici diriabilitazione cardiaca per:• favorire la partecipazione a lungotermine dei pazienti,• assicurare un migliore outcome deicardiopatici ischemici,• tenere conto della situazione economica,culturale e sanitaria locale.Il personale infermieristico coinvoltonei Workshop, a sua volta, dovrà diffondereil messaggio a quello infermieristicodelle strutture distrettualidi competenza. Questo processo “a cascata”dovrebbe portare a diffondereil concetto e la pratica della prevenzionenel territorio a somiglianza di ciòche è stato realizzato in alcuni Paesieuropei con le Nurse Clinic.48 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


f orumAspetti neuro - psicologicinel paziente affetto da Scompenso CardiacoCosa sappiamo?di Antonella Brundu e Francesco Urasdello stress e deifattori psicologici è statoampiamente studiatoL’effettonel tempo nei pazientiaffetti da coronaropatia o con esiti diischemia miocardica e nei pazienti adalto rischio per ateromatosi cardio- vascolare e di eventi ad essa correlati(1) . Non sorprende che, soprattuttorecentemente, anche lo ScompensoCardiaco, patologia di scottanteattualità, estremamente invalidante ead elevata mortalità e morbilità, siastata oggetto di revisioni della letteraturain tal senso. Infatti alcuni autorisuggeriscono che, se morbilità emortalità sono condizionate dalbenessere psicologico, un’attenzionemaggiore verso quest’ultimo puòridurre il rischio di riospedalizzazioniper riesacerbazione di malattia (2) eche concentrarsi sul counseling deipazienti, imparare a comunicare conloro e favorirne o stimolarne le abilitàalla gestione e all’adattamento neiconfronti della malattia, può portaread un miglioramento della loroprognosi, almeno in termini disoddisfazione e di qualità della vita (3) .Pertanto, l’attenzione degli studiosi siè concentrata sulla incidenza deidisagi neuro - psicologici nellemalattie cardiovascolari (4) ed èrisultato che: tra questi specialmentela Depressione può portare, anchenei pazienti affetti da insufficienzacardiaca, ad un incremento dimorbilità e di accessi ospedalieri (5 - 6) epotrebbe anche condizionare lascarsa compliance clinico - terapeuticasia negli anziani che nei piùgiovani (2 - 7) . Visto il nostro interfacciarcie confrontarci pressochéquotidiano con il paziente scompensatoe con il tessuto familiare ad essorelativo, abbiamo voluto “saperne dipiù” sulle problematiche afferenti lasfera mentale che affliggono questaparticolare tipologia di soggetti e sedavvero esiste un “profilo psicologico”che caratterizza le persone affette daquesta malattia. Abbiamo pertantofatto una piccola revisione dellaletteratura in merito ed abbiamoscoperto alcuni studi interessanticondotti sia a livello nazionale cheinternazionale di cui, a seguire,riportiamo i dati salienti che offrononumerosi spunti di riflessione:Zuccala et al (8) hanno valutato ladepressione in 53 pazienti ricoveratiper Scompenso Cardiaco ed i sintomidi malattia sono stati riscontratinell’85% dei casi. Il disturbo depressivoè risultato indipendente daiparametri di funzionalità cardiacamentre si correlava con i livelli dicortisolemia, conta linfocitaria enatremia, suggerendo che i sintomipsicologici possano essere conseguenzadell’alterato stato neuro - ormonaleed immunitario di questi pazienti.Inoltre tale status neuro - psicologicocondizionava negativamente lapercezione dello stato di salute. Lostudio non ha previsto follow - up.Majani et al (9) hanno studiato 152pazienti maschi di età ≥ a 70 anni in49


f orumclasse NYHA II o III ed hanno riscontratoscarse correlazioni tra livelli didepressione e variabili cardiologicheaffermando che, attraverso l’analisiclinica cardiologica, si può solopredire un generico quadro didisturbo psicologico, conseguente aldeficit fisico imposto dalla malattia.Ma quando si analizza la soggettivitàdel paziente, questa può esseredavvero sorprendente. Simili risultatisono stati ottenuti da Havraneck et al(10). Inoltre l’autore suggerisce chel’identificazione ed il trattamento deipazienti depressi può migliorare illoro grado di funzionalità e, quindi,portare ad una maggiore aderenzaalle prescrizioni (farmacologiche enon) e, come risultato finale, ad unmiglioramento dello stato di salute.Contrariamente ai precedenti Murberget al (11) non hanno riscontratonei loro pazienti livelli di depressionesuperiori ai dati normali di confronto.Gli autori hanno studiato 119 pazientidi età media di 66 anni in NYHA II/IV. Di questi, il 60% aveva uno scoredi depressione normale e solo il 2%lamentava sintomi severi. La differenzacon gli altri studi potrebbe esserespiegata dalla diversa selezione dipazienti studiati: relativamentegiovani, ambulatoriali, invitati apartecipare alla ricerca. Jiang et al (12)hanno evidenziato, nella loro casistica,che la depressione maggiore siassociava ad una mortalità e ad unapercentuale di riospedalizzazione adun anno significativamente aumentate(odds ratio rispettivamente di 2,23 e1,9 vs assenza di depressione). Questirischi erano indipendenti dall’età,dalla classe NYHA, dalla frazione dieiezione, dall’eziologia dello scompenso.Vaccarino et al (13) hannoosservato una stretta associazione traseverità dei sintomi depressivi ed eventinei sei mesi successivi alla diagnosi(morte e disabilità fisica) nei 391pazienti considerati (il 30% circa deiquali erano depressi). Dall’analisi diun recente studio del 2007 condottoda Monte et al (14) è emerso che, perquanto riguarda la depressione, ipochi studi disponibili in merito,riportano, nei pazienti scompensati,stime di prevalenza molto variabili chevanno da 11 - 25% nei pazientiambulatoriali a 35 - 75% in quelliospedalieri (10 - 15) . L’impatto prognosticodella depressione è stato benstudiato, invece, nei pazienti conmalattie coronariche e diabete (16 - 17) e,solo recentemente, si è cominciato adindagare la relazione tra sintomidepressivi e scompenso (12 - 18 - 19) . Tra i2.089 pazienti con ScompensoCardiaco arruolati e studiati, 107soggetti erano trattati con farmaci anti- depressivi (età media: 78 aa).Dall’analisi dei dati è emerso che ledonne si caratterizzano maggiormenteper il binomio “scompenso - depressione”(63,6%) e che le comorbilitàad esso associate sono risultate essere:diabete mellito (38,7%), TIA (1,7%) eBPCO (45,3%). La mortalità ospedalieraè risultata essere dell’11,2%, checorrisponde ad un incremento delrischio di morte in Ospedale del 45%(OR con IC di 95%: 1,45). Infine, soloMajani et al (9) hanno esaminato lapresenza di stato ansioso, che spesso siassocia a depressione, nei pazientiaffetti da insufficienza cardiaca: nonsono emerse differenze rilevanti in talsenso tra scompensati ed il gruppo dicontrollo. Dall’analisi della letteraturaemerge, pertanto, che i meccanismiattraverso i quali la depressione puòsvolgere il suo peso prognostico sonomolteplici. Generalmente i pazientidepressi sono quelli in condizionicliniche più gravi e, quindi, presumibilmente,più pesantemente sintomatici.Il ridotto stato funzionale puòinfluire negativamente sul funzionamentosociale ed anche sull’aderenzaalle prescrizioni e sulla prognosi. Ladepressione si associa, inoltre, adiperaggregabilità piastrinica e ad unamaggiore attivazione simpatica cheandrebbero ad aggiungersi allealterazioni fisiopatologiche propriedello scompenso. Nel complesso,quindi, pur necessitando ancora diulteriori studi sul suo impatto neipazienti affetti da insufficienzacardiaca, l’analisi della letteraturaesistente porta a concludere che ladepressione ha un’elevata prevalenzaed un assai probabile peso prognostico.Tentativi di approccio, farmacologicoe non, allo scopo di trattarla,devono essere perseguiti allo scopo dimigliorare la qualità di vita delpaziente, ridurne le ospedalizzazioni50 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


f orume, forse, la mortalità. (3) Vista l’attualitàdel problema, anche noi, abbiamovoluto valutare l’impatto di tali problematicheneuro - psicologiche nellanostra popolazione ambulatoriale,attraverso una sorta di “indagineconoscitiva”: dei pazienti in classeNYHA II/III (68 pz: 66,3% del totalein II classe e 14 pz:13,7% in III),abbiamo selezionato casualmente uncampione (13 pz di cui 1 femmina e12 maschi di età media di 67±3 aa) e,senza far riferimento preciso anessuno dei questionari specificisull’argomento, abbiamo posto loro lamedesima tipologia di domande attead esplorare soprattutto la qualità divita a domicilio, l’umore, l’interesse ela capacità di coinvolgimento nellevarie attività quotidiane. È emersa unacondizione soggettiva di “mediocrità”del tenore di vita ed uno statuscaratteriale ansioso - depressivo chenasce, a nostro parere, da una noncompleta accettazione della malattia,dal coltivare eccessive aspettative suipresidi terapeutici, dalla mancanza,spesso, di supporto familiare e ditotale apertura nei confronti delpersonale sanitario. Quello cheemerge dall’analisi della letteratura inmerito e dalla nostra esperienza è unatipologia caratteriale, per quantoattiene il paziente scompensato, ditipo “ansioso - depressiva” che sicaratterizza, talora, per una scarsacura dell’aspetto e della persona, inconnotati fisici rappresentati da unafacies amimica o ipomimica, nel nonessere pienamente adeguati al contestoospedaliero ed all’interlocutore; inmodi di porsi caratterizzati da stereotipiemotorie e verbali; in deficitmnesico - attentivi e tendenza alderagliamento durante il colloquioche si ripercuotono in una scarsaaderenza alle prescrizioni e a sottovalutarel’importanza dell’iter diagnostico- terapeutico posto in essere; in unglobale rallentamento ideo - motorio;in un’ideazione e linguaggio, anchetenendo conto della scolarità e delgrado culturale soggettivo, rispettivamentescarsa e povero di contenuti, inuna condizione generale di anedonia,abulia, apatia, infuturazione negativao assente; in una perdita o riduzionedella capacità di giudizio e critica; insentimenti di impotenza, inadeguatezza,inutilità e colpa nel non riuscire areagire alla propria condizione e neiconfronti dei familiari inoltre, nei casipiù gravi e per i soggetti più anziani,in una totale dipendenza nei confrontidell’accompagnatore. Nonostantequeste riflessioni e la gravità delprofilo psicologico che emerge, atutt’oggi, si può dire che il Cardiologonon valuta spesso e sistematicamentela qualità di vita del suo assistito ameno che questo non venga arruolatoin qualche trial e, solitamente, glistrumenti valutativi, (20) abbastanzaarticolati, sono rappresentati dalMinnesota Living with Heart Failure(21) (si tratta di un questionariotradotto in italiano, disegnato permisurare la percezione degli effettidello Scompenso Cardiaco sulla vitadei pazienti; è composto da 21domande, le cui risposte sono graduateda 0 a 5; cinque domande esploranolo stato emotivo: misure delladimensione emotiva) e dal SF-36 (22)(questionario validato, affidabile,multidimensionale, generico; investigaotto componenti della qualità dellavita: il funzionamento fisico, il ruolodel decondizionamento fisico nellimitare l’attività lavorativa o altreattività, l’intensità e l’effetto deldolore fisico, la generale percezionedello stato di salute, la vitalità, ilfunzionamento sociale, l’entitàdell’ingerenza emotiva e mentale; nonè però specifico per lo scompenso).Inoltre, la valutazione della qualitàdella vita è difficile nel pazienteaffetto da insufficienza cardiaca per lecaratteristiche della malattia (patologiacronica progressivamente invalidante),per le frequenti ospedalizzazionicon interruzioni della vitaquotidiana e relativa perdita dellacontinuità delle abitudini, a causadegli eventi potenzialmente fatali avolte sperimentati anche ripetutamente,per la molteplicità delle areeinteressate (lavoro, tempo libero,autonomia, progettualità, situazioneeconomica, etc), per il coinvolgimentodell’intero nucleo familiare (3) . Nonstupisce pertanto il fatto che il livellodi capacità funzionale del pazientenon correli se non debolmente con laqualità di vita da lui percepite. Unarassegna in merito (23) ha dimostrato51


f orumche quando i pazienti affetti daScompenso Cardiaco devono esprimereun parere sulla loro qualità di vita,accade il contrario: si riferisconosoprattutto al loro benessere psicologicoe, solo in seconda battuta, allaloro funzionalità fisica. La soggettivitàdel paziente, anzi le soggettività deipazienti sono la vera chiave di letturae di approfondimento di questatematica così complessa ma estremamenteattuale (3) . Majani et al (9)hanno dimostrato che in pazienti coninsufficienza cardiaca cronica, iparametri oggettivi cardiologici hannoun legame con la soddisfazionesoggettiva relativa solo a pochi aspettidella vita quotidiana, concentratisoprattutto nell’area della funzionalitàfisica. Sempre in merito a questiaspetti Juenger et al (24) hanno utilizzatoil SF-36: anche in questo studio,come in quello di Majani (9) , i pazienticon scompenso mostravano unariduzione globale della loro qualità divita in confronto ai soggetti normali,in tutti i punteggi del questionario,ma in modo più pronunciato per ildominio del deficit fisico ed emozionale.In entrambi gli studi i pazienticon maggiore severità della sintomatologia(NYHA più avanzate, compromissionefunzionale più grave),mostravano punteggi di qualità di vitapiù bassi (3) . Anche l’aspetto psicologicoche, con le sue peculiarità e sfaccettature,caratterizza il paziente “cardiopatico”e si riverbera nel suo tessutofamiliare, rappresenta una nuova sfidae materia di studio e ricerca per ilCardiologo in particolare, ma ancheper tutte le altre figure professionalicoinvolte nella sua gestione.Bibliografia1) Rozansky A, Blumetthal J, Kaplan J.“Impact of psychological factors on thepathogenesis of cardiovascular diseaseand implications for therapy”. Circulation1999; 99:2192-2217.2) Cleland JGF, Wang M. “Depression andheart failure not yet a target for therapy?”.Eur Heart J.1999; 20: 1529-1531.3) Opasich C. “Aspetti psicologici ScompensoCardiaco:interrogative e risposteper il clinico”. EDIMES 2006; (cap. 10):167-175.4) Allen R, Scheidt S., “Heart and mind:the practice of cardiac psychology”.Wahinngton, DC: American PsycologicalAssociation 1996.5) Vinson JM, Rich MW, Sperry JC, et al.“Early readmission of elderly patients withconestive heart failure”. 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f orumLa forza del battage pubblicitarioe l’esplosione della letteraturadi Sabino Scardisul “mercato” dinuove classi di farmaciè stato sempre accompagnatoda una serie L’arrivodi editoriali, messe a punto e rassegne“favorevoli” al nuovo farmaco.Quello che sta accadendo con i nuovianticoagulanti orali ha dello stupefacente,e a ragione, perché almeno peri Medici e i Cardiologi più ingenuie più indaffarati, il potersi liberaredal monitoraggio dell’INR è una…Benedizione. Lo stesso vale anche pergli stessi pazienti che già sui giornalilocali ci stanno chiedendo quandosaranno disponibili in Italia questinuovi preparati. Poiché ho preparatoper il Giornale Italiano di Cardiologiauna rassegna sulla gestione dellaterapia anticoagulante ambulatoriale,ho consultato PubMed per conoscerele dimensioni del problema. Ebbenequesti sono i risultati alle voci:- Nuovi anticoagulanti: 1.865 contributiin varie lingue su quasi tutte leriviste mondiali citate da PubMed(prima uscita 19.4.1953, ultima8.1.<strong>2012</strong>);- Dabigatran: 500 contributi (primo28.1.2006, ultimo 31.10.2011);- Rivaroxaban: 459 contributi (primauscita 1.3.2005, ultima 2.1.<strong>2012</strong>);- Apixaban: 222 (prima uscita11.11.2006, ultima 14.2.<strong>2012</strong>);- Edoxaban: 50 riferimenti (primo31.3.2009, ultimo 8.1.<strong>2012</strong>).Totale: 3.374 (al 15 gennaio 2011). Lamaggior parte dei contributi è su rivistedi livello internazionale recensiteda PubMed. Unica “apparentementeobiettiva” la controversia sul solitoCirculation nella quale si confrontanole opinioni a favore di Granger CB53


f orum(Circulation <strong>2012</strong>, 125, 170) e quellerelativamente “contro” di Ansell J(pag. 165), senza però un commentodell’Editore che a mio parere dovevafarlo. Di New England non vi parloperché “interessato” alla vendita deireprint (nonostante i due milioni diabbonati).Quello che ho scritto per il“Giornale Italiano di Cardiologia”(all’interno della rassegna):Nuovi farmaci anticoagulantiDopo quasi sei decenni di TAOcon antagonisti della vitamina K, laricerca farmacologica ha sviluppatonuovi agenti antitrombotici capacidi semplificare il trattamento e lagestione con un’efficacia simile e unmigliore profilo di sicurezza. Moltointeresse hanno suscitato gli inibitoridiretti della trombina e del fattoreXa. Questi preparati offrono vantaggirispetto agli AVK perché hanno unarisposta anticoagulante più prevedibile,perché non si legano alle proteineplasmatiche e non sono neutralizzatidal fattore piastrinico 4. Inoltre hannouna farmacocinetica e una farmacodinamicaprevedibili con inizio e fine diazione rapida, un’ampia finestra terapeutica,non significative interazionifarmacologiche, somministrazionefissa della dose, ma soprattutto nessunanecessità di monitoraggio contest di laboratorio. Lo ximelagatranfu il primo inibitore disponibile perl’anticoagulazione orale senza necessitàdi monitoraggio emocoagulativo.I risultati degli studi SPORTIF III e Vmostrarono, rispetto al Warfarin, unariduzione del rischio relativo di eventiembolici del 16% a favore dell’inibitoredella trombina. Tuttavia il farmaconon fu approvato dalla Food andDrug Administration (FDA) per latossicità epatica. Altri nuovi anticoagulantihanno avviato o completato glistudi clinici randomizzati di prevenzionetromboembolica nei pazienticon FANV: Dabigatran (Trial RE-LY),Apixaban (AVERROES, ARISTOTLE),Rivaroxaban (ROCKET-AF Study),Apixaban (Eliquis), Edoxaban (EN-GAGE-AF TIM48). Dall’ottobre 2011,il Dabigatran exilato (Pradaxa 150 mge 110 mg due volte al giorno) è statoapprovato per la commercializzazionenegli Stati Uniti e in Europa, però èmolto costoso e provoca dispepsia.Inoltre la dose di 150 mg si associa adun più basso rischio di ictus ma ad unmaggior sanguinamento gastrointestinalee un lieve incremento, anchese non significativo, nell’incidenzadi infarto del miocardio rispetto alWarfarin. Da notare che il range terapeuticoraggiunto con il Warfarin inmedia nei quattro trial è soddisfacente,ma in nessuno si raggiunge il 70%considerato ottimale (Tabella I). Ilfarmaco richiede la valutazione dellafunzionalità renale, non è indicatonelle persone molto anziane ed è privodi un marker farmacodinamico peril suo monitoraggio. Infine non sononote la sicurezza e l’efficacia oltrei due anni, né sono disponibili datisulla qualità della vita, ma soprattuttomanca un antidoto in caso di gravesanguinamento. Nel Regno Unito,l’ICER (rapporto incrementale costo/efficacia) è risultato di 529 £ con Dabigatran110 g x 2, di 9.850 con Dabigatran150 x 2 e di 6.480 per il Warfarin.Anche Sorensen et al. hanno analizzato,per la prevenzione della tromboembolianella FANV, il rapporto costo- efficacia del Dabigatran versus l’usualeprofilassi (Warfarin, ASA). Utiliz-54 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


f orumTabella I - Tempi di persistenza nel rangeterapeutico con Warfarin in recenti trialcontrollati con nuovi anticoagulanti oraliActive 65% Lancet 2006;367:1903RE-Ly 64% New Engl J Med2009; 361:1131Rocket 55% New Engl J Med2011; 365:883Aristotle 62% New Engl J Med2011; 365:981zando il modello simulato di Markow,il Dabigatran causa un minor numerodi emorragie intracraniche e di ictusischemico per 100 pazienti/anno.L’ICER (numero di eventi clinici per100 pazienti/anno, aggiustati per laqualità della vita, costi totali e rapportidi costo/efficacia) del Debigatran èstato di 10.440 dollari/qualità dellavita rispetto ai 3.962 del Warfarin. Il 4novembre 2011 la FDA ha approvatoun inibitore del fattore Xa, il Rivoroxaban(Xarelto 1 cp il giorno). Primadi utilizzare questi nuovi preparati, énecessario soppesare i pro e i contro.Il loro uso è facile, non accertata invecela loro sicurezza a lungo termine,essi provocano alcuni problemi neglianziani e nei soggetti con insufficienzarenale, inoltre non sono disponibilidati di confronto fra loro. Infine comerilevato recentemente in una letteraal New England Journal of Medicine,la mancanza di strumenti per valutareil grado di anticoagulazione e di unastrategia per invertire l’effetto (dialisidi emergenza?) prontamente disponibilipuò essere pericolosa per la vitain caso di grave emorragia. In caso diemorragie con i nuovi anticoagulanti(la loro emivita però è breve) si suggeriscedi non utilizzare il tempo di protrombinama quello di tromboplastinaparziale attivata (aPTT) e un tempodi trombina (TT) (difficili però daottenere in modo rapido) e di somministrareplasma fresco per fermarel’emorragia o il fattore VII attivatoricombinante. Largo ai nuovi anticoagulanti,ha invocato William Dager,Università di Sacramento, alla sessionededicata nella recente conventiondell’American Heart Association a Orlando.La mancanza di antidoti specificiper invertire l’anticoagulazione el’alto costo sono importanti limitazioniper il loro utilizzo. Un comunicatostampa dell’EMA (Agenzia Europeadel Farmaco) ha segnalato per il Dabigatran256 casi di emorragia mortalenel mondo di cui 21 in Europa. Dopol’invio del dattiloscritto leggiamo chela FDA sta indagando sui sanguinamentida Dabigatran (Food and DrugAdministration. Pradaxa: Drug safetycommunication - Safety review of postmarketreports of serious bleedingevents. December 7, 2011).55


a rea c ardioimagingLa quiescenzaper i Medici Dirigenti dipendenti del SSNUtopia o Realtà?Il difficile orientamento fra nuove normative,rottamazione, indennità di “buonuscita”di Domenico Gabrielli56 | Cardiologia negli Ospedali | |centottantacinque - centottantasei


f orum sindacale o rganizzativoLa regolamentazione legislativae contrattuale della età diquiescenza dei Dirigenti Medicidel SSN ha da semprerappresentato un problema, sia per lelegittime aspettative dei dipendentiche per una regolamentazione chespesso ha subito variazioni “ope legis”,non sempre esenti da critiche di merito.La situazione macroeconomicadel nostro Paese, che ha portato allanecessità di vari DDLL per il “salvataggio”della nostra cara Italia, è bennota a tutti; il “combinato disposto”dai vari cambiamenti intercorsi nelsolo anno 2011 (ben quattro) haportato a una nuova legislazione inambito pensionistico che sta in partestravolgendo le regole precedenti atutti note e i programmi personali adesse collegate. Di qui la utilità di unasintesi per chiarire, laddove possibile,alcuni aspetti. Il Decreto Legge (DL)“salva Italia” ha effetto retroattivo al 6dicembre 2011 sua data di emanazione,pertanto sono inutili le domandefatte “in corsa” per evitarne gli effettinormativi; si rammenta che la domandadi quiescenza è un atto che puòrisultare irreversibile, perché non puòessere revocato dal proponente masolo a discrezione dell’amministrazione.Tale Decreto non ha innovatoalcunché in termini di età e decorrenzadel pensionamento per coloro chehanno maturato i requisiti per andarein pensione entro il 31/12/2011, chevengono di seguito riportati:- maturazione di 40 anni di contribuzioneentro il 31/12/2011;- raggiungimento della quota 96 (cioèla somma degli anni, mesi e giornidell’età e degli anni, mesi e giorni dicontribuzione) con almeno 60 annidi età e 35 di contribuzione raggiuntiper intero entro il 31/12/2011;- raggiungimento delle quote neglianni precedenti;- 57 anni e 35 di contributi entro il31/12/2007;- 58 anni e 35 di contributi entro il30/06/2009;- quota 95 con almeno 59 anni ealmeno 35 di contributi entro il31/12/2010;- donne con 60 anni di età e almeno20 di contribuzione al 31/12/2009;- donne con 61 anni di età e almeno20 di contribuzione al 31/12/2010;- donne con almeno 57 anni di età e35 anni di contribuzione che optanoper la liquidazione della pensionecon sistema contributivo;- soggetti con 65 anni al 31/12/2011.Si rammenta che il passaggio alcontributivo è pro - rata e non inficiaquanto maturato con sistema retributivoal 31/12/2011, quindi non viè danno economico per il pregresso,mentre è chiaro il decorrere del contributivoalle anzianità dal 1/1/<strong>2012</strong>in poi. Il DL 6 dicembre 2011 infattistabilisce all’art. 24 comma 2: «A decorreredal 1° gennaio <strong>2012</strong> […] la quotadi pensione corrispondente […] è calcolatasecondo il sistema contributivo». Appareinvece ancora una volta discriminanteper i medici dipendenti pubblici il fattoche il cosiddetto “sconto di pena”,cioè che i nati nel 1952 possano rimanerein servizio “solo” 3 anni inveceche i 6 previsti da tale decreto per potermaturare il diritto alla pensione,valga solo per i lavoratori dipendentiprivati. Un ultimo accenno al superamentodella “rottamazione”, è infattipossibile rimanere in servizio pertutto il periodo di flessibilità in uscitadai 66 ai 70 anni (come previstoall’art. 24 comma 4) con le garanziedell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.In sostanza, salvo ristrutturazioniaziendali, si può rimanere in serviziofino a 70 anni, aumentando così ilcoefficiente della parte contributiva.È utile ricordare che prima di inoltrarela domanda di pensione è necessariovalutare attentamente la correttadata di pensionamento e l’importopresumibile di pensione e liquidazione,è pertanto opportuno richiedereper tempo un estratto contributivoe considerare eventuali ricongiunzionipossibili, nonché il riscatto delservizio militare e di altri periodi(laurea, specializzazione, aspettative),non bisogna sottovalutare le eventualiprogressioni di carriera possibili e glieventuali contratti di lavoro non conclusicon particolare attenzione allacadenza di eventuali arretrati contrattuali;è infine necessario richiedereil pagamento di eventuali ferie nongodute ai sensi dell’art. 16 del CCNL2005 - 2009. Si rammenta infine che èprevista la soppressione dell’INPDAPcon tutto quello che comporta unafase di passaggio e che già le precedentinovità del 2011 avevano riguardatoil differimento della indennitàdi “buonuscita” (circolare n. 16/2011dell’INPDAP relativa alla illustrazionedelle novità del DL n.138/2011 convertitoin Legge n. 148/2011) a entro105 gg per inabilità o decesso dellavoratore, fra 180 e 270 gg per cessazionedi rapporto a termine e fra 24mesi e 24 mesi e 90 gg negli altri casi,quanto sopra fatte salve le eccezioni,cioè i dipendenti che abbiano maturatoi requisiti per il pensionamentosia di anzianità che di vecchiaia primadel 13 agosto 2011.57


i l parere legaleConsenso Informatoparte secondaL’Editor chiede e l’Esperto rispondedi Ornella Mafrici e Mario ChiattoContinuiamo in questonumero, anche in risposta aspecifiche domandedell’Editor, l’approfondimentosul tema del Consenso Informatocon particolare riguardo airequisiti necessari affinché tantol’informazione quanto il consensosiano validi e non esposti a censura.In primo luogo si pone il problema diverificare in che modo debba esserefornita l’informazione e prestato ilconsenso. L’informazione deve esseresemplice e comprensibile, il checomporta spesso innegabili difficoltàdovute, da un lato, al caratteretecnico della medicina in genere,dall’altro, anche alle capacità dicomprensione del paziente chepossono dipendere, ad esempio, dalsuo retroterra culturale o da difficoltàlinguistiche. E qui si pone subito laprima domanda dell’Editor.Cosa fare se il paziente è unostraniero che non parla lalingua italiana?Il caso non è meramente teorico.Posso confermare che nelle aule diTribunale vengono all’attenzione casiin cui il modulo di consenso è statosottoscritto da cittadini stranieri che,parlando solo la loro lingua madre,non erano in grado di comprenderel’informazione e di capire cosastessero sottoscrivendo. Non vi èdubbio che in tali casi sia assolutamentenecessario ricorrere all’ausiliodi un interprete, diversamente lasottoscrizione del consenso saràaffetta da vizio insanabile. Conl’informazione è necessario illustrare:a) la natura dell’intervento o dell’esame(distruttivo, invasivo, doloroso,farmacologico, strumentale…); b) laportata ed estensione dell’interventoo dell’esame con l’indicazione deidistretti corporei interessati; c) i rischiprevedibili e le percentuali verosimilidi successo. Deve escludersi invecel’indicazione degli esiti anomali,perché un rischio remoto potrebbeindurre il paziente a non sottoporsiad un intervento magari banalementre devono includersi tutti irischi, anche se ridotti, che possanoincidere sul suo stato fisico; d) lapossibilità di conseguire con altriinterventi/cure alternative il medesimorisultato con l’indicazione deirischi; e) le eventuali inadeguatezzedella struttura presso cui l’esame/intervento dovrà eseguirsi, conparticolare riguardo allo stato diefficienza ed al livello di dotazionedella Struttura (stato dell’arte esituazione oggettiva ospedaliera inrapporto alle strutture e al lororegolare funzionamento). Deveevidenziarsi che sul punto la giurisprudenzaè rigorosissima: anche inmancanza di standard di riferimentodeve ritenersi che vi sia un precisoobbligo, seppure non codificato, diinformare il paziente sulla qualità delservizio, sulle inefficienze anche sesolo momentanee o sullecarenze/livelli della struttura perconsentire una libera e coscienteautodeterminazione anche conriguardo alla scelta del luogo in cuicurarsi. Se l’informazione è il presuppostoper la validità del consenso nonè escluso, tuttavia, che il pazientepossa non volere essere informato.Tale volontà deve essere rispettata.All’art. 33 del Codice Deontologico silegge infatti: «Le informazioni riguardantiprognosi gravi o infauste devonoessere fornite con prudenza usandoterminologia non traumatizzante e senzaescludere elementi di speranza. Ladocumentata volontà della personaassistita di non essere informata o didelegare ad altro soggetto l’informazionedeve essere rispettata». Attenzione,tuttavia, perché l’annotazione delrifiuto di informazione deve essereannotato nella cartella clinica. Se, daun lato, l’informazione deve esserecompleta, dall’altro, il consenso devepreferibilmente essere prestato informa scritta e sottoscritta dal pazien-58 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


i l parere legalete anche se in effetti non è, allo stato,prescritta alcuna forma potendoesservi un consenso orale o persinotacito per facta concludentia pur se intali casi la eventuale prova è certamentepiù difficile da raggiungere.L’atto contenente il consenso deverecare l’indicazione del medico o deimedici che hanno reso l’informazione:segnalo che alcune strutturesanitarie hanno stilato un modulo diconsenso in cui viene indicato ancheil nominativo di un medico diverso daquello che ha dato l’informazione mache ha assistito (testimone) all’informazioneed alla raccolta del consenso.E qui si pone la seconda domanda.È necessario il consenso scrittoper un esame ambulatoriale oper la prescrizione di farmaci edi esami anche strumentali?Non vi è dubbio che non occorre ilconsenso scritto quando si procede adaccertamenti ambulatoriali routinario quando i farmaci prescritti noncomportano rischi. Fuori da taleipotesi il consenso è sempre necessario.E così il Cardiologo non chiederàil consenso scritto per l’effettuazionedi un semplice elettrocardiogrammamentre lo richiederà nel caso di unaprova da sforzo o nel caso in cuidevono eseguirsi esami invasivi checomportano, ad esempio, l’utilizzo dimezzi di contrasto (coronarografia,angiogragrafia), esami da cui inconcreto potrebbe derivare unamenomazione alla integrità psicofisicadel paziente. Il consenso, comunque,deve essere continuato, potendoessere revocato in qualsiasi momentoe se è prestato una tantum all’iniziodella cura deve essere richiesto eriformulato per ogni singolo attoterapeutico e diagnostico suscettibiledi rischi. Perché sia valido, il consensodeve essere prestato da soggettocapace. Quid iuris se la persona chedeve prestare il consenso è un minoreovvero un incapace di intendere o divolere o, ancora, un soggetto colpitoda incapacità naturale, anche transitoria,o più specificamente, a domandadell’Editor.Se la persona è colpita daAlzheimer o da patologia comeil Parkinson che non gli consentedi firmare?Nulla quaestio se trattasi di interdetto odi incapace con un tutore legale. Nelcaso in cui il paziente sia colpito daAlzheimer o da danni cerebralipermanenti ed irreversibili anche nongravi, il consenso a mio sommessoavviso deve essere prestato dalrappresentante legale o dall’Amministratoredi sostegno, figura deputata atutelare proprio gli interessi dianziani e/o di soggetti incapaci aprovvedere ai propri bisogni ovvero didisabili. Nel caso in cui il paziente èsolo impossibilitato ad apporre lapropria firma perché analfabeta oamputato di mano o impossibilitatoall’uso delle mani ma è capace dimanifestare il consenso, potràesprimerlo oralmente alla presenzadel medico (pubblico ufficiale qualepubblico dipendente nell’eserciziodelle proprie funzioni) che ne daràatto, indicando anche le ragioni cheimpediscono la sottoscrizione. Inquesti casi suggerisco prudenzialmenteche il consenso venga raccolto allapresenza di un altro medico dandoneatto nel modulo di sottoscrizione. Nelcaso in cui si tratti di un minore dietà, vi è chi ritiene che la capacità diesprimere un consenso valido siacquisti solo con il diciottesimo anno.Tale interpretazione che, in effetti,consente di evitare equivoci speciecon i minori infra - diciottenni, non èconforme all’attuale indirizzo europeo(Convenzione di Oviedo) che darisalto al parere del minore in ragionedell’età e della maturità. Tuttavia, se,in linea di massima, può ammettersiche un adolescente anche di etàinferiore ai 14 anni possa averecapacità sufficiente per comprenderequanto gli viene proposto è anchevero che la sua decisione potrebbenon essere adeguata perché derivanteda timore irrazionale dovuto all’età.Quale comportamento adottare se ilparere del minore è difforme daquello dei genitori? Nel caso in cui ipareri non siano coincidenti e si trattidi minori di anni 14, saranno igenitori (entrambi o uno di essi se sitratta di atti di ordinaria amministrazione)a prestare validamente ilconsenso, se si tratta di minori tra glianni 14 e gli anni 18, che dimostranodi essere critici, volitivi e consapevoli,potrà prevalere la volontà del minoresolo previo parere del GiudiceTutelare che il medico dovrà adire. Siintende che in mancanza di genitori,il consenso sarà sempre prestato daltutore mentre nel caso in cui igenitori si oppongano a prestare ilconsenso ed il medico ravvisi lanecessità di un trattamento che, perurgenza, non configuri uno stato dinecessità, è indispensabile il ricorsoall’Autorità. Analogo ricorso ilmedico dovrà fare se vi è disaccordodei genitori.59


c ome eravamoGALENO(129-200 circa d.C.)Piccola storia della Medicina CardiovascolareIl cuore nell’antica Roma(parte II)di Maurizio Giuseppe AbrignaniGaleno, figlio dell’architettodei re di Pergamo, divennea 16 anni therapeutes neltempio locale del dioAsclepio. Studiò medicina, specie adAlessandria; tornato a Pergamo,lavorò come medico alla scuola deigladiatori, poi passò a Roma, doveguadagnò presto un’ampia clientela,tra cui l’imperatore Marco Aurelio.Secondo Ibn Jubayr fu sepolto pressoMisilmeri, in Sicilia, dove, gravementemalato, sbarcò di ritorno dall’AsiaMinore. Il prenome Claudio è forsedovuto a un’errata decifrazione delprefisso Cl., che stava, forse, perClarissimus. Fu l’artefice della piùcompleta forma di medicina maiconcepita fino allora. In anatomianon si limitò a sterili descrizionimorfologiche: cercò di capire lafunzione di ogni singolo organo,anche se sezionò più che altroanimali, specie maiali («l’animale piùsimile all’uomo»), evidenziando chel’urina è prodotta dai reni e chearterie e vene comunicano attraversominuscoli vasi (anastomoseis). Neltrattato Sull’utilità delle parti delcorpo scrisse: «in durezza, tensione,forza e resistenza le fibre del cuore60 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


c ome eravamoGaleno fu l’artefice della piùcompleta forma di medicinamai concepita fino alloraRielaborò la fisiologiaippocratica alla luce dellateleologia aristotelica, delleconoscenze anatomichealessandrine e dellacosmologia stoicaLa sua autorità e le sue teorieaffascinanti egemonizzarono(e cristallizzarono) la medicinafino al RinascimentoFunzione del cuore e dei polmoni secondo GalenoLa complessità delle fibre èstata preparata dalla natura pervari scopi, allargarsi quandodesidera attrarre… E contrarsiquando desidera espellereresiduiLa sua attività di per sé consistenel dar vigore all’anima..(Il cuore) è il principio delcalore e delle pulsazioni,rispettivamente, sia delle partiche delle arteriesuperano le altre, poiché nessunstrumento è sottoposto ad un lavorocontinuo e duro come il cuore e lacomplessità delle fibre è stata preparatadalla natura per vari scopi, allargarsiquando desidera attrarre… Econtrarsi quando desidera espellereresidui». Galeno rielaborò la fisiologiaippocratica alla luce della teleologiaaristotelica (ogni fenomeno ha unfine, principio anche della filosofiacristiana, cosa che decreterà il grandeconsenso raccolto nei secoli successivi),delle conoscenze anatomichealessandrine e della cosmologia stoica.Distinse tre facoltà: razionalità nelcervello, passionalità nel cuore,appetitività nel fegato (impostazionevicina a quella psicologica odierna):«l’animale quando nasce viene dotatodi tre princìpi: uno è collocato nellatesta, e le sue attività in sé sono lafantasia, il ricordo e la ragione... Ilsecondo se ne sta nel cuore, e la suaattività di per sé consiste nel darvigore all’anima… (Il cuore) è ilprincipio del calore e delle pulsazioni,rispettivamente, sia delle parti chedelle arterie». Secondo Galeno glialimenti, dopo la concotio che avvienenello stomaco, sono portati attraversole vene meserraiche al fegato. Ilsangue prodotto da esso (sede dellospirito naturale, che regola alimentazionee metabolismo) ha funzionenutritiva e, trasportato dalle vene, èassorbito dagli organi. Una parte,invece, attraverso la vena cava, arrivaal cuore, passando dall’atrio alventricolo destro, da cui una parte èinviata ai polmoni per alimentarli(attraverso la vena arteriosa che incerte ore porta sangue ai polmoni, inaltre porta aria al cuore) e un’altrapassa, attraverso sottili pori, a formadi imbuto, del setto interventricolare,nel ventricolo sinistro. Qui, il sanguesi assottiglia e sotto l’influenza del61


c ome eravamoGaleno e Ippocrate in un dipinto del XII secolo (Cattedrale di Anagni)Galeno paragona l’organismovivente a una lampada: illucignolo è il cuore, il sanguel’olio che brucia in virtù dell’ariaricca di pneuma e i polmonimantici che alimentano lafiammacalore innato si combina con l’aria, lopneuma, che attraverso l’arteriavenosa giunge dai polmoni a ogniinspirazione, formando lo spiritovitale (che alimenta una combustioneindispensabile per produrre il calorecorporeo). Con geniale intuitoGaleno paragona l’organismo viventea una lampada: il lucignolo è il cuore,il sangue l’olio che brucia in virtùdell’aria ricca di pneuma e i polmonimantici che alimentano la fiamma. Laconcezione cosmica stoica, secondocui l’intera realtà è pervasa da pneuma,lo portò a rifiutare la tradizionalecredenza che la respirazione servissesolo a raffreddare l’organismo.Peraltro, l’idea che la respirazione èindispensabile per la conservazionedel calore configura un’anticipazionedel concetto di metabolismo. Lospirito vitale è poi distribuito a tutto ilcorpo col sangue arterioso, dal colorepiù vivo proprio per la presenza dipneuma, e il cui movimento è dovutoalla forza pulsante delle paretiarteriose. Questa teoria non presupponeuna circolazione del sangue,bensì solo un movimento secondo ilmoto delle maree. A ogni sistole unpo’ di sangue rifluisce nei polmoniattraverso l’arteria venosa per espellerecon l’espirazione le sue impurità(ruggine fuligginosa). Attraverso learterie (che invece per Aristotelecontenevano aria) il sangue, passandoattraverso il sistema mirabile del collo,giunge al cervello, in cui si arricchiscedi un ulteriore spirito, lo spiritoanimale (che controlla movimenti epercezione), e quindi, attraverso inervi, considerati il terzo sistema divasi, arriva in periferia. Nel cervello,inoltre, il sangue filtrato delle impuritàscende attraverso la lamina cribrosaoriginando le lacrime. In patologiaGaleno fu condizionato dalla costantepreoccupazione di classificare ogni62 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


c ome eravamomalattia e da una venatura di filosofismoche emergeva quando nonriusciva a risalire alle reali cause delmale. Partendo dalle teorie dell’alterazionedei pori e umorale, inserì nellasua dottrina una gran quantità ditermini astrusi e suddivisioni artificiose,portando talvolta alla formulazionepuramente astratta, tramite sillogismi,della diagnosi. In clinica sottolineòl’importanza dell’esame delle urine edella valutazione del polso, di cuidistinse non meno di 40 varietà;descrisse il diabete come un problemadi perdita di capacità ritentiva emodificatrice dei fluidi. In terapia sibasò sulla regola dei contraria contrariised esasperò l’aspetto terapeuticodell’eliminazione della materiapeccans, come il pus, chiamatobonum et laudabile, e del salasso. Ciha tramandato, attraverso il Methodusmedendi, 473 composizioni farmaceutiche(da lui deriva il nome galenici),unitamente alla loro indicazione nellevarie malattie, alcune valide a tutt’oggi.Classificò i farmaci in base ai loroeffetti in: I) farmaci elementari, diorigine vegetale (nel trattato Suisemplici, in ossequio alla tradizioneippocratica della forza riparatricedella natura, parla di piante aventifunzione curativa anticipando lamedicina naturalistica), animale eminerale, con una sola qualità (freddo,caldo, umido o secco), tra cuil’emula campana (diuretica), ifinocchi (dalle proprietà diuretiche eanti - infiammatorie), la corteccia disalice, l’aglio (per i problemi cardiacie contro il raffreddore), la cardiaca(per la depressione e le palpitazioni)e il laudano o Galenos (tinturaIsagogici libri,quinta edizione, Venezia, 1576.Università di Trieste, Sistema Museale diAteneo.In copertina episodi della vita di Galeno.alcolica di oppio con effetti analgesiciper quasi tutti i mali dell’epoca, cherese dipendente l’imperatore MarcoAurelio); II) farmaci composti, di cui ipiù famosi erano purganti (comepicra e hjera) e la teriaca, preparatacon circa 70 ingredienti (tra cui stercodi capra, pezzi di mummia e teste divipera), una polipillola efficace controgli avvelenamenti, la cui origine vienefatta risalire al Mithridatium antidoton,che verrà usata fino alla fine del1700; III) entità, cioè farmaci adazione specifica (tra cui i diuretici).Galeno si batté con decisione control’imperversare delle scuole ergendosiad arbitro di tutto lo scibile medico:tentò di separare il vero dal falso,indipendentemente dalla fonte di provenienza.Notò come molti dei suoipresunti colleghi non sapevanoneanche leggere (non era previstonessun esame d’idoneità professionale:l’abilitazione era attestata a giudizioinsindacabile del maestro). Dellesue voluminose opere ci restano solo108 scritti, parte nella stesura originalegreca e parte nella versione araba.La più nota è il De arte medica, guidasintetica alla pratica medica, moltousata nel Medioevo. Ne Il marasmoaffronta i problemi della condizionepsicofisica dell’anziano e dellepossibilità di allontanare nel tempol’inizio della vecchiaia. Ne Suglielementi secondo Ippocrate descriveil sistema dei quattro umori corporei.Ne Il miglior medico ricorda che ilmedico deve eccellere nelle treprincipali branche filosofiche: etica(non deve mirare al massimo guadagno,magari ingannando il paziente;anzi deve disprezzare il denaro),logica (deve saper interpretare inmaniera coerente i sintomi e confutareteorie infondate dei colleghi) efisica (le conoscenze anatomo - fisiologichevenivano all’epoca percepitesenza soluzione di continuo conquelle cosmologiche). Le sue teorieevidenziano la natura (physis) comeopera di un singolo creatore, cosa chele rese accettabili dai successivistudiosi di formazione religiosamonoteistica. L’autorità e le teorieaffascinanti di Galeno, un dogmaticosicuro della propria infallibilità,egemonizzarono e cristallizzaronotutto il sapere medico fino al Rinascimento:i suoi seguaci ritennero inutiliulteriori sperimentazioni e nonprocedettero oltre negli studi difisiologia e di anatomia.63


viaggio i ntorno a l c uoreDa sinistra: Filippo Ottani, Alessandro Bergonzoni e Andrea Pozzati2° CONVEGNOdi Andrea Pozzati e Filippo OttaniUn format di Convegno innovativo per raccontarel’evoluzione delle reti cardiologicheattraverso il linguaggio del cinema64 | Cardiologia negli Ospedali | |centottantacinque - centottantasei


v iaggio intorno a l c uore«An essential component of anynew governance strategy would beto bring together all the stakeholders,starting from an analysis ofexisting and ongoing research, producedindependently of vested interests.Patient advocacy groups [...]spend millions to support research,hoping to promote better care. Withpublic support they should be in astrong position to call for a redefinitionof the research agenda, inthe interests of patients. I hope thisapproach can be further debated inThe Lancet for many other areas ofclinical research and beyond.»Alessandro Liberati(27 aprile 1954 - 1 gennaio 2011), Lancet2011; Vol 378: 1777La verità contenuta in questoumile articoletto è cheio ed il mio amico co - autoreci siamo annoiati a mortedei “soliti” congressi medici, la cuiofferta oggi è vastissima, dai grandiconvegni internazionali (con il “punto”ogni 3 mesi sullo stato dell’artedella scienza cardiovascolare) finoai meeting di reparto. Una comunicazione“senza cuore”, per addetti ailavori sazi di comunicazione, incurantidi “parlarsi addosso”. Così nessuno,Cittadino, Paziente o Collega, capiscenulla di quanto negli Ospedali, oggi,si fa per curare o di quanto la Ricercafaccia per migliorare lo stato dellecose in Sanità. Insegna poi l’esperienza“dura” del quotidiano chearriva in televisione o sui giornali, unvecchio dottore senza grandi cognizionidi “evidence - based medicine”che ti mette in “buca” i grandi scienziati.Tutti vogliono la cura “bislacca”di questo simpatico vecchio che sembracosì buono (e magari lo è anche).Chiamai pazienti con il loro nome, unoper uno, e allora la sua “medicina”non può essere che “miracolosa”anche se non vale granché. Questaè la realtà sconcertante (almeno pernoi) da cui è iniziato il nostro personaleviaggio fino all’approdo adun “tentativo” di una nuova formuladi incontro. Abbiamo cominciato apensare che qualcosa non andava,che era necessario cambiare i formatdi comunicazione, che le parole sonofatte per essere capite, che la scienzamedica è parte dell’arte medica, manon risolve in sé l’arte medica! Abbiamocominciato a pensare che “comunicare”vuol dire “condividere” ciòche si racconta. E ciò che si racconta,al di là dei dati scientifici, o meglio,insieme con i dati scientifici, è unastoria in cui tutti possiamo essere protagonisti,perché è la vita di tutti, tuttii giorni. La storia della malattia. Dellemalattie che affliggono la vita. Ditutti, meglio,la storia dei malati. E tutti possiamoesserlo (lo saremo) un brutto giorno.Allora bisogna sapere raccontarequesta storia sapendosi “immedesimare”nei sentimenti che la animanoanche se non li si è vissuti in primapersona. Raccontare e condividere.Coinvolgere tutti in una storia chetutti possono stare a sentire. Abbiamopensato che ascoltare questa storiafosse ciò che potesse interessare tuttigli stakeholder della Sanità, come hadetto Alessandro Liberati. Per poteredecidere “insieme” quale futuro darealla Ricerca, alla Sanità, ad un nuovoWelfare. Ma quale storia? Non esisteun altro modello organizzativo comequello della «rete creata per il trattamentodell’infarto miocardico acuto»che si mostri così adatto a descriverele relazioni di cura paziente - operatoresanitario (medico e/o infermiere)e viceversa. Questo modello, creatonella regione Emilia - Romagnadal 2003, costituisce una delle innovazionipiù consistenti raggiuntedalla Medicina, poiché offre a tutti icittadini l’opportunità di ricevere ilmiglior trattamento disponibile nelpiù breve tempo possibile per la piùgrave e frequente patologia del nostrotempo, mettendo in campo le professionalitàpiù diverse (dal medico del118/Pronto Soccorso al Cardiologo65


v iaggio intorno a l c uoreIl Dott. Filippo OttaniIl Dott. Andrea Pozzatidi UTIC, passando per il Cardiologointerventista), le tecnologie piùsofisticate e i modelli gestionali piùarticolati. Infine, la “rete dell’infarto”mette in connessione il piccolo con ilgrande Ospedale in un unico percorsosanitario protetto. In modo virtuoso,poi, il modello genera relazioniinterpersonali che sono diventate unvalore aggiunto per la nostra attivitàquotidiana, da quella assistenzialealla formazione. Tuttavia il paziente,specie nella fase iperacuta dellamalattia, viene a contatto non più conun solo curante, ma con una serie dioperatori; fatto questo che concorread aumentare il senso di ansia inuna fase così delicata per il singoloindividuo. Da qui nasce la necessità didialogo su contenuti chiari tra operatorie paziente e viceversa. Nonostante“comunicazione” sia oggi unaparola entrata nel lessico quotidiano,il modello organizzativo della rete perl’infarto ha avuto poca pubblicità, propriopresso le categorie sociali “nontecniche”, come è la vasta moltitudinedei cittadini. Essi infatti non sonostati adeguatamente informati dellacreazione della rete, nonostante sianodivenuti “soggetti attivi” al pari deglioperatori sanitari stessi ed “azionisti”di riferimento del Sistema Sanitario. Ariprova di ciò, in Italia, solo un terzodei cittadini colpiti da attacco cardiacoricorre al 118 per essere trasportatoin modo protetto in Ospedale,mentre la gran parte ancora vi si recacon mezzi propri. Persino i risultatiraggiunti in termini di mortalità dopoinfarto in Ospedale sono stati sovrastatida altre storie, da quelle legateall’entusiasmo per le nuove tecnologiefino alla campagna ormai permanentesulla malasanità! Guardando il film,“Questione di Cuore”, ci siamo convintidella necessità di ricominciare unprocesso di formazione e di informazioneper restituire al nostro impegnoil giusto riconoscimento e per darevoce a protagonisti spesso dimenticati:i cittadini, i nostri pazienti. Noi stessi,tutti, cittadini - pazienti (potenziali).Da qui è nato questo insolito convegnodiretto a migliorare le conoscenzedi tutti noi sulla comunicazione, passandodalle domande dei pazienti allenuove opportunità che offre internet.La comunicazione medico - pazienteLa comunicazione tra medico epaziente rimane uno dei principaliproblemi della medicina. La crescentecomplessità tecnologica legataalla pratica medica rende difficile lapartecipazione consapevole del cittadino/utentealle scelte operate daisanitari. D’altra parte il vissuto, spessodrammatico, dei malati comporta lapercezione incompleta o distorta dellaqualità degli sforzi che gli operatorifanno per ripristinare lo stato di salute.Tuttavia, proprio l’aggiornamentocontinuo organizzativo e tecnologicodelle realtà sanitarie dovrebbe nonsolo obbligare il medico ad informareadeguatamente i media ed il cittadino,ma anche spingere il cittadino adun uso più consapevole delle limitaterisorse del Sistema Sanitario. In sintesiè necessaria una opera di educazionecontinua al dialogo bidirezionale medico- paziente - medico, attraverso unlinguaggio scientificamente correttoma, al tempo stesso chiaro, che tengaconto dell’approccio “empatico” alcittadino e del cittadino. Il trattamentodell’infarto miocardico acuto èstato rivoluzionato dall’adozione della“messa in rete” degli Ospedali pereffettuare l’angioplastica primaria.Nonostante lo sforzo organizzativo ei successi ottenuti da tale modello, ilriscontro fornito dai mezzi di informa-66 | Cardiologia negli Ospedali | centottantacinque - centottantasei


v iaggio intorno a l c uorezione e la consapevolezza tra i cittadinisono ancora modesti. Il format delnostro convegno ha avuto pertantouna duplice finalità:1) presentare le difficoltà nel comunicarepositivamente con il pazientenella fase acuta della malattia cardiovascolaree delineare come trasmetterealla comunità il funzionamentodella realtà organizzativa delle reti;2) sottolineare l’importanza dellacondivisione delle conoscenze nelgarantire il buon funzionamento dellereti, stimolando la ricerca scientificaverso problematiche cliniche “comunitarie”e orientata a migliorare lanostra conoscenza sulle malattie.Raccontare i dati scientifici attraversouna storia di malattia poteva costituireun approccio nuovo per permetteredi capire il funzionamento dei serviziofferti ed il corretto modo di utilizzarli.La traccia del film “Questione dicuore”, che racconta l’esperienza didue persone colpite lo stesso giornoda infarto miocardico di gravitàassai diversa, rappresenta il pretestoper descrivere il mondo reale dellaCardiologia moderna. In modo analogoNanni Moretti (con il suo film“Caro Diario”), Monicelli (con “Amicimiei - Atto II”) e Woody Allen (con“Zelig”) sono stati scelti per lanciarealtrettante “questioni di cu(o)re”(dimenticandosi la “o” come spessofanno i bambini della scuola primariaquando imparano a scrivere), dallarete per l’ictus alla rete per la ricerca.Nodo cruciale del nostro convegnoed approdo finale del nostro sforzo: ladifficoltà di comunicare correttamentecon i nostri pazienti. Si inserisce aquesto punto il contributo originale diAlessandro Bergonzoni, attore e autoreunico nel suo genere, che ha datovoce ai dubbi, alle speranze ed alle incomprensioniche si manifestano nellapersona che si trova improvvisamentea fronteggiare la malattia, confidandosulle capacità non solo tecnichedei medici. Il format di “Questionidi cuore” ha permesso di realizzaredue convegni a distanza di un anno: ilprimo in area romagnola, nel modernissimoatrio dell’Ospedale Morgagnidi Forlì (patria ospedaliera di FilippoOttani), e il secondo a Bologna (patrianon solo ospedaliera di AndreaPozzati), in una sede prestigiosa comela Biblioteca del Convento di SanDomenico. La partecipazione è statacomplessivamente di oltre 600 persone,tra medici, infermieri e operatorisanitari. Anche una quota non piccoladi cittadini “laici” (circa un quarto deipresenti) ha presenziato, consentendoun confronto importante con gli operatori“reali” delle reti cardiologiche.Ogni sessione scientifica della rete perl’infarto è stata iniziata da una clipestratta dal film della Archibugi, mentrele altre sessioni (rete per lo strokee rete per la ricerca) sono state “innescate”da una sequenza degli altrifilm citati. Le relazioni (due o tre di15 minuti) sono state seguite da unadiscussione tra esperti. Una tavola rotondaha consentito infine di ascoltareil panel di medici di organizzazione,direttori generali e responsabili delGoverno Clinico in un dialogo serratocon i cittadini, al fine di rappresentaretutti i punti di vista sul miglioramentopotenziale della rete assistenzialenel contesto delle risorse del SSN.Per finire, dobbiamo ringraziare unaserie di colleghi e amici che hannoreso il contenuto di questo convegnodavvero speciale: dal Professor AttilioMaseri al Professor Silvio Garattiniper il contributo innovativo della loroattività di ricerca, da Antonio <strong>Marzo</strong>cchi,Giuseppe Di Pasquale, MarcelloGalvani ai Presidenti ANMCO, MarinoScherillo (in carica) e FrancescoMaria Bovenzi (Presidente eletto) perl’impegno nella creazione delle reti,ad Aldo Maggioni (Direttore CentroStudi) per l’incessante attività delCentro fiorentino, dal Dottor CarloGargiulo al Professor Ivan Cavicchiper le capacità comunicative, finoal brillante intervento “culturale”del Professor Claudio Rapezzi, cheha paragonato l’attività diagnosticaclinica dei medici a quella investigativadei grandi personaggi letterari ocinematografici del genere giallo onoir in una applauditissima presentazioneperfettamente in linea con lospirito più vero del nostro convegno.Ma il pensiero finale, il più affettuoso,va al professor Alessandro Liberatiche avrebbe dovuto (e voluto) esserepresente come “discussant” al nostroconvegno e invece, per motividi salute ha potuto assistere solo dacasa “in streaming” a tutta la secondaedizione bolognese. Abbiamo scopertoche il suo pensiero (ovvero, che«tutti debbono partecipare da oggiin avanti alla costruzione del sistemaSanità, cittadini inclusi») è anche ilnostro pensiero, così come lo è pertutti gli amici che hanno animato ledue edizioni di “Questioni di cu(o)re”. È stato bello “scoprirsi” in tanti apensare in modo nuovo. Peccato cheil viaggio, per alcuni, sia finito davverotroppo presto.67


i versi del c uoreLe poesie sono creature con una vita propriache esistono nelle ombre di una propria misteriosa dimensioneSi organizzano a loro capriccioed escono trasformate in versiLe mille voci mieQuando la poesia ti prende alte voci parlano attraverso teGrani di veritàÈ forse un ciclopeImmateriale e maleficoA polverizzare la veritàSpalmandola sulle cose.Sugli usci e sui muriSui tetti, negli orti e per le strade.Un registaInnaturale e bizzarroChe dissipa valori e fedeltà.Che millanta prodigalitàChe professa menzognaChe condanna la libertà.Un architettoInesatto e dissipatoreChe intorpidisce le membraChe sugge la volontàChe plasma come creta caldaLe sembianze dell’innocenza.Il dubbio fa impallidireAnche quando è seducente.È semenza che non germina.E può umiliareCon cifre volgariChe mortificanoLa coscienzaE flagellano i destiniSenza pentimento.Il rapporto con la vitaÈ spesso arbitrarioQuasi sempre inglorioso.di Angela GattoUn magico andare di giorniStiamo strappandoAlla vitaUn magico andareDi giorniChe fluttuano leggeriSul fiume del tempo.Un magico andareDi giorniAvvalorato dall’adessoImpoveritoDal forse mai più.Un magico andareDi giorniChe ci lega e ci liberaIn un disarmanteContrastoChe preannunciaUna fine.Battiti dell’UniversoIl sentieroÈ un lastricatoVetrosoUn corridoioDi accordiE di vibrazioniChe abbraccianoProfumi pungentiDi resinaE di minerali.ll silenzio sussurraLe ombre sussurrano.Nell’oasi cosmicaE senza pigmentiFilariDi corpi celestiAvanzanoTra nubi di gasAlla ricercaDi un caravanserraglioE della luna.AvanzanoAvanzanoAvanzanoE neanche il ventoLe può arrestare.68

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